domenica 23 settembre 2012

Salvatore Parolisi. Quando Melania è morta il marito non era con lei, mentre è possibile ci fossero altre persone...

Calliphora Vicina
Per l'avvocato Mauro Gionni, che cura gli interessi della 'parte civile' nel processo contro Salvatore Parolisi, le nuove perizie nulla aggiungono e nulla tolgono allo schizzo disegnato dai Pm di Ascoli e Teramo. Oddio, il dire che chi ha scritto le perizie nulla ha aggiunto ai faldoni dell'Accusa, significa davvero parlare in verità. Ma nel contempo, l'affermare che nulla ha tolto agli stessi faldoni, pare essere una giustificazione da campionato di calcio. Il discorso dell'avvocato ricalca in copia quello degli allenatori delle squadre che per settimane son rimaste in testa alla classifica, allenatori che dopo aver perso più partite, e con queste il primato, intervistati minimizzano le sconfitte, ritenute immeritate, per tenere alto il morale dei giocatori che allenano. In ogni modo, allenatore o no, non è possibile che il legale in questione non abbia capito quanto siano state penalizzate le tesi degli inquirenti. La dottoressa Sarah Gino, ad esempio, di cambiamenti agli elementi certi ne ha portati tanti, e tutti sfavorevoli a chi da quattordici mesi tiene in carcere il Parolisi perché ha raccontato mille bugie a chi indagava. Mille come del resto ne raccontava a Melania, come del resto ne raccontava ai Rea ed alla sua famglia, come ne raccontava a Ludovica, la donna che per i Pm è diventata, suo malgrado, l'input, il movente che ha scatenato l'omicidio.

Per rendere veritiero un quadro accusatorio traballante nella ricostruzione dei tempi e nelle testimonianze, cercate ed a volte modificate (vedi quanto affermato sull'arrivo al pianoro della signora Fioretti, vedi lo spostamento di orario delle videocamere del chiosco), agli atti inviati ai giudici non si contemplavano al meglio le analisi del RIS e ci si appoggiava sulle risposte 'incerte' scritte dal patologo dopo l'autopsia. Risposte considerate sempre e solo a livello colpevolista. Ma la dottoressa Sarah Gino con la sua perizia, richiesta dalla Corte e che certamente sarà causa di infinite discussioni in tribunale, ha rovesciato come un calzino quanto ci avevano detto essere indiscutibile. Non ha usato mezze parole, non si è tolta dalle proprie responsabilità giuridiche lavandosi le mani, seppur ci sia chi lo vuol far credere all'opinione pubblica che ascolta e non legge le perizie, ed ha criticato chi doveva essere criticato senza far 'quasi mai' sconti a nessuno. Il 'quasi mai' è dovuto ad una materia che in perizia ha trattato, causa una domanda posta dalla Corte, ma che non è di sua competenza: la semenogelina. Lei dal patologo che l'ha riscontrata ha ricevuto diverse foto, una doveva ritrarre la flebile linea rosa che dimostra la presenza della sostanza sul tampone vaginale, tampone eseguito nel pomeriggio inoltrato del 21 aprile su un corpo che non aveva trascorso neppure un minuto in una cella frigorifera.

Ma la foto inviata alla dottoressa potrebbe non mostrare nulla di quanto accertato in sede di autopsia, perché ciò che si nota potrebbe non essere la flebile linea ma un riflesso ottico (gli avranno inviato la foto giusta?). Il problema nasce dal fatto che il RSID semen, la stessa dottoressa in perizia ammette essere un metodo infallibile per la semenogelina, non scherza in fatto di precisione, e se davvero non vi fosse la linea rosa della flebile positività, il dottor Tagliabracci dovrebbe spiegare il motivo per cui ha fotografato un test che non mostrava nulla, scrivendo invece che mostrava. E dato che in questo caso non son state le macchine del laboratorio ad emettere un verdetto su un reperto, ma i suoi occhi e quelli della dottoressa Canestrari, è difficile credere che la linea non ci fosse (certamente lo stick del test positivo sarà ancora a disposizione in originale). A questo 'quasi mai' se ne accoda un altro sullo stesso argomento, la nota numero 16 inserita a margine in cui cita uno 'studio' e lo usa in perizia per dichiarare che la semenogelina si può trovare sul tampone vaginale anche a 48-72 ore dal coito. Ma lo studio citato, andando in fiducia e dandolo per buono a scapito di quanto stabilito da altri, non pregiudicherebbe affatto la linea difensiva, tutto il contrario perché se il riflesso che ha notato nella foto fosse in realtà la flebile linea rosa, anche si volessero accettare le 72 ore massime dal coito, andando a ritroso dal momento in cui si è fatto il tampone ci troveremmo comunque con una Melania Rea in vita nel pomeriggio inoltrato del 18 aprile, giorno della scomparsa. Vedremo presto se il dottor Bruno è concorde con quanto scritto dalla dottoressa Gino o se ha visto anche altre fotografie.

A parte questi due piccoli 'quasi mai', nella perizia ci sono elementi che inquietano, che i media trascurano e che cambiano le carte in tavola. Ne cito alcuni semplici da capire. Uno è il dna del Parolisi sull'arcata dentale, reperto H3.4494.12, che non andrà a processo, con grande dispiacere della dottoressa Baldi che forse ancora non lo sa, in quanto per la scienza forense non esiste (ciò che il patologo ha estratto ed analizzato può servire per escludere dna sospetti, non basta per indicare una specifica persona). Resta il dna sulle labbra, ma essendo in un punto curato dalle donne potrebbe esserci finito, questo è un mio pensiero e non figura in perizia, se protetto da un lucidalabbra o un rossetto, anche molto prima della morte. Un altro è il dna sull'accendino, che per la dottoressa non è del Parolisi e, vista la rilevanza del dna di Melania, era in uso alla vittima. Terzo elemento inquietante: sulla scena del depistaggio, che potrebbe essere avvenuto anche ad una sola mezz'ora dall'omicidio (questo dato non è stato intaccato), è certo non ci fosse il marito... ma è probabile e possibile ci fossero più uomini, come dimostrano i profili genetici maschili mischiatisi a quello di Melania sul reperto 119-4, la siringa infilzata nel petto dove era presente anche un profilo femminile (reperto 119-1).

Se uniamo a questi soli tre elementi, 'diversi' e taciuti dai media, un altro dato portato dalla perizia di Sarah Gino, cioè la certezza che sull'auto, sulle scarpe, sugli orologi e sugli abiti dell'indagato, non vi è una miserissima goccia di sangue, seppur si sia cercato anche con gli strumenti che di solito si usano per le tracce vecchie e lavate più volte, otteniamo una nuova risposta peritale che dice: "Al momento della morte di Melania Rea è certo che il marito non fosse con lei, mentre è possibile ci fossero altre persone". Per cui, anche se la dottoressa Sarah Gino non da certezze nelle sue risposte, a leggere la sua perizia, ed il giudice la leggerà, si nota come invece le risposte ci siano tutte e tutte portino a pensare ad assassini diversi dal marito... per ottenere il disegno basta unire i puntini tenendo presente che ne manca uno, quello riferibile all'ora dell'omicidio. L'entomologo, dottor Vanin, l'unico che poteva dare un orario quasi giusto, ha aperto un range di cinque ore scrivendo nella sua perizia che la morte risale al pomeriggio del 18 aprile, quindi da quando è scomparsa a poco prima del tramonto, che altro non si può scoprire vista l'errata conservazione delle larve e le mancanze iniziali che inficiano ulteriori esami. Ed è un peccato ci siano state mancanze, che non si siano potute analizzare al meglio le larve, visto che la "Calliphora Vicina" è una mosca conosciuta e studiata e si sa che si adatta e cresce benissimo negli ambienti freddi di collina e montagna.

Tante sono le mancanze 'incapibili' ed inspiegabili dell'indagine sull'omicidio di Melania Rea. Le maggiori capitate al momento del ritrovamento e della custodia del cadavere. Si è passati dai termometri che mancavano alla conservazione in obitorio, in attesa di stabilire un'ora per l'autopsia, non in cella frigorifera ma ad una temperatura superiore ai 15 gradi. Per questo non c'è da stupirsi se ogni perito da proprie risposte e se il patologo non ha operato al meglio. La cantilena è sempre la stessa: ci saranno sempre errori e non si potrà mai indagare nel modo migliore se chi interviene per primo non si comporta da professionista. Possiamo quindi sperare che il livello di preparazione disponibile in Italia si alzi? Possiamo sperare che al prossimo omicidio qualcuno faccia ritorno al proprio laboratorio e recuperi un indispensabile termometro? Possiamo sperare che qualcun altro blocchi il processo di deperimento del corpo (e di crescita delle larve) quando il cadavere arriva in obitorio, così da fare un'autopsia non a 72 ore dalla morte ma a 48 o poco più? Queste son negligenze gravi. C'è da chiedersi come gli inquirenti possano aver accettato per buoni i risultati sull'ora della morte e credere di aver chiuso il cerchio, come possano aver dato per certo che ad uccidere fosse stato il Parolisi. Chi ha incarichi importanti si aggiorna continuamente, quindi non può ignorare quanto l'Arma scrive sui nuovi metodi di indagine. Non può ignorare gli studi fatti da carabinieri in gamba, vista la carriera, studi disponibili anche sul sito ufficiale dell'Arma che ogni inquirente, per logica lavorativa, dovrebbe aver letto.

Mi riferisco al Tenente Enrico Di Luise ed al Maggiore Luigi Scaravo, entrambi lavorano al RIS, che assieme alla dottoressa Paola Magni, lei è nella sezione di Entomologia Forense del Forensic Lab dell'ICAA (International Crime Analysis Association), nel 2007 hanno condotto uno studio dal titolo: "Gli insetti al servizio degli inquirenti" (clicca qui per leggerlo). Parla di quanta importanza abbia assunto l'entomologia nelle indagini moderne, dell'aiuto che può dare per stabilire il tempo trascorso dalla morte al ritrovamento del corpo (PMI). Nell'introduzione fra l'altro si legge: "Le tradizionali tecniche medico-legali attualmente utilizzate per il calcolo del tempo trascorso dalla morte di un individuo al ritrovamento del suo cadavere, si basano sul decremento della temperatura corporea, sullo studio del livor (macchie ipostatiche), del rigor mortis (rigidità cadaverica) e sullo studio di elementi accessori come, ad esempio, il contenuto gastrico. Tali parametri, sebbene di fondamentale importanza nelle prime 24-48 ore, vanno irrimediabilmente incontro ad una stabilizzazione per la quale i dati ricavabili risultano poco o per nulla informativi (Greenberg and Kunich, 2002; Amendt et al., 2004)"

Dovrei aggiungere altro... ma chissà quante pagine servirebbero.

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712 commenti:

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Antonello ha detto...

Beh, se continuate a preoccuparvi di me che non riesco a girare la frittata non sarete di certo fritti ma chiunque voi siate mica vi vedo molto bene.
;-)))))))))

Anonimo ha detto...

non sei l'unico a rigirare pesantissime frittate, Antonello

http://www.blogncc.com/19032/omicidio-di-melania-rea-la-famiglia-per-condannare-parolisi-non-ci-serve-alcuna-perizia.html

Antonello ha detto...

Certo che poi guardate la mia di frittata, ho troppo rispetto per il dolore per commentare la montagna di frittate inserite ad articolo.
Comincio a pensare che si sia veramente aldila' di ogni sentenza texana, "se verra' assolto per noi sara' una doppia sconfitta", come se il fatto che se S. fosse accertato come innocente o come non colpevole non possa invece essere in fondo una piccola vittoria nella sconfitta.
Proprio non riescono a vedere, non gliene frega na mazza di perizie e superperizie, e' stranissimo invece questo comportamento, perche' se sei sicuro porti le motivazioni e le prove ed appunto non aspetti le perizie, se non porti le motivazioni e le prove ma ti dichiari sicuro rischi di passare per chi chiede vendetta e non giustizia come mi sembra che invece si dice di chiedere.
"Vogliamo giustizia", "le cose sono chiarissime", beati loro, avranno gli atti compiti di prove che si negano a tutta Italia, no perche' lo dice dopo, parla pure lui di indizi,ed allora non capisco.
Vogliono che S. sia condannato nell'unica versione accusatoria inverosimile e, purtroppo per ora e chissa' per quanto, non provabile, si dicono certi della sua colpevolezza e non vogliono dire in base a quale criterio se non fondando il loro parere su indizi.
Che si possa fare tutto questo per la richiesta di giustizia onestamente non riesco a pensarlo, probabilmente come dice Mich. Ottenere la figlia di S. sarebbe una seconda vittoria se perderla confessa che invece sarebbe una seconda sconfitta.
Rispetto il dolore ecco, ma non condivido assolutamente, le perizie sono importanti, non sono optional, le tempistiche e le dinamiche sono da riflettere bene, un qualsiasi umano deve avere almeno la possibilita' materiale di aver compiuto cio' che gli si imputa e non solo l'alibi opinabile, qui centra nulla l'alibi finto.
Alle 15,23 S. era a Colle San Marco, anche se noi siamo convinti di molto tempo prima, alle 14,40 va via da Ripe l'ultimo militare che li stava mangiando, su quella che invece per i tempi assunti avrebbe dovuto gia' essere a quell'ora la scena del delitto, ci si ostina a dare 43 minuti a S. al lordo dei 20 per ritrovarsi al pianoro a 18 chilometri di disranza, sono 23 minuti a srare larghi sulla scena del delitto, e' impossibile, non ha senso, se la versione e' quella, senza complici, con tempi e luoghi ad accusa si sta prendendo un granchio colossale e non mi sembra che i protagonisti non se ne rendano conto, c'e' qualcuno che non piace neppure a me come "non piaceva a M. ", ma questi sono personalismi inutili e marginali.
Io non condividero' mai, e lo ritengo un secondo omicidio ben peggiore del primo seppur il primo fosse violento ed efferato.

Anonimo ha detto...

BRAVO ANTONELLO

Perchè Michele Rea ritiene una seconda sconfitta, se, dopo l'eventuale assoluzione di Parolisi, viene restituita al padre la prpria bambina?
Dovrebbe essere una vittoria, per tutta la sua famiglia se il suo congiunto risultasse estraneo al delitto, e potesse tornare fra loro.
E' tutta un'assurdità.
TIZIO C. S.

Manlio Tummolo ha detto...

Che le perizie siano fatte bene oppure male è un fatto, ma che le perizie non servano in un processo, soprattutto se tutte, pur nelle varianti, confutano la tesi di una presenza fisica, di un'azione aggressiva, o che altro a favore di un imputato, il discorso è ben diverso. Chi parla di processi "tradizionali" non sa quello che dice perché anche nei processi più antichi e primitivi, si cercavano "prove" ovviamente in senso più magico che non scientifico (classico esempio "le prove di Dio", le ordalìe, ecc.), nondimeno si sentiva il bisogno, anche se tecnicamente del tutto mal applicato o inadeguato, di prove, così nella stregoneria, cone nel caso degli "untori", dove l'aver le mani "unte" di qualcosa poteva essere prova dell'opera malefica. Ovviamente tutto va "storicizzato", ovvero inserito in una mentalità e nelle conoscenze antiche che erano quelle che erano, ossia poco razionali e scientifiche, e nondimeno l'esigenza di prove "oggettive" era sentita anche nel mondo più primitivo. Nessuno poteva essere così stolto da fondarsi esclusivamente su bei discorsi, ben congegnati e molto retorici.
Per cui, tornando al caso Rea-Parolisi, suscita sdegno che qualcuno osi dire che si possa fare a meno delle perizie per condannare un uomo.

tabula ha detto...

Ok.
Cominciamo a considerare una cosa positiva il fatto che la famiglia della vittima non si nasconda più dietro frasi di circostanza politicamente corrette come "vogliamo IL colpevole, non UN colpevole".

In questa intervista viene finalmente detto molto chiaramente che loro vogliono la testa di Parolisi e di nessun'altro.

Non che non si fosse capito fino ad ora, ma il tutto era ingentilito grossolanamente dalla finzione della fiducia riposta nel lavoro di chi avrebbe giudicato.

E' giusto che esprimano la loro opinione, finalmente scevra dalla vernice edulcorante del politicamente corretto.
Certo sarebbe stato interessante capire anche perchè lo ritengano in assoluto il colpevole, e quali siano le basi oggettive sulle quali poggino le loro convinzioni.

Posso dire che nell'ottica in cui è stato presentato Parolisi e considerando le colpe matrimoniali dello stesso, a nessuno piacerebbe avere per casa un genero di quel tipo ed è in parte comprensibile l'odio che gli stessi congiunti di Melania nutrono nei confronti di quell'uomo, le cui manchevolezze matrimoniali avrebbero creato una ferita insanabile anche in caso di sopravvivenza della ragazza.

Se le parole dei Rea pesano, lo fanno giustificate dal loro contesto, personale e familiare.

Ma Parolisi è in prigione per una accusa molto, molto diversa da quella di essere stato un pessimo compagno di vita ed un marito infedele.

Ma anche qui, sarebbe meglio se cercassero di capire quanto Melania ne fosse consapevole e quanto in realtà potesse avere ricevuto comunque in attenzioni e vicinanza nonostante i ripetuti tradimenti, in fondo la prima versione ufficiale della coppia riferita pubblicamente da amici e parenti era da baci perugina, si diceva fossero molto affettuosi l'uno con l'altro, molto presenti, molto "coppia", a qualcuna facevano addirittura venire il diabete.

E, a meno che questa fosse tutta un'invenzione condivisa dai testimoni, anche questa valutazione dovrebbe pesare in sede di giudizio a 360°.

Se invece i congiunti della vittima avessero prove dell'omicidio, è giusto che vengano finalmente allo scoperto.

Perchè l'accusa è di omicidio e depistaggio, a quello bisogna attenersi.

In quanto alle analisi di coppia della psicologa, per quanto interessanti da un punto di vista letterario, derivano da una valutazione comportamentale compiuta su una donna morta, quindi raccontata da terzi, in relazione ad un marito che non si è prestato direttamente ad essere psicanalizzato, quindi le valutazioni saranno state fatte sulle interviste.

se le valutazioni compiute su soggetti consenzienti e presenti fisicamente possono essere contestabili, un'analisi psicologica di coppia compiuta in assenza dei soggetti e secondo le modalità sopracitate non è probante di alcunchè.

Non prova niente, insomma. Casomai potrebbe assurgere alla probabilità o all'ipotesi, ma se la medicina e la scienza, che si basano su dati oggettivi, non sono scienze esatte, e non hanno consentito ai periti di riportare dati certi,
figurarsi se può esserlo la psicologia che si basa su concetti inafferrabili e mutevoli come la personalità.

Insomma: i Rea rifiutano le perizie e le analisi scientifiche compiute sulle prove fisiche,

dando credito all'analisi psicologica compiuta sul racconto della vittima e sulle interviste rilasciate dal marito di lei.

Boh?

A questo punto avrebbe avuto più peso scientifico allegare agli atti una sinastria natale, un'analisi comparata degli oroscopi della coppia: perlomeno gli astri, le stelle ed i pianeti, quelli sono e quelli restano.


Anonimo ha detto...

BENE TABULA

Hai detto la tua con obiettività.
Adesso penso che sia meglio attendere il risultati del processo, per trarne le somme, ti pare?
Un processo dove tutto potrà succedere. Si spera solo che sia il più giusto possibile.
TIZIO C.S.

Antonello ha detto...

Aggiungerei, rifiutando eventuali personalismi, che qui appare chiara anche la figura immaginaria di una coppia vista dalle diverse culture, nessuno puo' sapere o vantarsi legittimamente di conoscere gli equilibri di qualsiasi generica coppia, stiamo secondo me parlando di qualcosa di estremamente soggettivo ed anche la chiesa lo ha capito, gli unici ministri del matrimonio infatti aldila' di credenze popolari "mi sposera' il prete tizio o caio" sono proprio gli sposandi, loro salgono sull'altare, loro e nella loro coscienza racchoudono e sono racchiuse le sinergie emotive del rapporto che vogliono suggellare.
Nessuno sa se i tradimenti fossero conosciuti e perdonati dalla moglie e nessuno puo' sapere se ermeticamente resi ed a quale livello, nessuno puo' arrogarsi il diritto di dire che PER QUELLA COPPIA quello non potesse forse essere l'unico modo per due soggettivita' di poter stare insieme nella consapevolezza di un sentimento che non vedo chi possa mettere in discussione prima ancora di tirarsi le pietre da solo, tolto che non per questo debbano o possano essere condivisibili determinati equilibri emotivi da chicchessia.
Una casa, un focolare ed un cuore per imperituro sia va rispettato, sia di monito alle culture, e se ci si entra e' solo per fini seri e nobili ma sopratutto con l'assenso della coppia.
In questo caso quindi solo la coscienza, il cuore e la figlia di S. possono e potranno entrare nel merito di cio' che non puo' essere deputato alla giustizia ordinaria terrena, per quanto dura possa essere a me sembra la giusta via.
Alla giustizia ordinaria spetta sentenziare in base a criteri oggettivi se S. possa o no essere responsabile di omicidio e deturpamento a fini di depistaggio nella ricostruzione addebitatagli o prenotatagli, come si preferisce.
Trovo qualcosa di anomalo nell'estremizzazione illogica di una volonra' di perseguimento fine anche alla doppia vittoria, sentenza di condanna senza prove e conseguente spadramento del malcapitato, non e' normale, non vorrei Tabula che da frasi di circostanza inerenti una speranza di innocenza si fosse passati a frasi di circostanza su una strana certezza di colpevolezza, perche' e' impossibile non ci si accorga della contraddizione, con rispetto vedremo di attendere di sapere quale sara' la difficile, ma non troppo, sentenza.

Anonimo ha detto...

I Rea probabilmente hanno la stessa convinzione che ho anche io dell'accaduto. Melania è morta non per mano di S. ma a causa del comportamento di S. Per questo vogliono la sua e solo la sua testa,non sono interessati ad avere giustizia su chi ha compiuto materialmente l'omicidio. Preferiscono che paghi direttamente S. perchè hanno capito che è a causa del comportamento di S. che M. è morta (non l'ha saputa proteggere), che è stata uccisa per vendetta. Hanno sempre invitato S. a dire tutto ciò che sapeva ma S. può solo aver capito il perchè, forse sulla base del suo comportamento, avere anche dei sospetti su qualcuna, ma sicuramente nessuna certezza.
Vi ricordate di quella soldatessa che era stata arrestata in quanto legata alla camorra?Di seguito riporto un trafiletto di un vecchio articolo:
"Fa anche rabbrividire il fatto che Laura Titta, che si era fatta tatuare su una gamba la parola "terrorista", sia descritta come una donna violenta, che non esitava a chiedere ai boss del clan dei Casalesi aiuto per punire i fidanzati che non si comportavano bene con lei, come emerge dall'ordinanza di custodia cautelare. Il 2 luglio 2008, ad esempio, la giovane donna convince il fidanzato del momento, Giovanni Mola, e l'altro affiliato al clan Paolo Gargiulo a picchiare ferocemente un suo ex, Giuseppe Madonia." Con questo non voglio assolutamente dire che la Titta sia responsabile di quanto accaduto a M.(mah, in fondo potrebbe anche essere coinvolta anche se non direttamente visto che pare non conoscesse direttamente P.), ma mi porta a pensare come possa essere maturata l'idea di punire M. Qualunque soldatessa direttamente o con l'aiuto di altre poteva organizzare un'azione punitiva nei confronti di M. e come già si è detto in precedenza probabilmente qualcosa ha esaspetato l'azione e involontariamente si sia compiuto l'omicidio. Ora, oltre a questa ipotesi, resta da capire se l'intervento che ha aiutato le assassine a restare in incognito con il noto depistaggio sia stato compiuto tramite qualche pezzo da 90 della caserma o da qualche organizzazione criminale.
Marilia

Antonello ha detto...

In tre soli sapevano della gita a Colle San Marco, la madre di M., S. ed M. stessa, se la coppia non era pedinata potrebbe essere stata intercettata, forse, ma forse, S. puo' aver notato qualcosa ed aver deragliato nel tentativo di fuggire in auto a qualche inseguitore od inseguitrice, si spiegherebbe anche la sua supposta assenza non nel dichiarato dalle altalene, potrebbe essersi trattato di un inseguimento dichiarato, alla luce del sole intendo, nella convinzione di poter comunque ottenere il silenzio dei due, S. sviato chi poteva inseguirlo avrebbe potuto dirigersi al pianoro nella convinzione di trovare un posto frequentato e difficilmente alla portata, M. potrebbe non aver colto la gravita' del pericolo, forse perche' pericolo non ve ne fosse ed in questo scenario si innesterebbe il "non omicidio", forse a Colle San Marco non ci e' mai arrivato dovendosi arrendere prima ma salvando la figlioletta, forse puo' essere persino stato consenziente a lasciare M. nelle mani dei detrattori, o forse M. e' perfettamente giunta al pianoro per poi dirigersi dove dicono i cani molecolari, in questo senso come si innesterebbero, nell'ipotesi le chiamate e gli sms??? Sono di una persona che cerca un'altra o di una persona diversa???
Tutto e' possibile ma non per tempistica e senza complici che S. abbia potuto uccidere non visto M. a Ripe, ed a Ripe invece M. in qualche modo vi e' arrivata in orario sconosciuto alla scienza e compatibilmente con le ipotesi nella giornata del 18.
Solo un inseguimento, secondo me, sviato a cui M. avrebbe potuto dover cedere avrebbe lasciato S. nella certezza di qualcosa di grave che potesse accadere tanto da convincersi dopo due ore a chiamare le FF.OO.
M. faceva spesso scherzi, non e' verosimile per un caporale ligio imbarcarsi in un'avventura del genere denunciando una scomparsa dopo sole due ore, questo coinciderebbe con la partenza della coppia da Folignano alle 14,10 e il ritardato loro arrivo al pianoro anche nelle 14,45 dichiarate, trenta minuti sono tanti per una sette od otto chilometri, ci starebbe un'ipotesi di inseguimento da parte di qualcuno.
Certo sono solo elucubrazioni, anticipo i simpatici anonimi, nel caso la ragazza di Somma verace potrebbe essersi alterata dalla scena, avrebbe potuto voler capire cosa stesse succedendo lasciando il marito dalle altalene, la coppia con il marito fuggente non avrebbe mai piu' potuto ambire alla serenita', non potevano forse fuggire all'infinito, da li la decisione sfortunata di cercare il chiarimento da parte di lei forse piu' verace di lui.
Quindi il percorso indicato dai cani, forse inseguita da S. che tentava di dissuaderla per poi essere costretto a scappare con la figlioletta viva, nell'inframezzo due chiamate e due sms provenienti da celle strane, in un momento strano ed arrivate in luogo strano.

Antonello ha detto...

In queste tempistiche, luoghi e con l'aiuto di almeno un complice sarebbe, ad onor del vero, l'unica possibilita' di S. di aver iniziato in un luogo isolato di San Giacomo lo sfacelo poi rinvenuto a Ripe e li trasportato eventualmente con ingombrante opera di depistaggio da parte di opportuni complici.
Il tutto pero' prevederebbe l'aver professionalmente fatto credere ai CC Ripe come unico luogo di aggressione come difatti avrebbero certificato, un po' difficile come ipotesi ma non impossibile.
Certo ipotesi sin da subito ed oggi piu' che mai rifiutata persino dall'accusa che si dice certa della versione avanzata, non ha dubbi, le cose sarebbero chiarissime, eppure non c'e' ne la possibilita' materiale per S. di essersi reso responsabile in quella versione, ne la ipotetica logicita' dei fatti accusatigli e ne uno straccio di prova ne certezza, a dire il vero non vedo nemmanco indizi non essendoci traccia di S. nelka scena del delitto se escludiamo il dna nelle labbra e nell'arcata dentaria, ne vi sarebgero tracce dell'uxoricidio efferato che si sarebbe consumato addosso all'imputato, ne nella sua auto, e ne in casa, come se non bastasse manca l'arma e gli ipotetici vestiti del delitto, se veramente la famiglia ha indizi o prove, o riesce ad intravvedere una tempistica umana e possibile per S. che dia fuoco alle polveri perche' cosi' S. diventerebbe vittima e non colpevole.

Anonimo ha detto...

Antonello non puoi essere sicuro che della gita a colle San Marco lo sapessero solo in tre.

Mancano tutti i dati e gli sms dal cellulare di Melania, quindi è possibile che la notizia della gita sia stata comunicata ad altri e che ci fosse qualche appuntamento per Melania.

Dal cellulare di Parolisi non è stato cancellato niente, non c'è stato nessun appuntamento con lui.

Antonello ha detto...

@anonimo
No, i dati mancano dal cellulare di M. ma non al tabulato che in verita' l'ha ricostruiti per quanto riguarda le chiamate non risposte e gli sms giunti a quel cellulare, certo di S. non sembra si abbia particolari certezze ma non vi possono essere due pesi e due misure, secondo me, quelle schede passavano attraverso la linea normale e quindi i tabulati devono aver ricostruito anche il traffico di S., certo poi c'e' l'incognita delle reti telefoniche dedicate teorizzata da LucaP e li tutto e' possibile con particolari codici di accesso magari, non so, su quello condivido.

tabula ha detto...

@Marilia.
pensavo oggi molto di quello che hai detto.
I familiari di Melania imputano a Parolisi la COLPA della morte di Melania.
dicono è colpevole perchè credono che sia colpa sua se Melania è stata uccisa.
Ed è probabile che sia vero.

Ma il caporalmaggiore è a processo per avere ucciso e poi deturpato la moglie.

Non per avere una colpa indiretta della morte di Melania.

Per quante schifezze si possano combinare nella vita, l'assassino è per definizione l'esecutore materiale del delitto.

Nella vita nessuno di noi è immune da colpe e colpevolezze di vario grado, ma se incontriamo uno squilibrato o un criminale che arriva ad uccidere per farcela pagare,
per quanto la colpa originaria possa essere nostra, il delitto l'ha compiuto una terza persona.

"Mi dispiace che ci ha rimesso Melania" dice tutte queste cose, così come lo dice "non l'ha saputa proteggere".

Altro non ci serve sapere.

Perchè il processo è per attribuire la colpe materiale del delitto e dello staging, ovvero stabilire se Parolisi possa essere l'assassino, e non lo è.

Nessuna indagine è stata mai condotta per appurare eventuali colpevolezze trasversali ed indirette.

E non credo sarà mai fatta.

Antonello ha detto...

@anonimo
c'e' anche in ultima ratio la possibilita' che la coppia possa aver parlato con qualcuno del vicinato informando della gita, puo' essere anche questo ma dovrebbe essere un particolare in ogni caso negato da S. che non lo ha mai nel caso confermato.
Rimane anche la possibilita' che uno di quei cellulari fosse intercettato con qualche strano marchingegno informatico anche se e' improbabile.

Anonimo ha detto...

@Antonello.
non ho capito niente di quello che hai scritto.

ricorda che un appuntamento può essere inoltrato con giorni di anticipo.

Antonello ha detto...

@anonimo.
Niente di particolarmente complicato, i traffici telefonici, a parte i dati contenuti nei cellulari, sono stati che io sappia ricostruiti dagli inquirenti dai tabulati che i gestori devono aver inviato alla Procura, che siano o meno stati cancellati dai cellulari non cambia i destinatari ed i mittenti, con relative celle agganciate, inerenti eventuali telefonate.
LucaP invero avrebbe teorizzato, in quanto entrambe le schede della coppia sembra fossero convenzionate con l'esercito, che potesse esistere un modo criptico che prevedesse l'impostazione di particolari codici di aggirare la rete telefonica pubblica inserendosi in una rete riservata militare, alche' potrebbe essere assenti ai tabulati telefonate invece di fatto effettuate o ricevute dalla coppia.
Un utente sul forum invero mi ha fatto sovvenire il particolare che al supermercato sfuggiva anche a me, ambedue sua lei che lui entrando al supermercato fissano in maniera strana il lato destro dell'entrata, prima lei piu' sfuggevolmente e dopo lui insistentemente.
Ebbene una ipotesi ci sarebbe, era chiaro, i vetri potevano costituire una specie di specchio, guardavano quindi nel vetro e non attraverso il vetro per vedere alle proprie spalle qualcosa o qualcuno???

Antonello ha detto...

Ammettiamo che lei avesse questo incedere veloce e deciso perche' guardava nel caso lui in un vezzo tipicamente femminile magari dopo una piccola discussione.
Ma lui non avrebbe dovuto avere nessuno alle spalle, dunque lui, chi guardava nel caso nella vetrata che poteva fare da specchio???
Certamente molto piu' grezzo di lei piu' scaltra non faceva nemmeno nulla per non farsi vedere mentre guardava, ha girato il collo e la faccia e non solo gli occhi, ora bisognerebbe dire che, mi sembra Mimosa, aveva detto che guardava le bancarelle, certo non e' certo e bisognerebbe far bene caso alla contemporaneita' diversa ed al momento preciso in cui ambedue guardano, se prima una e poi lui o se insieme.
Merita di essere rivista la scena, e nel caso lei si era accorta che lui stava guardando insinstentemente nello specchio e stava cercando di osservare se vi era qualcosa di cui non potesse essersi accorta prima???

Anonimo ha detto...

Tabula quello che ho scritto non voleva essere un appoggio morale al pensiero dei Rea. Per conto mio anche se è pausibile l'odio feroce che nutrono nei confronti di S. non deve essere supportato da nessuna condanna per omicidio e vilipedio di cadavere ingiusta a chi non è stato di fatto l'esecutore materiale del delitto. Io stessa mi sono sempre espressa contro il comportamento adottato dai Rea nei confronti del genero se non altro per il futuro della piccola V. che, piaccia o non piaccia a loro, è figlia di S. Mi ha fatto piacere che comunque hai replicato al mio scritto (dato che pare che nessuno all'infuori di te ha letto il mio post)e avrei piacere che mi dicessi il tuo parere sulle supposizioni da me fatte.
Marilia
Piuttosto vorrei conoscere

Mimosa ha detto...

Antonello,
Mimosa aveva banalmente parlato di un'auto che forse stava sopraggiungendo mentre loro attraversavano la strada, non di bancarelle.

Mimosa ha detto...

Marilia
credo che tutti noi leggiamo tutto anche se non commentiamo, stai tranquilla e continua!

Mimosa

Anonimo ha detto...

Chi lo capisce Antonello, quando scrive, deve essere molto bravo in enigmistica...
Antonello va INTERPRETATO !!!

tabula ha detto...

@Marilia
avevo letto diverso tempo fa diversi articoli riguardanti il nonnismo all'interno della caserma Clementi, nonnismo pesante connotato da violenza tra soldati donna.
scherzi feroci e punizioni.

non so quanto attendibili fossero queste notizie e non ho il tempo di andarle a cercare stasera, ma evidentemente non è la sola Laura Titta l'essere femminile capace di violenza passata per quella caserma.
Anzi, casomai pare che la stessa agisse per interposta persona, ovvero era la mandante di punizioni esemplari verso i propri fidanzati ma non era lei ad agire.
Le mani femminili che hanno operato violenza su Melania hanno invece agito in prima persona, si sono sporcate di sangue capisci, è probabile siano soldatesse e ce lo dicono l'impronta di scarpa ed il luogo scelto per la rissa all'arma bianca in cui c'è scappato il morto, sia quelle testimonianze riguardanti una soldatessa sconvolta a Villa Lempa in orario consono con le poche ore dopo l'omicidio.
questo credo io.

Anonimo ha detto...

allora state dicendo che l'hanno uccisa a ripe e che nessuno le ha viste? neanche i militari che stavano banchettando? e magari erano soldatesse amiche sue e quasto spiegherebbe che le ha seguite spontaneamente?
decidevi però!!!!!

Antonello ha detto...

@Mimosa
ah ok, mi sembrava, forse era stato scritto da qualcun altro, della bancarella intendo.

@anonimo
forse risulto enigmatico semplicemente perche' tante volte pecco, nella velocita', della punteggiatura, ma se segui il filo logico non penso di essere poi cosi' enigmatico, sulla punteggiatura comunque ti do ragione, e' che scrivo da un tab e sempre di getto, cefchero' di starci piu' attento.

@Marilia
non e' vero che nessuno ti ha letto solo perche' nessuno ti ha risposto, e' in verita' anche uno spirito di squadra alle volte non commentare, dipende, io per ora ti ho trovato molto coerente, qui l'ambiente e' particolare, forse c'e' piu' da preoccuparsi alle volte se ti commentano che se ti ignorano, sopratutto gli anonimi.

tabula ha detto...

@Anonimo
E' stato trovato un ematoma profondissimo sulla fronte di Melania, un taglio considerevole che indica una botta pesante che l'ha sicuramente messa fuori gioco per un tot di tempo.

I soldati banchettavano vicino al chiosco di Ripe fino alle 14,40.
L'ora della morte individuata dall'accusa non è stata confermata in nessun modo dalle perizie.

E, le sentinelle, qualche mezzo l'hanno visto passare, uno dei quali aveva addirittura due persone accucciate dietro.

NON hanno visto la macchina di Parolisi nè all'andata nè al ritorno, ma altre automobili sono state avvistate e sono agli atti.

Nessuno ha detto che chi ha ucciso Melania l'abbia fatto nelle ore stabilite dall'accusa, neanche se fossero state soldatesse.

Non stiamo dicendo che chi ha ucciso Melania l'abbia fatto nello stesso orario e con le stesse accortezze che avrebbe dovuto usare Parolisi per non essere notato.

E nessuno ha mai detto che le soldatesse fossero amiche di Melania, potevano essere delle conoscenti che lei ha accettato di seguire o che l'hanno caricata in macchina dandole una botta in testa fortissima.

parti dai presupposti sbagliati.






Anonimo ha detto...

Antonello credo di aver capito che intendi dire che i coniugi P. sono stati seguiti e che qualcuno li ha seguiti sino a S. Marco. Ma allora non avrebbe avuto senso resettare completamente il cell di M. è ovvio che se tale lavoro è stato fatto è perchè lei è stata contattata da qualcuno/a per un appuntamento al Pianoro e non si voleva lasciare traccie di questo contatto.Melania ha insistito con S., che aveva altri programmi per il primo pomeriggio del 18, per andare a Colle S.M. perchè doveva incontrare una persona. Tra l'altro non credo che avesse informato di questo incontro il marito. Un'altra cosa che ho pensato è che forse S. si è allarmato subito per la scomparsa della moglie perchè aveva già ricevuto qualche minaccia.
Marilia

ENRICO ha detto...

Non scrivo ma vi leggo con interesse

I vostri ragionamenti sono sempre talmente logici e completi ( almeno dal mio punto di vista ) che sarebbe inutile da parte mia appesantire la discussione con ulteriori commenti

Almeno per il momento in attesa del processo

Antonello ha detto...

@Marilia
non credo che fosse il contatto che andava cancellato manipolando e distruggendo i dati del cellulare di M. perche' chiunque sa che sono ricostruibili attraverso i tabulati.
Il problema del cellulare manipolato o e' l'ennesimo depistaggio o intendeva cancellare i testi degli sms o qualche file multimediale, essendo il modello del cellulare di M. un modello particolarmente predisposto alla multimedialita', la risoluzione in particolare ma anche altre caratteristiche ci dicono che M. aveva scelto un modello con pregi multimediali che potevano competere con cellulari ben piu' recenti.
Aggiungo che da una difensiva si dedurrebbe che il cellulare aveva il Gps acceso, forse che si voleva interdire l'eventuale ricostruzione degli spostamenti dello stesso in qualche modo tracciabili??? Perche' e' anche vero che alcune funzionalita' del cellulare erano accessibili anche senza scheda inserita.
Sono tante le ipotesi, e non e' detto che il cellulare abbia seguito in tutte le fasi il corpo di M., in particolare il giorno 18/04/2011 cinque geolocalizzazioni, tutte e cinque nemmeno a dirlo considerate errate con un'approssimazione di 3,2 chilometri e tutte e cinque sbagliate ed indicanti punti attigui, una peculiarita' stranissima di una simpatica propagazione.
Ebbene, possiamo pensare che sino alle 19,00 del 18/04/2011, ritenendo invece corrette quelle stesse geolocalizzazioni N.U.E., fosse nei punti risultanti e cioe' a ridosso di un luogo isolato vicino a San Giacomo quando l'intera zona si stava riempendo di FF.OO.??? Io penso di no, io penso che il cellulare sia stato perso nella ipotizzata prima collutazione o appositamente lasciato li da chi invece ha potuto portare ben lontano M. lasciando una falsa traccia, ma allora bisogna chiedersi perche' non solo cancellare il software ma anche le impronte da quel cellulare.
Il cellulare conteneva, impossibile anche a dirlo, solo dna della figkia di M. e solo negli interstizi, segno che e' con certezza stato manipolato non solo dal punto di vista informatico ma anche fisico.
Se vi erano infatti solo impronte di M. come sarebbe naturale in un cellulare in uso ad M. che senso avrebbe avuto cancellarle??? Era macchiato di sangue???
Tutto e' possibile e sono, lo ripeto tentativi di restringere il cerchio logico di comprensione.
Una cosa e' certa, per non rinvenire tracce informatiche e fisiche su quel cellulare significa che e' stato professionalmente ripulito da qualcuno capace di farlo e che aveva avuto il tempo per farlo, e questo S. con 23 minuti sulla scena del delitto e' improponibile solo pensare lo possa aver fatto, questo potrebbe essere invece un oggettivo forte indizio dell'impossibilita' materiale per S. di essersi reso responsabile di quanto accusatolo nella versione che si vorrebbe descrivere come chiaramente interpretabile in merito a sue ipotizzate colpe.
Qualcuno ha manipolato il cellulare, il corpo, lo ha depistato con ferite post mortem, mi viene da pensare a due giustizie, una che dovrebbe rimanere cieca e pilotata ed un'altra che ha potuto intervenire prima di quella ufficiale, e' una sensazione e' chiaro, niente di piu', ma e' come se qualcuno avesse investigato prima degli inquirenti depistando un minuto dopo tutto cio' che e' poi stato fatto rinvenire.
Quel "stai tranquillo Miche'" del telefonista in sottofondo coincide con questa mia sensazione in un certo senso.
Ma non voglio addentrarmi in congetture troppo poco fondate e in fondo prive, sino a che non si ritrova il telefonista vero, di fondamento.

Mimosa ha detto...

Sai Antonello,
più che "stai tranquillo Miche'" io ho sentito "basta così" e infatti il telefonista interrompe la telefonata con un "Ciao!".
E' comunque chiaro che erano in due, ma ho la sensazione che la voce in sottofondo sia femminile, di una donna con la voce dal timbro "grosso".

Inoltre, per intervenire a manipolare un cellulare dotato di Bluetooth attivato, è necessario un pc a breve distanza.
E se l'intervento è stato fatto in altri modi, bisogna cercare un esperto informatico di consolidata esperienza di programmazione o altro ... e la Polizia Postale avrebbe dovuto essere interpellata.

E, dunque, quante persone in tutto pensi siano state coinvolte in questo omicidio?
Parecchie, eh?

E gli inquirenti (e anche tanta gente) ancora pensano che l'imbranato bugiardo fedifrago abbia fatto tutto da solo!!!


Anonimo ha detto...

Credo che, se il mio sospetto è fondato, il depistaggio sia stato effettuato da qualche organizzazione criminale perchè solo questa gente avrebbe potuto trovare fra i suoi affiliati persone esperte di informatica e capaci di infierire in quel modo sul cadavere.
Marilia

Mimosa ha detto...

Ciao Marilia
un nostro vecchio commentatore ora scomparso (ma sicuramente presente in anonimato) ci ha testualmente offerto la sua deduzione:

«Manovalanza ascolana e di folignano.
Manodopera specializzata ascolana (ma non di nascita o provenienza)
Strateghi o registi di altri luoghi ma con rappresentanza in Ascoli»


Potrebbe essere.

Ciao,
Mimosa

Mimosa ha detto...

Eccomi!
Mi ci avete tirata, troppe “s-considerazioni” ho letto.
Vediamola in un altro modo.

Con tutta l’obiettività di questo mondo, ditemi se sia credibile che un caporalmaggiore istruttore, perfettamente a conoscenza di quello che significa la mobilitazione di uomini e mezzi nell’area delle esercitazioni e di quello che implicano i controlli del territorio, volendo portare la moglie nella Pineta per ucciderla (ma anche solo per fare una litigata in pace), possa aver volutamente affrontato il percorso stradale senza un minimo di rispetto dei divieti segnalati dai cartelli disseminati sulla strada e degli alt che le sentinelle erano preposte a dare ai mezzi civili?

E non dimentichiamo che lui stesso ha detto “Manco sapevo che c’erano le esercitazioni di Chieti”.
Io penso che, professionalmente, lui era troppo “inquadrato” per sfidare il sistema, anche il suo profilo di servizio descrive un uomo che non andava a cercare guai, uno che non ha mai contestato gli ordini, ossequioso dei gradi, un sissignore, e anche piuttosto “lavativo” come è scritto, uno che preferiva non esporsi e che piuttosto si imbucava.
(continuo)

Mimosa ha detto...

(continuo, seconda parte)

Ed ora questo a beneficio degli anonimi bigotti e predicatori di moralità:
le storielle con le reclute sono considerate in caserma “storie di ordinaria amministrazione”, SP ci si è trovato trascinato dai colleghi (e pare che a suo carico ne abbia solo un paio in tre anni + Ludovica che è diventata più di una “storiella”).
Ma ve lo immaginate il clima e l’andazzo nelle caserme dall’introduzione del servizio militare femminile?
Era questo che i vertici temevano fin dall’inizio!

Chi ha fatto la naia ai suoi beati tempi, come si procacciava le ragazze? e quali tipologie di ragazze del paese? Com’era considerato un compagno che si tirava indietro? figura da frocio!

Il linguaggio da caserma non è da convento. Io ho conosciuto secoli fa un tenentino degli alpini che bestemmiava nel redarguire la truppa, e, pur cattolico e praticante, mi disse che la rudezza era l’unico modo per inculcare la disciplina e farsi rispettare.
Sarà roba d’altri tempi, anch’io ho la mentalità d’altri tempi ma sono perfettamente a conoscenza che oggi molte delle allieve reclute fanno di tutto per mettersi in mostra e ottenere favori da parte degli istruttori, anche per i punteggi pro carriera.

(continuo)

Mimosa ha detto...

(continuo, terza parte)

Congiungo le mie due osservazioni postate sopra e mi offro agli strali della famiglia (e a chi la sostiene):
non si può ritenere SP un “trombeur de femme” solo perché ha ceduto ad occasioni offerte in caserma,
nella vita privata lui ha dimostrato affetto e rispetto per la moglie davanti alla parentela e agli amici,
non le ha fatto mancare niente, ha sopportate le sue bizze nel voler trascorrere la gravidanza sostenuta dalla madre piuttosto che dal marito (quale uomo accetterebbe di buon grado ciò?),
ha accettato i frequenti periodici soggiorni di lei a casa dei genitori e dei genitori a casa loro a Folignano,
è stata lei che ha imposto alla famiglia di starsene fuori dalla vita coniugale tanto che il fratello è stato messo al corrente oltre un anno dopo,
è lei che ha sempre fatto il brutto e il bel tempo con il coniuge, il quale soggiaceva avendo la coscienza sporca.

Non è ragionevole credere che una relazione extraconiugale, fatta quasi esclusivamente di telefonate e messaggi in chat, abbia avuto tanto incisivo significato per un uomo che nel frattempo vive pienamente la sua vita matrimoniale barcamenandosi con l’amante tanto da farle sperare in una separazione e lasciarle organizzare un incontro uficiale con i genitori sotto Pasqua sapendo che l’adesione o la non adesione avrebbe rappresentato una traumatica svolta nella sua vita.

Se quello che il profilo professionale descrive è il riflesso dell’uomo, come adattarlo alla vita coniugale?
Semplice: un codardo!
Ma non ci sono gli estremi caratteriali per figurarlo come un assassino!!
stanti tutti i fattori e i dati di fatto che non lo posono collocare sul luogo dove è stato ritrovato il corpo...

Mimosa

Anonimo ha detto...

@ MIMOSA
Mi è sembrato azzeccato solo l'ultimo periodo con il quale hai concluso il tuo lungo post.
Per il resto si potrebbe discutere.

TIZIO C.S.

Anonimo ha detto...

Mimosa, no so se il commentatore di cui parli l'abbia azeccata o meno, ma sicuramente l'organizzazione che è intervenuta dopo l'omicidio era gente preparata. E vuoi scommettere che telefonista e & erano i depistatori che hanno infatti chiamato da una cabina nei pressi della stazione ferroviaria quando ad atti conclusi si voleva far ritrovare il corpo?
Marilia

Mimosa ha detto...

@ Marilia
è fin dall'inizio che sono convinta che il telefonista è uno di loro.

Mimosa

Anonimo ha detto...

Anche io è d tempo che ho questa convinzione, anche perchè chi non ha nulla da temere non ha problemi a farsi avanti (vedi il tizio che ha scoperto casualmente il cadavere della Gabirasio)
Mi domando perchè anzichè perdere tempo a fare appelli affinchè il telefonista si palesasse, non si sia pensato seriamente di rintracciarlo con tutti i mezzi possibili.
Marilia

Antonello ha detto...

@Marilia
scusa se preciso, il telefonista chiamo' da una stazione si ma di corriere, si era anche in un altro post vecchio riusciti a constatare che dopo l'orario della telefonata erano in previsione, a distanza di mezzoretta, due partenze, una per il nord verso Ascoli ed una per il sud verso Salerno o Caserta, non ricordo bene.
Cio' non esclude naturalmente che i dye possano essersi spostati a bordo di un'auto con i pneumatuci anteriori distanti 1,60.

@Mimosa
te decifri "basta cosi", CLV avrebbe decifrato "stai tranquillo Miche'", in ogni caso in quella telefonata secondo me vi sono molti elementi, anche flebili, e diversamente non potrebbe essere, che potrebbero portare all'identita' della voce.

Anonimo ha detto...

chi ha la coscienza pulita non si fa un'ora di strada prima di avvertire che ha trovato un cadavere.

Stefania ha detto...

Anonimo, non è che capiti tutti i giorni di imbattersi in un cadavere. Cosa ne sappiamo di come si reagisce? Certo, il tono del telefonista ricorda molto quello di chi annuncia in modo anonimo un attentato o cose del genere. Ma le nostre sono solo congetture. Certo che come ha detto Massimo Prati in altra occasione, si sarebbero potute fare indagini immediate su quella benedetta cabina telefonica dalla quale è partita la chiamata.

Stefania

Anonimo ha detto...

No Stefania non sono congetture, proprio perchè un cadavere non si trova tutti i giorni, in special modo un cadavere deturpato come quello, chi lo trova non può non rimanere turbato e automaticamente è portato a chiamare dal proprio cellulare immediatamente i carabinieri. E' difficile per me pensare che una persona in una circostanza simile abbia una lucidità tale da decidere di spostarsi dal luogo del rinvenimento e chiamare da una cabina pubblica le forze dell'ordine. Sicuramente quell'uomo è lo stagiatore, e il tono di voce distaccato che tutti abbiamo avuto l'opportunità di ascoltare lo conferma.
Marilia

Anonimo ha detto...

sapevate chi girò quel video di parolisi alle altalene datato ufficialmente 10 aprile?
il marito di sonia.

Anonimo ha detto...

@Stefania

trovare un cadavere non succede tutti i giorni.

che poi l'abbia trovato alle sette di mattina riaccendendo involontariamente il cellulare non spiega troppo bene perchè abbia avvertito le forze dell'ordine dopo mezzogiorno.

diciamo che ci ha pensato un pochino.

Mimosa ha detto...

Ah, è così Anonimo?
L’invisibile marito ha girato il video?
Tanto invisibile che la moglie in un’intervista dice:
«il 10 aprile siamo stati al Colle io, Salvatore, (brevissima pausa) Vittoria e (pausa con sospiro) Melania».

Del marito nemmeno un cenno, tanto che io avevo pensato non ci fosse … neanche il proprio figlio ha nominato. E invece Salvatore per primo, dopo di lei, e per ultima la carissima amica.

Mi piacerebbe tanto sapere se gli inquirenti hanno verificato presso il Ristorante-bar Segà, sia attraverso gli scontrini di cassa sia attraverso lamemoria dei gestori, se il 10 aprile il gruppetto di famiglie ha cenato nel locale, per avvalorare o meno l’affermazione ulteriore:
«abbiamo trascorso tutto il pomeriggio e poi siamo rimasti anche a cena».
Così, tanto per farla finita con le illazioni …

Naturalmente Salvatore era sempre in pantaloncini corti, ricordiamolo!
Alla faccia di chi diceva che il 18 aprile facava freddo!

Anonimo ha detto...

È vero che le reazioni al ritrovamento di un cadavere forse sono soggettive. Tante persone purtroppo hanno una mentalità del tipo “non sono affari miei”quindi l’anonimo che non si presenta può anche starci, però la voce…proprio perché un cadavere non si trova tutti i giorni, e non solo un corpo a terra, ma semi nudo e pieno di tagli e sangue,credo che un minimo di panico o terrore dovrebbe trasparire dal tono di voce. Anche io credo che il telefonista sia coinvolto, ma chissà perchè ha chiamato.

Kiba

Anonimo ha detto...

Anonimo il perchè ha chiamato è molto semplice, dopo aver modificato, ripulito, sistemato il corpo nel punto giusto e ben disegnato, riacceso il cell di M. ha ritenuto che il corpo doveva essere ritrovato
Marilia

Antonello ha detto...

Volete una elucubrazione seria??? Va bene, immaginiamo che nei venti minuti di agonia di M. lei abbia perfettamente e lucidamente, purtroppo, realizzato che per lei stesse finendo, a qualsiasi ora ed in qualsiasi luogo fosse accaduto era sil fianco destro con le mani e le braccia raccolte, dev'essere spirata in quella posizione e quindi, se accaduto a Ripe, non poteva vedere la strada ne il chiosco, era insomma girata dalla parte opposta e presumibilmente doveva essere impossibilitata nei movimenti per le gravi ferite alla schiena, visto che sono state collocate subito dopo l'originario tentativo di sgozzamento.
Tutta questa premessa sembrerebbe marginale, e forse lo e' ma forse no, mi spiego, se M., come sembrerebbe, si e' resa conto che stava finendo irrimediabilmente la sua vita non puo' nella possibilita' di farlo non aver tentato di lasciare un messaggio, ma non potendo muoversi e girata sul fianco destro come avrebbe potuto anche solo tentare SE NON CON LE MANI??? E' tutto insomma importante in questa visione anche per quanto riguarda l'anello di fidanzamento che doveva essere dietro di lei se poi, una volta girata ed apertele le braccia e' finito sotto il suo gomito.
Particolari direte, certo, ma a me sembra intanto un panorama piu' ampio, perche' dev'essere il momento di morte ad aver cristallizzato eventuali messaggi di M. , la sua posizione ipotetica in quel momento, immaginando si puo' far emergere la leggerezza e volatilita' di questo caso, tutto e' possibile ed impossibile, non vi sono certezze, tutto e' volatile, fantasia, e se avesse potuto solo con le mani ed avanbracce quale poteva essere il tentativo possibile di M. e quale il suo messaggio??? Non sappiamo, sappiamo che pero' il/la/i responsabile/i e' stato obbligato a rischiare grandemente ritornando a poca o tanta distanza sul corpo di M., nel luogo dove era depositato.
E se avesse lasciato l'arma accanto al corpo dopo una repentina fuga puo' aver pensato che urgeva fare sparire quell'arma, la butto li, arrivando pero' trova il messaggio di M. le sue iniziali incise sulla coscia sinistra, l'unica disponibile ad M. in agonia sul fianco destro.
Chi si e' recato sul luogo del delitto dopo l'aggressione deve aver avuto un motivo ma accorgendosi delle incisioni fatte da M. potrebbe aver continuato l'opera per confondere e depistare quanto oramai inciso da M. in agonia???
Beh, e' un'elucubrazione ma nel possibile potrebbe essere archiviata come tale, decifrare i segni quindi inscritti nella coscia sinistra e nel ventre potrebbe forse restituire il messaggio eventuale di M. e forse il segreto motivo cge ha spinto al depistaggio chi e' pericolosamente tornato sulla scena del delitto.
Ok, via al carosello degli anonimi.

tabula ha detto...

@Antonello

strabuzzo ancora gli occhi?

la tua ipotesi, non è assolutamente credibile, ma non conta perchè è veramente di una fantasia encomiabile!

credo che a nessuno verrebbe mai in mente di incidersi una gamba.

casomai, si potrebbe pensare di intingere nel proprio sangue per scrivere sulla propria pelle. molto da romanzo ma spesso la realtà li supera.

Del resto non credo che Melania fosse cosciente, spero di no, per lei.
Del resto se chi l'ha aggredita l'ha lasciata lì a terra gravemente ferita e ripetutamente accoltellata, probabilmente appariva come morta ad occhi poco esperti.

Specifico che ho scritto "chi l'ha lasciata", ma non è detto che sia stata lasciata: chi l'ha colpita avrebbe anche potuto restare nei pressi della donna morente per un tempo imprecisato e per motivi imprecisati.

Melania è stata ferita ed è stata lasciata morire a causa di quelle ferite, ma ha messo diverse decine di minuti prima di esalare l'ultimo respiro, e non è detto che chi ne ha causato la morte se ne fosse andato.

non ne sono sicura ma credo anche che non provasse particolarmente dolore poichè se una ferita è insanabile e si sta per morire credo entri in circolo una specie di antidolorifico naturale, tipo il benessere che si dice si provi dopo il parto naturale.

Stefania ha detto...

Bravo Antonello, sono solo elucubrazioni. Come quelle che riguardano il "telefonista" e/o possibile depistatore. Ben inteso, ci sta, eccome. Ma se non possiamo (ed io sono la prima a non volerlo) accusare Salvatore per quello che ci appare, per il suo essere un grezzo infedele, neppure lo possiamo fare per un tizio che ha chiamato.

Ben inteso, anch'io ho avuto l'impressione la telefonata che denunciava il ritrovamento del corpo di Melania, fosse stata "studiata" e non frutto di un incontro casuale, quindi una telefonata fatta sconvolti perchè appunto non capita mica tutti i giorni di imbattersi in un cadavere, tantomeno cosi' straziato.

Ma questo non puo' costituire prova. Con le impressioni non si va da nessunissima parte.

Si possono fare delle ipotesi e tante volte, "a forza di essere vento" per raccontarla alla Fabrizio De Andrè, capita anche di arrivare ad indovinare come davvero sono andate le cose, o comunque di arrivarci vicino.

Pero' se sulle sensazioni (e non sulle prove) ci vogliamo basare non per accusare ma solo per fare delle mere ipotesi, devo dirvi che dalla mia scarsissima intelligenza e dalla mia stramba sensibilità ho notato una cosa: quando qualcuno ha scritto che tra GLI AMICI della provincia di Ascoli e campani era da cercare il perchè, causa strambe telefonate, sms, e dichiarazioni, era necessario indagare ecco che si scatenarono gli anonimi. (Segue)

tabula ha detto...

@Mimosa
sapevo che esistevano due video, uno girato dalla moglie di un militare in cui parolisi si intravede di sfuggita,

quindi è l'altro video nel quale parolisi è ripreso molto bene.

Il sospiro di sconforto verso l'amica recentemente deceduta ci sta, in quanto alle stranezze nel nominare parolisi accanto a sè e non nominare affatto marito e figlio, si somma al calderone di inspiegabili frasi comportamenti ed atteggiamenti della donna, prima paciosa ed accomodante, e successivamente agguerrita nell'affondare il soldato parolisi, ma sempre nella sua maniera un pò così, vaga e chiacchierina, porgendo a rate pesanti particolari a discredito del caporalmaggiore, ma facendoli svolazzare dal nulla come piumette.

Stefania ha detto...

Un sacco di anonimi (qui si è scatenato un rave party di persone senza identità in quell'occasione, ve ne ricordate?) hanno scritto.

Ora è accaduto si parlasse del telefonista e qualcuno ha detto la sua dicendoci ancora che siamo fuori strada.

Per l'amor del cielo, non ho certezze. Ma ho avuto una sgradevole sensazione quando Anna (dalla provincia di Ascoli) ha provato a dare delle strade. Lo ha fatto in modo colorito e quindi questo puo' essere il motivo per cui si erano scatenati gli anonimi.

Ma non riesco, in questo momento a dare fuoco ad un disegno che possa coinvolgere il depistatore telefonista con gli amici della famigliola Parolisi-Rea, con chi era stato a fare la gita "precedente" a Colle San Marco.

Ma mi pongo comunque un quesito: le due piste possono essere percorribili unitamente o sono cose distinte?

Nel secondo caso sarebbe evidente che non sia possibile pensare che chi ha telefonato denunciando il ritrovamento del corpo di Melania possa essere legato agli sms o agli appuntamenti che la vittima aveva preso, alla visita ai parenti di Sonia, al dna degli stessi individuati sulla bianchieria intima di Melania, alle chiamate, ecc ....
Salvatore non puo' essere in alcun modo l'esecutore materiale di quel martirio. Se ha avuto un ruolo è tutto da dimostrare.

ENRICO ha detto...

.
Ma può un programma come CLV sostituirsi ad un Tribunale della Repubblica Italiana ed emettere sentenza di condanna prima ancora che sia celebrato il processo ?

Com'è possibile che non vengano presi seri provvedimenti contro il gravissimo abuso compiuto dalla trasmissione di cui è responsabile non solo la conduttrice ma lo stesso servizio pubblico della RAI ?

Sono senza parole.

Stefania ha detto...

Temo sia stato scelto, e nel caso gli inquirenti ci sarebbero cascati in pieno, un colpevole "a tempo".

Il periodo necessario perché lo sguardo si rivolgesse altrove, lontano dai veri responsabili.

Opera di chi sa quali sono i limiti delle indagini odierne.

Opera di chi se ne fotte se Salvatore otterrà o meno l'assoluzione.

Era necessario distogliere lo sguardo. Era quello obiettivo da raggiungere.

Enrico, le trasmissioni come CLV aiutano in quel senso ...

Mimosa ha detto...

Anch'io Enrico, ne sono rimasta esterrefatta! (non ci si poteva aspettare altro)

Servizio molto ben architettato seguendo un copione di chi sappiamo (ma non ci è chiaro perché, almeno a me) proprio perché le perizie non hanno dato ragione all'accusa.

Persino è stato messo alla berlina il prof. Bruno, raccontando che lavora a stretto contatto con Varetto consulente per la Difesa e che si è defilato astenendosi da rispondere alle domande nel contradditorio poste dall'accusa e dalla parte civile ...

però della perizia sacrosanta della dott. Gino neanche una parola ...

Ciao
Mimosa

Mimosa ha detto...

Tabula,
anch’io ricordo che qui qualcuno ha parlato di due video, ma non abbiamo alcuna certezza, se vogliamo attenerci ai Dati di Fatto. Agli atti risulta solo quello della moglie del ten.col.Stanca.

Ci si può fidare dell’Anonimo postino? È di nuovo il vigile del fuoco?
A cui, in verità devo le mie scuse: i VVFF sono stati davvero mobilitati il 18 aprile, l’ho letto, non so niente se anche nei giorni seguenti.

Mimosa

ENRICO ha detto...

cara Stefania

Al di là di quali siano le sotterranee finalità della trasmissione, a mio avviso in un "servizio" televisivo del genere si configurano gli estremi di un reato.

come minimo quello di calunnia, se non anche quello di inquinamento delle indagini e depistaggio mediatico con conseguente condizionamento nell'emissione del verdetto finale

Stefania ha detto...

Brava, Mimosa. Ma la Sciarelli oramai la si conosce. E' quella che (ricordiamocelo) mentre era in corso il recupero del corpo di Sarah Scazzi, tratteneva la mamma della stessa (in evidente stato confusionale) in diretta ... salvandosi con domande striscianti, invitandola a lasciare la trasmissione, ma nel contempo coinvolgendola sempre piu' ....

Audience .... null'altro. Pacchetto regalo confezionato dalla "Federica (la mano amica)" nazionale.

Lo ha già fatto quindi e non è stata neppure sanzionata. Ed ora, in modo diverso, ha cercato di bissare la sua performance.

Stefania

ENRICO ha detto...

MIMOSA carissima

sono esterrefatto anch'io !

Tra l'altro, da dove salterebbe fuori quella dichiarazione conclusiva ( che non sono riuscito a trascrivere) rilasciata dai due luminari presenti al dibattito peritale i quali avrebbero dichiarato, in buona sostanza, che la perizia Bruno non varrebbe un fico secco ?

Stefania ha detto...

Enrico, sfondi una porta aperta.

Stefania

Mimosa ha detto...

@ Enrico
hanno esibito un comunicato ANSA del giorno dopo o tarda sera stessa,
mai visto ...! e tu?

Mimosa

ENRICO ha detto...

MIMOSA

mai visto nemmeno io !

PINO ha detto...

Acandaloso e di parte, il programma clv, la conduttrice e chi consente l'orientamenro colpevolista di un organo di pubblica utilità, mentre è in corso un processo, e nessuna sentenza sia stata ancora emessa.
Pronunciamenti arbitrari e gratuitamente provocatori.
Ma suppongo siano gli ultimi segnali di amaro riconoscimento di trovarsi dalla parte sbagliata della barriera.
E mi si venga a dire che tutto ciò non sia abuso di potere.
Pino

Mimosa ha detto...

Vedete,
io posso capire che, quando ci si affida ad un legale, con lui si stabilisce una specie di patto di sangue, bisogna dipendere da lui in tutto e per tutto, accordandogli la “massima fiducia”, perché il legale te lo ricorda ad ogni piè sospinto e te lo fa pesare, come una spada di Damocle (non la voglio chiamare con il suo vero nome “minaccia” perché tale moralmente è), e se non stai a quanto dice lui, ti pianta in asso senza problemi … salvo poi a mandarti il conto stratosferico esigibile in brevissimo tempo!

I Rea hanno le mani legate, le menti lavate e la bocca come un megafono … non possono pensare a nulla di diverso da quello che il legale vuole che pensino, anche se l’altra sera a QG il povero Michele ha detto : “non sono uno sprovveduto”, ho tentato di vedere a 360°.

Chi ha avuto a che fare con i legali sa benissimo che la racconto giusta.

Pertanto, non darei troppo addosso ai familiari, che non possono fare altro che ripetere ciò che è stato loro inculcato, ma me la prendo con il legale che fa tutta questa pantomina solo per interessi economici … a meno che, dando orecchio ad Anna, non ci siano altri motivi più profondi …. da non escludere.

Mi becco una querela? In fondo ripeto quello che è stato ampiamente ipotizzato da diversi altri …
E soprattutto con i media che fanno da amplificatore a una parte sola!!

Mimosa

ENRICO ha detto...

A domani.

Buonanotte a tutte/i

Ps: mi preparo a rimboccarmi le maniche.


Anonimo ha detto...

Sono tutte balle, il comunicato ANSA apparso dopo il processo diceva che non si era saputa dare l'orario certo della morte e riportava all'incirca i dubbi sull'ipotesi dell'accusa come tutti i quotidiani. Ho avuta inoltre la sensazione nel corso del servizio di CLV che Michele avesse assunto nuovamente un aria di sicurezza che aveva perso nelle interviste dopo l'udienza e durante la trasmissione QG di venerdì scorso. La Zia Teresa ha parlato di aver assistito ad uno scontro tra i più grossi luminari ad altissimo livello, come se, poveretta, dall'alto (ops basso) della sua ignoranza fosse in grado di fare valutazioni sul quel campo medico. R I D I C O L I T U T T I

Antonello, in caso di emorragia acuta, come quella pre morte di M. si entra in uno stato di semi incoscenza e non avverti dolore.
Marilia

Anonimo ha detto...

Mimosa ciao
Mi ricevi in mail?
Pino

Mimosa ha detto...

Ciao Pino
neanche una, mi dispiace.
Come mai? non era tutto a posto?
Mimosa

Mimosa ha detto...

Io sono consapevole che molti miei interventi cascano (apparentemente) nel vuoto, non tanto per cattiva volontà vostra nel commentarli ma per la ragione molto evidente che non possono ricevere un commento adeguato e ragionato, giacché più che altro sono messaggi che io lancio a chi di competenza, come ad esempio quello che conteneva una mia domanda pomeridiana:
*gli inquirenti hanno verificato presso il Ristorante-bar Segà, sia attraverso gli scontrini di cassa sia attraverso la memoria dei gestori, se il 10 aprile le famiglie Parolisi-Sirocchi hanno cenato nel locale??*

Innanzitutto per avvalorare l’affermazione di Sonia: «poi siamo rimasti anche a cena».

O non c’è interesse investigativo ad appurare la attendibilità della teste?

E in secondo luogo per mettere un punto fermo sulla data e far cessare le illazioni e nostre solide “deduzioni” tra il 3 e il 10.
O qualcuno gode nel vedere quanta energia noi sprechiamo da “investigatori dilettanti”?

Amici e nemici,
non sforzatevi di replicare, a me interessa che il discorso arrivi dove deve arrivare!
Quante lacune investigative e quante prove tralasciate e stravisate per puntare solo in una direzione.
Quante complicità in questo?
A coprire chi?

Buonanotte.
Mimosa

ENRICO ha detto...

@ MIMOSA

ma se viene permesso - se non addirittura suggerito !- di divulgare via etere deduzioni e notizie distorte ( come ad esempio quella che la Difesa avrebbe chiesto il rito Abbreviato SENZA precisare che lo ha fatto IN CONSEGUENZA della richiesta da parte della Procura del rito Immediato, insinuando quindi surrettiziamente nella mente di chi ascolta l'idea che l'iniziativa sia partita dai legali di Parolisi per timore della condanna )com'è possibile immaginare un corretto e approfondito iter investigativo ?

Tra l'altro è possibile che abbiano contontrollato gli scontrini del ristorante Segà per verificare o meno le dichiarazioni della testimone S.V. ma forse, poichè i riscontri "non erano utili alle indagini", gli inquirenti non avrebbero ritenuto opportuno renderli noti !

Tanto perchè hanno "lavorato a trecccentossssessanta gradi" come ripete in continuazione il fratello Michele.

Comunque ieri sera i due familiari mi sono sembrati un po' sotto tono e molto attenti nel misurare le parole
---
Ps: stenderei un velo pietoso sulla "correzione" del dialogo intercettato tra Salv e Lud. a cui la redazione ha dovuto rendere conto in seguito a "segnalazione".

Se l'intento del misterioso telespettatore fosse stato quello di dare una mano alla difesa, il risultato è stato volutamente disastroso.

Antonello ha detto...

@Tabula
Tutto interessante, la fantasia e' pero' indistruttibile, se M. infatti avesse voluto o potuto lasciare un messaggio e se lo avesse pensato disegnato di rosso sarebbe stato facilmente "pasticciabile", sarebbe bastato cancellarlo con acqua della fontana o inserendo ulteriore sangue o riempire eventuali spazi, non avremmo nemmeno forse potuto immaginare perche' non sarebbe, nel caso, rimasto "inciso".
Incidendo invero le iniziali avrebbe, sempre nel caso, avuto la certezza che non si poteva cancellare o riempire ma solo "depisrare", aggiungendo infatti linee su linee tagliate sarebbe stato l'unico modo per "depistare" l'eventuale messaggio, ma per pensarla cosi, nel caso, e qui si fa interessante avrebbe dovuto sospettare che chi l'aveva aggredita sarebbe tornato sul posto per qualche motivo, forse l'arma dimenticata od il cellulare da riposizionare dopo manipolato.

Sono in verita' preoccupato per gli anonimi, non scrivono piu', sono triste, devo aver sbagliato qualcosa, sono sfiduciato.

Anonimo ha detto...

Non ti sfiduciare Antony, tanto la fantasia non la freni ugualmente.
Ma ne dici di grosse eh?

tabula ha detto...

@Antonello
come ti è stato ribadito da Marilia, è probabile e lo spero per M. che non sia morta nella consapevolezza di star morendo.
la semi incoscienza agonica era stata ipotizzata a suo tempo, del resto anche in un minimo barlume di consapevolezza, davvero, nonc redo che nessuno si metterebbe ad incidersi addosso il nome dell'assassino: tu sì?

E poi, non so con quanta lucidità residua, ma ipotizzare uno staging successivo da parte di chi è stato colpito mi sembra macchinoso.

Per gli altri: non ho visto "chi l'ha visto", credo di avere capito adesso da voi che la trasmissione è stata praticamente un processo con emissione del verdetto di colpevolezza.

La conduttrice non è bacchettabile poichè fa parte lei stessa della commissione di vigilanza sulla stampa, e questo le permette di dire ciò che vuole.

Credo che i legali di parolisi avessero già minacciato querela per la faccenda falsa e montata ad arte dei trans, siamo sotto processo, tra l'altro.

Vedremo se il giudice Tommolini permetterà che le si mettano i piedi in testa in questa maniera, facendosi scavalcare nel suo ruolo e nella sua professione,
o se accetterà di essere scimmiottata dalla bella giornalista che a quanto pare ritiene che per fare il giudice non siano necessari nè gli studi nè i sacrifici nè la gavetta nè il rigore professionale che sicuramente la Tommolini avrà attraversato prima di arrivare ad un incarico di responsabilità così prestigioso ed importante.

Anonimo ha detto...

Antonello la tua ipotesi a mio parere non regge.
Io ho provato, per altre ragioni diverse da quelle di M., ad avere un imponente emorragia e ti posso assicurare che sei in stato di semincoscenza, non riesci proprio muoverti, ne a parlare,insomma non hai nessuna reazione.
Quanto inciso sul cadavere di M. penso lo sappia decifrare S. Credo che sia un messaggio di monito indirizzato a lui. Avete provato a capire il significato vedendolo in quest'ottica?
Marilia

Simona ha detto...

Per fortuna che io non vedo programmi come Chi l'ha visto...non l'ho mai seguito...e cmq un consiglio alla Sciarelli..il nome del programma dice tutto...pensate a trovare le persone scomparse

tabula ha detto...

http://www.fattidicronaca.it/articolo/melania-rea-ultime-notizie-parolisi-al-telefono-con-l-amante-non-ho-toccato-nulla/11087/

Il lapsus "io non ho toccato.."

è forse peggio del lapsus sfuggito ad un'altra persona
"così l'ammazziamo un'altra volta?"

che ne dite?

Simona ha detto...

Bhè Tabula infatti....a quanto pare i laptus degli altri non vengono presi in considerazione....io non vedo niente di strano in quella frase....tu?

tabula ha detto...

mi chiedi se vedo qualcosa di strano nella frase "così l'ammazziamo un'altra volta?"

...

'nzomma..

mica si è sbagliata ordinando la pizza, si è sbagliata in relazione alla morte di una sua amica.

Riguardo la frase "non ho toccato.."

dipende.

"non ho toccato niente" potrebbe fare intendere che lui fosse lì quando Melania è morta, ma che la responsabilità omicida non sia sua, ovvero è la frase che verrebbe detta da chi potrebbe avere assistito all'omicidio volente o nolente.

"non ho toccato" e basta può voler dire tante cose.
anche "non ho toccato mai mia moglie nemmeno con un fiore", e cose così.

Non mi è chiaro dai report giornalistici se quel "niente" sia stato aggiunto o meno.

Anonimo ha detto...

Dalla registrazione si sente chiaramente non ho toccato nient e poi cambia.discorso cloe

ENRICO ha detto...

# CLOE

se non " ha toccato niente" vuol dire che non è lui l'assassino.

Può darsi che abbia assistito ad una violenta discussione tra la moglie e qualcuno/i/e conosciuti da entrambi i coniugi , questo lo abbiamo più volte ipotizzato, ma non è stato lui ad accoltellare la moglie altrimenti avrebbe avuto addosso tracce di sangue che, anche se si fosse cambiato da capo a piedi, non avrebbe avuto tempo sufficiente per eliminarle.

In ogni caso, pur ammettendo che Parolisi abbia visto questa scena e non sia intervenuto perchè impedito dalla presenza della bambina, non credo che questa eventuale prima fase di aggressività sia avvenuta a Ripe tra le 14:40 e le 15:00.

Mi sembra più verosimile collocarla a CSM visto che Salv. è proprio da lì che, preso dal panico, ha iniziato a dare l'allarme.

Anonimo ha detto...

IL "non ho toccato nien" può significare "non ho toccato nessuno, non ho fatto niente".
Nella concitazione del momento, e nella foga di dire la propria, senza ascoltare l'altra, è certamente plausibile che si adoperino frasi inconsulte e tronche.
A chi di noi non è capitato, nel corso di un discorso concitato, di non completare frasi, correggendole subito dopo con tanti "cioè e "volevo dire"
Non stiano a rompere le noci, con banalità tratte dal cassetto dove erano riposte.
E' evidente, che l'odore del bruciato è arrivato alle loro delicate narici.

TIZIO C.S.

ENRICO ha detto...

@ TIZIO C.S.

la penso anch'io esattamente come te ma, poichè a tutti i costi c'è chi vuole attribuire a quel troncone di frase un'interpretazione subdolamente accusatoria, ho "accettato" un ragionamento di questo tipo ed l'ho sviluppato anche secondo questo punto di vista

tabula ha detto...


ok si dice che lui abbia compiuto il feroce delitto, dopodichè si è pulito e cambiato e sarebbe andato a farsi vedere a 18 Km di distanza.

si dice anche che avesse indossato una tuta con i polsini sopra maglietta e calzoncini.

Ma quello che non ho mai capito, è come potesse essere sicuro di non avere da qualche parte addosso una macchia di sangue sfuggita all'affrettata ripulitura e cambio di abiti.

Alla fontanella presente a Ripe NON è andato: quindi dove si sarebbe lavato, dove avrebbe levato il gel dai capelli del quale l'amico Paciolla notò l'assenza?

tutto questo pulirsi avrebbe dovuto farlo vicino al luogo del delitto, perchè se non si fosse lavato prima di salire in automobile e scapicollarsi tra i tornanti fino a Colle San Marco, qualche se pur minima traccia di sangue di Melania sarebbe rimasta nel veicolo.

Quindi?

Beninteso, non so dove si sia lavato lui ma nemmeno ho capito dove si siano lavati gli assassini, quelli veri: solo che loro, gli eventuali ignoti, non avevano un cartellino da timbrare a Colle san Marco in tempo per costruirsi un alibi, nè si le loro automobili sono state passate al setaccio col luminol, quindi avrebbero avuto la possibilità di provvedere con più calma.

Manlio Tummolo ha detto...

A me pare, carissimi, che osservare, seguire, discutere, giudicare le udienze processuali sia giusto e doveroso; ma seguire quelle trasmissioni come "Chi l'ha visto ?", ormai del tutto orientate nel senso "Vi mostriamo l'assssino" oppure "Ecco il mostro in prima serata", "Quarto Grado" ecc. sia solo un inconsapevole incoraggiare questi signori a proseguire la loro opera, mirante ad avere molta "audience", sulla quale poi nessuno indaga se sia in maggioranza contenta o scontenta. Ignorare queste trasmissioni sarebbe l'unico criterio per indurle ad una maggiore onestà e legittimità nell'esposizione dei fatti. Quando saranno visti ed ascoltati solo dai loro conduttori questi spettacolazzi, non avranno più pubblicità; non avendola, dovranno almeno tener conto delle regole fissate dalla legge.

ENRICO ha detto...

Cara Tabula

è semplicemente IMPOSSIBILE che Salv. abbia potuto accoltellare la moglie e non avere addosso nemmeno la più microscopica traccia di sangue considerando l'esiguo tempo che avrebbe avuto a disposizione ( nemmeno qualche minuto !) per compiere un'operazione tanto accurata.

Quindi "eliminato l'impossibile, ciò che resta, per quanto improbabile è la verità"

Un giudice pertanto non potrebbe ritenere responsabile del delitto chi obiettivamente non avrebbe avuto la possibilità materiale spazio-temporale di compierlo

Sarò compito degli investigatori - se in futuro pungesse lor vaghezza !- di ricercare anche tra gli "improbabili" i veri responsabili del crimine.

Con buona pace dei colpevolisti della prim'ora.

ENRICO ha detto...

Carissimo MANLIO

purtroppo questi "spettacolazzi" - come giustamente li definisci - sono dei veri e propri depistaggi mediatici al servizio di non si sa bene quali disegni sotterranei e potrebbero disgraziatamente incidere sul libero convincimento di un giudice.

Spero che non sia questo il caso ma, spesso l'opinione pubblica ha condizionato il libero cammino della Giustizia.

Sia in Italia che altrove, beninteso.

Per non parlare di quello che avviene negli USA (anche se qui da noi siamo sulla buona strada)

tabula ha detto...

sai cosa ho sempre pensato, Enrico?

come la maggior parte delle donne, non uscirei mai di casa senza essermi guardata allo specchio, quello grande, per controllare come sto da capo a piedi.

Chi ha commesso quell'omicidio così efferato e sanguinoso, avrebbe avuto bisogno sia di una doccia che di una controllata finale allo specchio per verificare, sia davanti che dietro, che nemmeno una goccia piccolissima potesse essere rimasta a denunciare l'accaduto.

anche solo una goccia avrebbe potuto oltrepassare gli abiti deputati a coprire il look pantaloncini - maglietta.

Avete mai avuto a che fare con bimbi piccoli? non vi è mai capitato di levargli una maglia sporca di sugo, di brodo o di qualche liquido, per poi trovare macchiata anche la maglietta di sotto?

Per non sporcarsi, ammazzare e farsi vedere in giro dopo pochi minuti, Parolisi avrebbe dovuto indossare una tuta impermeabile, tipo quelle dei pittori.
Però questo significherebbe premeditazione, che non è tra i capi d'accusa.

Quindi non riesco a comprendere la spiegazione che chi accusa il caporalmaggiore si dia su questo mistero.

ps: quelle tute sono testate sulle vernici, non so se il sangue possa comunque penetrare perchè è meno denso.

ps2: si lo so, c'è la mimetica.
tiene i liquidi?
e poi, non avevano tolto la premeditazione?

A proposito di mimetica, qualcuno si ricorda di quel famoso fagotto di abiti sporchi di sangue, si disse fossero mimetiche, si dissero fossero state ritrovate nei pressi..
ma che fine han fatto?

non è che si è fatta la comparazione con il dna di Parolisi,
e siccome quel dna non era suo..

no, beh, sapete com'è.

fidarsi è bene, ma a non fidarsi ci prendi.

ENRICO ha detto...

Ps : @ Manlio

Lo strapotere mediatico della Tv è divenuto irreversibile.

Non lo fermi spegnendo il televisore.

La c.d. "opinione di massa" è ormai geneticamente modificata.

Ci vorranno generazioni prima di ristabilire il libero pensiero

Sempre ad essere ottimisti

Anonimo ha detto...

E meno male che l'accusa ha chiesto il rito abbreviato, dandosi la zappa sui propri piedi, che non prevede una Giuria Popolare, se no erano ca..si seri per il povero caporalmaggiore, con il lavaggio del cervello effettuato metodicamente dai massmedia sulla pubblica opinione.
La dea bendata, gli sarà stato favorevole anche in questa occasione come...per le altre?
Guardate con che tipo di camicia è nato questo grande pallonaro!!

TIZIO C.S.

Antonello ha detto...

Ho notato che nella prima decina di pagine della perizia della D.ssa Gino vi sono molte cose particolari piu' o meno conosciute grazie alla meticolosita' dei media.
C'e' per esempio a pag. 3, nell'elenco degli atti concentrati un -Verbale di Perquisizione della abitazione di proprieta' di Mazzan. Ines, questo dev'essere il verbale relativo all'abitazione e di cui tanto abbiamo parlato.
Sarebbe stata una perquisizione locale avvenuta il 20/04/2011 alle 21,30 di sera, chiaramente mi riferisco al fatto che sin dal pomeriggio tardi Maccio' avesse potuto notare parecchie persone in casa dei Parol., credo che quel verbale si possa riferire proprio a quella che a questo punto e' stata una perquisizione locale in piena regola.
Le 21,30 me le spiego perche' sarebbe l'orario di redazione del verbale e non di accesso alla perquisizione.
Una perquisizione regolare a poco tempo dalla sparizione di una donna, due o tre orette circa, e' normale??? Su quali basi tecniche puo' essere eventualmente in teoria disposta???

@anonimo
grazie per la solidarieta', ti stimo, almeno sei leale, so che in fondo ci manchiamo a vicenda, io non potrei vivere senza qualcuno che mi ricorda che non sono un medico legale e tu, di la verita', se ti sei persino abituato a ricordare agli altri di non esserlo...come faresti senza le mie sparate!!!!

Manlio Tummolo ha detto...

Caro Enrico,
e allora rassegnatevi: date pure man forte a questa generazione geneticamente modificata dalla televisione. Allora, però non lamentatevene. Sarebbe una contraddizione in termini. Vivete felici e contenti guardando "Eccovi l'assassino", "Il mostro in prima serata", "Quarto Grado: l'interrogatorio del Terrore previa tortura e squartamento", "Federica, la SS. Inquisitrice Televisiva", ecc. ecc.

Antonello ha detto...

In verita' ci sono in quell'elenco della Dssa Gino moltissimi particolari che fanno pensare, direi pero' che la barra di ferro repertata a Colle San Marco e' significativa, e lo e' perche' non e' stata rinvenuta a casaccio ma e' stata rinvenuta grazie ai cani molecolari.
Un altro segno della presenza di M. a Colle San Marco quindi, e' quello lo strumento contundente che avrebbe creato la contusione alla testa di M.???
E' stato analizzata quella barra??? Puo' essere un estemporaneo strumento di difesa impugnato ad un certo punto da M. gia' aggredita e che poi verra' segnalata in fuga??? Perche' i cani molecolari hanno segnalato quella barra di ferro??? Dov'era precisamente???
Anche fosse che M. possa essere stata tramortita con quella barra, la stessa barra, non avrebbe nel caso riportato tracce ematiche, le poche parole conosciute delle perizia parlano infatti di regione contusa e non lacerata.
Nella relazione non sembra cge la D.ssa Gino abbia affrontato quest'argomento, forse perche' ritenuto poco importante o forse perche' all'analisi non sono emerse rilevanze.

C'e' poi in altra occasione e da altri repertanti il sequestro di un tondino di ferro rinvenuto chissa' dove ed una traccia ematica in zona Carpineto che forse dopo e' risultata di origine animale.
Direi che e' anche importante tutta la parte che ha riguardato i macedoni, la cui casa ha subito praticamente per tutta la notte un'accurata perquisizione con alcuni reperti sequestrati a conferma del fatto che nell'immediatezza vi erano elementi che portavano convintamente in quella direzione.

ENRICO ha detto...

Caro MANLIO,

RassegnamoCI !

forse non sono riuscito a spiegarmi.
La mia non era una "giustificazione". Era un'amarissima constatazione

Di fronte ad una società globale in cui "la dittatura del mercato" ha mano libera nel condizionare "il pensiero" al punto d'aver creato la specie Homo videns, che guarda, compra e consuma senza interpretare ciò che gli viene proposto, non basta spegnere il televisore ( che in fondo, se fosse stato ben utilizzato, sarebbe stato uno strumento eccellente per far crescere anzichè far regredire l'essere umano ) per risolvere il problema.

la mercificazione dell'individuo dovrebbe essere combattuta creando un nuovo modo di comunicazione.

Forse internet potrebbe IN PARTE aiutare questo processo alternativo

Manlio Tummolo ha detto...

Caro Enrico,
vi asono stati regimi nei millenni che hanno dominato i popoli asoslutamente senza televisione o radio o giornali (perché, non dimentichiamolo, non esiste solo la Televisione). Quanto ad INETRNET, spesso assai mal adoperata, è uno strumento di condizionamento in più, non in meno. Non tutti i blog sono come questo di Massimo Prati, che invita a volare contro il vento, senza però fare battaglie contro i mulini a vento. Io però credo, e non sarei un mazziniano se non lo credessi, che l'uomo è un essere spirituale, cosciente, volente ed agente; può decidere di abbassarsi come di innalzarsi. Ed è proprio la soggezione, a lungo prolungata, che per reazione fa scattare la ribellione. Gli uomini si sono ribellati in condizioni ben peggiori di questa, non dimentichiamolo, e non è certo una scatola di vetro ed altri aggeggi che potrà in eterno schiacciarne il pensiero, la volontà e l'azione, ne stia pur certo. Probabilmente o sarò troppo vecchio o sarò morto, o chissà quando, avremo la reazione a questo andazzo. In alcuni, e non pochi, è già cominciata.

Anonimo ha detto...

Non cè nessuno in rete?
Volevo scambiare qualche commento.
Ho riletto dichiarazioni, articoli e quant'altro e sebbene resto dell'idea di un non coivolgimento diretto di Salvatore nell'omicidio, relativamente ad una sua eventuale responsabilità indiretta non mi quadrano alcune cose
1) Subito dopo la sparizione di M. ha avuto una crisi di panico ingiustificata dato che M. mancava da appena 1 ora;
2) non ha partecipato alle ricerche ed ha bloccato i colleghi che stavano organizzando una battuta con delle scuse senza senso;
3) in caserma parlava della moglie come fosse morta pur non avendo ancora ritrovato il corpo;
4) ha saputo descrivere i luoghi del rinvenimento del cadavere;
5)la frase detta a Ludovica "non l'ho toccata" in aggiunta ai punti di cui sopra la vedo alquanto sospetta.
Di quanto sopra avevamo già argomentato ma vi chiedo ugualmente adesso, a distanza di tempo, cosa pensate in merito? E' possibile che tutte queste inconguenze siano casuali?
Marilia

Antonello ha detto...

@Marilia
no, piu' di una volta abbiamo sottolineato, nonostante i simpatici anonimi suano convinti del contrario, che vi sono stati comportamenti strani di S. ma personalmente cio' non toglie che la versione ricostruttiva di cui lo si accusa sia, per me, inverosimile, fuori da una possibile tempistica, aldila' di una dinamica ragionevole e si sono completamente trascurate invece piste alternative.
Perche' qui non si sta discutendo se S. poteva "desiderare" una disfatta di M., qui si deve provare che l'uccisa lui e non puo' averlo fatto da ufo dopo essersi mangiato una manciata di superarachidi e da invisibile lindo.
Condivido quanto scritto da Enrico quakche commento fa, l'attenzione dell'accusa anche avrebbe dovuto spostarsi verso Colle San Marco, San Giacomo, allora si che forse vi sarebbe stata una versione piu' possibile e conseguentemente piu' credibile.
Per questo dicevo io, post fa, che e' l'accusa la miglior difesa di S. e questo a me ha sempre fatto pensare.
Ripeto aldila' dei processi alle intenzioni o dei moventi ipotizzabili. e persino del comportamento di S. Un fatto che spadra un padre e lo consegna al carcere per trent'anni deve essere materialmente possibile quantomeno e la posizione indiziaria deve veramente portare solo a quella ipotesi, qua vi sono mari di indizi contrari, esterni alla coppia, impronte, dna, capelli persino, cani che portano da tuttaltra parte, invisibilita' e fortune prese come normalita' convenienti, stranezze inspiegabili e concatenare date come normali, cinqye geolocalizzazioni cge sbagliando di 3,2 chilometri riconducono esclusivamente in una ristretta zona non sono normalita' di propagazioni casuali, c'e' qualcosa di piu' e di geandemente vario che e' stato misteriosamente non spiegato mai.

ENRICO ha detto...

E non basta !
leggete questo :

"Il mio ragazzo autistico
trattato da spacciatore"


http://www.repubblica.it/cronaca/2012/10/13/news/violenza_figlio_autistico-44434352/?ref=HREC1-2

Anonimo ha detto...

ENRICO
Il link non porta da nessuna parte.
Leggi meglio, e riportalo corretto. Ciao
T.C.S.

Anonimo ha detto...

T.C.S.
sei tu che devi leggere meglio, il link di Enrico conduce proprio all'articolo indicato.

ENRICO ha detto...

ho sbagliato . Volevo postarlo sotto l'altro articolo di Massimo, quello di VENERDÌ 12 OTTOBRE 2012 riguardo il bambino "catturato" dalle forze dell'ordine

Anonimo ha detto...

Antonello, guarda che io ho precisato della mia convinzione dell'innocenza di S. nell'esecuzione materiale del delitto. Ho solo affermato che sembrerebbe che abbia visto qualcosa, quaqnto meno la moglie morta
Marilia

ENRICO ha detto...

@ Marilia

e QUANDO Salv. avrebbe visto la moglie morta ?

Alle 14:40 ? alle 15:OO ?

E DOVE l'avrebbe vista ?

A CSM ? al Chiosco ? in un'altra località ?

E se avesse visto il corpo al Chiosco , com'è che non l'hanno visto per due giorni consecutivi le squadre di soccorso ?
Io non credo che abbia visto la moglie già morta.

Tutt'al più potrei ipotizzare che Salv possa aver assistito ad un inizio di discussione piuttosto accesa che lo potrebbe aver messo in allarma in seguito al ritardo di Melania.

Anonimo ha detto...

Non so ma se leggi le varie contraddizioni in cui è caduto e che ti ho elencato nell'altro post sembrerebbe o che l'ha vista o che qualcuno in caserma gli abbia descritto la scena. Insomma dice di non averla toccata, la sapeva morta prima che si rinvenisse il cadavere, sapeva dove era il corpo mah
Marilia

ENRICO ha detto...

Ma quando e in quale intercettazione o interrogatorio Salv. avrebbe lasciato intendere che sapesse della morte della moglie PRIMA che ne venisse scoperto il corpo ?

A me non risulta.

Quanto al luogo del ritrovamento fu il Paciolla a descriverglielo compresi alcuni dettagli sulla posizione del corpo.

tabula ha detto...

1) Subito dopo la sparizione di M. ha avuto una crisi di panico ingiustificata dato che M. mancava da appena 1 ora;
siamo sicuri che sia accaduto appena arrivato là?
io avevo letto qualcosa di diverso, crisi di panico con conati sì, ma almeno un paio d'ore dopo dalla sparizione della moglie.
sappi comunque che S.ordinò il caffè così come si conviene per educazione quando si entra in un bar, NON lo bevve nell'imemdiato, lo lasciò freddare e andò subito nei bagni, lui disse che ci andò a cercare la moglie.

Ora, che sia vero che dovesse esserci la moglie oppure no,
se i conati di vomito che ebbe fossero arrivati proprio mentre usciva da quei bagni, si tratta di un attacco di panico.

Quanto era che aspettava Melania? mezzora? l'aveva chiamata e cercata al pianoro, già al chiosco di Ranelli? e alla fine si era deciso ad arrivare là dove lei gli aveva detto che sarebbe andata, al Cacciatore, dove nessuno l'aveva vista.

Non dico che sia così, ma tieni presente che un attacco di panico può arrivare nel momento in cui ci si rende conto che qualcosa non va per davvero.
sì è strano, ma non può essere preso a tutti i costi come un atteggiamento di colpevolezza.

2) non ha partecipato alle ricerche ed ha bloccato i colleghi che stavano organizzando una battuta con delle scuse senza senso;
è vero.
tieni però preente che le statistiche danno i colpevoli come i più presenti, i più solerti ed i più attivi nelle ricerche delle loro vittime, proprio per mascherare le loro colpe ed essere immediatamente informati su dove convergano i sospetti.
del resto pare che abbia passato la giornata a discutere la sparizione della moglie con i colleghi per cercare di capire cosa potesse esserle successo.

E già ti dico che secondo me o lui sapeva già qualcosa, o sospettava. congiungendo i puntini tra "se la sono presa" e "mò che vado LI'"

3) in caserma parlava della moglie come fosse morta pur non avendo ancora ritrovato il corpo
Sei sicura di questa informazione?
guarda che ci sono articoli nei quali c'è scritto l'esatto contrario: ne parlava al presente e con i colleghi si lambiccava su dove fosse ANDATA la moglie.

4) ha saputo descrivere i luoghi del rinvenimento del cadavere"
beh, li conosceva bene: non ci andava mica per le esercitazioni?

5)la frase detta a Ludovica "non l'ho toccata" in aggiunta ai punti di cui sopra la vedo alquanto sospetta.

Non l'ho toccata non mi crea sospetti, non l'ho toccata significa non le ho fatto del male. Però la frase esatta dovrebbe essere "non ho toccato niente", l'ho chiesto giusto ieri.

se poi io creda che Salvatore sappia qualcosa la risposta è molto probabilmente sì.

Ma non è l'unico, eh. specie tra quelli che vogliono la sua testa.

Anonimo ha detto...

Io non sono fra quelli che vogliono la sua testa,al contrario, solo che mi sono posta il dubbio, rileggendo qua e là, che sapesse qualcosa di quanto accaduto alla moglie. E volevo sapere il vs parere.
Che parlasse al passato parlando di M.con i colleghi di lavoro l'hanno riferito agli inquirenti alcuni commilitoni.
Marilia

anna ha detto...

ribadisco che il Gionni e la moglie è amico di famiglia di Sonia e il marito,

non c'è forse conflitto di interessi?

ora Sonia potrebbe essere coinvolta visto le menzogne che ha detto sui messaggini, andate a vedere il video di chi l'ha visto con parolisi in studio e Sonia al telefono che cerca in tutti i modo di giustificarsi sul fatto che la telefonata l'abbia fatta con il cellulare della madre e poi ha mandato un messaggio sul wind e non sul tim,è evidente l'imbarazzo di sonia e ciò che dice puzza di menzogne,infatti dopo le sue parole parolisi fa una smorfia,,,,,,,

il dna sulle mutande è del figlio di sonia secondo la perizia della Gino ma anche del marito .......

domanda.
Gionni cerca il vero assassino di Melania o vuole semplicemente avere accesso agli atti processuali per poter difendere la sua amica sonia e il marito?

Tutti sanno della grande amicizia fra queste due famiglie io non mento nell'affermarlo.......quando Sonia chiama Melania il suo cellulare non aggancia la cella telefonica di Folignano ma di San Marco Perchè?

io non prenderei mai come avvocato di parte civile un legale amico di persone coinvolte,......

nella seconda intervista a chi l'ha visto è Sonia stessa che dice che c'è il dna del marito sulle mutande di melania e non sa perchè come per mettere le mani avanti.........


la querela forse la dovrebbe avere tutte quelle persone che hanno mentito e accusato senza una prova,

la moglie di paciolla ,stefania dopo essere stata tradita lasciata,e il marito addirittura ha avuto un figlio con l'amante è l'unica che può parlare e dire a che cosa è servita quella famosa riunione a casa di sonia fra le due famiglie e Parolisi suonando alla porta li ha trovati insieme......che cosa dovevano concordare.......su quale versioni si sono messe daccordo? come mai parolisi si è sentito tradito proprio da stefania?

stefania se sei una donna perbene parla e non mentire come ha fatto il colonnello sonia e i genitori

di melania sulla famosa gita del 3 aprile..........

quando sonia e il paciolla andarono a casa dei rea,quali versioni hanno concordato......

come fanno i Rea ad aver ospitato in casa Paciolla traditore e ha messo incinta l'amante e si è effettivamente separato dalla moglie, e come ha ospitato sonia e il marito il quale importunò proprio la figlia Melania......

qual'è stato il vero motivo di questo incontro? purtroppo si è permesso a troppe persone di depistare.....................

Anonimo ha detto...

C'E' IL NUOVO ARTICOLO DI MASSIMO. CI SPOSTIAMO DI LA'?

Anonimo ha detto...

Anna ma hai dimenticato il monito di massimo? Cloe

Anonimo ha detto...

Quelle trenta coltellate e' chiaro come l'acqua che sono di una donna melania di certo doveva chiarire con qualcuna la lite si e' accesa ,unico problema e' che secondo me salvatore sa ma non parla. Ma che sia stato lui ad uccidere la moglie assolutamente no!

persona sconosciuta cmpletamente diversa ha detto...

sottoscrivendo in sintesi che in cui per ad essere della situazione che inconsapevolmente indiscrizioni che in merito in base delle frequenze con al principio di assumersi le proprie responsabilità di quello che state facendo del vostro compito dello svolgimento di cui stata accusano una persona pesantemente in aula del tribunale ma posso mettermi nei panni della famiglia rea dolore è rabbia ma io non condivido e non sono d' accordo su questo, io con cuore in mano mi metto nei panni dell' altra famiglia parolisi co stanno vivendo in questo momento che proprio l' oro figlio ed rinchiuso dal 19 luglio in carcere di castrogno TERAMO salvatore parolisi purtroppo non metto in dubbio secondo me nell' ipotesi in tutto questo voglio assolutamente che possa incontrare sua figlia che può cedere e parlare quindi per me salvatore parolisi è innocente

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