martedì 15 marzo 2016

L’affaire Bossetti: senza un Emile Zola... ma con gli zelanti valletti mediatici a servizio del Potere

Di Gilberto Migliorini


Oggi (mercoledì 16) Massimo Bossetti sarà interrogato dalla dottoressa Bertoja e dovrà convincerla coi fatti che chi lo accusa di omicidio in questi mesi nella sua aula ha portato solo menzogne. Il giudice continuerà il dialogo interrotto venerdì scorso, molto interessato a capire se quel 26 novembre 2010 il suo furgone transitò accanto alla palestra oppure no. Per non sbagliare nulla potrebbe chiedere anche l'ausilio del filmato registrato dalle videocamere della ditta Polynt, quello portato ai carabinieri ben tre mesi dopo la scomparsa di Yara. Insomma, sembra che il giudice voglia oltrepassare le apparenze ed ingegnarsi per entrare all'interno della vera storia. Sembra, e speriamo che sia davvero diverso dalla massa di ignavi che si bevono tutto. Da loro non c’è verso di pretendere che si ingegnino a capire oltre le apparenze... si farebbero ‘vendere’ la fontana di Trevi da Totò, chiaramente pagando la caparra in contanti e convinti di essere astuti acquirenti e aver fatto l’affare del secolo. Ormai gli italioti sono libri aperti scritti con parole identiche dalla lunga mano che ha messo in atto l’esperimento Bossetti, forse il più importante del dopoguerra, per testare la tenuta del ‘sistema’ attraverso una simulazione mediologica per verificare fino a che punto ci si può spingere in una messinscena di psicologia sociale e in un infingimento da cold case.

Il muratore di Mapello è solo il pretesto per un test con un formidabile apparato di misurazione dell’efficienza dei sistemi di persuasione: il gruppo di controllo in uno screening di massa dove migliaia di prelievi salivari non sono niente rispetto ai milioni di utenti televisivi che sono il vero gruppo sperimentale con lo share e tutto il sistema quotidiano di rilevazione in tempo reale. La tecnologia mediatica ha alzato l'asticella e portato l'omicidio di una tredicenne a divenire format di riferimento, cartina al tornasole dove conformità e rispondenza agli standard emozionali rappresentano l’abito mentale di un’intera nazione. Il caso è lampante di come sia facile, perfino irrisorio, costruire scenografie e indurre comportamenti in un’opinione pubblica irreggimentata secondo il modello delle carte fedeltà. Da anni i comunicatori di massa, soprattutto con il piccolo schermo, sono riusciti a implementare quella forma mentis in una platea mediatica disarmata per strumenti culturali e disarmante per l’ingenua disponibilità a ingurgitare qualsiasi cosa.

Sulla base degli input appropriati il target nazionale ‘sa’ ormai dare le risposte volute, sa assumere atteggiamenti ortodossi e manifestare il consenso nelle sue varie forme: politico, ideologico e di consumo. Nel caso in parola si tratta di una colossale simulazione per misurare la capacità del sistema di indottrinare le coscienze e persuadere l’audience. Una suggestiva telenovela a puntate si sviluppa nel corpo stesso di un paese trasformato in un’Isola dei famosi dal vivo, un Truman Show nel quotidiano mestiere di vivere, una sorta di videogioco e incarnazione dell’inconscio collettivo. Dai castelli di sabbia alla navigazione on-line, dai camioncini tarocchi a un Dna alieno, dalle prove di paternità fantasma al fantomatico tentativo di fuga dall'alto di una impalcatura… si crea pressoché dal nulla (o sarebbe meglio dire da una regia di sistema) un affaire che ha tutti i caratteri di uno spot colossale e le credenziali di un esperimento di ingegneria sociale nelle viscere di un Paese macellato, fatto a pezzi, disossato ed esposto in vetrina con tanto di frattaglie e cotechini. Meglio sputare addosso all'assassino di turno che al governo...

Indizi inconsistenti e farlocchi fanno presa su un pubblico da decenni addestrato ai programmi spazzatura, al pettegolezzo e ai beceri luoghi comuni, a promuovere l’insipienza e la superficialità, ad agire sulla base di impulsi momentanei. È l’addestramento sistematico a dare risposte emotive. Una nazione in balia dei poteri che controllano i canali informativi e i comportamenti dell’utente, l’animo di un popolo confinato dentro un chip, scomposto in file e directory, immagine di sintesi e ologramma, un Paese senza più identità.

L’italiano è il protagonista del reality. Il povero Bossetti è solo la controfigura, suo malgrado, alter ego e avatar col quale sviluppare una sceneggiata... Il sistema mediatico è ormai in grado di formattare le menti e programmare l’utenza con gli algoritmi del conformismo e del disimpegno, in grado di costruire un pantheon di santi e beati e di condannare al rogo quelli idonei a far da capro espiatorio o da cavia sperimentale. Contraddizioni, omissioni e incongruenze non rappresentano ostacolo o défaillance per un’opinione pubblica assuefatta e condizionata al marketing di sistema

I principi sono quelli classici della psicologia sociale: fanno credere all'italiano che le conclusioni a cui giunge sono farina del suo sacco e non suggestioni subliminali e pseudorazionali delle agenzie del minculpop. La formula è quella dei ‘suggerimenti per gli acquisti’, un sistematico lavaggio cerebrale spacciato per rispettosa autonomia del target. La propaganda non ha la faccia del Grande Fratello, è quella anonima e insignificante del mezzobusto, dell’opinionista televisivo dai toni garbati e accattivanti, dello ‘scienziato’ che propina verità in pillole e dell’intellettuale che fa da sponsor alle voci che corrono. Un consumatore che trova conferma nel suo delirio di onnipotenza persuaso che è lui il sovrano dell’etere. 

I canali sono quelli di tutto il sistema mediatico, con opinionisti di rango e intellettuali di grido. Per misurare lo share e le dissonanze cognitive un cold case è meglio perfino di un festival della canzone. Il caso Bossetti rappresenta l’emblema di un Paese in balia del marketing ideologico, un sistema organizzato secondo l’indottrinamento e la persuasione. L’affaire di un muratore incensurato che abita nelle vicinanze del luogo di un delitto è la radiografia del sistema dell’agenda setting e del gatekeeping, che inventa la notizia come profezia che si autoadempie. La creazione dal nulla è l’evento per antonomasia dei new media che sono in grado di trasformare in link anche il rumore di fondo. È sufficiente creare il grassetto, dare tono e buttar lì con nonchalance il riferimento allusivo, un italic bold appena in rilievo, quasi un intercalare casuale… e l’utente può immaginare che sia davvero lui a cavar fuori la notizia dal vuoto pneumatico. 

Nella fenomenologia del consenso non può mancare la figura emblematica dell’intellettuale organico, promotore e sponsor del potere. Il caso italiano mostra la singolarità di un Bel Paese dove i privilegi di casta hanno la loro ragion d’essere in un sistema feudale di rapporti vassallatico-beneficiari dove la testa d’uovo ha un posto di rilievo come persuasore baciato dalla buona sorte, in posizione di vantaggi e prerogative, di prebende e di benefit. Il maître à penser, osannato e riverito quando acquista fama e gloria, è poi il classico supporter del Potere nelle forme sacrali della cultura e della scienza. Circonfuso di sapere epistemico, con l’aureola del cherubino e in odore di santità, magari eletto tra i beati nel trapasso, è il classico opportunista che tira a campare per mantenere i privilegi e la nobiltà da camaleonte del sistema mediatico di cui è fedele e incondizionato servitore anche quando, in una apparenza scanzonata, si fa critico e proverbiale censore. 

Non sembra esserci nel Bel paese un Emile Zola col coraggio di andar controcorrente rischiando di perdere i privilegi di casta: piaggeria e servilismo, stereotipi e luoghi comuni sembrano prerogativa di tanta intellighenzia nostrana. L’intellettuale italiano non ha la stoffa né il coraggio di rischiare di alienarsi simpatie, sostegni e vantaggi.

Le battaglie di principio e le idealità non appartengono a una cultura del trasformismo opportunista...

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1.080 commenti:

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Mik ha detto...

Chiara, certo che sono in grado! Fuor di metafora, sono addirittura in grado di evidenziare l'errore e provarlo con grande certezza. Perché' analizzo un pezzo di femore, e verifico che il risultato è congruente con quello dei RIS.

Ivana ha detto...

Grazie, Chiara, anche per l'ulteriore precisazione!

Norad ha detto...

Oh, sul fatto che possa venir condannato non avrei nulla da stupirmi.
Che sia giusto no.
Che cosa rende anomalo o eccezionale il fatto che non abbia alibi.
Se si facesse un sondaggio, anzi, approfittiamo dei dna prelevati. Hanno domandato, già che c'erano : lei 26/11/10 tra le ore 18 e 19 dov'era e cosa faceva, ha un alibi, ci può fornire una prova ?
Se l'80% avesse un alibi forse comincerebbe a essere strano altrimenti è più che normale.

Ciò che rende anomala un circostanza è che sia oggettivamente anomala come per chiunque altro.
Il telefono di B aggancia Chignolo solo il 6 dicembre quando va a prendere la sabbia. Come mai in nessun'altra data ?
Con tutti quei dati telefonici, hanno controllato le utenze che hanno agganciato Chignolo il 26/11 e almeno intorno al 26/2 ?
Lasciamo stare le speculazioni di Pezzotta per favore, questo non è il settimanale "giallo".
La moglie e mi pare anche i cognati, hanno riferito che in una circostanza conviviale qualche giorno dopo la sparizione di Y, così conversando, si chiesero ma tu dov'eri ? e lui non se lo ricordava.
Ma neanche io me so sarei ricordato anche fosse stata del paesino della mia seconda casa.
Non mi ricordo dov'ero o cosa facessi o come ho appreso di altre morti, che scusate, mi hanno toccata ben di più. E non datemi dell'insensibile o altro. Non ci si può addossare tutti i mali del mondo, ci sono fatti che ti colpiscono più di altri.

Anonimo ha detto...

http://viapoma.altervista.org/forum/index.php

Dudu' ha detto...

Grazie Mik

Chiara ho ben capito cosa vuoi dire.

Su quanto esporrò qui sotto ,meno.

" viceversa non sei in grado di distinguere una stringa alfanumerica dall'altra dicendo a occhio questa viene dal banano e quest'altra dal melo."

Premesso che in aula viene affermato che da una traccia mista non si cerca il mtdna ,però l'hanno fatto e tracciato
(l'una nega l'altra senza soluzione)

Il col. Lago -genetista - aveva il responso di Firenze in mano a fine sett 2011

L'enigma è questo : cosa si è confuso a febb 2012 ?

- stringa composta da 6 serie numeriche attribuita a Yara

- una stringa con 2 serie numeriche


Quali stringhe confuse Lago?


Ivana ha detto...

Per Norad

SE "quella" traccia venisse considerata "traccia forense", ecco che assumerebbero importanza la mancanza di alibi di Massimo Bossetti.
Che cosa c'entrano coloro il cui dna nucleare NON mostra compatibilità con il dna nucleare di Ignoto 1?
Che cosa c'entra il settimanale "Giallo" con le parole espresse dall'avvocato Pezzotta in un'intervista televisiva?

Perché quel giornalaio intervistato ha categoricamente NON confermato quanto detto da Massimo Bossetti?

Ripeto: credo che SE "quella" traccia NON verrà considerata "traccia forense", tutto l'impianto accusatorio crollerà, altrimenti gli indizi, ben evidenziati da Chiara, verranno visti sotto un'altra luce ...


Ivana ha detto...

Leggasi:
"assumerebbe" al posto di "assumerebbero"

Grazie

Dudu' ha detto...

Aggiungo ,volutamente non l'ho scritto qui sopra : Ammesso che ignoto 2
esistesse nel 2011

Norad ha detto...

@Ivana

SE "quella" traccia venisse considerata "traccia forense", ecco che assumerebbero importanza la mancanza di alibi di Massimo Bossetti.

si dovrebbe dimostrare che tutti nella bergamasca hanno un alibi.

Che cosa c'entrano coloro il cui dna nucleare NON mostra compatibilità con il dna nucleare di Ignoto 1?

chi ha parlato di dna ?

Che cosa c'entra il settimanale "Giallo" con le parole espresse dall'avvocato Pezzotta in un'intervista televisiva?

è rif. alle affermazioni Pezzotta, in stile avv. che tira acqua al suo mulino, riportate da qualcuno appena sopra, forse eri tu ?

Perché quel giornalaio intervistato ha categoricamente NON confermato quanto detto da Massimo Bossetti?

neanche B è sicuro sia passata proprio quel giorno, lo dimostra quando disse che vide le parabole tv collocandole 2/3 giorni prima che arrivassero.
I fatti sono che abitualmente in quel periodo, visto il cantiere dove lavorava, passava di lì e che quasi ogni giorno comprava le figurine ai figli come dimostra la vasta collezione che possiede



Ripeto: credo che SE "quella" traccia NON verrà considerata "traccia forense", tutto l'impianto accusatorio crollerà, altrimenti gli indizi, ben evidenziati da Chiara, verranno visti sotto un'altra luce ...

quali indizi ? (già chiesto sopra e già fatto breve elenco)

Dudu' ha detto...

Certo Mick che se fosse che

ignoto 2 provenisse da altra traccia, è un girare il minestrone per confondere

E nelle 31Gxxx non ci sarebbe nessun ignoto.
Giusto ?

Ti và di esporre il "quadro d'insieme " da te ipotizzato ? Sempre sia possibile.

Norad ha detto...

Sopra ho scritto : si dovrebbe dimostrare che tutti nella bergamasca hanno un alibi.

... per dimostrare che il fatto che lui non ce l'abbia è un'eccezione.

E scusate i refusi, quando vedo che cmq si capisce, non potendo correggere, non sto a riscrivere il msg...

Mik ha detto...

Certo Dudù, é possibile. Ora sto lavorando, più tardi spero di avere un poco di tempo.
Per ora, rileggi solo questo stralcio da ADnKronos, alla luce dei ragionamenti di tutti coloro che hanno scritto qui negli ultimi giorni:

"Si è sempre sostenuto che l'esame sulla traccia 'abbondante' trovata sugli slip della vittima è ripetibile, ossia può essere ripetuta con un incidente probatorio davanti alle parti, il pool difensivo dell'indagato e l'avvocato e il consulente della famiglia Gambirasio. Ora questa certezza sembrerebbe svanire. Per svolgere gli esami sui peli e i capelli, i consulenti nominati dalla procura di Bergamo hanno tentato di "caratterizzare" nuovamente "la parte minoritaria" della traccia mista trovata sul corpo della vittima, ma ricorrendo ad altri campioni estratti dal Ris "in quanto i campioni 31G19 e 31G20" - noti rispettivamente come le maggiori tracce miste di Dna di Yara e di 'Ignoto 1' trovate sul corpo della vittima - "risultano essere esauriti"."

Ora é più chiaro, o no? Con qualcosa sono stati confrontati peli e capelli. Ma quel "qualcosa" non derivava né da 31g19 né da 31g20, ma da un pezzo di femore della vittima e da tracce contigue a quelle esaurite.

In più, anche se non fa parte del discorso "dna\mtdna", tornando un passo indietro, causa della morte della piccola é stata finora ipotizzata come:
1) Bossetti (da solo o con altri). Attacco a scopo sessuale.
2) Branco di ragazzini, attacco a scopo sessuale.
3) Vendetta mafiosa.
4) Palestra, litigio finito tragicamente.

Ma se colleghiamo tutti i puntini,ma tutti eh (!), a te sembra possibile ipotizzare qualcosa che non ha nessuna parentela con i quattro punti riassunti qui sopra?

Dudu' ha detto...

Norad
Non fà una piega,nemmeno io saprei dire dov'ero. È un punto debole chiederlo 3 anni e mezzo dopo. Da come vedo i fatti dovrebbero essere più forti gli indizi raccolti, in virtù che proprio gli anni trascorsi rende debole già in partenza la propria difesa

Difficilmente si è in grado di poter dire ero lì, ci sono i testimoni,quando nemmeno sai dov'eri.

Sulla intercettazione ho dei dubbi,in quanto Salvagni in aula ha detto che quel confronto era da riferirsi ad altra serata ,mi sembra sia stata contestata.
La corte dispone della intercettazione,può essere ascoltata in aula - integralmente -.

TommyS. ha detto...

Mik

Scusami. Sembra che sia mia intenzione cercare di contraddirti sempre, ma ti assicuro che non lo è.

Hai scritto:

Chiaramente, la data é tarda, qui non si fa menzione del fatto che il mtdna delle formazioni pilifere sia mai stato confrontato con il mtdna trovato sul corpo della vittima ( quello che sarà chiamato poi Ignoto 2). Quindi il mtdna "ignoto 2" é stato estratto successivamente al 3 luglio 2.014, da tracce adiacenti a 31g20.

In realtà nella famosa tabella degli aplotipi mitocondriali tratta dalla relazione di Previderè si legge:

Componente maggioritaria aplotipo campione 31G20 (da relazione RIS)
Compoentne minoritaria aplotipo campione 31G20 (da relazione RIS)

A meno quindi che Previderè abbia scientemente deciso di scrivere il falso in un atto giudiziario quelle due componenenti sono state determinate dal RIS (in realtà qui credo sia un'imprecisione in quanto la relazione dovrebbe essere quella di Lago in qualità di consulente privato del PM e non quella del RIS che non ha mai analizzato il mtDNA).

Su altri articoli si era invece scritto, prima che Bossetti fosse arrestato, che Previderè si fosse stupito di aver trovato tra i reperti un centinaio di peli ascrivibili as Ignoto1. E che da lì fosse derivato il suo scrupolo di farsi consegnare la diafisi femorale e di determinare con "certezza" (con il corpo di Yara cremato si dovrebbe parlare di fiducia) l'aplotipo mt di Yara. Logico dedurre che a Previderè, all'inizio dell'incarico, fosse stata consegnata la stessa stringa di confronto fornita a Giardina con il medesimo errore di attribuzione. D'altronde è proprio con l'incarico a Previderè che sono saltati i giochi.

Che poi Lago abbia scritto che gli aplotipi erano stati determinati dal mtDNA estratto dalla 31G20 mentre in realtà si trattava di tracce limitrofe, proprio non me la sento di affermarlo.

Ivana ha detto...


Per Norad

chi ha parlato di dna ?
SE “quella” traccia venisse considerata “traccia forense”, Massimo Bossetti (NON tutti gli altri della bergamasca!) dovrà spiegare perché è stato trovato sul corpo di Yara il suo DNA nucleare e dovrà rendere conto della sua mancanza di alibi); la Brena (il cui DNA era stato trovato) ha un alibi di ferro!


è rif. alle affermazioni Pezzotta, in stile avv. che tira acqua al suo mulino, riportate da qualcuno appena sopra, forse eri tu ?

Io ho riportato ESATTAMENTE le parole di Pezzotta e non c’entra, in alcun modo, il settimanale “Giallo”
All’avvocato della Parte civile interessa capire se Bossetti sia innocente o no!

Bossetti ha affermato di essere cliente abituale di un determinato edicolante e di aver “posizionato” talvolta il furgone facendo anche cadere la locandina di quell’edicolante, che è stato “contattato” da Sturlese Tosi : l’edicolante è stato categorico nel NON CONFERMARE il racconto di Bossetti!
La vasta collezione di figurine nulla dice riguardo a chi e a quando sono state acquistate.

La “campana” dell’accusa “suona” diversamente rispetto alla “campana” della difesa, anche riguardo al possibile passaggio del furgone ecc.
A mio avviso, se sarà considerata “prova forense” quella “traccia”, ecco che la campana dell’accusa verrà ascoltata, in modo critico, sì, ma con molta attenzione e la difesa dovrà trovare elementi convincenti per rendere inaffidabili i vari indizi raccolti dall’accusa.

Norad ha detto...

@Ivana, sei una commentatrice degna di tutto rispetto.

Per cui scusa sai, ma non posso credere che tu non capisca ciò che scrivo.
In ogni caso diventa stucchevole, un inutile batti e ribatti che non porta da nessuna parte...

Solo una cosa. Nessun edicolante ha smentito B, hanno detto che non lo ricordano come cliente abituale. Un ha detto che gli sembrava passasse di solito al mattino ma che con questo non è escluso che ricordasse male e invece passasse a pomeriggio.

E se quel furgone è più corto e ha quel supporto dietro la cabina più alto, l'accusa può dire ciò che vuole ma il camion non è di B.

Mik ha detto...

Sì Tommy. E il risultato, da tabella é questo: 16126C, 16355T/58C, 64T, 146C, 263G. Ma poi, si afferma che " Per svolgere gli esami sui peli e i capelli, i consulenti nominati dalla procura di Bergamo hanno tentato di "caratterizzare" nuovamente "la parte minoritaria" della traccia mista trovata sul corpo della vittima, ma ricorrendo ad altri campioni estratti dal Ris "in quanto i campioni 31G19 e 31G20" - noti rispettivamente come le maggiori tracce miste di Dna di Yara e di 'Ignoto 1' trovate sul corpo della vittima - "risultano essere esauriti". La fonte di articolo e tabella é sempre Ferrante A.
Risulta chiara la contraddizione, no? Peraltro mi sembra, da audizione in tribunale, che i due analisti dei RIS abbiano ammesso ignoranza sui dati analizzati per più volte, tanto da differire la testimonianza, e mi sembra che abbiano anche ammesso errori di trascrizione da una relazione all'altra. In sintesi, quel dato sulla traccia minoritaria, non può essere quello dato a Giardina e poi trasmesso a Pavia, come si dice nell'articolo, poiché quel dato era riferito al Mtdna di Yara. Il medesimo dato da tabella, non può riferirsi a 31g20, all'epoca già terminata. Questo lo dice il consulente di Pavia in relazione, non io. E da qui nasce un'altra contraddizione: si é dibattuto sui raw data del dna, per mesi. E i raw data del mtdna, mtdna su cui si basa la difesa per invalidare l'analisi, se li sono mangiati con contorno di mele e banane, oppure ci siamo dimenticati di chiederli??????

Ivana ha detto...

Norad,
se non riusciamo a capirci, ognuna di noi può provare a rendere più chiaro il proprio pensiero, oppure possiamo evitare di dialogare inter nos; come preferirai tu, accetto e rispetto qualsiasi scelta tu voglia fare in merito.

Hai visto il servizio di Sturlese Tosi, in cui lo stesso Tosi ha raggiunto l'edicola chiamata, dai figli di Bossetti, "l'edicola del nonno", situata di fronte alla palestra frequentata da Yara?
In base a quanto riferisce Sturlese Tosi, Bossetti ha raccontato che lui arrivava presso tale edicola e parcheggiava sul posto riservato ai disabili e per tre volte avrebbe fatto cadere la locandina; l'edicolante, interrogato da Sturlese Tosi ha detto: "Ma le sembra che io non mi ricorderei di uno che mi butta giù tre volte la locandina?" Ha aggiunto che a lui sarebbe bastata una sola caduta della locandina per ricordare chi l'avesse provocata!

Riguardo al furgone, attendo, come per la questione del dna mitocondriale, che VENGA FATTA CHIAREZZA; non ho analizzato le immagini specifiche e ritengo di non avere dati sufficienti per esprimere il mio personale punto di vista.

Norad ha detto...

@Ivana, sta di fatto che le figurine le ha, se le sarà mica stampate da solo e se quell'edicola è sul percorso che faceva all'epoca, e mi pare che lo sia, mi pare più credibile B a dire mi fermavo lì, piuttosto che l'edicolante a dire non me lo ricordo (l'edicolante deve ricordare centinaia di persone, B solo una, l'edicola).

Per il resto ho l'impressione che travisi apposta ciò che scrivo per fare polemiche inutili. Risposta, contro risposta... solo una gran confusione.
Dipende dal tuo atteggiamento, se eviti le inutili polemiche si può dialogare, altrimenti è meglio di no :)

Ivana ha detto...

Per Norad

Quali sarebbero le mie "inutili polemiche"? Che cosa avrei travisato volutamente e perché avrei voluto "travisare"?

Naturalmente, a te può sembrare più credibile il racconto di Bossetti, invece io preferisco attendere che la difesa approfondisca, effettui verifiche contattando il produttore delle figurine, cercando di localizzare l'area di distribuzione, ecc. non ritengo sufficiente che siano state mostrate le centinaia (o migliaia?) di figurine raccolte dai figli di Bossetti, per non avere dubbi sulla sincerità del racconto dell'imputato.

Nautilina ha detto...

@ PINO,
ti ringrazio per l'apprezzamento. Io ti ammiro per i tuoi commenti sintetici e incisivi che non annoiano mai. In effetti allungare il brodo non serve.

@ CHIARA,
L'occasione Bossetti ce l'aveva solo se si può davvero dimostrare che sia passato intorno al centro sportivo in orario utile, cioè dopo che Yara era uscita dalla palestra e mentre stava camminando verso casa.
Ad oggi non esiste nessuna prova a parte le due immagini delle videocamere Polynt: immagini in cui non si vede il conducente e non si legge nessuna targa. Denti ha poi contestato che quello sia il Daily dell'imputato, e data la quantità di autocarri simili circolanti nella zona mi pare difficile sostenere con certezza che il mezzo appartenga proprio a Bossetti.

Nessuno ha visto Bossetti lì intorno e soprattutto nessuno ha visto Yara nel momento preciso in cui varcava l'uscita.

Mettiamo pure da parte il grave sospetto che la bambina non sia mai uscita viva dalla palestra, ipotesi ventilata da molti e mai completamente smentita; supponiamo che invece lei fosse nell'atrio alle 18:42-43 diretta verso l'uscita, come afferma il testimone F.Francese.
Ricordo che nel recente interrogatorio l'uomo specificò: "più alle 18:45". Vogliamo calcolare il tempo necessario a uscire, percorrere il parcheggio, raggiungere via Locatelli? Direi che un paio di minuti siano necessari solo per arrivare all'angolo su via Morlotti. Sono centinaia di metri.

Ora, in questa storia anche 5 minuti possono fare la differenza: se l'autocarro ripreso dalla ditta Polynt era quello di Bossetti, cosa ancora da dimostrare, lui stava in via dei Caduti e Dispersi dell'Aeronautica alle 18:35, dieci minuti buoni prima che Yara fosse in strada.
E come vedi, non si può dimostrare senz'ombra di dubbio che l'abbia incrociata. Alle 18:45 o 47, quando Yara presumibilmente poteva trovarsi vicino all'edicola e all'angolo di via Morlotti, Bossetti poteva essere già arrivato a Mapello.
Questa a me non sembra per niente un'occasione certa.

(Segue)

Nautilina ha detto...

(Seconda parte)

Poi c'è l'alibi mancante.
Bossetti ha dichiarato che passava da Brembate ogni sera in quel periodo (tornando dal cantiere di Palazzago) e dopo il lavoro girava per le edicole a comprare figurine, ma non ha potuto dire esattamente a che ora, perché è chiaro che non se lo ricorda né se lo ricordano gli edicolanti.
Poteva essere passato di lì anche un'ora prima. La cella agganciata dal suo telefono era quella di Mapello già dalle 17:45. Perciò, chi ci dice che alle 18 lui non fosse a casa? Solo l'immagine di quella telecamera, che però non è certezza.

La moglie, lasciamo perdere: ha detto tante di quelle cose, secondo me solo per farlo cadere in trappola nel caso fosse colpevole. Ma non ci è riuscita, dopo di che si è dichiarata sempre convinta della sua innocenza.

Bossetti non sa spiegare cos'ha fatto quel pomeriggio. E questa sarebbe una prova della sua colpevolezza...Non voglio difendere nessuno, ma mi sembra un'assurdità.
Un colpevole l'alibi se lo crea, e per Bossetti, definito il 'Favola', uno capace di contarla su anche al diavolo, non doveva essere difficile inventarselo di sana pianta.
Se solo avesse raccontato a Marita: "Sai cara, oggi ho finito di lavorare presto, dopo mangiato sono andato in giro a cercare una giacca e un paio di jeans, non c'erano quelli che volevo io e ho girato un po' di negozi, poi sono passato dal fiscalista ma c'era da aspettare troppo e me ne sono andato, sono andato dal meccanico che mi ha dato un'occhiata al Daily e mi ha detto di ritornare fra giorni appena gli arrivano i pezzi di ricambio, infine ho cercato le figurine dei Gormiti per i bambini e si sono fatte le sei." , racconto che poi non è molto lontano dalla verità, l'avrebbe lasciata senza sospetti.
Ma perché giustificarsi in maniera dettagliata, quando si sa di essere innocente?
Non ci si pensa neanche. E d'altra parte, perché non cercare di farlo, se si è colpevoli? Perché lasciare tarli nella mente della moglie che non è precisamente un'oca svampita?

Però a pensarci... è un po' strano che la signora Comi non ricordi nemmeno lei l'ora di rientro del marito, se quella domanda gliel'ha veramente posta nell'imminenza della scomparsa di Yara. Allora abbiamo due smemorati a breve termine, non solo uno.

Norad ha detto...

Brava @Nautilina, osservazione originale e proprio a proposito.
La moglie insiste con B a dire ma come non ti ricordi e lei per prima non si ricorda !!

:O))

Bruno ha detto...

Sfido chi si ricorda cosa ha fatto un anno fa in quel dato giorno ed a quell'ora, a meno che non ci fosse un compleanno o qualche evento particolare. Inizialmente anche io ho guardato Bossetti come un pazzo maniaco assassino,(i media mi aiutavano in questa osservazione) ma poi lentamente, una delle cose che mi ha fatto propendere verso l'innocenza del Bossetti è proprio i suoi non ricordo, se fosse stato colpevole di sicuro si avrebbe creato un alibi. Poi ho letto le tante considerazioni Vostre nella ricerca appassionata della verità, per esempio Annika, Massimo Prati, TommyS, Gilberto, Wolf, Biologo,(mi scuso chi dimentico, ma scrivo di fretta) ma anche di chi lo vedeva un turpe assassino, e comunque tante altre analisi condotte da tutti voi con scrupolo e attenzione, rendendo questo Blog di Massimo Prati, interessante e direi unico, e comunque dopo avermi letto con molta attenzione queste analisi, mi sono fatto l'opinione che in galera c'è un innocente. Bossetti libero.

Dudu' ha detto...

Bè Nautilina
"Però a pensarci... è un po' strano che la signora Comi non ricordi nemmeno lei l'ora di rientro del marito, se quella domanda gliel'ha veramente posta nell'imminenza della scomparsa di Yara. Allora abbiamo due smemorati a breve termine, non solo uno."

La routine quotidiana annulla un pò i particolari di un giorno,una cosa importante l'ha detta,non c'è stata sera che non abbiano cenato insieme.

Imminente , che significa :2 gg dopo,8 giorni dopo, 15 ? Oppure quando è stata ritrovata?

Dopo 3 anni e mezzo è un pò difficile collocarlo,ne hanno parlato a cena con i cognati, il sabato dopo, la domenuca... chi lo ricorda dopo tre anni se non c'è un evento specifico che contraddistingue quel giorno?

Chiedessi io a voi :
"dov'eri il 22 nov 2012 , puoi dimostrarlo?"
Dica qui chi ricorda e se è in grado di dimostrarlo .

Insomma si cade sempre lì, io non lo ricordo ma lui deve ricordarselo !

Nautilina ha detto...

Certo Dudù,
non è strano avere dimenticato dopo tre o quattro anni, quello lo capisco bene.
Peraltro neanch'io mi ricordo cos'ho fatto due settimane fa, anzi nemmeno l'altroieri, e Bossetti mi pare sia sulla stessa scia... ;)
La mia era una risposta alle osservazioni di Chiara e Ivana, che in sintonia interpretano i discorsi tra i familiari di Bossetti come prove di colpevolezza dell'imputato. Se sono dialoghi intercettati, è bene prenderli in considerazione, altrimenti non so.
Ma poniamo che siano frasi veramente intercettate; tu moglie intelligente, sveglia e scafata ti chiedi come mai tuo marito non abbia saputo spiegare i movimenti di quel pomeriggio, quando solo pochi giorni dopo la scomparsa di Yara c'è stata una specie di resoconto in famiglia. Tutti lo sapevano spiegare, Massimo no.
Ti ricordi quella stranezza anche a distanza di tre anni, riferisci di averglielo anche chiesto più volte senza ottenere risposte soddisfacenti, però non ti ricordi a che ora (più o meno) è rientrato quella sera? Ma se ne avete parlato a tavola pochi giorni dopo il fatto!
Mi sembra, da parte della moglie, un voler rimestare nei ricordi del passato per trovarci una colpa inconfessabile. Non voglio assolutamente criticare la signora, chissà cos'avrei fatto io al suo posto, forse peggio. E' solo che adesso prendere le sue parole per oro colato e fondarci un'accusa mi sembra poco ragionevole.


Per la faccenda annosa delle figurine, non so quanto a Bossetti convenga insistere col dire che è passato dal Nonno la sera del 26 novembre...specialmente se non ricorda bene, se non può esibire uno scontrino e non può dimostrare niente. Tanto varrebbe tacere.
Ma vedete, sono queste ingenuità dell'imputato che mi fanno escludere completamente la sua malafede.

Chiara ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Chiara ha detto...

@Ivana

apprezzo la tua costanza e pazienza.
io: -_-

Anonimo ha detto...

Ribadisco, visto che è caduto nel vuoto:
logica dice che non è stata confusa nessuna provetta, ma che la linea materna è stata a suo tempo cercata con il mitocondriale attribuito poi ad ignoto 2 (infatti ignoto 2 salta fuori quando viene individuato per altre vie ignoto 1)

Luca Cheli ha detto...


Anonimo Anonimo ha detto...
http://viapoma.altervista.org/forum/index.php

Toh, pensavo che avessero chiuso, invece hanno solo cambiato indirizzo.

Vanna ha detto...

Mik buongiorno,
tra i tuoi precisi appunti sul "dna\mtdna" e nuove prove non più verificabili per mancanza di materiale, inserisci le seguenti 4 domande:
“ In più, anche se non fa parte del discorso tornando un passo indietro, causa della morte della piccola é stata finora ipotizzata come:
1) Bossetti (da solo o con altri). Attacco a scopo sessuale.
2) Branco di ragazzini, attacco a scopo sessuale.
3) Vendetta mafiosa.
4) Palestra, litigio finito tragicamente.
E chiedi se è possibile, collegando tra di loro i 4 punti, ipotizzare “qualcosa che non ha nessuna parentela con i quattro punti riassunti qui sopra?”
Mi permetto di risponderti: i quattro punti sono collegabili tra di loro SOLO per mezzo dell’omertà, del silenzio della “discrezione” bergamasca e dell’interesse non solo economico, forse anche nazionale, a coprire qualcosa di molto losco.
B. non ha una storia di attacchi sessuali, mentre il branco dei ragazzini avrebbe lasciato tracce subito ben coperte dalle famiglie.
Il perché sia stato scelto B. è oscuro, ma lavora sul territorio come umile muratore, potrebbe sapere o aver visto qualcosa inoltre è frequente dare colpe a personaggi qualunque per coprirne altri che non lo sono. E’ accaduto e accadrà quando si decide di fare operazioni di alta risonanza mediatica, come in questo caso.
Le ultime sulla estrazione petrolifera in Basilicata, regione magica e profonda come il Molise e poco conosciute geograficamente e turisticamente, a parte i Sassi, la racconta lunga su come si muove il mercato economico e politico intorno ad un uso sotterraneo e coperto da mazzette del territorio. Ovviamente anche nel nascondere e versare rifiuti pericolosi, gli interessi economici sono attivissimi, sempre di sottosuolo si parla.
Senza dimenticare la droga, polverina magica che contribuisce a far sparire ogni traccia, Pleiades ne ha parlato spesso.
Quindi, dietro la stanza dei bottoni c’è altro e da molto tempo lo ripeto come un mantra, purtroppo quell’altro non si può verificare direttamente perché è coperto dal Segreto, ma tale segreto si scopre ingenuamente quando si comincia a sfrucugliare, perché troppo è incastrato bene per incastrare il B. e avrà pure un significato o no?
O forse noi siamo dei visionari che andiamo oltre l’apparente che ci viene propinato e sogniamo voli pindarici?
Per finire, ti chiedo se questo fatto fosse stato un episodio di violenza sessuale anche minorile, sarebbe diventato quel caleidoscopio di misteri che stiamo girando per intravedere nuove trame senza fine perché si aprono sempre nuovi orizzonti di ipotesi?

Norad ha detto...

Fatto sta che non basta che abbia una quantità considerevole di figurine, dobbiamo andare a verificare (cosa pare impossibile) dove e quando le ha comprate.
E sta bene.
Ma allora andiamo a verificare anche tutto il resto : il camion, le fibre, i dna, tutti i dna, le celle tel., le testimonianze....
Perché allora non mi sta bene che un indizio se a sfavore diventi prova certa anche se non verificata mentre se è a favore basta l'apparenza.

Ivana ha detto...

Nautilina ha scritto:
La mia era una risposta alle osservazioni di Chiara e Ivana, che in sintonia interpretano i discorsi tra i familiari di Bossetti come prove di colpevolezza dell'imputato. Se sono dialoghi intercettati, è bene prenderli in considerazione, altrimenti non so.


Nautilina, per favore citami le esatte parole mie (o di Chiara) in cui, secondo te, avremmo interpretato i “discorsi di Bossetti come prove di colpevolezza dell’imputato”. Grazie!
Io mi sono limitata (e credo anche Chiara. Chiara è così?) a esporre, in modo NEUTRALE, come ritengo potrebbe comportarsi la Corte SE (quindi, “A CONDIZIONE CHE”) quella traccia dovesse essere considerata , infine, “traccia forense”, o no.
Ho riportato le ESATTE PAROLE dell’avvocato Pezzotta che, appunto, ha tratto SUE osservazioni (come LUI STESSO HA RIFERITO!) dalle “intercettazioni ambientali”. Ritengo che tali osservazioni potrebbero acquistare importanza agli occhi della Corte SE (A CONDIZIONE CHE) quel “mezzo dna” sia considerato, INFINE, “prova” dai consulenti che la Corte stessa avrà voluto nominare. SE quella traccia, infine, dopo gli ulteriori accertamenti , studi e approfondimenti opportuni, NON fosse da considerarsi “traccia forense”, allora ritengo che tutto il “castello accusatorio” crollerebbe.
Insomma, reputo che Chiara e io CI SIAMO LIMITATE a considerare il probabile comportamento della Corte in base a come verrà considerato, INFINE, quel dna nucleare!
Chiara, scusami se ho dato spiegazioni anche riguardo alle tue parole (non solo alle mie), ma correggi tranquillamente se avessi sbagliato a interpretare il tuo pensiero. Grazie anticipatamente.

Chiara ha detto...

Ivana

anzi, faccio mia per intero la tua risposta e ti ringrazio di averla data anche per me.

Dudu' ha detto...

Mik
"Ma se colleghiamo tutti i puntini,ma tutti eh (!), a te sembra possibile ipotizzare qualcosa che non ha nessuna parentela con i quattro punti riassunti qui sopra?"

Sul tuo ultimo commento ci stò riflettendo cercando anche materiale.
Nel frattempo posso anticiparte che Sturlese Tosi,da sue info raccolte in un servizio tv disse che le 31Gxxx erano composte per 4/5 da ignoto 1 inizialmente,poi possiamo tranquillamente supporre che con l'estrazione dalla diafasi di Previderè divennero per 4/5 di YG (inversione quantita di percentuale attribuita), perciò non un 10% minimo da te ipotizzato come necessario ma sarebbe un 20% attribuito a ignoto 1

http://www.video.mediaset.it/video/mattino_5/servizi/510635/yara-il-rebus-del-dna.html

Per quanto concerne la possibilità di supporre una alternativa ai 4 punti eventualmente da escludere, ti dirò ,mi trovo d'accordo con Vanna praticamente da sempre ,aggiungo, per avere una figura attiva in quel mondo straordinariamente protetto, è un marchese di sade,impotente, con servitori a seguito che hanno rapito e consegnato nelle sue mani la ragazzina, appesa per i polsi e seviziata con fruste ,armi da taglio e punta,armi tipiche di queste menti malate e sadiche.
Le vittime più facili come prede scelte potrebbero essere le prostitute, ma il sadico per sublimarsi potrebbe aver cercato anche in altri ambienti e chissà se anche la ragazza indiana ne fù vittima.
Questo è quello che mi porta credere il povero corpicino di Yara.
Sarebbe interessante sapere se sparirono prostitute o vennero ritrovate seviziate. Considerato anche che una eventuale sparizione di qualcuna potrebbe benissimo non dare nell'occhio per i comportamenti migratori che solitamente praticano.
Una ipotevi vale l'altra, ma che la bimba venne seviziata mi "pare " palese.

Dudu' ha detto...

Una ipotevi vale l'altra, ma che la bimba venne seviziata A LUNGO mi "pare " palese.

Dudu' ha detto...

Ho dimenticato di dire che il sadico marchese de sade nella storia criminale solitamente è omosessuale oltre che impotente,l'mpotenza comporta una eventuale assenza di abuso sessuale.

Un rinfresco,per quelli che non sanno,compresi alcuni genetisti che danno intendere che un bicchiere di vodkae lemon fà digeri la pillola

Di di Luca D'Auria ,Avvocato e Docente di Diritto | 1 febbraio 2015

"In questi giorni fa enorme scalpore la notizia del possibile crollo della “prova regina” contro Massimo Giuseppe Bossetti nella vicenda di Yara Gambirasio, la tredicenne uccisa il 26 febbraio 2011 in provincia di Bergamo. Per l’ennesima volta la stampa discute del valore della prova del Dna come se questa, a differenza degli strumenti probatori, debba rappresentare un elemento certo a prescindere da tutto. Con questa illusione tante indagini tradizionali vengono tralasciate con il rischio che se qualcosa va storto tutto crolli.

Questo è un gravissimo errore: la prova del Dna, come la testimonianza, può essere un elemento decisivo ma tutti conoscono il rischio delle false impressioni e degli errori di riconoscimento; per il Dna è lo stesso: si tratta di un materiale biologico che può essere trovato sulla scena del crimine nelle condizioni più varie ed a seconda di queste può offrire risultati probatori assai differenti tra loro. Ed ancora: come la testimonianza può subire distorsioni nella fase del recupero delle immagini, così le operazioni di laboratorio per l’analisi della traccia possono portare ad un prodotto non completamente affidabile. Ciò detto in questo caso specifico c’è qualcosa che appare realmente incomprensibile.
Ritengo che un esempio faccia comprendere molto meglio di qualsiasi altra considerazione. Si immagini di trovare sul luogo del delitto la carta d’identità intestata ad un certo signore e poi, aprendo il documento, si scopra che la foto ed i dati non appartengono a costui ma ad un terzo e che di questo terzo non vi siano altri elementi sulla scena. Per andare oltre la metafora: il Dna cellulare di Bossetti contiene un Dna mitocondriale di un’altra persona e non esiste, sulla scena del crimine, traccia di Dna cellulare di questo (nuovo) ignoto, né Dna mitocondriale di Bossetti. Ed il Dna vive assieme a quello mitocondriale, salvo separarli con un’operazione non certamente possibile per l’uomo comune.

Ma c’è di più. Il Dna cellulare di Bossetti è stato ritenuto “fresco”: come è possibile che, unitamente ad un Dna cellulare fresco, non vi sia anche la parte di corredo genetico mitocondriale che, oltretutto, ha una resistenza maggiore alla degradazione (il Dna mitocondriale viene utilizzato per identificare i resti umani dell’antichità)? Non è finita: com’è possibile che dopo tanti mesi dopo l’omicidio il Dna cellulare sia così ben conservato, se gli agenti atmosferici hanno distrutto quello mitocondriale? Ciliegina finale: nessuno potrà più ripetere gli esami perché il materiale è stato utilizzato tutto dalla Procura.

Certamente questa vicenda potrebbe scatenare l’interesse del maggior organo di vigilanza al mondo sull’utilizzo della prova del Dna e cioè l’Innocence Project. Nel caso di specie non è in questione, come si dice genericamente, la prova del Dna ma l’attenzione che vorrà porre su accadimenti tanto stupefacenti il giudice chiamato a decidere sulla colpevolezza dell’imputato. In questo senso ritengo sia necessario l’apporto decisivo della famiglia del detenuto, per il tramite di esperti in scienze forensi (genetisti e criminologi). Quanto è emerso apre infatti scenari assai contorti.

Da : Il Fatto Quotidiano

Vanna ha detto...

Grazie Dudù per la fonte che riporti, le nostre visioni ogni tanto sono condivise e pubblicate da altri.
E meno male, è "rassicurante" non sentirsi soli.

La ragazzina non venne solo seviziata, venne offerta senza bisogno di altare vero e proprio, visto che nel suo nome: Y - ARA, l'altare c'è già annunciato da una Y che potrebbe sembrare il simbolo che racchiude qualche significato.

Dudù scrivi molto bene, sei una narratrice nata, come anche Gilberto dice, penso che Volando si qualifichi per spessore di contenuti argomentativi proprio per la presenza di persone come te che lo arricchiscono.

Mik ha detto...

Forse non tutti sanno che la statistica delle persone scomparse Italiane , porta questo dato, cumulativo dal 1974: sono 1.912 i minori mai trovati, le tre "OCCASIONI" di scomparsa di maggior rilevanza sono a) allontanamento volontario, (569) b) allontanamento da istituto,(363) c) Sconosciuta(700). Yara, se non ne fosse stato rinvenuto il cadavere, farebbe parte di questo calderone.

Paolo A ha detto...

Per un paio di giorni non ho postato commenti e ho visto che la discussione prendeva il largo, sempre su DNA e dintorni. Voglio porvi questa domanda, siete così sicuri che questo processo si giochi esclusivamente o comunque in larga parte sul DNA e al sua validità forense?
Io i miei dubbi li ho, cioè non credo che tutto si giochi sul DNA; ci sono almeno due punti che sono fortemente a favore della difesa e sono, le celle telefoniche e la perizia necroscopica, due punti che dicono che tutta la ricostruzione dell'accusa cozza con quello che sono dei dati di fatto emersi durante il processo.

L'analisi del traffico telefonico dimostra che Bossetti all'ora del rapimento di Yara non si trovava a Brembate S, questo è un dato di fatto che non può essere superato in alcun modo, a meno che non si dimostri che Bossetti ha lasciato il telefono nella porzione della cella di Mapello che illumina casa sua e sia spostato a Brembate S ala ricerca della vittima, su questo aspetto spero che la difesa chieda una perizia.

Sulla perizia necroscopica credo che si giocherà una buona parte del processo, i punti a favore della difesa e di come l'accusa abbia voluto procedere in modo ottuso non tenendo conto delle risultanze della perizia necroscopica, che dimostra chiaramente che Yara è stata denudata, legata, seviziata, dissanguata, infine dopo morta, lavata, rivestita e il corpo conservato in luogo chiuso; ciascuno di questi eventi sono chiaramente impressi sul corpo e sugli abiti e riportati nella consulenza scritta dalla Cattaneo.

Quindi, mi pare che tutto il discorso sul DNA, ammesso che non cada per qualche motivo, dovrà essere collocato all'interno di un quadro molto più complesso di quello che viene prospettato nell'ipotesi dell'accusa, la corte non potrà sorvolare su tutti gli elementi emersi nel processo e non credo che ad oggi ci siano sufficienti elementi per condannare Bossetti.

Nautilina ha detto...

La penso come Paolo A. Purtroppo bisognerà vedere come la pensa la Corte, finora temo che sia orientata diversamente.
Il quadro molto più complesso traspare, ma se lo si vuole mantenere velato per ragioni superiori...non lo vedremo mai alla luce del sole.

Nautilina ha detto...

Chiara e Ivana,
dopo aver letto i vostri post precedenti sento lo scrupolo di rettificare queste mie parole rivolte a Dudù: "La mia era una risposta alle osservazioni di Chiara e Ivana, che in sintonia interpretano i discorsi tra i familiari di Bossetti come prove di colpevolezza dell'imputato."

Intendevo e avrei dovuto dire: " Entrambe (C e I), pur essendo NEUTRALI sull'argomento, ritengono probabile che la Corte interpreti le domande della moglie di Bossetti come prova della mancanza di un alibi per la sera del delitto e l'assenza di risposta del marito come possibile indizio di colpevolezza".

Certo, sempre in aggiunta all'acclarata validità del DNA, ma questo per me era sottinteso, mi pare ovvio che senza quella cadrebbe tutto.

Va meglio così? Purtroppo non sono un avvocato né una professoressa, ho l'abitudine di parlare in modo diretto e schietto, troppo istintivo e semplice, a volte.
Ma non mi nascondo dietro un dito, non faccio doppi giochi. Scrivo quello che penso, raramente lo rinnego e mai lo smentisco altrove.
Almeno della mia lealtà non dovreste dubitare. Del buon senso e del comprendonio, invece, vi autorizzo a dubitare quanto volete, perché ultimamente ne dubito io per prima. :D

A onor del vero sei stata solo tu, Ivana, a riportare l'argomentazione dell'avv. Pezzotta.
E mi pare di capire che secondo te il ragionamento sia fondato, valido e probabilmente condivisibile dalla Corte (SE quel DNA sarà prova forense, of course).
Per me no, non lo è. Come vedi non sono neutrale. ;)
Questo però non mi rende una pasdaran di Bossetti, anche se tu sai che sono fortemente dubbiosa sull'impianto accusatorio e in particolare sugli indizi a suo carico.
Ma non faccio parte della giuria e non dovrò decidere nulla. Per fortuna!!!
Se per disgraziato caso ne facessi parte, non riterrei sospetto il fatto che Bossetti non abbia fornito un alibi, anzi sospetterei se l'avesse fornito.
Nautilina = 0, sicché...

Davvero, se non fosse per voi, Emax, Dudù, Gilberto, Norad, Pino, TommyS, Vanna (in rigoroso ordine alfabetico) e pochi altri, mi sarei già stancata anch'io di intervenire.
Non so cosa mi trattenga ancora qui...a parte la vostra grande ospitalità, una stupida, gratuita mania di giustizia che non si placa mai.
Non conosco Bossetti, non ho niente da guadagnare a scrivere in suo favore, se mai qualcosa da perdere. Che sia pazza? @_@
Saluti a tutti.
_/\_

Paolo A ha detto...

Per Nautilina
Ti ricordo che le sentenze in Italia vanno motivate, nell'ipotesi di condanna mi spieghi come possono spiegare i dati contenuti nella consulenza Cattaneo: corificazione, ferite da taglio e assenza di sangue sugli indumenti, bassa quantità di sangue nel corpo, sangue nelle calze, non corrispondenza dei tagli presenti sul corpo con quelli sui vestiti, ecc ecc.
Sinceramente la vedo ardua anche con una sentenza di tipo "creativo" che superi sia l'ipotesi accusatoria che difensiva. Comunque tutto deve essere provato per resistere in appello.

Nautilina ha detto...

Paolo A,
Le sentenze vanno motivate, d'accordo, ma dipende anche dall'interpretazione personale ritenere valide o non valide certe prove, anche in base alle perizie. Non esiste un'oggettività assoluta se non in rare circostanze. Ti faccio un esempio per tutti: la dott.ssa Cattaneo definisce la corificazione parziale del corpo di Yara come possibile anche in un campo aperto. L'assenza di sangue sui vestiti per lei sarebbe dovuta al fatto che la giacca fu sollevata e durante l'offesa la bambina era in coma, inoltre faceva molto freddo. Etc. A me tutte queste spiegazioni sembrano poco convincenti. Per convincermi dovrei fare lunghe ricerche su PubMed, o consultare volumi in biblioteca.
La consulente della difesa sostiene tutt'altro, ma alla fine è sempre la Corte a dover credere all'una o all'altra parte, perché entrambe argomentano le loro affermazioni. Per convincersi dovrebbe fare lunghe ricerche su PubMed, o consultare volumi in biblioteca. Lo farà?
Non parlo per disfattismo, cerco solo di essere realista.
Secondo me gli indizi contro Bossetti non hanno fondamento: ma non posso sapere se il Giudice e la giuria alla fine valuteranno il contrario.
Forse avrai letto quello che dicevo dell'argomentazione dell'avv. Pezzotta. E' opinabile, non un dato di fatto, ma per alcuni come vedi regge.
Sul peso del DNA, anch'io come te ritengo che non debba contare tanto, ma possiamo prevedere l'opinione della Corte?
Mi auguro che sia fatta giustizia, dico solo questo.

Norad ha detto...

@Paolo A, la cosa più comoda per un giudice, è avere una perizia e nascondercisci dietro. Se volesse potrebbe confutarla eccome in base alle obiezioni della difesa. Ma se non vuole motiva la sentenza proprio sulle risultanze della Cattaneo le cui conclusioni sono palesemente condizionate dai voleri dell'accusa. Penso che questa dott.ssa dovrebbe cominciare a farsi un esame di coscienza, non è la prima volta che pilota le perizie. A parer mio gode di un po' troppa fama. Le competenze non possono essere disgiunte dall'onestà intellettuale per avere riconoscimenti e prestigio.

Paolo A ha detto...

Per Nautilina
Mi permetto di dissentire alla tua opinione, una cosa è la deposizione della Cattaneo in aula che non si è discostata dalla linea del PM, diverso è quanto vi è scritto nella consulenza depositata quando non c'era ancora un colpevole e uno scenario da "appiccicare" addosso ad un imputato.
Per me la Ranalletta ha fatto molti danni all'accusa, ha usato quello che c'era scritto nella consulenza Cattaneo e ne ha demolito la deposizione, questo è quello che avvenuto in aula, per esempio, mi pare che la Cattaneo non abbia fornito spiegazioni sul perché nelle ferite presenti sul corpo di Yara siano presenti fibre di diverso colore e questo delle fibre è un dato importantissimo.

Chiara ha detto...

Nautilina

guarda che non avere un alibi dimostrabile non è una colpa eh, tutti quelli che stanno in casa da soli formalmente non hanno un alibi dimostrabile; come non ce l'ha chi forse era in casa coi familiari ma a distanza di anni tanto lui quanto i familiari non possono dirlo per certo; è un mero dato oggettivo, non un'accusa: l'eventuale alibi di bossetti non può venire affermato; la stessa parte non può che ipotizzarlo sulla scorta di abitudini familiari quindi, dal punto di vista che interessa, è tamquam non esset (in un senso e nell'altro); poi è chiaro che nella valutazione di un giudice, ben diverso è non saper dire con certezza dove si fosse quattro giorni fa piuttosto che quattro anni fa, non sono mica dementi eh. ma è un fatto che nel caso concreto bossetti non è nelle condizioni di dire "ero da tutt'altra parte perchè lo dimostra questo e quello" (una foto, un'email, una telefonata, un testimone ecc) quindi tecnicamente egli è sguarnito di alibi, ne più nè meno, è solo un dato di fatto che NON INDICA colpevolezza, MA non la rende impossibile. questo è il punto. quindi, in mancanza di elementi altri, non ha alcun peso; in presenza di altri elementi ne ha.....siamo al solito concetto che torna ad ogni processo indiziario: se prendi uno per uno gli indizi e li isoli l'uno dall'altro, non ti consentono di dire proprio niente; ma se reciprocamente compongono un unicum coerente e coeso, allora qualcosa lo puoi dire eccome.
poi puoi maledire la sfiga cosmica (esiste eh!) di non averne una che vada dritta, nel senso che indichi univocamente che è impossibile sia tu l'assassino; però la situazione questa è e con questa ci si confronta.
d'altronde, così non fosse non si starebbe giocando la partita sul ragionevole dubbio.

Nautilina ha detto...

Bene, Paolo,
spero che vada come prevedi tu. La ragione dovrebbe portare a un'assoluzione di Bossetti, perché a parte il DNA non c'è niente di concreto.
Ma non sono l'unica a pensare che, se quel DNA fosse considerato prova forense e non un errore di laboratorio, le varie perizie, gli indizi e le testimonianze raccolte potrebbero avere un peso (im)prevedibile.
Stiamo a vedere.

Chiara ha detto...

le perizie necroscopiche non sono equazioni matematiche: rivelano dati e questi dati vengono poi interpretati dall'anatomopatologo sulla scorta della sua scienza ed esperienza. la cattaneo non ha detto stupidaggini o verità assolute, così come non le ha dette la ranalletta (che neppure ha smontato alcunchè): le due professioniste hanno interpretato i dati necroscopici ciascuna in base alla propria scienza ed esperienza (la seconda valorizzando senz'altro quanto a favore dell'imputato, com'è ovvio e giusto) ed il giudicante - perito peritorum - valuterà quale delle due interpretazioni è da ritenersi espressa sulla scorta di argomenti più fondati, verificati e condivisi rispetto all'altra; se non saprà valutarlo nominerà un perito che lo faccia.

Chiara ha detto...

p.s. è ben vero che yara non indossava abiti di color rosso, ma rosso era l'elastico fermacapelli, che però non sappiamo come fosse fatto (solo un elastichino compatto oppure un elastico ricoperto di stoffa oppure ancora un elasticone spugnoso...le donne capiranno i tre tipi di accessori a cui faccio riferimento); come non sappiamo quante fibre abbia trovato la ranalletta; quindi anche qui io consiglierei di attendere gli atti prima di spendere certezze in un senso o nell'altro, perchè se è vero come sembra che comunque una qualche collutazione tra vittima e assassino vi fu, e con l'assassino magari già col fendente in mano, fino a che non sappiamo quanto in incipit non possiamo escludere a priori che le fibre rosse provenissero, faccio per dire, proprio da quel fermacapelli.

Norad ha detto...

@Paolo A, in effetti questo passaggio che citi, per esempio :
"ferite da taglio e assenza di sangue sugli indumenti, bassa quantità di sangue nel corpo, sangue nelle calze, non corrispondenza dei tagli presenti sul corpo con quelli sui vestiti"

sembra piuttosto strano. Se non è sui vestiti e ne è rimasto poco, dov'è andato a finire il sangue ?

@Nautilina, la vedo esattamente come te. Bisogna vedere l'interpretazione della corte.
Per il resto c'è chi dice che se un indizio vale zero, 100 indizi che valgono zero, il totale fa sempre zero.
E qui di indizi, a mio avviso, sia presi singolarmente che tutti insieme siamo appunto a zero.
L'unico da approfondire eventualmente sarebbe, sempre secondo me ovvio, se l'autocarro inquadrato della Polynt sia il suo o no.
Ma anche fosse il suo, è un solo passaggio e sulla strada di casa. Sarebbe un indizio se fosse stato inquadrato al campo di Chignolo tra le 18.45 e oltre, per esempio, ma non davanti all'impresa che vende materiale edile, ma su una strada che porti nel punto dove è stata ritrovata Y (che immagino sia diversa).

Paolo A ha detto...

Per Chiara

Ammesso che Yara avesse un fermacapelli in stoffa colore rosso, secondo te come può essere finito in tutte le ferite e perciò aver rilasciato le fibre, che poi quelle ritrovate sono di diversi colori e piuttosto numerose.
Alcuni dati contenuti nella consulenza sono una fotografia, le fibre multicolori ci sono e basta e la Cattaneo non ne ha parlato, ne durante la sua deposizione ne dopo quella della Ranalletta.
Da parte della consulente dell'accusa su questo punto buio totale, eppure è lei che le ha repertate non la Ranalletta.
Ripeto, la corte ha tutta una serie di elementi per valutare già da ora come inverosimile la ricostruzione dell'omicidio da parte dell'accusa, bisogna capire se ne avrà il coraggio, è questo il problema.

Paolo A ha detto...

Per Norad
Sapere dove è finito il sangue di Yara farebbe capire tante cose, forse ci direbbe anche perché è stata uccisa.
Io non ho ancora un'idea chiara su questo aspetto, ma alcune questioni mi portano a dire che il delitto ha caratteristiche di un delitto rituale o comunque fatto da soggetti che hanno dimestichezza con la manipolazione di cadaveri con un certo grado di deterioramento.
Domanda, se il cadavere è arrivato in quel campo poco tempo prima del ritrovamento, come sta emergendo dal processo, perché è stato portato dove è stato ritrovato invece di farlo sparire.

Mik ha detto...

Buongiorno a tutti.
Mi fa un poco schifo scrivere le prossime righe, ma tant'é. Paolo ha ricordato rilievi necroscopici estremamente particolari, e Chiara ci ha ricordato come questi possano essere interpretati in un modo o nell'altro. La lettura non é univoca, né sono conosciuti gli atti. Paolo parla di una possibilità "rituale" nelle ferite, altri della possibilità di staging, e Cattaneo identifica le ferite come "indecise". Dudù e Vanna parlano di "tortura". Scusatemi l'ultima semplificazione. Forse posso aggiungere qualcosa, basandomi sulla mia esperienza. Purtroppo, come voi, ho solo potuto leggere la descrizione delle ferite, ma credo che questa sia bastevole per definire dei punti fermi.
Le ferite sono su parti diverse del corpo, gambe, polsi, gluteo, torso, collo. Alcune sono profonde, altre superficiali. In riferimento al collo, la ferita non incide la trachea, ma nessuno ha mai detto se tale ferita abbia inciso arterie e vasi. In effetti, solo da questo si potrebbe evincere il grado di sanguinamento. Dalla descrizione, non si tratta di ferite bastevoli a creare il decesso, questo dice la perizia. L'ultima asserzione ha fatto nascere una serie di ulteriori domande, che dipendono tutte da "L'ha lasciata morire sul prato, prendendosi un rischio".
Lascio per un attimo perdere lo stato del prato, non se ne é mai discusso, anche se vi é un filmato che lascia perplessi. Ora, quelle ferite portano ad una importante perdita di sangue. E sono inflitte da una mano "furba", non indecisa.Non profonde in zone vitali, più importanti in zone non vitali. Le tracce su calze ci dicono che la vittima ha camminato sul suo stesso sangue. Il fatto che vi siano alcune ferite che corrispondono a tagli sui vestiti, ci dice che la vittima é stata mezzo spogliata. Vi é una sorta di sadico divertimento e arroganza, in questo "staging". L'assassino vuole farci sapere che l'ha appesa, ci lascia il corpo non in una posizione da trascinamento, ci vuole far sapere quello che ha fatto. Il reggiseno slacciato: ci vuole far sapere che era mezzo denudata. Le ferite: ci vuol far sapere che ha "giocato" con la vittima, con una certa perizia. Il luogo: ci vuol far sapere che non lo troveremo mai, che ce la sta facendo "sotto il naso".
Sono, per quanto riguarda le ferite, abbastanza certo di quanto affermo, visto che sono schermidore, sciabola e coltello. Proprio per questo dico che la causa ultima della morte sono le ferite, la perdita di sangue ha velocizzato l'assideramento. Da tutto questo, consegue che la morte non é avvenuta sul campo: avrebbero dovuto trovare ben altre tracce intorno al corpo e sullo stesso: polsi e collo perdono sangue a secchi quando tagliati in quel modo. Quanto scritto é incontrovertibile, non sono osservazioni che possano essere interpretate in un modo o nell'altro. E ora arrivo allo "schifo": credo che la possibilità che esista un filmato, sia elevatissima, e credo che possa anche essere stato posto in vendita. Snuff movie?

andres ha detto...

"... se il cadavere è arrivato in quel campo poco tempo prima del ritrovamento, come sta emergendo dal processo, perché è stato portato dove è stato ritrovato invece di farlo sparire."
E' la domanda che mi sono sempre fatta anch'io, cercando una risposta che non trovo.
Però un senso ce lo deve avere!
Un messaggio intimidatorio? A chi?Forse al padre, che come lui stesso dice alla moglie, ha altri tre figli. Ma, se così fosse, l'ipotesi condurrebbe più verso
un'organizzazione mafiosa e non verso un "gioco" di sadismo.

Paolo A ha detto...

Se Yara fosse stata aggredita nel campo di Chignolo, vista la posizione delle ferite, sotto gli abiti si sarebbe ritrovato erba e fango, mentre pare che non si sia trovato niente.
Il corpo è stato ritrovato con gli abiti al loro posto, il giubbotto allacciato, è chiaro che Yara era spogliata quando è stata oggetto di sevizie. Le fibre tessili ritrovate sulle ferite indicano che il corpo è stato lavato con un panno umido o comunque asciugato con materiale riconducibile a stoffa.
Le ferite ai polsi poi che cosa sono se non gli esiti della legatura delle mani di Yara.

Vanna ha detto...


Buongiorno a tutti !
Non ho letto tutto, mi soffermo solo per il momento,su due post di ieri.
Paolo A , chiedi se è sicuro che il processo “ …si giochi esclusivamente o comunque in larga parte sul DNA e la sua validità forense? “ Perché per te ci sono dei dubbi in quanto le celle telefoniche e la perizia necroscopica raccontano ricostruzioni differenti da ciò che l’accusa afferma, secondo i dati del processo.
Ti rispondo Paolo che, fino a questo momento, il processo sta in piedi per QUELLA traccia di DNA intorno alla quale le celle telefoniche e la perizia necroscopica, il furgone aggiungo, pur raccontando ricostruzioni differenti che la difesa dovrà utilizzare se glielo permetteranno, in realtà non contano nulla, difatti la difesa ha chiesto gli arresti domiciliari che sono stati rifiutati per quel DNA.
Mentre appare sconcertante che, a parità di tracce evidenti ad occhio nudo del DNA della Brena, la Brena è fuori perché dai controlli tel. non è emerso nulla (?) e si sono fermati lì, proprio come dai controlli tel. di B.risulta che non era lì, invece sta dentro.
Come mai? Il caleidoscopio viene girato come fa comodo?
O fuori tutti e due o dentro tutti e due.

Nautilina, a meno che uno non abbia l’abitudine di scrivere appunti su un diario, non può ricordarsi ciò che accadde in una certa sera dopo molto tempo, a parte se ci fosse stata una ricorrenza.
Tutto il resto sono chiacchiere di cortile divenute mangime per mettere alla gogna tre famiglie perseguitate alla ricerca di indizi di colpevolezza e infamate per tre generazioni!
Perché non chiedono i danni morali?
Ed anche per continuare a dare ragione alle procedure giudiziarie e investigative che stanno dimostrando, in questo caso, poco equilibrio: troppo di tutto per accusare, poco di niente per accusare altro.
Anche io come te “ …ho l'abitudine di parlare in modo diretto e schietto, troppo istintivo e semplice…” aggiungo, per quanto mi riguarda, sincero e umano perché mi metto nei panni dell’altro non giudico a priori o ex cathedra, i miei dubbi servono per l'innocenza non la colpevolezza.
Ecco perché vado alla ricerca di motivi pescando nei massimi sistemi o nei massimi misteri che, in questo caso, si incastrano perfettamente e fanno la quadratura del cerchio nel senso che permettono di spiegare l'inspiegabile.

In tal caso esiste una ricca narrativa fin dagli albori della civiltà.
Nulla di nuovo sotto il sole, Qoelet, Bibbia.

Vanna ha detto...

Mik, e il dissanguamento non è avvenuto nel campo, altrimenti sarebbero state rilevate le tracce.
E, se non le hanno rilevate, perché non l'hanno fatto?

Chiara ha detto...

Vanna su....al di là di considerazioni di alibi e mica alibi, si capisce che non sono equivalenti due dna di cui uno di estraneo maschio su mutandine ed uno di conoscente femmina su giubbino....perchè non mantenere quel minimo di obiettività comunque la si pensi?

Norad ha detto...

Perché il dna sul polsino, bello chiaro e nitido, può indicare trascinamento, come ammesso dagli stessi ris, mentre quel mezzo, anzi 1/3, dna sul bordo, di lato e verso la schiena non indica un bel niente.
Davvero questo dna ha offuscato la mente, grazie anche al battage mediatico.

Vanna ha detto...

Ciao Chiara,
quel DNA sulle mutandine è dimezzato e si continua a farlo valere come se fosse intero, è stato già detto e spiegato di tutto, quindi non mi ripeto.

L'altro DNA completo invece, non è sulle mutandine ma su una manica come traccia macchiata visibile ad occhio nudo che, per lo meno, dimostra uno strattonamento, o no?
E perché tale pressione?
Esercizio ginnico?

Se si procede con determinazione nel frugare: movimenti, celle tel., ricerche araldiche, tra le lenzuola di più famiglie, allora qualcosa non quadra.

Se si tralascia di chiudere subito la palestra e di sollecitare la memoria di tutti quelli che la frequentano, di chiudere il cantiere in costruzione,
di non indagare verso altre piste in modo determinato e incisivo, con la scusa che si gira per i campi e non si trova nulla, puzza qualcosa.
QUALI INTERESSI DOVEVANO ESSERE TUTELATI?

In ultimo, se si lascia correre quello che subirono il ragazzo domenicano e la ragazza indiana, senza andare a fondo né per trovare, né per punire, né soprattutto per capire, allora qualcuno non sa vigilare sulla società giovanile del luogo, oppure sa e non fa.
Ma tanto però fa per l'unico.

Se tutto parte da quel DNA, ce ne sono altri e dunque anche per quegli altri si dovevano eseguire gli stessi controlli, movimenti, corna e ricerche occhi blu o marroni.

Sei un avvocato e quello che hai spiegato sull' andamento del processo l'ho compreso finalmente e ti ringrazio, sono digiuna di linguaggio legale e scientifico per quest'ultimo ringrazio Annika e gli altri, quindi la corte segue il suo percorso e aspettiamo la condanna, l'appello, la cassazione, intanto su di UNO si è indagato, su ALTRE PISTE NO.

Vedi bene che di obiettività ne ho da vendere.

Mik ha detto...

@ Vanna, che scrive:
"Mik, e il dissanguamento non è avvenuto nel campo, altrimenti sarebbero state rilevate le tracce.
E, se non le hanno rilevate, perché non l'hanno fatto?"

Si chiama dilavaggio selettivo, una particolare forma di pulizia che coinvolge i colletti delle t-shirt, ma non i polsini dei giubbotti.

TommyS. ha detto...

Mik

Quello che sottintende il tuo ultimo commento lo vado pensando da tempo e riassume a mio parere una dinamica molto compatibile con tutto quanto ci è sinora noto. Tutto porta difatti a pensare che Yara sia stata seviziata (o torturata anche se la tortura, come purtroppo nel caso recente di Regeni, è sempre finalizzata a far parlare la vittima e non mi sembra il caso di Yara), appesa mezza denudata per i polsi e lasciata poi morire in quella posizione molto probabilmente per anemia emorragica e rapido raffreddamento corporeo. La vittima deve essere stata poi rivestita in una fase dove il sanguinamento era cessato visto che non sembra vi siano tracce ematiche copiose soprattutto in corrispondenza del collo e degli avambracci. Probabilmente fu prima avvolta o in una coperta o altro tessuto in grado di rilasciare le famose fibre rosse trovate all'interno delle ferite.
La corificazione estesa di parte del corpo, asimmetrica ed anomala soprattutto in corrispondenza degli arti superiori e delle mani, fa supporre che l'ambiente nel quale il cadavere è stato tenuto fosse pregno di metalli in forma di pulviscolo o microparticelle oltre ad essere non aerato.
Tutto quindi porterebbe verso uno scenario raccapricciante del quale è difficile per noi comprendere il fine ultimo.

Ma l'ipotesi dello Snuff Movie non è assolutamente peregrina, darebbe difatti un senso a quello scenario. Potrebbe anche essere un aspetto parallelo di qualcosa voluto da una o più menti sicuramente e decisamente perverse nonché prive di qualsiasi umana pietà.

Rumpole ha detto...

@Andres: e se avesse fatto centro la difesa, almeno su questo, quando ha portato l'archeologo a deporre che il corpo si è ritrovato il giorno dopo che lui aveva prospettato delle demolizioni nel centro commerciale di Mapello? Anche se la scansione temporale fosse solo una coincidenza, era comunque evidente che far trovare il cadavere era l'unico modo per far cessare le ricerche, ed il cantiere era il posto più naturale ove queste potevano insistere.
Con questo non voglio dire che la bambina si trovasse là (mi pare del resto che ve l'abbiano cercata a lungo senza risultato), solo che se qualcuno sapeva dove si trovava, e voleva tagliar corto alle ricerche nel cantiere, e tanto più alle demolizioni, potrebbe aver deciso di farla trovare, a quel punto, non avendone prima avuta alcuna intenzione. Dal punto di vista dell'assassino, di solito è più sicuro che il cadavere non si trovi, e nel caso di Yara, mancando qualsiasi indizio di reato nel momento della sparizione, se non fosse stata trovata sarebbe sempre rimasta aperta anche la possibilità che se ne fosse andata volontariamente. Deve esserci stato uno scopo importante e non altrimenti ottenibile, per correre il rischio di andar in giro con il cadavere di una bambina, di lasciarci su delle tracce, e comunque di rianimare le indagini. Ci sono tanti modi meno rischiosi, per far arrivare messaggi di qualunque tipo, ma far finire le ricerche era possibile solo così.

Norad ha detto...

@Vanna, bisogna sempre ripetere l'ovvio...
Credo anche di non essere l'unica qui a criticare la giustizia così come funziona, se non ho interpretato male molti interventi.

Per cui leggere che se il furgone immortalato dalla Polynt, lo colloca in zona e quindi potenzialmente in grado di...
E si noti che Y sparisce nel giro di pochissimi minuti e l'orario delle registrazioni dei video è assolutamente arbitrario, non tarato all'estrazione dei video, così ci hanno raccontato, e la Polynt se ho capito bene è dalla parte opposta rispetto alla direzione che doveva prendere Y per andare dalla Palestra a casa, specie avesse preso l'uscita laterale fiutata dai cani. Ma questo è solo un dettaglio, l'importante è il ragionamento.

Dunque se "le prove devono essere precise, gravi e concordanti, al di là di ogni ragionevole dubbio", viene tradotto in un "potenzialmente avrebbe potuto" non supportato da alcunchè, beh, io dissento nel modo più assoluto.
Non è come trovare un terrorista che cammina tranquillo a due isolati da dove è appena scoppiata una bomba.
Come non è strano aver eventualmente intercettato B sulla strada di casa. Sarebbe stato strano intercettarlo su un percorso insolito casomai.

Le modalità dell'uccisione indicano che il tutto non è stato fatto in pochi secondi o minuti.
Si presume Y sia stata stordita da un grave colpo in testa e quindi caricata, trascinata chissà come e dove. Ma se fosse stata abbandonata subito non ci sarebbero fili e capelli sotto la felpa e neanche sangue sulle calze e tutti quelle ferite. Quindi è logico pensare che sia stata trattenuta, forse svestita e rivestita come ipotizzato, ulteriormente ferita e quindi cercato un posto dove nasconderla.
Un uomo che deve arrivare a casa alla solita ora e arrivarci pulito e in ordine, per non destare sospetti, può fare tutto questo ?

thetupacshow ha detto...

A rileggere dopo anni questi articoli si rafforza in me l'idea che la vittima potrebbe essere stata "sacrificata" durante un rito. Concordo quindi con l'ipotesi di Mik:

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2014/06/22/feriti-e-devastati-il-dramma-umano-dei-fratelli-naturali14.html

http://www.sostenitori.info/caso-yara-parla-vittoria-guerinoni-devono-prendere-quel-mio-nipote-poi-lasciarmelo-per-un-minuto/62934

http://poteriocculti.mastertopforum.biz/printview.php?t=2446&start=0

http://maestrodidietrologia.blogspot.com/2011/03/yara-gambirasio-indagini-al-di-sopra-di.html

andres ha detto...

@ Rumpole
quello che dici è possibilissimo.Anzi, il fatto che qualcuno abbia corso un rischio altissimo, per farla ritrovare,fermando così ulteriori ricerche e demolizioni nel cantiere, vuol dire che Yara fu uccisa e sepolta lì.
E' anche possibile, come molti di voi pensano, che sia stata rapita da balordi,
sadici per un gioco perverso, ma costoro avrebbero dovuto avere coperture potenti e un'organizzazione dietro,capace di depistaggi di ogni tipo, capace di arrivare molto in alto e capace di creare false prove.E allora, mi viene da pensare che i responsabili non siano dei balordi qualsiasi,ma personaggi di potere, degli intoccabili. Non dimentichiamo che in quella zona alla famosa festa d'inaugurazione organizzata dai Locatelli, c'erano tutti, dai magistrati, ai politici, ai rappresentanti delle FdO.



Norad ha detto...

@andres, solo una cosa, non è detto che fosse lì.
Ma che se sospettavano fosse lì, avrebbero comunque iniziato a demolire cosa che andava appunto evitata.
Non l'avesse proposto un francese penserei a un bluff.
Oppure è stato un bluff risoltosi in un'altra pista non seguita.

andres ha detto...

Norad,
io penso che fosse lì perchè è vero che una demolizione sarebbe stata un'enorme grana da evitare, ma non così grave, tanto da rischiare di essere scoperti mentre
portavano un cadavere, e in quelle condizioni di decomposizione, da un'altra parte! Il pericolo, per i responsabili della morte di Yara, sarebbe stato che, con un ulteriore sopralluogo, gli inquirenti avrebbero potuto scoprire,se non il corpo(fatto probabilmente fatto sparire altrove), delle tracce di un omicidio o di un occultamento.Allora sì, che il grandissimo azzardo di trasportare il cadavere nel campo di Chignolo e di farlo ritrovare, avrebbe avuto un senso!
In ogni caso questo ritrovamento a ridosso della decisione di smantellare il cantiere, puzzava parecchio.Un bluff da parte degli inquirenti? In questo caso, perchè non sono andati avanti? Si ritorna sempre al punto di partenza...

Vanna ha detto...

thetupacshow, da quel dì che ripeto che dietro la morte della ragazzina ci sono i poteri oscuri.
Grazie per gli indirizzi che hai postato, ho letto poco ma in uno, addirittura nei primi giorni della scomparsa, qualcuno diceva cosa "vedeva", qualcuno riportava indirizzi di centri esoterici e di altre religioni, uno a Chignolo d'Isola.
Per inciso solo, la fam. Guerinoni è composta da numerosi fratelli, quasi tutti eccetto due, sono testimoni di Geova e uno di questi vive in Puglia.
Un certo Mantenos descrive come lei viveva e quanto soffriva.
Tutto e molto triste.

Ivana ha detto...

Grazie, CHIARA, per la tua gentilissima conferma.

Ringrazio anche NAUTILINA per aver chiarito ciò che era nelle sue intenzioni dire.
Nautilina, non ho dubitato della tua lealtà e neanche della tua capacità di capire, ma i miei continui dubbi riguardano i possibili fraintendimenti che facilmente possono nascere durante una discussione.
Anch’io come te, e ritengo come Chiara stessa, non mi “nascondo dietro un dito”, non faccio “doppi giochi”, mai rinnego, o smentisco ciò che scrivo (ma riconosco volentieri, senza alcuna difficoltà, un mio eventuale errore , quando capisco di aver sbagliato!)
Finora, riguardo al caso Gambirasio, sono neutrale, perché ritengo di non avere dati sufficienti per poter giudicare l’eventuale responsabilità, o l’eventuale non responsabilità, di Bossetti.

Mi dispiace moltissimo che alcuni, ormai da troppo tempo, continuino a non intervenire (MIMOSA, che ricordo come persona determinata, precisa e schietta; DAN F di cui ho apprezzato l’ironia e la sua prosa scorrevole e piacevole; MASSIMO M, molto serio, sincero, indomito e minuzioso nelle sue analisi; STEFANIA, dotata di notevole capacità di sintesi e di efficacia comunicativa; ENRICO, dallo stile fiero, arguto, originale);
Nautilina, continuo a stimarti come continuo a stimare, per esempio, Chiara, Manlio, Luca, Pino, Rumpole, Massimo Prati, anche quando non riesco a condividere il loro punto di vista e, come ribadisco, credo, comunque, che ogni frequentatore del blog (nessuno escluso!) apporti il proprio interessante contributo in ogni discussione, condivisibile, o no, che, per me, possa essere.

Riguardo a Bossetti, vi sembra che l’assidua esposizione mediatica, da parte della moglie e della Difesa, possa influire, in qualche modo, sulle decisioni che verranno prese dalla Corte?
Io, come sempre, continuo a ritenere che la risonanza mediatica, suscitata da questa vicenda processuale, non possa orientare l’epilogo decisorio della Corte. Potrà, sì, (e me lo auguro!) conseguire l’effetto di esaltare il contraddittorio delle parti nella sede processuale, in modo che ciascuna parte continuerà ad approfondire ogni minimo dettaglio dei temi di prova e verrà controllata minuziosamente l’attendibilità dei testimoni.
Penso che le suggestioni mediatiche rimarranno estranee al momento decisionale, perché si sarà giunti a tale momento soltanto sulla base della valutazione del materiale probatorio secondo i canoni stabiliti dal codice di rito.

Gilberto ha detto...

Evviva
Abbiamo scoperto che in questo blog qualcuno interviene con quella sua imparzialità e neutralità che si addice a pensiero autorevole, neutrale come conviene alle menti veramente dotate di perspicacia e spirito acutamente obiettivo. Dall’alto di un giudizio equanime e arguto, analitico e imparziale tutto appare nella giusta prospettiva, lodando dove conviene, redarguendo dove è d’uopo, ma sempre con composta tolleranza verso i reprobi. Una prosopopea umilmente super partes e dall’alto di un autentico spirito di servizio…

Luca Cheli ha detto...

@TommyS, Mik e Rumpole

Scenari molto interessanti ed invero con collegamenti diretti agli atti processuali.

È sperabile che siano evocati dalla difesa almeno in fase di argomentazioni conclusive, perché è chiaro che, se in teoria non ce ne sarebbe bisogno (dovrebbe bastare minare l'impianto accusatorio), è ben noto che i giudicanti il più delle volte si aspettano degli scenari alternativi.

Ce ne sono altri, ma dubito che sentiremo mai parlare di grandi complotti, meno che mai "di Stato".

Vanna ha detto...

Gilberto!
Garbatamente caustico con ironia, mi hai fatto sorridere.

TommyS. ha detto...

Luca Cheli

Come ho scritto prima è da tempo che penso ad uno scenario di quel tipo. E chiaramente in quello scenario ci stanno tantissime variabili e coinvolgimenti che di per sé potrebbero rendere maggiormente credibili e spiegabili i depistaggi, incluso quello che a mio parere è il principale, cioè il DNA di Bossetti.

Mi incuriosiscono allo stesso tempo anche gli elementi emersi durante il processo relativi alle dubbie posizioni dei personaggi che gravitavano intorno alla palestra. In molti sul web insistono sul fatto che il/i responsasibile/i del delitto debba/ano essere individuati proprio in quell'ambiente. Viste le reticenze e contraddizioni varie l'ipotesi sembrerebbe anche verosimile se non fosse che quel misero corpo di Yara sembra raccontare di una tragica fine che ben poco è compatibile con istruttrici e custodi vari. Non da escludere comunque che quei personaggi possano essere anche in qualche modo coinvolti indirettamente od anche solamente essere testimoni di qualcosa che non può e deve essere raccontato. Per esempio, siccome anche il DNA della Brena pare alquanto dubbio, continuo a pensare che lo stesso DNA servisse a convincere l'istruttrice a non parlare di quanto fosse a sua conoscenza.

Ivana ha detto...

Gilberto, mi è piaciuta la tua pungente ironia che ha fatto sorridere anche me e ritengo che sia importante “ridere insieme”, anche se penso che qui non ci siano “reprobi” :-); inoltre, chi redarguirebbe chi e perché? Quali interessi entrerebbero in gioco? :-)
Quale “spirito di servizio” e ... di chi? (servizio religioso? politico? sociale? Servizio pro Difesa o pro Accusa? …) :-)



Gilberto ha detto...

Il titolo Ivana, forse ti è sfuggito il titolo, si tratta "degli zelanti valletti al servizio del potere...".

Mik ha detto...

Vanna, a seguito di un tuo post in risposta a Thetupacshow sono andato a leggere quanto scriveva l'utente "Mantenos" da te citato. Bene, mi hai realmente rovinato la giornata...menomale che in realtà non era nulla di che. 27 dicembre 2.010. Chiedo venia del tono leggero, ma leggere quelle poche righe mi ha veramente disturbato. Che cosa strana.

Paolo A ha detto...

Il 02/04 avevo pubblicato un intervento riguardo ad un video di Quarto Grado postato da Wolf:http://www.video.mediaset.it/video/quarto_grado/full/puntata-dell-1-aprile_606626.html
Nel mio intervento scrivevo di guardare il video con particolare attenzione dal minuto 2.07.50 e specialmente il passaggio al minuto 2.10.20 sino al minuto 2.11.15 in cui il giardiniere Consonni parla di un soggetto di circa 60 anni visto con un cane vicino al luogo del ritrovamento del corpo, ma la cosa interessante è che lo ha visto le mattine del sabato e della domenica a volte col cane e a volte assieme a una donna.
Questa deposizione, specialmente il passaggio menzionato, mi ha ricordato un articolo del Corriere che parlava della cosiddetta pista satanica: http://bergamo.corriere.it/notizie/cronaca/15_dicembre_06/yara-un-campo-l-infiltrato-casosmonto-pista-satanica-6b215342-9c14-11e5-9b09-66958594e7c5.shtml.

L'articolo parla di un sensitivo "che si era immaginato che «la ragazzina si trovava in un campo»", successivamente intercettato disse che :"«Posso solo dirti vagamente che per me sono stati un uomo e una donna, lui sulla sessantina, lei di circa 45 anni».

Anche questa è una coincidenza? Il giardiniere parla di un sessantenne visto vicino al luogo del ritrovamento del cadavere, visto altre volte con una donna sempre nella zona del campo di Chignolo e poi c'è un sensitivo che dice che dietro l'omicidio ci sono un uomo sulla sessantina e una donna di 45 anni e che precedentemente che si era immaginato che il corpo di Yara era in un campo, cosa poi rivelatasi vera.

Molto strano e tenete conto che i contenuti della testimonianza di Consonni erano sconosciuti quasi totalmente.

Le coincidenze però non sono finite, vi ricordate del testimone dell'accusa che si trovava il 26/11/2010 nelle vicinanze della palestra che stava effettuando una telefonata alla fidanzata, questo soggetto stazionò per parecchi tempo vicino alla zona della palestra, mi pare che disse che stava espletando un bisogno fisiologico e anche questo tipo è sui 55 anni se non sbaglio, munito di un auto Mercedes come il soggetto visto assieme a una donna nelle vicinanze del campo di Chignolo.

Certo possono essere mere coincidenze, però come ho già scritto, l'omicidio di Yara ha alcuni aspetti di un omicidio rituale, inteso in senso non solo esoterico, anche legato a degli snuff movie come suggerito da TommyS oppure legati a una vendetta: sevizie, ferite con disegni particolari, dissanguamento, attitudine degli assassini a manipolare cadaveri con processi tanatologici avanzati.





Ivana ha detto...

Gilberto, proprio perché non mi era sfuggito il titolo, le mie domande, accompagnate da faccette sorridenti , volevano essere bonariamente ironiche considerando alcuni dei diversi aspetti del “servizio”.
Sempre nell’ottica dell’ironia, aggiungo ulteriori interrogativi "retorici": :-)
servizio economico? servizio come “rapporto di lavoro” alle dipendenze di chi? servizio giornalistico? Et cetera
Dove sono, qui, in questo blog, i redarguenti, i "redarguendi" e i redarguiti? :-)


Ritornando seria, come il caso Bossetti richiede, segnalo per tutti/e:

https://www.lastampa.it/2016/03/12/italia/cronache/lalibi-impossibile-del-favola-quella-voragine-nella-difesa-di-bossetti-u5YpzTrVBjdEimCsx68V6N/pagina.html
perché ritengo che Stefano Rizzato NON abbia espresso (nel suo articolo) in modo obiettivo, neutrale e preciso, quanto effettivamente sarà emerso dagli interrogatori, in aula, a Bossetti; già il titolo risulta, a mio avviso, irritante non solo per l’imputato, per la Difesa e per gli eventuali lettori “innocentisti a prescindere”, MA ANCHE per chi cerca, esclusivamente, di porsi, con animo sgombro da qualsiasi pregiudizio, nell'ottica della ricerca della verità dei fatti.

PINO ha detto...

ç IVANA
Molto interessante (anche se non lo condivido per intero) il link da te postato: un excursus che riporta particolari apparentemente non dirimenti, non più presi in considerazione negli interminabili commenti circolanti sul blog.
Ciao.

Norad ha detto...

Certo il giornalismo d'inchiesta in Italia non si sa cosa sia, è più comodo trascrivere veline e stravolgerne anche il senso in favore di un sensazionalismo insensato.
Del resto proprio parlando con un giornalista, guarda caso di cronaca nera, di una delle principali testate, gli feci presente il decadimento, a tutti i livelli, nonché l'appiattimento sugli aspetti scandalistici da tabloid. Entrando nel merito gli feci notare che i titoli non rispecchiavano i contenuti dell'articoli che spesso evidenziavano il contrario, chiedendo, ma non ci sono più i capo redattori ?
E' pieno, mi rispose, il fatto è che prima scrivono i titoli e poi l'articolo viene appiccicato sotto.

Il problema è che da noi, in virtù di questa deriva, non si può più scegliere giacché non c'è più distinzione tra giornalismo serio e autorevole, ammesso che sia mai esistito, e quello popolar gossipparo, essendo ormai la stessa cosa specie su certi argomenti.
Insomma, niente The Times, solo Daily Mirror :(

Luca Cheli ha detto...

In merito ai sensitivi io non sono solo scettico, di più.

Quindi per me appartengono a una di due categorie.

La prima è quella dei cialtroni, che se abbastanza esperti nel formulare con adeguata vaghezza le loro "visioni", ovvero semplicemente fortunati, possono anche "azzeccarci" in minor o maggior parte.

La seconda è quella di chi vuol fare una soffiata senza apparire. La famosa seduta spiritica del caso Moro in cui venne fuori il nome "Gradoli" ne è il classico esempio.

Che poi le forze dell'ordine si siano precipitate nel paese di Gradoli, "ignorando" la presenza a Roma di una Via Gradoli dove si trovava in effetti un covo BR usato nel contesto del sequestro Moro, beh questa è un'altra storia.

Non tutte le soffiate sono sempre benvenute.

Dudu' ha detto...

Luca Cheli ,concordo e condivido.

A Pino ,vorrei chieder cosa condivide o non condivide,giusto per capire a cosa allude.


Articolo da "Il Giorno.it"

" decisiva, quella che può decidere dell’esito del processo all’uomo accusato dell’omicidio di Yara Gambirasio. Nell’udienza del 15 aprile, davanti alla Corte d’Assise presieduta da Antonella Bertoja, i difensori Claudio Salvagni e Paolo Camporini chiederanno che venga disposta una perizia sul codice genetico che venne ricavato da tre minuscole tracce miste di sangue rimaste sui leggings e gli slip della piccola Gambirasio. Di qui il confronto con il dna del muratore di Mapello, dopo avere ottenuto un campione salivare con il pretesto dell’alcoltest. Una comparazione che all’epoca diede un match scientificamente sicuro e portò al fermo dell’artigiano.

I legali, con il loro consulente, il genetista Marzio Capra, rileveranno una volta di più quella che considerano una palese dicotomia: il dna mitocondriale (che identifica la linea di ascendenza materna) del cosiddetto “Ignoto 1” sugli indumenti di Yara non corrisponde a quello di Bossetti. L’accusa ha sempre ribattuto sul punto che esiste però piena compatibilità fra entrambi i dna nucleari, quelli che identificano la persona senza alcuna possibilità di dubbio. Oltre a questo accertamento, i difensori dell’imputato sono intenzionati a chiederne altri.

L'udienza di venerdì vedrà deporre come teste a difesa il figlio maggiore di Bossetti, un ragazzo che oggi ha quindici anni. Si inizierà alle tre del pomeriggio, a porte chiuse. Nel corso della mattinata deporranno altri testimoni chiamati dai difensori, fra cui una fisioterapista che dichiarò di essere stata importunata attorno alle sei e mezzo della sera del 26 novembre 2010, quando Yara scomparve, un tecnico della Vodafone, due testimoni scelti dalla difesa fra amici e conoscenti dell’imputato."

Chi lo sà ha detto...

Infatti ,come da presupposti,l'articolo della stampa oltre non aggiugere nulla,riporta fatti infondati. Ma citarlo è solo ed esclusivo bisogno proprio,personale,di deviare il dialogo su argomenti riportati palesemente pro accusa. Ennesima dimostrazione cos'è un troll

chi non lo sa ha detto...

cosa glie ne viene a deviare il dialogo?

Bruno ha detto...

Si legge nell'ordinanza. < Gambirasio, Natan, è stato sentito alla presenza di una psicologa il 19.7.2012 ed in tale occasione ha dichiarato che la sorella aveva paura di un signore in macchina che andava piano e la guardava male quando lei andava in palestra e tornava a casa percorrendo la via Morlotti. La descrizione dell’uomo (aveva una barbettina come fosse appena tagliata) e della sua autovettura (macchina grigia lunga) riporta l’attenzione all’odierno indagato che risulta essere proprietario di una Volvo V40 di colore grigio e negli anni scorsi portava il pizzetto come si evince da alcune fotografie dello stesso pubblicate sulla sua pagina Facebook e riportate nella nota della sezione anticrimine dei Ros di Brescia del 16.6.2014. Su altre parti del racconto del minore vi sono imprecisioni. Ad esempio l’uomo viene descritto come cicciottello, aggettivo non corrispondente al fisico attuale dell’indagato. Si tratta però di un teste di minore età la cui capacità di rappresentazione dei fatti non può essere equiparata a quello di un adulto e quindi è ben possibile che qualche dettaglio non corrisponda del tutto alla fisionomia dell’attuale indagato....>
Mi domando quale macchina possiede o possedeva il custode tuttofare,con il pizzetto e grassotello,
inoltre se la povera bambina si era lamentata con il fratello di quanto scritto sopra, è possibile supporre che era stata attenzionata in varie occasioni. Mi sembra strano che il Bossetti rischiasse così tanto passando nella zona della palestra avrebbe dato troppo nell'occhio. Possso immaginare un raptus improvviso giornaliero, ma passare in tante occasioni da far allarmare la povera Yara mi sembra un pò strano. Ma questo alibi del custode quale sarebbe. E l'alibi di Damiano Guerinoni è effettivamente stato appurato, o è stato sufficiente esibire il biglietto aereo di andata?

Nautilina ha detto...

Ivana,
mi fa piacere se anche tu non condividi quell'articolo superficiale che alimenta sospetti immotivati.
Di nuovo ci ho trovato ben poco.
Bossetti, dopo l'arresto, non ricordava di avere lavorato solo mezza giornata il 26 novembre 2010. Embé?
Dicono che sia un po' strano, considerato che invece si ricordava abbastanza bene ciò che aveva fatto il giorno dopo, sabato: un lavoro da muli.
Sarà mica per questo che se lo ricordava? Un bel sabato a scaricare lastre e montare 15 gazebo? :D
Poi mi domando, da colpevole non gli conveniva riferire subito qualcosa, piuttosto che fare la parte dello gnorry ovvero dello smemorato 'di comodo'?
Per esempio, alle 14:30 Bossetti aveva acquistato abiti in un negozio di materiale edile e ciò è documentato da uno scontrino, eppure lui questo non se lo ricordava.
Non venitemi a dire che un colpevole, bisognoso di crearsi un alibi, si fa sfuggire un particolare comodo del genere! Doveva citarlo e poi, magari, fingere di avere un buco di memoria per gli eventi successivi.

Ma immaginiamo per un momento che Bossetti, come sostiene l'accusa, sia colpevole.
Io più ci ragiono, più trovo l'ipotesi incredibile, per una pura questione di buon senso.

Le possibilità sono solo tre:
1)MGB conosceva personalmente Yara
2)la conosceva solo di vista e ne era attratto
3)l'aveva vista per la prima volta quella sera senza sapere chi fosse.

Nella prima ipotesi, se i due si conoscevano, in qualche modo (ignoto e strano) Bossetti doveva sapere in anticipo che nel pomeriggio Yara sarebbe andata in palestra a portare lo stereo e quindi poteva finalmente incontrarla. Però dalle 14:30 alle 18:45 c'era un bel po' di tempo da passare, e non mi sembra realistico che lui sia andato in giro per Brembate senza far niente per QUATTRO ORE.
Qualcosa deve pure aver fatto! E allora perché non tenerlo a mente e raccontarlo? Non avrebbe mentito, sarebbe stato tutto vero fino all'appuntamento con Yara. Casomai avrebbe mentito sul dopo, dicendo di essere tornato a casa prima del delitto.

Immaginiamo che invece MGB non conoscesse personalmente Yara, ma che l'avesse vista altre volte in giro e fosse attratto da lei. In questo caso come faceva a sapere che sarebbe uscita di casa? Non poteva saperlo.
Potrebbe, è vero, averla vista camminare verso il centro sportivo, decidendo di aspettarla. Ma cos'ha fatto prima delle 17:30? Ha gironzolato per TRE ORE a vuoto, senza la minima certezza di poter vedere l'oggetto della sua passione segreta? Mi pare impossibile. Anche tre ore sono molte senza nulla da fare.

Terza ipotesi: Bossetti non aveva mai visto Yara nella sua vita, l'ha notata per puro caso alle sei meno un quarto mentre lei andava verso il palasport, oppure dopo, mentre tornava da sola a casa.
A maggior ragione Bossetti avrà fatto qualcosa prima, perché l'incontro con la ragazza era del tutto imprevisto e casuale: non poteva essere lì per lei.
E secondo voi, è credibile che Bossetti, dopo un evento del genere, potesse dimenticare cos'aveva fatto? Assolutamente no, anzi sarebbe diventato vitale per lui dimostrare che la sua presenza a Brembate era giustificata da commissioni o incombenze varie ben documentate.
Avrebbe fatto in modo di rinfrescare la memoria alla commercialista o al meccanico o all'edicolante; idem a casa con sua moglie.

Insomma, in tutti i casi Bossetti doveva aver fatto qualcosa prima di vedere Yara e, se colpevole, ricordarselo e appuntarselo bene, perché gli serviva come giustificazione.
Siccome non ricorda, o ha dei ricordi vaghi, per me vuol dire che è probabilmente innocente. Ma non penso che sia un santo.
(Segue)


Nautilina ha detto...

(Seconda parte)
Ora vi dico qual è la mia spiegazione sempliciotta. D'altronde Bossetti è un uomo semplice, non un genio del male, un Moriartry o un Luthor.
Come osservavo prima, la memoria corta vale per tutti e se la signora Comi, dopo tre anni e mezzo, non ricorda a che ora è rientrato suo marito, non si capisce perché dovrebbe ricordarselo lui.
La sera del 26 novembre 2010 era o non era una circostanza importante e memorabile? Per un colpevole lo sarebbe stata certamente; per un innocente, anche no.

Quando ancora non si conosceva la tragica fine di Yara, Bossetti, da innocente, non aveva alcun timore di essere accusato, era tranquillo e non pensava minimamente di insospettire i suoi familiari.
Perciò quando i suoi si sono interrogati attorno al tavolo, la domenica dopo la scomparsa di Yara, Massimo non avrà voluto far sapere che nel pomeriggio di venerdì non aveva lavorato e si era preso qualche ora libera per faccenduole varie di natura personale. Niente di che, nessuna amante, nessuna trasgressione, solo un po' di libertà, tanto più che la mattina dopo lo aspettava una giornataccia.
Le mogli certe cose non le capiscono, la signora Marita si lamentava sempre per i soldi che non bastavano. Ecco perché - forse - lui avrà avuto un ...piccolo vuoto di memoria strategico.
Probabilmente avrà comprato le figurine per i figli e sarà tornato a casa alla solita ora, intorno alle sette.
Se anche l'Iveco ripreso dalla Polynt fosse il suo, alle 18:45 Massimo poteva essere tranquillamente a Mapello.

Anche in seguito, ogni volta che sua moglie lo interrogava sulla sera del 26, Bossetti si manteneva sul vago perché non gli andava di spiegare che era uscito prima dal cantiere e si era fatto i fatti suoi.
Poi la cosa è caduta nel dimenticatoio, al punto che nemmeno lui ricordava con precisione cos'avesse fatto.
Non ricordava neppure le condizioni meteo di quel giorno: "Forse c'era brutto tempo e abbiamo smontato prima", ha detto agli inquirenti.
"Le scarpe di Yara si sono slacciate perché pioveva e il campo era impalciato", quanti ricami anche su questa frase!
E allora? Ritorniamo sempre allo stesso punto: il vero colpevole non avrebbe usato quelle parole perché sapeva che quel giorno non pioveva affatto e che le scarpe alla bambina gliele aveva tolte e rimesse lui. Ma non certo nel campo di Chignolo, al buio tra rovi e buche, dove era pure assurdo correre.

Wolf ha detto...

C'è un accesso secondario al centro sportivo, proprio su via Morlotti. Non sappiamo come è andata, ma siamo sicuri che era chiuso?
Yara oltre alle ferite aveva un trauma cranico

Norad ha detto...

@Bruno, Y indicò quell'uomo al fratello un giorno che lo vide in chiesa e non era B.
Strano che quell'articolo non lo menzioni. *.*

Il fratello di Y, dopo che B è stato arrestato, non l'ha riconosciuto e ha detto di non averlo mai visto prima.

Paolo ha detto...

La mancanza dell'alibi di Bossetti potrebbe essere anche una strategia difensiva dettata dagli avvocati, probabilmente Bossetti ha un alibi familiare e allora gli avvocati hanno preferito non farlo presente in aula perché la corte potrebbe considerarlo falso.

Ricordo che c'è un pronunciamento giurisprudenziale della Cassazione che prevede che la mancanza dell'alibi debba essere considerato un elemento neutro, mentre un alibi falso deve essere valutato come un elemento incolpante.

Inoltre Bossetti potrebbe avere un alibi di tipo tecnologico, vi ricordo che uno dei testimoni che deve essere ancora sentito è un tecnico Vodafone, questo testimone chiarirà la dinamica intercorsa la sera dell'omicidio nelle celle interessate dal traffico dei telefoni di Bossetti e di Yara.

Se ricordate, nelle prime udienze venne chiamato a testimoniare sia il consulente dell'accusa che quello della difesa, ebbene da quelle testimonianze era emerso che il telefono di Bossetti non era spento e agganciava un settore della cella di Mapello incompatibile con la posizione di Yara, credo che il tecnico Vodafone chiarirà ulteriormente questo elemento e probabilmente la corte anche su questo elemento chiederà un ulteriore approfondimento sotto forma di CTU.

Ps:

Nautilina ha detto...

Bruno,
è certo che l'uomo cicciottello non fosse Bossetti ma un conoscente dei Gambirasio che frequentava la stessa loro chiesa a Brembate. Guardava la bambina anche lì e usava il cellulare durante la messa (...). Purtroppo non ci è dato l'onore di conoscere il suo nome, blindato dalla privacy. Mentre, al contrario, il nome di Bossetti è stato devastato.
Ad ogni modo è singolare che il pizzuto importunasse Yara su via Morlotti, proprio dove sembra che sia avvenuto il rapimento.
Ma mi pare difficile che l'abbia presa uno solo, a meno che non fosse un uomo molto forte e di grossa taglia.

Vanna,
grazie per avermi ricordato il Qohelet. La Bibbia riserva sempre sorprese: anche se l'abbiamo letta decine di volte e crediamo di avere ormai capito tutto, alla trentesima ci fa scoprire qualcosa di nuovo. Tutto dipende da ciò che stiamo vivendo.

Thetupacshow,
grazie anche a te per i preziosi link, ma la prossima volta avvisa quando è roba da affrontare a nostro rischio e pericolo...così mi preparo la tisana e il tranquillante!
Non sapevo che nella cattolicissima bergamasca ci fossero tante sette e religioni alternative.
Ho riletto poi la storia delle Bestie di Satana che mi ha sempre sconvolto. Come si fa a sacrificare vite umane e a provocare sofferenze atroci in nome di qualcuno o qualcosa? Non lo accetterò mai.
Inquietanti le assonanze con il caso di Sarah Scazzi, e stupefacente che Guerinoni avesse una moglie e un figlio testimoni di Geova (come la mamma di Sarah). Il figlio maggiore ora vive in Puglia...Dalla Lombardia è sceso in Puglia, regione di Sarah e dei nonni di Yara!
Il 26 agosto muore Sarah, il 26 novembre scompare Yara e il 26 novembre la si ritrova: queste sono coincidenze davvero molto strane.
Perché mai avranno scartato la pista del rituale esoterico, quando c'erano tante suggestioni che conducevano in quel senso. Mah, gli inquirenti avranno avuto le loro ragioni.

Vanna ha detto...

Nautilina, hai fatto bene ad evidenziare le coincidenze ulteriori tra Sarah e Yara intorno ai Testimoni di Geova... non volevo dirlo, lo hai fatto tu, mi sento meno sola.
In un post tempo fa ponevo la Puglia vicino alla Lombardia in riferimento alla mamma di Y che è di origine pugliese, ma non sapevo di un Guerinoni che sta in Puglia ad officiare per i T. di G.
Il fratello di Sarah lavora in Lombardia, conosceva Lele Mora amico di Corona che andò ad Avetrana più volte.
Chissà perché
Mi sembra che siano coincidenze che fanno pensare non poco, se non altro ci uscì il morto.
In quale luogo questo Guerinoni, "ministro" del culto, opera?
Non so cosa ci sia di vero intorno alle ipotesi inquietanti sui T.di G., ma è da statistica che spesso sono presenti in casi di scomparse o morti poco chiari.
Ricordo in tal caso solo la bimba scomparsa in Campania sul monte Faito durante un pic nic di T. di G. e forse ricomparsa in Messico, anche Roberta Ragusa e la fanciulla che sta con Logli, frequentavano loro la sala del regno.

Norad ha detto...

Ma Sarah S. è stata uccisa in famiglia, non mi pare ci sia nessun nesso con i t.di g.

Ivana ha detto...

Sì, Nautilina, anche a me quell'articolo di Stefano Rizzati appare "superficiale" e, soprattutto, non condivido la frase: " Perché quella prova - il materiale genetico di «ignoto1» trovato sugli slip di Yara - è praticamente impossibile da smontare ", dal momento che non si sa ancora quale definizione di “traccia forense” verrà, infine, stabilita, per cui: il dna nucleare di Ignoto 1 sarà considerato "prova", o no? Non c'è certezza!
Preferisco gli articoli in cui è possibile "sentire", chiaramente e dettagliatamente, almeno le due "campane" (dell'accusa e della difesa), in modo che il lettore tragga, poi, le proprie personali conclusioni; per esempio, in questo articolo di Luca Telese,:

http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/11839504/Yara--l-esame-delle-celle.html

l'argomento, preso in considerazione, risulta approfondito e personalmente ne ho dedotto che l’analisi delle celle telefoniche non offre "garanzie", lasciando spazio soltanto a “compatibilità” diversificate e continuo a pensare che, probabilmente, la Corte potrebbe scegliere una determinata “compatibilità” esclusivamente nel caso eventuale in cui quel “mezzo di DNA” venisse, infine, ritenuto “prova”.

Nautilina ha detto...

Infatti, Ivana, basandosi su quelle celle Bossetti alle 17:45 poteva già trovarsi a casa sua, oppure a Brembate. Un'ipotesi vale l'altra.
Tutti gli indizi si puntellano fra loro come le tessere del domino, se cade una cadono anche le altre, ma almeno il domino si arresta. Qui no, il movimento parte dal DNA e a quello ritorna in un loop malefico che non si riesce a interrompere.

Vanna,
non penso che i TDG c'entrino qualcosa, eh...dico solo che la coincidenza è molto, molto strana. Guerinoni padre si era anche avvicinato alla fede di sua moglie e del figlio maggiore negli ultimi mesi della sua vita, forse in seguito alla malattia. Anche la storia del figlio minore, accolto da una comunità di recupero, mi ha colpito parecchio. Per fortuna sua GG non ha assistito alla vicenda del figlio naturale Massimo...anche se quello che gli è capitato da defunto già basta e avanza (non lo auguro a nessuno).

Wolf ha detto...

Non credo serva una gran forza fisica per rapire una bambina, forse il problema maggiore è quello di non farsi vedere durante il rapimento. Quindi non è facile nemmeno che Yara sia stata avvicinata da un veicolo su cui è stata caricata.

Bruno ha detto...

@ Vanna, quando hai scritto questa frase: "Non so cosa ci sia di vero intorno alle ipotesi inquietanti sui T.di G., ma è da statistica che spesso sono presenti in casi di scomparse o morti poco chiari". Mi hai fatto molto pensare, tempo fà lessi uno studio sullo religioni, nel quale si parlava anche dei testimoni di geova come una congregazione avente un alto tasso di pedofili e di suicidi. In effetti ci sono tra questi casi troppe coincidenze. Questi TdG. sono molto fanatici, quando cercano di uscire da questa seta, subiscono una specie di ostracismo, nessuno dei parenti, nessuno degli amici o conoscenti deve rivolgere a loro la parola in quanto hanno abbandonato il loro credo,so con certezza in quanto alcuni abitavano nella mia zona, che questi poveretti in varie occasioni hanno aperto il gas della loro casa e si sono fatti saltare in aria. Per questo mi sembra strano di questi TdG e quanto ruota attorno a Yara Guerinoni, Sara ecc.

Bruno ha detto...

Ci avevano sempre "propinato" che nelle ore della scomparsa di Yara, Bossetti aveva il telefono spento, invece non era così, ecco cosa scriveva Luca Telese in uno dei suoi articoli: ..."Capire il raggio di azione delle celle serve a spiegare se il muratore, la sera della scomparsa di Yara, poteva essere davvero ad un passo dalla palestra di Brembate vicino alla ragazza o - come abbiamo scoperto questa settimana - a casa sua. Dunque oltre al furgone fantasma adesso anche le celle telefoniche sono diventate come l'arancio tarocco.

Bruno ha detto...

Scusate questa ultima frase non è di Luca Telese ma è una mia considerazione: Dunque oltre al furgone fantasma adesso anche le celle telefoniche sono diventate come l'arancio tarocco.

Paolo A ha detto...

Per Bruno

Nell'ordinanza di arresto di Bossetti, il GIP scrive che il telefono di Bossetti non ha avuto traffico telefonico dalle cinque del pomeriggio sino alla mattina dopo, nell'ordinanza non c'è scritto che il telefono fosse spento, ma semplicemente da quel telefono Bossetti non ha effettuato o ricevuto chiamate.

Nella prossima udienza testimonierà un tecnico Vodafone, vorrò proprio vedere se la Ruggeri contesterà le competenze di questo testimone.

Bruno ha detto...

Grazie Paolo per la precisione, ma pensavo ai media che hanno sempre cercato di pescare nel torbido.

Vanna ha detto...

Norad, Sarah il giorno in cui scomparve doveva andare al mare con Sabrina, che sia stata uccisa " in famiglia" non è certo e non è sicuro dove sia stata uccisa e perché.
Nulla è scontato nella scomparsa e morte di Sarah, esattamente come per Y.

Norad ha detto...

@Vanna, davvero ? non ho più seguito il caso di SS ma credevo che il mistero fosse tra lo zio e la moglie e figlia, chi è stato ?
Comunque mi pare solo la mamma di SS sia dei tdg

TommyS. ha detto...

Nautilina

Infatti, Ivana, basandosi su quelle celle Bossetti alle 17:45 poteva già trovarsi a casa sua, oppure a Brembate. Un'ipotesi vale l'altra.

No, Nautilina. A dibattimento è stato dimostrato come alle 17.45 il cellulare di Bossetti non potesse trovarsi a Brembate in quanto la cella effettivamente agganciata corrispondeva ad un settore d'antenna orientato in direzione opposta e perfettamente compatibile con l'abitazione di Bossetti o con l'ultimo tratto di strada che solitamente percorreva per tornare alla propria abitazione.

Allo stesso tempo la cella agganciata dal cellulare di Yara corrispondeva, pur trattandosi dello stesso impianto Vodafone (cioé lo stesso palo), ad un settore d'antenna orientato proprio verso Brembate.

Due direzioni decisamente differenti.

Su questo fraintendimento ha giocato la Procura fingendo quasi di non capire niente di telefonia cellulare (anche il sottufficiale del ROS ha fatto finta di non capire). Il GIP aveva abboccato sommando così un indizio farlocco agli altri e disponendo la custodia cautelare.

Quando si parla di celle agganciate da un terminale mobile bisogna sempre entrare nel dettaglio (a meno che si faccia riferimento a macro-aree, per dire per esempio che il cellulare si trovava a Pisa e non a Venezia) e specificare il codice CGI della cella. Meglio ancora specificare l'orientamento nel piano azimutale della cella.

Ai fini del giudizio della Corte forse conterà poco se non si riesce a smontare definitivamente il DNA (togliendo quindi qualsiasi appiglio per una sentenza di condanna), ma la questione è abbastanza importante se analizzata in modo oggettivo e distaccato. Se difatti Bossetti era in una zona prossima all'abitazione nell'orario in cui era solito rincasare (nei cantieri si smonta alle 17.00 e per di più in quella stagione è già buio pesto), la Procura dovrà cercare di rendere plausibile che l'imputato, preso da un'improvvisa smania e bramosia abbia fatto inversione di marcia per portarsi a Brembate di Sopra e mettersi in caccia della prima tredicenne come un novello lupo cattivo con una sprovveduta Cappuccetto Rosso.

Non essendo risultata alcuna pregressa conoscenza e non essendovi per di più alcun contatto telefonico tra Bossetti e Yara, davvero Bossetti avrebbe dovuto essere stato spinto da un raptus improvviso tale da portarlo al ratto della prima ragazzina che gli capitava sotto le mani. Tornare indietro verso Brembate e recarsi verso la palestra dovrebbe inoltre far intendere che quella fosse la zona di caccia prescelta sulla base di una conoscenza diretta. Ma in palestra nessuno si ricorda di lui. Come nessuno si ricorda di averlo visto neanche nei paraggi.

TommyS. ha detto...

Agganciandomi al commento precedente, bisogna riflettere su quale altro indizio ancora sussiste a sostegno della tesi della Procura che Bossetti abbia rapito Yara (o indotto con sotterfugio a farla salire sul proprio autocarro Daily, e già questo di per se suonerebbe alquanto strano e difficilmente credibile) nei pressi della palestra. In pratica nessuno se si esclude quell'autocarro che il RIS afferma essere di Bossetti mentre la difesa è sicura di poter dimostrare il contrario. Ed allora per cercare di capire le sorti del processo sarà necessario vedere se la Corte deciderà per la perizia richiesta dai difensori. Se la concederà vorrà dire che qualche dubbio effettivamente è disposta a porselo. In caso contrario temo che potremmo assistere ad una sentenza decisamente assurda come alcune di quelle che abbiamo visto in recenti casi di cronaca. Ed in particolare mi viene in mente quella del GUP Tommolini che, pur condannando Parolisi, riuscì a sconfessare tutto il castello accusatorio inventandosi di sana pianta una propria ricostruzione ridicola.

Per cui quanto vanno sostenendo alcuni e cioè che se un'eventuale perizia sul DNA dovesse ridare credibilità a quell'indizio allora anche tutti gli altri assumerebbero forza in una visione d'insieme, ritengo sia decisamente sbagliato. Non vi sono più altri indizi. Vi è solamente quel DNA anomalo.

Norad ha detto...

Ma in fatti @TommyS.
Se la cella telefonica lo colloca a ovest, non sarà la validità o meno del dna a variare questo fatto e così pure per tutti gli altri indizi. Se l'autocarro del filmato risulta più corto, nessuna circostanza potrà variarne la misura e così per tutto il resto.

andres ha detto...

Ho visto e trovato interessante questo video di Paolo Amaro. Non sono d'accordo sul pezzo che riguarda Tironi e trovo strano, nella conclusione del video, che non ci sia riscontro di una qualche telefonata o messaggio della Brena al custode, almeno per quanto ne so.
Però ci sono buoni motivi di riflessione.Lo consiglio.

https://www.youtube.com/watch?v=q9BL0Y-Rf1c&app=desktop

Nautilina ha detto...

@ TommyS,
grazie della precisazione, allora è anche più semplice di quanto pensavo! Chiaramente la cella telefonica dimostra che Bossetti era a casa sua, o nelle vicinanze, quando telefonò per l'ultima volta.

Come dicevo prima, tutti gli indizi dell'accusa non hanno consistenza se presi da soli e si aggrappano fra loro - o meglio, li fanno aggrappare - in maniera precaria.
L'aggancio di Mapello come si collega alla presenza del Daily in via dei Caduti? Chiaramente con Bossetti che torna idietro perché conosceva Yara e aveva appuntamento con lei (non si sa come)...Ma queste sono solo illazioni, non prove.
Non è provato che l'Iveco sia di Bossetti. Somiglia, ma ha delle differenze.
E non è provato che Yara sia salita sul suo autocarro.
Ah, ma il DNA era di Bossetti...
E allora si torna sempre lì, al DNA, tutto il resto gliel'hanno costruito intorno.

Penso che, anche se quel DNA superasse la perizia, sarebbe molto, molto difficile rivalutare gli indizi trasformandoli in prove, ci vorrebbe la bacchetta magica della fata di Cenerentola.


Wolf,
non credi che sarebbe stato, in teoria, possibile fermarsi in un punto poco illuminato della via, aggredire Yara a sorpresa dato che lei camminava con l'ipod acceso e spingerla sul sedile posteriore di un'automobile? Due persone, una guidava e l'altra seduta dietro la poteva afferrare e tenere distesa. Secondo me sarebbe stato più semplice questo che far salire a forza Yara nella cabina di un Iveco.
Poi comunque un tale aveva testimoniato di aver sentito gridare in via Morlotti, e la voce gli sembrava quella di una ragazza.
Non si è parlato di questa testimonianza, dimenticata come tante altre.
A me l'ipotesi rapimento pare ben più realistica di quella del Bossetti che circuisce un'adolescente da un autocarro convincendola ad accettare il suo passaggio. (Senza parlare di tutto il resto).
Yara era tutta vestita di nero, con la coda di cavallo, piccola, per nulla provocante. Non credo a chi dice che la bambina, vista da lontano, sembrasse più grande della sua età reale. Yara non era alta un metro e settanta e ben messa come altre sue coetanee che fisicamente possono ben dimostrare sedici-diciotto anni.
Per me la ragazza è stata rapita, probabilmente per sadismo o forse per estorcere denaro ai suoi genitori. In fondo i Gambirasio lavorano entrambi, ricchi non sono ma hanno una bella casa, due stipendi sicuri, e allora certa gente sbandata potrebbe aver fatto il conto di ricavarci una sommetta. Non milioni, ovviamente, ma poche migliaia di euro. Chissà.

Paolo A ha detto...

Comunque le parole di Marzio Capra contenute nell'articolo del Corriere dovrebbero porre una parola definitiva sulla questione della paternità di Bossetti:

http://bergamo.corriere.it/notizie/cronaca/16_aprile_11/marzio-capra-yara-test-ripetere-sono-inattendibili-anche-ignoto-1-a5648054-ffd0-11e5-8c9c-128b0570e861.shtml

Nautilina, il telefono di Bossetti era agganciato al settore della cella di Mapello relativo alla sua abitazione quando ha effettuato l'ultima telefonata e li è rimasto agganciato, il telefono interagisce ogni tot minuti con la cella per dare la posizione, ogni variazione viene registrata.

Ivana ha detto...

Non avendo letto alcun documento riguardante le analisi specifiche sulle celle (documento che sia più recente rispetto all’articolo di Luca Telese datato 18 ottobre 2015), per ora, attendendo gli sviluppi processuali, continuerò a ritenere, in base a quanto ho potuto dedurre da tale citato articolo, che le celle telefoniche siano uno strumento utile, ma non privo di margini di incertezza …

Ringrazio Paolo A per la segnalazione dei due odierni articoli di Giuliana Ubbiali.
Personalmente avevo ritenuto risolta la questione della paternità biologica dopo le affermazioni della dott. Gino, in aula del tribunale e di Capra stesso a Quarto Grado.
Reputo interessanti le risposte divergenti di Capra e di Portera in particolare riguardo alla domanda:
“C’è il Dna mitocondriale dell’imputato nella traccia?”
Comunque, tutte le risposte di entrambi i genetisti mi appaiono date, da ognuno di loro, con convinzione nelle proprie “certezze”.
E si ritorna alla domanda: “Quale definizione di traccia forense verrà, infine, stabilita dalla Corte?”

Bruno ha detto...

@Paolo, non riesco ad aprire il link, è esatto? Grazie per l'attenzione.

Paolo A ha detto...

Per Bruno

Il link è giusto, puoi andare nella pagina del Corriere e poi aprire Edizioni locali e cliccare Bergamo e trovi le interviste di G.Ubbiali.

Norad ha detto...

... il mitocondriale serve anche per escludere, per questo basta dire che non serve !

Ci vuole un comitato etico internazionale, composto da genetisti che non abbiano mai fatto il perito per nessuno.
Non è possibile leggere queste cose, non è proprio umanamente sopportabile
l'arroganza di chi sottovaluta l'intelligenza altrui, perché ne ha poca di suo.

Nautilina ha detto...

Eh Norad, non credo che sia questione di poca intelligenza...ma di quello che si vuole far capire alla gente. Sfruttando l'infimo concetto che si ha della preparazione scientifica altrui, per cui la maggior parte delle persone non conoscerebbe neanche la differenza fra DNA nucleare e DNA mitocondriale.

@ Paolo A
Quindi in base a questo controllo della cella di cui parli sarebbe possibile escludere l'eventualità - remota e per me incredibile - che Bossetti sia prima andato a casa e poi tornato a Brembate.
Ma questa sarebbe una prova fondamentale della sua innocenza! Lo scagionerebbe completamente...come mai ne abbiamo sentito parlare così poco? Anche da parte della difesa, intendo, perché i media allineati ormai li conosciamo.

Nautilina ha detto...

Andres,
ho visto il video di Paolo Amaro. Interessante come sempre, è un bel tipo quello, non ha mai paura di parlare chiaro e di esporre i suoi dubbi.
Ma ora mi domando, se il pulmino della Polisportiva o come si chiama era fuori dalle 18:40 alle 19 per accompagnare un bambino alla stazione di Ponte San Pietro, il pulmino grigio scuro che si vede incrociare quello attribuito a Bossetti davanti alla Polynt non può essere lo stesso. Oppure qualcosa non torna con gli orari. Perché dovevano essere circa le 18: 33 mentre andava verso il centro sportivo.

A parte ciò, anche se trovo suggestiva l'ipotesi di PA, non riesco a capire quando Yara potrebbe essere stata caricata sul mezzo. Forse dopo il ritorno di WB dalla stazione, non certo prima.
Del resto il cellulare di Yara si spegne alle 18:55, forse è in quel momento che viene tolta la batteria, ma sarà successo all'interno della palestra o fuori? Non si potrà determinare dalle celle, che tutto sommato parlano abbastanza chiaro?
A quell'ora la ragazza doveva essere vicina a casa (in pratica arrivata).

Quello che non torna sono anche i cambi di cella del telefono di Yara, per cui non è possibile che lei sia rimasta ferma dentro la palestra. Oppure qualcuno le ha preso il cellulare spostandosi, ma non ne vedrei il senso.

Norad ha detto...

Ma vedi @Nautilina che è proprio lì che si insidia la scarsa intelligenza la dove si sottovaluta quella altrui.
Qui, più che di tecnicismi di cui è sufficiente conoscere possibilità, principi e risultati, si tratta di una valutazione complessiva che qualunque persona è in grado di elaborare sia in senso negativo che in senso positivo.
C'è un genetista al mondo che abbia detto :
- che il mt è meno resistente del n e quindi è normale non trovarlo
- che trovare un dna abbondante, cellularizzato di ottima qualità su un corpo in decomposizione all'aperto per tre mesi sia possibile ?
- che un dna abbondante, straordinariamente cellularizzato e do ottima qualità sia privo di mt, di rna dell'altro rna e non sia rilevabile la natura ?
- che pur essendo così abbonante e di ottima qualità sia stato esaurito e senza poterne rilevare la natura ?
- che un individuo possa lasciare solo una parte del suo dna, nel caso il n che deteriora prima e non il mt che è quello che caso mai avrebbe dovuto sopravvivere ?

Allora mio "elaboratore" dice che l'affermazione di P è un'offesa e non dico altro solo perché non si può !
Sono affermazioni da slogan politico che fanno presa sulle masse decerebrate o disinteressate, a cui l'argomento non interessa più di tanto e si fermano lì ed è facile anche per loro dire al bar : ma ciò che conta è il nucleare !!

Bravo #censured#

Norad ha detto...

@Nautilina, delle celle telefoniche se ne parlò in udienza.
La famosa sparata della pm sul consulente che aveva presentato la mappa con le linee "disegnata a capocchia" :

http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/11839504/Yara--l-esame-delle-celle.html

:))

Paolo A ha detto...

Per Nautilina

Da quello che si sa, anche in base alla deposizione del carabiniere del ROS che ha parlato del traffico telefonico, Bossetti era agganciato al settore della cella di Mapello che "illumina" la sua abitazione, mentre il telefono di Yara veniva agganciata da un altro settore della cella di Mapello, ogni cella interessata è divisa in tre settori, ogni settore ha delle antenne dedicate; peraltro l'ultimo aggancio del telefono di Yara è alla cella di Brembate, quindi da tutt'altra parte rispetto al telefono di Bossetti, .

Per farti un'idea tieni conto che la cella di Mapello è in via Natta e dista sui 2500 metri dall'abitazione di Bossetti che è a Piana di Mapello; la distanza tra la cella di via Natta con la zona della palestra di Brembate è di circa 2300 metri, quindi i telefoni di Yara con quello di Bossetti erano collocati in direzione opposta, a circa 4500 metri di distanza calcolando la distanza tra Piana e la palestra di Brembate S.

Sul perché non se ne sia sentito parlare è dovuto al fatto che sia una questione un po' tecnica e i giornalisti non vogliono ragionare sulle cose tecniche e poi in questo caso, ma anche in altri, manca ai giornalisti lo spirito critico, ormai l'opinione che si fanno è quella che esce dalle procure, basta guardare i vari programmi televisivi dove si invitano i magistrati a commentare i vari casi giudiziari dove sistematicamente sostengono le ragioni dell'accusa in qualunque fase del procedimento.

Che qualche cosa non tornava nella vicenda delle celle telefoniche mi ero accorto da subito, quando i vari commentatori parlavano con insistenza di telefono spento, proprio quell'insistenza mi ha fatto sospettare che le cose fossero diverse, infatti quando ho letto l'ordinanza del GIP ho capito che mentivano, infatti c'era scritto che il telefono non aveva avuto traffico da una certa ora della sera sino al mattino successivo, ma non c'era scritto che era spento.

Su quest'aspetto dell'inchiesta, hanno fatto quello che poi hanno fatto con i filmati del furgone, alla stampa e all'opinione pubblica hanno distribuito un filmato però agli atti hanno depositato solo alcuni fotogrammi.




Nautilina ha detto...

Norad,
avevo già letto quell'articolo, che però non dice - o non lo so trovare io - quello di cui parlano TommyS e Paolo A, quest'ultimo in particolare.
" il telefono di Bossetti era agganciato al settore della cella di Mapello relativo alla sua abitazione quando ha effettuato l'ultima telefonata e li è rimasto agganciato, il telefono interagisce ogni tot minuti con la cella per dare la posizione, ogni variazione viene registrata."
Allora, se Bossetti si fosse spostato da Mapello a Brembate anche solo per comprare le sigarette, dovrebbe risultare, a meno che sia Speedy Gonzales o il suo autocarro proceda a velocità supersonica.

Finora avevo sentito dire che è impossibile localizzare con precisione un telefono nelle pause tra una chiamata e l'altra, in ingresso o in uscita, e siccome Bossetti non ha fatto né ricevuto chiamate dalle sei meno un quarto di venerdì sera fino alle sette del mattino seguente, non si poteva stabilire se nel frattempo fosse stato altrove.

Sarebbe un bel colpo a favore dell'imputato, senza lasciare dubbi in sospeso sui suoi movimenti. Quindi il "lupo" era certamente a casa, l'alternativa non si pone neanche. Finalmente una prova a favore di Bossetti, e che prova.
Ma...sarà vero?? Vediamo se il perito della Vodafone confermerà.

Norad ha detto...

@Nautilini, forse mancava quel particolare che citi ma il discorso della cella che è divisa in tre e che B è collocato in posizione diametralmente opposta a quella di Y, sia pure a un'ora di differenza, io lo ricordo.
--------

Che spiegazione vi date sul fatto che i giudici sono praticamente tutti dalla parte dell'accusa ?
Un giudice non è un pm, dovrebbe essere imparziale.
Vi sembra che l'immagine che ne esce sia tale ?
Insomma processo accusatorio solo sulla carta.

Vanna ha detto...

Norad e Nautilina buongiorno,
condivido il vostro dialogo ma anche le vostre domande.
Non solo in questo caso i giudici sono dalla parte dell'accusa e si appigliano alla liana del DNA per volare alla ricerca di prove inesistenti.
La liana potrebbe rompersi, per questo la irrobustiscono arrigidendola e questo potrebbe renderla più fragile perché il modo di procedere della
giustizia suscita perplessità e preoccupazione per tutti i cittadini che si pongono domane.

Paolo A. dici : "Sul perché non se ne sia sentito parlare è dovuto al fatto che sia una questione un po' tecnica e i giornalisti non vogliono ragionare sulle cose tecniche e poi in questo caso, ma anche in altri, manca ai giornalisti lo spirito critico, ormai l'opinione che si fanno è quella che esce dalle procure, basta guardare i vari programmi televisivi dove si invitano i magistrati a commentare i vari casi giudiziari dove sistematicamente sostengono le ragioni dell'accusa in qualunque fase del procedimento."
Condivido, i giornali e i programmi tv sono al servizio del sistema il cui unico scopo è addormentare, ricavare denaro dalla pubblicità, dare ricco foraggio a chi pubblica e fa vedere lucciole per lanterne.
E' notorio che il dramma, la crudeltà, la sporcizia facciano più cassetta delle opere di Madre Teresa.
E continuo a non capire il perché l'avvocato della famiglia G. e il Portera abbiano completamente "sposato" la linea accusatoria.
Cosa si deve coprire accusando B?
Sono sempre più disgustata di come si accusa SOLO Bossetti, mentre altri sono a piede libero, indagati per gioco e ascoltati con le cuffie a suon di musica.

Norad ha detto...

@Vanna in effetti la mia osservazione sui giudici in tv, si riferiva all'articolo di Paolo A da te ripreso.
"La litania potrebbe rimpersi (...)", infatti, speriamo che gli si ritorca contro.
Non per niente c'è così tanta gente che segue questa vicenda, perché puzzava di esagerazione sin dall'inizio.
Io ho iniziato a interessarmene dall'arresto ma leggo spesso che è proprio ciò che ha destato l'interesse anche di molte altre persone.
... quando si esagera...
Questa storia se non finisce bene e subito, arriverà alla Corte Europea, conviene autoscreditarsi fino a questo punto ?
E si parla tanto della difesa troppo mediatica !! Io mi stupisco che la difesa non abbia picchiato duramente già solo sulla fuga di notizie e sistematica costruzione del mostro che non origina dalla stampa che caso mai si è solo accodata, così come sul filmato dell'autocarro, invece.
Negli ultimi processi famosi come Perugia, Garlasco, Parolisi, Avetrana ecc. sono stati commessi troppi e madornali errori, ma mi pare che questo processo li superi tutti.
Finirà questa deriva ?

Norad ha detto...

... non "l'articolo" ma il commento di Paolo A.

Scusate

Paolo A ha detto...

Sullo spegnimento del telefonino di Bossetti segnalo l'articolo di Panorama: http://www.panorama.it/news/in-giustizia/caso-yara-vodafone-smonta-indizio-contro-bossetti/

Mentre sulla tracciabilità del telefonino di Yara:"Dopo mezzanotte Vodafone segnala l'ultimo aggancio prima che il cellulare della dodicenne si spenga per sempre: ore 18,55, località Brembate."
http://www.ilmessaggero.it/primopiano/cronaca/yara_gambirasio_bossetti_testimone-1251742.html

Credo che la testimonianza del tecnico Vodafone verterà sulla tracciabilità dei telefoni la sera della scomparsa di Yara e su cosa contengano in realtà i dati del traffico telefonico consegnati dagli operatori telefonici agli inquirenti.
Ricordo che i dati completi non sono mai stati consegnati alla difesa e non fanno parte del fascicolo processuale.

thetupacshow ha detto...

È passato ormai un anno da questo articolo, chissà che l'auspicio finale non possa avverarsi in tempi brevi:
http://www.ristretti.org/Le-Notizie-di-Ristretti/giustizia-il-caso-del-dna-di-bossetti-e-una-legge-per-tutelare-il-futuro-indagato

Ivana ha detto...

Paolo A,
l’articolo di Maurizio Tortorella su Panorama è del 24 novembre 2014, per cui, finora, continuo a ritenere più “aggiornato” l’articolo di Luca Telese, dove risulta chiaro che sussistano margini di incertezza riguardo alle celle telefoniche.
Non è stato escluso che il cellulare di Bossetti fosse spento. Bossetti ha un telefonino Nokia 3220, molto arcaico, rispetto agli smartphone di oggi: «Quindi - chiede Camporini - non è sicuro che lo avesse spento?». Gatti risponde, con tono di voce molto bassa: «Poteva essere in una zona non servita, o spento, o inattivo».
Credo che sarà opportuno aspettare di poter leggere, almeno, articoli più recenti, per capire CHI abbia effettivamente fatto determinate dichiarazioni a nome della Vodafone e se tali dichiarazioni verranno confermate, o no.
Le parole usate dal giornalista “lo avrebbe certificato” non esprimono certezza … Io preferisco aspettare di avere informazioni più aggiornate e più precise rispetto a quelle fornite nell’articolo di Tortorella. Comunque, ti ringrazio per le tue segnalazioni.

TommyS. ha detto...

Paolo A

Purtroppo una rete di telefonia cellulare (di Vodafone ma anche degli altri operatori) è vero che registra, ad intervalli regolari, la cella presso la quale un terminale mobile si è agganciato, ma sovrascrive questo dato con quello successivo non conservandone memoria. Per cui, a quanto mi risulta, non vi è modo di sapere se il cellulare/SIM di Bossetti dopo le 17.45 sia sempre rimasto sotto la copertura della stessa cella (quella che "copre" anche l'abitazione ma non Brembate) e neanche se sia rimasto accesso o sia stato spento. Si sa solamente che dalle 17.45 alle 7.34 (non ho mai trovato scritto se in quell'occasione avesse agganciato la medesima cella della sera precedente) del mattino dopo non ha generato traffico né telefonico né dati.

Nel caso del cellulare di Yara si è invece saputo che l'ultima cella agganciata alle 18.55 era quella dell'impianto Vodafone a nord di Brembate (dubito fortemente che fosse compatibile con l'abitazione) in quanto quel dato è rimasto cristallizato nei database della rete perché mai più sovrascritto.

Possiamo allora solamente considerare che le 17.45 sono compatibili con il rientro a casa di un muratore in una sera di novembre ed che la cella agganciata copre sia la strada che porta all'abitazione di Piana di Mapello sia l'abitazione stessa.

Molto dipenderà quindi dalla perizia sul furgone, perché se venisse confermato quanto sostenuto dalla difesa (che cioé quell'autocarro Daily non sia quello di Bossetti), non vi sarebbe alcun motivo di pensare che dopo le 17.45 sia tornato indietro dirigendosi verso Brembate e la palestra.

Per cui ribadisco ulteriormente che a quel punto rimarrebbe unicamente quel DNA molto anomalo. Ed una Corte d'Assise che operi nel rispetto della legge non potrebbe fare a meno di chiedere una perizia terza che faccia luce su quelle anomalie o, piuttosto, su quei paradossi scientifici innegabili checché ne di dica Portera nella sua scandalosa e vergognosa ultima intervista della Ubbiali.

Un piccolo inciso per quest'ultima. Se vuole davvero cercare di ridare credibilità alla sua figura professionale, non basta pubblicare le interviste ai due genetisti facendo finta di essere un vero giornalista di inchiesta, deve evitare di inserire nell'articolo sue considerazioni personali come la ndr tra parentesi relativa al tanto materiale genetico estratto dalla 31G20. Affermazione sufficientemente smentita da quanto emerso in dibattimento.

Dudu' ha detto...

Vanna
"..E continuo a non capire il perché l'avvocato della famiglia G. e il Portera abbiano completamente "sposato" la linea accusatoria..."

A volte bisogna solo guardare,e comprendere.

http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/brembate-maura-gambirasio-interviene-a-un-concerto-di-beneficenza-nella-palestra-da-cui-spari-la-figlia-yara_3002134-201602a.shtml

https://www.google.it/url?sa=t&source=web&rct=j&url=http://www.bergamonews.it/2016/04/11/brembate-lo-spettacolo-ricordare-yara-commossa-la-mamma/220684/&ved=0ahUKEwjX94XEiInMAhWBWSwKHWPCCjcQu4gBCB4oATAA&usg=AFQjCNEug62ZMM4U2SwFy56jHFHm485myw

Sulla loro disgrazia immensa potevano piangere all'infinito o costruire l'infinito. Hanno scelto. E hanno chiesto di pregare per la famiglia Bossetti.
Non sono andati contro i mulini a vento,li hanno messi strumentalmente a buon uso.
Quando si ergono certezze nel proprio credere,quando diventano gesti di vita quotidiana,quando hai attorno figure clericali,pane quotidiano ,ergi i tuoi muri e proteggi quello che puoi proteggere.
Meglio credere colpevole uno fuori dalla cerchia che mettere in discussione la fede sulla quale si è costruito,ci si è nutriti,si è stati nutriti ,loro principi cardine di esistenza, le ultime parole recitano "sia fatta la sua volontà".
Peccato che gli uomini sono materialisti tornacontisti e fallaci . Dio può diventare colui che giustizia. Poco importa sapere di preti pedofili,a volte collusi. Salvi il salvabile,salvi il sogno di un giovane ,e ti preservi.
Prima si aggrappavano a Fickri,oggi a Bossetti,domani chissà.
Non dipende più da loro,anche loro sono negli ingranaggi di questo processo,anche loro avranno i loro dubbi. Portera è altra cosa,lui risponderà alla comunità scentifica che non crede ai miracoli,nemmeno in terra bergamasca.

Dudu' ha detto...

Non ho letto l'intervista a Portera,già il commento di TommyS racchiude il tutto.

Dudu' ha detto...

TommyS
" .Per cui, a quanto mi risulta, non vi è modo di sapere se il cellulare/SIM di Bossetti dopo le 17.45 sia sempre rimasto sotto la copertura della stessa cella (quella che "copre" anche l'abitazione ma non Brembate) .."

Però,avendo seguito tutta la discussione sulle celle,non solo la tua,mi verrebbe di aggiungere che il supporre possa essersi spostato da casa vale il tempo che trova, in quanto indimostrabile tramite le celle.
Convengo con te che stando questo dato in neutro la corte non potrà sottrarsi dal periziare video autocarro. Non si scappa.

Norad ha detto...

Scusate ma come mai vengono risentiti i tecnici della Vodafone ? Credevo l'escussione fosse terminata lo scorso ottobre.
Richiesta di accusa o difesa ?

Nautilina ha detto...

Naturalmente! O le celle dimostrano qualcosa, e allora si dica chiaramente cosa, oppure non dimostrano niente, nemmeno che Bossetti sia tornato a Brembate per incontrare Yara.
In base alla risposta che darà la Vodafone sulla tracciabilità del cellulare di MGB sarà necessaria una perizia sul video Polynt. Bisogna accertare se quell'Iveco sia di Bossetti o meno, altrimenti l'accusa cade. Se non è il suo, non ci sono prove che fosse a Brembate in orario utile per consumare il delitto e si dovrà concentrare tutto sul DNA (altra perizia indispensabile).
Tornando a 'sto benedetto DNA, ho un dubbio tardivo. :D
Ma non potrebbe darsi che Bossetti conoscesse il rapitore/i rapitori di Yara e che costui o costoro abbiano trasferito sui vestiti della bambina il DNA dell'imputato a cui avevano magari stretto cordialmente la mano poco prima? Faccio un esempio a caso, ci sarebbe anche l'uso in comune di attrezzi da lavoro o altro.
Mi sembrava impossibile perché ritenevo - forse sbagliando - che i DNA di Bossetti si sarebbero trasferiti entrambi, nc più mt.
Sbagliavo?

TommyS. ha detto...

Norad

Il tecnico Vodafone è stato chiamato dalla difesa in quanto i testimoni dell'accusa sono già stati tutti sentiti.

Non so su quale argomento verrà esaminato dalla difesa, ma difficilmente potrà dire qualcosa in più sul cellulare di Bossetti se non confermare che la cella agganciata non fosse quella agganciata dal cellulare di Bossetti e che allo stesso tempo fosse più che compatibile con la strada solitamente percorsa da Bossetti per tornare a casa nonché con l'abitazione stessa.

Ma molto probabilmente verrà sentito sulla copertura di segnale delle celle agganciate dal cellulare di Yara. E questo sarà molto importante anche perché sinora non si è capito quale fosse l'ultima cella (quella delle 18.55) dell'impianto Vodafone di via Ruggeri 16. Nel caso si trattasse di una cella orientata a sud potrebbe anche essere probabile che il cellulare si trovasse ancora nel territorio di Brembate, ma in caso contrario potrebbe anche essere che fosse altrove come per esempio a Ovest rendendo anche credibile che il furgone visto dalla testimone di Ambivere fosse quello dei rapitori di Yara. Ma potrebbe anche confermare che difficilmente quell'impianto e cella fosse compatibile con la zona della palestra e dell'abitazione di Yara (la distanza è di circa 1,5 km) essendovi un altro impianto Vodafone decisamente più vicino, 900 m circa.

La difesa potrebbe anche chiedergli se all'epoca i dati di traffico conservati (tabulati) riportassero anche le chiamate senza risposta o rifiutate, visto che Maura Panarese ancora in udienza ha confermato di aver sentito squillare una o due volte il cellulare della figlia alle 19.10 circa (per poi trovarlo irraggiungibile).

Altro fatto strano è che i Carabinieri chiamarono la Vodafone all'incirca alle 22 ma la Vodafone fornì la risposta solamente dopo la mezzanotte. E questo perché ogni operatore telefonico ha un servizio 24/24h a disposizione delle forze di polizia dove un tecnico è in grado di dire in tempo quasi reale in quale area geografica (in base alla cella ed all'orientamento) si trova il terminale ricercato, se risulti acceso o spento. Tutti dati recuperabili in tempo molto rapido consultando un database.

Ma non è neanche detto che siano stati i CC a chiamare la Vodafone o sia stato il magistrato di turno, cioè la dott.ssa Ruggeri visto che la stessa nell'ultima udienza ha detto che quella sera era l'unica a sapere che Yara era scomparsa. Fosse così sarebbe interessante sapere se alla Vodafone abbiano un registro specifico per queste chiamate da parte delle FdO.

TommyS. ha detto...

Nautilina

Se gia un DNA da fluido biologico abbondantemente cellularizzato (sangue?) è altamente improbabile che sia analizzabile dopo tre mesi di esposizione all'ambiente, figuriamoci un touch-DNA da secondary transfer dove di cellule già in origine ve ne sarebbero ben poche.

Per cui è da escludere che possa essere capitato ciò su cui ti ponevi quelle domande.

Ma anche da escludere è che il DNA possa essere stato trasferito da una delle armi del delitto cioé, per esempio, un coltello sporco del sangue di Bossetti. Quel sangue sarebbe stato già secco ed al massimo lo si sarebbe potuto trovare vicino ai lembi recisi degli slip, non nella zona della 31G20 (inguine).

Norad ha detto...

grazie @TommyS, tuttavia mi chiedo, ma la difesa non contro interrogò i tecnici della Vodafone già all'epoca ?

Qualche dubbio tardivo o forse all'epoca non ci fu il tempo e venne rimandato l'interrogatorio, ma strano dopo così tanti mesi.

Vanna ha detto...

Dudù, dal tuo di oggi alle 14,47: “ Meglio credere colpevole uno fuori dalla cerchia che mettere in discussione la fede sulla quale si è costruito, ci si è nutriti, si è stati nutriti, loro principi cardine di esistenza, le ultime parole recitano "sia fatta la sua volontà".
Peccato che gli uomini sono materialisti tornacontisti e fallaci . Dio può diventare colui che giustizia. Poco importa sapere di preti pedofili,a volte collusi. Salvi il salvabile,salvi il sogno di un giovane ,e ti preservi.”
Prima si aggrappavano a Fickri,oggi a Bossetti,domani chissà.”

Non mi sento molto d’accordo perché se si vive sui “ principi cardine” di abbandono alla volontà di Dio, non ci si “aggrappa”, come dici, al colpevole di turno, vero o falso che sia, lo si affida alla giustizia divina alla quale si chiede perdono, e si accoglie nel cuore il destino dai tre figli di B. calunniati indirettamente perché figli e nipoti di.. figli di un padre pedofilo e assassino.
“Si salva il sogno di un giovane” e i sogni dei tre figli di B. vanno alla deriva?
Quei ragazzi frequentano il centro sportivo? Come vivono nella comunità?

Quella palestra è l’ultimo luogo dove Y. è stata e non è stata chiusa neanche per mezza giornata, in quella palestra le amnesie sono state virali, a dimostrazione che,parafrasando: l’amicizia è come l’araba fenice che vi sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa.
Francamente, dovevano prendere le distanze dal centro sportivo e non pubblicizzarlo.
Non aggiungo altro.



Nautilina ha detto...

TommyS,

Come sempre sei gentilissimo, preciso e paziente nelle tue risposte.
Scusa se insisto, sai sono un po' capocciona, mi devo convincere bene se no non sto tranquilla.
Ho trovato interessante questo blog in inglese a proposito del DNA da trasferimento secondario nel caso della piccola Jonbenét Patricia Ramsey, uccisa nel 1996; inoltre si parla anche del caso Kercher e del DNA di Sollecito trovato sul gancio del reggiseno di Meredith.

http://solvingjonbenet.blogspot.it/2014/02/the-problem-with-dna.html

La conclusione del post mi sembra scritta ad hoc per il caso Gambirasio:
"The problem with DNA is that the methods used to detect it have become so sensitive as to, in many cases, be counter-productive. The danger that some innocent person will be implicated in a crime has become all too real. "

Qui in italiano la storia della bambina, per chi non la conosce. E' sconvolgente, da non credere:
https://it.wikipedia.org/wiki/JonBen%C3%A9t_Ramsey

Certo nel caso di Yara c'è la sostanziale differenza che i vestiti sono rimasti all'aperto circa tre mesi.
Ma il problema ambientale si pone anche per un DNA fresco da rilascio diretto. Voglio dire, è comunque irrealistico trovare una traccia in buono stato dopo tre mesi in quelle condizioni, in campo aperto.
Per questo alcuni avevano ipotizzato, qui, che il corpo della povera ragazza fosse stato tenuto al chiuso, in modo da creare quel particolare tipo di conservazione.
Ma così insieme al corpo (semicorificato) si sarebbero conservate anche le varie tracce risalenti al delitto, DNA compreso.
Oppure qualcuno potrebbe aver manipolato i vestiti della ragazza nel momento del trasporto.
E se la manipolazione dei vestiti di Yara fosse stata non vecchia di tre mesi, ma più recente? Per esempio di un mese o meno? Non poteva conservarsi anche un DNA da trasferimento secondario? Specialmente in quel punto sotto il riparo della giacca?
Cosa ne pensi/ne pensate?

Anche in base a questo articolo:
http://www.uniroma1.it/notizie/laffidabilit%C3%A0-del-touch-dna-nel-processo-penale




TommyS. ha detto...

Nautilina

E' stato lo stesso RIS a escludere che si potesse trattare di Trace (o Touch) DNA nel momento in cui ha scritto in relazione che il DNA di Ignoto1 proveniva da un fluido biologico abbondantemente cellularizzato. In parole povere vi era troppo DNA per essere considerato di provenienza da cellule epiteliali, le quali nel caso di Trace DNA sono davvero poche. Solitamente in quei casi si devono applicare metodologie di analisi tipiche del Low Copy Number DNA ed invece nel caso di Ignoto1 sembra oramai accertato che non sia stato così. E dire che al RIS avrebbe fatto molto comodo poter dire che si trattasse di cellule epiteliali in quanto avrebbe trovato una spiegazione l'impossibilità di diagnosticare l'origine del DNA.

Comunque, anche prendendo in considerazione in via ipotetica che si trattasse di Trace DNA, resta il fatto che le cellule epiteliali come i leucociti del sangue e financo gli spermatozoi contengono mitocondri con il loro proprio DNA. Per cui, non essendo stato rilevato il mtDNA di Bossetti nelle tracce 31G20 e 31G19 (quelle dove il nDNA di Ignoto1 era maggioritario), per scienza si dovrebbe concludere che non vi erano cellule di Bossetti in quelle tracce. Vi potevano essere si cellule con un genotipo nucleare (su 21 STR) identico a quello di Bossetti anche se la certezza che vi fossero effettivamente cellule nucleate di Ignoto1 non la si ha. Ed allora ci sta anche, e molto bene, l'ipotesi che vi fossero segmenti di DNA liberi sin dall'inizio. E questo vuol dire unicamente: quel DNA era sintetico.

Dudu' ha detto...

Vanna
Forse mi sono spiegata male,non condivido le loro scelte.
Ma sò, e li mi concentravo,quanto certi ambienti siano ammantati di ipocrisia,di piccoli interessi,di conformismi.ci sono persone che mai sarebbero disposte credere che proprio nel loro ambiente potrebbe annidarsi l'origine del proprio male. A differenza di noi che osserviamo dall'esterno e soppesiamo ogni indizio acriticamente,loro vivono con /di/in quell'ambiente e dimostrano avere una fiducia che noi non abbiamo. Al contempo,non è singolare non siano mai in aula? Sono già stati sentiti, qualcosa lo vieta? Allo stesso tempo viene di chiedersi perchè non parteciparono alle ricerche. A me sono risultate criptiche molte loro scelte,ma ho preso anche atto che,a suo tempo,hanno mostrato reale critica contro questa procura. Oggi come oggi non saprei,c'è Pezzotta e Pelillo ,possono essere figure contrarie all'accusa? No.
Posono mostrare dubbi? No
Hanno fatto indagini proprie? No
Cosa possono fare? Avvallare la tesi accusatoria e punto.


Ragion per cui mi trovo d'accordo con Rumpole nel dire che la parte civile è solamente un costo in surplus nel processo,oltre che un danno qualora tirasse per la manica il giudice,il qual giudice se avesse sul tavolo indagini fatte a hoc e non a hic hic,non ne avrebbe assoluto bisogno.
Ma son finita da un'altra parte,forse perchè non mi sembra possa essere attribuito loro qualche colpa, le indagini sono solo della procura. Anche l'aver atteso due anni per analizzare i capelli è da attribuire alla procura.
Io mi chiedo: perchè una famiglia offesa,debba rivolgersi ad un avvocato per difendere delle indagini (attenzione: o depistare le indagini),quando paghiamo una istituzione che ha l'obbligo di indagare a 360 gradi e dovrebbe fare il suo massimo per presentare al giudice un caso che dovrebbe essere stato indagato e sufficientemente corroborato per un sereno giudizio,cosa che non appartiene al processo indiziario. Questo poi di processo presenta tante anomalie davvero singolari
Qualora invece ci fossero state delle omissioni nella loro testimonianza, allora sarebbe molto grave.

Norad ha detto...

Che dire @Nautilina, non si capisce neanche perché sia, presumibilmente, stata svestita e rivestita.
Per lavare gli indumenti e cancellare le tracce ?
E' possibile capire se i vestiti siano stati lavati prima di essere rimessi addosso ?
Nessuno Ha parlato o chiesto di questo.
Eppure se non erano macchiati di sangue deve essere stata ferita da svestita, oppure appunto l'hanno lavati dopo, anche se lavar via le macchie di sangue è difficile, forse si riesce solo a secco a meno di usare la candeggina ma in quel caso scolorisci gli indumenti.
D'altra parte se togli i vestiti per eliminare le tracce come mai c'erano tutti quei peli e capelli sotto la felpa ?

Nautilina ha detto...

TommyS,
mi hai dato la conferma che volevo, grazie. Cioè che anche in caso di trasferimento avremmo avuto il mitocondriale di Bossetti. Perciò rimane una sola possibilità valida...quella che tu hai indicato.


@ Norad
La ragazza sarà stata probabilmente svestita per un rituale (sadico o esoterico, non sappiamo) quindi ferita e poi lavata. I vestiti non occorreva lavarli. I peli e i capelli non me li so spiegare, è un rompicapo! Se Yara non fosse stata svestita, da dove venivano?
Una spiegazione sarebbe che la ragazza, lavata, sia stata asciugata usando un tessuto in cui c'erano molti peli e capelli. Un vecchio asciugamano o telo da bagno, una coperta usata da molte persone. Può darsi che sia rimasta avvolta in quella per parecchie ore prima di essere rivestita.
Un'altra cosa strana è la posizione delle sue braccia, estese verso l'alto. Ci dicono che Yara non è morta subito, ma quello non è il modo in cui una persona muore, specialmente per ipotermia. E non capisco perché metterla apposta in quella posizione dopo morta.
A meno che, semplicemente, due persone non l'abbiano portata in quel punto del campo tenendola per i polsi e per le caviglie.
Diciamo che poi, però, non tornerebbe la resistenza del DNA; quindi forse è stata presa da due persone per i polsi e le caviglie, spostata e lasciata in quella posizione finché il corpo si è irrigidito. In seguito l'hanno trasferita a Chignolo.
Non credo che tutto si sia concluso nella notte del 26 novembre, ma forse molto tempo dopo. Anche se spostare un corpo semicorificato non è uno scherzo e ho più di un dubbio.

Paolo A ha detto...

Nel video Paolo Amaro postato da Andreas c'è un passaggio che parla della testimonianza di Enrico Tironi, inizia circa al minuto 15.30, ebbene la prima testimonianza di Tironi parla di Yara vista assieme ad un uomo e una donna e di un'auto rossa, questo era già stato raccontato nel blog, cioè che Tironi parlo nella prima versione data, di un uomo e una donna con un'auto rossa fermi a parlare con Yara, poi cambiò versione, o gliela fecero cambiare per farlo cadere in contraddizione.
La cosa interessante a mio avviso è il fatto che Tironi parla di questi due soggetti e ciò collima con quanto affermato a processo dal giardiniere Consonni per quanto riguarda la coppia vista vicino al campo di Chignolo prima della scoperta del cadavere e da quanto raccontato dall'aeromodellista Scotti che scoprì il cadavere di Yara, che affermò che una persona lo stava osservando sopra un panettone di cemento quando venne scoperta Yara e che poi andò via con un'auto rossa.
Anche questa è una coincidenza?
Strano!

andres ha detto...

A mio parere non è affatto certo che Yara sia morta quel giorno o in quelle ore,
definite dal medico legale,basandosi sui resti del cibo. E mi pare di aver letto che la madre non fosse poi così sicura quando riferì dell'ultimo pasto della ragazzina, o no? Quindi potrebbe essere morta già in palestra, oppure aggredita e rapita in palestra, portata nel cantiere e deceduta lì, ma non il giorno del rapimento. Credo anch'io, come dice Norad, che sia stata spogliata e poi rivestita e, dopo la morte,presa per i polsi e le caviglie e posata e poi avvolta in una coperta e così è rimasta fino al momento dello spostamento nel campo, nel quale fu srotolata la coperta.Altrimenti non si spiega come sia potuto arrivare lì un corpo in quelle condizioni.Infatti non mi convince per niente che il corpo di Yara fosse stato lì da sempre.
Nell'ipotesi che la ragazzina fosse rimasta nascosta nel cantiere o in una casa
per più ore,e spogliata per qualche infame gioco sadico, potrebbe anche essere che,una volta o più volte, le fosse stato permesso di ricoprirsi per il freddo, rimettendosi la felpa, che sfilata in maniera concitata al rovescio e magari buttata in un luogo non pulito,per terra o su un divano, ad esempio,si sarebbe riempita di peli.
Sul comportamento dei Gambirasio sono sempre stata perplessa e l'ho più volte espresso. Penso che FG, nei primi momenti, avesse in mente un qualche "avvertimento" rivolto a lui.Un avvertimento, appunto,recepito il quale,la figlia sarebbe stata fatta tornare a casa, senza averle torto un capello.
Dopo è subentrata la paura"ricordati che abbiamo altri tre figli" disse alla moglie, in una occasione. Ci sono cose che non tornano nel comportamento dei familiari:il non insistere disperatamente quella sera al commissariato perchè le ricerche fossero avviate immediatamente,lui che va a giocare alle slot machine,la faccenda dello stereo,la cremazione del corpo...Il tutto in una zona
infiltrata dalla camorra e dalle faccende dei Locatelli, coi quali FG lavorava ed era amico.
Per finire, ritengo il dna sintetico.

Dudu' ha detto...

Paolo A
L'uomo che sale sul panettone e poi se ne và ,hai trovato scritto che era rossa?
Mi pare di avere sempre letto che và via con una generica utilitaria,
aveva detto "rossa" il testimone?

Norad ha detto...

@Nautilina, non credo neanche io che tutto si sia concluso quella sera, assolutamente.
Se così fosse stato non ci sarebbero queste strane evidenze di svestizione e vestizione e anche quei tagli, alcuni piuttosto superficiali, altri più profondi ma non mortali, non indicano un procedere con calma ?
Come ha fatto la procura ha ignorare tutto questo ? e la corte chiuderà gli occhi anche lei ?

Dudu' ha detto...

Nautilina
"..La ragazza sarà stata probabilmente svestita per un rituale (sadico o esoterico, non sappiamo) quindi ferita e poi lavata. I vestiti non occorreva lavarli. I peli e i capelli non me li so spiegare, è un rompicapo! Se Yara non fosse stata svestita, da dove venivano? .."

Ammesso che qualche capello possa essere stato raccolto in palestra (Rosita Brena o congiunti la frequentavano?) di 6 capelli rimanenti a cui è stato fatto il mtdna e -due- sono di un unico soggetto,ne rimangono 4,questi sono stati comparati da Previderè con i 532 forse più,non sembrerebbe appartengano a nessuno della cerchia circoscritta della lista. Potrebbero essere stati raccolti nel furgone/auto con cui è stata rapita,(ma non troverebbe spiegazione la pista annusata dai cani,a meno che per un tratto Yara abbia camminato),e/o raccolti nell'ambiente dell'aggressione, certo che se sono soltanto 6 capelli(tralasciando per un attimo quello di Rosita Brena) potrebbe dire che l'ambiente dove è stata portata era poco contaminato(per es i bagni delle palestre o gli spogliatoi se un individuo cade sul pavimento ne potrebbero raccogliere a bizzeffe gli indumenti) potrebbero quindi essere capelli degli aggressori.

Il spostare un cadavere non è certo una azione comune, ma nella storia criminale pochi sono coloro che non l'hanno chiuso dentro un sacco,andres ha detto srotolata da un tappeto,questa fù l'impressione che ebbe un agente che vide il cadavere,per cui potrebbe essere stata dentro un tappetto sintetico multicolor in un primo tempo,lo stesso con il quale venne arrotolata dopo l'aggressione e si sono appiccicate le fibre alle ferite poi trasferrita dentro del nylon,una volta arrivati al campo bastava toglirlo tagliandolo.
L'averla vestita può significare diverse cose,un criminologo ne farebbe sicuramente una ampia lettura,da semplice cittadina potrei supporre che è stata rivestita forse anche quando ancora in vita,o da poco svenuta .

La cosa che lascia perplessi riflettendo sull'impianto accusatorio, è che un individuo carichi Yara nei pressi palestra si avvii al campo,gli sollevi le vesti e la tagliuzzi non con piccoli colpi,ma con lunghi tagli senza che goccia di sangue delle ferite venga assorbita dai vestiti,tranne nel cavallo dei pantaloni dove si ipotizzò ce ne fosse stato(dilavato?) ,l'aggrossore avrebbe richiuso il giubbotto e prima dell'operazione o dopo avrebbe preso il telefonino lasciando sim batteria e mezza cover,oltre mp3 e guanti in tasca, guanti che forse indossava la vittima.
Mi chiedo : se dei calzini intrisi siamo venuti a conoscenza dalla difesa,l'accusa non ne ha mai parlato, sarebbe decisamente singolare il riordinarla prima dell'abbandono
Oltre i calzini intrisi,scarpe che non presentano ruggine sugli occhielli , c'è altro forse rimasto fra quelle carte ?
Dimenticavo,tutti sono concordi che se la vittima fosse morta per ipotermia ,sarebbe stata ritrovata rannicchiata,invece verrà trovata tutta allungata con il ciuffetto d'erba in una mano ; in agonia,stando alla ricostruzione accusatoria,per diverse ore prima di morire.

In ultima Yara solitamente usava un giubbotto con hello ketty sulla schiena,il ragazzino testimoniò aver visto una ragazzina simile nel parcheggio parlare con individui vicino ad un furgone,un furgone verrà poi notato la sera del 26 da una coppia nel parcheggio del supermercato/centro commerciale.

Furgone che viene menzionato in una denuncia, visto anche lì ,8 gg prima , davanti una scuola di un paese vicino dove venne molestata una ragazzina .

V anna ha detto...

Dudù buongiorno.
Grazie per la tua cortese ed esplicativa risposta.

Non ti eri spiegata-o male, ero sicura che tu non stessi condividendo e consideravi il conformismo dietro certi comportamenti e fatti. Ho imparato ad apprezzare il modo garbato e riflessivo col quale ti esprimi con lealtà e non con affettazione o con consenso rivolto alla conduzione del fatto da parte delle alte sfere, ho solo preso l’occasione per evidenziare un comportamento poco “discreto” tanto da sembrare opportunistico e proprio nel momento in cui il processo è a uno snodo.

Anche Andres nel suo di questa mattina manifesta nuovamente perplessità sul comportamento dei genitori nei primi momenti della scomparsa.

Dudu' ha detto...

Furgone notato transitare in Ambiverè cogliendo delle urla provenire dallo stesso dalla testimone, e walky talky che colse per interferenza "l'abbiamo presa".

Sui furgoni transitanti in zona,possibile non siano stati indagati a sufficenza?
Senza scordare il furgone "dimenticato" sulla nave ovviamente.

Dudu' ha detto...

Vanna
Grazie (sono 'na femmina :-) ) Dudù è il nome della micia grigia pelosona adorata da tutti ,anche dai vicini, che solitamente fà la ruffiana sperando di condividere pranzi e cene,o elegantemente , con non chalance attraversa la strada facendoci rizzare i capelli !

Peli di animali (circa 200 formazioni pilifere riscontrate)ve n'erano molti anche sui vestiti di Yara,contaminazioni sul campo, o ... ambiente frequentato da loro ? I gatti come i cani per esempio,adorano i tappeti,ma non disdicono nemmeno i letti.
Dove vennero trovati i peli di animali? Anche sotto la felpa o solo in superfice?

Ivana ha detto...

Mi DISSOCIO categoricamente da ogni perplessità, espressa da qualcuno, nei confronti del comportamento dei genitori di Yara, i quali, già nell’immediatezza della scomparsa della bambina, hanno scelto la NON esposizione mediatica, ritenendo così di cercare di proteggere la serenità dei figli rimasti turbati dalla improvvisa "sparizione" della sorella; personalmente non condivido la scelta di evitare le telecamere, MA la capisco e la RISPETTO, anche se mi sento più in sintonia con chi si espone con pacatezza e in modo determinato (Gildo Claps, Michele Rea, Paolo Noventa e la stessa Marita Comi …).
Credo non si possano nutrire sospetti perché, FINORA, le illazioni,quali quelle inerenti all’eventuale pista della ritorsione nei confronti della famiglia per il lavoro del padre, risultano infondate; inizialmente tale pista era stata seguita dagli investigatori, ma non ERA STATO TROVATO ALCUN RISCONTRO nelle indagini.
Su questo punto sono convinta che SE la Difesa di Bossetti avrà individuato degli elementi concreti che condurranno in quella direzione, li porterà in Tribunale e sarò la prima a criticare aspramente determinati comportamenti omertosi, da qualunque parte siano stati messi in atto, ma resto davvero basita di fronte a critiche, che mi appaiono irrispettose, nei confronti di chi ha subito la perdita dolorosissima di una figlia!

TommyS. ha detto...

Sul contenuto gastrico in base al quale il team della Cattaneo ha indicato in relazione che la morte deve essere avvenuta ancora nella sera del 26/11 od al più tardi nelle prime ore del giorno successivo, mi permetto di fare un'osservazione.

Difficilmente gli inquirenti avranno chiesto a Maura Panarese cosa avesse mangiato Yara per ultimo pasto prima che venisse ritrovato il cadavere. E questo perché sarebbe stata una conferma esplicita che gli inquirenti stessi già ritenevano Yara morta prima del 26 febbraio.

Molto più probabile che sia stato il medico legale a porre, anche per interposta persona, questa domanda. Quindi ad autopsia avvenuta quando si era già potuto stimare quale fosse il residuo del contenuto gastrico. A più di tre mesi perciò dalla scomparsa.

Non vorrei mai quindi che la domanda non sia stata posta in modo neutro ma che la domanda stessa contenesse al suo interno una suggestione per la risposta ("Yara aveva per caso mangiato dei piselli quel giorno a pranzo?"). Se difatti per il medico legale era ipotizzabile un pasto a base di piselli e carne, per Maura Panarese era invece al massimo di piselli e pesce. Forse un piatto che la mamma era solita cucinare per i figli e che poteva anche essere di quell'ultimo pranzo.

In sintesi. La conclusione della relazione Cattaneo è che Yara sia morta la notte del 26/11 in quanto nel suo stomaco sono stati trovati residui di buccia di piselli e, forse carne. Ma, al di là del fatto che stimare il PMI sulla base del contenuto gastrico è la "tomba del medico legale" per dirla all'Introna, questa conclusione si basa su un ricordo vago e parzialmente discordante della madre. Ricordo molto probabilmente recuperato più di tre mesi dopo la scomparsa e forse anche suggestionato dalla domanda postale.

D'altronde, se la dinamica delle sevizie inferte a Yara così come ipotizzata da Mick e da me (ma anche da altri in precedenza) ha una qualche attendibilità sulla base dei riscontri oggettivi forniti dal cadavere, è difficilmente pensabile che la dinamica stessa si sia esaurita nel giro di poche ore dalla scomparsa. Molto più probabile in tal caso che abbia riguardato un arco di tempo decisamente più lungo, forse anche di qualche settimana.

Per tornare alla relazione Cattaneo, bisogna inoltre considerare che questa è stata consegnata nella sua versione definitiva quando oramai era piuttosto consolidata e condivisa (domandarsi il perché non fa male) tra gli inquirenti l'ipotesi del cadavere di Yara sempre rimasto in quel campo sin dalla sera del 26/11/2010. In pratica risulta difficile togliersi dalla mente il sospetto che sia stata la solita quadratura del cerchio per compiacere al pensiero del PM (e non solo).

TommyS. ha detto...

Ivana

Se vuoi evitare l'esposizione mediatica cerchi anche di evitare di farti fotografare nei giorni successivi alla scomparsa mentre giochi alle macchinette in un bar. Anzi cerchi proprio di evitare di giocarci.

Con questo però non voglio criticare i Gambirasio che meritano tutto il rispetto per quanto fatto prima dell'arresto di Bossetti. Quanto fatto dopo, a processo avviato soprattutto, però mi lascia particolarmente perplesso e critico.

In ogni caso il loro riserbo ha purtroppo alimentato le voci più disparate anche se non si è mai arrivati ad esternarle pubblicamente. E questo sebbene alcune di queste voci dipingessero un quadro familiare non proprio da Mulino Bianco.

Dudu' ha detto...

Traspare
una certa animosità,quasi che si sarebbe disposti mettere la mano sul fuoco,eppure fuori da quella palestra nessuno vide Yara,e hanno ragione da vendere coloro che dubitano sia mai uscita con le sue gambe da lì,e i genitori non possono non avere questo dubbio nel loro intimo. Perciò chi trova anomala la mai sospesa frequentazione della palestra,palestra da cui sparì la figlia ha tutti i sacrosanti dubbi di un comune mortale,cosa che non si può dire di figure mitologiche che credono che mezza cella e mezzo dna formeranno forse una prova indubbia per condannare.

Norad ha detto...

Per me invece in questo caso è tutto esagerato.
E' esagerato l'accanimento contro l'imputato come è esagerata la santificazione dei genitori.
Cos'hanno di diverso dai tanti altri genitori che hanno subito la stessa tragica sorte ?
Hanno preferito non esporsi temendo la deriva mediatica che una volta che ti ha coinvolto non ti molla più ?
Ci sono altri che hanno saputo e sanno gestire la cosa con moderazione, senza esagerare ma senza sottrarsi a un mezzo che in questi casi può anche essere utile.
Nel complesso mi pare che, almeno a processo, non sia emerso un gran che. Perché non si è approfondito su quelle 100 e passa chiamate dal telefono di quel ragazzino, perché Y ci teneva tanto ad andare lei in palestra, se è stato un tira e molla per diversi giorni fino all'ultimo, anche con la sorella ci saranno ben state questioni, sul tipo che la inquietava, descritto e indicato al fratello, sulla simpatia che aveva per un altro ragazzo. Insomma ogni piccolo particolare può essere fonte di ispirazione.
Credo che qualsiasi genitore in circostanze simili parlerebbe con dovizia per cercare la verità, mentre loro hanno detto il minimo indispensabile.
Per non parlare di quegli stucchevoli e speculativi richiami a non mancare di rispetto a Y. Nessuno ha mancato di rispetto a Y, fare domande, indagare, non è mancare di rispetto, cosa che comunque dovrebbe valere per tutti.

Ivana ha detto...

TommyS.,
ritengo che all’inizio delle indagini gli inquirenti abbiano sospettato della famiglia Gambirasio (generalmente accade che i primi a essere sospettati siano i familiari), per cui sarà stata controllata e saranno state messe le cosiddette “cimici” per intercettare le conversazioni e credo che gli accertamenti eseguiti nulla di “compromettente” abbiano evidenziato nel comportamento del padre di Yara.
SE Fulvio Gambirasio è stato fotografato mentre giocava alle “macchinette” in un bar, non credo si sia accorto dei fotografi e non credo che volesse nascondere il suo comportamento; penso semplicemente che ognuno abbia una reazione diversa di fronte a situazioni ansiogene. C’è chi, forse, si “rifiuta” di accettare ciò che sta avvenendo, cercando di ripetere, in modo automatico, gesti della propria “quotidianità” alla ricerca conscia, o inconscia, di una tregua al proprio terrore, in modo da dare una parvenza di normalità per sé stesso e per i figli rimasti (lanciando, forse, il messaggio ai figli: il papà non è preoccupato, non preoccupatevi neanche voi!)
Esistono famiglie del “mulino bianco”? Nella fantasia sì, ma la realtà è un’altra cosa; di certo, in determinati casi, esiste realmente una sofferenza terribile che viene affrontata, in modo diversificato, da chi la sta subendo …
Mi sembra che la famiglia Gambirasio pensi ai figli rimasti e cerchi di partecipare ai loro interessi (Keba, per esempio, DEVE giustamente continuare a vivere coltivando le proprie passioni sportive) nel ricordo della piccola Yara:
http://www.ecodibergamo.it/stories/bergamo-citta/lo-show-in-ricordo-di-yara-papa-fulviodal-ramo-caduto-sono-cresciuti-alberelli_1176713_11/


Ribadisco: sono convinta che io reagirei come coloro da me citati, esponendomi mediaticamente, ma RISPETTO le scelte diverse altrui; SE, però, DOVESSERO VENIRE ACCERTATE determinate responsabilità, o eventuali atteggiamenti omertosi , sarei inflessibile nell’eventuale critica ben motivata!

andres ha detto...

@Ivana
dissociati pure con tutto lo sdegno di cui sei capace,io, continuo ad avere le mie perplessità e continuerò ad esprimerle. E figurati cosa me ne posso fare di, come scrivi
" Credo non si possano nutrire sospetti perché, FINORA, le illazioni,quali quelle inerenti all’eventuale pista della ritorsione nei confronti della famiglia per il lavoro del padre, risultano infondate; inizialmente tale pista era stata seguita dagli investigatori, ma non ERA STATO TROVATO ALCUN RISCONTRO nelle indagini."
Davvero pensi che io possa prendere per buono , in blocco ed acriticamente,tutto quel che fanno ed hanno fatto Procura ed investigatori? Se così fosse che ci sto a fare su questo blog? Che ci stai a fare tu e tutti quelli che intervengono? Basterebbe berci tutto quel che ci dicono, contenti e felici di vivere in un Paese perfetto in cui trionfa la Giustizia e le FdO sono composte da tutti Montalbano.
La famiglia Gambirasio merita tutta la comprensione possibile, per un dolore indicibile. Ma, non accetto tabù e se delle cose non mi sono chiare, lo dico.
Perchè la sorella Keba sentì il bisogno di cancellare i dati del suo PC e di cambiare account, la mattina seguente alla scomparsa di Yara?
Perchè, quella sera della denuncia di scomparsa,in commissariato,Fulvio Gambirasio non insistette con disperazione, affinchè le ricerche fossero iniziate immediatamente? Perchè solo qualche giorno dopo andò a giocare con le macchinette invece di battere palmo a palmo la zona con i volontari?
Perchè disse a suo moglie, che stava per parlare con una signora "ricordati che abbiamo altri tre figli"? Perchè i Gambirasio, cattolicissimi, fecero cremare il corpo? Cosa non vietata ora dalla Chiesa, ma ancora non accettata dai cattolici più radicali.
E, perchè la famiglia G accetta di farsi rappresentare da avvocati completamente asserviti all'accusa, nonostante le evidenti falle di quest'indagine? Possibile non abbiano dubbi, domande, perplessità? Possibile che da cristiani, lascino i loro avvocati fare il lavoro di accusatori, in un processo in cui moltissimi non ci vedono chiaro? Per loro è tutto chiaro?
E' vero che hanno tre figli da proteggere, ma anche dall'altra parte ci sono tre innocenti da proteggere. E non bastano le preghiere.


Dudu' ha detto...

Fatto molto plausibile
,cercassero di stare calmi dentro le mura domestiche,non è così naturale invece che si vada al bar e si giochi invece di andare cercare la figlia ! Suvvia !
Se poi si vuole attutire tale comportamento con il dolore ancora meno! Stabilito che tutti si posero la medesima domanda!
Da qui a dire che ci sono delle colpe e mi sembra che tutti si siano guardati ben dal supporlo,nonostante ciò il giocare alle slot piuttosto che cercare la figlia sarebbe stato svolto fuori dalle mura domestiche,lontano dagli occhi dei figli,malaguratamente per l'immagine che tesero dare evocò comportamenti inadatti e singolari laddove c'era tanta gente si dàva da fare cercarla,direi quasi poco rispettoso nei confronti di chi si stàva spendendo per aiutarti.

Vanna ha detto...

Ognuno è libero di associare o dissociare riguardo le considerazioni altrui, ma è vero però che certi comportamenti di “ NON esposizione mediatica” scelti all’inizio e considerati “discreti” che sembrarono all’epoca quasi in contrapposizione a quelli di Avetrana ora,dopo 5 anni dal ritrovamento dei resti della ragazzina e, si badi bene in pieno processo, si decide di partecipare ad una manifestazione pubblica che interessa i locali dove, per l’ultima volta, fu vista Y !

Appare evidente che questa esposizione può avere una doppia chiave di lettura, ancora una volta il centro sportivo assume centralità e verifica SOLO per quanto riguarda il suo “proporre sport” e NON per trovare altro che, al contrario, è stato protetto e blindato, a parità di DNA e furgoni.

Se questo è normale, io non sono normale.

Mentre gli approfonditi controlli su Bossetti sono stati perseveranti e allucinanti, tutto quello che ruotava intorno agli interessi del luogo: cantieri e palestra con annessi e connessi, sono passati in cavalleria, nel senso che il marcio, nella zona, era solo nelle famiglie Arzuffi-Comi-Bossetti, il resto era reso immacolato da indagini NON approfondite in egual maniera.

Come tutto è andato, come si è indagato, come si è dimenticato, come alcuni comportamenti sono stati esternati, fa nutrire sospetti in molte direzioni, appaiono infondati il discorso costruttivo, quello sulla droga e su altre piste perché non hanno avuto una VERA INDAGINE, troppo si era concentrati su un UNICO addetto ai lavori di muratura.

Purtroppo anche io “ sono convinta che SE la Difesa di Bossetti avrà individuato degli elementi concreti che condurranno in quella direzione”, NON riuscirà a portarli in Tribunale, forse in Cassazione.

E non rimango manco basita che qualcuno continui a vedere “l’irrispettoso” dietro la partecipazione pubblica della famiglia per celebrare il luogo da dove la figlia non è tornata.

TommyS. ha detto...

andres

Condivido in pieno tutto quanto hai scritto. E lo stesso vale per Dudu'(certo che avere come nick il nome del cane di Berlusconi ....).

Troppe cose nel comportamento dei Gambirasio lasciano perplessi.

A loro comunque il merito di aver insistito tramite il proprio legale e consulente perché venissero approfondite certe indagini. Per assurdo proprio questa loro insistenza ha poi alla fine fatto sbloccare le indagini ed arrivare ad un presunto colpevole (perché Bossetti presunto innocente non lo si può proprio definire). E da quel momento sembra che si siano accontentati del traguardo raggiunto incuranti di sapere se per davvero Bossetti sia l'assassino della propria figlia lasciando lasciato liberi di agire i propri consulenti.

TommyS. ha detto...

Sarà un caso che gli eventi della palestra cui hanno partecipato i Gambirasio si sono svolti quando oramai Silvia Brena non faceva più parte dello staff (anche se comunque la figlia Keba ha sempre fatto parte della squadra).

Ivana ha detto...

Andres,
penso che SE la Difesa avesse individuato ELEMENTI ANCHE MINIMI sulla famiglia Gambirasio li avrebbe BEN evidenziati in TRIBUNALE; lo ha fatto?
La Difesa ha ritenuto opportuno effettuare, in aula, le domande che tu ti sei posta? HAI LA CERTEZZA di quanto affermi nelle tue domande? Da dove trai tali certezze? Da quali fonti? E’ stato messo tutto nero su bianco dalla Difesa? E' emerso qualcosa dalle parole degli avvocati durante le interviste? Mi puoi segnalare le “fonti” specifiche? Come ho sempre sostenuto, mi baso su documenti che ritengo attendibili prima di esprimere il mio punto di vista.

Sulla questione dei “figli” mi sono già espressa: ritengo che i genitori siano convinti che, evitando l’esposizione mediatica, i ragazzi possano vivere più serenamente.

Dudu’ il padre avrebbe voluto, forse, COME RIPETO, dare un messaggio ai figli: tornando a casa potrebbe aver detto loro: state tranquilli, non mi preoccupo io, infatti sono andato anche al bar per giocare con le macchinette, quindi dovete fare così anche voi: state sereni, fate ciò che siete abituati a fare e vedrete che tutto si sistemerà.

Vanna,
la partecipazione a uno spettacolo sportivo in memoria di Yara, spettacolo in cui la propria figlia Keba si è esibita, spettacolo in cui "Mamma Maura ha letto la lettera di una famiglia di Cagliari, aiutata con i fondi dell’associazione", spettacolo in cui PARE non si sia minimamente accennato al processo, A ME fa capire soltanto lo sforzo dei genitori per aiutare i figli rimasti, cosicché possano vivere serenamente continuando a essere sé stessi coltivando gli interessi sportivi di sempre.

andres ha detto...

Infatti Vanna! Con la loro partecipazione i Gambirasio hanno in qualche modo "ripulito" dai sospetti la famosa palestra. Tutto a posto, dunque. Tutto a posto
nonostante l'omertà unanime delle compagne di Yara, i" non ricordo", anche offensivi per Yara: cioè quel giorno muore in un modo terribile la loro amica e per le giovani atlete quel giorno è uguale ad un altro, tanto da non ricordarsi niente? Tutto a posto nonostante i messaggi cancellati tra l'istruttrice e suo fratello. Nonostante le tracce sul giubbotto. Nonostante le bugie del custode col
pulmino. Per i Gambirasio va bene così.
Hai proprio ragione: il marcio, nel paese era tutto concentrato nelle famiglie Arzuffi Bossetti.Tutto il resto è immacolato candore!

Dudu' ha detto...

Nel 2010
Ad una visita veterinaria il mio gatto scappò,avvisata,mi recai lì avvisando a casa che si organizzassero in quanto non sarei tornata finchè non l'avessi trovato. Mi ricordo che continuavo dirmi che se lì era sparito lì dovevo trovarlo. Dalle 16 fino all 04.00 del mattino a sussurrare il suo nome per le strade ,il giorno dopo ancora, tornai e ricominciai finchè un miagolio proveniente da rovi distanti alle tre della notte a seguire mi sollevò il cuore, rannicchiato e spaventato,con le zampine sanguinanti me lo riportai a casa .tanto feci per un gatto,figurarsi per un figlio !
Posso comprendere che non tutti avrebbero il mio agire,ma che una vada al bar giocare nel mentre la figlia potrebbe star chiedendo aiuto,mi dispiace, non lo giustifico.

Dudu' ha detto...

TommyS
Sapessi come sono strabuzzati i miei occhi quando l'anno scorso mi imbattei in un articolo che parlava dei cuccioli di quella cagnolina! Mi venne un colpo,mi sollevò solo il fatto di aver battezzato la micia Dudù 10 prima!
Comunque,tornando seria, per me è inamissibile che un genitore abbandoni in mano altrui le ricerche del proprio figlio,sapere poi che sarebbe stata tutta una notte in agonia abbandonata a sè stessa senza aver tentato l'impossibile credo non me lo perdonerei mai

andres ha detto...

@Ivana
Sì, ho la certezza.Le fonti e le notizie puoi andartele a cercare su internet. Le troverai.
Sostieni di basarti "su documenti che ritengo attendibili prima di esprimere il mio punto di vista." Per te i documenti attendibili sono solo quelli che escono
dalla Procura. Gli altri non hanno valore. E allora, che senso ha, per te, scrivere su questo blog? Che dialogo é?

andres ha detto...

Cara Dudù,
qualche anno fa, in Sardegna, di sera, mia figlia ci doveva raggiungere con un autobus, che, disgraziatamente non si fermò dove doveva, ma cambiò "ad capocchiam", fermata.Sfortuna volle che proprio quella sera non funzionava la Tim. Quello che ho combinato io, in commissariato, perchè si attivassero quella sera stessa per ritrovarla, penso che se la ricordino ancora.Ho urlato come una matta, minacciato, pianto, mi sono persino messa a pregarli in ginocchio! I Carabinieri,sfiniti, impietositi alla fine hanno preso la macchina (con me, l'altra figlia e la sua amichetta dietro) e, dopo un pò, alle due di notte,abbiamo trovato mia figlia che stava ancora ferma ad aspettare in quella che le avevano detto essere la fermata. Ancora li ringrazio con tutto il mio cuore !

Ivana ha detto...

No, Andres,
per me i "documenti attendibili" sono TUTTI quelli che entrano in Tribunale da parte di tutte le Parti coinvolte!
Per me sono documenti attendibili anche le interviste televisive a ogni avvocato e a ogni consulente coinvolto e, quindi, ben informato.

Se hai "la certezza", perché non vuoi mettere i link specifici?
Come avevo già avuto occasione di scrivere in questo blog, per me ha senso il confronto con il punto di vista altrui, perché ritengo che sia arricchente confrontare le proprie opinioni (o le proprie convinzioni) con quelle altrui, in modo che io possa RIVEDERE il mio punto di vista alla luce del punto di vista divergente dal mio.

Dudu' ha detto...

Ma infatti
andres (mamma mia che spavento avete vissuto!) è un istinto che supera qualsiasi vergogna venale dovesse celarsi. Ecco perchè appare stranissimo il loro comportamento

andres ha detto...

@Ivana
per mettere tutti i link che chiedi, ci vuole tempo. Io non ho tempo e manco la voglia. Perchè pur avendone la certezza, quindi avendo letto e/o visto quello di cui ho scritto, non mi posso mettere a cercare decine di fonti. Quindi, se vuoi, te lo fai da sola. Cosa diversa è postare un link. Non una decina, come chiedi.

Wolf ha detto...

In pratica non si capisce affatto se si tratta di un rapimento dettato da biechi istinti di una sola persona, oppure è stata un'azione voluta da più complici.

Nautilina ha detto...

E' stato indubbiamente strano rimandare la denuncia di scomparsa alla mattina seguente, come se fosse possibile una fuga romantica di Yara. Ma con chi, se lei non aveva neanche l'ombra di un ragazzo? Con Matthias non poteva incontrarsi, la mamma non glielo permetteva.

Strano chiamare la figlia dopo quattro giorni dicendo:"Devo cominciare a preoccuparmi? Fatti sentire, fatevi sentire". Ah be', tutto normale fino a quel momento, allora! Ma sì, una fughetta d'amore a tredici anni con non si sa bene chi, in fondo che sarà mai...

Strano anche andare a lavorare quando Yara era da poco scomparsa; va bene volersi svagare, va bene che il lavoro chiama, però santo cielo, io mi sarei preso qualche giorno di permesso o in conto ferie e sarei andata in giro a cercare la mia bambina da tutte le parti.

Inutile che l'avvocato dei Gambirasio si spazientisca e batta la mano sul banco, Bossetti in aula ha detto una cosa che gli veniva dal cuore, anche se dirla gli è costato e poteva pure starsi zitto.
Lo so, non siamo tutti uguali nel reagire al dolore e agli eventi stressanti.
Davvero tutto il rispetto del mondo per papà Gambirasio, che dev'essere un autentico pezzo di pane, ma il suo atteggiamento iniziale è sembrato un po' strano e contraddittorio a molti di noi.

Anche dopo, quando si è dichiarato sollevato che il rapitore di Yara non fosse uno dei suoi conoscenti, ha lasciato un po' tutti di stucco.
Che differenza poteva mai fare se a uccidere Yara era stato un perfetto sconosciuto di passaggio piuttosto che un amico o un collega di lavoro?
Per me non ne avrebbe fatta neanche un po'. Anzi, mi sarei disperata di non aver saputo proteggere mia figlia, piccola e indifesa, assalita da un orco in agguato in quelle orrende strade semideserte e semibuie. Specialmente avendo avuto la possibilità di andarla a prendere in auto. No, non mi sarei data pace.
Ma ripeto, non siamo tutti uguali, c'è chi si fida ciecamente del prossimo.

Purtroppo, anche lassù in bergamasca, il mondo non è un oratorio idilliaco, rallegrato da cori di fanciulli, fiori alpini, presepi e manifestazioni edificanti.

Non esiste più un posto tranquillo dove i bambini possono tornare a casa da soli di sera, gli sposi non si tradiscono, non regnano ovunque odio, invidia, violenza e rancore ma solo spirito di sportiva competizione e solidarietà sociale (se mai fosse esistito un simile luogo).
Anche là è una guerra, altroché. Ma auguri a chi cerca di cambiare le cose.
Sarò sempre dalla parte degli inguaribili utopisti.

TommyS. ha detto...

Ivana

In dibattimento sono entrati pochissimi elementi che potessero far pensare ad ipotesi alternative. Pochissimi fra i tanti che la difesa voleva introdurre ma ai quali si è opposto il PM trovando il sostanziale appoggio della Corte (non voglio tornare a discutere sull'opportunità o meno e sulla legittimità di escluderli). Ipotesi alternative che gli stessi inquirenti sicuramente hanno preso seriamente in considerazione fintanto che non è apparso quel miracoloso DNA che ha tagliato e bloccato tutti gli altri filoni di indagine. DNA miracoloso che oggi sembra apparire in tutta la sua aura da ectoplasma ma che continua a tenere inchiodato questo processo.

Se conosci questo caso giudiziario sai benissimo di cosa stiamo parlando. Se non lo conosci rileggi quanto disponibile in rete e quanto sinora discussso su questo blog che segui assiduamente. Concordo con andres sull'impossibilità ed inutilità a riportare centinaia di link.

Nautilina ha detto...

Però - aggiungo - non dalla parte degli struzzi che nascondono la testa sotto la sabbia, sia chiaro.

Jordi ha detto...

Non sarebbe coerente utilizzare un metodo scientifico sofisticato per poi tendere a chiudere un occhio quando il risultato è inspiegabilmente incompleto, pur di incriminare un individuo. Lo stesso concetto dovrebbe valere anche per furgoni e celle telefoniche, ma sembra che invece la cosa più importante è fare in modo che sia il peso di tutte queste cose sommate tra loro a contribuire contro l'imputato.
Non credo si tratti di un ipotetico complotto, come mi è capitato di leggere. Se ci fosse stato uno di questi complotti, qualcosa di Yara la trovavano come minimo nel furgone. Penso sia più realistico che ci sia, da parte di qualcuno, la comodità che MB venga ritenuto colpevole, per non doversi vedere costretto a rettificare quanto scritto su certi giornali, o per quanto esposto in certi spettacoli televisivi che hanno massacrato lui e la sua famiglia. Anche qualche politico si era sbilanciato dal giorno dell'arresto.

Vanna ha detto...

Tempo fa Gilberto, è da un po' che sta in silenzio, se non ricordo male, disse che qui, c'era chi "trollava".

Tornando brevemente alla figura del papà G. e rileggendo i ricordi dei primi momenti, mi sembra che mai abbia partecipato alla ricerca della figlia, mi si rafforza l'idea che sapesse e che sappia chi o cosa stia dietro, altrimenti perché continuare ad appoggiare la tesi DNA, allontanare sospetti dalla palestra,partecipare alle attività pubblicitarie e permettere che la figlia lavori proprio lì!

TommyS e Andres, viaggiare in rete alla ricerca di altre alternative e poi ragionarci su, è molto faticoso, stancante e pericoloso perché potrebbe modificate incrollabili certezze che non si devono manco lontanamente mettere in dubbio.
E' inutile ripetere la solita tiritera, a chi fa comodo? Pensateci un attimo.

a ha detto...

Buongiorno Vanna !
"... mi si rafforza l'idea che sapesse e che sappia chi o cosa stia dietro..."
E' proprio questa la mia sensazione!
Anch'io ho ho la forte impressione che qualcuno trolli,anche se,per la mia natura fiduciosa,vorrei lasciare il beneficio del dubbio.
Il popolo ignaro, ignorante, manipolabile, consenziente, in una parola non pensante,ha sempre fatto comodo a chi ha il potere.
@Jordi
aggiungerei per tutta l'enorme spesa(coi soldi nostri) dilapidata in un'indagine sbagliata e con l'eventuale enorme risarcimento dovuto per aver rovinato la vita di un uomo. Per questo, e per tuttolo sputtanamento (e le sue conseguenze) di cui hai scritto.Se risultasse innocente.Stanno mettendo in atto
un'operazione pazzesca, perchè questo non avvenga.




andres ha detto...

Il commento sopra, è il mio

Norad ha detto...

Sì Andres, la cosa grottesca è che a pagare saremo sempre noi cittadini mentre chi ha sbagliato continuerà serenamente a fare carriera.

Dudu' ha detto...

Wolf ha detto...
In pratica non si capisce affatto se si tratta di un rapimento dettato da biechi istinti di una sola persona, oppure è stata un'azione voluta da più complici.

O un allontanamento volontario, finito tragicamente.

Questa possibilità,da che è comparso Bossetti,è stata letteralmente dimenticata. Ma se ci pensiamo è tutt'ora aperta,era l'ipotesi iniziale a cui han tutti dato credito,compresi i genitori.
Nessuno vede niente,non vengono sentite urla,non vengono visti autocarri,i cani portano all'uscita laterale.
Per due gg a casa c'è una discussione su chi deve portare lo stereo,alla fine la spunta Yara che però deve rispettare le condizioni stabilite,tornare subito.
Cosa che lei non fà,porta lo stereo e si intrattiene in palestra. Esce dal locale palestra alle 18.25 e fino alle 18.44 lei rimane lì ma non si conosce cosa fece nel lasso dei 20 minuti quasi. Poi viene vista da Francese dirigersi all'uscita e da lì nessuno sà più nulla.

Se un genitore crede sull'immediato ad un allontanamento volontario e non lo respinge,può significare solo una cosa,che ha motivo di crederlo possibile, altrimenti tale ipotesi la rifiuti categoricamente.
13anni hai le prime cottarelle , inizi pretendere di essere trattata come una adulta,e iniziano le prime ingenue ribellioni. Quel giorno ne ha messa in pratica una, disobbedento rientrare subito. Possibile si sia allontanata ingenuamente con un ragazzo,il quale ha tentato un approccio e vedendosi rifiutato è uscito di senno? La Brena sapeva qualcosa? La sorella sapeva qualcosa? Un'attenzione per qualcuno doveva averla,l'età è quella,non si sfugge. Era per uno altolocato,talmente altolocato da trovare poi appoggio e aiuto a districarsi fuori dalla faccenda? Quindi nessuno ha avuto il coraggio di puntare il dito? Mi sembra sia andres averlo ricordato, la sorella il giorno dopo la scomparsa ha cambiato la password

(e eliminato file,siete sicuri ?)

Norad ha detto...

Un esame sul computer della sorella avrebbe svelato tutto.
L'hanno fatto ?

Vanna ha detto...

Sì, aveva cambiato password.
Quando si trattò di colpevolizzare Parolisi si andò a Palo Alto a riprendere messaggi e video intimi con la trappola Federica, messa lì e magicamente sparita ( visto le parentele importanti) per incastrarlo come marito e padre fedifrago.
In questo caso non si è pensato di frugare nel computer di casa, né nel tel. con tanti numeri di Yara, ovviamente neanche in quelli della Brena, fratello, custode..., né nell'immediato, né successivamente a Palo Alto.
No, si è indagato su faldoni risalenti alla metà del sec. XVIII!
Follia totale per incastrare un povero umile muratore.

Per concludere, l'ora in cui la ragazzina avrebbe dovuto tornare era l'ora in cui tornava anche il padre, perché è mancata la comunicazione della madre che lo avvisava di prenderla alla palestra'?

La sera era uggiosa e buia ed io mi sarei preoccupata, avrei chiesto di prenderla altro che farla tornare a piedi, tanto più che Y. aveva insistito per andare in palestra!
La famiglia si è troppo chiusa subito, come tutti si sono chiusi, solo le porte delle case Arzuffi-Comi-Bossetti sono rimaste spalancate, specialmente quelle delle camere da letto! La "discrezione" bergamasca assomiglia alla " discrezione" del sud, cambia solo il nome, giù si chiama omertà.

andres ha detto...

Dudù, il fatto che Keba, proprio la mattina seguente al rapimento, abbia cancellato dati dal suo PC, l'ho scritto io. Mi chiedi se ne sono sicura.
Mi pare di ricordare che avvenne proprio quello, l'avevo sicuramente letto o visto da qualche parte,tant'è che il fatto mi colpì proprio perchè mi sembrò
strano. Ora cerco di ritrovare qualcosa in rete.
Anch'io, proprio ieri, stavo pensando al fatto dell'insistenza di Yara per portare lei lo stereo in palestra, e avevo pensato la stessa cosa che hai pensato tu:essendo una normalissima tredicenne,probabilmente avrà avuto una cottarella per qualcuno , magari lo voleva incontrare, vedere un attimo.Quella dello stereo,per lei che di libertà ne aveva pochina, poteva essere una scusa giusta.
Fino a qui, mi sembra possibile.Quello che mi sembra impossibile (a parte il mai dire mai), è che poteva aver pensato a scapparsene con lui. A tredici anni,
si inizia a provare interesse per qualcuno,a ricamarci sopra, a fare di tutto pur di vedere l'oggetto di tanti sogni, ma per arrivare a fuggire con lui, il salto è troppo grande! Non credo che Yara si sarebbe azzardata a tanto!
Dici che l'ipotesi dell'allontanamento volontario non era stata scartata inizialmente dai genitori.Ma lo avevano detto? All'epoca non seguivo questo caso
per cui, sinceramente, non lo sapevo. So l'appello del padre "Fatti sentire, fatevi sentire", ma lo avevo interpretato come un appello ai (conosciuti) rapitori di restituirgli la figlia, perchè lui aveva capito (quello che volevano da lui) e quindi "la lezione" poteva bastare.
Poi delle grida da un furgone in corsa, una signora testimoniò di averle sentire.Certo, non si sa se erano di Yara o no.

andres ha detto...

Grazie Vanna
ho visto ora la tua risposta. E sono d'accordissimo con le riflessioni che hai fatto.
Norad, infatti! Non hanno neanche verificato(e si poteva fare tranquillamente)
il messaggio tra l'istruttrice e suo fratello, che avevano immediatamente cancellato entrambi.

Norad ha detto...

Il caso Parolisi non l'Ho seguito.
Sento dire da più parti che sia stato condannato ingiustamente ma anche in quel caso la famiglia della moglie sembra del tutto colpevolista.
Forse l'hanno voluto mettere alla gogna per evitare che si estendessero le indagini sulla caserma che dev'essere un #censored#.
Vi diamo lui ma lasciate perdere il resto, "è un caso isolato" sssè.. in effetti, ci mancavano le donne nelle FA !

Norad ha detto...

Eh sì, un'indagine "monumentale" !

Risparmiatecele le indagini monumentali, vedete di farle efficaci e complete senza scavare in cose inutili in un'unica direzione e trascurare tutto il resto.

A quanto pare sono andati con i piedi di piombo nell'ambiente palestra. Perché tante remore proprio sul luogo che avrebbe dovuto essere il più sospetto dal momento che Y si trovava lì e non c'è nemmeno certezza che da lì sia uscita. Ma inutile ripetere.
Il fatto è che le lacune iniziali non sono recuperabili.
La mancata chiusura e perquisizione della palestra.
Non aver esaminato il furgone di Fikri. Il dna glielo hanno preso almeno ?
Non aver decifrato lo scambio di msg di SB e fratello.
Non aver trovato spiegazione di tutte quelle tel. (o erano msg, non ricordo bene) con quel ragazzino e cosa dicevano.
Motivo del tanto contendere per andare in palestra ? Y alla sorella avrà pur motivato in qualche modo tanto interesse ? Perché neanche la difesa glielo ha chiesto ? E perché anche la sorella evidentemente insisteva per andarci lei ?
Fossi stata io avrei detto: che barba devo andare in palestra a portare lo stereo. Ma, guarda in cambio della tua merendina, ci vado io. Spendido ! :o)
Non aver interrogato a fondo chi lavorava nel cantiere di Mapello. L'hanno ispezionato sì, ma domande ne hanno fatte poche. E quelle ispezioni sembrano proprio una messa in scena per far credere a indagini scrupolose confermate dall'affermazione della pm che infatti dice : (la pista del cantiere di Mapello) : "l'ho scartata dal primo giorno, dopo di che era doveroso approfondire e abbiamo approfondito per scrupolo." Infatti, un'altra sceneggiata per esigenze di comunicazione direi con quelli là che passato il pavimento al metal detector mentre chi doveva scappare è scappato !

Insomma, non è facile risolvere questi casi, anche facendo tutto davvero bene non è detto che si riesca a prendere il/i responsabile/i.
E' abominevole e ingiustificato pescarne uno qualsiasi per dire, avete visto, l'abbiamo preso.

Ivana ha detto...

Andres, hai scritto:
per mettere tutti i link che chiedi, ci vuole tempo. Io non ho tempo e manco la voglia. Perchè pur avendone la certezza, quindi avendo letto e/o visto quello di cui ho scritto, non mi posso mettere a cercare decine di fonti. Quindi, se vuoi, te lo fai da sola. Cosa diversa è postare un link. Non una decina, come chiedi.
Se ritieni che sia “cosa diversa” postare un link, allora penso che avresti potuto postare almeno un solo link , specifico, proveniente da fonte “ufficiale” e, forse, sarebbe stato sufficiente! :-)

TommyS.,
generalmente tendo a ricordare i link che avevo ritenuto attendibili, mentre lascio facilmente nel dimenticatoio quelli che mi erano apparsi privi di quella attendibilità che reputo importante dal punto di vista seriamente informativo; non sono interessata ai “pettegolezzi” vari che possono venire presi in considerazione da quei “giornalisti” che non conosco; sono molto prudente quando non mi risulta chiaro quale effettivo fondamento potrebbero avere determinate notizie pubblicate in rete.


Comunque, mi vedo costretta ad allontanarmi dalla discussione SIA per motivi di famiglia SIA perché ritengo di aver constatato che ad alcuni di voi (e, per evitare equivoci, sottolineo che, tra gli “alcuni di voi” NON voglio alludere né ad andres né, tantomeno, a TommyS.) risulta non accettabile, almeno in questo blog, l’eventuale contraddittorio (fra persone che sostengono opinioni contrarie). Quando (e SE) gli impegni familiari diventeranno meno “stringenti” e quando (e SE) dovessero emergere motivi fondati per condividere determinate “meditazioni” conducenti a precisi sospetti, tornerò a partecipare alla discussione, pronta a riconoscere serenamente un’eventuale mia ingenuità.

andres ha detto...

Dudù, ho cercato e ho trovato quello che già ha detto Vanna: Keba la mattina seguente al rapimento di Yara, cambiò account del suo pc.Non ho trovato la notizia che sarebbero stati cancellati file.
Perchè K sentì la necessità, in quel preciso momento, di cambiare account?
Quella mattina i carabinieri si erano presentati in casa o avevano annunciato che sarebbero arrivati.Prevedeva che avrebbero scandagliato i pc di casa? Lo fece per nascondere quello che c'era nel precedente, perchè non aveva voglia di
far vedere ad altri i suoi normalissimi segreti di adolescente? Alla domanda del perchè lo avesse fatto anche lei rispose "Non ricordo".

Anonimo ha detto...

E cche palle 'sta purga!

Norad ha detto...

@Andres, una delle tante cose incomprensibili.
Qualcun altro conosceva la sua password ?
Comunque cambiarla non serviva per evitare a dei tecnici di esaminare il suo computer. Ma non si sa se l'abbiano fatto.
Y voleva a tutti i costi andare in palestra quella sera.
La madre dopo la sparizione proprio dopo quel frangente, non ha avuto nessun sospetto, congettura, supposizione...

Dudu' ha detto...

Andres,
provabile non sono stata chiara,non alludevo che Y pensasse allontanarsi da casa,più semplicemente abbia raccolto un invito fare un giretto a due, magari a lei rubato subdulamente, con qualche scusa , poi la cosa possa aver preso una piega non pensata ne desiderata.
Sul resto concordo.
Avevo chiesto dei file cancellati perchè non ne sapevo nulla,stavo cercando anch'io nel web,gentilissima.
Vanna
finisce a processo uno dalla vita specchiata,che pur di farlo credere colpevole gli fanno un film dedicato,(se non è questo abuso di potere questo! proprio non saprei)

Capra disse che non c'è evidenza di commistione dna di y/ignoto 1.

Solo nel 2014 salta fuori ignoto2 e le comparazioni precedenti a Previderè, tutte sbagliate.
Dna tutti leggibili,compresi quelli sui guanti .

Ma Y corificata è stata per 92 gg sotto le intemperie, non hanno dubbio alcuno ,è stranissima sta cosa ,intemperie birichine che avrebbero dilavato selettivamente. Natura miracolosa.

Domani sarà una giornata intensa.

Rinfreschiamo un pò la memoria?
Perchè Salvagni lo voleva portare in aula?
Intervista a Tironi :
"Spunta l’importante testimonianza di un vicino di casa nel giallo di Yara Gambirasio, la ragazzina di 13 anni scomparsa venerdì. News Mediaset ha intervistato un 19enne vicino di casa, Enrico Tironi, che sostiene di averla vista con due uomini sul ciglio della strada intorno alle 18.45 di venerdì a cinquanta metri da casa. "Aveva la coda di cavallo, stava parlando con due adulti – ha spiegato -. Poco lontano c’era parcheggiata una Citroen rossa con le 4 frecce accese".
Enrico inizialmente non ha dato molto peso a quello che ha visto, ma dopo aver saputo che Yara era scomparsa, ha capito che la sua testimonianza potrebbe essere utile alle indagini. Anche se non è ancora stato ascoltato dagli inquirenti.
Il 19enne, che conosce Yara da sempre e con lei ha frequentato anche l’asilo, ha raccontato di aver visto la ragazzina intorno alle 18.45 mentre rientrava a casa in auto. "L’ho riconosciuta, aveva i capelli raccolti in una coda di cavallo – ha spiegato il giovane -. Era sul ciglio della strada, e parlava con due uomini adulti che indossavano giacche nere e la affiancavano".
"Yara mi sembrava che sorridesse, ma poteva essere anche un sorriso di imbarazzo, di fronte a due persone più grandi di lei – ha aggiunto -. A circa cento mentri da loro c’era parcheggiata sul ciglio della strada una Citroen rossa con le quattro frecce accese e con un segno di un’ammaccatura su una fiancata". "I due uomini non erano del paese, ma non so dire se erano stranieri o italiani – ha detto ancora il 19enne -. L’unica cosa certa è che erano più grandi di lei". Enrico ha visto questa scena passando in auto a pochi mentri dalla casa di Yara proprio poco prima che il telefono della ragazzina fosse spento. Da allora Yara non si hanno più notizie, e forse il racconto di Enrico è l’unica traccia per cominciare a capire cosa sia successo."
http://www.bergamonews.it/2010/11/28/scomparsa-di-yara-spuntano-due-uominiun-vicino-parlavano-con-lei-in-strada/138958/

Tironi poteva essere l'unico testimone del rapimento

Altro articolo,i suoi genitori hanno potuto confermare sia rientrato prendere videogame ?
http://www.bergamonews.it/2011/01/11/yara-gambirasio-non-solo-enrico-tironianche-i-suoi-genitori-dai-carabinieri/140525/

TommyS
Sai qualcosa di come finì la denuncia di millantato allarme a lui fatta ?

Norad ha detto...

@Dudù, hanno fatto in modo che Tironi ritrattasse.
Certo che se mi capitasse mai, ci penserei molto bene prima di andare a testimoniare un qualcosa.

Vi ricordate delle testimonianze del caso Marta Russo? Che fine hanno fatto gli autori, sono stati promossi ?

Jordi ha detto...

Dudù, che significa "i cani portano all'uscita laterale" ?

Dudu' ha detto...

Jordi
" ..E proprio vicino ad una porta d'emergenza, uno dei cani avrebbe fiutato un percorso che l'adolescente potrebbe avere
compiuto verso la zona industriale. Dall'esame dei tabulati del cellulare è emerso che la cella agganciata dal telefonino di
Yara, pochi attimi prima che venisse spento, era quella di Mapello, un paese a due chilometri da Brembate Sopra, dove
ieri si sono dirette le ricerche. Intanto l'unica testimonianza che sembrava dare una svolta alle indagini, si è rivelata
infondata. ..."

Pag. 52 di questo pdf che raccoglie una serie di articoli dal 28 al 30 dic '10 della protezione civile

https://www.google.it/url?sa=t&source=web&rct=j&url=http://www.ilgiornaledellaprotezionecivile.it/bf/filesupload/rassegna_stampa_protezione_civile_30_novembre_2010___NORD_48011.pdf&ved=0ahUKEwiy38LUwI7MAhWBLA8KHXRqD_YQFggwMAc&usg=AFQjCNF6ON3S-dMEfoRIghMqWk6VwmFIyQ

Dudu' ha detto...

Jordi
La tua domanda mi ha sollevato qualche dubbio..devo dire mi ero scordata di un particolare,pur se i cani avevano fiutato traccia nei pressi della porta di sicurezza laterale,era stato escluso fosse uscita da lì in quanto il cancello di quel lato stava chiuso a chiave solitamente,di conseguenza venne interrogato il custode in quanto solo lui era in possesso delle chiavi. Venne poi ipotizzato che Y uscì dall'ingresso principale per dirigersi a sx

In quei giorni il custode testimoniò essere in casa però se mal non ricordo
http://milano.repubblica.it/cronaca/2010/12/02/news/yara_chiave_della_palestra-9748280/

Dudu' ha detto...

Andres
" ...Dici che l'ipotesi dell'allontanamento volontario non era stata scartata inizialmente dai genitori.Ma lo avevano detto? "

Non lo dicono loro pubblicamente,ma una telefonata in cui ,quattro gg dopo, FG lascia nella segreteria (fra altri messaggi) del num di cellullare di Y : "sono passati 4 gg , devo preoccuparmi ? Fatti sentire,fatevi sentire "

andres ha detto...

Si si, è proprio di quella telefonata che parlavo nella mia risposta, ma come ho scritto, ne ho data un'interpretazione diversa.
Comunque,mentre un allontanamento volontario, tipo fuitina,non mi sembra possibile, mi pare possibilissimo, invece, come hai spiegato tu, che possa aver accettato un invito da qualche ragazzo che gli piaceva, tipo un breve giretto su un motorino, pensando di tornare dopo pochissimo.
Oggi mi sono andata a rivedere degli articoli dei primissimi giorni, dopo il rapimento, e ho letto che i genitori avevano dichiarato che escludevano assolutamente che Yara potesse essere scappata volontariamente.

Jordi ha detto...

Grazie a Dudù per le spiegazioni precise.

A meno che non sia stato un raptus, non sarebbe un mezzo di proprietá il veicolo per fare un rapimento, a maggior ragione se poi trattasi di un furgone cassonato verde chiaro con tanto di striscia rossa a decorazione personalizzata.
A volte le vetture utilizzate per scopi illeciti vengono trovate incendiate, di solito risultano rubate.
Col furgone si può perlustrare la zona, controllare se ci sono pattuglie o posti di blocco, ma in questa ipotesi qualche contatto tra MB e altri sarebbe emerso probabilmente in seguito, se ci fosse stato.






TommyS. ha detto...

Dudù

Sappiamo che il custode ha rilasciato plurime dichiarazioni contrastanti. In dibattimento si è poi giustificato di ciò con il timore di rimanere coinvolto e sospettato. Ma questo quando oramai anche grazie alla difesa era stato smentito.

Sul custode e sull'istruttrice in questi ultimi giorni in molti sul web stanno spingendo in quanto vedono nei due i possibili responsabili della morte di Yara. In un video di Amaro su Youtube viene poi anche ricostruita una possibile dinamica del delitto, ad opera dei due, e delle fasi successive dove lo stesso Amaro, per far rientrare nel tutto anche le tracce dei cani molecolari, sostiene che il custode abbia portato fuori dalla palestra il cadavere (o Yara morente) a bordo del pulmino uscendo proprio da quel cancello che da su via Caduti.

Tuttavia, ammesso che le immagini del famoso filmato arancio rosso sangue del RIS si riferiscano perlomeno alla sera del 26/11, nelle stesse si vedrebbe questo pulmino rientrare in palestra parcheggiando nel piazzale riservato che da su via Locatelli. Logica vorrebbe che nell'intorno delle 18.40, quando dovette portare alla stazione di San Pietro il ragazzo che era andato prima a prendere, sia uscito sempre su via Locatelli e non su via Caduti, come sostiene Amaro.

Pur tuttavia il comportamento del custode è davvero anomalo. Se effettivamente intorno alle 18.40/18.50 portò quel ragazzo alla stazione, come sembra confermato dal ragazzo stesso, il custode aveva un alibi perfetto per l'ora della scomparsa. Perché allora tacere completamente di questi spostamenti dichiarando ai CC invece di essere sempre rimasto nella sua abitazione (per poi ammettere di esserne uscito per poco ma sempre stando all'interno del complesso)? Viene davvero da pensare che possa avere assistito a qualcosa di grave successo a Yara magari ancora all'interno del complesso sportivo e mentre si accingeva a portare il ragazzo.

Anche la Brena ha rilasciato dichiarazioni molto contrastanti e dubbie per poi fingere di essersi dimenticata tutto una volta in aula. Ed anche su di lei aleggiano ombre strane come quelle che nascono dalla sua dichiarazione di essere stata importunata quella sera (da chi?) o dal dichiarare prima di aver incontrato Yara e poi invece di non averla neanche vista. Oppure dovute al fatto che sembra che quella sera sia andata alle Sabbie Mobili ed una volta rientrata in casa abbia passato tutta la notte a piangere per Yara. E questo senza nemmeno aver fatto una telefonata per sapere se l'avessero trovata. Ma anche l'SMS scambiato con il fratello e subito cancellato da entrambi alle 18.35 (siamo sempre in quell'intorno di tempo).

Insomma, due persone fortemente sospette perché molto reticenti, ma personalmente non riesco proprio a convincermi che possano essere coinvolte nella scomparsa e nel delitto. E questo perché il cadavere di Yara racconta un drammatica storia non compatibile con un delitto d'impeto ed allo stesso tempo l'ipotesi verosimile del cadavere rivestito e conservato in un posto chiuso e poi portato nel campo a ridosso del ritrovamento e con ben due strani DNA che sanno tanto di laboratorio, non può essere opera di due persone qualsiasi (a meno che la Brena godesse di appoggi davvero molto importanti). Sono decisamente più propenso a pensare che sappiano molto di quello che è successo perlomeno nei pressi della palestra se non all'interno della stessa (intesa sempre come complesso sportivo), per aver assistito a qualcosa di grave del quale non dovevano e potevano parlare. Ipotesi compatibile anche con il copioso DNA della Brena fatto trovare sul polsino come minaccia ed intimidazione al silenzio.

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