martedì 7 febbraio 2012

Vittorio Sgarbi torna al nord fra le teste di caz... si è dimesso da Sindaco di Salemi

Mafia al nord
"Non mi sono mai accorto in tutti questi anni di infiltrazioni mafiose nel Comune di Salemi, e comunque non sono verificate in alcun atto e non sono mai stato condizionato nella mia attività. Ho sbagliato a candidarmi a sindaco e adesso me ne vado sollevato". Queste le parole del noto art-show-politic-man, Vittorio Sgarbi, l'uomo che usa la parola "capra" come fosse un veleno capace di uccidere l'ignoranza e le idee, giuste o sbagliate che siano, delle altrui persone. D'altronde il soggetto non è nuovo ma usato e abusato, e le offese le dispensa a piacere ed in base a come gira il vento. E non solo ai vip televisivi e ai politici, in quel caso gli si potrebbero perdonare, ma anche alle persone comuni. Nel '96 reagì violentemente e si accanì contro l'elettorato veneto, reo di non averlo eletto, dicendo ad un giornalista: "Gli elettori veneti sono dei deficienti, egoisti, stronzi, destrorsi, unti, razzisti, evasori. Hanno scelto la Lega? Complimenti perché ora si ritrovano a essere governati dai meridionali democristiani e dai comunisti. Voglio fare un'Anti-Lega al Sud, incitando i meridionali a non comprare più prodotti veneti. Questi qui ormai coltivano il razzismo puro. Questa gente non è stupida. È peggio, è ignorante e plebea. Il concetto di fondo è che questi elettori sono tutti delle teste di cazzo". Certo, come si può leggere le sue parole hanno sempre un certo fascino, in fondo lui è l'unico intelligente e gli altri son tutti ignoranti (ed anche qui si potrebbe leggere un minimo di razzismo). Fra l'altro in quel momento storico avevano una loro dimensione. Anni prima o anni dopo, per dire, non le avrebbe potute dire, perché pure lui era comunista, o almeno fingeva di esserlo, anche lui era democristiano.

Ma non c'è da restarne stupiti, in fondo ormai è dimostrato che il Vittorio Sgarbi altro non è che "un libero pensiero a parte" a cui piace di cambiare squadra... anche a partita in corso. Per questo nel tempo ha avuto i voti e i favori dei comunisti, dei socialisti, dei Democristiani, del Movimento Sociale, dei liberali, dei federalisti, dei radicali, dei berlusconiani, dei repubblicani, degli uomini di Casini e di altri. Con questi ultimi, Casini ed altri, è stato eletto a Salemi, città in cui ha portato una nuova aria e dei nuovi assessorati. Ad esempio nominò il cantante Morgan assessore all'ebbrezza, gli artisti Graziano Cecchini, Oliviero Toscani e Peter Glidewell, "assessori del nulla", ed all'assessorato antimafia mise un semplice poliziotto. Nonostante queste provocazioni, lo erano solo fino a un certo punto, i suoi movimenti, in maggioranza ispirati proprio dagli assessori al nulla, parevano veramente cercare una miglioria di quella zona siciliana. Fu così che su proposta di Oliviero Toscani, in quel momento promosso ad "assessore alla Creatività", cercò di vendere, ad un euro l'uno, gli immobili crollati durante il terremoto del Belice. Insomma si voleva creare una sorta di nuovo paese, per questo cercarono di incentivare e coinvolgere personaggi del calibro di Massimo Moratti (Saras ed Inter FC), Peter Gabriel, Lucio Dalla, Renato Brunetta. Oltre a questi si cercarono molti altri acquirenti all'estero, perché i ruderi, si disse, valicano i confini di nazione, professione e colore politico. E sarebbe stata forse una mossa giusta se non ci fosse stata l'altra parte della medaglia, per cui una volta ristrutturati e splendenti chi li possedeva poteva pure venderli. Ma la burocrazia siciliana fermò il rilancio è le acquisizioni private. Se in tanti avessero aderito sarebbe aumentato anche il valore di mercato di altri immobili in costruzione, quelli meno nobili, rendendone impossibile l'acquisto per i residenti già in difficoltà economiche.

Ma anche se questo progetto è di fatto in stand by, e forse senza alcuna prospettiva futura, Sgarbi ha creato, e cercato di creare, altro a Salemi. Ora la città possiede il "Museo della Mafia", inaugurato addirittura dal capo dello Stato Giorgio Napolitano, e se fosse rimasto in carica presto sarebbe iniziata, a spese dell'Emiro del Qatar, Sheik Hamad Ben Kaliffa Al Thani, la costruzione di una mega-galattica "Moschea" in cui potevano confluire tutti gli islamici siciliani. Per questo a fine gennaio si era incontrato con una delegazione del paese arabo, guidata dallo sceicco Hamadi Ahmad, presidente della Qatar Carity Fondation, e da rappresentanti dell'Ucoii, l'Unione della Comunità e delle Organizzazioni islamiche italiane. "La Sicilia, disse, è entusiasta di accogliere l'Islam. Nulla è più importante che trovare sentimenti e convinzioni comuni nelle diverse religioni che contemplano un unico Dio. Anche per questo, così come nelle nostre città ci sono luoghi di culto cristiani, mi sembra importante che per i cittadini di cultura e lingua araba si provveda a costruire una moschea a Salemi". A sentirlo parlare pareva quasi un autentico siciliano investito del volere di tutti i siciliani.

Purtroppo per lui la Moschea, se nascerà, sarà costruita sotto il vigile controllo di un nuovo sindaco, un sindaco che viva il territorio, si spera, un sindaco che sia presente, vigile, ed assieme ad altri controlli non vi siano infiltrazioni... in Comune. Non come il nostro critico, e non solo d'arte, che ha una immagine, da tutelare con "gli ascolti", e poco tempo a disposizione per capire e cercare di controllare quanto gli capita attorno. A Oliviero Toscani, anche lui partito di slancio con la nuova avventura siciliana, bastarono pochi mesi per capire. Ed infatti sbatté la porta e si sfogò denunciando pubblicamente i misfatti cittadini e regionali. Leggiamolo:

"Vi ricordate la proposta di vendere le case di Salemi abbandonate a un euro? Tutto bloccato. E quella fu una mia idea. Non di Vittorio Sgarbi. Vittorio non ha idee, ma fa il critico d'arte. Lui ha bisogno che prima l'arte sia fatta e poi la critica. Sgarbi non ha idee, ma critica per mestiere le idee altrui. Un altro esempio? Ho fatto arrivare da New York a Salemi l'archivio cinematografico della Kings Video. Quei film sono lì, lasciati a marcire. Potevo regalarli a Milano o a Padova. Una delle più belle collezioni di film indipendenti al mondo. Sta marcendo, come tutto quello che c'è in Sicilia. La mafia è burocrazia. Sono la stessa cosa. Anche Sgarbi non la chiama più mafia, ma così. E' impossibile ragionare con i corridoi del potere siciliano, con questi uomini 'panzoni' che si parlano tra loro nelle orecchie. Questa è la mafia: è la Sicilia del potere che non conclude niente e cerca sempre i finanziamenti della UE per mettere in piedi progetti che mai e poi mai verranno alla luce. Sti coglioni mi hanno fatto perdere un sacco di tempo. E che si sappia: io non ci ho guadagnato nulla. Ho viaggiato e ho promosso Salemi a spese mie e ho fatto l'assessore gratis. Lì sono tutti collusi, anche chi non vuole. Non c'è niente da fare. È come l'aria cattiva. Anche se non ti piace, per sopravvivere devi respirarla. Non c'è niente da fare. A Salemi ci sono 20 vigili che non fanno un cazzo tutto il giorno. Assunti in un modo che non c'è bisogno di spiegare. Sempre lì ci sono 200 impiegati comunali assunti dalla politica e che paghiamo noi cittadini. A Seregno, che è grande dieci volte Salemi, sono 38 gli impiegati. Perché? Io tutto questo l'ho denunciato. Mia moglie, che è norvegese, mi ha definito un pazzo".

Era arrabbiato nel 2008 il Toscani, arrabbiato nero. Lui che non si scandalizza di nulla, lui che di solito lo scandalo lo crea per incentivare le vendite delle mega industrie del nordest, era rimasto scandalizzato da cosa si combinasse nei palazzacci di Salemi e della Sicilia. Quasi non sapesse di dover andare a combattere contro un mostro dipinto a piovra ma chiamato governo e burocrazia, si è arreso. Ma Sgarbi no, lui non si era arreso. Nel 2010, addirittura, aveva mandato tutti a quel paese, e le dimissioni, dopo averle presentate, le aveva ritirate a patto che chi indagava sulla sua maggioranza non gli rompesse più le scatole (ho usato parole mie per non usare le sue). Quindi non è affatto strano non si sia accorto di nulla. Anzi, a quanto pare lui era convinto di aver accanto fior fior di galantuomini. Forse per questo sul sindaco di Castelvetrano, Gianni Pompeo (non interessato a far parte di una giuria da show televisivo pomeridiano), disse:

"Prendo atto della rinuncia dell'onorevole Italo Bocchino a far parte della Commissione di valutazione delle candidate al concorso di Vice Sindaco di Salemi. Avendo appreso di un suo non interesse, ritiro anche la nomina del sindaco di Castelvetrano Gianni Pompeo, compiacendomi di non dover ricorrere alla collaborazione di una persona di cui, attraverso la stampa, ho appreso delle frequentazioni, anni fa, presso il Circolo Mokarta di Mazara del Vallo, con Filippo Guttadauro, cognato di Matteo Messina Denaro, con il quale pare condividesse la passione per le carte da gioco. Raccomando al collega di evitare, per l'avvenire, simili frequentazioni e di intensificare quelle con Pino Giammarinaro, acclaratamente meno pericoloso".

Giammarinaro era colui che aveva fortemente voluto Vittorio Sgarbi a Salemi, chi lo sosteneva in Comune. Per il critico era meno pericoloso di altri, quindi lo sapeva che non era un santo. Perché lo avesse giudicato tale avrebbe detto: "acclaratamente onesto" e non "acclaratamente meno pericoloso"? Meno pericoloso non significa non essere pericoloso, significa esserlo meno a confronto di altri. Ma vediamo cosa sostiene di aver appurato la Questura di Trapani. 

"L'indagine che ha portato al provvedimento su Giammarinaro è stata condotta dal 'gruppo di lavoro' della Divisione Anticrimine della Questura e dei Finanzieri del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza, coordinata dal dirigente Giuseppe Linares (per anni a capo della Squadra mobile di Trapani), ed è firmata dal questore Carmine Esposito. Il sequestro dei beni è stato adottato sulla base delle norme del "pacchetto sicurezza" del ministro degli Interni, Roberto Maroni. Società, immobili, auto, natanti. Beni che l'ex deputato regionale non poteva gestire. Gli inquirenti avevano anche scoperto il ruolo occulto che Giammarinaro avrebbe avuto nella vita amministrativa di Salemi. Circostanza che è stata più volte respinta dal sindaco Vittorio Sgarbi che ha anche attaccato gli inquirenti accusandoli di aver falsato le indagini. Per Sgarbi Giammarinaro era niente più che un alleato politico, e se proprio c'è stata ingerenza, sostiene Sgarbi, è stata per far fare uno spettacolo in piazza a dei ragazzi. Ma Giammarinaro, in base alle risultanze investigative, era anche presente nella gestione della sanità in provincia di Trapani nel periodo in cui era sorvegliato speciale. Dalle nomine dei primari, agli appalti, alle cariche interne all’Asp".

Insomma, Vittorio Sgarbi si è fidato degli alleati politici meno pericolosi, in primis quelli del partito di Casini che lo sostenevano, e trovando una città allo sfascio ha cercato di riportarla ai fasti di una volta. Ma per far questo passava una buona fetta del suo tempo sugli schermi, non recepiva il pericolo e difendeva chi già negli anni '90 aveva avuto problemi legati alla mafia. Ora si è dimesso, Salemi forse sarà commissariata e lui non difende più nessun politico, anzi ringrazia chi ha indagato e dichiara la sua sconfitta.

"Ringrazio i commissari del Viminale che mi hanno rivelato forze occulte che mi minacciavano durante il mio mandato da sindaco. E' inutile, in Sicilia non c'è speranza di fare niente. Io ho portato qui Caravaggio, Cezanne, Picasso e altre decine di artisti ma, evidentemente, gli ispettori non si sono accorti di nulla ma mi hanno rivelato queste forze occulte. In Sicilia non c'è spazio per le novità. A Salemi non è possibile fare il sindaco, evidentemente c'è una forza occulta che lo ostacola. Tornerò al nord perché qui non si può far niente".

Quindi vuol tornare al nord, in quel nord fatto di elettori stupidi ignoranti e plebei. In quel nord in cui, come lui stesso disse, in fondo sono tutti "teste di cazzo". Forse è il caso di spiegargli che farebbe meglio a lasciar perdere la politica, perché la stessa mafia che ha trovato, senza vederla, a Salemi, è presente anche al nord. Avrà altre facce, altri modi di fare ed altri "stili", forse anche altri nomi, ma il risultato finale non si discosta molto da quello che si ottiene in ogni punto d'Italia, sia settentrionale che meridionale. E la gente comune, gli elettori, sono i primi a subirla sulla loro pelle... loro, pur non vivendo all'interno dei Comuni, se ne accorgono quando c'è qualcosa che non va...


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4 commenti:

Sira Fonzi ha detto...

Ciao Massimo, molto interessante il tuo articolo. Credo che se Sgarbi usasse nei rapporti umani una minima parte del rispetto, della passione e della serietà che usa quando ha a che fare con l'arte, sarebbe un uomo da ammirare.
Invece dobbiare subire le sue volgarità gratuite, rivolte a chiunque lo indispettisca, lo contraddica, perché non conosce cosa sia l'autocontrollo, l'umiltà e il rispetto per il pensiero altrui, e da buona prima donna in un modo o nell'altro con il suo ecocentrismo deve essere al centro dell'attenzione.
Il suo lato infantile a volte lo rende anche simpatico e spesso mi ha ispirato tenerezza, ma appunto, solo a volte.

Ciao Sira

nico ha detto...

Ho appunto letto or ora che si offre come sindaco di Parma....troppo troppo vicino a casa mia, d'altra parte Vittorio Sgarbi é troppo vicino a chiunque lo incroci. E' desolante accorgersi ogni giorno quanti figuri di questo tipo abbiamo in Italia, le ''facce di bronzo'' senza vergogna alcuna, pronti a sbranare l'interlocutore e ben decisi a non rendere conto a nessuno delle loro disonesta' e incompetenze. Sgarbi, anche dopo il flop e la cancellazione (per fortuna) del suo ultimo programma tv, dopo le coparsate tra porno star e Scilipoti assortiti, dopo la figura rimediata come sindaco di Salemi, dovrebbe tornare quanto eno a vita privata. Cioe', dovrebbe esserci rimandato a calci, invece no. Sai cosa un pochino mi consola Massimo? In Toscana dove passo l'estate con la mia famiglia, una magnifica cittadina d'arte sul mare (mio marito é di lì), troppo spesso si vedeva il Signor Sgarbi.... Beh, é arrivata l'ultima piazzata da suo pari, voleva che di notte aprissero un'enoteca per lui e tre amici, e urlava come un pazzo per il centro che lui era Sgarbi e che non si permettessero ecc ecc.
Ha svegliato mezza citta', ma FINALMENTE qualcosa si é mosso e da quel momento é ''ospite non piu' gradito'' per ordinanda comunale. Sapessi che brindisi ci siamo fatti la sera dopo in piazza... Ciao

nico ha detto...

Per Sira:
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Leggo ora il tuo commento, anche io ho amato moltissimo Vittorio Sgarbi, all'inizio, quando commentava dipinti come avevo sentito fare a pochi altri. Ma mi sembra che anche lì, anche nel suo campo di elezione, sia andato molto oltre. Da tanto tempo si occupa (poco) di arte solo per provocazione politica e non, temo che con lui gli unici interlocutori possibili siano quelli che non possono contraddirlo (che si chiamino Rembrandt, o Picasso, o Vermeer ...). Ciao buona serata

Sira Fonzi ha detto...

Ciao Nico, sono d'accordo riguardo ai soli interlocutori possibili, e credo anche che semmai gli capitasse di leggere i nostri commenti la parola più educata che potremmo sentirgli dire è che siamo delle capre all'ennesima potenza.
Ma io credo che lo sbaglio più grande lo fa tutt'ora chi ancora lo ospita nei programmi televisivi, soprattutto in quelli che vanno in onda in fascia protetta.
A chiunque può capitare di perdere il controllo e di comportarsi in maniera incivile, ma se questo diventa una regola allora il soggetto va emarginato.
Invece no, viene pagato per insultare, per dare il peggio di se stesso, per il solo fatto che tutto ciò fa scandalo e quindi audience.
L'altra sera mi è capitato di vedere un servizio di Lucci delle Iene e sono rimasta di sasso.
Questa è l'attuale situazione televisiva:qualsiasi cosa purché se ne parli.
E io giro canale....
Buona serata anche a te
Sira