Il fatto che non vi fossero effrazioni li condusse a sospettare di tutti, familiari e conoscenti. Furono eseguite diverse perquisizioni, senza tuttavia alcun esito positivo. Però uno dei suoi "amici", Sauro Muscolini, qualche discussione con lui l'aveva avuta, inoltre aveva precedenti per droga; questo attirò l'attenzione, ma anziché arrestarlo i carabinieri decisero di pedinarlo. Fu così che a quaranta giorni dall'omicidio lo videro entrare in un garage non suo. Lo fermarono mentre fra le mani teneva stretti un coltello e degli abiti insanguinati, il coltello che aveva colpito e ucciso Felice Brandi e gli abiti che lo stesso Muscolini indossava la sera dell'omicidio. Caso chiuso? No perché lui non confessò, se ne stette zitto zitto e dopo l'incontro col suo avvocato affermò di non aver ucciso l'amico, anzi disse di essersi macchiato del suo sangue perché lo aveva soccorso (peccato che nessuno abbia avvisato il 118 quella sera). Il tutto è comunque una brutta storia, storia che dovrà essere vagliata dai giudici. Il processo, iniziato lo scorso novembre, si sta celebrando in questi giorni.
Cosa c'entra questo, a parte un modus operandi simile, con l'omicidio di Melania Rea? Fino ai giorni passati non c'entrava nulla. Ma ora, con l'entrata in scena della psico-criminologa Margherita Carlini, che ha stilato una relazione fra il serio e il faceto su Salvatore Parolisi schierandosi di fatto con il legale Mauro Gionni, c'entra. La stessa Carlini, infatti, tre mesi fa è entrata a far parte del collegio difensivo di Sauro Muscolini, dimostrando con questo di credere alla sua innocenza (ha potuto parlargli spesso in carcere), e si è dichiarata felice dopo l'audizione dell'imputato davanti ai giudici, imputato che si è dichiarato nuovamente innocente, perché, ha detto alla stampa, "finalmente si è dato voce a chi è stato dipinto come un mostro".
Quindi la dottoressa Carlini è una persona garantista, una di quelle persone serie che prima di dipingere a mostro un imputato necessita di certezze o, almeno, di aver sentito in tribunale la sua versione dei fatti. Ora però è capitato che la professionista marchigiana, che si occupa di violenza sulle donne tenendo conferenze sul tema ed apparendo anche saltuariamente in televisione, grazie ai rapporti amichevoli che intrattiene con l'avvocato della famiglia Rea, Mauro Gionni, abbia deciso di provare a spingere Salvatore Parolisi nell'imbuto ipotizzato da due procure, di fatto non parlandogli mai e dipingendolo come "un mostro violento narcisista e senza cuore" solo in base a statistiche elaborate a modo. Quindi, smentendo il comportamento chiesto all'opinione pubblica, comportamento voluto e tenuto col caso che vede imputato il suo cliente Sauro Muscolini, e basandosi su registrazioni televisive e testimonianze che non esistono, ha scritto, in una relazione in cui esaspera i concetti ripetendo costantemente le stesse frasi, quasi a voler convincere prima sé stessa che gli altri, che "il marito assassino" si adatta perfettamente alla figura di Salvatore Parolisi. Lui, per la professionista, è un uomo narcisista e violento, Melania, invece, era una donna succube che una volta ribellatasi al suo status consolidato è stata punita in maniera definitiva.
L'intento dichiarato dello scritto è il convincere chi lo leggerà, se mai dopo le prime righe e ripetizioni volesse continuare fino all'ultima parola, che il marito di Melania era un uomo che psicologicamente la violentava ogni giorno. Per raggiungere più lettori, e quindi lo scopo, si è coinvolta la sfera delle amicizie locali dell'avvocato Gionni, quella giornalistica, che ha completato il tutto con un'intervista accomodante e priva di critiche. In poche parole si è costruito un sostegno per enfatizzare quanto dalla psicologa affermato.
Ma la dottoressa nella sua relazione ha spaiato le carte aggiustandole, con elementari teorie di base, al fabbisogno mecenate clientelare. Ad esempio lo ha fatto parlando delle armi bianche, scrivendo che uccidere con queste prevede un contatto profondo col corpo della vittima, un contatto molto intimo con forte carica di emotività, quindi che gli omicidi perpretati in tale maniera sono da relegare alla sfera degli omicidi intimi fra i partners. E qui, considerando le 24 coltellate subite dal Brandi, c'è da credere che se Sauro Muscolini venisse condannato a causa degli abiti insanguinati e del coltello in suo possesso, e proveniente da casa sua, significherebbe che i giudici non ci capiscono una mazza di assassini, per lo meno ne capiscono meno di lei. Come poco capiscono quelle stupide telecamere di sorveglianza che riprendono risse in cui i cosiddetti "branchi", spesso drogati, accoltellano a destra e a manca durante una colluttazione frenetica e forsennata... forse lo fanno per stare in intimità con le loro vittime. Ma non è l'unico punto della relazione che cede e cade in frantumi, perché poi la dottoressa passa a farci ragionare su "la violenza in genere". Per darci da bere la verità di parte cerca conferme nei dati ISTAT del 2006 (qui il rapporto ISTAT citato).
C'è da dire che siamo davanti ad una topica, perché i dati inseriti nel rapporto ISTAT non si adattano alla coppia in questione neppure basandosi su dicerie (aveva solo 5 euro nel portafoglio, non aveva carte di credito, era lontana dagli affetti familiari e non aveva amicizie con cui confidarsi), e vediamo il perché non si adattano. L'ISTAT si sofferma sulle violenze psicologiche con una spiegazione e una tabella (pag.21) in cui si parla di quella subita dai partner maschili, siano mariti o conviventi. In questa il 46,7% delle donne violentate psicologicamente vive nell'isolamento (limitazione di avere rapporti con la famiglia di origine e con amici), il 40,7% vive sotto controllo continuo (il partner le impone come vestirsi, pettinarsi, ed inoltre la segue e si arrabbia se la vede parlare con un altro uomo), il 30,7% vive nella violenza economica (alla donna è impedito di conoscere il reddito familiare, di usare denaro ed è controllata quando lo spende), il 23,8% viene svalorizzato (il marito la offende, la umilia anche di fronte agli altri, la critica per come si occupa della casa e dei figli), ed infine il 7,8% vive sotto ricatto con la costante minaccia di vedersi distrutto qualcosa di caro o di veder far del male ai figli (le percentuali sommate superano il 100% in quanto ci sono donne che subiscono più tipi di violenza).
Questo scrive l'ISTAT nella parte richiamata dalla dottoressa, il problema è che inserisce nella sua relazione cose che in un eventuale contraddittorio risultano facilmente smentibili. Per prima cosa la famiglia Rea era più che presente dove la figlia viveva, Melania faceva spesso ritorno a Somma Vesuviana e le telefonate fra madre e figlia erano quotidiane. Quindi l'isolamento asserito dalla Carlini è da escludere. Seconda cosa nessuno ha mai parlato di una Melania sotto controllo continuo, non era Parolisi quello che la seguiva e faceva piazzate se la vedeva parlare con un altro. Quindi è da eliminare anche questa considerazione. Terza cosa c'è la testimonianza del marito che in momenti non sospetti dice di averle lasciato 150 euro la mattina stessa. Fra l'altro è uso comune alla maggioranza delle famiglie il tenere qualche euro in casa, in un cassetto, in un barattolo, ed anche pur avendone a disposizione non tutte le donne escono, se non devono fare acquisti, portandoseli appresso (specialmente se lasciano la borsetta in un punto della casa e il portafoglio in un altro), e c'è da chiarire che non tutte le famiglie hanno più carte di credito (visto i costi fissi ad ogni traslazione) e nessuna sua amica ha mai detto di aver ricevuto confidenze in cui lei parlasse della costrizione di dover vivere nell'ingerenza. Il Parolisi era tirato coi soldi, tanti uomini lo sono, ma non pare proprio lasciasse la moglie "al verde" e le impedisse acquisti. La borsetta firmata Alviero Martini, da lui regalatale, smentisce tante dicerie. Quarta cosa, vi sono più testimonianze dei folignanesi che parlano di una Melania visibile in paese, di una Melania che va a lavorare all'uncinetto in un negozio vicino casa, di una Melania che da ricette napoletane alle conoscenti, che va in parrocchia dove è attiva e partecipe, che frequenta i condomini in maniera assidua (tanto che dai media sono stati apostrofati quali migliori amici), ed i vicini frequentano casa sua. E, in ulteriore analisi, non è assolutamente vero non si confidasse con nessuno. Del tradimento lo sapevano praticamente tutti, anche i familiari, dei suoi problemini fisici lo sapevano sia i familiari che le amiche, e queste sapevano anche delle sue insicurezze, quelle che l'avevano portata a dire che forse la colpa dei tradimenti era sua dato che aveva lasciato il marito solo a Folignano per nove e più mesi. Questi dati, impossibili da smentire, rendono incomprensibile il motivo per cui la Carlini neghi nella sua perizia verità assodate.
Ad essere buoni si potrebbe dire che non ha capito bene quanto scritto nella statistica ISTAT, ma ad essere meno buoni c'è da dire che ne ha citata un'altra adattandola all'uopo, e non può essere non ne abbia capite due contemporaneamente. Parlo delle 127 donne uccise nel 2010, meglio dire 129, e di una statistica elaborata e creata dalle volontarie dell'associazione onlus "Casa delle donne" (qui la statistica), in base ai fatti criminali riportati dalla stampa, quindi una statistica priva di finalità a scopri forensi, che solo se non analizzata da il risultato sperato. La dottoressa Carlini l'ha utilizzata per come è scritta, restando in superficie, non approfondendola e scrivendo che più della metà delle vittime sono state uccise dai partner, mariti o conviventi, nell'ambito di una relazione sentimentale, che 7,5 donne su dieci prima della morte hanno subito violenze fisiche e psicologiche da chi poi è diventato loro carnefice. La statistica solo se letta distrattamente e senza approfondimenti da l'idea di dire questo, però, non essendo opera di una organizzazione statale ma di una associazione che tutela le donne (ce ne fossero di più) va presa per ciò che è, un elenco di crimini accomunati da un unico denominatore, la figura femminile, e per questo visti in maniera parziale e non equa. E c'è da dire che, se presa per come scritta lasciando a chi l'ha stilata la responsabilità nel caso di errori, diventa strumentalizzabile ed usabile ad ogni esigenza. Ma se al tempo la stampa l'ha data in pasto al pubblico senza controllarla, non era compito che le spettava in quel caso, chi scrive una relazione che verrà letta dai giudici non può permettersi di inserire false informazioni, e professionalità vorrebbe si perdessero poche ore per verificare se davvero tutto è come scritto. Questo perché, in effetti, la statistica non è affatto come sembra. Per capire quanto sia reale e veritiera elaboriamola ed analizziamola insieme. Abbiamo detto che nel 2010 sono state uccise 127 donne, di queste il 78% italiane. Ed allora vediamo uno ad uno i crimini subiti dalle vittime italiane.
Iniziamo dalle donne che nulla possono c'entrare col caso di Melania Rea, quelle uccise per motivi economici e non per questioni sentimental-narcisiste. Nell'elenco ne troviamo dieci, e sono: Francesca Bova, 30 anni di Savona (uccisa perché ricattava il suo assassino), Santina Rizzo, 63 anni di Nocera Inferiore (era una prostituta uccisa da un cliente), Annunziata Valente, 73 anni di Napoli (uccisa da un ragazzo per denaro), Adele Mazza, di Teramo (prostituta saltuaria uccisa per motivi economici), Maria La Spina, 71 anni di Catania (uccisa dal nipote a causa dei soldi), Sebastiana Delogu, di Nuoro (l'ha uccisa il fratello, che ha ammazzato anche il cognato, per questioni ereditarie), Francesca Gattuso, di Reggio Calabria (uccisa pare dal marito, c'è un processo da fare, per intascare 750.000 euro di assicurazione), Claudia Velia Carmazzi e Maddalena Semeraro, di Lucca (ad ucciderle, anche qui ci sarà un processo, pare sia stato l'ex amante della Carmazzi che le aveva raggirate lasciandole sul lastrico), Petronilla Sanfilippo, 55 anni di Milano (invalida, ad ucciderla il suo aiutante - convivente, che si dichiara innocente ma dopo l'omicidio fu trovato lontano da casa ed in possesso dei soldi, del bancomat e dell'auto della donna. Anche qui sarà un processo a stabilire la verità).
Proseguiamo passando all'elenco degli omicidi suicidi, quei casi in cui oltre ad aver ucciso la donna l'uomo ha rivolto l'arma contro sé stesso cercando di togliersi la vita, anche questi in realtà non attinenti all'omicidio di Melania Rea visto che nessuno si è suicidato a Ripe. Sono diciotto le donne uccise, nell'elenco troviamo: Jenny dal Vecchio, 33 anni di Mantova (uccisa dall'amante poi suicidatosi), Dubrilla Moschini, 59 anni di Rovigo (dopo averla uccisa il marito, a causa dei debiti della sua azienda non avevano più un euro, si è tolto la vita), Stefania Moranda, di Brescia (il marito non accettava la separazione, il suicidio lo ha tentato ma è stato salvato), Iolanda Lombardi, 74 anni di Potenza (uccisa dal marito poi suicida), Lauretta Mazzola, di Bergamo (uccisa dall'amante salvato in estremis dal suicidio), Luana Bussolotto, di Vicenza (soffocata dal fidanzato che poi ha tentato di togliersi la vita), Elsa Bellotto, di Venezia (uccisa dal marito che poi si è sparato un colpo alla testa), Corrada Raspone, 41 anni di Siracusa (il marito, all'ennesimo litigio per questioni economiche, l'ha accoltellata e poi si è ucciso), Alessandra Biagi, di Lucca (ad ucciderla il suo ex fidanzato bosniaco che poi si è tolto la vita), Debora Palazzo, 20 anni di Cremona (l'ex fidanzato le ha dato appuntamento per un ultimo chiarimento, poi l'ha uccisa e si è ucciso), Roberta Vanin, 43 anni di Venezia (uccisa dall'ex compagno che poi ha tentato il suicidio, salvato in estremis), Eleonora Noventa, 16 anni di Venezia (uccisa dal trentenne che aveva lasciato e che dopo l'omicidio si è suicidato), Catia Carbini, 47 anni di Roma (uccisa dal marito, poi suicidatosi, che non voleva separarsi), Carmela Scimeca, 47 anni di Trapani (il marito non accettava la separazione e l'ha uccisa di fronte a un figlio prima di uccidersi), Emma Murante, 45 anni di Napoli (ad ucciderla il convivente che poi ha tentato di togliersi la vita), Elisabetta Tognotti, 45 anni di Livorno (prima il marito ha ucciso la moglie poi si è suicidato), Caterina Tugnoli, 42 anni di Bologna (ad ucciderla il suo ex convivente, guardia carceraria, che poi l'ha abbracciata e si è tolto la vita), Vincenzina D'Amico, 53 anni di Cuneo (l'ex convivente, separato da quattro mesi, ha sparato quindici colpi alla donna prima di uccidersi).
Poi passiamo ai delitti perpetrati per vendetta, questi non si sa se si infilano o meno nel caso trattato, sono sette le donne uccise: Giovanna Piattelli, 59 anni di Pistoia (uccisa da chi la riteneva responsabile del suo licenziamento), Monica Anelli, 40 anni di Rimini (uccisa dallo zio per questioni economiche, lui s'è suicidato la sera stessa), Teresa Buonocore, 51 anni di Napoli (a farla uccidere da dei sicari l'uomo che lei aveva denunciato e mandato in galera per aver stuprato sua figlia di otto anni), Anna Spiridigliozzi, 33 anni di Frosinone (uccisa da un parente acquisito di sua sorella per un investimento immobiliare non fatto), Anna Maria Lotti, di Firenze (accoltellata assieme alla figlia, quest'ultima si è salvata in ospedale, da un vicino di casa che avevano denunciato per stalking), Eliana Fermiano, 22 anni di Latina (uccisa, con la complicità di un amico che l'ha portata da Roma a Napoli, amico mai rintracciato, dall'ex convivente che si trovava agli arresti domiciliari perché l'anno precedente aveva cercato di ucciderla), Anna Rosa Fontana, 38 anni di Matera (nel 2005 l'ex convivente tentò di ucciderla. Condannato a otto anni ed uscito per buona condotta, l'ha uccisa nel 2010).
Ora verifichiamo quanti omicidi siano il frutto di aggressioni dovute ad ira incontrollabile. Sono quindici le donne uccise, ed esattamente: Filomena Rotolo, 42 anni di Taranto, (clochard uccisa da un clochard), Rosa Piacente, 46 anni di Milano (uccisa per screzi dal vicino di casa), Silvana Scarlata, di Siracusa (uccisa da un collega che con cui aveva litigato per motivi di lavoro), Daniela Gardoni, di Mantova (qui il suo ex marito, dopo aver perso la causa di separazione, ha fatto una strage uccidendo anche la vicina di casa, Maria Bianchera di 71 anni. Spostatosi poi al paese limitrofo, dato che c'era, ha ucciso anche un uomo che da tempo gli stava sulle scatole), Rita Bestetti, 66 anni di Monza (uccisa da un amico del figlio che aveva tentato un furto in casa sua ed era stato scoperto), Raffaella Ingrassia, 44 anni di Firenze (uccisa da un collega di lavoro perché non accettava la sua corte), Anna Maria Tarantino, 44 anni di Roma (uccisa da un amico perché non ha accettato le sue proposte sessuali), Chiara Brandonisio, 34 anni di Bari (uccisa da un uomo conosciuto su facebook), Silvana Mannino e Rita Pulvirenti, di Ancona (madre e figlia uccise dall'ex fidanzato di un'altra figlia, ferita ma salvata. L'assassino si è consegnato ai carabinieri), Anna Perrucci, 33 anni di Foggia (uccisa da un parente acquisito per rancori familiari), Teresa Balsecchi, 50 anni di Lecco (uccisa da un ragazzo marocchino entrato in casa sua per rapire la figlia, figlia che a sua volta è rimasta ferita nel tentativo di difendere la madre), Pierina Alietti, 59 anni di Como (ad ucciderla un vicino di casa dopo un litigio), Paola Carosio, 44 anni di Genova (uccisa dal convivente che non ha confessato ma è come se lo avesse fatto perché, tornato libero dopo l'arresto, ha minacciato telefonicamente un'altra donna parlandole della prima che, le ha detto, aveva ammazzato).
Verifichiamo anche quanti omicidi siano scaturiti da aggressioni familiari a causa di problemi psichici o per mettere in atto una sorta di eutanasia. Le vittime sono ventisette: Carmela Gallidoro, 83 anni di Bari (uccisa dal figlio malato mentale), Rosaria Vanocore e Renata Maria Comunale, 50 e 25 anni di Salerno (uccise dal suocero della prima, nonché nonno della seconda, perché lasciavano sempre il cancello aperto), Filomena Ferrucci, un'anziana di Benevento (uccisa dal figlio con problemi psichici), Maria Concetta Sacco, di Catanzaro (ad ucciderla il figlio con problemi psichici), Maria Gerace, 84 anni di Reggio Calabria (uccisa dal figlio, che ha ammazzato anche il fratello, sempre per questioni ereditarie), Concetta Castino, 84 anni di Torino (soffocata dal nipote perché convinto volesse morire), Cristina Rolle, di Torino (il marito le ha sferrato 50 coltellate nella sede delle assistenti sociali che da due anni seguivano la loro difficile separazione), Irene Tebaldini, 87 anni di Brescia (uccisa dal figlio per farla smettere di soffrire in quanto malata terminale), Nunziata Pluchino, 65 anni di Ragusa (uccisa dal figlio colpito da un raptus omicida), Maria Bongiovanni, 81 anni di Palermo (uccisa dal figlio per motivi di salute, entrambi soffrivano e dopo aver ucciso la madre lui si è suicidato), Maria Libera Marucci, 74 anni di Benevento (uccisa dal figlio perché non si decideva a dargli l'eredità), Franca Pisano, 72 anni di Alessandria (uccisa dal figlio con problemi psichici), Carla Ruffato, 83 anni di Brescia (uccisa dal nipote malato mentale), Emilia Tortorella, 74 anni di Chiasso (uccisa dal marito ottantenne perché malata), Jolanda Ripamonti, 85 anni di Legnano (uccisa dal marito per non farla più soffrire dati i gravissimi problemi di salute), Michela Corna, 69 anni di Milano (uccisa dal marito in cura per problemi psichiatrici), Artichiana Mazzucchelli, 81 anni di Genova (malata terminale gettata dalla finestra dal nipote), Francesca Benetti, 72 anni di Modena (ad ucciderla il figlio, che ha assassinato anche il padre, affetto da problemi psichici), Spirita Regis, 68 anni di Torino (uccisa dal figlio, poi suicidatosi, in cura presso i servizi psichiatrici), Rosa Reiterer, 75 anni di Bolzano (uccisa dal genero che si è sentito preso in giro quando lei lo ha canzonato per essere andato a fare un lavoro idraulico con un martello), (Licia Lambertini, 66 anni di Livorno (in questo caso era la moglie in cura psichiatrica ed il marito l'ha uccisa per non vederla più in quello stato), Angelica Cappelli, 13 anni di Roma (il padre, maresciallo dei carabinieri, l'ha sorpresa su facebook, ha ucciso lei e ferito un altra figlia poi si è tolto la vita), Giuseppina Limoncelli, 66 anni di Ancona (uccisa dalla figlia e dal genero ubriachi), Augusta Mattioli, 80 anni di Bologna (ad ucciderla il figlio che ha bruciato la casa per motivi economici), Natalina Rognoni, 91 anni di Novara (ad ucciderla il figlio per non vederla più soffrire), Adelina Ciavatta e Maria Giagnacovo, di Campobasso (il figlio della Ciavatta ha ucciso la madre e la cugina poi si è ucciso, sconosciuto il movente),
Ora mettiamo a lato dieci omicidi. Uno da addebitare al serial killer di Udine, Ramon Berloso, che nel 2010 contattava le prostitute e dava loro appuntamento per poi ucciderle. Prima di venire arrestato uccise Ilenia Vecchiato ed Alexiu Diana, ma nel nostro elenco inseriamo solo la prima perché italiana, due a carico di Gaetano De Carlo che in un giorno ha ucciso entrambe le ex fidanzate, Maria Montanaro e Sonia Balconi. A questi aggiungiamo sette delitti ancora irrisolti, quello di Santina Ladisi, 80 anni di Bari, di Sebastiana Melis, infermiera in pensione di Genova, di Rossella Goffo, 46 anni funzionaria della prefettura di Ancona, di Rosangela De Donà, 58 anni di Biella, di Sarah Scazzi, quindicenne di Avetrana, di Yara Gambirasio, tredicenne di Brembate di Sopra, e di una donna ancora sconosciuta trovata sulla spiaggia in provincia di Cosenza.
E per finire finalmente arriviamo all'elenco che pare ci interessi, quello che costituirebbe oltre il 50% dei femicidi italiani. Qui trovano posto quindici delitti passionali, quelli di: Anna Maria Chesi, di Como (strangolata per gelosia dal compagno reo confesso), Maria Russo, di Modica (strangolata dal marito al culmine di una delle solite liti, ha confessato subito l'omicidio), Beatrice Sulmoni, di Obino Castelsanpietro (uccisa dal marito perché voleva separarsi, ha confessato), Carmela Cerillo, di Udine (il marito al culmine dell'ennesimo litigio per gelosia l'ha strangolata e poi ha chiamato i carabinieri), Emanuela Vallecchi, di Gela (dopo l'ennesima lite il marito le ha sparato, poi ha portato con sé la figlia di due anni. Trovato in lacrime dopo un'ora ha confessato), Maria Antonietta Calò, 54 anni di Brindisi (uccisa dal marito settantenne dopo l'ennesima furiosa lite), Simona Melchionda, di Novara (uccisa dall'ex amante, un carabiniere, con la sua arma d'ordinanza perché lei lo aveva lasciato), Mara basso, 58 anni di Genova (uccisa dal marito, maresciallo dei carabinieri che si occupava proprio di violenze in famiglia, perché non accettava la separazione), Giuseppa Sajeva, 38 anni di Catania (bruciata viva dal marito dopo l'ennesima furiosa lite perché non accettava la separazione), Cesarina Bonioti, di Pisa (uccisa dal marito tornato a casa ubriaco, che non ricorda nulla e si proclama innocente. Ma i vicini li hanno sentiti litigare), Teresa Patania, 30 anni di Milano (uccisa dal marito dopo la separazione ed il mancato affidamento dei tre figli), Silvia Maria Betti, 48 anni di Treviglio (uccisa dal marito dal quale si stava separando), Paola Carlevaro, 40 anni di Alessandria (strangolata nel sonno dal marito che ha subito chiamato i carabinieri, i motivi restano oscuri), Eleonora Liberatore, 37 anni di Cesena (uccisa dall'ex convivente albanese, lasciato sei mesi prima e denunciato diverse volte per stalking), Tiziana Falbo, 37 anni di Cosenza (ad ucciderla il convivente che però afferma di averle infilato un cacciavite nel petto mentre la donna è stata strangolata, oscuro il movente).
Ora facciamo un calcolo. Le donne italiane uccise sono 102, le donne straniere, non considerate in questo articolo (ma non spostano nulla a livello di media percentuale perché in maggioranza uccise da stranieri) sono 27, otto romene, tre albanesi, due brasiliane, due polacche, due filippine, una rom, una cubana, una pakistana, una russa, una ecuadoregna, una marocchina, una nigeriana, una cinese, una della ex Jugoslavia e una di cui non si conosce la nazionalità. Il totale va a 129, e non a 127, perché nella statistica della "Casa delle donne" non figurano né Sarah Scazzi né Yara Gambirasio (quest'ultima ritrovata a febbraio del 2011), e già ad un'occhiata sommaria ci si accorge che 15 delitti su centouno non possono essere "più della maggioranza", come scritto dalla Carlini, ed anche volendo essere magnanimi ed accomunare i delitti passionali agli omicidi suicidi (togliendo i due in cui i coniugi anziani erano in cattive condizioni di salute) si arriverebbe ad un totale di 31 omicidi, che in percentuale sono circa il 30% del totale. Quindi la statistica non è reale e non raggiunge le percentuali inserite dalla Carlini neppure aggiungendo gli omicidi/suicidi delle coppie sofferenti ed avanti con l'età. Ma a parte questo, per tornare alla relazione, c'è un particolare da notare, ed è che in tutti crimini i mariti (quelli non morti ovviamente), tranne uno che comunque i vicini hanno sentito tornare ubriaco e litigare, si sono costituiti ed hanno confessato.
Inoltre non si capisce quale dei casi sopracitati possa adattarsi all'omicidio di Melania Rea, allo status della coppia Melania-Salvatore. La dottoressa ha usato la sua qualifica che infonde fiducia in chi legge, ma già ad un primo sommario approfondimento i dati sembrano confermare che quello di Teramo è un caso esattamente opposto ad ogni altro. Ogni donna presente nella statistica aveva già in atto la separazione, con carte scritte ed inviate (Melania non solo non l'aveva chiesta ma non sapeva neppure di doverla chiedere), oppure già da tempo era separata. I coniugi non separati della statistica avevano litigi continui testimoniati dai vicini e dai parenti (e nessun vicino della coppia Melania - Salvatore ha mai parlato di litigi in casa), e gli omicidi sono scaturiti alla fine dell'ennesimo litigio. In nessuno dei casi citati vi è stato il ritorno del partner sul luogo del delitto, per depistare, in nessun caso vi è stata la stessa efferata aggressione, con 24 coltellate. Coltellate ricevute, invece, da Felice Brandi, in una maniera simile a quella usata con Melania, da un aggressore esterno ma conosciuto, probabilmente da ricondurre alla cerchia di amicizie dell'uomo e forse alla mano di una persona che mentre colpiva era drogata. Questo ritenevano i carabinieri in fase di indagine ed ora ritiene l'Accusa che cerca la condanna del Muscolini, il cliente della Carlini da non dipingere quale "mostro".
Insomma, la relazione della psicologa se approfondita vale quanto dimostra di valere, una formula magica e un pendolino, e non si capisce per quale motivo sia nata. Oddio, visto l'accanimento dei legali della famiglia Rea, che paiono colpiti dal fuoco di Sant'Antonio e solo a sentir nominare il nome del Parolisi vanno in agitazione, tanto da oscurare il lavoro della procura occupandone il posto, il motivo pare di capirlo. Vi è timore che il padre della piccola Vittoria esca dal carcere già al primo processo. Ciò che ancora non si è capito è se è questo l'unico motivo, se davvero lavorino solo per la famiglia Rea e non anche per qualcun altro...
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458 commenti:
«Meno recenti ‹Vecchi 201 – 400 di 458 Nuovi› Più recenti»Grazie Tiziana
per la stima e la comprensione.
Se non ti dispiace, mi piacerebbe sentire anche il resto della Squadra.
E' un lavoro di responsabilità piuttosto grande e vorrei il conforto di tutti.
Non è per "stare zitti" o "dargliela vinta", è solo per evitareche chi non deve se ne approfitti.
Mimosa
è anche vero che si corre il rischio che qualcuno di tanto lavoro ne approfitti.
ti dirò:
chi non risica non rosica
e poi, a tener le idee nel cassetto, nessuno ha mai tratto giovamento.
vai, Mimosa. E se il duo saprà trarne spunto, tanto meglio. Se non sapranno trarne utilità, perso per perso sei sicura che almeno qua dentro sarai apprezzata.
(non ho capito la storia delle tre occasioni)
@ Tabula
3 volte ho avuto a che fare con gli avvocati:
- una causa di mobbing (abortita per inerzia dell'avvocato)
- un ricorso contro la ditta che ha fatto o meglio non fatto la ristrutturazione dell'appartamento e che voleva tutti i soldi come se avesse finiti i lavori - e qui ne ho avuti due di avvocati, perché il primo mi ha piantato dicendo che gli ho fatto venire l'esaurimento (era già depresso di suo, ed anziano, otto mesi dopo si è sparato un colpo in testa e mio marito me lo ha messo sulla coscienza) :-(
- e poi una questione di spandimento dalla terrazza.
E scrivi che ti scrivi memorie.
Li odio! Credono di essere padreterni. E come si è capito ho il dente avvelenato anche con i giornalisti, prepotenti.
Ecco qua!
Mimosa
@Enrico, non vedo perchè tanto disfattismo.
Prima di tutto, la difesa non ha alcun dovere di puntare il dito contro l'assassino, casomai di individuare i contorni entro i quali altri, che non sia il proprio assistito, si sia mosso.
Ovvero: se ci sono le TRACCE che portano inequivocabilmente all'individuazione di operato altrui,
e se questo operato altrui è incompatibile con la presenza di Parolisi, in compagnia di diversi testimoni,
è evidente che certe azioni non possa averle compiute lui.
E se cominciano a cadere alcune carte portanti (permettimi il termine) del castello accusatorio, prima o poi l'incauta costruzione si affloscia.
Dopodichè, individuare il vero colpevole sarà eventualmente scrupolo o interesse della Procura, sempre che ne abbia sia lo scrupolo che l'interesse.
A meno che l'assassino abbia compiuto qualche errore che lo smascheri completamente e inequivocabilmente: e non perderei fiducia nemmeno su questa possibilità.
ps: Annika. Notevole la pensata di quegli sfregi sul corpo atti a NASCONDERE la pulizia compiuta sul cadavere, o chissà cos'altro.
Uno sfregamento troppo energico con qualche sostanza avrebbe potuto lasciare dei segni o dei lividi su quel corpo, che si sarebbero voluti cammuffare.
(tipo alcool? che forse rallenta la proliferazione di quegli animaletti necrofili?)
@Mimosa: non mi intendo di avvocati, ma di ristrutturazioni sì.
e ti dico che oltre ad esigere un preventivo scritto da controfirmare da ambo le parti, meglio sotto la supervisione di un tecnico o di un architetto, generalmente da parte dell'impresa che rallenta troppo i lavori oltre un ragionevolissimo limite X c'è addirittura una penale da pagare.
ovviamente se il preventivo è controfirmato ma redatto dall'impresa, e se il lavoro è piccolo/medio, tale clausola non viene inserita.
Però io lo dico sempre in faccia ai miei clienti: mai versare il saldo prima che il lavoro sia eseguito e completato. Anche la migliore impresa che conosco, a saldo avvenuto, si rilassa un pochino - troppo.
Io invece mi faccio saldare sempre prima, perchè inseguire i clienti a lavoro finito è impresa superiore ai miei talenti.
scusate la digressione
@ Tabula
ma vuoi che una tipa come me non si fosse premunita in tutto? capitolato, penale compresa e direttore lavori? ma lo sai che sapevo a memoria le leggi sull'appalto ... e il diritto lo mastico! Guarda non è il caso che continui ... sono passati 5 anni e ancora non la mando giù.
Per questo so anche come funzionano i periti del tribunale.
Lasciamo perdere ...
Scusate l'OT.
ma questo spiega anche perché sono così agguerrita qui, vero?
Mimosa
Nei primi giorni di un’indagine sulla scomparsa o sull’omicidio di una persona, un’equipe di investigatori deve scandagliare a fondo la personalità della vittima, anche se paiono riconoscibili degli indizi che portano in una sola direzione.
La letteratura sui crimini violenti contro la persona (potrei qui fare un doppione della relazione che abbiamo letto della “criminologa” bocciata all’ammissione del dottorato, ne ho le capacità anch’io…, basta copiare qua e là dai testi sacri), mentre da un lato, cercando il come e il perché dei delitti, sulla base di statistiche tratta il profilo psicologico dell’omicida (quale in realtà emerge sempre a posteriori, ossia dopo che sia stata eseguita una perizia ad opera di un clinico autorizzato ed a seguito non di uno ma di più colloqui individuali), pone grande rilievo alla “Vittimologia”, branca che traccia le «caratteristiche della vittima».
Ciò significa che tutte le indagini sugli omicidi devono mettere a fuoco prima di tutto la vita e la personalità della vittima, senza tralasciare nulla.
Sono certamente da prendere in considerazione le testimonianze dei familiari e non si devono trascurare le dichiarazioni della cerchia delle amicizie, sceverate da ogni emotività del momento, quindi rivalutate a tavolino, annotando ogni discrepanza e/o contraddizione.
Tuttavia una buona indagine di stile tradizionale non si ferma a questo tipo di testimoni, cerca di raccogliere alte informazioni tra le conoscenze del vicinato, tra i negozianti della zona dell’abitazione, negli ambienti frequentati, presta anche orecchio ai “si dice” (persino alle comunicazioni anonime) e tutto annota, formando un fascicolo senza operare selezioni preventive. Tutto poi va incrociato e verificato.
In questo caso, non c’è stato il tempo materiale e l’impressione è che l’indagine vittimologica si sia fermata troppo presto, probabilmente in considerazione del fatto che il corpo è stato trovato subito.
Forse la pietas ha prevalso, giacché su una bella e giovane donna massacrata non si possono cercare elementi negativi? Ma non è sempre così, in molti casi di cronaca nera a danno di giovani e belle donne, con figli, massacrate, si sono trovate “doppie vite”, inimmaginabili.
Questo, senza offendere la memoria di Melania Rea, è stato il primo invalicabile limite dell’inchiesta.
MIMOSA
Ho letto attentamente la tua bella relazione che, come sempre, è chiara e scorrevole.
Ma la trama sembra basata essenzialmente sul PRESUNTO rapporto extraconiugale di M, e sulla sfrenata, alienante passionalità di un altrettanto PRESUNTO sig. Y.
Ora, escludendo una qualsiasi passionalità scatenante di un non identificato Y, l'atto omicidiario, quale altro scenario e relativo movente potrebbe ipoteticamente raffigurarsi?
Forse 2, avendo la stessa genesi, ma diverso sviluppo procedurale:
1) P, potrebbe aver accompagnato M non già a CSM, ma direttamente a Ripe, per un appuntamento con persone con le quali era necessario un chiarimento di carattere molto delicato, su alcune pericolose notizie di cui M era in possesso, riguardanti l'implicazione del marito in affari poco leciti, e delle quali minacciava di servirsi per indurlo a smettere la relazione con L.
All'incontro, (che era una trappola, come detto dallo stesso P) P sarebbe stato costretto ad abbandonare la moglie, minacciato
di morte egli stesso.
A questo punto non poteva fare altro che correre a CSM ed improvvisare l'alibi che conosciamo, facendo la prima telefonata a M, alle 15,26.
2) L'incotro sarebbe avvenuto al monumento di CSM, per le stesse ragioni, e P, sospettando il peggio, si sia preoccupato del tempo trascorso per il ritorno di M, ed ha fatto la telefonata. Non avendo ricevuto risposta ha temuto per la sorte di M, ed è andato al bar, dove è stato preso da convulsioni di panico. Il resto è noto.
La stessa regia che avrebbe organizzato l'eliminazione di M, sarebbe la stessa che manovra i fili di tutto quanto è seguito, compreso il mancato contatto di P con la propria bambina.
Mi fermo quì.
Ciao. PINO
allontanarsi di corsa, visto la piega
TABULA
perchè mi dai del "disfattista"?
Invece ho apprezzato moltissimo e condiviso in pieno il lavoro di riorganizzazione fatto da Mimosa, lavoro che ci fornisce un quadro COMPLETO delle numerose congetture finora elaborate da noi tutti.
Questo però non vuol dire che io non sia REALISTA e che dubiti che il dibattito processuale riesca a percorrere la pista alternativa da noi individuata.
del resto,mi sembra che anche tu nel commento di ieri sera abbia condiviso le mie stesse perplessità.
I miei interventi di ieri avevano l'intenzione sottolineare come i nostri sforzi per cercare di infrangere il muro di pregiudizi e di tendenziosità, innalzato fin dai primi momenti del delitto dalla Procura, fossero vani e causa di frustrazione se dovessero restare imprigionati nelle pagine di questo magnifico blog
Penso quindi che dovremmo cominciare a spremerci le meningi per individuare il modo di far uscire allo scoperto i punti di vista e i risultati finora raggiunti che, sono certo, sarebbero condivisi da una grande fetta dell'opinione pubblica.
Come fare ?
Ps x TABULA
Ho la sgradevole sensazione che ci stiamo parlando addosso aumentando il nostro senso d’impotenza e la MALIGNA soddisfazione di chi clicca sull’opzione “divertente”...
@Enrico
scusami, evidentemente mi avevi dato l'impressione sbagliata.
Del resto hai ragione: certe osservazioni dovrebbero potere avere un respiro maggiore di questo blog, che, comunque sia, non dimentichiamo che è molto più seguito di quanto si possa immaginare.
(@Mimosa: contro la malafede di partenza non c'è contratto che tenga, se avevi preso tutte le precauzioni possibili eri in una botte di ferro, anche a me è capitata la vicina di casa di un cliente che ha denunciato danni presunti prima ancora che cominciassero i lavori, in pratica voleva del denaro per permetterci di lavorare. Ho preso le mie precauzioni fotografiche e le ho depositate in comune, poi ho lasciato che sbattesse la testa al muro per dimostrare l'indimostrabile)
@ PINO
lo sai che personalmente sono propensa per il punto 2.
@ ENRICO
noi che qui scriviamo dobbiamo sempre tenere presente che siamo letti dalle più disparate categorie di persone più o meno interessate/implicate alla vicenda, quindi i nostri "punti di vista" sono già "allo scoperto".
E "loro" ne fanno quello che vogliono.
Un caro saluto
Mimosa
MIMOSA,
Non illudiamoci (e non darmi anche tu del “disfattista”, te ne prego ! ;-) ) : finchè verranno "solo lette" ( sempre che lo siano ) non saranno mai “pericolose” ma resteranno improduttive e inadeguate ad incidere CONCRETAMENTE nello svolgimento delle indagini.
Forse Massimo Prati potrebbe suggerire qualche proposta… che so ..un gruppo su facebook ? ( benchè, io per motivi personali non frequenti questi network)
Che sia difficile da sostenere e dimostrare son daccordo con Enrico anche se, non dimentichiamolo, c'e' sempre da capire di chi fosse la Sg cosi' volontariamente e forzatamente donata.
Dall'altro e con estremo basso profilo dico che son convinto che se non usciamo dagli stereotipi, su cui necessariamente chi tradisce fa leva, sara' sempre piu' difficile sostenere e dimostrare qualsiasi cosa, ad esempio, e qui mi sembra dovrebbero arretrare le quote rosa, essendo risaputo essere piu' scaltre, non e' assolutamente detto che chi inveisce, ricatta insulta chi l'ha tradito non possa aver tradito a sua volta, tuttaltro, come non e' assolutamente vero che ad una donna bella faccia sempre piacere essere destinataria di educati complimenti, assolutamente, tutti stereotipi inventati, direi che innanzi tutto dipende dalla "persona" di cui parliamo, oh secondo me eh, ancora che non mi si dia del dittatore del pensiero.
ENRICO
no,non ti considero disfattisfa, forse Tabula l'ha detto perché ha colto il mio scoramento dopo i tuoi commenti. Ti ho sempre considerato molto concreto e ho ascoltati i tuoi consigli, però in questo caso non vedo perché e come "potremmo incidere" ... se qualcuno l'avesse voluto, ci avrebbe già "utilizzati".
Pertanto rimando alle mie riflessioni precedenti.
Dissento con energia su una pagina Facebook perché ce ne sono troppe e disgustose.
Io non frequento quegli ambienti e credo anche molte persone che qui scrivono.
Ciao, Mimosa
MIMOSA
Neanche a me piace facebook…l’ho scritto solo per indicare la necessità di trovare un mezzo che renda visibili e utilizzabili le numerose obiezioni e gli enormi dubbi scaturiti dalle nostre riflessioni ( che presumo non siano SOLO nostre… almeno voglio sperarlo, ! ).
Facciamoci venire qualche idea ( mentre stanno aumentando le persone che “si divertono” !)
Ciao, carissima e a più tardi.
@Pino
1.
Concordo sul tuo punto 1); ricordi? Mia ultima tesi rispetto all'omicidio ...
2.
ti ho inviato una mail. L'hai letta?
@tutti
Un pensiero che mi frulla per la testa da qualche giorno è il seguente:
ripensando alla scena del crimine c'è qualcosa che stona con il personaggio di SP. Mi sembra poco probabile, anzi impossibile, che un militare, meridionale, pur se traditore, bugiardo, forse anche assasino (?) possa aver lasciato la propria moglie, nonchè madre della propria figlia, con il pube scoperto. Non so, uno sfregio del genere lo potrebbe fare soltanto un marito tradito, e tradito in malo modo, molto ferito, non un traditore, che bene o male, sotto sotto, qualche senso di colpa lo deve provare.
Se fosse stato lui, SP è veramente dissociato.
Che ne pensate?
r.
MIMOSA cara, ilpunto 2 è certamente il più verosimile, se diamo per certo il fiuto dei cani e la testimonianza (fiaccata su misura) del Ranelli, ma neanche l'ipotesi 1 è tanto peregrina, se consideriamo la presenza fantasma di Parolisi a CSM, prima delle 15,26.
Come vedi, l'una può equivalere l'altra.
Ma, prendendo per buona la seconda, la figura del donatore di SG passa in terzordine, anche perchè non è detto che non sia lo stesso P il generoso donatore.
Se M avesse avuto un raporto extraconiugale, duraturo od occasionale con un aventuale Y, non vedo come la faccenda dovesse necessariamente collegarsi alla sua soppressione, se non in via del tutto estremamente ipotetico, e con molta forzatura.
Dopo tutte le nostre considerazioni fatte nei mesi scorsi, e le analisi di ogni particolare di cui ci è stato possibile venire a conoscenza, una cosa sola ci è apparsa lampante (almeno a me): una regia intelligente che disponga di mezzi quasi illimitati, tanto da disporre un'apparenza d'ingenuità e di insicurezza, a tutta la dinamica della tragedia.
La faccenda è stata mascherata, fin dall'inizio con le connotazioni del semplice reato passionale, e le relative "normali" conseguenze.
La veritò la conosce Parolisi, ed i suoi difensori lo sanno.
Parolisi NON può parlare, ed anche questo sanno i suoi difensori i quali si impegneranno solo nel far spostare l'ora del decesso di M, per far risultare il loro assistito (anche se molto responsabile), non colpevole della morte della moglie, ma oltre non potranno andare, essendo quasi impossibile superare determinate barriere, entro i cui limiti si è consumato il barbaro assassinio della giovane M.
Parolisi conosce cose e fatti, (e non è il solo) ma, come ho sempre ipotizzato, non può mettersi in contrasto con "cose più grandi di lui", deve sottostare a determinate "leggi".
PINO
MASSIMO
fai benissimo a ricordare che non sempre e non necessariamente i rapporti sessuali avvengono tra un uomo ed una donna. Il problema con Melania, pero', e' quella Sg, che presuppone, se non altro, che almeno un uomo ci fosse. Naturalmente, in termini generali, la presenza di un uomo non esclude anche quella di una donna...
Per quanto riguarda la perizia, le 5 righe sulla Sg sono probabilmente il miglior esempio di equilibrismo di scrittura che abbia mai avuto modo di leggere. Ogni volta che le rileggo immagino Tagliabracci, braccia in su a mo' di ballerina, piroettare tra le parole e fare un balletto che gli permetta di non dire cio' che e' in modo da sembrare cio' che non e'. In realta' ho capito quel pugno di parole solo quando le ho tradotte in altra lingua. Cosa ci dice REALMENTE Tagliabracci? La verita'! Eh si! Ci dice lui per primo che Melania "non ha avuto rapporti sessuali non protetti nelle ore precedenti la morte". Con cio' che segue dopo un paio di punto e virgola (Sg positiva, DNA negativo) ci siamo cascati tutti, pensando che il "presupporre" (verbo che non afferma ne' conferma nessuna certezza) che Melania abbia avuto un rapporto nei giorni precedenti la morte fosse un "fatto" consequenziale alla prima affermazione. Ma cio' che segue al "fanno presupporre" non significa assolutamente niente: che Melania abbia avuto o meno un rapporto sessuale nei giorni precedenti la morte, date le 48 (o 72) ore, e' totalmente irrilevante ai fini delle indagini. Torniamo ora alla prima frase e lasciamo perdere il seguito. Quella prima frase e' granitica; niente presupposti, solo certezze: "non ha avuto" - punto e basta! E sempre quella prima frase conferma che "nelle ore precedenti la morte" (ovvero dalla primissima mattina del 18 fino alla morte di Melania cosi' come stabilita da Tagliabracci stesso = 14.40), Melania non ha avuto rapporti sessuali. Quindi? Quindi e' lo stesso Tagliabracci a dirci che, date le 48-72 ore, quella Sg positiva non e' di Salvatore!
Lo so, e' complesso ed arzigogolato, ma la perizia non l'ho scritta io...
MIMOSA
Che dirti cara. Hai fatto un lavoro strepitoso e hai nuovamente dimostrato il tuo ruolo di superba coordinatrice: non manca niente, tutto fila, e la tua esposizione e' chiarissima (come sempre!). BRAVISSIMA!
E ora vorrei proporre un'ipotesi. Sappiamo che Ranelli dichiara di aver visto Melania allontanarsi dalle altalene e dirigersi verso la strada per il ristorante "Il Cacciatore", ma poi tornare indietro, incamminarsi in direzione opposta (strada lunga) scomparire dalla sua vista. Ora mi chiedo: perche' Melania cambia strada? Se le scappava, perche' prendere una strada lunga? Non sara' che li', nascosto/a a pochi passi dal punto visibile da Ranelli (o Salvatore) vi fosse qualcuno che l'ha chiamata, e lei si e' voltata e diretta verso questa persona? Ovvero, e' possibile che non vi fosse alcun appuntamento, ma che Melania sia semplicemente caduta preda di qualcuno probabilmente disua conoscenza, dato che cammina con questa persona almeno fino alla roulotte?
p.s. Rita vado a leggerlo adesso.Ciao Pino
State facendo uscire spunti molto interessanti, forse nemmeno ve ne rendete conto.
Allora, prima di tutto sento di volere ancora ribadire le mie scuse ad Enrico, e sì, forse è probabile che la successiva e peraltro blanda demotivazione letta nei commenti in risposta di Mimosa mi abbia fatto sottostimare il tuo stato d'animo.
Detto questo, ne avrei.. farò un riassunto veloce.
@Pino. Detto per inciso che tu per me sei sempre un faro di chiarezza nella notte, propenderei con naturalezza verso il punto 2 della tua ricostruzione, anche se solo fosse per la ribellione istintiva di non voler dar peso alla versione di un Ranelli così confuso e dei cani così cialtroni, o viceversa, così come li si vorrebbe far passare..
@Annika: la farò veloce. In italiano corretto due negazioni corrispondono ad una affermazione, per chi la voglia intendere.
Non ha avuto rapporti non protetti significa letteralmente "ha avuto rapporti protetti". Nè più, ne meno.
@ Annika
Mi rendo conto di fare sempre la figura del pignolo che deve correggere quanto scritto dagli altri.
Purtroppo Ranelli non ha mai affermato di aver visto Melania incamminarsi lungo via Martiri della Resistenza nè tantomeno dirigersi verso il Cacciatore. Lui ha sempre affermato di aver notato Parolisi con una donna far dondolare un bimbo/a sull'altalena (ad un certo punto ha anche detto di averli visti seduti sulla panchina vicino ma sono affermazioni postume e successive alle plurime sedute con i CC). Oltre a questo non ha mai dichiarato nulla.
Per avere un'idea più precisa e formarci un'opinione sul rapporto sessuale non protetto che si è verosimilmente verificato a cavallo della scomparsa di Melania (e quindi dal 17/04 al 18/04), credo che dovremo aspettare qualche notizia in più sulla relazione dei RIS che, ripeto, hanno analizzato gli indumenti intimi di Melania (mentre Tagliabracci ha effettuato, oltre all'autopsia, le analisi genetiche solamente sui reperti rinvenuti direttamente sul corpo). Hai comunque ragione tu ad affermare che per quanto si retrodati il rapporto (cioè al massimo al pomeriggio/sera del 17) sulle mutandine ci dovevano essere sicuramente tracce di Sg se non di DNA derivante dal liquido spermatico. Per ora sappiamo solamente che è stata analizzata la "miscela genetica" contenente di sicuro oltre al DNA di Melania il DNA di un maschio compatibile parzialmente con quello di Sonia, e questo, associato alla positività alla Sg, mi sembra già molto. Chiaramente non sappiamo nulla in merito alla quantità di materiale biologico rinvenuta dalla quale è stata estratta tale miscela genetica.
Personalmente, per tutti gli altri indizi che siamo sinora riusciti a mettere insieme, faccio fatica ad inserire un rapporto sessuale nel periodo che va dalla scomparsa di Melania alla sua morte, anche se ammetto che questa era stata una mia primissima ipotesi dopo aver avuto da Wide l'informazione sulla durata della Sg.
Sicuramente Tagliabracci ha compiuto notevoli equilibrismi nella stesura della perizia. La questione della Sg sarà balzata sicuramente ai suoi occhi perché non è un pivellino e deve aver capito che quell'aspetto doveva essere verificato subito perché fondamentale. Ed allora avrà certamente richiesto agli inquirenti di verificare con Parolisi.
Continua .....
@Annika
NON ha avuto rapporti NON protetti
corrisponde a "ha avuto rapporti protetti", o se vogliamo andare più cauti nella frase c'è il non-detto e sottinteso ".. bensì potrebbe averne avuto di protetti" .
"Non mettetemi in bocca parole che non ho scritto!", potrebbe schermirsi il Tagliabracci nella lettura di questo commento.
Ma nella verifica provata che il rapporto protetto fosse realmente avvenuto, egli stesso potrebbe ancora dire
"Beh, del resto io mica l'ho escluso"
Da qualsiasi parte la si guardi, quelle due negazioni nella stessa frase sono dettate dalla furbizia dell'esperienza professionale.
@Rita: trovo molto interessante la tua considerazione sul fatto che un uomo che lasci esposta in segno di dileggio la nudità della madre di sua figlia è una stonatura.
Si espone la nudità di una donna che non si apprezza, e non di una persona che, anche se potresti tranquillamente non amare, con quella nudità ha dato vita alla carne della tua carne.
@Enrico. Facebook va bene per tante cose, non so però quanto possa essere utile ai fini della diffusione del pensiero contro (vento).
comunque sia, se vuoi aprire un profilo a questo scopo, io ci sono.
@Antonello.
d'accordissimo nell'uscire dagli streotipi, anzi quello che porti tu è una considerazione sentita molto spesso, e cioè la persona più gelosa della coppia è spesso quella più portata a tradire.
ciononostante, non credo che Melania avesse questa personalità controllante, perlomeno non dal principio o per connotazione di natura, giacchè lasciò per tutta la gravidanza il marito al proprio destino ed in balia delle tentazioni.
Insomma, insegnava in una caserma femminile, una donna gelosa di partenza MAI avrebbe lasciato solo il marito!!! (io almeno col cavolo che l'avrei fatto)
Quindi se ci sono state scenate ripicche e controlli, è solo perchè Salvatore le diede modo di diventare gelosa, ma lei, di base, sarebbe stata fiduciosa e tranquilla.
Per il resto, che ad una donna bella faccia piacere o meno essere destinataria di educati complimenti non so, del resto non sappiamo se, nè quanti, nè da chi Melania avrebbe potuto riceverne.
Di sicuro una donna bella attira più sguardi di una meno bella, e suscita più desideri di una che passi inosservata. E, un uomo che voglia giocarsi qualche carta inedita, ad una donna bella dirà quanto è intelligente ed di una meno bella ne loderà caratteristiche fisiche.
Ma questo non distoglie dal nodo della questione, ovvero che per le ragioni dell'omicidio ci sia la concreta possibilità che qualcuno che in qualche modo la desiderasse si sia avvicinato a Melania, che lei fosse d'accordo o meno.
TABULA
avevo anch'io fatto questa osservazione (Non ha avuto rapporti non protetti significa letteralmente "ha avuto rapporti protetti") e la stavo postando .
Poi però ho riflettuto : se avesse avuto "rapporti protetti" il test alla Sg sarebbe ugualmente risultato positivo ?
Ps: carissima, snettila di scusarti, mi fai sentire in colpa ;-) mica me l'ero presa !
... Continua
E' qui che mi vengono i principali sospetti. Dalla lettura delle due ordinanze sappiamo che gli inquirenti hanno sospettato che il DNA di Parolisi rinvenuto nella cavità orale potesse essere frutto di un'ultimo bacio dato da Salvatore alla moglie o già agonizzante o poco prima dell'aggressione. Ma sappiamo anche che dagli indumenti abbassati hanno anche ipotizzato che Salvatore abbia voluto trarre in inganno la moglie facendole credere di accingersi ad un rapporto en plein air come quello descritto dallo stesso Salvatore nel sopralluogo del 22/04.
Sarebbe stato allora molto facile inserire l'ipotesi di un effettivo rapporto sessuale immediatamente prima dell'assassinio. Collocando l'ora della morte intorno alle 14.50 ed avendo Tagliabracci effettuato il tampone vaginale presumibilmente sul tavolo autoptico, non si sarebbero potuti più trovare spermatozoi (contenenti DNA) mentre la positività alla Sg sarebbe stata compatibile con l'ipotesi.
Ed invece tale risultato scientifico incontrovertibile viene totalmente dimenticato dagli inquirenti, i quali riportano nelle ordinanze unicamente la testimonianza di Parolisi in merito ai precedenti rapporti sessuali avuti con la moglie all'aria aperta.
Se Salvatore, una volta richiestogli dagli inquirenti quando fosse stata l'ultima volta che aveva fatto l'amore con la moglie, avesse indicato la sera del 17 o la mattina del 18, sono quasi sicuro che avrebbero inserito tale riscontro nell'ordinanza.
Credo invece che le Procure di Ascoli Piceno e di Teramo abbiano volutamente evitato di evidenziare quanto scritto nero su bianco da Tagliabracci in perizia (operazione analoga a quella fatta con Piergiorgio) in quanto elemento di indagine sufficiente a scardinare la loro ipotesi accusatoria o perlomeno le loro conclusioni che nella vita di Melania non ci fosse alcun aspetto oscuro o segreto e comunque da indagare più approfonditamente.
@ Tabula
Scusami anche tu per la pignoleria. In Italiano, a differenza dell'Inglese, la doppia negazione non corrisponde ad un'affermazione, anzi è considerata un rafforzativo. In ogni caso la presenza di Sg esclude che la stessa sia da ricondurre ad un rapporto non protetto (a meno di fantasiose ipotesi sul riutilizzo di un profilattico).
Carissimi,
e da cosa potrebbe mai dedurre Tagliabracci che "Melania aveva avuto rapporti protetti nelle ore precedenti la morte"???
I rapporti protetti non lasciano alcuna traccia, ne' di Sg, ne' di PSA, ne' di sperma!!! Quindi Tagliabracci non avrebbe alcuna prova per affermare quanto voi ritenete abbia affermato, e non credo proprio che fosse questo cio' che intendeva. Neanche uno studente di medicina del primo anno direbbe mai una panzanata del genere!
Il fatto che in italiano due negazioni affermino non significa proprio niente in questo specifico caso. O meglio, l'inghippo non sta nell'italiano di Tagliabracci, ma nel fatto che la Sg fosse presente all'appello. Perche'? Perche' Tagliabracci stesso ammette che fosse presente, e la Sg ha dei tempi ben precisi di degradazione.
Ritengo invece che Tagliabracci intendesse esattamente cio' che ha scritto, alla lettera: Melania non ha avuto rapporti au naturel nelle ore precedenti la morte. E quindi, non mente. Solo che articola la frase in modo tale che solo traducendola in lingua straniera appaia per cio' che e', proprio perche' qualunque italiano la leggerebbe partendo dal presupposto che in italiano due negazioni affermino...
Comunque sia, tutto cio' e' una quisquiglia. Melania ha avuto un rapporto non protetto, au naturel, senza uso di profilattico o come la vogliate dire entro massimo 72 ore dal prelievo del tampone vaginale, ma dato che lo RSID-semen testa negativo dopo 48 ore, direi che non si possa retrocedere oltre il tardo pomeriggio del 18 neanche a tirarla con le pinze. E cio' e' molto rilevante ai fini delle indagini, sia per stabilire l'ora della morte, sia per risalire all'assassino, sia per provare che Parolisi e' totalmente innocente.
LucaP
mi dispiace, ma questa volta devo fare io la pignola. Ha ragione Tabula: secondo la grammatica italiana una doppia negazione corrisponde ad un'affermazione. Che poi nell'uso corrente molti si dimentichino di ciò, fa il paio con il fatto che molti utilizzino l'indicativo al posto del congiuntivo: ciò non significa che la cosa sia grammaticalmente corretta.
Il problema è: Tagliabracci è membro dell'Accademia della Crusca? Non lo sappiamo. Come dobbiamo dunque interpretare la sua doppia negazione?
ANNIKA
GIUSTISSIMO.
Infatti il Tagliabracci, per levarsi dai guai in cui la positività alla Sg lo aveva cacciato, afferma sì l'evidenza (" non ha avuto rapporti sessuali non protetti nelle ore precedenti la morte") ma si guarda bene dallo specificare i tempi massimi di "vita" della Sg. e cioè le 48/72H max calcolate dal momento del prelievo del tampone che daterebbero il rapporto a partire dal tardo pomeriggio del 18 aprile
Resta comunque insoluto l'enigma degli spermatozoi che avrebbero dovuto essere lì anche loro SE il "donatore" della Sg.FOSSE STATO SALVATORE
A TUTTI
Tagliabracci è sibillino : dicendo che M. "non ha avuto rapporti sessuali non protetti nelle ore precedenti la morte" dice che qualunque rapporto sessuale M. abbia avuto era un rapporto NON PROTETTO.
Anche quello da lui testato.
Ma NON dice che questo rapporto sia attribuibile a Salvatore
SE COSI' FOSSE STATO avrebbe dovuto tutte le possibilità per stabilirlo
E.C : "avrebbe AVUTO"
SQUADRA
lo so che le ricostruzioni apparentemente fantasiose spaventano.
Sono la prima, come ho detto più volte, che ritiene che l'ipotesi più semplice sia spesso quella giusta.
Al di là della Sg, però, non possiamo negare che una delle cose che per prima dovrebbe saltare agli occhi in questa vicenda e alla quale invece è stata data scarsa rilevanza, sia nelle ordinanze, sia da parte nostra, è la condizione in cui è stato trovato il cadavere.
Come si presentava Melania? Parzialmente nuda, con pantaloni, collant e slip abbassati fino a sotto le ginocchia.
Ne ha parlato l'ordinanza? Come diceva anche LucaP l'ordinanza tratta l'argomento in maniera marginale, più che altro per attirare l'attenzione sul vilipendio anziché sulle altre implicazioni.
Anche noi ne abbiamo parlato poco. Solo nell'ultimo mese, grazie ad Annika, abbiamo iniziato a discutere di Sg e dintorni.
Ora però vi dico che secondo me la questione non è più eludibile: cosa ci faceva Melania con i vestiti calati? Non possiamo continuare a parlare SOLO di poteri occulti, segreti, minacce SENZA considerare anche questo FATTO.
Ebbene sì, la nudità di Melania è un fatto, che però abbiamo poco analizzato. Perché si trovava in quelle condizioni? Ritengo, come già fatto da chi indaga, che le ipotesi siano solo due, ma con diversi risvolti:
1) stava facendo pipì
2) si stava accingendo (volente o nolente) ad un rapporto sessuale.
Badate che da qui non se ne esce: può anche non piacerci parlare di sesso abbinato a Melania (più che non piacere a noi, probabilmente non piace ad altri), ma l'argomento non può essere accantonato. Per altro l'interno dei pantaloni presenta gocciolature di sangue e ci è stato spiegato che ciò significa che non è stata denudata dopo la morte.
Analizziamo dunque le due opzioni
CONTINUA...
...CONTINUA
1) stava facendo pipì
Se una donna è piegata ed intenta ad urinare mentre viene colpita alla sprovvista, cosa succede? Ritengo che, sia che cada in avanti, sia che tenti di scappare, come minimo si bagna biancheria e pantaloni di urina. Per di più, dato la posizione che assume la donna nell'atto della minzione, in particolare indossando dei pantaloni, dubito ci potrebbe essere una qualche possibilità di fuga in caso di attacco a sorpresa. Ci sono poi tutte le considerazioni relative all'angolazione dell'arma del delitto in riferimento ad un assassino in piedi che colpisce chi invece è accucciato. Queste considerazioni le tralascio perché meno intuitive.
In base a tutte queste osservazioni, considerando che sugli abiti di Melania non è stata trovata traccia di urina e considerando anche che ci dicono che ha tentato di scappare, tenderei ad escludere questa prima opzione. Passiamo dunque alla seconda:
2) si stava accingendo (volente o nolente) ad un rapporto sessuale.
A questo punto la domanda non è più se, ma con chi.
L'altra domanda è: volente o nolente?
Su questo, secondo me, cari componenti della squadra possiamo sbizzarrirci.
Ovvero, dando per scontato (spero d'averlo dimostrato) che Melania stava per avere o ha avuto un rapporto sessuale, possiamo chiederci: con chi e perché?
Vi passo la palla...
Tiziana
@ Tiziana
http://forum.accademiadellacrusca.it/forum_5/interventi/654.shtml
La regola della doppia negazione "duplex negatio affirmat" non è stata ereditata dalla grammatica italiana (come fatto invece dalla grammatica inglese).
Ciononostante credo che quanto scritto da Tagliabracci non vada visto come un equilibrismo grammaticale. Di fronte ad un dilemma che probabilmente lo ha messo in difficoltà (non escludo si sia precedentemente confrontato con gli inquirenti) ha semplicemente affermato ciò che faceva comodo a tutti (non ha avuto rapporti non protetti nelle ore precedenti la morte) come fatto anche per la caffeina. Non potendo però tacere un risultato di un test si è obbligatoriamente contraddetto affermando la positività per semenogelina sperando, forse, al tempo stesso che nessuno ne rilevasse la portata. Da profano, in un primo tempo avevo persino pensato che potesse essere un qualche tipo di ormone rilevabile dall'esame del sangue.
Non sappiamo con esattezza quale kit di test abbia utilizzato Tagliabracci. Difatti oltre al validissimo RSID-Semen (del quale dovrebbero essere dotati tutti i medici legali che vengono chiamati su una scena del crimine dove si sospetta uno stupro) ve ne sono altri altrettanto validi quali:
- Nanotrap Sg
- ELISA Kit for Semenogelin II (SEMG2)
- ELISA Kit for Semenogelin I (SEMG1)
Onestamente su questi kit non ho trovato del materiale così esaustivo come per l'RSID-Semen e quindi mi affido ad Annika nella speranza abbia avuto modo di recuperarlo.
E' per questo motivo però che personalmente vado cauto sull'ipotesi che il rapporto non protetto possa essere avvenuto nel pomeriggio del 18 aprile. Nella mia personale ignoranza mi baso invece sull'indicazione maggiormente conservativa fornitami da Wide che aveva indicato 72+/-12h (che in ogni caso non permetterebbero di datare il rapporto a prima del pomeriggio del 17 aprile).
Questa considerazione chiaramente non invalida la portata del riscontro scientifico che mette in discussione a mio parere le certezze granitiche delle procure in merito all'assenza di piste d'indagine alternative, ed al tempo stesso non è mirata in alcun modo a screditare l'eccellentissimo lavoro svolto da Annika.
Ma infatti, LucaP,
ma scusate perché soffermarsi su quella frase ambigua se qualche riga più sotto è scritto chiaro: «la positività per la seminogelina e la negatività per DNA maschile dal tampone vaginale fanno presupporre che la stessa abbia avuto un rapporto sessuale non protetto qualche giorno prima del decesso».
Ovviamente o chi ha redatto il documento o lui stesso ha toppato riguardo alla semenogelina, avrebbe dovuto essere scritto “qualche giorno prima” e stop (ormai i nostri esperti hanno stabilito che si trattava di contare le ore a ritroso dal momento dell’analisi del tampone e non dall’orario morte che peraltro non è stato accertato).
Per quanto tutta nell’insieme la frase sia un capolavoro di scontata “sibillinità” quando si vuole non dire e lasciare aperta ogni interpretazione (così, appunto, uno non sbaglia mai …).
Il T. comunque aveva l'incarico di vedere se c'era stato una violenza sessuale. Non l'ha riscontrata.
Mimosa
Analizzando tre fatti:
1) Attacco alla gola sventato da parte di donna semisvestita.
2) Luogo del supposto delitto.
3) Anello ritrovato sotto l corpo
4) Presenza di Sg.
5) Orme sul tavolato del chiosco.
6) Reflusso di sadismo e/o seminecrofilia.
Io parlerei di una coppia di SI e non di una SI sola, sembrerebbe un regolamento di conti fra donne che si conoscevano bene al cospetto di un uomo interrotto in un coito, a questo riconduco anche la possibilita' di un qualcosa accaduto e poi assolutamente coperto con l'"ordine creato ad arte" da parte di persone molto vicine a M., questo perche' tutta l'opera di depistaggio, a parte piccoli casiali particolari, sono diretti ad allontanare i sospetti verso una esternalita' alle conoscenze vicine.
L'anello di fidanzamento sfilato puo' avere questo significato, era impossibile che M. portasse quell'anello esterno alla fede nuziale, eppure piu' d'uno ha dichiarato di non sapere, che talvolta l'ordine fosse invertito da M.
Questo puo' ricondurre a chi ha ricomposto e depistato, mentre se il fatto originario e' accaduto come sembra i responsabili potrebbero essere un uomo piu' una o due donne, in poche parole "il fuoristrada".
Dopo il fuoristrada e l'evento primario con aggressione e morte il secondo di depistaggio, nascondimento e ricomposizione, forse anche per evitare coinvolgimenti delle esercitazioni.
Ma se un fatto primario e' accaduto perche' a Ripe??? Io qui capovolgerei tutto e mi chiederei: puo' essere stata M. a portare le SI a Ripe e non l'inverso come abbiamo sempre e tutti pensato??? Il posto e' l'emblema di chi ha aggredito od un segnale di M. che ha pilotato li l'aggressione???
LucaP
sono d'accordo con te sul fatto che Tagliabracci non si sia posto il problema della doppia negazione.
Non sono invece d'accordo che tu mi citi un FORUM dell'Accademia della Crusca, in cui ciascuno può dire ciò che vuole, per sostenere che la regola della doppia negazione non sia stata ereditata in italiano.
Troppo lungo sarebbe (e poco pertinente con il tema che stiamo trattando) distinguere tra negazione preverbale e postverbale, tra avverbi di negazione e pronomi e aggettivi negativi. Non ho alcuna voglia, per altro, di tirar fuori i miei testi universitari per portare opportuni riferimenti bibliografici.
Vuoi che, piuttosto, ci confrontiamo su ciò che ho scritto nel mio ultimo post? Che ne pensi? (Melania nuda=tentativo, riuscito o meno, di rapporto sessuale).
Se il posto ammettessimo fosse stato scelto da M. in presenza di SI che non conoscevano la zona quale avrebbe potuto essere il messaggio che M. voleva lasciare???
Mentre se il fatto primario di aggressione e' accaduto da un'altra parte il posta sarebbe stato scelto da chi lo conosceva bene, ma in quel caso il posto diventava d'accusa verso P.???
Terza possibilita', se sia il primo stadio di aggressione e' accaduto a Ripe dove e' stato organizzato il secondo stadio di "ordine creato" e se ha un significato e non solo una semplice opportunita' che messaggio contiene???
In ambetre i casi sembra chiaro che fra il primo stadio ed il secondo il corpo deve aver alloggiato in un luogo diverso (Gocce ematiche all'interno del chiosco e telefonata anonima:"no, fuori, io stavo facendo una camminata!!!"), in tutti i casi a me sembra che il punto debole di tutta la coerente ricostruzione sia il chiosco, chioscaio volente o non volente.
Sempre se le ipotesi fossero verosimili perche' i dati sembrerebbero oggettivi.
Antonello
l'ipotesi che ora proponi, ovvero che sia stata Melania a condurre il/i/la/le SI a Ripe, in realtà l'avevamo già affrontata.
Io stessa (parlo di me perché me ne ricordo, ma sicuramente anche altri a cui però non saprei fare riferimento preciso) avevo ipotizzato che Melania si fosse data appuntamento con qualcuna perché la conducesse a Ripe a cercare le prove del tradimento del marito. Ricordi?Era il periodo in cui avevamo, come obiettivo primario, quello di capire: "perché Ripe?" (per altro pure Salvatore disse di ritenere che la moglie fosse stata attirata in una trappola, con la scusa di fornirle informazioni sui suoi tradimenti).
Adesso però anche un'altra questione mi sta a cuore, l'ho scritta nel precedente post in due parti: "perché Melania era nuda?" Vuoi aiutarmi, con la capacità immaginifica che ti contraddistingue, a rispondere a tale domanda?
@ Tiziana
Hai ragione ma ogni tanto tutti quanti, presi anche dall'incertezza dovuta all'assenza di nuove notizie vere e confermate, battibecchiamo e dimentichiamo il principale motivo per il quale commentiamo su questo blog.
Continuo ad avere la sensazione che il rapporto sessuale tanto discusso abbia a che fare con il delitto ma non sia da ricondurre alle ore che vanno dalla scomparsa di Melania alla sua morte (che secondo me è da ricondurre al massimo alla prime ore del 19 aprile).
Sono d'accordo con te che Melania non sia stata aggredita durante la minzione per tutti i motivi da te esposti. Ma allo stesso tempo non mi convince appieno l'ipotesi alternativa. Gli indumenti abbassati continuano a suggerirmi la volontà di denigrare la vittima umiliandola con l'esposizione delle sue parti intime. Ci potrebbe anche stare una certa soddisfazione voyeuristica da parte di qualcuno che poteva avere una passione morbosa per Melania vedendola tutti i giorni e magari considerandola irraggiungibile a meno di ricorrere a mezzi estremi.
Credo che un rapporto sessuale controvoglia da parte di Melania avrebbe lasciato segni evidenti durante l'autopsia pur non trattandosi di un stupro violento. Ed inoltre cancellare tutte le tracce biologiche varie conseguenza di un rapporto che per forza di cose impone un contatto fisico esteso la trovo impresa improba, incerta e densa di rischi soprattutto se condotta di notte in un bosco (anche se non siamo totalmente sicuri lo staging sia avvenuto con tali modalità).
Noi purtroppo dobbiamo procedere per tentativi successivi ai quali tuttavia non possiamo dare una patente di attendibilità sicura perché disponiamo di troppo pochi dati certi. Ma al tempo stesso sbagliamo quando affrontiamo ogni nuovo tema di discussione dimenticandoci di quelli trattati precedentemente. E' per questo che consiglierei a tutti di ricominciare daccapo mettendo sul tavolo tutte le tessere del puzzle e provando a comporre lo stesso partendo nuovamente dagli spigoli e dai contorni per poi andare verso il centro dove vi sono i nomi dei responsabili del delitto. E' anche probabile ci siano tessere appartenenti ad un altro puzzle ma potremo scartarle solamente a lavoro finito.
@Tiziana, sono interessata alle due grandi categorie che hai analizzato: minzione o rapporto sessuale.
c'è da dire che quando si va per prati ad urinare, solitamente si tende ad accucciarsi in un posto il più possibile nascosto alla vista altrui, per quanto si sia già in un bosco, insomma, si cercherà un cespuglietto, un tronco che nasconda anche solo parzialmente alla vista, nonostante si possa essere in compagnia di persona con la quale ci sia grandissima confidenza, amica o amore.
Il gesto di urinare, per noi donne, peraltro consiste nell'accucciarsi il più possibile in punta di piedi tenendo i talloni sollevati e le ginocchia leggermente divaricate, facendo sporgere solo ciò che serve.
Scusate il tecnicismo, ma in questo modo l'urina scorre e non si corre il rischio di bagnarsi i piedi nè i vestiti.
a tale scopo, è preferibile non abbassare i pantaloni fin sotto le ginocchia, perchè urinarci sopra in quella posizione sarebbe assai più che probabile.
Quindi, se Melania si è abbassata i pantaloni calandoli fin sotto le ginocchia, è molto meno probabile che l'intento fosse quello di urinare.
Ok, c'è la teoria dell'attacco alla sentinella, la conosciamo, ma mettiamola da parte per un attimo.
In parole povere che M. si accingesse a far pipi' e' da escludere perche' Tagliabracci ci dice che la vescica era vuota , quindi M. o aveva appena finito di far pipi' ma qui. chiedo ad Annika, sarebbe stata rinvenuta traccia di urine, o stava per accingersi ad un rapporto, consenziente o meno, forzato o ricattato, o i pantaloni giu' sono l'ennesimo depistaggio e quindi operazione compiuto dal secondo gruppo di geni dell'umanita'.
Se escludiamo l'ultima opzione M. deve essersi tirata giu' i pantaloni e slip non nella libera fiducia di donna ma con antenne ben attente se poi ha sventato l'avcoltellamento, per questo dico che se P. non vi era, come i tempi dicono non vi fosse, siamo in presenza di una coppia di SI, almeno.
A questo punto l'intenzione espressa della SI avrebbe potuto certamente essere un rapporto mentre quella inespressa ed intuita da una M. con antenne ben dritte si e' rivelata l'accoltellamento, M. era relativamente tranquilla perche' in presenza di amica intima o non del tutto tranquilla perche' ricattata a denudarsi intuendo che non sarebbe stato per un rapporto, quindi era in presenza di una donna e di un uomo che si sono avvicendati nella tortura e nel sadismo, questo nella prima fase che sarebbe accaduta da San Giacomo Colle verso Ripe per li terminarne l'epilogo, dopo e' subentrato il gruppo di depistaggio palesemente molto vicino alla vittima.
@ Antonello
Visto che hai nuovamente parlato del chiosco e del chioscaio volevo dirti che finalmente ho trovato una fotografia dove si vedono molto bene i cardini della porta del chiosco.
Sebbene la porta abbia chiaramente anche una funzione di sicurezza, i cardini sono totalmente esterni. Ed allora tutti dubbi che abbiamo avuto vedendo la porta smontata durante l'ispezione interna effettuata dagli inquirenti trovano risposta. Per entrare dentro i Carabinieri hanno dovuto segare i cardini dall'esterno (c'è un'altra foto dove si vede molto bene che la cerniera fissata allo stipite è già stata smontata per essere successivamente sostituita) e sfilare la porta. Questo è sicuramente dovuto al fatto che non erano riusciti a recuperare le chiavi dal "chioscaio" e molto probabilmente neanche il "chioscaio" stesso. E questa cosa è perlomeno molto dubbia.
Se poi aggiungiamo l'intervista notturna al chioscaio che più che altro sembra un pentito della camorra in incognita (me la sono rivista oggi), i dubbi diventano ancor più forti. Per quale motivo il gestore (che qualcuno aveva anche sospettato, non gratuitamente, essere il Michè del 113) doveva rendersi irraggiungibile? Cosa temeva? Forse che aveva ben presente chi d'altro possedeva le chiavi del chiosco ed aveva fatto subito i collegamenti con il caso? Quando sapremo finalmente gli esiti degli accertamenti fatti dai RIS all'interno del chiosco?
Personalmente ho una mia sempre più forte sensazione che il chiosco stesso sia al centro della vicenda. Ho l'impressione che presso il chiosco fosse stata organizzata una specie di incontro per il pomeriggio/sera del 18 aprile.
Questa sensazione nasce anche dalla presenza inquietante del gruppo di militari (tre uomini ed una donna) in giro per la zona per tutto il pomeriggio/sera (a pranzo a San Giacomo ed alla sera tardi - 11.30 circa - a Villa Lempa) ma avvistati anche nei giorni precedenti a chiedere informazioni sulla zona.
In TV è stato detto che erano militari di Chieti ma la cosa sembra impossibile per la presenza della donna. E' stato anche detto che c'era qualcosa di strano nel movimento dei militari in quel giorno. Saranno state le divise forse poco d'ordinanza? Ma allora il discorso dei softgunner ritorna molto valido. Ma vi sono anche i militari (o pseudo tali) avvistati sulla decapottabile la mattina. E' lo stesso gruppo? Le gare e le esercitazioni di softair si svolgono normalmente i giorni festivi in quanto i soci dei club naturalmente lavorano durante la settimana. Ma il 18 aprile era un lunedì e quindi, se si trattava di softgunner, la cosa non doveva essere molto ufficiale.
Continua ....
Non lo so..
così come calarsi i calzoni sotto le ginocchia ti fa correre il rischio di bagnarteli,
allo stesso modo mi viene difficile immaginare una M. che si accinga a far pipì e che nell'atto di rialzarsi e rivestirsi, le vengano calati bruscamente gli abiti sotto le ginocchia per non farla fuggire, quando del resto si è detto che i pantaloni erano ordinatamente arrotolati.
Altresì, mi sembra strano che una donna costretta sotto minaccia a denudarsi le parti intime, pensi a farlo stando attenta a non sciuparsi i vestiti, arrotolandoli ordinatamente fin sotto le ginocchia: casomai, se minacciata, una donna tenderebbe a calarseli:
1)il meno possibile
2)in una maniera che le potrebbe consentire di tirarseli su in fretta e scappare non appena se ne presenti l'occasione), e direi che arrotolarli sarebbe controproducente.
Quindi, o Melania non si aspettava di dover scappare, e quindi, come sostiene l'accusa, era tranquilla, oppure non è stata lei a denudarsi.
Mi direte che il sangue è colato all'interno dei calzoni, ed è vero: ma che cosa avrebbe impedito a quel sangue di scorrere, se i pantaloni fossero stati abbassati subito dopo le prime coltellate, con Melania ancora in piedi?
In fondo, se quegli abiti furono abbassati disordinatamente fin sotto le ginocchia in principio, nulla vieta fossero ordinatamente piegati meglio in un secondo momento, così come Melania fu pettinata e ricomposta insomma, anche quei pantaloni, già macchiati di sangue, avrebbero dovuto seguire l'ordine mentale del killer.
a proposito, senza scomodare l'Accademia della Crusca,
@Lucap, hai per caso la patente? ;-)
http://ask.forumer.it/come-passare-lesame-di-guida
Luca P
mi piace la tua immagine di "mettere insieme tutte le tessere del puzzle" e in questo puzzle c'è anche un corpo trovato parzialmente nudo.
Tu proponi:
- umiliazione della donna (assassinio compiuto da più persone? Potremmo accordarlo con militari visti a Villa Lempa, traffico notturno, cellulare cancellato professionalmente);
- passione voyeuristica (i sadici assassini spesso traggono soddisfazione sessuale proprio all'uccisione in sé e dallo sfregio del cadavere).
Ovviamente la scelta dell'una o dell'altra ipotesi cambia completamente la ricostruzione.
Antonello,
quello che scrivi sull’epilogo, personalmente, io lo trovo molto verosimile, è subentrato il gruppo di depistaggio, ma non lo vedrei “palesemente molto vicino alla vittima”, quanto piuttosto più vicino a chi erano i destinatari.
M. è stata il capro espiatorio.
Nella “ricostruzione del movente passionale” io non l‘ho evidenziato.
Farebbe parte della TERZA PARTE, in cui però non riesco a inserire tutte le ipotesi ricostruttive vostre, … non è facile un lavoro che mi faccia astrarre completamente dalla mia soggettività.
E vorrei fosse sempre chiaro che io solo curo la stesura.
Se voglio esprimere opinioni mie lo faccio in commenti personali, lo sapete tutti voi della Squadra, ma lo ripeto per i nuovi e gli occasionali lettori.
Mimosa
PS
che poi, tanto sono presa, da non distinguere sempre facilmente le mie opinioni dalle vostre. Infatti mi ero assunta (arrogata) la maternità dei tre tempi dell'aggressione con accoltellamento alla gola per ultimo, e invece ho riletto stasera commenti di diversi di voi (se volete vi cito) che in dicembre dicevate le stesse cose! Ve ne devo rendere il merito e il diritto d'autore.
Mimosa
... Continua
Se inoltre è valida la testimonianza che vede il gruppo di (pseudo)militari chiedere informazioni sulla zona, viene da pensare che quelle persone non fossero né di Ascoli né di Teramo. Ma, nell'ipotesi di Massimo del softair, si può facilmente verificare su internet quanti siano i club di softair nelle due regioni (senza contare quelle confinanti), e vi assicuro che c'è da rimanerne sbalorditi.
Allo stesso tempo abbiamo la forte sensazione tutti quanti (o perlomeno gran parte di noi) che per la soluzione del delitto si debba investigare a fondo nell'ambito di Folignano. E quindi, sempre nell'ipotesi di prima, dobbiamo trovare un collegamento con l'ambiente di Folignano e con i personaggi noti che ci hanno maggiormente fatto sorgere sospetti.
Consideriamo inoltre gli avvistamenti da parte delle vedette di Chieti della Fiat Stilo e del fuoristrada (non sappiamo se sia lo stesso al quale si riferisce un'altra testimonianza mai confermata ufficialmente). Sono sempre più dell'idea che quei mezzi non siano passati per caso da quelle parti perché al bivio con la strada che conduce a Cerqueto ci dovevano per forza essere dei cartelli che segnalavano l'interruzione della strada SP53 prima dell'abitato di Ripe. Ed allora quale poteva essere il motivo del passaggio? A mio parere, uno dei più logici sarebbe quello di un sopralluogo sul posto per vedere se vi erano ancora le vedette e dove queste erano appostate. In parole povere se la stradina che conduce al chiosco era libera. Sappiamo però che sino alle 22.30 le vedette sono rimaste al loro posto e quindi l'accesso al chiosco è diventato libero solamente a quell'ora. Ed è forse dopo le 22.30 che gli eventi hanno preso l'accelerazione che ha condotto all'omicidio vero e proprio. Da qui il traffico notturno insolito a San Giacomo e la (pseudo)soldatessa "turbata" di Villa Lempa.
Ma fino a quei momenti Melania la possiamo considerare ancora in vita? Non so rispondere con esattezza. Esiste anche la possibilità che Melania fosse già stata uccisa, ma questo comporterebbe una messa in scena al chiosco tale da trarre in inganno gli inquirenti, Tagliabracci e soprattutto i RIS. E questo lo considero perlomeno difficile. Come difficile sarebbe stato anche trasportare il cadavere senza lasciare segni evidenti sul corpo stesso, lasciare le impronte insanguinate sull'assito e simulare un Blood Pattern attendibile.
Dobbiamo allora considerare come alternativa che perlomeno sino alle 22.30 Melania fosse ancora in vita. Ma dove ed in quale stato?
Per il dove ci potrebbe venire in aiuto la localizzazione del cellulare nella zona impervia a valle di San Giacomo perlomeno sino alle 19.00 circa (5 tentativi). Chi aveva in custodia il cellulare e probabilmente anche Melania, poteva essere al corrente delle procedure di localizzazione che i carabinieri mettono in atto durante simili ricerche? Forse si, ma allora sarebbe stato un rischio troppo elevato tenere acceso il cellulare, ma forse no, perlomeno sino alle 19.10 quando il cellulare è stato presumibilmente spento.
Per lo stato nel quale si sarebbe trovata Melania poco sappiamo. Ma allo stesso tempo l'ipotesi dell'impiego di droghe cosiddette da stupro non è poi tanto peregrina. Recentemente ad Ascoli è stato sequestrato un ordine di tali droghe effettuato su internet da un provato cittadino. Lo stupro avvenuto nei giorni scorsi vicino all'Aquila sembrerebbe far ipotizzare anche l'uso di tali sostanze.
Continua ......
LucaP
se ho ben capito secondo te Melania, dopo essere stata uccisa, verso le ore 19 è stata messa all'interno del chiosco. In quell'occasione è stato spento il cellulare.
Perché però tirarla fuori al 20?
Inoltre alle 17, come hai precisato più volte, il cellulare sarebbe stato in una località vicino a S. Giacomo. Melania dov'era? Già morta? Già a Ripe?
Come possiamo riordinare il puzzle?
Scusa LucaP
ho scritto il precedente commento contemporaneamente all'ultimo tuo, che dunque non avevo ancora letto. Credo tu abbia già risposto agli interrogativi. Ora lo leggo con calma.
Ciao, Tiziana
Sentite, io proprio lo devo dire, è da tempo che ci penso (ve l'ho anche sottoposto in sordina): dopo poche ore dal decesso la muscolatura viene rilasciata, ecco la ragione della vescica vuota.
Ma non pensate che i pantaloni abbassati (oltre che per l'abuso sessuale, consenziente o nolente) possano essere dovuti al fatto che - dovendo trattenere il corpo in un luogo coperto e per 24/36 ore - siano serviti per "agevolare" lo svuotamento sia della vescica sia degli intestini? In modo da raccogliere il tutto e impedire che tali tracce potessero "sporcare" il luogo dov'era stato trattenuto il corpo prima di esibirlo accanto al chiosco?
Infatti non mi pare che ci sia traccia nella relazione di tali "residui" corporei.
Mimosa
.... Continua
Fosse mai vero che Melania (con il cellulare che forse era in modalità silenziosa, cosa che mi appare probabile nel caso di una persona in prigionia che magari spera di essere rintracciata proprio grazie al cellulare acceso) si trovava nel punto dove è stato localizzato il cellulare, questo potrebbe voler dire che è stata portata lì in attesa che qualcosa si sbloccasse ma allo stesso tempo che il posto presso il quale si trovava precedentemente (perlomeno sino alle 17.00 circa, ora del primo tentativo del 112) non era più sicuro in quanto era già scattato l'allarme e le prime pattuglie di carabinieri erano giunte a Colle San Marco.
Molti di noi pensano che quel posto possa essere il famoso casolare di frazione Colle dove hanno condotto i cani e dove sembra essersi diretta Melania secondo la famosa testimonianza totalmente taciuta nelle ordinanze. Frazione Colle dove probabilmente si trovava anche Paciolla assieme alla presunta o reale amante che lo avrebbe scagionato da ogni sospetto.
L'avvistamento di Melania sembra essere fissato nell'intorno delle 15.30 (lungo la strada provinciale), orario compatibile con la discesa dalla zona della roulotte dove sembra essersi recata in prima battuta Melania e dove probabilmente ha ricevuto gli SMS dal cellulare della madre di Sonia (in uso a chi veramente non sappiamo, visto che Sonia non sembra sapere di avere inviato quei due SMS).
Per cui, secondo questa logica, dobbiamo pensare che il motivo vero e proprio che ha successivamente portato alla morte sia da fissare nell'arco di tempo che va dalle 15.30 alle 17.00. Anzi con maggiore probabilità dalle 15.45 alle 16.45 (un'ora) volendo dare ancora un quarto d'ora a Melania per giungere a Frazione Colle ed al casolare (dove magari non è entrata subito) ed un quarto d'ora per spostarsi da Frazione Colle alla località successiva (a valle di San Giacomo dove alle 17.00 circa il cellulare viene localizzato).
Chi ha incontrato Melania a Frazione Colle? Si tratta di un'unica persona alla quale se ne sono forse aggiunte altre in seguito? Era/erano una persona/e conosciuta/e ed in cosa era/erano intento/e?
Tale ipotesi si combina con quella del presunto amante? E' cioé compatibile con la presenza di tale persona a frazione Colle o si deve solamente pensare che tale presunta relazione abbia giocato unicamente un ruolo indiretto nella vicenda?
Riallacciandoci alle ipotesi precedenti che sembrano riportarci anche all'ambito del softair, bisogna allora ipotizzare un collegamento diretto con questo mondo perlomeno da parte delle persone che hanno preso in custodia Melania dalle 17.00 circa.
Melania poteva conoscere qualcuno, magari perché proprio di Folignano, che apparteneva a quel mondo o viceversa poteva qualcuno di quel mondo conoscere bene, perlomeno di vista perché magari di Folignano, Melania?
A questi interrogativi, cui secondo me dobbiamo cercare di dare una risposta plausibile, si aggiunge anche il motivo per il quale Melania si sia recata a frazione Colle. Molti degli indizi da noi raccolti (qua e là) ci fanno propendere sul fatto che lo scopo della gita a Colle San Marco fosse direttamente collegato ad una esigenza di Melania di incontrare qualcuno o di osservare qualcosa per poi riferire.
Possono allora gli indizi derivanti dal tabulato di Melania darci una mano nel risolvere questi dubbi?
Forse si, in quanto sia le telefonate di Sonia sia la chiamata dell'"anonimo" delle 16.48, come anche gli SMS di cui non conosciamo il mittente, ci sono sembrate sin da subito dubbie.
Continua ......
Il fatto che l'interno dei pantaloni di M fossero sporchi di sangue sgoccliolato, non significa affatto che quando è stata colpita avesse i pantaloni calati. Lo sgocciolamento potrebbe essere avvenuto anche dopo aver ricevuto le coltellate, in piedi e ben lucida; e cioè, quando a sanguinamento ancora in atto, gli avrebbero abbassato pantaloni e collanti, per indirizzare gli inquirenti verso una falsa pista.
Chi ha commesso il delitto, è stato "professionale" anche nel comporre i dettagli del depistaggio.
Anzi, rianalizzando meglio tanti particolari, si potrebbe essere anche d'accordo con quanto stabilito dagli inquirenti: che l'uccisione di M sia avvenuta dove è stata ritrovata, ma nella tarda serata, stando alle prime dichiarazioni del medico legale, al momento del ritrovamento, e del patologo dopo.
PINO
LUCAp
Hai detto bene: "tale presunta relazione abbia giocato unicamente un ruolo INDIRETTO nella vicenda".
Infatti, la PRESUNTA relazione è stata solo per caso ipotizzata, nel corso delle varie investigazioni scientifiche, e dovrebbe essere considerata come un qualsiasi incidente di percorso, e non come il fulcro del movente omicidiario, verso il quale ci stiamo sensibilmente orientando.
Se sul corpo di M si fossero riscontrati i segni di una operazione di appendicite, avremmo sospettato, forse, del chirurgo?
Ciao, PINO
@Pino
è esattamente quello che intendevo dire io: quei pantaloni potrebbero essere stati abbassati da qualcuno, mentre altri sorreggeva Melania, viva e lucida ma barcollante dopo aver ricevuto le prime coltellate.
ecco perchè troppi dna estranei, almeno due oltre quelli presumibilmente del medico che la visitò la mattina, sulla pelle esposta della donna.
dopodichè lei avrebbe immediatamente tentato la fuga, quindi le abrasioni sul ginocchio, quindi il tentativo di sgozzamento, quindi le coltellate sul tronco della donna.
@Lucap
tu scrivi: "[...] dove probabilmente (M.) ha ricevuto gli SMS dal cellulare della madre di Sonia (in uso a chi veramente non sappiamo, visto che Sonia non sembra sapere di avere inviato quei due SMS)."
collegherei questo "in uso a chi veramente non sappiamo" a quel dna misto Sonia + cromosoma Y.
Insomma, a chi la madre di Sonia avrebbe concesso l'uso del proprio cellulare oltre che alla figlia?
sicuramente non ad un estraneo.
Al genero, ad un fratello di Sonia, al proprio marito?
lasciamo aperto questo spiraglio: verificare se Sonia abbia fratelli.
@Mimosa! Hai ragione!!!
Non ho mai avuto a che fare fino ad ora con un cadavere che non fosse ricomposto e in ordine per la funzione religiosa, ma lessi su un libro che, contrariamente al fatto non venga quasi mai riportato in letteratura, la prima impressione è spesso dovuta al cattivo odore che emana.
E questo proprio a causa dello svuotamento di intestini e vescica per il rilasciamento dei muscoli.
Viene scritto proprio chiaramente che la vescica di Melania era vuota, ma che non vi era traccia del fatto che avesse urinato.
Mi piacerebbe davvero sapere quali siano i tempi di.. rilassamento muscolare di un cadavere, dopo quanto tempo avvenga successivamente alla morte, e se l'evacuazione sia un fenomeno inderogabile ed assoluto comune a tutti.
... Continua
Dobbiamo però anche domandarci se Melania fosse conscia del pericolo cui stava andando incontro o se invece sia stata colta alla sprovvista dagli eventi. Oppure se Melania a frazione Colle abbia incontrato le persone che pensava realmente di trovare od invece sia rimasta coinvolta in qualcosa di differente dal quadro che si era mentalmente preparata. Od ancora se il motivo che l'ha condotta alla morte, il cosiddetto segreto che avrebbe potuto rivelare (sia che fosse relativo all'ambiente della caserma sia che coinvolgesse gente di Folignano), fosse già noto a Melania o ne sia venuta a conoscenza solamente una volta giunta sul posto.
Queste sono le domande alle quali è più difficile dare una risposta senza perlomeno conoscere i nomi degli attori.
Perché invece secondo me quello che è successo dopo il delitto potrebbe forse essere di più facile soluzione.
Da molti indizi, discussi sino al più piccolo dettaglio in questo blog, abbiamo il forte sospetto che il corpo di Melania sia stato occultato dopo il delitto, perlomeno dopo l'avvenuto decesso che secondo quanto verificato da Tagliabracci si è verificato decine di minuti dopo l'inizio dell'aggressione.
Date le modalità del delitto (perlomeno analizzandolo dal punto di vista dell'arma e delle successive ferite inferte), possiamo ipotizzare che a questo sia seguito un momento di panico generale con la probabile fuga dal luogo da parte delle persone presenti.
Ma ad un certo punto è sopraggiunta un po' di lucidità che ha fatto pensare che non era possibile lasciare un simile casino dove forse vi erano tracce ovunque che avrebbero potuto ricondurre ai colpevoli.
Avete presente il film Nikita (la versione originale francese), dove la stessa in presa al panico chiama la centrale e sul posto viene mandato il "risolutore" Jean Reno?
Noi non sappiamo chi sia (siano) stato il Jean Reno della situazione ma sicuramente chi è arrivato aveva la mente più lucida delle persone direttamente coinvolte.
Poteva tale gruppo di persone (al quale forse è da imputare veramente il traffico anomalo notturno di San Giacomo) disporre delle chiavi del chiosco all'interno del quale occultare il cadavere perlomeno sino a quando fosse stato possibile farlo ritrovare? Poteva tale medesimo gruppo disporre delle conoscenze necessarie a "disinfettare" la scena del crimine nonchè a ripulire il cellulare di Melania? Poteva avere un interesse diretto ad effettuare tali operazioni sebbene non fosse materialmente coinvolto nel delitto?
Forse si, se pensiamo che magari un coinvolgimento parziale nell'attività che si doveva svolgere al chiosco quella notte ce l'aveva, come poteva anche avere l'esigenza di cancellare dal cellulare di Melania informazioni delicate che magari non erano neanche riconducibili al delitto.
Ma forse poteva contare anche sullo "skill" necessario per effettuare il depistaggio successivo con il vilipendio del cadavere.
Continua .....
... Continua
Quello che è successo in seguito è storia nota. Alle prime indagini che hanno sin da subito preso la piega dell'ipotesi uxoricida si è sovrapposta una campagna di disinformazione e depistaggio mirata a non far allontanare mai i sospetti dall'unico indagato. Non sappiamo se abbia agito anche direttamente sulle indagini e sugli inquirenti. Nella speranza che la giustizia conservi ancora un certo grado di purezza verrebbe da rispondere che gli inquirenti non abbiano subito tale influenza, anche se a pensar male qualche sospetto verrebbe. In ogni caso, pur essendo passate di mano le indagini, la campagna non ha mai cessato di premere ed indirizzare perlomeno l'opinione pubblica. E questo obiettivo sinora l'ha raggiunto e mantenuto. Ma bisogna allora, come facciamo già da tempo, domandarsi quale sia il reale obiettivo di tale campagna. Da chi o da quale ambiente si vuole a tutti i costi sviare l'attenzione? Dall'ambiente miliare della caserma, dove oltre alle condotte libertine di molti istruttori ed allieve, sembra chi ci fossero anche altre attività poco chiare e dubbie? O dall'ambiente di Folignano al quale appartengono molti personaggi della vicenda (oltre chiaramente la vittima e l'imputato) che hanno avuto e continuano ad avere atteggiamenti poco chiari e cristallini?
Chiaramente lo scenario che ho cercato di delineare è una semplice ossatura dove volutamente (tranne in due casi troppo evidenti per essere taciuti) non ho inserito nomi, e vuole essere semplicemente espressione del mio pensiero attuale sulla vicenda.
Ho cercato di attenermi solamente a ciò che sembrerebbe appurato o comunque verosimile e non smentibile troppo facilmente.
Su tale ossatura si innestano tutte le considerazioni sinora fatte su questo blog (cellulari, Sg, testimonianze,....). Alcune sembrano, a mio parere, incastrarsi bene. Altre forse sono difficilmente compatibili e forse, scusate la superbia e presunzione, sono proprio le tessere di un altro puzzle che devono essere scartate solamente alla fine.
Ciao
P.S. Spero di non attirarmi troppi strali da parte di voi tutti
TABULA
La scena del delitto è stata preparata scrupolosamente, nei minimi dettagli, da persone di "mestiere", e non da dilettanti.
Tutto quanto lo scenario andrebbe guardato con speciali lenti rivelatrici di tutto quanto NON C'E'.
Stiamo inutilmente girando intorno ad un cerchio.
Ciao, PINO
@ Pino
Difatti, se hai letto i miei ultimi commenti avrai notato il parallelo con il Risolutore (Jean Reno) del film Nikita.
Bello il paragone con l'appendicectomia ed il chirurgo assassino.
Ciao
Luca P (e anche PINO)
quello che hai ampiamente descritto era già sintetizzato nella mia "Terza Parte" quindi è inutile che io la schematizzi per presentarvela.
In ogni caso è da scoprire perché a Ripe?
- perché il posto più vicino al luogo dove era stata trattenuta?
- perché poteva rientrare nei segnali da dare a SP?
- per fargli un dispetto, uno smacco (un pò come lasciargliela nei pressi dell'ufficio, dice una mia amica).
- perché lì era comodo farla ritrovare?
Perché non torniamo a discutere su questo?
Mimosa
Questo supera ogni limite del cattivo gusto:
http://www.repubblica.it/cronaca/2012/02/14/news/figlia_di_melania_parte_civile_contro_parolisi-29883919/
Sinora avevo davvero sperato non arrivassero a tanto!
Sbagliavo tempo fa a paragonare la vicenda dei Rea al Far West. Qui siamo ai periodi più bui del Medioevo. "Tu ci hai tolto nostra figlia ed adesso noi ti togliamo la tua. Non solo. La utilizziamo come clava mediatica per distruggerti". Spero proprio che quando Vittoria sarà più grande e maggiorenne possa ricambiare i nonni e gli zii materni con altrettanta cattiveria.
Se prima provavo, nonostante le cattiverie e l'accanirsi contro il genero a tutti i costi, comunque compassione per un padre ed una madre che hanno dovuto seppellire la figlia, adesso penso che i miei sentimenti siano solamente il disprezzo.
@ Mimosa
La scelta del Chiosco della Pineta, se hai letto la prima parte del mio lungo commento, è stata dettata da altre motivazioni a prescindere del successivo delitto.
Ma adesso, dopo la notizia di Vittoria, non mi va proprio più di scrivere.
Ciao
Luca P
guarda che la notizia su Vittoria parte civile non è una novità, risale a quando il processo era stato fissato per il 27/2, l'avevo già commentata io, scandalizzata.
Penso che la reazione delle persone come noi, sensibili alla tutela dei minori, sia proprio questa. Chi egoisticamente pensa solo a se stesso, ritiene normale tale comportamento.
E' un altro dei "consigli" dell'esimio legale della famiglia, che meravigliarsi?
La parola d'ordine è: fare piazza pulita intorno a Salvatore Parolisi.
Come la può prendere la famiglia di lui?
Con che stato d'animo la zia Francesca va a prelevare la piccola dai nonni materni?
Mimosa
@Pino
Una pennellata geniale, hai sintetizzato al meglio l'attivita' dell'investigare ed ancor piu' coerente e' cio' che hai illuminato con una frase al caso specifico.
SERVE UN'OTTICA DI QUELLO CHE NON C'E'.
Non e' assolutamente semplice ma questo assunto e' ancor piu' specifico a noi che degli atti abbiamo solo quel poco che c'e'.
Condivido veramente a pieno e, per problematiche insormontabili, siamo ridotti ad inventarci dati da altri dati, a tentare, a volte spesso con meritevoli risultati, di rintracciare particolari che c'e' chi li ha sott'occhio palesi e neri su bianco.
Io sono convinto che al centro dell'indagine vi sia il dubbio, come diceva il titolo di un best seller della criminologia scritto da un piccolo ma geniale appartenente all'Arma, via le certezze insomma di chi divide il mondo in innocentisti e colpevolisti perche' se e' vero che la verita' assoluta esiste e' lampante che a noi poveri umani resta di tentare di scoprirla cercando nel possibile di sbagliarla il meno possibile o forse ridipingendo un ottica di cio' che non c'e'.
Se riusciremo a volare basso con la fantasia radenti ai dati oggettivi ma capaci di librare nell'irrazionalita' di menti lontane dal nostro essere umani avremmo imparato a volarecontrovento al fianco di una qualche verosimile ricostruzione.
MIMOSA
Ti, e ci domandi perchè uccidere M proprio lì.
Non credo che il posto sia stato scelto con uno scopo preciso, e con un significato recondito.
Ripe è un posto come un'altro, a meno che non sia quello di un "appuntamento" preso tra le parti, precedentemente, per un incontro chiarificatore, (poi diventato una trappola) come dalla ipotesi n°1, contenuta in un post precedente.
Non vedo altro particolare motivo, per la scelta della località che, fra l'altro, è simile ad altre della zona, se si esclude la presenza del chiosco.
Oppure M è stata trasportata a Ripe, solo per allontanarsi da CSM, da dove potrebbe essere stata "prelevata", sempre previo appuntamento.
Non so trovare altri motivi, senza inoltrarmi nel regno della fantasia.
Ciao, PINO
@ Tiziana
Quando era uscita la notizia era indicata solamente come un possibilità ventilata. Ma la conferma di oggi mi sembra veramente la perdita di ogni speranza che si voglia veramente trovare il responsabile di questo dramma che continua a mietere vittime.
I Rea forse credono con oggi di aver raggiunto una vittoria, scusami il bruttissimo gioco di parole, ma non si sono accorti che hanno inferto un'ulteriore coltellata al cadavere della propria figlia. Perché potrà darsi che Parolisi venga riconosciuto colpevole, potrebbe anche al limite essere veramente l'autore del delitto, ma non concedere alla propria nipote il privilegio inconsapevole del dubbio sul proprio padre mi sembra veramente un ulteriore delitto. Vittoria è un'innocente bambina che ha tutto il diritto di credere il proprio papà la persona migliore al mondo, perlomeno sino a quando la giustizia degli uomini non le dirà che la sua mamma non c'è più perché il suo papà è l'uomo nero, l'orco cattivo.
Antonello
belle le tue parole
ciao, Tiziana
@ Pino
Il Chiosco della Pineta non può assolutamente essere una scelta casuale. L'eventuale incontro chiarificatore poteva avvenire in qualsiasi altro posto. Invece si è aspettato per un pomeriggio intero che tale luogo diventasse accessibile senza essere visti dalle vedette. E questo non è assolutamente casuale.
Allo stesso tempo la scelta del luogo non ha nulla a che vedere con Parolisi o perlomeno non è stato scelto per incriminare il marito di Melania visto che non è stato rinvenuto nulla che sulla scena del crimine che riconduca a Salvatore.
Melania è stata uccisa al chiosco perchè la vicenda che ha condotto alla morte già gravitava intorno a quel luogo.
LucaP
hai perfettamente ragione. Com'è possibile che i Rea non se ne rendano conto? Proprio loro che tanto devono aver sofferto per la perdita della loro figlia. Possibile che il loro cuore non sia in cerca d'amore, anziché di odio? Di odio da riversare sulla piccola innocente Vittoria!
Non so come abbiano posta la questione i giornali e la famiglia Rea, ma che Vittoria, la figlia di Melania e di Salvatore, debba essere costituita, tramite il tutore, parte civile, è inevitabile. E' la prima vittima e parte lesa per la morte della madre, chiunque sia stato ad uccidere la donna. L'ho già scritto tempo addietro.
Sì Manlio,
ricordo che lo scriveste proprio in risposta alla mia osservazione sulla questione. Ciò nonostante comunque continuo a chiedermi se Vittoria debba, tramite tutore, costituirsi parte civile contro un qualunque assassino o NECESSARIAMENTE anche contro il proprio padre. Non penso che tale necessità sia prevista per legge.
Partiamo da un assunto semplice e penso oggettivo, MELANIA PUO' ESSERE ARRIVATA A PIEDI SINO A COLLE PERCORRENDO LE VIE DEI BOSCHI, FORSE A SAN GIACOMO O FORSE SINO A QUEL CASOLARE scappando da due od una inseguitrici/e, MA NON PUO' ESSERE ARRIVATA A PIEDI SINO AL CHIOSCO DELLE CASERMETTE, cio' significa che un mezzo deve avercela portata, si ipotizzava "il fuoristrada seguito da una Stilo", entrano ambedue per la stradina integre e ne escono ammaccate ambedue nel davanti LA FRETTA DI GUARDARE OD ISPEZIONARE QUALCOSA??? Sembra che il Colasanti abbia potuto vedere due donne accquattate sul fondo del fuoristrada, UNA ERA OSTAGGIO DELL'ALTRA O NARCOTIZZATA E NON DOVEVANO ESSERE VISTE??? Si parlava poi che una avesse la musica alta, PER NASCONDERE EVENTUALI STRILLI DI MELANIA??? E chi era l'avanguardia e chi era la retroguardia??? NONOSTANTE SEMBREREBBE PIU' PARTECIPANTE MATERIALE L'EQUIPAGGIO DEL FUORISTRADA E' IPOTIZZABILE CHE LA MENTE STESSE NELLA STILO, o quell'occupante della Stilo sta cercando di scongiurare il sequestro o un triste epilogo???"LE DUE AUTO ENTRANO INTEGRE ED ESCONO AMMACCATE, NELL'USCIRE RIPERCORRONO L'ORDINE DI ENTRATA, hanno gia' depositato Melania??? IMPOSSIBILE, CI SAREBBE DA TAPPEZZARE CHIETI ED ASCOLI DI AVVISI DI GARANZIA, QUINDI O MELANIA E' GIA' DENTRO AL CHIOSCO O SI E' DECISO DI SOPRASSEDERE PER IL MOMENTO, QUINDI PUO' ESSERE STATO UN SEMPLICE SOPRALLUOGO PERCHE' QUALCUNO IMPARASSE LA STRADA ED IL LUOGO, il telefono di Melania e' sempre a meta' strada fra San Giacomo e Colle nella posizione NUE, IN MANO A QUALCUNO PRESENTE O VICINO A COLLE, sono le 15,30 e P. e' appena entrato al ristorante, nessuno ancora sta cercando Melania, non e' ancora ufficialmente sparita, il vero allarme che coinvolgera' le forze dell'Ordine sul territorio scattera' verso le 16,00 E SOLO A QUEL PUNTO IL FUORISTRADA CON LA STILO, SEMPRE CHE MELANIA NON E' STATA GIA' SCARICATA AL CHIOSCO, GLI OCCUPANTI E MELANIA SONO GIA' GIUNTI NEL LUOGO DI NASCONDIMENTO TEMPORANEO, QUINDI A COLLE C'E' QUALCUNO CHE HA IL CELLULARE ACCESO MA SOLO CON VIBRAZIONE IN TASCA CHE SA PERFETTAMENTE COSA E' SUCCESSO, FORSE STA RICATTANDO P., FORSE LO STA CERCANDO DI INGANNARE, ma alle 17,00 circa riceve una chiamata sul suo, deve lasciare il cellulare a qualcuno CHE LO PORTERA' NEL NASCONDIMENTO DI MELANIA E DEI SUOI SEQUESTRATORI SEMPRE NEL LATO NUE DELLA MONTAGNA DEI FIORI CONSEGNANDOLO, verso le 18,00 serve un mezzo insospettabile per portare Melania a Ripe nel luogo del chiosco, se non e' gia' stata lasciata li dalle 15,30 (io propendo per questa variante), ma vi sono ancora le sentinelle, il mezzo insospettabile potrebbe avere insegne militari, MELANIA VIENE MATERIALMENTE AGGREDITA ED UCCISA, CHIUSA IN UN TELO E NASCOSTA DENTRO AL CHIOSCO DA QUALCUNO CHE NE AVEVA LE CHIAVI O CHE LE HA AVUTE DA CHI LE POTEVA DETENERE, IL TELEFONO VIENE SPENTO E PORTATO VIA PER LA RIPULITURA, qualcuno avverte P. di tutto, forse un collega, il patto e' rotto, Melania deve essere ritrovata prima possibile pero', vi e' la speranza che non vengano coinvolte le amanti ed i tradimenti, inoltre vi sono le esercitazioni e non si vuole coinvolgimenti esterni ad Ascoli, dopo le esercitazioni quindi, nel primo mattino, Melania viene ricompostanella scena illuminata da una luce di retromarcia di un auto con le ruote distanziate di 1,60 m, con la siringa viene aspirato un po' di sangue, viene lanciato a cast off sul tavolato, sull'albero vicino, siringa che poi viene infilzata sul giubbotto e corpo di Melania, vengono ricostituiti i naiff sulle cosce e sul ventre, nel girare Melania si sfila l'anello, si spargono gli orecchini, si getta un elastico vecchio, si ripulisce il corpo con dei fazzoletti prima delle incisioni, prima di partire si accende il cellulare e lo si butta accanto al corpo
CONTINUA
nel frattempo P. e' gia' in luogo pubblico a testimonianza di tutti ma il corpo non viene ritrovato, da qui l'incarico al telefonista che verso le 15,00 chiama e ci tiene a rispondere alla geniale domanda dell'operatore del centralino "ma dentro il chiosco???" con un "No, fuori" detto con naturalezza e d'istinto dimenticando che dentro al chiosco non molti avrebbero potuto lasciare quel corpo, si accorge poi del sottile errore ritornando con l'attenzione a cio' che stava delicatamente riferendo, e ritiene di doversi coprire immediatamente aggiungendo "io stavo facendo una camminata", PRATICAMENTE SEGUENDO IL RAGIONAMENTO E SEMPRE SE E' GIUSTO HO DETTO CHI POTREBBE ESSERE IL TELEFONISTA
come e' mio uso e consuetudine aggiungo che sono innocenti ipotesi da blog tematico specifico, non me ne voglia chi si riconosce eventualmente, senza fantasticare non si puo' neppure respirare.
Antonello
complimenti, per me anche la tua ricostruzione può essere verosimile, con alta percentuale.
Un bel lavoro!
Le motivazioni più o meno occulte le possiamo lasciare agli investigatori.
Mimosa
@Mimosa
ho cercato di volare basso senza addentrarmi in parti per me oscure, c'e' e rimane in me una parte di sospetti su:
1) Anelli levati e rimessi maldestramente.
2) Cinta forse assente.
3) Orecchini svincolati dal corpo, uno fra il tavolato e l'altro a 4 metri dal corpo.
4) Catenina mancante.
5) Orologio assente di cui non abbiamo notizie.
La variante prevede che a Melania per qualche motivo siano stati levati tutti gli oggetti in metallo.
Nel caso il posto temporaneo in cui potrebbe essere stata custodita sino al deposito a Ripe viene connotato o da un'analisi spettrografica approfondita del corpo o dal suo passaggio per un metaldetector point sanitario, militare od altro, io propenderei per militare, ed in tal caso le implicazioni sarebbero da non affrontare su un blog, vi e' l'eventualita' che sia un luogo sanitario in cui ad esempio a Melania per ragioni a noi sconosciute avrebbe potuto essere praticata una Tac o Risonanza magnetica, non capisco il perche' ma penso che siano troppi gli eventuali motivi per addentrarsi.
C'e' da dire che se e' militare o sanitario forse incomincerebbe a delinarsi il perche' P. non abbia mai partecipato alle ricerche se non quel ristretto lasso di tempo fra le 17,00 circa ed il momento che poi lo vede raggiungere la caserma per la denuncia di scomparsa, in tal caso sappiamo chi ha informato P. e potrebbero essere state fatte con il telefono di M. le famose foto fatte vedere al caporale.
Questi sono pero' rilievi per me oscuri ed in cui e' affrettato addentrarsi anche perche' implicano il coinvolgimento allargato ad associazioni o gruppi di persone in sodalizio anche istituzionale, comunque legate da un vincolo strettissimo e potentissime.
@Lucap e Antonello
secondo me siete sulla strada giusta.
però mi chiedo, più che perchè la donna sia stata condotta a Ripe,
perchè metterci tanto prima di
-ammazzarla
-farla ritrovare?
perchè non lasciare il cadavere dentro il chiosco, se lì l'avevano nascosto?
perchè non lasciare Melania là dove è morta, o nei pressi?
perchè non farla ritrovare verso CSM?
allora sì che si sarebbe potuto dire che era stato il marito..
@ Tabula
Cerco di risponderti brevemente perché devo uscire. Secondo la mia personale opinione:
- chi ha avuto in custodia Melania perlomeno dalla 17.00 alle 22.30 non sapeva assolutamente cosa farne della donna forse perché totalmente impreparato ad affrontare una simile situazione; non sappiamo se Melania sia stata tenuta sotto droga o sotto la minaccia per tutto il periodo di tempo. Possiamo però ipotizzare che ad un certo punto le sia stato dato qualcosa da mangiare e da bere (forse l'ipotetica bevanda energetica contenente caffeina) visti gli accertamenti autoptici;
- solamente nella tardissima serata del 18/04 il gruppo è forse stato raggiunto da qualche altra persona il cui arrivo ha scatenato in seguito la furia omicida;
- chi ha probabilmente "disinfettato" l'area e nascosto il corpo non faceva parte del gruppo iniziale in quanto le due operazioni sembrano compiute da mani differenti, la prima inesperta, la seconda professionale;
- l'esigenza di ripulire il cellulare, operazione che richiedeva comunque del tempo, potrebbe giustificare il fatto che sia stato tenuto nascosto il cadavere sino al mattino del 20;
- ma probabilmente ci può stare anche l'esigenza che non fossero i militari di Chieti a ritrovare il corpo, accentrando su se stessi le indagini, visto che hanno presidiato tali luoghi per tutte le giornate del 18 e del 19.
@ Tabula
Tenere il cadavere dentro al chiosco (sarebbe stato trovato probabilmente diverse settimane dopo) avrebbe forse smascherato chi aveva provveduto a spostarlo all'interno (disponibilità delle chiavi).
Spostare il cadavere in altro luogo era forse operazione troppo rischiosa. Il Chiosco della Pineta da quel punto di vista era sufficientemente isolato. E se inoltre vi era l'esigenza di aspettare che il cellulare fosse ripulito, il chiosco stesso era la soluzione migliore per occultare temporaneamente il corpo.
Spostare il cadavere a CSM con tutte le operazioni di ricerca in corso era veramente troppo azzardato.
Sulla scena del crimine non è stato inserito e rinvenuto alcun tipo di indizio che riconducesse a Parolisi e quindi risulta chiara l'assenza dell'intenzione di incolparlo. Ci ha pensato poi Salvatore ad insospettire gli inquirenti con le sue goffe dichiarazioni.
Cara Tiziana,
il tutore, in nome e per conto di Vittoria, DEVE, a mio parere, presentarsi quale parte civile, contro chiunque sia l'autore del delitto. Se dovesse risultare il padre anche contro di lui: ripeto "SE". Non presentandosi nei termini adeguati (perlomeno dal rinvìo a giudizio), non potrebbe poi farlo se, per caso, se ne scoprisse un altro, al quale chiedere un congruo risarcimento. In queste procedure, i termini di tempo e le modalità sono fissati dalla legge. Dovete, mi pare, anche rendervi conto che, se voi siete assolutamente convinti dell'innocenza di Salvatore Parolisi, non tutti lo sono. Decideranno poi i giudici nei tre gradi di giudizio, nella speranza che ciò sia fatto secondo le forme e la sostanza della questione.
Ho alcune domande, le indirizzo a chi ha lanciato i sassi ma le eventuali risposte sono libere:
@Tabula, per la mia ragazza la minzione dopo il rapporto sessuale è un abitudine, so che non è così per tutte ma non potrebbe essere la spiegazione più semplice che lega rapporto sessuale e vescica vuota?
@LucaP, è visibile sul cellulare l'operazione di tracciamento 112 NUE?
@Antonello, l'ammaccatura non si può spiegare semplicemente con il fatto che Melania era sul fuoristrada, s'è resa conto che qualcosa non andava e la reazione ha provocato frenata improvvisa del fuoristrada con relativo tamponamento della stilo che magari ha fatto sbattere il fuoristrada sul gard reil? infondo è una dinamica semplice e compatibile con i danni anteriori su entrambe le vetture
segue...
MarcoPD
Infine lancio un sasso io:
la foto dell'auto a CSM ha dato notorietà a questo blog e questo è un fatto;
Ora io continuo a chiedermi perchè la settimana scorsa è comparso un commento anonimo con link a un articoletto del tipo "stupidi soft gunner vanno a giocare di notte in un centro commerciale e vengono presi per ladri";
Me lo chiedo perchè:
1) non era firmato
2) stiamo parlando di cose successe a una cinquantina di chilometri di distanza
3) l'articolo di Massimo sul soft air non è recente e a dire il vero nelle settimane scorse non erano neanche troppo frequanti i riferimenti a quasti ultimi
saluti MarcoPD
In merito ai nostri sospetti e dubbi sull'ora della morte e sulla presenza, durante la giornata dal 19 aprile, del corpo nella posizione in cui è stato successivamente ritrovato riporto qui di seguito tre agenzie ANSA (che cito dal libro di Delitala):
"Carmela Rea sarebbe stata uccisa martedì sera, il giorno dopo la sua scomparsa. Il cadavere sarebbe stato portato sul luogo del ritrovamento ieri mattina. E' quanto trapela da indiscrezioni mentre è ancora in corso l'autopsia" - Ansa, 21 aprile, ore 18.48
"La donna ha perso molto sangue e il fatto che nel boschetto di Ripe di Civitella del Tronto non siano state trovate abbondanti tracce ematiche avvalorerebbe, secondo gli investigatori, l'ipotesi che il delitto sia avvenuto altrove" - Ansa, 21 aprile, ore 18.55
"Carmela 'Melania' Rea è stata uccisa nella notte tra il 18 e il 19 aprile: l'anatomopatologo circoscrive la morte tra le 24 del 18 aprile e le 3 del 19 aprile. In precedenza alcune fonti investigative hanno riferito che la donna è stata uccisa martedì sera, una ventina di ore dopo quelle indicate dall'esame autoptico" - Ansa, 21 aprile, ore 20.23
Le tre agenzie Ansa, a mio personale parere, ci dicono che per qualche motivo non specificato gli inquirenti escludevano che il cadavere fosse stato esposto in bella vista per tutta la giornata del 19 aprile. Potrebbero essere quindi confermati i miei sospetti che il Corpo Forestale dello Stato abbia effettivamente perlustrato l'area del chiosco il giorno 19/04 (come sarebbe stato suo compito specifico) senza vedere il corpo. Teniamo conto che già durante il primo sopralluogo del pomeriggio del 20/04 sul posto erano presenti numerose guardie forestali alle quali sarà stato sicuramente chiesto se fossero passati da lì, visto che era stato loro affidato l'incarico di battere il versante abruzzese della Montagna dei Fiori.
Continua ....
In merito ai nostri sospetti e dubbi sull'ora della morte e sulla presenza, durante la giornata dal 19 aprile, del corpo nella posizione in cui è stato successivamente ritrovato riporto qui di seguito tre agenzie ANSA (che cito dal libro di Delitala):
"Carmela Rea sarebbe stata uccisa martedì sera, il giorno dopo la sua scomparsa. Il cadavere sarebbe stato portato sul luogo del ritrovamento ieri mattina. E' quanto trapela da indiscrezioni mentre è ancora in corso l'autopsia" - Ansa, 21 aprile, ore 18.48
"La donna ha perso molto sangue e il fatto che nel boschetto di Ripe di Civitella del Tronto non siano state trovate abbondanti tracce ematiche avvalorerebbe, secondo gli investigatori, l'ipotesi che il delitto sia avvenuto altrove" - Ansa, 21 aprile, ore 18.55
"Carmela 'Melania' Rea è stata uccisa nella notte tra il 18 e il 19 aprile: l'anatomopatologo circoscrive la morte tra le 24 del 18 aprile e le 3 del 19 aprile. In precedenza alcune fonti investigative hanno riferito che la donna è stata uccisa martedì sera, una ventina di ore dopo quelle indicate dall'esame autoptico" - Ansa, 21 aprile, ore 20.23
Le tre agenzie Ansa, a mio personale parere, ci dicono che per qualche motivo non specificato gli inquirenti escludevano che il cadavere fosse stato esposto in bella vista per tutta la giornata del 19 aprile. Potrebbero essere quindi confermati i miei sospetti che il Corpo Forestale dello Stato abbia effettivamente perlustrato l'area del chiosco il giorno 19/04 (come sarebbe stato suo compito specifico) senza vedere il corpo. Teniamo conto che già durante il primo sopralluogo del pomeriggio del 20/04 sul posto erano presenti numerose guardie forestali alle quali sarà stato sicuramente chiesto se fossero passati da lì, visto che era stato loro affidato l'incarico di battere il versante abruzzese della Montagna dei Fiori.
Continua ....
LUCAp
Non sono molto d'accordo sulla tua teoria della scelta del luogo di soppressione di M., perchè intorno ad esso si siano svolti traffici particolari; non abbiamo nessuna prova o indizio a proposito, che suggerisca tale ipotesi.
Per me, la scelta del posto è stata casuale (se non luogo dell'appuntamento), e poteva essere, indifferentemente, qualsiasi altro posto.
E poi, ripeto, che la strategia della meccanica omicidiaria, è stata studiata "a tavolino" nei minimi particolari, da gente che conosceva i posti, e le possibilità di essere intercettati o meno. Niente di più
PINO
... Continua
Ma la terza agenzia Ansa, che ha sicuramente maggiore credibilità rispetto alle tante notizie apparse online e su carta stampata dei giornali locali, ci conferma anche che Tagliabracci e la Canestrari avevano da subito datato la morte in un arco temporale che è stato successivamente (a luglio) spostato sulla base delle analisi di svuotamento gastrico e di assorbimento della caffeina (che guarda caso si incastravano perfettamente nell'unica ipotesi ricostruttiva compatibile con la colpevolezza di Parolisi).
Questa datazione sicuramente l'avevano fatta sulla base dell'analisi dei fenomeni tanatologici abiotici consecutivi riscontrati e misurati durante l'autopsia (in quanto la temperatura corporea non era stata rilevata sulla scena del crimine).
Ma anche questi sono stati poi fatti tornare (vorrei proprio sapere come hanno fatto a ricostruire il microclima della scena del crimine visto che si sono basati sulle osservazioni meteorologiche di una stazione distante dal luogo, come già osservato dalla Difesa) a giustificazione della tesi della Procura di Ascoli.
@ MarcoPD
Chiaramente sui tabulati non c'è espressamente scritto che durante le chiamate effettuate dal 112 di Ascoli fosse stata attivata la procedura di localizzazione. Ma questa conferma ci arriva dalla lettura dell'Ordinanza del GIP di Teramo dove è espressamente scritto che furono effettuati diversi tentativi di localizzazione del cellulare, tutti convergenti nei risultati. Credo inoltre che non sia necessario attivare espressamente la procedura ma che la stessa sia automatica su tutte le telefonate del 112, entranti ed uscenti.
@ MarcoPD
In merito al fuoristrada ed alla Fiat Stilo non abbiamo la certezza che entrambe presentassero segni di un incidente. Dalle testimonianza delle vedette sappiamo per certo che la Stilo, durante il passaggio di ritorno, presentava la parte anteriore sinistra visibilmente incidentata.
Il fuoristrada ammaccato (che viaggiava ad alta velocità tanto da sbandare in curva e con due persone accucciate) sembra riferirsi ad un'altra testimonianza mai confermata (è definita rumor) resa secondo alcuni media da un maresciallo della Clementi secondo altri da un carabiniere. Non possiamo quindi affermare con certezza che sia lo stesso fuoristrada visto passare (in andata e ritorno) dalle vedette di Chieti anche se chiaramente sarebbe una coincidenza abbastanza strana.
Io personalmente continuo ad essere dell'opinione che si trattasse unicamente di un sopralluogo per vedere se la strada per il chiosco fosse sicura e sgombra.
@LucaP
In realtà la mia era una domanda un pò sibillina che non si riferiva ai tabulati ma sulla visibilità della procedura sul display di Melania, provo a spiegarla meglio:
Se gli eventi sono precipitati in seguito all'allontanamento di Melania qualcosa è successo, mi chiedevo se non possa essere qualcosa del tipo "a Melania arriva una telefonata wakka wakka a max volume con 112 sul display";
Ora se Melania s'è allontanata volontariamante convinata che il marito non si preoccupi più di tanto per parlare con qualcuno (che sò di eroina Afgana o che altro) e il/gli interlocutore/i a un certo punto scorgono un 112 sul display...scusate se non vado a rileggere tutto ma a che ora è stata fatta l'ultima tracciatura?
P.S.Ne approfitto per rinnovare l'appello a chi ha linkato l'articolo sui soft gunner, così per curiosità mi basterebbe un "son stato io, forse era un pò fuori tema", tanto se leggeva il blog settimana scorsa lo farà anche adesso,
saluti
MarcoPD
@ MarcoPD
Le chiamate fatte dalla Centrale Operativa dei CC di Ascoli sono le seguenti:
17.06; 17.08; 17.40; 18.51; 18.52
Dal momento che dalla mia ricostruzione del tabulato mancano due chiamate, non escludo che una di esse sia stata fatta nuovamente dai CC.
Ritengo però improbabile che durante questi tentativi sia comparso sul display la scritta "112". Sono dell'opinione che le chiamate in uscita avvengano sempre con il numero chiamante nascosto ("Anonimo" sul display) anche perché nell'ipotesi che la persona sia in difficoltà e non possa rispondere, gli eventuali malintenzionati non possano essere allarmati. E' forse per questo che le persone che avevano in custodia Melania non hanno spento subito il cellulare. Dopo la quinta telefonata anonima probabilmente si sono insospettiti (o qualcuno li ha avvisati del rischio che correvano) ed allora hanno spento.
Ma forse è anche probabile che il cellulare fosse in modalità silenziosa ed i custodi di Melania si siano accorti che lo stesso era acceso solamente verso le 19.00.
Credo personalmente che il cellulare si trovasse in una tasca del giubbotto di Melania e che, una volta preso e spento, sia stato rimesso nella stessa tasca. E' l'accendino sporco di sangue trovato a lato del cadavere che me lo fa pensare. Penso che una volta accoltellata Melania, l'assassino abbia voluto prendere il cellulare ed avendo le mani logicamente sporche di sangue abbia tirato fuori dalla tasca anche l'accendino gettandolo via. L'accendino è stato lasciato sporco di sangue mentre sappiamo che il cellulare è stato sapientemente ripulito anche in senso fisico (tracce ematiche, impronte digitali sul display e sulla carcassa).
@MarcoPD
Il primo gruppo potrebbe per caratteristiche essere identificato in una similminibanda corrispondente a quel gruppo segnalato (M. ne faceva parte??? O il sequestro e' stato solo un capriccio di una mente malata???) forse collegato con persone di Folignano come sottolineava Massimo in un precedente articolo molto azzeccato.
Il posto non sappiamo quale dei due gruppi l'ha scelto o determinato, se chi ha ucciso o se chi ha depistato, qui la fantasia trova troppa briglia, troppo spazio apmeno per me ed almeno per ora.
L'incidente potrebbe essere l'evento che ha provocato il colpo in testa ed alla coscia ritrovato dall'autopsia, forse un appuntamento a sorpresa con un epilogo non previsto ha costretto, per paura il primo gruppo ad allontanarsi con M. dal chiosco in un primo momentoed a rinunciare all'appuntamento ipotetico, forse.
Due mani totalmente comunque diverse, troppo diverse, e dei tempi e modalita' che aprono una voragine di sospetti su un gruppo vicino alla vittima per quanto riguarda il secondo gruppo, in questo senso non voglio esporre i miei dubbi su alcuno ma e' chiaro di chi si parla, pettinata, truccata e ricomposta con elementi lontanissimi dalla vita quotidiana di M. ci dicono che invece e' un gruppo molto vicino a M., sempre secondo me.
Mentre sono anche qui molti i particolari che vedrebbero, nell'ipotesi, P. non colpevole di omicidio ma forse in accordo con il secondo gruppo per coprire eventuali scappatelle e per non coinvolgere Chieti, in primis i tempi e la dinamica (dalle 14,40 alle 15,23 a stare ai tempi dell'accusa sono veramente troppo stretti per tutto, ancor di piu' da solo) ma ad esempio anche il particolare dell'orologio non denunciato come sparito, se invece e' sparito come sembra anche dal gossip dei media, da P. , vien da se che se lo avesse trafugato lui sarebbe stata la seconda assenza, dopo la catenina, che avrebbe denunciato, per la dinamica anche solo la prima ventina di coltellate sono un numero veramente enorme per un militare addestrato contando che solo due risultano letali, quella all'addome e quella posteriore alla parte sx della schiena, inoltre non dimentichiamo che manca l'arma ed i vestiti compreso eventuali macchie su quelli ipoteticamente rivestiti.
Sul movente dico solo che e' inutile scervellarsi, oggi come oggi c'e' chi ucciderebbe per un'offesa o per un capriccio e c'e' chi non ucciderebbe per miliardi, non esiste standardizzare gli eccessi e pretendere di sentenziare in base ad un'operazione tanto aleatoria.
Luca P
l'aspetto essenziale da chiarire, e sul quale infatti è stata chiesta una nuova perizia dalla difesa, è proprio l'ORA DELLA MORTE.
Anch'io ho sottolineato più volte (per esempio nel mio post del 12/2 alle 15.11) ciò che tu ora ricordi riportando le notizie Ansa del 21/4:
- inizialmente l'anatomopatologo aveva posto l'ora della morte tra la sera del 18/4 e la mattina del 19/4.
Come abbiamo detto più e più volte questa indicazione sarà stata fatto su DATI OGGETTIVI che vengono normalmente rilevati dai medici legali (vi rimando al mio post del 12/2). Successivamente invece, solo per far posto all'ipotesi di Parolisi omicida, si è voluta individuare l'ora della morte sulla base del contenuto gastrico, che NON è un dato oggettivo. Non lo è semplicemente per il fatto che non si sa QUANDO Melania abbia mangiato l'ultima volta.
L'ho già scritto, non si può dire:
- é morta tra le 14.30 e le 15.30 perché ha mangiato alle 13.30,
e poi dire
-ha mangiato per l'ultima volta alle 13.30, perché è morta tra le 14.30 e le 15.30,
è, come si suol dire, un gatto che si mangia la coda!
Se dunque Melania fosse stata tenuta prigioniera fino alle 23, avrebbero tranquillamente potuto darle da mangiare alle 22, caffè compreso.
C'è inoltre il dato ematico. Come mai in un primo momento il medico legale aveva ritenuto che Melania fosse stata uccisa in un altro luogo, a causa della scarsità di sangue presente sul luogo del ritrovamento, e poi improvvisamente il luogo risulta compatibile con la quantità di sangue?
Penso che proprio su questi elementi contrastanti il duo B&G voglia far chiarezza.
notizia di oggi, interessante la coincidenza di colle s. marco
http://www.ilgiornale.it/cronache/ascoli_omicidio_goffoarrestato_tecnicodella_polizia_stato/ascoli_piceno-ancona-delitto-omicidio-rossella_goffo-alvaro_binni-questura/15-02-2012/articolo-id=572303-page=0-comments=1
@ Tiziana
Stamattina ho postato le tre agenzie ANSA perché mi sembravano una conferma meno ufficiosa di quanto comparso su più media nei primi giorni e abbondantemente discusso su questo blog.
Ma sono anche le dichiarazioni degli inquirenti che ho trovato interessanti. Perché se escludevano che l'omicidio fosse stato compiuto al chiosco od in alternativa ipotizzavano che fosse avvenuto la sera del 19, qualche motivo fondato doveva esserci. E secondo me non si trattava solamente dell'assenza di abbondanti tracce ematiche. Teniamo presente che, anche se i Carabinieri intervenuti subito sulla scena del crimine non appartenevano ai RIS, proprio degli sprovveduti non dovevano essere (dal filmato di Teleponte si vede come fossero perlomeno dotati delle tute bianche specifiche per le scene del crimine). La pozza di sangue sotto il corpo era ben evidente segno che un sanguinamento doveva essere per forza avvenuto sul posto. Le impronte delle scarpe insanguinate sull'assito le avevano rilevate (anche se non si erano premuniti di levare subito le assi ed avevano comunque permesso l'accesso alla scena da parte di estranei). Credo anche che le altre tracce ematiche, perlomeno quelle più evidenti (albero e tavolato) le abbiano viste e documentate. Ciononostante i giorni successivi al ritrovamento escludevano che il delitto fosse stato compiuto al chiosco e cercavano in altri luoghi . Per cui un motivo più valido ci doveva essere e credo proprio fosse da individuare nel fatto che chi era passato dal chiosco nel giorno 19 (Corpo Forestale in primis ma forse anche i militari di Chieti come il giorno precedente) non aveva trovato il cadavere, cosa impossibile da credersi ammesso che fosse esposto in bella vista come abbiamo poi appurato.
L'arresto di Binni è riportato anche sul Resto del Carlino, edizione di Ascoli con maggiori notizie:
http://www.ilrestodelcarlino.it/ascoli/cronaca/2012/02/15/668551-caso-goffo-rossella--binni-arrestato.shtml
Anche in questo caso, indiziario come quello di Melania, molto affidamento è stato fatto sui riscontri avuti dai tabulati telefonici che sappiamo oramai bene possono essere letti nei modi più disparati.
Ma anche in questo caso la perizia autoptica condotta sulle ossa ritrovate vicino a Colle San Marco (sulla provinciale che conduce a San Giacomo a pochissimi metri dalla carreggiata) è stata fatta da Tagliabracci (consulente per l'accusa anche nel caso di Meredith Kercher) e presenta molti aspetti dubbi.
La vicinanza dei due casi (le ossa furono rinvenute solamente due mesi prima dell'omicidio di Melania) anche dal punto di vista geografico, credo sia stata la molla che ha fatto scattare le ricerche sin da subito nella zona del pianoro dando forse poco credito alla localizzazione del cellulare di Melania che indicava un punto vicino a San Giacomo in territorio abruzzese (a circa 3,2 km dal pianoro).
Ed è forse per questo che i Carabinieri si sono subito recati a casa dei Parolisi a Folignano per vedere se vi era qualche indizio sul PC di casa o comunque all'interno dell'appartamento.
Io continuo a NON COMPRENDERE come sia stato possibile che le forze dell’ordine NON SOLO non abbiano visto il corpo lasciato in bellavista quasi al limitare di una strada provinciale e nonostante avessero localizzato l’area , ma che lo abbiano trovato ben 2 giorni dopo e UNICAMENTE a seguito di una segnalazione anonima.
Trovo questa circostanza semplicemente INVEROSIMILE
Luca P
hai fatto bene a riportare la questione: luogo e ora della morte.
Sicuramente, come dici tu, gli inquirenti inizialmente escludevano che Melania fosse stata uccisa a Ripe perché il suo corpo non era stato individuato durante le ricerche del Corpo forestale, ma anche e soprattutto perché
"La donna ha perso molto sangue e il fatto che nel boschetto di Ripe di Civitella del Tronto non siano state trovate abbondanti tracce ematiche avvalorerebbe, secondo gli investigatori, l'ipotesi che il delitto sia avvenuto altrove" - Ansa, 21 aprile, ore 18.55".
Io credo che questa osservazione sulle tracce ematiche sia stata fatta da Tagliabracci, il quale avrà anche considerato le caratteristiche di conservazione del corpo ( che probabilmente non sembrava essere un corpo rimasto per 48 ore all'aperto).
Strano che agli inquirenti inizialmente sembrasse che Ripe non fosse il luogo del delitto, se lì c'era tanto sangue, impronte insanguinate, ecc.
Io penso che sul luogo ci fosse meno sangue di quello che successivamente ci hanno voluto far credere.
Se il chiosco però è stato analizzato, gli inquirenti ormai saprebbero se il corpo è stato nascosto là. Ciò però scagionerebbe Parolisi. Credi che gli inquirenti siano così in malafede da nascondere una tale notizia?
Io non lo credo. Penso che si siano voluti convincere a tutti i costi della colpevolezza di Parolisi perché faceva comodo a tutti. Se avessero però la certezza della sua innocenza, non credo la terrebbero nascosta. A tutto c'è un limite!
@Tiziana
magari il limite c'è ma non vuol dire che nessuno provi a superarlo..Gravina di Puglia insegna,
MarcoPD
Hai ragione da vendere Tiziana a dire che «si siano voluti convincere a tutti i costi della colpevolezza di Parolisi perché faceva comodo a tutti».
Rileggendo la Memoria della Difesa ho trovato che il ten. Consales presente agli interrogatori di SP poneva forti pressioni sulle “bugie” e il ten. era già ben informato dei tradimenti fin dalla sera stessa del ritrovamento (20 aprile) quando Imma lo chiamò per raccontarglielo e per informarlo di quanto fosse infelice la vita coniugale di Melania.
Evidentemente tra Consales e Imma c'era confidenza e la rivelazione con i sospetti dell'amica fu accettata come vangelo.
Mimosa
TIZIANA
Brava. "A tutto c'è un limite". Non potevi scrivere una frse più giudiziosa.
I fatti ti daranno ragione.
Quando la fantasia supera certi limiti, diventa utopia.
Ciao, PINO
MARCOpd
Il caso di Gravina NON può essere generalizzato, anche se segna un punto a sfavore di quell'inquirente.PINO
@Pino
d'accordissimo, volevo solo fare un esempio in cui anche chiarita al di là di ogni dubbio la dinamica (con prova sperimentale inequivocabile) si preferì impiegare il tempo a cambiare imputazione piuttosto che correre a liberare un indagato (in isolamaneto se non sbaglio) superando di fatto il limite...
in ogni caso allora ci fu una censura popolare, se accadesse qualcosa di analogo con Parolisi non credo,
coridiali saluti
MarcoPD
Imma di bugie ne ha dette da vendere, prima dice di un amore idilliaco poi dice che melania le doveva confidare un segreto, poi a quarto grado smentisce che melania le ha telefonato per confidarle un segreto. Dopo tutte le bugie che Imma dice qual'è la verità?Imma ha mentito probabilmente perchè anche lei come il Paciolla minacciati di morte,voglio ricordare che l'unica amica a cui melania racconta dei tradimenti del marito ,ma dice anche che si sentiva in colpa è Valentina non Imma, a valentina racconta di aver chiamato l'amante del marito per minacciarla, tutte le testimonianze di Imma sono solo di riflesso , ciò che altri le hanno raccontato.....................
PER ENRICO
chiedi come mai gli inquirenti non hanno visto prima il corpo a Ripe.Posso garantirti ,che conoscendo i posti quel corpo prima del tardo pomeriggio del 19 aprile non è stato messo, proprio perchè c'era la seconda esercitazione e c'erano 28 militari nella zona,ilcorpo doveva essere ritrovato il 20 perchè il giorno prima era rischioso portarlo li,
piuttosto ho letto da qualche parte nei vostri commenti che il telefono del paciolla non è intestato a lui ma ad un certo michele........coincidenza il michè della telefonata?e' stato verificato chi è, che alibi ha e il giorno 20 ore ore 14,45 quando c'è stata la telefonata da teramo dove era questo michele, ma anche il paciolla il marito di sonia, e il proprietario del chiosco ,dove stava tutta questa gente?
Nel mese di gennaio la GdF a compiuto tre operazioni di sequestro di quantitativi consistenti di GHB o GBL (Gamma-butirrolattone) dal quale viene sintetizzato. Queste partite erano state tutte ordinate su internet e la GdF è riuscita ad infiltrarsi nella rete, che fa pensare ad uno spaccio all'ingrosso destinato poi alla distribuzione presso discoteche, rave-parties,...
Questi sequestri sono stati effettuati nell'Emilia Romagna (a Rivalta - RE), uno nelle Marche (Ascoli Piceno) ed uno in Abruzzo (a Magliano de' Marsi - AQ). Ecco i link:
http://gazzettadireggio.gelocal.it/cronaca/2012/01/22/news/droga-dello-stupro-inguaia-un-rappresentante-31enne-1.3097381
http://www.ilrestodelcarlino.it/ascoli/cronaca/2012/01/23/657892-droga_dello_stupro_convalidato_arresto_acquirente.shtml
http://ilcentro.gelocal.it/laquila/cronaca/2012/01/08/news/compra-droga-sul-web-chimico-denunciato-5516680
Trattandosi di sequestri di droga (o perlomeno della sostanza base dalla quale viene sintetizza la droga vera e propria GBH - e qui risulta chiara la funzione del chimico di Magliano), bisogna pensare che il giro effettivo sia perlomeno dieci volte maggiore a quello delle quantità sequestrate. Leggetevi, se volete, gli articoli, e poi fate i conti per capire di cosa stiamo parlando.
Risulta poi ancora così improbabile l'impiego del GBH nel caso di Melania? Ed inoltre considerate che se lo si vuole trovare da un'analisi del sangue bisogna effettuare test tossicologici specifici differenti da quelli usati per la cocaina, hashish,...
Ciao
A Tutti
Ferderica Sciarelli si sta accingendo ad " erudire il "suo pubblico" sui siti porno visitati da salvatore dal suo computer personale mentre era in caserma
A domani
non voglio interrompere il filo dei vostri discrorsi, solo rispondere a Marco pd che mi pone un quesito Tabula, per la mia ragazza la minzione dopo il rapporto sessuale è un abitudine, so che non è così per tutte ma non potrebbe essere la spiegazione più semplice che lega rapporto sessuale e vescica vuota?
in realtà alcune di noi ragazze farebbero pipì sempre ovunque e comunque, al punto che se si intraprende un viaggio si evita coscientemente di idratarsi al fine di non dovere utilizzare toilettes pubbliche luride.
Quindi non vedrei necessariamente un particolare legame minzione-rapporto sessuale, per quanto la cosa sia possibile.
Non conoscendo la fisiologia di melania, su questo argomento si potrebbe dire tutto ed il contrario di tutto.
@ Enrico
Ho visto anch'io l'anticipazione.
Ma sei sicuro sia proprio la Sciarelli e non magari il nostro amico Gionni con una di quelle maschere da Mission Impossible?
Sono veramente inorridito. La Sciarelli sta superando ogni limite di decenza!
Anche l'attacco diretto a Ilaria Mura (nonché al defuntoi Delitala) è veramente vergognoso.
Ma quando ci sarà qualcuno che la sommergerà di querele?
Ed alla signora Vittoria Garofalo: cosa vuole mai che gli occhi di Parolisi possano esprimere quando si vedranno in tribunale? Disprezzo ed odio. Nient'altro.
E cosa dire dello sketch che hanno messo su con Michele e Gennaro Rea? Neanche Gianni e Pinotto avevano preparato così bene una scena.
Per poi finire con: "questi sono gli atti. Se volete vederli...."
Siiii! Vogliamo vederli. Pubblicali sul sito della trasmissione, ma tutti, non solamente quelli che ti ha passato Gionni. E mi raccomando, senza cancellature inserite ad arte.
Ed agli avvocati Biscotti e Gentile, che probabilmente seguono (magari per interposta persona) questo blog: Quando vi deciderete a parlare delle false testimonianze della famiglia Rea e di Sonia Viviani?
Purtroppo questo caso, come quello della Franzoni, si risolverà anche e soprattutto nelle aule mediatiche. Ed allora bisogna tirare fuori le unghie sin da subito.
Ma la Sciarelli non si vergogna a prostituirsi in questo modo all'audience?
Va bene che deve competere con il festival di San Remo, però...
Come è parso lampante dalla parole della nonna che si pensi "materialmente" al risarcimento a favore della piccola "nel caso il papà sarà riconosciuto colpevole" ... certo, non starà a carico dei tutori legali tutta la vita, no?
Il primo pensiero non è un "risarcimento" a fini morali.
I minori non hanno titolo per costituirsi "parte civile", i loro tutori sì, "sempre per il bene della piccola", sia chiaro.
Mimosa
LucaP,
a proposito di false testimonianze, mi è venuta in mente una cosa che ho qua da un po’ di tempo, ma non c’era l’occasione di postarla.
Ci saranno sicuramente altre “false testimonianze” però una la possiamo sfatare, si tratta della data della famosa gita 3 o 10 aprile.
Noi ci siamo meravigliati all’inverosimile che nelle prime deposizioni sia la madre di Melania sia l’amica Sonia abbiano parlato entrambe del 3 aprile e poi, dopo la deposizione del padre, entrambe si siano allineate al 10.
Ci siamo anche scandalizzati che queste “rettifiche” siano state accettate come “aggiustamenti della memoria”.
E invece SP «in sede di denuncia orale» ossia il pomeriggio stesso del 18 aprile (p. 7 e 8 Ordinanza Teramo) dice lui stesso la data.
A domanda, dichiara di conoscere la località del pianoro «in quanto frequentata ALTRE DUE O TRE VOLTE NELL’ULTIMO MESE a farci qualche passeggiata» e che «l’ultima volta risaliva a circa DIECI GIORNI PRIMA allorquando vi erano stati assieme ad alcuni amici tra cui Viviani Sonia e il marito Sirocchi Alfredo e loro familiari».
I dieci giorni prima rispetto al 18 della scomparsa e della immediata “denuncia orale” potrebbero effettivamente indicare il 10 aprile.
Ma se dice «altre due o tre volte nell’ultimo mese» significa che c’è andato forse anche la domenica 3 aprile e sempre in compagnia di Sonia (a questo proposito c’è un episodio che ho forse ora non serve ricordare).
E questo può essere la data vera anche perché esiste quel video girato dalla consorte del ten.col che ha stampigliata (davvero?) la data del 10 aprile, dove si vedono Parolisi e Sonia e i rispettivi pargoli, assieme ad altre signore (tranne Melania), prontamente consegnato.
Ciò farebbe cadere un sospetto e tante illazioni. Almeno una.
Mimosa
@ Mimosa
Non farti trarre in inganno da come sono formulate le frasi sull'ordinanza. Come prima regola prendi per buono ciò che è virgolettato perchè si riferisce ad effettive testimonianze agli atti.
Quella "decina di giorni prima" non è una dichiarazione virgoletta e quindi vale quanto tantissime altre affermazioni inserite dagli inquirenti nel testo (pensa che ad un certo punto scrivono persino che Parolisi avrebbe affermato che Melania aveva bevuto un caffè prima di uscire di casa, quando sappiamo che tale dichiarazione non esiste).
Se leggi allora la trascrizione della telefonata al 112, vedrai che Parolisi dice 15 gg prima e non 10. Ma questo è verificabile anche da noi perché l'audio della telefonata è oramai pubblico (dal minuto 6 in avanti).
Quando scrivono che i coniugi Parolisi erano stati al pianoro due o tre volte nell'ultimo mese, scrivono invece una cosa vera. Bisogna però intenderci su cosa sia l'ultimo mese. Solamente i primi giorni di Aprile o magari un periodo che può andare dal 18 marzo al 18 aprile?
E noi sappiamo per certo (o quasi) che un'altra volta prima del 3 aprile al Pianoro sono effettivamente stati. E' difatti la volta in cui hanno raccolto il famoso Albero della Cuccagna che Vittoria Garofalo afferma di aver visto già addobbato in casa al suo arrivo a Folignano (ma lo afferma anche Sonia che dice che Melania il giorno della gita in comune a CSM le aveva indicato dove avevano trovato il ramo).
Ed allora per me non ci sono dubbi. Le testimonianze sono state sistemate volutamente e la gita precedente si riferisce proprio al 3 aprile (come anche dimostrato dai messaggi FB allegati e riferentisi al 3 aprile medesimo).
Ciao
@ Mimosa
Noi non abbiamo mai potuto vedere il filmato integrale consegnato dal TC Stanca. Solamente un breve spezzone.
Non è mai stato scritto o dichiarato da nessuna parte che sul filmato o sulle fotografie consegnate vi fosse stampigliata la data del 10 aprile. E' il TC Stanca a dichiarare che era stato girato in quel giorno. E quel video (ed anche le foto) che si sappia non è mai stato oggetto di una perizia tecnica. Per quel che possiamo conoscere noi hanno preso per buone le dichiarazioni dell'ufficiale senza indagare troppo perché faceva molto comodo.
Scusa se ho voluto mettere i puntini sulle i, ma personalmente considero questo riscontro oramai verificato.
Quello che non possiamo veramente sapere è se tali ritrattazioni siano scaturite spontaneamente dagli interessati (magari opportunamente consigliati già in quella fase) o se siano state sollecitate da qualcuno degli inquirenti (e tra i CC vi erano a quell'epoca sia ufficiali scrupolosi e dubbiosi sia ufficiali fortemente convinti sin da subito della colpevolezza di Parolisi).
Ciao
Luca P
va bene essere critici, ma dovrebbero essere i verbali a "contare" in sede processuale. Ricordo bene che nella telefonata al 112 Salvatore dice "circa 15 giorni prima", ma nel caso della telefonata lui non era lucido, non si ricordava nemmeno del numero di telefonino della moglie.
Se le frasi dei verbali riportati nelle ordinanza possono essere messi in discussione, allora tutto lo può essere.
Ricordati che in sede processuale le dichiarazioni a verbale e non confermate da chi rende testimonianza in aula possono costare un'accusa di "falsa testimonianza".
"Ultimo mese" per me significa nel mese in corso, altrimenti io direi "ultimi 30 giorni".
Ma se questo non ha rilievo, allora pazienza. Non serve discutere.
Tutto è come prima e continuiamo a parlarci addosso, o meglio a "sbattere la testa".
Per niente poi ...
Ciao
Mimosa
SQUADRA
Vorrei ripartire dagli unici 3 dati certi, incontrovertibili ed invariati a nostra disposizione:
1. Sg positiva
2. 3mg di caffeina dello stomaco
3. minute formazioni biancastre frammiste al contenuto gastrico
La Sg e' stata sviscerata fino a ridurla a brandelli. Gli altri due dati sono altrettanto importatnti, perche' anche da essi si puo' contestare l'ora della morte. Ora, sappiamo che nello stomaco di Melania sono state trovate "minute formazioni biancastre, verosimilmente residui alimentari(forse formaggio)" (relazione preliminare di Tagliabracci, dal verbale di autopsia), o meglio "frammenti di materiale alimentare parzialmente digerito di colore biancastro" (bozza di relazione, p.24), o infine "minuti frammenti biancastri di consistenza molle di materiale alimentare in avanzata digestione" (consulenza finale p.29). Quindi, al contrario del rimanente contenuto gastrico, che sembra variare notevolmente colore e quantita' nelle tre relazioni riportate sopra tra parentesi, le minute formazioni biancastre rimangono per lo piu' invariate. Sappiamo anche che Melania e' morta dopo aver assunto caffeina; ma la caffeina e' una sostanza contenuta in molte piante/cibi, e non disponibile unicamente in forma liquida, e meno che mai esclusivamente nel caffe'.
http://library-resources.cqu.edu.au/JFS/PDF/vol_25/iss_1/JFS251800029.pdf
Nel link qui sopra si parla di una ragazza 19enne morta, dopo alcune ore di crampi e convulsioni, per una rarissima overdose di caffeina. Ovviamente questo non e' il caso di Melania! E' interessante pero' notare un paio di similitudini alquanto peculiari tra i due casi. Il contenuto dello stomaco della 19enne in autopsia rivela la presenza di micro formazioni bianche di origine incerta. Intanto, la storia medica della ragazza al momento del decesso non presenta alcun particolare rilevante ai fini delle indagini se non una recente, drastica perdita di peso nell'ultimo anno. Non trovando spiegazione plausibile ad una morte cosi' improvvisa ed inaspettata, si decide di analizzare le minute formazioni bianche e si scopre che contengono caffeina. Si arriva quindi alla conclusione che la ragazza avesse ingerito un quantitativo eccessivo di pillole dimagranti (ben 3 capsule contenenti granuli a base di caffeina - un diuretico/ eliminatore di grassi) diverse ore prima della morte e che sia deceduta accidentalmente per avvelenamento da caffeina.
...continua
...continua
Ora, Melania era dimagrita ben 20kg nell'ultimo anno... Mi chiedo: e se le "minute formazioni biancastre, verosimilmente residui alimentari (forse formaggio)" non fossero "verosimilmente" residui alimentari, ma residui di una capsula dimagrante? E se il "forse formaggio" fosse stato analizzato, non avrebbe forse potuto rivelare un alto quantitativo di caffeina?
Tagliabracci scrive :
"L’esame istologico del contenuto gastrico ha mostrato che nello stomaco erano presenti granuli di amido e materiale lipidico sotto forma di gocciole, che corrisponde a latte. Questo riscontro equivale all’affermazione che il materiale rinvenuto ancora nello stomaco corrisponde a quello che la Rea aveva assunto prima di lasciare casa".
Ma questo lo scrive perche' quel materiale e' stato analizzato in lab, o lo ha dedotto arbitrariamente Tagliabracci stesso semplicemente osservandolo? Se invece che di granuli di amido e materiale lipidico si fosse trattato di granuli di un amido contenente caffeina e non completamente disciolto, non solo non vi sarebbe piu' la certezza dei tempi di digestione di tali granuli e conseguente assorbimento della caffeina (granuli dei quali lo stomaco avrebbe dovuto prima liquefare la capsula gelatinosa che li conteneva), ma Melania non sarebbe piu' morta necessariamente 45 min/ 1h dall'assunzione di una bevanda contenente caffeina (tempo di completo assorbimento della caffeina a livello gastro-intestinale), e l'ora della morte tornerebbe in ballo, come tutto il resto.
Annika
@ Mimosa
Quando dici che nella telefonata al 112 Parolisi non era lucido e quindi non attendibile sui 15 gg e che l'ultimo mese deve per forza essere inteso come i primi 18 giorni di aprile, non ti accorgi di una cosa: stai facendo la stessa operezione fatta dagli inquirenti con Ranelli.
E' la convergenza di più indizi a portare all'affermazione che i tre testimoni hanno mentito. Ma a questi si combinano anche i messaggi Facebook che non sono sicuramente stati modificati.
@ Annika
L'assunzione di eventuali farmaci come quelli che hai ipotizzato tu, potrebbe influire sull'ossidazione del lume gastrico e quindi essere la causa del cambiamento di colore dello stesso? Complimenti comunque per aver scovato un caso come quello che hai citato. Fa pensare davvero molto. Brava.
per quel che riguarda la gita del 3 aprile c'è una vicina di folignano che dichiarò già in una intervista che due settimane prima della scomparsa ,quindi il 3 aprile vide melania a san marco,sono i primi di aprile che i genitori di melania erano a folignano e non il 10 aprile, c'è un messaggio che ludovica mandò a parolisi proprio il 2 aprile dicendo di mandare via i suoceri, il 10 aprile il signor Rea non era a folignano,così come Sonia confermò che la prima domenica di aprile andarono a san marco,voglio sapere perche la mamma e il papa di melania mentono così come sonia, ma anche la dichiarazione del tenente colonnello deve essere presa con le pinze,
le menzogne di tutte queste persone fanno pensare che la procura non ha nemmeno una prova della colpevolezza di parolisi
fa benissimo questo blog a sottolineare tutte le menzogne dell'inchiesta ma soprattutto a sottolineare le prove nascoste che scagionano parolisi
avete scoperto di chi è la chiamata fatta a melania alle 16,53 coperta dall'anonimato?se è del paciolla o della moglie è ovvio che loro sono coinvolti, perchè parolisi ancora non li aveva avvisati della scomparsa, a questa gente è stato chiesto l'alibi?il fatto che paciolla ha come alibi l'amante non basta,perchè l'amante potrebbe essere coinvolta quindi meente insieme a lui, nella frazione colle sono stati sentiti dei testimoni che accertino che la macchina di paciolla effettivamente stava a colle a casa dell'amante? in una piccola frazione dubito che questi particolari passino inosservati.
Stefania la moglie del paciolla ma anche sonia, il marito alfredo dove erano nel momento della scomparsa di melania?gli amici di folignano sono coinvolti ? hanno mentito depistando, indagare su di loro...........
Gionni è stato preso come avvocato non per trovare la verità ma per coprire gli amici di folignano.........gli assassini e i complici di melania forse si annidano proprio a FOLIGNANO............
non ci dimentichiamo che il paciolla facendo la guardia carceraria può avere conoscenze nella delinquenza comune che ha compiuto il depistaggio.....
gli alibi da chiedere per il depistaggio sono dopo le ore 19 del 19 aprile cioè dopo che i militari di chieti sono andati via, si chieda alle persone dove erano a quel giorno a quell'ora e successive.......
parolisi non ha fatto il depistaggio, allora trovassero chi è stato..
@Anna
queste ultime cose che hai detto..
stai pensando ad un coinvolgimento diretto di "amici" dei Rea nella morte della figlia?
no, perchè detta così sembrerebbe.
A che scopo prendere un avvocato per, come tu affermi, coprire qualcuno che sia responsabile o corresponsabile della morte di tua figlia? Non ne vedrei il senso.
@Annika
amido e formazioni di grasso sembrerebbero effettivamente l'ultimo pasto di Melania accertato.
però mi viene difficile credere che Melania si sia mangiata una piadina "asciutta", accompagnandola con un bicchiere di latte e basta: ma che schifo di pasto!
se fosse la piadina dovrebbe esserci nello stomaco anche la farcitura, una fettina di prosciutto, qualcosa che le dia sapore.. nessuna traccia di prosciutto, pomodoro, nient'altro?
Altrimenti, è possibile pensare ad un pezzo di pizza bianca, ad un toast al formaggio, ad una pasta burro e parmigiano.
indecente la trasmissione "chi l'ha visto" ieri sera.
TABULA
Non escludo che Melania abbia mangiato una piadina annaffiata da un bicchiere di latte - davvero un pasto frugale! Cio' che penso e' che, dato appunto quanto ci teneva alla linea, dato il suo drastico calo di peso in un solo anno, e dato l'ultimo, misero pasto, mi sembra plausibile che abbia ingurgitato ANCHE una pasticca per dimagrire a base di caffeina (quasi tutte lo sono, date le presunte proprieta' "dimagranti" di tale sostanza).
LUCAP
Che la caffeina alzi di parecchio la quantita' di acidi gastrici e' un fatto risaputo e comprovato. Sull'ossidazione del contenuto gastrico avevo postato un link che credo Google, per qualche motivo, non salva. L'articolo in questione e' Metabolic effects of caffeine in humans: lipid oxidation or futile cycling?. E' disponibile su Google.com pubblicato da The American Journal of Clinical Nutrition. L'articolo e' piuttosto specifico, ma in sintesi cio' che potrebbe interessarti e' quanto segue:
"Caffeine ingestion increased energy expenditure 13% and doubled the turnover of lipids, of which 24% were oxidized and 76% were recycled.".
Ovvero, l'effetto della caffeina sull'ossidazione dei lipidi e' basso.
Non credo pero'che il camaleontico colore del contenuto gastrico di Melania un po' piu' "color caffe'" sia dovuto all'effetto ossidante della caffeina (3mg), cosi' come non credo che il suo diminuire sensibilmente di oltre 1/4 di rapporto in rapporto sia dovuto ad arcani processi chimici...!
@Annika
purtroppo l'appartamento in cui abitavano è stato smantellato da tempo, sarebbe stato interessante a tal proposito - eventuale uso di pillole dimagranti - verificare se nella dispensa della cucina o nell'armadietto dei medicinali vi fosse una confezione che potesse confermare la tua ipotesi.
Certo se la caffeina ritrovata nello stomaco fosse una quantità eccessiva potrebbe essere lecito pensare ad un uso della stessa allo scopo preciso di ottenere un dimagrimento.
Del resto quando venne eseguita l'autopsia dello stomaco Parolisi non era indagato, quindi non poteva essere nominato un perito della difesa che potesse esaminare meglio quel contenuto gastrico, ed immagino che lo stesso essendo materiale deperibile non sia più disponibile per eventuali verifiche, a meno che sia stato congelato, sempre che ve ne fosse a sufficienza.
Allo stesso modo anche il cadavere, fosse riesumato ora, potrebbe dire ormai ben poco.
Piuttosto un punto andrebbe chiarito, ovvero quale delle tre versioni tra peso consistenza e colore del contenuto gastrico sia quella giusta.
Non credo sia accettabile, in un processo, la produzione di un'analisi del contenuto gastrico della vittima che si pretende sia probante per l'Accusa ma che presenti ben tre diverse descrizioni tra peso colore ed analisi del contenuto.
Se è sul contenuto gastrico che ci si basa per definire il momento della morte, quel contenuto dovrebbe essere univoco chiaro ed incontestabile.
Pena l'inconsistenza dello stesso come prova da portare in Tribunale.
A correzione di quanto avevo scritto ieri alle 16.54, Tagliabracci è stato il consulente della difesa di Sollecito nel processo per la morte di Meredith Kercher. Me ne sono accorto rileggendo il commento e mi scuso.
Relativamente al caso di Alvaro Binni, con l'arresto del tecnico informatico della polizia di Ascoli abbiamo avuto la conferma di come è solita muoversi la Procura della Repubblica picena. Dopo quasi due anni di indagini (la Goffo era scomparsa il 4 maggio 2010) anziché richiedere al GIP il rinvio a giudizio hanno preferito fare richiesta di custodia cautelare. Sarebbe interessante leggere le motivazioni che sono alla base di tale richiesta concessa dal solito GIP Calvaresi. Perché dopo 21 mesi di indagini con Binni sempre unico indagato, non si capisce quale possibilità abbia ancora lo stesso di inquinare le prove. Ma allo stesso tempo se voleva darsi alla fuga credo proprio che l'avrebbe già fatto. Non parliamo poi di reiterare il reato. Ma allora per quale motivo è stato arrestato?
Sui giornali è scritto che i PM si sono decisi ad avanzare tale richiesta di arresto sulla base delle perizie fatte sui tabulati telefonici. A 21 mesi dalla scomparsa e dalla probabile morte della Goffo? Ma quei tabulati li avranno avuti già a partire dalla metà di maggio 2010 e quelle verifiche "così sofisticate" le avranno fatte entro la fine dello stesso mese. Tenete conto che sono le stesse che hanno fatto per Parolisi (magari hanno anche sfruttato i risultati delle verifiche radioelettriche fatte a CSM per il caso di Melania) e che non hanno portato a nessuna prova certa.
In ogni caso il risultato è lo stesso. Abbiamo un altro imputato che in attesa di giudizio si trova in carcere esclusivamente sulla base di un quadro indiziario pieno di lacune e dubbi.
E poi ci lamentiamo del sovraffollamento delle carceri e delle condizioni disumane dei carcerati. Ancora solamente all'inzio del mese di febbraio il sindacato SEPPE delle guardie carcerarie ha avanzato un esposto per il sovraffollamento del carcere di Castrogno che attualmente ospita il doppio dei detenuti per i quali è stato dimensionato.
Molto verosimile l'ipotesi di Annika, presenterebbe diversi rilievi che confermerebbero la tesi accusatoria, chiaramente le pillole una donna o le lascia a casa o se le porta dietro nella borsa, o le tiene in auto od in una tasca addosso.
Addosso siamo certi non ne avesse, rimangono:
1) Casa.
2) Auto.
3) Borsa.
Ora non che mi spaventi a dire che esiste una possibilita' che sia stato l'accusato (se e' stato lui e se e' provato per me possono buttare via le chiavi) ma quale delle tre opportunita' accusatorie credete che valutino??? Se erano in casa doveva averle prese, sempre nell'ipotesi, prima di uscire e quindi verrebbe confermata l'astrale ora accusatoria di morte, se erano nella borsa "apriti cielo" il particolare confermerebbe che quindi una borsa M. la aveva con se, se erano nell'auto le poteva aver prese solo ed esclusivamente prima di scendere dalla stessa, non se ne esce se il cielo si vuole sia l'unica cosa rotante mentre la terra sarebbe piatta e non rotonda, solo il cielo si muovera'.
La caffeina poi come ripetuto dallo stesso Tagliabracci proverebbe solo, salvo modifiche scientifiche in corsa, che M. 45 minuti prima di spirare deve aver assunto qualcosa con quella base chimica, mica puo' provare l'ora della morte sulla base dell'affermazione del tutto arbitraria che M. deve aver mangiato per l'ultima volta a casa quel giorno.
Mi ripetero' ma secondo me la non conoscenza dello stato di conservazione del corpo invalida ogni dato autoptico inerente all'ora della morte, perche' per paradosso allora la pillola, il caffe' e la bevanda con caffeina potrebbero essere state ingurgitate a forza da terzi nella gola di M. in agonia, come escluderlo in maniera oggettiva???
quello che sto dicendo che chi ha consigliato l'avvocato Gionni ai Rea è per conoscere bene l'inchiesta e per coprire gli amici di Folignano,forse saranno stati proprio gli amici di folignano a consigliare ai rea quell'avvocato, ma gli interessi di Gionni non coincidono con il fatto di voler trovare il vero assassino bensi di coprire chi con tante menzogne potrebbe essere coinvolto
questo è quello che dico, e da come si comporta Gionni che ha magari consigliato ai rea di invitare sonia e il paciolla a casa sua per concordare le testimonianze? come fa i rea a dare credito a queste due persone che hanno mentito e le menzogne sono dimostrabili.
questo non non è un depistaggio?
@LucaP
Si, strano anche questo arresto, non vorrei che si stesse pensando, ad atti secretati, che i due casi potrebbero avere punti in comune, perche' di motivazioni reali cautelari oggettivamente non ne vedo nemmeno io, combinazione ieri ho dato un'occhiata al suo blog, e' pur sempre un riferimento sul territorio e una fonte di spunti investigativi di altro tipo, ebbene penso gli abbiano lasciato il tempo di commiatarsi dai lettori perche' l'ultimo post presente ha quei termini.
Cosa e' successo??? Hanno in sostanza provato che il 5 maggio 201, il giorno successivo alla scomparsa della donna, i cellulari della povera Rossella e quello del Binni erano "non a CSM ma proprio nel bosco dell'Impero, conoscendo le difficolta' riscontrate sul caso di M. non capisco come abbiano fatto e se abbiano potuto.
ANTONELLO
vi e' piu' di una ragione per cui ho nominato lo specifico caso della 19enne morta di avvelenamento da caffeina.
Oltre al drastico dimagrimento in un solo anno e alle minute formazioni biancastre nel contenuto gastrico, il mio discorso verteva principalmente sui tempi di assorbimento della caffeina. Infatti, la ragazza e' deceduta alle 6am, ma aveva accusato crampi violenti gia' dalle 3am, crampi che l'avevano condotta in brevissimo tempo in uno stato pre-comatoso. Pertanto, se ne deduce che come minimo dalle 3 alle 6 la ragazza non avesse ingerito alcuna pillola; verosimilmente l'ultima pillola dimagrante ingerita risaliva ad almeno un paio di ore prima dei crampi addominali. Ma, nonostante i tempi da manuale di assorbimento della caffeina, al momento dell'autopsia il suo stomaco conteneva 18.1 mg/ 100 ml di caffeina non ancora assorbita. Altro che 45 min/ 1 ora!
Come e' possibile? E' possibile perche', se beviamo caffe', tea, coke o red bull, la caffeina entra DIRETTAMENTE a contatto con pareti di stomaco e succhi gastrici, e quindi viene assorbita dal tratto gastro-intestinale entro 45 min/ 1h dall'assunzione. Ma se la caffeina, come nel caso della 19enne, e' protetta da uno strato generalmente gelatinoso che deve prima sciogliersi per poi rilasciare dei granuli che a loro volta poi rilasciano caffeina, i tempi di assorbimento di una sostanza assunta INDIRETTAMENTE variano e si allungano sensibilmente.
@Annika
adesso ho capito meglio.
Beh, certo, melania quel giorno potrebbe avere ingerito pillole dimagranti contenenti caffeina, ed il fatto che la sostanza fosse protetta dalla capsula ne avrebbe rallentato i tempi di digestione.
E' una possibilità, così come è una possibilità il fatto che a casa propria non abbia assunto alcunchè a base di caffeina,
ma che abbia ingerito una intera confezione di pocket coffeee oppure una redbull a mezzo pomeriggio.
Ma se di una di queste si riuscisse a trovare il modo di farne una certezza sarebbe molto meglio, altrimenti restiamo nel campo delle ipotesi.
Una brillante ipotesi, sia chiaro.
Ma come sarebbe possibile definirne meglio gli eventuali contorni?
TABULA
mi sembra poco probabile ipotizzare
che M. potesse aver ingerito una intera confezione di pocket coffeee oppure una redbull a mezzo pomeriggio."
in quei momenti avrebbe dovuto essere in cattiva compagnia e non credo che gli siano stati offerti dolcetti o cioccolatini
E' più verosimile l'idea delle pillole dimagranti
@ Annika
La tua è un'eccellente analisi che fornisce una possibile spiegazione alternativa e credibile a quanto affermato dal nostro "Watson" Tagliabracci.
@ Anna
Ma è possibile credere che fra tutti gli avvocati del foro di Ascoli (che praticano tale attività a tempo pieno e non sono presi da velleità politiche) i Rea abbiano scelto autonomamente proprio un legale che guarda caso si era candidato a sindaco di Folignano, aveva ricoperto il ruolo di leader della minoranza in consiglio comunale dal 2004 al 2009, e nelle elezioni regionali del 2010 proprio a Folignano aveva raccolto ben 582 preferenze su un totale di 4.497 avute in tutta la provincia di Ascoli?
@ Antonello
Fra il caso Goffo e quello di Melania non vi è nessun collegamento al di fuori di quello geografico. A suo tempo avevo anche ipotizzato tale collegamento, ma poi cercando di sapere qualcosa di più su Alvaro Binni me ne ero pentito ed avevo chiesto scusa.
Vi sono purtroppo drammatiche coincidenze tra i due casi ma la più triste è il comportamento della Procura di Ascoli.
P.S. Finalmente B&G si sono decisi a chiedere gli arresti domiciliari per Parolisi. Hanno capito forse di essersi finalmente trovati davanti un GIP che ha dimostrato perlomeno di voler ascoltare anche le ragioni della difesa?
Ma il GIP Calvaresi, o sarebbe meglio dire la Procura di Ascoli, ha scritto l'Ordinanza di Custodia Cautelare per Binni ricopiandola da quella di Parolisi?
http://www.ilrestodelcarlino.it/ascoli/cronaca/2012/02/16/668976-omicidio_goffo.shtml
Al di là dell'innocenza o colpevolezza di Binni, Parolisi, ecc., ma è mai possibile che in Italia si faccia questo abuso della custodia cautelare?Secondo me nelle mente di questi giudici essa ha uno scopo punitivo, quasi a dire: "se anche, alla fine, non dovessimo riuscire ad incastrarti, almeno ti sarai fatto un po' di mesi di carcere".
I politici, anziché pensare ad indulti o costruzioni di nuove carceri, non potrebbero verificare, piuttosto, la legittimità di applicazione dello strumento della custodia cautelare?
Pene certe e severe alla fine di un regolare processo, presunzione di innocenza fino all'emanazione della sentenza, carcere solo se REALMENTE c'è il rischio di fuga, reiterazione del reato o inquinamento delle prove (e che nessuno ci racconti la storiella che dopo mesi e mesi c'è ancora il rischio di inquinamento).
Sarebbe sicuramente una misura di risparmio per il paese!
@Enrico
la tua argomentazione mi sta bene.
In mancanza della possibilità di poter effettuare riscontri autoptici, chiedevo appunto riscontri che argomentassero e definissero l'ipotesi di Annika, e la tua mi pare un'ottima considerazione di partenza.
a) Melania era dimagrita una ventina di Kg in un anno
b) il dimagrimento era effetto di una sua precisa volontà di mettersi in forma per il marito
c) non c'è notizia della sua frequentazione di palestre o corsi sportivi, le pillole alla caffeina avrebbero potuto essere una facile scorciatoia
c'è altro da aggiungere a eventuale conferma di questa ipotesi?
Qualcuno le conosce, sa come si usano, se prima durante o tra i pasti?
avete visto il video dell'affondamento della nave? ebbene sono sbagliati sia l'ora che il giorno,quindi il video portato dal tenete in procura non dimostrerebbe proprio nulla se non che parolisi e la famiglia fossero a san marco ma non il giorno 10 aprile bensi il 3 aprile, qualsiasi data e ora presente nel video può essere stata manomessa o avere una impostazione sbagliata,le prove vanno cercate con altri riscontri ,il riscontro fondamentale è che i genitori di melania non erano a folignano il 10 aprile bensì il 3 aprile con buona pace di tutte le loro menzogne.....................
per quanto riguarda l'avvocato gionni è proprio quello che volevo dire essendo la comunità di folignano implicata, essendosi lui candidato a sindaco di Folignano noi che abitiamo nella zona abbiamo quasi la certezza che la sua nomina serva per coprire altre cose.......e non aggiungo altro....quello che non riesco a capire è perchè i Rea non vogliono la verrtità ma solo in acapo espiatorio.....forse perchè la verità porterebbe a cose scomode da scoprire anche per melania?
Salve a tutti, è da molto che non commento, ma appena posso non mi perdo nemmeno un intervento della squadra.
Dunque, intanto volevo rispondere all'ultima domanda di Tabula sulle pillole: ho un'amica che le ha provate tutte o quasi- a tal punto che avrebbero potuto reclutarla come collaudatrice - e che io sappia ce ne sono alcune che vanno prese prima, alcune dopo i pasti, dipende dal prodotto.
Ora un'altra domanda... in questi giorni - atterrata da un'influenza che ha steso me e tutta la mia famiglia - ho avuto un po' più di tempo per leggermi gli ultimi interventi e quando ho letto la tesi di Annika a proposito della Sg mi è sorta una domanda (a proposito i miei complimenti ad Annika per il lavoro di ricerca!) ed è questa: posto - come ha determinato Annika - che la vittima ha avuto un rapporto non protetto prima della morte e posto che probabilmente la persona con cui l'ha avuto è coinvolta nella sua morte (d'accordo non è detto, ma mi sembra probabile) mi domando: come faceva la persona in questione ad essere certa (e forse non lo era affatto) che al momento dei rilievi sul corpo non avrebbero trovato il suo DNA dentro la/sulla vittima e che attraverso una serie di prelivi non sarebbero arrivati a lui.
O forse ha/hanno aspettato a far ritrovare il corpo proprio per questo? (Certe cose dopo serie come CSI&affini le sappiamo tutti, no?)
per quanto riguarda la cura dimagrante che stava facendo melania è mai possibile che lei non abbia sentito nemmeno un medico? perchè questo medico mnon si fa avanti per spiegare dal punto di vista scientifico l'uso della caffeina?sono cure vietate dalla legge? per questo non si fa avnti nessuno? forse il marito può dirci che tipo di pasticche prendeva melania,forse su questo non ha detto nulla perchè pensava che non c'era nessun nesso, invece se Melania prendeva le pasticche con la caffeina potrebbe essere la prova che lo scagiona definitivamente...........
"...che attraverso una serie di prelivi non sarebbero arrivati a lui?"
Scusate, mancava il punto interrogativo.
mio figlio guardava i cartoni, ho girato canale e nonostante le sue proteste ho messo su Sanremo, per mia mamma che vuole vedere se c'è Celentano.
arrivo sul canale giusta per una pubblicità: XL-S.. i Kg si erano accumulati, con XL-S ho risolto il mio problema..
fammi un pò vedere su internet, dico io: fra gli ingredienti del prodotto troviamo mela, finocchio, guaranà, caffeina,
rosmarino, tarassaco, filipendula..
Ora, io la tivù non la guardo praticamente mai e mi perdo poco, guarda caso nell'unico momento della giornata in cui ci bado mi trovo queste pillole..
se sono così pubblicizzate, e non saran le uniche, mi sembra di capire che non così difficile procurarsele nè così remoto esserne in possesso.
Beh, poi nelle coincidenze io non credo, ma questo sarebbe un'altro discorso.
e' chiaro che i Rea non conoscono gli avvocati di Ascoli Piceno quindi qualcuno ha consigliato loro l'avvocato Gionni ecco i Rea devono diffidare da quel qualcuno o qualcuna................
d'altra parte l'ipotesi che viene fatta in questo blog è che Melania
sia stata effettivamente violentata, costretta ad un rapporto consenziente sotto minaccia,riporterebbero anche le parole del Tagliabracci .....se ha avuto rapporti era consenziente............
Ai genitori di Melania chiedo di aprire gli occhi e di non portarsi dentro casa i presunti amici di Melania traditori come il Paciolla e Sonia con il marito Alfredo che oltre tutto l'ha pure importunata............
Tabula,
anche solo entrando in una farmacia, puoi scoprire che di prodotti dimagranti ce ne sono a bizzeffe, penso che nessuno avrebbe difficoltà a procurarsene. Non serve alcuna ricetta medica e, se sono venduti in farmacia, sono assolutamente leciti. Poi, se contengano caffeina non lo so, ma spulciando su internet immagino che sia facilmente verificabile.
Ma noi invece come potremmo verificare se Melania assumeva tali pastiglie? E' molto difficile, non credo l'avrebbe detto alla mamma (che sosteneva che Melania fosse addirittura anoressica, ma dalle foto non mi è assolutamente sembrato) e probabilmente neanche al marito.
P.S. (O.T.) consolati, anch'io sto guardando Sanremo ma, nel caso compaia Celentano, cambierò canale.
Shaggy fantastico!
Ma una mamma è affidabile sul peso della propria figlia?
Se guardiamo le foto di Melania in adolescenza era una cerbiatta snella e bellissima, ma all'epoca del matrimonio era proprio paciarotta, non eccessiva ma "bella in salute".
Vedersi una figlia perdere di colpo 20 Kg immagino che faccia preoccupare qualsiasi genitore, ma l'anoressia è una malattia con sintomi ben specifici!
@Tiziana
in realtà non ho mai fatto caso alla diffusione delle pillole dimagranti, non credo molto nei prodotti di sintesi come sostitutivi di una debolezza alla quale non intendi rinunciare, (se proprio non vuoi lo zucchero nel caffè è meglio che te lo beva amaro invece di metterci l'aspartame, oppure mettici lo zucchero e zitto, piuttosto taglia le calorie su altre cose) però forse oggi quella pubblicità mi ha colpito perchè le pillole alla caffeina erano l'argomento del giorno, ora ci farò più caso, anzi, vado subito a farmi una ricerchina su internet.
ho letto tutte le ordinanze di arresto della procura di Ascoli Piceno, di Teramo ,del riesame dell'Aquila,da nessuna parte sta scritto se la pozza di sangue sotto il corpo di melania sia stato effettivamente analizzato e corrisponda al sangue di melania, è possibile che quel sangue non sia stato analizzato?si parla solamente che gli schizzi di sangue presente sulle pareti del chiosco appartengono a melania, deducendo che è stato analizzato, è possibile una lacuna così enorme nell'inchiesta?
ANNA,
sapessi quant'e' che, sulla storia del sangue, mi pongo le tue stesse identiche domande!
ZIVA
Le possibili soluzioni sono tre:
1. che il tizio in questione fosse azoospermico o vasectomizzato, per cui sapeva gia' in partenza che non avrebbe lasciato tracce di DNA
2. che abbia usato uno spermicida (ampiamente usato in casi di violenza su minori)
3. che non lo sapesse, ma che per qualche motivo il suo DNA non sia stato cercato/trovato/repertato/reso noto (a te la scelta)
Annika
Qualcuno ha idea di come scoprire se i soldati del 33° Reggimento artiglieria dell’Aquila si addestrano a Ripe? in internet non ho trovato niente, sicuramente non centrerà niente ma il recentissimo fatto di cronaca ha proprio per protagonisti tre militari e la fidanzata di uno di loro, magari vale la pena considerarli come ipotesi,
MarcoPD
Se ancora non l’avete fatto, leggete questo articolo sull’ultima puntata di “Chi l’ha visto “
http://www.primadanoi.it/news/524769/Giornalista-%E2%80%98postina%E2%80%99-recapitava-le-lettere-di-Parolisi-all%E2%80%99amante.html
Ad un certo punto riporta questo passaggio dell’intervista ai Rea “«Adesso mi viene il dubbio che Salvatore non abbia mai amato Melania…» ha commentato il fratello della vittima, Michele “
ADESSO gli viene il dubbio ?
Ditemi maligno, ma io penso che Salv. abbia sposato M. perché dopo 10 anni di fidanzamento l’ onorata “famiglia” Rea non gli avrebbe mai permesso di fare altro
@Annika
Perdonami se apro troppi cassetti, ma sulla conservazione del corpo attinente all'ora della morte puoi dirci qualcosa???
Ok, dicevamo che i "morti non mentono" ma ad esempio le colonie di batteri rinvenute sulle ferite quale oggettivita' possono avere se parliamo di un corpo di cui per due giorni non sappiamo dove sia stato, a quali temperature, in quale struttura, se ventilato o meno, a quale grado di umidita', se in ambiente sterilizzato o meno, voglio dire, i vivi possono riuscire a far mentire i morti???
Enrico
non so quando, e se, a Michele sia venuto questo dubbio, "certo" (mia idea) che il cognato non l'ha mai digerito.
Non vedo poi perché il frequentare siti pornografici sia sinonimo di non amare la moglie, non credo Parolisi fosse l'unico a farlo, altrimenti il mercato del porno non sarebbe così florido.
Altrettanto non credo che coloro che frequentano tali siti, siano poi spinti ad uccidere le mogli. A che pro, dunque, fornire certe notizie?
Ultima domanda: come ha fatto CLV ad ottenere copie di quei documenti che dovrebbero trovarsi in procura? Forse nella stessa maniera poco lecita di quei giornalisti che loro accusano di non esser stati professionali? E' meno morale far uscire carte dalla procura per alimentare la tiratura dei giornali o l'audience delle trasmissioni televisive (e dunque per un proprio tornaconto), o fare da "corrieri" per chi si ritiene ingiustamente incarcerato (dunque per un'azione altruistica)?
Secondo me entrambe le cose sono deprecabili (è ovvio che se c'è una restrizione per un carcerato, questa teoricamente ha una sua motivazione), ma c'è chi si arroga il diritto di giudicare i propri colleghi. Forse dovrebbe lasciare questo compito alla magistratura.
Il Resto del Carlino scrive: Binni e Parolisi: "Due omicidi in parallelo che condividono anche lo stesso movente: quello di una doppia vita in bilico tra due relazioni".
Ma siamo sicuri che siano i due casi, ad essere simili, e che non sia invece la procura che ha seguito i due casi ad indagare a senso unico?
Alcune riflessioni (che non pretendono di essere verità, ma hanno una loro consistenza interna in base ai fatti emersi dalle cronache)
- A 'completare' il quadro presentato dalla dott.ssa Carlini -
L'idea che è emersa dalle cronache, a mio avviso, al di là di tante bugie e contraddizioni su S.P. e M.R., è di una coppia molto poco ben assortita in base alle rispettive personalità/necessità. Risalire alle responsabilità di questa circostanza è un aspetto complesso, che non può essere liquidato in due parole e, tanto meno, con l'individuazione espressa di un capro espiatorio (e ciò, comunque, esula da queste semplici riflessioni, che vogliono soltanto cercare di individuare un quadro di insieme coerente con quanto ci è divenuto noto - tanto più che un riconoscimento obiettivo delle responsabilità richiederebbe, oltretutto, conoscenze molto più approfondite su tutti i fatti occorsi, di cui non disponiamo, né, soprattutto, è nostro compiuto erigersi a giudicanti). Dunque esula da queste note il voler trarre conclusioni a tutti i costi sulle responsabilità di quel matrimonio non proprio felice. Appare comunque equilibrato ritenere, nel caso specifico, che, stante la giovane età in cui è iniziato il rapporto, abbiano concorso elementi individuali, ambientali e contestuali.
Partendo dalle origini, secondo le notizie rimbalzate per ogni dove, è stata lei, a circa 16 anni, che, avendolo visto in una fotografia (aspetto fisico), chiede ad amici comuni di poterlo conoscere di persona durante una licenza di lui.
Si incontrano e si piacciono all'istante, si fidanzano, probabilmente quasi subito anche in famiglia (probabilmente, per stesso desiderio di lei, che si sentiva vocata al matrimonio, e per gli spostamenti di lui).
Lei, dunque, è stata da subito colpita dall'aspetto fisico di lui (non da elementi caratteriali, o gestuali, o altro di lui, tutti, questi ultimi, aspetti di cui, quando ha già deciso di conoscerlo, lei non sa ancora assolutamente niente).
Sono, d'altra parte, entrambi piuttosto giovani, ed è nell'ordine delle cose che, a quell'età, prevalga molto, su tutto il resto (incluso il carattere, che comunque emerge solo un pò alla volta, quando si comincia a conoscersi e frequentarsi) l'aspetto fisico. Formano una bella coppia, fisicamente, insieme. Probabilmente ne erano anche consapevoli entrambi e contenti, direi finanche orgogliosi.
(segue 1)
(segue 1)
Il lavoro di lui li fa stare pressoché sempre lontani e non hanno reale tempo di conoscersi. Questo fatto, comunque, non fa scattare alcun campanello di allarme né a lei né alla sua onnipresente famiglia, né a lui.
Lui si sente, però, da (quasi?) subito un pò prigioniero nel rapporto, ed ha almeno una storiella. Dato che si sa, è possibile che lo sapesse anche lei. Non si conoscono bene tutte le questioni relative al riguardo, ma è chiaro che ciò non ha impedito il proseguimento della storia fra loro, lui lontano, e lei, con il beneplacito della propria famiglia, che lo attendeva; presumibilmente lei ci teneva, anche dalla sua famiglia appoggiata, ad essere fidanzata, e fidanzata con lui, in quanto lui, per lei, particolarmente attraente. Insomma ha inizio così una specie di sudditanza psicologica di lei (se proprio una sudditanza la si vuole trovare): lei che vive, protetta (e rinchiusa) tra le mura della casa paterna, attorniata da tutti i suoi parenti, incluso i noti mamma, fratello, zio Gennaro e zia Teresa, tutti ben consapevoli di ciò, nell'attesa di lui.
Nel frattempo lui ed il fratello di lei proseguono nel loro percorso di avanzamento nella professione militare. Lei si realizza nell'attesa di lui. Ciò si verifica, sembrerebbe, per circa un decennio. E la circostanza non appare in alcun modo anomala alla famiglia di lei.
Apparentemente la decisione di sposarsi avviene a seguito di un fatto eccezionale (un attentato, nella zona di missione di lui, che aveva presumibilmente molto colpito entrambi).
Tale decisione, in altre parole, non appare essere stata una decisione progettuale maturata da entrambi nel tempo, malgrado il lungo fidanzamento.
C'è una frase sibillina di lui che inizialmente non riuscivo bene ad inquadrare: "Con un sì ho deciso il mio destino", pensando che si riferisse al giorno del suo matrimonio (cosa che non aveva, di per sé molto senso, in quanto era di fatto ovvio pensare che se uno si presenta spontaneamente come sposo in chiesa sa che va a dare un consenso). Tale riflessione è però illuminante se la si ricollega alla vicenda dell'attentato: è possibile che leicolse quell'occasione per chiederle se lui la voleva sposare (il fidanzamento era già stato lungo, e lui non aveva, sembrerebbe dalle cronache, fatto alcun cenno precedentemente a tale possibile sviluppo). Lui, nell'emozione del momento, in zona di guerra, ha proferito quel sì in risposta, così impegnandosi, ma senza, forse, ancora avere l'intima consapevolezza profonda, e intimo convincimento profondo, di quel passo. Da lì in poi tirarsi indietro non gli risulterà comunque facile (anche se per caso il pensiero gli avesse sfiorato la mente), dato anche l'avvolgente 'abbraccio' della famiglia di lei.
Non sappiamo se i tradimenti prematrimoniali siano precedenti o successivi a questa adesione di lui ad una proposta, possibilmente fatta da lei, in cui lui si è lasciato coinvolgere nell'emozione del momento.
Presumibilmente si può pensare che siano precedenti perché "Si, quando torno ti sposo" avrà dato il via, ed accelerato, tutti i preparativi per la cerimonia da parte della famiglia di lei. Non sappiamo quanto tempo è trascorso tra il dire e il fare, ma forse si può assumere un tempo ragionevole inferiore a 6-4 mesi (cioè il tempo di conclusione di una missione, in relazione all'avvicendarsi delle truppe nelle zone calde del Kosovo).
A proposito, i soldi di P. guadagnati nelle missioni all'estero appartenevano di fatto, malgrado tanti discorsi rimbalzati in cronaca, a lui stesso, non essendo nemmeno coniugato all'epoca. Non è mai neppure emerso ufficialmente se la coppia abbia, comunque, deciso di coniugarsi in regime di comunione o di separazione dei beni. Si presume, dato che lei non lavorava, che abbiano optato per la comunione dei beni. Non c'è certezza.
(segue2)
(segue 2)
Il resto della storia è già stato richiamato recentemente, su questo blog, da Mimosa.
Che per fare il mestiere di soldato occorra una certa dose di (e lo dico con intenzione positiva, e non, invece, per criticare) capacità di gasarsi, e di sentirsi, come individuo, almeno un po' macho (un super man o un asuper woman), mi pare rientri nell'ordine delle cose, se non altro per gli intensi allineamenti fisici e le responsabilità sugli inferiori di grado, come anche per le situazioni di rischio a cui si viene sottoposti in zone operative.
La sapienza antica delle donne è quella, ritengo, di saper tenere legato a sé un uomo senza dover ricorrere a scenate e/o ricatti espressi. Ci sarebbe poi anche l'amore, il sentimento vero, da coltivare, quotidianamente.
Come anche occorre una profonda dose di intelligenza e di capacità per rimettere assieme i pezzi di un matrimonio dopo un tradimento, se si desidera cercare di ricostruire per davvero qualcosa. S.P., sembra, che sotto questo profilo sia stato il più maturo, in quanto appare aver specificato a chiare lettere che o lei lo perdonava o lo doveva lasciare comunque vivere, ognuno per la sua strada (anche se non sono queste le specifiche parole da lui utilizzate, appare non arbitrario potere condensare sommariamente il suo concetto espresso, anche allo zio Gennaro di M.R., quanto sopra riportato):
(segue 3)
(segue 3)
Non è da escludere che la giovane M.R. non si sia confidata interamente con la sua famiglia di origine (se il fatto è vero) in relazione alle proprie difficoltà matrimoniali, per essersi lei, di fatto, sentita contemporaneamente tradita anche dalla propria famiglia di origine, ché l'aveva incoraggiata a stare lontana dal proprio marito per tutto il tempo della gravidanza. Lei si è trovata a scoprire pure, nel contempo, che esistevano anche altri tipi di donne, ben diverse dagli esempi che le erano sempre stati palesati in famiglia, tra le quattro mura domestiche dove era stata fatta vivere.
Bisognerebbe che la famiglia R., prima di scagliarsi con tutto il suo odio contro S.P., e operare come stanno operando, nei riguardi della bambina figlia di S.P. e di M.R, si facesse un profondo esame di coscienza e si assumesse le proprie responsabilità.
Come anche sarebbe opportuno, per ovviare pure ad un certo senso di ridicolo come anche di grottesco (non voglio sembrare crudele, ma lasciamo che parlino le foto stesse ai nostri occhi individuali), che il medesimo nucleo familiare evitasse anche affermazioni circa il fatto che lui, S.P., aveva reso anoressica lei, M.R.: abbiamo tutti gli occhi per vedere come anoressica lei proprio non fosse, e, anzi, come lei fosse molto più attraente in 'formato' longilineo. Ogni donna della sua età, e generazione, è, presumibilmente, in grado anche autonomamente di comprenderlo.
Appare, infine, realmente possibile che S.P. si sia effettivamente innamorato dell'altra donna, la sua collega L.P., con la quale probabilmente sentiva di essere in maggiore, e mai provata prima, sintonia.
E che si sia consequentemente poi trovato a lottare con i propri sensi di colpa per la sua bambina (e un po' anche per M.R., e le due famiglie di origine) e con quello che provava lui, come sentimenti, come uomo.
Da qui l'incapacità di prendere una decisione tempestiva.
K@
p.s. Scusate se riappaio solo ora (impegni di lavoro ed altro), e di punto in bianco; appena possibile vi leggo integralmente e mi aggiorno sugli approfondimenti da voi effettuati e mi raccordo al filo del discorso
K@
La tua analisi è correttissima ed è sicuramente l'unica logica che si può fare avendo conoscenza di molti degli antefatti della vita si S. e M. (ho capito che anche tu hai letto il libro di Delitala/Mura) e di quanto emerso in seguito al delitto.
Ma per fare una lettura di questo tipo bisogna sforzarsi di indagare oltre a quello che tutti i media ed i magistrati ci hanno voluto mostrare e far intendere. E questo desiderio di comprendere a fondo i fatti non è dote comune, anzi è caratteristica rara e preziosa.
@K@
in parte sono daccordo, ritengo pero' dal punto di vista personale, che i sentimenti veri difficilmente riescano e debbano riuscire a fermarsi ad osservarsi, in questo senso nessun uomo si "tiene legato a se" se non con l'afflato reciproco sentimentale, espressione molto piu' coerente, giusta e sviluppata di una concezione moderna del comporre coppia e quindi molto lontana da quella antica e caratteristica della Sacra Familia.
Vi sono anzi posizioni sempre piu' diffuse di diffidenza nell'attrazione e nella seduzione.
Chi vuol convincere insomma nella tradizione antica veniva vista come figura di umilta' in primis, oggi gli equilibri sono modificati e la bellezza diventa sempre piu' ostacolo alla genuinita' e verita', base invece FONDAMENTALE per il mantenimento duraturo e stabile di una coppia, sempre che l'instabilita' non venga vista come una nemica personale.
Lo scegliere il possibile partner da una foto e' emblematico di un mondo superficiale ed effimero che nulla ha a che fare con i sentimenti veri, salvo poi nascano veramente per uno strano caso del destino direi rarissimo, daltronde S. "Era bellissimo ma parlava troppo", segno che la coppia aveva bisogno di instabilita' per scovare una ragion d'essere, l'instabilita' dell'infantile inseguirsi o dell'alternarsi di antico e faceto, di sacro e profano.
A parte infantili nascondini devo ancora comprendere se M. viveva come una noia, essendo quindi spinta a cercare altrove quella felicita' che farebbe parte del desiderio antico, il suo rapporto con P. o se a lei poteva andar bene inseguirsi e giocare a nascondino a vita, prima con se stessa e dopo con il partner.
Questo e' un po' il dilemma di questa coppia, M. stava a guardare P mentre lui pretendeva lo inseguisse o la trascinava ad inseguirlo fra un'amante e l'altro??? Quale era il vero equilibrio di questa coppia sfrondandolo dalle reciproche oggettivita' che, non si sa se esistono, ma manco vengono ricercate per parte di lei???
Non che sia una puerile curiosita', insomma c'e' un omicidio, ci sarebbe da scovare eventuali terzi o terze con piu' o meno validi moventi ed opportunita'.
Chi poteva quindi, ribaltando lo scenario, voler insidiare M.???
Grazie LucaP per la condivisione.
Non ho letto il libro che menzioni.
I dati li ho acquisiti da internet.
Ho semplicemente fatto una ricostruzione
traendo un filo logico dai fatti (deformazione professionale ?!?), creando un quadro complessivo di insieme che appare avere una consistenza interna.
Dunque è stato un esercizio 'intellettuale' tutta farina del mio sacco. Mi si era infatti indignata
la coscienza nel 'vedere' le aberrazioni, ed il contorcimento dei fatti, riscontrati. Ho dunque voluto
farne una ricostruzione ex-novo, che stesse
logicamente in piedi, diversamente da quanto era stato messo in bella mostra.
Appare interessante, da quanto mi segnali,
che ad analoga ricostruzione sembrano essere
pervenuti autonomamente anche altri (mi hai messo dunque 'curiosità' anche in merito al libro che hai citato).
Ciò rafforzerebbe la quadratura razionale dei fatti noti che qui è emersa.
Credo che sia importante usare il ns pensiero individuale, non solo per cercare di capire ma anche, soprattutto, per affrontare le circostanze più complesse della vita.
Ho vissuto a lungo all'estero e trovo sconvolgente il livello di cialtroneria, e non solo, che si riscontra spesso e volentieri nel ns suolo natio.
Questo blog è assolutamente una boccata di ossigeno, e dunque grazie infinite a Massimo Prati e a tutti voi, la SQUADRA !
K@
Per Antonello:
sono perfettamente d'accordo con te che il rapporto davvero solido e profondo, e di estrema soddisfazione, può realizzarsi SOLO se c'è vera complementarietà ed affinità in una coppia (e se si ha la capacità di valorizzare tutto il positivo, riuscendo a minimizzare le piccole incomprensioni e/o diversità di vedute che possono venire a crearsi nell'intimità del quotidiano). NIENTE, secondo me, si può costruire, o si costruisce, per forza. Tantomeno si può pretendere di essere amato/a. Il rapporto va continuamente costruito ed alimentato. E può essere davvero importante solo se davvero esiste un quid che è in grado di cementare la coppia invece di farla scoppiare.
Ma nello specifico, mi chiedevo e mi chiedo, dato che una persona è stata orientata a puntare TUTTO sul matrimonio: del matrimonio avrebbe dovuto essere adeguatamente edotta tra le mura familiari, anche circa quella 'famosa' sapienza femminile capace anche di non cercare, per esempio, lo scontro ??! capace di >dare importanza al tuo uomo invece di dirigere tutto tu l'andamento familiare, capace di essere dolce per davvero nell'approccio (ma non intendo fare i cuoricini, quello è un extra che è anche tenero e carino, ma ci deve essere di fondo tutto il resto ...) , capace di far sentire il tuo uomo importante, e così via ...
E' emersa una coppia, purtroppo, profondamente immatura, incapace di trovare l'equilibrio dinamico occorrente. Temo che lei fosse proprio, fondamentalmente, ancora anche a giocare soprattutto a nascondino .... ricordiamoci che non ha vissuto per davvero, ha atteso, dentro le quatto mura domestiche, alimentando sogni in base a quanto tutta la sua famiglia, e specie la parte femminile, le hanno rappresentato (evidentemente, una realtà priva di appigli reali rispetto a quella che sarebbe andata a vivere ... Insomma, una specie di dramma preannunciato .....).
Se si guardano i filmati delle loro compere, lui sembra seguirla come un cagnolino ..... Lei, anche, imbronciata. Insomma, ma si divertivano a passare
(quel poco) tempo assieme questa coppia, o era sempre e solo una lotta tra i due, di chi voleva imporre all'altro, e dell'altro che cercava (conseguentemente?) maggior soddisfazione fuori, scappando dalle ristrette mura domestiche ??!?
Certamente M. era esposta perché aveva una bella presenza. Ed aveva anche, apparentemente, un 'brutto' carattere.
Chiunque, anche non conoscendola, chiunque avrebbe potuto volerla approcciare per la sua presenza fisica. Chi invece la conosceva, non è stato, apparentemente, indagato a fondo ....
K@
NO della procura agli arresti domiciliari per Salvatore Parolisi (pm Davide Rosati e Greta Aloisi)
Per ora le motivazioni sono ancora coperte dal segreto
Spetta ora al gip Marina Tommolini accogliere oppure no la richiesta.
fonte:
http://ilcentro.gelocal.it/teramo/cronaca/2012/02/17/news/la-procura-ha-gia-deciso-niente-arresti-in-casa-a-parolisi-5629202
K@
@K@
Proprio qui volevo arrivare, M. sembra fosse bella, e per certi modi di fare posso anche condividere anche se non deve appunto avere avuto molte occasioni di crescita purtroppo, ma quando dico che poteva essere "visibile" mi allontano da cio' che gli e' accaduto e non mi avvicino, nel senso che l'effimero della bellezza, se non nella mente di una predisposta follia, non puo' essere stata l'unica componente a scatenare una tale ipotizzabile aggressione, voglio dire che deve esserci stato qualcosa di piu' o di profondamente diverso.
1) Una relazione ipotetica di M. In cui la stessa puo' aver nascosto, perche' la sua cultura la portava piu' al nascondimento che all'accettazione, in questo senso non parlo di una scappatella ma di una profonda relazione che per lei poteva valere la pena di contraltare all'educazione ricevuta ed alle continue deludenti rincorse al marito.
Relazione in cui lui puo' essersi sentito profondamente tradito dai nascondimenti di lei, di avere una figlia, di essere sposata, di continuare a rincorrere un marito.
2) Causa d'onore, anche sentimentale, ma di onore, matrice del Sud, o reattiva del Nord, quasi certe figure femminili coinvolte, non vorrei che se lui frequentava stranamente trans lei...
3) Un filo, un equilibrio, inseguire un marito con i sensi di colpa ed una figlia in braccio con la paura che no "Tu non ti separi per nulla" e la paura di un futuro fra il ripudio di un'antica famiglia ed un fallimento di quella che vedeva perdere di mano, in questo senso il vero imbuto era quello in cui era lei, da una parte un padre padrone dall'altra un marito anfitrione, per non trovare altre rime, in mezzo:
A) Pensieri sulla figlia.
B) Paura quindi del futuro per lei e per la figlia.
C) Bisogno comunque di affetto, di sentimenti, di non inseguire e nemmeno di farsi inseguire.
D) Volonta' di stabilita' disperata.
E) Paura di isolamento e di taglio con la cultura che l'aveva cresciuta ed in cui era cresciuta, disagio psicologico, mancanza di punti di riferimento.
4) Possibilita' di tradimento con persone vicinissime al suo ambiente, che conoscevano la contraddizione della coppia, l'indecisione di lui, l'immaturita' dei due, l'eterna indecisione che poteva anche nascondere posizioni fuori dai canoni ma di convenienza.
5) Possibilita' di rottura della lealta' militare di un gruppo stretto da vincoli fortissimi di sodalita', di corpo, M. Pedinando il marito puo' aver scoperto altri tradimenti, o cose riguardanti altre persone, onore frantumato, per lui doveva pagare lei, o lei si e' intromessa ricattando.
6) Io ci metto anche il folle pazzo di turno, il gruppo fuori da quelle righe strette a M. e da cui aveva gia' deciso di uscire, difficile spiegare, ad un'amica, Valentina mi sembra, aveva detto candidamente "stai attenta a tuo marito, sai tradiscono, a volte lo fanno", frase riferita come mille altre verita' in tempi stonati, sembra una M. che cadeva dalla Luna, invece aveva una tale coscienza che siamo certi si sentisse in colpa, come se lei avesse favorito i tradimenti standosene a Somma durante la gravidanza, queste incongruenze invece a me lasciano pensare anche ad un'anima opposta, fuori dalle regole, a cui convenisse un equilibrio che durava da troppo per affermare che con il suo decisionismo non avrebbe potuto risolvere, era anche senza auto, e' possibile abbia pedinato aiutato da qualcuno, da un gruppo con donne, con o senza un "tassista" uomo, non so siamo su referenze psicologiche labilissime ma a me suggerisce molto questo equilibrio "di donna" che a lei doveva mancare come a chiunque altra, ed aggiungo altro, i turni, gli orari del marito, mentre andava pensare sempre ai suoi tradimenti, il tempo con la bimba che faceva felice evidentemente la madre, ma la donna???
@K, e @Antonello
io non sono particolarmente convinta della rispondenza a verità delle vostre ricostruzioni, insomma la sintesi delle vite altrui è sempre un'operazione complicata anche se ci si consoce di persona, figurarsi per interposto mass media o dichiarazioni ad uso e consumo dell'immmagine che ritengano opportuno divulgare amici e parenti.
Tuttavia, è pur sempre un tentativo di capire la vera personalità di Melania, ed essendo il primo fuori dal coro che abbia letto, ve ne dò atto di merito.
per rifiutare gli arresti domiciliari bisogna pensare che la Procura abbia in mano prove schiaccianti contro Parolisi finora mai rese pubbliche.
Altrimenti, se le motivazioni dovessero essere ancora quelle basate sugli indizi inconsistenti di cui finora siamo a conoscenza , non posso credere che il Gip confermi la richiesta
Ps: può darsi che sia una mia personalissima impressione ma l’altra sera a Chi l’ha visto ? ( invedibile !) nell’intervista alla madre di M. , la signora Vittoria mi è sembrata meno combattiva …
(1.27)
http://www.rai.tv/dl/replaytv/replaytv.html#ch=3&day=2012-02-15&v=109353&vd=2012-02-15&vc=3
K@
la tua ricostruzione "immaginaria" ( ma non troppo!) rispecchia in pieno quello che ho sempre pensato di questa coppia - sia per quanto riguarda lui sia per quanto riguarda lei - ma che non avrei mai saputo esporre nel modo così chiaro e accurato come invece tu hai fatto
@K@
Affinita' e complemetarieta', saro' diffidente ma se una moglie sparisce per affrontare la gravidanza insieme ai suoi e se il marito per complemetare se ne trova un'altra non mi sembra che ad un certo punto lui possa essere addirittura citato come fedifrago, insomma ci sarebbe da discutere.
Per me diventa essenziale invece LA VERITA' della coppia, la messa in discussione costruttiva, la sincerita' e genuinita', queste sono le vere basi per fare una coppia, senza ci puo' essere tutta l'attrazione che si vuole ma son passatempi destinati a fallire, viceversa senza l'attrazione ma con la si.cerita' possono, alla meno peggio, nascere delle amicizie.
Le cose intangibili, forse per aridita' e materialita' mia, sono per me emblema di aria fritta, vulnerabilita', rapporti aleatori, temporanei, per questo dicevo che se un rapporto si fonda sulla bellezza non puo' sfociare nel macello di 32 coltellate, ma questo vale anche per un passant e non solo per P., da qui la fonte ipotetica di causa rintracciata in una storia extra piu' forte e nascosta, da un onore ferito a morte o da una vita parallela di M. ed equilibrante le regolarita' e le delusioni di quella da Sacra Familia chiaramente fallita.
Certo ha ragione anche Tabula, non e' semplice approfondire la vita di una persona, si elabora pero', si cerca un filo e con il massimo rispetto.
http://notizienews1.blogspot.com/2012/02/parolisi-melania-rea-e-le-altre-done_17.html?m=1
Intanto notizienews ci suggerisce un movente inedito e, secondo me esilarante al pari di articoli da corsera, M. sarebbe stata uccisa PERCHE' DONNA, e' incredibile come passare dal maschilismo piu' esposto e becero all'annichilimento della donna relegata a non poter riuscire a prendere decisioni sulla propria vita, non sapevo che scrivere articoli volesse dire schiacciare le anime, una M. ain balia del gruppo predominante mascolino che l'ha uccisa PERCHE' DONNA.
Ora di pazzi scatenati e' pieno il mondo come pure di uomini uccisi, operai umiliati, ed io per questo diffido un po' a ridere di certe pagine riempite a pastello ed altrimenti vuote e non voglio sottovalutare un fenomeno che da Misseri in poi sembra piu' provocato e strillonato che accaduto, di casi ve ne sono certamente ma e' anche vero che nessuna condanna da qui a quindici anni venti si puo' dire condivisa a pieno.
Perche' non capisco se si vorrebbero alzare i toni su una questione importante ma minore se contiamo che invece basta una legge o l'autorizzazione ad una guerra per uccidere migliaia di civili, uomini donne o bambini che siano, senza un batter di ciglia.
Non capisco se e' partita la caccia all'uomo generalizzata o se si vuole solo fare odiens, oramai le differenze sono quisquilie, certo che PERCHE' DONNA e' un movente ai vertici mondiali di architettura mentale insana, e poi dite che sono io fantasioso??? Ma signore mie, io mi inchino, sono un dilettante di fronte a certe famose penne.
Michele e Gennaro REA stanno impazzando dappertutto entrambi con un look ricercato e una dimestichezza con le telecamere da far invidia ai più navigati professionisti del settore.
Non è che rischiamo di ritrovarceli anche nella serata finale di SANREMO ?
Enrico
sei eccezionale!
No, alla serata finale di Sanremp preferirei addirittura Celentano ai Rea, il che è tutto dire!
Ma questo Michele, si è messo anche lui in aspettativa dal lavoro, come Paciolla, o trova pure il tempo di lavorare?
Anche se nessuno del blog l'ha sottolineato, non credo sia sfuggita la falsa reazione di Michele e zio Gennaro al falso scoop della Sciarelli: «una giornalista Mediaset avrebbe fatto da ‘postina’ tra Salvatore Parolisi e l’amante».
Ora, che Salvatore abbia fatto pervenire una lettera a Ludovica attraverso un'amica giornalista è una notizia/indiscrezione divulgata fin dal 23 luglio 2011 (e infatti il timbro su quella lettera mostrata con tanto di intestazione del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Ascoli Piceno porta la data del 23.07.2011). Ce ne sono articoli a bizzeffe.
Sembrano cadere dalle nuvole i due signori (“sembrano” e non lo fingono neanche tanto bene ma complimenti per il tentativo) mentre la Sciarelli dice “La conoscete benissimo” quella giornalista.
Ovvio, è lampante a tutti noi a chi fa riferimento CLV: a Ilaria Mura da poco vedova di Antonio Dell’Itala (tra l’altro autore del libro che qualcuno del blog ha acquistato e letto).
E ancora maggiormente fingono di piombare nello stupore, quando viene detto che «la Procura ha scoperto che la giornalista e un suo collaboratore avrebbero redatto una finta lettera, spacciandola per una missiva di Parolisi inviata a loro e poi letta in trasmissione la sera del suo arresto».
Ma leggete qui, dove sono ben esplicitate le esternazioni del padre di M. nel mese di agosto:
http://247.libero.it/bfocus/93576/onlinereg14209447/delitto-rea-il-padre-di-melania-sulla-lettera-di-b-parolisi-b-non-farina-del-suo-sacco/ e anche qui, meglio: http://www.crimeblog.it/post/7294/delitto-rea-il-padre-di-melania-sulla-lettera-di-parolisi-non-e-farina-del-suo-sacco
Non c’è che dire, un bello show, ma cari signori autori di CLV, forse la gente frettolosa l’ha bevuta, ma io che seguo la vicenda in lungo e in largo proprio no. C’è un dentino avvelenato con la concorrenza?
Ho perso stasera la prima parte di QG perciò non so se sia stato ripreso l’argomento. Voi sapete dirmi qualcosa?
Mimosa
un grandissimo appello ai genitori di melania,dalla stessa relazione dell'autopsia si evidenzia che vostra figlia ha aviuto un rapporto sessuale vista la presenza di una sostanza che deriva proprio da questo rapporto, probabilmente vostra figlia è stata violentata perche un rapporto sotto moinaccia tale è , il marito non può essere assolutamento visto i tempi e i modi essere, quindi vi invito ad andare alla ricerca della vera verità,per dare giustizia a vostra figlia per dare giustizia alla bambina,
quando ci fu la chiamata al telefono di melania per la ricerca delle persone alle 16,53 il telefono di melania non si trovava a Ripe ma a 3,2 km da ripe, probabilmente Melania era in balia del suo assassino,
in questa inchiesta hanno mentito sia Sonia che il Paciolla, state attenti a queste persone.......
se volete trovare la vera verità e non il capo espiatorio cambiate avvocato....................
il rammarico è sapere che il cellulare di melania era stato localizzato e nessuno si è degnato di andare sul posto a vedere se c'era Melania,
ho una impressione che più leggo le carte dell'inchiesta e più questa impressione diventa certezza:
MELANIA POTEVA ESSERE SALVATA
LA SUA MORTE NON DALLE 154 ALLE 15,30 COME HA SCRITTO IL TAGLIABRACCI IN MODO ABUSIVO, LA SUA MORTE è O LA NOTTE GFRA IL 18 E IL 19 APRILE O ADDIRITTURA ALLE ORE 19 DEL 19 APRILE MOMENTO CHE POI è STATA PORTATA A RIPE.......
MI AUGURO CHE I GENITORI DI MELANIA LEGGANO QUESTO BLOG,PERCHè DA QUESTO BLOG CAPIRANNO CHE LA FIGLIA HA SUBITO UNA MORTE ANCORA PIù ATROCE DI QUELLO CHE SI VUOLE FAR CREDERE
E' UNA MORTE CON VIOLENZA SESSUALE......SOTTO MINACCIA....
la stora della giornalista che ha pubblicato una finta lettera di Parolisi è la dimostrazione di quante falsità sono state dette in questa inchiesta......non solo mentono i testimoni e gli amici, non solo mentono i genitori di melania,..non solo mentono gli inquirenti....NON SOLO MENTE L'AVVOCATO GIONNI... ....mentono pure i giornalisti quando loro devono dare le vere notizie e non i falsi scoop.........ma tutta questa gente che mente
CHI STA COPRENDO?
E' VERAMENTE UNA VERGOGNA E' UNO SCHIFO...SI VUOLE A TUTTI I COSTI CONDANNARE UNA PERSONA SENZA UNA PROVA......
UNA SOLA PAROLA VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA
Anna
guarda che la finta lettera che AVREBBE pubblicato la giornalista, è a favore di Parolisi, non contro di lui.
Posto che ovviamente la deontologia professionale non permetterebbe tali azioni (spacciare per lettera di Parolisi ciò che invece non lo è), c'è da dire che Delitala e la Mura sono gli unici giornalisti che hanno tentato di rimanere fuori dal coro, insinuando il dubbio che Parolisi non sia colpevole.
E anche contro di loro, dunque, si muove il resto dei media.
Per televisioni e giornali il messaggio sembra essere: "o vi allineate sulle posizioni della procura, o verrete spazzati via".
Infine una domanda: se le lettere a Ludovica sono state inviate segretamente, come le hanno scoperte gli inquirenti? Sapevano già di doverle cercare?
MIMOSA cara,
è meglio, se non hai seguito QG; ti sei risparmiato un ulteriore voltastomaco.
Oltre alla presenza dei "gemelli del clan", zio e nipote, impettiti, immobili e con una luce volpina nello sguardo, come le due cariatidi che sostenevano la mensola del camino di mia nonna; la voce da cornamusa di Sabrina e i tre "potenti": il papa il re e chi non ha niente (vecchio detto pugliese), si è aggiunta l'intervista effettuata alla criminologa (sic) di parte civile, di cui Tiziana ci ha fornito il curriculum professionale.
Insomma, uno spettacolo da baraccone fieristico, concluso da una dichiarazione del conduttore Sottili, che lamentava la concorrenza illeale di trasmissioni Tv. consorelle, reclamando, sensibilmente risentito, che il suo programma era l'unico ad essere immune da preconcetti (altro sic).
Come vedi, non ti sei perso nulla, anzi, hai reso un buon servizio al tuo sistema nervoso.
Saluti cordiali. PINO
@Pino
io avevo sentito l'annuncio della trasmissione, esordiva più o meno così: "il caso di Melania Rea: quante vite aveva Salvatore Parolisi?"
E quante vite avrà mai avuto?
Chissà quanta gente si è sintonizzata su QG per sapere quante vite avesse, come minimo si sarà parlato dei trans, anzi magari Parolisi era lui stesso un trans, perchè non dire pure questo già che ci sono?
Se lo sputtanamento è globale e corale, tanto vale spararla grossa.
No, io non guardo certe trasmissioni faziose, in cui gli scoop sono concordati con gli ospiti, che praticamente a questo punto sono degli attori che recitano una parte: la parte della famiglia della vittima scandalizzata da notizie già note e arcinote presentate come nuove con un pacchetto regalo munito di fiocchetto.
Pino
anch'io evito di guardare certe trasmissioni per, come dici tu, rendere un buon servizio al mio sistema nervoso.
Mi domando comunque, come abbia fatto Salvo Sottile a lamentarsi della slealtà di altre trasmissioni (CLV) se poi lui, nella propria, invita gli stessi protagonisti.
La Sciarelli, con chi ha fatto il suo programma (non ho visto neppure quello, ma ormai si sa)? Con papà Gennaro, figlio Michele, ecc.
Sottile con chi ha fatto il suo programma? Idem come sopra. E allora, cara Tabula, più che attori i protagonisti mi sembrano dei pagliacci.
Forse sarà perché siamo in periodo carnascialesco!
Mentre trovo spregevole l'uso di dati strettamente personali e sopratutto il fine della loro distribuzione e ribadendo che di lui sappiamo fino a vomitare quante caccole gli scendevano dal naso, mi perdonino le signore, ritengo invece investigativamente importante, non l'inclinazione sessuale ipotetica di P. di cui frega nulla, ma i momenti in cui ha chattato con chiunque il mattino del 20/04/2011, e se fossero loro i famosi " clienti gia' coinvolti"??? E se quel 20 mattina precedente al ritrovamento del corpo della povera M. Non fosse determinante appunto per il ritrovamento???
PINO e a Tutti
Si, tutto giusto quello che scrivi riguardo QG
Però riguarda la puntata
http://www.video.mediaset.it/video/quarto_grado/full/285052/puntata-del-17-febbraio.html#tf-s1-c1-o1-p1
dal min 59:58 a 01:01:25 quando Sottile “risponde” alla Sciarelli e dice tra l’altro “ noi non ci accontentiamo di verità che qualcuno ci può passare sottobanco” e poi osserva le espressioni dei Rea, in modo particolare quella di Michele quando gli risponde “grazie a voi”…
A me ha dato l'impressione che entrambi fossero piuttosto contrariati
A più tardi
Enrico
A TUTTI
A me non è mai piaciuto Sottile, però devo ammettere che la sua è l'unica trasmissione nella quale almeno ad una voce fuori dal coro ( quella di Meluzzi) viene dato spazio. Seppur per pochi istanti
Anche Picozzi mi è sempre parso poco convinto della colpevolezza di Parolisi.
AMICI CARI
Quì siamo di fronte ad un carosello sfrenato dei vari programmi TV, ed i relativi conduttori, intesi ad accaparrarsi il numero maggiore di ascolto, per dimostrare a chi li amministra il proprio merito, ed il tutto alla faccia di chi è nei guai!
Guardate l'atteggiamento della Venier: sembra essere la proprietaria della tv italiana.
Il nostro mezzo più importante d'infomrmazione nazionale, è stato monopolizzato da un manipolo che del giornalismo, quello vero, alcuni non ne conoscono neanche il significato; manipolo scelto e sorretto da volontà politiche, senza tener conto dell'esistenza o meno di professionalità, fra i molti che lo compongono.
Ma il fatto che indigna maggiormente è che molti di questi pseudo giornalisti ( per me solo semplici parolai), vengono pagati da noi cittadini, attraverso un "canone" che alcuni hanno definito, e continuano a definislo anti costituzionale.
Un'ascolto che ci viene imposto. E per non subirlo, una arma sarebbe disfarci del televisore.
Non possiamo, nè vogliamo privarci di un bene che la scienza ci ha donato. E allora?
Dobbiamo accettare l'impostura?
Ci dovrà pur essere un modo, per mandare a casa alcuni di questi ciarlatani, nonostante le "maniglie" alle quali sono strettamente aggrappati.
PINO
ENRICO
Pure a me Picozzi mi è sembrato un pò distaccato dalle argomentazioni di Sottile. Pino
Carissimo Pino,
condivido e controfirmo il tuo post sulla televisione e certi suoi spettacolazzi con la destra e la sinistra. L'unico modo per liberarci sia dalle persone, sia dalla metodologia, è quello di non ascoltarli, e di utilizzare il proprio tempo in altre opere che, sicuramente, saranno molto più di bene.
Grazie per il resoconto caro Pino e grazie Amici!
Sicurissimamente il mio sistema nervoso e anche lo stomaco sono stati avvantaggiati ... ero beatamente in pizzeria con le amiche!
Pian pianino devo cominciare a fingere di non avere la tv e fare come Manlio che a causa del digitale terreste l'ha proprio buttata nella spazzatura ... dove dovrebbero andare certi programmi e certi giornalisti.
Ma lo stesso mi ribolle il sangue per lo sdegno quando penso che Anna potrebbe avere ragione.
Povera Melania!
Un caro saluto.
Mimosa
TUMMOLO
Sapevo che avrebbe condiviso il mio sdegno, e per carattere e per convinzione, ma il mettere il televisore in cantima equivarrebe ad arrendersi di fronte ad una gratuita prevaricazione. Forse meglio ignorare detti programmi, e tenere pronta, ogni momento, l'arma della critica e della dissociazione totale.
Cordialmente, PINO
MIMOSA
Hai fatto bene a startene in pizzeria, in buona compagnia.
Mentre io gridavo la mia protesta contro un video che restava indifferente.
Mia moglie mi ha guardato in modo strano...forse, pensando che la pazzia non rispetta l'età.
A presto carissima. PINO
p.s. Anna dice cose veramente inedite, anche se in maniera un pò confusionaria, che danno da pensare. Ci ho riflettuto ach'io, e forse le darò spazio per un discorso più analitico. PINO
Vi posto il link di una news,
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=181940
a me dalle accuse saltano all'occhio,
A) La vicinanza geografica col caso Rea,
B) 3 militari che però non sono della caserma di Parolisi,
C) una donna che accompagna il gruppo,
io non sono riuscito a trovare che tipo di macchina avessero i presunti aggressori, se qualcuno avesse visto una foto dell'auto su un giornale locale sarebbe un interessante fare il riscontro,
MarcoPD
@MarcoPD
ci pensavo stamane quando ho letto la dichiarazione della ragazza alla madre "volevano uccidermi", anomalia strana per uno stupro visto che penso che gia' uccida dentro, evidentemente prrche' oltreche' vittima era anche una scomoda testimone e qui l'appartenenza ci sta, c'e' da chiedersi perche' poi non l'abbiano fatto, ci starebbe anche una provenienza campana dei due sospettati che con il dna addosso della vittima penso non abbiano scampo.
Ora piu' suggerire confronti come anche per Michelucci cosa altro possiamo fare noi??? Che corrispondenza hai trovato sulla macchina MarcoPD???
@MarcoPD
Http://www.quotidianodabruzzo.it/mobile/cronaca/17297/laquila-ragazza-stuprata-alluscita-dalla-discoteca-il-giovane-fermato-nega-le-accuse.html
Questo per ora mi sembra l'articolo piu' completo, aggressione efferata , violenza pura, tanto che non si capisce se sessuale o di violenza fine a se stessa od ad uno scopo diverso dal sessuale, tanto per capirci sono 48 i punti di sutura provocati ad una ragazza in preda ai fumi dell'alcool, la ragazza e' stata seviziata sembrerebbe solo con oggetti.
Il gruppo sarebbe composto da una coppia dell'Aquila e due militari originari di avellino, sul piu' giovane, 21 anni, sarebbero state riscontrate tracce di dna della vittima sulla camicia, sul polsino e sulle mani mentre un capello della vittima e' stato rinvenuto sull'auto degli ipotetici aggressori, ipotetici perche' sostengono che il rapporto era consenziente.
La ragazza e' stata abbandonata nelle vicinanze della discoteca mentre il gruppo si stava gia' allontanando in auto, auto sequestrata, analizzata e gia' dissequestrata.
Mi sembra che pero' la violenza utilizzata qui verso le parti intime non sia riscontrabile con la storia di M., curioso che tagliabracci dica di M. Che se c'e' stato rapporto era consenziente, esattamente quello dichiarato dagli aggressori che appartengono al 33imo Acqui di stanza all'Aquila.
Qui la violenza e' predominante e mirata, nel caso di M. e' quasi "non voluta", capitata, non prevista benche' ambedue non siano state lasciate prive di vita ma morenti.
Anche io MarcoPD non trovo riscontri sul tipo di auto.
@MarcoPD
Http://www.quotidianodabruzzo.it/mobile/cronaca/17297/laquila-ragazza-stuprata-alluscita-dalla-discoteca-il-giovane-fermato-nega-le-accuse.html
Questo per ora mi sembra l'articolo piu' completo, aggressione efferata , violenza pura, tanto che non si capisce se sessuale o di violenza fine a se stessa od ad uno scopo diverso dal sessuale, tanto per capirci sono 48 i punti di sutura provocati ad una ragazza in preda ai fumi dell'alcool, la ragazza e' stata seviziata sembrerebbe solo con oggetti.
Il gruppo sarebbe composto da una coppia dell'Aquila e due militari originari di avellino, sul piu' giovane, 21 anni, sarebbero state riscontrate tracce di dna della vittima sulla camicia, sul polsino e sulle mani mentre un capello della vittima e' stato rinvenuto sull'auto degli ipotetici aggressori, ipotetici perche' sostengono che il rapporto era consenziente.
La ragazza e' stata abbandonata nelle vicinanze della discoteca mentre il gruppo si stava gia' allontanando in auto, auto sequestrata, analizzata e gia' dissequestrata.
Mi sembra che pero' la violenza utilizzata qui verso le parti intime non sia riscontrabile con la storia di M., curioso che tagliabracci dica di M. Che se c'e' stato rapporto era consenziente, esattamente quello dichiarato dagli aggressori che appartengono al 33imo Acqui di stanza all'Aquila.
Qui la violenza e' predominante e mirata, nel caso di M. e' quasi "non voluta", capitata, non prevista benche' ambedue non siano state lasciate prive di vita ma morenti.
Anche io MarcoPD non trovo riscontri sul tipo di auto.
tra l'altro pare che lo stupro di gruppo sia stato vergognosamente depenalizzato..
strano che una donna con 48 punti di sutura fosse consenziente.
una curiosa idea del consenso altrui, lasciare una ragazza seminuda morente ferita e sbronza in mezzo alla neve.
ragazzi ritorniamo alla relazione del Tagliabracci " se c'è stato un rapporto questo è consenziente......"sotto minaccia può risultare consenziente ma in effeti è uno STUPRO........RIFLETTIAMO TUTTI SU QUESTE PAROLE
RIFLETTIAMO ANCHE SUL FATTO CHE IL PAPA DI MELANIA I PRIMI DI MAGGIO IN UNA INTERVISTA DICHIARò DI NON SAPERE ASSOLUTAMENTE DEL TRADIMENTO DI PAROLISI E CHE DUBITA CHE LA FIGLIA NE FOSSE Al CORRENTE.............QUESTE LE SUE TESTUALI PAROLE......
Perchè il signor Rea ha mentito,?Lui ordinò alla figlia dopo aver scoperto il tradimento, rimani con tuo marito,sappiamo con certezza che anche melania ne era al corrente e già dal 2010,infatti chiamò ben due volte ludovica per minacciarla di farla cacciare dall'esercito.....
il signor Rea non solo sapeva del tradimento ma si era accordato con Parolisi di non dire nulla per il momento.......
Perchè il papà di melania mente?perchè ha voluto fare un depistaggio a tutti gli effetti?
Come ha mentito Imma all'inizio e come ha mentito sonia...........
insisto nel dire che il papà di Melania deve fare i nomi e cognomi degli alti militari che la figlia conosceva......questa omertà del signor Rea mi lascia sconvolta più del silenzio di Parolisi...
Parolisi lo capisco perchè ha deciso in un processo pubblico di dire la sua verità e mettere in evidenza tutte le contraddizioni dell'inchiesta......anche perchè al processo ci vuole arrivare possibilmente vivo...........
il papà di melania non lo capirò mai....vuole coprire l'esercito?
il papà Melani nel migliore dei casi appartiene a quel tipo di mentalità piccolo borghese per la quale gli scandali sono da evitarsi, questo il motivo per il quale dovrebbe aver nascosto di essere a conoscenza dei tradimenti del genero, un'ipocrisia di facciata rivolta ai mass media ma tuttavia se vogliamo anche lecita, poichè agli inquirenti invece sia lui che suo figlio raccontarono fin da subito fatti e misfatti del genero.
Piuttosto, una volta pubblicamente aperto il vaso di Pandora, sia lui che la sua famiglia hanno cambiato completamente rotta relativamente alla loro opinione su Salvatore, opinione presumibilmente sempre avuta e covata, ma che inizialmente non gli tornava comodo riferire pubblicamente.
1) se avesse detto prima quello che pensava, il genero non gli avrebbe affidato così incautamente la nipote prima di traslocare in carcere
2) una volta che i media hanno pubblicato qualsiasi scabroso ed infimo dettaglio sulla relazione extraconiugale, sarebbe anche stato inutile far finta di niente, e anche davanti al paesello l'onore tradito della figlia a quel punto andava difeso a spada tratta e con qualsiasi mezzo.
3) ci saranno altri motivi? se per caso il padre di Melania sapesse che la responsabilità della morte della figlia andrebbe indirizzata altrove, mi auguro, sorattutto per lui ma anche per la piccola Vittoria, che non stia coprendo i veri colpevoli.
@ Anna
Sulle AMICIZIE DI SALVATORE E MELANIA sappiamo qualcosa dalla prima deposizione di SP.
Alla domanda di quali sono gli amici a Folignano/Ascoli, SP non cita altri se non il Paciolla, il quale abita al piano superiore della sua palazzina. Paciolla è campano anche lui.
E in Caserma? A p. 58 dell’Ordinanza di Teramo S. nomina i colleghi: CATERINO, MONGILLO, PEZZERA, frequentati anche con la moglie, costoro erano perfettamente a conoscenza delle sue scappatelle. I colleghi campani sono stati anche ospiti a Somma Vesuviana (cosa poi recriminata dal padre di M.).
Le amiche di Melania a Folignano/Ascoli sono citate nell’ordine (p. 8 Ordinanza Teramo): «Stefania, moglie del suo amico Paciolla Raffaele, Sonia moglie di Sirocchi Alfredo, e tale Federici Patrizia, moglie di Mauro Mantovani, tutti residenti nello stesso condominio», condominio che è una palazzina di tre piani, abitata secondo quanto ci ha detto Claudia, da 15 famiglie.
Alla domanda se si è fatto nemici, Salvatore cita uno, il fidanzato di Rosa Cesarino, allieva del corso successivo a quello di Ludovica (ovvero circa maggio-giugno forse anche luglio 2009) con cui ebbe una breve relazione, il quale gli mandò su Facebook un messaggio minaccioso.
Sono notizie che ho recuperato dalle Ordinanze.
Certo che ci sono anche altri campani ad Ascoli, tra cui il più "famoso" è il tenente Consales che sappiamo sia anche amico di Imma e facente parte di una vecchia compagnia di amici locali.
Ma forse non sono tra questi ambiti i nomi che tu vorresti venissero fatti.
Mimosa
ANNA
oltre quelli già citati da Mimosa, è stato nominato anche il ten. colonnello Stanca quello del filmato e della gita a CSM
Chi sono gli altri che mancano all'appello ?
PMI (post mortem interval)
Parliamo dell'ora della morte. I metodi scientificamente accettati per determinarla sono:
1. l'algor mortis: nel caso di Melania questo e' stato stabilito in maniera peculiare, inconsueta e sicuramente stravagante: con un tocco magico! Scartato quindi l'algor mortis.
2. il rigor mortis: ah, questa storia poi e' fantasiosa, perche' benche' il rigor mortis ci dica che Melania e' morta circa 36 ore dal ritrovamento (lo dice il primo medico legale!), cio' nonostante si stabilisce in seguito che il rigor mortis puo' essere "spostato" a piacimento di ben 12 ore, cosi' da validare un'analisi totalmente incerta ai fini del PMI quale quella del contenuto gastrico. Analisi che non un singolo appartenente alla comunita' scientifica utilizzerebbe quale prova o indizio, essendo impossibile stabilire con certezza l'orario e il cibo consumato durante l'ultimo pasto di qualunque vittima.
3. il livor mortis: nessuno di noi ha avuto modo di vedere foto di Melania. Non parlo tanto delle foto del corpo (pelle), quanto di quelle degli organi interni, ed in particolare dei polmoni, 2 solide cartine di Tornasole per stabilire l'ora della morte e la reale posizione del cadavere (spostato / rivoltato; prono, supino, seduto, ecc) nelle ore antecedenti il ritrovamento.
4. purge fluid: non e' tanto determinante ai fini dei tempi del decesso, ma sarebbe alquanto interessante sapere se Melania presentasse un rivolo di materiale liquido essiccato rosso-marroncino fuoriuscente dalla bocca o dal naso. L'espulsione di tale maleodorante materiale, oltre che utile ai fini dell'avanzamento della decomposizione (non il caso di Melania), serve a determinare se il corpo e' stato spostato poiche' fuoriesce per via della pressione esercitata durante un eventuale spostamento (sempre che non si usino un telo o una sacca).
5. i dati entomologici, ovvero ditteri e batteri: pur volendo ammettere che dal 18 al 20 aprile, in piena primavera all'interno di un parco nazionale neanche un mammiferetto qualunque si sia avvicinato al corpo di Melania, il suo resta comunque un caso UNICO nel mondo dell'entomologia. Niente ditteri! Eppure queste mosche cadaveriche attaccano un corpo entro due ore dal decesso anche in Groenlandia ma no, non a Ripe! E i batteri? Ah, quelli erano solo superficiali su ferite post-mortem. Tagliabracci stesso propende a pensare che tali ferite "non siano state prodotte molte ore prima del ritrovamento". Sara', ma esistono le analisi istologiche, ben piu' precise per datare le ferite peri e post mortem. Analisi che non costringono il medico legale di turno a "propendere" per tesi soggettive (caso Rea), ma che forniscono risultati certi, oggettivi e inoppugnabili (fibrina, macrofagi, necrosi, ecc).
6. vitreous fluid: Eh? Il che cosa? Ora ve lo dico.
...continua
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VITREOUS FLUID
Composto al 99% di acqua e contenente glucosio, fibre di collagene , acido ialuronico, acido ascorbico e sali inorganici, si tratta di una sostanza acellulare, vischiosa, incolore e generalmente trasparente, ricavabile con un ago 18 o 20 dal globo oculare tra retina e lente perfino da un neonato (1ml per occhio) e sicuramente da qualunque adulto (2-5ml per occhio). Essendo isolato da sangue e fluidi corporei che subiscono fenomeni post mortem, il vitreous fluid se ne sta buono buono attendendo di poter dare risultati sicuri e certi sul PMI se aspirato entro 100 ore dal decesso, ovvero entro oltre 4 giorni dalla morte. E dato che alla piu' lontana Melania e' morta alle 14.40 del 18/4, lo si sarebbe potuto estrarre e analizzare senza problemi fino alle 18.40 del 22/4. Ma a che serviva farlo? Oh, a tante cose, a seconda che si esaminasse una diversa componente in esso contenuta (sodio, glucosio, creatinina, C-peptide, ferro, DNA, acido formico, anticorpi, urea-VUN, droghe...). Ma a noi, per il PMI, interessa il potassio.
I vitreous fluid potassium levels, sebbene soggetti a variazioni in caso di ipoglicemia o iperglicemia, sono al momento il miglior marker biochimico per determinare il PMI. Rajinderjit et al, pubblicato sul Journal of Clinical and Diagnostic Research, Vol-5(1);13-15, conferma la validita' del test nella determinazione il PMI.
http://www.jcdr.net/articles/PDF/1160/1579_E(C)_F(J)_R(S)_PF(A)_P(13-15)_LowRes.pdf
Dopo aver analizzato 176 casi di morti traumatiche acute, gli autori dell'articolo possono con certezza stabilire che il livello di potassio contenuto nel vitrous fluid cresce in maniera costante e lineare durante il TSD (time since death) indipendentemente da fattori ambientali quali temperatura ed umidita'; indipendentemente da eta', sesso, causa della morte e stagione della morte della vittima; ed indipendentemente dalla refrigerazione del campione. Pertanto i "vitreous fluid potassium levels" consistono in un rivelatore certo, imparziale e inalterabile del momento del decesso. Inoltre l'articolo di cui sopra e' datato Febbraio 2011, e in Aprile 2011 non solo doveva gia' essere conosciuto in Italia, ma si trattava probabilmente del piu' recente breakthrough in per stabilire con certezza l'ora della morte.
E allora, durante l'autopsia si e' effettuato questo test?
manca all'appello l'amico del padre che melania minacciò ludovica di far intervenire per cacciarla dall'esercito se non la smetteva con il marito,manca all'appello i superiori della caserma che frequentavano la coppia, cosa anomala perchè mai c'è la frequentazione di militari con i propri superiori, verificare tutti i loro alibi, manca all'appello soprattutto un militare che conosceva bene Melania e forse anche il padre ,melania si era confidata con lui per un segreto che aveva scoperto,fidandosi di lui,militare che forse l'ha condannata a morte? Scusate ma manc ancora all'appello il militare di Ascoli il giorno dopo la scomparsa il suo telefono agganciò la cella telefonica fra san marco e ripe che fine ha fatto quel militare è stato prelevato il dna? è stato verificato il suo alibi........poi aspettate perchè adesso mi sfugge qualche altro personaggio........lo dirò in seguito...
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