venerdì 8 giugno 2018

Caso Bossetti. Investigatori marziani e… imputati (it)alieni

Di Gilberto Migliorini



Galileo probabilmente non aveva mai portato due pesanti palle in cima alla Torre Pendente per verificare la sua teoria sulla caduta dei gravi. Il martire della scienza non aveva avuto bisogno di salire le rampe di scale fino alla sommità da dove avrebbe, secondo la leggenda, fatto precipitare due gravi di peso diverso… Trattandosi di un esperimento mentale non c’era neppure il rischio che giù sotto qualcuno verificasse la teoria direttamente sulla sua di testa…

Però l’esperimento galileiano anche, se soltanto immaginato, funziona bene, ancor oggi. Sembra che Galileo avesse un carattere pugnace, pronto a dar battaglia per quello in cui credeva, uno che non arretrava anche se a fronte c’era l’ipse dixit, un po’ come avviene oggi con l’autorità mediatico-forense. Così anch’io umile emulo dell’illustre pisano mi ingegno in un esperimento mentale che per location non ha il campanile della cattedrale di Santa Maria Assunta, ma la superficie accidentata del quarto pianeta del sistema solare, per un delitto accaduto nell’improbabile ambiente marziano.

In un periodo dove si profila l’avventura spaziale con delle basi permanenti sul pianeta rosso che verranno poi popolate di coloni, propongo un esperimento mentale per cogliere le implicazioni di quella che ormai nella teoria e nella pratica della cosiddetta ‘prova scientifica’ viene indicata tout court come prova regina. Si tratta di quel Dna che è diventato un po’ come l’erba cipollina… salta fuori in tutti i delitti e viene cucinato in tutte le salse, è un ottimo ingrediente per criminologi, dà lavoro ai genetisti e mette alla prova i più scaltri tra gli investigatori…

Il termine ‘prova scientifica’ viene usato spesso disinvoltamente (e impropriamente) confondendo la provetta o l’agitatore molecolare, o qualsiasi procedimento di misurazione, con quello che concettualmente è un’inferenza deduttiva che lega insieme una configurazione di elementi in modo sistematico e in un contesto circostanziato che prescinde dai calcoli ripetitivi e dai procedimenti standardizzati considerati semplicemente come strumenti per ricavare dati e nell’assunto che il metodo induttivo esiste solo nella fantasia di una scienza illusoria...

Immaginiamo che una donna, colona di una base marziana, con la sua tuta di sopravvivenza sia stata trovata morta ammazzata. Il cadavere viene rinvenuto a un mese dalla scomparsa in un piccolo cratere, con la tuta lacerata e la testa fracassata. Trattasi inconfutabilmente di un delitto. Ci sono tutti i segni di un’aggressione, a sfondo sessuale, per quanto l’ambiente sia poco adatto… ma tant’è secondo le risultanze dei provetti investigatori marziani…

Sul pannolone - che di solito indossano gli astronauti nel corso delle loro missioni per evitare l’incontinenza urinaria - si rilevano dei nanogrammi sospetti di materiale biologico ‘alieno’. Con l’analisi del Dna e dopo una serie di verifiche effettuate in collaborazione con la polizia terrestre, si scopre che il materiale genetico trova riscontro con il Dna del fidanzato della vittima, un avvocato di Milano che esercita in quella città la sua professione forense. L’avvocato viene arrestato in tribunale mentre sta facendo un’arringa. Un nutrito esercito di tutori dell’ordine, lo immobilizza, lo ammanetta e lo impacchetta per bene, qualcuno grida attenti che scappa...

La prova regina è inconfutabile, indica nell’avvocato milanese tale Ilario Scassagatti (anche il nome viene citato come indizio) l’assassino della ex fidanzata. A niente valgono le obiezione del pool difensivo circa un possibile trasferimento secondario… il Dna parla chiaro, fa da prova regina e inchioda il colpevole…

D’accordo, sto scherzando, però la storia di Bossetti non è poi molto diversa, anzi la sostanza è proprio la stessa. Vediamo nel dettaglio cercando d’esser seri per quanto tutta la vicenda e nonostante il dramma dell’imputato condannato già in due gradi di giudizio non possa non assomigliare a uno slapstick senza capo né coda.

Sul carpentiere ce ne hanno raccontate un po’ di tutti i colori. Un caleidoscopio di indizi come sabbia per marciapiedi, figurine e shampoo color, e tante altre bazzecole capziose e insignificanti che hanno dipinto il carpentiere come fosse il Lucifero nel Giudizio finale di Taddeo di Bartolo a San Giminiano, quello che siede sul suo trono infernale con un ghigno feroce da massacratore.

A forza di pettegolezzi e le classiche voci che corrono il muratore di Mapello è diventato come l’orco delle favole,  il lupo cattivo, il mangiabambini e il dio degli inferi… e tutto il costrutto, al di là delle suggestioni mediatiche e delle invenzioni marziane, resta appeso soltanto a dei nanogrammi di Dna, una macchiolina pressoché invisibile.

La richiesta di un alibi avviene ad anni di distanza, un po’ come chiedere allo Scassagatti dove aveva parcheggiato il deltaplano con il quale avrebbe potuto volare su Marte… L’alibi è per un omicidio che non si sa dove e quando sia veramente avvenuto. Non sappiamo neppure se Yara sia mai uscita con le sue gambe dal centro sportivo. Nessuno l’ha vista uscire, nessuno l’ha vista sulla strada. Sappiamo semplicemente che Bossetti transitava spesso di lì col suo camioncino facendo ritorno a casa, come altre persone, un comportamento del tutto normale. I due non si conoscevano e non esiste traccia di qualsivoglia contatto tra loro.

Non lasciamoci ingannare dalle suggestioni e dai pettegolezzi. Sul muratore di Mapello non c’è alcun indizio, niente di niente, solo quel gossip che piano piano è riuscito a confezionare un personaggio di fantasia con le chiacchere, le allusioni e le supposizioni prive di fatti concreti.

Rimangono quei nanogrammi di Dna trovati ben esposti sulle mutandine della vittima, un po’ come una ciliegina sulla torta, a mesi di distanza dal delitto. Ci dicono che appartengono al carpentiere di Mapello, ma che la prova non è replicabile…

Vediamo quale significato sul piano logico e scientifico tale ‘fatto’ può avere.

1 Statisticamente sappiamo che nanogrammi di materiale biologico si conservano per pochi giorni al massimo per un paio di settimane in quelle condizioni (e questa è già una prima stranezza, trovare del materiale di esigua entità - Low Copy Number - esposto per mesi alle intemperie che restituisce un Dna leggibile (e siamo suffragati dal parere di biologi che ci dicono che questa non solo è una stranezza, è semplicemente impossibile)

2 La seconda stranezza è però che a fronte della leggibilità quel Dna è monco, manca della parte mitocondriale che notoriamente è più resistente di quella nucleare.

I punti 1 e 2 già dovrebbero dire a un investigatore che c’è qualcosa che non torna e come direbbe Amleto ‘c’è del marchio in Danimarca’. Ma le stranezze non finiscono qui, siamo solo all’esordio di un uso atipico del metodo sperimentale.

3 La terza stranezza è che il dato (non si tratta di prova regina come viene detto con enfasi retorica, si tratta semplicemente di una analisi che restituisce dei parametri, dei numeri e delle quantità) viene trasformato in prova tout court.

La scienza sperimentale presuppone sempre una situazione controllata dove tutte le variabili siano sotto controllo. Nessuno che fa una analisi medica ad esempio lascerebbe i reperti per mesi in una situazione fuori controllo. Chiunque in quelle condizioni (c’è una discoteca a pochi centinaia di metri, ci sono cacciatori che addestrano cani, animali ecc.) avrebbe potuto alterare la scena del crimine e non è neppure escluso che proprio l’assassino possa aver avuto interesse a aggiungere o togliere qualcosa e senza bisogno di supporre che un investigatore disonesto abbia potuto offrire qualche aiutino all’indagine.

Non si tratta di un corpo trovato nell’immediatezza di un delitto, in un posto chiuso e al riparo da agenti contaminanti (ma anche in quel caso i rilievi avrebbero dovuto essere contestualizzati).

La metafora marziana è del tutto analoga. Così come pare assurdo inviare a giudizio lo Scassagatti, così bisogna rilevare che nei confronti del carpentiere di Mapello non c’è nessuna prova. Un Dna trovato a mesi di distanza in una situazione come quella del Campo di Chignolo non può in alcun modo rispettare il canone scientifico che sta a fondamento del metodo sperimentale la situazione controllata. Certo i metodi quantitativi con i dati rilevati sperimentalmente possono essere usati in una indagine, possono suggerire ulteriori percorsi investigativi, produrre inferenze induttive e deduttive, però di per se stessi e al di fuori di un contesto di indagine rimangono solo dati amorfi. Di sicuro un approfondimento anche nell’esempio marziano è del tutto auspicabile, ma nel caso del carpentiere di Mapello (come anche in quello ipotetico marziano) non si è rilevato niente di concreto oltre a dei dati che sono rimasti lettera morta e senza un preciso significato.

Credere che un’analisi standard e di routine possa inchiodare l’assassino è una colossale ingenuità. La realtà con tutte le sue indeterminazioni non si lascia ingabbiare da procedimenti ripetitivi e standardizzati che vanno bene forse in un gioco di ruolo o nell’algoritmo di una partita a scacchi. Un omicidio non si svolge in un laboratorio, il laboratorio entra in gioco in un secondo tempo e controlla solo alcune variabili. Il metodo standard è utile ma offre solo suggerimenti, propone approfondimenti, indica nuove direzioni di ricerca e di investigazione, ma in nessun caso dei procedimenti standardizzati e ripetitivi sono in grado di offrire prove regine, altrimenti nel caso marziano dovremmo condannare lo Scassagatti anche se per ovvie ragioni e per quanto ne sappiamo non è mai stato su Marte.

Chi parla di prove regine non conosce la metodologia scientifica, non ha appreso la teoria del falsificazionismo, il confine frastagliato tra ipotesi e prova, non distingue tra dato e indizio.

Se come qualcuno vorrebbe il Dna diventasse prova regina senza ulteriori contestualizzazioni assisteremmo presto al paradosso che la delinquenza, soprattutto là dove ben organizzata potrebbe sfruttare un’analisi di routine ai propri fini, potrebbe far trovare quello che serve sulla scena del crimine per orientare un’indagine. Il Dna in questo senso è un’arma a doppio taglio.

Di quanto sopra alcuni magistrati sono pienamente consapevoli e dimostrano di saper adeguatamente argomentare secondo i corretti canoni scientifici. Mi riferisco alla sentenza di Cassazione sull’Omicidio di Meredith Kercher. Nella pronuncia della cassazione sul caso Amanda Knox e Raffaele Sollecito vengono indicati una serie di elementi rilevanti (in corsivo virgolettato).

Il ruolo del giudice viene detto non è quello di recettore passivo del consulente “della fideistica accettazione del contributo peritale, cui delegare la soluzione del giudizio e, dunque, la responsabilità della decisione”. In relazione alle due tracce di DNA trovate sul gancetto del reggiseno e sul coltello da cucina sequestrato nell’abitazione di Sollecito si fa riferimento al carattere probabilistico di una scienza applicata a situazioni della vita reale con tutte le sue indeterminazioni, dove esiste una latitudine interpretativa del valore non tanto di verità (pur sempre relativa) ma di un metodo che vari ricercatori possono ritenere o no applicabile a situazioni concrete in ragione della loro indeterminazione.

"La prova scientifica non può, infatti, ambire a un credito incondizionato di autoreferenziale attendibilità in sede processuale, per il fatto stesso che il processo penale ripudia ogni idea di prova legale. D’altro canto, è a tutti noto che non esiste una sola scienza, portatrice di verità assolute ed immutabili nel tempo, ma tante scienze o pseudoscienze, tra quelle ufficiali e quelle non validate dalla comunità scientifica, in quanto espressione di metodiche di ricerca non universalmente riconosciute" (pag. 34).

La probabilità è ricondotta al buon senso

“...con riferimento all’attendibilità soggettiva di chi lo sostenga, alla scientificità del metodo adoperato, al margine di errore più o meno accettabile e all’obiettiva valenza ed attendibilità del risultato conseguito” (pag. 34).

L’errore (contaminazione dei reperti o a un errore di manipolazione in laboratorio) non è solo quello di far coincidere falsamente due profili genetici.

“Si tratta […] di accertare quale valenza processuale possano assumere gli esiti dell’indagine genetica svolta in un contesto di accertamenti e rilievi assai poco rispettosi delle regole consacrate dai protocolli internazionali e da quelle cui, ordinariamente, deve ispirarsi l’attività di ricerca scientifica” (pag. 36).

La Corte Suprema di Cassazione rileva la carenza degli standard scientifici internazionali in materia di gestione delle prove scientifiche: il gancetto del reggiseno appartenente alla vittima non è stato repertato al momento del sopralluogo iniziale sui luoghi del crimine, bensì quarantasei giorni dopo.

”Più singolare – ed inquietante – è la sorte del gancetto del reggiseno. Notato nel corso del primo sopralluogo dalla polizia scientifica, l’oggetto è stato trascurato e lasciato lì, sul pavimento, per diverso tempo (ben 46 giorni), sino a quando, nel corso di nuovo accesso, è stato finalmente raccolto e repertato. È certo che, nell’arco di tempo intercorrente tra il sopralluogo in cui venne notato e quello in cui fu repertato, vi furono altri accessi degli inquirenti, che rovistarono ovunque, spostando mobili e arredi, alla ricerca di elementi probatori utili alle indagini. Il gancetto fu forse calpestato o, comunque, spostato (tanto da essere rinvenuto sul pavimento in posto diverso da quello in cui era stato inizialmente notato). Non solo, ma la documentazione fotografica prodotta dalla difesa di Sollecito dimostra che, all’atto di repertazione, il gancetto veniva passato di mano in mano dagli operanti che, peraltro, indossavano guanti di lattice sporchi” (pag. 38).
Qui è evidente che il problema non è solo quello relativo alla repertazione in sé, ma a quel lasso (nel caso Bossetti tre mesi) nel quale un reperto è rimasto in balia di chiunque (persone e animali in una situazione assolutamente fuori controllo che viola uno dei canoni scientifici fondamentali del metodo: la situazione controllata con l’identificazione delle variabili dipendenti e indipendenti) che portano ad una inaffidabilità del reperto che non ha più carattere di certezza per via di materiale mal appreso e/o mal conservato al quale allora non si può neppure più attribuire valore di indizio. Nel caso Bossetti poi la conservazione del reperto non è neppure in ambiente chiuso ma in un campo all’aperto e suscettibile di tutte le alterazioni anche degli elementi atmosferici con il relativo degrado.
L’altro aspetto della sentenza è quello che fa riferimento alla ripetibilità del test e alla metodica del low copy number.
“Inoltre, le tracce rinvenute sui due reperti, la cui analisi ha portato agli esiti di cui si dirà in prosieguo, erano di esigua entità (Low Copy Number), tale da non consentire di ripetere l’amplificazione, ossia la procedura volta ad evidenziare le tracce genetiche di interesse sul campione e dunque ad attribuire una traccia biologica ad un determinato profilo genetico. Sulla base dei protocolli in materia, la ripetizione dell’analisi è assolutamente necessaria perché il risultato dell’analisi possa ritenersi affidabile, sì da emarginare il rischio di falsi positivi entro margini statistici di insignificante rilievo” (pag. 38).
Le conclusioni in sintesi sono che
- Il significato di un indizio dipende dal contesto (nel caso Bossetti si tratta di assoluta indeterminatezza)
- La rilevanza della contaminazione sulla scena del crimine soprattutto quando si è al di fuori di una situazione controllata (per le cause più varie)
- I rischi di sopravvalutazione del metodo genetico che spesso è solo un labile indizio stante il fatto che non si sa neppure se il deposito del materiale biologico preceda, sia coevo o posteriore al delitto
- La scienza non può fornire risposte certe al di fuori del laboratorio, in situazioni della vita reale dove molte variabili sono sconosciute. Può offrire un supporto all’indagine, ma il suo ‘racconto’ rimane imperfetto…
In quella sentenza della Cassazione, se applicati al caso Bossetti, ci sono tutti gli elementi per la sua assoluzione.
La scienza applicata a situazioni fuori controllo può solo offrire suggerimenti, direzione di indagine, spunti di approfondimento. Non può esistere nessuna prova regina in un delitto relativamente all’uso di procedure ripetitive e di strumentazioni standard. I procedimenti ripetitivi per loro natura offrono solo dati variamente interpretabili in un contesto che non è mai lo stesso. Chi crede nella magia della 'prova regina' confonde la realtà della scienza secondo i rigorosi protocolli sperimentali in situazioni completamente controllate delle variabili... con le procedure di routine in situazioni reali fuori controllo.
Bossetti è stato processato solo sulla base di quei nanogrammi che rappresentano dati senza un precisa relazione con altri fatti, proprio come un Dna ‘marziano’ si traduce in dati quantitativi privi di un preciso significato nel contesto di un delitto…

1.033 commenti:

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Guglielma Vaccaro ha detto...

Quando i commenti diventano troppi la lettura diventa difficoltosa ed ecco -tac!-un altro articolo.
Questa volta mi dilungo io, e non ho paura di insulti e minacce dagli anonimi che hanno evidente timore di portare ad un vero pubblico le loro teorie tutte da dimostrare.
1) Il vero problema è l'innocenza? No, Bossetti potrebbe essere strainnocente, purtroppo continuare a dire che la difesa ha smontato tutto significa rifiutare la realtà, nei fatti i giudici hanno detto il contrario.
2)I giudici si sono arroccati su pregiudizi vari? Può darsi, ma perchè nessuno lo denuncia? Certo, non si può fare come negli Stati Uniti dove una petizione popolare ha rimosso un giudice che ha irrogato una condanna troppo blanda per stupro, tuttavia ricordo per l'ennesima volta che esistono organi preposti come il CSM, denunce che fanno scattare la competenza nel giudicare i magistrati alla Corte di Appello più vicina quindi niente problemi di conflitto di interessi, ecc.ecc.
3) Sapete che sui social c'è gente vicina alla difesa che si vanta di aver letto tutte le 60000 pagine di indagine? E chi mai può averle messe a disposizione? Non credo la Procura di Bergamo! Visto che qualcuno mette a disposizione tanto materiale figurati i verbali! Provare a chiedere, hai visto mai?
3) Oramai per qualcuno Bossetti è diventato un punto d'onore, e va bene, ma siamo sempre lì, perchè invece di restare nel bozzolo del blog qualcuno non ha il coraggio di esporre le proprie idee a viso aperto?

Gilberto ha detto...

Il blog non è un bozzolo, si entra liberamente e proprio come te Guglielma si esprimono idee e commenti senza impedimenti. Meglio ancora se le opinioni entrano nel discorso specifico, analizzano e ribattono in quello che ho espresso nell'articolo a viso aperto e firmandomi con nome e cognome. Comunque grazie per il tuo intervento.

Vanna ha detto...

Ottimo articolo Gilberto!

Gilberto ha detto...

Grazie Vanna, mi è piacito molto il tuo ultimo commento sull'altro articolo. Ci si batte galileinamente per una nuova 'fisica', anche se Aristotele fa scuola...

Anonimo ha detto...

Ottimo articolo Gilberto!
L'ho condiviso sul mio gruppo facebook.
roberta

Manlio Tummolo ha detto...

Carissimo Gilberto,

le tue osservazioni sono sempre interessantissime. Io mi chiedo che cosa sia quella strana mistura fisico-matematica che chiamano, o credono di chiamare, DNA, confondendo probabilmente il conduttore col condotto, il trasportatore col trasportato. Se noi analizzassimo solo con la chimica tradizionale lo sperma di un elefante e quello dell'essere umano o di un cavallo, probabilmente vi troveremmo altrettani legami e rapporti matematici tra sostanze diverse. Lo stesso potrebbe valere per il sangue di tutti i mammiferi, e così via. Credo sinceramente che, nella procedura di individuazione dei DNA (non dimentichiamo che il 98 % è comune allo scimpanzè e poco meno al gorilla, ecc. ecc.), vi sia un grosso equivoco, lo stesso che farebbe confondere tra loro l'inchiostro, le parole e il pensiero di qualcuno. Se analizziamo poi logicamente il concetto dominante di DNA, vediamo che esso non è assolutamente chiaro, e men che meno è chiara la procedura per riconoscere particelle infinitesimali. Nulla di paragonabile alle impronte digitali, per le quali basta una semplice lente di ingrandimento.

Gilberto ha detto...

Il problema è proprio quello carissimo Manlio. Tanto più un’analisi è in grado di trattare quantità minime, di fornire misure quantitative di entità infinitesimali… e tanto più sono richieste procedure e metodiche di controllo sempre più sofisticate, che escludano ogni forma di contaminazione, che siano in grado di isolare e discriminare qualsiasi elemento al contorno che possa falsare i dati, che possano individuare con assoluta certezza variabili dipendenti e variabili indipendenti.

Paradossalmente l'analisi del Dna in un delitto comporta di poter discriminare dettagliatamente non solo quello che appare sulla scena del crimine, ma anche quello che precede e segue in quanto fuori controllo rispetto a procedimenti che non sanno discriminare nella dimensione del tempo. Non siamo in uno studio medico dove tutto è sterilizzato e controllato in via preliminare.

Di errori nell'analisi del Dna ce ne sono stati tanti nella storia criminologica, quello più famoso 'il fantasma di Heilbronn'. Però la metodica è corretta in sé, altra cosa se è al di fuori dei canoni metodologici dove tutto è sempre sotto controllo (che non si realizza mai in un delitto). Tutte le metodiche tecnico-scientifiche sono utili in un'indagine, sempre considerandole relative al contesto e all'indeterminazione delle variabili, consapevoli dei limiti di qualsiasi DATO al di fuori della SITUAZIONE CONTROLLATA. La prova è sempre e solo l'inferenza deduttiva (l'induzione come rilevato da tutta l'epistemologia contemporanea è illusoria) che richiede di mettere in relazione una configurazione di elementi probatori in modo non arbitrario.

Il Dna non solo può mentire come prova, risultare un elemento decettivo, può creare le false speranze e l'illusione di rappresentare una sorta di bacchetta magica che in quattro e quattr'otto ti scova l'assassino. L'indagine tradizionale, sia pure con il supporto delle metodiche scientifiche standardizzate e ripetitive, è insostituibile e fondamentale. La 'prova regina' è solo uno slogan.

antrag ha detto...

@Gilberto
Eccellente anche questo articolo.

Guglielma Vaccaro ha detto...

Va beh, a parte tutti i complimenti tra di voi, in concreto?

antrag ha detto...

Signora Vaccaro il suo modo di ragionare appare simile a quello di un'altra persona che scrive sotto altri articoli in questo blog.

Chiara ha detto...

Antrag non è che ci voglia l'ispettore Derrick eh, ha semplicemente messo il nome esteso :D

Gilberto ha detto...

Grazie antrag. Gugly invece non apprezza i miei articoli, però mi piacerebbe se entrasse in tema, contestando quello che dico sui punti specifici. Sono disponibile ad accettare qualsiasi critica se fondata su argomenti. In concreto ci sono dei ragionamenti. La concretezza è data proprio dall'argomentazione e dalle idee, da tutto quello che ci fa comprendere...

Ariel ha detto...

L'assurdità del caso Bossetti è che si era deciso fin dall'inizio della caccia, matta e forsennata, che Ignoto1 era l'assassinio, per cui una volta trovato l'uomo che corrispondeva a quel profilo, non sarebbe potuto esser altro che colpevole anche contro ogni prova contraria.

Guglielma Vaccaro ha detto...

Ma va? Sai, il profilo di un tizio tra pantaloni e slip non fa pensare ad una stretta di mano o a gesti amichevoli visto che è stato ritrovato su una persona morta di morte violenta...quindi il profilo è coincidente, su questo siamo d'accordo.

Gilberto ha detto...

No Guglielma, gli altri assunti della metodologia scientifica in tutte le latitudini e longitudini è la RIPRODUCIBILITA' e la RIPETIZIONE dell'esperimento. Non sono cose che invento io. Oltre alla SITUAZIONE CONTROLLATA (della quale parlo diffusamente nell’articolo) che implica la possibilità di discriminare tra le variabili (dipendenti e indipendenti) altri due fondamenti del metodo galileiano sono
a) la RIPETIZIONE dell'esperimento
le singole misurazioni sono effettuate lasciando immutate le condizioni di misura con lo stesso metodo e strumenti di misurazione; volendo essere rigidi con le medesime condizioni di utilizzo dello strumento, per escludere risultati dovuti al caso o a un errore.
b) la RIPRODUCIBILITA' dell’esperimento
che valuta se i risultati di misura sono concordanti variando una o più condizioni di misura.

A prescindere dal modello interpretativo, tutte le nuove scoperte ammettono implicitamente che il modello precedente era sbagliato. Innumerevole volte nel corso della storia del progresso scientifico, è successo che siano cambiati i modelli che sembravano acquisiti, come ad esempio come quando si è conclusa l’impossibilità di conoscere contemporaneamente la posizione e la quantità di moto dell’elettrone (principio di indeterminazione).

Tutta l’impresa scientifica si fonda su un metodo rigoroso.
“Non prendiamo neppure sul serio le nostre proprie osservazioni, né le accettiamo come osservazioni scientifiche, finché non le abbiamo ripetute e controllate”. Karl Popper

In realtà pochi sanno che la maggior parte delle ricerche scientifiche (pubblicate) hanno fallito il test di riproducibilità (sia quelli di un ricercatore nel riprodurre l’esperimento di un collega sia un proprio esperimento: cambiano i macchinari, i reagenti, le tecniche)
A prescindere dalla situazione fuori controllo c’è poi il fattore umano
- bisogno degli scienziati di pubblicare per far carriera
- vincoli di contratto (alcuni scienziati talvolta aggiungono qualche aiutino alle loro ricerche e nei casi più gravi falsificano i dati o li selezionano in modo da far emergere i risultati che interessano…
- il lavoro di peer review è poco remunerativo e talune ricerche sono così specifiche che pochissimi possono capirle e controllarle

Senza far la caccia alle streghe rimane il fatto che nel nostro caso non c’è abbastanza materiale, a quanto pare, per riprodurre e ripetere la procedura di analisi del Dna, oltre a non esserci la situazione controllata (dei reperti). A rigore siamo del tutto fuori dal metodo scientifico.

Molti si lavano la bocca parlando di scienza e di infallibilità dei suoi risultati. Il rover Curiosity quante volte ha tramesso dei dati prima di una conferma di composti organici? Per alcuni anni migliaia di volte.
E qui ci vengono a dire che nanogrammi con un’unica resa di low copy number (con tutti i possibili trasferimenti secondari) in una situazione fuori controllo, non replicabile e non riproducibile offre una prova di colpevolezza per condannare un uomo?

Guglielma Vaccaro ha detto...

Il problema è che tu assolutizzi dei concetti che vanno adattati al caso specifico: invece di prendertela con me, ti sei mai chiesto se tutte queste belle cose sono state dette in aula?

Anonimo ha detto...

"Il vero problema è l'innocenza? No, Bossetti potrebbe essere strainnocente, purtroppo continuare a dire che la difesa ha smontato tutto significa rifiutare la realtà, nei fatti i giudici hanno detto il contrario."

La difesa ha effettivamente smontato quel poco che c'era da smontare e - dove non lo ha fatto - è perché la procura ci ha pensato da sola. Come dice giustamente l'estensore dell'articolo, qui siamo di fronte alla ipotetica presenza di alcuni nanogrammi di un dna monco della sua parte mitocondriale che viene attribuito all'imputato senza possibilità di controprova. Al di là di questo, non c'è nulla (eccezion fatta per alcuni comportamenti discutibili dell'accusa). Questa è la realtà, che nessuno rifiuta e che tutti vedono limpida e chiara. Realtà che, fra parentesi, non ci dice chi ha ucciso la vittima ma ci dice che non ci sono elementi per affermare che sia stato l'attuale imputato.

Certo, la realtà ci dice anche che i giudici hanno detto il contrario. Avranno avuto i loro motivi, immagino. Ma ciò non scalfisce di una virgola quanto sopra.

Guglielma Vaccaro ha detto...

Benissimo, allora perché ci sono due condanne? Complotto? Se le due sentenze non stanno in piedi perché nessuno denuncia le irregolarità?

Guglielma Vaccaro ha detto...

Scusate Ma certi ragionamenti ricordano questo
https://youtu.be/Q7ri9_qgCuo

Anonimo ha detto...

“Ma va? Sai, il profilo di un tizio tra pantaloni e slip non fa pensare ad una stretta di mano o a gesti amichevoli visto che è stato ritrovato su una persona morta di morte violenta...quindi il profilo è coincidente, su questo siamo d‘accordo“

Siamo d‘accordo che il profilo che si dice essere quello estratto dal reperto biologico incompleto ed inconsistente (e che sfortunatamente è stato consumato al punto da rendere impossibile una nuova estrazione) coincide con quello dell‘imputato? Sí, su questo siamo d’accordo.

Haddock

Guglielma Vaccaro ha detto...

Intanto rispondete alla domanda più scomoda e che fa arrabbiare: smontato tutto, dna inconsistente, perché le due condanne?

Gilberto ha detto...

Proprio nel caso specifico Guglielma

- I reperti erano in una situazione fuori controllo
- L'esame non è replicabile e riproducibile (manca il materiale per effettuare la replica)
- Il low copy number può essere un trasferimento secondario
- Non si sa neppure quando il corpo è stato trasportato lì e se quel materiale sia coevo.

Non basta usare la locuzione 'prova scientifica' per dimostrare che siamo nell'ambito del metodo galileiano.

Guglielma Vaccaro ha detto...

Come al solito non rispondi alla domanda che non ti piace: cosa è stato detto in aula?

Guglielma Vaccaro ha detto...

Chi mi vuole rispondere? Bellissimo, smontato tutto, non ci sono prove...allora perché le due condanne?

Gilberto ha detto...

Guglielma
I tribunali talvolta condannano e talvolta assolvono, non devi chiederlo a me. Quanti imputati sono stati assolti nel terzo grado di giudizio dopo due condanne... Io spero ancora che Bossetti venga assolto perché innocente, ma soprattutto perché non c'è alcuna prova contro di lui (per i motivi che ho spiegato)

Guglielma Vaccaro ha detto...

Gilberto, hai stufato: decine e decine di articoli ma quando si arriva al punto non rispondi; i tuoi articoli a cosa servono, solo a darti qualche complimento o vuoi aiutare concretamente? Rispondi alla domanda: a cosa servono i tuoi dubbi? In che cosa possono aiutare IN CONCRETO? Qui c'è stato a tuo parere un grosso errore, come si rimedia secondo te?

Gilberto ha detto...

Guglielma
Ti ho già risposto più di una volta. Comunque non so dirti a cosa servono i miei articoli, devi chiederlo a chi li legge, se li legge. Può darsi che non servano a niente. Hai mai chiesto a uno scrittore a cosa serve il suo libro? Devi chiederlo ai suoi lettori. Forse niente, forse a far riflettere, forse a creare una nuova consapevolezza. Forse, se è bravo, a innescare una concatenazione di effetti che promuovono nuove idee e nuovi modi di pensare. Chi lo sa...

Guglielma Vaccaro ha detto...

Ma tu perché li scrivi? Il dubbio che sia solo per autocompiacimento è forte visto che ti ostini a non rispondere alla mia domanda: cosa dovrebbero smuovere i tuoi articoli? Cosa si dovrebbe fare per liberare Bossetti SECONDO TE? Sembra quasi che tu abbia paura, ma sicuramente non è così...porta le idee fuori dal blog e fai qualcosa in concreto.

Chiara ha detto...

Gilberto, rimproveri a Gugly di non entrare nel merito di quanto dici. Io l'ho fatto più di una volta su sta cosa del metodo scientifico e mi hai ignorata se non derisa, tanto che riproponi sempre e solo le tue argomentazioni senza dare mai conto delle obiezioni che ti ho fatto e perché andrebbero superate. Per me ciò conferma la teoria dell'autocompiacimento. Con tanto di riproducibilità in ambiente controllato! :D :p

Gilberto ha detto...

Se intendiamo le idee in senso lato, ci sono tanti modi per portarle fuori da un blog, chi non ti dice che non lo stia già facendo. Per me l'esperienza del blog in quanto ospite lo considero un esercizio civico. Parlo di me in quello che dico e come lo dico. Per il resto difendo la mia sfera privata. Cosa si può fare per liberare Bossetti? Fornire un'informazione veritiera. Alla base di tutto c'è l'informazione che spesso suscita emozioni, che confonde le idee e annacqua le menti. La suggestione può indurre in errore e far credere a cose non vere. Si tratta di fare un'opera di cernita, separare il vero dal falso. Ognuno poi può giudicare secondo il suo metro di giudizio, la sua cultura e la sua sensibilità.

Gilberto ha detto...

Stavo rispondendo a Guglielma. A Chiara: mi ripeterei, ti ho risposto molte volte negli articoli e nei commenti e in modo dettagliato. Più di così... Ho usato perfino la metafora e l'allegoria per farmi comprendere meglo, l'esperimento mentale che è in tutta la tradizione della scienza. Forse non ci sono riuscito... a spiegarmi, sicuramente è un mio limite, ma più di così davvero non so fare...

Guglielma Vaccaro ha detto...

Stai già portando fuori le idee? In concreto cosa stai facendo per questa specifica vicenda alla luce dei molti articoli scritti?

Guglielma Vaccaro ha detto...

Non è un tuo limite ma solo paura di esporti, problema comunque a molti sostenitori dell'innocenza di Bossetti: ipotizzate scenari tremendi ma se vi chiede di mettere in pratica e denunciare chi avrebbe ordito complotti, scambiato provette e individuato Bossetti per partito preso, silenzio oppure ostilità; comunque se andate a leggere gli ultimi post di Salvagni parla di errore, non di dolo.

Gilberto ha detto...

Bah... vedo che è inutile proseguire, un dialogo sterile... tra sordi. Mi si attribuiscono cose... Saluti...

antrag ha detto...

@Gilberto nella scienza e nella ricerca industriale vigono esattamente gli stessi principi di conoscenza che tu enunci non ripetendoli ma mettendone in evidenza di volta in volta i vari aspetti.Io mi sono sempre opposto al "camuffamento a fin di bene" di dati sperimentali, rischiando anche ritorsioni personali sulla mia carriera professionale.

Le signore Vaccaro e Chiara si dimenano in maniera ossessiva ponendo domande senza alcun senso e tentano di entrare nella sfera privata. Gli esempi che tu adduci sono alla portata di un bambino delle elementari e le prefate invece continuano... forse per qualche fine superiore non alla mia portata.

Alle volte penso alle "bombe" e alle "bombe intelligenti", che comunque portano morte e distruzione, e le paragono ai "trolls" e ai "trolls intelligenti".

Guglielma Vaccaro ha detto...

Sfera privata? Cosa si intende per sfera privata? Io ho chiesto cosa sta facendo Gilberto Migliorini in concreto per Bossetti, se voleva mantenere riservato questo aspetto della sua vita perché pubblicare decine di articoli leggibili da chiunque? Antrag, col tuo non volerti svelare sei la conferma alla mia ipotes

Guglielma Vaccaro ha detto...

Conferma precisa alla mia ipotesi: come è più comodo insultare nell'ombra,che fifa se mi scoprono.
Dimostrarmi il contrario.

Bruno ha detto...

@Gilberto grazie per i tuoi articoli che leggo con molto interesse.

antrag ha detto...

Gentile signora Vaccaro,
le conclusioni dei suoi commenti sui miei commenti sono basate sul nulla e adesso mi spiego perché sembrerebbe collocarsi tra quelli che condividono i metodi di accusa e le sentenze del caso a tema di questo blog.

Gilberto ha detto...

Sono d'accordo antrag, ho capito perfettamente il loro gioco. Il troll cerca informazioni sensibili, vuole entrare nella privacy. Stanno menando il can per l'aia nella speranza di ottenere qualcosa di appetibile. Aggirare l'ostacolo... Non sembrano proprio interessate a quello che il dito sta indicando. Vogliono appuntare l'attenzione sul dito magari per dire che è sporco, screpolato e con l'unghia incarnita. Anche se si indica la luna o il sole o le stelle... quello che interessa è il tuo dito...

Chiara ha detto...

No no vediamo esattamente la luna e soprattutto lo stralunamento: che ti si dica che stai indicando Marte non ti garba e rifiuti il confronto, tutto qui. Vuoi approvazione. Ormai l'unico scopo del blog è farvi complimenti a vicenda.

Chiara ha detto...

Gilberto non è vero, non sei mai entrato nel merito delle mie obiezioni, le bolli come sofismi (neanche i tuoi fossero concretezza) e stop.

E tu Antrag, mi hai chiesto di spiegare giuridicamente la questione dei verbali e l'ho fatto. Riflessioni conseguenti? O mi fai solo perdere tempo? Capiamoci.

Gilberto ha detto...

Da parte di Chiara e Guglielma non ho ancora sentito un commento che abbia per oggetto il contenuto dell'articolo. Si arzigogola intorno a questioni del perché scrivo, del perché non rispondo, del perché non vattelapesca...
L'articolo è lì da leggere e da commentare, magari stroncare, ma per quello bisogna argomentare, e non sempre è cosa facile, meglio il sarcasmo per il quale non serve neppure lo sforzo di capire...

Guglielma Vaccaro ha detto...

Ok, recensione: è sempre la solita fuffa,sostantivi magniloquenti e prosa arzigogolata che alla fine non dice nulla, contento?

Chiara ha detto...

Commento mio: ho già detto che rileggere le stesse identiche cose che non fanno neanche finta di prendere i considerazione le riflessioni e critiche altrui mi stufa. Se provo a dialogare col muro mi sento più considerata

Gilberto ha detto...

Chiara
Provo lo stesso sentimento, con un muro mi sentirei più in empatia...

Guglielma Vaccaro ha detto...

Stessa cosa per i familiari di Bossetti, giusto? Hai detto tu stesso che non ti sogni di interpellarli per fornire loro le tue ipotesi...quindi, a che serve?

magica ha detto...

la GUGLIELMINA è intelligente ,
ha capito che il caso bossetti è tutto un inganno , alcuni lo HANNO CAPITO lo scrivono nel blog , ( mentre lei dice che non lo fanno per timore di rappresaglie.) invece è palese il loro pensiero innocentista... siamo o non siamo in democrazia ? mentre , mi sa che che è lei che non dice quello ha capito , per non andare in cerca di guai .
percio' preferisce le schermaglie : cosi' noN RISCHIA.

Guglielma Vaccaro ha detto...

Cara anonima, leggi meglio: non è in discussione il pensiero innocentista bensì il fatto che a lanciare accuse nel virtuale siete bravissimi, un po' meno quando si tratta di fare i fatti; il post che hai scritto è un chiaro esempio di fifa che si traduce in proiezione su altri di propri limiti.

Manlio Tummolo ha detto...

In Diritto penale, fin dal Genesi, si è sempre sostenuto che non basta un solo testimone oculare, o meno, per provare qualcosa. Occorre che vi siano almeno due testimoni, e concordanti. lo stesso vale per una prova cosiddetta "scientifica" (in realtà, ad analizzarne le procedure, siamo piuttosto ad empirismi magici: agire sull'invisibile !), che deve essere confermata, corroborata, da altre prove che concordino con essa. Ora, in questa o in altre faccende, la conferma non c'è. Ora sappiamo bene che in un certo ambiente, tutto carico di sussiego, ma alla fin fine fondato su un "rasoio di Occam" che si traduce nel motto: "Lavora e cerca meno possibile, tanto penserà Dio a risolvere il problema" aggiornamento dal celebre "Dio riconoscerà i suoi, quindi ammazza tutti" (sterminio degli Albigesi), basta riemopirsi la bocca della prova "scientifica" per credere, quanto in buona fede non è dato sapere, di aver trovato il colpevole. Orbene, cari signori, Gilberto si sta sforzando da tempo di chiarire che così non è: che un'indagine deve essere accurata, che la prova autentica, convalidata, si ha se si confronta con controprove e se riesce a reggerle. In tutti i casi (anche ottimi) la possibilità d'errore resta sempre. Chi studia la storia del Diritto penale sa che, sulla base di "certezze" venute da prove facilmente refutabili, sono scorsi fiumi di sangue innocente.

Guglielma Vaccaro ha detto...

E quindi, in concreto?

Biologo ha detto...

Il DNA, o meglio, l'interpretazione che ne è stata data ha davvero fatto da supporto per quei cosiddetti indizi piuttosto che il contrario.

Ad esempio la frequentazione del centro estetico assume un significato per Bossetti, mentre la frequentazione del gazebo della droga dietro la Polynt non ha alcun significato per uno dei personaggi di cui ho scritto in un commento ad un altro post...

Oppure, il telefono di Bossetti che non fa traffico assume un certo significato, mentre due telefoni dei due personaggi da me già citati che smettono di produrre traffico esattamente prima dei momenti della scomparsa di Yara, per poi riprendere quasi contemporaneamente a scomparsa avvenuta, non sono significativi perché l'interpretazione data all'altro DNA sui reperti è stata quella che è stata...

Il padre di uno dei personaggi ha dichiarato che il figliolo non era a casa al suo rientro. La madre ha dichiarato il contrario...

Uno dei personaggi in quei momenti decisivi ha ricevuto una telefonata dalla mamma di Yara a cui non ha risposto. Anche ammettendo che non si sia effettivamente accorto della chiamata nel momento in cui veniva effettuata c'è però da dire che una volta letta la notifica ha pensato bene di trascurare del tutto la signora evitando di richiamarla...

Anche queste sono cose che sono state dette al processo ma se nelle motivazioni non le possiamo leggere perché il giudice ha deciso di non scriverle non vuol certo dire che queste cose non sono state fatte notare... Si è scelta un'interpretazione del dato scientifico e attorno a questa si è ricamato tutto il resto.

Biologo ha detto...

Ah dimenticavo...

Dopo aver visto la notifica della chiamata della mamma di Yara a cui non aveva risposto cosa fa? Nulla, ma poi fa passare un'oretta e mezza e scrive un SMS verso il numero di cellulare della figlia scomparsa della signora comunicandole dettagli del tutto ordinari sull'organizzazione delle gare...

Non chiama la signora per sapere cosa volesse, non scrive un SMS alla figlia per chiederle cosa volesse la madre...

Alla luce dell'interpretazione che è stata fatta della presenza del DNA sul giubbotto della ragazza questi fatti possono essere del tutto insignificanti. Non sarebbero altrettanto insignificanti se l'interpretazione fosse un'altra, magari quella corretta.

Biologo ha detto...

Aggiungo un semplice dato che potrebbe essere sfuggito nella gran confusione generata sulla vicenda...

Se diamo per buona la spiegazione fornita dal giudice per la presenza di quel DNA sul giubbotto, cioè che il DNA si sia depositato sulla vittima mentre l'istruttrice la aiutava negli esercizi, allora è un fatto certo che il DNA non si è depositato il 26 novembre. Il 26 novembre infatti l'istruttrice non ha effettuato esercizi con le allieve della ginnastica ritmica.

Ma, mentre è provato che Yara indossava quel giubbotto il 26 novembre, non vi è alcuna prova del fatto che lo aveva indossato in un'occasione precedente mentre veniva assistita negli esercizi.

In pratica gli unici dati provati sono la presenza in palestra sia del giubbotto che dell'istruttrice il 26 novembre. Provato è anche il fatto che l'istruttrice non ha assistito Yara negli esercizi quel 26 novembre. Un eventuale contatto tra istruttice e giubbotto prima del 26 novembre rimane, perciò, una speculazione tutta da dimostrare.

Gilberto ha detto...

È ovvio che il problema vero di quel materiale trovato sul cadavere è quello temporale e cioè quando è stato impresso sugli indumenti e in quali circostanze. Il fatto di essere ancora di buona qualità, leggibile, pone una serie di quesiti e apre scenari del tutto difformi. Un Dna se fresco indica che il deposito è di molto posteriore al delitto e indirettamente è un indizio utile all’investigatore, ma non nell’interpretazione che ne è stata data.

Di sicuro l’omicida o gli omicidi se il corpo è sempre stato lì si sarebbe-ro guardato-i bene da far ritorno sul luogo del delitto (ma in quel caso dei reperti integri e leggibili dopo tre mesi in quelle condizioni sarebbero incompatibili). Se invece il corpo vi è stato trasportato lo scenario cambia. Dove si trovava avrebbe messo gli investigatori nella condizione di ipotizzare altri scenari? Una cosa a me appare chiara: il movente del delitto è tutto fuorché di natura sessuale. Un tentativo di stupro e violenza non avviene con quelle modalità e in un posto tanto disagevole. E poi una sola persona non avrebbe mai potuto sequestrare la ragazzina che avrebbe avuto mille modi per sottrarsi al sequestro e fuggire. La ricostruzione è quanto di più assurdo si possa immaginare. Per motivi oscuri non si è voluto indagare in quel centro sportivo…

antrag ha detto...

Biologo!
Mi inchino di fronte alla tua lucida e fredda "requisitoria/arringa".

Come sono convinto che ai punti interrogativi diretti o indiretti che tu poni si potrebbero contrapporre validissime spiegazioni, necessarie ma mai date,
così sono convinto che quelle abborracciate (uso un eufemismo) per incolpare il detenuto non hanno alcuna base logica e/o fenomenologica di rilievo.

Wolf ha detto...

Ma in sostanza, Bossetti per rapire, maltrattare e seviziare senza lasciare nessuna traccia sugli abiti ed in particolare sui polsi dove è piu logico far presa per immobilizzare e trascinare qualcuno. Ha usato poteri paranormali quali levitazione e telecinesi, oppure usando l'ipnosi ha fatto eseguire il lavoro sporco a quanti hanno lasciato le proprie tracce ematiche ovunque, non solo quelle della Brena?.

Questi poteri paranormali sono terminati di colpo con il taglio dello slip?.

Chiara ha detto...

Quindi Biologo mostra di avere letto atti e verbali...ma non erano stati 'secretati'? Ma non era impossibile sapere le cose senza sturlese Tosi??

antrag ha detto...

Un giornalista si rivolge al grande pubblico.
Un ottimo professionista che mostra di articolare pensieri e valutazioni sensate e acute di fatto si rivolge ad un pubblico molto più ristretto.

Biologo ha detto...

@Chiara

-scrive: Quindi Biologo mostra di avere letto atti e verbali...ma non erano stati 'secretati'?

Ma che documenti "secretati"...

I fatti che ho descritto sono facilmente disponibili a tutti coloro che non "spengono" il cervello appena sentono pronunciare "prova granitica". Figurarsi, quindi, cosa si potrebbe ricavare se ci fosse consentito leggere trascrizioni e verbali!

Vanna ha detto...

Complimenti magica per queste sublimi parole:
"Anonimo magica ha detto...
la GUGLIELMINA è intelligente ,
ha capito che il caso bossetti è tutto un inganno , alcuni lo HANNO CAPITO lo scrivono nel blog , ( mentre lei dice che non lo fanno per timore di rappresaglie.) invece è palese il loro pensiero innocentista... siamo o non siamo in democrazia ? mentre , mi sa che che è lei che non dice quello ha capito , per non andare in cerca di guai .
percio' preferisce le schermaglie : cosi' noN RISCHIA.
9 giugno 2018 14:01:00 CEST""

Che condivido!

Vanna ha detto...

Sono stata assente qualche ora e trovo nuovi commenti!

Biologo, antrag! Complimenti!

Condivido!

Gilberto ha detto...

La ricostruzione che è stata fatta dell’omicidio con Bossetti per protagonista sembra uno di quei copioni scritti da un esordiente aspirante sceneggiatore, lo script di un dilettante che cerca di mettere insieme una storia dove non c’è un solo elemento che si incastra e dove i personaggi sono del tutto inverosimili.

Mi chiedo se davvero ci credono a quello che ci hanno raccontato. Non si tratta di qualche incongruenza, di un dialogo fuori posto, di qualche dettaglio da aggiustare… è tutto l’ensemble che non ha neppure una vaga parvenza di verosimiglianza. Eppure, fatto sconvolgente, su un copione del tutto assurdo e inattendibile si è inflitta due volte una condanna.

Non è neppure questione di essere innocentisti o colpevolisti, è questione di essere spettatori attenti e consapevoli. Il film Bossetti è una slapstick comedy, un Ridolini alla Larry Semon, un film alla Buster Keaton, uno slow burn come la battaglia del secolo con Stanlio e Olio. Sembra la commedia dell’arte italiana trasfigurata in un delitto dove purtroppo però c’è un omicidio vero e un uomo in galera che trasforma la telenovela nel cosiddetto splatterstick, la combinazione della sanguinolenza dei film horror e della slapstick comedy.

Alla fine la vicenda di Bossetti sembra solo un cartoon fantozziano dove la narrazione è scandita in sequenze stravaganti e irreali, e dove le scene numerate scandiscono un film horror da teatro dell’assurdo, una di quelle telenovele capziose e illogiche alle quali il vasto pubblico si è abituato a credere. Il caso Bossetti è a tutti gli effetti una fiction televisiva.

Chiara ha detto...

Ah ecco biologo, concordi che quella della presunta secretazione sia una cazzata. Per fortuna. Dillo a tutti. Per leggere i verbali, vai a chiederli, nessuno lo impedisce.

Chiara ha detto...

Antrag, il buon sturlese ha perso ogni credibilità ai miei occhi alimentando la bufala dei verbali secretati. Affatto serio. Figurarsi come avrà esposto i passaggi processuali, con questa disonestà intellettuale e la questione personale con la corte. Aridatece Augias.

Biologo ha detto...

@Chiara

-scrive: Ah ecco biologo, concordi che quella della presunta secretazione sia una cazzata.

Mica ho detto questo. Infatti al mio ragionamento ho pure aggiunto che sarebbe ancora più importante poter disporre dei documenti: "Figurarsi, quindi, cosa si potrebbe ricavare se ci fosse consentito leggere...".

Tu, invece, scrivendo che le informazioni che ho fornito sarebbero tratte da chissà quali documenti riservati hai dimostrato che vuoi discutere della vicenda ma non hai neanche speso qualche minuto per cercare informazioni e fare qualche riflessione su dati già pubblici.

Ad esempio, quando hai letto della scomparsa del telefono di Yara e della SIM che, invece, è stata ritrovata nella tasca, sei andata a cercare informazioni più dettagliate o ti sei bevuta le farneticanti spiegazioni del telefonino che cade di mano alla ragazza?

E se hai cercato informazioni su questa storia del cellulare, ti sei accorta che c'è un personaggio di questa vicenda che ha un'esperienza ultratrentennale nel settore, magari proprio l'esperienza necessaria a chi deve decidere di far sparire il telefono ma non la SIM?


-scrive: Dillo a tutti. Per leggere i verbali, vai a chiederli, nessuno lo impedisce.

Per te che sei una grande esperta di tutta la procedura e conosci così bene la legge non dovrebbe costare più di 30 secondi spiegare a tutti quale motivazione va indicata nel campo previsto nell'apposito modulo del Tribunale. Io sono disposto a spendere per il diritto di copia forfettizzato i 21,24 euro necessari per le prime 100 pagine e gli altri 8,85 ogni ulteriori 100 pagine...

antrag ha detto...

Il tono della voce e la cadenza del discorso trasformano molte corbellerie in verità alle orecchie degli incolti.

Ivana ha detto...

Gilberto ha scritto: […]Per motivi oscuri non si è voluto indagare in quel centro sportivo…

Vanna aveva scritto sotto un altro articolo: […]ma la palestra appartiene allo stato italiano eppure non fu indagata

Da dove avete tratto tali notizie? Avete partecipato alle udienze del processo?
Che attendibilità avete dato a tali informazioni e perché?
Scusate, ma avete letto, o no, le motivazioni della sentenza di primo grado?
Forse, non siete interessati a leggerle, perché, a priori, le ritenete inattendibili?

E ora cerco di spiegare (molto sinteticamente) il mio punto di vista riguardo al concetto di “metodo scientifico” (su cui continua a insistere Gilberto) e sul concetto di “rigore scientifico” (su cui io stessa avevo insistito).
Premetto che chi desidera criticare usando soltanto un eventuale sarcasmo cinico e sterile può evitare di proseguire nella lettura di questo messaggio e, comunque, continuerò a ignorare completamente qualunque eventuale messaggio non rispettoso della persona e del pensiero altrui.
________________________________________


Un conto è la riflessione sui criteri di metodo scientifico, un altro è il modo effettivo di procedere di uno scienziato (ritenuto, poi, “genio” per i suoi apporti originali di notevole rilievo), ricercatore che può aver seguito una sua strada anche fuori da schemi prestabiliti ed essere giunto a risultati poi accettati e convalidati dalla comunità scientifica (quindi a valutare come scientifici i risultati sono criteri non direttamente dipendenti dal metodo scientifico seguito dallo scienziato geniale).

Credo che nella pratica quotidiana e concreta dei genetisti forensi interessino, invece, il percorso concretamente seguito per raggiungere un dato risultato, percorso non vietato dai protocolli operativi adottati dalla comunità scientifica nel suo complesso.
Penso che ogni ambito di ricerca abbia delle sue specifiche peculiarità e che, quindi, la comunità scientifica di riferimento abbia declinato il metodo di lavoro proprio in base a tali specifiche peculiarità.
Ritengo non esista ancora un accordo ben preciso su una definizione "assoluta" di metodo scientifico applicabile a ogni disciplina scientifica.
Una cosa è la speculazione filosofica, un’altra è ciò a cui, nella pratica, sono effettivamente interessati i genetisti e la comunità scientifica di riferimento.
Ritengo, sì, utile e necessario il dialogo sempre aperto tra speculazione filosofica e le metodologie applicate nella pratica operativa di ogni ambito scientifico, ritengo utile e necessario il continuo adeguamento dei protocolli alle nuove esigenze che emergono grazie ai risultati, poi convalidati, di scienziati geniali, ma capisco anche che il progresso scientifico implichi la possibilità di una comunità scientifica che sappia stimolare la ricerca, senza imbrigliarla a priori.
Riguardo al concetto di “rigore scientifico” sono consapevole che anche tale concetto non è “assoluto”, nel senso che non vale per tutti i tempi e neanche per la cosiddetta, da alcuni, “regina delle scienze” (così era stata definita la matematica dal geniale Johann Friedrich Carl Gauss). Attualmente come la definireste? Serva padrona? Serva? Padrona?
Credo che il concetto di "rigore" sia sempre da adattarsi in base ai progressi raggiunti dalla scienza e dalla tecnologia e quindi, spero che anche quelli che io chiamo "i protocolli di lavoro scientifico adottati dalla comunità scientifica" siano continuamente aggiornati in modo serio e scrupoloso.

Gilberto ha detto...

Che dire Ivana
Come Biologo ti ha già detto...

"Tutte le tue risposte denotano notevole superficialità, ragion per cui eviterò nuovi tentativi di discutere con te"

Ormai mi è palese l'inutilità di seguitare a replicare. Non farò più lo sforzo... almeno fin quando non troverò qualcosa di interessante nelle tue osservazioni.

Ivana ha detto...

Gilberto,
mi pare, che tu e altri non vogliate alcun confronto leale sull’argomento e che forse preferiate appiattirvi sulle vostre convinzioni indiscutibili. Volete accettare soltanto conferme a quello che ormai è il vostro “credo” indiscutibile? Vi ritenete i detentori della verità?
Si preferisce tacciare l’interlocutore, che non si appiattisce, o di superficialità o di far uso di arzigogoli pur di evitare un confronto sereno e leale sulle fonti e sui contenuti?
Hai evitato di rispondere alle mie domande. Perché? Che cosa temi?
Ciò che tu avevi affermato si tratta soltanto di una tua libera opinione che non ha alcun supporto su una specifica fonte? La tua affermazione era nata solo da conclusioni personali dopo una valutazione globale (avvenuta non si sa in base a quali dati certi e indiscutibili) di tutto il percorso delle indagini sul caso di Yara Gambirasio?

Su una cosa concordo con Chiara e Gugly (loro due mi pare si siano dichiarate tendenzialmente colpevoliste, mentre io mi sono dichiarata tendenzialmente innocentista): perché non si vuole ricercare tutti insieme la verità,senza alcuna pretesa, da parte di ognuno di noi, di essere già, a priori, detentori/detentrici della verità?

magica ha detto...

me casca i braz,
sapendo che ci sono colpevolisti sul caso bossetti .

antrag ha detto...

Ivana,
concordo con quello che ha detto Gilberto alle 12:13 di oggi.
Non sono una persona disinvolta, diretta, concretina e sicura.

Ma all'occasione, come faccio con tutti gli altri nelle tue condizioni, mi riservo di smascherare le pieghe dei tuoi inutili o forvianti ragionamenti.

antrag ha detto...

@Ivana

"...mi pare, che tu e altri non vogliate alcun confronto leale sull’argomento..."

Il confronto con le carte processuali è pressoché inutile.

Potrebbe mai essere che persone laureate, vincitrici di concorso, preparate, professionalmente esperte mettessero agli atti cose che contraddicano il loro operato e le loro decisioni, quando è risaputo che la situazione del sistema giustizia in Italia tende ad appiattire le decisioni dei tribunali sulle tesi dell'accusa, fatte poche eccezioni ?

Fatti questa domanda, Ivana!
e risponditi da sola ...

La mia statura morale mi impone di continuare a leggerti e a rivolgermi a te, nonostante i tuoi piagnistei basati su situazioni frutto della tua fervida immaginazione.


Biologo ha detto...

@magica

Non c'è affatto da meravigliarsi che ci siano i colpevolisti sul caso Bossetti. Io stesso lo sono stato, ricordo ancora il mio entusiasmo quando nel giugno del 2014 raccontarono del modo in cui erano giunti ad individuare Bossetti.

Però la differenza sta tutta nelle informazioni di cui si dispone e soprattutto sul come ci si ragiona sopra. Non è che voglio giustificare i colpevolisti o il me stesso dell'epoca, però fino al momento in cui non sono saltati fuori vari dettagli fondamentali era anche piuttosto scontato essere colpevolisti.

Se ancora oggi questi dettagli non si conoscono, oppure non ci si ragiona sopra correttamente, o non si hanno le conoscenze necessarie a vederli nella giusta ottica, è anche comprensibile che si creda ancora alla versione raccontata dall'accusa.

Non è che all'epoca ritenessi quel DNA sugli slip sufficiente a condannare una persona, ma il fatto che fosse stato rinvenuto induceva a credere che di lì a poco ci avrebbero raccontato di tutti gli altri dettagli scientifici coincidenti.

Ad esempio una delle cose che pensavo: "Se c'è il suo DNA sugli slip allora tra poco salteranno fuori anche i peli e a quel punto quel muratore sarà spacciato". In fondo era una cosa logica da aspettarsi. E infatti ricordate questo?

https://www.ilfattoquotidiano.it/2014/06/28/yara-il-medico-legale-buzzi-peli-e-capelli-di-bossetti-sul-corpo-della-vittima/1043056/

Poi viene fuori che non è vero e il professore sbagliava...

Ora andate a pag. 366 delle motivazioni della sentenza di appello al paragrafo "Formazioni pilifere e guanti della vittima" e rendetevi conto di che errore grossolano ha commesso il giudice:

"A seguito [...] all'esame del DNA mitocondriale su 101 formazioni pilifere umane, 94 si sono rivelate corrispondenti alla sequenza HV2 della vittima, mentre 7, di cui 2 uguali, hanno mostrato un aplotipo mitocondriale diverso da quella della vittima, da quello
identificato come componente minoritaria del campione 31-G20 [...] e da quello del Bossetti".


7 peli che non appartengono alla vittima o a Bossetti. Come li giustifica il giudice?

"Si è già detto dell'estrema complessità dell'esame del DNA mitocondriale sulla traccia mista e l'esame inconcludente, se non addirittura fuorviante, sulla traccia minoritaria rinvenuta nel campione 31-G20.
Qualsiasi ulteriore indagine, come richiesto dalla difesa [...], sarebbe del tutto esplorativa e inconcludente, tanto più alla luce del profilo genetico nucleare rinvenuto sugli slip appartenente a Bossetti".


Sottolineo:

- Si è già detto dell'estrema complessità dell'esame del DNA mitocondriale sulla traccia mista

Il giudice confonde l'esame sulla traccia mista degli slip con le analisi dei peli, che non è affatto un esame da traccia mista! E' tutto un altro tipo di esame, un pelo è un reperto a parte, un reperto diverso dalle mutandine con la traccia mista. E i profili che sono stati riscontrati dalle analisi delle formazioni pilifere non sono affatto profili dubbi!

In pratica il giudice dice che i peli di individui estranei (solo uno appartiene alla linea matrilineare di una certa sig.ra Brena, che non è parente dell'istruttrice con lo stesso nome) sarebbero irrilevanti perché la traccia di DNA sugli slip è una traccia mista. Mette in relazione due cose che non c'entrano niente!

E questo è soltanto uno dei gravissimi problemi che riguardano i dati scientifici del caso Bossetti. Ma se una persona non conosce questi dettagli, o non è in grado di comprenderli, è ovvio che rimane colpevolista, perché continuerà a credere alla storia che hanno raccontato nel giugno 2014.

Anonimo ha detto...

@Biologo
una riflessione sui peli. Tu ti domandi 7 peli che non appartengono alla vittima o a Bossetti. Come li giustifica il giudice?. La domanda è più che lecita, ma ce n'è un'altra altrettanto interessante, secondo me: nessun pelo di Bossetti? Come se lo spiega il giudice?
Haddock

antrag ha detto...

Haddock e Biologo,
alle vostre domande risponderà chi indefessamente si dedica allo studio delle carte.

Dobbiamo solo aspettare che costei o costui arrivi a pag. 366 delle motivazioni della sentenza di appello e il mistero sarà disvelato alle vostre menti opache e ingarbugliate.

Ivana ha detto...

Il confronto con le carte processuali è pressoché inutile.

Biologo non la pensa così e, infatti, quando avevo scritto che non avevo letto le motivazioni (riguardanti il caso Buoninconti) lui aveva concluso con un laconico: Pura superficialità …

Potrebbe mai essere che persone laureate, vincitrici di concorso, preparate, professionalmente esperte mettessero agli atti cose che contraddicano il loro operato e le loro decisioni, quando è risaputo che la situazione del sistema giustizia in Italia tende ad appiattire le decisioni dei tribunali sulle tesi dell'accusa, fatte poche eccezioni ?

L’errore è possibile in qualsiasi essere umano, laureato, o no, che sia.
Chi sa ammettere i propri errori, quando effettivamente commessi, dimostra, laureato, o no, che sia, forza interiore e serietà.


Ribadisco che per me, non addetta ai lavori genetici, quella “componente minoritaria del campione 31-G20” rappresenta uno, fra altri punti, non chiariti nelle motivazioni, punto su cui i miei dubbi permangono ancora irrisolti.

Biologo ha detto...

@Haddock

Se un giudice non ha compreso la differenza che c'è tra una macchia su uno slip e dei peli, non possiamo meravigliarci che non abbia avuto l'acume per chiedersi come cavolo può aver fatto Bossetti a non lasciare sul corpo neanche un "pelo"...

Neanche un pelo, dopo aver trasportato la ragazza sul suo furgone (furgone che gli esami del RIS ci hanno detto, come era ovvio, essere pieno zeppo di peli di Bossetti e di altri). E dopo averne maneggiato il corpo in ogni modo tanto da lasciarle tagli in ogni zona, schiena compresa, e averle tagliato profondamente i polsi, al punto di averle quasi reciso una mano arrivando addirittura ad intaccare l'osso in cui è stata trovata parte della punta di titanio del coltello.

Neanche un pelo dopo un contatto talmente intenso da aver saturato la ragazza di composti del calcio di cui, ci raccontano, Bossetti sarebbe stato ricoperto...

Quindi quella sera Bossetti era sudicio, perché ricoperto di composti del calcio. Ma allo stesso tempo Bossetti era anche lindo, perché non aveva su di sè neanche un pelo o altro di cui lasciare traccia.

Bossetti quella sera ha interagito estesamente con il corpo tanto da lasciarlo variamente tagliuzzato. Ma allo stesso tempo ha interagito con il corpo in maniera così delicata da non lasciare nessuna traccia che non sia quello strano DNA.

Che assurdità...

E poi, un'altra palese contraddizione.
Il giudice ritiene che la traccia dell'istruttrice sul giubbotto sia conseguenza di un normale contatto durante gli esercizi. Ok. Ma allora ciò vuol dire che un normale contatto è sufficiente a lasciare una traccia, ma il contatto e il maneggiamento prolungato del corpo da parte dell'assassino Bossetti, invece, non era abbastanza intenso da lasciare tracce sul giubbotto...

Chiara ha detto...

Certo il fatto che notoriamente si depili completamente non ha relazione col mancato ritrovamento di peli. Poi chiaramente c'è da considerare che è impossibile permanga un fluido biologico, ma invece dovevano restare ben più volatili capelli..... non c'è dubbio che la buona capacità logica la possedete solo voi, questo è evidente. Mica che anche voi prendeye quel che vi pare quando è come vi pare.

Biologo ha detto...

@Chiara

Intervento superficiale e supponente...

-scrive: Certo il fatto che notoriamente si depili completamente non ha relazione col mancato ritrovamento di peli.

Se avessi realmente approfondito la questione con serietà sapresti che il RIS dai sedili del furgone ha rilevato decine e decine di formazioni pilifere di Bossetti. Se la tua superficiale equazione "depilazione = nessun rilascio di peli" fosse vera allora neanche nel furgone dovevano essere rinvenute formazioni pilifere... Ma il RIS ti ha smentito.


-scrive: Poi chiaramente c'è da considerare che è impossibile permanga un fluido biologico, ma invece dovevano restare ben più volatili capelli.

Parte delle formazioni pilifere sulla vittima sono state rinvenute sulla felpa e sulla maglietta, sotto il giubbotto. Quindi a quanto pare questi "ben più volatili capelli" non sono volati via. E non sono volate via neanche le altre formazioni pilifere, quelle rilevate tra il giubbotto e il suolo...


-scrive: anche voi prendete quel che vi pare quando è come vi pare

Quindi Chiara, in questo caso sei tu a prendere ciò che ti pare quando e come ti pare.

Fatto: sulla vittima di formazioni pilifere ne sono state rilevate e ne sono stati ricavati dei chiari profili. Nessuno di questi profili corrisponde a quello di Massimo Bossetti. E questo è un altro fatto. Nessuno dei profili dal furgone di Massimo Bossetti corrisponde a quello di Yara Gambirasio. Altro fatto. Nessuno dei profili diversi da quello di Massimo Bossetti rinvenuti sul furgone corrisponde a qualcuno dei profili trovati sul corpo di Yara. Altro fatto ancora.

Ripeto, formazioni pilifere sotto il giubbotto, sulla maglia, sulla felpa della vittima. Quindi non venirci a raccontare che delle persone con cui è venuta in contatto la povera Yara guarda caso Bossetti aveva delle formazioni pilifere "volatili".

Ci manca solo che per giustificare la presenza di formazioni pilifere di estranei e l'assenza di quelle di Bossetti sul corpo della vittima ci raccontino che il corpo del muratore produce formazioni pilifere più "volatili" rispetto a quelle di tutti gli altri esseri umani...

Gilberto ha detto...

Ma attenzione perché dell’inverosimiglianza nessuno dei giudicanti colpevolisti sembra rendersi conto.

Perché la ragazzina non scappi il muratore deve sempre averla tenuta stretta per le braccia per impedirle qualsiasi reazione, e per tutto il tempo necessario fino a portarla dove l’avrebbe uccisa. Un’azione dura, spietata e tenace, una presa di quelle che spremono sudore, adrenalina e Dna… dove le mani premono e contengono con tutta l’energia di un maniaco assassino… Deve averla tenuta stretta con molta forza perché Yara è una piccola atleta, velocissima se gli fosse consentito di scappare… Nel caso fosse riuscita a sottrarsi al suo assalitore lui non l’avrebbe più raggiunta.

Eppure sorprendentemente sul giubbotto, sulle maniche, su altri punti del cadavere non troviamo il Dna di Bossetti, troviamo altri Dna…

Rimangono solo quegli strani e sorprendenti nanogrammi, orfanelli sopravvissuti, monchi e dimidiati sul versante mitocondriale, abbandonati all’aperto per mesi all’addiaccio in un campo dove circolano pusher, corrono runner, location di addestramento per cani, per incontri a pagamento... Nanogrammi su una macchietta rimasti per mesi freschi come una rosa.

antrag ha detto...

Perché nelle carte, nelle motivazioni non si trovano queste "acute" controdeduzioni di Chiara?

perché "il furgone che gli esami del RIS ci hanno detto, come era ovvio, essere pieno zeppo di peli di Bossetti e di altri."

Continuo io Chiara non ti preoccupare, ti vengo in soccorso:

Quella sera si era depilato per fare più colpo sulla vittima.

Cara Chiara il processo sugli untori, quello di Piazza, fu condotto proprio con la tecnica che stai propugnando... ma quel processo risale a qualche secolo fa.






Gilberto ha detto...

Ma sì... andiamo in soccorso dei colpevolisti. Vuoi vedere che Bossetti all'incontro con Yara non solo si è presentato depilato, ma indossando una di quelle tute bianche dei Ris che l'hanno isolato completamente dalla vittima, salvo incidentalmente una microscopica defaillance?

In termine tecnico nell'epistemologia scientifica viene definito 'stratagemma convenzionalistico' una mossa impiegata a protezione delle proprie argomentazioni e contro ogni possibile confutazione. E' la tecnica usata da alcuni colpevolisti che si sottraggono alla falsificazione postulando sempre nuove correzioni per tener fermo il loro postulato.

Vanna ha detto...

Ivana, trascrivo da te:

"...Gilberto ha scritto: […]Per motivi oscuri non si è voluto indagare in quel centro sportivo…

Vanna aveva scritto sotto un altro articolo: […]ma la palestra appartiene allo stato italiano eppure non fu indagata

Da dove avete tratto tali notizie? Avete partecipato alle udienze del processo?
Che attendibilità avete dato a tali informazioni e perché?
Scusate, ma avete letto, o no, le motivazioni della sentenza di primo grado?
Forse, non siete interessati a leggerle, perché, a priori, le ritenete inattendibili?..."

Ti rispondo:
e valuti prima di rispondere!
E se fosse?

Tu vuoi toglierci la libertà di ragionare con la nostra testa?
E come si sono narrati di sana pianta, telefoni che cadono, passeggiate notturne...per tessere fatti sconosciuti e non provati...

La palestra NON è stata chiusa!
O invece tu sai il contrario?
Y. andava lì e da lì non è tornata!
A te risulta il contrario?
Ti risulta che i giornalisti provarono ad interrogare le amichette e le famigliole e fu chiesto il silenzio stampa?

Perché le Misseri stanno dentro?
Perché lì andava Sarah.
Potrebbe nel tragitto essere salita su un'altra macchina?
Certo che sì, si è indagato un sogno e le Misseri stanno dentro.
Quanta facilità nel giudicare superficialmente!
Quando fa comodo!

Doveva essere chiusa la palestra a cercare le tracce.
Anche la palestra aveva un furgone bianco.

Quel giorno non è stata sfiorata dalla Brena e portava un giubbotto pulito di lavanderia della cugina.
E quel dna era fresco e vischioso e intero: non è servito a nulla!

Da questi semplici dati NON è necessario partecipare alle udienze, ci sei stata tu? Te ne siamo grati anche di aver letto e di riportare.

Mi ricordo che Roberta Altea che qui scriveva, c'è stata e la pensava in modo diametralmente opposto da quello che voi tre portate avanti.

Nonostante i tuoi aggiornamenti di pedissequa insistenza, mi sembra che non ottieni l'ascolto ai suggerimenti, che vorresti per l'attenzione che poni a difendere quella condanna.
Come mai?
I suggerimenti e la pazienza che alcuni hanno con te vertono proprio sulla insistenza ad affermare quanto riportano quelli che stavano in tribunale, il cui prodotto finale ha portato ad una condanna iniqua per tre generazioni e per quelle successive.

Se vuoi capire o no che quella traccia dimezzata SENZA altre prove poteva portare tuttalpiù a 10 anni di galera non ad un ergastolo e ad un processo mediatico vergognoso su tre famiglie.

E questo procedere, funzionale a creare l'atmosfera assassina, è stato gestito con tante chiacchiere e fumo, niente arrosto poiché prove non ce ne sono state.

Vanna ha detto...

Chiedo scusa, ci sono vistosi errori diffusi.

Rileggendo: ho sbagliato: ma che non 10 anni, lo dovevano far uscire subito!

Magica a te cadono le braccia,
a me crescono le palle.

Wolf ha detto...

Quarto Grado del 12 febbraio dal min. 01:20:34

Capra : una cosa che oggi è passata sotto totale silenzio. Cioè una provetta di dna, tre le due più importanti, ha un quantitativo oggi, di dna pari a 1, dopo 3 mesi ha un quantitativo di dna pari a 5.
Cioè io non riesco a capire com’ è possibile che si passi da 2 nanogrammi/microlitro a 12,7 nanogrammi/microlitro.


Ricordate?

Wolf ha detto...

Poi

DNA di Y degradato
DNA di B ottima qualità


https://www.facebook.com/alex.velis.58/videos/1187329207950333/

Wolf ha detto...

Ma è chiaro che qualcuno ha imbrogliato per far condannare il muratore.

Gilberto ha detto...

A Wolf intervento delle 20:22

Spero di non dire inesattezze. Biologo mi correggerà
Se la provetta non è a tenuta stagna c'è il rischio della contaminazione del campione. Credo che qualunque contenitore abbia una data di scadenza in ragione della temperatura e della durata del test.

antrag ha detto...

Capra : una cosa che oggi è passata sotto totale silenzio. Cioè una provetta di dna, tre le due più importanti, ha un quantitativo oggi, di dna pari a 1, dopo 3 mesi ha un quantitativo di dna pari a 5.
Cioè io non riesco a capire com’ è possibile che si passi da 2 nanogrammi/microlitro a 12,7 nanogrammi/microlitro.


Perché Capra avrebbe dovuto scrivere una relazione, come perorano Ivana, gugly e forse Chiara?

Per ribadire il principio di Lavoisier sulla conservazione della massa durante una reazione chimica ed estenderlo in assenza di reazione chimica. Così sarebbe passato per un pazzo perdigiorno?

Ha fatto bene a non scrivere nulla, si sarebbe invischiato inutilmente.

Anonimo ha detto...

@Chiara
Si depilava totalmente e quindi non lasciava peli? Ma per favore.... non è obbligatorio intervenire su ogni singolo post. E nemmeno rendersi ridicoli. Ha risposto biologa da par suo, quindi glissons.

@Biologo
Ci manca solo che per giustificare la presenza di formazioni pilifere di estranei e l'assenza di quelle di Bossetti sul corpo della vittima ci raccontino che il corpo del muratore produce formazioni pilifere più "volatili" rispetto a quelle di tutti gli altri esseri umani...
E' un'idea che non mi sento di escludere. D'altra parte ha pure il DNA che evapora selettivamente.

Haddock

Vanna ha detto...

" Wolf ha detto...
Ma è chiaro che qualcuno ha imbrogliato per far condannare il muratore.

10 giugno 2018 21:15:00 CEST"

Concordo: c'era tale urgenza di trovare un capro espiatorio che si è costruito di sana pianta.

Chiara ha detto...

E non potevano costruire su un muratore pregiudicato, solo, magari solo strano....no, complicarsi la vita con uno che rischiava di avere un alibi familiare e aveva una vita regolare... complottisti scemi proprio.... hanno messo in campo risorse inaudite tranne l'unica gratis, la logica. Oppure dici che l'avessero già individuato come massimamente sospetto e "solo" cucitagoi addosso quella prova (malamente peraltro a quanto si dice....fantozziano se non fosse un dramma)

antrag ha detto...

Complottismo ... complottismo ... complottismo ...

Molte volte gli esiti che i miopi accreditano ad un complotto vero e proprio (non c'è logica, si poteva scegliere) sono invece frutto di una mentalità, di una casta che cerca di difendere il proprio prestigio, di andazzi, di firme apposte senza chiedersene il significato o le conseguenze, di credenze che le istituzioni possano funzionare senza l'apporto costruttivo di ciascuno etc. etc.
Lasciare che tutte queste cose fluiscano senza opporvisi è anche un complotto, senza stanze né riunioni segrete...

Gilberto ha detto...

Chiara
Il dubbio è all'origine di ogni conoscenza vera. E tu anche se fai di tutto per porre mille resistenze (al dubbio) cominci ad averne (di dubbi). Lasciati andare a quel normale processo della nostra mente che d'improvviso ci rende palese qualcosa che solo un attimo prima ci sembrava indiscutibilmente certo. Per poter accettare un cambiamento radicale di prospettiva occorre spogliarsi da tutti i paludamenti (anche quelli professionali) che possono oscurare le nostre intuizioni. Solo così possiamo vedere senza pregiudizi quello che all'improvviso ci appare in tutta la sua evidenza: che il re è nudo

Guglielma Vaccaro ha detto...

Il re sarà nudo ma Gilberto è ossessivo.

Gilberto ha detto...

Lo so Guglielma, cominci a sospettare... a capire che il carpentiere potrebbe essere del tutto innocente. E un po' ti brucia.

Guglielma Vaccaro ha detto...

Io comincio a sospettare che uno che non si espone nella vita reale non è sicuro delle proprie idee e proietta sugli altri le proprie insicurezze.

antrag ha detto...

Insistente signora Vaccaro,
quali elementi lei presuppone di possedere per dire che una persona non si esponga o si esponga per le sue idee, che potrebbero riguardare anche altro e non solo il caso a tema in questo blog.

Le sue ricorrenti osservazioni, di senso per ora sconosciuto, ma forsennatamente ripetitive non crede che non portino alcun contributo allo scambio di idee che si compie qui su un fatto di cronaca giudiziaria che continua a scuotere l'opinione pubblica?

Il suo acume non le consente di pensare che possano esistere mille altri mestieri e professioni diversi dal suo?

Oppure lei ritiene che un'opinione non seguita da un'iniziativa perda completamente di valore.

Ha mai visto Giuseppe Mazzini salire su una barricata, Camillo Benso conte di Cavour morire di fucilazione o Einstein diventare direttore operativo di un laboratorio di ricerca sperimentale?

Le consiglio di ripassarsi la Storia dei Grandi così, ne sono sicuro, che le sue richieste monocorde si diraderanno nel tempo fino a scomparire.

Biologo ha detto...

@Chiara

-scrive: complottisti scemi proprio.... hanno messo in campo risorse inaudite tranne l'unica gratis, la logica.

Per favore, il complottismo lasciamolo a chi si occupa di roba tipo rapimenti alieni, alimentazione pranica, marketing piramidale e cure mediche a suon di bestemmie macrobiotiche...

Invece, usiamo per davvero la logica.

Ci raccontano che il filmato Polynt in cui si vede più chiaramente quello che l'accusa ritiene essere il furgone di Bossetti è stato consegnato spontaneamente da personale dell'azienda soltanto due mesi dopo la scomparsa, il 4 febbraio 2011.

Ma nei filmati dei servizi giornalistici del novembre 2010 si vedevano decine di appartenenti alle forze dell'ordine e volontari percorrere o stazionare in via Caduti e Dispersi dell'Aeronautica, davanti, sottolineo, letteralmente davanti alle telecamere Polynt.

Dobbiamo davvero pensare che si trattava di una gran massa di imbecilli incapaci di notare le due telecamere fondamentali? Non credo proprio.

Allora di certo qualcuno è andato a verificare alla Polynt se potevano esserci filmati di sorveglianza di quelle telecamere. A quel punto le possibilità erano due:

a) i filmati c'erano e qualcuno li ha visionati prima della data ufficiale
b) i filmati non c'erano

Se i filmati erano presenti e sono stati visionati subito ma non acquisiti ne consegue in maniera piuttosto scontata che c'è qualcosa di losco nella vicenda.

Ma crediamo alla buonafede degli operatori delle forze dell'ordine che sono andati a controllare in Polynt e prendiamo per buona la seconda ipotesi, ovvero che i filmati effettivamente non fossero presenti.

Perché non c'erano? Ma, soprattutto, come hanno fatto poi quelli della Polynt a tirarli fuori dopo 70 giorni?

E' chiaro che o i filmati c'erano e per qualche motivo non sono stati mostrati alle forze dell'ordine fino a due mesi dopo oppure qualcuno che sa come tirar fuori i filmati dagli hard disk è stato capace di estrarli a febbraio 2011.

In entrambi i casi però un fatto è certo: sicuramente dal 4 febbraio 2011 il video con il furgone che si attribuisce a Bossetti era a disposizione degli occhi degli inquirenti.

E se vedo un furgone come quello in un filmato di quanto tempo ho bisogno per risalire al proprietario? La risposta ci è stata data a giugno 2014, quando in meno di una settimana dall'arresto gli inquirenti hanno mostrato anche il filmato con le slide relative all'identificazione del furgone, quelle con i dati dei furgoni simili.

Quindi se al 4 febbraio aggiungiamo 5 giorni o una settimana, più qualche altro giorno per "avvicinare" fisicamente Bossetti, quanto tempo rimane fino al 26 febbraio, giorno del ritrovamento del corpo? Circa 2 settimane. Che, guarda caso, secondo la letteratura scientifica corrisponde al limite massimo di tempo per ottenere un profilo da una traccia di DNA all'aperto...

Magari questo ragionamento sulla data del 4 febbraio è una semplice coincidenza, ma è la data stessa che prova senza alcun dubbio un fatto: un video che poteva consentire di identificare Bossetti ben prima delle ricerche sul DNA, anche ammettendo che non sia stato già visionato a novembre, era però sicuramente a disposizione degli inquirenti almeno due settimane prima del 26 febbraio, giorno del ritrovamento del corpo.

Gilberto ha detto...

Non ho capito che iniziativa dovrei prendere. Questo è uno spazio di discussione, è questa l'iniziativa. Tu piuttosto Guglielma che sei un avvocato potresti consigliare il pool difensivo di Bossetti, magari anche solo per suggerire di rimettersi alla clemenza della corte perché più vantaggioso e produttivo. Son sicuro che i tuoi di consigli non cadrebbero nel vuoto.

Ivana ha detto...

Per Vanna

Tu vuoi toglierci la libertà di ragionare con la nostra testa?

Stai scherzando? Avrei voluto soltanto la condivisione delle fonti informative e una collaborazione, in un confronto rispettoso della persona e delle idee altrui per la ricerca della verità.
Invece pare che si preferiscano ben altre modalità comunicative.
Ho sempre precisato quali siano le mie fonti d’informazione e ritengo inutile continuare a ripeterle, altri/e hanno preferito non rivelare le proprie.
Mi limito a dire che, nel caso tu volessi informazioni su quali indagini siano state effettuate nel centro sportivo e su che cosa sia stata sequestrata, potresti leggere le motivazioni di primo grado, che si trovano facilmente in “Bossettiade” di Luca Cheli.

Nonostante i tuoi aggiornamenti di pedissequa insistenza, mi sembra che non ottieni l'ascolto ai suggerimenti, che vorresti per l'attenzione che poni a difendere quella condanna.

Solo i miei ragionamenti sono di “pedissequa insistenza”? Come definiresti i tuoi?
Come avrei potuto porre attenzione a difendere la condanna quando ho continuato a ribadire che avrei assolto l’imputato sia in primo sia in secondo grado?
Avevo ribadito che non ho alcun “credo” da diffondere e che sono interessata esclusivamente a cercare almeno di avvicinarmi alla verità.
Voler capire e ascoltare rispettosamente tutte le campane, per tentare di risolvere i miei dubbi, non vuol certo dire che io abbia difeso la condanna di primo e di secondo grado (anzi, ho sostenuto che io avrei assolto!)
Temo che, ormai, sia quasi impossibile una comunicazione costruttiva inter nos.

Vanna ha detto...

Il complottismo è come il populismo.
Parole usate in modo accusatorio che incutono pre-giudizi stupidamente insani.
Di "ismi" si è asfaltata la storia dei luoghi comuni quando gli "ismi" sono stati interpretati a ciccio di broccolo.

Al contrario, non si vuole vedere che la storia è sempre stata un insieme di complotti chiamati anche accordi, patti, segreti o meno, per andare al potere o fare la guerra.

Ad ogni complotto se ne oppone un altro, perché i complotti sono fatti dagli uomini che si devono difendere.

In questo caso il Bossetti ha subito i complotti.
Perché:
intorno alla storia di Bossetti assassino si è ricamato un complotto di un notevole peso di pagine di carta scritte per ingabbiare il colpevole.

Di tutti i punti poco chiari, illogici, inesatti e non veritieri che si sono elencati in decine di migliaia di commenti in tutti questi anni, sono rimaste le "Parche" a filare, tessere, rompere il filo della vicenda (.. rompendo anche altro che via via si ricostruiva per rompersi di nuovo)
sempre tramite ripetizioni di pagine, non scritte da loro, ma da loro lette con gli occhiali della mente affumicati.

MAI hanno replicato a tutti i "nei" che hanno portato alla condanna.
MAI, continuano a riaffermare che tutto è scritto nel Sacro Libro della sentenza dai nuovi evangelisti investigativi interpretati non secondo la voce della coscienza individuale, ma secondo l'inchino ad un "vero" scientifico ( tutto da verificare se vero ) usato SOLO per condannare.

Il beneficio del dubbio non c'è stato: questa è la sola sicurezza di accusare per difendere la propria incapacità di ascoltare il dubbio come voce del cuore.
E se questo non è complotto è durezza di capire, sentire, costruire un nuovo modo di vedere e comunicare.




Vanna ha detto...

Scrivevamo in tandem:
dal tuo, la conclusione:
" Temo che, ormai, sia quasi impossibile una comunicazione costruttiva inter nos."

La comunicazione è sempre costruttiva, anche la nostra poiché tu riaffermi ogni volta quello che ritieni opportuno e consenti a me di riaffermare quello che io ritengo opportuno.

In questo dramma noi abbiamo il ruolo di riaffermare il nostro pensiero.

Con la differenza che tu esorti a leggere la sentenza per apprezzare il bene fatto che contiene, secondo te, io ti suggerisco a leggere il tuo cuore con autonomia di pensiero e di giudizio.

Pertanto, come tu non rispondi a tutti i dubbi che ti sono stati chiesti perché secondo te è inutile, i dubbi sono verità scritte che fai tue.

Io li mantengo vitali e come me altri che seguono lo stesso sentiero.

Quindi la nostra comunicazione è costruttiva per i nostri diversi punti di vista.
Va da sé che, per quanto riguarda gli innocentisti, essa è necessaria per
difendere Bossetti e tutti i cittadini italiani sia che si depilino sia che non lo facciano, che potrebbero incappare in strane situazioni e ritrovarsi depilati colpevoli anche se non lo sono.

Ecco a che punto si arriva!

Wolf ha detto...

Ci sarebbe anche da mettere in conto il fatto dell'accertamento tecnico dei PC di Bossetti.
La procura aveva disposto la perizia per il 15 ottobre 2014.
Quando i Ris di Roma in quella data hanno iniziato l'operazione, qualcuno aveva già frugato nei Pc qualche settimana dopo l'arresto di Bossetti avvenuto il 16 giugno.

Chi è stato?. Perchè?. Per eliminare tracce di trojan serviti ad HT per inserire da remoto chiavi di ricerca in tema pornografico?.

Sono troppe le stranezze e le irregolarità procedurali che hanno incastrato Bossetti.



antrag ha detto...

(anzi, ho sostenuto che io avrei assolto!)

@Ivana

Saresti in grado di trasformare la tua frase delle 18:10 di oggi tra parentesi in quest'altra?

(anzi, ho sostenuto che il tribunale lo avrebbe dovuto assolvere)

A seconda della tua risposta proseguirò.

Biologo ha detto...

Ultimo aggiornamento su personaggi, luoghi o istituzioni in qualche modo legati alla vicenda:

https://www.ecodibergamo.it/stories/bergamo-citta/corruzione-nel-carcere-di-bergamosei-arresti-ce-anche-lex-direttore_1281313_11/

Adesso a quanto pare il direttore del carcere dott. Porcino è agli arresti.


Ricapitoliamo, che cominciano ad essere parecchi:

- Il questore di Bergamo all'epoca della scomparsa di Yara è lo stesso funzionario che gestiva il noto "pentito" Scarantino:

https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/07/18/paolo-borsellino-i-misteri-sulla-strage-di-via-damelio-25-anni-dopo-dal-depistaggio-senza-colpevoli-allagenda-rossa/3733395/5/


- Il questore di Bergamo al momento dell'arresto di Bossetti è stato condannato ed è finito agli arresti per un intrallazzo di denari:

http://www.bergamosera.com/cms/2017/03/13/bergamo-lex-questore-condannato-a-un-anno-e-11-mesi/


- Il Procuratore Capo a cui si è pensato di affidare l'importante Procura di Brescia ha un figliolo dedito a rapine con mitra:

https://brescia.corriere.it/notizie/cronaca/18_febbraio_07/rapina-mitra-arrestato-figlio-procuratore-brescia-vado-ferie-stargli-vicino-73bdc7b6-0bdd-11e8-ac00-e73bcae47d08.shtml

e un altro figliolo che rifornisce di droga gli ultras della squadra calcistica di Bergamo:

https://brescia.corriere.it/notizie/cronaca/17_marzo_08/spaccio-droga-ultras-atalanta-indagato-figlio-procuratore-brescia-buonanno-2531dff6-03d7-11e7-9858-d74470e8bbec.shtml


- La compagnia dei Carabinieri di Bergamo è tra quelle interessate dall'inchiesta con il record di 49 militari intrallazzatori:

https://www.ilfattoquotidiano.it/2013/10/29/truffa-e-corruzione-49-indagati-a-bergamo-tra-loro-anche-21-carabinieri/759771/

che si poi è conclusa con 6 assoluzioni su 49 ma, soprattutto, con il comandante di Zogno che si è beccato 6 anni e mezzo:

http://www.leccoonline.com/articolo.php?idd=25103&origine=1

cioè la condanna del comandante della stessa compagnia che qualche tempo prima della scomparsa di Yara ha visto il suicidio in caserma del brigadiere "Pierluigi Gambirasio", trovato però non dai colleghi che erano con lui in caserma ma da una donna di passaggio che, casualmente, è l'ex compagna di un altro militare indagato a sua volta nell'intrallazzo di cui prima. Donna che, strano a dirsi, si è poi a sua volta suicidata...


- Quanto al ROS, il reparto che si è occupato delle "questioni" informatiche del Bossetti, pare che qualcosa di "poco" regolare con la collaborazione dell'Hacking Team forse l'ha organizzata anche prima del 2014 per altre vicende:

http://www.giustiziami.it/gm/quando-hacking-team-ros-e-aruba-dirottarono-il-traffico-del-web/


Sono andato a memoria stasera, potrebbe essermi sfuggito qualcuno.

Ovviamente potrebbe trattarsi di persone tutte innocenti, tutte vittime della giustizia, mica sono stati arrestati grazie ad una prova "granitica" come quella del DNA...

Ma ho pensato di riportare le notizie anche per evidenziare quanto è assurdo l'atteggiamento di chi ci chiede di fidarci dell'operato delle istituzioni a cui i personaggi descritti appartengono ma, allo stesso tempo, di non dubitare delle responsabilità di Bossetti, non tanto in base ai dati, ma solo in base al fatto che il suo avvocato non ha voluto rivelare o, più semplicemente, non ha voluto perder tempo a spiegare le ragioni di determinate scelte processuali.

Chiara ha detto...

Biologo 11 giugno 17:29...ecco questo è un argomento che ho sempre trovato interessante da utilizzare, anche narrativamente, come chiave di una certa linea difensiva. Ahimè non quella esplicata.

antrag ha detto...

@Biologo

tutte le notizie che hai riportato erano nelle carte processuali ?

Vanna ha detto...

Biologo, sei straordinario!
Come è uscita la notizia, ho pensato subito ai collegamenti, ma non ho approfondito.
Grazie a te per averlo fatto!

E ci chiediamo perché la difesa non ha affondato?
Se solo lo avesse fatto dove sarebbe andata a finire?

I dubbi anche sulla strana morte del Gambirasio, ma anche dell'indiana e del ragazzo del centro America, ce li ponemmo all'epoca.
Ci chiedemmo cosa c'era dietro quello che Saviano aveva detto e scritto con altri.
Ovvero: un mondo molto nascosto dietro una fiorente economia.

Lo stesso che aveva "accudito", seviziato, fatto ritrovare il corpo di Yara.
(Quei tagli netti sulle giunture sono firme: solo chi ha manualità a tagliare, conoscendo dove può farlo e su una tranquilla superficie piana e sotto una potente fonte di luce, le giunture elastiche necessarie per eseguire con grazia e controllo gli esercizi ginnici).

Ovviamente nulla fu considerato e tutto passò in cavalleria di fronte a quel capolavoro di sentenza riproposta due volte.

Potrebbe non essere una coincidenza che tale notizia esca ora, mentre la Cassazione va rileggendo il caso.
No, non è casuale.

antrag ha detto...

La mia delle 7:57 di oggi era una domanda ironica, per bollare la mentalità di chi, non addetto ai lavori, insiste "ingenuamente", ma nel farlo in qualche modo appoggia e dà credito alle motivazioni, a trovare nelle carte elementi risolutivi di verità.

Biologo sta facendo un'opera titanica di informazione e una serena attività interpretativa.
Che continui così.
Gli manifesto la mia gratitudine.

Bruno ha detto...

@Biologo mi unisco ad Antrag.

Guglielma Vaccaro ha detto...

Spetta che traccio un quadro.
Peridiocamente, diciamno una volta al mese, Migliorini scrive un articolo su Bossetti dove infila sempre gli stessi concetti: la paternità, indagine incosistente, ecc.ecc., il tutto fiorito di prosa leziosa ma di consistenza simile allo zucchero filato.
I primi post sono di complimenti, "bravissimo!" "Come al solito hai c'entrato il punto (quale poi non si è ancora capito)", poi arrivano i guastafeste come la sottoscritta e Chiara e la discussione si anima (per non dire si impenna); Gilberto ripete cocciuto le sue posizioni infilando come se non ci fosse un domani il mitico slogan "é opportuno rifare la paternità" alternato all'altro grande must ""dì la verità, ti sono venuti dei dubbi su Bossetti colpevole", ma guai a chiedergli da dove tragga tanta ostinazione e come mai non si esponga al di fuori del blog, si arrabbia, a volte insulta (ma con eleganza, of course) e invoca la tutela della propria sfera privata manco gli si fosse chiesto per chi vota (ma quello si capisce).
C'è poi Vanna che da ragione a prescindere un po' a tutti, basta che si difenda Bossetti (anche se i due interlocutori esprimono posizioni contrastanti), Ivana che chiede spiegazioni ma oramai è diventata reietta pure lei e allora giù offese; poi abbiamo i grandi protagonisti, ovvero Biologo che tenta di riportare razionalità nel discorso ma guai a confutare i suoi concetti, diventa un "bulletto del tastierino", e infine la new entry Antrag, vera perla per uscite, livore e assoluto sprezzo del ridicolo...non si può descrivere a parole, si può leggere e poi studiare il fenomeno,

Guest stars: Manlio Tummolo, altro maestro di arzigogoli e aria fritta e comparse di passaggio che ogni tanto parteggiano per l'una o l'altra parte.

La discussione dura un po' di giorni e centinaia di post difficili da leggere, fino a che non si decide di scrivere un altro articolo dove riprenderà il girotondo.

Questo è quanto succede sotto ogni articolo che parla di Bossetti

Guglielma Vaccaro ha detto...

"*centrato il punto" e "periodicamente,

antrag ha detto...

Signora Vaccaro!
Se le cose stessero realmente come lei dice, perché non si va a consolare sul blog che dirige, dove riceve complimenti solo da una persona che è omonima ad una frequentatrice di questo blog e condivide pienamente le sue iniziative e il suo modo di essere e di fare ?

La smetta di farsi male da sola costringendosi a leggerci!

Gilberto ha detto...

Nel girotondo hai dimenticato due protagonisti importanti, Guglielma e Chiara che invece fanno sempre osservazioni entrando nel corpo dell'articolo, sviscerandone l'inconsistenza con una disamina che ne mette analiticamente in discussione punto per punto le argomentazioni. O no?

Guglielma Vaccaro ha detto...

ecco il ripetersi del fenomeno antrag, conferma della mia teoria....
tesoro, puoi anche saltare i miei interventi, mica te lo ha prescritto il dottore di rispondermi...
A differenza di qualcun altro non vivo per ricevere complimenti da quanto scrivo e sul mio blog pubblico quando ho davvero qualcosa da dire, o preferireste che sfottessi da lì in modo da poter dire " guarda, non ha manco il coraggio di dire le cose in faccia"? Vi piacerebbe così, vero? Invece no,scrivo direttamente alle persone a cui mi rivolgo.
Ma poi perchè prendersela tanto, è un pezzo di costume, dai :P
Troppa seriosità qui dentro.

Biologo ha detto...

Nel mio messaggio di ieri "11 giugno 2018 23:24:00" avevo anticipato la possibilità di aver dimenticato qualcosa, la sera si può essere piuttosto stanchi...

Eh si che avevo dimenticato qualcosa di importante! Avevo dimenticato la Procura di Bergamo!

Avevo dimenticato dei tre magistrati che andarono al pranzo della Lopav:

http://www.liberoquotidiano.it/resizer/610/-1/true/cut1365536434734.jpg--.jpg

e, proprio perché a quella festa non ci si voleva far mancare altri invitati di rilievo, erano presenti anche un ispettore di polizia della Procura e, guarda caso, il dott. Porcino:

http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/1220125/Le-toghe-a-tavola-fanno-festa--coi-boss-del-narcotraffico.html

Può capitare di finire ad un pranzo organizzato da personaggi particolari, ma è singolare che 3 magistrati e il direttore di un carcere finiscano al pranzo organizzato dai figli del più grande trafficante internazionale di droga del Nord Italia, un personaggio che gli affari di cocaina li misurava in tonnellate (tonnellate!) e con un mandato di cattura internazionale della DDA. Un personaggio la cui fuga per darsi alla latitanza ha comportato l'uccisione di un poliziotto:

https://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/trafficante-della-droga-rimpatriatodi-brembate-scontera-26-anni-di-carcere_1134834_11/

E chi erano i 3 magistrati a tavola? Il giornalista ci dice Carmen Pugliese, Angelo Tibaldi, e Mario Conte.

Caspita! Quel dott. Mario Conte (nel frattempo deceduto) che chi ha buona memoria può ricordare assolto dopo anni di problemi giudiziari perchè coinvolto in una strana vicenda. Una vittima della giustizia anche lui!

E qual era la vicenda che tormentò per anni il dott. Conte?
Quella che lo vide coinvolto con il comandante del ROS generale Giampaolo Ganzer, ufficiale che in primo grado fu condannato a ben 14 anni di reclusione per incredibili vicende di narcotraffico:

https://www.corriere.it/cronache/10_dicembre_27/ganzer-accordo-narcotrafficanti_90823d8e-11bf-11e0-8f66-00144f02aabc.shtml

14 anni per non essersi

"fatto scrupolo di accordarsi (...) con pericolosissimi trafficanti, ai quali ha dato la possibilità di vendere in Italia decine di chili di sostanze stupefacenti e ha loro garantito l'assoluta impunità"

tradendo

"per interesse personale, tutti i suoi doveri, e fra gli altri quello di rispettare e far rispettare le leggi dello Stato"

Ma poiché 14 anni per aver tradito lo Stato e l'Arma sono troppi, in secondo grado la pena è stata ridotta a 4 anni, cosa che, ovviamente, gli ha poi consentito di beneficiare della prescrizione...

Ma non divaghiamo...

Il 26 novembre 2010 c'era una partita di calcio a 5 nel centro sportivo di Yara. Giocava la Oriens "A" contro... la Lopav.

Ultima traccia telefonica di Yara, ore 18:55, il signor Luca Rosa, calciatore della Oriens "A", alle 19:30 circa arriva al centro sportivo e trova tutti gli altri calciatori già al bar:

http://www.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-85e44bbe-79d7-483a-9ee3-88b206a9ee35.html

Guglielma Vaccaro ha detto...

Ecco Gilberto con un altro dei suoi must, ovvero "non confutate mai i miei articoli nel merito"..., noi ci proviamo ma tu non rispondi alle domande che non ti piacciono!
Certo che non parlo di me ma se leggi bene ho parlato dei guastafeste che fanno impennare la discussione tanto che poi ci vuole un nuovo articolo sotto il quale ricominciare la solita solfa...

antrag ha detto...

Era un consiglio per lei, signora Vaccaro!
Io trovo i suoi commenti e quelli di qualche altra frequentatrice molto interessanti, certamente non per gli aspetti del caso giudiziario che qui si discute, bensì dal punto di vista della scrittura creativa e della fantasiosità sfrenata profuse.

Gilberto ha detto...

Guglielma
Ci sono cose più interessanti da leggere delle tue divagazioni sul nulla. L'ultimo post di Biologo ad esempio, davvero interessante, ma a te di sicuro quello non interessa...

Guglielma Vaccaro ha detto...

Vedi che ti diverti? E allora...
Nel frattempo Biologo tenta di riportare la discussione nel merito, peccato che lo faccia con elementi, ahimè, triti e ritriti...
la questione Lopav e frequentazioni equivoche è vecchia come il cucco, ma soprattutto, se non l'ha tirata fuori la difesa ufficiale che sa qualcosa più di noi un motivo ci sarà, e non credo sia quello che leggo ogni tanto del tipo "gli avvocati si guardano bene dal pestare i piedi per non avere grane"; altrimenti si sta dicendo che si lascia un innocente in galera per andare avanti nel lavoro, allora a che serve tutto il lavoro fatto sinora?

Guglielma Vaccaro ha detto...

Gilby si è alterato, ennesima conferma che lui ama solo i complimenti...

Gilberto ha detto...

Guglielma
Se quello che si scrive qui nel blog ti fa schifo, perché diavolo continui a frequentarlo? Da cosa sei attratta? Se il tuo giudizio è così stroncante su tutto e tutti cosa ti conduce ancora qui, forse vuoi riportarci sulla retta via, il tuo è un intento salvifico?

Il mi consiglio "non ti curar di lor (noi sventurati) ma guarda e passa"

Però voglio darti un'informazione personale per accontentare la tua curiosità su di me. Sono del sagittario, può bastare, però non chiedermi l'ascendente perché non lo so nemmeno io. Son sicuro che saprai da questa informazione sensibile trarre fuori una profilo in piena regola che manco a dirlo confermerà quel bel giudizio che hai espresso sul sottoscritto.

Guglielma Vaccaro ha detto...

Gilby continua ad essere arrabbiato e scrive la qualunque...sei uno scienziato e credi all'oroscopo?? Lo sai che in virtù della precessione in realtà siamo del segno successivo a quello del mese di nascita e tanti saluti ai caratteri che comunque chissene?

Gilberto ha detto...

No scusa Guglielma, ma tu non puoi sapere il mio mese di nascita e dunque col discorso della precessione ti stai tradendo... furbacchiona... Dai Gugly rilassati e lasciaci perdere, non siamo alla tua altezza, noblesse oblige...

Vanna ha detto...

Gentile signora Vaccaro, le dispiace così tanto che escano articoli sul caso Bossetti pieni di "complimenti" più o meno reciproci tra gli innocentisti che motivano ad ampio raggio?

Perché non replica direttamente, secondo le tappe che riportiamo noi: dubbio su dubbio.
E' facile e comodo inneggiare al ben fatto della condanna.

Ed è infantile fermarsi alle "risate", ai "complimenti", "divertimenti" che diventano altro, insulti chiari e sottesi con le paroline comiche che solo da parte di chi inneggia alla condanna si usano.

Nessuno di quelli che mettono in dubbio la colpevolezza di B., usano termini di allegria, anzi!

Allora, perché continuare questo dialogo con tale stile scadente e insipido.
Se lo scopo è quello che abbiamo capito, noi stiamo qui per difendere il nostro punto di vista che, ripeto, intende vedere l'innocenza e non la colpevolezza.

Se non vi aggrada non siete mica obbligate a criticare qui, eh già non è Gilberto "alterato" perchè " ama i complimenti", mi sembra, anzi, tale qualità si può rimandare al mittente.

Guglielma Vaccaro ha detto...

Gilberto, guarda che oramai il tuo modo di fare è stra prevedibile; perchè ogni tanto intervengo? Per osservare a che livello ci si può abbassare contando sul fatto che qui sul blog non c'è un confronto faccia a faccia e certi te compreso si abbassano a livelli imbarazzanti che nemmeno i bambini delle elementari-
Continuo sempre a chiedermi se nella vita reale ci sarebbe lo stesso sprezzo di offendere e postare teorie di cui non si vogliono svelare i fondamenti.

Dai, riprendete dai post di Biologo però anche qui rimane sempre la domanda di fondo: tante belle teorie, ma quante delle medesime sono state portate in tribunale?

Alle prossime.

Bruno ha detto...

@Gulielma dovresti dare i complimenti a Biologo per tutto il lavoro che ha svolto in nome della giustizia. Ti invito a visitare quanto è stato scritto tramite i link pubblicati da Biologo e cercare di commentarli. Uno per uno, cosi capiremo meglio. Grazie.

Tiziano ha detto...

Il pm Maria Cristina Rota ha chiesto l’archiviazione per lo scrittore Roberto Saviano, accusato di diffamazione per alcuni passaggi del suo ultimo libro «Zero zero zero» riguardanti Pasquale Claudio Locatelli, i figli Massimiliano e Patrizio e l’azienda Lopav di Ponte San Pietro che Patrizio aveva amministrato prima che finisse in fallimento.

Pasquale Locatelli, 61 anni, originario di Almenno San Bartolomeo, noto anche come «Mario di Madrid», è in carcere in Spagna con l’accusa di essere uno dei più grossi trafficanti di droga a livello internazionale. Nel suo libro, Saviano lo definisce come «l’archetipo del manager della coca».

Lo scrittore campano, tra le altre cose, pescando quanto scritto da alcune testate giornalistiche, aveva dato voce alle ipotesi che potesse esserci un collegamento tra la morte di Yara Gambirasio, la criminalità organizzata e la Lopav. In particolare, si accennava a legami tra la Lopav e Fulvio Gambirasio, il papà di Yara.

Saviano nella sua pubblicazione sostiene che Fulvio Gambirasio avrebbe testimoniato in un processo a Napoli contro Pasquale Claudio Locatelli, lasciando intendere che quest’ultimo aveva buoni motivi per attuare una ritorsione contro la famiglia Gambirasio. Il pm Rota nel corso delle indagini ha sentito il padre di Yara, il quale ha ribadito di non aver mai testimoniato in un processo contro Locatelli.

antrag ha detto...

Il pm Maria Cristina Rota ha chiesto l’archiviazione per lo scrittore Roberto Saviano, accusato di diffamazione per alcuni passaggi del suo ultimo libro «Zero zero zero»

Tiziano, accusato da chi?
Sarebbe interessante saperlo!

Biologo ha detto...

@Tiziano

-scrive: Il pm Rota nel corso delle indagini ha sentito il padre di Yara, il quale ha ribadito di non aver mai testimoniato in un processo contro Locatelli.

Che il padre di Yara non ha nulla a che fare con i processi contro il padre dei Locatelli è un fatto che considero già acclarato.

Il problema non è neanche che il padre della ragazza era presente alla stessa festa organizzata dall'azienda edile a cui hanno partecipato i magistrati. Si trattava di una semplice occasione sociale per persone che lavorano nel settore.

Se il geometra Gambirasio va alla festa della ditta che fa le pavimentazioni non c'è nulla di strano.
Se ci vanno tre Procuratori della Repubblica e il direttore del carcere non ci sarebbe nulla di strano se non si trattasse della ditta dei figli di uno dei trafficanti più importanti d'Italia...

Ma questo non vuol dire dover per forza trovare un collegamento tra i magistrati alla festa con la vicenda della scomparsa della figlia del geometra. Infatti il mio era, come ho anche scritto, solo un aggiornamento su personaggi, luoghi o istituzioni in qualche modo legati alla vicenda.

Ma bisogna anche tener conto del fatto che poi diversi cani hanno condotto al cantiere in cui lavorava la Lopav, che le forze dell'ordine hanno deciso di intercettare i personaggi di quel cantiere (vicenda Fikri), che i Carabinieri hanno scavato e scandagliato al georadar con insistenza quel cantiere, che la squadra dei dipendenti Lopav si trovava a giocare nel centro sportivo da cui è scomparsa la ragazza proprio a pochi minuti dall'evento, che il capitano Mura nel settembre 2012 dichiarava di ritenere che la pista del cantiere "possa essere ancora valida":

https://bergamo.corriere.it/bergamo/notizie/cronaca/12_settembre_6/capitano-mura-carabinieri-yara-brembate-bergamo-2111712314673.shtml

Quindi l'errore del collegamento poi risultato inesistente tra Fulvio Gambirasio e il processo al narcotrafficante non può essere una scusa per liquidare in fretta tutti gli altri elementi relativi al cantiere come se si trattasse di sciocchezze altrettanto inesistenti.

Chiara ha detto...

Altro che circoli viziosi Gugly, mo siamo tornati al pranzo alla Lopav....mioddio ANNIANNIANNI sempre con gli stessi due concetti in croce...e giù post e giù commenti...ma praticamente sono solo due-tre, sempre gli stessi

Tiziano ha detto...

Biologo scrivi: "... che i Carabinieri hanno scavato e scandagliato al georadar con insistenza quel cantiere..". Se non ricordo male nel cantiere ci sarebbe dovuta essere una nuova ispezione, ma dopo qualche giorno non fu più necessaria in quanto venne ritrovato o fatto ritrovare il corpicino della povera Yara.

Biologo ha detto...

E voglio anche aggiungere che le telecamere Polynt di cui ho scritto nel commento datato "11 giugno 2018 17:29:00" si trovano lungo la parte iniziale del percorso dei cani, cioè sulla strada che immette alla rotonda da cui parte quella via Lesina che conduceva al cantiere in cui lavorava la Lopav.

Quindi viene ancor di più da domandarsi se è davvero possibile che nessuno, con tutta questa attenzione su quel tratto di strada della perimetrale del centro sportivo, si fosse preoccupato seriamente di controllare lo stato delle registrazioni Polynt.

La questione diventa ancora più sospetta se si legge con attenzione questo articolo dell'8 dicembre 2010:

https://www.avvenire.it/attualita/pagine/yara-indagini-video_201012080912261870000

in cui è scritto

Tre cani specializzati nella ricerca "molecolare", confermano che "l’odore di Yara", dall’uscita laterale del centro sportivo conduce al gigantesco cantiere del nuovo centro commerciale di Mapello, un comune confinante. Lì la ragazzina non c’è arrivata a piedi. Le telecamere di sorveglianza di alcune aziende hanno registrato solo il passaggio di automezzi, nessun pedone. Yara avrebbe potuto essere in una di quelle auto, ma a causa del buio, del nevischio e della nebbia, i numeri di targa dei veicoli non sono ben visibili.

Il giornalista, già l'8 dicembre 2010, sta chiaramente parlando di filmati di telecamere relativi al tratto di strada che partendo da via Caduti e Dispersi dell'Aeronautica porta al cantiere di Mapello. Di quali telecamere si tratta visto che ufficialmente le uniche immagini di quel tratto di strada sarebbero comparse, in modo alquanto strano, solo il 4 febbraio?

Questa, probabilmente, è un'altra delle cose che non sapremo mai...

Biologo ha detto...

@Tiziano

-scrive: Se non ricordo male nel cantiere ci sarebbe dovuta essere una nuova ispezione, ma dopo qualche giorno non fu più necessaria in quanto venne ritrovato o fatto ritrovare il corpicino della povera Yara.

Ciò di cui parli potrebbe anche essere solo un'altra coincidenza, ma è assolutamente vera.

Il corpo viene ritrovato esattamente il giorno in cui la Procura affida un incarico ad un archeologo forense del Labanof per effettuare degli scavi al cantiere.

Andate a pagina 27 delle motivazioni del primo grado, nelle note, nota 36:

[...] archeologo forense Salsarola Dominic, anche lui autore di un sopralluogo nel cantiere e il 26.2.2011 incaricato di eseguire accertamenti volti a ricercare il corpo di Yara all'interno del cantiere, in concreto mai eseguiti perché lo stesso del giorno del conferimento dell'incarico era rinvenuto il cadavere nel campo di Chignolo d'Isola.

E' bene notare che l'archeologo forense aveva effettuato un sopralluogo preventivo quindi, probabilmente, qualcuno già poteva avere un'idea di dove sarebbe andato a scavare dopo aver ricevuto ufficialmente l'incarico che poi è, di fatto, arrivato proprio quel tragico 26 febbraio.

Luca Cheli ha detto...

Già una di quelle cose tenute fuori dall'aula ...

A proposito delle cose che si dicono qui ma che non sono entrate nel processo: di molte si parla qui proprio perché nel processo non le si è volute far entrare.
Alcune le avranno omesse gli avvocati di Bossetti per strategie loro che possono essere più o meno condivisibili, ma altre sono state tenute scrupolosamente fuori dai giudici, tipo le mail di HT, ritenute "non pertinenti" nello stesso processo in cui si era data lettura in aula della lettera del Busatta (compagno di cella di Bossetti), questa sì, evidentemente, ritenuta pertinente.

Quando i giudici ti negano di introdurre temi scomodi nell'aula cosa puoi fare? Discuterli e propagandarli fuori e questo la difesa l'ha fatto, tra mille critiche proprio di chi dice che si sono dette fuori dall'aula cose che non si sono dette in aula ... alquanto ovvio se ti censurano dentro l'aula!

Anzi io avrei preferito se fosse stato fatto MOLTO più casino fuori dall'aula, ma alla fine gli avvocati, per quanto originali, sono sempre avvocati e la vera e propria sovversione del sistema non ce l'hanno nel sangue :-)

Oddio, qualcuno negli anni 70 magari, ma erano altri tempi.

antrag ha detto...

Chiara visionaria!
Parla con Gugly che non c'è.
Poverine, comincio a preoccuparmi!

Biologo ha detto...

@Luca Cheli

-scrive: tenute scrupolosamente fuori dai giudici, tipo le mail di HT

Oltre alle email, all'udienza del 15 aprile 2016 la difesa aveva chiesto di sentire l'amministratore dell'azienda Vincenzetti (pag. 14 delle motivazioni di primo grado). Richiesta rifiutata.

Le email sono state tenute fuori dal processo perchè di origine non verificabile.

Ma è ovvio che l'a.d. Vincenzetti, invece, è stato tenuto fuori dal processo per una ragione molto più sottile: si sono accorti che mancavano ancora 2 mesi alla scadenza del tempo massimo utile per chiedere al gestore i tabulati che avrebbero consentito di verificare che effettivamente il personaggio del ROS aveva telefonato ad HT srl subito dopo l'arresto di Bossetti.

Se una volta in aula l'a.d. di HT avesse negato quanto fino ad allora avevano riportato i giornali, la difesa avrebbe ancora avuto tempo per chiedere di acquisire i dati dal gestore telefonico per verificare. E tale passo avrebbe potuto farlo persino di ufficio il giudice stesso. A quel punto, se fosse stata negata una verifica con i tabulati, il giudice si sarebbe ritrovato nella complicata situazione di dover motivare la decisione di non verificare le affermazioni dell'a.d....

Ivana ha detto...

Per Vanna
La comunicazione è sempre costruttiva, anche la nostra poiché tu riaffermi ogni volta quello che ritieni opportuno e consenti a me di riaffermare quello che io ritengo opportuno.

Quale effettiva comunicazione ci può essere quando ciò che ho già detto e ribadito non viene letto aut viene travisato?

In questo dramma noi abbiamo il ruolo di riaffermare il nostro pensiero.
Con la differenza che tu esorti a leggere la sentenza per apprezzare il bene fatto che contiene, secondo te, io ti suggerisco a leggere il tuo cuore con autonomia di pensiero e di giudizio.


Quale esortazione avrei fatto? A me sembra soltanto che tu mi attribuisca ciò che non ho detto.

Nei vari messaggi, da me inseriti in questo blog, avevo evidenziato i miei dubbi sui punti per me non chiari e avevo espresso il mio punto di vista riguardo alla necessità della perizia; avevo sottolineato anche la mia perplessità sulla mancata produzione di una determinata documentazione tecnica.
Leggo le fonti a mia disposizione con occhio che vuole essere obiettivo evitando di cercare soltanto ciò che possa confermare la mia tendenza innocentista e mi dissocio sempre da qualsiasi estremismo, perché ritengo possa sfociare in vero e proprio incitamento alla violenza (e io sono contraria a qualsiasi forma di violenza).

Pertanto, come tu non rispondi a tutti i dubbi che ti sono stati chiesti perché secondo te è inutile, i dubbi sono verità scritte che fai tue.
Io li mantengo vitali e come me altri che seguono lo stesso sentiero.


Quali dubbi sarebbero verità scritte che farei mie?



Quindi la nostra comunicazione è costruttiva per i nostri diversi punti di vista.
Va da sé che, per quanto riguarda gli innocentisti, essa è necessaria per
difendere Bossetti e tutti i cittadini italiani sia che si depilino sia che non lo facciano, che potrebbero incappare in strane situazioni e ritrovarsi depilati colpevoli anche se non lo sono.


Penso che tu e io siamo su due piani diversi: io sono tendenzialmente innocentista e sto ancora cercando la verità e potrei continuare a rimanere nei miei dubbi che coinvolgono almeno due direzioni; tu sei innocentista e hai già una tua verità, quindi dentro di te trovano spazio esclusivamente i dubbi che viaggiano in un’unica ben precisa direzione.

Il tuo messaggio dell’11 giugno 2018 18:27:00 mi ha fatto ricordare come una realtà possa facilmente essere deformata, quando la si guardi e la si voglia giudicare da un punto di vista non obiettivo.

Chiara ha detto...

Luca Cheli, sbagli, prima si fanno le indagini difensive e si costruisce una qualcosa da portare a processo, che non è fatto per nuove indagini ma per condannare o assolvere una persona specifica. Poi se ti ignorano MAGARI fai cagnara. Ma non in TV con quei toni da bimbominkia scappato di casa

Chiara ha detto...

Idem per biologo: vicenzetti lo senti in indagini difensive e presenti i verbali. Non parlate se non conoscete il mestiere, era ovvio che tutte quelle richieste fatte così non sarebbero state ammesse. Comodo poi gridare al complotto facendola a bere a voi che non cercate altro! Abbiate anche voi un po'di umiltà ogni tanto, che non vi farebbe male, fidatevi un minimo di chi ne capisce

Guglielma Vaccaro ha detto...

Aspetta, ti risponderanno che la difesa non ha gli stessi mezzo della Procura per svolgere le indagini difensive...gente, vi informo che si tratta di convocare persone da interrogare nello studio dell'avvocato per costruire un verbale da portare in dibattimento.

Biologo ha detto...

@Chiara

-scrive: MAGARI fai cagnara. Ma non in TV con quei toni da bimbominkia scappato di casa

-scrive: vicenzetti lo senti in indagini difensive e presenti i verbali. Non parlate se non conoscete il mestiere [...] fidatevi un minimo di chi ne capisce

Mi sa che questo invito a fidarsi di chi è del mestiere e ne capisce dovresti rivolgerlo un po' a te stessa.

Cose come il dare del "bimbominkia scappato di casa" ad un tuo collega, affermazione che costituisce una palese violazione del codice del tuo ordine professionale, e l'idea di sentire in indagini difensive Vincenzetti, idea che dimostra una scarsa comprensione dell'art. 391 bis c.p.p., non depongono troppo a tuo favore...

Che poi anche l'avv. Vaccaro si associ in questa tua dimostrazione di scarsa comprensione del suddetto articolo del c.p.p. in questione non mi sorprende. Il personaggio è ormai noto per le numerose cantonate che mette nero su bianco ogni volta che tenta di parlare di questo caso.

Guglielma Vaccaro ha detto...

Sarà... visto che tu sai tutto e noi niente aspetto di vederti ufficialmente associato al collegio difensivo anzi, chissà come mai il povero Bossetti non ti ha scoperto prima, magari adesso sarebbe fuori con tante scuse, invece ha trovato chi non ha valorizzato la sua linea difensiva come fai tu.
Beh, non è mai troppo tardi! Ragazzi, a breve Biologo a Quarto Grado e Telelombardia! Tra poco Bossetti Libero senza quei noiosoni di avvocati! Viva Biologo!

Anonimo ha detto...

@Biologo 12 giugno 2018 21:15:00 CEST

Le email sono state tenute fuori dal processo perchè di origine non verificabile è molto ironico, se si pensa che il DNA ci è stato tenuto dentro a forza nonostante la sua origine non verificabile ...

Haddock

Guglielma Vaccaro ha detto...

Ma che ci fare ancora qui sul blog? Sapete tutto, correte ad aiutare ed a liberare Bossetti, è così semplice stando a quanto si legge qui dentro.
Forza!

Chiara ha detto...

Ahahah..."Antrag"... quando si toccano certo tasti salti sempre ehehe... ;)

Guglielma Vaccaro ha detto...

Ma soprattutto continuando ad infilare teorie come se non ci fosse un domani siete voi ad offendere gli avvocati che tali teorie non le hanno utilizzate...quanto ai toni, vale il prossimo processo sulla nota dichiarazione della P38, posto che uno dei legali ha insultato per anni mezzo mondo, ci sono decine e decine di screen e dichiarazioni a mezzo tv.

Chiara ha detto...

Novantimutidiapplausi a Gugly!

Luca Cheli ha detto...

Ecco appunto, il processo sulla "P38" dà tutta la dimensione della libertà e delle opzioni aperte in questo caso ed in tutto il suo contesto.

Una volta i processi si facevano a chi le usava le P38, adesso basta uno sfogo estemporaneo che non è diverso dal dire "andate a morire ammazzati" per finire sotto processo: non puoi dire niente, solo tacere.

E in un contesto del genere pensate che in qualunque modo, qualsiasi fosse la procedura adottata dallla difesa, le mail di HT o l'audizione dell'AD sarebbero mai state ammesse?

Anime belle, a farvi credito di innocenza.

Bossetti non lo libera nessuno, Bossetti può solo essere colpevole: in un certo senso noi o questi avvocati od altri avvocati siamo tutti uguali e tutti ugualmente impotenti, perché di fatto era già tutto scritto sin dall'inizio.

@biologo
non ti fare drammi per i tabulati telefonici: in ogni caso sarebbero andati accidentalmente perduti o altro.


Chiara ha detto...

L'avesse pensata così Paniz, Zornitta sarebbe al gabbio. Ma c'è chi non si crea alibi e scuse e se c'è da smascherare un complotto si dà da fare per quello. Invece così vale tutto e il contrario di tutto, come si conviene allo sciakimismo giudiziario di certi commentatori. De core s'intende <3

Guglielma Vaccaro ha detto...

È questo lo strano: appena vi si dice di mettere in pratica quello che dite da anni alzate le mani, però nel virtuale insistete con 123456 teorie e addirittura scrivete di sapere i nomi dei veri responsabili...la P38 una sciocchezza? Chissà se sarebbe piaciuto essere a chi difende il destinatario di tali strali, per non dimenticare i proiettili spediti alla Corte di primo grado...la verità è che l'auspicio sulla P38 è stato l'inizio, qualcuno ha avallato e non fermato l'ondata di odio che si è creata intorno al caso, la marcia indietro è arrivata solo quando si è visto il danno personale.

Guglielma Vaccaro ha detto...

Appena letto sui social: so come è andata e perché Bossetti, ma finché è la Procura di Bergamo che indaga ho altro da fare! Ma vi rendete conto delle assurdità che si scrivono??? Si lascia in carcere un preteso innocente per sfiducia? Al posto di Bossetti non sarei contenta di avere sostenitori del genere.

Chiara ha detto...

Ahahahahahahahahahahahahahahahaha strepitoso il commento che hai citato da Facebook :D ...e il pallone me lo porto via, non vogliamo aggiungerlo? Ahahah

antrag ha detto...

Ivana, Ivana, Ivana!
sei riemersa per rispondere a Vanna, senza aver colto il senso delle parole della grande Vanna.
Soliti arzigogoli, spaccature in quattro di capelli, panegirici personali, inneggiamenti tediosi al rispetto verso gli altri, sottolineature ossessive sul proprio punto di vista, indebiti riferimenti al concetto di verità ...

MA
MA
MA

per la mia domanda ancora nessuna risposta.

antrag ha detto...
(anzi, ho sostenuto che io avrei assolto!)

@Ivana

Saresti in grado di trasformare la tua frase delle 18:10 di oggi tra parentesi in quest'altra?

(anzi, ho sostenuto che il tribunale lo avrebbe dovuto assolvere)

A seconda della tua risposta proseguirò.
11 giugno 2018 22:22:00 CEST

Vanna ha detto...

" Chiara ha detto...
Altro che circoli viziosi Gugly, mo siamo tornati al pranzo alla Lopav....mioddio ANNIANNIANNI sempre con gli stessi due concetti in croce...e giù post e giù commenti...ma praticamente sono solo due-tre, sempre gli stessi

12 giugno 2018 18:55:00 CEST"

Mio Dio... ANNI E ANNI E ANNI e MIGLIAIA e MIGLIAIA e MIGLIAIA di post puntualizzanti, con qualità e precisione, non con slogan e frasi stupide, tutti i nodi irrisolti per una condanna che è l'emblema del nostro momento storico di un'Italia senza bussola morale.

Si ritorna al passato ricordando quel che c'è dietro?

Embè?

Smentite, se avete il coraggio.
E comunque chi professa, chi studia, chi è inserito in un preciso mondo di lavoro, chi vota, chi si aggiorna, chi SA leggere dovrebbe avere una marcia in più e mostrare maggiore dignità e la qualità della parola "cultura".

Questo gli innocentisti lo sanno fare perché credono alla vita ed hanno una visione morale della vita umana se continuano a difendere un "feroce" assassino siffatto che MAI è stato oggetto di interesse nel mondo dei trafficanti. E' stato un operaio autonomo con la fedina penale pulita, senza storie pregresse e sta dentro infamato.
Gli altri invece... si baipassano con ANNIANNIANNI!

Se questa è GIUSTIZIA e a voi sta bene, sono problemi vostri.

A noi NON sta bene e lo ricordiamo, lo riproponiamo perché abbiamo buona memoria e per mantenere l'"ondata" di bene intorno al caso.
L'"ondata di odio" non appartiene agli innocentisti che non usano siffatto linguaggio.

Guglielma Vaccaro ha detto...

Gli innocentisti stranamente non mettono in pratica quello che professano da anni, non basta scrivere migliaia di post sotto nick e poi offendersi se qualcuno ti chiede " sì ma in concreto cosa stai facendo per Bossetti?"
E' questo il vero dramma: c'è una ragazzina morta, un uomo in carcere, famiglie distrutte e qualcuno gioca ancora al piccolo detective, al piccolo giurista, al piccolo biologo e al complottista, forse non ha ancora capito o meglio, ci si rifuta di accettare che non si tratta di un gioco di ruolo da fare ogni tanto online ma di vicende che hanno cambiato i destini di molta gente.
Uscite dal virtuale, o avete paura? Io dico che avete il terrore di mettere in pratica tutto quello che dite perchè sapete che nel migliore dei casi non vi si filerebbe nessuno difesa compresa,nel peggiore passereste dei guai; qualcuno lo scrive papale papale: dopo la difesa del privato di Gilberto e la sfiducia in chi dovrebbe indagare i veri responsabili manca solo l pasta sul fuoco, la verità è che si paura di finire denunciati...ma se sapete la verità per liberare Bossetti, questa non dovrebbe essere sufficiente a proteggervi?

Luca Cheli ha detto...

Io oramai ho perso ogni fiducia nel sistema giudiziario italiano ed in ogni possibilità di porre rimedio ad errori giudiziari in casi in cui, come in quello Gambirasio, troppi interessi siano in gioco.

Sono personalmente convinto che viviamo in uno stato di ingiustizia permanente che chiaramente mi causa molta frustrazione e sì, certamente, pensieri anche molto più duri di quelli che girano su FB.

Più duri anche perché possiedo maggior coerenza logica di molti che, incautamente, esternano pubblicamente su FB.

Proprio perché viviamo in un paese dove non si può parlare senza rischiare denuncia perché ci sono leggi sulla diffamazione che risalgono agli anni 40, io tengo certi pensieri per me, ma continuo a pensarci.

Sarebbe molto meglio lasciare sfogare la gente apertamente e liberamente a parole, piuttosto che costringerla ad una clandestinità virtuale dalla quale non si sa cosa possa arrivare un domani.

Adesso mi prenderò una pausa da queste discussioni perché ho bisogno di un bel periodo di raffreddamento e di dare una calmata ai miei pensieri in stile anni 70.

Chi riesce a continuare senza arrabbiarsi troppo continui tranquillo sulla propria strada senza farsi intimorire o condizionare da provocatori di ogni tipo.

Saluti

Gilberto ha detto...

Insomma, questa risposta scomposta ed aggressiva dei troll mi conferma che quest'ultimo articolo deve aver parecchio irritato. Ho toccato i nervi scoperti di chi molto superficialmente aveva dato del caso in parola l'interpretazione fotocopia delle riviste nazional-popolari.

Gli attacchi dei trollatori, dopo anche i molti interventi di chi vuole approfondire senza pregiudizio, sono diventati sempre più banali e pretestuosi, nell'incapacità di argomentare. E' un chiaro segno di difficoltà, di stizza e di collera. Quando non si hanno più argomenti per ribattere ci si arrampica sugli specchi, si minaccia, si fa la voce grossa... si indulge a un atteggiamento puerile da interlocutori alla frutta. Coraggio trollini prima o poi ci sarà un altro articolo a dar pane per i vostri denti così affilati e le vostre gengive sanguinanti e irritate...

Ivana ha detto...

sei riemersa per rispondere a Vanna, senza aver colto il senso delle parole della grande Vanna.
Soliti arzigogoli, spaccature in quattro di capelli, panegirici personali, inneggiamenti tediosi al rispetto verso gli altri, sottolineature ossessive sul proprio punto di vista, indebiti riferimenti al concetto di verità ...


Ecco: giudichi i miei messaggi denigrandoli, senza mai entrare nel merito e pretendendo che si instauri, non un dialogo, ma un vero e proprio interrogatorio in cui ci sia un inquisitore (che a priori si ritiene detentore della verità!) e una imputata (rea di esprimere liberamente e rispettosamente il proprio punto di vista!). Pretendi che io debba ragionare secondo l’assioma “Bossetti innocente a prescindere!” altrimenti riceverò la pena di continuare a ricevere le tue offese (e arriveranno anche le minacce?) e, con un’arroganza spregiudicata, ti reputi superiore a chi non accetta tale assioma e doverosamente, rispetta la libertà di chi, invece, lo segue.
Io ho scelto di ponderare con attenzione ascoltando tutte le campane, cercando di risolvere i vari dubbi che nascono più cerco di approfondire. Non sai ancora che cosa sia il rispetto verso il pensiero e verso la persona altrui e ritieni tedioso che io insista sul rispetto verso sé stessi e verso gli altri.
Non ho parlato di “concetto” di verità e ho scritto, appunto “verità” (Bossetti è responsabile di quanto è stato accusato, o no?).
Finora, di certo Bossetti è da considerarsi innocente (la Cassazione non si è ancora pronunciata), e alla fine dell’iter processuale si arriverà a una verità processuale; a me, però, interessa cercare di capire la verità dei fatti e se riuscirò a risolvere i miei dubbi giungerò a una mia personale ININFLUENTE convinzione, altrimenti rimarrò nei miei altrettanto ININFLUENTI dubbi.

Guglielma Vaccaro ha detto...

Gilberto, ti fai dei film incredibili pur di non rispondere alle domande scomode...sì, il tuo articolo ha colpito tantissimo, adesso la vicenda Bossetti si ribalterà! Intanto qualcuno si ribalta dalle risate e si aspetta il tuo sit-in davanti alla Cassazione.

Guglielma Vaccaro ha detto...

Tanti giri di parole per dire "getto la spugna per non rischiare rogne"...hai ragione,dopo il secondo grado mi sa che hanno avuto seguito le denunce degli insultati, perché rischiare?

Guglielma Vaccaro ha detto...

Mi dicono che il post da me citato in cui si dice di sapere come è andata e come mai Bossetti è innocente sarebbe stato rimosso...

antrag ha detto...

@Ivana

Giri di parole. Soliti. Senza rispondere alla mia domanda.
Preferenza assoluta per continuare a coltivare i tuoi pregiudizi sulle persone.

Ho già "dichiarato" di non essere un innocentista oltre alla non spiccata simpatia, per quello che ho appreso dalla stampa, verso il condannato di questo caso giudiziario.

Ma condivido quasi totalmente le posizioni di Gilberto, Biologo, Luca Cheli (al quale dico di non mollare), Vanna, Bruno, Wolf e tanti altri, tutti pregni di spirito critico e costruttivo.

Ritengo ineffabili i veri motivi per cui Chiara e la Signora Vaccaro (appiattita sui comportamenti ripetitivi di gugly, che non si vede più) frequentino questo blog; l'alternativa sarebbe quella di ritenerle erinni a spasso per la rete.

Ti ho detto tante volte cosa penso di te, o Ivana, sottolineando l'ambiguità sottesa dai tuoi scritti, consapevolmente o inconsapevolmente è difficile a dirsi.
L'ultima domanda a cui non hai dato risposta era tesa proprio a dimostrarti la tua bilocazione in quanto ai giudizi che dai di volta in volta su questo caso giudiziario.





Guglielma Vaccaro ha detto...

antrag, se non ci fossi bisognerebbe inventarti...sei persino più divertente di Gilberto!!!!!!

Bruno ha detto...

Mi dispiace per Luca Cheli che si ritira, ho sempre letto con attenzione quanto scrive. Anche se ha ragione, ci vuole molta pazienza.

Ivana ha detto...

Ti ho detto tante volte cosa penso di te, o Ivana, sottolineando l'ambiguità sottesa dai tuoi scritti, consapevolmente o inconsapevolmente è difficile a dirsi.
L'ultima domanda a cui non hai dato risposta era tesa proprio a dimostrarti la tua bilocazione in quanto ai giudizi che dai di volta in volta su questo caso giudiziario.


Mai ti ho chiesto di dirmi che cosa pensi di me, ANZI ho sempre insistito affinché tu, rispettosamente, entrassi esclusivamente nel merito di quello che avevo scritto. Tu, invece, ti sei sempre limitato a giudicare denigrandomi.
Tante volte mi hai offesa in ogni modo possibile e mai hai rispettato ciò che gentilmente avevo chiesto. Ci sono finora tutti i nostri messaggi a testimoniare chi manca di coerenza, chi aggredisce, chi non rispetta, chi ricorre a risposte enigmatiche, chi pretende risposte (senza dimostrare alcuna disponibilità, anzi considerando tedioso ogni accenno all’importanza del rispetto), chi parla di “diritto grammaticale” senza fornire alcuna spiegazione in merito. (So che cos’è la “grammatica del diritto”, ma … che cos’è il “diritto grammaticale”? In quali specifici testi è trattato?)
Insomma, io dovrei rispondere a ogni tua richiesta, senza che tu abbia mai dimostrato una tua disponibilità a un dialogo costruttivo inter nos.
Vedi ciò che tu vuoi vedere, ma io dico esattamente ciò che penso, in modo consapevole, senza alcuna ambiguità e dico, appunto, quello che è il mio pensiero, non quello che gli altri pretenderebbero io dicessi. Seguo i miei percorsi, non mi appiattisco sul percorso tracciato da altri, ma so rispettarlo. Hai provato a chiedere a te stesso se tu sai rispettare chi non segue la strada dell’”innocenza a prescindere”?
Se tu non fossi un innocentista a prescindere, se tu avessi avuto almeno un dubbio sull’eventuale responsabilità dell’imputato, non avresti espresso giudizi denigratori sulla persona, sul pensiero (e non avresti usato modi e toni che definire irrispettosi è solo un eufemismo) con chi, come me, ha sempre manifestato dubbi almeno bidirezionali e, soprattutto non avresti continuato a citarmi in maniera quasi persecutoria, solo perché ho osato esprimere dubbi ANCHE verso quella direzione da te sempre trattata come sacra e inviolabile e da difendere anche a costo di ricorrere alle offese personali.

Vanna ha detto...

Gentile signora Vaccaro
Le rispondo SOLO perché NON si può tacere riguardo l’insensato modo di portare avanti un discorso senza ombra di buon senso, né di qualità argomentativa.
Riporto punto per punto:

“… Gli innocentisti stranamente non mettono in pratica quello che professano da anni, non basta scrivere migliaia di post sotto nick e poi offendersi se qualcuno ti chiede " sì ma in concreto cosa stai facendo per Bossetti?" “
Rispondo punto per punto:
1° Come fa lei, in base a quale metro di giudizio, a valutare quanto migliaia di post possano in concreto essere utili alla causa di Bossetti?
- Vede, proprio perché lei sta in questo luogo con discutibile metodo, dimostra concretamente la nostra utilità. -
Questo è un blog con regole proprie alle quali noi ci atteniamo.

“ E' questo il vero dramma: c'è una ragazzina morta, un uomo in carcere, famiglie distrutte e qualcuno gioca ancora al piccolo detective, al piccolo giurista, al piccolo biologo e al complottista, forse non ha ancora capito o meglio, ci si rifuta di accettare che non si tratta di un gioco di ruolo da fare ogni tanto online ma di vicende che hanno cambiato i destini di molta gente.”
2° Proprio perché è un dramma noi partecipiamo con i nostri pensieri, con il nostro entusiasmo, con la nostra sete di giustizia per difendere quell’uomo in carcere e i suoi figli.
E lo facciamo come ci è consentito, come possiamo, ma è certo che noi non giochiamo, termine improprio e limitato, noi partecipiamo e siamo solidali ed abbiamo capito bene che la faccenda è inserita in un gioco più grande che riaffermiamo ogni volta.
E lei lo sa bene per la qualità del nostro intervenire, che lei minimizza e squalifica ma non ci riesce, poiché chiunque legge può valutare la differenza.
E’ lei che non ha capito “ o meglio si rifiuta di accettare” che noi abbiamo capito bene che si sono cambiati i destini delle persone ad hoc, per questo lei è qui.

“Uscite dal virtuale, o avete paura? Io dico che avete il terrore di mettere in pratica tutto quello che dite perchè sapete che nel migliore dei casi non vi si filerebbe nessuno difesa compresa,nel peggiore passereste dei guai; qualcuno lo scrive papale papale: dopo la difesa del privato di Gilberto e la sfiducia in chi dovrebbe indagare i veri responsabili manca solo l pasta sul fuoco, la verità è che si paura di finire denunciati...ma se sapete la verità per liberare Bossetti, questa non dovrebbe essere sufficiente a proteggervi?”

3° Spesso lei ha ribadito questo principio: lei giudica la nostra partecipazione virtuale accusandoci di “paura”, quindi di vigliaccheria, di essere “filati” da qualcuno (che termine inappropriato), di “ passare dei guai” perché? Per difendere qualcuno ed esigere chiarezza?
“ Finire denunciati” da chi? Da lei per caso? E così lei minimizza, squalifica, prende in canzonella ciò che si scrive e che fa? Minaccia per caso?

4° “Sapere la verità su Bossetti ci proteggerebbe?
Questa frase è illuminante di come NON si vuole capire ciò che qui si scrive e per di più lo si travisa interpretandolo in modo distorto, volutamente distorto.
Vuoi capire o no che noi non abbiamo problemi a ritenerci protetti, non ci pensiamo neanche un po’, c’è gente qui che si firma tra l’altro, nel momento in cui non giudichiamo il B. facciamo nostre le frasi di Gesù “vai, e non peccare più”, “non guardare la trave nell’occhio dell’altro, ma guarda la tua” e dunque cosa temere? Quando si fa una cosa con il cuore la paura non c’è.

Biologo ha detto...

Continuo l'aggiornamento su contesto e personaggi.

Nell'articolo da Avvenire che ho linkato ieri è citato un importante funzionario che si è unito al coordinamento delle indagini nel dicembre 2010, il capo dello SCO dott. Gilberto Caldarozzi.

Qualche dettaglio in più a conferma della sua partecipazione:

http://milano.repubblica.it/cronaca/2010/12/09/news/yara_rafforzata_la_task_force_in_questura_continuiamo_a_ritenere_che_sia_viva-10007098/


Ebbene il personaggio in questione, secondo quanto riportato dai giornali, sarebbe un falsificatore di prove "certificato"... "certificato dalla Cassazione"...

https://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/dalla-diaz-alla-dia-vince-il-manganello/


Ho voluto dare un'occhiata alla sentenza di condanna che lo riguarda (Sentenza 6138 Anno 2014 Cass. Sez. Pen. 1) per vedere se per caso i giornalisti non avessero esagerato. Riporto un passaggio interessante che è piuttosto utile per farsi un'idea:

"[...] dirigente di polizia, tutore della legge e della legalità che si presta a comportamenti illegali di copertura poliziesca proprii dei peggiori regimi antidemocratici, in violazione di diritti fondamentali - di libertà, di tutela giudiziaria, della dignità della persona - riconosciuti in tutte le democrazie occidentali [...]"

antrag ha detto...

@Biologo
Capo SCO unito alle indagini nel 2010 e condannato (per altro) nel 2014 in via definitiva.
Belle date! In ogni caso...

@Ivana,
senza rinnegare quanto continuo ad affermare, ti ringrazio, ma solo per il tempo che dedichi a rispondermi, anche se non specificamente alle mie domande.
Qualcosa si muove.
Sei sulla strada giusta.


Wolf ha detto...

La signora Vaccaro non ha capito che chi porta argomenti e discute questo caso non è per giocare al detective, ma semplicemente perchè nessuno qui è fesso da bere tutto quello che ci ha propinato l'accusa tramite giornali e Tv.

A partire dal ripetuto rifiuto di scarcerazione in attesa di giudizio, motivato da un assurdo pericolo di reiterazione del reato.
Tralascio quello che stà nel mezzo ( furgone,telefono, solarium, computer, corna, DNA, depistaggi,vari ostacoli nel fornire documenti alla difesa e chi ne ha piu ne metta.
Per terminare con una altrettanto assurda ricostruzione del reato e relativa condanna.

Chi è convinto che quel Dna di ignoto1 sia la prova regina per condannare Bossetti, è un povero Fesso, come pure chi non si pone domande sulla corettezza di tutta l'indagine.

Come si è arrivati a condannare Bossetti si puo arrivare a condannare anche uno qualsiasi di noi, per come ogni cavolata assurda viene fatta passare per indizio o prova.

La finisca di rompere le palle, esponga invece perchè l'agire dell'accusa è tutto perfetto. Ci illustri i punti che contrastano con il suo punto di vista.

In caso contrario se ne vada ad aprire un Blog anti Volandocontrovento, se abbiamo voglia verremo a leggerla li.

antrag ha detto...

Se una persona dichiara di non lavorare nel campo giudiziario e di essere alla ricerca di nuovi fatti per formarsi una visione migliore del caso a tema nel blog, e dice anche che avrebbe assolto, di fatto tira, consapevolmente o inconsapevolmente, ai due presidenti dei tribunali coinvolti una volata formidabile, perché questi:
1) sono competenti in materie e attività giuridiche,
2) sono a conoscenza esattamente di tutti i fatti necessari per pronunciare due sentenze di condanna appiattite sulla tesi accusatoria.

Ivana, ora il mio dire ti apparirà più chiaro e la domanda dalla quale, per due o tre volte, hai svignato risulterà a tutti ragionevolissima.

Guglielma Vaccaro ha detto...

@wolf che classe! Saresti capace di ripetere quanto scritto live e con il tuo vero nome, magari davanti a tutti i poveri fessi e in generale spiegare a tutti dall'alto del tuo illuminato sapere come si può liberare il sig. Bossetti? Dai, si attendono tue.

Wolf ha detto...

@Guglielma

Il Signor Bossetti si puo liberare prelevando del Dna dagli slip repertati e confrontarlo con il Dna dello stesso.
Dagli slip, non da una provetta lievitata 5 volte.


Ma pensa un po :-), dicono che per individuare una persona basta il Dna nucleare e sono pienamente d'accordo pure io che non serve il mitocondriale.

Ma per cercare la madre di Ignoto1 hanno usato il mitocondriale trovato sugli slip assieme al nucleare di Ignoto1.
Avevano fatto il tampone a 500+ donne compresa la madre di Bossetti che risultava negativa.
Molto tempo dopo ed aver individuato un soggetto da incolpare, il Dna nucleare di Ignoto1 in provetta, aumenta inspiegabilmente di volume.
Il mitocondriale di Ignoto1 diventa quello di uno sconosciuto, sebbene quello di Bossetti non è mai esistito.
Allora pagando il prezzo di una brutta figura si inventa lo strategemma che per errore si era confrontato il mitocondriale delle 500 e + donne con quello della vittima.
Si ripete il confronto con il nuovo Dna del prescelto Bossetti e tutto coincide.
Guglielma, mi spieghi come ha fatto una provetta di Dna a quintuplicare di volume?.

Ricordo che la molgie di Bossetti, subito dopo l'arresto del marito aveva detto che al blocco per l'etilometro, Bossetti era già stato fermato anche diversi mesi prima del blocco ufficiale che conosciamo.

Quindi trai le conclusioni su come il Dna di Ignoto1 è diventato quello di Bossetti.

Per quanto riguarda il mio vero nome è Wolf, non sono italiano e non vivo nel Bel Paese. Questo si puo intuire da come mi esprimo in italiano :-)

Dall'alto del mio illuminato sapere, basandomi sui fatti che ho visto in questa faccenda posso affermare tutto ed il contrario di tutto.
Le cose fatte come si deve non lasciano spazio a fantasie, ma nel caso Bossetti, di fatto bene non c'è proprio nulla.
Se sbaglio spiegami tu dove e perchè.

Guglielma Vaccaro ha detto...

Caro Wolf, io lo dico ma stranamente nessuno mi ascolta, ci riprovo: saresti in grado di ribadire quanto appena affermato pubblicamente, col tuo vero nome e magari in un atto da consegnare alle autorità competenti? Così non serve a Bossetti.

Biologo ha detto...

Non raccogliete le provocazioni.

Ho appena parlato con vari miei contatti. Persone perbene, professionalmente molto qualificate e ben informate. L'argomento? L'avv. Vaccaro...

Vi ripeto, non raccogliete le provocazioni.

Guglielma Vaccaro ha detto...

Provocazione o paura? Dai ragazzi, vi sto chiedendo di mettere in pratica quanto dite da anni, per tutta risposta messaggio trasversale del tipo "stiamo raccogliendo informazioni su di te...e quando le avete raccolte?
C'è molta fifa, attenzione a scelte avventate.

Biologo ha detto...

@Guglielma Vaccaro

-scrive: per tutta risposta messaggio trasversale

Ma quale messaggio trasversale?

Vedi messaggi trasversali dove non ce ne sono affatto. Come quella volta che hai scambiato un ragionamento sulla collocazione dei luoghi rispetto a Mapello per un tentativo di indicare casa tua... Un'altra interpretazione ridicola e priva di senso, anche questa volta...

Ivana ha detto...

Antrag, stai facendo confusione tra due percorsi distinti e separati: quello processuale, oggettivo, e una volta concluso influente, e quello mio individuale, soggettivo e ininfluente. Io avrei assolto, ovviamente sulla base delle informazioni da me raccolte che non hanno chiarito i miei dubbi (e penso di averlo precisato in uno dei miei messaggi), mentre i giudici sono giunti a condannare sulla base di ben altre fonti, della propria competenza e di tutti gli elementi emersi dalle udienze e dagli atti. Hanno commesso un errore? Spetta alla difesa dimostrarlo.

Guglielma Vaccaro ha detto...

Sì va bene, sarà come dici tu: ad ogni buon conto li ho salvati tutti per esaminarli con calma, nel frattempo cerca di non perdere le staffe, sembri parecchio alterato...
Tu sai tutto e io niente, aspettiamo sempre la tua rivelazione in grande stile! Ah no, è una provocazione...

Biologo ha detto...

@Guglielma Vaccaro

Io alterato? Sono tranquillissimo.

Sei tu, piuttosto, ad aver perfino salvato dei normali commenti a cui, per qualche insondabile ragione, attribuisci strani significati che in realtà vedi te sola. E addirittura ti riproponi di "esaminarli con calma". Mah...

Se proprio vuoi conservare qualche messaggio interessante, salvati il mio datato "13 giugno 2018 15:24:00"...

Guglielma Vaccaro ha detto...

Se sono normali commenti risulterà, nel frattempo rimane sempre l'annoso quesito: esattamente cosa vi atterisce nella mia richiesta di mettere faccia e nome vero sulle affermazioni che scrivete qui dentro?
Ad maiora.

Biologo ha detto...

@Guglielma Vaccaro

-scrive: cosa vi atterisce nella mia richiesta di mettere faccia e nome vero

Nulla. Cosa ti atterrisce nella mia perseveranza nel riportare fatti accertati utilizzando un nickname?

Guglielma Vaccaro ha detto...

Se si tratta di fatti accertati come mai si fanno tante ipotesi diverse che non sembrano uscire dal blog? In concreto tu cosa stai facendo per smuovere la vicenda? Ci sarà qualche svolta a breve pendente il giudizio in Cassazione? Grazie per le risposte.

Biologo ha detto...

@Gugliela Vaccaro

-scrive: In concreto tu cosa stai facendo per smuovere la vicenda?

Diverse cose. Però non sono mica tenuto a presentare a te copia dei documenti o a farti visionare i timbri delle cancellerie. Non mi starai mica chiedendo di mostrarti documenti che per legge potrebbero essere (anzi, quasi sicuramente sono) riservati alle istituzioni a cui li ho inviati?

Io non ho alcuna intenzione di violare la legge. Tu mi stai per caso esortando a farlo?


-scrive: Ci sarà qualche svolta a breve pendente il giudizio in Cassazione?

Come faccio a conoscere in anticipo gli esiti del lavoro delle istituzioni? Sarebbe una cosa altamente irregolare. Tu di solito hai modo di conoscere il lavoro di Procure, Tribunali, ecc. prima che questi lo rendano pubblico? Suppongo di no perché, pur non essendo uno specialista, sono proprio convinto che sarebbe qualcosa di illegale...

Guglielma Vaccaro ha detto...

Come prevedibile: tanto si scrive qui dentro tanto si cela il segreto su eventuali attività concrete espletate, i cui risultati al momento non si vedono ancora, eh sì che sono annunciati da anni, vedi la risposta finale che si fa finta di non capire.
Confermata l'ipotesi di idee che non escono dal virtuale, altrimenti qualcosa si sarebbe visto dopo tanto tempo.
Povero Bossetti, a parole tanta difesa, nella pratica ammirazione esclusiva del proprio ombelico...avanti così sino ad ottobre.

Biologo ha detto...

@Guglielma Vaccaro

-scrive: si cela il segreto su eventuali attività concrete espletate

Beh, ci manca solo che d'ora in avanti ogni volta che effettuo una comunicazione ad un magistrato metta lo studio dell'avv. Vaccaro in e.p.c. e incolli copia del contenuto sul blog... Ma per favore...

Guglielma Vaccaro ha detto...

Il problema è che allo stato non si vede nessuna ricaduta esterna di queste tue "comunicazioni al magistrato" occhio che ottobre arriva in un lampo, fossi in te solleciterei l'autorità a cui ti sei rivolto...c'è speranza per il prossimo futuro? Con fiducia e buona notte.
P.s. e non indispettirti tanto, sei un po' permaloso e forse ti sopravvaluti un tantinello, ma è solo un' impressione..
Ciaooo

Biologo ha detto...

Adesso che l'avv. Vaccaro ci ha dato la buona notte e non abbiamo più la sua "preziosa" supervisione mi permetto di essere ripetitivo e incollo di nuovo quanto scritto dalla Cassazione su uno degli investigatori principali arrivati a Brembate per cercare la povera Yara:

"[...] dirigente di polizia, tutore della legge e della legalità che si presta a comportamenti illegali di copertura poliziesca proprii dei peggiori regimi antidemocratici, in violazione di diritti fondamentali - di libertà, di tutela giudiziaria, della dignità della persona - riconosciuti in tutte le democrazie occidentali [...]"

(Sentenza 6138 Anno 2014 Cass. Sez. Pen. 1)

Wolf ha detto...

Conoscendo come sono andati i fatti che non si devono sapere, si scarta dal primo giorno la pista del cantiere dove a piu riprese tre cani in giorni diversi hanno seguito le tracce di Yara, partendo dagli spogliatoi,uscendo dalla porta di emergenza fino ad arrivare a destinazione.
Ma si finge di indagare con qualche sopraluogo perchè è doveroso non destare sospetti di copertura.

https://www.youtube.com/watch?v=tB3adld862Q

Biologo ha detto...

@Wolf

Il magistrato sta semplicemente esprimendo la sua opinione sulla pista del cantiere di Mapello.

Lo fa in un momento in cui il corpo è già stato ritrovato lontano dal cantiere, dopo che la dottoressa Cattaneo le ha comunicato che dagli elementi scientifici a disposizione, cioè i composti del calcio, non si può tracciare un collegamento diretto e univoco al cantiere di Mapello.

Ciò non vuol dire che il corpo non possa effettivamente esserci stato ma, allo stesso tempo, non significa che debba trattarsi di un complotto con tanto di finti sopralluoghi.

Ad insistere sulla pista del cantiere erano stati i Carabinieri, non con qualche sopralluogo giusto per non destare sospetti, ma con visite a ripetizione, scavi e scansioni col georadar. Il fatto che non hanno trovato il corpo lì dentro non vuol dire che non lo stessero cercando per davvero.

Inoltre, l'archeologo incaricato proprio il 26 febbraio chi lo aveva richiesto?
Il fatto che aveva effettuato un sopralluogo preventivo dei luoghi per stabilire dove sarebbe andato ad intervenire una volta ricevuto l'incarico suggerisce che doveva essere stato accompagnato da qualcuno che aveva già un'idea di cosa si era già fatto sull'area e dove, invece, era ancora necessario continuare ad approfondire con uno specialista. Siccome dell'area si stavano occupando i Carabinieri, è probabile che erano stati proprio loro a richiedere l'approfondimento dell'archeologo.
L'interesse per il cantiere infatti è ribadito a distanza di mesi anche dal comandante Mura in quell'intervista che ho linkato in un mio commento precedente.

Perciò l'interesse persistente per quel cantiere, gli interventi continui e i nuovi scavi programmati depongono a favore di quei Carabinieri e della loro buonafede. Se avessero voluto nascondere qualcosa non avrebbero mostrato un'attenzione perdurante. Dai primi di dicembre al 26 febbraio sono quasi 90 giorni nel cantiere di Mapello!

L'audio del magistrato dopo che la ragazza era stata trovata lontano dal cantiere al massimo può far ipotizzare un po' di senso di rivalsa nei confronti di chi, contro la sua opinione, le suggeriva di continuare ad insistere su quel cantiere. Infatti il ritrovamento del corpo a Chignolo sembrava confermare che chi insisteva su Mapello aveva torto.

Perciò anche il magistrato, a mio avviso, era in buonafede. È solo una questione di differenza di opinioni che in quel momento è sembrata risolversi a suo favore.

Immaginarla protagonista di un complotto ai danni di Bossetti è assurdo, per un motivo molto semplice: un magistrato d'esperienza, ma in generale qualsiasi magistrato, non avrebbe avuto nessuna difficoltà a trovare una motivo qualunque per includerlo tra le persone da cui ricavare il profilo del DNA già nel 2011. Avrebbe evitato anni di aspre critiche sul suo operato che, finché non è stato arrestato Bossetti, le venivano mosse da ogni direzione...

Chiara ha detto...

Logico

antrag ha detto...

Signora Vaccaro?
Un avvocato!
Non ci si poteva arrivare dai suoi interventi ...

antrag ha detto...

Ivana,
il tuo ultimo messaggio rivoltomi, ti vede risalire su per le balze del monte dalla valle dei tuoi pregiudizi.
Non posso che rallegrarmene.

antrag ha detto...

Il DNA di A è identico al DNA di B.

Questa frase, apparentemente semplice, è un rompicapo dal punto di vista sperimentale e logico, specialmente quando viene utilizzata in ambito penale.

Addirittura potrebbe essere considerata una contraddizione se si ammettesse che "DNA identici non esistano". Per recuperare la coerenza si dovrebbe più giustamente dire:

Il DNA di A è identico al DNA di A,

enunciando una banalità, se si esclude che "il DNA di un individuo A si trasforma nel corso della sua vita".



Ivana ha detto...

Antrag, ho solo ribadito quanto da me espresso in altri messaggi, in questo blog.
Tu non hai ancora citato alcun testo relativo al "diritto grammaticale" (da te ... millantato?)
Pregiudizi? Di certo non miei.

antrag ha detto...

@Ivana

Ricordo di averlo scritto ma mi sfugge il contesto.
Se mi indirizzi a dove e a quando l'ho scritto, ti darò la spiegazione completa.
Promesso.

Wolf ha detto...

Grazie Biologo della spiegazione che apprezzo e condivido :-)

Ivana ha detto...

Antrag, l’indirizzo è questo:
https://www.blogger.com/comment.g?postID=2990623354592303822&blogID=1405638310708373968&isPopup=true&page=2
e il tuo messaggio è datato 1 giugno 2018 12:17:00

Almeno finora, hai preferito il "gioco" ogni volta che non vuoi (o non sai?) affrontare i contenuti di determinati messaggi altrui, percorrendo la via della beffa inelegante (e talvolta quella dell’ironia acida o del sarcasmo cinico).
Ti piace la provocazione ostinata? Perché? Che cosa temi?
Quando la correttezza di qualcuno/a si scontra con la mancanza di serietà dell’altro/a, quale possibilità di dialogo leale e costruttivo ci potrebbe essere inter se?

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