sabato 13 ottobre 2012

Salvatore Parolisi. Tra sfortune e malocchi peritali...


Gli italiani si stanno stancando di essere trattati come pesci di allevamento e c'è già chi ha smesso di tenere la bocca aperta e di mangiare il mangime sparso a piene mani sul pelo dell'acqua mediatica. Gli italiani si stanno stancando di chi suona sempre note stonate e di sentirsi dire dai media che quella è la musica più bella del mondo. E Salvatore qua, e Salvatore là, se non l'han visto giù di certo era sù, e Salvatore è un bugiardo, e Salvatore c'aveva mille donne, e girava col coltello in auto, e aveva affittato un attico per l'amante, e Salvatore ha detto così, e Salvatore ha fatto cosà, e aveva un complice che l'ha aiutato, e Salvatore ha portato la moglie all'assassino, e l'omicidio è stato premeditato, e non ha voluto guardare le foto della moglie, e Salvatore sa e deve parlare, ed è riuscito a fare tutto perché è stato fortunato, e Salvatore l'ha uccisa per nascondere i trans, ed è stato un omicidio d'impeto, e Salvatore voleva vivere con l'amante, e l'ha uccisa col coltello delle ostriche durante un litigio, e non ci sono dubbi... è stato lui. E no! Non è possibile continuare su questa strada lastricata solo di quel pregiudizio che a lungo andare modifica la mente di chi ascolta e sfocia in convinzione di colpevolezza. Per quale motivo ci sono direttori di grossi gruppi editoriali nazionali, pubblici e privati, che ancora permettono si dicano e si facciano certe cose nelle loro reti televisive? Forse perché ci son prove che collocano il Parolisi accanto a sua moglie al momento dell'aggressione e della morte? Neppure i carabinieri ed i Pm le ammettono nei loro atti. Il caso è 'indiziario', non c'è un reo confesso e come legge vuole la procura ipotizza una ricostruzione basata su una parte degli accertamenti. Per farlo, la prassi è normalmente usata in ogni indagine, ha usato i termini e gli indizi a lei più consoni, quelli che potrebbero portare ad una condanna, ed ha accantonato in fase investigativa quanto non faceva gioco alla tesi, quanto poteva risultare favorevole all'indagato, cercando solo di provarne la colpevolezza e non considerando una sua eventuale innocenza. Nulla di nuovo e scandaloso sotto il Sole investigativo e giudiziario.

Eppure a sentir parlare certe persone, pare che prove contro il militare ve ne siano a bizzeffe. Ed allora, se ci sono e non le conosciamo, prima di accusare in schermo un chicchessia qualunque di essere l'autore di un omicidio, ci vengano mostrate. Se invece non ci sono, e quanto detto nelle più disparate occasioni è parte intrinseca di idee e pensieri personali, si inizi a tacere lasciando sia un giudice, in completa autonomia e tranquillità, a decidere su una eventuale innocenza o colpevolezza. Le reti televisive non hanno quattro mura insonorizzate, non sono una stanza privata in cui si può esternare quanto si vuole, in cui si può parlar male anche del capo dello Stato senza subire conseguenze. Quando si va in onda tutto si vede e tutto si sente... e l'esperienza umana insegna che si può raccogliere solo odio se è l'odio che si semina, che quanto si sparge sul mondo è un boomerang che prima o poi torna al mittente. La smettano dunque i media di ingrassarsi con 'novità' che non essendo novità non sfociano in alcuna seria realtà. Come i 2 secondi intercettati ed estrapolati da una telefonata durata 4200 secondi, praticamente si parla di un alito d'aria presente in un ciclone, in cui si sente il Parolisi dire: "Non ho toccato nien...". Ma come? Questa frase era uscita già un anno fa, è in tutti gli Atti portati ai giudici e se n'era già parlato tanto subito dopo l'arresto. Ed ora, a ridosso del processo torna alla ribalta? A che pro? Non è che mancando cose più serie di cui parlare si è andati alla ricerca di un "revival"? Un revival per l'opinione pubblica poco comprensibile, dato che fa capire una cosa mentre in effetti dice l'esatto contrario? Non è che il dictat è: "Parlate di qualsiasi cosa, basta che parliate male dell'imputato?".

Mi spiego: dopo aver ascoltato quella frase i telespettatori hanno pensato il Parolisi colpevole, questa era l'intenzione dichiarata di chi l'ha trasmessa e questo è il messaggio passato dallo schermo alla mente dei più. Ma volendo essere cattivi con lo stesso Parolisi, come chi esagera in video, volendo per una volta risultare acidi e pensarlo coinvolto in quanto accaduto a sua moglie, occorre considerare che il dire "non ho toccato niente" significa esattamente che non ha toccato niente. Sia fosse presente sulla scena del delitto, sia non ci fosse, lui non ha toccato alcunché (quindi neppure Melania). E visto che è accusato di omicidio... se non ha toccato niente non può essere l'assassino di sua moglie. Per cui, se si crede abbia avuto un lapsus freudiano, lo si faccia uscire dal carcere e poi, se si vuole torni dentro, lo si accusi di un diverso capo di imputazione e si cerchino prove a conferma di questo. In ogni caso, ad oggi su di lui pendono solo accuse e non condanne definitive, per cui la si smetta di farlo passare per un sicuro assassino, la si smetta di portare in video parole che risultano essere solo il frutto di sentimenti contrastanti o tornaconti personali, a seconda di chi le dice (siano parenti, presentatori, giornalisti o periti di parte). La si smetta di dar modo al vento mediatico di non fare giusta informazione ma di attuare una capillare opera di convincimento. Siamo uomini o marionette, scriveva un drammaturgo famoso. Se si è uomini si faccia quanto un uomo farebbe in questi casi. Si portino al giudice le prove del delitto ed il reo verrà condannato. Grazie a Dio, ed alla Costituzione che forse qualche giornalista a volte dimentica, non è il popolo a decidere della sorte degli indagati, ma i giudici. Se si è uomini non si può continuare la solita tiritera inconcludente, meglio tacere che non dir nulla lasciando credere di aver detto tanto.

Perché si continua a spargere il pregiudizio senza attendere un parere processuale super partes? Perché nessuno si chiede cosa accadrebbe un domani se i giudici stabilissero che Salvatore Parolisi non ha ucciso sua moglie? In questo caso, non affatto remoto, chi avrebbero agevolato i continui sproloqui televisivi dell'ultimo anno? Possibile che un pensiero del genere non aleggi nella mente di chi parla pur avendo in mano pochi indizi e nessuna vera prova? Come si fa a non capire che il continuo ed ossessivo martellare, sempre e solo sulla stessa linea colpevolista, ha fornito un vantaggio enorme ad un possibile assassino... se diverso dal Parolisi? Se fra qualche settimana il Gup stabilisse che la morte di Melania non è da addebitare al marito, ci sarebbe da considerare il fatto che uno o più criminali, dal 18 aprile 2011 e non da ieri, se la sta spassano in tutta tranquillità in barba alle convinzioni di chi ha indagato, in barba ai periti incaricati dalla procura, in barba ai giornalisti travolti da insolita passione, in barba ai periti della parte civile e col beneplacito dei media televisivi che da sempre braccano 24 ore al giorno ogni componente della famiglia di Melania. E lo fanno per sentirsi dire ciò che senza una cassa di risonanza resterebbe fra le mura domestiche. Ma quando i soldi girano c'è sempre chi s'approfitta economicamente del dolore altrui. Persone che invece di lasciare venga a poco a poco metabolizzato, tengono accesa la fiamma in modo che la sofferenza e la rabbia rimangano indelebili e nel tempo sempre più vive e presenti.

E' logico che la famiglia Rea, per bisogno di verità, abbia subìto irrimediabilmente l'attrazione delle Sirene di Ascoli e Teramo. Ma il canto ammaliante ascoltato continuamente non permette di capire che la parola "convinzione" non sempre è sinonimo di verità. E non mi spiego perché si siano ancorati solo su uno scoglio chiamato Parolisi e non abbiano insistito per fare in modo si cercassero anche altre e diverse, ma possibili, identità assassine. E questo ora si dimostra essere un grosso problema. Se dovesse risultare l'innocenza dell'indagato, ciò che i media, e non solo, hanno creato da oltre un anno attorno alla tragedia vissuta dal militare e dai Rea, coinvolgendo questi ultimi oltremisura, si rivolterà come un serpente. E la frase che la famiglia di Melania poteva da subito fare sua: "S'ha da aspettà, Amà. Ha da passà 'a nuttata", volgerà a favore del marito e padre carcerato. E così fosse, si aprirà un nuovo capitolo di questa triste storia che non si è riusciti mediaticamente a controllare e che ha preso la mano a tanti venditori di pubblicità. Loro forse non sanno che a processo si scontreranno ipotesi accusatorie ed ipotesi difensive. Quelle innocentiste, avallate dai periti della Difesa, e quelle colpevoliste, avallate dai periti della Procura e dei Rea. E non sanno neppure quanto potranno contare le parole dei consulenti pagati dalla difesa e dalle parti, quanto potranno incidere sulla bilancia di un giudice preparato e non influenzabile. Non sanno nulla ma sparlano tanto...

Anche il dottor Tagliabracci è un perito di parte, pagato dalla procura, esattamente come lo è il dottor Varetto, pagato dal Parolisi, e come lo sono la Baldi e tanti altri pagati dalla parte civile. Ma tutti questi possono veramente vedere le cose con mente sgombra, visto che la consulenza deve aiutare chi la paga, o è più facile che la vedano per come la pensano e, grazie al pensiero, per come la psiche vorrebbe che fosse? Quale avvocato dice al proprio perito di verificare tutte le ipotesi plausibili e di scrivere in perizia anche quelle che vanno contro il suo stesso interesse? Voi ne conoscete? Non credo proprio perché in realtà al proprio consulente si traccia sin dall'inizio una plausibile situazione e ricostruzione e su questa lo si fa lavorare. Da qui è facile il capire che se le perizie ordinate dalla Procura e dalla parte civile non si fossero potute criticare, il giudice Marina Tommolini difficilmente ne avrebbe chieste altre... la si metta come la si vuol mettere ma è così. E se è vero che le perizie di parte, come dice la parola e per forza di cose, sono di parte, di quali perizie ci si può fidare se non di quelle volute dalla Corte?

Facciamo mente locale e cerchiamo di comprendere per quale motivo si sia chiesto di capire meglio quanto non pareva capibile. Non è difficile. Perché il patologo, dopo aver eseguito l'autopsia e non prima, ha dato diverse e contrastanti versioni su quanto chiamato a scoprire. Diverse versioni sull'ora della morte e diverse versioni sul contenuto gastrico. E' normale accada una cosa del genere? Per i consulenti della famiglia Rea sì, visto che appoggiano il Tagliabracci e contestano i periti di Corte. E lo appoggiano nonostante abbia redatto una perizia in un periodo della sua vita segnato dalla poca fortuna. Il dottore è stato sfortunato perché la dottoressa Canestrari, al momento della prima ricognizione cadaverica, non aveva con sé un termometro e neppure ha mandato qualche persona di buona volontà a prenderlo. E volendo far le cose professionalmente in regola, occorreva salire in auto e fare la mezz'ora scarsa di strada che separa l'ospedale di Teramo, ma anche quello di Ascoli, dal chiosco di Ripe. Il tempo lo aveva, visto che è rimasta ore in attesa degli uomini del Ris, poi non arrivati, a pochi metri dal cadavere. Il dottor Tagliabracci è stato sfortunato anche perché la dottoressa Canestrari non ha raccolto né fermato la crescrita delle uova e delle larve presenti nella bocca e nel naso di Melania. Forse non aveva un contenitore idoneo. Ma se avesse mandato un carabiniere a recuperare il termometro, poteva prendere due piccioni con una fava ed averlo. Il dottor Tagliabracci è stato sfortunato perché nessuno ha pensato di mettere il cadavere in una cella frigorifera. Qualcuno doveva farsi carico di questa incombenza, giusto per essere professionali e bloccare le ore trascorse dal momento della scomparsa al ritrovamento del cadavere. Giusto per non lasciare un corpo che si andava decomponendo, una ventina d'ore in un obitorio ad una temperatura minima superore ai 15 gradi. Chiaramente il tenerlo mal conservato ha modificato i parametri, dato che in tal modo s'è fatta un'autopsia come se il cadavere si fosse rinvenuto a 72 ore dalla scomparsa... e non a 48/52. E se è terminata sei ore dopo, significa che i reperti, poi dallo stesso dottore analizzati, si sono conservati in maniera idonea solo dalla settantottesima ora.

Il dottor Tagliabracci è stato sfortunato perché nel tempo ha ricevuto troppe richieste dai procuratori che volevano sapere. Per questo ha collocato luogo e ora dell'omicidio in diversi posti e momenti. Partendo dal 24 aprile, giorno in cui disse ai Pm che l'aggressione molto probabilmente non era avvenuta a Ripe, e passando da quando ha parlato di una morte avvenuta a tre ore dall'ultimo pasto, si arriva alla relazione finale nella quale Melania è stata uccisa di certo a Ripe ad un'ora dal pranzo fatto in casa. Quest'ultima risposta, che abbraccia perfettamente la tesi della procura, è uscita dopo aver controllato il contenuto gastrico ed aver incrociato la percentuale di caffè trovato nello stomaco della vittima con quella presente nel sangue. Ma su quale contenuto gastrico si è basato? Perché è indiscutibile che anche su questo abbia dato risposte diverse. Ha ottenuto le risposte giuste analizzando il primo contenuto, di un colore bianco-verdastro, il secondo, solo verdastro, o il terzo, quello alla fine diventato marroncino? Inoltre, su quanti c.c. ha basato le sue analisi? Sui 200 di cui ha parlato inizialmente, sui 140 della relazione finale, o sui 150 citati per caso in perizia? E ancora. La percentuale di caffè rinvenuta nel contenuto gastrico, che ha scritto corrispondere ad una tazzina, "fa pendant", dice il patologo, con quella rinvenuta nel sangue. Quindi è compatibile con le giuste conclusioni. Ma come è possibile visto che occorrono fino a nove ore per far sparire le tracce di caffeina dal sangue? Qualcuno crede davvero che Melania non abbia bevuto un caffè al suo risveglio mattutino? Qualcuno non ritiene possibile ne abbia preso un altro a metà mattinata (ad esempio quando è tornata a casa per lasciare le uova di Pasqua, prima di andare alla seconda visita medica)? Come poteva il patologo dare conclusioni certe senza sapere quanti caffè avesse bevuto la donna in quella giornata?

Non poteva darne di conclusioni certe, non poteva parlare di quarantacinque minuti dall'ingestione del caffè e neppure ipotizzare che ne avesse bevuto uno prima di partire da casa. E non solo perché questa impossibilità è stata stabilita da un perito di Corte, ma anche e soprattutto perché lo dice la logica. Però c'è da dire che in questo caso è stato sfortunato a causa dei numeri che a prima vista appaiono uguali. Lo si è capito dalla risposta data a chi gli chiedeva il motivo per cui il contenuto fosse diminuito ed avesse cambiato colore. In fondo, ha scritto il patologo per spiegare, i 60 cc che mancano non sono nulla e non cambiano le conclusioni (in percentuale si parla della mancanza del 30% di contenuto gastrico). Come a dire che se un datore di lavoro decidesse di decurtare dallo stipendio dei suoi operai il 30%, dando loro 1050 euro al mese anziche 1500, nessuno troverebbe da ridire. Non so quanti sarebbero gli operai d'accordo con questa teoria. So solo che, come si vede bene, ai numeri uguali presenti in 1050 ed in 1500, corrispondono cifre diverse... quindi la 'sostanza' cambia eccome. Ora passiamo ai colori che si modificano nel tempo. In questo caso la colpa, dice il Tagliabracci, è da addebitare alle luci che hanno colpito le provette quando le ha guardate. Luci diverse che hanno fatto arrivare ai suoi occhi colori diversi. Che dire di una simile spiegazione? Forse più che di sfortuna in questo caso si può parlare di "malocchio".

Ma anche con la ricostruzione della scena del crimine non pare aver avuto fortuna. Le sue parole: "La donna si è abbassata pantaloni collant e slip volontariamente", stridono in maniera esponenziale con la posizione degli indumenti al momento del ritrovamento. Guardate le prossime foto. Quella sopra, scattata dai carabinieri a Ripe, mostra esattamente in che punto fossero i pantaloni di Melania. Quella sotto, frutto di una ricostruzione colpevolista della trasmissione "Chi l'ha Visto", mostra come si sarebbero trovati se la donna li avesse scesi volontariamente. Per la cronaca, la ricostruzione del programma di Rai 3 ricreava la scena di un omicidio avvenuto in un bosco. Trama: dopo un litigio di coppia la donna si allontana per un bisogno fisiologico. Mentre è accovacciata l'uomo le arriva alle spalle e l'accoltella. Poi se ne va lasciando la vittima a terra coi pantaloni abbassati. Accidenti, mi son detto nel vederla, questa trama la conosco! Mi pare essere identica alla ricostruzione del patologo e della procura di Teramo. Che fanno i giornalisti di Chi l'ha Visto? Tifano per una delle parti in causa ed usano un canale televisivo nazionale per convincere i telespettatori che hanno ragione ed è bello tifare assieme a loro? Naturalmente sì, dato che per calcare la mano e far pensare che la donna a terra fosse Melania e l'assassino il marito, hanno messo in primo piano la scena dell'omicidio ed in sottofondo la voce di un giornalista (conosciuto e stimato dal pubblico) che parlava del processo, del 'rito abbreviato' voluto dalla Difesa e di come i periti di parte civile, che si è sottolineato essere nomi di primo piano nella catena peritale italiana (come se quelli scelti dal giudice fossero tre studentelli ignoranti e di primo pelo), avessero posto dubbi e screditato i periti di Corte. Non fosse bastata la scena ed il sottofondo a convincere lo spettatore, hanno pure insinuato, riportando le parole dell'avvocato di parte civile Mauro Gionni, che fra i periti del giudice ed uno della Difesa vi possano essere collusioni (vista la stessa città in cui vivono e lavorano).

 
Lasciate perdere le insinuazioni e guardate bene la posizione dei jeans. Entrambi sono scesi, ma in quella sopra, l'originale, si vede la parte alta poggiare sulle scarpe, mentre nella ricostruzione di Chi l'ha Visto la stessa parte resta a metà stinco. Bella forza, a qualcuno verrà da dire, in quelli indossati da Melania vi era una cintura che durante l'azione omicida ed i vari movimenti potrebbe aver trascinato col suo peso la parte alta in basso. In quelli della ricostruzione mica vi è una cintura e mica la ragazza è stata costretta a divincolarsi da un aggressore. Giusta ossevazione. Nei jeans usati dall'attrice di Rai 3 non c'è la cintura... ma ci fosse stata? Ci fosse stata la parte alta dei pantaloni potrebbe realmente essere caduta verso le scarpe durante un tentativo di fuga. Ma scattando una foto dopo l'aggressione, come quella scattata dai carabinieri ai jeans di Melania Rea, la cintura non si vedrebbe perché sarebbe all'interno, nella parte al dritto. Ed anche pensando ad una scena molto movimentata, si potrebbe pensare sì ad una piega in fuori, ma una piega con l'angolo attorno ai 90°, non con un risvolto di 180° piegato in maniera perfetta tanto da apparire quasi innaturale e fatto a mano da una persona che i pantaloni li avrebbe potuti sfilare stando di fronte alla vittima (bloccata da altri alle spalle?).

Certo, solo l'assassino o gli assassini possono sapere com'è andata esattamente quel giorno. E forse ci possono essere altre spiegazioni e ci può stare anche la ricostruzione del dottor Tagliabracci che contempla la piega stranissima dei pantaloni e della cintura... ma nessun perito potrebbe parlare in termini di certezza e dire che la vittima li ha sfilati volontariamente, perché certezze non se ne possono assolutamente avere. Per cui, detto questo, alla resa dei conti a chi il giudice si affiderà per emettere il suo prossimo giudizio? Ai suoi periti che hanno criticato sia il modo di operare che le conclusioni del patologo incaricato dalla procura, o a chi ha fatto l'autopsia a 72 ore dalla scomparsa e per sfortuna non ha potuto periziare conoscendo gli elementi basilari, quali la temperatura corporea e la misura delle larve al momento del ritrovamento (quando se altri fossero stati giustamente professionali avrebbe potuto farla ad un corpo "bloccato" a 52 ore dalla scomparsa e con tutti le informazioni in mano)? Alla fine si fiderà di chi ha scritto che trovare l'ora della morte, grazie ai macroscopici errori iniziali, è impossibile, o a chi l'ora giusta l'ha trovata diverse volte e diverse volte ha variato il quantitativo ed il colore del contenuto gastrico? Ancora pochi giorni e lo sapremo...

Gli articoli in prima pagina:
Il bimbo non è stato rapito, ma lo scoop emotivo di Chi l'ha Visto potrebbe...Sarah Scazzi. La metamorfosi dei media... da 'processo-reality' a format garantista?
Enzo Tortora e la tortura giudiziaria e mediatica...
In nome del popolo italiano la giustizia ha due facce...
Salvatore Parolisi. Quando Melania è morta il marito non era con lei...
Manlio Tummolo: La “Netiquette” di internet dal punto di vista giuridico
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11 Settembre 2001. Un'altra data che avvicina l'uomo alla distruzione finale
Melania Rea. La moneta da un euro mai analizzata...
Come uccidere chi non ci concede il divorzio senza andare in galera.
Sandra Lunardini. Un'altra donna che prima di essere uccisa
Sabrina Blotti. Un crimine in cui l'amore non c'entra nulla
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Il processo e le indagini sulla morte di Samuele Lorenzi:
Speciale Annamaria Franzoni... a volte la giustizia non conosce logica...
Annamaria Franzoni.10 (la vera arma del delitto)
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Annamaria Franzoni.17 Il delitto efferato? Una fantasia dei giudici del copia- incolla



233 commenti:

1 – 200 di 233   Nuovi›   Più recenti»
anna ha detto...

e' evidente che i jeans siano stati abbassati da qualcuno che li ha proprio girati nel tentetivo di levali del tutto ma non ci è riuscito.................melania non si è abbassata quei pantaloni da sola

tabula ha detto...

si è giocato tutto descrivendo i pantaloni di melania come "accuratamente risvoltati".

Nessuno rivolta i pantaloni in quella maniera per accucciarsi a fare pipì nè per fare altro, neanche per spogliarsi.

Quei pantaloni sulle gambe non sono stati calati in maniera ordinata ed accurata

quei pantaloni non sono "risvoltati", ma sono completamente rovesciati.

se le immagini del vero ripiegamento di quei pantaloni fossero state mostrate fin da subito, sarebbe apparso chiaro che Melania non se li sia scesi da sola.

e non c'è versione di pipì o di altro che tenga.

Quella è l'esatta posizione che assumono i pantaloni quando qualcuno cerca di tirarteli giù afferrandoli per la cintura.

Anonimo ha detto...

Quando indosso dei jens particolarmente stretti e vado per calarki divebdo andare al bagno devo necessariamente risvoltarli perche ' da soli non scendono giu e malania indossava jen strettissimi,si vede dal filmati quundi non si puo' negre la possibilita' che li abbia scesi da sol clos

Anonimo ha detto...

Scusate scrivo con lo smarphone cloe

Pamba ha detto...

Cloe
A maggior ragione, se tu pensi a jeans elasticizzati, la posizione completamente risvoltata ostacola qualsiasi movimento. Altro che “movimenti autonomi” ipotizzati dall’Accusa per spiegare la mancanza di segni di trascinamento sul cadavere e richiamati nella perizia dell Dott. Bruno (pag. 201)!
“L’immagine della planimetria allegata a detto verbale, pur non in scala, permette di osservare come l’area in cui si svolsero i fatti sia limitata, tale da consentire movimenti autonomi anche ad un soggetto che era ostacolato nella deambulazione dalla posizione dei jeans”

Ora che vediamo queste immagini, la dinamica ipotizzata da Massimo per me è molto più convincente..

ENRICO ha detto...

@ CLOE

certo, non si può escludere NULLA in questa vicenda.

Il DUBBIO regna sovrano

E "in dubio pro reo" recita l'antica regola del Diritto Romano, tuttora in uso in ambito di diritto penale.

pincopallo ha detto...

parole, parole, parole, parole soltanto parole parole tra voi, non cambiate mai musica, ma ancora non vi siete annoiati abbastanza......... siete da voltastomaco e ogni volta è sempre uguale, qualsiasi cosa venga scritto........ voi siete subito pronti a fare film.......

Anonimo ha detto...

Pincopallo, se questo blog ti fa questo effetto, ti prego vai a vomitare da qualche altra parte.

Antonello ha detto...

Bravo anonimo, sono a Voghera in trasferta, anche qua sono tutti daccordo con te, fatti forza, non sei solo, questi sono pazzi, vanno sempre controvento.

Antonello ha detto...

Grande anonimo, sono a Voghera in trasferta, ti vedo bene da qui, anche qua al bar della piazza ti danno tutti ragione, fatti forza, non sei solo, questi son pazzi, vanno senpre contro vento.

tabula ha detto...

@Cloe

anche io adopero jeans stretti, strettissimi e stretterrimi.
Quando devo levarli o abbassarli, apro bottone e cerniera e li calo giù esattamente come tutti i jeans del mondo.

se poi hai sotto i collant come li aveva Melania, scivolano sulla gamba che è una bellezza.

Va bene tutto, ma dire che quei jeans Melania se li sia abbassati da sola o che sia normale un rovesciamento del genere della parte alta dei pantaloni, non sta nè in cielo nè in terra.

e non ti sto a spiegare nè del contenuto delle tasche che cadrebbe, nè della scomodità del gesto, nè del fatto che quei collant avessero una smagliatura enorme, perchè sai da sola che quanto hai sostenuto non è nè logico nè pratico, ma lo intendi sostenere comunque.

Anonimo ha detto...

Ma soprattutti a differenza tua non ho.la presunzione di avere la verita' in tasca cara tabula , certezze in questo caso.non le ha nessuno tantomeno tu cloe

anna ha detto...

che cosa è quella cosa bianca che si vede vicino alla scarpa di melania?

riuscite qualcuno a capirlo?

Anonimo ha detto...

Se proprio vogliamo dire che S. è colpevole, avrà avuto dei complici. E se fossero i proprietari di quei DNA che non sono stati presi in considerazione, come la mettiamo,la passeranno liscia? sarà solo lui a pagare?. Pat

Anonimo ha detto...

@Cloe
al bagno sedute è un conto, accucciate a terra è totalmente diverso. In quel modo la faresti nei pantaloni

Kiba

Anonimo ha detto...

Se una persona è sdraiata per terra, il sotto delle scarpe a rigor di logica dovrebbero essere in piedi, voi avete capito come hanno scattato questa foto dal momento che sono poggiate per terra.
Anna, molto probabilmente quel bianco che si vede vicino alla scarpa è la fodera bianca che sta all'interno della tasca dei pantaloni. Pat

Anonimo ha detto...

E chi lo.ha detto che dovesse fare la pipi .IO.cmq i pantaloni stretti li risvolto cosi e non la faccio proprio nei pantaloni , non capisco perche lo si debba dubitare e perche non dovrei dire la verits mah!

Anonimo ha detto...

Non dubito di quello che dici. Li risvolti cosi se devi fare pipi in bagno, giusto? Dico solo che seduti in bagno ad una certa altezza è totalmente diverso che accucciati a terra

kiba

Pamba ha detto...

Non me ne vogliate per l’interruzione, ma non credo che l’intento di Massimo fosse quello di farci disquisire sulle innumerevoli varianti ..del genere….
Posso sbagliarmi, ma credo invece abbia voluto indicarci come un “indizio” (il calarsi volontariamente i pantaloni), ritenuto a presupposto della presenza indubbia di una persona intima (il marito!), possa avere una lettura totalmente diversa e almeno per me più convincente.

Ma non saranno questi “gli indizi che faranno una prova”, perché al processo, spero, si parlerà soprattutto di altre prove.

E le perizie di incaricati super partes, ai quali la Tummolini è ricorsa perché non convinta dalle perizie di parte, dimostrano l’assenza di tracce del marito sul luogo del delitto (perizia Gino) e non circoscrivono l’ora del delitto al periodo voluto dall’Accusa (perizia Bruno).

tabula ha detto...

tu cara Cloe non hai la verità in tasca proprio perchè dalla tasca ti cade quando rovesci i pantaloni per calarteli.


Ma, a parte gli scherzi, anche la Procura ipotizzò che quei pantaloni fossero stati tirati giù proprio per immobilizzare la donna.

Affermare che Melania l'abbia fatto da sola è un'illazione della quale non c'è alcuna prova.

Comunque Massimo quando ho letto il tuo articolo ho pensato che avresti potuto essere più pungente ancora, ma dato il proliferare di anonimi in risposta, mi sa che hai colto più di un bersaglio senza nemmeno dirle in rima.

I miei rispetti

tabula ha detto...

@Pamba, quoto in pieno questo tuo intervento. hai ragione.

disquisiranno di cose più pregnanti.

certo è che andava detto che quel che è stato spacciato per certo, certo non lo è affatto.

anche se trattasi di micragnoso dettaglio, non è da poco il fatto che la vita dei pantaloni sfiori le scarpe della defunta, così come apparirebbe se un estraneo glieli avesse calati giù esercitando la forza.

anna ha detto...

ho le foto di melania ,io immaginavo che i pantaloni fossero aperti ma calati appena dopo il bacino, invece no, melania è completamente nuda dalla pancia fino alle caviglie .........

quando ho visto quelle immagini ho avuto la sensazione che melania avesse subito uno stupro...........

uno stupro per vendetta.....
indagare anche fra i parenti delle soldatesse............o la moglie di uno spasimante di melania.......

il fatto che la coppia frequentasse i superiori della caserma ,cosa che normalmente non avviene mi porta a pensare che qualche militare importante si fosse invaghito di melania...............

Anonimo ha detto...

Ma con i pantaloni abbassati in quel modo che non le permettevano l'apertura delle gambe come poteva essere stuprata?

Mimosa ha detto...

@ Anna
quella cosa bianca che hai visto anche tu dovrebbe essere il "salvaslip" che la Canestrari ha descritto o meglio l"assorbente" che i carabinieri hanno nominato nel verbale.
Oggetto che è scomparso, ma forse è stato requisito dai CC per mandarlo a Roma con gli altri reperti trovati sul luogo e di cui nessuno poi si è fatto carico di sapere quali tracce contenesse.

Mimosa

Pamba ha detto...

@Tabula
Sicuramente era un dettaglio non secondario che ho apprezzato e che Massimo ha fatto bene a sottolineare, così come ha fatto bene a rimarcare l’insinuazione dell’avvocato di parte civile, circa le ipotetiche collusioni fra i periti del giudice ed uno della Difesa, perché lavorano nella stessa città (?).

A questo proposito, credo che l’avvocato di parte civile sappia bene che per la Tummolini, e per la natura stessa dell’incarico dei super-periti, non c’è problema. E la Tummolini glielo aveva già fatto presente, al momento della nomina di entrambi i periti, con riferimento alla Dott.ssa Gino.

Rimarcarlo in televisione, invece (evidentemente la perizia del Dott. Bruno batte dove il dente duole…), non parla di strategie processuali …ma mediatiche.

Buonanotte, Pamba

Anonimo ha detto...

Affermare che siano stati aktri a calarle i pantaloni ancge questa e' pura illazione di cui non si ha prova cloe

Anonimo ha detto...

CLOE (?)

Dove vorresti arrivare, con questa ad altre piccole ma persistenti ipocrite insinuazioni?
Non fare la finta ingenua, perchè quì non incanti nessuno.
Valle a fare altrove, le tue piccole maliziose insinuazioni da poliziotto di campagna.

tabula ha detto...

cara cloe,
non fu in questo blog che partirono le notizie di un abbassamento dei pantaloni secondo una tecnica nota come "attacco alla sentinella".
Ora, l'ipotesi è stata fatta dalla stessa Accusa, quindi il radicato sospetto che altri abbiano calato i pantaloni a Melania non è esclusivo appannaggio della sottoscritta.

E, a parte il fatto che in caso di necessità di urinare all'aperto con quella posizione degli indumenti Melania se li sarebbe bagnati, non c'è nessun riscontro di urina nè sul terreno nè nella vescica di Melania.

E allora se non c'è traccia di pipì, perchè Melania avrebbe dovuto levarsi i pantaloni, secondo te?

Vuoi che parliamo della sg nominata da Tagliabracci e di cui nessun perito ha voluto occuparsi?

Perchè o stai parlando di un rapporto consenziente della donna, oppure devi convenire che qualcun altro i pantaloni glieli ha tirati giù a forza.

Puoi scegliere l'ipotesi che più ti aggrada: ma sappi che dalle scelte è stata esclusa l'opzione pipì.

PINO ha detto...

ULTIMO colpo convulsivo della Pompetti su "Il Centro", che rimarca spasmodicamente: ="Svelato lo stemma che accusa il marito Parolisi"=.
Ma poi non scrive come sia stato SVELATO e paragonato, questo stemma, con gli insignificanti e disordinati graffi cutanei effettuati sul povero corpo martoriato della vittima; ma ripete in modo nauseante che la gup ha aggiunto agli atti le foto dei graffi e degli stemmi appartenenti ad un corpo speciale degli alpini: i "guastatori", che potrebbe rappresentare la firma dell'assassino, caso mai se ne sbagliasse l'identità, incolpando qualche altro povero innocente.
Una logica da prontuario. Non c'è che dire.
Che io non consideri mielosi i procedimenti del bravo giudice Tommolini, l'ho già segnalato, ma mi stupisce, comunque, se, come scrive la Pompetti, che il magistrato abbia connesso agli atti, la documentazione di un reperto quanto mai surreale.
Che il fatto sia vero o meno, non lo possiamo affermare. Ma possiamo affermare, però, che è fuori da ogni limite della ragione, che un assassino lasci le indicazioni atte a farlo indivviduare.
Pino

tabula ha detto...

il problema caro Pino, è che Parolisi è stato un alpino, verissimo, ma non ha mai fatto parte del corpo guastatori.

Non credo che un uxoricida possa andare ad infliggere segni di staging riconducibili al corpo armato della porta accanto,
però se qualcuno avesse voluto incolpare Parolisi, non conoscendolo così a fondo nè conoscendo gli alpini, potrebbe avere cercato di accusare proprio lui, mancando bersaglio di un paio di lunghezze.

Ci tengo anche a sottolineare il fatto che quando il depistaggio fu messo in atto, la notizia della scomparsa di melania era già stata pubblicata e la sua ricerca passava su tutte le televisioni, insieme alla rendicontazione del mestiere del marito.

La notizia di un consorte facente parte del corpo alpino potrebbe essere stato di ispirazione nello staging, che, non dimentichiamolo, andò a forzare il rigor mortis della poveretta.

Ad ogni modo, io personalmente, che con le immagini ho un discreto occhio e mestiere, non riesco a vedere corrispondenze di sorta.

Può darsi che un consulente esperto in simbologie possa far di meglio, ma sarei curiosa di sapere cosa corrisponda di quello stemma alle incisioni sul corpo, se non un blando richiamo alla presenza di croci.

Anonimo ha detto...

Cara tabula sotutto io ho gia premesso al.commento delle 19,26 che non e detto.cge melania dovesse fare pipi prego legge. Xanonimo delle 23,56. e soltanto massimo che puo dirmi di sloggiare altrove e inutile che tenti di sostituirti a lui perche massimo e un grnde tu sei solo un povero oscuro anonimo e quindi un vile. Cloe

Anonimo ha detto...

Scusate gli errori scrivo dallo.smartphone

tabula ha detto...

certo cloe.
se hai premesso che Melania non intendesse far pipì mi sfugge il tuo riferirti a quando ti cali i jeans stretti per far pipì.

detto tra noi: da oscuro e vile anonimo ad oscura e vile anonima, si intende.

Simona ha detto...

http://www.blogncc.com/19481/omicidio-melania-rea-il-destino-di-suo-marito-e-legato-ai-risultati-della-perizia-medico-legale.html



leggete

Anonimo ha detto...

Ti risulto anonima ,tabula?

Anonimo ha detto...

Ops scusate sono.io cloe

Stefania ha detto...

Ciao ragazzi, la mia vuole essere solo un'ipotesi..... ma vista la presensza di sg, la faccenda potrebbe essersi svolta in piu' fasi. DIncontro, rapporto sessuale tra Melania ed il sequestratore/omicida, che magari in quel momento non era nella mente di Melania un pericolo, discussione, aggressione. Una volta che la vittima era a terra agonizzante, l'omicida potrebbe aver calato i pantaloni della ragazza magari per simulare uno stupro. Quindi quando Melania era ancora in vita, se pur non piu' in grado di opporsi.

Questo potrebbe essere accaduto a Ripe come altrove, in un qualsiasi momento della serata del giorno 18 aprile come nel giorno successivo.

Potrebbe essere opera di una singola persona e solo in un secondo tempo possono essere intervenute piu' persone per lo staging finale.

Questa ipotesi (non è altro, ben inteso) spiegherebbe il perchè di un jeans calato in quel modo. Vittima a terra, in agonia. Distesa sul proprio dorso. Facile slacciare cinture, bottoni, abbassare la cerniera e tirare verso il basso, verso i piedi.

Il pantalone si risvolterebbe (come è stato trovato) in modo assolutamente naturale.

Un po' come quando si toglie una braghetta ad un neonato disteso sul fasciatoio, per il cambio.

Stefania

tabula ha detto...

Tu cloe sei anonima come e quanto tutti gli altri, se non di più dato che qui dentro sei anche poco nota.

e adesso invece di menar il can per l'aia rendici edotti una volta per tutte del motivo per il quale - secondo te - Melania si sarebbe calata i pantaloni da sola.

Dato che tu stessa escludi si stato per far pipì
e dato che hai confutato l'ipotesi che dei terzi le abbiano sceso i pantaloni,
non rimarrebbe che l'ipotesi del rapporto sessuale consenziente.


Se hai voglia di parlare dell'argomento, benissimo.
se invece hai voglia di continuare giocare a far cucù io so chi sono ma non chi sei tu, insultando tutti quelli che qui dentro commentano con un nick compreso stupidamente anche te stessa,
ti lascerò continuare da sola.

tabula ha detto...

@Stefania. macchie di sangue da gocciolamento sui pantaloni. l'accoltellamento è avvenuto a pantaloni già calati con melania in piedi al massimo in ginocchio/carponi.

Anonimo ha detto...

Già, c'è stato gocciolamento sulla parte interna dei jeans di M.
Questo significa che la vittima era in posizione verticale, mentre le gocciole di sangue cadevano dall'alto, andando ad imbrattare la parte interna dei pantaloni, già calati e rovesciati.
Per cui quando M è caduta a terra, sfinita dalle ferite, i suoi jeans erano già in quella posizione.
TIZIO C.S.

Stefania ha detto...

Grazie Tabula .... e lo avevo anche letto ...... hai ragione!

Stefania

Anonimo ha detto...

http://www.newnotizie.it/2011/10/melania-rea-indizio-cellulare-falso-come-tunnel-gelmini/

praticamente il cellulare della Rea alle ore 14,50 non ha mai segnalato Ripe, ma solo Colle San Marco.

bella lì.

ENRICO ha detto...

Riporto l'articolo del 3/10/2011 segnalato nel commento precedente

"La smentita della difesa - Eppure, oggi arriva la smentita. In una dichiarazione rilasciata al quotidiano di Teramo 'il Centro', l'avvocato Valter Biscotti, ha così commentato l'indiscrezione: «Qualcuno mette in giro ad arte notizie non attendibili solo per colpire Salvatore Parolisi. Parli con il nostro perito, può spiegare che l'indizio del cellulare di Melania non è mai esistito». Seguendo l'invito del difensore di Parolisi, la redazione de 'il Centro' ha quindi telefonato a Roberto Cusani, uno dei maggiori esperti italiani di tecnologia delle comunicazioni, il quale ha risposto con un esempio: «Credere che quell'indizio sia vero è come pensare che il tunnel della Gelmini esista». Inoltre il perito della difesa Roberto Cusani, l'esperto docente di telecomunicazioni alla Sapienza di Roma, che aveva prestato la sua consulenza anche per la riapertura del caso di Denise Pipitone, ha aggiunto: «E' una boutade, ho tanti anni di professione alle spalle ma un'affermazione di questo tipo mi è del tutto sconosciuta. E' esattamente come il tunnel della Gelmini». Riguardo al telefonino di Melania, Cusani, durante l'intervista telefonica, ha concluso: «La nostra tesi è semplicissima. Si basa sull'indagine del Ris che dice che a Colle San Marco c'è campo e che lì, vicino al monumento, viene segnalata la presenza del cellulare di Melania. Basta questo per dire che Parolisi non è colpevole».

Insomma, fino a ieri Parolisi era ritenuto colpevole oltre ogni ragionevole dubbio, oggi, invece, di nuovo la sua posizione si attenua, gettando l'opinione pubblica ancora una volta nel caos di notizie che circolano tra gli organi di informazione e, soprattutto, nell'incertezza riguardo al dilemma originario: è stata o no Melania Rea a Colle San Marco quel tragico 18 aprile?


Francesca Theodosiu

ENRICO ha detto...

Eh già. Melania e Salvatore sono stati o no a CSM tra le 14:40 e le 15:15 ?

Perchè finora - relativamente a Salvatore si è sempre e solo parlato della zona delle altalene ma se la famigliola si fosse soffermata lì, in quel preciso punto solo alcuni minuti e poi , l'una per "andare in bagno" e l'altro per seguirla da lontano, il fatto che nessuno li abbia visti ALLE ALTALENE in quel lasso di tempo non vorrebbe dire che i due NON FOSSERO a CSM.

Anonimo ha detto...

@ENRICO
Buona osservazione la tua.
Ora bisogna vedere se la difesa di parolisi sia a conoscenza di tutti questi particolari, e se li userà in sede di dibattito, oltre a tantissimo altro materiale probatorio dell'estraneità diretta di Parolisi all'omicidio della moglie.
TIZIO C.S.

tabula ha detto...

Praticamente Cusani dice che la storia del doppio aggancio delle celle è una falsità diffusa a mezzo stampa.
Se il cellulare di Melania ha agganciato soloe soltanto la cella di Colle San Marco, non arrivo nemmeno a capire perchè la Procura abbia continuato a negare questa evidenza sostenendo che la faigliola a San Marco non ci sia mai stata.

E dire che oltre a Ranellii ciclisti il pensionato e la foto della scenic, anche i cani segnalarono la presenza di Melania a san Marco, fiutando una pista fresca, poichè il 13 aprile aveva nevicato e non poteva trattarsi in alcun modo della traccia odorosa della gita precedente.

Si è costruito un mistero dove il mistero non c'è mai stato, si è elusa una prova oggettiva a conferma di una prospettiva che dava credito alla versione del marito della scomparsa.

Poi è ovvio che tutto possa essere accaduto, è ovvio che non possiamo dire che Parolisi sia stato per davvero tutto il tempo alle altalene: ma di sicuro Melania c'è stata, perchè dalle altalene al monumento è la pista seguita dai cani.

Può anche essere che il marito sappia molto di più di quanto abbia detto, non è escludibile che sia ignaro e completamente estraneo alla sparizione della moglie: però se è avvenuto, non è stato secondo i tempi e le modalità di cui è accusato.

Il processo lo vede imputato secondo capi d'accusa che non sono sostenibili in alcun modo.

ENRICO ha detto...

Secondo me il dibattito processuale sarà impostato soprattutto in uno scontro fra perizie autoptiche e perizie tecniche relative alle celle telefoniche .

In breve, fra l'ora della morte ed il luogo e la dinamica del crimine.

Esattamente su quello che la Difesa - avanzando l'istanza del rito abbreviato condizionato ad una superperizia - aveva richiesto

Antonello ha detto...

E' marginale, daccordo, ma io continuo a ripensare alla dichiarazione della D.ssa Bruzzone a "Chi l'ha visto", "Il tutto viene visto complicato a chi non ha letto tutti gli atti, le cose invece sono proprio chiarissime", la divergenze appare lunare ed insanabile con quanto invece afferma il Prof. Cusani.
Chiarissimo???
Mi chiedo che atti abbia la D.ssa per divergere cosi' insanabilmente con esimii pareri, veramente, non riesco a capire anche considerando, per come io considero, un capolavoro la perizia della D.ssa Gino.
Il problema e' il "perche'" di tutto questo, vi sono atti secretati che non conosciamo e che sconfessano quegli ufficiali??? Perche' ci si ostina a voler sostenere come "chiarissima" una versione accusatoria che condanna un padre a perdere la propria figlia, a passare il resto della vita forse in carcere e che invece piu' la si analizza e meno diventa verosimile???
Voglio dire, se vi potesse essere la possibilita' materiale per S. di essersi reso responsabile di un crimine del genere POTREBBE aver ragione qualsiasi certezza anche aldila' di prove dirette, regine ed indirette, ma qua manca proprio la possibilita' verosimile materiale che possa aver lui compiuto tutto quanto il rinvenuto per come e nella versione di cui e' accusato.
Che il tempo mediatico abbia i suoi interessi potrebbe anche essere legittimo ma che la versione accusatoria segua fini diversi dalla mera giustizia non riesco a crederci, come non riesco ad immaginare il grado di convinzione che puo' portare a cantonate come quella che, dal punto di vista strettamente personale, non riesco a non ipotizzare.
Perche' tutto questo??? Per una forte convinzione in buona fede??? Per una qualche ritorsione??? Per una distorta prospettiva sul caso a 360 gradi??? Cosa porta ad errori e illusioni mediatiche o divergenze peritali insanabili di questa portata???
Perche'???

ENRICO ha detto...

@ ANTONELLO

la tua è la MADRE di tutte le domande e la ragione per la quale ci siamo ritrovati in questo blog.

Al di là di qualsiasi altra considerazione ( Sg, celle telefoniche, cellulare ripulito, pantaloni rovesciati o meno ecc...ecc...) resta il fatto che, anche se ci fosse una videoregistrazione di min. 0:40 che riprendesse il Parolisi impegnato ad accoltellare la moglie, a ripulire se stesso e la scena del crimine da qualsiasi traccia di sangue o altro, a deturpare il corpo e infine a filare in auto per essere a CSM alle 15:26, avrei comunque forti dubbi sulla "velocità" della ripresa e sulle "modalità" del montaggio !

Simona ha detto...

Auguri a Vittoria che oggi compie 3 anni

Enrico,bella questa!!

Antonello ha detto...

Tutto pero', tornando ad un tentativo di ricostruzione quantopiu' fedele, trascina i fatti lontano da anche solo ipotesi del vicinato.
Persino l'ipotesi caserma e/o segreti legati ad essa non appare cosi' lontana, lo stesso foglio inserito in fascicolo ne e' la dimostrazione vivente, aggredita e depositata in luogo e tempi ipersorvegliati di esercitazioni, stagiata con graffiti che avvicinano inspiegabilmente anche ipotesi di origine militare, un forte sospetto di un'appuntamento ancora una volta lontano dal vicinato, qualche vicinato che illumina e beatifica una situazione emozionale che invece doveva essere tesa e pericolosamente vicina, qualche altro vicinato in prossimita' della scomparsa ma impegnato in altri affari che non perde occasione per mettere al muro il "non frate" e che stranamente sottolinea che lui filmini o foto non ne ha fatti consegnando S. e legandolo a Ripe, doveva insomma aver visto il corpo per sapere dove e come fosse, peccato che se fosse stato lui non poteva nemmeno sapere se M. fosse in realta' deceduta in quel posto ipotetico o da li persin spostata in epoca posteriore.
La mancanza di quelle foto, dichiarate da S. come viste e mostrategli da Pac., non dimostrerebbe solo che S. non poteva non aver visto, se vogliamo essere precisi dimostrerebbe anche che se ha visto a Ripe invece deve pur esserci stato, ma S. a Ripe vi e' stato???
I dati direbbero che se vi fosse stato sarebbe stato da nessuno visto, vi avrebbe sostato che non per due decine di minuti e non avrebbe "toccato niente", ne niente di Ripe avrebbe toccato lui.
Non solo ma il vicinato e' presente in un altro incrocio particolare, senza fare illazioni e' un dato di fatto che la casa di M. era frequentata in assenza di S. e che invece un altro marito di un'altra vicina aveva tentato un approccio palese, cosi' riferisce S. a cui poi M. l'avrebbe raccontato, eppure casualmente l'originaria scomparsa accade lontano dal vicinato mentre nuovamente per un caso le stigmate incise portano lontano dal vicinato, lontano anche da ipotetici intimi sconosciuti della vittima ma curiosamente verso il lavoro del marito.
C'e' da chiedersi chi avesse potuto sentire la coppia quando e se poteva litigare beatamente come tutte le coppie "dolci e normali" fanno in santa pace.
Perche', senza accuse o esagerazioni o fraintendimenti vari, forse e' strano evitare case altrui in assenza dei consorti, forse e' vero, forse sono piccoli atteggiamenti inutili che in buona fede e' architettonico "usare" altrimenti invitati con insistenza.
Insomma una donna che sostanzialmente viveva e litigava in casa lo faceva giustamente all'insaputa di tutto il vicinato femminile, mentre sembra che da quel che S. ha dichiarato riceveva segnali di approvazione anche plateali.
Eppure, e ripeto non e' un'accusa ma un'osservazione di un fatto, tutto della scomparsa di M. porta dalla parte opposta al vicinato salvo la vicinanza ai luoghi di un protagonista, due tentativi di chiamata e due sms che agganciano celle tutte ancora rimaste a noi incapibili e da nessuno mai spiegate nei momenti topici della cosidetta scomparsa di M.

Anonimo ha detto...

Ad Antonello e a tutti
Se non ricordo male i controlli sulle celle agganciate non sono frutto di cattive informazioni della stampa ma sono contenute nell'ordinanza di reclusione di Parolisie anche citate dalla difesa in occasione della richiesta di scarcerazione. Ad ogni modo mi pare il caso di andare a rileggere il tutto.
Marilia

Antonello ha detto...

@Marilia
Per sicurezza e' meglio certamente ricontrollare ma a me risulta che le prime due chiamate abbiano agganciato la cella telefonica dedicata di gestore denominata "Colle San Marco", il primo dei due sms aggancia invece la cella telefonica "Folignano Chiesa Nuova" mentre l'ultimo sms aggancia nuovamente, a distanza di circa 20 secondi, la cella telefonica dedicata di Colle San Marco.
Nessun media invece ha definitivamente chiarito dove fosse colei che ha detto di aver utilizzato quel cellulare, ne lo ha fatto lei nell'intervista rilasciata il 27/04/2011 a Chi l'ha visto, ha detto "dice che pigliamo un plaid, la merendina per la bimba, saliamo su a Colle San Marco e, ed aspettiamo Son.", la frase e' questa, e non si capisce se la coppia doveva nell'immaginario aspettare che Son. finisse di lavorare e tornasse a Folignano o se doveva essere aspettata dalla coppia a Colle San Marco, tutto ambiguo insomma.
Chi conosce altri atti e verbali d'interrogatorio riesce a ricordarsi per caso cosa ha dichiarato in merito la vicina e se gli e' stato chiesto dove fosse di preciso durante le chiamate e gli sms???

PINO ha detto...

ç TABULA
Perchè ti meravigli di questo ultima notizia, se fin fin dall'inizio abbiamo rilevato episodi, altrettanto proditori, che avrebbero caratterizzato parte essenziale dell'iter investigativo?
Se fosse vero che il risultato delle ricerche sulle celle telefoniche, starebbe agli atti, perchè, nonostante ciò, Parolisi e stato tenuto ancora in cella?
C'è qualcosa d'altro che non conosciamo?
L'intera situazione, tenuto conto di quanto ci viene somministrato col contagocce, apparirebbe almeno assai anomala. Ciao
Pino

tabula ha detto...

ma difatti, Pino.
però un conto è che lo dica la vile anonima tabula, un conto è che lo dica l'esimio profesor Cusani.

E riguardo agli auguri per la piccolina, un bel triste compleanno. La madre ormai non c'è più, e proprio mentre lei compie gli anni, suo padre che non le è più stato permesso rivedere, subisce un processo per l'omicidio della madre stessa.

Auguri sì, ma aria di festa fuori luogo davvero.

Potranno ricoprirla di cose ma comunque vada è lei a perderci.

Simona ha detto...

Hai ragione Tabula,ma infondo anche il 2 compleanno l'ha passato senza madre e senza padre...dovrà abituarsi purtroppo....=(

Stefania ha detto...

No, Simona. Non dovrà abituarcisi. Mi auguro Parolisi non finisca con l'essere giudicato colpevole. Non con queste accuse.

Quel che penso, lo dico fuori dai denti, è che lo scopo (che purtroppo e' stato già raggiunto) non sia affatto quello di portare Salvatore ad una condanna definitiva.

(SEGUE)


Ma di distogliere lo sguardo degli inquirenti, dell'opinione pubblica, dai veri responsabili e soprattutto dalle vere motivazioni che hanno portato a questo delitto.

Lo staging non è affatto un avvertimento, non è neppure funzionale ad accusare un soggetto particolare, neppure a portare ad una "verità" precostituita. Serve solo a fare confusione. E' stato messo in atto con il solo semplice scopo di ingarbugliare le indagini, di prendere tempo. Parolisi "serve" allo stesso identico fine. Servire su un piatto d'argento un perchè, un come, un facile temporaneo responsabile di questo scempio.

Passa il tempo e sempre piu' mi pare possibile, realistico, si sia trattato di un omicidio non programmato. Di un coltello portato per caso, di un impeto d'îra sfociato in un orrendo delitto. Solo successivamente sono stati coinvolti degli esperti. Chi ha ripulito il cellulare di Melania ne è l'emblema. Ma chi ci dice che lo staging sia stato compiuto solo in un secondo momento. E se gli interventi fossero stati molteplici.

Si perde il controllo, si capisce di essere finiti ad un punto di non ritorno (Melania conosceva il suo assassino/ini, le ferite non sarebbero piu' state tamponabili se non portando immediatamente Melania in ospedale, ecc ...) ed ecco che si telefona .. si cerca aiuto. Un eventuale "complice" secondario, potrebbe essere intervenuto nel giro di pochi minuti, Melania ancora viva. Ecco il calo dei pantaloni, le gocce di sangue che colpiscono la parte interna degli stessi, perchè calati mentre era ancora viva ma non dal primo "assalitore". Un aiutante, che magari ora tace perchè coinvolto suo malgrado. Perchè non sapeva neppure nulla dell'incontro. Sino a quando ha ricevuto la chiamata ... "Ho combinato un danno ... mi aiuti ... è ancora viva ..."

Solo successivo lo staging con sfregi epidermici, siringhe .....

Solo per rendere ancora piu' confusionario il quadro.

Stefania ha detto...

"Ho conbinato un guaio, vieni, aiutami" .... un appello rivolto a chi magari si trovava già in zona, per caso o meno. Un appello rivolto da chi non sapeva o poteva sapere che chi sarebbe intervenuto in suo aiuto era già in loco oppure a casa, a chilometri di distanza.

Arriva "l'aiuto" e nessuno dice "Sai, prima di accoltellarla, abbiamo avuto un rapporto sessuale" ... non lo si dice se questo puo' infastidire ... se il rischio e sentirsi dire "arrangiati" .....

Ed ecco che ora "l'aiutante" percepisce la verità ma non puo' parlare, perchè ha aiutato una persona alla quale voleva bene, molto bene, al punto di farsi coinvolgere in un simile scempio. Una madre, una moglie, un'amante. Fate voi.

Ecco perchè penso che non sia importante nè per il vero responsabile, nè tantomeno per i complici, che Salvatore venga condannato.

Anzi, magari si prova anche un senso di umana pietas, ma non si puo' tornare indietro.

E quindi si gioca a confondere le carte, si depista, ci si dimentica, si fa qualsiasi cosa possa portare a distogliere lo sguardo dai pochi dati certi.

Si misurano piselli, si parla di trans, ci si ricorda di coltellini svizzeri assolutamente incapaci di essere l'arma di un simile delitto, borse, anelli, occhiali, celle telefoniche, appuntamenti, neonati, piadine.

Nel caso questa ipotesi fosse ai vostri occhi plausibile è evidente che non necessariamente chi ha commesso l'omicidio si augura la condanna definitiva di Parolisi. Magari, se gli vuole bene, anzi ... spera l'esatto contrario. Perchè lo scopo è stato raggiunto: uscirne "puliti" almeno davanti alla Giustizia. La coscienza è altra cosa. (Segue)

tabula ha detto...

"mi aiuti?"
perchè dare del lei ad una persona che dovrà aiutarti mettendosi in mezzo ad un omicidio?

o forse intendevi dire che la persona in questione potrebbe essere importante?

ad ogni modo, non capisco perchè a tuo avviso calare i pantaloni debba necessariamente avvenire in un secondo tempo.

E' un dettaglio, lo so. Potrebbe fare la differenza oppure no, perchè in realtà non sappiamo cosa sia avvenuto davvero.

Per il resto, il tuo discorso è abbastanza chiaro e lineare.

Anche se davvero non capisco perchè chi investigava dovesse essere della partita: piuttosto credo che i sospetti degli inquirenti, inizialmente più che legittimi perchè investigare in direzione del marito fedifrago è corretto, siano stati in qualche modo caldeggiati e in qualche modo spinti nella direzione giusta.

Ricorda che c'è stato chi con estrema naturalezza ha fornito un dettaglio testimoniale qui ed uno là allontanando piano piano i sospetti da altre possibili direzioni.

Il resto l'ha fatto Parolisi, cercando di cancellare malamente le proprie magagne.

del resto non è stato visto nascondere un coltello. è stato visto nascondere un cellulare.
ed è diverso.

Stefania ha detto...

Mi spiace, come ho già avuto occasione di scrivere, constatare che qualcuno ancora si accanisce. Ma ho visto un "marcia indietro" da parte della trasmissione "Quarto Grado", ho percepito la confusione e la disperazione negli occhi di Michele Rea, che nonostante dica il contrario, è stato FINALMENTE (a mio avviso) assalito da dubbi.

Chi ancora si accanisce è Gennaro Rea (zio Gennaro ...) ... l'altra si chiama Sciarelli.

Per motivi diversi probabilmente: il primo per suoi limiti, la seconda perchè la conosciamo.

Stefania

tabula ha detto...

ho letto la tua seconda parte. scusa se ti ho interrotto.
credo di aver capito, più o meno.
anche se non credo che gli assassini possano "voler bene" a Parolisi.
voler bene è diverso.
comunque è interessante.

Stefania ha detto...

Tabula, il "mi aiuti" è stato voluto. Non l'ho scritto a caso. Certo, potrebbe trattarsi di persona importante, di persona che si sia sentita obbligata ad aiutare.

Il perchè dei pantaloni abbassati. Inizialmente ho pensato si trattasse di un voluto tentativo di depistare, facendo pensare ad una violenza sessuale (sempre con l'intento di prendere tempo, si intende ...).

Mi hai posto una domanda specifica TABULA: lo riporto ....

-------------------------------

non capisco perchè a tuo avviso calare i pantaloni debba necessariamente avvenire in un secondo tempo.


-------------------------------

PercHü, a mio avviso, un rapporto sessuale consenziente o meno, non si puo' consumare con pantaloni abbassati in quel modo. Scusa il modo volgare, ma per intenderci (spero di non offendere nessuno) un rapporto consenziente lo si ottiene con il soggetto femminile che allarga le gambe. Lo si dice anche per parlare di una ragazza poco seria, mi pare. Nel caso di una violenza (che pare non esserci stata) le si allargano con forza). Con i pantaloni abbassati in quel modo trovo la cosa inusuale, e visto lo era già il luogo lo trovo improbabile, anomalo, impossibile.

Quei pantaloni sono stati a mio avviso abbassati per "far intendere che" ... e non per un atto sessuale, tantomeno per fare pipi'.

Gli inquirenti, per tornare ai tuoi dubbi, ci sono cascati in pieno, con entrambe le scarpe.

In quei primissimi giorni le notizie erano ... ragazza, moglie, madre, caserma, alpini, amanti, messe nere, amanti, favori sessuali, gerarchia militare.

Era necessario, doveroso .... consegnare subito un colpevole all'opinione pubblica che si interessava al caso.

(Segue)

Stefania ha detto...

Io vivo all'estero (ora sono in Italia per un paio di settimane) e non so se abbiamo visto le stesse trasmissioni. Ma me lo ricordo bene lo start mediatico di questa storia ... si faceva vedere, si inquadrava in ogni servizio televisivo, il cancello della caserma. Si facevano vedere le soldatesse che marciavano, Parolisi sempre in divisa. Lo si è inquadrato diversamente solo in occasione delle sue uscite per gli interrogatori, per il funerale eppoi quando se ne è andato in giro per le tv a piagnucolare.

Ma il messaggio iniziale è stato: Omicidio, moglie, caserma, militare, soldatesse.

"Troveremo il responsabile (sempre al singolare, chissà perchè ...), faremo indagini interne alla caserma, ecc ...."

Gli inquirenti possono essersi trovati nella condizione di dover consegnare alla Giustizia ed all'opinione pubblica un colpevole in tempi stretti.

Le indagini a 360° aiutano ma danno fastidio a chiunque abbia uno scheletrino nell'armadio ... magari di casa. Uno di quelli dimenticati in occasione dell'ultima festa di Halloween, figuriamoci in una caserma.

Ricordiamoci che le nostre nonne dicevano "cambiati le mutande perchè se ti capita un incidente e finisci in ospedale" ..... non dicevano "cambiale per la tua igiene personale".

Stefania

anna ha detto...

all'inizio dell'inchiesta gli inquirenti indagarono su Paciolla raffaele e su Alfredo sirocchi marito di sonia,perchè i loro comportamenti erano stati ambigui, con menzogne ,paciolla era ad 1,2 km da san marco mentre Melania scompariva Alfredo era la persona che importunò Melania.....gli indizi contro di loro erano ben più gravi di quelli contro parolisi....prima di tutto non hanno un alibi nessuno dei due,alfredo dormiva al lavoro e paciolla ha come alibi la sua amante che se fosse complice non capisco che alibi è........

perchè gli inquirenti prestarono attenzione a queste due persone? semplice perche avevano mentito.....................

poi di colpo le indagini furono spostate a 360 gradi.....vediamo quanto.......

I rea presero come avvocato il Gionni ,gionni agganciato politicamente magari anche con qualche pezzo della magistratura...............Gionni amico di Sonia e alfredo è quello il momento che gli inquirenti senza motivo apparente puntano le indagini solo su parolisi......il gionni doveva difendere i suoi amici?


negli atti dell'inchiesta c'è sonia che mand ai messaggini eil suo cellulare aggancia colle san marco.....non si accorge che l'sms lo manda sul wind che melania non usa......è credibile? non si sa dove era nel momento che melania scompariva così come alfredo non ha un alibi......paciolla era a colle con la su amante 1,2 km da san marco......stefania....dove era stefania....la telefonata che melania riceve poco prima del 17 da persona x così sta scritto sulle ordinanze , sembra essere stata proprio di stefania...perchè?siamo intorno alle ore 6,53 quando viene localizzato il cellulare di melania a 3,2 km da ripe,poi c'è la telefonata presunta di stefania che avviene prima che il marito la avvisasse della scomparsa di melania......il paciolla viene chiamato da parolisi alle ore 17,00 ,verso le 17,05 chiama la moglie e la va a prendere a folignano e insieme vanno a san marco......ma stefani chiama melania prima che la chiamasse il marito ,perchè?

il tragitto di paciolla :frazione colle-folignano a prendere la moglie-san marco, nel frattempo stefania chiama sonia racconta tutto, a quel punto sonia chiama per la prima volta melania siamo intorno alle 17,25.....perchè sonia non ha chiamato melania alle ore 16 non vedendola arrivare alla festa? dis olito se un ospite non arriva si chiama......sapeva forse ciò che era successo a Melania?

come mai sulle mutande di melania c'è il dna del bambino di sonia ma anche del marito così come afferma la dottoressa Gino?

nella seconda intervista a chi l'ha visto è sonia stessa che afferma che nelle mutande c'è il dna del marito e non sa dire il perchè........io quando l'ho sentito ho pensato.....ma è possibile che gli inquirenti hanno degli elementi così gravi e non lo arrestano?
l'amante del paciolla è quella che ha adesso da cui ha avuto un figlio e sono stati oggetto di tentato omicidio da parte del marito?

oppure era un'altra amante che non c'entra nulla con quella attuale ?

nel condominio c'erano due persone che importunavano melania e la corteggiavano ,uno è il marito di sonia,l'altro è un quarantenne e Melania ne parlò sia con il marito che con la cognata francesca.....chi è questo quarantenne è mai stato interrogato? è stato mai chiesto l'alibi nel momento che melania scompariva?

come vedete tutti gli amici del palazzo chi in un modo che in un altro hanno mentito,

stefania sa di queste menzogne e all'inizio ha cercato di tutelare il marito paciolla mentendo.....ma ora non ha più senso visto che il marito l'ha lasciata e ha avuto un figlio con l'amante.........stefania perchè avete fatto quell'incontro i primi di maggio a casa di sonia? quali erano le versioni che dovevate concordare?perchè quando parolisi ha suonato alla porta e vi ha visti tutti insieme si è rivolto a te e ti ha chiamato traditrice?forse perchè eri l'unica di cui si fidava?
stefania che cosa è successo quel giorno parla perchè non è giusto che un innocente vada in galera per omicidio.........

anna ha detto...

segue

gli inquirenti hanno mai interrogato gli abitanti di colle frazione dove era paciolla con l'amante?ci sono pochissime case e pochissime macchine se è vero che il paciolla era con la sua amante qualcuno deve aver pur visto la sua macchina a colle.....ma paciolla era veramente a colle?sonia era veramente a casa della madre? alfredo era veramente al lavoro addormentato?stefania era a casa sua?il tenente della caserma attenzionato per due mesi perchè il suo cellulare alle ore 7 del 20 aprile aggancio' la cella telefonica vicino ripe,dove era il giorno 18 aprile nel momento che melania scompariva e negli orari successivi?coincidenza che lui era nei pressi di ripe mentre si riaccendeva il cellulare di melania alle ore 7?

il colonnello Stanca amico anche lui di sonia e alfredo dove era mentre melania scompariva e nei due successivi giorni?

quandi indizi precisi sono stati accantonati........troppi.......

tabula ha detto...

@Anna
per quanto riguarda il cellulare di Sonia,
il professor Cusani affronterà o ha affrontato la questione della cella telefonica agganciata a San Marco.

Non so se abbia già avuto i risultati o se ci stia lavorando, non ho trovato articoli che ne parlassero.

Per il resto metti molta carne al fuoco, tutte queste persone non possono essere colpevoli in contemporanea, del resto credo tu intenda dire che volendo indagare a 360° materiale ce n'era a sufficienza.

@stefania: sai che la storia delle mutande da cambiare non l'ho capita?

La nonna ovvero il buon senso comune si preoccupa più di quel che dice la gente, che dell'igiene? intendi questo?

Stefania ha detto...

Esattamente, Tabula. Era quello che intendevo dire. Questo per sottolineare che all'epoca quelli erano "gli scandali". Farsi trovare con le mutande sporche. Una metafora. Nulla di meno e nulla di piu'. L'intento era quello di distogliere lo sguardo da possibili altri responsabili. Di cristallizzare gli indizi cosi' da renderli a servizio di una sola tesi. Non voglio con questo scrivere la cosa sia fatta volutamente. Ben inteso. Desidero invece sottolineare che questo possa essere stato l'intento dei veri responsabili. Perchè ad un unico colpevole non riesco proprio a credere. Un esperto di attacco alla sentinella, di telefonia mobile, di informatica, di anatomia forense, di agronomia, di diffusione mediatica e di cos'altro? Parolisi? Con la bolla sulle mutande? E Melania? Con le calze smagliate sotto i jeans? Perchè una ragazza curata mette le collant sotto i jeans con le scarpe da tennis? Anche fossero integre..... Fanno puzza, non sono adatte. Non era perfetta. Non lo era Parolisi. Erano di quelli che un tempo si sarebbe detto "cambiavano le mutande per andare dal dottore". Ci sono tante, tante cose che non quadrano.

Non si sono viste e/o non si sono volute vedere. Ma chi dice che Parolisi è vuncio, si cambia due volte il giorno la bianchieria intima?

Stefania

Mimosa ha detto...

Stefania,
stavo già per scriverlo l’altro giorno: capiscimi, ti ricordi come “l‘hanno fatto” S e M dietro il Chiosco una quindicina di giorni prima? In piedi … non serve essere distesi.

Inoltre le ginocchia di M mostravano chiare tracce di terra e una specie di ecchimosi, come se fosse stata in ginocchio per un po’ non soltanto caduta una volta nello scappare,
e pertanto i pantaloni erano disicuro già calati.
Poi è deceduta stando sul fianco sinistro per un tempo non breve, lo mostrano le colature ematiche.

L’ho sempre detto anch’io che “dopo” è arrivato qualcuno per sistemare la scena, e ho anche detto che secondo me chi ha eseguito quelle incisioni forse si è divertito sadicamente e forse in quei segni c’è la sua vanitosa firma.

Ho anch'io osservato che mi pare strano che sia andata dal dottore con quei jeans logori
stranissimo per una tipetta come l'hanno descritta ....

Mimosa

Stefania ha detto...

Mimosa, un discorso è un incontro amoroso con il proprio coniuge. Camera da letto, camporella, poco importa. Ma non una violenza. Se era intorpidita non sarebbe riuscita a rimanere in piedi, jeans abbassati in quel modo, accondiscendente. Si è esclusa la violenza sessuale classica. Non avrebbero di certo calato i pantaloni in quel modo. Li avrebbero tolti del tutto, a quel punto. Sul resto, siamo perfettamente d'accordo. Era esattamente quel che intendevo dire. Hai perfettamente ragione. Non si va dal ginecologo con i jeans stropicciati e con sotto il collant intero. Portava un paio di scarpe sportive. Piu' normale indossare un gambaletto sportivo. Ma non certo collant smagliati. Si sono lesi nel pomeriggio. E' evidente. A meno che non fosse una vuncia. Ma l'imperfetto è sempre solo il Parolisi. L'unico italiano infedele e maldestro. Non è vero? :-)

Stefania

Mimosa ha detto...

Stefania
ora ti dico una cosa che farà saltare sulla sedia molti:
non hai messo in conto che forse aveva ragione Tagliabracci a dire che la Sg era "datata" giacché la provetta ha mostrato un segno "debole", tanto che la dott. Gino non l'ha potuta accertare come davvero esistente?
Voglio dire: e se un rapporto sessuale con sconosciuti non fosse proprio avvenuto?

I pantalono sarebbero stati calati a forza solo per impedirle di muoversi, o anche per spregio ...

Mimosa

Mimosa ha detto...

ops
ERRATA CORRIGE:
deceduta stando sul fianco DESTRO non sinistro

Stefania ha detto...

Dicevo esattamente questo, Mimosa. Il rapporto sessuale potrebbe essere precedente a quel pomeriggio. Oppure di quel pomeriggio o della mattina seguente ma consenziente e nulla avrebbe a che vedere con l'abbassamento dei pantaloni. Come nulla a che vedere potrebbe essere stato lo slacciarli per fare pipi' (dove poi, visto che non sono state trovate a Ripe tracce di urina di Melania?)

Certo, i segni sulle ginocchia possono significare sia stata inginocchiata ma non necessariamente in funzione di un rapporto sessuale.

Le variabili sono molteplici. Le certezze scarse. Sono stati commessi unnumerevoli errori durante le prime fasi investigative. Il vero colpevole, i veri responsabili hanno voluto indirizzare verso un rapporto sessuale consenziente o una violenza avvenuta nell'immediatezza del delitto, della quale non possiamo almeno ad oggi, avere contezza. Si è VOLUTO agire perchè gli inquirenti, nella fretta di consegnare un colpevole e di apparire integerrimi, si gettassero sul "colpevole piu' probabile". Ci sono cascati oppure hanno voluto cascarci. Ma chi ha depistato è riuscito nel suo intento perchè anche se oggi siamo qui a parlarne, a nutrire legittimi dubbi, si è perso tempo prezioso, alcuni reperti sono persi per sempre ed alcune analisi non potranno mai piu' essere compiute, perchè sono stati smarriti i reperti o perchè sono stati allienati in indagini mirate su Parolisi (sic!).

E' indubbio fosse necessario rivoltare la vita e gli istanti di quel giorno della famigliola. Mi puo' spiacere (e mi spiace) siano stati scoperti particolari di quell'entourage che dovevano rimanere interni alla coppia ma capita, se qualcuno viene ammazzato.

Si scoprono appunto le mutande sporche e le collant smagliate, le chat ed i tradimenti.

Chi ha depistato pero' ... ha colpito a caso o dove il callo duoleva?

Nella seconda ipotesi, ha cercato di far indirizzare le indagini unicamente su Salvatore, ma questo significa sapeva davvero tanto della coppia.

Stefania

PINO ha detto...

@ MIMOSA, ciao
Senza voler riprendere un discorso che fu reso pesante, perciò accantonato, voglio solo ricordare che della SG c'è stato riscontro positivo.
Ed avendo, quella particolare proteina una durata di permanenza in loco inconfutabile, che sia di microscopica quantità, od abbontante, non ha nessun significato.
Resta tangibile solo la sua presenza: come si farebbe ad ignorarla?
E non dimentichiamo che, come tu stessa affermi, fu proprio il Tagliabracci ha segnalarne la presenza. Per cui come "datarla", se non con i canoni più comuni utilizzati allo scopo?
Pino











Mimosa ha detto...

@ PINO caro
io mi sono attenuta a quanto riportato dalla perizia Gino, la quale dice che la sua presenza "labile" non è "tangibile",
e la perizia Bruno rimandava a lei
ora non so se nel processo prima o poi le parti o la stessa giudice tirerà fuori l'argomento,
per ora il mio parere resta sospeso nell'incertezza.

Ciao
Mimosa

Mimosa ha detto...

Stefania
molti di noi hanno già convenuto che non si è trattato di "depistaggio",
sulla scena non ci sono elementi che facciano ricondurre a Parolisi, per far indirizzare le indagini su di lui, nemmeno uno!

Se ti riferisci alle incisioni post mortem, alla siringa nel petto e agli oggetti attinenti alla droga o si è trattato di un "messaggio" per qualcuno che poteva intendere
o si è trattato di una montatura con qualche significato simbolico.

Mimosa

PINO ha detto...

@ MIMOSA,
non volevo tirare fuori dal cassetto questo discorso, credimi.
Il punto era il tanto discusso rapporto sessuale pre-decesso, sul quale era impostato il dialogo, fra te e le altre signore.
Io ritengo, in base appunto alla presenza di sg, che l'accadimento non possa essere messo in dubbio, salvo l'individuarne il misterioso partner maschile.
Che i due periti, Bruno e Gino, non abbiano voluto o potuto impegnarsi in una risposta precisa, riguarda solo loro e propria coscienza professionale.
Come te, resto in curiosa attesa di constatare se il quesito verrà discussi in sede dibattimentale.
Buona notte, e sogni felici.
Pino

Mimosa ha detto...

Buonanotte anche a te carissimo Pino!
Mimosa

Tabula ha detto...

@Stefania, i pantaloni calati al di sotto delle ginocchia, lasciandole libere, permettono tranquillamente i rapporti sessuali da dietro, sia in piedi che con le ginocchia della donna appoggiate per terra, ginocchia che come ha cercato di farticapire Mimosa in effetti presentano segni di abrasione.


@Mimosa-Pino-Stefania
C'è un particolare non da poco che avete dimenticato, ed è quello che la sg è una sostanza che fuoriesce dal corpo femminile nelle ore seguenti il rapporto sessuale causa forza di gravità.
Ora, non è stata rilevata traccia alcuna di Sg sulle mutandine di Melania, quindi affermare che il rapporto sessuale sia avvenuto precedentemente al pomeriggio del 18 aprile non trova riscontri.

Ad onor del vero ci sarebbe anche da segnalare la presenza di un assorbente che è sfuggito alle analisi della superperizia, perlomeno la dottoressa Gino non ne parla, ma ad onor del vero non ne parla neanche il Tagliabracci.

Ebbene, se una sostanza è fuoriuscita dalla vagina di Melania, è contenuta nell'assorbente scomparso che mi domando anche che senso potesse avere indossare se Melania non aveva il ciclo mestruale.

Assorbente che avrebbe chiarito se la sg sia fuoriuscita a mutande indossate, e quindi sia riferibile ad un rapporto precedente la scomparsa della donna, oppure se di sg non ci sia traccia: e questo significherebbe che un rapporto sessuale è stato consumato dalla donna poco prima di morire e senza mai rimettere la biancheria intima.

E metto questi puntini sulle I nella consapevolezza che la rilevabilità della sg, che è una proteina specifica, ha una durata molto precisa di rilevabilità che in ogni caso e al massimo non supera le 48/72 ore,
ha un tempo di decadimento che in un cadavere è addirittura accelerato,
e che, essendo stato eseguito il tampone nella giornata del 21 aprile, pone la presenza di sg necessariamente all'interno della finestra temporale che va dal pomeriggio del 18 aprile al momento del prelievo del tampone vaginale.

72 ore sono tre giorni, e non ci si scappa.

E mi dispiace che i risultati relativi all'analisi dell'assorbente non siano mai stati resi pubblici da parte dei Ris, nè alla stampa nè ai periti incaricati dal giudice Tommolini, perchè sarebbe stato dirimente per poter rispondere al quesito posto.

Non è cosa da poco con un cadavere ritrovato seminudo con un tampone se pur blandamente, positivo alla sg, evitare in toto di fare chiarezza.

Ed i periti si son trovati di fronte solo ad una serie di fotografie poco chiare del tampone vaginale dal quale non hanno saputo trarre conclusioni professionali.

Rimane solo la contestata frase di Tagliabracci a conferma di un fatto che da parte dei periti non è stato possibile circoscrivere in alcun modo, sia a causa delle fotografie, sia a causa della mancanza delle analisi dell'assorbente.

E mi domando che fine abbia fatto quest'ultimo e se non sia parte di quel materiale distrutto contestato dalla dottoresssa Gino dopo le analisi dei Ris.

Stefania ha detto...

Mimosa, Pino, Tabula, il discorso non fa una piega. Avete ragione. Attendiamo di sapere se questa faccenda della presenza di sg verrà posta in sede dibattimentale o meno.

Spero si siano fatte le analisi si quel dannato assorbente. Possiamo solo aspetttare.

Intanto, buona giornata a tutti.

Stefania

PINO ha detto...

Buongiorno Stefania e a tutti/e gli altri.
Mi avete preso la mano, mio malgrado, ancora una volta, ed ora dovrò completare il mio intervento, che è stato solo parziale.
TABULA, tu, e non solo tu, hai precisato la stranezza della presenza di un assorbente, fra gli indumenti intimi di M, in quanto la stessa non aveva ciclo mestruale, quindi, un accessorio che non aveva ragione di essere indossato. Per cui non siamo certi che quella leggera, e non meglio identificata macchia biancastra che si nota confusamente nella foto, fosse l'oggetto che si vuole identificare.
Tale possibilità spiegherebbe anche il perchè da nessuna parte se ne sia scritto; non credo che un reperto di tale importanza possa essere passato inosservato al numeroso personale interessato alle ricerche, compreso i RIS.
All'interno di quei jeans, erano evidenti numerosi rattoppi, lacerazioni da usura e macchie diverse. Per cui è supponibile che la forma biancastra possa essere attribuita ad una di queste "amenità" dell'indumento.
Precisa ed inscindibile, invece, la tua descrizione sulle peculiarità della SG, la cronologia dell'eventuale rapporto sex e tutto il resto.
E concludo, osservando che, se non bastassero i tanti interrogativi che ci hanno impegnato per mesi, alla bella collana dei perchè e dei come e quando, si è aggiunta l'ultima perla: le celle telefoniche!
A questo punto, direi proprio che la cosa più saggia da fare, almeno per me, sia quella di attendere le due decisive fasi del dibattito giudiziario; il primo, dopodomani 19, riservato all'accusa, e l'altro, fissato per il giorno 26, dove potremo finalmente essere informati sull'abilità o meno del team difensivo.
Ciao, Pino

tabula ha detto...

@Stefania

riguardo le sostanze biologiche eventualmente rinvenute nell'assorbente, non ho trovato traccia nella perizia della genetista Sarah Gino: ritengo non abbia avuto modo di analizzarlo o ne avrebbe scritto.

Mentre invece parla chiaramente degli slip della defunta, se pur non sciogliendo completamente i dubbi su perchè e chi precisamente tra padre e figlio abbia potuto lasciarvi tracce del proprio dna, lasciando irrisolta anche la questione del come ciò possa essere avvenuto.

Ad ogni modo e qui rispondo anche a te Pino, se non è stato nemmeno il quesito della Tommolini a trovare una risposta chiara ed univoca in fase peritale, null'altro potrà trovare chiarezza e dovremo accontentarci di ciò che ci è stato elargito.

Relativamente all'assorbente, tutto tace, nessuno ha potuto mai più analizzarlo, e il gran baccano ha spostato l'attenzione di tutti verso una collanina scomparsa che scomparsa non era, una doppia borsa mai esistita, e tanti, tanti trans, con i quali mai nessuno ha chattato ma anche se ci avesse chattato non mi risulta possa essere un reato.

Anonimo ha detto...

Con un rapporto sessuale consumato in piedi dove sono finite le altre " tracce " ( che sono state cercate vedi perizia tagliabracci )? Oltre alle cellule epiteliali il liquido seminale prima di arrivare al salvaslip, calato quasi alle scarpe come le mutande, passa a ritroso
dall' 'ostio vaginale e prosegue per la parte interna degli adduttori lungo il percorso.
E non è detto che le " tracce" centrassero proprio il bersaglio del salvaslip ma si sarebbe trovata qualche altra traccia sui pantaloni nella parte interna ...e quindi il dna.

tabula ha detto...

è vero anonimo. hai ragione.
le tracce potrebbero aver sbagliato il bersaglio e finire sulle mutande o sui pantaloni della donna, se questi fossero stati indossati DOPO avere avuto questo presunto rapporto sessuale.

Ma anche no!

Eventuali sostanze biologiche fuoriuscite dal corpo della donna avrebbero potuto impregnare solo e soltanto l'assorbente, non si sa se fosse assorbente o salvaslip, ma li progettano apposta, specie quelli con le ali, per non sporcarsi nella maniera più assoluta.

Gli assorbenti di ultima generazione sono a prova di bomba, il ciclo femminile in quanto a macchie non perdona.

Quindi ti dico che sì, anche se è sempre e comunque possibile che un materiale esplulso fuoriuscisca dall'assorbente impregnando altri capi, è difficile che accada.

Ma anche se avesse impregnato il solo salvaslip/assorbente, e questo noi non lo sappiamo perchè nessuno ne ha parlato, questo significherebbe che Melania avrebbe ri-indossato i suoi vestiti dopo il rapporto sessuale, che quindi potrebbe essere anche avvenuto, per quel che ne sappiamo e nonostante il conteggio a ritroso della sg non lo confermi, a casa.

Accolgo invece senza riserve la tua obiezione relativa all'assenza di tracce epiteliali dovute ad un eventuale rapporto sessuale.

Però il cadavere è stato manipolato, quindi non sappiamo se sia stato anche pulito esternamente.

Ma quel di dna estraneo sulle mutande, credo tu alluda a quest'ultimo parlando di "tracce", la genetista non è riuscita a precisare la natura ma ha escluso lo sperma.

Rimane la presenza di una sg che calcolata a ritroso mantiene viva la probabilità di un rapporto sessuale avvenuto dal 18 pomeriggio al momento del tampone, e se rilevata sull'assorbente dove necessariamente avrebbe dovuto esserci indossando la biancheria intima dopo il rapporto, avrebbe permesso di capire meglio la situazione.

E non dimentichiamo i tamponi vaginali con un'altissima positività alla saliva.

Quanto tempo ha detto che dura il dna da saliva, la dottoressa Baldi? due minuti?

tabula ha detto...

fuoriesca, mannaggia, fuoriesca.. ma anche fuoriuscisca è carino ;-)

Anonimo ha detto...

Io invece Sono d'accordo con l'anonimo e non con tabula : se parliamo di un rapporto sessuale in piedi, sia che abbia indossato di nuovo i pantaloni e gli slip, sia che sia stata uccisa nel durante per così dire le tracce di liquido seminale si sarebbero trovate nei " pressi" intendendo quello che l'anonimo chiama giustamente ostio vaginale e limitrofi. Oltre le cellule epiteliali. E invece no. Niente.
E scusate ma Le cellule epiteliali non sono solo esterne ......
Rita

Anonimo ha detto...

Vittoria...REA??!!??

http://www.ilmessaggero.it/marche/cronaca/notizie/225985.shtml

..non ho parole.

Anzi sì, qualcuna sì: mi auguro sia un qui pro quo dell'articolista della testata online, perchè se davvero fossero i Rea ad aver preteso il cambio, seppur solo simbolico, del cognome, nel titolo dell'articolo, significherebbe che sono davvero caduti in basso, perchè che lo vogliano o no, quella bambina fa Parolisi di cognome e la metà del patrimonio genetico che le ha dato il padre l'abbracciano e baciano ogni giorno insieme a quello della madre.

Anonimo ha detto...

Anonimo senza parole : anche senza occhi 😎

Anonimo ha detto...

Concordo con chi dice che un rapporto sessuale in piedi, ma per me anche a carponi, avrebbe lasciato delle tracce sia sul corpo che sul luogo del ritrovamento. Cosi come ci dovrebbero essere tracce di un’eventuale pipi visto che la vescica era vuota, ma poi ripeto che con i pantaloni calati a quel modo non è assolutamente possibile fare pipi accucciate a terra, diventa quasi un'impresa.
@Pino. Tieni presente che alcune donne portano salvaslip quotidianamente, non solo quindi durante il ciclo mestruale

Kiba

tabula ha detto...

@Kiba
e @Rita

ovviamente io non so come siano andate le cose, si sta ragionando insieme mettendo diversi fattori in gioco.

Nel commento in risposta all'anonimo delle ore 13:26:00 ho proprio scritto:
Accolgo invece senza riserve la tua obiezione relativa all'assenza di tracce epiteliali dovute ad un eventuale rapporto sessuale.

Non c'è un contrasto di opinioni, ci sono diversi elementi in gioco e vanno considerati tutti, anche se l'uno contraddice l'altro.

Certo che se ci fosse stata la conferma di tracce di semenogelina sull'assorbente di Melania questo avrebbe potuto dirimere i dubbi che la presenza di Sg, retrodatabile 48-72 ore al massimo, i pantaloni scesi a quel modo e le abrasioni sulle ginocchia non riescono proprio a mettere a tacere.

Se avessero detto: guardate, la semenogelina è anche sull'assorbente, quindi quel rapporto sessuale non ha preceduto immediatamente l'omicidio, sarebbe stato diverso ed il quesito alla Tommolini avrebbe chiuso una questione che invece è rimasta volutamente aperta da parte dei periti.

Non da me che pure batto su questo tasto.

I dubbi non sono i miei che conto come il due di picche, ma dello stesso giudice Tommolini che ha richiesto chiarimenti che non le sono arrivati.

Abbiamo sempre pensato che le tracce sulle mutandine avrebbero fornito un riscontro certo, e invece adesso salta fuori che c'era un assorbente del quale nulla è mai trapelato fino ad ora, e che nè la genetista nè l'anatomopatologo nominati dal giudice hanno potuto analizzare.

Perchè?

Non sembrava importante?

tabula ha detto...

@Anonimo senza parole.

Penso sia stata una svista dell'articolista.

Del resto tutti abbiamo capito di chi si trattasse, non c'è equivoco.

Anzi, l'intervista del padre della scomparsa direi che è stata molto dignitosa. E' evidente che non ami il genero, ma per una volta ha adoperato quasi parole di dubbio, garantiste vagamente ed alla lontana nonostante le sue convinzioni personali, dicendo che vogliono IL colpevole e non UN colpevole.

E mi sembra un'espressione sacrosanta. In queste circostanze tragiche comunque vadano le cose, è già molto.

PINO ha detto...

@ KIBA, preciso:
Io ho scritto ASSORBENTE e non SALVASLIP, che hanno funzioni differenti.
Ad ogni modo, in nessuna pagina dei verbali e delle perizie, ne ho trovato menzione.

ENRICO ha detto...

@ TABULA

"ma per una volta ha adoperato quasi parole di dubbio, garantiste vagamente ed alla lontana nonostante le sue convinzioni personali, dicendo che vogliono IL colpevole e non UN colpevole."

Beh, se i REA avessero davvero voluto IL colpevole non avrebbero dovuto appoggiare, se non addirittura orientare, le indagini martellando l’opinione pubblica per un anno e mezzo verso UN solo ed unico obiettivo : Parolisi

Diciamo che forse a questo punto, dato che si incomincia ad annusare aria di proscioglimento per mancanza di indizi, invece di ammettere che si è caduti dal cavallo si dice che si voleva scendere…

anna ha detto...

alla mattina melania indossava una maglietta a maniche lunghe mentre quando è stata trovata morta sotto il giubbetto si vede benissimo che la maglietta è a maniche corte tipo canottiera..........quindi come si è cambiato salvatore si è cambiata anche melania il motivo è semplice perchè a quell'ora a san marco faceva veramente caldo..........

dubito che melania abbia un solo paio di jeans quindi quelli lacerati se li è messi solo per andare a a san marco così come ha riposto nell'armadio la borsa firmata nessuno fa a fare una scampagnata con una borsa firmata,quanti fiumi di parole hanno raccontato i familiari di melania su questa borsa...........

anche loro hanno depistato?
perchè ?
io mi chiedo che cosa significa la frase che pronunciò il padre di melania ......salvatore non l'h saputa difendere abbastanza .......da cosa signor rea suo genero doveva difendere sua figlia?lei lo sa ........

tabula ha detto...

sì è vero anna.
Melania poteva aver cambiato abbigliamento dal mattino al pomeriggio, vestendosi a strati nell'ipotesi di un pomeriggio soleggiato.

Comunque non mi sembra determinante stabilire se sia andata o meno dal medico indossando un paio di jeans bucherellati.
Io stessa l'ho fatto proprio oggi. Stamattina ho indossato i miei Jeans strettissimi e bucatissimi, i miei preferiti, e poi non ci ho pensato più tra un impegno e l'altro.
mi sono accorta della figura poco carina col medico solo mentre stavo ritornando a casa, è stato un lapsus.
Ovviamente lui non me l'ha fatto notare, anzi secondo me ai medici non gliene importa proprio niente di certe cose.

@Pino sì è vero hai nominato una assorbente, anche io ne ho cercato traccia tra i vari articoli ma non si trova assolutamente mai nominato.

@Enrico: non sottilizziamo.

E poi non scordiamo che quelli sono i consanguinei della vittima, essendo i più colpiti dal delitto non è esigibile il distacco super partes.

Diciamo che la pronuncia di parole equilibrate è inaspettata e positiva, spero che un giorno realizzino che inserire la componente dubitativa nei confronti del signor Parolisi non sarebbe che un bene per la loro amata nipotina.

ENRICO ha detto...

@ TABULA

non sottilizzo : constato semplicemente ;-)


Mimosa ha detto...

@ Pino e Tabula
siccome sono stata io per prima a nominare "salvaslip" e "assorbente"
e ho citata la fonte ma non la pagina di riferimento, pensando che fosse facile andare a cercare nel testo, ore vi dò gli estremi:
perizia Bruno,
p. 5 (ovvero 3) : assorbente (visto dai carabinieri)
p. 26 (alias 24) e p. 41 (alias 39): salvaslip (visto dalla Canestrari).

Mimosa

PINO ha detto...

@ MIMOSA carissima, buon dì.
E come potrei mai contrastare una tua precisazione?
Sei un archivio cosmico umanizzato: non vorrei mai averti di fronte come controparte.
Povero me! -:))
Sono io che non ho letto tutto!
"Mea culpa"
Ciao, Pino

tabula ha detto...

detto così, Mimosa, propenderei per la definizione della dottoressa, che se ne intende sia per sesso d'appartenenza che per mestiere, invece che far fede a quanto detto dai carabinieri.

Rimane però la sparizione del salvaslpi dalle analisi.

PINO ha detto...

@TABULA
Infatti il "non averlo letto da nessuna parte" si riferiva alle analisi degli oggetti in parola, non riportate in alcuna relazione dei periti.
Sono state fatte e non riportate?
Se fosse così, questa omissione mi parrebbe strana.

Manlio Tummolo ha detto...

Se non erro, il salvaslip è un assorbente sottile, ma comunque assorbente, che serve a perdite occasionali, per chi abbia mestruazioni irregolari, per chi ad una certa età abbia perdite di orina (stante almeno le non sempre gradevoli pubblicità del prodotto, che rappresenta, chissà perché sempre la donna, e mai l'uomo, come una fontana continua).

ENRICO ha detto...

@ PINO

"Sono state fatte e non riportate?
Se fosse così, questa omissione mi parrebbe strana."


Evidentemente non c'erano" tracce interessanti" è quindi il reperto è stato prontamente rottamato - come adesso si usa dire - in quanto non più "utile alle indagini"

PINO ha detto...

TUMMOLO carissimo,
è vero che sempre di materiale assorbente sono composti i due accessori, ma l'assorbente, vero e proprio e confezionato in maniera da contenere l'abbondante flusso ematico dei cicli mestruali, mentre il salvaslip, è una leggera fascetta, che va usata, quasi quotidianamente, per fermare piccole secrezioni vaginali, ed eventuali, lievi sgocciolamenti d'urina, dopo il normale svuotamento della vescica.
La differenza fra i due aggeggi, mi è nota, per aver avuto molte donne per casa.
Cordiali saluti, Pino

tabula ha detto...

@Pino
complimenti per le tue conoscenze trasversali

@Enrico
può darsi non contenesse tracce interessanti e che sia stato rottamato.
però la sg in vagina c'era, e se quel rapporto dovesse essere avvenuto, come si sostiene, a casa col marito, e sempre se a casa il salvaslip fosse stato indossato, su quel salvaslip avrebbero dovuto esserci tracce di sgocciolamento da sg.

Il fatto che non ci fossero tracce interessanti e quindi neanche di sg,
andava segnalato!
Non è irrilevante ai fini delle indagini, perchè significherebbe che nè mutande nè salvaslip sono stati più indossati dalla ragazza e quindi il rapporto sessuale sarebbe da collocarsi temporalmente a ridosso dell'omicidio.

Capirete che dire che non ci siano tracce interessanti corrisponde al dire che non ci fosse sg, ovvero corrisponderebbe al dire che la sg riscontrata nella vagina di Melania non avrebbe avuto modo di sgocciolare su quel salvaslip, quindi l'omicidio è avvenuto a ridosso di un rapporto sessuale dopo il quale Melania non si sarebbe più rivestita.

tabula ha detto...

mi meraviglio anche del fatto che nella relazione del tagliabracci non se ne parli, così come analizzò con dei tamponi la vagina di Melania, allo stesso modo e avendo a disposizione tutto, avrebbe dovuto essere immediato anche analizzare il salvaslip.

A meno che sia stato spedito direttamente ai Ris.

Stefania ha detto...

Buongiorno ragazzi,

Melania non aveva in quei giorni, ciclo mestruale ma se non erro la mattina del giorno 18 aprile, la stessa si era sottoposta a visita (ginecologica?).

Nel caso, capita che dopo un esame, come un pap- test, un'ecografia vaginale, si possano presentare perdite ematiche.

Questo spiegherebbe l'utilizzo di un eventuale assorbente piuttosto che di un salvaslip.

Ma a prescindere dallo spessore dello stesso, non voglio credere (in senso metaforico, ca va sans dire) a cio' che ha scritto Enrico: Evidentemente non c'erano" tracce interessanti" è quindi il reperto è stato prontamente rottamato - come adesso si usa dire - in quanto non più "utile alle indagini".

Se cosi' fosse, si sarebbe compiuto l'ennesimo, ingiustificabile, insulso, stupido errore non degno di chi si definisce investigatore.

Manca un termometro, sul luogo del ritrovamento del corpo (e magari del delitto) hanno accesso un numero incredibile di persone, si attende l'arrivo dei Ris per un tempo cbe personalmente giudico ingiustificabile (a che servono se non hanno tra le loro prerogative la celerità di intervento, spesso caposaldo di ogni buona indagine?) ed ... infine ..... si getta un salvaslip, un assorbente, quel che è .... perchè non utile alle indagini?

Forse ora ma domani chissà, la scienza spesso sembra progredire anche se spesso è chi se ne avvale a regredire.

Spero davvero non sia vero questo reperto sia stato gettato.

Sarebbe colpa grave, a mio avviso.

Come non controllare la gettoniera del telefono dal quale è partita la telefonata anonima con cui si segnalava la presenza di un corpo a Ripe, come l'utilizzo di un cane che poi si è giudicato inattendibile (quasi si trattasse di Pippo o di Pluto), come la mancata "schedatura" di alcuni preziosi testimoni, quali i ciclisti.

Devo continuare?

Ma le indagini sono state affidate ad Eta Beta o a persone serie e preparate?

E se lo erano, perchè non hanno svolto al meglio il loro compito?

Chi non fa, non falla ma diamine, una compilation di simili errori fa pensare .... e non di certo bene.

Mancano risorse? Mancano corsi che preparino adeguatamente a svolgere un compito cosi' delicato? Manca talvolta la volontà di giungere ai veri responsabili di un crimine?

Mi pongo tante domande.

Tanti italiani ed italiane oggi potrebbero trovarsi al posto di Parolisi, non dimentichiamocelo.


Stefania

PINO ha detto...

Brava a te TABULA!
Sei tu che hai precisato qualcosa di veramente importante, ai fini di una ricostruzione più vicina alla realtà di quanto eventualmente avvenuto.
La mia è stata solo una banale indicazione.

Anonimo ha detto...

@ Tabula

Neanche io so come siano andate le cose e come giustamente dici si ragiona insieme, non volevo andar contro le tue ipotesi.
Forse escludo un rapporto sessuale in quel luogo, quel giorno, e secondo quanto detto da Salvatore (non da altre parti quindi), per motivi anche diversi dal discorso tracce e sicuramente più banali. La ricostruzione di una mamma che trascina marito e figlia ad una finta gita per poi incontrarsi con un’amante misterioso e fare l’amore in un luogo per nulla appartato e in pieno giorno per me è assurdo. Poi certo, sono più importanti le tracce e le prove che qualsiasi ipotesi fantasiosa e non escludo niente.
Hai ragione a dire che sia importante l’analisi di un assorbente/salvaslip, ed anche io non capisco come mai nella perizia non se ne parli, non so se sia una prassi comune, cosi come non si parla dei famosi “buchini”su cui mi sono ossessionata(qualche anonimo mi odierà), che lascerei stare se non fossero segnati nella stessa perizia, compreso quello insanguinato.E i fazzoletti?

Kiba

mariarosaria ha detto...

@Stefania che dice:"Manca talvolta la volontà di giungere ai veri responsabili di un crimine?
Mi pongo tante domande."

Condivido in pieno questi dubbi, sembra veramente che le indagini siano partite con il piede sbagliato non per caso...Ma come, scompare una donna, tutti ne parlano, radio, televisione, giornali, e quando finalmente si trova un corpo che potrebbe essere della donna scomparsa, gli investigatori non si attrezzano al meglio, come prescrivono i protocolli, per iniziare correttamente i rilievi e le indagini !!! Mi sembra molto strano e non credo che ciò sia avvenuto per incompetenza.
maria rosaria

ENRICO ha detto...

a TUTTI

evidentemente il sarcasmo contenuto nel mio commento delle 10:30 non era sufficientemente evidenziato.

In questa vicenda le omissioni, le stranezze e le ambiguità commesse dagli inquirenti e dai periti sono troppe per poter pensare che siano casuali e del tutto involontarie.

Stefania ha detto...

No, Enrico, non avertene a male. Il tuo sarcasmo era evidentissimo ed in questo caso anche apprezzato. Ha solo dato il la, ad una serie di riflessioni circa i dubbi che possono sorgere in chiunque cerchi di comprendere il perchè di tanti errori commessi in questa specifica indagine.

Ovvio non si possa (e non si debba) dire che certe azioni omesse o messe in atto dagli inquirenti possano trovare una spiegazione in un presunto dolo.

Non si puo' accusare senza avere delle prove e non ho intenzione di farlo in queste pagine che essendo pubbliche mi potrebbero portare a ricevere una bella querela per diffamazione. Non sono cosi' sciocca.

Diciamo pero' che i tuoi dubbi sono i miei dubbi e mi pare di comprendere, se mi è permesso, di tanti appartenenti alla squadra.

O sbaglio?

Stefania

Anonimo ha detto...

http://www.abruzzo24ore.tv/news/Omicidio-Rea-Parolisi-ai-giudici-non-ho-toccato-nulla/101168.htm



e Rieccolaa.....non si sa mai qualcuno se ne è dimenticato....i giornali la propinano sempre!

tabula ha detto...

Tenete presente che i film tipo CSI sono pura fantascienza.
In Italia mancano i fondi e sì, manca anche la formazione, ci sono stati dei tagli pesanti che riguardano proprio le forze dell'Ordine, manca personale ma non se ne asume altro, manca perfino il materiale di base, potrei dire la carta delle fotocopie ma anche le stampanti, così come le bustine in cui sigillare i reperti eccetera.

Noi, capite, siamo al di là di quel microcosmo e ne vediamo gli effetti, che si sommano anche all'immancabile errore umano.

Siamo indignati per la mancanza del rilievo della temperatura, per la mancanza del prelievo delle larve, perchè la dottoressa Canestrari ha visionato un cadavere con i capelli sciolti.

Ma non sappiamo che cosa alla base di tutto abbia determinato queste iniziali piccoli mancanze, che di sicuro non possono essere predeterminate, ma sono conseguenza di deficit di altro genere e tipo che stanno a monte.

Se mancano le cuffiette, si va a vedere il cadavere lo stesso, se non ci sono i barattoli o le condizioni per conservarli, le larve lasciamole dove stanno, se se e se.

Se le forze pubbliche vengono trattate come Cenerentola, da Cenerentola si comporteranno, e faranno del loro meglio con quel poco, incappando in errori che solo la mancanza di attrezzatura può generare.

Lo stesso vale per la scuola, per gli insegnanti, e per tutti quei settori sottoposti a tagli.

Tutte le conseguenze di ciò, arrivano a ruota, sovrapponendo errori valutativi ad errori di scarsità di mezzi.

Quindi ragazzi, mettiamoci il cuore in pace: chi ha avuto ha avuto ha avuto chi ha dato ha dato ha dato.

Vediamo quello che c'è e si ragiona su quello, CsI rimane fantascienza, ma questo non vuol dire che un assorbente possa sparire lo stesso.

PINO ha detto...

@ TABULA
Come potrebbe attribuirsi ai tagli, quando periti incaricati di accertare i termini di un determinato quesito, questo viene eluso completamente, ed altri collegati accertati solo parzialmente?
No mia cara! Quì c'è qualcos'altro che non ha funzionato.
E l'ironia di Enrico è tutt'altro che superflua; anzi è poca cosa per esprimere il disappunto dell'opinione pubblica.

Simona ha detto...

Ma secondo voi sarà condannato Salvatore?siete fiduciosi della giudice Tommolini?io sinceramente nonostante tutto con le perizie molto favorevoli continuo a vedere la condanna in primo grado per l'alibi....perchè credo che il giudice non lo riterrà idoneo..

Stefania ha detto...

Sottoscrivo quanto scritto da Pino, Tabula. Un discorso sono la mancanza di risorse (umane e/o economiche), un'altro l'incapacità se non altro ...

Mi rendo conto che alcuni degli errori commessi possono essere stati causati da impreparazione e/o a mancanza di personale, di strumenti adeguati.

Ma ci troviamo davanti ad un quadro di omissioni, di disattenzioni, di elusioni che non possono assolutamente essere totalmente imputati a questi indubbi fattori.

Rendiamoci conto di come è stato analizzato un caso di omicidio che ha avuto grande risonanza a livello mediatico.

Inoltre, volendo essere "buonista" e quindi imputando tutti gli "errori" commessi ad un mero problema economico (causa di mancanza di risorse umane e della loro necessaria preparazione) mi spiace dover constatare che
se questi sono stati i crismi con i quali sono state eseguite le indagini relative un delitto simile non oso immaginare cosa possa capitare se viene ucciso un signor nessuno al quale si dedica un misero trafiletto nella cronaca locale e nulla piu'.

Immagino cosa possa pensare una madre alla quale hanno ucciso un figlio, che si reca quotidianamente dai Carabinieri per chiedere se ci sono novità e si sente rispondere "Vada a casa, non si preoccupi, stiamo indagando ....".

Ve lo dico perchè io non sono volutamente intervenuta a commentare l'articolo scritto da Massimo sul bimbo tolto alla madre, e portato in comunità. Putroppo conosco molto bene la materia ed ho compreso, a mie spese, che quando un Pubblico Ufficiale ti dice di non preoccuparti perchè si tratta del LORO mestiere e non del TUO, ecco, è proprio in quel momento che devi cominciare a tremare perchè se ti è andata bene sei nelle mani di incapaci se invece ti è andata male sei nelle mani di personaggi impregnati in misura variabile di ignoranza, prepotenza ed arroganza, quando non anche malafede. E qui mi fermo. Perchè fa troppo male.

Stefania

mariarosaria ha detto...

@tabula che dice: "Lo stesso vale per la scuola, per gli insegnanti, e per tutti quei settori sottoposti a tagli."

E' vero che siamo vivendo un periodo difficile ma il cervello, lo scrupolo nel proprio lavoro, insomma tutto ciò che costituisce la professionalità non credo che abbia subito tagli.
maria rosaria

PINO ha detto...

Non puntiamo troppo sulle considerazioni di Tabula che, in realtà esistono e ci stanno rendendo la vita più difficile di quella che è.
La scuola la pubblica amministrazione ed altre istituzioni similari, la giustizia e le forze dell'ordine compresi, hanno davvero subito un colpo magistrale, e nessuno può negarlo.
Io mettevo solo in avidenza che, indipendentemente dal disagio economico, certe cose potevano essere gestite diversamente. Tutto quì.
La negligenza nello svolgimento del proprio lavoro può esistere al dilà delle condizioni economiche, ma non è detto che le stesse non influiscano negativamente, in una determinata percentuale.

tabula ha detto...

Un conto è la mancanza di mezzie di risorse economiche, un conto, come diceva qualcuno sopra, i limiti di un'indagine, omettendo testimonianze privilegiandone altre, sono d'accordo.

Le condizioni di partenza hanno inciso in una considerevole percentuale perchè non prendere la temperatura e non prelevare campioni delle larve, oltre a non conservare il cadavere, ha impedito di fare chiarezza sull'orario della morte, per fare l'esempio più macroscopico.

Però anche nell'estrema miseria delle condizioni lavorative, alcuni errori sono imputabili alla scarsità di mezzi e mettiamoci una croce sopra, altri all'errore umano che si mette in conto, altri al pregiudizio di chi indaga.

Avere più mezzi a disposizione potrebbe mettere anche il funzionario con dei pregiudizi davanti a riscontri oggettivi per i quali la sua ipotesi non sta in piedi.

E poi ci sono altre categorie di errore, che non sono definibili in quanto tali, ma sono scelte precise dovute alla caparbietà nel perseguire una data linea investigativa.

Questi non sono così facilmente perdonabili perchè sono frutto della capacità di discernimento, e, quando gli aggiustamenti di ciò che contraddice l'ipotesi investigativa diventano troppi, significa che ci si trova di fronte ad una cecità selettiva.

Aggiustare l'oraio delle telecamere del Ranelli, svalutare il Ranelli stesso, saltare a piè pari le dichiarazioni dei ciclisti e del pensionato che chiamò per denunciare, arrogarsi il diritto di mettere a processo il fiuto dei cani da ricerca che sono sottoposti ad un allenamento intensivo, tacere sulle dichiarazioni del professor Cusani relative alla Cella di San Marco,
tutto questo non ha niente a che vedere con la mancanza di mezzi e significa voler presentare le cose a metà e considerare solo ciò che fa comodo.

Poi rimane in me ma anche in molti di voi una domanda aperta su quale specie di arbitrio sia stato messo in campo.

In poche parole: Boh?

Ah, già che ci siamo, l'assorbente dov'è?



Mimosa ha detto...

La dott. Gino non ha neanche visto il salvaslip o quello che fosse, semplicemente perché non le è stato consegnato.
Se andate a vedere l'elenco della roba contenuta nello scatolone che ha ricevuto dall'Ufficio reperti noterete che non c'è
e non ci sono neanche la maglietta tipo canotta e il copri spalle, della cui mancanza si è lamentata.

Ha però ricevuto i “report”, ma a noi non ci è dato a sapere a che n° di report corrispondevano i salvaslip (per ora… chissà che non lo scopriamo).

In compenso c’erano i pantaloni e ora ho anche la spiegazione di tutti quei bucherelli di cui abbiamo discusso:
la foto che vediamo nella relazione del dott. Bruno mostrano i pantaloni restituiti dai RIS,
quindi dopo che sono stati analizzati,
quindi dopo che sono stati seguiti 40 campionamenti (p. 54 perizia Gino).
È chiaro, per fare l’analisi i RIS hanno dovuto tagliuzzare pezzettini di stoffa!!!
Ecco perché i “buchini” apparivano tutti regolari nella forma.

Ah, ho sempre detto, che bisogna leggere cinquanta volte le carte e sempre si trova qualcosa che era sfuggito… ci sono cascata anch’io … ma per fortuna poi mi salvo.

Mimosa

Tiziana ha detto...

Maria Rosaria,
concordo con te: se devo correggere i compiti dei miei alunni (faccio volutamente un esempio banale per porlo sullo stesso piano di una "cuffietta" per legare i capelli per un anatomopatologo), nonostante lo Stato non mi fornisca le penne rosse (né d'altro colore), li correggo comunque acquistando i prodotti di cancelleria che mi sono necessari.
In questo periodo di approvazione della legge di Stabilità, che colpisce significativamente i docenti della scuola secondaria, non dovrei ammettere che coloro i quali hanno un minimo di coscienza professionale continuano a fare il loro lavoro anche se chi dovrebbe gestire l'interesse pubblico cerca di affossare in ogni modo la scuola statale.
In realtà è così e allo stesso modo credo agisca la maggior parte (non tutti purtroppo ed evidentemente) dei pubblici professionisti (anatomopatologi, carabinieri, ecc.).
I tagli colpiscono tutti ma non dimentichiamoci che a Lignano, cito a titolo esemplificativo il caso recentemente successo nella mia regione, l'omicidio dei coniugi Burgato è stato brillantemente risolto dalle forze dell'ordine (certo, il processo deve essere ancora celebrato, ma l'assassina è rea confessa), che hanno avuto il coraggio di tornare sui loro passi, su un'ipotesi inizialmente scartata e di indagare a 360°. In questo caso le indagini scientifiche sono state fondamentali, proprio il test del DNA ha fornito la prova.
Non credo nei complotti, ma ritengo che nel caso Rea ci siano state gravi negligenze, forse dovute al fatto che il caso è passato dall'una all'altra Procura. In un secondo tempo, forse, si è cercato di coprire tali negligenze tentando di difendere la strada ormai intrapresa. Non c'è stato il coraggio di sconfessare quanto fatto fino ad un certo momento, per iniziare una vera indagine a tutto campo.
La svolta è arrivata con il giudice Tommolini: non intendo dire che assolverà Parolisi, ma mi sembra che quantomeno abbia tentato di chiarirsi alcuni dubbi.
Speriamo che non sia troppo tardi (per il rapporto Salvatore/Vittoria a dire la verità lo è già) per ristabilire la giustizia in questo caso.

ENRICO ha detto...

Visto che si sta parlando di economia, tagli alla spesa pubblica e via dicendo , mi permetto una piccola digressione.

Qualcuno dei presenti qui nel blog ( anonimi e non) sa qualcosa a proposito delle attività svolte fino ad oggi dalla ONLUS creata lo scorso anno dalla famiglia della donna così barbaramente uccisa ?

Dato che queste associazioni ricevono un contributo statale
( http://www.handylex.org/gun/contributi.shtml ) e dato che la trasparenza deve valere per tutti, mi piacerebbe molto sapere quali iniziative a carattere sociale siano state intraprese e quali risultati siano stati ottenuti dalla suddetta Fondazione nel corso di questo suo primo anno di vita

Manlio Tummolo ha detto...

Non dimentichi l'"ultrasottile", caro Pino. Non psossiamo pretendere dai Carabinieri (maschi, ma ci sono anche donne Carabiniere, oggi) distinzioni sottili tra assorbenti esterni ed interni, salvaslip, ed altro. Evidentemente quello che è certo non trattarsi di pannolone o di pannolino per neonati. Non è necessario aver donne in casa per sapere certe cose. Le mie osservazioni vertevano soprattutto su un certo modo di presentare la donna e le sue esigenze fisiologiche nella pubblicità, invero sempre di pessimo gusto.

Anonimo ha detto...

Mimosa complimenti per aver svelato il mistero dei buchi, alcuni grandi, altri minuscoli, davanti e dietro il pantalone, segnati quindi nella perizia Bruno e specificati in quella Gino!
Anche gli anonimi saranno più sereni visto che non insisterò più sulla natura di quei buchi.
Grazie :)

Kiba

Manlio Tummolo ha detto...

A quanto pare, anche il fratello ha confessato a Cuba. la differenza tra i delitti improvvisati e quelli premeditati ed organizzati è in sostanza appunto questa: dei primi si scopre spesso presto l'autore, perchè non ha tempo di modificare le tracce e poi è preso dall'ansia; nei secondi, soprattutto se compiuti da criminali esperti, generalmente si finisce per prendere fischi per fiaschi, e soprattutto cercare e trovare un fesso da bollare come assassino, chiudendo il caso con presuntuosa disinvoltura.

Mimosa ha detto...


Kiba
dovere :))

tabula ha detto...

@Tiziana
quel che fai è encomiabile, ma non è dovuto.
I carabinieri potranno spendere di tasca propria mettendo una pezza qua e là, ma nemmeno gli si può imputare alcunchè se non lo fanno o se lo fanno solo in parte e per quel che possono, preferendo dedicare il proprio stipendio alla famiglia.


@Brava Mimosa!
è svelato il mistero dei buchini sui jeans.
Non quello del salvaslip.

a proposito, mi parte l'O.T.:
@Manlio, a proposito, sdoganiamo la questione mestruazioni, per favore: esiste e per quanto tu possa trovarne sgradevole la pubblicità (io direi irreale)è inutile ripeterlo, e poi a te darà fastidio ma ha liberato le donne da un sacco di impicci che non ti sto ad enumerare e che risalgono a mica troppi anni fa.

Pamba ha detto...

Questione salvaslip..mannaggia.. mi avete incuriosita e sono andata a zoomare l’immagine 087 a pag. 205. Confermo la prima impressione di Mimosa. Anche per me è proprio un salvaslip, senza macchie evidenti, adeso allo slip nero.
E mi rifaccio la domanda di Mimosa, come è possibile che Tagliabracci abbia rilevato che il “tassello presenta lieve imbrattamento di colore rossastro”? Il salvaslip viene collocato proprio a livello del tassello dello slip! E la Gino in seguito conferma che gli esami sul tassello degli slip hanno dato esito positivo alla ricerca di sangue umano… C’è qualcosa che non torna..

Ora poi do i numeri…
I reperti (oggetti) sembrano essere stati numerati secondo una logica di prossimità al cadavere:
119 – siringa
120 – accendino
124 –cintura

Secondo me il salvaslip è il reperto 122 (?)!, di cui la Gino chiede verifica dell’esistenza” al comandante dei RIS, assieme ad altre richieste e delucidazioni su reperti diversi (Pag 9).
Purtroppo non ho trovato nessun riferimento ad un'eventuale risposta (tantomeno il risultato delle analisi), ma sicuramente la questione non è chiara. Se non altro trovo anomalo che il salvaslip sia stato trattato come gli altri oggetti materiali, staccato ed inviato prima dell’autopsia all’analisi.

Tiziana ha detto...

Mimosa e Pamba,
siete due indomite cacciatrici :-), complimenti ad entrambe: sia per le considerazioni sui jeans, erano giorni che si chiedeva ragione dei "buchetti" sulla stoffa e il tuo lavoro di analisi della perizia, Mimosa, mi è sembrato veramente certosino; sia per la tua constatazione, Pamba, sul reperto n.122, è probabile che le cose stiano proprio come tu le hai analizzate.

Manlio Tummolo ha detto...

Gentile Tabula,
mi pare che a volte sia difficile farsi capire. Non mi riferivo alle mestruazioni o a quale altro fenomeno fisiologico, mi riferivo a quella pubblicità che, almen0 fino a due anni fa (da allora non guardo più la televisione, se non in casa d'altri quando capita) consigliava le signore all'uso di salvaslip o di assorbenti ultrasottili, o altri armamentari, se no quando entrano in ascensore puzzano di orina: perché questo era il senso di certa pubblicità. Non è forse un cattivo gusto ? Non è forse un'offesa alla dignità femminile ? Gli uomini non si orinano mai addosso ? Gli uomini non puzzano mai ? Le emorroidi non sono anche maschili ? E sempre parlando di secrezioni, esiste anche nell'uomo il fenomeno della secrezioni lubrificante, quando c'è una fase di eccitazione sessuale. Ecc. ecc.
Non è un fuori tema, visto che qui si parla largamente su salvaslip, assorbenti, pannoloni o che altro.
Ho cercato di sottolineare che la differenza tra salvaslip e assorbente, per i Carabinieri (maschi) poteva sembrare secondaria, tutto qui. Mentre invece altra cosa è tutto quel coro di slogans pubblicitari volgari e sgradevoli sul miglior prodotto in materia.

Antonello ha detto...

Sopratutto dopo le dichiarazioni del Dr. Cusani ma gia' dalle svariate conferme M. verosimilmente, forse sfuggita ad un primo tentativo di cattura o comunque finita in una zona isolata vicino a San Giacomo, lascia, deve lasciare o vede sequestrare il suo cellulare che viene erroneamente, di 3,2 chilometri, precisamente rintracciato con estrema approssimazione ben cinque volte nello stesso punto o punti comunque limitrofi, non ripetero' insistendo su cinque errori grossi grossolani ma di una stupefacente precisione.
Volevo solo cercare di decriptare, quanto piu' possibile, quella strana presenza del suo cellulare dalle 15,50 circa sino alle 19,00 orario in cui si spegne.
Dando quindi ipoteticamente per certo che di li M. dovrebbe essere passata anche per solo un secondo mi chiedevo quali motivazioni possono esserci al cellulare in quella strana, erronea e precisa posizione.
1) Era li insieme al corpo.
2) Era disgiunto dal corpo e l'ha nascosto lei, in quella zona isolata di San Giacomo, perche' voleva si rinvenisse qualcosa che vi era inciso.
3) Era disgiunto dal corpo perche' caduto semplicemente nella collutazione ipotetica e rimasto li sino al momento in cui qualcuno lo ritrova.
4) Era disgiunto dal corpo ed e' stato lasciato appositamente li perche' non segnalasse il tragitto che invece ha seguito il corpo.

In tutti e tre i casi poteva essere rinvenuto alle 19,00 circa, quando si spegne, solo da chi conosceva le geolocalizzazioni o da chi aveva catturato, aggredito o li tramortito M., sempre se non vogliamo pensare che il primo depistaggio e la manipolazione successiva del cellulare non abbia seguito vie istituzionali e non voglio crederci.
La manipolazione dello stesso cellulare farebbe pensare all'ipotesi nr. 2, altrimenti non si vede il motivo per cui cancellarlo professionalmente, M. quindi deliberatamente ad un certo punto nasconde il cellulare perche' potessero essere rinvenute chiamate, sms, file o tragitti percorsi, e farebbe pensare al motivo per cui il gps del cellulare si intuirebbe acceso da una memoria difensiva compilata dagli avvocati di S.
Perche' e quando M. ha potuto accendere il gps??? Quali software di quel cellulare prevedevano l'utilizzo del gps??? Si poteva geolocalizzare quel gps restituendo la posizione precisa e non stranamente erronea con un'approssimazione di una decina di metri??? Non si puo' ricostruire, tramite i server, i movimenti di quel gps fino al momento in cui viene spento il dispositivo insieme al cellulare???

PINO ha detto...

Oggi sapremo, finalmente, con precisione, quali sono i capi d'accusa a carico di Parolisi, in quanto l'udienza odierna è interamente a disposizione della Pubblica Accusa ed alla Parte Civile.
Venerdì prossimo, 26 c.m., sarà il turno del Collegio Difensivo, se non si verificasse, addirittura oggi stesso, una conclusione.
Tutto dipenderà dai tempi, e dalla lunghezza delle varie arringhe.
Al limite, la sentenza dovrebbe essere formulata, secondo voci diverse, entro il 2/11.

Antonello ha detto...

Vi sarebbe da aggiungere una postilla di osservazione, nel caso che il cellulare di M. posizionato a San Giacomo possa essere stato uno step voluto da chi ha aggredito la donna, volutamente lasciato in un punto per non permettere di intercettare il corpo che invece poteva aver seguito un tragitto diverso dopo la collutazione/cattura ipotetica chi poteva sapere che M. in quel momento ed in quel giorno non avesse con se ambedue i cellulari in suo uso???
M. per tutta la mattina abbiamo detto che si era portata dietro, presumibilmente in borsa, ambedue i cellulari, sia il famoso Tim che quello con dentro la scheda dedicata ai genitori, prima di uscire pero' lascia teoricamente il cellulare dedicato alla sua famiglia in carica in casa ed abbiamo detto che e' l'ultima ad uscire a quanto riferisce l'inquilino che uscendo in quel momento da casa propria la incrocia nel pianerottolo di fronte alla porta di casa sua e che ben dopo incrocia invece S. uscendo dal palazzo.
S. teoricamente quindi non poteva sapere in quegli attimi quanti cellulari avesse M. uscita per ultima da casa, e se c'e' da dire che ben pochi se non nessuno chiamano M. una volta scomparsa sull'altro cellulare che M. aveva lasciato in casa, chi invece potrebbe aver tenuto sotto osservazione il cellulare di M. a San Giacomo o li lasciandolo per poter portare il corpo da un'altra parte non poteva essere sicuro/a che quello fosse l'unico cellulare in possesso di M. nel momento della collutazione.
O ne era invece sicuro/a???
Perche' il 27/04/2011 una persona dichiara, fra le smorfie di disapprovazione di S., di aver forse inviato anche un sms od una chiamata al cellulare che M. aveva invece lasciato a casa??? Un'altra excusatio non petita o cosa???

tabula ha detto...

Quindi oggi, per capirsi, scusate ma sono digiuna in ambito legale, oggi parlerà solo l'accusa e la parte civile spiegando come e perchè dal loro punto di vista domandano la colpevolezza di Parolisi.
Non ci sarà un contraddittorio ma sarà quella che viene chiamata arringa finale, è corretto?
Mentre la prossima volta parlerà solo e soltanto la difesa enunciando le ragioni per le quali Parolisi dovrebbe essere assolto, è corretto anche questo?

Nessuno potrà interrompere contraddire precisare i contenuti delle arringhe o la parte avversa ha la facoltà di intervenire di quando in quando dicendo "obiezione, Vostro Onore" come nei film di Peey Mason?

tab ha detto...

Perry. Mi è scappata la r moscia.

PINO ha detto...

@TABULA, ciao!
Così dovrebbe essere. Io non sono un esperto di p.p., ma fra di noi abbiamo l'amico competente in materia che, ne sono certo, ci chiarirà le idee.
Però, nei vari articoli di stampa da me consultati, è riportato anche la possibilità che questa di oggi, potrebbe anche essere l'ultima e conclusiva udienza, se alcune condizioni lo permetteranno.
Fra queste condizioni, forse, potrebbe esserci anche l'intervento della difesa con i "mi oppongo, signor giudice" del popolare Meson che hai ricordato?

Anonimo ha detto...

In aula sono giunte anche le consulenti di parte civile e le criminologhe Roberta Bruzzone e Marghertita Carlini, ma il giudice le ha fatte uscire dall'aula.
AH AH AH AH AH AH AH, quanto mi dispiace e a voi?
Marilia

Simona ha detto...

Davvero Marilia????che bello

Anonimo ha detto...

Fonte Ansa : anche la Baldi è stata fatta uscire dall'aula !!!!

Anonimo ha detto...

E brava la Tommolini, un giudice donna che ha ancora una volta dimostrato di avere "le palle"
Marilia

Simona ha detto...

Marilia,evidentemente le signore non hanno capito che essendo state escluse dal processo,non possono partecipare....anzi dico un'altra cosa che dal blog del mostro di firenze non so se lo conoscete la signora Roberta Bruzzone si sarebbe offerta per prima ai Parolisi ma essi non avendo molti soldi non se lo sono potuti permettere....questo per far capire come lavora questa criminologa...secondo me non è una professionista e cavalca l'onda mediatica..direi troppa!


Come al solito Papà Rea!"la verità noi la conosciamo" no comment

ENRICO ha detto...

il padre Rea dichiara °
""Quello che conta è che nostra figlia non c'é più, io mi aspetto solo che la giustizia faccia il suo corso, ma - ripete - le mie convinzioni non me le tocca nessuno. Quindi, viva la giustizia, viva la magistratura, viva l' Italia"."

Come interpretate queste affermazioni ?

Secondo me c'è un fondo di amara delusione perchè se dice " ma le mie convinzioni non me le tocca nessuno" si potrebbe intuire che invece "qualcuno" gliele avrebbe "toccate"

Mimosa ha detto...

ENRICO
sì, è l'opinione della famiglia, ti ricordi quel parente che in anonimo ha scritto qui "comunque vada, lui è colpevole"?

Simona ha detto...

Tg 1 l'accusa chiede l'ergastolo per Salvatore

ENRICO ha detto...

Chiesto l'ergastolo sulla base di quali PROVE ?

Su "il falso alibi, il comportamento seguito dopo l'omicidio e la scoperta del cadavere della donna di Somma Vesuviana, le testimonianze, le celle telefoniche agganciate dal cellulare, il Dna, le perizie ed altro" ?

E queste sarebbero prove ?

Le perizie Gino e Bruno non avrebbero alcun valore ?

La logica mi dice che un giudice, con questi elementi estremamente dubbi e variamente interpretabili, non potrebbe emettere IN COSCIENZA una sentenza di condanna.

Simona ha detto...

Enrico praticamente su studio aperto hanno detto che chiedono l'ergastolo e hanno fatto risentire le telefonate con Ludovica,le bugie....credo che sia un insieme di queste cose...

Simona ha detto...

La parte civile a detta di Remo Croci chiederà 4 milioni di risarcimento

ENRICO ha detto...

Non capisco.

Se i REA affermano di conoscere la verità" perchè non la dicono portando, una volta per tutte, LE PROVE provate della loro accusa ?

Se invece la loro è una "convinzione personale" motivata dalla esistenza della relazione extraconiugale del Parolisi ma non sostenuta da sufficienti indizi "precisi, gravi e concordanti" come possono essere certi che l'autore del crimine sia il genero ?

E come possono augurarsi una simile sentenza di condanna soprattutto nei confronti della loro nipotina la quale - se così fosse - vivrebbe il doppio insopportabile dramma di una madre uccisa barbaramente e di un padre brutale assassino ?

Anonimo ha detto...

Mah, forse a qualcuno non è chiaro ancora che i Rea se ne straffottono del dolore di Vittoria: l'importante per loro è tenersi la nipote, per questo parolisi deve per forza stare in galera. Oggi al processo pare ci sia pure la moglie di Michele, parte interessata ad accapparrarsi la piccolina. Che schifo!
Marilia

Anonimo ha detto...

Non pensetete che se Parolisi verrà condannato la piccola V. sarà data in affidamento agli attempati coniugi Rea. L'affido temporaneo è un conto ma per quello definitivo si farà avanti Michelino con signora.

Marilia

Anonimo ha detto...


L'ha definito un puzzle con tanti elementi che tutti insieme compongono un quadro tipico del processo indiziario. Così il Pm di Teramo Davide Rosati ha spiegato il castello accusatorio nei confronti di Salvatore Parolisi, per il quale ha richiesto l'ergastolo per l'omicidio della moglie senza attenuanti generiche ma anzi con alcune aggravanti. Per l'accusa Salvatore Parolisi è colpevole anche quindi di minorata difesa, crudeltà, e vilipendio aggravato dall'aver voluto depistare fuori di sé la colpevolezza dell'omicidio. Quest'ultima accusa è in funzione dell'aver creato tracce visibili a chi si fosse recato sul posto del delitto per depistare le indagini e sarebbero state fatte il giorno dopo il delitto. Sono queste aggravanti abbinate al reato di omicidio ad aver portato nonostante il rito abbreviato alla richiesta dell'ergastolo, perché secondo i Pm lo sconto di pena si effettua sulla possibile richiesta di isolamento diurno: ed è questa infatti la parte abbonata con rito abbreviato.

Uno in aula, l'altro dietro le sbarre: papà Gennaro Rea e Salvatore Parolisi stavolta hanno incrociato lo sguardo tra di loro. "Ci siamo guardati sì - ammette il papà di Melania durante la pausa del processo all'ex caporale campano - Salvatore è sempre il solito, quando il Pm Rosati parlava dei soldi lui ridacchiava...Uno sbruffone mi chiedete? Sì, può essere il termine giusto".

Papà Rea ha ascoltato la requisitoria dei due procuratori ma ammette "per me non è cambiato niente", nel senso che già sapeva tutto. "E' stata però una requisitoria a senso unico", verso la colpevolezza di Salvatore Parolisi.

"Se ho fiducia nella giustizia? Errare è umano ma questa è una vicenda a senso unico". Così poco prima di rientrare in aula per ascoltare le requisitoria delle parti civili Gennaro Rea. Il padre di Melania ha confermato che "manca poco alla fine della vicenda e per noi è sempre difficile essere qui a Teramo, ma a noi ci preme molto di più la tranquillità della piccola", insiste riferendosi alla figlia di Melania e Salvatore, Vittoria. "Spero che stia con noi il più possibile e possa crescere serena", ha concluso.

fonte: http://ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2012/10/19/Melania-giorno-requisitorie-tocca-pm-legali-Rea_7656152.html

K@

Anonimo ha detto...

Perché magari la verità che conoscono o che pensano di conoscere i Rea non si basa su delle prove, ma su una grandissima conoscenza di Salvatore, conoscenza che noi ignoriamo e che basiamo su 4-5 interviste televisive, ma chi conosce a fondo una persona può capire più facilmente quando questa mente o comunque avere forti sospetti su certi atteggiamenti. Con questo non voglio dire che le loro accuse siano giuste o sbagliate, ma non metterei la mano sul fuoco che i Rea accusino S solo in base ai tradimenti subiti da M. A mio parere questa famiglia, distrutta da un dolore che non possiamo lontanamente immaginare, non può essere giudicata per quello che dice, semplicemente perché è impossibile che da qui noi possiamo capire le loro ragioni. Ripeto che con questo non voglio giustificarli, ma tanto meno mi sentirei cosi sicura a criticare le loro opinioni.

Kiba

ENRICO ha detto...

@ K@

....e secondo l'Accusa QUANDO il Parolisi avrebbe compiuto il depistaggio deturpando il cadavere mentre le squadre di soccorso erano in azione e con tutti gli occhi di parenti, amici e commilitoni puntati addosso ?

Mi sembra che qui si stia dando i numeri.

Non posso credere che un giudice accolga un simile impianto accusatorio

Simona ha detto...

Andatevi a leggere cosa sta scrivendo la Bruzzone nella sua pagina facebook....che il suo alibi è falso e la loro ricostruzione omicidiaria è così precisa e dettagliata

ENRICO ha detto...

@ KIBA

io invece critico aspramente la volontà più volte espressa pubblicamente urbi et orbi di veder condannato il genero ( padre della nipotina) pur in mancanza di prove.

Avrebbero dovuto aggrapparsi anche al più minuscolo dubbio sulla colpevolezza di Salv., se non altro per amore della bambina

Anonimo ha detto...

Come potete dedurre dalle varie dichiarazione dei Rea ogni volta che si parla del processo e della condanna di Parolisi tirano sempre in ballo la serenità di Vittoria. Quai a dire che la bamLegando le due cose va da se capire la loro convinzione e cioè cioè che la loro nipotina è serena solo con loro. Perchè non con il padre?
perchè per loro Parolisi in galera=ci teniamo Vittoria
Marilia

Simona ha detto...

Non capisco perchè gente che è stata di nuovo buttata via dall'aula continui a parlare...Marilia:CONCORDO PIENAMENTE CON TE !

Anonimo ha detto...

La Bruzzone poverina non sta facendo il lavoro per cui ha studiato ovvero la criminologa, vuoi perchè non ne è capace vuoi perchè è più portata a fare altro. Osservandola e sentendola nei salotti televisivi, con quella bocca gonfiata male, con quell'atteggiamento da vamp uniti alle stupidaggini che dice mi fanno pensare che voglia intraprendere la carriera di soubrette. E' probabile che presto la vedremo presentare qualche trasmissione televisiva
Marilia

Anonimo ha detto...

Simona forse perche le oche più le fai schoo e più starnazzano
Marilia

Simona ha detto...

Si hai ragione Marilia,ma lo sai che ho saputo da un altro blog che prima si era offerta ai Parolisi??ma siccome loro non avevano soldi lei se ne è andata con i Rea,che credo la pagano alla grande!

Anonimo ha detto...

Bè Simona, dicendomi che da le sue prestazioni solo a chi paga non solo mi confermi quello che penso di lei, ma a questo punto la possiamo anche catalogare tra le che la possiamo classificare tranquillamente tra le ...... di lusso
Marilia

Simona ha detto...

Non era una novità!infatti ti ricordi quando assisteva Olindo e Rosa Bazzi andava in tutte le trasmissioni a dire che erano innocenti invece loro hanno preso l'ergastolo! e anche con avetrana ha fatto pasticci

Anonimo ha detto...

Enrico

Quello che voglio dire Enrico è che nessuno a noi potrà mai dirci cosa succede nella mente di persone che conoscono a fondo Salvatore, ma immagino che quando una tua parente, una persona che conosci bene dice una bugia o ha un comportamento strano, tu più di qualsiasi altra persona esterna puoi intuirlo e non è detto che tu abbia delle prove in mano.
Giustamente parli di prove, ma un conto sono gli inquirenti e tutte le persone tecniche coinvolte nel caso, un altro è il sentimento, le sensazioni e la paura di una famiglia che forse, dico forse, è terrorizzata dal fatto che una bambina possa finire nelle mani di un uomo che sa quale fine abbia fatto sua moglie. Ipotesi e solo ipotesi, certo, ma vedo la famiglia come un elemento innocuo per la risoluzione del caso.
Incazziamoci con chi le prove le deve tirar fuori, con gli addetti al mestiere, con chi deve ragionare con logica e non con la pancia, con chi ha pasticciato con alcuni elementi fondamentali, con i programmi televisivi che ospitano la famiglia solo ed esclusivamente per ascolti televisivi. Tu pensi sia più pericoloso un genero che urla vendetta forse mosso dal dolore e da sentimenti contrastanti che noi non capiamo, o un programma televisivo che estrapola una sciocca frase per puntare il dito contro un solo colpevole? Quale avrà più peso e condizionerà di più l’opinione pubblica?
Perché a volte ho l’impressione di vedere gli stessi programmi che vengono criticati quando sento certezze del tipo che la famiglia manderebbe in carcere un innocente, con la certezza della sua innocenza, solo per tenersi il pargoletto.
Se invece qualcuno mi conferma che sbaglio, che la rabbia forse cieca di una famiglia può far girare un processo a loro favore nonostante prove contrarie, allora rimangio tutto il mio pensiero, pensiero strettamente personale e con questo non intendo offendere o giudicare le vostre considerazioni.
Kiba

Anonimo ha detto...

La difesa di Parolisi ha chiesto di iniziare l arringa e la Tommolini lo ha concesso. Non e' chiaro se finiranno oggi o il 26,
Francesco

Simona ha detto...

http://www.ilsussidiario.net/News/Cronaca/2012/10/19/CASO-MELANIA-REA-Ilaria-Mura-ergastolo-a-Salvatore-Parolisi-Ancora-troppe-domande-senza-risposta/2/330679/



un'intervista di Ilaria Mura....e ha ragione....perchè Stasi è fuori? per lui c'erano molti più indizi

Anonimo ha detto...

Kiba, io non ho mai detto che le affermazioni dei Rea possano influire sul processo. Sarebbe un sopravvalutarli. Ma quello che loro stanno facendo è ben più grave: infatti stanno allevando una bambina orfana di madre soffocandola con l'odio che nutrono nei confronti del padre. Ma probabilmente non hanno colpa di questo, come tu dici, si fanno sopraffare dal dolore e dal rancore nei confronti del genero, diventando egoisti anche nei confronti di Vittoria. La colpa è di chi gli ha dato in affidamento la bambina. Il loro errore madornale è che non si dovevano schierare prima di una sentenza, non lo dovevano fare proprio per l'amore di Vittoria. Ma ti rendi conto di cosa succederà nel caso, non tanto lontano, che Parolisi abbia l'assoluzione? Come pensi che reagirà nei loro confronti Parolisi dopo aver sentito quanto hanno detto di pesante su lui, dopo che gli hanno impedito di vedere la sua bambina per un anno e mezzo?
E di quello che potrà accadere domani chi pensi ne farà le spese?
Del resto sia loro che M. sapevano dei tradimenti; melania l'aveva perdonato e loro chi sono per non farlo? Non hanno rispettato neppure la memoria della figlia morta (e non per mano di Parolisi)che l'ha sempre perdonato per amore.
Marilia

Manlio Tummolo ha detto...

In sostanza, l'udienza è finita o no ? Di quel che dicono i Rea, le Bruzzone ed altri, mettendo pure di mezzo l'Italia (povera infelice...), poco importa. E non ci si dimentichi che il processo non finisce qui, in tutti i casi.

Requisitoria = discorso finale dell'inquirente, ovvero pubblico ministero.

Arringa = discorso finale degli avvocati, sia di parte civile, sia della parte imputata.

Anonimo ha detto...

Manlio, qualcuno aveva chiesto il tuo parere circa la possibilità di replica della difesa/accusa durante l'arringa dell'altra parte.
Puoi dirci qualcosa in proposito?
Per quanto riguarda la tua domanda dal telegiornale ho appreso che l'udienza è ancora in corso in quanto la tommolini ha accolto la richiesta della difesa di essere ascoltata oggi
Marilia

Anonimo ha detto...

Marilia,
raramente ho letto qui qualcuno che dicesse: aspettate un attimo, se Parolisi sa qualcosa ma non vuole parlare, se è coinvolto in altre maniere a quel tremendo omicidio, quella bimba deve restare con i nonni o comunque al sicuro.
Ripeto che non so per quali motivi la famiglia Rea si sia cosi accanita con Parolisi, ma se tu fossi la nonna di quella bambina, la madre di quella figlia uccisa in un modo cosi barbaro, se tu conoscendo salvatore avessi dei forti sospetti su un suo coinvolgimento esterno che vanno al di la delle scappatelle, non faresti di tutto per non darla a lui? E non per puro egoismo ma perché giustamente vuoi salvaguardare quella bimba. Sarebbe cosi tremendamente sbagliato?
Credo che chi ha scelto e sceglierà le sorti di quella bimba stia valutando attentamente anche queste ipotesi e che questo sia un argomento talmente delicato che personalmente non riesco a vedere una certezza da una sola parte. Capisco che sia tremendamente ingiusto che un papà innocente non possa vedere sua figlia, ma se ci fosse anche una sola possibilità che quel padre non sia poi cosi tanto innocente credo che sia giusto procedere con molta cautela, con tutti i terribili rischi che si possono correre.
Non so Marilia, mi faccio tante domande, forse anche sbagliate, tu vedi una bimba che probabilmente soffrirà dell’allontanamento del padre, ed hai ragione, sono d’accordo, ma solo ed esclusivamente se il padre è realmente estraneo ai fatti.
Perché tu invece ti immagini se quella bimba dovesse vivere con un padre che sa esattamente come è morta sua madre ma che ha mentito per tutta la vita? Non riesco a pesare e scegliere quale ipotesi sia la peggiore. Ma andiamo avanti, non volevo soffermarmi sulla famiglia Rea, soprattutto ora che c'è un'udienza cosi importante che sceglie la sorte di un uomo che potrebbe essere innocente. Speriamo che tutto vada per il verso giusto.

Kiba

Anonimo ha detto...

kiba io continuo a pensare, diversamente da te, che i Rea quantomeno dovevano aspettare una eventuale condanna, e in attesa del pronunciamento di un giudice fare determinate affermazioni dentro le loro mura domestiche perchè le loro certezze, come quelle dell'accusa, non stanno da nessuna parte come abbiamo visto finora analizzando tutti gli atti e i fatti a nostra conoscenza. Tra l'altro io sono convinta che Salvatore non sarà condannato, non dimentichiamoci che il giudice, ascolta si le arringhe delle parti ma per emettere la sentenza si basa principalmente sulle perizie dallo stesso richieste ai professionisti del ramo di sua fiducia, e mi pare che i tecnici in questione abbiano relazionato, particolarmente la Gino l'assenza di tracce di Parolisi sulla scena del crimine.
Marilia

ENRICO ha detto...

Carissima Kiba

il mio primissimo commento, immediatamente dopo l'affido temporaneo della bambina alla famiglia di Melania, conteneva proprio le tue stesse considerazioni : se in questa storia ci sono risvolti oscuri in cui Salvatore è in qualche modo implicato ( il suo ostinato "silenzio" nè potrebbe essere prova) è bene che la piccola sia più al sicuro presso i nonni materni poichè la famiglia REA è meglio "attrezzata" della famiglia Parolisi.

Questo però non c'entra nulla con il ritenere Salvatore esecutore materiale del crimine.

Forse Salv. ha messo la moglie - inconsapevolmente o incoscientemente - in una situazione pericolosa

Oppure ha capito troppo tardi che Melania stessa si stava infilando in qualche guaio preoccupante

In ogni caso, anche volendolo ritenere INDIRETTAMENTE responsabile della morte della moglie, non lo si può condannare all'ergastolo per un delitto che non ha commesso ma soprattutto non si può condannare a vita una bambina facendole credere che il padre sia l'assassino di sua madre.

tabula ha detto...

Ergastolo per Parolisi.

No, scusate, Schettino quanti ne ha uccisi? bambini compresi.
senza premeditazione, per pura idiozia.

anna ha detto...

e' ovvio che michele fratello di melania essendo sterile si vuole accaparrare la nipote quella bambina deve essere tolta dalle grinfie dei rea e dello zio michele soprattutto per il suo equilibrio visto l'odio che i nonni stanno trasmettendo.......bisogna difendere i diritti della bambina e non dei nonni........venga affidata alla zia francesca sorella di Parolisi così come Melania voleva......

se melania stessa non si fidava della sua famiglia un motivo ci sarà........................

e il papa di melania se la smetta di accusare, deve portare le prove ma soprattutto all'Italia intera deve dire da chi Salvatore doveva difendere Melania..........

chi sono gli alti militari che melania minacciò di far intervenire?questi nomi li sa solo il signor Rea papa' di melania.........

chi è quel militare con cui Melania si confidò e che forse l'ha condannata a morte.......

forse è anche il caso di fare il test del dna al miltare il cui cellulare alle ore 7 del 20 aprile aggancio la cella telefonica vicino a ripe proprio nel momento che il cellulare di melania si riaccendeva.....

anche un bambino piccolo capirebbe quante omissioni investigative sono state fatte.........

e come mai i personaggi che gravitano agli atti dell'inchiesta ,dai militari ai marescialli ai vicini tanti sono di origine campana?

la stessa Imma la presunta amica di melania fu la prima a depistare.....
il papa' di melania fu il secondo a depistare poi si aggiunse la madre e sonia e il colonnello sul discorso della gita.......
una sola domanda? perchè si depistò?

il papà prima chiese il silenzio a salvatore sui tradimenti poi fu lui a parlare........

un conto è tradire un conto è ammazzare.......siamo sicuri che la morte di melania non provenga proprio dalle conoscenze della famiglia rea?

melania si sentiva in pericolo da tempo,proprio per questo scrisse la lettera in cui diceva che se le fosse successo qualcosa la bimba doveva stare con la madrina Francesca........

quindi la sua morte è riconducibile non tanto a Parolisi ma a ciò che Melania sapeva ,o riconducibile alla sua famiglia............


tabula ha detto...

i parenti Rea in aula hanno detto di averlo trovato "superficiale, assente totale, a volte sbruffone".

Ogni tappa di questa vicenda è costellata dalla analisi psicologiche improvvisate.

Ma io voglio dire, non è che stò tizio se ne arrivi bel bello da un mese di vacanza alle Bahamas, eh..

chissà cosa ha subito in quel carcere.

Se gli ha riso in faccia alla richiesta di cinquemilionidieuro, voglio dire, nell'ipotesi che lo stesso sia innocente,
non è che mi sembri proprio strano.

Immaginate un pò voi: vi ammazzano la moglie, vi incolpano, vi sbattono in galera, vi levano la figlia, non la vedete più, vi sputtanano a mezzo stampa, televisivo, sotto ogni punto di vista, pubblicano la foto delle vostre parti intime, cercano di associarvi ai transessuali millantando tra le righe quel nonsocchè di gayezza che tanto fa pruriginare gli italiani, si prendono la tutela della vostra bambina, vi sputano in faccia sia che salutiate oppure no, e poi domandano l'ergastolo per voi.
voglio dire.

se anche vi chiedessero cinque milioni di euro, voi non ridereste?

io, lo troverei comico.

alla fine, si sopravvive solo con un filo di ironia, altrmenti la tristezza e sfiga prende il sopravvento.
alla faccia dello sbruffone, voglio dire.

Manlio Tummolo ha detto...

Normalmente durante il discroso finale dei magistrati o avvocati, nessuno può interrompere (il giudice eventualmente può chiedere chiarimenti se necessari), ma la difesa può poi replicare quando tocca ad essa. La difesa dell'imputato è sempre l'ultima a parlare, quindi può rispondere ai PM come alla parte civile. Ovviamente nella camera caritatis di un processo con rito abbreviato, non si sa di fatto che cosa succeda, magari mangiano e bevono allegramente. Una cosa è quanto prevede la legge, altra poi l'esecuzione concreta.
Da quel che ho letto, sarebbe cominciata già l'arringa del difensore di Parolisi, il cui inizio è stato consentito dal giudice.

Anonimo ha detto...

Ho appena finito di vedere terzo grado nella parte dedicata al caso Rea e ho avuto la netta sensazione che si sia fatta marcia indietro rispetto alle puntte precedenti. mni spiego meglio, hanno preso in considerazione solamente la tesi di colpevolezza di Parolisi. Mi chiedo cosa è emerso nell'udienza di oggi che ha nuovamente fatto cambiare i pareri a quelli espressi nelle ultime puntate. Ci si è forse fatti condizionare dalla richiesta di ergastolo da parte dell'accusa e della parte civile? Anche i parenti di Melania mi hanno dato la sensazione di aver riacquistato sicurezza. Mah non mi aspettavo di certo questo cambio di tendenze.
Marilia

M anlio Tummolo ha detto...

Il PM ha chiesto l'ergastolo, ma non lo otterrà, a parte il fatto che il rito abbreviato abbrevia anche la pena, checché ne dica, ma allora in caso di genocidio che cosa chiederebbe: lo squartamento previa tortura e successivo rogo ? Chiedono tutto per forse ottenere poco o nulla. Con gli elementi in mano, difficilmente si potrà condannare, e comunque la cosa verrebbe ridiscussa nei gradi successivi. Ad ogni modo restiamo in attesa: nel mondo giudiziario c'è da aspettarsi di tutto, anche l'assurdo.

ENRICO ha detto...

@ Marilia,

sì è vero, come al solito il conduttore "si eccita" non poco all'idea del Parolisi colpevole però Gavino Sulas, la genetista, Meluzzi ed il gen. Garofano mi sembra siano stati più che espliciti nel dichiarare che non ci sono prove e che gli indizi sono debolissimi se non addirittura inconsistenti.

Sulas si è spinto oltre ed ha detto che un in processo indiziario qualora gli indizi, per quanto numerosi non riescano a configurare una prova, difficilmente si potrebbe condannare l'imputato.

Inoltre ha sottolineato un aspetto che anche qui nel blog abbiamo più volte discusso e che secondo lui potrebbe essere un elemento di estrema importanza ai fini delle indagini :CHI è e PERCHE' l'anonimo telefonista si è servito di una cabina telefonica , apparecchiatura ormai introvabile con l'evidente obiettivo di essere irrintracciabile ?

ENRICO ha detto...

Carissimo MANLIO,


Tu dici "nel mondo giudiziario c'è da aspettarsi di tutto, anche l'assurdo."

Concordo in pieno e ti riporto questa amara considerazione letta giorni fa su un sito di cui non trovo più l'URL

Processo indiziario italiano: indizi di colpevolezza ti condannano se innocente, indizi di innocenza ti assolvono se colpevole. A seconda del giudice!

Speriamo non si verifichi nel caso in questione.

Anonimo ha detto...

Enrico quello che hai appena scritto un pò mi rianima, non avevo colto le sfumature che hai evidenziato presa com'ero dal pessimismo, data l'introduzione di Salvo che mi ha trasmesso carica negativa. A proposito del telefonista c'è da evidenziare che ha scelto una cabina telefonica dove le telecamere non erano funzionanti. Era tutto calcolato
Marilia

PINO ha detto...

4G si è concluso certamente a favore di Parolisi,oltre che per le equilibrate asserzioni del direttore di "Oggi" e le concise precisazioni della genetista ospite, che per l'ennesima volta ha affermato che il dna riscontrato nel cavo orale di M, non può essere preso in considerazione per vari motivi dalla stessa dettagliati.
Meluzzi,Picozzi e il gen. Garofano, si sono tenuti sulla stessa linea ideologica, nonostante la grande delusione di Sottile e la contenuta sofferenza della Colombelli.
Per quanto riguarda il verdetto finale, mi associo alle previsioni di Tummolo.
Pino

Sira Fonzi ha detto...

Ciao Massimo, dopo aver letto stasera la richiesta dei PM ho avuto bisogno di collegarmi per quietare lo stato d'ansia che mi ha assalito.

Si è parlato di puzzle che si incastrano, ma quello che mi chiedo è come abbiano fatto ad incastrare quello che colloca Parolisi lindo e pinto al Pianoro alle 15,20.

Leggendo la perizia di Bruno mi sono resa conto di come il sangue sia schizzato in ogni dove, erano tantissime le macchie rilevate lontane da Melania e a meno che Salvatore non avesse il casco integrale, oltre i guanti e la muta,
si sarebbe potuto imbrattare in parti del corpo dove nemmeno specchiandosi poteva tentare di ripulirsi.
Fontanella, autovettura, orologi, abiti sono stati minuziosamente ispezionati e quindi secondo l'accusa doveva essere ben protetto ed organizzato, ma qui entriamo nel premeditato e si apre un altro spaccato.
Quale pazzo accoltella con un arma del genere in modo premeditato, imbrattandosi e senza ferire la vittima in organi vitali lasciandola per altro agonizzante?
Quale pazzo continuerebbe a mantenere il telefono con cui usa contattare l'amante, i profili facebook etc... se decide di compiere un omicidio?
Perdonami se sto ripetendo cose sicuramente dette e ridette ma mi sembra una storia così assurda e tutti impotenti possiamo solo guardare quanto sta capitando a quest'uomo.

Massimo tu sai con che frequenza casono gli aghi di pino?
Mi è parso strano che Melania dopo tutte quelle ore all'aperto(e che sia stata sempre là lo confermano la lunghezza delle larve) non sia stata ricoperta seppure parzialmente di aghi. Ne aveva alcuni tra il collo e i capelli ma tutto il resto del corpo esposto supino ne era sprovvisto....
Sarà stata coperta?

Ciao
Sira

PINO ha detto...

MANLIO carissimo, buongiorno.

Vorrei che, gentilmente, mi chiarisse il quesito che segue, che ritengo una parte importantissima di tutto il processo:
In caso di assoluzione, con qualsiasi formula, in questo primo grado o quelli consecutivi del processo all'imputato Parolisi, le spese giudiziarie complessive, oltre agli onorari dovuti ai numerosi periti per le loro prestazioni, a chi delle parti saranno addebitate?
E, sempre in caso di assoluzione dell'imputato, lo stesso ha il diritto a chiedere di rientrare al suo posto di lavoro, con il relativo pagamento delle retribuzioni sospese?
La ringrazio, e le porgo cordialissimi saluti.
Pino

tabula ha detto...

@Pino,
se pur ottimiste, le tue domande sono a mio avviso premature.
Non so quale generale disse pubblicamente che Parolisi sarebbe stato riaccolto nelle forze dell'Ordine a braccia aperte nel caso si fosse dimostrata la sua estraneità al delitto.
Fu una dichiarazione pubblica resa di fronte a non so quante persone.
Questo per la cronaca.
Poi bisogna vedere la realtà e la burocrazia che cosa implichino.

Comunque sia il verdetto non è scontato, lasciamo che il giudice Tommolini possa discernere tra un puzzle montato a forza con il martello e dovendo rompere e aggiustare la maggior parte dei pezzi, lasciandone da parte altri ed altri ancora, e dipingendoci sopra lo scenario finale, e invece tutta una serie di testimonianze che hanno il privilegio di scorrere omogeneamente e senza contraddirsi l'un l'altra indicando l'estraneità della colpevolezza materiale del caporalmaggiore.

Vedremo.

Poi, il soldato penserà anche, ed eventualmente, al resto.

I problemi non gli mancherano.

Manlio Tummolo ha detto...

Allora, carissimo Pino, le spese di un processo vanno sempre addebitate alla parte perdente, quindi in questa ipotesi alla parte civile. Ma attenzione: un omicidio è procedibile d'ufficio, quindi le spese dovrebbero essere ripartite tra parte civile e Procura, la quale naturalmente paga in quanto Stato (lo Stato che paga a se stesso). Il risarcimento a Parolisi per danni morali e materiali dovrebbe spettare anche qui, sia alla parte civile se perdente, sia all'Amministrazione statale: solo a quest'ultima per ingiusta detenzione. Il discorso è complesso perché entra nella questione l'"equità" del giudice, il quale può decidere di ridistribuire le spese secondo criteri personali (ad es., considerare che la parte civile è una bambina, oppure la disperazione dei familiari che comunque sono vittime, ecc.). Infine le spese, per quanto deliberate già in prima istanza, vengono saldate solo alla fine del procedimento nei suoi tre gradi. Il giudice penale può anche rinviare al giudice civile la quantificazione e i modi di esecuzione delle spese risarcitorie. In sostanza, è in questo caso un discorso assai complesso, perché non avviene tra estranei, ma tra familiari e parenti, sia pure acquisiti (quelli della moglie rispetto la marito, mentre la figlia ovviamente, essendo vittima in tutti i casi, sarebbe considerata diversamente, anche perché bambina appena quattrenne).
Riguardo al lavoro, mi sembrava d'averlo già detto: se riconosciuto innocente, viene del tutto reintegrato nelle mansioni o anche negli eventuali scatti di carriera, spettantegli, con tanto di arretrati. Se non erro, perfino i quattro massacratori di Aldovrandi, non avevano mai interrotto il loro servizio, il che dice tutto su come funzionino questi rapporti giuridico-lavoristici ed economici.

Manlio Tummolo ha detto...

Picoola nota per Enrico ed altri. Io non ho cellulari. Una mattina presto (era ancora buio) avendo visto una macchina fuori strada in un fossato, ho cercato una cabina telefonica, dovendo percorrere un bel po' di chilometri prima di trovarla. Nel frattempo il 113 era già stato avvisato. Se trovo un cadavere da qualche parte, devo necessariamente cercare una cabina telefonica o andare in un bar o quel che sia, perché appunto non ho cellulare. Poi magari anche con cellulare, se è scarico devo fare uguale ricerca. Non è l'uso della cabina quello che insospettisce, ma il fatto che non abbia presentato al telefonista i propri dati anagrafici o si sia fatto trovare poi. Naturalmente questo rientra anche nella consuetudine di sbattere - per chiudere il caso senza grossi problemi - in galera il primo fesso che capita (che magari abbia avuto la malaugurata idea di vedere se il corpo era ancora in vita, toccandolo o girandolo o che altro), e farlo vedere come assassino.
In conclusione, forse sì e forse no: cerchiamo di non trovare troppo facili colpevoli da sacrificare al posto del primo.

tabula ha detto...

I gravissimi indizi sciorinati dall'accusa non tengono alcun conto delle perizie:
Tre su tutti: le celle telefoniche che depongono per l’alta improbabilità che Melania si trovasse a Colle San Marco (Ascoli Piceno) nelle ore della scomparsa, come invece ha sempre sostenuto Parolisi, e che invece raccontano della presenza di entrambi nella pineta di Ripe di Civitella (Teramo) all’ora del delitto; il Dna del caporalmaggiore rinvenuto sulla bocca di Melania, compatibile con un bacio o un contatto del marito poco prima della sua morte; infine le molte menzogne dell’imputato: sugli spostamenti della moglie, sui luoghi, e, soprattutto, sull’amante Ludovica, tenuta segreta perché secondo la procura legata al movente del delitto. Parolisi avrebbe infatti ucciso la moglie per uscire dall’«imbuto » sentimentale in cui era finito e nel quale si stava logorando. Di qua la sua famiglia, l’amore per la piccola Vittoria e la crescente insofferenza per la moglie; di là l’attrazione fatale per la soldatessa Ludovica.

E Cusani? Non hanno saputo che colloca il cellulare di melania a San Marco?
E la perizia della dottoressa Gino? Non hanno saputo che non si può sapere di quale genere fosse quel dna, e quindi non è possibile stabilire si dissolvesse in pochi minuti?
Ma non hanno letto neanche la perizia di Tagliabracci, il che è tutto dire..
Tagliabracci scrisse nero su bianco che se di bacio si trattò, e non è detto, questo è collocabile in un qualsiasi istante da dopo il pranzo al momento del decesso.
Infine le menzogne: vere sì, ma in parte frutto del patto con la famiglia Rea a tacere sui tradimenti, in parte giustificato dal fiato degli investigatori sul collo.
E non è mai stata presa in considerazione l'ipotesi che se Parolisi avesse ammesso subito le PROPRIE relazioni con le soldatesse, avrebbe scoperchiato quel vaso di pandora dei rapporti sessuali tra gli istruttori e le reclute, rapporti che non costituiscono la semplice ammissione di un tradimento coniugale, ma sono soggetti a sanzioni disciplinari e tra l'altro sono stati successivamente oggetto di un processo parallelo, perchè la cosa non si fermava a Parolisi, e parlando lui, avrebbe messo in mezzo anche tutta la Caserma.
Parolisi mentendo non ha coperto solo se stesso, ha coperto tutta una situazione della Caserma Clementi.
Nessuno ha mai notato questo lato della medaglia delle sue bugie?

Ricostruzione fantasiosa, per gli avvocati Walter Biscotti e Nicodemo Gentile, difensori di Parolisi: «Non ci sono dati certi, solo ipotesi. La perizia disposta dal giudice ha fatto cadere ogni range orario, mentre il Dna sulla bocca di Melania non è databile. Quanto alle menzogne significa solo che Parolisi è stato un cattivo marito, non un assassino.>>

PINO ha detto...

@ TABULA
La mia domanda a Tummolo verteva si su un argomento di carattere giudiziario, ma era, ed è, anche un tantino curiosetta, perchè mi spiegherebbe il breve sorriso sardonico di Parolisi, al momento della richiesta di rimborso di una esosa somma di danaro, dalla Parte Civile, in sede di udienza.
Ora comunque vada forzata la composizione del puzle, la Tommolini dovrà tenerne conto, anche perchè quel puzle è a conoscenza di milioni di persone: non può essere nascosto sotto il letto.
Per quanto riguarda le eventuali rivalse del marmittone, bisognerà conoscerne le modalità ed i limiti. E sono queste specificità, il motivo per cui chiedevo a Tummolo di illuminarmi.
Ciao.

PINO ha detto...

@ TUMMOLO
Grazie Manlio, per le chiarissime delucidazioni.
Avevo scritto il mio ultimo post, prima di leggere quanto scritto da lei.
Ancora grazie, Pino

Antonello ha detto...

@Tabula
daccordo su tutto, solo che non ci puo' essere nessuna legislazione, non solo in un paese che si chiami civile, che vieti o sanzioni un libero rapporto fra maggiorenni di qualsiasi sesso essi siano, non e' tantomeno l'esercito, seppur autorevole ente, che puo' scavalcare l'apice massimo costituzionale che sancisce e protegge la completa intima e personale liberta' che rispetti quella altrui, in special modo nel campo affettivo.
Ne consegue che un rapporto libero fra due militari puo' solo dare luogo a distinzioni, tra l'altro perfettamente ricorribili, sulla opportuna compatibilita' con luoghi di circoscrizione e ruoli eventualmente affidati.
Questo significa che S. avrebbe pacificamente potuto dichiarare la relazione anche non facendo specifici nomi, da quel momento sarebbe spettato all'amministrazione valutare eventualmente avvicendamenti, non sanzioni in quel caso specifico.
Chiaramente le cose cambiano se sono violate le strutture o gli orari di lavoro da considerare come sacri e li si sanzionabili le violazioni, le indagini avviate non e' un caso che parlino di abusi e circonvenzioni di gradi gerarchiamente minori, di comunque vizi di decisioni che riguatdano l'intimo di ognuno e che quindi possono comunque esistere se libere.
Praticamente il caporale rischiava un trasferimento che peraltro gia' stava attendendo e basta, sempre se non vi sono rilievi diversi altrimenti da valutare, ma che si sappia Ludovica non sembra sia stata ricattata, costretta o plagiata, forse sedotta ma questo rientra nei liberi equilibri e criteri di relazioni che sono e goustamente devono rimanere personali.
Nella fattispecie S. chiaramente rischiava pure la separazione, non e' detto pero' per colpa essendo che alcuni tribunali rifiutano di entrare nel merito di cosa sia o possa non essere tradimento, come recentemente e' successo in un tribunale pugliese.

Anonimo ha detto...

Marilia, in realtà concordo con te più di quanto immagini. Tutti dovevano attendere almeno una condanna prima di puntare il dito. Dico però che una famiglia difficilmente se ha dei sospetti se ne sta zitta e buona per un anno soprattutto se intorno ha sciacalli mediatici che intervistano e fanno domande ben precise. Tutti i parenti delle vittime se intervistati puntano il dito verso quello che per loro è il colpevole, lo ha fatto la mamma di Elisa Claps, o la mamma di Denise Pipitone e cosi tutti gli altri. La famiglia rea l’ascoltiamo di più solo perché ora i riflettori sono puntati su di loro, quando era il tempo della claps, sai quante accuse sono arrivate a quella povera mamma che oltretutto aveva ragione?

Sira Fonzi,
per me il punto cruciale è proprio li.
Parolisi doveva essere sporco di sangue e cosi avrebbe dovuto sporcare il suo cellulare quando ha chiamato e quello di Melania quando ha cancellato i messaggi. E dove stava la bambina che prima o poi avrebbe dovuto prendere in braccio? Per non sporcare se stesso, i cellulari, la macchina e la bambina doveva per forza avere guanti e cambio (e come dici tu o uno specchio o un casco come minimo oppure un’altra persona che controllasse l’altra).
Qui trovo la tua stessa incongruenza. Un uomo cosi meticoloso nel premeditare tutto si dimentica di cancellare le tracce dell’amante? Come si può chiamare? Un genio cretino?
Non solo, ma perché diavolo scegliere di uccidere la moglie, premeditando, in uno scenario dove lui è in qualche modo presente e l’ultimo ad aver visto la vittima? Perché in pieno giorno in un posto comunque non isolato?
Nell’ultima puntata di chi l’ha visto, presentavano il caso di un uomo che dopo aver ucciso si è preoccupato di ripulire e vendere immediatamente la sua macchina.Farei la stessa indagine sulle persone vicine a Melania o Salvatore, perché un assassino cosi imbrattato non poteva andarsene a piedi in pieno giorno senza essere notato.

Kiba

Antonello ha detto...

Le vie di mezzo sembrano non esserci piu' nelle stagioni e completamente sparite dalla politica, in compenso lo zio di M. ne inaugura una in criminologia, quella a cui lui crede, a questo punto, ironicamente o meno, ciecamente e' una via di mezzo fra premeditazione pura ed impeto.
Dice "tempo fa, quando stava la sopra (a Ripe di Civitella) l'ha pensato e l'ha fatto", e continuano imperterriti a sostenere l'insostenibile versione ricostruttoria non capisco con quali certezze, condivido le perplessita' di Enrico, ma sopratutto con quali oggettivi indizi, riscontri o prove.
Tutto molto oscuro e strano, prima S. e' stato accolto in casa R. come un perfetto orfano involontario di moglie, sono stati creati nel frattempo i presupposti per renderlo bugiardo con il famoso patto e tutti a chiedersi come potevano non sospettare, giustamente, poi si e' passati all'estremo opposto con la cieca fede in una ricostruzione piu' impossibile da credere verosimile che provare anche solo indirettamente.
Quindi in mezzo lo spadramento tentato, per ora, e tutti a chiedersi come possono essere cosi' certi di una versione cosi' miracolosa da non poter essere considerata neppure verosimile.
Nessuna via di mezzo, esattamente come le prolisse e stupefacenti strategie patrocinanti, M. certamente non potra' essere rimessa in vita da nessuna giustizia ed e' giusto profondere il piu' intenso impegno per scovare la verita' accaduta, ma addirittura costruirla attorno ad una forte convinzione non vedo come si possa pretendere che sia riconosciuta come un'attivita' utile alla giustizia terrestre.
Come dirsi certi di una ricostruzione che non possa avere uno straccio di materiale possibilita' di essere verosimile, senza un riscontro, un indizio od una prova che sia una, una perizia che conforti anche lontanamente??? Con tutta la buona volonta' ma nemmeno mille sentenze renderebbero vera una illusione.

http://www.leggimi.eu/quotidiano/pescara/36871-processo-melania-lo-zio-comunque-vada-sara-una-sconfitta.html

Anonimo ha detto...

amch'io penso che il killer avesse addosso sangue, senz'altro le scarpe e le suole delle scarpe....
amche se lavate ed asciugate (ma in cosi' poco tempo?) qualche particella di terreno insanguinato poteva rimanere nella suola....sappiamo che SP ando' in bagno al bar Sega', saranno stati controllati rubinetti e scarichi (oltre a quelli della fontana di Ripe( lazy

Simona ha detto...

Raga ma avete visto quando a quarto grado hanno rimostrato il video di Salvatore a ripe di civitella...che sottile faceva notava la sfumatura negli occhiali...cosa avete pensato?

tabula ha detto...

@Antonello
non è tanto il problema di Ludovica, che a dir loro la storiella cominciò quando la stessa non era più sottoposta al militare.
Il problema del negare le scappatelle è assai più ampio, e negando di avere tradito Melania con chicchessia, Salvatore negava per se stesso ed anche per i propri colleghi, e, per quel che ne sappiamo, avrebbe potuto negare relativamente anche a qualche superiore.
Salvatore negava sì, di avere avuto storie in caserma con le soldatesse, ma non dimentichiamo che c'è in corso un processo parallelo che riguarda proprio le molestie in servizio nei confronti delle sottoposte, e Parolisi è nel gruppo degli istruttori citati in giudizio.
Non Ludovica, lei è fuori ed era già fuori dalla caserma quando la storia cominciò, o quantomeno questa fu la versione ufficiale, la stessa già da tempo raccontata anche a Melania che proferiva verso la donna e verso il proprio marito le minacce di far saltare loro la carriera.

Quindi negare Ludovica fa parte del brodo di quanto già da tempo a conoscenza e pattuito con papà Rea, ma quel che gli domandarono lì a Ripe, è se lo stesso Parolisi avesse rapporti con le soldatesse che istruiva, e lui questo negò.

Certo, fu un vile.

Ma siamo sicuri che abbia voluto coprire solo se stesso?

Oggi sappiamo che lui non era il solo, e che intrattenersi con le commilitone faceva parte di una certa prassi condivisa, una prassi vietata dal regolamento nel caso di coercizione verso un sottoposto debole, e dato che sono stati denunciati in massa, pare proprio che questa eventualità non fosse così remota.

Era una faccenda da negare, soprattutto se Parolisi riteneva non avesse niente a che fare con l'uccisione della moglie, niente di più e niente di meno.

Non credo sarebbe piaciuto ai piani alti, se lo stesso avesse immediatamente sbrodolato tutti i peccati che appartengono alla Caserma stessa, e che la Caserma non ha fatto trapelare troppo volentieri.

E questo è un fatto, non una mia ipotesi.

Poi, se Parolisi possa avere ucciso la moglie, proprio non lo so: se lo ha fatto, di sicuro non è stato con i tempi ed i modi stabiliti dalla Procura, e se lo ha fatto, non ha compiuto il gesto lui fisicamente, perchè non ha lasciato una traccia nemmeno minima di dna o di sangue.

Simona ha detto...

Tabula...ma sono sempre ipotesi...qua per condannare una persona all'ergastolo ci vogliono prove inconfutabili e concrete....e poi non scordiamoci tutte le incongruenze che ci sono in questa storia e le cose che lo scagionano...

ENRICO ha detto...

@ SIMONA

Sottile voleva "dimostrare" al pubblico come Salvatore sapesse dove si trovasse il corpo nonostante il funzionario che lo stava interrogando ( e che secondo il riflesso degli occhiali NON si trovava nel punto in cui è stato rinvenuto il cadavere !!! non glielo avesse indicato, OMETTENDO però di dire che il giorno stesso del ritrovamento, il Paciolla aveva già descritto a Salvatore , con DOVIZIA di particolari sia la posizione che l'esatto punto in cui era stato trovato il cadavere della moglie.

Un bell'esempio di "corretta e professionale " informazione (!) giornalistica d'inchiesta.
E bravo Sottile !

mariarosaria ha detto...

il giudice Tommolini deve essere "una tosta".Non sapevo che l'anno scorso avesse ricevuto minacce. http://www.primadanoi.it/news/teramo/10139/Scorta-per-il-gip-Tommolini--Due-balordi-entrano-nel-giardino-di-casa.html
Prima o dopo l'inizio del processo ?
Speriamo bene
maria rosaria

Anonimo ha detto...

io credo, anzi sono quasi sicura che Melania avesse un appuntamento a colle San Marco quel pomeriggio alle 14 - 14,30.Perchè
dopo aver trascorso una mattina molto trafficata (due visite mediche e la spesa al market) appena arrivata a casa dice alla madre che mangeranno velocemente due piadine per portare la piccola Vittoria a giocare alle altalene quando normalmente i bambini così piccoli vanno a dormire il pomeriggio;tra l'altro alle 16 avrebbero dovuto recarsi da un'amica per una festicciola.
E' come se fossero usciti in fretta,nell'unico spazio di tempo libero della giornata, per un incontro che non si poteva rimandare prima della partenza per le vacanze di Pasqua.
Un saluto a tutti. giulia

Anonimo ha detto...

Mi sembra strano l'intervento di numerosi nuovi OSPITI, tutti garantisti, che propongono cose cotte, ricotte e tolte via perchè ormai di rancito.
Ma dove erano nei mesi scorsi?
TIZIO C.S.

Manlio Tummolo ha detto...

LA MAL INTESA FUNZIONE DEL PM.

La funzione del Pubblico Ministero sarebbe in primo luogo quella di indagare. E' vero che la legge gli attribuisce il compito di sostenere l'accusa in giudizio, ma previa un'analisi dei fatti, compreso tutto ciò che è a favore dell'indagato. Questo punto essenziale della procedura, in quanto il Pubblico Ministero si occupa a nome dello Stato della violazione di leggi e non è un avvocato di parte civile, quindi non può mai essere fazioso, è spesso se non sempre frainteso o disapplicato. Il PM si convince di qualcosa, o fa finta di convincersene, dopo di che non vede altro. Non dovrebbe mai dimenticare la norma costituzionale ed internazionale della presunzione di non-colpevolezza/ innocenza fino a sentenza definitiva. Dovrebbe studiare il caso in tutti i suoi risvolti, invece di accanirsi su una tesi limitata ed unilaterale. Chiedere l'ergastolo sulla base di un preteso quadro accusatorio "indiziario" (come dire: su sole ipotesi o sospetti) vuol dire avviarsi adesso, o nei gradi successivi, a sicura disfatta. E una disfatta significa anche una disfatta definitiva, in quanto a distanza di tempo sarà molto difficile poter trovare l'eventuale vero colpevole o eventuali altre modalità e circostanze del delitto. Ma sembra una cosa che richiede grandi difficoltà di comprensione.

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