mercoledì 1 aprile 2015

Caso Bossetti. A proposito di paternità e marche da bollo, di Dna, opinionisti e format televisivi…

Di Gilberto Migliorini


Qualcuno afferma che la signora Arzuffi lo aveva già detto ai familiari, che il marito già sapeva… riguardo alla paternità. Ma allora che motivo avrebbe avuto tutta la famiglia, sempre in base a indiscrezioni non si sa se fondate, di far analizzare il Dna recandosi all'istituto di Genetica dell'università di Torino? Se per scrupolo voleva semplicemente avere conferma di quello che già sapeva, sarebbe bastato fare un test in incognito, magari con un kit di quelli inviati in busta anonima senza presenza in laboratorio, un test che fornisce un risultato circa la compatibilità o non compatibilità genetica tra i campioni biologici in esame e senza accertare l'identità dei soggetti da cui provengono. O forse si voleva dare un aiuto all'accusa certificando quello che era già noto? Sembra si stia giocando una partita a poker... tutti con le carte coperte in attesa del gran botto? Quando il gioco si fa duro i duri iniziano a giocare

Poi ci sarebbero le lettere di Massimo Bossetti, amareggiato e ormai convinto della paternità Guerinoni. Si ha come la sensazione che quel test di paternità stia parecchio preoccupando qualcuno. Affiorano dei dubbi dietro a una sfinge imperturbabile di certezze granitiche? Le lettere di Bossetti che appaiono con tempismo sono forse segno di difficoltà e preoccupazione da parte di chi vuol sapere se magari la controparte nasconde un asso nella manica? Se il test di paternità desse ragione alla signora Arzuffi ci troveremmo di fronte a una debacle dagli esiti incalcolabili non solo per la Procura di Bergamo. Il caso Bossetti non è come gli altri, è in gioco molto di più di un cold case, è in gioco la credibilità di un sistema giudiziario, come in parte già avvenuto con il caso Meredith, ma in questo caso all’ennesima potenza. Si direbbe che qualcuno stia morendo dalla curiosità riguardo a quel test fantomatico… per il quale ormai tutti si dicono sicuri che Bossetti ha paternità Guerinoni. Alle volte la sicumera fa dei brutti scherzi e i dubbi arrivano quando meno te lo aspetti.

Ci dicono che la comparazione fatta usando il retro di una marca da bollo è inequivocabile e che la scienza non sbaglia. Per quanto concerne i reperti sembra che non esistono più. Ma chissà, forse almeno la marca da bollo esiste ancora... se non altro come cimelio storico per attestare il nuovo avveniristico tipo di indagine che farà scuola e da modello criminologico in tutto il mondo. Non c'è più la salma di Guerinoni (cremato come la vittima), non c'è più la macchia con il Dna di Massimo Bossetti... consunta e esaurita? Un vero peccato… per via di uno scrupoloso ma necessario accanimento analitico.

La difesa riguardo alla vexata quaestio della paternità, potrebbe aver fatto la controprova sulla sorella gemella, dizigotica, mancando l’autorizzazione del tribunale (come si sa Massimo Bossetti sta in galera). È pur vero che i due gemelli fraterni, in linea teorica, possono essere stati concepiti da padri diversi. Tale evenienza è però talmente remota e improbabile che se la sorella è davvero figlia di Giovanni Bossetti, il pool difensivo, nel caso, saprebbe già che Massimo è figlio del padre legale, per quanto la prova non avrebbe formalmente valore probatorio. Ci dicono che Bossetti sia già stato informato che contrariamente alle sue speranze l’esito è quello già verificato sulla salma del Guerinoni, con la lettera piena di dolore che ne è seguita. Tutto vero o strategie di una o l’altra delle controparti in attesa imminente del processo?

Intanto è curioso che proprio una marca da bollo faccia da supporto del reperto biologico. Si sa che il francobollo è un imprimatur di convalida di atti e documenti pubblici. Potrebbe trattarsi di una nemesi, il soccorso della divina provvidenza? Oppure un lapsus freudiano, un clamoroso qui pro quo? 

Il famoso esperimento Asch, che non sto nuovamente a descrivere, studia gli errori percettivi sotto la pressione del giudizio di una maggioranza. Per l’influenza di una autorità si può distorcere il giudizio al punto tale da non credere neppure più ai propri occhi e alle proprie percezioni, conformandosi alle risposte sbagliate. 

Se la scienza ci dice che X è figlio di Y (nonostante l’anagrafe) si comincerà a notare la somiglianza tra le foto dei due ipotetici soggetti in questione? Sembreranno due gocce d’acqua perfino quando non ci prendono né punto e né poco, perfino quando non c’è un solo elemento che richiami le due fisionomie? Per quanto ci dicano che Guerinoni è somigliantissimo a Massimo Bossetti, chi valuti senza lasciarsi influenzare dalla conclusione dell’autorità scientifica vede dei tratti somatici che non si corrispondono. Ma con la storia dei caratteri dominanti e recessivi si può comunque trovare una spiegazione nell’albero genealogico. Il problema sorge quando si guarda la fotografia (da giovane) di Giovanni Bossetti e quella di Massimo Bossetti, pubblicate anche qui sul blog: sono due profili che si richiamano, stessi lineamenti, almeno per chi non voglia lasciarsi influenzare dall’imprimatur della marca da bollo... Una simile somiglianza può essere di natura casuale, trattandosi secondo la scienza di un padre putativo? Magari la convivenza ha determinato una somiglianza per un processo lamarckiano?

Nell’esperimento Asch si trattava di valutare le lunghezze di alcune linee. In questo caso si tratta di fisionomie. Ma tant'è, quando è in gioco l’influenza mediatica l’esito è pur sempre il consenso e la persuasione… in un contesto sociale dove il giudizio degli altri ci è necessario, soprattutto quando un’autorità scientifica ce lo certifica. Chi si azzarda a contraddire le provette e gli agitatori molecolari? Non parliamo poi del peso mediatico di tanti esperti che mostrano di dar credito a quella prova di paternità effettuata sui nanogrammi di materiale rinvenuto dietro a una marca da bollo, rimasto per anni a sonnecchiare insieme alla colla… Il soggetto dell’esperimento Asch aveva finito per dare la risposta sbagliata in un normale esercizio di discriminazione visiva, per conformarsi all’autorità di una maggioranza. Se il Dna ci dice una cosa, tutto il resto che ne consegue può perfino indurre per suggestione a vedere quello che non c’è o a non vedere quello che c’è? Le cose più banali, i gesti e i comportamenti più insignificanti appaiono sotto una luce sinistra. Si utilizzano i classici topos che valgono sempre come jolly (la pornografia, la navigazione sul web, la normale vita domestica con i suoi alti e bassi come in tutte le famiglie…) e una serie di ‘indizi’ magari tirati un po’ per i capelli? 

Nel caso si scoprisse che Massimo è davvero figlio genetico di Giovanni Bossetti? Quasi tutti gridano impossibile, la scienza non sbaglia. A parte il fatto che la salma del presunto padre era lì da un bel po’ di anni e dopo un paio di lustri non è detto che anche le analisi più sofisticate non incorrano in qualche piccola défaillance. E poi in tutta la vicenda del Dna c’è come la sensazione che si sia fatta un po’ di confusione con gli ingredienti. A forza di nucleare e mitocondriale, di migliaia di reperti e referti, c’è il rischio che qualcosa sia andato storto, che magari accidentalmente una macchia sia finita lì e una fibra sia stornata là, insomma che alla fine si debba ammettere che le certezze sfumino quando - tirando i remi in barca e ascoltando anche qualche altra campana in un contraddittorio - si scopra magari che tutto l’ambaradan della prova scientifica potrebbe essere un tantino zoppicante, per non dire evanescente come la macchia fatidica che ormai non c’è più… 

Nel caso, quale sarebbe la reazione dei media (e degli addetti ai lavori)? Sarà tutto come nel 1984 orwelliano dove la memoria del passato è plasmata da un presente per così dire retroattivo?

Nel caso risultasse la paternità genetica del padre legale, cosa ci diranno i media? E gli opinionisti? E gli esperti? Il passato è come un palinsesto che si può scrivere e riscrivere? Sarebbe un’operazione ricca e articolata sull’espressione linguistica, con quella cortina di distinguo, frasi ipotetiche, eufemismi, digressioni, temporizzazioni? Come nel 1984 è sempre l’ultima versione in memoria quella che conta? Ormai l’utenza ha solo una memoria a brevissimo termine, volatile, come la Ram di un computer che svanisce allo spegnimento.

Mettiamo (per pura ipotesi) che nel corso del dibattimento si dimostri uno, più di uno o tutti questi fatti:

a) Che Bossetti è veramente figlio del padre legale, di Giovanni Bossetti (cosa per la quale sarei pronto a scommettere al superenalotto sperando di fare cinquina).

b) Che il furgone inquadrato dalle telecamere - che a detta degli inquirenti continuava a girare attorno al centro sportivo - non sia (o non sia sempre) quello di Bossetti (con tanti furgonati di artigiani ci si può anche sbagliare)

c) Che l’ultima cella telefonica alla quale si collegò il telefonino di Bossetti non era la stessa di Yara. (ma forse qui la sorpresa è già scontata)

d) Che il Dna nucleare trovato sul corpo di Yara in nessun caso avrebbe potuto sopravvivere per tre mesi alle intemperie e ai parassiti rimanendo di ottima qualità e fornendo informazioni attendibili. (a meno di essere stato ben conservato in condizioni ottimali)

e) Che la contraddizione tra Dna mitocondriale e nucleare presuppone una qualche contaminazione od errore. (la differenza tra un vino novello e uno invecchiato)

E si arrivi all’assoluzione del muratore con formula piena o con il ragionevole dubbio. 

Nel caso ipotetico che sia così o - al contrario – che non sia così, il servizio pubblico televisivo farà una verifica sulle opinioni espresse pubblicamente sugli schermi da tanti professionisti (criminologi, psichiatri, psicoanalisti, magistrati, scienziati…) con una profusione di diagnosi e conclusioni scientifiche, profili psicologici e morali, valutazioni etiche e caratteriali sul carpentiere e la sua famiglia? 

Un servizio pubblico dove l’utenza paga un canone dovrebbe procedere poi a una verifica, riguardo alla competenza, all'affidabilità e alla correttezza dimostrata da tutti coloro che a vario titolo danno il loro contributo professionale nei vari format? Sarebbe interessante un programma che abbia per oggetto un nuovo tipo di cold case: la professionalità dimostrata da opinionisti e conduttori, perché l’audience possa valutare la qualità delle loro performance alla luce delle future risultanze processuali (qualunque esse siano, di colpevolezza o di innocenza del muratore di Mapello). 

E' impossibile perché forse siamo già in uno Stato orwelliano?

Clicca qui per leggere tutti gli articoli e i Saggi di Gilberto Migliorini

Homepage volandocontrovento

318 commenti:

«Meno recenti   ‹Vecchi   201 – 318 di 318
Ivana ha detto...

Enrico, ribadisco che è azzardato affermare con certezza (senza fare riferimenti alla documentazione specifica) che l’analisi è stata effettuata da un solo laboratorio. Insomma, non mi è stata data risposta alla domanda: “Da quale fonte ufficiale sarebbe stata tratta tale “informazione”?
L’estrazione del DNA potrebbe essere avvenuta, FORSE, in un unico laboratorio, ma alla presenza di determinati genetisti di ognuno dei quattro laboratori? Oppure ci potrebbe essere stata, FORSE, l’amplificazione del DNA (ben filmata!) dai genetisti di un laboratorio e, poi, potrebbero essere state organizzate, FORSE, le provette specifiche da distribuire agli altri laboratori per le analisi? Insomma non so quale protocollo sia stato seguito, non so quali e quante metodologie di simili analisi possano essere messe in atto, per cui reputo azzardato che nel sito, segnalato da Alex, si facciano affermazioni (non documentate) sul modus operandi dei quattro laboratori…

Riguardo al dott. Capra, ribadisco che si è espresso in termini di “possibilità” e di “probabilità”, spiegando che le condizioni di freddo particolarmente pungente POSSONO aver costituito un ambiente favorevole alla conservazione del DNA estratto dalla famosa traccia biologica…

Personalmente penso che, se da quella traccia biologica sono riusciti a ricostruire una famiglia anagraficamente non esistente, molto probabilmente quella traccia non era così degradata da essere illeggibile…

Unknown ha detto...

Guarda che quanto ha detto Annika, lo hanno detto dopo di lei tanti biologi italiani. Ultimo in ordine di tempo il professor Capra (e basta ascoltare la sua intervista per capirlo) anche se con parole a volte soft. La differenza la fa la nazionalità.

Annika non è italiana e può permettersi di dire certe cose (e ti assicuro che le ha dette anche a chi segue il caso), mica perde il lavoro o litiga con la casta, i biologi italiani invece (che chi più chi meno si conoscono tutti) non possono usare la spada fra di loro e usano il fioretto.

Poi pensala come vuoi, l'importante è non offendere chi vive in un'altra nazione e senza compenso alcuno ci informa.

Massimo

Ps. Né Annika né nessun altro ha la possibilità di liberare Bossetti. Ormai il dado è tratto e l'opinione pubblica convinta. Altro non serve per dargli l'ergastolo pur in assenza di prove e in presenza di una traccia (fra tante altre che non sono le sue... e due sono compatibili con donne cui hanno prelevato il dna) che chi non viene pagato né dallo stato né dalla procura non riesce a spiegare in alcun modo.

Meno male, per l'accusa dico, che il popolo italiano si accontenta di quanto dicono i procuratori...

ENRICO ha detto...

TommyS

Non mi dire ! Addirittura ci sono gli "anonimi della Banda Bassotti", con tanto di mascherina sugli occhi e piede di porco in pugno, che vanno in giro nottetempo a scassinare le caselle di posta altrui ?!

E tutto ciò solo perchè non sopportano che si metta in discussione la versione ufficiale dei periti dell'Accusa che non vedono l'ora di mettere il cappio al collo del Bossetti ( onde evitare spiacevoli conseguenze )?

Versioni messe in dubbio con le stesse argomentazioni sostenute da Annika, non solo dalla Gino, perito della Difesa e da altri genetisti tra cui Marzio Capra ma anche, velatamente, dallo stesso Ris il quale "dicendo e non dicendo " "affermando e poi smentendo" non se l’è giustamente sentita di concludere una relazione che definisse certo ed inattaccabile il risultato ottenuto essendosi trovato di fronte ad una STESSA cellula con il dna nucleare di un Soggetto X, ed il dna mitocondriale di un Soggetto Y.

Come la mettiamo ?

E' sopravvissuto il ncDNA di Bossetti ma è scomparso nel nulla il suo mtDNA
E' comparso dal nulla il mtDNA di uno sconosciuto ma è scomparso il suo ncDNA ?

Puntate siore e siori… soldi assicurati…carta vince, carta perde…Dov'è la carta ?

ENRICO ha detto...

Ivana carissima

i tuoi innumerevoli dubbi risolveteli da sola. Oppure - e forse sarebbe più utile per te - vai in qualche altro forum dove potresti trovare qualcuno di buona volontà pronto a fornirti le risposte e le certezze che vai cercando .

@ Max Prati

ti ammiro ! Spiegare continuamente l'OVVIETA' è un'impresa massacrante.

Ivana ha detto...

Enrico, neppure la matematica mi offre le certezze che vorrei!!! :-)

Massimo, a me risulta che il dottor Marzio Capra si sia espresso in termini di “possibilità” perfino in una sua presentazione:
www.cusmibio.unimi.it/scaricare/capra2011.ppt
Nella diapositiva 9 si legge:
LA TRACCIA…
• Se non è raccolta in modo appropriato, può
non essere analizzabile.
• Se non viene correttamente impacchettata
può subire contaminazione.
• Se non viene correttamente conservata, può
deteriorarsi e non essere più analizzabile.
• Se la documentazione non è sufficiente,
l’origine della traccia può essere contestata.

Non so se il Bossetti sarà condannato, di certo prevedo un’aspra battaglia riguardo alla questione del mtDNA … Se non verranno fornite, dall’accusa, spiegazioni chiare e incontestabili, ecco che i dubbi si estenderanno anche al DNA nucleare…
Sono curiosa di vedere se effettivamente il Salvagni NON ricorrerà al rito abbreviato condizionato… Se non dovesse ricorrere all’abbreviato, personalmente riterrei altamente probabile che lui creda davvero nell’innocenza del proprio assistito e che l’impianto accusatorio contenuto nelle 60000 pagine potrebbe essere ciò che lui pensa: un colosso d’argilla…

Unknown ha detto...

Ciao Ivana.

Su Marzio Capra mi riferisco all'intervista rilasciata a Radio Padania. Intervista da ascoltare neanche tanto attentamente, visto che parla esplicitamente...

Massimo

Ps. il freddo a cui fa riferimento è una forzatura, dato che in quei 92 giorni non ci furono periodi di freddo pungente e intenso.

Ps.2. Farei invece più attenzione a quanto dice e non dice, ad esempio sul tempo di permanenza del corpo e su altro, e alle varie ipotesi che comunque non potrebbero spiegare nulla a livello scientifico...

Ivana ha detto...

Ciao, Massimo
Quei tre mesi sono, generalmente, i mesi più freddi dell'anno e credo che nella zona della bergamasca il freddo sia davvero pungente...
Comunque, personalmente ritengo, come avevo già detto, che entrino in gioco anche altre numerose variabili...
Marzio Capra, inoltre, ha specificato che, nel caso di Yara, non sappiamo neanche con certezza per quanto tempo il corpo sia effettivamente rimasto in quel campo... Per avere certezze bisognerebbe aver monitorato lo stato del reperto nel corso dei mesi (cosa NON avvenuta!)
Insomma, è possibile che la traccia biologica non si sia deteriorata al punto tale da essere illeggibile, infatti da quella traccia è stata ricostruita una famiglia anagraficamente non esistente...
Sulla questione del mtDNA ci sarà, invece, da discutere molto e il giudice trarrà le proprie conclusioni (considerando il DNA "prova", o no!) dopo aver ascoltato il parere dei vari genetisti...

Anonimo ha detto...

@Ivana e Anonimo delle 18:24
Anonimo, ma quale parente potrebbe difendere? Solo un figlio, e il suo era troppo piccolo all'epoca.

L'ultima provvidenziale soffiata è arrivata dopo aver girato per monti e valli alla ricerca dei trascorsi adulteri di Guerinoni. Volendo credere al gustoso gossip orobico, c'è da chiedersi quanti eredi illegittimi del fascinoso autista ci dovrebbero essere in Val Seriana.
Finalmente qualcuno avrà fatto il nome della sua vicina di casa, una tipa che a lui, "el bell omm", non poteva certo sfuggire. E bingo.

Poi però uno si fa qualche rapido conto e pensa: se fra i due c'era stata una relazione, se continuavano a vedersi anche dopo il trasferimento di lei, come caspita faceva lei a non sospettare -per non dire sapere- che i gemelli erano frutto di quel rapporto? Specialmente se con il marito c'erano problemi (le cure a cui accenna) doveva perlomeno avere qualche dubbio.
Capisco poi che l'abbia tenuto nascosto al marito, ma almeno al figlio Massimo poteva dirlo! Non le viene il sospetto che suo figlio sia un killer pedofilo ricercato per mezza Italia, non gli chiede niente, non lo avvisa? Ma che mamma, che persona è? Eppure io - non so voi - conoscendo la concretezza e la dignità delle donne bergamasche, faccio fatica a vedere quella signora come una sprovveduta o una bugiarda patologica.
(Continua)
Nautilina

Anonimo ha detto...

(Segue)
Il DNA di MGB - esaminato privatamente – conferma la paternità di Guerinoni, questo è un dato importante. Anche se, con tutto il rispetto, rifarei il test presso un altro laboratorio perché non si sa mai.
Invece Ester nega la relazione e i risultati.

E se dicesse la verità? Come sua nuora, quando afferma di non ricordare nulla d'insolito per la sera del delitto? Se la verità fosse meno verosimile di uno sbaglio o di una messinscena ben orchestrata?
In genere non credo nei complotti, eppure devo dire che questo ci somiglia tanto.
Però non è detto che sia per forza l'opera di una o più menti perverse, magari è solo la somma di varie sviste.
Per esempio: gli investigatori avevano il DNA della signora Arzuffi già nel luglio 2012, come mai non si sono accorti che Mother era lei? C'è voluta l'ennesima illazione di un pensionato! Forse avevano sbagliato le analisi...per carità, mi fido delle istituzioni, ma fino alla curva perché errare è umano e la storia ce lo insegna.
Peraltro avevano anche l'nDNA di Guerinoni, quindi tutti gli ingredienti per una zuppa perfetta, compreso l'mtDNA di Ester e per conseguenza quello di Massimo Giuseppe (essendo identici). Se qualcuno avesse voluto forzare un po' le cose per far tornare i conti, ci sarebbe riuscito senza combinare tanti pasticci. Secondo me è improbabile che ci sia stata una contaminazione volontaria da parte dei tecnici, mentre vedrei aperta l'ipotesi di contaminazione accidentale o volontaria da parte di ignoti.
Nautilina



andres ha detto...

Guerinoni confidò all'amico di avere avuto un figlio con una ragazza del luogo. Ma se sapeva, perchè parlò di UN figlio e non di DUE gemelli? Può essere che avesse messo incinta un'altra ragazza?

magica ha detto...

andres , è da tempo che ho fatto questa considerazione . guerinoni non voleva sbilanciarsi ? confidando all'amico solo meta' dei figli che aveva avuto?
un uomo sposato non dice all'amico che ha vuto una amante , e che ha avuto un figlio da lei .
una mossa da sprovveduto secondo me , l'amico poteva sputtanarlo in giro ,dirlo alla moglie ,la moglie all'amica, l'amica alla cugina . i pettegolezzi di paese erano cosi' sopratutto in quei tempi - la penso come andres . guerinoni ebbe un figlio ma non con la arzuffi . la traccia del d.n.a. è anomala .

andres ha detto...

Mi sembra di aver letto in uno dei commenti precedenti(non ho il tempo per rileggere tutto)che le tracce di Dna mitocondriale trovate su Yara e non appartenenti a Bossetti e quindi alla Arzuffi, fossero compatibili con quello prelevato a due donne della zona.Ricordo male io? Quacuno di voi ne sa di più?

ENRICO ha detto...

Andres

forse ti riferisci a questo passo del'intervista della Gino ?

" Su quali basi scientifiche poggia la nuova istanza di scarcerazione?

Gino: -Su tanti punti che non tornano. Per esempio ci sono sette formazioni pilifere sul corpo di Yara che appartengono a soggetti diversi da Massimo Bossetti.

Giornalista: -Chi sono?

Gino :-Non sono stati identificati. Sappiamo soltanto che due di questi hanno lo stesso dna mitocondriale.


fonte :http://www.panorama.it/news/cronaca/bossetti-assassino-parente-yara/

oppure al post di Max Prati di ieri ore 18:51

in cui scrive " in presenza di una traccia (fra tante altre che non sono le sue... e due sono compatibili con donne cui hanno prelevato il dna) "

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con Ivana. Da quel DNA trovato su Yara non sarebbe scaturito un bel niente fosse stato sbagliato per qualche motivo. Invece alla fine si è scoperto a chi appartiene e senza ombra di dubbio. 21 marcatori genetici son ben più dei 16/17 richiesti per l'identificazione di una persona. Non c'è o non si e trovato il mtDNA? e chissenefrega, questo non è mai servito ad identificare proprio niente. Sarebbe come dire di una mela (nDNA) che non esiste o è sbagliata solo perché non si è trovato il relativo picciolo (mtDNA) il che è assurdo. Il mancato ritrovamento del mtDNA avrà certamente una spiegazione mentre non si può dire la stessa cosa sul ritrovamento del nDNA; quello è chiaro, limpido, sopra ogni ombra di dubbio ed è di Bossetti. E' in galera per quello mica per altro!

Anonimo ha detto...

PS per Enrico

La Gino in quella intervista non aveva ancora tutti gli esami a disposizione, infatti se ne lamentava, ora li ha. Aspetto di sapere cosa ha da dire appena ha concluso.

TommyS. ha detto...

Meno male che sarei io il genetista da wikipedia!

Oltre al paragone della mela (sbagliato in quanto un picciuolo è stato trovato ma non è quello di quella mela specifica), se ne potrebbero fare molti altri se si volesse ridurre la scienza ad una discussione da salotto televisivo.

Che ne so? Per esempio la Polizia ferma una persona e le chiede i documenti. Bingo! La Carta di Identità è proprio quella del ricercato! Peccato che il documento sia di una Pamela Rossi, sesso femminile, anni 30, altezza 1,60 m, mentre la persona fermata è un omaccione di 50 anni con un bel paio di mustacchi che di nome fa Francobaldo Gialli. Eppure se a quell'omone di 110 kg metti una parrucca bionda, un bel paio di scarpe tacco 20, un po' di rossetto, sono sicuro che potresti trovare qualcuno pronto a giurare che era proprio quella la persona che aveva visto con il passamontagna e le pistola in mano mentre svaligiava la banca.

Anonimo ha detto...

"L’analisi delle tracce biologiche per l’isolamento di un profilo di DNA (seppure di estrema efficacia) non costituisce che uno degli adempimenti esperibili per la ricostruzione di un fatto reato (ovvero, nella specie, per l’identificazione di colui che lo ha commesso).

A questo riguardo occorre osservare che:

Il rilevamento della traccia biologica non permette di accertare quando la stessa è stata lasciata poiché il deterioramento è dovuto a diverse variabili e non solo al solo decorrere del tempo;
Il repertamento della traccia biologica non dice di per sé in quali circostanze la stessa è stata lasciata (durante l’esecuzione del reato o in altre circostanze?);
In una componente mista di natura biologica quella minore scompare;
In una componente mista – in ogni caso – non è possibile individuare quella che è stata lasciata per prima."

andres ha detto...

La frase che cercavo era proprio quella di Prati che hai riportato. Grazie Enrico!Perchè, mi chiedo, non fare un controllo su quelle due tracce se sono compatibili? Sparo una cavolata:non potrebbe essere una di queste la madre di un ignoto1
ancora ignoto, messa incinta dall' inseminatore seriale Guerinoni?
Se ho detto una omerica cazzata perdonatemi, ma la genetica mi è pressochè sconosciuta.

Faccio un appello a tutti gli Anonimi:vi prego, inventatevi un nick!

Anonimo ha detto...

@TommyS, il tuo esempio non regge perché tra documento e persona fermata c'è piena corrispondenza. Poi puoi rigirartela come vuoi tu ma resta il fatto che Bossetti sia in stato di fermo proprio per questa piena corrispondenza.

@andres, la madre di Ignoto1 si sa chi è. Non è dal mtDNA che si scopre la madre, ma dal nDNA, è solo questo che dà la certezza, e questa certezza si chiama Ester

Unknown ha detto...

Enrico, hai dimenticato di aggiungere la parte più importante della intervista a Sara Gino. Tu hai postato questa parte:

Su quali basi scientifiche poggia la nuova istanza di scarcerazione?

Su tanti punti che non tornano. Per esempio ci sono sette formazioni pilifere sul corpo di Yara che appartengono a soggetti diversi da Massimo Bossetti.

Chi sono?

Non sono stati identificati. Sappiamo soltanto che due di questi hanno lo stesso dna mitocondriale.

E qui ti sei fermato, ma la domanda successiva contiene una bella risposta. Infatti l'intervista continua così:

Si possono identificare?

Sì, perché sono stati confrontati con il lavoro del dottor Emiliano Giardina svolto a Tor Vergata. Due di queste sequenze si ritrovano nei 532 campioni analizzati, quindi in teoria si potrebbe arrivare a un nome e cognome.

O non ho capito la risposta o l'ho capita bene. E se l'ho capita non mi sembrano parole di poco conto...

Massimo

ENRICO ha detto...

andres

"Faccio un appello a tutti gli Anonimi:vi prego, inventatevi un nick!

Nooooooooooo ! Ti prego, lascia che siano "anonimi " . E' più divertente così !

"non potrebbe essere una di queste la madre di un ignoto1"

No, perchè hanno( !?) il ncDNA di Ignoto 1 ed i profili genetici delle 532 donne - che avrebbero dovuto essere confrontati con quello di Ignoto 1 ( di cui possiederebbero il nDNA ) ma che per una svista ( ?!) furono confrontati con il profilo genetico di Yara ( o di sua madre , non si è mai capito bene ) - e quindi, una volta scoperto l'errore grazie all'autista ottuagenario, fu ripetuto li test corretto e venne fuori Ester Arzuffi

t'è capì la sturiela ?

Anonimo ha detto...

Ma anche se trovano le corrispondenze con i peli di altre persone non è che il DNA di Bossetti scompaia come per magia, è sempre li, sugli slip della vittima.

Anonimo ha detto...

PS, e in più Bossetti non ha nessun alibi, anzi era proprio li mentre Yara spariva e certo non era solo di passaggio.

Anonimo ha detto...

non è che il DNA di Bossetti scompaia come per magia

abbi fede, o anonimo miscredente !
Se è scomparso il suo mtDNA si può ancora sperare in un altro miracolo simile....

anonimo credente

Unknown ha detto...

E' vero, nulla scompare... neppure il mitocondriale sui peli trovati sul corpo (non sul giubbotto né all'esterno) di cui la procura non vuol conoscere né provenienza né nome né cognome delle parenti più prossime...

Mi sembra quasi come la condanna inflitta a Berlusconi nel 2013 e non all'altro imprenditore assolto per lo stesso identico reato nel 2014. Come ha scritto il giudice per motivare la sentenza che assolveva l'imprenditore dalla condanna prima inflittagli?

"Si tratta però di una tesi che non può essere qui condivisa e confermata, perché contraria alla assolutamente costante e pacifica giurisprudenza di questa Corte ed al vigente sistema..."

Riportando il tutto al caso in questione è come dire: il Bossetti lo condanniamo perché c'è il suo dna nucleare (non mitocondriale, ma questo chi se ne frega), i proprietari dei peli (che hanno un buon mitocondriale) no perché non è stato giusto condannare il Bossetti...

Mah...

Anonimo ha detto...

Da quando in qua si fa anche l'esame sul DNA mitocondriale per sapere a chi appartiene?
Io so che in tutto il mondo l'esame sul DNA si fa solo sul nucleare, del mitocondriale se ne fregano altamente.
E questo perché è l'unico che può identificare con certezza una persona.
Se la Procura non avesse avuto questa idea di sfruttare il mitocondriale per arrivare alla madre di Ignoto1 non saremmo neanche qui a parlarne.
Il nucleare è di Bossetti, questo basta, non per me, per i giudici, altrimenti a quest'ora sarebbe fuori.

Unknown ha detto...

Da sempre, dato che un dna completo è composto da nucleare e mitocondriale (e il mitocondriale è quello più resistente).

Al momento tutti noi dovremmo avere una madre (mater semper certa est pater numquam)...

Anonimo ha detto...

Guarda che ti sbagli. Nel DNA nucleare come saprai è composto per metà dal padre e per l'altra metà dalla madre. Il mitocondriale e sì trasmesso solo dalla madre ma non la identifica con certezza è solo una linea materna, può essere anche della nonna o della sorella per dire. Il test di maternità, come anche quello di paternità, non si fa sul mitocondriale ma sul nucleare.

Anonimo ha detto...

"In una componente mista di natura biologica quella minore scompare;"

Chiedo venia, riportando in sintesi un testo di diritto non mi sono accorto dell'errore. Evidentemente l'estensore si riferiva ad una traccia biologica con più di 2 contributori dove per ricavare il profilo DNA per rapporti oltre 10:1 gli alleli diventano praticamente invisibili.
Tutto il resto vale.

TommyS. ha detto...

Massimo

La difesa di Bossetti dopo la chiusura delle indagini chiese al PM l'elenco dei nomi di queste 532 donne ma mi sembra si sia vista opporre un netto rifiuto.

In teoria la corrispondenza di due aplotipi mitocondriali, isolati dai capelli trovati sul cadavere, con altrettante donne comprese tra le famose 532 di Giardina, potrebbe significare ben poco visto che parliamo di mtDNA e gli aplogruppi relativi potrebbero essere relativamente nella popolazione bergamasca (tutti gli aplogruppi elencati in tabella presentano, mi sembra, diffusioni basse tra il 5% ed il 7,5%).

Tuttavia un'indagine corretta avrebbe dovuto prendere in considerazione questi possibili indizi e provare piste alternative o complementari. D'altronde se è vero che per gli inquirenti quei capelli non potevano essere di Ignoto1, sappiamo che sugli indumenti sono stati ritrovati altri DNA (come per esempio sui guanti) sinora non attribuiti a nessuno (il fatto che esiste Ignoto1 dovrebbe far presumere che vi siano anche altri Ignotix).

TommyS. ha detto...

Se la Procura non avesse avuto questa idea di sfruttare il mitocondriale per arrivare alla madre di Ignoto1 non saremmo neanche qui a parlarne.

Il fatto che si sia voluto analizzare il mtDNA su suggerimento di Giardina solamente per poter arrivare alla madre di Ignoto1 e poi, in seguito, per analizzare i capelli ed i peli (su insitenza di Portera), la dice molto lunga su come tutti quanti si siano voluti tenere alla larga dal mtDNA. Perché in ogni caso quei peli e capelli trovati sul cadavere (e non parlo tanto di quelli setacciati dal terreno quanto di quelli trovati sulla felpa e sulla T-shirt al di sotto del giubbotto) dovevano essere analizzati subito.

Non può non venire allora il sospetto che "l'anomalia del mtDNA" fosse ben nota al RIS ed al PM da molto tempo prima. E non tanto dal mtDNA isolato dalla traccia 31G20 dove in ogni caso vi erano due componenti, quanto dalle altre due tracce principali (31G19 e 32-3) dove vi era un solo aplotipo corrispondente a quello di Yara.

andres ha detto...

Torno ora. Ho letto i vostri commenti e le vostre risposte...
Anonimi credenti, miscredenti, e anonimi e basta, ci mettiamo pure Berlusconi,che sarebbe (essendo molto buona) una delle poche persone che vorrei vedere in galera...insomma mi arrendo!

Anonimo ha detto...

Bisogna aspettare il parere della Gino, non quello dell'intervista su Panorama, ma quello che si sta' facendo da quando ha tutta la documentazione relativa agli esami sul DNA che hanno portato a Bossetti.
Se anche lei esprime dei dubbi sarò il primo a ricredermi.

Anonimo ha detto...

@ Andres e Magica

E' che non c'è stata una sola soffiata. Voi ricordate la prima, quando il Negroni aveva fatto il nome di una ragazza di Rovetta, nubile, messa nei guai dal Guerinoni nel '62 o nel '63. Si riferiva a un figlio o una figlia di 46 anni, quindi più vecchio di Bossetti. Mocerino, a testa bassa come un cane da ricerca, ha seguito decine di piste infruttuose prima di arrivare alla vera madre d'Ignoto 1 grazie a un suggerimento provvidenziale dello stesso ex autista, o forse di un altro pensionato. L'Eco di Bergamo ha parlato di questa vicenda nei dettagli.
Per questo scherzavo, in un post precedente, su quanti sarebbero i figli illegittimi del Guerinoni nelle valli bergamasche...Non amo i pettegolezzi e non credo alle malelingue di paese, anche se a volte s'inventano storie succose.
Il problema serio, a mio avviso, è che il DNA nucleare trovato su Yara conduce a Guerinoni padre più madre Arzuffi. E siccome le analisi svolte in forma privata dalla famiglia Bossetti confermano, la situazione si fa molto grave per l'accusato.
Ma nonostante tutto non riesco a credere nella sua colpevolezza...
Credo, spero ci sia un'altra spiegazione.
Ciao
Nautilina

andres ha detto...

Ti ringrazio Nautilina per l'informazione, che non conoscevo.
Non sapevo di questa ragazza di Rovetta.In effetti,in un primo tempo, non ho seguito la vicenda.
Certo il Guerinoni ha fatto una strage!
Personalmente sono sempre più convinta che Bossetti sia stato incastrato e che la faccenda non è come ce la dicono.
Mi ritorna sempre in testa la teoria del tenero gattone riportata da TommyS.

Anonimo ha detto...

@Andres, Scusa eh, ma se c'è stato veramente qualcuno che ha voluto incastrare Bossetti oltre a mettere il suo DNA sugli slip di Yara tanto valeva che facesse anche trovare il corpo con una telefonata anonima o in altro modo, non credi? E poi che avrà mai fatto Bossetti per essere incastrato da qualcuno? No, non ci credo molto a questa ipotesi.

ENRICO ha detto...

" le analisi svolte in forma privata dalla famiglia Bossetti confermano, la situazione"

A questo proposito io non ho MAI nè letto nè sentito dai vari media d'informazione dichiarare in maniera CHIARA ESPLICITA ed INEQUIVOCABILE
che :

sia stato effettuato il test di paternità diretto tra Bosseti padre Bossetti figlio ( così come era stato richiesto dal Gip al Pm Ruggeri ma da costei rifiutato) e che il risultato abbia confermato l'illegittimità della paternità del genitore anagrafico

Se qualcuno mi segnala in quale Atto formale sia riportato questo dato, ve ne sarei grato.

andres ha detto...

Anonimo, non ho detto, e non credo, che sarebbe stata una vendetta nei confronti di Bossetti (sebbene abbia avuto in passato delle minacce anonime).

Anonimo ha detto...

@Andres, mettiamo anche che qualcuno ha voluto inquinare la scena col DNA di Bossetti, che ne so, trovando un fazzoletto pieno del suo sangue per un episodio d'epistassi. Certo che la coincidenza che lui fosse li quella sera mentre poteva essere da qualunque altra parte mi lascia perplesso. E non era solo di passaggio come dimostrano le telecamere.

magica ha detto...

anonimo ..... le telecamere domostrano che ci sia stato un avvicinamento fra bossetti e la ragazzina?
la ragazzina quella sera non doveva essere alla palestra , fosse che fosse che bossetti vedesse attraverso i muri per vedere l'interno del palazzetto? non ci fu nessun contatto fra i due . eppure abbiamo la comodita' dei cellulari . se dovevano incontrarsi potevano mandarsi un mess?
e poi dicono pure che la ragazzina sia salita sul furgone di bossetti . è una vera cavolata . sapeva che bossetti era nei paraggi? era sera e buio ma la ragazzina sapeva che bossetti era alla guida del quel bolide ambito dalle ragazzine .
bossetti sapeva che lei era nella palestra?
mi sa che ci siano persone poco intelligenti se arrivano a fare queste considerazioni illogiche

Anonimo ha detto...

@magica, lui comunque era lì e il DNA ritrovato sugli slip di Yara è suo. Smontami questo.
Sul fatto che si conoscessero non mi esprimo, la Procura comunque sembra crederci, difatti non gli è stato contestato il sequestro di persona. Io a parte quella signora che dice di averlo visto in compagnia di una ragazzina simile ad Yara non so, magari hanno altro che non conosciamo, al processo si saprà.

Anonimo ha detto...

Enrico, come San Tommaso, ma di quale “Atto formale” hai bisogno? Non ti bastano le dichiarazioni di Marita a Matrix il 1° aprile, che già sono state riportate qui?
Ecco la registrazione della puntata (guardatela tutta, non ho i c* di segnalare i minuti esatti, ti tranquillizzerà?

http://www.video.mediaset.it/video/matrix/full/puntata-dell-1-aprile_526559.html

Se i media non hanno fatto da grancassa, è stato seguita l’esortazione dell’Ordine dei Giornalisti di non mettere in piazza le faccende private degli indagati e delle loro famiglie.

Anonimo ha detto...

Perché affliggere il povero Enrico, segnalo io il momento clou della trasmissione: dal 49esimo minuto e in partricolare al 52esimo.
Ciao

ENRICO ha detto...

ANONIMO ( meriti il "maiuscolo"! )

Se i media non hanno fatto da grancassa, è stato seguita l’esortazione dell’Ordine dei Giornalisti di non mettere in piazza le faccende private degli indagati e delle loro famiglie.

AhAhAhAhAhAhAhAhAhAhAhAh !

A quando il miracolo dei "pani e dei pesci " e "dell'acqua tramutata in vino ? "

(ma ci credi davvero a quello che hai scritto oppure è uno scherzetto mattutino ?)

TommyS. ha detto...

Ieri sera guardando QG debbo ammettere di essermi ricreduto su Grazia Longo.

Pensavo fosse una giornalista perlomeno seria anche se portavoce della Procura di Bergamo nel diffondere dettagli insignificanti ma spacciati per scoop e prove regine.

Invece mi sono accorto che tutto sommato si trova al livello della Palombelli nello sparare sentenze e considerazioni da massaia. Perché una giornalista seria che si occupa di cronaca giudiziaria non può non accorgersi di dire cose totalmente sbagliate come quando, pur di sminuire la Gino, ha affermato che tutto sommato quando aveva difeso Parolisi non era stata così incisiva e credibile. Peccato che la Gino fosse perito del giudice e non consulente della difesa. Peccato che la sua perizia per quanto atteneva l'aspetto genetico era decisamente valida (anche se poi totalmente ignorata nella sentenza di primo e secondo grado), mentre quando analizzò i risultati ottenuti con i test RSID (RSID-Semen in particolare) non fu così inappuntabile, anche se la sensazione fu che anche lei avesse ricevuto consigli molto persuasivi.

TommyS. ha detto...

Sempre ieri sera a QG hanno riparlato di Tironi e della sua testimonianza che dopo diversi lunghi ed estenuanti "interrogatori" è stata in qualche modo dichiarata inattendibile.

Spero veramente che in dibattimento venga fatta finalmente luce su come siano andati questi "interrogatori", su dove fosse davvero Tironi nei momenti della scomparsa di Yara e quindi sulla reale inattendibilità delle sue prime dichiarazioni. Perché come ha detto Denti, al di là del trattamento riservato a Tironi ed alla sua ritrattazione, la Citroen rossa ammaccata da lui descritta è stata effettivamente ritrovata. E se il fatto che il relativo proprietario fosse una persona con precedenti penali assente dal lavoro quel pomeriggio possa essere anche una semplice coincidenza, il fatto che anche un suo collega, a sua volta con precedenti penali, risultasse assente nello stesso periodo di tempo rende questa "coincidenza" perlomeno sospetta.

Spero perlomeno che ai due, che sembrano essere stati scagionati solamente perché da quel momento non ebbero più contatti telefonici (ma prima?), sia stato richiesto il DNA.

Anonimo ha detto...

@TommyS.
Anche io ho visto Quarto Grado ieri e la Gino mi è sembrata alquanto nervosuccia, confermato anche da Denti per un diverbio che c'è stato durante la riunione. Forse Salvagni & C. pensano di avallare i dubbi sul DNA non in maniera molto scientifica, e la Gino naturalmente non ci sta'.

mentre quando analizzò i risultati ottenuti con i test RSID (RSID-Semen in particolare) non fu così inappuntabile, anche se la sensazione fu che anche lei avesse ricevuto consigli molto persuasivi.

Eccerto c'è la lobby dei genetisti in Italia che sono c..o e camicia con le varie Procure.
Gomplotto gomplotto XD

TommyS. ha detto...

XD

Siamo veramente all'analisi fisiognomica e psicologica da remoto. Peggio che la Matone e la Bruzzone a Porta a Porta. Peggio del funzionario dello SCO Giobbi che capì che Amanda Knox era colpevole perché andò a mangiare una pizza con Sollecito due sere dopo il delitto. Conosci Sarah Gino di persona per sapere come sia nella vita quotidiana?

Apprezzo di più l'altro Anonimo che comunque aspetta di sentire cosa dirà la Gino con le sue relazioni e poi in dibattimento, per poter trarre delle conclusioni personali.

Se poi non conosci a fondo il caso di Parolisi, lascia stare con i tuoi sorrisetti ironici. E' meglio.

Anonimo ha detto...

@ TommyS, meglio il loop su Tironi, magari sperano che a furia di ripeterle anche le bugie acquistano verità.
Mi aspetto il coinvolgimento della Rosa Rossa tanto per buttarla in ciaciara XD

magica ha detto...

ho sempre pensato che tironi avesse detto la verita' . non capisco perchè mai avrebbe dovuto dire una bugia.
il quale la sera stessa , o quella dopo la sparizione di yara, la vide in converazione con 2 persone, che si erano appostati con la loro macchina rossa ai lati della strada , nelle vicinanze di casa gambirasio ,
piu' chiaro di cosi' . non capisco perchè abbiano fatto tutte queste congetture su bossetti .abbiamo saputo che il mitocondrio resiste mantre il d.n.a. è vulnerabile : basterebbe alcol test .

Anonimo ha detto...

Si accettano scommesse che Capra prenderà il posto della Gino :D

Anonimo ha detto...

@Andres, anch'io l'ho saputo da poco: cercando informazioni perché qualcosa non mi tornava, mi si è aperto uno scenario incredibile (subito richiuso). :)
@ENRICO
Lo scrive MGB a Ester in una lettera tremenda, pubblicata da QN e vari giornali.
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/cara-mamma-mi-hai-ferito-straziante-lettera-bossetti-ester-1110600.html
A me quella lettera è sembrata sincera e commovente, a testimonianza dell' innocenza di Bossetti in cui voglio credere fino a prova contraria.
Da notare che i media la pubblicano dopo mesi, perché la lettera risale a ottobre. In seguito, dopo quello sfogo, Bossetti fa pace con i genitori e scrive loro parole molto affettuose, ma di queste non si vede ombra sulla stampa ( eccetto QN); tutti i giornali preferiscono avallare l'immagine del colpevole cattivo.
Però il problema del DNA resta.
Nautilina

ENRICO ha detto...

Nautilina, buona domenica !

sì, sì va bene : MGB scrive la lettera, i media la tengono in caldo ...dopo mesi decidono di darla in pasto al pubblico ... la madre risponde e non risponde ... la moglie va da Telese a fare le sue dichiarazioni ... poi tutto si aggiusta... pace fatta in famiglia...
Insomma tutto questo teatrino non mi piace per niente e se, devo dirle tutta, mi ha anche un po' stancato.

Aspettiamo 27 aprile l'udienza preliminare.

Anonimo ha detto...

@Enrico, aspetta e spera :D

Anonimo ha detto...

ENRICO,
buona domenica anche a te! Hai perfettamente ragione: i teatrini stancano, soprattutto se di questo genere. Anche se l'imputato e la sua famiglia stanno vivendo una tragedia ed è colpa dei giornali e dei programmi tivù che la fanno assomigliare a una commedia di De Filippo ambientata in Lombardia.
Non so se conosci la serie Lost. I registi usavano una tecnica narrativa piena di flashback e flashforward, il pubblico non ci capiva niente e tutto sembrava un mistero enorme, mentre la realtà era sì strana, ma in fondo abbastanza semplice.
Spero che in questo caso almeno alla fine avremo una spiegazione chiara: un colpevole certo, un movente, una dinamica sensata, perché finora non è stato così.

Anonimo sarcastico, mi fa piacere che tu abbia sempre voglia di ridere, ma qui c'è in ballo la sorte di una persona e di una famiglia; non stiamo discutendo di una partita, abbi pazienza. Pensa per un attimo se l'imputato fosse innocente, so che non ci riesci ma potrebbe anche essere così.
Nautilina

Anonimo ha detto...

@Nautilina

Non è col sarcasmo che voglio dire la parola fine a questa vicenda. Bossetti è fregato, ci sono prove incontrovertibili. Aspettiamo pure il 27, ma la storia non cambierà. Al massimo la si può definire meglio, ma il senso è quello, Bossetti colpevole.

ENRICO ha detto...

Al solito/i "anonimo" ( però, che strazio ! ma di che avete paura ? di un nick ? )

" Bossetti è fregato, ci sono prove incontrovertibili.

Quali sarebbero, secondo te queste "prove incontrovertibili" ?

Che Bossetti sia "fregato" è possibile... ma ho qualche dubbio.
Dopo il "caso Sollecito/Knox ho l'impressione che ci andranno con i piedi di piombo se hanno in mano solo un DNA, azzoppato per giunta...

Anonimo ha detto...

@Enrico, forse ti sei scordato dove è stato trovato il DNA di Bossetti... sugli slip di Yara, zona inguinale per la precisione. Fai tu. Se per te è irrilevante allora è meglio che non scrivo più e aspetto il processo anch'io.

Mimosa ha detto...

Davvero TommyS sei prezioso, con le tue “conoscenze”
il 18 aprile 2015 12:54 hai scritto:
«Perché come ha detto Denti, al di là del trattamento riservato a Tironi ed alla sua ritrattazione, la Citroen rossa ammaccata da lui descritta è stata effettivamente ritrovata. E se il fatto che il relativo proprietario fosse una persona con precedenti penali assente dal lavoro quel pomeriggio possa essere anche una semplice coincidenza, il fatto che anche un suo collega, a sua volta con precedenti penali, risultasse assente nello stesso periodo di tempo rende questa "coincidenza" perlomeno sospetta

Devo ammettere che questa parte mi era proprio sfuggita.
Non ho mai sentito raccontare queste circostanze sul proprietario dell’auto rossa ammaccata indicata da Sironi e di ‘un suo collega’, addirittura con precedenti penali.
Lo si sapeva già?
Non mi ricordo che qui se ne fosse discusso. Altroché piste avremmo cercato di percorrere!

E aggiungi: «Spero perlomeno che ai due, che sembrano essere stati scagionati solamente perché da quel momento non ebbero più contatti telefonici (ma prima?), sia stato richiesto il DNA».

Anche qui: “sembrano essere stati scagionati”, io non ne sapevo niente, complimenti al tuo spirito di ricercatore (e non arrossire di nuovo per i miei apprezzamenti sinceri).

Ma forse l’intuizione del prelievo del DNA ai 18mila soggetti (maschi e femmine) era ancora di là divenire realizzata e quelli ne erano ormai fuori.

Tuttavia, sarebbe stata una buona pista! Forse migliore che a rincorrere i furgoncini bianchi, cassonati o meno, per province e regioni.

Ciao, Mimosa


PS: che poi il DNA (nucleare) di Bossetti sia stato trovato sugli slip di Yara, zona inguinale per la precisione, come ricorda l’Anonimo sopra, potrebbe essere un’altra storia, una storia degna di un giallo di Agatha Christie e di quei polizieschi dove nulla è come sembra, e la soluzione, per quanto intricato il percorso verso la verità, qualche segnale lo poteva far intuire. Al di là delle ipotesi di sabotaggio delle provette, come accadde nel caso Zornitta.
Basta l’intervento di un individuo, esasperato e frustrato, per orientare gli inquirenti verso un sospettabile. È andata così?

Etrusco ha detto...

Se non è indagato per sequestro di persona, forse è perchè non c'è prova almeno di questo reato.
A rapire una ragazzina con il proprio mezzo, già si rischia di essere riconosciuti. Poi se questo mezzo è ingombrante, ancora peggio. Inoltre, pure personalizzato da una striscia rossa sul cassone... insomma, aveva proprio deciso di metterci la firma su questo delitto. Se poi fosse stato veramente lui a transitare per ore attorno alla palestra, non sarebbe un raptus, ma un'atto meditato, pianificato, che richiederebbe un'attesa paziente: e lo si fa con un furgone personalizzato e riconoscibile?
E questo vale anche per l'abbandono nel campo di Chignolo, che per vari motivi non era nemmeno il posto più sicuro tra i tanti che ce ne erano. Inspiegabile questa scelta.
L'ipotesi che Bossetti rapisce Yara e repentinamente ne cagiona la morte lasciando tracce di se sulla vittima, per poi abbandonarla morente nel giro di un'ora, usando da solo il suo stesso mezzo, non è tanto convincente.

PINO ha detto...

@ MIMOSA
"Indipendentemente dal n/dna di Bossetti ritrovato ecc. ecc." , la testimonianza del giovane Tirone, non fu accolta come meritava, dagli inquirenti, e non fu reso noto tutto il seguito a cui quelle specifiche indagini portarono.
Stessa sorte subì quella resa dal Toracco, di cui Massimo scrisse:
"Yara Gambirasio. Finalmente si sa dove e come è stata sequestrata.
La sequenza del rapimento immortalata dalle parole dei testimoni. Tutto si è svolto in pochi secondi sotto gli occhi di Mario Toracco."

Perchè?
Altro che i romanzi della brava Agatha
Ciao

TommyS. ha detto...

Pino

Non è che la testimonianza di Tironi non fu accolta come meritava, fu bensì smontata in fasi successive ed a seguito di almeno quattro deposizioni (che chiamerei piuttosto interrogatori vista la durata e considerato che sicuramente Tironi fu sospettato od almeno così gli fu fatto credere).

In un primo momento furono i suoi genitori, sicuramente spaventati dalla piega che stava prendendo la posizione del figlio, a sminuirla in qualche modo. Poi furono le celle telefoniche a fornire un qualche appiglio visto che sembravano indicare che Tironi si trovasse a casa dell'amico nei momenti in cui secondo Tironi stesso lui vide Yara in via Rampinelli.

Ma siccome la madre dell'amico confermò che Tironi si assentò per circa venti minuti da casa loro dalle 18.30 per andare a prendere un videogame a casa sua, la testimonianza fu di nuovo sminuita sulla base dell'altra deposizione di un genitore che affermò di aver visto Yara uscire dalla palestra intorno alle 18.40, rendendo quindi impossibile per Tironi vedere Yara nell'orario indicato.

Come vedi si tratta di questione di pochi minuti e di testimonianze che vengono incrociate sulla base ipotetica che tutti avessero orologi sincronizzati.

Ma comunque fu accertato che Tironi dopo le 18.30 si recò effettivamente a casa e quindi la sua testimonianza trovò in qualche modo conferma anche se adesso si parla solamente di Yara salita sul cassonato di Bossetti e sulle uniche testimonianze forse davvero significative (Tironi, Abeni e Toracco) si sorvola bellamente in quanto palesemente in contrasto con l'ipotesi della pubblica accusa.

Relativamente all'indagine sulla Citroen rossa e sui due pregiudicati, colleghi ed entrambi assenti dal lavoro il 26 novembre 2010, c'è di nuovo da stupirsi su come siano state condotte le indagini. Difatti Tironi fu sentito dai Carabinieri, i quali in teoria avrebbero dovuto occuparsi della ricerca dell'auto rossa e dei possibili conducenti. Ma questi furono invece sentiti dalla Polizia, intercettati per settimane e poi mai più indagati (ribadisco che in trasmissione Denti ha detto che fu grazie al fatto che non ebbero più contatti telefonici tra di loro, alla faccia del rigore delle indagini).

TommyS. ha detto...

Pino

Dimenticavo che ad accentuare i sospetti su Tironi, il quale ad un certo punto ritrattò parzialmente quanto detto all'inizio in TV, ci si mise anche una fantomatica "Marta Casile" che sul suo profilo FB, e su altri siti, lanciò pesanti accuse. Accuse e sospetti che ancor oggi rimbalzano sul web ricopiando in ciclostile articoli vecchi di quattro anni. E bisognerebbe domandarsi perché questo accanimento su Tironi.

Anonimo ha detto...

Ti dimentichi di dire che la s.ra Abeni almeno uno di questi due personaggi lo ha visto bene in faccia. Sicuramente gli avranno fatto vedere la foto di questi che hanno indagato con la Citroen rossa. Poi già il fatto che abbiano indagato questi due fa supporre che non hanno lasciato nulla al caso. Ora invece si viene a dire che la Procura ha lavorato a senso unico. Un po di onestà ci vorrebbe nel riconoscere gli sforzi che ha fatto partendo da quasi zero indizi.

PINO ha detto...


TOMMY/S
Tutti i "veterani" del blog seguimmo con la massima attenzione (quindi sapevamo i particolari che hai fatto bene a riportare) la strumentalizzazione alla quale furono sottoposti i testimoni in parola.
Quello che ha sorpreso non solo Mimosa, ma molti di noi, è quanto rivelato da Denti nel corso della trasmissione "QG": il rintraccio dell'auto rossa, relativo proprietario e tutto il resto!
Una assurdità dopo l'altra!
Nulla era stato reso noto in tempo utile.
Riterrei assolutamente importante un ritorno alle prime fasi delle indagini, focalizzando i troppi punti oscuri di cui la macabra vicenda è caratterizzata, pur tenendo presente l'imperativo compito del collegio di difesa del Bossetti, a dimostrare come il suo n/dna sia finito sul corpo di Yara Gambirasio.

Anonimo ha detto...

Etrusco,
la penso proprio come te. A parte il DNA non c'è motivo di pensare a un coinvolgimento del Bossetti. Senza contare che avrebbe dovuto fare tutto in meno di un'ora, compreso cambiarsi, eliminare i vestiti sporchi e ripulirsi per non arrivare a casa con addosso le scarpe infangate e schizzi di sangue. Ma dove poteva lavarsi in quella fredda sera?
Doveva anche avere un cambio completo nel furgone.
La moglie però avrebbe notato che erano spariti dei vestiti, oltretutto belli perché uscendo apposta per commissioni non avrà indossato panni da lavoro.
Poi non si può fare quella roba lì per la prima volta e dopo neanche un'ora essere calmi e tranquilli, invece la moglie non si è insospettita, quella sera MGB sembrava come al solito.
E' tutto strano. Anche Yara vicino alla palestra rischiava che qualcuno la vedesse e riferisse ai suoi genitori...e non posso proprio credere che frequentasse un uomo dell'età di suo padre.

Nautilina

Anonimo ha detto...

hei, attenzione a parlare di cambi di abiti:
primo, perché sotto il sedile del furgone di Bossetti sono stati trovati dei cambi di magliette e persino mutande e calze

e secondo perchè già vi segnalai ciò, nel ben lontano 15 ottobre 2014 00:28

Che strano, come mai i colpevolisti si sono lasciati sfuggire questa chicca apparsa in una puntata di qualche settimana fa della Vita in Diretta: l’inviata era riuscita a scovare il negozio di forniture edili a Chignolo in cui Bossetti si è recato il 26 novembre 2010. Vi si vendono abbigliamento da lavoro, le commesse hanno detto che Bossetti ci andava spesso, ma quel preciso giorno ha acquistato un paio di pantaloni e un giubbino, li ha caricati sul furgoncino (la targa sta sulla bolla d’accompagnamento, consegnata ai CC, erano le 15:30). Persino a me, che mi ritengo individuo sufficientemente razionale, ha squillato un campanellino: non sarà che l’uomo ha utilizzato quegli indumenti per commettere il delitto e poi gettarli, senza bisogno di giustificare l’assenza degli abiti che aveva indosso quel giorno (e che avrebbe dovuto buttare al caso si fossero macchiati)?
Con quegli abiti nuovi non c’era nemmeno pericolo di lasciare troppe tracce di sé sulla vittima.
Potrebbe questa essere un’altra carta serrata nella manica della procura, forse più seria del cutter acquistato con carta di credito alcuni gg prima?


Alla prossima
Mario

Etrusco ha detto...

Nautilina

Ma infatti, pur volendo accettare il Dna, poi non quadra tutto il resto della ricostruzione di massima. Dovrebbero esserci stati dei diversivi dei quali non sappiamo e che forse ci vengono suggeriti dai testimoni citati nei precedenti interventi, ma anche dalle tracce seguite dalle unità cinofile. Su Chignolo c'è stato un testimone che avrebbe visto dei ragazzi in motorino, e chi avrebbe invece notato un veicolo fermo da giorni poco prima del ritrovamento. Altri sostenevano che il corpo sarebbe stato eventualmente ritrovato prima dei tre mesi, considerando che il campo veniva frequentato da passanti anche a passeggio con il proprio cane.
Cioè, l'impressione è quella che c'è tanto altro, ma al momento non è noto e non è nemmeno immaginabile, lasciando senza storia un Dna già esposto a dubbi e discussioni.

magica ha detto...

mariooooooooooooooo!!
bossetti aveva la balla di vetro? la ragazzina era uscita di casa all'ultimo momento.
percio' bossetti non sapeva se yara doveva uscire o no . tu quindi supponi che avesse acquistato i vestiti per un bisogno, causato dall'omicidio . poi acquistare i vestiti nuovi per un omicidio mi pare da serial killer . i vestiti che bossetti acquisto', erano per lavoro , li avra' consumati . oppure doveva tenerli nell'armadio.?
gli stracci sotto i sedili avrebbero dovuto avere tracce di yara , .quelli erano stracci che servivano per pulirsi le mani , tutte le persone in macchina tengono un panno o altro per l'occorrenza . un muratore teneva gli stracci sotto il sedile .
. bossetti era un uomo ,con baffetti curati , andava al solarium , non avrebbe indossato stracci. ahah anche le mutande stracce?le avranno analizzate .. rimanendo delusi -

Anonimo ha detto...

Yara Gambirasio e quei 79 numeri segreti sul suo cellulare

http://www.oggi.it/attualita/notizie/2015/04/21/yara-gambirasio-e-quei-79-numeri-segreti-registrati-sul-suo-cellulare-esclusivo/

Anonimo ha detto...

Ricordo che il cellulare Yara non lo aveva comprato nuovo ma glielo aveva passato qualcuno dei suoi familiari. Non ricordo chi... 79 numeri mi sembrano un po troppi per una ragazzina di 13anni come Yara. Non ne ho neanch'io così tanti :D

magica ha detto...

sono arcisicura che il numero di bossetti non lo troveranno mai !
esiste ancora qualcuno che pensa ci sia stato un intrigo fra i 2??

Anonimo ha detto...

Ma poi come fanno a dire che hanno trovato 79 numeri sul telefono quando questo non è mai stato ritrovato? Forse intendevano dire la SIM. Si possono nascondere dei numeri sulla SIM?

Anonimo ha detto...

@Mario
Credo che in casa sua avranno sicuramente controllato se quegli abiti c'erano ancora. Per quanto, dopo tre anni e mezzo, potevano anche non esserci più.
Se però pensi che Bossetti abbia comprato e usato dei vestiti nuovi con quel preciso scopo, allora non reggerebbe più la teoria che fosse invaghito di Yara, che per caso quel pomeriggio l'avesse vista uscire di casa e aspettata fuori della palestra e poi l'avesse ferita in seguito a un suo inatteso rifiuto.
Sarebbe un delitto di tutt'altro genere, non passionale.
Uno scenario ancora meno credibile dell'altro, a mio avviso: perché fare del male a quella bambina e tentare di ucciderla? Per punire il padre? Ma uno come Bossetti casomai doveva rispettarla, la figlia di Fulvio Gambirasio! Aveva tutto l'interesse di trattarla bene.
Comunque se Bossetti aveva in mente (per motivi che non mi so spiegare) di uccidere Yara, il piano l'ha concepito malissimo: intanto non avrebbe dovuto pagare gli abiti con la carta di credito e poi farsi notare a girare su un cassonato intorno a un centro sportivo pieno di telecamere e genitori mi pare un'idea da folli, non da killer in appostamento! I killer non si fanno vedere, come nel caso di Pordenone...
Nautilina

TommyS. ha detto...

Nell'articolo di Oggi viene riportato che nella rubrica del cellulare dovevano (l'ho aggiunto io) esserci solamente 9 numeri registrati mentre 79 si trovavano registrati nella rubrica risiedente sulla SIM e che questi ultimi erano "protetti da un codice d'accesso del quale i genitori non sapevano l'esistenza".

A parte il fatto che il codice d'accesso poteva essere solamente il PIN della scheda, l'alone di mistero è solamente fittizio in quanto è anche comprensibile che i genitori non conoscessero il PIN e che quindi i tecnici del ROS/RaCIS/Scientifica abbiano dovuto bypassare questo PIN per leggere la scheda (ma non credo sia assolutamente operazione complessa se fatta con gli strumenti idonei).

Ben 79 numeri su una SIM sono cosa sicuramente strana per una ragazzina come Yara, ma non così tanto se consideriamo che all'epoca il modo di interloquire dei teenagers era proprio quello dello scambio di SMS e gli operatori offrivano pacchetti vantaggiosi. Per cui è da presumere che i contatti registrati con quei 79 numeri siano prevalentemente SMS e meno della metà siano invece traffico voce.

Strano invece che il titolare della SIM con la quale Yara (o perlomeno la sua SIM) ha scambiato ben 109 contatti nel solo mese di gennaio 2010 abbia dichiarato di non ricordarsi di aver mai avuto il numero di Yara. Questo aspetto avrebbe dovuto essere indagato molto a fondo in quanto i tabulati registrano solamente i dati di traffico ma non possono in alcun modo dirci chi in quei momenti avesse in uso la SIM ed il cellulare. E se fossero state davvero credibili le parole del 13nne, come inquirente avrei scandagliato a fondo la vita di tutti i famigliari ed amici.

Che il cellulare di Yara non fosse nuovo ma usato in precedenza da qualcun altro non è importante in quanto gli inquirenti hanno potuto esaminare solamente il traffico telefonico registrato sui tabulati di quella SIM mentre il cellulare non è mai stato ritrovato. Al massimo se i tabulati dell'epoca riportavano anche il codice IMEI possono aver capito se quel traffico telefonico fosse stato generato solamente dal cellulare mancante o da altro apparecchio magari posseduto in precedenza da Yara. Od in alternativa da un telefonino a sua volta mai recuperato (ma se i tabulati riportavano l'IMEI sarebbe stato facile verificare se ancora in uso al momento della scomparsa ed anche successivamente).

Per quanto riguarda invece i nove numeri registrati sul cellulare mancante, gli inquirenti possono aver fatto solamente una supposizione (per altro abbastanza realistica) basandosi proprio sui tabulati ed individuando i numeri chiamati non ritrovati sulla SIM. Ma in teoria, e non solo, quei numeri Yara (o chi in possesso di quella SIM) avrebbe potuto tranquillamente digitarli volta per volta. Dipende molto da quanto tempo Yara avesse in uso quel cellulare in quanto le impostazioni avrebbero potuto essere quelle di registrare sempre sulla memoria della SIM.

Quello che comunque emerge è che man mano che la difesa di Bossetti passa al setaccio tutte le 60.000 pagine degli atti d'indagine emergono sempre possibili spunti di indagine alternativi che forse non sono stati approfonditi in modo adeguato, magari a causa della pista privilegiata del DNA.

Anonimo ha detto...

Questo dimostra che hanno indagato eccome, niente è stato lasciato al caso. Altro che DNA come unica pista. Ora però per qualche cruccio della difesa bisogna ri-indagare facendo finta che non si ha un possibile colpevole. Mah...

Anonimo ha detto...

non mi pare concepibile che i Gambirasio siano stati nelle ristrette condizioni economiche di dover acquistare un telefonino di seconda mano! perche’ non replicano alle insinuazioni e alle dicerie!!??
trovo in aggiunta molto strano che abbiano potuto consentire alla figliola di procurarsene uno già usato!
genitori ingenui? figlia testarda? ce ne sono in tante famiglie. Sarebbe ora che si facessero vivi per difendere la memoria della loro bimba massacrata.

M.E.

Anonimo ha detto...

Si conosce quale cellulare aveva Yara? Marca e modello.
Sarebbe interessante per capire cosa la SIM poteva contenere è come funzionava tale cellulare.
Alex

Anonimo ha detto...

Aveva un LG ma non so quale modello.
Però in base alla batteria ritrovata qui si può vedere con quali modelli è compatibile. Niente smartphone comunque.

http://www.amazon.it/BATTERIA-ORIGINALE-LGIP-430A-LGIP-431A-Scorpius/dp/B005FFH0NK

andres ha detto...

E'sicuro che il cell di Yara fosse usato? E se si, da un familiare o acquistato di seconda mano?
Mi pare di aver capito che nessuno dei 79 titolari dei numeri abbia ammesso di aver conosciuto Yara.
Il numero agganciato 109 volte appartiene ad un ragazzino di 13 anni, anche lui dice di non aver mai parlato con Yara.
Tutto è molto strano. Su 79 numeri ci sarà stato quello di qualche amichetta di scuola e di palestra. Se non ce n'è neanche uno di quelli naturalmente possibili, vuol dire che quei numeri non erano i suoi.
Comunque anch'io penso che una verifica su parenti ed amici del tredicenne,andrebbe fatta.
Qualcuno di voi ha detto che 79 numeri sono troppi per una ragazza di 13-14 anni,ma,a mio avviso, 9 numeri, come inizialmente sembravano esserci,
sono veramente troppo pochi.Se uno pensa a compagni di scuola, compagne di ginnastica, qualche amico delle vacanze e i familiari, in verità non mi sembra un numero inverosimile!

Anonimo ha detto...

Grazie anonimo delle delle 11:22,
Vedrò' se mi riesce risalire al modello.
Dal modello di può' capire se tale cellulare utilizza come OS Android oppure no.
Alex

andres ha detto...

Gli inquirenti hanno fatto sapere che la sim apparteneva al padre di Yara. Quindi i 79 contatti erano suoi. Restano da capire le 109 chiamate al numero del tredicenne, che dice di non ricordare telefonate o sms con Yara.O forse ha paura di dirlo.

TommyS. ha detto...

andres

Questo spiega sicuramente alcune cose, ma allo stesso tempo lascia alquanto perplessi sui motivi che il padre di Yara aveva per dover utilizzare il cellulare, anzi la SIM, di Yara. E quei 109 contatti del mese di gennaio 2010 con un'utenza ben specifica assumono altri significati possibili, forse non collegati alla morte di Yara, ma sicuramente dubbi.

Anonimo ha detto...

E' qualcosa da chiarire, certo: tre chiamate al giorno sembrano tante per una semplice amicizia - e sarebbero troppe anche per un contatto di lavoro. Chissà.
Penso che quel tredicenne nel 2010 doveva avere otto anni. Perciò forse poteva essere amico del fratellino minore di Yara, ma suo mi pare difficile, data la differenza d'età...
Resta da capire un altro mistero: perché l'omicida avrà lasciato la SIM nella tasca di Yara invece di buttarla via/distruggerla (come sarebbe stato più logico)? In questo modo è come se l'avesse voluta consegnare alla polizia; e non ha cancellato niente, a quanto pare.
Ora non si può pensare che Yara l'abbia tolta e messa in tasca a sua insaputa...qui è talmente evidente che la SIM l'ha tolta o fatta togliere l'aggressore, insieme alla batteria, portandosi via solo il cellulare inattivo.
Che storia tremenda!
Mi danno fastidio i continui sospetti sulla vittima, con tutto quello che ha dovuto subire quella povera bambina.
Certi sciacalli dovrebbero vergognarsi.
Nautilina

andres ha detto...

Nautilina, io credo che il ragazzino, avesse 13 anni nel 2010.
Forse ho capito male io, non so.

andres ha detto...

TommyS, bisogna vedere quando furono chiamati quei numeri, se al tempo in cui quel cell era utilizzato dal padre o se ancora erano contattati quando il cell passò nelle mani di Yara. Il padre questa cosa deve saperla.
Se erano ancora contattati, allora può essere che il padre utilizzasse talvolta,ancora la sim. Ma perchè?
Il tredicenne, invece, può essere stato un amichetto di Yara ed avere paura di parlare.Oppure anche la sua sim poteva essere stata utilizzata da un adulto per
comunicare col padre di Yara. Ma ancora: perchè?

Mimosa ha detto...

andres,
anch’io inizialmente ho capito che “il ragazzino, avesse 13 anni nel 2010”,
mi pare inverosimile che i 109 contatti con il cell di Yara (esclusivamente risalibili a gennaio 2010) siano attribuiti ad un ragazzino che OGGI, 2015, ha 13 anni, perché nel 2010 ne aveva 8 (otto!!!!!)
… è credibile avessero contatti e soprattuto che a 8 anni conoscesse/frequentasse una ragazzina di 13?
Beh, tutto può essere in quest’epoca dove si vive troppo in fretta.

Inoltre non mi convince la faccenda di una password “segreta” per raggiungere la SIM? Esiste? Non ne ho mai saputa l’esistenza, nei libretti delle istruzioni ai miei cellulari non compare alcunché in proposito.

Ma se gli investigatori volessero intensificare le indagini sul ragazzino, dovrebbero scoprire se costui nel novembre del 2010 possedesse un motorino o frequentasse amici con tale mezzzo, e ciò considerando anche la testimonianza dell’agente di commercio che, appartatosi verso le ore 19 del 26 novembre con una prostituta nei pressi del campo di Chignolo, raccontò di ragazzini e motorini in movimento sospetto.

Mimosa

andres ha detto...

Mimosa,
quello che scrivi sul motorino è esattamente la cosa che mi è venuta subito in mente.Per questo penso che il ragazzo abbia paura ad ammettere contatti con Yara.
Sempre stante il fatto che avesse 13 anni all'epoca del fatto.
Se avesse avuto ,invece, otto anni, c'è da chiedersi CHI usava il suo cell, e perchè.

andres ha detto...

vi riporto un link

http://mentiinformatiche.com/2015/04/22/yara-gambirasio-processo-bossetti-alcuni-misteri-dovranno-essere-chiariti-altrimenti-diventera-un-processo-pieno-di-colpi-di-scena-1137

Anonimo ha detto...

Salve a tutti.

eh, notizia alquanto strana quella del 13enne....
soprattutto perchè l'intestazione della sim DOVREBBE essere rilasciata almeno ad un 15enne

http://www.cheforte.it/index.php?option=com_content&catid=957&id=1212&view=article&Itemid=276

poi naturalmente si può passare il cellulare a "quasi" tutti, in famiglia o fuori....
questo fa pensare che DAVVERO i 79 numeri in rubrica sim fossero di Yara; inoltre che intralcio sarebbe stato averne una parte in comproprietà col padre-sorella-fratellino???

PS naturalmente un tredicenne NON può essere punito penalmente, nè "torchiato" troppo, ovvio....

max semplicio-tto

andres ha detto...

max sempliciotto,
i 79 numeri appartengono a persone che negano decisamente contatti con Yara. Col tredicenne vi sono stati, in un mese, più di 100 contatti. Va bene prestare il proprio cell a un amico, fratello, cugino,ma tutte quelle telefonate o sms che siano, mi sembrano decisamente troppo!
Poi perchè il ragazzo non sa spiegarsi la cosa? E perchè il padre di Yara dice di non conoscere il Pin? (Il padre di Yara a mio avviso non ha detto tutto quello che sa, magari per timore di altre ritorsioni.)
Ora il tredicenne non è più un tredicenne, ma un maggiorenne e può essere tranquillamente interrogato.
Punito o non punito, anche all'epoca, la situazione avrebbe fatto comunque davvero paura.

Mimosa,
ho letto che Sulas, in tv, avrebbe rivelato il ritrovamento su Yara di una traccia di liquido maschile(non detto chiaramente, ma lasciato capire) non appartenente a Bossetti. E sempre mi ritorna in testa la testimonianza riguardante i due ragazzi col motorino.
E' ovvio che la notizia è da prendere con le pinze!

Anonimo ha detto...

Ah, le rivelazioni dei media...non si trova da nessuna parte una precisazione sull'età del ragazzo. Centellinano le notizie, che devono essere sempre incomplete e imprecise, tanto per far discutere il pubblico a vuoto.
Se il "tredicenne" va inteso come coetaneo di Yara nel 2010, perché non dirlo chiaro?
Comunque probabilmente è il solito bluff per gettare discredito sulla vita privata della ragazzina. In questi casi cercano sempre di rimestare nel torbido, a un certo pubblico piace.

Ciao
Nautilina

TommyS. ha detto...

Le indagini sui numeri contenuti nella memoria della SIM e risultanti anche dai tabulati è scontato siano state fatte subito dopo il ritrovamento del cadavere (quelle sui tabulati anche già a dicembre 2010). Se non avevano all'epoca portato a nessuna pista investigativa dubito siano state riprese in seguito.

Per cui è da concludere che il ragazzo in questione avesse 13 anni perlomeno a marzo 2011. Adesso quindi dovrebbe avere almeno 17 anni e potrebbe essere maggiorenne in un'eventuale deposizione davanti alla Corte d'Assise.

Anonimo ha detto...

Ma infatti, TommyS, è chiaro che si tratta del solito finto scoop, una notizia stantia data per nuova come le altre (vedi la lettera di Bossetti a Ester, i coltellini portati in prigione da Marita, etc.).
Qui stiamo discutendo sul nulla, perché non conosciamo i particolari della faccenda.
Quel tredicenne è stato interrogato nel 2010-2011 o di recente?
Aveva un cellulare nuovo oppure usato, come quello di Yara, ereditato da un familiare?
Nel gennaio 2010 il cellulare apparteneva solo a Yara o veniva ancora usato da suo padre? Perché in un secondo momento la ragazza, acquisendo il telefono solo per sè, avrebbe potuto bloccare i numeri del padre che a lei non interessavano. Allora le chiamate al tredicenne sarebbero in realtà chiamate fra i genitori dei due, o tra Fulvio Gambirasio e il proprietario di quel cellulare.
Se invece era proprio Yara a chiamarlo (ma questo risulta dai tabulati?) allora il ragazzo ha mentito/mente, per coprire se stesso o un familiare.

Può darsi benissimo che Yara avesse qualche simpatia da tenere nascosta: ai miei tempi si metteva il lucchetto al diario, oggi si mette il Pin al cellulare o la PW al computer.
E capisco anche, da parte di un minorenne, la paura di essere coinvolti o la vergogna, ma in un caso di omicidio chi non ha niente di brutto da nascondere dovrebbe dire la verità.
Insomma, senza precisazioni la notizia suona come un'illazione grossolana e malevola sul comportamento di Yara.
Ma il numero di Bossetti comunque non c'era, no?
Nautilina

Mimosa ha detto...

Leggo qui “oggi si mette il Pin al cellulare o la PW al computer”

A parte la PW al pc, gli esperti di tecnologia informatica saprebbero dare meglio di me delucidazioni su un verosimile codice “segreto” per raggiungere la Sim di un cellulare.
Mi meraviglio non sia universalmente noto che il Pin serve per entrare nella normale attività del cellulare. Tutti i telefonini sono impostati con un Pin per l’accesso, a scopo di sistema di sicurezza, da digitare ogni volta che il telefono si spegne. Però c’è anche l’opzione di disattivazione, cosicchè chiunque può utilizzare l’apparecchio. Poi, a mia modestissima conoscenza, c’è un numero PUK lunghissimo da digitare se per tre volte si sbaglia il Pin (lo sapete tutti dove sta riportato, no?).

Come ho scritto l’altro giorno «non mi convince la faccenda di una password “segreta” per raggiungere la SIM». Qualcuno di voi può illluminarci?

È possibile che i signori giornalisti non conoscano i propri cellulari? Perché non confrontano il loro banale sapere quotidiano con le ‘spifferate’ loro fornite? Siamo a questo punto nel livello di informazione?
Mi disgusta tale tipo di fare informazione, piegato a 90°.

Intanto, ieri, QG ha mandato in visione tutte le fasi dell’arresto di Bossetti, lascio a voi i commenti. E ci sarebbe da discutere.

Mimosa

Gilberto ha detto...

Dall'arresto di Bossetti emerge senz'altro come il muratore non abbia la più pallida idea di quello che sta accadendo. E' il ritratto di un uomo che non sa e non intuisce nemmeno quello che sta per capitargli tra capo e collo. Non è certo l'atteggiamento di un assassino che poteva aspettarsi che la faccenda potesse prendere una brutta piega. Le fasi del suo arresto sono una ulteriore dimostrazione della estraneità del carpentiere al fatto di cui è imputato.

Anonimo ha detto...

Ma se si vede benissimo che stava scappando al momento dell'arresto LOL
Ma di cosa stiamo parlando...

magica ha detto...

ahahahha LOL.
SI STAVA BUTTANDO NEL VUOTO !
lol con tutte la forze dell'ordine sotto la casa , dove sarebbe potuto fuggire? ahah
sopra i tetti di brembate o in quel paese dove stava
lavorando ?:una spece di uomo ragno .

Anonimo ha detto...

@Mimosa
Prendendo per buono che la batteria montata sul cellulare di Yara sia la LGIP-430A, LGIP-4341°(vedi anonimo 22 aprile 11:22), il modello del cellulare potrebbe essere LGKU380, cellulare di terza generazione UMTS uscito nel 2007; potrebbe perche’ tali batterie sono utilizzate anche da altri modelli.
Il cellulare LGKU380 e’ protetto da un codice SIM (da 4 a 8 cifre) per evitare l’uso non autorizzato del telefono
e se attivata la richiesta PIN ad ogni accensione il telefono richiede l’inserimento del codice PIN. Se la richiesta PIN e’ impostata sul no il telefono si collega direttamente alla rete senza chiedere tale codice.

Per questo modello puo’ esistere anche il codice PIN2 (da 4 a 8 cifre) in dotazione con alcuni tipi di skede SIM
per accedere ad alcune funzioni come l’indicazione del costo di chiamata e la lista dei numeri fissi.
Queste funzioni sono disponibili solo se il cellulare ha montato una skeda USIM supportata dal telefonino.

Le skede USIM furono montate inizialmente sui cellulari del gestore della 3 e non utilizzabili da altri gestori.
Successivamente sono state utilizzate non molto anche da altri provider.

In sostan za la USIM ha le stesse caratteristiche della SIM
La USIM card solitamente memorizza le credenziali necessarie all'autenticazione del cliente (algoritmi di autenticazione e chiavi di sicurezza), i dati privati del cliente, quali la rubrica telefonica personale (nome, numero di telefono, secondo numero di telefono, secondo nome, e-mail, gruppi) ed i messaggi SMS, nonché alcune informazioni tipiche dell'operatore mobile che distribuisce la USIM (come la lista delle reti preferite).

Quindi il cellulare di Yara poteva benissimo avere due PIN se montava la skeda USIM. Certo che i “tecnici” dovevano accorgersene subito la skeda trovata era una USIM e non a distanza di anni!!!.
Alex.

Anonimo ha detto...

@Mimosa
anche a me non risulta e sul mio cellulare non ho mai avuto questa opzione. Solo Pin e Puk, peraltro mai utilizzati. Comunque meglio discutere sull'arresto di Bossetti. Dove lo vedono scappare? Con quel dispiegamento di carabinieri, un attimo di panico verrebbe a chiunque...ma poi hai notato l'aplomb di quell'uomo, la dignità? Sinceramente conosco pochi muratori così educati.
Come fa ad essere un maniaco omicida? Mah. Non ci posso credere.
@Gilberto
Condivido la tua impressione. Vedere Bossetti che si lasciava fare tutto e portare via come un agnello, mi ha commosso. ho provato una gran pena per lui. L'avrei provata anche per un colpevole accertato, perché c'è sempre qualcosa di tragico e avvilente nella colpa e nel castigo, ma a maggior ragione indigna che un sospettato sia trattato come il peggior criminale senza ancora aver ricevuto un regolare processo e una condanna (a parte quella mediatica).
Non dico che le forze dell'ordine l'abbiano trattato male: è il procedimento ad essere disumano. Ci possono prendere e portare via in manette senza spiegare perché, ci rendiamo conto? Uno pensa: cos'ho fatto? Avrò evaso le tasse, non avrò pagato un debito, che caspita sarà mai? Ma se sono innocente, mi rilasceranno, si chiarirà tutto,dev'essere uno sbaglio...
Ecco, secondo me lui pensava tutte queste cose mentre lo portavano via.
Certo Yara e la sua famiglia sono le principali vittime, ma arrestare un innocente non può rendere loro giustizia. Speriamo che la ottengano.

Nautilina

Mimosa ha detto...

Intanto grazie al sempre gentilissimo Alex per le sue dotte informazioni,
e posso chiedere a lui e a tutti i lettori del blog, e ad ognuno di coloro che fanno “informazione” se è possibile pensare che una ragazzina di 13 anni conoscesse un tanto?
Glielo può aver insegnato solo un adulto (sic!). Ma sappiamo che MGB era esperto solo di malte e buiacche.

Nautilina, anche a me ha sconvolto il filmato, non è vero sia “intero”, mancano i frammenti tra quando hanno raggiunto Bossetti e quando lo hanno costretto a inginocchiarsi per terra.

E aggiungo il mio sbigottimento (che ancora non avevo espresso) per l’ammanettamento con le braccia all’indietro!, non ricordo di aver mai visto ciò in tutti gli arresti esibiti in tv!
Certo che sono stati “umani” i poliziotti! Venivano ripresi dalla telecamera di servizio. Capirete non si fossero comportati “bene”, quale effetto avrebbe avuto la divulgazione del filmato! Abbiamo assistito fin troppe volte a rudi maltrattamenti delle Forze dell’Ordine.

Giustamente stigmatizzi che lo hanno ammanettato senza spiegargli il motivo, senza nemmeno mostrare uno straccio di carta che giustificava l’atto.
Purtroppo Salvagni è subentrato tardi, altrimenti sono convinta avrebbe impugnato anche la modalità dell’arresto.

Sul comportamento di Massimo Bossetti in quei frangenti non voglio aggiungere il mio commento. Dico solo che trovato strano non abbia subito chiesto a quegli uomini il motivo, ma si sia rivolto al collega di lavoro (capocantiere), chiedendo di avvisare Claudio (chi sarebbe?).
E che l’unica domanda che rivolge a loro è stata “Ma voi di dove siete?”, mentre lo portavano via.

Mimosa

Anonimo ha detto...

Si, della batteria sono sicuro che sia quella, LGIP-430A.
Se ti può interessare questa è l'immagine della SIM ritrovata.

http://www.topnotizie.it/wp-content/uploads/2011/03/sim.jpg

Io non ci capisco niente e non so se può essere una semplice SIM o una USIM.

andres ha detto...

Nautilina e Mimosa,
non ho visto QG,ma , a quanto dite, l'arresto di quest'uomo è stato veramente scioccante. In ginocchio?Con le braccia dietro?
Brutto, veramente brutto.
Mimosa ti chiedi come mai Bossetti non ha chiesto spiegazioni.Io provo a dare due risposte:1)tu stessa scrivi che il filmato non è intero e mancano dei pezzi. Può essere che l'abbia chiesto in quei momenti, che mi pare fossero i primi e sarebbe naturale chiedere spiegazioni all'inizio. 2)Se non l'ha fatto, invece, può essere che abbia pensato a qualche altra faccenda,
magari illegale, ma non così grave come l'omicidio di Yara.
Ho sentito dire che alcuni poliziotti si sono fatti dei selfies con Bossetti in manette.
Ma la pietà dov'è finita?

Anonimo ha detto...

@Mimosa: "Glielo può aver insegnato solo un adulto (sic!)." Ma sappiamo che MGB era esperto solo di malte e buiacche.
Questo Mimosa non lo credo; in realtà pare che Bossetti sappia usare bene il computer, tanto da conoscere CC Cleaner e avere una pagina personale su Facebook, e nella perquisizione gli hanno trovato qualcosa come dieci-undici cellulari. Poi ha raccontato di aver fatto un corso per entrare nella Guardia di Finanza e di aver dovuto lavorare nell'edilizia solo per necessità economica della famiglia.
Quindi non si tratta di un muratore semianalfabeta.
Quanto ai tredicenni, che in fatto di tecnologia ne sanno molto più di noi, non è impensabile che Yara conoscesse lo stratagemma del doppio Pin (sempre se aveva quella SIM speciale).

@Andres
Nel video non si vede il momento in cui lo hanno avvicinato. Ma se i carabinieri gli avessero spiegato il motivo, perché avrebbe continuato a domandare "Cos'è successo?"
E poi il rapporto fra lui e i carabinieri era fin troppo paritario, vorrei dire, MGB non sembrava un colpevole affranto dalla vergogna, non teneva la testa bassa, sembrava solo stupefatto. Chiedeva l'acqua, le scarpe, i documenti, era teso e spaventato ma non angosciato. Se avesse saputo che lo arrestavano per Yara, non avrebbe certo agito così. Almeno secondo me.
Nautilina

andres ha detto...

Nautilina,
Non ho capito, non avendo visto il filmato, perchè tu scrivi che continuava a domandare "Cos'è successo" e invece Mimosa scrive: " Dico solo che trovato strano non abbia subito chiesto a quegli uomini il motivo, ma si sia rivolto al collega di lavoro (capocantiere), chiedendo di avvisare Claudio...E che l’unica domanda che rivolge a loro è stata “Ma voi di dove siete?”, mentre lo portavano via."

Anonimo ha detto...

Andres, il video dovrebbe essere questo. Tu prova se hai fortuna perché a me non parte, è come bloccato:
http://www.video.mediaset.it/video/quarto_grado/clip/l-arresto-di-bossetti_532187.html
Dunque, lo prendono e lo ammanettano inginocchiato sull'impalcatura, ma le primissime fasi non si vedono bene. Arrivati sotto l'edificio, si fermano nello spiazzo del cantiere, lui chiede più di una volta cos'è successo, ma si rivolge al suo capo e non ai carabinieri che restano in silenzio. Questo, per logica, significa che prima non gli hanno detto niente e continuano a tacere sul motivo dell'arresto.
Poi nel tragitto in macchina non si sa cosa dicono, perché quella parte è esclusa dal video (e dall'audio).
Ed è raccapricciante la musichetta da spot pubblicitario che si sente dentro la caserma, non capisco cosa c'entri.
Nautilina

Mimosa ha detto...

@ Nautilina
invero, la stessa Marita ha sempre sostenuto fosse lei a usare il pc e che è stata lei a creare il profilo del marito su fb
e io ci credo
... un muratore che si spacca la schiena 8 ore al giorno, la sera si addormenta davanti alla tv non va al pc.

Sempre Marita ha detto che il pc serviva per lavorare su preventivi e fatture, e glieli faceva lei
(come del resto io stessa faccio da segretaria a mio marito con la posta elettronica)

Mimosa

PS: sulla musichetta ha ironizzato anche anche Nuzzi

Mimosa ha detto...

PPSS @ Nautilina
scusa, a casa tua, in famiglia, quanti cellulari vecchi conservi?
Ti sei liberata dei precedenti quando ne avete acquistato nuovi?

Anonimo ha detto...

Oggi comincia il resoconto al quale dovrà far fronte il Bossetti.
Sarammo c...i amari per lui!

andres ha detto...

Respinta dal GUP anche "la terza eccezione presentata sempre dalla difesa: la richiesta di un incidente probatorio sul Dna di Ignoto 1 e una lunga serie di accertamenti biologici." (Eco di Bergamo). Chi di voi mi può spiegare il perchè e il significato di questa decisione?
@Nautilina,
ti ringrazio per il filmato.In effetti all'inizio non è chiaro per niente, ma a quel che si vede a me non sembra che volesse scappare, ma solo che cercasse il varco della discesa. La paura che scappasse la si avverte solo dalle parole di un carabiniere.
Mi ha fatto una gran pena.Era attonito, si vergognava davanti ai suoi colleghi, cercava di capire,ma mantenendo una sua dignità. Dice, probabilmente rispondendo a un suo compagno di lavoro: "me lo devono dire loro che sta succedendo, io non so". e le parole che potrebbero sembrare strane in quel momento "voi di dove siete?" vengono dette subito dopo che i carabinieri dicono che lo porteranno in commissariato. Bossetti vorrebbe sapere dove , in quale luogo lo stanno portando.

andres ha detto...

Ucpi,l'Unione Camere Penale, a proposito dell'arresto mandato in onda dichiara che quelle immagini "sono soltanto la riprova del cinismo di buona parte della informazione italiana, che tratta gli esseri umani come trofei da inchiesta giudiziaria e di chi, ricoprendo ruoli pubblici delicati e funzioni giudiziarie di rilievo, non ha nessuna remora a dare in pasto agli ‘informatori’ carne fresca per l’esibizione muscolare quotidiana e per tentare di condizionare la giurisdizione”. Per i penalisti “la gogna dell’uomo inginocchiato, impaurito, le frasi smozzicate diffuse in forma di colonna sonora, superano e prevaricano evidentemente la dignità dell’uomo, l’inutilizzabilità processuale dei contenuti, la verginità cognitiva del giudice, e si fanno beffe di ogni legge che vieta – come abbiamo più volte inutilmente ricordato e denunciato – la diffusione delle immagini di uomini in vincoli”.
di F. Q. | 27 aprile 2015

TommyS. ha detto...

andres

La mia impressione è che il GUP Iacomino abbia voluto chiudere in fretta e furia questa udienza preliminare per levarsi da qualsiasi impiccio.

Difatti, se da un lato allo stato delle cose era quasi impossibile che il GUP accogliesse la richiesta di inammissibilità della prova genetica, dall'altro visti gli evidenti dubbi emersi dalle analisi del mtDNA (già evidenziati e sottolineati dal Riesame), sarebbe stato logico e giusto giuridicamente concedere l'incidente probatorio chiesto dalla difesa, anche se sicuramente osteggiato dalla Procura, che però avrebbe allungato di molto i tempi dell'udienza preliminare.

Il problema vero secondo me sta nel fatto che sebbene a distanza di 60 giorni dal pronunciamento della Cassazione ad oggi non sono ancora state depositate le relative motivazioni. Motivazioni che forse sono in molti a temere visto che nell'udienza anche il Procuratore Generale presso la Cassazione aveva parzialmente concordato con le riserve della difesa quando questa aveva denunciato la procedura seguita per le analisi (delega di indagini al posto dell'accertamento irripetibile). Queste riserve hanno assunto ancor più rilevanza quando è emerso che il campione originario è totalmente esaurito rendendo impossibile la ripetizione delle analisi perlomeno partendo dal reperto. Solo che questo è stato reso noto quando è stata depositata la relazione di Previderè e non faceva quindi parte del ricorso in Cassazione. Se mai la Cassazione avesse scritto e depositato prima della fine dell'udienza preliminare che tale ricorso sarebbe stato ammissibile nel caso le analisi non fossero state ripetibili, credo che Iacomino si sarebbe trovato nella scomodissima situazione di essere lui il giudice che stralciava dal processo la prova genetica (ma a quel punto gli altri indizi sarebbero stati privi di alcuna valenza processuale seria con il rischio di non poter concedere il rinvio a giudizio).

Meglio quindi passare pubblicamente come uno schiacciasassi sopra i diritti dell'imputato piuttosto che essere additato da tutta l'opinione pubblica (magistratura inclusa) come colui che assolse Bossetti.

TommyS. ha detto...

andres

Aggiungo inoltre che, sempre secondo la mia opinione, la richiesta in via subordinata di incidente probatorio avanzata dalla difesa aveva l'intento principale di spostare in avanti nel tempo il pronunciamento del GUP nella speranza che la Cassazione scrivesse nelle motivazioni proprio quello che ho ipotizzato prima. E questo perché è tutto interesse della difesa potersi difendere anche dalla c.d. "prova genetica" che-non-mente in dibattimento, potendo in quella sede tramite i propri periti avanzare ipotesi alternative alla soluzione dell'aporia genetica. E soprattutto farlo davanti alla Corte approfondendo aspetti che nell'incidente probatorio non sarebbero potuti rientrare.

andres ha detto...

Perchè il gup respinge la richiesta della difesa di ripetere il test del DNA?
Di cosa ha paura?
Non c'è più materiale da analizzare?
E di chi è la colpa? Di una Procura
talmente inaffidabile e superficiale da distruggere la prova regina?
Potrei anche pensare che ci possa essere stato un DOLO in questa scelta, o no?
E il gup, invece di mettere in risalto questa intollerabile negligenza o peggio, che fa?
Difende di fatto chi ha commesso un errore sulla pelle di un povero cristo.
Questi stanno a fare quadrato per non mettere in difficoltà una Procura che già ha dimostrato chiaramente quello che vale.
Sono disgustata!

andres ha detto...

Grazie TommyS. Come sempre hai spiegato tutto benissimo. Sono pienamente daccordo con la tua analisi. Prima di avere le tue risposte, ho postato a mia volta con rabbia. Tu sei molto più competente,preparato e lucido.Io sono molto molto delusa e questo mi porta a scrivere di getto cose che, però, penso fortemente.
Grazie davvero.

Anonimo ha detto...


Come in altri casi giudiziari, ci risiamo, ancora una volta alla difesa viene negata la possibilità di approfondimento e verifica. E ancora una volta risulta amaramente inconcepibile che un giudice, nel perseguimento della verità, non ritenga imprescindibile fugare ogni dubbio.
Sarahkey

TommyS. ha detto...

http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/yara-oggi-bossetti-davanti-al-giudicerischia-lergastolo-io-non-centro_1117683_11/

Al centro della questione quindi resta il dna. Non c’è solo Ignoto 1: sugli slip di Yara c’è almeno un’altra traccia definita «non interpretabile» e su questo la difesa di Massimo Bossetti ha puntato in Tribunale nel tentativo di mettere in discussione le indagini scientifiche (che al momento inchiodano il muratore di Mapello) e insinuare il dubbio che gli inquirenti non abbiano percorso fino in fondo vie alternative a quella che ha portato in cella l’unico indagato. Proprio su questo argomento, durante il dibattimento, l’avvocato Salvagni ha dichiarato in aula che i Ris avrebbero trovato sul pube di Yara Gambirasio tracce biologiche ignorate però dagli inquirenti.

Comeee!? E adesso salta fuori questa notizia?

Certo che una traccia biologica quasi sicuramente fortemente deteriorata ma in un punto indiscutibilmente ad alto valore indiziario è sicuramente di difficile lettura soprattutto se risalente a tre mesi prima.

Meglio allora esaminare con accanimento una bella traccia fresca-fresca ma assolutamente non spiegabile scientificamente. E su questa fondare un'indagine kolossal per poi partorire, con tutto il rispetto, il topolino di Bossetti.

Ed allora come recitava "Il Piave mormorava":

l'esercito marciava per raggiunger la frontiera
per far contro il nemico una barriera!
Muti passaron quella notte i fanti,
tacere bisognava e andare avanti.


Certo, anche perchè a breve scadono i termini massimi per la custodia cautelare, e non sia mai che il buon Iacomino sia costretto a liberare Bossetti e poi magari anche a proscioglierlo dalle accuse!

andres ha detto...

'Il coraggio, uno, se non ce l'ha, mica se lo può dare', dice Manzoni di Iaco...ops di don Abbondio.

Sempre più basita:tracce sul pube e non indagano???

Ma in che mani è l'indagine?

«Meno recenti ‹Vecchi   201 – 318 di 318   Nuovi› Più recenti»