lunedì 5 dicembre 2011

Melania Rea. Dalla mancanza di logica alle carenze investigative, in 18 punti i motivi per cui Salvatore Parolisi non può aver ucciso la moglie

Articolo di Maura Sacher


1) Manca un movente che regga alla logica
Non pare consistente il movente passionale che avrebbe indotto il marito ad eliminare la moglie in modo così teatrale al solo fine di trascorrere il resto della vita con l'amante, per di più accollando a costei, militare in carriera, la propria figlia. Tutte le testimonianze rese pubblicamente dalle reti familiari ed amicali, almeno fino ai primi giorni di giugno, convergevano sull'esistenza di un rapporto coniugale solido, cementato dalla nascita della bimba a cui entrambi erano molto legati, rapporto che non dimostrava di essere pericolosamente intaccato dalla relazione extra-coniugale del marito. A nulla inferiscono le successive e recenti dichiarazioni di parenti e amiche miranti a screditare tale situazione, anche influenzate dai media e da suggestioni emotive, giacché per equità si dovrebbe tener conto della costante condotta sociale dei coniugi, reciprocamente affettuosa, quale appariva platealmente a tutti in tempi non sospetti. Per cui si deve arrivare alla conclusione che il legame matrimoniale era ben lungi da quella rottura definitiva auspicata dall'amante (ed a lei promessa per leggerezza ma della quale dubitava essa stessa) che dopo la pubblicazione di intercettazioni e scritti, dai media (e forse anche dagli inquirenti) è stata posta alla base di uno pseudo movente.

2) Non c'è prova materiale che Parolisi avesse avuto reale intenzione di recarsi ad Amalfi
Nonostante la prenotazione della camera d'albergo fatta dai genitori della Perrone, tutto quanto emerso dei mesi precedenti dimostra inequivocabilmente che lui aveva più volte disatteso le aspettative dell'amante. Tale comportamento è confermato anche dalle tante menzogne sulla separazione legale già avviata ma in effetti neppure accennata. Pertanto la vacanza ad Amalfi in programma per il Venerdì Santo, giornata molto importante per le tradizioni delle religiosissime famiglie Rea e Parolisi, scade di credito. Quindi un eventuale allontanamento del marito in quel giorno avrebbe, "ipso facto", di certo sancito la rottura del matrimonio, mentre i comportamenti precedenti del Parolisi dimostrano che gli si stava presentando l'occasione della definitiva rottura della relazione extra-coniugale.

3) Non c’è prova della premeditazione. Parolisi non si è preparato un preventivo alibi, non ha cancellato per tempo le tracce dei tradimenti, non ha interrotto preventivamente la relazione con l'amante, non ha indossato un abbigliamento consono a nascondere un'arma da taglio e nessuno ha potuto, "inconfutabilmente", affermare che avesse un ricambio d'abito ed un contenitore all'uopo, non ci sono testimonianze che indichino possedesse quel tipo di arma mentre ci sono fonti che ci fanno conoscere la sua non dimestichezza con "armi bianche" e ci hanno informato del suo costante rifiuto per quel tipo di regalo, regalo che invece le allieve hanno fatto a fine corso ad altri istruttori.

4) Non ci sono indizi né prove per affermare che abbia agito in preda ad un "raptus"
Sono infatti contrastanti le due conclusioni a cui si cerca di giungere. Un litigio mal si concilia con l'aggravante di aver infierito sulla moglie nel momento in cui essa era più indifesa, ovvero nel momento in cui si apprestava ad avere un rapporto sessuale o fosse nell'atto di urinare. Chi durante un litigio abbasserebbe i pantaloni e gli indumenti intimi? Inoltre a bordo dell'auto vi era la figlia, ed ammesso che questa lungo il tragitto si fosse addormentata (anche se difficile nel corso di un litigio), non si può escludere che all'arrivo, a vettura ferma, un alterco fra i genitori non l'avesse svegliata. Né è credibile che egli possa aver agito d'impeto al solo sbocciare di una lite, anche se gli fossero state rivolte frasi aggressive dalla moglie (ne aveva già subite, anche umilianti, dopo la scoperta del tradimento), essendo un militare ben addestrato a situazioni di emergenza (come mostra il suo curriculum di servizio) e stando alle univoche testimonianze raccolte sulla sua indole pacifica.

5) Il Chiosco di Ripe non era idoneo né per un omicidio premeditato né per un omicidio d'impeto
Se fosse reale il litigio scaturito durante il tragitto verso Colle San Marco, non era certo il Chiosco della Pineta di Ripe il luogo in cui un militare si sarebbe appartato per discutere in tutta tranquillità, meno che meno per uccidere visto il vicino poligono di tiro, le tante sentinelle a poche centinaia di metri, le esercitazioni in corso con accesso controllato, come è prassi, da vedette fisse, e la possibilità di trovarvi qualche militare in un momento di ristoro, o anche dell'arrivo improvviso di qualche militare che volesse riposarsi o dissetarsi. Pertanto egli per primo, essendo un militare frequentatore del Chiosco e conoscendo bene il luogo, avrebbe evitato una simile zona preferendo continuare il litigio in auto o, comunque (vista la presenza della bimba), avrebbe cercato di posticiparlo ad un momento propizio. Per cui una premeditazione l'avrebbe portato ad ideare un altro tipo di omicidio mentre un delitto d'impeto, già escluso dal modus operandi (non serviva un coltellino ma bastavano due mani per strangolare o soffocare), non necessitava di una scelta del luogo ma sarebbe potuto capitare anche in un auto parcheggiata in una piazzola di sosta.

6) Non ci sono prove, e neppure indizi, che confermino la presenza del Parolisi al Chiosco della Pineta
Le vedette escludono avvistamenti di Renault Scenic nere, non c'è tracciabilità né localizzazione del suo cellulare, mancano sue impronte o comunque tracce in generale (ad esempio non ci sono sue impronte sulla fontanella che avrebbe dovuto usare per lavarsi dal sangue), nell'auto non si sono rinvenuti aghi di pino o frammenti di corteccia, o anche altri elementi vegetativi, riconducibili a quel determinato sito, mentre ci sono infiniti reperti in loco che portano in tutt'altra direzione, tra cui avvistamenti di altre vetture, alcune delle quali molto sospette,e dna parziali di diverse persone.

7) Non v’è certezza inconfutabile né sull'orario dell'aggressione né sull'orario della morte.
Non è affatto assodato che Melania avesse bevuto un caffè prima di uscire di casa, per cui è discutibile l'affermazione del medico legale sui tempi di assorbimento e metabolizzazione della caffeina. Inoltre sia il deturpamento del corpo (più vicino al momento del ritrovamento), sia la manomissione e la riaccensione  del cellulare (avvenuta dopo le 7.00 del 20 aprile), non sono compatibili con gli spostamenti di Parolisi, tutti documentati attraverso varie testimonianze.

8) Non vi è alcuna certezza sul momento in cui si sia depositato il dna del marito sulle gengive della moglie.
Non può essere provato il tempo di deposito e di permanenza del dna del Parolisi sulle mucose orali del cadavere, stante l'abitudine dei coniugi di baciarsi intensamente con frequenza, anche per quanto scritto dal patologo in perizia che stima possa essere avvenuto da subito dopo il pranzo ad un momento antecedente la morte. Quindi il range ipotizzato è di almeno un'ora. Inoltre non può essere escluso che tali tracce non siano adducibili ad un oggetto appartenente al marito, in possesso dell'aggressore e strofinato sulla bocca di Melania. Anche solo il filtro di una sigaretta fumata dal Parolisi, se sfregato sulle gengive bagnate, avrebbe mischiato i dna senza destare sospetti visto che Melania fumava e quindi eventuali residui di nicotina non sarebbero stati considerati influenti. In questo caso sarebbe stato depositato proprio per portare gli inquirenti a privilegiare la pista "familiare".

9) Non vi è possibilità che un tempo così ristretto bastasse al Parolsi per uccidere e portarsi al Pianoro di Colle San Marco nell'orario in cui è stato avvistato dal Ranelli.
Il tempo limitato porta ad escludere, prove cronometriche alla mano, che si possa attuare un simile omicidio, specialmente se d'impeto, e riuscire ad arrivare al Pianoro lindi e puliti anche nei capelli e nella schiena, punti ben visibili e controllabili da chi aiuta nelle ricerche e dai carabinieri, punti in cui le gocce di sangue, è notorio, difficilmente si riescono a togliere con un sommario lavaggio (e colpendo un corpo con un coltello impugnato con la posizione ipotizzata dal patologo, e soprattutto nel modus operandi da lui supposto, il sangue sarebbe schizzato anche sulla parte posteriore, nuca e spalle, dell'assassino). Perciò solo considerando un omicidio premeditato, quindi il minor tempo occorrente in quanto tutto preparato a tavolino ed in parte già attuato, ed una velocità di movimento al limite dell'umano, si potrebbe riuscire a far stare tutta l'azione omicida, compreso i vari movimenti, in un orario quasi compatibile. Ma sarebbe stata necessaria anche una preparazione precedente che contemplasse, per fare un piccolo esempio, un buco già scavato nel terreno (in un luogo irraggiungibile ed impensabile per i carabinieri), dove nascondere una eventuale tuta insanguinata. Sarebbe stato necessario l'anticipato acquisto di una nuova tuta identica a quella gettata, per non rischiare che il ricordo di qualcuno e la mancanza dell'indumento dessero adito a sospetti. Ma c'è da dire anche che, a volerla ragionare in questa maniera, risulta ancora più strano ed ambiguo l'utilizzo di un'arma improponibile con una premeditazione. Per cui occorre tornare al delitto d'impeto (l'unico che forzando la logica si accorda alle ferite) per scoprire che la ricostruzione omicida non entra nei tempi in quanto impossibile partire dall'orario di partenza stimato dagli inquirenti, le 14.10-14.15, ed arrivare al Pianoro per essere notati alle 15.23. Facciamo una prova teorica. Se si aggiunge all'orario suddetto il tempo necessario per salire al Chiosco di Ripe (circa 20/25 minuti, dipende dalla strada percorsa), il tempo necessario per litigare arrivando ad un "punto mentale di non ritorno", ed in ogni caso non si adatta con l'abbassamento degli indumenti intimi (altri 10/15 minuti minimo), il tempo necessario per ucciderla (5 minuti bastano?), il tempo necessario per calmarsi, togliersi gli abiti insanguinati e lavarsi "bene" (altri 10/15 minuti per non rischiare di rimanere gocce addosso), il tempo necessario per occultare i suddetti abiti e l'arma in un luogo più che sicuro che non sia sulla via del ritorno, in quanto perlustrata e controllata a fondo (10/15 minuti per andare, nascondere e tornare, bastano?), inserendo a questo punto anche il tempo per occuparsi della bambina (visto che gli inquirenti imputano l'aggravante e ritengono che la piccola abbia assistito all'omicidio), ed in quel caso sarebbe occorso un'enormità di tempo per calmarla e farle capire che la madre non sarebbe salita in auto con lei, il tempo necessario per scendere al Colle senza essere notati facendo la strada più corta (15 minuti), il tempo necessario per parcheggiare, togliere la bimba dal seggiolino, portarla alle altalene (ancora 5 minuti?), dondolarla per farsi notare dal Ranelli (ancora 5 minuti?) ci troviamo ad essere arrivati ad un range temporale che ci da, con il minimo dei tempi stimati, un arrivo al Pianoro, non al bar Il Cacciatore ma alle altalene, sulle 15.40, con il massimo dei tempi stimati, un arrivo sulle 16.10. Quindi totalmente fuori da ogni ricostruzione portata a colpevolezza dalla procura.

10) Non si può parlare di un appuntamento con la morte.
Non c'è alcuna prova, e nemmeno indizi (solo una fantasia ricostruttiva), che possa corroborare le tesi che egli abbia condotto la moglie ad un appuntamento proprio alla Pineta di Ripe durante un'esercitazione militare in corso, quindi con traffico monitorato, o che si sia avvalso di un complice per attirare la moglie in un agguato e per effettuare un successivo depistaggio

11) Non c’è prova che il Parolisi stesso sia l'autore del depistaggio.
Nulla porta a trovare orari che diano un minimo di certezza e confermino che Parolisi si sia recato alla Pineta, nei giorni successivi all'omicidio, per deturpare il corpo e creare una sorta di depistaggio satanico. Anzi ci sono prove inconfutabili che lo collocano sempre in presenza di persone in ogni momento dalle ore 15.40 del 18 aprile fino al ritrovamento del cadavere, nel pomeriggio del giorno 20 aprile. Gli unici "buchi" provabili sono, a livello temporale, talmente esigui che escludono di fatto la possibilità di una sua presenza sul luogo del depistaggio.

12) Non c'è alcuna logica che inserisca un suo complice sulla scena "creata ad oc".
Cosa porta a pensare che un eventuale complice del Parolisi passa aver messo in atto uno staging di quel tipo? Quanto riscontrato sul corpo senza vita di Melania, ed attorno ad esso, non porta in una unica direzione (come ad esempio avrebbe fatto una siringa con rimanenze di eroina gettata in un cestino), al contrario sembra indicare una miriadi di direzioni. L'adozione da parte di chi ha depistato di elementi vari e simboli religiosi, in pratica anche satanici, così come lo sfilamento dell'anello di fidanzamento, non portano ad escludere il marito, come invece sarebbe stato se il Parolisi avesse voluto portare a termine un depistaggio atto ad allontanare i sospetti da sé stesso, al contrario certi aspetti lo coinvolgono. E già questo dovrebbe essere sufficiente per non considerare il Parolisi responsabile. Ancora di più lo si deve escludere se si aggiunge l'elemento "cellulare". La manipolazione del telefonino e la relativa cancellazione degli sms, e non solo quelli dell'amica Sonia ma anche altri di cui non conosciamo né il testo né la provenienza (come non conosciamo neppure quanto scritto in quelli inviati da lei né se avesse salvato nelle "bozze" qualche frase particolarmente rilevante), fa a botte col suo ritrovamento. Che convenienza aveva il Parolisi nel farlo ritrovare? Per cui lo scenario, a ben leggerlo, potrebbe indicare non un depistaggio ma una relazione significativa con chi aveva interesse a sopprimere Melania e, dunque, al movente. Sembra, più che un depistaggio, un "messaggio" a tutti gli effetti.

13) Il racconto di quella giornata non si è mai modificato.
Non c'è stata mai alcuna contraddizione nei racconti del Parolisi sullo svolgimento dei fatti, né nell'immediato né in ogni successiva occasione. La versione ripetuta più e più volte è sempre quella riferita inizialmente al 112 nella richiesta di intervento del 18 aprile. La stessa è finita a verbale nella denuncia di scomparsa firmata la notte successiva. Inoltre, nonostante sia stato "tartassato" con ben più di 30 ore di "audizione", quando era ancora una "persona informata sui fatti" (quindi in assenza di un legale seppure unico sospettato), e sia stato intervistato, anche in diretta, da diversi giornalisti, il quadro da lui disegnato è rimasto indelebile. E questo dovrebbe essere l'elemento portante assoluto di prova della sua sincerità, al pari dell'evidente stato d'animo con reazioni psicosomatiche attestate sia dai gestori del Bar Segà, sia dall'operatore del 112, sia dal Paciolla. 

14) Non c'è stata nessuna menzogna in relazione al delitto.
Pare chiaro che non ci sia alcun collegamento tra la reticenza a voler nascondere una relazione extraconiugale (in presenza anche di un "pactum familiae" di non portare all'esterno avventure amorose) e la sincerità con cui il Parolisi ha sempre ripetuto l'esposizione degli avvenimenti. Gli inquirenti in questo caso commettono un grossolano errore di ottusa valutazione psicologica non volendo scremare tra gli atteggiamenti auto difensivi, dettati da orgoglio e vergogna, e quelli manifesti di dolore e sofferenza. Il loro atteggiamento sembra il frutto di un pregiudizio, il farsi condizionare da una sola bugia per applicare l’intenzionalità a mentire su tutto.

15) Manca una seria valutazione, a 360°, che infici la possibilità di una reale presenza di Melania Rea al Pianoro.
Non sono state sufficientemente valutate le prove, o anche solo gli indizi, che collocano la famiglia Parolisi a Colle San Marco. Il cane molecolare è stato trascurato, eppure il suo ripetuto impiego in quei giorni ha dato sempre il medesimo risultato, il Ranelli mortificato, non creduto e costretto ad assumere un altro atteggiamento temporale che contemplasse orari diversi. Ma abbiamo in precedenza visto come anche con quell'orario tutto stoni e nulla corrisponda. L'agganciamento dell'unica cella (due chiamate su due) agganciabile dal cellulare di Melania Rea dovrebbe valere quale prova di una sicura presenza poco prima delle 15.00, almeno nella zona del Monumento.

16) Non si sono controllate al meglio le diverse versioni di amici e familiari.
Non c'era motivo alcuno per dubitare del fatto che più persone dovessero riferire, a chilometri di distanza una dall'altra, la stessa data al riguardo di una gita. C'è invece motivo per cui le stesse due persone, a ridosso dell'iscrizione nel registro degli indagati del Parolisi, decidano di cambiarla assumendo a giustificazione un ricordo sbagliato. A fronte di queste nuove ricostruzioni non sono stati presi provvedimenti per accertarne la veridicità ma è stato accettato a garanzia un filmatino, fatto da un cellulare, che si assume essere del 10 aprile. Un filmatino che non pare ritrarre né Melania né il Sirocchi né altri che si presume dovrebbero essere presenti al parco. Quanto è regolare questo stravolgimento di date?

17) Mancanze investigative su vetture e personaggi strani.
Non si è indagato né in direzione della individuazione dei proprietari delle vetture avvistate dalle vedette il giorno 18 aprile, né di quelle transitanti la notte tra il 18 e il 19 sulla strada che da San Giacomo porta al Chiosco, né del "traffico strano" della mattina seguente, secondo la dichiarazione di Giuseppe Corsini gestore del Ristorante Panorama. Non si è indagato sulla fisionomia delle due donne, ed un uomo, in tuta militare in orario non compatibile con la vita di caserma, avvistate da più persone a Villa Lempa la sera stessa del 18 aprile. Non si sono cercati i proprietari delle vetture passate sulla strada adiacente al parco del pianoro dalle 14.40 alle 15.30, né questi si sono presentati a testimoniare. Tutto porta a notevoli mancanze investigative e quindi ad una indagine parziale che nulla ha dei 360° da sempre spacciati dai Pm e dai carabinieri. 

18) Mancanza di effettivi riscontri su Melania Rea e sui personaggi attorno a lei orbitanti.
Nessuno, se non i primi giorni, ha avanzato mai dubbi sulla condotta in vita di Melania Rea, su eventuali problemi amicali o, anche, di diverso tipo. Non sono stati esplorati orizzonti e motivazioni alternative al Parolisi che potessero avere al centro la figura di Melania (e/o della sua famiglia), eppure è lei la vittima ed è chiaro che con lei se l'è "presa" un eventuale assassino non seriale. Non si sono sviscerate al meglio, ad esempio, situazioni e relazioni amicali della coppia, non si sono effettuate indagini invasive su nessun residente del condominio in cui abitava, nessuna indagine invasiva su alcun abitante di Folignano. Eppure è in quel paese che viveva e conduceva vita sociale. Nello stesso modo si sono lasciate cadere piste indirizzate verso gli "amici" di caserma della coppia, si sono cercati segreti solo nell'armadietto del Parolisi quando era indispensabile aprire tutti gli armadietti presenti alla Clementi. Era necessario controllare tutte le auto in possesso di chi aveva frequentato, almeno nell'ultimo mese, la coppia, e tutti i tabulati telefonici, sia di amici che di colleghi di lavoro, che non paiono essere stati controllati in maniera idonea ma solo superficialmente.

Con questi dati nulla porta a credere sia Salvatore Parolisi il colpevole.

Nell'impianto accusatorio attuale mancano logiche che partano dalla realtà, mancano riferimenti certi che permettano di eliminare quanto non inserito agli Atti, per convenienza ricostruttiva, come il cane molecolare Piergiorgio, ad esempio, che in altri casi, in altre situazioni, in altri Paesi, solitamente viene considerato "testimone muto" ma attendibile. Molte questioni restano aperte ed in sospeso, come le comparazioni dei dna misti, dei capelli e delle formazioni pilifere trovate sul corpo di Melania, come l'orma insanguinata fissatasi sul ballatoio e la striscia di sangue sulla coscia.

Quindi, fino a prova contraria, e non fino ad "indizio" di parte solo a favore della colpevolezza, il Parolisi è in carcere senza motivo... oppure un motivo c'è e qualcuno sa spiegarcelo con logica? Naturalmente senza aggrapparsi al solito tradimento ed alla solita e mediatica tiritera proveniente dalla Campania.


Leggi gli ultimi articoli sui casi di:
Annamaria Franzoni                  Ylenia Carrisi (due giorni prima di dicembre, video)


545 commenti:

«Meno recenti   ‹Vecchi   201 – 400 di 545   Nuovi›   Più recenti»
Anonimo ha detto...

p.s.
STIAMO PARLANDO LINGUE DIVERSE?
FORSE SI!!!
PINO

PINO ha detto...

LORI
Sono felice del tuo riscontro. Ma la tua presenza dovrebbe essere tangibile attraverso i tuoi interventi, la cui personale stima, NON è un complimento, te lo assicuro.
Spero di leggere, al più presto i tuoi interventi.
Cordialimente, PINO

Anonimo ha detto...

A me fa pensare l'impronta di scarpa non eliminata. Dà l'idea che l'autore del delitto non si sia accorto di tale traccia, altrimenti l'avrebbe fatta sparire. Quindi è probabile che Melania, sia stata uccisa con il buio, magari verso le 19:00 quando il telefonino si spegne. Poi, può essere tornato in un secondo tempo, per depistare.


Stella

Anonimo ha detto...

Pino
infatti tendenzialmente credo che Melania sia stata uccisa a Ripe, siccome però si era parlato del rigor mortis, ho voluto precisare.
Tiziana

Anonimo ha detto...

I motivi possono essere 100mila.
intanto gli assassini sorpresi essi stessi da quello che era accaduto avevano bisogno di riflettere su come depistare la scena del crimine e poi le operazioni decise con calma prevedevano:
- ripulirlo da eventuali tracce lasciate dagli assassini durante la collutazione;
- effettuare lo staging,
- ripulire il cellulare.
Il tutto prima che il cadavere fosse rinvenuto, ritrovamento avvenuto al momento da loro stabilito.
Tutte le operazioni sopra descritte avrebbero richiesto una loro permanenza nella scena del crimine per un lungo periodo con un notevole rischio di essere sorpresi, dato che le ricerche di Melania erano già iniziate
Marilia

Anonimo ha detto...

Dato che si è partiti dall'idea che gli aggressori di M. non la volessero uccidere, l'epilogo è evidente che li ha stravolti. Probabile siano fuggiti per poi tornare ad organizzare il depistaggio.
Il mettere assieme il piano di depistaggio sul cadavere, togliere dallo stesso eventuali tracce del loro DNA trasmesso durante la collutazione, manomettere il telefonino avrebbe comportato la loro presenza sulla scena del crimine per un tempo troppo lungo, con una esposizione al rischio di essere notati non indifferente. Le ricerche di M. erano già iniziate e i militari ancora in zona. Da li la mia ipotesi che tutto quanto programmato si potesse eseguire in altro luogo, senza rischi e con tutta calma. Tanta calma che hanno fatto in modo di far ritrovare il cadavere dopo due giorni.
Marilia

Anonimo ha detto...

STELLA
Brava. In poche parole hai riassunto il 90% di quanto è ipoteticamente avvenuto.
PINO

LucaP ha detto...

Personalmente sono convinto sia stata uccisa al Chiosco. Vi sono troppe tracce ematiche che in qualche modo (magari anche con approssimazioni e difetti) giustificate dalla B.P.A. e spero proprio che i RIS abbiano verificato trattarsi del sangue di Melania.

E' il fatto che nessuno abbia trovato il cadavere il giorno 19 (perlomeno la Forestale), che il cellulare sia stato riacceso il 20 mattina e che il vilipendio sul cadavere sia stato effettuato all'incirca alla stessa ora, che mi lascia perplesso.

Sarebbe davvero interessante sapere perchè gli anatomopatologi abbiano in un primo momento detto che l'ora del delitto era stimabile all'incirca alle prime ore del 19/04 (quando il proprietario del ristorante Panorama ha sentito il traffico anomalo).

A proposito, i tre militari uomini ed il militare donna prima citati, il giorno 18 hanno pranzato non al Chiosco (dove invece sono stati alcuni soldati di Chieti che avevano comprato il pane a Villa Lempa) bensì al medesimo ristorante Panorama di San Giacomo ed all'incirca alle 11:30/12:00. E cosa ci faceva una tale comitiva a San Giacomo quel giorno? Desumendo anche che il militare donna poteva con molta probabilità essere o una recluta del 235° Piceno oppure un'addestratrice dello stesso reggimento (mi sembra che nella primavera del 2011 ve ne fossero forse due)?

PINO ha detto...

Non metterei, la comitiva dei militari che ha pranzato a S. Giacomo, in relazione con l'omicidio.
Chi si appresta a compiere un atto del genere, non si mette in evidenza in tal modo, in un locale dove chiunque possa vederli e ricordare le loro fisionomie.
No Luca, non sono loro gli assassini.
Dovremo cercare altrove.
Ciao, PINO

Manlio Tummolo ha detto...

Vorrei solo osservare che, se avessero portato via il cadavere, avrebbero poi abbandonarlo anche molto lontano dal luogo del delitto, occultarlo o "sopprimerlo", come dicono i SS. Inquisitori di Taranto. La perplessità sorge da un'operazione priva di scopo nella sua seconda fase.

Manlio Tummolo ha detto...

ERRATA CORRIGE: in seconda riga mi manca un "potuto" dopo "avrebbero", scusate.

ENRICO ha detto...

A proposito dell'anello di fidanzamento e della fede... riporto un mio commento di ieri ( nel caso l'argomento sia stato superato PREGO tutti di di SCUSARMI....
sto facendo un corpo a corpo col pc e sto avendo la peggio ! )
----------

TABULA

tu dici "motivo per il quale la fede, già stretta di suo, non si riuscì a levare"

RISPOSTA :

Ma se l'anello di fidanzamento era tenuto fermo dalla fede, questa deve essere stata tolta per forza PRIMA se no non avrebbero potuto sfilare l'anello...e POI rimessa al dito

( anch'io penso ad una simulazione di aggressione per furto)


!

Anonimo ha detto...

Lo spostamento del cadavere determina dei segni vascolari talmente importanti ed irreversibili che anche uno studente di medicina del 2 anno è, e deve essere, in grado di identificare.
Non ho mai letto su atti ufficiali dello spostamento in avanti dell'ora della morte se non sui giornali degli strilloni ed in nessuna intervista fatta dagli interessati.
E quindi diffido alla grande.
Concludo che non mi sono affatto piaciute le gratuite illazioni, perchè di questo si tratta, su presunti amanti di MR e sulla reale paternità di Vittoria Parolisi. La ricerca di una eventuale non colpevolezza di parolisi non può transitare da simili artefatti, per usare un eufemismo. Un sincero appezzamento a Lori che lo ha fatto notare.


Wide

lori ha detto...

grazie Wide per l'apprezzamento, mi fa sentire sola

lori

ENRICO ha detto...

Sto riflettendo su questo : “ il cellulare che si spegne alle !9 ( dopo 4 ore dalla scomparsa) e si riaccende all’alba del 20 giorno del ritrovamento TRAMITE TELEFONATA anonima ( per giunta !
)
- Verosimilmente il cellulare è stato spento dall’autore/i dell’aggressione mortale.

Ma dal momento dell’allontanamento di M allo spegnimento del cellulare , questo telefono IN MANO A CHI era? Nel senso : chi ne aveva la disponibilità d’uso ?

Di certo NON Melania altrimenti avrebbe risposto alle chiamate o avrebbe chiesto aiuto…. quindi il telefono era sotto il controllo degli aggressori

Ma perché costoro NON l’hanno spento ? Al di là del rumore della suoneria (che potrebbe essere stata abbassata) un cellulare “attivo” avrebbe potuto far localizzare immediatamente il punto in cui si trovava il telefonino .. o NO?

Se ho detto una scemenza mi fermo qui,……

Anonimo ha detto...

Scusate se interrompo il filo del discorso, ma d’accordo con Mimosa, ho messo in fila alcune informazioni sul tema “Chi sapeva dei tradimenti di Parolisi”? , che potrebbero essere utili per il lavoro di squadra. Comincio dal mondo militare, con tre post

Per il momento ho scelto di selezionare soltanto nomi riportati in atti ufficiali o fonti mediamente più attendibili. Per brevità riporto soltanto nomi e iniziali, ma se serve approfondire ho qualche informazione in più. Se volete integrare o correggere, mi fa piacere.

@Mimosa

le valutazioni morali sono l’ultimo dei miei interessi, ma ritengo utile il tema da te proposto, per le eventuali implicazioni nella ricerca di ricostruzioni plausibili.
In che guaio mi sono cacciata?!! Addirittura un file “dedicato :-)

Pamba


1) Militari che hanno fatto dichiarazioni in merito (Ordinanza Teramo I parte).
.
Rosa Cesarino, ex allieva

Ludovica Perrone, ex allieva e amante

Caterino Nicola, collega

D’Agostino Libero, collega

Pagano Raffaele, collega

Caterino, Mongillo e Pezzotta, colleghi che Parolisi riferisce di aver frequentato con la moglie (per gli ultimi due, non mi risulta abbiano dichiarato di essere a conoscenza dei tradimenti di SP)

continua

Anonimo ha detto...

segue

2) Si parla genericamente di relazioni tra istruttori ed allieve, e in qualche caso anche di Parolisi, in un articolo su Repubblica di luglio. Sono indicate solo le iniziali e brevi dichiarazioni di alcuni militari ed ex reclute che sono stati ascoltati nel corso dell’inchiesta sull’omicidio di Melania e/o forse intervistati dall’autore dell’articolo. Alcune iniziali potrebbero coincidere con i nomi riportati negli atti ufficiali, ma solo l'autore dell'articolo potrebbe darcene certezza:

G. C. ex allieva, ora fuori dall’Esercito

A. L. caporale istruttrice donna, una delle 15 arrivate alla caserma circa a metà Aprile

V. P. caporalmaggiore istruttore

A.L. caporale

L. D., caporalmaggiore istruttore

Colonnello Ciro Annichiarico (dichiarazioni generiche sulle relazioni tra istruttori ed allieve)

Fonti ufficiali dello Stato Maggiore dell'Esercito (non meglio specificate dall’autore dell’articolo, dichiarazioni generiche sulle relazioni tra istruttori ed allieve)

continua

Anonimo ha detto...

segue

3) Se si vuole allargare il campo anche alle informazioni prive di riscontri certi, i tradimenti di Salvatore potrebbero essere conosciuti da tanti altri, per passaparola, coincidenza di luoghi di “ritrovo” o ipotetica amicizia di alcuni militari con persone della sfera amicale di M. Cose tuttavia difficili da ricercare e dimostrare, anche se di materiale generico sulla “caserma a luci rosse” (CLV o social network) ne avrei , ma vi risparmio.....

La mia personale considerazione è che i tradimenti di SP erano veramente un segreto di Pulcinella. Il movente passionale con il coinvolgimento di complici con “ le stesse problematiche”, come direbbe lo zio Gennaro, mi sembra poco sostenibile.
Era sicuramente uno dei tanti, forse perfino meno esplicito e più accorto di altri (con che risultati..poi, abbiamo visto, dato che si è fatto beccare!) perchè sposato o perchè preoccupato da eventuali implicazioni in ambito militare.
Le stesse istituzioni militari avevano già cercato di limitare il fenomeno, anche perchè c'erano state denunce nel 2009 di allieve che hanno coinvolto altri istruttori o sottufficiali. Le conseguenze sono state trasferimenti di alcuni militari, la sostituzione delle continuative con marcette (come evidenziato da Mimosa), il coinvolgimento di militari donne ad addestrare le reclute.
Se invece cerchiamo un'esca per parlare a M. dei tradimenti o di M. che indaga sui tradimenti e scopre qualcos'altro o “cerchiamo la donna”, come direbbe Pino, ho bisogno del vostro aiuto...

A voi qualche considerazione, se d'interesse
Ciao
Pamba

Mimosa ha detto...

Bello Pamba!
Così risulta che nell'ambiente militare c'era più gente che sapeva della "debolezza" (diciamo così) del caporalmaggiore che tra gli amici.
Infatti tu giustamente non hai inserito il Paciolla il quale affermò sempre che non sapeva niente (altamente dispiaciuto per giunta ... mentre lui stesso era un vero santo!).

Aggiungiamo poi le altre persone dell'ambito familiare di Melania (mamma, papà, fratello anche se in tempi diversi) e amicale (inizialmente solo Valentina, Imma è venuta a saperto da Valentina e anche molto dopo, però è stata la prima a correre a raccontarlo ai Carabinieri del paese).

Nella cerchia parentale di Salvatore solo la sorella Lucia che abita a Verona e fa la guardia carceraria.

Tutti hanno ben stretto patti di silenzio, ma in fondo non erano mica fatti loro!

Questo elenco può tornare utile se riuscissimo a collegare questa conoscenza della leggera condotta del caporalmaggiore con qualche altro "segreto" condivisibile e più pesante all'interno di quell'ambiente.

Grazie Pamba.

Mimosa

Mimosa ha detto...

Pamba
Ottime secondo me le tue considerazioni finali.
Anch'io penso che lui era più "rigoroso", meno facile ad essere sedotto di tanti suoi colleghi, e poi se lo raccontano pure tra di loro ... e spesso, poverini, anche aggiungendo episodi e particolari del tutto inventati ... l'ho scritto una volta, ora che mi ricordo, che queste "conquiste" anche di una sola notte sono come le tacche sul cannone per ogni tiro centrato.

E poi è andato a impelagarsi con una collega appiccicosa ed egoista!

Mimosa

ENRICO ha detto...

Ammesso che quella caserma fosse un autentico bordello, IL SILENZIO di Parolisi sarebbe giustificato ed avrebbe un senso logico solo se di questo allegro "stato di cose" ne avesse usufruito anche qualche insospettabile, iirreprensibile intoccabile "personaggio" la cui identità non dovrebbe e non potrebbe MAI essere resa nota

In una ottica di questo tipo potrebbero essere altresì compresnsibili sia il tiepido , per non dire inesistente, impianto defensivo sia il procedimento investigativo accusatorio totalmente unidirezionale

ENRICO ha detto...

se qualche anima pia potesse sacrificarsi e offrirsi per uno straccio di risposta al dubbio che mi attanaglia e con il quale avevo concluso il mio post delle 20:49 avrebbe la mia sempiterna gratitudine ;-)

Anonimo ha detto...

Enrico
una delle cose che avevamo ipotizzato era che l'assassino-rapitore non si sia accorto subito del telefono: o perché caduto, e non immediatamente ritrovato, nell'auto, o perché lasciato nel casolare.
Ci si domandava anche perché, una volta ritrovato, non l'avessero semplicemente buttato, senza riportarlo sul luogo del delitto.
Tiziana

Mimosa ha detto...

@ ENRICO e Tiziana
... e sempre per questo avevamo ipotizzato (in pochi, invero) che fosse stata "sequestrata" ossia tenuta (in qualche modo contro la sua volontà) da qualche parte, o perché già stordita con il famoso pugno o ancora stordita dalla famosa droga.

Mimosa

ENRICO ha detto...

TIZIANA

allora buttiamo all'aria tutto il ragionamento fatto a proposito della "ripulitura" da parte di un esperto del cellulare di M., del suo strano spegnimeto e della sua ancor più strana riaccensione due giorni dopo...

beh.. ci rinuncio..

Comunque TI RINGRAZIO DAL PROFONDO DEL CUORE per la tua caritatevole attenzione al mio dramma personale ;-))

Mimosa ha detto...

ENRICO
non si butta all'aria la ripulitura, che poi nessuno mi pare ha mai supposto sia avvenuta prima delle ore 19.
la si sposta in avanti ...
e chissà forse ci voleva una giornata intera (stando alle dotte precisazioni di LucaP sui sistemi di funzionamento)

Mimosa

Mimosa ha detto...

Rileggendo a ritroso, ho ritrovato un’osservazione di Tabula che associo immediatamente ai 3 elementi di cui al mio intervento delle 13.07.

Ci sarebbe un 4° elemento da leggere: la sottrazione della collanina, dell’anello di fidanzamento (andato invece “disperso”), dei soldi (se M. li aveva nelle tasche,e forse frugando è scivolato fuori l’accendino) simula il furto = “furti” come situazioni nell’ambiente.

Quindi sono 4, come i moschettieri, come le virtù cardinali.
Qui ce n'è per tutti i gusti e tutte le interpretazioni!

Mimosa

ENRICO ha detto...

MIMOSA
mi riferivo a Tiziana che mi aveva risposto così "una delle cose che avevamo ipotizzato era che l'assassino-rapitore non si sia accorto subito del telefono: o perché caduto, e non immediatamente ritrovato, nell'auto, o perché lasciato nel casolare.
Ci si domandava anche perché, una volta ritrovato, non l'avessero semplicemente buttato, senza riportarlo sul luogo del delitto."


Per questo mi si sono confuse le idee ( non è però che prima le avessi molto chiare in testa, ad onor del vero...)

Mimosa ha detto...

Enrico
OT : mi spieghi meglio come si fa il corsivo qui?
E il grassetto?
Te ne sono grata.

Mimosa

ENRICO ha detto...

MIMOSA

comunque la DOMANDA che vi rivolgevo nel post della 20.49 era : "un cellulare “attivo” avrebbe potuto far localizzare immediatamente il punto in cui si trovava il telefonino .. o NO?

Anonimo ha detto...

Enrico
credo che sulla questione del telefono nessuno abbia le idee chiare. Abbiamo perso dei giorni a dire come e perché poteva essere stato ripulito, ma il problema centrale è sempre rimasto, se lo domandava anche Luca P, perché riportarlo sul luogo del delitto anziché buttarlo?
D'altra parte mi sembra assodato che i messaggi siano stati cancellati: o sul posto, oppure portandolo via. Dunque, perché non eliminarlo insieme ad arma e vestiti sporchi? Sarebbe stato meno laborioso.
Tiziana

Mimosa ha detto...

Enrico
aiutooo ... direi "affermativo"!
Qui credo stia per arrivare Luca a spiegarti il perché e per come, ma tu sei all'estero (ancora?) e stenti a leggere ... quindi, poni un'altra domanda più semplice ...

Comunque le ricerche con i mezzi supertecnologici dei carabinieri sono scattati subito, non appena Parolisi ha dato il numero del cellulare della moglie all'operatore del 112. Almeno così sta scritto nelle Ordinanze.

Mimosa

PS.
LucaP per favore non risentirti ... sei un geniaccio nella tua professionalità e stentiamo a seguirti con la stessa competenza. Scusaci! Ciao

Anonimo ha detto...

Ma Enrico
il cellulare di Melania ERA STATO LOCALIZZATO, non con precisione ma in un'area attorno alla località S.Giacomo, dove si sono infatti dirette le ricerche. Da qui il dubbio, sollevato sempre da Luca, se avessero cercato anche a Ripe.
Chi avesse "sequestrato" Melania sapeva benissimo che il cellulare era localizzabile, da qui la mia precedente risposta.
Tiziana

Anonimo ha detto...

MIMOSA devi far precedere la frase da i ( corsivo) o da b (grassetto) racchiusi tra i segni "maggiore e "minore" (come nel tag HTML che vedi scritto sotto al modulo )
Poi alla fine della frase devi far seguire (chiudere ) la "/i" o la"/b" (sempre racchiuse nei due simboli ) ma come vedi PRECEDUTI dallo / che sta sopra il 7

esempio "i" FRASE "/i" ma al posto delle virgolette metti i simboli maggiore e minore

CAPITO ?
OCCHEI...

Ps puoi utilizzarli entrambi insieme
esempio
"i" "b" FRASE "/i" "/b"

Anonimo ha detto...

MI SONO STANCATO a leggervi. Vi auguro la buona notte!!!!!!!!
PINO

Anonimo ha detto...

@Pino
è dissociante andare a leggere più di 20 commenti tra un'osservazione e l'altra a cui ci si riferisce, ma funziona così.

Prima di tutto al momento ho una mia idea, e l'ho esposta: quella dei militari sotto cocaina che hanno ucciso per un segreto di Pulcinella che comunque coinvolgeva un pezzo da novanta.

Detta la mia, mi presto alle vostre ipotesi e cerco di smontarle o di aggiungere dei pezzi, per vedere come e se funzionano e se per caso mi convincono, diciamo che mi immedesimo e in quel momento devo esserne convinta, altrimenti contesterei e basta.
Chiarito questo, l'ipotesi che Melania sia arrivata all'appuntamento con la morte ben più tardi dell'ora indicata è un tuo suggerimento.
Io, immedesimandomi, mi chiedevo se fosse ipotizzabile uno spostamento da viva o da morta.
Tutto qui.

La comitiva dei militari che ha pranzato a S. Giacomo.
Tu affermi: Chi si appresta a compiere un atto del genere, non si mette in evidenza in tal modo, in un locale dove chiunque possa vederli e ricordare le loro fisionomie.

E hai ragione: chi si appresta a compiere un omicidio solitamente non lo fa.
Ma chi non si aspetta minimamente che un incontro chiarificatore in cui bisognerà trovare un accordo una certa donna, si trasformi in un omicidio, potrebbe benissimo pranzare in un Ristorante ed anche flirtare con le cameriere.
E successivamente maledirsi per questo.

Alcune cose accadono all'improvviso, nella vita: e non sappiamo mai se quello è il giorno in cui ci sarà una svolta. Ma non dovrei essere io a dirlo a te.

Comunque sia, nella tua risposta a Stella ho compreso un pò meglio la tua visione dell'accaduto.

@Enrico.
Tu continui a partire dal presupposto che M. portasse gli anelli sempre allo stesso modo. E' stato detto da Michele, credo, in tempi non sospetti, che spesso Melania invertiva l'ordine tra fede e brillante.

In generale comunque comincio a scocciarmi che ci sia sempre qualcuno a definire quello di cui si può parlare e quello di cui non si può, mi sembra quasi che alcuni stiano lì ad aspettare che gli altri cadano in fallo, senza mai contribuire in maniera costruittiva.
Fino a prova contraria io un atteggiamento del genere lo accetto solo da Massimo. Il blog è suo, e Lui ha il diritto di frenare gli eccessi, casomai anche di cancellarli.

Tabula

ENRICO ha detto...

TIZIANA

finalmente HO CAPITO !

Quindi si ripropone l'amletico dubbio: il corpo C'ERA o NON C'ERA a RIPE visto che senza dubbio il 112 da quelle parti ci DEVE essere andato per forza SUBITO ?

Anonimo ha detto...

Grazie Enrico, la cosa interessa anche me

ci sopravvaluti?!!

sii

Puoi ridere se non mi riesce

Ciao
Pamba

Anonimo ha detto...

Che piccola soddisfazione!
Grazie

Pamba

Anonimo ha detto...

Infatti Enrico
da lì parte il dubbio. Wide ci ha fatto capire che Melania dopo morta non può essere stata trasportata, perché altrimenti l'autopsia l'avrebbe rilevato. Certo che il fatto che il cadavere, pur in bella vista, non sia stato ritrovato per due giorni e non avesse alcuna traccia di animali, sembra effettivamente strano.
Tiziana

ENRICO ha detto...

TABULA,

scusa ma quando mai qualcuno ha sindacato "quello di cui si può parlare e quello di cui non si può, mi sembra quasi che alcuni stiano lì ad aspettare che gli altri cadano in fallo, senza mai contribuire in maniera costruittiva." ????

Mah... davvero non riesco più a capire dove e quando "leggete" queste fantomatiche intenzioni "censorie"

LucaP ha detto...

@ Enrico

Il dilemma del cellulare spento solamente alle 19:10 me lo ero posto giorni fa ed ancora non sono riuscito a darmene una spiegazione univoca.

I casi credo possano essere due:

- o il cellulare si trovava, caduto o lasciato volutamente, in un posto isolato mentre gli assassini si trovavano con Melania già altrove (e qui le supposizioni possono essere davvero tante: presso la roulotte, nel casolare di Colle, su una macchina, in un bosco,....); e quindi solamente alle 19 qualcuno si è premurato di recuperarlo (eventualmente cercandolo perché non lo si trovava più) e di spegnerlo.

- o il cellulare è stato tenuto acceso apposta per un motivo ben specifico che poteva essere l'attesa che arrivasse qualcuno in grado di sapere come trattarlo e cosa farne od anche per altri motivi sinora neanche ipotizzati come, faccio un esempio, l'attesa di una chiamata che avrebbe potuto anche essere un segnale convenuto.

Se Melania sino all'incirca alle 19 fosse stata ancora viva e nella possibilità fisica di rispondere sono certo che l'avrebbe fatto.

Rispondo in ritardo perché ogni tanto vado a cena e ne approfitto per dormire un po'.

Ciao

LucaP ha detto...

Aggiungo una considerazione.

Che la procedura 112 NUE, nel caso di un cellulare acceso ma in assenza di risposta, dia risultati così approssimativi lo dicono i PM che devono giustificare in qualche modo il fatto che il medesimo cellulare sia stato localizzato in un punto distante 6 km dal Chiosco della Pineta dove secondo loro doveva essere come conseguenza logica della loro ricostruzione (e questa è una delle tante forzature dei fatti che si trovano nelle due ordinanze!).

Fossi parte del collegio difensivo, durante le fasi del dibattimento chiederei una perizia in tal proposito, facendo effettuare alcune prove empiriche. Potrebbero posizionare un cellulare acceso in differenti posti lungo la SP53 e poi richiedere di attivare la procedura di ricerca per vedere realmente qual'è l'approssimazione reale. Credo che ci sarebbero alcune probabili sorprese.

D'altronde tale procedura di localizzazione non si può pensare venga attivata ed utilizzata con profitto solamente per individuare persone che si sono perse e non sanno più dove si trovino.
La procedura è stata studiata proprio per individuare cellulari (accesi) e di conseguenza persone che si trovano nell'impossibilità di rispondere.

Ciao

LucaP ha detto...

Pino

Ieri sera tu hai detto di escludere un eventuale coinvolgimento del gruppo di militari (con donna recluta/addestratore, ma più probabilmente una degli addestratori donna presenti ad Ascoli e visibili nelle fotografie del giuramento del 19) negli eventi. Io, oramai, non mi sento di escludere più nessuno.

Anche qui secondo me ci possono essere due spiegazioni:

- o al ristorante Panorama di San Giacomo, che sappiamo essere conosciuto dai militari che effettuano le esercitazioni al poligono (come quelli di Chieti che hanno pranzato lì poco dopo le 13:00 andandoci per di più con un pullman militare granturismo), si mangia davvero bene ed allora è comprensibile che un gruppo di addestratori del 235° Piceno vi si rechi nella giornata precedente il giuramento e quindi di riposo (capita anche a me di andare con la famiglia in un ristorante conosciuto per lavoro);

- o quel gruppo di addestratori era lì per un altro motivo, in attesa di fare altro in zona; anche il fatto che pranzino alle 11:30 è giustificabile sia con le abitudini alimentari di chi si sveglia solitamente alle 6 di mattina sia con l'esigenza di ingannare il tempo in attesa di un preciso impegno nel primo pomeriggio.

Ciao

PINO ha detto...

@ TABULA

Accetto per buona la tua idea che i militari NON immaginando l'esito del "colloquio" con M, non abbiano usato le precauzioni alle quali ho accennato. "Colloquio che, dopo il trasporto della vittima, dal Monumento al casolare, in stato di incoscienza dovuto al COLPO alla testa, è stato piuttosto lungo, in quanto si sperava di convincere M a tapparsi la bocca ( per cui non gli avevano ancora sequestrato il cellulare, ma gli impedirono di rispondere alle chiamate).
Non riuscendo ad ottenere quanto richiesto, dato il "caratterino" di M, l'hanno condotta (on qualche sotterfugio, per tenerla calma) a Ripe dove, dopo ulteriore discussione, la stessa è degenerata nell'accoltellamento (per me, da parte della donna del gruppo).
L'episodio potrebbe essere avvenuto qualche minuto prima delle 19 del 18/4, perchè, subito dopo, credendo M deceduta, hanno preso il cell., e sono scapati via.
Il gruppo, o qualcuno di loro, è tornato molte ore dopo, con l'oscurità, e comunque, prima del ritrovamento, a praticare il depistaggio, e riportare il cell. "sistemato" a dovere.
Questa ipotetica ricostruzione si coniugherebbe con il parere del medico legale che esaminò per primo il corpo della vittima, che dichiaro l'avvenuto decesso, molto più tardi di quello sostenuto dal Tagliabracci.
Che M abbia sostato nel detto casolare, sono stati i cani della Finanza ad averne fiutata la presenza (episodio ignorato dagli inquirenti e non riportato ufficialmente, come sosteneva Luca).
Tutto il resto è storia, anche se, ovviamente, tante sono le tessere da mettere a posto, nel complicato mosaico.
Per quanto riguarda il tuo appunto sulla libertà di scrivere le proprie idee, non mi risulta che qualcuno l'abbia mai messo in dubbio. Sarà stata, forse, una tua sensazione. Ma questo può succedere, non te la prendere.
Ciao, PINO

Anonimo ha detto...

@Enrico. Mi sembrava ovvio non essermi riferita a te, mi scuso per il fraintendimento, ma non avendo mai tu fatto niente del genere non vedo perchè avresti dovuto sentirti parte in causa.
Difatti ho lasciato apposta uno spazio bianco e iniziato un nuovo paragrafo cominciando con In generale... Forse avrei dovuto mettere la @, l'ho omessa perchè non mi andava di mettere nomi per non cominciare sterili polemiche.
Quindi scusa ancora, Enrico. Non è neanche giusto che gli altri possano incappare nello stesso tuo errore pensando ce l'avessi con te, per una mia non chiarezza nel dividere i messaggi indirizzati.

anzi a proposito:

@grazie, Pino. Cercherò di non prenderla. E' che il buonismo ha spesso il potere di irritarmi.
"Chi è senza peccato scagli la prima pietra" resta un valido principio mai caduto in prescrizione, nonostante si sia "nell'era tecnologica".

Tabula

LucaP ha detto...

A tutti

Sono oramai convinto che la confusione generale nella quale ci stiamo trovando adesso è dovuta essenzialmente a quanto hanno fatto i PM di Ascoli i quali fra tutto il materiale di indagine hanno pescato unicamente quello che faceva comodo ai fini della ricostruzione dei fatti da loro ipotizzata.

Quando saranno depositati tutti gli atti di indagine (in occasione della chiusura della stessa e della richiesta di rinvio a giudizio davanti al GUP), credo che la difesa avrà molte armi in più per smontare la tesi dei PM (sempre ammesso ci sia la totale trasparenza e "tutti" gli atti vengano depositati).

Mancano troppi accertamenti che in un modo o nell'altro, deducendoli da notizie giornalistiche attendibili ma anche semplicemente ipotizzandoli come logici ed inevitabili, devono essere stati fatti sia dagli inquirenti di Ascoli sia da quelli di Teramo (per me a questo punto più attendibili).

Ciao

LucaP ha detto...

Sempre in merito al tema dell'ora della morte e prendendo come dato di fatto che Melania sia stata uccisa al Chiosco della Pineta.

Dal servizio di Vanity Fair del 07/09/2011 cioè quello relativo alle testimonianze di Colasanti apprendiamo che:

- il "turno" di vedetta di Colasanti è durato dalle ore 9 del mattino sino alle 22:30 (sicuramente avrà dovuto assolvere a delle funzioni fisiologiche che però non avranno comportato l'allontanamento dal posto di vedetta);
- che tale turno, sebbene estremamente lungo, sia durato sino a così tardi lo conferma lo stesso Colasanti dicendo "Nel corso delle fasi serali del mio servizio non ho avuto modo di notare luci o altro che attraesse la mia attenzione". In quei giorni nella zona del Chiosco (ho verificato per le esatte coordinate geografiche) il sole tramontava all'incirca alle 19:00.

Per cui se crediamo all'attendibilità di Colasanti anche nelle tarde ore del pomeriggio non sono transitati veicoli civili al di fuori dei due visti nel primo pomeriggio.

Darei in ogni caso per scontato che Melania sia giunta in macchina (cosciente o incosciente, volente o meno) al Chiosco.

Risulta allora probabile che vi sia giunta nella tarda serata del 18/04 (e qui ci sta anche un probabile pasto con caffè che non sia quello del pranzo delle 13.30) e subito uccisa. Cosa compatibile con i primi riscontri dell'autopsia di Tagliabracci.

Sempre ammesso che non sia arrivata al chiosco con un veicolo "non civile" od anche con il famoso fuoristrada del quale però ho già parlato in precedenza (tendendo quindi ad escluderlo, perlomeno nell'ora in cui è stato avvistato dalle vedette).

PINO ha detto...

@ LUCA

Non so se tu abbia letto il mio ultimo post. Ad ogni modo condivido quanto affermi.
Ovviamente, tutti noi stiamo scervellandoci sui dati a nostra disposizione (e tu hai riportato quello dei cani dei finanxieri che a molti di noi non era noto), che rappresentano, forse il 30% di quelli tenuti sotto conserva dai pm teramani, che non mi sembra che si siano discosti molto dalle teorie ascolane.
Fra le cose tenute in serbo, per es., c'è il risultato dell'incontro con il dr. Ferraro, che hanno secretato immediatamente, come tutti gli aneddoti e gli indizi che si rivelano a favore del P.
Ciao, PINO

PINO ha detto...

@ LUCA
Si, l'ora del decesso può essere spostata a poco più tardi delle 19, senza incidere sulla sequenza della dinamica, anzi, ne avvalora la verosimiglianza.
PINO

LucaP ha detto...

Vorrei sottoporvi un altro mio dubbio.

Il proprietario del ristorante Panorama di San Giacomo nell'intervista a CLV (spero però i PM abbiano voluto sentirlo come testimone ufficialmente) afferma che nella notte del 18/19 aprile sente il rumore di un traffico anomalo per quella zona e quell'ora.

Proviamo ad ipotizzare che tale traffico sia dovuto al passaggio di macchine in qualche modo coinvolte nel delitto.

Nel punto in cui si trova il ristorante (i proprietari vivono sopra lo stesso) possono passare macchine provenienti in un senso da Ripe (o Cerqueto) mentre nell'altro senso possono arrivare unicamente o da Colle San Marco o, tramite una strada di montagna molto tortuosa e lunga, da Villa Franca/Le Casette.

Se le macchine provenivano da Colle San Marco (o si dirigevano verso di esso) vi era anche il rischio che arrivate sul pianoro venissero notate e fermate dai carabinieri intenti nelle ricerche di Melania.
A meno che si fosse sicuri che a quell'ora le ricerche sul pianoro fossero già state sospese e non vi fosse più nessuno. Ma come potevano essere sicuri di ciò? Magari tramite un segnale proveniente da qualche complice apparentemente intento nelle ricerche al pianoro? Tutti voi credo sappiate che quella sera al pianoro vi erano molti colleghi di Parolisi che collaboravano alle ricerche. Poteva esserci tra questi qualcuno non così genuinamente interessato ad aiutare il collega?

LucaP ha detto...

Ci siamo inoltre scervellati su come Melania possa essere stata tenuta in "prigionia" per un periodo lungo senza che ve ne siano tracce evidenti sul cadavere.

L'ipotesi della droga da stupro ci sta benissimo però se posticipiamo di molto l'ora della morte bisogna anche ipotizzare una somministrazione a più dosi e quindi diventa un po' meno credibile.

Ma se nel gruppo di persone che si trovava assieme a Melania ci fosse stata anche una persona ben conosciuta dalla stessa, magari considerata anche amica della famiglia (o anche solo del marito), che potesse rassicurare Melania di aver parlato con Salvatore, di avergli spiegato tutto chiedendogli di occuparsi della figlia in attesa del rientro della moglie? Penso magari ad un collega del marito che Melania potesse conoscere bene e potesse anche fidarsi. Sappiamo con esattezza chi fra i colleghi e amici di Parolisi non era a Colle san Marco per le ricerche e magari neanche in caserma?

Anonimo ha detto...

Ma scusate. Che senso avrebbe parlare ORE con qualcuno che ti offra un pasto e anche il caffè, ma ti impedisca di rispondere alle telefonate, e che ti conduca a Ripe e poi ti accoltelli?
e tu bella tranquilla non versi una lacrima e non chiedi neanche di poter tranquillizzare tuo marito e di dare disposizioni per la bambina..
con quale scusa se non la coercizione impedire a qualcuno di rispondere al PROPRIO cellulare per ore, una mamma poi?
E una tipa risoluta come Melania non si sarebbe ribellata, non avrebbe combattuto, e avrebbe sorseggiato tranquilla il caffè?
Doveva essere sotto il tiro di una pistola.. e niente, non le viene da piangere, non si accapiglia con nessuno, non viene tenuta ferma perchè sul suo corpo non ci sono segni. Solo una botta in testa. UNA.
Stavolta non riesco ad immedesimarmi. Convincetemi meglio.

Tabula

PINO ha detto...

TABULA
Dacci tu, invece, una spiegazione diversa,
La mia l'ho data
Poichè hai posto degli interrogativi, legittimi, formula la tua diversa ipotesi.
PINO

ENRICO che M sia stata ha detto...

Anch'io ho fatto la stessa riflessione di TABULA.

Nell'ipotesi che M sia "rimasta in vita" fino alle 19, dove e come i "sequestrarori" hanno potuto tenerla "tranquilla" per 4 ore ?

Non so darmi risposta...ma il fatto che il cellulare sia rmasto attivo fino a quell'ora mi da da pensare... così come il fatto che abbiano DECISO di di ripulirlo anzichè distruggerlo per poi riattivarlo il mattino del 20...

Sembrerebb un comportamento illogico ma sicuramente NON LO ERA per gli aggressori..

PER QUALE MOTIVO avevano bisogno che il cellulare restasse in funzione fino alle 19 ?

Anonimo ha detto...

@LucaP 10.30
Anche se l’intermezzo del sequestro non riesco a spiegarmelo, ti seguo nel quesito finale, che mi interessa molto.
Beh, se andiamo agli atti ufficiali e se cerchiamo tra i colleghi che Melania conosceva bene (ripensando al mio post di ieri sulla caserma), restringiamo molto il campo.
Sicuramente lo stesso quesito potrebbe esserselo posto SP, andando il 19 in caserma a "vedere chi c'era, non c'era",immagino il 18, non solo il giorno stesso.
Ugualmente anche tra le amicizie, senza entrare troppo in dettagli già affrontati dalla squadra, questo segnale che tu ipotizzi - nel post delle 10.22 - inviato da qualcuno presente per le ricerche al pianoro, non poteva essere fatto dalla/o stessa/o amica/o con un banale sms?
Per gli orari e le presenze effettive, come sai, andiamo per tentativi.
Sappiamo che qualcuno era presente su al CSM anche alle 22, avendo riaccompagnato l'addestratore del cane, mentre tenderei ad escludere la presenza di colleghi di SP nell'immediatezza delle ricerche. Mi sembra, ma dovrei andare a rivedere, che quando sono arrivati al CSM i familiari di Melania (dopo le 22.30 e dopo aver lasciato la mamma di Melania in casa), abbiano trovato le forze di Polizia e gli addetti alle ricerche. Il 19, invece, per periodi più brevi a causa del giuramento (vedi incontro con lo zio “antipatico”), ed anche il 20/04, i colleghi sono saliti al CSM.
A proposito, è stato confermata da Massimo la presenza di militari della Caserma di Ascoli al Poligono di Ripe, nella mattinata del 20/04?

p.s. scusate se può essere irritante la mia partecipazione al lavoro della squadra con un gioco di “sponda”, ma le ricostruzioni proprio non sono capace di farle…

Pamba

PINO ha detto...

ENRICO

Suppongo che il cell. NON distrutto, sia stato riacceso e deposto accanto al corpo di M, allo lo scopo di farlo ritrovare. Visto il risultato negativo, si è ricorso alla telefonata "anonima".
Il cell. è restato acceso fino alle 19, come ho già ipotizzato, perchè in possesso ancora di M (viva) ed in via di compromesso conclusosi come sappiano.
Naturalmente tutta la ricostruzione ha solo carattere speculatorio, ma verosimile.
PINO

Unknown ha detto...

Confermo che io stesso ho letto un articolo su "Il Resto del Carlino" di Ascoli, in cui era scritto che si stavano facendo verifiche sui cellulari di alcuni militari agganciati alle celle telefoniche di Ripe la mattina del 20 aprile.

Il giornalista li giustificava parlando del poligono e della possibilità fossero impegnati nelle ricerche della donna.

Ora il Carlino non conserva notizie antecedenti i tre/quattro mesi, quindi non l'ho rintracciata, ma che l'ho letta è certo.

Ciao, Massimo

LucaP ha detto...

Vogliate tutti permettermi, senza massacrarmi subito, di formulare un'ipotesi che credo costituisca solamente una variante di quanto sinora già ipotizzato (chiedo scusa in anticipo se eventualmente qualcuno l'avesse già formulata ed io non l'avessi letta o non me ne ricordassi).

Sinora è stato più volte ventilata l'ipotesi (che è la stessa del GIP Cirillo) che Melania avesse scoperto un segreto troppo importante e che sia stata uccisa per questo.

Ma se la "scoperta" l'avesse fatta Parolisi (essendo lui il primo a scandalizzarsene) e ne avesse parlato con Melania comunicandole i timori per la propria carriera (magari essendo minacciato di ritorsioni nel caso avesse parlato)? E se Melania fosse allora intervenuta quasi ad intercedere per il marito, quindi non per interessi suoi propri diretti ma per difendere la propria famiglia?

Parolisi sarebbe quindi stato al corrente benissimo del motivo dell'appuntamento e da qui le sue prime reazioni fortemente preoccupate, le sue parole dette a Paciolla ("se la sono presa"), il suo indagare nei giorni successivi in caserma, nonché quanto detto in macchina tra se e se ("mi dispiace che a rimetterci sia stata Melania") o alla sorella quando la stessa parla di "clienti". Ma anche l'ostinazione a non parlare dei suoi sospetti.

Se consideriamo i caratteri dei due coniugi, emerge che quello maggiormente determinato è Melania e non Salvatore, e quindi ci sta che a muoversi sia stata la moglie, magari facendo leva sulle sue presunte conoscenze.

E' solamente un modo di vedere le cose sotto una diversa angolazione e provare a vedere se qualche tassello in più torna al suo posto.

La cosiddetta "prigionia" di Melania sarebbe maggiormente spiegabile se si pensasse che la stessa fosse determinata di venire a capo della vicenda e quindi disposta ad aspettare che tutti i chiarimenti fossero fatti e detti, o di attendere che la/le persona/e in grado di darle garanzie arrivasse sul posto? Rimarrebbe sempre il cellulare e tutte le chiamate senza risposta, ma il cellulare stesso potrebbe anche essere andato perso cadendo inavvertitamente e quindi trovato solamente alle 19 da chi aveva interesse a spegnerlo e non dalla stessa Melania.

Anonimo ha detto...

@Massimo, Grazie

Pamba

LucaP ha detto...

@ Pamba

E' Raffaele Pagano, collega di Salvatore, a dire ai CC/PM "di avere appreso della scomparsa di 'Melania' la sera del 18 aprile e di essersi attivato, unitamente ad altri colleghi, per raggiungere il pianoro di Colle San Marco e concorrere nelle ricerche". Quindi già la sera del 18 al pianoro vi erano colleghi di Parolisi intenti nelle ricerche.
Pagano, da quanto emerge dall'Ordinanza, mi sembra onesto e sincero e forse davvero un amico di Salvatore. Altri colleghi, sempre citati nell'Ordinanza, che invece "spifferano" da subito tutti i segreti di Parolisi, non mi danno questa impressione e non viene citato se abbiano partecipato alle ricerche.

Anche il cap. Ortona, assieme al maresciallo C.A. ha partecipato alle ricerche sul pianoro sino alle due di notte del 18 (notare le coincidenze di questi orari con quanto ho scritto prima) affermando di aver incontrato sul posto una decina di altri colleghi.

Anche il giorno 19 Ortona e Pagano partecipano alle ricerche assieme a Salvatore (dopo le 19:00 e fino all'una di notte circa), mentre il giorno 20 al pianoro, Ortona dice di aver incontrato solamente i familiari di Melania (e quindi, forse, nessun collega).

Il giorno 20 non vennero effettuate alcune esercitazioni al poligono nè dal 123° Chieti (che le aveva finite il giorno prima) nè dal 235° Piceno (che invece, dopo il giuramento del 19, era quasi tutto in licenza). Se vi erano militari del 235° Piceno (Ascoli) in una zona coperta dalle medesime celle che coprono Ripe, può essere dovuto a semplici coincidenza o magari anche ad altro, ma sicuramente non per motivi di servizio.

Ciao

Anonimo ha detto...

Caspita Luca, sei imbattibile!

Ciao
Pamba

PINO ha detto...

@ LUCA

Ti rispondo io, come autore con Enrico,della teoria del "segreto", che tu hai riscritto fedelmente, anche nei particolari.
Hai aggiunto, però, una importante constatazione, come: la permanenza, senza forzatura di M, con X, Y e Z nel tentativo di mediare in favore del marito, e, quindi, per questo ancora non aggredita subito.
Questo spiegherebbe più logicamente il tempo trascorso dal presunto "incontro" al monumento ed il momento del decesso.
PINO

LucaP ha detto...

Leggete tutti qui:

http://ilcentro.gelocal.it/teramo/cronaca/2011/12/08/news/parolisi-indagini-sul-computer-della-caserma-5389030

Potrebbe significare tutto o niente. Potrebbe in primo luogo significare che i PM di Teramo si stanno affannando a trasformare in prove gli indizi a sostegno della loro tesi.
Potrebbe però anche significare che un'indagine sui sospetti che gravano sull'ambiente della caserma la stanno davvero facendo.

Ma se avessero per caso (ipotesi remotissima) letto quanto ho scritto sulla "rete fantasma" ed avessero voluto provare a verificare...?

Non fate mai caso al testo di tali articoli ma prevalentemente al titolo che è sempre più significativo. I giornalisti oramai non sanno più cosa scrivere dell'inchiesta pur dovendo scrivere qualcosa sempre.

LucaP ha detto...

@ Pamba

E' che oramai conosco quelle Ordinanze come se le avessi scritte io, ed inoltre mi baso su una forte memoria (che non vuol dire assolutamente intelligenza o particolare arguzia).

Ciao

ENRICO ha detto...

Luca.P

Ma se Salvatore era al corrente di ciò che Melania stava facendo ( "parlamentare" con qualcuno) non credo si sarebbe fatto prendere dal panico dopo nemmeno 45 minuti dall'allontanamento della moglie !
Avrebbe immaginato che la cosa stava andando per le lunghe e si sarebbe preoccupato solo molto tempo dopo, se l'ipotesi fosse questa

LucaP ha detto...

Enrico

Se però supponiamo che Parolisi sapesse che le persone con le quali doveva parlare Melania erano pericolose e le temesse, allora i suoi primi timori, dopo aver provato ripetutamente a chiamare la moglie, è logico si siano trasformati in paura che le fosse successo qualcosa di grave.

LucaP ha detto...

Enrico

Ed aggiungo.

Se lui ha idea di chi possano essere le persone che hanno ucciso la moglie, sapendo proprio che le stesse possono arrivare ad uccidere (per di più in tale modo) pur di salvaguardare i loro interessi e scopi, si potrebbe capire anche come mai sinora non abbia mai parlato, accennando neanche a quali fossero stati i suoi primi sospetti.

Anonimo ha detto...

@LucaP
visto che ci sei ti chiedo una cosa: cosa succede se avvolgo un cellulare con la carta stagnola (tipo quella di un panino)? ho fatto una gabbia di Faraday? domanda del tutto estemporanea, grazie
MarcoPD

Anonimo ha detto...

Luca P
se tu sapessi che le persone con cui deve parlare tua moglie sono pericolose, la lasceresti fare tranquillamente?
Tiziana

Anonimo ha detto...

Anch'io ero tra quelli che ipotizzavano Melania avesse potuto bere il caffè durante un periodo di "sequestro". Oa però, ripensandoci, mi viene in mente il DNA di Parolisi su bocca e arcata dentaria, non compatibile con tale ipotesi.
Se viceversa Melania non avesse mangiato e bevuto, come spiegare la presenza di residui del pasto durante l'autopsia?
No, penso dobbiamo tornare ad accettare che Melania sia morta nell'arco di tempo indicato da Tagliabracci. Me ne dispiace ma non possiamo buttare via, a nostro piacimento, i particolari che non ci piacciono (come invece fa la Procura).
Se però avete altre soluzioni al problema da me sollevato, ben vengano.
Tiziana

ENRICO ha detto...

Luca

non credo che Salvatore pensasse che costoro potessero giungere ad uccidere...altrimenti sarebbe stato non un semplice superficiale ma addirittura un pazzo da legare!

Tanto è vero che poi dice "non me la dovevano ammazzare....) quindi pur avendo la consapevolezza della scabrosità dell'incontro non lo riteneva pericoloso oltre un certo limite...

Quindi PERCHE' cadere nel panico in quel modo dopo neanche tre quarti d'ora ?

Tu dici : si allarma perchè M. non risponde alle chiamate.

D'accordo. Ma è solo allora che Salvatore REALIZZA la pericolosità a cui andava incontro M. accettando questo appuntamento ?

Se così fosse la frase "non l'ha prottetta abbastanza" potrebbe trovare una giusta collocazione che però ci porterebbe a concludere che anche i REA sapessero "qualcosa"...

e così ritorniamo al punto di partenza : COSA SANNO o COSA NASCONDONO i REA ?

Cosa sanno o cosa nascondono tutti gli altri comprimari ? ( amiche vicine e lontane, amici "fraterni" sorella, commilitoni vari, allieve e tenenti colonnelli compresi...)

LucaP ha detto...

@ MarcoPD

Sicuramente schermo notevolmente l'antenna del cellulare riducendone sensibilmente la capacità ricetrasmittente. Ammesso però che un qualche segnale passi comunque (non ho mai fatto un esperimento diretto ma posso provarci) automaticamente il cellulare aumenterebbe al massimo la potenza dell'antenna stessa (che anche se non si vede perchè mascherata nella carrozzeria del cellulare esiste in quanto fondamentale) con un consumo esagerato di batteria.

@ Tiziana

Parolisi non è un vero e proprio leone n quanto a coraggio, perlomeno è così che lo vedo io. E' quindi possibile che lui e Melania ne abbiano parlato a lungo ed alla fine abbia prevalso l'ostinazione della donna.

La questione della traccia biologica (e quindi del DNA da essa estratta) di Parolisi all'interno della bocca di Melania chiaramente contrasta con l'assunzione di un pasto e l'ingestione di un caffè. Tuttavia non possiamo in alcun modo sapere se fosse l'unica cellula (epiteliale?) di Parolisi che sia in qualche modo arrivata lì. Avrebbe potuto anche esserci altro materiale biologico poi scomparso a seguito del pasto (che credo comunque frugale).

Inoltre la supposizione che Melania abbia in qualche modo voluto intercedere per il marito, ben si coniuga con il possibile lungo bacio che i due si sarebbero scambiati sul pianoro prima dell'allontanamento e che potrebbe essere la causa del trasferimento del materiale biologico di Salvatore nella bocca della moglie.
La questione del bacio (tirata fuori da Parolisi) mi è sempre sembrata strana in tutte le ricostruzioni sinora ipotizzate in quanto mal si combinava. Risulta invece credibile se la coppia in quel momento voleva proteggere la propria vita familiare.

LucaP ha detto...

Enrico

Magari Parolisi aveva chiesto a Melania di chiamarlo entro al massimo un quarto d'ora per fargli sapere che tutto andava bene. Invece Melania non chiama e non risponde, da qui il panico.

Concordo anch'io che Parolisi non pensasse che le persone da noi ipotizzare potessero arrivare a tanto, altrimenti sarebbe colpevole anche lui. Però che non fosse proprio una passeggiata lo poteva anche temere.

I Rea qualcosa sanno, considerata l'assidua frequentazione dell'ultimo periodo che fa presupporre che qualcosa non andasse per il verso giusto. Non so però sino a che punto.

Anonimo ha detto...

Luca P
tu che sai le ordinanze a memoria, dove si dice della cancellazione di tutti i messaggi dal cellulare di Melania?
Più ci penso e più mi sembra una questione centrale della vicenda.
Per Parolisi, l'abbiamo già dimostrato, questo sarebbe stato impossibile: come cancellarli dopo le 15 (ultimo messaggio di Sonia) ed essere entro le 15.23 alle altalene?
Se li avesse cancellati Melania (senza però rispondere a Sonia?), l'avrebbe fatto dopo le 15 per ingannare l'attesa dell'appuntamento? (improbabile ma possibile?).
Torniamo dunque all'assassino che ha cancellato i messaggi. Non riesco a capacitarmi del perché non eliminare anche il telefono. Probabilmente non lo riteneva necessario, aveva già raggiunto il suo scopo. Dunque uccide Melania, cancella i messaggi e lascia il cellulare sul posto. Diverso è invece RIPORTARE il cellulare sul posto dopo averlo cancellato. A quel punto era più semplice eliminarlo. No, non mi convince che il cellulare sia stato RIPORTATO.
Tiziana

LucaP ha detto...

@ Tiziana

Pag. 169 Ordinanza GIP Teramo

Se la cancellazione fosse avvenuta manualmente, i RIS sarebbero riusciti comunque a recuperare i dati.

Il telefono ripulito e riportato al Chiosco, nonché riacceso alle 07:20 del 20/04 potrebbe anche essere un segnale od un messaggio per qualcuno.

Non possiamo in alcun modo sapere cosa contenesse prima, ma forse ci potevano essere SMS inviati e ricevuti nonché registri di chiamate fatte e o ricevute (che magari non compaiono su nessun tabulato) il contenuto dei quali o solamente la traccia degli stessi era necessario cancellare dandone in qualche modo evidenza ufficiale.

Anonimo ha detto...

Tutte le ipotesi che abbiamo fatto sul telefono, o sullo staging, sembrano partire dal presupposto che l'assassino sapesse che il corpo non sarebbe stato ritrovato prima del 20.
Mi spiego: come faceva a sapere l'assassino, che ha portato via il telefono, che Melania non sarebbe stata ritrovata il 19? In quel caso non ci sarebbe stato né il telefono, né lo staging? Molto rischioso per l'assassino, oppure...
Tiziana

LucaP ha detto...

Tiziana

Hai perfettamente ragione. Tutto porta a considerare ciò.

Se si sono presi il disturbo di prendere il cellulare e di ripulirlo (nel senso sia informatico sia letterale in quanto non sono state trovate impronte di alcun tipo e ciò è molto strano considerando che si tratta di un cellulare touch-screen) per poi riportarlo il 20, significa che questa cosa era importante per motivi che sinora ci sfuggono. Ed allora era importante che il cadavere non fosse ritrovato (come difatti è avvenuto sebbene sia molto propenso a credere che il giorno 19 qualcuno intento nelle ricerche, come la Forestale, sia passato dal Chiosco).

Mi è venuto allora in mente un sospetto che vorrei condividere per sapere se possa essere credibile o solamente una delle tante farneticazioni. Vi chiedo nuovamente e gentilmente di non massacrarmi. Lo so che potrebbe essere solamente una fantasia.

Già tempo fa avevo detto che tutto lo staging sarebbe stato definito dal commissario Montalbano di Camilleri come scarmazzo per gittare fumo negli occhi.

Wide ieri ci ha giustamente ripresi in modo tecnico sul fatto che il trasporto del cadavere avrebbe automaticamente comportato segni evidenti anche ad uno studente del secondo anno.

Ma sappiamo allo stesso tempo che il cadavere di Melania è stato fatto ritrovare non nella posizione assunta in momento di morte, bensì è stato come "ricomposto" ad arte e su di esso si è infierito. L'attenzione degli anatomopatologi si è quindi accentrata sui segni delle incisioni inferte post-mortem dando per scontato che il cadavere fosse stato girato, toccato ed anche forse leggermente spostato.

Potrebbe allora lo staging stesso essere stato motivato dalla volontà di non rendere evidenti i segni dello spostamento ed occultamento del cadavere? E quindi far sì che non ci si dovesse meravigliare di alcuni leggeri segni riconducibili a ciò?

La scena del crimine era troppo piena di indizi strani che hanno fatto concentrare tutti, noi compresi, su cosa potesse significare lo staging dimenticandosi di guradare attentamente intorno.

PINO ha detto...

L'IPOTESI DI LUCA, che è quella da me sostenuta dall'inizio, è la più vrosimile, anche per un avvocato del diavolo.
Quando M si è allontanata dalle altalene, inforcando la strada che conduceva, al monumento, P l'ha notato certamente, perchè sapeva dell'appuntamento con gente che NON riteneva arrivassero a quegli estremi.
Nella sua dichiarazione, immutata, nelle numerose dichiarazioni, non potendo svelare la vera natura dell'allontanamento, ha inventato la storia della ricerca del bagno.
Preoccupato del ritardo di M per il ritorno alle altalene, ha fatto la prima telefonata alle 15,26. non ottenendo risposta, ne ha fatte ancora altre con lo stesso risultato. Dopodichè si è messo alla ricerca della moglie.
Le frasi raccolte, provenienti dai vari protagonisti del caso, confortano l'ipotesi che il P NON era il solo ad essere a conoscenza del pasticcio in cui si era ficcata M, nel corso delle sue avventurose indagini sul consorte fedifrago.
Quindi, tutta la scena è un segreto di Pulcinella solo per noi che siamo all'esterno. Il resto degli attori potrebbero conoscre tutti, più o meno, come potrebbero essere andate le cose e, ripeto, tutte le frasi recepite, e che sembrava non avere senso, assumono il loro vero significato, alla luce di questo ipotetico scenario.
Concludo questo breve riassunto della mia tesi, riaffermando che il delitto Rea NON HA MOVENTE PASSIONALE.

TIZIANA
A detta di esperti, un dna nelle arcate dentarie, dove la lingua non batte solitamente, può permanere per 4-5 ore, quindi, riflettici e vedrai che le fasi tornano a posto.
PINO
p.s. scusate qualche errore possibile, non ho riletto lo scritto. P

LucaP ha detto...

@ Pino

Le due ipotesi si assomigliano molto è vero però hanno alcune leggere differenze nei presupposti.

Se Melania avesse scoperto un qualche segreto mentre indagava sul consorte fedifrago, bisogna aspettarsi che in quei giorni non fosse molto ben disposta nei confronti del marito. Ed allora non sarebbe molto credibile l'ipotesi del bacio appassionato che forse è la causa più credibile del trasferimento delle molecole (dalle quali il DNA) di Salvatore nella sua bocca.

Nella mia ipotesi, che ripeto è una variazione sul tema, Melania e Salvatore hanno agito di comune accordo e quindi il bacio risulta più credibile.

Ciao

LucaP ha detto...

Stando a quanto scritto in Ordinanza, l'area delle casermette (all'interno della quale si trova il chiosco), durante le battute di ricerca era di competenza del Corpo Forestale, come ho già riportato.

Una volta ritrovato il cadavere è scontato che i PM ed i CC abbiano convocato il comandante del CF stesso per chiedere come mai non fossero stati loro a ritrovarlo ma si fosse dovuto aspettare una telefonata anonima.

Essendo per di più passato un giorno e mezzo dal momento che erano stati attivati non è assolutamente credibile non siano passati da lì. Mi immagino allora l'imbarazzo del comandante del CF e l'inc....tura con i suoi uomini. Ma anche lo stupore degli stessi che effettivamente devono essere passati dal chiosco e hanno fatto la figura degli incompetenti non avendo visto il cadavere di una persona in bella vista a lato del chiosco in legno. Come hanno fatto a non vederlo? O, in realtà, non potevano vederlo in quanto in quel momento non era lì dove è stato poi trovato?
Al massimo possono essere sfuggite loro le macchie di sangue sul terreno e sulla parete del chiosco, ma le stesse potevano anche essere occultate ed in ogni caso loro cercavano una donna e non degli indizi.

PINO ha detto...

PERCHEè PAROLISI NON PARLA.
NON può parlare, e lo zio scienziato di M ne sa, forse, il perchè, o l'ha intuito. Per questo lo riteneva, al minimo, responsabile della morte di M, mutata, dopo, misteriosamente, in colpa diretta.
IL PAROLISI NON PARLERA', l'ho detto tante volte, perchè tutto l'affare potrebbe "essere più grande di lui".
Chi ha cercato di penetrare nell'area pericolosa che la circonda ci ha rimesso in proprio.
I RAGGIRATI potremmo essere solo e proprio noi, che ci barcameniamo in un labirinto intelligentemente costruito. Quel maledetto "oggetto", era e resta sul comò, in bella mostra, ma chi oserebbe toccarlo?
Forse si potrebbe, ma solo con una potente pinza, che superi la pericolosità del esecrato "oggetto".
Questa mia ipotesi, per quel che vale (forse nulla) l'ho esposta in numerose versioni, ma con lo stesso contenuto.
Non la ripeterò ulteriormente, in attesa dei risultati finali, se mai ce ne saranno.
PINO

PINO ha detto...

@ LUCA
Allora non mi sono spiegato beme. CERTO CHE ERANO D'ACCORDO SULL'INCONTRO.
NON PUO' ESSERE DIVERSAMENTE. CADREBBE TUTTA L'IMPALCATURA CHE SOSTIENE DELL'IPOTESI.
PINO

Anonimo ha detto...

Luca P
la tua ipotesi sullo staging mi piace molto, salverebbe "capra e cavoli" per dire se è plausibile, però, dovrebbe intervenire un medico.

Pino
può permanere 4-5 ore ma, mi sembra sia stato detto, se non si beve o si mangia. Se poi invece il cibo non lava via le molecole di DNA meglio, ma anche qui dovremmo forse fare una ricerca su ciò che dice la letteratura scientifica in merito.
Tiziana

LucaP ha detto...

Sempre sul tema del cellulare ho trovato nell'ordinanza un passaggio che mi era prima sfuggito (la mia memoria comincia a perdere i colpi) e che mi ha lasciato veramente sorpreso di come si sono mossi sulla scena del crimine i Carabinieri.

A pag. 170 vi è scritto ben chiaro che "è stato controllato dai Carabinieri di Teramo" (che hanno trovato gli SMS di Melania e Salvatore risalenti a molto tempo prima. I CC di Teramo sono stati i primi ad arrivare sulla scena del crimine e sono quasi da subito stati soppiantati da quelli di Ascoli. Questo però vuol dire che gli stessi CC hanno preso il cellulare (spento), lo hanno acceso e si sono messi a trafficare con lo stesso trovando gli SMS di cui sopra.

Leggete quanto scrive sul suo sito il magg. Matt...., comandante del reparto di digital forensic del RaCIS di Roma:

Un telefono cellulare attivo presenta diversi elementi problematici nel suo repertamento e successiva analisi. Innanzitutto la movimentazione di un tale dispositivo collegato alla rete di telecomunicazione vuole dire quasi con certezza alterarne il contenuto al momento del cambio di cella. In secondo luogo il dispositivo attivo può continuare a ricevere chiamate e messaggi che possono determinare ulteriori alterazioni (a prescindere dal fatto che investigativamente tali ricezioni possano essere utili o meno. A causa di tali fattori il primo elemento del sequestro di un cellulare è l’isolamento elettromagnetico o se questo non è possibile lo spegnimento. Successivamente allo spegnimento è possibile effettuare copie separate della memoria del terminale e della SIM per poi passare all'analisi dei dati mediante un'opportuna workstation.
[...]
Lo spegnimento del dispositivo, seppur in molti casi impiegato con ottime garanzie per tutti (si ricordi che spegnere e sigillare il dispositivo equivale anche ad impedire che chiunque vi acceda fisicamente compiendo eventualmente danni), non è l’approccio migliore in assoluto e sicuramente non è quello che fornisce i risultati delle analisi nel più breve tempo possibile. Questo in quanto:
- il sistema spento potrebbe chiedere, in fase di riattivazione, un PIN;
- la batteria tenderà a scaricarsi lentamente fino ad esaurirsi da cui la necessità di procedere all’acquisizione del relativo alimentatore;
- le batterie possono essere più di una ed alcune di esse, se rimosse o esaurite possono determinare perdite definitive di dati.
Nell’ottica di trovare un’alternativa l’accesso nell’immediato di un tecnico specializzato al dispositivo non disattivato sarebbe ottimale, a patto che il tutto avvenga in una camera schermata.


Figuriamoci riaccendere un cellulare spento come sarà stato visto dallo stesso RaCIS!

Anonimo ha detto...

TIZIANA
Dopo la frugale colazionefatta prima di partire da casa per CSM, M non ha più mangiato nè bevuto caffè, secondo quanto è stato reso noto.
A queste condizioni il dna, restato nel posto indicato, può restare diverse ore.
Ciao. PINO

Anonimo ha detto...

p.s.
errori scusati?
P

LucaP ha detto...

Se volete saperne di più sulle tecniche di digital e mobile forensics provate a vedere questo sito:

www.marcomaffiucci.it

(sostituite le f con delle t)

LucaP ha detto...

Pino

Quando affermi che una volta uscita di casa non ha più mangiato e bevuto caffè (ma l'ha mai bevuto in casa?) ti appiattisci sulla tesi dei PM.

Perchè non considerare che abbia mangiato qualcosa anche dopo bevendo anche un caffè?

Per di più se asseriamo che non ha più mangiato, le risultanze dell'autopsia ci impediscono di considerare uno spostamento dell'ora della morte superiore al massimo ad un'ora.

ENRICO ha detto...

PINO
l'unica è che l'oggetto sul comò è UN PEZZO GROSSO

Ma chi ? Non lo sapremo mai.

PINO ha detto...

LUCA
Non mi appiattisco affatto sulla tesa dei pm, ma su quanto è stato reso noto.
Ad ogni modo scegli: o ha mangiato anche dopo la partenza, ed in questo caso il dna nella bocca si disintegra, e non è più rintracciabile, oppure, non ha più mangiato nè bevuto, ed in questo caso il dna resta, ma si anticipa l'ora del decesso, calcolato sulla degestione.
Quale, delle due soluzioni ritieni la più probabile?
PINO

PINO ha detto...

ENRICO

MOLTO GROSSO E NON UNICO. Per questo ci vorrebbe una pinza PIU' GROSSA E POTENTE, per toccarli.
Per questo, il povero Parolisi preferisce il carcere, che potrebbe essere di breve durata, perchè, suppongo che la cosa finirà a "tarallucci e vino", come si dice da noi.
NON CI SARANNO ABBASTANZA PROVE PER CONDANNARE PAROLISI se i suoi avvocati si sapranno imporre nella misura giusta,e, con buona pace di tutti: chi avut avut, e chi a dat a dat...
PINO

Anonimo ha detto...

scusate se vi sembra che il mio itnervento sia un pò a vanvera.
Sono alle prese con un bambino duenne in preda ad un attacco di gastroenterite..
Cosa ce ne importa, direte?
Beh.
Oggi, mentre alle ore 12,30 raccoglievo da terra i residui intatti della sua colazione fatta alle ore 8,00, mi domandavo se una forte situazione di tensione potrebbe.. rendere indigeribile l'ultimo pasto.

Tabula

ps:
@Tiziana: "Tutte le ipotesi [..]sembrano partire dal presupposto che l'assassino sapesse che il corpo non sarebbe stato ritrovato prima del 20.."

Grande intuizione!

Bravissima!

PINO ha detto...

TABULA, mi dispiace per il tuo bambino. Hai provato a dargli dei fermenti lattici?

La digestione dovrebbe essere rallentata od accelerata (con diarrea) in caso di contrazioni dell'apparato digerente, molto sensibile allo stato di tensione psichica: comunque va in dissesto.

Ma tu vuoi riferirti ad altro, vero?

Bhe, il fenomeno può essersi verificato anche in M, in una situazione gravemente emotiva.
Per cui i tempi della digestione dovrebbero essere valutati in relazione allo stato in cui si trovava M.
E' questo che volevi sentie?
Ciao, ed auguri per il bambino che è la cosa più importante. PINO

LucaP ha detto...

Pino

Personalmente non ritengo probabile nessuna delle due.

Non è assolutamente scontato che la permanenza di cellule della mucosa o da contatto di Parolisi non possa essere durata più di 4-5 ore. Lo dice lo stesso Tagliabracci quando nella relazione afferma "non esistono (…) studi sperimentali eseguiti per verificare il tempo di permanenza di cellule estranee su labbra e denti di una persona dopo un bacio o dopo il contatto con la mano di un altro soggetto" mentre nella memoria difensiva si conferma "non essendovi parametri scientifici che consentano di circoscrivere il lasso temporale in cui è avvenuto il deposito del materiale biologico dell'indagato sulla bocca della moglie, tale elemento deve considerarsi probatoriamente neutro, ben potendo permanere anche per un lasso temporale piuttosto lungo, magari agevolato dall'utilizzo di rossetti o lucidalabbra."

Se si riporta l'ora della morte ad un arco di 4-5 massimo dall'allontanamento di Melania si ricade nel problema di quanto dichiara Colasanti.

Anonimo ha detto...

Pino
nel mio precedente commento le considerazioni sul DNA di Parolisi erano strettamente collegate al discorso sul pasto, te lo incollo nuovamente:

"Anch'io ero tra quelli che ipotizzavano Melania avesse potuto bere il caffè durante un periodo di "sequestro". Ora però, ripensandoci, mi viene in mente il DNA di Parolisi su bocca e arcata dentaria, non compatibile con tale ipotesi.
Se viceversa Melania non avesse mangiato e bevuto, come spiegare la presenza di residui del pasto durante l'autopsia?
No, penso dobbiamo tornare ad accettare che Melania sia morta nell'arco di tempo indicato da Tagliabracci. Me ne dispiace ma non possiamo buttare via, a nostro piacimento, i particolari che non ci piacciono (come invece fa la Procura)."

Come vedi, Pino, il problema permane: se Melania avesse mangiato durante la prigionia, non avrebbe più avuto il DNA del marito; se non avesse mangiato durante la prigionia, non avrebbero trovato tracce del pasto durante l'autopsia. Ergo, è stata uccisa entro le 15.30.Oppure c'è una altra spiegazione, che però io non vedo
Tiziana

Anonimo ha detto...

Pino scusa,
ho visto che poi hai ripreso la mia considerazione, girandola a Luca, ho postato prima di leggerla (mentre scrivevo è arrivato mio figlio, ho interrotto per parlare con lui e poi ho inviato senza aggiornare la lettura).
Ciao, Tiziana

Anonimo ha detto...

Tabula
innanzitutto mi dispiace per tuo figlio...hai fatto bene però a parlarci della tua spiacevole esperienza, perché, come mamma, mi ha risvegliato numerosi ahimè ricordi.
Noi tendiamo a prendere per oro colato le dichiarazioni scientifiche dei diversi periti, ma l'esperienza quotidiana ci dimostra altre cose. Mio figlio da piccolo, nonostante mangiasse pochissimo (era una lotta continua), era spesso soggetto ad episodi di vomito (scusate!) e, come dici tu, anche a distanza di 3-4 ore i residui erano quasi intatti.
So che un anatomopatologo sa il fatto suo, ma possiamo dare per scontate le sue considerazioni? Non esistono eccezioni (i nostri figli lo dimostrano)? Melania ha mangiato probabilmente in piedi ed in tutta fretta, questo può aver bloccato la digestione? Ancora una volta avremmo bisogno dell'intervento di un medico.
Tiziana

PINO ha detto...

@ LUCA
Il tempo da me suggerito, circa la permanenza di un dna, non già sulle mucose labiali od orali, ma sull'arcata dentale, ricca di interstizi, dove una cellula biologica può restare per lunghe ore, senza essere dispersa dai movimenti della lingua, che solitamente carezza le labbra e le pareti interne del cavo orale, non è tassativa. Quindi il determinare la durata della sua permanenza in loco, non è necessariamente breve, nè è solo un problema di biochimica, ma anche condizionata da circostanze casuali ed abitudini individuali.
Nello stesso tempo si dovrà tener conto dello stato emotivo della vittima, in quelle ore, che potrebbe quasi certamente influito sul sistema gastrointestinale, ritardandone, od accelerandone la digestione (come dicevo a Tabula poco fa).
PINO

LucaP ha detto...

Pino

Purtroppo anche noi facciamo tanti errori di valutazione influenzati da troppe informazioni che vengono spacciate per oro colato quando invece non sono fondate su certezze scientifiche. La questione del DNA di Parolisi, del pasto digerito parzialmente o bloccato, possono essere in qualsiasi momento contestate perché in tali campi non vi sono verità bensì teorie basate sull'esperienza che può essere anche soggettiva e smentibile. Questi sono difatti gli errori commessi dagli inquirenti che potranno essere smontati in fase di dibattimento. Forse la questione del caffè è maggiormente dirimente ma purtroppo non vi sono evidenze su quando M l'abbia bevuto.

I fatti però sono i seguenti:
- Melania è stata uccisa al chiosco
- la zona del chiosco è stata presidiata da vedette (attendibili nelle loro testimonianze) sino alla tarda serata del 18
- Melania è stata ritrovata al chiosco solamente nel pomeriggio del 20 nonostante le battute di ricerche effettuate nei giorni precedenti

Rita ha detto...

RIASSUNTO PUNTATE PRECEDENTI

@Tabula
E' lui che dice che la moglie è andata al bagno verso le 14.30, 5 minuti più o meno ... alle 15.26 è quasi un'ora.
Un po' troppo per prendere andare in un bagno che in linea d'aria dista 50 mt., non credi?
r. (06 dicembre 2011 16:26)

@LucaP
sono i fatti che lo correggono:
quando sono usciti di casa, ore 14 il tempo per arrivare a CSM, 20 minuti, la prima chimata alle 15.26.
Secondo gli inquirenti addirittura sarebbero potuti arrivare a CSM tra le 14.20 e le 14.30.
Lasciano stare i 54 testimoni che non hanno visto lui, ricorda anche che lui non ha saputo indicare chi era presente al Pianoro durante il tempo che è stato alle altalene con la figlia.
Il motivo per mentire? Credo che ne possa avere avuti molti, anche se ripeto e ribadisco che non lo ritengo l'assassino materiale di Melania.
r. (06 dicembre 2011 17:03)


scusa Rita, ma tu alle ore 16:26 hai scritto:
"E' lui che dice che la moglie è andata al bagno verso le 14.30, 5 minuti più o meno ... "
e alle ore 17:03 affermi che "sono i fatti che lo correggono"
E quindi non l'avrebbe detto lui.
Scusa, ma dato che faccio collegamenti-spot e ho più volte ribadito che non posso verificare l'Ordinanza mi sento un pò presa in giro. Comunque sia, non voglio aprirne un capitolo di polemica e confiderò nella tua buona fede, visti i precedenti.
Comunque sia, rimane confermato che calcolando quanto dichiarato da P. e quanto riscontrabile dai tabulati, il tempo tra il PRESUNTO allontanamento di M. e la prima chiamata di P. è di 36/41 minuti.
Tabula (06 dicembre 2011 18:46)


@Tabula
Scusa Tabula, il tuo post mi lascia basita. Eppure mi sembra che parliamo la stessa lingua. Dato che i collegamenti spot li faccio anche io, mi dispiace di riprendere solo ora l’argomento ma sento di doverti rispondere.
Innanzitutto quando scrivo un post l’ultima cosa a cui penso è prenderti in giro.

Poi vorrei capire dove sono le incongruenze che ho scritto e vorrei ripetere il concetto:
SP afferma (in TV) che è arrivato lì verso le 14.20 e dopo dieci minuti circa la moglie va in bagno.
Dichiara che erano le 14.30 più o meno 5 minuti. Ok?

Nel mio secondo post, che tu citi, forse non hai fatto caso (confido nella tua buona fede!) stavo rispondendo a quanto scritto da LucaP in cui diceva che Melania si era allontanata alle 14.45 e SP l’aveva chiamata per la prima volta dopo 15/20 minuti dopo che si era allontanata, come da dichiarazioni su ordinanza, quindi la prima chiamata sarebbe avvenuta alle 15.00/15.05.

A quel punto io ho risposto a Luca che erano i fatti che lo smentivano, in quanto la prima chiamata sappiamo che è avvenuta alle 15.26.

Cosa c’entri tu e perché ti senti presa in giro me lo dovresti spiegare perché non l’ho veramente capito. Quello che ho capito invece è che ogni volta che scrivo un post, arriva qualcuno che fa degli attacchi gratuiti.
r.

PINO ha detto...

@ LUCA
Nonostante le battute di ricerca, il corpo NON è stato visto.
Vedi l'esempio della donna di Caserta, trattato da CLV?.
Il corpo della donna, era in casa, per terra, morta e nè la figlia in una prima perlustrazione della casa, nè due poliziotti e la figlia stessa, qualche ora dopo, hanno scoperto il cadavere che pure era in casa, senza vederlo. Assurdo!
Solo dopo una decina DI GIORNI, GLI INQUILINI DEL PALAZZO, ATTIRATI DA UN TANFO sono penetrati nell'appartamento, con la figlia della padrona di casa e alcuni poliziotti, ed hanno rinvenuto il corpo della donna, già in stato di putrfazione DIETRO AL LETTO, dove era caduto durante gli spasmi dell'agonia.
Sembra impossibile ma è così.
La stessa Yara è stata tre mesi in un posto all'aperto, senza che tante squadre di ricerca l'avessero trovata.
Perciò, non meravigliamoci se il corpo di M non sia stato veduto dalle squadre inviate alla sua ricerca.
PINO

Anonimo ha detto...

Rita
credo che nessuno voglia fare attacchi gratuiti a ciò che scrivi, siccome però nell'ordinanza c'è scritto (ho fatto un copia-incolla):
"Parolisi dice in denuncia di scomparsa che circa alle 14.45, dopo pochi minuti dall’arrivo, la moglie si allontanava per andare in bagno, e dunque lui stesso colloca l’arrivo pochi minuti prima delle 14.45",
ecco che allora l'insistere nel dire che è Parolisi a sostenere che la moglie si sia allontanata alle 14.30 "appare" (ma probabilmente non lo sarà) tendenzioso.

Di fatto poi la questione può anche essere relativa: 41 minuti o 60, non sono, di per sé, né tanti, né pochi, come abbiamo già avuto modo di dire.
Tiziana

LucaP ha detto...

Pino

Il caso di Caserta è stupefacente (ho visto per caso solamente quella parte di CLV per non correre il rischio di vedermi uno dei REA e di sentire la Sciarelli parlare di Parolisi e B&G), e veramente non me ne capacito.

Per Yara invece è un po' differente in quanto si trovava molto all'interno del campo rispetto alla strada e per di più nascosta dalla vegetazione. Bisognava proprio inciamparsi sopra come poi è avvenuto.

Ma per Melania è ancora differente. L'hai visto quell'unico fotogramma tratto dal filmato poi ritirato? Era impossibile non vederla se ci si recava al chiosco.

Ciao

Anonimo ha detto...

Pino
la questione della donna di Caserta non la conosco ma è scandalosa: la figlia poteva anche essere in stato di agitazione, ma i poliziotti non mi sembra abbiano "perlustrato", non avendo guardato a fianco del letto.

Ma torniamo a Melania: guardando le foto del ritrovamento, si capisce che la donna non si trovava in mezzo alla vegetazione, come Yara, ma in uno spiazzo antistante il chiosco che chiunque, proveniendo dalla strada, avrebbe dovuto vedere. Se la "perlustrazione" è stata fatta come nel caso di Caserta, allora non ha nemmeno più senso parlarne, altrimenti chiunque fossa passato di là avrebbe dovuto vederla. Allora:
- o di là non è passato alcuno fino al 20/4;
- oppure Melania è arrivata là (viva o morta) dopo il passaggio dei "ricercatori".
Tiziana

Anonimo ha detto...

LUCA, evidentemente le squadre hanno ritenuto troppo ovvio andare verso il chiosco, pensando ad un posto più nascosto.
Anche in questo caso si è voluto cercare la mela lontano dall'albero da cui era caduta.
PINO

Anonimo ha detto...

TIZIANA, se fosse stato trovato il corpo, data la sua posizione, così come avrebbero voluto gli assassini, non avrebbero fatto ricorso alla telefonata "aninima"
E' evidente che le squadre NON SONO PASSATE PER IL CHIOSCO, come ho detto a Luca.
Ciao, PINO

ENRICO ha detto...

TIZIANA

hai riproposto un intrigante dubbio che tempo fa era stato preso in considerazione solo di sfuggita :

il corpo DOVEVA essere ritrovato ALMENO il giorno DOPO.

Per quale motivo ? Operazioni di staging ? Ripulitura del cellulare ? Posizionamento del corpo al Chiosco ? Tempo di decadenza di tracce biologiche significative in fase autoptica ?

Le forze dell’ordine NON hanno visto il corpo né il 18 né il 19 e non lo avrebbero visto nemmeno il 20 se QUALCUNO non avesse telefonato…

Se ne dovrebbe dedurre - dato che PER FORZA quella zona deve essere stata perlustrata, non dico nell’immediato ma di certo nelle prime fasi delle ricerche - che al Chiosco in quelle ore NON ci fosse ANCORA NESSUN corpo e che pertanto questo luogo non è stato più controllato….

…fino al momento (calcolato al minuto , secondo me) della “provvidenziale” telefonata anonima che permette il ritrovamento a due giorni di distanza utili agli aggressori per collocarsi in “zona di sicurezza”

( purtroppo mi devo fermare qui perché ho problemi con il computer …)

LucaP ha detto...

Pino

Personalmente non ci scommetterei neanche un euro che il Corpo Forestale non sia passato dal chiosco il 19 (il 20 il cadavere doveva già trovarsi in quella posizione). Sarebbe stato un errore gravissimo dato il fatto che avevano dichiarato che avrebbero cercato sia nei luoghi isolati sia presso nuclei abitati, camping,...

E se non fossero davvero passati sarebbe stata una gravissima mancanza.

La telefonata anonima è arrivata solamente dopo che lo staging (compresa la riaccensione del cellulare) era stato effettuato e quindi tutto era pronto per il ritrovamento.

E' solamente una sensazione, ma sono sempre più convinto che lo staging sia servito a nascondere dalla vista (in senso lato) qualcos'altro.

Ciao

LucaP ha detto...

Enrico

Concordo con te e Tiziana

ENRICO ha detto...

Ho la convinzione che gli assassini e/o eventuali mandanti avessero bisogno di tempo PRIMA di far scattare le indagini per omicidio

Quindi, con tutto il rispetto per la professionalità di Tagliabracci nutro forti dubbi sulla sua perizia che esclude lo spostamento del corpo dal luogo in cui è stato trovato

Se così non fosse e Tagliabracci avesse ragione nutrirei ancor più forti dubbi sulle capacità di ricerca della Forestale e dei CC il cui personale sarebbe inadatto a questo compito in quanto composto da elementi "non vedenti"

Anonimo ha detto...

@Secondo me, Rita, ti sei confusa con l'orario in cui Parolisi ha affermato di essere arrivato lui e quello in cui afferma che la moglie sia andata via, e se per quest'ultimo orario si tiene presente l'Ordinanza lui dice 14,45/14,50.
Se poi in qualche intervista televisiva abbia invece detto che la stessa si allontanò verso le 14,30 non discuto.
Mi sono sentita presa in giro perchè tu affermavi "Lui ha detto" ed io avevo appena scritto che non potevo verificare l'Ordinanza, che difatti riportava un differente orario.
Ma il mio calcolo di 36/41 minuti tra allontanamento e prima chiamata è fatto su quanto agli atti.
E non per contraddirti. Poco me ne importerebbe di contraddire te in quanto te.
Ma solo per precisione: in un tuo intervento evidenziavi come tutti si siano domandati come mai un marito chiami la moglie dopo addirittura un'ora.
Comunque non sarebbero pochi neanche 40 minuti, tutto dipende dalla personale percezione del tempo.
Chiuderei questa polemica, non ha senso se ci riferiamo a due fonti diverse.

Tabula

Mimosa ha detto...

Ciao
sono rimasta indietro di un'intera giornata, ma ho visto che ad un certo punto del pomeriggio avete di nuovo parlato del Dna di Parolisi sulle mucose gengivali di Melania.
(a proposito Tabula mi dispiace per il tuo bambino, come sta ora?)

Già 3 mesi fa ne parlavamo e voglio incollare quanto ho scritto:
il 15 settembre
«mi pare comunque strano che un medico legale si esprima in maniera così "approssimativa" e "popolare" usando “metabolismo della caffeina” per intendere le “tracce di caffeina nello stomaco” … tant’è vero che nella relazione parla di “svuotamento gastrico” intendendo che nello stomaco era già digerito il pasto (piadina e bicchiere di latte) ... quindi non c’era alcuna traccia nemmeno del LATTE! Che strano, per quanto ne so il tempo di digestione del latte arriva a 3 ore.....
(senza contare che la quantità di caffeina varia anche secondo la qualità del caffè che si usa)».

il 18 settembre:
«Infine, perdonatemi, ma con la mia pignoleria analitica ho ancora questa domanda (da rivolgere ad un esperto): se Salvatore ha bevuto caffè a casa, la sua saliva nel bacio (appassionato, è evidente) avrebbe potuto contenere tracce di caffeina? E, ammesso che si fosse lavato i denti (dopo il pranzetto e il caffè), in bocca a Melania assieme alla saliva del marito non si sarebbe trovato anche qualche componente del dentifricio?». Senza contare che appunto, pur strofinandosi nebe con lo spazzolino, negli interstizi (richiamati da PINO) rimane sempre qualcosa.

Evidentemente in bocca a Melania (e dappertutto sopra di lei) cercavano solo tracce di SP, non interessavano tracce di altri alimenti.
Inoltre, c’è questo: i periti hanno persino parlato di «cono gelato al pistacchio».

Beh, credo che per contestare la perizia firmata dal Tagliabracci (non tutte le analisi le ha fatte lui personalmente) sull'ora del decesso ci siano diversi elementi, e sono inaccettabili anche i suoi "presumibilmente", "si può supporre" ... quanto valgono questi "forse" in sede dibattimentale?

Pertanto, secondo me, possiamo benissimo continuare anche noi a "supporre" e a ritenere "verosimile" che Melania sia deceduta intorno alle ore 19!

Mimosa

Anonimo ha detto...

Enrico
ti ricordi che una delle ipotesi sulla quale avevamo discusso era che Melania fosse stata messa all'interno del chiosco, oppure le fosse stato posizionato sopra un telo? All'epoca avevamo riflettuto solamente sui DNA degli animali, mancanti. Ora anche altri aspetti ci portano a domandarci se Melania sia sempre rimasta sul posto.
Non voglio negare che io, forse per la mia naturale fiducia negli atti ufficiali, ho sempre pensato che Melania fosse stata uccisa a Ripe entro le 15.30 e lì sia sempre rimasta. Ora però mi sorgono troppi dubbi.
Tiziana

Mimosa ha detto...

Alla Squadra e a chi vuole partecipare

sto raccogliendo da giorni tutti i vostri pensieri e commenti per vedere se riesco a elaborare un articolo “pubblicabile” da Massimo.

Come avevo anticipato, questa volta vorrei mettendo Melania al centro e non più il marito, cosa che tutti finora hanno cercato e cercano di fare, inseguendo prove e indizi che lo accusino o lo scagionino.

I paragrafi che vorrei prendere in considerazione sono:

- PER QUALE MOTIVO MELANIA SI E’ ALLONTANATA LASCIANDO FIGLIA E MARITO ALLE ALTALENE?
- PERCHE’ MELANIA REA E’ STATA MASSACRATA A MORTE?
- PERCHE’ E’ STATA FATTA QUELLA MESSINSCENA SUL LUOGO DELLA MORTE?
- CHE NE È STATO DI MELANIA TRA LA SPARIZIONE E IL RITROVAMENTO SENZA VITA?
- CHI HA VOLUTO CHE MELANIA FOSSE ELIMINATA?

L’elaborato è complesso, perché voglio essere esaustiva ma soprattutto obiettiva (Massimo poi integrerà o limerà, se avrà piacere di pubblicarlo, naturalmente).

Enrico raccomandava concisione, almeno per la visione nel quadro dei commenti.
Quindi prima di procedere, domando:
- volete leggere gli abstract come l’altra volta?
- o vi contentereste di leggere solo nudi e crudi punti sintetici all’osso (tipo lista della spesa) di quanto sto elaborando (che tra l’altro vi consentirebbe di aggiungere cose che ho trascurato)?

Mimosa

Paola ha detto...

Perizia di tagliabracci ? Allegati alla perizia di tagliabracci intendendo analisi etc etc .Se qualcuno ne e' in possesso la pubblichi e si puo' iniziare a criticare.

Mimosa ha detto...

OK Paola
ma la relazione "interpreta" le analisi ed è sulla relazione che si discute in aula, i processi andrebbero troppo per le lunghe se si dovessero analizzare una per una le "analisi". Ci si fida della relazione.
Solo la difesa può mettere in discussione le conclusioni contenute nella relazione e chiedere di visionare le perizie singole, ma le può anche essere negato.
E' ben vero che quella che possiamo consultare non èquella completa, ma se quella completa ricalca gli stessi toni sintattici, ben poco la si potrebbe prender a vangelo.

Certo un legale potrebbe smentirmi!

Ciao
Mimosa

Paola ha detto...

E' noto che la perizia di tagliabracci sia di 85 pagine : Noi conosciamo solo alcune risposte ai quesiti del pm. La difesa ha accesso a tutta la perizia e NON le puo' essere negato l' accesso.

LucaP ha detto...

La Difesa di Parolisi ha ampiamente criticato la perizia medico-legale di Tagliabracci (e non dimentichiamoci anche della dott.sa Canestrari) soprattutto sulle evidenti incongruenze nelle descrizioni del lume fatte in tre differenti fasi. Ma hanno anche criticato l'utilizzo dell'analisi del contenuto gastrico per la determinazione dell'ora della morte in quanto troppo suscettibile di errori di valutazione. Hanno contestato inoltre la stima dell'ora del decesso in base allo svuotamento gastrico della caffeina in quanto la quantità di caffeina stessa rilevata nel lume varia in funzione del volume dichiarato del lume stesso. Non hanno, mi sembra, però contestato le considerazioni sul metabolismo della caffeina che si rileva dal sangue.

Come però avevo già sottolineato, secondo me l'errore più grave l'hanno commesso dando per scontato che le tracce di alimenti riscontrate nello stomaco si riferissero al pranzo consumato in casa (come era stato detto loro dagli inquirenti) cercando anche di far quadrare i conti della presenza della caffeina che per loro doveva per forza essere dovuta all'ingestione di una tazzina di caffè poco prima di uscire di casa e questo nonostante non ci fosse nessuna testimonianza e prova che fosse avvenuto veramente così.

Si fossero limitati ad affermare entro due ore dall'ultimo pasto ed entro massimo un'ora dall'ingestione di una bevanda contenente caffè avrebbero fatto solamente il loro dovere in modo corretto, lasciando poi agli inquirenti le conclusioni. Potevano anche ipotizzare che il pasto fosse quello consumato in casa, ma affermare con certezza l'ora presunta della morte presupponendo che per forza avesse bevuto un caffè, costituisce il vulnus principale della perizia.
Ed inoltre non hanno mai spiegato come mai all'inizio avessero stimato l'ora del decesso nelle prime ore del 19/04.

Il vedere la conferma delle loro conclusioni nel fatto che le tracce biologiche di Parolisi non avrebbero potuto resistere a lungo nel cavo orale di Melania è, secondo me, un'altra estrema forzatura mirata unicamente a far quadrare i conti dei PM. Ed anche ipotizzando che Melania abbia mangiato qualcos'altro nelle ore successive alle 14:00, bevendo anche un caffè, non è assolutamente certo che sarebbero scomparse le molecole della mucosa o delle mani di Parolisi.

LucaP ha detto...

Personalmente ritengo possibile che la morte possa essere avvenuta in qualsiasi momento tra le 15:30 del 18 e le prime ore del 19.

Ma se metto assieme questa ipotesi con le testimonianze delle vedette, con lo spegnimento del cellulare alle 19:10 (e le celle agganciate dallo stesso), con il traffico anomalo notturno a San Giacomo, sono più propenso a spostare l'ora della morte nelle tarda serata del 18 se non alle prime ore del 19.

Tutta l'Ordinanza e la perizia medico-legale sono una forzatura continua delle testimonianze e dei riscontri di indagine tesa a convalidare l'unica pista di indagine seguita dai PM. Ed allora l'unica soluzione possibile affinché Parolisi possa essere considerato il colpevole è fissare l'ora della morte tra le 14:30 e le 15:30 come effettivamente è stato fatto.

Paola ha detto...

@Luca
La difesa ha un perito medico legale che deve essere in grado d sostenere un assunto, magari tralasciando alcune parti ed evidenziandone altre, come fanno da sempre i periti. c' e' anche un dato fondamentale : nel ns sistema giudiziario il perito settore risponde penalmente in caso di infedele perizia. Il perito di parte invece non rischia nulla, se non una figuraccia, e quindi ha maggiori margini di manovra. Pertanto secondo me un perito di parte che non contesta alcune parti e' perche' sono incontestabili.

LucaP ha detto...

Paola

Non è per polemizzare, ma quello che volevo sottolineare è che non mi sembra corretto il sillogismo operato dall'anatomopatologo che in sintesi è:
A - Sappiamo che Melania ha mangiato prima di uscire di casa
B - Nello stomaco di Melania sono stati trovati resti di alimenti in fase di digestione e tracce consistenti di caffeina
C - Melania ha bevuto un caffè prima di uscire di casa
E sulla base di questo fissare con certezza l'ora del delitto che per forza allora non può essere stato commesso che da Parolisi (essendo quest'ultima la deduzione dei PM).
Se non si ha certezza che Melania abbia bevuto un caffè prima di uscire di casa, si può solamente affermare che tale datazione è possibile nell'ipotesi che Melania l'abbia fatto, cercando altri riscontri dall'autopsia che convalidino l'ipotesi (cosa che mi sembra non emergere nè dall'Ordinanza nè dalla controperizia del perito di parte che si è dovuto basare unicamente su quanto gli hanno permesso di vedere, ma non ha partecipato all'autopsia).

Paola ha detto...

Io ho molti dubbi sulla colpevolezza di Parolisi ed altrettanti sull'innocenza. Se il perito di parte non e' intervenuto sull' epoca di assunzione della caffeina mi sembra logico pensare che lo stesso parolisi abbia detto nei numerosissimi interrogatori come persona informata sui fatti ( sic!) post autoptici che il caffe' lo avesse assunto a casa..
....Notte

LucaP ha detto...

Continuando a rileggere l'Ordinanza è venuta fuori un'altra chicca a testimoniare che la medesima ordinanza è un gioiello di alchimie ed equilibrismi, dove pochi minuti sono fondamentali sia da una parte sia dall'altra.

Avevo già sottolineato che la Flammini e la figlia asseriscono che Parolisi sia entrato nel bar alle 14:40, mentre Parolisi afferma di aver realizzato, una volta dentro il bar e dopo essere andato a cercare la moglie in bagno, che erano le 15:30.

Badate che quei dieci minuti di differenza sono fondamentali a dar credito al fatto che la chiamata delle 15:26 sia stata la prima (fatta probabilmente durante il viaggio di ritorno da Ripe) sebbene Parolisi sostenga di averne fatte altre precedentemente.

Quando fanno testimoniare Antonella Sirocchi (cognata di Sonia Viviani) e Giorgia Sturba, fanno vedere loro il filmato della videosorveglianza che alle 15:14 (anche se i Carabinieri sostengono erroneamente, come dimostrato dalla difesa, essere in realtà le 15:19) ritrae due donne passare davanti al chiosco dirette verso le altalene. Le due ragazze si riconoscono per la verosimiglianza dei vestiti ed affermano che in quel momento stavano dirigendosi al Cacciatore, all'uscita del quale, dopo aver comprato un gelato, trovano Parolisi intento a far scendere la figlia dalla macchina.
Pur considerando un passo lento, non è ipotizzabile abbiano impiegato più di dieci minuti per andare dal chiosco al bar. Sommiamo cinque minuti al massimo per comprare il solo gelato (come affermano loro) ed arriviamo proprio nell'intorno delle 15:30 convalidando quanto testimoniato da Parolisi.
Ma allora cosa fanno i Carabinieri?
Affermano che le due donne inquadrate alle 15:14 non possono essere la Sirocchi e la Sturba perche il pantalone inquadrato risulta "essere di modello più largo di quello nero indossato dalla Sturba, che è di tipo fuseaux"! Ed i conti tornano nuovamente.

LucaP ha detto...

Carissima Paola

Ti sei persa purtroppo troppe puntate precedenti. Parolisi non ha mai detto che Melania avesse bevuto un caffè in casa e neanche la madre di Melania che aveva parlato con la figlia poco prima che i coniugi uscissero.
Altre testimonianze non ve ne sono e nemmeno prove come per esempio una tazzina sporca nel lavello.
Ed inoltre sembra accertato ed accettato da tutti che non si siano fermati presso nessun bar.

Questo sarà uno dei punti chiave del processo, a meno che ad un certo punto qualcuno non salti fuori dicendo "adesso mi ricordo, quando sono entrata in casa di mia figlia ho lavato le tazzine sporche che c'erano nel lavello. Sa, signor giudice, sono una maniaca della pulizia...."

ENRICO ha detto...

Vorrei tanto sapere se B&G sanno quali siano stati i percorsi battutti dalle forze dell'ordine durante le ricerche il 18 e il 19

Perchè i casi sono 2

- o ci sono andati per la prima volta il 20 SOLO dopo aver ricevuto la telefonata anonima

- o ci sono andati anche il 18 o il 19 ( come logica vorrebbe) ma il corpo non c'era .

In quest'ultimo caso il chiosco saebbe stato un luogo "sicuro" per gli aggressori in quanto GIA' passato al setaccio

PINO ha detto...

Caro Luca, le "magagne" che hai rilevato, messe insieme, formerebbero un dossier pro parolisi, oltre ad essere indicativo di una proditoria indagine unidirezionale.
L'obbiettivo era il caporalmaggiore! e tale rimarrà, fino al processo.
PINO

PINO ha detto...

Enrico, ma dove è scritto che una qualsiasi squadra sia passata dal chiosco, prima del 20?
Io non l'ho letto da nessuna parte.
PINO

ENRICO ha detto...

LUCA

ma anche se qualcuno ad un certo punto "si ricordasse" di aver lavato le tazzine del caffè lasciate nel lavello come dimostrerebbe che fossero quelle usate alle 13.30 e non quelle usate la mattina prima di uscire per le visite mediche? ;-)

LucaP ha detto...

Pino

E' esatto, non c'è scritto da nessuna parte. Ma non c'è neanche scritto che Melania sia stata trovata nell'unico posto non perlustrato sino a quel momento.

Ma ti sembra logico che il Corpo Forestale, incaricato delle ricerche proprio in quella zona, non vi sia passato neanche una volta il giorno 19? E' un posto molto conosciuto (lo stesso CF sembra esserci passato il 18 come afferma Colasanti, non si sa in quale ora però), segnalato anche sui percorsi turistici come tappa per il pic-nic.
Vedremo comunque durante il processo in quanto prima sarà ben difficile la Procura renda noti altri elementi (per di più contrari). Saranno credo B&G a chiedere come sono state condotte le ricerche in quanto la loro principale tesi difensiva è che l'omicidio sia avvenuto ben oltre l'orario indicato dai PM.

LucaP ha detto...

Enrico

Ma allora ci penseranno i PM a far quadrare tutto.

Se Vittoria Garofalo può essere arrivata a mentire sulla data della gita (senza contare le borse, gli occhiali ed i vestiti fantasma), non mi stupirei potesse testimoniare in tale modo in aula

ENRICO ha detto...

PINO

INFATTI ! E' proprio QUESTO quello che vorrei tanto sapere !

Mimosa ha detto...

Ohibò, questo collegamento di Antonella Sirocchi come cognata di Sonia Viviani mi era proprio sfuggito!!!
Ah, ecco dunque chi della rete amicale dei coniugi P. era il giorno 18 aprile a CSM.
Costei testimonia «di aver visto un uomo vestito a mezze maniche con pantaloncini corti con in braccio una bambina appena prelevata da sedile posteriore (eccetera)» e non lo individua come un tale Salvatore Parolisi marito di Melania, entrambi amici di mia cognata e vicini di casa???

Possiamo credere che in 2 anni non lo abbia mai visto né conosciuto?

Sempre ottimo LucaP!

Mimosa

PS, scusate ma io ho scritto qualcosa indirizzato alla squadra 2 ore fa.
Non ho tanto tempo a disposizione (sabato e domenica sono via) e gradirei di conoscere i vostri pareri. Anche se il silenzio parla, ed è all'incontrario dell'assenso.
Siate sinceri e amici come sempre! A me non me ne va (tranne la concentarazione su altri miei obiettivi personali in tutt'altro campo) e non me ne viene.
Ma non tenetemi in sospeso.
Buonanotte.

Anonimo ha detto...

Io adesso dirò qualcosa che mi attirerà degli strali.
Ma cosa c'entra il gelato al pistacchio?
Parolisi non sapeva se Melania avesse bevuto il caffè, con la madre al telefono non ne parlò, a meno che l'abbia sorseggiato dalla caffettiera o lavato immediatamente la tazzina, che non mi parrebbe neanche strano, questo caffè non si sa come collocarlo.
Parolisi non dovrebbe averlo bevuto dopo la piadina, dato che ne voleva uno al pianoro.
Ma Melania non fu vista in nessun bar..A meno che l'assassino sia il barista, ovviamente.
Come avrebbero potuto offrirle un cornetto? Il pocket coffee sì, ma i cornetti al pistacchio non sono generi che ci si porti in automobile.
Quindi o Melania è stata portata in un luogo dotato di frigorifero, non necessariamente un appartamento,
o più semplicemente dopo essere stata prelevata al Monumento o alla roulotte dove aveva appuntamento, Melania ha atteso in automobile mentre qualcun altro/a, di cui evidentemente la donna si fidava, è sceso/a ed ha acquistato questi generi, magari proprio al bar il Cacciatore, o proprio nel tragitto fino a Ripe.

Tabula

ENRICO ha detto...

MIMOSA

(scusa il ritardo nella risposta )

Personalmente, come penso immagini , preferisco la SECONDA CHE HAI DETTO...!
"- o vi contentereste di leggere solo nudi e crudi punti sintetici all’osso (tipo lista della spesa) di quanto sto elaborando (che tra l’altro vi consentirebbe di aggiungere cose che ho trascurato)?

Anonimo ha detto...

Mimosa
non ti ho risposto, perché ho pensato che qualunque cosa tu decida di scrivere sarà ben fatta, sia in forma più sintetica, sia in maniera discorsiva.
Il silenzio non devi interpretarlo come diniego, ma invece come silenzio assenso.

Anch'io non avevo mai collegato la testimone come la cognata di Sonia. Queste combinazioni sono veramente incredibili! Se Melania avesse voluto incontrare qualcuno non serviva nemmeno gli desse appuntamento, l'intera Folignano trascorre le sue giornate a CSM! (Mimosa, neanche fosse Corso Italia).
Tiziana

LucaP ha detto...

Personalmente Mimosa credo che il lavoro che stai affrontando sia molto complesso e difficile da esporre in modo il più possibile oggettivo come hai fatto con questo articolo.

Tieni presente che nei commenti noi possiamo anche azzardare ipotesi che possono implicare una o più persona nota, mentre in un articolo di testa credo ci si debba attenere a quelli che sono dati verificabili e non diffamatori.

Comunque sono curioso di sapere perlomeno i punti sintetici.

Ciao buon fine settimana (anch'io sarò via sino a domenica pomeriggio)

Mimosa ha detto...

@ ENRICO
grazie, mi consoli e mi dai soddisfazione!
Ma che fatica a farsi ascoltare ... chi me lo ha fatto fare ...

Mimosa

Mimosa ha detto...

SQUADRA!
ma se non c'è un minimo di OK come posso permettermi di proseguire ... sono spesso stra-interpretata ... e alla mia età è stra-demotivante ...

Scusate lo sfogo depressivo.
Non potete immaginare quanto le cellule grigie si stanno velocemente consumando!

A presto, dunque. Un abbraccio a tutti e grazie intanto della fiducia a chi me la sta dando.

Mimosa

PS
HO scritto a Massimo per sapere se gli interessa. Non ho ancora risposta, evidentemente dorme il sonno dei giusti!

Anonimo ha detto...

Beh... che combinazione !

Ma che ci faceva PROPRIO quel giorno e PROPRIO a quell'ora la cognata di SV a Colle san Marco ?
Forse anche lei aveva voglia di un gelato al pistacchio ?

Anonimo ha detto...

Pagina 61 ordinanza teramo :
"Non si hanno riferimenti certi sull'esatto momento in cui M consumo' un caffe' o altra sostanza contenente caffeina ma assai plausibilmente cio' e' avvenuto dopo avere pranzato e subito prima di uscire di casa COME DICHIARATO DA PAROLISI."
Quindi al di la' di quello che dira' la madre di melania sulle tazzine da caffe' e' lo stesso PAROLISI che lo dice.
Ecco spiegato perche' la difesa non contesta questo dato.

Mimosa ha detto...

Ecco, appunto, "plausibilmente" ...
l'accusa può sempre "presumere" mentre la difesa deve portare le prove certe ... ma nel nostro ordinamento giudiziario non è contemplato che deve funzionare all'incontrario?
E' l'accusa che deve portare le prove certe o la convergenza grave di indizi!
Mah!

Anonimo ha detto...

Se " come dice l'ordinanza Non si hanno riferimenti certi sull'esatto momento in cui M consumo' un caffe' o altra sostanza contenente caffeina..."

vuol dire che la dichiarazione di Parolisi non è sufficiente a DIMOSTRARE che Melania abbia SICURAMENTE bevuto il caffè prima di uscire.

Anonimo ha detto...

@Anonimo
Sul caffè, lo dice chiaramente l'ordinanza da te citata, NON SI HANNO RIFERIMENTI CERTI. Non si capisce poi che cosa abbia dichiarato Parolisi;
-che la moglie ha bevuto il caffè
- o che (non sapendolo con certezza) plausibilmente la moglie avrà bevuto il caffè dopo pranzato e prima di uscire di casa (l'avrà forse bevuto da sola in cucina senza che il marito se ne accorgesse, non l'avrà bevuto, mah!).
Tiziana

ENRICO ha detto...

ho dimenticato di firmare il mio post delle 01:15 in risposta @ ANONIMO delle 01:05

Mimosa ha detto...

RAGAZZI!!! NON C'è NIENTE DA FARE HO INSERITO DUE VOLTE E NON è APPARSO NIENTE!!!
CHE SIA LA TARDA ORA E GOOGLE DORME?
oppureho scritto cose non gradite al sistema?

Mimosa ha detto...

Ah, la protesta è visuaizzata?
e allora insisto:

Ecco la lista della spesa. Ve la lascio per la giornata. Si tenga presente che è Melania al centro di questa nuova ricostruzione, con le risposte “plausibili”, “verosimili” alle domande.
Nella relazione più esaustiva non è mio/nostro compito dare un volto ai Soggetti X e/o Y. Questi resteranno coperti dalla maschera dell’anonimato finché il collegio di difesa non vorrà indagare in una qualche direzione che col nostro lavoro abbiamo indicato.

PER QUALE MOTIVO MELANIA SI E’ ALLONTANATA LASCIANDO FIGLIA E MARITO ALLE ALTALENE?
- reale impellenza fisica e “intercettazione” da parte di qualcuno che la convince a deviare dal percorso
- “finta” impellenza fisica, avendo un appuntamento di cui il marito era ignaro
- appuntamento di cui il marito era informato e consenziente.

PERCHE’ MELANIA REA E’ STATA MASSACRATA A MORTE?
- orgogliosa moglie di ambizioso graduato dell’esercito che ha alle spalle missioni umanitarie in scenari di guerra e in corso una relazione axtraconiugale (più “virtuale” che reale”)
- donna sospettosa su tutto e di tutti, che fiuta cose “strane” da certe battute tra i colleghi di lui e vuole sapere di più (e lui qualcosa le dice)
- donna tutta d’un pezzo che vuole andare a fondo in ciò che non riesce a capire e che quando comincia a capire vuole intervenire
- moglie dominante che ha ripreso le redini del matrimonio e quando ha capito che ci sono anche altre cose sotto, vuole tirare il marito fuori dai pasticci, rimetterlo sulla retta via anche a costo di denunciare a chi di dovere

PERCHE’ E’ STATA FATTA QUELLA MESSINSCENA SUL LUOGO DELLA MORTE?
L’osservazione più immediata consente di riconoscere 4 elementi:
siringa e similari = faccende di droga; svastiche/segni più o meno esoterici = attività a ciò assimilabile; pantaloni abbassati = sesso e attività a ciò assimilabile; sparizione di catenina e sflamento dell’anello di fidanzamento (presumibilmente per sottrarlo) = furti in un preciso ambiente.

CHE NE È STATO DI MELANIA TRA LA SPARIZIONE E IL RITROVAMENTO SENZA VITA?
- alle telefonate non risponde, era impossibilitata perché impegnata “a parlamentare” o perché non in possesso del cellulare
- dopo l’incontro/appuntamento è stata invitata/convinta/costretta a prolungare la conversazione/chiarimento in un qualche luogo “sicuro” e accessibile e noto ai Soggetti Ignoti
- non era un discorso da risolvere in quattro parole («Impicciati dei fatti tuoi»), si suppongono chiarimenti ad ampio spettro e la conclusione non dipendeva dai “sequestratori”, forse in attesa di “istruzioni”, nel frattempo la ragazza non ha motivo di piangere, è troppo arrabbiata, se spaventata non vuole darlo a vedere
- seguendo la scia delle tracce del percorso di Melania, le unità cinofile hanno individuati sia una roulotte sia un casolare, mentre le ricerche del C. Forestale responsabile dell’ispezione a Ripe di Civitella non hanno dato riscontro di alcun corpo in località Chiosco della Pineta il giorno 19 aprile.

CHI HA VOLUTO CHE MELANIA FOSSE ELIMINATA?
La mente “superiore” che ha ordito il tutto, utilizzando una squadra “punitiva”, inizialmente minatoria ma che alla fine, data l’ostinazione della ragazza, ha operato come “squadra della morte”, dietro precise indicative.

Alessandro ha detto...

Mi permetto di aggiungere un quesito...perchè l'assassino, che si è messo a cavalcioni sulla donna, colpendola ripetutamente, l'ha lasciata in vita ?
non ha avuto modo di "finirla", non si è accorto che ancora non si era spenta o ha voluto guardarla agonizzare ?

PINO ha detto...

MIMOSA, va bene così, in linea di massima.
Continua pure il lavoro, certamente oneroso, ma che ti rende, merito.
Hai la mia fiducia assieme, ne sono certo, a quella della SQUADRA.
Buon lavoro PINO

Anonimo ha detto...

A TUTTI

Passaggio superveloce, senza leggere i commenti precedenti, per comunicarvi che:
la Procura militare di Roma su invito dello Stato Maggiore dell'Esercito ha aperto un'inchiesta sul filone armi alla Clementi.
Da alcuni anni in questa caserma vengono inviate, da tutte le caserme d'Italia, armi vecchie, ma ancora funzionanti da "rottamare", e sostituire con armi funzionanti.
L'indagine, servirebbe ad accertare che tale operazione sia stata fatta nel rispetto delle prescrizioni.

Se già non conoscete questa notizia, vi aggiorno con citazione della fonte in serata, ora proprio non posso

Ciao
Pamba

Rita ha detto...

@Tabula

Ti consiglio di vedere questo video, se hai tempo guardalo tutto (ce ne sono anche altri perchè sono 5 in tutto) se vai di corsa
guardalo dal minuto 6 in poi.
R.

p.s.
confido molto nella tua intelligenza e soprattutto nel tuo intuito. Cerca di leggere tra le righe...e fammi sapere le cose che ti sembrano stonare in questo racconto di SP.

Anonimo ha detto...

@Mimosa
io voto per i nudi e crudi punti sintetici all’osso (tipo lista della spesa)

Tab

Manlio Tummolo ha detto...

Penso proprio che la notizia che Pamba ci dà, sia molto significativa. Mi pare che ci si dimentichi, da parte della pubblica opinione in generale, che proseguono indagini riservatissime proprio da parte della Procura Militare, non so quanto in cooperazione con la Procura civile, mentre è probabilmente nell'inchiesta militare la chiave di volta di tutta la vicenda, e il traffico di armi, forse legato anche alla criminalità organizzata, porrebbe essere il "segreto" o il "mistero" della morte di Melania Rea, più che non gli amorazzi di caserma. Pochi giorni fa a Trieste presso il confine è stato, ad esempio, bloccato un carico di armi portatili dalla Slovenia e destinato alla criminalità nostra.
In questo quadro, il motivo del delitto potrebbe consistere in una vendetta, anche solo trasversale.

Anonimo ha detto...

@Rita
non mi hai messo il link di nessun video

Tab

Anonimo ha detto...

@Mimosa
è una ricostruzione interessante la tua.
ho votato in ritardo prima di leggerla, ma ho votato giusto..

Comunque sia ancora non mi convince lo spostamento dell'ora della morte, mal si conciliano le coltellate inferte non mortali con una decisione di uccidere presa a tavolino.

comunque sia, voglio vedere se il vostro meccanismo funziona.

Quindi ggiungerei una domanda specifica.
Perchè attendere PROPRIO le 19 prima di giustiziare Melania?
secondo me i motivi possono essere ben quattro:

- la conversazione si è protratta a lungo, l'orario è casuale
- si attendeva che le sentinelle di Ripe "smontassero", il luogo scelto era necessario (boh)
- si attendeva che chi direttamente coinvolto e forse più "importante" uscisse dal.. lavoro? e li raggiungesse
- si attendeva che la persona "importante" arrivasse da "lontano". Tipo Somma Vesuviana, ad esempio, che è un bel viaggetto.

tabula

Anonimo ha detto...

aggiungo grazie per l'interessamento per il mio bambino a chi me ne ha chiesto notizie, questi virus sono tremendi impegnativi ma soprattutto contagiosi.

Tabula

Rita ha detto...

@Tabula

scusami ... sarà l'eta???

http://www.youtube.com/watch?v=MQJKtSuGVDw

buona visione (se vuoi cerca quelli della stessa serie da 1/5 a 5/5 questo che ti posto è il 2/5)

r.

PINO ha detto...

A TUTTI

Il commento del dr. Tummolo mi sembra molto logico e verosimile.
Oltretutto è il primo, serio e valido, a confortare l'ipotesi da me sostenuta, sul movente NON PASSIONALE, dell'omicidio di MR, e l'esistensa, invece, di motivi di natura diversa, che l'avrebbero determinato.
Considerato, a questo punto, il serio intervento della Magistratura Militare, ritengo, per quanto mi riguarda, lasciare alle spalle alcune teorie sulle quali si è speculato anche troppo, puntando l'attenzione su prospettive, di diversa configurazione, ma più consone ad una virtuale realtà.
PINO

Anonimo ha detto...

RITA. al link che hai segnalato a Tabula risulta inidoneo. Forse ti è sfuggita qualche lettera.
Comunque, mi dici di che si tratta?
Grazie, ciao PINO

Anonimo ha detto...

@Pino
tra i quattro motivi che ho elencato sullo spostamento della morte di M. alle 19 che ho inserito, quale riterresti plausibile? O forse me ne sfugge qualcuno?

Tabula

Anonimo ha detto...

Il video di Rita e' un intervista forse la prima a CLV di parolisi ... Buona visione...

Anonimo ha detto...

Potrebbe essere che l'autore del delitto non si sia accorto che tali coltellate non fossero mortali, in quanto era scesa la sera. Poi in un secondo momento è tornato per fare il resto.

Stella

Anonimo ha detto...

TABULA
Il primo mi sembra il più probabile.
Al secondo posto vedrei l'ultimo, importante per la la "persona ed il guogo di provenienza.
PINO

Rita ha detto...

Pino

il link funziona bene, fai copia/incolla ... io ho provato dal link postato ed è ok.
r.

Anonimo ha detto...

p.s. quanti sbagli. Ripeto "persona" ed il luogo di provenienza. P

Mimosa ha detto...

@ Tabula e Pino
Se mi dite che il primo è più realistico, mi scombussola la mia teoria conclusiva.
Io comincio ad essere sempre più convinta che ad un certo momento del “processo” a Melania, i personaggi abbiano dovuto telefonare a Chi poi è intervenuto con l’ordine di portarla a Ripe, per parlarle lui di persona e quindi il nuovo appuntamento era là, dopo che le vedette erano smontate. E’ lì è degenerato tutto e non c’era altra soluzione che fare quello che è stato fatto. Chi ha eseguito l’aggressione ha dovuto “arrangiarsi” con lo strumentino che aveva in tasca.
Il resto è stato studiato a tavolino.

Ora vado a fare il pranzo altrimenti mi licenziano.
Mimosa

Anonimo ha detto...

Brava Mimosa!
Finalmente la prima risposta al perché Melania sia stata portata proprio a Ripe. Qualcuno che già si trovava là ed è stato raggiunto dagli altri. E questo ci può stare sia pensando alle 15.30 (arrivando magari con un mezzo militare?), sia più tardi.
Tiziana

Anonimo ha detto...

chiedo scusa a Rita, appena riesco a infilare il bimbo nel lettino per la nanna dovrei riuscire a visionare il video con attenzione.

@Mimosa: non ho stilato l'elenco in ordine di importanza, però mi è piaciuta la tua intuizione.
M. portata a Ripe perchè gli altri si ricongiungessero a qualcuno che GIA' fosse a Ripe.. e potesse allontanarsi ma NON andare via: qui allora il cerchio si stringerebbe un bel pò.

Tabula

Anonimo ha detto...

Rita

ho guardato attentamente il video del link da te segnalato. Sinceramente non vedo altro che un uomo che racconta particolari troppo precisi per mentire. Mi spiego: l'altalena sporacata daL piccione non e' qualcosa che non si possa verificare. Nessuno inventerebbe mai qualcosa del genere per essere smentito dai fatti. Credo che il racconto di Parolisi a CLV sia lo stesso del 18/4 ai carabinieri. Parolisi non si e' mai contraddetto ne' ha mai cambiato versione. Seguendo l'esempio di un'altalena sporca e una pulita, cosa ci avrebbe messo un carabiniere a dare un'occhiata ai seggiolini? Forse non mi riesco a spiegare, ma cio' che penso e' che Salvatore sia in grado di parlare ininterrottamente della gita a CSM e di raccontare tantissimi particolari proprio perche' cio' che racconta e' cio' che realmente e' avvenuto.

SQUADRA
riprendo cio' che ho scritto qualche giorno fa in quanto piu' ci penso e piu' non lo vedo cosi' balzano. Se, come dice LucaP, a CSM esiste/esisteva una cella fantasma, nulla toglie che questa potesse fungere anche da radar. In zone militari non sarebbe affatto strano o impensabile trovare un radar, indipendentemente dal tipo di addestramenti o esercitazioni che in essa si possano svolgere (LucaP, hold your horses, please). Ora, se piu' cellulari si dovessero agganciare a quella cella, il gestore saprebbe esattamente dove tali apparecchi siano posizionati, e potrebbe stabilire una strategia di movimenti. Presupponendo che il cellulare di Melania fosse agganciato anch'esso a tale cella, sarebbe stato elementare conoscerne anche ogni singolo movimento, e quindi sapere esattamente dove trovare chi lo porta addosso. Lo stesso dicasi per le sentinelle, nel qual caso facili da evitare. E se tale radar esistesse davvero, coprirebbe un'ampia zona, con particolare enfasi sulla casema e aree limitrofe, permettendo di sapere dove fosse possibile muoversi indisturbati. Ma ipotizzando l'esistenza di un tale apparecchio elettronico, si dovrebbe necessariamente ammettere anche cio' che comporti attivarlo e tenerlo in funzione: un radar crea un campo elettromagnetico che influisce sul funzionamento corretto di altri apparecchi elettronici, sensibili ad onde a bassissima (terabytes metamaterials) o altissima frequenza. Ed ecco che un ipod, una telecamera ed una macchina digitale potrebbero alterarsi, cosi' come due cellulari agganciati alle stesse onde "inusuali" e dalle stesse bombardati tramite radar. Inoltre, noi esseri umani tali onde non le percepiamo, ma gli animali si, nel qual caso se ne terrebbero a dovuta distanza. Questo, ripeto, indipendentemente dal tipo di esercitazioni o addestramento della caserma di Ascoli...

Annika

PS Tabula, spero tanto che il tuo piccolino stia un po' meglio.

Anonimo ha detto...

OT

un "tecnico" (!!!) francese completamente PAZZO mi ha messo DEFINITIVAMENTE fuori combattimento il mio pc..

Ne sto utilizzando uno microscopico ( che "non si sente molto bene" neanche lui...)

A presto, spero ( avrei alcune cosette da aggiungere ma acc..nti ! ho problemi con WORD...)

Anonimo ha detto...

Scusate, terahertz metamaterials.

Annika

ENRICO ha detto...

Se è attendibile AL DI LA’ DI OGNI DUBBIO che il corpo di M. sia stato SEMPRE nel punto esatto in cui è stato trovato ( apertamente visibile in una località conosciuta a pochissima distanza dalla strada provinciale) e che l’ orario della morte è stato stabilito dalla perizia intorno alle 15.30 del 18 aprile, le forze dell’ordine impegnate nelle perlustrazioni avrebbero dovuto localizzarlo addirittura la sera stessa.

E’ talmente INVEROSIMILE che abbiano girovagato a vuoto per 2 giorni senza ottenere risultati al punto da FAR SOSPETTARE una VOLUTA esclusione di quel’area dal piano delle ricerche…in attesa della risolutiva segnalazione telefonica

Anonimo ha detto...

A CHI E' PRESENTE IN RETE

Che significa "OT" da voi spesso utilizzato?
PINO

p.s. scusate la mia ignoranza P

Anonimo ha detto...

-medico 8,30
-supermercato per uova pasquali
-poi ritornano a casa per un'oretta.
Salvatore non sa se M. abbia visto qualcuno nel frattempo..
(quando erano a casa, a metà mattina)
(così mi è sembrato di capire, il mio ascolto era disturbato da canti di bimbo)

escono alle 11,30 per andare a Villa san Marco per la visita a Melania-
Tornano a casa prima dell'inizio di Studiosport.. le 13?
alle 13,30 telefonata di M. con la mamma.
13,42 finisce la telefonata, M. rigoverna, cambia la bimba, partono dopo 20 minuti.
verso le 14,20 sono al parco.
non le chiedo l'orario solo più o meno i tempi, dice il presentatore.
Parcheggio vicino alle staccionate, slaccio bimba che vede le altalene corre, la seconda a destra perchè l'altra era sporca di guano di piccioni, e dopo un pò di gioco insieme, M. dice di dover andare in bagno.
la bimba fa storie, allora M. s allontana sola, P. la segue con lo sguardo..
"secondo quanto lei racconta, intorno alle 14,30" dice il presentatore "sua moglie si allontana.."
Salvatore annuisce, ma non è lui a dire l'orario è il presentatore che spinge, per due volte, avere un riferimento temporale preciso.
Poi io NON SO se sia più corretta questa ricostruzione del presentare o quella fatta dagli inquirenti che posero l'allontanarsi di Melania non prima delle 14,45/14,50, Parolisi mi dà idea di non avere compiuto tutte queste operazioni con l'orologio alla mano, e anche se annuisce, è dietro l'iniziativa del presentatore di fissare un orario.
Comunque Rita ti ringrazio, perchè il video è davvero molto interessante, a parte questo nodo che nè io nè te potremo sciogliere.
L'intervista è ad un uomo tranquillo e sereno che ricorda moltissimi particolari e dettagli di quel giorno, nè pare in difficoltà, insomma sembra molto sincero, molto diverso dall'intervista con Salvo Sottile in cui doveva difendersi dal tradimento recentemente scoperto.

e Ranelli pare visto M. andare verso il chiosco stesso, e poi cambiare direzione.
quindi Ranelli non la vide solo alle altalene spingere la bambina!
E' un dettaglio che non avevo mai sentito, come è possibile dare del testimone inaffidabile a quell'uomo?

i bagni del chiosco erano chiusi.. anche questo mi ha colpito, oltre perchè P. ha azzeccato un "se fosse andata lì", ha ricordato un particolare del quale non avrebbe potuto essere a conoscenza se non fosse vero, e sarebbe stato facilmente smentito.

20 minuti per andare e 20 per tornare dalle altalene al Cacciatore, non si era detto meno?

Appena potrò guarderò gli altri stralci di intervista.

Tabula

Anonimo ha detto...

@Pino, non preoccuparti, sono andata a cercarlo anche io su Wikipendia e ora lo sfoggio con disinvoltura.
Vuol dire OFF TOPIC, fuori argomento.

Tabula

Anonimo ha detto...

GRAZIE TABULA!
Hai dato i fermenti lattici al bimbo? Penso che si tratti di intossicazione viscerale, quasi consueta a quella età.
Un bacione al culetto da pare mia.
PINO

Anonimo ha detto...

Rita e Tabula
condivido, il filmato è interessante, l'intervista l'avevo vista nell'immediatezza dell'accaduto, senza conoscere ancora bene la vicenda e senza avervi dunque prestato la dovuta attenzione. Rivedendola anche a me Parolisi sembra molto sincero, nel racconto sembra proprio avere la scena davanti agli occhi, e dunque non sembra assolutamente una parte imparata a memoria. Anche il particolare dell'altalena sporca, se fosse inventato sarebbe una mossa molto sottile. Ogni tanto la voce rotta dalla commozione.
Insomma, abbiamo tanto parlato dello sciocco Parolisi, da questa intervista emerge:
- o un uomo perfettamente sincero;
- o un attore nato, degno del premio Oscar, talmente furbo da condire il suo racconto con dettagli minuziosi.
Ma se Parolisi fosse stato così astuto, avendo immaginato nei dettagli e nei tempi tutto il delitto, non sarebbe stato più accorto nel far sparire massaggi e telefono dedicato a Ludovica prima della vicenda? Non si sarebbe creato un alibi più efficace?

Che dire poi dell'intervistatore? Mi sembra che il suo giudizio su Parolisi l'avesse già formulato, e gli volesse far dire ciò che voleva fargli dire.
Avete notato, Parolisi dice che indicativamente escono una ventina di minuti dopo il termine della telefonata (13.42+20=14.02) e che dopo circa 20-25 minuti arrivano a CSM, poi c'è il tempo per parcheggiare, slacciare la bambina e toglierla dal seggiolino, arrivare alle altalene (14.02+25+5=14.32). L'intervistatore però gli fa dire: allora arrivate alle altalene attorno alle 14.20. Vedete bene che ha volutamente forzato i tempi (perché non lo so, forse semplicemente non sa contare).
Tiziana

PINO ha detto...

X RITA

Negli ultimi giorni, seguendo attentamente i tuoi commenti, ho avuto la sensazione che fra e sotto le riga ci sia un messaggio invisibile che chiede di essere decodificato.
Ho torto?
E' una sensazione errata?
Forse si, e forse no.
Sono quasi giunto alla conclusione (arbitraria, forse) che tu abbia maturato, gradualmente, idee un pò diverse, da quelle sostenute in generale in questa sede.
Idee che potrerebbero orientare in direzioni diverse, o solo più abbiettive, il nostro dibattito.
"Dicce tutto Rita. Noi semo con te"
PINO

Anonimo ha detto...

Ancora un particolare, in quei venti minuti, dove si inserirebbe il famoso caffè?
Tiziana

rita ha detto...

Ora esprimo la mia opinione.

Quando ho visto in diretta l'intervista a SP, ho subito avuto l'impressione molto forte che lui mentiva, e lì mi ero subito fatta l'idea mente=colpevole.

Resto dell'idea che mente, è un po' lungo da spiegare, ma ci sono, credetemi, una infinità di segnali che lo fanno capire.

Studiando poi il caso, sempre in base a interviste, detti, non detti, espressioni e lapsus vari, sono sempre convinta che lui menta, ma non credo sia stato lui ad uccidere fisicamente Melania.

r.

Rita ha detto...

@Pino

no Pino, la mia idea è sempre la stessa di tanto tempo fa, che abbiamo già discusso insieme tante volte. E, per caso, prima di leggere il tuo post, ho ribadito sopra questo.

L'idea me l'ero fatta prima ancora di andare a fare il "soprallugo" ricordi? erano i primi di ottobre... e quando sono stata al Pianoro la mia idea si è rafforzata.
Tutto qui.
r.

Anonimo ha detto...

RITA, quale idea si è rafforzata?
Quella della relativa ed indiretta colpevolezza, o quella che mentiva?
PINO

Manlio Tummolo ha detto...

Grazie a Pino per la Sua osservazione. Aggiungo che la morte di Melania, se effettuata da qualche elemento della criminalità organizzata, possa essere dovuta ad una tortura piuttosto che ad un'azione di qualche "imbranato" o di un depistatore: infatti infliggere coltellate non mortali potrebbe appunto indicare una volontà sadica piuttosto che una volontà direttamente omicida. Molto potrebbe dire l'espressione del volto da morta, se indicava sofferenza atroce, se era del tutto scomposto. In un caso del genere, l'ipotesi di una tortura, che poi l'abbia portata alla morte per dissanguamento o collasso cardiaco, a lei inflitta, potrebbe essere abbastanza realistica.

Anonimo ha detto...

@Rita
Scusa se mi intrometto, ma il tuo pensiero mi interessa. Sei comunque, ovviamente, libera di non esprimerti.
Ricordo, proprio nel periodo dei miei primi commenti, che concordasti con un'ipotesi ricostruttiva che vedeva M. allontanarsi dalle altalene per un appuntamento con un Soggetto Ignoto a noi, ma con il quale Melania poteva aver concordato un appuntamento.
Vado a memoria e posso erroneamente ricordare il tuo pensiero, magari legittimamente cambiato nel frattempo (io, per esempio, sono incredibilmente ondivaga :) ed anche per questo mi piace comunque il confronto).

Secondo te,
l'appuntamento era conosciuto anche dal marito, che altrimenti l'avrebbe tempestata di telefonate ben prima? Dunque SP avrebbe volutamente cominciato a mentire, al momento della prima denuncia di scomparsa?

Lo stesso marito, non esecutore materiale, non si aspettava un esito così infausto, ritenendo che fosse sufficiente un'intimidazione?

Ciao

Pamba

Anonimo ha detto...

PAMBA

Alle tue domande, hai già dato una risposta, che è quella più probabilile.
RITA, scusami se ti ho sgarbatamente preceduta.
PINO

Anonimo ha detto...

@Pino
Compreso il messaggio, chiedo venia.

Buona serata
Pamba

Rita ha detto...

@Pamba

Io credo che loro alle altalene non ci sono proprio stati. Il posto è estramente piccolo ed è impossibile non essere notati. Minuto più minuto meno ma il viavai c'è stato. Lei avrebbe camminato facendo il giro lungo, lui è stato fermo almeno un'ora alle altalene. Possibile che nessuno, tranne il gestore, li colloca da qualche parte?

Sono straconvinta che lui mente. E' vero che tante bugie le ha dette per coprire il tradimento, ma altre no. Vedi la storia delle foto sul cellulare di Paciolla. Perchè mentire su quello?

Altra cosa molto importante e indicativa secondo me è la famosa espressione che fece quando parlava Sonia (e anche da lei tanti segnali strani sono arrivati). Perchè? Sai quante volte mi sono riguardata tutti i filmati che girano? Centinaia. Per cogliere tutte le varie sfumature...

Molto indicativo poi è il famoso lapsus "...non ho toccato niente ... non ho fatto niente".
Non ti puoi sbagliare così di getto su una cosa che non hai fatto. E poi ti correggi.

Quindi, per farla breve, lui sa. Forse c'entra. Forse voleva farle mettere paura, forse si sono trovati entrambi in un pasticcio. Ma non credo l'abbia uccisa con le sue mani. Nè credo che voleva farla uccidere da qualcun altro al suo posto.
SP è un bugiardo, un traditore, un narciso, un manipolatore. Ma non mi sembra affatto un violento. Non sembra uno dal sangue freddo. Anzi, piuttosto, mi sembra che lui abbia tanta paura.

Per dirla tutta poi, credo le cose siano andate più o meno così: lei è stata uccisa nel bosco perchè la cosa è degenerata in qualche modo.
Il cellulare è stato spento. Portato via. Ripulito. Fatto il depistaggio, riportato il cellulare e riacesso per farlo rintracciare e far trovare il cadavere.
Perchè riaccendere il cellulare invece di gettarlo via e non nascondere, in tutti quei chilometri di boschi impervi, il corpo?
Poichè con il cellulare non ha funzionato subito, hanno fatto la famosa chiamata anonima.

Non riesco però a capire la fretta di far ritrovare Melania. Ci deve essere un motivo valido. A chi poteva giovare il ritrovamento del cadavere?

Per quanto riguarda il DNA nella bocca di Melania voglio osare nel credere che sia stato l'ultimo saluto di SP alla moglie.

Infine per rispondere alla tua domanda, credo che SP abbia iniziato a mentire da subito. Già dalla prima telefona al 112.

Spero di essere stata esaustiva. Se hai qualche perplessità o qualcosa che non ti quadra, resto a disposizione.
r.

Anonimo ha detto...

Grazie Rita, chiara ed esaustiva.
Ci rifletto

Buona serata anche a te

Pamba

Anonimo ha detto...

.. invece dall'intervista che hai linkato, io trovo P. di una serenità e di una sincerità assolutamente evidenti.
Particolari, dettagli. La commozione appena percettibile quando ricorda il momento in cui la bimba correva alle altalene e Melania la raggiungeva, il ricomporsi per non piangere.
Lo sguardo sull'interlocutore, mai abbassato, indica sincerità. Nessun segno di nervosismo.
Ecco, tranne un istante in cui si sfiora il naso, indicativo di non-verità, ma non ricordo a che punto collocare il dettaglio, mi son detta di segnarmelo ma la cosa è andata avanti.
Un istante in cui si sfiora il mento, indice di concentrazione.
Ma non lo faccio così diabolico da saper adoperare appositamente il linguaggio del corpo da riuscire a fingere sia con le parole che con i gesti.
Sarebbe troppo bravo. Sarebbe un premio Oscar. E invece è solo un premio Parolisi, di quelli che nessuno si augurerebbe mai di vicnere.

Tabula

ENRICO ha detto...

A mio avviso Salvatore, più che mentire”scientificamente”, altera in parte la realtà e finisce per stravolgerla a suo svantaggio

Su una base sostanzialmente vera ( sono andati a CSM ) inserisce elementi falsi : Melania si è allontanata ( vero) ma NON PER ANDARE IN BAGNO ( falso).

Non è vero che“distratto dalla bambina non si era accorto che fosse passato tanto tempo”. Lui ha chiamato M. dopo quasi un’ora perché riteneva che “l’incontro” fosse ormai concluso . E’ a quel punto, (15,26) non ricevendo risposta che ha cominciato a preoccuparsi e si è messo in moto per cercarla convinto di trovarla da qualche parte al Pianoro . E da questo momento in poi, riguardo la sparizione di M, Salvatore non mente. ( "me l'hanno presa ..").

Le bugie che dice in seguito ( intervista al chiosco il 22 aprile) relativamente alle sue avventure sentimentali più o meno durature sono dettate dalla preoccupazione di evitare guai disciplinari e in modo particolare brutte figure con la sua famiglia

Credo che nella testa di Salvatore i due problemi ( la tragedia e le sue scappatelle amorose) fossero distinti e separati. E quindi mente per proteggersi su un fronte e mente ma soprattutto NON PARLA per proteggersi dall'altro ( l'uccisione di Melania)

Sfortunatamente per lui i PM non la pensano così : anzi sommano TUTTE le bugie, le contraddizioni, le chat, le telefonate, le intercettazioni.. le infilano nel medesimo sacco e fanno scattare le manette ai polsi del caporalmaggiore

Anonimo ha detto...

Enrico
concordo su tutta la linea. Se Parolisi sapeva dell'appuntamento della moglie, non lo riteneva pericoloso. Quando Melania è sparita ha inizialmente pensato a un tradimento (me l'hanno presa...), per questo il 19 si è recato in caserma, per verificare chi ci fosse e chi no.

Rita
Sulle foto di Paciolla, l'ho già scritto, secondo me Parolisi non ha mentito. Paciolla ha fatto vedere a Parolisi le foto del giornale in cui c'era il luogo del ritrovamento, e Parolisi può aver ricordato male, pensando al cellulare anziché al giornale.
Le foto del cadavere di Melania e il filmato, comunque, qualcuno le ha scattate, e alcuni giorni fa vi ho infatti indicato il link per visionare il filmato del ritrovamento. Forse chi ha ripreso il filmato l'ha fatto vedere a Salvatore?
Tiziana

Mimosa ha detto...

Cara SQUADRA
io avrei finito il mio lavoro, limato e limato per non sollevare polveroni ...
Ma dopo aver letto i vostri ultimi commenti e aver sentito Quarto Grado poco fa, voglio aggiungere qualcosa altro di rinforzo.
Stanotte non so a che ora lo manderò a Massimo.

Nella relazione vorrei nominarvi tutti (e guarda un po' anche Rita che non sta proprio dalla parte "innocentista" ma mi ha fornito uno spunto), ho fatto i conti, siete più di 12 e se tralascio qualcuno del passato?
Vedremo cosa dice Massimo. Comunque vada vi riconoscerete nel testo!

Vado avanti, prima di addormentarmi sulla tastiera!
E intanto vi tengo d'occhio, ma non mettetemi altra carne al fuoco ... altrimenti mi brucio e non finisco più ...

Mimosa

Anonimo ha detto...

Scusa Enrico
ha pensato a un rapimento (non tradimento)
Tiziana

Anonimo ha detto...

Brava Mimosa,
attendiamo con ansia.
Intanto, hanno detto qualcosa di interessante a QG?
Tiziana

Mimosa ha detto...

Ah, una cosa sensazionale!
sapete che è stato chiamato un super-esperto straniero in tema di cani segugio per sottoporre a perizia Giancarlo?
I risultati "entreranno negli atti dei fascicoli dell'inchiesta", ha detto Salvo Sottile.

... sì certo ... giusto per licenziare il povero Giancarlo e tenere in galera SP

... ma vi rendete conto che l'addestramento di ogni cane (ne sono 4 in Italia) ci costa 40 mila euro ...
rob de mat

Scappo, Mimosa

Anonimo ha detto...

Rita
ecco i miei dubbi sulla tua ricostruzione:
Melania dice ala madre che andranno a CSM.
- Mentiva e già sapeva che sarebbero andati a Ripe ad incontrarsi con qualcuno? E all'incontro chiarificatore si portano anche la bambina?
- Oppure Melania pensava realmente di andare a CSM? La macchina dei Parolisi in effetti viene vista , dai vicini, dirigersi verso CSM. In questa ipotesi, dopo essere saliti in auto, Parolisi deve convincere la moglie ad andare a Ripe, fare inversione a U e puntare su Ripe. Arrivato a Ripe la saluta, le dice ora sbrigatela tu che io vado a CSM a far giocare la bambina, ci risentiamo più tardi, saluta gli altri convenuti e se ne va? Ma come, prende ferie per accompagnarla alle visite mediche, e poi la lascia a sbrigarsela da sola con chissà quale segreto in ballo, frapponendo 20 km fra di loro?

E se eliminiamo Melania a CSM, come spiegare il fiuto del cane?
Tiziana

ENRICO ha detto...

MIMOSA

..E adesso da dove salta fuori 'sto GiANCARLO ???


Non era un certo Piergiorgio quello sotto inchiesta accusato di falsa testimonianza per aver confuso le tracce del 10 aprile con quelle del 18 ?

;-)))

Anonimo ha detto...

Mimosa, non ce la faccio ad aspettare.. sono curiosa

Tabula

Mimosa ha detto...

@ ENRICO ... come si vede che sono fusa ...

Mimosa

PINO ha detto...

Il fatto che Parolisi non sia stato visto a CSM prima delle 15,30 circa, può avere un'unica aspiegazione: non era in quel posto.
E', invece, molto probabile che abbia accompagnato la moglie direttamente all'appuntamento presso il monumento, per l'incontro con X e Y, con l'intesa di ritrovarsi alle altalene, dove è stato notato dall'ora sopraindicata in poi.
Non vedendo tornare M, nei tempi calcolati, piuttosto preoccupato ha chiamato a chiamarla alle 15,26, come riscontrato, ma, non ottenendo risposta, anche alle successive chiamate, la sua preoccupazione si è trasformata in panico. A quel punto è salito in macchina, con la bimba, ed a girato per le vie del parco, passando prima per il monumento, posto dell'appuntamento.
Immaginando,ormai, il peggio, è stato costretto a dar corso ad una sorta di finzione arricchita da tante bugie, finalizzate a nascondere fatti che non poteva assolutamente palesare.
Analizzando "col senno di poi", il castello delle menzogne che ha dovuto costruire, sua malgrado, ci è facile attribuirlo a due motivi, uno più grave dell'altro, cioè: alla preoccupazione nascondere le sue tresche extraconuigali, ed alla necessità di eludere ad ogni costo il VERO MOTIVO per cui quel giorno erano andati a CSM.
Si, Parolisi mentirebbe. Conoscerebbe il motivo che ha condotto la moglie verso la morte, anche se non aveva pronosticato tale tragica conclusione, e conoscerebbe anche gli o l'eventuale mandante.
Per cercare di scoprire gli esecutori, si sarebbe recato alla sua caserma, perchè saprebbe anche dove potrebbero annidarsi.
Lo stesso intervento, nelle indagini, della Procura Militare, lo riterrei un forte segnale indicativo di orientamento, anche a livello di diverso movente, tutt'altro che passionale.
Ancora una volta ipotizzo che il caporalmaggiore NON PARLERA' mai: se lo facesse, i risultai sarebbero catastrofici.
PINO

p.s. il condizionale è di prammatica.P

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