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mercoledì 7 marzo 2012

Per la legge italiana è peccato fare sesso nel confessionale di una Basilica?


Un uomo ed una donna stanno per sollevare un'enorme polverone giudiziario, polverone destinato a diventare una pietra miliare ed a rimanere scritto a fuoco per aiutare i giudizi nelle sentenze future. La coppia, infatti, ha rifiutato di pagare una sanzione pecuniaria a "perpetua cancellazione del peccato" di cui è stata accusata, preferendo comparire in tribunale, dinanzi ad un giudice, per portare avanti le proprie ragioni e convincerlo che in quanto da loro fatto non si può collocare nessun reato o comportamento illecito. E che sia stata loro proposta un multa la dice lunga sull'imbarazzo che serpeggia negli ambienti giudiziari. Chissà in che mani comparirà il fascicolo, se atee o cattoliche, e come sarà l'approccio ed il sistema che il giudice userà nel valutare e decidere se il comportameno dei due è stato irriguardoso, sia nei confronti della società che dei luoghi di culto. Ma entriamo nei dettagli. Ciò di cui li si accusa è accaduto quasi quattro anni fa all'interno di un Duomo.

Il fatto. Siamo al 31 maggio del 2008. Dalle 19.00 a Cesena è iniziata una delle tante notti più lunghe dell'anno, la notte bianca (a questa seguono quella rosa, quella degli universitari, ecc...), che sancisce l'imminente arrivo dell'estate. Nelle varie piazze, nei vari punti di incontro e nei numerosissimi locali, la bolgia va in scena con cantanti, saltimbanchi, giochi, momenti culturali e momenti alcolici. Alle sei e mezza della mattina successiva, primo giugno, fra la gente che ha voglia di festeggiare il Sole che nasce e mangiarsi cornetti caldi, c'è anche chi ha voglia di sesso. Gli angoli in cui scambiarsi effusioni sono tanti in città, basta arrivare al colle in cui si staglia la Rocca Malatestiana, per dirne uno, e ci si trova immersi, invisibili al mondo, in un parco secolare. La coppia di cui si parla però, lui di Bologna lei di Cesena, una volta giunta in Centro città, e sentito il sesso tirare, preferisce non fare quei mille metri che li separa da un luogo tranquillo e, visto il cappellano aprire le porte del Duomo, entra nel luogo di culto mischiata ai "fedeli" che vanno a messa.

Una volta all'interno i due si fanno un giro panoramico, un veloce squardo ai dipinti, uno all'Altare ed alle statue, come chiunque visiti la Basilica, ma il loro intento è un altro... e non appena il parroco inizia a dire "messa" la coppia si intrufola in uno dei tanti confessionali nascondendosi dietro le grosse tende. Nessuno ha fatto caso a loro, nessuno li ha visti entrare, nessuno sa che sono in quel bugigattolo di legno ma tutti non possono fare a meno di sentire i gemiti (un rantolo continuo, si sentirà dire in città) che da quel confessionale si spandono quasi oscurando la voce del prete. Inizialmente i presenti attendono e sperano di aver sentito male, di aver ascoltato una qualche voce provenire dall'esterno, tipo un gruppo di ragazzi alterati dall'alcool. Ma i gemiti continuano ed allora alcuni fedeli si portano al confessionale e spostano le tende. La scena non lascia dubbi. Lui è seduto senza pantaloni, lei è inginocchiata di fronte a lui ma non sta pregando.

Gli animi si scaldano e si cerca una mediazione silenziosa invitando i due ad uscire, ad andarsene. Ma non c'è n'è per nessuno. Lui sta troppo bene in quella posizione e lei non pare affatto intenzionata a lasciare "il lavoro a metà". Per cui l'unica soluzione possibile è usare il cellulare e chiamare i carabinieri. La caserma, ora spostata, al tempo era a pochi passi, ed in meno di cinque minuti due agenti entrano nel Duomo. Il parroco non si è accorto di nulla, se non che i fedeli si alzano e si risiedono continuamente, se non che anziché ascoltarlo bisbigliano fra loro, e continua a dire messa nonostante la presenza dei carabinieri. Questi, una volta giunti sul luogo del misfatto, hanno il loro bel da fare prima di riuscire a dividere i due (pareva che lei si fosse incollata a lui, si diceva giorni dopo in piazza). Ma in un modo o in un altro riescono a staccarli ed a portarli in caserma, dove vengono denunciati per atti osceni in un luogo pubblico e di culto. Però la coppia ha voluto inserire un commento nel verbale, questo: "Siamo atei, per noi il Duomo non ha un significato cristiano ed è un luogo come un altro per far sesso. Fra l'altro ci eravamo appartati lontano da occhi indiscreti".

Ed ecco la storia che un giudice dovrà cercare di sbrogliare. Un confessionale posizionato all'interno di un Duomo, di una Chiesa, può paragonarsi ad un luogo appartato o ad un'auto coi vetri oscurati che dondola in un parcheggio? D'altronde se in quel Duomo nessuno avesse allargato la tenda nessuno avrebbe visto nulla, esattamente come fossero stati in un'auto coi vetri oscurati che impedisce la vista a chi è all'esterno... la vista ma non l'udito. Fra l'altro il Vescovo di Cesena ha risolto la situazione celebrando una messa purificatrice, per cui il danno è stato riparato senza alcuna spesa ed al processo non vi saranno "parti civili" ed il responso del giudice sarà autonomo e senza nessuna "spinta emotiva". Peccato per lui che altri in Italia abbiano scelto di pagare un'ammenda, in caso contrario avrebbe avuto una sentenza già buona da usare. E mi riferisco a due ragazzi di quindici anni, sessualmente attirati dai luoghi di culto, e ad una maggiorenne di diciotto, che si sono filmati all'interno della Chiesa del Cristo Risorto, ad Imperia, inserendo poi il video su facebook.

Ma non solo in Italia esistono questi svaghi. In Norvegià due attivisti di un gruppo che si impegna per salvare l'ambiente, hanno fatto sesso sull'altare di una chiesa, mentre stava per iniziare la funzione religiosa, facendosi filmare e fotografare da un altro attivista. L'intento dichiarato era di vendere le foto "porno" per raccimolare soldi da donare all'organizzazione di cui fanno parte. Peccato che oltre ad aver peccato abbiano poi deciso di pagare una multa. In Norvegia la legge esiste da tempo e prevede che chi fa sesso in chiesa, se scoperto, possa scegliere una delle due sanzioni previste. O andare in carcere per sedici giorni o, appunto, pagare una multa. Peggio va a chi si lascia andare ad effusioni osé in Germania. A Rennertshofen un poliziotto e la sua fidanzata avevano deciso di svagarsi per un'oretta dietro l'organo accanto all'altare. Anche in quel caso in chiesa erano presenti i fedeli ed anche in quel caso a tradire i due sono stati i gemiti dell'uomo. Uomo scappato, ma riconosciuto e poi trovato, in quanto, visti i continui sacrilegi sessuali degli alemanni, in terra tedesca la pena per chi fa sesso nei luoghi di culto può arrivare a tre anni di reclusione.

Ora io credo che il tutto non debba inquadrarsi sotto un'etichetta stabilita a priori. Che il non far sesso in Chiese e Basiliche sia da preferirsi al farlo, ma non per una questione di cristianesimo o di moralità, bensì per una questione di "buon gusto" e di "rispetto". In fondo far sesso, lo dicono le statistiche, fa bene al corpo ed allo spirito... l'importante è farlo nei "luoghi giusti" e con le dovute cautele.

 



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