lunedì 9 gennaio 2012

Melania Rea. La piccola Vittoria oggi non ha incontrato il padre... anche il legale dei Rea sa fare i giochi di prestigio?


L'incredibile, quello che non ti aspetti, come spesso capita, ancora una volta è capitato. Tanti sono i punti giudiziari di contrasto, quelli che gli avvocati possono stuzzicare per evitare l'inevitabile, ed oggi abbiamo assistito ad uno di questi, ad un gioco di prestigio dell'avvocato Gionni. La piccola Vittoria, in auto assieme ai nonni, stava recandosi da suo padre, rinchiuso nel carcere di Teramo, e nel frattempo i legali erano all'opera per cercare di non mandare la bimba all'interno della struttura assieme alle due assistenti sociali a lei non conosciute. Per questo hanno chiesto ai giudici minorili, ed ottenuto, che la nonna fosse presente all'incontro fra nipotina e genero. Tutto a posto quindi? Nonna e bimba assieme alle assistenti a far visita a Salvatore Parolisi? Assolutamente no perché quando la signora Rea è arrivata a Teramo è subentrata una nuova difficoltà (credete voi che i legali dei Rea non l'avessero prevista?), una difficoltà non secondaria. La bimba la si era sistemata, avendo accanto durante la visita nonna ed assistenti, ma chi accompagnava la nonna nel percorso psicologico verso l'incontro con il genero che ritiene essere l'assassino di sua figlia? E' a questo problema che non si è data soluzione, anche se i giudici hanno dapprima accettato che lo psicologo Vincenzo Luciani, di Ascoli, entrasse assieme a lei ed alla nipotina, perché come lo stesso avvocato Gionni ha detto: "La mia assistita non era in grado di trovarsi di fronte al Parolisi senza piangere, quindi senza mettere in difficoltà la nipotina, per questo, non riuscendo lei ad entrare, si è chiesto ai giudici, e loro sono stati d'accordo, di posticipare ad altra data l'incontro perché la nonna non è ancora pronta ad incontrare il genero". Un quadro desolante, quindi, che ha ottenuto l'effetto sperato dai Rea e dai loro legali. Vittoria Parolisi non ha incontrato neppure questa volta il padre, anzi fonti giornalistiche ci dicono abbia pure pranzato in auto.

E dato quanto si è detto nei giorni passati sulla non volontà di portare la bimba al padre, a causa dell'assenza di assistenti sociali in grado di prepararla al prima e al dopo incontro (a quanto pare non era la piccola a non essere pronta ma la famiglia Rea a non si sentirsi in grado di fare questo passo), dato quanto s'è detto sugli orari dei pasti e sullo strappazzamento dovuto al viaggio, quanto accaduto oggi è tutto dire e tutto facilmente capibile. E quanto capiterà d'ora in avanti sarà ancora peggio a quanto pare, perché d'ora in poi la piccola a Teramo non andrà più e la prossima volta dovrà essere il Parolisi a spostarsi. Questo hanno anche chiesto i legali ai giudici (vedremo se accetteranno anche questo ricatto). Ciò ci mette nella condizione di credere che ci toccherà di assistere a nuove richieste ed a nuovi rinvii. Ed il tutto sarà utile ancora una volta a spostare le date ed a non far rivedere la figlia al padre. Ed i Rea? Oggi l'avvocato ha rigirato la frittata, chapeu a lui perché ha fatto il miracolo, loro domani ci diranno ancora una volta che quanto accaduto non è da addebitare alla loro volontà? Che si sono attenuti alla legge per il bene della bambina? Speriamo almeno non le abbiano detto che il viaggio lo si faceva per farla incontrare col padre, se no sai che batosta psicologica per la piccola che già da mesi si trova a vivere coi nonni ed a rinunciare, oltre che alla madre, anche alla figura paterna. 

Ed io mi chiedo cosa mai possa pensare Melania da lassù, in special modo se il suo assassino (com'è probabile) non fosse il marito, come la sua anima possa riuscire a superare il dolore che le sta dando una famiglia votata a credere ad una procura e, di conseguenza, a dare del carnefice a chi non si sa se veramente è un carnefice, ad impedirgli di vedere la propria figlia in un'età particolare dove facile è il dimenticare volti familiari. Mi chiedo come un giudice abbia potuto affidare ai Rea una bimba di due anni sapendo che è l'odio verso suo padre il primo protagonista delle giornate della nonna e del nonno. Un odio che non si placa e che entrambi esternano in diverse maniere alla stampa. A volte è soffuso ed a volte è evidente, ma è sempre e comunque costante e crescente nel tempo. Possibile sia nato solo all'atto dell'iscrizione del genero nel registro degli indagati? Possibile non avessero capito in precedenza che questo sarebbe avvenuto? Possibile che fino a quel momento l'abbiano accettato in casa loro, anche difendendolo dagli attacchi esterni pur sapendo bene del tradimento, e da quel giorno in poi abbiano cambiato idea senza concedergli neppure il beneficio del dubbio? Possibile non si siano mai posti domande continuando sulla linea intransigente ed additandolo, ad ogni diretta televisiva, senza avere nulla in mano se non una convinzione di parte? Perché non si sono mai posti la domanda: "E se le procure di Teramo ed Ascoli fossero professionali come il primo patologo intervenuto sulla scena del crimine? Come i primi carabinieri intervenuti sulla scena del crimine?" 

E' una domanda da poco? Secondo me no dato che nessun Pm dovrebbe essere felice di questo paragone, visto come i media ci hanno descritto quel patologo di donna (povero essere incauto e sprovveduto), che controllava il cadavere strappandosi i capelli dal capo, le perline dagli abiti e dalle scarpe, calpestando il sangue (ancora fresco?) e camminando in ogni dove (forse ballando pure sul ballatoio). Insomma, fosse vero, sarebbe un quadro che umilierebbe chiunque si sentisse tirato in ballo. Pensare che inizialmente la credevamo poco professionale perché per non alterare la scena non aveva voluto inserire il termometro nel retto della vittima (così da non consentire al patologo ed ai periti di conoscere la reale temperatura del cadavere al momento del ritrovamento). E cosa dire dei carabinieri che, trovato il cellulare spento, lo hanno riacceso per cercare spunti investigativi? Questo s'è letto, sono tutte bufale inventate dalla stampa o c'è qualcosa di reale a cui credere? Quando parlo di reale mi riferisco a notizie logiche, notizie che non si possano stravolgere e rendere ridicole con quattro parole (come i misteri stupidi del trolley, delle borse gialle, degli occhiali ecc...). Mi riferisco a quelle notizie uscite, da dove di preciso non si sa, sui dna dell'estetista e dell'amica Sonia ad esempio. C'è qualcosa di vero in quanto narratoci dalla stampa? Se non c'è nulla di reale perché la procura di Teramo non fa come quella di Bergamo e smentisce le illazioni?

Forse perché a Bergamo non ci sono ancora persone indagate mentre a Teramo c'è già un assassino bello e pronto per il patibolo? Quindi è una questione di convenienza? Il tutto è fatto in modo da avere una opinione pubblica favorevole alle proprie idee? Perché se così non fosse ci sarebbe da preoccuparsi o da pensare male. Negli atti giudiziari finora usciti, infatti, non si parla mai di unghie spezzate, non si parla mai di un "salto a Somma vesuviana" fatto da Melania qualche giorno prima della sua scomparsa. Eppure ora in giro si dice che il dna sotto l'unghia, non fra le unghie (vera e finta), è della sua estetista e sarebbe rimasto dopo l'applicazione di... di che se non andava al suo paese da tempo ed erano i suoi genitori ad andare da lei a Folignano? Ed inoltre. Cosa mai ha usato l'estetista per applicarle l'unghia? Questa donna ha una saliva gommosa che stende a mò di resina? Lo fa con le mani anziché usare le spatoline apposite? Ed il dna sulle mutandine? E' di Sonia quel dna? Dell'onnipresente Sonia? E quello del figlio lo ha lasciato lei o l'indumento è passato per le mani anche al bimbo? E quando sarebbe rimasto impigliato sul cotone degli slip? La sera precedente mentre Melania stirava?

E questa sarebbe una spiegazione valida, una spiegazione accettabile ed accettata da una procura? Una sola domanda vorrei porre agli inquirenti, sempre queste indiscrezioni siano vere, se Salvatore Parolisi non avesse mentito sui tradimenti, anzi meglio ancora, se Salvatore Parolisi non avesse avuto un'amante, un dna sotto l'unghia di sua moglie, morta di morte violenta, unito ad un altro dna sullo slip, come sarebbe stato giudicato? Mi sembra una domanda consona e lecita visto che a Bergamo si cerca un assassino perché si è trovato del dna sulle mutandine della vittima. Certo, la piccola Gambirasio la sera precedente non aveva messo i suoi slip fra le mani di nessuno, ma chi ha detto che Melania invece li ha fatti toccare a Sonia ed a suo figlio? Visto che i morti non parlano ci dev'essere stato un testimone vivo a dirlo ai Pm, chi? E' una persona estranea ai fatti o... 


414 commenti:

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Mimosa ha detto...

@ Tiziana

LE NOTIZIE ERANO QUESTE:

“Stai attento a quello che fai” è, infatti, la frase che sarebbe apparsa sulla bacheca di Facebook dell’amico e vicino di casa di Parolisi. Proprio ieri l’uomo è stato ascoltato nuovamente dai magistrati per capire cosa accadde il 7 giugno scorso, quando Raffaele incontrò a Folignano il caporal maggiore del Reggimento Piceno, nello stesso giorno in cui Parolisi avrebbe nascosto il cellulare utilizzato per telefonare all’amante Ludovica nel campo sportivo di Villa Pigna, a pochi chilometri dal paese in cui Salvatore viveva con Melania.

Agli inizi di giugno qualcuno l'avrebbe minacciato attraverso il suo profilo Facebook. In ragione di questa situazione Paciolla ha sporto regolarmente denuncia ma al momento non c'è alcuna novità. Sarà compito della Polizia Postale scoprire dietro queste intimidazioni ci sia la mente di un mitomane o se invece si tratti di qualcosa di più serio e collegato col delitto di Melania. - continua su: http://www.fanpage.it/melania-rea-la-verita-scomoda-sui-giorni-della-scomparsa-dellamico-di-parolisi-raffaele-paciolla/#ixzz1jZMnynCz
http://www.fanpage.it

TIENI PRESENTE che il Paciolla fino a settembre è stato sentito da inquirenti e magistrati 6 volte, una audizione è durata oltre cinque ore.
Ciao
Mimosa

Mimosa ha detto...

@ Tiziana
e Luca P

Il Paciolla si era anche fatto assistere dall'avvocato Tommaso Pietropaolo.

Tiziana ha detto...

Grazie Mimosa e Luca P per le informazioni

Pamba ha detto...

Se a qualcuno interessa, ho trovato informazioni più recenti:

Paciolla dopo sette mesi di convalescenza è tornato a lavorare nel carcere di Marino del Tronto. Lo dice in un’intervista al Corriere adriatico del 10 gennaio (“Senza Melania un Natale di dolore” riquadro a pag. 2 dell’articolo a firma di G. Bernardi), in cui parla della sua visita ai Rea, a Somma Vesuviana, il 30 dicembre, e racconta anche “quale è stato il suo destino di testimone e amico dell’indagato”.

… “Ho sempre collaborato e parlato a titolo gratuito per scrollarmi un po’ di fango che Salvatore mi aveva gettato addosso con la storia delle fotografie del cadavere di Melania che io non ho mai scattato. Ho subito minacce di morte, mi hanno rotto tutti i finestrini della macchina e, alla fine ero stato additato come complice di Parolisi e sono stato costretto a prendermi un avvocato e a chiedere un prestito per pagare le spese legali. Ma ora basta con le cattiverie nei miei confronti.”..

Mimosa ha detto...

Grazie Pamba!

Ah, Parolisi gli ha gettato fango addosso con la faccenda delle foto, perché lui no con tutto quello che è andato a dire?

A chi pensa siano da attribuire le minacce in FB e la rottura dei finestrini? Ai "complici" del caporalmaggiore?
Ha fatto il Capodanno invitato dalla famiglia R.???

Nulla di tutto ciò profuma di buono ...

Mimosa

LucaP ha detto...

Ma Paciolla era davvero con l'amante il 18 pomeriggio?

O perlomeno c'era solamente lui a Frazione Colle delle persone a noi note?

tabula ha detto...

@No, è escluso che Paciolla e Parolisi possano essere stati complici.
Non avrebbe telefonato a lui per primo.
Piuttosto mi chiedo come mai dato che era con l'amante nei pressi del luogo in cui Salvatore l'aveva chiamato, abbia sentito l'esigenza di passare da casa per cambiarsi d'abito, perdendo un sacco di tempo.
Cosa aveva la divisa militare da lui indossata per fingere di andare in Caserma, che non andava?

Anonimo ha detto...

LucaP, più fonti affermano che quel pomeriggio Paciolla fosse con l'amante, per questo la moglie l'è venuto a sapere. Quindi quando la moglie di Paciolla riferisce che al momento del delitto, il marito si trovasse con lei fornisce un falso alibi.
Il telefonino della Viviani aggancia Frazione Colle, mentre a Colle San Marco c'era la cognata di quest'ultima.
Tabula, chissà perchè è passato da casa per cambiarsi; magari avrà dichiarato che è passato di lì per prendere la moglie.

Stella

LucaP ha detto...

@ Tabula

Paciolla è uscito di casa a Folignano dicendo alla moglie che andava al lavoro e quindi era sicuramente in divisa. Quando lo si vede nel filmato di Ranelli indossa sempre la divisa e quindi non credo si sia cambiato.

Piuttosto non capisco perché sia tornato a Folignano a prendere la moglie a meno che glielo abbia chiesto Parolisi per poterle lasciare Vittoria ma questo non è scritto da nessuna parte.

Inoltre mi domandavo come mai Sonia sia stata avvisata da Paciolla (alle 17:00 circa) e non da Parolisi. E' probabile che glielo abbia chiesto proprio Salvatore come piacere (come fatto anche per la telefonata al suocero che è servita da appiglio ai CC per spostare l'orario della videosorveglianza). Ma fossi stato io, sapendo che ci si doveva incontrare con Sonia alle 16 circa, una telefonata l'avrei fatta magari anche per sapere se Melania fosse con lei (metti caso che Sonia avesse deciso di raggiungerli al Colle).

Gira e rigira, Sonia Viviani è come il prezzemolo tra i denti. Prima di riuscire a levartelo tutto ne passa di tempo.

LucaP ha detto...

Credo sia stato Paciolla a riferire agli inquirenti che nelle ore della scomparsa di Melania si trovava con l'amante e non presso il carcere.

I Carabinieri hanno sospettato di lui sin da subito a quanto sembra (forse anche solamente in qualità di complice, anche se resta da capire se effettivamente qualche suo anomalo comportamento abbia contribuito) ed avranno controllato in carcere se Paciolla fosse lì presente. A quel punto deve essere stato costretto a mettere di mezzo l'amante con la conseguenza che la moglie è venuto a saperlo. Certo che se fosse vero che l'amante viveva a frazione Colle, il suo alibi sarà sicuramente parso strano ed i Carabinieri avranno voluto vederci meglio.

LucaP ha detto...

Prima ho detto che sarebbe stato logico che Parolisi chiamasse Sonia per sapere se Melania fosse con lei.

Ma anche solamente il sapere se Sonia l'avesse sentita per telefono, sarebbe stato un valido motivo per chiamarla, forse anche prima di telefonare a Paciolla.

Invece non l'ha fatto a quanto sembra o perlomeno non è riuscito a parlarle (nel caso il cellulare risultasse irraggiungibile).

Ricordando la frase "aspettiamo Sonia e poi scendiamo" mi viene da pensare che stessero aspettando che Sonia arrivasse a Folignano a casa propria o a casa della madre. E' quindi logico ipotizzare anche che si fossero accordati che sarebbero partiti da CSM allorquando Sonia li avesse avvisati (per telefono).

E allora perché non provare a contattarla per sapere se almeno lei fosse riuscita a parlare con Melania?

A me viene allora da pensare che Salvatore non volesse chiamare Sonia per un qualche motivo che al momento non mi è chiaro (perlomeno totalmente).

ANNA ha detto...

LE MINACCE AL PACIOLLA ERANO DI MORTE,COSì COME èSTATA MINACCIATA IMMA, CHE DICHIARA INIZIALMENTE CHE SALVATORE MELANIA ERANO UNA COPPIA PERFETTA, POI DICHIARA CHE MELANIA L'AVEVA CHIAMATA PERCHè LE DOVEVA SVELARE UN SEGRETO ,POI A QUARTO GRADO SMENTISCE QUESTA CIRCOSTANZA PERCHè? PERCHè ANCHE LEI è STATA MINACCIATA TUTTI QUELLI CHE POSSONO CONOSCERE IL SEGRETO VENGONO MINACCIATI, ANCHE PAROLISI è MINACCIATO DI UCCIDERGLI LA BAMBINA PER QUESTO STA ZITTO.

Anonimo ha detto...

Anna,

quali sono le fonti che riferiscono di
minacce di morte ?

K@

anna ha detto...

stefania la moglie di paciolla comunque aveva mentito dichiarando che il marito era con lei quando invece era con l'amante che guarda caso si trova a colle,a circa 1 km da san marco,come mai non si indaga sulle menzogne di stefania di sonia di imma della madre di melania e quant'altro?

il papa di melania ha invitato raffaele per sapere se conosce qualche segreto? e' molto strano questo invito

la polizia postale non è riuscita a trovare chi lo ha minacciato?e' forse il vero assassino?

lui ha fatto una denuncia alla polizia postale per questo accaduto

tutti negano di conoscere il segreto ma tutti vengono minacciati

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