sabato 7 aprile 2012

Livia ed Alessia. Ecco ciò che nessuno vi ha mai raccontato sullo scenario di questa brutta storia


Dato che da un anno a questa parte tutti ci raccontano di un Matthias Schepp incapace di elaborare un piano di fuga ma capace di uccidere e suicidarsi, di un Matthias Schepp in difficoltà mentale a causa del divorzio, ho deciso di proporvi, per conto di Livia ed Alessia che tanto amano i pennarelli colorati, un gioco particolare chiamato "indovina il mio disegno". Il gioco è semplice. Ad ogni notizia che riporterò (vera al 100% con tanto di link di verifica) disegneremo su un foglio una scena in modo che, arrivati all'ultima notizia, di fogli disegnati ne avremo tanti. A quel punto li uniremo per creare un unico grande disegno. Per vincere occorrerà essersi avvicinati il più possibile al disegno nascosto in cui qualcuno ha inserito le figlie di Irina Lucidi. Devo dire che non l'ho elaborato tutto da solo, c'è chi mi ha aiutato anche se per sua decisione non ne farò il nome, e che questo articolo non vuol essere un atto di accusa contro nessuna delle persone che citerò (anche volti differenti potrebbero portare allo stesso disegno), ma vuole inquadrarsi quale invito affinché chi può, investigatori e stampa, cerchi finalmente di controllare tutti gli scenari e sgombrare il campo da ogni dubbio. Iniziamo dunque col preparare una tavolozza di colori ed un foglio su cui fare lo schizzo della prima scena.

E' ambientata a Bologna perché in quella città vi sono uffici di una multinazionale del tabacco con sede in Svizzera, la Philip Morris, ed in quegli uffici ha lavorato per anni, prima di tornare in Svizzera, il padre delle bimbe, Matthias Schepp. Perciò disegniamo anche lui. Ma non da solo, perché in quella città risiedeva un signore di nome Gerardo Cuomo, un tempo stimato cittadino bolognese tanto da diventare presidente del Junior Club di Rastignano. Un uomo che ama il mare, come lo ama lo Schepp, e nei suoi yacht, l'ultimo da dieci miliardi, ha fatto salire affaristi ed amici. Un uomo che negli anni novanta aprì in Svizzera una società che il tabacco della Philip Morris lo acquistava e lo vendeva in Montenegro (ma ne aprì una anche in Canada ed una alle Antille). Un business che lo fece diventare miliardario assieme ad altri che avevano intrapreso la stessa strada svizzera e lo stesso metodo. Per amor di onestà c'è da dire che di regola il tabacco, acquistato da lui e dagli altri, viaggiava in "porto franco", quindi da dogana a dogana. Ma c'è anche da dire che una volta pagato ed all'interno della dogana montenegrina, finiva con il ripartire e prendere vie traverse arrivando in Puglia e in Campania.

Sto chiaramente parlando di un giro internazionale di contrabbando, non di piccoli contrabbandieri, che si è perpetrato per oltre un decennio ed ha fatto confluire in conti svizzeri miliardi su miliardi, soldi investiti poi non solo nel tabacco. E qui devo fare un piccolo inciso. La Philip Morris ha avuto per anni processi aperti in quasi tutte le nazioni europee. L'accusa veniva dal fatto che le stecche non restavano nello Stato in cui arrivavano e chi le vendeva non poteva non esserne a conoscenza, visti gli enormi quantitativi. Pur non ammettendo mai un suo coinvolgimento nel traffico illecito, perché al tempo non era reato inviare milioni di tonnellate di sigarette regolari in paesi a bassa tassazione (anche se il fabbisogno di quelle nazioni era solo un decimo di quanto speditole), per scrollarsi di dosso quei procedimenti che le portavano solo guai, nel 2004 propose all'Europa una sorta di indennizzo da pagare a rate, in parti prestabilite a tutte le nazioni danneggiate dal loro non controllo sulle vendite, di un miliardo e duecentocinquantamila dollari (1.250.000.000). Segno evidente che chi lavorava per la Philip Morris sapeva molto bene dove sarebbero finite le sigarette vendute a certe aziende (qui l'articolo).

Ma andiamo oltre e facciamo passare il tempo. Cambiamo scena e disegniamo un processo nato dopo anni di indagini sull'enorme flusso di denaro accumulato da chi vendeva tonnellate di sigarette ai clan italiani. Un processo del 2009 (qui l'articolo) che in Svizzera fece scalpore e si è tramutato in un secondo processo conclusosi in questi giorni (qui l'articolo), un processo in cui hanno testimoniato anche camorristi e contrabbandieri italiani, tutti rigorosamente pentiti (qui l'articolo), un processo conclusosi con l'assoluzione degli indagati, non dal contrabbando perché in Svizzera il contrabbando di sigarette non è reato (l'articolo), che acquistavano dalla Philip Morris tramite canali ufficiali. Fra questi indagati ce n'è uno particolarmente interessante da inserire in un altro disegno, un uomo francese di nome Patrick Monnier che, sorpresa, abita in un residence di Saint Sulpice, in Rue de Centre 42E, nella stessa cittadina dove andò ad abitare il Matthias Schepp da sposato, addirittura nello stesso residence in cui andò a vivere Irina Lucidi dopo la separazione dal marito, e per finire nella stessa via dove ora è la sede di Missing Childreen (l'associazione fondata dalla stessa Irina Lucidi). Questo signore vanta, forse più del bolognese a detta dei procuratori che per anni l'hanno intercettato e controllato, conoscenze di ogni genere nei settori tabacchi e malavita. Si parla di pezzi da novanta del Montenegro e di pezzi da novanta della malavita pugliese e napoletana (atto di accusa Pm svizzeri).

Disegniamo quindi anche le conoscenze del Monnier tenendo conto che quando parlo di malavita intendo non la manovalanza ma persone di rango superiore, alcune latitanti che per anni hanno vissuto fra il Costa Rica e la Repubblica Dominicana, come Ciro Mazzarella (vedi articolo), che al tempo erano a capo dei clan camorristici più conosciuti e potenti. Ora il conoscere persone che hanno a che fare con personaggi malavitosi di spicco, sia della Puglia (Francesco Prudentino) che della Campania (Ciro Mazzarella), non significa delinquere, è chiaro, ma sommando i fattori e guardando il tutto a posteriori, si può ben pensare che il Matthias Schepp, che per la multinazionale svizzera lavorava a Bologna e dopo il matrimonio si era trasferito andando a vivere proprio a Saint Sulpice, potesse ben conoscere sia il Cuomo, che in terra elevetica ed in Canada aveva i suoi uffici, sia il Monnier, che abitava a pochi metri da casa sua, a Saint Sulpice, in una cittadina in cui vivono meno di tremila abitanti. Ma di scene da disegnare ce ne sono altre. Per far meglio capire come le amicizie siano il frutto di un consorzio consolidato atto ad ottenere e fare favori, ne inserisco una che si intreccia con chi assegnava ai giudici i vari processi ed a sua volta amministrava la giustizia in terra elvetica.

Sto parlando di un fitto giro di conoscenze che ruotava attorno ai personaggi citati in precedenza. Ad esempio uno degli avvocati del Cuomo era una bellissima signora napoletana trasferitasi in Svizzera, Desireé Rinaldi, che lì si era fidanzata, e poi sposata (la moglie non può testimoniare contro il marito), con il giudice Franco Verda, ora morto, presidente del "Tribunale Penale Cantonale" che usufruiva gratuitamente della villa di Gerardo Cuomo e sul suo yacht, prima della condanna inflittagli, ci andava in vacanza fra la Toscana, la Liguria, la Corsica e la Sardegna (serie articoli Corriere.it). Il giudice venne condannato assieme alla moglie per i favoritismi fatti "all'amico". Per farla breve, questa signora avvocato era anche l'amministratrice unica di una famosa società di acque minerali da risanare, e di quella società era presidente un signore, Marcello Quadri, che faceva affari con il clan pugliese della Sacra Corona Unita, ma conosceva anche esponenti della mafia e di altre organizzazioni. Un signore a sua volta sposato con un altro giudice elvetico, Margherita De Mopurgo, figlia del proprietario di due alberghi extralusso di Sanremo (articolo - il padre è morto un paio di anni fa), in uno dei quali si suicidò Luigi Tenco. Insomma, la storia ruota attorno ad un giro di conoscenze altamente qualificato e buono per ottenere appoggi e favori sia in terra elvetica che in terra italiana. E quando parlo di favori non necessariamente intendo favori che vanno fuori dalle norme di legge. I favori si possono fare anche solo per stima o amicizia.

Da disegnare poi vi sono anche un paio di notizie apparse sui giornali. La prima ambientata nella terra tra Brindisi e Mesagne ci parla dell'arresto, avvenuto nel marzo del 2011, di un uomo che da tempo era latitante. Un capo della nuova SCU che, pur in latitanza, comandava il clan che negli anni passati faceva affari con gli indagati di cui sopra, un uomo soprannominato "il professore" (articolo). L'altra viene da Foggia (Cerignola è in provincia di Foggia) e ci parla di una operazione unitaria messa in atto dalla Dda di Bari in collaborazione con la guardia di finanza e lo Scico di Roma, un'operazione atta a sgominare "La Società Foggiana" (articolo). A questo punto inserisco un inciso per far capire meglio la situazione malavitosa pugliese. In realtà la Puglia non è più solo terra di Sacra Corona Unita, che ad oggi si ritrova ad essere una sola delle cinque realtà malavitose della regione, realtà unificate in un unico nome: "La Coppa". Le altre quattro organizzazioni che si dividono il territorio sono: "La Rosa", "La Nuova Famiglia Salentina", "Le Batterie Garganiche" e "La Società Foggiana". Quest'ultima da anni opera in collaborazione coi "Casalesi" (Casal di Principe, Caserta) e si dedica alla realizzazione di banconote false che paiono vere. Ma se fanno banconote false che paiono vere sono in grado di far tutto, anche i documenti...

Ancora tre disegni ed il gioco è finito. Prima di farli unifichiamo quelli già fatti e ragioniamoci un attimo sopra. Abbiamo lo Schepp, svizzero di origine canadese, che lavorando a Bologna per la Philip Morris può aver conosciuto "il bolognese" Gerardo Cuomo, affarista ed amante del mare con aziende in Canada e in Svizzera, che acquistava tonnellate di sigarette della stessa Philip Morris. Poi si sposa, sua moglie resta incinta ed ha due bellissime gemelline. Così va a vivere a Saint Sulpice ed ogni giorno lavora in un ufficio di Neuchatel, un ufficio nella "sede centrale" della multinazionale del tabacco. Suo vicino di casa è Patrick Monnier, anche lui acquistava tonnellate di sigarette dalla stessa Philip Morris, che nel periodo in cui lo Schepp si stabilisce a Saint Sulpice risulta essere indagato dalla procura di Ginevra e conosce sia Ciro Mazzarella, al tempo latitante a Santo Domingo, che Francesco Prudentino, al tempo latitante in Grecia, che tanti altri. Nella stessa indagine figurano affaristi francesi, sono indagati a causa dei quantitativi enormi di contante da "lavare", contante frutto del contrabbando internazionale di sigarette. Sigarette fornite dalle aziende satellite della stessa multinazionale che, ad indagini già in corso, decise di pagare oltre un miliardo di euro pur di non finire processata nei tribunali di mezza Europa. Ormai siamo nel 2009, le indagini si chiudono ed inizia il processo. A Neuchatel se ne parla, non può essere altrimenti, in fondo quel procedimento penale un po' li riguarda e forse qualcuno teme che in aula esca qualche parola di troppo. Ma in aula non esce nulla di troppo sporco che riguardi la Svizzera o la multinazionale e gli imputati maggiori vengono assolti... però in tribunale lo stretto giro di amicizie malavitose è confermato, c'era e probabilmente in parte c'è ancora.

E siamo nel 2010, anno in cui in casa Schepp si raggiunge il massimo del nervosismo. Quindi per capirci qualcosa di più bisogna entrare nella vita di questa persona pignola come pochi, persona che ha una sua concezione che non ammette sgarri alle regole da lui stabilite, ipotizzando possa conoscere alcuni personaggi che vantano un vasto giro di amicizie, particolari ed influenti, per via del suo lavoro e del fatto che vivono o hanno vissuto ad un palmo dal suo naso. Detto questo c'è da ricordare come volesse che tutto in famiglia ed al lavoro fosse pianificato e dovesse andare nella maniera da lui desiderata, e da immaginare per un uomo di siffatta specie che fulmine a ciel sereno sia stato il sentir parlare la moglie di divorzio. Ed a questo punto, dato che da come ci hanno parlato dello Schepp non pare proprio fosse un sottomesso che accettasse passivamente, c'è da porsi la domanda: "Uno che ha sempre pianificato tutto può non cercare una via di uscita che lo porti a vincere ed a rivoltare a suo favore una situazione che lo vede perdente?". Si è detto che la molla della pazzia sia scattata nella sua mente quando ha ricevuto il fax che gli comunicava l'effettiva separazione, qualche giorno prima della scomparsa. Ma non è logico e non può essere vero. Lui il piano perfetto lo aveva già elaborato prima di dicembre. Ragioniamo sui suoi movimenti. Per portar via le figlie alla moglie, e farla soffrire per la vita, gli servivano un luogo dove andare a vivere in futuro e dei documenti nuovi per lui e le bimbe. Anche se in alcune isole soleggiate, se non si è ricercati dall'Interpool (ed i morti non si cercano), si possono usare i propri senza andare incontro a nessuna sventura. Quindi serviva un appoggio fidato, qualcuno a cui chiedere aiuto. Ed allora si va in vacanza. La prima settimana in catamarano con gli amici, e qui si scattano moltissime foto, la seconda in un luogo solitario, e qui non si scatta alcuna foto (come mai?), dove poter incontrare chi ha la possibilità di aiutare un fuggitivo e, non mi stupirebbe, andare a prelevare da un conto cifrato, magari alle isole Caiman, qualcosa di contanti.

Per cui disegniamo la nuova scena, le vacanze ai Caraibi, lui e le figlie fra la Repubblica Dominicana e le Isole Vergini, ad un'ondata dalle isole Caiman, dove i soldi in nero si trovano nelle caselle postali, a due dal Costa Rica e da Santo Domingo, dove svernano i capi camorra latitanti ed i ricercati italiani (anche Gaucci, l'ex presidente del Perugia Calcio, visse in quelle isole da ricercato) e dove di appoggi, se qualcuno di importante ti manda a suo nome, se ne trovano a non finire. Motivo per cui lo Schepp il suo disegno lo ha completato a dicembre, non a gennaio quando la sua unica preoccupazione era il cancellare tutto, il cambiare cellulari e computer per sviare le successive indagini tramite siti particolari, siti scelti appositamente, e viaggi in solitaria con tre biglietti atti a far credere quanto poi si è creduto. E mi riferisco alla famosa traversata della Corsica. Ma solo a quella perché le altre tappe si incastrano con le sue possibili conoscenze. E qui abbozziamo un ennesimo disegno. Mettiamo le buone conoscenze in primo piano e lui che parte da casa con le figlie, ha già in mano i passaporti "nuovi" e dopo essersi fatto un giro motivato vira e si dirige in un punto ben preciso. Dove andare per partire se non all'aeroporto di Ginevra? Alle 18.00 non è ricercato e lì c'è sempre un volo Lufthansa che porta a Santo Domingo... ma ci sono anche gli aerei privati dei "ricconi" e quelli a noleggio che possono portarti dove vuoi.

Ed ora c'è da scegliere fra il far partire il padre con le sue bimbe, ed inserire nel disegno chi gli somigli molto col compito di depistare girovagando per tre nazioni, o se far fare al Matthias ogni cosa all'insaputa di tutti, compresi i parenti più cari, quindi facendo salire le bimbe in un aereo assieme alle persone con cui hanno fatto amicizia durante la vacanza, quella senza fotografie, e dir loro di aspettarlo per qualche giorno. In questo caso sarà lo stesso Matthias Schepp a mettere in atto il piano già stabilito. Per cui allontana "il caso" dalla Svizzera e lascia tracce del proprio passaggio in Francia, imbucando cartoline e lettere, prelevando dai bancomat per poi restituire, salendo su un traghetto che attraversa il Mediterraneo per allargare le indagini e togliere la voglia di indagare a fondo grazie all'ipotesi "trolley in mare". Poi, se si ha bisogno di restare invisibile per un giorno ed una notte, o si ha un appuntamento per definire i dettagli, si va a Sanremo. Ma a Sanremo è facile vadano ad alloggiare anche gli amici degli amici, ed è facile che questi lo vedano, che vengano a sapere dei passaporti e magari ne parlino dopo la notizia di un suicidio. Dalla Liguria si riparte di notte e si arriva in Campania, dove nel frattempo hanno già sistemato "le ultime cose", e qui ci si fa vedere e notare, dopo giorni vissuti da fantasma, in un ristorante (ma quel giorno la cadenza dello Schepp non tirava al tedesco come quella dell'ex marito di Irina Lucidi) prima del rush finale a Cerignola.

Cosa è accaduto dopo? Lo Schepp è morto? Al suo posto è morto un altro? Il dna lo si è poi comparato? E la comparazione la si è fatta chiedendo un tampone salivare al fratello o con uno spazzolino da denti e qualche capello prelevato da un bagno? Io non lo so, in verità non so neppure quanto sia reale ciò che ho scritto finora, però questo è l'ultimo disegno da inserire nel gioco ed ognuno lo può realizzare come meglio gli aggrada. Può anche gettare tutti quelli fatti in precedenza se li crede inverosimili. Io so che quanto ho scritto si basa su materiale inconfutabile in cui le città e le combinazioni si accavallano in maniera incredibile alzando di molto le probabilità ci sia del vero in quanto ho ipotizzato. So che lo Schepp era un uomo pignolo e preciso che non amava perdere. Che le conoscenze altolocate possono rallentare le indagini e cambiare nomi nei registri di imbarco. So che certe persone senza coscienza, come si è visto anche con caso di Luca Mongelli, si possono comprare o ricattare. So che la sua famiglia di origine non ha mai alzato né voce né dita in favore del ritrovamento delle bimbe, forse soffrendo in silenzio o forse perché sapeva che la scomparsa non era in effetti tale.

Inoltre so che nella fondazione Missing Childreen lavora un uomo che ha lo stesso identico nome di chi ha lavorato anche per Gerardo Cuomo (chissà se Irina e Valerio Lucidi lo sanno). Ed anche per questo motivo ho nel cuore una speranza incrollabile che mi fa credere di non essere in errore quando affermo che Livia ed Alessia sono ancora vive... ma non da trovare.


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44 commenti:

PINO ha detto...

@ Massimo

In definitiva, i resti dell'uomo suicidatosi a Cerignola, facendosi travolgere dal treno, potrebbe non essere lo Schepp?
E questo che vuoi dire Massimo? Oppure ho capito male io?
Tu sai che Foggia è la mia città, e mi è stato facile seguire il caso, per cui le informazioni che ho raccolte all'epoca, da amici vicini alle fonti investigative, mi hanno dato per certo che i resti umani del suicida, appartenevano, senza alcun dubbio allo Schepp.
Se così non fosse, qualcosa, forse sarebbe stato falsato?
E forse, proprio da parte di quelle amicizie sulle quali poteva contare il soggetto?
Mi pare un pò difficile.
Ciao, PINO

Anonimo ha detto...

Bravo Massimo ! Una spinta a voler continuare e guardare oltre ! C'è molto da seguire ancora se davvero si vuole, sia in una direzione che nel altra...il silenzio certamente non giova !
Poi citare che il percorso della vita di Schepp, luoghi d'origine, abitazione ecct.sia stranamente toccato in ogni suo luogo , da storie ricollegabili al suo lavoro, ricollegabile a Personaggi potenti, non vuol dire per forza che non siano da considerare alcune coincidenze qualora il Schepp fosse morto davvero....rimangono comunque tante coincidenze davvero intriganti, come il fatto che St.Sulpice non sia solo abitata da personcine serie e che il villaggio sia quasi da favola....si in Italia si chiama SCU oppure Mafia, in Svizzera costruiscono castelli e non pagano mentre noi paghiamo le tasse....certamente i favori, se ne avrebbe voluto, poteva chiederli in qualsiasi direzione si girava attorno a sè.....Grazie Massimo ad avere il coraggio di far notare quello che nessuno vuole vedere.....Susanne

Unknown ha detto...

Ciao Pino.

Senza voler entrare in polemica con te, ti rispetto troppo, ma solo per puntualizzare, devo constatare che tu hai tratto conclusioni tue, conclusioni che io non ho inserito limitandomi a lasciare a chi legge il compito di farsi un autonomo pensiero su quanto può essere accaduto a Cerignola.

Ma volendo si può contestare anche la tua di conclusione, perché il fatto che delle bimbe non vi sia ancora alcuna traccia non va a favore di una loro morte, al contrario depone per un loro essere in vita (non credo che il padre le abbia sciolte nell'acido) e perché, come si dice, non tutte le ciambelle vengono col buco e non tutti i piani arrivano a compimento.

Gli imprevisti capitano spesso nella vita di ogni giorno (di più a chi chiede aiuto alla malavita), anche a chi predispone un piano perfetto (le galere sono piene di persone che hanno avuto imprevisti... ed anche i cimiteri).

Inoltre tu che vivi a Foggia, sai per caso se l'esame del dna è stato fatto? Se sì, sai se si sono basati sul dna di un consanguigno per la comparazione? A me non risulta abbiano chiesto a nessuno della sua famiglia alcun tipo di tampone... e lo Schepp lo si è cremato.

Ciao, Massimo

PINO ha detto...

SI MASSIMO
Forse sono stato un pò leggero ad interpretare il tuo concetto, ma, ti assicuro che non volevo metterti in bocca parole che non hai detto.
Ad ogni modo, in quanto hai scritto, ritrovo il tuo coraggio ed il tuo desiderio di non arrendeti alla prime conclusioni.
Cercare in profondità è una prerogativa del tuo carattere, ed io l'apprezzo illimitatamente.
PINO

carla ha detto...

speriamo che sia così che le gemelline siano ancora vive ,però la cosa puo spaventare comunque ,perchè possono entrare in sospetto anche alla mafia e non vorrei che agiscano di conseguenza....
x il resto devo dirlo e direi che i giornalisti dovrebbero essere così per come ti esponi tu massimo ad invitare la gente di ragionare con la propria testa e non mettere in bocca le cose.....anche se si rischia di arrivare alla verità,in cui possa avere lama a doppia taglio.....è vero in genere la gente è spaventata dalla verità.....ma se mettiamo sulla bilancia tra la verità e la menzogna....è più conveniente dire la verità non senza dificoltà naturalmente ,ma almeno ti dà una soluzione.....
la verità non si scopre,la menzogna si.....saluti

AnnaMaria ha detto...

Bravo Massimo complimenti per quello che fai con il coraggio di esporre tutti i possibili fatti....Io ho sempre detto e spero vivamente che sia cosi....che le bambine siano vive fintanto che non ci sarà prova del contrario.Complimenti per tutto cio che fai......saluti AnnaM.

magica ha detto...

buongiorno a tutti
io ho un brutto presentimento che le bimbe non ci siano piu'
ho paura che il padre delle bimbe abbia organizzato tutto alla perfezione . a volte ua mente malata è in grado di agire con freddezza in perfetta lucidita' .. dunque quel mattino il padre delle bimbe le lascia ad un vicino xche? ormai ha deciso quello che fara' va' a fare dei buchi in luoghi nascosti.. . infatti il vicino noto' che al ritorno calzava degli scarponcini sporchi di terra, dalla casa manca una grossa valigia ed un borsone .. in casa rimangono i trasportini x il viaggio gli zainetti delle bimbe con i cambi ed i pelucse prefriti delle bimbe -- mai piu' si parte x un viaggio con bimbi senza queste cose indispensabili .. parte alla volta di marsiglia x e continua il suo farneticante viaggio in italia .. queste sono crude considerazioni ed ho sempre pensato dopo questi indizi ,, quello che accadde secondo me ..

Anonimo ha detto...

Io sono d'accordo con Massimo.La logica mi dice che una persona che ha deciso di uccidere le figlie e di togliersi la vita non compie un viaggio lunghissimo e senza senso. Il percorso ingarbugliato attuato dallo Schepp mi ha sempre dato l'idea di un depistaggio studiato con cura. L'unica nota stonata che non mi fa avere la certezza dell'esistenza in vita delle gemelline è il suicidio dell'uomo. Infatti se le bimbe sono state imbarcate per raggiungere terre lontane dove potersi rifare tutti una nuova vita, necessariamente Matthias le ha raggiunte e allora i resti trovati sulle rotaie di Cerignola non appartengono allo Schepp. Secondo me non si sarebbe mai suicidato sapendo di essere atteso dalle sue figlie e non avrebbe mai accettato di lasciarle per sempre con degli sconosciuti (ipotesi 1). Se invece si avesse la certezza (tramite esame di DNA) che resti trovati ala stazione di Cerignola sono dello Schepp ho la netta sensazione che non si sia suicidato ma sia stato ucciso (ipotesi 2).
Marilia

Anonimo ha detto...

Ineffabile!

V.

mariatere ha detto...

senza parole..il ragionamento fila eccome ed io la penso come te da sempre, infatti non ha mai incantato nessuno questa storiella dell'omicidio seguito da suicidio!

il depistaggio è stato condotto con maestria ed incanta solo i ben pensanti e le persone distaccate dalla realtà.le bimbe ed il padre sono vivi, ed il fatto che sia ancora avvolto in un ombra di mistero il risultato del DNA del fantomatico cadavere di Schepp è un fattore che ancora di più supporta questa ipotesi. sappiamo bene che la mafia o la SCU (CHIAMIAMOLA come più ci aggrada) ci mette poco a reperire un corpo e a farlo finire sotto le rotaie..se malauguratamente il corpo dovesse essere dello schepp (non ci credo!) significa che qualcosa è andato storto(visto l'ambientino in cui si è andato a ficcare) e comunque le bimbe sono vive chissà dove....nel mio cuore spero che tra qualche anno ricompaiano

mariatere ha detto...

max, hai fatto avere questo articolo a chi di dovere?

filippo ha detto...

Molto interessante Massimo. Ti informo di una cosa che forse altri ti hanno fatto notare: o professore! Ricordi quella testimonianza da Sanremo fatta a Chi l'ha visto (mi pare...) dove una persona a Sanremo proprio nel periodo festivaliero, sentì in un ristorante una coppia pulgliese che parlava dello Schepp e del fatto che lui non fosse morto e che un tale "o Professore" gli avrebbe procurato i documenti falsi per rifarsi una vita? Questo si sposa a pennello con la tua incredibile ricostruzione.

Sirenetta galatica Francy ha detto...

massimo l'articolo e' bellissimo.


io sono sempre più convinta che siano vive perche' non riesco ad immaginare che un papà ,che tutti giudicavano affettuoso con le sue bambine, possa averle uccise. il suo "odio" per Irina non può essere stato più forte dell'amore verso le sue bambine.

Mando un abbraccio a queste due bimbe belle come la loro mamma che speriamo possano presto riabbracciare.

Irina siamo tutti con te !!!!!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

je vais essayer de traduire votre article , ça a l'air très bien.

Unknown ha detto...

Je vais bien, merci

Unknown ha detto...

You can translate in any language around the blog (link at top right)

Vous pouvez traduire en toute langue autour du blog (lien en haut à droite)

Usted puede traducir en cualquier idioma en todo el blog (enlace de arriba a la derecha)

Mimosa ha detto...

Massimo, il tuo modo di documentarti è sempre ammirevole.
Certo, è convincente che un uomo metodico come Schepp abbia lasciato in casa tanti elementi “fuori posto” solo per depistaggio: scarponi sporchi di terra, una pietanza in forno, per fare due esempi eclatanti. Ha fatto sparire due grandi valigie e ha lasciato i seggiolini delle bimbe (ha anche fatto trovare nel suo pc tracce di visite a siti sui veleni) come a indurre tutti a quello che in effetti tanti inizialmente hanno temuto.

E dunque, se non è andata come si è temuto, il piano diabolico doveva prevedere l’acquisto di due nuovi trasportini per la vettura, che sono obbligatori quando si fanno viaggiare i bambini sotto una certa età, altrimenti come poteva portare con sé le figlie? col rischio di farsi fermare dalla polizia stradale alla prima curva e di dover tornare indietro? In Svizzera su questo sono intransigenti, dicono.
Ha detto alle bimbe “facciamo un gioco, accucciatevi dietro e nascondetevi” fino al luogo dell’appuntamento con la vettura dei complici, dotata di seggiolini regolamentari, sulla quale le gemelline hanno proseguito il viaggio fino ad un aeroporto (mentre lui con la propria auto svolgeva la seconda parte del depistaggio)?

Condivido il pensiero espresso da molti che uno come lui non avrebbe mai affidate le figlie a terzi solo per fare un dispetto alla madre e poi suicidarsi. Che senso rovinare la vita anche a loro, privandole di entrambi i genitori per sempre? E’ convincente la deduzione ricavata da alcuni commentatori sulla fuga all’estero dello Schepp.

E qui entra in ballo anche il suo sosia. Però non voglio addentrarmi in ragionamenti sull’ultima parte del depistaggio. Vorrei tornare su, e chiedere a te e ai commentatori come Schepp abbia fatto a far viaggiare le bambine.
Se ha acquistato nuovi seggiolini per l’auto da qualche parte ci sarà (stata) traccia (il diavolo fa le pentole ma non i coperchi)?

Sarà banale il mio dubbio, ma è da allora che penso a “come” le gemelline sono uscite da casa … Per me è il primo dilemma da risolvere. La partenza.

Mimosa

Luca ha detto...

ciao Massimo sono Luca che vive in brasile ,é molto che non ti scrivo ,ma casualmente questa notte ho trovato una notizia delle gemelline , e in seguito ho curiosato il tuo blog e con piacere ho visto il tuo articolo , di cui condivido che sono ancora vive, nel tuo pensiero ci possono essere delle veritá , perlomeno lo spero per le bambine . Ma guarda questo articolo ( a volte l´hai giá letto) ma mi sento in dovere di mandarti il link .Oltre all´articolo sono rimasto stupito dal commento di un certo Guglielmo Bottoni , bene vedi tu .Saluti Luca

Luca ha detto...

ho dimenticato il link hahahahah
ciao Luca
http://www.normanno.com/Le-gemelle-Schepp-avvistate-in-Puglia--la-segnalazione-a-BlogTaormina-1288024526.html

Unknown ha detto...

Ciao Luca, bentornato nel blog.

La speranza non morirà mai, questo è certo, ma sai cosa penso degli avvistamenti, mi pare di averlo già scritto in passato... se uno le vede è non le ferma, o non chiama subito la polizia aspettandone l'arrivo, può dire ciò che vuole ma non sarà mai credibile. Specialmente se ne parla dopo un anno.

Massimo

Anonimo ha detto...

E smettetela con queste fantasie ..il dna è stato fatto ..ed è Matthias Schepp..se volete girare film scegliete storie di fantasie, lasciate perdere i morti ed i parenti che hanno già sofferto abbastanza...

Unknown ha detto...

Tanta sicurezza avrebbe preteso almeno un nickname, io il mio sotto quanto scrivo lo metto sempre. Il non metterlo può essere sinonimo di codardia o di insicurezza di quanto si afferma. Tu anonimo sei codardo o insicuro?

Massimo

Anonimo ha detto...

Se pure metto un nickname non cambia ciò che ho detto...dovreste provare un minimo di vergogna ad usare questa storia per riempire il forum di fantasie..

carla ha detto...

si certo la fantasia su avetrana è più valida......
a parte questo ,per me l'anomino sopra potrebbe anche essere una della mala e per come si esprime,mi da intendere che si voglia tenere tutto l'osso ,per sè per fare la festa....... saluti

Unknown ha detto...

Ed allora, anonimo, meglio sarebbe un nome reale piuttosto che un nick che non porterebbe a nulla, questo potrebbe avvallare le tue parole e non farle passare per quelle di un codardo qualunque, un troll che non sa cosa dire e sparge fango.

Perché in definitiva, quali sono le fantasie che avrei scritto? Io le tue le conosco. O non hai nessuna cognizione di quel che parli, non ti sei informato seriamente ma hai elaborato quanto ti pareva di elaborare, o sei interessato a sviare certi discorsi, e ci sarebbe da capirne il motivo, o hai solo bisogno di sentirti vivo perché non stai vivendo, ed allora anche solo scrivere abc ti aiuta.

Mandami una mail valida, ne parliamo e vediamo di risolverti i problemi. Massimo

Anonimo ha detto...

Ciao Massimo sono appena tornata dalle ferie e ho letto i commenti anonimi,, non dare retta , chi ha da lasciare un commento aggiunge il suo nome, il resto vale nulla. Io scrivo con anonimo ma ti saluto col mio nome e ripeto che chi parla di fantasia ci desse una risposta piú valida e concreta.
Il problema e che per arrivare sta risposta dovremmo aspettare un secolo ...

News?
Saluti Susanna

Anonimo ha detto...

Ciao Massimo,
intanto complimenti per il tuo articolo che, apre nuove vie alla riflessione...in secondo luogo, dopo averti letto, ho ripensato a tutto ciò che in questi mesi ci hanno detto delle piccole e del loro padre, soprattutto di quest'ultimo.
E'stato detto che fosse molto pignolo ,quasi ossessivo dell'ordine e dei programmi, giusto? bene,in uno dei primi dossiers mandati in onda dopo la sparizione ,si parlò di ciò che trovarono in casa sua...fra le cose note, mi colpì e, mi colpisce ancora molto, il fatto che nel cestino del suo bagno privato trovarono due linguette appartenenti agli adesivi che si mettono ai bagagli negli aeroporti. Se fosse stato quello il suo errore? lui, così abituato all'ordine potrebbe aver commesso un'errore buttando inconsciamente la carta nel cestino ma dando a noi così la prova che le piccole presero un'aereo e che i bagagli furono usati per il viaggio...nessuno parla mai di queste linguette, nessuno le ricorda... E poi son d'accordo con chi afferma che una persona disperata che decide di compiere un gesto così estremo, lo fa a casa, non percorre migliaia di chilometri in maniera così evidentemente sconnessa, troppo oserei dire...io vaglierei l'ipotedi di controllare gli aeroporti. Perdona se ho rubato tempo e spazio...complimenti ancora per il tuo articolo. Spero continuerai a cercare. Xenia

Unknown ha detto...

Delle linguette Xenia, se ne parlò inizialmente, pare fossero della vacanza di Natale (ma se si tolgono quelle dalle valigie non significa forse che se ne devono attaccare altre?), però la notizia non ebbe conferma e venne soffocata dal suicidio e dall'ultima lettera di Schepp.

Che quanto abbia messo in atto il padre di Livia ed Alessia sia illogico perché frutto di pazzia, lo si pensa perché questo ci hanno fatto pensare. L'opinione pubblica in stragrande maggioranza e formata da persone semplici che ragiona come ragionasti tu quanto da bambina credesti di avere a che fare solo con una chiesa tutta amore e bontà. Nessuno ci informa di quanto in realtà accade al mondo, di quanto marcio ci sia in certe persone. Ed anche quando ci si trova di fronte a tragedie umane si tende a puntare il dito sul gossip piuttosto che verificare con logica o cercare riscontri.

Meglio fare audience dando in pasto alla gente ciò che riesce a capire (tradimenti suicidi ed emotività) piuttosto che provare ad inserirle nella mente un download di aggiornamento, che di certo verrebbe dalla maggioranza rigettato (cambiando canale), per aprirla a soluzioni alternative che non sono contemplate perché mai davvero entrate in circolo.

Quanto a mio parere congegnato dall'ingegner Schepp abbisogna, fra l'altro, di aiuti esterni sistemati nei punti giusti (ma a volte le ciambelle escono anche senza buco dal forno), e per far sì che un piano del genere abbia successo, almeno in parte, serve la fortuna (?) di trovare inquirenti non in grado di capire la gravità di quanto accaduto. Inquirenti che inizialmente non diano un vero allarme perché inesperti (?) su certe situazioni.

In Svizzera non esiste una vera legge che tuteli i minori rapiti (ma dove anche esiste non è quasi mai applicata). Al contrario esiste una ferrea legge sulla privacy, e prima di poter controllare una casa altrui, o intercettare un cittadino elvetico, occorre avere in mano prove su prove... e questo lo Schepp lo sa-peva bene.

Ciao, Massimo

Anonimo ha detto...

Ciao Massimo , mi sono ritrovata a rileggere un pò dalle tue parti e ripensando ad alcuni nostri discorsi ho ripreso una boccata di speranza per le cose in cui credo, perché davvero ci credo ancora....un saluto Susanna

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...

Massimo, tutto tace è possibile che è finita così per queste due bimbe, che tu sppia le ricerche stanno continuando o si sono fermate?.
Pat

Anonimo ha detto...

Volevo dire "che tu sappia".
Pat

Unknown ha detto...

Tutto è fermo Pat, tutto all'ombra come se il caso fosse chiuso... ma io attendo risposte e poi ne riscrivo. Ciao, Massimo

Anonimo ha detto...

Grazie Massimo, ciao Pat

Anonimo ha detto...

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Giuditta ha detto...

Gerardo Cuomo e' stato arrestato!

Unknown ha detto...

A riprova che il Cuomo (come gli altri citati nell'articolo) non aveva lasciato il settore e che le sue conoscenze sono rimaste intatte nel tempo. Fra l'altro è stato arrestato a Bologna, dove Matthias Schepp ha lavorato tanto e tanta gente a conosciuto...

Grazie Giuditta. Massimo

Giuditta ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Giuditta ha detto...

Ho preso questo commento su facebook, forse puo' essere utile: "Il caso verde non è soltanto criminalità economica, anche se la sua connessione a Gerardo Cuomo riguarda solo una storia di denaro. In questa teoria il punto cruciale non è soltanto Verda, che comunque curava un amicizia con un uomo non pulito che di connessioni ne aveva! Storie di traffico illegale di contrabbando poi manipolata e quasi passata impunita perché in Svizzera non esiste il Monopolio e basta mettere in piedi una teoria da "Porto Franco a Porto Franco" e al improvviso passano in secondo grado anche tutti i nomi di noti appartenenti alla malavita e un signor Cuomo gode di Milliardi guadagnati non onestamente ....no le cose da evidenziare in questa teoria sono di più, molto di più, tipo le coincidenze che il Gerardo Cuomo era fiduciario della PM e che le accuse fatte contro di lui lo legano ad altri personaggi coinvolti nello stesso processo di contrabbando, guarda caso uno di questi personaggi fino a poco tempo fa abitava a St.Sulpice (fino a poco fa definito il paesino idillico dove si conoscevano tutti), come piccolo il mondo eh? Per non parlare della coincidenza che questo personaggio dopo abitava nelle stesso stabile di Rue Du centre 42E dove dopo la separazione andò ad abitare anche Irina. Sono queste le coincidenze a cui bisogna dare peso e capire perché certe domande nascono! Non succede mica in tutte le scomparse che escono delle connessioni così enormi eppure forse di nessun valore, ma escono, una dietro l'altra, e se hai letto il libro "il boss e il giudice" qualche altro dettaglio di coincidenza avrebbe dovuto dare al occhio di chi ha seguito questa vicenda....no, non sono fantasie , ma tutte cose scritte, forse tutte coincidenze assurde, ma fatti esistenti."

Anonimo ha detto...

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Anonimo ha detto...

sono d.accordo con lei ho da dirle qualcosa in più da aggiungere il31 01 2011 le binbe hanno passato la frontiera meglio dire il passo delle tre frontiere svizzera austria italia ore 11 40 entrate in italia rimaste nel mio locale fino alle ore 1305 in conpagnia di un uomo e una donna li ho serviti parlato per un1 e25minuti e che non so il gemello del padre delle binbe sono uguali perchè se cosìfosse non poteva essere uno a marsiglia e uno in alto adige sono una signora il mio nome e enza c,è di più ma non sarei protetta e so come finiscono queste cose per una persona che non è nessuno ma solo una operaia una cosa le binbe stavano bene solo livia era molto pallida aveva sofferto il viaggio grazie per avermi dato la possibilità di scrivere ma si può cercare di più

Daniella ha detto...

Vorrei sempre essere grati a DR. EHIS per il restauro della mia felicità. le cose sono andate così male tra me e il mio amante (fidanzato) che ha portato alla nostra rottura. mi è piaciuto molto questo e non potevo stare un altro divorzio dopo 2 divorzi precedenti. per pietà per quanti il divorzio mi aveva fatto a pezzi, il mio amico ha cercato una soluzione per la mia situazione e finalmente uno. mi ha presentato a DO. QUESTO e fu così che iniziò il miracolo. DR. EHIS ha fatto quello che sa fare meglio e entro 8 ore il mio amante chiamato. abbiamo parlato e riconciliati. ora siamo di nuovo insieme. so che non sono davvero buono con la spiegazione, ma credo tu mi capisci. ci si trova in una situazione che si pensa è irrisolvibile? che si tratti di amore problema, problema educativo, problema finanziario, la malattia. qualunque sia il problema può essere, DR. EHIS sarà risolverlo. lo giuro. mi ha salvato la vita. ecco il suo indirizzo e-mail: thebrotherhoodtemple@gmail.com