martedì 18 ottobre 2016

Motivando la sentenza Bossetti: Alla fine la montagna partorì un topolino...



Alla fine la montagna ha partorito il topolino.

Un lungo processo di primo grado, durato un anno con decine di udienze e decine di testimoni, tecnici e non, ha prodotto una motivazione particolarmente scarna se confrontata con quelle dei processi mediatici di pari durata degli ultimi anni. Centocinquantatre pagine che dovrebbero contenere la verità su di un delitto che ha visto indagini lunghe, complesse e costose, come poche altre.

Sicuramente essa pretende di stabilire una verità giudiziaria, che questa abbia poi anche qualche parentela con quella storica è un altro discorso. D’altra parte la relativamente succinta motivazione fa quello che deve fare, e lo fa piuttosto bene una volta che si accettino gli assiomi che essa stabilisce.

In effetti quello dell’omicidio di Yara Gambirasio può essere letto e ricostruito come un caso molto semplice: non c’è alcun bisogno di elefantiache motivazioni (come per il caso Scazzi) che cuciano assieme una miriade di tempistiche e di testimonianze, alcune delle quali pure oniriche, senza il supporto di alcuna concreta prova scientifica. 

Il caso Gambirasio è semplicissimo una volta che si prenda per buono quel DNA nucleare attribuito all'imputato, che si trovi qualche giustificazione più o meno credibile (almeno in termini di probabilità) per l’assenza del relativo mitocondriale, che si aggiunga tanto per far scena, a mo’ di parco condimento, qualche elemento indiziario che senza DNA sarebbe assolutamente inutile (fibre, polveri, microsfere e ricerche sul pc) ed infine che si ignori o si trascuri con un’alzata di spalle tutto quello che stonerebbe con la facile e semplice verità giudiziaria così felicemente trovata.

Paradossalmente, però, questa è una sentenza essenzialmente onesta, almeno in un certo senso, ed è onesta perché dice una verità sostanziale: noi condanniamo perché c’è quel DNA nucleare anche se non sappiamo come sia veramente andata. Non pretendiamo di rispondere ad alcuni dubbi o di far luce su aree grigie (DNA della Brena, Hacking Team, tanto per fare qualche esempio), vi diciamo semplicemente che noi condanniamo perché c’è quel DNA.

E tutto il resto è noia.

La Corte d’Assise presieduta dalla giudice Bertoja è talmente innamorata di quel DNA nucleare da commettere addirittura quello che per me è un autentico errore giuridico, ovvero classificare tale DNA come prova diretta (non indiziaria) della colpevolezza di Bossetti.

Ma ne discuteremo dettagliatamente più avanti, come discuteremo tutto il contenuto di questa motivazione, che se non altro, rispetto a tante altre, è caratterizzata da un linguaggio abbastanza semplice, che ne facilita la lettura.

Nel corso dell’esposizione utilizzerò talvolta il nome della Presidente della Corte, Antonella Bertoja, come sinonimo della motivazione e dei giudicanti nel loro insieme.

4.580 commenti:

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Ivana ha detto...

Quale ammissione di “gravissima manchevolezza”?
Se nei laboratori scientifici si è nell’ottica del miglioramento continuo delle prestazioni fornite e da fornire , risulta già PREVISTO che possano essere necessari ulteriori accertamenti!
Se la Difesa fosse convinta della natura sintetica di quel determinato profilo genetico, richiederebbe il test di metilazione, ritenendolo effettivamente “dirimente” …

Anonimo ha detto...

Non lo farebbero mai...perchè qui cadrebbe lasino. eh eh

Nautilina ha detto...


Paolo A ha detto...

" L'ho già scritto ma lo ripeto: qualcosa ha spinto i genetisti dell'accusa e della parte civile ad abbracciare la tesi di Bossetti colpevole a tutti i costi e secondo me è un motivo extra-genetico.

Che poi questo qualcosa sia fondato o meno, oppure vero o meno è un altro discorso, però non possiamo fare finta di nulla e pensare di liquidare qualsiasi ipotesi di un coinvolgimento di Bossetti una fantasia, non tanto perché creda che Bossetti sia realmente coinvolto, ma perché nella mente di alcuni dei protagonisti si sia fatto largo la convinzione che Bossetti sia effettivamente coinvolto."


A prescindere da come la pensiamo tu, Gilberto ed io, Paolo, nel post precedente volevo solo dire che quel DNA esclude che Bossetti abbia preso parte al crimine in prima persona, sia come autore sia come palo/aiutante/trasportatore.
Sempre se valgono i due argomenti del mt mancante e della persistenza anomala, se no crolla tutto. Ma finora mi pare che non siano stati contestati da nessuno.

Secondo te, in quale altro modo Bossetti potrebbe essere colpevole per gli inquirenti, se non ci sono prove concrete che abbia avvicinato direttamente Yara, che l'abbia rapita, ferita o trasportata?
Che cosa, secondo te, può averli fermamente convinti che lui fosse coinvolto?
Filmati e testimoni oculari non esistono, altrimenti li avrebbero già tirati fuori on primo grado.
Una soffiata riservatissima da parte di un informatore che deve restare segreto? Sì, d'accordo, ma non si può credere a nessuno sulla parola, mica gli informatori sono infallibili. Bisogna sempre raccogliere delle prove.
E malgrado gli inquirenti abbiano raschiato il fondo del barile, facendo pure intervenire gli hackers, vediamo quello che sono riusciti a mettere insieme: pochissimo. In sostanza NIENTE che provi davvero l'omicidio o una complicità dell'imputato in quell'orribile delitto.
Ma non torniamo su cose già dette troppe volte.
Hanno avuto tempo a disposizione per sorvegliare e controllare Bossetti, non è assolutamente credibile che l'abbiano scoperto solo tre giorni prima dell'arresto. Ma non c'era nulla di specifico contro di lui, eccetto quel DNA incompleto che fa tanto pensare a un dolo o un pasticcio.

Secondo me, malgrado tutto gli accusatori ci si sono aggrappati come mastini con le unghie e coi denti, confidando sul fatto che in letteratura scientifica non si trova un solo studio e non esiste nessun caso forense in merito a tracce invalidate perché prive di DNA mitocondriale.
Gli studi sulla persistenza del nucleare sono anche pochini, nessuno credo sia stato svolto alle temperature invernali di Brembate, per cui a molti rimane il beneficio del dubbio. Dicono: "Sarà stato il freddo, boh, non abbiamo idea del perché, quello c'era e quello ci basta a individuare il colpevole."

Con queste incertezze secondo me non si condanna un uomo all'ergastolo! Intanto loro ci hanno provato e ci sono riusciti, per la serie "Lasciateci lavorare".

Poi c'è sempre l'appello, e magari lì si spera in qualcosa di più solido.

@ DUDU'
Carina la battuta del mulo! Non la conoscevo, di che regione è?

Dudu' ha detto...

L'analisi della metilazione
è già stato richiesta in primo grado da Sarah Gino, non è stata accolta.


Quanto sbagliano i giudici?

http://www.finoaprovacontraria.it/stipend i-magistrati-che-sbagliano/

Cifre troppo grandi. Quanto influisce la politica sul sistema giustizia?
A leggere i resoconti dell'inizio dell'anno giudiziario,troppo.
L'Europa ammonisce, parla di deriva giudiziaria, separare politica e giustizia. Peccato non abbia ammonito anche i media, contributori non marginali del sistema.

Dudu' ha detto...

Ops.. "stata richiesta"
Nautilina,
"Carina la battuta del mulo! Non la conoscevo, di che regione è?"

A dire il vero pensavo fosse conosciuta un pò ovunque, è un modo di dire veneto,sottintende che le ragioni dell'ultimo "servano" la causa.
Una norma di malcostume sottotaciuta e condivisa dall'uomo comune che finge di scandalizzarsi se viene reso edotto.
"GIAMMAI" è l'esclamazione nota in risposta.. eppure è cosi.

Gilberto ha detto...

Paolo A
So benissimo che ritieni Bossetti del tutto estraneo. Però entrare nella mente dei protagonisti che lo ritengono colpevole o comunque coinvolto è faccenda alquanto problematica, da investigatore freudiano. Quel Dna è un pasticcio e di sicuro la convinzione che Bossetti sia l'assassino è sorta da qualche altra via traversa (soffiate? Geniali intuizioni dell'investigatore? Equivoci?). Perché gli 'indizi' sommersi non vengono alla luce del sole?(salvo quello della paternità che poi si riduce soltanto a notizia mediatica in quanto non c'è alcun documento che lo attesti come ho più volte rilevato).

La mia ipotesi è molto semplice. I supposti 'indizi' non vengono alla luce perché probabilmente troppo labili ed evanescenti, forse a una disanima più accurata solo suggestioni senza rilievo. Però chi ha condotto le indagini deve averli presi inizialmente così seriamente che con quell'arresto spettacolare si aspettava una confessione seduta stante. Non è avvenuto, perché il poveretto non c'entra né punto e né poco col delitto. Poi però le cose sono andate troppo avanti e non è facile per nessuno ammettere di aver preso una solenne cantonata...

Ivana ha detto...

Dove risulterebbe che “l’analisi della metilazione” sia stata “richiesta in primo grado da Sarah Gino” e che non sia stata accolta?

Anonimo ha detto...

I punti chiave, come ha detto Nautilina, sono nDNA mancante e persistenza anomala.
La questione della persistenza: si potrebbero fare esperimenti specifici, ogni "perito" dice la sua che guarda caso è quello che vuole sentirsi dire il padrone del mulo... va bene, lasciamola da parte un attimo.
nDNA mancante: qui è ben diverso. Nessuno contesta che non ci sia, perché non c'è. L'accusa però se la cava elegantemente, "non importa che non ci sia, tanto non serve, per l'identificazione basta il nucleare", che è un vero e proprio appiglio da azzeccagarbugli. È come se trovassero un dito con le mie impronte digitali e sostenessero che è mio, sebbene io abbia ancora tutte le dita ben attaccate alle mani....
Credo che su questo di dovrebbe avere una perizia terza: si è mai ritrovato e/o si può trovare DNA nucleare senza mitocondriale? Se no, come pare generalmente assodato, allora il DNA esce dal processo veloce come un Freccia Rossa. E se l'accusa continua a sostenere che il nDNA coincide, allora fanno la cortesia di replicare tutta la procedura a fronte dei periti di parte, altrimenti si possono attaccare al suddetto Freccia Rossa.
Il problema è che dubito che la corte sia disposta a concedere una perizia indipendente. Troppi interessi in gioco e troppe connivenze. Basta vedere come si è comportata con la questione dei raw data per capire che non siamo di fronte ad un giudice terzo.
Haddock

Gilberto ha detto...

Quello che per molti è difficile capire è che - ridotto all’osso - il caso Bossetti sta in piedi come processo mediatico, è il classico esempio di fuga di notizie, voci che corrono, soffiate, illazioni, suggerimenti, influenze, invenzioni… che creano nell’opinione pubblica una catarsi emozionale, un alone di suggestioni, di impressioni e di malie. Se poi facciamo la tara cosa resta? Un Dna ‘bello’ e impossibile, monco, dimidiato e ‘immortale’ e… probabilmente già dissipato e dissolto come neve al sole. Bossetti è stato condannato sulla base del niente.

Paolo A ha detto...

Vanna

La mia è solo un'ipotesi, inoltre non ho mai detto che esista un'organizzazione che ha fatto rapire Yara, peraltro non c'è bisogno di ipotizzare grandi apparati per rapire una ragazzina di tredici anni, per esempio, A da l'incarico a T e Z di rapire Yara e consegnargliela dietro un corrispettivo, non ci vuole molto, inteso come organizzazione.

Comunque ho solo cercato di dare una risposta a una domanda che mi sono posto da tanto tempo: come è possibile che pur in presenza di un DNA traballante e incompleto i consulenti genetici dell'accusa e specialmente della parte civile non abbiano rilevato che quella prova genetica è quantomeno dubbia e richiederebbe una ripetizione e rianalisi di tutti i passaggi effettuati.

E' lo stesso consulente della parte civile che ha esternato ripetutamente sui media che la pista dei Guerinoni non era poi così sicura, quindi cosa è che gli ha fatto cambiare opinione.

Ho pensato che c'è dell'altro, qualcosa che ha convinto i genetisti di adottare una linea colpevolista costi quel che costi, anche coprirsi di ridicolo: la vicenda del DNA mitocondriale con le scuse successive sono degne di un film comico, sono loro che sono andati dietro il mitocondriale e quando non l'hanno trovato dicono che non era importante, a me ricorda un po' la storia del ragazzino che si riprende la palla quando sta perdendo.

Per esempio, ti ricordi la vicenda di Hacking Team e la mail in cui si scambiavano i complimenti per l'operazione di cui parlavano tutti i telegiornali e che citava il "modulo DNA", forse potrebbe essere una risposta alla mia domanda.

https://bossettiade.wordpress.com/2016/05/08/il-ruolo-di-hacking-team/






Nautilina ha detto...

Dudù,
grazie. Non ho origini venete, dalle mie parti non si usa quel detto.

A proposito di bestie da soma:

Anonimo ha detto...

Non lo farebbero mai...perchè qui cadrebbe lasino. eh eh

24 gennaio 2017 16:30:00


Ma dato che 'lasino' è già cascato, vale la pena provare a farlo rialzare, no?
Ovviamente il rischio che quel DNA risulti naturale esiste, gli avvocati lo sanno bene, non sono nati ieri. Bossetti neanche ci pensa, è convinto che non gli appartenga e basta.

In caso di esito sfavorevole, alla difesa rimane sempre la tesi della contaminazione colposa da parte dei tecnici per carenza di procedure adeguate.
Oppure dolosa postuma con materiale fresco prelevato a Bossetti a sua insaputa.
Basta pensare al caso di Sempio a Garlasco: tazzina e bottiglietta usata e via col vento, non è neanche illegale se non te le rubano in casa (ma immagino che per un delinquente l'illegalità sia l'ultimo dei pensieri).
Infine la difesa può mettere sul piatto il trasferimento secondario o terziario.

Se l'accusa continua a fare orecchie da mercante appena la difesa nomina il DNA mitocondriale assente , come se fosse un dato di fatto inspiegabile ma da accettare senza porsi domande, allora le stesse ragioni dovranno valere anche per la contaminazione e il secondary transfer.
Nel senso che poi non potrà obiettare: "Manca il mitocondriale, allora non può essere DNA da trasferimento".
L'inspiegabile non può valere solo dove fa comodo.

Se scoprono che quel DNA è sintetico, se è anomalo, oppure normale e naturale ma da contaminazione, in tutti i casi secondo me Bossetti dev'essere prosciolto perché quella prova non è valida.

Dudu' ha detto...

La richiesta di metilazione,riportata dai media, è anche in motivaz, ora non ho la pag sottomano.

Ivana ha detto...

Non ho letto alcuna notizia inerente la "richiesta di metilazione" fatta da Sarah Gino e non l'ho trovata neanche nelle motivazioni della sentenza di primo grado.

Anonimo ha detto...

NON è stata MAI fatta la richiesta di metilazione, nè risulta nelle MOTIVAZIONI

Vanna ha detto...

Bene Anonimo!
Esclami che: "NON è stata MAI fatta la richiesta di metilazione, nè risulta nelle MOTIVAZIONI".
Quindi è chiaro che la tua sicurezza di saperlo ti posiziona al centro del dibattito che ha portato alla condanna.
Dudù fino a questo momento ha postato notizie che sono uscite, pertanto io credo a ciò che scrive.
Mentre invece tu anonimo non hai fatto altro che screditare l'operato della difesa.
Vai tranquilla che si dovrà chiarire come sia stato possibile che analisi poco scientifiche abbiano portato a risultati certissimi per condannare all'ergastolo.

Vanna ha detto...

Paolo A, grazie per la risposta, certo che ricordo il ruolo di hacking-team!

antrag ha detto...

La dialettica di Vanna del 25 gennaio 2017 11:46:00 CET
è insuperabile.

antrag ha detto...

Un cittadino garantista e non forcaiolo non si chiede perché il test di metilazione non sarebbe stato richiesto dalla difesa ma come siano state possibili accuse e condanne all'ergastolo senza aver fatto quello stesso test di metilazione, dati tutti gli interrogativi sul reperto biologico ammessi nelle motivazioni della sentenza.

Ivana ha detto...

Credo che un cittadino garantista (alla ricerca della verità e non di un’eventuale impunità) voglia informarsi e ascoltare tutte le “campane”, voglia leggere gli atti resi pubblici (es.le motivazioni) e sappia chiaramente che esiste il potere d’investigazione difensiva e che va data dignità sistematica alle investigazioni difensive.
Il giusto processo, garantito costituzionalmente, richiede la parità delle parti (e la terzietà e imparzialità dei giudici).


Antrag e Vanna, avete letto, o no, le motivazioni della sentenza di primo grado? Nel caso le aveste lette, avete trovato, o no, il punto in cui si parlerebbe della “richiesta di metilazione” fatta da Sarah Gino (richiesta che non sarebbe stata accolta)?

Dudu' ha detto...

Ivana,
Si, ricordavo male io, la richiesta era sulla RNA, ho potuto dedicarmici solo ora. Magari bastava riportare il passo subito ed era bello che risolto l'erroneo mio scritto, mica mi sarei offesa,anzi. (Vanna, ti ringrazio per la fiducia,il poco tempo di ieri mi ha fregato, non sono andata verificare quanto ricordavo. Scusami).

Scusate tutti,cerco sempre di essere accorta, per una mia associazione mentale di ricerca della natura della traccia ho fatto del casino. Perdonatemi.

In motivaz viene riportato Sarah Gino ha chiesto di cercare la mRNA, segue poi la spiegazione della Bertoja perchè non l'ha ritenuta opportuna.

Anche attraverso lo studio della mRNA è possibile ricavare la natura della traccia, la metilazione invece và scovare le metilazioni nel dna.

Annika aveva scritto:
".. passiamo al DNA di Ignoto 1 rilevato dagli slip/leggings di Yara. Qui davanti a me ho 2 papers aperte, una più ufficiale dell'altra ed entrambe datate 2011, che continuo a sfogliare mentre ti scrivo - e altre ne ho nel mio ufficio, nel mio lab, nello studio di casa mia. Tutte queste papers riguardano la persistenza di tracce di DNA estraneo su cadavere in un ventaglio di condizioni (in acqua, su terreno, al chiuso, all'aperto, al caldo, al freddo, sotto la pioggia). Ebbene, la durata massima di una traccia di DNA tale da rendere il DNA ancora leggibile, in condizioni ottimali è al massimo di due settimane. Ripeto Marita: DUE (2) SETTIMANE = 14 GIORNI. Oltre questo tempo il DNA sarà forse ancora presente, ma talmente degradato da non essere più riconducibile al soggetto da cui proviene. Dato che però il RNA ha una persistenza circa 8-10X (8-10 volte) maggiore del DNA, e che il RNA fornisce la natura della traccia (sangue, saliva, urina, sperma, touch DNA) laddove altri test non riescano o non diano risposte conclusive, passate le prime due settimane qualunque resto di traccia di DNA servirà non tanto all'attribuzione a un soggetto, quanto piuttosto ad accertare la natura della traccia (es saliva) proprio grazie al RNA in esso ancora presente e ancora leggibile.

Nel caso di Ignoto 1 sappiamo dalle carte che non si è riusciti ad accertare l'origine della traccia, che si è solo presunto si trattasse di sangue. Se di sangue si trattasse, il RSID-Blood lo confermerebbe tutt'oggi al 100%, ma comunque è sorprende che nel 2011 - o dopo - non si sia confermata la natura del DNA di Ignoto 1 tramite l'analisi del suo RNA, sicuramente ancora presente e certamente ben leggibile nella traccia a 3 mesi dal presunto deposito. Soprattutto se, come dicono, il DNA stesso presentava uno straordinario stato di conservazione...

Quello che però sorprende ancora di più, e sorprende fortemente, è che un team di esperti di scienze forensi di fronte a un corpo presumibilmente rimasto a Chignolo d'Isola immobile per ben 3 mesi, abbia preso per buona la presenza di una traccia di DNA estraneo a presunte 14 SETTIMANE dal decesso! Cosa IMPOSSIBILE per via di due fattori altamente provati e risaputi:

1. degradazione ambientale
2. degradazione chimica
(Segue)

Dudu' ha detto...

(Segue e conclude)
".. riassumo in pillole che non solo a Chignolo pioveva (ergo pH, ecc) e faceva freddo, entrambi fattori acceleranti, ma che anche sul suo terreno ci sono quelle bestie voraci dei batteri del suolo. Se hanno ridotto il corpo di Yara nello stato in cui l'hanno ridotto, figuriamoci in che insignificante manciata di nanosecondi hanno fatto fuori qualunque traccia estranea.

Infine c'è la scoperta non nuova (solo una conferma in realtà avvenuta per ricerca datata proprio 2011) che, come si pensava da tempo, sono i liquidi corporei stessi a disfare definitivamente qualunque traccia rimanente di DNA estraneo su pelle o vestiti. E non parlo solo di liquidi corporei che escono da cavità e orefizi, ma soprattutto di quelli prodotti dalla putrefazione dell'intero corpo. Ed ecco che l'alta acidità putrefattiva dell'intero cadavere spiega i tempi di max 2 settimane di persistenza e rilevabilità di tracce estranee di DNA.

Ma allora, il DNA di Ignoto 1 come lo si spiega? Lo si spiega esattamente come il DNA di Salvatore Parolisi sulla e nella bocca di Melania: ovvero prendendo i dati scientifici a nostra disposizione e traendo le uniche due conclusioni scientificamente possibili:

Prima: "O Massimo Bossetti ha toccato e, data la posizione del DNA, per forza di cose spostato il cadavere di Yara una decina di giorni al massimo prima del ritrovamento"

Seconda: "O il DNA di Massimo Bossetti lì ci è stato messo - più o meno apposta - da 'qualcuno'..."

Nuovamente, non sto dicendo che quel DNA proprio non ci fosse. Sto dicendo che dove è stato trovato... hai voglia a inventarti che era nascosto dall'elastico con Yara ben putrificata a dovere: sai gli acidi del corpo come lo avrebbero trovato? Non so se hai visto lo stato dei leggings. E dato che il cadavere era più o meno intero, ovvero non si trattava di pezzi di cadavere riassemblati post spostamento di un corpo trovato dopo 3 mesi grazie all'aiuto di brandelli di vestiti (il che sarebbe saltato subito all'occhio), direi che quel DNA, se realmente presente laddove le carte dicono che è stato rilevato, per forza di cose ci è arrivato tramite terzi.

Infatti Marita, basta ricordare quel DNA nucleare ma non mitocondriale... et voilà, cominciamo a parlare di un modello genetico pret-a porter semi-vintage modificato su misura per le esigenze della moda attuale, conservato manco fosse nuovo, ma stranamente incompleto di mRNA e pure di provenienza da soggetto unico...! Un vero cocktail. E allora si che, proprio come nel caso del DNA di Salvatore Parolisi, potrebbe essere che: chissà quando - chissà dove - e soprattutto - chissà perché qualcuno potrebbe aver rubato DNA a tuo marito, ad esempio da una bottiglia di acqua minerale, e, chissà come, potrebbe averlo passato ad altri...

Concludendo Marita, i tempi delle scienze forensi sono quelli che sono e non c'è nessuno in grado di plasmarli a proprio uso e consumo. Sebbene la polemica su tua suocera, Ester Arzuffi, sia di uno squallore perfido, in realtà è irrilevante di chi sia figlio tuo marito ed è anche irrilevante scoprire se il DNA di Ignoto 1 sia realmente riconducibile a lui. Infatti, proprio come per quello di Salvatore Parolisi sono pronta a scommettere che, solo in parte bada bene, sia proprio riconducibile a Massimo... ma solo in parte, ripeto, e magari una parte sottrattagli a sua totale insaputa un anno e mezzo fa o giù di lì.

Insomma, grazie ai tempi della permanenza delle tracce estranee di DNA e RNA su cadavere, è irrilevante che il DNA di Ignoto 1 sia anche solo in parte di tuo marito, come è irrilevante che lui sia figlio o meno di Guerinoni perché, in ogni caso è - e resta - INNOCENTE."

http://albatros-volandocontrovento.blogspot.it/2015/03/cara-marita-comi-ti-spiego-perche-tuo.html#more

Sempre piacevole rileggere gli scritti di @ Annika , a cui mando un caloroso saluto : ciaoooooo :-)

magica ha detto...

hanno imbrogliato la matassa talmente tanto, che , chi indaga e commenta non trova via d'uscita .
credevano d'aver trovato il colpevole ? che messo sotto torchio e fiaccato con illazioni. tua madre ? rea d'aver messo al mondo te con rapporto clandestino , la moglie :una che si incontra negli alberghi con amamnti - se una persona fosse colpevole di fronte a queste porcate , confessa e la finisce la' .
viceversa, uno innocente non confessera' mai
le uniche prove che gli inquirenti avrebbero in mano sono la testimonianza di quel ragazzo .che vide yara con due persone . e anche altri che sentirono .. ma no volevano fare come nei film gialli. trovare indizi per vie traverse , senza riscontri precisi . tornare indietro no .. bisogna far fuori bossetti

Dudu' ha detto...

Ivana,
"..e sappia chiaramente che esiste il potere d’investigazione difensiva e che va data dignità sistematica alle investigazioni difensive.
Il giusto processo, garantito costituzionalmente, richiede la parità delle parti (e la terzietà e imparzialità dei giudici)."

Ora, non sò bene a quale fase del processo sia riferito questo tuo commento.

Trovo che la chiara e precisa risposta che aveva dato Massimo Prati ad un commentatore, possa chiarire un preciso periodo.

Prati aveva risposto a questo commento :

" Io ancora non ho capito bene una cosa in questa storia: ma è stato fatto un test di paternità a Bossetti? Cioè hanno confrontato il proprio DNA con quello del padre, ovvero del marito attuale della madre e non del Guerinoni?
Grazie.."

Questa è la risposta di Massimo Prati :

" In pratica, né l'avvocato né nessun altro può prelevare un campione di saliva dalla bocca di Bossetti fino a quando un giudice non deciderà di prelevarla. La procura si oppone alla comparazione padre-figlio, comparazione sollecitata dal Gip al momento della convalida del fermo.

Per cui una comparazione seria che abbia valore non solo per il gossip - e poco gli importerebbe a un giudice di una analisi privata che non potrebbe mai entrare negli suoi atti giudiziari in questa fase di indagine (è la procura a decidere cosa inviare al giudice) - si potrà avere solo se il giudice di corte d'assise deciderà di farla fare a un perito neutro.

Questo al momento è l'ordine delle cose."

Rileggendo le motivaz, la difesa dovrebbe essere entrata in possesso degli atti di entrambi i prelievi, il 20 nov 2015 quando la pm ha depositato la relazione Previderè Grignani.

Non essendo entrata la paternità nel dibattimento, nessuna indagine difensiva poteva essere presentata o argomentata.

Quello che si evince in motivaz, è che per la corte, ignoto1 è Bossetti per la perfetta corrispondenza nell'indagine genetica di Previderè Grignani,e siccome Sarah Gino, letto i documenti paternità --Guerinoni-ignoto1- ha condiviso i risultati, la corte appunto, trae la conclusione che se Massimo Bossetti è ignoto1 e ignoto1 è figlio di Guerinoni, e Massimo Bossetti è ignoto1, va da sè che il padre di Massimo Bossetti è G.Guerinoni.

Quando la difesa avrebbe potuto presentare sue investigazioni, riferendomi al tuo commento, non mi è chiaro.

Nautilina ha detto...

Bella e chiara la spiegazione data da Annika all'irrilevante paternità di Bossetti...che diventa irrilevante, ciò è chiaro, perché quel DNA non ce l'ha messo lui di persona.
Ma che non possa avercelo lasciato spostando il corpo di Yara dieci giorni prima del ritrovamento è un dato di fatto, perché altrimenti nei reperti si sarebbe trovato abbondante DNA mitocondriale e mRNA.

A proposito, non si spiega proprio perché la presidentessa Bertoja abbia rifiutato la legittima richiesta della dott.ssa Sarah Gino, consulente della difesa.
Ricercare ed analizzare l'mRNA era un accertamento importante, non un capriccio o un dettaglio superfluo e non credo che un magistrato non sia in grado di capire questo, anche non essendo laureato in biologia.
Fra l'altro immagino (anzi spero) che durante il dibattimento i giudici abbiano dei consulenti imparziali a cui rivolgersi per chiarire eventuali dubbi scientifici ...vi prego, ditemi che è così!
In ogni caso, errare è umano ma perseverare è diabolico.
In un processo giusto si dovrebbero svolgere TUTTI i necessari accertamenti, anche quelli eventualmente non richiesti e quelli che sembrano scaturire da scrupoli eccessivi, fermando balletti e strategie da entrambe le parti.

Ivana ha detto...

Ivana,
Si, ricordavo male io, la richiesta era sulla RNA, ho potuto dedicarmici solo ora. Magari bastava riportare il passo subito ed era bello che risolto l'erroneo mio scritto, mica mi sarei offesa,anzi.


Se ti riferisci alla pagina 86 delle motivazioni, lì risulta che, su richiesta di indicare quali approfondimenti ulteriori sarebbero praticabili per la ricerca del mtDNA, Sarah Gino ha segnalato lo studio dell’mRNA (“per sua stessa ammissione ancora in fase sperimentale”) e il sequenziamento mediante NGS, però già tentato, invano, dal prof. Casari. Insomma, mi pare che Sarah Gino si sia limitata, su richiesta, a segnalare eventuali approfondimenti possibili per il DNA mitocondriale, senza fare, però, una sua specifica richiesta formale, tramite relazione scritta.

Riguardo al mio commento sul potere investigativo della Difesa si tratta di un commento generale e la Difesa di Stasi sta dimostrando quale effettivamente sia il potere investigativo della Difesa.
Come ha sottolineato il Garante della privacy, Antonello Soro, nell’ambito di un’indagine difensiva è lecito perfino prelevare il DNA a una persona qualsiasi senza che questa ne sia stata informata, perché si può eseguire un test di identificazione genetica se ci sono le condizioni di indispensabilità per la tutela di un diritto di pari rango rispetto al diritto di privacy.

Ivana ha detto...

A mio avviso, nelle motivazioni si evince chiaramente che la Difesa si è limitata a sollevare varie eccezioni tra cui quella di nullità del prelievo, effettuato in data 15 giugno 2014, di campioni di saliva dell’imputato e nella nota 106 è spiegato perché la Corte ha respinto tale eccezione (trattandosi di un semplice prelievo ripetibile in qualsiasi momento) e l’istruttoria dibattimentale ha chiarito che il prelievo del campione salivare e la comparazione con Ignoto1 sono stati comunque ripetuti dopo il fermo dell’imputato (c’è relazione scritta relativa “all’estrapolazione del profilo genotipico di Massimo Bossetti e dei suoi familiari tramite tampone salivare prelevato dopo il fermo”); insomma, riguardo alla questione della paternità, alla Difesa interessava SOLO sollevare eccezioni formali, NON sostanziali.
Inoltre è scritto chiaramente che Sarah Gino, nell’udienza del 12/02/2016, ha spiegato che le analisi da lei effettuate, dopo il fermo, avevano confermato che l’imputato non era figlio del padre legittimo.

Gilberto ha detto...

Riguardo alla supposta prova di paternità in quel di Torino vorrei rilevare che c’è un ulteriore mistero nel mistero. Tale prova indiscutibilmente non può essere stata fatta su materiale biologico di Massimo Bossetti in quanto detenuto. Per prelevare qualsiasi tipo di umore e farlo uscire dal carcere la difesa o chi per essa avrebbe ovviamente dovuto chiedere l’autorizzazione del tribunale pena un illecito gravemente censurabile. Se l’avesse fatto di nascosto non avrebbe comunque potuto pubblicarne gli esiti. Per quanto sopra è da ritenere che tale verifica di paternità deve essere stata fatta seguendo altre procedure. Chiedo a Tommy S. e a Biologo se sia stato possibile con altre modalità e quali.

Dudu' ha detto...

Ivana,si,
Pag. 86.
Solo la trascrizione del dialogo potrebbe chiarire perchè la Bertoja accenni al mtdna e la Gino richieda approfondimenti sul RNA, o li suggerisca, sicuramente l'intento della Gino, se di intento e non richiesta si tratta, è esplorare le tracce da perito terzo. I media avevano riportato che la Gino aveva (informalmente?) sollecitato studi e approfondimenti, non viene smentito in motivaz, e aveva fatto una esposizione di alcune ore,non dimenticando che Gino e Capra hanno lavorato in sinergia insieme per la difesa.

Riporti :
".. e il sequenziamento mediante NGS, però già tentato, invano, dal prof. Casari.."

Se ben ricordo il Casari aveva riscontrato l'assenza delle proteine, spero di poter far fede alla mia memoria, aveva trovato la RNA?
STANDO alla risposta data dalla giudice sembrerebbe di no..

Per il rimanente condivido che solo un processo giusto possa incarcerare un uomo.

Dudu' ha detto...

Gilberto,
Vorrei aggiungere una considerazione astratta ma allo stesso tempo concreta :
Premessa : Giuseppe Guerinoni era il dodicesimo figlio di Guerinoni X (non ricordo il nome).

Quanti maschi ci fossero in quei 12 non lo sò.
L'aplotipo del cromosoma Y identifica una famiglia, non un soggetto.
I calcoli biostatici non sarebbero corretti, in considerazione di traccia mista.
Di quale dei fratelli maschi Guerinoni-eventualmente -sarebbe figlio ignoto1?
(Una mera considerazione).
Se volete farvi 4 risate sulla paternità consiglio la lettura delle pagine disponibili.
https://books.google.it/books?id=_jmODAAAQBAJ&pg=PT141&lpg=PT141&dq=presidente+Jefferson,figlio+illegittimo+di+Sally&source=bl&ots=3zzZQGc23E&sig=mp7FDs5C-NBkT7b9gCPiI9u11xo&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjogcX43d3RAhWjJMAKHW-vD1kQ6AEISTAJ#v=onepage&q=presidente%20Jefferson%2Cfiglio%20illegittimo%20di%20Sally&f=false

Gilberto ha detto...

L'impossibilità di una verifica su Massimo Bossetti (vedi il mio intervento precedente)e le tue osservazioni (ho letto velocemente il caso Jefferson) dimostrano ancora una volta di più che quello della paternità è un 'buco nero' e un indizio farlocco.

Bruno ha detto...

@Nautilina scrivi:"In un processo giusto si dovrebbero svolgere TUTTI i necessari accertamenti, anche quelli eventualmente non richiesti e quelli che sembrano scaturire da scrupoli eccessivi, fermando balletti e strategie da entrambe le parti". Nautilina, sante parole, hai condensato il tutto in queste poche righe. Grazie.

Dudu' ha detto...

Ivana,
"..la Difesa si è limitata a sollevare varie eccezioni tra cui quella di nullità del prelievo, effettuato in data 15 giugno 2014, di campioni di saliva dell’imputato e nella nota 106 è spiegato perché la Corte ha respinto tale eccezione (trattandosi di un semplice prelievo ripetibile in qualsiasi momento) e l’istruttoria dibattimentale ha chiarito che il prelievo del campione salivare e la comparazione con Ignoto1 sono stati comunque ripetuti dopo il fermo dell’imputato (c’è relazione scritta relativa “all’estrapolazione del profilo genotipico di Massimo Bossetti e dei suoi familiari tramite tampone salivare prelevato dopo il fermo”); "

Davvero un peccato non venga riportato nome dei famigliari ed esiti di laboratorio della relazione Previderè.

Ma una considerazione su come sia entrata la prova nel processo andrebbe fatta.
I strumenti ci sono, non è chiaro perchè non siano stati usati.
E Salvagni ha ragione: se è stato necessario il prelievo coatto con l'alcoolimetro (ma anche no, nulla vietava invitarlo in caserma come fù per i 18.000 altri soggetti insieme a sua madre, in prima istanza),non si capisce perchè il secondo prelievo non sia stato fatto a norma di legge attraverso un ip, che è lo strumento di acquisizione legittimo per fare entrare le prove nel processo.(indipendentemente sia ripetibile o meno).
Forse Bergamo non è Italia.
Non capisco nemmeno perchè, se il secondo prelievo è legittimo,tutto il processo abbia ruotato intorno agli esiti del prelievo coatto,non sarebbe stato corretto rifarli per avere certezza?in fin dei conti il prelievo con il boccaglio è suscettibile di contaminazioni, che manco in un laboratorio possono essere esclusi al 100% . O qualcosa non tornava?

Poi,dire che la difesa si è limitata ad eccezzioni,quando ha praticamente richiesto di rifare tutto il processo, mi sembra un pò vanificare gli sforzi che ha fatto per ottenere rispetto delle leggi che governano il processo penale, il processo equo etc.

Ivana ha detto...

Sì, Dudu’,
ma resta il fatto che Sarah Gino non ha presentato una richiesta formale (tramite relazione scritta).
Riguardo a Casari, le motivazioni riportano che aveva tentato la strada sperimentale (risultata impraticabile) del sequenziamento dell’intero genoma di Ignoto 1 mediante NGS per verificare se i polimorfismi potessero dare indicazioni riguardo ai tratti somatici di Ignoto 1, oppure indicazioni inerenti alla propensione di tale soggetto a sviluppare malattie neurodegenerative.
Credo che sarebbe interessante poter leggere la relazione di Casari acquisita durante l’udienza del 20/11/2015.

Avevo ben precisato che mi riferivo alla questione paternità e, infatti, avevo citato esclusivamente l’eccezione sulla “nullità del prelievo” e avevo anche aggiunto, per evitare fraintendimenti: “insomma, riguardo alla questione della paternità, alla Difesa interessava SOLO sollevare eccezioni formali, NON sostanziali.”

antrag ha detto...

È aberrante:
1 accusare la difesa
2 non accusare l'accusa
3 non difendere l'accusato
4 prendere per oro colato le motivazioni della sentenza

Wolf ha detto...

https://www.facebook.com/1595122120733692/videos/vb.1595122120733692/1885250661720835/?type=2&theater

:-)

Dudu' ha detto...

Ivana,
".. ma resta il fatto che Sarah Gino non ha presentato una richiesta formale .."

Secondo mio parere resta il fatto che a fronte la difesa sia riuscita dimostrare innumereveli incongruenze e misteri genetici la corte non ha proceduto nominare un collegio terzo dirimere le innumerevoli inspiegabili "faccende" genetiche.

Dudu' ha detto...

Scusa Ivana,
Avevo dimenticato commentare questo aspetto che riportavi :
".. Riguardo a Casari, le motivazioni riportano che aveva tentato la strada sperimentale (risultata impraticabile) del sequenziamento dell’intero genoma di Ignoto 1 mediante NGS per verificare se i polimorfismi potessero dare indicazioni riguardo ai tratti somatici di Ignoto 1, oppure indicazioni inerenti alla propensione di tale soggetto a sviluppare malattie neurodegenerative.."

Il prof. Casari fù incaricato trovare spiegazioni scentifiche sull'assenza mitocondriale, non se le tonsille di ignoto 1 erano in forma...non sò se mi spiego..

Paolo A ha detto...

Dudù

Ti sei fatta la domanda:"..non si capisce perché il secondo prelievo non sia stato fatto a norma di legge attraverso un ip (incidente probatorio)..."; ora datti una risposta.

Io la risposta me la sono data da molto: Ignoto1 non è Bossetti, lo sanno perfettamente.

Il problema è stato che la difesa non aveva nulla in mano sino al deposito degli atti per la richiesta di rinvio a giudizio, deposito peraltro incompleto vista la richiesta del deposito in udienza dei RAW DATA.

La difesa non ha chiesto un incidente probatorio prima del rinvio a giudizio perché non conosceva cosa aveva in mano l'accusa, non aveva sicuramente i risultati del DNA di Ignoto1 e quindi non poteva rischiare di chiedere un esame che poteva inchiodare il proprio assistito.

In altre parole, gli avvocati non potevano non ipotizzare che effettivamente il DNA di Ignoto1 fosse di Bossetti, quindi in una logica di strategia difensiva volevano tenersi tutte le strade aperte, insomma una condanna a trenta anni era meglio di una all'ergastolo giusto per farmi capire.

Solo quando hanno avuto le carte in mano, pur incomplete, hanno richiesto la perizia al GUP, vedendosela però rifiutare, quindi non restava che chiederla durante il processo nei termini previsti dal codice, cioè alla fine del dibattimento.

Tutte le discussioni sul comportamento della difesa sono chiacchere, suggestioni senza capo ne coda, come quella della richiesta di test di metilazione o mancanza di memorie scritte, le richieste della difesa su nuovi accertamenti peritali stanno a pag 13-14 delle motivazioni.











Dudu' ha detto...

Certo Paolo A,
Ma assumi quel che ho scritto a 'mò di provocazione e partendo da tutt'altro lato. Quando fermarono Bossetti il gip non convalidò l'arresto, forse per le modalità,forse non sufficentemente suffragato da indagini, o altro che non mi viene ora. Fatto stà che c'era diciamo della prudenza da parte del gip. L'accusa si diceva certa e la Nazione sapeva "che era stato preso il colpevole". A casa , l'indagato aveva l'anziano padre malato, ma soprattutto dalla certezza mostrata dalla pm ,avrebbe dovuto seguire un percorso, come dire, incontestabile, per portare la sua nave importo.
In ogni caso il mio ragionamento vale il tempo che trova,perchè arrivati a quel punto non potevano più tornare indietro.

Ivana ha detto...

Riguardo al test methylation, ribadisco che chi è convinto che quel profilo genetico sia di origine sintetica, desidera, di certo, che venga effettuato tale test; lo stesso autore dell’articolo, sotto cui stiamo ancora commentando, ha scritto esattamente e inequivocabilmente:
Non penso si possa smontare quel DNA appellandosi a qualche picco in più o in meno in una piccola parte degli elettroferogrammi, non credo ci si possa aspettare nulla dalla contaminazione involontaria, non mi illudo che basti l’assenza del mitocondriale da sola.

Bisogna provare che quel DNA è sintetico e ciò può essere fatto solo mediante un test di metilazione richiesto in sede di appello come prova contraria di prova decisiva.

(ho usato io il grassetto solo per evidenziare la perentorietà di chi dimostra di non avere dubbi riguardo alla natura di quel determinato profilo genetico nucleare)

Sul fatto che sarebbe stato necessario predisporre, da parte del giudice, la perizia super partes sono sempre stata d’accordo. (Infatti condividevo con Gilberto un certo ottimismo sull’eventuale possibile assoluzione in primo grado, proprio perché ritenevo, e ritengo tuttora, strana una condanna senza che il giudice avesse ascoltato, prima, ALMENO un perito da lei stessa nominato.)
Invece, a quanto pare, la Corte era ormai convinta che la “prova” si fosse formata in dibattimento.
Eppure, in una materia tanto complessa, come può chi non è esperto in genetica, decidere quali consulenti (di parte!) hanno ragione? Forse il fatto che i consulenti della Difesa non abbiano presentato una relazione scritta, ha indotto la Corte a ritenere che non avessero argomenti solidi e sicuri da sostenere???

Il prof. Casari è esperto dell’analisi del DNA mitocondriale ed è stato chiamato a spiegare sia perché è fallito il suo tentativo di sequenziamento dell’intero genoma di Ignoto 1 mediante NGS, sia a esprimere il suo punto di vista riguardo al fatto che, in quelle tracce miste, non sia stato trovato il DNA mitocondriale di Bossetti.

Dudu' ha detto...

Ivana,
"Il prof. Casari è esperto dell’analisi del DNA mitocondriale ed è stato chiamato a spiegare sia perché è fallito il suo tentativo di sequenziamento dell’intero genoma di Ignoto 1 mediante NGS, sia a esprimere il suo punto di vista riguardo al fatto che, in quelle tracce miste, non sia stato trovato il DNA mitocondriale di Bossetti."

È quello che ho detto ieri. (?)

"..Forse il fatto che i consulenti della Difesa non abbiano presentato una relazione scritta, ha indotto la Corte a ritenere che non avessero argomenti solidi e sicuri da sostenere???"

Il tuo dubbio sarebbe che la difesa non è stata convincente.
Nulla è valso venga scritto ci siano dei misteri,nessuno abbia spiegato la sorprendente conservazione,nessuno abbia detto che roba è quella traccia,nessuno abbia spiegato come si siano invertiti i ruoli nelle provette, e la difesa non è stata ascoltata; eppure è lampante necessitavano delle verifiche,lo dici pure tu (non capisco cosa vuoi dimostrare forse).
Rimarrebbe in te il dubbio la difesa non sia stata efficace nella dialettica, mah, per me le cose sono abbastanza chiare.

Poi riporti la tesi di Luca Cheli, ma non capisco,apparentemente prendendone le distanze : ".. ribadisco che chi è convinto che quel profilo genetico sia di origine sintetica.. " non la chiedi anche tu la metilazione?
Se la chiedi significa che ritieni non sia una traccia biologica (o no?), forse qualcuno qui ha scritto che non condivide la posizione presa da Luca? Mi sembra di no.

Non colgo cosa vuoi dire con questo commento.

Quello che emerge è che la difesa è nella condizione difficilissima (come per la Bertoja) di dover puntare il dito.

Ma scusa, come può un pm dire: è stato lui, ma non sappiamo quando, è stato lui ma non sappiamo perchè, è stato lui ma non sappiamo come..e la Bertoja ha condannato, c'è un motivo, ma non lo troverai dubitando dell'opera difensiva.
Non capisco il senso di questo intervento, colpa mia provabilmente.
Buona giornata a tutti.

TommyS. ha detto...

Dudù

Solo la trascrizione del dialogo potrebbe chiarire perchè la Bertoja accenni al mtdna e la Gino richieda approfondimenti sul RNA

Hai perfettamente ragione. Quel passaggio delle motivazioni è molto confuso e sinceramente dà l'impressione di essere stato scritto assemblando più parti della deposizione della Gino, non solamente quelle relative al mtDNA.

Si parla difatti di mRNA e potrebbe in linea teorica essere che la Gino si sia riferita al mRNA mitocondriale, ma personalmente non ho trovato da nessuna parte alcuno studio per l'utilizzo forense. Sarei più propenso a pensare che il riferimento al mRNA fosse per l'impiego nella determinazione del fluido biologico dal quale deriva una traccia forense, tecnica già ampiamente collaudata da anni ma a quanto pare non utilizzata dal RIS sebbene tutti i test confermativi sulla diagnosi della traccia avessero dato risultati nulli.

Quando poi si fa cenno alle tecniche di sequenziamento del genoma di ultima generazione (NGS) la confusione diventa davvero lampante tanto da far sospettare che sia voluta. Difatti la NGS è utilizzata per sequenziare sia il genoma nucleare (tentativo fatto da Casari ma non andato a buon fine: ma non era abbondante il DNA di Ignoto1?) sia quello mitocondriale (cosa non fatta da Casari). Ed è proprio in questo ultimo caso che la NGS si dimostra particolarmente utile per analizzare tracce forensi miste come ben descritto in queste pagine che avevo già linkato tempo fa:

http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1672022914001053

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4500979/

Soprattutto l'ultimo paper, dal titolo molto significativo "Analysis of mixtures using next generation sequencing of mitochondrial DNA hypervariable regions", contiene passaggi decisamente significativi nell'ottica dell'analisi del mtDNA dalla traccia 31, possibilmente da rifare nell'ambito di una perizia della Corte per dirimere la questione dell'assenza del mtDNA dell'imputato.

This assay was shown to be highly sensitive for sequencing limited DNA amounts ( ~ 100 mtDNA copies) and analyzing contrived and biological mixtures with low level variants ( ~ 1%) as well as “complex” mixtures (≥3 contributors).

This study demonstrates the power of NGS technologies targeting the mtDNA HVI/HVII regions for analysis of challenging forensic samples, such as mixtures and specimens with limited DNA.


Una lettura approfondita fornisce poi ulteriori spunti utili per l'analisi di una traccia mista.

L'aver la Corte scritto che utilizzare la NGS per riesaminare il mtDNA, partendo dai reperti originali che però non abbiamo assolutamente capito se siano ancora disponibili, era inutile in quanto Casari non aveva ottenuto alcun risultato con la medesima tecnica nel sequenziamento del genoma nucleare (il suo compito era determinare i fenotipi di Ignoto1; non ci è riuscito e quindi bisogna domandarsi come negli USA siano invece riusciti a risalire agli occhi azzurri), mi pare quindi un palese errore di motivazione dovuto a:
- o confusione e ignoranza facilmente comprensibili in chi non si occupa di genetica
- o voluto fraintendimento di quanto portato dal consulente della difesa; in questo modo era più giustificabile il diniego dell'accesso ai reperti e dell'esecuzione di una perizia sul mtDNA.

Ivana ha detto...

Dudu’, avevi scritto: Il prof. Casari fù incaricato trovare spiegazioni scentifiche sull'assenza mitocondriale, non se le tonsille di ignoto 1 erano in forma...non sò se mi spiego..
QUINDI ho sottolineato che il prof. Carari ha avuto NON SOLO l’incarico di fornire spiegazioni scientifiche sul non ritrovamento del mtDNA di Bossetti, ma anche, e soprattutto, il compito (come avevo già specificato) di verificare, durante le indagini, se i polimorfismi potessero dare delle indicazioni in merito ai tratti somatici (o alla propensione di sviluppare malattie neurovegetative) di Ignoto 1.
Naturalmente occorrerebbe leggere la relazione di Casari stesso per capire se la Corte abbia interpretato in modo preciso, o no, le effettive conclusioni a cui era giunto tale professore.

In quanto al mio commento volevo dire esattamente ciò che ho detto.
In pratica era una risposta a queste parole di Paolo A:
Tutte le discussioni sul comportamento della difesa sono chiacchere, suggestioni senza capo ne coda, come quella della richiesta di test di metilazione
Come continuo a ribadire, sono d’accordo sulla richiesta del test di metilazione (per i motivi da me già precisati in tanti altri miei precedenti interventi. C’è bisogno che continui a ripetere anche quelli?)

Dudu' ha detto...

TommyS,
Grazie, più tardi leggo con calma.
Fra le prove con NGS, dovrebbero esserci anche quelle di Lago, seguendo la lettura in motivaz, mi sembra vengano indicate una 15ina(16 forse) di prove con questo test, significativo come sia stato liquidato da tutti ..(Previderè,Portera, Casari), non avrebbero trovato mtdna .. RNA..
A me la confusione Bertoja-Gino ha dato l'impressione si sia lasciata una porta spalancata, il passaggio è confuso anche per chi non sà nulla di dna come me, una parla di mele e l'altra di noci.

".. Sarei più propenso a pensare che il riferimento al mRNA fosse per l'impiego nella determinazione del fluido biologico dal quale deriva una traccia forense, tecnica già ampiamente collaudata da anni ma a quanto pare non utilizzata dal RIS sebbene tutti i test confermativi sulla diagnosi della traccia avessero dato risultati nulli."

Mmm, che non la usino... mi sà che stai sorridendo sotto i baffi.

Questo il livello di conoscenze del ris:

http://www.iforlab.it/wordpress/2012/09/i-batteri-utili-testimoni-sulla-scena-del-crimine/

Ivana, provabilmente non l'hai percepito, ma Paolo A scrivendo :
"..Tutte le discussioni sul comportamento della difesa sono chiacchere, suggestioni senza capo ne coda, come quella della richiesta di test di metilazione.."

Stava sfottendo benignamente un certo popolo di internet. Almeno così l'ho inteso io.

Poi :
".. se i polimorfismi potessero dare delle indicazioni in merito ai tratti somatici (o alla propensione di sviluppare malattie neurovegetative) di Ignoto 1."

Qui entrerebbe in gioco il cromosoma 15, non utilizzato da Previderè (chissà perchè, lui dice perchè non lo usa il ris, vabbè)
Ma nel NGS c'è (perchè il Casari non trova il fenotipo? )

Poi, indica che cercava la propensione allo sviluppo di malattie degenerative... bel gioco di parole :
ma quelle le trovi nel mtdna...
non nel nucleare;
e se non hai il mtdna...
cosa fai?
Forse giustifichi con eteroplasmia nella vittima come ha ipotizzato...ma senza indagarlo, provabilmente nessuno gli ha dato questo mandato.

E questo lo hanno fatto tutti, perchè non hanno ricercato l'eteroplasmia nella vittima? Perchè non avevano il corpo...

Perchè non l'hanno cercata in Bossetti?
Non è dato saperlo.

Dudu' ha detto...

"Tutte le discussioni sul comportamento della difesa sono chiacchere, suggestioni senza capo ne coda, come quella della richiesta di test di metilazione."

Infatti, rileggendo la frase, Paolo A, fà una dura critica a chi mette in discussione la difesa, farebbe solo chiacchere.(cita anche me che erroneamente ho detto la metilazione fù richiesta!). Trovo abbia ragione.

Ivana ha detto...

Dudu',
non sono d'accordo sulla tua interpretazione riguardo alle parole:

Tutte le discussioni sul comportamento della difesa sono chiacchere, suggestioni senza capo ne coda, come quella della richiesta di test di metilazione

Scritto così, lascia spazio a quest'altra interpretazione: sarebbe inutile discutere sul comportamento della difesa e la “richiesta di test di metilazione” sarebbe una delle suggestioni senza capo né coda.
INVECE, per me, riflettere ANCHE sul comportamento della Difesa potrebbe essere utile a capire il significato di determinate scelte difensive; inoltre non credo che la “richiesta di test di metilazione” rappresenterebbe una “suggestione”, anzi ritengo sia una scelta necessaria.

Dudu' ha detto...

Ivana, apro e chiudo velocemente.

È talmente limpida la posizione di Paolo A assunta da tempo, che teorizzare sia contrario al test di metilazione credo sia solo pretustuoso.
Ciao, chiudo.

Ivana ha detto...

Dudu',
ho detto solo che Paolo A si è espresso in modo da dare spazio a un'interpretazione non univoca. Tutto qui!
Inoltre non so se lui sia effettivamente d'accordo sulla necessità della richiesta del test di metilazione.
Attendo volentieri che sia lui a fare chiarezza in merito. Grazie

antrag ha detto...

Ricordo che il condannato in primo grado è in carcere.
Evitare discorsi aureferenziali, capziosi e che vedono nel test di metilazione un passo decisivo, risolutivo da compiere ad ogni costo.
Grazie!

Ivana ha detto...

Appunto!

Quali discorsi autoreferenziali?
Qui si sta commentando sotto un determinato articolo che conclude ESATTAMENTE con le parole da me citate:

Bisogna provare che quel DNA è sintetico e ciò può essere fatto solo mediante un test di metilazione richiesto in sede di appello come prova contraria di prova decisiva.

Discutere sulla "necessità" (aut "non necessità") del test di metilazione è pienamente in tema!

Anonimo ha detto...

antrag
non ce la farai mai. Attende,tanto si sà che non lo faranno il test,non nel secondo grado.
Deve sempre avere l'ultima parola,sempre deve avere ragione,sempre.
Ora sfida tutti,fatto suo il cavallo.
A tempo debito lo mollerà.

TommyS. ha detto...

Fintanto che la difesa non potrà avere certezza dell'esistenza di reperti ancora analizzabili, ed in particolare quindi quelli delle zone degli slip di Yara dove è stata isolata la traccia 31, non avanzerà mai richiesta del test di metilazione.

In primo grado difatti non ha prodotto alcuna documentazione relativa al paper di Frumkin chiedendo di acquisirla al fascicolo e tantomeno ha fatto cenno al test di metilazione messo a punto da Frumkin stesso nel 2009. Ha solamente ottenuto di leggere in aula il 4 marzo 2015 le email di HT che si riferivano allo scambio di complimenti per la soluzione del caso, al famoso modulo etilometro ed alle richieste di informazioni sul costo di un DNA artificiale presso una ditta israeliana (email non acquisite al fascicolo).

E' molto chiaro che avanzare un'ipotesi (solamente accennata con l'email di HT) sulla natura artificiale del DNA di Ignoto1 senza avere la possibilità di provarne la fondatezza sarebbe stata, e sarebbe nel prossimo appello, controproducente davanti alla Corte.

Ma nel caso la Corte d'Appello decidesse di concedere la perizia sul DNA e nel caso vi fosse la possibilità di estrarre nuovamente del DNA dai reperti (su eventuali soluzioni già pronte per l'amplificazione onestamente avrei molti dubbi e sospetti), sono abbastanza confidente che, in sede peritale e non in aula, quella documentazione verrebbe prodotta con la richiesta di effettuare il test.

Temo tuttavia che si sia fatto in modo da non avere più a disposizione alcun reperto utile per l'estrazione del DNA di Ignoto1 e di conseguenza credo che non vi sarà la possibilità di alcun test di metilazione.

Ivana ha detto...

E' molto chiaro che avanzare un'ipotesi (solamente accennata con l'email di HT) sulla natura artificiale del DNA di Ignoto1 senza avere la possibilità di provarne la fondatezza sarebbe stata, e sarebbe nel prossimo appello, controproducente davanti alla Corte.

A mio avviso, dipende dai modi con cui verrebbe formulata tale ipotesi; per esempio, riterrei corretto e ineccepibile chiedere semplicemente: l’anomalia stessa del DNA mitocondriale e la stranezza della maggior resistenza, a tre mesi di esposizione all’apert,o del nucleare rendono leciti, o no, determinati sospetti?
Il rigore scientifico impone una verifica, o no, della natura non artificiale di quel determinato profilo nucleare di Ignoto 1?



Temo tuttavia che si sia fatto in modo da non avere più a disposizione alcun reperto utile per l'estrazione del DNA di Ignoto1 e di conseguenza credo che non vi sarà la possibilità di alcun test di metilazione.

In tal caso, come avevo già detto, se io fossi il giudice assolverei l’imputato, considerando che, in pratica, sarebbe stato leso il diritto di difesa non essendo stata predisposta, a priori, la figura di un consulente pro ignoto.



Ivana ha detto...

Sfiderei tutti? In che modo e perché?! Che vantaggio ne avrei?
Quale “cavallo” avrei “fatto mio”? Ho correttamente fatto le citazioni, non ho certo fatto passare per mie le parole altrui!
Mai ho rinnegato quanto da me sostenuto in precedenza e infatti ho anche ribadito che avevo condiviso con Gilberto un “certo ottimismo” riguardo all’assoluzione di Bossetti in primo grado!

Sono sempre stata d’accordo sul test di metilazione , per cui perché dovrei “a tempo debito” (quale sarebbe?!) “mollare” (in che modo?) “il cavallo”?? (neanche sono capace di cavalcare!)
Perché si cerca soltanto la polemica? Cui prodest?

Nautilina ha detto...

E allora, TommyS, bisogna che la difesa abbia il coraggio di prendere altre vie.
Basandosi solo su quello che ha e non sull'impossibile.

Come dicevo prima, occorre partire da quello che sostiene la parte accusatoria e si legge nero su bianco nella sentenza: nei campioni esaminati manca il DNA mitocondriale e questo - secondo gli inquirenti - è da considerarsi un fatto inspiegabile, pur tuttavia reale.

In più nessuno di loro, in via ufficiale, ha mai negato apertamente che il DNA nucleare di Ignoto 1 potesse resistere tre mesi nelle condizioni estreme del campo di Chignolo, malgrado studi scientifici dimostrino il contrario.

Gli accusatori accettano un'ipotesi del genere e poi negano che le tracce provengano da una contaminazione; determinare se sia dolosa, involontaria, da materiale fresco o sintetico a questo punto importa poco, ciò che conta è provare l'esclusione generica di contaminazione con validi motivi. Non possono? Spiacente, ma Bossetti dev'essere prosciolto.

Possono portare studi scientifici in loro favore? Anche la difesa può per la sua tesi.

Insomma, se cade una teoria, cade anche l'altra, oppure se si ammette l'inspiegabile e l'eccezionale, si reggono entrambe...chi ha ragione?
Onestamente non saprei. Ma intanto mi sembra che la prova regina perda corona e smalto. Non si può condannare nessuno con roba simile.

Paolo A ha detto...

Cerco di chiarire quello che ho scritto nell'intervento precedente quando parlavo di chiacchere senza capo ne coda; mi riferivo infatti a diversi interventi di alcuni contributori alla discussione, in cui si alludeva al comportamento della difesa di Bossetti che non avrebbe difeso bene il suo assistito richiedendo in tempo le perizie, perché gli avvocati sapevano che le perizie avrebbero portato a un risultato scontato e quindi alla condanna di Bossetti.

La realtà è ben diversa, non perché lo affermi io, ma semplicemente perché la difesa ha chiesto le perizie sia in fase di rinvio a giudizio che in fase dibattimentale, nei modi previsti dal codice, tanto è vero che le motivazioni riportano le richieste della difesa inerenti la parte genetica in modo dettagliato a pag 13 e 14.

Il discorso della metilazione è un altro discorso: non essendoci più un campione delle tracce, il test non può essere eseguito, occorre una nuova estrazione dagli indumenti per poi eseguire i vari test, tra i quali la metilazione, ecco perché allo stato attuale non ha senso parlare di metilazione.



antrag ha detto...

Sono contento di avere suggerito di non puntare sul test della metilazione e mi compiaccio dell'orientamento degli ultimi interventi,
escludendone qualcuno...

Ivana ha detto...

Scusa, Paolo A, ma secondo te avrebbe senso parlare del test di metilazione soltanto dopo che fosse stata fatta “una nuova estrazione dagli indumenti per poi eseguire i vari test”? Per me parlare del test di metilazione ha senso, comunque, per almeno tre motivi:
1) è un argomento che fa parte dell’articolo sotto cui stiamo commentando;
2) c’è chi ritiene tale test determinante per far riacquistare la libertà a Bossetti;
3) discuterne può indurre a ulteriori riflessioni e approfondimenti scientifici

antrag ha detto...

O lo rimette in libertà o lo schiaffa definitivamente senza scampo all'ergastolo, dati i comportamenti di accusa e corte tenuti finora.

Nautilina ha detto...

Sì, Ivana,
ma ti si sta dicendo che allo stato delle cose molto probabilmente il test di metilazione non è più eseguibile, se non ho frainteso gli interventi degli altri.
Comunque, anche senza poter svolgere ulteriori analisi, qualche strada per la difesa c'è.

Ripensandoci non sono d'accordo con chi pensa che l'unica strategia difensiva efficace sarebbe sostenere in tribunale che il DNA di Bossetti sia sintetico.
Mi pare una via pericolosa e sdrucciolevole, poi la valutazione finale naturalmente spetta sempre agli avvocati, ma già dall'esterno, con l'aria che tira a Bergamo, mi sembra un azzardo.

Mettiamo poi che si possa eseguire quel test con esito negativo per Bossetti: i colpevolisti avrebbero certo una freccia in più al loro arco. E dopo sarebbe più difficile ripiegare sulla contaminazione involontaria, anche per una questione di credibilità.
Forse i difensori farebbero meglio a partire direttamente da quella, magari sbaglio.

Paolo A ha detto...

Ivanna

Con che cosa lo fai, il campione è esaurito, almeno così è stato detto; si deve fare per forza una nuova estrazione.

Comunque sarebbe dirimente per provare la colpevolezza o meno, solo una volta appurato che la traccia sugli indumenti di Yara è di Bossetti.

Prima di qualunque nuova estrazione si deve appurare che Bossetti è figlio del Guerinoni e che Ignoto1 è figlio della Arzuffi; la prima prova è abbastanza semplice, hanno il DNA del Guerinoni basta fare una perizia con il DNA di Bossetti; per la seconda prova i periti devono recuperare i dati sul DNA di Ignoto1 trasmessi alla Polizia con il quale è stato individuato Damiano Guerinoni, poi compararlo con il DNA della Arzuffi.

Secondo me basta pochissimo per appurare se Ignoto1 ha il DNA dell'accusato, naturalmente l'accertamento naturalmente deve essere di tipo peritale; un problema probabilmente si avrebbe se alla Polizia è stato trasmesso il solo cromosoma Y col quale è stato individuato Damiano Guerinoni, però allora si capirebbero molte cose!!!

Solo dopo questi accertamenti si dovrebbe rifare l'estrazione e poi appurare se quel DNA c'è ancora o c'è dell'altro e fare il test di metilazione.






Dudu' ha detto...

Passa nei media
la notizia(se si può chiamarla così) Bossetti sia disperato, provabilmente la difesa stà cercandolo di prepararlo al peggio.
Paolo A,
La difesa ha già dato modo di fare comprendere sta procedendo ottimamente a step, è stata geniale al primo round e non è un caso abbia portato Lago in tribunale ben consapevole degli esiti; l'occhio di lince sa guardare lontano.

@ Massimo Prati,
I migliori auguri di buon compleanno, siano giorni pieni di gioia e amore tutti quelli a venire !!! Grazie di esserci! (Grazie anche a te Gilberto!!)
Un pensierino per te :
https://youtu.be/2eX0nTuFwRI

Paolo A ha detto...

Questo è quello che ha scritto Salvagni qualche ora fa:

"Esco dal carcere con il dolore nel cuore.
Parlare con Massimo è sentire la sofferenza, sofferenza pura, di chi si interroga e non trova risposte se non altro dolore.
Ho davanti a me un uomo disperato per quella che ritiene una assurda privazione della libertà, una negazione - ancora più incredibile - dei suoi diritti di difesa.
La domanda ripetuta all'infinito come in un vero loop mentale è: "perché non ci hanno concesso la perizia nonostante io l'abbia praticamente chiesta in ginocchio? PERCHE?", "Senza perizia non potrò mai dimostrare la mia innocenza!"
Le lacrime scorrono senza barriere, bagnano le nostre mani strette a cercare quella forza che ormai sembra del tutto svanita. Sono come macigni che sento anche sulla mia coscienza di uomo e avvocato che crede nella giustizia.
Leggiamo insieme dei pensieri della piccola Aurora che nella sua dolcezza e sincerità descrive frammenti di vita normale, ormai lontano ricordo.
Massimo mi ha chiesto di pubblicarne qualcosa delle parole di sua figlia e lo faccio con piacere accompagnando con i miei pensieri ciò che non abbisogna di altro commento se non la meditazione della situazione carceraria in generale e, soprattutto, di chi non è stato ancora giudicato definitivamente colpevole del reato che gli viene attribuito.
Giusta pena ma all'esito di un giusto (e corretto) processo. E' stato quello contro Massimo un giusto processo? Ce lo diranno i successivi gradi di giudizio. Per il momento resta un irragionevole trattamento privativo della libertà, incredibilmente differente da altri casi (altrettanto "mediatici" per cui ben noti). Ma, non è forse la legge uguale per tutti? O, forse, per qualcuno, è più uguale?
Ora un pensiero proprio a te Angesina Beatrice Pozzi, come già dissi direttamente parlandoti al telefono, evita di occuparti di questioni giuridiche che non ti competono (non sei forse un medico, almeno così dici) scrivendo a Massimo ovvietà o, ancora peggio, assurdità destinate unicamente a destabilizzarlo. E' un uomo sull'orlo del baratro, ha solo bisogno di essere rincuorato, ha bisogno di forza, della forza di sapere di essere tutelato al meglio. Ora, visto che la storia si ripete, la prima volta, potevo credere nella tua buona fede ma perseverare è diabolico - quasi criminale - EVITA DI SCRIVERE cose che possono nuocere a Massimo, alla sua serenità perché io le vengo a sapere.
Un abbraccio da parte di Massimo a tutti."

Dudu' ha detto...

Condivido
Pienamente le parole di Salvagni, piena solidarietà al team difensivo, a quest'uomo tocca portare la grave croce,non può nemmeno difendere i suoi figli.
Mi auguro vivamente che, chi lo custodisce abbia rispetto della legge,permetta a questo uomo di avere garantito il processo equo con tutte le garanzie che la legge prevede.
Non si può condannare con i dubbi, non si può! Mettetevi la mano sulla coscienza e agite con rispetto, questa è tortura!

Bruno ha detto...

Un altro caso di un condannato innocente è avvenuto verso gli anni intorno al 1950. "Un certo Carlo Corbisiero ventunenne contadino e barbiere, accusato dell’omicidio di Modestino e Angelo Guerriero, padre e figlio, di Avellino. Nel 1953, uno dei veri assassini, Enrico Manzi, prima di morire confessò al cappellano del carcere di Santo Stefano, Aniello Conte, che Carlo Corbisiero non aveva partecipato all’aguato. Venne scarcerato dopo 19 anni, un mese e 28 giorni".

Nautilina ha detto...

Certa gente si ricorda di avere una coscienza solo in punto di morte, tanta strizza tiene di finire all'inferno...e così crede di essere perdonata! Non sa che il pentimento dev'essere sincero e disinteressato. Almeno per chi sta lassù.
Sulla terra prevalgono i furbi e i bugiardi, ma non si può ingannare il Creatore, questa è una delle poche cose che so al di là di ogni dubbio.

Povero Bossetti, va, gli manderei due righe se solo la posta non venisse intercettata.
Mi fa tanta, tanta pena.
Penso anch'io che certe riflessioni fanatiche e deliranti gli facciano più male che bene, forse bisognava pensarci e intervenire prima. Lui non ha le strutture mentali e culturali per capire certi ragionamenti, e in più vive una situazione tremenda di reclusione lontano dagli affetti dei suoi cari.
Cosa faremmo noi al suo posto, se ci dicessero che siamo vittime di un oscuro quanto invincibile complotto?
Però confido che la verità possa emergere. I suoi avvocati e i consulenti sono molto bravi, faranno tutto il possibile per salvarlo.

Spero che insistano sulla fragilità della prova genetica, se lo faranno crollerà di sicuro perché non ha consistenza. Ma dovranno essere diretti, semplici e chiari per farsi capire dalla giuria. I paroloni difficili fanno poco in questi casi.

Anonimo ha detto...

Lui non ha le strutture mentali e culturali per capire certi ragionamenti,

Invece tu le hai da permetterti da buona samaritana potergli dare dell'idiota perchè è incarcerato? Credi di potere dire quello che vuoi eh,non glielo dici a quelli che lo accusano.quelli ti quereleno eh . poveraccia. Ha più strutture di te.che infami.

Anonimo ha detto...

A gennaio viene ucciso Eddy Castillo, ritrovato a 200 metri dal corpo di Y.. L'anno prima, 20 novembre, era stato pestato. Al primo interrogatorio, a Bossetti viene chiesto perché fosse nervoso, e perché tentò la fuga, lui rispose che credeva l'avessero arrestato per una storia di spaccio. La domanda successiva rivolta a B. si riferiva a cosa avesse combinato il 20 di novembre. Lui rispose che quella data non gli rammentava nulla.Gli inquirenti rifecero la domanda, dicendosi sicuri che quella data fosse molto importante per B. Qualcuno nutre ancora un dubbio al riguardo se B. fosse o non fosse attenzionato da tempo? A volte bisogna cominciare dall'inizio, mica da prima, con buona pace del DNA. NON e ripeto NON vi sono studi seri, ampi, e verificati sperimentalmente sui tempi di degradazione di un dna all'aperto: con l'incredibile velocità di miglioramento delle tecniche di laboratorio, dovrebbero svolgere queste sperimentazioni due volte all'anno. Inutile citare roba vecchia: a causa di questo motivo la difesa non ha neanche provato questo "sentiero di montana". Su, dai.

Nemo

Nautilina ha detto...

Anonimo,
è vero, mi mancano tante strutture mentali e culturali, ad esempio per capire i tuoi ragionamenti. Quindi ti conviene risparmiare il fiato, con me non ti ci mettere neanche.
Sarebbe come mettersi a discutere di DNA, aplotipi e alleli con Bossetti che, pur intelligente quanto vuoi, ha solo il titolo di terza media.
A un bambino che non sa fare due più due spiegheresti l'algebra?
Se vuoi, però, tu provaci pure. Ma non ho capito cosa vuoi (è un limite mio).

Vai tu a parlare di complotti istituzionali con un uomo che sta in carcere da innocente, vai.
Sono certa che gli faresti del gran bene. Se è il suo bene che ti sta a cuore.

P.S. Infame è un'offesa perseguibile, stai attento anche tu a quello che dici.

Nemo,
Questa storia del 20 novembre l'avevo già sentita, non ricordo a che proposito. Ma non portò da nessuna parte.
Sul fatto che ci siano pochi studi sulla degradazione del DNA all'aperto sono d'accordo, l'ho già scritto prima. E' su questo che si basa la cautela di Capra, probabilmente, e da ciò la prudenza degli avvocati.
Però devi ammettere che se non ci sono molti studi in favore, non ci sono neanche quelli in sfavore, e in particolare per l'assenza del mitocondriale l'accusa ha parlato di circostanze inspiegabili.
Quindi sbaglierò, ma questo è proprio un punto cruciale da non prendere alla leggera nella strategia difensiva.


Dudu' ha detto...

Per l'omicidio
di Eddy Castillo venne condannato il 15 luglio '14 Nicola Comi, i media riportano ci fosse suo dna sulle unghie di Eddy,lui si dichiarava estraneo.
L'arresto del Bossetti avviene sul finire del processo di Comi,con indagini chiuse da un pezzo.
Ogni paese ha la sua rete di soggetti più o meno noti alle forze dell'ordine, i carabinieri hanno la mente, come dire, allenata ricercare collegamenti per mantenere un controllo sul territorio.
Di per sè potrebberero essere state domande a sondare le conoscenze e frequentazioni di Bossetti, qui non saprei quali dati trarre se non un interrogatorio nella norma. Dobbiamo non dimenticarci che la morte di Yara e Eddy, sono sempre stati legati dal sospetto non fossero coincidenze casuali; il Comi non ha confessato e forse anche per i carabinieri qualcosa non era ancora chiaro per quell'omicidio se al fermo di Bossetti lo stuzzicarono sull'argomento, ma, ripeto,loro hanno dei "sistemi" e una loro logica per interrogare.
Altra cosa, è la stranezza di queste coincidenze.

Sul tempo degradazione, vero che la strumentazione và avanti con tecnologia di nuova generazione, ma non credo faccia miracoli, perchè più antica è la traccia più il rischio di errore aumenta, giusto ieri trovavo conferma leggendo i links indicati da TommyS.
Un incidente probatorio potrebbe aiutare calcolare le provabilità di resistenza?
Non sono pochi 90 giorni di esposizioni, tanto è vero che in motivaz viene riportato il ndna di Y. non si è riuscito estrarlo da tutti i prelievi sulle unghie.
Esiste, non è inventata, l'incongruenza che il nucleare della vittima non c'è sui reperti.

Come lo si spiega :

- Y., le ferite sanguinano . Alcuni presenti in aula riportano che la pm abbia detto in aula che il sangue è evaporato (?!), la Bertoja abbia aggiustato il tiro riportando in motivaz, che il sangue sgorgato dalle ferite sotto il mento sia finito nel cappuccio, MA, nessuno l'avrebbe trovato. Tesi ufficiale.

- Y.era svestita. Sulle unghie comunque si è in difficoltà rilevare su tutte ndna, non si conoscono quanti loci rilevati e quanti degradati sul totale.

- Y. deturpata dopo la morte. Anche qui le unghie come parametro degradativo.(dico unghie, potrebbe essere altro il metro di paragone ?)

- Ignoto 1= 21/24 cromosomi,52 totali.

Non sò, ma è anche su questo che si dovrebbe ragionare credo, o sbaglio ?
Attendo risposta,grazie.

Info di servizio:

" E si sappia, i campioni CI SONO ANCORA (dichiarazione prof. Casari in udienza). "
Avv. Claudio Salvagni.

Dudu' ha detto...

È per @ Nemo il commento qui sopra.

Dudu' ha detto...

Speranze difensive:

" Le perizie si rifanno in contraddittorio mediante nuove analisi complete sui flaconi di DNA che sono in custodia da anni presso svariati laboratori, in almeno due regioni diverse. QUESTO PER PRIMO PUNTO. PUNTO SECONDO: LA RICHIESTA PREVEDE ANCHE DI ANALIZZARE CON TECNICHE MODERNE I REPERTI PER VERIFICARE SE ALTRE TRACCE IGNOTO UNO CI SONO E PROCEDERE ALLA ESTRAZIONE DAL PRINCIPIO. Questo è quanto previsto dalla Comunità scientifica Internazionale e, pur in assenza di una specifica normativa italiana, LA CORTE DI CASSAZIONE IN DATA 3.8.2015 PROPRIO QUESTO ESPRESSAMENTE DISSE. L' Avvocato Salvagni quella specifica sentenza, che poi è la più recente in materia di DNA, l'ha chiaramente citata ed esibita in sede di Arringa finale. Ovviamente a persone che hanno deciso a priori se attribuire la colpevolezza o no, questa circostanza non interessa e la ignora regolarmente. CE LA LEGGEREMO IN CASSAZIONE PURE QUESTA VOLTA."

Paolo A ha detto...

Mi pare perfettamente naturale che Bossetti fosse nervoso quando è stato arrestato, non era un criminale incallito, di quelli che vanno avanti e indietro dal carcere.

Le domande avevano dei trabocchetti, fatte apposta per costruire un contesto di sottomissione psicologica, se fosse stato un criminale incallito non gliela avrebbero fatto o magari avrebbero ricevuto una risposta tipo "ma vai a farti benedire" per usare un eufemismo, invece la risposta è perfettamente coerente con uno che si immagina un possibile motivo per il proprio arresto.

Semmai la cosa interessante è perché l'arresto di Bossetti è stato filmato così attentamente, per me il motivo è che volevano una sorta di confessione filmata, tipo tradirsi con qualche frase, insomma volevano filmare il momento magico e invece sono rimasti con un pugno di mosche in mano e questo denota i dubbi che hanno accompagnato gli inquirenti per il fermo dell'imputato.

Cambiando argomento mi è venuta in mente una cosa, mi ricordo che dopo che il ritrovamento del corpo iniziarono a girare notizie che riguardavano ricerche presso i Pronto Soccorso, in quanto tra i denti di Yara sarebbe stato ritrovato del tessuto umano, molto probabilmente era stato il morso della ragazzina ad aver strappato dei lembi di pelle di un soggetto.

La notizia si è un persa e non ricordo se gli avvocati ne abbiano fatto menzione, però a quanto pare vennero fatte delle ricerche in quel senso, queste ricerche sono state fatte anche in Svizzera, perché la cosa sarebbe veramente interessante.







Bruno ha detto...

@Paolo A. Si anche io ricordo bene la notizia che scrivi, in effetti poi non si seppe più niente. Pensai ad una buffala, in ogni caso nessuno smentì. Certo che è interessante approfondire se effettivamente è vero quanto è accaduto alla povera Yara.

TommyS. ha detto...

Paolo A e Bruno

Che gli inquirenti abbiano fatto ricerche presso molti Pronto Soccorso degli ospedali del nord Italia (ma sembra che sia avvenuto anche al Sud, in Calabria se non ricordo male) per verificare se il 26 e 27 novembre 2010 qualcuno si fosse fatto medicare ferite da morsi ai genitali non credo proprio fosse una bufale ed ha ragione Bruno ad affermare che la notizia non fu mai smentita.

La conferma la si può avere da quanto richiesto dalla difesa di Bossetti all'udienza del 17 luglio e riportato nelle motivazioni

I difensori dell’imputato chiedevano .... l'acquisizione .... della documentazione sanitaria relativa agli accessi in tutti i pronto soccorso degli ospedali di Lombardia, Piemonte, Liguria, Veneto e Emilia Romagna nei giorni 26 e 27 novembre 2010 ....

Inutile aggiungere che

La Corte, richiamati i criteri d'individuazione dell'oggetto della prova di cui all'art.187 c.p.p. e i limiti di cui all'art.190 c.p.p, ammetteva tutte le prove richieste, ad eccezione .... della documentazione sanitaria relativa a tutti gli accessi a strutture di pronto soccorso della Lombardia e regioni limitrofe ....

Ora, bisogna considerare che secondo la consulenza della Cattaneo

il cadavere non presentava le tipiche lesioni da difesa agli arti superiori e, per quanto apprezzabile, visto l'intervento degli animali, alle mani.

e anche che secondo le motivazioni della Corte

In difetto di elementi che consentano di ipotizzare che la ragazza abbia lottato con l'imputato, graffiandolo, il mancato rinvenimento del profilo di quest'ultimo (o di altri) sotto le sue unghie, non merita ulteriori approfondimenti.

Per cui se ne deve dedurre che non vi fossero segni di un'attività difensiva operata dalla vittima.

continua

TommyS. ha detto...

continua

La richiesta della difesa in apertura del dibattimento potrebbe anche essere spiegata con il fatto che secondo l'accusa il DNA di Ignoto1 sarebbe derivato da sangue probabilmente fuoriuscito da una ferita che lo stesso Ignoto1 poteva essersi autoinferto durante l'aggressione. Ferita che forse avrebbe potuto richiedere particolari medicazioni.

Ma onestamente sono portato a pensare che oltre a questa motivazione vi fosse anche quella di spiegarsi come mai i mezzi di informazione avevano riportato la notizia delle ricerche negli ospedali subito dopo il ritrovamento del cadavere e prima ancora di isolare la traccia 31 dove è stato trovato il DNA di Ignoto1.

Difatti, sebbene questa notizia fosse stata ripresa a fine marzo 2011 da molti media, già il giorno 11.03.2011 (quindi solamente due settimane dopo il ritrovamento) veniva lanciata dal TG1 (http://www.tg1.rai.it/dl/tg1/2010/articoli/ContentItem-db7e0935-3f84-4c13-86af-c503b9d566fb.html?refresh_ce) come anche da Libero (http://www.liberoquotidiano.it/news/home/689257/yara-e-riuscita-a-ferire-il-suo-assassino-spunta-il-video-del-furgone-bianco.html).

Troppa insistenza su questo probabile morso ai genitali per poter pensare siano state solamente elucubrazioni di qualche giornalista.

Ed il fatto che la difesa abbia chiesto l'acquisizione della documentazione dei Pronto Soccorso lascia pensare che di queste ricerche non vi fosse traccia nel fascicolo del PM, altrimenti avrebbero proprio chiesto di acquisire questi atti di indagine, magari durante il dibattimento e dopo aver ascoltato la Cattaneo.

Ma al 11.03.2011 Ignoto1 non era ancora stato individuato e forse neanche era stata isolata la traccia Brena sul polsino (per di più dall'11 al 28 marzo avrebbero potuto avere già la conferma che si trattava del DNA dell'istruttrice). Per cui sulla base di quale indizio erano partiti con queste ricerche?

Dudu' ha detto...

TommyS,
Di questo reperto si sà solo fosse in lembo cutaneo da zone inguinali maschili, naturale pensare che derivi da una analisi la conclusione sia della zona inguinale (non saprei dire come siano riusciti dedurlo); fatto stà è sparito:erano sicuri gli esiti su quel materiale? Forse non lo sapremo mai.

Come forse non sapremo mai come arrivò da Milano Silvia Brena, la quale dichiarò essere arrivata alla stazione di San Pietro alle 18.24 con l'eurocity da cui dichiara essere sceso anche... Fabrizio Francese nella medesima stazione.
S.B, dichiara arrivò suo fratello Alessandro prenderla e quest'ultimo le invia un sms alle 18.35 per dirle che è fuori dalla stazione attenderla, ma viene smentito dalle indagini degli inquirenti che lo collocano a casa chattare con amici sul pc.

Francese,dichiara essere sceso in stazione alle 18.24, essere rimasto lì per 10 min (?) e poi si inoltrò al palazzetto su richiesta telefonica della sua compagna,arrivando alle 18.42/44 entrare nel palazzetto incrociando Yara.

Brambilla, stava andando portare l'allievo in stazione San Pietro che doveva prendere il treno delle 18.31...

Nessuno dei 3/4 dichiara essersi incrociato in stazione dove quasi sicuramente credo c'è una pensilina e una sala d'attesa.

Entrambi, dichiarano essere partiti da Milano, dove la Brena sarebbe stata tutto il giorno all'universita, entrambi scesi dall'eurocity arrivato alle 18.24 alla stazione di San Pietro.

Avranno esibito i tickets del viaggio?

La Brena dichiara avere incrociato in palazzetto Yara intorno le 18.30 (incrocierebbe le testimonianze delle istruttrici che dicono Yara sia uscita dalla palestra a quell'ora), essere andata in una saletta da sola riscaldarsi i muscoli e poi alle 18.41 essere entrata nella sala di Gnammy Zambelli partecipando attivamente fino le 19.00, ci sarebbe anche un allievo testimoniarlo.
(Notare che lei dice che alle 18.35 era in stazione scambiarsi sms con suo fratello... che però stava casa chattare con gli amici...)

Come arrivò da Milano al Palazzetto o con chi...e a che ora....

Sempre lei dichiara che dalle 19.30 alle 21.30 rimane in casa sua, poi all'oratorio dove viene raggiunta dalla telefonata di Maura.

A mezzanotte, da sola, và al palazzetto, e, insieme al Brambilla cerca Yara anche in sgabuzzini di attrezzi...

Con la ricostruzione di Denti che sposta di 18 min tutta la ricostruzione, e riscontra che Francese si fermò anche al distributore, nulla torna.

Chi è il soggetto a cui fà riferimento Denti, dicendo nelle sue ultime "tireremo la bomba nell'appello"...

A che ora il pulmino della palestra incrocia l'autocarro sotto la telecamera della Polynt 1 ? 18.35. 31 ?
Ora non ricordo questo particolare.

Io non lo azzardo nominare, non vorrei sbagliarmi o rovinare la bomba.

Ultima cosa : il giubbino hello Kitty indossato da Yara la sera del 26 , era stato ritirato dalla lavanderia il giorno prima e la cugina l'aveva consegnato a Yara il 25 .

Spiega perchè non ci sono tracce dei familiari. Ma non il reperto Brena che l'avrebbe solo incrociata ALLE 18.30 senza giubbino, perchè quando Yara esce dalla palestra alle18.30 le istruttrici dichiarano non lo aveva, e la Brena sudata , sarebbe scesa dal primo piano dove si era intrattenuta alla lezione con Gimmy alle 19.00.

?......

Dudu' ha detto...

Che il giubbino
fosse stato della cugina, ritirato il giorno prima in lavanderia, lo consegnò la cugina a Yara viene riportato da una persona presente in aula all'udienza.

Gilberto ha detto...

Sì Dudù tutte queste ricostruzioni sono molto interessanti. Non so perché ho sempre immaginato che Yara da quella palestra non sia uscita con le sue gambe...

Bruno ha detto...

@TommyS. Ritengo purtroppo che se qualcuno fosse stato morso ai genitali, dopo aver ammazzato la povera Yara, si sarà guardato bene da andare al pronto soccorso sopratutto in quei due giorni.La difesa dovrebbe acquisire i dati, almeno di un mese, ma solo in riguardo ad un uomo morsicato ai genitali. La corte in appello dovrebbe poter dare, solo per questo caso,l'autorizzazione. Sperando che l'assassino non abbia fatto automedicazione e si sia fatto visitare da un medico.

Dudu' ha detto...

Al su riportato, andrebbe incrociato con orari della testimonianza della estetista/fisiatra che testimoniarono di un straniero molesto dalle facili avance di cui farebbe cenno anche la Brena dicendo avere ricevuto avance strane.

Lei e il Francese sarebbero gli ultimi avere visto Yara viva?

Come inserire il Tironi alle 19.45, o il Toracco ?

Perchè, se si può fare illazioni dicendo il Tironi ha mentito (perchè lo avrebbe fatto?) più difficile azzardarlo con Toracco.

Guglielma Vaccaro ha detto...

Intervengo solo per segnalare che sotto il post pubblicato sulla bacheca di uno dei legali si sta consumando un "tutti contro tutti" ampiamente previsto, con il principale interessato alla vicenda tirato per la giacchetta da ogni parte.

Ok, continuate pure.

P.s. il post è pubblico.

Dudu' ha detto...

Gugly,

Per Agnesina credo siano fatti internos, di cui nessuno dovrebbe occuparsi non sapendo i fatti, sparare giudizi ancora meno. È pubblico pure che i soggetti si sono chiariti.
Che, io non posso prendere per le orecchie mio marito? Anche mi scappasse uno sfogo pubblico, nessuno conoscerebbe le vere ragioni, nessuno dovrebbe intromettersi,nessuno giudicare se non sà.
Puro prurito scatenato da un aggettivo, ma dimostra quanto le persone siano partecipi e preoccupate per l'appello.

Nautilina ha detto...

Dudù,
sei una fonte straordinaria d'informazioni, ma dove le trovi?
Sei sicura che la notizia del giubbotto sia stata data in tribunale da un testimone? Perché sarebbe un indizio molto importante.

Poi sugli orari mi sembra evidente che se il treno è arrivato in stazione alle 18:24, la Brena non poteva essere dentro la palestra alle 18:30, manco fosse Speedy Gonzales. Per riuscirci doveva trovare il fratello già pronto in attesa, e poi calcoliamo il tempo di scendere dal treno, raggiungere l'auto, arrivare a Brembate di sopra, parcheggiare nel centro sportivo ed entrare nell'edificio. Sei minuti per tutto ciò mi sembrano pochini, però non saprei.
Ora tu dici che il fratello alle 18:35 stava ancora a casa a chattare; perché doveva mentire su dove si trovava? Dunque era questo il contenuto dei due messaggi cancellati alle 18:35?
Comunque, immaginando la Brena ancora in stazione alle 18:35, ci sono due ipotesi: la prima che abbia aspettato l'arrivo del fratello (in circa sei minuti), la seconda che abbia chiesto il passaggio a qualcuno.
Ma in entrambi i casi non può essere arrivata in palestra prima delle 18:41-42 e forse anche un po' dopo se ha perso tempo ad aspettare il fratello.
Stranamente è lo stesso orario dichiarato da Francese.
Insomma, entrambi avrebbero anticipato l'orario d'arrivo e non si spiega perché.

Il pulmino del centro sportivo appare per un attimo nel famoso video dei Carabinieri mentre incrocia quello di Bossetti che va verso ovest, in direzione della rotonda Tresolzio: perciò dovrebbero essere le 18:32, minuto più minuto meno.
Non sappiamo però se quell'immagine sia affidabile.

Anonimo ha detto...

Non vi sembra un poco tardi per fare queste constatazioni?
Avreste dovuto pensarci prima a queste stranezze.
Ma anche quanto, a questo punto sarà difficile, ormai, spiegare la presenza del dna di Bossetti, e stabilire in che misura abbia partecipato all'assassinio di Yara.
N.B.

Nautilina ha detto...

Che siano un po' tardive è vero, peraltro l'appello deve ancora cominciare.

Le considerazioni si fanno quando arrivano le notizie: prima, come si fa?
Dei messaggi fra Silvia Brena e il fratello io non ho mai saputo niente prima di stasera, tutti - qui e altrove - parlavano di quei misteriosi sms cancellati senza aggiungere altro.
Del giubbotto della cugina fresco di tintoria sapevo che fosse una voce non confermata. Ora se Dudù la dà per certa, si vede che ha le sue fonti.


Bossetti non può aver partecipato direttamente all'omicidio in nessuna fase, N.B.
Altrimenti avrebbe lasciato il suo DNA mitocondriale nelle tracce, in dosi belle abbondanti.
Non so come mai questo semplice ragionamento per molti sia inaccettabile e sconvolgente.
Nessuno ha potuto spiegarne l'assenza, ma forse ora, ripetendo le analisi con metodiche nuove, qualcosa emergerà. Dopotutto sono passati sei anni.
E anche sul DNA nucleare, probabilmente, rianalizzandolo qualcosa salterà fuori.

Il problema è se vogliono rianalizzarlo.

Paolo A ha detto...

TommyS

Proprio quello che scrivi mi rafforza nell'idea che in realtà gli inquirenti e forse parte civile ritengano Bossetti uno dei soggetti coinvolti nel delitto.

Se veramente nei denti di Yara è stato trovato un lembo di pelle, magari con attaccati dei peli pubici e questi reperti non sono stati attribuiti a Bossetti, allora sono sicuramente di un complice.

Questo probabilmente è il ragionamento che stanno facendo, anche se da quei reperti non è stato possibile estrarre il DNA, il fatto che siano andati alla ricerca di un soggetto ferito, significa che si ritiene che la ferita ai genitali o zona pubica sia particolarmente grave e quindi Bossetti non avendo ferite in tali zone non sia il soggetto ferito.

Così forse si spiegano tante cose, come l'arresto filmato e la pressione in carcere per una confessione.

Anonimo ha detto...

Gli inquirenti non saranno facilmente disposti alla ripetizione delle analisi, perchè certamente convinti della partecipazione del Bossetti nel reato, per cui lo ritengono conoscitore di quanto accaduto alla povera Yara, e prima o dopo dovrebbe cantare.
Se non dovesse farlo significherebbe che 1) l'autore è lui, 2) ha solo tanta paura di nominare i correi.
N.B.

Bruno ha detto...

@Anonimo, manca il terzo punto ossia: 3) potrebbe essere innocente.

Paolo A ha detto...

N.B

Se come dici gli inquirenti non sono facilmente disposti a concedere la ripetizione delle analisi, allora la risposta è una sola: Bossetti non è Ignoto1, non c'è altra soluzione.

Se, come è stato riportato nei commenti precedenti, Salvagni ha detto che vi sono ancora campioni biologici di Ignoto1 nei laboratori in due diverse regioni e quello che ha detto è vero, allora sanno per certo che Ignoto1 non è Bossetti.

Chi è il soggetto indicato dai genitori di Yara come possibile autore, il cui nome venne fatto subito dopo la sparizione della figlia; perché le indagini inizialmente hanno interessato anche la Svizzera.

Dudu' ha detto...

Gilberto,
Una somma di negligenze, di mancate coordinazioni e di interessi personali avrebbero portato alla maturazione di una pista inquinata fin dall'inizio.
Quel che mi sento di dire è che qualcuno ha lavorato a "capocchia tanto" nei primissimi giorni, poi una strada persa porta perdere l'orientamento, nel frattempo i/il colpevoli/e si è/sono organizzato/i,
magari qualcuno ha fatto solo una lite finita male o è stato colto in effusioni scandalose...chissà.. ma nel caso Yara non fosse mai uscita sulle sue gambe non troverebbe spiegazione il fango attaccato alle suole con le sferette,queste ultime potrebbero esserci finite anche dopo, sopra il fango delle suole; e, se in quei frangenti alcuni protagonisti avessero solo un segreto da nascondere che nulla centra con la sparizione di Yara? Il circolo rimane vizioso, perchè porta ragionare al dna sul polsino rimasto lì "come fosse avvenuta una torsione" per usare le parole di Staiti e Gentile.
(TommyS, la persona presente in udienza riporta il dna della S.B. come INTERO, non ho motivo di dubitare non abbia chiara la differenza tra un solo ndna oppure ndna +mtdna, ha seguito quasi tutte le udienze e il caso).

Nautilina,
".. Ora tu dici che il fratello alle 18:35 stava ancora a casa a chattare; perché doveva mentire su dove si trovava?.. "

Non lo dico io,lo dicono gli inquirenti. Io riporto casomai. Perchè avrebbe mentito? Dovrebbe spiegarlo lui, quel che si può ipotizzare è che gliel'ha chiesto sua sorella,

".. Dunque era questo il contenuto dei due messaggi cancellati alle 18:35?.."

Silvia B. e suo fratello hanno "dichiarato" questo. Ma, fosse vero, è un sms da cancellare? A parte che entrambi potrebbero dire hanno fatto una pulizia nel telefono, quello che è sospetto è che hanno cancellato entrambi "quel messaggio" delle 18.35 e credo, ma di ciò non ho ancora avuto conferma, altri di quella sera.
Cosa si siano detti in quel scambio di messaggi solo loro lo sanno, di certo hanno mentito se gli inquirenti poterono accertare Alessandro fosse al pc di casa chattare con amici.

".. Sei sicura che la notizia del giubbotto sia stata data in tribunale da un testimone? Perché sarebbe un indizio molto importante. "

Presumo ti riferisci a Maura,si,è sicuro. ma l'avevano riportato anche i media, non così chiaro però, ma sembra siano moltissime le cose poco chiare riportate dai media; ad esempio sferette e fibre dell'autocarro azzurrino del Bossetti in aula, a domanda precisa di Salvagni chi le ha studiate dell'accusa ha detto " no,non sono compatibili. Nelle motivaz, lo si afferma? non lo si esclude, lo si usa.

Paolo A,
".. Se veramente nei denti di Yara è stato trovato un lembo di pelle, magari con attaccati dei peli pubici.."

Prima o poi si saprà in quale stato era l'apparecchio ortodontico, ma nulla poteva conservarsi in quella cavità buccale, nulla.
All'esistenza di quel reperto io personalmente non ho mai creduto,non è il caso mi metta scrivere perchè,mi limiterò dire chè la lingua è la prima parte interessata dalle trasformazioni post mortem,poi viene interessata la massa celebrale(4/5giorni e non si analizza più niente ).
Ma dato dissero c'era, dovrebbero tirarlo fuori.

Dudu' ha detto...

C'è , per quanto
capisco io, solo una condizione che avrebbe permesso il mantenimento di -tutti -quei- dna, il cadavere chiuso in totale assenza di ossigeno ; giustificherebbe l'ottimo mantenimento di tutti gli organi, la corificazione, ma non l'arto inferiore dx(se non mi sbaglio) divorato dagli animali(quando sarebbe avvenuto, prima o dopo averlo chiuso?), strano non siano riusciti dedurre quali fossero con tutti 'sti miracoli della scienza. Come rosicchia un gatto,o un topo quasi lo riconosco pure io.
Non dimenticando che mai e poi mai gli animali mangerebbero carne putrida, cioè con cadaverina. (Evitata dalla corificazione. Scusate la crudezza,ma non sempre è possibile evitarla dato l'argomento).

Nel caso fosse stato così,errori di laboratorio potrebbero aver fatto sparire la parte mitocondriale di ignoto1 ? Ecco, qui non saprei che dire , non ho le competenze che ora vorrei, ma d'istinto direi di no, è possibile una contaminazione casuale? Non la si può accertare e nemmeno escludere, per questo bisogna ci siano prove forti che collocano Bossetti nel campo di Via Bedeschi la sera del 26 a sorreggere l'ipotesi sia stato lui. (Ma non avevo detto che il corpo era da un'altra parte in assenza di ossigeno ? ;-) )
Buon giorno!

Gilberto ha detto...

In una indagine purtroppo c’è una ridondanza di elementi inutili che mettono l’inquirente su false piste. La pletora di elementi analitici spesso non solo risulta inutile ma sovente crea i classici effetti suggestivi, induce l’investigatore a seguire piste contraddittorie e farsi incantare dai classici effetti Pigmalione. L’intuizione e la capacità di sfrondare ( e di capire cosa è importante e cosa non lo è) è altrettanto importante della capacità di catalogare e organizzare. La mia impressione è che nel caso Yara abbiano prevalso inutili complicazioni, soprattutto quelle migliaia di prelievi e quella pletora di consulenze. Quel mostruoso apparato ‘tecnico-scientifico’ non solo ha partorito un topolino ma ha progressivamente allontanato dalla verità costruendo un colpevole immaginario che in qualche modo doveva giustificare l’immenso impiego di denaro e di risorse. Tornare sui propri passi con una investigazione tradizionale, senza tanti orpelli fantasmagorici, non sarà facile, forse impossibile per un sistema giudiziario sempre più embricato in automatismi e procedure che promuovono consulenze e innescano l’influenza mediatica.

Vanna ha detto...

Dopo due giorni di assenza ricomincio a leggere il postato e via via evidenzio (anche) quello che mi disturba,
e ricomincio dal solito
Anonimo non anonimo, 27 gennaio 2017, ore 00:34:
"Lui non ha le strutture mentali e culturali per capire certi ragionamenti,
Invece tu le hai da permetterti da buona samaritana potergli dare dell'idiota perchè è incarcerato? Credi di potere dire quello che vuoi eh,non glielo dici a quelli che lo accusano.quelli ti quereleno eh . poveraccia. Ha più strutture di te.che infami."
Di nuovo c'è un "po(ve)raccia", di nuovo si travisa completamente ciò che si scrive insultando, in questo caso Nautilina che ha espresso con sentimento la sua solidarietà alla sofferenza.
Insulta chi sta dentro che, a suo parere, "non ha strutture mentali e culturali per capire..." ma che brava gli fa pure la perizia sul QI e si permette di scrivere che Nautilina lo tratta come tale!
Non si può tollerare l'abuso di scrivere qui per insultare senza ritegno, per piegare il sentimento altrui di solidarietà al proprio intendimento.

Difatti, l'intendimento di chi agisce così è solo uno: capire ciò che fa comodo alterandolo in modo vergognoso.
Per quanto riguarda la querela, te la potresti prendere anche tu sai?

Vanna ha detto...

Anonimo Gilberto ha detto...
In una indagine purtroppo c’è una ridondanza di elementi inutili che mettono l’inquirente su false piste. La pletora di elementi analitici spesso non solo risulta inutile ma sovente crea i classici effetti suggestivi, induce l’investigatore a seguire piste contraddittorie e farsi incantare dai classici effetti Pigmalione..."
Condivido in pieno: anche il resto!

Dudù!!! Dove le peschi queste notizie?
Sei straordinaria!

Ivana ha detto...

Segnalo
http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/01/27/il-dna-non-visibile-uno-spettro-si-aggira-per-le-aule-di-giustizia/3343196/

Ivana ha detto...

Domande libere (e confuse?)

Riguardo ai “molti dubbi e sospetti” su “eventuali soluzioni già pronte per l'amplificazione”, chiedo: non si avrebbero dubbi nel caso vi fosse la possibilità di estrarre nuovamente del DNA analizzabile dai reperti? Potrebbero sussistere dubbi solo su eventuali “soluzioni” già pronte? Perché potrebbero esserci campioni alterati e, contemporaneamente, reperti non alterati? Se qualcuno avesse voluto alterare i campioni avrebbe pensato, prima, ad alterare i reperti, o no?
Si teme che non ci siano più i reperti? Eppure l’avvocato Salvagni stesso aveva sostenuto, nella puntata di Quarto Grado del 18/11/2016, che, a detta di Lago, sono finite la 31 G19 e la 31G20, “ma ci sono delle altre tracce” e “i reperti, comunque, ci sono ancora”.
Qualcuno/a crede che, viceversa, i campioni potrebbero essere di origine biologica? (cioè sostituiti, a posteriori, a quelli di natura artificiale?)
Anche in tal caso, i reperti stessi potrebbero essere stati opportunamente manomessi (con DNA nucleare naturale) a posteriori, o no?
Comunque, se c’è chi pensa che sussista un complotto istituzionale, allora temo che, (nel caso non subentrasse almeno un epigono di Émile Zola a denunciare, pubblicamente, il vero colpevole, o i veri colpevoli, specificando, in modo preciso e dettagliato, l’ingiustizia e i soprusi subiti), dovrebbe essere rassegnato all’inutilità di qualsiasi analisi di verifica, in attesa dell’”ineluttabile”, o no?
Effettivamente non so proprio quale spazio di “libere e disinvolte manovre” ci potrebbe essere in un qualsiasi laboratorio scientifico, non so quale potrebbe essere il potere effettivo di eventuali contraffazioni e non so quali siano, in realtà, i concreti limiti operativi degli addetti ai lavori, per cui le mie domande (ricche solo di incertezze e di una mia “non conoscenza” delle energie tecniche usufruibili nei laboratori) potrebbero risultare puramente “fantasiose” (in quanto fuori da ogni attuale realtà di un qualsivoglia laboratorio scientifico).

Gilberto ha detto...

Ivana
E' quello che si va dicendo (e che vado dicendo) in tanti articoli. Brava, hai scoperto l'acqua calda. Se lo dico io che dei nanogrammi (invisibili ad occhio nudo) non sono prova di niente...ma se lo dice 'Il fatto quotidiano' allora è un'altra storia. E guarda che non c'è bisogno di immaginare manomissioni basta anche un trasferimento secondario, Vedi un conto sono molteplici tracce lasciate dall'assassino e un conto dei picogrammi invisibili, spettri che cominciano ad esistere con la 'sensibilità' dello strumento di laboratorio. Forse cominci a capire? Mah...

Vanna ha detto...

Ivana, 25 gennaio 2017 ore 13,10:
"Antrag e Vanna, avete letto, o no, le motivazioni della sentenza di primo grado? Nel caso le aveste lette, avete trovato, o no, il punto in cui si parlerAntrag ebbe della “richiesta di metilazione” fatta da Sarah Gino (richiesta che non sarebbe stata accolta)?

Gentile professoressa,
l'ultima volta che sono stata interrogata è stato almeno trenta anni fa, il tono inquisitorio non si confà in questa sede.
Un consiglio mi permetto di darti:
se vuoi dare credito a ciò che esprimi, piantala di parlare ex cathedra, scendi dalla stessa e confrontati sulla via del TUO credo personale e non quella comoda della sentenza condita di favole col Barbablu, oppure di tutto quello esposto e scritto dagli esperti emeriti o detto dalle poltroncine dei media.
Troppo facile e comodo attaccarsi al già attaccato.
Chi crede nella colpevolezza e nella egregia sentenza, usa un tono perentorio se non addirittura insultante nei confronti di chi non la pensa ugualmente, si altera addirittura ciò che gli altri dicono tacciandoli per stupidi, esilaranti, ignoranti.
Quanto rispetto per il pensiero altrui!
Si è aperto l'anno giudiziario con nuove prese di coscienza visto che non siamo stimati manco per questo all'estero.
Ma perché non si comincia a vedere la trave nel proprio occhio e non a togliere la pagliuzza da quello di chi non la pensa come voi?

Ivana ha detto...

Gilberto, NO! L’autore dell’articolo dice chiaramente: “Il processo impone una ricostruzione empirica, nel senso che tutto quanto viene sostenuto deve essere provato con elementi che debbono poter essere osservabili e verificabili.”
Insomma, dal momento che non è stata predisposta a priori la figura di un consulente pro ignoto, le analisi devono essere RIPETIBILI, altrimenti, se si condanna, vengono lesi i diritti di difesa.(Come avevo già espressamente detto io stessa in uno dei miei messaggi precedenti!)
Riguardo alla questione paternità, resto fermamente nella mia convinzione.

Ivana ha detto...

Vanna,
la mia era una semplice domanda (quale tono inquisitorio?) alla quale non rispondi e preferisci insistere con le sterili polemiche. Perché? Cui prodest?

Vanna ha detto...

Ancora?
Le "le sterili polemiche" non le faccio io.
Ancora un giudizio: "sterili" per te lo sono, non per me.
Se "insisto" è perché qualcuno mi sollecita.
"Cui prodest?"
Ti rispondo: prodest: Alla verità dei fatti, dei giudizi, delle condanne terribili prima ancora del processo, all'infamia puttanesca con tre minorenni da tutelare.
Perché se pure fosse stato tutto vero, asseverato, verificato, si doveva fare a porte chiuse veramente (invece di passare sottobanco notizie per i Media), tutelando figli minori o maggiori che non avevano colpe, dando la possibilità alla moglie di lavorare, alla madre di non essere la maglia della catena dell'efferatezza.
Le corna! Si sono sempre fatte e scoppiò la guerra a Troia per le corna!
Che motivo banale e stupido per incolpare il nuovo assassino pedofilo che nasce tale a 43 anni.
Se ciò è una sterile polemica non riguarda me.
Non credo di aver mai fatto polemiche, sterili poi neanche: motivo sempre il mio dire e lo carico di significati urbi et orbi.
Se non lo condividi cerca di raggiungere tu e qualcun altro la stessa sterilità nel vostro dire.
Se non siete capaci, non fate come la volpe che quando non poté raggiungere l'uva disse che era acerba.

Ivana ha detto...

Vanna,
credo tu sappia perfettamente che per “sterili polemiche” intendo soltanto le tue parole rivolte alla mia persona, (per non rispondere a una mia semplice domanda? Domandare è lecito, o no?) e continuando a nutrire un pregiudizio che sembra rendere impossibile una lettura obiettiva di ciò che scrivo, rendendo, invece, facile il fraintendimento e la scelta dell’argomento fantoccio.
Naturalmente (ma non è superfluo che io lo dica?!) sono pienamente d’accordo che non avrebbe dovuto esserci una certa fuga di notizie delicate (es. occupazione, o no, di camere di motel, o scambi di lettere tra detenuti) e, nel contempo, non necessarie ai fini processuali.

Dudu' ha detto...

Luca D'Auria,
si è occupato del caso Bossetti almeno altre due volte, scrivendo ottimi articoli.
A mio modo d'intendere sollecita il sistema a ulteriori garanzie, non è l'unico che manifesta una certa preoccupazione di come le c.d. prove genetiche entrano nei processi.
Lo dirò fino allo sfinimento, il dna è facilmente trasferibile e trasportabile, deve entrare nella testa di ognuno,non può essere questa la prova (unica oltrettutto) che determina una condanna.
L'articolista interroga il sistema che si nutre (e soggiace) di consulenze e alle stesse i giudici danno un immenso valore, decisamente troppo, al punto che quei giudici condannano solo con quelle carte.

Eppure, come apertamente dichiarato, il giudice Giancarlo De Cataldo,giudice in corte di cassazione di Roma :

" De Cataldo, riferendosi all’omicidio di Yara Gambirasio, sottolinea come spetti all’accusa dimostrare, al di là di ogni ragionevole dubbio, che l’impronta genetica è stata rilasciata da Mister X, mentre commetteva il delitto."

nel caso Bossetti non è stato dimostrato, ma si è sollevato le braccia dicendo che il come dove quando e perchè non si è riusciti ricostruirlo (arringa della pm).

La forza delle sue parole :

""La prova del Dna che gli inquirenti hanno in mano contro Massimo Giuseppe Bossetti non può bastare a risolvere il caso della 13enne di Brembate Sopra".

E su questo dovrebbe aprirsi una grande riflessione giuridica,e D'Auria lo fà affrontando l'argomento partendo dalla considerazione dell'invisibile; peccato non entri argomentare ampiamente la sentenza, ma forse il suo principale scopo dell'articolo era sollevare delle considerazioni sulla "prova" in sè e di per sè.

Anonimo ha detto...

Ivana, perdi tempo!
Come giri giri, hai sempre torto tu.
Un amica

Nautilina ha detto...

Vanna,
grazie per le tue parole, vedo che ha dato fastidio anche a te l'animosità di quell'anonimo e il suo fraintendimento trollesco, però credimi, non vale la pena dargli tanta importanza.
Siccome questo blog è aperto, in tutti i sensi, qualche viscido ne approfitta per minacciare e insultare ora te, ora Dudù, Ivana e stavolta me.
Lo scopo è sempre lo stesso, gli argomenti servono solo da pretesto.

Dudù,
scrivevo 'ora tu dici' senza sottintesi. Nel senso letterale. Questa notizia per me è nuova, la sento ora da te.
L'idea che mi sono fatta alla fine è questa: Sivia Brena ha anticipato un po' gli orari a scopo difensivo, per dimostrare che quando Yara è uscita dal centro sportivo lei si trovava già in palestra. Ecco perché forse ha cancellato i messaggi delle 18:35 con il fratello, perché in base a quelli risultavano entrambi in giro a un' ora molto critica, soprattutto lui: cos'ha fatto dopo aver lasciato la sorella al centro sportivo? Credo che tutti fossero preoccupati di avere un alibi quella sera dalle 18:45 in poi, vedasi anche le reticenze di Brembilla.

Ivana ha detto...

Per chi si è firmata “Un amica”

Credo che un’amica si manifesterebbe ed entrerebbe in argomento.
Sono perfettamente consapevole dei pregiudizi che circondano la mia persona.
I pregiudizi, però, potrebbero trasformarsi, prima o dopo, in qualcosa di positivo, o no? (Sappiamo, per esempio, come i rifiuti organici vengano trasformati in humus)
Se, invece, c’è chi riterrà di continuare a coltivare i propri pregiudizi alla ricerca solo di conferme agli stessi, il problema è suo, non mio.
Non mi interessa cercare il consenso o avere torto aut ragione (su che cosa, poi?); mi interessa soltanto cercare di capire sempre meglio il modo di pensare mio e altrui, per tentare di avvicinarmi alla verità.

antrag ha detto...

Sarà un'amica che ha omesso l'apostrofo oppure un amico che ha scambiato l'ultima vocale?
In ogni caso si tratta di due gravi errori di ortografia.

Anonimo ha detto...

Antrag E' evidente che sia un errore ortografico, dovuto a "scivolata" di battuta: ma che a rilevarlo sia stato proprio TU, che avresti bisogno di frequentare qualche corso serale di lingua italiana e relativa grammatica, mi sembra assurdo.

TommyS. ha detto...

Dudù

Grazie per averci rinfrescato la memoria con quanto emerso dalle indagini su Silvia Brena e con quanto, anche, "dimenticato" dalla stessa durante l'udienza.

Non ricordavo difatti che fosse arrivata a Ponte San Pietro con lo stesso treno di Francese alle 18.24. Ammesso che il treno fosse in orario, l'SMS delle 18.35 con il fratello (anche sul fatto che lo stesso fosse al computer in casa non lo sapevo), risulta ulteriormente sospetto se spiegato con la richiesta di venirla a prendere per essere portata in palestra. Come avrebbe fatto ad essere in palestra per le 18.30 circa? Impossibile anche se la distanza dalla stazione è di pochi km. Ed il passaggio del pulmino della palestra in quei momenti davanti alla Polynt2 (ammesso che gli orari siano corretti), ripreso chiaramente in direzione della palestra e non della stazione, per cui sulla strada del ritorno, è imbarazzante. Lascia spazio a troppe ipotesi ed in primis a quella che la Brena sia stata portata in palestra proprio da Brembilla.

Personalmente sono convinto che le posizioni di Brembilla e della Brena siano inscindibilmente collegate per quanto riguarda quella sera. Entrambi credo siano al corrente di molte cose connesse con la scomparsa di Yara. Le loro dichiarazioni discordanti ed omertose dovevano essere approfondite e trovo davvero triste che la Procura non abbia chiesto l'acquisizione dei verbali per valutare un possibile rinvio a giudizio per falsa testimonianza. In altri processi abbiamo visto come siano stati indagati testimoni per molto meno, ma sempre chiaramente quando le dichiarazioni andavano contro la tesi accusatoria. Non escludo comunque che la difesa, visto che la Procura non ha proceduto d'ufficio, presenti prima o poi un esposto per richiedere un'indagine.

Continuo però ad essere dell'opinione che entrambi siano solamente a conoscenza di fatti importanti e che siano in qualche modo stati "invogliati" a dimenticare, e che allo stesso tempo il DNA dell'istruttrice sul giubbotto sia stata la leva più importante per condurre a ragione quest'ultima. Mi permetto di avere ancora molte riserve sul fatto che la traccia sia stata analizzata anche per la parte mitocondriale, perlomeno nell'immediatezza della scoperta quando logicamente i sospetti hanno portato alle intercettazioni da parte di Carabinieri. Davvero molto strano che per quella traccia sia stata seguita una procedura di analisi differente dallo standard, soprattutto in presenza di un profilo genotipico molto chiaro. Ricordati che Lago si occupò di far analizzare il mtDNA dalla traccia 31G20 nell'ambito di una consulenza privata mirata esclusivamente ad approfondire la provenienza del soggetto Ignoto1 tramite la discendenza materna. Questo non lo fai quando sei sicuro di aver già individuato con nome e cognome il contribuente di una traccia biologica tramite il DNA nucleare. Che poi si sia voluto confondere le cose durante le deposizioni in aula è altra cosa. Ma che abbiano analizzato il mtDNA quando non hanno neanche voluto, ammesso corrisponda a verità, confermare la diagnosi di provenienza da sangue, lo trovo davvero poco credibile.

Vanna ha detto...

Ivana wrote:

"Sono perfettamente consapevole dei pregiudizi che circondano la mia persona.
I pregiudizi, però, potrebbero trasformarsi, prima o dopo, in qualcosa di positivo, o no? (Sappiamo, per esempio, come i rifiuti organici vengano trasformati in humus)"

Ma di quali pregiudizi parli Ivana, e sulla tua persona, della quale non sappiamo nulla se non ciò che scrivi. I nostri non sono pre-giudizi, semmai potrebbero essere interpretazioni sul tuo dire.
I rifiuti solidi si trasformano, i pre-giudizi non possono mai diventare humus perché sono frutto di forme mentali, idee a monte, difficili da scardinare.

Solo tu puoi trasformare la tua forma mentis facendo crescere humus dentro di te.
E' come l'operazione alchemica del piombo che diventa oro, del rivedere le cose dentro di noi con l' ottica del cuore: tutto cambia e si trasforma credimi, questa è l'unica via di trasformazione.

Vanna ha detto...

E mò ci si attacca pure a un apostrofo!
Che potrebbe non essere partito dalla tastiera.
A me parte di tutto, pure il mouse fa capricci!
Non è che la calligrafia sia necessaria, è il contenuto che conta.
Antrag è acuto e intelligente:
a nessuno è venuto in mente che la rilevanza che fa all'apostrofo mancante sia ironica?
Risponde l'intelligentone anonimo cretino che antrag dovrebbe frequentare le scuole serali...
In fin dei conti un o un' non qualifica veramente la preparazione in belle lettere di chi scrive.

Ivana ha detto...

Ezio Denti, se ben ricordo, in un’intervista a Radio Campus aveva detto che sarebbero varie le piste alternative riportate nell’Appello e, mi pare che Ezio Denti abbia insistito, in particolare, (pur non entrando nello specifico) su una determinata dichiarazione del padre di Yara; insomma, Ezio Denti, quale investigatore privato autorizzato, avrebbe cercato piste alternative e, analizzando, una a una, le persone nominate dal padre di Yara, persone di cui Yara potenzialmente avrebbe potuto fidarsi, avrebbe individuato soggetti che lo avrebbero incuriosito e che potrebbero avere “un forte peso in questo caso”.

Vanna,
parlo dei pregiudizi (pregiudizio: Opinione preconcetta, capace di fare assumere atteggiamenti ingiusti, spec. nell'ambito del giudizio o dei rapporti sociali (Devoto-Oli Vol. II )) di chi si permette di darmi consigli (non mi occorrono, perché ognuno/a sa sbagliare da solo/a, di chi continua a interpretare distorcendo ciò che dico, di chi, in pratica, continua a darmi un’importanza immeritata (cercando pretesti per alimentare la polemica? Cui prodest?)
I pregiudizi, prima o poi, possono essere scardinati come, per esempio, dimostra la storia per il riconoscimento dei diritti civili.
Rivedere le cose dentro di noi solo con l’ottica del cuore potrebbe condurre anche a sentimenti terribili quali, per esempio, il rancore, la rivalsa e il desiderio di vendetta, per cui occorre non trascurare la razionalità.
In un famoso detto indiano, si parla di due lupi che combattono dentro di noi: uno è paura, rabbia, gelosia, rancore … l’altro è lealtà, gentilezza, umiltà, fiducia … e, naturalmente, vince il lupo che ognuno di noi nutre.

antrag ha detto...

Le ragioni del cuore umano non sono quelle delle bestie.
L'India è lontana.

Vanna ha detto...

Sì antrag, il Dizionario invece è vicino, consultabile per tutti.
E' inutile non si può comunicare con chi capisce a modo suo.
Ma come si può scrivere: "...Rivedere le cose dentro di noi solo con l’ottica del cuore potrebbe condurre anche a sentimenti terribili quali, per esempio, il rancore, la rivalsa e il desiderio di vendetta, per cui occorre non trascurare la razionalità...."
Ma come su può?
I sentimenti terribili non abitano nel cuore, la loro sede è la testa.
Parli dell'India, ma sai qualcosa della compassione buddista, della rinuncia del sé, dell'abbandono di pensieri negativi?
Ma cosa hai letto della spiritualità indiana?
Una storiella, quella che ti fa comodo ovviamente.
La spiritualità indiana è eccelsa, documentati e non ridurla a storiella che racconta altro da quello che riporti tu.
Chi vincerebbe? Il lupo?
Sei sicura? Ma l'hai capita la morale della favola?
Fosse così tutti i martiri cristiani oranti divorati dalle bestie feroci mentre i romani urlavano, avrebbero perduto?
Avrebbero spiritualmente nutrito chi con il loro sacrificio?

Vatte a fà 'na doppia tazza di caffè è meglio.

Ivana ha detto...

Credo sia tu, Vanna, a non conoscere il famoso detto indiano (di un anziano capo Cherokee) e, quindi, a fare confusione:

https://colonnainfame2014.wordpress.com/
https://it.wikipedia.org/wiki/Cherokee

Solo in un cuore ferito possono albergare eventuali sentimenti di rivalsa e di vendetta.
La ragione, invece, cerca giustizia.

Dudu' ha detto...


Gilberto annota che quello che ha scritto D'Auria, lui ne ha fatto innumerevoli articoli, giustamente lo fà notare, perchè purtroppo, a non tutti è chiaro.

TommyS,
Vado per ipotesi in assenza di altro,il mitocondriale di S.B potrebbe essere stato cercato per accertare, dopo la sorpresa di ignoto uno,ci fosse? In fin dei conto era sorprendente anche la sua resistenza ai tre mesi.
Speriamo di riuscire avere più info.

Io sarei curiosa sapere se i due,che dicono essere arrivati in treno, hanno esibito i tickets.

La Brena poteva vedere Yara alle 18.30 circa?
I minuti sono talmente risicati da indurre quasi pensare che al palazzetto ci arrivò ben prima delle 18.24 se sostiene averla vista intorno alle 18.30 circa in considerazione anche di quel 18.41 preciso preciso in cui "sarebbe" entrata in sala da Gnammy Zambelli.

Il messaggio delle 18.35 quale settore agganciò..

Tu sai quale cella potrebbe coprire la stazione di San Pietro?
La distanza stradale fra i due punti, con manovre di parcheggio varie, non è meno di 10 min andando per via dell'Areonautica.

Cambio totalmente discorso.
Tornando riflettere sulle scarpe infangate, continua tornarmi il ricordo che vicino il palazzetto a quel tempo, non sò di preciso dove, c'erano delle montagnole di terra,di cantiere forse,dove i cani si diressero.
Qualcuno ricorda più precisamente dov'erano? Grazie.

Ivana, guarda ai tuoi pregiudizi invece di andare misurare quelli degli altri!!
Non saranno le tue elucubrazioni far cambiare idea agli altri.

Se TU NON avessi pregiudizi, avresti colto IMMEDIATAMENTE cosa ti ha scritto Gilberto :

" E' quello che si va dicendo (e che vado dicendo) in tanti articoli. Brava, hai scoperto l'acqua calda. Se lo dico io che dei nanogrammi (invisibili ad occhio nudo) non sono prova di niente...ma se lo dice 'Il fatto quotidiano' allora è un'altra storia. ... Vedi un conto sono molteplici tracce lasciate dall'assassino e un conto dei picogrammi invisibili, spettri che cominciano ad esistere con la 'sensibilità' dello strumento di laboratorio..."

Se TU ,NON lui o NOI, fossi senza pregiudizi (come falsamente continui sostenere) ,in linea con quando vai dicendo da anni (SIETE VOI AVERE PREGIUDIZI) , avresti dovuto rispondere :

" si , è vero Gilberto, lo scrivi da anni anche tu-PRIMA DI LUI-"

Invece gli rispondi : " Gilberto, NO! L’autore dell’articolo dice chiaramente: “Il processo impone una ricostruzione empirica.....”

cosa và dicendo da anni Gilberto?????

È limpido e chiarissimo, TUTTO l'articolo di D'Auria VERTE E RIFLETTE come uno specchio i tantissimi scritti postati, articoli e dubbi di Gilberto.

L'arrosto cara mia, può essere di manzo o di maiale, ma sempre arrosto è.
Inutile cercarci le zampe di gallina, è SINTOMO DI PREGIUDIZI TUOI, NON NOSTRI.

Ivana ha detto...

Dudu’,
evitiamo le confusioni, per favore!
Io stessa ho ribadito che senza alcuna verifica avrei assolto Bossetti!
Ho sempre sostenuto che ritengo insufficiente, per una condanna, la “prova” del DNA da sola.
Un conto è insistere sulla questione paternità, un altro è considerare il diritto che vengano verificate e ripetute le analisi!
Sulla questione paternità resto nella mia convinzione, perché sarebbe stato facile per la Difesa fornire una ben determinata dimostrazione per liberare dal carcere l’imputato.
Non nutro pregiudizi nei vostri confronti e lo dimostra il fatto che mai ho offeso qualcuno/a di voi!
Perché si continua ad attaccarmi? Perché mi viene data tanta importanza?

Dudu' ha detto...

Ivana
Non spostare l'argomento!!!!!
Non si stà PARLANDO DI PATERNITÀ , SEI L'UNICA CHE LO FÀ IN QUESTO MOMENTO !!
Puoi rovellare le parole fin che vuoi!!
Il fatto che tu non sia offensiva è un altro paio di maniche, non snervare continuamente con roba che non sai nemmeno gestire, Vanna si.
Ma è un tuo vizietto ricorrere ai minestroni quando non sai più che pesci pigliare. Stai sull'argomento !! Che non è ora la paternità !!!!!!!

Gilberto ha detto...

Dudù
Grazie per la tua solidarietà. In realtà Ivana ha bisogno di fonti autorevoli per poter modificare le sue opinioni. Se qualche auctoritas dovesse sollevare il problema della paternità in modo critico sono convinto che la nostra interlocutrice diventerebbe subito possibilista...

Dudu' ha detto...

Ivana,
"Perché si continua ad attaccarmi? Perché mi viene data tanta importanza? "

Sei sicura ti venga data tanta importanza?

La replica spetta a tutti! O pensi di avere l'esclusiva?

Biologo ha detto...

CRONOLOGIA S.B.

- 18:24 Arrivo in stazione a Ponte San Pietro (su G.Maps dista quasi esattamente 2 Km dall'ingresso della palestra, si percorrono in 4 minuti a 30 Kmh di media, in 6 minuti a 20 Kmh).
- 18:30/35 Arrivo in palestra.
- 18:35 Messaggio al fratello, cancellato da entrambi.
- Fase di riscaldamento muscoli da sola in sala separata.
- 18:41 Ingresso nella sala di Gnammy Zambelli.
- 19:00/30 Ritorno a casa.

E' questa la cronologia corretta?

Nautilina ha detto...

Sì TommyS, concordo su quanto hai detto in moltissimi punti.
Il treno è arrivato in orario alle 18:24, dopodiché sia l'istruttrice sia il sig. Francese hanno perso una decina di minuti, forse per un caffè, un salto all'edicola, quattro chiacchiere con un amico.

Ma se fosse giusto l'orario del pulmino ripreso dalle telecamere Polynt, sappiamo che Walter Brembilla alle 18:32 stava andando alla stazione ad accompagnare un allievo del centro sportivo, dunque potrebbe aver incontrato Silvia Brena ancora là in attesa alle 18:38 (il fratello si era dimenticato di andarla a prendere in orario puntuale).
E se per caso Brembilla le avesse offerto un passaggio, i due sarebbero arrivati al cancello secondario di via dei Caduti circa alle 18:45/48, in perfetto tempismo per incontrare Yara che stava uscendo. Eventualmente avrebbero anche visto chi la seguiva.
Anzi, sarebbe davvero strano se non l'avessero vista.
Ma non sappiamo granché, possiamo solo formulare vaghe ipotesi senza prove.

Lo stesso ragionamento vale ovviamente anche per Brembilla che rientrava da solo e per il fratello di Silvia (nel caso l'avesse accompagnata lui).
Solo che su questi due c'è pure qualche sospetto in più, ma immagino che gli inquirenti abbiano verificato con cura i loro alibi.
Comunque, tre persone potrebbero sapere più di quanto abbiano detto.

Ivana ha detto...

Dudu' sto in argomento e, infatti, ho ribadito tutto ciò su cui sono sempre stata d'accordo!
Vuoi, forse, negare che la questione paternità sia un punto su cui Gilberto ha sempre insistito?
Che cosa non saprei "gestire"?

Gilberto, chiunque sollevasse il problema della paternità non scalfirebbe la mia convinzione e non diventerei "possibilista"!

Dudu' ha detto...

Ovviamente Gilberto.
Nel frattempo il vittimismo salva lo status, silenzia la coscienza impregiudizievole!
Fà un casino della madonna fra ciò che è e ciò che crede.

Ivana ha detto...

Dudu',
un conto è replicare sull'argomento in tema, un altro è replicare per fomentare una sterile polemica sulla mia persona.
Chi non dà importanza si limita a ignorare, non attacca inutilmente.
Io mi difendo soltanto.

Nautilina ha detto...

Biologo,
leggo ora il tuo messaggio. La cronologia ufficiale salta se è vero quanto riportato da Dudù (io le credo ma purtroppo non conosco la fonte delle sue informazioni) per cui alle 18:35 Silvia Brena chiamò il fratello chiedendogli di andarla a prendere alla stazione. Al che lui le avrebbe risposto che era già lì nel parcheggio, mentre gli inquirenti hanno scoperto che a quell'ora stava ancora a casa a chattare con gli amici.
Sarebbe questo il contenuto dei due misteriosi sms cancellati. Uso il condizionale perché riporto una notizia di Dudù, di cui mi fido, ma la conferma può dartela lei.

Stando così le cose, ci sarebbe una motivazione molto semplice: nascondere che alle 18:40 come minimo e forse anche più tardi i due fratelli erano ancora in giro con la possibilità d'incontrare Yara.
Ma tutto sarà stato verificato e spiegato, immagino.

Gilberto ha detto...

Cara Ivana
Questa me l'annoto

"Gilberto, chiunque sollevasse il problema della paternità non scalfirebbe la mia convinzione e non diventerei "possibilista"!"

Son sicuro che a tempo debito potrai senz'altro ribadirla. Ovviamente con la stessa determinazione... Vedremo

Dudu' ha detto...

Biologo
Per essere più precisa :
-18,24 arrivo del treno.
-18.30 (sicuramente sarà riportato un "circa" nei verbali, lo dò scontato) lei dichiara avere visto Yara in corridoio fuori dalla palestra (dentro il palazzetto.

-18.35 (sms da Silvia a Alessandro), lei dichiara essere in stazione inviare il messaggio a suo fratello Alessandro per chiedergli dove si trova. Non abbiamo l'orario preciso di risposta avuta dal fratello, il quale ha dichiarato che a messaggio ricevuto da Sivia, ha risposto che stava attendendola fuori dalla stazione.
(Ma questo alibi viene smentito dalle indagini, lui era chattare nel pc di casa,casa che si trova a due /tre case dai Gambirasio, perciò avrebbe dovuto assentarsi con una andata alla stazione di San Pietro e ritorno con sosta al palazzetto per circa mezz'ora.)

- dalle 18.30 alle 18.41 fase riscaldamento
- 18:41 Ingresso nella sala di Gnammy Zambelli. (Non sò chi hà dichiarato questo 18.41, se lei Gnammy o l'allievo, ufficialmente lei entra alle 18.41,partecipa attivamente, esce alle 19.00 precise.
-19.30 fino 21.30 lei dichiara essere stata a casa.

Il fratello Alessandro, viene smentito dalle indagini , potesse trovarsi in stazione.

Per le 18.31 un giocatore ,portato dal custode con il pulmino, doveva trovarsi in stazione , il treno partiva alle 18.31.

Alle 18.24 anche Francese scende dal treno, (versioni ufficiali)dichiara essersi trattenuto in stazione per 10 minuti.

Nessuno dei tre accenna avere visto gli altri.

Ivana ha detto...

Sì, Gilberto.
Credo che tu ormai conosca la mia sincerità e la mia correttezza e neanch'io dubito della tua correttezza e determinazione, per cui puoi essere certo che ribadirò le mie parole.
Aggiungi, per evitare ogni possibile eventuale fraintendimento: Massimo Bossetti non è figlio biologico del padre legale.

TommyS. ha detto...

Nautilina

Il pulmino della palestra è ripreso dalla Polynt2 mentre si dirige verso la palestra provenendo dalla rotonda di via Tresolzio. Non si trovava quindi sulla strada verso la stazione.

In teoria Brembilla ha dichiarato di aver riaccompagnato il ragazzo al treno all'incirca alle 18.40, per cui si possono fare diverse ipotesi:

1. Ha accompagnato il ragazzo prima delle 18.30 (ammesso l'orario delle telecamera sia più o meno corretto) ed era sulla strada del ritorno essendo passato non da via Locatelli bensì da via Marconi e via Tresolzio

2. Stava rientrando da un altro giro, del quale non ha detto nulla, per andare a prendere il ragazzo e portarlo alla stazione

In entrambe i casi sarebbe anche ipotizzabile che su quel pulmino vi fosse anche Silvia Brena.

D'altronde una delle domande che la difesa di Bossetti rivolse alla Brena fu quella se per andare in parrocchia dalla palestra avesse usato la sua macchina, e siccome la stessa Brena aveva giustificato l'SMS cancellato come richiesta che il fratello venisse a prenderla, se ne deve dedurre che o utilizzò i mezzi pubblici per arrivare in palestra (ma non ne ha mai fatto menzione) o sfruttò un passaggio di qualcuno.

Anonimo ha detto...

Questa storia del messaggio delle 18:35 successivamente cancellato non torna.
Era in palestra o era alla stazione ad aspettare il fratello, quando manda il messaggio?
Haddock

Dudu' ha detto...

Biologo,
Ho dimenticato precisare, ma è noto, la fase riscaldamento fra 18.30 e le 18.41 l'avrebbe fatta (da verbale) in una saletta in solitaria.

Vorrei lasciare una mia testimonianza: nella mia quotidianità, faccio di frequente un percorso di 2,3 km con 3 stop stradali. Il tempo medio, in vari orari compresi quelli di punta, calcolandolo dal momento che chiudo la porta > all'ingresso di destinazione,non scende sotto la soglia minima dei 9 minuti.
Con auto parcheggiata fuori fronte casa.

Vanna ha detto...

Dudù, grazie.
Sono due le cose: o c'è o ci fa.
Di sicuro ci fa e noi perdiamo tempo anche solo a scrivere il nome.
Tirem innanz!

Nautilina ha detto...

TommyS. ha detto...
...D'altronde una delle domande che la difesa di Bossetti rivolse alla Brena fu quella se per andare in parrocchia dalla palestra avesse usato la sua macchina, e siccome la stessa Brena aveva giustificato l'SMS cancellato come richiesta che il fratello venisse a prenderla, se ne deve dedurre che o utilizzò i mezzi pubblici per arrivare in palestra (ma non ne ha mai fatto menzione) o sfruttò un passaggio di qualcuno.

Esattamente. In ogni caso è impossibile far quadrare gli orari, perciò una dichiarazione delle due di Silvia dev'essere sbagliata.

All'andata, forse ha davvero aspettato l'arrivo del fratello che correndo poteva raggiungere la stazione in pochi minuti (quanti?).
Oppure ha chiesto un passaggio, magari anche al sig. Francese. In fondo i due si conoscevano. Però ricordiamo che l'auto di Francese passò dal benzinaio alle 18:48, certo non era una scheggia, ma ha impiegato dieci minuti da Ponte S.Pietro proprio come dice Dudù.
Quindi, nel caso, altro che essere alle 18:41 nella sala da ballo.

Idem al ritorno. ma se fosse arrivata in palestra con un passaggio ci dovrebbe essere poi una telefonata ad Alessandro.
Se no, può darsi che l'abbia accompagnata lui. Magari è rimasto ad assistere a qualche esibizione (di Gnammy o della squadra di calcio) e poi i due se ne sono tornati a casa insieme.

Voi sapete cos'abbia fatto il fratello di Silvia dalle 18:30 in poi?

Quanto al sig. Brembilla, non ci capisco più niente: se doveva essere a Ponte S.Pietro prima delle 18:31, ora in cui partiva il treno, che ci faceva alle 18:32 in via Caduti? Era già andato e tornato? Certo può darsi.
Poi però dev'essere ripartito per accompagnare un secondo ragazzo, altrimenti non avrebbe alibi per l'orario in cui Yara è sparita.
Invece dicono che ce l'abbia.

Che sul pulmino ci fosse la Brena è un'altra possibilità, ma allora perché non dirlo, perché raccontare che alle 18:35 aspettava il fratello in stazione e alle 18:30 era in palestra, dove ha visto Yara?
A meno che, ripeto, non volesse offrire un alibi a suo fratello e a se stessa, entrando in contraddizione.
Penso che sia facile verificare come stanno le cose.

Dudu' ha detto...

TommyS,
"In entrambe i casi sarebbe anche ipotizzabile che su quel pulmino vi fosse anche Silvia Brena."

Nell'immagine del pulmino che passa sotto la telecamera Polynt2 che incrocia un autocarro (qual'è l'orario riportato? Io non lo ricordo) che conosciamo tutti, sembra che la difesa sia riuscita constatare ci sia un passeggero,una figura maschile, anch'io avevo avuto quell'impressione dalla semplice visione.
Verò è che basta un berretto cambiare cambiare una fisionomia, qui si vedrebbero ombre, ma un soggetto passeggero sembra ci sia.
Dire che potrebbe essere lei è un azzardo.
Ma siccome gli interrogatori dovrebbero essere dei giorni post scomparsa Yara mi chiedo se sono stati esibiti i tickets.
Entrambi, Francese e Brena che forse avevano un abbonamento mensile ferroviario, lei per l'università e lui per lavoro, sarebbero scesi alle 18.24 da un "eurocity" che costa tre volte tanto, avendo un locale 20 minuti prima e un altro 20 min dopo (con abbonamento nel caso).
La domanda è dunque diretta: è stato accertato sono rientrati in treno ?

Non poteva essere nel corridoio vedere Yara alle 18.30, a meno che non fosse arrivata ben prima al palazzetto.

I minuti cruciali sarebbero tra le 18.30 in cui Yara esce dalla palestra e le ..18.41 ?
Potrebbe sembrare si stà facendo le pulci sul niente, ma se qualcuno avesse fornito un alibi falso è una story da riscrivere.

Tracce che si è teso falsificare l'alibi già ci sono . Da ben due soggetti : Brambilla che nulla aveva da temere se i giri erano giustificati, e A. Brena.
Ma anche il Francese che si dice certo dell'incrocio con Yara alle 18.42/44 nell'atrio.
Non poteva essere lì in quell'orario se si fermò anche al distributore, da quale direzione veniva in quel momento?

Paolo A ha detto...

Se Francese ha detto la verità e non aveva motivo di dire bugie, tutti i discorsi su Silvia Brena cadono nel nulla, Yara è uscita prima delle 19 dalla palestra, quindi bisognerebbe capire dove è andata.

Che vi siano incongruenze sul comportamento di alcuni testimoni è evidente, ma ho paura che questi siano stati costretti a giustificare a posteriori comportamenti che potevano essere individuati come sospetti.

Inoltre manca un allineamento degli orari delle telecamere che rende tutto più vago e impreciso, probabilmente si è preferito che la situazione restasse così sfuocata così da poter collocare comodamente gli attori, qualunque ruolo abbiano giocato, per lasciarsi aperte tutte le porte.

Peraltro siamo sicuri che abbiano trovato il DNA di Silvia Brena sul giubbotto di Yara, io ho dei dubbi enormi su quel ritrovamento, per me è un falso, è una cosa impossibile, non a caso quel DNA è simile come "precisione" con quello di Ignoto1 e se non sbaglio i consulenti della Polizia avevano confermato che i due DNA erano gli unici integri, come se fossero stati prelevati con un tampone buccale.

Quando è stato prelevato il DNA della Brena per il confronto, credo prima che fosse ritrovato quello sulla manica del giubbotto, mi pare che le testimonianze dei due del RIS fosse in quel senso, loro dopo aver analizzato il DNA della manica e poi lo hanno confrontato con quello della Brena trovandone l'identità; insomma dopo quel risultato la Brena ha dovuto fare i salti mortali per ricostruire e giustificare l'evento, anche mentendo, perché non poteva fare altrimenti come forse lo stesso custode.

Poi siamo sicuri che Yara è uscita da via dei Caduti, certo i cani indicano quella direzione, però vi ricordo che in via Sala ci sono ben due ingressi, uno dei quali utilizzati dai ragazzi del chiosco situato all'interno degli impianti sportivi, la cosa curiosa è che via Sala era chiusa dal lato di via Morlotti, ma non verso via dei Caduti.

Nautilina ha detto...

Però che roba. Per anni ci hanno propinato l'aut-aut fra due uniche uscite, quella in via Locatelli e l'altra secondaria in via dei Caduti, quando in realtà ce n'erano altre quattro, due in via Sala e ben due in via Morlotti, delle quali una abitualmente aperta.
Da quale parte sarà uscita Yara quella sera?
La sorella ha testimoniato che qualche volta lei, per fare prima, passava dal parcheggio aperto che immette in via Morlotti.
In effetti uscire dal cancello principale in via Locatelli avrebbe allungato un bel po' il suo percorso.
L'uscita di via Sala lato sud sembra abbastanza comoda per chi proviene dalla palestra. Ma era aperta quella sera? Nessuno ce ne ha mai parlato.

Più rifletto su questo caso, più noto particolari sconosciuti e situazioni inesplorate. O quantomeno ignorate dai media.

Nautilina ha detto...

Oops, scusate: aut aut senza trattino, mi confondevo con l'opera di Kierkegaard.

Anonimo ha detto...

IMPORTANTE

Gli orari e l'alibi della Brena (?)



https://www.youtube.com/watch?v=K_DWEi-YKV4&index=10&list=PL7wTGkw1gEjq6uepQJZJDlKU7u_Bov8w2

Dudu' ha detto...

Grazie anonimo.
Focalizzarsi su alcune figure rinfresca la memoria,questa cosa non la sapevo.
Francese raccontò "solo" 20 giorni dopo di avere incrociato Yara alle 18.42..singolare, il Francese conosceva i genitori di Yara, perchè contattare la tv e non i carabinieri?
19 Dicembre 2010[..]Un papà, l’ultimo testimone. Tutti pensavamo di non sapere dove fosse finita Yara dalle sei e mezza in poi, da quando salutò istruttrici e compagne d’allenamento. Invece è spuntato fuori un signore, il papà di una compagna di Yara, l’altra sera a «Quarto Grado» , a dire che lui l’ha vista ancora all’interno del Palazzetto dello Sport di Brembate alle 18.42. Come faccia a ricordare il minuto spaccato forse glielo chiederanno presto gli investigatori. Di fatto, sposta tutto di 12 minuti. [..]
http://serenavenditti.blogspot.it/2010/12/vista-lultima-volta-alle-1842-il.html

Sempre il 19 dic, venne riportato:

[..]Tre quarti d'ora uno davanti all'altra: da una parte la madre di Yara, dall'altra l'uomo che per ultimo ha visto la ragazzina viva.[..] anche lui angosciato per le sorti di Yara Gambirasio, scomparsa nel nulla la sera del 26 novembre dopo che era andata in palestra a Brembate a portare uno stereo. "L'ho vista nel centro sportivo alle 18.42"[..] E così l'uomo, su richiesta di carabinieri e polizia, è stato messo a confronto con Maura Gambirasio nella villetta di via Rampinelli.[..]I due hanno parlato a lungo e, di fronte al questore Vincenzo Ricciardi e al colonnello dei carabinieri Roberto Tortorella, hanno provato a ricostruire, fase dopo fase, minuto dopo minuto, gli ultimi spostamenti di Yara prima che il suo o i rapitori l'abbiano portata via. Ritenuta attendibile e preziosa dagli inquirenti, è dalla testimonianza del padre di una delle giovani ginnaste che si allenavano con Yara - portata alla luce dalla trasmissione Quarto Grado - che si riparte per cercare di risolvere il giallo di Brembate. "Era nell'atrio nei pressi dell'uscita principale", ha riferito l'uomo. La presenza di Yara a quell'ora nel palazzetto, stando alla ricostruzione messa assieme dagli investigatori, si colloca spazio-temporalmente tra i due sms che la ragazzina si è scambiata con la sua amica Martina. Uno in entrata sul cellulare di Yara alle 18.25, l'altro in uscita alle 18.44,
(nota mia: il messaggio delle 18.44 fino ad ora era stato ritenuto depistante)
due minuti dopo che il testimone la vede.[..]Alle 18.55 il telefonino di Yara non dà più segnali: ed è da quel momento, di fatto, che la giovane diventa un fantasma. "E' stata una visita di cortesia come altre ne abbiamo fatto in questo periodo", hanno detto il questore e il colonnello dei carabinieri. Già, ma questa volta con il supporto dell'ultima persona che ha visto Yara in vita. [..]
E' in quei 700 metri che adesso si cerca di scoprire - sempre interrogando le celle telefoniche, in particolare quella di Brembate - chi passava in quel tardo pomeriggio del 26 novembre. Dura un'ora e un quarto il tempo scandagliato da polizia e carabinieri: dalle 17.30 - quando Yara esce di casa per andare in palestra - fino alle 18.55 quando il cellulare è tracciabile per l'ultima volta.[..] http://milano.repubblica.it/cronaca/2010/12/19/news/yara_il_testimone_in_casa_gambirasio_le_ricerche_si_concentrano_a_brembate-10401370/
(Notare foto: al 19 dic di nuovo nevica)
Ma la pm a Bossetti dichiara che le ricerche sulle celle per tre anni furono svolte nel periodo 18.30 /19.00.
No comment.
Insomma, parrebbe che quelle due parole "ho visto Yara nell'atrio" risultino perfette precise, senza nessuna sbavatura, cinque anni dopo lo troviamo al distributore.
Curioso,da questo momento in poi non si farà più cenno alla chiamata di Maura con due squilli delle 19.10, per me stà cosa rimane un mistero.

Anonimo ha detto...

x DUDU'

5 indizi

https://www.youtube.com/watch?v=ZsVo3V9u_D4

Saluti, P.

thetupacshow ha detto...

@Paolo A
"Se Francese ha detto la verità e non aveva motivo di dire bugie"

Su Facebook una persona che ha assistito a quasi tutte le udienze e che conosce personalmente il legale di Bossetti scrisse che le affermazioni di Francese erano di dubbia credibilità. Insomma non andrebbero prese per oro colato. Evito di fare il nome di questa persona perché non mi sembra il caso ma ricordo perfettamente il suo post mesi fa. Ad ogni modo mi permetto di dire che sull'onestà intellettuale (per quanto ho letto e visto) di questa persona non nutro dubbi, pur non conoscendola. Ora non ho tempo ma se trovassi quel post ci riporterei le sue parole così da evitare fraintendimenti.

Paolo A ha detto...

thetupacshow

Quali sono i motivi per cui Francese avrebbe mentito, certo può essersi sbagliato e lui il giorno non ha visto Yara, ma mi pare che se lui si sbaglia l'ha fatto in buonafede, però non c'è nessun elemento che dica che lui non ha detto il vero, poi la sua versione mi pare compatibile con gli orari.

Il fatto è che se vogliamo collocare per forza l'omicidio in palestra la testimonianza di Francese è totalmente fuoriposto, incompatibile, ma che l'omicidio di Yara non è avventa all'interno della palestra e degli impianti sportivi lo si capisce da tanti elementi: ferite sul corpo, mancanza del sangue sugli indumenti, contenuto gastrico, contesto ambientale poco adatto che un evento di quel tipo si verifichi senza che nessuno si accorga di niente.

Dietro la morte di Yara c'è qualche cosa d'altro, chi l'ha seviziata e poi uccisa è uno psicopatico, un sadico che l'ha rapita e tenuta segregata per alcuni giorni, altrimenti come spiegare che la madre disse che la figlia a pranzo aveva mangiato una cosa e nello stomaco ne hanno trovato un'altra, inoltre quanto tempo avrebbe impiegato a svuotarsi lo stomaco.

No per me non torna nulla nell'ipotesi di omicidio commesso in palestra: quando avrebbero spostato il corpo, quando avrebbero ripulito e poi perché far ritrovare il corpo, con tutte quelle ferite; la risposta che mi sono dato è che chi ha commesso l'omicidio ha voluto inviare un segnale.




Nautilina ha detto...

Non solo,
probabilmente il reggiseno le è stato cambiato.
La mamma parlava di un modello sportivo di colore rosa, regalo di una zia, ma non ha mai detto né negato che quello viola indossato al ritrovamento fosse di Yara.
Questo particolare è un po' strano. Ammetto la confusione sul cibo (per quanto...se fosse stato l'ultimo pasto preparato per mia figlia e consumato assieme a lei me lo ricorderei per sempre), ma sui vestiti la signora Maura sembrava avere le idee molto chiare. Li ha elencati con molta cura e precisione. Possibile che non abbia notato il reggiseno di un colore e modello diverso? Yara potrebbe aver cambiato idea su quale indossare, non dico di no, però la mamma se ne doveva accorgere.
Sembra una sciocchezza, eppure potrebbe significare che l'omicida ha avuto tempo e modo di sostituire il reggiseno con un altro, di conseguenza il delitto non si sarebbe consumato in poche ore nel campo di Chignolo.

Anonimo ha detto...

Paolo A
Da quello che ho capito quelle ferite possono anche essere state inferte post mortem giusto per depistare (e questo spiegherebbe la mancanza di sangue). Sul contenuto dello stomaco... i ricordi talvolta ingannano, soprattutto quando c'è di mezzo il dolore e l'angoscia. Inoltre la madre non credo che fosse sempre lì a controllare quale biancheria intima indossasse la figlia.

Ivana ha detto...

https://www.change.org/p/ministero-di-grazia-e-giustizia-perizia-dna-processo-d-appello-a-bossetti?recruiter=458402986&utm_source=share_petition&utm_medium=facebook&utm_campaign=share_page&utm_term=mob-xs-share_petition-no_msg

Qualcuna continua nelle offese irrazionali, ma grazie al fatto che i messaggi restano, penso che un qualsiasi lettore super partes potrà constatare, in modo obiettivo, come e da chi provengono gli attacchi personali e le offese, traendo ognuno/a le proprie personali conclusioni.

Vanna ha detto...


gentile professoressa Ivana che mi scrivi:
"Credo sia tu, Vanna, a non conoscere il famoso detto indiano (di un anziano capo Cherokee) e, quindi, a fare confusione:..."

Beh, quando si parla di Indiani si deve sempre specificare se indiani dell'India o di America.
Pertanto se ne viene "confusione" a tu parere dal mio scritto, la colpa è tua.

Ivana ha detto...

Vanna,
se non si conosce una determinata leggenda, è sufficiente cercarla facilmente in internet prima di commentare, o no?

Vanna ha detto...

Paolo A scrivi:
"Se Francese ha detto la verità e non aveva motivo di dire bugie, tutti i discorsi su Silvia Brena cadono nel nulla, Yara è uscita prima delle 19 dalla palestra, quindi bisognerebbe capire dove è andata."
Perché cadrebbero nel "nulla i discorsi" sulla SB?
Come fai a dire che non aveva motivo per dire bugie?
Lo conosci?
In questo caso non si può escludere nulla, certo è che solo lui dice di aver visto Y andare verso la porta di uscita.
E questo dato, dopo la ricostruzione degli orari, del treno, dei tempi, assume un nuovo significato.
Che la SB e lui si conoscessero mi sembra ovvio, che lei possa avergli chiesto un passaggio anche, che ci fosse uno strano movimento di furgoni, nello stesso momento anche.
Che non si sappia come la SB sia arrivata in palestra potrebbe dirla lunga sul fatto che non sia venuto fuori.
Chissà perché nella mia mente l'idea che si affaccia ogni tanto mi porta a considerare il centro sportivo come territorio non immacolato non solo dal punto di vista sessuale, ma anche di uso o traffico di sostanze.
Ma il discorso sesso è venuto fuori solo per quanto riguarda le corna dell'Arzuffi e l'operato voglioso del B. anche questo è oltremodo strano.
Lì i panni sporchi sono stati lavati in pubblico solo per le famiglie B. C. A. Al contrario per quanto riguarda il traffico di droga non si è mai accennato. Pleiades lo ripeteva spesso.
Tutti vivono in stato di beatificazione, nessuna inchiesta su atti verso i minori, su curiosità lesbo ad esempio.
Comunque ho perlustrato le chiacchiere nelle zone in oggetto, alcuni pensano che MGB sia stato così ferocemente colpito perché lui dovrebbe essere stato un palo che, andando giù e su nella zona, aveva il compito di controllare i movimenti di quelli che realmente dovevano prendere una Gambirasio per dare una lezione al padre. Aspettano che lui parli, se parla la sua famiglia dovrà pagare.
La storia della paternità "invereconda" sarebbe il primo avviso per lui.
Mi sembra che ne abbia parlato anche tu di questa chiacchiera che gira in zona.

Dudu' ha detto...

Thetupacshow
Potrebbe essere questo?
https://m.facebook.com/permalink.php?story_fbid=1865913200321248&id=1595122120733692&comment_id=1866423630270205&comment_tracking=%7B"tn"%3A"R"%7D

La testimonianza di Francese contrasterebbe con la certezza della mamma, erano le 18.48/50 (con l'aggiornamento) quando disse aver visto Y ; lei credo non avrebbe disubbidito, infatti come tornò Keba, Maura già preoccupata si inoltrò a piedi verso la palestra, stesso atteggiamento venne registrato dalle insegnanti alle 18.30circa in palestra con i saluti di Yara di dover tornare a casa avendo un'orario per rientrare. Dopo 20 min Francese l'avrebbe vista nell'atrio sorridente in un momento in cui avrebbe dovuto essere preoccupata correre come una lepre tanto era in ritardo,la vede con il giubbino ma non proviene dagli spogliatoi

Condivido il commento di anonimo,è possibile non siano nitidi alcuni ricordi,purtroppo.
Mentre il contenuto gastrico troverebbe maggior conforto.

Del reggiseno mancano dei passaggi,non è chiaro nemmeno a me.
"Se" ci fosse stata una sostituzione e mancasse all'appello quello rosa indicato da Maura,ripeto se, ma nutro seri dubbi(la difesa ne avrebbe parlato credo), cambierebbero molte cose. Piuttosto,perchè nel reggiseno non hanno trovato dna estraneo.. sarebbe da domandare.

Segnalo articolo chisigma.

Grazie Pino,mi piacciono le deduzioni di Amaro, a volte mi capita non condividere tutto ma il metodo è efficace,la rielaborazione dei concatenamenti gli riesce davvero bene.
Buon giorno.:)

Segnalo Petizione Pro Ripetizioni in Appello :
https://www.change.org/p/ministero-di-grazia-e-giustizia-perizia-dna-processo-d-appello-a-bossetti?recruiter=458402986&utm_source=share_petition&utm_medium=facebook&utm_campaign=share_page&utm_term=mob-xs-share_petition-no_msg

Vanna ha detto...

Continuerò a leggere il postato dopo.
Alla professoressa:
Poiché le leggende non sono storia, quando si parla di popoli omonomi sarebbe opportuno specificare sempre.

Ivana ha detto...

Vanna, la leggenda è molto famosa ed è riportata perfino nel blog:
https://colonnainfame2014.wordpress.com/
ben conosciuto, da tempo, dai frequentatori di volandocontrovento.
Inoltre, è sufficiente digitare “due lupi” (usando, per esempio, google quale motore di ricerca) e subito compaiono le pagine web specifiche.

Dudu' ha detto...

"ma grazie al fatto che i messaggi restano, penso che un qualsiasi lettore super partes potrà constatare, in modo obiettivo".

Condivido al 100%
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Interessante disamina del criminologo Giuseppe Guarcini,evidenzia spunti a favore della difesa nella sentenza (dal blog di Carlo A. Sabatini):
http://www.criminologia-aspetti.it/caso_yara_gambirasio-sentenza_bossetti/

Alla conclusioni che calce e sferule non sono della stessa contaminazione ero arrivata pensarlo anch'io,diversamente non può essere.

Nautilina ha detto...

Anonimo Anonimo ha detto...

Paolo A
Da quello che ho capito quelle ferite possono anche essere state inferte post mortem giusto per depistare (e questo spiegherebbe la mancanza di sangue). Sul contenuto dello stomaco... i ricordi talvolta ingannano, soprattutto quando c'è di mezzo il dolore e l'angoscia. Inoltre la madre non credo che fosse sempre lì a controllare quale biancheria intima indossasse la figlia.

1 febbraio 2017 03:52:00


Anch'io la pensavo come te, ma riflettendo sono giunta alla conclusione che se la madre non avesse avuto l'abitudine di controllare tutto, poi non avrebbe dichiarato che la figlia indossava un reggiseno di colore rosa regalatole dalla zia. Avrebbe detto che non ricordava quale biancheria intima usasse quel giorno.

Dudù,
io credo che la signora Maura abbia una buona memoria e tenga tutto sotto controllo. Per me Yara quel giorno portava davvero il reggiseno rosa regalatole dalla zia.
Ma se poi fosse stato sostituito dal killer con un altro viola a balconcino?
Forse il capo originale è stato distrutto perché troppo inquinato (o conservato come trofeo). O forse la ragazza è stata tenuta diversi giorni segregata da un maniaco che non gradiva l'intimo sportivo. Vai a capire certe teste malate.
In questo casa la mamma non l'avrebbe certo trovato nel cassetto.

Ma mettiamo pure che la signora Maura abbia notato una differenza di colore e modello, come abbiamo fatto noi. Al massimo ne avrà parlato con il suo avvocato che l'avrà sconsigliata di sollevare il problema, in quanto sfavorevole all'accusa.

Naturalmente può darsi che ci siano altre spiegazioni più semplici: magari il colore si è alterato per via di qualche reazione chimica, assorbendo il blu della maglietta.
Oppure la sig. Maura è un po' daltonica, alcune persone non distinguono bene il viola dal rosa fucsia.
Ad ogni modo io questo punto l'avrei approfondito, potendolo fare. Sempre meglio togliersi il dubbio quando c'è un indizio che potrebbe risultare utile alla difesa.

thetupacshow ha detto...

Paolo A

Come ha detto TommyS. qualche giorno fa le testimonianze della Brena e di Brembilla portano a pensare che loro sappiano qualcosa o siano coinvolti nel sequestro e nell'omicidio di Yara. Per delle ragioni che attualmente a me sfuggono (o forse no) gli inquirenti hanno preferito torchiare qualcun altro.

Allo stesso modo sono convinto che il Francese sia stato "indirizzato" volente o no a dichiarare con sicurezza che ha incrociato la vittima alle 18.42-18.45. Cui prodest?

Detto ciò la penso come te: l'omicidio non può essere avvenuto in palestra o nei pressi di essa. I motivi li hai scritti tu quindi non sto a ripeterli.

Dudù
L'articolo che hai postato c'entra poco con quel post su fb che ho letto, per il semplice fatto che a scriverlo è stato un utente e non una pagina, anche se conosco chi c'è dietro ad essa. Comunque grazie.

Paolo A ha detto...

Le ferite sul corpo di Yara non sono ferite postmortem, primo Bossetti è stato condannato anche per quelle ferite inferte da viva, la difesa non ha mai sollevato la questione, visto che avrebbe sicuramente alleggerito la posizione del proprio assistito, ma avrebbe anche aperto la porta all'ipotesi del depistaggio.

Sul contenuto gastrico la madre aveva affermato inizialmente che Yara aveva mangiato pesce a pranzo, ricordiamoci che si trattava di un venerdì, mentre nello stomaco sono stati trovati piselli, carne e una foglia di rosmarino; successivamente la madre ha cambiato la versione del menù del giorno della scomparsa per adattarlo alle risultanze autoptiche.

E' vero che i ricordi ingannano, ma mi pare che i ricordi siano più nitidi a ridosso dell'evento oggetto del ricordo piuttosto che in un tempo più lontano.

La testimonianza di Francese dovrebbe essere genuina sino a prova contraria, che interesse doveva avere a dire il falso, certo potrebbe essersi sbagliato sul giorno, ma mi pare altamente improbabile, Yara non andava abitualmente in palestra di venerdì in palestra e Francese quel giorno era stato chiamato dalla compagna per andare a prendere la figlia in palestra, anche questo da quello che ho capito non era un compito abituale e quindi penso che proprio per questi motivi la memoria di Francese sia genuina.

Anche sul reggiseno ci sono dei dubbi e in questo caso sono anche documentati fotograficamente, al momento del ritrovamento yara indossava un reggiseno viola, riportato anche nelle motivazioni, ma la madre aveva detto che la figlia indossava un reggiseno sportivo rosa, mi pare che quello indossato non sia quello descritto alla madre e mi pare che non sia un reggiseno sportivo, però la madre avrà pur visto il reggiseno viola e si sarà ricordata se l'aveva acquistato o meno o se faceva parte della biancheria delle figlie.

Per ultimo sul possibile coinvolgimento della Brena e del Brembilla è una cosa possibile, forse più la Brena che il Brembilla; a me ha sempre dato da pensare che una delle sorelle Gambirasio dovevano portare lo stereo in palestra, ma effettivamente chi lo sapeva, perché proprio li bisognerebbe indagare, forse Yara è stata "venduta" da qualcuno che sapeva che una delle sorelle Gambirasio doveva andare in palestra il venerdì sera.

Come si può ben capire anche solo uno i questi elementi porterebbe le indagini in tutt'altra direzione, per me è ovvio che se solo un elemento di questi di cui ho scritto, ma ve ne sono tanti altri, viene interpretato in maniera differente il processo contro Bossetti salta per aria.





Dudu' ha detto...

Thetupacshow,
" Allo stesso modo sono convinto che il Francese sia stato "indirizzato" volente o no a dichiarare con sicurezza che ha incrociato la vittima alle 18.42-18.45. Cui prodest?"

Bella domanda. Ho provato cercare la puntata QG del 17 12 '10 per visualizzare la sua prima testimonianza, non la trovo purtroppo.

Qualche sera fà ho guardato questa ricostruzione di un interrogatorio della S.B, forse il secondo di tre (?),
il primo era al 27nov.

http://www.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-7d3629c1-9318-4c61-8719-c36d530254e8.html

Finito visionare il video mi sono detta: " ma.. ho le visioni o le domande contenevano le risposte?" ! Per il resto odio mettano attori interpretare gli interrogatori, ma fatemi sentire gli originali a questo punto, non un falso!

@ Nautilina,
Non dubito della gestione familiare di Maura o abbia problemi mnemonici,la trovo una madre esemplare per quel poco letto; meno male che ha chiesto privacy e sicurezza con certi avvoltoi che girano per la penisola, erano pronti sfasciargli la famiglia con la foto del marito al bar.Il dolore purtroppo non mina solo il cuore,destabilizza la mente, la famiglia, sfianca il corpo. Tre mesi senza sapere sono mesi di disperazione tormento e altalenante speranza; quando il tempo del lutto arrivò portò con sè la prima domanda riportandola indietro di 100 anni, tanta fù la fatica per superare quei terribili mesi che anticiparono il temuto epilogo che la figlia Yara non tornerà,era doloroso ma più facile pensarla scappata o rapita ma tutto quel che fù non mutò più,si cristallizò. Magari era successo la mattina prima ma il ricordo si è fissato nel giorno dopo,la mente è strana a volte.
"Era carne o pesce; viola o rosa", cinque anni dopo è tutto a verbale dal 26 di quel dannato mese in cui scomparve o dal dannato 26 che riapparve, come erano a verbale i squilli delle 19.10.

Metto in conto una possibilità su 100, "potrebbe" essere un ricordo distorto, non che lo sia. Spero essermi spiegata.

Sentenza rovesciata in appello : il dna da solo non basta! yehaaa:)

http://www.lasicilia.it/news/home/37932/la-corte-d-appello-di-catania-il-test-del-dna-insufficiente-se-unica-prova-annullate-condanne.html

Amareggiata per l'ergastolo ma serena per l'attuale esito d'appello per questi ragazzi.

Della serie: "Massì, diamogli l'ergastolo, poi si vedrà." Povera Italia.
Tranquilli, il ministro di grazia e giustizia(rigorosamente in minuscolo) ha detto non ci saranno sanzioni sui pm ,e nemmeno retrocessioni, istituirà vigilantes.... andranno prendersi cappuccio e brioches insieme.

Dudu' ha detto...

Paolo A,
Complimenti per l'analisi.
Speriamo venga approfondita anche l'autopsia,anche su quella si sono tenuti un buon margine interpretativo.

Anonimo ha detto...

Si fa la calza, poi la si disfa, per rifarne una nuova, ma sempre con lo stesso gomitolo di lana e gli stessi ferri.
Chissà perchè non si è mai pensato di cambiare lana, ferri e modello di calza, ormai pulcerosi.
Provateci, almeno!
N.B.

antrag ha detto...

Le calze devono essere indossate.
Farne e poi farne di diverse
non serve a niente
come farne e disfarle.

Dudu' ha detto...

N.B,
Non criticare,illumina.
Non fare l'uomo dentro la caverna che si lamenta del buio,prova farti carico di andare raccogliere la legna sporcandoti le mani per accendere il fuoco. Forse non serve cambiare la lana, ma luce per vedere i colori e trovare i punti sbagliati fra le maglie tessute.
Buon pomeriggio.

TommyS. ha detto...

Visto che siamo in tema di calze provo a rammendare un pedalino ....

Relativamente alla questione del colore del reggiseno, ammetto che le dichiarazioni di Maura Panarese in dibattimento mi hanno fatto sin da subito molto pensare così come anche l'esigenza da parte della difesa di porre quella specifica domanda.

Difatti mi sarei aspettato da Salvagni e Camporini più una domanda sul giubbotto visto anche quanto aveva già da tempo anticipato Sulas (ed ancora adesso non ho capito se l'argomento sia stato affrontato in aula) e non tanto sulla biancheria intima, posta per di più nei termini raccontati da Telese. Magari una domanda del tipo "Lei ha riconosciuto come appartenenti a Yara il reggiseno e gli slip trovati indosso al cadavere?" e non invece "Ricorda quale reggiseno indossasse?".

Perché posta in quei termini lascerebbe presupporre che per la difesa ci fosse il sospetto che quel reggiseno o non appartenesse a Yara o che la stessa per qualche motivo avesse voluto cambiarlo.

Ed è proprio la seconda possibilità che mi ha fatto pensare (che fosse stato indossato direttamente da Yara sembrerebbe attestato dal fatto che sui sei tamponi effettuati venne rinvenuto unicamente il profilo della vittima).

Maura Panarese, sempre secondo quanto raccontato da Telese ed anche in base alle scarse apparizioni ed interventi, mi è sempre sembrata una persona ed una madre molto precisa, attenta e forse financo sin troppo presente. E difatti non ha avuto esitazioni a raccontare in aula che si ricordava benissimo quale reggiseno indossasse Yara avendolo riconosciuto, al mattino si badi bene, dal colore rosa. Colore non assolutamente confondibile con il colore pervinca del reggiseno mostrato a suo tempo da SkyTG24 (ed ancora visibile qui: http://video.sky.it/news/cronaca/yara_le_foto_degli_indumenti_oggetto_di_indagine/v157401.vid oppure qui http://www.liberoquotidiano.it/resizer/480/-1/false/1397203680263.jpg--.jpg).

Ed allora mi sono domandato se fosse possibile che Yara avesse cambiato il reggiseno una volta tornata a casa da scuola e prima di uscire per andare in palestra. Se questa fosse un'ipotesi non scartabile a priori verrebbe da domandarsene il perché.

TommyS. ha detto...

A lungo ho provato a ricercare un articolo dove si parlava del fatto che i reperti ed in particolare gli indumenti trovati indosso al cadavere fossero stati prima consegnati alla Scientifica e poi solamente in un secondo tempo, su ordine del PM, trasmessi al RIS di Parma. Mi ricordo benissimo di averlo letto ma adesso non lo trovo più.

Pazienza. Ma in ogni caso che questo possa essere avvenuto in questi termini sembrerebbe confermato da un passaggio delle motivazioni ed in particolare dalla nota 65 a piè' della pagina 55:

Precisamente, i primi ad essere analizzati erano i venti tamponi, sub ungueali, genitali e orali, prelevati in sede autoptica (reperto 23) ed immediatamente consegnati dei medici legali al personale del RIS; l'11.3.2011 erano inviati il giubbotto (reperto 27), la felpa (28), l'assorbente (29), i calzini (30), gli slip (31), il reggiseno (32), l'apparecchio ortodontico (33), il 15.5.2011 era inviata la maglietta (42), il 7.7.2011, pantaloni (61) e scarpe (63).

Cioè, in sintesi, solamente i tamponi effettuati durante l'autopsia furono consegnati immediatamente al RIS, mentre gli indumenti furono trasmessi (ed il da chi è molto importante) in due tranches successive, la seconda a ben tre mesi dal ritrovamento.

Ora è davvero illogico ipotizzare che il Labanoff della Cattaneo abbia trattenuto i reperti presso il proprio laboratorio, al massimo si può pensare ad un giorno o due per poter prelevare i campioni di terriccio e di polline. Per cui si sarebbe portati a concludere che fossero stati in prima battuta consegnati ad altro gabinetto di polizia scientifica ed in particolare alla Scientifica di Milano o di Roma che erano intervenute sul luogo di ritrovamento.

E questo aspetto mi ha sempre lasciato molto interdetto visto che proprio da quegli indumenti è scaturita la pista di indagine che ha fatto trascurare tutte le altre sino ad allora seguite.

Da osservare inoltre che la traccia Brena venne isolata ed analizzata a soli 20 giorni dalla consegna dei primi reperti al RIS, mentre per la traccia Ignoto1 si è dovuto aspettare ancora un mese quasi a significare che ad una prima analisi non era apparso nulla e che si sia tornati sugli slip per qualche ragione specifica.

TommyS. ha detto...

Sempre in tema di calze e calzini adesso un semplice fantasmino.

L'altra sera stavo svogliatamente riguardando le immagini del caso che mi ero salvato ed ho ritrovato quella relativa alla famosa carta di imbarco per il volo da Casablanca ad Orio al Serio trovata nel campo di Chignolo e presumibilmente nei pressi del punto di ritrovamento del cadavere.

E' ancora visibile sulla pagina di CLV "Yara: Una carta d'imbarco e due scontrini sul luogo del ritrovamento"

Ho scritto presumibilmente vicino al punto di ritrovamento in quanto non è mai stato detto esattamente dove furono repertati la carta di imbarco ed i biglietti del parcheggio. Ma siccome la Scientifica aveva suddiviso l'area di ricerca con una griglia a maglie variabili e sempre più ampie allontanandosi dal centro, è logico presumere che abbiano trovato questi reperti proprio all'interno della griglia e non in un qualunque punto del campo.

Gli aspetti curiosi che saltano agli occhi sono i seguenti:

- la data della carta di imbarco (è indicato un volo da Casablanca a Milano anche se do per scontato che abbiano verificato che si trattasse proprio di Orio al Serio, internazionalmente riconosciuto come uno dei tre aeroporti milanesi) e cioè quella del 21.02.2011, cinque giorni prima del ritrovamento. E sin qui potrebbe essere tranquillamente un caso fortuito che qualcuno perda o getti una carta di imbarco di un volo proveniente dal Marocco quando all'epoca l'unico indagato era ancora sempre Fickri;

- le date dei due biglietti del parcheggio dell'aeroporto, cioè il 09.02.2011 ed il 21.02.2011, quest'ultima data coincidente con quella della carta di imbarco tanto da essere portati a dedurre che i tre oggetti fossero legati tra di loro;

- l'importo del pagamento del parcheggio che per entrambi i ticket era di soli 0,50 e 1,00 €, cosa che lascia logicamente pensare che siano stati pagati dalla persona che era andata all'aeroporto a portare e poi a prendere colui che aveva viaggiato da Bergamo a Casablanca e ritorno.

Ora viene da domandarsi come mai siano stati persi o buttati contemporaneamente e nello stesso luogo sia la carta di imbarco, logicamente in possesso a chi aveva effettuato il viaggio, sia i ticket del parcheggio, logicamente in possesso a che era andato a portare e prendere la prima persona. Se la casualità potrebbe essere imputata alla perdita del primo oggetto, diventa faticoso credere al caso incrociato della perdita anche degli altri due oggetti, come anche al fatto che una persona conservi un ticket di 0,50 € per poi perderlo o buttarlo nello stesso punto dove ha perso o buttato un altro ticket da 1,00 € riferentesi a ben 12 giorni dopo.

Insomma, circostanze alquanto dubbie che possono lasciar pensare anche a questi due casi:

- o qualcuno si è divertito a tirare uno scherzo agli inquirenti volendo far pensare che l'assassino di Yara fosse sempre il marocchino; ipotesi che presuppone che gli oggetti siano stati lasciati appositamente qualche giorno dopo il ritrovamento del cadavere, anche se viene difficile da pensare che si possano recuperare facilmente questi tre oggetti, visto che sulla carta di imbarco vi era il nome del viaggiatore che a quanto pare è stato interrogato dagli inquirenti;

- o qualcuno li ha "seminati" appositamente per depistare ancor prima che venisse ritrovato il cadavere, anche se nuovamente viene da domandarsi come sia possibile recuperare questi oggetti. Ovvero un modo ci sarebbe se si volesse fare le cose per bene. Si aspetta all'aeroporto che arrivi il volo da Casablanca e si approfitta della prima persona che butta via la carta di imbarco conservando o recuperando anche i ticket del parcheggio, magari pagati da ulteriori terze persone.

In ogni caso, tralasciando i soliti complottismi da rammendatrice di calzini, questi oggetti testimoniano sicuramente una cosa: quel campo, incluse le zone lontane dalla stradina sterrata, non era poi così poco frequentato come hanno voluto farci credere a processo.

Biologo ha detto...

@TommyS.

-scrive: Ora viene da domandarsi come mai siano stati persi o buttati contemporaneamente e nello stesso luogo sia la carta di imbarco

Non ci vedo nulla di particolarmente strano nel fatto che quei tre tagliandi relativi a parcheggio e viaggio aereo siano stati ritrovati insieme. Due possibilità:

1) L'auto era di proprietà dell'accompagnatore che dopo aver fatto i ticket del parcheggio li ha lasciati sul cruscotto che di solito è il primo ripiano che si ha a disposizione quando bisogna poggiare qualcosa mentre si guida. Il viaggiatore al ritorno dal Marocco sale nell'auto e lascia la carta d'imbarco che ha in mano sul primo ripiano a disposizione, il cruscotto, magari proprio perché vede che ci sono già altri foglietti.
In questo caso il ticket del parcheggio rimane 13 giorni sul cruscotto, che non è un tempo eccessivo se si pensa che spesso questo genere di foglietti vengono lasciati in auto finchè non si accumulano e si decide di far pulizia.

2) L'auto era di proprietà del viaggiatore che chiede ad un amico/parente di essere accompagnato così da poter riportare l'auto dove di solito la tiene parcheggiata. In questo caso l'auto rimane parcheggiata 13 giorni col ticket sul cruscotto per essere poi ripresa il giorno del ritorno in cui al primo ticket si aggiungono il secondo e il boarding pass.

Biologo ha detto...

@TommyS.

-scrive: Ora è davvero illogico ipotizzare che il Labanoff della Cattaneo abbia trattenuto i reperti presso il proprio laboratorio, al massimo si può pensare ad un giorno o due per poter prelevare i campioni di terriccio e di polline.

E' verosimile che siano stati trattenuti presso il laboratorio della dott.ssa Cattaneo per il tempo necessario alle analisi che hanno rilevato le polveri di calcio e le sferette metalliche.
Infatti a pag. 48 della sentenza, dove si parla dell'esame autoptico della dott.ssa Cattaneo è scritto:

polveri ricche di calcio [...] sugli indumenti [...] e la presenza su scarpe e indumenti di sferette metalliche

Biologo ha detto...

@Paolo A

-scrive: La testimonianza di Francese dovrebbe essere genuina sino a prova contraria, che interesse doveva avere a dire il falso

In generale fino a prova contraria "nessuno" dice mai il falso ma quanto all'interesse, se proprio si vuole essere pignoli, qualcosa si può sempre ipotizzare.

Nel caso specifico il testimone può essere stato in perfetta buonafede ma, se vogliamo rimanere nell'ambito delle ipotesi, non bisogna dimenticare che la figlia (della compagna) che era andato a prendere fa parte dell'ultimo gruppo di persone che ha sicuramente avuto contatti con la piccola Yara.

Dudu' ha detto...

Convengo con
Biologo
" Nel caso specifico il testimone può essere stato in perfetta buonafede ma, se vogliamo rimanere nell'ambito delle ipotesi, non bisogna dimenticare che la figlia (della compagna) che era andato a prendere fa parte dell'ultimo gruppo di persone che ha sicuramente avuto contatti con la piccola Yara."

Sui biglietti bisognerebbe sapere dove sono stati trovati di preciso, non sembrano stropicciati, il vento potrebbe averli trasportati (se vento ci fù) , non ultimo era zona di prostituzione (non che voglia giustificare eh, però se erano sulla stradina per esempio sarebbe un pò meno indiziante).
Certo è che il 21 coinciderebbe con le demolizioni di un pavimento dentro il centro commerciale, mi sembra su ordine dell'impresario ma non sono sicura, se lui o un socio, appena ritrovo l'articolo lo propongo.

Propongo invece quest'altro articolo, sulle analisi genetiche, rileggendolo oggi,avendo un pò presente le motivaz,noto che l'articolo è piuttosto preciso nel riassunto:

[..] Perché durante la sua deposizione Piccinini ha parlato di un risultato che in un primo momento sembrò «inatteso e inspiegabile», tanto da rendere necessarie più richieste di proroga per completare la perizia. Il riferimento è a un «allele», ovvero un gene, apparso in sovrannumero sul cromosoma 15: sbucò nel profilo genetico di Guerinoni, ma non in quello di Bossetti.

[..]professore ci pensò su, concludendo che doveva trattarsi di un allele «artefatto»

[..] Una sorta di «fantasma» genetico, scomparso durante analisi successive eseguite *con criteri diversi*.

[..]«Mi risulta che un artefatto possa però capitare in posizione negativa e non positiva», ha anticipato l’avvocato Paolo Camporini

[..] Alla lista si sono aggiunti anche cinque errori materiali di trascrizione nei risultati delle analisi che Piccinini ha dovuto ammettere a denti stretti.

In rif. tabelle consegnate a Giardina:

[..] «Si scoprì dopo che il profilo confrontato, in realtà, conteneva solo i mitocondri della vittima – ha detto Giardina -. Quello dell’imputato non si vede, anche se non significa che non ci sia». La sequenza genetica analizzata era contenuta in una tabella consegnatagli dalla procura. Chi compilò quella tabella? Risponde direttamente il pm Letizia Ruggeri: «Questo mitocondriale fu estratto nel laboratorio di Firenze dal colonnello Lago, non in veste di comandante dei Ris ma in qualità di consulente privato»

http://www.bergamopost.it/che-succede/e-ora-sul-dna-di-guerinoni-salta-fuori-unaltra-anomalia/

Dovrebbe riferirsi al NGS, sbaglio?
Qui il riferimento è a 28 marcatori, in un passo in sentenza venne riportato lui ne estrasse 25 per Guerinoni,
Poi "i quattro" mancanti su ignoto 1 andò estrarli dai campioni originali prendendo delle aliquote da Previderè, se ne deve dedurre che in quel periodo per ignoto1 c'erano 21 marcatori conosciuti.

A me risulta che la relazione Piccinini oltre gli errori, è a "mezza" firma senza data di consegna.

Nautilina ha detto...

TommyS,
una cosa è certa, si vede che prima del ritrovamento non ha piovuto, altrimenti l'acqua avrebbe cancellato e disciolto gli scontrini.
Poi ha ragione Dudù: bisogna vedere il punto in cui stavano perché un conto è se erano in mezzo agli sterpi, un conto se vicino alla stradina. Dicono che nel campo non si addentrava nessuno, tutti restavano al margine.
Hanno trovato anche una salvietta sporca di sangue a cento metri dal corpo di Yara, dove esattamente non si sa, ma il DNA analizzato mi pare non abbia portato a niente.

Certo è strano, vero? Sangue a cento metri da un cadavere...ma non appartiene a Bossetti e a nessuno conosciuto nell'indagine.
Succedevamo brutte cose da quelle parti.
Però tutto l'insieme mi fa pensare a un depistaggio, non so dire perché.
Insomma, nel raggio di cento metri ci sono troppi indizi diversi che portano a troppa gente. E meno male che quello era un campo sperduto!



TommyS. ha detto...

Biologo

E' verosimile che siano stati trattenuti presso il laboratorio della dott.ssa Cattaneo per il tempo necessario alle analisi che hanno rilevato le polveri di calcio e le sferette metalliche.

Hai ragione sul fatto che la Cattaneo con i suoi collaboratori ha proceduto all'ispezione degli indumenti ed al prelievo di campioni, tra i quali anche quelli delle polveri ricche di calcio (trovate anche all'interno delle ferite). Le conclusioni sui risultati delle analisi eseguite con il microscopio elettronico a scansione sono difatti contenute nella relazione autoptica, ma non è ben chiaro chi in effetti eseguì materialmente quelle analisi visto che nelle motivazioni vengono citati unicamente i chiarimenti forniti dal col. Lago e dal cap. Donghi del RIS.

Il problema però è che in un sopralluogo su una scena del crimine è regola che dopo l'intervento del medico legale (preceduto da chi è incaricato della documentazione fotografica e video) i primi ad accedere devono essere i tecnici della sezione biologia perché qualsiasi manipolazione dei reperti e della scena potrebbe compromettere la rilevabilità delle tracce ed i relativi risultati delle analisi.

E questo vale anche in un caso come quello in esame dove la presunta scena del crimine poteva dire ben poco dal punto di vista di tracce biologiche lasciate nell'ambiente mentre gli indumenti della vittima (che necessariamente potevano essere analizzati solamente dopo la svestizione del cadavere) potevano presentare qualcosa di interessante dal punto di vista della ricerca di DNA estraneo. Per cui non puoi procedere al prelievo di campioni estesi mediante per esempio strisce adesive come quelle utilizzate per prelevare le fibre ed alcuni capelli/peli.

Assistiamo comunque a talmente tanti errori compiuti dagli inquirenti sulle scene del crimine che tutto è possibile, ma il fatto è che quanto ho evidenziato riprendendolo dalle motivazioni sembrerebbe una conferma a quanto avevo letto tempo fa. E cioè che gli indumenti erano stati consegnati prima alla Scientifica e solamente in un secondo tempo al RIS dopo l'intervento del PM. Cosa di per se neanche tanto strana in un'indagine dove a lungo vi è stata una competizione tra le diverse forze di polizia.

TommyS. ha detto...

Biologo

Nel caso specifico il testimone può essere stato in perfetta buonafede ma, se vogliamo rimanere nell'ambito delle ipotesi, non bisogna dimenticare che la figlia (della compagna) che era andato a prendere fa parte dell'ultimo gruppo di persone che ha sicuramente avuto contatti con la piccola Yara.

Qualche giorno fa ho letto una consulenza tecnica di uno psicologo incaricato di analizzare l'attendibilità dei ricordi di Mario Frigerio nell'ambito del processo contro Olindo Romano e Rosa Bazzi. Molto interessante la spiegazione relativa al consolidamento e riconsolidamento dei ricordi a lungo termine i quali possono essere fortemente influenzati da fattori esterni (lettura di notizie, pressioni da parte di chi ti interroga, scambi di esperienze con terzi, ....) tanto da far credere di ricordare perfettamente determinati episodi quando in effetti quei ricordi sono già frutto di successivi aggiustamenti operati dalla memoria.

Per cui Francese al momento della prima SIT (che sarebbe interessante poter leggere) poteva essere perfettamente in buona fede nel ricordo dell'intervallo di tempo in cui vide Yara così come avrebbe potuto essere stato indotto a ricordare quell'episodio in quei termini sia da eventuali domande non neutre da parte di chi lo interrogava sia da come aveva rivissuto l'esperienza della scomparsa di Yara a casa propria con la figliastra Ilaria Ravasio. Difatti quest'ultima a processo ha dichiarato di aver visto Yara uscire dalla palestra di allenamento proprio alle 18.40 e non si può escludere che abbia indotto il patrigno ad un ricordo forzato, ovvero ad un ricordo di un orario preciso quando in realtà lo stesso Francese poteva non esserne certo.

TommyS. ha detto...

Relativamente alla carta di imbarco ed ai ticket del parcheggio ho trovato il punto delle motivazioni in cui se ne parla: pag.54 primo capoverso.

A quanto pare furono trovati "nella parte sterrata di via Bedeschi", smontando quindi i sospetti che si trovassero più vicini al punto di ritrovamento e quindi dentro al campo.

Resta comunque la singolarità del ritrovamento. Le due ipotesi formulate da Biologo sono anche logiche anche se personalmente ritengo strano che siano state perse assieme lungo quella stradina. Anch'io accumulo scontrini di parcheggi ed autostradali sul cruscotto dell'auto, ma quando decido di disfarmene lo faccio buttandoli in un cestino tutti assieme, non li metto in tasca per poi andarmene a fare una passeggiata. Ma tutto può essere e non si può pensare di schematizzare la vita reale con regole universalmente valide.

Anonimo ha detto...

louvre 3 Febbraio 2017. Non si può più nemmeno propagandare la religione di pace e amore in pubblico, che ti sparano. L'Europa è diventata proprio razzista e, comunque, il pericolo numero uno rimane Trump...

Dudu' ha detto...

TommyS,
Ottimo lavoro come sempre. Dopo averla cercata tanto sono riuscita trovarla. Davvero interessante,stando a questa sentenza potrebbe essere cassato l'appello qualora confermassero la condanna senza avere fatto le controverifiche richieste, fin dall'inizio pretese dall'imputato resosi sempre disponibile.

Qualora si arrivasse a tanto , metterei sotto processo i giudici, sarebbero loro non rispettare le leggi cribbio!

Consiglio la lettura :

http://www.neldiritto.it/appgiurisprudenza.asp?id=11798

Interessante pure questa intervista a Elena Carra biologa detective, anche se non condivido alcune sue affermazioni, le indagini dell'investigatore classico non possono essere sostituite da risultanze analitiche, ma "solo" coadiuvare l'indagine, spero quindi essere io avere inteso male.

http://www.siciliainformazioni.com/sparlagreco/136093/intervista-elena-carra-biologo-detective-da-rostagno-a-amanda-e-yara

La sua risposta conclusiva:
[..] La strategia d’indagine in un caso ha consentito la soluzione, in quanto ha previsto il prelievo di diverse parti sul reperto-indumento, al fine di ottenere singoli estratti di DNA che, verosimilmente, potessero rappresentare le zone dove la confluenza dei liquidi biologici fosse maggiormente rappresentativa per uno od un altro soggetto. Il procedimento di identificazione si è rivelato molto complesso, data la commistione tra diversi fluidi biologici: quelli della P.O. – individuo di sesso femminile – e quelli degli individui di sesso maschile (i probabili autori della violenza sessuale ed il fidanzato della ragazza che aveva compiuto un rapporto sessuale volontario poco prima del fatto). Qualora mi fossi avvalsa del kit commerciale di lisi differenziale (che consente di isolare le cellule spermatiche da quelle vaginali) ed avessi estratto in un’unica provetta il DNA dall’intera traccia presente sul tassello di cotone, avrei vanificato l’esito dell’analisi, in quanto non avrei potuto discriminare alcuno tra i profili dei 3 soggetti maschili, essendo i DNA tutti mescolati nella unica provetta."

@ Biologo,
A quale tipo di procedure "differenti" farebbe riferimento Elena Carra in caso di matrici commiste con più profili?

Avrebbero sbagliato la scelta dei test chi estrasse ignoto1 ?
Un tuo parere è ben accolto.

Dudu' ha detto...

La sentenza
sopra citata : CORTE DI CASSAZIONE - SEZ. VI - 1 - ORDINANZA 3 agosto 2015, n.16296,

l'avevo citata qui diverse volte in " sentenza 3 agosto 2015"

dovrebbe essere stata citata nelle 258 pag. dell'appello Bossetti.

Biologo ha detto...

@TommyS.

-scrive con la figliastra I.R.. Difatti quest'ultima a processo ha dichiarato di aver visto Yara uscire dalla palestra di allenamento proprio alle 18.40 e non si può escludere che abbia indotto il patrigno ad un ricordo forzato, ovvero ad un ricordo di un orario preciso quando in realtà lo stesso Francese poteva non esserne certo.

Anche per questo la precisione "al minuto" della ricostruzione del Francese è strabiliante. Non che significhi necessariamente qualcosa di strano ma non si può negare che non può che destare stupore...

Se fosse un ricordo involontariamente indotto soprenderebbero tutti i dettagli forniti, ma non dimentichiamo che almeno un dettaglio è venuto meno, quello della porta della palestra che prima sbatte rumorosamente e poi, durante l'esame in aula, si sostiene di non averla vista nè sentita aprire o chiudere.

Biologo ha detto...

@TommyS.

-scrive: perché qualsiasi manipolazione dei reperti e della scena potrebbe compromettere la rilevabilità delle tracce ed i relativi risultati delle analisi [...] Per cui non puoi procedere al prelievo di campioni estesi mediante per esempio strisce adesive come quelle utilizzate per prelevare le fibre ed alcuni capelli/peli.

Queste tue affermazioni suggeriscono uno spunto di carattere generale interessante: finora si sono sentite diverse contestazioni agli esami presi singolarmente ma, forse, non è stata posta sufficiente attenzione su eventuali problemi determinati dalla sequenza "nel complesso". Forse non si è riflettuto a sufficienza sulla possibilità che alcune delle analisi fatte per prime possano aver compromesso il risultato di quelle successive.

Biologo ha detto...

@Dudu'

-scrive: A quale tipo di procedure "differenti" farebbe riferimento Elena Carra in caso di matrici commiste con più profili? Avrebbero sbagliato la scelta dei test chi estrasse ignoto1?

La dott.ssa intervistata fa un discorso ipotetico di carattere generale.
Si riferisce al fatto che si può sfruttare la differente resistenza alla lisi delle cellule spermatiche rispetto a quelle dell'epitelio vaginale per amplificare separatamente i DNA dei due sessi diversi evitando in questo modo di doversi dedicare all'interpretazione spesso problematica degli elettroferogrammi che presentano i picchi sia della vittima che del carnefice.

Nel caso Gambirasio però il test presuntivo per il liquido seminale sembra abbia dato esito negativo, quindi la procedura descritta non si poteva applicare alla traccia sul famoso reperto 31.

TommyS. ha detto...

Biologo

Il mio commento e la tua successiva risposta si riallacciano ad un mio vecchio cruccio (che risale oramai a più di un anno fa) sorto quando avevo confrontato le diverse immagini del giubbotto di Yara.

Ovvero, se uno prende le immagini inserite nel filmato del RIS relativo ai prelievi delle fibre utilizzate per il confronto con quelle del furgone di Bossetti, si può notare che il giubbotto risulta integro e per di più conservato in uno stato a dir poco strano se si pensa che secondo l'accusa dovrebbe essere rimasto per tre mesi esposto all'ambiente del campo. Sono visibili alcune zone della manica sporche di terra ma in complesso appare sufficientemente pulito. Sono però del tutto assenti segni dell'eventuale azione di animali quali ci si sarebbe dovuti aspettare come quelli dovuti alle beccate di uccelli (p.es. cornacchie) che non disdegnano le carogne animali.

Allo stesso tempo sono ben visibili le strisce adesive trasparenti applicate per repertare le fibre ma anche, forse capelli e peli. Per cui nuovamente se ne deve concludere che quelle immagini siano state inserite nel video per "motivi di comunicazione".

Ma lo stesso giubbotto, ammesso sia effettivamente lo stesso, lo si può vedere sia nelle immagini trasmesse a suo tempo da SkyTG24 (il dettaglio di una manica) sia in quella ancora disponibile sul sito di "Chi l'ha visto?". Quest'ultima, che si riferisce sicuramente ai momenti successivi alla svestizione del cadavere, mostra un giubbotto decisamente più sporco ed in uno stato più coerente con un'esposizione prolungata all'aperto ed a contatto con il terreno.

continua

TommyS. ha detto...

continua

Esistono però altre immagini agli atti, mandate in onda in più riprese da Quarto Grado (online non le si trova, io avevo fatto degli screenshots), che mostrano un giubbotto totalmente differente con plurime zone mancanti e segnate da cartellini numerati.

Per lungo tempo avevo pensato che ci fosse qualcosa di misterioso e che fossero due giubbotti differenti, ma così a quanto pare non era. Per cui quelle numerose porzioni mancanti del tessuto esterno quasi sicuramente erano dovute ai "tasselli" effettuati (molto malamente visti i contorni molto irregolari) per eventuali esami biologici.

Ma se vi sono delle immagini che mostrano il giubbotto integro con strisce adesive applicate sopra, cosa speravano mai di trovare tagliando parti di tessuto per estrarre eventuale DNA? Qualsiasi traccia biologica presente su quel tessuto sintetico era stata già sicuramente asportata meccanicamente dalle strisce adesive!

Per cui, quale criterio hanno mai utilizzato nella successione delle analisi fatte?

TommyS. ha detto...

Riguardando quelle immagini del giubbotto, ho ritrovato quelle che avevo salvato sempre dai filmati di QG.

Lascio stare quelle relative agli slip, dove davvero pare alquanto anomalo che sia stato trovato del DNA di un soggetto estraneo in una zona che non presenta nessuna anomalia cromatica.

Ma sono le immagini della T-shirt di Yara che sono molto interessanti. Da nessuna parte online si trovano ed il perché si può tirare ad indovinarlo.

La prima cosa che salta all'occhio sono alcune soluzioni di continuità irregolari presenti all'altezza dello sterno probabilmente dovute all'azione di animali visto che la zip del giubbotto era chiusa solamente per due terzi ed anche quella della felpa lo era solamente per metà lasciando esposta proprio quella parte della T-shirt azzurra. Così le spiega anche quanto riportato nelle motivazioni a pag.31 sebbene parli di molte lesioni quando in effetti se ne notano solamente tre o quattro. In ogni caso per un certo periodo di tempo il cadavere è stato esposto all'azione degli animali, probabilmente uccelli.

Ma poi si nota un aspetto anomalo. Sempre nelle motivazioni è scritto che il cadavere è stato trovato supino (pag.30). Ed allora come mai da quelle immagini risulta che il fianco destro della T-shirt è decisamente imbrattato di liquidi cadaverici mentre quello sinistro no? Bisogna dare allora credito a quelle voci che dicevano che il corpo era stato girato da una giacitura laterale per essere messo supino subito dopo l'intervento delle prime forze dell'ordine accorse? Nei fumetti solitamente si scriveva "mumble mumble....."

Passando poi ad esaminare il famoso colletto, ovvero il bordo bianco del girocollo della T-shirt (la fotografia mandata in onda era a colori), si nota come le osservazioni della difesa sull'assenza di un evidente imbrattamento ematico, per di più già evidenziate da un poliziotto durante il primo sopralluogo con la Cattaneo, siano più che fondate. Sebbene la ferita alla gola abbia interessato tutta l'emicirconferenza anteriore, il bordo bianco sembra quasi immaccolato. Sembra che il PM in dibattimento abbia obiettato che molto probabilmente il sangue era defluito lungo il collo essendo poi assorbito dal cappuccio della felpa (e così è stato scritto nelle motivazioni). Ma dalle immagini della felpa disponibili (purtroppo in b/n e di scarsa qualità) non sembra che vi siano evidenti macchie di sangue tanto che il tessuto interno del cappuccio, a strisce sottili chiare e scure, appare pulito. Ed allora, dove è finito il sangue?

Solamente un'ultima annotazione.

Nella parte inferiore ed anteriore della T-shirt, sono visibili macchie scure probabilmente dovute alla decomposizione in quanto non mi sembra che in quella zona del corpo vi fossero delle ferite. Tra queste macchie ve ne è una strana che sembra presentare un disegno regolare quasi come la griglia di una partita a tris. Due righe orizzontali intersecate da due verticali, che sicuramente sono dovute alla presenza od all'azione di un oggetto regolare che non mi sembra sia stato trovato. Difficile imputarle alla felpa che teoricamente doveva ricoprire quella parte. Spero che qualcuno si sia fatto qualche domanda.

TommyS. ha detto...

Ancora un'ulteriore considerazione e poi per questa sera non scrivo più.

Da molte parti è stato scritto che le scarpe siano state ritrovate slacciate. Ma in realtà solamente la sinistra era totalmente slacciata mentre la destra presentava il nodo ancora fatto ma non il fiocco.

Prima di leggere le motivazioni avevo anche pensato alla moda seguita da alcuni giovani di indossare le sneakers slacciate (in realtà diversi anni fa). Ma adesso la presenza del nodo sulla scarpa destra fuga ogni dubbio.

Ma allora non appare una strana coincidenza che proprio la scarpa totalmente slacciata, la sinistra, fosse quella decisamente più sporca o perlomeno molto più sporca dell'altra? E per di più sporca in modo asimmetrico (il fianco esterno è più sporco)?

Biologo ha detto...

@TommyS.

-scrive: Ma se vi sono delle immagini che mostrano il giubbotto integro con strisce adesive applicate sopra, cosa speravano mai di trovare tagliando parti di tessuto per estrarre eventuale DNA?

Questa è un'osservazione importantissima.

Se viene confermato che i frammenti di tessuto del giubbotto per l'analisi del DNA sono stati prelevati solo dopo la procedura con le pellicole adesive allora c'è spazio per muovere critiche all'ordine con cui si è deciso di procedere alle analisi e chiedere di verificare che il reperto 31 non sia stato sottoposto ad una sequenza di analisi altrettanto discutibile.

Biologo ha detto...

@TommyS.

-scrive: come mai da quelle immagini risulta che il fianco destro della T-shirt...
e
-scrive: (la fotografia mandata in onda era a colori)

Hai modo di fornire qualche link caricando su qualche sito apposito queste immagini della t-shirt e della felpa?

TommyS. ha detto...

T-shirt
https://anonimag.es/image/JT9h4C6

Giubbotto CLV
https://anonimag.es/image/JT9h4CE

Giubbotto video QG
https://anonimag.es/image/JT9h4Ct

Giubbotto video RIS
https://anonimag.es/image/JT9h4Cu

Felpa video QG
https://anonimag.es/image/JT9h4FB

Biologo ha detto...

Anche il boarding pass appare diverso a seconda della foto:

http://picpaste.com/differenze-boarding-pass.jpg

Entrambe le immagini sono estratte dalla trasmissione "Chi l'ha visto?", ma mentre nella foto sul campo tra le sterpaglie il boarding pass presentava un margine superiore rosso, nella foto che invece è stata scattata mentre è posizionato su di un tavolo accanto ai due scontrini del parcheggio il margine superiore rosso non c'è più.

Dudu' ha detto...

TommyS,
Bravo. Guardare certe foto con i guanti dell'operatore in certe condizioni mi sale l'ansia.
Controllando le immagini della giacca mi imbatto sempre sulle scarpe e il differente stato. Potrebbe dire che un piede finì in una grossa pozzanghera?

Le pozzanghere però non ci sono sui terreni ghiaiosi come quello del campo dov'è stata trovata essendo altamente drenante. Anche la stradella perimetrale ha la medesima comformazione.

Invece, intorno al centro commerciale ex Sobea come si può ricordare o visualizzare qui

https://www.google.it/search?q=centro+commerciale+ex+sobea,ricerche+yara+gambirasio&client=tablet-android-samsung&prmd=mniv&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=0ahUKEwjHsNXPvvTRAhXFAMAKHRcPCBgQ_AUICSgD&biw=1024&bih=600#imgrc=m2AqBWSc1D4AxM:

sembra molto più impermeabile, e pozzanghere nei cantieri no mancano.
Hai fatto una considerazione pertinente :

"a sinistra, fosse quella decisamente più sporca o perlomeno molto più sporca dell'altra? E per di più sporca in modo asimmetrico (il fianco esterno è più sporco)?"

Se immaginiamo che, con un piede finiamo in una pozzanghera e il terreno sprofonda, viene mancare l'equilibrio e si sprofonda con la parte esterna del piede.

Chisigma, aveva fatto una ipotesi suggestiva, Yara avrebbe potuto saltare il cancello che dà su via dell'Aereonautica per magari sfuggire a qualcuno (lui aveva ipotizzato il tipo con pizzetto cicciottello che il fratellino non avrà riconosciuto nel custode immagino).

Mi si stà affacciando anche un'altra domanda: quando il custode con il pulmino passa sotto la telecamera Polynt, si vede poi sbucare in via Locatelli?
Se non fosse, avrebbe usato il cancello di via dell'Aereonautica per entrare .
(insieme alla Brena?) .
Mumble mumble.. devo riflettere..

Complimenti per l'acuta analisi.

Dudu' ha detto...

Faccio presente
che la pm per giustificare l'anomalo -eventuale- "rovesciamento" del cadavere,durante i tre mesi, potrebbe, disse in aula, essere stato girato dagli animali... si, a due zampe! visto che non ci sono morsi di cani lupi o orsi ,o strappi tali per poterlo confermare.

Avevo postato tempo fà una disanima, di come le ipostasi si trasformano, e le trasformazioni poi si trovino poter essere studiate per addivenire ad un risultato della posizione cadaverica "in quel periodo ipostatico".

Si trasformano in epidermolisi, l'epidermolisi su Yara è stata riscontrata nella zona addominale (se più a dx o sx non viene fatto cenno) e parte zona arti inferiori anteriormente, dovrei cercarlo nel blog. Forse è sotto questo articolo.

Serve una attenta osservazione del reggiseno lato posteriore, presenta macchie scure e/o muffe nere, aloni nel lato coppa dx più evidenti.

Paolo A ha detto...

Nella sentenza della Cassazione postata da Dudù vi sono dei passaggi molto importanti, che seppure riguardino una causa civile possono avere ripercussioni per il processo contro Bossetti.

La sentenza riguarda una causa per il riconoscimento giudiziale di paternità, che è stata cassata per una serie di elementi che riguardano diversi aspetti, sia di fatto che di diritto, dell'accertamento di paternità; con l'annullamento la sezione di Cassazione rimanda ad altra corte d'Appello che dovrà pronunciarsi tenendo conto delle censure sollevate dalla Cassazione.

E' vero che nel nostro ordinamento giuridico che le sentenze non vincolano il giudice, ma comunque costituiscono giurisprudenza e forniscono delle linee guida sia ai giudici che agli altri soggetti.

Vi invito a leggerla attentamente, perché la Cassazione solleva tutta una serie di censure che praticamente sono uguali a quelle sollevate dalla difesa di Bossetti, per esempio uso di kit scaduti, non ripetizione dell'esame pur richiesto dalla parte ecc, osservazioni contenute nel ricorso della parte soccombente che la Cassazione ha ritenuto fondate.

Però la lettura mi ha acceso anche una lampadina, infatti Dudù ha scritto che la difesa di Bossetti ha citato espressamente la sentenza e questo mi da l'impressione che la difesa stia facendo rientrare la questione paternità nel processo proprio attraverso questa sentenza, insomma non è un attacco frontale alla questione paternità ma un è aggiramento delle posizioni dell'accusa, un seminare dubbi.

Vi riposto il link:http://www.neldiritto.it/appgiurisprudenza.asp?id=11798



Le evidenti tracce di liquidi cadaverici sulla parte destra della maglia si spiegano con la permanenza del cadavere per lungo tempo nella posizione di fianco, come se il corpo fosse stato riposto in una cassa non particolarmente larga.

E' molto probabile che la corificazione su un braccio dipenda proprio da questa posizione del cadavere, un braccio corificato e l'altro no, sarebbe interessante sapere se l'imbottitura interna del giubbotto sia interessata da analogo assorbimento di liquidi cadaverici, altrimenti il cadavere è stato rivestito con il giubbotto successivamente.








TommyS. ha detto...

Dudù

Del reggiseno non ho immagini del lato interno per poter verificare quanto hai scritto, anche se mi fido.

Sull'epidermolisi invece non ti seguo. Tale fenomeno è direttamente connesso alle fasi putrefattive e si manifesta in particolare durante il periodo colliquativo. Nelle motivazioni difatti è scritto che è stata riscontrata estesa nel tronco e negli arti superiori, cioé le zone del cadavere in fase putrefattiva, anche se la Cattaneo ha scritto che si trovassero nel periodo colorativo (cromatico). Non ho tuttavia le conoscenze per sapere se effettivamente le zone con ipostasi fisse si trasformino in modo analogo a quanto capita con l'epidermolisi postmortale.

Paolo A

Il problema è che la maglietta non era solamente più sporca di liquidi cadaverici sul lato destro, era decisamente intrisa e resa umida, segno che il fenomeno era recente ed in progresso. Per cui non è tanto, secondo me, da supporre che in fasi molto precedenti al ritrovamento si sia trovato girato sul fianco destro, bensì che si trovasse in quella posizione poco prima del ritrovamento vero e proprio ed del trasporto in obitorio.

Il PM ha avanzato l'ipotesi che possa essere stato un animale a girare il cadavere. Tuttavia in tal caso si sarebbe dovuto trattare di un animale di medie/grosse dimensioni il quale avrebbe poi lasciato evidenti segni sugli indumenti e sul corpo. Mi sembra il voler sempre avere ragione anche con argomenti criticabili se non risibili.

Dudu' ha detto...

Paolo A,
" ..infatti Dudù ha scritto che la difesa di Bossetti ha citato espressamente la sentenza e questo mi da l'impressione .."

Attenzione,ho scritto:

"Dovrebbe" , era meglio usassi "potrebbe"

"dovrebbe essere stata citata nelle 258 pag. dell'appello Bossetti."

Nel senso che "io" penso sia allegata, lo riterrei logico, non dico lo abbiano fatto,non posso saperlo.

Lo presunto da alcuni commenti, in cui la difesa era partecipe, ma ripeto, "presumo" null'altro.

Quando sono riuscita trovare la sentenza ho avuto conferma , o ho compreso (meglio) a cosa si riferiva dicendo "c'è una sentenza che ci dà ragione" (non sono le loro parole precise, ma quello è il succo.
Spero essermi spiegata.

Scrivi :
" E' molto probabile che la corificazione su un braccio dipenda proprio da questa posizione del cadavere, un braccio corificato e l'altro no, "

Il braccio dx era scheletrizzato e corificato.

Il braccio sx e parte arto inf sx ,corificato,
pag 30 è precisato.

Dudu' ha detto...

TommyS,
" ..Del reggiseno non ho immagini del lato interno per poter verificare quanto hai scritto, anche se mi fido..."

La foto del reggiseno credo sia solo una che gira, a quella mi riferivo ( non mi risulta ci sia con stemma dell'arma) :
https://www.google.it/search?q=reggiseno+yara&client=tablet-android-samsung&prmd=isvn&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=0ahUKEwj44aeF-PTRAhXJBcAKHYbAB0IQ_AUIBygB&biw=1024&bih=600#imgrc=GEXFnx78ZWOnRM:

Guardando la foto, la coppa di dx corrispondente al seno destro se guardi lungo il ferretto che conforma la coppa sembra di cogliere il tessuto sia umido (come per la maglietta), si vedono bene gli aloni sovrastanti, bisogna considerare che questo modello ha una imbottitura di gomma piuma semi rigida, l'interno solitamente rivestito in mix cotone elasten oppure solo elasten(che non vediamo).

La coppa di sx nella foto che ricopriva il seno sx, possiamo osservarla solo al cx e la parte interna centrale, sembra, almeno lì,meno alonata ma con più presenza di bordi esterni scuri (muffe nere?) nella parte tonteggiante, che è lo scollo.

Le fasce di supporto orizzontali posteriori le vediamo sulla parte alta della foto, potrei sbagliare alla grande ma mi dà l'impressione di muffe nere,non si riesce distinguere o vedere aloni.

Quel che mi sento di dire è che in una situazione normale questo tipo di aggangio difficilmente si apre accidentalmente. Però , avendo perso tanto volume il corpo, (metà?) un trasporto potrebbe averlo sganciato.

Per le ipostasi proverò ricercare il materiale che avevo postato.

Benchè si usi il termine putrefattivo in linea generale, è un termine tecnico che indica una precisa trasformazione.
Avevo notato che nel riportato la Cattaneo non ne fà cenno, ma si può intuirlo da tutti gli esami che sono riusciti fare (intestino,milza,fegato, polmoni, bronchi, arterie,trachea etc).
Era molto ben conservato per le parti non attaccate da animali.

Ma... non è che si stava scongelando per caso o era da poco scongelato?

Non avrebbero avuto problemi per il trasporto.

(Nessuno ne parla, ma quando venne trovata a Chignolo, da Roma arrivò una squadra speciale, EART mi sembra, per l'analisi della scena criminis e ricostruzione, che fine hanno fatto i loro rilievi?)

Dudu' ha detto...

Comunque c'è
qualcosa che non torna, il cadavere nella parte inferiore ha subito attacchi animali ma non la parte superiore. Hanno scritto anche i polpastrelli mano dx , ma non torna. Qualcosa è stato secretato.
Devo cercare cosa scrisse Annika.

Anonimo ha detto...

louvre 3 Febbraio 2017. Non si può più nemmeno propagandare la religione di pace e amore in pubblico, che ti sparano. L'Europa è diventata proprio razzista e, comunque, il pericolo numero uno rimane Trump...

Paolo A ha detto...

Dudù

Come fai a sapere che a pag 258 del ricorso è citata una sentenza e poi dici che lo presumi da alcuni commenti della difesa; comunque quella sentenza è molto importante in quanto pone alcuni paletti all'attività peritale che deve svolgersi secondo procedure codificate da organismi internazionali.

E' sicuramente una sentenza che chiarisce il modo in cui devono essere effettuate le analisi, ma che comunque inquadra anche come devono essere letti i risultati alla luce di fatti opposti in giudizio dalla parte ricorrente: positività alla paternità con mancanza di convivenza e di rapporti sessuali tra le parti nel periodo del concepimento.

Anche se si tratta di una sentenza civile, non può non avere una ripercussione anche nel campo penale in quanto tratta comunque di regole e procedure di tipo generale che devono essere osservate dagli operatori genetici e se tutto questo vale per una causa civile a maggior ragione deve valere nel campo penale dove si analizzano microtracce talvolta invisibili anche al microscopio; non solo, ma estende anche il confronto ai dati di frequenza nella popolazione degli alleli utilizzati e mi pare che nel processo Bossetti non se ne sia mai parlato di questo aspetto.

Sullo stato delle braccia del corpo di Yara mi sono rifatto all'intervista della Ranalletta a radio Cusano in cui sosteneva che le braccia avevano uno stato conservativo diverso, tuttavia dalla visione della maglietta di Yara si capisce che in quella parte vi è stato uno sversamento di liquidi cadaverici, mentre l'altra parte non è stata interessata(così pare dalla foto), la cosa è facilmente spiegabile in quanto i liquidi cadaverici si muovono per gravità e quindi si sono mossi verso il basso, in mancanza di tagli nel fianco destro che possono giustificare la fuoriuscita di tali liquidi, si deve pensare che il corpo sia rimasto adagiato su un fianco per lungo tempo.

Sul rovesciamento del corpo poco prima del ritrovamento l'ipotesi mi pare poco probabile in quanto la posizione delle braccia erano aperte verso l'alto, mi pare difficile che un corpo rimanga disteso su un fianco con le braccia in quella posizione.

Vanna ha detto...

Complimenti a tutti!
State facendo un lavoro egregio!
Vanna

Gilberto ha detto...

Quindi alla fine anche sulla paternità ne vedremo delle belle... Dispiace per tutti quelli affezionati alla paternità Guerinoni.

Anonimo ha detto...

Gilberto
Non provare a reggerti appoggiandoti alla ragnatela.
Il supporto è troppo debole...non illuderti!

Ivana ha detto...

Gilberto, quell’ “ORDINANZA 3 agosto 2015, n.16296” riguarda un contenzioso (di riconoscimento da una parte e disconoscimento, di paternità, dall’altra) MENTRE nelle motivazioni della sentenza di primo grado non risulta alcun contenzioso in merito, perché non risulta alcuna contestazione, tra le parti, sulla questione paternità.

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