lunedì 20 aprile 2015

Alla dottoressa Roberta Bruzzone non piace la critica e con una strana Diffida mi invita a pagarle 250.000 euro e a darle il nome di chi mi informa...


E' capitato anche a me. Come altri in questi anni anch'io ho ricevuto la Diffida dalla dottoressa Roberta Bruzzone. Una diffida strana in cui mi invita a pagarle - inviandoli allo studio del suo avvocato – ben 250.000 euro quale risarcimento per i gravissimi danni di immagine provocati da ciò che ho scritto in un articolo, in questo articolo, in cui, visto quanto aveva affermato a Porta a Porta, l'ho criticata. Articolo che ho completato con le notizie su una serie di processi in cui dovrà difendersi. Alla fine, dopo aver notato alcune stranezze, ho anche posto una domanda lecita che si sarebbe sciolta in acqua con una semplice e veloce risposta plausibile. Invece mi è arrivata una diffida. Strana. Ora, prima di entrare nel dettaglio e contestare pubblicamente tutte le parole del legale della Bruzzone, voglio premettere che la nostra legge è chiara e che per fare una diffida ci vogliono motivi validi. Motivi che non esistono se chi informa scrive notizie vere usando parole non offensive senza entrare nella sfera privata del personaggio di cui parla. Quindi, per quanto riguarda il diritto di cronaca si devono usare certe accortezze e ci si deve informare in maniera esaustiva. Qualcosa cambia quando chi scrive esercita il diritto di critica. Naturalmente non si può criticare un pinco pallino qualunque in un articolo destinato a più persone, specialmente se il pinco pallino a livello nazionale non lo conosce nessuno e vive e agisce in un ambiente ristretto. Al contrario, però, si può criticare quanto dice chi nel tempo è diventato un personaggio pubblico e in pubblico, o in programmi seguiti da milioni di telespettatori, esprime proprie opinioni e concetti. Concetti e opinioni che non tutti debbono per forza condividere e proprio per questo si possono criticare, perché - come ha stabilito anche il tribunale di Roma già nel 1992 - chi ha scelto la notorietà come dimensione esistenziale del proprio agire, si presume abbia rinunciato a quella parte del proprio diritto alla riservatezza direttamente correlata alla sua dimensione pubblica.

Dopo questa obbligatoria premessa, mi addentro nella diffida inviatami dal legale della dottoressa Bruzzone, avvocato Emanuele Florindi, per dimostrare quanto sia strana, assurda e priva di ogni fondamento. Il legale inizia col dire che nell'articolo ho scritto un numero impressionante di falsità. E non appena ho letto questa frase mi è spuntato un sorriso venendomi alla mente la storia del bue che chiamava cornuto l'asino. 

Questa la prima parte della diffida:

Dott.ssa Roberta Bruzzone Vs Massimo Prati

Gentile Sig. Prati, formulo la presente in nome e per conto della Dott.ssa Roberta Bruzzone, in relazione all'articolo da lei pubblicato su volandocontrovento.blogspot.it al link http://albatros-volandocontrovento.blogspot.it/2015/01/prossimamente-scopriremo-che.html, per contestarne integralmente toni e contenuti.

Nello specifico, non soltanto il suo articolo contiene un numero impressionante di falsità e di imprecisioni, ma risulta anche essere singolarmente contraddittorio: è davvero strano, infatti, che, mentre nelle prime righe del suo articolo Lei affermi di non amare "i programmi di gossip che trattano in maniera frivola i casi di cronaca nera. E neppure [...] quelli che, pur se mandano in onda servizi filmati che molto spesso riportano le giuste informazioni, a causa di opinionisti ostili alle Difese - e per partito preso ancorati alle procure - contribuiscono a creare il pregiudizio anziché aiutare lo spettatore a capire", poi si presti a fare esattamente la stessa cosa mescolando artatamente giuste informazioni, velate menzogne e subdole insinuazioni volte a creare pregiudizio alla mia Assistita. Non mi risulta neppure che Lei abbia provveduto a "contattare direttamente chi è parte della notizia, avvocati indagati familiari e inquirenti, e leggere con logica ciò che scrivono e dicono accusa e difesa", dato che ha proceduto a pubblicare il suo articolo basandosi su fonti unilaterali... a tal proposito, saremmo piuttosto interessati a conoscere l'identità di tali fonti, visto che sembrerebbero aver concorso con Lei ad un trattamento illecito di dati personali e di dati giudiziari il che, per un paladino dei diritti dell'imputato quale Lei si presenta, appare piuttosto singolare. Basandosi su tali "fonti" Lei ha, infatti, redatto un articolo falso, diffamatorio e gratuitamente offensivo nei confronti della mia Assistita, da Lei presentata come faziosa, forcaiola, razzista, incompetente, propensa a mistificare e falsificare la realtà e collusa con le aziende che controllano le forniture di prodotti alle forze di polizia.


Alla faccia! Sarò mica malato a scrivere le cotante robacce notate dal legale...

Non sono malato, non necessito di cure e quindi, nel pieno possesso delle mie facoltà mentali rispondo punto per punto perché mi sono accorto che né la dottoressa né il suo avvocato paiono aver capito un articolo non diffamatorio in cui non ho assolutamente presentato Roberta Bruzzone quale persona faziosa, forcaiola, razzista, incompetente, propensa a mistificare, a falsificare la realtà e collusa. E mi chiedo con quale spirito e pensiero l'abbiano letto. Partiamo dall'inizio. 

E' vero che non amo quelle trasmissioni in cui gli opinionisti sono chiaramente ostili alle difese e danno per certo quanto trapela dalle procure. Mi piace l'imparzialità e non credo che trasmissioni "unilaterali" siano da mandare in onda. E' vero che per scrivere sui fatti di cronaca nera non mi baso su quanto scrivono quei media e quei "gossippari" che diffondono notizie che a posteriori si rivelano inutili e tendenziose. Gli esempi sono migliaia. E' vero che le mie fonti principali sono le stesse dei giornalisti: avvocati, indagati, i loro familiari e anche periti e inquirenti. E' vero che per non lasciarmi influenzare dai pregiudizi baso i miei scritti soprattutto sugli atti ufficiali, che leggo più volte per non travisarli, e sulla logica. Mi sembra il minimo da fare quando si vuol scrivere di cronaca nera in maniera corretta e di un indagato, magari in custodia cautelare in carcere, che si dichiara innocente e rischia l'ergastolo. Detto questo, non credo sia difficile comprendere che l'inciso inserito a inizio articolo era generico e riferito ai casi di cronaca nera e non alla dottoressa Bruzzone. Infatti è quando scrivo di cronaca nera che contatto chi è parte della notizia.

Quindi nessuna falsità inserita nella premessa dell'articolo, che era solo una premessa, per l'appunto, e nulla c'entra con quanto ho poi scritto sulla dottoressa che, a meno non commetta un omicidio (o non ne confessi uno già commesso) o non venga carcerata ingiustamente, al momento non è parte di alcun caso di cronaca nera.

Detto anche che per scrivere di processi che devono ancora iniziare non si necessita di "fonti" particolari, se la notizia è vera, se l'udienza è fissata e se il capo d'accusa esiste che fonte serve?, mi chiedo per quale motivo dovrei divulgare le identità di chi mi informa e, soprattutto, perché dovrei farle conoscere all'avvocato Florindi. Un motivo lecito e valido non esiste. Inoltre, nessun trattamento illecito dei dati personali si può rilevare quando si parla di atti processuali non secretati riguardanti i maggiorenni (non sono io che divulga quanto è secretato dalle procure), dato che sono atti pubblici a disposizione di chiunque ne faccia richiesta. Come non esiste nessun trattamento illecito sulla privacy se si vengono a conoscere notizie sui personaggi pubblici parlando del più e del meno in un bar con un magistrato, un cancelliere o un avvocato che frequenta quel dato tribunale. Perché, vista la dimensione mediatica della dottoressa Bruzzone, vale sempre il dettame dei giudici. Loro e non io hanno stabilito che chi ha scelto la notorietà come dimensione esistenziale del proprio agire, si presume abbia rinunciato a quella parte del proprio diritto alla riservatezza direttamente correlata alla propria dimensione pubblica.

Per cui, pare proprio che nella premessa di falsità non ne abbia scritte. E per continuare a confutare la diffida inviatami, ci sarebbe da chiedersi da quale esternazione, presente nei quasi novecento articoli da me scritti e presenti sul blog, l'avvocato abbia capito che io sono "un paladino dei diritti dell'imputato". Mai ho scritto di essere un paladino e mai che difendo tutti gli imputati. Difendo i diritti di alcuni, questo è vero, ma lo faccio quando sono lesi in maniera per me evidente. Per cui, tanto per esemplificare e far capire meglio, critico i procuratori e i giudici quando un indagato che si dichiara innocente viene spedito in carcere ancor prima di indagini approfondite o di riscontri che provino le accuse formulate da terzi. Basti pensare a Sabrina Misseri (in custodia cautelare da quattro anni e mezzo) che nel volgere di poche ore finì in galera senza alcuna verifica sulle parole del padre - che quel 15 ottobre 2010 non era nelle migliori condizioni fisiche e mentali - e che ora è in carcere per motivi assai diversi da quelli che si sono usati per carcerarla.

Forse l'avvocato Florindi neppure sa che Michele Misseri fu svegliato a notte fonda e portato ad Avetrana dalle guardie penitenziarie che lo presero in custodia quando ancora era buio pesto. Tanto che una volta giunte al paese furono costrette a "nascondersi", con l'imputato in auto, fra la vegetazione di contrada Urmo in attesa dell'arrivo dei procuratori. Questa è una notizia inedita, mai uscita sui media, e dimostra che mi informo nei modi giusti e nei luoghi giusti senza cercare lo scoop a tutti i costi. In pratica dovrebbe far capire, anche all'avvocato, che non sono uno dei tanti che copia-incolla per avere un maggior numero di entrate e guadagnare mostrando improvvisamente uno spot pubblicitario. Inoltre non scrivo articoli a favore di chiunque sia indagato, perché gli assassini veri li vorrei vedere in carcere per la vita... anche i reo-confessi se autori di delitti efferati. Per questo critico la legge che permette a chi confessa di ottenere troppi benefici e di uscire dal carcere in tempi rapidi.

Ma la dottoressa Bruzzone, nonostante i processi che la attendono, non è in carcere e nemmeno ci andrà mai. Lei è libera di esternare le sue convinzioni in televisione e di andare dove vuole. Nessuno, giustamente, ha limitato la sua libertà. Quindi nessun suo diritto è da difendere. Stia pur certo l'avvocato che se venisse spedita in carcere prima ancora di essere indagata nella giusta maniera, che se contro di lei i gossippari parlassero solo in base a chi accusa, sarei io il primo a difenderla e a criticare i media per la mancanza di etica e professionalità.

E ancora: in quale passaggio dell'articolo avrei descritto la dottoressa faziosa, forcaiola e quant'altro? Io, dopo aver criticato la dottoressa Simonetta Matone per aver paragonato chi scrive su facebook, nel particolare si parlava dei siti innocentisti che credono a Veronica Panarello, a chi incita i terroristi (citando Charlie Hebdo), scrissi: "meno si possono accettare le parole di chi sta in studio a pubblicizzare il gossip criminale del suo settimanale, o quelle di chi si mostra colpevolista, senza se e senza ma, nonostante vi siano indagini in corso e processi ancora da celebrare. Parlo di Roberta Bruzzone che al contrario di Simonetta Matone la propria opinione, molto ascoltata e condivisa da tanti telespettatori, la esterna in maniera netta senza usare quell'imparzialità che in televisione, di fronte a milioni di persone, sarebbe d'obbligo. Ciò che non si capisce è il motivo per cui parla con toni alti e molto colpevolisti di chi si trova in carcere in attesa di giudizio e si dichiara innocente. Insomma, perché instradare la pubblica opinione invece di informarla e lasciarla ragionare con la propria mente? Non esiste a Porta a Porta la presunzione di innocenza? Anche per la Bruzzone i magistrati non sbagliano mai?"

Dove sarebbero le falsità, visto che la dottoressa si contrappone chiaramente a chi cerca di difendere Veronica Panarello e lo dice apertamente al dottor Vespa, allo stesso avvocato Villardita e ai telespettatori? Se è vero, come è vero, che Veronica Panarello deve ancora subire il primo processo e si dichiara innocente, dire di fronte a milioni di persone che si hanno idee diametralmente opposte all'avvocato Villardita, quindi colpevoliste, non significa forse parlare senza imparzialità e, soprattutto, senza considerare la presunzione di innocenza? Non è forse vero che l'opinione della dottoressa è molto ascoltata e condivisa da tanti telespettatori? Vista la sua popolarità credo proprio che questo non si possa negare. Come non si può negare che nelle mie parole non si trovino frasi che sottintendano termini quali: "incompetente" (mai scritta e mai pensata una cosa del genere), "forcaiola" (non c'è nulla nell'articolo che porti a questo termine, visto che viene usato per situazioni molto più gravi - link dal dizionario Garzanti), "razzista" (questa parola neppure se ampliamo al massimo il significato entrando sulla Treccani c'entra nulla con quanto ho scritto), "faziosa" (per essere faziosi bisogna sostenere con intransigenza e senza obiettività le proprie tesi, non limitarsi ad esprimere una opinione parlando con toni alti e molto colpevolisti). 

Non ho quindi scritto alcuna falsità e la mia critica ha basi più che fondate. Anche perché vale sempre la legge che dice: il diritto di critica si differenzia da quello di cronaca perché nell'articolo non si parla di fatti ma si esprime un giudizio o, più genericamente, un'opinione che, come tale, non può pretendersi rigorosamente obiettiva, posto che la critica, per sua natura, non può che essere fondata su un'interpretazione necessariamente soggettiva di fatti e comportamenti.

Ora qui ribadisco che alla luce di quanto ho visto e ascoltato in registrazioni di Porta a Porta, la mia critica era più che obiettiva anche se per legge non necessitava di una obiettività approfondita. Quindi, ancora una volta mi chiedo per quale motivo l'avvocato Florindi mi abbia inviato una diffida. Comunque, tanto per finire, mi addentro anche nell'ultima accusa che mi fa, quella di aver dipinto la sua assistita come una persona propensa a mistificare la realtà e collusa con le aziende che "controllano le forniture alle forze di Polizia" (e tanto per far capire come son fatto, non per altro, mi sono chiesto subito cosa stessero a significare le parole - "controllano le forniture alle forze di Polizia" - scritte dall'avvocato).

Nell'articolo mi chiedevo se la dottoressa Bruzzone considererà ancora infallibili i giudici e i procuratori dopo i processi che dovrà affrontare. Specialmente perché il rigetto di tutte le denunce da lei presentate contro un dirigente dell'UGL (Polizia di Stato) la dipingono come una falsa vittima di stalking che ha approfittato della sua posizione parlando ai media di reati mai subiti. E questo sarebbe veramente grave perché contribuirebbe a rendere meno credibili le tante vere vittime di stalking. E' per queste parole che per l'avvocato l'avrei dipinta come persona propensa a mistificare la realtà? Forse l'avvocato dimentica che non sono stato io a rigettare le denunce della dottoressa, ma i magistrati che hanno valutato le indagini partite in seguito a quelle denunce. Io mi sono limitato a riportare la notizia e a far qualche considerazione. Non è quindi a me che deve fare accuse, ma a chi ha svolto le indagini e a chi le ha valutate prima di rigettarle.

Comunque, proprio a causa di quei rigetti mi chiedevo il motivo per cui, a partire dal 2009 (anno in cui uscì da una associazione di criminologi di cui il dirigente dell'UGL era presidente) avesse presentato una ventina di denunce, quelle poi rigettate, nei confronti del presidente stesso. E qui mi ero fermato. Ma dato che ora ne sto scrivendo, amplio l'informazione dicendo che le denunce coinvolsero altri membri del consiglio direttivo dell'associazione di cui fino a poco tempo prima lei stessa faceva parte. E che iniziò a presentarle dopo le richieste di spiegazioni su questioni economiche che la stessa associazione le poneva.

Insomma, pur senza entrare nei dettagli, nell'articolo ponevo una domanda lecita a cui si poteva rispondere in maniera chiara così che, in maniera altrettanto chiara, avrei inserito la risposta a capo articolo dando spazio a una replica. Non era così complicato da fare. Anche perché nell'articolo di cui si discute non ho calcato la mano preferendo restar fuori da vicende ben più complesse che l'avvocato di certo conosce.

Ma proseguiamo con la parte della diffida in cui è scritto:

Se Lei, comportandosi da interlocutore corretto e scrupoloso ci avesse contattato, avremmo potuto produrLe pagine di osservazioni atte a smentire le informazioni in Suo possesso, dimostrando, ad esempio, che l'azione civile della sig.ra Natalia Murashkina (tra l'altro neppure Russa!) è pretestuosa, infondata e priva di riscontri (ci basti qui osservare che la pagina contestata risulta creata in data successiva ai fatti)... 

Mi fermo un attimo per un chiarimento e per dimostrare non che l'avvocato è male informato quando afferma che Natalia Murashkina non è neppure russa, perché pur se nata fuori dai confini è a tutti gli effetti russa e lui lo sa, ma per dirgli che gli sarà molto difficile convincere un giudice che non è reato scrivere parolacce e brutte offese su una donna russa nata fuori dai confini russi, mentre lo è scriverle su una donna russa nata a Mosca. Oltretutto l'avvocato sa per certo che in Russia i passaporti distinguono la nazionalità dalla cittadinanza. Motivo per cui si può essere di nazionalità russa anche se nati occasionalmente in altra nazione.

In ogni caso, non erano né l'avvocato né la dottoressa che dovevo contattare per scrivere quelle quattro righe che riguardavano la vicenda di Natalia Murashkina, visto che al massimo avrebbero potuto fare una arringa difensiva (quella va indirizzata a un giudice e non a me) e non produrmi atti giudiziari in grado di contrastare il fatto che gli insulti, per il magistrato che porta avanti la causa ci furono. E a questo proposito oggi aggiungo una postilla che avevo evitato di inserire. Una informazione che potevo dare e non ho dato. E cioè che La Pravda nel suo articolo parlò di offese scritte anche da alcuni collaboratori della dottoressa. Particolare che avevo evitato di sottolineare perché mi pare non credibile (però ho chiesto e non risulta che la Pravda abbia ricevuto alcuna diffida), ma che oggi aggiungo per far capire quanto avessi scritto in maniera soft senza appesantire situazioni che invece paiono pesanti. A processo la pagina facebook risulterà essere successiva ai fatti? Meglio per la dottoressa e peggio per la Murashkina, che quando perderà la causa criticherò aspramente per aver denunciato il falso. 

Qui colgo l'occasione per aggiornare in maniera migliore la notizia e dire che la causa civile intentata da Natalia Murashkina è stata rigettata per vizio di forma. Non per altro. Naturalmente verrà ripresentata in appello senza alcun vizio. E naturalmente questo non inficia il procedimento penale - che si occupa degli stessi reati e ha un iter diverso - che continua per la sua strada.

Andando avanti nella diffida si legge che il processo di Reggio Emilia ha preso una piega certamente non immaginata né desiderata dalla parte civile visto che dal dibattimento stanno emergendo dati ed informazioni in grado di confermare quando affermato dalla dott.ssa Bruzzone nel corso del processo a carico del presunto stalker (a proposito, lei non sosteneva a spada tratta la presunzione di innocenza?) che non risulta ancora condannato...

No avvocato, non è proprio così che sta andando. Giusto per aggiornare anche questa notizia, le confermo che il processo di Reggio Emilia - in cui la dottoressa risponde di diffamazione - nella prossima udienza, fissata a maggio, vedrà sul banco dei testimoni - citati dal pubblico ministero - sia il Generale Luciano Garofano che lo stesso dirigente dell'UGL denunciato più volte dalla sua assistita. Inoltre, sempre in quel di Reggio Emilia, a causa di quanto la dottoressa ha dichiarato ai giornalisti all'uscita dall'aula dopo le prime udienze c'è la possibilità, neppure tanto remota, che si apra un secondo processo. Vedremo presto se ho sbagliato la diagnosi. In ogni caso il processo di Reggio Emilia non ha preso una piega certamente non immaginata né desiderata dalla parte civile, come ha scritto, e il signore che chiama presunto stalker è persona nota e prima della vicenda che ha visto coinvolta la dottoressa era già stato condannato sia per truffa (condanna definitiva) che per stalking (nel 2012 il pubblico ministero nella sua arringa lo definì uno "stalker seriale" e il giudice confermò le sue parole condannandolo). Motivo per cui, in questo caso la presunzione di innocenza, per come la vedo, poco c'entra.

E ancora ha scritto che il processo di Tivoli del 15 dicembre 2015 viene atteso con ansia e trepidazione della nostra Assistita visto che in quella sede avrà finalmente modo di provare, innanzi ad un Giudice la fondatezza delle sue accuse... 

Per quanto riguarda Tivoli, non vedo l'ora di sentire cosa dirà la sua assistita al giudice e come risponderà alle domande. Mi auguro che abbia una spiegazione plausibile e delle prove a discolpa certe che la aiutino a non subire una condanna e a dimostrare di essere una vera vittima di stalking. Così che io possa poi criticare e chiedere una condanna per lo stalker, che al momento non esiste, e per i magistrati che non l'hanno fin qui creduta.

Inoltre ha anche scritto: In merito a Michele Misseri, le avremmo spiegato che attualmente questo signore è sotto processo proprio per quelle famose affermazioni...

Michele Misseri, come avrà capito, lo conosco e conosco anche le accuse da lui mosse contro la sua assistita. So che il processo ha già subito dei rinvii e che a maggio è in programma l'ennesima prima udienza. Quindi nessuno sul punto mi doveva spiegare nulla perché conosco perfettamente entrambe le posizioni. Inoltre nell'articolo mi sono limitato alla considerazione che se se alla dottoressa "andrà male" la sua carriera sarà finita. Questo perché è sempre possibile, almeno in ipotesi, che un processo si possa perdere.

E continua scrivendo: mentre in relazione all'accusa di collusione con le aziende che forniscono materiali alle nostre Forze di Polizia... definire questa "notizia" ridicola è decisamente utilizzare un eufemismo.

Mi scusi avvocato, ma quando mai ho parlato di collusione? Fare accuse di collusione significa affermare che un determinato accordo c'è stato sicuramente. Io invece ho semplicemente messo in relazione fra loro eventi verificabili da chiunque e notando una stranezza ho posto una domanda a cui bastava dare risposta. Scrivere che la "notizia" è ridicola non è dare una risposta, è aggirare l'ostacolo che non si vuole saltare. La mia domanda, posta a un personaggio pubblico, era lecita perché la cronistoria ci dice che la relazione fra la dottoressa e il dirigente della Polizia durò pochissimo e finì nel lontano duemilacinque. Che la sua assistita continuò la collaborazione con l'associazione di criminologi per altri quattro anni, fino al duemilanove quando si interruppe in maniera non amichevole. Che il presidente della stessa associazione - intervistato da Luca Fazzo nel 2011 - denunciò le enormi spese sostenute dal ministero e spiegò quanto fosse economicamente vantaggioso acquistare il materiale per le indagini direttamente in America e non dagli intermediari. 

La domanda che posi nell'articolo nacque da una serie di considerazioni. Nel duemilanove la dottoressa Bruzzone fondò l'associazione culturale A.I.S.F. (Accademia Internazionale Scienze Forensi), una organizzazione "non profit" - questo è da dire - che da statuto non dà dividendi ai soci. Una associazione che tra i suoi partner allinea l'azienda che produce e vende i prodotti alla Polizia e quella che ha l'esclusiva per l'Italia di tali prodotti. A questo si aggiungono due fatti certi: sia che la dottoressa ha partecipato al video pubblicitario dell'azienda produttrice, video presente sul sito internet dell'azienda e su You Tube (se lo ha fatto per amicizia bastava scriverlo senza pensar male delle mie parole), sia che le denunce di stalking, quelle rigettate, furono presentate a partire dal 2009 contro chi dapprima le chiedeva conto del denaro speso mentre collaborava con l'associazione di criminologi e dopo si era attivato in prima persona per cercare di far acquistare i prodotti direttamente dall'America senza pagare intermediari.

Avvocato, lei sa che nell'articolo non ho scritto la parola "collusione" e sono rimasto soft non inserendo tante altre domande lecite che mi frullavano per la testa. Domande che in questa risposta pubblica inserisco per farle capire quale altro modo uso per informarmi. Ad esempio, nell'articolo in questione mi limitai e non chiesi se il dottor Bruno Vespa conosce il sito della A.I.S.F. ed è al corrente che ogni volta che presenta la dottoressa Bruzzone di riflesso pubblicizza, a titolo gratuito sulla principale televisione di stato, non solo l'organizzazione "no profit" di cui la dottoressa è presidente - la A.I.S.F. - ma anche un'azienda privata.

Essendo l'associazione culturale una "non profit" la pubblicità gratuita è sicuramente lecita. Perlomeno credo fosse certamente lecita fin quando l'associazione nel suo sito internet non ha riportato l'IBAN (cioè un'utenza bancaria su cui fare bonifici) di una S.A.S. (Società in Accomandita Semplice) che in teoria dovrebbe essere esterna all'associazione stessa. La S.A.S a cui mi riferisco è quella aperta dalla stessa dottoressa Bruzzone il 06 giugno 2014 (quindi dieci mesi fa) e registrata alla camera di commercio il 12 giugno 2014. Una Società in Accomandita Semplice che, come da visura camerale, ha quali soci accomandatari anche i due avvocati che figurano con nome e cognome sulla carta intestata della diffida che mi ha inviato, assieme al suo signor Florindi. Gli stessi avvocati che, come lei d'altronde, figurano nel consiglio direttivo della "associazione no profit".

Ora, per quanto possa capirne e mi hanno spiegato, credo che prima di fare un simile movimento pubblicitario, cioè inserire l'IBAN di una azienda commerciale che guadagna sul proprio lavoro ai piedi di tutte le pagine elettroniche di una associazione "no profit" (che essendo "no profit" non dà dividendi ai soci), ci si sia fatti consigliare da un buon commercialista. Per cui immagino che sia del tutto legale, dato che la SAS sul proprio guadagno ci paga le tasse. Ciò che trovo strano è altro. Una stranezza, ad esempio, è che il logo della SAS sia praticamente identico, tranne per le scritte, al logo dell'associazione "no profit". Un'altra ancora più strana è che cliccando sul logo della SAS presente nelle pagine dell'associazione "no profit", si venga reindirizzati su una pagina della stessa associazione "no profit" e non sul sito della SAS. Quasi che la SAS e l'associazione "no profit" siano l'unica faccia di due società. In pratica una società che per statuto non può dividere gli utili nel suo sito ospita e pubblicizza una SAS che gli utili fra i suoi soci li può dividere.

Insomma, ciò che si vede dall'esterno (magari non è così e la Rai avrà la gentilezza di spiegarcelo in maniera chiara) è che il dottor Bruno Vespa pubblicizzando l'associazione no profit finisca per pubblicizzare gratuitamente una S.A.S. - capisce cosa intendo, avvocato? Che a un occhio critico la situazione pare quantomeno ambigua e andrebbe spiegata. Come ambigua è la parte della diffida in cui scrive:

Ne consegue che, non avendo lei eseguito alcun riscontro nè alcuna verifica, ha redatto un articolo ricco di falsità ponendo in essere proprio quelle condotte che, tanto severamente, ha tentato di stigmatizzare nel suo testo. Tutto ciò premesso, la dott.ssa Bruzzone, mio tramite Vi - INVITA E DIFFIDA - a rimuovere dal Suo Blog l'articolo in questione, a comunicarci immediatamente, e comunque non oltre 5 giorni dal ricevimento della presente, il nominativo (o i nominativi) di chi Le ha fornito le informazioni ivi pubblicate e di versare, per il tramite di questo Studio, la somma di euro 250.000 a titolo di risarcimento per i gravissimi danni all'immagine della mia Assistita cagionati dalla diffusione di notizie false e diffamatorie.

In queste sue parole, false e intimidatorie signor avvocato, un giudice di polso potrebbe pure configurare il reato di estorsione. Specialmente perché, seppur sia stato limitato volendo risponderle con un articolo che non può essere infinito, le ho dimostrato non solo che non ho assolutamente mentito, ma anche che prima di scrivere mi informo e faccio verifiche (e ne faccio tante), cerco riscontri e quando qualcosa non mi quadra pongo domande pubbliche per non ottenere risposte di circostanza (che non servono a nulla e non aiutano i lettori a capire). Per questi motivi non ho rimosso, e non ho alcuna intenzione di rimuovere, l'articolo in questione. Per questi motivi la invito a cambiare atteggiamento e, se vorrà, a rispondere alle mie domande in maniera pacata senza cercare di intimidire chi critica la sua assistita.

Fornire ai lettori notizie relative a un personaggio pubblico è cosa che si fa tutti i giorni (e se il personaggio finisce sotto processo la notizia esiste e si può dare). Inoltre tutti i personaggi pubblici, finché restano tali, ricevono critiche per quanto dicono o scrivono. Dalla piccola show girl al Presidente della Repubblica. E' la norma, dato che la democrazia permette di non appiattirsi al pensiero altrui e di esternare il proprio, anche se diverso. Per questo motivo, non essendo avvezzo a criticare un personaggio pubblico a prescindere ma avendo l'abitudine di elogiarlo o criticarlo per i vari comportamenti che pone in essere di volta in volta, così come posso essere d'accordo e apprezzare la sua assistita per quanto fa e dice su certi casi di cronaca nera (Chico Forti è uno ma ce ne sono altri), posso anche non essere d'accordo e criticarla quando a parer mio non si dimostra all'altezza del suo ruolo pubblico o fa qualcosa che mi risulta strano e incomprensibile.

Una cosa deve essere chiara. Volandocontrovento è un blog indipendente che non ha editori a cui obbedire. Un blog che prima di pubblicare articoli cerca informazioni e riscontri. Un blog in cui nessuno scrive falsità (al massimo negli articoli pubblicati si possono trovare piccole inesattezze scritte in buonafede). E fin quando la democrazia lo permetterà, a nessun personaggio, sia bianco o sia nero, sia giallo o sia verde, sia rosso o sia blu, sia pubblico o che pubblico lo diventi per quindici giorni o per quindici anni a causa di una posizione politica ridicola o di una indagine criminale in voga sui media, è concessa l'immunità da critiche...

homepage volandocontrovento

37 commenti:

ENRICO ha detto...

Massimo


A parte altre considerazioni che evito di esprimere data la totale infondatezza delle “accuse” a te rivolte, noto che l’avvocato non solo non precisa quali sarebbero i “gravissimi danni all'immagine “causati alla sua assistita (men che meno su quali basi ne avrebbe calcolato un valore pari ad euro 250.000) ma soprattutto dimentica che “il danno alla reputazione e all’ immagine, è un danno-conseguenza che richiede, pertanto, specifica prova da parte di chi ne chiede il risarcimento

In attesa quindi di prendere visione delle fantomatiche "prove provate", ben specificate una ad una, del danno d'immagine subito dalla "querelante"" non mi resta che apprezzare il validissimo articolo che hai scritto in risposta a questa "stupefacente" lettera di diffida con la quale si vorrebbe inibire il tuo "diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione" così come recita l'art. 21 della Costituzione.

magica ha detto...

mi sono posta qualche domanda . le accuse di colpevolezza che gli opinionisti sfornano nei talk schow. mettendo in testa a chi si nutre solamente di tv . non hanno forse diritto gli indagati d'eesere risarciti?
il caso di perugia è stato posto dagli opinionisti nel peggiore dei modi . tanto che ancora oggi leggiamo offese a non finire , ma chi siamo noi del popolo? non abbiamo diritti?
proprio oggi , in palestra ne ho sentite d'ogni genere . tutte notizie riportate dai giornlisti e opinionisti. ho subito reciso alla base il discorso , perchè uscivano balle supposte . cioè considerazioni offensive , cosi' a piacere , tanto chi sta in carcere puo' solo subire la gogna . anche se l'imputato fosse colpevole non è giusto offenderlo in tv con considerazioni atte a inculcare il popolo bue .
un altro discorso che non amo fare è non parlare di politica con nessuno . mi fermo subito perchè si sentono troppe carognate .. percio' per me ognuno si tenga i suoi idoli . speriamo che questi figuri siano in grado di risolvere la situazione italiana , amano pontificare , solamente come vuole un certa parte della soceta' .. preferisco lasciarli nel loro brodo. . smackk!!

Natasha ha detto...

No comments...Il narcisismo di questa Sig.ra (scusa manco la posso chiamare dott.ssa, nemmeno con d maiuscola scrivo!), non sa piu' come mettersi in mostra ed ottenere "guadagno facile", con comportamento non professionale dei suoi avvocati che come cagnolini scrivono quello che dice lei senza giusta verifica....e il pensiero di lei su se stessa di essere ogni potente... diventa sempre piu' ridicola e vergognosa! Massimo, l'unica cosa che spero che no ti spaccheranno fin troppo per evitare che devi spendere i soldi per avvocato per il solo piacere loro di farteli spendere in qualsiasi modo. Assurdo comunque!

TommyS. ha detto...

Caro Massimo

La mia piena solidarietà alla tua risposta pubblica.

Purtroppo in questo blog si è già avuta in passato la sgradevole sensazione di uno scontro diretto senza tanti paraventi tra la dottoressa Bruzzone (o qualcuno del suo staff) e chi commentava liberamente e democraticamente casi di cronaca nera ed era di opinioni differenti rispetto alla criminologa di Finale Ligure, permettendosi anche di criticarne le esternazioni pubbliche.

Come tu hai giustamente sollevato, ritengo la diffida che ti è stata inviata un atto veramente al limite del ricatto e dell'estorsione. Perché una diffida non sospetta non contempla un pagamento in denaro ma unicamente la prospettiva di un possibile esposto alla Procura nel caso non si desse atto a quanto richiesto.

Ed allora il sospetto finale di Natasha nella parte finale del suo commento mi sembra molto realistico.

Mimosa ha detto...

Inconcepibile!
Avrei da rincarare la dose di repliche al legale, contrastando di filetto anche altri punti delle sue espressioni!

Massimo sei un Grande!

Se una tipa così comincia a spargere querele a destra e a manca (perché adesso e a te e non a noi al tempo delle discussioni su Misseri e le nostre denigrazioni sull’operato del connubio con il difensore d’ufficio?), può significare che non ha altro a cui pensare. Stanno andando male le sue chiamate “professionali”? Ha bisogno dei soldi di risarcimenti per ipotetici quanto da provare (come dice Enrico) “danni all’immagine”?
Ma quali danni all’immagine se la sua persona è sempre in tv, quale “criminologa”!!

Se la sua “professionalità” non viene apprezzata e per vivere non le bastano i compensi alle comparsate (eppure da quanto ne so tante trasmissioni non danno gettoni agli invitati in salotto!) non è colpa tua né di chi la disistima, è solo colpa sua, per come si presenta, per giunta cambiando spesso opinione, con tanta foga da lasciare sconcertato chi segue i casi.

Infine mi chiedo: perché non ha querelato chi anni fa ha scritto sul sito

http://infosannio.wordpress.com/2010/11/26/roberta-bruzzone-il-suo-curriculum-e-tutto-falso-la-replica-vittima-di-stalking/ - Pubblicato su 26 novembre 2010

e qui

http://www.osservatoriopsicologia.com/2010/11/27/chi-ha-paura-di-roberta-bruzzone/ , del 27 novembre 2010.

E se ha sporto querele, come mai i testi sono ancora leggibili in rete?

Sira Fonzi ha detto...

Io sono veramente orgogliosa di essere una tua lettrice e soprattutto di esserti amica.
La tua onestà intellettuale, la tua sensibilità e il tuo senso di giustizia dovrebbero essere d'esempio a molti.
Con tanti Prati il mondo sarebbe migliore e tu con il tuo lavoro stai contribuendo alla grande affinchè ciò succeda.
Buona vita al NULLA.
Sira

Gilberto ha detto...

Caro Massimo
Le diffide sono come medaglie sul campo, peccato che a fronte della richiesta di risarcimento di 250 mila euro si tratta di una medaglia di latta, stante la modestia del personaggio. Alle volte bisogna accontentarsi di quel che passa il convento. Altri più titolati se ne stanno zitti...

sorianablu ha detto...

questa tizia è semplicemente ridicola....
Prima pensavo che lei era calunniata da zio Michele, adesso invece credo che lui abbia detto la verità, ma che schifo......
ppprrr........

pico ha detto...

le cose sono solo due:o ubbidisci,o mi dai tanti soldi...caspita che ferocia;vorrei comunicare a questa signora che esistono blog e spazi dove la gente si diletta a far funzionare il cervello senza paura;

Annamaria Cotrozzi ha detto...

La richiesta di risarcimento ricevuta da Massimo Prati mi appare incomprensibile nel merito e sconcertante nel metodo; non ritengo necessario, da parte mia, aggiungere alcunché alla sua risposta, perfettamente esaustiva ed adeguatamente articolata. Anch'io mi complimento con la lucida e coerente intelligenza dei suoi scritti e ovviamente gli esprimo, nell'occasione, la mia totale solidarietà.

Desidero soltanto ripetere qui, facendole mie, le sue parole sul caso tragicamente kafkiano di Sabrina Misseri, da lui citato a titolo esemplificativo: "Basti pensare a Sabrina Misseri (in custodia cautelare da quattro anni e mezzo) che nel volgere di poche ore finì in galera senza alcuna verifica sulle parole del padre - che quel 15 ottobre 2010 non era nelle migliori condizioni fisiche e mentali - e che ora è in carcere per motivi assai diversi da quelli che si sono usati per carcerarla". Mi scuso con Massimo se ho spostato per un attimo il focus del discorso, ma davvero credo che vada colta ogni occasione per alzare la voce a sostegno di questa ragazza e di sua madre e per ribadire l'inaccettabilità della situazione in cui si trovano da quasi cinque anni.

PINO ha detto...

MASSIMO CARO, la Bruzzone, proprio in virtù di quanto sancito dalle vigenti leggi sulla libertà di critica per chiunque godi: "la notorietà come dimensione esistenziale del proprio agire, si presume abbia rinunciato a quella parte del proprio diritto alla riservatezza direttamente correlata alla sua dimensione pubblica.", potrebbe addirittura essere querelata per tentata estorsione nei tuoi confronti.
Un boomerang che gli arriverebbe tra capo e collo.
Sono certo, ad ogni modo, che tutto si dissolverà come una bolla di sapone.
Hai tutta la mia affettuosa solidarietà.
Pino

Anonimo ha detto...

Se ricevi una diffida da questa signora, sai di essere dalla parte giusta.

Teddy.

andres ha detto...

Che brutta persona!
La sado Bruzzone mi ha sempre trasmesso sensazioni negative, cupe, inquietanti.
E'una donna con problemi enormi, secondo me, e con una vita vuota.
Massima solidarietà a Prati.

ENRICO ha detto...

Sono proprio curioso di vedere se - sotto questo articolo - appare qualcuno degli "anonimi" commentatori habitués...

Anonimo ha detto...

ma è la stessa che: https://rispettoalleforzedipolizia.wordpress.com/2011/10/29/lettera-aperta-a-bruno-vespa/

(fbi??)

troppa esposizione a gente che sa dinulla poi fa male

deve ringraziare il vespa per la sua popolarità

luca

Bruno ha detto...

A Massimo Prati per i tanti casi che affronti con garantismo e serietà,e per questo ultimo tuo articolo con molta stima. Bruno

Anonimo ha detto...

Massimo,
hai tutta la mia solidarietà per aver ricevuto l'ennesima infamia da questo essere inutile.
Considerato che da parte tua ci sono gli estremi per una denuncia di estorsione a carico di questo essere e del suo legale, al tuo posto procederei.
Con infinita stima
Marilia

Vincenzo ha detto...

La mia solidarietà a Massimo Prati, garantista in tutti i casi che ha ricevuto una diffida paradossale basata su infondate accuse non dimostrate, tra l’altro.
Continui a scrivere, caro Massimo! Perché io la seguo sempre e comunque. Questo blog è il ciglio del garantismo, e i membri sono di una correttezza encomiabile. Non capisco, pertanto, quali offese avrebbe ricevuto la Bruzzone.

Giacomo ha detto...

Ciao Massimo,
Mi unisco a tutti gli altri amici del blog, per darti la mia solidarietà.
Faccio mie le loro considerazioni.
In particolare mi associo ad Anna Maria Cotrozzi, nel porre in rilievo la tua citazione del caso di Sabrina Misseri e Cosima Serrano.
Fu proprio in quell'occasione che scoprii questo blog e fu confortante apprendere che, nel generale "impazzimento" mediatico, c'erano ancora persone che avevano conservato "gl'intelletti sani".

Tanti saluti a te e a tutti gli amici del blog.

Giacomo

magica ha detto...

fu lo stesso per me . quando sentivo nefandezze in intopic .
una situazione vergognosa , seguiuvo il caso misseri.
poi trovai il blog di massimo: una persona gentile e onesta ONESTA .. al contrario di certe persone che andavano in tv a diffamare con compensi. . mentre le poveracce erano sbeffeggiate , odiate , diffamate con articoli falsi . ogni particolare veniva rincarato e sospettato . finalmente ! l'etica etica le scoprii su questo blog.
. certi personaggi sono deleteri per la soceta' . chi non capisce le assurdita' di certi personaggi : è una persona simile ai personaggi .

Piera ha detto...

La "signora" Bruzzone si definisce una guerriera perché, a suo dire, combatterebbe estenuantemente contro la violenza sulle donne, un fenomeno molto frequente nel mondo. Però ciò stride con il suo turpe comportamento nei confronti di una modella russa: scriveva post su Facebook ai fini di denigrarla ed offenderla con allusioni razziste. Fece capire che le donne russe sarebbero una sorta di usa e getta per accontentare gli uomini senza una vita stabile, e questo, sommato alla vergognosa missiva ingiuriosa ai danni di una vittima di stalking, il cui ex compagno è stato condannato definitivamente, è stata la goccia che ha fatto traboccare definitivamente il vaso. Senza averla nemmeno "periziata", la definì insana mentalmente e difese il suo aguzzino.
Che cosa aggiungere sulla sua posizione nel caso di Meredith Kercher? Quando i ragazzi vennero condannati in appello bis, venne invitata a "Linea Gialla" per un confronto con Raffaele Sollecito. Lì diede il peggio di sé dal momento che disse di credere nella sua colpevolezza e in quella di Amanda perché conosceva gli atti a memoria. Invece ce là ritroviamo nella puntata "Porta a Porta" che precede i giorni della sentenza a ritenere Raffaele innocente e a confutare qualsiasi elemento dell'accusa, credendo quindi che tutti, a casa, avessero dimenticato la sceneggiata da pescivendola nella trasmissione di Sottile. E vi pongo una riflessione: giacché è ospite fissa della trasmissione di Vespa, perché non vi andò quando c'erano il papà di Raffaele, quel genetista di fama mondiale e Vittorio Feltri? Io penso che Feltri avrebbe potuto rilevare il suo cambiamento di posizione, e questo avrebbe evidenziato quanto fosse incline a schierarsi dove il buon vento va. Come ha fatto a convincersi della sua innocenza, visto che gli atti non sono cambiati né mutati?
Lasciamola nella sua contraddittorietà, dove passerà il resto della sua vita da intellettuale. Ho peraltro letto la diffida, e devo dire che non c'è cosa più patetica di una richiesta di risarcimento danni senza una motivazione valida che possa, come ortodossamente accade, renderla valida. Buongiorno e un abbraccio a tutti i membri del blog.

sorianablu ha detto...

Come risposta proporrei diffondere al massimo questi due articoli di Massimo Prati, metterli su tutte le pagine dei vostri amici su facebook, mettere i link sui vostri blog, e twittarli ogni giorno.

andres ha detto...

Ottima proposta, sorianablu!
Se la cosa resta circoscritta,la nostra solidarietà non serve a nulla. Se invece viene diffusa,diventa molto utile.

magica ha detto...

buongiorno piera.
la sera nella quale si aspettava il giudizio finale sul caso perugia , la signora era da vespa assieme all'altra sua compagna . seguii un'altra trasmissione per non vedere le due all'opera . ma come al solito non credo si aspettassero l'assoluzione dei ragazzi di perugia . appena si ebbe la notizia dell'assoluzione . io girai per vedere la considerazione sul caso , una meraviglia : garantiste con toni alti .. beh è stato il massimo della disapprovazione sul modo di opinare in tv
si blatera come va il vento .. .

ENRICO ha detto...

Andres

" Se invece viene diffusa,diventa molto utile. "

io non sarei proprio d'accordo. Sono state sprecate pure troppe parole per questo patetico "personaggio"

Meglio il silenzio dell'indifferenza.

In fondo , Massimo Prati ha già detto egregiamente TUTTO quello che c'era da dire su questa squallida vicenda



Ps : Un utente “anonimo” il 16 aprile alle ore 10.46 commentando l’articolo di Migliorini del 1 aprile 2015 scrisse : “ La sig.ra Annika non ci mette la faccia e questo non mi piace.
Come posso fidarmi di un nick?
Cioè devo fidarmi di una che si nasconde e non di chi è alla luce del giorno?”


Cosa ne pensa adesso, questo stesso utente, di una che, al contrario, affronta spudoratamente la luce del giorno mettendoci una “faccia” più simile ad un’altra parte del corpo ?
Si fida lo stesso ?

Piera ha detto...

Sì, Magica, avevo notato quel garantismo fasullo presente in studio. La Bruzzone prima li condanna e dopo li assolve, Biavardi è da evitare anche nel deserto, mentre la Matone deve solo vergognarsi per aver paragonato i sostenitori della presunzione di innocenza della Panarello agli estremisti che hanno inneggiato al vile attentato alla sede di Charlie Hebdo. Per loro la presunzione di innocenza è come se non esistesse, e le numerose opinioni, espresse tra l'altro con estrema gravità, sono l'evidenza di una mancanza di professionalità che, purtroppo, viene a mancare alla maggior parte di chi lavora in questo ambito. Oltretutto ho notato che la Bruzzone tende a deridere il pool difensivo di Massimo Bossetti sia su Facebook che su Twitter, sostenuta da altri colleghi tutt'altro che professionali.

Massimo M ha detto...

La mia Solidarietà più TOTALE a Massimo!!

Michele M. ha detto...

Invitala a fare un regolare esposto. Li faccia lei i nomi se ha dei sospetti ed abbia il coraggio di accusare uffcialmente!

magica ha detto...

. avevamo un estimatore della bruzzone , non si è fatto vivo .
chi tace acconsente .. mmhh mi viene un dubbio .

Anonimo ha detto...

Ed è qui, cara Magica, che ti rispondo io. Gli estimatori della Bruzzone non hanno mai argomenti con cui interloquire, ed è per questo che si trincerano dietro le fughe od un blocco dalle pagine. Non hanno altro se non questo. Prendono esempio dal loro mentore e, esattamente come lei, fanno una pessima figura ovunque tentino di attaccar bottone, come si dice dalle mie parti. Fossi in lei mi preoccuperei perché io non vedo altro che un po' di notorietà effimera, destinata a svanire con il tempo galantuomo e rivelatore di ciò che sono le persone.

sorianablu ha detto...

... e sembra che potesse svanire già alla fine di quest'anno... hihihi...

Anonimo ha detto...

Bellissima risposta! Grande Massimo!
A.

andres ha detto...

Massimo
però facci sapere come sta procedendo la faccenda!
Vorrei tanto che questa brutta persona come minimo se la prenda in saccoccia!

Vanna ha detto...

Buongiorno Massimo!
Sono stata assente per parecchio tempo e solo poco fa ho riaperto "Volando" e ho letto...

Ampia, corretta e chiara la tua risposta.
Complimenti!

Non posso che apprezzare, approvare e condividere tutto l'articolo che apre gli scenari e fa intravedere ciò che è dietro le figure, gli argomenti, le pubblicità di alcune trasmissioni TV.

Un caro saluto a te e a tutti gli amici che hanno postato.
Vanna

David DEEE ha detto...

Boh sembrava che La Bruzzone fosse intoccabile , nonostante le incongruenze che diceva .. e che mi pareva di carpire dalle sue interviste. Lieto di sapere che prima o poi i nodi arrivano al pettine . Ricordo , che la Bruzzone ha detto che Michele Misseri non poteva essere colpevole perche' prima di calare senza vestiti sua nipote si e' fatto il segno della croce ( e cose similari ) . Ricordo inoltre , il pasticcio fatto durante l'incidente probatorio e la frase :- " Adesso Miche' lo devi dire questo e' il momento giusto !" che improvvisamente fece cambiare il racconto di una corda con una cintura . E che nella sua Accademia di Scienze forensi , la prima voce ( letta anni fa sul sito fbk )era :- " Elementi psicologici per riconoscere un'assassino !" ( o similare ) al che mi e' parso un pochetto ironico, almeno per quanto riguarda il caso di quelle due poveracce, Sabrina e Cosima che stanno in galera da cinque anni , con delle accuse a dir poco "Risibili " come correre dietro a una nipote 15 enne contromano quando si ha paura di andare a tutta velocita' ,e per ucciderla portarla in un luogo dove possono essere viste da mille occhi nonche' da un padre , tale Michele Misseri che almeno secondo il suo racconto , non sarebbe stato affatto d'accordo sulla uccisione della nipote . ;) Il tutto entro un trentina di minuti litigio compreso .

Anonimo ha detto...

La Bruzzone ha una certa fama per essere un'iper querelante (probabilmente alla ricerca di soldi) ma anche per essere una che perde quasi tutte le querele. Non sono un giurista ma se fossi in te approfondirei la possibilità di una controquerela tanto per avere un beneficio economico.

tikiicon ha detto...

Tralasciando che quella donna ha un qualcosa di sinistro nell'atteggiamento,e disequilibrio totale.. la patetica richiesta di idenizzo da parte del suo avvocato è delirante, ma è anche senza alcun dubbio (come direbbe la miss torquemada) carta straccia, minacce per far paura alla maniera dei teppisti, butti la raccomandata e non si volti neppure... inutile degnare di attenzione un tale personaggio.