lunedì 30 giugno 2014

Yara Gambirasio. Dopo aver saputo dai media che c'è un'enorme somiglianza fra Guerinoni e Bossetti, noi stiamo con Ester Arzuffi e scommettiamo sulla sua verità

Articolo di Massimo Prati e Gilberto Migliorini

Somiglianti? Clicca sulla foto per ingrandire.
Questo articolo è nato dopo aver notato la perseveranza con cui Ester Arzuffi difende il suo onore e quello del marito, dopo aver letto servizi giornalistici in cui si parla di raffronti e somiglianze sicure. Ora, prima di entrare in argomento c'è da dire che né io né Gilberto siamo esperti di fisiognomica, ma anche che dopo aver fatto un raffronto fra le foto di Massimo Bossetti e quella che ci hanno detto essere di Giuseppe Guerinoni, a entrambi son venute le medesime perplessità. In poche parole, abbiamo notato differenze sostanziali che a parer nostro bastano a smentire sia la somiglianza fra i due, sia, come logica conseguenza, l'analisi del Dna. In fondo basta guardare i volti senza una predisposizione colpevolista per notare la diversa altezza della fronte, la diversa stempiatura laterale, la diversa impostazione del mento (prominente in Guerinoni, neutro in Bossetti), della bocca (più bassa in Bossetti), delle orecchie (Guerinoni le aveva molto aperte), del volto (uno squadrato, l'altro allungato), degli zigomi, degli occhi (in asse quelli del Bossetti, inclinati in Guerinoni), delle guance (morbide in Bossetti, legnose in Guerinoni). Insomma, pur non avendo l’indole dei giocatori d’azzardo, dopo aver notato queste differenze noi si è pronti a scommettere due soldi che gli inquirenti bergamaschi hanno preso un granchio colossale e che Massimo Bossetti è davvero figlio di Giovanni Bossetti.

E questa giocata non ci pare neppure un azzardo e ci vien voglia di farla, anche perché siamo in presenza di una storia troppo strana, una storia che sembra scaturire da un libro giallo un po’ fantasioso e un po' suggestivo, forse troppo fantasioso e suggestivo, un thrilling abbozzato con rapidi tratti di pennello, ma senza dare abbastanza respiro e credibilità al cromatismo. All'improvviso, dopo anni di vuoto, ecco spuntare l'assassino ed ecco apparire, come mai è capitato in queste indagini, la solita sicurezza delle procure e dei giornalisti. La scienza ci dà ragione, dicono, ma anche Hercule Poirot storcerebbe il naso di fronte a tanta sicumera, perché l'omicidio è un'abitudine, come la violenza sessuale e la pedofilia (Bossetti è forse mai stato catalogato quale pedofilo stupratore o assassino?), ci direbbe l'omino con la testa a forma d'uovo e i baffi militari, e le indagini vanno fatte con ordine, usando metodo e celluline grigie.

L'uomo è altalenante, si sa, e quando tutto pare andar male entra in crisi e si deprime. Perciò è quasi fisiologico che una vincita alla lotteria finisca col farlo passare dalla depressione al trionfalismo. Facile quindi pensare che anche il più scaltro detective possa farsi prendere la mano da un’inventiva scapigliata e stravagante che finalmente gli dà un riscontro trionfale. Facile che anche l'investigatore più scafato si lasci abbagliare dalla luce che, apparsa improvvisa e imprevista dopo quasi quattro anni, necessita comunque, per evitare errori e trovar conferme assolute, di una valutazione ordinata basata su un buon metodo. Un arresto mediatico voluto dall'analisi del dna, non dalle indagini, può aiutare a propagandare una scienza e una procura per qualche settimana, può far volare alto chi si espone al pubblico giubileo citando la scienza della sicurezza assoluta. Ma, se si rivelassero sbagliati sia il calcolo che la modalità, la caduta nell'abisso farebbe molto male... sia alla scienza che alla procura.

Ma questa tragedia non accadrà mai, giusto? Perché tutti dicono che a paragonar le foto si notano molte somiglianze fra Massimo Bossetti e Giuseppe Guerinoni. Oddio, ci vuole una buona dose di fantasia e pregiudizio per trovare le molte somiglianze. Però, lasciando perdere i volti, siamo in presenza di un'indagine pazzesca, in cui il Dna è diventato un faro, come detto dal procuratore. Quindi il nostro dire che non ci sono somiglianze pare davvero un azzardo. O forse non lo è, se si suppone che gli investigatori si siano innamorati dall’avveniristica idea della biologia molecolare (una nouvelle cuisine applicata alla genetica). Se fosse davvero così, sfoderando intenti epistemologici un po’ troppo futuristici, avrebbero dato fondo a una vena criminologica che ricalca il feuilleton, condita di tradimenti e intrighi (allettante per un’opinione pubblica assetata di retroscena torbidi e oscuri) scoperti grazie a vecchi francobolli che celano rapporti inconfessabili. Però il romanzo sembra essere più che altro un’esercitazione virtuale. Per quanto si siano scomodati i morti dal loro sonno eterno, con ulteriori prelievi istologici, la trama si sfibra quando entra nel dettaglio di indizi che sembrano più che altro appartenere al gusto fiabesco degli orchi e delle streghe, con gli immancabili talismani (le polverine che il muratore porta sempre con sé), il mitico cavallo bianco che non manca mai (furgone di colore indefinito) e l’incantesimo del magnetismo a distanza (le celle telefoniche che collocano e rendono sospetto il suo passare nei pressi della palestra).

Insomma, si rigira l'ordine dei fattori per cui anche esercitare una professione, nella fattispecie quella del muratore, andare ad acquistare materiale edile, farsi una lampada o una passeggiata, diventa un indizio di colpevolezza. Si dirà che il Dna dà il permesso di rigirar le cose e che non c'è trucco e non c'è inganno, visto che Massimo Bossetti non è figlio del suo padre naturale e questa previsione i biologi la fecero in epoche non sospette. Ma sua madre è perentoria: io con quel signore (Guerinoni) non ho mai avuto relazioni sessuali: E noi le crediamo. Perché non dovremmo crederle? Perché pensare che menta sapendo che non ha avuto problemi a consegnare il suo Dna? Perfino la scienza a volte deve riconoscere che le sue perentorie conclusioni con collimano con certe preferenze. Insomma, non vediamo validi motivi per non credere a Ester Arzuffi e invece ne vediamo per dubitare di come si sia usata la scienza. Sarà per quella micragnosa macchia di non si sa bene cosa (sudore? sangue? sperma?) che per quanto rimasta alle intemperie per mesi sembra ancora racchiudere un’intera filiera generazionale, ma che forse non consentirà di replicarne l’esame. Sarà per quell’incerto confine tra la genetica e l’albero genealogico che sembra indicare perentorie parentele che lasciano i protagonisti attoniti e stupefatti.

A tutti noi piacerebbe sapere se il confronto con il Dna del signor Giovanni Bossetti (il padre legale) c’è davvero stato, come tutti i media hanno sbandierato parlando di conferme inequivocabili e inconfutabili. Guardando le foto avremmo qualche dubbio. Forse si tratta di un esame ancora da fare (come postuma prova del nove?). Ma se è vero che il Gip Vincenza Maccora il 19 giugno, giorno successivo a quello della grancassa mediatica, scrive sull'ordinanza di custodia cautelare: “Nel proseguo delle indagini potranno essere utilmente effettuati accertamenti volti a confrontare il DNA di Giovanni Bossetti e di Bossetti Massimo per stabilire il rapporto di filiazione tra gli stessi...”, allora siamo certi del fatto che il confronto non c’è stato, almeno in quei 18 e 19 giugno. E non pare strano che ci si affidi a un Dna replicato - e non si sa quanto deteriorato - e non si effettui la prova che, nel caso confermasse la paternità legale, scagionerebbe il sospettato in stato di detenzione, sollevando però una ondata di altri inquietanti interrogativi?

Quando ci diranno che veramente Massimo Bossetti è figlio di suo padre? Quale padre? Aspettiamo che ce lo dica la scienza, ovviamente. Non si sa bene quale però, quella che usa le percentuali al 99,9999 o quella che più modestamente guarda in faccia Guerinoni e Bossetti e si chiede se non c’è magari stato qualche errore: uno scambio di provetta è sempre possibile, come un semplice qui pro quo (ma noi non abbiamo la stoffa del detective e lasciamo la risposta a chi è senz’altro più competente). Però siamo persuasi (a fiuto e a vista) che Massimo non sia figlio di Guerinoni, quindi che sia davvero figlio del padre legale. Nel caso fosse così, tutto ciò che è accaduto e sta accadendo sarebbe un enorme mistero. Un mistero il come si è arrivati a un figlio che non è il figlio e a un nuovo padre che non è il padre. Per questo forse occorrerà l’intercessione dello Spirito Santo.

Si sa che la storia della scienza è disseminata di défaillance e insuccessi, e soprattutto questi ultimi hanno contribuito a determinarne il progresso. L’eventuale cantonata di certo costituirà una pietra miliare sia in campo criminologico che in quello della scienza forense - se non proprio (ma non si può mai dire) in quello della genetica. Ciò che però contraddistingue tutta la vicenda, è la sicumera con la quale è stato affrontato un caso giudiziario. Con queste premesse viviamo tutti in pericolo di essere sbattuti in carcere sulla base di semplici teoremi costruiti attraverso indizi inesistenti. È sorprendente la facilità con la quale un cittadino qualsiasi possa essere ammanettato e portato in galera sulla base di un esame di laboratorio avulso da qualsiasi altro elemento (un reale quadro probatorio) e in forza di un sistema indiziario costruito sul niente. 

Si dovrebbe pensare, e non solo noi dovremmo farlo, che un esame di laboratorio è solo un esame di laboratorio se slegato da un contesto ben più ricco e articolato. Usarlo come verifica significa incorrere in quello che Popper definì l’errore madornale della scienza. Purtroppo, molti scienziati hanno ancora un’idea della scienza come procedura di verifica e non come procedimento di falsificazione. Il discorso su una conoscenza certa non può prescindere dal criterio di falsificazione e dalla critica all’induzione. L’errore concettuale, nel caso specifico, è dovuto proprio all’utilizzo della prova del Dna come verifica (indipendentemente da eventuali mancanze). In un quadro indiziario preciso e circostanziato essa avrebbe invece dovuto essere usata come tentativo (fallito) di falsificare l’impianto (confermando cioè, proprio per l'impossibilità di falsificarlo, il sistema indiziario a carico dell'indagato). Ma se non c’è altro contro di lui, se non un esame di laboratorio, allora è difficile, anzi impossibile, falsificare alcunché - tutt’al più si possono cercare verifiche a posteriori (che non possono però essere create ad hoc grazie ai suoi spostamenti in luoghi che vive e frequenta da sempre).

Vero è che in base alle leggi di Mendel e dei suoi fagiolini, pur essendo figlio e padre, Bossetti e Guerinoni potrebbero anche non somigliarsi affatto (e infatti non si somigliano, né punto e né poco), ma prima di condurlo in carcere, per dire, sarebbe bastato, all’investigatore, confrontare un album di famiglia per vedere coi propri occhi se Massimo e Giovanni Bossetti fossero somiglianti. Se sì, come spiegarlo? E' evidente che in nessun caso poteva essere spiegato se non postulando una parentela genetica. Procedura troppo semplice e troppo poco scientifica? Meglio il Dna al 99,9999 con la benedizione della scienza ufficiale che smuove una pletora di personaggi importanti a gongolare per l’indagine avveniristica che farà scuola (e che scuola!)? Ma c’è il sospetto, non la certezza per carità, che i biologi e i genetisti non abbiano ancora letto Popper e che poco conoscano dell’epistemologia contemporanea. Certo è che con tali premesse può farsi strada nell’opinione pubblica l’idea (sbagliata) di associare la genetica con l’arte culinaria che sa mescolare gli ingredienti con sapiente alchimia. Alla fine quello che risulterà falsificato sarà tutta un’indagine, imponente per mezzi profusi e davvero avara di risultati. Nel caso si può ben dire che la montagna non ha partorito neppure un topolino, ma solo uno sperpero imponente di denaro pubblico e un'altra famiglia distrutta che penerà del tempo per ritrovare equilibrio e serenità.

Quello che invece spicca come lezione per tutti noi, è la dignità e lo spessore morale della famiglia Gambirasio, che a differenza di una pletora di commentatori forcaioli ha mantenuto un atteggiamento di equilibrio e perfino di solidale empatia con il dolore della famiglia Bossetti. Dignità senza pari, la loro, se consideriamo la massa di giornalisti che per molti giorni (salvo qualche timida eccezione) ci hanno fatto credere il falso (ad esempio che sia stata effettuato il test del Dna su Giovanni Bossetti asserendo anche che la prova dimostrava che non era il vero padre). E questo è davvero la conferma che l’informazione nel nostro paese è solo una velina e un copia e incolla. La disinformazione mantiene un’intera società nell’ingannoI commentatori si dimostrano incapaci di reazioni argomentative che non siano quelle emozionali, o pseudo razionali, di chi si beve tutto ciò che gli viene propinato senza mai porsi in atteggiamento di riflessione critica. Sono quelli che (noblesse oblige) si scandalizzano perché un giornale dedica spazio ai cold case - senza avvedersi che è proprio lì che si forma il consenso disinformato del cittadino, dove si prepara la sua forma mentis, quella di accogliere tutto senza mai verificare niente, humus favorevole a farci diventare italioti.

Per cui le alternative sono due: o si crede a Ester Arzuffi e si dà per falsato il Dna elaborato dai biologi, o la foto messa in rete da Panorama non è di Guerinoni ma di un altro ragazzone degli anni '70. Come terza ipotesi, perché in democrazia non si può scartar nessuna possibilità, io e Gilberto siamo accecati e non sappiamo confrontare i volti: quindi è come dicono tutti (biologi, opinionisti, giornalisti, lettori e telespettatori) e non c'è errore di calcolo perché il Dna non sbaglia e si è lavorato in maniera perfetta, sia in procura che in laboratorio che sui media. In questo caso si deve dire che in Italia i periti della procura sono tutti bravi e professionali.

Il che è meglio per tutti e anche per noi, perché stando così le cose, in un paese come il nostro in cui si scommette su tutto, non ci sarà difficile trovare un buon allibratore, anche un biologo di Pavia o Roma ci va bene, che ci quoti a 99,99 contro 1 (visto che esiste una sicurezza al 99,9999) la certa parentela fra Giovanni e Massimo Bossetti. Insomma, è chiaro che io e Gilberto, pensando che i due Bossetti siano davvero padre e figlio, siamo destinati a perdita sicura e a regalare qualche soldo a quel biologo che accetterà la nostra scommessa. Visto come in tanti si sono oralmente esposti, chissà se ne troveremo uno disposto a correre il rischio concreto, ma solo per lo 0,00002%, di perdere qualche migliaia di euro prima che un'anima pia si decida a far fare un giusto raffronto fra i Dna di Giovanni e Massimo Bossetti... così da farci finalmente sapere in tutta certezza di chi sia figlio l'uomo ora in carcere. 



Acquista qui il libro di Federico Focherini e Massimo Prati (già su internet nei formati eBook, Pdf, ePub Mobi e in cartaceo).



Home page volandocontrovento

405 commenti:

1 – 200 di 405   Nuovi›   Più recenti»
magica ha detto...

buonasera a tutti
in effetti non si capisce dove abbiano visto le somiglianze fra bossetti e guerinoni
hanno un taglio di viso assolutamnte diverso . bossetti viso affusolato e guerinoni mascelle pronunciate
invece avevo notato somiglianze significative fra la gemella di bossetti e guerinoni .
. gli stessi lineamnei e viso largo . ma sono mie osservazioni e pure di pino . abbiamo avuto le stesse considerazioni . poi ci sono anche asini che si assomigliano.. non è detto che sia la verita' assoluta .. sono osservazioni

Minnie ha detto...

Buonasera!
Sarebbe bello avere certezze circa il test del DNA su Giovanni Bossetti ... Se NO, perchè non ancora?? Anch'io ho trovato somigliante al Guerinoni la sorella gemella ... come si dice dalle mie parti "la femmina padrizza" ...

Michele ha detto...

Massimo, il tuo articolo e' condivisibile ma contiene un grosso errore!

Bossetti e i suoi avvocati la risposta gia' ce l'hanno. Un test di paternita' tra lui (o la sorella) e il bossetti padre e' la prima cosa che hanno fatto! A meno che non siano di una incompetenza e stupidita' fotoniche!

Quindi delle due una:
a. Bossetti e' figlio illegittimo
b. Stanno aspettando a tirare fuori la bomba per chiedere un risarcimento monstre.

Angelo ha detto...

Ma certo che somiglia a suo padre... infatti tutti e due hanno, occhi naso e bocca nello stesso posto della loro faccia... tutto sta a stabilire chi è il vero padre, ma questo è un dettaglio secondario, intanto il processo mediatico è iniziato con le sue supposizioni, i forse e gli avrebbe...

Anonimo ha detto...

Se facessi parte della difesa di Bossetti:

1. pretenderei che il DNA del mio assistito venga prelevato nuovamente con me presente in maniera professionale e non per sotterfugi (palloncino). Si sa bene dei risultati incerti dovuti a casi di "surreptitious DNA collecting", motivo per cui in vari paesi se ne obietta la legalita' o lo si ritiene valido solo temporaneamente fino a prelievo diretto con consenso esplicito del sospettato. In seguito, naturalmente, vorrei anche essere presente al raffronto del DNA del mio assistito con quello di Ignoto 1.

2. a costo di urtare sensibilita' varie, pretenderei che il DNA di Ignoto1 venga testato per modificazioni epigenetiche (DNA methylation, per intenderci).

Shocking stuff? Oh be', se sei in difesa, difendi!

A buon intenditor... Annika

filippo ha detto...

mi dispiace ma dissento completamente dall'articolo.

tabula ha detto...

io li trovo discretamente somiglianti, soprattutto le orecchie: poi non è che padre e figlio debbano essere identici, ma il tipo d'uomo, asciutto, ora che vedo finalmente il Guerinoni da giovane, è l'impronta.
Piuttosto sono perplessa dalle considerazioni strillate oggi sui giornali: l'indagato si informava su internet sugli sviluppi del caso Yara.
Non l'aveva detto lui di essere appassionato di cronaca nera?
Ora pure noi saremmo tutti complici, siamo tutta gente che naviga su Internet a informarci su questo o quel caso..
e non siamo nemmeno concittadini. ancora più sospetto.
pazzesco.

Anonimo ha detto...

Condivido in parte l'articolo ma lo rispetto anche per i toni educati e riflessivi. Com'è che dicono ?... il DNA è un faro. Io spero che questo faro illumini per davvero altrimenti è un vero catastrofico
abbaglio !!!

Anonimo ha detto...

Non discuto sul DNA e sulla possibilità che Guerinoni e Bossetti siano padre e figlio. Prima di andare in tribunale l'analisi la faranno. Discuto sulle orecchie. Ho cliccato e ingrandito la foto e quello in mezzo le ha a sventola!!! Non uguali o somiglianti.

PINO ha detto...

@ Ciao ANNIKA

Non credo che i difensori del Bossetti abbiano seguito l'iter da te suggerito, nè che siano in possesso (avendo seguito altre vie) di risultati comprovanti la naturale filiazione di Massimo Giuseppe a Giovanni Bossetti.
Se così fosse stato, avrebbero fatto "voce grossa" presentando la richiesta di scarcerazione del loro assistito.
Richiesta che hanno rinunciato ad inoltrare entro i tempi stabiliti dal cpp.
Il contenuto dell'articolo di Massimo, riflette, coerentemente il suo abituale approccio ad ogni argomento, là dove TUTTO non è chiaro, cercando spiegazioni logiche, servendosi dello spulcio sistematico di ogni assunto.
Non posso condividere, però, la proposta di trarre delle conclusioni, paragonando le foto che corredano lo scritto e trarne delle conclusioni.
Un esempio che mi riguarda molto da vicino: nessuno dei miei figli mi somiglia fisicamente e fisiognomicamente. Hanno tutti i caratteri essenziali della madre.
Sarò stato tradito?
Non lo so. Potrebbe anche darsi: mater certum, ecc..
Massimo Bossetti è il ritratto della madre, mentre la sorella è molto somigliante a Guerinoni. E questo l'ho già scritto in altro post, precisando con evidente presunzione, che io di "ritratti me ne intendo".
Fatti viva più spesso, carissima. Il tuo apporto è quanto mai apprezzato.
Ciao, Pino

Unknown ha detto...

La difesa di Bossetti è attiva da appena una settimana, il pm ha consegnato loro i fascicoli e non serviva chiedere allo stesso giudice che lo aveva lasciato in carcere di scarcerarlo, qualsiasi cosa avessero portato sarebbe rimasto in cella con il concreto e ulteriore svantaggio di far sapere alla procura quale carte hanno in mano gli avvocati difensori (che probabilmente non sono definitive ma solo allo stato iniziale, visto il poco tempo a disposizione).

Inoltre la dottoressa Gino ha accettato l'incarico da due soli giorni ed è preposta a fare proprio quanto chiesto da Annika.

Per quanto riguarda la fisiognomica: come detto non sono un esperto e sono certo che tu Pino di visi te ne intendi più di ogni altro (ma io un tuo figlio l'ho visto e un qualcosa di te l'ho notato nella sua espressione). Però parlo per esperienze personali che mi riguardano e che tutti abbiamo, avendo più famiglie a comparazione, e mi sento di dire che somigliare più al padre che alla amdre, e viceversa, non è una regola ma una casualità genetica. Inoltre anche i maschi che assomigliano alla madre e le femmine che assomigliano al padre (di solito si dice quando sono piccoli e comunque è una teoria altalenante e facile da smentire viste le femmine spiaccicate alla madre e i maschi identici al padre) con l'andar del tempo assumo parte della fisionomia dell'altro genitore.

44 anni credo siano sufficienti perché questo avvenga almeno in parte...

Ciao, Massimo

Anonimo ha detto...

l'esame di parternità è un esame di routine, non dite cavolate!!

Unknown ha detto...

Scommessa: (diritto) contratto privato tra due persone in cui i due contraenti si impegnano a rischiare beni per vincerne altri a seconda del verificarsi di un evento futuro e imprevedibile. Il bene rischiato è chiamato posta Nel caso di scommesse in denaro l'importo della possibile vincita è inversamente proporzionale alla probabilità del verificarsi dell'evento. Il rapporto tra la possibile vincita e la posta è chiamato quota.

Quindi, anche se anonimo, abbiamo trovato il primo allibratore?

OK, prima che l'analisi venga fatta veramente dimostra la tua certezza non solo a parole ma anche concretamente... a parole è facile. Mandaci una mail certificata e dicci che scommessa sei disposto ad accettare (naturalmente restando nella legge e pagando le relative tasse).

Massimo

PINO ha detto...

@ MASSIMO
Certo con il passare degli anni alcuni tratti fisiognomici di una persona possono subire alcune mutazioni, a causa di agenti esterni,oltre a piccoli pannicoli adiposi, dovuti ad errata nutrizione, che si depositano sui "masseteri" (muscoli della masticazione), quelli zigomatici e del collo, dando aspetti diversi al volto d'origine. Ma i muscoli che rivestono lo splancnocranio (il massiccio osseo facciale) detti appunto: dell'espressione o pellicciai, restano fedeli alla morfologia d'origine, se non sollecitati da attività particolari, che evito di dettagliare, per non appesantire il discorso, già noioso per se stesso.
Precisato quanto sopra (senza presunzione, questa volta) non sarebbe esatto affermare che il volto di un essere umano subisca radicali variazioni, nel corso della vita, così come vorrebbe anche un detto popolare, riguardo ai neonati: "nove mesi, nove visi"
Scusami la pignolaggine : sarà a causa di deformazione professionale.
Ciao, Pino

Pino ha detto...

p.s.
Per quanto riguarda la scommessa vedo l'anonimo in pessime acque: evidentemente non conosce tue "analisi logiche".
P.

Unknown ha detto...

Pino, so che potresti scrivere un trattato e dopo averlo finito aver trovato altri spunti per scriverne un secondo... ciao, Massimo

PINO ha detto...

MASSIMO
E' quanto mai arduo affrontarti sul piano dialettico, ma mi sento già molto ripagato dalla tua amicizia.
Apprezzo sempre più il tuo modo di pensare, anche quando non lo condivido interamente.
Ciao e buon appetito, Pino

magica ha detto...

buone nuove per l'accusa e soprattutto per gli allocchi che ascoltano i tg . come se le notizie fossero oro colato, ma senza la minima logica .
bossetti passo' diverse volte nella via di brembate in tempi sospetti., dove è situata la palestra che frequentava la ragazzina , ma la notizia manca della minima logica .forse bossetti aveva il potere di vedere attraverso i muri per vederla?. se aveva appena staccato dal lavoro . come faceva a sapere che la ragazzina si trovava in palestra ??..mentre lui stava passando di corsa nella via.
sbolognano notizie che non hanno senso e logica.






.

Unknown ha detto...

Moltissime persone soffrono di epistassi, fra queste anche Bossetti (e non sarà difficile ai pm scoprire se è vero). Dandogli il beneficio del dubbio, che sarebbe da concedere a tutti quegli imputati che si dichiarano innocenti, è chiaro che avendogli detto del Dna "sicuro" sugli indumenti di Yara stia cercando di trovare spiegazioni alternative a quelle che lo vogliono omicida. Da qui a dire che racconta balle ce ne corre...

Anonimo ha detto...

cambiate pusher!!

flippo ha detto...

caro Massimo scusami, ma sbaglio o dicevi che se veniva confermato che il dna era suo, ripostavi quel famoso articolo in cui parlavi di sbattere in carcere il mostro e buttare le chiavi. Ora vedo che hai fatto una bella virata e addirittura poni pure il caso che se il DNA fosse del Bossetti comunque saresti propenso a credere che ci sia finito li a sua insaputa..... No Massimo-.

Stefania ha detto...

Io trovo che in questo momento sia necessaria la massima cautela. I genitori di Yara attendono da quattro anni. Non saranno poche settimane o pochi mesi a spostare quella che spero sia alla fine non solo una verità processuale ma LA VERITA'.

Troppe le speculazioni degli ultimi giorni per poter in modo consapevole e preciso comprendere quali notizie siano effettivamente diffuse perchè vere e quali frutto di fantasia quando non anche di vero e proprio dolo.

Stefania

Unknown ha detto...

Nessuna virata. Come ho detto e scritto quando mi daranno la certezza che il dna è davvero di Bossetti l'articolo tornerà in bella vista sul blog...

Questo l'ho pubblicato, e l'ho scritto quindi devi averlo letto, perché si son fatti raffronti con tanto di foto per far credere che Bossetti sia figlio di Guerinoni. Ma se quella che ha pubblicato Panorama è la foto che dovrebbe confermare la somiglianza e il dna, mi sa che ignoto1 resterà ignoto e che la comparazione fra padre e figlio dovrà portarla a processo la Difesa.

Ciao, Massimo

Anonimo ha detto...

Ma se ci fosse questa assoluta certezza, che diavolo aspetta la difesa a prendere un capello di MGB dalla spazzola o il DNA dallo spazzolino e a confrontarlo con il padre anagrafico, facendo così uscire il povero imputato dal carcere in men che non si dica?
Saluti Stefano

Unknown ha detto...

Caro Stefano, cerco di spiegare meglio quanto sotto un altro articolo ho già spiegato e forse non s'è capito.

In questa fase processuale, anche se la Difesa portasse una qualsiasi sua analisi o perizia (a parte che ha in mano gli atti della procura da solo una settimana e ha dato l'incarico ai suoi periti da soli 2 giorni (quindi non ci possono essere perizie complete), non accadrebbe nulla perché non avrebbe alcun valore. E non accadrebbe nulla proprio perché è un'analisi di parte e non fatta nella giusta maniera giuridica (se avesse valore, qualunque colpevole per tornare in libertà e poi fuggire all'estero potrebbe portare a un Gip un'analisi taroccata).

Per avere valore giuridico di fronte a un giudice, la "perizia" sul dna deve essere fatta in presenza di tutte le parti, quindi anche dei periti della procura. Procura che però ha già più volte detto, con la voce del procuratore capo Dettori, che al momento non è prevista una simile analisi (comparazione fra il Bossetti padre e figlio), e non ha intenzione di farla (anche se il Gip gliel'ha consigliata) e che se proprio sarà il caso si farà più avanti.

Massimo

magica ha detto...

se bossetti ha l'anomalia dell'epistassi . naturalmente gli sara'' successo piu' volte di averla .

potrebbero cercare sugli altri arnesi da lavoro --perchè, oltre all'attrezzo rubato -- che le moglie sospetta essere la causa dell'impronta di sangue, sugli indumenti di yara che incriminano il marito.
.
su vestiario o altri attrezzi potrebbero esserci impronte di epistassi .
tanto per non dar della bugiarda alla moglie che avvalora questa ipotesi - per i sospettosi che pensano si sia inventata questa anomalia -

tabula ha detto...

mah. io li vedo compatibili come padre-figlio. L'attaccatura dei capelli, a V, è identica, il tipo di capello, a parte colore e pettinatura, è dello stesso tipo di riccio e folto uguale. La fronte è piatta in maniera identica tra bossetti e guerinoni, ma quest'ultimo l'ha più bassa. e le bocche, quasi prive di labbra in entrambi, con la zona sotto il naso (come si chiama?) piatta e con la cavità al centro ben marcata.

i colori diversi confondono, ma secondo me hanno parecchio in comune.

comunque nel link sopra fornito ho letto un commento che ha fatto una considerazione secondo me inquietante "prima le molecole di DNA erano esaurite nel campione e non si poteva ripetere il test.. poi guarda caso dopo che hanno prelevato campioni di DNA a Bossetti fermandolo.. come per magia il campione è riutilizzabile e ci sono tante belle molecole"
Cosa ne pensate?
Io non credo a una follia del genere.

Anonimo ha detto...

Come è finito il naso di b nelle mutande della ragazzina, il b scracchia e starnuta sui passanti e sugli oggetti?, forse gambirasio, anche se non ricorda, conosceva bossetti che gli sputò addosso?
Il mefistofelico espettorato come si è diffuso, è questa la chiave.
Confrontiamo una foto del signor gb da giovane con mb.

Mimosa ha detto...

Rispondo a Tabula e agli scettici sulla quantità di molecole di sangue sui leggins e sugli slip di Yara.

A p. 5 dell’Ordinanza di custodia cautelare sta scritto che
il DNA maschile «è stato isolato in un’area attigua ad uno dei margini recisi dei leggins»,
e che analoga traccia è stata riscontrata «nella corrispondente sottostante parte degli slip,
… conforta l’evidenza che a produrre le tracce sia stato un fluido abbondantemente cellularizzato e non compatibile con altre sostanze organiche poco ricche di DNA
»

Quindi di sangue ce n’era abbastanza (parliamo di cellule, però) per poter fare e ripetere più di un test.


Gli eritrociti sono le cellule più numerose del sangue: circa 4-6 milioni /mm3.
I globuli rossi normalmente misurano 6,6-7,5 µm di diametro

Mimosa ha detto...

Pensate che se uno perde sangue dal naso sopra i propri attrezzi non si precipiti a lavarli per non macchiare gli altri e addirittura le mattonelle su cui lavora?

Andiamo, quella storiella è una presa per i fondelli alla media intelligenza umana.

Sira Fonzi ha detto...

Massimo, ti chiedi:
"Perché pensare che menta sapendo che non ha avuto problemi a consegnare il suo Dna?"

Per esempio perchè spera di salvare il figlio, il futuro dei suoi nipoti e, non ultimo, il suo matrimonio?
Oppure perchè sa che c'è lo 0,0001% di possibilità, direttamente proporzionale con il dna, di essere creduta?

In fondo se non si trovano prove o indizi saldi la speranza che venga assolto è concreta.
E' tanto assurdo pensare che sta tentando disperatamente una via di uscita?

Come poteva, inoltre, creare problemi a rilasciare il proprio dna senza destare sospetti?

Gli esiti delle analisi del ris su quanto hanno attenzionato, e l'esito del dna tra Bossetti sr. e jr. saranno determinanti per la piega che prenderà questa vicenda, e se è colpevole, di prove se ne troveranno. In fondo se fosse stato tanto astuto da nascondere tutte le tracce non avrebbe certo lasciato ritrovare la piccola.

Abbraccio

Mimosa ha detto...


in merito alle cellule ho trovato altro in Internet:

Un uomo di medie dimensioni è costituito da circa 65mila miliardi di cellule. Ogni singola cellula contiene circa 2 metri di DNA (formato da una sequenza di 3.000.000.000 di nucleotidi), una quantità sufficiente ad avvolgersi più di 15mila volte attorno ad una cellula di medie dimensioni. Il DNA contenuto nel corpo umano ha una lunghezza complessiva di circa 130 miliardi di chilometri.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Cari amici buona notte a tutti.Io on vedo alcuna somiglianza tra Bossetti(presunto omicida) e Guerinoni,semmai chi somiglia di più è la sorella.Ora mettiamo da parte il DNA e le somiglianze e cerchiamo di capire cosa possa essere successo nel momento in cui Yara esce dalla palestra. Intanto c'è da premettere che solo in famiglia sapevano di questa "visita",e che è del tutto casuale che sia andata Lei a consegnare il registratore(doveva andare la sorella),quindi mi viene da pensare se fosse proprio Yara la vittima predestinata o poteva essere qualche altra ragazzina.Se Bossetti è il colpevole, mi viene alquanto difficile credere che Yara accetti un passaggio da uno sconosciuto,e no cari amici,Yara è abbastanza grande per poter commettere un errore simile,quindi deve essersi fidata di qualcuno che conosceva bene,ed escludendo qualche parente il sospetto va su qualcuno che frequenta la palestra,magari il papà di un compagno o qualche altro parente che Yara conosceva bene.Bisogna essere almeno in due per tenere a bada una ragazzina molto atletica,come fai a guidare e tenerla ferma una persona accanto? direi che è quasi impossibile.Altro sospetto che ho,è quello che prima Yara l'hanno fatta entrare in un mezzo che si dirige verso il centro commerciale e poi fatta entrare in un altro veicolo.Perché è dal centro commerciale in poi che i cani perdono le tracce.Ipotesi fantasiose? Mah,chissà cosa ne pensa il mio amico Massimo.Buona notte a tutti,nottambuli inclusi naturalmente.

Michele ha detto...

Massimo, fattene una ragione: perizia (o semplice test sulla gemella fatto privatamente), che confermasse il padre legale, farebbe crollare tutto l'impianto accusatorio in 2 minuti.

Questo test i Bossetti l'hanno gia' fatto di sicuro!!!

La domanda e': perche' non lo divulgano?

Tabula ha detto...

@Mimosa: io non lo so come faccia il dna di Bossetti a stare sulla piccola vittima, certo se ci fossero anche capelli suoi sarebbe una controprova importante, altrimenti la se pur remota possibilità di un dna da trasporto potrebbe giocare il suo ruolo.

Questa faccenda di perdere sangue dal naso credo sia un espediente della difesa per giustificare la possibilità si potesse trovare in luoghi non canonici, tipo su degli attrezzi da cantiere, di quelli che non è neanche necessario rubare perchè i muratori se li passano l'un l'altro per lavorare.
Poi bisogna anche capire se le cellule di sangue secco possano rifluidificarsi in presenza di sangue fluido, mi sa che è su questo che vuole puntare la difesa.

Tutti noi pensiamo alla crosticina di sangue delle ferite, in realtà su una lama il sangue rimarrebbe come un film sottilissimo, e ci sarebbe da chiedersi se venendo a contatto con altro sangue umano non potrebbe parzialmente sciogliersi o comunque mescolarsi così come farebbe una polvere finissima.

Perchè il punto è che il dna dell'individuo si è trovato mescolato al dna di Yara.
Credo che su questo punto le prove di laboratorio che penso la difesa farà, saranno determinanti.

Preciso una cosa: considero ques'ipotesi tirata per i capelli, forsepenso più al comportamento degli acquarelli secchi quando vengono a contatto con acquarelli liquidi che al sangue, del quale non conosco il comportamento, del resto penso anche che le vicissitudini alla base di questa storia siano ancor più romanzesche ed improbabili e assurde rispetto alla probabilità di un dna da sangue trasportato.

Quindi.. Occam e il suo rasoio, nel caso di Guerinoni & figli, secondo me è meglio vada a far la barba alle capre.

Anonimo ha detto...

Altro che salotto tv

Questo come chiamarlo: salotto "volandocontroventista"?:-)

Qualche fantasista si infiltra sempre, in salotti aperti, specie se ci stanno pasticcini da scegliere.

Anonimo ha detto...

Vito,infatti credo stiano cercando prove in merito ad una conoscenza tra lui e Yara,visto che sembra che la ragazzina si sia fidata. O forse come dici tu c'è anche un complice,vedremo. Dovranno anche trovare prove su quel profilo di un uomo talmente ossessionato da una ragazzina(quel tipo di ragazzina) che arriva a "puntarla", aggredirla in un giorno che non sarebbe dovuta uscire( e il passaggio del furgone,che non sappiamo comunque se sia suo,avviene prima che Y esca di casa),ucciderla ed infierire con crudeltà e senza motivo con dei tagli sul corpo.Vedremo anche questo.
Sul dna alzo le mani, ho letto di tutto e di più e non riesco ancora a capire se esista o meno la possibilitá che la traccia sia stata trasportata (la modalità per me è un aspetto secondario,prima è importante capire se esista o meno questa possibilità).
Sulle foto invece sarebbe interessante vederne una di MGB padre e se dovessero esserci somiglianze significative con il figlio allora si che sarebbe curioso..
Un saluto a tutti
Kiba

Unknown ha detto...

Per un attimo mettiamo da parte il dna, l'unico elemento che porta tutti a credere a un Bossetti colpevole, e ripartiamo dall'inizio del crimine, quando non si puntava su alcun dna ma si doveva indagare a 360° fra amici e conoscenti. Stiamo nel semplice, perché la soluzione di un crimine molto spesso sta nella parte semplice della storia.

Per cui abbiamo una ragazzina che senza preavviso decide di farsi un giro in palestra per consegnare un registratore. Perché? Per farsi un giro e svagarsi un attimo, o perché aveva piacere di vedere un'amica o un amico? Se lo fa solo per svagarsi, nessuno può sapere di quella sua uscita estemporanea (se vogliamo nel frattempo fare paragoni, dobbiamo dire che lei esce di casa sulle 17.30 e Bossetti alle 17.45 è ancora, come dimostra il tabulato, a Mapello).

Ma andiamo oltre per scoprire che Yara esce dalla palestra sulle 18.35 poco più (un testimone che entra mentre lei esce parla delle 18.35/18.40). In giro c'è gente, l'andirivieni di fronte alla palestra e nel parcheggio è continuo, passano auto sulla via Locatelli e dentro l'impianto sportivo ci sono tanti ragazzi, qualcuno avrà pure finito l'allenamento e sarà pronto per uscire (o sta uscendo o è uscito da poco), tante ragazze (fra l'altro ci sono interi gruppi di atleti, come ammesso dai diretti interessati, mai interrogati e mai sottoposti a prelievi) e molti genitori.

Insomma, non si è nel deserto. Eppure Yara esce e cala il buio. Nessuno sa che strada abbia realmente preso e che fine abbia fatto. Ci hanno solo detto che alle 18.49 invia un sms e che il suo cellulare in quel momento aggancia la cella di Mapello. E siamo arrivati circa dieci minuti dopo la sua uscita. Dieci minuti sarebbe stato un tempo più che sufficiente per percorrere i 700 metri che la separavano da casa. Ma forse Yara non gira a sinistra e non va verso casa, vista la strada percorsa dai cani che la fanno passare dal lato opposto della palestra, su una parallela di via Morlotti.

Inoltre a dieci minuti dalla sua uscita invia un sms, e questo la fa apparire tranquilla, non allarmata. Con chi era? Perché uscire per recarsi in palestra? Davvero era con un uomo e non con un ragazzo?

Ma restiamo a un uomo e passiamo alla domanda che ha posto Vito. Chi ha convinto Yara a salire su un'auto (ma chi ci dà la certezza che non sia salita su uno scooter?) e come è riuscito a convincerla?

Basterebbe conoscere la risposta giusta per avere la soluzione del giallo e far chiudere il cerchio sull'assassino. Sicuramente Yara non sarebbe salita nell'auto di un estraneo o di uno che conosceva poco. Sicuramente sarebbe salita solo se si fosse fidata in maniera esponenziale di chi guidava. Di chi si sarebbe fidata, quindi? Di Massimo Bossetti? Questo non è credibile.

Mia nipote al tempo in cui Yara è scomparsa aveva 12 anni. Era già molto alta e nel fisico molto simile a lei. So per certo che sarebbe salita solo con chi conosceva bene (quindi neppure con i parenti che poco aveva frequentato), e gli unici estranei di cui si sarebbe fidata erano i genitori delle amiche di scuola che frequentava anche di pomeriggio (come si fa di solito quando si hanno figli adolescenti, il genitore di una porta e quello dell'altra va a prendere).

Naturalmente queste possibilità vanno a rompersi se passiamo all'ipotesi alternativa, quella che prevede un sequestro con la forza. Beh, se voi riuscite a pensare e a credere al Bossetti rapitore solitario che riesce a prendere Yara, infilarla su un furgone o su un'altro costringendola a star ferma mentre guida con la bava alla bocca per la voglia di sesso... a me sta bene, anche se preferisco tornare con la mente alle parole di Enrico Tironi e ai due che hanno percorso la via Rampinelli visti anche dalla Abeni. A quelli che dopo aver avvicinato Yara intenta a guardare il suo cellulare l'hanno fatta ridere... la signora Abeni li ha visti in faccia e li ha descritti. Neppure questo controllo si può fare?

Massimo

Sira Fonzi ha detto...

Massimo, riguardo la testimonianza del Tironi lessi che gli inquirenti non approfondirono perchè appurarono che dalle celle telefoniche, il cellulare di Enrico agganciava la cella vicino casa dell'amico. Ti riporto uno stralcio dall'Eco di Bergamo di allora:

"Gli inquirenti avrebbero infatti appurato che il segnale del suo cellulare viene captato dalla stazione di telefonia mobile che copre la zona della casa dell’amico, e non quella che copre via Ravasio (abitazione di Tironi) e via Rampinelli (strada di casa di Yara). Questo non significa che il giovane non sia in buona fede e non abbia visto effettivamente una ragazza in compagnia di due uomini: gli investigatori sono però giunti a concludere che ragionevolmente non poteva trattarsi di Yara e che, se Tironi ha visto le tre persone, lo ha fatto in un orario non compatibile con quello in cui viene collocato il rapimento della tredicenne (compreso fra l’uscita dalla palestra e le 18,55, ora dell’ultimo segnale del suo telefonino)."

Sai se è vera questa cosa? E la casa dell'amico distava abbastanza da non creare dubbi sullìaggancio delle celle?
Sira

Pamba ha detto...

Massimo,
l'ipotesi di un rapimento non e' invece esclusa considerando attendibile la testimonianza del Torracco, che poteva corrispondere, nei tempi, a quella del Tironi e dell'Abeni.
Per quel poco che sappiamo dell'autopsia, Yara aveva subito una forte contusione alla testa, forse sufficiente a renderla momentaneamente poco reattiva.
Che ne dici?

Ciao
Pamba

Tabula ha detto...

1 se è vero che Yara era seguita da mesi, sarebbe stata rapita nei giorni in cui aveva allenamenti, e non per un'uscita casuale
2 se è vero che qualcuno la sentì urlare LASCIAMI, significa che tanto conseziente a ricevere un passaggio non era.
3 se è vero che la si vide litigare con due persone, allora ammesso che bossetti fosse uno dei due, non era da solo.
4 se è vero che fu rapita per scopo sessuale, bisogna spiegare perchè di sesso non ce n'è stato, con una ragazzina tramortita.

Il sesso fa girare il mondo, è vero, ma a parte il fatto che in certe fotografie la ragazzina era truccata ben pettinata e carina, lo era nelle foto scattate durante le competizioni.
Nelle altre immagini, scusate è brutto da dire lo so, ma in certe fotografie, quelle domestiche, quelle quotidiane, tra apparecchio e capelli spettinati non era sicuramente questa gran bellezza da puntare o da seguire per mesi, era la classica adolescente nè carne nè pesce ancora in via di formazione, che sapeva trasformarsi in cigno, ma era ancora tanto un brutto anatroccolo.
Mia opinione confutabile, anche un brutto anatroccolo può essere oggetto di attenzioni sgradite.

Unknown ha detto...

X Sira

No Sira, gli inquirenti approfondirono tartassando Tironi in ben 5 lunghi interrogatori, (ripeto: 5 interrogatori ed era solo un testimone di 19/20 anni che si era presentato spontaneamente) fino al punto da fargli negare tutto e non volerne neppure parlare più perché ebbe paura di essere coinvolto (chi gli fece venire la paura?). A nulla valse neppure la testimonianza della madre dell'amico (che era a casa con loro due) che confermò le loro parole: Tironi sulle 18.30 era andato a casa sua in auto per prendere un nuovo videogiochi (perché il telefono non poteva essere rimasto a casa dell'amico, magari se l'era pure dimenticato, visto che doveva tornare subito?). Ma questa storia fa parte delle famose "prime indagini" in cui poliziotti e carabinieri non si parlavano neppure.

X Pamba.

Esatto Pamba, l'ipotesi del rapimento non va esclusa, ma va fatta corrispondere con le parole della Abeni, più che del Toracco che ha visto la scena ma non i volti. La donna invece i due li ha visti in faccia (uno stava sul marciapiede e le ha pure chiesto scusa perché l'ha quasi spinta, mentre l'altro era in strada a un metro da lei). Quindi ci vuol poco a farle vedere la foto di Bossetti (l'avrà già vista ormai) e a farle confermare la sua presenza in via Rampinelli (anche perché oggi s'è scoperto che il furgone dell'indagato ha due soli fanali davanti, mentre quello mostrato su mediaset ne aveva quattro di fanali - due anche sulla cabina in alto - quindi quello filmato dal circuito chiuso della banca non è quello di Bossetti). Per quanto riguarda la difesa, la Cattaneo dice che non ci sono segni da difesa su Yara, ma credo intenda ferite ai polsi e alle mani, perché il colpo alla testa c'è e da qualcosa è stato causato (un pugno?).

X Tabula

Chi sentì urlare "lasciami" non era in via Rampinelli, ma in un paese che si trova fra Mapello e Chignolo d'Isola (fra l'altro non era in una delle vie principali ma in una secondaria residenziale), e l'urlo, che ha sentito sulle 20 e qualcosa, proveniva da un furgone chiuso. Ed è provato che quella sera Bossetti fosse col furgone aperto dietro e cassonato.

Per quanto riguarda Bossetti e un eventuale complice, ho già risposto parlando della Abeni...

Il resto è come hai scritto tu.

Ciao, Massimo

magica ha detto...

buongiorno a tutti .
come si fa a sapere se bossetti è innocente o colpevole? non lo sappiamo, infatti . stiamo solo considerando i fatti che abbiamo letto nel bolg . poi ognuno trova se vuole essere corretto le incongruenze sul caso . ci sono indizi che portano a bossetti?ma ce ne sono molti che lo scagionano .
la carita' cristiana ..e considerare le persone con il proprio metro è giusto .ma non siamo noi che giudichiamo si spera che la giustizia (ma ho poca fiducia)faccia bene .
io penso a quella moglie che si trova in quel girone di maldicenze , il terrore che il marito sia colpevole . e lo stress per i figli . cerca di trovare una via per scagionare il marito : sara' una ipotesi poco credibile?supporre che il sangue trovato provenga da un arnese che fu rubato al marito?.
oppure si pensa che pure la moglie sia una bugiardona ?
lei si interroga e dice .poi se sara' creduta non si sa ..i forcaioli fanno di ogni erba un fascio .. lazzarone il marito ? lei bugiarda -

Anonimo ha detto...

ma secondo voi se Bossetti fosse figlio del padre che lo ha riconosciuto i suoi legali avrebbero immediatamente presentato istanza di scarcerazione e l'avrebbero ottenuta, invece non la presentano e in più se davvero si mette in dubbio il DNA come prova allora torniamo indietro anni luce..non dimenticate che il DNA ha dato la libertà a molti carcerati ingiustamente in America... insomma fate pace col cervello: vale o non vale questo DNA??? p.s. per chi non è aggiornato...è certo che bosseti sia figlio di guerinoni....per fare il DNA bastano poche ore....e lo hanno fatto...

Unknown ha detto...

Caro anonimo, sei già stato qui e ti ho chiesto, vista la tua certezza, di accettare una scommessa, come scritto nell'articolo. Te lo ripeto, se hai un 20.000/30.000/40.000 euro da mettere sul tavolo, così fai vedere a tutti che il tuo cervello è collegato quando parli e non usi la bocca solo per sfiatare l'aria degli altri che ti entra dentro, noi abbiamo la puntata corrispondente da regalarti. Scrivimi una mail che ti invio il contratto dove inserire importi e nomi. Se invece non hai la certezza di vincere, e per questo non vuoi rischiare, tieni la bocca chiusa o ragiona sul caso in maniera seria e con parole giuste, come fa chi frequenta il blog.

Massimo

Sira Fonzi ha detto...

Saresti così cortese, anonimo, per inon aggiornati, a dire da quale fonte certa hai appreso che il confronto è stato fatto? Grazie Sira

Sira Fonzi ha detto...

Scusate: da dire

Anonimo ha detto...

In America il dna ne ha liberati tanti, ma altrettanti ne ha mandati in galera ingiustamente

PINO ha detto...

Dopo aver letto tutte le proposte, di questo lungo pomeriggio, logiche o meno, ed i relativi commenti formulati da Massimo, avverto la necessità di riproporre/rmi almeno due domande:
1° Il dna attribuito ad "ignoto-1", corrisponde perfettamente ed irrefutabilmente con quello di G.M. Bossetti?
2° Se l'assunto è accertato,su cosa, allora, nascerebbero i dubbi sulla sua colpevolezza?
Pur essendo legittimo il diritto della presenza di esperti della controparte alla ripetizione delle analisi, (primo ostacolo al riconoscimento ufficiale di "quel" dna) non trovo spiegazioni sul perchè la Procura, nel frattempo, non abbia provveduto a far eseguire il test, confermante o no, la filiazione dell'imputato al genitore anagrafico.
Ci sarebbe un perchè?
Il "perchè" potrebbe essere quello che la stessa Procura nutra dei dubbi sulla genuinità dei risultati forniti dai suoi stessi esperti?
Oppure ci sarebbe qualcosa d'altro, come sospettato da Vanna?
Gadirei che MASSIMO, gentilmente, mi palesasse cosa ne pensa.
Grazie, Pino

Unknown ha detto...

Caro Pino, io non so se il dna di ignoto1 è quello di Bossetti. Per saperlo devo attendere le perizie fatte a più mani e a più occhi, in presenza di tutte le parti.

Quindi, fin quando l'assunto non sarà effettivamente accertato, che il dna sia di chi è in carcere è pure altamente probabile, ma resta una conclusione dell'Accusa e non una risultanza processuale. Accusa che non pare intenzionata a fare comparazioni familiari. Il perché è nella loro legittima convinzione, che gli viene dai biologi, di aver individuato il colpevole (quindi a che serve trovare conferme ulteriori?)

I dubbi sulla sua colpevolezza, parlo a nome mio, vengono dal fatto che ogni possibile ricostruzione, se chi la fa non ragiona pensando al dna, vede nel Bossetti quasi un oggetto estraneo, anche accomunandolo a un complice. E dal fatto che a Bergamo continuano a fare ipotesi stravaganti.

Oggi, ad esempio, il RIS ha analizzato la sua auto perché la procura ritiene possibile che Yara conoscesse Massimo Bossetti da tempo e fosse già salita in auto con lui... ti pare una cosa credibile?

Se sì, taccio per sempre!

Ciao, Massimo

tabula ha detto...

Allora: parrebbe che sugli automezzi di Bossetti non abbiano trovato niente.
Anche i legali avevano dichiarato che il loro assistito li aveva rassicurati che non avrebbero trovato niente perchè non c'era niente da trovare.
Hanno sequestrato tre sim in tutto, due della moglie e una sua, perchè abbiano sequestrato le sim della moglie non si sa, ma a questo punto quei dieci cellulari forse erano davvero vecchi modelli in disuso.

Se davvero la prova del DNA fosse decisiva mi domando perchè stiano cercando ALTRO, non dovrebbe bastare il dna ad inchiodarlo?

O forse stanno semplicemente comincando le indagini ora che hanno un indagato non confesso in maniera da ipotizzare un'eventuale dinamica del delitto e portarlo a processo?

Cosa serviva, rammentatemelo: arma movente e occasione, giusto?

Qui abbiamo il dna che sarebbe più di tutte e tre, ovvero la prova della presenza di Bossetti sul luogo del delitto, o meglio della presenza del suo sangue.

Giardina lo disse subito che il dna è garantista perchè dice A CHI appartiene ma non spiega COME sia arrivato lì.

Forse le indagini forse servono a ricostruire un come plausibile, certo che senza arma del delitto ma soprattutto senza movente, rimane solo l'opportunità data dalla presenza più che possibile confermata dal dna.

Presenza confermata sì, ma certa?
Il punto è solo quantificare numericamente una certezza, un dato statistico.

è anche difficile avere un movente certo dopo quattro anni, va detto: credo sia il caso per ognuno di noi di tenere un diario quotidiano.

tabula ha detto...

ps: i computer dell'indagato potrebbero recare traccia di eventuali collegamenti o partecipazioni a forum, o di attività di apertura e lettura di email, o attività su social e simili, conservate dopo quattro anni?
perchè a questo punto anche la difesa dovrebbe assistere all'analisi dei pc.

Pamba ha detto...

Tabula,
il Dna potrebbe bastare ..oppure no. Dipende.

"Se il dna riesce a resistere a tutte le obiezioni tecniche, è molto probabile che si vada ad una condanna del Bossetti anche senza altre prove di tipo squisitamente investigativo. Se, invece, l’esame del dna non è così sicuro, per la difesa il percorso processuale diventa molto più semplice perché non ci sono, attualmente, ricostruzioni fattuali e circostanziali tali da poter diventare prove in sede di giudizio".

http://news.panorama.it/cronaca/dna-yara-bosetti-guerinoni-assassino

E' il parere dell'avvocato Gentile, nella veste, questa volta di consigliere di strategia difensiva (!)

Anonimo ha detto...

Tabula, dice:

"credo sia il caso per ognuno di noi di tenere un diario quotidiano."

Beh, anche no, mi viene in mente che il marito di E.Ceste dicono che nel taccuino quel famoso giorno abbia scritto "scomparsa elena" e per questo lo stanno dando minimo per matto..
Per dire che quando si vuole pensare male tutto viene usato contro..

V.

Mimosa ha detto...

Quello che mi insegna anche questo caso è che bisogna disfarsi dei pc e dei telefonini vecchi, e soprattutto le SIM scadute e sostituite!

Mimosa ha detto...

Io sinceramente ancora non capisco la ragione per la quale l’Accusa non sia intenzionata a fare comparazioni familiari e altrettanto la Difesa non le pretenda.

Anche se la Difesa le facesse per conto proprio, non rientrerebbero nell’ambito delle “indagini difensive” di cui hanno facoltà e potere? Poi starebbe nel tribunale confutarle e magari negare l’ammissione a prova.

Altra riflessione: se le avessero fatte e il risultato fosse positivo, nel senso che il signor Giovanni Bossetti è davvero il padre naturale di Massimo Giuseppe, a mio parere, la Difesa avrebbe presentata la richiesta di scarcerazione … altroché “abbiamo la nostra strategia difensiva”.
Forse sono troppo costose?

Oppure, come avevo già scritto, è meno importante conoscere il vero padre davanti alla “identicità” di Ignoto 1 con Massimo Bossetti (21 marcatori, che di più non si poteva!).
La Difesa cercherà gli appigli più spinosi non per negare bensì per “provare come il sangue e i capelli del loro assistito siano finiti sugli indumenti di Yara”.

E, tanto per stare nel tema del presente articolo, nemmeno io vedo somiglianza tra costui e Giuseppe Guerinoni (forse solo nelle grandi orecchie), ma ciò non vuol dire, come suggeriva il Maestro Pino.
Io, per fare un esempio, fino ad una certa età (adulta) assomigliavo di più alla sorella di mio padre, e di mio padre non avevo niente, … tranne il temperamento.

Mimosa

Sira Fonzi ha detto...

No Mimosa, non sono costose e il responso è velocissimo. Le ha fatte una mia conoscente.
Io credo che l'avvocato queste comparazioni le abbia fatte e ne conosca il risultato. Come potrebbe decidere una linea difensiva senza fare chiarezza su un dato di fondamentale importanza? Ci vuole molto a prendere dei campioni salivari della gemella e del papà? Se il risultato fosse stato diverso da quello della Procura avrebbero sguinzagliato i "giornalai" e Bossetti non avrebbe cercato una giustificazione al suo sangue sugli indumenti.
Miei pensieri si intende, ma qui si parla di linee difensive da adottare per evitare 20 anni a una persona, mica per una causa divorzio.
Notte
Sira

Mimosa ha detto...

CLV ha smascherato la moglie del muratore: anche lei andava a farsi lampade abbronzanti, cliente fin dal 2003, parola della lavorante al Centro estetico.
In aggiunta, registri alla mano inquadrati dalla telecamera, le sue ultime sedute sono state 4/10/17 aprile.
E pure il marito ci è andato 2-3 volte in aprile di quest’anno perché aveva usufruito di un coupon di promozione.
Non c’è assolutamente nulla di male, ma a quale scopo negarlo?

Questa volta i giornalisti inviati si stanno comportando come veri detective.

Addirittura Remo Croci, per Segreti&Delitti ha scoperto, mostrando il foglio della Motorizzazione, che il cassonato di Bossetti, acquistato di seconda mano nel settembre 2003, immatricolato 1999, era stato modificato con l’aggiunta di fari di posizione in alto sulla cabina di guida, per adeguarsi alle normative vigenti. Questa vettura è stata messa in relazione con quella immortalata dalle telecamere della banca di via Rampinelli alle ore 18.12.
Però, un investigatore di cui mi sfugge il nome, già intervistato in un servizio del pomeriggio su Rai1, ha fatto notare differenze con i fanali anteriori, a “occhio di gatto”.
Tutto questo dibattito solo perché nessuna immagine era riuscita ad immortalare la parte anteriore del furgoncino mentre veniva portato via da casa Bossetti. Spero che gli investigatori abbiano già, per conto loro, fatto adeguati raffronti.
E tuttavia, anche fosse lui, questo passaggio del mezzo di Bossetti alle 18.12 per quella via è solo un’altra coincidenza, come quella delle decine di automobili transitate, davanti alla palestra, in una strada di scorrimento.

Ben poco la Procura ricaverà da questo come dalle celle telefoniche e nemmeno dai tabulati delle chiamate. Bergamo non è Taranto, spero!

Tuttavia una domanda ci si potrebbe porre: il 26 novembre 2010 Bossetti esce dal cantiere di Palazzago verso le ore 17, alle ore 17.45 telefona al cognato (a suo dire) rimasto in cantiere, agganciando la cella di Brembate, come mai ci ha messo 45 minuti per arrivare lì e come mai è rientrato a casa dopo le ore 20? … come ogni sera, ha dichiarato la moglie nell’interrogatorio, giustificando il fatto che spesso era trattenuto da lavori extra.
Che faceva quest’uomo tra l’uscita dal lavoro e il rientro a casa?
È solo una mia banale domanda, non sospettosa.

Buonanotte!

Mimosa ha detto...

Ciao, Sira
dicono che la gemella è eterozigote, quindi non ha l'identico dna del fratello, ma certamente deve avere coincidenze con quello del padre. E dunque sarebbe sempre una prova valida.
Pertanto condivido i tuoi pensieri.
Buonotte anche a te!
Mimosa

PINO ha detto...

Dopo il notturno, piacevole salotto muliebre:-) inizio quello mattutino con un breve "OT": a "Chi l'ha visto?" di ieri sera è stato data la notizia della ricezione di una lettera, relativa al caso Ceste, il cui contenuto, ritenuto di molto interesse, non è stato letto dalla Sciarelli, perchè si era in attesa di una telefonata, promessa dallo stesso mittente, a completamento della dello scritto, durante il corso della trasmissione del programma.
L'intensa curiosità del pubblico in ascolto, non è stata soddisfatta, perchè la promessa telefonata non vi è stata.
Una ulteriore bufala?.
Torniamo al dna di "ignoto-1", ed alla risposta di Massimo su quanto gli chiedevo nel mio ultimo intervento.
Risposta che ritengo la più coerente, in questo momento particolare delle indagini, per la molteplicità delle domande che ci siamo posti e le scarse risposte, dedotte, più che ricevute.
Ovviamente, ognuno di noi ha formulato le proprie idee, che potrebbero essere rettificate, invertite o confermate, solo in base a concreti, incontestabili prove, come quella che risulterà dalla definitiva comparazione, in presenza delle parti, del dna fornito dai periti della Procura.
Pino

tabula ha detto...

@Pino: potrebbe essere stato, quello della telefonata, un banalissimo espediente per sintonizzare le masse sul programma. Una telefonata che non arriva ti tiene inchiodato, nessun cambio di canale.
@ Mimosa: forse sono rimasta indietro un pezzetto, ma dopo la telefonata al cognato da dove hai ricavato il dato che abbia messo 45 minuti ad arrivare li? Le telecamere che riprendono un furgone forse simile al suo forse no?
E da dove hai ricavato il dato che quella sera rientrò a casa solo alle ore 20?

Tra l'altro ammesso e non concesso fosse certo il suo ritorno a casa alle 20, gli sarebbe stata sufficiente un'oretta e un quarto per compiere ciò che fu compiuto?

Vabè che a Parolisi pare servì assai meno.. molto molto meno, ma lui aveva i superpoteri, si sa.

PINO ha detto...

@ TABULA

Non credo sia stato uno specchietto per le "allodole", perchè è stata mostrata la parte superiore della lettera.
A meno che la lettera stessa, se veramente ricevuta, non fosse l'operato di uno sciacallo.
Staremo a vedere.

Vanna ha detto...

Carissimo Pino, grazie per avermi ricordata.

Non ho più scritto perché trovo ripetitivo continuare a parlare di DNA comparato di nuovo o meno con i familiari.

Tutto è incentrato sul DNA, sulle abbronzature familiari, sul camioncino.

Di questo B. poco si conosce o si vuol far finta di non conoscere, aveva 10 cellulari o schede per quale uso?

E' un individuo inquietante e appare ambiguo,al di là della sua presunta paternità, si è appurato in quale oscuro giro di rapporti personali era?

Una persona che ha l'epistassi può sottoporsi al calore della lampada così spesso?
Il medico curante lo sapeva?
Gli aveva mai scritto su ricetta una pomata per bloccare l'epistassi ed eventualmente qualche bruciatura nello studio medico o al pronto soccorso?

Ho letto che il suo sangue era presente in quantità notevole sugli indumenti della ragazzina, si era ferito?
Se sì è rimasta traccia sulle mani? Ma il mestiere che pratica gli dà scusanti.

Quindi rimane dentro come avevo detto, brancolano nel buio perché non vogliono vedere l'evidente e perché devono continuare il balletto DNA.

Loro sanno che B. è la ruota di un carro potente, ben unta di sangue.

Io non so se Sarah, Yara, Melania, Roberta, Elena, siano servite per un disegno aberrante di scopi inimmaginabili, ma è certo che sono legate tra di loro dalle seguenti strane coincidenze:

- non si è trovata l'arma;
- non si conoscono i motivi, se non quelli "futili" delle sentenze, quando ci sono state;
- i "colpevoli" condannati o "indiziati" sono persone prive di un certo spessore;
- non ci sono prove provate;
- e quando ci sono prove,o non se ne tiene conto, vedi semenogelina, oppure diventano determinanti per mandare dentro qualcuno che potrebbe essere un capro espiatorio, come in questo caso.
- gli inquirenti annaspano tra cellulari, computer,orti di famiglia senza cavare ragno dal buco, solo perché non sono professionisti o perché sono strani i casi?
- Cosa sappiamo della famiglia Gambirasio?

Nulla!

Di B. si è amplificata la menzogna quarantennale della mamma.
Di Parolisi si è amplificata la sua potenza virile in tutti i modi.
Dei Misseri e Serrano si sono amplificati i loro problemi familiari e intimi.
Dei Logli e della donzella, si è poco amplificato, anzi non hanno indagato sulle loro economie e traffici poco puliti: stanno tutti lì liberamente e sfacciatamente davanti agli occhi di tutti.
Eppure di indizi ce n'erano!
Chi è potente in quella famiglia?

Di Elena, una traditrice "vivace" che tra pollai,merletti, bucati...
andava per cave mentre il marito, santo uomo, accudisce da solo 4 figli, una casa, l'orto, il lavoro... di lui non si deve sospettare neanche un po', quasi quasi è un buon partito!

Ultima coincidenza, per ora, a me sembra tutto privo di logica che pure ne costituisce il filo rosso
che lega i casi in questione.

Un caro saluto.

Vanna ha detto...

Ho dimenticato di aggiungere:
2 corpi non si trovano e non si troveranno, a riprova che la sparizione era progettata;
1 corpo è stato ritrovato per intercessione del contadino coscienzioso e non si è potuto verificare nulla perché in acqua per troppo tempo;
1 corpo è stato ritrovato dopo due giorni in seguito a tel. anonima,è stato sottoposto a prove di laboratorio controverse e approssimative: tanto il colpevole già c'era.
1 corpo è stato ritrovato,non è stato abusato (?), analizzato il DNA eppure i conti non tornano.

Mimosa ha detto...

@ Tabula
mi preciso:

-dice Bossetti di essere uscito dal cantiere di Palazzago, come quasi tutti i giorni, intorno alle 17-17.15
-dicono i tabulati che lui ha telefonato al cognato alle ore 17.45

-dicono le celle telefoniche che Bossetti si trovava a Brembate alle ore 17.45

-dicono gli stradari che tra Palazzago e Brembate ci sono 5,4 km

- dice l’orologio da polso che per fare 5 km in strada statale e con qualche rallentamento si impiega circa 8-10 minuti (andando a 60 km/h, ovviamente si impiegherebbe 5 minuti esatti)

-dice l’orologio della telecamera della banca che il passaggio di un furgoncino cassonato simile a quello di Bossetti è avvenuto alle ore 18.12

- dice la moglie che lui rincasa sempre alla stessa ora per cena e dopo la doccia cenano verso le 21-21.15 (le ore 20 sono la mia deduzione per dargli un po’ di tempo)


Non ho citato, invece, il passaggio dell’altro furgoncino bianco, chiuso, simile a quello del fratello, registrato dalla medesima telecamera alle ore 18.28.

Mimosa ha detto...

Caro Pino,
credo sia questa la risposta (benché io abbia perso il minuto precedente):
a CLV, verso la fine della puntata, mentre veniva trattato un altro caso, è arrivata la telefonata di un signore, agente di commercio, che riferisce di aver notato il furgoncino identico fermo davanti alla scuola come in attesa ad Albino di Desenzano, in un giorno imprecisato intorno alla data del 26 novembre.
Il signore si è insospettito quando ha capito che il tizio sul mezzo non era un padre in attesa di un figlio all’uscita di scuola, perché non ha caricato nessuno. Allora l’ha guardato bene e ha notato un pizzetto biondo sul mento e i capelli lisci pettinati all’indietro.
Il furgoncino è ripartito velocemente.

Ma l’agente di commercio si è fatto detective, perché le cronache avevano cominciato a parlare dei filmati della banca e allora lui ha girato per i paesi limitrofi e davanti i cantieri, finché in un cantiere a Curno ha rivisto la medesima autovettura. Allora si è recato alla vicina caserma dei CC e ha fatto verbalizzare tutto.

PINO ha detto...

@ MIMOSA

Non era quella che hai sopra riportato la telefonata che si attendeva a CLV (e che io ho ascoltato), ma un altra relativa ad una lettera, giunta in redazione, riguardante il caso CESTE, promessa dallo stesso scrivente, ma non effettuata.
Ci siamo fraintesi?

PINO ha detto...

p.s.
Alle 17,30 andrà in onda, sul canale 1 "Estate in diretta" bruttacopia delle di molte serie simili.
Siccome il programma e costituito, per la maggior parte di "copia-incolla", spero che ripetano la storiella della lettera accennata da CLV.

Mimosa ha detto...

Per Pino
ah, non avevo proprio capito, mi scuso.
Un caro saluto
Mimosa

Stefania ha detto...

Mimosa, quello che tu hai sentito riguardava difatti il caso di Elena Ceste. In particolare penso la Sciarelli si riferisse a questo: http://it.paperblog.com/elena-ceste-uccisa-sms-e-lettere-anonime-2389991/


Ora, tornando sul caso di Yara, ieri non ho ben compreso se le modifiche effettuate sul furgone di MB siano effettivamente relative ai due fanali posti sopra la cambina di guida.

Su Canale 5 si è dato per scontato fossero stati montati proprio perchè non facenti parte della dotazione di serie del mezzo oramai vecchiotto.

Stefania

magica ha detto...

buongiorno
abbiamo sempre saputo che bossetti è passato per quella via ., infatti si vede il furgone cassonato ripreso dalle telecamere, avvalorato anche dai riscontri sul cell di bossetti , eh beh cosa c'è di strano? passava di la' ma non era fermo fuori dalla palestra
non capisco le stranezze : perchè ci sono?

Giacomo ha detto...


DUE PROCURE A CONFRONTO: BERGAMO E TARANTO

Buona sera a tutti.

Secondo me, è chiaro il motivo per cui la Procura di Bergamo non vuole ufficializzare nessun confronto tra DNA dell'attuale indagato e quello di altre persone. Ormai è stata ASSODATA la circostanza che tale DNA sia IDENTICO a quello trovato sul corpo della povera Yara, e attribuito ad ignoto1.
Quindi è SCIENTIFICAMENTE provato che Ignoto1 e MB sono la stessa persona.
Se la Procura si mettesse a fare raffronti tra DNA di Bossetti e quello di altre persone, tra cui il padre "ufficiale", darebbe l'impressione di non essere certa dell'identità tra ignoto1 e Bossetti.
Non solo, ma devierebbe l'attenzione dal fatto che si tratta di un PROCESSO PENALE per omicidio e non di una CAUSA CIVILE per riconoscimento o disconoscimento di paternità.
Ai fini dell'individuazione dell'eventuale colpevole, non ha nessuna importanza di chi egli sia veramente figlio, una volta accertato che il suo DNA era sul luogo del delitto, non solo, ma anche che è stato ricavato da una traccia ematica localizzata su un indumento intimo della vittima.
La Procura sa bene che quello che per lei è un punto di forza, potrebbe essere scambiato, dai non addetti ai lavori, per punto di debolezza.
Ma la Procura pensa, come si dice da quelle parti, "lascia pur ch'el mund el disa..." (lascia pure che la gente parli...). Tanto, il fatto suo lo conosce molto bene.
Sia ben inteso, l'attuale indagato, come qualunque cittadino, ha diritto ad un equo processo e a non essere considerato colpevole fino a sentenza definitiva.
Ma da un punto di vista giudiziario, allo stato degli atti, la sua posizione mi sembra difficile e difficile il compito dei suoi avvocati.
Malgrado questa mia sensazione, corroborata dalla lettura dell'ordinanza del GIP, trovo ampiamente disgustoso ed infame tutto lo sciacallaggio che, "more solito", si è scatenato sui media non solo contro l'imputato, ma anche contro tutta la sua famiglia di origine e quella acquisita, oltre alla famiglia del padre naturale.
Di questo sciacallaggio non credo che ci siano responsabilità da parte della Procura, che oltre tutto non avrebbe nessun motivo di alimentarlo.

Quanto è stato differente il modo di procedere di questa Procura, rispetto a quella di Taranto!
A Bergamo hanno indagato in silenzio per anni, con pazienza e tenacia, sopportando contumelie e ostilità da parte dell'opinione pubblica.
Invece a Taranto,in relazione alla vicenda di Avetrana, non hanno fatto niente, fino a quando il presunto assassino non gli è letteralmente cascato fra le braccia rilasciando una piena confessione, addirittura indicando il luogo dove aveva sepolto la sua vittima. E di fronte alla soluzione più ovvia del caso che hanno saputo fare? Tanto hanno manovrato che hanno mandato libero il reo confesso e chiesto ed ottenuto l'ergastolo per sua moglie e sua figlia, quest'ultima messa in galera ed esposta al generale ludibrio, prima ancora che su di lei ci fosse un qualsiasi indizio di colpevolezza, addirittura affidandosi ai sogni. Con l'effetto che un confesso assassino è in libertà e due donne che continuano a proclamarsi innocenti sono state condannate all'ergastolo. E ciò è avvenuto malgrado contro le due donne in concreto, - a dispetto di una sentenza che nessuno ha letto e che nessuno, ad eccezione naturalmente dell'ottimo Massimo Prati, ha mai analizzato sui media -, non c'è che la malevolenza dei paesani, alimentata dall'incendio mediatico che ha devastato questa vicenda dall'inizio e continua a devastarla.
Sicché c'è da chiedersi se la povera Sarah avrà un giorno giustizia, e se mai l'avranno Sabrina e sua madre.

Giacomo

Mimosa ha detto...

Ciao, Giacomo
dici bene.

Anch'io ho continuamente il pensiero rivolto al raffronto tra le due Procure, ma anche a quelle che hanno mandato all'ergastolo Parolisi,
specialmente quando si citano continuamente le celle telefoniche e i tabulati

Un caro saluto
Mimosa

PINO ha detto...

@ STEFANIA
Fai confusione pure tu?
La telefonata ascoltata da Mimosa, ed anche da me, trattava il caso Gambirasio; infatti accennava al furgone di Bossetti e dei suoi movimenti.
Io, invece, mi riferivo alla telefonata promessa dall'autore della lettera di cui ti rimetto solo il "cappello", giunta alla redazione di CLV:
"Non sono un mitomane e non scrivo alla vostra trasmissione perché sono in cerca di pubblicità. Intendo solamente dare il mio contributo nel ritrovamento della povera Elena e dopo oltre quattro mesi mi sembra doveroso farmi avanti, e dire quello che so”.
Con la quale, lo scrivente prometteva di mettersi in contatto telefonico nel corso della trasmissione. Cosa che non è avvenuta
Tutto qua.
Spero sia stato chiaro.
Ciao, Pino





PINO ha detto...

Stefania
I due sms ricevuti dal medico di base dei Buoninconti, sono un altra cosa.
Con essi, il mittente accusa il prete di essere l'autore della sparizione di E. Ceste, provenienti dal sud-Italia, secondo gli esperti.
Pino

Anonimo ha detto...

A Chi l'ha visto è arrivata una lettera di una persona che avrebbe delle rivelazioni da fare sulla scomparsa di Elena Ceste. Si legge nella lettera: "Non sono un mitomane e non scrivo alla vostra trasmissione perché sono in cerca di pubblicità. Intendo solamente dare il mio contributo nel ritrovamento della povera Elena e dopo oltre quattro mesi mi sembra doveroso farmi avanti, e dire quello che so". Questa persona ha promesso di intervenire telefonicamente stasera in diretta nel corso della trasmissione per fare un'importante rivelazione sulla donna. Appuntamento stasera alle 21 in diretta su Rai 3 con Chi l'ha visto.

http://it.ibtimes.com/articles/68010/20140702/chi-l-ha-visto-yara-gambirasio-ultime-notizie-puntata-2-luglio.htm#ixzz36QVjP6Fq

magica ha detto...

pero' brava anche la sciarelli aah
il personaggio che puntava yara era uno con pizzetto biondo. del pizzetto biondo è venuto fuori ora - bossetti lo ha biondo .. ma anche cicciotello .. ma guarda un po' questo non lo hanno detto alla tv perchè bossetti è magro
si disse pure che puntava la ragazzina pure in chiesa .pensa che razza di manigoldo .!pure in chiesa magari con moglie figli un maniaco non va a messa -
. i media ormai sono stati farciti di tutte queste panzane . e sara' difficile per bossetti venirne fuori - io penso di avere un sesto senso .. capisco subito se una persoma è colpevole . bossetti non lo è . pero' avra' l'ergastolo .

Giacomo ha detto...

Ciao, Mimosa.
In genere non intervengo, ma leggo con attenzione i vari post, sempre interessanti, tra i quali apprezzo particolarmente i tuoi, sempre improntati al buon senso ed all'acutezza di analisi.
Tanti cari saluti anche a te.

Giacomo

Stefania ha detto...

Pino, guarda che abbiamo scritto la stessa cosa! La lettera anonima, cosi come i messaggi, riguardavano il caso Ceste e non quello Gambirasio ...


Stefania

Mimosa ha detto...

Sapete che vi dico, tanto per tagliare la testa al toro e troncare sul nascere la scia delle illazioni che potrebbe scaturire dopo la telefonata a CLV dell’agente di commercio, improvvisatosi detective, e dalle dichiarazioni del fratellino di Yara sul “signore cicciotello”?
Si deve accertare se Bossetti nel novembre 2010 aveva i capelli lisci pettinati all’indietro e quanto pesava all’epoca.

Fin che non diranno che il suo look quattro anni fa era così, mi rifiuto di partecipare a qualunque commento che tratti ipotesi in merito.

Mimosa

Stefania ha detto...

Ben detto, Mimosa. Peraltro sono dichiarazioni che lasciano il tempo che trovano. Non altro perchè inizialmente sono risultate essere ininfluenti e non si puo' ora, a distanza di anni, rivalutarle. Se un bimbo in quanto tale è inattendibile lo è. Se è affidabile, altrettanto. Altrimenti si rischia (putroppo come già accaduto) di studiare un teorema e cucire l'abito attorno ad un indagato. Solo il dna ci dirà (forse) qualcosa di attendibile. La Procura e gli investigatori tutti si sono mossi seguendo un determinato binario. Potrà o meno dare risultati fruttuoisi. Ma innamorarsi di una tesi è qualcosa di sbagliato a prescindere.

Stefania

Mimosa ha detto...

C’è ancora una cosa che gli investigatori devono appurare e quanto prima:

se la calce che si trova in sacchi abbandonati nel cantiere di Palazzago, ancora aperto e in cui i lavori si sono fermati (pochi appartamenti terminati), come ha mostrato il video girato per Delitti&Misteri nel sopralluogo dell’inviato Giorgio Sturlese Tosi, ha gli stessi componenti molecolari di quella trovata nei bronchi di Yara.
E idem se lì ci sono anche quei residui di metallo pesante trovato sugli abiti della bambina.

Se si trovano riscontri siamo davanti ad un altro “indizio” che porta a Bossetti, che all’epoca già lavorava là,
se non si trovano, è difficile cercare altrove, visto che hanno fatto rilievi sia in palestra sia in casa dei Gambirasio, con esito negativo.

Però, ora mi viene in mente che a non più di 300 metri dallo spiazzo in cui è stato trovato il corpicino c’è una ditta di materiali per l’edilizia da cui Bossetti, come altri, si riforniva. Le polveri potrebbero essere uscite da lì e disperse nell’aria.
Spero gli inquirenti abbiano controllato.

Mimosa

Sira Fonzi ha detto...

@Mimosa

Ciao Mimosa, nel 2010 Bossetti non era cicciottello, e lo dimostra una foto datata, presa dal suo profilo facebook

http://www.dagospia.com/mediagallery/Dago_fotogallery-115587/560931.htm

Mentre, sempre per rimanere in tema ho trovato una foto del Guerinoni giovane, molto più somigliante della foto dell'articolo.

https://www.google.com/search?q=massimo+bossetti&client=aff-maxthon-maxthon4&hs=lgq&channel=t18&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ei=mtC1U6HWM8Wn4gTBjYCYBg&sqi=2&ved=0CAYQ_AUoAQ&biw=1140&bih=506#facrc=_&imgdii=_&imgrc=W4i17aCUbgkh-M%253A%3B8Fxu-jV8Xcf3HM%3Bhttp%253A%252F%252Fwww.dagospia.com%252Fimg%252Ffoto%252F06-2014%252Fgiuseppe-guerinoni-padre-biologico-di-massimo-bossetti-560923_tn.jpg%3Bhttp%253A%252F%252Fwww.dagospia.com%252Frubrica-29%252Fcronache%252Fsangue-giuseppe-bossetti-slip-traccia-decisiva-79104.htm%3B310%3B155

Ciao Sira



tabula ha detto...

non lo so, c'è qualcosa che non va, non mi convince. non so se sia la stampa a enfatizzare idiozie come una comare maligna e tendenziosa o se siano proprio le indagini, fatte così, ricamate addosso.
Ok, le indagini è giusto farle soprattutto se il colpevole non confessa, e da qualche parte bisognerà partire.

Però ragazzi qua c'è un merlo che canta, o sono gli organi ufficiali a dare queste mezze informazioni in mano alla stampa?

Perchè informazioni non sono, casomai illazioni, è un'indagine a ritroso, e va bene, ma tu che indaghi come puoi ricostruire gli spostamenti di quattro anni fa?

il soldo facile di chi vende informazioni che non informano è sporco di sangue.

Mimosa ha detto...

Scusa Sira,
Dove hai visto una sua foto del 2010?
io vedo solo la foto che la tv manda in video di continuo, quella sul divano e con i gatti addosso + il coniglio.

Riguardo alla comparazione con il padre presunto biologico, vedendo le foto non mi posso pronunciare, non sono in grado di trovare somiglianze. Ma che importa?

Mimosa


Unknown ha detto...

www.blitzquotidiano.it/foto-notizie/yara-gambirasio-linea-gialla-foto-inedita-giuseppe-guerinoni-1668486/

Sira, clicca sul link sopra e guarda la foto. L'uomo cerchiato è Guerinoni e manco ci somiglia al ragazzone Guerinoni di Panorama (quello con cui ha fatto la comparazione).

Ma tu ci hai inviato a questa foto perché forse pensavi a un altro Guerinoni, quindi ora ti dico quanto non ho mai detto perché non ne ho la certezza (è solo uno spiffero arrivatomi da Bergamo giorni fa), l'uomo a sinistra, alla destra di Guerinoni, probabilmente chi tu credevi fosse Guerinoni, a me invece l'hanno spacciato per Giovanni Bossetti.

Ti ripeto, non ho scritto e inserito nulla in proposito proprio perché è uno spiffero che non sono riuscito a verificare (pare che i telefoni di alcuni siano sotto controllo e per questo nessuno risponda).

Un abbraccio, Massimo

filippo ha detto...

Massimo, dici per un attimo mettiamo da parte il dna che è l'unico elemento indiziario.... scusami e le celle telefoniche agganciate?? e la polvere di cantiere? e il furgone bianco? e gli indizi aggiuntivi come il solarium a due passi da Yara, la sua auto fotografata proprio nel parcheggio della palestra, il fatto che all'indomani dell'omicidio l'uomo abbia cambiato completamente abitudini e luoghi di frequentazioni (vedi nuovo centro abbronzatura).... Insomma Massimo, o vogliamo evitare di guardare che tutto va in una direzione oppure d'accordo la presunzione di innocenza, ma qui mi pare che non ci sia nulla che scagioni questo Bossetti!

Unknown ha detto...

In tutta amicizia, scusa Filippo se ti risponderò senza ipocrisia.

Insomma, o non sei in grado di scindere i fatti togliendo momentaneamente il dna dalla tua mente, oppure ci riesci ma continui a ragionare in base alle notizie false uscite dai media e ai fatti abitudinari accollabili ad altre mille e più persone che vivono o frequentato la zona di Brembate di Sopra.

Le celle telefoniche? Ma se sono 120.000 i cellulari agganciati il pomeriggio del 26 novembre da quelle celle telefoniche? Tutte persone che transitavano ogni giorno in quei luoghi (quindi 120.000 ogni giorno). Se andiamo a contare i muratori agganciati dalle celle, quelli che passavano per il paese, hai voglia a parlare di calce. Sai quanti cantieri c'erano aperti in quei giorni? Sai che l'aria dei centri commerciali è piena di polvere di calce anche mesi dopo la loro costruzione?

Il furgone bianco? Prima di tutto non è un furgone bianco ma un cassonato azzurro/verde che molto probabilmente non è neppure quello mostratoci da Mediaset. In secondo luogo, prova a "prendere con la forza" una qualsiasi ragazzina di tredici anni e farla entrare nel furgone. Se ci riesci, faccela stare per quasi dieci chilometri senza che ti riempia la faccia di graffi e non cerchi di scendere al primo incrocio (e da Brembate a Chignolo di incroci ce ne sono... hai voglia).

Il solarium a due passi da Yara sarebbe un indizio aggiuntivo? Ma quanti uomini frequentavano il solarium, le banche, il centro commerciale, il bar, la tabaccheria e i vari negozi e uffici siti a due passi da casa di Yara? Tutti sono sospettabili, quindi?

La sua auto fotografata? La foto che ti hanno mostrato risale a due anni dopo la scomparsa di Yara, non è nel parcheggio della palestra ma nella traversa di via Caduti. L'ha scattata lo stesso Bossetti e l'ha messa sul suo profilo facebook. Che c'entra con l'omicidio? Ma soprattutto, quanto è cretino chi sa di essere l'assassino della ragazza e va a scattarla a pochi metri da casa sua?

Il 27 novembre l'uomo ha cambiato completamente le sue abitudini? Quindi non si è più fermato al solarium, non è più andato all'edicola, non è più andato al distributore, al bar ecc... ecc...? Ma chi te lo ha detto. Dove sta scritto? Bossetti è di Brembate e conosce gente di Brembate. Prima di sposarsi abitava a Brembate e dopo essersi sposato ha continuato a frequentare Brembate. Ora, se qualcuno testimonia una stupidata del genere (che ha smesso di frequentare la città dopo la scomparsa di Yara), deve anche spiegare per quale motivo un fatto così importante, se rapportato alla scomparsa di una ragazzina (altamente mediatico), non lo ha spinto a parlare ai carabinieri e ai poliziotti che sono andati ad interrogarlo nelle settimane successive alla sparizione. Sono passati da tutti, dai negozianti ai privati. Ma come: scompare una ragazza, contemporaneamente non si fa più vedere un cliente e si parla di un orco nel paese... e tu a chi ti chiede se hai notato qualcosa di strano non ne parli?

Quella che hai portato, Filippo, basta ragionarla con logica e senza pregiudizi, è tutta fuffa dei media. Fuffa che però è piaciuta e ancora piace tanto a tutti...

Ciao, Massimo

Marco ha detto...

Buongiorno.
In riferimento al messaggio postato da Mimosa alle 15:36 del 3 luglio, la persona che si è insospettita per il furgone davanti alla scuola ai tempi aveva annotato il numero della targa? Mi sembra la cosa più logica che si potesse fare in una situazione del genere, a maggior ragione se rivedi il mezzo dopo aver appositamente girato per cercarlo e averlo individuato.

PINO ha detto...

@ FILIPPO

Dal punto di vista, non solo di Massimo, ma della logica, si evidenzia che gli inquirenti stanno cercando riscontri investigativi che facciano da supporto alla indiscutibile prova del dna che, da sola, potrebbe, anche se difficilmente, essere cavillosamente messa in dubbio dalla difesa
Questa laboriosa ricerca, resa già ostica dagli anni trascorsi dal momento del tragico accadimento, viene assurdamente e pubblicamente proposta, dai vari mass-media, come una sicura e proficua raccolta di prove a carico dell'imputato.
Ma tale "raccolta" si è dimostrata, fin'ora, inconsistente ed incongruente da tutti i punti di vista, in quanto gli episodi, i fatti ed fatterelli che la formano, non potranno mai costituire validi elementi accusatori, per l'accusato, in sede di dibattito giudiziario.
Fermo restando la mia convinzione di colpevolezza del Bossetti, inchiodato dalla prova scientifica, non posso disconoscere la realtà di quanto ho sopra accennato.
Saluti cordiali, Pino

Mimosa ha detto...

Buongiorno Marco
il signore ha detto di aver raccontato tutto ai Carabinieri del posto, e mi immagino avrà incluso anche il numero di targa.
Lui dice che è stato tutto verbalizzato, e non si è capito se ha ricevuto una copia del verbale, per poter controllare.

Come, invece si potrebbe supporre che informazioni maggiori restano celate per un altro scoop
o semplicemente la targa non coincide con quella del furgoncino di Bossetti e si tienela folla in artata suspance (come il solito).

magica ha detto...

i peli su yara non sono di bossetti ciao --

Anonimo ha detto...

Si dicono sempre fregnacce!

Non è che i peli NON SONO DI BOSSETI, ma che dai reperti NON SI SONO TROVATI ELEMENTI per fare una attribuzione!!!

magica ha detto...

bravo!
troppo comodo metterla cosi'

Vanna ha detto...

Gentile Giacomo, è interessante il confronto che riporti tra le procure di Taranto e di Bergamo, dici:
“…Quanto è stato differente il modo di procedere di questa Procura, rispetto a quella di Taranto! A Bergamo hanno indagato in silenzio per anni, con pazienza e tenacia, sopportando contumelie e ostilità da parte dell'opinione pubblica. Invece a Taranto, in relazione alla vicenda di Avetrana, non hanno fatto niente, fino a quando il presunto assassino non gli è letteralmente cascato fra le braccia rilasciando una piena confessione, addirittura indicando il luogo dove aveva sepolto la sua vittima.” Non solo, lasciando libero chi si autoaccusa e imprigionando chi dichiara la propria innocenza! Condivido e l’ho più volte ripetuto.
In riferimento alle differenze tra le procure che tu evidenzi, certo il caso Scazzi è stato gestito con clamore e i sistemi di informazione hanno svolto, come giustamente affermi, il ruolo di cassa di risonanza dello sciacallaggio; cosa che non è avvenuto nel caso Yara poiché la famiglia si è chiusa nel suo dolore e la procura ha iniziato il suo lavoro prevalentemente mirato solo alla ricerca dell’ignoto1, per quanto se ne sappia .
Anche a Bergamo rilevi, c’è stata opera di sciacallaggio nei confronti delle famiglie rispetto il DNA differente.
Eppure, a ben guardare, il risultato mi appare uguale.
Infatti, a Taranto è stato dato credito ad un reo confesso, che è libero, mentre le due donne sono state condannate con motivazioni poco credibili, utilizzando cellulari, sogni, testimonianze, senza prove provate, SENZA UN MOVENTE che fosse tale ma una narrazione intorno al fatto.
Qui il Bossetti sta dentro e vi resterà fino a processo ultimato, solo perché c’è il suo DNA che prova la sua presenza ma NON prova che lui sia l’assassino. Soprattutto e ugualmente SENZA UN MOVENTE che spieghi il motivo per cui il B. abbia caricato sul furgone, tagliuzzato il corpo e gli indumenti, per uno scopo sessuale, che appare scontato ma senza abuso.
E il B. è un padre di famiglia che non pare abbia storie di violenze e abusi.
Quindi le due procure, pur se in modo differente, sono giunte allo stesso “facile“ risultato: puntare le persone più esposte e non mollare la presa.
Questo modo di procedere è sfociato nella condanna a Parolisi, con un movente non solo assurdo, ma stupido, quindi SENZA UN MOVENTE credibile si è giunti facilmente a condannare la persona più esposta senza considerare altro che poteva portare oltre Parolisi.
La procura di Pisa pur dando la responsabilità ad A L, gli permette libertà perché non c’è il corpo. In questo caso anche qui gli inquirenti hanno speso denaro e forze con tutti i mezzi, come a Bergamo per mappare i DNA, senza portare nulla.

Mi chiedo: gli inquirenti sono inadeguati e gli assassini sono estremamente preparatati?
Oppure c'è altro?

Un saluto a te.
Vanna

Pamba ha detto...

Questione peli.
Tra conferme e smentite dello scoop, ecco, in realtà, l'unica informazione " certa":

" il dottor Carlo Previderè, genetista incaricato della perizia che sta svolgendo nei laboratori diretti dal professor Buzzi, chiede un mese di proroga per depositare la perizia in procura. La stessa perizia che per il suo direttore sarebbe stata consegnata "a giorni".

E, aggiungo io, la stessa perizia
- che la Procura aspettava da un anno -
- che il perito di parte civile aveva sollecitato a giugno 2012, dopo aver visto giacere inutilizzato il materiale nei laboratori del RIS.

tab ha detto...

avranno altro da fare

magica ha detto...

l'avra' saputo bossetti che stavano indagando sui fantomatici peli . avevo letto di uno incastrato nei denti . era una bufala? comunque se uno sa d'avere colpe non sta tranquillo .. quel pelo dovrebbe essere suo o no! ora tirano fuori un complice in caso che non combaci con il dna .di bossetti .
trovo che fare certe supposizioni sia molto azzardato . un uomo che cura l'aspetto e va in discoteca andra' per incontrare ragazze , non si preoccupa di una ragazzetta che non sa di niente .. anche perchè non era apariscente da invogliare uomini ..
la mia idea è che la yara è stata intercettata da due operai stranieri che lavoravano al cantiere . avranno chiesto informazioni e poi nel momento propizio l'hanno sequestrata,inseguita quando è scappata ..hanno tentato di abusarla .. poi si sono spaventati el'hanno lasciata morente alle intemperie .

Sira Fonzi ha detto...

Mimosa
La foto che ti ho postato con i cani sul divano è stata presa dal profilo facebook di Bossetti e se noti bene, in basso a destra, c'è la data 6 Nov. 2010.
E se l'anno è quello non era certo cicciottello.

Massimo
Avevo dato per scontato che Guerinoni fosse quello a sinistra perchè mi è saltata all'occhio la somiglianza con MB. Certo che se fosse Bossetti sr. gli somiglia non poco.

Ciao Sira

Mimosa ha detto...

Grazie infinite Sira, ora che ho riguardata l'immagine e mi si è ingrandita, vedo benissimo la data!

Pertanto Massimo Bossetti il 6 novembre 2010 aveva già un taglio di capelli come ora. OK.

Ciao, Mimosa

magica ha detto...

Il testimone, che vive nella stessa valle, non ha dubbi: «È una donna di queste zone. Un giorno Guerinoni mi disse del fattaccio: aveva messo nei guai una ragazza con cui aveva una relazione». Un dato che apre uno squarcio sulle testimonianze utto casa e lavoro. I ricordi non sono limpidissimi, ma l’ex autista indica dei punti fermi: «Sarà stato il 1962 o il 1963, lei non era sposata». Non sa che fine abbiano fatto la donna e il figlio che oggi dovrebbe avere 50 anni: «Non so cosa sia successo, perché a Giuseppe non avevo più chiesto nulla. Secondo me lei è ancora viva, era più giovane di noi, dico noi perché ho la stessa età di Guerinoni». L’uomo chiude gli occhi, li strizza, preme i pugni sulla fronte: «Se mi vengono in mente altri particolari andrò a riferirli, sento che è mio dovere. Ho seguito il caso di Yara e quando ci penso, mi viene da piangere»”

magica ha detto...

la ragazza non era sposata e aveva vuto un figlio con guerinoni . pero' sappiamo che bossetti è gemello . hanno dato credito a questo signore che ha spifferato storielle . la sua testimonianza non ha dato risvolti positivi .
ma sto guerinoni era un don giovanni? che da una parte ha un figlio con una tagazza e dall'altra con una sposata ha avuto i gemelli ..'

Mimosa ha detto...

Il rinvio di un mese della deposizione della Relazione definitiva sui reperti piliferi da parte del Laboratorio dell’Università di Pavia, diretto dal prof. Buzzi, che la pm Ruggeri aspetta con ansia, ad un anno dall’assegnazione dell’incarico, mi pare assai strano, stante che pareva fosse già redatta e controfirmata, e ‘solo’ in attesa di essere protocollata per l’invio alla Procura.

Mi fa sospettare si stia operando un qualche “ritocco”.

Mi scottano ancora gli ”aggiustamenti” della relazione autoptica, in seconda e terza versione, sul corpo di Melania.

Forse la Procura – more solito in tutte le Procure – non è troppo soddisfatta di certi risultati, e li vorrebbe “più certi” rispetto alla linea accusatoria, e quindi alcune analisi si stanno ripetendo?

Si potrà sapere qualcosa di quei peli pubici trovati incastrati nell’apparecchio dentale della bimba?
A questo punto mi viene da pensare non corrispondano al Bossetti.
Chissà se glieli hanno presi dal vivo, ora che è in carcere …
Vi ricordate che un bel giorno dalla branda di Parolisi furono asportate le lenzuola per cercare non si è mai saputo cosa?

Pamba ha detto...

Mimosa

Beh, il sospetto questa volta potrebbe essere una "delle persone, con precedenti per molestie sessuali, (che) sarebbero state prese in considerazione nelle zone interessate" (da uno dei link postati sopra). Almeno spero sia stato torchiato qualcuno..Grrr ..vicino le scuole!!!

In merito alla calce, ho letto che si stanno facendo verifiche sulle fatture del muratore presso il negozio di Chignolo e sui materiali.
Ma sarà possibile arrivare ad un tale livello di analisi? Mi sembra materiale molto comune nel settore.
La parola a chi se ne intende ...

Buonanotte, Pamba

Mimosa ha detto...

Va bene Pamba, dormi serena
a domani
un abbraccio
Mimosa

Pamba ha detto...

Mimosa h 1.10

Oppure aspettano di analizzare anche il materiale trovato sui suoi automezzi (peli d'animale di compagnia compresi)?

p.s. scusa la sovrapposizione, pensavo non ci fosse più nessuno.

Mimosa ha detto...

L’ultima osservazione di Pamba (01:18) corrisponde ad un pensiero che mi era affiorato.

Riterrei comunque il gioco un tantino scorretto, non si dovrebbero cambiare le carte in tavola.

Ad ogni modo l’abitazione sequestrata è piena di peli di animali vari, basta comparare quelli con i reperti in mano al Laboratorio.
Come tutti i proprietari di cani e gatti sanno bene, nonostante accurate pulizie domestiche, i loro peli si insinuano ovunque, anche tra le lenzuola, se li portano addosso su maglioni e pantaloni, e li trasferiscono sui sedili delle automobili. E dunque, quali peli devono analizzare sugli automezzi? Una perdita di tempo!

Invece, se i peli animali sugli indumenti della ragazzina devono essere raffrontati con gli animali di casa Bossetti, queste analisi dovrebbero essere oggetto di un’altra Relazione, separata da quella che cerca DNA di Bossetti sulle formazioni pilifere, peraltro ben che eseguita e giunta al termine, e che dovrebbe essere già stata depositata, senza ma e senza se.

Più va avanti questa storia, più mi sembra simile alla cantonata presa con Fikri.

Infine, mi domando come mai i difensori non abbiano ancora reagito all’utilizzo del prelievo “informale” (parola di Ordinanza) di saliva dal boccaglio per alcoltest. Forse aspettano la sede del Processo?
Vogliamo scommettere che il campione sarà invalidato, ovvero non sarà ammesso come prova, o come “mezzo strumentale di prova” perché è stato preso con l’inganno, inconsapevole il soggetto, ovvero non informato del fatto? Violazione dei suoi diritti.

Prelevare da terra un mozzicone di sigaretta o dal bancone del bar la tazzina in cui il sospettato ha bevuto, non è la stessa cosa che impadronirsi del boccaglio dell’alcoltest con residuo di saliva, tanto più che il fermo stradale è stato uno stratagemma, un trabocchetto.
Nei primi casi si tratta di aver repertato un oggetto “abbandonato” volontariamente,ma nel caso della saliva sul boccaglio credo ci saranno difficoltà giudiziali a sostenere che il soggetto sottoposto ad alcoltest abbia volontariamente abbandonato la propria saliva. Se si fosse trattato di uno sputo in terra, non ci sarebbe nulla da obiettare.

Qui si tratta di una parte organica di sé che viene “rubata”. È come se un investigatore, mentre interroga un sospettato, gli infilasse in bocca il tampone mentre quello sbadiglia.

Pertanto, non c’è altra soluzione che rifare il test sul Bossetti stesso, con tanto di consenso.

Ora chiudo, buonanotte a tutti.
Mimosa

Anonimo ha detto...

Obiettivamente togliendo il DNA rimane solo la presenza di un operaio tra tanti, che transitava in quel luogo come tanti e che cambiava forse le sue abitudini (banali oltretutto come quella delle lampade), in coincidenza con la morte di Yara, come chissà quante altre persone intanto cambiavano dentista o parrucchiere o meccanico ecc.

Di tutt'altro spessore sarebbe invece un’eventuale ritrovamento di materiale pedopornografico sul pc, sempre che i pc siano gli stessi di 4 anni fa,ed anzi mi stupirei se non si trovasse nulla oltre alle cretinate su facebook evidenziate in qualche trasmissione, visto che non si parla di cattivo gusto ma di un pedofilo che arriva addirittura a puntare la sua vittima, aggredirla e poi tagliare il corpo.
E a proposito dei tagli, per Melania si parlò di depistaggio (non dico niente), per Yara invece quali sono le conclusioni? Coincidono queste conclusioni con il profilo del B?

Prima o poi deve saltare fuori qualcosa di più consistente o alcuni indizi devono trovare maggiori riscontri. Ad esempio il cambio d’abitudine del solarium se accertato, deve trovare riscontri in altri ambiti, come l’interruzione di un certo tipo di ricerche su internet o amicizie e conoscenze particolari troncate in quel periodo. Anche perché se per paura di essere scoperti si arriva a cambiare perfino estetista, vuol dire che molte cose devono essere cambiate in quel periodo per il B. Staremo a vedere, forse è solo questione di tempo ma per ora a parer mio non c'è nulla oltre al DNA.

Chiedo: si è mai giunti ad una spiegazione circa il tipo di contatto avvenuto in relazione alla quantità di calce ritrovata nei polmoni? E’ sufficiente il contatto con una persona che lavora in un cantiere o la vittima deve necessariamente essersi trovata in un luogo più contaminato?
La stessa calce poi, viene ritrovata anche sulla giacca? Che tipo di tracce ci sono oltre il dna dell’insegnante?
Kiba

magica ha detto...

qua gatta ci cova.
i peli non coincidono .allora si tralascia la ricerca ..
nelle vetture nulla di nulla . lo dice anche l'imputato .. andate tranquilli non troverete niente . se dice cosi' vorra dire qualcosa no? se una persona è al corrente di come funzionano le indagini dovrebbe saper che le tracce di sangue si trovano anche dopo anni . bossetti era appassionato di cronaca nera percio' nel web ci si istruisce di come si trovano i riscontri.
pero' resta sempre il dna che fu trovato sul corpo della ragazzina ., dicono di bossetti imparentato stretto con guerinoni . questo è un mistero .
.
. perchè non sappiamo se veramente le due persone citate sono veramente padre
e figlio ? . il padre addottivo combacia con il dna di bossetti? ?. mi sovviene che la madre quando incontro' guerinoni fosse appena sposata di fresco . sara' stata innamorata del marito no'? e va a imbarcarsi con l'autista della corriera .mi sa di ambiguo . mah .comunque dicono che sia cosi'

Anonimo ha detto...

A volte la realtà è assurda. La fantasia, in quanto storia progettata, segue una logica, la realtà è frutto di situazioni momentanee, anche di casi fortuiti.
Tutto è possibile, ma è sicuramente strano ai miei occhi. Magari voi, che date sempre dei contributi di un certo valore, potete dare un senso a questa storia.

Una persona, che ha abitato fino a pochi anni prima al paese, che continua a freqentarlo, si invaghisce di un'insana passione per una ragazzina dello stesso paese, la pedina e ne spia le mosse quando entra ed esce dalla palestra. Nel frattempo va anche a farsi una lampada tanto per non rimanere con le mani in mano per troppo tempo, o per crearsi un alibi, che stupidamente smentisce mentendo sulla frequentazione dei solarium.
I ragazzini si sa sono attenti, alle cose "particolari" ma nessuno lo vede. Lui si mette di fronte ad una palestra frequentata per creare una consuetudine con una ragazzina e nessuno lo vede. Lei non si confida con nessuna amichetta, ma dice invece al fratellino che un'altra persona la spaventa e la segue anche in chiesa.
Un giorno il nostro le da un passaggio che poi va a finire male e questa persona la lascia viva in un campo dopo averla tagliata e colpita.
Per questa persona, descritta come molto apprensiva e con l'ansia facile, non delinquente abituale, non cambia nulla. Non si nota nulla. Riesce ad essere impassibile di fronte al padre della ragazza.
Riesce anche a chiamare la madre quando viene trovato il corpo della ragazza. Nonostante le indagini a tappeto - e al timore di essere scoperto ? - riesce anche a portare la moglie sul luogo.
Preso con la prova che più prova non si può, non crolla.
Un non delinquente abituale.
Ma chi è questo ????? Un cyborg?
Mah, ripeto tutto può essere, ma lo trovo veramente singolare.

V.

Anonimo ha detto...

Aggiungo, uno che sa di essersi ferito sul corpo della ragazzina.
V.

Anonimo ha detto...

ANONIMO

Ma come si troverebbe il suo dna sul corpo della ragazza???
Hai dimenticato di elencare PROPRIO questa constatazione???

anonimo B

Vanna ha detto...

Buona domenica a tutti!

Sono appena tornata ed ho letto quello che avete postato nelle ultime 24 ore!

Avete infilato dubbi come perline in quel filo rosso di cui avevo parlato e non posso che condividere in pieno.

Ogni "perlina" è preziosa per rendersi conto che i conti non tornano come ci hanno detto e fatto credere.

La mia "perlina": gli inquirenti sono stati incapaci, inadeguati?
E' impossibile che lo siano, avranno pure ricevuto una formazione oltre ad avere esperienza.

E allora se non lo sono, lo siamo noi?
Potrebbe essere ma da come si snocciolano le riflessioni, non lo siamo, allora cosa non quadra?



Non sembra

Tabula ha detto...

Senza volere prendere alcuna posizione, nè innocentista nè colpevolista a priori, secondo me sarebbe il caso di piazzare i primi punti fermi della vicenda.
Ho idea di chi potrebbe farlo con eccellenza, non faccio nomi e lascio sia una decisione spontanea ;-).

Ad esempio uno dei punti fermi è quello della chiusura del centro estetico dove il Bossetti faceva le lampade, e QUESTO ha impedito la successiva frequentazione del centro da parte dell'indagato.

Se non si fissano questi punti nel ragionamento, ci saranno persone che continueranno a rinfacciare la stranezza del fatto che il Bossetti abbia smesso di farsi le lampade proprio lì e di quanto sia sospetta la faccenda, ditemi voi se non sarebbe stato molto più sospetto continuare a farsi le lampade in un centro estetico che ha chiuso i battenti al pubblico per non farsi sparlare dietro. @_@

Anonimo ha detto...

Anonimo B del
06 luglio 2014 05:49

Ovviamente non lo ho dimenticato, come potrei, cito infatti la "prova più prova" che doveva farlo crollare all'evidenza delle sue responsabilità ma così non è stato.
Dico che a me sembra che ci sia qualcosa che non quadra bene ma chissà, è ancora presto.
V.

Anonimo ha detto...

Tabula
Il solarium non segna alcun punto fermo.
Se mai lo segna a carico di Bossetti, perchè quando il "centro" ha cambiato sede, lui poteva continuare a farsi i "bagni" anche nella nuova sede (SE ERANO I BAGNI AD INTERESSARLO).
Evidentemente ERA IL SITO del "centro" il suo interesse che una volta spostato, non avrebbe avuto più sottomano il suo punto di osservazione.
Anonimo B

magica ha detto...

quanto dista la palestra dal quel centro chiuso che frequentava bossetti? le foto che si vedono ultimamente ci fanno vedere un bossetti pallido? avra' continuato in un'altro solarium perchè lo vedo abbronzato

magica ha detto...

anonimoB tu che sei al corrente di tante notizie sai se l'ignoto1 frequentava la discoteca con musica da vivo?
perchè nel web dicono che aveva una doppia vita pensa un po' andava in discoteca ..

magica ha detto...

un uomo padre di famiglia va a farsi le lampade abbronzanti per spiare una ragazzina di 13 anni se fosse vero non sarebbe da manicomio? alcuni pensano che lui avesse questo vezzo delle abbronzature x farsi bello verso una ragazzina . magari per essere piu' interessante . verso di lei? io
penso che si facesse bello per signore o signorine .




Anonimo ha detto...

Scusate, perchè dite che avrebbe smesso di farsi le lampade dopo il fattaccio? Io ho letto che ha ben continuato finchè non ha chiuso il centro e poi ne avrebbe frequentato almeno un altro.

Comunque queste sono uscite giornalistiche che non si sa quanto abbiano di vero.

Comunque oggi ho letto che stanno rivalutando la testimonianza di una ragazzina che il giorno prima della scomparsa di Yara è stata seguita da un furgone cassonato.
Si vedrà se riconosce l'uomo.

V.

Mimosa ha detto...

Suvvia con questa lampada abbronzante (che chiamano “doccia”), su cui “sembra” abbiano mentito moglie e marito! L’ho scritto il 3 luglio 2014 02:24 : un’addetta al Centro Estetico, sede nuova, ha smascherato la moglie del muratore: anche lei andava a farsi lampade abbronzanti, cliente fin dal 2003. Bella bugia, la signora. In aggiunta, registri alla mano inquadrati dalla telecamera, le sue ultime sedute sono state 4/10/17 aprile.

E pure il marito ci è andato 2-3 volte in aprile di quest’anno perché aveva usufruito di un coupon di promozione, racconta sempre l’addetta (mentre, ricordate?, nella prima intervista la titolare si era mostrata alquanto imprecisa, non avendo registri né pc nel locale precedente).

Può essere che la moglie, abbronzatina anche d’inverno, gradisse accanto a sé un compagno altrettanto abbronzato, piuttosto che a strisce da muratore. Non c’è da stupirsi. È un fatto di pura vanità.
A nessuna moglie piacerebbe portarsi in villeggiatura un marito con la pelle bianca a livello di calzini e con il segno della canottiera, tutti capirebbero il mestiere del consorte.

È un’ipotesi, a questo punto, che lui si abbronzasse per stare alla pari con la moglie, non per piacere al genere femminile … e forse adeguatamente prima di andare in vacanza alle Canarie (2010) e sul Mar Rosso (2011), e chissà dove nel 2012 e nel 2013.

Questo per dire che anche in questo frangente abbiamo di fronte solo chiacchiere, scusatemi la franchezza.

Mimosa

Mimosa ha detto...

@ V.
INFATTI, risposta alla tua prima frase.

Ciao
Mimosa

Mimosa ha detto...

@ Magica
nella discoteca indicata, dove si sono fiondati i giornalisti, NESSUNO lo ha mai visto.
Pertanto è un'altra chiacchiera a vuoto, che i media replicano non avendo altro di serio sotto mano.

magica ha detto...

ciao mimosa
la mia osservazione sul fatto che bossetti si abbronzava per piacere "alle donne " poteva starci la moglie o comunque una donna adulta
il fatto nuovo che una bambina il giorno pima fosse seguita da un furgone cassonato mi sa una vigliaccheria unica , è uscito dopo 4 anni questo fatto? come mai fin'ora avevano considerato un furgone chiuso e bianco? poi un confronto dopo 4 anni ? se fosse mia figlia non vorrei assolutamente che si mettesse a fare questi sporchi confronti . non è del giorno prima è dopo 4 anni che dovrebbe riconoscere una persona .. magari se dice è lui gli credono? abbiamo i riscontri di come funzionano queste testimomianze . .

Tabula ha detto...

quindi, Mimosa, stai dicendo che, così come anonimoB protestava, il Bossetti e consorte seguirono il centro estetico nella nuova sede?
Perchè se, una volta cambiata sede, lo raggiunsero, allora decade totalmente l'ipotesi che Bossetti andasse nel centro estetico per frequentare proprio quella zona.

E poi tra paesi e paesini, chiuso un centro estetico se ne fa un altro, se proprio uno vuole abbronzarsi.

Il tutto, ammesso e NON CONCESSO che un individuo che abbia intenzione di ottenere con la forza le attenzioni di una ragazzina si faccia lo scrupolo di esserle gradito fisicamente. Mi pare una delicatezza poco da stupro, scusate la franchezza.

Anonimo ha detto...

O.T.

http://ricostruzionedelitti-indiziari.blogspot.it/2014/05/caso-elena-ceste-post-principale-grisdi.html

Vanna ha detto...

Buongiorno!

Mi piacerebbe soffermarmi sul nome
"bambina" che frequentemente trovo riferito a Yara.

Personalmente la chiamo "ragazzina". Quando una bambina ha la prima mestruazione,ai miei tempi (anni '60), si diceva che era diventata una "signorina".

E da quel momento non era più bambina, cambiavano l'abbigliamento, il comportamento, le regole adatte al nuovo stato di "signorina".

Non si giocava più per strada, non si doveva parlare ai giovani e si cominciava, in estate, a ricamare l'orlo a giorno a tovaglioli e federe, si leggevano libri rosa e non più Salgari e Verne.

Ma si continuavano ad indossare i calzettoni e non più i pantaloncini corti.
Di trucco non si parlava, quello arrivava a 18 anni col rossetto e le calze di nylon.

Capitava però che già a 15 anni le signorine si fidanzassero ufficialmente e a sedici si sposassero.

Oggi che c'è più precocità anche le tredicenni si truccano, hanno maggiore libertà e usano i collant e non sono più bambine.

filippo ha detto...

penso che più elementi emergono più ci si arrovella per trovarne a sua discolpa. dal quadro finora emerso questo è uno dei casi in cui non ci sono assolutamente dubbi. Una volta tanto sarebbe opportuna che la nostra giustizia seguisse quella USA, in questo caso!

magica ha detto...

cioe': la sedia elettrica?

il dna è una prova regina ?. ma se è una prova sicura e lampante perchè si aggrappano a storielle senza fondamento?
penso che filippo si riferisca al dna... perchè le altre prove non danno risultati .

Anonimo ha detto...

Il DNA non e' la prova regina in quanto:

1. Non e' databile
2. E' trasferibile (ergo altri potrebbero averlo portato da A a B)
3. Non sempre e' genuino

Infatti, per chi ancora non ne fosse al corrente, si puo' creare artificialmente un DNA identico ad uno genuino che NESSUNO riuscira' mai a distinguere senza un test, raro e altamente specifico, atto a rilevare le modificazioni epigenetiche. Test che di certo non si svolge di routine e non saprei neanche se e dove qualcuno richieda mai in Italia... l'unico paese al mondo in cui nessuno, neanche i genetisti e gli anatomopatologi, capisce realmente qualcosa della semenogelina, figuriamoci del DNA artificiale...

Ciao. Annika

Stefania ha detto...

Annika ... il dna è trasferibile e replicabile artificialmente. Ma chi puo' avere interesse a trasferire il dna di un innocente sugli indumenti di quella ragazzina? Chi puo' avere l'interesse e la capacità di riprodurre artificialmente il dna di un innocente per trasferirlo su quegli indumenti? La domanda è cattivella, lo so ....

Stefania

Vanna ha detto...

Gentile Filippo, quel DNA non dimostra colpevolezza diretta della morte della ragazzina da parte del possessore di quel DNA.

E' da dimostrare come sia finito lì e perché.

Ho letto che quella traccia era molto abbondante per questo gli inquirenti hanno pensato che fosse sangue.

Più passa il tempo e più penso che la pista di quel DNA sia stata pilotata con maestria e lungimirante, costosa perseveranza.



Anonimo ha detto...

Ciao Stefania

In realta' non mi riferivo al DNA di Bossetti ma a quello di Ignoto1...
Quindi, dopo 4 anni, una traccia "strana" e mista, trilioni di prelievi ad interi paesetti, soldi a palate... chi avrebbe interesse? No comment!

Ma diciamo pure che nessuno avrebbe ne' l'interesse ad un match perfetto e neanche i mezzi per "facilitarlo" - che in realta' esistono, e come se esistono...

Resta comunque il fatto che, proprio data la possibilita' di creazioni, modificazioni, alterazioni e clonazioni varie, dal 2009 l'uso del DNA come prova INCRIMINANTE e' stato oggetto di discussioni e fortemente messo in dubbio da molti paesi CIVILI, compreso il mio.

:-) A

PINO ha detto...

@ Ciao ANNIKA!

Tu sai come, ed in che misura abbia sostenuto, con molti altri, la questione "semenogelina, nel caso Rea.
Sostegno basato sulla solidità scientifica del quesito, a sulla cieca fiducia nella tua preparazione professionale.

Nel dramma di cui stiamo discutendo l'intricata trama, il tuo intervento ci è, e ci sarà certamente di aiuto, ma la possibilità di creare interamente dna su misura, di falsificarne gli estremi, cambiandone le componenti, mi disorienta non poco, se lo rapporto ad un interesse particolare che, in questo specifico caso, avrebbe spinto a tali subdole manovre.

Dato per certe le manipolazioni di laboratorio cui ci hai reso partecipi, chi, e perchè, con gli immensi costi sostenuti per la lunga a laboriosa ricerca, si sarebbe giunti dolosamente ai risultati che conosciamo?

Il caso ed i personaggi in esso implicati, non appartengono, apparentemente, caste privilegiate. Perchè, quindi, ipotizzare appunto il dolo?
Saluti cari, Pino

Vanna ha detto...

Pino carissimo buonasera,
per quanto ne possiamo sapere, i personaggi non sembrano inseriti in "caste privilegiate" come dici e quindi diviene, giustamente difficile ipotizzare eventualmente il dolo dietro il DNA.

Ma non conosciamo interessi, economie,dietro gli appalti,né i poteri nascosti che sono in penombra e che li guidano.
Si possono solo appena immaginare.

E non si può neanche immaginare il mondo occulto che si nutre di giovani energie e che sta nascosto bruciando le menti dei malcapitati che agiscono senza coscienza.

Gli inquirenti sono molto più informati di noi e per questo tutto sembra privo di logica e che li porta a girare a vuoto senza trovare i veri moventi, i veri significati,i veri colpevoli che sono dietro le assurdità apparenti.

Un caro saluto.
Vanna

Stefania ha detto...

Penso, l'intervento di Annika, se pur velato, sia ben piu' mirato di quanto possa apparire. Io, almeno, cosi' l'ho inteso.

Stefania

magica ha detto...

vedremo domani come si svolgera' il caso .per la prima volta ho sentito i giornalisti esprimersi con serieta' .... se bossetti fosse figlio di guerinini .
.un crimilogo ci ha spiegato come potrebbe essere il dna sugli indumentu di yara .. sempre al condizionale pero' - , ma se i conti non tornano negli altri indizi come si fa?

Unknown ha detto...

Di caste e privilegi non ne vedo, ma gli interessi sono evidenti, visti i tanti milioni di euro spesi dallo Stato per i 18.000 confronti.

Ma resto fuori dall'aspetto economico e penso alle indagini: chi di certo aveva interesse a ottenere un dna completo era la procura che a un certo punto si è vista costretta a puntare solo sul dna.

Ma neppure in questo caso si può parlare di dolo o privilegi, dato che quando si è fatta la scelta non si aveva un nome a disposizione, Bossetti non esisteva e il dna di ignoto1 - non essendo le tracce prelevate sui panni di Yara idonee a fornirne uno completo - si è cercato e creato per vie tortuose partendo da una traccia mista (sporca) e basandosi anche su ipotesi.

Solo avendo un dna completo le indagini potevano partire. Infatti sono partite, ma solo per cercare un sospettato da indagare.

Ed è quello che si sta facendo dal momento dell'arresto: si cerca di provare che Bossetti conoscesse Yara, o almeno che la seguisse e avesse interessi malati nei suoi confronti, e che avesse il modo di ucciderla. E se è lui l'assassino ci devono essere per forza dei riscontri sicuri.

In poche parole, non si sono azzeccate le giuste piste e per questo il dna è diventato importante. E torno a un commento di Pamba in cui erano riportati dei link. E' vero, alcuni poliziotti e carabinieri le piste riportate negli articoli le hanno seguite, ma non in maniera invasiva come scritto dai giornalisti.

Faccio due esempi.

Il primo riguarda Yara che viveva la sua esistenza fra casa - scuola - chiesa - amicizie e palestra. Chiunque abbia a che fare con indagini sa che per prima cosa occorre cercare il colpevole nell'ambito delle realtà che riempono le giornate della vittima. Per cui si controllano subito in maniera invasiva tutte le sue conoscenze, vecchie e nuove. Questa è la prassi che si usa inizialmente per escludere o coinvolgere qualcuno.

Ora, e andrebbe a discolpa delle forze dell'ordine se non si fossero poi spesi tre anni in altro modo, c'è da dire, parlando dei frequentatori della palestra, che indagare in maniera invasiva significava chiamare in caserma e interrogare, o almeno controllare, più di mille persone (la struttura si estende su 62.500 mq e comprende molti sport, dall'acquatico al ritmico, dal calcio allo Yoga, dal ballo all'atletica leggera, dal Karate alla pallavolo, dal Rugby al Basket), perché ogni giorno sono circa un migliaio le persone che la frequentano (compresi quelli che vengono da fuori e chi accompagna).

Invece, ora i diretti interessati ci dicono che gruppi di atleti delle varie società che lì si allenano non hanno visto carabinieri.

Il secondo esempio riguarda il cantiere di Mapello. I cani hanno portato al cantiere un paio di giorni dopo la scomparsa. Però non si sono interrogati tutti gli operai perché, fra regolari e non, non si sa quanti ce ne fossero. E non si parla solo di muratori, ma anche di elettricisti, idraulici, montatori, vetrai, ferraioli, camionisti, fabbri, gruisti, sterratori. Quindi quel cantiere lo conoscevano in tanti, anche quelle coppie che passando da dietro si appartavano di notte.

Ora si dice che la polvere di calce trovata su Yara sia identica a quella del cantiere e non corrisponda ad altre usate in zona. Al tempo non si sapeva, ma i cani lì si erano fermati... e questo è un interesse economico a cui ci si è piegati, visto che i lavori non si sono mai interrotti per finirlo nei tempi previsti e non perdere milioni di euro.

A questo punto bisogna sperare che Bossetti sia uno dei colpevoli... in caso contrario, se ad esempio fosse figlio di suo padre, si scatenerebbe il finimondo e i potenti che si son fatti belli parlando di indagini innovative, di fronte agli italiani farebbero la figura del gatto e la volpe quando assicurarono a Pinocchio che bastava seppellire tre monete per farne crescere un albero pieno.

E guarda mo'... ecco un altro interesse, stavolta politico istituzionale, da non sottovalutare.

Ciao, Massimo

Mimosa ha detto...

Quando scrivevo il mio commento, non avevo ancora visto l’intervento di Massimo Prati,
però lo inserisco egualmente, forse a rinforzo di quanto da lui scritto, benché io ancora non sia del tutto convinta della completa innocenza di Bossetti, anche se qualche dubbio comincia a sorgermi.
E fa bene Max a ricordare quanto operai edili erano impiegati (anche in nero, e molti non italiani) in quell’enorme cantiere.

Avevo scritto, riallacciandomi alle supposizioni di Annika e alla domanda più che legittima di Pino:

Sarebbe davvero sorprendente che una creatura di 13 anni, in quel di Brembate (mica in località di notorio dominio di mafie, per quanto esse si insinuino ovunque senza distinzione di latitudini, e si chiamino con altri nomi), sia stata “sacrificata” per punire sgarri intrinseci al settore edilizio! E che, addirittura, ci siano delle connivenza nelle alte sfere (che dovrebbero abbracciare un po’ tutti i quadri di comando), tali da alterare prove, così caparbiamente cercate con notevole dispendio di denaro pubblico.

Se di un “complotto” o “macchinazione” si trattasse, i responsabili avrebbero fatto in modo che il capro espiatorio fosse trovato prima … non avrebbero aspettato quattro anni.

Almeno io la penso così.

Mimosa

Sira Fonzi ha detto...

Scusate ma, pur non sentendo di poter escludere quanto detto da Massimo, Annika ed altri, qui si parla di un dna che ha, fino a prova contraria, svelato l'identità di un figlio illeggittimo. Questo per dire che volendo creare o manipolare un dna sarebbe stato di gran lunga più semplicem per che avesse interesse, sceglierne uno di quelli regolarmente prelevati.
Invece dopo aver individuato quello di Guerinoni, e non trovando riscontro nei figli legittimi, si è passati a cercare la donna, per poi arrivare al figlio. Tutto può essere, ma se non si aveva nemmeno il dna di Bossetti, mi aiutate a capire quali, e quante possibilità ci siano che possa essere stato manipolato?
Ciao Sira

Mimosa ha detto...

Eh, già, cara Sira,
la “proposta” di Annika mi sembra un po’ provocatoria, utile per alimentare un tantino il blog che si era incartato sulle abbronzature e sui furgoncini.
Meno male che ci si raccomandava spesso tra di noi di prestare attenzione “al più ovvio”, di “guardare dietro l’angolo”, ma qui apparentemente ci viene chiesto di guardare nella fantascienza o meglio immedesimarci negli X-files.

Se da qualche parte del mondo, “avanzato”, si gioca con le manipolazioni del dna per farlo combaciare con quello del sospettato, è ben vero che la stessa Annika dice: «Test che di certo non si svolge di routine e non saprei neanche se e dove qualcuno richieda mai in Italia...».
E allora di che discutiamo?

Credo, in effetti, sia pura “fantasia accademica” per i nostrani ricercatori italiani, che hanno una rigida serie di protocolli, anche etici, da seguire, e – in questo caso – persino replicati in 4 differenti Laboratori. Si vuol far credere che tutti i 4 centri di eccellenza con tanto di luminari e gregari in azione siano “complici” di «creazioni, modificazioni, alterazioni e clonazioni varie»?

Non discuto che, come dice Annika, «resta comunque il fatto che, …, dal 2009 l'uso del DNA come prova INCRIMINANTE e' stato oggetto di discussioni e fortemente messo in dubbio da molti paesi CIVILI, compreso il mio», il “suo” che non è l’Italia, evidentemente, … poco “CIVILE” a quanto fa intendere.

Questa, secondo me, è la reale riflessione a cui i commentatori sono invitati: non affidarsi al DNA come “prova regina”, e molti esperti nostrani hanno cominciato a dirlo.

Pertanto, non sprecherei tempo sul “complotto” o su una “macchinazione” delle alte sfere per incastrare un innocente.

Restando terra a terra, una macchinazione (anche involontaria) potrebbe averla ordita un collega di lavoro del “padroncino” Massimo Bossetti, sottraendogli un coltellino ‘casualmente’ macchiato di sangue e con quello aver aggredito Yara dopo averla rapita (per motivi abbietti, principalmente).

Mi aspetterei piuttosto qualche dritta da qualcuno sulle modalità di trasferimento ematico “copioso” sui leggins e sulla sottostante area degli slip, proveniente da un oggetto solido su cui ha gocciolato del sangue, seccato e poi ‘rivitalizzato’ con il contributo dell’umidità atmosferica o dei liquidi organici fuoriusciti dal corpo della vittima.

Buona giornata, Mimosa

Vanna ha detto...

Massimo caro, è equilibrato e limpido quello che hai scritto, condivido le tue riflessioni.

Mi soffermo sull'ultima della chiusa:

"A questo punto bisogna sperare che Bossetti sia uno dei colpevoli... in caso contrario, se ad esempio fosse figlio di suo padre, si scatenerebbe il finimondo e i potenti che si son fatti belli parlando di indagini innovative, di fronte agli italiani farebbero la figura del gatto e la volpe quando assicurarono a Pinocchio che bastava seppellire tre monete per farne crescere un albero pieno.

E guarda mo'... ecco un altro interesse, stavolta politico istituzionale, da non sottovalutare."

Perfetto!

Difatti, non credo che il B. lo faranno uscire, non nel prossimo futuro: sarà il capro espiatorio come Parolisi, le Misseri.

I veri colpevoli resteranno impuniti pronti a colpire di nuovo per proteggere i loro foschi interessi.

Non c'è la volontà a trovare il bandolo della matassa perché sono proprio gli alti poteri che non lo vogliono.

Un caro saluto.
Vanna

Vanna ha detto...

Mimosa cara buongiorno.

Riporti nel tuo ultimo:

"Questa, secondo me, è la reale riflessione a cui i commentatori
sono invitati: non affidarsi al DNA come “prova regina”, e molti esperti nostrani hanno cominciato a dirlo.

Pertanto, non sprecherei tempo sul “complotto” o su una “macchinazione” delle alte sfere per incastrare un innocente."

(La Storia è piena di innocenti incastrati, non sarebbe la prima volta.)

Che il DNA non debba essere considerato la prova più determinante è evidente per i seguenti motivi, che non sono scientifici come quelli riportati da Annika, ma che comunque hanno il loro peso casareccio.

1° Il corpo è stato all'aperto ed ha subito tutte le intemperie, non al chiuso in una camera asettica.
2° Poiché è stato all'aperto potrebbe essere stato scoperto e contaminato apposta da quella traccia.
3° Appare evidente che, quando fa comodo non prendere i veri colpevoli, si fa suicidare qualcuno e si mantiene al posto di lavoro vivo e vegeto altro, come narra il caso Mollicone.
4° Appare inoltre evidente che il DNA è stato utilizzato per mettere dentro e poi per far uscire il Busco e il duo Sollecito Knox.
5° Quindi conta quel che conta a seconda da come lo si guarda e invece non racconta quel che sta dietro che è quello che dovrebbe essere trovato dagli inquirenti.

Considerato che il filo che lega alcuni fatti eclatanti della nostra cronaca è sfilacciato per quanto riguarda il modo di procedere ed è robusto per quanto riguarda la non ricerca della verità, tutto è possibile compreso il coprire l'inefficienza
e i veri colpevoli.

Se c'è "complottismo" non lo so e non lo dico, ma la realtà di quello che accade nel condurre le indagini, è privo della ricerca di capirne i motivi e fermarsi solo a quello sessuale, è alla luce di tutti e questo vorrà pur dire qualcosa.

Se c'è "macchinazione" come dici,
è una macchinazione ben congeniata per coprire altro e non è una perdita di tempo provare a "smacchinare" un po', anzi potrebbe venir fuori qualcosa di interessante perché pieno di motivi.

Un caro saluto.

filippo ha detto...

si Vanna , il dna lo hanno messo li le api....

Vanna ha detto...

Scusate l'errore "congeniato" è congegnato.

Filippo, le api l'inverno sono chiuse nell'arnia e, loro sì, sanno svolgere il lavoro programmato,trovano i fiori e trasmettendone la presenza e il percorso alle altre.

Se fossero state le api saremmo sicuri almeno della tipologia del materiale depositato, si può invece solo ipotizzare che sia sangue, da come si sa.

PINO ha detto...

Sono piuttosto vicino al pensiero di Mimosa e Sira, nell'interpretare il ruolo, del dna in discussione, pur senza sottovalutare, dal punto di vista scientifico, i suggerimenti di Annika, circa le varie possibilità della sua manipolazione che, però, in questo caso, come ho scritto, non ne vedrei nè la necessità, nè la possibilità, essendo il processo di ricerca, avvenuto in centri specializzati diversi, con personale diverso.
Penso proprio che ogni futuro tentativo di invalidarne il suo decisivo ruolo, in sede di dibattimento giudiziario, sarà molto difficile, se non impossibile.
Pino

Tabula ha detto...

adoperare il dna come unica prova regina di colpevolezza potrebbe creare un precedente che i prossimi killer potrebbero tenere in considerazione alterando appositamente le scene dei delitti.

Anzi: i precedenti già ci sono stati negli ultimi processi, quindi un killer minimamente informato potrebbe avere stagiato apposta sottraendo un attrezzo nella ferma determinazione di compiere un delitto.

Poi che non sapesse che l'ipotetico capro espiatorio prescelto fosse figlio illegittimo, nell'ipotesi di una azione compiuta in malafede e di proposito, sarebbe tutta una casualità.

Io mi domando come mai non si parli più di quei segni criptici ritrovati sul corpo di Yara che venivano confrontati con lo staging operato sul corpo della povera Melania.

Ai tempi si parlò di staging per entrambi gli omicidi, non ho letto la relazione sugli esami di Yara e sinceramente non so se siano risaliti alla possibilità di uno staging postumo, oppure se se la decomposizione del corpo e le condizioni atmosferiche del luogo di ritrovamento rendessero impossibile questo tipo di valutazione.

Insomma è possibile o non è stato possibile accertare se dopo l'abbandono nel campo, qualcuno possa essere tornato per incidere dei segni per un tentativo di depistaggio?

Ammesso e non concesso che il ferimento non possa essere stato compiuto utilizzando appositamente uno strumento sottratto a terze persone.

Mi domando un'altra cosa: se il Bossetti si fosse ferito, è auspicabile abbia sanguinato solo e soltanto in corrispondenza di UNA ferita specifica della piccola vittima?

1) Un aggressore ferito non avrebbe lasciato tracce di sangue un pò ovunque, durante la collutazione?
2) Non doveva anche tenere ferma la ragazzina, sanguinando?
3) Non si sarebbe portato le mani alla ferita, sporcandole di sangue, e trasportando tracce del suo sangue su quel corpo o sui vestiti della ragazzina?
4) Come mai il suo dna si trova solo in corrispondenza di un taglio dei tessuti?
5) Un dna presente solo in corrispondenza di un taglio, non provoca il fondato sospetto che il sangue fosse sul coltello e non sull'aggressore?

Non avrà mica lacerato i leggings con le unghie o con i denti, giusto?

E' solo questo che mi provoca dubbi, forti dubbi.





Unknown ha detto...

Non voglio far cessare la discussione o bacchettare, sia chiaro, voglio solo portare mie idee e miei pensieri. Fatene quello che volete, cestinatele se non vi aggradano.

Giusto per completare i commenti di Pino e Sira, per me mancanti di una parte...

si è scritto: ...essendo il processo di ricerca (sul dna), avvenuto in centri specializzati diversi, con personale diverso (e qui li completo con la parte mancante) e con materiale diverso. Ora tutto è giusto, perché non è che la traccia isolata dalla Cattaneo sia arrivata uguale a tutti i biologi. No, ad ognuno è arrivato un dna già in parte elaborato dai precedenti. Poi ognuno ha aggiunto del suo, certamente in maniera professionale, per migliorarlo e renderlo completo...

Se la Cattaneo avessero trovato un dna completo, quindi per forza di Bossetti, queste discussioni non esisterebbero... ma il dna completo non era... è questo il punto.

Però capisco che la parola dna, da ogni mente sia stata nel tempo elaborata come sinonimo di verità.

Infatti in questo caso si mostra in grado di seppellire e annullare ogni altra cosa, ogni mancanza indiziaria, come se del resto non importasse nulla. C'è il dna di Bossetti (forse) e tanto deve bastare.

Ok, forse Bossetti è davvero l'assassino, ma servirebbe fornirgli un movente, una ricostruzione logica che lo collochi a Chignolo in un qualsiasi orario plausibile, o almeno che a Chignolo abbiano visto il suo furgone (in questo caso sì che vanno bene anche i filmati delle telecamere di sicurezza), un qualche testimone che dica di averlo visto osservare Yara in modo particolare, un piccolo precedente che lo indichi, se non ossessionato dalle ragazzine, almeno interessato. Insomma, servirebbe un appiglio che lo indichi, se non certo, almeno un probabile omicida...

Ma queste in fondo sono inezie, c'è un dna e ci hanno detto che indiscutibilmente è il suo perché la genetica e i biologi non sbagliano mai... sarà...

Massimo

Unknown ha detto...

Ancora una precisazione poi scrivo un articolo su Pietro Sarchiè.

Non si sa se le tracce trovate su Yara siano di sangue, di saliva, di sudore o di altro. Questo lo scrive la Cattaneo, quindi è certo anche se qualcuno si ostina a parlare solo di sangue.

E non è incredibile che se io per lavoro uso un attrezzo per uno o più anni, mettiamo un coltellino con cui taglio i sacchi di cemento o quelli di plastica che contengono gesso o i cartoni che contengono le piastrelle di ceramica ecc..., su questo resti impresso il mio dna (sudore) in maniera rilevante (anche se non sanguino). Mica si lavano quegli attrezzi.

E' logico, quindi, che se mi rubano il coltellino mi rubano anche il dna. Come è logico che se quel mio dna, asciutto, viene in contatto con sangue liquido in parte vi rimane (e la Cattaneo ha trovato tracce sporche miste al sangue di Yara)...

Ciao, Massimo

Stefania ha detto...

E se di completamente sbagliato ci fosse il movente impotizzato dagli inquirenti?

Stefania

Tabula ha detto...

sì Massimo, è questo il punto.

Una assassino che sanguini lascerebbe tracce ovunque nella collutazione, e non su una sola ferita.

Tra l'altro io non credo nemmeno , ammesso e non concesso Bossetti sia innocente, che qualcuno abbia inteso incastrarlo.

Semplicemente l'assassino potrebbe avere rubato da qualche cantiere un attrezzo lasciato incustodito, magari dimenticato proprio nel cantiere di Mapello e senza nemmeno sapere a chi appartenesse: è davvero così improbabile?

L'assassino porta la ragazza in quel cantiere, lei fa resistenza, lui prima la colpisce con un pugno e poi acchiappa il primo punteruolo che trova a portata di mano per avere ragione della sua vittima, colpendola e lasciando tracce di dna dell'ultimo che l'ha adoperato nella PRIMA ferita, ma non c'era abbastanza DNA per lasciarne anche in quelle successive (il coltello si è "lavato" col primo sangue).

A questo punto non serve nemmeno che il killer sia un muratore.

Anonimo ha detto...

Massimo dove si può trovare l'info che riporta che il dna trovato non è completo?
luca

Unknown ha detto...

Ciao Luca e scusami se mi sono espresso male e se non si è capito cosa intendevo dire. Non è che non fosse completo, un dna e sempre un dna, ma era una minitraccia mischiata al sangue di Yara e ad altri componenti (insomma, era sporca).

Dicendo non è completo intendo che quanto si è estratto non era un dna isolato e abbondante, un dna a sé stante che si può estrarre subito senza dover fare mille passaggi per individuarlo, come il dna che potrebbe dare una goccia di sangue su una parete pulita, e che quello prelevato dai vestiti di Yara era minimo, deteriorato e mischiato ad altri.

E questo lo ha confermato il Ris che dopo aver isolato e usato la traccia ha parlato di minimi residui non in grado di supportare una nuova analisi (se ad oggi è cambiato qualcosa...).

Per entrare nel particolare e spiegarmi meglio, non sono un esperto e non so usare termini da biologo, faccio un copia-incolla per far capire dove si potrebbe commettere un errore quando il materiale è scarso e perché ho ritenuto di scrivere "non completo".

Amplificazione tramite PCR
Poichè il materiale genetico prelevato è molto poco, in relazione alle quantità necessarie, occorre trattarlo con un procedimento di laboratorio chiamato PCR (Polymerase Chain Reaction/Reazione a catena della polimerasi). Tramite uno strumento chiamato termociclatore è possibile amplificare, cioè duplicare le molecole di DNA per ottenere una maggior quantità di materiale genetico. Ad ogni ciclo effettuato dal termociclatore è possibile duplicare tutte le molecole di DNA presenti. Prima di cominciare la PCR, è necessario introdurre nelle provette una miscela (MasterMix), che contiene diverse sostanze basilari per la duplicazione del DNA come la TAQ polimerasi (enzima che permette l'intercettazione delle sequenze ALU e la duplicazione della stessa) e gli enzimi di restrizione che tagliano il gene TPA. Tramite PCR, quindi, viene amplificato solo il gene TPA.

Ora dovrei parlare di TPA e varie lettere che si vanno a duplicare, ma non essendo un esperto scriverei una cosa facendone capire un altra. Quindi mi fermo e dico che quanto sopra sulla PCR, l'ho inserito solo per spiegare uno dei tanti passaggi che, per come la intendo, renderanno "completo" il Dna non abbondante.

Massimo

tabula ha detto...

io avevo letto diversamente cioè che l'esame sarebbe ripetibile a causa di materiale "abbondante", quindi tecnicamente sarebbe possibile ricalcolare l'esatto profilo genetico di ignoto1.

altrove ho letto che il confronto del dna di Bossetti col dna di ignoto1 è ripetibile.

E non che sia ripetibile l'esame iniziale che ha permesso di estrarre il profilo genetico di ignoto1.

Ad ogni modo mi sembra strano che da un eventuale errore nell'estrazione dei dati comparativi di un dna si possa risalire ad una persona realmente esistente ed abitante in zona.

credo sarà più facile accertare se il profilo di Bossetti corrisponda realmente e su tutto a quello di ignoto1, piuttosto che determinare un errore iniziale nella scrittura di quel dna.

Unknown ha detto...

Ciao Tabula. Sono certo che i tecnici del Ris hanno detto che i residui non permettono di ripetere l'esame iniziale, quindi se non è cambiato qualcosa da due anni e mezzo a questa parte non è possibile estrarre nuovamente il profilo genetico di ignoto1 facendo tutti i passaggi. Però ultimamente qualcuno ha detto che si può fare, ed è quanto vorrebbe la Difesa di Bossetti che manderebbe la dottoressa Gino a fare da supervisore (si è detto che si farà. Sarà così? Vedremo).

Di ignoto1 si hanno i dati stampati su carta, quelli che hanno permesso ai vari istituti di trovare le somiglianze coi Guerinoni e successivamente il dna mitocondriale della madre. Ma anche in questi casi i passaggi per isolarlo sono stati tanti (per non creare equivoci: parlo dei dna dei Guerinoni - nipoti e figli compresi - e delle 580 donne che avevano avuto contatti con Giuseppe Guerinoni, fra queste Ester Arzuffi)

Il confronto fra il dna di Bossetti, non estratto in maniera professionale ma isolato su un boccaglio da etilometro, e quello di ignoto1, da che mi risulta si farà sempre in base alle carte di cui sopra. Solo che stavolta il suo verrà estratto direttamente e reso subito sterile.

Gli errori non sono poi così isolati, specialmente se per completare i profili, o trovarne di compatibili, servono molti passaggi obbligati e ipotesi di lavoro. Un dubbio su tutti, siamo certi che i gemelli Bossetti (che ora sono tanto diversi, ad iniziare dall'aspetto fisico: una robusta l'altro un chiodo) siano eterozigoti? E se fossero omozigoti?

Ciao, Massimo

filippo ha detto...

in uno dei tanti articoli sul caso del corriere ho trovato il post di un lettore che condivido in toto e che copio incollo:"Mi chiedo come si faccia a sostenere che il dna di una persona si trova sul corpo di una vittima in una posizione non casuale ... e si dice che non basta ... ragazzi, mica si può sempre trovare il filmato dell'assassino che, a favore di luce, uccide il malcapitato!!!"

Anonimo ha detto...

invece io ho trovato molto interessante quanto detto dall'avvocato marazzita in un'intervista su sky in versione garantista!

Stefania ha detto...

Massimo, i gemelli Bossetti possono essere solo ed esclusivamente eterozigoti. Difatti, se tra etereozigoti è possibile ci siano gemelli di sesso differente o di medesimo sesso, per i monozigoti questo non è possibile. Due o piu' gemelli monozigoti sono forzatamente o tutti di sesso maschile o tutti di sesso femminile. Possono eventualmente essere nati da due differenti placente ma sicuramente da un solo ovulo fecondato da un solo spermatozoo.

Stefania

Unknown ha detto...

E' vero Stefania!!! Che figura barbina. Pensa come sono messo, conosco due gemelle omozigote (una ha una voglia a destra e l'altra a sinistra) e di questo abbiamo anche parlato... eppure è da qualche giorno che mi frulla questa idea in mente... sarà che la scuola è finita e spesso vado al mare coi bambini. Il sole abbronza ma uccide la mente e stanca... mi sa che devo proprio riposare di più e contare più spesso fino a dieci. Ciao, Massimo

PINO ha detto...

E' stato detto che il Bossetti avrebbe chiesto di essere sentito dagli inquirenti, perchè aveva da fornire un "nome".
Dell'incontro, avvenuto stamattina, fra l'indagato e l'autorità giudiziaria, non E' STATO FATTO TRAPELARE NULLA.
A chi apparterrà il "NOME"?

Stefania ha detto...

Pino, l'ennesima bufala! Ma ti pare? Parlare di un complice avrebbe coinvolto come reo confesso il Bossetti. Va bene tutto, ma mica è un kamikaze! O lo si pensa cosi' stupido come chi ascolta e si beve simili notizie diffuse per fare audience?

Stefania

P.S. Massimo si', vai in ferie, ci vado anche io tra poco, se ci riesco e guarisco. Ne abbiamo tutti un gran bisogno.

Mimosa ha detto...

Voglia o non voglia si ritorna sull’indizio del sangue trovato «in un’area attigua ad uno dei margini recisi dei leggins», e «nella corrispondente sottostante parte degli slip»,

Massimo nell’intervento di stamattina scrive: «non si sa se le tracce trovate su Yara siano di sangue, di saliva, di sudore o di altro. Questo lo scrive la Cattaneo, quindi è certo anche se qualcuno si ostina a parlare solo di sangue».

A quanto risultava nei primi tempi, la dott. Cattaneo non ha mai voluto far trapelare di quali tracce biologiche si trattasse, che tra l’altro erano in esame per competenza presso i RIS di Parma.
Quando, dopo molteplici solleciti, finalmente in ottobre del 2012 il pm Ruggeri ha rimesso le segretissime carte in mano al gip Ezia Maccora, vennero divulgate solo informazioni confuse.

Però, ora possiamo leggere nero su bianco nell’Ordinanza di custodia cautelare firmata dal medesimo Gip, che si tratta di “traccia ematica” e si fa riferimento alla relazione agli atti del 12 ottobre 2012.

Che si tratti di sangue, ne viene «confortata l’evidenza che a produrre le tracce sia stato un fluido abbondantemente cellularizzato e non compatibile con altre sostanze organiche poco ricche di DNA (es. sudore, urina, lacrima, touch evidence)» (p. 4) (nel testo dell’Ordinanza vengono riportate in corsivo le frase tratte dalla relazione dei Ris)

QUINDI, perché mettere in discussione la relazione dei RIS? si tratta di sangue e stop.

Che poi sia poco o tanto, nel senso di gocce, non è importante: gli analisti utilizzano solo le “cellule” e ne bastano poche.

Il prof. Mastronardi ha detto “Una volta ci voleva una grossa goccia di sangue per risalire al Dna di un possibile assassino. Ora, bastano dieci cellule”.

Anonimo ha detto...

Nessuna collaborazione da quel figlio di buona donna, le risatine della Bruzzone e del Meluzzi sono eloquenti, bugiardona la madre, bugiardone il figlio.
Questa annika che ogni tanto si manifesta, ha forse fatto assolvere parolisi ?
Andate cordialmente a quel paese.

Anonimo ha detto...

@ 08 luglio 2014 22:46:00
Tu e questo paolo franceschetti ogni volta che ricorre quella data ricordatevi di farvi visitare.

magica ha detto...

le risatine di quella donna?
una forcaiola di prima qualita'
meluzzi anche stavolta si porta a casa il bel gettone luccicante . vergognosi personaggi . chissa' quali scheletri ci sono nei loro armadi - si perchè per essere cosi' bisogna avere qualcosa da nascondere

magica ha detto...

l'anonimo aspettava bossetti al varco? credevano che bossetti andasse a fare nomi di complici?
l'ho sentito diverse volte nel pomeriggio alle tv.
se bossetti si proclama innocente perchè andrebbe a fare un nome di un complice? basta vedere da qua quante notizie per creduloni poco logici circolano nel web.
?

Anonimo ha detto...

Ciao Anonimo 11.45!

Sono "questa Annika che ogni tanto si manifesta". Wow, non sapevo di essere stata incaricata io di far assolvere Parolisi! Credevo che Salvatore avesse avvocati qualificati e il pieno diritto ad un processo equo... Oh be', si sa come a volte i diritti si pieghino (o si inginocchino come l'episodio della madonna nelka processione in Calabria) di fronte ai voleri dello zio Sam, anche quando zio Sam va a braccetto con zio Carmelo o chi per lui...

Insomma, povera Italia e no, non spettava, non spetta e non spettera' mai a me farlo assolvere. Inoltre, non sono responsabile io dei tanti errori commessi nel caso specifico. Te li ricordo?

1. LA SEMENOGELINA (Melania "l'aveva fatto" il 19, che VI piaccia o meno! Sex, whether you like it or not, UNDERSTOOD?)

2. LA CAFFEINA (che, se attiva, aumenta la pressione fino al 30%, fino a 50% con sigaretta... e Melania dicono tutti che fumasse come un camino acceso. Peccato quindi per quelle "decine di minuti di agonia" dato che la caffeina raddoppia i tempi del dissanguamento stile polsi tagliati nella vasca da bagno piena di acqua calda. Insomma, decideteVI: o caffeina, o agonia... o la verita'!)

3. Il DNA di Salvatore sulla e nella bocca e' tanto vero quanto la bocca della... ! Ci siamo capiti.

4. La foto a Ripe a pancia scoperta nella perizia Bruno grida "morta fresca di giornata (24 ore) per tre solidissimi, inamovibili motivi. IndovinaTE quali! Quindi l'unico ad avere un alibi e' proprio Salvatore.

Poi ci sono altri errori, TANTERRIMI direbbe una mia amica, ma mi fermo qui.

Cordialmente quindi a quel paese vacci tu, magari al mio paese, cosi' impari l'inglese una volta per tutte e riesci anche a leggere (e si spera, capire) questo articolo del New York Times: Pollack Andrew (18/8/2009), "DNA Evidence Can Be Fabricated, Scientists Show"
Sappi che fin dal 2009 un gruppo di ricercatori e medici Israeliani ha fatto un casino e pubblicato sul Forensic Science International: Genetics ribadendo l'impossibilita' legale di utilizzare il DNA come prova in qualsiasi processo che voglia chiamarsi legale. E tanti altri si sono aggiunti a loro.

Ciao. Annika

Anonimo ha detto...

ringrazio massimo per la spiegazione

luca

Stefania ha detto...

Ennesima porcata di TGCom: Ultim'ora (10:05) - "Yara,telecamera di sorveglianza incastrerebbe Bossetti".

La finissero, questi pseudogiornalisti di usare il condizionale per pararsi il deretano!

La telecamera di sorveglianza (quale?) incastra l'indagato? Bene! Pubblicate la notizia!

Sono voci che si rincorrono come al mercato del pesce? Tacetevi una buona volta!

Stefania (questa mattina particolarmente indignata ...).

P.S. Massimo, i gemelli omozigoti non so cosa siano ... forse intendevi monozigoti! ;-)

Tabula ha detto...

ciao Annika, sei sempre fantastica chiara precisa e lucida. XD
Certo che se questi scienziati israeliani hanno decretato che il dna non possa essere adoperato come prova regina, bisognerebbe capire se la decisione sia stata sposata dalla comunità scientifica dello Stato Italiano, non vorrei che dato l'utilizzo nei Tribunali e visti i precedenti in materia di semenogelina, l'Italia non faccia testo scientifico a sè.

I gemelli monozigoti dividono lo stesso dna, quindi a meno che la sorella di Bossetti non sia geneticamente un uomo ed esteriormente una donna, cosa rara ma possibile, diventa molto difficile abbia lo stesso dna del suo gemello.

ps: le teorie di Franceschetti non fanno paura, quella la fanno gli assassini, qualunque siano le motivazioni.

PINO ha detto...

Infatti, TABULA, i gemelli Bossetti (?) sono dizigoti ( due ovuli, fecondati da due spermatozzoi) che danno come risultato, anche la nascita di gemelli di sesso diverso, ed il cui dna, pur avendo delle affinità, non sarà identico fra i due.

Vanna ha detto...

Eppure lo avevo detto che il Bossetti faceva troppo comodo e che non lo avrebbero mollato.

Per nascondere chi sta dietro ed è potente, bisogna mettere sul patibolo qualcun altro scelto all'uopo e da cucinare.

Annika, risposta straordinaria complimenti!

Pino ha detto...

p.s. err.co.. Scusatemi la "Z" superflua. P

magica ha detto...

buongiorno
ho la sensazione che non molleranno tanto facilamente bossetti .
per il marocchino è stato un colpo di fortuna in questo frangente esserlo (marocchino) altrimenti sarebbe ancora in galera . funziona cosi' in italy. sono esterofili)( ma è giusto che sia stato scagionato perchè innocente )) . chissa' quante critiche , per averlo messo in prigione o indagato per un periodo di tempo.

ho avuto questa considerazione in un caso analogo successo dalle mie parti , dissensi a non finire perchè la legge si era concentrata sullo straniero perchè straniero dicevano .... siccome io sapevo invece che il tipo era colpevole.ma se la cavo' con nulla di fatto . non voglio infierire o prenderni insulti . comunque le lamentele provenivano da sinistra
divagazioni - :tanto per cambiare
.

. vicevera molte volte chi è stato dileggiato, detenuto per anni da indagato , ma innocente.. ecco questa persona si tiene tutto il dolore in saccoccia ,e pochissima volte viene risarcito moralmente .

Stefania ha detto...

Tanto fumo ed ancora niente in tavola, onostante gli inquirenti chef ed i blogger gastrofighetti si siano gettati alla tavola, forchetta e coltello alla mano. I calici ancora non si sollevano ... che si sia presa una topica di dimensioni colossali?

Stefania

magica ha detto...

un nuovo indizio venuto a galla stasera a chi l'ha visto
il 25 novembre un furgone cassonato verdino (la fascia rossa non è pervenuta) è stato notato da una scolaretta che uscita da scuola si è vista pedinare da questo furgone.
hanno appurato che in quei giorni bossetti stava lavorando a palazzago a 15? km ??
un uomo la segue con cassonato , a quell'ora di punta con uscita scolari pedina una 12enne .. bisognava essere tonti-invece d'andare a pranzo ?? e come sospettano .. fa tutta quella strada per seguire la ragazzetta in pieno giorno .
aveva anche una scala sul cassonato .. che lavoro faceva ? l'imbianchino??
beh ! stasera la sciarelli è stata particolarmnte odiosa. non perchè sia colpevolista ., solo per il modo di esporre il caso come se tutto fosse verissimo .. potrebbe anche essere? mi sono posta una domanda: bossetti era amante dei casi di cronaca nera.. li seguiva e avra' avuto le proprie considerazioni colpevoliste o innocecentiste .. avra' capito ora come funziona? se sei nel vortice anche da innocente sei fottuto.. ....

Mimosa ha detto...

Accidenti, per guardare la partita dei Mondiali (ancora non finita!), mi sono persa CLV
ma da quanto dice Magica mi sono invece risparmiata qualche travaso di fegato?

Mimosa ha detto...

Eccomi di nuovo e scusatemi se torno a puntualizzare. Ho sempre quello sullo stomaco.

Forse Annika (a cui va il grandissimo merito dei contributi spesi sul caso di Melania Rea) non conosce bene la fama dei genetisti e dei Laboratori italiani che hanno esaminato parti (pezzettini) dei tessuti (leggins e slip) intrise di materia organica (poi scoperto sangue, misto di Ignoto e di Yara), altrimenti spero non insinuerebbe che TUTTI E QUATTRO i Centri, a cui sono stati SEPARATAMENTE mandati ad analizzare i pezzetti dei reperti, abbiano di comune accordo elaborato «creazioni, modificazioni, alterazioni e clonazioni varie» per giungere alla medesima conclusione sull’identificazione di Ignoto 1.

Come non è concepibile sospettare che il Centro di Pavia che ha analizzato il boccaglio con la saliva di Bossetti abbia alterato i test per ottenere il risultato della IDENTICITA’ di Bossetti con Ignoto 1.

Anche se come scrive «il DNA sintetico e' molto piu' diffuso di quanto la tv italiana, col suo piccolo popolo di piccoli commentatori poco esperti e molto opinionati, sappia e trasmetta agli accoliti utenti», io non me la sento di condividere queste allusioni, anche se nei Paesi “civili” come quelli dell’area anglosassone a cui Annika (per certo non genetista né biologa di professione) appartiene, può essere “frequente” praticare tali mezzi.

Non condivido l’insinuazione denigratoria su personaggi titolati e con esperienza più che ventennale, se non trentennale.
Più ci penso più mi indigno, e mi irrita anche la condiscendenza con cui sono accolte le sue affermazioni.

Nessuno discute, tuttavia, come hanno ribadito tutti i veri “esperti”, che la presenza di DNA non prova la presenza sul luogo della persona a cui quel DNA appartiene, prova solo la presenza del DNA stesso.
Eppure non si può negare che una IDENTICITÀ sia stata appurata.
Nemmeno il collegio di Difesa lo sta negando!

Il gioco ora sta nel dimostrare che un’arma da taglio su cui sono caduti gocciolamenti di sangue dal naso possa aver rigenerato sufficiente sangue da essere trasferito nei tessuti con il taglio (avrebbe dovuto esserci non una sola goccia, ma tutto il coltello spoco! E si oserebbe ancora dire che sugli indumenti ce n’era poco?).

Come ho scritto ieri, “mi aspetterei piuttosto qualche dritta da qualcuno sulle modalità di trasferimento ematico “copioso” sui leggins e sulla sottostante area degli slip, proveniente da un oggetto solido su cui ha gocciolato del sangue, seccato e poi ‘rivitalizzato’ con il contributo dell’umidità atmosferica o dei liquidi organici fuoriusciti dal corpo della vittima”.

Mimosa

Anonimo ha detto...

Ciao Mimosa

tu parli di una mia insinuazione denigratoria su personaggi titolati coinvolti nelle analisi del caso Gambirasio. Data l'accusa pesantuccia, ti invito a fare attenzione alle parole: io non ho denigrato nessuno, ne' direttamente ne' indirettamente. Quello che ho scritto sono fatti, accertabili da chiunque, che poi sempre chiunque e' libero di interpretare come meglio crede.

Fatti, Mimosa.
Come ad esempio il fatto che il DNA preso di nascosto (surreptitious), indipendentemente da chi lo esamini e dalla latitudine del laboratorio (Pavia o Taranto, la lunga mano arriva ovunque cosi' come chi e' onesto lo e' ovunque), non offre garanzie di risultato proprio perche' non prelevato in una conduzione sterile e consona.

Come il fatto che "la presenza di DNA non prova la presenza sul luogo della persona a cui quel DNA appartiene, prova solo la presenza del DNA stesso". Parole mie. Libero chiunque di speculare sulla presenza fisica della persona sul luogo del crimine o, alternativamente, sull'eventuale trasporto del DNA da parte di terzi da A a B. Comunque sia, quello che ho scritto e' e resta un fatto.

Come anche il fatto, vero, accertato, inamovibile, che nel 2009 e' scoppiata la polemica del DNA artificiale. Falso, fasullo, sitetico, patacca, chiamalo come vuoi, che questo DNA esista e sia anche diffuso in parecchi laboratori perche' relativamente facile da creare e' un fatto talmente accertato che un gruppo di ricercatori (Israeliani), proprio data la sua esistenza, ha messo in dubbio l'uso del DNA stesso come prova nei processi. Con questo NON dico che cio' sia avvenuto nel caso di Yara! Quello che ho riportato e' il fatto che il DNA non e' piu' accettato come prova regina in alcuni paesi (cosi' come non lo e' in TANTI paesi il DNA sottratto con scuse o sotterfugi).

E perche' avrei scritto tutti questi FATTI? Semplice: qui ci sono una signora anziana e un muratore quarantenne che continuano a gridarsi innocenti. Il secondo da un omicidio efferato, la prima da un tradimento coniugale. E lo fanno (con Bossetti che insiste per un prelievo diretto) NONOSTANTE gli sia stata sbattuta in faccia la parolona DNA e NONOSTANTE i "personaggi titolati e con esperienza più che ventennale, se non trentennale" a cui fai riferimento tu. Che ne dici? Credi davvero che se ne starebbero tanto tranquilli a chiedere test se il DNA in questo caso fosse realmente inoppugnabile? Come si e' mai arrivati a quel match? Lo vogliamo ricordare?

Io qualche dubbio sulla colpevolezza di Bossetti adesso ce l'ho. E allora, cosa potrebbe essere andato storto? Dove potrebbe stare l'inghippo? Ed ecco che i FATTI da me riportati potrebbero offrire uno spiraglio. Lo offrono? Non sta a me giudicare. Di certo non devo conoscere la fama di tizio, caio o sempronio per pensare che, se qualcosa in un'indagine non torna (e nulla finora tranne un match ottenuto per passaggi molto indiretti compreso passare per un morto stagionato sembra provare alcunche'), da qualche parte deve esserci un nodo ancora non venuto al pettine.

Fatti Mimosa. Dissociatene pure se preferisci.

Ciao. Annika

Anonimo ha detto...

Corriere.it Bergamo.
Intanto è la stessa difesa a essere protagonista di un cambio di linea. Dopo una serie di dichiarazioni in cui i due avvocati sostenevano di «non voler contestare gli esiti delle analisi sul Dna, svolte dai prestigiosi consulenti della procura», ora il registro è decisamente cambiato. «È verosimile — ha spiegato ieri Salvagni — che chiederemo un nuovo test del Dna». E non è mancata un’altra presa di posizione, sempre dello stesso legale: «La procura si sta affannando alla ricerca di nuove prove, o meglio di nuovi riscontri. Un motivo forse c’è: probabilmente l’accusa è consapevole che la compatibilità tra il profilo genetico del nostro assistito e quello di “Ignoto 1” non è sufficiente per reggere un processo, per far condannare una persona. In uno stato di diritto non si può essere condannati solo con quella prova».

PINO ha detto...

Intanto si è fatto bene a tornare a commentare sotto questo articolo, proposto da Massimo, proprio per stimolare una discussione più consona al caso trattato, e le caratteristiche che lo configurano.

Lentamente, e forse non tanto inavvertitamente, si sta scivolando su una china lubrificata da pseudo garantismo che nulla ha a che vedere con una spassionata e logica trattazione di quanto, in realtà, stia nel crogiolo della magistratura.

I vari esempi suggeriti da Annika, sulle possibilità di falsificazioni, alterazioni dolose, od errate interpretazioni di elementi biologici quali i dna, sono da ritenersi esclusivamente come nell'intenzione dell'autrice stessa, cioè, appunto: mere esemplificazioni, e non già di ordinaria procedura.
Pertanto,ogni dubbio che ciò potrebbe essere avvenuto nella ricerca e nell'assunto del dna di "ignoto-1" è solo arbitrio.

E, come dice non solo Mimosa, e IMPOSSIBILE "che TUTTI E QUATTRO i Centri, a cui sono stati SEPARATAMENTE mandati ad analizzare i pezzetti dei reperti, abbiano di comune accordo elaborato «creazioni", modificazioni, alterazioni e clonazioni varie» per giungere alla medesima conclusione sull’identificazione di Ignoto-1".
E' altresì certo che, se la PROVA scientifica venisse corredata da consistenti indizi di provenienza investigativa, sarebbe meglio.

Ma da qui, a ritenere il Bossetti "completamente" estraneo ai fatti contestategli, ce ne corre. Facciamocene una ragione.
Pino

Stefania ha detto...

Buongiorno a tutti! Penso sia giusto fare un paio di distinguo:

intanto parliamo del DNA di Bossetti. Gli è stato prelevato con l'alcool-test per evitare di chiamarlo in caserma e sottoporlo ad un esame che è stato ripetuto in modo assolutamente trasparente su migliaia di altri bergamaschi? Perchè? Forse perchè si temeva una fuga dell'uomo dopo il prelievo e prima di avere il risultato? Possibile. In ogni caso, quel metodo poco ortodosso di raccogliere un indizio non mi pare poi cosi' rilevante. L'esame puo' essere ripetuto millanta volte essendo ora il muratore di Mappello ed il suo sangue ed il suo dna, nella completa disposizione degli investigatori.

Quello che non mi è chiaro, per quanto riguarda QUESTO dna è se è possibile che un fazzoletto, uno straccio con cui durante un epistassi Bossetti possa aver cercato di fermare il flusso del sangue, magari copioso, puo' essere servito per avvolgere un attrezzo, un qualsiasi attrezzo magari neppure suo, e che quindi possa essersi trasferito sull'attrezzo stesso. Strumento che poi è servito nell'assalto alla ragazzina. E' possibile un trasferimento di dna tra stoffa-attrezzo-leggins?

Inoltre, pur essendo MB in carcere, la sorella gemella è libera come l'aria esattamente come mamma Ester ed il babbo "ufficiale".

Possibile in famiglia non si sia tentato, vista la sicurezza della donna nello smentire un qualsivoglia trascorso amoroso con il Guerrinoni, un esame? Non dico arrivare ad un dna ma almeno una tipizzazione HLA si ottiene nel giro di poche ore ed avrebbe potuto, in caso di riscontro positivo e quindi di familiarità tra i tre, dare uno scossone mica da ridere alle indagini.

Non è un esame particolarmente costoso e comunque quando so di avere un figlio, un fratello in carcere innocente ecco che mi attivo immediatamente e non attendo di certo questo esame venga fatto con comodo dagli inquirenti.

Ora torniamo invece un istante al DNA di Ignoto 1. Se gli israeliani hanno messo in discussione l'utilizzo della prova genetica come "madre di tutte le prove" ecco che si dovrebbe pensare, visto l'esame ripetuto da diversi laboratori e da diversi tecnici, pensare gioco-forza ad un dolo.

Non ho remore a dire che nel caso di Melania Rea questo dolo a mio avviso c'è stato. E' evidente ma non vuole essere visto. E' stato condannato un innocente e questo putroppo crea un precedente mica da ridere.

Ma nel caso di Yara Gambirasio è possibile questo? E' ipotizzabile si cerchi di coprire qualcuno? Ed in caso di risposta affermativa, chi e per quali interessi?

Ecco, Annika. Tutto cio' che è possibile non deve essere considerato gioco-forza impotizzabile. A meno di non voler apertamente e lealmente accusare qualcuno di dolo voluto.

Altrimenti potremmo anche ipotizzare gli alieni possano aver riprodotto il dna del Bossetti artificialmente per vedere l'effetto che fa, esattamente come quando tutti si va allo zoo comunale.

In fondo chi di noi puo' escludere esistano gli alieni?

Stefania

PINO ha detto...

STEFA'

Chi vuoi che si metta a falsificare dna a catena, ed in Istituti diversi, per incolpare un qualsiasi cittadino come un semplice ed onesto operaio di assassinio?
Non è che ti lasci scivolare anche tu sulla china che ho accennato?
Guardiamo in faccia la realtà, suvvia, con semplicità ed onesta imparzialità.
Diversamente prepareremmo la lega metallica con cui coniare medaglie da appendere al collo di eventuali, presunti colpevoli, solo per eccessivo ed inopportuno garantismo.
Non saremo noi a puntare l'indice verso l'indagato, lasceremo che lo facciano gli inquirenti, osservando quanto detta la coscienza umana prima, e quella del diritto, poi: "in dubbio pro reo".
Indipendentemente dalle mie convinzioni, già espresse.
Pino


Stefania ha detto...

Pino, forse non si è colto, ma la mia era ed è una domanda retorica! Sono anch'io convinta non sia possibile quattro laboratori abbiano tutti portato ad un medesimo risultato. Dovremmo impotizzare la Loggia dei biologi corrotti!

Probabilmente il mio intervento è stato talmente velato da risultare di segno opposto.

Vuoi ti dica la verità? Io non discuto affatto il dna di Bossetti Massimo sia quello riscontrato sulla scena del crimine.

Non è possibile per due motivi: se rilevato in modo errato non avrebbe prodotto match alcuno. Se rilevato correttamente è stata trovata persona che in quei luoghi ci abitava. Fortuna sfacciata? Non credo.

Ora, come giustamente dice Annika bisogna comprendere SOLO come quel dna sia finito sugli abiti della povera Yara.

Ho chiesto (spero qualcuno sia in grado di rispondermi) se a parte la già ipotizzata possibilità un attrezzo fosse stato precedentemente contaminato con il dna di Bossetti, un attrezzo magari rubato, possa aver lasciato tracce tali (nonostante fosse sicuramente asciutto) da porter essere isolate e separate da quelle della vittima, se esiste la possibilità che uno straccio, un fazzoletto con abbondanti chiazze ematiche (come quelle lasciate da chi soffre di epistassi) puo' essere stato usato per avvolgere l'arma del delitto a prescindere questa sia stata di proprietà o in uso precedentemente all'indagato.

Ovvero: perdo sangue dal naso, tampono l'emoragia con quello che mi capita (uno straccio, un fazzoletto in stoffa oppure in carta, ecc ..), il tessuto viene rinvenuto da qualcuno che ci avvolge un attrezzo prima di usarlo contro Yara e lascia quindi le tracce ematiche sulla ragazzina.

Possibile oppure da escludersi? Un percorso stoffa-strumento-corpo è ipotizzabile?

Stefania

filippo ha detto...

Pino, mi pare che siamo gli unici qui a non credere più a babbo natale.... ciao. contestano pure i 4 laboratori . Bossetti è il colpevole, punto e basta.

Anonimo ha detto...

Pino e Stefania

Va bene ribilanciare la discussione cosi' da trovare un'armonia comune, mi piace, ma per farlo bisogna partire dai fatti. Andiamoci piano a parlare di 4 lab con stesso DNA e stesse conclusioni e, soprattutto, usiamo i piedi prima di parlare di sangue.

Massimo scrive (11:12 del 8/7):

"si è scritto: ...essendo il processo di ricerca (sul dna), avvenuto in centri specializzati diversi, con personale diverso (e qui li completo con la parte mancante) e con materiale diverso. Ora tutto è giusto, perché non è che la traccia isolata dalla Cattaneo sia arrivata uguale a tutti i biologi. No, ad ognuno è arrivato un dna già in parte elaborato dai precedenti. Poi ognuno ha aggiunto del suo, certamente in maniera professionale, per migliorarlo e renderlo completo..."

E alle aggiunge (11:28):

"Non si sa se le tracce trovate su Yara siano di sangue, di saliva, di sudore o di altro. Questo lo scrive la Cattaneo, quindi è certo anche se qualcuno si ostina a parlare solo di sangue."

Ciao. Annika

Stefania ha detto...

Filippo, ma sai leggere?

Stefania

PINO ha detto...

STEFANIA

TUTTO è ipotizzabile, certo. ma ci sono pure ipotesi che rasentano la fantasia favolistica.

E prima di accettare, tale versione favoleggiante, si dovrebbe accertare , prima di tutto, se la presunta epistassi sia stata accertata e curata da un medico, nonchè il nome del sanitario stesso, il quale avrebbe consigliato certamente al proprio paziente, trattamenti adeguati, come la fotocoagulazione dei vasi interessati a mezzo laser, liberandolo definitivamente da una patologia non grave ma fastidiosa, specie se avveniva anche durante il lavoro.
Precisazione che non mi pare il Bossetti abbia mai fatto.
Cercasse altre cause più plausibili l'indagato, per "spiegare" la presenza del suo dna sul corpo della piccola Yara.
Pino

filippo ha detto...

Stefani mi sono scordato di te, ma non evita le "offese". Non sto a leggere tutti messaggi credimi, non ci riesco mi verrebbe il mal di pancia... cioa

PINO ha detto...

p.s.
Per quanto riguarda l'insistenza di alcuni commentatori sul perchè siano o non siano stati eseguiti analisi di dna della famiglia Bosseti, ritengo molto verosmile la spiegazione fornita da GIACOMO, e che riporto in calce, in corsivo, passata, immeritatamente "sotto i ponti"
Auguri Giacomo, sei stato l'unico ad avere avuto tale intuizione.
Pino.
cit):"Secondo me, è chiaro il motivo per cui la Procura di Bergamo non vuole ufficializzare nessun confronto tra DNA dell'attuale indagato e quello di altre persone. Ormai è stata ASSODATA la circostanza che tale DNA sia IDENTICO a quello trovato sul corpo della povera Yara, e attribuito ad ignoto1.
Quindi è SCIENTIFICAMENTE provato che Ignoto1 e MB sono la stessa persona.
Se la Procura si mettesse a fare raffronti tra DNA di Bossetti e quello di altre persone, tra cui il padre "ufficiale", darebbe l'impressione di non essere certa dell'identità tra ignoto1 e Bossetti.
Non solo, ma devierebbe l'attenzione dal fatto che si tratta di un PROCESSO PENALE per omicidio e non di una CAUSA CIVILE per riconoscimento o disconoscimento di paternità."

filippo ha detto...

Infatti, Giacomo ha detto una cosa sacrosanta.

filippo ha detto...

dal titolo di questo articolo (sul quale mi sono da subito trovato in disaccordo) la si può mettere su questi termini: c'è chi scommette sulla verità di Ester Arzuffi e chi, come il sottoscritto, scommette sulla colpevolezza del Bossetti!

Unknown ha detto...

Bene Filippo, confermami che accetti la scommessa per come esposta nell'articolo, a 99,99 come la certezza del Dna, ed io ti mando un modulo nel quale dovrai solo inserire il sistema di pagamento che più ti aggrada e rispedirmelo firmato per accettazione. Ad esempio, se io scommetto 500 euro tu mi devi garantire che sei in grado di pagarne quasi 50.000 - se non li hai contanti inserisci qualche immobile a garanzia. Invierò poi la scommessa a un notaio che provvederà anche a verificare il valore della tua garanzia). Se ti sta bene, da ora in poi ci scriviamo in privato.

Massimo

filippo ha detto...

Massimo, la stai buttando un po' in "vacca" e anche in maniera eccessivamente polemica. Accetta chi non condivide il pensiero (è forse il primo caso in cui mi vedi contrario ai tuoi ottimi articoli), e aspettiamo il giudizio. Sei tu il primo che ha fatto un uscita giustizialista (che ho condiviso) con il primo post dopo l'arresto, poi hai cnacellato l'articolo. Sono convinto, e questa sarà la mia ricompensa e la tua pagata, che quell'articolo prima o poi dovrai ripostarlo a caratteri cubitali. ciao con simpatia.

filippo ha detto...

Massimo, la stai buttando un po' in "vacca" e anche in maniera eccessivamente polemica. Accetta chi non condivide il pensiero (è forse il primo caso in cui mi vedi contrario ai tuoi ottimi articoli), e aspettiamo il giudizio. Sei tu il primo che ha fatto un uscita giustizialista (che ho condiviso) con il primo post dopo l'arresto, poi hai cnacellato l'articolo. Sono convinto, e questa sarà la mia ricompensa e la tua pagata, che quell'articolo prima o poi dovrai ripostarlo a caratteri cubitali. ciao con simpatia.

Mimosa ha detto...

@ Annika

riguardo all'ultima frase di Massimo che tu citi in merito al materiale "incerto", evidentemente non hai letto un mio dettagliato post 08 luglio 2014 23:31 che riportava il testo dell'Ordinanza, che deduco non hai altrettanto letto.

Mimosa ha detto...



http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2014/06/21/gli-scienziati-e-la-firma-del-dna-ecco-perche-inchioda-il-killer15.html
Non è stato nemmeno necessario fare l'esame del Dna al padre anagrafico. Perché?
«Perché — risponde Boncinelli — "Ignoto uno" ha, stando ai test del Dna, dentro di sé le parole del padre e quelle della madre, e possono essere solo quelle».


http://www.focus.it/scienza/il-dna-e-le-analisi-forensiche_C12.aspx
DOMANDA al dott. Emiliano Giardina: Come viene considerata la prova del DNA, dal punto di vista giuridico?
La Corte di Cassazione penale, a partire dal 2004, ha deciso che «Gli esiti dell’indagine genetica condotta sul DNA, atteso l’elevatissimo numero delle ricorrenze statistiche confermative, tale da rendere infinitesimale la possibilità di un errore, presentano natura di prova, e non di mero elemento indiziario». Cioè significa che le “impronte digitali genetiche” sono equiparate a quelle reali, che ci sono sulla punta delle dita.

Anonimo ha detto...

Ciao Mimosa!

Ammetto con grande orgoglio di non aver letto ne' di avere alcuna intenzione di leggere il testo dell'Ordinanza. E' in italiano, probabilmente noiosissimo, non e' una perizia di autopsia e non intendo ributtarmi nella mischia come nel caso Rea.

Posso dirti pero' che avevo letto il tuo post e che quanto segue lo scrivo con piena cognizione di causa. Il problema, vedi, e' che la traccia analizzata era mista, esposta alle intemperie e, per di piu', neanche troppo recente. Parlare allegramente di concentrazioni di dna tanto per stabilirne l'origine e' altamente azzardato e un totale NO-NO! Assolutamente non e' cosi' che si procede, ma quando mai?!

Esiste un semplicissimo modo per accertarsi dell'origine di una traccia presumibilmente ematica: RSID-blood!

Il sangue, e soprattutto una blood stain intrisa in un tessuto, non si disintegra come la Sg in vagina entro 48h. Il RSID-blood e' ancora effettuabilissimo oggi stesso, e lo sarebbe anche in caso di traccia assolutamente minima. Il RSID-blood e' ideale: si tratta di un confirmatory test esclusivo per sangue umano (ovvero reagisce solo al sangue e solo di esseri umani), non produce falsi negativi ne' high dose hook effect e costa solo qualche euro. Un nonnulla rispetto a cio' che e' stato speso finora!

E allora, piuttosto che procedere per tortuose e discutibili deduzioni cosi' come per il dna, perche' non hanno semplicemente eseguito il test di conferma? Perche' non farlo adesso?

Pertanto, fino a test confermativo effettuato e documentato, possibilmente alla presenza di un rappresentante esperto della difesa, per me (e per tutti) quella traccia e' e rimane solo ed esclusivamente una traccia non meglio identificata. Un po' cio' che scriveva anche Massimo.

Ciao. Annika

Anonimo ha detto...

Ciao Mimosa!

Ammetto con grande orgoglio di non aver letto ne' di avere alcuna intenzione di leggere il testo dell'Ordinanza. E' in italiano, probabilmente noiosissimo, non e' una perizia di autopsia e non intendo ributtarmi nella mischia come nel caso Rea.

Posso dirti pero' che avevo letto il tuo post e che quanto segue lo scrivo con piena cognizione di causa. Il problema, vedi, e' che la traccia analizzata era mista, esposta alle intemperie e, per di piu', neanche troppo recente. Parlare allegramente di concentrazioni di dna tanto per stabilirne l'origine e' altamente azzardato e un totale NO-NO! Assolutamente non e' cosi' che si procede, ma quando mai?!

Esiste un semplicissimo modo per accertarsi dell'origine di una traccia presumibilmente ematica: RSID-blood!

Il sangue, e soprattutto una blood stain intrisa in un tessuto, non si disintegra come la Sg in vagina entro 48h. Il RSID-blood e' ancora effettuabilissimo oggi stesso, e lo sarebbe anche in caso di traccia assolutamente minima. Il RSID-blood e' ideale: si tratta di un confirmatory test esclusivo per sangue umano (ovvero reagisce solo al sangue e solo di esseri umani), non produce falsi negativi ne' high dose hook effect e costa solo qualche euro. Un nonnulla rispetto a cio' che e' stato speso finora!

E allora, piuttosto che procedere per tortuose e discutibili deduzioni cosi' come per il dna, perche' non hanno semplicemente eseguito il test di conferma? Perche' non farlo adesso?

Pertanto, fino a test confermativo effettuato e documentato, possibilmente alla presenza di un rappresentante esperto della difesa, per me (e per tutti) quella traccia e' e rimane solo ed esclusivamente una traccia non meglio identificata. Un po' cio' che scriveva anche Massimo.

Ciao. Annika

Pamba ha detto...

Sarebbe interessante capire qualcosa di più di questa macchia, anche per riflettere sulle modalità dell'aggressione.

Parto dalla collocazione.
L'Ordinanza riporta 8 ferite da taglio e 1 da punta e taglio (gola, polsi, torace, dorso, gamba destra).

Ad aver determinata la macchia sui leggins potrebbe essere l'atto di recisione degli slip della ragazzina (atto che reputo volontario, assieme allo slacciamento del reggiseno).
In altre parole, potrebbe derivare dal tracciamento di uno dei segni che formavano la X= nella zona lombare di Yara, nel tratto più in basso e di lato, ma posteriormente.

Le ferite, non profonde più di 2 cm vengono definite dall'Ordinanza "tagliuzzamenti". Agghiacciante!
L'unica diversità potrebbe essere in quell'unica ferita da punta e da taglio, che immagino derivare da una manovra diversa dell'arma, appunto per tranciare anche gli indumenti.

Non so se mi sono spiegata, ma immagino queste operazioni come l'atto finale, prima le sevizie e poi, l'aggressore che si pone sopra la vittima, prona, nella zona sacrale.
Nell'atto finale di recisione degli slip si taglia anche lui inavvertitamente, dovendo tranciare parti elastiche, con la punta dell'arma.

«Meno recenti ‹Vecchi   1 – 200 di 405   Nuovi› Più recenti»