mercoledì 4 aprile 2012

Melania Rea. Perché nessuno parla del rapporto sessuale?

Il Gup Marina Tommolini
Marina Tommolini ci ha dimostrato di essere un giudice scrupoloso. Poteva scegliere la soluzione più facile e riverire con un inchino il lavoro della procura e dei suoi periti, accettandolo ad occhi chiusi come fatto negli ultimi decenni da tanti suoi colleghi che hanno giudicato in abbreviato o in primo grado scansando le richieste difensive, invece ha deciso di approfondire un quadro accusatorio che solo all'occhio poco attento dei giornalisti smemorati del loro passato, quelli da tempo spogliati di dignità e piegati a novanta gradi ai favoritismi di parte ed allo share, può apparire integro e finito. Perché solo chi è girato di spalle può non capire certe cose ed insistere a dar spazio alle trombe stonate che riempiono l'aria dei pomeriggi italiani. Come si fa a non accorgersi che quanto accaduto fra colle San Marco e Ripe il 18, il 19 ed il 20 aprile 2011, se non sicuro è molto probabile non possa essere inquadrato nell'ottica di un normale omicidio nato in famiglia? Credo si veda anche osservando il tutto da chilometri di distanza, basta essere girati nel verso giusto. Solo una informazione piegata su sé stessa, una informazione chiusa in una casta inutile e rafferma, può scrivere o dire in video che la scena del crimine è ascrivibile ad un unico soggetto, già carcerato, senza porsi gli interrogativi più elementari quali: "Parolisi in realtà è un clone di Barry Allen (Flash)?". Solo uno psicologo incapace di leggere in maniera coerente, al limite poco esperto o influenzabile, può ascrivere ogni movimento avvenuto in quei giorni ad una situazione passionale di imbuti coniugali.

In casi come questo il tacere per qualche settimana sarebbe davvero oro colato per tutti, poco ci vuole ad attendere l'esito delle nuove perizie prima di parlare. C'è invece chi con voce monotona insiste a ciarlare di vecchie inezie senza futuro. Il processo è iniziato, un giudice vuol giudicare in coscienza ed eliminare ogni dubbio per arrivare ad un verdetto privo di buchi neri, c'è qualcosa che infastidisce qualcuno nel comportamento corretto di chi cerca la verità? Pare di sì perché la balena ha in gola tanto odio e non ne vuole sapere di inghiottirlo. E seppur colpita dall'arpione dei giusti accertamenti, seppur sanguinante ed ancora incredula del fatto che in tribunale non le abbiano accarezzato dolcemente il capo, accettando ogni suo perito, insiste coi colpi di coda trascinando con sé, nell'abisso del nulla mentale privo di logica, la baleniera mediatica che dall'inizio la segue per filmarla mentre spruzza veleno. Nell'oceano dell'ignoranza si naviga a vista. Ieri non c'entrava nulla, oggi è stato lui, per il domani si cerca solo la verità. Le bestemmie volano sull'etere salmastro e s'infrangono nella nebbia che strisciando si abbassa, che acceca lo sguardo e nasconde le onde imponenti che sbattono sui tanti personaggi di legno della nostra informazione. L'acqua dell'audience ora li inzuppa e li ingrossa, presto infradicerà la loro voglia di apparire, il loro ego che pare privo di coscienza.

Se le certezze colpevoliste che ora sbattono in faccia ad ognuno di noi si rivelassero infondate, ciò che rimarrà di questi pinocchi nati al contrario, di queste assi incollate con colla stantia alla chiglia di una nave alla deriva, saranno i pochi fronzoli di un naufragio, quasi collettivo, mimetizzati fra la spuma destinata a disperdersi su una riva sconosciuta. E' vero, alcuni personaggi saggi esistono ancora e cercano di portare in salvo la flotta, di aggiungere lanterne luminose sulla prua in modo da farsi scorgere dal porto del giusto garantismo. Ma a quanto s'è visto i nuovi corsari non accettano i consigli di chi da tempo naviga e conosce a meraviglia il mare, meglio abbandonarli al loro destino e tapparsi le orecchie per non ascoltare quelle urla che da mesi soffocano l'altrui pensiero e le tante domande rimaste inevase. Però c'è da fare attenzione, perché le stesse grida un domani potrebbero soffocare chi da mesi le lancia sull'opinione pubblica. Ed è tutto sempre più stantio, e quasi non ci fosse nulla di nuovo ancora oggi si parla di celle telefoniche, di macedoni e baci in bocca, senza considerare la parte forse più importate delle future analisi. Dimostrando in tal modo quanto i giornalisti siano nel tempo cambiati diventando timorosi e pronti a prostrarsi all'altrui volontà. Ed io mi chiedo: perché nessuno in video fa cenno al certo rapporto sessuale avuto da Melania Rea ed ammesso dal patologo Tagliabracci? Se mai vi siete chiesti il vero motivo per cui la famiglia Rea invii sempre un proprio emissario alla corte dei media... ora forse capite che non era poi così difficile da spiegare.

Certe cose si devono tacere per non incrinare i rapporti e non urtare gli animi e l'altrui sensibilità... oppure c'è altro ancora che sfugge a noi che non abbiamo la visuale totale dell'insieme che si sta cercando di disegnare? Perché è strano che in un mondo mediatico dove è facile dire qualche parola di troppo, non ci sia una voce fuori dal coro che in schermo dica: parliamo del rapporto sessuale che il Tagliabracci dice aver avuto Melania? Oddio, se ne potrebbe forse parlare se nessuno vigilasse, se non ci fossero "ordini di scuderia", difficile è il parlarne di fronte al fratello, al padre, allo zio o a chi per i Rea in ogni momento è presente. Per cui non se ne parla, ma che un rapporto sessuale cia stato è acclarato dato che il giudice ha chiesto ai periti di farle sapere qualcosa di più sul momento in cui è avvenuto. E se la matematica non è un'opinione, e se due più due fa quattro senza ombra di dubbio, c'è da chiedersi il motivo di questa sua richiesta. In fondo a chi importa di sapere se Melania ha avuto un rapporto sessuale con suo marito uno due o tre giorni prima di morire? Che aiuto potrebbe dare una cosa del genere ad un giudice che deve stabilire quanto è avvenuto il 18 aprile tra San Marco e Ripe? Nessun giudice chiederebbe ad un perito di informarlo su una cosa ovvia o inutile. Se lo fa significa che di ovvio e di inutile in quel rapporto sessuale non c'è nulla e, anzi, è probabile ci sia qualcosa di molto poco ovvio e di molto utile.

Non vi parlerò di ciò che non mi compete, di aspetti tecnici riservati ad esperti specializzati nel settore, mi limiterò ad usare la logica. Questa ci dice che il giudice, pur cammuffando la domanda, pare avere idee chiare o la voglia di farsele chiarire. Chiedere infatti di sapere se Melania ha fatto sesso nei tre giorni precedenti la morte, un accertamento illogico che nulla può dire su quanto avvenuto in un giorno specifico successivo, può solo avere due significati. O la Tommolini da inesperta cerca di capire se Melania prima di morire ha fatto l'amore con suo marito, accomunando il tutto "al bacio della morte" e ad un contemporaneo omicidio perpretato dallo stesso, oppure la Tommolini ha esperienze pregresse, nate da fatti di vita, studi personali o altri casi trattati in tribunale, ed ha capito, leggendo bene la perizia del patologo, che qualcosa in quanto questi ha scritto non torna. Per cui in realtà vuol sapere se Melania ha fatto sesso con un altro uomo. E non nei tre giorni precedenti la morte ma poco prima della morte. Chiaramente potrebbe essere capitata una situazione simile a quella accaduta alla ragazza della discoteca Guernica, stuprata dal militare in cella col Parolisi (casi del destino?). Insomma, alla fin fine c'è solo da capire se qualcuno ha abusato di lei e dopo l'ha uccisa. Questo perché in verità la Tommolini già sa che Melania un rapporto sessuale non protetto lo ha avuto, da oltre nove mesi è scritto nella perizia del patologo, lo sa lei come lo sa la stampa che non ne parla, ciò che non sa, o che forse pensa di sapere ma vuole sia scritto su un atto peritale, è se quanto trovato col tampone vaginale al momento dell'autopsia può indicare una data ben precisa ed escludere o includere il marito unico indagato.

Ed arrivati a questo punto, dopo aver assistito per mesi al pernicioso spettacolo degli sputtanamenti continui da parte di chi ha aperto ogni armadio del Parolisi (che nascondesse uno scheletro), non ci resta che attendere e guardare anche negli armadi occultati alla vista della pubblica piazza. Perciò tenetevi forte perché le richieste mirate del giudice Tommolini hanno aumentato enormemente le probabilità di avere fra due mesi risposte peritali destinate a destar scalpore. I colpi di coda a quel punto serviranno a ben poco... e chi ora è riverito rischia la penitenza.


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624 commenti:

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LucaP ha detto...

@ tutta la SQUADRA

E' inutile che stiamo ad alambiccarci su quelle 5 righe della relazione di Tagliabracci.

La perizia è datata 13 luglio 2011 il che vuol dire che è stata consegnata nel momento in cui veniva confezionata la richiesta di custodia cautelare davanti al GIP Calvaresi di Ascoli. Parolisi in quel momento era già l'unico colpevole e secondo la procura doveva aver compiuto il delitto tra le 14.30 e le 15.00 in modo tale da essere a CSM per le 15.30 cambiato e pulito. Per cui la perizia non poteva (o doveva?) smentire tale ricostruzione.

Secondo quanto riportato dai media, basati sulle dichiarazioni di Tagliabracci, la perizia finale doveva essere completata per la metà di giugno (proprio quando Parolisi è stato iscritto nel registro degli indagati). La consegna è quindi slittata di circa un mese. Tempo sufficiente per mettere a posto tutti i tasselli partendo da quello principale che era lo stabilire l'ora della morte.

Ora, se tra la consegna della perizia e la richiesta di custodia cautelare fosse passato un mese potremmo fidarci della buona fede dell'anatomopatologo. Ma la concomitanza delle due date fa invece pensare male e guardare sotto tutt'altra luce le affermazioni di Tagliabracci.
Quali approfondimenti autoptici possono essere stati condotti tra la metà di giugno e la metà di luglio, avendo già avuto a disposizione più di un mese e mezzo ?
E soprattutto, perché mai la seconda autopsia è stata effettuata solamente dopo il lungo interrogatorio di Parolisi a Castello di Cisterna dell'11 maggio? La risposta più ovvia a tale ultimo quesito è che si volesse a tutti i costi cercare l'elemento finale incriminante di Salvatore. Ma si deve allora pensare che Tagliabracci non abbia fatto scrupolosamente il proprio dovere in occasione della prima autopsia?

Continua ....

LucaP ha detto...

... Continua

Badate bene che l'11 maggio coincide con la svolta delle indagini. Tutti i testimoni di CSM vengono sentiti a partire da quella data, ma anche i coniugi Rea testimoniano nello stesso giorno aggiustando le precedenti deposizioni (anzi sembra che Vittoria Garofalo venga sentita sia il 10 sia l'11/05). La testimonianza di Ranelli viene definitivamente sistemata il 14 maggio. Tutto farebbe quindi pensare che a partire da tale data si cerchi in tutti i modi di far entrare Parolisi nel delitto.

Non sappiamo cosa fosse contenuto nella relazione preliminare del 28/04/2011, se l'ora della morte stabilita fosse la stessa della relazione definitiva, se si parlasse già dei risultati dei test condotti sul tampone vaginale (le domande insistenti degli inquirenti a Parolisi in merito ai suoi rapporti en plein air con la moglie farebbe pensare di si, anche se su quest'aspetto è stato lo stesso caporalmaggiore a mettersi nei guai da solo).

E' solo che agli inquirenti i tempi della ricostruzione non tornavano troppo soprattutto se ci si metteva di mezzo l'ipotesi di un amplesso al chiosco prima dell'omicidio. E quella semenogelina davvero dava fastidio (soprattutto se il RIS nel contempo aveva escluso lo sperma di Parolisi sulle mutandine di Melania, mentre lo stesso Tagliabracci non ne aveva trovato nella zona inguinale e vaginale).

Ed allora Tagliabracci doveva escogitare qualcosa per disinnescare una possibile bomba che avrebbe messo fortemente in crisi l'impianto accusatorio. Perchè le famose 5 righe della relazione sono state scritte da un esperto anatomopatologo che volontariamente si è dimenticato di esserlo (forse le sue nozze erano già state rinviate troppe volte?).

Tralasciando i bizantinismi sugli eventuali rapporti non protetti (se il quesito era se Melania avesse subito violenza sessuale sarebbe bastato scrivere che non vi erano riscontri autoptici in tal senso e stop) quello che appare evidente come una mistificazione è il datare il rapporto non protetto a qualche giorno prima del delitto. Perché questo, grazie ad Annika, abbiamo scoperto che non è possibile farlo. Al massimo avrebbe dovuto scrivere che il rapporto non protetto poteva essere avvenuto a partire dal giorno precedente alla scomparsa sino al momento della morte. Perché la non rilevabilità di DNA oltre alle 40h dal tampone, poteva solamente significare che il rapporto era stato consumato non dopo le prime ore del 19 aprile mentre la positività alla semenogelina non poteva permettere di retrodatare lo stesso rapporto a prima (massimo) del pomeriggio/sera del 17 aprile (ma se mai avesse usato il RSID-Semen sappiamo che lo stesso si comporta un po' come i test di gravidanza dando un risultato più evidente minore è l'intervallo di tempo tra il tampone ed il test, permettendo quindi anche di datarlo approssimativamente, sempre restando nel range delle 48h). Non poteva quindi assolutamente affermare che Melania non avesse avuto rapporti sessuali non protetti nelle ore precedenti la morte.

Questo invece Tagliabracci l'ha scritto e dopo tutto questo argomentare che abbiamo fatto, la conseguenza è che lo stesso anatomopatologo ha volutamente e scientemente mentito. Ed allora le 5 righe sono solamente fumo negli occhi indipendentemente da cosa vi è scritto.

LucaP ha detto...

@ Marina ed Enrico

Non avete sbagliato assolutamente ad accostare la Mirka Cesari (esperta del Resto del Carlino, e questo vuol dire tutto) alla Roberta Bruzzone.

Le due sembra si conoscano bene e non escludo che la grafologa sia stata introdotta nel Gran Circo Jonny proprio dall'esperta criminologa.

LucaP ha detto...

A proposito della perizia grafologica mi permetto di osservare due aspetti.

Ho scaricato l'immagine allegata all'articolo (con il tasto di destra non si può, ma se si visualizza la sorgente della pagina web si trova il link al file 1201783-lettere.jpg, operazione lecita - lo stesso file lo potete trovare nella cache del vostro PC) ed ho provato a vedere se veramente le lettere sono "sostanzialmente inclinate a sinistra" in quanto "l'inclinazione grafica rovesciata" nella grafologia morettiana ha significati ben precisi (ho cercato di documentarmi alla velocità della luce). Ebbene, a me non sembra affatto che le lettere e la scrittura in genere di Parolisi si presentino in questo modo. Chiaramente non mi permetto di entrare in un campo che mi è totalmente sconosciuto (sarei curioso di sapere cosa penserebbe la Cesari della mia scrittura in stampatello minuscolo da mancino che si sforza di scrivere in modo comprensibile).

Un'altro aspetto interessante è la conferma che Melania scriveva solamente in stampatello (facendo alcuni vistosi errori di ortografia come nel menu di Vittoria appeso alla parete della cucina, segno forse di studi scolastici interrotti come si conviene ad una brava massaia del sud che non deve avere troppi grilli in testa). Ma allora le lettere d'amore che nel video mandato in onda da QG (quello del sopralluogo a casa Parolisi a Folginano del 18 maggio) ci venivano spacciate come inviate da Melania a Salvatore chi le aveva scritte? O forse erano le lettere d'amore inviate dal marito e custodite gelosamente da Melania (ma guai a parlare di sentimenti di Salvatore nei confronti della moglie, sarebbe peccato mortale pensare che quell'orco maledetto ha anche una propria sensibilità ed ha provato affetto nei confronti della coniuge)?

Marina ha detto...

@ Enrico sono pienamente d'accordo con te...Il problema è che a fronte di tante teste pensanti c'è una massa di utenti passivi che assimilano acriticamente tutto ciò che viene loro abilmente propinato. L'indiscrezione sulle gay-chat è stata abilmente, da un regista poi non tanto occulto, passata ai media al fine primario di creare un'immagine di "padre indegno" in vista dell'imminente udienza per la potestà genitoriale. Per le chat è andata male ma si continua a tentare di plasmare l'opinione pubblica per appiattirla ancor più su posizioni colpevoliste, mi chiedo a che pro se la giuria popolare è esclusa dal processo ed i giudici, Tommolini e quello del tribunale dei Minori, non dovrebbero essere influenzabili dal can-can mediatico?
@Luca P anche secondo me la succitata grafologa fa parte del circo mediatico Jonny...ed infatti la sua analisi psicologica di Salvatore e Melania ricalca fedelmente la famigerata relazione Carlini. Quando frequentavo il liceo capitava che mi dilettassi ad esaminare la grafia dei miei compagni di classe, mi gratificava vedere delle espressioni di stupore sui loro volti quando (attingendo a notizie o ad aspetti della loro personalità di mia conoscenza) sciorinavo loro un giudizio "grafologico". Cmq anche a me non sembra che la scrittura di salvatore sia inclinata a sinistra (mi sembra di ricordare significhi tra l'altro introversione e propensione a soffrire di malinconia) nè ci vedo gli altri segni che la Cesari ha sottolineato, la grafia è piuttosto regolare espressione di un buon equilibrio psicologico (qui non sto bluffando...ormai sono un'adulta seria!)

ENRICO ha detto...

@LucaP @ Marina

oltre a quella lettera di Ludovica ( utilizzata per "l'esame " grafologico e che mi sembra sia la risposta alla poesia di Salv e facesse parte della corrispondenza personale sequestrata in carcere e poi data in pasto ai giornali) ricordo bene di aver visto a QG un filmato in cui venivano mostrati alcuni appunti di Lud. relativi alle indagini in corso
La grafia in parte in stampatello era diversa da quella della lettera presa a campione.

Non riesco più a ritrovare quelle immagini.

Per caso voi ve le ricordate?

LucaP

sono completamente d'accordo su quanto hai scritto riguardo Tagl. e la sua perizia...

Marina ha detto...

@Enrico mi spiace non ricordo quel filmato di Quarto Grado...

LucaP ha detto...

@ Marina

Mi fa piacere la tua conferma di quanto penso in merito alla perizia grafologica ed alla scrittura di Parolisi, senza peraltro vantarmi di conoscenze in merito e basandomi solamente sull'esperienza.

Parolisi, sebbene il quadretto psicologico dipinto da Meluzzi nell'ultima puntata di QG (che secondo me calza a pennello), denota comunque un sufficiente livello di preparazione scolastica frutto penso di studi superiori (sino al diploma) e un discreto ordine nella scrittura che chiaramente contrasta con la figura rozza e degenerata che ci hanno voluto far vedere in questi mesi.

Manlio Tummolo ha detto...

Una curiosità personale: ma oggi si mandano ancora lettere d'amore ? Personalmente credo di aver perduto tutte le mie possibili mogli, appunto per la manìa di scrivere loro delle lettere, evidentemente noiose. Quante donne oggi apprezzano uno strumento così indiretto o lontano di comunicare sentimenti ?

Anonimo ha detto...

Buonasera, ogni tanto passo per il blog per leggre informazioni migliori di quelle che si sentono nei vari programma. Scrivo solo perchè ho letto in alcuni post della grafologa e delle lettere. Io personalmente non do molto peso ai grafologi, dopo la perizia farlocca fatta dal tg5 su una finta lettera di Matthias Schepp
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/04/22/il-tg5-e-la-perizia-grafologica-farlocca/106350/

Luca1

Anonimo ha detto...

In merito alla relazione di T. condivido totalmente il punto di vista di Enrico. Un medico, dovrebbe sapere per quanto tempo dopo il rapporto permane la sg e non credo che T. non abbia fatto due conti o che non sappia addirittura contare; quindi sono portata a pensare che con quelle 5 righe ha fatto quello che ha potuto....
Confido nei periti nominati dal giudice; se la difesa ha insistito sin dall'inizio sull'autopsia è perchè lì, ci sono le risposte a molte domande....
Per quanto riguarda la panda gialla, è possibile che il proprietario fosse alla ricerca del tartufo. La Goffo fu ritrovata in quelle zone proprio da un cane da tartufo. Non credo che il cercatore di tartufo, possa con precisione, affermare i giorni in cui andò per boschi. Chi ha come passione la ricerca di tale tubero, se ha del tempo libero, lo dedica alla ricerca di tale prelibatezza.
Mi sembra che a QG, abbiano affermato, che la panda gialla si trovasse parcheggiata nei pressi di San Giacomo, così mi sono domandata, non è che gli inquirenti fanno percorrere a Salvatore la strada che da Ripe, porta a San Giacomo, perchè lo stesso ha affermato di aver visto tale auto?

Pino, per quanto riguarda la "valletta" di Sottile, credo che con la sua affermazione intendesse dire, che se per gli inquirenti Salvatore non si trovava a San Marco in quanto nessuno lo ha visto lì, allora con lo stesso ragionamento si dovrebbe concludere, che non avendolo visto neanche a Ripe, allora non era neanche lì.

Il fatto che ci sia una perizia che stabilisce che Salvatore non chattasse con i trans, ha spiazzato burattinai e burattini ed ora cercano di ovviare a ciò con altre baggianate, alla loro stessa altezza.

Stella

PINO ha detto...

@ STELLA
Scusami, ma non è quannto hai scritto, quello che intendeva la valletta di QG ma: " Il fatto che nessuno l'abbia visto a CSM, non vuol dire CHE NON C'ERA.
Quindi lei riportava la stessa possibilità per Ripe, e cioè, il fatto che nessuno abbia visto Parolisi alla pineta, questo NON VUOL DIRE CHE il militare non era in quel posto.
Non so se sono stato chiaro.
Buona notte, PINO

ENRICO ha detto...

PINO hai ragione.

Ho notato anch'io che la Scampini ha applicato quella "regola" SOLO al NON AVVISTAMENTO di Salv al bosco delle casermette ma non ha fatto altrettanto per il NON AVVISTAMENTO a CSM

Antonello ha detto...

Niente da fare, nemmeno stasera a QG ho visto operazioni di verita', l'unico che ha degli spunti di riflessione indipendente dalla metodica standardizzata e' Meluzzi.
Direi da stimare ad honorem il suo tentativo di ottenere risposte a domande che farebbero vacillare qualsiasi razionale bion senso, l'unico che cerca riscontri oggettivi a cio' di cui si parla.
C'e' addirittura chi si chiede in studio come possa un incontro saltuario portare a quell'epilogo senza che sul corpo vi sia un solo segno di tentativo di violenza sessuale, no comment.
Sembra che se non vi sia un soprabito o profilattici sulla scena non si possa parlare mai di violenza sessuale, si va avanti per inerzia su standard precostituiti o vetusti che raccontano piu' l'ipotetico di chi analizza che non l'oggetto reale dell'analisi.
Forse e' vero che parlarne in uno studio non e' scriverne sui forum tematici od investigativi ma addirittura negare l'atto autoptico agli atti fondando l'interrogativo su cio' che non viene letto come elemento certo di colpevolismo di qualcun altro e' il massimo.
Bravo Meluzzi quindi a tentare di riportare sempre la discussione sull'oggettivo.
Rimane un mistero il perche' nessuno riesca ad intavolare quelle cinque righe di Tagliabracci ad ordinanza, e' veramente incredibile, e' un fatto inspiegabile.
Eppure e' dalla verita' che nasce la verita', e' come se tutti volessero percorrere un'autostrada nelle intenzioni per poi cominciare a seguirla bendati.
Io capisco gli usi e consumi di culture diverse e per la verita' amo la diversita' ma qui ci si picca diversamente colorati solo ed esclusivamente se davanti a daltonici, ma perche' un uomo od una donna non possono mai essere considerati semplici "esseri umani"??? E' cosi peccaminoso vivere e sbagliare o e' meno codardo non vivere per non sbagliare, siamo alla base della vita, non sono apici, e' proprio l'abc.
Riconoscere la verita' e' dargli una possibilita' di esistere, di essere conosciuta da chi deve giudicare su un padre che ha messo se stesso sul piatto della giustizia, con pregi e difetti dimostrando piu' coraggio di chi lo indica alla berlina.
Sono sconcertato.

tabula ha detto...

non ho visto QG e ho capito poco dal commento di Antonello, che presuppone lo si sia guardato.
Se ci si è fatti delle domande relativamente all'impossibilità di un incontro saltuario che possa aver condotto a quella violenta morte, così mi pare di aver capito, sarebbe comunque la prima volta che si PRENDE IN CONSIDERAZIONE un eventuale rapporto sessuale di Melania con un estraneo, fossse anche per smentirne la possibilità.
Ma forse ho capito male io.

Anonimo ha detto...

Pino ho colto perfettamente, quanto da te riportato.
Sostenere che, se nessuno ha visto Salvatore a Colle San Marco, non vuol dire che lui non fosse lì e che quindi, se nessuno lo ha visto a Ripe non è detto che non fosse lì, a mio avviso non ha molto senso.. Non poteva essere contemporaneamente in due posti.
Credo che abbia più senso affermare, che se nessuno ha visto Salvatore a Colle San Marco e per gli inquirenti vuol dire che non era lì, allora con lo stesso ragionamento si arriva alla conclusione, che se nessuno lo ha visto a Ripe, non era neanche lì.
Magari si è espressa male; non è la prima volta che fa un'affermazione del genere.

Stella

tabula ha detto...

Sì.
Però c'è da rilevare un FATTO: a Ripe non c'è stato assolutamente alcun testimone che abbia detto di aver visto Parolisi nemmeno di sfuggita e nemmeno vagamente.
A Colle San Marco ci sono:
- Ranelli considerato inattendibile che comunque sosteneva di aver visto addirittura l'intera famiglietta, e addirittura di aver NOTATO Melania o donna che le assomigliasse, parlando di un FLASH mnemonico, anche se la collocazione oraria è stata messa in dubbio.
- La pista fiutata dai cani che si sta cercando di dimostrare siano anch'essi inattendibili
- un testimone che parla di un uomo vestito di scuro con un/a bambina/o in zona altalene, e pare che quel giorno non ci siano stati altri uomini con bambini alle altalene

Quindi ad oggi sono almeno TRE testimonianze che si considerano inattendiibli ma che comunque collocano Parolisi a Colle San Marco il pomeriggio del 18 aprile 2011, esattamente un anno fa: oggi ricorre.

Mentre NON esiste assolutamente nessun testimone nè attendibile nè inattendibile che abbia visto Parolisi la sua auto o Melania a Ripe durante quell'orrendo e disgraziato pomeriggio.

Anzi, a Ripe c'era una persona di sentinella che aveva PROPRIO lo scopo di verificare chi passasse per quella strada che Parolisi avrebbe dovuto necessariamente percorrere per condurre la moglie al chiosco della Pineta.
E non lo vide.

Quindi se non vogliamo parlare di prove, ci sono TRE testimonianze INDIZIARIE che Parolisi fosse a COLLE SAN MARCO, ed una testimonianza CERTA che Parolisi il giorno 18 non sia passato dalla strada per Ripe.

Mi domando cosa ci faccia ancora Parolisi in galera.

(alle varie doti da supereroe aggiungete in teletrasporto e il dono dell'ubiquità)

Anonimo ha detto...

PASSIAMO A COMMENTARE L'ALTRO ARTICOLO DI MASSIMO. SARA' ANCHE PIU' COMODO, Pino

Anonimo ha detto...

Tabula, quanto da te sostenuto è esatto ed è anche agli atti, ma alle varie trasmissioni televisive come ben sai non interessa, in quanto il tutto farebbe sorgere dubbi a quei pochi che sanno ancora usare la ragione.

Stella

corrado ha detto...

forse leggere la storia del magistrato Paolo Ferraro potrebbe chiarire molte cose: a lui è stato impedito di indagare sulla questione

Anonimo ha detto...

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