sabato 13 ottobre 2012

Salvatore Parolisi. Tra sfortune e malocchi peritali...


Gli italiani si stanno stancando di essere trattati come pesci di allevamento e c'è già chi ha smesso di tenere la bocca aperta e di mangiare il mangime sparso a piene mani sul pelo dell'acqua mediatica. Gli italiani si stanno stancando di chi suona sempre note stonate e di sentirsi dire dai media che quella è la musica più bella del mondo. E Salvatore qua, e Salvatore là, se non l'han visto giù di certo era sù, e Salvatore è un bugiardo, e Salvatore c'aveva mille donne, e girava col coltello in auto, e aveva affittato un attico per l'amante, e Salvatore ha detto così, e Salvatore ha fatto cosà, e aveva un complice che l'ha aiutato, e Salvatore ha portato la moglie all'assassino, e l'omicidio è stato premeditato, e non ha voluto guardare le foto della moglie, e Salvatore sa e deve parlare, ed è riuscito a fare tutto perché è stato fortunato, e Salvatore l'ha uccisa per nascondere i trans, ed è stato un omicidio d'impeto, e Salvatore voleva vivere con l'amante, e l'ha uccisa col coltello delle ostriche durante un litigio, e non ci sono dubbi... è stato lui. E no! Non è possibile continuare su questa strada lastricata solo di quel pregiudizio che a lungo andare modifica la mente di chi ascolta e sfocia in convinzione di colpevolezza. Per quale motivo ci sono direttori di grossi gruppi editoriali nazionali, pubblici e privati, che ancora permettono si dicano e si facciano certe cose nelle loro reti televisive? Forse perché ci son prove che collocano il Parolisi accanto a sua moglie al momento dell'aggressione e della morte? Neppure i carabinieri ed i Pm le ammettono nei loro atti. Il caso è 'indiziario', non c'è un reo confesso e come legge vuole la procura ipotizza una ricostruzione basata su una parte degli accertamenti. Per farlo, la prassi è normalmente usata in ogni indagine, ha usato i termini e gli indizi a lei più consoni, quelli che potrebbero portare ad una condanna, ed ha accantonato in fase investigativa quanto non faceva gioco alla tesi, quanto poteva risultare favorevole all'indagato, cercando solo di provarne la colpevolezza e non considerando una sua eventuale innocenza. Nulla di nuovo e scandaloso sotto il Sole investigativo e giudiziario.

Eppure a sentir parlare certe persone, pare che prove contro il militare ve ne siano a bizzeffe. Ed allora, se ci sono e non le conosciamo, prima di accusare in schermo un chicchessia qualunque di essere l'autore di un omicidio, ci vengano mostrate. Se invece non ci sono, e quanto detto nelle più disparate occasioni è parte intrinseca di idee e pensieri personali, si inizi a tacere lasciando sia un giudice, in completa autonomia e tranquillità, a decidere su una eventuale innocenza o colpevolezza. Le reti televisive non hanno quattro mura insonorizzate, non sono una stanza privata in cui si può esternare quanto si vuole, in cui si può parlar male anche del capo dello Stato senza subire conseguenze. Quando si va in onda tutto si vede e tutto si sente... e l'esperienza umana insegna che si può raccogliere solo odio se è l'odio che si semina, che quanto si sparge sul mondo è un boomerang che prima o poi torna al mittente. La smettano dunque i media di ingrassarsi con 'novità' che non essendo novità non sfociano in alcuna seria realtà. Come i 2 secondi intercettati ed estrapolati da una telefonata durata 4200 secondi, praticamente si parla di un alito d'aria presente in un ciclone, in cui si sente il Parolisi dire: "Non ho toccato nien...". Ma come? Questa frase era uscita già un anno fa, è in tutti gli Atti portati ai giudici e se n'era già parlato tanto subito dopo l'arresto. Ed ora, a ridosso del processo torna alla ribalta? A che pro? Non è che mancando cose più serie di cui parlare si è andati alla ricerca di un "revival"? Un revival per l'opinione pubblica poco comprensibile, dato che fa capire una cosa mentre in effetti dice l'esatto contrario? Non è che il dictat è: "Parlate di qualsiasi cosa, basta che parliate male dell'imputato?".

Mi spiego: dopo aver ascoltato quella frase i telespettatori hanno pensato il Parolisi colpevole, questa era l'intenzione dichiarata di chi l'ha trasmessa e questo è il messaggio passato dallo schermo alla mente dei più. Ma volendo essere cattivi con lo stesso Parolisi, come chi esagera in video, volendo per una volta risultare acidi e pensarlo coinvolto in quanto accaduto a sua moglie, occorre considerare che il dire "non ho toccato niente" significa esattamente che non ha toccato niente. Sia fosse presente sulla scena del delitto, sia non ci fosse, lui non ha toccato alcunché (quindi neppure Melania). E visto che è accusato di omicidio... se non ha toccato niente non può essere l'assassino di sua moglie. Per cui, se si crede abbia avuto un lapsus freudiano, lo si faccia uscire dal carcere e poi, se si vuole torni dentro, lo si accusi di un diverso capo di imputazione e si cerchino prove a conferma di questo. In ogni caso, ad oggi su di lui pendono solo accuse e non condanne definitive, per cui la si smetta di farlo passare per un sicuro assassino, la si smetta di portare in video parole che risultano essere solo il frutto di sentimenti contrastanti o tornaconti personali, a seconda di chi le dice (siano parenti, presentatori, giornalisti o periti di parte). La si smetta di dar modo al vento mediatico di non fare giusta informazione ma di attuare una capillare opera di convincimento. Siamo uomini o marionette, scriveva un drammaturgo famoso. Se si è uomini si faccia quanto un uomo farebbe in questi casi. Si portino al giudice le prove del delitto ed il reo verrà condannato. Grazie a Dio, ed alla Costituzione che forse qualche giornalista a volte dimentica, non è il popolo a decidere della sorte degli indagati, ma i giudici. Se si è uomini non si può continuare la solita tiritera inconcludente, meglio tacere che non dir nulla lasciando credere di aver detto tanto.

Perché si continua a spargere il pregiudizio senza attendere un parere processuale super partes? Perché nessuno si chiede cosa accadrebbe un domani se i giudici stabilissero che Salvatore Parolisi non ha ucciso sua moglie? In questo caso, non affatto remoto, chi avrebbero agevolato i continui sproloqui televisivi dell'ultimo anno? Possibile che un pensiero del genere non aleggi nella mente di chi parla pur avendo in mano pochi indizi e nessuna vera prova? Come si fa a non capire che il continuo ed ossessivo martellare, sempre e solo sulla stessa linea colpevolista, ha fornito un vantaggio enorme ad un possibile assassino... se diverso dal Parolisi? Se fra qualche settimana il Gup stabilisse che la morte di Melania non è da addebitare al marito, ci sarebbe da considerare il fatto che uno o più criminali, dal 18 aprile 2011 e non da ieri, se la sta spassano in tutta tranquillità in barba alle convinzioni di chi ha indagato, in barba ai periti incaricati dalla procura, in barba ai giornalisti travolti da insolita passione, in barba ai periti della parte civile e col beneplacito dei media televisivi che da sempre braccano 24 ore al giorno ogni componente della famiglia di Melania. E lo fanno per sentirsi dire ciò che senza una cassa di risonanza resterebbe fra le mura domestiche. Ma quando i soldi girano c'è sempre chi s'approfitta economicamente del dolore altrui. Persone che invece di lasciare venga a poco a poco metabolizzato, tengono accesa la fiamma in modo che la sofferenza e la rabbia rimangano indelebili e nel tempo sempre più vive e presenti.

E' logico che la famiglia Rea, per bisogno di verità, abbia subìto irrimediabilmente l'attrazione delle Sirene di Ascoli e Teramo. Ma il canto ammaliante ascoltato continuamente non permette di capire che la parola "convinzione" non sempre è sinonimo di verità. E non mi spiego perché si siano ancorati solo su uno scoglio chiamato Parolisi e non abbiano insistito per fare in modo si cercassero anche altre e diverse, ma possibili, identità assassine. E questo ora si dimostra essere un grosso problema. Se dovesse risultare l'innocenza dell'indagato, ciò che i media, e non solo, hanno creato da oltre un anno attorno alla tragedia vissuta dal militare e dai Rea, coinvolgendo questi ultimi oltremisura, si rivolterà come un serpente. E la frase che la famiglia di Melania poteva da subito fare sua: "S'ha da aspettà, Amà. Ha da passà 'a nuttata", volgerà a favore del marito e padre carcerato. E così fosse, si aprirà un nuovo capitolo di questa triste storia che non si è riusciti mediaticamente a controllare e che ha preso la mano a tanti venditori di pubblicità. Loro forse non sanno che a processo si scontreranno ipotesi accusatorie ed ipotesi difensive. Quelle innocentiste, avallate dai periti della Difesa, e quelle colpevoliste, avallate dai periti della Procura e dei Rea. E non sanno neppure quanto potranno contare le parole dei consulenti pagati dalla difesa e dalle parti, quanto potranno incidere sulla bilancia di un giudice preparato e non influenzabile. Non sanno nulla ma sparlano tanto...

Anche il dottor Tagliabracci è un perito di parte, pagato dalla procura, esattamente come lo è il dottor Varetto, pagato dal Parolisi, e come lo sono la Baldi e tanti altri pagati dalla parte civile. Ma tutti questi possono veramente vedere le cose con mente sgombra, visto che la consulenza deve aiutare chi la paga, o è più facile che la vedano per come la pensano e, grazie al pensiero, per come la psiche vorrebbe che fosse? Quale avvocato dice al proprio perito di verificare tutte le ipotesi plausibili e di scrivere in perizia anche quelle che vanno contro il suo stesso interesse? Voi ne conoscete? Non credo proprio perché in realtà al proprio consulente si traccia sin dall'inizio una plausibile situazione e ricostruzione e su questa lo si fa lavorare. Da qui è facile il capire che se le perizie ordinate dalla Procura e dalla parte civile non si fossero potute criticare, il giudice Marina Tommolini difficilmente ne avrebbe chieste altre... la si metta come la si vuol mettere ma è così. E se è vero che le perizie di parte, come dice la parola e per forza di cose, sono di parte, di quali perizie ci si può fidare se non di quelle volute dalla Corte?

Facciamo mente locale e cerchiamo di comprendere per quale motivo si sia chiesto di capire meglio quanto non pareva capibile. Non è difficile. Perché il patologo, dopo aver eseguito l'autopsia e non prima, ha dato diverse e contrastanti versioni su quanto chiamato a scoprire. Diverse versioni sull'ora della morte e diverse versioni sul contenuto gastrico. E' normale accada una cosa del genere? Per i consulenti della famiglia Rea sì, visto che appoggiano il Tagliabracci e contestano i periti di Corte. E lo appoggiano nonostante abbia redatto una perizia in un periodo della sua vita segnato dalla poca fortuna. Il dottore è stato sfortunato perché la dottoressa Canestrari, al momento della prima ricognizione cadaverica, non aveva con sé un termometro e neppure ha mandato qualche persona di buona volontà a prenderlo. E volendo far le cose professionalmente in regola, occorreva salire in auto e fare la mezz'ora scarsa di strada che separa l'ospedale di Teramo, ma anche quello di Ascoli, dal chiosco di Ripe. Il tempo lo aveva, visto che è rimasta ore in attesa degli uomini del Ris, poi non arrivati, a pochi metri dal cadavere. Il dottor Tagliabracci è stato sfortunato anche perché la dottoressa Canestrari non ha raccolto né fermato la crescrita delle uova e delle larve presenti nella bocca e nel naso di Melania. Forse non aveva un contenitore idoneo. Ma se avesse mandato un carabiniere a recuperare il termometro, poteva prendere due piccioni con una fava ed averlo. Il dottor Tagliabracci è stato sfortunato perché nessuno ha pensato di mettere il cadavere in una cella frigorifera. Qualcuno doveva farsi carico di questa incombenza, giusto per essere professionali e bloccare le ore trascorse dal momento della scomparsa al ritrovamento del cadavere. Giusto per non lasciare un corpo che si andava decomponendo, una ventina d'ore in un obitorio ad una temperatura minima superore ai 15 gradi. Chiaramente il tenerlo mal conservato ha modificato i parametri, dato che in tal modo s'è fatta un'autopsia come se il cadavere si fosse rinvenuto a 72 ore dalla scomparsa... e non a 48/52. E se è terminata sei ore dopo, significa che i reperti, poi dallo stesso dottore analizzati, si sono conservati in maniera idonea solo dalla settantottesima ora.

Il dottor Tagliabracci è stato sfortunato perché nel tempo ha ricevuto troppe richieste dai procuratori che volevano sapere. Per questo ha collocato luogo e ora dell'omicidio in diversi posti e momenti. Partendo dal 24 aprile, giorno in cui disse ai Pm che l'aggressione molto probabilmente non era avvenuta a Ripe, e passando da quando ha parlato di una morte avvenuta a tre ore dall'ultimo pasto, si arriva alla relazione finale nella quale Melania è stata uccisa di certo a Ripe ad un'ora dal pranzo fatto in casa. Quest'ultima risposta, che abbraccia perfettamente la tesi della procura, è uscita dopo aver controllato il contenuto gastrico ed aver incrociato la percentuale di caffè trovato nello stomaco della vittima con quella presente nel sangue. Ma su quale contenuto gastrico si è basato? Perché è indiscutibile che anche su questo abbia dato risposte diverse. Ha ottenuto le risposte giuste analizzando il primo contenuto, di un colore bianco-verdastro, il secondo, solo verdastro, o il terzo, quello alla fine diventato marroncino? Inoltre, su quanti c.c. ha basato le sue analisi? Sui 200 di cui ha parlato inizialmente, sui 140 della relazione finale, o sui 150 citati per caso in perizia? E ancora. La percentuale di caffè rinvenuta nel contenuto gastrico, che ha scritto corrispondere ad una tazzina, "fa pendant", dice il patologo, con quella rinvenuta nel sangue. Quindi è compatibile con le giuste conclusioni. Ma come è possibile visto che occorrono fino a nove ore per far sparire le tracce di caffeina dal sangue? Qualcuno crede davvero che Melania non abbia bevuto un caffè al suo risveglio mattutino? Qualcuno non ritiene possibile ne abbia preso un altro a metà mattinata (ad esempio quando è tornata a casa per lasciare le uova di Pasqua, prima di andare alla seconda visita medica)? Come poteva il patologo dare conclusioni certe senza sapere quanti caffè avesse bevuto la donna in quella giornata?

Non poteva darne di conclusioni certe, non poteva parlare di quarantacinque minuti dall'ingestione del caffè e neppure ipotizzare che ne avesse bevuto uno prima di partire da casa. E non solo perché questa impossibilità è stata stabilita da un perito di Corte, ma anche e soprattutto perché lo dice la logica. Però c'è da dire che in questo caso è stato sfortunato a causa dei numeri che a prima vista appaiono uguali. Lo si è capito dalla risposta data a chi gli chiedeva il motivo per cui il contenuto fosse diminuito ed avesse cambiato colore. In fondo, ha scritto il patologo per spiegare, i 60 cc che mancano non sono nulla e non cambiano le conclusioni (in percentuale si parla della mancanza del 30% di contenuto gastrico). Come a dire che se un datore di lavoro decidesse di decurtare dallo stipendio dei suoi operai il 30%, dando loro 1050 euro al mese anziche 1500, nessuno troverebbe da ridire. Non so quanti sarebbero gli operai d'accordo con questa teoria. So solo che, come si vede bene, ai numeri uguali presenti in 1050 ed in 1500, corrispondono cifre diverse... quindi la 'sostanza' cambia eccome. Ora passiamo ai colori che si modificano nel tempo. In questo caso la colpa, dice il Tagliabracci, è da addebitare alle luci che hanno colpito le provette quando le ha guardate. Luci diverse che hanno fatto arrivare ai suoi occhi colori diversi. Che dire di una simile spiegazione? Forse più che di sfortuna in questo caso si può parlare di "malocchio".

Ma anche con la ricostruzione della scena del crimine non pare aver avuto fortuna. Le sue parole: "La donna si è abbassata pantaloni collant e slip volontariamente", stridono in maniera esponenziale con la posizione degli indumenti al momento del ritrovamento. Guardate le prossime foto. Quella sopra, scattata dai carabinieri a Ripe, mostra esattamente in che punto fossero i pantaloni di Melania. Quella sotto, frutto di una ricostruzione colpevolista della trasmissione "Chi l'ha Visto", mostra come si sarebbero trovati se la donna li avesse scesi volontariamente. Per la cronaca, la ricostruzione del programma di Rai 3 ricreava la scena di un omicidio avvenuto in un bosco. Trama: dopo un litigio di coppia la donna si allontana per un bisogno fisiologico. Mentre è accovacciata l'uomo le arriva alle spalle e l'accoltella. Poi se ne va lasciando la vittima a terra coi pantaloni abbassati. Accidenti, mi son detto nel vederla, questa trama la conosco! Mi pare essere identica alla ricostruzione del patologo e della procura di Teramo. Che fanno i giornalisti di Chi l'ha Visto? Tifano per una delle parti in causa ed usano un canale televisivo nazionale per convincere i telespettatori che hanno ragione ed è bello tifare assieme a loro? Naturalmente sì, dato che per calcare la mano e far pensare che la donna a terra fosse Melania e l'assassino il marito, hanno messo in primo piano la scena dell'omicidio ed in sottofondo la voce di un giornalista (conosciuto e stimato dal pubblico) che parlava del processo, del 'rito abbreviato' voluto dalla Difesa e di come i periti di parte civile, che si è sottolineato essere nomi di primo piano nella catena peritale italiana (come se quelli scelti dal giudice fossero tre studentelli ignoranti e di primo pelo), avessero posto dubbi e screditato i periti di Corte. Non fosse bastata la scena ed il sottofondo a convincere lo spettatore, hanno pure insinuato, riportando le parole dell'avvocato di parte civile Mauro Gionni, che fra i periti del giudice ed uno della Difesa vi possano essere collusioni (vista la stessa città in cui vivono e lavorano).

 
Lasciate perdere le insinuazioni e guardate bene la posizione dei jeans. Entrambi sono scesi, ma in quella sopra, l'originale, si vede la parte alta poggiare sulle scarpe, mentre nella ricostruzione di Chi l'ha Visto la stessa parte resta a metà stinco. Bella forza, a qualcuno verrà da dire, in quelli indossati da Melania vi era una cintura che durante l'azione omicida ed i vari movimenti potrebbe aver trascinato col suo peso la parte alta in basso. In quelli della ricostruzione mica vi è una cintura e mica la ragazza è stata costretta a divincolarsi da un aggressore. Giusta ossevazione. Nei jeans usati dall'attrice di Rai 3 non c'è la cintura... ma ci fosse stata? Ci fosse stata la parte alta dei pantaloni potrebbe realmente essere caduta verso le scarpe durante un tentativo di fuga. Ma scattando una foto dopo l'aggressione, come quella scattata dai carabinieri ai jeans di Melania Rea, la cintura non si vedrebbe perché sarebbe all'interno, nella parte al dritto. Ed anche pensando ad una scena molto movimentata, si potrebbe pensare sì ad una piega in fuori, ma una piega con l'angolo attorno ai 90°, non con un risvolto di 180° piegato in maniera perfetta tanto da apparire quasi innaturale e fatto a mano da una persona che i pantaloni li avrebbe potuti sfilare stando di fronte alla vittima (bloccata da altri alle spalle?).

Certo, solo l'assassino o gli assassini possono sapere com'è andata esattamente quel giorno. E forse ci possono essere altre spiegazioni e ci può stare anche la ricostruzione del dottor Tagliabracci che contempla la piega stranissima dei pantaloni e della cintura... ma nessun perito potrebbe parlare in termini di certezza e dire che la vittima li ha sfilati volontariamente, perché certezze non se ne possono assolutamente avere. Per cui, detto questo, alla resa dei conti a chi il giudice si affiderà per emettere il suo prossimo giudizio? Ai suoi periti che hanno criticato sia il modo di operare che le conclusioni del patologo incaricato dalla procura, o a chi ha fatto l'autopsia a 72 ore dalla scomparsa e per sfortuna non ha potuto periziare conoscendo gli elementi basilari, quali la temperatura corporea e la misura delle larve al momento del ritrovamento (quando se altri fossero stati giustamente professionali avrebbe potuto farla ad un corpo "bloccato" a 52 ore dalla scomparsa e con tutti le informazioni in mano)? Alla fine si fiderà di chi ha scritto che trovare l'ora della morte, grazie ai macroscopici errori iniziali, è impossibile, o a chi l'ora giusta l'ha trovata diverse volte e diverse volte ha variato il quantitativo ed il colore del contenuto gastrico? Ancora pochi giorni e lo sapremo...

Gli articoli in prima pagina:
Il bimbo non è stato rapito, ma lo scoop emotivo di Chi l'ha Visto potrebbe...Sarah Scazzi. La metamorfosi dei media... da 'processo-reality' a format garantista?
Enzo Tortora e la tortura giudiziaria e mediatica...
In nome del popolo italiano la giustizia ha due facce...
Salvatore Parolisi. Quando Melania è morta il marito non era con lei...
Manlio Tummolo: La “Netiquette” di internet dal punto di vista giuridico
Melania Rea si poteva salvare? Fra qualche giorno lo sapremo...
11 Settembre 2001. Un'altra data che avvicina l'uomo alla distruzione finale
Melania Rea. La moneta da un euro mai analizzata...
Come uccidere chi non ci concede il divorzio senza andare in galera.
Sandra Lunardini. Un'altra donna che prima di essere uccisa
Sabrina Blotti. Un crimine in cui l'amore non c'entra nulla
Laura Bigoni e gli omicidi compiuti da "non si saprà mai chi"...

Il processo e le indagini sulla morte di Samuele Lorenzi:
Speciale Annamaria Franzoni... a volte la giustizia non conosce logica...
Annamaria Franzoni.10 (la vera arma del delitto)
Annamaria Franzoni 11 (una condanna nata dalle chiacchiere di paese)
Annamaria Franzoni.12 (Le intercettazioni spacciate dai media e dalla procura...)
Annamaria Franzoni.13 (Il Pm Cugge disse che gli alibi dei vicini erano buoni alibi...)
Annamaria Franzoni.14 (L'alibi della vicina ed i suoi movimenti alquanto particolari...)
Annamaria Franzoni.15 (Una sola approfondita analisi per capirne l'innocenza...)
Annamaria Franzoni.16 (Taormina chiede 800.000 euro per il suo non lavoro)
Annamaria Franzoni.17 Il delitto efferato? Una fantasia dei giudici del copia- incolla



233 commenti:

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Antonello ha detto...

@Tabula
l'interpretazione dei pericoli eventuali e non di S. nella vicenda soldatesse "ed abusi" non e' semplice, le paure ed i timori vanno a parer mio scissi dai pericoli veri.
Il principio generale a me sembra limpido, in qualsiasi ambiente di lavoro le questioni intime, private e personali non devono insistere, e viceversa, nelle questioni intime e private il lavoro non deve e non puo' influire, un essere umano deve poter autodeterminare pacificamente, e nel rispetto delle stesse liberta' altrui, la propria vita ed il proprio equilibrio sentimentale, non ci piove su questo.
Diversa e' invece la realta', dove qualcuno puo' avere il timore di respirare mentre altri non quello di sganciare bombe atomiche su popolazioni civili, poi vi sono chi sfrutta le paure altrui o la loro ignoranza, a volte chi crea una complicita' "di corpo" o di "superiorita' gerarchica" strumentale ad interessi privati, c'e' di tutto, si innesta nella storia specifica un "patto" che a dire il vero sarebbe stato d'onore fra due militari che evidentemente hanno una visione dell'onore divergente, e non e' detto che abbia torto il papa' di M. quando il 19 disse al genero "il patto sara' ritenuto valido solo se M. verra' rinvenuta a breve".
Altri "usi ed abusi" compiuti durante il lavoro, in funzione di esso o aldidentro delle strutture militari e' pacifico che sono atti indegni ed illegittimi oltreche' denunciabili, come del resto "usi ed abusi" su militari di qualsiasi sesso ed alle volte non strettamente connessi con lati sentimentali o meramente sessuali, sempre secondo me, vi sono certamente indagini e processi relativi in cui S. risulta indagato, verificheranno, speriamo bene, se tutto sara' provato eventualmente faranno bene a sanzionare comportamenti indefinibili, su questo sono daccordo.
Non su questo generalizzato terrore che vorrebbe risolvere situazioni che non sono problemi ma artatamente invenzioni, un essere umano deve liberamente poter autodeterminare il proprio equilibrio sentimentale senza alcuna influenza e nel rispetto della medesima liberta' altrui.
La Costituzione sostiene questo, se qualche ufficiale in questo senso si chiama aldisopra della Costituzione od aldisopra di Dio stesso faccia pure, spero se ne assumi, da persona matura, tutte le responsabilita' che cio' comporta, forse anche rispondendo per primo alle leggi che presume di poter a nella consapevolezza di non avere funzioni legislative, almeno non in Italia.

tabula ha detto...

@Antonello
non stiamo parlando di sentimenti.
qualche collega di Parolisi si stupì che lo stesso potesse avere una relazione sentimentale con la soldatessa Ludovica.
Non è per l'avere una relazione, è per la connotazione "sentimentale". Relazioni là dentro ne avevano in molti, ed è storia.

tabula ha detto...

Ho letto da qualche parte che l'avvocato Nicodemi si sarebbe opposto a qualcosa detto dall'accusa durante la sua, perdonami se sbaglio Manlio, requisitoria.

Qualcuno di voi saprebbe argomentarmi meglio la faccenda?

Antonello ha detto...

@Tabula
sempre sulla piacevole discussione, non vedo come poter neppure definire dal di fuori una frequentazione, ed e' proprio la prima cosa che invece vedo che accade.
Vi sono sentimenti travestiti da sesso e sesso travestito da sentimenti, persone che non sanno riconoscere l'uno e l'altro e che si vantano con colleghi ed amici di cercare il petrolio con la tipa X amandola, alle volte piu' o meno segretamente ed inconsapevolmente, altri che vivono tristi relazioni fatte e fondate solo sul sesso ma che hanno la peculiarita' di essere descritte come "storie d'amore".
Trovo singolare che se si sbagliano spesso gli stessi protagonisti, come sembra sia accaduto ad S., dal di fuori un magistrato si intestardisca a voler definire una relazione o peggio recintarla.
Siamo tutti grandi, vi sono situazioni in cui l'unica chance per una donna di intrattenersi con chi magari segretamente ama puo' diventare farsi ricattare, in fondo noi uomini ci facciamo, sempre meno, accecare dal nostro stupido orgoglio e non ci accorgiamo di cosa ci gira veramente intorno, come e' vero che senza ricatti certi uomini sarebbero tristi, soli ed umidi.
Un abuso si puo' definire con delle prove ed una liberta' violata, una relazione diventa un po' piu' complicato, sempre secondo il mio punto di vista.
I dati di fatto sulla base dei quali indagare ed alle volte sentenziare pero' non vanno appunto confusi, si risponde di cio' che si fa, permettimi alle volte c'e' chi ride di pagare certe responsabilita' che diventano ben poca cosa rispetto ad altre, ma qui entro in altri discorsi.

Anonimo ha detto...

@ ANTONELLO
Apprezzo molto la tua buona volontà ad esternare il tuo pensiero ma, credimi, nonostante tutti i mei sforzi cerebrali, non riesco a capire molto di quanto vuoi dire.
Non potresti usare un modo più semplice di scrivere?
Altrimenti per capirti dovrò iscrivermi a corsi serali di cultura popolare.
Scusami, per questa timida richiesta. So che la colpa è solo mia, e della mia limitazione mentale.
Tanti saluti
TIZIO C.S.

anna ha detto...

sono sndata sul posto,dove sta la stradina dove era stato localizzato il cellulare di melania,con la mia macchina non ci posso salire perchè è è piena di sassi ma con fuoristrada è percorribile ,quello che è grave che nessuno si sia preoccupato di andare a vedere dove portava questa strada e verificare se melania non c'era........poi sono passata davanti al chiosco dove melania è stata trovata morta,sopra la pozza di sangue è stato realizzato un mosaico in pietra e ho avuto la netta sensazione che qualcuno,forse anche gli assassini lo abbiano fatto per non far anlizzare quella pozza sangue e verificare se apparteneva o meno a melania.......

sono andata a rivedere gli atti dell'ordinanza,in nessun atto c'è scritto che quel sangue è stato analizzato, si parla solo del sangue che sta sul chiosco che appartiene a melania..........

questa inchiesta è veramente vergognosa..........

Antonello ha detto...

@Anna
la stradina sterrata di cui parli e che dovrebbe portare al punto in cui ben cinque geolocalizzazioni si sarebbero sbagliate, tutte e cinque indicanto punti limitrofi, di 3,2 chilometri hai mica fatto caso se e' una sterrata costruita sulla via dei tralicci della corrente elettrica???
Da google risulta una sterrata completamente priva di vegetazione e che sembra proprio iniziare con un traliccio al centro della stessa.
Un fuoristrada con due persone accucciate in effetti e' gia' presente e totalmente dimenticato in questa indagine.
Non mi azzardavo ma sono completamente in sintonia con quanto dice Enrico, sono troppi i particolari dimenticati, sviati, non considerati, nemmeno io riesco a considerarli piu' "semplici mancanze".

@T.C.S.
Pero' cominci ad essere sospetto, in alcuni temi io saro' anche ermetico, ho le mie pecche in altre occasioni, scrivo anche da un tab, a volte dimentico virgole e punti ma capita anche a molti di voi, mica io ogni volta sottolineo e chiedo lumi, cerco di capire cosa si sia voluto intendere.
Tabula ha ricalcato le definizioni "di sesso" abbinate dai media e dagli inquirenti alle storie delle soldatesse ed io ho inteso dire che esiste un subcosciente che viene tenuto in poca considerazione, che vi sono uomini distratti, e che inoltre alcune situazioni che si presentano in un modo sono di fatto l'esatto opposto che invece appare.
Che diavolo c'e' di incomprensibile in tutto cio' francamente non riesco a capirlo io, non te, tanto per parlare in francese, vi sono persone che trombano convinti di far sesso ma nella cui memoria rimane stranamente impressa quella trombata per decenni ed altre che si sposano ma dimenticano le loro vitali storie d'amore appena gli si rizza la trivella per la prima biondona che passa eppur convinti di amare la propria mogliettina, detta cosi' e' piu' decriptabile???

Anonimo ha detto...

@ANTONELLO
Va bene caro, come non detto!
TCS

PINO ha detto...

@ TUMMOLO
Approfitto della sua buona disposizione, per un'altra domanda in carattere con le sue conoscenze giuridiche:
Alcuni giornali, riportanto brevi notizie sulla scorsa udienza del processo Parolisi, concludevano che venerdì prossimo, giorno in cui si deciderà sulla sorte dell'imputato, dopo l'arriga dei difensori, ci saranno le "controdeduzioni" dei pm.
Ma, non è di prammatica che siano gli avvocati difensori a parlare per ultimi?
Grazie, Pino

Anonimo ha detto...

p.s. err. corr "riportanDo" Pino

Manlio Tummolo ha detto...

Se i PM presentano controdeduzioni, l'avvocato difensore dovrebbe presentare, volendo, le contro-controdeduzioni. L'ultima parola, prima della sentenza, spetta al difensore dell'imputato, magari solo per dire che le contro-deduzioni non dicono nulla di più delle pre-deduzioni. Per il resto, carissimo Pino, Lei sa bene come me che le norme sono quelle, ma poi l'applicazione rimane sempre un punto interrogativo. Quanto ai giornalisti, la maggior parte sa soltanto commentare partite di calcio, e forse neppure quelle (non so giudicare, perché di calcio non mi sono mai occupato).

Anonimo ha detto...

Anonimo Anonimo ha detto...

Vorrei chiedere a Tummolo se ritiene una mossa strategica la richiesta di iniziare l'arringa difensiva da parte della difesa. Voglio dire, un'arringa che riporti ad una visione più umana e meno crudele l'immagine di Parolisi rispetto a quanto asserito dall'accusa, può influenzare positivamente o almeno mitigare l'effetto devastante della requisitoria? E poi l'affondo finale, speriamo positivo per l'indagato, venerdì?
Sarahkey

anna ha detto...

quando ci sono le esercitazioni militari le vedette vengono posizionate tre km prima del chiosco della pineta,io ho visto un cartello dove c'è scritto " chiosco della pineta Km 3,00",inoltre i due pulmann vengono posizionati all'incrocio dove ci sono le uniche vie di accesso al chiosco della pineta,è alquanto improbabile che Parolisi possa aver superato questi pulmann senza che le vedette lo vedessero, infatti non lo hanno visto e siccome la vedetta Colasanti è fermo nelle sue dichiarazioni,la procura nella seconda ordinanza fa passare Parolisi non da san giacomo per andare a san marco, ma addirittura lo fa ritornare a folignano per poi andare a san marco passando da ascoli piceno, già i tempi sono stretti figuriamoci se allunga di oltre 10 km il tragitto.

il fatto he il cellulare di melania alle 16,53 era a circa 3,2 km da ripe è la dimostrazione che chi l'ha rapita si è nascosto con lei ,magari dentro un fuoristrada in attesa che i militari andassero via ,le vedette hanno visto una fiat stylo e un fuoristrada con due donne accucciate.....

gli inquirenti hanno depistato le indagini vogliamo sapere il perchè.

per fare il tragitto che gli inquirenti dicono aver fatto parolisi,cioè folignano-ripe passando per cerqueto perchè la strada era interrota,ritornare a folignano -san marco passando per ascoli piceno,ebbene io ci ho impiegato dai 50-55 minuti senza considerare il tempo tecnico di uccidere pulirsi lavarsi cambiarsi senza che la macchina venisse insanguinata così come la bambina,è praticamente impossibile,

alle 23,30 del 18 aprile a villa lempa c'erano due uomini e una donna alquanto agitati così testimoniarono gli abitanti di Villa Lempa,che dista due Km da Ripe........che cosa ci facevano ancora a quell'ora quei militari? sono loro che hanno scoperto il corpo e poi il 20 aprile hanno fatto la famosa telefonata da teramo?

Ribadisco che la settimana prima del 18 ci furono violenti temporali in alta montagna furono interrote le strade ,infatti non si poteva arrivare a ripe passando da san marco san giacomo.........

i genitori di melania mi fanno pena ma in senso negativo, perchè non ci sono prove alcune della colpevolezza di Salvatore, mentre ricordo perfettamanete le parole della mamma di melania, come io ho perso mia figlia tu(rivolta a Prolisi) non rivedrai più la tua

Vergogna

tabula ha detto...

gionni dice che parolisi chiamò melania una sola volta alle ore 15,26 prima di andare a cercarla al bar. l'informazione vi risulta corretta?

tabula ha detto...

scusate. ho cercato io.
Il precisissimo Massimo Prati già aveva postato l'elenco dei tabulati telefonici delle chiamate ricevute da Melania, quello che ha detto Gionni non corrisponde al vero.

http://1.bp.blogspot.com/-pSBVjew3yYQ/UFNPs5jaJ2I/AAAAAAAACZM/d68BClrundA/s1600/schema.jpg

Non è vero che Parolisi chiamò Melania solo UNA volta prima di andare a cercarla, la chiamò alle ore 15,26 e poi alle 15,28, alle ore 15,30 precise la telecamera lo inquadrò entrare al bar e lui ordinò il caffè di cortesia per potere accedere ai bagni che nemmeno toccò, si recò immediatamente nei bagni ed alle ore 15,32 provò a richiamare ancora la moglie.
Probabilmente dai bagni stessi.

Le solite informazioni distorte, ho visto venditori di pentole esprimersi con più onestà. Uno scandalo il fatto che sia accettata in una pubblica udienza una dichiarazione non corrispondente in nessuna maniera al vero.

E questo al solo scopo di convincere il giudice di quanto poco fosse preoccupato Parolisi della scomparsa di sua moglie.
Io posso capire che si cerchi di portare l'acqua al proprio mulino, ma proverei molta più ammirazione per chi ci possa riuscire partendo dai dati oggettivi e volgendoli a proprio favore, mentire spudoratamente negando l'evidenza è di sicuro la via più facile per arrivare ai propri scopi, ma dentro l'aula di un Tribunale la possibilità di poterlo fare dovrebbe essere preclusa.

Non è vero che Parolisi chiamò Melania UNA SOLA VOLTA prima di andare a cercarla in quel bar.

Semplicemente non è vero. Le cose non stanno così.

E non mi esprimerò come Anna parlando di menzogna e di vergogna, dirò che è semplicemente scandaloso, e anche stupido.

Ci sonos tati parecchi colpi bassi, ma affermare il falso è davvero qualcosa di grossolano, da Gionnino, francamente mi sarei aspettata un pò più di utilizzo delle sinapsi. Perchè le bugie vengono facilmente smentite, ci si fa pure brutta figura, e si perde credibilità e dignità professionale. Parolisi docet.

Anonimo ha detto...

Non direi proprio, che io ricordi le chiamate furono almeno 3 in quel frangente, successivamente continò a chiamare.
O noi siamo male informati o l'accusa/parte civile affermano una montagna di castronerie. Qualcuno conosce qualche passaggio dell'arringa della difesa di venerdì?
Marilia

Anonimo ha detto...

Volevo farvi una domanda.
Anche se il cell di Melania è stato manomesso non è possibile risalire dai tabulati ai contatti che la donna ha avuto tra il 17 e il 18?
Marilia

Anonimo ha detto...

Se Salvatore si fosse recato a Colle S. Marco al solo fine di precostituirsi un alibi come mai non ha saputo riferire agli inquirenti sulla presenza di persone incontrate sul posto? Ma secondo voi una persona che è alla ricerca di un alibi è possibile non si quardi intorno alla ricerca di persone da poter segnalare in sede di interrogatorio?
Anche questo è un mistero!
Marilia

Manlio Tummolo ha detto...

Cara Sarakhey (spero di aver riportato correttamente il Suo nick-name), in generale l'arringa serve appunto a smontare le tesi della requisitoria. Nel fatto concreto dipende se l'avvocato ha argomenti adeguati a disposizione, se sa esporli con chiarezza e convinzione, se sa riportare i punti a favore o contraddittori (se negativi) delle varie testimonianze. Deve dimostrare entusiasmo e convizione, criticamente fondati, nella sua difesa. Non conoscendo di persona i difensori, non posso iummaginare nulla preventivamente. Il buon avvocato deve saper tutelare per quanto possibile il proprio patrocinato e i suoi interessi, anche se questo è il mostro di Norimberga, di Londra, di Firenze messi insieme. Ci furono grandi avvocati di questo calibro: temo che oggi ve ne siano pochi, tutti pronti a patteggiamenti, compromessi, perdoni, rinunce, piegamenti, confessioni, ecc. Al massimo sanno tirar fuori mezzucci procedurali per arrivare alle prescrizioni.
E quelli di parte civile non sono granché meglio...
Gli uni e gli altri, comunque, hanno un tariffario di tutto rispetto.

tabula ha detto...

sì Marilia.
dai tabulati non si può risalire ai contenuti delle telefonate nè a quelli degli sms.
Ma di sicuro è stato possibile per gli inquirenti risalire a CHI abbia contattato Melania nei due giorni precedenti la sua morte.
Sono convinta che in quella lista di nomi ci sia quello degli assassini, a meno che l'appuntamento che io sono convinta ci sia stato al Monumento di Colle San marco fosse stato concordato parecchio tempo prima, ma è più difficile.
Non credo all'ipotesi di un incontro casuale con persone improvvisatesi assassine.
Penso ci sia stato un accordo di M. per incontrarsi deciso proprio negli ultimi giorni, una cosa urgente che andava sbrigata o chiarita prima della partenza della coppia per le vacanze pasquali.
Lei voleva andare a Colle, lei ha costretto il marito alla solita corsetta con telefonatina con la scusa di fargli passare più tempo con la figlioletta (pensate quanto è diversa questa sua preoccupazione rispetto a quanto hanno messo in pratica i suoi familiari) lei si è allontanata dalle altalene, lei è stata fiutata dai cani, lei aveva il cellulare che ha agganciato la cella telefonica nella zona Monumento ai Caduti, lei è stata vista dai ciclisti, lei è stata notata dall'anziano pensionato che la vide inseguita da due donne in zona Colle.

Ho sempre pensato che in quei tabulati potesse esserci il nome di chi l'ha uccisa.

Ma non si hanno notizie di indagini relative a quei nomi.

Chissà, forse un giorno, se mai Parolisi dovesse uscire dalla galera, se mai le indagini dovessero riprendere, se mai dovessero per davvero considerare i 360°, se mai.

Manlio Tummolo ha detto...

Basterebbe qualche grado in più di 1, non occorrono 360 ° interi.

Anonimo ha detto...

Tabula, la tua versione è quella che è sempre stata anche la mia. E secondo me l'appuntamento lo aveva fissato in quei giorni. Quindi se tu mi dici che i contatti avuti risultano, fra questi c'è sicuramente uno degli assassini/e.Però diversamente da te sono convinta che abbia accettato l'incontro nefasto perchè le hanno fatto credere che l'argomento riguardava il marito, quindi lei è andata incontro alla morte per gelosia.Per questo motivo si era già esposta telefonicamente anche con Ludovica. Comunque gli investigatori sono stati dei gran bastardi, questo è poco ma sicuro, non credo che tutti gli errori e le omissioni siano stati causati dalla buona fede. Uno può anche avere una convinzione profonda ma la coscenza ti dice che devi andare a fondo e non lasciare nulla di intentato e qui sono state lasciate andare troppe cose importanti.
Marilia

Mimosa ha detto...

@ Marilia
"buona fede"? hai usato un'espressione che scotta.
A mio parere nessuno dei protagonisti, e intendo nessuno tra TUTTI i personaggi coinvolti, amici e amiche, familiari, conoscenti, inquirenti ecc., è mai stato in "buona fede".
Incluso SP per i motivi che sappiamo e anche per quelli che tiene nascosti per non nuocere ad altri ...

Quanta gente ha mentito per "depistare" ovvero per orientare gli inquirenti sulle colpe del marito, facendo leva sulla condotta sleale nei confronti del "sacro vincolo coniugale"? come se fosse l'unico al mondo ad aver agito in tal modo.

Hai perfettamente ragione nell'indignarti che troppe cose importanti sono state tralasciate e infatti nessuno ha voluto andare a fondo, nonostante il povero Tagliabracci tanto vituperato per la sua relazione finale, ai giornalisti appena conclusa l'autopsia del 21 aprile ha dichiarato che forse Melania non è stata uccisa lì, che forse lì è stata portata, che è morta da mezzanotte alle tre di mattina del 19 aprile, che le incisioni sul suo corpo erano state fatte a poche ore dal ritrovamento del 20 aprile, perché erano scarse le proliferazioni batteriche sulle striature ...

l'affondo è stato orientato su SP grazie alle tempestive dichiarazioni della cara amica Imma, nessuno me lo toglie dalla testa, e qualcuno ha convinto il PM in quella direzione ...

mala fede a 360° ............

Ciao
Mimosa
(molto arrabbiata)

Mimosa ha detto...

Nella quiete della parte del mondo che dorme, il mio cervellino che domani non è impiegato in cose d’ufficio, a quest’ora lavora a pieno ritmo.

È ormai inutile riproporre angolature nuove sul movente, i giochi sono già delineati, il PM ha fatto la sua requisitoria ed è iniziata l’arringa della Difesa
.
L’Accusa ha ammesso di non avere “la prova provata” bensì solo le tessere di un puzzle «con tante tessere che se messe tutte insieme fanno un quadro preciso di quello che è a tutti gli effetti un processo indiziario».
Dice “SE messe tutte insieme” e chi le deve mettere assieme?

Loro, in nutrito pool, non ci sono riusciti, pretendono che il giudice faccia la fatica e il loro lavoro al posto loro?

Non è l’Accusa che deve mostrare la colpevolezza di un individuo al di là di ogni ragionevole dubbio?
Da furbetti vogliono scaricare la patata bollente, che tra l’altro hanno cucinato male ed è ancora cruda, in mano al Giudice?
È così che funziona la Giustizia?

Secondo la consuetudine processuale, la Difesa non farà altro che impegnarsi a smontarle una ad una, per dimostrare che non stanno in piedi, anche ridicolizzando la montatura. Vincerà chi sarà più convincente. Così funziona la Giustizia.

Spero che la Tommolini capisca da sola che le tessere del puzzle sono fallate e non appartengono al puzzle della colpevolezza Parolisi.

E spero che non si faccia influenzare dal pietismo che mira a suscitare la parte civile, chiamando in causa continuamente la figliola privata della madre …
la si vuole freddamente privare anche del padre, già la creatura non lo vede da due anni …

a proposito, ci mettono tanto gli psicologi a sistemare la psiche della nonna affinché sia pronta a portare la nipote a far visita al papà in galera?

tabula ha detto...

@Mimosa
mi sono piaciuti questi tuoi due ultimi commenti.
Il paragone con una pata cruda e bollente scaricata in grembo alla Tommolini, è perfetto.

@Marilia
nonostante tu possa avere le tue ragioni ragionate per essere indignata, non sono d'accordo sull'epiteto che hai affibbiato agli inquirenti.
Definire le persone attraverso una parola dispregiativa significa rinchiuderle in un recinto, tanto più limitato tanto più sono pesanti le parole espresse.
E' possibile, da cittadini, valutare il lavoro di chi lavora per lo stato, ovvero per noi, sempre che lo stesso si renda conto di essere al servizio del bene del prossimo, e non si ponga nella posizione di "io sono l'autorità, lei non è nessuno", così come recentemente espresso nel caso del bambino rapito brutalmente da scuola.

Te la dico in breve: prendiamo in considerazione le azioni, le persone non le conosciamo, le motivazioni per agire in data maniera anzichè in altra neppure.
Possiamo intuire, capire, considerare, essere d'accordo oppure no, e sicuramente Parolisi aveva un atteggiamento "sospetto", potremmo discutere per ore sulla volontà di negare dati evidenti e testimonianze nel quadro accusatorio, ma dire di qualcuno che non si conosca "bastardo" non ci sta e nemmeno lo considero corretto, probabilmente non è neanche corrispondente al vero, perchè dubito che dal principio qualcuno possa avere intenzione di nuocere ad un privato cittadino.
Se vuoi invece dire che le indagini sono state bastarde, nel senso di figlie illegittime del diritto, nel senso che i famosi trecentosessanta gradi non sono stati esplorati, nel senso che le indagini sono state parziali e tutto quanto entrava in conflitto con l'ipotesi del amrito colpevole è stato grossolanamente castrato, è altro paio di maniche.

Le ragioni potrebbero essere molteplici, da lui che non è per nulla convincente alla telefonata di Imma.

Ma a noi adesso come adesso non dovrebbe più importare chi ha eterminato al situazione, che già di per sè è davvero pesante, il tizio poco convincente è sotto processo durante questi giorni di festa della sua bambina che forse nemmeno ricorderà il suo volto ormai, ma di sicuro ne ha un profondo legame ancestrale poichè lui è il padre che l'ha cresciuta e portata in braccio tante volte, ne riconoscerà l'odore perchè i bambini adoperano altri sensi e il legame biologico è legame biologico. Sempre che gli venga permesso di avvicinarlo, ed anche a breve, altrimenti anche la memoria endocrina passerà in cavalleria.



PINO ha detto...

@ MIMOSA cara,
sapessi quanto è gradevole la tua arrabbiatura...
Ma tieni presente anche che "il tanto vituperato Tagliabracci" che ha detto e poi ha cambiato; ha scritto e poi corretto, ha avuto anch'egli i suoi santi protettori scesi sulla terra trasformati in solidali colleghi, salvatori del suo deretano.
Ancora una volta, il detto "lupo non mancia lupo", da me più volte rispolverato, ha riconfermato la sua ragion d'essere.
Questi sono i "tasselli" che, se il gup dovrebbe ricomporre, ne risulterebbe un mosaico nuovo e diverso, da quello costruito sulle basi della prevenzione e l'unidirezionalità delle indagini che hanno avuto quale unico e comodo abiettivo, quello dello sciagurato militare.
Un fedifrago, un bugiardo, è vero. Ma come, e con quale logica, tali deprecabili difetti possano trasformarsi in tasselli di un mosaico che raffiguri tragedia e morte?
Se tu sei arrabbiata, cara Mimosa, io sono incazzatissimo!
Quì si sono messe troppe castagne sul fuoco, e si vorrebbe, ora, che fosse la Tommolini a toglierle?
Compito ingrato, ma inevitabile.
Nè il pietismo preso in prestito dalla parte civile, nè il lacunare incarto accusatorio, approntato e presentato dalla requisitoria dei pm, dovranno incidere sulla serena analisi dei fatti che il giudice Tommolini è stata preposta a valutare.
Pino

Anonimo ha detto...

p.s. err.corr. "dovesse" non dovrebbe, Mamma mia...Pino

ENRICO ha detto...

@ Tutti

c'è qualcuno che per caso si ricorda cosa dichiarò Salv. subito dopo la scomparsa di M.

Disse che alle altalene non aveva visto nessuno o disse di aver visto i ragazzi che giocavano a pallone ?

PINO ha detto...

ENRICO
Disse di aver visto una coppia di anziani. E gli anziani c'erano davvero!

Manlio Tummolo ha detto...

Un fatto processuale non mi è chiaro: la parte civile ha detto qualcosa, oltre i pettegolezzi fuori aula e ai baci sperimentali di massa? Oppure il processo è tanto abbreviato in modo che la parte civile finisca per appiattirsi sulle posizioni del PM ?

Mimosa ha detto...

Caro Manlio
leggi qui:
http://www.abruzzo24ore.tv/news/Omicidio-Rea-5-milioni-di-risarcimento-per-la-piccola-Vittoria/101382.htm

Tiziana ha detto...

Cara Mimosa,
reputo i tuoi ultimi due commenti un capolavoro dialettico.
Hai ragione a sostenere che sarebbe stato compito dell'accusa mettere insieme le tessere che loro pretendevano appartenere al puzzle della colpevolezza di Parolisi. Però non ci sono riusciti: abbiamo qui elencato molte volte i "buchi" nel mosaico. Mi piacerebbe sapere, ad esempio, se i Pm si sono cimentati a trovare uno spazio temporale nel quale SP avrebbe potuto compiere il vilipendio del cadavere.

Tu inoltre poni una domanda importantissima, sulla quale anch'io ultimamente stavo riflettendo: quando nonna e nipote saranno pronte per far visita a Parolisi in carcere? La visita non era stata solo momentaneamente rinviata a causa di mancanza di "preparazione psicologica"? Speriamo P. possa essere assolto e che dunque la situazione si risolva da sé, ciò non toglie che i Rea sono stati carenti in un compito che competeva loro in quanto tutori di Vittoria: era stato infatti stabilito che la bambina facesse visita al padre in carcere.

Anonimo ha detto...

ora in cui se vogliamo dire tutto quanto d' adesso io voglio assolutamente dire una parola per difencdere una persona per cui deve combattere lottare per dimostrare la sua innocenza perchè io ti darò il mio appoggio con la mia volontà per aiutati ad uscire dal incubo è assolutamente io resto vicino alla tua famiglia sopratutto ha la piccoa dolcissima figlia di salvatore parolisi ,. non voglio giudicarti per me sei innocente

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