lunedì 5 dicembre 2011

Melania Rea. Dalla mancanza di logica alle carenze investigative, in 18 punti i motivi per cui Salvatore Parolisi non può aver ucciso la moglie

Articolo di Maura Sacher


1) Manca un movente che regga alla logica
Non pare consistente il movente passionale che avrebbe indotto il marito ad eliminare la moglie in modo così teatrale al solo fine di trascorrere il resto della vita con l'amante, per di più accollando a costei, militare in carriera, la propria figlia. Tutte le testimonianze rese pubblicamente dalle reti familiari ed amicali, almeno fino ai primi giorni di giugno, convergevano sull'esistenza di un rapporto coniugale solido, cementato dalla nascita della bimba a cui entrambi erano molto legati, rapporto che non dimostrava di essere pericolosamente intaccato dalla relazione extra-coniugale del marito. A nulla inferiscono le successive e recenti dichiarazioni di parenti e amiche miranti a screditare tale situazione, anche influenzate dai media e da suggestioni emotive, giacché per equità si dovrebbe tener conto della costante condotta sociale dei coniugi, reciprocamente affettuosa, quale appariva platealmente a tutti in tempi non sospetti. Per cui si deve arrivare alla conclusione che il legame matrimoniale era ben lungi da quella rottura definitiva auspicata dall'amante (ed a lei promessa per leggerezza ma della quale dubitava essa stessa) che dopo la pubblicazione di intercettazioni e scritti, dai media (e forse anche dagli inquirenti) è stata posta alla base di uno pseudo movente.

2) Non c'è prova materiale che Parolisi avesse avuto reale intenzione di recarsi ad Amalfi
Nonostante la prenotazione della camera d'albergo fatta dai genitori della Perrone, tutto quanto emerso dei mesi precedenti dimostra inequivocabilmente che lui aveva più volte disatteso le aspettative dell'amante. Tale comportamento è confermato anche dalle tante menzogne sulla separazione legale già avviata ma in effetti neppure accennata. Pertanto la vacanza ad Amalfi in programma per il Venerdì Santo, giornata molto importante per le tradizioni delle religiosissime famiglie Rea e Parolisi, scade di credito. Quindi un eventuale allontanamento del marito in quel giorno avrebbe, "ipso facto", di certo sancito la rottura del matrimonio, mentre i comportamenti precedenti del Parolisi dimostrano che gli si stava presentando l'occasione della definitiva rottura della relazione extra-coniugale.

3) Non c’è prova della premeditazione. Parolisi non si è preparato un preventivo alibi, non ha cancellato per tempo le tracce dei tradimenti, non ha interrotto preventivamente la relazione con l'amante, non ha indossato un abbigliamento consono a nascondere un'arma da taglio e nessuno ha potuto, "inconfutabilmente", affermare che avesse un ricambio d'abito ed un contenitore all'uopo, non ci sono testimonianze che indichino possedesse quel tipo di arma mentre ci sono fonti che ci fanno conoscere la sua non dimestichezza con "armi bianche" e ci hanno informato del suo costante rifiuto per quel tipo di regalo, regalo che invece le allieve hanno fatto a fine corso ad altri istruttori.

4) Non ci sono indizi né prove per affermare che abbia agito in preda ad un "raptus"
Sono infatti contrastanti le due conclusioni a cui si cerca di giungere. Un litigio mal si concilia con l'aggravante di aver infierito sulla moglie nel momento in cui essa era più indifesa, ovvero nel momento in cui si apprestava ad avere un rapporto sessuale o fosse nell'atto di urinare. Chi durante un litigio abbasserebbe i pantaloni e gli indumenti intimi? Inoltre a bordo dell'auto vi era la figlia, ed ammesso che questa lungo il tragitto si fosse addormentata (anche se difficile nel corso di un litigio), non si può escludere che all'arrivo, a vettura ferma, un alterco fra i genitori non l'avesse svegliata. Né è credibile che egli possa aver agito d'impeto al solo sbocciare di una lite, anche se gli fossero state rivolte frasi aggressive dalla moglie (ne aveva già subite, anche umilianti, dopo la scoperta del tradimento), essendo un militare ben addestrato a situazioni di emergenza (come mostra il suo curriculum di servizio) e stando alle univoche testimonianze raccolte sulla sua indole pacifica.

5) Il Chiosco di Ripe non era idoneo né per un omicidio premeditato né per un omicidio d'impeto
Se fosse reale il litigio scaturito durante il tragitto verso Colle San Marco, non era certo il Chiosco della Pineta di Ripe il luogo in cui un militare si sarebbe appartato per discutere in tutta tranquillità, meno che meno per uccidere visto il vicino poligono di tiro, le tante sentinelle a poche centinaia di metri, le esercitazioni in corso con accesso controllato, come è prassi, da vedette fisse, e la possibilità di trovarvi qualche militare in un momento di ristoro, o anche dell'arrivo improvviso di qualche militare che volesse riposarsi o dissetarsi. Pertanto egli per primo, essendo un militare frequentatore del Chiosco e conoscendo bene il luogo, avrebbe evitato una simile zona preferendo continuare il litigio in auto o, comunque (vista la presenza della bimba), avrebbe cercato di posticiparlo ad un momento propizio. Per cui una premeditazione l'avrebbe portato ad ideare un altro tipo di omicidio mentre un delitto d'impeto, già escluso dal modus operandi (non serviva un coltellino ma bastavano due mani per strangolare o soffocare), non necessitava di una scelta del luogo ma sarebbe potuto capitare anche in un auto parcheggiata in una piazzola di sosta.

6) Non ci sono prove, e neppure indizi, che confermino la presenza del Parolisi al Chiosco della Pineta
Le vedette escludono avvistamenti di Renault Scenic nere, non c'è tracciabilità né localizzazione del suo cellulare, mancano sue impronte o comunque tracce in generale (ad esempio non ci sono sue impronte sulla fontanella che avrebbe dovuto usare per lavarsi dal sangue), nell'auto non si sono rinvenuti aghi di pino o frammenti di corteccia, o anche altri elementi vegetativi, riconducibili a quel determinato sito, mentre ci sono infiniti reperti in loco che portano in tutt'altra direzione, tra cui avvistamenti di altre vetture, alcune delle quali molto sospette,e dna parziali di diverse persone.

7) Non v’è certezza inconfutabile né sull'orario dell'aggressione né sull'orario della morte.
Non è affatto assodato che Melania avesse bevuto un caffè prima di uscire di casa, per cui è discutibile l'affermazione del medico legale sui tempi di assorbimento e metabolizzazione della caffeina. Inoltre sia il deturpamento del corpo (più vicino al momento del ritrovamento), sia la manomissione e la riaccensione  del cellulare (avvenuta dopo le 7.00 del 20 aprile), non sono compatibili con gli spostamenti di Parolisi, tutti documentati attraverso varie testimonianze.

8) Non vi è alcuna certezza sul momento in cui si sia depositato il dna del marito sulle gengive della moglie.
Non può essere provato il tempo di deposito e di permanenza del dna del Parolisi sulle mucose orali del cadavere, stante l'abitudine dei coniugi di baciarsi intensamente con frequenza, anche per quanto scritto dal patologo in perizia che stima possa essere avvenuto da subito dopo il pranzo ad un momento antecedente la morte. Quindi il range ipotizzato è di almeno un'ora. Inoltre non può essere escluso che tali tracce non siano adducibili ad un oggetto appartenente al marito, in possesso dell'aggressore e strofinato sulla bocca di Melania. Anche solo il filtro di una sigaretta fumata dal Parolisi, se sfregato sulle gengive bagnate, avrebbe mischiato i dna senza destare sospetti visto che Melania fumava e quindi eventuali residui di nicotina non sarebbero stati considerati influenti. In questo caso sarebbe stato depositato proprio per portare gli inquirenti a privilegiare la pista "familiare".

9) Non vi è possibilità che un tempo così ristretto bastasse al Parolsi per uccidere e portarsi al Pianoro di Colle San Marco nell'orario in cui è stato avvistato dal Ranelli.
Il tempo limitato porta ad escludere, prove cronometriche alla mano, che si possa attuare un simile omicidio, specialmente se d'impeto, e riuscire ad arrivare al Pianoro lindi e puliti anche nei capelli e nella schiena, punti ben visibili e controllabili da chi aiuta nelle ricerche e dai carabinieri, punti in cui le gocce di sangue, è notorio, difficilmente si riescono a togliere con un sommario lavaggio (e colpendo un corpo con un coltello impugnato con la posizione ipotizzata dal patologo, e soprattutto nel modus operandi da lui supposto, il sangue sarebbe schizzato anche sulla parte posteriore, nuca e spalle, dell'assassino). Perciò solo considerando un omicidio premeditato, quindi il minor tempo occorrente in quanto tutto preparato a tavolino ed in parte già attuato, ed una velocità di movimento al limite dell'umano, si potrebbe riuscire a far stare tutta l'azione omicida, compreso i vari movimenti, in un orario quasi compatibile. Ma sarebbe stata necessaria anche una preparazione precedente che contemplasse, per fare un piccolo esempio, un buco già scavato nel terreno (in un luogo irraggiungibile ed impensabile per i carabinieri), dove nascondere una eventuale tuta insanguinata. Sarebbe stato necessario l'anticipato acquisto di una nuova tuta identica a quella gettata, per non rischiare che il ricordo di qualcuno e la mancanza dell'indumento dessero adito a sospetti. Ma c'è da dire anche che, a volerla ragionare in questa maniera, risulta ancora più strano ed ambiguo l'utilizzo di un'arma improponibile con una premeditazione. Per cui occorre tornare al delitto d'impeto (l'unico che forzando la logica si accorda alle ferite) per scoprire che la ricostruzione omicida non entra nei tempi in quanto impossibile partire dall'orario di partenza stimato dagli inquirenti, le 14.10-14.15, ed arrivare al Pianoro per essere notati alle 15.23. Facciamo una prova teorica. Se si aggiunge all'orario suddetto il tempo necessario per salire al Chiosco di Ripe (circa 20/25 minuti, dipende dalla strada percorsa), il tempo necessario per litigare arrivando ad un "punto mentale di non ritorno", ed in ogni caso non si adatta con l'abbassamento degli indumenti intimi (altri 10/15 minuti minimo), il tempo necessario per ucciderla (5 minuti bastano?), il tempo necessario per calmarsi, togliersi gli abiti insanguinati e lavarsi "bene" (altri 10/15 minuti per non rischiare di rimanere gocce addosso), il tempo necessario per occultare i suddetti abiti e l'arma in un luogo più che sicuro che non sia sulla via del ritorno, in quanto perlustrata e controllata a fondo (10/15 minuti per andare, nascondere e tornare, bastano?), inserendo a questo punto anche il tempo per occuparsi della bambina (visto che gli inquirenti imputano l'aggravante e ritengono che la piccola abbia assistito all'omicidio), ed in quel caso sarebbe occorso un'enormità di tempo per calmarla e farle capire che la madre non sarebbe salita in auto con lei, il tempo necessario per scendere al Colle senza essere notati facendo la strada più corta (15 minuti), il tempo necessario per parcheggiare, togliere la bimba dal seggiolino, portarla alle altalene (ancora 5 minuti?), dondolarla per farsi notare dal Ranelli (ancora 5 minuti?) ci troviamo ad essere arrivati ad un range temporale che ci da, con il minimo dei tempi stimati, un arrivo al Pianoro, non al bar Il Cacciatore ma alle altalene, sulle 15.40, con il massimo dei tempi stimati, un arrivo sulle 16.10. Quindi totalmente fuori da ogni ricostruzione portata a colpevolezza dalla procura.

10) Non si può parlare di un appuntamento con la morte.
Non c'è alcuna prova, e nemmeno indizi (solo una fantasia ricostruttiva), che possa corroborare le tesi che egli abbia condotto la moglie ad un appuntamento proprio alla Pineta di Ripe durante un'esercitazione militare in corso, quindi con traffico monitorato, o che si sia avvalso di un complice per attirare la moglie in un agguato e per effettuare un successivo depistaggio

11) Non c’è prova che il Parolisi stesso sia l'autore del depistaggio.
Nulla porta a trovare orari che diano un minimo di certezza e confermino che Parolisi si sia recato alla Pineta, nei giorni successivi all'omicidio, per deturpare il corpo e creare una sorta di depistaggio satanico. Anzi ci sono prove inconfutabili che lo collocano sempre in presenza di persone in ogni momento dalle ore 15.40 del 18 aprile fino al ritrovamento del cadavere, nel pomeriggio del giorno 20 aprile. Gli unici "buchi" provabili sono, a livello temporale, talmente esigui che escludono di fatto la possibilità di una sua presenza sul luogo del depistaggio.

12) Non c'è alcuna logica che inserisca un suo complice sulla scena "creata ad oc".
Cosa porta a pensare che un eventuale complice del Parolisi passa aver messo in atto uno staging di quel tipo? Quanto riscontrato sul corpo senza vita di Melania, ed attorno ad esso, non porta in una unica direzione (come ad esempio avrebbe fatto una siringa con rimanenze di eroina gettata in un cestino), al contrario sembra indicare una miriadi di direzioni. L'adozione da parte di chi ha depistato di elementi vari e simboli religiosi, in pratica anche satanici, così come lo sfilamento dell'anello di fidanzamento, non portano ad escludere il marito, come invece sarebbe stato se il Parolisi avesse voluto portare a termine un depistaggio atto ad allontanare i sospetti da sé stesso, al contrario certi aspetti lo coinvolgono. E già questo dovrebbe essere sufficiente per non considerare il Parolisi responsabile. Ancora di più lo si deve escludere se si aggiunge l'elemento "cellulare". La manipolazione del telefonino e la relativa cancellazione degli sms, e non solo quelli dell'amica Sonia ma anche altri di cui non conosciamo né il testo né la provenienza (come non conosciamo neppure quanto scritto in quelli inviati da lei né se avesse salvato nelle "bozze" qualche frase particolarmente rilevante), fa a botte col suo ritrovamento. Che convenienza aveva il Parolisi nel farlo ritrovare? Per cui lo scenario, a ben leggerlo, potrebbe indicare non un depistaggio ma una relazione significativa con chi aveva interesse a sopprimere Melania e, dunque, al movente. Sembra, più che un depistaggio, un "messaggio" a tutti gli effetti.

13) Il racconto di quella giornata non si è mai modificato.
Non c'è stata mai alcuna contraddizione nei racconti del Parolisi sullo svolgimento dei fatti, né nell'immediato né in ogni successiva occasione. La versione ripetuta più e più volte è sempre quella riferita inizialmente al 112 nella richiesta di intervento del 18 aprile. La stessa è finita a verbale nella denuncia di scomparsa firmata la notte successiva. Inoltre, nonostante sia stato "tartassato" con ben più di 30 ore di "audizione", quando era ancora una "persona informata sui fatti" (quindi in assenza di un legale seppure unico sospettato), e sia stato intervistato, anche in diretta, da diversi giornalisti, il quadro da lui disegnato è rimasto indelebile. E questo dovrebbe essere l'elemento portante assoluto di prova della sua sincerità, al pari dell'evidente stato d'animo con reazioni psicosomatiche attestate sia dai gestori del Bar Segà, sia dall'operatore del 112, sia dal Paciolla. 

14) Non c'è stata nessuna menzogna in relazione al delitto.
Pare chiaro che non ci sia alcun collegamento tra la reticenza a voler nascondere una relazione extraconiugale (in presenza anche di un "pactum familiae" di non portare all'esterno avventure amorose) e la sincerità con cui il Parolisi ha sempre ripetuto l'esposizione degli avvenimenti. Gli inquirenti in questo caso commettono un grossolano errore di ottusa valutazione psicologica non volendo scremare tra gli atteggiamenti auto difensivi, dettati da orgoglio e vergogna, e quelli manifesti di dolore e sofferenza. Il loro atteggiamento sembra il frutto di un pregiudizio, il farsi condizionare da una sola bugia per applicare l’intenzionalità a mentire su tutto.

15) Manca una seria valutazione, a 360°, che infici la possibilità di una reale presenza di Melania Rea al Pianoro.
Non sono state sufficientemente valutate le prove, o anche solo gli indizi, che collocano la famiglia Parolisi a Colle San Marco. Il cane molecolare è stato trascurato, eppure il suo ripetuto impiego in quei giorni ha dato sempre il medesimo risultato, il Ranelli mortificato, non creduto e costretto ad assumere un altro atteggiamento temporale che contemplasse orari diversi. Ma abbiamo in precedenza visto come anche con quell'orario tutto stoni e nulla corrisponda. L'agganciamento dell'unica cella (due chiamate su due) agganciabile dal cellulare di Melania Rea dovrebbe valere quale prova di una sicura presenza poco prima delle 15.00, almeno nella zona del Monumento.

16) Non si sono controllate al meglio le diverse versioni di amici e familiari.
Non c'era motivo alcuno per dubitare del fatto che più persone dovessero riferire, a chilometri di distanza una dall'altra, la stessa data al riguardo di una gita. C'è invece motivo per cui le stesse due persone, a ridosso dell'iscrizione nel registro degli indagati del Parolisi, decidano di cambiarla assumendo a giustificazione un ricordo sbagliato. A fronte di queste nuove ricostruzioni non sono stati presi provvedimenti per accertarne la veridicità ma è stato accettato a garanzia un filmatino, fatto da un cellulare, che si assume essere del 10 aprile. Un filmatino che non pare ritrarre né Melania né il Sirocchi né altri che si presume dovrebbero essere presenti al parco. Quanto è regolare questo stravolgimento di date?

17) Mancanze investigative su vetture e personaggi strani.
Non si è indagato né in direzione della individuazione dei proprietari delle vetture avvistate dalle vedette il giorno 18 aprile, né di quelle transitanti la notte tra il 18 e il 19 sulla strada che da San Giacomo porta al Chiosco, né del "traffico strano" della mattina seguente, secondo la dichiarazione di Giuseppe Corsini gestore del Ristorante Panorama. Non si è indagato sulla fisionomia delle due donne, ed un uomo, in tuta militare in orario non compatibile con la vita di caserma, avvistate da più persone a Villa Lempa la sera stessa del 18 aprile. Non si sono cercati i proprietari delle vetture passate sulla strada adiacente al parco del pianoro dalle 14.40 alle 15.30, né questi si sono presentati a testimoniare. Tutto porta a notevoli mancanze investigative e quindi ad una indagine parziale che nulla ha dei 360° da sempre spacciati dai Pm e dai carabinieri. 

18) Mancanza di effettivi riscontri su Melania Rea e sui personaggi attorno a lei orbitanti.
Nessuno, se non i primi giorni, ha avanzato mai dubbi sulla condotta in vita di Melania Rea, su eventuali problemi amicali o, anche, di diverso tipo. Non sono stati esplorati orizzonti e motivazioni alternative al Parolisi che potessero avere al centro la figura di Melania (e/o della sua famiglia), eppure è lei la vittima ed è chiaro che con lei se l'è "presa" un eventuale assassino non seriale. Non si sono sviscerate al meglio, ad esempio, situazioni e relazioni amicali della coppia, non si sono effettuate indagini invasive su nessun residente del condominio in cui abitava, nessuna indagine invasiva su alcun abitante di Folignano. Eppure è in quel paese che viveva e conduceva vita sociale. Nello stesso modo si sono lasciate cadere piste indirizzate verso gli "amici" di caserma della coppia, si sono cercati segreti solo nell'armadietto del Parolisi quando era indispensabile aprire tutti gli armadietti presenti alla Clementi. Era necessario controllare tutte le auto in possesso di chi aveva frequentato, almeno nell'ultimo mese, la coppia, e tutti i tabulati telefonici, sia di amici che di colleghi di lavoro, che non paiono essere stati controllati in maniera idonea ma solo superficialmente.

Con questi dati nulla porta a credere sia Salvatore Parolisi il colpevole.

Nell'impianto accusatorio attuale mancano logiche che partano dalla realtà, mancano riferimenti certi che permettano di eliminare quanto non inserito agli Atti, per convenienza ricostruttiva, come il cane molecolare Piergiorgio, ad esempio, che in altri casi, in altre situazioni, in altri Paesi, solitamente viene considerato "testimone muto" ma attendibile. Molte questioni restano aperte ed in sospeso, come le comparazioni dei dna misti, dei capelli e delle formazioni pilifere trovate sul corpo di Melania, come l'orma insanguinata fissatasi sul ballatoio e la striscia di sangue sulla coscia.

Quindi, fino a prova contraria, e non fino ad "indizio" di parte solo a favore della colpevolezza, il Parolisi è in carcere senza motivo... oppure un motivo c'è e qualcuno sa spiegarcelo con logica? Naturalmente senza aggrapparsi al solito tradimento ed alla solita e mediatica tiritera proveniente dalla Campania.


Leggi gli ultimi articoli sui casi di:
Annamaria Franzoni                  Ylenia Carrisi (due giorni prima di dicembre, video)


545 commenti:

«Meno recenti   ‹Vecchi   401 – 545 di 545
Anonimo ha detto...

Mimosa,
nella tua ricostruzione non mettere in secondo piano l'ipotesi del monitoraggio che poteva gia' essere in atto da tempo su melania e suo marito, il giorno dopo sarebbero partiti come aveva fatto notare qualcuno, era l'ultima occasione prima che M diventasse ingestibile, disse a qualcuno che succedevano delle cose brutte , ma non disse cosa,e mi chiedo perche' non parlo' al telefono.non era partito come appuntamento con la morte , lo e' diventato perche' lei si e' ribellata, non si e' fatta convincere su qualcosa ma SP
non e' sincero quando dice che non sa , lui credo che sappia chi doveva vedere M, ha paura perche' probabilmente per numero di persone coinvolte operativamente e non si rende conto che l'epilogo non avrebbe mai esito a lui favorevole.
ninette

ENRICO ha detto...

PINO

Occhei, occhei, occhei !!!

MIMOSA,
le cellule grige - CONTRARIAMENTE A QUANTO PENSI - più si fanno funzionare più si rigenerano, più RINGIOVANISCONO e fanno RINGIOVANIRE..

Se continui con questo ritmo ho l'impressione che tra breve ci annuncerai di aver raggiungiunto l'età minima per prendere la patente di guida ;-))

PINO ha detto...

ENRICO

Sono convinto che anche tu sei arrivato alle stesse convinzioni.
Voglio aggiungere che il cane non è escluso dal contesto, perchè ha INDICATO IL POSTO di appuntamento e sosta di M & C., e lo avrebbe fatto da qualsiasi punto di partenza, e non solo dalle altalene.
Spero che MIMOSA non vada in crisi, se così fosse la colpa è solo nostra!!!
Ciao, PINO

p.s. non trovo più la pagina dove ho scritto l'ultimo post.P

Anonimo ha detto...

Squadra
Scusatemi per essere un po' troppo diretta, ma sono trasparente? Potreste per cortesia rileggere il mio post delle 13.53? Sono arrivata ad un'ipotesi che spiegherebbe praticamente tutto, ma alla quale nessuno (tranne Mimosa quando la proposi un paio di giorni fa) sembra aver dato nessuna importanza. Mimosa, se stai per pubblicare, ti prego, almeno tu la potresti prendere in considerazione?

Annika

Anonimo ha detto...

Annika,
purtroppo dal mes 201 passa al 401, cioe' non riesco a trovare i precedenti,forse e'il mio pc strano, potresti rimpostare il mes a cui ti riferisci? mi interessa molto sapere la tua opinione.
grazie
ninette

ENRICO ha detto...

ANNIKA

io il tuo post delle 13.53 NON LO TROVO !

nè tra i primi 200 nè tra i secondi 200 ... dov'è finito?

Anonimo ha detto...

ENRICO, lo riposto per intero. Ciao.

POST 9/12, 13.53pm
Rita

ho guardato attentamente il video del link da te segnalato. Sinceramente non vedo altro che un uomo che racconta particolari troppo precisi per mentire. Mi spiego: l'altalena sporacata daL piccione non e' qualcosa che non si possa verificare. Nessuno inventerebbe mai qualcosa del genere per essere smentito dai fatti. Credo che il racconto di Parolisi a CLV sia lo stesso del 18/4 ai carabinieri. Parolisi non si e' mai contraddetto ne' ha mai cambiato versione. Seguendo l'esempio di un'altalena sporca e una pulita, cosa ci avrebbe messo un carabiniere a dare un'occhiata ai seggiolini? Forse non mi riesco a spiegare, ma cio' che penso e' che Salvatore sia in grado di parlare ininterrottamente della gita a CSM e di raccontare tantissimi particolari proprio perche' cio' che racconta e' cio' che realmente e' avvenuto.

SQUADRA
riprendo cio' che ho scritto qualche giorno fa in quanto piu' ci penso e piu' non lo vedo cosi' balzano. Se, come dice LucaP, a CSM esiste/esisteva una cella fantasma, nulla toglie che questa potesse fungere anche da radar. In zone militari non sarebbe affatto strano o impensabile trovare un radar, indipendentemente dal tipo di addestramenti o esercitazioni che in essa si possano svolgere (LucaP, hold your horses, please). Ora, se piu' cellulari si dovessero agganciare a quella cella, il gestore saprebbe esattamente dove tali apparecchi siano posizionati, e potrebbe stabilire una strategia di movimenti. Presupponendo che il cellulare di Melania fosse agganciato anch'esso a tale cella, sarebbe stato elementare conoscerne anche ogni singolo movimento, e quindi sapere esattamente dove trovare chi lo portava addosso. Lo stesso dicasi per le sentinelle, nel qual caso facili da evitare. E se tale radar esistesse davvero, coprirebbe un'ampia zona, con particolare enfasi sulla casema e aree limitrofe, permettendo di sapere dove fosse possibile muoversi indisturbati. Ma ipotizzando l'esistenza di un tale apparecchio elettronico, si dovrebbe necessariamente ammettere anche cio' che comporti attivarlo e tenerlo in funzione: un radar crea un campo elettromagnetico che influisce sul funzionamento corretto di altri apparecchi elettronici, sensibili ad onde a bassissima (terahertz metamaterials) o altissima frequenza. Ed ecco che un ipod, una telecamera ed una macchina digitale potrebbero alterarsi, cosi' come due cellulari agganciati alle stesse onde "inusuali" e dalle stesse bombardati tramite radar. Inoltre, noi esseri umani tali onde non le percepiamo, ma gli animali si, nel qual caso se ne terrebbero a dovuta distanza. Questo, ripeto, indipendentemente dal tipo di esercitazioni o addestramento della caserma di Ascoli...

Annika

ENRICO ha detto...

ANNIKA
la prima parte del tuo post la condivido . Penso anch'io che P si soffermi su molti particolari troppo insignificanti per poter essere delle bugie.

La seconda parte invece non riesco a seguirla completamente. E' troppo sofisticata per le mie modeste cognizioni tecnico-scientifiche.

Mimosa ha detto...

@ ENRICO
mi ci voleva una sana risata a ques'ora ... :-))

@ Ninette
la Squadra (ovvero 1) ha consigliato di non mettere nomi e io in questo lavoro non li ho messi ... altrimenti mi ritrovo i carabinieri a "bussare" alla porta all'alba ...

ALLA SQUADRA!!!
ho finito, ora spedisco a Massimo e lascio a lui completa carta bianca nelle modifiche, integrazioni, riduzioni eccetera eccetera.

Ovviamente l'articolo non è esaustivo, altrimenti che dialogo avremmo sul blog?
Commenterete e obietterete, certamente!
Però vi anticipo: IO VADO VIA 2GIORNI (ad un corso di Comunicazione, sai Enrico? giusto per rinvigorire le celluline grigie ...), spero di leggervi in nottata di domenica!

Per questo non potrò rispondere alle vostre obiezioni.

Un caro saluto e ringraziamento a tutti!!!

Mimosa

Anonimo ha detto...

Se una cella trasparente avesse funto da radar di difesa, si spiegherebbe:

1. innanzi tutto come cogliere Melania di sorpesa in un momento in cui e' sicuramente sola (il cellulare acceso funge da spia e la rende rintracciabile passo passo su un monitor, cosi' come il cellulare di Salvatore per quest'ultimo)
2. perche' il 18/4 (la strada e' interrotta e vi sono le esercitazioni dei militari della caserma di Chieti = zona inaccessibile ai "civili" fino al 19/4 sera)
3. perche' Ripe (a CSM viene solo trovata; a Ripe trasportata in quanto e' il focus del radar essendo limitrofa alla caserma e quindi piu' controllabile di CSM; con un radar sparato sull'area nessuno si puo' avvicinare senza apparire su uno schermo)
4. perche' la pista seguita da Piergiorgio dietro il monumento si interrompe per poi riprendere alla roulotte (colta di sorpresa, botta in testa, trasportata fino alla roulotte in attesa di ordini sul da farsi)
5. perche' una serie di apparecchi elettronici sballano contemporaneamente, compresi i cellulari di M e S (quasi un'ora di bombardamento radar)
6. come muoversi liberamente tra operazioni sul cellulare e depistaggio (una zona sotto radar e' vista dall'alto)
7. chi poteva attuare certe operazioni altamente sofisticate sul cellulare (chi possiede apparecchiature talmente sofisticate da gestire addirittura un radar, un cellulare se lo mangia crudo a colazione!) e perche' (per non far scoprire l'esistenza di una rete di celle trasparenti). Tutto cio' indicherebbe una pista ben precisa e delineata che spiegherebbe anche le tante anomalie di gestione notizie e indagini incomplete a seguire.
8. infine, perche' nessun animale si e' accanito sul corpo di Melania (un radar che bombarda di onde una determinata zona crea un campo elettromagnetico altamente radioattivo dal quale qualunque animale si terrebbe a dovuta distanza)

Pensateci su. Oh si, e perche' nessuno sarebbe al corrente di tale radar e la cosa dovrebbe essere tenuta molto hush-hush? Perche' le onde radioattive emesse da un radar causano leucemia e cancro, oltre ad una serie infinita di altre malattie tali da scatenare una law suit da far impallidire quella di Erin Brockovich.

Annika

Mimosa ha detto...

@ Ninette
scusami tanto
ho stracapito il tuo intervento ..
tranquilla ... l'ho prprio meddo in evidenza!

Ciao Mimosa

Mimosa ha detto...

Eh sì... che strafalcioni ... si è capito il senso?
Passo e chiudo.
Notteee ...

Mimosa

Anonimo ha detto...

Mimosa, scusa, proprio non capisco alcune sottigliezze dell'italiano. Codividi o pensi abbia postato qualcosa di impossibile (o stupido)?

Annika

Mimosa ha detto...

@ Annika
perdonami, non ho letto attentamente.
Mi pare che tu l'italiano lo conosci perfettamente!!! ti faccio tutti i miei complimenti.
Riguardo ai radar mi ricordo che avevo concordato con te sulla questione "cappello" o "ombrello" durante le esercitazioni militari, solo che è intervenuto qualcuno a correggere.
Mi piacerebbe che uno dei maschietti della Squadra che ha fatto il militare (e magari nel Genio) intervenisse (ce ne sono? anche Anonimi...!!!).
Io sarei d'accordo con le tue spiegazioni.

Mimosa

Anonimo ha detto...

Mimosa
LucaP disse solo che pensava che tutti gli orari degli apparecchi elettronici fossero stati volutamente male interpretati dagli inquirenti e che non riteneva che la caserma di Ascoli dovesse disporre di un radar. Luca in pratica ha solo espresso un'opinione. Io ho espresso la mia e sono quasi convinta di cio' che scrivo. Esiste un esustivo articolo di wikipedia sui terahertz matamaterials che dice chiaramente che si tratta di una zona grigia in via di "sperimentazione empirica" da parte della NASA, anche e soprattutto per impiego militare. Ed esistono articoli del cnr che spiegano a lettere cubitali della pericolosita' di tali radar... Ma che radar per il controllo della difesa, anche in tempi di pace, esistano e' il segreto di Pulcinella. Il problema e' il tipo di onde che utilizzano (piu' penetranti delle micrwaves ed altamente pericolose). Non li si potrebbe sbandierare ai 4 venti. Ma indubbiamente rendono facile facile il controllo del territorio. Se ci leghiamo la notizia del traffico di riciclo di armi in una certa ormai famosa caserma...

Annika

Mimosa ha detto...

@ Annika
ricordi che ti diedi ragione?
Siamo donne e non capiamo niente ...! eh già ...
Voglio vedere cosa capiscono quegli uomini che rifuggono dal servizio militare.
Complimenti per l'approfondimento!
Ci sono "segreti" accessibili solo a certi livelli e secondo me la realtà va oltre la nostra semplice immaginazione.
Troppa roba, Annika, non si può trattare in questo blog.

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con te, Mimosa: questo non e' il luogo. Ma ho voluto parlarne, cosi', a titolo informativo... Per i maschietti del blog nutro grande stima, ma da donna non ritengo di dover aspettare il loro placet per postare un'opinione approfondita accuratamente prima di postarla.

In maniera sintetica sono CERTISSIMA che:
1. dato il mio ramo, le indagini sulla scena del delitto siano incomplete (mancano reperti, o per noncuranza, o per disattenzione, o perche' volutamente taciuti ai non addetti ai lavori);
2.l'omicidio di Melania si intrecci (forse non volutamente) con qualcosa di molto piu' grande che va tenuta necessariamente a bada. Per cui anche l'omicidio di Melania va risolto alla svelta, anche se con un innocente in galera o magari rilasciato per mancanza di prove (che importa l'onta a vita?! Salvatore e' solo una pedina);
3. che non sia un caso che in una determinata zona avvengano "strani" delitti, la maggior parte irrisolti.

Annika

Mimosa ha detto...

Grazie Annika
hai tutta la mia stima!
Mimosa

PS Ti avverto che nell'articolo che ho steso non prendo in considerazione altro che il tuo secondo punto. Questo è stato il "compitino" affidatomi.

Ti auguro una dolce notte!

Anonimo ha detto...

A NINETTE E TUTTI

Per trovare ipost dal 200 al 400, cliccare sulla voce "nuovi", anzichè " più recenti"

PINO

Anonimo ha detto...

@Pino
tu scrivi: "E', invece, molto probabile che abbia accompagnato la moglie direttamente all'appuntamento presso il monumento, per l'incontro con X e Y, con l'intesa di ritrovarsi alle altalene, dove è stato notato dall'ora sopraindicata in poi"
Io invece sono portata a credere che se P. avesse portato la moglie ad un appuntamento, ciò sia avvenuto dopo essere stati alle altalene, perchè Ranelli notò la donna e dall'intervista che ci ha postato Rita è emerso il particolare che Ranelli vide la stessa M. avvicinarsi al chiosco in prima battuta per poi cambiare strada. Quindi la sua testimonianza è assai più di un semplice "flash" fotografico.
Ne dedurrei che P & M. siiano necessariamente stati a San Marco, e in una giornata già tanto concitata non si esce di casa con il pranzo in gola per poi andare alle altalene in un posto 20 minuti e correre subito in un altro per altri 20, lasciare la moglie a parlare con chissacchì e ripartire in auto per CSM.
diverso sarebbe se l'appuntamento fosse stato alla roulotte.
Il problema è che ci si è dimenticati di far fiutare ai cani anche le tracce di Salvatore a CSM, quel giorno..

@Annika.
Sono sicura che siano tutte vere e possibili le cose che scrivi, ma a parte che non ho capito perchè il fulcro del radar a Ripe sarebbe il posto più sicuro, non vedo come degli assassini consapevoli di un'emissione di onde così letale decidano consapevolmente di sostare tutto quel tempo sotto la sua azione.

E poi, perdonami ma seconda me è troppa carne al fuoco. Penso che il motivo per cui M. è stata uccisa possa essere UNO, se fosse stata uccisa per diverse cause tutte così impegnative, mi domando che scalogna nera potesse mai avere questa semplice casalinga di Folignano per essere proprio lei a dover pagare per tutti i peccati possibili di una caserma intera e perfino di esperimenti segreti Nato, che non discuto che esistano, ma non credo che lei potesse in alcun modo esserne al corrente.

E poi perchè collegare tutti i recenti omicidi di donne in zona con le emissioni a microonde degli esperimenti di copertura ad ombrello?
Sarà l'ora tarda, ma non vedo alcun nesso.

potresti rispiegarmelo per favore con parole semplici, con calma e con pazienza?

Comunque sia devo farti i miei complimenti, perchè, anche se la metà di quel che scrivi non lo capisco e l'altra metà non lo condivido, sei una tosta.

Tabula

PINO ha detto...

Si rafforza sempre di più l'ipotesi del MOVENTE NON PASSIONALE, come causa della soppressione di M.
L'intelligente suggerimento di TUMMOLO (che sono io a ringraziare), che raramente interviene in discussioni che non siano di carattere giudiziarie, opta anch'essa per tale ipotesi.
Il "segreto" da custodire, sul quale si impernia tutto il caso, sarebbe estremamente delicato. Ed i gestori dello stesso non potevano permettere che la sua esistenza fosse propagata per un "incidente di percorso" tanto imprevisto, quanto futile.
Urgeva ricorre ai ripari, con l'eliminazione, che fosse anche di carattere"castigante", di chi era onoscenza di cose che non doveva sapere.
Infatti TUMMOLO, nella morte di M, vede una "tortura, piuttosto che un'azione" omicidiaria, ed ENRICO insiste che si specifichi"alcotellamento" e non "uccisione"di M.
Si è voluto, insomma, "far male", non solo eliminare.
Una crudeltà che dovrebbe essere un monito, per altri eventuali contravventori di un'omertà sancita.
PINO

Anonimo ha detto...

TABULA

Ieri sera a QG Ranelli ha affermato di aver visto il P che stava vicino alla altalene con la bimba poco dopo l'apertura del chiosco. Vicino c'era una donna, che lui, però, non ha mai detto che fosse M. Rigiratosi, dopo pochi minuti, ha notato che alle altalene, non cera più nessuno.
Il cane ha segnalato il monumento, o la roulotte come punto di sosta di M, ma poteva farlo, come ho già scritto, partendo da qualsiasi punto.
MELANIA NON E' STATA VISTA DA NESSUNO, MENTRE PAROLISI SI.
Ciao PINO

Manlio Tummolo ha detto...

Grazie Pino per il Suo commento. Per la gentilissima Mimosa: io ho fatto il geniere, ma nell'ormai lontanissimo 1968/ 69, pur non avendo alcuna attitudine o formazione di tale carattere (le destinazioni non erano certo quelle date dalla selezione attitudinale). Durante le manovre, il nostro addestramento, oltre che a darci vecchie maschere antigas, probabilmente inutilizzabili se vi fosse stato il gas, consisteva nel ricevere dei quadratini di compensato (4 o 5, variamente dipinti) con su scritto "razione K" (quella di combattimento), "guerra NBC" (nucleare, biologica e chimica), e non ricordo cos'altro. Il nostro compito era il supporto a truppe alpine sia nel Trentino/Alto Adige (ero di stanza a Trento), sia nella Carnia (specie Sella Nevea). Avevamo i simulati di legno e compensato che ricordavano sagome di aerei della I Guerra Mondiale e cannoni finti. Un giorno stupimmo i prodi Alpini portando una canna di cannone di legno, rivestito di latta scura, perché i nostri commilitoni a distanza pensavano fosse vero, e ci vedevano baldanzosi correre con questo in salita in zona di montagna. A quel tempo, le tematiche tecniche, erano ben più primitive rispetto ad oggi. La nostra arma in dotazione era il celebre moschetto 1891/ 38 da 3,5 kg, calibro 6,35, ad alta precisione, forte rinculo e sparo simile a cannonata: uno di quegli 8 milioni di baionette, ancora residuate nelle caserme italiane d'allora (fanti ed altri reparti avevano residuati americani, inglesi e tedeschi; pochi reparti speciali l'allora nuovissimo FAL). Di telefonìa interna, l'unico sistema per telefonare dalla caserma, era tramite centralino militare che poi passava il numero esterno. Insomma l'"età della pietra", per cui non posso esserti utile in sede di tecnologia militare dell'attuale Genio .

PINO ha detto...

Dal momento che siamo in argomento militare, il mio intervento potrebbe consistere solo annoiando col nostalgico ricordo del 1° Regimento Bersaglieri di stanza a Napoli, e la nostra arma in dotazione era l'ENFIL 77 inglese, con baionetta lunga...un chilometro (?)
Le comunicazioni avvenivano con telefono collegato con lunghissimi fili ad una centrale in caserma (eravamo nel 1948).
Non conoscevamo altre attrezzature elettriche, se non l'elettricità delle infinite corse, nelle campagne campane, con armi e bagaglie e confortati dal rancio consistente in una scatoletta di carne una pagnotta ed una mela.
Altro di utile, non ho, nela cassetto.
PINO

Anonimo ha detto...

Tabula
mi scuso per essermi espressa in maniera poco chiara. Cercero' di rispondere alle tue domande nello stesso ordine in cui le hai poste.

1. Ripe non sarebbe un posto "sicuro" da possibili irradiamenti; lo sarebbe perche' adiacente alla zona piu' coperta da uno, ma penso da piu' ipotetici radar. Inoltre, se come ha supposto LucaP la cella fantasma si trovasse a CSM, ovvero ad una dovuta distanza fisica dalla Caserma, questa non sarebbe soggetta ad onde feroci. Penso invece che di celle ve ne possano essere anche altre che, come a raggiera , circondino la zona che piu' si intenda proteggere. Ripe quindi sarebbe "sicura" perche' limitrofa al centro protetto, ed ogni azione in zona sarebbe monitorata con maggiore accuratezza (= nessuno vi si potrebbe avvicinare senza risultare sullo schermo di un radar).

2. Credo anch'io, come te, che M sia stata uccisa per un solo motivo. Cio' che intendevo nel post delle 2.57am era che ritengo che si possano essere incrociate piu' storie nel delitto di M. A titolo esplicativo, supponiamo che A venga uccisa da B. B pero' appartiene ad un gruppo CDE. Di tale gruppo D e' implicato in una storia molto grande che non puo' essere rivelata a nessuno, e pertanto ha interesse a che l'omicidio di A, che potrebbe scoperchiare troppe pentole, non venga attribuito a B, ma ad F. F intanto e' implicato sia con CDE (e probabilmente anche con B) che con G, e sia F che G non hanno alcun interesse a che si scoprano i motivi del loro personale coinvolgimento, mentre entrambi sanno che il coinvolgimento con CDE (e probabilmente B) e' impossibile da nascondere. Infine A era anche coinvolta in varie storie, sia con CDE (forse anche B) che con HILMNO, una storia che ha causato il suo omicidio (B e probabilmente CDE) nel primo caso e storie piccole amicali e familiari nel secondo caso (HILMNO). Ma tra costoro, diciamo che sia H che N ed O siano trasversalmente coinvolti anche con CDE. Ecco il motivo per cui, sebbene l'assassino resti sempre B, e il motivo sempre legato a CDE, tutti scelgono il silenzio e la storia tra F e G funge da dito dietro il quale nascondersi.G pero' ha un'alibi di ferro, ed ecco che F paga pegno e D rimane nell'ombra, insieme al suo segreto grande grande, che non e' la causa diretta della morte di A, ma che va assolutamente tutelato. B ha motivi legati a CDE, ma non strettamente a D soltanto. Ecco cosa intendo per piu' storie che credo si colleghino ad A, ma non tutte legate strettamente al suo omicidio.

3. I recenti omicidi/delitti del teramano sono davvero tanti e strani. Che siano collegati a M non ho modo di affermarlo, ma di certo la percentuale e' alta per una zona talmente piccola. A meno che CSM sia la Midsomer o la St Mary Mead italiana, nel qual caso dove sono l'ispettore Barnaby e Miss Marple? Che siano legati tra di loro per motivi a noi ancora ignoti?

Ecco Tabula. Spero stavolta di essere riuscita a spiegarmi un po' piu' chiaramente.

Annika

ENRICO ha detto...

ANNIKA,
Sarò de coccio... ma dopo aver letto il tuo ultimo post esplicativo , mi è andato definitivamente in cortocircuito il cervello !

;-))

Ps : resta comunque immutato il mio apprezzamento per le tue competenze

Anonimo ha detto...

ENRICO,
sei uno spasso!

http://www.ifac.cnr.it/pcemni/normeit/gtmcem.pdf
p.15-19 sono chiarissime per davvero.

Ciao. Annika

Anonimo ha detto...

Evidentemente le femminucce della squadra continuano a non comprendere che scrivere particolareggiando la vita e le riservatezze di caserma non e' proprio indicato ed opportuno, oltreche' sanzionabile, e daltronde se si volessero rendere utili, visto che oramai potrebbero svestire i panni della categoria vittima tout court occupando le stesse qualsiasi settore a qualsiasi livello per costituzione nata ben prima della parita' sconosciuta ad altri ominidi, potrebbero analizzare e legiferare sul diritto di voce dei militari.
Per chi non avesse compreso, se delle leggi speciali, proibiscono in maniera speciale di diffondere dati specifici su un ordinamento che si picca come speciale, non si vede perche' ci si aspetterebbe delle risposte particolareggiate da ex o da ex novi militari, daltronde di democrazia si parla beatamente fuori delle caserme, all'interno spesso si muore di democrazia o si vince uccidendo, specie in certi reparti come persino le formiche sanno.
Fatta questa premessa kamikaze, visto che prevedo lumi e stralumi di risposte, e che i piu' si credono la propria inclinazione naturale e non invero pensiero viscerale genuino che, forse, non aspetta contatti per sentirsi diverso ne, su internet, possa immaginare che la diversita' fisica sia impoverimento o ricchezza fine a se stessa ed a priori, sottolineo che un reparto di addestramento militare non ha nulla di diverso che tecniche sintetizzate da secoli di esperienza di "non convivenza" cosidetta "civile" e finalizzate ad uno scopo dato, non dovremmo quindi farci restringere nei recinti mediatici di chi ci opulenta le continuative o le marcette come unico addestramento di reparti militari, questo significa tanto e nulla, sta a chi legge comprendere visto che certe cose sono inenarrabili in pubblico a pena di strali celesti e marroni, facciamo cosi' voi femminucce scalate sta piramide sorda e cambiate le leggi dando voce a chi non ne ha per legge od a pena di pesanti sanzioni e noi maschietti racconteremo cio' che del militare trasforma un civile in incivile. Tanto per dividersi i ruoli in una squadra multisessuale. Terminato il compito voi scendete e si sale noi tanto per rinvigorire un'alternanza stipendiale mica da trascurare, spero abbiate potuto cogliere l'ironia e la spersonalizzazione.
Antonello

Anonimo ha detto...

Annika
ho appena letto il tuo commento di questa notte (non sono riuscita a leggere ancora i 20 successivi perciò non so se qualcuno ti ha già risposto) e mi sono informata con mio marito (che è ingegnere elettronico e si tiene costantemente informato su tali questioni). Mi ha confermato che tutto il territorio italiano è coperto da radar, sia della nostra difesa, sia in combinazione con i mezzi della nato. Esistono stazioni radar fisse (ad esempio a Ferrara ed in moltissime altre località italiane, ben visibili da chi abiti nei dintorni) ed altre mobili. Sono usati non solo per usi militati, ma anche meteorologici, o civili (su aerei, imbarcazioni, ecc.). Le onde radio sono ovviamente pericolose, ma vengono dirette verso il cielo, con un fascio ben mirato e non hanno dunque ricadute sulla terra, non sono dannose per la popolazione. In quanto alle interferenze, tutti gli apparecchi recanti il marchio CE sono protetti da tali interferenze (diverso il caso di prodotti cinesi entrati abusivamente in Italia, o di apparecchiature particolarmente vecchie), o almeno dovrebbero esserlo...
Tiziana

Rita ha detto...

@tutti - news

Per chi non avesse visto Quarto Grado ieri sera vorrei dire che sono uscite fuori un po' di cose direi interessanti. Era ospite Ranelli il quale ha precisato alcuni particolari direi alquanto significativi:

- ha ribadito con molta determinazione che quando lui è arrivato al Pianoro, dovendo necessariamente passare davanti alle altalene per raggiungere il suo chiosco, è assolutamente certo che alle stesse non c'era nessuno. Invece ha notato subito i ragazzi della scuola che dopo poco che lui ha aperto il chiosco hanno preso i motorini per andare a comprare delle bibite.
- ha detto che quando ha visto SP in pantaloncini e maniche corte si è molto meravigliato perchè faceva molto freddo (e questo lo sapevamo già) ma ha anche aggiunto che la notte stessa aveva nevicato e che nei posti in ombra c'era ancora della neve;
- ha detto che il "cercatore di funghi" non poteva essere tale perchè in quella zona, e lui lo sa bene perchè va in cerca di tarfufi, i funghi non ci sono;
- ha detto delle sentinelle che di solito stanno sia prima che dopo il Chiosco delle casermette e che quando ci sono esercitazioni in corso lasciano passare le macchine ma accertandosi, via radio con l'altra sentinella, che la macchina in transito sia regolarmente uscita.

Altra cosa interessante detta a QG sembra che il DNA trovato sotto l'unghia di Melania sia della sua estetista di Somma Ves. (???)

Che i capelli trovati sul corpo di M. potrebbero essere del medico legale che pur avendo capelli lunghi, non indossava la cuffia (hanno mostrato una foto)

Hanno trovato altre due impronte nell'angolo del chiosco sul marciapiede di legno. Due impronte parziali come se fossero di una persona accucciata.

Molta importanza viene data anche alle perline trovate nelle buste con le scarpe di Melania (1 in una busta, due nell'altra).

Bene, per ora mi sembra tutto, se ricordo qualche altro particolare vi terrò informati.
r.

Rita ha detto...

@ tutti - segue

ecco, un'altra cosa importante che dimenticavo: che quando ha visto SP alle altalene è certissimo che stava dalla parte delle altalene senza potrezione e non su quelle che ha indicato SP con la protezione

r.

Anonimo ha detto...

Tornando sull'argomento a me appare chiaro che quattro militari, di cui tre uomini ed uno donna, hanno mangiato al ristorante panorama intorno alle 11,30 come ci ricorda LucaP, a San Giacomo, non lontanissimo quindi dal punto in cui i due scomparsi ciclisti hanno dichiarato , nell'immediatezza degli eventi,di aver potuto notare due donne inseguirne una terza uscendo dal bosco e camminando a gran fretta, tali persone possiamo pacificamente ipotizzare abbiano avuto l'ausilio di un mezzo, vi e' quindi da contare la presenza di un guidatore e forse di altro passeggero, i conti insomma potrebbero tornare.
Anche questo spiegherebbe ipoteticamente molte cose nella semplicita' delle sole testimonianze e senza ricorrere a fantasie strane, altra cosa potrebbe essere se i militari potessero essere state le persone inseguitrici di Melania o meno, se cioe' coincidevano, come un qualcosa che pure deve essere accaduto al casolare, perche' se Ranelli dice che ha visto Parolisi, la figlia ed una donna subito dopo l'assalto dei ragazzi al chiosco avra' pure un motivo per affermarlo nella sicurezza disarmante con cui lo afferma, e se ha visto come dice una donna dirigersi verso il chiosco per poi svoltare difficilmente quella donna puo' essere stata Biancaneve.
Quindi io posso immaginare che Parolisi abbia seguito Melania dopo averla lasciata andare e non saremmo alle 15,23 ma ben prima, cio' significa che o qualcuno ha preso il posto di Melania a CSM o e' andata proprio come Parolisi ha dichiarato, forse visto il pericolo Melania ha voluto allontanarlo da Parolisi che aveva in braccio la piccola Vittoria, forse Melania si e' accorta che il marito la stesse seguendo, forse il cellulare di Melania e' sempre stato trattenuto al monumento per pilotare gli spostamenti di Parolisi, chi aveva in mano quel cellulare forse aspettava un segnale ma forse pensava di poter ingannare Parolisi spacciandosi per Melania ma senza sapere che lui aveva potuto intuire il pericolo o vederlo.
L'ipotesi insomma prevede che il cellulare possa essere rimasto al monumento ed in mano a qualcuno mentre Melania portata o scappata in un primo momento verso la roulotte (botta in testa contro la finestra???) poteva essere riuscita a fuggire giu' verso Colle attraverso i boschi.
C'e' un particolare comune a tutti gli spezzoni testimoniati, Melania per qualche motivo non poteva chiedere aiuto, non poteva per prima rivelare il perche' del fatto che era inseguita altrimenti avrebbe urlato ai ciclisti, li avrebbe fermati, si sarebbe fatta aiutare, ed invece no, ha fatto finta di nulla, si e' fatta vedere uscendo dal bosco ma non li ha minimamente allertati pur continuando l'andatura veloce senza pero' correre, non doveva allarmare, questo non me lo spiego anche secontinuo a ragionarci.
Antonello

ENRICO ha detto...

ho la strana sensazione che ,per un motivo o per l'altro, in questa storia MENTANO TUTTI

O perchè obbligati o perchè "gentilmente invitati a farlo" o per ragioni di stato a noi sconosciute o per motivi di facciata

Va a finire che l'unico fesso meno bugiardo è Parolisi.

Che però sta il galera

del resto , non si dice NOMEN OMEN ?

e cosa c'è di meglio di
SALVATORE che "salva tutti"?

Anonimo ha detto...

Enrico
hai ragione, la sensazione è proprio quella che tu dici.
E' veramente incredibile che, in una vicenda in cui quasi tutti mentono, Parolisi sia in prigione proprio per le sue...bugie.
Tiziana

Anonimo ha detto...

Concordo anche io, ed approfondendo dobbiamo riuscire a cogliere la differenza fra chi mente per paura di essere coinvolto in una storia quasi piu' grande di tutti, chi mente per convenienza o per allontanare da se i sospetti e chi invece mente per difendere una privata relazione od avrebbe appunto paura di coinvolgerla.
Alla fine l'unico testimone chiave e' proprio Ranelli, e senza offesa nasce una domanda: Ranelli potrebbe dire la verita' che si ricorda come sembrerebbe o c'e' qualcosa che a qualcuno stona???
Antonello

Anonimo ha detto...

Antonello
cosa c'è, secondo te, che stona nel racconto di Ranelli?
Non ho poi capito se ieri a QG è tornato sulla sua prima versione, oppure su quella a cui l'avevano condotto gli inquirenti. Attendo chiarimenti.
Tiziana

Anonimo ha detto...

mah.

non capisco cosa cambierebbe il fatto che si sia visto P. ad un'altalena anzichè un'altra, anche perchè si sa che la destra o la sinistra sono relative al punto di osservazione, e se lui ha specificato "quell'altra era sporca" significa che ha scartato, forse, la più ovvia. Con protezioni.
Niente toglie al fatto che sia stato visto lì.

@Antonello. ho fatto fatica a seguire il tuo primo intervento.. maschi, femmine, boh.
Il fatto è che nel fare le cose non ci si ponga il problema. "Ma tu sei femmina!" "ah già me l'ero scordato".
Davvero non capisco la categorizzazione nè la volontà di ribadire che la categorizzazione non ci sia.
Se nessuno ogni tanto nella vita non me lo ricordasse, sarei già oltre.

@Annika.. :-) ah, l'insiemistica!
Capito NIENTE. Mi vien da ridere perchè hai semplificato..
dopo se riesco mi prendo un foglio rubo i pastelli di mio figlio e mi metto a fare i cerchietti con a b c e d che si intersecano, forse se tu avessi messo i nomi o le iniziali giuste avrei riferito meglio, ma se Parolisi mi diventa B e Melania diventa F, semplicemente leggendo non mi ci raccapezzo più.

Bene.

Tabula

Anonimo ha detto...

Antonello
preferirei che la prossima volta che intendi rivolgerti a me lo facessi in maniera diretta, piuttosto di chiamare in causa l'intera categoria delle femminucce della squadra (capisco che "femminucce" sia in risposta a "maschietti", ma bastava usarlo una volta e non ripeterlo a meta' post). Inoltre ho sottolineato piu' volte che la mia e' un'ipotesi come tante, bizzarre, fantasiose, infondate o veritiere che sono uscite dalla penna virtuale di molti partecipanti a questo blog negli ultimi mesi; soprattutto non ho mai scritto "particolareggiando la vita e le riservatezze di caserma", della quale vita e delle quali riservatezze non so e non mi interessa affatto sapere o sentenziare a riguardo. Mi interessa invece capire a fondo cosa ci sia dietro alcuni apparecchi elettronici che sballano contemporaneamente, ritenedo troppo sbrigativo il fare di tutt'erba un fascio ed attribuire tale fenomeno ad una procura volta a stravolgere qualunque fatto. Per quanto parziali, non posso credere che abbiano fatto tanto senza almeno un motivo di pressione fortissimo alle spalle. Quindi i casi sono due: o la procura di Ascoli ha imbrogliato le carte in maniera eclatante, o quegli apparecchi, compresi i cellulari di Salvatore e Melania, hanno subito un simultaneo malfunzionamento, e tale fenomeno e' attribuibile ad un'unica causa (data la diversita' di onde e frequenze di ognuno di questi apparecchi): un campo elettromagnetico sfasato, che spiegherebbe anche uno dei piu' grandi misteri ancora irrisolti di questo caso, ovvero la mancanza di tracce o DNA animale sul corpo di Melania, esposto per circa 48 ore nel bel mezzo di un parco nazionale.

Tiziana
sicuramente tuo marito conoscera' bene questo caso
http://www.consiglio.marche.it/banche_dati_e_documentazione/atti_di_indirizzo_e_controllo/interrogazioni/pdf/inter270_9.pdf
Fatto sta che nel link che ho postato prima fa per Enrico http://www.ifac.cnr.it/pcemni/normeit/gtmcem.pdf
a cura dell'ANPA si dice si che le radiazioni da radar sono minime se il radar punta in alto, ma anche che le onde potrebbero ricadere a terra (c'e' anche un disegnino). Ora, sulla pericolosita' dei radar c'e' molto in internet (praticamente tutto in inglese pero'). Tra tutti direi che questo link sia il piu' recente ed autorevole in lingua italiana
http://www.ciart.it/Biblioteca/MICROWAVE/Comunicato%20Stampa%20IARC%20208%20-%20Onde%20elettromagnetiche%20cancerogene%20-%2031.5.11.pdf
trattandosi della relazione sulla decisione della World Health Organisation di classificare le onde elettromagnetiche (comprese quelle emesse dai radar) come "possibilmente cancerogene", ma rimando chiunque alla lettura del comunicato.

In generale
Dato che l'argomento non sembra riscuotere alcun interesse mi fermo qui.

Annika

Anonimo ha detto...

Tabula
nel mio esempio
A = Melania
B = il SI
CDE = coloro legati a B
F = Salvatore
G = Ludovica
HILMNO = alcuni parenti e/o amici vari

Annika

Anonimo ha detto...

Tabula
al di là delle lettere penso che ciò che ha evidenziato Annika sia importante, e si ricollega al discorso di Enrico sul fatto che tutti mentano. Ovvero l'assassino è uno (o un gruppo di persone) che però, interagendo con altre, fa sì che tutti mentano perché, nel caso saltasse fuori l'assassino, anche loro avrebbero qualcosa da perderci.
Sono importanti le ricostruzioni che abbiamo fatto, cioè abbiamo appurato che gli amici del condominio, in realtà conoscono i militari della caserma. Una delle testimoni di CSM, è cognata di Sonia. I genitori di Melania conoscono piuttosto bene gli amici del condominio e (non so che livello) conoscono pure i colleghi di Parolisi. Insomma tutto è collegato, molti temono di essere implicati e dunque non parlano o, quando lo fanno, mentono.
Tiziana

Rita ha detto...

http://www.video.mediaset.it/video/quarto_grado/full/267574/puntata-del-9-dicembre.html#tf-s1-c1-o1-p1


Ecco la puntata di quarto grado di ieri con Ranelli. Si parla di Melania dal minuto 38 circa in poi.
Buona visione ...
r.

Anonimo ha detto...

ENRICO, hai poi trovao le pagine da 200 a 400?
Ti ho coinvolto nel mio post delle 8,26, l'hai letto?
Fammelo sapere.
Ciao, PINO

ENRCO ha detto...

PINO,

posso scrivere con difficoltà...il pc non riconosce la tastiera . devo fare manipolazioni pazzesche ...

aspetto che sia disponibile quellopiccolo epoi ti rispondo , in genarale SAI BENE che vediamo le cose nello stesso identico modo,,

Anonimo ha detto...

@Rita 17.06

Grazie, appena ho un po' di tempo e di privacy (suocera in visita parenti..) corro a vederlo.
Le impressioni e considerazioni sono sempre personali, ma almeno la "fonte" del giudizio è comune.

Pamba

Anonimo ha detto...

Rita grazie,
Tiziana

Anonimo ha detto...

@Manlio Tummolo, Pino ed eventuali interessati

A proposito di "fonti", mi sono dimenticata di comunicarvi il riferimento del mio post (9.23)di ieri.
NON è il solito Corsera
E' il solito Messaggero Marche
(Articolo a firma di Ennio Mancini)

Titolo: SOTTO LA LENTE I MOVIMENTI DI ARMI IN CASERMA
Sottotitolo: INDAGINI DELLA PROCURA MILITARE SU UN NUOVO FILONE. PER PAROLISI IPOTESI RITO ABBREVIATO
Occhiello: OMICIDIO REA - GLI INVESTIGATORI TENTANO DI FARE CHIAREZZA SUI SEGRETI A CONOSCENZA DI MELANIA

Ciao
Pamba

Anonimo ha detto...

PAMBA GRAZIE!
PINO

Anonimo ha detto...

Provo a ripostare per la terza (ed ultima volta)

Tiziana
questi due link potrebbero interessare sia a te che a tuo marito (il secondo purtroppo e' il documento originale in inglese; si tratta dell'inequivocabile dichiarazione dello IARC di maggio 2011 sulla pericolosita' delle onde elettromagnetiche)

http://www.consiglio.marche.it/banche_dati_e_documentazione/atti_di_indirizzo_e_controllo/interrogazioni/pdf/inter270_9.pdf

http://www.lisaservizi.it/c/document_library/get_file?uuid=4fad81db-9775-4af1-b6e5-fa6fc4fb2ada&groupId=14266

Antonello
Desidero innanzitutto che la prossima volta che dovessi voler obiettarmi qualcosa, tu lo faccia rivolgendoti direttamente a me e non coinvolgendo le altre "femminucce" del blog - in inciso, capisco che il termine "femminucce" fosse in risposta a "maschietti", ma non era il caso di ripeterlo nuovamente a meta' post.

Inoltre non credo che mi si possa accusare di "scrivere particolareggiando la vita e le riservatezze di caserma", delle quali non so e non mi interessa sapere niente. La mia e' un'ipotesi; l'ho scritto piu' volte e lo ripeto nuovamente.

Annika

Anonimo ha detto...

p.s....ma non sono riuscito a trovare niente sul Messaggero. puoi indicarmi il link?
Attendo, grazie PINO

Anonimo ha detto...

MASSIMO, sto ribollendo, puoi darmi tu indicazioni in merito?
Grazie, PINO

Rita ha detto...

@Pamba

per cortesia metti il link all'articolo che hai citato?
non riesco a trovarlo. grazie. r.

Manlio Tummolo ha detto...

Cara Pamba,
grazie per l'informazione: l'ipotesi del traffico di armi, provenienti dalla Balcania, o da altre zone, armi destinate alla distruzione ma intercettate dalla criminalità organizzata per i suoi scopi, è tutt'altro che improbabile. Vista anche l'efferatezza della morte di Melania, evidentemente torturata prima di lasciarla agonizzare (e anche qui non è improbabile l'ipotesi fatta da qualcuno tra voi che il sadico si sia fermato a vederla morire), non sembra che sia stata uccisa per un qualche raptus occasionale. Questo potrebbe far supporre qualche stretto rapporto tra i vari personaggi della vicenda e la criminalità organizzata (presumibilmente camorra). Potrebbe anche saltare l'azione materiale di una donna, perché i colpi non mortali e di forza limitata potrebbero essere stati calibrati apposta per infliggere sofferenza, non per uccidere subito, e forse anche per estorcere qualche informazione o per vendetta, o anche quale vendetta trasversale, su persona meno capace di reagire con la forza e abituata al combattimento corpo a corpo, come potrebbe essere stato, sempre nell'ipotesi, il Parolisi.

Anonimo ha detto...

@Tiziana
Veramente la mia domanda sul Ranelli non era un'affermazione, chiedevo a chi intendeva rispondere rilevando quanto asserito prima da Enrico, concetto sulle bugie dette che condividevo, domandavo se appunto a parte Piergiorgio abbiamo altre certezze inammovibili o se anche al Ranelli qualcosa poteva stonare.
Antonello

ENRICO ha detto...

non credo che Melania fosse consapevole della pericolosità di ciò che aveva ( casualmente ) scoperto...

purtroppo ( o per vostra fortuna !)a causa di impedimenti tecnici non posso scrivere più a lungo per meglio chiarire il mio pensiero...

In compenso però posso leggervi ATTENTAMENTE nella speranza che abbiate intuito c5ò che ipotizzerei

(un po'oscuro e sconclusionato questo discorso, lo so, ma ci ho messo più di mezz'ora per scriverl6)

Anonimo ha detto...

@Tabula
Mi scrivi che non avresti compreso ma continuando invece mi dimostri che hai perfettamente colto l'essenza del commento di cui parli delle 13,47.
Appunto, non capisco cosa centrino le categorie che non ho sotteso io, io ci ironizzavo proprio sopra per non cadere nelle solite litanie perpetue, tra l'altro l'ho riletto, e' semplicissimo cogliere.
Condivido il tuo non aver capito, manco io in verita' ho capito cosa centrino certe cose.
Antonello

Anonimo ha detto...

@Annika
Non capisco veramente la tua insistente richiesta che ho trovato solo ora, io proprio non parlavo ne con te ne di te, non vedo quindi perche' "se io non ne ho intenzione alcuna" dovrei rivolgermi direttamente a te, grazie a Dio abbiamo tutti la liberta' di trattare un argomento decidendo a chi rivolgere e su cosa cio' che intendiamo dire, tra l'altro il mio commento delle 13,47 era proprio diversificato in due punti. solo il secondo abbracciava l'argomento che era stato lanciato di traverso alla tua ipotesi, non capisco in realta' da cosa intendi che il mio commento avrebbe dovuto averti come diretta destinataria visto che non ti ho nemmeno nominato, non capisco da dove deduci che avrei scritto che te avresti "particolareggiato aspetti di caserma, veramente, io dicevo un'altra cosa e ben piu' in generale, centri proprio nulla, te hai composto una tua legittima ipotesi, come tutti qui possiamo e dovremmo fare.
Riguardo alla prima parte piu' ironica non capisco perche' vieni a contarmi le volte con cui utilizzo un termine se il farlo era chiaramente una risposta ironica che intendeva esprimere un disagio a ritrovarsi categorizzati in simil modo da altri utenti, non capisco, e' un commento chiarissimo, ironico, l'ho pure esternato e scritto, se ti offende la liberta' di difendersi degli altri ironizzando puoi benissimo dirmelo ma non penso tu possa dirmi cosa posso o non posso scrivere se quanto scrivo non e' ne offensivo e ne diretto a te, o meglio puoi farlo ma nell'assoluta illogicita' ed inascolto. Tra l'altro ti stimo anche, non capisco proprio da dove ti sono usciti certi dubbi.
Rileggi meglio il mio commento, solo per chiarirci, e per cortesia se puoi e se ti va dimmi da dove trai i tuoi dubbi, saro' felice di eventualmente spiegarti.
Chiedo scusa a tutti per l'OT.
Antonello

Anonimo ha detto...

Noto una certa diserzione al blog stasera.
Spero che siate tutti impegnati in cose piacevoli.
Avrei gradito una qualsiasi risposta alla mia richiesta, ma non importa, ringrazio ugualmente tutti.
PINO

ENRICO ha detto...

PINO

ho cercato a lungo l'articolo segnalato da PAMBA ma non sono riuscito a trovarlo...

Sto cercando di immaginare ATTRAVERSO QUALI CANALI Melania sia venuta a conoscenza di qualcosa di losco che immagino trattarsi di traffici poco puliti nei quali forse in modo indiretto era coinvolto anche Salvatore
ciao !( e non te la prendere..)

Anonimo ha detto...

M I M O S A
-----------

A quando la pubblicazione del tuo lavoro?
Lo leggeremo per...Natale?

Anonimo ha detto...

@Rita, Enrico, Pino, Manlio Tummolo

Sorry, credo che la cronaca locale non sia on line.
Quando vi ho dato la prima notizia dell'articolo, l'avevo letto velocemente al bar e sono corsa a riferirvi, andando a memoria e trascurando qualche condizionale d'obbligo...
Ieri però ho recuperato il giornale
Cosa preferite?
- Scansione l'articolo ed invio a Massimo, se lui è d'accordo?
- Trascrivo tutto il testo, con un po' di calma?
- Trascrivo "virgolettate" solo le parti salienti (quest'ipotesi, è la più rapida e la posso fare subito, entro le 9.30, dopo esco)?

Fatemi sapere

Pamba

Anonimo ha detto...

PAMBA

TRASCRIVI VIRGOLETTANDO, ma fallo al più presto.
Ciao PINO

Anonimo ha detto...

Eccomi

“La Procura militare di Roma, oltre ad avere aperto un fascicolo per accertare se ci sono stati presunti abusi, anche sessuali, tra i militari e le allieve, avrebbe messo sotto osservazione anche un altro aspetto del 235° Reggimento Piceno. Sempre dallo Stato Maggiore dell’Esercito sarebbe stato segnalato un filone che riguarda il concentramento delle armi alla Clementi. Da anni nella caserma di Ascoli sono concentrate, provenienti da altre forze militari e da quasi tutto il centro dell’Italia, le armi leggere che poi devono essere distrutte. Sono armi fuori servizio, comunque perfettamente funzionanti, sostituite con quelle più moderne. Ebbene le armi: pistole, moschetti, mitra, fucili e altri armamenti leggeri sarebbero conservati ad Ascoli per la loro distruzione, proprio alla Caserma Clementi. Al momento non ci sarebbe nessuna persona indagata, ma la procura militare romana starebbe cercando di accertare se tutta l’attività connessa con incarico viene svolta nelle modalità prescritte. Questo particolare aspetto del concentramento delle armi e della loro dismissione, avrebbe richiamato anche l’attenzione del Gip di Teramo Giovanni Cirillo che, nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere del caporalmaggiore Salvatore Parolisi, sospettato dell’uccisione della moglie Melania, ha invitato gli inquirenti a meglio approfondire le indagini all’interno della caserma Clementi”
da Messaggero - Ascoli Provincia -pag. 47 prima parte - articolo “ Sotto la lente i movimenti di armi in caserma” di Ennio Mancini

Anonimo ha detto...

Eccomi

“La Procura militare di Roma, oltre ad avere aperto un fascicolo per accertare se ci sono stati presunti abusi, anche sessuali, tra i militari e le allieve, avrebbe messo sotto osservazione anche un altro aspetto del 235° Reggimento Piceno. Sempre dallo Stato Maggiore dell’Esercito sarebbe stato segnalato un filone che riguarda il concentramento delle armi alla Clementi. Da anni nella caserma di Ascoli sono concentrate, provenienti da altre forze militari e da quasi tutto il centro dell’Italia, le armi leggere che poi devono essere distrutte. Sono armi fuori servizio, comunque perfettamente funzionanti, sostituite con quelle più moderne. Ebbene le armi: pistole, moschetti, mitra, fucili e altri armamenti leggeri sarebbero conservati ad Ascoli per la loro distruzione, proprio alla Caserma Clementi. Al momento non ci sarebbe nessuna persona indagata, ma la procura militare romana starebbe cercando di accertare se tutta l’attività connessa con incarico viene svolta nelle modalità prescritte. Questo particolare aspetto del concentramento delle armi e della loro dismissione, avrebbe richiamato anche l’attenzione del Gip di Teramo Giovanni Cirillo che, nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere del caporalmaggiore Salvatore Parolisi, sospettato dell’uccisione della moglie Melania, ha invitato gli inquirenti a meglio approfondire le indagini all’interno della caserma Clementi”
da Messaggero - Ascoli Provincia -pag. 47 prima parte - articolo “ Sotto la lente i movimenti di armi in caserma” di Ennio Mancini

Anonimo ha detto...

da Il Messaggero Venerdì 9 dicembre 2011

Pamba

Anonimo ha detto...

RICEVUTO E LETTO. GRAZIE PAMBA. Ciao, PINO

PINO ha detto...

ENRICO e SQUADRA

Dopo le ultime notizie in circolazione, credo poter formulare ipotesi più prossime alla realtà dei fatti che concernono il caso Rea.
Partendo dalla premessa che il Parolisi non sarebbe l'autore dell'omicidio di MR, così come indicato da numerosi riscontri tancibili, se ne potrebbe dedurre, però, la sua implicazione, o meglio, la sua responsabilità indiretta.
A partire dalla telefonata intercettata tra SP e la sorella Franca, il 25 maggio scorso, si fa strada, contrariamente all'interpretazione data dagli inquirenti, il concetto che nella caserma in cui il caporalmaggiore presta servizio, si siano verificate delle illegalità gravi, nelle quali sarebbero coinvolti un numero imprecisato di militari, di vario grado.
Un "giro", insomma, intravisto anche dal gip Cirillo il quale, a tale proposito, consigliava, nell'OdCC, per SP, di cercare altri aventuali, possibili MOVENTI, per l'uccisione di MR.
ENRICO, tu ti chiedevi, nell'ultimo, ATTRAVERSO QUALI CANALI MR fosse venuta a conoscenza delle "brutte cose". Non è difficile immaginarlo, considerando le mezze frasi, le allusioni e certi strani comportamenti, di personaggi con i quali la stessa MR veniva a contatto, durante le sue varie permanenze, sia pure brevi, nella caserma, per motivi diversi.
A tanto si potrebbero aggiungere cose viste, od ascoltate, durante i pedinamenti del marito, allo scopo di coglierlo in flagrante "tradimento".
Delle "brutte cose" di cui MR era venuta a conoscenza, e, inconsapevole della pericolosità di esse, potrebbe averne parlato con i suoi. (da quì l'affermazione della mancata PROTEZIONE)
Del pericolo che MR correva, ne era certamente consapevole SP, ma non immaginava che "A RIMETTERCI SAREBBE STATA PROPRIO MELANIA", e NON per quello che sapeva, solamente, ma molto possibilmente per una VENDETTA LATERALE.
Concludo la rsposta ad ENRICO, e le mie parziali deduzioni alla SQUADRA, che molti potrebbero essere quelli che, fin dal principio, conoscessero i fatti e, come ho scritto: "i raggirati nella buona fede saremmo noi"! raggirati da un'omertà che sospettavamo, ma che della quale non eravamo certi.
PINO

ENRICO ha detto...

PINO e a Tutti,

Perfetto ! Ora la domanda è : Chi SAPEVA che Melania SAPEVA ?

Melania si era trasferita a Folignano da solo un anno e mezzo e non aveva molte conoscenze . Quindi il “giro” delle persone alle quali avrebbe potuto confidare questa sua “scoperta” non sarebbe molto vasto soprattutto se si immagina che, con molta probabilità, tale informazione riservata l’abbia trasmessa - oltreché all’amica Imma - ad una”figura femminile” a lei vicina…

E quindi ecco che ritorniamo alle supposizioni fatte già mesi fa

Anonimo ha detto...

@ Enrico e @ Pino

forse è proprio quì che entra in balla l'amica Sonia.

il famoso filmino ripreso dalla moglie del TC ci dice che la famiglia P la famiglia M e quella di SV erano amici quindi M si confida con S e S lo confida alla moglie di Manca che a sua volta lo dice al marito e da lì parte tutto.... scusate il giro di parole ma leggendo le ultime vostre ho potuto ipotizzare ciò ....

Santy

ENRICO ha detto...

Mi spiego meglio . CHI sapeva che MR sapeva ed aveva intenzione di vuotare il sacco ?

Inoltre per quale motivo Melania voleva rendere pubblica una notizia così scottante ? Quale era il suo tornaconto ?

Quello di far desistere suo marito dal correre dietro alle donzelle?

Uhmmmmm... mi sembra riduttivo...

ENRICO ha detto...

SANDY

ho fatto il tuo STESSO ragionamento ma non l'ho scritto...

Aspettavo CONFERMA

ciao

Anonimo ha detto...

secondo me tutto questo dire tra le donne è stato fatto senza pensare alle conseguenze ma come un temps de parler....

Santy

PINO ha detto...

NO ENRICO

M avrebbe potuto dirlo alla famiglia, come tutte le altre cose, ed averne discusso certamente con il marito.
Le "voci" girano in fretta, e potrebbero essere arrivate alle orecchie degli "interessati".
Così come appaiono ora le cose, escluderei ogni coinvolgimento del gruppo amicale di M.
La faccenda, secondo me, coinvolgerebbe solo l'ambiente militare, e forse, elenenti della camorra.
La sorella di P, saprebbe TUTTO, ma, come parente stretta dell'indagato, NON può essere coinvolta nell'indagine che solo marginalmente, e Tummolo, esperto in questioni giuridiche ce ne potrebbe confermare o meno se sia così.
Tutti noi, ci siamo lasciati influenzare, all'inizio, dalle manovre di una regia, anche a carattere "interno", e quini, a nostra volta depistati, anzi, come dicevo, addirittura "ragirati", non sospettando che per molti la faccenda era "il segreto di Pulcinella", meno che per noi, e la nostra buonafede.
PINO

Anonimo ha detto...

tanto per femmu un ceto cumme se disge a zena...

Anonimo ha detto...

@Pino
Ritengo molto verosimile l'eventualita' che e' ststa prospettata con i nuovi dati, ma se di armi si doveva trattare M. non avrebbe parlato con nessuno a meno che non volesse fermamente far uscire Parolisi da quel giro che poteva compromettere la serenita' della famiglia, non avrebbe mai parlato penso io di una cosa del genere, rischiava di proprio, poteva far del male al padre di sua figlia. Io penso invece al fax ed a quei 3500 contatti telefonici avvenuti tra il 12 aprile ed il 18 fra Parolisi e Ludovica, all'ipotesi di sdoppiamento della scheda e quindi di ascolto doppiato di quelle rare comunicazioni fra amanti.
Non voglio arrivare da nessuna parte ma la famiglia sapeva dei tradimenti, provarli poteva essere un sistema legale per ottenere una separazione per colpa e chissa' anche appunto l'incidenza sulla patria potesta', purtroppo pero' salta fuori un traffico di armi. Mi chiedo se nessuno a Napoli ne sapesse nulla, in tal caso e' possibile stesse rischiando come Parolisi, immagino insomma un collegamento fra la Campania e le armi di Ascoli, forse a Melania e' stata riferito scoperto da qualcuno che si era premurato per lei far controllare Parolisi e non il contrario. Forse, ma non impossibile, si spiegherebbero tanti ammiccamenti, tante strane registrazioni, forse anche presenze camorristiche ad Ascoli, non voglio spingermi troppo oltre ma la coppia doveva partire il giorno dopo, fare quindi un viaggio, nel caso sono possibili tante cose.
Antonello

PINO ha detto...

ENRICO

Anche se la "cosa" fosse a conoscenza della cerchia amicale (ma non lo credo), la stessa può essere esclusa da ogni coinvolgmento delittuoso.
a SAPERE potrebbero essere solo i famigliari di M, e ne fa fede la famosa frase sulla protezione e la prima dichiarazione dello zio scienziato di M, con cui manifestava il cinvincimento che P aveva SOLO la responsabilità della morte di M.
PINO

Anonimo ha detto...

@Pino
Sono ipotesi e qui il rischio e' di sforare nell'illazione, ribadisco che sono innocenti ipotesi ma si spiegherebbe il perche' fosse stata caricata in auto una valigia grossa completamente vuota, perche' le valigie potessero essere due, di cui una per i vestiti, si spiegherebbero i famosi "clienti" nominati nell'intercettazione e la ridda ad accaparrarsi la merce perche' li Parolisi "non era di certo il solo ad avere quei contatti", chissa', ecco perche' Parolisi forse si e' precipitato in caserma appena e' stato libero da interrogatori e denuncia di scomparsa, forse ecco perche' tanti collegamenti tramite face che un giorno prima vi erano il giorno dopo spariscono per riapparire a distanza di settimane come anche su altri forum era stato potuto notare. SV ipoteticamente sempre puo' aver fatto da anello di congiunzione, ecco perche' era un traffico destinato a non rimanere segreto, sapevano in troppi forse, forse in troppi vi erano immischiati, penso alla roulotte come punto di appoggio, li insomma potevano essere nascoste le merci, perche' pero' il cane Piergiorgio fiuta la presenza regressa di Melania dalla parte della finestra??? C'e' da raffinare ma a me sembra che sia un'ipotesi percorribile.
Antonello

Anonimo ha detto...

ANTONELLO

Intanto preciso di non avere fatto illazioni. Il tuo OT, come usate dire voi, non riflette il discorso.
E poi, come fai a collegare SV con tutta la faccenda?
E che cosa vuoi dire con le valige ed i clienti?
PINO

ENRICO ha detto...

PINO,
forse hai ragione a voler escludere la cerchia delle amicizie di MR a Folignano da una partecipazione all'agguato

Ma allora mi domando : Melania è stata aggredita UNICAMENTE perchè SAPEVA (e quindi per "invitarla" a tenere la bocca chiusa) o è stata aggredita perchè aveva MANIFESTATO l'intenzione di divulgare tale notizia ?

Posssibile che la famiglia REA, se era a conoscenza di tutto questo, non si sia attivata in qualche modo visto che l’ambiente militare “era di casa” anche per loro?

Anonimo ha detto...

p.s. rileggendo ho notato che ti riferisci a te per le "illazioni". Scusami P

ENRICO ha detto...

( riporto una mia riflessione di qualche tempo fa)
-----

SOMMA VESUVIANA, terra di ciliege e... di camorra

PINO ha detto...

ENRICO

Ho anche aggiunto che la morte di M, oltre ad essere stata causata, da quel che sapeva, che diventa un pò più marginale, ma che potrebbe aver avuto come movente aggiunto, ma finalizzato ad una vendetta trasversale. Per questo P dice che M era quella che "ci aveva rimesso"
per colpe non sue, ma di tutto il clan militare implicato nell'affare.
PINO

Unknown ha detto...

Ciao a tutti.

Dopo aver scremato e corretto, mi appresto a rileggere per l'ultima volta l'articolo di gruppo inviatomi da mimosa. Fra una mezzora dovrebbe essere pubblicato.

Massimo

Anonimo ha detto...

p.s. lafamiglia potrebbe avere più paura dello stesso P.
Pino

Anonimo ha detto...

Il padre di Melania, fin dai primi giorni, ha sostenuto che il tutto partisse dalla caserma.
Lui stesso si è recato a parlare in caserma. Penso che sappia che Melania avesse scoperto qualcosa ma non sa esattamente di che cosa si tratti.
Da qui l'invito al genero a parlare, a dire quello che sa. Da qui le frasi dello zio Gennaro, che dice che Parolisi non è stato, ma sa.
Avete visto con quanta insistenza la madre di Melania ha chiesto più volte a Parolisi di parlare. Se loro non sapessero qualcosa, sarebbero frasi senza senso. Vi risulta che in altri omicidi i genitori della vittima invitino gli imputati a dire quello che sanno? A me quelle frasi dei Rea sono sempre sembrate stonate. Probabilmente si inseriscono in questo contesto.
Io credo che Parolisi non fosse coinvolto nell'omicidio della moglie. Penso Melania avesse organizzato tutto da sola. Ma fin da quando è successo Salvatore ha capito ciò che era accaduto, per questo si è recato in caserma il 19/4. Non penso nemmeno lui sia direttamente coinvolto in strani traffici, altrimenti dove nasconde i profitti? I suoi conti in banca sono stati controllati e non risulta niente.
Tiziana

Rita ha detto...

Capito allora di che tipo di "clienti" si parlava???

r.

Rita ha detto...

@tiziana

i ricavi di questo tipo di commercio non credo si versino in banca!

@tutti
vi avevo detto che SP aveva paura?

r.

Anonimo ha detto...

Non si verseranno in banca ma da qualche parte si devono tenere.
Parolisi è stato rigirato come un calzino, soprattutto per quel che riguarda "i soldi", che rientravano in un'ipotesi di movente. Pertanto non credo che possa avere denaro nascosto, non è riuscito nemmeno a nascondere il cellulare!
Inoltre aspettava il trasferimento a Sabaudia, avrebbe perso una fonte di guadagno, lui così TIRCHIO?
Tiziana

Anonimo ha detto...

E' stato pubblicato il nuovo articolo?
Io non lo vedo ancora, fatemi sapere,
Tiziana

Unknown ha detto...

Tiziana, l'ho inserito più di mezz'ora fa... ciao, Massimo

Anonimo ha detto...

Massimo
grazie, c'è evidentemente un tempo fisiologico tra il tuo inserimento e la disponibilità (almeno sul mio computer) per la lettura.
Ciao, Tiziana

ENRICO ha detto...

RITA

il fatto che Parolisi abbia PAURA ed abbia preferito il carcere piuttosto che parlare è un dato incontestabile fin dal primo momento.

TUTTI hanno paura.

Paciolla che prende le distanze da Salvatore con motivazioni ridicole, l’amica Imma ( quella che dichiarò di aver ricevuto la famosa telefonata in cui Melania le diceva di aver scoperto “qualcosa di brutto “ e che secondo la logica avrebbe dovuto sapere di cosa si trattasse ) dopo quasi 5 mesi di distanza, si rifà viva e minimizza questa sua dichiarazione specificando trattarsi di un semplice sfogo di Melana riguardo le infedeltà del marito.

Lo stesso zio informatico abbandona la tesi di Parolisi “non autore del delitto” e sposa senza mezzi termini quella esattamente contraria “ Salvatore AUTORE DIRETTO del delitto aiutato da qualcuno “che aveva le SUE stesse problematiche”
Lo zio Gennaro non specifica di quali “problematiche” si tratti lasciando intendere quelle relative agli “amori da caserma” ma evidentemente sa bene che non è così ecc..ec…

Insomma tutti si sforzano ( PM compresi) a far risalire il crimine ad un movente passionale

E la relazione di Salvatore con Ludovica è , quello che si suol dire, “il cacio sui maccheroni”

-----

Ps : la richiesta dell'affido della bambina da parte dei REA potrebbe essere motivato dall'esigenza di proteggere la piccola da minacce che graverebbero su Salvatore.

Non è da escludere che i REA siano più "adatti " della famiglia Parolisi a difendere Vittoria da eventuali vendette trasversali

Anonimo ha detto...

Ho letto e commentato il nuovo articolo di Mimosa, aspetto lo facciate anche voi.
Ciao, Tiziana

Anonimo ha detto...

Enrico
rispondo alla tua domanda "chi sapeva che Melania voleva svuotare il sacco?" E se in tutto questo c'entrasse la sua visita in procura a Roma? Magari non solo Melania voleva svuotare il sacco, ma aveva già tentato di farlo?
Tiziana

lori ha detto...

Ciao Rita

sbaglio o Parolisi in una intercettazione telefonica con l'amante le aveva detto che stavano per arrivargli dei soldi, e in un'altra che l'avrebbe fatta vivere di rendita? o ricordo male?

lori

Anonimo ha detto...

@Pino
Si, tendo sd esternalizzare esattamente anche per interiorizzare quando percepisco un pericolo per il livello della discussione che si raggiunge, tantissimi capiscono male anche una semplice ipotesi e mi sento anche responsabile magari verso chi puo' non accorgersi di tale pericolo, perdippiu' pubblico, sono quindi portato, nella ricerca di particolari concordamti, a sottolineare sempre che l'ipotesi e' innocente di per se perche' altrimenti chi la esprime la definerebbe accusa, inoltre e' un promemoria utile appunto per me, perche' non voglio lasciare spazio ad accuse di illazioni in cui per primo non ho nessuna intenzione di cadere, sembra una tematica scontata ma non lo e' assolutamente, di sicuro non potevo rivolgermi a te giacche' l'indagine e' stata pubblicata da un media su link connesso.
Non c'e' bisogno di scuse, l'importante e' essersi capiti.
SV, se volessimo approfondire l'ipotesi, con persone conosciute a CSM presenti potrebbe avere avuto un ruolo di intermediazione, alla luce del nuovo dato inerente l'indagine sarebbe interessante conoscere, non solo i tabulati antecedenti specifici ma anche rivalutare la cronologia delle amicizie concesse o presenti su feissbuc e dopo gli eventi rimosse, i diversi profili che cronologicamente sono eventualmente cambiati e le diverse significative semantiche rispetto agli eventi, io su una cosa non sono in sintonia con LucaP, secondo me non e' reale che dal cellulare di M. non si sia riuscito ad estrarre nulla, come non e' realmente accettabile che non si conosca la cella di aggancio delle telefonate di P. nei momenti cruciali, in parte lui spiega queste anomalie con ol fatto che mancano totalmente al pubblico parti determinanti degli atti e con la non impossibile esistenza di una rete fantasma a cui si appoggiassero le schede convenzionate.
In merito posso osservare che le esercitazioni vertevano su possibili destinazioni in teatri di guerra a breve termine, non accetto quindi nemmeno che si possano essere limitate a marcette od a semplici campi continuativi, l'esercitazione militare ha uno spettro molto piu' ampio che va dall'affrontare il territorio ostile in situazioni di stress ad attivita' ad esempio di arrampicata, all'attacco in notturna ad obiettivi preordinati, all'illuminazione di tutti i tipi di serrature esistenti, al non cedere involontariamente informazioni controproducenti, vi e' poi una parte che attiene forse all'ipotesi che qualcuno sosteneva su radar od anche ad esistenza di reti fantasma che in inglese mi sembra si chiami orienteering, uso della bussola quindi, carte mappali, capacita' di superare l'ignoto con meno riferimenti possibili su un territorio sconosciuto, in questa attivita' forse ad un comando operazioni puo' venir utile conoscere l'esatta posizione degli/delle allievi/e. Forse, sottolineo che ipotizzo.
Antonello

ENRICO ha detto...

TIZIANA

ma non abbiamo mai saputo SE e con CHI abbia parlato alla Procura di Roma.

Il famoso sostituto procuratore
Stefano Pesci, tirato in ballo dal Ferraro, non ha MAI smentito nè confermato tale circostanza. STRANISSIMO, vero ?

Anonimo ha detto...

Enrico
non l'abbiamo mai saputo, infatti ho scritto "e se...".
Pesci forse avrà avuto i suoi motivi per non confermare né smentire. Oppure quella in procura era un'altra donna. Ovviamente procediamo per ipotesi.

lori
non ricordi male.
Non so però le parole esatte, disse che l'avrebbe fatta vivere di rendita. Non so però se disse che i soldi dovevano arrivargli o che già ne disponeva. Infatti si è parlato di quei famosi 90-100 mila euro, ascrivibili in parte alle missioni all'estero (capisco che i militari rischiano la vita, ma non so se vi rendiate conto di quanto il nostro stato spenda per tali missioni. La carriera militare è una scelta, va bene l'indennità di missione e di rischio, ma le cifre che vengono versate mi sembrano veramente eccessive! scusate l'OT).
Tiziana

Anonimo ha detto...

avevo scritto una risposta per Enrico e lori, che evidentemente è andata persa. La riscrivo, alla peggio la leggerete due volte:

Enrico
Probabilmente la donna vista in procura non sarà stata Melania. Probabilmente Pesci avrà le sue buone ragioni per non confermare né SMENTIRE.

Iori
non sbagli, ricordi bene. Parolisi disse all'amante che avrebbe vissuto di rendita, non ricordo però se disse di disporre già della somma o di doverla ancora ricevere. Si è infatti parlato di quei 90-100 mila euro derivanti dalle missioni all'estero.
Tiziana

lori ha detto...

Grazie Tiziana

quindi non ricordavo male

lori

Anonimo ha detto...

lORI

tu pensi potrebbe trattarsi della "percentuale" spettante a Parolisi e relativa al traffico di d'armi ?

Enrico

Anonimo ha detto...

@Pino
Nessun problema, spesso quando percepisco un livello sensibile dell'argomento faccio riferimento al pericolo illazioni proprio per sottolineare che si parla di ipotesi, e per sottolineare cio' che intendo esporre come tale, l'importante e' capirsi.
Antonello

lori ha detto...

Enrico
non so, ma la cosa mi ha insospettito

lori

ENRICO ha detto...

LORI

...una cosa del tipo ( visto "l'elemento" !) :

Faceva il palo della banda dell'Ortiga,

faceva il palo perché l'era el sò mestee.

Anonimo ha detto...

Non so cosa succeda oggi, ma è il secondo post che mi sparisce, lo riscrivo.

Tratto da un articolo di tempo fa:
"TERAMO - La procura della Repubblica di Teramo ha delegato i carabinieri del Ros e la polizia giudiziaria della sezione tributaria della guardia di finanza di Teramo a effettuare nuovi accertamenti patrimoniali su Salvatore Parolisi, il caporalmaggiore unico indagato dell'omicidio della moglie Carmela "Melania" Rea.
Due i filoni di indagine.
Il primo, affidato al reparto speciale dell'Arma, per accertare l'eventualità di cespiti derivanti dal presunto giro di stupefacenti in caserma, sul quale però il tribunale del Riesame (che ha negato la libertà a Parolisi, in carcere dal 20 luglio) ritiene allo stato attuale dei fatti "non essere elementi forniti di una qualche concretezza"."

Anche se si parla di droga e non di armi, è chiaro che il patrimonio di Parolisi è stato analizzato approfonditamente, se fossero emersi beni nascosti ciò gli sarebbe già stato imputato.

Questo invece il testo della telefonata incriminata, del 9 maggio:

SALVATORE: “Va bene, va bene così, aspettami un attimo... Non ti preoccupare: ti dico che vivrai di rendita, capisci? Di rendita”.

Ludovica (piangendo): “Io di rendita? Io non vivo più”.
Tiziana

Rita ha detto...

@Lori

Quando SP ha detto a L. che avrebbe vissuto di rendita, io ho sempre ritenuto che lui si riferisse al fatto che L. avrebbe potuto denunciare quei giornali che avevano fatto il suo nome e mostrato le sue foto.
r.

lori ha detto...

Grazie rita

adesso non ho presente tutta l'intercettazione, è ovvio che bisogna contestualizzare..però quando dice che gli devono entrare dei soldi lì mi sembra che non ci sia possibilità di dubbio

lori

lori ha detto...

grazie anche a te tiziana per aver riportato lo stralcio dell'intercettazione..ma non mi sembra che qui parolisi faccia riferimento ai giornali che avevano fatto il nome di Ludovica ( ammesso che ci siano i presupposti per la denuncia

lori

Anonimo ha detto...

lori
ovviamente non so a cosa facesse riferimento Salvatore, nel resto dell'intercettazione (per questo non l'ho riportata integralmente) non si parla più dei soldi, se non del costo della telefonata fatta da una cabina telefonica.
All'interpretazione data da Rita non ci avevo mai pensato, io l'avevo interpretata come la solita storiella di Parolisi, detta per tranquillizzare l'amante, per tenerla buona.
Tiziana

lori ha detto...

il senso dell'interpretazione di rita potrebbe essere valido se veramente esistesse una possibilità di ricavare guadagni da una denuncia contro i giornali etc etc ..ecco qualcuno mi può dare lumi in merito? la denuncia potrebbe scattare per violazione della privacy della ragazza, oppure il diritto all'informazione autorizza la pubblicazione del nome e delle foto? perchè allora credo che i giornali dovrebbero sborsare bei soldoni non soltanto alla soldatessa ..praticamente rischierebbero il fallimento

lori

rita ha detto...

@Lori

se non erro, poi vado a cercare bene, lui suggeriva a L. di mettere un avvocato in proposito e lei rispose che i genitori già lo avevano fatto.
Mi sembra proprio in quel costesto SP disse quella frase.
r.

ENRICO ha detto...

.
in effetti,SP dice "vivrai" di rendita, non dice "vivremo"

comunque un personaggio come Parolisi non ce lo vedo far parte attiva in un'organizzazione criminale.

fissato com'era per il ruolo ricoperto e per la sua carrera nell'esercito non avrebbe mai fatto niente del genere. anche in considerazione del rispetto che sembra avesse nei confronti della propria famiglia soprattutto dei genitori.

al massimo può aver sottovalutato la gravità di "strani movimenti" che si verificavano in caserma.

certo però che lascia molto perplessi la conversazione (intercettata nell'auto) con la sorella Francesca la quale, da come si esprime, lascia capire come fosse al corrente di molte "cose" ( i clienti... i ragazzi devono dire la verità... di' che non è stata colpa tua...)

l'intercettazione è da rileggere e da ri-analizzare
http://www.corriereinformazione.it/2011083112996/attualita/cronaca/omicidio-rea-interrogata-la-sorella-di-salvatore-parolisi.html

( sarebbe meglio avere anche l'audio ma non l'ho trovato)

Anonimo ha detto...

Questo è il resto del testo della telefonata del 9 maggio:

"SALVATORE: “Va bene, va bene così, aspettami un attimo... Non ti preoccupare: ti dico che vivrai di rendita, capisci? Di rendita”.

Ludovica (piangendo): “Io di rendita? Io non vivo più”.

Salvatore: “Ascoltami un attimo Ludovi. Ok, mi dispiace di quello che ti stanno a fare, Capiscimi, mi dispiace di tutto”.

Ludovica: “A me non mi fanno male queste persone (i giudici, ndc), a me mi hai fatto male tu”.

Salvatore: “Lo so, ma ti ho detto aspetta”.

Ludovica: “Va bene aspetto”.

Salvatore: “Madonna mia, Madonna perché dev’essere sempre così difficile..Non piangere sempre, reagisci a questa cosa. Adesso devi cacciare le unghie, devi cacciare le palle”."

Non so se ci sono altre telefonate in cui parla di "vivere di rendita", questa è quella che ho trovato io.

Tiziana

ENRICO ha detto...

qui ho trovato molti audio

http://blog.panorama.it/italia/2011/09/21/omicidio-melania-gli-audio-delle-telefonate-e-delle-conversazioni-di-parolisi/

lori ha detto...

Tiziana

è quella che ho trovato anch'io..forse rita si riferisce a qualche altra intercettazione

ciao e buona serata

lori

LucaP ha detto...

@ Annika

Ti rispondo solamente ora in quanto sono stato fuori ed ho appena finito di leggere tutti i commenti inclusi i tuoi.

Quando ho ipotizzato l'esistenza di una "cella fantasma" non avevo le idee chiare come ho ora. Adesso infatti ritengo che la presunta esistenza di una "rete fantasma" sia dovuta esclusivamente a motivazioni economiche in quanto permetterebbe un risparmio considerevole nelle comunicazioni cellulari tra i militari della Clementi (inclusi anche i familiari come nel caso di Melania). Tale ipotesi si basa sull'esistenza di un'unico impianto in grado di garantire la copertura su Ascoli e dintorni (incluso CSM in quanto credo che l'antenna si trovi lì).
Per poter effettuare una georeferenzazione di un cellulare agganciato alla rete necessita l'esistenza di più impianti in quanto è necessario effettuare delle triangolazioni come nel caso dei navigatori GPS che danno risultati attendibili quando agganciano il segnale di più satelliti. Escluderei quindi che l'impianto ipotizzato potesse controllare la posizione dei cellulari.

Per quanto riguarda invece la questione dei radar, hai ragione tu sul fatto che l'elevata frequenza utilizzata è decisamente dannosa nei confronti della salute.
Per il caso specifico e per come hai ipotizzato tu, sottolineo unicamente che i radar solitamente vengono utilizzati per il controllo dei veicoli in volo e per quello delle navi in mare aperto in quanto la presenza di ostacoli fisici, quali montagne, colline, centri abitati, schermano il segnale che quindi può essere esclusivamente limitato ad un'area molto ristretta intorno all'installazione (esistono anche versioni tattiche di piccole dimensioni per il controllo di un piccolo teatro di guerra). Per il controllo di aree terrestri ampie i militari usano, se giustificato dallo scopo, i satelliti che operano sia nel campo del visisibile sia in quello agli infrarossi.

A meno che presso il poligono, che non è però di uso esclusivo del 235° Piceno, bensì condiviso con altri gruppi di addestramento, non fosse un luogo dove veniva svolta un'attività segreta e non ufficiale, non credo ci siano i presupposti per un controllo così sofisticato.

rita ha detto...

@Enrico

questa intercettazione è molto importante. Purtroppo non è facile da interpretare perchè criptica ... ma proprio per questo interessante.
Certo alla luce delle nuove notizie, penso che il quadro è sostanzialmente definito.
r.

PINO ha detto...

Nel caotico scambio di notizie di questi mesi, ho capito che il danaro che Parolisi aspettava, era il conguaglio delle missioni militari all'estero.
Chiedo scusa, ma non dovremmo individuare un falò, in ogni fiammifero acceso.
PINO

Rita ha detto...

@Tiziana

è la stessa. E' molto lunga e nelle pag. precedenti si parla proprio del fatto delle notizie e foto uscite sui giornali e Tv e cha la mamma aveva dovuto chiamare una trasmissione in diretta intimandoli di fermarsi a pubblicare foto della figlia.

credo proprio sp si riferisse a quel fatto là.

r.

LucaP ha detto...

Ho letto in alcuni commenti precedenti che si è ipotizzato che Melania non sia mai stata presso le altalene il 18/04, anche nell'ipotesi che i Parolisi si siano diretti a CSM e non a Ripe come sostenuto dai PM.

Considerato che purtroppo l'attendibilità di Ranelli è stata gravemente compromessa dagli inquirenti tanto da considerare qualsiasi sua affermazione degli ultimi tempi assolutamente fuorviante e non credibile, l'unica possibilità che ha la difesa di dimostrare la presenza di Melania a CSM è il riscontro avuto con Piergiorgio (che dopo la notte tra il 18 ed il 19, nonché la mattina del 19 stesso non è stato più impiegato nelle ricerche; al casolare hanno condotti i cani da ricerca in superficie della GdF).

Ricordo a tutti che se vogliamo dare credito a quanto appurato tramite il cane, risulta scontato affermare che Melania è proprio stata presso le altalene in quanto il cane ha fiutato le sue molecole di odore (per ben tre volte e ciascuna con campioni di odoere differenti) partendo da lì, dirigendosi lungo la via Martiri della Resistenza e giungendo sino al Monumento. Da quel punto il cane avrebbe proseguito lungo il sentiero in quanto aveva fiutato sempre le molecole di Melania lungo il sentiero stesso, ma è stato fermato dal conduttore (Macciò) in quanto troppo pericoloso per l'incolumità del cane stesso. Quanto poi fiutato presso la roulotte ha permesso di confermare che Melania era giunta lì proprio dal sentiero in questione. Purtroppo nuovamente le condizioni pericolose del terreno hanno impedito di appurare quale strada abbia seguito per allontanarsi dalla roulotte.

Se si crede quindi al cane, bisogna credere a buona parte della ricostruzione di Parolisi e si deve considerare il percorso seguito dal cane come attendibile nella sua globalità senza prenderne una parte e scartarne l'altra.

Ciao

Anonimo ha detto...

Luca P
sono d'accordo con te, Piergiorgio è il testimone più attendibile perché disinteressato e non influenzabile.

Pino
i soldi che Parolisi aspettava (così ho letto sui soliti giornali, e dunque da prendere con le molle) erano anche relativi ad un incidente stradale. Non credo comunque potesse una grande cifra, non trattandosi di un'invalidità permanente.

Rita
grazie, io il resto della telefonata non l'ho trovato, ho ascoltato anche i diversi audio proposti da CLV, ma questo non c'è.
Tiziana

Anonimo ha detto...

@Tutta la Squadra

Scusate, ma perché non ci spostiamo a commentare sul nuovo articolo di Mimosa?
Vi attendo là, ciao, Tiziana

PINO ha detto...

@ LUCA

Il cane sarebbe ugualmente giunto al Monumento partendo da qualsiasi ALTRO PUNTO. I cani, non indicano il percorso, ma il punto dove maggiormante si sono depositate le molecole portanti l'odore personale del ricercato o della cosa ricercata.
Ti cito solo un esempio: a QG, hanno dato un oggetto appartenente alla collaboratrice di Sottile, al cane presente in sala che, dopo averlo annusato, è andato dritto dalla ragazza, senza esitazione, senza rimarcare nessun tracciato.
Nella ricerca dei tartufi, il cane individua solo dov'è, il tubero indipendentemente da dove si trova posizionato.
In conclusione, M poteva anche NON essere stata in prossimità delle altalene, ed il cane avrebbe comunque indicato il Monumento, per le ragioni che ho detto sopra.
Ciao PINO

Rita ha detto...

@Tiziana
sta nell'ordinanza parte 2.

r.

Manlio Tummolo ha detto...

Egregio Pino, sempre nell'ipotesi di rapporti anche con la sorella di Parolisi, per quanto riguarda questo presunto traffico di armi, essa non ha obbligo di testimoniare pro o contro il fratello, ma deve farlo come persona informata sui fatti in generale, prescindendo per quanto possibile dall'eventuale coinvolgimento del fratello (SEMPRE AMMESSO CHE DI QUESTO SI TRATTI). Tra l'altro, per un'inchiesta di natura militare, non mi pare che il Codice militare di procedura preveda garanzie per i familiari.

ENRICO ha detto...

"È l’8 maggio. A Somma Vesuviana si sono già svolti i funerali di Melania, lei riposa nella sua tomba. È sera. Salvatore Parolisi esce dall’abitazione della famiglia Rea perché vuole acquistare dei fiori da portare a Melania in questo giorno particolare. E’ solo un’abile scusa anche se i fiori li acquisterà effettivamente, ma sono l’alibi per parlare con la donna con la quale tradiva la moglie da due anni. Fa molti chilometri per poter parlare al telefono con Ludovica.”.

http://blog.panorama.it/italia/2011/09/21/omicidio-melania-gli-audio-delle-telefonate-e-delle-conversazioni-di-parolisi/

QUESTA TELEFONATA E’ DRAMMATICA e ci dice molte cose su Salvatore, sul suo carattere, sul suo rapporto con Melania e su quello con Ludovica.

Salvatore è più preoccupato delle conseguenze negative che potrebbero coinvolgere Ludovica che dell’eventualità di essere accusato dell’uccisione della propria moglie. Eventualità alla quale non sembra neanche accennare

Anonimo ha detto...

TUMMOLO
Grazie per l'informazione. Ne avevo bisogno.
PINO

Anonimo ha detto...

Rita
grazie, tornerò a leggerla. A son di leggere ordinanze, articoli e commenti, talvolta non ci si raccapezza più.
Tiziana

LucaP ha detto...

@ Pino

Tutti i cani hanno un odorato estremamente sviluppato ed idoneo ad essere utilizzato nelle ricerca di sostanze di diversi tipi. Come hai citato tu ci sono i cani da tartufo, quelli addestrati ad individuare droghe di vario tipo, ecc....

I cani da ricerca sono invece addestrati a "seguire" odori lungo i percorsi seguiti dalle persone che li hanno lasciati.

Tra questi i più specializzati sono i cosiddetti "cani molecolari", addestrati (con spese considerevoli) a seguire le molecole di odore lasciate lungo il percorso. I cani che si sono dimostrati particolarmente idonei sono proprio i Bloodhound ed a livello nazionale i cani di tale razza addestrati sono (o perlomeno erano nella primavera 2011) solamente quattro, tra i quali Piergiorgio. Viste le spese sostenute e l'impiego fatto di tali cani, anche le procedure impiegate per il campionamento degli odori sono altamente scrupolose (come testimoniato da Macciò).

L'esempio pratico fatto a QG non è probante in quanto la persona alla quale era associato lo specifico odore campionato si trovava effettivamente in studio e quindi si può dire che il cane non abbia seguito il percorso ma abbia individuato direttamente la persona (che sicuramente aveva con se una quantità spropositata delle molecole odorose fatte fiutare al cane).

Nel caso delle ricerche invece, il cane segue effettivamente la scia di molecole (memorizzate dall'animale) lasciate lungo il percorso fatto dalla persona. Nel caso di Melania, il cane non poteva fiutare tale scia di molecole se la stessa si fosse trovata a notevole distanza ed inoltre, come ben noto Melania non si trovava a CSM tanto da attirare il cane verso di se.

E' da notare che Piergiorgio ha seguito per ben tre volte lo stesso percorso (sebbene già dal primo mattino del 19 tantissime persone avevano percorso tutte le strade del pianoro) e questo può significare solamente che ha seguito il percorso fatto a piedi da Melania il giorno prima.

I PM stanno cercando di smontare l'attendibilità del cane spostando in avanti la data della gita precedente e chiamando tutti i possibili esperti del settore in quanto la loro "teoria" crolla davanti al "pratico" riscontro di Piergiorgio. Peccato che proprio il conduttore di Piergiorgio, nel caso delle gemelline svizzere, ha interrotto tutte le ricerche delle stesse a Cerignola dopo cinque giorni in quanto "dopo cinque giorni le tracce non sono più affidabili ed un'eventuale responso, nonostante si tratti di cani dal fiuto impareggiabile, non sarebbe affidabile".

PINO ha detto...

LUCA, ero convinto di quanto ho scritto, ma, la tua spiegazione la trovo più verosimile.
Sono d'accordo per tutte le manovre dei pm.
PINO

Rita ha detto...

@LucaP

e se SP e Melania fossero stati a fare una passeggiata al Pianoro per conto loro, magari 2 o 3 giorni prima dell'omicidio? Chi ce lo dice a noi?
r.

Anonimo ha detto...

Rita
la tua è una giusta intuizione. Credo però che gli inquirenti, così intenti a smontare la pista del cane, abbiano ben monitorato gli spostamenti della coppia. Credo che nei giorni precedenti Parolisi lavorasse, e in effetti quel 18/4 si era preso un giorno di permesso. Penso anche che Melania, così pronta nel raccontare tutto alla mamma, le avrebbe detto: anche oggi andiamo a CSM, oppure il giorno prima le avrebbe sicuramente riferito della gita. I vicini di casa avrebbero riferito la cosa agli inquirenti. No, credo che se così fosse, già lo sapremmo.
Tiziana

ENRICO ha detto...

TIZIANA,

ma che fai ? MI leggi nel pensiero ? ;-))

Meno male che prima di scrivere la risposta a Rita ho letto la tua e mi sono risparmiato la fatica.
Anche perchè hai fatto le stesse obiezioni con le stesse identiche parole che avrei usato io

Anonimo ha detto...

Enrico
a son di commentare, stiamo acquisendo capacità paranormali :-)
Tiziana

LucaP ha detto...

@ Rita

Se ipotizziamo che Melania e Salvatore sono stati al pianoro nei giorni immediatamente precedenti seguiamo la stessa logica degli inquirenti e ci ritroviamo anche noi a fare i conti con i minuti che non tornano mai, con i moventi che non sono credibili, con l'assenza di prove e tracce evidenti di Parolisi a Ripe,....

La telefonata al 112 o è stata fatta da un attore professionista o è genuina e quindi si deve credere, almeno parzialmente e nei punti fondamentali, a Parolisi.

Da questo a dire che la ricostruzione fatta da Parolisi sia tutta genuina (io personalmente credo sia molto più genuina e veritiera di quanto sembri, anche per quanto riguarda le presunte telefonata fatte prima di quella delle 15:26) ce ne passa molto.

In ogni caso la versione di Parolisi ha più riscontri probanti di quella fatta dagli inquirenti. E questo sarebbe sufficiente per scarcerarlo.

Anonimo ha detto...

Perchè Luca, hai visto mai un ragno liberare la mosca incappata nella sua tela?
PINO

Anonimo ha detto...

IL DIBATTITO LANGUE

Buona notte, PINO

LucaP ha detto...

@ Pino

Ma se non si vuole credere alla ricostruzione di Parolisi, perlomeno nella sua globalità, diventa difficile sostenere che sia innocente.

Ma allo stesso tempo diventa difficile darsi una spiegazione della testimonianza di Ranelli (anche prendendo come valida l'ultima nota) e della pista seguita sia da Piergiorgio sia dagli altri cani da ricerca.

Io parlavo del fatto che la telefonata al 112, che trova riscontri perlomeno parziali in quanto detto sopra, mi sembrava genuina in tutti i suoi passaggi. E Parolisi in tutte le successive testimonianze non cambia mai versione.

Ricorda che tra gli investigatori c'è sicuramente qualcuno esperto del modo di condurre gli interrogatori (facendo ripetere infinite volte la ricostruzione come facendola dire anche al contrario, cosa che risulta estremamente difficile fare se si è inventato tutto).

Ho precedentemente sostenuto ed ancora sostengo che Parolisi fosse al corrente della natura e dei motivi dell'incontro, perché non si spiegherebbe altrimenti tutto il suo comportamento successivo. Ma ritengo altamente probabile che la sua ricostruzione sia sufficientemente veritiera.

Ciao

Anonimo ha detto...

PINO

ENRICO ha detto...

PINO
( il post precedente è mio..mi è sfuggito dlla tastiera .)

Il dibattito langue perchè abbiamo sviscerato tutto il possibile.

L'unica è aspettare che si faccia vivo qualcuno che contesti le nostre conclusioni con argomenti altrettanto FORTI e altrettanto CIRCOSTANZIATI.

Siamo in fiduciosa attesa

ENRICO ha detto...

LUCA

sono completamente d'accordo con te...ma ormai è inutile dirselo, mi pare ;-)

PINO ha detto...

UNA PROPOSTA IN PRIMA MATTINA:

1°) PASSIAMO A COMMENTARE SOTTO L'ULTIMO ARTICOLO? IO LO FACCIO

2°) CHIEDO GENTILMENTE A TUTTI di NON cliccare, per l'invio del post, sempre su "Anonimo", firmando solo in calce allo scritto.
In tal modo, per sapere chi sia "l'anonimo" che scrive, si deve ogni volta far scorrere il "pezzo", per vedere da chi è firmato.
Lo farete? ciao, PINO

PINO ha detto...

PROPOSTA:

PERCHE' NON TRASFERIAMO LA NOSTRA CORRISPONDENA SOTTO L'ARTICOLO DI MIMOSA?
IO LO FACCIO SUBITO
CIAO PINO

PINO ha detto...

2° PROPOSTA:

PERCHE' NON EVITIAMO DI CLICCARE SEMPRE SU "ANONIMO", se poi firmiamo in calce al post?
NON E' AGEVOLE per chi si appresta a leggere, andare a quardare chi ne sia l'autore.
PINO

Rita ha detto...

LucaP

Non mi sembra che la testimonianza di Ranelli sia molto a favore di SP in quanto:

1) asserisce categoricamente che quando è arrivato al Pianoro alle altalene non c'era nessuno, di fronte vi erano i ragazzi della scuola;

2) dice di avere visto SP mentre sistemava i tavoli fuori al sole perchè faceva freddo. Stando ai filmati delle telecamere lui compie questa operazione alle 15.23, non prima;

3) in quell'occasione dice di avere visto una "figura femminile" accanto a SP alle altalene, ma come si sa certemente a quell'ora non poteva essere Melania.

Resta il fatto dei cani molecolari.
Ho sentito che è stato incaricato un giudice internazionale specializzato in cani molecolari che dovrà stabilire l'attendibilità di Piergiorgio.

r.

PINO ha detto...

RITA.
TI RISPONDO IO SULL'ALTRA PAGINA
PINO

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