martedì 18 ottobre 2016

Motivando la sentenza Bossetti: Alla fine la montagna partorì un topolino...



Alla fine la montagna ha partorito il topolino.

Un lungo processo di primo grado, durato un anno con decine di udienze e decine di testimoni, tecnici e non, ha prodotto una motivazione particolarmente scarna se confrontata con quelle dei processi mediatici di pari durata degli ultimi anni. Centocinquantatre pagine che dovrebbero contenere la verità su di un delitto che ha visto indagini lunghe, complesse e costose, come poche altre.

Sicuramente essa pretende di stabilire una verità giudiziaria, che questa abbia poi anche qualche parentela con quella storica è un altro discorso. D’altra parte la relativamente succinta motivazione fa quello che deve fare, e lo fa piuttosto bene una volta che si accettino gli assiomi che essa stabilisce.

In effetti quello dell’omicidio di Yara Gambirasio può essere letto e ricostruito come un caso molto semplice: non c’è alcun bisogno di elefantiache motivazioni (come per il caso Scazzi) che cuciano assieme una miriade di tempistiche e di testimonianze, alcune delle quali pure oniriche, senza il supporto di alcuna concreta prova scientifica. 

Il caso Gambirasio è semplicissimo una volta che si prenda per buono quel DNA nucleare attribuito all'imputato, che si trovi qualche giustificazione più o meno credibile (almeno in termini di probabilità) per l’assenza del relativo mitocondriale, che si aggiunga tanto per far scena, a mo’ di parco condimento, qualche elemento indiziario che senza DNA sarebbe assolutamente inutile (fibre, polveri, microsfere e ricerche sul pc) ed infine che si ignori o si trascuri con un’alzata di spalle tutto quello che stonerebbe con la facile e semplice verità giudiziaria così felicemente trovata.

Paradossalmente, però, questa è una sentenza essenzialmente onesta, almeno in un certo senso, ed è onesta perché dice una verità sostanziale: noi condanniamo perché c’è quel DNA nucleare anche se non sappiamo come sia veramente andata. Non pretendiamo di rispondere ad alcuni dubbi o di far luce su aree grigie (DNA della Brena, Hacking Team, tanto per fare qualche esempio), vi diciamo semplicemente che noi condanniamo perché c’è quel DNA.

E tutto il resto è noia.

La Corte d’Assise presieduta dalla giudice Bertoja è talmente innamorata di quel DNA nucleare da commettere addirittura quello che per me è un autentico errore giuridico, ovvero classificare tale DNA come prova diretta (non indiziaria) della colpevolezza di Bossetti.

Ma ne discuteremo dettagliatamente più avanti, come discuteremo tutto il contenuto di questa motivazione, che se non altro, rispetto a tante altre, è caratterizzata da un linguaggio abbastanza semplice, che ne facilita la lettura.

Nel corso dell’esposizione utilizzerò talvolta il nome della Presidente della Corte, Antonella Bertoja, come sinonimo della motivazione e dei giudicanti nel loro insieme.

4.580 commenti:

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Dan F. Rinaldi ha detto...

@ antrag

Anch'io ho una concezione liberale, se non proprio libertaria, della vita però tra i propri ideali e la realtà ci sta un mare e guardando alle vicende nostrane italiche presenti e passate diciamo che un po' di "cultura del sospetto" sorge spontanea... Credo sarebbe così dappertutto e un ottimo faro sulle vicende umane è Machiavelli!

Alla tua domanda rispondo: probabile. Tralaltro per seguire i commenti non serve partecipare, basta leggere.

antrag ha detto...

Nel primo o secondo caso (accusa e collegio giudicante informati) si tratterebbe di una sfida a viso aperto, che mi è congeniale e non mi preoccuperebbe.

Il terzo caso dei veri colpevoli informati mi sconvolge.
Pensiamo ad una nostra conclusione definitiva e dirimente che formalizzo così: Se l'imputato è innocente allora in tale luogo deve essere rilevato il tal oggetto.

Il vero o i veri colpevoli arriverebbero prima di noi e del carrozzone giudiziario a rimuovere l'oggetto prova per scagionare l'imputato ...

TommyS. ha detto...

DanF

Questo articolo di Massimo trattava la questione

http://albatros-volandocontrovento.blogspot.it/2011/03/yara-gambirasio-il-testo-col-messaggio.html

I numeri in questione erano

456070820 e 3

Se si inserisce un punto dopo 45, il primo numero diventa 45.6070820 che potrebbe essere una latitudine (con il sistema di riferimento di Google maps).

Il numero 3 in quest'ottica deve essere letto in altro modo, cioé come un riferimento ad un nome o toponimo od un edificio.

Mi ricordo che a suo tempo avevo verificato che quella latitudine passava per il paese di Trezzo d'Adda e la cosa mi aveva incuriosito tanto che avevo provato a cercare qualcosa che mi facesse venire ispirazione. E ricordo che mi aveva balzato all'occhio un complesso religioso con una chiesa importante, una parrocchia (che in quel momento era in ristrutturazione con tanto di cantiere edile) ed un ampio parco.

Massimo invece era, non so come, risalito ad un indirizzo specifico di un altro paese vicino. Mi sembra di ricordare Brembate (non Brembate di Sopra).

All'epoca si era parlato anche della scomparsa di un prete (presumibilmente dalle parti di Vello di Marone sul lago Sebino), poi ritrovato morto. Si trattava di don Matteo Diletti, bergamasco, scomparso ad inizio ottobre 2010 poco prima dell'udienza in Cassazione dove doveva essere discusso il ricorso per le condanne di primo e secondo grado per pedofilia (abuso su di una ragazzina 13enne, strana coincidenza; la Cassazione poi confermò i 4 anni di condanna). Il suo cadavere venne poi ritrovato, proprio nei pressi di Marone, il 7 marzo 2011. I giornali parlarono di incidente di montagna ed il suo cadavere venne identificato con certezza grazie al DNA in quanto in avanzato stato di decomposizione.

Oltre alla strana coincidenza dell'arco temporale intercorso tra la scomprsa ed il ritrovamento (più ampio ma sovrapponibile con quello di Yara), la cosa strana è che il prete era nato a Clusone, al momento degli abusi (la ragazzina venne in realtà abusata anche da un altro prelato, don Cattaneo - condannato assieme a Diletti - già quando era undicenne) era vicario interparrocchiale di Gorno, Oneta, Chignolo d'Oneta e Cantoni d'Oneta, tutti paesini della Valle del Riso, valle secondaria della Val Seriana, cioé i luoghi della famiglia Guerinoni.

Questo sicuramente aveva fatto leva su un mio neanche troppo velato anticlericalismo ed allora mi ero concentrato sulla pedofilia in ambiente religioso. La chiesa di Trezzo d'Adda mi era sembrata quindi un buon candidato per risolvere quell'enigma.

Dudu' ha detto...

Pino
Forse si sono sormontati miei post con quelli di Nautilina,in ogni caso ho compreso la tua posizione,vicina alla mia,tanti indizi che fanno supporre che.. ma è difficile,forse nasce dal caos investigativo iniziale
Ma perchè questo caos mi verrebbe di chiedere
E perchè nessuna delle nostre forze si è allertata quella sera..è l'aspetto più doloroso di tutta la vicenda

antrag
Il blog è pubblico,liberamente fruibile

TommyS

" ..Dimenticavo una stranezza.

A processo la madre di Yara ha dichiarato che in occasione del tentativo di chiamata delle 19.10, non ha ricevuto immediatamente il segnale di cellulare non raggiungibile ma ha sentito squillare alcune volte."

Del reggiseno addosso alla vittima cosa si sà di più
La madre l'ha riconosciuto o no suo di Yara
Mi ricordo che lei disse in aula che Yara quella mattina aveva scelto uno rosa
Forse mi è sfuggito qualcosa..

PINO ha detto...

Antrag
Perchè ti vengono in testa certe idee?
Hai notato qualcosa di strano in qualcuno del forum qui attivo?
Se così fosse, dovresti palesarlo subito.

p.s. TommyS Grazie per gli auguri!

PINO ha detto...

DUDU'
E' la tesi sostenuta, con logica e molti riscontri di Amaro che mi ha avvinto con facilità, forse perchè, cercando qua e là, cominciavo ad abbozzare (come un dipinto?) un panorama molto simile al suo, solo che si infrapponeva quel maledetto dna di ignoto1=Bossetti, come un macigno molto pesante da togliere di mezzo.
Ora sono io stesso in quel mare dei sargassi con cui similizavo la posizione di alcuni altri.
Le due opposte tesi, non possono coesistere, se non immaginando MGB, parte ella manovalanza usata per macabro mandato.
Ma è solo una immaginazione forzata, NON SI CEMENTIZIA. Ed allora?
Non so decidere ancora. Dovrò aspettare qualche novità che cadrà dal cielo, oppure ricominciare TUTTO, di bel nuovo.

P ha detto...

p.s. Err. Corr. CEMENTIFICA

Nautilina ha detto...

Mah, per me quello era semplicemente un numero di telefono: 345 6070820- Che poi forse era solo un mitomane. Spero che qualcuno degli inquirenti abbia almeno provato a comporre quel numero, non si sa mai.
Le coincidenze sono moltissime e inquietanti in questo caso, tanto da suggerire anche a me - che non sono complottista - una qualche sovrastruttura simbolica.

TommyS,
complimenti per le deduzioni e la preparazione tecnica!
Anche se ho iniziato a seguire il caso di Yara molto tardi e non possiedo le tue competenze, per istinto ho sempre pensato che lei sia stata rapita quando era vicinissima a casa.

@ tutti
Solo leggendo le motivazioni ho appreso che esiste un'uscita dal centro sportivo sempre aperta in via Morlotti, passando dal parcheggio interno: l'ho tracciata in Google Street View, quindi ho seguito il percorso che Yara avrebbe potuto fare quella sera, realizzando quanto sia pericolosa quella strada per una ragazzina come lei, sola e a piedi.
E' una via tutta circondata da alte siepi che impediscono la visuale dalle poche case presenti, in più le automobili possono comodamente parcheggiare da entrambi i lati.
Un criminale, avendo l'auto parcheggiata sul lato destro, magari vicino all'angolo con via Rampinelli, avrebbe potuto facilmente sorprendere Yara da dietro, stordirla e spingerla in macchina senza essere visto da nessuno. Oppure, meglio ancora, due uomini avrebbero potuto attendere il suo arrivo e fermarla con la scusa di chiedere un'informazione. Yara gliel'avrebbe data senza insospettirsi, perché era una ragazzina educata e gentile. Uno le parlava mentre l'altro era incaricato di stordirla, ovviamente aspettando l'attimo in cui non passava nessuno.
E perché parlo di lato destro, perché solo lì ci sono i lampioni e la mamma raccomandava sempre a Yara di camminare sotto la luce.
Naturalmente chi l'ha rapita questo lo sapeva bene, conosceva da tempo le abitudini della ragazzina.

Sapendo che Ezio Denti ha ricalcolato l'uscita di Yara dalla palestra verso le 18:50, i tempi coincidono: Yara impiegava dieci minuti per arrivare a casa, allora sarebbe bastato rifare il percorso a piedi per trovare il punto in cui è stata con ogni probabilità rapita dopo cinque - sei minuti di cammino dalla palestra.
Alle 18:55-56 o poco dopo. E' stato fatto, se ricordo bene, per stimare il tempo totale del tragitto. Dopo tre mesi, però, che cosa si poteva ancora trovare...avrebbero dovuto perlustrare subito, il giorno seguente la scomparsa.
L'avranno fatto?

Comunque non so, a me sembra dura collocare Bossetti in questa dinamica.
Difficilmente lui sarebbe incappato in Yara se fosse passato da via dei Caduti alle 18:36 svoltando in via Morlotti dopo diciamo quattro o cinque minuti, perché lei alle 18:38-40 non era ancora uscita in strada.
Se invece Yara fosse uscita in cortile, come pensa TommyS, per poi rientrare in palestra e uscire dopo dieci minuti passando dal parcheggio e da via Morlotti, un colloquio o un incontro visivo fra i due sarebbe stato in teoria possibile sul lato di via dei Caduti.
In fondo le telecamere Polynt non inquadrano il cancello del centro sportivo, perciò non sappiamo cosa sia successo in quel punto.
Quindi non so se questa ipotesi possa aiutare Bossetti...mi pare più negativa che altro.
Ma non abbiamo prove che Yara sia uscita in cortile a telefonare o parlare con qualcuno.


Antrag,
hai ragione: il/i colpevoli potrebbero leggere quello che scriviamo.
Niente paura, però: qui trovano soltanto idee e i ragionamenti mica si possono 'scippare'. Al massimo li potrebbero demolire...se ci riescono.
Certi anonimi tentano di demolire, in effetti, ma sono un po' carenti di argomentazioni.

Nautilina ha detto...

PINO,
a mio modesto avviso il DNA di Bossetti nelle teorie di Paolo Amaro e di Andrea Porta si spiega in un solo modo: qualcuno ha cercato di depistare le indagini, il DNA di Bossetti è solo una delle varie tracce umane trovate sui vestiti di Yara (sebbene sia la più suggestiva per posizione).
Non possiamo escludere che ce ne fossero anche altre, dilavate dalla pioggia o rovinate dai raggi solari.
Sono ipotesi estreme che presuppongono complicità di adulti a vari livelli.
In ambiente criminale non dev'essere difficile trovare persone disposte a nascondere un delitto o ad inquinare le prove a comando.
Il punto è che bisogna poi provare il tutto, perché le suggestioni non hanno fondamento.
La maestra potrebbe, l'autista potrebbe, le compagne potrebbero...sì, forse, e dove sono le prove?
Certo tu dirai, sono scarse e opinabili anche per Bossetti.
Ma contro di lui gioca quel DNA sugli slip della vittima...evocatore di una violenza sessuale che poi, nei fatti, rimane indimostrata, però sul pubblico ha sempre una fortissima presa.
Tanto forte che, non potendola provare, si arriva a dare dell'impotente a un padre di tre figli.

Antrag ha detto...

Si tratta solo di idee

Dan F. Rinaldi ha detto...

@ TommyS

Non conoscevo la brutta storia del don Diletti e le coincidenze sono abbastanza sorprendenti! Mi pare di capire che non si sappia con certezza come sia morto, se per incidente o suicidio o altro.

Quanto ai numeri, innanzitutto grazie, io a suo tempo avevo diviso la cifra in due parti ottenendo una latitudine ed una longitudine: 45.607,08.203 (dunque leggermente approssimate) che corrispondono ad un luogo piuttosto isolato vicino ad un laghetto artificiale (lago delle Piane) e ad una stradina che si chiama Via Lamarmora, in Piemonte, non molto lontano da Biella e dunque neanche troppo lontano da Bergamo.

Boh! Almeno ho conosciuto un posto nuovo... :-)

A ogni modo la latitudine del campo di Chignolo sta sul 45.65, non troppo lontano... Trezzo d'Adda, come dici tu, sta invece su quella latitudine

Poi se cominciamo a parlar di numeri rischiamo di darli... Ad esempio quel numero può essere rimaneggiato in un numero di cellulare: 3456070820 che contiene tutte le cifre tranne 1 e 9 e dove solo lo 0 (zero) compare più volte, 3, che è il numero messo alla fine della sequenza originale, perchè? Ho un po' di timore a provare a chiamare quel numero... ;-) Togliamo i 3 zeri (e il 3) e andiamo a 45.6782, ancora più vicini a Chignolo ma non abbastanza!

Ok, mi fermo qua. :-)

Dan F. Rinaldi ha detto...

Ah i numeri! Eravamo rimasti al 45.6782... Quel 2 stona nella sequenza 45678, togliamo dunque il 2 e sottraiamo 2 dalle ultime 2 cifre, si ottiene allora 45656, se fosse una latitudine sarebbe 45.656, una latitudine che incontra Via Bedeschi a Chignolo, in verità proprio il suo stretto prolungamento chiuso alle auto che corre in mezzo al campo...
Provare ad esempio 45.656,9.53065...

Ah i numeri! :-)

Dan F. Rinaldi ha detto...

@ Nautilina

I percorsi, i tempi e persino le celle, come ha visto TommyS, fanno proprio pensare che Yara sia stata presa in Via Morlotti/Rampinelli come dici anche tu: però tutte le testimonianze che sembravano avvalorare questa ipotesi sono state stranamente scartate o considerate poco attendibili anche se poi la dinamica ipotizzata contro Bossetti prevede un approccio e/o rapimento proprio in quel lasso di tempo e in quelle vie!

L'ipotesi di un rapimento premeditato cozza contro il fatto della casualità dell'andata di Yara in palestra quel giorno e favorisce invece l'ipotesi di un maniaco che sceglie una vittima a caso oppure perché l'aveva già vista qualche altra volta, si era fissato con lei e quella sera, sempre per caso, la intravede per strada e decide di avvicinarla -- questo è anche quello che più o meno ipotizzava la Procura e che è stato sancito in pratica al Processo di primo grado e che, guardando anche al tipo di ferite inferte e a come sono state descritte, fa pensare più ad una sorta di serial killer agli esordi che ad altro (anche se l'espressione inglese non è mai stata usata).

Per eliminare la casualità (o della scelta della vittima o dell'incontro) bisogna ipotizzare una delle due seguenti cose:

a) il rapimento è stato deciso dopo che Yara è uscita di casa da qualcuno che l'ha vista o ha saputo che era fuori casa, dunque presumibilmente qualcuno in palestra o dintorni. Ma perché rapirla con una decisione improvvisata così su due piedi? Può essere che avesse visto o sentito qualcosa che non doveva vedere o sentire? Potrebbe essere ma le variabili sono tantissime...

b) hanno preso lei ma forse l'idea iniziale era di prendere un altro della famiglia (magari Keba che era rientrata poco prima?) ed invece è capitata lei...

Come si vede però anche in queste ipotesi alternative ci sono forti elementi di casualità, cioè il tutto sembra andare contro l'idea di un rapimento organizzato prima, o perlomeno non organizzato per rapire proprio lei!

Anch'io, come te, stento a vedere Bossetti in azione mentre rapisce e poi infierisce con crudeltà su Yara -- forse però questo è soltanto frutto di una non controllabile e tenace resistenza psicologica da parte mia...

Nautilina ha detto...

Lo so Dan,
ci penso tante volte anch'io. Ma lo vedi com'è Bossetti, com'è sempre stata la sua vita anche a detta della moglie e dei familiari. E' una persona semplice, affettuosa, gentile, incapace di scatti violenti. Non è uno strambo, un represso, un frustrato, racconterà frottole ma non ha problemi a dichiararsi attratto dalle belle donne. Insomma, io non mi capacito come un uomo del genere possa trasformarsi di colpo in un mostro spietato.
Poi mi pare strano che un killer dopo l'esordio ritorni normale, so che è stato detto ma sarebbe veramente incredibile nel caso di un maniaco sadico.
Bossetti non ha fatto niente per tre anni e mezzo.
Ed altri motivi per aggredire Yara, da parte sua, non ne vedo.

Nessuno sapeva chi avrebbe portato lo stereo in palestra, però una delle due sorelle aveva promesso di portarlo. In ogni caso, le due ragazze erano solite uscire per conto proprio a piedi, mentre i due fratellini più piccoli venivano accompagnati sempre in macchina.
Forse era Keba il bersaglio dei rapitori. Ma anche lei era uscita di casa quel pomeriggio, quindi l'ipotesi non regge.
Il rapimento potrebbe essere stato organizzato in breve tempo, anche in un'ora.
Qualcuno potrebbe aver seguito Yara già con l'idea di approfittarsi di lei.
Oppure c'era un complice fuori in attesa di un segnale, per motivi che ci sfuggono (forse la ragazzina aveva offeso qualcuno d'importante, o aveva visto troppo e doveva essere eliminata).
Intanto il messaggio captato da quella signora al radiotelefono farebbe pensare a un rapimento organizzato, a meno che i camionisti non stessero parlando di un pacco da consegnare, al femminile però (che strano).
Insomma, si possono fare molte ipotesi.

Solo l'incontro casuale, l'assalto improvviso da parte di uno sconosciuto (anche diverso da Bossetti) non mi sembra accettabile. Doveva essere un vero maniaco, un killer molto pericoloso, ma uno così dopo quella sera non si sarebbe più fermato, avrebbe aggredito e forse ucciso ancora.

TommyS. ha detto...

Dan F.

Su don Matteo Diletti debbo fare una correzione.

Condannato assieme a lui in via definitiva a 6 anni non fu un altro prelato bensì un presunto villeggiante milanese (Ugo Cattaneo), amico di famiglia della ragazzina abusata da Diletti, che a sua volta aveva molestato già ben due anni prima. I fatti avvennero a Vilminore di Scalve, paese al fondo della Val di Scalve, valle laterale della Valseriana opposta alla Valle del Riso (Gorno), dove Diletti era stato mandato dal vescovo di Bergamo in qualità di vicario interparrocchiale per la pastorale giovanile e dove insegnava anche religione alle locali scuole medie. Fu lì e in parrocchia che conobbe e si "innamorò" (a detta sua) della ragazzina.
Diletti era nato a Clusone il 01.04.1971 (era quindi quasi coetaneo di Bossetti) ma era di Castione della Presolana, altro paese della Val di Scalve subito dopo Rovetta, al momento dell'ordinazione (1996).
Come primo incarico venne inviato dal vescovo a Gorno e Oneta sempre in qualità di vicario rimanendovi sino al 2003. Dopo la condanna in primo grado venne spostato in una casa della curia a Bergamo, dalla quale scomparve il 23.09.2010.

Sul fatto che gli episodi avvenuti fossero stati dei veri e propri abusi puoi avere qualche informazione in più leggendo su questo forum:

http://laici.forumcommunity.net/?t=40948987

In merito ai dubbi sulla dinamica della sua morte (fu ritrovato il 4.04.2011) onestamente possono sorgere non pochi dubbi. E' vero che il luogo del ritrovamento (un canalone di Corna Trentapassi) dista circa 1,5/2,0 km da luogo dove venne rinvenuta l'auto, e che la zona è frequentata da escursionisti (il prete aveva con se anche uno zaino, ma non è dato sapere se avesse indumenti e calzature adatte per un'escursione in montagna), ma stranamente su una spiaggetta di Vello, lago d'Iseo, vicini all'auto vennero trovati il portafogli ed un rosario e le unità cinofile dei carabinieri a quanto pare fiutarono le sue tracce sino alla stazione di Marone. Si sa però che i cani sono totalmente inattendibili! In ogni caso proprio quei ritrovamenti fecero subito pensare ad un gesto disperato a pochi giorni dell'udienza in Cassazione, tanto che il suo corpo venne cercato in quella zona, molto profonda, del lago, già luogo di suicidi.

Sebbene nello zaino furono rinvenuti i documenti di Diletti, l'identificazione dei resti fu resa impossibile dallo stato del cadavere (che non fu fatto vedere ad un confratello arrivato da Bergamo, o forse al fratello) e quindi si dovette ricorrere all'esame del DNA (SIC!), cosa che inevitabilmente mi ha incuriosito.

Questa storia, che presenta alcune inquietanti coincidenze, non ultima quella del suo periodo a Gorno (che sino a Giuseppe Guerinoni avrebbe significato nulla), oramai è stata dimenticata da tutti, ma forse un qualche approfondimento lo meriterebbe.

Ma le coincidenze strane non finiscono qui, perché, altro caso dimenticato, a soli due giorni dalla scomparsa di Yara sempre nella bergamasca si suicidò un altro prete "presunto pedofilo" (ma sospeso immediatamente dal vescovo di Cremona non appena venne smascherato da un servizio delle Iene): don Sergio Recanati, prete presso il Santuario di Caravaggio.

E' vero che si tratta di altra zona della bergamasca ed è molto probabile che entrambi i casi non abbiano nulla a che fare con la morte di Yara, ma proprio questi casi testimoniano di una zona profondamente religiosa dove purtroppo la pedofilia anche in ambiente clericale risulta diffusa (solitamente sino a pochissimo tempo fa, e forse ancora oggi, i casi che venivano fuori erano messi sotto silenzio dalla Chiesa, per cui se due casi molto vicini nel tempo sono stati resi noti è probabile che altri ve ne siano stati), a partire dal caso storico di Adelaide Roncalli.

Però la verità giudiziaria di primo grado ha voluto vedere in un normalissimo artigiano edile della zona il responsabile dell'omicidio di Yara, senza neanche avere il coraggio di dipingerlo apertamente come pedofilo.

Anonimo ha detto...

https://www.youtube.com/watch?v=TCb_DGoSyxE

Vanna ha detto...


Ho riletto, velocemente però, tutto il postato di due giorni, ho dato un’occhiata a weebly e mi trovo in particolare sintonia con quanto affermava ieri TommyS alle ore 9,13.
In rete si legge di tutto, ci può essere la spazzatura, ma mi sembra di aver capito che anche la spazzatura è piena di materiale da riutilizzare, da riciclare, da valutare, quindi le notizie spazzatura stanno lì con nomi- cognomi-fatti-episodi che fanno rabbrividire se non inquietare, eppure non chiudono quei siti anzi, si mantengono aperte certe suggestioni e un motivo ci sarà.
OT, ma c’entra nel tema che si tratta qui, la spazzatura che è stata immessa in rete sulla Clinton e company è inimmaginabile, oltre alle accuse di una politica guerrafondaia che è dimostrabile, pare che sia anche dimostrabile ciò che nelle alte sfere del Potere si faccia per mezzo di festini, aperitivi, antipasti con cibi schifosi, yacht, ville, con bambini e adolescenti usati e sacrificati secondo il rito pagano dell’usa e getta senza regole morali. ( Molte creme costosissime sono prodotte dalle cellule staminali degli aborti, come dire si nutre la pelle di morte per restare giovani).
Telefonate, email, testimoni hanno parlato e pubblicato, ma il Potere non si è scomposto per nulla, non hanno messo il bavaglio e non hanno chiuso le oscenità aberranti e chi sta al potere qui, in Europa, in America, rimane ben saldo.
Perché? A me sembra facile: chiudere vuol dire bloccare l’espressione, se c’è democrazia tutto deve passare e, nel momento in cui si dà l’opportunità di pubblicare certe perversità, si dimostra a tutti i benpensanti, che sono tanti e che c'è la democrazia, che non è vero, non può essere, siamo in un mondo civile, guarda che persone perbene, ma che esiste il satanismo? No, non può esistere Satana è l’invenzione della religione, anzi manco Dio esiste e se esiste non può esserci il nemico….
Chi sta al Potere ci rimane, il poveraccio pure, rimane tale.
Quel poco che ho letto di alternativo sul caso Yara, ma Melania e Sarah c’entrano e come se c’entrano nello stesso tipo di discorso, io l’ho sempre creduto, ogni tanto l’ho rispolverato senza insistere perché ho visto che viene escluso automaticamente come se stessimo nel medioevo, bisognerebbe invece prenderlo in considerazione.
Quella è una zona calda, molto calda da questo punto di vista, il denaro scorre a fiumi insieme alla droga, il Potere si vuole mantenerlo a tutti i costi, non ci si ferma a nulla pur di tenerlo, neanche a fare cerimonie pagane, cosa vuoi che sia il dire che Yara (13 anni) aveva il tempo per intrattenere una relazione con un rumeno e intanto si infanga una “bambina”, cosa vuoi che sia il dire che il papà riceveva a casa gli operai e magari non si era accorto di nulla tanto era preso dal suo lavoro.. ma poi perché non li riceveva all’ufficio fuori casa...?
Cosa vuoi che sia l’ accusare un umile muratore dopo aver frugato nel suo dna familiare che sussurra e grida bugie e corna… tanto lui e i suoi non contano nulla sono i paria, i perdenti della società.
Però nessuno ha scritto che la palestra poteva essere un bel luogo per pescare i bocconcini magari con aiutini interni, forse al cantiere qualche prostituta ci andò, ma che vuoi gli operai stranieri devono pur fare qualcosa...
Gira che rigira SOLO con questa ottica aberrante si spiegano tutti i misteri di questo caso.

Vanna ha detto...

TommyS, il riferimento su quel parroco di Trezzo d'Adda non lo conoscevo, non è mica raro che certi ministri del culto siano operatori del contrario...
Purtroppo.

Dan F. Rinaldi ha detto...

Tornando alla pagina su "Vesna va veloce": non ho visto il film, ho letto solo la trama in vari articoli. La ragazza, Vesna, non ha proprio nulla in comune con Yara invece il protagonista maschile è un mite capo muratore che s'invaghisce di lei... Già! Poi c'è il protettore che la ferisce accoltellandola e la scena finale di lei che scappa correndo in un campo innevato (anche se in apparenza dovrebbe essere morta sotto un Tir)... :-O

Probabili suggestioni da bias di conferma da parte mia! :-)

Dan F. Rinaldi ha detto...

@ TommyS

Grazie per le informazioni e gli approfondimenti!

Certo che se oltre alle storie di criminalità già note di quel periodo (e di cui s'è parlato a lungo) ci aggiungiamo queste vicende collaterali di pedofilia, perlopiù clericale, il quadro delle valli bergamasche che ne viene fuori è da profondo nero, peggio di una Sin City cinematografica... Poi, su questo nerissimo background, vien fuori il mite carpentiere che una sera, improvvisamente, dà di matto e rapisce e uccide senza una chiara motivazione dimostrata...


Mi ripeto: boh! Il tutto potrebbe starci ma quante perplessità!

Una domanda a chi sa: è vero che Yara, poco prima di quella sera, aveva deciso di non andare più a dottrina? O qualcosa del genere?

PINO ha detto...

TommyS
Non penso, dopo aver frugato nel labirindo delle infinite possibilità che il caso presenta, che il Bossetti NON possa essere stato "scelto" come capro su cui far cadere le responsabilità della morte di Yara (ammesso che una sua sostanza biologica fosse stata locata dolosamente dove fu rinvenuta), in quanto non si poteva sapere, a priori, che si sarebbe svolta la mastodontica ricerca biolocica che avrebbe portato allo sconosciuto Guerinoni, alle sue avventure extraconiugali, ad un figlio illegittimo che, poi, sarebbe risultato il muratore.
Forse, non si voleva incolpare nessuno, compreso il soggetto che, suo malgrado si e reso inconsapevole fornitore della sostanza incriminante. in particolare, ma solo deviare le indagini.
Una idea, così come un altra.

TommyS. ha detto...

Vanna

Nel caso del blogger di weebly non sono tanto le cose dette su Yara (ma la famiglia dovrebbe comunque intervenire visto come sinora ha difeso a spada tratta la propria integrità), ma le accuse esplicite ad alcuni politici di cui si fanno nomi e cognomi che avrebbero dovuto portare ad indagini serie ed all'incriminazione per diffamazione e calunnia nonché alla chiusura di quei siti (ma se non ne rintracciano gli autori altri verrebbero creati immediatamente). E' questa la cosa curiosa, quasi come se non si volesse o potesse farlo.

Concordo con te sul fatto che sia quasi tutta spazzatura tranne forse qualche dettaglio che potrebbe essere vero e del quale magari l'autore ha delle prove che potrebbe tirare fuori. Ed allora quei contenuti potrebbero essere letti come messaggi per chi sa leggerli.

Anonimo ha detto...

https://www.youtube.com/watch?v=TCb_DGoSyxE

Vanna ha detto...

TommyS, questa tua frase sul sacerdote:
..."Questa storia, che presenta alcune inquietanti coincidenze, non ultima quella del suo periodo a Gorno (che sino a Giuseppe Guerinoni avrebbe significato nulla), oramai è stata dimenticata da tutti, ma forse un qualche approfondimento lo meriterebbe...."
Condivido, pensandoci un po': se l'età è all'incirca come quella di MGB, se a Gorno viveva il Gue., analizzare il suo DNA potrebbe fare la differenza... Ignoto 1?
In riferimenti ai contenuti di quei link, penso che siano messaggi, se solo si dà loro un po' di attenzione.

antrag ha detto...

Si dovrebbe avvisare i personaggi di spicco "citati" e attendere la loro reazione ...

TommyS. ha detto...

Vanna

Condivido, pensandoci un po': se l'età è all'incirca come quella di MGB, se a Gorno viveva il Gue., analizzare il suo DNA potrebbe fare la differenza... Ignoto 1?

Forse colui che .... avrebbe dovuto diventare Ignoto1?

_________________________

Antrag

Credo che lo sappiano benissimo da tempo.

E poi, puoi essere certo che questo blog è letto da persone vicine agli inquirenti e quasi sicuramente dai reali assassini di tutti i casi giudiziari dubbi che sono stati trattati nel tempo.

Anonimo ha detto...

Yara scompare la sera di venerdì 26 novembre. Nel pomeriggio del 26, si reca in palestra per portare un registratore (a che serve? un centro sportivo senza musica...uno sport che abbisogna di un accompagnamento musicale.): domenica vi é una gara. Ci si aspetterebbe che debba allenarsi, ma non lo fa. Come mai non si allena? L'amica Le chiede via sms l'ora dell'appuntamento per la gara. Ha un dubbio... E la vita di queste giovani era permeata dalla loro appartenenza ad un gruppo di giovani atlete. "Era tranquilla", dice l'amica. Excusatio non petita, aveva forse Y. motivo di non essere serena? Perché porto un "registratore"? Forse perché devo allenarmi "fuori orario", in una saletta separata, non dotata di diffusione acustica. Ripeto, bisogna tornare indietro, non fosse altro per capire gli antefatti, e comprendere meglio i "Non Ricordo" sostenuti dalle "testimoni" in tribunale. Perché i "non ricordo" sono iniziati troppo presto, in questa vicenda, ed i dna sono troppi.

Anonimo ha detto...

Provo a comunicarVi un'altra provocazione: facciamo finta che io abbia una macchina del tempo, ma questo strumento ha una limitazione, in effetti mi dona una finestra di soli dieci minuti. In questi dieci minuti, non ripetibili, usufruibili solo una volta, io posso essere presente dove voglio, nel momento che più mi aggrada e tentare di impedire il delitto. Dieci minuti, e solo una volta. Non posso parlare con Y., posso solo interagire con il suo assassino, non posso avvertirla.
In che momento del venerdì 26, ed in quale luogo li utilizzo i miei dieci minuti per sfruttare al meglio questa fantascientifica opportunità? Non lo so. Non lo so, e non lo sapete neppure Voi, perché, vedete, non mi posso sbagliare, il grado di sicurezza deve essere massimo. Noi, sappiamo molto poco di cosa sia accaduto dalle sei e trenta in poi. A quale uscita mi posiziono? O devo entrare nel centro sportivo? E a che ora? Noi non sappiamo nulla, a parte una sola testimonianza, non precisa temporalmente, e che neppure ci racconta se Y. sia rimasta, uscita, o dove si dirigesse. Finale: sussiste un grande rischio che io non possa far nulla, neppure con una macchina del tempo. Eppure, vi é un condannato, un colpevole: tutto questo é come minimo "curioso".

Dudu' ha detto...

Mmm..
Proponi quindi di sondare quello che non possiamo non avendo materiale.. cercando di aprire una finestra temporale..

Vado in stormbraining:

Mi ha impressionato molto l'ipotesi della caduta dalle scale,dico la verità,perchè per quanto venga detto l'avrebbe presa a pugni,tali pugni non vengono rilevati in autopsia ,piuttosto entrambe le consulenti di parte convengono che contusioni craniche avrebbero più fondamento da caduta dalle scale.Idem per le ferite fossero vitali o non,fra mille giri di parole nelle motivazioni almeno,si va a conclusione che per lo stato in cui si trovava il cadavere non era possibile stabilirlo in certezza in ogni caso si arriva ad un possibile limine vitae,idem ancora per le emorraggie,le si nega o le si rafforza girandoci intorno ma non c'è una risposta chiara al quesito

Un litigio..Scappava ..Aveva visto qualcosa... ha fotografato qualcosa.. fotografato qualcuno che ballava nella saletta.. ecco che avrebbe senso la sparizione del telefono..c'erano delle prove

Farebbe specie poi che proprio il padre/padrino di una di esse, unico,porterebbe testimonianza della provabile uscita ma non vista (perciò vaga) della ragazza

Certamente una centro polisportivo non ha nessun interesse emerga la verità,tanto meno gli autori,e il custode con le sue contraddizioni.. eppure se fosse successo dentro il centro avevano tempo fino a mattina per ragionare e agire.. più ci penso e più immagino la ragazzina in un impianto di ventilazione,avevo letto di un uomo ritrovato mummificato dopo mesi in un ospedale, ma Yara dev'essere stata messa dentro un nylon nuovo, così si spiegherebbe l'assenza di contaminazioni con altri luoghi e la corificazione forse, in tempi diversi tutto ciò, se dovessi sciegliere quali 10 minuti osservare di primo acchito risponderei le 18.25, l'invio del sms al fratello ma comprendo ben la difficoltà di poterlo fare ora.
Per certi aspetti il tuo ragionamento mi ricorda le suppliche dell'avvocato di Alberto Stasi, chiese che un avvocato si facesse avanti,avesse il coraggio di dire "sò chi è l'autore"richiamandosi al segreto d'uffico o qualcosa di simile, scagionando Alberto ma rimase inascoltato,nascosto nella sua piccola miseria pur comprensibile(chi conosce la storia forse gli è più facile capire)

Ci sarebbe una notte di pianti ingiustificati
Un sms cancellato
Una bella macchiona sul polso
E nessuno ricorda
Chi si occupò di farla sparire..
Un'altra cosa che non ho mai saputo è a chi consegnò il registratore,cosa disse, con chi parlò
È anche vero che si entra guardare una lezione in punta dei piedi accomodandosi nelle tribune, ma è vero pure,su tanta roba che si è letta , manca il suo spirito, di Yara intendo, come se dalle 17.20 che escì di casa ci fosse l'essenza ma non la presenza..

Anonimo interessante lo spunto..

Cosa sfugge per dipingere,come dice Pino,questo quadro..
o come disse il corriere sera "è come se mancasse un tassello"

Lo avvertiamo tutti

Ma qualcuno cerca di smarcarsi da indagini errate.
Altri hanno dichiarato il falso in un tribunale ,a partire da un consulente..

L'unico che merita tutto il mio rispetto rimane il col. Lago ad oggi. Porta la divisa con onore.
L'avevo preannunciato vero..braingstorm..

Paolo A ha detto...

Anonimo giuste osservazioni, ma Yara non può essere scomparsa in un buco nero e poi rimaterializzarsi dopo tre mesi, ci devono essere molti passaggi intermedi,io insisto nel dire che qualcuno ha visto.

Inoltre come mai la madre a processo ha affermato che da una settimana c'era una discussione tra Yara e la sorella per chi doveva portare lo stereo in palestra. Se uno ci pensa bene significa che la visita era prevista e qualcuno sapeva che Yara doveva portare lo stereo in palestra e quel qualcuno può aver avvertito i rapitori ed a questo punto anche il pianto della Brena avrebbe o potrebbe avere un senso in questa storia.

Ieri Vanna ha parlato di poteri, di collusioni, di collegamenti tra omicidi lontani nello spazio, personalmente non credo che vi siano collegamenti, ma in un certo modo mi ha fatto sorgere dei dubbi su molte cose, anche perché sia TommyS che il blog zerozero0 hanno parlato di villa Mapelli ed a questo punto mi è venuto il dubbio che l'omicidio di Yara potrebbe trattarsi di un omicidio rituale, fatto da personaggi appartenenti ad una setta o qualcosa di simile, quei tagli sparsi sul corpo per esempio hanno un significato oppure sono dovuti solo al sadismo dell'assassino o meglio degli assassini.

Il manipolare un cadavere in avanzato stato di decomposizione a chi potrebbe essere ricondotto, forse ad addetti alle sale autoptiche, soggetti delle pompe funebri, al satanismo, comunque a persone legate al mondo della morte e dei cadaveri.

Certo per me rimane in piedi l'ipotesi della vendetta verso i familiari, l'aver ritrovato il corpo co quei tagli mi fa pensare ad uno sfregio del tipo:" toh guarda come ti abbiamo conciato tua figlia" e comunque per attirare in trappola Yara, farla salire su un mezzo o attirarla in un posto per farla salire a forza ci deve essere stato l'apporto di una donna, una persona che non ha destato sospetti.




Vanna ha detto...

Dudù sono interessanti le tue riflessioni, le condivido tutte.
Paolo A., concludi il tuo post così:

"Il manipolare un cadavere in avanzato stato di decomposizione a chi potrebbe essere ricondotto, forse ad addetti alle sale autoptiche, soggetti delle pompe funebri, al satanismo, comunque a persone legate al mondo della morte e dei cadaveri."
Condivido.
Ancora:
"Certo per me rimane in piedi l'ipotesi della vendetta verso i familiari, l'aver ritrovato il corpo co quei tagli mi fa pensare ad uno sfregio del tipo:" toh guarda come ti abbiamo conciato tua figlia" e comunque per attirare in trappola Yara, farla salire su un mezzo o attirarla in un posto per farla salire a forza ci deve essere stato l'apporto di una donna, una persona che non ha destato sospetti."
Condivido anche e certo la collaborazione di qualcuno nella palestra ci sta in pieno.

Ma non escludo che ambedue le tue ipotesi possano fondersi perché ci vuole un "bel coraggio" ad agire così, a non ricordare tutti, a saper lavorare un corpo vivo e morto.
Il motivo poi quale sarebbe? Solo uno è in piedi, per infierire così su un'innocente, è quello di cattiveria pura, di non coscienza e di non compassione, che SOLO chi è in una congrega di MALE può fare.
Perché Y?
Perché lei rappresentava il collegamento tra le due strutture tramite il lavoro del padre,
oppure
aveva visto qualcosa di losco in palestra e poteva parlare; avevo ipotizzato tempo fa che poteva entrarci qualche rapporto lesbico in palestra, frequente per chi pratica danza, qualcuno lo sapeva e qualcuno lo aveva scoperto.
E' stata troppo blindata la palestra, almeno al cantiere ci sono andati.
E' la palestra il perno intorno al quale ruotano certi interessi:
bambini, adolescenti sono le età più gettonate per menti malate.
Dire che non aveva subito abusi sessuali è dar valore alla verginità proprio quella che fa tanto gola ai perversi.
Non credo sia stato possibile appurare una cosa del genere, lo avevo chiesto agli esperti che qui dialogano ma non hanno risposto.
Anche dare la verginità mantenuta è una bugia funzionale a che?
Una volta che hai in mano una ragazzina, ci fai quello che vuoi tu e i tuoi compari.
Ovviamente MGB non è stato lui.

PINO ha detto...

Ho la sensazione che le nostre deduzioni, spesso, sembrano rasentare il "possibilmente vero", ed, altrettanto spesso, allontanarsene.
Nessuno ha visto Yara uscire dal complesso sportivo, nonostante il Francese abbia detto di averla vista andare verso l'uscita, e tutte le considerazioni proposte, che hanno girato intorno agli orari, non si sono rivelati utili per stabilire l'ora fatale per la ragazza.
Ma se diamo una piccola sterzata, al complesso di un ottica che, mi sembra, sia stata puntata verso un orizzonte che ci ha rivelato poco o nulla, potrebbero apparire cose e fatti diversi.
Orizzonte nuovo, con sullo sfondo il centro sportivo, come fulcro del quale si sono servite le diverse leve, manovratrici di un delitto che potrebbe avere come movente, altro che la pedofilia di qualcuno, o la rivendicazione verso la famiglia della vittima.
Un delitto avente ben altri motivi, che sarebbe maturato nel tempo, e consumato tra le mura di quel complesso, da chi, forse, nello stesso, esercitava attività sportive ed anche di lavoro.
Molte indicazioni vengono fornite da fatti riscontrabili, dal carteggio giudiziario, come certe assurde dimenticanze, pianti accorati, discordanze sulle dichiarazioni di qualcuno del personale ivi operante, sms strani, ed altrettanti strani alibi, oltre alle numerose tracce biologiche disattesi, ma segnalanti una dinamica diversa di come si sarebbero svolti i fatti che hanno portato alla morte di Yara Gambirasio.
La ragazza, non sarebbe mai uscita, almeno viva, da quel complesso sportivo: da morta, potrebbe essere stata trasportata proprio uscendo da quel cancello secondario, utilizzato dagli addetti al lavoro nel complesso.
Tanto potrebbe anche spiegare il temporaneo disorientamento dei cani che, solo dopo, avrebbero indicato il cantiere del costruendo supermercato.
Ma, se così fosse, come si spiegherebbe il dna del Bossetti, rinvenuto sugli indumenti intimi di Yara?
Questo sarebbe, appunto, "lo scoglio" da neutralizzare, sul quale ho già dissertato.

Gilberto ha detto...

Il Dna di Bossetti Pino? Si spiega eccome... quello serve proprio a neutralizzare l'eventuale indagine sul centro sportivo, è un ottimo diversivo e una giustificazione eccellente per evitare approfondimenti e verifiche, è come la ciliegina che fa comparire una intera torta... come un gioco di prestigio.

PINO ha detto...

GILBERTO
Quindi, è giusto che l'abbia definito "scoglio", una volta che mi è parsa dubbia la sua esistenza, rispetto ad altra/e tracce intere e ben conservate, per cui tanto più recenti, quanto da vanificare certi alibi riferiti al momento della scomparsa di Y..
Intendi...quel che non dico?

PINO ha detto...

p.s. Gilberto, a tale proposito di allego il link del video, con il quale Paolo Amaro, documenti alla mano, che mostra durante la sua ricostruzione dell'omicidio di Y., fa precisi nomi degli autori. SORPRENDENTE, al punto che ne condividerei totalmente l'idea.

Link:
https://www.youtube.com/watch?v=TCb_DGoSyxE

Anonimo ha detto...

È' una problematica di posizionamento cognitivo : se ci domandiamo "chi ha ucciso Y. ?", ci posizioniamo diversamente rispetto all'asserzione "Bossetti è innocente ". Vi sono gradi di non colpevolezza. Vi sono gradi, grigi. E vi sono collusioni che vanno investigate.

Dan F. Rinaldi ha detto...

Un consiglio agli anonimi "seri": firmatevi in calce con un nick qualunque, giusto per potervi rivolgere con facilità eventuali repliche.

@ Anonimo dei 10 minuti

Nell'ottica di salvare Yara, in base a ciò che sappiamo e ragionando in termini probabilistici, i 10 minuti fondamentali sarebbero quelli ca. dalle 18:45 alle 18:55, dunque all'incirca i minuti tra l'ultimo sms ricevuto e quello dell'aggancio dell'ultima cella: secondo i dati noti, le evidenze considerate e anche quelle poco considerate, è infatti proprio in quell'arco di tempo che lei sarebbe stata rapita, lungo il percorso palestra-Via Morlotti-Via Rampinelli. In un'ottica d'azzardo puntare quei 10 minuti in un qualunque lasso di tempo precedente sarebbe, IMHO, assai più rischioso. Così come posizionarli in un lasso di tempo successivo, quando potrebbe aver già subito i colpi alla testa e magari alcune o tutte le ferite di coltello (è chiaro che da quel momento in poi sarebbe evidente chi era/erano i rapitori).

In un'ottica invece di pura curiosità personale mi piacerebbe "rivedere" altre 2 finestre temporali: dalle 18:30 alle 18:40, quando Yara sembra essere ancora in palestra ma non si sa dove fosse e cosa stesse facendo; e i minuti attorno alle 17:45, quando Bossetti riceve l'ultima telefonata di quel giorno -- questo per sapere dove si trovava, cosa stava facendo e cosa è stato detto in quella telefonata.

@ Anonimo del "posizionamento cognitivo"

Hai ragione in quel che dici se ci posizioniamo naturalmente nei panni di chi deve scoprire il colpevole/i, cioè di un inquirente o investigatore -- per molti però, qui e altrove, sarebbe sufficiente poter mostrare con un certo grado di ragionevolezza che Bossetti non è colpevole, almeno non è colpevole di quel che gli si attribuisce, cioè la morte con violenza crudele di Yara. Questo sarebbe un lavoro grossomodo da avvocato difensore e sarebbe, in teoria, più facile perché basterebbe una sola prova per scagionare l'imputato -- prova che per ora non c'è, neanche da lontano, anzi...

Dan F. Rinaldi ha detto...

@ PINO

Il DNA è lo scoglio, certo, della difesa ed è anche l'arma principale, anzi unica, dell'accusa ed è uno che sinora ha retto benissimo ai flutti difensivi.

Quel che molti faticano a capire è che anche nell'ottica di un incastramento volontario di MGB da parte di qualcuno la sua partecipazione alla sparizione e morte di Yara è più probabile che no, ed anche di parecchio più probabile secondo me.

Solo la dimostrazione di un qualche errore durante le indagini genetiche potrebbe scagionarlo o un qualche alibi che improvvisamente venisse scovato grazie a nuove analisi delle celle telefoniche o altro: però i consulenti che hanno partecipato alla sua difesa sinora di tali errori o alibi non hanno saputo mostrarne neppure una logica e teorica possibilità. La cosa più vicina a questo che ho letto è stata la "mosca" di Annika, che però non è stata portata a processo... Ancora gli insetti non possono testimoniare! :-)

PINO ha detto...

DAN/F
Devo dedurre, da quello che hai scritto, che non hai letto, o letto superficialmente i miei post anteriori all'ultimo, al quale ti riferisci.
Ho ampiamente precisato di NON appartenere alla "classe" dei complottisti, ed, a tale scopo ho cercato, ma senza trovare soluzioni logiche, di valutare le cose anche da un punto di vista strettamente garantista, puntando sulla possibilità che il dna accusatore fosse solo una mossa deviatrice delle indagini, in un contesto alternativo (vedi Amaro), che pure mi avvince, non riuscendo, però, a neutralizzare, in alcun modo la traccia attribuita al Bossetti: le due teorie NON POSSONO COESISTERE
Ed è in tal senso che va interpretato il sostantivo SCOGLIO.

Biologo ha detto...

@Dan F.

-scrive: La cosa più vicina a questo che ho letto è stata la "mosca" di Annika, che però non è stata portata a processo...

E menomale!

Si è tentato in tutti i modi di mettere in ridicolo le osservazioni dei consulenti della difesa riguardo a quella palese assurdità della mancanza del mitocondriale di Massimo Bossetti, si è tentato di screditarli quando hanno fatto notare la presenza di un DNA mitocondriale non appartenente all'imputato nè alla vittima.

Si è minimizzato riguardo all'uso di kit scaduti (che in paesi "normali" avrebbero dato un colpo di spugna alle tesi dell'accusa, si legga a riguardo il materiale prodotto da Eric H. Holder, Jr. Attorney General negli USA), alla presenza di picchi nei bianchi, alla non chiara questione delle quantità, alla imprecisa gestione e presentazione dei file raw...

E questi erano fatti scientifici di una chiarezza innegabile.

Immaginate cosa sarebbe accaduto se la difesa avesse parlato di una mosca che si infilava misteriosamente sotto dei leggings per depositare del DNA in un punto preciso e in quantità tali da determinare un'ampia contaminazione di due capi d'abbigliamento...

L'articolo di Annika va letto come una sorta di forte critica a chi nega in maniera assoluta la possibilità di contaminazione, non come la spiegazione della presenza del DNA di Massimo Bossetti sul reperto.

Ivana ha detto...

Qui
http://www.ilgiorno.it/bergamo/cronaca/bossetti-yara-appello-1.2673325
si legge:
"Salvagni è stato accompagnato da due consulenti: il criminologo Ezio Denti e dal professore Sergio Novali."
Si tratta di un errore di battitura? Intendevano scrivere: "professore Sergio Novani"?

Wolf ha detto...

In tutta questa faccenda del dna di ignoto1 non ho ancora capito se è stato eseguito un test di maternità.
Il padre di ignoto1 è certamente il Guerinoni, ma la madre è provato che sia Ester Arzuffi?.

Sono grato se mi togliete questo dubbio.

Ivana ha detto...

O.T.

Voglio esprimere la mia "solidarietà" all'avvocato Villardita" che ha saputo controribattere con serietà, con determinazione e con la massima compostezza a chi, durante la puntata di ieri sera di Quarto Grado, l'ha "mitragliato" di accuse varie, sotto forma di domande dirette ed esplicite, quali, per esempio: Lei è il burattinaio di Veronica?, Ha appesantito le indagini, ostacolandole?, oppure sotto forma di critiche vere e proprie: Ha sbagliato a non farsi rappresentare da uno psichiatra clinico. Non ha difeso abbastanza la sua assistita.
Personalmente ritengo che l'avvocato Villardita abbia svolto (e continuerà a svolgere!) con impegno, con coraggio e con dignità, il suo ruolo di difensore.

Dudu' ha detto...

Si Pino,io perlomeno avevo capito cosa intendessi con scoglio.

Leggo ora a post già scritto (questo mio)il commento di Biologo , posso solo dire grazie !!

Mi ero preparata postare questo :

Credo invece,a differenza di altri, che la difesa ha lavorato benissimo,perchè ora ha molta documentazione delle indagini scientifiche svolte a disposizione,è riuscita avere molto materiale che si era voluto tenere in qualche cassetto, l'accusa aggiunse e venne accolta una relazione finale che la difesa non ha potuto studiare prima di entrare in aula, il tutto oggi servirà per dimostrare che Bossetti non è ignoto1

Bisogna tenere conto della difficoltà della materia,dell'estrema impreparazione dei giudicanti(non credo avessero una laurea in materia per comprendere la portata di certi risultati, in tal senso impreparazione)e delle difficoltà non valutate in dibattimento di un dna miracolosamente sopravvissuto,tutti aspetti tecnici che col senno di poi , emergeranno, e se è vero che sono stati trovati quei dna sui vestiti non potranno dimostrare che una cosa sola: sono stati lasciati sulla vittima in tempi recenti al ritrovamento

Ignoto1 ha il mitocondriale di Yara,il mitocondriale di Yara ce l'hanno -almeno- altri 1.400 soggetti trovati che non sono stati indagati.

È stato dimostrato -in aula- l'inganno sul materiale spermatico

Se un consulente,oppure un perito del pm può piegare una consulenza a favore , stesso non può dirsi per un perito o un collegio peritale nominato da un giudice (in cui sperava molto la difesa avendo potuto dimostrare in aula che non era sperma e che quindi non c'era ragione non ci fosse il mitocondrial di Bossetti,la cosa viene ammessa anche dal col. Lago ) che dovrà giurando lavorare solo per la verità.

Non c'è nessun mistero,si è voluto crearlo per assecondare un risultato, per dare un fine ad una indagine assurda e giustificarne il costo.

https://z-1-scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/fr/cp0/e15/q65/14708389_10208424489512369_33024125473260928_n.jpg?efg=eyJpIjoibCJ9&oh=ab15f9b6934d4f04d0c98e80bf2f1675&oe=5889BA2F

Qualche consulente del primo grado di giudizio si dovrà vergognare.

Domanda: che fine ha fatto l'apparecchio ortodontale di Yara ?

Ivana ha detto...

Per Wolf

Puoi leggere i dettagli inerenti alla ricerca della madre di Ignoto 1 nelle motivazioni (a pagina 59 e 60)
E’ stato il dott. Previderè ad accorgersi che il dott. Giardina stava confrontando i profili mitocondriali delle potenziali amanti di G. B. Guerinoni con quello di Yara e sempre Previderè, notando che nel profilo nucleare di Ignoto 1 era presente l’allele 26 di sicura origine materna (poiché Guerinoni non lo aveva!) ha verificato che tra le potenziali madri, oggetto dell’indagine di Giardina, avesse quell’allele e ha scoperto che compariva unicamente nel profilo di Ester Arzuffi e della sorella Simona.

Ivana ha detto...

Leggasi: ha verificato chi tra le potenziali madri, oggetto dell’indagine di Giardina, avesse quell’allele e ha scoperto che compariva unicamente nel profilo di Ester Arzuffi e della sorella Simona.

Dudu' ha detto...

La battutina
di Garofano che trovale nell'articolo stampato e linkato nel mio post precedente, è una vera chicca :
" si potrà scoprire il colpevole con un click"

Stiamo messi proprio ben !

Dudu' ha detto...

Guarda Ivana che Previderè non hà spiegato proprio nulla,ha solamente trovato un allele in comune.

Giardina non ha sbagliato nulla,non poteva che comparare il mtDna di Yara, quello c'era in tutte le tracce miste

Altro discorso si deve aprire su l'altro mtdna parziale tipizzato parziamente e che se nè fatto carico Lago

O vogliamo credere che un luminare come Lago avrebbe consegnato a Giardina il mtdna parziale della luna fertile con i mtdna di 532 soggetti dell'isola bergamasca?

PINO ha detto...

DUDU'
Sono arrivato ad una conclusione: se il dna attribuito a Bossetti fosse "posticcio", lo sarebbero tutti gli altri stranamente negletti, e potrebbero essere interpretati come travisamento dei fatti; se, si volesse, invece, ritenere, come si è fatto, il contrario, gli inquirenti dovranno riconoscere anche le altre tracce biologiche, come rivelatrici di altrettanti relativi partecipanti al macabro festino.
Quindi un omicidio di gruppo.
Non vedrei, altra spiegazione: Bossetti (ovvero il suo dna) ed il gruppo assassino (ovvero i dna di X,Y,Z) non possono ritenersi associati nel reato, perchè facenti parte di due categorie diverse, quindi, l'uno sconosciuto agli altri e viceversa.
Lo SCOGLIO che accennavo esiste, ma esisterebbe anche, ed in misura maggiore, per i possessori dei valori biologici lasciati come firma della propria implicazione, anche se in misura differente per ognuno di loro, nell'omicidio di Y.
Una ipotesi, esclude matematicamente l'altra.

Gilberto ha detto...

Però mi sembra che si continua a trascurare un dato incontrovertibile. Il Dna è leggibile per pochi giorni, in quelle condizioni poi... Quindi nessun festino in quel di Chignolo. Ma qualcuno lì ce l'ha trasportato nell'imminenza del ritrovamento, ed eventualmente il Dna dei trasportatori è ancora leggibile.

Ivana ha detto...

Dudu’
Io per ora posso SOLO basarmi sull’unico atto ufficiale pubblicato in rete e appunto dalle motivazioni emerge esclusivamente quanto da me riportato, come puoi ben constatare tu stessa.

Dalla relazione di Previderè e Grignani (come si legge nella nota 86)presente nel faldone 3, risulta l’esatta combinazione nel DNA di Ignoto 1 del DNA paterno e materno per 21 marcatori autosomici.
Nella nota 85, riguardo a Giardina si legge che “Come non si sia accorto (o perché non gli sia stato segnalato) che si trattava del profilo mitocondriale di Yara […]resta un mistero.”

Sul profilo mitocondriale minoritario del campione 31-G20, estrapolato dal colonnello Lago, Previderè e Giardina si sono espressi chiaramente, affermando che si trattava di una sequenza parziale, il cui tracciato elettroforetico, analizzato da Previderè stesso, era tutt’altro che univocamente interpretabile.

Spero che, durante il processo di secondo grado, venga ben chiarito il “mistero”.

Dudu' ha detto...

Pino
Io credo ci sia uno sbaglio di attribuzione , forse volutamente tenuto nascosto dopo l'annuncio di Alfano, il quale con l'annuncio ha creato una linea di demarcazione e già si erano mostrate molte crepe,anche con danni economici, richieste di togliere le indagini alla Ruggeri, immagina cosa sarebbe successo se dopo aver indagato Fickri prosciogliendolo e indennizzandolo, si fosse replicato l'errore con Bossetti,da lì in poi ci si è aggrappati a Bossetti per salvarsi il cxxo.
Non me la toglie nessuno questa "maturata" convinzione.

Poi,le ragioni che avrebbero portato il pm escludere il cantiere o la palestra le conosce solo lei, ai nostri occhi rimangono invisibili

Chi abbia ucciso Yara forse rimarrà un mistero

L'unica cosa che ora è importante è che si affrontino delle perizie per stabilire,in certezza, che ignoto1 non è Bossetti.

Dudu' ha detto...

Si certo Ivana
mi proponi il testo delle motivazioni,ma io nelle stesse trovo moltissime contraddizioni, di conseguenza è su quelle contraddizioni che argomento.
Sennò farei come te

Dudu' ha detto...

Correggo

L'unica cosa che ora è importante è che si affrontino delle perizie per stabilire,in certezza, che [Bossetti] non è ignoto1

Ivana ha detto...

Dudu',
anch'io ho già esplicitato le varie domande alle quali non ho trovato risposta nelle motivazioni, ma, non avendo a disposizione tutta la documentazione inerente al caso, posso soltanto limitarmi a porre quesiti, in attesa che vengano chiariti determinati punti che ritengo lasciati "in ombra" nelle motivazioni, per evitare di esprimere pareri avulsi da conoscenze specifiche.

Dudu' ha detto...

Ivana
Nessuno ha tutta la documentazione,forse nemmeno la difesa, ma davvero credi che tutta la documentazione potrebbe dimostrare una verità? Sarà una verità processuale, essere il risultato di un percorso, ma se a monte qualcuno ha depistato...

Ciò non toglie che abbiamo una testolina funzionante e siamo in grado di capire che se tre cani distinti seguono lo stesso percorso un motivo c'è
Se gli scienziati di un pianeta sono arrivati concludere che un dna nelle condizione esterne non sopravvive che per un tot di giorni e fra un nda e un mtdna può trovarsi solo il secondo un motivo c'è
Non è che stiamo farneticando tutti e ha ragione un scritto in cui viene scritto che si,le fibre potrebbero assomigliarsi,le sferette pure,forse è il suo camincino, effettivamente lui alle 17.45 era in zona, non ci importa del suo dna completo, quel che c'è basta e avanza,garantito dalla pm..

Come ha detto Biologo di cui sento di potermi fidare, ad un risultato ci si deve arrivare attraverso un percorso limpido e chiaro, e qui di chiaro non c'è nulla

Non è chiaro di cosa sia morta,non è chiaro quando sia morta,non è chiaro dove come quando chi e perchè l'avrebbe aggredita
Un nulla interpretato

Alzare le mani e arrendersi non si fa peccato, si accettano i limiti, tanto più se sai di non avere cercato la bambina alle 20.30 di una sera disperata per due genitori da soli per le strade di Brembate
Mamma Maura si è supplicata davanti al presidente della repubblica per sapere qualcosa sulle indagini
Spesso evito soffermarmi pensare al dolore straziante di quella familia a cui 5 anni dopo gli si vuole restituire una immagine orrenda ,frequentasse un quarantenne
E allora dove nasce la verità?

Biologo ha detto...

@Ivana

-scrive: Sul profilo mitocondriale minoritario del campione 31-G20, estrapolato dal colonnello Lago, Previderè e Giardina si sono espressi chiaramente, affermando che si trattava di una sequenza parziale, il cui tracciato elettroforetico, analizzato da Previderè stesso, era tutt’altro che univocamente interpretabile.
Spero che, durante il processo di secondo grado, venga ben chiarito il “mistero”.


Un altro mistero da chiarire è perché continuano a sostenere che si tratta di un profilo non univocamente interpretabile quando nella sequenza di questo profilo R0a sono presenti posizioni, come la T58C per esempio, che possono esistere soltanto in un profilo R0a.
Verificate voi stessi cercando T58C in tutti gli aplogruppi del PhyloTree:

http://www.phylotree.org/tree/index.htm

Se T58C esiste solo in R0a, la persona che ha lasciato il proprio DNA mitocondriale sul campione che ha mandato in carcere Massimo Bossetti non può che essere un individuo R0a.



@Dudu'

-scrive: Credo invece,a differenza di altri, che la difesa ha lavorato benissimo

Condivido, e l'ho già scritto in passato. Con un'altra difesa probabilmente Massimo Bossetti non solo finiva in prigione, ma ci andava pure tra il silenzio e il disinteresse generale portando con sé tutti i dubbi irrisolti che riguardano gli aspetti tecnici di questo caso.
Si sarebbe fatto i tre gradi di giudizio da colpevole come con un semplice clic...

Nautilina ha detto...

Gilberto,
hai scritto:
"Però mi sembra che si continua a trascurare un dato incontrovertibile. Il Dna è leggibile per pochi giorni, in quelle condizioni poi... Quindi nessun festino in quel di Chignolo. Ma qualcuno lì ce l'ha trasportato nell'imminenza del ritrovamento, ed eventualmente il Dna dei trasportatori è ancora leggibile."

Allora bisogna comprendere nei trasportatori anche Ignoto 1 ...perché le tracce sui leggings erano esposte alle intemperie distruttive (neve, pioggia, raggi solari) tanto quanto quella della maestra Brena sul polsino.

Intravvedo diverse possibilità ma non saprei quale scegliere, nel senso che tutte presentano delle falle logiche. Tranne una che, però, è troppo estrema per la mia mentalità.

O l'accusa riesce a dimostrare, con studi finora mai visti, che le condizioni meteo del campo di Chignolo permettevano a qualsiasi DNA non riparato di conservarsi per tre mesi, per esempio sotto la neve, (dico una cosa tanto per dire ma non ci credo affatto), altrimenti è evidente che Yara non è rimasta nel mezzo di quel campo per tutto il tempo che dicono; in quest'ultimo caso i DNA trovati sui suoi abiti, essendo ben riparati in luogo chiuso, potrebbero anche risalire alla sera del crimine.
Potrebbero, sì, ma uso il condizionale perché non è mica detto: se qualcuno controllava il corpo di Yara, in teoria, aveva la possibilità di fare qualunque cosa, compreso cambiarle parte dei vestiti, svestirla, lavarla, rivestirla, contaminando i suoi abiti dolosamente o inavvertitamente.

Se Yara fosse stata portata a Chignolo nell'immediatezza del ritrovamento e quei vari DNA appartenessero ai trasportatori, direi che sono stati un po' tanto maldestri...Sapevano come spostare per Brembate un corpo nelle condizioni in cui era quello della povera ragazza, con tutto il rischio che ciò comportava, e non si sono preoccupati di indossare dei guanti? Mi pare difficile da credere.

Nell'ultima ipotesi, quella che considero estrema, è avvenuto un depistaggio da parte di veri professionisti del crimine che potrebbero essere gli autori del delitto o personaggi assunti allo scopo.
Non c'entrerebbe nulla la palestra e neanche Bossetti, se le tracce trovate su Yara fossero state messe molto tempo dopo il delitto e volutamente discordanti, tanto da creare confusione nelle indagini e indirizzare gli inquirenti altrove, per esempio sulla maestra o su un anonimo muratore della zona, proprio uno qualunque (o invece uno ad hoc).

Qualche volta ho pensato che il vero scopo di tali manovre fosse far archiviare il caso: ma anche questa ipotesi non convince, per ottenere l'archiviazione non occorreva inquinare le prove, bastava far trovare il corpo della ragazza pulito e senza tracce. Meglio ancora, farlo sparire!
Quindi per me rimane in piedi una sola teoria: qualcuno aveva interesse a far incolpare altri, gettando il sospetto su palestra e ambiente edile in particolare.
Perché, non riesco a spiegarmelo.
E forse non serve neanche scoprirlo, in fondo basta dimostrare che Bossetti non è Ignoto 1.
Non è impresa da poco, eh. Sperem.

Dan F. Rinaldi ha detto...

@ Pino

Scusami se ti ho frainteso, è che anche adesso forse non riesco a comprendere bene che cosa intendi parlando del DNA di Bossetti come uno "scoglio" -- su cui, immagino, naufraga qualchecosa, come ad esempio una ipotesi alternativa, ad esempio quella che tu citi del video di Paolo Amaro.

Quel DNA è, per me, in tal senso uno "scoglio" perché rovina ogni ipotesi che non preveda Bossetti coinvolto in qualche modo nella fine di Yara e per minare questo scoglio le soluzione sono poche:

o s'immagina che la ipotesi alternativa (ad esempio quella dell'omicidio in palestra) comprenda in un qualche punto anche l'intervento di Bossetti -- in che posizione sarebbe da vedere

o s'immagina una contaminazione volontaria o involontaria del corpo di Yara con il DNA di Bossetti da parte di terzi (con tutte le problematiche che ciò aprirebbe riguarda alla domanda: perché o come proprio Bossetti?)

oppure s'immagina che la profilazione originaria di quel DNA sia stata errata e, per errore, sia stato profilato un individuo (MGB) il cui DNA è molto simile ma non identico a quello del vero assassino (fa pensare la storia del cugino naturale col DNA differente per un solo marcatore). Anche in questo caso però darebbe da pensare che non venga trovato, se non in minima quantità e in un solo settore del reperto, un altro mitocondriale, diverso da quello di Yara. Ci può stare l'errore sul nucleare ma dov'è allora il mitocondriale? Ok, il refrain è che il mitocondriale nelle tracce miste è poco affidabile ecc. Però hanno impostato una mastodontica ricerca su di esso!

Di più non saprei che dire! :-)

Dudu' ha detto...

Bellissima questa tua battuta di chiusura Biologo !! Se non che è drammaticissima .
Credo che troppi non stanno afferrando ciò che stanno facendo gloriosamente Salvagni e Camporini,rimarranno nella storia .

Mi cito
" O vogliamo credere che un luminare come Lago avrebbe consegnato a Giardina il mtdna parziale della luna fertile con i mtdna di 532 soggetti dell'isola bergamasca?"

Riflessione:
Se Giardina ha fatto le comparazioni con il mtdna di Yara, sarebbe deducibile che a Previderè sia stata data la stessa stringa più quella di ignoto1 più ignoto2,3,4(2 nei guanti,dna polso Brena)

Il compito di Previderè era cercare i capelli estranei alla vittima,in teoria aveva una serie di 5 stringhe davanti a se : yara,ignoto1,2,3,4

Analizza i capelli/peli estraendo il mitocondrial dove possibile si presuppone, la maggioranza di essi restituiscono un mitocondriale della vittima

Perchè nasce il bisogno di andare estrarre il dna dall'osso conservato di Yara?
Quale dubbio era sorto in lui ?

Cioè, la scelta era fra il mtdna di Yara e mezza luna fertile, che non possono essere confusi agli occhi di un genetista, perchè allora Previderè estrae il dna di Yara ?

Dan F. Rinaldi ha detto...

@ Biologo

Sulla mosca...

La mia citazione della mosca era naturalmente ironica! Per il resto sono ampiamente d'accordo con te per quanto dici nel commento, a partire dai kit scaduti: una qualunque farmacia rischia multe salate, se non proprio di chiudere per un periodo, se tiene in magazzino farmaci scaduti, qui invece scopriamo che i favolosi RIS li hanno utilizzati di routine in un'indagine su di un omicidio per profilare il presunto assassino! So che quei kit molto probabilmente erano comunque ugualmente funzionanti (al pari dei farmaci scaduti in farmacia) ma una regola è una regola e non puoi trascurarla proprio in un'indagine penale! Infatti, in altri paesi, come dici, questo sarebbe bastato a cassare tutto: il motivo è che se infrangi una regola oggi di un po', domani la puoi infrangere di un altro po' e così via, sicché ogni arbitrio è possibile perché, tanto, le cose funzionano lo stesso! E questo comportamento dello Stato, che ha il monopolio della forza, è inaccettabile (al pari del modo in cui è stato arrestato Bossetti).

Come diceva un allenatore di arti marziali agli allievi alle prime armi: "la vera violenza è nel non rispettare le regole"!

Vanna ha detto...

Ci poniamo delle domande che non hanno risposte, questo è il primo nodo.
Le indagini hanno seguito i percorsi del volontariato mentre le autorità dicevano che sarebbe tornata a casa, questo è il secondo nodo.
Erano sicuri perché sapevano o volevano rassicurare tutti perchè sapevano già cosa era successo?
In un territorio la Polizia, i Carabinieri, i sacerdoti SANNO.
Una volta ritrovato il corpo in quello stato si doveva giustificare il perché non averlo trovato prima, è il terzo nodo.
Troppo particolare quel ritrovamento e quello stato del corpo, dovevano continuare a dire che era stato sempre lì, aveva mangiato i pisellini, la mano stringeva una pianta.
I tre mesi dopo la scomparsa segue la stessa ritualità di Sarah, in quei tre mesi hanno cercato il potenziale colpevole da incriminare con prove.
Non è difficile "raccogliere" da oggetti il dna di qualcuno e quei tre mesi sono serviti a trovare il personaggio giusto e a strofinare il suo dna in quel punto.Fatta sta cosa hanno trasportato il corpo, forse congelato, depositandolo sulla terra.
siamo sicuri che la ragazza non sia stata appesa per le braccia per il tempo necessario allo svuotamento dei fluidi poi l'hanno messa in ghiacciaia, magari in montagna in un posto sperduto e ventilato.
Il proclama di Alfano permette di capire che dietro c'è qualcosa di grande che ha a che fare con l'Interno, lo Stato, una forte economia e grandi intra lazzi.
Qualcuno abbisognava una ragazzina e quella sera hanno scelto lei.
Se fosse stato un "semplice" rapimento con atti violenti, sarebbe stata ritrovata subito, vedi il giovane sudamericano e l'indiana che l'hanno fatta passare per suicidio, non hanno avuto giustizia nessuno dei due.

E' cominciato il ballo del dna, perchè Giardina si sbaglia, cosa gli hanno passato e poi hanno dato la colpa a lui.
Non hanno indagato come si doveva perchè sapevano... sotto c'è qualcosa di grande e di losco, non credevano certo che qualcuno avrebbe difeso l'assassino costruito, i media sono stati eccellenti a renderlo tale.

Dan F. Rinaldi ha detto...

Niente, si torna sempre a cozzare sul mitocondriale e qui la logica non torna, ovviamente...

Nel settore 31G20 sono riusciti a profilare soltanto il nucleare di Ignoto1, non quello di Yara, che probabilmente c'era ma in tracce evidentemente troppo scarse per permettere una profilazione. Negli altri settori dove hanno profilato Ignoto1 hanno profilato anche il nucleare di Yara, perlopiù preponderante.

La distribuzione del mitocondriale sembra seguire una apparente logica: quello di Yara lo si è trovato in tutti i settori, un mitocondriale diverso dal suo solo nel settore dove il nucleare di Ignoto1 era l'unico profilato. Il mitocondriale di Yara sembra seguire ciò che ci si aspetterebbe da lui: lo trovi anche dove il nucleare è troppo scarso. Quello di Ignoto1 no: non trovi il suo corrispondente mitocondriale neppure dove il profilo nucleare è il solo e quello di Yara non tracciabile; qui trovi invece un (parziale?) mitocondriale non attribuibile. Comunque trovi un mitocondriale estraneo dove il nucleare di Ignoto1 è assolutamente preponderante -- c'è una logica, però è ribaltata rispetto a Yara, per Ignoto1 pare che il nucleare sia più resistente rispetto al mitocondriale, che però non è il suo!

La domanda è: se anche la profilazione del nucleare di Ignoto1 fosse sbagliata perché non trovi comunque un mitocondriale accanto ad esso e in tutti i settori, più o meno?

Immaginiamo di togliere tutto il nucleare di Ignoto1 dalla traccia ed ecco che avremmo il quadro più in linea con le aspettative, cioè quello in assoluto meno problematico: il nucleare di Yara dappertutto tranne in un settore, il suo mitocondriale dappertutto, un mitocondriale estraneo, forse parziale, in un solo settore. Questo quadro sarebbe perfettamente coerente con una traccia versata a fine Novembre e rimasta esposta alle intemperie invernali per 3 mesi.

Ecco che a questo punto il contaminatore col nucleare sintetico o la mosca contaminatrice si rifanno avanti...

Ma in Natura, come hanno detto a processo, ci sono infinite variabili (la Scienza al suo massimo!)...

Dan F. Rinaldi ha detto...

@ Ivana

OT caso Panarello

Sono d'accordo con te riguardo a Villardita e mi ha stupito quanto è stato detto dal Procuratore nella breve intervista (in sunto che il comportamento della difesa avrebbe rallentato e intralciato il cammino vero la "verità" -- se non ho capito male).
E la Panarello che cantava sulla sedia mi ha piuttosto impressionato.
Solo dopo un po' ho realizzato cosa si potrebbe dire riguardo al fatto che cantava di una "rosa rossa"...

Forse è meglio che vada a rileggermi il "Pendolo di Foucault"! :-)

PINO ha detto...

DAN/F
"Quel DNA è, per me, in tal senso uno "scoglio" perché rovina ogni ipotesi che non preveda Bossetti coinvolto in qualche modo

Questa la giusta interpretazione di "scoglio": non hai sbagliato.

Nautilina ha detto...

Dan F
hai scritto:
"...Quel DNA è, per me, in tal senso uno "scoglio" perché rovina ogni ipotesi che non preveda Bossetti coinvolto in qualche modo nella fine di Yara e per minare questo scoglio le soluzione sono poche:..."
Adesso forse sono io a non capire te. Le soluzioni saranno pure poche, ma esistono, e per conto mio hanno più spessore degli indizi nebulosi che porterebbero a una fantomatica complicità di Bossetti con membri della palestra.
Ricordo un certo Pleiades che insisteva sempre sulla sabbia...
Per fortuna le motivazioni hanno fatto piazza pulita di quella come di tante altre dicerie, infondate ma molto suggestive per chi vuole a tutti i costi vedere Bossetti invischiato in qualche modo nel crimine.
Non ci sono prove che Bossetti c'entri in alcun modo. Non aveva amici in palestra, perché dovevano chiamare proprio lui per trasportare Yara, a che titolo? Non aveva neanche un furgone chiuso. E perché un incensurato come lui, con un lavoro e una bella famiglia, si sarebbe dovuto prestare a compiere un simile gesto, diventando complice di omicidio?

Come se fosse facile, tra l'altro, spostare un cadavere dopo due mesi... Perché dico dopo due mesi e non la sera stessa del delitto? Perché se l'avesse fatto il 26 novembre, ci sarebbe sempre da spiegare la durata miracolosa del suo DNA.
Lo stesso problema che si presenterebbe se fosse lui l'omicida. Dunque è un'ipotesi che non risolve nulla, secondo me.

Prima di leggere le motivazioni credevo che l'unica macchia incriminante fosse all'interno degli slip, protetta dal giubbotto. Ma ora so che erano macchiati anche i leggings, e il giubbotto di Yara era leggermente sollevato; quindi non si può parlare di macchie riparate. La neve stessa, sciogliendosi, poteva infiltrarsi sotto la giacca e inzuppare i leggings, anche ammesso che fossero coperti in quel punto. Difficile credere a una conservazione lunga tre mesi in quelle condizioni.


P.S.
Sto guardando forse il video sbagliato? Quello che vedo io è a nome di Andrea Porta, non di Paolo Amaro.



PINO ha detto...

NAUTILINA
Ti rimetto il link preciso di P. Amaro.
Appaiono alcuni video, ma tu dovrai cliccare su quello con su scritto "Yara il verro assassino. Bossetti capro espiatori"
Il link:
https://www.google.it/?gws_rd=ssl#q=you+tube+caso+yara.+paolo+amaro

Resterai sorpresa sulla documentazio che accompagna la voce di Amaro.
Dopo l'ascolto, vorrei sentire la tua impressione.
Ciao.

Ivana ha detto...

Dan,
apprezzo il tuo modo bonariamente ironico di esprimere, in modo chiaro e con una prosa scorrevole e mai banale, il tuo punto di vista.
Mi è risultata interessante l’interpretazione semantico-letteraria da te data all’immagine della “rosa”.
Io mi ero limitata a constatare lo stato (che mi era apparso molto confuso) revelatore, almeno per me, di una giovane personalità disturbata e sofferente.

Pino,
per me resta il problema di capire quali siano effettivamente le fonti (attendibili, o no?) a cui Amaro attinge, per trarre le sue conclusioni.

Ivana ha detto...

Dudu’,
non ho detto che tutta la documentazione potrebbe dimostrare la “verità” (che cos’è la verità? Qui abbiamo, per ora, soltanto una verità giuridica “di primo grado” e bisogna attendere la verità giuridica di secondo e, poi, di terzo grado …)
Ho detto che, PER ESPRIMERE UN MIO PARERE, MI OCCORRE ESSERE BEN DOCUMENTATA; devo, PRIMA, conoscere i documenti specifici per cercare di capire e per poter giungere a una mia personale convinzione. Insomma, capisco per credere, non viceversa!
Se i cani fossero infallibili, come sarebbe possibile un numero tanto elevato di scomparsi NON ritrovati?
Pare che, in Italia, dal 1974 al 2012, data di istituzione della banca dati interforze, le persone scomparse di cui non si ha alcuna notizia risultassero ben 25.453. Inoltre pare che il monitoraggio dei dati evidenziasse il progressivo aumento del numero degli scomparsi.

Ivana ha detto...

Biologo,

sì, come ho continuato a ribadire, occorre venga fatta la necessaria chiarezza sui punti lasciati, a mio avviso, “in ombra” nelle motivazioni.
Avevo già posto domande specifiche su ciò che non mi risulta chiaro. Es: Ha sbagliato il colonnello Lago a voler interpretare ciò che era tutt’altro che univocamente interpretabile?
Hanno sbagliato, invece, Previderè e Giardina a considerare tutt’altro che univocamente interpretabile ciò che era stato interpretato, in modo univoco, da Lago?
Giardina aveva concentrato la sua attenzione dapprima sul profilo estratto dal campione 31-G19, profilo estratto dal colonnello Lago, erroneamente ritenuto appartenente a Ignoto 1 e, in un secondo momento, sul profilo maggioritario estratto dal campione 31_G20 perché da Giardina stesso considerato “meglio leggibile”. Come ha fatto a non accorgersi che si trattava del profilo genetico mitocondriale di Yara? Chi, oltre a Giardina, ha sbagliato a ritenere che il profilo mitocondriale estratto dal campione 31-G19 appartenesse a Ignoto 1 e non a Yara?
Troppi dubbi aspettano una risposta chiara che spero venga fornita durante il secondo grado di giudizio!

Ivana ha detto...

Riguardo alla questione del DNA straordinariamente conservato bene su un corpo lasciato all’aperto, a me risulta che nessun genetista (delle parti coinvolte nel processo) si sia finora espresso in termini di "impossibilità".
Lo stesso Capra, pur esprimendo le sue perplessità, pur ritenendo molto difficile (appunto, "molto difficile",ma non "impossibile") una simile conservazione, aveva però detto, interrogato in merito, durante una vecchia intervista, che “qui siamo nel campo della medicina sperimentale” campo che è “estremamente complesso”. Sì, da un reperto del genere ci si aspetterebbe di trovare del DNA dilavato, scarso, rovinato, MA “non avendo monitorato lo stato dei reperti nel corso dei mesi, magari “il microclima presente nella zona” può avere in qualche modo, costruito un ambiente “particolarmente favorevole a questa conservazione”.

PINO ha detto...

IVANA
Almeno quanto te, non sono un pesce che si fa incastrare dall'amo: Amaro, nelle sue deduzioni, mi sembra dello stesso spessore di Massimo, in quanto,le stesse sono frutto di logica, oltre che essere documentate.
Ascoltalo anche tu il video che ho indicato a Nautilina, dopo mi dirai.
La sua teoria mi avvince, anche perchè, prima di averla letta, già la sostenevo, sia pure come semplice versione alternativa a quella ufficiale.
La riterrei la più vicina alla verità, se non fosse contrastata dalla inoppugnabile presenza del dna di "ignoto1=Bosseti, appunto, da me definito LO SCOGLIO, punto unico, ma fondamentale, sul quale si poggia la versione accusatoria.

Vanna ha detto...

Ciao Nautilina!
Scrivi:
“ …Nell'ultima ipotesi, quella che considero estrema, è avvenuto un depistaggio da parte di veri professionisti del crimine che potrebbero essere gli autori del delitto o personaggi assunti allo scopo….”
Ok, è avvenuto il depistaggio perché dietro ci sono ultra professionisti ma questa, a mio parere, è la tappa successiva, prima ancora c’è stato il progetto di prendere-usare-uccidere-nascondere e far ritrovare nel giorno giusto. Non è stato lasciato nulla al caso.
Continui:
“Non c'entrerebbe nulla la palestra e neanche Bossetti, se le tracce trovate su Yara fossero state messe molto tempo dopo il delitto e volutamente discordanti, tanto da creare confusione nelle indagini e indirizzare gli inquirenti altrove, per esempio sulla maestra o su un anonimo muratore della zona, proprio uno qualunque (o invece uno ad hoc).”
La palestra è il nocciolo del problema. È il simbolo dello status quo del sistema esattamente come il centro commerciale in costruzione secondo il progetto del sistema economico sociale.
La prova di quanto affermo è nella procedura dei controlli… dopo.
Palestra fu esclusa, e questo la dice tutta, il centro in costruzione appena visitato e l’uso dei cani la raccontano come corollario.
Quei luoghi, quegli addetti ai lavori, NON dovevano essere messi in discussione e difatti così andò anche nel proseguo. Ma si lasciò aperta l’esplorazione territoriale ad opera di privati mentre si chiedeva il silenzio stampa…Dovevano sparare i cannoni di Navarone altro che stare zitti!
Continui:
“Qualche volta ho pensato che il vero scopo di tali manovre fosse far archiviare il caso…”
E condivido, la lungaggine senza cavare ragno dal buco, ti pare possibile che non sapessero qualcosa?
Dici:..” ma anche questa ipotesi non convince, per ottenere l'archiviazione non occorreva inquinare le prove, bastava far trovare il corpo della ragazza pulito e senza tracce. Meglio ancora, farlo sparire!”
Hai ragione da vendere, per una persona normale come te e come me così avrebbe dovuto andare SE fosse stato un rapimento arrapato e improvviso, diciamo “normale”, ma così non era. Dietro c’era un progetto per quel rapimento, che non era normale.

Ancora dici: “ Quindi per me rimane in piedi una sola teoria: qualcuno aveva interesse a far incolpare altri, gettando il sospetto su palestra e ambiente edile in particolare.
Perché, non riesco a spiegarmelo.”
Hai ragione e condivido, appare inspiegabile perché non è normale.
Per quanto riguarda Ignoto 1 …è un rebus che hanno voluto portare a B., perché è chiaro che in tre mesi hanno costruito e depositato il dna di qualcuno un po’ allocco che aveva l’epistassi e lui sarebbe stato il caprio espiatorio. Io guarderei bene chi girava intorno al Bossetti nel campo lavorativo e lo conosceva, potrebbe far parte della congrega magari alla base della piramide.
Ho iniziato scrivendo che nulla è stato lasciato al caso neanche quel fortuito ritrovamento in quella data a ridosso del controllo " archeologico" al cantiere e fu "dirottato" un giocattolo in quel punto, già il controllo degli oggetti è ancora più facile del controllo sulle persone.

Una sola cosa non hanno saputo prevedere: l'autonomia di persone che credono in un B. innocente nonostante quello che è stato "organizzato" intorno a lui e alla sua famiglia, forse non se lo aspettavano.

Vanna ha detto...

Nautilina,
io ti ho risposto prima al precedente post di quello delle ore 23 circa di ieri sera che ho letto ora e focalizzo: " ...Adesso forse sono io a non capire te. Le soluzioni saranno pure poche, ma esistono, e per conto mio hanno più spessore degli indizi nebulosi che porterebbero a una fantomatica complicità di Bossetti con membri della palestra..."
Condivido, ora la palestra ci può entrare solo e sempre per colpevolizzare B. non altri della palestra.
E dici: " Ricordo un certo Pleiades che insisteva sempre sulla sabbia..."
Ricordo che Pleiades, sparito chissà perché, parlava sempre di traffico di droga e vedeva similitudini col caso di Serena Mollicone, non ricordo cosa diceva sulla sabbia, però 'sta sabbia mi fa pensare alla sua capacità di assorbire fluidi...

Dan F. Rinaldi ha detto...

@ Ivana

Una rosa per te! :-)

Ho accennato alla "rosa rossa" perché la più in voga teoria complottista globale italiana ritiene che dietro gran parte degli omicidi divenuti mediatici, e non solo (da quelli del mostro di Firenze e su su sino ai recenti delitti Kercher e Gambirasio -- e a questo punto anche Stival...) vi sia una fantomatica organizzazione esoterico/massonica/satanica/xyz (fai tu...) chiamata, appunto "Rosa Rossa": questi omicidi sarebbero rituali o qualcosa del genere e alcuni particolari divulgati rispetto ad essi rivelerebbero questa matrice. Un esempio banale: il corpo di Yara è stato rinvenuto in un campo vicino ad una zona industriale, nei pressi di un'azienda che si chiama "Rosa & C.". Ricorrerebero anche sempre gli stessi numeri riguardo alle date dei delitti (facendo qualche piccola operazione aritmetica...).

Di qui il riferimento a Eco del "Pendolo" e di rimando al "Nome della rosa": sono certo che nei libri di Eco si potrebbero trovare molti riferimenti a questa organizzazione! ;-)

In questo articolo, a partire dal delitto dei due ragazzi di Pordenone, un'intervista esplicativa al "rosarossologo" principe italiano:

http://notizie.tiscali.it/interviste/articoli/A-Pordenone-un-delitto-della-Rosa-Rossa-Franceschetti-Vi-spiego-cose-la-setta-esoterica-che-fa-sacrifici-rituali/

Magari Vanna ne sa di più! :-)

Luca Cheli ha detto...

@Ivana
Quando si inizia a parlare di "molto difficile ma non impossibile" si inizia ad entrare in quel campo delle cose astrattamente possibili in rerum natura che non dovrebbero entrare nella giustificazione di una decisione penale, ma che quando fanno comodo ci entrano benissimo.

Probabilmente hanno ragione quegli operatori od ex-operatori del settore, come Gennaro Francione, ma anche altri, che dicono che i giudici decidono il verdetto ben prima della fine del processo e che poi cercano in qualche modo di giustificare quella decisione prendendo dal dibattimento quello che gli serve e tralasciando il resto.

Mi ricordo vagamente di uno sketch comico di tanti anni fa in cui l'imputato ad inizio processo diceva che il giudice aveva già la sentenza in testa ... eh ...

Dudu' ha detto...

Dan F
" Il mitocondriale di Yara sembra seguire ciò che ci si aspetterebbe da lui: lo trovi anche dove il nucleare è troppo scarso."

Dove hai trovato l'info che c'era il nucleare di Yara ?

Ivana ha detto...

Pino,
avevo già ascoltato alcuni filmati audio di Amaro, ma, come ha ammesso lui stesso, si tratta di “ricostruzioni personali”, di “legittime opinioni” e, come tali mi avevano lasciata indifferente.
Riguardo al centro sportivo, a me risulta che sia stato oggetto di plurimi sopralluoghi, anche con l’intervento del personale del RIS, ma non furono trovate tracce di interesse; la porta dello spogliatoio era stata sequestrata perché macchiata di rosso, ma gli accertamenti avevano escluso si trattasse di sangue.
Il cantiere era stato oggetto di particolare attenzione nei primi mesi dell’indagine!
Era stato oggetto di più sopralluoghi e parte del materiale era stato sequestrato e divenuto oggetto di campionamento …
I cani avevano segnalato un residuo in un secchio, ma le analisi avevano poi appurato che si trattava soltanto di ruggine.
Non mi risulta, soprattutto, che Yara abbia indossato per la prima volta, il giorno stesso della scomparsa, quel giubbotto ; a me risulta, invece, che la madre di Yara stessa mai abbia fatto una simile affermazione.

Ivana ha detto...

Dan,
grazie! :)
Avevo pensato che tu volessi alludere a "Stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus” …
La mia mente accetta le ipotesi "complottiste" solo quando diventano teoremi (cioè quando sono dimostrate)

Luca,
finalmente! Mi fa piacere che l’autore dell’articolo sotto cui commentiamo partecipi attivamente alla discussione …
Resta, comunque, il dato di fatto: nessun genetista delle parti coinvolte nel processo si è espresso, almeno finora, in termini CHIARI di “impossibilità” riguardo alla questione della conservazione di quel nDNA all’aperto …

Vanna ha detto...

Dan F, ciao!
Scrivi: "Magari Vanna ne sa di più".
Dan, ne so quanto te,ho letto a spezzoni la teoria di Franceschetti e della Carlizzi, non la condivido in toto ma fa riflettere.
Comunque il percorso di certe teorie è millenario, ora si conosce di più qualcosa tramite internet, pubblicazioni, telefoni, una volta di meno solo gli addetti operavano e sapevano, il resto subiva e aveva paura.
Crederci o meno non fa la differenza, la differenza la fa credere nei principi morali e nel praticarli, il problema del Male è antico come il mondo, l'operare il Bene altrettanto, basta scegliere, prima o poi sarà il Bene a prevalere.

Vanna ha detto...

Dan F.
mi permetto di inviarti:
https://www.youtube.com/watch?v=TOTwE5olMmw
E' un OT non tanto OT e lo comprenderai.
Comprenderai il perché, per la prima volta, stanno contestando la nuova elezione e comprenderai che non molleranno l'osso, questi due mesi prima dell'insediamento saranno cruciali non solo per gli States.
Intanto Ob. ha intenzione di farsi aiutare da Clinton in politica estera.
Questo dovrebbe essere il momento del rispetto per il nuovo eletto e di mettere i remi in barca, invece...

Ivana ha detto...

Dudu',
quando nelle motivazioni si legge, per esempio, che sulla felpa (reperto 28) sono stati eseguiti 26 campionamenti, 13 dei quali hanno restituito il profilo genetico completo, o parziale, di Yara, io interpreto che alcuni dei tredici campionamenti hanno restituito chiaramente il DNA nucleare di Yara.
Tu interpreti diversamente?

Luca Cheli ha detto...

@Ivana

Io ho già scritto tanto, lascio scrivere anche un po' agli altri, se no diventa un mio monologo :-)

Che i genetisti non parlino di impossibilità non mi stupisce: è come quando parlano di compatibilità, loro e tutti i loro colleghi periti che testimoniano nei processi.

Mai visti scienziati più vaghi, l'ho detto e ridetto e alla fine sono oramai dell'idea che se ci aspettiamo risposte univoche da quella particolare tipologia di scienziati che frequentano i tribunali, penso che diventeremo vecchi,

E non importa che oggi uno sia perito della difesa: domani lo sarà dell'accusa, e probabilmente lo era anche ieri.

Anzi guardate, per dirla proprio tutta, oramai mi sono convinto che l'ambito forense comporti lo snaturamento della scienza e che il metodo scientifico (e mi riferisco a quello sperimentale galileiano) sia un illustre sconosciuto in quel contesto.

E se vi sembrano parole dure, sappiate che le ho già limate un bel po'.

Del resto nel mio articolo scrivo "a “stiracchiare” troppo la verità, essa si spezza, e restano solo le b…riciole" e credo che tutti abbiano capito che al posto di briciole ci stava bene un'altra parola e anche nella versione inglese ho fatto un gioco di parole equivalente.

Per quello che riguarda il giubbotto, non so la fonte esatta (forse sono notizie di stampa arrivate da contatti tra le forze di polizia molto prima del processo) ma la notizia che si trattasse di quello della cugina (Nicole?) e che fosse stato indossato solo quel giorno gira da un bel po'.

Certamente avere a disposizione tutte le trascrizioni farebbe comodo.

PINO ha detto...

IVANA
Il voler riscontrare tutto SOLO in base alla documentazione costruita e propinataci dall'accusa, significherebbe assecondarla e condividerla: cosa che io rifiuto energicamente, di adoiiare, in quanto sono convinto di avere un cervello, ed adoperarlo nel modo più razionale possibile.
Un esempio: che il giubbotto indossato da Y. non era suo, ma della cugina, e lei lo ha indossato per la prima ed unica volta, la sera della sua sparizione. Il fatto NON E' NEGLI ATTI, ma è notorio, anche perchè se ne è trattato in tribunale.
Come vedi, non possiamo ritenere vangeli tutto quello che si è voluto inserire nel carteggio giudiziario.
Ritengo altrettanto ovvio, le premesse di Amaro: le facciamo tutti noi, usando anche il condizionale, nel proporre le nostre idee, AD EVITARE possibili querele per diffamazione.
Ma le tesi che propone, non hanno le ali della fantasia.
.

Luca Cheli ha detto...

Infine, non è che ci si possa nascondere dietro il mancato uso della parola impossibile: a stretto rigor di termini non è impossibile neppure che il profilo di Ignoto1 coincida con quello di Bossetti per pura casualità.

Sarà pure un evento con probabilità dell'ordine di 10^-27, ma l'evento impossibile ha per definizione probabilità zero, e 10^-27 > 0.

Dan F. Rinaldi ha detto...

@ Ivana

"...nomina nuda tenemus"

Parlando di "rosa" non si può che alludere sempre oramai anche a quella citazione alterata divenuta notissima grazie al libro di Eco. E questo di Yara è un caso in cui ho il più delle volte proprio l'impressione che abbiamo solo i "nomi" e ci sfugga qualcosa che renda conto della vera sostanza dei fatti. È solo un'impressione ma fortissima e le basi fattuali note per non considerarla un puro abbaglio mentale direi che ci sono.

Quanto ai complottismi la penso esattamente come te anche se, confesso, mi affascinano molto -- potrebbero benissimo far parte di un genere letterario a parte, come il fantasy, e come tanta letteratura, se è buona, potrebbero dire qualcosa sulla realtà, almeno in generale se non nei particolari. Anche in questo caso però necessita una buona capacità interpretativa che in molti complottisti convinti sembra mancare.

Dan F. Rinaldi ha detto...

@ Luca Cheli

Concordo sull'uso disinvolto che si fa della scienza nei tribunali, specie dal punto di vista del linguaggio. Tra le altre cose mi stupì molto che uno dei 2 biologi della Polizia, deponendo a processo sul DNA, disse testualmente che "le variabili sono infinite" -- se la logica è questa è ovvio, come dici tu, che si possa anche pensare ad un Ignoto1 diverso da Bossetti e che condivida con lui quei 21 marcatori! L'infinito è una brutta bestia e in linea di massima può spiegare tutto e il suo contrario...

Gli stessi biologi (uno dei 2, non ricordo quale) disse che il DNA nucleare di MGB era buono come quello di un prelievo salivare: forse lo disse per sottolineare che per questo era impossibile sbagliare la profilazione di quel DNA, visto com'era ben messo, ma dicendolo sottolinea anche il problema di spiegare come si sia potuto conservare così bene fino al ritrovamento e di come invece il mtDNA sia sparito.

Non so se hai letto il mio commento di un poco più sopra su nDNA e mtDNA: se togliamo il nucleare di MGB dal reperto la traccia diventa normalissima per un corpo esposto a 3 mesi all'aperto: pieno di DNA (nuc e mit) della vittima e con una labile traccia di un mitocondriale estraneo. Stonerebbe solo un altro reperto: il nucleare sulla manica del giubbotto della istruttrice... E due stonature sono peggio di una!

Gira e gira siamo sempre in stallo sugli stessi argomenti e il processo, lungi dal chiarirli li ha forse infittiti (vedi "mistero" Giardina, il fratellastro dal profilo quasi uguale ecc.); questo nodo gordiano il Giudice lo ha tagliato usando un metodo probabilistico secondo me, da gioco d'azzardo: dato tutto quel che si sa ed è stato detto, è più probabile che MGB sia coinvolto o che sia assolutamente fuori dalla triste storia? Coinvolto. Evidentemente le probabilità di un ragionevole dubbio, per il Giudice, non erano abbastanza alte. Perché? Secondo me perché le argomentazioni dei consulenti genetici della difesa sono state fiacche e perché siano state fiacche non lo so -- forse non avevano reali evidenze scientifiche contrarie a partire dalle quali argomentare? È questa la domanda più pertinente, IMHO.

Ivana ha detto...

Pino,
non si tratta di quanto costruito e propinatoci dall'accusa, perché nel processo anche la Difesa e la Parte Civile hanno espresso il proprio punto di vista e la madre di Yara ha testimoniato in aula descrivendo anche com’era vestita la figlia il giorno della scomparsa.
Luca e Pino, a me risulta che la Difesa stessa mai abbia fatto affermazioni simili riguardo al “bomber nero” di Yara.

Luca,
la differenza, ALMENO PER ME, è che il profilo genetico nucleare di Bossetti, isolato sugli slip e sui pantaloni indossati dalla vittima, presenta (almeno come risulta nero su bianco nelle motivazioni) un grado di attendibilità pari alla certezza STATISTICA, mentre NON SO se la NON possibilità di conservazione del nDNA all’aperto, per tre mesi, presenti un grado di attendibilità altrettanto pari alla certezza statistica.

Ivana ha detto...

Dan, apprezzo molto la tua chiarezza espositiva e condivido il contenuto, però voglio aggiungere che personalmente ritengo il “terzo occhio” (di cui purtroppo non dispongo)ottimo per insinuare dubbi e obbligare alla chiarezza e alla precisione soprattutto quei giudici che esprimono sentenze di condanna.
Inoltre, ritengo che, appunto per motivi di rigore scientifico, sarebbe necessaria e, per me, sufficiente, una “controprova specifica” per verificare l’autenticità di quel determinato nDNA di Ignoto 1. Su tale punto sono sempre d’accordo con Luca.
Tu che cosa ne pensi?
Grazie

Dudu' ha detto...

Ivana

La domanda :
dove hai trovato info del nucleare di Yara -RIVOLTA- a Dan F,era riferita alla sua disanima del 12 novembre 2016 22:37:00 su gli 《slip》

Solo in alcuni dei 13 campioni della felpa e due nei lacci scarpe (e non viene menzionata quale scarpa) viene sottolineato che il campione ha prodotto dna completo di Yara

antrag ha detto...

@ Ivana et al.
Cos'è la "certezza statistica"?
Un concetto della retorica giuridica, di natura scientifica o altro ancora?

Dan F. Rinaldi ha detto...

@ Ivana

Se fosse possibile rifare i test del DNA su quel reperto sarebbe la cosa migliore naturalmente!

So che ieri i difensori hanno presentato formalmente la richiesta d'appello inserendo, mi pare, anche la richiesta per una controprova sul DNA: vediamo cosa succederà e se tecnicamente sarà possibile farlo date le condizioni del reperto.

PINO ha detto...

sTANDO AD ALCUNE AFFERMAZIONI della difesa Bossetti, un controsame sarà, forse possibile.
Speriamo che l'evento si avveri.

PINO ha detto...

Secondo alcune affermazioni della difesa, fatte alla stampa, la controprova potrebbe essere possibile. Si spera solo che venga autorizzata.

Guglielma Vaccaro ha detto...

Bisognerebbe vedere cosa è scritto esattamente nell'atto di appello: ovviamente quanto dichiarato da uno dei legali davanti al Tribunale non corrisponde proprio a quanto scritto nell'atto, diversamente il ricorso sarebbe rigettato in fretta in quanto 1)attaccare tutta la magistratura non è esattamente la cosa più intelligente da scrivere in un atto che verrà letto da altri giudici, per lo più dello stesso distretto di Corte di Appello; 2) non si può invocare la sussistenza di altre piste,il processo è a Bossetti; 3) bisogna motivare la richiesta di nuova perizia.

antrag ha detto...

Ritorna chi sostiene l'operato dei giudici.

antrag ha detto...

Invece di sostenere i diritti del condannato.

Luca Cheli ha detto...

@Dan F

Sì ho letto il tuo intervento su nucleare e mitocondriale e anche a me sembra ovvio quello che dici, però sai, io sono un dietrologo reo confesso e quindi spesso leggo le sentenze secondo un'interpretazione "ulteriore" per così dire.

Le giudici (contano loro, i giudici popolari servono a fare atmosfera) si sono trovate a dover giudicare l'esito di una colossale indagine durata anni, costata una discreta cifra e che ha identificato univocamente un determinato soggetto attraverso il DNA nucleare.

C'è questa fastidiosa anomalia del mitocondriale, che però non serve a trovare i colpevoli e noi giudici non stiamo a fare congressi di genetica ma dobbiamo attribuire responsabilità penali, quindi a meno che non ci venga detto che assolutamente non si può avere un nucleare senza il suo mitocondriale corrispondente, noi usiamo il nucleare per condannare e lasciamo il mitocondriale ai congressi di genetica.

Gentilmente un buon numero di periti dell'accusa e delle parti civili fanno un bel po' di fumo e offuscano l'argomento dicendo quanto è difficile trattare il mitocondriale misto e noi sentitamente ringraziamo perché così abbiamo una conclusione facile facile che premia il risultato di questa bella indagine.

Sentenza è fatta.

Guglielma Vaccaro ha detto...

@antrag, come al solito non hai afferrato il cuore del problema: per sostenere le proprie ragioni a volte bisogna essere anche furbi e usare il fioretto al posto della clava perchè rischi che la clava ti torni in testa.

Qualcuno ha mai sentito l'avv. Coppi usare la violenza verbale utilizzata da qualcuno della difesa di Bossetti? Eppure le due Misseri sono state trattate molto ma molto peggio, il ritardo del deposito delle motivazioni è stato un atto gravissimo.

Luca Cheli ha detto...

L'ho già detto ma mi ripeto ancora una volta: se qualcuno avesse veramente voluto piantare casino ed adombrare complotti di Stato e deviazioni istituzionali, con questo caso aveva solo da divertirsi.

La difesa di Bossetti ha uno stile diverso da quello di Coppi come sono diversi i caratteri e le personalità, ma non ha fatto quel "gran casino" che le viene imputato: lo spazio per mestare nel torbido era immenso e la difesa, responsabilmente, non l'ha sfruttato.

Salvagni in particolare non sarà un avvocato convenzionale, ma non ha nulla a che vedere con quella specie di Mefistofele dei tribunali che dipingono i suoi critici.

Guglielma Vaccaro ha detto...

Non è un Mefistofele, è un attaccante a testa bassa anche quando probabilmente converrebbe usare il fioretto...l'impressione dall'esterno è che l'abbia presa sul personale, questo però implica il rischio che non vedi piùla situazione con distacco.

Gilberto ha detto...

Tutto mi lascia credere che Salvagni abbia un asso nella manica e stia aspettando il momento per calarlo... Mi sono chiesto perché non in primo grado. Gioca la strategia, piuttosto che la tattica? Appare sornione, non lascia intendere le proprie intenzioni. Forse in appello ne vedremo delle belle...

Guglielma Vaccaro ha detto...

Magari aspetta anche la Cassazione, tanto mica ci sta lui in prigione...certo che leggere alcune castronerie giuridiche aiuta la domenica sera! Se la difesa avesse avuto qualcosa per smontare le accuse usava TUTTO E SUBITO in primo grado, in appello non si possono portare elementi nuovi.

Gilberto ha detto...

Da un articolo di Francesco Bua

"Cass., 29 maggio 2013, Sez. III, n. 13432 (leggi la sentenza per esteso)
Con la sentenza in commento, la n. 13432, deposita il 29 maggio del 2013, la III sez. della Corte di Cassazione torna su un tema – quello dell‘interpretazione del requisito dell’indispensabilità delle nuove prove dedotte in appello – che, prima della riforma del 2012[1], ha rappresentato un punto centrale del vivace dibattito relativo alla preclusione processuale allora contenuta nell’art. 345 del codice di rito.
Attraverso l’interpretazione della richiamata norma codicistica, interessata, nel corso degli anni, da incisi interventi del legislatore, può infatti statuirsi quando ammettersi in appello un mezzo di prova nuova relativo ad un fatto già allegato in primo grado.
A riguardo e per meglio comprendere il dibattito dottrinario e giurisprudenziale sotteso, deve ricordarsi come con la novella del 1990[2] il nostro legislatore torni a privilegiare una concezione del giudizio di appello come revisio prioris instantiae, riabbracciando dunque l’originaria impostazione, ampiamente snaturata dalla “controriforma” del 1950[3], introdotta con il codice del 1942.
Se in precedenza quindi, il modello strutturale dell’appello quale novum iudicium, già proprio del giudizio di gravame disciplinato dal codice di rito del 1865, comportava la possibilità sia della proposizione di nuove eccezioni sia dell’ammissione di nuovi mezzi di prova – fermo restando il divieto di proporre nuove domande – è con la riforma legislativa del ’90 che assistiamo all’attenuazione, se non alla piena eliminazione[4], della possibilità di introduzione di iura nova in appello.
Nel modello di appello come novum iudicium, dove il giudice del gravame può giungere a riesaminare l’intero merito della controversia, poiché la devoluzione di una questione trattata nel giudizio di primo grado comporta l’automatica devoluzione di tutte le altre [5], l’atto di impugnazione non determina una delimitazione della cognizione ed i motivi di appello servono solo a individuare la parte del rapporto sostanziale sulla quale il giudice del gravame si trova automaticamente a decidere [6]. Nell’appello come revisio prioris instantiae, al contrario, l’iniziativa delle parti assume un ruolo determinante limitando l’intervento del giudicante, quando non siano dedotti vizi procedimentali, al riesame della ratio decidendi della sentenza impugnata. L’appello inteso come revisio prioris instantiae impedisce al giudice di rigettare la domanda per una ragione rilevata d’ufficio sulla quale non v’è stato contraddittorio tra le parti ( cfr. Cass. 8501/2003)."

continua

Gilberto ha detto...

"Tornando ora al tema oggetto della sentenza in commento occorre evidenziare come la riforma del 1990 abbia sancito la generale inammissibilità dei nuovi mezzi di prova in appello. A tale divieto la norma, nella sua versione applicabile ratione temporis (prima delle riforme del 2009 e del 2012[7]) al caso in commento deciso dalla Suprema Corte, affiancava tre eccezioni, configurando così una disciplina di compromesso.
Secondo il dettato allora in vigore risultavano infatti ammissibili: a) i nuovi mezzi di prova indispensabili alla decisione della causa secondo la valutazione del collegio; b) i nuovi mezzi di prova che la parte dimostrasse non aver potuto proporre nel giudizio di primo grado per causa ad essa non imputabile; c) il giuramento decisorio.
Circa il requisito della novità, dottrina[8] e giurisprudenza[9] concordano nel ritenere che per stabilire se trattasi di nuove prove occorre guardare sia alla novità del mezzo dedotto sia all’oggetto della stessa nel caso in cui si tratti dello stesso mezzo di prova.
Con riferimento invece al requisito della indispensabilità, costituente una vera e propria deroga al principio generale della non frazionabilità della prova [10], deve evidenziarsi l’acceso dibattito interpretativo volto a definirne le caratteristiche.
Se per qualche interprete sussisterebbe perfino un’ estrema difficoltà (se non impossibilità) nel poter giungere ad una definizione, dovendosi altresì intendere l’indispensabilità come mera regola ermeneutica, lasciata al prudente apprezzamento del giudicante, molteplici e non scevre da critiche risultano le altre emergenze interpretative scaturite dal dibattito in dottrina.
In particolare si è sostenuto che un mezzo di prova è indispensabile quando sia necessario e decisivo per la pronuncia di conferma o riforma nel giudizio di secondo grado[11] ; oppure qualora serva a dare la dimostrazione nel processo di un fatto decisivo per il giudizio che non si potrebbe fornire altrimenti, a prescindere dal fatto che la relativa richiesta fosse possibile anche in primo grado.
Per altri autori, invece, il requisito in oggetto è tale se è diretto a provare un fatto rilevante la cui esistenza o inesistenza sia stata dichiarata nella sentenza di primo grado sulla base della regola dell’onere della prova[12] ovvero se riferito ai fatti per i quali è eccezionalmente ammessa la deducibilità e/o se riferito a fatti ricompresi in questioni esaminate per la prima volta in appello, come accade quando la mancata assunzione della prova in primo grado è dipendente dall’avere il giudice ritenuto assorbita la domanda o la questione cui la prova si riferiva[13].
Infine, secondo un’impostazione rigorosa, un mezzo di prova è indispensabile solo quando è stato impossibile formulare l’istanza o effettuare la produzione in primo grado, dal momento che non si può pensare che le preclusioni di primo grado si possano riaprire in appello; tuttavia così argomentando si priva di significato la disposizione, perché si ammettono le nuove prove che sarebbero ammissibili anche in assenza della stessa.
Ciò sommariamente chiarito, vale anche la pena dare succinta menzione del dibattito, diffuso ante 2009 e sotteso alla sentenza in commento, circa l’applicabilità di simili limiti anche alle produzioni documentali
.
Secondo un primo minoritario indirizzo le prove documentali, non necessitando di particolari modalità di acquisizione, non sarebbero assoggettabili alla preclusione de qua e dunque risulterebbero liberamente producibili in appello, anche senza la valutazione di indispensabilità (cfr. Cass. n. 1048/2004 e n. 13670/2000)."

continua

Gilberto ha detto...

"L’orientamento maggioritario ritiene invece che la valutazione del requisito della indispensabilità debba riguardare anche le nuove produzioni documentali, finendo, in difetto, per eludersi i limiti e le preclusioni che tali produzioni incontrano anche nel giudizio di primo grado. A supporto di ciò si evidenzia come la riforma del 2009 – introdotta con legge n. 69 – abbia espressamente recepito simile orientamento aggiungendo al citato terzo comma dell’art. 345 c.p.c. l’inciso «e non posso essere prodotti nuovi documenti, salvo che …».
La sentenza in esame, si pone nel solco interpretativo più esteso, ribadendo come il requisito dell’indispensabilità sia applicabile anche alle prove documentali e debba intendersi come la “ peculiare efficacia dei nuovi elementi di prova” intendendo come tali “le prove che possano esplicare una influenza causale più incisiva rispetto alle prove in genere ammissibili”.
Trattasi – argomenta l’arresto dei giudici di legittimità – di prove “che appaiono idonee a fornire un contributo essenziale all’accertamento della verità materiale” dotate di un grado “di decisività e certezza tale che, di per sé sole, anche a prescindere dal loro collegamento con altri elementi di prova e con altre indagini, conducano ad un esito “necessario” della controversia” (Cass. civ. 19 aprile 2006 n. 9120; Cass. civ. 26 luglio 2012 n. 13353).
Sulla base degli enunciati principi ermeneutici, la Cassazione – nel ribadire come la valutazione di indispensabilità della prova non sia puramente discrezionale ma debba essere esercitata secondo criteri logici[14] – ha, nel caso di specie, ritenuto che la produzione documentale introdotta per la prima volta dalla parte in sede di gravame [15] – non facendo che integrare e rafforzare la credibilità degli elementi di prova già ritualmente acquisiti al processo di primo grado, costituisca elemento destinato a rafforzare e a confermare una circostanza di fatto che già aveva costituito oggetto di esame e di discussione in contraddittorio fra le parti.
Non trattandosi quindi di una produzione destinata ad aprire un nuovo fronte di indagine e di controversia mai prima prospettato, deve conseguirne la peculiare idoneità a fornire piena certezza in ordine alla circostanza da provare.
La Corte di merito non avrebbe dovuto esimersi, pertanto, dall’esaminare il problema dell’ammissibilità della nuova produzione sotto tutti i profili prospettati dall’art. 345 cod. proc. civ. (nel testo in vigore all’epoca)."
(Francesco Bua – f.bua@lascalaw.com)

antrag ha detto...

La sintesi?
Chi la fa?
Ascolto!

Gilberto ha detto...

Magari aggiornarsi un po' sulle sentenze della Cassazione...

Guglielma Vaccaro ha detto...

Non basta copia incollare dal Web...Gilberto, sintetizza per antrag, o forse hai preso la prima cosa a caso in giro per il Web e non sai manco quello che hai postato?

La sintesi è questa: "Non trattandosi quindi di una produzione destinata ad aprire un nuovo fronte di indagine e di controversia mai prima prospettato, deve conseguirne la peculiare idoneità a fornire piena certezza in ordine alla circostanza da provare"

I nuovi elementi devono collegarsi IN OGNI CASO AL PRIMO GRADO, non si possono aprire nuovi fronti di indagine in appello.

Gilberto ha detto...

Brava gugly
Arrtampicati sugli specchi, è lo sport che ti riesce meglio...

Guglielma Vaccaro ha detto...

Gilberto si è arrabbiato, mi sa che ho colto nel segno...:D

Dan F. Rinaldi ha detto...

@ Luca Cheli

Il giudice appunto non può fare anche il genetista e si affida ai consulenti, accusa, parte civile e difesa: se la maggior parte di loro (accusa e parte civile) affermano che quel DNA non ha grossi problemi (sintetizzo) mentre quelli della difesa dicono che ci sono dei problemi ma nei fatti non riescono a produrre una relazione con dati alla mano (lavori, citazioni ecc.) che supporti senza ambiguità il loro parere cosa può fare il giudice? È possibile che una perizia terza, super partes, vada oltre la stessa difesa? Mmh...

La domanda è sempre quella: su quali basi scientifiche, cioè studi precedenti ed anche molteplici esperienze empiriche, possiamo dire che quel DNA ha problemi?

Annika ha citato più volte qui i lavori sui tempi di degradazione, sul mitocondriale e altro: perché al processo non sono state portate le stesse evidenze?

Gilberto ha detto...

Vedi Gugly
Nell'intervento delle 19:48:00 dici testualmente "in appello non si possono portare elementi nuovi" che poi nell'intervento delle 20:35:00 diventa "non si possono aprire nuovi fronti di indagine". Non sembri molto consequenziale. è un po' diverso non credi? Comunque non mi permetto di commentare l'articolo, è chiarissimo e non ha bisogno di ermeneutica, ciascuno lo può leggere e farsi la sua idea.

antrag ha detto...

L'importante è ricomparire davanti a una corte giudicante diversa e riaprire il dibattito enumerando le deficienze imposte dalla prima corte nell'accertamento dei fatti.

Vanna ha detto...

Dan F. scrivi a Luca Cheli:
“ Il giudice appunto non può fare anche il genetista e si affida ai consulenti, accusa, parte civile e difesa: se la maggior parte di loro (accusa e parte civile) affermano che quel DNA non ha grossi problemi (sintetizzo)…”
E non ti pare strano che l’accusa e la parte civile non abbiano problemi e che accettino certe premesse, questo vuoi dire?
Continuo:
“… mentre quelli della difesa dicono che ci sono dei problemi ma nei fatti non riescono a produrre una relazione con dati alla mano (lavori, citazioni ecc.) che supporti senza ambiguità il loro parere cosa può fare il giudice? È possibile che una perizia terza, super partes, vada oltre la stessa difesa? Mmh...”
Appare strano che i “problemi” di cui parli li veda solo la difesa, ma quando la difesa ha fatto un insieme di richieste l’hanno toppata.
Ci hanno provato ma non è servito a nulla, di quale ambiguità parli e chi sarebbe stato l’ambiguo?
“Cosa può fare il giudice?”
Certo non può conoscere la Scienza, si deve fidare, ma di sicuro non deve condannare in quel modo sposando completamente la sicurezza di quel dna che aveva delle stranezze.
Ancora:
“ La domanda è sempre quella: su quali basi scientifiche, cioè studi precedenti ed anche molteplici esperienze empiriche, possiamo dire che quel DNA ha problemi?”
Appunto: su quali basi scientifiche si condanna così?
Certo che si può dire che quel dna ha dei problemi, perbacco è monco, mentre al contrario altri dna sono interi, altri ancora non si sa a chi appartengano.
Ancor prima che venisse condannato uscì un articolo su quel ROA ritrovato tra gli effluvi che apparteneva ad un ceppo dell’area araba: nord Africa- mezzaluna fertile).
Pensi che lo studio alle radici dei Guerinoni abbia evidenziato provenienze arabe?
Non bastava già questo a scagionare il B.?
Termini con una riflessione senza peso, consentimi:
“Annika ha citato più volte qui i lavori sui tempi di degradazione, sul mitocondriale e altro: perché al processo non sono state portate le stesse evidenze?”
Cosa si doveva portare se non hanno accettato nulla, neanche le immagini del furgone taroccato sono state considerate.
Per concludere: la scienza, è venuto fuori chiaramente, ha fallito, la Corte doveva prendere atto che non era sicuro come avevano lavorato e riproporre ogni tipo di analisi e controlli, non l’hanno fatto.
La difesa ha dovuto difendere se stessa per poi difendere l’assistito, difatti si continua a criticare l’operato della difesa.
Siccome non si ha il coraggio di criticare chi lo ha condannato, si critica chi ha difeso.
E’ una musica stonata in partenza.
Tutto è stonato in questo caso eppure tutto è stato concertato per fare la sinfonia del condannato.

Luca Cheli ha detto...

@Dan F.

Bisognerebbe avere le trascrizioni delle udienze per sapere esattamente chi ha detto cosa e quali lavori ha citato: non bisogna certo illudersi che la motivazione possa essere esauriente su questo punto.

Senza entrare nello specifico di questa motivazione, perché per fare il confronto ci vorrebbero appunto le trascrizioni, non è una novità che le motivazioni citino soprattutto (e qualche volta solo) quello che sostiene la decisione raggiunta.

Certamente omettere le obiezioni espone a censure nei gradi successivi di giudizio, ma non è che non si sia mai visto.

Ciò detto, se la lettura delle trascrizioni confermasse il mancato riferimento ad argomentazioni qui citate, la ragione andrebbe chiesta direttamente ai consulenti della difesa, Gino e Capra, e non è affatto detto che non lo si possa fare.

@Gugly

Io avevo un po' criticato la difesa durante il processo di primo grado per aver accennato a tanti temi senza poi approfondirli: beh devo dire che adesso quello che mi sembrava uno sparare a 360 gradi senza molta mira acquisisce un nuovo valore, essendo infatti argomenti citati in primo grado possono essere tutti ripresi in appello senza figurare come nuovi.

Antrag ha detto...

La corte giudicante durante il dibattimento deve promuovere l'accertamento dei fatti invitando le due parti ad accordarsi sulle regole da seguire per farlo.
La prova poi si forma in camera di consiglio:
Fatti accertati + convincimento della corte e giudici popolare = PROVA.
QUESTO SCHEMA è l'unico che un cittadino riesce ad accettare e comprendere.
Il resto è carta e chiacchiere.

Dan F. Rinaldi ha detto...

@ Vanna

Vanna, perdona, ma cerchiamo di guardare le cose come da una galassia lontana, senza la nostra emotività: in questo caso un Giudice ha chiesto alla Scienza un parere su quel DNA e gran parte della Scienza presente al processo ha detto che non ci sono problemi o, se ci sono, non influiscono sulla identificazione di Ignoto1/Bossetti, la parte della Scienza che difendeva l'imputato ha detto che ci sono invece problemi ma non ha prodotto qualcosa a reale supporto della propria tesi (articoli, relazioni, esempi di altri casi ecc.). Non sto con questo criticando il comportamento dei difensori e infatti mi sono chiesto più volte: non hanno potuto fare di più perché proprio non si può fare di più? Nel senso che non ci sono neanche per loro evidenze scientifiche a supporto per dire che quel DNA aveva certamente dei problemi...

Nell'ambito della genetica forense è ragionevolmente certo che non puoi trovare DNA nucleare dopo 3 mesi sotto la pioggia e la neve? Secondo i consulenti di accusa, parte civile e anche della difesa, no, quindi lo puoi trovare, secondo loro.

Nello stesso ambito è possibile profilare un DNA nucleare in traccia mista senza riuscire a profilare il corrispondente mitocondriale? Secondo accusa e parte civile sì perché lo si è notato in questo caso ed è imputabile soprattutto ai mezzi tecnici poco sviluppati, secondo la difesa invece no -- però che prove ha portato a supporto di questo "no"? Quale "consensus" di biologia forense? Forse perché non c'è questo consensus, questa certezza del no?

Son domande eh, non risposte le mie! :-)

Antrag ha detto...

Anche se le leggi non rispecchiano lo schema mio precedente, proprio questo schema serve per capire in che modo le istituzioni impiegano i soldi dei cittadini oppure capire bene i diriditti di un imputato oppure le intromissioni nel corso delle indagini ...

Vanna ha detto...

Lasciamo perdere Dan F., le ragioni che porti non si reggono.
Si continua a dire che la difesa non ha portato, non ha fatto, che quel dna è perfetto talmente tanto che ha portato alla condanna.
Su questa base non vale manco la pena replicare, perché non è così.

Guglielma Vaccaro ha detto...

@Luca Cheli: non è proprio quello che ho detto io: se in primo grado vai alla cieca senza una strategia precisa non è che puoi aggiustare il tiro nel grado successivo! La sentenza sul punto è chiara: la difesa non ha offerto un punto di vista preciso, di certo non può tirarlo fuori adesso per quanto già spiegato riguardo al divieto di elementi nuovi in appello rispetto a quanto emerso in precedenza (Gilberto, povero, rosica perchè ci ha fatto una figuraccia e quindi si limita ad insultarmi tra le righe).

Comunque vediamo cosa c'è scritto nel ricorso e poi saremo in grado di fare delle valutazioni.

Ad maiora.

Luca Cheli ha detto...

@gugly

Ma io non volevo dire quello che hai detto tu, anzi essenzialmente l'opposto: in appello puoi aggiustare il tiro perché gli elementi introdotti in primo grado, comunque introdotti, non sono nuovi in appello.

Ciò detto, questo è un processo dove io non mi stupirei più di tanto se si "stiracchiasse" un po' il cpp.

Certamente è meglio parlare con più calma dopo aver letto l'appello, anche se pure lì non mi stupirei troppo se alcune argomentazioni venissero portate a sorpresa in aula senza essere prima anticipate in forma scritta.

Sì sì, lo so, non si potrebbe ...

Chiara ha detto...

DanF
come da risposta che hai ricevuto, vedi bene che non è possibile chiedere di lasciar da parte l'emotività per cercare di comprendere razionalmente una questione razionale: l'emotività regna talmente sovrana da non far neppure comprendere il senso di ciò che si legge, che emotivamente si taccia d'essere qualcosa di diverso, nonostante tutti gli avvisi e le specifiche che precedono e seguono il nucleo argomentativo.
insistere a spiegarti non cambierà la cosa, te ne preavviso, non è questo il contesto adatto per tentare con efficacia approcci razionali e spassionati.

Paolo A ha detto...

Dan F

La difesa ha chiesto nuove perizie sulla parte genetica e dici che ha accettato le tesi genetiche dei consulenti dell'accusa, mi pare che la richiesta di nuove perizie sia di per se un mettere in discussione le tesi accusatorie sula parte genetica.

A me pare che alcuni commentatori abbiano una sorta di timore reverenziale verso la sentenza, il CPP prevede che le sentenze possano essere impugnate e riformate.

E' evidente che questa sentenza di primo grado rispecchia l'impostazione dell'accusa, per esempio non ha richiesto nessun ulteriore approfondimento su tanti aspetti controversi e questo è in certo senso prevedibile visto l'impostazione colpevolista delle corti d'Assise nel giudizio di primo grado su casi con una forte componente mediatica: vi ricordate il caso Kercher, Pacciani, Busco.

Errori ma anche orrori nel giudizio.





antrag ha detto...

Per favore, qualche esempio in cui è stata respinta la richiesta di appello?

Invito a rispondere la torma dei gugly, delle Ivane e delle Chiare.
Grazie!

Gilberto ha detto...

Sì, per qualcuno l’appello in buona sostanza significa rileggersi la sentenza, le motivazioni, e vedere se magari c’è qualche errore nella punteggiatura e magari il classico refuso da correggere. Se poi magari si scopre che l’imputato, per dire, si trovava su Marte mentre avveniva l’omicidio… peccato che trattandosi del processo di secondo grado, Rien ne va plus, les jeux sont faits…

Vanna ha detto...

Gilberto hai ragione ed aggiungo che si sta aspettando di leggere il ricorso per dargli il voto, siamo tornati alla scuola degli studi giuridici.
E' desolante continuare ad insinuare l'operato della difesa dopo che è stata trattata a pesci in faccia dalla corte.
Non ha scritto, non ha presentato, non ha detto...se pure ha avuto solo il tempo di leggere 60000 pagine, ha svolto anche troppo e bene e gratis il suo ruolo, soprattutto ha creduto nell'innocenza del suo assistito.
Già, dimenticavo, se non era all'altezza perché ha accettato?
Ha rispettato il suo mandato con onestà, se solo venisse svolto in tal modo, senza pretendere parcelle salatissime, già andrebbe meglio.
avere una congrua partita economica.
Criticare e giudicare è facilissimo altrettanto rosicare.

PINO ha detto...

GILBERTO
Sì, per qualcuno l’appello in buona sostanza significa rileggersi la sentenza, le motivazioni, e vedere se magari c’è qualche errore nella punteggiatura e magari il classico refuso da correggere
E' evidente, ma le cose, fortunatamente, non stanno proprio così: è la Cassazione che si occupa di quanto hai scritto, ivi inclusi"vizi" di procedura, e tutto quanto concerne il protocollo giurisprudenziale.
Nel grado d'appello, possono essere impugnate le decisioni della Corte di 1° grado, non ritenute giuste dal collegio difensivo, strettamente riguardanti il giudicato.
Queste le informazioni ricevuteda competenti in materia.

Vanna ha detto...

Pino caro buongiorno.
Le 90 candeline le hai spente tutte da solo?

Veniamo allo SCOGLIO del dna.
Lo scoglio può essere naturale o artificiale.
Quello naturale non si sposta se non con la dinamite, quello artificiale invece si può spostare tramite attrezzi.

Si potrebbe usare la dinamite se fosse uno scoglio naturale?
Certo che sì, se non ci sono prove serie quel dna non dice nulla.

Siccome, a mio parere, quello SCOGLIO è artificiale, messo lì fresco fresco per mandare qualcuno dentro e siccome è monco, ha una composizione con presenze estranee, bisognerà rifare tutto da capo.
Anche il considerare l'errore, la possibilità di un inquinamento già nel primo momento, dovrà essere considerato.
Se tutte le "prove" che hanno inanellato sono prive di consistenza, dovranno rivederle.
Forse il processo si dovrebbe svolgere in altra sede.

P ha detto...

p.s.
Ad ogni modo, al momento possiamo solo speculare, in attesa di leggere gli argomenti contenuti nel ricorso in appello, che il pool difensivo (che riscuote la mia modesta stima, non già per i risultati nel 1° grado di giudizio, ma per l'impari lotta, sostenuta con assoluta,onesta professionalità) presenterà.
P.

TommyS. ha detto...

PINO

Ma difatti Gilberto sostiene il contrario. L'appello è la sede per la contestazione di merito della sentenza. E, stando alle motivazioni della stessa, di contestazioni possono esserne sollevate molte.

A partire dal non aver voluto la Corte ascoltare in aula molti testimoni che aveva richiesto la difesa. Non parlo di quelli che avrebbero potuto unicamente sostenere di non aver visto Bossetti quella sera fuori o nei dintorni della palestra, quanto di quelli che avrebbero potuto testimoniare su tutta quella parte di indagine che portava verso soluzioni alternative. E questo senza voler la difesa trovare colpevoli alternativi in quanto non ammissibile nel processo contro Bossetti, ma semplicemente per poter sollevare quel ragionevole dubbio che a quanto pare è stato brillantemente superato dalla Corte. In sintesi, se l'indizio genetico, che è l'unico elemento concreto che collega Bossetti alla morte di Yara, presenta tanti aspetti insoluti e dubbi, la sentenza avrebbe potuto essere pronunciata oltre ogni ragionevole dubbio in presenza di altri elementi che magari avrebbero potuto concretamente portare a ipotesi dalle quali Bossetti sarebbe risultato completamente estraneo?

Da come è stata gestita la fase dibattimentale dalla Corte, sempre in sintonia con la pubblica accusa, a mio parere vi potrebbero essere ampi margini per la riapertura del dibattimento stesso.

Per esempio, perché non sono stati sentiti i testimoni che han dichiarato di aver assistito quella sera in via Rampinelli ad episodi sospetti se non proprio di aver visto Yara (temo purtroppo però che la Procura si sia premurata di aver lasciato aperto un fascicolo su Tironi per false dichiarazioni al PM in modo tale che Tironi stesso si sarebbe avvalso della facoltà di non testimoniare in aula)?

Perché non si è potuto ascoltare i conduttori dei cani Bloodhound in modo tale che fossero loro, e non il PM, a parlarci dell'attendibilità di quei cani nelle ricerche, ma anche di quali furono effettivamente le attività di ricerca svolte?

Perché non è stato possibile poter ascoltare il cap. Mura ed altri suoi collaboratori sulle indagini svolte che portarono al cantiere del centro commerciale e soprattutto all'arresto di Fickri? Non era questa Corte a dover riaprire un'indagine sul cantiere e sul marocchino, ma siccome non è stato possibile acquisire a processo il fascicolo relativo, sarebbe stato interessante ascoltare cosa aveva da dire chi era stato responsabile di quell'indagine (ed ha continuato a sostenerne la bontà).

PINO ha detto...

Ciao VANNA!
Ho spento, con un solo, poderoso soffio, tutte...e due le candeline situate in testa ad un 9 ed uno 0, prodigioso! :-)

Per quanto riguarda lo SCOGLIO, cara amica, non nutro molta speranza.
Ai motivi già accennati, ne aggiungo ancora uno, valutato da mio nipote: non potrebbe essere accettato un Ri-accertamento delle prove biologiche, perchè già richiesto in sede di 1° grado, ma con insufficiente motivazione, ( gli esperti della difesa, "non avrebbero prodotto formalmente, inconfutabili prove scientifiche, contro la validità del dna accusatore"), per cui l'ostacolo resta.
Un abbraccio!

PINO ha detto...



TommyS
Io ho scritto precisamente quello che hai postato, circa quanto la difesa potrà fare in sede di appello. Te lo riporto in corsivo, qui di seguito:
"Nel grado d'appello, possono essere impugnate le decisioni della Corte di 1° grado, non ritenute giuste dal collegio difensivo, strettamente riguardanti il giudicato.
Queste le informazioni ricevuteda competenti in materia."

Non vedo perchè sia in contrasto con quanto detto da Gilberto.

Ivana ha detto...

Dudu’,
penso che anche dagli slip sia stato estrapolato il nDNA di Yara; se non ricordo male, avevo letto che dai campioni 31.6 e 31.10 veniva estrapolato unicamente il DNA di Yara. Ritengo che, scrivendo “DNA di Yara”, abbiano inteso il profilo genetico completo di Yara, altrimenti, se avessero voluto intendere esclusivamente il mtDNA di Yara, credo che l’avrebbero precisato.


Antrag,
credo tu sappia benissimo che cos’è la certezza statistica.
Comunque, mi limito soltanto a dirti che il dato fornito da Luca: 10^-27 corrisponde a un quadriliardesimo.
(un decimo = 0, 1
un centesimo = 0,01

un quadriliardesimo = 0,000000000000000000000000001)
La probabilità dell’evento (che il profilo di Ignoto 1 coincida con quello di Bossetti per pura casualità) è davvero esigua e penso che gli statistici considerando un quadriliardesimo = 0 commettano, in pratica, un minimo errore trascurabile per cui si sentano autorizzati a parlare di “certezza statistica”.


Ivana ha detto...

Antrag,
riguardo al tuo messaggio del 14 novembre 2016 07:41:00 che cosa c'entro io??!
CITAMI, per favore, parole MIE PERTINENTI che possano averti indotto a nominarmi.

antrag ha detto...

@ Ivana

Erano giudizi sommari per stimolare ...

Ivana ha detto...

Antrag,
di quali giudizi (o...pregiudizi?) parli?
Quale discussione (o...polemica?) vorresti stimolare?

antrag ha detto...

@ Ivana

I miei scritti precedenti potrebbero essere la risposta alle tue domande.

Ma ci sarà ancora tempo per confrontare le rispettive posizioni ... senza fretta.

Guglielma Vaccaro ha detto...

http://www.ilgiorno.it/bergamo/cronaca/bossetti-processo-1.2675083

Bergamo, 13 novembre 2016 - Esistevano, esistono piste alternative («ce ne sono e valide») a Massimo Bossetti, ma non sono state considerate, nonostante le indicazioni della difesa. Il dna del muratore di Mapello su slip e leggings di Yara è scientificamente attaccabile. E perché non è stata disposta, come chiedeva la difesa, una nuova perizia? I difensori Claudio Salvagni e Paolo Camporini, con i consulenti Ezio Denti e Sergio Novani, hanno trascorso una notte di duro lavoro a limare, rifinire, emendare, integrare, tagliare il loro ricorso. Alle 12.40, venti minuti prima che chiuda la cancelleria penale, Salvagni sale al quinto piano del Palazzo di giustizia di Como per depositare le 258 pagine dell’atto di impugnazione della sentenza con cui, l’1 luglio, la Corte d’Assise di Bergamo ha condannato Bossetti all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio.

È stato scelto il tribunale di Como «per comodità» dal momento che entrambi i difensori hanno studio nella città lariana. Il processo d’appello sarà a Brescia. Il dna è anomalo e lo ribadisce il genetista forense Marzio Capra, consulente dei difensori: nella traccia rimasta impressa sugli indumenti di Yara è assente il dna mitocondriale di Bossetti. Una ordinanza del tribunale del Riesame di Brescia parla di «aporia» e «anomalia» e la Cassazione riconosce che il Riesame bresciano «si è fatto onestamente carico» dell’anomalia segnalata dalla difesa. «È la prima volta in Italia - saetta Salvagni - che in un caso del genere non viene disposta una perizia su un aspetto così importante. L’imputato non ha presenziato a nessuna perizia. Sono state recepite in toto solo le tesi dell’accusa. Se alla fine di tutto non dovesse essere rimediata questa stortura, ci sarebbero i presupposti per rivolgersi alla Corte di giustizia europea». Oltre a questo, sui vestiti di Yara sono state individuate anche altre tracce biologiche. Nessuno ha visto la ginnasta tredicenne fuori dal centro sportivo di Brembate di Sopra, la sera del 26 novembre del 2010: si può affermare con sicurezza, si chiede il ricorso, che sia uscita? Nessuno ha visto Bossetti. Nessuno, nonostante siano stati stati censiti ed esaminati migliaia di automezzi, può dire che quello avvistato nella zona della palestra, la sera del rapimento e della morte della piccola Gambirasio, sia il furgone l’Iveco Daily dell’artigiano condannato.

«Cosa non regge nella sentenza? Non regge tutto il processo», attacca Salvagni. «Abbiamo trovato una sentenza che ha fatto a stracci il codice penale, il diritto processuale e anche quello costituzionale. I consulenti dell’accusa hanno fatto a gara a smentire se stessi, per ritrattare quanto avevano scritto. Sono sfuggiti al confronto con la difesa. Quelle poche volte che questo c’è stato, Bossetti non è mai uscito da colpevole». «Abbiamo cercato di esaminare tutti i passaggi della sentenza che hanno fatto di mere suggestioni degli indizi, se non delle prove. E per questo motivo abbiamo dovuto valorizzare nell’appello ogni singola parte della sentenza». Al difensore vengono chieste notizie dell’assistito. «Bossetti è sereno, concentrato, motivato. Sono contento di averlo trovato così. Questo è un messaggio importante per quanti credono, vogliono credere nella giustizia».

Non ho parole...a parte che un mio amico mi segnala che nell'articolo c'è un grave errore: La Corte di giustizia non c'entra nulla, il riferimento corretto è alla Corte Europea per i Diritti dell'Uomo, la CEDU.

La Corte di GIustizia Europea è questa: https://it.wikipedia.org/wiki/Corte_di_ ... ne_europea,c'è scritto esplicitamente:

La Corte non va confusa né con la Corte Internazionale di Giustizia dell'Aia (che dipende dall'ONU), né con la Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo (parte del Consiglio d'Europa)"

Sul resto, che dire...sembra scritto sui social O_o

Vanna ha detto...

Ancora giudizi, questa volta sull'emotività e la razionalità, chi ha la prima non ha la seconda secondo l'analisi che Chiara trasmette a Dan F.
Consiglio finale:
" insistere a spiegarti non cambierà la cosa, te ne preavviso, non è questo il contesto adatto per tentare con efficacia approcci razionali e spassionati."
"Approcci razionali e passionali", un ossimoro niente male che fa riflettere, perché qui non si è razionali e quindi si riflette come gira...
Invece chi ragiona con la passione riflette in modo lucido, calcolato e pure prepotente.
Questo è un contesto non adeguato alle altezze della dea Ragione che pare manchi se ha bisogno di essere passionale e difatti qui ognuno presenta le proprie idee con passione razionale perché motivata e frutto di ragionamento.
Il girotondo dei giudizi triti e ritriti, qui non siamo nell'aula di un tribunale, questo è un blog, forse non si è capito, qui le "batteccate" ve le auto provocate da soli perché quando qualcuno risponde con razionalità finta bisogna rispondere evidenziandolo.

Vanna ha detto...

Egregio avvocato Salvagni,
lei ha scritto proprio un bel documento, però doveva informarsi sulla precisa dicitura della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo che non è quella della Giustizia dell'Aia, ma quella della Giustizia Europea... perbacco, ma sempre qualche errore lei fa!
Insomma,la Corte Internazionale di Giustizia dell'Aia, la Corte di Giustizia Europea, la Corte dei Diritti dell'Uomo sono tre diciture che indicano la frammentazione degli stessi principi, chi sta a Strasburgo, chi all'Aia-Onu, chi a Lussemburgo: diverse geografie per indicare giustizie diverse.
Salvagni vedrà che visto che ha scritto in modo impreciso, non le sarà possibile fare il ricorso europeo forse quello internazionale...
Tanto lo sappiamo bene come stimano l’Italia tutte e tre le geografie di cui sopra.
Mi permetto di consigliarle di ringraziare chi le dà l'indirizzo del luogo giusto perché forse lei al momento opportuno potrebbe fare altri errori di destinazione e non si sa mai...

Avvocato, complimenti, vada avanti!

Vanna

antrag ha detto...

Mi associo all'esortazione di Vanna condita di sana ironia,
contro chi della precisione fa una maschera delle proprie convinzioni.

Dudu' ha detto...

Gugly
Veramente! Ti qualifichi da sola, per puro orgoglio e posizioni assunte non riuscite vedere quanto i difensori hanno sputato sangue per avere quanto gli è dovuto per difendere l'imputato.un conto è criticare l'operare di un collega che in ogni caso a nulla serve se la critica non è costruttiva e si scade nel credersi migliori il chè e tutto da dimostrare,il non prendere atto delle difficoltà che il caso presenta,il non cogliere che davanti un indizio(col cavolo che quella è una prova!) che imperterriti lo si chiama materiale spermatico e non lo ,voi,soprattutto voi che ogni giorno dovreste mediare per difendere il vostro cliente in un aula di tribunale siete disposti accettare l'inacettabile per un cittadino che si professa innocente da sempre. Non lo accetta Salvagni &C, non lo accettiamo noi qui, e voi dal vostro balconcino state a sputare merda

"Magari aspetta anche la Cassazione, tanto mica ci sta lui in prigione."

Bisogna essere proprio tarati!

Guglielma Vaccaro ha detto...

Dudù, la critica la devi muovere a Gilberto, è lui che ha dato il la alla mia battuta sarcastica...e non ti permettere mai più di usare epiteti del genere "bisogna essere tarati", grazie mille.

Io non ho mai detto a nessuno qui dentro che è tarato, piuttosto a molti di voi non farebbe difetto umiltà e studio di argomenti che ignorate TOTALMENTE.

Passo e chiudo.

TommyS. ha detto...

gugly

Ritenta, sarai più fortunata!

Prima giocata
La difesa non presenta richiesta di perizia sul DNA perché ne teme i risultati.


Richiesta di perizia presentata nei termini previsti dal codice, ma purtroppo respinta dalla Corte (vedremo in appello).

Seconda giocata
La difesa forse non presenta ricorso in appello. Vi sono il 50% delle possibilità che lo faccia ed il 50% che non lo faccia.


Ricorso in appello presentato in perfetto tempo utile (anzi, un giorno lavorativo prima della scadenza anche forse per godersi un meritato weekend e non correre il rischio di trovare chiusi gli uffici)

Guglielma Vaccaro ha detto...

Come sopra, castronerie giuridiche come se non ci fosse un domani.
Ritenta anche tu Tommy, magari dopo aver letto almeno una volta le motivazioni e dopo aver studiato i termini di impugnazione... oggi le perle si sprecano!

Ad maiora.

antrag ha detto...

gugly non distingue tra sostanza e forma.
Tutto qui.

Guglielma Vaccaro ha detto...

Qualcun altro invece non distingue tra idiozia e barzelletta vera e propria.

Dudu' ha detto...

Gugly
Nemmeno io ero arrivata a tanto fin'ora. Se puoi dire certe fregnacce a Salvagni posso dirle io a te con altrettanto sarcasmo. In sarcasmo eh...

Ivana
"penso che anche dagli slip sia stato estrapolato il nDNA di Yara; se non ricordo male, avevo letto che dai campioni 31.6 e 31.10 veniva estrapolato unicamente il DNA di Yara. Ritengo che, scrivendo “DNA di Yara”, abbiano inteso il profilo genetico completo di Yara, altrimenti, se avessero voluto intendere esclusivamente il mtDNA di Yara, credo che l’avrebbero precisato."

Come sai il "penso" tuo iniziale nulla ci dice, il questito era posto anche da Salvagni alla corte.
Le tracce erano tutte miste,laddove non c'era ignoto1 c'erano escrementi animali,muschio (?) e chissà cos'altro
Casali ha scritto addirittura che di una traccia , la 31G20 se ricordo bene e mi sembra di si, ha potuto estrapolare solo un tre per cento. Il professor Casali ha presentato una relazione senza data e con metà firma.
Possibile non si riesca anche solo immaginare che in mezzo quel miasma non si possono avere certezze? Si stà parlando di un cadavere a disposizione dei colpevoli per tre mesi

Invece, cambiando discorso l'articolo che linkerò poi, dice che la selezione dei tesserati sabbie mobili avvenne anche incrociando stati di familia

http://bergamo.corriere.it/notizie/cronaca/15_ottobre_02/yara-discoteca-chignolo-decisiva-svelare-ignoto-1-21df828c-68eb-11e5-a7ad-17c7443382c3.shtml

Biologo ha detto...

Dalla sentenza, pag. 65:

Tale mole di prelievi (che per alcuni indumenti hanno coperto praticamente ogni area degli stessi) spiega perché la Corte abbia ritenuto ultronea la richiesta della difesa dell'imputato di conferire un apposito incarico peritale volto a ispezionare nuovamente gli indumenti della vittima, onde verificare se sugli stessi fosse possibile, oltretutto a distanza oltre di cinque anni dalla repertazione, rinvenire ulteriori tracce biologiche attribuibili all'imputato o ad altri eventuali contributori.


Questo paragrafo segue quello in cui viene riferito che

sugli indumenti indossati da Yara Gambirasio e sul materiale che aveva in tasca sono stati eseguiti duecentonovantaquattro prelievi.

Il Giudice quindi afferma che, avendo i consulenti della Procura fatto centinaia di prelievi, ogni altra analisi diventa irrilevante.

Tralasciando la giurisprudenza su cui si può basare una decisione del genere, veniamo alla sostanza di ciò che comporta: in base a questo ragionamento se l'accusa fa centinaia di campionamenti, la difesa perde il diritto di trarre dai reperti informazioni che possono andare contro le tesi dell'accusa.

Biologo ha detto...

Altra riflessione.

Il Giudice nell'impedire alla difesa di controllare i reperti scrive tra le altre cose:

oltretutto a distanza oltre di cinque anni dalla repertazione


Praticamente esprime un giudizio tecnico su un fatto che non può conoscere: lo stato dei reperti a cinque anni dall'ultima analisi effettuata.

Se cinque anni di distanza sono ritenuti troppi (in base a cosa non si sa) per ottenere nuovi risultati, allora qualcuno deve spiegarci come, per esempio, sono riusciti ad assicurare alla giustizia Manuel Winston.

Guglielma Vaccaro ha detto...

Il dna di Manuel Winston è stato analizzato e repertato 20 anni dopo le prime indagini su pressioni del marito di Alberica Filo della Torre, quindi il risultato è stato contestuale al fermo del sospettato.

Biologo ha detto...

@gugly

No, informati.

Sono i reperti ad essere stati recuperati e sottoposti a nuovi prelievi a quasi 20 anni di distanza.

Ecco le parole del comandante Ripani riportate dal Corriere:

"Le analisi non sono ancora finite ma questo dato, proviene da una traccia di 2 centimetri quadrati. È un lavoro incredibile quello che è stato fatto. Abbiamo recuperato i reperti da tutt'Italia. Erano sparsi in diversi laboratori. Abbiamo fatto i controlli e dal lenzuolo che era avvolto attorno alla testa della donna è venuta fuori questa traccia, questo alone, perfettamente coincidente con il dna di Winston".

http://www.corriere.it/cronache/11_marzo_29/delitto-olgiata-fermato-domestico_ec90ad78-5a2f-11e0-b755-6c1c80e280c5.shtml

Guglielma Vaccaro ha detto...

Inoltre sempre in questo caso si erano dimenticati di tradurre dal filippino delle intercettazioni rimaste per anni nei cassetti in cui Winston tentava di piazzare l'orologio della vittima.

Insomma, le prove di sono formate non nel 1991 ma molto tempo dopo, il caso è diverso; nel caso di Bossetti invece analisi e campionamenti che hanno restituito il profilo di Ignoto1 sono avvenute nel 2011,è il match che è avvenuto tre anni dopo...c'è una bella differenza.
Quando Salvagni dice "non ci hanno permesso di interloquire" non dice una cosa esatta perchè, checchè ne dica la Salvagnina Dudù, il sempre perspicace Antrag o gli altri preparatissimi o presunti tali, la strada della difesa era una sola, CHIEDERE IL CONTRADDITTORIO O CON L'INCIDENTE PROBATORIO DURANTE LE INDAGINI PRELIMINARI o chiedere la perizia all'inizio del processo o quando ha deposto Capra.

Questi tre momenti sono passati senza richiesta, da qui le motivazioni della Corte.

Poi se qualcuno vuole diventare creatore di nuove realtà giuridiche (ovvero il diritto bossettiano, quello che non vale per tutto il resto dei processi italiani vale per Bossetti) vada dai giudici e vediamo cosa succede.

Guglielma Vaccaro ha detto...

@Biologo, stiamo dicendo la stessa cosa: Winston è stato scoperto e incriminato dopo 20 anni perchè nel 1991 non avevano fatto le analisi che si dovevano fare.

Biologo ha detto...

@gugly

Il Giudice tra i motivi per affermare che è inutile andare a riprendere i reperti della piccola Yara ha scritto che 5 anni sono troppi per trovare qualcosa.

Ho fatto semplicemente fatto notare che i nuovi prelievi e le analisi sui reperti del caso dell'Olgiata sono stati effettuati a quasi 20 anni di distanza.

Non sto parlando di procedure da codice...

Guglielma Vaccaro ha detto...

E io ti ribadisco che i due casi sono diversi: in quello dell'Olgiata si è scoperto che alcuni reperti come il lenzuolo che avvolgeva la testa della vittima non erano stati mai analizzati e così le intercettazioni che incastravano un soggetto già entrato nelle indagini, nel secondo caso sono state fatte mappature dettagliatissime senza avere la minima idea di cosa si sarebbe trovato con un riscontro arrivato anni dopo attraverso ricerche a strascico.
La difesa di Bossetti ALLA FINE DEL DIBATTIMENTO ha proposto " Beh, adesso vorremmo rianalizzare i vestiti della vittima!" E' chiaro che la Corte ha detto di no.

COSA DIVERSA DAL DNA DI IGNOTO1, su cui la difesa non ha mai fatto fatto una richiesta giuridicamente valida.

Poi siam sempre lì: se Bossetti per qualche motivo sconosciuto deve per forza essere assolto ci sono sempre gli alieni.

Guglielma Vaccaro ha detto...

Detto ciò, chi si propone per la revisione del processo a Manuel Winston?

Biologo ha detto...

@gugly

Capisco la tua profonda frustrazione: ti trovi a dover controbattere ad argomenti scientifici di cui hai scarsa conoscenza con tecnicismi procedurali che non possono ovviamente affrontare in maniera approfondita una realtà fisica quale quella oggetto della discussione.

Ma la scarsa conoscenza di solito non è un ostacolo se si ha almeno l'umiltà di informarsi, studiare il necessario, invece di arroccarsi in un mondo che è più prossimo alla burocrazia che alla scienza.

Ti viene messa davanti agli occhi un'affermazione del Giudice che ha ben poco di scientifico, e tu tenti di aggirarla accusando l'avv. Salvagni di non aver seguito la corretta procedura per presentare una richiesta.

Ciò che sembra sfuggirti, o forse fai finta di non vedere, è che il fatto che l'avv. Salvagni abbia o meno seguito una procedura di legge non corretta non cambia il fatto che il Giudice nella sentenza ha scritto un fatto non vero quando ha sostenuto che dopo 5 anni è inutile analizzare dei reperti.

Guglielma Vaccaro ha detto...

Biologuccio, tu non vuoi leggere che la difesa di Bossetti ha presentato le richieste FUORI TERMINE.
Magari erano giuste ma sempre fuori termine erano...non prendere solo il pezzettino che conforta la tua idea, non è una procedura molto scientifica! Quando il giudice dice che dopo cinque anni è inutile analizzare i reperti si riferisce anche al fatto che la difesa non ha fatto un plissè quando doveva chiedere tutte le perizie INSTANTANEAMENTE...perchè parla di cinque anni? Bossetti è stato arrestato nel giugno 2014, la sentenza è intervenuta nel luglio 2016...in questi due anni cosa ha fatto la difesa a parte colonizzare media e social? Non molto, a mio parere, ecco spiegati i cinque anni indicati in sentenza.

Biologo ha detto...

@gugly

-scrive: Magari erano giuste ma sempre fuori termine erano...

Questa frase è la dimostrazione definitiva che a te su questa vicenda non interessa affatto riflettere alla ricerca della realtà dei fatti, ma solo parteggiare come alle partite di calcio...

Guglielma Vaccaro ha detto...

Ci sei rimasto male vero? E'questo che purtroppo chi parteggia per Bossetti si rifiuta di vedere, ovvero una difesa che stranamente ha fatto poco o nulla di quello che preannuncia urbi et orbi da anni, per esempio chiedere tempestivamente le perizie...
Perchè non lo fa? Semplice, perchè a Bossetti non conviene.

Dudu' ha detto...

Non avevo seguito il caso Winston

Leggo che furono condannati i consulenti (e Gugly non è informata a quanto leggo)
su wiki , dal '91 al 2011 errori su errori , una familia martoriata.
E noi dovremmo fidarci di queste indagini lacunose che portano ad un uomo non si sà come.

Ci garantisce Gugly che i consulenti e la procura hanno lavorato superbamente.

Biologo ha detto...

@gugly

Non ci sono rimasto male affatto, anzi sono piuttosto soddisfatto.
Almeno con il tuo commento del "14 novembre 2016 17:13:00" abbiamo finalmente un chiaro e conciso riferimento a cui rimandare quando vogliamo ricordare cosa è che ti spinge a scrivere su questo caso...

Sei tu che ti rifiuti di vedere la realtà di come stanno le cose.

Se i campioni della griglia sul repeto 31 (gli slip), che sono ritagli di tessuto, vanno ovviamente soggetti a distruzione durante la procedura di estrazione, come potevano essere richieste analisi ulteriori su dei materiali non più esistenti?

A quel punto, sui reperti 31G, non rimaneva che chiedere di vedere cosa c'era nei file raw.

Dopo un po' di tentennamenti e depositi limitati, l'accusa ha consegnato i dati il 4 dicembre 2015 (nota 107 di pag. 70 della sentenza). La difesa ha finalmente potuto vedere solo da quel giorno quali erano i dati di questa "prova" del DNA, e l'11 dicembre 2015 (pag. 65 della sentenza) ha pertanto richiesto di poter analizzare anche i reperti che non erano andati distrutti nelle prime analisi.

TommyS. ha detto...

gugly

Ma ci si risiamo? Ancora sul fatto che a Bossetti non conviene chiedere una perizia sul DNA o far riesaminare i reperti?

Scusa, ma tutte le tue argomentazioni sono capziose. Non prendertela troppo, però è così che risulti agli occhi di chi scrive su questo blog.

Prima hai scritto relativamente al mio commento che si trattava di un'altra perla da parte di chi non capisce nulla di diritto per cui è meglio che lasci fare ai professionisti. Spiegami quale sarebbe questa perla?

Forse che la difesa non può richiedere una rinnovazione dell'istruttoria dibattimentale? Ed allora dell'art.603 cpp cosa ne facciamo? Carta da toilette?

Ma sono disposto ad ascoltare in devota ammirazione la tua controreplica.

Chiara ha detto...

Vanna lo vedi che sei accecata dall'emotività? Io scrivo spassionata e tu leggi passionale, accusandomi d'avere
scritto un ossimoro mentre è il tuo grossolano errore di lettura ad averti ingannata. Sangue freddo Vanna, che di simili falle ne infili davvero troppe di seguito: migliora la tua capacità di lettura anziché criticare i testi che leggi male. ;)

Chiara ha detto...

Oh comunque ricicciate sempre le stesse cose, IDENTICHE, per centinaia, migliaia di messaggi, sempre uguali, stessi contenuti, stesse parole.... ha vita no?! :v
Per fortuna avete gugly che ogni tanto tiene al passo con le novità la discussione, tenta di spiegare un po' di procedura ecc....il paradosso è che poi dite a lei che si ripete! :D
Siete a livello compulsione, fermi da mesi sui soliti tre concetti che ossessivamente ripetete per migliaia di commenti come fosse ogni volta la prima....senza offesa per nessuno ma visto da fuori questo è motivo di seria preoccupazione per la salute di più di qualcuno....fatevi aiutare.

Ivana ha detto...

Dudu’, puoi non credere a quanto scritto nelle motivazioni, ma, le ho rilette e ho notato che da determinati campioni sugli slip, ove interpretabili, emergeva unicamente il profilo genotipico di Yara; altri campioni sempre sugli slip, inoltre, erano un misto di Ignoto 1 e di Yara, proprio come aveva detto Dan.

Dudu’ hai scritto:
Casali ha scritto addirittura che di una traccia , la 31G20 se ricordo bene e mi sembra di si, ha potuto estrapolare solo un tre per cento. Il professor Casali ha presentato una relazione senza data e con metà firma.

Riguardo al prof. Casari, volevi far riferimento alla nota 142 dove Casari riferisce come sia stata inattuabile l’analisi del sequenziamento NGS?
Dove hai letto che Casari ha presentato una relazione senza data e con metà firma?

Dan F. Rinaldi ha detto...

@ Chiara

Grazie della comprensione! ;-)

C'è un lato avventuroso e masochista in me che mi porta a incocciare, senza desistere... :-) Poi sono affascinato dall'irrazionale, dalle teorie dei complotti et similia. E poi, l'ho detto più volte, ho una forte impressione (e dico che è solo una mia impressione, non una deduzione o chissà che altro -- quindi potrebbe essere anche un grosso abbaglio) che questo caso di cronaca nera sia meno semplice di come la sentenza di primo grado lo dipinge o lo dipingono i colpevolisti senza alcun dubbio.

Allo stesso tempo, invece di stampare magliette con scritto "Je suis Bossetti", come fanno alcuni innocentisti altrettanto senza dubbi, stamperei una maglietta con scritto "Why, Bossetti?" Poi però mi viene il dubbio se togliere o meno la virgola... :-?

Ivana ha detto...

Dan,
sono pienamente d'accordo con te, riguardo alla complessità del caso e anche riguardo alla proposta della scritta sulla maglietta e capisco il tuo dubbio relativo alla virgola (inserire la virgola inviterebbe a una data interpretazione, non inserirlainviterebbe, invece, a una ben diversa interpretazione...
Comunque, io, almeno finora, NON inserirei la virgola! :-)

Ivana ha detto...

Leggasi:
non inserirla inviterebbe

Dan, approfitto di questo messaggio, per complimentarmi con te per la tua ironia sempre originale, stimolante e razionale

Dudu' ha detto...

Ivana
".. puoi non credere a quanto scritto nelle motivazioni.."

Non facciamo confusuione,non è una questione di credere o non credere. L'ho spiegato perchè ho posto la domanda.

Il professor Casali ha depositato una relazione senza data a mezza firma. Questo è sicuro.
La fonte non la posso citare.

antrag ha detto...

Sto assistendo a uno scontro dialettico tra
AZZECCAGARBUGLI
e
AMANTI DELLA VERIA' (anche quella processuale).

Parteggio per i secondi.

antrag ha detto...

VERITA'

Gilberto ha detto...

A proposito della scritta sulla maglietta
Ma sì, inseriamo la virgola, il punto e virgola, il punto fermo o perfino i puntini di sospensione. Per non prendere posizione e tenersi aperta sempre una strada per svicolar via per la tangente si possono inserire anche le lineette e la dieresi, non si sa mai cosa passa il convento. E vivaddio almeno Gugly è una colpevolista arrapata e convinta, non si nasconde dietro la punteggiatura, i margini e le note come quelli che invece ti spaccano il capello (e la virgola) in quattro come se dovessero discettare del sesso degli angeli. No quelli che ciurlano nel manico stanno un po’ sul melo e un po’ sul pero, è come avere la cintura di sicurezza, anzi di castità (con il punto interrogativo?), e poi a cose fatte tirar fuori la propria immagine verginale e potranno poi dire: ‘io però l’avevo detto!’ (ovvio con il punto esclamativo!).

Dudu' ha detto...

DanF
"..Allo stesso tempo, invece di stampare magliette con scritto "Je suis Bossetti", come fanno alcuni innocentisti altrettanto senza dubbi.."

Capisco l'ironia,ma dato che le magliette sono per aiutare moglie e figli moralmente ed economicamente, e lo fà chi non crede Bossetti colpevole non ci trovo proprio nulla da ridere. Anzi, il gesto lo trovo nobile.
Comunque, avendo letto che qui molti vorrebbero aiutare Bossetti,soprattutto Gugly preoccupata del suo futuro :-), faccio presente che il parroco del paesino di Bossetti accoglie e raccoglie buste in anonimato per aiutare figli e moglie attualmente senza sostentamento economico... e se qualcuno con why, Bossetti or no why Bossetti vuole aiutare.. :) ci sarebbero tre minori ben educati dire grazie.

Dudu' ha detto...

Gilberto e antrag :)

Dan F. Rinaldi ha detto...

@ Dudù

Sulla maglietta

Dove ho scritto che c'era da ridere? Non approvare non significa dare automaticamente del ridicolo a qualcosa/qualcuno: e non approvo la scritta non il gesto. Comunque sto più dalla parte del parroco, pur non andando a messa.

Dan F. Rinaldi ha detto...

Come diceva Rino Gaetano -- commentando "Nun te reggae più":

"Quando dubita un intellettuale è Cultura, quando dubito io è opportunismo".

Io avrei detto "un presunto intellettuale" ma quella di Rino suona meglio!

Saluti e baci.

Ivana ha detto...

Dudu’,
io mi baso sui documenti firmati e nelle motivazioni c’è scritto soltanto che la relazione redatta dal prof. Casari è stata acquisita il 13 febbraio 2015.


Gilberto,
come continua a insegnarci la disavventura di quel famoso abate di quel determinato monastero, l’uso corretto della punteggiatura è MOLTO importante.

Credo che chi continua a nutrire dubbi (esplicitandoli apertamente), non debba sentirsi obbligato a dichiararsi “innocentista”, aut “colpevolista”, senza alcuna convinzione, ma solo per timore di essere penalizzato da chi ha già acquisito le proprie certezze. Personalmente, ritengo per me necessaria e sufficiente la “controprova” specifica su quel determinato profilo genetico, prima di poter giungere a una precisa convinzione.
Non credo che questo blog sia frequentato da bambini/e capaci, a posteriori, di eventuali esternazioni ridicole e, appunto, infantili.

Dudu' ha detto...

DanF
Non ho scritto che ci hai riso ,mi sembra piuttosto non riesci cogliere il senso di quella frase
Lascia stare Bossetti soggetto
È stupefacente non venga colto che l'intento,con quella frase "Je suis Bossetti" si voglia stimolare con una appartenenza di pensiero,il diritto di ogni cittadino,quindi anche il tuo e mio,avere un processo equo ,giusto in punta di diritto, chiamalo come vuoi, ma di diritti si parla. Non che conosca il gruppo e magari interpreto male la loro scelta , non lo so di preciso. In ogni caso è nobile. E se è nobile allora non capisco l'ironia, Ridurla a generica battutina da twitter , che oramai fa più notizia della notizia in sè è più un disvalore che altro. Da rottamatori? Un pò,ecco.
Ma capisco ben, Napolinano insegna. Il suo di due giorni fà? Eccolo quà:

" Il termine "vincolo"
deriva dal latino "vinculo"
Iniziate a vederci più chiaro?"

Quanti giochini con le parole!

Gilberto ha detto...

Fortunatamente qui non ci sono intellettuali, solo opinionisti e qualche avvocato. Per parte mia ho preso posizione, eccome, sono innocentista, e non mi nascondo dietro ai distinguo, alle perifrasi e alle circonlocuzioni, a tutto l'armamentario delle figure retoriche. Preferisco una Gugly che non mena il can per l'aia come certuni che invece aspettano solo di capire da che parte tira il vento... Un'idea me la sono fatta sulla base dei fatti (che non sto a ripetere). Credo che di carne al fuoco ce ne sia davvero abbastanza per avere il coraggio di esprimere un'opinione, qualunque essa sia.

Ivana ha detto...

Gilberto,
anch'io, sulla base dei fatti, ho preso, da tempo, posizione ben precisa (e dichiarata!)riguardo alla questione paternità; invece sull'autenticità di quel determinato profilo genetico attendo (e spero!) che venga effettuata la "verifica", tramite "controprova" specifica e nessuna pressione (che a volte potrebbe apparire intimidatoria?) degli interlocutori può risolvere certi dubbi che in alcuni/e permangono.

Nautilina ha detto...

Gilberto,
stasera sono in vena di proverbi.
Non è simpatico ciò che è simpatico, è simpatico ciò che piace. ;)
E cosa può piacere ai superficiali? A buon intenditor poche parole.

PINO,
per risponderti su quel video dovrei scrivere un papello ripetendo cose già dette in passato. Ho troppa pietà di te e degli altri lettori! Per ora ti dico solo che non ci credo perché quella teoria non risolve lo 'scoglio' del DNA di Bossetti Certo, a meno che non sia sintetico e posticcio.
Ho già spiegato altre volte che la scelta di Bossetti come capro espiatorio secondo me è comprensibile e possibile, anzi indagherei fra i suoi conoscenti, ma il punto non è "perché Bossetti" senza virgola, questo l'ho già risolto da tempo dentro di me, è "perché creare un finto colpevole".
Sarebbe un complotto troppo esteso e non si capisce perché coinvolgere tutte quelle persone.
Poi penso, con tanti boschi, fiumi e cave abbandonate, WHY CHIGNOLO (senza virgola ovviamente)? A parte le rosse suggestioni di Rosa & Company, ti sembra una scelta idonea? Forse per un masochista...o che ne dici, forse per chi invece voleva che Yara fosse ritrovata?
Il corpo è stato scoperto in febbraio, per caso, ma in marzo non sarebbe sfuggito al trattorista. Difficile non arrivarci se l'hanno portato lì apposta, conoscendo la zona.
A differenza del caso di Elena Ceste, trovata per una manutenzione straordinaria del rio Mersa, Yara non si trovava in un'area abbandonata.

Ecco, non saprei collegare questa strategia all'incidente in palestra.
Agli eventuali responsabili conveniva far sparire per sempre Yara, non collocarla a trecento metri da un posto di polizia, accanto a fabbriche con vista panoramica e con discoteca annessa.

Per ora ti saluto.

Wolf ha detto...

Io credo che siccome un omicidio non và mai in prescrizione, l'assassino o gli assassini hanno voluto garantirsi una vita serena facendo ritrovare il corpo ed un "colpevole"

Paolo A ha detto...

Yara è stata ritrovata perché l'hanno voluta far ritrovare, a me pare chiaro che il cadavere non era li dal 26 novembre.

Ho visto una foto delle mano che stringeva il ciuffo d'erba e vi assicuro che la mano era rosso mattone, cioè la mano era corificata, mi sembra molto strano che la corificazione avvenga all'aria aperta con l'alternarsi di piogge, nevicate, sole, gelate, quando è risaputo che sia un processo che si compie in ambienti chiusi.

Lo so che si tratta sempre dei soliti argomenti, ma sono proprio quelli che danno l'impressione che Bossetti sia stato condannato sulla base di pregiudizi e poi lo sappiamo, le corti d'Assise sono presiedute da magistrati che devono far carriera e non possono permettersi di andare contro altri magistrati in casi così esposti mediaticamente.

Il caso Bossetti e questo l'ho già scritto altre volte assomiglia al caso di Raniero Busco, solo che Raniero Busco era fidanzato con la vittima al contrario di Bossetti che non conosceva Yara, ma anche in quel caso è stato trovato(?) un DNA di Busco sulla canottiera della vittima, però l'assassino si era ferito e aveva lasciato delle impronte di sangue molto visibili sulla porta e sul telefono il cui gruppo sanguigno AB, non apparteneva ne a Simonetta Cesaroni ne a Busco che erano di gruppo 0.

Tuttavia durante il processo si è fatto passare il sangue sulla porta come compatibile con quello di Busco per un 60% in base al test del DNA, tesi portata in giudizio anche dal consulente della parte civile Garofano, che senza vergogna ha avuto il coraggio di dire che il medico legale aveva sbagliato le analisi del sangue sui gruppi sanguigni, quando in realtà quelle analisi vennero ripetute molte volte portando sempre ad un risultato univoco.

Molto probabilmente la compatibilità del DNA di Ignoto1 con Bossetti è di questo tipo, una mera compatibilità di tipo statistico probabilistico, che però ad un'analisi più approfondita potrebbe risultare non idonea ad identificare il DNA di Ignoto1 con quello di Bossetti.

Io sono sicuro che sia così, ammettendo che non abbiano comparato il DNA di Ignoto1 con quello di Ignoto1 e non con quello di Bossetti, ma capisco le cautele di alcuni che comunque credono che il DNA repertato(?) in 31g20 sia di Bossetti.

Anonimo ha detto...

Gilberto una cosa vera la dice senza preamboli: alcuni hanno assunto una posizione di comodo, come il noto "NI".
un "comodo" che consentirà di trovarsi pronti, come camaleonti, a cambiare colore, qualora, in un futuro non molto lontano, se ne evidenzierebbe quello preminente.
Furberia spicciola e puerile, senza alcun dubbio.
fr.

Anonimo ha detto...


p.s.Ad evitare qualche criticuccia, sui miei brevi e non frequenti interventi, chiarisco che essi evitano scrupolosamente di non annoiare, pur se un tantino salaci.
fr.

Nautilina ha detto...

Saremo tutti compulsivi, ripetitivi e da curare, ma almeno qui si discute ancora.
Non come in altri siti che raccolgono, se va bene, tre post al giorno da tre utenti, ricicciando sempre le solite banalità contro Bossetti, la sua famiglia e lo scandaloso (a loro dire) team difensivo.
Gli avvocati, quando vogliono divertirsi, qui devono venire.
Non sarà che forse 1187 commenti sulla sentenza a Bossetti fanno un po' invidia?

Wolf,
hai scritto:
"Io credo che siccome un omicidio non va mai in prescrizione, l'assassino o gli assassini hanno voluto garantirsi una vita serena facendo ritrovare il corpo ed un "colpevole"
O i colpevoli, dato che sui vestiti di Yara c'erano diverse tracce riferibili a più persone.
Sì, può darsi, ma che connessione vedi con la palestra?
Io non so perché, ma tendo a credere che il colpevole o i colpevoli vadano cercati altrove.
Ad ogni modo la maestra e l'autista hanno un alibi solido per l'orario del delitto, per cui sono stati scagionati. Non vedo la ragione di continuare a sospettarli. Fra l'altro mi pare anche poco logico, perché chi possiede un alibi non dovrebbe avere bisogno di creare depistaggi così rischiosi.
Voglio dire, trasportare Yara morta o morente era un grosso rischio.
Portarla in un cantiere e tenerla nascosta lì, non ne parliamo, con tutti gli operai che andavano e venivano qualcuno poteva vederla.

Paolo A,
sarebbe il colmo se avessero fatto lo scambio che tu dici, ma non pensi che dai raw data sarebbe emerso?

Dudu' ha detto...

PaoloA
Questa tesi della forzatura interpretativa la condivido,aggiungo che anche il calcolo biostatico è stato forzato. Capra come Salvagni hanno tentato più volte di spiegarlo.

Per la mano,se me lo consenti,vorrei fare una precisazione : non era un ciuffo d'erba quello raccolto nel palmo che potrebbe essere raffigurato da un mazzetto d'erbe strappato.
Lo descriverei piuttosto come una manciata piccola di paliuzze di sorgo scomposte, come quando la rondine inizia fare il nido. Mentre il pollice era verso,la seconda e terza falange delle quattro dita erano in linea tra loro piegate verso palmo /polso.( per spiegare ancora meglio: portate la vostra mano davanti al vostro volto e guardatevi le unghie abbandonando il pollice,nell'incavo immaginateci delle paliuzze/cannucce piccole di 2/forse 3 cm di sorgo scomposte). Il polso disteso.
Ti ritrovi Paolo con la mia descrizione?
Come hai detto era corificata,NON scarnificata nè scheletrificata,si presentava rosso mattone con tutto il suo tessuto e sottotessuto (in due parole a guardare la foto appariva intatta con un' unghia rotta).
Per quanto ne sò io quello posizione viene assunta spesso nelle morti violente.

Paolo A ha detto...

Nautilina

Scrivi:"sarebbe il colmo se avessero fatto lo scambio che tu dici, ma non pensi che dai raw data sarebbe emerso?"

Dipende da cosa hanno analizzato, supponiamo che invece del DNA di Bossetti abbiano analizzato quello di Ignoto1 facendolo passare per quello di Bossetti, nessuno si sarebbe accorto di niente, coincidenza perfetta.

E' un sospetto che ho avuto da subito, specialmente da quando ho saputo che la madre è stata sottoposta a prelievo del DNA nel 2012 e che si è rafforzato quando nella traccia 31g20 non è stato trovato il mitocondriale di Bossetti.

Dudù

Anche il caso della forzatura interpretativa va tenuta presente, mi ricordo che Busco venne condannato anche per questo tipo di forzatura interpretativa, il suo DNA era compatibile per il 60% con quello trovato sulla porta, solo che quella percentuale era anche quella degli individui maschi compatibili con quella traccia, che proiettata su Roma significava che circa 600000-800000 compatibili e quindi sospettabili; solo con la perizia ordinata della corte d'appello si stabilì che quel sangue non era di Busco.

Per quanto riguarda l'erba mi pare un falso problema, in quanto se anche quell'erba fosse radicata, la mano che la "stringeva" era corificata, come gran parte del corpo sotto i vestiti, quindi il dato può essere interpretata solo in un modo e cioè il cadavere era rimasto in un luogo chiuso per almeno due mesi.

Molto probabilmente l'erba si è infilata nella mano quando il corpo è stato poggiato, oppure potrebbe trattarsi di un depistaggio degli assassini ed a questo punto si tornerebbe all'ipotesi fatta da me di persone che hanno conoscenze di medicina legale per questioni professionali.

Dan F. Rinaldi ha detto...

Io non sono un intellettuale e tantomeno un opinionista, piuttosto mi piace il gioco d'azzardo e frequento le bettole e i casinò e per questo ho già detto e ridetto più volte che se dovessi puntare gli ultimi spiccioli che mi restano punterei sul coinvolgimento di Bossetti piuttosto che il contrario. Non avrei comunque certezza di vincere. Perché non posso avere alcuna certezza, solo valutare i dati noti e ragionarci sopra.

C'è poi chi è già certo di tutto e si permette di dare dell'opportunista a chi solleva dubbi, in un senso e nell'altro: ecco, l'unica certezza che ho è che un comportamento del genere è inqualificabile e nelle bettole che frequento per giocare a dadi scatenerebbe una rissa a suon di calci e pugni.

Un caro saluto.

gilberto ha detto...

Fortunatamente non frequento le bettole e il gioco d'azzardo non lo faccio sulle spalle di un povero muratore con moglie e figli che rischia di passare la vita in prigione per via del profilo genetico di una piccola traccia priva di mtDNA - monca e analizzata con kit scaduti, resistente per mesi ai batteri, alle intemperie, all’umidità e senza identità d’origine del fluido biologico.

Vanna ha detto...

Dopo aver riletto il dialogo di ieri, condivido, spassionatamente e passionalmente, antrag:

"Sto assistendo a uno scontro dialettico tra
AZZECCAGARBUGLI
e
AMANTI DELLA VERIA' (anche quella processuale).

Parteggio per i secondi.

14 novembre 2016 18:46:00 CET

Vanna ha detto...

Paolo A, spesso condivido ciò che scrivi.
L'hanno voluta far ritrovare in quello stato, con quella posizione, in quel luogo praticato, col "mazzolin di fiori che vien dalla montagna" (dove probabilmente fu portata e messa a corificare), fu un avviso per la società tutta e non solo del luogo:
"Vedete cosa siamo capaci di fare?"

TommyS. ha detto...

Biologo

In tutta la discussione sul DNA di Ignoto1 mi sembra che sinora non ci si sia concentrati a sufficienza su un elemento all'apparenza insignificante ma in realtà fondamentale in quanto è stato quello che ha dato il via a tutta l'indagine genetica che la Polizia di Bergamo e la Scientifica di Roma hanno seguito per arrivare a Giuseppe Guerinoni e poi lì incredibilmente fermarsi pur avendo a disposizione il DNA nucleare di Ester Arzuffi: l'aplotipo-Y di Ignoto1.

Sappiamo difatti che è stato l'aplotipo-Y ad ufficialmente permettere di individuare Damiano Guerinoni, ma da quanto emerso in dibattimento sembra che per il settore di traccia maggiormente significativo, cioè il 31G20, non sia stato tipizzato. E questo nonostante la quantità totale di DNA maschile (in concentrazione) in quel settore fosse maggiore a quella estratta da tutti gli altri settori di traccia, 31G1-Est incluso.

Durante l'udienza, quanto dichiarato da Staiti e Gentile aveva sollevato non poco stupore, tanto che Telese nell'intervallo aveva provato ad avvicinarsi a Staiti (estremo imbarazzo) per chiedere conto di questa stranezza ma era stato prontamente stoppato dal PM:

Così, in un clima surreale i due capitani illustrano i loro dati rispondendo alle domande della Bertoja. Con qualche discrasia curiosa. Nella loro relazione avevano detto di aver trovato sullo slip L’ aplotipo Ypsilon. Che è importantissimo – soprattutto in questa indagine fondata su una indizio parentale – perché è quello con cui si trasmette il gene paterno. Ma nella sintesi della nuova relazione si scopre che su quel reperto i capitani scrivono di non aver usato il kit che individua «l’ Ypsilon». Nell’ intervallo mi avvicino a Stati: “Come è possibile?”. La Pm, seduta davanti a lui, gli fa cenno «No-No» con la matita. Lui la guarda, si ferma, pare imbarazzato: «Mi spiace… ma… non sono autorizzato a rispondere».
Chiedo al consulente della difesa, Marzio Capra: «Posso solo fare un’ ipotesi: l’ esame sull’ Ypsilon lo hanno fatto su un altro reperto, e poi, sovrapponendo i risultati, lo hanno attribuito anche all’ altro campione». Il Dna di “Ignoto uno” è stato quindi ricostruito come un puzzle? Mistero. In aula la Ruggeri chiederà proprio di quell’ Ypsilon, e Staiti le risponderà: «Abbiamo fatto un errore materiale nella prima relazione».
Ma se è vera la seconda relazione e non la prima, la domanda allora è: come mai non fare quell’ esame così cruciale proprio sul campione considerato più importante? Altro mistero.


Strano, molto strano.

Anche perché, stando a quanto riportato nelle motivazioni (che si basano per questi dati solamente sulla relazione integrativa del RIS del 4 dicembre 2015), l'aplotipo-Y avevano cercato di tipizzarlo dal DNA estratto, oltre che dal settore 31G1-Est, da un settore di traccia davvero poco significativo e cioè il 31G6, dove proprio la quantità totale caratterizzava quel DNA come Low Copy Number o Low Template (minore di 100 pg secondo le motivazioni, sebbene siano quantità totali e non concentrazioni). Anche sul settore 31G2-Int avevano condotto tale analisi sebbene a sua volta la quantità di DNA maschile fosse molto bassa (150 pg/ml).

In sintesi la domanda che mi faccio, e che sicuramente si è fatta la difesa esplicitandola nel ricorso in appello, è: è credibile che per confermare l'aplotipo-Y tipizzato dalla 31G1-Est abbiano utilizzato il DNA estratto da due settori di traccia secondari e dove la quantità di DNA maschile era molto bassa (difatti dalla 31G6 hanno ottenuto un aplotipo-Y incompleto e poco leggibile, mentre nulla sappiamo in merito a 31G2-Int), mentre per il 31G20, dove la quantità di DNA maschile era anche proporzionalmente maggiore a quella di 31G1-Est, non hanno ritenuto utile farlo?

Cosa nasconde questa stranezza che ulteriormente getta ombre sul comportamento del RIS (e del PM), obbligato dalla Corte a consegnare tutti i raw data, possibilmente in un'unica soluzione?

Vanna ha detto...

Nautilina condivido anche te: ancora stiamo discutendo perché c'è il materiale per farlo.
A Wolf chiedi "quale connessione con la palestra?"
Tutto è cominciato con l'andare in palestra con l'attrezzo richiesto, poi è scomparsa. Nessuno o quasi la ricorda perché il ricordo è stato cancellato per amnesia, per " discrezione" che poi sarebbe omertà nella parte meridionale della penisola.
Da lì non è tornata e dunque la palestra e tutto il personale doveva essere vivisezionato per benino.
Condivido il tuo: "I colpevoli andrebbero cercati altrove", certamente come compagni di merenda, quel luogo vede interessi economici, edilizi, sportivi, lavorativi, condivisi da tutte le fasce della società, o sbaglio?
"l'alibi solido" di cui parli si riferisce ai primi momenti, non a tre mesi.
Sei proprio sicura che sia morta quella sera?
Non hanno voluto indagare quel mondo. PUNTO.
Perché?
Il cantiere, è probabile che sia stata portata lì, quella sera c'era qualcuno lì a lavorare. Un mondo di lavoratori straniero, fluido e inchiappabile, andavano e venivano... perché scartarlo? Ci andavano anche prostitute che lo hanno detto, quindi era un mondo vissuto e come e non solo per lavorare.
Scrivi: " trasportare Y. morta o morente era un grosso rischio".
Intanto questa gente sa come muoversi, fuori e dentro un cantiere in pieno lavoro tra spazi di copertura, intesa in tutti i sensi, lo abbiamo visto no?
Perché credi che fosse "morta o morente", poteva essere vivissima, certo non morì quella sera, altrimenti perché prelevarla? Un uso di lei doveva essere fatto.

Vanna ha detto...

Dudù condivido pienamente.

Gilberto anche il tuo seguente!
" Fortunatamente non frequento le bettole e il gioco d'azzardo non lo faccio sulle spalle di un povero muratore con moglie e figli che rischia di passare la vita in prigione per via del profilo genetico di una piccola traccia priva di mtDNA - monca e analizzata con kit scaduti, resistente per mesi ai batteri, alle intemperie, all’umidità e senza identità d’origine del fluido biologico."

Vanna ha detto...

Dan F. scrivi:
"Io non sono un intellettuale e tantomeno un opinionista, piuttosto mi piace il gioco d'azzardo e frequento le bettole e i casinò e per questo ho già detto e ridetto più volte che se dovessi puntare gli ultimi spiccioli che mi restano punterei sul coinvolgimento di Bossetti piuttosto che il contrario. Non avrei comunque certezza di vincere. Perché non posso avere alcuna certezza, solo valutare i dati noti e ragionarci sopra.
C'è poi chi è già certo di tutto e si permette di dare dell'opportunista a chi solleva dubbi, in un senso e nell'altro: ecco, l'unica certezza che ho è che un comportamento del genere è inqualificabile e nelle bettole che frequento per giocare a dadi scatenerebbe una rissa a suon di calci e pugni."
Simpatico il quasi autoritratto che presenti, frequenti siti per giocare, ma vinci qualche volta?
Perché se punti su B. coinvolto non dimostri di essere un buon giocatore, forse lo faresti così per provare, chissà come potrebbe andare...
Parli di " dati noti" e" di ragionarci su", riconosci di non avere certezze...
Ma guarda che le certezze ci sono, tante.
Quali? Te le elenco:
l'unico dato noto è quella nano traccia monca che sta lì.
Poi viene la narrazione della favola, la fantasia di come andò, di cosa si analizzò...tutto passato dal convento.
Non ti sembrano certezze per colpevolizzare?
Oppure:
Non ti sembrano certezze per discolpare?
Quale delle due a tuo parere è la più gettonabile, visto che parli di giochi, proprio dal punto di vista razionale e non di pancia?
Se anche solo un dubbio si affacciasse nella tua mente, non credi che una vita umana, e non solo una ma di famiglia, farebbe la differenza a NON condannare?
Non è proprio il dubbio a favore del colpevole?


Vanna ha detto...

TommyS, condivido ciò che scrivi.
Vorrei tornare un po' indietro, a quel sacerdote ritrovano a ridosso del ritrovamento del corpo di Y, quello di Gorno, paese di Gue.
Sento un campanellino che mi risuona nelle orecchie, quella figura di sacerdote mi incuriosisce non poco per molti motivi.
Il territorio è praticamente lo stesso, territorio dove le mescolanze di dna hanno permesso di targhettare alcuni alleli rari che tali non sono...
Se quel ritrovamento di quell'uomo fosse stato utilizzato anche per prelevare dna da usare all'uopo?
E se fosse lui Ignoto 1?
Indagare la vita di quell'uomo potrebbe aprire altri scenari inquietanti ma convergenti per definire usi, costumi, pratiche del territorio.
Insomma il sacerdote o fu suicidato o si suicidò: perché?

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