lunedì 16 aprile 2012

Roberta Ragusa. Da tre mesi si punta il dito solo su suo marito... così dimostrando che a nessuno importa nulla dei suoi figli


Del caso che riguarda "Roberta Ragusa" ormai sappiamo tutto. Anzi, in verità sappiamo tutto di Antonio Logli, il marito, mentre di lei abbiamo solo l'infarinatura che ci hanno dato due cugine e le amiche di palestra. Sparita la notte del tredici gennaio, inghiottita dal buio e dal freddo della provincia toscana, in questi mesi non si sono viste tracce sicure, tracce che abbiano dimostrato con certezza il suo essere ancora in vita. Chi dice di averla avvistata non si è rivelato di grande aiuto, anzi in certi casi, purtroppo, ha arrecato danni visto che il dire: "forse l'ho vista io e forse le ho dato un passaggio in auto", ha fermato le ricerche dopo sole quarantotto ore dalla denuncia di scomparsa. Ad oggi sono trascorsi più di novanta giorni, novanta giorni in cui nessuno si è attivato per cercare informazioni davvero utili al ritrovamento. Sia i carabinieri che i giornalisti si sono adagiati su uno status fermo al sedici di gennaio, ed in base a questo le informazioni giunteci dai media hanno gonfiato il giallo grazie all'unica cosa su cui hanno puntato i riflettori, le indagini unidirezionali sul marito. Un incidente domestico, che ora non si sa quanto fosse incidente, una storia extraconiugale che durava da anni, ben conosciuta in paese, piccole contraddizioni e scoop vari, hanno contribuito ad aumentare la suspance ed a rendere il tutto torbido ed oscuro.

Ma nell'oscurità vive il pregiudizio, pregiudizio che si può modellare come creta e trasformare in un qualsiasi oggetto... e da quanto modellato finora già si intravedono nascere le fatidiche nove code del gatto, code che nel tempo porteranno ad un'unica soluzione, l'arresto del marito. Già mediaticamente l'aria che respira Antonio Logli non è delle migliori, in tanti in questi tre mesi gli hanno "fatto le pulci". Chi ha cambiato l'ordine dei fattori dando per certo che abbia tirato addosso alla moglie uno scatolone, chi ha parlato di un suo passaggio in una una discarica, chi ha contato le parole delle sue prime interviste ed ora si scandalizza del suo silenzio, chi ha visto stranezze nell'apertura della scuola guida nonostante la scomparsa di sua moglie, chi ha parlato di una Roberta con graffi al volto e pesti agli occhi, pesti chiaramente procuratigli da chi gli viveva accanto e non derivanti dal pianto e dalla sofferenza. Insomma, pare chiaro che l'unico candidato a ruolo di "assassino", quasi vi sia la certezza di una morte violenta, di un omicidio, sia l'Antonio Logli.

E per i media, ma anche per gli avvocati di parte e per le cugine, nulla contano i sentimenti e la psiche dei figli di Roberta Ragusa. In questa storia vi è una bambina di undici anni a cui è sparita la madre in maniera assurda, una bambina in grado di leggere e di parlare chiaro coi suoi amici, coi suoi compagni di classe, ma anche in grado di decifrare i loro silenzi ed i loro atteggiamenti (che di logica non possono non subire l'informazione televisiva portata a dar per certo quanto ancora non è certo). Una bambina costretta da mesi a vivere sul filo sottile del sospetto ed a barcamenarsi fra tre supposizioni che le stanno rovinando la vita: "la paura di essere stata abbandonata per colpa sua, la paura di non rivedere la madre o di rivederla morta, e la paura che l'ipotesi mediatica le rimanda alla mente con continuità chirurgica, quella di essere figlia di un padre assassino". Per suo fratello il discorso è ancora più complicato, avendo quindici anni ed essendo più maturo, perché lui allaccia relazioni che vanno dalle personali interne, ha di certo più amicizie della sorella, alle interpersonali esterne, quelle con cui deve fare i conti ogni volta che accende il suo computer (i commentatori di facebook e gli articoli di giornale). Ma chi deve scrivere e parlare di sua madre e suo padre a questo non pensa e, senza forse, poco gliene importa.

In una storia in cui tutto è probabile e niente è probabile, c'è chi insinua e da per sicuro l'ignoto. Di certo c'è solo la sofferenza di una persona che non sapeva più come districarsi e come vivere con un marito del genere. Ma i suoi figli lo avevano certamente capito da tempo vivendo nella stessa casa. Di certo c'è che loro padre non amava più la loro madre, ma anche questo lo avevano per forza capito. Il resto, le illazioni e le tante mezze verità che ogni giorno fanno capolino dalla bocca degli opinionisti (e non solo), è solo dolore che si somma al dolore, perché alla fin fine l'unica cosa davvero sicura è che Roberta Ragusa non si sa dove sia, non si sa se sia viva oppure morta. Ed il ripetere continuamente ai suoi figli che il responsabile della situazione in cui si trovano è loro padre, non solo non aiuta a ritrovarla o a scoprire che fine abbia fatto, ma autorizza l'opinione pubblica ad allargare il raggio d'azione ed a credere che in quella casa di San Giuliano vi sia stato un omicidio. Meglio farebbero gli avvocati, quelli che non vogliono si dica la donna se n'è andata di casa con le proprie gambe, e i giornalisti, quelli che si appiattiscono alla notizia e ripropongono in perpetuo la stessa copia del filmato modificandone solo il montaggio, a non dire a milioni di persone che quella notte è accaduto qualcosa di strano, così tirando in ballo l'unico che di quel qualcosa di strano sarebbe il primo responsabile. 

Meglio farebbero a non iniettare veleno con supposizioni proprie prive di qualsiasi riscontro, meglio farebbero se parlassero chiaro dicendo a tutti che loro non hanno neppure una vaga idea di quanto è accaduto in quella casa. In caso contrario, se davvero sanno che quella notte qualcosa è accaduto, lo dicano pure ma dicano anche come hanno fatto a saperlo, altrimenti il loro è un insieme di inutili sentenze prive di dati veritieri, un ciarlare a vanvera, un gettare fango, un fare pettegolezzo senza riscontri. Pettegolezzo che non solo non aiuta a ritrovare Roberta, ma crea una reazione a catena che partendo dai salotti televisivi arriva alla mente di una bambina e di un ragazzo già sofferenti... e nessuno di noi sa come i figli della Ragusa e del Logli elaboreranno quanto detto da persone molto conosciute e famose. Ed il continuare a dar spazio a chi nulla sa, se non quanto sappiamo noi, ma crede di sapere anche se in effetti alla Ragusa non ha vissuto accanto (si parla di telefonate ed incontri a spizzichi e bocconi fra lei e i parenti), ad amiche dell'ultimo anno che solo sulla carta si possono chiamare amiche, ma che in effetti mai si sono inserite seriamente nei suoi momenti di difficoltà, le confidenze fatte fra un esercizio ginnico e l'altro non dimostrano amicizia ma sono il sintomo che fa capire quanto avesse bisogno di aiuto (qualcuno l'ha aiutata?), significa non voler capire realmente cosa provasse quella sera Roberta Ragusa. Significa dare per scontato che la sua sofferenza fosse una sofferenza da poco, una sofferenza per cui non valeva la pena neppure il darle una mano.

Ma è un ragionamento che si basa su un modo di pensare e su una logica che vuole gli esseri umani fatti con lo stampino, logica che non può risultare sempre giusta perché se le persone ragionassero con la stessa mente non esisterebbero tanti ospedali specializzati. Perciò prima di chiedersi chi potrebbe averle fatto del male occorrerebbe pensare a cosa in quei momenti di tristezza le sia passato davanti agli occhi. Occorrerebbe chiedersi se non è possibile abbia elaborato male il messaggio che le mostrava una vita fallimentare vissuta inutilmente. D'altronde come si fa a pesare la sofferenza altrui? Come si fa a stabilire quali gesti compia chi si sente inutile? E chi davvero può ipotizzare con probabile certezza, vista la mancanza di indizi utili, cosa quella notte sia accaduto e cosa no? Solo un'informazione vogliosa di fidelizzare il cliente, una sorta di quattro cazzate pagate come due verità, può continuare ad insistere solo su insinuazioni ed accuse, che in alcun modo portano a scoprire quanto ora serve, senza soffermarsi a valutare altri probabili tipi di comportamento.

E non è possibile non si sia capito che il "dagli al colpevole" in questa fase non serve e non aiuta, anzi rovina la mente dei suoi figli, che ora serve il cercare una donna scomparsa (clicca qui per firmare la petizione), che ci sarà tempo e modo più avanti per parlare agli italiani di omicidi e di eventuali responsabilità...


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38 commenti:

Lella ha detto...

In tv si parla tanto di tutela dei minori con Marziale opinionionista onnipresente, ma dove sta la tutela per i figli di Roberta Ragusa? Su questa vicenda si dovrebbero abbassare le luci e far si che per questi ragazzi ci possa essere una parvenza di normalità, ma come dice un vecchio proverbio, fra il dire e il fare c'è di mezzo il mare.
Condivido pienamente il bell'articolo.

Antonello ha detto...

Condivido anche io, bisogna andarci cauti, ma non talmente cauti da permettere che smettano di cercarla, e' triste dirlo ma senza l'attenzione dei media non so cosa accadrebbe in Itali e tante volte purtroppo l'attenzione c'e' solo per quello che interessa alle lobby di proprieta'.
Occupandomene in parte nel forum penso che vi siano gia' cose su cui ragionare, ad esempio la pista dei molecolari che porta al lato meno visibile di un punto della recinzione attiguo ad un lampione nel vasto comprensorio di famiglia, i cani fiutano la traccia oltrepassando la recinzione per poi dirigersi in aperta campagna sulla parallela opposta della Via Dini, la costeggiano in direzione Pisa per fermarsi a ridosso delle case gialle a circa tre quattrocento metri.
Da quel punto della recinzione opposto alla Via Dini R.R. e' passata dopo le 20, con estrema certezza, vi e' da capire alcune cose:
1) Se e dove il comprensorio dispone di un impianto di videosorveglianza.
2) Se si, quali zone del comprensorio monitorizza e se le immagini vengono eventualmente visualizzate, registrate e dove.
3) Chi in caso puo' avere piena cognizione dell'eventuale impianto.
4) Quello specifico lampione quella notte era acceso??? Qualcuno vi aveva lavorato intorno??? La lampadina era svitata??? Cambiata??? Dopo i fatti era nuova???

Da li R.R. e' uscita, con le sue gambe o trasportata, questo dicono i molecolari, possibile che nessuno cerchi sta donna se non volontari arrivati dal Piemonte, ma le amiche invece di farsi intervistare non possono mettersi una tuta e partecipare alle ricerche???

nico ha detto...

In tv ho sentito l'ospite di una trasmissione (non ricordo purtroppo dettagli, ma era un avvocato, credo) arrivare a dire che se é successo qualcosa in casa a Roberta, i figli sanno. E si capiva che lui era dell'opinione che qualcosa di violento fosse davvero successo in quella casa. I figli sanno???? L'unica cosa che hanno ben chiara é che la mamma non c'é piu' e chissa' dov'é. E il papa', sara' stato lui come dicono tutti? Una bimba e un ragazzino che stanno vivendo un inferno, che non sono IN NESSUN MODO tutelati dalla legge che dovrebbe proteggerli da questi fiumi di veleno. Che li scava, che puo' mettere nel loro cuore il dubbio sull'unico genitore che ora é con loro, che ora conoscono i dettagli del tradimento del padre. C'era bisogno? Non era meglio che - in attesa di avere risposte sicure - potessero stringersi senza dubbio e timori al loro papa'? Così come non era forse meglio che Vittoria continuasse il legame con l'unico genitore che le é rimasto, Salvatore Parolisi? Perché questo male aggiunto al male? Sarebbe sbagliato anche se i loro padri fossero colpevoli. Ma così, senza certezze, é davvero mostruoso. Ciao Massimo

Anonimo ha detto...

Pontedera. Cascina Il Corvo. Piano terra. uno stanzone, due uomini anziani, un grande giardino di fronte.

Unknown ha detto...

Scusa anonimo delle 4.51, puoi essere un poco più preciso? Che significa Cascina il Corvo? In quale via è? Puoi darmi qualche indicazione in più? Così come l'hai esposta non è di grande aiuto. Se non vuoi o non puoi esporti inviami una mail alla mia casella di posta: prati.massimo@gmail.com
Mi esporrò io al posto tuo.

Ciao, Massimo

Anonimo ha detto...

Massimo, Cascina e' un paese vicino a Pisa oppure intende cascina come casa di campagna? La C maiuscola fa pensare a;l paese....
Alex

Unknown ha detto...

Eggià Alex, ma lui inizia citando Pontedera. Però è il sapere se parla di Cascina intesa come città o cascina intesa come casolare di campagna, che ha un nome particolare datogli nel tempo (Il Corvo), che potrebbe aiutarmi e farmi fare qualche passo più invasivo.

Ciao, Massimo

PINO ha detto...

MASSIMO
Potrebbe essere una segnalazione importante.
Io opterei per Pontedera come centro e Cascina il Corvo come un caseggiato indicato con tale nome, sito alla periferia di Pontedera.
Ciao PINO

Anonimo ha detto...

p.s. deve essere proprio un caseggiato, se abitato da una coppia di anziani, con "un giardino grande" di fronte. P

Mimosa ha detto...

@ Massimo
sicuramente l'avrai fatto anche tu, ma te lo dico lo stesso, ho digitato in Google “cascina il corvo pontedera” e mi ha dato per risultato diversi Agriturismi a San Giuliano Terme (Pisa), tra cui uno “Antica Dogana”, Strada Statale del Brennero, 7 – Gello.

Non so andare oltre, ma forse può essere utile ... magari uno commentatore del posto può illuminarci.

Mimosa

Anonimo ha detto...

anonimo stai parlando dell'agriturismo il leopaldino? che si trova a pugnano?

Mimosa ha detto...

Forse l'Anonimo è un sensitivo?
Io ci credo ai sensitivi seri, per tanti casi di scomparsa alcuni sono stati anche di aiuto alle indagini.

Ci puoi dire qualcos'altro?

Mimosa

Unknown ha detto...

Lascia perdere Mimosa, non scriverà più... forse ha paura, o forse si era inventato ogni parola... ciao, Massimo

Mimosa ha detto...

Caro Massimo
è inquietante, del resto ci sono un sacco di cascine nei paraggi, e penso che qualcuno sarà andato a vedere in quelle abbandonate, no?

Ok, continueremo a discutere le nostre ipotesi, se ci verrà qualche idea.
Ciao
Mimosa

Anonimo ha detto...

Nessuna paura, e nessuna invenzione.
(escludendo quelle inconsce)
Non c'era nient'altro da dire, forse serviva, forse no.
e Massimo ancora scusa.

Mimosa ha detto...

Con questa risposta dell'Anonimo almeno sappiamo (le scuse sembrano sincere) che non era un infiltrato "speciale" e non voleva creare una suspance macabra.
Forse è stata una visione, come ne ho talvolta anch'io (anche a furia di star sopra a questi casi con il pensiero quotidiano).
In ogni caso andare a cercare un corpo tra cascine abbandonate sarebbe un buon suggerimento per le squadre di ricerca, quando si decideranno a dargli il via!

Mimosa

Anonimo ha detto...

Guarda Mimosa che nella zona Gello San Giuliano non e' che ci sono un sacco di cascine abbandonate. Si contano sulle dita di una mano a voler essere larghi.
Alex.

Mimosa ha detto...

Alex
veramente io ho scritto che "ci sono un sacco di cascine nei paraggi" e poi ho suggerito di andare a fare ricerche "in quelle abbandonate".

Sai, ho visto (girando in Google)che ci sono diverse cascine, cascinali trasformati in agriturismo e altri in vendita ristrutturate o in ristrutturazione.

Mimosa

J. ha detto...

ho cercato in google e in effetti il leopoldino, a cui qualcuno ha accennato, si trova in
loc. Il Corvo,1

Agriturismo
IL LEOPOLDINO

San Giuliano Terme (Pisa)
Il Corvo, 1 - Pugnano

J. ha detto...

PS-
https://www.facebook.com/pages/Il-Leopoldino/167409169949013?sk=info

J.

Anonimo ha detto...

@j
Pugnano si trova sulla vecchia via del brennero vicino a Lucca. L' agriturismo Il LEOPOLDINO e' in via Il corvo n.1.
Alex

J. ha detto...

http://g.co/maps/vpt8e

J. ha detto...

anzi, dovrebbe essere qui :
http://maps.google.it/maps?hl=it&tab=wl

chi conosce il posto mi correga se sbaglio

J.

J. ha detto...

@alex Si in effetti.
Ho trovato due indirizzi per
Il Leopoldino :
Il Corvo 1 - Pugnano
oppure via della Quercia - Pugnano,

Quindi non so se si tratta dello stesso posto.

Anonimo ha detto...

non riesco a vedere bene dalle fotografie questo leopoldino.
Non mi sembra lui, era in pietra colori caldi, un portale ad arco.
se trovate foto dall'esterno mettetemi il link.
grazie.

J. ha detto...

Anonimo, guarda che l'hai detto tu casale "il Corvo". Hai visto il posto passandoci davanti?

qui "il Leopoldino" si trova in via della Quercia - Pugnano :
http://zh.airbnb.com/rooms/373086

ma qui si trova all'indirizzo PODERE DEL CORVO :
https://www.facebook.com/pages/Il-Leopoldino/167409169949013

E' evidentemente lo stesso!

Anonimo ha detto...

Sì l'ho detto io.
il primo link è somigliante.
Ma il cespuglio nasconde in parte il corpo dell'edificio.
Quello che ho visto io sembrava più alto e imponente, un piano più di questo.
un grande arco era centrale, l'altro arco sulla facciata su strada.
la staccionata non c'era (dipende da dove è stata presa la foto).
Ma il paesaggio ricorda quello.
spiazzo davanti, declivio, colli, somiglianti.
Ma il giardino era più curato.

J. ha detto...

"caro anonimo", è importante tu ricordi esser passato o no da quella strada. Già questo potrebbe essere sufficente a capire qualcosa di più.
J.

Mimosa ha detto...

Va bene tutto, ma a che pro?
Si sta ipotizzando che quel posto abbia a che fare con il ritrovamento del corpo di Roberta o di un suo "passaggio"?
Come ha fatto ad arrivare lì?
Chi ce l'ha portata?
Ormai tutti la considerano morta, pace all'anima sua.
Ma il suo corpo dove si trova?
Le ipotyesi prevalenti vanno nella direzione dei torrenti o fiumi, come se si trattase di un suicidio ...
Stento a crederci, ma anche ad un sequestro di persona non riesco a capacitarmi ...

Anonimo ha detto...

@J
purtroppo non siamo passati da una strada.
Ho visitato molto bene il posto cadendoci dentro.
Mimosa ha ragione, a che pro.
non lo so, speravo servisse.
Pareva peggio tacere.

PINO ha detto...

@ ANONIMO delle 07,33

Cosa vuoi significare con "cadendoci dentro"?
E' un'allegoria, uno sogno, una visione chiaroveggente, un'allucinazione?
Non essere forzatamente ermetico.
Qualunque cosa tu dica, nessuno ti deriderà, stanne certo.
Come tu stesso hai scritto, "TACERE E' PEGGIO", quindi puoi essere più chiaro?
Attendo una tua cortese risposta.
Saluti, PINO

Anonimo ha detto...

Pino, un sogno molto lucido.
uno di quei sogni.
Una visita guidata.
I miei "ospiti" hanno detto il nome del casale e la città l'ho cercato su internet senza trovarlo saprei riconoscerlo. l'ho visitato e guardato molto bene.
Allora l'ho deposto qui.
senza volontà di allarmare.

Anonimo ha detto...

Basta così adesso. Non voglio far perdere tempo.
se avete trovato qualche foto le guarderò volentieri.

J. ha detto...

@ Anonimo,
te l'ho indicato, il sito con le foto :
http://zh.airbnb.com/rooms/373086

sotto la grande foto, c'è tutta una serie di immagini da cliccare.
Il casale si trova in cima ad una sorta di collina di boschi ed ulivi.
come vedi qua :
http://g.co/maps/vpt8e

Anonimo ha detto...

J. gli interni non mi interessano.
voglio le facciate.
il posto somiglia, ma si vede poco. ho già risposto.

PINO ha detto...

@ ANONIMO

Io ti credo, per questo ti esorto a non avere reticenze, anzi, faresti cosa certamente utile, se dicessi a cosa collegheresti la località da te "visualizzata": al rifuggio di Roberta viva? Oppure come posto in cui si troverebbe sepolta?
Ti sarei grato se mi rivelassi le tue sensazioni; non è difficile, concentrati un pò.
Mi risponderai? Grazie.
Ti saluto, PINO

Anonimo ha detto...

stessa tipologia di questa
http://www.alpalazzaccio.com/album/slides/5.html

ma NON è questo edificio.

quello che ho visto è un rettangolo regolare, tre piani, un portone ad arco centrale.
grande prato davanti con panorama come questo.

Non sapevo esistesse proprio un podere IL Corvo, grazie J.

J. ha detto...

Anonimo, direi che è molto simile al Leopoldino.
J.