sabato 19 settembre 2015

Massimo Bossetti è accusato di omicidio, ma le testimonianze stanno processando chi doveva indagare e si è adagiato su un dna fantasmatico

Piantina 3D del centro polisportivo Brembate Sopra
Più di un mistero aleggia sulla scomparsa e sulla morte di Yara Gambirasio e c'è da chiedersi il motivo per cui si stia processando Massimo Bossetti quando le testimonianze fanno puntare il dito contro chi ha partecipato alle indagini o le ha comandate. Due venerdì fitti di interrogatori hanno sgambettato la procura, ampiamente dimostrato che ha scommesso sulla ricostruzione più ridicola e fatto capire che le indagini furono davvero scadenti. Ciò che dopo le testimonianze deve essere chiaro a tutti, è che la piccola Gambirasio non sarebbe mai salita con chi non conosceva e che non aveva alcuna frequentazione con uomini maturi. Yara viveva in un mondo diverso, quello adolescenziale lontano anni luce dallo stile di vita dell'imputato. Fra i due non ci fu nessun incontro perché Yara ne avrebbe parlato alla madre o alla sorella (a cui non nascondeva alcun segreto). Questo il procuratore lo sapeva, visto che deve per forza aver interrogato i testimoni in fase di indagine, eppure si è accanito e ha deciso di far spendere altri denari alla collettività per imbastire un processo dai contorni drammatici, ma anche farzeschi, che non gli dà ragione. Perché invece di puntare sul dna non ha deciso già nel 2010 di indagare meglio e più a fondo su questioni che tuttora appaiono lacunose e in ombra?

Facciamo un piccolo ripasso su quanto finora si è detto nelle due udienze in cui si sono avvicendati i vari testimoni. Per semplificare la comprensione degli eventi mettiamo il tutto in ordine cronologico partendo da quanto avvenne il 26 novembre, giorno in cui la ragazzina di Brembate scomparve. Lo abbiamo sempre detto, ma ora si è appurato anche a processo, che solo sua madre e sua sorella sapevano che lo stereo in palestra lo avrebbe portato Yara. Quindi nessun altro poteva sapere che sarebbe uscita di casa e nessuno poteva attenderla all'uscita della palestra. Anche perché quel pomeriggio fece alcuni ingressi su internet, è vero, ma per fare i compiti e non per accordarsi con qualcuno perché, dichiarato in aula dai periti che i computer li hanno controllati, non ci sono stati né messaggi in uscita né attività anomale (e non solo quel pomeriggio). Yara era trasparente, non aveva pagine su social network e non utilizzava programmi di messaggeria. L'unico strumento di comunicazione era il cellulare, con cui aveva inviato degli sms a un ragazzo della sua età che gli stava molto simpatico (ma solo fino all'estate del 2009).

Spostiamoci da casa e arriviamo alla palestra perché è qui che la storia si fa misteriosa. La ragazzina entra nel complesso ginnico, guarda gli allenamenti e gira fra le varie sale. Consegna lo stereo e verso le 18.40 se ne va. Oddio, che se ne sia andata lo dice la procura, ma ora non è più tanto certo perché il testimone che confermava la sua uscita in effetti l'ha incrociata in un punto del corridoio che poteva portare all'entrata (e uscita) principale, ma anche agli spogliatoi e di qui all'uscita sul retro. Inoltre, non solo non l'ha vista uscire, ma non ha neppure udito il tipico e caratteristico rumore che la porta d'ingresso produce ancora oggi. Ed allora? Non l'ha sentita sbattere perché Yara l'ha accompagnata con le mani, o non ha sentito alcun rumore perché Yara si è diretta al corridoio degli spogliatoi? Domanda interessante che probabilmente, visti i tanti "non ricordo" delle sue insegnanti e amiche, non troverà mai risposta certa.

Comunque si fanno quasi le sette e Maura Panarese, la madre della piccola, ad un certo punto si preoccupa. Ha ragione a preoccuparsi, conosce sua figlia e anche 5 soli minuti di ritardo le fanno scattare le antenne che avvisano del pericolo. Così, dopo aver provato a chiamarla al cellulare (lei dice che anche alle 19.10 ha squillato per tre volte prima di staccarsi completamente), lascia la sorella maggiore a casa col fratellino ed esce a piedi per cercare la sua bambina. Nel frattempo Fulvio Gambirasio, il padre, sta per andare a cena con un amico. Ma quando sa che sua figlia non si è ancora vista torna a casa e con sua moglie va dai carabinieri. E qui troviamo un altro mistero. I genitori della piccola alle 20.30 chiedono aiuto perché non è normale che la loro ragazzina di tredici anni scompaia in quel modo. E i carabinieri che fanno? Chiamano il nucleo investigativo per sapere se il cellulare è acceso o spento, il procuratore di turno perché li autorizzi a fare una richiesta di geolocalizzazione alla Vodafone e poi riempiono i moduli di richiesta e li inviamo al gestore telefonico. Niente altro. Nessun passaggio in palestra per sapere se qualcuno sa qualcosa, per appurare, entrando nelle varie sale e spogliatoi (ma anche nell'impianto esterno passando dal retro), se la ragazzina è uscita o se è ancora all'interno del complesso. Niente. Nessuna domanda per capire se c'è stato un litigio o cos'altro, nessuna ricerca fra le amiche e nessuna attività di indagine. Nulla di nulla.

E arriviamo al mistero. Dopo la mezzanotte la Vodafone risponde ai carabinieri dicendo che il cellulare di Yara è stato localizzato a Monza. A questo punto che si fa? Ancora nulla... si attende. Il brigadiere, che non è un tecnico e non può capirne tanto di telefonia mobile, a processo ha dichiarato che la procedura usata per localizzare il cellulare era grossolana. Allucinante! Se era grossolana e non serviva a niente perché mai l'hanno richiesta? Per dire a processo che era una procedura inutile? Per dire che l'unico orario certo è quello delle 18.55, quando il cellulare di Yara aggancia la cella di via Ruggeri a Brembrate Sopra e lì si spegne?

E qui mi sale il sangue alla testa nel pensare che un carabiniere preferisce restare nel suo ufficio ad attendere una risposta che ritiene inutile invece di recarsi dove mia figlia è andata di sicuro. Un luogo da cui non so neppure se è uscita con le sue gambe. Mi sale la pressione a pensare che devo essere solo io a cercarla, io che al massimo posso guardare per strada e chiedere alle amiche, io che non sono un carabiniere e non posso entrare in nessun posto privato se non sono invitato.

Ma andiamo avanti perché dopo i vari non ricordo delle amiche e delle insegnanti si arriva al giorno in cui il cadavere viene miracolosamente trovato. E qui c'è una certezza. L'accusa vuole che Yara sia stata inseguita e uccisa nel campo di Chignolo d'Isola e lì lasciata a morire. Ma non siamo in una pista di atletica leggera, come quella che si trova nel grande centro polisportivo di Brembate sopra in cui si allenano atleti di tutte le discipline sportive (foto sopra), e il campo incolto, la natura impervia del terreno, il buio pesto in cui sprofonda quando cala il sole, tutto descritto molto bene dall'aeromodellista che ha ritrovato il corpo e che sin dall'agosto precedente faceva volare il suo aereo ogni mercoledì e sabato, non permettono un inseguimento senza cadute e senza procurarsi lacerazioni ai vestiti e ai palmi delle mani. Sugli abiti di Yara non c'erano lacerazioni dovute al terreno incolto e neppure c'erano le caratteristiche ferite che le cadute procurano sulle sue mani. Quindi come la mettiamo e che ruolo diamo all'uomo visto dall'aeromodellista, mentre in attesa delle forze dell'ordine si trovava a pochi passi dal cadavere di Yara? Quell'uomo che fermatosi con l'auto era sceso e dopo essersi spostato era salito su dei mattoni per vederlo meglio? Quell'uomo che è rimasto quasi quindici minuti ad osservarlo, salvo poi scappare quando ha sentito le sirene della polizia e dei carabinieri che si avvicinavano?

L'ennesimo mistero di una storia che non lesina e non lesinerà quei colpi di scena che i media cercano di non raccontare perché quando tutto si incasina si sentono persi, perché la loro mente non è abituata a far ragionamenti e a funzionare in autonomia. Si sentono persi perché le rassicurazioni della procura si stanno sgretolando e senza appoggi non sanno come fare. Qualcuno dice qualche sciocchezza mentre altri insistono su un dna fantasmatico e continuano a non capire di non averci mai capito una mazza...

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566 commenti:

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Anonimo ha detto...

Stiamo arrivando ai nodi cruciali, finalmente... Qualcuno, l'avvocato Salvagni nella fattispecie, sta incominciando a tagliare le teste di questo mostro mitologico (la Procura) che ha puntato un innocente e non vuole mollarlo, costi quel che costi. Dove non sono riusciti, vuoi per inesperienza, vuoi per timore o a volte per pura e semplice incapacità, gli avvocati di Parolisi, Franzoni e mille altri perseguitati, sta riuscendo questo avvocato che inizialmente trovavo molto telegenico ma poco incisivo ed invece mi devo ricredere. Il pool che si è composto sta lavorando egregiamente, sa andare in televisione a controbattere, sa puntare il dito nella giusta direzione, sa trovare modi e tempi per incrinare le granitiche certezze di chi, pagato per indagare, brancola nel buio più assoluto ed allora inventa modi e situazioni che nemmeno la più sfrenata Agatha Christie avrebbe immaginato. Dispiace notare che oggi la Magistratura sia popolata da persone bravissime a studiare e vincere concorsi ma incapaci di distinguere il giorno dalla notte. Persone miopi, sprovvedute ed inesperte eppure arroganti e piene di boria al sommo grado. Dispiace notare che le seppur ingenti forze messe in campo dalla procura in questione siano state dirottate a seguire filoni di indagini che non portavano a nulla, e questo lo si sapeva già dal giorno dopo la scomparsa. Dispiace notare che lo spiegamento di personale e mezzi sia servito a spettacolarizzare l'arresto di un innocente piuttosto che farli lavorare in silenzio per seguire quelle piste, che seppur aberranti come l'aggressione e l'omicidio di una ragazzina da parte di altre ragazzine, erano le più plausibili al momento dell'inizio delle indagini. Yara non era mai uscita dalla palestra, nessuno l'aveva vista uscire; i cani molecolari puntavano lo spogliatoio e conseguentemente l'uscita secondaria, tutti e tre, compreso l'ormai famoso Joker, ma la PM li liquidò con il marchio di "inaffidabili". Una compagna inviò al fratello un sms che fu immediatamente cancellato da entrambi, Martina chiese a Yara a che ora era l'appuntamento per la gara di domenica, quando tutti sapevano che le amichette stavano sempre insieme e la ginnastica era la loro ragione di vita, ma come, stai sempre insieme e devi mandare un sms per sapere a che ora è la gara domenica?!?

Vanna ha detto...

Massimo buongiorno!

Condivido tutto!

andres ha detto...

Che dire di più? Articolo perfetto. La tua rabbia è la mia, Massimo!
Bisognerebbe inviarlo per mail alle varie trasmissioni di iene che pullunano sui nostri schermi e che condizionano il giudizio generale. Continuo a sostenere che, se è vero che i media hanno il coltello dalla parte del manico e un potere immenso,è vero anche che noi abbiamo delle possibilità, seppur limitate di intervento, e che dovremmo usarle.
Sento un bisogno forte di esprimere la mia indignazione per una procura con la p minuscola, per l'inefficienza dei carabinieri,per il merdoso trattamento mediatico, e per l'omertà delle giovani atlete,che tanto pavide,vigliacchette e ciniche a quell'età, figuriamoci che individui diventeranno!
Che marciume e che schifezza!

Anonimo ha detto...

Le indagini sono state volutamente dirottate dal cantiere di Mapello verso la pista pedofila. Gli inquirenti all'inizio batterono la pista del cantiere perché i dati emersi certi portavano dritti dritti al cantiere. Poi loro però, per non addentrarsi nel mondo dei soldi sporchi con cui si stava costruendo il centro commerciale, d'allora in poi per gli inquirenti bisognava trovare una diversa strada per trovare il colpevole della morte di Yara. Subito dopo la scomparsa di Yara il parroco che celebrò il funerale dell'adolescente nell'omelia costui sollecitava il presunto orco di farsi avanti. Nelle prime indagini gli inquirenti parlarono di un DNA sulle mutandine di Yara che sicuramente si tratta del terzo DNA di cui oggi si parla. Ebbene tutto questo per dire il perché dell'idea degli inquirenti di spostare le indagini dal cantiere alla pista pedofila. Il DNA di Guerinoni non è altro un DNA cercato dagli inquirenti per tralasciare il DNA di prima istanza, perché questo DNA non è stato possibile attribuirlo a nessuno, pero l'indizio del DNA sugli slip di Yara doveva rimanere nelle indagini. Poi alla prova dei fatti il DNA attribuito a Bossetti sembra che non gli appartenga, e tutti gli indizi creati che dovrebbero dar forza alla prova regina del DNA mano mano vacillano e siamo solo alla seconda istanza del processo.

Bruno ha detto...

Massimo, d'accordo con te su tutto ma proprio tutto, compresa la tua domanda finale. Anzi, proprio in questa apparentemente irrilevante si nasconde qualcosa di molto importante.Abbniamo una procura che ha fatto acqua da tutte le parti, e per tappare i buchi di una indagine all'acqua di rose, ha usato giornali e pennivendoli per convincere una opinione pubblica che il Bossetti era l'unico colpevole. Massimo , non so se ho letto bene, ma in queste udienze, in qualche giornale ho letto che il papà di una ragazzina, mi pare signor Francese, all'uscita/ingresso, dopo averla salutata con un "ciao Yara",dice che ha sentito la porta che sbatteva, ed ha ipotizzato a seguito del rumore che Yara stesse uscendo.Ma comunque dice che non l'ha vista uscire. E' giusto con quanto ho letto?, perchè è diverso con quanto hai scritto poco fa: "
Inoltre, non solo non l'ha vista uscire, ma non ha neppure udito il tipico e caratteristico rumore che la porta d'ingresso produce ancora oggi. Ed allora? Non l'ha sentita sbattere perché Yara l'ha accompagnata con le mani, o non ha sentito alcun rumore perché Yara si è diretta al corridoio degli spogliatoi? Domanda interessante che probabilmente, visti i tanti "non ricordo" delle sue insegnanti e amiche, non troverà mai risposta certa". Adesso, mi sorge spontanea una domanda, ma che cavolo di amiche aveva la povera Yara, che tutte adesso non ricordano, è possibile una smemoratezza collettiva, o stanno cercando di nascondere qualcosa? Di un evento così grave, una tragedia chwe ha colpito tutta l'Italia e non solo, sarebbe dovuta rimanere indelebile e scolpita nella mente delle sue amiche, invece nessuna ricorda niente. Incredibile. Povero Bossetti, comunque sia sei finito nelle grinfie di una procura che difficilmente ti mollerà. Questo è un altro ennesimo caso della mala giustizia italiana. Coraggio Bossetti non arrenderti perchè faresti il gioco della procura se poco poco ti vengono in mente idee cattive.

PINO ha detto...

ANONIMO delle 07,16
(perchè non adoperi un nik? resterai comunque sconosciuta).
Condivido alcuni appunti contenuti nel tuo post, meno che "l'arresto di un innocente": risultato che si avrà solo dopo i tre gradi di giudizio. Non affrettiamo le conclusioni.
Ottima, invece, l'osservazione sull'operato dei cani, proditoriamente escluso dal pm..
Approfondirei, senza alcun preconcetto, una ricerca sulle "amiche" ed "istruttrici" di Yara, le cui risposte, date all'avvocato Salvagni nel corso della prima udienza, sembrate piuttosto evasive, oltre ad episodi che non trovano una spiegazione logica, come l'sms cancellato, e quello con cui l'amica Martina chiedeva a Yara cose che già avrebbe dovuto sapere.
Ciao, Pino

Remo ha detto...

Voi ne sapere certamente più di me, quindi vi chiedo: com'è possibile che per l'operatore il cellulare risultasse a Monza, cioè a diversi chilometri di distanza e che questo fatto non venga tenuto in considerazione? Il carabiniere dice che un ricerca così fatta sul cellulare è grossolana, ma allora com'è che improvvisamente i dati sulle celle telefoniche non diventano più grossolani quando si tratta di accusare Bossetti?
Altra cosa che non capisco è la frettolosità dei genitori di andare a denunciare la scomparsa dai carabinieri: hanno sentito prima le amiche? le istruttrici? sono andati a cercarla nei dintorni? hanno sentito gli ospedali? Pur che una persona sia precisa e puntuale, gli incidenti capitano come mai vai subito a denunciare una scomparsa dai carabinieri temendo quasi che sia successo qualcosa di più brutto di cui conosci le origini? Questo mi fa venire in mente le prime parole dette dai genitori ai tg ai possibili rapitori della figlia: insomma, una persona qualsiasi, se scompare suo figlio, non si comporta fin da subito come se temesse un rapimento, ma piuttosto pensa a un incidente.
Quanto alle vaghezze e ai vuoti di memoria delle amiche e delle maestre penso siano comprensibili dopo 5 anni, come quelli di Bossetti, soprattutto se non sono stati fissati subito come deposizioni.

Anonimo ha detto...

su telelombardia hanno fatto notare dei particolari che "aiutano" la difesa.
Le scarpe slacciate, e i guanti. i guanti non l'ho capito il motivo, il programma l'ho visto facendo zapping.
Poi hanno parlato del diario scolastico. E hanno fatto giustamente notare che alla difesa hanno dato forocopie solo di alcune pagine, non tutto. Capito, uno rischia l'ergastolo e chi deve giudicare gioca con la vita altrui...
e le amiche che non ricordavano nulla, nemmeno quella con cui ha messaggiato per ultimo.

ciao max

Luca

Anonimo ha detto...

Se non si tenta di ricostruire cosa sia successo a Yara una volta uscita dalla palestra, non si avranno mai le idee chiare sulla dinamica dei fatti. Dunque Yara esce dalla palestra per tornare a casa. Strada facendo un giovane di Brembate vede Yara parlare con due persone piuttosto tranquilla vicino un auto rossa. una Renault vecchissimo tipo, visto che lui la vede sorridere. Però sappiamo che i cani molecolari sono sulle tracce di Yara dall'uscita secondaria della palestra quella vicino agli spogliatoi, fino al cantiere. Sicuramente le due parsone apparentemente cordiali con Yara in realtà le tendono un agguato, ovvero le dicono di tornare in palestra perché qualcuno la stava cercando. Qui si deve intuire che le persone che parlano con Yara le chiedono se è lei Yara, per questo il giovane la vede tranquilla e sorridente. Dunque Yara ritorna in palestra. Un papà andato a riprendere la bambina di una sua amica vede Yara all'ingresso della palestra precisando allora che sembrava Yara in attesa di qualcuno, questa fu la sua impressione, cosa che al processo Ieri non ha aggiunto. Comunque Yara tornata in palestra le sarà stato detto che il padre la stava cercando di raggiungerla al cantiere, altrimenti per quale motivo lei si reca al cantiere? E' ovvio che attardandosi di tornare a casa tenta di telefonare casa per rassicurare tutti che lei stava con il padre, ma in quel momento le viene sottratto il cellulare da chi la sta accompagnando al cantiere, forse fa i tempo a togliere la sim. Potrebbe essere questa la dinamic a dei fatti in base ha quanto è stato detto sibito la scomparsa di Yara. Quindi spiegato il perché di una telefonata agganciata non ricordo dove che non si capisce chi l'abbia fatta, una cosa è certa la pista è quella del cantiere e solo questa.

andres ha detto...

@Anonimo 12-47
Non mi sembra credibile che Yara abbia dato retta a qualcuno che le dice che suo padre la sta aspettando al cantiere. Si sarebbe chiesto il perchè di questa novità, gli avrebbe telefonato...

ENRICO ha detto...

andres

giusto ! Il padre avrebbe telefonato direttamente alla figlia. Che motivo aveva di avvisarla attraverso terze persone ?

La ricostruzione di "anonimo" non regge su questo punto

Vanna ha detto...

Pino caro, d'accordo con te che devono ancora approfondire le "amiche" ed "istruttrici" di Yara e andare oltre e intorno a quella realtà sportiva.
Lì lei era andata e da lì non è ritornata.
Sarah Scazzi anche andava da Sabrina quel giorno, non è sicuro sia arrivata lì,ma è certo che non è tornata a casa.

Mentre i Misseri sono stati subito presi di mira, anche per la loro eccessiva visibiltà, la palestra, gli iscritti, i presenti, a malapena li hanno sentiti.Ora assistiamo a una amnesia inspiegabile perché fin dal giorno dopo la scomparsa si è parlato e si è fatto molto, troppo, male per ritrovarla, quindi la memoria di Y. era rinnovellata QUOTIDIANAMENTE.

Non ricordano?
Nascondono: spinte da qualcuno, da qualcosa.
L'istitutrice smemorata non mi convince e non mi piace con i suoi sorrisi sfuggenti.

Fin quando giornalisti aperti e non impauriti non cominceranno a prendere in considerazione apertamente la pista più perversa, questa verrà sussurrata, appena pensata, con terrore.

Gli inquirenti sanno tutto, non possono non saperlo.

Ciao Vanna

Anonimo ha detto...

Le due persone viste parlare con Yara non dicono che è il padre che la sta cercando, ma che qualcuno in palestra la sta cercando. E' ovvio che non pensa minimamente che sia il padre a cercarla in palestra bensì qualcuno della palestra. Comunque il punto fermo rimane che Yara torna in palestra e che poi esce dall'uscita secondaria della palestra e arriva al cantiere come i cani molecolari fanno capire. Sicuramente Yara tornata in palestra qualcuno le dice di accompagnarla al cantiere perché il padre era tornato al cantiere aspettandola Sennò quale motivo credibile poteva essere per Yara per recarsi al cantiere.

PINO ha detto...

REMO
Infatti NON SAI TUTTO!
Alle ragazze ed alle insegnanti è stato contestato che i "non ricordo" non erano in sintonia con quanto contenuto e regolarmente registrato, nelle loro singole deposizioni rese, a suo tempo,al magistrato, nel corso del loro interrogatorio.
Chiaro?
VANNA
Ho la vaga impressione che si sia verificato tutto, od almeno una gran parte, di quanto sei andata proponendo nei tuoi post.
Staremo a vedere dove sfocerà questa specie di torbido fiume.
Ciao, Pino

andres ha detto...

@ Anonimo, secondo me al cantiere ce l'hanno portata, non ci andò da sola.
Aveva il tempo contato, non ci sarebbe andata.Non solo, avrebbe telefonato a suo padre
prima di muoversi, chiedendo spiegazioni per un appuntamento inusuale e troppo strano.

I libri presi in prestito, da Yara, in biblioteca, sul bullismo, fanno pensare.
La madre dice che la ragazza aveva fatto degli accenni a qualche episodio, ma che non ne era affatto preoccupata. Semmai episodi più pesanti avevano riguardato un'altra compagna di classe.A mio avviso però, le parole della mamma, non sono tanto significative, perchè i figli,spesso, non dicono tutto ai genitori, per il semplice motivo che non vogliono farli preoccupare,non vogliono farli stare in ansia e credono di potersi risolvere da soli i propri problemi.Secondo me, quei libri si spiegano proprio con il desiderio di Yara di farcela da sola, di capire il problema e trovare dei suggerimenti per risolverlo. Questa faccenda dei libri, si lega perfettamente all'omertà di tutto il gruppo di atlete. Cosa devono nascondere dietro quei non ricordo? Infatti non è assolutamente credibile, che ragazze giovani, a cui viene ammazzata un'amica, non abbiano ricordi di un giorno particolarmente drammatico.Il loro comportamento è vergognoso. Penso
al disgusto e alla pena che possono aver provato quei poveri genitori di fronte ai tanti "non mi ricordo".E che,stanno parlando di un gatto? Come possono dire di non ricordare? Se tutto fosse chiaro e limpido,non avrebbero bisogno di non ricordare.

magica ha detto...

sicuramente le ragazzine del corso di yara e la istruttrice si saranno avvalse di un avvocato .. non difensore,, ma ,una persona che le avrebbe istruite a cosa rispondere, per non inguaiarsi .. si sa come vanno le cose no?? basta che una di loro risponda in modo ambiguo , che subito viene attenzionata .. infatti, le ragazzine rispondono di non ricordare ,suggerite
dallo stesso avvocato .
sapendo che sarebbero state chiamate a testimonuiare. non sara' il modo giusto, ma chi ha figli cerca di difenderli --
inoltre , l'anonimo che si meraviglia della rapididita', con la quale la mamma della ragazzina , va' dai carabinieri a denunciare la scomprasa della figlia , vorrei vedere chi si si comporterebbe diversamente : si trattava di una 13enne con abitudini imposte dai genitori . non vedendola arrivare come di solito avveniva altro che caramba .. avrei sguinzagliato il paese con un megafono.

ENRICO ha detto...


anche se per caso lo avete già visto , riguardatevi questo filmato

https://www.youtube.com/watch?v=iVR4vtE_NxM

Anonimo ha detto...

Infatti ho scritto che Yara una volta tornata in palestra qualcuno le si avvicina e le dice chiedendo se fosse lei Yara e che il padre stava aspettarla in cantiere, questa persona si offre per accompagnarla. Mentre sta andando al cantiere Yara cerca di telefonare a casa per informare ai familiari che lei sarebbe andata al cantiere dal padre, ma prova a telefonare, perché il telefono le viene tolto. Al padre non può aver pensato di telefonare, ci sta andando, preciso pensa di andare dal padre in cantiere, quindi non era necessario telefonargli

magica ha detto...

gli avvocati difensori di BOSSETTI sono agguerriti: ma apparentemente calmi.. sopratutto l'ultimo arrivato che parla con la bocca chiusa , ma sicuramente un tenace personaggio .
sbagliero' ma una del pool dei difensori di BOSSETTI non me la racconta giusta .. scrivo un'altra volta che mi sbagliero' -
la RANELLETTA vorrebbe fare alcune domande personali all'imputato per avere la conferma che sia innocente .. ci sono molti di noi che hanno capito che BOSSETTI sia innocente .. leggendo e sentendo e ragionando logicamente hanno le idee chiare .
tuttavia dopo le ultima notizie : ragazzi visti correre nella zona del ritrovamento di yara .. ma io rimango con la testimonianza di tironi .. che vide yara nei pressi di proria parlare con i tipi dell'auto rossa -- perchè avrebbe dovuto inventarsi una cosa del genere? ci sono le conferme di persone che lo videro uscire e rientrare in casa propria .. TIRONI noto' yara parlare con le persone dell'auto rossa

Paolo A ha detto...

Per Magica
C'è un altro dettaglio sulla testimonianza di Tironi che è abbastanza inquietante, l'auto descritta da Tironi è stata individuata, esiste, come pure i soggetti che la utilizzavano, addirittura a Quarto Grado hanno cercato di intervistarli ma si sono rifiutati con modi molto spicci.

PINO ha detto...

ENRICO
Ho visualizzato, per la prima volta, il video che hai segnalato: straordinario!!
Straordinario il fatto che molti punti dell'ipotetica ricostruzione, proposta dall'autore/i, coincidono con le nostre più recenti deduzioni.
Se non l'hai letto, ti avverto che ho risposto ad un tuo interrogativo, nello spazio del sesto articolo.
Ciao.

Unknown ha detto...

Bruno, non conosco la fonte che ha fatto scrivere a dei giornalisti che il signor Francese ha sentito la porta sbattere dopo aver visto Yara.

So qual è la mia fonte, Claudio Salvagni, e credo che sia più attendibile di qualsiasi giornalista...

Ciao, Massimo

ENRICO ha detto...

Pino

ho letto adesso la tua risposta sotto l'altro articolo
Hai ragione. Avevo perso tutte le coordinate della tempistica relativa ai giorni dedicati alle ricerche .

ENRICO ha detto...

Per chi non lo avesse ancora letto ecco l'articolo di oggi 19 settembre a firma di Telese

http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/11829960/Yara--colpo-di-scena-in.html

Vanna ha detto...

Grazie Enrico!
L'ho letto, cronaca interessante per tutti i particolari riportati.

Dan F. Rinaldi ha detto...

Punto ultrafisso: nessuno finora ha ammesso di aver conosciuto Bossetti prima dell'arresto e che Yara lo conosceva prima di quella sera.

Punto fisso: che Yara dovesse andare in palestra quel pomeriggio era stato deciso solo quel giorno subito dopo pranzo! Solo la madre e la sorella lo sapevano. Yara, dalla analisi fatte, non avrebbe avvertito nessuno che sarebbe andata lei in palestra.

Un altro punto fisso: Yara era ancora viva tra le 18:40 e le 18:45 ed era in palestra e stava camminando -- non è chiaro se verso l'uscita o verso un'altra parte della palestra. Non mi pare che Francese, pur molto preciso, abbia rivelato dettagli su come fosse vestita (non so se gli è stato chiesto). Non so perché ma quello che mi pare strano in questa testimonianza è che ad un saluto verbale "ciao Yara" di Francese lei abbia replicato con un sorriso senza rispondere nulla -- mi pare una scena da film muto o magari il comportamento di qualcuno che è stato scambiato per un altro oppure che è imbarazzato per qualcosa... Illazioni ovviamente!

Altro punto fisso: Telese sta annusando il vento che cambia nei confronti di Bossetti (diciamo che sarebbe stato bello farlo quando non era così facile ma meglio tardi che mai, come dicono in campagna!) inoltre scrive su Libero che ha una discreta tradizione garantista (a dire il vero soprattutto quando le rogne riguardavano Berlusconi comunque non sputiamoci sopra, il fine giustifica i mezzi).

Ancora un punto fisso (almeno per me): non farsi trascinare dalle "atmosfere" e dagli "affreschi"... Qui (nei commenti) pare che molti ormai si siano convinti che le compagne di palestra nascondano qualcosa, siano reticenti e addirittura squallide (non ricordo chi l'ha detto): tutto può essere ma io, per ora, sto con magica che dice giustamente che qualche avvocato le ha di sicuro consigliate così (Andreotti semper docet!). Inoltre sono passati quasi 5 anni, si dimentica anche per rimuovere brutti ricordi, erano giovanissime e sono giovani, hanno una vita davanti, inoltre anche tra i giovani e giovanissimi molte amicizie non sono proprio tali ma semplice condivisione di tempo e interessi e piene di ipocrisia -- diciamo che questo gli adulti lo insegnano molto bene ai ragazzi.

Punti oscuri.

La questione delle celle telefoniche è un guazzabuglio, non offre, almeno per ora, nessuna certezza in questo processo. Secondo logica questo dovrebbe essere a vantaggio di Bossetti.

Quello che la Ruggeri ha definito un "guardone", cioè il tipo che ha osservato Scotti mentre aspettava la polizia e che poi se ne è andato al suono delle sirene in arrivo. Mi chiedo cosa guardasse esattamente: solo Scotti? Anche il corpo di Yara? Ma riusciva a vederlo dalla strada con tutti i rovi che ci stavano e che hanno impedito a Scotti di vedere il corpo sino a quando non ci è arrivato proprio vicino e avendolo prima scambiato per un mucchio di stracci?
La questione è importante, anche se quel tipo fosse uno qualunque che non c'entra nulla: che dalla strada si potesse vedere il corpo di Yara, sia pure simile ad un fagotto di stracci, sarebbe una rivelazione importante.

Keba: perché ha cambiato l'account? Boh. Ma molto probabilmente non c'entra nulla coi fatti accaduti.
A me spesso è venuta in testa l'idea che chi ha preso Yara si aspettasse in realtà la sorella maggiore, volesse prendere lei. Un'altra illazione.

Per oggi basta.

Bruno ha detto...

Massimo ecco quanto ho letto nel Corriere della Sera-sezione Bergamo. Ti premetto che credo più a te ed a Salvagni, comuqnue leggiamo:... " è stato sentito anche il padre di una compagna di squadra di Yara, che la vide uscire dalla palestra e fu l’ultimo a vederla. «Io stavo entrando, lei stava uscendo ci siamo incrociati. Mi ha sorriso e io le ho detto: “Ciao Yara”». Lo ha spiegato Fabrizio Francese, che nel tardo pomeriggio del 26 novembre 2010 era andato a prendere la figlia della sua compagna al centro sportivo di Brembate Sopra, al termine dell’allenamento di ginnastica ritmica. Proprio mentre entrava in palestra, si imbatté in Yara, che stava uscendo. Erano circa le 18.40, l’ora in cui si persero le tracce della tredicenne, e Fabrizio Francese lo seppe indicare agli inquirenti con una certa precisione, perché prima di scendere dall’auto aveva letto l’ora sull’orologio del cruscotto. «L’ha vista uscire dalla palestra?», gli è stato chiesto. «Per vederla uscire avrei dovuto guardare indietro ma ho sentito la porta che si chiudeva», ha risposto. Francese ha anche detto di non avere visto furgoni nei pressi della palestra e, a proposito di Massimo Bossetti, ha detto «non era un viso da me conosciuto».

Unknown ha detto...

Bruno, lo so cosa hanno scritto il Corriere ed altri che hanno ripreso parti degli articoli. Lo so ma negli anni ho imparato non solo a non guardare i programmi di gossip che trattano i casi criminali, ma anche a non dar credito a certi articoli quando la notizia mi giunge, ancor prima che gli articoli siano scritti, da una fonte autorevole che, come in questo caso, era sicuramente presente nell'aula del tribunale (e poneva domande udendo risposte).

Non so se posso postare interamente quanto Salvagni ha scritto dopo l'udienza, quindi posto solo l'inizio e la parte che riguarda il teste Francese. Questa:

Udienza molto interessante che ci dà altri importanti conferme.
Yara aveva anche con la sorella un rapporto molto buono e trasparente. Non avrebbe mai nascosto alla sorella maggiore un segreto(...) NESSUNO ha visto uscire Yara dalla palestra. Anche l'ultima persona che l'ha incrociata nel corridoio che porta verso l'uscita ha confermato di NON averla vista uscire. Né questa persona ha sentito la porta dell'uscita principale sbattere (è notorio che questa porta ancora oggi produce un particolare rumore richiudendosi). Resta aperta, quindi, l'ipotesi che Yara possa essersi diretta verso il corridoio degli spogliatoi.


Ciao, Massimo

Agnesina Pozzi ha detto...
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Agnesina Pozzi ha detto...

I giornalisti onesti intellettualmente sono veramente pochi, quelli veramente liberi sono rari, quelli rari non sono pennivendoli di regime; i pennivendoli di regime purtroppo... sono piuttosto vigliacchi. Se avessimo avuto non dico tanti, ma almeno due giornalisti come quelli del Washington Post (che con la loro coraggiosa e pericolosa inchiesta fecero dimettere Nixon...) CHE AVESSERO AVUTO IL CORAGGIO di indagare sull'enorme BUSINESS della Banca Dati del DNA... avremmo ben tre risultati 1) dimissioni di Alfano 2) sostituzione della PM 3) Bossetti a casa dai suoi figli. Purtroppo, in Italia la situazione è tragica ..tra vigliaccheria, leccaculismo, partitocrazia, paraculismo e corruttela non si riesce ancora a scorgere "un SUSSULTO DI DIGNITA'".

PINO ha detto...

A. POZZI
D'accordo con la sua selezione dei giornalisti operanti nel nostro Paese, ma poteva evitare lo sfoggio di così spicciola scurrilità.
Pino

Vanna ha detto...

Buona domenica a tutti!

Andres ieri alle ore 15,36 hai postato riflessioni sui libri presi da Y. in biblioteca che parlano di bullismo e ritieni che si possa legare all’omertà del gruppo delle atlete. La penso esattamente come te, e Massimo alle ore 0,55 riporta (fonte di Salvagni) che Yara nessuno l’ha vista uscire perché si è diretta versi gli spogliatoi.
( Ci sono però le testimonianza di Tironi e dell’altro, di cui non ricordo il nome, che affermano che Y. era in strada )
A questo punto si può ipotizzare che tra le ragazze ci fosse rivalità, penso che se non erano tutte in blocco contro Y. , forse se ne potrebbe trovare almeno una che potrebbe parlare…
Chissà se in questi anni il gruppo delle adolescenti è rimasto compatto o qualcuna non ha continuato il corso, bisognerebbe indagare su tutte e le loro famiglie.
Ad esempio: c’era qualche allieva di spicco a livello sociale ed economico che poteva essere protetta e sentirsi più importante?
Non ricordo chi lo ha detto qui che Y. potrebbe aver visto o sentito qualcosa che ruotava intorno alla palestra, è probabile sia anche così.
Torno a ripetere che un’analisi antropologica del territorio e della palestra può essere la chiave per scoprire qualche perché,per capire chi aveva rapporti con i Bossetti e sapeva del Guerinoni.
Inoltre ho letto che Y. non andava più al gruppo parrocchiale perché anche lì subiva bullismo.
Che ambientino accogliente e amorevole.

Vanna ha detto...

Agnesina Pozzi, concordo tutto!
Quando ce vo', ce vo'!

Pino caro buongiorno!!!
Qualche volta si può sbroccare anche andando oltre il bon ton.

A volte io leggo o vedo o sento "spicciola scurrilità" anche dove formalmente non è.

Quanto sono stati scurrili, e non solo quello, senza sembrarlo, chi con linguaggio forbito, tecnico, scientifico, giornalistico, ministeriale, ha invece infierito sui Bossetti-Comi-Arzuffi?



PINO ha detto...

VANNA
Ct)"Quanto sono stati scurrili, e non solo quello, senza sembrarlo, chi con linguaggio forbito, tecnico, scientifico, giornalistico, ministeriale, ha invece infierito sui Bossetti-Comi-Arzuffi?
Gli scritti ai quali ti riferisci, si configurano solo come manifestazione di sciacallaggio, cattiveria, malignità, sadismo, ecc., non certo "scurrili". che è tutt'altra cosa (e tu lo sai molto bene, per essere una educatrice).
Non ho voluto fare della morale bacchettona, ma porre certi limiti alle nostre intime esternazioni, è solo segno di civismo.
Anche in questo caso ripeterei "quanno ce vo, ce vo".
Ciao cara.

andres ha detto...

Riflessioni:
@Dan - Sono d'accordo, Libero, per le vicende berlusconiane, è opportunisticamente "garantista" e apertamente contro la Magistratura, ma, per quello che ci riguarda (errori giudiziari), va benissimo! Almeno uno, Telese, sta fuori dal coretto preconfezionato!
Per quanto riguarda il "guardone", le cose sono due:o non ci entra per niente ed era solo curioso, o, anche se non si vedeva il cadavere, questa persona sapeva che era lì e,quindi c'entra eccome! Non saprei, però, quale delle due opzioni sia quella giusta.
Penso anch'io che le atlete siano state consigliate da avvocati e genitori, però non credo assolutamente che non ricordino.Di fronte a una povera ragazzina morta ammazzata e un poveraccio in galera, tutta questa omertà mi fa un tantino schifo.
@Concordo con Magica. Nelle cose scritte da Agnesina Pozzi non vedo scurrilità. La parola leccaculi, riferita a giornalisti che lo sono, ci sta tutta. Sarebbe potuta essere sostituita da opportunisti, servi ecc.,ma quella usata rende di più l'idea,
perchè è volutamente volgare, in quanto riferita a persone volgari.
@Vanna, parecchio tempo fa scrissi un post in cui mi chiedevo se, tra tutte le ragazze, ci fosse per caso qualcuna appartenente a famiglie intoccabili. Perchè
anche qui le cose sono due (do per scontata l'innocenza di B)o qui c'entra la mafia
Locatelli e quindi droga, appalti e quant'altro, o si è trattato di un episodio di bullismo finito molto male. Nel primo caso, ci può stare una vendetta contro il padre di Yara, o qualcosa che Yara aveva visto, come dici,nel secondo caso c'è da tenere conto dei libri, del gruppo di ragazzi poco per bene che si riunivano sotto quella tettoia (Chi l'ha visto), la discoteca (anche qui droga, morte di Castillo, Damiano Guerinoni fuggito, ragazzi visti nel campo, i due motorini). Una cosa è certa però, un'indagine seria,a tappeto sul territorio, sarebbe mooolto utile.
Penso anche che indagini serie in quell'ambiente, non siano state svolte, per la paura di pestare i piedi e gli affari di qualcuno. E, se fosse così, sarebbe gravissimo.

TommyS. ha detto...

Massimo

Venerdi pomeriggio mi avevi chiesto cosa avessi capito sul cellulare geolocalizzato a Monza. Temo di averti portato fuori strada ma mi basavo sulla cronaca dell'udienza che aveva fatto, con pizzini e tweet Bergamonews. In seguito i pochi media che ne hanno parlato hanno riportato di un sistema di localizzazione dei Carabinieri chiamato 'Carro', grossolano e ora dismesso,e non di Vodafone. Sembra che quindi fu 'Carro' a localizzare il cellulare a Monza mentre Vodafone rispose in sseguito che l'ultimo contatto con la rete avvenne alle 18.55 a Brembate.

Non so proprio quindi cosa pensare. Di 'Carro' non ho trovato alcuna informazione ed inoltre un sistema talmente grossolano da fornire un falso positivo con un errore di decine di km non comprendo proprio come potesse funzionare. Il sistema più grossolano che possa comprendere è quello basato sul CellID (errore di pochi kmq).

Riesci allora a saperne qualcosa di più (forse l'hai già fatto)?

È anche la deposizione della Panarese a farmi pensare. Secondo costei alle 19.11 il cellulare era ancora acceso. La telefonata venne rifiutata o il cell venne spento in quel momento. Ma questo evento avrebbe dovuto essere registrato sui tabulati.

Ciao

Unknown ha detto...

Tommy, fra poco esco e torno solo stasera, quindi non potrò intervenire.

Sul sistema usato non so nulla, ma il brigadiere a processo ha parlato esplicitamente di una richiesta scritta fatta a Vodafone dopo aver chiesto l'autorizzazione al procuratore di turno. Quindi carro potrebbe essere un secondo tentativo messo in atto dai carabinieri che ha dato una località diversa, Fulvio Gambirasio a processo aveva infatti nominato un'altra città sul punto. La vodafone ha risposto che il cellulare era a Monza e poi, ma solo il giorno successivo, che l'ultimo aggancio era quello di via Ruggeri.

L'unica possibilità è che indagando senza indagare sul serio nei primi giorni si siano incartati e che poi abbiano messo da parte ogni foglio perché ogni movimento a quel punto sarebbe stato tardivo.

E la conferma ci viene dal fatto che l'ultimo aggancio, quello di Brembate, ce lo ha fatto conoscere Salvagni perché spulciando le carte trovò la risposta della vodafone. Per la procura e per tutti i giornalisti l'ultimo era quello di Mapello (e questa verità è durata quasi quattro anni).

Ciao, Massimo

Anonimo ha detto...

Ho visto i filmati su You Tube: mi ha preso un vero malessere. Presenta una ricostruzione ragionevole e piuttosto coerente.

Cerco di collegare l'ipotesi della possibile lite in spogliatoio con la questione "bullismo tra ragazze", che Yara stava approfondendo all'insaputa della mamma e della sorella su quei due libri presi in biblioteca. La mamma avrebbe dichiarato in tribunale che - no, Yara era solo oggetto di scherzi con nomignoli, Yara - coyote, ma li lasciava correre. Era, invece, molto amareggiata perchè in classe una compagna era oggetto di bullismo e scherno -

Mi chiedo, con buon senso, alla luce di quanto emerso in questi ultimi giorni, se quella ragazzina, quella "compagna di scuola" pesantemente dileggiata da bulle al femminile, non fosse, in realtà proprio la piccola Yara, che - come spesso accade agli adolescenti sensibili in una fase delicatissima della crescita, abbiamo visto anche le risultanze delle sue ricerche su internet, proprio di chi si sta affacciando alla vita adulta, anche di relazione con l'altro sesso - non trovava ancora le parole per dirlo alla mamma.

Quindi, a mio parere, la pista "spogliatoio ha da essere approfondita, tenuto conto anche dell'omertà reticente delle "carissime" amcihette. Le giovanissime sanno essere spietate con chi tra loro ha un piccolo difetto (quell'apparecchio per i denti, o, chissà, forse qualche etto di più sui fianchi considerata la crescita....), soprattutto in un luogo in cui il culto della perfezione fisica, della bellezza, etc sono (talvolta) patologici.

eli

pleiades ha detto...

A dire la verità non è affatto vero che non si è investigato,io direi anzi abbastanza bene fino alla pista di Mapello e ad Ignoto 3 e 4.
Poi questa pista viene inopinatamente abbandonata (????) a 10 cm dalla verità che si trova molto probabilmente nell'SMS di Ignoto4 con un'"amica".

La vera domanda che bisogna farsi è la seguente: "Perchè venne abbandonata la pista della malavita ??? " e non è una domanda da poco perchè ha infiniti risvolti a partire dal livello burletta di questo processo.

Anonimo ha detto...

Pleiades
E chi sarebbe ignoto4?
E l'"amica" chi sarebbe?
E di che sms parli?
Chiarisci un po.
fr.

pleiades ha detto...

@fr.

Il tempo passa e con se la memoria delle cose,riguardati la vicenda Fikri e troverai tutte le risposte che cerchi e che cerchiamo.
Una "baby" gang esiste ma non è l'autrice del delitto bensì con gli omicidi di Castillo e Sarbjit e probabilmente di altri è la "vittima" della vicenda.

Wolf ha detto...

Visto che si è parlato della testimonianza di Tironi, lascio giudicare a voi dopo aver visionato per intero il seguente video.

https://www.youtube.com/watch?v=KkJo5202C98

ENRICO ha detto...


Al di là dei misteri sulla geolocalizzazione mi domando CHI e PERCHE' ha smembrato il cellulare di Yara, inghiottito dalle tenebre al contrario della Sim , ritrovata bella, lucida ed intatta

GIGI ha detto...

LE PUTTANATE DI FACEBOOK: CHE QUALCUNO LI FERMI, PER FAVORE, ORMAI SIAMO AL DELIRIO PIU' TOTALE

Si leggono talmente tante di quelle puttanate su facebook che forse sarebbe meglio far chiarezza una volta per tutte perchè altrimenti è inutile che si spendono fiumi di inchiostro per scrivere solo cazzate dalla mattina alla sera, giorno dopo giorno, con una puntualità davvero imbarazzante (fratellastri cattivi di Massimo Bossetti che si aggirano per le palestre del Brembatese a caccia di ragazzine, 30.000 potenziali mamme di ignotouno di cui 250 solo in lombardia o altre amenità similari, riproposte quotidianamente sui social, ma che nessuno boicotta: perfino persone che sostengono di fare il medico avallano simili esilaranti riflessioni, finendo per fare della totale disinformazione e gettando completamente nel ridicolo tutti i gruppi facebook che, quotidianamente, con impegno e passione, cercano di dare un piccolissimo e modestissimo contributo all'accertamento della verità.
Chiedo, a tal fine, anche il prezioso aiuto di Massimo, Biologo, Tommy, Annika, Gilberto. Se volessero intervenire gli sarei infinitamente grato così sgombriamo il campo da tutte le montagne di stronzate che circolano in rete e che non sono certamente di aiuto allo stesso Massimo Bossetti. In questo blog gli interventi sono molto più seri ed apprezzabili, per questo motivo mi permetto di chiedere il vostro aiuto, anche perchè questo argomento mi sta molto a cuore.
Partiamo dalle cose certe, di cui nessuno dubita, nemmeno i consulenti della difesa:
a) è certissimo (ma lo dicono anche Capra e la Gino) che il profilo costruito dai RIS e chiamato ignotouno sia perfettamente compatibile per 21 loci a quello di Massimo Bossetti. Quindi è ridicolo voler ipotizzare errori di comparazione. I profili genetici sono li a portata di mano di tutti. La comparazione tra il profilo genetico di Massimo Bossetti e quello di ignotouno può essere rifatta un milione di volte e per un milione di volte darà sempre lo stesso risultato, quindi è certissimo che Massimo Bossetti sia quell'ignotouno che gli inquirenti hanno cercato per anni. Nessuno di noi al mondo possiede un DNA compatibile a 21 marcatori autosomici STR con quello di ignotouno, Massimo Bossetti si.
Mi fermerei qui, per ora, chiedendo a voi (specialmente a Massimo, Biologo Annika, Gilberto e Tommy) se almeno fino a qui siamo tutti d'accordo, perchè altrimenti, a mio avviso, non ha senso continuare con i punti b), c) ecc.
Siamo d'accordo tutti in relazione al punto a) e sono in relazione al punto a)?
E' ammissibile ipotizzare che ignotouno sia un fratellasro di Bossetti e che al mondo vi sono 30.000 potenziali mamme di ignotouno, di cui solo 250 in Lombardia e che Previderè avrebbe compiuto un errore di comparazione tra i due DNA (ignotouno e Bossetti)?

GIGI ha detto...

E' bene precisare che nel mio precedente post mi riferivo unicamente ad errori di comparazioni tra i due DNA (cioè all'esilarante e del tutto strampalata tesi che qualcuno insistentemente avanza sui social) e non ad eventuali (e possibili) errori in fase di amplificazione del DNA nucleido attribuito ad "ignotouno".
E allora, secondo voi, è ipotizzabile questo errore di comparazione?
Ignotouno è il fratellastro brutto e cattivo di Massimo Bossetti?

bibi ha detto...

Giuseppe Guerinoni nelle foto assomiglia molto a Fulvio Gambirasio .
È una mia impressione.

magica ha detto...

GIGINO .. non incavolarti piu' del dovuto , insisti A scrivere che il D.N.A sia coerente con quello di ignoto1 ..è di BOSSETTI?? '' .percio' di cosa si sta scrivendo?? è inutile che ciascuno continui con le proprie ipotesi logiche (perchè qua non si stanno scrvendo puttanate come sU facebook )solo che ci sta un problema ., quella traccia non è una traccia seria ..ma un equivoco che sia stato voluto o accidentale .BOSSETTI non sarebbe figlio di sua madre ESTER.. HO SEMPRE SAPUTO CHE LA MADRE è CERTA ma il padre chi lo sa?? quindi come la mettiamo? inoltre voci di corridoio dicono, che nella traccia mista trovata negli slip di YARA sia stata postata in tempi diversi . quella della bambina rovinata dal tempo e dalle intemperie mentre quella di BOSSETTI fresca e abbondante .. LO DICE LA PM .. era come se sugli slip ci avessero versato un siringa di sangue delle analisi .ciao

pleiades ha detto...

@bibi

Lo avevo notato anch'io :-)
Domanda a tutti gli esperti genetisti (io francamente ancora non ho capito se sto DNA è o non è di MGB mah) facciamo un'ipotesi azzardata e puntiamo i fari su Damiano Guerinoni (che secondo me è coinvolto nella vicenda) ; se fosse DG figlio illegittimo di FG (ricordiamo che la mamma per decine anni fece la colf a casa sua) il quale a sua volta lo sia di GG (davvero uno stallone) tornerebbe qualcosa ?? Non so ad es. DNA sul corpo della ragazza attribuito a Yara ma in realtà suo per il fatto di avere lo stesso padre ??

ENRICO ha detto...

Se è vero che la palestra era disseminata di numerose videocamere di sicurezza , immagino che almeno una fosse sicuramente installata all'entrata principale.

Di conseguenza dovrebbe esistere la registrazione dell'ingresso del signor Fabrizio Francese ( comprensiva dell'ora esatta) e contemporaneamente quella dell'uscita di Yara , visto che il teste afferma di aver sentito "sbattere la porta "

Invece non mi sembra si sia mai parlato di immagini del genere, anzi a tutt'oggi ancora ci si pone la domanda SE, QUANDO e DA DOVE Yara sia uscita dalla palestra . Cos'è ? Per caso non hanno controllato i filmati delle telecamere ? Sarebbe il colmo

@ GIGI

di quello che scrivono su facebook non ce ne importa un tubo. Ognuno è libero di pensarla come meglio ( o peggio) crede , quindi piantala di postare messaggi chilometrici al riguardo

Dan F. Rinaldi ha detto...

@ Enrico 13:40

Credo che la risposta alla tua questione sul cellulare si potrebbe ricavare dalla domanda fatta dalla difesa al perito, e che ha fatto infuriare la Ruggeri: è stato chiesto che tipo di cellulare era quello di Yara, che funzioni aveva. Desumo che venga ipotizzato dalla difesa che quel cellulare abbia registrato qualcosa (immagini o suoni) che non si poteva far ritrovare (una semplice cancellazione non sarebbe sufficiente perché in realtà non è tale e si può facilmente reperire i file cancellati), dunque è stato fatto sparire. Sim e batteria o non importavano ai responsabili del delitto oppure sono stati lasciati con l'intenzione di segnalare qualcosa a qualcuno. Io propendo per l'ipotesi più semplice, la prima.

Dan F. Rinaldi ha detto...

@ GIGI

Qual'è questa pagina Facebook così esilarante?

Dan F. Rinaldi ha detto...

@ Enrico 16:12

Da quanto so l'accusa scrive che le telecamere quella sera non erano in funzione, per questo non c'è traccia di Yara che cammina lungo il centro sportivo e verso una delle uscite. Mah... Che le paghiamo a fare tutte queste telecamere!

giulia ha detto...

Il telefono lo avranno portato via perché la ragazza probabilmente ci aveva registrato su qualcosa di compromettente per l'assassino (non per forza quella sera, ovviamebte).
A questo punto, dopo la testimonianza di Keba, direi che scarto anche l'ipotesi "malavita". Anzi, scarto la premeditazione in generale. Nessuno sapeva che Yara era in giro, quindi nessuno avrebbe potuto attenderla per strada.
Tanti parlano di bullismo.
Io rimango sull'assassino poco più grande di lei. La ragazza è stato bloccata in palestra o in strada da una persona che lei conosceva e lì è scattato un raptus (di tipo sessuale o per altre questioni, non so).
Escludo l'estraneo ed escludo ovviamente Bossetti perché le testimonianze sino ad ora sono tutte a suo favore. Gli orari non tornano, signori miei, la Ruggeri se ne deve fare una ragione.
Questo delitto è un rompicapo. Forse la spiegazione è più semplice di quanto sia sembrata negli ultimi anni: a me pare che la ragazza abbia rifiutato le avances di qualcuno poco più grande di lei, qualcuno che è malato sul serio o non avrebbe infierito sul suo corpo, qualcuno che ha perso la pazienza improvvisamente.
Qualcuno che è ancora in giro e questo mi spaventa molto.
Sul dna di Bossetti attendo Capra. Se è suo, bisogna capire come cavolo ci sia arrivato su quel corpo.
Ma l'assassino non è lui, a me sembra chiarissimo ormai.
Questo è un poveraccio che per sbaglio c'è finito in mezzo.

ENRICO ha detto...

@ Dan F e giulia

ma guarda un po' ! le telecamere di videosorveglianza, quando servono sono sempre in panne ! anche nel caso Panarello. Curiose coincidenze davvero.

il cellulare di Yara ( da quello che dicono, ma c'è sempre da diffidare ) non faceva foto nè registrava suoni Riceveva ed inviava solo le chiamate e gli sms .

In ogni caso l'aggressore ( o gli aggressori) non faceva prima a distruggerlo , sim compresa ?

giulia ha detto...

Caro Enrico,
Il cellulare è forse il punto più oscuro di tutto il delitto.
Se cade anche l'ipotesi che potesse aver registrato voci o video (non aveva la funzione "registratore"?), non so veramente cosa pensare.
Escludo l'ipotesi "impronte". Il cellulare Sì è la sim no? Ha messo i guanti per smontarlo? Mah!
Tendo ad escludere che l'sms non fosse stato scritto da Yara.
IL cellulare interessava all'assassino non per le impronte che i ris avrebbero potuto trovare, ma per altro.
Oltre alla registrazione, non mi viene in mente nulla.
Oppure aveva intenzione di venderlo o usarlo, questo perché deve essere uno scemo (o non avrebbe lasciato Yara in vita).
È un assassino inesperto, mi sembra chiaro.

Dan F. Rinaldi ha detto...

Per quanto riguarda il cellulare la soluzione potrebbe essere la più banale possibile: è caduto da qualche parte e là è rimasto. Poi, anche giorni dopo, qualcuno può averlo trovato e magari tenuto o buttato via (visto che non mi pare fosse certo di gran valore...) oppure è ancora là ridotto malissimo.

Se sapessimo marca e modello sarebbe facile verificare che funzioni avesse! Da quanto ho letto non ho compreso cosa abbia riferito il perito al processo su questo.

Potrebbe essere interessante il fatto che il PIN era stato cambiato da poco da Yara: su YouTube c'è un video di Paolo Amaro (un tipo che mi pare comunque piuttosto bizzarro...) che ipotizza che sia stato proprio il telefono la causa di problemi di Yara con qualche compagna -- cioè che usassero di nascosto il suo cellulare per telefonare, magari quando si allenava. Arriva anche a ipotizzare che gli avessero clonato la SIM (cosa piuttosto semplice da fare se hai la SIM originale a portata di mano). Questo potrebbe entrare in un quadro più generale di bullismo.

Dan F. Rinaldi ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Dan F. Rinaldi ha detto...

@ giulia

Io sarei idealmente d'accordo con Giulia che dice che il caso è forse molto più semplice di quel che si pensa -- poi però penso al DNA senza mitocondriale e a tutti i milioni spesi e mi dico che non può essere!

Voglio dire noi qui che non siamo certo inquirenti la prima cosa che pensiamo è che abbia litigato con qualcuno, magari un ragazzo un po' più grande di lei che ha fatto lo scemo, magari l'ha spinta, lei ha preso una botta in testa o simile (ricordo che ad un certo punto si parlava di qualcuno esperto di arti marziali e lì accanto c'è una palestra dove ci si allena anche per quelle): proprio perché siamo in un centro sportivo molto grande frequentato da parecchi ragazzi che praticano vari sport la prima cosa che vai a pensare è proprio a uno (o più di loro) -- soprattutto quando vedi che non c'è stata vera e propria violenza sessuale -- eppure mi pare che questa pista non sia stata proprio presa in considerazione! Non credo sia stata solo negligenza o superficialità: qualcosa deve aver spinto gli inquirenti in altre direzioni, e credo si tratti proprio della sparizione di Yara.

D'altra parte, considerando questa ipotesi razionalmente da parte dell'ipotetico assalitore, se Yara fosse morta in seguito ad una sorta di incidente del genere sarebbe stato molto più logico per il colpevole farsi avanti dopo qualche giorno e confessare, ancor di più se era minorenne. Avrebbe subìto di certo una pena molto leggera, anche con un avvocato solo discreto. Però come giustificare da parte di un assalitore estemporaneo, solitario, all'interno del centro sportivo, il fatto di aver portato il corpo così lontano? Avrebbe fatto tutto da solo? Mmh...

Poi, appunto, c'è quel DNA e quel DNA appare sin da subito dopo (un paio di mesi se non sbaglio) il ritrovamento del corpo. Ed è quel DNA che complica molto di più le cose!

Se fosse un DNA normale, cioè con anche il mitocondriale, si potrebbe pensare che è stato Bossetti o che almeno c'entrava in qualche modo o che qualcuno abbia voluto incastrarlo contaminando i resti di Yara: in ogni caso sarebbe da escludere il bullismo o roba simile.

Adesso sappiamo che quel DNA è addirittura anomalo, cioè è senza mitocondriale: dunque o è sintetico oppure qualcosa di grandemente anomalo è accaduto nei laboratori nel momento della sua ricostruzione a partire dai reperti -- e se fosse stato un semplice errore sarebbe già venuto fuori. In entrambi i casi si tratta di manovre troppo complesse per pensare che vadano a coprire o depistare un episodio di bullismo o anche di approccio sessuale finito male da parte di un ragazzo più grande.

Io ho sempre creduto che il coinvolgimento di Bossetti non sia casuale o perché in qualche modo lui c'entra, magari marginalmente, o perché il profilo genetico che rimanda a lui in origine era un po' diverso ed è stato frainteso (diciamo così...) involontariamente o volontariamente: cioè credo che debba esserci comunque un filo che legava Bossetti a Yara, del quale magari nessuno dei due era a conoscenza, prima della scomparsa di quest'ultima.
La coincidenza che la donna che è stata per anni la colf di casa Gambirasio fosse anche la moglie del suo zio naturale è troppo grossa!

Questo filo secondo me potrebbe saltare solo se viene fuori che Bossetti non è figlio di Guerinoni ma del suo padre legale Giovanni! Accadesse questo Bossetti sarebbe scarcerato subito ed il delitto rimarrebbe insoluto per sempre (al massimo salterebbe qualche piccola testa al RIS per aver commesso un errore di laboratorio nel 2011...).

Anonimo ha detto...

Caro signor Wolf, che vuoi dimostrare?
Tu forse arrivi dalla Luna? Forse non hai seguito il caso dall’inizio o hai perso la memoria retrograda: lo sappiamo tutti che il povero Tironi ha dovuto ritrattare per le minacce di incriminazione di falsa testimonianza.
Nell’immediato, molti di noi hanno dato attendibilità alla sua testimonianza, e siamo rimasti shoccati quando ha ritrattato, e il video (spezzoni da alcune puntate di CLV) che ci hai linkato dimostra chiaramente il disagio del ragazzo.

Il 18 aprile 2015 12:54, l’acuto, attendibile, critico TommyS. scrisse:
«Sempre ieri sera a QG hanno riparlato di Tironi e della sua testimonianza che dopo diversi lunghi ed estenuanti "interrogatori" è stata in qualche modo dichiarata inattendibile.
Spero veramente che in dibattimento venga fatta finalmente luce su come siano andati questi "interrogatori", su dove fosse davvero Tironi nei momenti della scomparsa di Yara e quindi sulla reale inattendibilità delle sue prime dichiarazioni. Perché come ha detto Denti, al di là del trattamento riservato a Tironi ed alla sua ritrattazione, la Citroen rossa ammaccata da lui descritta è stata effettivamente ritrovata. E se il fatto che il relativo proprietario fosse una persona con precedenti penali assente dal lavoro quel pomeriggio possa essere anche una semplice coincidenza, il fatto che anche un suo collega, a sua volta con precedenti penali, risultasse assente nello stesso periodo di tempo rende questa "coincidenza" perlomeno sospetta.
Spero perlomeno che ai due, che sembrano essere stati scagionati solamente perché da quel momento non ebbero più contatti telefonici (ma prima?), sia stato richiesto il DNA


Saluti.
Mim.

giulia ha detto...

Caro Dan,
io chiarisco un punto che per me è essenziale.
Bossetti non è figlio di suo padre e secondo me ipotizzare il contrario è assurdo.
Mesi fa ho discusso con alcuni su questo blog proprio per questo.
La famiglia ha effettuato un test privato presso l'università di Torino, lo ha confermato Marita in tv, che ha prodotto il seguente risultato: i gemelli non sono figli di Bossetti. Che i due siano figli di Guerinoni, ce lo dice la procura. Che non siano figli di Giovanni ce lo dice la Procura e un test privato. Io non tornerei su questo punto perché ipotizzare che in Italia una persona sia da un anno in carcere senza aver appurato che non è figlio di sho padre, mi pare una barzelletta.
Poi ognuno pensi cosa vuole, ci mancherebbe.
Che il test privato non abbia valore legale, come molti hanno evidenziato qua, ci sta. Che non abbia valore in assoluto, no.
La signora Ester mente per pudore e non la biasimo.
La pm dice a Massimo che anche Fabio non è figlio di Giovanni. Avranno fatto un test, no? O la pm è impazzita del tutto? Concludo dicendo che a test privato si è sottoposto anche Fabio e il risultato è il medesimo della Procura.
Andiamo oltre.
Ovvio è che la ricostruzione più verosimile è quella che vede un maniaco sorprendere la ragazza da dietro e tirarla su un furgone o auto con la forza, velocemente. Prima una botta in testa da dietro, magari.
Purtroppo l'autopsia mi pare sia stata difficile proprio perché il corpo è stato ritrovato dopo mesi dall'omicidio.
Io escludo le compagne di ginnastica, mi sembra un'ipotesi un po' campata in aria.
Il problema a mio avviso è soprattutto uno: capire dove è stata uccisa questa povera ragazza.
Se il cadavere è stato nascosto per mesi al chiuso, escludiamo dei coetanei (dove lo avrebbero tenuto, in cameretta?!) e riprendiamo l'ipotesi del cantiere.
Se è stata uccisa nel campo, escludiamo Bossetti perché i tempi non tornano.
Sulla parentela con DaMiano Guerinoni...Non mi sorprende. Siamo in centri piccoli, anche io che sono originaria di un paese del sud scopro ogni tanto di avere parenti lontani a me sconosciuti.
Io confido in Capra. Se c'è stato un errore, lui lo capirà.
Per il momento, fino a quando non emergeranno contatti tra Bossetti e la vittima, io rimango convinta della sua innocenza.
Il dna è una prova,a anche le indagini tradizionali valgono. La pm mi spieghi come Bossetti conosceva Yara, come l'ha convinta a salire sul furgone, come ha fatto in un'ora a uccidere e a tornare a casa pulito e tranquillo.
Concludo:
se Massimo c'entra, nel senso che è un complice o ha provveduto semplicemente a trasportare il cadavere, secondo me parlerebbe.


Maddy ha detto...

Qualcuno di voi sa in che condizioni è stato trovato il DNA dell'insegnante di Yara? So che è stato rinvenuto sulla manica del giubbotto, ma non so se fosse integro (nucleare e mitocondriale) e in quale stato fosse. Perchè allora non capirei la presenza di un 2 DNA diversi, ma probabilmente lasciati lì in momenti diversi... Forse @Massimo Prati lo sa dalle carte?

Anonimo ha detto...

MIM..(osa)?

Bisogna avere moooolta pazienza con i nuovi arrivati, forse dalla luna o da Marte, oltre che con qualche noioso logorroico, con molto tempo da perdere.
Si può sempre IGNORARLI!
Sarebbe spiacevole, però, se per causa di costoro, il blog perdesse la dignità, la serietà ed il livello intellettuale che l'ha sempre distinto, fino ad ora, fra i tanti.
Ti saluto.
fr.

Dan F. Rinaldi ha detto...

@ giulia 07:52

Vorrei chiarire un paio di cose perché so che quando scrivo di corsa scrivo malissimo e divento criptico... :-)

- io non ritengo che Bossetti sia figlio del padre legale Giovanni! Fosse così staremmo assistendo ad un atroce burla.

- proprio perché lo ritengo figlio di Guerinoni e dunque parente "naturale" della colf di casa Gambirasio ritengo questa coincidenza molto importante.

Lo so che nei paesi e paesini vi sono molte parentele che non si conoscono e saltano fuori magari per caso qui però parliamo di due cose un po' diverse, soprattutto una:

1. la parentela è naturale e non legale, quindi non legata ai cognomi e perdi più sconosciuta praticamente a tutti, tranne forse alla Arzuffi e al vecchio Guerinoni (dico forse perché la Arzuffi era già sposata e poteva anche pensare che i figli fossero di Giovanni, soprattutto se i rapporti con Guerinoni sono stati pochissimi)

2. la parentela riguarda un tipo, Bossetti, imputato per omicidio pedofilo, a cui si è risaliti con una mega indagine sul DNA proprio tramite la parentela naturale paterna -- giova ricordare che il test sulla madre nello screening di massa effettuato aveva dato esito negativo, per errore dovuto a scambio di campioni dicono

Sicuramente sia io che tu abbiamo molti parenti più o meno lontani che non conosciamo ma né io né tu siamo imputati per omicidio pedofilo, sulla base del DNA, di una ragazzina che ha avuto come colf la moglie di un nostro zio naturale!

Vabbé che le coincidenze a volte sono sorprendenti ma qui ce ne sono troppe...

Essere un pedofilo perdi più assassino è già piuttosto raro (per fortuna ovviamente) se poi aggiungi che tra tutte le ragazzine possibili viene presa e uccisa proprio quella di una famiglia dove lavorava una donna che poi si scopre essere la moglie del fratello del padre naturale dell'assassino capisci che la questione diventa probabilisticamente inverosimile se considerata casuale. Aggiungici poi il DNA senza la parte mitocondriale ed il quadro probabilistico diventa inverosimile al cubo.

Dato tutto quello che conosciamo la domanda che a me mi ha sempre scervellato di più è proprio questa: perché il DNA di Bossetti?

Le risposte possibili sono due, ripeto:

- o lui in qualche modo c'entra, magari marginalmente, e in questo caso qualcuno vuole incastrarlo in primis tramite il DNA e lui non parla per difendere la famiglia eventualmente minacciata

- oppure non c'entra nulla ma allora si è fatto un pasticcio sul DNA di partenza (pasticcio voluto o per errore) giungendo a costruire il suo profilo genetico. In questo caso però logica vuole che il profilo di partenza, magari incerto, fosse molto simile al suo, cioè di un suo parente stretto per via naturale, cioè della linea genetica di Guerinoni. Viene in mente subito Damiano Guerinoni ma potrebbe anche non essere lui, qui siamo nel totalmente buio.

Quanto all'idea del maniaco pedofilo solitario che ti prende alle spalle, ti da una botta in testa e ti carica sul furgone è più un'idea da film che della realtà: quanti maniaci noti ti vengano in mente dalla storia giudiziaria che abbiano agito così? Di solito i pedofili cercano prima di entrare un po' in confidenza con al vittima -- infatti la Procura ritiene che Yara e Bossetti si conoscessero da prima.

Quel modo di agire invece è frequente nei rapimenti tout court, nei quali si agisce almeno in due.

Dan F. Rinaldi ha detto...

@ mim. 01:57

Si scoprono ogni giorno cose sorprendenti! Se è vero quanto hai riportato sui tipi della Citroen rossa con precedenti penali e assenti dal lavoro quel giorno -- particolari che mi erano assolutamente sconosciuti -- mi piacerebbe saperne ancora di più... :-)

Bruno ha detto...

Spero e credo che la procura abbia fatto fare la prova del dna a questi due figuri della Citroen rossa, se così non fosse sarebbe incredibile.

Bruno ha detto...

E se la Arzuffi avesse fatto una inseminazione artificiale? di questo nessuno ne parla, ma durante una intervista si disse che la Arzuffi dando spiegazioni al marito di quanto accaduto, magari per giustificare il tradimento, avrebbe detto, "... a meno che non sia per via di quel tipo di cura che avevo fatto". Che cura aveva fatto la Arzuffi ? Secondo voi, è possibile che possa essere accaduto questo? Di questa inseminazione si à qualcosa

Maddy ha detto...

Scusate se insisto, ma credo questo particolare molto importante.... Riporto di nuovo la mia domanda:
Qualcuno di voi sa in che condizioni è stato trovato il DNA dell'insegnante di Yara? So che è stato rinvenuto sulla manica del giubbotto, ma non so se fosse integro (nucleare e mitocondriale) e in quale stato fosse. Perchè allora non capirei la presenza di un 2 DNA diversi, ma probabilmente lasciati lì in momenti diversi... Forse @Massimo Prati lo sa dalle carte?

ENRICO ha detto...

Dan.F

io non ritengo che Bossetti sia figlio del padre legale Giovanni!

Probabile che sia figlio illegittimo, però a tutt’oggi non c’è traccia UFFICIALE dell’avvenuto confronto genetico fra Bossetti padre e Bossetti figlio né tantomeno degli esiti ottenuti ( a parte frammenti d’intercettazioni fra MGB e la moglie non meglio decifrabili) .

Dicunt che il test di paternità sia stato effettuato “in via privata” da tutta la famiglia recatasi all’Universtà di Torino in corpo e deputazione e con al seguito un codazzo di giornalisti. Tanto perché la “cosa” doveva restare riservata !!!
Mah !

ENRICO ha detto...

Ps
@ Maddalena Nena

da quel che ho capito sembrerebbe che la traccia dell'insegnante non sia particolarmente degradata

A questo punto però non so più a chi e a cosa credere

giulia ha detto...

Bene, allora Capra può evitare di scervellarsi. Se Bossetti è figlio di Giovanni, il caso è chiuso.
Il processo a cosa serve, quindi?

Maddy ha detto...

@enrico
Grazie infinite!! Sai se è possibile trovare le carte da qualche parte dove viene descritto??

ENRICO ha detto...

giulia

nessuno HA DETTO che Bossetti sia figlio di Giovanni !

Però nessuno ha nemmeno mai detto con certezza ed in maniera ufficiale che non lo sia

Comunque che sia o meno figlio illegittimo non ha molta importanza .

Mentre ce ne ha molta il fatto che esista una cellula priva del suo mitocondrio sulla quale sarebbero stati compiuti ( a nostre spese) una serie laboriosa e COSTOSISSIMA di accertamenti tecnico scientifici i cui esiti sono quantomeno discutibili ( cfr RIS)

giulia ha detto...

No, esatto.
Infatti io riporto quanto dichiarato da Marita, poi attendo Salvagni.
Che sia figlio di Guerinoni a me convince poco, certo è che le coincidenze sono troppe...
Francamente ho sempre pensato che abbiano sbagliato la madre di ignoto 1, ma un amico continua a dirmi che è impossibile.
Sarà.

giulia ha detto...

Aggiungo che con i tempi che non tornano, senza testimoni che hanno visto Bossetti nei presso della palestra, con le celle telefoniche che non combaciano e la strada chiusa per lavori che impediva al furgone di girare, voglio proprio vedere che se ne fanno di un dna a metà.
La prova regina da sola non regge senza altre prove, figurarsi la prova regina mozzata.

Anonimo ha detto...

Faccio due riflessioni e considerazioni logiche su due aspetti presi in considerazione nei precedenti post.
1) Cellulare mai rinvenuto: l’ipotesi più verosimile, come già è stato detto da qualcuno, è che l’assassino o gli assassini l’abbiano fatto sparire perché conteneva qualcosa di compromettente. Non sarebbe giustificabile, altrimenti, la sparizione selettiva dell’apparecchio senza la sua sim e la sua batteria. A che pro complicarsi la vita a smontarlo invece di buttare via tutto? (qui mi trovo perfettamente in accordo con Enrico). E’ allora ipotizzabile, se non fosse possibile per quel modello fare foto o registrazioni, che ci fossero dei numeri o sms indesiderati registrati sul telefonino anziché sulla sim? Mi pare che talvolta sia possibile. Altra considerazione da fare è che il ritrovamento della sim, in particolare, deve aver avuto un valore strategico per chi l’ha riposta nella tasca della piccola Yara, altrimenti perché farla ritrovare? Si potrebbe ipotizzare un depistaggio atto a indirizzare altrove le indagini, tanto più visto il perfetto stato di conservazione della carta. A mio parere è proprio questo stato di conservazione “anomalo” ad essere indicativo del fatto che, in tempi diversi dall’omicidio e più recenti e forse contestualmente all’ipotizzata contaminazione con il DNA di Bossetti, si sia proceduto a costruire degli indizi atti a coinvolgere Bossetti stesso o, comunque, ad allontanare i sospetti dal/i vero/i colpevole/i. Ovviamente, senza il conforto di notizie precise sul contenuto della sim e sulle funzioni del cellulare in uso a Yara, queste mie considerazioni seguono solo un criterio logico di ricostruzione.
2) Eventuale coinvolgimento delle compagne di Yara nell'omicidio: l’eventuale coinvolgimento delle ragazze può essere, ad esempio, suggestivo di un litigio finito male, soprattutto considerando la loro apparente mal dissimulata reticenza a testimoniare spacciata per amnesia ( anche se non nascondo il dubbio sull'eventualità che le ex compagne di Yara possano essere state consigliate dagli avvocati a tenere quel tipo di comportamento in aula, ben sapendo come sia facile scivolare immeritatamente tra le maglie della giustizia. Che sia etico o no è un altro discorso) e
visto l’interesse di Yara alla lettura di libri sul bullismo, senza dimenticare poi il fatto che la ragazza fosse stata già oggetto di derisione per via dell’apparecchio ai denti (situazione sì minimizzata dalla madre ma, a ben pensarci, quante cose i nostri figli ci nascondono anche quando sembrano avere con noi un rapporto di complicità!). Indubbiamente, ipotizzando un tale malaugurato coinvolgimento, si avrebbe difficoltà a spiegare il ritrovamento del cadavere in un luogo così lontano e la capacità di mettere in piedi gli eventuali depistaggi. A meno che non si valuti l’ipotesi del ricorso all’aiuto di qualche adulto strettamente legato a una o più ragazze, che avesse la competenza o le conoscenze giuste per togliere le incaute giovani dai guai.
Sarahkey

boboviz ha detto...

Scusate, ma da Monza a Brembate quanti km ci sono in linea d'aria? 15? 20? No, perchè qui stiamo sparando a caso: come è possibile sbagliare di così tanto la geolocalizzazione??

Anonimo ha detto...

Da Brembate a Monza ci sono 40 km.

PINO ha detto...

@ Sarahkei
Essendo una veterana del blog, sai perfettamente che gli argomenti che stai rivalutando li abbiamo, te compresa, sviscerati tutti.
Se n'è aggiunto un ultimo, di recente, propostoci indirettamente dal giornalista Telese, a proposito dei corali "non ricordo, delle amiche ed insegnanti di Yara, dati come risposta alle domande dell'avvocato Salvagni, nel corso dell'udienza scorsa.
Risposte che contrastavano con le dichiarazioni che le stesse rilasciarono, quando furono ascoltate dal magistrato, all'inizio delle indagini.
A tale proposito scrivi:

"2) Eventuale coinvolgimento delle compagne di Yara nell'omicidio: l’eventuale coinvolgimento delle ragazze può essere, ad esempio, suggestivo di un litigio finito male, soprattutto considerando la loro apparente mal dissimulata reticenza a testimoniare spacciata per amnesia ( anche se non nascondo il dubbio sull'eventualità che le ex compagne di Yara possano essere state consigliate dagli avvocati a tenere quel tipo di comportamento in aula, ben sapendo come sia facile scivolare immeritatamente tra le maglie della giustizia. Che sia etico o no è un altro discorso) e
visto l’interesse di Yara alla lettura di libri sul bullismo, senza dimenticare poi il fatto che la ragazza fosse stata già oggetto di derisione per via dell’apparecchio ai denti (situazione sì minimizzata dalla madre ma, a ben pensarci, quante cose i nostri figli ci nascondono anche quando sembrano avere con noi un rapporto di complicità!). Indubbiamente, ipotizzando un tale malaugurato coinvolgimento, si avrebbe difficoltà a spiegare il ritrovamento del cadavere in un luogo così lontano e la capacità di mettere in piedi gli eventuali depistaggi. A meno che non si valuti l’ipotesi del ricorso all’aiuto di qualche adulto strettamente legato a una o più ragazze, che avesse la competenza o le conoscenze giuste per togliere le incaute giovani dai guai.


Tutto è possibile, e la stessa ipotesi mi è anche balenata nel pensiero, ma c'è la rimarchevole indicazione dei cani molecolari che portarono decisamente al cantiere di Mapello, che non si può assolutamente eludere, senza distruggere un tratto della sequenza più logica e reale delle indagini intraprese sul momento, e poi deviate non si sa perchè.
Rivangare, ora, a distanza di anni, tutte le supposizioni fatte e scartate, dopo averle analizzate tutti assieme, ci restano ben poche carte da scoprire; ed è su queste che bisogna insistere, se si vuole scorgere, sia pure da lontano, quella verità male ammantata da depistaggi di ogni sorta e spessore.
Ciao, Pino




Maddy ha detto...

@Pino
In effetti silvia Brena allora era maggiorenne e poteva avere la patente.
E in effetti non credo che dopo la chiusura fosse difficile entrare in quell
Cantiere che, pensandoci, potrebbe proprio essere il luogo del delitto.
Possono aver portato Yara lì in scooter, con una scusa... La prima che mi
viene in mente è tipo andare a soccorrere dei cuccioli di cane o gatto, si
è capito che la piccola aveva una gran generosità! Poi il bullismo può essere
degenerato e hanno esagerato. Prese/i dal panico hanno chiamato l'unica amica che avesse
l'auto. Il corpo può essere stato nascosto ovunque, una casa abbandonata, uno scantinato.
E poi essere spostato dopo 30/60 giorni perché sapendo che in quel campo avevano già fatto
le ricerche, sapevano sarebbe stato più sicuro. So che l'ipotesi della morte nel campo è la più
plausibile, ma non cozza con le prove.
In più il DNA della Brena ben conservato sulla manica del
Giubbotto, guarda caso... Le maniche coprivano mezze mani, segno che l l'hanno trascinata X le
Maniche.... Mah a me non sembra così difficile un'ipotesi su questa strada...

ENRICO ha detto...

Pino

d’accordo con te a non prescindere dalle indicazioni dei cani molecolari però bisogna ricordare che il venerdì sera, quando il padre alle 19.30 andò in caserma per denunciare la scomparsa della figlia, i CC non fecero partire SUBITO le ricerche – cosa OBBLIGATORIA soprattutto nel caso di scomparsa di un minore- ma, secondo le dichiarazioni del Sindaco che ti trascrivo qui tra parentesi ( ” ”In realtà noi abbiamo cominciato a cercare Yara già sabato – spiega il sindaco Locatelli – ovviamente nei luoghi dove sarebbe potuta andare, ma le ricerche in modo organizzato scattano effettivamente domenica”.) le vere e proprie attività di ricerca sarebbero iniziate con molto ritardo.

Quand’è che scendono in campo le unità cinofile con i cani molecolari ? Domenica stessa ? Lunedi ?

Io non lo so ma tu mi hai scritto in un precedente post che i giorni seguenti la scomparsa cominciò a nevicare. Quindi i cani, già utilizzati minimo due giorni dopo ed in più con il terreno cosparso di nevischio, quanto potrebbero aver fornito indicazioni esatte ?

Con questo non voglio assolutamente sottovalutare le capacità di questi straordianari cani, tuttavia mi pongo la domanda

Dan F. Rinaldi ha detto...

@ sarahkey

A me l'idea del litigio finito male non mi quadra molto e la distinguerei dal bullismo vero e proprio.

Un litigio può avvenire con una sola persona o con un gruppo:

- Una persona: in questo caso vedo molto difficile che quest'unica persona passi inosservata sia mentre litiga e sia soprattutto dopo quando deve portare via il corpo dal centro sportivo -- addirittura dalla palestra se ipotizziamo il litigio con una compagna. Yara era piccolina ma avrà pesato almeno 35/40 Kg: se immaginiamo una lite con una compagna che, per quanto ginnasta, non è certo robusta, non è facile andarsene in giro con circospezione con un fagotto da 35/40 kg! Inoltre non mi torna la logica del fatto, ancor più se fosse vero che Yara non è morta per le ferite subite: hai un litigio, passi alle mani, la tua antagonista si fa molto male, probabilmente sembra morta e tu pensi a far sparire il corpo e non a chiamare un ambulanza!? Hai la freddezza di portare in giro il corpo esanime ma non quella di pensare che per te è molto meglio chiamare i soccorsi?

- Un gruppo: qui vale sempre quanto detto riguardo alla logica di non chiamare un'ambulanza. Se hai poi la freddezza di fare tutto il resto perché non pensi prima che per il gruppo è meglio chiamare i soccorsi? Per un gruppo è certo più facile disfarsi di un corpo. In un gruppo però è anche molto più facile che qualcuno, coinvolto marginalmente, prima o poi parli o si confidi -- tranne che se è pesantemente minacciato.

Anche se Yara fosse stata picchiata in palestra io credo che sia coinvolta almeno una persona con facilità al comportamento violento e criminale: per questo ritengo che se è accaduta una lite è stata con qualcuno di cattivo, abituato a menar le mani e pronto a riparare alle conseguenze e a far sparire le tracce. Se fosse così è probabile che sia accaduto perché Yara è stata testimone di qualcosa che non doveva vedere o sentire. Sarebbe interessante sapere per esempio se nel centro sportivo o nei pressi giravano anche spacciatori e relativi clienti.

Inoltre come colleghiamo l'eventuale lite in palestra col DNA senza mitocondriale di Bossetti?

Wolf ha detto...

Io ho partecipato a ricerche con i cani da valanga e se il loro fiuto scova una persona sepolta sotto diversi metri di neve e mentre continua a nevicare, figuriamoci sotto due dita di neve e qualche fioccherello come potrebbero sbagliare.

Wolf ha detto...

Ah scusate, ignorate le sciocchezze che scrivo o abbiate pazienza.

Dan F. Rinaldi ha detto...

Sul padre di Bossetti.

Se il padre di Bossetti non fosse Giuseppe Guerinoni allora, come già detto, staremmo assistendo ad una farsa atroce che, da sola, c'inviterebbe a fuggire di corsa da questo paese!
Puoi sbagliare tutto ma non puoi sbagliare la comparazione tra il DNA di Bossetti ed il profilo genetico chiamato "di ignoto1" (qualunque sia l'origine di questo profilo), dopo anni di ricerche! Quel profilo cioè che, tramite Damiano Guerinoni, rimanda a Giuseppe Guerinoni.

Questo non vuol dire automaticamente che il profilo di ignoto1 sia per forza il profilo genuino lasciato sui vestiti di Yara! Vuol dire solo che hai ottenuto in qualche modo un profilo genetico di una persona sconosciuta, sei risalito tra mille difficoltà e incertezze a quella persona e hai fatto la comparazione dei DNA per vedere se corrispondevano. Non può essere che hai sbagliato qui!

Poi mi pare che la famiglia Bossetti/Arzuffi abbia fatto un test genetico in maniera privata: se fosse venuto fuori che Bossetti (o almeno la gemella diciamo) è figlia del padre legale Giovanni pensate che non l'avrebbero fatto trapelare ai giornali per mettere in difficoltà l'accusa? La sorella non sarebbe andata in TV coi risultati del test in mano? Non credo ci siano leggi che lo impediscano! Bossetti è in carcere ma la sorella no ed è gemella!

Dan F. Rinaldi ha detto...

@ Wolf 21:49

Perché ti scusi Wolf??

Anch'io ritengo i cani piuttosto affidabili (sono andato per anni a caccia con mio padre e so quanto possono essere bravi!), inoltre sappiamo che proprio per migliorare l'affidabilità della ricerca, dato il tempo trascorso ed il clima, si sia fatto venire dalla Svizzera un fuoriclasse come Joker!

Paolo A ha detto...

Per Dan F
Tutti i test genetici sono stati fatti con la procedura che prevedeva che non ci fosse un sospettato, anche quando c'erano i sospettati ,vedi Fickri e lo stesso Bossetti, non solo, quando Bossetti era in carcere gli ulteriori approfondimenti sono stati fatti senza la partecipazione dei consulenti di parte, quindi teoricamente la corte non dovrebbe ammettere queste consulenze, ma siamo in un paese che più che la patria del diritto è la patria del "rovescio" del diritto, con la sostanziale irresponsabilità e impunibilità degli apparati investigativi; giusto per tenere in forma la memoria, la giustizia italiana ha condannato all'ergastolo (circa) 15 persone all'ergastolo per la strage di via D'Amelio quando queste erano totalmente estranee ai fatti di cui erano imputati; figuratevi, se hanno avuto il coraggio di condannare all'ergastolo 15 innocenti questi si mettono il problema di accusare un muratore bergamasco con prove farlocche.

Wolf ha detto...

Paolo A.
Mi scuso semplicemente per il fatto che un "veterano ?" si dimostra parecchio paziente nel leggere qualche mio intervento noioso e logorroico :-)
Forse ha ragione nel dire che vivo sulla luna perchè non sono italiano e non vivo in Italia, ma mi piace l'Italia.
Mi riferisco al signor. 21 settembre 2015 09:46:00 CEST

Wolf ha detto...

Era per Dan F.

PINO ha detto...

ENRICO
Per "giorni seguenti" intendevo quelli dopo la localizzazione del gabbiotto del cantiere, che suppongo fosse stato il lunedì. (non ricordo con molta precisione in questo momento)
Il cielo era grigio e piovigginava, come si poteva vedere dalle riprese elle telecamere che accompagnavano il servizio televisivo. la nevicata iniziò dopo. Ciò nonostante, le ricerche nell'area del cantiere continuò con apparecchiature speciali, atte a rivelare eventuali vuoti ipogei, senza alcun esito positivo.
Spero d'essere stato chiaro.
E possibile che il corpo della ragazza, ivi indicato dai cani, fosse stato già spostato, durante la notte, con un mezzo chiuso (per questo impossibile ad essere fiutato) per altro luogo.
Al guardiano, fu chiesto se avesse udito o visto qualcosa di insolito, ma lui, scuotendo la testa mostro, con un cenno significativo, la vastità dell'area interessata dal cantiere, e la inadeguata recinzione.

Dan F. Rinaldi ha detto...

@ Wolf

Ah ok... Boh non so, qualcuno forse pensa che l'anzianità sia un valore e che l'anziano debba contare di più -- tipico della gerontocrazia diciamo... :-)

A te piace l'Italia nonostante tutto... :-)

Fossimo un paese un po' più liberale, con meno statalismo e meno ipocrisia cattolica saremmo sul serio il top del mondo! Ma la realtà non si cambia e ha sempre ragione, anche quando fa ribrezzo.
Se poi conosci un po' la Sicilia sai che è la quintessenza dell'Italia, nel bene come nel male.

Oggi è più che mai difficile vivere in Italia, è inutilmente stressante, ma il più delle volte si rivela ancora un'esperienza umana completa -- non ti fa mancare nulla!

Mi scuso per l'OT.

Saluti.

Anonimo ha detto...

Dan F. 21 settembre 2015 10:44 ha detto:
@ mim. 01:57
“Si scoprono ogni giorno cose sorprendenti! Se è vero quanto hai riportato sui tipi della Citroen rossa con precedenti penali e assenti dal lavoro quel giorno -- particolari che mi erano assolutamente sconosciuti -- mi piacerebbe saperne ancora di più... :-). ”

Dan F., rivolgi la domanda a TommyS che ha scritto quanto io ho semplicemente riportato, del fatto non ero personalmente al corrente.
Mim.

Dudu' ha detto...

Io capisco poche cose
-se in palestra ci fossero state delle insofferenze fra le ragazze (gelosie, prevaricazioni) Yara l'avrebbe confidato alla sorella, a quei livelli la ginnastica ritmica dovrebbe essere coadiuvata da spirito di gruppo, se la ragazzina andava felicemente alle lezioni significa che ci stava bene con loro
- le amiche è provabile che abbiano seguito i consigli di un avvocato, son passati 5 anni e il caso è talmente mediatico che anch'io seguirei consigli sensati ,mentre per l'istruttice e il fratello rimangono dei dubbi
-la ragazzina è stata abbandonata viva forse perché non avevano timore di essere riconosciuti, bendata quindi, o da aggressori inesperti (ma maliziosi a sufficienza da togliere il telefono che avrebbe potuto farla ritrovare, pulendo numero dalla Sim, cambiando Pin... e ponendola...strano davvero immaginare Bossetti in veste di aggressore che nel buio di un campo dopo l'aggressione si mette a lavorare col telefonino)
-è stato sostenuto che non venne violentata, ma come fecero stabilirlo se dal bacino in giù il cadavere era scheletrito.... o ricordo male?
-era almeno seminuda quando infierirono su di lei con il coltello(reggiseno slacciato e slip tagliati) ed non trovando tracce ematiche nei vestiti dovrebbe dire che, da che la ferirono a quando si rivesti' o la rivestirono passo del tempo, altrimenti le magliette/felpa avrebbero riportato tracce ematiche
-i segni sulla schiena sono anomali
-se l'aggressione fosse avvenuta nel campo tutti gli indumenti (anche inernamente)avrebbero dovuto essere infangati, o sporchi di terriccio
-il cadavere semi mummificato porta ad altri scenari, c'è poco da far
-Non è credibile l'errore da parte di genetisti seri

Fú il ris inviare a Giardina il materiale da comparare con le 500 (e passa) donne della Valle, giusto?
Se è vero che da un dna nucleare è possibile risalire al profilo paterno e materno è inverosimile che tali riscontri (profilo materno paterno )non siano stati comparati con i mitocondriale ritrovati nella stessa traccia per selezionare il mitocondriale corrispondente .
La comparazione fra ignoto 1(dna nucleare) e 31GXX devono averla tentata avendo trovato 2 mtdna da associare a ignoto 1
(i genetisti esperti ,dopo una "ventilata" esposizione di tre mesi di un si aspettino di trovare tracce di mtdna piuttosto che dna) dovrebbe essere emerso che la traccia 31G20 era composta da : dna completo Yara, dna ignoto 1 , 31GXX e forse altro

Ciò porta credere a : errore (del ris) , credessero fosse un parente(ci sono parenti di Maura fra le 532 donne?), azione tesa a confondere

boboviz ha detto...

@Anonimo 18:56
"Da Brembate a Monza ci sono 40 km."
40km?? Ma come diavolo hanno fatto a sbagliare di 40 km? Cos'è, la SIM volante?
Non ci capisco più niente....

ENRICO ha detto...

Anche io vorrei avere - se possibile - qualche informazione in più su quanto riportato da TommyS e ripreso poi da Mim

la Citroen rossa ammaccata da lui descritta è stata effettivamente ritrovata. E se il fatto che il relativo proprietario fosse una persona con precedenti penali assente dal lavoro quel pomeriggio possa essere anche una semplice coincidenza, il fatto che anche un suo collega, a sua volta con precedenti penali, risultasse assente nello stesso periodo di tempo rende questa "coincidenza" perlomeno sospetta.

Non sapevo che fossero stati individuati questi 2 personaggi

Paolo A ha detto...

Per Enrico
Sulla Citroen rossa hanno fatto anche un servizio a Quarto Grado, si conoscono i nomi del passeggero e del guidatore, sono persone con piccoli precedenti penali di età attorno ai 50 anni o forse più.

ENRICO ha detto...

Paolo A

grazie della precisazione ! Ma, che tu sappia, costoro sono stati sottoposti al prelievo per il test del DNA oppure sono stati lasciati andar via con "tante scuse per il disturbo" ?

Paolo A ha detto...

Per Enrico
Il servizio televisivo ha parlato di questi due individui, un giornalista ha anche cercato di intervistarli ma c'è stato un diniego con modi spicci, non so se sono stati sottoposti al prelievo del DNA, sto cercando il servizio, se ci riesco posto il link. Comunque si tratta di una trasmissione di Nuzzi.

pleiades ha detto...

Una cosa è certa:

La teoria della procura che afferma quanto segue:

a) IN QUALCHE MODO Yara sale sul furgone (è praticamente certo che
MGB non ha mai conosciuto Yara e nella sua vita di lui non c'è
traccia;inoltre la mamma afferma che ella non aveva mai accettato
passaggi da nessuno,neanche da conoscenti,figuriamoci alle 18,45
quando già dovrebbe essere a casa).
b) IN QUALCHE MODO rimane tranquilla fino al campo di Chignolo
c) IN QUALCHE MODO viene aggredita in maniera assurda (una serie di
tagli superficiali senza senso) seminuda da MGB.
d) IN QUALCHE MODO viene rivestita e lasciata li senza subire alcuna
violenza a morire IN QUALCHE MODO (non si sa ancora bene perchè).
e) IN QUALCHE MODO il suo corpo viene ritrovato 3 mesi dopo in un
campo dove a) L'odore del corpo in putrefazione si doveva sentire
per giorni e a notevole distanza,e vicino ci sono degli
stabilimenti b)Quel campo non era nella steppa siberiana ma era
relativamente frequentato
f) IN QUALCHE MODO sul suo corpo esposto per tre mesi a neve,freddo
ed intemperie varie si trova una traccia abbondante e fresca di
sangue nonchè una sim immacolata.
f) IN QUALCHE MODO rocambolesco si arriva ad MGB attraverso questo
DNA

..sa veramente di un'invenzione di sana pianta e difficilmente resisterà ai successivi gradi di giudizio.

ENRICO ha detto...

@ pleiades

in effetti l'impianto dell'Accusa è costruito su una serie di ipotesi più immaginarie che vagamente concrete

Tuttavia sono riusciti, non si sa bene come, ad avere in mano una parte di una cellula contenente il DNA nucleare di Bossetti ( almeno così dicono) e con quella portano avanti la loro tesi infischiandosene, tra l'altro, della regolarità delle procedure previste per l'esecuzione degli accertamenti irripetibili

E' inutile che ci scervelliamo. Speriamo solo che Salvagni ed i suoi collaboratori, non mollino la presa.

pleiades ha detto...

@ENRICO

Evidentemente NON SI SA BENE COME quel DNA li c'è arrivato,e su questo non ci piove, ma certo NON IN QUEL MODO.

PINO ha detto...

@ Enrico,
A QG, come a ricordato Paolo A, il conduttore precisò che l'auto rossa, risultata una Citroen, ed i due uomini che vi erano accanto, furono identificati: erano due pregiudicati, ma furono rilasciati, perchè trovati estranei al delitto di Yara, da parte degli inquirenti.
Non risulta, da notizie diffuse, che gli stessi fossero stati sottoposti a prelievi biologici, forse a causa di un loro ferreo alibi.
Più recentemente, avvicinati da un giornalista, per una breve intervista, agirono in modo non piacevole, alla proposta.
Suppongo che dobbiamo cancellare definitivamente, l'implicazione dei due soggetti, nel caso in discussione.

Anonimo ha detto...

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/processo-bossetti-deposizioni-e-tempistiche-che-minano-accus-1173894.html

ENRICO ha detto...


@ anonimo delle 12:58

la lettura dell'articolo segnalato mi ricorda tanto , riguardo la tempistica, il caso Parolisi

PINO, a proposito di Parolisi, sai mica che fine abbia fatto il nostro vivacissimo " Antonello" ?

TommyS. ha detto...

Enrico

Riguardo alla tempistica dell'omicidio che adesso non sembra più tornare come evidenziato da Telese (Libero) e da Ardengo (Giornale), ci farei ben poco affidamento come grimaldello per scardinare l'impianto accusatorio. L'esperienza insegna che la Procura a questo punto non mollerà l'osso sino alla Cassazione, per cui le basterà fare un leggero dietrofront sui passaggi dell'autocarro di Bossetti successivi alle 19.55 dichiarando che in effetti verifiche approfondite hanno dimostrato l'incompatibilità dei furgoni marginalmente inquadrati con quello di Bossetti. E quindi i tempi rimarranno sempre sufficienti perché nel contampo Bossetti non sembra disporre di un alibi chiaro sul suo orario di ritorno a cada. Faranno sicuramente una pessima figura dopo aver sbandierato a tutto il mondo che una delle prove che "inchiodava" Bossetti era fornita dal suo girare come un uccello predatore intorno alla palestra per tutto il tardo pomeriggio di quel giorno. Saranno sempre ancora sufficienti i due passaggi in via Caduti a legare Bossetti al luogo e quindi le cose torneranno come prima, anche perché sappiamo tutti che è sempre il DNA il centro gravitazionale del processo.

TommyS. ha detto...

Pino

"Suppongo che dobbiamo cancellare definitivamente, l'implicazione dei due soggetti, nel caso in discussione."

Quando avevo scritto quel commento avevo ben fresco il ricordo del servizio di QG, ma ancora adesso mi sembra di ricordare che venne detto che i due individui erano usciti dalle indagini in quanto, tenuti sotto controllo dopo che erano stati chiamati in caserma, non erano stati registrati più contatti telefonici tra i due (cosa avvenisse prima e cosa fosse avvenuto nell'intorno del 26/11/2010 non era stato detto). All'epoca mi era parsa davvero una banalità e mi ero domandato se almeno fossero stati richiesti dei tamponi buccali per il DNA.

Ma anche la mia riflessione purtroppo risentiva troppo dell'idea che oggi abbiamo delle indagini giudiziarie, basate prevalentemente sui tabulati telefonici (che sappiamo essere mai così probanti ad eccezione di pochi casi), sull'esame del DNA o su altri accertamenti tecnologici in genere.

Troppo tempo è passato in effetti da quando le indagini venivano condotte in tutt'altro modo. Basti ricordare i film fino agli anni '70/'80 dove per esempio se avevi un testimone ed un sospetto li mettevi a confronto con modalità protette (c.d. "confronto all'americana"). Ed allora adesso mi domando se oltre al campione di DNA (che siamo sicuri non avrebbe dato esito positivo al confronto con quello di Ignoto1), non si sia chiesto all'Abeni, a Toracco, a Tironi ed all'altra testimone di via Morlotti se riconoscevano quegli individui (messi assieme ad altri dietro ad un finto specchio) come quelli che avevano visto quella sera di novembre. O se perlomeno siano state sottoposte agli stessi delle fotografie segnaletiche degli individui.

Per cui, come al solito, il mio sospetto è che costoro non furono ulteriormente più indagati in quanto le indagini a quel punto erano state tutte convogliate sulla ricerca genetica di Ignoto1.

Che si possa quindi escluderli del tutto mi sembra un azzardo.

Massimo M ha detto...

Finalmente è uscito fuori questo Matthias (Foresti). Ricordavo perfettamente il nome fatto da una sua compagna e un suo compagno di scuola durante una intervista che non sono mai stato in grado di ritrovare. E c'è un dettaglio molto importante! Questo ragazzo testimonia che si sentivano al telefono ma fino all'estate del 2009. Ora, io trovo molto strano che...............addirittura nel 2012 (l'intervista è molto successiva al ritrovamento) dei compagni ricordano che la Yara parlava sempre di un certo Matthias ma che nessuno di loro sapesse chi fosse ma soprattutto che nell'autunno 2010 ancora Yara fosse così infatuata da parlarne; 1 anno dopo l'ultima telefonata fatta tra Yara e Matthias.
Non entro nei dettagli...............ma oggi, quella che più volte mi sono sentito di fare come ipotesi, trova numerosi pertugi "d'ingresso". Ci può essere un solo motivo logico per cui l'assassino o il complice faccia ritrovare la SIM e la Batteria del telefono ma NON IL TELEFONO: il motivo è che le impronte digitali sono rimaste impresse sui tasti del telefono che l'assassino o il complice ha usato. La SIM la lascia per far rimanere traccia dell'utilizzo del telefono. Non posso andare oltre.........................per ovvi motivi.

Saluti a tutti/e

Anonimo ha detto...

E se il telefono fosse stato smontato perchè qualcuno ha pensato che il telefono potesse essere rintracciato mentre la sim no? Quel qualcuno, forse un giovane, forse influenzato da qualche conoscenza sulla tracciabilità dei cellulari, ha pensato bene di disfarsi del cellulare (e della sua memoria) lontano da Yara e lasciare lì la sim insieme alla batteria, inutili da soli nelle inevitabili ricerche da parte delle autorità (il NUE Numero Unico Europeo funziona infatti solo con telefoni funzionanti, completi cioè di batteria).
Toni

Anonimo ha detto...

Forse faccio una domanda ovvia, ma vorrei sentire qualcuno che ne sappia più di me. I cani molecolari possono fiutare la traccia di una persona che viene trasportata con un veicolo chiuso? Possono cioè seguire la traccia di una persona che si allontana in automobile? Mi spiego meglio, durante le ricerche i cani partirono sparati verso il cantiere di Mapello, due si interruppero su un boschetto o radura durante il tragitto, Jocker invece passò la radura ed arrivò deciso al cantiere. Ma i cani avrebbero potuto seguirla se lei vi fosse arrivata in auto?
Toni

TommyS. ha detto...

Ho visto che si sta parlando nuovamente dei cani molecolari ed in particolare di Jocker, fatto arrivare appositamente dal Canton Ticino in quanto maggiormente "esperto".

Non vorrei nuovamente sembrare complottista tout court, ma personalmente dubito fortemente che i cani, anche solamente Jocker, abbiano percorso senza soluzione di continuità una pista che andava dalla palestra sino al cantiere di Mapello.

Le uniche notizie davvero attendibili parlano di Jocker che arrivato alla rotonda di via Tresolzio si è fermato perdendo l'odore ovvero non sapendo più da quale parte dirigersi.

Il lunedì successivo sono poi comparsi articoli in cui si diceva che Jocker aveva condotto al cantiere del centro commerciale.

Sul web sono reperibili ancora alcune immagini di queste ricerche ed in particolare del cane svizzero con il suo conduttore. Ritraggono luoghi alquanto casuali che fanno pensare a tentativi successivi a quello terminato alla rotonda.

Sono personalmente allora della convinzione che i cani siano stati portati in più punti della zona e tra questi il cantiere dove hanno ritrovato l'odore. Fosse vero, non si potrebbe concludere che, ammesso i cani non si siano confusi (ed ho ampia fiducia nei Bloodhound addestrati per lo scopo), Yara sia stata in quel cantiere proprio la sera della scomparsa, potendo l'occasione riferirsi anche a qualche giorno prima (o anche dopo, come il sabato 27).

Per rispondere invece a Toni, i Bloodhound possono anche seguire una pista lasciata da una persona che si muove su un veicolo scoperto, soprattutto se addestrati a lungo, ma è impossibile invece per persone che si muovono su veicoli chiusi.

Quello che invece non ho capito bene è se durante le ricerche all'interno della palestra siano arrivati sino alla cancellata esterna che da via Caduti o si siano fermati in corrispondenza dell'uscita di sicurezza.

TommyS. ha detto...

Sui telefoni cellulari un semplice commento a sfatare la favola metropolitana che periodicamente riemerge.

A meno che sul cellulare sia stato inserito un virus specifico (solitamente nei casi di spionaggio si tratta di un virus che fa credere al possessore di aver spento l'apparecchio mentre in realtà è ancora acceso sebbene non possa ricevere chiamate) è impossibile localizzare un cellulare spento anche se la batteria è ancora inserita. E' tecnicamente impossibile in quanto la localizzazione avviene o tramite il ricevitore GPS, presente su quasi tutti i modelli solamente da pochi anni, se attivato o tramite le registrazioni sulle celle dell'operatore telefonico che periodicamente il cellulare aggiorna. Meglio ancora in occasione di contatti telefonici in occasione dei quali è possibile triangolare la posizione del terminale mobile con precisione variabile da qualche metro a qualche decina di metri (vedere il cellulare di Melania Rea).

Questo non toglie che un criminale anche esperto, influenzato da questa favola metropolitana, preferisca togliere la batteria per eliminare qualsiasi dubbio. L'importante è che poi non riutilizzi il cellulare magari con un'altra SIM perché se le forze dell'ordine lo vogliono, possono richiedere agli operatori telefonici di fare una ricerca tramite il codice IMEI. Nei casi di piccoli crimini, come proprio il furto dei cellulari, questo quasi mai si verifica, ma nel caso di omicidi e rapimenti viene anche fatto ed i criminali lo sanno bene. Meglio quindi sbarazzarsi di tutto buttandolo via in modo tale che non possa essere mai più ritrovato.

E' per questo che sono convinto che la SIM e la batteria fatte ritrovare nella tasca del giubbotto (per di più intonse) siano puro staging e depistaggio od in alternativa uno specifico messaggio.

Dudu' ha detto...

A meno che, con una scusa... di aver il cellulare rotto o non funzionante ... una modalita d'approccio ... Yara invitata ad uno scambio di sim , il telefonino di Yara avrebbe potuto acquisire la rubrica in memoria della SIM X (i 79 numeri ritrovati), Yara avrebbe potuto dare il Pin e poi averlo cambiato lei stessa...
Un ipotesi che coinvolgerebbe una persona conosciuta... poi avvenga l'aggressione.
Ma una ipotesi di questo tipo implicherebbe figure con la F maiuscola occorse a coprire e depistare...

giulia ha detto...

Ma il famoso numero cancellato?
Mi pare che il perito dell'accusa a processo abbia confermato, no?
Quindi cancella il numero dalla sim e porta via il telefono per paura che questo fosse memorizzato anche sull'apparecchio (non ha tempo o non sa come eliminarlo).
Lascia la sim perché non c'è più il suo numero. Quale prova a suo favore migliore di questa?

Che enigma.

Dudu' ha detto...

Rettifico: Un ipotesi che coinvolgerebbe una persona conosciuta... o più individui -gruppo-...poi avvenga l'aggressione.

Dudu' ha detto...

Il nome del proprietario di quel numero cancellato non è stato rivelato ancora..

PINO ha detto...

ENRICO
E' vero, il fattore tempo" per il caso Bossetti conterà così, come per Parolisi: verrà manipolato tanto quanto servirà, o negletto addirittura.
Di Antonello non ho notizie. E non l'ho rintracciato neanche in altri blog, dove ogni tanto ho ficcato il naso.
Mi sarebbe piaciuto leggere i suoi "filosofici" appunti su questo caso.

TOMMY/S
Ero a conoscenza di quanto hai riportato a proposito dei soggetti dell'auto rossa.
Resto, comunque, nella convinzione che non sarebbero stati mollati così facilmente dagli inquirenti, anche per il loro passato, se non fossero stati ritenuti estranei al caso Yara.
Non penso che il loro rilascio possa essere stato maturato dalla cessazione dei contatti telefonici fra di loro: troppo poco e banale. Quelli che li hanno indagati, non erano, poi, così ingenui.

MASSIMO/M
Bentornato!
Non fare il misterioso, dai, se c'hai qualche rospetto in corpo buttalo fuori -:))

Anonimo ha detto...

giulia
sulla tua sim non c'è il tuo numero,controlla. Questa storia del numero cancellato l'ho letta sulla stampa ma non credo a processo sia stato detto. Si è parlato invece di un messaggio inviato in quei momenti da una "collega" di Yara al fratello, immediatamente dopo entrambi hanno cancellato l'sms e a processo hanno dichiarato che "non ricordavano cosa si sono scritti". Da quello che ho trovato io in rete il perito non ha mai parlato del numero cancellato sulla sim, veramente sembra che non abbiano nemmeno parlato dei 79 numeri salvati sulla sim ma può darsi che i cronisti fossero distratti. Da quello che ho letto c'è stato un battibecco tra accusa e difesa quando quest'ultima ha chiesto al perito del pm quali funzioni avesse il cellulare di Yara. Questa storia del processo a porte chiuse impedisce di capire chi ha detto cosa; e poi vengono a dire che la procura ha lavorato bene.
Toni

giulia ha detto...

Toni,
mi pare di averlo letto su bergamopost (ma posso sbagliarmi). Il numero 31 è stato cancellato,ma il perito non può stabilire quando.
Spero non sia così o l'accusa potrebbe sostenere che il numero fosse di Bossetti.
Se non erro l'allenatrice avrebbe inviato un SMS a suo fratello, subito cancellato. Non ricorda.
Per carità, ci sta. A parte che una se ha qualcosa di urgente o di compromettente da comunicare al fratello, non usa un SMS, ma fa una chiamata.

Comunque l'assassino è stato fortunatissimo. Un fantasma.
Nessuno ha visto niente. Nessuno ha sentito. Nessuno sa.

Dan F. Rinaldi ha detto...

@ Massimo M. 15:21

Quindi tu ipotizzi che il colpevole/i abbia usata il cell. di Yara, magari per mandare SMS a nome suo come l'ultimo all'amica Martina? E non lascia il telefono per via delle impronte digitali? Ma se ha usato il telefono questo aveva batteria e SIM e dunque poi l'avrebbe smontato lui lasciando impronte anche su SIM e batteria -- a meno che non l'abbia fatto smontare a Yara che però avrebbe dovuto avere le mani libere per farlo ed essere ben viva e cosciente...

È più o meno la stessa ipotesi sul cell. fatta da chi ipotizza che Yara sia stata uccisa in palestra (vedi filmato lungo di Andrea Porta su YouTube) e che si presta però, su questo punto, alle stesse osservazioni critiche che ho fatto -- e che non sono originali mie! Non mi ricordo dove le ho lette... :-(

Forse su questo cellulare ci stiamo scervellando troppo -- credo che la cosa più importante sia capire che la SIM (e l'ipod) potessero restare intonsi dopo 3 mesi all'aperto sia pure nella tasca di un giubbotto. A proposito di ipod: non ne ho mai sentito parlare nei resoconti del processo!

Infine, se non ho capito male, tu ipotizzi un qualche coinvolgimento del cosiddetto "fidanzatino" Mathias?

Saluti.

ENRICO ha detto...

Io, in questa storia, non riesco più distinguere verità da depistaggi, indiscrezioni in buona o in malafede, autentiche o manipolate, indagini oneste o inadeguate, figli illegittimi o naturali, mariti traditi e presunte “malafemmene”, DNA di mezza Italia, cellule umane “difettose” ma forse non tanto, schede sim in perfetto stato di conservazione nonostante tre mesi d’intemperie (e non solo), giovani atlete colpite da improvvise amnesie collettive…opinionisti, criminologhe, genetisti, consulenti, esperti, periti in perenne “attività di servizio” su tutti i media nazionali, provinciali, comunali e bar dello sport di paese

Insomma, sto andando in confusione !

Dan F. Rinaldi ha detto...

@ ENRICO 22:40

In più ci siamo noi commentatori a ingarbugliare la matassa! :-)

La cosa migliore sarebbe dimenticarsi per un po' di tutti i particolari e guardare le cose dall'alto, a volo d'uccello, considerando solo gli elementi principali e certi -- io ci ho provato ma purtroppo gli elementi assolutamente certi in questa triste vicenda sono pochissimi, forse solo due: la sparizione di Yara la sera del 26 Novembre 2010 ed il ritrovamento del suo corpo dopo 3 mesi, il 26 Febbraio 2011.

Chi sa qualche altro elemento rilevante e assolutamente certo? E non mi si parli di DNA...

Saluti.

giulia ha detto...

Se Camporini ha ghignato, la difesa ha una spiegazione sul cellulare.
Ezio Denti, consulente della difesa, tempo fa chiedeva in prestito ai suoi "amici" su fb un cellulare uguale a quello di Yara. Quindi la difesa avrà effettuato delle prove su un apparecchio simile e avrà tratto delle conclusioni.
Lo scopriremo solo vivendo. Nel frattempo spero di non morire ammazzata ché con tutti 'sti geni che indagano il colpevole mò lo trovano...

giulia ha detto...

Dan,
altro elemento certo è l'sms delle 18 e 49. Il telefono si spegne alle 18 e 55.
6 minuti. Segna.

Dan F. Rinaldi ha detto...

@ giulia 23:01

Ti ricordi marca e modello del cellulare? Grazie.

Dan F. Rinaldi ha detto...

@ giulia 23:05

Già segnato da tempo grazie! :-)

Anche se la certezza sull'ultimo sms è che è stato inviato a quell'ora ma non su chi l'abbia inviato... Anche se io propendo per Yara.

Massimo M ha detto...

A Dan F.
No, non ipotizzo un coinvolgimento diretto di Matthias. Trovo strano che Yara nell'autunno 2010 parlasse ancora di un ragazzetto con cui non si telefonava più dall'estate 2009........o meglio con cui non era più "fidanzata" da oltre 1 anno. Mi chiedo anche quando e come si vedevano i due visto che il ragazzo ha testimoniato che Yara gli rispondeva che la Madre non la faceva uscire. Ma allora come e dove si vedevano?
C'è' poi una cosa che non mi è' chiara. Si e' detto che nessuno poteva sapere che fosse Yara a portare la Radio in Palestra al di fuori della famiglia. Daccordo. Ma in palestra però c'era qualcuno che aspettava la Radio, o no?
"Avevamo discusso per portare lo stereo in palestra, ma poi avevamo deciso che lo avrebbe portato lei", ha raccontato Keba. "Sono uscita alle 15.45 per andare a pallavolo. Quando sono tornata mia madre mi ha detto che Yara era andata a portare lo stereo in palestra ed era preoccupata perché non era ancora tornata".
Quindi quando Keba e' uscita alle 15:45, già si sapeva in famiglia che era Yara quella che andava a portare la Radio. Mi sembra ovvio.

A Pino
Ben risentito!
L'assassino o complice pulitore..........conosce (o si informa in quei 15 minuti).........l' orario "dobbiamo essere li per le 8"

A Dan F.
Se l'assassino ha con se un coltello a piccola lama (e lo ha)..........e' facile smontare il carter del telefonino proprio nell'apertura del taschino e col coltello togliere la batteria e la sim facendole direttamente scivolare dentro il taschino di Yara ..........senza toccarle.

Dan F. Rinaldi ha detto...

@ Massimo M. 02:36

Quando parlo di assoluta incertezza su tutto tranne sparizione e morte un buon esempio è anche la questione della stereo di cui parli ed in quello che dici: se Keba è andata a pallavolo ed è tornata quando la mamma era preoccupata vuol dire che non avrebbe potuto portare lei lo stereo nell'ora in cui l'ha fatto Yara, o saltava pallavolo o andava prima o dopo, questo a meno che pallavolo non si facesse nel medesimo centro sportivo. Ma se è così che motivo c'era di mandare anche Yara lì visto che ci andava già la sorella?
Inoltre se Yara ha discusso, addirittura giorni prima, per andare a portare lo stereo è perché ci teneva immagino: lei andava in palestra spesso e allora perché ci teneva tanto ad andarci quella sera? C'era qualcuno o qualcosa che voleva vedere?

Capisci che allora anche su questo punto rilevante la chiarezza, a parer mio, non c'è e non c'è perché troppi particolari sono ignoti, senza per forza pensare che qualcuno menta su questo.

Anonimo ha detto...

Giulia
Ci credo che nessuno ha visto e sentito nulla, gli inquirenti NON hanno interrogato mezza palestra, l'sms inviato dall'istruttrice al fratello potrebbe anche essere la chiave di volta, ma ormai è andato, perso per sempre. ripulire degli oggetti dalle impronte non è difficilissimo, ormai con tutti i telefilm CSI, RIS e compagnia cantante presenti in televisione tutti abbiamo un'infarinata di cosa gli inquirenti cerchino. Un fazzoletto di carta, un po d'acqua e le impronte non ci sono più.

Per Dan F.

Le uniche cose certe nelle indagini sono i cani molecolari che puntano lo spogliatoio e da qui la porta sul retro chiusa a chiave e La Vodafone che certifica il cellulare di Yara che non si è mosso da Brembate fino allo spegnimento delle 18:55 e quello di Bossetti inutilizzato ma non spento a Mapello dalle 17:45 alle 7:34 del giorno dopo; da lì in poi, tra depistaggi, errori degli inquirenti, notizie farlocche uscite dalla procura, il caos più assoluto. Senza contare questo processo a porte chiuse che fa il gioco della procura in quanto arrivano sempre e comunque notizie di seconda mano.
Toni

Anonimo ha detto...

marca del cellulare di Yara: Lg

Così, almeno, scriveva l'Eco di Bergamo
http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/264066_dov_il_cellulare_di_yara_trascurato_nelle_indagini/

eli

Massimo M ha detto...

A Giulia.
Passa troppo tempo tra l'SMS di Martina e quello di risposta di Yara. Yara ha il cell. acceso ed e' in palestra a fare niente, da spettatrice. Un fazzoletto di carta e un po' d'acqua devi averli a portata di mano. Un conto e' pulire una pistola un conto i tasti microscopici del cellulare dove hai pigiato le tue dita.
In rete esiste un articolo su di una intervista di un interrogatorio fatto ad un amichetto di Keba. Gli si chiedeva conto di comportamenti di ragazzetti nella cerchia di amicizia di Keba. Non e' una pista nuova..............

Anonimo ha detto...

Quindi, almeno fino a metà luglio 2012 i ROS indagavano convintamente anche la pista "adolescenti"
http://bergamo.corriere.it/bergamo/notizie/cronaca/12_luglio_23/yara-occhi-amici-keba-bergamo-2011131149181.shtml?refresh_ce-cp

eli

Anonimo ha detto...

Segno qui, ai fini di una cronologia, questi due articoli:
nel primo l'allenatrice adulta, Daniela Rossi, dice che Yara le chiese l'orario dell'appuntamento di domenica.
Presumo che questa richiesta di Yara fosse successiva alla visualizzazione dell'sms di Martina delle 18,25

http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/176235_daniela_rossi/

Yara, alle 18,44 risponde a Martina.
Ma questa è storia nota.
http://milano.repubblica.it/cronaca/2010/12/15/news/ho_ricevuto_l_ultimo_sms_di_yara_ora_temo_di_non_rivederla_mai_pi-10213304/

eli

giulia ha detto...

Io mi fiderei del testimone precisissimo che affermando aver salutato Yara. Ha fornito orari chiari e la conosceva, quindi è difficile che abbia sbagliato persona.
Escludo la strada, impossibile che nessuno abbia visto o sentito nulla. È successo nel pezzo di tragitto che dall'uscita della palestra porta in strada o poco prima dell'uscita dalla palestra.
Riflessione: sono stati impiegati I migliori reparti investigativi d'Italia. Gli uomini migliori.
Volete che questi inizlamente non abbiano battuto tutte le piste possibili ed immaginabili?
Diciamoci la verità: questo è l'assassino più fortunato di sempre.
È un fantasma, non è una persona.
Fosse un serial killer venuto da fuori, capirei. Il problema è che non sembra un seriale, anzi...Non sa nemmeno uccidere a quanto pare.
Secondo me la verità non verrà mai fuori. BOSSETTI magari verrà assolto, ma Yara non avrà mai giustizia.
Mi fa una tristezza...

Anonimo ha detto...

DAn F.
La domanda è giusta, la pallavolo si fa nel medesimo centro sportivo? effettivamente, se Keba torna a casa con la mamma già preoccupata, considerato che la mamma va dai carabinieri già alle 19:30, a che ora è tornata? E non avrebbe dovuto incontrare Yara sul cammino verso casa?

Toni

andres ha detto...

Scusate,ma è una cosa che ignoro:i cani molecolari fiutano le tracce fresche, cioè le ultime lasciate o anche quelle di un giorno o più prima? Sto pensando alle tracce fiutate in palestra.

Anonimo ha detto...

giulia
Il testimone dice di aver incrociato Yara ma che non può dire se Yara sia uscita dalla palestra, lui presume di si perchè ha sentito il portone sbattere, MA NON L'HA VISTA EFFETTIVAMENTE USCIRE. E se Yara avesse aperto il portone e poi avesse cambiato idea e fosse scesa negli spogliatoi? Se Yara all'ingresso avesse incontrato un'amica/o che le avesse chiesto di scendere negli spogliatoi? Il testimone non sa e non può dirlo in quanto non si è voltato. Anche a me capita di correre per riprendere mia figlia dagli allenamenti e posso assicurarti che a volte nemmeno saluto gli amici perchè si corre che sennò si arriva tardi...

Toni

PINO ha detto...

@ Giulia
ct) "Riflessione: sono stati impiegati I migliori reparti investigativi d'Italia. Gli uomini migliori.
Volete che questi inizialmente non abbiano battuto tutte le piste possibili ed immaginabili?

Giusta "riflessione" la tua!
Per cui, tutto quello che cerchiamo di immaginare ha solo carattere speculatorio.
Resta solo un quesito reale da risolvere dalle parti in causa: la validità, o meno, del dna, che rappresenterebbe l'unico indizio a disposizione dell'accusa, sul quale concentrare il dibattito, in sede legale.
Tutto il resto sarebbe solo fuffa.

giulia ha detto...

Caro Pino,
ma dimostrata la validità del dna, poniamo, che se ne fanno senza altre prove?!
Il dna dice che tu eri lì, quando non si sa, ma non che hai ucciso.
Insomma, non basta.

Toni,
esatto. Allora: possibile che Yara sia stata uccisa in palestra e nessuno abbia notato nulla? Solo io frequento un centro sportivo enorme, sì, ma affollato dopo le 18 e in cui si sentono i discorsi degli uomini sotto la doccia a 30 metri di distanza?!

Qualcuno non parla, ragazzi. È impossibile che non ci siano testimoni.
Mi viene in mente i delitti di Alleghe, anche se è passato più di mezzo secolo. Non se ne veniva a capo e un carabiniere si è finto un uomo qualsiasi e si è trasferito in paese per capirne di più. Iniziò a frequentare i bar, addirittura trovò fidanzata. Fino a quando qualcuno parlò davanti ad un bicchiere di vino.
Probabilmente avrebbero dovuto fare così.

giulia ha detto...

Che poi se trovo scandaloso che le.compagne non ricordino quasi nulla di quel giorno, perdonatemi, ma non mi torna nemmeno Bossetti che non sa perché è andato a comprare la sabbia a Chignolo e per chi. Inoltre non ricorda che cavolo faceva a Brembate quella sera.
Ma Cribbio sparisce una ragazza, ne parla tutta la nazione e tu non ricordi che hai fatto quel giorno.
VABBÈ

Massimo M ha detto...

A Giulia
Qualcuno non parla, ragazzi.

Anonimo ha detto...

giulia
Appunto perchè luogo affollato, con musica e ragazze che gridano in palestra, un eventuale litigio potrebbe non essere stato udito. E se fosse stata aggredita alle spalle perchè già c'era l'intenzione di punirla per qualcosa? con Yara impossibilitata a difendersi o a gridare per la subitaneità dell'azione... Non mi si venga a raccontare che i ragazzi non sono capaci di azioni efferate. Due giorni fa sono stati arrestati alcuni minorenni a Genova per tentato omicidio per il pestaggio di un gay.

Toni

Anonimo ha detto...

Massimo M
scusami, ma i verbali degli interrogatori condotti dagli inquirenti i giorni successivi alla scomparsa sono pubblici o sono ancora sotto segreto? Sai se è possibile trovarne copia?

Toni

Massimo M ha detto...

A Toni
Non so risponderti purtroppo. Ciò che è certo è che nel 2012 ad un certo punto ci fu una sterzata decisiva nelle indagini che si concentrarono sulla cerchia di amici di keba sentiti a tappeto.
Uno di questi fu intervistato dal Corriere della Sera:
Uno dei giovani interrogati ha risposto ad alcune domande di Armando Di Landro del Corriere della Sera, al giornalista, il sedicenne, che già un anno fa si era sottoposto volontariamente al prelievo del Dna, avrebbe riferito di essere andato in caserma un po’ impaurito ma di aver trovato un ambiente cordiale per il colloquio, con due uomini che non erano neanche in divisa. Gli uomini del Ros, secondo la testimonianza raccolta dal Corriere, si concentravano soprattutto su una questione. “Mi hanno chiesto se dopo la scomparsa di Yara ho notato qualcosa di strano in paese: in particolare hanno insistito per sapere se c’è, secondo me, un gruppo di nostri coetanei, o giù di lì, che non frequenta più i soliti luoghi, che si è assentato, oppure se esistono dei ragazzini che parlano con insistenza dell’omicidio di Yara”, queste le parole del giovane.

Su quali basi?

omero1971 ha detto...

la procura col processo, svela le carte ed i fascicoli, e le magagne escono fuori. magagne che il buon salvagni coglie al balzo nell'evidenziarle e contestarle. in effetti, comincio seriamente a dubitare anche io. si è chiarito che non può essere come sostiene l'accusa, che i due si conoscessero. smentiti dalla sorella e dal traffico telefonico ed internet, quindi se non questa, logica impone, l'altra: rapita. poi,fino alle 18.44 yara era in palestra, e bossetti alle 18.40 (se era suo il furgone, presumo, non ricordo l'immagine) era alla stazione di servizio, quindi rapire yara (rapire a quell'ora?! e le urla?!?) dopo le 18.55 (ultimo aggancio cella), portarla a chignolo d'isola, in 20 minuti, (io ci mettevo dai 20 ai 30 a quell'ora, la difesa dice 45, boh), percorrere il campo con una bimba recalcitrante, seviziarla, e tornare indietro con la stesa tempistica alle 20.00. praticamente il tutto in un'ora o poco più. mah....in effetti mi sembra un po pazzesco. se poi collego tutte le incongruenze che mi avete esposto sulla verità del DNA trovato, beh....comincia a puzzare anche a me, per quanto io sia garantista verso i lavori e la buona fede (non di tutte!!) delle procure. quindi, il bossetti sarebbe impazzito tutto ad un tratto, ed avrebbe rapito yara, ovvero la prima ragazzina trovata per caso, noncurante di possibili testimoni, incosciente dei vari inconvenienti che potrebbero capitare nel compiere quel gesto improvviso, e che potrebbero mandare tutto a p..tane. mmmm.......mah! che dire, comincio a dubitare di tutto e tutti.

PINO ha detto...

Nel mio ultimo post, accennavo al quesito non ancora risolto, sulla validità, o meno, del dna di MGB, ma aggiungerei la mia perplessità sul perchè non si è data la stessa importanza a quello appartenente all'ex insegnante Brena che, se fosse stato rilasciato durante le esercitazioni in palestra, da Yara, per i suoi naturali contatti con l'istruttrice, non avrebbe potuto resistere, ancora integro, dopo i tanto discussi tre mesi di esposizione all'aperto, così come quello ddi MGB e situato in un punto molto più vulnerabile di quello attribuito al muratore.
Questo, senza contare sugli altri dna ancora non riscontrati almeno per quanto si sappia.
La battaglia verterà, appunto, sui quesiti scientifici, come affermavo, per il resto sarà facile, per la difesa, uscirne con le ossa sane.

Vanna ha detto...

Giulia buongiorno, scrivi: "Riflessione: sono stati impiegati I migliori reparti investigativi d'Italia. Gli uomini migliori.
Volete che questi inizialmente non abbiano battuto tutte le piste possibili ed immaginabili?"

Non credo prprio che abbiano battuto TUTTE le piste possibili e immaginabili per 2 motivi:
1° tali piste intrecciano i cammini della camorra e company,i cui meccanismi sono conosciutissimi ma inscardinabili perché collusi con gli interessi economici.
A dimostrazione: i controlli al centro commerciale sono stati superficiali come la pista Fikri non ha portato a nulla, lui è rientrato senza furgone che è sbarcato in Tunisia e questo la dice lunga su come operano i reparti investigativi.

La macchina rossa e i due visti da Tironi ho letto qui, che sono stati rintracciati ma li hanno rilasciati ( niente DNA? ) e Tironi è stato imbavagliato.

Se quei tipi erano poco puliti, a maggior ragione dovevano strizzarli.
E se per ipotesi erano due prezzolati per rapire la ragazza?
Qualcuno aveva paura che potessero parlare...?
In questo caso era meglio lasciarli liberi non approfondire.

Strano, in quella zona gli extracomunitari non sono controllati adeguatamente, il M.Bossetti è stato messo in croce ( con la scusa di quel "mezzo" DNA ).
E questo è un dato oggettivo che mi apre interpretazioni complesse intorno a quella società che accoglie l'esterno, lamentandosi, per tartassare personaggi autoctoni.
Ci vuole uno studio antropologico o un controllo capillare dei DNA bancari dietro i quali si può ipotizzare un mercato fiorente di droga?
(Il D. Guerinoni era in Perù, strana coincidenza, lì si coltiva coca).
Con questo voglio dire che, se avessero fatto i controlli capillari veramente per tutti quelli che potevano ruotare intorno al fatto, come invece hanno fatto con le famiglie Arzuffi-Bossetti-Comi, qualcosa di chiaro sarebbe venuto fuori.
Invece le corna sono sicure ma i DNA incerti e questo è un capolavoro di imperizia ( voluta? ).

Le famose piste "possibili ed immaginarie" non hanno permesso di ritrovare Y... è accaduto invece l'estemporaneo che sappiamo e, 3 mesi dopo la scomparsa coincidenza significativa, davanti ad un misterioso che da lontano guardava...il panorama.

Hanno fatto una figuraccia in tutti i sensi, anche il ministro dell'Interno che si è scomodato per indicare l'assassino.
E comunque il nascondere prove e distruggerle quando c'è anche, solo, appena, una traccia velata di collusione, è operato ed indicativo a questo riguardo, è quel colloquio di Napolitano.

2° pista, quella occulta, quella che stava dietro la Piovinelli tredicenne sempre di quella zona, quella della ragazza indiana che è stata suicidata e del ragazzo sud americano che frequentava le Sabbie Mobili.
Questa pista è appena modulata con i sussurri tanto fa paura, oppure tanto è infiltrata in tutti i settori che nessuno la segue e la scardina perché la malvagità è temuta o forse fa comodo.


Anonimo ha detto...

Quello che mi stupisce è perché nessuno si chiede come mai il cellulare di Yara era smontato. E' evidente che si è tratta di un rapimento, e che ad averlo compiuto è stato uno di quelli che credono che un cellulare, anche se spento, possa essere rintracciato, per cui alcuni dicono di staccare sempre batteria (e, i più paranoici, anche la sim). E ora bisogna chiedersi: un predatore che "rapisce" una ragazzina per andare a consumare nell'immediato in un campo avrebbe mai tale l'accortezza? E se lo facesse dopo, starebbe a perdere tempo a rimetterle tutto in tasca? oppure, chiederebbe alla ragazzina di farlo durante il tragitto?

giulia ha detto...

Omero,
45 minuti andata e ritorno, intendono.
Ma soprattutto tornare a casa alle 20 con gli abiti integri e puliti.
Non si sarebbe sporcato di sangue?
Io credo che l'autopsia non abbia chiarito diversi punti.
Secondo me l'unica ricostruzione possibile, se l'assassino è uno sconosciuto, è che Yara sia stata sorpresa da dietro mentre aveva le cuffie nelle orecchie e gli sia stato dato un colpo alla testa velocemente. Quindi caricata in auto.
Si spiegherebbe il silenzio.
MA il colpo alla testa non mi pare risulti, quindi...

giulia ha detto...

Le non gli.
Vanna, io forse sono troppo fiduciosa, ma credo che non sappiamo quante persone siano state interrogate.
La maFia sarà stata esclusa perché non colpisce così, nel caso di Trifone Ragone e Teresa invece è stata valutata come pista, proprio perché le modalità con cui sono stati uccisi i due ragazzi indica un regolamento di conti mafioso.
Se questi sono fissati con l'omicidio a sfondo sessuale, un motivo ci sarà.
Spero.

Vanna ha detto...

PINO caro buongiorno.

Condivido il tuo: "...accennavo al quesito non ancora risolto, sulla validità, o meno, del dna di MGB, ma aggiungerei la mia perplessità sul perchè non si è data la stessa importanza a quello appartenente all'ex insegnante Brena che, se fosse stato rilasciato durante le esercitazioni in palestra, da Yara, per i suoi naturali contatti con l'istruttrice, non avrebbe potuto resistere, ancora integro, dopo i tanto discussi tre mesi di esposizione all'aperto, così come quello ddi MGB e situato in un punto molto più vulnerabile di quello attribuito al muratore.
Questo, senza contare sugli altri dna ancora non riscontrati almeno per quanto si sappia."

Condivido parola per parola, e questo modo di procedere sembra che non sia professionalmente corretto da parte degli inquirenti, quindi può essere successo che gli inquirenti avevano lavorato e controllato tanto che si erano "dimenticati" degli altri DNA.
Forse nessuno immaginava che il pubblico imbottito di tante notizie, rassicurato dalle corna, dalla pedofilia e dalla sicurezza del DNA, non avesse la capacità di porsi domande.

Sta accadendo il contrario e spero che l'avvocato continui a verificare ogni parola, ogni fatto, ogni analisi, ogni persona.

Buon pranzo Pino!

Vanna

PINO ha detto...

Grazie VANNA
Buon appetito anche a te, sempre attenta a quanto si scrive su queste pagine.
Ciao, Pino

Vanna ha detto...

Giulia, grazie per la risposta, non credo a un rapimento a sfondo sessuale, l'ho già scritto, il sesso c'entra ma come componente non libidinosa, come azione con significato più profondo su una ragazzina pulita, onesta, pura, da invidiare per la sua correttezza, da ostacolare per il suo successo,in definitiva, da usare perfidamente.

A tal proposito, non era bella secondo i canoni correnti, ma sarebbe diventata un tipo dalla bellezza originale e autentica, era però determinata e seria ed era questo che dava fastidio e per questo forse, subiva il bullismo, non era omologabile e qualcuno ha deciso che non doveva volare!

Solo in questa chiave si possono spiegare tutti i passaggi che non quadrano nella vicenda.

A mio modesto parere.

andres ha detto...

@Giulia, dici che la mafia non colpisce così, ma può anche darsi che i mandanti, per esempio di un rapimento a scopo di intimidazione o di vendetta, non avessero voluto la morte della ragazza,ma che gli esecutori di questo eventuale rapimento si fossero trovati di fronte ad una reazione non prevista, o che uno di loro abbia perso la testa. A questo proposito mi viene in mente la lettera anonima in cui si diceva che Yara fosse trattenuta in una casa di una signora" e che uno degli ospiti, ubriaco, avesse commesso l'omicidio.
Scrivi "Se questi sono fissati con l'omicidio a sfondo sessuale, un motivo ci sarà.
Spero." Personalmente, non credo che si sia trattato di questo, ma per una Procura, già molto criticata per gli enormi sbagli fatti, che ha sperperato un sacco di denaro pubblico, e con un ministro che, anche lui in cerca di consensi, ha gridato in tv all'arresto dell'assassino, la cosa più facile e di sicura presa per media e opinione pubblica,era quella di inventarsi il mostro pedofilo. Per me questo è il motivo. Infatti ha funzionato benissimo.
Ribadisco che a mio avviso o c'entrano gli affari sporchi o è uno dei tanti casi di bullismo e di violenza giovanile, finito malissimo.

pleiades ha detto...

@Andres

Finalmente qualcuno si avvicina alla verità, io ancora non capisco perchè la pista camorristica sia stata cosi inopinatamente scartata (ci si era molto vicini con Mapello-Lopav) a favore di altre minchiate,non voglio pensar male ma..

giulia ha detto...

Io mi baso su un dato di fatto: la ragazza nin aveva comunicato a nessuno che stava per uscire.
La mafia, la mia esperienza è con l'ndrangheta perché purtroppo sono cresciuta in un paese calabrese piuttosto noto in questo senso, è precisa. Sa come, dove, quando trovarti. Non si affida a terzi, mandano uomini fidatissimi. È escluso che lascino per errore in vita una persona. Colpiscono alla testa o comunque nei punti vitali con un'arma da fuoco.
L'omicidio è preceduto sempre da avvertimenti. L'omicidio è la punizione per chi non ha rispettato i patti. Ma l'omicidio diventa anche un ultimo avvertimento: da oggi fai come diciamo noi.
Quindi la famiglia. Ma la famiglia non parlerebbe ora? Mi sembra che il signor Gambirasio sia una persona molto trasparente. Sarebbero emersi dei legami con il mondo mafioso, secondo me.
Io credo che l'ipotesi "bullismo" ci trovi tutti d'accordo. Questi sono dei principianti, non sanno uccidere. Sono dei ragazzini.
A volte ho pensato ad un ritardato di mente con problemi anche fisici.
Guardate che le ferite sembrano inferte da una persona parecchio maldestra.

andres ha detto...

Giulia, non sostengo che sicuramente sia stata la mafia, ma che nella zona ci siano i Locatelli,incriminati per traffico di droga(ad alti livelli), e che i Locatelli siano molto "rispettati" , tanto che ad una loro festa-inaugurazione non solo c'era tutto il paese, ma tutte le autorità, compresi due magistrati(!),è cosa indubbia.
Mi colpì il fatto che nel libro di Roberto Saviano "Zero zero zero" si parlasse proprio di F Gambirasio, testimone di un processo ai Locatelli. Poi F Gambirasio negò e Saviano fu querelato dai Locatelli, ma un pò di sospetto a me è rimasto.
La famiglia non parlerebbe? Non so,hanno altri tre figli...
Come ho scritto,anche la pista della violenza giovanile andrebbe approfondita. Come già detto da qualcuno qui,secondo me,ci sono persone che qualcosa sanno.Hanno rigirato come un calzino un'intera famiglia, ma di un intero paese,non si sa nulla.
Comunque sia, Bossetti fa comodo a molti.

ENRICO ha detto...

...e del messaggio, di Fulvio Gambirasio lasciato al cellulare della figlia quattro giorni dopo il rapimento : «Adesso penso sia abbastanza, fatti sentire... fatevi sentire».

cosa ne pensate ?

Vanna ha detto...

Violenza giovanile-bullismo-droga tutte e tre insieme possono entrarci, ma di sicuro, per come tutto il caso si presenta, dietro ci sono gli adulti che hanno fatto, protetto e nascosto.

ENRICO ha detto...


.. e del sindaco di Brembate Diego Locatelli che ne pensate ?

ENRICO ha detto...

http://www.francoabruzzo.it/document.asp?did=6715
i soliti privilegi.... va' a capire a quale scopo !

...e con tutta questa mastodontica mobilitazione
http://www.francoabruzzo.it/document.asp?did=6715
non hanno visto il corpo a 300 metri dal Centro operativo !

pleiades ha detto...

@Enrico

Se è per questo Veronica Locatelli è la titolare del centro sportivo.

andres ha detto...

Enrico, penso che abbia un grande senso degli affari!

ENRICO ha detto...

@ pleiades


andiamo bene !

Dudu' ha detto...

@TommyS
"E' per questo che sono convinto che la SIM e la batteria fatte ritrovare nella tasca del giubbotto (per di più intonse) siano puro staging e depistaggio od in alternativa uno specifico messaggio."

Potrebbe,oppure l'aver riposto la sim nella tasca era per non creare sospetti.

Ci sono alcuni eventi collegabili fra loro

0) il cambio Pin

1) la tel delle 19.11 con due squilli di Maura, la madre
Mentre alla vodafone non risulta

2) la localizzazione a Cisano forse Monza

3) le telefonate -109- che un ragazzino davanti a un magistrato non sa spiegare e dichiara di non conoscere Yara, e di aver prestato a volte ad alcuni amici il suo telefonino ( chi è)

4) sarebbe indispensabile sapere quanto spendeva Yara in ricariche telefoniche e se il costo era congruo con le telefonate che faceva
5) se non ricordo male Yara esce di corsa dalla palestra alle 18.30 dirigendosi quindi al corridoio, mentre risulterebbe che l'istruttice invia un sms al fratello (poi cancellato) alle 18.28 (non riesco ricordare dove l'ho letto purtroppo).
Yara viene poi avvistata da Francese all'uscita alle 18.42/44 senza conferme sia poi uscita veramente.

Dov'è stata Yara in quei 12/14 min (dalle 18.30 alle 18.42/44 )sembra nessuno lo sappia

La tel delle 19.11 potrebbe nascondere un'altra verità e potrebbe essere svelata dai consumi del traffico telefonico.
Yara potrebbe avere scoperto o sospettato che qualcuno usava il suo telefonino
-Vodafone non può stabilire se la sim è stata clonata se non fà (o ha) ricerche specifiche
-Clonare una sim e molto facile, chi è in possesso del clone vede tutti i dati sulla sim originale e dal clone può agire sul l'originale.
-Mentre chi ha la sim originale in uso non si accorge di nulla ma si trova costantemente senza credito.
Queste "ragazzate" vengono fatte per poter utilizzare il credito altrui , entrare in un spogliatoio, rubare una sim e clonarla " è un gioco da ragazzi" ( frase a doppio senso)


Dudu' ha detto...

Vanna ha detto...
"Violenza giovanile-bullismo-droga tutte e tre insieme possono entrarci, ma di sicuro, per come tutto il caso si presenta, dietro ci sono gli adulti che hanno fatto, protetto e nascosto."

Condivido al 100%
E l'istruttice ne è rimasta in qualche modo coinvolta?

Dudu' ha detto...

Ps : che io sappia era possibile con le 16/32 k, ora non piu

Anonimo ha detto...

Dudù
E l'istruttice ne è rimasta in qualche modo coinvolta?
Ci sarebbe questa possibilità, visto che il suo dna stava sul giubbotto di Yara, come ha detti Pino.
Lo hai letto?
fr.

Anonimo ha detto...

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/yara-comandante-ros-cos-samo-arrivati-bossetti-1174515.html

Dudu' ha detto...

Sì Fr.
Magari è solo frutto di macchiavellica fantasia ma non escludo che qualcosa di simile possa essere accaduto . Potrebbe esserci stato una lite, tel rotto e han
messo in tasca i resti per esempio. Strana la tel delle 19.11 non registrata dalla rete , strano abbia potuto essere rintracciato.. qualcosa sfugge, ma il telefonino potrebbe essere davvero la chiave... teoricamente c'è la possibilità di fare ulteriori ricerche...

Anonimo ha detto...

http://www.lastampa.it/2015/09/23/italia/cronache/yara-il-colonnello-dei-ros-fa-vacillare-bossetti-tent-di-fuggire-durante-il-blitz-per-larresto-5J6POfumvQwjBuDbV2nLRP/pagina.html

Tiziano ha detto...

Secondo la logica dell'accusa, in quanto anche il suo dna era presente nel giubotto della povera Yara, oltre a Bossetti dovrebbe stare in carcere anche la istrutrice.

Anonimo ha detto...

Dudù
Anch'io ho trovato strana la deposizione della madre di Yara, la signora Maura ha detto chiaramente a processo che l'ultima chiamata lei l'ha fatta alle 19:11 e che il telefono ha squillato due/tre volte per poi spegnersi per sempre. Ma la Vodafone nell'informativa dichiara che il telefono di yara risulta spento alle 18:55. questo sfasamento nelle carte potrebbe essere stata causata da una improvvisa perdita di campo del telefono? Al successivo ripristino del segnale (casualmente proprio alle 19:11) mentre la madre chiamava l'assassino ha chiuso la chiamata e spento il telefono. C'è qualcuno che può rispondere?

Toni

Anonimo ha detto...

Dudu
e i 109 contatti telefonici intercorsi nel gennaio precedente tra l'utenza di Yara e quel famoso coetaneo che non conosceva Yara? potrebbero essere frutto della clonazione? Effettivamente se ci pensi... non stiamo parlando di uno o due sms che possono starci prestando il cellulare ad un amico, ma addirittura 109 contatti. Decisamente troppi. Ma una clonazione della scheda sim di Yara potrebbe oggi essere scoperta? e se quella sim fosse stata messa in tasca a Yara per dire: guardate la scheda sim è qui, inutile andare a cercare alla Vodafone?...

Toni

ENRICO ha detto...


@ anonimo che posti link e scappi

risparmiati la fatica. il contenuto degli articoli è un copia/incolla che non dice niente di nuovo

Anonimo ha detto...

Annika, Dudù, Massimo M,
che piacere risentirvi! Vale anche per tutti quelli che con il caldo si erano persi...

In questi giorni riflettevo sulla testimonianza del signor Francese. Dice di aver sentito la porta d'ingresso chiudersi alle sue spalle dopo aver salutato Yara, malgrado la musica e il rumore provenienti dalla palestra: possibile? Questo lo si può verificare facilmente.
Il testimone precisa di aver guardato l'orologio prima di scendere dall'auto: erano le 18:42 o 43. Un minuto almeno l'avrà impiegato per raggiungere dalla macchina l'atrio del complesso sportivo, e viceversa Yara per raggiungere la strada.
Questo significa che la bambina non poteva uscire dal cancello esterno della struttura prima delle 18:45.
Secondo la sua mamma, lei al ritorno faceva sempre il solito percorso (da via Morlotti in via Rampinelli) e ci metteva circa dieci minuti.
Se avesse fatto così anche quella sera, Yara alle 18:55 sarebbe stata già a casa o nelle vicinanze, e questo pensiero mi inquieta molto...perché voi dite che lungo la strada qualcuno poteva vedere, ed è vero, ma poi penso al rapimento del piccolo Tommy Onofri, avvenuto in casa sua, alla presenza dei familiari seduti a tavola per la cena.

Certi malvagi non temono proprio di essere visti. Evidentemente non occorre essere criminali professionisti per agire a sangue freddo, anche se poi l'inesperienza produce un'esecuzione rozza del delitto che tradisce i colpevoli.

E se Yara avesse trovato i suoi rapitori proprio sulla porta di casa, o qualche metro prima?
L'avrebbero aspettata lì perché l'abitazione era vuota, con le luci spente; forse sapevano che tutti i componenti della famiglia erano in giro, oppure c'era la signora Maura, da sola, in cucina. L'avrebbero aggredita alle spalle, mentre lei ascoltava l'ipod, per non darle neanche il tempo di gridare. Con un furgone chiuso a porte scorrevoli, due uomini robusti avrebbero avuto la meglio anche su una ragazzina agile e atletica, minacciandola con un coltello e costringendola a salire...non a caso il Busatta ha dovuto inserire un complice nella presunta confessione di Bossetti.
Fra l'altro, Fulvio Gambirasio dice di aver visto, passando, un automezzo fermo a fari accesi in via Rampinelli: probabilmente un furgone, ma era lontano.
Forse voi ne avrete già discusso in passato, in tal caso mi scuso con tutti per la ripetizione involontaria. Siamo un po' dei dischi rotti, ultimamente...

Cari saluti
Nautilina

Vanna ha detto...

Buonasera!

I nuclei della vicenda:

1 il centro sportivo,
2 il cantiere,
3 intrecci tra mafia e costruzioni,
4 antropologia sociale della zona.

1 L'istitutrice, il suo DNA, i suoi non ricordo non mi convincono.
Le amnesie delle compagne altrettanto.
L'ambiente palestra era accogliente o qualcuno aveva la puzza sotto il naso.
Quali e quanti interessi ruotano intorno?
Il personale è raccomandato o amico dei responsabili?
Con quali modalità il personale è scelto e assunto?
Per qualifiche personali risapute o altro?
I Locatelli a quanto pare controllano ( anche ) il settore sportivo.

2 Il cantiere era un calderone di operai stranieri e non, materiali, ambienti fissi e mobili dovevano essere setacciati tutti, come gli operai, e quelli partiti nei giorni vicini alla scomparsa, dovevano essere rintracciati anche tramite l'Interpol e strizzati.

3 Controlli bancari approfonditi, senza segreto bancario, se ciò è possibile.

4 Studi antropologici e sociali: aprire dialoghi, chiedere informazioni alle strutture scolastiche: entrare nelle scuole e monitorare, andare dagli assistenti sociali, psicologi, medici, infermieri e chiedere.

- Colloqui con il mondo religioso: suore e sacerdoti,
con i Carabinieri, la Polizia, la Guardia di Finanza, sedi di Partito e vita giovanile di Partito.
- Controllare i locali e le discoteche.
- Non dimenticare l'ambiente universitario.

Sicuramente è eccessivo tutto l'elenco, ma se avessero controllato di più, oltre i DNA, qualcosa poteva venire fuori.

Per concludere, hanno agito senza il metodo investigativo che deve mettere al centro l'UOMO e il suo mondo come società, invece hanno infierito SOLO su un UOMO e la sua famiglia, SOLO su quel mezzo DNA, gli altri DNA, forse interi, non sono stati utilizzati e tutti non solo se ne sono lavate le mani, ma si sono fatti una doccia.

E questo è un normale modo di procedere quando una minorenne non si ritrova?

In quella zona si stanno ponendo domande sulla fine di Yara? E quelli del cantiere, della palestra stanno cercando di ricordare o veramente sono tranquilli perché tanto c'è M.B. come specchietto per le allodole?
In questa vicenda è l'ambiente sportivo il nucleo più importante per capire
quello che può essere successo.

Dan F. Rinaldi ha detto...

Sul telefono

Intanto diamo a Cesare quel che è di Cesare... La faccenda della possibile clonazione della SIM di Yara, a cui avevo accennato pochi giorni fa, è stata tirata fuori per la prima volta (che io sappia) da tale Paolo Amaro su YouTube.
Ad ogni modo si può collegare alla rete solo una SIM per volta, vale a dire che l'altro telefono deve essere spento, e alla rete risulterebbe che è sempre la stessa SIM (non a caso si parla di "clonazione").

Se due cellulari diversi usano la stessa SIM, oppure uno il clone dell'altra (ovviamente in tempi diversi), possono essere identificati tramite codice IMEI: cioè si può capire quale cellulare sta usando quella SIM in un determinato momento.

Se il cellulare di Yara è stato spento alle 18:55 ed un altro cellulare si fosse collegato alla rete con la sua SIM od un clone non può non risultare! Se il cellulare è diverso da quello di Yara si potrebbe verificare che cellulare era (ammesso che esistano ancora tabulati tecnici di registrazione di quel periodo).

Sul perché sia stato smontato e fatto ritrovare sono stati versati nei commenti che io ho letto letteralmente fiumi di parole! La cosa più semplice è di solito quella più facilmente vera: togli o fai togliere SIM e batteria per essere sicuro di non farti tracciare.

Sul perché siano stati lasciati nella tasca del giubbotto batteria e SIM è un po' più difficile (i motivi possono essere tanti) o forse altrettanto semplice: il cellulare è caduto da qualche parte ed è poi finito in qualche cassonetto dell'immondizia.

Dan F. Rinaldi ha detto...

DNA sulla manica del giubbotto (allenatrice)

Da quanto ho capito questo tipo di DNA (e altri che sono stati rilevati) non sono stati presi molto in considerazione perché si trattava di DNA da contatto (Touch DNA) e non da contaminazione di fluidi organici: se trovi DNA da contatto di persone frequentate dalla vittima (parenti, genitori, amici o compagne di palestre come in questo caso) all'esterno di indumenti non intimi, come un giubbotto, lo escludi perché sono altissime le probabilità che sia un DNA da semplice contatto, appunto, dato dai frequenti incontri della vittima con queste stesse persone e dunque non abbia nulla a che fare con il delitto.
Molto diverso il caso di un DNA trovato su indumenti più intimi, magari derivato da un fluido organico (sangue, sperma, lacrime, urina, ecc.) e perdipiù di un soggetto che non frequentava abitualmente la vittima.

Resta sempre da spiegare come una traccia di Touch DNA, di solito molto flebile, lasciata all'esterno di un giubbotto, sia sopravvissuta tre mesi all'aperto...

TommyS. ha detto...

Avv. Salvagni e Camporini

Ammesso che voi leggiate (o che qualcuno lo faccia per voi) questo blog, rinnovo il mio invito a pubblicare, non appena disponibili, le trascrizioni delle udienze.

Quello che si sta leggendo questa sera lascia pensare che qualcosa di sospetto sia avvenuto oggi. Gli articoli dei quotidiani online risultano tutti allineati nel scrivere cazzate come "l'opinione" del ten. col. Lorusso che Bossetti abbia tentato la fuga quando CC e PS arrivarono in cantiere. Sembra che una lunghissima udienza si sia ridotta ad un dialogo a due tra il PM ed il teste come se la difesa non avesse proceduto ad alcun controesame. E dire che di domande da fare all'ufficiale del ROS ce ne sarebbero state tantissime. Tra queste forse anche quella su quali fossero i motivi per i quali il ROS fece i complimenti ad Hacking Team per il lavoro svolto in quest'indagine.

Ho cercato di seguire quella pseudo diretta dell'udienza fatta da Bergamonews mediante pizzini e tweet, ma ad un certo punto (verso le 12.00 circa) questa è stata inspiegabilmente interrotta. Troppo forte il sospetto che qualcuno sia intervenuto per impedire che perlomeno un pallido ed edulcorato resoconto fosse fatto.

E poi che fine ha fatto la deposizione del vice questore Bonifanti?

Questo processo arriverà quasi sicuramente ad una sentenza di condanna grazie anche alla partecipazione attiva dei media che adesso come mai sono tutti schierati dalla parte colpevolista e che impediranno che gli italiani possano maturare un proprio giudizio autonomo per l'impossibilità di conoscere quanto realmente succede fra quelle quattro mura. Troppo poco sperare che Telese continui, udienza dopo udienza, nella sua azione di vero giornalista.

Nella speranza che possiate accogliere questo mio invito, vi auguro comunque di aver la forza di proseguire nel vostro encomiabile sforzo.

Dan F. Rinaldi ha detto...

Alcune cose interessanti dalla testimonianza odierna mattutina del colonnello Lorusso dei ROS di Brescia (tratte dai tweet di Bergamonews):

- Conferma che alle 18:55 il cellulare di Yara aggancia la cella di Brembate di Sopra e che lei poteva ancora essere in palestra

- Conferma il racconto della mamma Maura: ultimo segnale alle 19:11 con la chiamata della mamma. Poi stranamente dice che il cellulare si è spento tra le 18:55 e le 19:11 (tra??) -- ma come se alle 19:11 ha squillato alla chiamata della mamma?? Forse un errore di chi ha scritto il tweet

- In tasca Yara aveva anche la cover del cellulare (oltre alla SIM e al resto), non si fa cenno alla batteria (una dimenticanza?). Se è vero che c'era anche la cover chi pensa che il cellulare sia stato fatto sparire perché c'erano impronte digitali perde qualche punto...

- Hanno identificato 178 (??) numeri sulla SIM che poi sono stati messi sotto controllo (178??)

- Hanno trovato 4 DNA, uno solo identificato, quello della Brena (istruttrice) che, dopo alcune indagini, non è stata ritenuta interessante

- Altri due DNA sulle punte delle dita dei guanti, un maschio e una femmina, e anch'essi sono stati ritenuti poco interessanti (perché?) -- pur se non identificati (aggiungo io).

- Conferma che il DNA trovato sugli slip e leggins è quello di ignoto1, ritenuto interessante soprattutto per via del taglio agli slip

- Punto molto interessante (per me): le telecamere della zona del ritrovamento del cadavere non avevano più registrazioni in memoria dopo tre mesi (quindi, secondo me, si conferma indirettamente che tutti i filmati dei furgoni a Brembate erano già stati presi e visionati ben prima del ritrovamento del corpo!)

- I profili genetici più simili a quello di ignoto1 erano i due figli legittimi di Guerinoni (Pierpaolo e Diego)

- Si sono focalizzati su Bossetti perché aveva gli occhi chiari, verdi o azzurri, come indicava il DNA di ignoto1 (ma quando hanno visto gli occhi di Bossetti? Dai filmati dei furgoni? Cioè, voglio dire, da quando lo sospettavano? E da quando?)
Non sono esperto di DNA ma dai 21 loci del profilo si può risalire al possibile colore degli occhi?

- Questa è piuttosto divertente: il giorno della cattura gli agenti in borghese hanno finto di cercare un extracomunitario che lavorava in nero e Bossetti ha cercato di fuggire! Forse perché anche lui lavorava in nero?? (Anche se dalle immagini non sembra proprio che volesse fuggire!)

Saluti.

Paolo A ha detto...

Per Tommy S
Oggi la corte ha potuto sentire solo un testimone:
http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/massimo-bossetti-e-di-nuovo-in-aulatocca-ai-testimoni-chiave-delle-indagini_1142190_11/?utm_source=ListStory-1142190&utm_medium=Site&utm_campaign=ListStory

PINO ha detto...


Dan F
Cito): "se trovi DNA da contatto di persone frequentate dalla vittima (parenti, genitori, amici o compagne di palestre come in questo caso) all'esterno di indumenti non intimi, come un giubbotto, lo escludi perché sono altissime le probabilità che sia un DNA da semplice contatto, appunto, dato dai frequenti incontri della vittima con queste stesse persone e dunque non abbia nulla a che fare con il delitto.
Anche se fosse dna da contatto, quello attribuito alla istruttrice Brena, resterebbe da spiegare la sua persistenza totale, ai tre mesi di esposizione alle intemperie.
Si potrebbe, quindi, presumere solo che sarebbe stato rilasciato poco tempo prima del ritrovamento del corpo, ( con tutto ciò che comporterebbe l'azione) oppure una sua dolosa apposizione, come si teorizza per quello di ignoto1-Bossetti.
A tale proposito, Annika afferma che:
"importante sottolineare che la persistenza dei 15 giorni per i DNA conservati all'aperto vale per TUTTI i DNA, e non solo per Ignoto1.
A questo punto non vedo come conciliare le cose.

Anonimo ha detto...

p.s. Ho dimenticato di precisare che lo scritto in neretto è a firma ANNIKA. Pino

Anonimo ha detto...

pp.ss. l'avevo già scritto. mi sono incasinato, scusatemi, succede ai migliori di noi :-))
Pino

Paolo A ha detto...

Per Pino
Il ritrovamento del DNA dell'istruttrice sulla manica è funzionale al ritrovamento del DNA sulla traccia 31g20, due debolezze si rafforzano a vicenda non si escludono.
Marzio Capra su questo si è espresso in maniera più che dubitativa, infatti ha detto che se il DNA dell'istruttrice, che comunque la sera non ha avuto comunque contatti con Yara, si trova sul giubbotto, perché sugli indumenti di Yara non si sono trovati tracce dei familiari che invece hanno vissuto a stretto contatto con lei.

PINO ha detto...

Paolo A
Ed allora? come spiegheresti la stranezza?
Puoi essere più esplicito?
Grazie.

Anonimo ha detto...

Un'altra cosa trovo davvero strana, più ci penso meno mi convince.
Come mai i cani molecolari non hanno seguito le tracce di Yara lungo via Rampinelli, se lei la percorreva d'abitudine per tornare a casa? Anzi, l'aveva percorsa sicuramente quel 26 novembre portando lo stereo in palestra. Come mai allora per i segugi era più forte la pista che portava a Mapello, dove Yara non sarebbe mai potuta andare a piedi? E andandoci in un furgone, non avrebbe rilasciato molecole odorose sufficienti per i cani. Questo non riesco proprio a spiegarmelo. A meno che non sia salita su un motorino, il che farebbe pensare a un allontanamento volontario con qualche amico, forse più d'uno.
Yara era tipo da fare queste cose, in ritardo e con una mamma rigorosa che l'aspettava? Mi pare difficile. Mah, poi non si sa mai, c'è sempre una prima volta, i tredicenni sono imprevedibili.
Senza l'intervento di un adulto, però, non credo proprio che ragazzini di quattordici-quindici anni potessero portare via da Mapello Yara ferita e priva di conoscenza. Quindi qualche genitore li avrebbe dovuti aiutare.

Idem per l'ipotetica aggressione in palestra, che non ha lasciato tracce; è possibile cancellare completamente le macchie di sangue? Sapevo il contrario.
E poi, certo è possibile che Yara sia uscita e tornata indietro, per carità, ma per quale motivo, se aveva fretta di tornare a casa? Le hanno teso una trappola con un sms trabocchetto poi cancellato dallo stesso assalitore? Quindi c'era premeditazione.

Insomma, i dubbi in questa vicenda sono esponenziali!
C'è la felpa di cui nessuno parla, il reggiseno di colore diverso (la mamma dice che era rosa e sportivo, mentre quello che indossava era bluette o violaceo).

Tutto senza contare il DNA. E senza nemmeno considerare ipotesi più pesanti, come fai tu Vanna e qualcun altro...Roba da far girare la testa.
In tutto questo, come vedo Bossetti? Semplicemente non ce lo vedo.
Buonanotte
Nautilina

Dudu' ha detto...


All'Avv.Salvagni e Avv. Camporini

Mi accodo alla richiesta calorosa pronta e ripetuta di TommyS, ritenendo che solo una giusta informazione potrà fare luce in questo processo che vi vede coinvolti nella difficile difesa del signor Bossetti

@Nautilina
Ciao! Non sono intervenuta su Yara ma vi ho sempre seguito molto attentamente , l'ipotesi del rapimento fra la palestra e casa sta al primo posto e dietro intravedo figure con F maiuscola, molto maiuscola SE han potuto accedere a laboratori e informazioni sulle indagini, non è credibile che abbiano visto muoversi un autocarro intorno alla palestra, abbia agganciato celle e non sia stato interrogato come tutti gli altri. 33.000 contatti sono un enormità ,và scremato con dei parametri e se a un numero di cellulare corrisponde una persona che è 40enne, muratore e che ha un autocarro mi pare proprio corrisponda alla figura che cercavano fin dall'inizio....perché non è stato sentito? Il corpo di Yara lasciato a 300m dal comando sembra uno sberleffo alle istituzioni.
Le informazioni su questo caso sono state rimaneggiate dai media, rincorse da bufale varie, uscite in tempi diversi e con modalità dubbie. Non dimentichiamoci la guerra che c'era inizialmente fra i vari corpi di polizia del bergamasco che hanno forse compromesso le indagini ,Maura Gambirasio si rivolse al Presidente Napolitano con un appello se ricordi. Se hanno potuto trovare quei dna sulla ragazzina è perché quella ragazzina non è stata per tre mesi nel campo di Chignolo, è inutile continuino dirci che l'erba è cresciuta dentro la mano, quel corpo in quel campo doveva decomporsi conformemente. Mi spiace molto che nessuno (credo) abbia fatto uno studio sugli eventi atmosferici dei 92 gg su quella zona e intendo quanta neve quanta pioggia e quanto sole, io quell'inverno lo ricordo freddo, ma non freddissimo, ci fu qualche nevicata a inizio dic 2009 e 5/6 gg intorno allo zero e molto umido. Non ricordo quanto piovee purtroppo ma so' per certo che una carcassa che si decompone ,con gli acidi che rilascia "brucia" acidificandolo, il terreno, invece parlano di erbe attorno alle caviglie.. dentro le mani..che io sappia l'erba non cresce a dicembre né a gennaio, inizia risvegliarsi la crescita a febbraio con un pò di sole..
Credo convintamente a quel signore che ha sorvolato più volte il campo. Se han potuto trovare i dna su quel cadavere è perché ci stava da 15 gg o poco più. In altro modo non si spiega ci dice la scienza tramite Annika e pochi altri qui .
@Dan F
"Se è vero che c'era anche la cover chi pensa che il cellulare sia stato fatto sparire perché c'erano impronte digitali perde qualche punto..."
Tutto rinvenuto senza impronte... e come dice ben Paolo non l'ombra di un dna familiare...una scena del crimine costruita a hoc
Due dna...due piste...

Anonimo ha detto...

Salve a tutti.

guardate come diventano gli articoli di libero senza luca telese (probabilmente impegnato con matrix):

http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/11831256/Processo-Bossetti--il-muratore-tento.html

vi sono notiziole parecchio interessanti, se fossero vere... non so il perchè ma sento puzza di bruciato...

sembra un supermegagigantesco complotto contro bossetti, da parte praticamente di TUTTI quelli che dovrebbero cercare la verità, soprattutto le istituzioni.
vedremo....(????)

max ssempliciotto

giulia ha detto...

Comunque il filmato parla chiaro.
Loro gridavano "Scappa!" e il datore di lavoro (mai capito se è il fratello di Marita), risponde "Non scappa nessuno!".
Quindi di cosa stiamo parlando?
Bossetti ha già spiegato che stava correndo per scendere e capire cosa stesse succedendo. E il filmato lo conferma.
Facciamo i processi sulle impressioni e supposizioni o siamo in un Paese serio in cui ci si basa sulle prove?!
Stava scappando...
Uno vede 20 carabinieri e dovrebbe rimanere tranquillo, secondo loro.

Anonimo ha detto...

Salve a tutti.

nuovo aggiornamento da libero:

http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/11831328/Yara--processo-a-Massimo-Bossetti.html

wow che notizione dal colonnello...
ma ci fanno o ci sono?
o sono solo aggiustamenti in corsa?

maxx sempliciotto

Anonimo ha detto...

Salve a tutti.

ma possibile che non vi sia nessuno tra i giornalisti in aula che non abbia possibiltà di dire le cose come stanno, e non come ce le RACCONTANO da anni???
so che è difficilissimo, ma qui si sta superando ogni limite per far condannare uno e salvarne, in tutti i sensi, 100, 1000... di tutte le categorie.
sono un pochettino schifato, ecco.
perdono, non lo faccio più...

maxsempliciotto (demoralizzato) (NON amoralizzato)

Massimo M ha detto...

Ben ritrovata a Nautilina e ciao Dudù!
Ieri mentre stavo cercando di "impazzire" con i miei approfondimento...........mi sono fermato molto a pensare alla "funzione" del cellulare di Yara.......ghignata in aula dalla difesa.
Ora, l'ipotesi dell'assassino o complice che risponde all'sms di Martina e che quindi fa sparire il cellulare (sue tracce) e con un coltellino svuota dentro il taschino Batteria e Sim trova un punto di inghippo nelle testimonianze, in effetti, dell'uomo che alle 18:44 la incrocia. Personalmente non ci metterei la mano sul fuoco che quella fosse Yara, ma questo Signore è molto ostinato (forse troppo).
Allora............una ipotesi alternativa, non vagliata prima d'ora (se non erro) potrebbe essere legata alla funzione Dual Sim Stand By. Vale a dire che solo una delle due Sim può entrare in funzione, separatamente. La LG, all'epoca produceva molti cellulari del genere. Non conosciamo il modello di Yara.....almeno io non lo conosco. L'alloggiamento delle due SIM, la LG li poneva proprio sotto la batteria. Cioè per togliere le SIM occorre smontare la batteria. Sbirciando su molti forum, all'epoca, soprattutto per quanto riguarda gli Stand By, vi erano in commercio molti modelli che possedevano un solo numero IMEI nonostante vi fossero due SIM. Molti utenti lo hanno confermato.......sbirciando. Per il semplice motivo per cui può attaccare alla rete solo una SIM o comunque l'una esclude l'altra. Ora mi chiedo: Yara aveva una Sim Vodafone. Ipotizziamo che avesse dentro una ulteriore SIM......della Wind per esempio.........a Nome X, che magari gliela aveva procurata un presunto "fidanzatino" anche con nominativo anonimo (non è difficile)............mi chiedevo: gli investigatori..........avranno inoltrato a tutti gli operatori la richiesta di verificare se un determinato numero IMEI sia stato legato a delle operazioni di rete......sia nei giorni precedenti che in quegli orari in cui Yara è sparita? Io non credo. Ovviamente sto parlando senza conoscere il modello di cellulare............non sono proprio riuscito a trovare niente. Se fosse un Dual Sim, potrebbe avere quasi del clamoroso. Spiegherebbe il perchè l'assassino abbia smontato la batteria. Lo ha fatto perchè sotto di essa c'è l'alloggiamento delle SIM, ha recuperato la Sim con cui si poteva sentire con Yara e se l'è portata via insieme al cellulare laddove tracce di contatti (memoria delle telefonate fatte) sarebbero potuti essere visibili. Lascia la Sim Vodafone di Yara perchè lì lui non c'è mai ed è quindi importante farla ritrovare. Rimane la Batteria............come depistaggio (è infatti quella che ci fa impazzire tutti)......la toglie per prelevare le Sim e per essere quindi al sicuro da qualsiasi tipo di attività dello strumento cellulare e per depistare........se l'avesse portata via con se non si sarebbe mai avuto il dubbio che Yara avesse manipolato egli stesso con il cellulare (così invece ci rimane......quante volte abbiamo detto che magari potesse avere una doppia sim?). Forse una intelligenza sopra la media.
Ma anche se il cellulare avesse avuto un doppio IMEI, senza la scatola originale, senza la eventuale seconda SIM e soprattutto senza il cellulare sarebbe impossibile risalirci.
Aveva la funzione Dual Sim o no?

Maddy ha detto...

@Massimo M
Secondo me la storia del telefono è davvero molto più semplice.... Glielo smontano affinchè non venga rintracciato, mettono telefono, sim e batteria in tasca. Poi nel trambusto successivo, scaricare corpo ecc, il telefono cade, forse nella stessa auto dell'assassino (che se ne accorge successivamente e se ne sbarazza), o forse per strada, chissà dove, e non verrà mai più ritrovato... Spesso la spiegazione più semplice è quella vera.

TommyS. ha detto...

max ssempliciotto

Telese era presente all'udienza. Difatti, a meno che l'immagine sia di repertorio, lo si vede ritratto di fianco a Camporini e Salvagni nella fotografia dell'articolo dell'Eco

http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/massimo-bossetti-e-di-nuovo-in-aulatocca-ai-testimoni-chiave-delle-indagini_1142190_11/?utm_source=ListStory-1142190&utm_medium=Site&utm_campaign=ListStory

Vedremo se oggi vi sarà un suo ulteriore articolo di approfondimento.

Massimo M ha detto...

Io, invece, ho sempre ritenuto che Sim e Batteria nascondo in realtà un significato preciso. Ho ritenuto e continuo a ritenere che sia lì nascosta la chiave del delitto. Non esiste che fai ritrovare batteria e sim nel taschino.............è un'operazione con un significato ben preciso. La Sim per toglierla dall'alloggiamento....la devi togliere appositamente. Per me la Sim fatta ritrovare è una chiara operazione di una mente molto lucida. Lui nella Sim, in quella Sim, non esiste. Io credo!

andres ha detto...

@Dan, il col Lorusso conferma il racconto di Maura sulla chiamata alle 19.11.Ma può darsi che mi sbagli, ma mi pare che la Vodafon avesse dichiarato che non risultavano squilli.
I profili genetici più vicini a Ignoto1 sarebbero dei figli di Guerinoni!? Mumble...
Stranissime le impronte dell'insegnante sul giubbotto, stranissima la mancanza di impronte dei familiari sul giubbotto.
Per tutti: sono assolutamente d'accordo con chi vede in tutta questa vicenda un colossale accordo tra investigatori, Procura e media. Evidentemente c'è qualcosa e/o qualcuno potente da nascondere e salvare. Dna da barzelletta, indagini a senso unico,stillicidio di notizie bufale, omertà e quant'altro, non lasciano dubbi.
Oppure si tratta solo di un miserabile tentativo delle forze dell'ordine, procura,
reparti scientifici e soprattutto l'inopportuno ministro Alfano di salvarsi il sedere e la carriera.
Ps Ma all'inizio non dissero che secondo il dna il colore degli occhi doveva essere castano?
Pps Sulla cattura,per giustificare un atto che dire infame è dire poco,ancora stanno a ripetere la balla del tentativo di fuga! Vergognosi.
Ripeto da tempo che l'unica possibilità che abbiamo sono gli spazi sui social e gli interventi su giornali e trasmissioni con telefonate e mail. Organizzati, naturalmente.


giulia ha detto...

Un assassino così attento a depistare, che addirittura smonta il cellulare, lascia la ragazza in vita?
Questo con un colpo le ha trapassato il collo, di lato. Non è stato capace di tirare la coltellata dritta alla gola.
Non sa uccidere, probabilmente come dice il pm nell'interrogatorio a Bossetti :"Non voleva uccidere".
Io sono d'accordo con Maddalena: la spiegazione è più semplice.
Il telefono sarà caduto e lui ha messo nella tasca di Yara ciò che ha trovato. Perché? Perché era nel panico e quando sei spaventato non ha una logica ciò che fai.
Il telefono lo avrà ritrovato in seguito e gettato. Oppure è ancora in giro, chissà dove.
Ricordiamoci che ha tirato coltellate a caso...Questo era nel panico completo.

Massimo M ha detto...

A Giulia
Io non do per scontato che un telefono, quando cade, si spacca in mille pezzi con una batteria a destra e una sim a sinistra. Soprattutto la Sim...............puoi spaccare in mille pezzi il telefono ma la sim rimane nel suo alloggiamento. Trovo molto inverosimile che la Sim si sia tolta dall'alloggiamento con un urto o più di uno provocato al cellulare.

Maddy ha detto...

@Massimo M
Non hai capito.... l'assassino smonta il telefono, e mette i 3 pezzi smontati nella tasca di Yara.
Poi il telefono cade... Sim e batteria restano nella tasca.

Massimo M ha detto...

A Maddalena
Si, può essere un'ipotesi.......questa. Credo l'unica nella direzione in cui tu intendi.

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