mercoledì 11 aprile 2012

Yara gambirasio. Tracce di liquido seminale sui vestiti.. e torna in auge la prima ricostruzione, quella censurata dai media


A maggio dello scorso anno il Secolo IX, grazie ad un articolo di Renzo Parodi, riportò la ricostruzione esatta delle ultime ore di vita di Yara. Era una ricostruzione cruda che nessuno voleva entrasse nelle case degli italiani, per questo i media televisivi fecero una sorta di patto ed in maggioranza raccontarono altre cose tralasciando quella forse più importante. Ora la notizia non può essere più taciuta, ora si sa che sui vestiti di Yara si sono trovate tracce del liquido seminale di un uomo. Quindi si parla di una violenza sessuale finita in tragedia a causa della rettitudine della piccola Gambirasio che non è riuscita ad accettare quanto la sua età non voleva accettasse. Per cui, visto che al tempo in pochi seppero la notizia e che ora è di attualità, ho deciso di postare nuovamente il mio articolo di maggio che riportava la vera ricostruzione delle ultime ore di vita di Yara.

Uccidere una persona non è facile. Ucciderla senza lasciare tracce è ancora più difficile. Come si dice in questi casi: l'assassino lascia sempre la sua impronta. Ed è quello che ha fatto chi ha ucciso Yara Gambirasio. Questa volta le indiscrezioni paiono serie, anche se la ricostruzione che la dottoressa Cattaneo sta per consegnare al Pm Letizia Ruggeri è cruda, veramente triste e probabilmente da non raccontare. Le anticipa Renzo Parodi, giornalista de "Il Secolo XIX", e come vedremo non si può dire che la piccola non abbia sofferto. Come non si può dire non si sia difesa strenuamente da quel rapimento che inizialmente è nato a scopo di stupro. Non ce l'ha fatta l'assassino a violentarla completamente, non c'è riuscito perché Yara ha cercato di resistere e di ribellarsi a quanto le volevano fare. La ricostruzione iniziale è la copia fedele di quella da me inserita nell'articolo del 14 gennaio intitolato "Finalmente si sa come e dove è stata rapita", ma anche fosse leggermente diversa poco cambierebbe perché il finale purtroppo non è cambiato. Gli aggressori probabilmente l'avevano già notata nei giorni precedenti e pensavano di poter disporre di quello scricciolo tredicenne come meglio credevano.

Ho scritto gli aggressori perché erano almeno in due. E probabilmente si tratta delle persone, una con un auto rossa, notate dalla donna che abita nelle vicinanze di via Morlotti di cui ho parlato nell'articolo di qualche giorno fa. La brutta fine di Yara parte dunque verso le 18.40 quando esce dalla palestra e si avvia verso casa. Percorre la via Morlotti, dove mezz'ora prima erano i due notati dall'ultima testimone, e si incammina verso la via di casa sua, la Rampinelli. Ed è qui che la nota Enrico Tironi, mentre sta tornando alla sua abitazione, accompagnata da due uomini. Questi sono certamente quelli incontrati dieci minuti prima dalla signora Abeni mentre portava a spasso i cani. Il ragazzo vede anche l'auto rossa sul ciglio della strada, poi volta e si inserisce nella via che lo porterà a casa. Ed è in quell'istante che dallo specchietto non vede più né la ragazzina né chi l'accompagnava. Ma un altro in quel momento li intercetta con lo sguardo, è il signor Toracco, anch'egli come la Abeni è fuori con il cane, che li vede e li sente litigare.

Scambia l'alterco per un litigio fra innamorati e non vi da peso. E non pesa a sufficienza neppure le strattonate che l'uomo da a quella che per lui era una donna. Ed invece era di certo Yara che gridava e cercava, dimenandosi, di liberarsi dalla morsa di chi la stava per caricare su un'auto o su un furgoncino. Fino a quel punto le testimonianze erano state visive, non tutte credute dagli inquirenti, e nessuno sapeva cosa fosse accaduto dopo. Questo vuoto lo ha ricostruito la dottoressa Cattaneo che nei tre mesi in cui ha avuto a disposizione il corpo della piccola ne ha controllato ogni millimetro. E la sua costanza l'ha premiata. Infatti, impigliato nell'apparecchio dentale della ragazzina era rimasto un brandello di pelle. La pelle dell'assassino. Come ho scritto in precedenza la ricostruzione dell'accaduto da ora in avanti si fa cruda per cui cercherò di non esagerare con le parole.

Quindi Yara verso le 18.50 è in balia dei suoi aguzzini. Non si sa dove venga portata nell'immediatezza, forse al cantiere o in un altro capannone industriale dove sono comunque presenti sacchi di juta. Ed è qui che inizia per lei il martirio. L'assassino si spoglia e la prende per i capelli. Le abbassa la testa, la obbliga a fare certe cose ma non ci riesce completamente perché Yara lo morde dove è facilmente intuibile. E non è un morso da poco perché il lembo di pelle proviene proprio da una parte molto delicata dell'uomo, o del ragazzo, che poi la ucciderà. Purtroppo il morso scatena la reazione dell'assassino che la colpisce più volte con un oggetto pesante sulla testa. Una volta liberatosi dai denti che lo mordono nella sua mano si materializza una sorta di lama, non si sa se un coltello o cos'altro, ed è in quel momento che ancora dolorante comincia a colpire più volte Yara. 

Ma non la uccide, le ferite non hanno attinto organi vitali e, seppure sfregiata e col corpo pieno di ferite, la ragazzina è ancora viva. E' in quei momenti che l'assassino ed i suoi complici cercano un luogo dove nasconderla. A Brembate è partita la caccia ai rapitori ed è rischioso muoversi subito, meglio aspettare. Così viene lasciata su dei sacchi di juta per qualche ora poi, probabilmente a tarda notte, portata a Chignolo d'Isola e scaricata al centro del campo. Forse uno degli aggressori era in auto due chilometri avanti all'altro, che probabilmente lo seguiva con un furgone, pronto ad avvisarlo se per strada fosse presente una pattuglia della Polizia o comunque qualche pericolo. Il destino difficilmente è bastardo con chi non merita nulla e quella notte, una volta di più, li ha aiutati ad andare a sbarazzarsi della piccola Gambirasio, quasi fosse un cane randagio investito da un'auto, ed a tornare senza essere visti.

E mentre fanno ritorno al luogo del massacro sanno che Yara, stesa in quel campo e nonostante il tempo trascorso, è viva e si potrebbe salvare. Lo sanno bene ma vogliono che muoia. Lei non ha forza nei muscoli indeboliti dalla perdita di sangue, ma il suo ciclo vitale ancora lavora e solo il freddo della notte e l'emorragia che continua le fanno perdere, nelle ore successive, la vita.

E' una storia triste la storia di Yara Gambirasio. Una storia che fa ulteriormente capire quanto sia malvagia una parte del genere umano, volevo dire animale. Certa gente non ha i neuroni al posto giusto, certa gente deve finire i suoi giorni in galera. E prima o poi l'assassino di Yara ci finirà in carcere... questo è sicuro.


Ultimi articoli inseriti:
Livia ed Alessia. Ciò che nessuno vi ha mai raccontato...
Melania Rea. Perché nessuno parla del rapporto sessuale?
Melania Rea. Il Testacoda. Gli ultimi colpi di coda e di testa... 
Melania Rea. E la signora bionda (foto) era incazzata nera e gridava: devi morire!
Salvatore Parolisi. Il gioco del sette e delle psicosette...
 
Annamaria Franzoni. Ed il Pm disse che gli alibi dei vicini erano buoni alibi
Simonetta Cesaroni uccisa da più persone...  
Marco Massinelli. Le troppe stranezze tolgono credito all'autopsia
Marco Massinelli è morto e dicono si sia suicidato. Ma tre carabinieri morti in...
Silvana Pica. Col ritrovamento della borsa tutto si complica e le piste aumentano

Sarah Scazzi. Il cellulare di Sarah era in garage... bella novità... 
Sarah Scazzi. Dai testimoni marginale niente di nuovo o rilevante 
Sarah Scazzi. Mentre Saetta cerca un nuovo padrone...
Sarah Scazzi. Piccoli colpi di scena, non ricordo e bugie...
Sarah Scazzi. Antonio Petarra cambia nuovamente versione...
   
Roberta Ragusa. Prima di dar per certo l'omicidio... 
Roberta Ragusa. Ora che l'amante è uscita allo scoperto...
 
Mohamed Merah. Cronaca ora per ora del blitz ridicolo... 
Il killer di Tolosa si poteva fermare prima della strage alla scuola ebraica
 
Dayana torna a casa col suo papà. A Rimini bandiere a mezz'asta listate a lutto
La piccola Dayana è morta vestita col suo abitino da favola...

Vittorio Sgarbi torna al nord fra le teste di caz...
100.000 firme da inviare al premier Mario Monti
Sarah Scazzi. Il giudice è un ex sostituto procuratore di Taranto

Speciale Annamaria Franzoni:
Annamaria Franzoni Cap 10 (la vera arma del delitto...)
Annamaria Franzoni Cap 11 (una condanna nata dalle chiacchiere di paese) 

Tutti gli articoli sui casi di:    
Torna alla home page


37 commenti:

Giacomo ha detto...

Io mi auguro che ci si arrivi, a smascherare l'assassino o gli assassini.

Eppure ho letto critiche feroci sui media e da parte di qualche opinionista intervenuto anche in questo blog. Evidentemente non mi riferisco a te, Massimo, che sei sempre equilibrato.

Addirittura sono intervenuti politici, leghisti mi sembra, per chiedere la rimozione dei magistrati che si occupano dell'inchiesta. Tutto per qualche consenso in più.

Indipendentemente dal risultato concreto che si raggiungerà, e che tutti ovviamente ci auguriamo positivo, la Procura di Bergamo sta seguendo il metodo giusto.

Nessuna concessione a sensazionalismi, nessun "mostro" sbattuto in prima pagina per gli appetiti malati di chi si compiace di veder "scannare" mediaticamente esseri umani sacrificati sull'altare del DIO DENARO. Sì, perché, gira gira, sempre lì si vuole arrivare: a lucrare sugl'istinti peggiori delle masse giustizialiste, attraverso l'audience e i conseguenti introiti provenienti dagli sponsor.

Per converso assistiamo allo scempio che da altre parti si compie della civiltà giuridica, anzi della civiltà tout court, e che non porterà a nessun risultato, ma è riuscito solo a rovinare la vita di esseri innocenti.

Colgo l'occasione per augurare a te ed a tutti gli amici del blog di aver trascorso bene le festività pasquali.

Ciao

Giacomo

carla ha detto...

bravo massimo che non tralasci nulla,ritengo che sia giusto che l'assassino venga trovato e che paghi,oppure ancora meglio se c'è un pizico dell'essere umano in questa persona farebbe bene a consegnarsi.....
comunque a riguardo,penso come la ragazzina,con tutte le raccomandazioni che si fanno a giorno d'oggi,sono 2 cose che mi porta a pensare e visto che non era così lontana da casa:-o che qualcuno gli faceva a mente,ed è stato prelevata con forza,perchè penso come ragazzina se vedo qualcuno che mi ronza intorno e non lo conosco ,cercherei di fare passo lungo e di scappare....oppure l'altra possibilità,visto che la testimonianza parla di averla vista chiaccherare tranquillamente,che lei sia andata con qualcuno che pensava di poter aver fiducia e invece si è rivelato uno che si abusa di lei e poi l'ha uccisa,in cui è chiaro che si possa trattare di qualcuno,molto vicino a lei.....
comunque anche se i media non ne parlano più.....spero tanto ed è più importante che inquirenti vadi fino in fondo che poi non si va a finire ,come al solito che si archivia la cosa e che se ne riparli forse fra 20 anni....saluti

Annika ha detto...

Povera bambina, abusata sessualmente, colpita alla testa, accoltellata e lasciata in un luogo solitario a morire dissanguata.

Ci vuole coraggio a raccontare la verita', o meglio una tale verita'. Bravo Massimo

PINO ha detto...

MASSIMO caro, quello che si legge in quanto non hai scritto, fa inorridire, suscitando impulsi istintivi, non confessabili, in ogni essere dotato di un minimo di umanità.
Impossibile liberarsi dal senso di angoscia che grida giustizia, per una bambina che, come il Cristo, è stata sacrificata dalla scelleratezza umana.
Diventerei a mia volta un assassino, a dispetto di ogni freno etico, se conoscessi gli o l'autore di tanto scempio. E sarei coerente anche con la bibblica sentenza: "occhio per occhio, dente per dente"
PINO

Anonimo ha detto...

Poveri genitori che devono sopravvivere a tutto questo ..
Rosy

tabula ha detto...

dopo aver letto questo tuo articolo ieri sera non riuscivo a prendere sonno.
Povera ragazzina, mi sono chiesta se, dopo una tal barbara decisione di abusarne, l'avrebbero lasciata viva, se non avesse reagito.
E poi mi sono anche chiesta PERCHè non lasciarla nel cantiere moribonda, perchè fare tutto quello sforzo per portare via la piccola dal luogo del massacro.

Forse affinchè il tempo cancellasse le tracce del dna degli aggressori?
In fondo i cani fiutarono con molta precisione il luogo in cui venne inizialmente condotta, spero che il cantiere sia stato analizzato da subito e con estremo scrupolo.

Chissà se tutto questo possa avere a che fare con quel piccolo mondo delle gare di ginnastica artistica, mi sono anche domandata se volessero intimidirla punirla oppure crearle uno choc in modo che non fosse al massimo della forma psicofisica per la sua gara successiva.
Oppure quei balordi potevano essere degli operai del cantiere che avevano notato la ragazzina passare, magari già avendole rivolto la parola in precedenza.

Spero comunque che abbia ferito a tal punto il suo assassino da rendergli difficile riprovarci

nico ha detto...

Ciao Massimo. Ricordo bene senza rileggerlo il tuo articolo sulla ricostruzione del rapimento di Yara, non so quante volte l'ho letto a quei tempi per capire se anche per me funzionava così..... Sì, é lì che l'hanno presa, ci sono anche testimoni inconsapevoli ma credibili. Soprattutto Tironi, che ha visto e ha parlato. Ha visto molto, il suo contributo sarebbe stato credo risolutivo se anziché saltargli addosso scambiandolo per un mostro (e terrorizzandolo) l'avessero supportato. Se gli avessero creduto.... Quanto é mancato in questa indagine - e in tante altre - il famoso ''fiuto'', un investigatore che fosse capace di intuizione e comprensione... Una cosa pero' ti voglio chiedere: ho sempre creduto che chi ha ucciso Yara sarebbe stato catturato. Nel tempo, piano piano, ho perso questa certezza. Oppure ho perso la speranza? Perché sei così sicuro che li prenderanno?

filippo ha detto...

Un anno e mezzo per arrivare alla scoperta dell'acqua calda!!!! Quando è che finalemente potrò veder cacciato quel PM? Sarà sempre troppo tardi.

Anonimo ha detto...

Non è una questione di PM ma di mentalità globale viscida... l'oscenità dei media unita all'oscenità del pressapochismo, fancazzismo di tutto e tutti, paura di perdere il posto, i privilegi. Non ci sono altri motivi. E dire che il capo della polizia aveva fatto ammiccanti sottintesi.... Perché non dire la verità e subito? Questo paese mi fa schifo (scusatemi).
Blah

Giacomo ha detto...

Non sono d'accordo con Filippo.
Se ad Avetrana si fossero affidati a dei periti settori validi come quelli di Bergamo o di Salerno nel caso Claps, non saremmo al punto in cui siamo.
Ammesso e non concesso che si tratti di aver scoperto l'acqua calda, ad Avetrana nemmeno di quello sono stati capaci!

Fikri con Yara c'entra come i cavoli a merenda.

Lo disse il prete: "l'assassino è tra noi" e voleva intendere: tra noi paesani o limitrofi lumbard.

Non per niente quelli della lega vogliono cacciare la pm. Non sia mai si scoprisse che l'assassino è uno dell'eletta stirpe celtica dei padani!

Con un marocchino servito su un piatto d'argento, poi!

Giacomo

filippo ha detto...

Giacomo, il tuo commento è da barzelletta. Lasciamo che le indagini le conduca il prete, visto che ha le idee chiare. Quanto a Fikri, visto e considerato il tuo razzismo alla rovescia, certo centra come i cavoli a merenda...., sarà sicuramente opera di un padano... se lo dici tu. pazzesco

filippo ha detto...

sempre per Giacomo, dimeticavo ad Avetrana i colpevoli sono dietro le sbarre. Qui i colpevoli le sbarre non le vedranno mai, questo grazie alla tua PM.

Unknown ha detto...

Calma ragazzi, calma e non esageriamo. Non siamo allo stadio. Massimo

carla ha detto...

filippo vorrei precisare una cosa che a avetrana non sta nessun colpevole dietro le sbarre ,ma presunti colpevoli..... vorrei ricordare c'è ancora in corso il processo.....e poi non si può negare che dei pasticci nella magistratura non ci sono ultimamente che i assassini ultimamente sono spesso fuori,anzi a dirla tutta sopratutto quelli presi mani nel sacco,che per qualche motivo o tecnica si lasciano liberi con facilità.....saluti

nico ha detto...

scusa Massimo se insisto, la tua certezza che gli assassini saranno arrestati é una convinzione istintiva? O sei convinto che la ricerca attraverso il dna portera' prima o poi risposte? O comunque hai costruito una certezza attraverso ragionamenti precisi? Grazie..

Giacomo ha detto...

Filippo non sono d'accordo con te, neppure su come ti poni nelle relazioni interpersonali.
Asccolta il consiglio di Massimo. Qui non siamo allo stadio.
Io non mi sarei mai sognato di scrivere che tu racconti barzellette.
Qui ci sono due ragazze barbaramente uccise.
Da come hai reagito, si capisce certa mentalità.
A Taranto i magistrati hanno messo in galera ed incriminato una ventina di persone, facendo contenti tutti quelli che la pensano come te, dopo aver consentito che si conducessero le indagini autoptiche che tutti sappiamo.
A Bergamo le cose sono andate diversamente. Se i magistrati di Bergamo si fossero comportati come quelli di Taranto, incriminando ed incarcerando tutti gli operai del cementificio e i lavoratori e frequentatori della palestra ed inoltre i vari Tironi e pensionati che hanno testimoniato, i media si sarebbero riempiti le tasche e fatto ore ed ore di trasmissioni e tutti li avrebbero applauditi.
Ma il fine ultimo dei magistrati è, o dovrebbe essere, quello di fare giustizia sostanziale, cioè assicurare alla GIUSTIZIA i VERI assassini, senza colpevolizzare un'intera comunità.

L'accenno a quello che disse il parroco in chiesa l'ho ripreso dai media.
Quindi, se qualcuno racconta barzellette, le hanno raccontate i vari Sottile, Palombelli e compagnia bella.
E' inutile che tu ti risenta per la storia di Fikri. Ricorda che anche noi abbiamo avuto nostri emigranti condannati a morte in America, solo perché erano stranieri. Sacco e Vanzetti ti dicono niente?
Comunque io eviterei di personalizzare. Io non ti conosco, né m'interessa sapere in alcun modo chi tu sia. Semplicemente dissento su quello che hai detto e sulle tue repliche successive, punto e basta.

Giacomo

filippo ha detto...

"Fikri con Yara c'entra come i cavoli a merenda.

Lo disse il prete: "l'assassino è tra noi" e voleva intendere: tra noi paesani o limitrofi lumbard.

Non per niente quelli della lega vogliono cacciare la pm. Non sia mai si scoprisse che l'assassino è uno dell'eletta stirpe celtica dei padani!

Con un marocchino servito su un piatto d'argento, poi! " Dunque, non rispondo alle offese, riprendo testuali testuali queste certezze e accuse del sig. Giacomo: allora il marocchino Fikri,lui ne è certo (non so sulla base di cosa) con il fatto non centra nulla, sicuramente dice sempre Giacomo è un padano di razza celtica lombarda, questo perchè l'ha detto il prete durante l'omelia (il prete disse l'assassino potrebbe essere tra noi...). La PM è bravissima, perchè finora non ha messo nessuno in carcere e sono i razzisti della Lega e quelli come il sottoscritto che la vogliono cacciare. Che dirti? NO COMMENT

filippo ha detto...

Nico concordo, purtroppo gli inquirenti invece di aiutare il Tironi, testimone, ahimè con carattere fragile, di una cosa più grande di lui, lo hanno letteralmente demolito e non hanno dato nessun credito alla sua importante testimonianza che combaciava alla perfezione, come dice Massimo , con quella delle altre due persone. Già, ma gli inquirenti, hanno voluto appositamente ignorare il tutto...

Giacomo ha detto...

Chissà perché gl'inquirenti dovrebbero voler tenere fuori l'assassino di Yara. Non si capisce. Eppure è sicuro che è l'assassino. Forse perché l'ha detto qualche programma televisivo a corto di audience. Forse perché l'ha detto Sulas. Quello che non appena s'incominciò a parlare del coltello insanguinato che aveva sgozzato la povera Meredith, affermò subito con aria minacciosa: questo coltello non c'entra e Knox e Sollecito non c'entrano anche se sul coltello c'è il loro DNA. Knox e Sollecito sono innocenti. La nostra polizia non sa fare il suo mestiere. Che a Perugia la droga corresse a fiumi, durante le cronache del processo d'Appello se lo dimenticarono completamente, come si dimenticarono che Knox e Sollecito erano "strafatti" quella tragica notte. Ma tant'è. Gli ordini di scuderia erano quelli: dare voce solo agli avvocati difensori. Knox e Sollecito DOVEVANO essere assolti, indipendentemente dalle risultanze processuali.

Se c'è qualcuno che invece vuole tenere fuori un colpevole, reo confesso, dopo averlo indicato con sicurezza come il solitario ed efferato assassino della nipotina, questo risiede non a Bergamo, bensì a Taranto.

Sia ben chiaro, io non ho niente contro i settentrionali, ma ce l'ho con i politici che, pur di difendere la "purezza" del loro territorio, vogliono cacciare i magistrati che non acconsentono ad individuare nel "diverso" un comodo capro espiatorio.
In che modo sarei stato offensivo verso l'opinionista del blog proprio non lo riesco a capire!
Anzi sono io che trovo offensivo che mi si dica che io offenda, quando non è vero!

Giacomo

Unknown ha detto...

E' scritto nel destino degli assassini che prima o poi il debito va saldato, Nico.

Ora qui, a causa degli errori iniziali e della gara che si era creata fra polizia e carabinieri, tutto è più complesso, ma complesso non significa impossibile. Se devo essere onesto nel dna che darà risultati positivi posso anche credere, ma sarà un lavoro a lunghissima scadenza, non una cosa veloce come facevano intendere gli scoop lanciati dai media a fine ottobre (siamo ad aprile).

Ma ad essere sincero ho più fiducia che possa accadere quanto già altre volte accaduto per fatti minori: che essendoci più persone al momento dell'omicidio una di queste possa fare un passo falso e coinvolgere tutti gli altri.

Spiego con un esempio ciò che credo possa accadere. Se ad uccidere Yara sono stati ragazzi della zona limitrofa, perchè hanno tentato una violenza sessuale, capiterà ancora, in zona o in luoghi limitrofi, una violenza sessuale (tentata o riuscita). Ed almeno uno di loro sarà uno degli stessi ragazzi che l'hanno tentata con Yara (perchè la paura non tiene a bada una malattia del genere per anni ed anni). Per cui se una ragazzina dovesse denunciare una violenza si amplieranno a dismisura le probabilità di scoprire chi è stato.

Lo stesso discorso vale se ad uccidere sono stati dei balordi (come quelli che si aggiravano con l'auto rossa per Zigonia ad esempio), ed anche se sono stati degli operai che non lavorano più a Bergamo (alla prima occasione si comporteranno alla stessa maniera in un altro luogo), siano essi italiani o stranieri.

Più complicato scoprirlo se fossero stati operai dell'est europeo, che lavoravano a Bergamo non in regola, tornati al loro paese. Metti che volessero fare come il Zoran Petrovic con le due ragazzine di Vicenza e la volessero vendere. Ma anche se fosse andata così fra loro c'era un italiano, perché a quanto pare il dna isolato è italiano, quindi è lui l'anello debole.

Ciò che voglio dire è che non c'è omicida che sia intelligente e fortunato per sempre, e che se si agisce in gruppo (due persone già lo formano) c'è sempre il rischio che uno dei complici sia l'anello debole che farà saltare anche gli altri.

Ciao, Massimo

carla ha detto...

ottimo massimo,mi rincuore tanto la frase iniziale,"è scritto nel destino degli assassini che primo o poi il debito va saldato...",infondo è una conferma pure per me......anche se non si sà come spiegarla alla mente umana,che purtroppo ci si ferma sempre all'apparenza,mi fa piacere di condividere l'idea con altri,in cui mi fa pensare che tanto di anormalità non c'è in me......e aggiungo anche i conti da saldare non averrà sempre nel modo in cui ci aspettiamo......parlo per esperienza e sono convita che tutto averrà su questa terra.....perchè tante volte l'essere umano sottovaluta,si pensa al giudizio DIVINA come se fosse una cosa dopo la morte ,in cui si da importanza come no,perchè si giustifica che non c'è niente di certo dopo la morte....buonanotte e anche a tutti utenti

Anonimo ha detto...

ciao a tutti.
la ricostruzione fatta da Massimo prati potrebbe anche avere una sua logica se l'autore o gli autori fossero stranieri (tipo quelli che assaltano le villette isolate violentando e picchiando i proprietari), ma siccome appare certo che la persona che ha lasciato il DNA sulla ragazzina ed i suoi indumenti sia Italiano, allora le cose cambiano completamente.
La mia convinzione è che Yara conoscesse in qualche modo il suo (suoi) aggressore e che si sia fidata ad accettare la sua (loro) compagnia o addirittura, visto che pioveva e faceva freddo, un suo (loro) "passaggio" in macchina (o furgone).
Che si trattasse di una tentata violenza sessuale sembrava un fatto acclarato e, mi meraviglia molto la "meraviglia" dei media, alla quasi conferma tecnica del fatto.
Insisto nel dire che bisognerebbe capire perchè la scheda SIM e la batteria del telefonino erano nelle tasche della ragazzina (fatto assolutamente illogico da qualsiasi punto di vista lo si voglia vedere).
vi saluto.
Calabria

filippo ha detto...

Il fatto che il dna sia di un italiano è tutto ancora da dimostrare: si sono usati troppi e sospetti condizionali su questo fatto. Io penso che la terza soluzione data da Massimo e la tanto discussa testimonianza del Tironi siano le più attendibili e questo non per un assurdo discorso politico , ma per farsì che la povera ragazza abbia giustizia.

Sirenetta galatica Francy ha detto...

povera Yara.... speriamo abbia presto giustizia.
Yara resisti, presto potrai tornare a sorridere e a riposare in pace t.v.b

J. ha detto...

Massimo ciao :) ... un saggio su "Il destino difficilmente è bastardo con chi non merita nulla", mi piacerebbe molto tu provassi a scriverlo. Secondo me ne uscirebbe qualcosa di interessantissimo. Frase intuitivamente comprensibile ma molto difficile da estrapolare. Io ci provero', prima o poi.
J.

nico ha detto...

Grazie Massimo, immaginavo che il tuo non fosse solo ''sentire'' ma piuttosto la rielaborazione di fatti ragionati. Con tutto il cuore mi auguro che arrivi il colpo di fortuna - a volte succede - e che i responsabili vengano individuati e arrestati prima che facciano del male a qualche altra bambina. Gente così, continua la caccia per tutta la vita.

Unknown ha detto...

Tu fallo J. ed io lo pubblicherò. Ciao, Massimo

Unknown ha detto...

A dire il vero nico, già in zona ce ne sono stati di episodi particolari. L'ultimo il martedì dopo Pasqua, ma di mattina, a Lecco, dove un uomo di Bergamo (42 anni) ha bloccato una ragazza sul lungolago ed ha iniziato una sorta di violenza sessuale. Ma la ragazza, che ha quasi venti anni, pur non riuscendo a liberarsi dalla morsa è riuscita comunque a trovare la forza di gridare. Poi fortuna ha voluto sia passata in quel momento una volante della Polizia ed abbia rincorso l'uomo arrestandolo... chissà se si sono fatti dare il suo dna... ciao, Massimo

Giacomo ha detto...

Pino.
"Hai PERDUTO molto tempo seguendo il caso Scazzi"

Ma ti rendi conto di quello che hai scritto?

Se non hai niente da dire è meglio che ti stai zitto.

Ma che devo rendere conto a te su quali casi seguo di più e quali di meno, qualificando addirittura come PERDITA DI TEMPO l'interesse per alcuni casi?

Non voglio entrare in polemica con te. Ma tu cerca di non essere vanamente polemico con me, se non hai niente da dire sul merito di quello che scrivo.

Giacomo

filippo ha detto...

"Nuove indagini su Fikri
Sarà ritradotta la sua frase
Il giudice per le indagini preliminari Ezia Maccora ha accolto la richiesta che era stata avanzata dalla mamma di Yara Gambirasio."
uno smacco per la PM! Sicuramente il Fikri se non è l'autore è sicuramente complice o testimone, altro che cercare DNA in giro per l'Italia!

filippo ha detto...

Bingo! Come volevasi dimostrare...
http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/articoli/1086549/yara-svolta-nelle-telefonate-di-fikri-a-fidanzata.shtml

dany ha detto...

......infatti adesso sappiamo che Fikri non c'entra nulla, che l'assassino è il figlio dell'autista.
Peccato non sapere che faccia abbia, chi sia sua madre, se ha vissuto con lei o sia stato adottato.
Una cosa è certa: non è (era) molto lontano

Mimosa ha detto...

L’hanno preso!
Un muratore di 44 anni, padre di 3 figli piccoli, che abita a Mapello.

Il suo telefonino era tra quelli che avevano impegnato la cella della zona dove è stato trovato il cadavere, nell'ora in cui sarebbe avvenuto l'omicidio.

Pare che avessero già individuato la madre, tutto senza clamore!

Tutto è partito da un normale controllo stradale, domenica sera, durante il quale l'uomo è stato sottoposto al test dell'etilometro: con questo espediente i carabinieri hanno poi estratto il Dna di Bossetti, che è risultato "perfettamente coincidente" con quello trovato sugli slip di Yara.

A distanza di 4 anni, qualunque alibi volesse opporre, è difficile che qualcuno lo possa validare.

Troppe sono le coincidenze, e il Dna "non mente" ... speriamo!

Mimosa

Giacomo ha detto...

Leggendo la notizia del fermo del presunto assassino di Yara, mi è venuto spontaneo venire a rileggere i post di allora.

E' impressionante vedere come molti di essi siano restati attuali!

E come siano restati attuali i confronti fra i modi di procedere della Procura di Bergamo, ancorati a certezze scientifiche, e quelli di altre procure, che ancora inseguono sogni...

Un saluto a tutti gli amici del blog.

Giacomo

Minnie ha detto...

Ciao Mimosa e ciao a tutti!
ho letto il post di Massimo e i commenti ora per la prima volta e concordo con Giacomo: molti commenti sono stati davvero indovinati e premonitori ...
Il DNA non mente ... ora aspettiamo la verità del presunto colpevole, che non parla ...
Era solo? Sapeva di essere un figlio illegittimo? Sua madre perchè nega anche l'evidenza? Inoltre sarebbe il nipote biologico (non anagrafico perchè figlio illegittimo) della donna di servizio della famiglia Gambirasio. Non si esclude, dunque, che l'uomo conoscesse Yara.
Come ha potuto vivere con questo peso, per tutto questo tempo???
Ex Ignoto1, aspettiamo che tu smetta di avvalerti della facoltà di non rispondere, anche se è un tuo diritto, spiega ai genitori di Yara la verità ...

magica ha detto...

buonasera a tutti
giacomo, è la stessa considerazione che ho avuto io.
una bella differenza il modo di agire tra una procura e l'altra .
mi sovviene l'arresto di cosima portata fuori bella apposta , di fronte alla bolgia perchè venisse dileggiata . normalmente potevano uscire da una porta secondaria , sapendo che ci stavano quelli che aspettavano per insultare ,
nel caso odierno si lavora diversamente : con cautela perchè l'indagato potrebbe essere innocente . anche se l'innocenza dell'indagato sarebbe inconcepibile : dicono di aver trovato la prova regina ..

Mimosa ha detto...

Ciao a tutti,
giustamente Calabria (14 aprile 2012 01:25) richiamava il fatto che il cellulare di Yara fosse “smembrato”.
Si può supporre che il rapitore le avesse imposto di togliere batteria e SIM non appena salita in auto e di sicuro a quel punto Yara avrebbe capito che la situazione non era chiara.
A meno che non fosse stato il primo gesto violento: strapparle di mano il cellulare, che aveva squillato per il messaggio ricevuto dall’amica, e “smembrarlo” lui stesso.

E forse batteria e scheda gliele ha rimesse in tasca prima di abbandonarla, forse pensava che attraverso la SIM si poteva localizzare il corpo, affinché fosse ritrovato (come repentino tardivo atto di pietà per quella bambina).

Strano che il telefonino, un Lg nero, non sia stato rintracciato, almeno stando alle notizie di un certo periodo, forse era caduto sotto al sedile dell’auto e nel buio non lo trovava.

Ieri pomeriggio ho sentito che il cellulare dell’ex Ignoto1 aveva agganciato la cella di Brembate 1ora prima della scomparsa di Yara, ossia verso le 17,30, per poi essere riacceso solo la mattina dopo.
Sarebbe evidente, allora, che l’uomo era un “predatore” pronto all’attacco e appostato. E qualunque fanciulla gli sarebbe passata accanto poteva fare la stessa brutta fine.
È stato solo un caso, un tetro appuntamento con il destino, che fosse stata Yara a uscire per portare il giradischi in palestra, insistendo, al posto della sorella maggiore.

Tuttavia, purtroppo temo che l’aggancio alla cella e lo spegnimento 1 ora prima della scomparsa della bambina non possa essere un “prova”, processualmente parlando non avrebbe alcuna rilevanza: non si può dimostrare che un’ora dopo l’uomo sia implicato in un reato.

Ora vedremo cosa salterà fuori, se parlerà. Se non parlerà, potrà venir liberato, salvo qualche escamotage della Procura.

Comunque il tizio dovrà spiegare perché il suo dna è finito sulle mutandine di Yara … non l’ha portato mica il vento!

Mimosa

PS: mi ricordo che dopo aver tratto il profilo genetico di Ignoto 1, hanno fatto anche una specie di ricostruzione “fisica” dell’uomo, individuandone gli occhi azzurri. E infatti costui li ha!