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Non c'è altra soluzione se non quella che si vede. Spiace perché davvero in questi giorni si è sperato che il comandante della Concordia avesse fatto tutto il possibile per salvare i suoi passeggeri, e lo si è sperato per lui, per la sua vita futura, ed invece ad ogni nuovo alito d'aria escono brutte verità che sommandosi alle vecchie danno un quadro univoco e privo di contraddizioni. Si è capito molto bene, quindi, che il capitano Schettino aveva scientemente programmato quel "inchino all'isola del Giglio". Nella pagina facebook di Patrizia Tievoli, sorella di un maìtre imbarcato solo per far ritorno alla sua casa di Savona, alle 21.08 si leggeva: "Fra poco passerà "vicina vicina" la Costa Concordia, un salutone al mio fratello che a Savona finalmente sbarcherà, per godersi un po' di vacanza". Quanto scritto, ed in particolare le parole: "vicino vicino", può solo significare che la signora Tievoli era informata dell'intenzione del comandante di arrivare a sfiorare la costa, così a dar ragione ad alcuni sottufficiali, uno il capitano Mario Palombo, che hanno dichiarato, ai pm, guidasse la nave da crociera quasi fosse una "Ferrari".
Per cui alle 21.08 già c'era chi sapeva che il capitano, non considerando anche solo il minimo pericolo, aveva intenzione di far rischiare la vita a 4200 persone. Ed alle 21.30 c'è stata la certezza di un suo gesto calcolato in quanto, proprio nel preciso momento dell'impatto, era al telefono con l'ex commodoro Mauro Terenzio Palombo, abitante al Giglio a cui, parole dello stesso Schettino, l'inchino era in fondo destinato. Un inchino che si è ripetuto più volte in questi anni, quasi un'usanza tollerata anche dai vertici di Costa Crociere" (e forse anche da altre compagnie), che offriva un simpatico diversivo ai turisti dell'isola, tanto che anche il sindaco ad agosto aveva ringraziato via mail il capitano per quei fuori programma piacevoli, ma che non era mai arrivato a far navigare la nave a soli centocinquanta/duecento metri dalla costa rocciosa. Fra l'altro l'estate a gennaio non s'è mai vista, e l'isola di turisti non ne aveva su di sé manco uno al momento del naufragio. Ed ecco che come quasi sempre capita dal voler esagerare, e ci sarebbe da investigare per scoprire il vero perché, si è creata una tragedia. Tragedia che poteva ben essere peggiore ma che poteva essere evitata.
E che dire delle sue successive telefonate? Un capitano di polso, se informato dai macchinisti che la nave sta imbarcando acqua (ed è stato informato subito), per prima cosa cala le ancore, poi da i canonici quindici minuti ai passeggeri, per andare in cabina a prendere i giubbotti e quanto può loro servire, manda gli addetti a controllare ogni angolo per evitare restino persone a bordo, riempie tutte le scialuppe e sale nell'ultima. Con oltre mille uomini di equipaggio, uno ogni tre persone, non dovrebbe essere impresa impossibile fino a quando la nave resta in posizione piana o poco inclinata. Ma la mancanza di ordini dalla sala comando, proprio a causa di tre delle telefonate suddette (che hanno portato via quasi un'ora), ha creato il caos e costretto altri ad agire. Fra questi il capitano Roberto Bosio, fuori servizio ed addormentato nella sua cabina (anche lui doveva sbarcare a Savona per tornare a casa), che dopo lo schianto, ed accortosi del pericolo, non ha aspettato ordini raccomandando da subito a chi incontrava di mettersi il giubbotto di salvataggio e di recarsi al punto di raccolta. La sua posizione è sulla stessa lunghezza d'onda di Mario Palombo. Non ha rilasciato dichiarazioni dirette contro Francesco Schettino, la "Costa" ha vietato ogni genere di intervista, però al telefono con la madre ha parlato di un capitano vergognoso dicendole che quanto scritto su "Repubblica" è esattamente quanto accaduto.
Passeggeri ammassati che attendono gli ordini |
Ma torniamo alle telefonate ed al cellulare, i particolari che inchiodano il capitano alle sue responsabilità. Non sono ancora le dieci, il disastro che si sta configurando è ormai chiaro e lui parla al telefono con chi è preposto dalla "Costa Crociere" a cercare soluzioni quando capitano simili emergenze. Il "mayday" non parte neppure in quel momento, è probabile che chi gli ha risposto abbia pensato troppo alla pubblicità negativa sperando in un miracolo, e così si lasciano i passeggeri nella paura e si continua a parlare di guasto elettrico. La nave è ancora in orizzontale ed inizia a piegare da un lato lentamente. Arriviamo alle 22.45/23.00, quando i passeggeri iniziano ad ammassarsi ai punti di raccolta, foto sopra. Vedete per caso giubbotti gialli? I mille uomini in servizio lo dovevano indossare di quel colore ma all'interno del punto di raccolta non se ne vedono. Eppure ce n'erano. Non lì, erano fuori, ai cancelletti di imbarco per le scialuppe... ma avevano ordine di tenerli chiusi ed aspettare l'ok dalla sala comando.
Ma l'ordine non arrivava mai ed allora, non appena si è registrata un'altra inclinazione, si è deciso di agire senza averne l'autorizzazione. Ed il comandante dov'era? Si fingeva tranquillo ed era al telefono, questa volta con le persone giuste (anche se già i carabinieri si erano interessati della nave dato che avevano ricevuto una telefonata dalla figlia di una passeggera allarmata... ed anche a loro dalla Concordia si era detto che tutto era sotto controllo). Infatti alle 22.58 viene informata la capitaneria e chiesto aiuto. L'evacuazione è già in atto, ma la ressa non è regolata. I ponti sono pieni di persone spaventate e bambini che urlano, persone incredule che da un'ora e mezza vivono nell'angoscia, un'ora e mezza persa a tergiversare. Un'ora dopo, la nave è ancora in una buona linea di galleggiamento, vedi il filmato della guardia di finanza delle 23.58. E' leggermente inclinata ed il capitano è a bordo e comanda. Nonostante lo sbarco sia iniziato solo da un'ora, già sono molto più di mille le persone a terra (in quelle scialuppe si caricano da 100 a 150 passeggeri ognuna). Un'altra ora di soccorsi mandano a terra altri 1500/2000 passeggeri, ma arriva il momento del collasso di lato. Un'ultima ora, al massimo, e tutti sarebbero scesi salvi, invece in quella condizione verticale scendere è molto più difficile. La guardia costiera filma le persone camminare sullo scafo emerso per raggiungere la scaletta che porta alla motovedetta della capitaneria. Pensate forse che un settantenne o una bambina con sua madre avrebbero potuto fare un percorso del genere? Ecco perché si dice di far scendere prima le donne e i bambini.
Gli ultimi a scendere camminano sullo scafo |
Ma da questo momento in poi iniziano nuovi guai. La capitaneria di porto dalle 23.30 sta cercando, tramite gli strumenti di bordo, di parlare col capitano. A volte riescono a volte no. Poi col numero del suo cellulare lo rintracciano. E' sulle rocce, ma non lo dice subito, e quando è costretto dichiara di essere scivolato dalla nave mentre questa era collassata improvvisamente, è passata esattamente la mezzanotte da quarantasei minuti. Ma non si capisce bene quanto dice perché non è caduto in mare, sia lui che altri due ufficiali (ed una donna bionda) sono caduti direttamente sulla scialuppa di salvataggio. Che fortuna! Inoltre, e pare davvero strano, i tanti testimoni che si sono rifugiati in chiesa, e gli ufficiali che soccorrevano i passeggeri, al parroco hanno detto di averlo visto portare con sé una valigia (c'è l'intervista audio). Insomma, sarebbe caduto dall'alto, assieme ad altri, in una scialuppa senza perdere il cellulare e riuscendo, addirittura, a portarsi appresso la valigia? Ma fermiamoci sull'orario. Abbiamo detto che la telefonata gli è giunta a mezzanotte e quarantasei. I soccorsi delle motovedette (per recuperare gli uomini sullo scafo che paiono formichine) vanno avanti fino alle quattro, poi continueranno fino alle sei senza riuscire a portare altri sopravvissuti al porto.
E da qui si comprende che non potevano esserci rimaste solo quaranta persone sulla nave, (erano quaranta alle 3.30) primo numero dallo Schettino dichiarato, e neppure cento, secondo numero dichiarato. Inoltre c'è da mangiarsi le mani perché dalla ricostruzione si capisce molto bene che se alle 21.50, ma anche alle 22.00 o poco più, invece di tergiversare si fosse ordinato di salire sulle scialuppe, forse tutti sarebbero scesi a terra sani e salvi prima del collasso finale. Ed a nulla vale la testimonianza di una donna giovane e bella se questa ha trascorso la serata col capitano, se era con lui sulla plancia al momento dell'impatto, se non era registrata (prima la Costa dice no, poi dice sì) e davvero alloggiava nel salottino accanto alla sala comandi. Non vale neppure se da dipendente "Costa" quel viaggio lo avesse voluto fare da sola per svago. Non vale perché chi eventualmente fosse stato aiutato dallo Schettino a quest'ora, dopo tanti giorni, avrebbe testimoniato il suo impegno e parlato in suo favore. Ed invece su questo lato il silenzio è totale, solo la donna (che non si sa quale ruolo abbia avuto nella vicenda) che ad una televisione estera dice di aver conosciuto un eroe che ha salvato tremila persone.
Prima di tutto "l'eroe" se non si fosse avvicinato così tanto alla costa non avrebbe dovuto salvare nessuno, ed a quest'ora starebbe tornandosene a casa dalla famiglia dopo una bella vacanza in mare. In secondo luogo se avesse fatto il capitano sin da subito, e vedremo se la responsabilità è solo sua o anche di qualche addetto "Costa Crociere", i passeggeri sarebbero riusciti a scendere tutti. Per terza ed ultima, se invece di scivolare fuori dalla nave si fosse aggrappato meglio (lui, il suo cellulare, la sua valigia e le persone che lo attorniavano) andando sullo scafo a far la formichina come i passeggeri e l'equipaggio rimasto fino all'ultimo secondo sulla nave, nessuno lo avrebbe accusato di codardia e nessuno avrebbe messo in commercio maglie con la scritta: "Vada a bordo cazzo...!".
100.000 firme da inviare al premier Mario Monti
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Melania Rea. Niente visita al padre... il gioco di prestigio dei legali
Sarah Scazzi. Il giudice è un ex sostituto procuratore di Taranto
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Serena Mollicone e le quindici tracce biologiche
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23 commenti:
Complimenti, Massimo, articolo giustamente vibrante d’indignazione!
In attesa dell’accertamento delle (ir)responsabilità, questo incredibile “errore umano” ed il comportamento “non dignitoso” del comandante hanno causato vite spezzate e danni incalcolabili. Ancora siamo nella fase dolorosa dell’emergenza e il mio pensiero va principalmente agli scomparsi ed ai dispersi.
Spero anche che non succeda come al solito in Italia, dove una tragedia finisce per essere soltanto il titolo di una nuova e postuma norma.
Se, come sembra, ci sono stati precedenti comportamenti rischiosi da parte del comandante e sarà doveroso accertarli, è vero anche quanto evidenziato da Manlio Tummolo nell’altro articolo: è incredibilmente normale il saluto alla costa di questi colossi.
Con tutto il rispetto per chi ci lavora, per gli ospiti e gli operatori di questo turismo, per me è incredibile quanto si può vedere in rete e in “diretta” sul loro passaggio in ambiente sensibili (Laguna di Venezia, Cinque Terre, alcune tra le isole più belle del Mare Nostrum), e non solo in queste zone pregiate d’Italia.
Leggo soltanto oggi che il governo starebbe pensando ad un provvedimento legislativo che limita il transito delle navi nelle zone a rischio ambientale. Intanto apprendo, sempre dai giornali (e non so se è un’operazione di marketing), che ci sarebbe un boom delle prenotazioni delle crociere delle Compagnia, grazie al fortissimo ribasso dei prezzi.
Non ho più parole….
sai Massimo, da tempo se ne parlava, ma sotto Natale si era ventilata la possibilità di prenotare proprio quella crociera proprio su quella nave. Fatalità volle che pensai al mio bambino, due anni appena compiuti, e alla difficoltà di seguirlo in un apparato del genere, o di individuare eventuali pericoli, mi opposi con tutte le mie forze, la cosa arrivò ad un litigio, ma ottenni il nulla di fatto.
Bene, posso solo ringraziare il fatto di essere estremamente paranoica, perchè in una situazione del genere NON SO come abbiano fatto quei genitori con bambini dai passi ancora malfermi, nè più piccoli.
Sono pur sempre almeno 10 se non 14Kg da portare al collo, e non è uno scherzo, nè puoi dirgli "aggrappati" o "nuota", nè riusciresti a nuotare tu.
Non riesco nemmeno a pensare all'orrore di quei genitori, a come abbiano fatto, nè riesco a smettere di pensare a quella povera bambina di CINQUE anni rimasta là sotto.
Anch’io Tabula, alla piccola Daiana, al giovane batterista che ha lasciato il suo posto sulla scialuppa ad un bambino, ai tanti altri attesi o pianti dai propri familiari…
Intanto si concede supervelocemente gli arresti domiciliari al comandante e con una norma salva-ambiente (giusta, ma dove sono le norme ed i controlli che dovrebbero sempre tutelare e vigilare in primis sull’incolumità delle persone?) si passerà un colpo di spugna sull’ennesima tragedia annunciata?
più che tragedia annunciata, Pamba, questa è una tragedia PROCURATA.
Ci sono precise responsabilità personali da parte di chi quelle decisioni le ha prese, che hanno condotto alla morte di diverse persone.
Non una: è strage.
Per motivi di lavoro ho effettuato numerosi round- trip (da Genova al Brasile passando per il west Africa e ritorno) sui cargo della Grimaldi.
La nave ro-ro/container Repubblica di Venezia - benche di stazza inferiore della Concordia ma più o meno delle stesse dimensioni http://www.grimaldi-freightercruises.com/ - offriva ( ed offre tutt’ora ) un limitato servizio passeggeri ( max 60 ma io ho raramente viaggiato con più di 16 persone)
Questa esperienza mi ha dato l’opportunità di conoscere la vita quotidiana di bordo e di trascorrere lunghi periodi di navigazione a diretto contatto con i marittimi imbarcati
Nel corso di questi miei numerosi viaggi si sono alternati 5 diversi comandanti TUTTI di età non inferiore ai 40/50 anni, ognuno dei quali con curriculum di tutto rispetto ed esperienze di navigazione altamente qualificate.
Stesso dicasi per i Direttori di Macchina e i relativi ufficiali sia di Macchina che di Coperta.
Marconista, Nostromo, semplici marinai e personale di cambusa..
Ora, se è pur vero quello che mi fu detto al mio primo imbarco e cioè che una nave cargo è molto più sicura di una passeggeri poiché per l’armatore “le merci” valgono ( in quanto costerebbero) più delle “vite umane” e di conseguenza il team di bordo è scelto forse con una logica diversa, tuttavia mi domando come uno sconsiderato del calibro Schettino abbia potuto ottenere la nomina di Comandante e secondo quali criteri la Costa abbia affidato ad un imbecille del genere non solo la vita di oltre 4000 persone ma anche il comando di un mastodonte di quelle dimensioni.
Avevo appreso che , almeno presso la Grimaldi, un ufficiale otteneva la nomima a ruolo di Comandante di crociera SOLO dopo un certo numero di anni di navigazione e a fronte di un’esperienza su navi del medesimo tonnellaggio con un grado come MINIMO di Comandante in Seconda
Nel caso di Schettino non c’è traccia della carriera e del curriculum professionale di questo scellerato irresponsabile
Scusate la digressione di carattere “personale” ma l’aver vissuto molto da vicino la vita a bordo su questi giganti del mare ed aver più volte verificato la responsabilità e soprattutto la competenza con le quali, a cominciare dal Comandante stesso, veniva affrontato qualunque tipo di emergenza dalla meno grave alla più problematica, non riesco a capacitarmi come abbia potuto accadere un traumatico e luttuoso evento di tale portata quando esistevano tutte le condizioni favorevoli per evitarlo
Sospetto che parte di responsabilità sia da attribuire anche alla compagnia Costa che probabilmente avrà spinto lo Schettino a minimizzare l’incidente provocando il disastro che ne è seguito.
Al fine di renderci conto maggiormente della scelleratezza ed irresponsabilità del gesto che è alla base di questa sciagura consiglierei di leggere
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDNotizia=486617&IDCategoria=1
http://www.ilnautilus.it/news/2012-01-14/costa-concordia-i-record-dell%E2%80%99ais-vessel-traffic-sono-importanti_6618/
http://gcaptain.com/cruise-ship-costa-concordia-sinks/?37456
Se fosse veramente confermato che Schettino ha voluto far passare la Concordia tra quei due scogli (vi sono su internet foto di navi da crociera che passano tra i faraglioni di Capri e quindi non è una ipotesi inverosimile), non saprei proprio più cosa pensare.
Anche l'applicazione del massimo della pena prevista per l'omicidio colposo con tutte le aggravanti del caso sommata alle pene per le infrazioni del codice della navigazione, non credo potrebbero rendere giustizia a chi ha perso la vita ed a chi ha vissuto tale incubo.
Per chi non lo ha ancora fatto, suggerisco inoltre la lettura integrale dei brogliacci della Capitaneria (Repubblica o il Corriere). Tutto quello che ha scritto Massimo è perfettamente riscontrabile lì. Ma sono certo che dalle indagini emergeranno particolari ancora più socncertanti.
@Tabula
Dio me ne scampi..nessun intento da parte mia di minimizzare l'indubbia responsabilità personale di Schettino.
Credo comunque necessario, come mi sembra di leggere nelle parole di Enrico, interrogarsi anche su chi ha consentito a questo "irresponsabile" una rapida promozione, e in generale, a certi comportamenti delle Compagnie forse tollerati finora, ma comunque a rischio di "tragedie procurate".
Ciao
Ve lo dico io quale è uno dei criteri di valutazione dei comandanti delle navi da crociera:
la AVVENENZA, la SIMPATIA, la CORDIALITA' insomma qualità che servono ad "affascinare" l'utenza femminile che sale a bordo.
E altrettanto per gli altri ufficiali come il Commissario.
Quando oggi pomeriggio l'ho sentito dire in tv, non ho potuto fare a meno di ricordare quelli che ho visto nella mia unica (prima e ultima!) crociera: fanno i galletti con le belle donne che viaggiano sole e le signorine, appena ti incontrano si fermano a chiacchierare con grandi sorrisi, ti prendono sottobraccio, ti fanno i complimenti, si fanno le foto assieme a te e ti invitano anche in plancia di comando (ma ad orari particolari, ad esempio di sera).
Vi confesso che ti sembra di essere trattata da principessa, da persona importante (salvo poi a sentirti ridicola che alla tua età ti gratifichi per dei bellimbusti che sono costretti a fare i dongiovanni ad ogni crociera ...)
(Io veramente non ero all'altezza del Comandante ... ma del Commissario di bordo, che comunque è considerato il general manager della nave, capo di tutti i servizi)
Ancora questo vi dico: l'ultima sera, nel salone delle feste tutta la squadra degli ufficiali si presenta in bella divisa di gala, cantano, ballano, fanno qualche scenetta e alla fine con un bell'inchino mandando baci a destra e a manca sfilano uno dopo l'altro come in passerella tra gli applausi del pubblico e gridolini femminei.
Anche le navi della SMC ogni volta che passano davanti a Sorrento fanno il saluto, accendono tutte le luci e suonano le sirene mentre dalla costa sparano fuochi d’artificio e suonano trombette.
Mimosa
evvai!Mimosa
Sinceri complimenti per la netiquette
OT tra me e te: Marzo è ormai vicino, Mimosa, non ti scordar di me..
Un'altra cosa incredibile ho sentito, ed Enrico l’ha centrata in pieno, per gli armatori delle navi da crociera il costo delle vite umane è stimato meno del costo che verrebbero a sostenere (a totale loro carico) per l’intero apparato dei soccorsi in una condizione di “non imminente pericolo”.
Per questo hanno atteso a dare l’SOS e da bordo hanno minimizzato quando la Capitaneria di Porto ha chiamato.
E per questo la Procura di Grosseto vuole sentire come “persona informata dei fatti” il capo dell’unità di crisi della Costa.
Oltre a ciò, il fatto di minimizzare (mentire sarebbe più corretto) anche con i passeggeri è considerato necessità per evitare il panico totale.
Lo hanno fatto anche quei supertecnici appena qualche giorno prima del terremoto all’Aquila … e che? mica potevano dire alla gente “state attenti, tra poco arriva un cataclisma? … sai che fuggi fuggi generale … chi avrebbe potuto governare un’intera città nel panico? … quando sento dire “tranquilli, non c’è immediato pericolo”, io già mi metto in salvo!
Mimosa
@ Pamba, sei nei miei pensieri!
E brava Mimosa! Il problema della superficialita' (che puo' diventare criminale) nella scelta dei professionisti cui vengono affidate addirittura vite umane, penso sia molto molto italiano. Senza voler sparare addosso a quello che resta il mio Paese, il paese che amo, é terribile pensare a quanto siamo diventati tolleranti, a quanto uniformati siano i criteri di giudizio. Il capitano di una nave? Un belloccio da love boat, chiaro. Abbronzato ricciolone piacione con tanto di biondina a fianco. E che fa ''l'inchino'' alla terraferma, insomma mostra i muscoli. Non dimentichiamo, con il colpevole accordo dei suoi armatori, di tutti i responsabili della Costa Crociere che avevano un ritorno d'immagine e popolarita' mica da ridere.
Anche loro mi auguro siano coinvolti - e duramente - nell'indagine. Posso anche umanamente capire il panico di qualcuno, non siamo nati tutti leoni.... ma la perdita ENORME di tempo che ha perfettamente ricostruito Massimo, estremo tentativo di ''imbellettare'' l'immagine della compagnia, perdita di tempo che SENZA DUBBIO ha causato la morte di persone...beh quello no, quello non si puo' scusare. Quello é lo specchio dell'Italia peggiore. E scusate se non c'entra del tutto, ma non vi pare ridicolo e parte di uno stesso problema il fatto che i nostri politici (Oddio non tutti) abbiano rimborsi persino su ritocchi estetici? L'immagine, si sa... E che per sedere in Parlamento sembra sia diventato obbligatorio per le signore (di nuovo, non tutte grazie a Dio) almeno un piccolo lifting?
Che voglia di urlare ''chissenefrega se siete decorativi, noi vogliamo la competenza, stop.''
Anche da Schettino l'avremmo voluta, ma lui come certamente alti dirigenti Costa era impegnato con la testa altrove.
Per me, 'sta gente dovrebbe avere un segno distintivo, così magari si puo' decidere se stare alla larga o se ci va bene così. E avrei pensato anche a cosa: una bandana, una bella bandana come quelle che nascondono i capelli trapiantati in attesa di ricrescita. Ciao a tutti, e come sempre grazie Massimo
A proposito del "costo" delle vite umane, mi viene in mente un'altra considerazione. Sembra che il comandante abbia manovrato per far arenare la nave contro gli scogli. Questa manovra sarebbe stata forse impossibile dopo aver dato l'ordine di evacuazione generale (con le scialuppe che venivano calate in acqua, ecc.). Ma in questo modo diventa fattibile recuperare la nave e restaurarla.. dopotutto vale 400 milioni!
@ANONIMO
della serie : "PRIMA salva la nave e POI i passeggeri" .
Sciagurata raccomandazione che la Costa crociere, interpellata PRIMA della capitaneria , avrà certamente consigliato a Schettino, salvo poi affrettarsi, a catastrofe avvenuta, a buttare a mare il comandante ( che merita questo ed altro ! ) e a dichiarare per bocca dell’amministratore delegato Foschi “ i membri dell'equipaggio si sono comportati da eroi. E scusate se mi commuovo".
(non so se ci avete fatto caso ma adesso dopo le”famose” lacrime della Fornero TUTTI hanno cominciato a “commuoversi”…)
eH.
Mi pare che la Costa sia ora una Compagnia americana, o multinazionale, la cui gestione riguarda relativamente poco gli Italiani. Ad ogni modo, che recuperino o meno il catorcio e lo rimettano pure a nuovo, quanta gente, d'ora in avanti, andrà a fare una crociera con tale Compagnia ? A parte i soliti desiderosi di avventure marine e di qualche bel naufragio emozionante, credo che la clientela calerà paurosamente, perciò sarà bene che la Compagnia cambi nome e marchio se vuol avere qualche speranza per il futuro.
Comunque, a parte qualsiasi altra considerazione, non capisco come possa attrarre un viaggio su navi che non hanno PIU’ NIENTE delle "navi" così come erano concepite prima che venissero trasformate e deturpate in pacchiani alberghi a 5 stelle, tipiche “americanate” pericolosamente galleggianti con 4000 persone che mangiano e bevono da quando si svegliano a quando vanno a dormire, dove la SICUREZZA dei passeggeri è solo un “optional” sempre meno preso in considerazione affidato CRIMINALMENTE nelle mani di un manipolo di cog@@ioni lautamente foraggiati da una manica di delinquenti preoccupati solo di far soldi sfruttando le immaginarie frenesie goderecce di vacanzieri di massa
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Ps : mi piacerebbe tanto sapere chi governava l'imbarcazione al momento dell'impatto. Dalle h.20 alle h. 24 il turno di guardia è assegnato al 3° Ufficiale ma in casi di manovre che presentano rischi - e questo era il caso, eccome !- il Comandante HA L'OBBLIGO di assumere personalmente la direzione della nave e di non abbandonare il suo posto fin quando non sia certo che la navigazione sia in sicurezza .
Non mi sembra che nessun giornalista abbia mai posto questa domanda.
Se il Comandante era a cena ed è salito in plancia con il maitre solo pochi istanti prima dell'incidente vuol dire che fino a quel momento la nave - che viaggiava a 15 nodi di velocità ! - era nelle mani di un ufficiale ancora alle prime armi
Spero che, ALMENO QUESTO, non sia avvenuto !
Ciao Enrico.
Certo che chiamarle navi è improprio, e di certo c'è che la gente si potrebbe divertire anche se il comandante fosse serio e se ne restasse a controllare il computer nella sala comandi (altro li non c'è da fare quando sei al largo.
La Concordia era una sorta di tre enormi villaggi turistici, con non so quanti ristoranti, che galleggiavano. Ed hai ragione, in crociera non si fa altro che mangiare (in ogni angolo c'è cibo), ma non si ingrassa perché per arrivare alla cabina devi fare la maratona di New York. Fra l'altro questo è stato un naufragio enorme ed ha avuto un'enorme risalto mediatico, ma su quella nave (e su tante altre da crociera) c'erano già stati dei morti, anche italiani, in altri incidenti (uno a Barcellona), ma in quei casi si è taciuto. Di solito chi è al timone non prende bene le misure e sale sui moli del porto.
Anch'io ho pensato che il timone lo avesse in mano un altro... una sorta di battesimo, e l'ho pensato perché arrivare in prossimità degli scogli a 15 nodi è pazzesco per una nave con quella stazza, hai voglia a fermarla. Ed infatti pare che la velocità al momento dell'impatto fosse ancora superiore a 6 nodi.
Ma presto lo sapremo. Credo che se la governava un altro, un simile linciaggio mediatico farà parlare lo Schettino. Poi vedremo anche le analisi e, quindi, quanto ha bevuto prima di tornare in plancia (sempre che le ore passate non siano bastate a diminuire di molto il tasso alcolico).
Massimo
Il 3° ufficiale era un ragazza di 29 anni, triestina
http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2012/01/18/news/ufficiale-triestina-in-plancia-con-schettino-1.3080544
considerata seria e tenace fin dagli studi, che ha conseguito al Nautico di Trieste, scuola considerata tra le migliori d'Italia, con ottimi voti ogni anno come con ottimi voti ha conseguito tutte le tappe successive e l'idoneità al comando.
In effetti non è indagata, però come die il giornale è ancora "a disposizione".
Mi sorprenderei che una ragazza con quelle qualifiche (e dell'età mia figlia, insomma quasi "ragazzina, benché con le pall... per essere arrivata fin lì) possa aver commesso un alcunché di avventato.
Mimosa
Bene, notizia di oggi.
La ragazza 29enne terzo ufficiale era nel suo ufficio al momento dell'incidente, poi si è recata in plancia.
Conclusione: è rimasta fino alla fine, ha assistito una famiglia di francesi con un figlio down ed è stat tratta in salvo dall'elicottero alle 4 di mattina!
A chi le parlava di eroismo ha risposto:
"Abbiamo le stellette e dobbiamo guadagnarcele".
Le donne non si smentiscono, hanno maggiore senso del dovere di certi signori uomini. Non avevo dubbi su di lei.
Mimosa
MIMOSA. sei tenace più del ferro. E tale tenacia di premia sempre!
Congratulazioni, PINO
Mah, vatti a fidare del quotidiano locale della mia città, e addirittura avevano virgolettato il testo come si fa quando si riportano le parole esatte ... e invece "pare" e ora dico "pare" anche se i media forniscono spezzoni degli interrogatori come avessero il testo esatto sotto mano, ... dunque pare che il terzo ufficiale assieme all'ultima (ultima?, boh) quarantina di persone si è buttata in mare raggiungendo lo stesso scoglio nel quale era già approdato da un'oretta sano e salvo il Comandante.
Mi dà enorme fastidio che il giornale locale ora ignora completamente qualunque notizia su di lei dopo il paginone che le ha dedicato all'inizio e il successivo trafiletto che ha "toppato" ... indubbiamente è meglio tacere che spacciare notizie solo per riempire i buchi di pagina!
Mimosa
Cara Mimosa,
di quella ragazza aveva già parlato in termini elogiativi il TGR del Friuli-Venezia Giulia, uno o due giorni dopo il fatto, prima che ne scrivessi tu. L'ho sentito per radio, non alla televisione, avevano addirittura intervistato una sua insegnante o preside del Nautico. Poi non ne hanno detto pù nulla, o almeno nulla sono riuscito a sentire. Probabilmente la cosa è passata sotto segreto istruttorio, ma pare indagato solo il secondo, o vicecomandante, non la ragazza.
Sì, caro Manlio, anch'io ho sentito quello che hai sentito tu, poi il giornale l'ha riportato, ma sai come è il nostro quotidiano ... io lo dico sempre a mio marito che sono soldi buttati via .... specialmente ora che hanno stravolto l'impaginazione mettendo tanta pubblicità e riducendo l'unica pagina utile che era quella dell'Agenda, con gli annunci delle conferenze giornaliere.
Certo, la Coronica non è indagata, e ha raccontato tutto per filo e per segno quello che è successo in plancia.
Il Comandante è SEMPRE il maggiore responsabile, anche se la manovra l'avesse fatta un suo sottoposto, ma l'onta che questo individuo porterà stampata in fronte tutta la vita è l'abbandono della nave, lasciandovi sopra passeggeri in difficoltà, moltissimi già morti, e una parte di equipaggio !!!
Il resto sarà la giustizia a definirlo!
Ciao
Mimosa
Sicuramente hanno alcune opinioni e punti di vista piacevole. albatros-volandocontrovento.blogspot.ru offre uno sguardo nuovo verso il soggetto.
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