martedì 18 ottobre 2016

Motivando la sentenza Bossetti: Alla fine la montagna partorì un topolino...



Alla fine la montagna ha partorito il topolino.

Un lungo processo di primo grado, durato un anno con decine di udienze e decine di testimoni, tecnici e non, ha prodotto una motivazione particolarmente scarna se confrontata con quelle dei processi mediatici di pari durata degli ultimi anni. Centocinquantatre pagine che dovrebbero contenere la verità su di un delitto che ha visto indagini lunghe, complesse e costose, come poche altre.

Sicuramente essa pretende di stabilire una verità giudiziaria, che questa abbia poi anche qualche parentela con quella storica è un altro discorso. D’altra parte la relativamente succinta motivazione fa quello che deve fare, e lo fa piuttosto bene una volta che si accettino gli assiomi che essa stabilisce.

In effetti quello dell’omicidio di Yara Gambirasio può essere letto e ricostruito come un caso molto semplice: non c’è alcun bisogno di elefantiache motivazioni (come per il caso Scazzi) che cuciano assieme una miriade di tempistiche e di testimonianze, alcune delle quali pure oniriche, senza il supporto di alcuna concreta prova scientifica. 

Il caso Gambirasio è semplicissimo una volta che si prenda per buono quel DNA nucleare attribuito all'imputato, che si trovi qualche giustificazione più o meno credibile (almeno in termini di probabilità) per l’assenza del relativo mitocondriale, che si aggiunga tanto per far scena, a mo’ di parco condimento, qualche elemento indiziario che senza DNA sarebbe assolutamente inutile (fibre, polveri, microsfere e ricerche sul pc) ed infine che si ignori o si trascuri con un’alzata di spalle tutto quello che stonerebbe con la facile e semplice verità giudiziaria così felicemente trovata.

Paradossalmente, però, questa è una sentenza essenzialmente onesta, almeno in un certo senso, ed è onesta perché dice una verità sostanziale: noi condanniamo perché c’è quel DNA nucleare anche se non sappiamo come sia veramente andata. Non pretendiamo di rispondere ad alcuni dubbi o di far luce su aree grigie (DNA della Brena, Hacking Team, tanto per fare qualche esempio), vi diciamo semplicemente che noi condanniamo perché c’è quel DNA.

E tutto il resto è noia.

La Corte d’Assise presieduta dalla giudice Bertoja è talmente innamorata di quel DNA nucleare da commettere addirittura quello che per me è un autentico errore giuridico, ovvero classificare tale DNA come prova diretta (non indiziaria) della colpevolezza di Bossetti.

Ma ne discuteremo dettagliatamente più avanti, come discuteremo tutto il contenuto di questa motivazione, che se non altro, rispetto a tante altre, è caratterizzata da un linguaggio abbastanza semplice, che ne facilita la lettura.

Nel corso dell’esposizione utilizzerò talvolta il nome della Presidente della Corte, Antonella Bertoja, come sinonimo della motivazione e dei giudicanti nel loro insieme.

4.580 commenti:

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Biologo ha detto...

@gugly

-scrive: E' ovvio che il problema di Denti travolge la difesa...

Le questioni irrisolte sul DNA non mi pare fossero degli estratti della tesi di laurea fasulla di Denti...

Dan F. Rinaldi ha detto...

@ PINO

Ragionevolissimo quello che scrivi, che condivido appieno.

@ Biologo

Hai ragione anche tu, lasciamo perdere le pseudo-lauree di Denti e torniamo ad alcuni punti fondamentali per nulla chiari (il rischio a mediatizzare troppo la faccenda è quello di venir divorati dagli stessi media, qui ha ragione Gugly -- ormai do ragione a tutti... :-))

Poi, DNA a parte, sono 2 i particolari di questa vicenda che mi lasciano più perplesso:

1) il tipo di ferite sul corpo di Yara (si è parlato non a caso di crudeltà perché sembrano una sorta di tortura)

2) la perseveranza di Bossetti a dichiararsi innocente nonostante il DNA, che per molti mesi dopo la sua cattura non si sapeva potesse avere problemi (se fosse colpevole, ammettendolo subito e cercando qualche attenuante se la sarebbe cavata non peggio di Parolisi -- che pure non ha confessato, però non me ne intendo di legge)


Paolo A ha detto...

Chi sapeva ,oltre ai familiari, che Yara doveva andare in palestra e consegnare il registratore?

Dove è stata caricata in auto Yara?

E mai possibile che nessuno l'abbia vista fuori della palestra, in strada per esempio?

Perché il corpo presentava dei tagli sotto le ascelle e nelle finte ricerche trovate nel PC di Bossetti si parlava di "ragazza nuda imbragata"?

Perché la provenienza delle particelle metalliche non è stata attentamente indagata per scoprire gli ambiti in cui si producono quel tipo particolare di particelle, anche con la collaborazione di esperti, credo di metallurgia, provenienti dall'ambito universitario lasciando perdere i "maneggioni" dei RIS.












Nautilina ha detto...

Ci sono alcuni punti contraddittori nelle motivazioni (almeno per me).
Scusate se riporto descrizioni un po' scioccanti, io stessa sono molto scossa da questa lettura, comunque c'è anche di peggio.

A pag.144 si legge: "...è ragionevole ritenere che il delitto sia maturato in un contesto di avances a sfondo sessuale, verosimilmente respinte dalla ragazza, in grado di scatenare nell'imputato una reazione di violenza e sadismo di cui non aveva mai dato prova fino ad allora."

Però a pag. 146 troviamo che:
"Il corpo è stato ruotato e lesionato sia nella parte anteriore sia in quella posteriore , tagliato in modo lineare e, nel caso dei polsi, simmetrico, ossia con modalità tale da escludere la "furia" dei colpi tipica del dolo d'impeto e, al contrario, connotate dall'ansia dell'agente di appagare la propria volontà di arrecare dolore, caratterizzante le sevizie."
E a pag. 147:
"Nel nostro caso Massimo Bossetti non ha agito in modo incontrollato, sferrando una pluralità di fendenti, ma ha operato sul corpo della vittima per un apprezzabile lasso temporale...etc."

Quindi Bossetti avrebbe avuto una reazione improvvisa e inedita di violenza nel sentirsi rifiutato, così forte da spingerlo a colpire Yara sulla testa (risultano tre botte belle pesanti) e poi togliere di tasca un coltello iniziando a sfregiarla, ma tutto questo senza impeto, anzi, ferendo la bambina con calma per puro piacere sadico e malvagio di farla soffrire.

Non ho mai sentito nulla del genere.
E' come se avessero agito due persone, uno violento che l'ha colpita in testa tre volte con una pietra o un martello, l'altro che l'ha seviziata usando una lama.
Mi viene difficile credere all'opera di un solo uomo.

Per quanto riguarda il sanguinamento delle ferite, a pag.141 leggo che:
"Come illustrato nel cap.5 la vittima non ha subito un'emorragia e, dunque, l'affermazione secondo cui i vestiti dell'imputato avrebbero dovuto essere intrisi del sangue di Yara (particolare che non sarebbe potuto sfuggire alla moglie a suo rientro a casa) è una mera illazione."
Ma poi a pag.146 dicono:
"Tutte le lesioni, anche quelle più superficiali, sono state inflitte quando la vittima era ancora in vita – non è dato sapere con quale livello di coscienza- e hanno provocato sanguinamento."

Qui allora bisogna intendersi. Bisogna spiegare come avrebbe fatto Bossetti a non sporcarsi di sangue le mani, i vestiti, le scarpe, a non portarne nemmeno una goccia nel suo furgone, dato che avrebbe dovuto agire al buio nel centro del campo di Chignolo.
E per quanto ne so, dove aveva parcheggiato l'autocarro non c'era una fontanella. Poteva tenere una tanica d'acqua nel furgone, è vero, ma non credo avesse con sé anche il sapone e lo smacchiatore per gli abiti.
Comunque il sangue, anche se in minime tracce, rimane per anni sui tessuti anche dopo il lavaggio. Nell'Iveco, quindi, dopo tre anni e mezzo poteva essere sparito il DNA nucleare di Yara, non le macchioline ematiche portate da Bossetti.

Siccome il corpo della povera ragazza è stato girato e rigirato nel ferimento, diventa impensabile non solo che l'aggressore non si sia sporcato di sangue, ma pure che non abbia lasciato il suo DNA sulla giacca e sulla felpa di Yara.
Le motivazioni dicono che la traccia della maestra sul polsino non significa niente, che si spiega con un normale contatto, ma allora perché il feritore non ha lasciato le sue, molto più abbondanti, sui vestiti che ha maneggiato ampiamente e a lungo? Forse portava dei guanti? Beh, non credo che avrebbe tentato delle avances sessuali portando i guanti.
Qualcosa non torna proprio.

Bruno ha detto...

@nautilina. Si qualcosa o forse molte cose non tornano proprio. Sapevo che il giubbino era stato indossato dalla povera Yara quella sera per la prima volta in quanto era della cugina.In effetti anche io non capisco come mai nella zona polsi sia stato trovato il dna della maestra.

Biologo ha detto...

@DanF.

-scrive: la perseveranza di Bossetti a dichiararsi innocente nonostante il DNA

Il fatto che un accusato si dichiari innocente per lungo tempo, colpevole da subito, o magari colpevole solo tempo dopo, è irrilevante.
Non si può mai sapere cosa accade nella mente di una persona sottoposta a pressioni a cui non è abituata come gli interrogatori, la carcerazione preventiva o la convinzione di una condanna con la prospettiva dell'ergastolo rispetto al dover scontare altri 6-7 anni di carcere dopo averne trascorsi già due.

Ciò che conta semmai è se non può spiegare fatti concreti che lo riguardano. Ma anche in questo caso bisogna stare attenti a ciò che un accusato può essere indotto a raccontare.

Ad esempio una colf può fornire una giustificazione verosimile alla presenza del proprio DNA su uno slip di un abitante della casa in cui lavora. Massimo Bossetti non può spiegare la presenza del suo DNA sugli slip di un'estranea, viene indotto a fornire una spiegazione, sostiene cose assurde o altamente improbabili, e così le sue affermazioni si prestano poi ad essere interpretate sia come un tentativo di un colpevole di discolparsi, sia come le ipotesi di un innocente ignorante in materia di DNA.
Quindi rimangono irrilevanti.



@Paolo A

-scrive: Chi sapeva ,oltre ai familiari, che Yara doveva andare in palestra e consegnare il registratore?

a pag. 24 della sentenza si può leggere quanto segue:

Come concordemente riferito da madre, sorella e insegnanti, l'uscita non era programmata.
Il giorno prima, il giovedì, le istruttrici di ginnastica, parlando con Keba Gambirasio, si erano lamentate del malfunzionamento dello stereo del centro e Keba si era offerta di portare il suo.


Quindi erano le insegnanti a sapere che quel pomeriggio uno stereo nelle disponibilità dei Gambirasio sarebbe stato portato in palestra. Viene anche specificato che della questione dello stereo si erano accordate con Keba e non con la piccola Yara, ma il portare uno stereo non è certo una convocazione ufficiale di un tribunale: se frequento lo stesso ambiente sportivo di due fratelli posso aspettarmi che se chiedo un prestito banale ad uno dei due il giorno dopo potrebbe anche essere l'altro a consegnare l'oggetto per sopravvenuti impegni del primo.

Devo però aggiungere che non vedo come la vicenda può essere inquadrata diversamente ammettendo l'eventualità che qualcuno avesse avuto modo di prevedere, e solo in termini di possibilità, che lo stereo venisse portato dalla piccola Yara.



-scrive: Perché il corpo presentava dei tagli sotto le ascelle

In sentenza non mi sembra di ricordare alcun riferimento alle ascelle. Dove hai ricavato questa informazione?

Biologo ha detto...

@Paolo A

-scrive: Perché la provenienza delle particelle metalliche non è stata attentamente indagata per scoprire gli ambiti in cui si producono quel tipo particolare di particelle

A pag. 48 è riportato che in base alla composizione sono state distinte due tipologie di sferette:

la presenza su scarpe e indumenti di sferette metalliche (di diversa composizione: ferro, nichel e cromo, ferro e cromo)

Sia le sferette ferro, nichel e cromo, che le sferette ferro e cromo derivano dai materiali di uso comune nei cantieri. Nulla di raro.
Tanto che a pag. 115 della sentenza viene riportato chiaramente che le stesse sferette repertate sul furgone di Massimo Bossetti erano state repertate anche nel cantiere di Mapello:

il confronto veniva esteso ai sedili dell'autocarro dell'imputato, risultati, come il cantiere di Mapello, ampiamente contaminati da particelle di forma sferica costituite da leghe di ferro variamente composte (ferro, nichel e cromo, ferro e manganese, cromo
e nichel)


Poichè queste sferette derivano dalla comune lavorazione delle leghe di ferro nei cantieri, e poichè è immaginabile che buona parte degli operai del cantiere di Mapello contaminato da simili sferette a fine giornata lasciasse il luogo di lavoro con dei mezzi di trasporto si può essere certi che, sottoponendo a campionamento i furgoni che avevano lavorato in quel cantiere (come nella maggior parte dei cantieri d'Italia), li si sarebbe trovati contaminati dalle stesse sferette.

Questo per dire quanto sono poco "individualizzanti" (per dirla con le parole del Giudice) quelle sferette in rapporto a Massimo Bossetti e allo stesso tempo quanto è assurdo sperare che ci diano indicazioni precise su qualcun altro.



@Nautilina

-scrive: Ci sono alcuni punti contraddittori nelle motivazioni

E' su questi punti che sicuramente possiamo prevedere che i difensori, tra le altre incongruenze, si concentreranno in appello. Sono estremamente evidenti!
Tempo fa la lettura di queste parti tanto illogiche e contraddittorie mi aveva anche spinto ad ipotizzare che potesse trattarsi di una "sentenza suicida".

Nautilina ha detto...

Biologo,
speriamo!
Dalla lettura delle motivazioni (un pezzetto alla volta, leggo e rileggo) ho scoperto che comunque i familiari di Yara sono stati controllati per quanto riguarda la presenza di sferette e non ne avevano.
E' da ritenere infondata anche la storia che Yara abbia respirato calce, questo non è indicato nelle motivazioni. La bambina aveva solo calce e sferette metalliche addosso, perfino sui capelli.
Questo fa pensare che sia stata tenuta a lungo in un cantiere, però non da viva, altrimenti avrebbe avuto polvere di calce anche nei polmoni.
Le sferette sui capelli mi danno da pensare. Come faceva a riempirsi così se stava seduta dieci minuti nell'autocarro di Bossetti? Al limite poteva raccoglierle con le scarpe dal tappetino o con i leggings dal sedile, se Bossetti avesse avuto anche il sedile del lato passeggero sporco di sferette metalliche (e sarebbe pure un po' strano).

Bruno,
non ti posso dare conferma che quel giubbotto fosse fresco di lavanderia o prestato dalla cugina. Non lo so. Certo è strano che ci fosse solo il DNA di S.B. e non quello dei familiari di Yara o di altre compagne con cui Yara aveva sicuramente più contatti, in palestra e sull'autobus che prendeva ogni giorno per andare a scuola.
Ma è ancora più strano che sul giubbotto manchi il DNA dell'assassino il quale, girando e rigirando Yara, l'ha dovuto toccare per forza. E non saranno stati certo tocchi leggeri. Quindi, se ti dicono che un semplice contatto della maestra può conservarsi per tre mesi all'aperto sotto la pioggia, ti aspetti che la stessa regola valga anche per i molteplici contatti dell'assassino, invece no. Lascio a te le logiche conclusioni.

Ivana ha detto...

Dan, sono d’accordo con te, con Biologo e con Gugly riguardo alla molto probabile pseudo laurea di Denti per vari motivi [tra cui anche il fatto che la “comunicazione”(da parte dell’Institut Technique Supérieur di Frigurgo in Svizzera) del 18 novembre 2016 sia rivolta, fra gli altri destinatari, al Sig. Ezio Denti. Ma Ezio Denti è attualmente “Ingegnere ITS”, quindi perché proprio l’Istituto stesso indirizza il suo comunicato al Sig. Ezio Denti e non all’Ing. Ezio Denti?]

Sulla questione della “perseveranza di Bossetti a dichiararsi innocente” sono sostanzialmente d’accordo con la conclusione di Biologo, anche se per motivi diversi: non rimango perplessa sia perché la madre stessa, come aveva precisato l’avvocato Bonomo, ha continuato a non ammettere ciò che non si sentiva di ammettere, sia SOPRATTUTTO perché (memore dei dialoghi giovanili “aporetici” di Platone?) ritengo che ci sia chi teme maggiormente, per sé stesso/a, una durata insopportabile della pena, e che ci siano altri che, invece, temono maggiormente il disonore.
Penso che sia il coraggioso sia il pauroso temano qualcosa: il coraggioso teme di più il disonore, il pauroso teme di più la sofferenza di una lunga detenzione.
Anche per me, quindi, il fatto che Bossetti perseveri a dichiararsi innocente rimane un elemento neutro, "irrilevante", che non mi aiuta in alcun modo a convincermi né della sua innocenza né della sua eventuale colpevolezza.

antrag ha detto...

L'intervento di Ivana è forviante.
Leggerlo in un secondo momento, per favore.

antrag ha detto...

Insistere sulle contraddizioni nelle motivazioni.
Evidenziare l'inverosimiglianza dei fatti descritti a colpi di fantasia.

Dudu' ha detto...

Vanna
Come da previsioni,non sembra ci sia nessuna indagine,il consulente Denti aveva presentato i titoli ancora in udienza.
La bomba è scoppiata e ha svolto il suo lavoro,minare la difesa. Direi che abbiamo giornalisti molto seri e preparati, ma chi li paga..
Che dite,passiamo sotto l'ultimo articolo di Gilberto? Non mancano spunti per proseguire.

Vanna ha detto...

Antrag, sei acuto e simpatico! Ti condivido sempre.

Dudu' ha detto...

Ivana
Scusami sai,ma le tue ultime considerazioni mi fanno ridere.
In primis perchè se un avvocato ha dei dubbi sul cliente prosegue sulla strada del rito abbreviato,mai si infilerebbe in un rito ordinario, quindi hai poca stima dei difensori/avvocati fra cui l'avv Camporini che non è un "semplice" avvocato.
Secondo,all'attuale condannato l'onore gli è stato tolto immediatamente l'arresto,non aveva più nulla da perdere ma casomai ambire alla condanna minore.
Ester Arzuffi si è spesa difendere il figlio e sè stessa,non è stata creduta,ne la procura ha presentato documentazione completa a smentirla.

Dudu' ha detto...

Anche a me stà simpatico antrag,non gliene scappa una! Vi devo lasciare, buon proseguimento.

Paolo A ha detto...

Ivana

Forse tra il coraggioso ed il codardo ,che sono comunque categorie non pertinenti la situazione di Bossetti, vi sia anche la possibilità che sia innocente e allora puoi essere coraggioso o codardo ma la conclusione è che comunque non confessi un delitto che non hai commesso.

PINO ha detto...

Caro DAN/F
Le tue perplessità sul caso, anche se espresse con un velo di piacevole umorismo, le ho filtrato con un decodificatore non facile da utilizzare, trattandosi di uno strumento...psichico.
Essendo sulla stessa lunghezza d'onda, non posso che condividerle, condizionandole ad una particolare atmosfera persistente, e difficilmente neutralizzabile.
Continua pure la tua trattazione, anche se ritenuta fuori dall'orbita.

Ivana ha detto...

Antrag,
ti sei, arbitrariamente, assunto il ruolo di “moderatore”?

Dudu’
non solo la sola a ritenere “irrilevante” la “ perseveranza di Bossetti a dichiararsi innocente”!
A tuo avviso, gli avvocati di Parolisi e quelli di Logli avevano dubbi sul rispettivo cliente?
Perché, secondo te, l’avvocatessa precedente aveva deciso di rinunciare all’incarico di difendere Bossetti?
Penso che ogni avvocato scelga la strategia difensiva che reputa adeguata in quel momento e con quanto emerso fino a quel momento.
Personalmente mi trovo più in consonanza (forse perché abbiamo un medesimo stile cognitivo?) con Villardita, ma condivido molti aspetti (non tutti) del modo di agire di Salvagni (condivido, per esempio, il suo insistere sul fare chiarezza riguardo al DNA mitocondriale, il suo sottolineare l’errore del ministro Alfano e nel chiedere al col. Lago spiegazioni su quel determinato “video” reso pubblico “per comunicare che cosa?”)
Se ritieni che l’onore sia stato tolto a Bossetti già durante l’arresto, a maggior ragione Bossetti potrebbe aver deciso di rivendicare il proprio onore anche a costo di restare in carcere!
NON POSSIAMO SAPERE che cosa ritenga sia meglio per lui/lei un indagato/a.
Ester Arzuffi, durante il processo, HA PREFERITO avvalersi della facoltà di non rispondere.

Paolo A
mi sono espressa in termini generali (citando perfino Platone) proprio perché NON POSSO conoscere il modo di ragionare di Bossetti. Che cos’è per lui il “coraggio”? NON LO SO! Per questo ritengo “irrilevante” la “perseveranza di Bossetti a dichiararsi innocente”, pur rispettando chi ritiene che tale perseveranza possa, invece, essere indicativa di vera innocenza.

Ivana ha detto...

Errata Corrige

Leggasi:
non sono la sola a ritenere “irrilevante”

PINO ha detto...

IVANA
La tua intuizione, circa il comportamento degli avvocati nominati, potrebbe essere esatta per la notizia circolata, dopo la rinuncia della propria prestazione, in difesa di Bossetti dell'avvocatessa abinata all'avv. Salvagni, con il quale non condivideva la formula difensiva.
Perchè?
Era, forse, convinta della colpevolezza del Bossetti, per il quale voleva avvalersi del "rito abbreviato", con i suoi benefici, piuttosto che affrontare il regolare processo voluto dall'ex collega?

Guglielma Vaccaro ha detto...

@Pino
ipotesi possibile.
Sfatiamo un'altra leggenda metropolitana dura a morire: scegliere il rito abbreviato NON E' SINONIMO di ammissione di colpa, tutt'altro! Si può essere assolti anche con il rito abbreviato visto che questo procedimento non prevede la formazione della prova ma si giudica in base a quanto già acquisito (anche se si può chiedere una perizia terza)...se va bene c'è l'assoluzione, se va male hai comunque uno sconto di pena a prescindere.

E' notizia di questi giorni che Logli ha scelto il rito abbreviato: ha fatto benissimo! Oltre ai vantaggi di cui sopra evita di farsi giudicare da una giuria popolare (lui che sta sulle scatole praticamente a tutta l'opinione pubblica) e non ha nemmeno bisogno di fare apposita istanza per vietare le telecamere dato che il rito abbreviato si svolge a porte chiuse per legge.

Meglio di così...

TommyS. ha detto...

Biologo

Relativamente al diploma di Denti non posso fare altro che concordare con quanto hai scritto. Dalle ricerche che ho fatto anch'io sono risalito a polemiche di lunga data su questo Institute Technique Superieur (ancor prima della seconda guerra mondiale) ed anche a interrogazioni parlamentari in Italia, negli anni '50, sulla validità dei titoli rilasciati.

Sicuramente sarà un vulnus della difesa durante l'Appello nel momento in cui Denti dovesse essere richiamato a deporre, anche se chiaramente la sua consulenza per il caso Bossetti l'ha effettuata in qualità di investigatore per indagini difensive regolarmente autorizzato dal ministero e non come ingegnere. Al massimo gli potrà essere obiettato che i risultati dell'analisi ad Autocad dei frame non sarebbero così autorevoli come se li avesse ottenuti chi per professione utilizza tale software. Ma questo non significa nulla in quanto già in dibattimento era stato chiarito che Denti si era avvalso di un proprio consulente più che titolato ed inoltre l'utilizzo di Autocad non richiede alcuna laurea.

Dispiace per Denti che ritengo persona stimabile, ma la realtà delle cose è questa.

Invece per quanto riguarda la neutralità probatoria del fatto che Bossetti abbia ostinatamente professato la sua innocenza e totale estraneità al delitto mi permetto di dissentire leggermente.

E' vero che tali professioni di innocenza (nel caso di Bossetti per di più accompagnate dalla richiesta di rifare l'analisi del DNA, cosa che se fosse colpevole sarebbe un azzardo troppo elevato) vengono rilasciate sia da innocenti sia da colpevoli. Ma bisogna tenere in conto due aspetti.

Come fatto già notare da chi mi ha preceduto, l'onore e la rispettabilità di Bossetti e di sua madre erano già abbondantemente compromessi sin dai primi mesi di custodia cautelare. Per cui non potrebbe essere questa la motivazione a professarsi innocente se in realtà colpevole.

Ma soprattutto, sino a gennaio 2015 Bossetti era processualmente spacciato. Cioè sino a quando Previderè non ha potuto fare a meno di depositare le sue perizie sul mtDNA, al momento attuale unica anomalia o aporia tale da poter rendere quell'indizio non preciso. E se un indizio non è preciso, in questo caso in realtà decisamente impreciso e contraddittorio, mai e poi mai può assurgere a prova ed essere posto alla base di una sentenza di condanna se non accompagnato da altri indizi concordanti. Ed abbiamo visto come la Corte in pratica abbia cancellato la valenza probatoria degli altri pseudo indizi.

E dal momento dell'arresto sino a gennaio 2015, Bossetti è stato sottoposto ad un incessante tentativo di condurlo ad una confessione o perlomeno ad un riconoscimento parziale di colpa. Persino il cappellano del carcere sembra che abbia tentato, per non parlare poi delle accuse rese dal fior di pregiudicati che erano compagni di cella e detenzione.

Potrebbe resistere alla tentazione di ottenere una condanna di magari 20 anni (in pratica al massimo 15 di reale detenzione) davanti alla quasi certezza dell'ergastolo chi in realtà sa di essere colpevole? La storia dei recenti processi indiziari dimostra che in caso di riconoscimento di colpa la pena viene sensibilmente ridotta (dei casi recenti mi sovviene solamente quello di Claudio Grigoletto dove anche in presenza di confessione, sopraggiunta però dopo la scoperta di prove certe, la condanna in appello è stata a 30 anni), mentre la professione di innocenza ha portato ultimamente sempre a condanne esemplari pur in assenza di indizi così importanti come quello fornito da un DNA "granitico".

Adesso, stando a Sulas, la difesa sembra sia in possesso di riscontri importanti sui tentativi fatti,anche recentemente, da qualcuno per indurre Bossetti a confessare una colpa parziale incolpando una persona deceduta. Tentativi di fronte ai quali Bossetti si è mostrato irremovibile. Vedremo se verrà fuori qualcosa durante l'appelo e se potrà servire alla sua causa.

Ivana ha detto...

Pino,
pare che le motivazioni addotte dall’avvocatessa Gazzetti siano state le seguenti: «Inconciliabili posizioni in ordine all’adeguata condotta e alla linea difensiva da sostenere nella piena tutela degli interessi dell’indagato.»
Penso soltanto che ogni avvocato scelga, secondo il proprio modo di vedere, la strategia difensiva che ritiene più adeguata a tutelare gli interessi del proprio assistito.
Dal momento che, forse, non c’era condivisione appunto sugli aspetti squisitamente tecnici da adottare, credo che la Gazzetti abbia correttamente rimesso il proprio mandato per evitare eventuali scontri dialettici, inconcludenti, con il collega, e certamente non vantaggiosi, per il cliente.

Mi risulta che anche Buoninconti continui a professarsi innocente, ma anche per lui considero “irrilevante” la sua dichiarazione e mi astengo dal ritenerlo, in base a tale dichiarazione di innocenza, colpevole aut innocente.
Christian Leonardi ha ritrattato la propria confessione, ma solo in base a questo non posso ritenerlo colpevole aut innocente.
Insomma, non potendo interpretare l’animo umano, evito di dare importanza a ciò che mi appare “irrilevante”.

Anonimo ha detto...

Embé. Mica sono detriti di fonderia, su.

https://it.wikipedia.org/wiki/Pallinatura

Nemo

Paolo A ha detto...

Biologo

Sui tagli sotto le ascelle posso dire di averlo letto da qualche parte, infatti la cosa mi colpi particolarmente, poi non so se sia vera o meno visto e considerato che non l'hai mai sentito, però l'avevo subito collegata alle ricerche, per me false, trovate nel PC di Bossetti come "ragazza nuda e imbragata", falsificazione fatta da chi conosceva l'esito della perizia necroscopica.

Tuttavia le altre gli altri quesiti restano, specialmente chi ha avvertito gli assassini che Yara la sera doveva portare lo stereo?

Vanna ha detto...

Sto evitando di intromettermi, ma l'atmosfera potrebbe essere alleggerita se non ci fossero le inutili e irrivelanti voci che continuano ad imperversare.
Dudù, TommyS, Pino, condivido pienamente.
Vanna

antrag ha detto...

alleggerita ... e più fruttuosa per la ricerca della verità.

Guglielma Vaccaro ha detto...

Allegerita di sicuro da leggende metropolitane e conseguenti elucubrazioni sul nulla...

Guglielma Vaccaro ha detto...

http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/non-vero-ma-ci-credo-intervista-paul-horner-impresario-notizie-136216.htm

«La gente è più stupida, non fa che passarsi roba senza accertare i fatti. E’ così che Trump è stato eletto. Ha detto qualsiasi cosa gli venisse in mente e la gente ci ha creduto. Fa spavento, mai vista una cosa simile»

antrag ha detto...

Non possiamo verificare tutti i fatti che succedono.
Prima di salire sul treno non pretendo di esaminare il certificato di attitudine psico-fisica del macchinista.
Quindi la frase: Verificare i fatti è vuota ...
Su Trump non approfondisco.
Anche Reagan veniva considerato come un attore alla Casa Bianca e invece ha dissolto l'impero sovietico, i cui retaggi paghiamo tutti noi ancora specialmente in Italia, dove c'è stato il secondo partito comunista del mondo.

Vanna ha detto...

antrag, sono sempre d'accordo con te ma sulla tua ultima "...l'impero sovietico, i cui retaggi paghiamo tutti noi ancora specialmente in Italia, dove c'è stato il secondo partito comunista del mondo."
Mi permetto di dissentire.
Il 2° P.C. del mondo, maddai e la Cina, la Corea, Cuba, le lasci indietro?

Qui da noi il PC è stato all'acqua di rose, è servito per dare l'immagine della falce e martello, per il resto è stato utilissimo per acquisire privilegi, rispetto, interessi reciproci, e raschiare il barile del potere.
Infatti guarda un po' il comunista Napoletano come si è comportato?
Tutti al centro a sgomitare, le sinistre sparirono e si confusero con i partiti della borghesia.

Il voto a Trumpo, più che a Trump è stato un no alla politica di Obana e della Clinton, chiunque si fosse candidato avrebbe vinto, dagli States va sparendo la classe media: tutti poveri e pochi ricchi.

Che quelli che lo hanno votato siano stupidi non mi sembra proprio, è uno stupido chi ragiona così.
Rispetto per i voti intanto.

Vanna ha detto...

Nautilina, le tue riflessioni sono condivise.
Antrag sei un gran simpaticone: breve, conciso, pieno di sale in zucca.

Nautilina ha detto...

Sono d'accordo su tutto con TommyS.

La scelta del rito abbreviato per Bossetti, secondo la mia visione da ignorante in materia, avrebbe condotto a una sicura condanna, dato il numero di indizi raccolti contro di lui e dati per certi, primo fra tutti il DNA.
Inoltre non avrebbe certo aumentato la sua rispettabilità, già distrutta dalla campagna mediatica a lui sfavorevole condotta dal 90 per cento della stampa.
Non si può fare un paragone con i casi di Buoninconti e Logli, entrambi avevano e hanno indizi contraddittori a loro carico.

In sostanza mi sono formata quest'idea, se un imputato sa di essere colpevole, gli conviene sempre il rito abbreviato; alla peggio, grazie alla meravigliosa legge italiana avrà una condanna più leggera senza neanche bisogno di confessare.
Se è innocente, invece, dipende dalle accuse che gli fanno: se c'è speranza di smontarle, può tentare il rito ordinario. Se fallisce però lo massacrano.
A questo punto non vedo perché un colpevole dovrebbe scegliere l'ordinario, rischiando l'ergastolo invece di vent'anni...una roba da folli!
Un azzardo del genere può correrlo solo un innocente, e neanche sempre, solo in un caso difficile e particolare come quello di Bossetti.
Perché si tratta comunque di un bel rischio.

La differenza di visione fra l'avv. Gazzetti e l'avv. Salvagni credo stia tutta qui, nella valutazione del rischio, a parte le reciproche convinzioni sulla colpevolezza del cliente che in tribunale contano poco (e a me interessano ancor meno).
Salvagni forse contava anche d'influenzare la giuria popolare, sapendo che lasciare il verdetto solo nelle mani dei togati significava condanna certa per Bossetti.

Ad ogni modo, un risultato l'ha ottenuto - e non da poco! Malgrado la condanna c'è ancora gente che non crede nella colpevolezza del suo assistito. E mancano ancora due gradi di giudizio. Non penso che con il rito abbreviato e senza partecipazione mediatica avrebbe sortito lo stesso effetto.

Dan F. Rinaldi ha detto...

@ PINO

Grazie! :-)

@ TommyS

Hai precisato meglio di quanto avessi fatto io sul fatto della perseveranza di MGB a dichiararsi innocente: dal momento del suo arresto e sino al febbraio del 2015 (o gennaio, non ricordo) il DNA lo inchiodava del tutto (e forse proprio per questo la Gazzetti, che se ne è andata ben prima, era in disaccordo sulla linea da seguire), solo dopo è venuta qualche, flebile, speranza. Credo che siano stati proprio quei mesi lì, una buona parte fatti in isolamento, i più duri per lui prima del processo: è chiaro che nessuno sa cosa passa per la testa della gente, tanto meno di uno accusato di un omicidio del genere, però un colpevole, con un minimo ancora di raziocinio e con quella prova schiacciante addosso (sino a inizio 2015), è assai probabile che avrebbe confessato, magari dopo una sorta di accordo con la Procura (che tra l'altro gli era stato prospettato). Che sia stato solo il senso dell'onore e della vergogna a trattenerlo mi pare un po' difficile, visto anche il tipo di delitto che avrebbe compiuto, che non è uno attuato per difendere qualche principio personale o per qualche vendetta (ne siamo certi però?) ma uno che comunque ti disonora e ti svergogna per sempre se vieni condannato (e a quel punto meglio 20 anni che l'ergastolo!), ed il fatto che, il "favola", non pare proprio un tipo tutto d'un pezzo (anche se naturalmente si tratta di mere opinioni a distanza!)...

Per me o siamo di fronte ad un colpevole assolutamente poco raziocinante (non posso pensare che gli avvocati, all'inizio, non gli abbiano fatto capire bene la situazione in cui si trovava) oppure si aprono 2 prospettive: la prima che sia del tutto estraneo ed innocente e la seconda che sia invece coinvolto nella vicenda e non possa parlare (per un qualche motivo che non ipotizzo).


Una seria perizia psicologica su Bossetti però mi sarebbe piaciuto che fosse stata fatta.

Dan F. Rinaldi ha detto...

@ Nautilina

Non me ne intendo ma secondo me il rito abbreviato sarebbe stato meglio: la prova del DNA, questa prova in particolare, è una parecchio tecnica ed un Giudice togato avrebbe avuto più consapevolezza di tutte le eventuali difficoltà di cui è costellata rispetto ai giudici popolari. Senza contare la minor risonanza mediatica e dunque la minore pressione dell'opinione pubblica. IMHO.

Guglielma Vaccaro ha detto...

C'è anche un'altra ipotesi: non si confessa perchè qualcuno continua ad illudere e a dire che tutto si aggiusterà, dai siamo con te, non mollare, tu sei il nostro eroe, è tutto un complotto, è la mafia, la CIA, gli alieni, ecc.ecc.tu non mollare che prima o poi uscirai!

Guglielma Vaccaro ha detto...

@Dan: la perizia psicologica non è stata fatta perchè 1) Non sono ammesse perizie tout court sull'imputato e sul suo carattere e 2) la sola perizia ammessa è quella atta a verificare un'eventuale incapacità di intendere e di volere, ma questo a sua volta presuppone l'ammissione del reato contestato.

Ivana ha detto...

Credo che l'ipotesi di Gugly (nel suo messaggio del 21 novembre 2016 18:16:00) sia plausibile.
Penso inoltre che non si possa escludere che un indagato, accusato di un delitto tanto spregevole, possa temere maggiormente il disonore, derivante da una confessione, che la sofferenza di una lunga detenzione in carcere.
Un qualsiasi indagato, cioè, potrebbe ritenere preferibile che i suoi cari, e tanti altri del popolo, continuino a credere nell’ ingiustizia da lui subita, a credere in un complotto che l’ha scelto come capro espiatorio, piuttosto che confessare un delitto orribile, inaccettabile, perdendo la propria credibilità di fronte alla propria famiglia, ai propri amici e a tutti coloro che sono convinti della sua innocenza.
Ritengo che confessare un delitto tanto efferato potrebbe essere molto più difficile che sopportare per molti anni, come vittima, circondato dall’affetto e dalla comprensione di molti, la mancanza della libertà.
Quale sarebbe il male minore? Confessare e apparire spregevole per l’orribile delitto compiuto, col rischio di perdere ogni affetto, oppure continuare a dichiararsi innocente, circondato dal calore di chi continua a NON dubitare dell’innocenza, a stimare chi resta in carcere per l’ingiusta condanna subita continuando a credere all’esistenza di un avvenuto complotto?

PINO ha detto...

IVANA
Condivido tale possibilità di scelta, in via del tutto ipotetica, solo come alternativa all'altra del "male minore".

Guglielma Vaccaro ha detto...

Ciao Ivana :)

E' un ipotesi come un'altra,confortata tuttavia dall'incredibile seguito che la difesa di Bossetti si è costituita (che in parte comprende anche utenti presenti qui dentro) e che continua a spronare il suo "guerriero della luce" con lettere, regali, post, interviste, iniziative (memorabile la maglietta mollata ad una tappa del giro d'Italia)...se con un incredibile colpo di scena arrivasse una confessione dove finirebbe tutto questo sostegno? In parte si potrebbe trasformare in risentimento per la presa in giro, per esempio.
Meglio perseverare nella dichiarazione di innocenza, ma non è nemmeno questo il problema! Il problema è sempre lo stesso e uno solo: l'imputato si è difeso poco e male.

Tutto qui.

antrag ha detto...

@ Vanna

... avrei dovuto scrivere in Europa e non nel mondo.
Chiedo ammenda.

PINO ha detto...

GUGLY
Ma tu sei certa che con un tipo di difesa impostato nel senso che ritieni, Salvagni & C. sarebbero riusciti a tirarlo fuori?
Rispondimi francamente.

Nautilina ha detto...

Dan F,
eccoti, gira e rigira torni sempre lì, come lingua che batte sul dente che duole...
Certo siamo tutti così, seguiamo le nostre idee fisse.
Io sono piuttosto convinta dell'innocenza di Bossetti, tu forse, a volte no, con vari dubbi.
La verità chiaramente la conosce solo lui.
Dai fatti che sappiamo, però, finora non è emerso un suo coinvolgimento come complice nel delitto.
Ripeto, se lo avesse chiamato un amico in aiuto, Bossetti sarebbe accorso, combinando magari quanto basta per inguaiarsi a vita.
Ma non ci sono prove, e anche ipotizzare che abbia fornito una manovalanza 'forzata' senza conoscere il mandante (o sapendolo) è pura illazione.

Sull'ipotesi dello scarso raziocinio concordo sì e no.
Può darsi, Bossetti a me sembra un uomo sentimentale e poco calcolatore, quindi lo vedo capace di autolesionismo sebbene non sia stupido.
Le sue furbizie e le sue bugie mi sembrano un po' infantili, non certo roba da volponi o da lupi.
Invece non ti seguo sulla seconda prospettiva.
Anche senza essere uno stratega incallito, un imputato che non può parlare perché minacciato di rappresaglie ai familiari, incastrato per bene (magari apposta), secondo me eviterebbe come la peste il contraddittorio e cercherebbe il rito abbreviato.
L'onore piace a tutti, ma non si rischia certo l'ergastolo per assumersi le colpe di altri, si sceglie la via più breve, quella che limita le rogne. E poi con i familiari si può anche parlare, quindi il loro rispetto, volendo, non lo si perde.
Quindi non riesco a credere che Bossetti sia stato invischiato a forza.
Per me, scegliendo il rito ordinario ha dimostrato di essere innocente e non implicato nel delitto (nonché molto coraggioso).

Guglielma Vaccaro ha detto...

@Pino
famo a capirci: l'unica possibilità è di contestare le procedure con cui è stato repertato il dna, ma non ho mai detto che era l'unica possibilità di sfangarla, bensì l'unico tentativo DIGNITOSO E REALISTICO...

Se poi vogliamo dirla tutta Bossetti non ha mai avuto sinora una seria possibilità di sfangarla, prima per gli elementi che lo incastrano e poi per la difesa che ha scelto che ci ha messo il carico.

Ancora più brutale: prima aveva lo 0,1% adesso si è ridotto allo 0,01%, Bossetti è andato a dichiarare A PROCESSO che lui passava sempre dall'edicola di fronte alla palestra a prendere le figurine, e si è pure incaxxato quando l'edicolante lo ha smentito...cioè, tu stesso dici che passavi sempre nel luogo in cui la vittima è scomparsa??? A comprare le figurine per i tuoi figli, fornendo pure un'ottima ipotesi di incontro con la vittima??? Il furgone è stato tolto anche per questo, ha ammesso lui che passava, chissene il mezzo a questo punto.

TommyS. ha detto...

Dan F.

Sui reali motivi per i quali l'avv. Gazzetti ha lasciato l'incarico mi permetto di avere una mia convinzione che si discosta decisamente da quanto dichiarato in pubblico. Bisogna forse considerare la posizione di un avvocato d'ufficio che deve lavorare quotidianamente con uno specifico tribunale ed avendo sempre la medesima procura come controparte nel momento in cui il proprio collega del collegio sceglie la linea dura. Linea che forse potrebbe anche personalmente condividere ma a pena di vedersi fortemente compromessa la carriera.

Ripeto, è una mia considerazione che non fa venire meno alcun rispetto nei confronti dell'avv. Gazzetti, della quale posso anche oggettivamente condividere le scelte.

Biologo ha detto...

@gugly

-scrive: se con un incredibile colpo di scena arrivasse una confessione dove finirebbe tutto questo sostegno?

Se arrivasse una confessione, per essere credibile, dovrebbe comunque fornire due spiegazioni fondamentali: come ha fatto il DNA mitocondriale del reo confesso a degradarsi fino a sparire a fronte di un DNA nucleare perfetto, e a chi appartiene il DNA mitocondriale R0a in quella stessa traccia.

Un'eventuale confessione non solo non cancella fatti scientifici accertati, ma deve anche dimostrarsi coerente con essi. In caso contrario vale quanto una professione di innocenza.

PINO ha detto...

"@Pino
famo a capirci: l'unica possibilità è di contestare le procedure con cui è stato repertato il dna, ma non ho mai detto che era l'unica possibilità di sfangarla, bensì l'unico tentativo DIGNITOSO E REALISTICO..."

Continuo io, se ho capito bene: se fra le contestazioni d'appello ci fosse anche la richiesta di "ripetizione delle procedure protocollari che hanno portato al dna di Ignoto1=Bossetti", e se le stesse venissero accettate, IL RISULTATO DETERMINEREBBE IL DEFINITIVO VERDETTO DI COLPA OD ASSOLUZIONE DEL CONDANATO?

Guglielma Vaccaro ha detto...

@Biologo: ma per niente, la confessione azzera tutto.
@Pino:Sì.

P ha detto...

p.s. il post era per GUGLY. P.

Dudu' ha detto...

Biologo
Anch'io ho pensato ad una condanna suicida.
In un processo gli elementi neutri (sferette,fibre,autocarro) devono per legge essere assunti a favore dell'indagato. Mentre vengono citati per condannare, qui deriverebbe l'esternazione della difesa al deplorevole uso che ne sarebbe stato fatto del codice. Anche per le tracce genetiche,nelle motivazioni,il risultato dice che è granitico ma entrando nel merito vengono riportati tutti i problemi di quel dna.
Quindi avvalorando a prova alcune traccie "dubbie" in cui risulta problematica l'indagine, avrebbe dovuto poggiare sul dubbio , non sulla certezza. Ma a fronte di tutti i dubbi,su tali dubbi, a favore di una innocenza si sarebbe soprasseduto condannandolo.
Sentenza suicida? Certamente.

Gugly

"C'è anche un'altra ipotesi: non si confessa perchè qualcuno continua ad illudere e a dire che tutto si aggiusterà, dai siamo con te, non mollare, tu sei il nostro eroe, è tutto un complotto, è la mafia, la CIA, gli alieni, ecc.ecc.tu non mollare che prima o poi uscirai!"

Non credo, è sintomatico e sistematico non entri mai argomentare gli elementi accusatori,invece torni su magliette o appoggi morali di un gruppo che non solo ha fatto stampare magliette,ma si è prodigato volontariamente con tecnica superiore all'accusa, pur non avendo i stessi mezzi smontare molti indizi supportando tecnicamente la difesa,perciò le loro convinzioni poggiano sullo studio degli indizi, non nell "innocente a prescindere".

La story metropolitana che il reo "potrebbe" essere figura coinvolta, più che attiva,ancora una volta sarebbe il caso di soppesarla, la vita vissuta del reo è stata valutata fino arrivare constatare che a 18 andava ballare in discoteca(!), avendo a disposizione tabulati che potevano offrire una bella rosa di contatti avuti, dai quali non è emerso nulla, anzi, quando il Bossetti dichiarò "tirate fuori le prove" della "sua innocenza" quali erano i diari di lavoro dell'architetto,le telefonate ai giornalai,i reperti non è stato minimamente considerato,eppure nel giusto processo non si potevano negare. Anche qui il codice non è stato applicato.

Ma continua pure sulle magliette, non c'è neanche più bisogno di sospettare una tua malafede.

PINO ha detto...

GUGLY
Grazie, e buona serata!

Nautilina ha detto...

Confessare o meno il crimine è un'altra cosa.
A Bossetti confessare non conviene? A nessun colpevole stante la legge che abbiamo.
Resta sempre il discorso morale: bisogna avere il pelo sullo stomaco per non crollare sotto il peso della coscienza, ma tant'è, un assassino spietato la coscienza non sa cosa sia.

Il discorso è un altro.
Come faceva notare Gugly, lui poteva chiedere il rito abbreviato senza ammettere la sua colpa (nel caso ci fosse).
Perciò poteva benissimo rimanere reo non confesso, senza perdere la stima e l'ammirazione dei suoi familiari e dei fans adoranti sul web che avrebbero continuato a chiamarlo Massy e a vendere magliette e gadget, mentre lui, povera vittima di malagiustizia, se la sarebbe cavata con vent'anni invece di un ergastolo.

Ma in rito abbreviato con quelle accuse, senza contraddittorio, senza giudici popolari da poter commuovere, vent'anni non glieli toglieva nessuno.

@ Dan F
Se i giudici togati fossero così preparati e sensibili alle tematiche genetiche, avrebbero chiesto loro per primi una perizia su quel DNA, per vederci più chiaro e mettere fine alle polemiche dei profani ingenuotti (o 'nzonzoli, come li chiamano i calabresi). Ce n'erano tutti gli estremi. Ti sei chiesto perché non l'abbiano fatto? Perché i dubbi su quel DNA non gli passavano proprio per la testa.
I giudici popolari ovviamente si saranno adeguati, non avendo sufficiente preparazione scientifica per opporsi. Anch'io l'avrei fatto, se avessi un diploma di terza media contro una laurea e titoli roboanti.
Non credo proprio che una giuria di soli togati avrebbe ribaltato la certezza granitica di quella prova, smentendo PM e RIS. Dai, non scherziamo... ;)

Biologo ha detto...

@gugly

-scrive: Il furgone è stato tolto anche per questo, ha ammesso lui che passava, chissene il mezzo a questo punto.

Che assurdità!

In base a quanto affermi la Corte avrebbe eliminato il furgone, una prova che poteva collocarlo sul luogo della sparizione nei minuti utili, perchè una generica ammissione di passare talvolta a comprare le figurine in zona era sufficiente ad incastrarlo.

Mi sa che questa ti è sfuggita senza ragionarci abbastanza prima di scriverla...

Massimo Bossetti aveva fin da subito ammesso di passare da quelle parti in continuazione, e ogni sera per tornare a casa. Una volta ammesso di passare attorno alla palestra in continuazione, di certo non sono le figurine ad incastrarlo.

Poi per essere precisi è la stampa ad aver trasformato questo episodio delle figurine in qualcosa di significativo perché in realtà a processo l'edicolante è stato sentito e ha ammesso di conoscere il cliente Bossetti. Ed infatti a pag. 104 della sentenza è scritto chiaramente:

Giuseppe Colombi, titolare dell'edicola di fronte al centro sportivo di Brembate Sopra ha confermato di conoscere Bossetti, anche se non rammentava che fosse solito acquistare figurine: non ricordava se la sera del 26 novembre 2010 fosse passato da lui.

Se fosse passato per le figurine o meno è quindi del tutto irrilevante.

Biologo ha detto...

@gugly

-scrive: ma per niente, la confessione azzera tutto.

Azzera tutto cosa?
Sparisce il DNA mitocondriale R0a, ricompare il DNA mitocondriale di Massimo Bossetti?

La confessione non cancella le prove, sarà anche per questo che nel codice penale è prevista l'autocalunnia.

La confessione "azzera tutto" nelle teste di chi vuol chiudere gli occhi davanti ai fatti accertati dalle analisi scientifiche.

Dudu' ha detto...

Intervenendo
sul dialogo tra Pino e Gugly:
"..@Pino:Sì"

Con la sentenza Sollecito si è stabilito che una traccia di dna deve essere supportata da significativi indizi però,che qui non ci sono.
O all'accusa verrà concesso produrre nuove indagini...

Dan F. Rinaldi ha detto...

@ Gugly

Quello che dici sul "carosello" di sostegno e le speranze che ha generato è realistico ma i primissimi mesi dopo l'arresto e prima della scoperta della faccenda del mitocondriale mi pare non ci fosse -- però non so cosa il collegio difensivo potesse aver suggerito anche se credo che il tener duro a non confessare derivò allora tutto dall'imputato, avallato poi dai difensori

Quanto al fatto che possa tener duro per non fare un torto e dare un dispiacere ai familiari e amici, come dice anche Ivana, e farsi magari un ergastolo piuttosto che confessare mah... Questo dopo che ha saputo quello che ha saputo della madre e anche della moglie, ancora un mah... E tutto questo sempre nei primissimi mesi dopo l'arresto, quando non era ancora un "eroe" per nessuno e sul DNA c'era poco da discutere. Per questo dicevo che sarebbe interessante una perizia psicologica anche se, come dici tu, non si può fare, non dentro il processo in questa situazione almeno.

Ad ogni modo "oscuro è il cuore dell'uomo e chi lo potrà mai conoscere?" :-)

Meglio restare ai fatti concreti.

antrag ha detto...

Guglyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyy

Nautilina ha detto...

In effetti mi sto seriamente chiedendo, come Luca Cheli, se i giudici popolari abbiano abbastanza cultura e autorità per poter decidere autonomamente su problemi tanto complessi come stabilire se una traccia genetica sia valida o no. Almeno in primo grado.
In altre questioni la cultura scientifica pesa un po' meno, resta però il problema molto delicato dell'autorità.

Tornando al DNA, il risultato di un'eventuale perizia secondo alcuni chiuderebbe la storia per sempre.
Secondo me non finisce mica lì, anche se salta fuori che il DNA appartiene a Bossetti, è di origine naturale e in laboratorio non c'è stato nessuno sbaglio. Intanto vallo a dimostrare!
Poi si deve provare che l'autore del crimine sia Bossetti in persona, non potendo escludere il dolo con materiale organico fresco e naturale da parte di un depistatore, per motivi di vendetta o per scelta casuale.
Che questa idea non piaccia ai giudici e a molta gente è ovvio, ma siccome è possibile - in linea teorica - dev'essere sempre considerata, soprattutto perché non c'è niente e nessuno che colleghi il condannato a Yara, niente e nessuno che dimostri un suo passaggio nel momento esatto in cui Yara usciva in strada. Un quarto d'ora prima non è una prova.
Passava da Brembate tutti i giorni, comprava spesso le figurine e i giornali all'edicola davanti al centro sportivo, quindi se si trovava lì poteva esserci per quel motivo e non per rapire Yara, solo questo voleva dire l'imputato.
Un colpevole però avrebbe nascosto questo particolare.

L'edicola quella sera chiuse alle 18:45, prima che Yara arrivasse in strada.
E' probabile che l'edicolante si sarebbe ricordato di un cliente abituale che arrivava in fretta e furia all'ultimo momento mentre lui chiudeva, quindi appare più verosimile che Bossetti sia passato prima (se è passato, il che non è nemmeno dimostrabile). Cioè, questo indizio dell'edicola in pratica non vale una cicca per la difesa e neanche per l'accusa.

Rifletterei prima di dire che Bossetti scioccamente si è dato la zappa sui piedi. Se per un colpevole furbo e in malafede vale la logica del tacere sulle visite a un solarium, tanto più vale tacere sull'edicola che lo potrebbe collocare nei tempi e nei luoghi critici la sera del delitto.
Insomma, d'accordo che la mente umana è un mistero insondabile, ma le persone non sono furbe o sceme quando conviene a noi.

Dudu' ha detto...

Brava Nautilina
A giocare
con le supposizioni siamo capaci tutti, dove sarebbe l'oscura parte di Bossetti,nelle lettere a una signora cinquantenne(credo cinquantenne)...
Perizia psicologica perchè
Ci sono ragioni per credere la sua mente alterata?
Quali sono?le balle del favola?
Allora sono a rischio il 100% degli italiani per non sconfinare in Europa.

Le perizie sono ammesse qualora ci siano comportamenti enigmatici (vedesi caso Panarello e figlio), eventualmente la difesa o il giudice può ritenere necessario un approfondimento sempre che ci siano gli estremi.
L'indagine personologica non è ammessa nel nostro ordinamento,benchè in questo caso,ma direi in tanti,si usi raggirare l'ostacolo,tratteggiando apparenti discriminanti ,tipo il favola,per "costruire" una immagine negativa, che nell'immaginario collettivo è figura goliardica, non criminale.

http://www.cifit.it/la-perizia-psicologica-ed-il-processo-penale/

Dudu' ha detto...

"Come se fosse necessario cercare ad ogni costo la conferma di una inconcepibile presunzione di colpevolezza".
(Ennio Amodio,penalista)

Un invito alla riflessione.

antrag ha detto...

RE-indirizzo l'invito alla riflessione a titolo del tutto personale a:
Ivana, Gugly e Chiara.

Guglielma Vaccaro ha detto...

Io invece invito un po' di gente ad andare oltre il loro beniamino perchè non esiste solo Bossetti, che a leggere certa gente sembra che per questo signore non vada applicata nessuna delle leggi e delle regole che regolano il processo e pure la scienza.

Se c'è la confessione ciaone al mitocondriale! Quando Annamaria Botticelli e Maria Filomena Sica nel 1998 confessarono di aver ucciso la loro amica Nadia Roccia indicarono l'orario delle 19,00 mentre l'autopsia ipotizzò un decesso avvenuto circa due ore prima...sono state condannate lo stesso! Anzi, adesso dopo 15 anni di carcere sono fuori (la prima perchè affetta da sclerosi multipla).
Nel frattempo qualche anno fa la mamma e la sorella della vittima sono morte di dolore.

Vanna ha detto...

Nautilina, Dudù, antrag...alla grande!
Anche Dan F!
E' talmente condivisibile ciò che scrivete che mi avete ammutolito la mia tastiera.

PINO ha detto...

Antrag
Qui, siamo in molti ad aver bisogno di "riflessione": non spingerti troppo, nel dare suggerimenti, non richiesti, a persone di cui conosci poco o nulla, per il semplice motivo di avere opinioni diverse.
A tutti occorre una riflessione, sia pur minima, anche per risolvere un semplice addizione aritmetica: nessuno può escluderla.

Vanna ha detto...

Perché Bossetti dovrebbe confessare?
Perché la mancanza del mtn non dovrebbe essere presa in esame?
Lo dice la Legge?
Quale?
E' per questo che stanno tessendo il trappolone-confessione?
Per ripulirsi dall'iniquità e gettargli addossso altra melma?

Già, la Legge viene usata con tecnica bricolage, difatti zio Michele confessò, ritrattò, accusò e in galera non ci sta.
Chi si autoaccusò nella strage di Erba perché sollecitato a farlo con la parvenza di libertà, sta invece dentro.

La Legge dove si posiziona nello scacchiere delle condanne?
Come fa comodo?
Come conviene a chi, a cosa?
Oppure come bricolage, tecniche di ricicli creativi che vanno bene per le bottiglie di plastica, i "pallet", i tappi di sughero... che divengono oggetto di "dignità" alternativa che invece viene negata all' UOMO manipolato, criticato, accusato, beffeggiato e condannato o liberato, sempre per mezzo della Legge interpretata a bricolage.

Perché ci viene chiesto "di andare oltre il beniamino B." per trattare altri casi e altre situazioni che sono completamente differenti dal caso in questione che si sta trattando da tempo perché sollecitati dagli enigmi che esso presenta.
Noi trattiamo ciò che riteniamo opportuno e scriviamo su un articolo postato che tratta questo argomento.
PUNTO.

Guglielma Vaccaro ha detto...

@Dan F.
la mia impressione a pelle (e quindi fallibile) sul sig. Bossetti è che non abbia ancora capito che non la sfanga accampando scuse e raccontando cose non corrispondenti alla realtà...in altre parole forse pensa ancora di essere il più furbo di tutti, e in questo senso non aiuta tutta la clacque che ho già descritto in interventi precedenti.

Aggiungo che voci tra gli addetti ai lavori dipingono un rapporto non proprio idilliaco con la difesa anzi, pare ci siano non da ora idee di effettuare qualche sostituzione (certo, ci sono state le smentite)...

PINO ha detto...

GUGLY
Gli screzi con la difesa, non sarebbero iniziati dal momento che la famiglia Bossetti "noleggiò" due nuovi "esperti"?
Allora, già si ventilò qualcosa del genere.

Luca Cheli ha detto...

Voci ne girano tante ... io ho anche sentito dire di un altro avvocato, piuttosto noto che avrebbe contribuito alla stesura dell'appello e a leggere certi commenti sembrava che tale contributo avrebbe dovuto "calmierare" il testo dell'appello.

A prestar fede agli estratti letti a QG (presente Salvagni che non li ha certo smentiti) direi che quello non sembra un appello molto "calmierato".


Guglielma Vaccaro ha detto...

In effetti voci ne girano tante, già questo dovrebbe dirla lunga sul fatto che la strategia difensiva forse non segue una linea precisa ma va piuttosto a umore del momento.
Certo, ho detto io di aver sentito Taormina che parlava di un appello che avrebbe puntato ad eccepire i vizi formali di repertazione della prova e poi sento frasi abbastanza incendiarie...comunque Salvagni stesso mi ha risposto sui social e mi ha assicurato che quello che si è sentito a Quarto Grado è solo una minima parte pure semplificata per il grande pubblico, il ricorso affronta la sentenza di primo grado in ogni aspetto.

antrag ha detto...

PINO ha detto...
Antrag
Qui, siamo in molti ad aver bisogno di "riflessione": non spingerti troppo, nel dare suggerimenti, non richiesti, a persone di cui conosci poco o nulla, per il semplice motivo di avere opinioni diverse.
A tutti occorre una riflessione, sia pur minima, anche per risolvere un semplice addizione aritmetica: nessuno può escluderla.
22 novembre 2016 10:41:00 CET

PINO, potrei accettare il tuo suggerimento senza l'incidentale " per il semplice motivo di avere opinioni diverse", perché non è questo il motivo per cui invito alla riflessione.



antrag ha detto...

Usare il verbo "sfangare" per un'azione di un imputato, condannato al primo grado, significa non presumerne l'innocenza come dettato dalla nostra costituzione. Sfangare implica che ci sia del fango e che uno tenta di liberarsi di questo fango. Una persona di legge o semplice cittadino/a non dovrebbe usare termini simili in un confronto di opinioni.
Questo potrebbe essere un argomento di riflessione?

TommyS. ha detto...

Luca Cheli

Personalmente non ho capito bene se il coinvolgimento di quel noto avvocato sia reale o se invece i post su FB, parlando dell'intervento del medesimo avvocato ad una trasmissione televisiva (non reperibile online in streaming), siano ironici.

Personalmente non mi fiderei troppo dell'aiuto di quell'avvocato visto anche come ha gestito uno dei primi processi mediatici del secolo, conclusosi con la condanna definitiva della propria assistita quando, come ha scritto bene Massimo in uno dei suoi famosi articoli su quel caso, avrebbe potuto concentrarsi meglio sugli elementi di prova scovando ciò che poi scoprì (purtroppo fuori tempo massimo) il nuovo legale succedutogli.

Piuttosto mi farei aiutare dal primo difensore di quell'imputata che a maggio di quest'anno si era espresso sul caso Bossetti, stranamente, con le stesse considerazioni che sembra abbia fatto l'avvocato di grido di cui sopra:

http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/colpevole-innocente-ex-vicepresidente-csm-carlo-federico-grosso-125151.htm

Guglielma Vaccaro ha detto...

Certo, Grosso ha fatto le dichiarazioni che farebbe qualsiasi avvocato di normale professionalità, il problema è sempre lo stesso: la difesa ha formalizzato tali eccezioni? In primo grado no di sicuro...

Guglielma Vaccaro ha detto...

Grosso lo dice pure:

"«Semplice: o il Dna viene esaminato con un incidente probatorio in presenza delle parti, e soprattutto dei difensori, o viene filmata la sequenza dell' esame, oppure la prova si produce in acquisizione probatoria in garanzia da parte del pubblico ministero: articolo 360».

Filmare la sequenza dell'esame è una barzelletta, verrebbero ripreso solo macchinari che macinano dati...incidente probatorio non chiesto se non quando era tardi ovvero in udienza preliminare, quanto al 360 lo dice la sentenza, Bossetti non c'era...
Rimaneva la possibilità di chiedere a processo, è stato fatto all'ultima udienza...antrag non ti far prendere dal panico! Fare l'istanza istruttoria più importante alla fine del dibattimento è un comportamento processuale abbastanza anomalo, diciamo raro, quindi deduco che non sia stato ben visto.

antrag ha detto...

Pessimo soggetto, gugly, l'imputato e condannato al primo grado di giudizio!
Hai proprio ragione!
La mattina del 27 novembre 2010 invece di andare a lavorare o passare il week end in famiglia avrebbe dovuto costituirsi in qualche caserma ... gugly!
E noi cittadini avremmo risparmiato chissà quanti soldi!
Gugly hai proprio ragione...

Ivana ha detto...

Grazie, Pino! :)

Antrag,
"argomento di riflessione" per chi?!
Citami il MIO PRECISO MESSAGGIO in cui avrei usato il verbo "sfangare", ALTRIMENTE, PER FAVORE, evita di continuare a nominarmi senza un motivo fondato.

Dan,
come sai, mi ero espressa in termini generali citando un determinato dialogo giovanile di Platone e precisando, poi, che non possiamo sapere quale sia effettivamente la definizione di "coraggio" per Bossetti e per chiunque altro accusato di un omicidio tanto orrendo.
Condivido con te il fatto che non ci sia possibile conoscere il "cuore oscuro" dell'essere umano e aggiungo che neanche potrei riuscire a individuare, in modo oggettivo, quel preciso percorso mentale che conduce un qualsivoglia soggetto, accusato di omicidio, a una determinata decisione.

Luca,
a me sembra (da quei pochissimi estratti che Quarto Grado ha presentato) che lo stile dell'avvocato Salvagni sia inconfondibile e mi parrebbe strano che lui possa aver chiesto l'intervento di un terzo collega.
Come avevo già detto, condivido pienamente alcuni punti, espressi con fermezza e con correttezza, mentre non ne condivido altri.

Ivana ha detto...

Leggasi:

ALTRIMENTI

antrag ha detto...

@ Ivana
Tu non hai utilizzato il termine sfangare.
E io non ho detto che l'avessi detto tu.

Ivana ha detto...

Antrag,
ALLORA se, come riconosci TU STESSO, non ho usato il termine "sfangare" perché mi avevi nominata?!
Su che cosa avremmo dovuto riflettere io, Gygly e Chiara?

Ivana ha detto...

Errata Corrige
Gugly (a cui chiedo scusa per il mio precedente errore di battitura)

Anonimo ha detto...

Non è, comunque, suggerendo o invocando riflessioni per alcuni verbi, o attrbuti, spesso ricorrenti in confronti verbali, che si possa determinare la sorte di Bossetti.
Il tutto potrebbe risolversi, nel bene o ne male, solo nel processo di appello.
Intanto,non vedo l'utilità di "accapigliarsi" per così poco. :-)
fr.

Ivana ha detto...

Fr.,
non "ci si accapiglia", si cerca solo di capire dove e perché nascono determinati "inviti" a determinate persone. :-)

Biologo ha detto...

@gugly

-scrive: Se c'è la confessione ciaone al mitocondriale!

Capisco il "tifo" sportivo che riversi nelle discussioni sulla vicenda e che ogni tanto ti ottenebra un po' la mente, ma visto che stai comunque scrivendo di un omicidio "forse" sarebbe il caso di evitare le espressioni prese in prestito dai film comici o dal teatrino della politica.

Soprattutto visto che non sembri neanche comprendere la reale portata di un'analisi del DNA.
La condanna o l'assoluzione non cancellano il risultato di una perizia che ha prodotto un profilo del DNA mitocondriale R0a. Cadi ancora nell'errore di confondere la realtà con le carte e le procedure, i fatti con le interpretazioni che se ne danno.
La Corte ragiona su indizi e prove e condanna o assolve in base all'interpretazione che da dei fatti che vengono presentati. Ma dopo la sentenza non è che i fatti che non sono in linea con la decisione smettono di esistere...


-scrive: Quando Annamaria Botticelli e Maria Filomena Sica nel 1998 confessarono di aver ucciso la loro amica Nadia Roccia indicarono l'orario delle 19,00 mentre l'autopsia ipotizzò un decesso avvenuto circa due ore prima...sono state condannate lo stesso!

Questa, per esempio, è un'altra dimostrazione della tua scarsa propensione ad approfondire con rigore gli aspetti scientifici: l'orario di un decesso stabilito con un'autopsia ha un grado di precisione che non è neanche lontanamente paragonabile a quello di un profilo determinato con un'analisi del DNA. Stai parlando di due cose completamente differenti.

antrag ha detto...

Vi assicuro e credetemi sulla parola...
io non posso essere accapigliato :)

@ Ivana segui la cronologia degli interventi e ti accorgerai che non c'entri con il termine sfangare.

Ritorniamo a parlare del processo ...

Biologo ha detto...

Secondo il portale TIO.ch il portavoce dell'ITS sembra aver confermato che quella di Denti non è una laurea:

La nostra non è un'università ma un istituto privato. Non rilasciamo lauree ma attestati che in Italia non sono riconosciuti. Il signor Denti questo lo sapeva.

http://www.tio.ch/News/Ticino/Attualita/1117565/Il-detective-nei-guai--La-mia-laurea-E-svizzera-

Guglielma Vaccaro ha detto...

Urca, non è una bella notizia.

Ivana ha detto...

Antrag,
hai evitato accuratamente di rispondere alla mia domanda, che RIPETO:

Su che cosa avremmo dovuto riflettere io, Gugly e Chiara?

Comunque, se non hai intenzione di fornire una spiegazione in merito, ALMENO d’ora in poi evita, per favore, di nominarmi a sproposito.

Biologo,
non so se effettivamente quell’Istituto abbia dato quella determinata risposta tramite il suo portavoce, di certo Nuzzi aveva detto che Quarto Grado aveva cercato di contattare quell’Istituto friburghese senza riuscirci.

Guglielma Vaccaro ha detto...

@Ivana

l'articolo è di un giornale svizzero, magari i contatti sono più facili...di certo non credo che abbiano alcun vantaggio a smentire Denti, tanto più che nel link indicato da Biologo si leggono altri dettagli che minano ancora di più la professionalità del consulente.

In pratica sono stati resi noti tutti gli elementi della rogatoria tra Svizzera e Italia.

PINO ha detto...

A parte la millanteria, la sua relazione e risultata valida, ai fini dello smascheramento della presenza del furgone di Bossetti, nei pressi della palestra nelle ore della scomparsa di Yara?
Mi pare che questo debba ritenersi la cosa più importante.
Cincischiare attorno a titoli valevoli o meno, vantati da Denti, e dei quali risponderà di persona, non penso possa rendere nullo il suo concreto apporto.

Ivana ha detto...

Gugly,
come sai, anch'io ritengo che, molto probabilmente, si tratti di una pseudo-laurea, ma comunque preferisco attendere eventuali ulteriori conferme.

Guglielma Vaccaro ha detto...

Invece no Pino, non è così: la difesa di Bossetti si è distinta per un forte utilizzo del mezzo mediatico, di conseguenza qualunque cosa ad essa collegata ha lo stesso impatto.
Comodo dire adesso "guardiamo solo ai fatti"...peraltro non è come dici, il furgone è stato tolto sia per ovviare alla questione del filmato c.d. "tarocco"oggettivamente imbarazzante sia perchè Bossetti ha ammesso a verbale di passare spesso vicino alla palestra di Brembate, quindi alla fine il furgone non era così importante.

Ivana ha detto...

Pino,
sono abbastanza d'accordo con il tuo messaggio del 22 novembre 2016 17:27:00
Penso che la relazione di Denti abbia eliminato oggettività all'indizio del furgone.
Ezio Denti dovrà rispondere di persona in merito ai suoi titoli, come il col. Lago dovrebbe rispondere con precisione alla domanda relativa al video fatto circolare "per esigenze di comunicazione". Che cosa intendeva comunicare?

PINO ha detto...

GUGLY
Ho finito di leggere proprio ora quanto linkato da Biologo, in cui sono evidenziati (non certo a scopo benevole) i molti "salotti" mediatici a cui il Denti partecipava come invitato.
In aggiunta è riportata anche la dichiarazioe del portavoce dell'Istituto.
Mhmmm.
Quello che hai scritto, l'ho trovato riconfermato.

Ivana ha detto...

Gugly,
sono d'accordo con te sul fatto che la difesa di Bossetti si sia distinta per un costante utilizzo del mezzo mediatico, facendo sentire, giustamente, anche la propria campana.
Credo, però, come ha riconosciuto lo stesso Abbate, che Ezio Denti abbia svolto un buon lavoro per il quale non si è avvalso del "titolo" di ingegnere; se non erro, a Quarto Grado Ezio Denti ha affermato che mai ha usato quel titolo, limitandosi a farne un quadretto.

Gilberto ha detto...

Il termine ingegnere è del tutto generico. Come al solito si sta equivocando. Leggo da Wikipedia:

“Attualmente, con la modifica dell'ordinamento relativo al percorso di studi che propone il sistema in serie (3+2) sulla scorta di quanto introdotto dal Decreto 3 novembre 1999, n.509 (MIUR), la qualifica accademica di dottore in ingegneria spetta a coloro che hanno conseguito la laurea (come recita l'art. 13, comma 7 del Decreto 22 ottobre 2004, n. 270 - MIUR); infine anche ai possessori di Diploma universitario (introdotto con la Legge 19 novembre 1990, n. 341) in ingegneria (titolo di durata triennale) spetta il titolo di dottore, poiché i titoli sono equipollenti alle lauree di cui all'articolo 3, comma 1, lettera a), del regolamento di cui al decreto del Ministro dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica 3 novembre 1999, n. 509 (come previsto dall'art. 17, comma 1 della Legge 30 dicembre 2010, n. 240 - Norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l'efficienza del sistema universitario).Per coloro che sono in possesso di laurea magistrale o laurea specialistica, ovvero per i laureati del precedente ordinamento (che prevedeva una durata quinquennale) spetta il titolo di dottore magistrale in ingegneria. Ciò è stato confermato anche da parte della Corte di Cassazione (fare riferimento alla voce dottore per ulteriori informazioni).”

Tutta la faccenda mi sembra solo aria fritta per delegittimare un professionista.

Biologo ha detto...

@gugly

-scrive: la difesa di Bossetti si è distinta per un forte utilizzo del mezzo mediatico

e poi

-scrive: il furgone è stato tolto sia per ovviare alla questione del filmato c.d. "tarocco"


Semmai il "forte utilizzo" del mezzo mediatico è venuto dagli inquirenti, il filmato c.d. "tarocco" mica l'hanno confezionato gli avvocati di Massimo Bossetti.

Poi per quale ragione, se non per uno scopo mediatico, è stato filmato mentre, ammanettato e circondato da forze dell'ordine, all'arrivo in caserma incontra nel cortile l'ufficiale dei Carabinieri che gli chiede la conferma del nome?
Il filmato mentre in una gabbia lo affiancano due componenti delle forze dell'ordine con le pettorine di due corpi diversi, non ha uno scopo mediatico anche quello?

Ivana ha detto...

Gilberto,
il problema è:
quell'Istituto friburghese rilascia SOLO attestati, o no?

PINO ha detto...

"TIO"
Portale el Ticino

LUGANO22/11/2016 - 07:51 Il detective nei guai: «La mia laurea? È svizzera»
Ezio Denti è un volto noto degli show televisivi dedicati al crimine. Ma è finito nella bufera per un'inchiesta sui suoi titoli di studio

Si è occupato di alcuni fra i casi più scabrosi degli ultimi anni. Yara Gambirasio, Chiara Poggi, Elena Ceste. Il detective privato Ezio Denti è un volto noto delle trasmissioni Tv italiane, dove compare spesso come ospite in talk show dedicati alla cronaca nera. Nelle scorse settimane però si è ritrovato al posto dell'indagato. La Polizia cantonale ticinese si è occupata di lui su rogatoria della Procura di Bergamo, che nei suoi confronti ha aperto un'inchiesta per falsa testimonianza.

L'accusa: secondo i magistrati d'oltre confine, parlando come testimone al processo contro Massimo Bossetti (di cui è consulente per la difesa) Denti avrebbe detto il falso a proposito di una laurea conseguita in Svizzera, e avrebbe rilasciato false attestazioni sui propri titoli di studio. Non solo. Il detective privato ha aperto un sito internet (agenziainvestigativalugano.com) e sul web pubblicizza «investigazioni di ogni tipologia in tutti i cantoni della Svizzera». Peccato che non sia iscritto all'albo degli investigatori autorizzati ad esercitare in Ticino.

«Il mio studio svolge indagini a Zurigo, Bellinzona, Lugano» conferma Denti al telefono con 20minuti-tio.ch: «Lo fa però per conto di clienti italiani, quindi è tutto in regola». Per quanto riguarda la laurea, ribadisce: «Ho conseguito il titolo di ingegnere balistico a Friburgo dopo tre anni di università e 22 esami sostenuti davanti a una commissione. Sul libretto di studi c'è scritto: faculté, facoltà. Se non è una laurea questa, ne risponderà l'istituto che me l'ha data». Quest'ultimo, si badi, non è l'Università di Friburgo, bensì il meno noto Institut Technique Superieur (Its) friburghese.

Il portavoce Antonio D'Onofrio, da noi contattato, mette le cose in chiaro: «La nostra non è un'università ma un istituto privato. Non rilasciamo lauree ma attestati che in Italia non sono riconosciuti. Il signor Denti questo lo sapeva».
Articolo di DILL
La variazione grafica è mia. Pino

Nautilina ha detto...

Denti è nella bufera e non sarebbe neanche il primo (vedi la criminologa Bruzzone, o l'economista Oscar Giannino). I nodi vengono sempre al pettine.
Ma questo cosa c'entra con il processo?
Se Denti ha millantato un titolo fasullo sapendolo tale, pagherà un'ammenda o quello che è previsto per legge.
Non ha usato un titolo falso per esercitare abusivamente la professione d'ingegnere, quindi non so nemmeno se abbia commesso un reato punibile.
E le analisi che ha svolto nel processo Bossetti rimangono valide, come è valida la sua licenza d'investigatore privato con specializzazione in balistica.

Stiamo sempre deviando dalla discussione sulle motivazioni...

Gugly, ti annoi ma devi pazientare: qui l'argomento riguarda Massimo Bossetti e la motivazione della sua sentenza. Se cerchi altro, ad esempio gente che sbeffeggia il pool difensivo e ripete decine di volte quanto l'ergastolano sia brutto, falso, tristo e malvagio, ci sono altri lidi molto più consoni. I monocordi irrazionali e mentalmente disturbati si trovano altrove e tu lo sai.
Qui come vedi l'imputato Massimo Bossetti è trattato con rispetto e considerato innocente fino a sentenza definitiva, pur con tutti i dubbi che a volte si possono nutrire.
O fino a una sua confessione. Se ci sarà, ovviamente staremo a vedere. Ma anche Michele Misseri aveva confessato, ed è finita diversamente dal previsto. Vediamo.
Io penso che se Bossetti fosse colpevole non gli converrebbe confessare, a meno che non abbia una crisi di coscienza, per natura imprevedibile.
Ma poi, se dovesse confessare ora, avrebbe ancora diritto a uno sconto (vergognoso) di pena?


Dudù,
grazie dei complimenti, che bella la tua citazione!
Condivido anche l'invito a riflettere su quelle parole, era rivolto a tutti e nessuno dovrebbe sentirsi offeso per questo.

Grazie anche a Vanna per i suoi interventi sempre molto veri e umani.

antrag ha detto...

@ solo per IVANA

Dudu' ha detto...
"Come se fosse necessario cercare ad ogni costo la conferma di una inconcepibile presunzione di colpevolezza".
(Ennio Amodio,penalista)

Un invito alla riflessione.
22 novembre 2016 07:55:00 CET

Ho ribadito per voi tre l'invito di Dudù a riflettere.
In più di un'occasione mi siete apparse allineate con la frase riportata.
Tutto qui.
Terminerei qui questa discussione che forse interessa solo noi due.

Guglielma Vaccaro ha detto...

No, ma continuate pure a mescolare elementi e supposizioni assolutamente senza riscontri, i risultati sinora titoli di studio esibiti ma non confermati compresi si sono visti, non mi pare abbiano dato ragione a chi una visione molto particolare di leggi, scienza e soprattutto logica.

Ciao a tutti!

antrag ha detto...

E' demenziale accusare la difesa di un condannato al primo grado di giudizio.
A meno che non sia propaganda e concorrenza tra studi legali in campo penale!
In questo caso dovrebbe essere svolta al di fuori di un blog come il nostro...

Biologo ha detto...

Tornando a ragionare sui fatti più che sul titolo di studio di Denti c'è da notare un'altra notevole contraddizione sul modo di considerare le analisi chimiche.

A pag. 49 della sentenza la composizione delle sferette metalliche viene considerata come elemento a favore dell'esclusione del cantiere Mapello:


su alcuni dei campioni prelevati all'interno del cantiere di Mapello erano rinvenute sia polveri di calcio, sia sferette metalliche, anche se in composizione e di dimensione diversa rispetto a quelle repertate sul cadavere


Però poi a pag. 117 della sentenza l'analisi della composizione delle sferette viene considerata irrilevante quando si tratta della possibilità di escludere Massimo Bossetti:


Trattandosi di particelle originate dalla condensazione di gocce di metallo riscaldato, peraltro, la loro composizione deriva dal tipo di metallo saldato e dal tipo di lama utilizzata per il taglio delle pietre o dei materiali di cantiere e dunque, non avrebbe avuto alcun senso approfondire mediante perizia la composizione chimica delle particelle rinvenute sui sedili dell'autocarro dell'imputato quattro anni dopo l'omicidio.


Se la composizione chimica delle sferette non ha alcun valore dopo quattro anni, allora avrebbero dovuto spiegare per quale ragione dopo tre mesi è invece significativa, soprattutto in un cantiere delle dimensioni di quello che si trovava a Mapello.

Quando la difesa ha fatto notare che forse, invece di confrontare le campionature delle sferette con studenti di Parma e con i fabbri o i tornitori, sarebbe stato il caso di effettuare il confronto con operai con le stesse mansioni di Massimo Bossetti, sentenza pag. 116:

La difesa dell'imputato ha stigmatizzato la scelta dei campioni di riferimento (gli studenti di Parma e i fabbri e i tornitori), sostenendo che sarebbe stato più corretto confrontare gli indumenti di Yara con quelli indossati dalla sorella o comunque da giovani della bergamasca e con quelli dei carpentieri anziché di con quelli di lavoratori del settore siderurgico.


la Corte supera l'obiezione e nuovamente scavalca il problema dei limiti temporali citando generici cadaveri trovati in strada e, invece di viventi prossimi alla piccola Yara, dei luoghi fisici come la palestra o la casa:


verificato dalla prof. Cattaneo mediante il confronto con le campionature effettuate sul terreno circostante il cadavere, sui dieci cadaveri rinvenuti in strada utilizzati come termine di paragone e nell'abitazione di Yara e in palestra in epoca prossima al rinvenimento del cadavere.

Paolo A ha detto...

Questa gugly è di una arroganza e ignoranza senza limiti, millanta titoli accademici che non ha, presenzia a ogni ora questo blog e dice che fa l'avvocato, a me non pare proprio che un avvocato possa stare a presidiare le pagine di questo blog a ogni ora, quantomeno la mattina dovrebbe essere in tribunale, la sera in studio e invece è sempre qua a dire cose scontate senza soluzione di continuità; inoltre argomenta in maniera non tecnica come invece fa Chiara.

Ho frugato nel suo profilo FB è come interessi risulta che sia una accanita sostenitrice-fans del settimanale Giallo, dove commenta nella pagina FB, quindi si capisce perfettamente il suo livello di acredine che manifesta in questo blog.

Inoltre da quello che ha scritto ha visto le udienze del processo Bossetti, ha parlato con gli avvocati, non manifesta solo un interesse per il processo, ma una vera e propria fissazione.

Se c'è una che millanta mi pare che questa è proprio gugly, se è veramente un avvocato è senza clienti e si capisce la ragione.

Nautilina ha detto...

Se non ha più alcun senso paragonare le sferette trovate nel furgone dopo quattro anni, ed è logico, allora come fanno a dire che le sferette su Yara provengono dall'Iveco di Bossetti? Non è l'unico a lavorare il ferro nella zona.
Poi la bambina ce le aveva anche tra i capelli, come si spiega?
E' probabile che Bossetti non avesse le mani sporche quel pomeriggio/sera, perché non era tornato al cantiere. Si sarà lavato le mani prima di mangiare, a casa oppure in trattoria...e al negozio, dove alle 14:-- ha comprato fra le altre cose una giacca, non sarà andato certo con le mani sporche.
C'è da chiedersi dove ha potuto prendere Yara tutte quelle sferette e la polvere di calce. Il tragitto da Brembate a Chignolo dura una decina di minuti. Bastava per riempirsi di sferette pure sui capelli e sul davanti della giacca?
Potrebbe Bossetti, per ipotesi, averla colpita in testa con un martello e poi stesa sul sedile?
Mi pare che l'ipotesi sia stata scartata.

Ivana ha detto...

Antrag, hai citato:

Come se fosse necessario cercare ad ogni costo la conferma di una inconcepibile presunzione di colpevolezza

e hai scritto: In più di un'occasione mi siete apparse allineate con la frase riportata.

Citami almeno un mio messaggio in cui io ti sia apparsa allineata con la frase riportata.
Ritengo che nessuna di noi tre senta la necessità (perché dovremmo sentire tale necessità? Cui prodest ?) di trovare la conferma di una inconcepibile presunzione di colpevolezza.
Proprio Chiara, poi, aveva sempre sottolineato come la presunzione d’innocenza, sancita nel dettato costituzionale italiano, sia da considerarsi tale fino a una sentenza di condanna confermata nell’ultimo grado di giudizio!

Paolo A ha detto...

A mio avviso il problema delle sferette è stato ampiamente sottovalutato, non basta dire che sul corpo sono sparse un po' ovunque.

Occorre dire che tipo di sferette sono e a quali settori merceologici appartengono, mi pare difficile che sferette metalliche possano essere associate al settore edile in maniera esclusiva.

Di queste sferette, che erano anche nei capelli e presumo sul cuoio capelluto, si sarebbe dovuto accertare la natura e poi gli ambiti professionali dove vengono prodotte, quali lavorazioni producono queste scorie microscopiche, sarebbe importantissimo per le indagini, ammesso che vogliano indagare e guardate che questo aspetto è importantissimo, servirebbe per capire dove Yara è stata portata.

Ho paura che dietro questi nomi altisonanti, tipo LABANOF, degli istituti dove lavorano questi esperti, alla fine si tratta di professionisti che operano con una certa approssimazione, per non dire altro.

Vanna ha detto...

Gilberto hai ragione: "aria fritta" intorno a lauree, diplomi, studi di tre anni e oltre...

Vanna ha detto...

La difesa viene criticata per essere stata presente in televisione.
Se anche fosse, non ha certamente pareggiato la presenza nei salotti di opinionisti a parlare di dna, corna, lampade abbronzanti, per denigrare in tutti i modi la Bossetti Family.
Insomma sempre sbaglia 'sta difesa, ne facesse una buona... sempre nell'occhio del ciclone, se fa sbaglia, se non fa, strasbaglia,se parla sbaglia se straparla arisbaglia...
Gli altri sapienti, saccenti, insipienti.

Vanna ha detto...

Paolo A.
Bella la tua riflessione sulla costante presenza denigratoria nei confronti della difesa.
Biologo mi piace la lettura "ragionata" della sentenza alla ricerca dei " refusi" smarriti dai redattori della stessa.

Dudu' ha detto...

Biologo
Mi sembra che qui ci si riferisca ad un flessibile

"peraltro, la loro composizione deriva dal tipo di metallo saldato e dal tipo di lama utilizzata per il taglio delle pietre o dei materiali di cantiere" (produrrebbe sferette il flessibile tagliando una mattonella o del carton gesso? Un tantino azzardato)

Mentre invece in un passo precedente si fà riferimento specifico a saldature metallurgiche,decisamente più consone produrre sferette antropiche.

Difficilmente quest'ultima lavorazione si lega al lavoro specifico di Bossetti,và detto però che in un cantiere ne viene fatto l'utilizzo in diverse fasi della costruzione di un edificio,dagli scheletri alla saldatura di protezione scalinate,impianti aereazione o tubi di vario tipo idraulici,il cromo sarebbe specifico di alcuni impianti forse,come gli impinti dei bagni, ma anche metalli verniciati. Quindi è possibile un muratore ne raccolga per contaminazione e le possa trasportare nel mezzo di lavoro.
Ma,come giustamente analizza Nautilina,il Bossetti quel pomeriggio del 26 non lavorò,in forte dubbio fosse vestito con indumenti sporchi da lavoro e se non era di lavoro, con quale mezzo andò fare commissioni a Brembate e altri luoghi?autocarro o volvo? Non è dato saperlo,l'unico dato è che fosse agganciato alla cella alle 17.45,quindi era rilevantissimo approfondire se l'autocarro ripreso fosse il suo.

In riguardo alle ferite sotto le ascelle riportata recentemente da PaoloA che non ricordo dove l'abbiamo reperita(era stato discusso sotto non so quale articolo) potrebbe riferirsi al taglio "in regione mammaria sx", sempre in zona ma più genericamente c'era "stria escoriativa che percorreva l'emitorace di sx".

Ivana
Chiedo cortesemente di non appesantire continuamente il blog da errata corrige,vedi tu con quale soluzione. Sono certa comprenderai.
In riguardo la citazione da me postata, come da Nautilina compreso,era in buona fede,tanto più che quella frase di Amodio agisce sulla coscienziosità dell'individuo, nel sapere porre il
-limite- tra realtà e persecuzione nel puro astrattismo, ma devo dire che vari commenti di Gugly e Dan F,ma anche tuoi, mi hanno stimolato postarla,certamente era anche per me,sia chiaro.
In riguardo al tuo, specificatamente, post del 21 novembre 2016 18:20:00 ,in cui non tieni conto di una più che possibile realtà: Bossetti potrebbe essere un clamoroso errore giudiziario nel quale configurarsi un errore di attribuzione di dna, supportato da una assenza CLAMOROSA del suo mtDna e quindi il suo dirsi innocente ed estraneo si palesa legittimo,non ci sarebbero quindi atteggiamenti falsi coprire alcun chè. Aspetto che la tua analisi non contempla minimamente.
Hai chiesto spiegazioni e ora per parte mia le ho date,antrag pure. Il post è li a disposizione di tutti.

Domanda a tutti:avete trovato riferimenti dell'uscita di Fulvio Gambirasio, o meglio,della sua presenza a cavallo dell'uscita di Yara (Francese 18.42/44)?
Aveva detto che si era inoltrato prenderla passando in zona,risulta sia uscito da casa alle 18.26 e rientrante alle 18.47, è in questo arco temporale che lui và alla palestra prenderla?
Se fosse,sarebbe significativa,ma non mi sembra venga citata nella ricostruzione della scomparsa.
Viene riportato che pure la madre si inoltra verso la palestra poco dopo.

Altra nota : Ci sarebbero tre donne testimoni di un molestatore in zona palazzetto non sentite in dibattimento, o mi sbaglio... non trovo riferimenti..
(fine pag. 14,inizio 15 = Vilma Alborghetti, Michela/Elisa Sana)

Forse sono troppi spunti ma ci tenevo segnalarli.

Dudu' ha detto...

Vanna,
Devo ammettere che anch'io ero arrivata a simil conclusioni di Paolo A sulla figura di Gugly e sulle sue reali motivazioni(?).
Ti seguo appassionatamente :-)

Guglielma Vaccaro ha detto...

Ammazza come sono diventata importante, vengo addirittura spiata!Oddio, non sarebbe la prima volta a quanto pare viste le ingiurie già ricevute (buon ultima una e-mail questa sera)...comunque Paolo A. che mi da della fissata per il caso dopo tutti i video che ha fatto lui, come recitava quel provebio? Qualcosa sul bue e sull'asino...quanto ai miei titoli, chiedimeli e te li fornisco anzi, no! Chiedeteli a quel tizio pro Bossetti che l'anno scorso è andato a prendere la mia foto in giro e ha controllato anche sull'ordine degli avvocati, poi ha messo su tutto in bel post pubblico e mi ha offerto alla mercè di tutti, compresa gente che ha detto che voleva spararmi! Bello, vero?
In ultimo: la concezione degli avvocati che vanno in tribunale la mattina è vecchia: lo stragiudiziale costa meno fatica e rende di più, aggiornatevi, gente che ignora.

Adesso davvero ciaoooooooo

PINO ha detto...

DUDU'
Fra i tuoi molti "spunti" ci sarebbe la stranezza che Fulvio Gambirasio non avesse incrociato, in un punto qualsiasi del tragitto percorso, Yara. E ciò mi porta a "rifriggere qualcosa che, se fritto, non fu scodellato, e che potrebbe essere rimasto a bruciare nella padella: la ipotesi che la ragazza NON USCI'mai da quella palestra, almeno sulle sue gambe.
Il resto è storia che ormai conoscete, e non starò sadicamente ad annoiarvi.

Dudu' ha detto...

Gugly
Non c'è bisogno fare ricerche, basta e avanza leggerti qui.
Direi che le rogne te le vai cercare carissima. Nessuno qui ha chiesto tuoi dati.

Nautilina ha detto...

Dudù,
le motivazioni dicono solo che Fulvio Gambirasio la sera del 26 è uscito di casa alle 18:26 rientrando alle 18:47 (gli orari sono stati verificati grazie a una telecamera dei vicini). Ha percorso la stessa strada di Yara ma non l'ha vista, quindi le ipotesi sono due:
- Yara non era ancora uscita, l'avrebbe fatto qualche minuto dopo.
- Yara non è mai uscita sulle sue gambe dal centro sportivo.
Io sarei per la prima ipotesi, date alcune testimoni che hanno visto Yara ancora in palestra alle 18:45. Alla stessa ora il suo papà stava passando da via Morlotti mentre lei era ancora nell'atrio, nemmeno fuori in cortile. Non potevano vedersi.

Certo è un po' strano che Yara non abbia chiamato i genitori per farsi venire a prendere, dato che faceva molto freddo, era buio, forse piovigginava.
Strano anche il padre: esce alle 18:26 sapendo che la figlia è in palestra, passa davanti al centro sportivo e non la va a prendere, pur avendone il tempo...
Boh. Si vede che in quella famiglia erano molto indipendenti.

Però pensavo anche una cosa, F.G. mi pare abbia testimoniato di non avere visto autocarri fermi in via Morlotti a quell'ora. Quindi Bossetti non era lì in sosta ad aspettare Yara, almeno questo lo si può escludere.
Dovrebbe essere passato di lì alle 18:50-55 per poter incontrare fatalmente la bambina che procedeva a piedi, ma non c'è nessuna evidenza di quel passaggio.


Anonimo ha detto...

A riguardo delle sferette: un poco difficile che siano dovute ad azioni di saldatura. Vengono normalmente usate in un processo che prende il nome di "pallinatura", vengono sparate da un macchnario dotato di compressore. L'urto di tali sferette con superfici diverse, a seconda della natura delle stesse, serve a pulire, ottenere una finitura particolare, rifinire. Pelopiù vengono usate a finitura di pavimenti, o per la preparazione del substrato ai fini dell'incollaggio finale di piastrelle. A rigore, tali macchinari vengono usati da piastrellisti, come peraltro da piastrellisti vengono utilizzate lame ricoperte in titanio. La presenza di tali sferette nel camion del B. potrebbe essere meramente casuale e dipendente dallo stato di avanzamento dei cantieri frequentati. Peraltro, una volta assodata la natura delle sferette, una macchina pallinatrice non sembra fosse nella sua disponibilità, trattandosi di lavoro specializzato. In ultimo, tali macchine dispongono di un aspiratore "di ripresa" delle stesse sferette, parte delle quali comunque fuggono alla ri-aspirazione. Una analisi decentemente fatta, avrebbe dovuto valutare il grado di inquinamento del furgone stesso. A parte la mia tirata, sottolineo che alla distanza di quattro anni, la presenza delle sferette non significa alcunché. Piuttosto, risulta evidente che il corpo di Y. sia come minimo transitato in locali o mezzi adibiti al trasporto di strumenti\pavimentazioni\semi lavorati per superfici in finitura orizzontali o verticali che siano. Che é altro da opere in muratura, cemento, carpenteria.
Cosicché, mappa e territorio permangono concetti diversi, esattamente come i fatti e la loro interpretazione.

Nemo

Anonimo ha detto...

Aggiungo: se qualcuno ingegnere fosse, sarebbe stato in grado di capire. Mentre un esperto in ballistica, ove proiettili non sussistono, poco aggiunge.

Nemo

Dudu' ha detto...

Pino
devi essere un buon gustaio, mi par di capire che saperlo bruciato ti dispiaccia assai :)
Nautilina
Hee .. ma quando e dove viene presa Yara..

Interessantissimo Nemo,però non puoi fare colpe dai,lui per primo ha detto che è un investigatore,suvvia. Ad ognuno le sue competenze ,lui non è uscito dal suo seminario.

Avevo guardato di sfuggita il link che avevi postato precedentemente, mi era sorto un dubbio proprio sulla forma perfettamente sferica descritta in motivaz.
La saldatura non produce sfere perfette infatti e ci stavo rimuginando,ma non sapendo di questo tipo di trattamento mi mancava un pezzo di pazzle per arrivarci.

Le sferette sono di leghe diverse in base al tipo di superfice da trattare immagino
Per esempio una stringata ricerchina veloce mi dice che a Palazzago c'è una azienda che sabbia metalli,si tratta sempre di sferette?
Però però, dei pavimentisti si ipotizzò le armi usate,la Cattaneo ai tempi in cui non c'era un indagato ipotizzò l'uso del comunemente detto "raschietto da piastrellista", una lama da cutter orizzontale con supporto..un mini rinfresco storico..

Ogni supporto (anche umile eh) alla ricerca della verità è gradito. Benvenuto Nemo

Ivana ha detto...

Credo che ad appesantire (per usare un eufemismo!) la discussione siano SOPRATTUTTO gli irrispettosi attacchi personali, da cui mi DISSOCIO!
Perché non limitarsi a discutere (anche accesamente!) sui CONTENUTI (come, qui, fanno molti!) senza che il contrasto di opinioni conduca a offese che toccano la persona? Naturalmente sto parlando a LIVELLO GENERALE e torno a ribadire: come si concilia l’esigenza di garantismo, o di semplice rispetto, con le pesanti offese ad personam?

Dudu’,
ritengo che sia preferibile (almeno per me!) ricorrere all’”Errata Corrige” (di cui, comunque, mi scuso) piuttosto che lasciare un messaggio nel quale la lettura e la comprensione potrebbero risultare difficili, o dare adito a eventuali equivoci, a causa degli errori di battitura involontariamente compiuti e individuati soltanto dopo l’invio.
Comunque, cercherò di digitare meno velocemente e di rileggere con più attenzione prima di inviare.

Che cosa c’entra Dan? L’argomento riguardava la rilevanza, o non rilevanza, delle dichiarazioni di innocenza di un indagato QUALSIASI, accusato di un omicidio orrendo.
Siamo stati Biologo, per primo, e poi io, a parlare di “irrilevanza” di tali dichiarazioni.
Ti avevo già fatto precisazioni nel mio messaggio del 21 novembre 2016 10:59:00; l’avevi letto? Avevo sottolineato anche che condividevo l’esigenza della Difesa che venga fatta chiarezza riguardo al DNA mitocondriale.
Nel MIO intervento del 21 novembre 2016 18:20:00 mi sono espressa IN TERMINI GENERALI (infatti le mie esatte parole: “un qualsiasi indagato” rivelano chiaramente, senza possibilità di equivocare, che la mia argomentazione riguardava una generalizzazione, NON a un caso particolare specifico!
Tutta la mia argomentazione, espressa in più interventi, era “platonicamente” inerente alla definizione di “coraggio” e al fatto che non posso sapere quale percorso mentale segua un qualsiasi imputato, accusato di un omicidio terribile, per giungere a una determinata decisione.

Antrag non ha ancora citato alcun mio messaggio in cui io gli sia apparsa “allineata” con quella specifica citazione. E Antrag, inoltre, nominava me, Gugly e Chiara, NON Dan.

Dudu' ha detto...

Nemo
" ..Cosicché, mappa e territorio permangono concetti diversi, esattamente come i fatti e la loro interpretazione."

Puoi sviluppare i concetti,comprendo la frase ma non afferro il contenuto

antrag ha detto...

@ Ivana

In un blog non si può prolungare una discussione ad infinitum.

Nei discorsi che facciamo o scriviamo ci sono le così dette "assunzioni implicite" che sorreggono il senso di un discorso.
La discussione a volte verte proprio su queste assunzioni, non scritte, quindi chiedere "dove ho scritto?" mi sembra limitante.

Comunque per il momento dovresti accontentarti delle mie scuse, di cui non so bene il motivo ma che sicuramente accetterai.

Vanna ha detto...

Rileggendo con calma, evidenzio da Dudù re 22,30 di ieri:
"...Ma,come giustamente analizza Nautilina,il Bossetti quel pomeriggio del 26 non lavorò,in forte dubbio fosse vestito con indumenti sporchi da lavoro e se non era di lavoro, con quale mezzo andò fare commissioni a Brembate e altri luoghi?autocarro o volvo? Non è dato saperlo,l'unico dato è che fosse agganciato alla cella alle 17.45,quindi era rilevantissimo approfondire se l'autocarro ripreso fosse il suo..."
Avete, tu e Nautilina, evidenziato negli spostamenti di B. modalità e uso di indumenti e di mezzo auto. Importante!
Tu ti poni la domanda sul perché non abbiano approfondito se il furgone fosse lì alle ore 17,45.
Guarda sono convinta che hanno verificato ma siccome non era di B. lo hanno saltato questo dato, difatti mi sembra che molti video sono stati montati per far risultare che fosse il suo.
C'è voluto il dottor Denti a rilevare l'imbroglio dietro quella "prova" creata su misura.
Complimenti per come indagate, siete proprio brave.
A proposito, di quella miniera di zinco se ne è saputo più nulla? Bisognerebbe prendere in seria considerazione questa pista che hai trovato.
Chissà se l'entrata è libera o è stata chiusa ermeticamente e se qualcuno ha ancora la chiave. Chissà perchè è stata chiusa, chi ci lavorava e chi era il proprietario.

Vanna ha detto...


Nemo, Dudù ti ha chiesto alle ore 8,13 di questa mattina:
" ..Cosicché, mappa e territorio permangono concetti diversi, esattamente come i fatti e la loro interpretazione."

Puoi sviluppare i concetti,comprendo la frase ma non afferro il contenuto

Mi associo alla richiesta di Dudù. Grazie.

Riguardo F. Gambirasio che passava di lì quella sera.
Io sapevo che stava tornando dal lavoro in quell'orario in cui potrebbe essere scomparsa la ragazza e non che stava a casa ed era uscito per prenderla.
Ricordo che insieme con altri evidenziammo che quella sera se passava di lì poteva prenderla e la mamma glie lo poteva suggerire.
So ancora che lui aveva una cena di lavoro quella sera.
Non sapevo ancora che la mamma uscì per andarla a prendere.

L'aggiornamento intorno ai movimenti dei genitori fa certamente la differenza ma mi chiedo quando c'è stato l'aggiornamento?
Perché solo poco fa ho letto tale notizia.

Pino,
condivido.
Anche secondo me Y. non è uscita dalla palestra quella sera, forse la notte chiusa in altri furgoni. SE la palestra fosse stata immacolata, la polizia sarebbe entrata lì dentro, ma non l'ha fatto.
Anzi, se ricordo bene, quando i genitori andarono alla polizia loro non si misero subito in movimento dissero di aspettare che sarebbe tornata.

Vanna ha detto...


Gugly scrivi:

"...In ultimo: la concezione degli avvocati che vanno in tribunale la mattina è vecchia: lo stragiudiziale costa meno fatica e rende di più, aggiornatevi, gente che ignora."

Hai ragione, la stragiudiziale costa meno fatica, col tablet, il telefono e altre diavolerie si lavora molto bene, tanto ogni minuto che si sta ai tasti viene accreditato al cliente con un conto salatissimo, è stabilito così.

Per cui stando seduti davanti a una tastiera tra un intervento e l'altro si fanno gli affari del proprio lavoro, si critica quello degli altri, si scrivono giudizi-pregiudizi-stragiudizi...ali.

Alle spalle dei clienti da tutelare, la parte stragiudiziale del conto in parcella diventa salatissima.

Altro che gli avvocati di Bossetti che sono senza parcella.
Ce ne sarebbe di "stragiudiziale" da chiedere alle famiglie che assistono calunniate da tre anni in ogni testata giornalistica e nei salotti televisivi!

Bisognerebbe chiedere una percentuale delle vendite delle riviste e dei giornali per tutto il marcio inventato che hanno pubblicato sulla B. family.

Se pure l'apparire in TV o sui giornali fa share per la difesa, ben venga, se lo merita.
Vadano a parlare e si facciano vedere di più piuttosto, se non altro per par condicio, se glie lo permettono adeguatamente però, visto il Nuzzi come era seccato e interrompeva...


Vanna ha detto...

Nemo, questa mattina alle ore 6,01 hai scritto:
"Aggiungo: se qualcuno ingegnere fosse, sarebbe stato in grado di capire. Mentre un esperto in ballistica, ove proiettili non sussistono, poco aggiunge."

Sei un personaggio ammanicato,di sicuro, lanci il sasso e ritiri la mano.
Sei acuto e sai, già la scelta del nome "Nessuno" ti accomuna al furbo Ulisse davanti a Polifemo.

Ti chiedo:
cosa un ingegnere doveva capire?
( vuoi lanciare il sasso negli interessi del campo edilizio, del cantiere?)

Non condivido la frase riduttiva sui calcoli balistici che non sussistono perché non c i sono proiettili, infatti ci sono tagli, non fori.

Il mio parere terra-terra: lo studio del Denti sulla balistica probabilmente gli ha fatto studiare le traiettorie, le distanze, gli spostamenti, le immagini, il tempo, la velocità ed altro che mi sfugge e non conosco.
E in base a quegli studi lui ha potuto costruire coordinate per dimostrare qualcosa di molto importante.

Frasi sibilline le tue, da approfondire.
A fiuto io vado: tu sei nel campo e sai qualcosa.

PINO ha detto...

Vanna, le frasi di "nemo" non sono solo sibilline: sono anche indicative.
Trattando delle particelle metalliche rinvenute sul corpo di Yara, ne addita anche il tipo di lavoro (rivestimento di piastrelle, su pareti o pavimenti)e gli ambienti in cui possono essere più facilmente reperibili.
Se ne dedurrebbe, quindi, che si riferisse alla più probabile responsabilità di qualche piastrellista, che di un muratore.
A parte l'eventualità che gli stessi ambienti, ricchi di quelle particelle, per i motivi sopra indicati, non fosse solo servito per occultare momentaneamente il corpo della vittima, dagli autori del reato, provenienti da altri settori, e per moventi diversi, aventi nel cantiere chi li avrebbe aiutati nell'occultamento.
E ciò potrebbe riallacciarsi, molto verosimilmente alla mia ipotesi implicante la palestra.
Ciao!

Dudu' ha detto...

Vanna
Mi sono imbattuta sulle miniere di zinco di Gorno per caso;una sera mi chiesi:la corificazione, che si attiverebbe in assenza di ossigeno e presenza di zinco,potrebbe avere avuto luogo in un ambiente particolare? Immisi due tre parole chiave nella barra di ricerca e trovai stupefacente il rimando a Gorno.

Nemo ha dato un indirizzo chiaro sulle sferette, speriamo possa aiutare.
Della pallinatura,che non conoscevo, ne fanno un gran uso nella preparazione di pavimenti poi trattati con resine epossidiche,i classici pavimenti color grigio o mattone che si vedono ovunque, nei stabilimenti e non solo; poi c'è la granigliatura che sarebbe la stessa tecnica (bombardamento con sferette) però sui metalli.Queste sferette sono di circonferenze e materiali diversi a seconda della destinazione d'uso. Due nozioni in più si trovano in wikipedia.
Significativa la presenza di fonderie di zinco nell'isola bergamasca che credo anche loro, o alcune,facciano uso della granigliatura per la preparazione o rifinizione dei loro prodotti(elementi di caldaie,lavatrici etc), sono presenti a Bonate Sopra,Chignolo,Mapello,Ponte San Pietro..praticamente quasi ogni paesino dell'Isola ha una fonderia.
Scoprendo oggi questa cosa,ora sono perplessa,vuoi che gli inquirenti abitanti del territorio,non avessero cognizione di causa su ste sferette?forse aveva senso cercarne la presenza in altri 10cadaveri. Studiando meglio quelle sferette su Yara potrebbero dare maggiori informazioni

http://lombardia.paginegialle.it/lombardia/bg/fonderie.html
Pino
È importante quello che ha scritto Nemo,molto.

Dudu' ha detto...

Vanna
".. Guarda sono convinta che hanno verificato ma siccome non era di B. lo hanno saltato questo dato, difatti mi sembra che molti video sono stati montati per far risultare che fosse il suo."

Che ci sia stata la rincorsa trovare indizi è indubbio, forse inizialmente erano convinti.. ma poi..c'era il punto del non ritorno? Un annuncio che non si poteva più smentire? Un errore-Fickri- che non si poteva replicare con Bossetti? L'annuncio "abbiamo trovato l'assassino" forse ha cementificato tutto e tutti ?
Mi limito proseguire per amore del blog ma credo sia comprensibile dove la l'amarezza affonda.

Anonimo ha detto...

Non penso che a Yara importasse molto del freddo o della pioggia(a quell'età tornare da sole è una conquista). Evidentemente vi erano delle regole e limitazioni ben precise in casa, altrimenti non si spiega perchè non potessero uscire entrambe le sorelle per portare lo stereo. Quindi forse chi quel giorno otteneva il permesso per portare lo stereo, fondamentalmente otteneva un'uscita extra, fuori dalle solite giornate di palestra, e forse per questo ne hanno discusso tra sorelle.Inoltre Yara aveva un cellulare in caso di necessità. E cosi come non chiama la mamma per chiederle di andarla a prendere, non la chiama nemmeno per dirle che c'è uno sconosciuto lampadato col furgone che le racconta balle per farla salire (tuo padre e un brutto incidente, tua madre all'ospedale..ecc)...
Kiba
P.s. Neanche a me piacciono gli attacchi personali. Molto meglio rimanere sui contenuti.

andres ha detto...

Saviano:

http://www.huffingtonpost.it/2016/11/23/saviano-yara-gambirasio_n_13168086.html?ncid=tweetlnkithpmg00000001

Ivana ha detto...

Antrag, hai scritto:
Nei discorsi che facciamo o scriviamo ci sono le così dette "assunzioni implicite" che sorreggono il senso di un discorso.
La discussione a volte verte proprio su queste assunzioni, non scritte, quindi chiedere "dove ho scritto?" mi sembra limitante.

Comunque per il momento dovresti accontentarti delle mie scuse, di cui non so bene il motivo ma che sicuramente accetterai.


Quali “assunzioni implicite”? Che cosa intendi per “assunzioni implicite” che sorreggerebbero il senso del discorso?
Per me, assunzioni implicite si trovano, PER ESEMPIO, in una proposizione interrogativa diretta del tipo: “Hai poi smesso di fare agonismo natatorio?” L’assunzione implicita è che la persona a cui viene rivolta la domanda abbia praticato in passato l’agonismo di nuoto. Altra assunzione implicita è che chi pone la domanda non sappia se il suo interlocutore stia continuando, o no, a praticare quello sport a livello agonistico.
Comunque, ritengo che, per una corretta comunicazione, sia necessario (per tutti/e) considerare solo l’esplicitato, cioè quello che risulta nero su bianco (quindi, quanto effettivamente viene scritto), senza arbitrariamente presumere che ci sia un “non detto”, lasciato sottinteso, da valutare.
Proprio come avevo già avuto occasione di dire, non sono interessata a ricevere scuse, vorrei solo capire; temo che nascano facilmente pregiudizi irrazionali verso l’interlocutore (o interlocutrice) proprio quando qualcuno/a presume di poter interpretare il “non detto” altrui.

Dudu' ha detto...

Kiba
Condivido praticamente quasi tutto.tranne il lampadato.
Troppe cose non tornano.

Dudu' ha detto...

Grazie andres della segnalazione
Dove eravamo rimaste? :)

Vanna ha detto...

Dudù eravamo rimaste...alla lavorazione delle sfere, alla miniera di Gorno, alle frasi "indicative" di Nemo secondo Pino, che ha ragione per me.
Poi si sono affacciate Kiba e Andres, ciao a tutte e due, Andres ha postato un link di Saviano che si pone domande sul padre di Y.e il suo lavoro.
Domani bisognerà leggere l'articolo su Oggi.
Voglio proprio vedere se qualcuno metterà in discussione il suo percorso d'istruzione: laurea magistrale o no o solo diploma tecnico, l'esperienza su campo di Saviano nel territorio intorno Scampia vale 10 lauree e un Nobel.
Riflessione flash.
Le ipotesi del giudice outsider Francione coadiuvato dal biologo D'Orio e il convegno a Napoli sul valore del dna per condannare, riferito a MGB, qui ha fatto poco share: un convegno eh, mica una poltroncina da Bruno Vespa!
Nessuno ha discusso i titoli, le competenze, le esperte hanno fatto il salto in lungo olimpico, invece su Denti e la difesa hanno arrotato la tastiera.


Bruno ha detto...

@Gugli, anche se ho opinioni diverse dalle tue ti leggo sempre con rispetto. Ognuno è libero di scrivere quello che pensa anche se non in sintonia con gli altri. Per favore lasciamo gli attacchi personali.

TommyS. ha detto...

Biologo e Nemo

Sulla questione delle “sferette” metalliche le motivazioni della sentenza forniscono un dato importante. Come ricordato da Biologo a pag.49 se ne parla per la prima volta, ma ancora prima di scrivere dove erano stati prelevati dei campioni di confronto viene così detto:
[….] e la presenza su scarpe ed indumenti di sferette metalliche (di diversa composizione: ferro, nichel e cromo, ferro e cromo) di pochi micrometri di diametro e, chiaramente, per la perfetta sfericità, di origine antropica.

Partendo dal presupposto che l’unità di misura citata non sia sbagliata, stiamo parlando di pochi micrometri, quando un micrometro o micron equivale ad 1/1.000.000 di metro ovvero ad 1/1.000 di millimetro! Allora non sono più delle vere e proprie sferette bensì delle particelle molto piccole (un globulo rosso ha un diametro massimo dell’ordine di 10 micron). L’aggettivo pochi lascerebbe intendere che i micron non fossero, esagerando, più di 100, ovvero al massimo a 1/10 mm.

Ora io ho perfettamente (e visivamente) presente quale sia il diametro di massima degli abrasivi sferici utilizzati per la pallinatura dei sottofondi dei pavimenti (anche di piastrelle in ceramica per la successiva stesura di resine) e mi sentirei di assicurare sul fatto che non si tratta di 100 micron, bensì di un diametro maggiore dell’ordine di 0,3-0,5 mm (300-500 micron) che non possono essere definiti “pochi” micron. Ma anche fosse 200 micron non si potrebbe parlare proprio di “pochi”.

Ho fatto ulteriori ricerche sugli abrasivi sferici metallici dei principali produttori ed ho trovato:

- vengono utilizzati solitamente acciai inox austenitici (ferro, cromo, nichel) o martensitici al solo cromo (tipo AISI serie 400), per cui si potrebbe trattare effettivamente di prodotti abrasivi;
- le granulometrie partono da S70 (0,125 – 0,425 mm) o S110 (0,18 – 0,850) secondo le norme SAE, per arrivare a diametri massimi di 3,35 mm (questo un link: http://www.eiron.it/portfolio-view/graniglia-metallica-ferrosa/?lang=it – questo un altro: http://www.vespasabbiatrici.com/abrasivi.htm)

Se fosse vero e confermato che si tratta di pochi micron non saremmo più nel campo degli abrasivi per l’edilizia bensì in quello di prodotti per l’industria meccanica e metalmeccanica.

continua

TommyS. ha detto...

continua

Come unico ed ultimo legame con il mondo dell’edilizia e dei cantiere rimarrebbe la possibilità che si tratti di gocce solidificate durante processi di saldatura di prodotti in acciaio. A parte che in tutta onestà non so quale sia un diametro di queste gocce bisogna considerare che:

- nel campo dell’edilizia l’acciaio inox maggiormente utilizzato è quello austenitico (ferro, cromo, nichel) e per le saldature devono essere utilizzati elettrodi di analoga composizione (è l’elettrodo a creare queste goccioline); esistono in realtà anche acciai inox duplex ma sono davvero scarsamente utilizzati, per cui se sono state trovate anche microsfere ferritiche o martensitiche la cosa sarebbe molto strana;
- l’analisi chimico-merceologica sulle microsfere è stata condotta unicamente su quelle repertate sulla vittima ma non su quelle dell’autocarro e questo è un vulnus particolare di quel pseudo indizio in quanto se diametro e composizione chimica non coincidessero non si potrebbe parlare in alcun modo di compatibilità
- indipendentemente dall’entità del diametro, difficilmente tali residui di saldatura possono presentare diametri costanti come invece per i prodotti abrasivi industriali; molto importante sarebbe quindi valutare se i reperti avessero diametro costante o variabile perché da quello si potrebbe avere l’indicazione più importante su quale ambiente abbia trasferito quelle microsfere sulla vittima.

Un giusto processo contro Bossetti dovrebbe imprescindibilmente approfondire questo argomento tramite un’apposita perizia in assenza della quale la benché minima citazione di compatibilità quale fonte indiziaria costituirebbe un arbitrio.

Ma forse la questione delle microsfere, se analizzata con maggior scrupolo potrebbe essere utile per prospettare scenari alternativi a quelli ipotizzati, con poca fantasia, in sentenza. E se torniamo a quei pochi micrometri a me onestamente viene da pensare che si possa trattare anche di polveri d’ambiente piuttosto che di vere e proprie microsfere. Ed associando un’ipotetica polvere metallica contenente cromo con la presenza della calce e la corificazione del cadavere forse proprio questo fenomeno trasformativo potrebbe trovare una sua giustificazione. Ma sto approfondendo e cercherò di scriverne nei prossimi giorni.

Nautilina ha detto...

@ Dudù e Kiba
Non penso che una tredicenne sveglia e coraggiosa come Yara sia caduta nella banalissima trappola dell'ospedale. Un tizio mai visto da un autocarro ti dice sali che ti porto io da papà/mamma(col buio) e tu gli credi? Ma ti attacchi subito al telefono! Certo a quel punto è possibile che lui gliel'abbia strappato di mano. Lo strano cambio di cella alle 18:55 seguito dal silenzio potrebbe essere sintomatico.

Vanna,
gli orari della famiglia si trovano tutti a pag. 21 delle motivazioni.
Sì, il padre è uscito e rientrato alle 18:47. Solo pochi minuti più tardi poteva incontrare sua figlia per strada e salvarla, ma non è successo per colpa di una stupida manciata di minuti.
Da brividi se fosse andata così.
Anche se lui fosse entrato in palestra alle 18:43-45, le cose per Yara sarebbero andate diversamente e lei vivrebbe.

So che molti qui credono a un "incidente" in palestra, seguito dal nascondimento del corpo al cantiere di Mapello e successivamente dal trasporto nel campo di Chignolo.
E' un'ipotesi suggestiva che sosterrei anch'io, solo potendola dimostrare. Poi c'è quel DNA che qualcuno deve aver messo per depistare...Chi, perché e come provarlo?
Diventa spinoso e poco sostenibile in aula, poi non conosco le intenzioni dei difensori ma qualcosa mi fa pensare che sceglieranno un'altra via, almeno come prima opzione.

Hai letto a pag. 19-20 le testimonianze di compagne e maestre, più quella del sig. Francese? Due di loro dicono di aver visto Yara fino alle 18:45.
Francese concorda, ma combinando l'arrivo del treno, le telefonata della compagna alle 18:39, i tempi di percorrenza dalla stazione di Ponte S. Pietro e l'immagine della sua Fiat 600 ripresa dalla Shell alle 18:48, emerge che lui non poteva entrare nell'atrio della palestra prima delle 18:50.
Questo si legge nelle motivazioni ed è frutto del lavoro investigativo di Denti, laurea legale o meno.
Sembra niente ma questo scherzetto sposta l'uscita di Yara in via Morlotti alle 18:52 se non più tardi e scagiona Bossetti, perché dalle 18:37 del furgoncino ripreso (non dato per certo ma solo compatibile) alle 18:52 passa un quarto d'ora e il padre Fulvio, passato in via Morlotti nel frattempo, non ha visto furgoncini in sosta.
Altro contro Bossetti non c'è, a parte il DNA.

Sulle sferette si può ancora investigare, spero che lo facciano.

Anonimo ha detto...

Eccovi le granulometrie standard. Si possono ottenere diametri minori.
http://www.grazianisrl.com/public/downloads/Amacast.pdf

Per rispondere: se io ho a difesa un perito che si autodefinisce genetista, sarei stupito a scoprire che si tratta in effetti di un dietologo. Entrambe professioni serie, ma se non ho problemi di dieta....

Paolo A ha detto...

Nemo

Sei un genio, hai trovato la tessera che mi mancava.

Riporto le frasi della sentenza sui pallini:

"In particolare, sferette metalliche di pochi micrometri di diametro di diversa composizione (ferro e cromo e ferro, cromo e nichel) erano rinvenute sul dietro della maglietta, sulla parte anteriore sinistra dei pantaloni, sulla parte anteriore del giubbotto e sul lato e sulla suola della scarpa sinistra 3"7.

La forma perfettamente sferica e il numero di queste particelle destavano 1'attenzione dei medici legali, che confrontavano il dato con altri dieci cadaveri presenti presso 1'Istituto di Medicina Legale, sui quali non erano rinvenute particelle simili."

La sentenza parla di sferette metalliche di forma perfettamente sferica, quindi come ha detto Nemo usate nella pallinatura.

Tuttavia la pallinatura non è un procedimento esclusivo dell'edilizia, ma riguarda ambiti piuttosto vasti, bisognerebbe capire quel tipo di sferette dove vengono utilizzate.

Il pezzo precedente era scritto prima di quello di TommyS che con la solita precisione ha delineato meglio i contorni della faccenda delle microsfere.

TommyS ha scritto che:"E se torniamo a quei pochi micrometri a me onestamente viene da pensare che si possa trattare anche di polveri d’ambiente piuttosto che di vere e proprie microsfere."

Mi permetto di osservare che se si tratta di polveri d'ambiente prodotte da lavorazioni particolari, il problema non si sposta di molto e cioè in quale ambito lavorativo vengono prodotte simili particelle, non credo che siano centinaia, basterebbe limitare la ricerca ad un raggio di qualche decina di chilometri per trovare il luogo dove Yara è stata portata, a meno che le particelle si trovavano sul mezzo su cui Yara è stata rapita e quindi si tratti di una contaminazione secondaria.

TommyS e anche gli altri: un soggetto che svolge questa attività potrebbe rientrare nel novero dei sospettabili:
" il commercio, la rappresentanza, l'intermediazione nel commercio di particolari metallici, di guarnizioni in gomma, di particolari in teflon ed affini, come pure materiali plastici vari, barre in ottone, acciaio ed alluminio, macchine utensili, relativi ricambi e attrezzeria, accessori per il riscaldamento e l'idrosanitaria. Come scopo secondario l'acquisto, l'alienazione, il commercio in genere di beni immobili siti all'estero, la costruzione di fabbricati urbani, rurali, residenziali e industriali, il loro miglioramento e la loro valorizzazione, la locazione e l'affitto."

Ps: La parte tra virgolette è un estratto camerale estero.




Biologo ha detto...

@TommyS

Le tue osservazioni sono molto precise. Bisognerebbe poter leggere la perizia per capire qual era il diametro di queste sferette.
Però mi pare di aver sentito o letto (non ricordo dove) che anche strumenti del genere producono quel tipo di sferette:

https://schloesserbaustoffe.com/10-x-SBSZ-Trennscheiben-Inox-230-x-20-mm-x-2223-Stahl-SB44

E si tratta di comuni dischi per il taglio che sono diffusi praticamente ovunque, il che renderebbe ancora meno rilevante questo tipo di indizio.



@Paolo A

-scrive: un soggetto che svolge questa attività potrebbe rientrare nel novero dei sospettabili

Intendi M.L., che però pare svolga un lavoro di rappresentenza, prettamente commerciale, dubito abbia a che fare fisicamente con i metalli grezzi o con le lavorazioni (tagli, saldature, ecc.) che producono le sferette.

Anonimo ha detto...

In realtà, quando in sentenza si scrive "sferette di pochi micrometri", non si identifica la misura. Potrei aggiungere che il diametro di un globulo rosso é di 7,5 µm di diametro, fino ad un max di 9 µm - quindi, chi ha scritto la sentenza, faccia pace con il proprio cerebro, e meglio identifichi di che blatera.

Nautilina ha detto...

TommyS, sei stato eccezionale come sempre. Grazie anche a Nemo e Biologo per le informazioni preziose.
Comunque per capire la dinamica dell'aggressione è importante anche la distribuzione di queste sferette: erano sul dietro della maglia, non sul davanti, e soprattutto sulla parte anteriore del giubbotto più esposta alla pioggia.
Un rebus!
Sembra poco probabile che le abbiano lasciate le mani sporche dell'aggressore, perché in tal caso si sarebbero trovate un po' ovunque.
Yara, sedendosi nella cabina dell'Iveco di Bossetti come dicono, avrebbe raccolto sferette sulla schiena e sulla parte posteriore dei pantaloni, insomma sulle parti dei vestiti che erano più a contatto con il sedile, non certo sul davanti.

La mia idea è che la poverina sia stata colpita con un'arma contundente e caricata in posizione prona, leggermente girata su un fianco all'interno di un furgone chiuso usato da idraulici o simili, dove c'erano abbondanti residui di metalli lavorati, sporcandosi molto di più sul davanti della giacca, sul lato sinistro dei pantaloni e sulla scarpa sinistra che appoggiavano sul fondo polveroso.
Temo pure che Yara sia stata ferita lì dentro, ma ai particolari non ho il coraggio di pensare.
Il mezzo di trasporto secondo me andrebbe pure analizzato. Per portarla in un cantiere o capannone (meglio se dismesso) il mezzo perfetto era un furgoncino chiuso. Invece per il successivo trasporto a Chignolo, dove il corpo è stato lasciato in mezzo al campo a circa 100 metri dalla strada, l'ideale era una camionetta (jeep, rover o simili escluso un pick-up).
Non saprei come inserire il Daily di Bossetti con cabina panoramica.

Anonimo ha detto...

Mappa e Territorio:
A volte aiuta cambiare la posizione da cui percepiamo i “Fatti”. Ponendosi in un punto “acritico”, non possiamo (posso?) prescindere
dal capire che la Procura “sa”, ha info. Di cui noi non disponiamo. Riprova: un arresto inutile, seguito da un anno di altrettanto inutili
Investigazioni. Mettiamo insieme due date: nel giugno 2014 un rapporto dell'Università di Toronto espone dettagliatamente l'architettura e la funzionalità del software Remote Control System (RCS) di Hacking Team. Nel luglio 2015 la società è vittima di attacco hacker, per effetto del quale materiale altamente riservato è stato reso di pubblico dominio. Le mail interne di congratulazioni sul caso Y. sono del giugno 2.014. Ma, prima: nell’ottobre 2012 Citizen Lab pubblicò le sue scoperte in un rapporto intitolato «Backdoors are Forever: Hacking Team and the Targeting of Dissent?», fornendo anche prove delle presenza di un software di spionaggio di Hacking Team in un documento inviato a Ahmed Mansoor, un attivista a favore della democrazia negli Emirati Arabi Uniti, e mettendo in allarme i gruppi per la tutela della privacy e le organizzazioni per i diritti umani. Nel giugno del 2014 a Hacking Team arrivò un fax dal comitato del Consiglio di Sicurezza dell’ONU che faceva riferimento a un altro rapporto di Citizen Lab uscito quell’anno, in cui Lipika Majumdar Roy Choudhury, il coordinatore del gruppo di esperti dell’ONU sul Sudan, scriveva che le sanzioni internazionali proibivano la vendita di «armi […] incluso l’equipaggiamento militare». L’ONU: «Il gruppo di esperti ritiene che, dal momento che il software si adatta perfettamente a sostenere operazioni militari di intelligence elettronica (ELINT), potrebbe rientrare potenzialmente nella categoria di “equipaggiamento militare” o “assistenza” legata a prodotti vietati», scrisse Choudhury. «Pertanto il potenziale utilizzo per colpire le persone coinvolte del conflitto del Darfur è di interesse per il gruppo di esperti». Suppongo conosciate la storia, queste righe solo per riassumere.
Ora, sappiamo perfettamente che la tecnologia fornita, supportata e manutenuta da H.T. è stata utilizzata per il caso Y. Vi invito a leggere le mail interne, di tutto l’anno, per farvi una precisa idea del grado di interazione fra governo e H.T. Semplicemente, o a causa di vizi di forma, o a causa della “messa in disgrazia di H .T., non fu possibile utilizzare quanto scoperto in fase dibattimentale. Abbiamo assistito ad un anno e più di pressioni per far confessare il B. , con una supposta chiosa finale atta a discolparlo incolpando l’amico deceduto. Si è assistito ad un pasticcio ove, forse e non sappiamo come, si è tentato di applicare il “Teorema Zornitta”. O forse no. Certo che si è partiti dal presupposto “Questo ci racconta tutto, se ben spinto”. Ma il B., scemo o poco scemo che sia, non dice nulla. Mappa e territorio: poco entrano i poteri forti, se non come informatori esterni , nel frattempo detronizzati. Questo non è complottismo: è quello che è accaduto. Continua….

Nemo

Anonimo ha detto...

Ah! Una provocazione che potrebbe sembrare stupida: Brena era istruttrice di Y. Se sbatto il suo DNA sul polsino, santifico il dna di B. Se può esistere l'uno, può esistere a maggior ragione l'altro, specialmente se maggiormente "riparato". Doppio Zornitta.

Paolo A ha detto...

Nemo

La Procura sa e lo sa il suo braccio operativo, ma cosa sa? Questa è la domanda.

Sicuramente sa che Ester Arzuffi era un amante del Guerinoni, lo sa da quando "Chi l'ha Visto" intervisto il collega di Guerinoni, perché chi diede il nome ai giornalisti furono gli inquirenti.

Bossetti era spiato da allora, da circa un anno o più, ma la cosa che non quadra è perché se loro avevano il suo nome non hanno prelevato il suo DNA e lo hanno arrestato come poi hanno fatto a giugno del 2014.

La risposta è una sola, Bossetti non è Ignoto1, ma per me questo è un dato sicuro da tempo, ma sicuramente non è figlio del Guerinoni come invece lo è Ignoto1 o comunque figlio di un fratello germano di G.Guerinoni.

Se Bossetti avesse avuto il cromosoma Y dei Guerinoni lo avrebbero arrestato subito e allora perché non lo fecero?

Supponiamo che Bossetti fosse soggetto ad intercettazioni non autorizzate da circa un anno, quando uscì la notizia che Ignoto1 era figlio del Guerinoni e venne fuori che Guerinoni aveva avuto un'amante e che da questa ebbe un figlio, se Bossetti fosse stato l'assassino si sarebbe messo in allarme e avrebbe messo in atto delle manovre, sicuramente essendo spiato dai software di HT, avrebbe disseminato di indizi incolpanti la sua attività e allora perché non avvenne nulla; in poche parole quel software e l'attività di HT serviva a trovare elementi per le indagini non per essere portati a processo.

Scrivi: "Abbiamo assistito ad un anno e più di pressioni per far confessare il B. , con una supposta chiosa finale atta a discolparlo incolpando l’amico deceduto."

La confessione serviva a chiudere il caso, serviva a coprire lo schifo che hanno fatto con Ignoto1. E' una grande congiura, una congiura di Stato. E' giusto quello che hai scritto una cosa è la mappa, il caso Bossetti, un'altra il territorio, l'omicidio di Yara Gambirasio.

Gli assassini sono altri.

Biologo

Scrivi:"Intendi M.L., che però pare svolga un lavoro di rappresentanza, prettamente commerciale, dubito abbia a che fare fisicamente con i metalli grezzi o con le lavorazioni (tagli, saldature, ecc.) che producono le sferette."

Appunto Biologo, appunto!!! Una visita ad uno stabilimento e trasferimento secondario su Yara.






TommyS. ha detto...

Biologo

I dischi da taglio comunemente utilizzati in edilizia (e sicuramente anche da Bossetti) non sono prodotti con materiali abrasivi in acciaio inox ma solitamente con resine sintetiche rinforzate. E' durante il loro impiego che producono scorie del materiale tagliato che si disperde nell'ambiente (obbligo di utilizzo di protezioni degli occhi e del viso). Ma queste scorie non possono essere perfettamente sferiche come scritto in sentenza.

Questa caratteristica può essere spiegata come originaria della produzione, ed in questo caso si presentano uniformi nel diametro, o come frutto di una lavorazione di saldatura, ipotesi adottata in sentenza. Ma a mio parere, e non lavoro nel campo metallurgico, potrebbe anche essere frutto di lavorazioni tipiche di una acciaieria.

Perché nelle relazione RIS ed in sentenza queste microsfere non sono state spiegate anche come riconducibili a lavorazioni di pallinatura o analoghe che si possono ritrovare in campo edile e quindi in un cantiere? Perché il diametro di quelle microsfere non era compatibile, altrimenti si può essere sicuri che sarebbe stato un indizio ulteriore a carico di Bossetti. Nel cantiere di Mapello hanno difatti sì trovato "sferette", ma le hanno dichiarate non compatibili per composizione e diametro e questo è un riscontro al fatto che non si tratta di materiali per il trattamento delle pavimentazioni. Sulla composizione e diametro di quelle trovate sull'autocarro di Bossetti non sono state fatte analisi chimiche e merceologiche e quindi non possiamo sapere diametro, geometria e composizione (ma è altamente probabile si trattasse di acciaio non legato), e questo è grave in quanto le microsfere sono sin dall'inizio un indizio che ha portato alla custodia cautelare.

Ma è l'ipotesi dell'origine delle microsfere adottata in sentenza che lascia alquanto dubbi. Solitamente in cantiere si utilizzano saldatrici portatili ad elettrodo (e probabilmente anche Bossetti ne possedeva una o la utilizzava in prestito), ma il procedimento di saldatura che crea la maggiore quantità di goccioline di materiale d'apporto che solidificano in sferette è quello a filo continuo. E normalmente in ambito edile solamente imprese specializzate nella produzione e montaggio di carpenteria metallica posseggono tali attrezzature, per di più adatte all'utilizzo anche in cantiere. Per cui anche l'ipotesi che le microsfere derivino da contaminazione ambientale avvenuta in un cantiere edile o nell'autocarro di Bossetti, che non mi sembra lavorasse in cantieri così grandi e con grosse opere in carpenteria, lascia molto a desiderare.

Nemo

La graniglia abrasiva Amacast è difatti un prodotto analogo a quelli da me citati nell'intervento di ieri. Tuttavia presenta una composizione tipica di un acciaio inox austenitico mentre sappiamo che parte delle microsfere erano in acciaio ferritico o martensitico (senza Nichel nella lega), E questa mescolanza deve trovare una sua spiegazione. In teoria proprio in procedimenti di saldatura a filo continuo si utilizzano anche prodotti d'apporto misti. Sono comunque lavorazioni che raramente si effettuano in cantiere.

Vanna ha detto...

Notevole tutto!
Anonimo, Biologo, Nemo, Paolo A, Tommy S, gli ultimi che hanno postato, stanno portando avanti con rigore, determinazione e competenze, valutazioni determinanti.
Complimenti.

TommyS. ha detto...

Tornando a quanto scritto nella relazione RIS sulle microsfere (che ci è dato conoscere unicamente tramite le motivazioni della sentenza) ed il termine pochi micrometri relativo a quelle microsfere, vorrei solamente cercare di far capire a chi non mastica molto bene le unità di misura che l'ormai noto PM10, indicatore dell'inquinamento dell'aria sempre citato da tutti i media soprattutto nei mesi invernali, non è nient'altro che un particolato (cioé particelle solide sospese nell'aria) dove la dimensione massima è di 10 micrometri o micron. Noi ad occhio nudo non lo vediamo, ma appositi sensori di monitoraggio lo rilevano. Ed allora, in assenza di dati più certi, parlare di pochi micron/micrometri porta a non poter escludere che il deposito di tali microsfere fosse dovuto alla presenza nell'ambiente dove Yara, probabilmente da morta, è stata tenuta prima di essere portata a Chignolo di un particolato di dimensioni maggiori rispetto al PM10.

In ogni caso il dato oggettivo fornito dall'autopsia è:
- diffusa contaminazione del cadavere da parte di microsfere di pochi micron di diametro e di composizione differente: acciaio austenitico ed acciaio ferritico, entrami leghe del ferro contenenti grosse percentuali di Cromo;
- diffusa contaminazione del cadavere (anche all'interno delle ferite e questo è molto significativo) di polvere di calce, come definita dalla Cattaneo e dal RIS ma in realtà polvere di idrossido di calcio (calce spenta)
- ampie zone del cadavere corificate, incluse parti del corpo rinvenute protette dagli indumenti

Sulla corificazione su questo blog ogni tanto si torna a parlare, ma sempre con riferimento a quanto solitamente riportato sul web, ovvero ad un processo trasformativo che si verifica nei cadaveri inumati in casse di zinco stange.

Ma la corificazione in realtà non è nient'altro che un processo trasformativo simile alla mummificazione dove la pelle anziché presentarsi dura/secca e tesa è invece morbida e sempre di colore scuro. Può avvenire anche in ambienti differenti a quelli di una bara chiusa? Sicuramente si, come ha dichiarato anche la Cattaneo in dibattimento.

In inglese non esiste un termine specifico in quanto viene sempre assimilata alla mummificazione. L'unico caso dove viene identificata come fenomeno a se stante è quello dei bog bodies, cioé particolari tipi di mummie rinvenute in peat bogs, ovverossia in torbiere. Queste mummie sono dei perfetti esempi di cadaveri totalmente corificati. Corificazione dovuta all'immersione in terreni imbibiti di acqua, in assenza di ossigeno ed i presenza di alte concentrazioni di tannini.

continua

TommyS. ha detto...

continua

Ed allora un piccolo campanello mi è suonato in testa. Perché in antichità una delle prime tecniche utilizzate dall'uomo per la concia delle pelli d'animale (per creare indumenti protettivi) era proprio quella vegetale con l'immersione in acqua assieme a rami e foglie di piante ed alberi, cioè in presenza di alte concentrazioni di tannini.

Ed il termine concia lo si ritrova in tutte le descrizioni della corificazione quando si descrive lo stato di trasformazione della pelle.

Quando si approfondisce il tema della concia delle pelli si trova sempre l'impiego dell'idrossido di calcio, utilizzato già in antichità ma anche in epoca moderna (calcinaio) soprattutto per favorire il distacco del pelo delle pelli. Ma oltre a questa funzione, l'idrossido di calcio viene utilizzato per la calcinazione delle pelli nel processo conciario. In pratica permette la solubilizzazione ed eliminazione dei grassi ed allo stesso tempo aumenta la possibilità di legame con il metallo conciante (concia minerale). E sapete quale metallo viene solitamente utilizzato? Proprio il cromo, metallo sempre presente nelle microsfere oramai famose trovate in più parti del cadavere (ma forse in origine presenti in maggiore quantità per poi essere in qualche modo dilavate).

E' quindi impossibile ipotizzare che le compresenza delle microsfere e dell'idrossido di calcio sia all'origine di quella concia naturale della pelle del cadavere, cioé della parziale corificazione dello stesso, tutti e tre elementi oggettivi riscontrati nell'esame necroscopico? Onestamente mi sembrerebbe una possibile spiegazione che tuttavia riporta alle considerazioni già fatte sulle disomogeneità delle zone corificate e soprattutto a quella dell'avambraccio sinistro che in teoria avrebbe dovuto essere protetto dalla manica del giubbotto e quindi in stato colorativo come le altre zone meglio protette.

Considerazione che congiuntamente anche alla presenza di fibre all'interno delle ferite non riconducibili agli indumenti della vittima (e qui le motivazioni hanno fatto il triplo carpiato) porterebbe a pensare che per un certo periodo di tempo il corpo di Yara sia stato svestito. E forse proprio in quel periodo di tempo la contemporanea o meno contaminazione con calce, o calce spenta, e microsfere di acciaio al cromo ha poi permesso la corificazione parziale.

Ma è possibile individuare ambienti dove potrebbero esserci contemporaneamente sia la calce sia microsfere (o particolato) in acciaio al cromo? Chissà. Io al momento ho solamente trovato che la calce viene utilizzata nel processo produttivo delle acciaierie dove funge da sostanza fondente immessa nel forno assieme al ferro ed agli altri metalli. E nelle acciaierie che producono inox il problema delle polveri metalliche inquinanti è sicuramente sentito.

Per cui, se scartiamo la provenienza delle microsfere e della calce da un cantiere, dove è stata in realtà tenuta Yara, viva o morta, prima di essere portata nel campo di via Bedeschi?

antrag ha detto...

TommyS, ammiro le ricerche che fai e le relative riflessioni.

Oltre che portare contributi concreti al blog, dai un esempio (insieme a molti altri) di come condurre un confronto tra fatti e opinioni in modo pacato e civile, cosa che a me non riesce sempre.



PINO ha detto...


TOMMY/S
ct,) "Per cui, se scartiamo la provenienza delle microsfere e della calce da un cantiere, dove è stata in realtà tenuta Yara, viva o morta, prima di essere portata nel campo di via Bedeschi?
A mio parere, molto modesto, non mi soffermerei, più del necessario, sulla eventuale permanenza del corpo di Yara in un luogo che la lunga e dotta dissertazione siderurgica, indicherebbe. Vedrei molto più probabile la sosta temporanea del corpo in oggetto, proprio presso il cantiere del futuro centro commerciale, per logiche indicazione di fatti e circostanze.
Riterrei utile non dimenticare due particolari particolari: 1° la segnalazione dei cani, e 2°, la particolare attenzione degli inquirenti e F.d. O., per tale località, inspiegabilmente interrotta...quando fu deciso che l'investigazione avrebbe comportato ricerche particolari, su ogni m2 dell'intero complesso edilizio, compreso l'eventuale demolizione di qualche parete muraria e certe aree pavimentate in tempi non lontani dalla data di sparizione della ragazza.
E non mi pare che sia mai stato portato a conoscenza, i motivi che determinarono il repentino mutamento direzionali delle indagini.

P ha detto...

p.s. scusate gli errori di battuta. P.

Vanna ha detto...

TommyS, notevole la ricerca!
Pino,credo che invece sia interessante soffermarsi sul dove potrebbe essere stata deposta dopo i primi momenti.
La spiegazione accurata di Tommy S è da considerare attentamente perché potrebbe spiegare il come e il dove sia stato il corpo, il cui stato pone interrogativi non da poco.
Le microsfere e la calce, così come riporta TommY S, non parlano di cantiere edile, riporto da lui: " ...E' quindi impossibile ipotizzare che le compresenza delle microsfere e dell'idrossido di calcio sia all'origine di quella concia naturale della pelle del cadavere, cioé della parziale corificazione dello stesso, tutti e tre elementi oggettivi riscontrati nell'esame necroscopico? Onestamente mi sembrerebbe una possibile spiegazione che tuttavia riporta alle considerazioni già fatte sulle disomogeneità delle zone corificate..."
e continua:
"...Considerazione che congiuntamente anche alla presenza di fibre all'interno delle ferite non riconducibili agli indumenti della vittima (e qui le motivazioni hanno fatto il triplo carpiato) porterebbe a pensare che per un certo periodo di tempo il corpo di Yara sia stato svestito. E forse proprio in quel periodo di tempo la contemporanea o meno contaminazione con calce, o calce spenta, e microsfere di acciaio al cromo ha poi permesso la corificazione parziale.
Ma è possibile individuare ambienti dove potrebbero esserci contemporaneamente sia la calce sia microsfere (o particolato) in acciaio al cromo? Chissà. Io al momento ho solamente trovato che la calce viene utilizzata nel processo produttivo delle acciaierie dove funge da sostanza fondente immessa nel forno assieme al ferro ed agli altri metalli. E nelle acciaierie che producono inox il problema delle polveri metalliche inquinanti è sicuramente sentito."
E quindi si andrebbe oltre il cantiere, il muratore B.e il geometra G. sono stati "intercettati" dall'ambiente siderurgico.
Ricordo che dopo l'Unità d'Italia un gruppo di operai e ingegneri lombardi si recò a Napoli per imparare a costruire treni e vie ferrate (la prima ferrovia italiana fu quella di Napoli fatta dai Borboni). A Napoli infatti si costruivano navi, treni e ferrovie che esportavano in tutto il mondo.
I lombardi lavorarono e impararono molto bene in una grande struttura adibita per questo genere di lavori.
Dopo una decina di anni se ne tornarono al nord, il re chiuse la struttura ( ancora in piedi ben solida e abbandonata) e si apri nel bergamasco.
Quindi gli interessi economici sono collegati anche con il lavoro dell'acciaio, diciamo che con questa lettura il discorso assume altro spessore. Indizi certo, ma val la pena approfondire.

TommyS. ha detto...

Pino

Con i miei interventi precedenti non ho escluso che il cantiere del centro commerciale possa essere stata una tappa dell'ultimo viaggio di Yara.

Potrebbe essere benissimo che la contaminazione con calce o calce spenta sia avvenuta in qualche ambiente o locale del cantiere. Personalmente però, perlomeno fin tanto che non sapremo il diametro di quelle microsfere, tenderei ad escludere che sempre lì sia avvenuta la contaminazione con le microsfere che secondo me non sono riconducibili all'edilizia.

Sappiamo che la più probabile causa di morte è l'assideramento dovuto alle temperature rigide combinato con l'effetto delle contusioni e delle ferite. Ma il freddo non era una prerogativa di quel cantiere in quei giorni, faceva freddo ovunque, anche per esempio all'interno di un'acciaieria (anche dismessa), e queste condizioni hanno contribuito alla conservazione del cadavere nei primi giorni.

La morte potrebbe quindi essere anche intervenuta all'interno del cantiere, ma quasi sicuramente in questo caso il cadavere deve essere stato spostato in altro luogo perché il lunedì i cani non l'hanno trovato pur avendone fiutato il passaggio.

Dan F. Rinaldi ha detto...

@ TommyS

M'inchino davanti alla tua padronanza di materie tecniche!

Calce e acciaio: faccio notare che nella zona industriale vicino alla quale è stato rinvenuto il corpo di Yara esistono attualmente almeno due aziende che producono manufatti in acciaio, la Rosa & C. e la Area Inox. La prima esisteva certamente già nel 2010, la seconda non so. La prima produce laminati in acciaio, la seconda tubi, saldati e non. Entrambe credo producano un sacco di particolato durante le lavorazioni, specie la prima: non è che un po' di questo particolato, malgrado tutti gli aspiratori, va a finire nell'ambiente? E magari è l'origine di quelle sferette di pochi micron trovate sul corpo della ragazza?

Brillante l'idea che zone di corificazione siano dovute proprio al mix di quelle polveri!

Poi mi rivolgo a tutti: ottime discussioni tecniche ma su quegli slip ci sta sempre il DNA di Bossetti... Tutto il resto o serve a fornirgli un alibi inattaccabile oppure, di necessità, si torna al DNA: se lui non c'entra come spiegarlo?

TommyS. ha detto...

Dan F.

La risposta alla tua ultima domanda credo stia in come le indagini, una volta trovato il DNA di Ignoto1, siano state condotte unicamente nella ricerca del proprietario di quel DNA, abbandonando contestualmente qualsiasi altro filone di indagine per quanto promettente.

PINO ha detto...

Già...lo SCOGLIO

antrag ha detto...

L'erosione istantanea dello SCOGLIO potrebbe avvenire come semplice corollario desunto da altre piste investigative scartate, abbandonate ...

Dudu' ha detto...

Consiglio rileggere attentamente questo articolo:

http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/processo-massimo-bossetti-viene-fuori-drammatica-verit-nessuno-ha-111698.htm

TommyS
Ottimo,come sempre!
Nelle motivaz viene riportato il tipo di lavorazione che avrebbe prodotto quel materiale che solidifica in forma sferica in caso di condensazione, ferro e acciaio fondono a 1.538°c .
Oltre rinvenire queste polveri sferiche nelle fonderie come scarti di lavorazione,residui e scarti vengono utilizzati per la produzione di calcestruzzo,il portland ed il clinker ad esempio, che con vari materiali insieme a -calce aerea- (idrossido di calcio) ,alle scorie di fonderie immagazzinate italcementi produce. Questa azienda è presente a Calusco D'Adda con sue cave a Monte Giglio etc
(per fare un esempio ;-) )

Se leggete l'articolo qui sopra, noterete che ci sarebbero dei fatti non spiegati ed è davvero un peccato che Dezzani sia stato "invogliato" assumere altri lavori. Senza nulla togliere al consulente Bassetti.

Squillo delle 19.11 : quale cella agganciò ?
dovrebbe essere spiegato,davvero singolare la Vodafone non lo rilevò ...

Come ci sarebbe da spiegare come e chi riuscì mettere sulla pagina di wiki le coordinate di dove si trovasse il cadavere ai primi di febbr 2011,non oso pensare che SE ci siamo arrivati noi a "tradurlo" in parte, non siano riusciti certi uffici.

Paolo A ha detto...

TommyS

Le sferette erano perfettamente sferiche, così c'è scritto nelle motivazioni, le polveri sottili di uno stabilimento siderurgico hanno una simile forma, oppure i residui di una saldatura, mi pare difficile.

I diametri minimi delle sferette per pallinatura arrivano a 90 micrometri, abbastanza piccole.

Oppure si tratta di polveri per altri processi, per esempio la fabbricazione di materiali ceramici e non escluderei il settore della fabbricazione delle armi e in special modo la rifinitura finale delle canne.

Paolo A ha detto...

Dimenticavo:http://www.carabinieri-unione.it/unac/news_detail.php?id_nw=1456

Credo che possa essere applicato anche ad altri ambiti, non solo filmati.

TommyS. ha detto...

Paolo A

L'ipotesi del particolato eventualmente presente nell'ambiente di un'acciaieria, anche dismessa, è chiaramente soltanto un'ipotesi.

Poco sappiamo dell'uniformità di diametro di quelle microsfere oltre chiaramente al diametro effettivo. Abrasivi sferici in acciaio vengono prodotti in differenti diametri come indicano le schede tecniche ed i link prima riportati. Ma i diametri minori non sono rivolti ad applicazioni in edilizia dove solitamente diametri maggiori vengono utilizzati per "pallinare" supporti di pavimenti industriali od anche pietre e piastrelle non sufficientemente scabrose (per risparmiare alcune imprese preferiscono posare piastrelle molto liscie e poi renderle scabrose con la pallinatura) come richiesto nel caso per esempio dei pavimenti dei supermercati. Diametri di 90 micron sono tipici per applicazioni industriali come per esempio la sabbiatura od anche il decapaggio di manufatti metallici.

Resta il fatto che se queste microsfere non sono riconducibili all'ambiente di un cantiere edile (ed il mancanto confronto merceologico e chimico con quelle dell'autocarro suona molto sospetto) non valgono in alcun modo come indizio, anche molto labile, contro Bossetti. Ma sarebbero di conseguenza indizio di una permanenza di Yara, viva o morta, in un ambiente saturo di queste microsfere, indizio che farebbe vacillare e di molto la ricostruzione fatta dall'accusa e dalla Corte.

Possono spiegare, assieme al carbonato di calcio, la parziale corificazione del cadavere? A mio parere si e comunque questa sarebbe un'ipotesi alternativa a quella fatalistica e random offerta dalla Cattaneo ed accolta dalla Corte. Ma tale fenomeno trasformativo cadaverico, per innescarsi e proseguire necessita di un tempo sufficientemente lungo di permanenza in un ambiente totalmente differente da quello del campo di Chignolo.

Paolo A ha detto...

Ps:Per materiali ceramici intendo i ceramici innovativi, non quelli tradizionali.

Paolo A ha detto...

"Una polvere ideale dovrebbe avere composizione chimica e purezza rigorosamente controllate, taglia delle particelle micronica o sub-micronica, assenza di agglomerati, distribuzione stretta e centrata intorno al valore medio con morfologia sferica."

Da:http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=10&cad=rja&uact=8&ved=0ahUKEwiz9oqe7cHQAhWI8YMKHQzsB64QFghTMAk&url=http%3A%2F%2Fwww.dmfci.unict.it%2Fsiracusa%2Fweb1%2Fmateriale_didattico%2Fc1.pdf&usg=AFQjCNGMwYhuOuTTB-8USyfqyvQPVqca2g&sig2=LMg2LGLP9_uTrhcOS2TcDA

Dudu' ha detto...

DanF
"..Entrambe credo producano un sacco di particolato durante le lavorazioni, specie la prima: non è che un po' di questo particolato, malgrado tutti gli aspiratori, va a finire nell'ambiente? E magari è l'origine di quelle sferette di pochi micron trovate sul corpo della ragazza? "
È possibile in via teorica, come è possibile che queste particelle potrebbero essere ritrovate sopra una giacca ma non nel terreno circostante in quanto vanno ad ossidazione e trasformazione, cosa non avvenuta a pochi nanogrammi di materiale biologico.
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Ascoltate attentamente questo video, la giornalista è al campo di Chignolo e stà raccogliendo le prime informazioni al ritrovamento del 26 febb 2010:

https://m.facebook.com/groups/209062656094125?view=permalink&id=337238123276577

Ruggine nei denti

Qualsiasi metallo,anche l'acciaio,a contatto con acqua e ferro ossida andando poi produrre la ruggine

Singolare sarebbe comunque che quelle polveri sferiche,trovate sul dorso della maglietta che in teoria avrebbe assorbito insieme alla soprastante felpa i liquidi cadaverici non abbiano subito trasformazioni.

Varrebbe in teoria anche sulla giacca, laddove pioggia e neve (nell'ipotesi accusatoria che la ipotizza solo al campo di Chignolo)non sarebbero riuscite lavarle via,le restanti avrebbero dovuto trasformarsi.

Sarebbe interessante anche ,sè, i calzini abbiano subito uguale usura ed uguali contaminazioni (c'erano nel calzini o in uno di essi particelle sferiche?),assorbito che le scarpe presentavano differenti contaminazioni e differente stato.

TommyS. ha detto...

Dudù

Le microsfere erano in acciaio inox, notoriamente non ossidabile o ossidabile in misura molto minore rispetto all'acciaio non legato.

In ogni caso l'acqua presente come umidità nell'atmosfera o dovuta alle precipitazioni non è riuscita a distruggere il DNA alieno di Ignoto1. Per cui ai miracoli bisogna credere.

Dudu' ha detto...

TommyS
Hai ragione,solo determinati acidi aggrediscono l'acciaio, sono tornata su qualche tabella e ho trovato ulteriori conferme.

Nelle motivaz,non è curioso quanto poco abbiano relazionato sulle particelle di calcio? Nessun cenno a ossido di calcio o idrossido di calcio
Eppure la rivista oggi riporta che in almeno sette passaggi la relazione Cattaneo parla di ossido di calcio (ne avevamo già discusso ma credo sia giusto rammentarlo)
Riporto :
[..] GLI ERRORI DEL CHIMICO - Chi è il chimico, consulente della Cattaneo nell’autopsia sul corpo di Yara, che avrebbe scambiato l’ossido di calcio con l’idrossido di calcio? L’ossido è la calce viva, quella che ustiona per intenderci. L’idrossido invece è la calce spenta, inerte perché è rimasta esposta per almeno cinque giorni all’umidità e alle intemperie. Per quattro anni abbiamo letto, sentito e scritto che Yara nei bronchi e nelle vie aeree aveva tracce di ossido di calcio. Un elemento che porta dritto al mondo dell’edilizia, ai cantieri. A un muratore. Come Bossetti, appunto. Nella relazione autoptica di Cristina Cattaneo, in sette passaggi diversi, è citata la presenza dell’ossido di calcio. Oggi questa affermazione viene contestata. Altro colpo di scena rivelato e spiegato con estrema chiarezza dal medico legale Dalila Ranalletta: «Nei bronchi, nei polmoni e nelle vie aeree di Yara non c’era una sola traccia di calcio. Non l’ha mai inalato, non è mai stata costretta a respirare con il volto premuto contro un indumento sporco di calce. Tracce di calcio sono presenti invece sul suo corpo. Ma non è ossido. Forse idrossido, forse carbonato. Ma il calcio è il quinto elemento presente per quantità sulla Terra. Tutti abbiamo addosso tracce di calcio». Ennesimo silenzio di tomba e grande stupore in aula. Nessuna replica di fronte a queste rivelazioni. Eppure, proprio la presenza di ossido di calcio nelle vie aeree di Yara è considerata uno degli indizi più gravi contro Bossetti, come dice l’ordinanza di custodia cautelare.[..]

http://www.oggi.it/attualita/notizie/2015/10/16/caso-yara-i-nove-misteri-che-laccusa-contro-massimo-giuseppe-bossetti-dovra-risolvere/

Si limita alla definizione comune"calcio"
laddove in perizia si afferma ossido di calcio
Wiki dice: " L'ossido di calcio è prodotto industrialmente per calcinazione del carbonato di calcio a 800 °C, secondo la reazione:

CaCO3 + calore → CaO + CO2. "

Allora mi sovviene una domanda : se il chimico(chi) rileva ossido di calcio, non sarebbe una ulteriore prova che il cadavere era li da poco..
Come li da poco poteva essere stato depositato qualche dna miracoloso..

Bruno ha detto...

Da Tiscali di oggi 24-11-2016 "L’autore di Gomorra rivela di non essere convinto della colpevolezza di Massimo Bossetti, condannato in primo grado all'ergastolo per l’omicidio, e inoltre solleva alcuni dubbi personali sulle modalità di indagine sviluppate dagli inquirenti".

Bruno ha detto...

Da Tiscali: "Il padre di Yara Gambirasio ha lavorato per la Lopav, un’azienda di proprietà dei figli di Pasquale Locatelli, superboss del narcotraffico, che aveva anche un appalto nel cantiere di Mapello - ha dichiarato Roberto Saviano a Oggi -. Inoltre, alla festa della Lopav parteciparono tre magistrati della procura di Bergamo. Mi sembra inquietante che non si sia indagato in quella direzione. Anche perché tutti e tre i cani molecolari usati nelle indagini, sono andati tutti dalla palestra in cui si allenava Yara al cantiere. Spero che in Appello si approfondiscano queste piste".

Nautilina ha detto...

Ragazzi, mi complimento con voi per le complesse e accurate ricerche.
Sarà molto difficile, forse impossibile trovare il luogo dove Yara poteva essere tenuta nascosta, in una zona dove abbondano i capannoni industriali anche dismessi e le cave (abbandonate o meno), ma per l'imputato è sufficiente dimostrare che le particelle non provengano dal suo automezzo.
Forse qualcosa d'importante per Bossetti potrebbe derivare non solo dalla natura, ma anche dalla disposizione delle sferette sui suoi abiti.
Una cosa che mi lascia davvero perplessa è la mancanza di omogeneità.
Se le sferette venissero dagli sfiati degli stabilimenti vicini, le avrebbero trovate dappertutto su Yara e difficilmente sui vestiti interni.
Il fatto che fossero sul davanti della giacca a te cosa fa pensare? A me che la ragazza priva di vita sia stata tenuta riversa su un pavimento o un fondo impolverato, pieno di quelle sferette. Oppure (ma lo ritengo poco probabile)in quel luogo si lavorava e le particelle ricadevano su di lei messa in un angolo. Si sono depositate sul fianco e sulla scarpa sinistra e non su quella destra, come se il corpo fosse parzialmente coperto da oggetti o tessuto.
Va' a sapere come sono andate le cose, mi pare difficile però che siano andate secondo la ricostruzione proposta dall'accusa, con Yara che sale spontaneamente sull'Iveco di un muratore e per questo si sporca di calce e sferette metalliche durante il tragitto da Brembate a Mapello.



Nautilina ha detto...

Dicendo 'a te' mi riferivo a Dudù, scusate...

Anonimo ha detto...

Domani sarò a Campalvero. Non ci credo, ma verifico composizione e morfologia: se mi sembra incredibile, non significa non sia possibile. Su sentenza: si cita silicio, calce e calcio. Terribile, come dire "vale tutto", di assoluta poca serietà.

Bruno ha detto...

@Nautilina, si è certamente difficile scoprire il luogo dove Yara è stata tenuta nascosta. Ma scoprendo il vero assassino si potrebbe arrivare anche a questo.

Nautilina ha detto...

Bruno,
tutti ci auguriamo che il vero colpevole si trovi, per dare giustizia a Yara. Intanto però bisogna cercare di scagionare Bossetti dalle accuse. Dimostrare che non sono per niente fondate può essere una buona strada, non credi?

Paolo A ha detto...

Dan F

Ripeto la domanda, il particolato di una fonderia o le scorie di una saldatura hanno una forma perfettamente sferica? Mi pare molto difficile.

Quindi quale attività utilizza o produce una simile polvere, non credo che un esperto di procedimenti metallurgici non sappia dare un'indicazione.

Il problema è che se questi esperti non vedono qualche puntata di CSI che tratta di polveri su cadaveri non sono capaci di fare degli approfondimenti e non è una battuta!!!!

Riguardo al DNA ti dico che io sono certo che il DNA di Ignoto1 non è di Bossetti e lo dico per una serie di elementi che tutti i frequentatori di questo blog conosciamo e che non ripeto.

Inoltre sono quasi certo che Bossetti non sia figlio di Giuseppe Guerinoni, in quanto il nome di Bossetti era conosciuto da tanto tempo, almeno da quando il collega del Guerinoni fu intervistato da Chi l'Ha Visto.

Mi pare strano che questo soggetto non abbia fatto il nome di Ester Arzuffi quando parlò di una relazione tra quest'ultima e Guerinoni e lo abbia fatto solo a cavallo dell'arresto.

Anzi, proprio la storia che nel DNA di E.Arzuffi sia stato trovato un gene particolare cozza con la versione dell'autista Bigoni, chi dice delle balle allora, Grignani e Previderè oppure Bigoni.

E' ovvio che il nome di Bigoni a Chi l'ha Visto è stato fatto dagli inquirenti e sto parlando dell'autunno del 2013; ma perché si è voluto far uscire la notizia allora?

Molto probabilmente volevano controllare le reazioni di Bossetti e allora entra in campo HT col suo software, però non trovano nulla in mesi di intercettazioni illegali o informali, che servivano in realtà a trovare elementi incolpanti e non essere portati a processo.

A questo punto ti sarai chiesto ma che c'entra la storia di Bigoni, HT, con la paternità di Massimo Bossetti, c'entra eccome: se gli inquirenti avevano il nome di Bossetti almeno dall'autunno del 2013, gli hanno sicuramente prelevato il DNA con una scusa, come hanno poi fatto poco prima dell'arresto e se avesse avuto il cromosoma Y di G.Guerinoni l'avrebbero arrestato quasi un anno prima.

Quindi....


Gilberto ha detto...

@ Paolo A
Purtroppo devo dire che qui nel blog sono davvero in tanti a non aver capito che la faccenda paternità è il cuore di tutto. E' del tutto evidente che Massimo Bossetti non è figlio di Guerinoni, non solo per i motivi che porti, non solo perché Ester Arzuffi al momento del concepimento (nel freddo mese di Gennaio)viveva da molti mesi a Brembate Sopra, cinquanta chilometri di distanza da Ponte Selva, non solo perché le fotografie parlano di una somiglianza evidente tra padre e figlio legali, non solo perché la madre è sempre stata categorica e senza tentennamenti... Trovo sorprendente nel constatare che quasi tutti si sono lasciati persuadere sulla faccenda paternità, segno che un buon apparato mediatico può davvero convincere tutti anche nella più completa assenza di riscontri documentali. Sono (quasi) senza parole...

Dudu' ha detto...

TommyS
Nelle motivaz pag 48 le sferette vengono descritte : ferro - nichel e cromo - ferro e cromo

Non sappiamo se la sequenza è data per quantità maggiore o se fossero genericamente miste; se fra loro ce ne fossero di solo ferro varrebbe l'ossidazione produzione di ruggine.

Possibile il corpo sia stato invece spolverato di calce (viva?) appositamente? "_"
Avrebbe isolato il corpo preservandolo. Mi sembra di capire fosse difficile dirimere se si trattasse di calce viva o spenta in quanto le particelle di idrossido evaporata l'acqua e l'idrogeno ,essicato ,tornerebbe morfologicamente uguale (o no ?)

Le polveri di cui si stà parlando sarebbero tipo queste?

http://www.renishaw.it/it/polveri-metalliche-per-produzione-additiva--31457

Oltre all'uso di lucidature e simili ,vengono usate anche in ortodonzia, per la stampa in 3D ,una tecnologia piuttosto all'avanguardia:

http://www.energygroup.it/fabbricazione-additiva

Come ha detto TommyS,serve qualche dato tecnico in più

Nautilina
Potrebbe,ho pensato anche a contaminazione da vestizione,perchè sono anche sul dorso delle maglietta, o arrotolata in un tessuto variamente contaminato di quelle polveri, anche sulle suole in mezzo al terriccio c'erano, un furgone contaminato come ha detto PaoloA ? Però sul furgone le scarpe non possono aver raccolto terriccio. È quello che a volte penso,ha camminato su terreno

Dudu' ha detto...

Paolo A
Apri i link che ho postato,potrebbero essere quelle le sferette, TommyS le aveva già citate credo
Gilberto
Non disperare,io sono con te, PaoloA pure e altri lo credono,si non molti per la verità ma la faccenda della paternità è così complessa che molti stanno solo a guardare increduli il ris possa sbagliare.
Poi CSI e company insegna che si becca sempre il colpevole giusto. A volte mi sento fortunata non guardare la tv.
Buona giornata

antrag ha detto...

Punteggiatura e sintassi del periodo potrebbero essere rivedute con maggiore cura prima di proporre frettolosamente gl'interventi?

Alcune cose scritte che appaiono interessantissime risultano praticamente quasi indecifrabili.

Grazie!

TommyS. ha detto...

Dudù

Essendo la relazione del RIS non accessibile, può chiaramente essere tutto ed il contrario di tutto. Per cui può anche essere che siano state trovate microsfere di acciaio non legato (cioé ferro e carbonio, come nel caso delle barre d'armatura o della carpenteria metallica di comune impiego) come è probabile siano quelle repertate sull'autocarro di Bossetti. E l'acciaio non legato chiaramente si ossida.

Se però si ritorna alla prima ordinanza di custodia cautelare ed al ricorso al Riesame si trova scritto:

Analoga relazione deve essere effettuata in riferimento alle piccole sfere di ferro-‐cromo-nichel. Repertate sulle scarpe e in alcune sedi degli indumenti indossati quella sera da Yara Gambirasio che la dott.ssa Cattaneo ritiene essere riconducibili ad attività legate al mondo dell'edilizia. Bossetti opera nel campo dell'edilizia quindi sia le sue mani, sia i suoi indumenti, sia i luoghi dallo stesso frequentati (ad esempio il furgone) possono essere contaminati da tali sostanze. Ed è quindi probabile che le tracce ritrovate sul corpo dì Yara Gambirasio siano collegate direttamente al contatto che la stessa ha avuto con l'indagato la sera della sua scomparsa. Anche perché, sempre la dott.ssa Cattaneo sottolinea come tali polveri non derivano da altri luoghi che la ragazza ha potuto frequentare nei giorni antecedenti la sua scomparsa, dato che non si ritrovano nella stessa forma nei diversi contesti controllati, cioè la casa, la palestra, la piscina, lo sterrato vicino al campo di Chignolo. Ne consegue che sulla vittima si ritrova una traccia biologica che risulta corrispondere al DNA di Giuseppe Bossetti e anche le altre micro particelle riscontrate sul suo corpo e negli indumenti che la vittima indossava quando è stata ritrovata nel campo di Chignolo richiamano attività e luoghi legate all'edilizia, settore in cui opera da sempre Massimo Giuseppe Bossetti.

L'ordinanza credo si basasse per questi elementi quasi esclusivamente sulla relazione Cattaneo per cui il termine ferro-cromo-nichel credo derivi proprio da questa, anche se poi nelle motivazioni scopriamo sia che l'analisi al microscopio elettronico è stata condotta dal RIS sia che vi erano anche microsfere ferro-cromo.

Se ne dovrebbe quindi dedurre che si tratti di microsfere di acciaio inox sia di tipo austenitico (ferro-cromo-nichel) sia di tipo ferritico-martensitico (ferro-cromo).

continua

TommyS. ha detto...

continua

IL ricorso al Riesame cita poi un passaggio della relazione Cattaneo importante:

(i materiali) “rinvenuti su cute, vestiti e scarpe non sono perfettamente
corrispondenti sia per la composizione chimica, sia l’eterogeneità dei
materiali, sia per le dimensioni
(rispetto a quelli del cantiere di Mapello)

Ah si? Ma allora come ha fatto la Cattaneo, probabilmente su suggestione del RIS, a scrivere (pur con una riserva generica) che sia la polvere ricca di calcio (in altri punti chiamata calce) sia le microsfere erano riconducibili ad attività legate al mondo dell'edilizia?

E queste inferenze hanno inevitabilmente indirizzato le indagini fintanto che non hanno trovato un carpentiere edile il cui DNA è risultato, in qualche modo, sovrapponibile a quello marziano di Ignoto1.

Per cui a mio personale parere è inevitabile una perizia terza che stabilisca:
- se le microsfere repertate sul cadavere siano effettivamente, per composizione, dimensioni, uniformità ad attività legate al mondo dell'edilizia;
- se sia possibile rinvenire particelle identiche in un cantiere edile ed in particolare in uno analogo a quelli dove Bossetti aveva lavorato sino al 29.11.2010
- quale siano la composizione, morfologia, eterogeneità e dimensioni delle microsfere repertate sull'autocarro e se siano sovrappnibili a quelle delle microsfere repertate sull'autocarro

Se l'esito di tale perizia terza dovesse stabilire che a tutti e tre i punti di cui sopra si può dare solamente una risposta negativa, la pubblica accusa e la Corte d'Appello avrebbe l'onere di fornire una risposta credibile su come tali microsfere, definite sempre dalla Cattaneo come alloctone, siano finite sul cadavere. In assenza di risposta credibile Bossetti avrebbe qualche speranza in più di essere assolto.

Paolo A ha detto...

Dudù

I link che hai postato riguardano le polveri per i ceramici innovativi che avevo già citato ieri; non bisogna farsi ingannare dalla dicitura ceramici in quanto non si tratta di ceramica ma di materiali che vengono messi in stampi e con un processo lavorativo basato su pressione e temperatura si ottengono pezzi con determinate caratteristiche, non è però un processo di fusione.

I materiali utilizzati però non sono polveri come quelli trovati su Yara.

TommyS. ha detto...

Dudù

La reazione che si ottiene mescolando ossido di calcio (calce viva) con acqua è esotermica cioé sviluppa calore. Se l'acqua di miscelazione è abbondante si ottiene un composto definito grassello di calce, utilizzato molto in edilizia e che per evaporazione si indurisce rimanendo però sempre idrossido di calcio.

Per riportare l'idrossido alla forma di ossido di calcio bisogna scaldarlo sino a circa 600°C.

Partendo in ogni caso dalla calce ed idratandola per ottenere l'idrossido, l'impiego che se ne può è molto svariato e non unicamente riconducibile all'edilizia.

Dudu' ha detto...

Minimo Tommys
Viene quasi di dire: "e ti credo che volevi le porte chiuse !"
Qui è scritto : " i materiali rinvenuti sulla cute "
Era stato contestato Salvagni su questo , la pm aveva risposto che non c'erano microsfere sulla cute,forse da qualche parte nelle 60.000 pag (sic sic) è scritto diversamente

Cosa vuol dire non sono perfettamente corrispondenti,cosa non corrisponde se si scrive calce e poi calcio poi ossido o idrossido..

Il gioco delle tre carte.
Con la calce l'avevo notato,(ma non solo lì a dire il vero ma avrò modo più avanti)per quello chiedevo conferma sulla morfologia dell'idrossido.
Ciò significa che una generica calce ti incatena a seguire certe logiche.

Qui si parla di microsfere ,non polveri sferule come avevo ipotizzato.
Se la composizione è mista ogni cantiere va bene però.
Chi non è mai entrato in un cantiere non hà idea di quanta roba ci sia in ogni locale e tutta simile
E questo non so come interpretarlo ora.
Ci devo riflettere

Dudu' ha detto...

PaoloA
L'ho capito ora. Grazie
TommyS
Grazie per averlo spiegato,questo lo sapevo,conosco la trasformazione e sò pure l'utilizzo in fonderia, bibite calde,acque etc
Quello che non sò e non ho trovato è : se metto su un vetrino la calce viva e su un'altro la calce spenta ,si vede la differenza morfologica dal microscopio?

Mi parrebbe di si, perchè le particelle di calce spenta si aggregano solo con acqua, le particelle di calce viva per esotermia, che però non dovrebbe modificare la struttuta proprio perchè tornando in forno torna se stessa, ma la morfologia ?
È forse per questo che c'è tutta questa confusione nei documenti..

(prima di condannarli provo giustificarli !)

Vanna ha detto...

Dudù, Nautilina, Paolo A.,Tommy S.,
complimenti: lavoro Notevole!

TommyS. ha detto...

Dudù

Se vai alla pagina del sito dell'Arma dei Carabinieri che parla delle indagini scientifiche svolte dai vari RIS sul territorio

http://www.carabinieri.it/arma/oggi/indagini-scientifiche/le-sezioni-parte-1

troverai un elenco sintetico della strumentazione di cui dispone la Sezione di Chimica:

a Sezione dispone di un laboratorio di chimica preparativa finalizzato alla fase di pre-trattamento del campione da sottoporre alla successiva analisi chimica strumentale, che viene realizzata in un secondo laboratorio mediante l'impiego di tecniche analitiche quali la Gascromatografia, la Spettrometria di Massa, la Cromotografia Liquida ad alte prestazioni, la Spettrometria UV /Vis ed IR. L'utilizzo da parte della Sezione di avanzate strumentazioni, quali l'I.C.P. Massa, consente oggi di affrontare le più complesse analisi elementari per l'individuazione di metalli a livello di ultratracce, con applicazioni innovative nel campo forense ed ambientale.

Ed allora hanno trovato ossido di calcio (calce viva), idrossido di calcio (calce spenta o idrata) o carbonato di calcio?

O dobbiamo pensare che abbiano tutta quella strumentazione avanzata ma non la sappiano utilizzare?

Bruno ha detto...

@Gilberto, se controlli i post riguardo alla paternità di Bossetti anche io da molto tempo sono sulla tua stessa posizione. Dunque dopo quanto avevi scritto e spiegato non sei solo.

Gilberto ha detto...

Lo so Bruno. Ho detto quasi tutti riferendomi alla platea mediatica tra tv e testate giornalistiche. Qui nel blog molti sul tema sono agnostici (non si pronunciano in difetto di riscontri), alcuni non hanno dubbi di sorta sulla paternità Guerinoni e diversi altri (come noi irriducibili) sono del tutto persuasi che è lì l'inghippo e la possibilità di dimostrare la montatura ai danni del muratore.

Dudu' ha detto...

TommyS
".. Ed allora hanno trovato ossido di calcio (calce viva), idrossido di calcio (calce spenta o idrata) o carbonato di calcio?"

Senza parole .. qualcuno disse in aula : " non rileva l'idrogeno".

Una lettera/mail, a qualche redazione, che ponga la tua graziosa domanda ai nostri reparti scentifici,sarebbe quasi opportuna.
Notavo rileggendo la parte del riesame che hai postato stamane, che in un rigo è scritto "piccole sfere",due tre righi sotto micrisfere, poi particelle nelle motivaz..
Se ci fosse norad ora,andrebbe giù di brutto

Ho poco tempo purtroppo oggi, ma domani proverò concentrarmi su mezza luna fertile,hai notato? È come un fantasmino all'oasi, appare e scompare a seconda di quale rigo si legge ;)
A volte è nella 31G20 soltanto, poi lo trovi su altre due tracce, poi torna fare il solitario

Penso alla difesa, staranno diventando matti
Buon proseguimento

Nautilina ha detto...

Gilberto, PaoloA, Bruno,
effettivamente su una cosa mi trovo d'accordo con voi e ne sono abbastanza sicura. Appare inverosimile che - già nel 2012 - gli inquirenti avessero il nominativo e i campioni del DNA di Ester Arzuffi, senza poi occuparsi dei suoi figli maschi.
Diciamo che, in una normale logica investigativa, le ricerche del discendente illegittimo di Guerinoni si concentravano sui figli delle 500 e passa signore trasferite dalla val Seriana all'Isola; fra quelle, bisognava seguire con priorità chi abitava più vicino al sig. Giuseppe. Ester Arzuffi abitava nello stesoo palazzo, sullo stesso pianerottolo di G.G....il che non vuol dire che per forza tra i due ci fosse una relazione, ma la coincidenza saltava all'occhio di qualsiasi investigatore.

Ora, gli inquirenti hanno lavorato moltissimo, svolgendo indagini anche complicate e fantasiose. Sono andati a cercare perfino un orfanello che rubava sugli autobus, tanto per dirne una...Non posso credere che abbiano trascurato la pista più elementare, e non lo dico per criticarli, perché ho molta fiducia nelle loro capacità; dico solo che non gli si addice una cosa del genere, quindi secondo me, con ogni probabilità, non c'è stata nessuna trascuratezza.

Senza voler fare la complottista e la dietrologa, suppongo che Bossetti fosse nella black list degli inquirenti almeno dal 2012, se non prima.
Dal 2012 certamente, perché quell'anno, mi pare verso luglio, la signora Arzuffi fu sottoposta ai prelievi; anche il figlio Fabio fu convocato, non risultando però compatibile con Ignoto 1 e forse proprio in quell'occasione avranno pure verificato che F.B. non era figlio legittimo del padre Giovanni (altrimenti non saprei quando).
Ma i figli di Ester erano due! E l'età di Massimo poteva anche andar bene.
Massimo, poi, era ancor più da controllare per via dei filmati che mostravano diversi camioncini somiglianti al suo aggirarsi intorno alla palestra nell'orario critico; filmati che erano stati acquisiti ai primi di febbraio 2011, molto prima di trovare Yara e di scoprire le tracce di Ignoto 1 sugli slip.
Quindi veramente non ci sono scuse, devono spiegare come mai l'avrebbero ignorato fino a giugno 2014 perché non è proprio credibile.

Sulla vicenda della paternità naturale di MGB, non mi esprimo finché non sarà fatta chiarezza su quel DNA. Tutto in teoria è possibile finché non si fanno delle analisi ufficiali e non si portano i riscontri in aula.
Poi magari ci sono complicazioni legali (riconoscimenti, assetto ereditario, etc.) per cui al momento nessuno ha interesse a chiarire la faccenda?

Nautilina ha detto...

Gilberto,
so che il tuo post di stamattina, ore 8:40, è stato riportato da Gugly su Via Poma e commentato con ironia, senza però fare il tuo nome.
Spiacevole davvero. Almeno fosse venuta a replicare qui! Dopotutto ti conosce e tu non sei mai stato sgarbato con lei.
Perché alcune persone si comportano in questo modo? Non lo capirò mai.

Paolo A ha detto...

Nautilina

Hai toccato un altro tasto dolente della vicenda: quando hanno fatto i prelievi a Giovanni Bossetti? Quando hanno fatto i prelievi alla Brena?

Esistono dei verbali di questi prelievi, oppure hanno effettuato tutto all'insaputa degli interessati, tipo vicenda dell'etilometro?

Questione che la difesa avrebbe dovuto approfondire e spero che approfondisca nel nuovo processo.

Ps: gugly si conferma per quello che è, non solo interveniva a raffica in questo blog, ma anche in altri ricoprendo anche il compito di moderatrice, allora la domanda sorge spontanea: ma quando lavora l'avvocatessa gugly?

Gilberto ha detto...

Caro Paolo A
Anche fare il troll a tempo pieno è un lavoro, rispettabilissimo se uno lo fa con tanto zelante accanimento come la nostra avvocatessa.

Guglielma Vaccaro ha detto...

Gli argomenti sono finiti, anche quelli più ridicoli, quindi si ritorna a freddo con l'attacco personale...povero blog.

Addio.

TommyS. ha detto...

gugly

Gli attacchi personali te li cerchi. Siccome il forum dove riporti con ironia quanto scritto su questo blog è pubblico è facile smascherarti.

Onestamente non riesco a ricordare quanti "Addio" hai lasciato impressi su questi pagine, ma sei libera di tornarci quando vorrai. Anzi sarai forse ben accetta da molti per lo stimolo alla discussione che ogniqualvolta apporti.

Guglielma Vaccaro ha detto...

Io non ho più voglia di tornare, discutete pure tra voi...Gilberto non mi ha mai offesa? Parliamone...almeno io metto i suoi ridicoli interventi senza nominarlo, poi se vuol venire a discutere su altri lidi è il benvenuto.

Comunque so che non verrà mai, è troppo comodo qui dentro, là fuori ci sarebbe il contraddittorio.

Adesso davvero mi sono stufata, vengo addirittura spiata e giudicata nella mia professione...ma chi diavolo sei Paolo A.

Cosa fai nella vita a parte i tuoi innumerevoli video? E tu, Gilberto?
Io devo dire tutto di me e devo essere giudicata? Ma chi diavolo siete?

Ma rimanete tra di voi ad avvitarvi su discussioni strasuperate e assurde, io servo a stimolare la discussione, è scritto.

Fatelo voi.

Paolo A ha detto...

gugly:

Comunicazione di servizio: non sono Paolo Amaro. Non pubblico video e quelli di Paolo Amaro li guardo per avere qualche notizia in più, visto che notizie di fatti veri non ne circolano perché la corte ha secretato i verbali di udienza e non ha permesso la ripresa audio e video.

Ultimamente sto commentando alcuni passaggi delle motivazioni che proprio non riesco a capire e anche gli altri utenti fanno lo stesso.

Se per te è tutto chiaro e oramai superato, il problema non è mio ma tuo ed è un problema piuttosto grosso per una che ha seguito con assiduità il processo. Credimi, è così.

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