A due mesi e mezzo dalla scomparsa di Roberta Ragusa non c'è nulla di veramente nuovo su cui basare un giudizio concordante o un'indagine unidirezionale. La donna, sparita a cavallo della mezzanotte (ci ha detto il marito), pare essere ora un fantasma che, inghiottito dal buio della notte e diventato un'entità astratta, aleggia sulla famiglia Logli mostrandone al mondo le crepe ed i segreti, alimentando così ogni possibile dubbio. Ma quale famiglia italiana non ha crepe o segreti da nascondere? Quali persone possono risultare linde e pulite se radiografate per mesi dalla lente del potere mass-mediatico? Ogni giorno ci sbattono in faccia illazioni, sospetti e probabili indizi, quelli che potrebbero voler dire colpevolezza se supportati da una piccola prova. Ma quando accade un fatto drastico, e la scomparsa di una madre, di una moglie, è un fatto drastico, non capita sempre che ogni coda di paglia si incendi e ciò che prima si riusciva a tenere nascosto, se veramente nascosto, esca allo scoperto in maniera preminente? Ad ogni relazione erxtraconiugale nascosta, quindi, corrisponde un possibile assassino? Chissà se è vero. Ora, soffermandoci sul caso in questione, ci accorgiamo che pare essere proprio così dato che ogni indizio uscito dalla bocca dei media grava sulla testa del marito, che ogni parola lui dica viene rigirata a modo e fatta passare per falsa.
Basta che qualche centro mediatico lo voglia ed ecco che abbiamo un colpevole bello che pronto, un mostro da sbattere in prima pagina perché... perché non può essere che lui ad avere ucciso. Ma al momento, forse ce ne dimentichiamo, non abbiamo ancora un corpo morto. Sì, è vero, le probabilità giocano contro la vita ed è facile che ci sia un cadavere nascosto in Toscana, ma la parola probabilità non ha mai voluto significare certezza ed è la certezza che aiuta la verità, non la probabilità. E che il marito sia il più indiziato lo si evince da ogni piccola nuova situazione che a poco a poco impariamo a conoscere. Iniziando dal suo non sapere se la moglie fosse in pigiama. Ci sono stati giornalisti che in questo hanno trovato incongruenze, ad esempio, e ci hanno detto che se la donna era in pigiama alle vetritrè l'uomo non poteva averla vista in cucina un'ora dopo vestita in abiti diversi. Ma l'uomo non ha mai detto di averla vista in pigiama, non ha mai detto che alle ventitrè lei fosse in pigiama. Le illazioni dei media hanno voluto si arrivasse a dire questo. E ci si è arrivati dopo aver messo a confronto tre interviste ed aver modificato il modo e le parole usate nelle domande.
Quando mesi fa si criticava e si condannava il Renzo Dekleva, marito della "povera" Lucia Manca (che probabilmente presto verrà condannato anche dalla vera giustizia), perché non rilasciava interviste, perché non spiegava quanto avvenuto quella sera e preferiva tacere mandando in bagno i giornalisti (e tirate l'acqua quando avete finito), i media ci hanno inculcato la sicurezza che un tale comportamento fosse teso a nascondere la verità e che, quindi, l'uomo cercasse di celare le proprie responsabilità. Stranamente con Antonio Logli sta avvenendo la stessa cosa usando il metodo inverso. Lui parla, accetta ogni intervista e spiega cosa è avvenuto sia quella sera che nei giorni precedenti. E' chiaro che, come farebbe chiunque di noi, non va in schermo a dire: ho un'amante da sei anni e mia moglie lo sospettava, sputtanando così l'amante e mettendo in piazza i panni sporchi (e per "piazza" intendo i suoi figli), ma parla e conferma, a volte con parole leggermente diverse (in casa si saranno parlati in questi mesi ed ogni figlio avrà aggiunto propri ricordi), sempre la stessa ricostruzione. Nonostante questo c'è chi ci da ad intendere, a noi che (come gli stessi centri mediatici hanno voluto) abbiamo inteso i silenzi del Dekleva esssere una tacita ammissione di colpevolezza, che non la racconta giusta, che nasconde, occulta, cerca di sviare allontanando da sé l'attenzione dell'opinione pubblica ma è probabile sia un assassino.
Quindi in qualsiasi modo la si faccia non va mai bene. Se taci sbagli e se parli sbagli. E quand'è che non sbagli? Quando la tua vita fila monotona ed inattiva, casa lavoro lavoro casa, e al di fuori della famiglia non coltivi amicizie ambigue o relazioni extraconiugali. E' chiaro, Roberta Ragusa viveva una vita di emme ed il marito la umiliava preferendole una più giovane. E' chiaro che lui è un pezzo di emme, o forse un uomo poco cresciuto dentro, che non ha avuto rispetto della madre dei suoi figli e merita una sonora lezione. Lezione che gli facccia capire quanto fa schifo il mondo se gli occhi di tutti ti guardano in maniera strana. Perché questo era quanto capitava in fondo a Roberta. Tutti sapevano delle "corna" e nessuno glielo diceva. Così lasciandola andare anche in vacanza in una sorta di menagé a trois, di commedia all'italiana in cui non era lei la protagonista. E non è facile scoprire che chi ti parla sa della situazione che tu stessa sospetti esserci ma in realtà non conosci, e non è facile sopportare un peso del genere quanto tu stessa scopri di essere una sorta di zimbello da circo per il paese.
Perché si può sopportare che il marito abbia un'amante, tante donne per amore dei figli perdonano i loro uomini in casi del genere, ciò che non si sopporta è lo scoprire che l'amante ti vive accanto tradendoti da anni, è lo scoprire di essere stata sempre presa per i fondelli. Quindi la questione non è semplice e potrebbe svilupparsi anche in una maniera finora tenuta a lato e non considerata. E non è giusto trattare solo quella che i media gestiscono meglio, perché le vie che si possono seguire sono tante. La prima ci parla di una Roberta Ragusa uccisa dal marito dopo la scoperta della relazione extraconiugale. La seconda ci parla di una Roberta Ragusa uccisa dal suocero per paura di perdere soldi e nipoti. La terza ci parla di una Roberta Ragusa uccisa da altri, tipo il cognato o l'inquilino che ha in affitto l'officina accanto alla scuola guida, dopo possibili avances. La quarta ci parla di una Roberta Ragusa uccisa dall'amante dopo un tentativo di chiarimento finito in tragedia. La quinta ci parla di una Roberta Ragusa vittima di qualche predone che l'ha incontrata per strada. La sesta ci parla di una Roberta Ragusa uccisa in complicità fra tutti i familiari. La settima, però, ci parla di una Roberta Ragusa andatasene di casa in maniera strana perchè non sopportava più il comportamento del marito, non sopportava più la vergogna e lo sguardo della gente che sapeva quale situazione viveva, della gente che in quel piccolo borgo di certo le parlava alle spalle.
Quando si scoprono certe cose non è facile far finta di nulla e continuare a vivere fra i tanti che da anni sanno e forse deridono. Non è facile neppure recuperare la lucidità e capire che i figli non c'entrano con quanto accaduto, che non sono al corrente di nulla. Le certezze si sgretolano e rimane solo il vuoto che non ha appigli, vuoto che entra nella mente e non trova soluzioni se non nell'allontanarsi da una vita che a quel punto fa ribrezzo e orrore. Ed allora cammini e te ne vai lasciando il passato alle spalle, forse cercando di farla finita per non dover affrontare un futuro.
Con questo non voglio dire che Roberta Ragusa sia viva, che se ne sia andata abbandonando i figli (che non sono affatto abbandonati vivendo comunque nella loro famiglia). Non voglio incorrere nelle ire di un avvocato che ha minacciato di querelare chi si azzarda a fare un discorso del genere. Voglio semplicemente portare l'attenzione sui fatti per come sono e non lasciarmi sviare da quanto le illazioni mediatiche stanno cercando di inserire nella mia mente. Lo ripeto, forse Roberta Ragusa è morta e forse è stata uccisa da qualcuno a lei molto vicino... ma per il rispetto che porto ai suoi figli voglio tutelare anche chi ha sbagliato per tanti anni ma che in fondo è comunque loro padre. E non intendo ancorarmi ad un'unica soluzione e scrivere portando tutti a pensare ad un omicidio, altri lo fanno e lo faranno, ma aspettare l'evolversi della situazione e capire, in base a dati certi, cosa davvero sia accaduto e che fine abbia fatto Roberta Ragusa... sperando fino all'ultimo respiro che non sia morta.
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43 commenti:
Direi invece che il Dekleva si è comportato in maniera completamente opposta al Logli. Il Logli fin da subito ha dimostrato una calma e ha sempre detto una sola versione con una sicurezza incredibile. Il Dekeva si è smentito da subito e fin da subito ha mostrato nervosismo e si è scagliato contro i giornalisti. Se su Logli avevo molti dubbi sul Dekleva la certezza della sua colpa era, a mio avviso, evidente.
CIAO MASSIMO
Ho sentito, pochi minuti fa le trasmissioni tv "pomeriggio5" e "la vita in diretta", dove hanno messo in onda le registrazioni dei due testimoni che, rispettivamente i giorni 18 e 19, avrebbero visto la scomparsa Roberta Ragusa, la prima volta in un bar, a consumare un cappuccino, e la seconda volta camminare per strada, in un piccolo centro abitato, distante circa 5 chilometri dalla sua abitazione.
I testimoni hanno dichiarato di aver avvisato i CC del supposto avvistamento, ma, dopo una settimana di ricerche, non ci sono stati relativi riscontri; tanto e vero che, una conferenza stampa da parte dell'arma, annunciata per oggi pomeriggio, è stata annullata.
Avrai anche tu, come penso, guardato la televisione. Se l'hai fatto, mi diresti cosa ne hai dedotto?
A me non sembra possibile che una persona che vada via di casa, per un motivo piuttosto grave, per castigare un marito fedifrago, resti nei paraggi di casa, e vada in giro a farsi notare dalla gente.
Tutta la storia di queste testimonianze, certamente in buona fede, non mi convince. ed a te?
PINO
Anche a me piacerebbe sapere l'opinione di Massimo, anche perché neanche a me convincono troppo.
Poi mi sembra strano, un attimo prima la testimone è super-attendibile tant'è che si parla di conferenza stampa e un attimo dopo la testimone non è più attendibile.
Cosa è successo?
Avevano organizzato veramente una conferenza stampa poi annullata all'ultimo mi chiedo? O la notizia è stata messa in giro da qualcun altro? (ma da chi? e con che vantaggio?)
Infine, se io vedessi qualcuno che conosco e che so che è dato per scomparso, dopo i primi attimi di stupore penso che cercerei di corrergli dietro e di bloccarlo.
Ziva
No Pino, non ho potuto guardare nulla perché dopo aver postato l'articolo ho portato il pupo a calcio. Mo guardo e poi commento.
Ziva, eri finita in spam, ho sistemato tutto.
Ciao, Massimo
Era una sosia, ma non capisco perché indire una conferenza per poi annullarla. La conferenza si dovrebbe indire nel momento in cui si è sicuri.
http://www.leggo.it/news/cronaca/roberta_ragusa_teste_la_riconosce_ma_e_una_sosia_mi_chiamo_cristiana_foto/notizie/173079.shtml
SIAMO AL PUNTO DI PRIMA
La donna vista dalla testimone per strada NON ERA ROBERTA, ma la praticante di uno studio legale, sito nella villetta dietro il cancello dove era stata vista entrare dalla testimone.
La donna-sosia è stata individuata: si tratta di una giovane di circa 35 anni somigliente alla scomparsa.
La notizia è riportata da "Tirreno. it" in data odierna.
PINO
Ho visto l'intervista ed ho letto della smentita.
Io Pino credo che quando c'è molta attenzione mediatica ci si possa sbagliare facilmente con i visi delle persone; pensa che una settimana fa ho creduto di vedere Silvana Pica in autostrada. In un autogrill sotto Rimini ho visto questa donna alta che camminava sciancata da un lato ed aveva un trolley nero. Fortuna che l'ho fermata e le ho parlato, era napoletana e stava andando col marito a Milano, dalla figlia. Ma se non le avessi parlato sarei rimasto col dubbio.
E da quando ho capito la signora non l'ha sentita parlare (perché non è scesa e non le ha chiesto qualcosa?), quindi un avvistamento così vale poco e niente. Di più, a parer mio, vale quello fatto dalla ragazza della paninoteca a 5 chilometri da casa sua, quella che alle due e mezza della notte in cui è scomparsa ha visto una donna con una tuta rosa e le scarpe da ginnastica bianche entrare nel negozio. Lei l'ha sentita parlare perché le ha chiesto una bottiglietta d'acqua e di andare in bagno.
Detto prima di tutto che ogni pista può starci, che non escludo nulla dall'omicidio in giù, se vuoi il mio parere attuale, prendilo con le molle naturalmente perché è solo un parere e può cambiare uscissero novità rilevanti, basato su quanto di importante uscito finora (sempre secondo me), cioè che i figli non hanno mai visto il padre avere scatti d'ira o litigare con la madre, e che non c'era sangue in nessun punto della casa o dell'autoscuola, se il Ris lo avesse trovato ora il Logli sarebbe già in carcere, ci sono molte probabilità che se ne sia andata da sola dopo aver sentito il marito al telefono con l'amante ed aver capito che era proprio la sua impiegata la donna con cui veniva tradita.
Il colpo, dopo quasi dieci anni di fiducia assoluta nella ragazza, dev'essere stato tremendo ed aver agito da molla scatenante. E ad essere sincero temo che poi le sia capitato qualcosa (spero di no ma visto il tempo trascorso...). Non so se è salita su un treno, se è arrivata alla pineta di San Rossore (sconfinata) se è caduta nell'Arno o se è andata a Marina di Pisa. Posti dove non essere trovati facilmente ce ne sono tanti in zona... ma la speranza è che sia partita con un treno, si sia chiusa in un bagno non controllato e magari vaghi in una stazione del nord Italia. Ce n'erano due per Milano quella notte, fermavano a Bologna, uno alle tre e mezza ed uno alle cinque e quaranta...
Ciao, Massimo
Ciao a tutti. Ho sentito anche io che la conferenza stampa é stata annullata, e francamente non capisco perché siano stati tanto precipitosi. Come dice Ziva prima di convocare i giornalisti bisognerebbe avere qualcosa di piu' concredto e magari verificato...Mah... Purtroppo un allontanamento volontario mi sembra improbabile, o meglio mi sembra improbabile che duri così a lungo. Ma non conosco i luoghi, non so se nei dintorni ci siano posti dove scomparire per sempre. Fiumi, per esempio. La stanno cercando da subito, e non hanno trovato niente... Ma é anche vero che non sono state trovate tracce di una possibile aggressione da parte del marito, né in casa né all'esterno o nell'autoscuola.E chiaramente se il responsabile é lui in qualche modo l'avra' aggredita, davvero é possibile che non resti niente a farlo sospettare? E' un caso apertissimo, impossibile per ora farsi un'opinione ragionevole.
@ Massimo
Riflessione molto umana, semplice, suggestiva, sulla vita quotidiana di Roberta. E condivido particolarmente il tuo accenno alle illazioni che generano manipolazione delle informazioni fino all'invenzione vera e propria. Questo varrebbe davvero una discussione approfondita.
Per quanto riguardo il tuo ritratto di un'"ordinaria storia di corne", di questa fragile donna malamata fino a scomparire, posso dirti che girano voci in qualche modo compatibili con cio' che hai descritto (per pura tua percezione della situazione immagino) quando la dipingi non solo donna tradita in seno alla propria casa, alla propria vita intima, stanca, sola ed inquieta, ma anche donna derisa ed umiliata. Da cio' che ho potuto leggere nel corso delle mie peregrinazioni nei gruppi facebook che trattano il caso - prendilo ovviamente per quello che è : il rumore dei paesi della zona - Roberta era guarda caso derisa come hai detto tu, e non per forza dai compaesani..
Ma sono solo voci, ovvio.
Cio' detto, non mi piace il colpevolismo, quindi sto cercando di mantenere i ragionamenti nel limite delle poche certezze... a dire il vero quasi zero certezze. Eppure l'istinto spesso ricostruisce ad arte i pezzi smarriti della realtà. In ogni caso non credo in alcun modo ad una Roberta "Forrest Gump".
Grande Massimo, vorrei avere il tuo ottimismo e spero tanto che tu abbia ragione, per il bene di quei poveri ragazzi oltre che di Roberta stessa.
Stefano
@ Massimo,
la sequenza delle ipotesi da te formulate sono tutte possibili, e riflettono il buon senso e la logica. Fin'ora, purtroppo, dopo più di due mesi, nulla si è rilevato per supportarle, tranne la dichiarazione della donna del panificio che, speriamo, per la fuggitiva sia vera.
Ma perchè Roberta, avendo deciso, sia pure in un momento di grande disagio, di fuggire da una situazione insopportabile, non si sia coperta con abiti adeguati, dato il particolare gelo di quella notte?
Lo stato di agitazione in cui era può spiegare molte stranezze, come quelle di non aver portato con se danaro, documenti e cellulare, ma gli abiti si indossano per impulso automatico. Solo un grave stato di dissociazione psichica, potrebbe aver determinato l'uscita in strada, indossando solo un pigiama.
A questo punto sorgerebbero molte domande che per il momento non è ancora legittimo porsi.
Ciao Massimo e grazie. PINO
Quale sarebbe stata la reazione più normale, per un marito innocente, alla notizia che oggi ha portato fermento in gran parte delle case italiane?
1) contattare immediatamente gli inquirenti per avere notizie
2) parlare in modo concitato in casa, al lavoro, con i parenti, dicendo frasi tipo:
- Speriamo che sia lei
- Cerchiamo di non farlo sapere subito ai ragazzi, potrebbe non essere vero
- Speriamo che stia bene
- Perchè non ci hanno avvisati? Saranno già andati da lei?
- Mi dovrà spiegare perchè ha fatto tutto questo casino!
Come potrebbe reagire un marito colpevole e consapevole della morte della moglie?
- Silenzio con gli inquirenti
- Silenzio in casa con i parenti che forse sanno o che sicuramente sospettano
- calma apparente o nervosismo malcelato, comunque compostezza (in genere ci si lascia andare nei momenti di grande euforia o di grande dolore)
- Qualche frase quà e là a voler far credere che non si sappia già con assoluta certezza che non può essere lei, tanto per accontentare chi è in ascolto via etere...
- Speriamo sia veramente lei
- Ma perchè gli inquirenti non chiamano?
- Vediamo un po come va a finire...
Ora, se io fossi un inquirente e quel che sono riuscita a 'sentire' fino a quel momento non fosse abbastanza interessante o compromettente, potrei decidere di alzare la tensione sperando in un passo falso causato dall'ansia, quindi, dopo aver fatto circolare la voce attendibile dell' avvistamento (dopo ben 9 giorni) ed aver 'ascoltato' con attenzione, annuncerei un comunicato stampa per divulgare gli importanti sviluppi ad un'ora certa; aspetterei pazientemente in ascolto fino a quell'ora, poi darei la botta finale annunciando un rinvio o l'annullamento del comunicato e ascolterei ancora.
Chiaramente una reazione euforica o rabbiosa o concitata o comunque un'esplosione di emozioni, mi porterebbe a dubitare della colpevolezza del marito e quindi proverei ad indagare con maggiore insistenza sulla strada dell'allontanamento volontario.
Di contro, una reazione di tipo implosivo, quindi di
contenimento delle emozioni, mi farebbe pensare che le
indagini debbano necessariamente continuare sulla strada dell'omicidio volontario.
Questo è il mio pensiero sulle motivazioni di questa inutile e tragica (per i figli, si intende) strategia di fuga di notizie, proprio da parte di chi era già a conoscenza della grande 'bufala'!
Già i media stanno calpestando i diritti e il dolore di chi resta, ci mancavano solo le Autorità!!!
Spero si stiano occupando del sostegno psicologico di questi due ragazzi. La prossima volta cosa faranno? Proietteranno un ologramma della loro mamma che cammina nel parcheggio puntando il dito verso il marito?
Ma un bell'interrogatorio serrato come quello fatto, con ritardo ovviamente, a zio michele noo???
Gli inquirenti,ancor prima di annunciare la conferenza stampa, dovevano necessariamente aver già controllato che la donna avvistata NON ERA Roberta.
Quindi, secondo me, il motivo dell'annullamento è UN ALTRO.
ENRICO hai ragione, è quello che penso io. Forse Tristepensiero ci ha visto giusto, forse cercavano una reazione da parte di qualcuno.
La questione del presunto avvistamento di Roberta Ragusa il giorno 19 marzo è abbastanza strana. In quanto, se realmente la persona che ha poi permesso la smentita assomiglia molto a Roberta tanto da esserne definita una sosia, gli avvistamenti avrebbero dovuto essere molti di più considerato che Ghezzano è un paese della prima cintura di Pisa ed anzi è proprio una frazione di San Giuliano Terme dove sicuramente tutti sono al corrente della vicenda della scomparsa ed hanno potuto vedere tantissime fotografie di Roberta sia in televisione sia sui giornali (ma molti la conoscevano anche di persona). Ma anche il fatto che la presunta sosia sia una praticante di uno studio legale dovrebbe comportare ulteriori possibili avvistamenti anche in Pisa centro, magari nei pressi del tribunale.
Ed invece gli avvistamenti resi noti sono pochissimi e la cosa diventa alquanto dubbia.
Chiaramente non sappiamo quante persone in realtà abbiano contattato i Carabinieri dicendo di aver visto una donna somigliante a Roberta, ma è presumibile che le segnalazioni siano state molte. Se di questa è stato dato così ampio risalto vuol dire allora due cose: o i Carabinieri hanno qualcosa di più in mano ma non vogliono sbilanciarsi ed allora hanno indotto la praticante a smentire (la stessa però afferma di non essere stata chiamata da un persona in auto come riferito dalla testimone); o è effettivamente una manovra studiata a tavolino sempre dai Carabinieri per vedere le reazioni dei sospettati.
Ma su Il Tirreno di oggi si parla di un altro possibile avvistamento da parte di un barista sempre di Ghezzano il quale ha dichiarato di aver probabilmente visto Roberta domenica scorsa nel suo bar (riconoscendola dalle ultime fotografie rese note e cioè da quelle che si riferiscono agli ultimi periodi) e di escludere che fosse la praticante presunta sosia.
Su tutte le possibili ipotesi avanzate da Massimo in merito ai presunti colpevoli concordo pienamente. Sull'allontanamento volontario a cui sarebbe potuto seguire un evento tragico ho invece alcuni dubbi. Se mai Roberta si fosse volontariamente allontanata da casa (lasciando tutti i possibili oggetti - cellulare, soldi, borsa,....- che si solitamente si porta con se) magari dopo la scoperta del tradimento, non si potrebbe anche ipotizzare che possa essere un piano di vendetta nei confronti proprio del marito? D'altronde oramai i casi mediatici di donne scomparse ed uccise hanno ampiamente confermato che le indagini vengono sempre indirizzate nei confronti del coniuge (o dell'amante come nel caso Goffo, dove però la figura del marito dovrebbe, secondo me, essere maggiormente approfondita).
Ed allora perché non scomparire e trovare rifugio magari da un'amica fidata, pur a costo di lasciare soli i figli per un lungo periodo di tempo. Per poi comparire dopo alcuni mesi fingendo un'amnesia ma facendo capire che con quella fuga si era voluto colpire direttamente il marito (e questo sia nell'ambito familiare sia in quello del paese dove in questo modo si potrebbe avere una rivalsa sulle maldicenze e sulle derisioni fatte alle sue spalle)?
@ Luca/p
Pur non escludendo la tua ipotesi come possibile, non la vedo coerente con il comportamento di una persona che intende eclissarsi per punire il marito, e poi andare in giro a farsi notare nei bar e per strada.
Sono più propenso a credere che i pretesi avvistamenti non siano autentici.
In tutta la faccenda c'è qualcosa che, per il momento, ci sfugge.
La ricostruzione dei fatti, così come ci è stata fatta conoscere, presenta molti punti discordanti che non trovano logica connessione.
Io aspetterei ancora qualche giorno prima di avanzare delle teorie.
Sei d'accordo?
Ciao, PINO
p.s. Luca,il presunto avvistamento al bar, ebbe luogo il 18 marzo. Ti riferisci a quello?
P.
Beh Luca, qualche problema c'è.
Prima di tutto chi scompare e poi ritorna, per le questioni che hai detto tu (vendetta o altro), si becca una denuncia per procurato allarme ed è costretto a pagare ogni spesa sostenuta dallo Stato per il suo ritrovamento. Fai un rapido calcolo e vedi quanto costerebbe un allontanamento del genere con l'aiuto di un'amica fidata.
Al contrario una fuga in stato confusionale, se dimostrata essere tale, non ti porta guai e spese. Fra l'altro ho notato che ci si chiede il motivo per cui se ne sarebbe andata senza prendere su nulla da casa. C'è da dire che non tutte le persone reagiscono alla stessa maniera, io fossi stato in lei non avrei rovinato il marito portandolo in tribunale e togliendogli tutto o comunque tanto, non l'avrei fatto a causa dei bimbi di cui lui è il padre, però lo avrei affrontato la sera stessa cercando un accordo per il divorzio. Alcune donne che conoscono l'avrebbero fatto eccome (l'hanno fatto)!
Ma ho una storia vera accadta una decina di anni fa che si adatta bene a questa, e riguarda una coppia di miei amici di Ravenna (allora sposata e con un figlio) che aveva una situazione molto simile (in quel caso era lei ad andare con l'amico del marito quasi tutti i venerdì sera da dieci anni, ancor prima che si sposassero). Lui lavorava fino a tardi ed arrivava a casa quando lei partiva per lasciare il bimbo alla madre. Solo che sua moglie con la madre diceva che glielo lasciava per tornare a casa e passare una serata col marito, e col marito diceva che andava da sua madre con il bimbo per stare un po' in famiglia. Di solito tornava sulle undici. Lui ha scoperto gli altarini una sera in cui la suocera ha cercato la figlia a casa (il cellulare era irraggiungibile) perché il bimbo aveva 38 di febbre.
A quel punto ha saputo che da quando era sposato tutti i venerdì la moglie non li passava coi genitori. Ha fatto due più due, ricordandosi che da anni un suo amico evitava di andare al bar il venerdì, ed è andato in un capanno da pesca (era del padre del suo amico e da giovani lo usavano un po' tutti...) trovando l'auto della moglie parcheggiata. Ma non ha fatto casino come avrei fatto io, lui è andato nella zona industriale, ha parcheggiato andando nella torre più alta dell'Enichem, lavorava in quello stabilimento, ed è salito in cima per farla finita.
A lui è andata bene perché qualcuno a botta calda quella stessa notte lo ha visto salire e lo ha fatto ragionare... ma fosse rimasto solo coi suoi pensieri e la sua enorme rabbia?
Ciao, Massimo
Un articolo de La Nazione di oggi:
http://www.lanazione.it/cronaca/2012/03/28/688055-visto_roberta_marzo.shtml
Notate l'ultima frase: «Somiglio moto alla signora Ragusa — ha detto la sosia — , ma già lunedì ho chiarito l’equivoco con i carabinieri che mi hanno chiesto le generalità».
Lunedì le chiedono le generalità - e quindi sanno che si tratta di una sosia e martedì il comandante provinciale dei carabinieri annuncia la conferenza stampa??
C'è qualcosa che non va...
MASSIMO, supponi, tra le tante possibilità da te prospettate, che Roberta abbia potuto fare la stessa, estrema scelta?
Penso che l'ipotesi potrebbe non essere molto distante dalla realtà.
Ma speriamo di no, per i propri figli.
PINO
@ Pino e Massimo
Ho ventilato quella ipotesi in quanto potrebbe essere una possibile alternativa a quanto sinora pensato, anche se l'omicidio ed il successivo occultamento del cadavere rimane lo scenario forse più credibile.
E' vero che in tal caso, nell'eventualità della ricomparsa di Roberta, la stessa potrebbe essere incriminata di procurato falso allarme, ma magari potrebbe far valere la possibile amnesia dovuta alle conseguenze della caduta dalla scaletta come attenuante.
E' impossibile catalogare le reazioni delle persone allo scoprire del tradimento del coniuge e tanto meno lo si può fare in questo caso non sapendo realmente se possa essere stata una scoperta improvvisa o la conferma di sospetti maturati da tempo, pur rimanendo questa la causa più probabile della scomparsa.
Non è comunque da escludere che una volta appurata la natura e la durata della relazione del marito (per di più con una delle persone apparentemente più fidate), il senso di vergogna misto a rabbia l'abbia spinta a rifugiarsi presso qualcuno ed a rimanervi nascosta magari dietro cattivo consiglio.
LucaP
ctz: Non è comunque da escludere che una volta appurata la natura e la durata della relazione del marito (per di più con una delle persone apparentemente più fidate), il senso di vergogna misto a rabbia l'abbia spinta a rifugiarsi presso qualcuno ed a rimanervi nascosta magari dietro cattivo consiglio.
anche io ho pensato ad una cosa del genere
Ma probabilmente è perchè non voglio ancora credere che questa donna sia morta ( uccisa o suicidatasi )
Vero è che se avesse deciso di dare una lezione al marito e a tutto il clan familiare , nel momento in cui decidesse di "ricomparire" avrebbe non pochi problemi da affrontare.
non solo la denuncia per procurato allarme come sottolineato da Massimo ma anche l'accusa di abbandono del tetto coniugale cosa che la metterebbe in una posizione di grande inferiorità in caso di domanda di divorzio da parte del marito.
A meno di non supporre un "piano" talmente ben congegnato da metterla al riparo da simili rischi...
Quindi la nostra ipotesi, seppur suggestiva, credo sia improbabile
Vi parlo da MAMMA, solo da MAMMA, stanca, incasinata e spesso anche irritabile, ma pur sempre innamorata dei suoi bambini:
MAI, MAI e poi MAI una mamma lascerebbe credere ai suoi bambini che è morta; MAI potrebbe sopportare il senso di colpa per aver procurato loro un dolore così grande; MAI li lascerebbe nell'angoscia della certezza che mai più potranno essere consolati dalle sue braccia, accarezzati dalle sue mani, confortati dalla sua voce.
MAI si illuderebbe di poter essere un giorno compresa e perdonata da loro, perchè le mamme campano di sensi di colpa anche se sono perfette.
Certo, esistono madri che fanno di peggio, che non sono mamme ma genitrici, che non amano i figli a tal punto da metterli al primo posto; ci sono madri egoiste, ci sono quelle che abbandonano senza scrupoli, ma la descrizione di Roberta e della sua vita di sacrifici nulla ha a che vedere con queste donne.
Ci sono madri che uccidono, ma sempre in un raptus, anche loro non avrebbero la costanza e l'odio per far soffrire in modo atroce i figli per due mesi...
Ciò non toglie chiaramente che che una mamma non possa cedere all'angoscia e decidere di compiere un gesto estremo chiaramente.
Lasciar credere però di essere morti quando si è vivi, osservare in sordina e gustarsi la vendetta, questo no!
E poi, sul piatto della bilancia cosa peserebbe di più, i suoi due figli o il gusto della vendetta per un turzolo di marito freddo, traditore e distante ormai da anni?
Scusate, vorrei porvi una domanda. E' stato detto in piu' occasioni che la segretaria - amante fosse stata espulsa dalla congregazione dei Testimoni di Geova, causa questa relazione clandestina. Ma in alcune occasioni mi pare di aver letto (o sentito in tv) che anche la Ragusa sia a sua volta Testimone di Geova.
Qualcuno ne ha la certezza? Sarebbe importantissimo, a mio avviso, saperlo. E sapere inoltre se nel caso lo è tutta la famiglia Logli-Ragusa. Qualcuno sa rispondere a questo mio quesito?
Grazie.
Stefania
Scusate, non ho specificato il motivo di questa mia domanda: il fatto è che si è raccontato dell'episodio accaduto qualche giorni prima della sparizione. Ovvero della caduta dalla scala della Ragusa, del marito e di uno scatolone contenente gli addobbi natalizi. Questa versione è stata data sia dal marito che dalla stessa scomparsa alle amiche, visto era parecchio acciaccata. Pero' per quanto io ne sappia, i Testimoni di Geova non festeggiano il S. Natale come noi cristiani cattolici nè tantomeno addobbano casa. Non lo fanno proprio. E se dovesse risultare che la Ragusa è Testimone di Geova, ecco che l'episodio della caduta accidentale non puo' che essere solo una bugia. Per nascondere cosa? Magari una precedente lite tra coniugi dove non ci si era fermati allo scontro verbale? Sono solo ipotesi ben inteso. Ma vorrei davvero sapere se a qualcuno di voi risulta la Ragusa sia Testimone di Geova come da scheda del programma "Chi la visto?" ad esempio.
STEFANIA
anch'io avevo sentito dell'appartenenza di Roberta ai Testimoni di Geova .
Ho cercato sul web ma non ho trovato il benchè minimo riferimento a tale proposito
Ho letto la scheda : " Alcune persone che conoscono la segretaria dell’autoscuola hanno raccontato che la relazione durava da circa sette anni e che avrebbe portato alla sua “disassociazione” dal locale gruppo dei Testimoni di Geova, del quale faceva parte come la stessa Ragusa.
E' molto strano che non sia stato confermato questo particolare.
Questi "gruppi" sono molto uniti e pronti all'aiuto reciproco...
Questo sicuramente ma per scrupolo ho chiesto ad un'amica che fa parte della congregazione e mi haconfermato che non usano proprio addobare casa per le feste natalizie. Per dovere devo anche dire che mi ha specificato che se la Ragusa fosse Testimone di Geova e non lo fosse il marito ecco che se lui lo avesse desiderato lei non poteva secondo i loro dettami opporsi alla preparazione di un albero di Natale, di un presepe, ecc ...... Ma non credo comunque lo avrebbe aiutato con quello scatolone. E se davvero ci fosse stato un precedente di violenza fisica in famiglia? E' solo un dubbio, ben inteso.
@ Lucap ed Enrico
Dopo le vostre considerazioni, sulle varie e diverse ipotesi, e visto il protrarsi dell'assenza di Roberta Ragusa da ormai oltre due mesi, non resta, nostro malgrado, che prendere in esame l'eventualità di un più tragico epilogo della faccenda.
Faccenda che esige uno scenario completamente diverso, sulla base delle incoerenze che hanno accompagnato le diverse ricostruzioni dei fatti, forniteci dai mass media e dalle dichiarazioni dei personaggi direttamente o meno, coinvolti nel caso.
Parallela ad una ricerca a largo spettro, dovrebbe cominciare ad essere presa in considerazione qualcuna più direzionale, suggerita appunto da quei punti oscuri, o quanto meno non chiari, che segnano il percorso dinamico e cronologico degli accadimenti, così come ci è dati conoscerli.
PINO
Ciao Stefania,
se può esserti utile ricordo di aver sentito dai media che Roberta si era avvicinata ed aveva frequentato per qualche tempo la congregazione dei T.D.G ma non era diventata membro attivo. In più, la storia dello scatolone e della caduta non ci arriva solo dal marito ma è stata avvalorata proprio dalla stessa Roberta che ha raccontato la medesima versione in ospedale quando è andata a farsi visitare la mattina del 13 gennaio. Ha detto la stessa cosa anche al suo personal trainer, la cui intervista è stata trasmessa ieri sera (27/3/12)nella puntata di Matrix.
Stefano
@Stefania
Scusa, ho inserito una ripetizione, l'avevi gia detto tu che Roberta aveva dato la stessa versione alle amiche e in ospedale.
Stefano
Si in effetti la madre di Roberta Ragusa era testimone di Geova e per questo anche Roberta frequentava ognitanto la Sala del Regno di Pisa.. ma solo sporadicamente e si racconta che non ci avesso messo piedi dalla primavera scorsa. Inoltre si dice, ma niente è provato, che sarebbe stato probabilmente Roberta stessa ad individuare nell'amante una possibile baby sitter e a portarla quindi in casa.
Non penso che la famiglia del marito faccia parte della congregazione.
Infine, per chi dice che Roberta ha dato la stessa versione del marito alle amiche (nonché al medico dell'ASL che l'aveva visitata due giorni dopo la caduta (su incentivazione del marito, lo dice lui a chi l'ha visto), non e' del tutto vero. A certe amiche ha raccontato cio' che anche il marito racconta, a poche altre ha confidato cose diverse: una è che il marito le avesse praticamente gettato addosso lo scatolone..
Infine aggiungo che una donna maltrattata, picchiata dal compagno, difficilmente dice la verità fuori. E' probabile che Roberta abbia scelto di raccontare una versione "leggera" della caduta, per proteggere suo marito, o meglio, per nascondere la sua infelicità al mondo.
Stasera a QG la Palombelli ha detto di aver "ricevuto un'indiscrezione" secondo cui un'amica di Roberta raccontava (a non so chi) che la storia dello scatolone era avvenuta nel corso di un litigio col marito.
Ma noi non lo avevamo già supposto?
anche perché io stessa ho sentito un'amica intervistata che lo diceva ... e non ieri... (ossia che il marito ha fatta cadere Roberta lanciandole lo scatolone addosso)!
S.Sottile è rimasto a bocca aperta e le ha detto di approfondire questa sua "fonte" per la prossima puntata.
Mimosa
Mimosa, confermo. Non è una novità, l'avevo sentita anch'io l'intervista all'amica che faceva quelle dichiarazioni ed era un pò di tempo fa...non certo ieri o nei giorni scorsi.
Stefano
Esatto Mimosa.. nessuno scoop della Palombelli.
Posto che mi associo in toto a quanto scritto in apertura da Massimo, sottolineo come sia senz'altro possibile una reazione di totale rifiuto di una realtà divenuta intollerabile all'ennesimo affronto, pur dopo anni di sopportazione; questa donna potrebbe essere uscita in preda a sconforto, forse non per fuggire ma senza uno scopo preciso.
In quel periodo, nella zona faceva molto freddo, c'erano cumuli di neve per strada, posso dirlo con cognizione di causa abitando non lontano da lì; per gettarsi in Arno la signora avrebbe dovuto coprire un bel tratto a piedi, di notte e spesso in zone non illuminate; inoltre, ho il dubbio che l'Arno potesse essere ghiacciato almeno in alcuni punti.
Un allontanamento effettuato con il solo pigiama indosso potrebbe essere ipotizzabile come reazione a qualcosa di doloroso e inaspettato, nella prospettiva di un vagare senza meta per non pensare o all'opposto per raccogliere le idee, senza una precisa intenzione di sparire e col proposito di ritornare, visto il freddo intenso di quelle notti. Niente vieta però che la sua assenza possa essere stata notata ben prima della mattina dopo, e che la donna sia stata cercata nell'immediatezza della scomparsa.
Qualora una persona a lei vicina l'avesse trovata e avesse cercato di riportarla a casa, un eventuale rifiuto, seguito da richieste di chiarimenti e comportamenti non più passivi, potrebbe aver portato a conseguenze estreme. Si spiegherebbe allora l'assenza di sangue e tracce di colluttazione all'interno della casa.
La mia è solo un'illazione, non intendo accusare nessuno di aver fatto del male consapevolmente alla signora, ma a questo punto l'ipotesi diun allontanamento volontaria mi sembra insostenibile, a meno che non sia impossibilitata in qualche modo a tornare.
Lucilla
Strane le coincidenze di tre casi eclatanti alla ribalta della cronaca: tre donne tradite dal marito e scomparse. Tre storie simili eppure diverse.
Tre mariti che vivono amori paralleli e non intendono separarsi dalla consorte. Tre amanti che vengono illuse (di due sappiamo tutta la storia e di una niente).
Tre mariti sospettabili come è scontato per ogni indagine che si rispetti e tutti e tre negano rapporti extraconiugali, finché i veli non vengono alzati. Però abbiamo imparato che mentire agli inquirenti è più grave che ammazzare, pertanto tutti e tre vengono “attenzionati” e ricevono “avvisi di garanzia” (chi prima, chi dopo).
Una delle mogli viene ritrovata morta dopo 48 ore, una dopo tre mesi esatti, una ancora non si trova dopo tre mesi.
Tutte e tre avevano scoperto le tresche dei mariti cogliendo telefonate, una da un anno e aveva perdonato sicura di essere la vincente, un’altra da poco e si era tutelata prelevando i propri soldi dal ccb comune e chiedendo consigli ad un’avvocato, la terza non si sa da quando, pur vivendo gomito a gomito con l’amante da 7 anni, forse da qualche giorno.
Una moglie non intendeva divorziare, una lo meditava, una non poteva. A due mariti andava comodo così, forse anche perché c’erano figli di mezzo, all’altro senza figli probabilmente premeva molto la consistenza economica.
Guardando ai possibili moventi attribuibili ai mariti, io vedo inconsistenti per il caso di Melania, concreti per il caso di Lucia, labili per il caso di Roberta.
Sul marito di Roberta (benché io pensi che sia un uomo dal carattere “isterico” e facile agli scatti d’ira) non vedo per ora convergere indizi concreti di colpevolezza nei confronti della soppressione della moglie, pur se questa avesse fatta una scenata di gelosia alla conferma dell’adulterio.
Non comprendo invece come l’amante sia ancora al suo posto di lavoro nell’autoscuola. Non comprendo come mai i giornalisti non insistano a intervistarla. Solo da lei si potrebbero conoscere dei risvolti molto utili all’indagine. Certamente gli inquirenti l’hanno tartassata, ma perché non trapela niente in modo che l’opinione pubblica non possa togliersi dalla testa certi sospetti?
Molti opinionisti (anche casuali) cominciano a farsi delle ipotesi sulla scomparsa volontaria.
In effetti, dopo aver letto quello che la commentatrice J. qui ha scritto, mi viene da pensare all’ipotesi che Roberta si sia rifugiata nella comunità dei Testimoni di Geova, i quali la tengono ben segreta (segregata), avendo i loro motivi di rivalsa.
Come ci è arrivata in quella notte di gelo e neve? Forse sono stati loro stessi che le hanno aperto gli occhi su Sara, forse aveva già dei contatti, forse quella sera nel momento stesso della scoperta/conferma dell’identità dell’amante (lei aveva ascoltato la ennesima rituale telefonata della buonanotte in soffitta, non era la prima volta che lo spiava) aveva concordato con loro la fuga, ha finto di compilare la lista della spesa, ha aspettato che lui si addormentasse ed è uscita di casa. Era attesa all’esterno, dove i cani hanno seguito le sue tracce, ha attraversato in compagnia il prato e al di là della linea ferroviaria un’auto l’ha presa a bordo.
Io spero che sia andata così.
@Mimosa
apprezzo il suo modo di scrivere (di pensare), molte cose che dice sono frutto di ragionamenti intelligenti. Intrigante il parallelo tra le tre donne, tre adulteri e solo - per ora - due omicidi. Strano sì, sembra una sequenza che si rifa alla "legge delle serie" e sicuramente, anche se gli eventi sono ovviamente totalmente slegati tra loro, ha un suo peso, una sua influenza sull'inconscio collettivo. Si trovano su internet molti commenti semplicistici che aizzano contro le "amanti", scatenando istinti primordiali non sempre belli da leggere.
Anche io mi interrogo sulla totale invisibilità mediatica dell'amante di Logli. E non capisco perché alcuni godono del "diritto" di oscuramento del proprio volto ed altri no..
Ma non solo l'amante è inafferrabile : non abbiamo mai saputo nulla del fratello dentista di Logli che abita al piano terra del casale, proprio sotto l'appartamento di Roberta e famiglia.
Infine, non condivido l'idea di un "rapimento" di Roberta da parte dei testimoni di Geova, faccio quanto meno fatica a crederci (anche se... anche se è insolito che, subito dopo la scomparsa della Ragusa, S.C sia stata radiata dalla congregazione.)
Quindi non scarterei completamente l'ipotesi, restando tuttavia concentrata sui molti elementi, troppi, che fanno pensare all'omicidio.
Grazie J.
A "Pomeriggio 5" odierno (beh, di ieri) ho colto due notizie che mi hanno colpita.
1) la signora organizzatrice della fiaccolata si è lamentata della latitanza del Parroco alla marcia e anche dell'assenza di una sua parola di "conforto" alla famiglia o perlomeno di un minimo di vicinanza a chi la sta cercando.
Mi sembra evidente che sarebbe stato fuori luogo pretendere che il Parroco andasse a confortare un marito pubblicamente adultero. E forse neanche la famiglia nel suo complesso doveva essere "vicina" alla Chiesa...se oltretutto è vera la "vicinanza" di Roberta ai Testimoni di Geova.
2) Un amico di Sara (seminascosto) ha detto che tutto il paese sapeva e che anche Roberta sapeva della lunga relazione, e di sicuro lo sapeva da quando la ragazza era andata a lavorare all'autoscuola (in effetti io mi sono sempre domandata come Roberta non abbia potuto accorgersi di nulla...).
Questo ragazzo, tra le altre cose, ha detto che Sara era rimasta incinta e poi ha abortito.
Dopo l'aborto è tornata a lavorare e Roberta se la portava anche alle feste con i figli.
Non commento questo fatto, lo lascio alla riflessione altrui.
Ho solo un'osservazione da fare: la relazione settennale dei due era tanto evidente a tutto il mondo che il parentado di lui non poteva non sapere e - temo - non sarà sfuggita nemmeno ai ragazzi.
Se Roberta - così umiliata e anche più volte picchiata da quell'individuo viscido - è scappata di casa piantando tutto e tutti (compresi i figli, che non ho ancora capito da che parte stavano), io la comprendo e me lo auguro!!!
Mimosa
Ah, ultima cosa:
l'impiegata è da oltre un mese e mezzo che ha lasciato il lavoro e sta rintanata in casa, protetta dalla famiglia, per evitare i giornalisti.
@ Da quello che so la gravidanza e l'aborto sono relativamente recenti. Qui piu' volte qualcuno e' venuto a riportare cose che sapeva in prima persona, in particolare un "anonimo" che disse che il padre della Calzolaio era morto prima dell'estromissione della ragazza dalla congregazione. Invece ieri, in televisione, qualcuno ha detto che il padre è morto DOPO la scomparsa, di crepacuore per l'onta caduta sulla propria famiglia.
J.
@J. e Mimosa,
non ho modo di seguire gli aggiornamenti TV e le informazioni che avete riportato aprono lo scenario ad un'altro movente che sicuramente mette al proprio posto alcuni tasselli che si incastravano forzatamente nel quadro.
Nella mia predisposizione a credere ad un omicidio piuttosto che ad un allontanamento volontario, non tornava assolutamente il quadro di non violenza ed aggressività della personalità del Logli. Non solo per le testimonianze, comprese quelle dei figli, ma anche per il goffo tentativo di 'liberarsi' (chiaramente se fosse vero) della moglie utilizzando come arma lo scatolone
dell'albero di natale...
La sensazione è quella di trovarsi davanti ad un uomo che è costretto a fare una cosa che non vorrebbe fare. La brutalità con cui gli uomini uccidono le loro compagne purtroppo è nota, i giornali non ci risparmiano i particolari...Colluttazioni, deturpazioni, liti, minacce, botte...
In questo caso invece, i RIS non hanno trovato tracce di
violenza, nella loro vita solo litigi 'civili'.
Allora cosa potrebbe aver spinto il Logli a prendere una decisione tanto drammatica? In fondo che a lui andasse bene la situazione così com'era probabilmente andava bene: la moglie, la casa, i bambini, l'attività, l'amante vicina e sicuramente accettata dalla famiglia di lui... Per alcuni uomini questo è il massimo, una sorta di bigamia con il benestare dei parenti e l'euforia dell'amore proibito. Fantastico!
E se invece Sara fosse nuovamente incinta? E se non volesse rinunciare al bambino? Come cambierebbe la vita di quest'uomo? Sarebbe totalmente stravolta, anzi, a pensarci bene, sarebbe veramente, assolutamente impossibile dal suo punto di vista. Chi lascia la casa? Lui o Roberta? Con chi restano i bambini? Con lui o con Roberta? Chi rimane a lavorare in autoscuola? Roberta o Sara? E se Roberta decidesse di prendersi tutto, figli, casa, attività e soldi? Cosa rimarrebbe a lui e Sara? E ai genitori di lui?
@ Tristepensiero
Ecco, in questi giorni (su Rai2 dove mi sembra il caso sia seguito con maggiore attenzione) si sta molto discutendo di quello che può essere successo quella sera e delle motivazioni che hanno portato alla scomparsa di Roberta.
Da un lato i commentatori cercano di conciliare la possibilità (sempre più considerata molto remota) di una fuga volontaria da casa con la scoperta rivelatrice della identità dell’amante, ipotizzando che sia capitata come un fulmine a ciel sereno quella sera stessa, forse seguita da una “vivace” discussione col marito e talmente destabilizzante per lei da indurla a infilare la porta di casa, piantando baracca e burattini di punto in bianco.
Si domandano quale strada può aver imboccata delle quattro vie possibili, e ventilano l’ipotesi che qualcuno (malintenzionato) di passaggio, avendola vista vagare, possa averla presa in auto e poi … mistero.
Tuttavia quella sera era tutto innevato e ghiacciato, c’erano 10 gradi sotto zero, e da qualche parte ci dovevano pur essere delle orme ma purtroppo la denuncia della scomparsa è stata fatta solo il pomeriggio e le ricerche (blande) sono cominiciate ben giorni dopo …
Da un altro lato, è stata ventilata anche l’ipotesi che Roberta possa essere andata di corsa in autoscuola per verificare qualcosa. In questo caso – ma non si vuole dirlo espressamente – può aver incontrato la rivale o può essere stata raggiunta dal marito. Con conseguenze immaginabili.
Si comincia a valutare la probabilità che il marito non dica tutta la verità, soprattutto sulla base delle dichiarazioni delle amiche e frequentatrici della palestra, che l’hanno vista alcune volte con ecchimosi e hanno ricevuto delle confidenze.
Suppongono (e io sono più che d’accordo, l’ho già manifestato) che i figli sappiano non solo delle relazione “affettuosa” del loro padre con la babysitter ma anche dei litigi tra i genitori, benché di quello che loro hanno testimoniato non sia trapelato nulla.
In conclusione, qualcuno ha detto che Roberta aveva espresso la “minaccia” al marito della volontà di un divorzio, e hai visto bene, secondo me.
Come sarebbero stati spartiti i beni?
Non dobbiamo dimenticare che la questione economica è uno dei moventi più frequenti dei delitti e anche degli uxoricidi.
Mimosa
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