domenica 20 settembre 2015

Eligia e la piccola Giulia, che entro un mese sarebbe nata, sono state uccise da un essere abbietto che grazie alla confessione fra dieci anni sarà di nuovo libero...


Christian Leonardi era indagato da inizio giugno e ogni giorno gli investigatori trovavano qualcosa in più da addossargli, ma ha vacillato solo quando gli analisti del Ris di Messina gli sono entrati in casa. A quel punto il suo avvocato l'ha incalzato e riempito di domande, di sicuro prospettandogli l'iter cui sarebbe andato incontro continuando a mentire, e lui ha capito che non confessando sarebbe stato condannato all'ergastolo senza alcuna attenuante. Quindi ha deciso di seguire i consigli del suo legale e confessare. Però è troppo difficile credere che non l'abbia fatto solo ed esclusivamente per non restare in carcere trent'anni di fila. Così, assieme al difensore, sabato mattina si è presentato ai carabinieri di Siracusa e ha ammesso di aver ucciso la moglie e la bimba. Quest'ultimo omicidio la procura non glielo contesterà, dato che già si parla di "procurato aborto" e non di pluriomicidio.

Il tutto è avvenuto a otto mesi esatti da un crimine che se avesse potuto non avrebbe mai confessato. Il marito di Eligia Ardita si è dimostrato un essere abbietto che a chiamarlo bestia si fa peccato, perché le bestie hanno un'umanità che lui ha dimostrato di non avere. Si è dimostrato un essere dalla crudeltà assoluta privo della minima morale. Il suo legale parla di un incidente e ce lo dipinge dispiaciuto, ma dopo quanto ha fatto e detto in questi mesi chi può credere che sia vero?

Qualcuno gli crederà, siatene certi, a iniziare dai giudici chiamati ad emettere i verdetti. Per questo l'avvocato sta seguendo la linea seguita dai legali di tanti altri assassini. Una prassi consolidata che aiutata da una legge incredibilmente buona con chi confessa, gli farà ottenere una condanna lieve nonostante gli omicidi e il depistaggio. Smorzare i toni per far dimenticare la vicenda, per cercare una sorta di accomodamento con la parte civile e andare a processo con la faccia mesta per rilasciare la solita dichiarazione, "è stato un incidente e non volevo uccidere", che verrà accettata da giudici che abbasseranno drasticamente la pena dimenticando la vittima e quanto quell'essere immondo ha fatto.

Mi posso sbagliare e lo spero, ma la storia recente mi conferma che Christian Leonardi non pagherà il giusto prezzo. Lui che il 19 gennaio ha ucciso la moglie e la prossima neonata Giulia, che sarebbe nata a febbraio, lui che per mesi ha mentito, che non solo ha cercato di depistare ma ha anche tentato di guadagnare dall'omicidio che aveva commesso presentando un esposto in cui accusava altri di aver perso tempo e per questo causato la morte della moglie, lui che sapeva di essere un assassino ma ha lasciato che due medici e un operatore del 118 venissero iscritti nel registro degli indagati al posto suo, ha mostrato di non avere nessuno scrupolo e nessuna coscienza anche perché mentendo spudoratamente ha cercato di cambiare il corso della giustizia... e in assenza di una autopsia scrupolosa forse ci sarebbe riuscito. Non merita la pietà che il suo avvocato chiede. Non merita di avere a che fare con la famiglia di Eligia perché niente e nessuno può garantire che le sue parole siano oneste e sincere.

Christian Leonardi ci ha fatto capire che non è capace di amare neppure i bambini e per questo merita di restare in carcere per almeno trent'anni. Invece grazie a una prassi giudiziaria stupida e vergognosa, grazie al rito abbreviato, grazie alle attenuanti che la confessione quasi sempre garantisce, grazie agli sgravi che la legge dona indistintamente a tutti i carcerati senza che ci sia quella giusta distinzione basata sul crimine commesso, verrà condannato a un massimo di vent'anni come tanti altri criminali identici a lui. Quindi prima di compiere 50 anni sarà libero di rifarsi una vita e incontrare un'altra donna che potrebbe subire le sue ire come le ha subite Eligia.

I casi identici fanno statistica e ci parlano di una giustizia che si dichiara umana solo se chi uccide confessa. E non serve neppure che confessi subito. Mi riferisco a Massimo Parlanti condannato a soli 18 anni. Aveva massacrato la moglie nella loro vecchia casa e dopo l'omicidio era andato a prendere i figli a scuola fingendo che nulla fosse successo anche con la famiglia della vittima. Mi riferisco a Pasquale Iamone che uccise la moglie e la portò in ospedale fingendo che avesse subito una rapina, anche lui condannato a 18 anni. Questi solo alcuni dei casi in cui ci sono reo-confessi che dovrebbero far vibrare di indignazione quella pubblica opinione che, invece, grazie ai media si accanisce e stupra moralmente chi è stato incarcerato senza alcuna prova e si dichiara innocente.

Christian Leonardi sarà uno dei tanti che verrà aiutato a tornare nella società in meno di dieci anni. Crescerà e cambierà mente diventando uomo... o farà come Aslan Agoj che a Roma nel 2001 uccise la moglie a picconate e venne condannato a soli 14 anni di carcere (confessò subito e ne scontò meno di nove)? Me lo chiedo perché Aslan è uno di quelli che grazie alla confessione è stato aiutato dalla giustizia italiana ad uscire in fretta... peccato che una volta uscito dal carcere abbia ucciso un'altra donna (link di conferma)...

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6 commenti:

Chiara ha detto...

in giro torme di commentatori che si sperticano nelle lodi di questo reo confesso, che con la propria confessione ha assicurato a se stesso di scontare la pena; evidentemente non si accorgono nemmeno di insultare gli inquirenti: come se essi avessero un tratto di "incapacità genetica" al punto che senza la collaborazione del sospettato, non sarebbero mai in grado di portare le prove di colpevolezza che occorrono per la condanna; il dubbio che laddove tali prove non arrivino, dopo anni di indagini e carcerazione preventiva, si sia in presenza di un effettivo innocente, non li sfiora. Il mondo alla rovescia.

Dudu' ha detto...

Ci stiamo assuefando, apriamo il giornale, leggiamo di una ragazza uccisa fra un caffè e una pubblicità, è così un giorno si e un giorno no, la maggioranza muore per mano di chi diceva di amare, se denunciano violenze parte un iter che difatto non le tutela, le donne sopportano uomini come questo per amore dei figli, a volte per amore di un sogno, poi ti volti e leggi che un'altra è stata uccisa perché lo aveva lasciato per le stesse ragioni, per amore dei figli o per amore di un sogno, a Verona un paio di anni fà l'ex, dopo averla uccisa se l'è portata in tour da Trento al garage, un avvocato in carriera. Dire che c'erano problemi economici è una piccola scusa, se sei meschino lo sei con soldi o senza, il raptus c'è con o senza. Sembra che uccidere non sia piu così grave, se ne parla e se ne scrive con leggerezza, un'altro caso, un'altro morto. Ogni tanto rispunta qualche titolone...è stato processato, è stato assolto. Ha avuto troppa pena o troppo poca ma non si và mai oltre, poi finalmente si inizia a parlare di Gender, di rispetto delle differenze, di empatia, di crescita, se vai in Alto Adige è la norma, in altre zone una serie di toccamenti incivili. Da un lato si costruisce , dall'altro si demolisce. Quest'uomo non ha avuto nessun rimorso nemmeno per quella creatura che era quasi pronta ad affacciarsi a mondo, non le ha prese a picconate, questo non lo si può dire di lui, ma che meriterebbe una pena molto severa si, quello sì, perché il suo comportamento dopo la morte di mamma e creatura,a 8 mesi un feto è un bambino formato, e due sono le creature uccise. Sono per pene più severe ai reo confessi ritardatari e abiètti.
Ciao Massimo, saluti a tutti , Dudù

magica ha detto...

dicono che avesse una l'amante .
queste puttanelle moderne si vedono dapertutto ,anche fra i vip .
chissa' quali aspettative avra' avuto questo cialtrone . per uccidere in quel modo moglie e figlia . si capisce che la puttanella era molto intrigante .
daltronde con quello che ci propinano ogni giorno in tv e in internet : tutto è concentito sfornare figli di qua e di la' con metodi all'avanguardia .con la teoria gender tutto fa brodo. siamo diventati un popolo di libertini .non esiste tabu'.
passa tutto come una cosa che deve succedere , ormai riveviamo l'inevitabile

andres ha detto...

Magica, scusami, ma che c'entra un'eventuale amante? Stiamo ai fatti: questo mascalzone ha ucciso sua moglie e sua figlia. Soldi...amanti...non significano niente.
E' un essere orribile, senza morale, senza anima. Punto.
Quanti hanno difficoltà economiche? Quanti hanno nuovi amori? Ma non uccidono!
Poi perchè buttare sempre la colpa alle donne?

magica ha detto...

ciao ANDRES . NON DO' LA COLPA ALLE DONNE -
ma possibile che questa donna non sapesse che quest'uomo aveva moglie e figlia in arrivo?. avere una relazione , ha contribuito a commettere questo atto tremendo .
la colpa è anche di certe donne, non di tutte naturalmente .

magica ha detto...

scusate -
" ho detto che la colpa è di certe donne" .. rileggendo il commento , deduco di non essermi spiegata bene . naturalmente le donna non è colpevole di nulla. solo volevo dire che purtroppo quel marito . non amava la moglie perchè ne amava un'altra ,
non è la prima volta che mariti con relazioni extraconiugali commettono delitti .. la donna non ne puo' nulla ma è stata la causa . potevo non usare la parola PUTTANELLE .. .. una volta uno disse : beh !ce ne saranno di puttanelle , ma come le donne non ne ho mai visto:ci aveva messo in mezzo tutte