mercoledì 11 gennaio 2012

Sarah Scazzi. Mentre si finge di non sapere nulla dello scoiattolino di Sarah a presiedere la Corte d'Assise sarà il giudice Cesarina Trunfio, ex sostituto procuratore di Taranto

Sarah con lo scoiattolino
Vi siete sistemati in poltrona con patatine bibite e pop corn? Se non siete pronti pazienza, ancora qualche ora l'avete a disposizione, ma vi converrà accelerare perché il kolossal è alle battute iniziali e sono imminenti i primi colpi di scena, le prime "magie". Un solo avvertimento, non fidatevi di quei  giornalisti che dicono da sempre di saper tutto ma che, se non riportano parole di altri, dimostrano di essere ben poco preparati sul caso Scazzi. Un esempio? Nel Corriere del Mezzogiorno un giornalista nazionale, venerato a Taranto, scrive che la procura, a sorpresa, ha depositato in tribunale una collanina con attaccato uno scoiattolino. "Chissà di chi è?" - si chiede il giornalista - "la famiglia Scazzi non l'ha mai vista addosso alla figlia... sarà mica che appartiene a chi l'ha gettata nel pozzo?". Quindi l'intenzione qual'è? Far sospettare di una ragazza mora, magari figlia dell'occultatore ufficiale, e far pensare al lettore distratto che "l'ha persa" mentre era intenta ad aiutare il padre (come sostiene la procura)? Ma no, quella frase è stata scritta tanto per dire e senza secondi fini, come d'altronde quella in cui si chiede: "Chissà da quanto era in quell'anfratto, forse c'era già da prima che vi fosse gettata Sarah?". Beh, il buon giornalista si tranquillizzi e mi permetta, dato che è una questione di libera e seria informazione, di rispondergli che non serve indagare, che la collanina con lo scoiattolino è caduta nel pozzo lo stesso giorno in cui si è occultato il corpo di Sarah. Forse la famiglia della piccola vittima non conosceva lo scoiattolino, anche se fatico a crederlo dato che lo conosco io, ma il ciondolo è immortalato attorno al collo di Sarah in diverse fotografie.

Forse il giornalista si è distratto e non ha capito che la procura sa bene di chi è quella collanina, che l'ha inserita agli atti per creare un nuovo gioco di magia. Serve per far credere ai giudici sia stata strappata durante l'aggressione. Quindi non uno strangolamento improvviso, come sostiene il Misseri reo-confesso, ma una vera e propria esecuzione premeditata partita in auto al momento in cui, oniricamente, la ragazzina è salita sotto l'impulso dell'indice di sua zia. Mi sbaglio? Lo vedremo presto. Per intanto devo dire che non è l'unico appunto che devo fare al giornalista. C'è un filmato sul Corriere del Mezzogiorno, sempre a sua firma, in cui si vede un bell'albero di fico e si sente una voce dire essere quello in cui è stato portato il corpo della ragazza per essere violentato. Mi scuserà se sono inopportuno, ma volevo informarlo che la versione accettata dalla procura non prevede più alcun vilipendio di cadavere. Il dottor Galoppa, nell'incidente probatorio e penando non poco, è riuscito a far dire al suo assistito che quell'evento era tutta un'invenzione della sua mente malata. Inoltre, altra cosa che non pare vera presente nel filmato, l'albero segnalato dal Misseri nella confessione è, parole sue, a cinquanta/cento metri dalla casa, e quello che in video ci viene mostrato è attaccato ai muri della masseria. 

In ogni caso il filmato è un buon filmato, specialmente nella sua parte finale quando viene inquadrato l'ex pozzo in cui la piccola fu gettata. Ed è buono perché ci mostra, tramite vecchie bottiglie di plastica e terra smossa, come la gente che parla-parla pensi davvero a Sarah. Non un fiore, non un biglietto con su scritto una frase a ricordo è presente nel punto in cui la piccola è stata ritovata. Certo, Sarah riposa al cimitero di Avetrana, come Melania Rea riposa a Somma Vesuviana e Yara Gambirasio a Brembate. La differenza sta nel fatto che al chiosco della Pineta un fiore ed un pensiero ci sono sempre, che a Chignolo d'Isola, pur se confinati a lato del campo per volere del sindaco, un fiore ed un pupazzo ci sono sempre, mentre in contrada Mosca ci sono bottigliette di plastica. So che il luogo è isolato, ma mi aspettavo che chi chiede giustizia per Sarah, parlo di chi abita in zona e tanto reclame fa in televisione dell'amore che portava a quel piccolo scricciolo quando era in vita, un minimo di sforzo lo avesse fatto. Visto che si spendono soldi in bombe carta da gettare in casa Misseri mi aspettavo se ne spendessero anche per qualche litro di benzina ed un fiore da lasciare nel luogo in cui per quarantadue giorni la piccola è rimasta sepolta. 

Ma tant'è che i soldi mancano, sarà la congiuntura economica e l'aumento della "verde" a frenare le spese, e chi si è riunito di fronte alla caserma dei carabinieri per apostrofare ad assassina la signora Cosima Serrano, ha finito gli spiccioli e non ha tempo per fare una piccola colletta. E neppure il sindaco ha qualche centinaia di euro da investire in una lapide a ricordo, lapide che in pochi vedrebbero (visto che nessuno ci va in contrada Mosca) e non servirebbe a dar lustro mediatico alla cittadinanza. Quindi si può dire che manca la volontà di ricordare Sarah quando non se ne ha un ritorno di immagine, o economico, ma non manca l'intenzione di incamerare qualche spicciolo entrando a processo come parte lesa. Caro il mio sindaco avrebbe dovuto incamerare soldi querelando chi ha venduto libri parlando di Avetrana come di un paese di orchi e mostri, non credo che i suoi concittadini si siano rivisti in quelle parole e non credo che abbiano giovato a far ricordare al resto degli italiani la sua cittadina in maniera sana e amena. 

Pazienza, lasciamo il giornalista ed il sindaco e concentriamoci sul processo che presto sparerà i primi mortaretti. Tutti son contenti di essere in tribunale. I legali delle imputate, che non vedono l'ora di far domande ai testimoni, i procuratori, che tanto han fatto per arrivare al giudizio in Assise, le parti civili, a partire dal sindaco per arrivare alla badante rumena che ha chiesto un minimo di indennizzo per quanto subito. Quattro milioni di euro per essere stata additata da Sabrina Misseri quale possibile complice dell'ipotetico rapitore. Certo, la sua memoria va e viene, infatti non ricorda neppure di essere stata lei la prima a sospettare, la prima a dire che non si fidava della cugina di Sarah, additando in tal modo chi poi l'avrebbe additata. Per cui se fosse una partita di calcio il risultato sarebbe uno ad uno e la palla tornerebbe al centro. Ma qui non si tratta di pallone, qui si tratta di businness, quindi quattro milioni di euro alla badante che poi si porterà in Romania la palla d'oro con cui s'è giocato. Un vero affare se il giudice la accontenterà.

Ed a proposito del giudice c'è da constatare che la separazione delle carriere avrebbe fatto del bene a questo processo. Per carità, fino a prova contraria il presidente della Corte, la dottoressa Maria Ausilia Cesarina Trunfio, è un buon giudice che non sarà influenzabile dal contesto in cui "vive ed opera". Il problema è che ad ogni istanza difensiva non accolta, ad ogni ulteriore chiusura alla Difesa, ci potrebbero essere polemiche. Questo perché "vive ed opera" a Taranto da più di vent'anni e negli anni novanta era lei stessa un sostituto procuratore di quella città, al pari del dottor Buccoliero per fare un paragone attuale, ed ha lavorato gomito a gomito, tutti i giorni, anche con chi tutt'ora in procura vi lavora. E, per fare un esempio, nell'anno appena passato coi i procuratori ha avuto frequentazioni. Lei ed il dottor Argentino il 28 aprile, dalle 15.30 alle 17.30, hanno parlato agli studenti della sezione di Taranto della facoltà di giurisprudenza (con sede centrale a Bari), sul tema: "L'esame incrociato: insidie e strategie". E l'esame di cui si parla riguarda i testimoni e gli indagati, quindi sia l'uno che l'altra hanno una identica veduta su come lo si deve fare, combacerà con quanto crede la Difesa?

Ma non pensate "male", tutto andrà per il meglio. Al limite, se qualcosa non andrà come deve andare (sia per la Difesa che per l'Accusa), se ne riparlerà in Corte d'Appello, il secondo kolossal della serie (e sarà un successo pazzesco). In ogni caso non vi preoccupate di nulla e continuate i preparativi. La poltrona che non fa sudare l'avete? I pop corn, le noccioline, le patatine e le bibite? Presto che è tardi, mancate solo voi, lo sceneggiatore ha già consegnato i copioni e gli attori saranno nuovamente in postazione il prossimo martedì mattina...



57 commenti:

Manlio Tummolo ha detto...

Caro Massimo,
non serve che ti aggiunga i soliti elogi. Sai già di meritarli, anche senza parole. Comunque, a proposito di separazione delle carriere: nell'Ordinamento giudiziario, anche se troppo spesso inapplicato, c'è il principio che non si debba esercitare l'attività di giudizio dove si è esercitata l'attività di pubblico ministero (così come è vietato esercitare dove si hanno stretti parenti o familiari con funzioni processuali), e ciò per l'ovvio motivo che lo stesso imputato per lo stesso caso (o serie di casi) potrebbe passare dallo stesso pubblico ministero, alla medesima persona quale giudice, il che è ovviamente assurdo ed antigiuridico. Eppure ciò avviene anche nell'"absburgica" città di Trieste, sempre ben ordinata, dove, per una stessa serie di fatti, alcune persone di mia personale e stretta conoscenza sono state prima indagate da colui che poi le giudica. In sostanza, poco c'entra la separazione delle carriere con la sistematica prevaricazione sui deliberati legislativi, del resto ovvi. Ma ripeto: su Taranto nel suo complesso, con buona pace del portiere del paradiso, tale "Pietro" che scrive sul "Quotidiano di Puglia", non c'è affatto da illudersi. Gli avvocati se ne rendano conto e quindi vigilino su ogni, anche minima, violazione di legge, a cominciare da quella gabbia per bestie feroci, un vero insulto alla dignità umana, che nemmeno le dittature utilizzano in casi analoghi (le gabbie furono ideate per terroristi organizzati e mafiosi altrettanto organizzati, non per il presunto delinquente comune).

Anonimo ha detto...

Eh già... il circo è arrivato. Ieri alla vita in diretta ci si lamentava del fatto che non possono entrare le telecamere a parte quelle di "un giorno in pretura" se non sbaglio. e poi addirittura quel povero di diaco aveva da dire la sua.... Se invece di accendere tutti sti riflettori su casi cosi, si facessero puntate,non un solo pezzo, su altri casi di cui il paese Italia è stato macchiato penso sarebbe bello.
Non ne posso piu' di vedere i vari diaco, roberto alessi, la pivetti, i vari psicopsichiatri, l'avvocato marazzita (che cosi gli si continua a fare uno spottone a spese del contribuente), Tutti i gioni a dire le solite cose, senza provar a trovare un'alternativa!!!
Con questo non dico di non parlarne.
Luca1

Sira Fonzi ha detto...

Ciao Massimo,
per apprezzare ancor di più il tuo articolo bisogna leggere l'articolo e vedere il video girato dal sig. Dinoi.
Non aggoingo nulla, hai detto tutto tu.
Aggiungo un trafiletto copiato dalla Voce di Manduria però, che mi ha lasciata senza parole:
C’è anche la corona di fiori servita per i funerali di Sarah Scazzi (costo 250 euro) nell’elenco delle spese sostenute dal comune di Avetrana per l’ultimo saluto alla ragazza uccisa. Come anche il fascio di orchidee per lo stesso evento, il funerale, la sepoltura, le sedie e il palco della cerimonia funebre, le locandine con la foto della scomparsa: dodicimila euro in tutto.

No comment

Ciao Sira

Mimosa ha detto...

Ciao, Sira
... non ci posso credere ... orrore su orrore ... loro sì che pensano alla povera piccola Sarah e ne onorano la memoria ...

Non vado ad approfondire perché sono sempre più disgustata!

Ciao, Mimosa

Sira Fonzi ha detto...

Ciao Mimosa, oltre al disgusto relativo alla natura della richiesta, c'è da considerare che in questo modo, Sarah sarà stata omaggiata con dei fiori pagati dal suo stesso assassino (chiunque esso risulterà essere)
La giunta, e il sindaco per primo dovrebbero vergognarsi ad aver inserito questi 12000 euro nel resto (discutibile) delle richieste di risarcimento

Povero Angelo! Fosse girato tanto amore attorno a lei nella stessa misura degli interessi di vario genere piovuti da ognidove...


Ciao

Manlio Tummolo ha detto...

Non ricordo se fosse stato Falcone oppure Borsellino a dire che i primi a mandare fiori per lui o chi altro, sarebbero stati proprio quelli che lo avrebbero ucciso. Vedo qui che, per il risarcimento al Comune, si mettono anche i fiori pagati. Eh, si sa, di questi tempi i pubblici poteri devono rendere conto di ogni spesa. Ma io direi che tali spese, fatte così col cuore, dovrebbero essere a carico delle persone, non di un ente pubblico.
Vi risulta se gli avvocati delle Misseri abbiano protestato per l'uso della gabbia ?
Proseguendo nella lettura di "Per Elisa" di Gildo Claps e Federica Sciarelli (ed. Rizzoli, 2011), si scoprono interessanti rapporti tra le parti in causa e la Televisione, non vorrei usare parole forti, ma appare come uno strano "mercato", se si pensa che le indagini dovrebbero essere estremamente riservate proprio per essere efficaci, invece tutto, fin all'inizio, viene spettacolarizzato.

Manlio Tummolo ha detto...

Girando per i siti web dei soliti quotidiani, vedo che si dà per nuova la storia dei messaggini di Sabrina ad Ivano, sui quali Norma aveva a suo tempo fatto giuste osservazioni; idem per una foto in cui si vedono Ivano che tiene insieme Sarah e Sabrina. Sono queste le terrificanti "prove" del delitto compiuto dalla ragazza di Avetrana sulla cugina per un'ossessione di gelosia.
Ricordo che l'attualità del vecchio film di Macario "Imputato, alzatevi" è data dal fatto che Macario, il sospetto delinquente, per essere assolto, deve confessarsi autore del delitto su una ballerina chiamata Lulù, che era lo stesso nome della sua cagnetta sparita da casa e che egli cercava. Aveva fatto anche una canzone "Dove vai Lulù, cosa fai Lulù ?". Questa era la prova, per l'accusatore, della sua colpevolezza. Alla fine salta fuori anche il vero colpevole, o che tale si proclamava, ma per la ricerca di notorietà, oggi diremmo "mediatica".
In sostanza, che cosa esigono i SS. Inquisitori ? Nulla di speciale: si confessino colpevoli del delitto e le due donne verranno assolte (forse perché il fatto non sussiste, perché il fatto non costituisce reato, forse per qualche causa di giustificazione ? mah !...).

norma ha detto...

Se il giudice ed il pm hanno lo stesso modo di pensare riguardo ai testimoni,sicuramente per la dott.ssa Triunfo non risulteranno alquanto particolari e sospette circostanze come la Spagnoletti che riferisce di una Sabrina calma ma che qualche giorno dopo diventa "agitata",o di un Ivano che dapprima giura di non essersi mai accorto dell'ossessione di Sabrina nei suoi confronti e della gelosia nei confronti di Sarah ma poi cambia idea e dice di sentirsi tradito dalla sua ex "t..mbamica",così come non suonerà strano i due fidanzati così precisi inizialmente ma che,dopo un interrogatorio durato tre giorni,non sono poi così più tanto sicuri,per non parlare del Petarra la cui imprecisione è da addebitare ai carabinieri che non hanno saputo fare il verbale,ma c'è anche il Massari che vede delle cose in un orario che non si concilia con quello di tutti gli altri e quindi lo cambia appunto per questo,che dire poi del fioraio millantatore che viveva un'ora indietro perchè si era scordato di cambiare le lancette dell'orologio da aprile e che al telefono dice alla Cerra "mi hanno tartassato ed io la sera a casa ho pensato:ma che mi hanno fatto dire quelli?" Mah,si deve essere ottimisti e pensare che il giudice sia come un vero giudice deve essere,ma tenere una lezione all'università accompagnandosi con chi si trova dietro a tutti questi cambi sospetti e singolari,non è certo un elemento che fa ben sperare.

Anonimo ha detto...

Caro Massimo, ho letto il tuo articolo e,su un sacco di cose, non si puo' non essere d'accordo con quanto dici.
Forse sbaglio, ma io avevo capito, che il ciondolo della catenina ritrovata nel pozzo (sotto i resti della povera Sarah),non fosse di metallo (come quello della foto).
X Tummolo. vorrei, se possibile, un chiarimento: nell'ipotesi che gli imputati vengano condannati (in via definitiva), anche al pagamento dei risarcimenti chiesti a vario titolo da chi si è costituito parte civile,considerando che trattasi di cifre milionarie,chi le pagherà?.
Spero vivamente che l'utilizzo della gabbia sia dovuto(da quello che ho capito)alle esigenze delle riprese televisive(sembra che sarebbero nate grosse difficoltà tecniche se gli imputati avessero preso posto nei banchi, in considerazione del rifiuto degli stessi a farsi riprendere.
Vi saluto.

Calabria

Mimosa ha detto...

Caro Calabria
il rifiuto di farsi riprendere è stato accordato dalla Corte nella prima seduta, all'apertura (non era scontata la decisione), mentre la gabbia era già pronta e lì già destinate e rinchiuse le due poverette!
Ciao
Mimosa

Anonimo ha detto...

Grazie Mimosa. Pero' se è come dici tu, potrebbero aprire "lo zoo" a tutti i visitatori, non credi?......passatemi 'sta battutaccia (nelle cose serie della vita mai si dovrebbe)....ma ti ci tirano dai capelli.
Ti saluto
Calabria

Manlio Tummolo ha detto...

"AD IMPOSSIBILIA NEMO TENETUR", dice un noto brocardo amato dai giuristi, caro Calabria. Dunque, poiché mai avrebbero il denaro sufficiente per saldare il conto richiesto, ogni loro bene, presente e futuro, verrà loro confiscato, il che significa poi condurre una vita da perenni disgraziati. Ma nulla di impossibile che, scrivendo qualche libro sensazionale, riescano anche ad ottenere guadagni tali da saldare il conto. Perchè, nell'attuale società, se si ottengono una o più lauree, non conti una cicca, se ammazzi qualcuno in modo truculento o fai credere di averlo fatto (questo già sottolineato da Macario nel film che ho ricordato), guadagni talmente tanto da poter pagare ogni debito. Uscito dalla galera, la partecipazione a qualche spettacolazzo RAI o MEDIASET consente poi introiti ancora maggiori. In Italia specialmente, ammazzare conviene sempre: ottieni, fama, celebrità, ricchezza, e magari ti sposi pure. Se fai una vita sana e onesta, se cerchi di elevare le tue condizioni intellettuali, nessuno ti considera, né ti aiuta.
Riguardo alla gabbia, credo che nessuna ragione ne giustifichi l'uso, se non per le citate ragioni di terrorismo e mafia, ovvero pericolosità. Una volta tanto ricordo che il mondo anglosassone, tanto ammirato a parole, vieta l'ingresso in aula a televisioni e fotografi. Per cui, se qualcuno chiede di non essere ritratto, nessuno può entrare in aula armato di alcunché. In alcuni tribunali poi vi è la telecamera di servizio del Tribunale stesso che può riprendere l'intero processo. Ovviamente il contenuto dovrebbe rimanere riservato almeno fino alla fine delle udienze.

Giacomo ha detto...

Innanzitutto saluto Massimo e tutti gli amici del blog e auguro a tutti un buon anno.

Venendo alla prima udienza del processo, ecco un estratto dal resoconto cronologico dal Corriere del mezzogiorno on line:

Martedì 10 gennaio 2012 - Prima udienza del processo Scazzi.
10:33 Si apre l'udienza
.....
13:33 La difesa di Sabrina chiede di farle seguire il processo non in gabbia, ma accanto agli avvocati.
.....
19:43 Udienza chiusa, si riprende il 17 gennaio.


Riguardo alla costituzione di parte civile del comune di Avetrana, che vuole i soldi del funerale, Mimmo Mazza, che pure è notoriamente colpevolista, così si esprime:
"Malgrado l’opposizione dei legali degli imputati - e certi documenti allegati alla richiesta ONESTAMENTE SCONCERTANTI come la fattura per i funerali di Sarah e la ricevuta del fioraio Giovanni Buccolieri, proprio quello del racconto-sogno, per dimostrare le spese sostenute dal comune - la corte ha accolto la richiesta di costituzione in giudizio".
Chissà, forse tardivamente nella stampa allineata comincia a serpeggiare una sensazione di disagio. I giornalisti forse cominciano a chiedersi perché mai caldeggiare a priori la tesi della procura, anziché quella della difesa di Cosima e Sabrina, o almeno tenersi rigorosamente neutrali, visto che lo stesso pm ha messo le mani avanti dicendo che comunque l'omicidio della povera Sarah avrà un colpevole, che se non è Sabrina con Cosima, dovrà essere necessariamente Michele Misseri.
Allora, perché essere più realisti del re?

Giacomo

Anonimo ha detto...

Grazie della spiegazione, egregio sig. Tummolo.D'accordo con te sull'andazzo dei media nel nostro paese ma, ritengo, se permette, troppo generalizzato il concetto "se ammazzi ci guadagni (fama e soldi), se prendi piu' lauree,fai la fame".
c'è sicuramente una verità di fondo (dovuta al mal costume dei mezzi d'informazione), in quello che dici, ma, ritengo che la nostra reazione deve essere profondamente diversa, fatta di attacchi violenti a questa "prostituzione intellettuale" (per utilizzare un detto Mouriniano),perpetrata da questi interpreti del giornalismo attuale (ilaria cavo,maria corbi ecc.ecc.
Ti saluto
Calabria

Manlio Tummolo ha detto...

Credo, caro Calabria, che nel mio tono ovviamente sarcastico, Lei non abbia capito la verità di fondo, che è esattamente quella che Lei sottolinea, ma che ho più volte affermato qui ed altrove. Comunque, vedrà, se il signor Michele Misseri pubblicherà un qualche libro di memorie (altrimenti a che pro scrivere per se stesso ?), quanti milioni di copie e quante traduzioni, anche in inglese, arabo e parsi, verranno fatte. Il pubblico, in primis quello dei colpevolisti, farà la fila davanti alle librerie per aver lo sconto ed un autografo di dedica. Guardi, se Le è possibile, il film di Macario e vedrà come, pur non esistendo allora la Televisione (era da poco ìnventata, ma non funzionante per il pubblico), la comune società si eccita e si entusiasma per queste vicende. E i giornalisti sono tra i primi a mettere in moto questo meccanismo. Sto continuando a leggere "Per Elisa" di Claps e Sciarelli, dove si verifica quanto lo spettacolazzo televisivo faccia da stimolo a certi meccanismi pre-giudiziali e pre-condannanti. A me quella trasmissione ha sempre dato fastidio: una sola volta l'ho seguita interamente, quando sparì un vicino quasi dirimpettaio della strada in cui abitavo a Trieste. Ma il massimo dell'orrore lo ebbi vedendo casualmente su "Blob" la scena in cui la signora Sciarelli (bella donna, certo, ma con atteggiamenti assai discutibili) annunciava alla madre, come se dovesse raccontarle di un esame universitario da rifare, quello che era poco prima avvenuto. Né capisco gli strani rapporti tra queste trasmissioni e le Forze dell'Ordine. Insomma, la spettacolarizzazione del crimine, la predisposizione ai giudizi ed alle condanne preventive sono uno spettacolo indegno ed osceno, tanto sul piano morale, quanto su quello giuridico che, qui, una volta tanto coincidono, spettacolo che ogni persona dovrebbe rigettare e rifiutare senza distinzioni. Leggere quel libro fa rendere conto di come pensa ed agisce chi è dalla parte "interna" dello schermo e come influisca sul credulone, sull'a-critico, sul fideista. Il comportamento segnalato anche da Giacomo dimostra che nel caso Scazzi-Misseri si è andati oltre ogni limite tollerabile, perfino per chi aveva posizioni di affiancamento della SS. Inquisizione.

Giacomo ha detto...

Caro Sig. Calabria,
La sua citazione delle giornaliste Ilaria Cavo e Maria Corbi come esempio di prostituzione giornalistica, mi ha lasciato di sasso.
Lei ha citato le pochissime giornaliste che, in un mare di prostituzione giornalistica, inginocchiata ai piedi del POTERE incarnato dall'accusa, hanno assunto una linea garantista, che fa loro onore, e che dovrebbe essere invece di tutti gli esponenti dei mass media.
Non ho capito a chi si sarebbero prostituite le suddette giornaliste.
E' facile fare del giornalismo cavalcando ed eccitando i peggiori istinti delle masse giustizialiste.
Ma dov'è lo spirito critico?
Forse è di 4° Grado che con la faccia di bronzo, ben sapendo di commettere un illecito di cui però nessuno lo chiamerà a rispondere, ha mandato in onda le immagini di Cosima e Sabrina dietro le sbarre, incattivendole col cancellare loro lo sguardo tramite il trucco di appannare le lenti degli occhiali, e ha dato voce solo al pm e alla parte civile?
Forse "Porta a porta" che ha aperto con la prolusione del pm, presentata come una sentenza, né ha riferito delle vivaci proteste della difesa per un simile illecito vantaggio che l'accusa si è presa?
Lei come il 90% della popolazione è già acriticamente convinto della colpevolezza delle due imputate della morte di Sarah.
E chi l'ha convinto? quello stesso becero giornalismo che permea i mass media per cui lei mostra disprezzo, ma riversando questo disprezzo sulla parte sana della categoria.

Mi dispiace, ma io appartengo al 10% che ragiona con la propria testa e che su questa vicenda si è fatto una convinzione totalmente difforme da quella diffusa ossessivamente dai media che vogliono Cosima e Sabrina l'incarnazione del male.

Giacomo

Anonimo ha detto...

Grande Giacomo!!!

Stefano

Anonimo ha detto...

Egr. sig.Tummolo,porgo le mie scuse per non aver colto il senso del suo dire nel post delle 18.45 di ieri.
Mi scuso anche per aver usato il "tu" nei post precedenti, ma le assicuro che per noi del sud, rappresenta una facilitazione d'espressione e non, almeno per me, una ricerca di confidenza gratuita.
Sappia che l'ammiro molto, anche se sono una decina di giorni che leggo e scrivo in questo blog,per la sua coerenza,la chiarezza e sopratutto per le sue competenze.
X Giacomo.
Ho citato quelle due giornaliste, per il semplice fatto che, a mio parere,hanno patteggiato un "atteggiamento di Matrix" favorevole ai Misseri, in cambio dei continui scoop (preparati ad arte)esclusivi.
Sia chiaro che questo concetto vale per entrambe le reti tv (Mediaset e Rai, che fanno a gara ad accaparrarsi le esclusive e le famiglie.
Per quanto riguarda la mia "convinzione di colpevolezza"da lei citata,le posso dire, come già fatto in altri post,che,prima di dire la mia opinione, cerco di venire a conoscenza di "fatti e atti concreti",giornalisti permettendo.
E' ovvio che in mancanza di questi, un'idea me la faccio comunque (vedi il caso della piccola YARA)ma mi sforzo di non cavalcarla con convinzione fino a quando le prove non la giustifichino.
Spero di non avervi annoiato.
Vi saluto.
Calabria

Manlio Tummolo ha detto...

Caro Calabria, non vi è nulla di cui scusarsi. Io preferisco, se non appunto dove vi sia una conoscenza diretta (fisica, telefonica, epistolare tradizionale, ecc.), l'uso del Lei, anche se su INTERNET non è di moda per imitazione anglosassone dove le forme di cortesia non si conoscono, mentre sono usate in francese, in tedesco ed in spagnolo. Nulla di male, se il tono è civile, non nel caso (non Suo, ma a volte di altri) che diventi aggressivo, offensivo oppure derisorio.
Le "contesto" tuttavia il fatto del sud che, per tradizione spagnola e francese, usava addirittura il "Voi", oltre che il più comune "Lei". Grazie dunque per la stima.

Giacomo ha detto...

Egregio Signor Calabria,
Le rendo atto della sua onestà intellettuale. Ma non si può pretendere da tutti che conoscano le carte processuali così a fondo, come alcuni ONESTI giornalisti tra cui la Corbi e la Cavo, che prima di prendere posizione hanno studiato A FONDO quelle carte. Anche la mia convinzione non si basa su simpatie o antipatie preconcette. Ho letto e studiato tutto quello che era possibile leggere e studiare ed in primis le varie ordinanze, sistematicamente annullate dalle sentenze della Cassazione.
Guardi che alla gente comune, anche ai più distratti, non può più sfuggire il paradosso, anzi, per meglio dire, l'assurdità di un reo confesso prosciolto e in libertà mentre moglie e figlia, che si proclamano innocenti da sempre, vengono messe in gabbia come degli animali feroci in attesa che venga pronunciata una sentenza già da tempo annunciata. Tale sentenza si basa su un teorema che pretende di porre a base dell'omicidio un NORMALISSIMO rapporto sentimentale tra due giovani, come ce ne sono milioni in Italia e nel mondo. Tale teorema a sua volta si fonda sull'aprioristica ed INDIMOSTRATA trasformazione di questo normale rapporto in un rapporto malato e corroso da gelosia folle ed assassina. Non ci crede nemmeno la madre della vittima, che però a sua volta rifiuta la realtà crudele che la figlia è stata uccisa, e molto probabilmente violentata, in seguito ad un'aggressione sessuale dal parente "mite".
E, a ben vedere, non ci crede più così fermamente nemmeno la procura che si è affrettata a mettere le mani avanti, quasi "ordinando" al tribunale di condannare Misseri se verranno assolte moglie e figlia.

Tornando a Matrix, alla Cavo ed alla Corbi, bisogna precisare che la Corbi è una giornalista della Stampa di Torino e quindi con Mediaset non ha niente a che vedere.
Quanto alla Cavo, la sua intervista a Misseri appena scarcerato è un documento giornalistico eccezionale, tant'è vero che è stato acquisito agli atti del processo! E tutti i colleghi giornalisti lo sanno bene e l'hanno attaccata per pura INVIDIA.
Forse a Lei è sfuggito che Vespa, con ben tre giorni di ritardo (!), dedicò ben due trasmissioni alla vituperata intervista "scoop" e, con la scusa di biasimarla, la ripropose integralmente. Con il particolare grottesco che sulle immagini riproposte campeggiava la scritta "ESCLUSIVA DI MEDIASET". Questo vuol dire che la Rai, per riproporre quelle immagini così vituperate, dovette PAGARE a Mediast i diritti dell'esclusiva.
Si rende conto a che punto può giungere l'ipocrisia di certi sedicenti benpensanti?
O Lei preferisce identificarsi con posizioni come quella del giornalista Tancredi del Messaggero che parla sempre col sorrisino di superiorità di chi ha capito tutto e invece non ha capito proprio niente?
O con il giornalista Diaco che meschinamente e maramaldescamente sputa veleno contro Sabrina perché non volle rilasciargli a suo tempo un'inutile intervista?

Giacomo

Anonimo ha detto...

Egr. Giacomo,voglio ribadirle il concetto di "prostituzione intellettuale"(forse un termine forte),usato in precedenza.
Il sano giornalismo, dovrebbe limitarsi a raccontare i fatti documentati, come faceva prima la CAVO, o come fino a questo momento, fà (ed è una delle poche) ILENIA PETRACALVINA.
Ho avuto grande stima della CAVO fino a quando non ha deciso di presentare (al posto dei suoi ottimi servizi), le sceneggiate a puntate del sig. Misseri.
Stesso discorso vale per la SCIARELLI, che non ha voluto in nessun modo e per nessun motivo, rinunciare allo scoop del ritrovamento della piccola SARAH, avendo in collegamento la madre di quest'ultima.
Ma lei si rende conto della gravità di questo fatto?, sarebbe bastato chiudere il collegamento con la mamma di SARAH e avvisarla in privato.
La televisione, caro Giacomo, è il piu potente centro di condizionamento della mente umana, fino al punto che la gente non si pone mai dubbi; ("l'ha detto la televisione") e questo basta.
In merito a quello che dice a proposito del movente dell'omicidio di SARAH,le posso assicurare, come ho già espresso in altri post, che se ci fosse una logica dietro la motivazione che porta un individuo a sopprimere un suo simile, non ci sarebbe un assassino in libertà, se non dopo aver pagato il suo debito.
E poi voglio ricordarle che negli omicidi d'impeto ( e quello di SARAH lo è), è ancora piu complicato capire le ragioni del gesto.
Lei saprà che si uccide per una lite in un parcheggio, o per evitare un controllo, o perchè qualcuno offende la fidanzata, ecc.ecc.
Un'ultima cosa( è solo una riflessione), Lei accuserebbe sua figlia di un omicidio mandandola all'ergastolo, avendo coscienza che il delitto l'ha commesso Lei? .
Ha sentito le intercettazioni ambientali in carcere fra Misseri e la nipote?.
Io sono convinto,come Lei, che l'assassino di SARAH è all'interno della famiglia MISSERI e sono d'accordo col giudice che da questo non si scappa: o è stata Sabrina in concorso o meno con la madre, o è stato Misseri, perchè la teoria "Moggiana" di "tutti colpevoli, nessun colpevole", questa volta non passerà.
La saluto.
Calabria

Manlio Tummolo ha detto...

Mi dispiace dissentire da Lei, caro Calabria, sull'"omicidio d'impeto": questo è quanto, tramite le televisioni e la stampa da Lei giustamente deprecate, i SS. Inquisitori vorrebbero farci credere. Invece, la cosa è stata assai ben organizzata, quasi in ogni minimo dettaglio: l'unica, ma determinante, difficoltà sta nel fatto che non se ne conoscono con precisione gli autori. A mia personale opinione, i SS. Inquisitori sanno pure quello, ma hanno operato in maniera mirabile per distogliere l'attenzione da questi, concentrandola su una ragazza chiacchierona ed entusiasta di natura (su cui, però, ora grava un'esperienza terrificante per chiunque), il padre facilmente condizionabile specie nel primo periodo, e la madre che si è trovata in una tempesta inattesa, reagendo sempre e tuttavia con energia e fermezza. Non una lacrima, a quanto dicono, le è caduta, da quando è stata afferrata dall'ingranaggio della SS. Inquisizione di Taranto, tutte cose che suscitano l'ira selvaggia e barbara degli stessi SS. Inquisitori, dimostrata in modo plateale con quella illegalissima gabbia degna del peggior Medioevo. Al processo, cari signori, non mancano che le tanto agognate e amate apparecchiature di tortura, da parte dei colpevolisti "senza se e senza ma". L'inquisitoriale rabbia belluina è altresì aumentata per aver dovuto incassare, senza possibilità di opposizione, il proscioglimento di tre avvocati (compresa la moglie, dott.ssa Velletri, di Russo) e, malgrado opposizione, quelli virtuali di fratello e nipote del Misseri in capo.

Anonimo ha detto...

Egr. sig. Tummolo.
Quanto da Lei detto nel post, almeno per una parte, non fà altro che rafforzare il mio convincimento ad evitare giudizi senza fatti che lo sostengano; infatti,lei avrebbe completamente ragione sulla tipologia omicidiaria (omicidio premeditato), se il delitto fosse stato commesso da persone estranee al nucleo famigliare "Misseri" ed implicati chissà per quale ragione nelle vicende di una ragazzina di 15 anni e, fino a questo momento,sconosciuti ai piu'.
Mi pare "forte" il suo convincimento di una procura che indirizza un processo a carico di persone estranee ai fatti ( per coprirne altre, se non ho capito male) e, sopratutto, non se ne intuisce il perchè.
Io credo che i giudici, in quanto esseri umani, facciano degli errori ( anche gravi), specialmente nelle fasi delle indagini, ma non posso pensare che, (a volte piu' procure),li facciano deliberatamente, a danno di innocenti. Sarebbe mostruoso.
Caro Tummolo, prendendo spunto da un suo post precedente, " se le leggi sono sbagliate, la colpa non è di chi la applica, ma di chi non la cambia", ribadisco con forza" eliminare le gabbie quando non servono", "eliminare la carcerazione preventiva senza forti ed indiscutibili motivazioni".
PS I tempi "storici" del VOI e del LEI, intesi come forma di rispetto delle fasce sociali, sono abbondantemente passati, lasciando il posto al VOI per gli anziani.
La saluto.
Calabria

Manlio Tummolo ha detto...

Caro Calabria,

sembra che non ci capiamo. Non ho parlato di "Lei" e "Voi" relativamente alle condizioni sociali, ma di grado di reciproca conoscenza. Se ci incontrassimo di persona, visto che le nostre età sono (presumo) diverse, Lei mi darebbe del "Lei" e reciprocamente io verso di Lei, non perché io sia ricco e Lei povero, o viceversa, ma appunto per assenza di confidenza, oltre che per differenza d'età (se c'è). Quanto al "Voi" è caduto del tutto in disuso, a causa della reazione all'imposizione che ne fece il fascismo. Credo che oggi nessuno lo usi più in Italia: in Francia, è il nostro "Lei", come in Germania si usa il "Sie", ovvero "Essi, Loro", da noi usato in burocrazia o per sarcasmo "Le Loro Signorie", "Lorsignori", ecc.

Quanto alle leggi, se non manifestamente inique (es. leggi razziali o di fanatismo religioso), esse vanno comunque applicate. Ma nel caso in questione di questo forum, non c'è alcuna legge che imponga l'uso della gabbia in processo, se non a terroristi o a mafiosi, sia per ragioni di sicurezza dei presenti, sia per evitare eventuali fughe. Le due donne Misseri non sono né l'uno, né l'altro, sono due donne furbescamente coinvolte da gente senza alcuna coscienza del giusto e del legittimo. Non nutro fiducia preventiva nei magistrati, men che meno nel caso specifico, in quanto sia la storia, sia l'esperienza di molti personaggi dimostrano largamente che questi abusano spesso e volentieri del potere, già eccessivo, che essi hanno, o per pregiudizio puro e semplice, o per pigrizia nella ricerca della verità, o addirittura per interesse diretto, avendo relazioni personali con i reali colpevoli. L'errore è certo tipico degli uomini in generale, ma la malafede si nota per la pervicace violazione della legge, il reiterato uso delle minacce e dell'intimidazione, lo stupro di ogni regola nella valutazione degli elementi indiziari e probatori, il reciproco sostegno nell'analizzare questi abusi da parte di colleghi.

Anonimo ha detto...

Caro Tummolo, io non voglio nel modo piu' assoluto infastidirla, facendo delle precisazioni su quello che Lei scrive. Il mio voleva essere un contributo non riferito alla storia ma alla realtà.
E' palese che Lei non ha parlato del "VOI e LEI" in relazione alle classi sociali,difatti sono stato io a farlo, con l'intenzione di portarLe una testimonianza diretta.
Sono sinceramente sorpreso della sua scarsa fiducia sulla onesta' dei giudici e, se Lei avesse ragione, siamo tutti nei guai.
La saluto cordialmente.
Calabria

Giacomo ha detto...

Egregio Signor Calabria.
Eccoci con i teoremi e gli apriorismi.
La propaganda interessata dei mass media ha fatto passare Michele Misseri per un omino mite soggiogato dalle donne feroci, streghe e cattive (compresa Valentina che è sposata vive da anni a Roma). Perciò tutti non credono che egli possa aver accusato la figlia sapendola innocente, perché un PADRE non lo farebbe MAI.
Ma un padre che ha violentato e ucciso (e non si sa bene in che ordine cronologico abbia commesso tali crimini) può ben farlo per VIGLIACCHERIA, specie se sollecitato in tal senso da personaggi "rispettabili".
Eppure anche gli assassini hanno un cuore. Lei lo sa per quanto tempo Misseri ha accusato la figlia? per un mese! Proprio a quel mese risale l'intercettazione ambientale cui lei si riferisce e di cui i due intercettati erano pienamente coscienti! E la procura non dice che Misseri è inattendibile e non si basa sulle sue parole per accusare la figlia? E di chi erano le parole in quell'intercettazione? Ma guarda un po' erano proprio di Misseri!
E sa da quanto tempo sta dicendo che l'aveva calunniata? da più di un anno!
Ma ecco l'irriducibile gioco di specchi. Eh no! Misseri sa che la figlia è colpevole e per questo l'ha accusata. Però poi l'AMORE paterno ha preso il sopravvento e il poverino si autoaccusa per salvarla.
Una persona che ha violentato il cadavere della nipotina dopo averla strangolata e denudata e poi l'ha gettata in un pozzo, e ha conservato per un mese l'orrendo segreto, di quanto AMORE è capace!!!
E ammesso per assurdo che non l'abbia strangolata, resta tutto il resto, che indica un padre amoroso.
Ma a nessuno viene in testa che le cose orrende che ha fatto sono state anche per lui talmente insopportabili, che non abbia potuto fare a meno di confessare?

E a proposito di strangolare, pare che nella storia del crimine non esista un solo caso di una donna strangolata da un'altra donna.

Ed infine, contro ogni evidenza, si assume che l' "ingegnera elettronica" Sabrina si sia creata un "perfetto" alibi tecnologico, prevedendo nei minimi dettagli circostanze concomitanti. Che strega! solo una STREGA avrebbe potuto riuscirci.
Ma niente paura: sono arrivati gli esorcisti che hanno smascherato il diavolo!
- Tu, testimone, hai dichiarato che hai visto Sarah viva, proprio in corrispondenza dell'orario indicato dai tabulati (14,28, per intendersi)? Guarda, testimone che ti sbagli! E non insistere, perché altrimenti andresti incontro ad un'accusa di falsa testimonianza!
- Ma io...
- Ma tu che cosa? Vorresti forse favorire colei che già sappiamo aver ucciso la cuginetta, tant'è vero che l'abbiamo già incarcerata!
- Ma sì, adesso che lei mi sta affinando il ricordo...

Dulcis in fundo. Ilenia Pietracalvino. Una giornalista tanto faziosa, che più faziosa non si può, per lei è l'esempio del perfetto giornalista. Mah!

Siamo proprio su posizioni incociliabili!

Giacomo

Manlio Tummolo ha detto...

Ovviamente, caro Calabria, non si deve generalizzare, ma come ho scritto altrove vi sono considerazioni di carattere generale (mentalità arcaica dei giuristi, avvocati e notai compresi; qualche eccezione va fatta per i costituzionalisti che analizzano princìpi di natura più moderna e razionale, almeno fino ad un certo punto), poi considerazioni di carattere più specifico. Ciò, nel caso del processo Scazzi-Misseri è ampiamente dimostrato dall'indegnamente insufficiente reazione all'uso delle gabbie, dove non vi siano rigorosi motivi di sicurezza (art. 64 CPP), anche da parte degli avvocati difensori, dell'Ordine degli avvocati, ed altri responsabili della situazione. Beninteso, non sempre i magistrati sbagliano nel merito, forse al 50% riescono ad intuire la verità dei fatti, ma sbagliano quasi sempre nel metodo di indagine e di valutazione del fatto. Basta leggere le loro farfugliate motivazioni annebbiate in uno stile ed in un linguaggio estremamente artefatti e di scarsa comprensbilità, anche per persone colte, ma non abituate al meccheronismo giuridico. Basti pensare che hanno bisogno di almeno un mese, e talvolta anni, per dare una motivazione ad una sentenza anche su fatti non concernenti l'omicidio. Come dire: ho assolto e condannato, ma non so mica perché. Aspetta che studio che cosa dire per spiegarlo: come i profeti che, ispirati da Dio, non sanno neppure che cosa abbiano detto. In molti casi vi sono errori in buona fede, in taluni assoluta noncuranza (non si deve pensare solo e sempre agli omicidi, anche a semplici cause per ingiurie, diffamazioni, lesioni lievi, ecc.), in altri ancora piena malafede. Tutta la letteratura, che non sia gialla - anche questo l'ho già scritto - testimonia largamente di questi abusi di potere, sia come omissione di doveri, sia come eccesso di applicazione del potere.
Le Sue osservazioni non m'infastidiscono affatto, ritengo anzi utile spiegare il perché di un certo mio atteggiamento che potrebbe sembrare pregiudiziale o irrazionale.

Manlio Tummolo ha detto...

A domani: sui magistrati non conto nulla, ma sono curioso di sapere che faranno gli avvocati della difesa, se devono continuare a farsi trattare nel modo in cui sono trattati, particolarmente quelli delle donne Misseri, costretti a non potersi nemmeno consultare di volta in volta con le loro patrocinate, a meno che non lascino fare per chiedere poi l'annullamento per vizi procedurali di tutto il dibattimento.

Manlio Tummolo ha detto...

Riguardo alle novità dei giornali web, sito TG 1 compreso, si nota, come esemplare massimo di libertà, varietà e completezza di informazione, una velina da MINCULPOP (era fascista), dove si preannuncia con le medesime parole, integralmente o quasi riportate (suppongo dall'ANSA), l'udienza di domani. Ridicolo è il riferimento alla discussione dell'"alibi" di Sabrina Misseri. Evidentemente non sanno che "alibi" vuol dire in latino "altro luogo": ora in discussione non può esservi alcun "altro luogo", non avendo mai sostenuto di essersi trovata altrove rispetto a casa propria nel momento presunto del delitto. In realtà, in discussione sarebbe la sua folle ossessione per Ivano, scatenata dalla foto di Sarah in pigiama con orsacchiotto ed altri disegnini sicuramente non pornografici né erotici. Tra l'altro, i SS. Inquisitori dovranno dimostrare che tale foto sia stata vista da Sabrina, provocandone l'ira funesta. Insomma, un processo a conclusione prefissata fin dall'ottobre 2010, ma che o in appello o in Cassazione, o presso la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo sarà messa in discussione, anche per l'uso illegittimo della gabbia in aula, il che impedisce la consultazione continua tra le imputate e i rispettivi avvocati.
Tra l'altro l'Unione delle Camere Penali preannuncia mobilitazione di protesta (astensione) contro le "liberalizzazioni" preventivate dal prof. Monti, il che potrebbe ritardare l'effettivo inizio del processo di Taranto.

Anonimo ha detto...

Egr. Giacomo, parto da una premessa fondamentale per tutto cio' che diro' in seguito: volare controvento mi sta bene, anzi benissimo, ma il vento ci deve essere.
Penso, caro Giacomo,che qualsiasi tesi (colpevolista o innocentista) debba basarsi su fatti e atti concreti ed io, mi creda, non faccio "teoremi aprioristici".
Michele Misseri, è lo zio di una ragazzina di 15 anni scomparsa in un pomeriggio di agosto, che "trova" il telefonino della nipote e che, dopo un lungo interrogatorio,confessa di aver ucciso, abusando del cadavere.
Come Lei saprà,questo non basta, bisogna che ci siano dei riscontri a corredo della confessione.
Ebbene, in relazione all'omicidio, non ha saputo dare nessuna indicazione certa che lo confermasse autore del fatto, mentre ha dato indicazioni e prove sull'occultamento del cadavere.
Non avendo saputo spiegare l'omicidio, ha dovuto rassegnarsi al fatto di dire in qualche modo la verità che la figlia Sabrina e la moglie Cosima gli hanno raccontato.
"soltanto un mese", dice Lei, è durato il periodo nel quale accusa la figlia; bè, un mese è tanto tempo tempo,specie se all'interno di questo viene fatto un incidente probatorio dove piu' volte si fà notare al Misseri, la gravità delle sue affermazioni riguardo alla figlia.
Veda, le intercettazioni telefoniche e ambientali,i rilievi del ROS sulla posizione dei telefonini, i testimoni importanti(l'amica con cui dovevano andare al mare)le continue bugie di Sabrina sul rapporto con la cuginetta e con Ivano, la negazione della lite al bar della sera prima, la certezza che Sarah è andata a casa Misseri quel pomeriggio, sono elementi accertati sufficienti per un rinvio a giudizio.
"Dulcis in fundo", non ho notato finora la "faziosità" della brava Petracalvina, se Lei ne portasse prova, non esiterei un attimo ad iscrivere la stessa, nel lungo elenco della "prostituzione intellettuale", avendo cosi modo di "riconciliare"
una posizione che, secondo me, non è mai stata incociliabile.
La saluto con simpatia.
Calabria

Mimosa ha detto...

E’ stato sollevato il tombino delle fogne … che puzza … http://www.quotidianodipuglia.it/articolo.php?id=176863

... e non sono certo finite qui le disgrazie della famiglia Misseri.

Manlio Tummolo ha detto...

Cara Mimosa,
ti riferisci alle questioni fiscali o ad altro ?

Per quanto riguarda ciò che è avvenuto, noi abbiamo solo le versioni, ottenute con discutibilissime procedure, quasi sempre illegali, di Michele Misseri. Non c'è altro, non c'è un dato, anche unico, confermato da elementi scientifici. Il ritrovamento, la sepoltura ? C'è da capire se non sia una montatura creata ad arte, perché evidentemente, come scrive un tale Emiliano (non si capisce se nome o cognome) sul "Nuovo Quotidiano di Puglia" on-line), individuo che battezza tutti coloro con cui non concorda, col termine "farneticante", e che difende alla disperata qualunque decisione dei SS. Inquisitori, anche se contrarie o contraddittorie fra di loro (presumo si tratti di un redattore del giornale stesso, visto che dà ordini a destra e a manca, sebbene non sempre eseguiti), Sabrina Misseri era indagata fin dall'inizio della storia, probabilmente ancora prima del ritrovamento del corpo, quando si poteva pensare fosse viva e vegeta, nascosta da qualche parte. E' evidente che in un quadro dove il pregiudizio non è solo ipotesi, ma addirittura pre-condanna, la funzione di Michele Misseri era quella del "cavallo di Troia" "ventre molle", all'interno della famiglia, approfittando delle sue molte debolezze caratteriali per arrivare alla figlia e alla moglie, i veri obiettivi dell'indagine. Ciò spiega perché, malgrado la più recente confessione, egli sia ora "libero", e le altre due in carcere e per di più isolate perfino in Tribunale, con tanto di gabbia, una squallida vendetta per non aver ceduto al "compromesso" di una morte "colposa", E' anche troppo evidente che il nodo di tutta la questione sono gli stessi SS. Inquisitori, i quali non operano "errando in buona fede", ma per un loro preciso scopo, su cui qualcuno, o prima o dopo, dovrà pur interrogarli.

Mimosa ha detto...

Nell'udienza di oggi, Cosima e Sabrina non erano più in gabbia, ma sedute accanto ai loro legali.
Nessun giornalista ha dato spiegazioni.

Mimosa

Mimosa ha detto...

@ Manlio
intendevo alludere al fatto che la finanza ha cominciato (giustamente) ad indagare sulla manodopera dei campi e sui compensi in nero, inclusi i componenti delle famiglie Misseri.

Ti ricordi che si dubitò che Cosima fosse andata a lavorare la mattina del 26 agiosto solo perché sul libro paga non risultava (e non risultava perché quella era una giornata pagata in nero).

Quindi incroceranno moltissimi conti bancari, e ti ricordi che i Misseri dichiararono redditi per circa 15 mila euro all'anno?

Beh, il finale è facile da immaginare ...
Ciao
Mimosa

PS
Un gran finale che coinvolgerà tante altre persone "per colpa" della famiglia Misseri così tanto "attenzionata" ...

Manlio Tummolo ha detto...

Cara Mimosa,
intuivo che si trattasse della vicenda fiscale, ma la cosa peserà piuttosto su chi ha impiegato i Misseri come braccianti, che non sui Misseri stessi, che semmai sarebbero "vittime" dello sfruttamento, sia pur forse volontarie. Certo ai soliti gazzettieri radio-tele-web-stampa, non parrà vero di aggredire quella famiglia anche sotto questo aspetto.
Da quanto risulta sui soliti giornaletti, le donne Misseri sono uscite dalla gabbia su richiesta degli avvocati, che, tuttavia, l'avevano già presentata l'altra volta vanamente. La nostra breve ma intensa campagna sull'incostituzionalità ed irritualità della gabbia, mandata avanti qui ed altrove, che aveva suscitato ironie di bassissima lega tra alcuni colpevolisti dei giornali pugliesi, ha comunque dimostrato la propria efficacia, grazie soprattutto a "volandocontrovento.it", il cui spazio è evidentemente seguito anche in "alto loco".
Un punto a favore per Sabrina è stato la testimonianza della Cimino, la quale ha sostenuto il senso protettivo di Sabrina verso la cugina adolescente. Ivano, il Gran Seduttore di Avetrana, per ora non è stato sentito. Viceversa la De Luca ha confermato il preteso litigio, ma che non rivela alcuna prova concreta contro Sabrina. Anche se vi fosse stato un litigio tra le due giovani, cosa normalissima e banalissima in questo mondo, questo non è di per sé né prova, né movente per un così efferato delitto.

Manlio Tummolo ha detto...

Per ora, in questa strana partita, constatiamo che, ancora una volta, è stata respinta la richiesta da parte dei legali di Misseri e Cosma, per la riesumazione del corpo di Sarah. Non so quanto ora se ne possa ricavare: l'anatomo-patologia sinceramente non mi attira molto, e l'idea di analizzare corpi non suscita il mio entusiasmo (non sarei neppure in grado di fare il chirurgo); pur tuttavia, se insistono, è perché certe informazioni precedenti possano essere verificate ed approfondite. Eppure ciò viene sistematicamente negato: perché ? Certo, non per il rispetto della famiglia, che, viceversa, avrebbe tutto l'interesse a capire che cosa e come sia successo. Evidentemente non si vuole, perché così fa comodo a qualcuno.
Il PM aveva poi richiesto la sospensione dei termini di custodia cautelare, già lunghi: si arriva per Sabrina dall'ottobre 2010 fino al 2013, e per la madre circa sei mesi di meno. Mi sembra sinceramente un gravissimo abuso, sia considerando che non c'è nulla di effettivo nei loro riguardi, oltre a chiacchiere estorte; sia relativamente alle prediche quotidiane sul "sovraffollamento delle carceri", di cui almeno un terzo, se non la metà, è dovuto a casi simili. Vi sono due sentenze della Corte Costituzionale dell'anno scorso e una della Cassazione di fine anno, sempre sulla custodia cautelare in carcere da deliberare solo per casi di mafia ed analoghi, mentre nulla di "mafioso" sembrerebbe riguardare le due donne. Insomma, si tratta, ancora una volta, di puro accanimento persecutorio nella speranza, sempre più illusoria, di ottenere qualche confessione che, se avvenisse, comunque risulterebbe invalida in quanto estorta, non ci vuol molto a caprlo. Lo Stato dunque dovrà accantonare rilevanti somme di risarcimento per ingiusta detenzione preventiva.
Mi chiedo sempre se la denuncia della Camera Penale Romana e quelle più generiche dell'Unione Camere Penali facciano il loro corso o, viceversa, con il proscioglimento dei tre avvocati (ma resta Vito Russo, tuttavia), si pensi di aver chiuso il caso.

Al prossimo 31 gennaio (e salta un martedì...).

Anonimo ha detto...

Salve a tutti. Mi sembra che il punto cruciale dell'inchiesta sia la testimonianza del fioraio. È stata questa a determinare la svolta con l'arresto di Cosima e la riformulazione delle accuse.
Oggi alla vita in diretta questo personaggio ha tenuto a ribadire che sin dalla prima deposizione aveva fatto rilevare che il suo era stato solo un sogno, o una specie di visione ad occhi aperti suggestionata dai media. Se lui dopo la deposizione ha detto alla commessa che gli avevano fatto dire quello che avevano voluto, allora è necessario, a mio parere, stabilire come si è svolto l'interrogatorio. Mi chiedo e giro la domanda anche voi se esiste la possibilità per la difesa di consultare la registrazione dell'interrogatorio. Non so se sussista un preciso obbligo di legge, ma mi sembrerebbe sconcertante se non fosse stata effettuata una registrazione audio, posto che di tutto o quasi quello che è avvenuto ad Avetrana e nel carcere di Taranto esistono intercettazioni ambientali.

Ivan

Manlio Tummolo ha detto...

Se la documentazione del primo interrogatorio al fioraio è allegata al fascicolo e non è sparita, gli avvocati della difesa possono averne copia, come del resto dell'intero fascicolo, e di eventuali registrazioni sonore (se risultano, ma potrebbero anche non essere state effettuate). Il fatto è, come narrato anche in "Per Elisa" di Claps-Sciarelli, avviene una cosa molto semplice: il verbale non corrisponde alle dichiarazioni, viene fatto firmare alla svelta, senza che l'interrogato possa rileggere il tutto con attenzione o, dato il linguaggio artefatto usato dagli agenti di PG, non ne capisce molto, lo firma, e poi si dice che quella era la versione originale. Il punto procedurale è che, se si nega in processo la validità del verbale di "escussione" o di "sommarie informazioni", fa fede l'affermazione in processo, non il verbale originario (smentito tra l'altro in più occasioni). Tra l'altro, per acquisire piena validità, essendo imputato, era necessaria la presenza di un avvocato al momento dell'interrogatorio. In caso contrario, l'atto non vale nulla. Senza avvocato posso dire quello che mi passa per la testa o dire cose per far contenti gli interroganti, ed evitare pressioni più energiche di tipo psicologico se non fisico.
Questo, ovviamente, secondo le procedure di legge, poi si vedrà concretamente.

Anonimo ha detto...

Salve, sig. Tummolo;
mi faccia capire una cosa:
Io ho sempre pensato che quando c'è una sentenza della Corte Costituzionale o della Cassazione, questa assumesse, sul piano giuridico,un valore di "regola da rispettare", tant'è che queste vengono utilizzate da difese e accuse, a corredo di richieste di assoluzione o condanna (non solo nel penale, ovvio).
Le sarei grato se Lei mi potesse dare una spiegazione tecnica sul perchè non vengono rispettate.
La saluto cordialmente.
Calabria

Manlio Tummolo ha detto...

Egregio Calabria,
rispondo solo oggi e di sera, perché ero via. Dunque, intanto distinguiamo tra sentenze della Corte Costituzionale che fanno "legge", anche se in modo abrogativo. C'è poi anche una funzione "creativa" di Diritto, quando certe parti del discorso vengono eliminate onde dar un significato ben diverso (a volte basta togliere un "non"), ma tale funzione "creativa" non sarebbe del tutto coerente con la funzione costituzionale, secondo gran parte dei costituzionalisti. Le sentenze della Corte Costituzionale vanno applicate sempre, e chi non le applica, in teoria dovrebbe essere perseguito secondo la gravità del fatto. In pratica, questa esigenza viene elusa dalla corporazione (dovrebbe essere iniziato un procedimento disciplinare o penale, ma gli Organi competenti lo evitano).
Riguardo alla Corte di Cassazione hanno un valore impositivo e cogente le sentenze decise a sezioni unificate, quelle di una sezione singola possono essere eluse o ignorate per il principio costituzionale dell'indipendenza dei giudici e magistrati in generale; anche un Giudice di Pace, di un piccolo centro urbano, è indipendente nelle sue decisioni, salvo appunto sentenze costituzionali o delle sezioni unificate della Corte di Cassazione. La domanda ciceroniana "Quis custodiet custodes ?", che può sembrare uno scioglilingua è, in realtà, il vero problema della Magistratura. Spero di essere stato chiaro.

Anonimo ha detto...

Se ho capito bene,le sentenze della Corte Costituzionale e della Cassazione (a sezione riunite), "fanno"legge, "ma fra colleghi ci si rispetta", quindi possono essere eluse.
La ringrazio e spero di aver centrato il senso della sua spiegazione tecnica.
Ps (fuori tema).
dal sud è partita una importane iniziativa di protesta,(Calabria, ma sopratutto Sicilia)contro i continui aumenti dei prezzi dei carburanti ed in generale del costo della vita, avvallati dal vergognoso silenzio dei sindacati e delle tante pseudo-associazioni di difesa del popolo,con la complicità del "silenzio assenso" dei media.
Vorrei si spendesse qualche parola sul web.(magari Massimo Prati potrebbe scrivere un articolo per il blog)
Che ne pensate tutti?
Scusate la divagazione.
Vi saluto.
Calabria

Manlio Tummolo ha detto...

Egregio Calabria,
penso che lo spazio destinato alla manovra Monti e alla raccolta di 100.000 firme, possa essere utilizzato anche per quello. E' infatti uno degli effetti (altri li vedremo prossimamente) delle "liberalizzazioni" governative, spinte a loro volta da imposizioni comunitarie e dell'alta finanza internazionale. Si tratta, in verità, solo dell'inizio di una tragedia che ha molte analogie con l'incidente della "Concordia": avanti tutta con le liberalizzazioni, ma è facile scontrarsi col primo "scoglio" che si trova sulla rotta, e fare un bel naufragio (questa volta di un intero continente).

Giacomo ha detto...

Cattivi pensieri.
Qualcosa m'induce a ritenere che la richiesta dei pm di prolungare i termini di custodia cautelare per le imputate sia stata puramente strumentale e preordinata al fine di far slittare il tempo dell'udienza, perché Ivano Russo venga tenuto a bagno maria per altri 15 giorni. Difatti la risposta, scontatamente negativa, a tale richiesta peregrina solo in apparenza, è costata più di due ore di camera di consiglio.
L'accusa vuole che il teste sia cotto a puntino per il 31 gennaio, affinché egli durante la deposizione si comporti come un pugile suonato, a causa della tensione che sarà costretto ad accumulare.

Giacomo

Manlio Tummolo ha detto...

Caro Giacomo,
una cosa non ho capito dalle varie versioni dei quotidiani on-line: vi sono stati i controinterrogatori delle due testimoni, specie della Stefania De Luca, da parte dei difensori, o furono interrogate solo dal PM? Se gli avvocati della difesa, non solo di Sabrina, ma di tutti gli imputati, interrogano il Casanova di Avetrana, se è "suonato" oppure "cotto", credo che il PM e la parte civile avrebbero tutto da perdere, soprattutto se richiesto di dire a quali condizioni fu sottoposto durante gli interrogatori pre-giudiziali. D'altronde, neppure la De Luca ha potuto sostenere in concreto nulla che potesse confermare un delitto di questa gravità (non risultano gravi minacce da parte di Sabrina verso la cugina, come del tipo "ti spacco la testa" "ti strozzo" o simili). In pratica, una Sabrina irritata potrebbe averle detto, tutt'al più: "E' meglio per te se lasci perdere Ivano, è troppo "grande", avete troppi anni di differenza, sei ancora minorenne, potresti restare incinta, e poi che fai ? Che direbbero o farebbero i tuoi ?", ecc.

Manlio Tummolo ha detto...

Nessuno sa dirmi, dunque, se vi è stato o no il controinterrogatorio da parte degli avvocati difensori e di parte civile delle due testimoni? Se non vi è stato, per decisione dei giudici (ma il rischio sarebbe troppo grosso), il procedomento va consderato nullo ai sensi dell'art.111 della Costituzoione (questo va detto anche per il tale "Emiliano" del Nuovo Quotidiano di Puglia che, insiemne a tale "Sara", non vuole che si discuta sul rispetto delle leggi (bisogna per forza avere la condanna già pronta, secondo loro: le varianti vanno dalla pena di morte, previe torture, al semplice ergastolo con lavori forzati). Su altro non si deve dire nulla.

Giacomo ha detto...

Leggendo i resoconti, pare che qualche giornale abbia accennato, ma nolto di sfuggita, che le due testimoni abbiano avuto delle domande anche dai difensori.
Naturalmente a queste ed alle relative risposte non è stato dato nessun risalto. E penso che anche in futuro non sarà dato rilievo.

Giacomo

Manlio Tummolo ha detto...

A questo punto, caro Giacomo, la difesa dovrebbe, allora, farsi carico di inviare dei comunicati-stampa, se non addirittura organizzare conferenze stampa di volta in volta.

Manlio Tummolo ha detto...

Una "novità", portata avanti ieri dal "Nuovo Quotidiano di Puglia", sarebbe che Sabrina Misseri e Concetta Serrano Spagnolo, madre di Sarah e zia di Sabrina, potrebbero teoricamente incontrarsi in carcere. Per l'esattezza, sarebbe solo Sabrina a dichiararsi disponibile anche ad un incontro "immediato", "guardandosi negli occhi", come chiesto dalla zia. Mah, il fatto di guardarsi negli occhi non mi sembra chissà che assicurativo, credo comunque molto più difficile l'effettiva possibilità di questo incontro. Se non erro, Sabrina, a parte la madre con cui divide la cella (?), è ancora in isolamento, e penso che in tutti i casi la Procura si opporrebbe per timore di altri "depistaggi" (se riuscisse a convincere la zia della propria innocenza guardandosi egli occhi, per la SS. Inquisizione potrebbe essere un ben duro colpo, venendo meno la parte civile, ma poi bisognerebbe anche vedere se il padre e fratello di Sarah si convincerebbero anche loro solo con sguardi). Per la nuova udienza mancano 6 giorni, si vedrà dunque quali sviluppi avranno gli interrogatori, augurandosi che siano ben equilibrati da controinterrogatori della difesa, efficacemente critici e che mettano in evidenza la scarsa probatorietà di talune testimonianze su litigi degenerati poi in omicidio. Se tutti i litigi tra cugini, cugine e parentado vario sfociassero in truculenti omicidi, a quest'ora l'umanità sarebbe da lungo tempo estinta. E, al contario, vi sono omicidi per nulla anticipati da litigi.

Manlio Tummolo ha detto...

Domani dovrebbe esserci l' "UDIENZA CHOC", per dirla col miglior giornalismo. Passerà sotto il torchio dei SS. Inquisitori e dei vari avvocati il formidabile Casanova, il Grande Seduttore di Avetrana, Ivano Russo, dal quale scopriremo, forse, tutte le segrete motivazioni sessuali, erotiche, amorose, che spinsero al delitto.

Mimosa ha detto...

Ma come? Nessuno ha da commentare sull'udienza di oggi? Sull'escussione di sette ore di Ivano Russo, che ancora in certi salotti nazionali è dipinto come il "bell'Ivano", l'uomo conteso tra una bambina, verso cui lui nutriva "sentimenti paterni" e una ragazza con cui ha avuto un'ora di "debolezza" ma "si è ritirato in tempo"?
Niente da commentare sui diversi "non so", "non ricordo", "non sono sicuro", anche in risposta al contro-interrogatorio degli avvocati della difesa? I quali per parte loro - come ha documentato il buon Persiani e il suo compare in un pomeriggio di stazionamento davanti al Tribunale al freddo - hanno posto delle "semplici domande" a cui Ivano ha risposto con un "sì" e con un "no", interpretati con malizia ma a mio parere assai utili alla difesa tra lo schiumare e il fremere del PM ...?
E che dire della morbosità dei due giornalisti di TeleNorba citati a descrivere minuziosamente l’accaduto, quel rapporto intimo tra Ivano e Sabrina, di cui Ivano è stato costretto a raccontare nei minimi particolari, ma proprio intimi, per filo e per segno, in aula e i due compari hanno tentato di ripetere al video tanto che la (intelligente) conduttrice dallo studio li ha dovuti interrompere spiegando loro che non hanno rilevanza per l’uditorio …
Beh, devo dire che ho l’impressione che solo in quella Redazione televisiva serpeggia un minimo didubbio che il fattore gelosia sia alquanto inconsistente (non così per gli ospiti interpellati, i quali hanno tutti sempre dichiarato di non aver letto le carte … quindi si basano su che per le loro opinioni?).
Compiutamente convinti della colpevolezza di Sabrina sono tutti gli altri ospiti dei salotti mediatici.

Massimo, mi sono messa comoda e ho sgranocchiato le patatine, alla fine mi sono andate di traverso... dal ridere però.
Mimosa

Giacomo ha detto...

Cara Mimosa,
C'è poco da commentare. Hai detto tutto tu. Ed è proprio come dici tu. Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere. Povera Italia.
Intanto tutti i colpevolisti contro Sabrina diventano garantisti verso Schettino e soprattutto verso gl'interessi economici della "Costa Crociere". Poverissima Italia!

Giacomo

P.S. Come mai non compare più l'ora dei post?

Mimosa ha detto...

@ Giacomo
come mai non compare l'ora dei post? caro mio, ti accorgerai della rivoluzione che google ha imposto ai blog (non solo a questo dice Massimo), quando i commenti supereranno i 200 ... prova a fare la prova, cerca dove i commenti sono superiori a 200 e poi lamentati anche tu come noi del caso Melania ...
accidenti alle innovazioni che invece di portare miglioramenti stravolgono quello che è ben fatto ...
era troppo ben costruito il blog di Massimo che bisognava appiattirlo verso il basso .... grrr
Mimosa

Manlio Tummolo ha detto...

Non ho assistito a trasmissioni televisive, come ormai da oltre un anno. Ascoltando la radio e leggendo le versioni dei vari giornali on-line, sostanzialmente dovuti alle veline che la SS. inquisizione invia alle agenzie che ritrasmettono poi ai giornali (la fonte è chiaramente unica con poche varianti, lo si capisce dai testi quasi identici), mi sembra di poter sostenere che dalla testimonianza di Ivano Russo, l'unica cosa che potrebbe avere valore penale è la sua versione contro l'avvocato Russo. Le faccende intime con Sabrina, che gli sono state imposte, sono espressione del voyeurismo, prima che giornalistico, quello della SS. Inquisizione. L'elemento sessuale sadico era tipico dei torturatori che agivano sugli organi sensibili della persona, anche per sentirsi onnipotenti. Non potendosi più utilizzare tale tortura, si utilizza la pressione psicologica oltre che sull'interrogato, anche su Sabrina e la madre costrette ad ascoltare in silenzio asserzioni umilianti. Tornando alle accuse sull'avv. Russo, ovviamente spetterà a quest'ultimo rintuzzarle. Per il resto, del tutto sinceramente, credo che, come poco significative furono le altre testimonianze contro Sabrina, così lo sia stata questa. Questa volta gli avvocati della difesa sono intervenuti, ma il tempo maggiore è stato imposto dal P.M.. "La Gazzetta del Mezzogiorno", "Il Messaggero" di Roma si sono astenuti dal riportare commenti. "Il Nuovo Quotidiano di Puglia" viceversa ha riportato finora 9 commenti, di cui uno del solito portiere del paradiso che, munito di sante chiavi, procede con le sue convinzioni colpevoliste e tenta attacchi personali nei miei confronti, come se io non fossi riuscito a diventare avvocato o magistrato per incapacità. Ho già risposto, vedremo se stavolta il quotidiano pubblicherà la mia replica (come è, del resto, obbligo di legge per un giornale fare).

Mimosa ha detto...

@ Manlio
con tutto il rispetto, perchè ti vai a sprecare (sporcare) in quei luoghi? Lasciali perdere, lascia che quegli individui si anneghino nella loro melma ...
Preserva le tue coronarie ...
Io ci sono stata per un po' e sono scappata!

Mimosa

Giacomo ha detto...

Tutto a posto: la data-ora adesso funziona. Era stata una défaillance momentanea!
Ogni riferimento alle défaillances emerse durante l'udienza di ieri non è completamente casuale...
Forse un po' d'ironia non guasta in queste vicende piuttosto boccaccesche, cui l'accusa vorrebbe indicare addirittura come movente di un efferato omicidio.
Oltretutto un movente a scoppio ritardato, considerando che il "famigerato" incontro riservato ci fu il 21 giugno, cioè più di due mesi prima del fatto delittuoso.
Siamo più di sei miliardi su questa terra. Eppure nell'universo mondo solo a Sabrina non è consentito quell'atto così diffuso che consente la perpetuazione della specie umana!

Giacomo

Giacomo ha detto...

EG.
...cui l'accusa...
...che l'accusa...

Giacomo

Manlio Tummolo ha detto...

Cara Mimosa,
sono convinto che la propria convinzione possa e debba essere espressa dovunque sia dato spazio, e a maggior ragione quando si tratta di battersi per le dovute garanzie di qualcuno. Ad es., "La Gazzetta del Mezzogiorno", o non pubblica commenti, oppure pubblica solo quelli devoti alla SS. Inquisizione. "Il Nuovo Quotidiano di Puglia" è un tantino più generoso. Molto dipende anche da chi fa il censore nel forum, non sempre gli stessi: certi sono "liberali", altri invece "assolutisti", per cui talvolta il commento o la risposta appaiono, altre volte vengono respinti. D'altronde, è pur necessario che un certo pubblico di lettori neutri o non partecipanti ai forum sappia che non tutti la pensano in quel modo. In un caso, uno dei soliti, che cercano di controbattermi senza argomentazioni di merito o di metodo ma sul piano che essi credono personale, "Emiliano" o "Pietro" (ora non ricordo quale dei due), aveva scritto anche qui in forma più anonima, ma utilizzando le medesime frasi e concetti, anche perché privi di fantasia. Per dirla con fra' Cristoforo, "Omnia munda mundis". In termini militari, di fronte ad uno schieramento compatto, si lanciano le truppe nel punto più fragile, il celebre "ventre molle" di Churchill, anche se questo a volte comporta o fa rischiare un accerchiamento.