lunedì 28 maggio 2012

Salvatore Parolisi. Nessuno ha fatto luce sul lato oscuro del quadro preferendo illuminare e colorare a tinte forti solo la parte prediletta...


Era la sera del 21 aprile 2011, l'autopsia sul corpo della povera Melania Rea si era conclusa da circa un'ora ed il patologo scambiò qualche parola coi giornalisti. Parlò di un'aggressione avvenuta lontano da Ripe in un orario approssimativo che andava dalla mezzanotte alle tre. Quindi, dopo aver sezionato il corpo, era portato a credere che Melania Rea fosse stata aggredita altrove e successivamente portata a morire a Ripe, dove si sarebbe poi spenta a nove - dodici ore dal sequestro. Si era al 21 di aprile, come detto, a poco più di un giorno dal ritrovamento e quando le piste dovevano per forza essere ancora tutte aperte. Anche se una più calda c'era, come ci han fatto sapere tempo dopo i carabinieri, in quanto il comportamento del marito e le confidenze della famiglia (e di qualche amica), destarono da subito non pochi sospetti. Sospetti o no, le parole del dottor Tagliabracci parevano aver messo un punto fermo e voler dire agli investigatori di non cercare il colpevole in casa Parolisi, di guardare bene al di fuori perché il marito per gli orari stabiliti aveva un alibi. Addirittura il dottore aggiunse che sarebbe stato un caso semplice da risolvere, in quanto si trattava sicuramente di un delitto d'impeto e quindi l'assassino aveva certamente lasciato molte tracce.

Tutto però cambiò il giorno successivo, il 22 di aprile, quando, interrogato accanto al chiosco della pineta, il Parolisi raccontò bugie a non finire sulla sua situazione sentimentale (già conosciuta agli inquirenti grazie alle confidenze suddette), ed andò oltre ogni più rosea previsione raccontando anche di un rapporto sessuale avvenuto proprio al chiosco, un rapporto sessuale fra lui e la moglie mentre la figlia dormiva in auto. Chi ha detto che i militari sono furbi e scaltri è un cretino patentato. Chi ha detto che l'uomo parla troppo quando ha storie di amanti da nascondere, è un saggio. Da quel momento in poi tutto per lui si colorò di scuro, da quel momento in poi la luce della procura lo colpì inesorabile, da quel momento in poi si spennellò unicamente sulla parte del quadro per i Pm più interessante (anche per la famiglia). Solo uno sprovveduto poteva non capire che il mentire ai procuratori l'avrebbe portato ad essere il primo vero indagato (anche se non glielo dissero e lui agli interrogatori non si presentò mai con un avvocato). Si intensificarono così gli accertamenti per scoprire cosa nascondesse il Parolisi. Per contro, dovendosi impegnare più uomini per questi riscontri, si affievolì l'intensità investigativa su altre piste. E che queste siano situazioni reali è dimostrato dal fatto che il 23 aprile, il giorno successivo alla sua testimonianza piena di bugie, il corpo di Melania, che si trovava in una bara di larice in partenza per Somma Vesuviana (tutto era predisposto ed il funerale si sarebbe celebrato il martedì successivo), venne bloccato all'obitorio in attesa che gli inquirenti si facessero idee più chiare, in attesa si stabilissero quali nuovi accertamenti fare sul cadavere (logicamente per trovare un'altra ora della morte).

Ma nuovi accertamenti sul corpo non se n'erano ancora fatti quando, nel pomeriggio dello stesso sabato 23, dopo aver deciso di bloccare il carro funebre in partenza la procura anticipò di tanto l'ora dell'aggressione accorciando i tempi e portandola sulle sei/sette di sera (si volevano portare avanti col lavoro?). Strano che a sole 36 ore dall'autopsia, si potesse già anticipare un orario ben definito di nove ore. Come strane furono altre parole di quel sabato 23, parole intese a dare per quasi certo che il luogo del ritrovamento fosse lo stesso dell'aggressione (cambiando nuovamente le prime convinzioni del patologo). Di questo parlarono gli inquirenti pur non avendo ancora in mano alcun responso tecnico. Gli analisti del Ris, già saliti al chiosco della pineta il 21 aprile, avevano solo repertato gli oggetti riconducibili al delitto, non avevano dato responsi e gli ultimi accertamenti li iniziaro lo stesso 23 aprile alle 12.30. Però il luminol, per dire, lo stesero la mattina successiva, al buio, finendo di fare rilievi a metà pomeriggio. In meno di 40 ore si stravolsero le prime conclusioni e si girò il senso delle indagini che virarono decisamente sul marito, il primo sospettato dai carabinieri. Un soggetto che statisticamente e caratterialmente rientrava nella categoria privilegiata delle indagini teoriche, un soggetto che aveva nascosto agli inquirenti l'amante ed aveva parlato di un rapporto sessuale avvenuto a quattro metri dal punto in cui si rinvenne il cadavere (e il 23 porta fortuna?).

Si dice che i primi giorni di indagine siano quelli buoni a far sì che le piste investigative si inseriscano nella strada giusta... e questo è vero se gli investigatori non nutrono pregiudizi e sono idonei ad indagare non piegando gli indizi ad un sospetto ma sospettando in base ad indizi solidi. Ad Ascoli c'erano già riscontri che portavano le indagini in altre direzioni, la versione iniziale del Ranelli e le prime conclusioni verbali del Tagliabracci, ma quando si accorsero di aver a che fare con un bugiardo fecero un semplice due più due, senza sottrarre ciò che poteva essergli favorevole, come si fa in ogni procura del mondo, dove a finire nella rete dei bravi investigatori è sempre chi pare non raccontarla giusta. Non è sbagliato partire dai bugiardi, nessuno lo nega, ma non sarebbe sbagliato neppure, prima di rallentare e dar per certe le mini-verifiche di un paio d'ore fatte solo per poter dire di averle fatte, il cercare di capire i motivi veri per cui certe bugie vengano dette. Indagare a fondo su un omicidio significa non ragionare a prescindere, non escludere alcuna possibilità, accertare al meglio ogni situazione, anche la più incredibile o inverosimile, non concentrarsi solo sulla pista prediletta che le statistiche e la teoria danno per probabile, non far trapelare nulla di quanto si pensa e non parlare ai periti dei propri sospetti per fare in modo che questi analizzino in maniera neutra. In caso contrario potrebbero adattare le loro conclusioni alla soluzione scelta dalla procura. E non è malafede, è un semplice calcolo matematico che li porta a ripetere il due più due già fatto da altri.

Che sia così lo dimostrano troppi esempi noti e poco noti. Tanti ne troviamo in Italia e tanti ci vengono dall'estero. Prendiamo l'ultimo, quello che sta facendo il giro del mondo in questo periodo, l'omicidio di Etan Patz. Etan è il bimbo scomparso 33 anni fa, il 25 maggio del 1979, mente percorreva i 400 metri che da casa lo portavano alla fermata del bus. Si è scoperto solo in questi giorni, grazie ad un procuratore di spessore che nel 2010 ha riaperto le indagini partendo da zero, che Etan venne ucciso da Pedro Hernandez, allora commesso in un negozio situato in uno scantinato presente sul percorso fatto quella mattina dal bimbo. Hernandez fu uno dei tanti inizialmente controllati e, dopo rapidi accertamenti (le due ore suddette), scartati perché non corrispondenti alle caratteristiche e perché, soprattutto, si preferì verificare al meglio il padre di Etan e tutto l'ambiente familiare. Il motivo? I genitori dissero agli inquirenti che quello della scomparsa fu il primo giorno che non accompagnarono il figlio alla fermata del bus, il primo giorno che Etan, di soli 6 anni, andò solo. "Non ce la cantano giusta" - pensarono gli investigatori - "lo hanno sempre accompagnato ed improvvisamente decidono di mandarlo alla fermata da solo? E chissà perché proprio quel giorno sparisce come se mai fosse uscito di casa...". Forse pareva e pare strano un comportamento del genere da parte dei genitori, io un figlio di sei anni non lo manderei da solo a prendere il bus scolastico, ma io sono io e quanto avevano dichiarato i Patz corrispondeva alla verità.

Quando i procuratori americani si resero conto che la pista familiare era un buco nell'acqua, e meno male che se ne accorsero, non ripartirono da zero, non tornarono a controllare meglio chi, pur se sommariamente, avevano già controllato... e perché mai? Loro presero di mira un pedofilo. La pista dei pedofili ci stava bene dentro il caso (come ci sta bene quella del marito quando a morire è la moglie), era caratterialmente e statisticamente compatibile con la scomparsa... peccato che il giorno del sequestro chi iniziarono ad indagare fosse in carcere in un'altra contea. Ed anche questa pista costò anni di lavoro e fece accantonare sia i vicini sia chi abitava e lavorava lungo il percorso che avrebbe dovuto fare il bimbo a piedi. Guarda caso, invece, è riprendendo questo percorso che si è arrivati alla soluzione ed alla confessione. Ma lasciamo il piccolo Etan e continuiamo a parlare dell'omicidio di Melania Rea restando sempre nei primi giorni dopo il ritrovamento. Gli analisti del Ris avevano analzzato e se n'erano andati il 24 aprile lasciando trapelare due notizie importanti. Infatti sui quotidiani si parlò di sangue estraneo alla vittima, trovato sul chiosco, e scontrini datati. Non ve ne siete dimenticati, è accaduto che dopo un mese si è cambiata versione sul sangue e si è stracciato uno scontrino. Però i giornalisti erano ancora "vergini" ad aprile, nonostante sapessero dal 23 che i sospetti puntavano solo sul Parolisi, inoltre non avevano ancora linee editoriali da seguire o amicizie da curare.

E seppure avessero già il sentore che l'orario della morte si sarebbe ulteriormente accorciato, anche per le sei di sera il militare aveva un alibi, quanto scrivevano sulle pagine dei loro quotidiani, pur da filtrare, si poteva ancora tenere in considerazione. Non c'è da chiedersi il motivo per cui dal mese dopo, quando tutto ormai si era editorialmente ed amicalmente deciso, la macchia ematica rinvenuta al bosco di Ripe, dapprima di certo non appartenuta alla vittima, divenne "sangue di Melania". Non c'è da stupirsi se la notizia dei due scontrini ritrovati nell'area pic nic del chiosco, uno nel cestino dell'immondizia datato 18 aprile (ora sappiamo essere dei militari che mangiarono sulle panchine fino alle 14.30) e l'altro fra gli alberi accanto al cadavere datato 19 aprile, venne ripresa ma moncata eliminando dalle cronache il secondo scontrino. Va bene, diamo pure per certo che ci sia stato un errore iniziale e che il sangue ritrovato fosse di Melania... però teniamo conto che questo lo si stabilì per certo solo verso il 20 maggio, che ad aprile per tutti era sangue estraneo alla vittima. E questi due indizi, il sangue ed il secondo scontrino, erano di per sé sufficienti per portare la logica a far pensare che l'assassinio non fosse il Parolisi. La macchia ematica confermava un'ipotesi diversa da quella suggerita dai tradimenti e dalle bugie, lo scontrino datato 19 aprile dava la certezza della presenza di almeno una persona nel luogo dove si trovava Melania Rea, fosse già cadavere o fosse ancora viva.

Quello scontrino fra gli alberi, vicino al corpo, sanciva la possibilità, non da escludere se si vogliono fare davvero indagini a 360°, che a perderlo fosse stato l'assassino. Il motivo non è poi così difficile da capire se si resta alla prima anticipazione del patologo, quella che voleva il delitto risalire ad almeno nove ore da un ipotetico sequestro. Perché, volendo essere precisi e pignoli (come dovrebbe essere un investigatore), se un uomo o una donna avessero acquistato una birra alla mezzanotte e un minuto del 18 di aprile, sullo scontrino ci sarebbe stampata la data del 19. Ma come abbiamo potuto constatare in seguito, del sangue incompatibile e dello scontrino, che si disse addirittura essere in parte illeggibile, non se ne fece nulla da subito e si preferì puntare il tutto sui tradimenti e sulle intercettazioni arrivando a dire che il secondo scontrino era irrilevante ai fini dell'indagine. Irrilevante? Fateci sapere di chi è poi potremo discutere sul fatto sia o meno rilevante. E' del cercatore di funghi? Del cercatore di tartufi? Del suo cane?

Non mi meraviglierei fosse dell'animale viste le stranezze uscite da quando si parla dell'omicidio di Melania Rea. Stranezze da non nominare perché: o ci si adegua a quanto dicono la procura e la parte civile, ed allora si è moralmente nel giusto, o si fanno ipotesi diverse e si è immorali e non si pensa al dolore della famiglia ed alla vittima. A dire il vero non funziona proprio così. La famiglia non deve bere il primo sangue che capita e la vittima non va vendicata condannando il colpevole prediletto ma condannando il colpevole, chiunque esso sia. Ed accucciarsi ai piedi dei Pm e della parte civile non migliora l'indagine, la rovina perché la priva delle giuste critiche. Peccato che la nostra informazione abbia idee diverse e preferisca farsi accarezzare il muso piuttosto che criticare o cercare nei punti poco chiari. Uno di questi è di certo il numero di fax trovato in un appunto di Melania, scritto sotto la parola "scuola guida". Non ci fu chi se ne interessò in maniera normale, né prima né dopo gli atti del Pm e del Gip. Si disse essere di un'autosuola di Somma Vesuviana, si parlò di un rinnovo patente e tutti chiusero la bocca senza chiedersi se davvero vi furono accertamenti adeguati. Ma nessuno di noi sa a quale autoscuola corrispondesse quel numero, e, al contrario di quanto si dice, non lo sa neppure il Parolisi visto che non riuscì a risalirvi tramite internet, nonostante le autoscuole di Somma siano tutte rintracciabili in rete, e lo consegnò ai carabinieri perché lo scoprissero. Quindi? Quindi la vittima si chiamava Melania Rea, lei aveva subito un'aggressione e su di lei andavano fatti i controlli più profondi ma, nonostante vi fossero evidenze che allontanavano il marito dalla scena omicida, si preferì seguire un filone contrario a quanto emerso nei primi giorni.

Da controllare subito (e molto attentamente) erano le persone che la frequentavano e le parlavano quando il Parolisi lavorava in caserma (o quando anche lei era in caserma), non è controllarle l'ascoltare qualche voce e non mettere cimici nei punti giusti per capire quanto queste voci fossero sincere (e sarebbe stato il caso viste le falsità ed i postumi e tanti cambiamenti testimoniali a cui abbiamo assistito). Da controllare erano anche tutte le persone che con lei si messaggiavano. Già, chi si messaggiava con lei visto che stranamente furono cancellati tutti gli sms dal suo cellulare? Visto che stranamente furono cancellati così bene che, al contrario di quanto capitato ad Avetrana, non si riuscì a recuperarli? Che movente spinse il marito, se davvero l'assassino, a cancellarli? Il solito mistero. Come un mistero è il motivo per cui non si siano controllate e verificate al meglio tutte le persone passate al pianoro quel pomeriggio, tutte le auto transitate o parcheggiate, auto mai rintracciate quasi che, come quella del Parolisi, nessuno le avesse viste (ce ne sono anche di rosse... ricordate?). Da verificare erano tutti gli operai che lavoravano in zona, non solo i macedoni, e tutti i testimoni che mai si sarebbero presentati di loro spontanea volontà e trovati grazie ad Alfredo Ranelli, sia quelli che nulla han portato che quelli diventati parte in causa per avvallare la mancanza al parco del militare e della figlia. In quell'orario si sono visti fra loro questi testimoni, si sono riconosciuti tramite fotografie o erano tutte ombre come hanno testimoniato essere il Parolisi?

Inoltre accertamenti adeguati andavano fatti anche su chi possedeva una casa o un appartamento estivo in zona Pianoro, e sono tanti. Chi ci dice che quel giorno fossero tutti disabitati se nessuno ha controllato gli alibi che i proprietari e i loro figli avrebbero potuto fornire? Naturalmente comparandoli al movimento dei cellulari in loro possesso. Fra chi possiede una casa in loco vi è qualche personaggio "eccellente"? Misteri, solo misteri e punti oscuri. Punti lasciati in disparte sulla sinistra del quadro. Quadro che gli inquirenti, con la partecipazione attiva della famiglia Rea e dei suoi consulenti, hanno colorato a tinte forti e sgargianti solo al lato opposto, intensificando e facendo intensificare i controlli sul marito, portando continuamente nuovi spunti e dando per certo che nessun altro potesse aver commesso un simile delitto. Quasi che qualche collaboratore sappia o abbia saputo cosa realmente accaduto. Quasi che qualche collaboratore fosse presente quel maledetto giorno al pianoro o a Ripe e magari avesse perso anche uno scontrino...

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970 commenti:

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Anonimo ha detto...

Salve, sono io Silvialaura che scrive sul forum del Mostro di Firenze. Sul caso Parolisi ho scritto parecchio, ma sicuramente non sono Sonia e se quelle parole sono a nome mio le ho riportate così come le ho trovate in rete.

Semmai sono colpevole di aver riportato laggiù le dimostrazioni di Annika, ma ho sempre citato la fonte!

PINO ha detto...

MIMOSA, lessi anch'io la notizia sul telefonista, ma mi sembrò appunto una bufalata. Infatti, il giorno dopo, già non se ne parlava più.
Ad ogni modo, e questo lo abbiamo ormai stabilito da molto tempo, tutta l'intera faccenda, dopo appena un mese dal ritrovamento del corpo di M, divenne la favola più incoerente che sia mai stata imbastita. E più passa il tempo, più la trama diventa fantasiosa ed incoerente: renderla comprensibile è un lavoro più che ostico.
Pino

Antonello ha detto...

Ricollegandomi all'ipotesi di LucaP, e con la preghiera di non chiedermi di ritrovare il link fatidico da cui ho tratto il dato (non impossibile ma arduo a quest'ora), c'e' un dato simbologico che legherebbe le incisioni a delle cifre espresse, se non ricordo male, in decine di migliaia.
Lo so, anche a me appare arduo, tanto che ho ritenuto improbabile che quei segni indicassero una cifra o qualcosa di simile espresso in simbologia.

ENRICO ha detto...

le 3 ESSE inquietanti :

SESSO, SOLDI e SEGRETI.

Più le altre 3 a completamento:

SALVATORE SOLDATO SFIGATO

@ MIMOSA

anche a me "il cercatore di tartufi" con la sua panda gialla ed il suo cane mi ha sempre dato da pensare fin da quando il buon Croci lo ha scovato e proposto agli onori della cronaca

Così come mi ha dato da pensare il fatto che fino a quel momento, nonostante questa auto così appariscente e riconoscibile fosse stata vista da più di un testimone, gli inquirenti non abbiano mai pensato di rintracciare ed interrogare il proprietario...

Ma sarà proprio vero che non lo hanno fatto ?

PINO ha detto...

ENRICO
Perchè, ti meravigli?
Tante son le cose che non sono state fatte, per puntare su un obiettivo ormai stabilito.

Mimosa ha detto...

ENRICO
ormai io sono diventata diffidente ... penso che l'individuo sia "noto", ma tenuto nascosto
come anche il telefonsta ...
Ormai non credo più a niente e a nessuno.

Ma lo sapete che le impronte di scarpe sul camminamento in legno erano 2? Pagina 12 Ordinanza di Teramo.

Mimosa

Mimosa ha detto...

Mentre voi dormite, io vado avanti.

In più seguenze del filmato che ho linkato sopra, si vede la chiazza di sangue che stava sotto il corpo di Melania, e intorno si vede anche una vistosa “alterazione del terreno”, che non deve trarre in inganno, perché ritengo sia certamente dovuta al calpestio di tutte le varie persone intervenute sul posto, per l’accurata ispezione del pomeriggio del 22 aprile (dalle ore 16), il successivo intervento Corpo del Soccorso Alpino della GdF con il cane che poi trovò l’orecchino mancante alle 12.15 del 23 aprile e il subentro dei RIS dalle ore 19 del 23 aprile alle ore 5 del mattino seguente, 24 aprile.
MA: per tutto il 21 aprile il posto fu presidiato e sorvegliato? o piuttosto fu invaso dai giornalisti? Così pare e anche da un sacco di curiosi.

A proposito, dov’è finito quel nostro amico che mesi fa voleva andare a scandagliare nella zona? E’ scomparso anche lui nel bosco? Ha trovato qualcosa ed è stato arrestato? Perché non si è mai più fatto vivo nel blog? :-))

Fu quel giorno (giovedì 21 aprile) che la punta del piede del cameraman indugiò nella pozza spostando sassolini mandando in mondovisione il gesto? mi pare proprio che fu quel giorno.
Fu sua l’impronta sul camminamento del chiosco?
Mi pare che la notte tra il 20 e il 21 avesse piovuto o almeno fosse scesa nebbia fitta e forte umidità. Non potrebbe essersi liquefatto un po’ di sangue e poi essersi attaccato alla punta della scarpa dell’intelligente cameraman?
Anzi, ricordate?
Nelle carte sta scritto che le impronte insanguinate di scarpe erano due. Perché successivamente si è parlato di una sola? E una sola è stata fatta vedere?

Appena in un secondo tempo ebbero la bella pensata di recintare il sito, ma solo per fare il terzo sopralluogo lunedì o martedì dopo Pasqua. Mi domando, quali provvedimenti hanno adottato nel frattempo per arginare l’arrivo delle masse di curiosi che hanno avuto per meta pasquale la Pineta? Che sono andati a recintare dopo? Quali “prove” o “indizi” possono aver raccolto dopo? E cosa sperano di vedere i periti oggi 1 giugno?

(in mancanza di altro, continuerò più tardi, forse, ad abusare della vostra pazienza di passivi lettori con altre "stupide" riflessioni)

Mimosa

Mimosa ha detto...

Nel servizio da me citato si dice inoltre che due ciclisti (i quali, a detta della voce fuori campo, «restano senza un volto») «pochi minuti dopo la scomparsa» di Melania si erano recati al Bar Cacciatore e hanno raccontato di aver visto due donne che uscire dal boschetto. La notizia è stata riportata da diversi media, non ho trovato la velina originale.

Ma se questi due ciclisti sono giunti lì come è stato detto, a quell’ora non erano in moto le ricerche e dunque perché il loro racconto non fu riferito subito ai carabinieri arrivati sul posto intorno alle 17? Oppure sì?
Qualcosa di speciale li aveva colpiti, tanto da manifestare il fatto a qualcuno presente nel Bar-Ristorante.
Evidentemente vi era già arrivato Parolisi e come sappiamo il suo allarme aveva fatto radunare un pel po’ di gente, essendosi sparsa la notizia.
Nel servizio viene aggiunto, a tale proposito, che «il col. Patrizio afferma di essere a buon punto nelle indagini, avendo sentito tutti i testimoni implicati a qualche titolo nella vicenda». Veramente alla fine di maggio (ricordo che il servizio è datato 1 giugno) mancavano ancora i tre Barbizzi e il ten.col. Stanca, sentiti tra il 9 e il 10 giugno.
E allora perché non darsi da fare per trovare i due ciclisti?
Per lo stesso motivo per il quale non sono stati (ufficialmente) rintracciati il telefonista-passeggiatore e il pandista-tartufaio (ammesso che siano due persone distinte)?

E, in appendice, chi è stato a citare l’ufficiale tanto da farlo convocare come teste, su una data fasulla, tra l’altro?

(Persevererò ancora, domani)

Mimosa

anna ha detto...

anche sonia cancellò i suoi sms dal suo cellulare ,che cosa aveva da nascondere sonia per cancellarli?c'è la discordanza della sua testimonianza che dice che ha inviato un solo sms a melania mentre dai tabulati risulta due sms.chi fece il secondo?
sonia non ha un alibi ,perchè alle 14,53 ancora non stava a casa della madre e quindi nessuno sa dove stava, ma nemmeno il marito si ha certezza di dove stava..........perchè il cellulare di sonia quando fa la chiamata non aggancia la cella telefonica di folignano, cosa che doveva essere ma quella di san marco?sonia era a san marco, aveva lei l'appuntamento con melania.......è una casualità che a san marco stava al ristorante anche la cugina di sonia?il ristoratore di san marco può testimoniare se questa cugina è sempre rimasta all'interno o è uscita nel momento forse dell'appuntamento con melania?è possibile che gli inquirenti non hanno interrogato il ristoratore su questo particolare?chi erano le due donne che rincorrevano un' altra donna?
oltre alla sg c'è il fatto di voler tener nascosto a chi appartengono i due dna sulle mutande di melania, si sa di chi sono ,di sonia e del marito.....e tutto tace..........ma chi sono i coniugi viviani esirocchi per avere tutte queste coperture? è il gionni che li sta coprendo con le sue conoscenze ?la funzione dell'avvocato gionni non è di trovare il vero assassino di melania ma quello di conoscere tutti gli atti processuali e coprire i suoi amici,,,,,penso che è ora di finirla......................

anna ha detto...

l'impronta di scarpa è 37-38 di piede quindi non è del cameramen a meno che non sia donna.........

la settimana della scomparsa di melania fu bel tempo non ha piovuto.......è la settimana prima che ci furono forti temporali che furono chiuse anche alcune strade ,ecco il motivo per cui i cani hanno annusato l'odore di melania a san marco del 18 aprile, perchè l'odore precedente con la pioggia non c'era più...............

riguardo al colonnello tenente stanca fu lui a portare il video dove ritraeva la bambina e parolisi dicendo che era del 10 aprile agli inquirenti,ma non c'è data sul video, considerando che Stanca e la moglie sono amici di sonia, stanca ha mentito,per coprire l'amica?

certamente i folignanesi che hanno visto la coppia parolisi a san marco il 3 aprile sanno benissimo che stanca sonia e i genitori di melania mentono.......mi auguro che in tribunale non si vada avanti con questa menzogna........

certamente è grave l'omissione degli inquirenti nel non voler cercare i telefonisti,e il proprietario della panda gialla, oltre i proprietari del fuoristrada e della fiat stylo........

la competenza territoriale era della procura di ascoli piceno,

melania è stata rapita a frazione colle..........i cani hanno annusato il suo odore fino a colle......

ora c'è da chiedersi il motivo per cui si è voluto spostare la competenza a teramo con quella procura......

voglio ricordare, una procura che non ha risolto nessuno dei casi di omicidio avvenuti......

PINO ha detto...

MIMOSA, buongiorno.

Buoni ed utili i tuoi "ripassi" sulle fasi del caso. Possono servire per rivalutae notizie che, forse con leggerezza, ritenemmo non importanti in quel momento, e che potrebbero rivelarsi, invece, utili oggi, nella misura in cui possono essere inseriti nel più completo mosaico, attualmente a nostra disposizione.
Continua Mimosa, perchè, fortunatamente, possiedi la volontà e la capacità di assumerti impegni del genere.
Saluti cari, Pino
p.s. hai letto l'e mail?

Annika ha detto...

@ courtaud

Piacere di conoscerti e benvenuta tra noi. Avevo letto i tuoi post sul Mostro di Firenze e ti ringrazio per aver riportato le mie parole. Posso inoltre confermare che hai "sempre citato la fonte".

Spero di leggerti ancora anche "di qua".

Ciao, Annika

tabula ha detto...

a proposito di email, pino.
(scusate l'O.T.)
mi hai scritto di risponderti ma non hai scritto a cosa dovrei rispondere.

tabula ha detto...

@Mimosa, ricordo addirittura un post di Massimo relativo ai due ciclisti, evidentemente dispersi nella nebbia perchè più nessuno ne parlò.
Però fai bene a mettere in collegamento la loro testimonianza riportata con l'orario della scomparsa, in effetti se ne parlarono con la ragazza del cacciatore è proprio perchè appena entrati nel bar/ristorante avranno notato il fermento relativo alle ricerche della donna scomparsa, quale migliore occasione per dire:
"ehi ma noi abbiamo visto da poco delle donne correre uscendo dalla boscaglia!"
E mi sembra strano non siano stati messi subito in contatto con le forze di polizia già sul pezzo per spiegare bene come e dove le avessero incrociate.

Melania non è scomparsa nel nulla come si vuole dare ad intendere.
Anche se vogliamo, andando a ritroso a rileggere le prime affermazioni del Ranelli, sono troppo circostanziate e precise affinchè le si voglia inquadrare nello stato confusionale e inattendibile in cui sono state relegate.
La sua è una testimonianza precisa e corroborata da riflessioni che fece sull'abbigliamento di Parolisi, che ne hanno rinforzato il ricordo.
In quanto al cercatore di funghi di Villa Lempa, anche io ricordo benissimo che ad un dato momento lo si diede per identificato.
Poi, non so se lo fosse stato per davvero, so solo che nei giorni successivi i giornali continuarono a parlare della ricerca dello stesso.
Quindi o è una bufala giornalistica la notizia che sia stato ritrovato,
oppure lo sono state le notizie successive, per un ordine di scuderia che avrebbe imposto una ricerca non conclusa dello stesso.

Capire il perchè, vattelapesca.

Può darsi che il tal signore avesse visto cose che non si volevano di pubblica diffusione.

Oppure chi ha scritto che quel tizio era stato individuato, ha diffuso uno scoop in malafede, sperando di aver solo anticipato qualcosa di prossimo a compiersi?

LucaP ha detto...

@ tabula

Ma io l'otite ce l'ho per davvero e mi sta tormentando oramai da tre settimane. Non mi perderei però per niente al mondo lo spettacolo.

In merito alla sorpresa fatta da Parolisi quella sera ai suoi ex vicini, io ci credo abbastanza a quanto riferito da Sonia in quell'intervista a CLV (chiaramente orchestrata da abili registi e sceneggiatori). Tu affermi di ritenere poco credibile che Parolisi abbia offerto a tutti gli uomini presenti (apparentemente Alfredo Sirocchi e Raffaele Paciolla) un viaggio comune a Cuba. Ma io ricordo che la proposta ironica del viaggio era stata avanzata a tutti i presenti, donne incluse. Quello che allora è anche possibile è che la meta non fosse proprio Cuba, ma magari qualche altro luogo lì vicino, magari uno dei tanti paradisi naturali che vi sono ai Caraibi. Non possiamo essere sicuri di quanto si siano realmente detti quella sera durante quell'incontro inaspettato e molto teso, ma del fatto che Parolisi si sia rivolto ai suoi ex amici in modo decisamente aggressivo si (è anche uno dei motivi a giustificazione della richiesta di custodia cautelare per il rischio di reiterazione del reato).

Sulla frase invece detta da Salvatore a Ludovica, concordo anch'io si riferisse alle possibili cause per calunnia che Ludovica avrebbe potuto fare contro i giornalisti che avevano fatto uscire notizie false e dati riservati e coperti da segreto istruttorio.

LucaP ha detto...

@ courtaud / Silvialaura

Mi unisco anch'io al benvenuto rivoltoti da Annika.

Sarebbe un piacere leggerti ogni tanto anche da questa parte.

Ciao

PINO ha detto...

# TABULA
Comunque, come ho già scritto, il "ripasso" delle fasi del caso, intrapreso da Mimosa, potrà esserci utile per il ripescaggio di notizie, bufale o no, che potremmo ritenere importanti per una rivalutazione, come quelle da te accennate or ora.
Chi ci dice che, tra le cianfrusaglie, non si peschi il biglietto vincente?
Ciao.

Annika ha detto...

LucaP

Ah, i Caraibi... Pieni di paradisi, ma c'e' paradiso e PARADISO!

Ciao, Annika

LucaP ha detto...

Sulla contaminazione della scena del crimine ho già espresso precedentemente la mia indignazione. Da tempo penso che sarebbe meglio affidare le indagini su un omicidio alla Polizia anziché ai Carabinieri, e questo perché ogni questura è dotata di un reparto di polizia scientifica che interviene sulla scena del crimine sin da subito mentre normalmente il RIS dei CC, reparto altamente specializzato ma con sole tre unità territoriali (Parma, Roma e Messina), arriva normalmente qualche giorno dopo. Nell'immediatezza intervengono reparti operativi dell'Arma che non puoi sapere quanto abbiano appreso dai corsi di analisi di scena del crimine. Ed in ogni caso, non potendo apporre dei sigilli in quanto luogo aperto, sarebbe stato necessario presidiare la scena notte e giorno. Cosa che non escludo abbiano anche fatto, ma probabilmente in modo non proprio adeguato visto che già il 21 mattina c'erano dei cameramen con altre persone che calpestavano liberamente l'area intorno alla pozza di sangue (nessuno però indossando anfibi militari o scarponcini Timberland).

A quanto pare le tracce di sangue sul marciapiede del chiosco (le due impronte incluse) non sono state rilevate completamente sin dal primo sopralluogo. Perché non ipotizzare anche che qualcuno abbia anche voluto cercare di cancellarle magari gettando una secchiata d'acqua?

Annika ha detto...

TABULA e MIMOSA

secondo voi quante donne escono quotidianamente dalla boscaglia da quelle parti intorno alle 3 del pomeriggio? ANNA, tu che sei del posto, e' una specie di hobby locale?

Vattelapesca veramente Tabula...

Anonimo ha detto...

Chissà perchè penso che Silvialaura scriva già qui da tempo.....capisc' a me ...

Mimosa ha detto...

Anna
lo so bene che parlarono e insistettero sulla scarpa 37/38 (discutendo se cm o n°) però ti assicuro che la scarpa di quel piede che sbucava nella parte inferiore dello schermo e rimestava nella pozza era di un numero non grande, la scarpa era di tela nera coi lacci, non di pelle, dalla suola stretta (avete presente meglio di me certe scarpe di giovani uomini … tipo trekking?).
Se nei documenti ufficiali si dice di 2 impronte di scarpe, perché i media da un certo punto in poi cominciano a considerare una sola? Le prime rivelazioni su due impronte escono il 6 settembre, riprese da tutti i giornali intorno al 19 settembre ma già c’era chi parlava di una sola, poi nel giro di un mese tutti hanno continuato a parlare e scrivere di una sola.
Mai fatta vedere l’altra e non sappiamo neanche dov’era posizionata.

Tu dici che c’era bel tempo quella settimana, ma a 1000 metri, la notte l’escursione termica delle belle giornate faceva scendere una nebbia fitta, l’ho vista in alcuni servizi che si riferivano proprio al 21 e al 22 mattina.

@ PINO
il mio non intende essere un “ripasso” nel vero senso della parola, cerco solo elementi trascurati per guardarli meglio e capire cosa è stato coperto o eliminato perché non in linea con la piega presa dall’accusa. Forse potranno essere utili e forse no, ma ormai che ho iniziato devo andare avanti.

Mimosa

Mimosa ha detto...

Riguardo al “Tranquillo, Miché” che si sentirebbe nel sottofondo della telefonata, e messo in evidenza con una pulitura del sonoro fatta dai tecnici della trasmissione CLV, tanto ringraziati dalla conduttrice in una puntata, ricordo che nella puntata successiva costei fece sapere (con viso contrito) che i CC avevano comunicato che la voce non era di sottofondo alla cabina ma di sottofondo alla stanza dell’operatore che rispondeva alla chiamata, ossia che la frase era stata pronunciata da un altro poliziotto presente nell’ufficio.

Vi ricordo che la telefonata fu mandata in onda il mercoledì 20 luglio, il giorno dopo l’arresto di SP, non prima, nonostante tutti sollecitassero.

E’ strano, è anomalo, voluto o casuale, non saprei …

Dopo di che, sul "telefonista" cadde un silenzio, solo noi ogni tanto lo rispolveriamo.

Annika ha detto...

MIMOSA

Chi ha ucciso Laura Palmer?

Ricordate Twin Peaks, senza fine e senza logica? E' tutto strano nel caso Rea, a partire dalla presenza di chiunque stesse maneggiando il computer in casa Parolisi il 18 sera a meno di quanto, 4 ore?, dalla telefonata di Salvatore per denunciare la scomparsa della moglie, a TUTTO il resto.

Per esempio, si e' parlato di due impronte della stessa scarpa o di scarpe diverse? O anche questo e' solo fumo neglio occhi?

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con LucaP che la morte di Melania sia legata a qualche losco traffico.
Infatti sono + che convinta, e non è la prima volta che lo scrivo, che ad ucciderla siano stati un gruppo di soldati balordi (un soldato e due soldatesse) che hanno avvicinato Melania per cercare di tapparle la bocca su qualche argomento scottante, minacce che, considerato il carattere forte di Melania, sono cadute nel vuoto (così come sostenuto a suo tempo da alcuni sensitivi, perchè non credergli, dato che ci sono troppe corrispondenze? Per tale ragione la lite ha degenerato (omicidio d'impeto). Gli assassini a quel punto sono fuggiti terrorizzati e qualche alto grado ha mandato una spedizione per "ripulire la scena del crimine"
Questa è l'unica versione che calza a pennello con tutto il resto che sappiamo (vedi la dichiarazione del gestore del ristorante di Villa L.)
A questo punto si giustificano anche i comportamenti delle due Procure, il conseguente passo indietro del patologo,traccie non analizzate e, cosa stranissima nessun militare indagato, nessuna richiesta di DNA di militari (vedi caso Gambirasio per il qual delitto è stato estratto il DNA a tutto il paese, e probabilmente dei parenti di Melania, che qualcosa o la sanno o la presumono.
C'E' CERTAMENTE QUALCOSA DI MOLTO GROSSO CHE COINVOLGE ALTE CARICHE MILITARI
perciò se Parolisi sarà prosciolto, Melania certamente resterà senza giustizia.
ciao a tutti
Marilia

Anonimo ha detto...

Massimo ho postato un commento ma è sparito puoi fare qualcosa per recuperarlo?
Marilia

Annika ha detto...

@ Marilia

per tappare la bocca a qualcuno non la si stupra.

Esiste un unico punto fermo (l'unico infatti mai nominato da un singolo giornalista, opinionista, presentatore, ecc). La Sg. Tutto il resto sono ipotesi e supposizioni, in un verso o nell'altro. E qualunque ricostruzione, che piaccia o meno, non puo' esimersi dal partire da quella traccia.

Anonimo ha detto...

Non dimentichiamo anche MAI nominato neppure dalla difesa e dai suoi valenti consulenti nè prima nè adesso...Mah

Annika ha detto...

@ Marilia e tutti

Melania non e' stata "stuprata" nel senso di violentata, o segni di quella violenza sarebbero stati evidenti e Tagliabracci non si sarebbe potuto esimere dal descriverli nella sua perizia.

Le possibilita' sono solo 2:
1. M era consenziente
2. M era incapace di reagire, anche solo involontariamente

Ciao, Annika

Anonimo ha detto...

ANNIKA E A TUTTI
la versione dei fatti che ho dato non esclude il rapporto di M.
trovo che si possa inserire nel contesto, per questo mi rivolgo a voi. M la presenza della sg non può essere esaminata da sola eliminando quelle notizie certe che sono date dai due ciclisti, dal ristoratore, che parlano di due donne soldato con comportamenti strani!
D'altronde ho parlato di "balordi" potrebbe benissimo essere che mentre le due donne dopo il delitto sono fuggite, l'altro abbia approfittato di M. e che poi di questo non abbia parlato con la soedizione che ha eseguito il depistaggio. Voi cosa penate al riguardo?
Ciao Marilia

Annika ha detto...

@ Marilia

io non metto in dubbio le parole dei ciclisti; il fatto e' che non si conosce neanche il loro nome. Come si puo' costruire un intero caso su parole mai neanche messe a verbale? Certo che il fatto che nessuno si sia premurato di prendere i loro dati e' assolutamente indecente, ma cio' non toglie che una ricostruzione debba sempre e necessariamente partire dalle certezze, non dai sentito dire o dalle opinioni personali, dalle ricerche in internet o dagli articoli di giornale.

Inoltre, militari in giro di lunedi' pomeriggio? Basterebbe controllare tutte le caserme di zona per vedere CHI (nome e cognome) era in libera uscita e chi no e ridurre il campo molto rapidamente.

O forse civili in abiti paramilitari??

Il fatto e' che non lo sappiamo, ma sappiamo che in quel corpo martoriato, in un orario incompatibile con un eventuale "deposito" da parte di Salvatore, c'era una sostanza che non esiste in natura se non nel liquido seminale maschile. A questa certezza possiamo aggiungere ANCHE la presenza di DNA maschili (ed uno femminile)subungueali e sui polpastrelli, che non trovano alcuna spiegazione logica dopo il cambio della bambina avvenuto ad ora di pranzo. Possiamo anche aggiungere delle formazioni pilifere estranee ai Parolisi. E possiamo concludere con un contenuto gastrico che, nella relazione finale, non corrisponde al contenuto gastrico esaminato in autopsia. Ma l'unico dato che ci dia la certezza della non-partecipazione di Salvatore all'omicidio della moglie (perche' questo e' il nostro principale scopo: provare che un innocente e' in galera da 10 mesi senza un singolo straccio di prova a suo carico) e' la SEMENOGELINA!

Una volta stabilito con assoluta certezza che Salvatore non e' l'assassino, solo allora si puo' partire con altre ipotesi. E credo che piu' o meno ci siamo andati vicino... ma in qualunque ipotesi deve rientrare quel dato certo, e per due motivi: perche' ci fornisce un orario minimo, e perche' ci dice se M conosceva o meno il suo assassino!

Ciao, Annika

Anonimo ha detto...

Chi ha deposto la sg oltre azoospermico non aveva neppure cellule epiteliali ?
La posizione della vittima con i pantaloni abbassati, slip e calze di tipo collant certo non favoriscono un rapporto sessuale con penetrazione ....
Mi scuso per il linguaggio ma ancora qualcosa non mi torna.

Annika ha detto...

@ Anonimo (Firmati)

Azoospermico? Non lo sappiamo. Forse; o forse vasectomizzato, o forse ha usato uno spermicida. O, guarda, anche affetto da oligospermia, e i pochi spermatozoi si sono disintegrati. O forse nessuno di questi, e semplicemente e' successo cio' che succede nella stragrande maggioranza dei casi: entro 27h gli spermatozoi muoiono!

Hanno cercato le cellule epiteliali? FISH? (Tu lo sai? E se lo sai chi sei?)
SI? E allora l'assassino ha usato uno spermicida (che distrugge anche le cellule epiteliali)
NO? E allora che chiedi?

Fermo restando che le mutandine non fossero scese fino alle caviglie e rialzate anche se di poco in seguito all'avvenuto rapporto sessuale, sulla posizione, usa l'immaginazione e non farmi essere volgare.

Annika

Annika ha detto...

@ Anonimo (Firmati)

Azoospermico? Non lo sappiamo. Forse; o forse vasectomizzato, o forse ha usato uno spermicida. O, guarda, anche affetto da oligospermia, e i pochi spermatozoi si sono disintegrati. O forse nessuno di questi, e semplicemente e' successo cio' che succede nella stragrande maggioranza dei casi: entro 27h gli spermatozoi muoiono!

Hanno cercato le cellule epiteliali? FISH? (Tu lo sai? E se lo sai chi sei?)
SI? E allora l'assassino ha usato uno spermicida (che distrugge anche le cellule epiteliali)
NO? E allora che chiedi?

Fermo restando che le mutandine non fossero scese fino alle caviglie e rialzate anche se di poco in seguito all'avvenuto rapporto sessuale, sulla posizione, usa l'immaginazione e non farmi essere volgare.

Annika

ENRICO ha detto...

@ Marilia

anche io, a suo tempo, avevo ipotizzato una ricostruzione identica alla tua.

Ma poi è entrata in gioco la Sg.

Vero è che potrebbe essere comunque compatibile con lo scenario da te descritto, tuttavia sono d'accordo con ANNIKA : l'essenziale è comprovare che Salv non può aver commesso il crimine . E questo lo si può fare solo dimostrando che - in funzione della presenza di Sg, ancora attiva il 21 aprile alle 16.00 - .il decesso è avvenuto molte ore dopo la scomparsa quando ormai Salv. era completamente al di fuori della scena

Quello che non è ben chiaro è il silenzio della Difesa su questo aspetto così RILEVANTE in quanto dirimente

A mio avviso potrebbe trattarsi di una mossa strategica dovuta al fatto che la vicenda è inserita in un contesto alquanto oscuro nel quale gli stessi legali di Parolisi potrebbero avere serie difficoltà di “ movimento “

Spero non fino al punto di costringerli a gettare la spugna

LucaP ha detto...

@ Enrico

Ma noi non sappiamo nulla di quanto ha detto e scritto la Difesa di Parolisi dalla memoria per il Riesame ad adesso. Il riserbo assoluto che hanno mantenuto lascia comunque ben sperare.

Comunque resta il fatto che pare, dico pare (in quanto totalmente scomparsa come notizia), che il GUP abbia posto un quesito ben specifico al dott. Bruno in tema. E Questo può averlo fatto di sua iniziativa o su sollecitazione della difesa (ipotesi che ritengo più probabile) ma non sicuramente dal PM o dalla Parte Civile.

Anonimo ha detto...

Vita spermatozoi 27 ore ??? Ma dove ? forse volevi dire 72 h
L'eventuale uso di spermicida sarebbe risultato al tampone.
Giusto : noi non sappiamo quello che ha richiesto la difesa al gup ....quindi una ipotesi vale l'altra....
Il riserbo mi sembra che ultimamente sia stato rotto per denunciare probabili violazioni di diritto di difesa
Una domanda mi assilla : perche' la difesa non lo ha fatto prima ?ne era a conoscenza da subito....
Parolisi dovrebbe allora chiedere i danni ai propri
difensori ed ai propri consulenti per inacapacita'.
E su questo che mi permangono mooooooolti dubbi in merito.

Anonimo ha detto...

@Annika
Nel caso di un rapporto non protetto consumato con uno sconosciuto gli spermatozoi avrebbero dovuto essere trovati col tampone effettuato. Un rapporto conseziente con slip e collant a meta' gambe e' difficile da compiere e poi dopo il rapporto e' stata subito uccisa? Mahh...
Qualcosa non torna. Ripeto la mia ipotesi: non potrebbe essere stato effettuato con Salvatore prima di uscire? Perche' sugli slip non siano stati trovati spermatozoi e' lo stesso mistero perche' non sono stati trovati nell ipotesi di un rapporto successivo. Annika sei bravissima ma sulla ipotesi del rapporto consumato dopo che M ha lasciato S. non sei molto convincente.
Scusami.
Manuela.

ENRICO ha detto...

Andiamo bene ! Spero siano i soliti scoop-bufala perchè se davvero Salv ha rilasciato dichiarazioni a questa "specie" di settimanale... uhhhmmmm

"La verità di Parolisi su Gente
domani insieme a Bresciaoggi"


"...In copertina c'è Salvatore Parolisi, il militare in attesa di giudizio come unico indagato nel processo per la morte della moglie Melania Rea: Parolisi annuncia la sua «verità»

http://www.bresciaoggi.it/stories/dalla_home/368099_la_verit_di_parolisi_su_gentedomani_insieme_a_bresciaoggi/

tabula ha detto...

@Annika non è mica qui per convincere nessuno, ma ha la cortesia di spiegarci dei fatti.
E, un fatto, è che la semenogelina, con o senza spermatozoi, dopo un rapporto non protetto scende, e scende sempre, sugli slip.
Che ti venga detto che scenda sugli slip non è che debba convincere me o te o chissàchi: è un fatto scientifico, un dato incontrovertile tale e quale è la fisiologia femminile unita alla forza di gravità.

Se poi non ti convincesse nemmeno l'azione della forza di gravità sui corpi terrestri, prenditela con Newton..

te lo dico scherzosamente, sia chiaro. So che è difficile da comprendere e tutti noi ci abbiamo messo un pò.

Unknown ha detto...

Non sono Annika, ma mia moglie questa domanda l'ha fatta ad un ginecologo ed al primario di un ospedale (io presente). La risposta è stata:

Se la donna è in periodo fertile lo spermatozoo vive anche oltre le 72 ore grazie al muco. Se non è in un periodo fertile da poche ore a poco più di un giorno.

Ora c'è da dire che Melania, purtroppo, non poteva produrre nulla di fertile dato che era morta. Quindi?
Massimo

Annika ha detto...

MANUELA

Io non sono qui per convincere ne' te, ne' nessuno! Diciamo solo che so molto bene quello che dico... Comunque sia, primo paragrafo, mio post 14.07.

ANONIMO (recalcitrante sul nick)

You really love to hit the wall, don't you?

27h, se proprio lo vuoi sapere, per tampone vaginale. Poi esistono alcuni casi fino a 72h (pochi) e un paio in letteratura (mai confermati) fino ad una settimana. Statisticamente il SI non e' un record breaker!

L'eventuale uso di spermicida sarebbe risultato solo se testato specificamente.

Per eventuali dubbi che ti assillano sull'operato della difesa, chiedi direttamente a loro. E comunque, sapessi a noi quanti dubbi ci assillano, e non sulla difesa...!

Annika

PS sto per postare forse a giorni, forse a ore, chissa', un cucchiaino di olio di ricino, colpo di coda sulla Sg. Al primo anonimo che si permette di chiamarmi in causa, gli rispondo in geroglifico e poi se la vede lui!

ENRICO ha detto...

@ Manuela

la Sg ha una " vita" di max max max 72 h calcolate DAL momento in cui viene rilevata cioè dal momento in cui viene effettuato il TAMPONE ( ore 16.00 del 21 aprile)

Quindi se vai a ritroso di 72h arrivi alle 16.00 del 18 aprile

Tieni presente che in un corpo senza vita anche "la vita" della Sg si accorcia...quindi le 72h sono già abbondantemente calcolate "per eccesso"

LucaP ha detto...

@ Manuela

Non vorrei sembrare volgare e offensivo, ma un rapporto con gli slip ed i pantaloni abbassati è davvero possibile. Non bisogna essere per forza Rocco Siffredi. Se però non ci credi, puoi sempre chiedere di fare delle prove con il tuo fidanzato o marito. Ti saprà spiegare.

Anonimo ha detto...

adesso va di moda che i detenuti rilascino interviste ritoccate rivedute e corrette tramite i legali .....qui sono arrivati secondi : lo ha gia' fatto Sabrina Misseri con i soliti giornalai noti.
Ci si avvale della facolta' di non rispondere davanti ai giudici, istanza peraltro prevista dal ns codice, per parlare solo in presenza degli avvocati meglio se insieme ai giornalisti...

Anonimo ha detto...

Come affermato da LucaP, non sappiamo se la difesa nei suoi atti difensivi abbia rilevato la presenza della SG o meno. Certo è, che se non lo ha fatto, ciò fa parte sia di una strategia processuale, sia MEDIATICA. Vi immaginate, se pubblicamente avessero difeso il loro assistito tirando in ballo la SG? Oltre che bugiardo, traditore ed assassino avrebbero dato a Salvatore anche l'appellativo d'INFAME, che per difendersi disonora la moglie.
I difensori si saranno consultati con i loro consulenti ed avranno deciso di fare in modo, ponendo i giusti quesiti, che siano i periti nominati dal Tribunale a rilevare il tutto. D'altronde sappiamo che da sempre la difesa ritiene che l'omicidio sia avvenuto oltre l'ora indicata dalla Procura; questo mi porta a pensare che qualche elemento a sostegno della propria tesi ce lo abbia.


Stella

Antonello ha detto...

@Anonimo
Sta a vedere che se non puo' essere stato P. ora incrimineranno Biscotti e Gentile.
Ma Cristo, hanno detto che non sono stati avvisati dell'esistenza di quei documenti, del faldone sui macedoni e della registrazione dell'autopsia, si son fatti credere in preda a fumi dell'alcool tutti i testimoni a favore dell'indagato, si e' considerato di "basso grado" Colasanti, si e' ritenuto in calore Piergiorgio, se ne son fregati di ben due orme sul luogo centrale della "supposta" aggressione, se ne sono strafregati di dna estranei ovunque e persino negli indumenti intimi, svolazza ancora pellame di cui sconoscesi interessamento, si e' strizzato il tempo contorcendolo nella pancia delle farfalle, si e' forzato dinamica e tempistica su misura di un "indagato per caso" e c'e' ancora chi eroicamente sottende colpe della difesa??? Scusa se te lo dico ma in questa storia veramente abbiamo raggiunto il colmo dei colmi.
Io giuro non posso essere stato, stavo a 1000 chilometri ed ho tanto di alibi, SQUADRA siate onesti!!!! Dove eravate il 18/04/2011 dalle 13,30 alle 15,40???
Non fate i furbi, te Pino confessa, le tue squisite creazioni non ti possono coprire all'infinito!!! Annika, tu sai troppo, possibile che tu riesca a fregare sempre l'accusa??? Mmmmmm inutile che ridete, voi mi state creando dei forti sospetti!!!!!!!!

LucaP ha detto...

@ Anonimo recalcitrante

Mi ero ripromesso di non farlo più, ma mi hai tirato in ballo ed allora a malavoglia ti rispondo.

Prima di tutto credo che Parolisi i danni dovrà chiederli allo stato per ingiusta detenzione (e più passano i giorni più soldi tutti noi contribuenti dovremo sborsare), in secundis a tutti quei media che hanno vergognosamente speculato su infamie gratuite a danno della sua immagine (e forse qualcuno ha già timore di dover pagare).

La questione della Sg il collegio difensivo poteva portarla a discolpa del proprio assistito unicamente sulla base degli esami compiuti dal RIS sugli slip di Melania (non li ha fatti Tagliabracci), una volta rilevata l'assenza di DNA di Parolisi su di essi. E questi sono arrivati solamente a fine gennaio 2012 entrando a quel punto tra gli atti ufficiali di indagine.

Le scarne dichiarazioni del pomeriggio del 30 maggio scorso non mi sembra siano una palese violazione del riserbo al quale si sono strettamente tenuti sinora. Per di più io intendevo il silenzio su tutto quanto portato a discolpa dell'assistito all'interno del processo.

Anonimo ha detto...

Certo se si ipotizza un rapporto sessuale in piedi...
E senza colature sulle cosce ? Senza nessun'altra traccia alcuna? In decubito supino con pantaloni collant e slip abbassati concordo con Manuela

Anonimo ha detto...

Antonelloooooo
Tranquillizzati . Il dato sg era noto nella prima ordinanaza d'arresto ...

anonimabula ha detto...

@Lucap: e tu come fai a sapere certe cose? E l'otite?

@Annika: ti sfido. Quell'olio di ricino lo voglio tutto e subito

Anonimo ha detto...

Apparente intervista all'entomologo Stefano Vanin

Vanin, 40 anni di Treviso, è senior lecturer in
biologia forense all’università di Hudderfield, Gran
Bretagna. Lo abbiamo intervistato per capire cos’è
un biologo forense e come lavora.

Innazitutto come si procede in un caso di omicidio?
«Se si ha la fortuna di andare sul luogo del
delitto si raccoglie tutto quello che si può sia dal
corpo e dalla scena. E raccogliamo anche tutte le
temperature possibili e immaginabili del cadavere,
del terreno e dell’aria. Poi in laboratorio si fissa il
materiale: si uccide la metà delle larve e l’altra metà
la si mette in allevamento. Questo viene fatto
perché si ha bisogno di avere degli adulti che
consentono di identificare le larve con più facilità e
in tempi rapidi».


Questo a cosa serve?
«Si studia quanto tempo impiegano le larve a
crescere. Ogni specie ha un tempo di sviluppo
diverso. E si cerca di tornare indietro nel tempo per
definire l’arco temporale impiegato per arrivare a
quello stato in cui è stata trovata. Così si può
arrivare a capire l’ora della morte».


Le larve sono quindi un indicatore importante?
«Chiariamo subito che la certezza sull’ora della
morte la sia ha solo quando, ad una persona, si
staccano le macchine in ospedale o qualcuno muore
nell’esplosione di un aereo. In tutti gli altri casi si
parla di stima».


(continua)
K@

ENRICO ha detto...

.... io il 18 apr. 2011 dalle 13.30 alle 15.30 stavo mangiando le frites ad Anversa . C'ho lo scontrinoooo !

Sabry ha detto...

Enrico ma cosa c'è scritto su questo giornale?Io non ho letto nulla,c'è solo l'immagine di copertina

Basettoni Antonello ha detto...

Siamo al D day, il caso e' bello e risolto, Max chiudi pure tutto con squilli di tromba (tromba??? Da seduto o in volo???).
LucaP ed Annika da anni vivono un rapporto sodalizio teso a ribaltare e sapere troppo, oramai abbiamo i riscontri, mancano le confessioni ma sono dettagli.
Sguazzano nella fontana dell'ignoranza della gente, seppur denunciando otite ed in compagnia di Marcello, sono stati loro, anonimabula collaborava al depistaggio, Antonello "il mago del tempo che fu'" coordinava gli orari ma chi ha attinto il pennello e' stato Pino, Biscotti & Gentile sono solo controfiguranti del manipolo.
Il caso e chiuso.
Gli anonimi daccordo, tutto ora e' chiaro.

Anonimo ha detto...

(continua)

I dati che un biologo forense arriva ad individuare
sono precisi?
«Più ci si allontana nel tempo più la forbice si
allarga. La maggior precisione si ha nel nel range
delle 72 ore dopo la morte. In questo caso il
parametro entomologico è il più affidabile».


Lei, anche se lavora in Gran Bretagna, ha lavorato a
casi italiani famosi?
«Il pm mi ha chiamato per Yara Gamberasio, la
procura per il caso Claps e sempre i pm per Lucia
Manca».


(il pm ?!? la procura ?!?)

Si sente un po’ Grissom?
«Grissom per quanto simpatico ha distorto
nella gente la realtà dei fatti. Si sta rovinando l’idea
delle scienze forense, si stanno illudendo persone
sul concetto di scientificità della prova. In Usa, ad
esempio, i giurati che vengono scelti devono
dichiarare che non vedono abitualmente Csi e
Grissom. Perchè la vita e la nostra scienza sono
davvero un’altra cosa»


fonte:
http://www.ilrestodelcarlino.it/ascoli/cronaca/2012
/06/01/722027-melania-rea-parolisi-processo-
udienza-macedoni.shtml

(peccato che si parla di Grissom ma ci si
dimentica, guarda caso, di chiedere che cosa
succede se *NON* si ha la 'fortuna di andare sul
luogo del crimine' ...)


@K

Anonimo ha detto...

Hai ragione Antonello !!!!!! Mi pare che tu abbia dimenticato qualcuna che potrebbe offendersi a ritrovarsi senza un ruolo....
Comunque che ridere!

Bruno ha detto...

ok, ora una domanda.
Ludovica è davvero stata l'ultima amante di Parolisi?
Non si vedevano da ben tre mesi.
Il lupo perde il pelo, ma il vizio?

Anonimo ha detto...

ad integrazione (cane Piergiorgio):

intervista più 'dettagliata' al perito incaricato dalla Procura (Daniele Peres):

http://www.youtube.com/watch?v=mq61BfbV6Ug

K@

Anonimo ha detto...

@lucaP
Un rapporto con slip, collant e pantaloni abbassati lo vedo molto difficile specie senza rompere qlalche indumento.
Se conseziente non c'era motivo di avere un rapporto in quella maniera, se non conseziente tale rapporto avrebbe prodotto dei danni alla persona e agli abiti, cosa "sembra" non verificata.

@max
se lo spermatozoo in una donna fertile vive oltre 72 ore e non 27 come dice Annika, M quando ha avuto il rapporto era viva o gia' morta? Io credo viva per cui qualcosa doveva essere trovato.

@LucaP
A proposito stasera provo con mio marito e domani di riferiro' i risultati.
Manuela.

Annika ha detto...

@ Manuela

guarda, non credere a me. Credi al ginecologo della moglie di Massimo, e rileggi meglio il suo post. Comunque, libera di credere cio' che desideri.

Have fun tonight!

Annika

Antonello ha detto...

@Bruno
Ma poi siamo sicuri che i due erano amanti??? No, lo chiedo perche' qua tutto diventa possibile, secondo me e' possibile che Ludovica non fosse l'ultima ma nemmeno l'unica.
Poi nel vicinato un mago del genere deve certamente aver attirato la curiosita' di molte.
Nomi??? Non so, troppo labili i sospetti, nessuna certezza, quindi tutto e' normale.

Antonello ha detto...

@Bruno
Ma poi siamo sicuri che i due erano amanti??? No, lo chiedo perche' qua tutto diventa possibile, secondo me e' possibile che Ludovica non fosse l'ultima ma nemmeno l'unica.
Poi nel vicinato un mago del genere deve certamente aver attirato la curiosita' di molte.
Nomi??? Non so, troppo labili i sospetti, nessuna certezza, quindi tutto e' normale.

Bruno ha detto...

@anonimo
1- Non servono particolari doti atletiche.
2- Tecnicamente si chiama "sveltina" si fa quando si ha poco tempo e spogliandosi il meno possibile.
3- E' consuetudine in molti uffici nella pausa caffè.

Mi allego agli auguri

Bruno ha detto...

@Antonello
ho fatto una domanda precisa.

Non mi interessa se P. tradiva L.
Tutti sappiamo di L.

Negli ultimi mesi di vita della moglie c'è stata un'altra amante?

se non lo sai, ne sai quanto me.

Antonello ha detto...

@Bruno
Bravissimo, se sia io che te ne sappiamo quanto te perche' e su quali basi escluderlo???

Anonimo ha detto...

Ecco da dove arriva il caffè .....Antonello abbiamo risolto tutto....

Bruno ha detto...

ok.

Qualcuno ha notizie CERTE o un "si dice" su un'amante nuova di P. degli ultimi tempi?
NON Ludovica.

ricordate se i giornali ne parlarono?

Sabry ha detto...

No Bruno,la ragazza prima di Ludovica era Rosa...

Unknown ha detto...

Ciao Bruno.

I giornali parlarono di una soldatessa di Verona (ma non perseverarono) di Ludovica e di un'altra di Roma (Rosa, ma fidanzata) con cui aveva avuto due incontri in auto un paio di anni prima.

Ma a Folignano le belle donne son tante, ed anche ad Ascoli ce ne sono di ultra-bone... certo che a non considerarlo gay o amante dei trans si potrebbe pensare anche ad un'amica di Melania... ma quale?

Idee in proposito?

Massimo

Anonimo ha detto...

melania e'stata in una cella frigorifera per oltre dieci ore e questo non si puo' ignorare

FALCO ha detto...

A TUTTI

Un dialogo serio e responsabile, da mesi ospitato in questo ottimo blog, sta cambiando fisionomia.
Sta assumendo una connotazione di banale sterilità, con la parvente assunzione di pseuda personalità giuridica informativa, dando riscontro a domande altrettanto sterili e banali, quanto insidiose.
Sia ben noto, a chiunque, tra i nuovi ospiti di questo forum che si senta intelligente inquisitore, che chi scrive su queste pagine, ha i titoli e la capacità tecnica per esprimere non opinioni intuitive, ma certezze scientifiche.
Mi congratulo con tutti i componenti EFFETTIVI di questo blog, non escluso il blogger Massimo Prati, per aver dimostrato, nei lunghi e sani confronti esercitati in questo spazio, serietà, rispetto ed amore per la Giustizia.
Pur senza intervenire, ho seguito le varie diatribe che si sono succedute. Quindi mi scuso se ho sentito il bisogno, in questa occasione, di esprimere il mio pensiero.
Cordiali saluti a tutti FALCO

Bruno ha detto...

@Massimo.
sì, qualche idea ci sarebbe.
Molti riscontri sono sul luogo del delitto.
Ovviamente penso al coinvolgimento di una donna.

Mi ha dato da pensare uno dei primi articoli sull'aggressività delle soldatesse

http://affaritaliani.libero.it/cronache/umiliazioni_di_melania_ludovica_i_soldi.html?refresh_ce

Annika ha detto...

Stavolta, invece di analizzare la Sg dal punto di vista della permanenza, persistenza o rilevabilita', prendiamola semplicemente come dato oggettivo, certo ed inconfutabile di un avvenuto rapporto sessuale entro 48h dal tampone (o, sbilanciandoci, dalla chiusura ermetica della cella frigo). Siamo alla sera/notte del 18 aprile.

Nel mio post delle 13.08 ho scritto:

"...in qualunque ipotesi deve rientrare quel dato certo, e per due motivi: perche' ci fornisce un orario minimo, e perche' ci dice se M conosceva o meno il suo assassino!"

E gia' questo ha scatenato una valanga di post di lettori molto "eccitabili". Procediamo.

L'orario minimo l'ho appena riferito qui sopra (primo paragrafo). Ma come facciamo a sapere se Melania conosceva o meno il proprio assassino dalla sola presenza di Sg? Semplice: dobbiamo sapere se M e' stata drogata. Riesumazione, inevitabilmente. OHI OHI, gia' sento i commenti: ma no, non e' possibile, non succedera' mai, non verra' mai richiesta, e poi Tagliabracci dice che non era drogata... Bene, vi assicuro che quanto segue dimostra che converrebbe di gran lunga ottenere una riesumazione che dimostri che drogata lo fosse! Vi presento due scenari: nel primo, che presume necessariamente la riesumazione del corpo, la ricrescita di capelli di M testa positiva al GHB; nel secondo, che invece non presume necessariamente la riesumazione in quanto nei fatti assolutamente identico allo status quo, la ricrescita di capelli di M testa negativa al GHB.

Partiamo da 3 certezze:
1. Sg positiva
2. assenza di lacerazioni interne ed esterne alla vagina
3. trucco intatto (non ha pianto = si fidava del suo assassino, o almeno cosi' ci hanno raccontato finora...)

PRIMO SCENARIO: GHB POSITIVA
Se M e' stata drogata, la logica ci dice che, oltre ad essere totalmente remissiva ed incapace di reagire allo stupro, esisteva un motivo a monte per doverla rendere docile ed inerme, ovvero M non conosceva il suo assassino o lo conosceva ma non avrebbe mai accettato di consumare un rapporto sessuale con lui. Ora, pero': come forzare una donna ad assumere droga in vista di uno stupro senza farla agitare e quasi sicuramente piangere, urlare, ribellarsi? Voi (o le vostre compagne, sorelle, figlie) restereste impassibili se da sole con uno sconosciuto, con un coltello puntato contro e un liquido messo in mano, e berreste quel liquido senza neanche chiedervi cosa contenga? Veleno per topi? Detersivo? Acido? La risposta e' NO, non restereste calme e tranquille. Ma M non ha pianto! Anzi, il trucco agli occhi era "intatto", ne' e' stata forzata ad ingurgitare quella bevanda in quanto non presentava lividi alle mani o micro lacerazioni da forzatura alla bocca (o almeno non sembra risultare nulla del genere dalla perizia). Ne' si puo' dire che la droga le sia stata iniettata (anche in questo caso, dalla perizia non sembrano risultare forellini da iniezione a parte quello causato dalla siringa al seno). E allora? Allora M non e' mai stata forzata ad assumere droga ne' con la forza ne' sotto minaccia, bensi' ha accettato senza alcun timore o sospetto il liquido contenente GHB, ergo si fidava di chi gliel'ha offerto, ergo si fidava del suo assassino e lo conosceva abbastanza bene da non rifiutare una bevanda da lui, ma non lo conosceva cosi' intimamente da consumarvi un rapporto sessuale, tant'e' vero che lui l'ha dovuta drogare per ottenerlo.

...continua

Annika ha detto...

...continua

SECONDO SCENARIO: GHB NEGATIVO
Se Melania non e' stata drogata (cosi' scrive Tagliabracci), e non riporta segni, lacerazioni o strappi interni o esterni da violenza sessuale (cosi' scrive Tagliabracci), e il suo trucco e' intatto (cosi' scrive Tagliabracci), e la Sg testa positiva (cosi' scrive Tagliabracci), M non solo conosceva il suo assassino; era totalmente consenziente al rapporto sessuale. Perche'? Perche' durante un rapporto sessuale non consenziente, anche involontariamente, la vagina si contrae (e si secca, o meglio non si lubrifica) non permettendo cosi' una penetrazione senza traumi rilevabili pari a quella di un rapporto sessuale consenziente. Insomma, se Melania fosse stata remissiva per paura e non per volere, il suo corpo lo avrebbe rivelato in autopsia. Quindi, se realmente M non e' stata drogata, la Sg non e' frutto di uno stupro ma di un rapporto sessuale consenziente. Ahime', non con Salvatore....

In conclusione, sia che M abbia assunto GHB che non lo abbia assunto, i 3 presupposti iniziali fornitici da Tagliabracci sono sufficenti per affermare che M conosceva il suo assassino, nel primo caso in maniera meno intima e piu' superficiale che nel secondo. E i tempi di rilevabilita' oggettiva della Sg ci confermano che l'uomo in questione non e' Salvatore.

Annika

PINO ha detto...

ANNIKA
Il tuo scritto è chiaro, nella stesura letteraria ed il dettaglio scientifico.
Dopo di che, ti pregherei di non abbassare il livello della tua sicura erudizione, e della tua personalità, rispondendo a domande futili e pretestuose.
Chi ne è all'altezza, ha assimilato perfettamente quanto hai precisato
PINO

tabula ha detto...

- uno stupro con una Melania atterrata da quel colpo in fronte avrebbe prodotto lacerazioni vaginali?

- un atto di necrofilia?

tanto per levarsi il dubbio

Anonimo ha detto...

Annika io sono d'accordissimo ma non mi ritengo appartenente alla categoria degli "eccitatissimi" . su tutto solo una domanda in che posizione avrebbe avuto questo rapporto sessuale (da drogata da lucida volente o nolente non importa in questo momento )?
Se in posizione eretta , per tua stessa ammissione in altri post precedenti mesi fa e che facevamo fatica a capire tutti, e costretta a ripetercelo sino alla nausea, si sarebbe dovuto ritrovare qualche traccia di sperma sulle mutandine, sulle cosce, sui pantaloni o sulle calze. Non sembrerebbe sia stata trovata. ( l'uso del condizionale si impone )Gli abiti le mutande le calze e tutto il resto sono comunque a disposizione dei periti ....sia mai che trovino qualcosa...meglio tardi che mai.

Io alla storia " non ha pianto " non mi sono mai soffermata molto , non ha secondo me valenza alcuna : magari è rimasta pietrificata dal terrore....
Grazie per la pazienza
Marina

Annika ha detto...

"Anonimabula"

solo perche' sei tu!

1. un colpo FORTISSIMO, ovvero un vero e proprio trauma cranico, si; non un pugno o una botta.

2. un atto di necrofilia avrebbe sparso/disperso/spalmato le colature di sangue dei tagli.

@ Marina

immagino in piedi, ma vallo a sapere... E' rilevante? Per niente. L'unica cosa rilevante e' la presenza di Sg; il resto e' un accessorio. Le cosce le avranno ripulite; e sulle mutandine un DNA c'era. Da sperma? Non lo sappiamo. Ma non era DNA di Salvatore!

FINE DELLE DOMANDE E, SOPRATTUTTO, DELLE RISPOSTE!

And now, TGIF! I'm away... BYE.

Annika

LucaP ha detto...

@ Annika

Wow!

Hai detto però una cosa che mi ha acceso un piccola lampadina in testa, diciamo un minuscolo led.

Sembra non siano stati rilevati altri forellini sul corpo che facciano pensare ad un'iniezione al di fuori di quello della famosa siringa conficcata in petto.

Ma se fossi stato io a mettere in scena tutto lo staging e mi avessero detto "guarda, l'abbiamo dovuta anche drogare, facendole un'iniezione" cosa avrei mai pensato di fare nella mia geniale mente criminale? Avrei proprio preso una siringa abbandonata da qualche drogato, avrei cercato il forellino dell'iniezione fatta ed avrei inserito l'ago nello stesso identico punto. Poi magari qualche laccio emostatico sfibrato per completare il quadretto non ci sarebbe stato male.

A me quella siringa conficcata in petto, indipendentemente da qualsiasi significato simbolico le si voglia attribuire, non ha mai convinto. Mi è sempre sembrata incongruente con tutta l'altra simbologia dello staging.

Ciao. Luca

ENRICO ha detto...

La vittima non ha avuto rapporti sessuali non protetti nelle ore precedenti la morte;:
eventuali rapporti sessuali protetti sono stati di natura consenziente e non hanno prodotto reperti rilevabili all’esame autoptico; la positivita' per semenogelina e la negativita' per DNA maschile del tampone vaginale fanno presupporre che la stessa abbia avuto un rapporto sessuale non protetto


Più rileggo queste righe e più mi chiedo PERCHE' mai Tag. abbia sentito il bisogno di parlare di "rapporti protetti"...un motivo deve averlo avuto senz'altro

QUALE ?

tabula ha detto...

ah, io rimango della mia idea del preservativo col buco..
semenogelina, e zero tracce epiteliali

succede no? di solito ai bravi ragazzi

ogni tanto anche ai SI..

LucaP ha detto...

@ Enrico

Personalmente non ho molti dubbi sulla prima parte delle conclusioni di Tagliabracci.

Il PM Aloisi aveva difatti chiesto:

"..., se avesse avuto rapporti sessuali nelle ore antecedenti al decesso e, in caso affermativo, se fosse stata o meno consenziente,..."
Pag.2 della perizia

E difatti Tagliabracci risponde in ordine ai quesiti:

a - non ha avuto rapporti non protette nelle ore antecedenti la morte (e qui chiaramente entra in contraddizione con la questione della SG, perchè la positività al test comporta automaticamente che ha effettivamente avuto rapporti non protetti prima di morire, bisogna stabilire quante ore prima); escludendo quindi rapporti non protetti era inutile dire se erano stati consenzienti o meno;

b - eventuali rapporti non protetti sono stati di natura consenziente e non hanno prodotto reperti rilevabili all’esame autoptico (quindi sembra che abbiano cercato tracce chimiche che potessero ricondurre ad un lubrificante di un eventuale preservativo; non sappiamo però se abbiano cercato anche tracce di spermicida, sono sostanza chimicamente differenti)

Ha quindi voluto rispondere al quesito distinguendo tra rapporti protetti e non in quanto lo stesso quesito era generico.

Peccato però che la risposta a sappiamo essere in contraddizione con il prosieguo della frase. Lì si che vengono sospetti.

Anonimo ha detto...

giove aveva fatto di meglio si era trasformato in pioggia d'oro

LucaP ha detto...

@ Enrico

Prima ho scritto che sembra abbiano cercato tracce del lubrificante. Sono stato forse sin troppo generoso. Penso che Tagliabracci con il termin "reperti rilevabili all'esame autoptico" volesse intendere solamente che non vi erano segni di stupro violento con lacerazioni esterne ed abrasioni interne.

@ tabula

Anche con il preservativo riempi di cellule epiteliali la compagna o la vittima di un stupro. Non è mica uno scafandro! Per cui le eventuali cellule epiteliali sono state ripulite o distrutte. Questo sempre nella nostra ipotesi che il rapporto sia avvenuto dopo l'uscita di casa delle 14.10/14.20

Manlio Tummolo ha detto...

Riguardo agli interventi /interviste degli avvocati difensori: nulla vieta che, stante o non stante la facoltà di tacere dell'indagato/imputato, il suo avvocato possa dire alla stampa quanto ritiene utile, relativamente a ciò che sostiene il suo patrocinato, così come può farlo il pubblico ministero per quanto gli compete. Qui si parla poi di processo abbreviato che non è segreto, ma solo non materialmente aperto al pubblico, il che non esige un silenzio stampa. Nel processo, anche l'imputato che si avvalga della facoltà di non rispondere a specifiche o a tutte le domande, può in ogni caso fare dichiarazioni spontanee al giudice, oppure, in via privata, al proprio avvocato. L'imputato ha facoltà, che non diventa un obbligo assoluto, di tacere di fronte a domande che potrebbero essere capziose o che, a parere dell'avvocato, siano importune, provocatorie, a screditare o comunque tendenti a fare danno all'imputato stesso.
In conclusione, nulla vieta che un avvocato difensiore o di parte civile faccia sapere il punto di vista del proprio patrocinato, ovviamente con la propria terminologia e nella propria interpretazione dei fatti.

Anonimo ha detto...

E le cellule epiteliali le distruggi con gli spermicidi ? Che non lasciano tracce ? Cosa ha usato La polverina magica ?

Sabry ha detto...

Quarto Grado ,VEDETE

anna ha detto...

gli inquirenti hanno sbagliato anon indagare sulla vittima, è la prima cosa che si deve fare,il paciolla dichiarò che la casa di mlenaia era frequentata in assenza del marito ,per poi ritrattare,certamente le bugie del paciolla fanno si che le sue dichiarazioni siano inattendibili................melania non guidava la macchina ma prendeva spesso il pulman e da folignano andava ad ascoli piceno.....dove andava melania quando arrivava ad ascoli?chi frequentava chi telefonava, risposte che non si avranno mai visto che il suo cellulare è stato ben ripulito da messaggi e telefonate.....la stessa osa che ha fatto sonia con il suo cellulare ha cancellato tutto.....................

tabula ha detto...

@Enrico
non vorrei, davvero, entrare in dettagli scabrosi.
Se un rapporto c'è stato, uno di quegli eventuali rapporti protetti e consenzienti ipotizzati, con l'incognita di un preservativo bucato, aggiungo io,
e Melania non era granchè denudata, l'eventuale partner avrebbe potuto essere praticamente quasi completamente vestito: non fatemi entrare in dettagli fastidiosi.

Io non credo comunque ad una Melania consenziente, casomai potrei ritenere più coerente il trauma cranico: un'amante che si rispetti, anche se completamente abbigliato tranne lì, non si limita allo stretto necessario con l'amata, ma si profonde in effusioni di cui non vi è traccia alcuna, nemmeno sul seno, sui fianchi, sulle gambe, sulle mani di lei, niente.

Mi correggo: a dire il vero dna su quel corpo ce n'erano diversi, li avessero analizzati..

tabula ha detto...

riporto
"il dna dei capelli trovati sul corpo di Melania è del medico legale giunto subito sulla scena del delitto di Ripe di Civitella.
..il dna trovato sull'anulare del cadavere appartiene all'estetista di Somma Vesuviana ... quello trovato sugli slip è di una vicina di casa di Folignano alla quale Melania aveva portato la biancheria da stirare."

e gli altri dna?

FALCE ha detto...

ANONIMO delle 21, 29
Ma perchè non torni da dove sei venuto?
Non vedi che quì non c'è paglia che serba grano
Ci sono solo radici amare!!!
Ti conviene cambiare musica, se riesci a trovare lo strumento che puoi suonare.
FALCE

Anonimo ha detto...

Allora questi imbecilli di medici legali cercano lubrificanti e tracce di preservativi pur avendo affermato che trattasi di rapporti NON protetti, quindi senza preservativo, lubrificanti etc
Ma non cercano tracce di spermicidi ? E chi lo sostiene ?
E poi da quando in qua Il parametro protetto / non protetto costituisce certezza rispetto a consenziente / non consenziente ?
Tagliabracci ha risposto correttamente ai quesiti posti e non ha " scientemente mentito".
Ho sentito che e' stato richiesto il sequestro dell'orologio di parolisi e l'ingrandimento delle foto che lo ritraggono quel giorno per lo studio del medesimo e dei pantaloncini. Questo il giudice .

tab ha detto...

lo avevate letto?

http://mediterranews.org/2012/01/melania-rea-nessuno-dei-dna-rinvenuti-e-di-parolisi-di-chi-sono-quei-capelli-da-uomo/

@Falce: inquietante nick..

F. ha detto...

NN 23,01
Certo! Allora l'hai capito. F.

PINO ha detto...

TABULA
A QG, a parte gli schizzi di acido della Palombelli, l'atmosfera anti-Parolisi era meno ostile.
Alla scrittrice presente, in sala, della quale mi sfugge il nome, su domanda di Sottile, ha detto di vedere nel militare, tanta fragilità; il bisogno fisiologico di dire bugia, ma non un assassino.
Poi si è passato a discutere altri casi.

Anonimo ha detto...

p.s. err. corr "La" scrittrice non "alla"Pino

Anonimo ha detto...

Un '' articolo di gennaio 2012. Lo stesso Giardina non mi sembra che gridi allo scandalo per la provenienza di quel DNA sulla bocca di melania ( epiteliale ? Boh).
E pur " avendo letto tutti gli atti" - e' scritto cosi'- giardina parla dei capelli trovati, del DNA del figlio di Sonia sulle mutande( ma sara' vero ??) e DNA misto subungueale.
Nient'altro .
Dopo Falce arriva Martello

FALCE ha detto...

VEDI NN
Hai dimenticato la tenaglia. E quella lascia il segno, sai?
E così segnato non potrai più essere NN. Una paternità te la dovrai pur dare, magari facendoti adottare da un nik di provenienza stellare.

Anonimo ha detto...

Che paura ......

FALCE ha detto...

@ NN
Hai paura? Che dici mai? Qui son tutte persone civili e rispettose, alle quali, però, non piace la presunzione e la provocazione gratuita.
Te l'ho suggerito prima: cambia musica e strumento, e vedrai che la tenaglia non ti lascerà il segno; anzi, qualche anima buona, e ce ne sono tante in giro per il mondo, ti darà l'unguento per ungere le ferite.
Senza rancore, FALCE ti saluta. A domani.

Anonimo ha detto...

Va bene Enrico Falce . Sara' come dici tu senz'altro.

ENRICO ha detto...

@ Anonimo 00.16


mi approprio davvero volentieri dei meriti che non mi spettano !!!

Mi spiace per FALCE….che ci sarà rimasto/a male….

Antonello ha detto...

Stavo pensando alla domanda di Bruno, non e' una domanda fuori luogo ed appartiene ad uno scenario ipotetico secondo me importantissimo se non nodale della vicenda.
Ammettendo che M. sia stata al pianoro, come conferma Piergiorgio, Ranelli, il ragazzo, i due ciclisti, i motociclisti e l'anziano serviva una buona dose di fiducia per riuscire ad attrarla fuori dalla vista di occhi indiscreti.
Piu' volte abbiamo anche sottolineato particolari troppo familiari nella dinamica ipotizzata agli atti, non unadomanda da sottovalutare.
Non visonoagli atti ne in articolivari tracce di amanti successive a Ludovica anche perche' lo scambio di comunicazioni fra i due dal 12 al 17 aprile sono a dir poco assillanti nel numero.
Cio' non toglie che nascondendo una che P. sapeva benissimo in possesso di un alibi a centinaia di chilometri ipoteticamente lo stesso intendesse difendere o nascondere un'altra sprovvista di alibi e magari distanziata sul territorio.
Possibilissimo, del resto Ludovica lo riprendeva spesso "sai solo tu chiti sei scopato!!!" nelle intercettazioni.
A dire il vero, e con il massimo rispetto, hanno fatto pensare i comportamenti di tutte le amiche sul territorio ognuna per caratteristiche e dichiarazioni peculiari.
C'e' da ragionare.

Antonello ha detto...

A parte L. T. che poteva incutere terrore in P., tanto da giustificare il nascondimento fine a se stesso che ha messo in atto, appare coincidente l'ipotesi di una terza con l'infantile nascondere Ludovica, e che nemmeno lei comprendeva, e con tutto quello che e' stato il comportamento di P. nei confronti della stessa.
Per fare un esempio, in televisione aveva potuto affermare di aver "usato" L. e di "essere stato uno stronzo", frase che puo' tendere a convincere lei a mollare l'osso ma anche una terza a che determinati sentimenti avrebbero potuto essere ancora vivi, insomma una e' andata, l'altra me la gioco del bello pubblicamente e la strada verso la terza che ho difeso a tutti i costi, ma proprio a tutti, e' spianata.
Se e' cosi deve avere dei motivi piu' che validi per tacere, delle colpe da espiare, un coinvolgimento parziale, anche solo emotivo, da nascondere, un pericolo incombente, paura per tanti motivi, la famiglia e la figlia, un timore per l'incolumita' della terza o sua.
Dobbiamo metterci nell'ottica della eventualita' che se M. fosse stata abbandonata nei pressi del pianoro P. non avrebbe avuto scampo, lo salva questa distanza che dipinge una tempistica veramente da recordman.
Ed il posto in cui inscenare l'aggressione e' stato deciso nei due giorni di scomparsa, in quei due giorni quali ricatti puo' aver subito P.???

PINO ha detto...

ANTONELLO, buongiorno.
Alla idea di BRUNO, può aggiungersi quella di MASSIMO: " e se fosse un'amica di Melania...ma quale?".
Come vedi le possibilità ci sono state, assecondate dal lungo periodo durante il quale P e L sono stati lontani.
" chissa chi ti hai scopato ", l'hai postato tu stesso.
Si, c'è da pensare.

PINO ha detto...

ANTONELLO
Noto con piacere che ti stai avvicinando a quanto ho sempre ipotizzato, circa IL SILENZIO di SP.
Bravo, continua a ricostruire il filo del tuo pensiero.

Anonimo ha detto...

un'amica di melania ma non ci si doveva attenere ai fatti?

FALCE ha detto...

@ NN
Certo, ai fatti e...siccome NON sono FATTI, c'è il punto interrogativo.
Alle scuole elementari non te l'hanno insegnato? F.

Anonimo ha detto...

il punto.interrogativo non cambia.niente e' una pura ipotesu e no un catto..

Anonimo ha detto...

ops ipotes e fatto

PINO ha detto...

BUONGIORNO AMICI DEL BLOG!
O.T.
Oggi ci saranno manifestazioni in onore della nostra Repubblica.
Nello stesso tempo, sento doveroso, come italiano, rivolgere un pensiero alle vittime del vile attentato di Brindisi, ed a quelle del terremoto che ha sconvolto due delle più belle Regioni del nostro Paese. Pino

tabula ha detto...

@Antonello
questa te la evidenzio:
se M. fosse stata abbandonata nei pressi del pianoro P. non avrebbe avuto scampo, lo salva questa distanza che dipinge una tempistica veramente da recordman

E' vero, sai.
SE M. fosse stata uccisa a CSM, l'avrebbero trovata subito.

Tuttavia io sono convinta che Melania avesse un appuntamento/un incontro con qualcuno, e me lo dicono:

1 - il fatto che le comunicazioni sms sul cellulare della stessa siano state cancellate, anche e soprattutto le più recenti

2 - il fatto che la gita a CSM sia stata caldeggiata da M.

3 - la non necessità di uscire in una giornata già troppo densa di appuntamenti e in orario incompatibile con il pisolino pomeridiano della figlia

4 - il fatto che la stessa si sia allontanata dopo pochissimi minuti dall'arrivo a CSM

5 - la direzione presa da M., attardandosi e sostando nella zona del Monumento così come segnalato infallibilmente dai cani
(e scusate signore e signori, fate le perizie che vi pare, ma, al contrario di certi inquirenti, i cani il "fiuto" ce l'hanno, i gatti vedono al buio e gli uccelli volano, in barba a tutti i test a discredito dei miei stivali)

6- Alcune segnalazioni l'hanno vista in compagnia di altre donne uscendo di corsa dalla boscaglia

NON dimentichiamo che ci fu anche chi vide una macchina sostare diverso tempo con gli sportelli aperti in prossimità della roulotte: quasi come se aspettassero qualcuno.

Metterei insieme queste testimonianze, accantonate in blocco per seguire una ed una sola pista, quella della colpevolezza del caporalmaggiore,
ma sono un pò troppe per pretendere di abbatterle tutte come birilli.
Ci sono testimoni oculari, e sono diversi.
Ci sono testimoni olfattivi.
C'è la testimonianza tecnologica della cella agganciata dal cellulare di M. al monumento.

E se vogliamo ci sono testimonianze che NON collocano il caporalmaggiore a Ripe: Colasanti, in primis.
La cella telefonica del cellulare di P. tace: NON conferma l'accusa nè la presenza a Ripe.

Però la cella telefonica di M. ci dice che neanche lei era a Ripe: difatti la stessa fu cercata per tutto quel pomeriggio del 18, in tutt'altra località di strada tra CSM e Ripe: a San Giacomo.

Se davvero quella cella l'avesse indicata a Ripe, l'avrebbero cercata lì.

E un'ultima cosa: qualcuno cancellò gli sms del cellulare di M., compreso sia quelli di Sonia che i successivi, dei quali uno arrivatole alle ore 18:52 del pomeriggio del 18.

Dopo le 19:10 del 18, quel cellulare si spense, riaccendendosi la mattina del 20 aprile e scaricando tutto il traffico pregresso.

La cancellazione degli sms non può essere avvenuta manualmente tra le 19.10 del 18 aprile e la mattina del 20, perchè il cellulare era spento.

A meno che non sia stata adoperata una strumentazione ipersofisticata ad opera di esperti informatici.

Nè può essere avvenuta la mattina del 20: sarebbe stato cancellato anche tutto o parte del traffico in entrata.

Ne consegue che SE manca quell'sms giunto sul telefonino alle ore 18:52, lo stesso può essere stato cancellato solo da una persona presente sul posto indicato in quel momento dalle celle telefoniche (quindi a san Giacomo) prima della spegnitura dello stesso, ovvero entro le ore 19:10.

Scusate il pizzardone: è il riepilogo di come la vede tabula

ENRICO ha detto...

@ TABULA

repetita juvant. Hai fatto benissimo a riepilogare tutti questi FATTI.

La "Ne consegue che SE manca quell'sms giunto sul telefonino alle ore 18:52, lo stesso può essere stato cancellato solo da una persona presente sul posto indicato in quel momento dalle celle telefoniche (quindi a san Giacomo) prima della spegnitura dello stesso, ovvero entro le ore 19:10." e aggiungo se - come si suppone - l'operazione di ripulitura è stata fatta da un esperto informatico, costui doveva essere in "un posto" nel quale aveva a disposizione gli strumenti adatti . E questo posto non poteva essere un bosco...

A meno che nel bosco non ci fosse un chiosco od un casolare....

Antonello ha detto...

Dunque, abbiamo quattro identita' principali piu' altre due defilate:
1) Soldatesse del 235 di Folignano.
2) Soldatessa L. T. della Campania.
3) Son.
4) Stef.
5) Im.

Non sono tante, vi sono punti in comune e punti che divergono anche, ma non unicamente, a partire da caratteri diversi e soggettivi.
Seguendo quella che sottolineo essere una innocente ipotesi e' chiaro che si vuole compiere un'operazione di verita' senza voler mancare di rispetto a nessuna delle sopraindicate, basti pensare che, almeno io conosco nessuna delle sei e che quindi non posso avere implicazioni personali, sentimenti mirati o chissache'.
1) Le due soldatesse di Folignano le ho inserite perche' sono un naturale collegamento fra il mondo della caserma rosa di Ascoli con il mondo di madre di M. a Folignano, non ho dati in merito se non i nomi piu' volte pubblicati.
2) La soldatessa L. T. l'ho inserita perche' collegamento fra il 235 di Ascoli, P. e la Campania ma anche per il suo strano coinvolgimento in vicende di favoreggiamento presunte (vi deve ancora essere presumo il terzo grado di giudizio). Inoltre merita attenzione un altissimo grado di aggressivita' della stessa che traspare dalle intercettazioni all'epoca diffuse, segnatamente era suo uso e consuetudine "usare" l'organizzazione a cui prestava i servizi per regolare conti personali con ex sgarbati o che avessero compiuto gesti non graditi, particolarmente cinica, fredda, appare dalle descrizioni degli articoli una persona veramente capace di tutto.
C'e' uno strano retroscena, al suo ex che in auto si stava recando dal boss "con un'amica" proibisce categoricamente di andarci aggiungendo vaghe motivazioni marginali, mi ha pero' fatto pensare questa rigidita' strana mostrata in quel frangente ed ho dei dubbi sul fatto che fosse esclusivamente un'autista del boss. Posso sbagliarmi ma ho sensazioni diverse, perche' proibire tanto da arrivare a minacciare al suo ex di recarsi dal boss quel giorno??? Forse per la presenza di "un'amica"???

Antonello ha detto...

3) Son. e' la piu' gettonata, personaggio molto particolare, inutile ricordare tutte le sue interviste in cui descriveva l'idillio fra M. e P., nessun problema nella coppia secondo lei o secondo cosa gli riferiva M., di M. praticamente ha dimostrato di sapere molto, ha parlato a destra ed a manca di cosa addirittura avesse preventivato di fare, con il "dice che", M. quel triste giorno, personaggio anche simpatico se non fosse questo suo alone tempistico di capitare nei momenti piu' ambigui, telefonate e messaggi nei momenti topici della sparizione di M, e in posti atipici, il dna a detta dei giornali sarebbe suo e di un suo parente sulle mutandine di M.
Moltissimi sono i dubbi che sorgono anche perche' veramente una ne dice cento ne fa pensare, famoso quel "cosi' la uccidiamo...si uccide due volte", ed altre frasi non proprio felici forse dettate dall'emozione delle telecamere. Appare strano che nonostante dichiari, insieme a P. di avere avuto un appuntamento con la coppia alle 16,00 del 18 aprile e pur avendo chiamato M. piu' volte intorno alle 15,00, non vedendo arrivare la coppia non l'abbia contattata neppure per chiederne il motivo in quanto non risultano sue chiamate successive alle 15 e precedenti alle 16,30. Un mistero. "aspettiamo Son. e poi scendiamo giu', da quel posto M. non e' piu' scesa", Son. non li ha chiamati perche' era gia' arrivata al pianoro e quindi gia' sapeva???
Significativi i gesti e l'atteggiamento concitato che dal terrazzo teneva nei momenti in cui sottostrada P. stava approntando il trasloco da Folignano a Somma dai genitori non si capisce se di stizza o di disappunto, ama cambiare look e pettinatura, e' un castano naturale ossigenato a biondo o comunque mesciato (si dice cosi???), sotto il biondo dalle riprese si nota comunque uno scuro di radice. E' la moglie di uno dei sospettati indicato come ammiratore di M. dal marito ora indagato a sua volta, dopo l'arresto di P. si segnalano sue presenze a Somma dai genitori di M., spero che non si offenderebbe se affermo che se non si sapesse reale potrebbe diventare una macchietta da fumetti.

Antonello ha detto...

4) E qui arriviamo alla nota dolente, Stef., dolente perche' condominiale e quindi molto vicina alla coppia, donna non di particolare bellezza anche se piacente ma fornita di notevole fascino, il cadenzare del suo "Chiederei a P. cosa e' successo quel giorno" e' un preludio nel tono e nell'espressione ma fa anche pensare che in riferimento ad altri giorni non avesse interrogativi da porre.
Moglie dell'amico di P. che tante volte ha preso le giuste e solerti distanze dall'amico, e' stato attenzionato nei primi passi dell'indagine.
Si dice che Stef. ed M. svolgessero insieme lavori di cucitura per arrotondare il reddito familiare, insieme ad M. condivideva il destino quantomeno originale di tradita, non ha avuto figli dalla relazione, sembra che si sia separata dal marito in epoca successiva ai fatti per vicende extraconiugali.
Castana di colorazione, fisico robusto anche se nella norma. E' la prima che si accorge della mancanza della borsa della bimba dall'auto di P. accorgendosi della necessita' della stessa di essere cambiata. Spero non si offenda nessuno se dico che a me sembra una persona molto dolce, durante i fatti sarebbe stata in casa sua, poi raggiunta dal marito che si trovava a Colle ha potuto recarsi insieme a lui e nell'immediatezza dei fatti a Colle San Marco ad aiutare il Caporale nella gestione della bimba.

Antonello ha detto...

5) Imm., persona che sembra fosse la piu' vicina ad M., forse fra le due vi era uno spirito di emulazione, avevano condiviso una moderata obesita' anni prima, in tutto simili si erano ritrovate ad Ascoli dopo una efficace e snellente cura dimagrante. stessa acconciatura di M., stessa colorazione scura. Partecipa alla trasmissione di CLV del 27/04 senza emettere suono, non incline ad interviste, ricordo solo un'intervista svelta mentre lei stava rientrando a casa, la sensazione che ne ho tratto io era di una ragazza terrorizzata da reali pericoli, un terrore che gli si leggeva nelle marginali risposte che concedeva mentre si incamminava veloce verso casa.
La sua e la storia di M. erano nate praticamente insieme, dovevano aver vissuto l'adolescenza in simbiosi, non a caso durante la scomparsa P. chiama lei per saperne di piu', ma il caporale ha un triste destino, da lui pigliano tutti le distanze ed anche Imm. lo fa nel modo piu' ecclatante, denuncia la telefonata di P. dicendo che "era da sedici anni che non mi chiamava" dimenticando forse che non e' cosi' anomalo che il marito chiami l'amica piu' intima se sparisce la moglie.
Non si ha nessun dato inerente Imm. nei momenti topici della sparizione di M. mentre e' lei che si mette in contatto con gli inquirenti per rivelare la telefonata che tanto gli era sembrata insolita.
Intendo, M. era sparita, P. era il marito di M., anche se era sedici anni che non la chiamava e dando atto che il motivo della chiamata era un'urgenza perche' rimarcare quei sedici anni??? Mica una sparisce ogni giorno. Racconta che durante quella telefonata P. gli parla degli stivali che aveva comprato per il compleanno di M. e se M. per caso l'avesse chiamata o se sapesse qualcosa.
Anche qui mistero, ma un marito a cui sparisce la moglie cosa dovrebbe fare per non suscitare sospetti??? Chiudersi in silenzio in un beauty case???

Sabry ha detto...

Avete sentito che La Tommolini ha chiesto di sequestrare l'orologio da polso e di ingrandire le foto del chiosco per vedere se ha consegnato le robe giuste?cosa ne pensate?

Mimosa ha detto...

@ Tabula e ENRICO
allora la ripulitura del telefonino di M. fu fatta tra le ore 18:52 e le 19:10. Operazione molto rapida mi pare, con attrezzatura a portata di mano e dunque premeditata.

Io trascurerei semplici gelosie passionali suscitate dalle avventure del soldato. Se donne sono implicate, e lo sono per certo, la relazione diretta è con M. non con S.

@ Antonello
l’immagine che tu hai, e io non ricordo di aver colto, di una Im “terrorizzata” in quei primi giorni (poco dopo sicuramente no, molto spavalda in tutte le successive apparizioni) ritengo sia semplicemente dovuta al fatto che, allorqando la famiglia R. venne a sapere della sua “spifferata” ai CC, lei deve essersi presa una bella lavata di capo, in quanto la parola d’ordine era “dire a tutti che la coppia era felice!”.
E infatti, per tre mesi la manfrina andò in technicolor picture.

Un depistaggio, chissà se concordato amche con gli inquirenti.

Mimosa

Mimosa ha detto...

@ Sabry
la Tommolini si rivela giudice molto scrupoloso, non vuole ombre e critiche a posteriori, e soprattutto mi pare che pian pianino vuole mettere a tacere le troppe chiacchiere.

Mimosa

Sabry ha detto...

Hai ragione Mimosa,però in alcune pagine di facebook sto vedendo che stanno dicendo che i pantaloni che ha consegnato non sono gli stessi che indossava,l'hanno detto anche ieri a Quarto Grado...per questo ho chiesto a voi!

Mimosa ha detto...

Sabry
lascia che dicano,
certa gente ascolta quello che sente oggi e dimentica quello che ha sentito e visto mesi fa.
Ne hanno già scritto e anche noi l'abbiamo fatto.
Mi pare che abbiamo dedotto che la roba sia la stessa.

Ora tirano fuori di nuovo anche gli occhiali da sole.
Poi torneranno sulla borsa, stanne certa.
Sono sassolini nella pozzanghera dove loro stessi ci hanno sputato.
"Loro" in generale quelli che colorano l' informazione

Mimosa

Sabry ha detto...

Grazie Mimosa :))

ENRICO ha detto...

@ MIMOSA

se - come tu giustamente deduci - "gli aggressori" avevano previsto "la ripulitura" ed avevano già a portata di mano l'occorrente per svuotare definitivamente il cellulare, si potrebbe anche pensare che a loro interessasse più impossessarsi del telefonino di M che di M stessa

E' possibile che M avesse conservato sul suo cellulare qualcosa di scottante tipo messaggi o foto compromettenti per qualcuno e che avesse minacciato di renderli pubblici ?

E poichè M. non ha consegnato spontaneamente il cellulare "agli aggressori", ne è seguito quel che ne è seguito ?

A pensarci bene il cellulare non risponde più agli appelli a partire dalle 14.50 ca.non perchè M era già morta ma perchè il cellulare era nelle mani degli "aggressori". Il che non vuol dire che M fosse stata già colpita alla testa ...

Chissà se anche Salv. non fosse al corrente di ciò che la moglie aveva scoperto e conservato ?

Chissa se la famiglia Rea non ne fosse anch'essa a conoscenza ? ( "non l'ha saputa proteggere ")

Tiziana ha detto...

Enrico
la tua ipotesi mi piace, ma ha bisogno di qualche limatura: se avessero avuto il cellulare di Melania già alle 14.50, perché trattenerla ulteriormente? Avrebbero potuto liberarla tenendosi il cellulare.
Forse hanno voluto interrogarla per essere certi che non conservasse quelle foto o i messaggi "scottanti" anche in altro luogo, magari nel computer (siamo sicuri che nessuno si sia introdotto in casa Parolisi prima dell'arrivo dei carabinieri?).

Annika ha detto...

ENRICO
cosa mai si puo' conservare su un cellulare?

Foto, video, sms, contatti, chiamate, email, downloads, apps, o forse semplicemente un numero di telefono, o di fax?

PINO ha detto...

NON RITENGO che, fra le "amiche" e le conoscenze di M (QUELLE NOTE) possa nascondersi il mistero della sua morte.
Come indicato, quasi sempre in modo sornione, da alcuni personaggi "esperti" in tali fatti di cronaca, ultima la scrittrice presente a QG di venerdì scorso, si è trascurato MOLTO uno studio sulla personalità della vittima. Soggetto che, solitamente, viene per primo sottoposto ad indagini profonde, mirate a mettere a nudo, tutto quanto riguardi l'ambiente in cui vive e si muove.
E noi non abbiamo elementi sufficienti, per contrastare tali affermazioni.
Quando si è accennato ad M, nei massmedia, nei telegiornali, ed in ogni altro organo di diffusione, lo si è fatto sempre in modo castigato; quasi come se si temesse di profanare una entità sacra, dimenticando che il soggetto in discussione era solo una persona, in carne ed ossa, come tutti: con le proprie virtù, difetti ed aspirazioni.
Si è partiti, secondo il mio modesto parere, come si dice, col piede sbagliato, e Mimosa, assieme a pochi altri, ha avvertito questa anomalia, dando il via ad un lavoro di ricerca in tale senso, interrotto, non saprei se di proposito, nel pieno suo svolgimento, dall'innesco di improvvisi, diversi ed anacronistici argomenti.
Vogliamo riprendere il percorso interrotto? Ciao, Pino

Mimosa ha detto...

Quel telefono poteva contenere qualcunque cosa … di cui gli “aggressori” erano a conoscenza e che li “disturbava”, sicuramente qualcosa che creava un legame tra M. e loro, o qualcuno di loro.
Non credo che S. sapesse, ma forse il padre sì.

Mimosa

FALCE ha detto...

Tornando a discutere ancora sugli eventuali contenuti del cellulare di Melania, si possono fare solo speculazioni. Tanto non si saprà mai cosa conteneva.
Vale ancora la pena cincischiarci intorno? F

Annika ha detto...

MIMOSA
sembra logico chiedersi se non fossero risaliti a M tramite il suo numero di cellulare. Ovvero, tramite una telefonata di M alle persone "sbagliate".

Annika

Mimosa ha detto...

FALCE
neanche io intendo parlare e sparlare del telefonino, infatti la mia risposta spostava in altra direzione l'attenzione, immagino l'hai capito.

Mimosa

Bruno ha detto...

scusate se mi intrometto.
Quel telefono poteva contenere qualcosa di pericoloso per gli aggressori, ma non è la causa della morte di M.

Se il bandolo della matassa fosse stato avere il telefono, lo avrebbero sottratto alla proprietaria e basta.

Il delitto è stato d'impeto e le coltellate sono di rabbia.

Sul telefono sono avvenuti sicuramente gli accordi per l'incontro.

Dai tabulati risultano tutti gli sms e chiamate.
Non ne conosceremo mai il contenuto ma gli investigatori hanno l'elenco dei mittenti.

Tra quei mittenti c'è chi ha dato appuntamento a Melania quel giorno.

Gli sms sono stati cancellati DOPO la morte di M. per eliminare le prove degli accordi per incontrarla quel giorno.

la cancellazione degli sms non è avvenuta prima della morte di M. La scena del delitto viene ripulita solo a crimine già avvenuto e così anche il telefono.

PINO ha detto...

MIMOSA, ciao
Mi aspettavo che dessi maggior rilievo al mio post.

Bruno ha detto...

Grazie Antonello per le tue riflessioni.
Non ho il nome delle due soldatesse del 235 RAV.

F. ha detto...

@ BRUNO, fuochino, fuocherello...!
F.

Mimosa ha detto...

@ PINO
non restare deluso, sto scrivendo un'altra puntata, e iniziavo riferendomi a te ... ma tu sei troppo veloce ... e io ora devo mettere a bollire le patate per la cena e quindi devo sospendere (anche le donne intellettuali devono occuparsi delle faccende domestiche almeno a certe ore...).
A più tardi.
Un caro saluto
Mimosa

Bruno ha detto...

@F. di fuoco

ce la fai a stare sul pezzo?

il fuoco brucia.

invece.
non perdere il tuo e mio tempo.
se hai le informazioni che cerco fammi un fischio.

ENRICO ha detto...

@ BRUNO


- Le coltellate sono certamente di rabbia

- ma la morte di M non era prevista.
Altrimenti l'avrebbero "finita" nel corso dell'aggressione

- mi sono sempre chiesto se gli aggressori abbiano assistito all'agonia e abbiano subito dopo deciso di effettuare un depistaggio manipolando la scena del crimine o se siano fuggiti in preda al panico ed abbiano "terminato il lavoro" in un secondo tempo

- se Parolisi avesse voluto uccidere la moglie, M. non avrebbe avuto scampo: sarebbe morta alla prima coltellata.

- come ha fatto notare MIMOSA non so se sia possibile effettuare la ripulitura definitiva del telefonino con il cellulare spento.

- se questo non è possibile il cellulare doveva essere in possesso degli aggressori dalle 14.50 alle 19.10 del 18 aprile

- ma ciò non vuol dire che M fosse già stata accoltellata

Mimosa ha detto...

Per riprendere la disamina degli elementi che ritengo sottovalutati (grazie PINO per lo stimolo), mi voglio ancora riallacciare al videoservizio che ho iniziato a commentare ieri e di cui ho dato il link (che ripropongo per comodità: http://www.youtube.com/watch?v=r3y7Xx-7GAk),
per la semplice ragione che – nonostante le evidenti incongruenze – mi è sembrato riassuntivo di tutto quello che era noto a fine di maggio 2011 e pertanto come fotografia delle conoscenze del momento, a 50 giorni dal fatto.

Vengono nominati i “graffi” sulla parete del chiosco, e viene infilata la frase «graffi che non sarebbero stati presenti nel giorno del ritrovamento del cadavere». Perché viene pronunciata questa frase? semplicemente perché tra i giornalisti era circolata la voce che tali “graffi” ossia le incisioni di una lama nel legno erano stati “scoperti” da un loro collega!
Infatti ve lo garantisco io che sono stati scoperti in diretta da un giornalista in un collegamento pomeridiano ad una trasmissione tv (che non ricordo ma a cui ho assistito) ed erano numerosi, di diverse dimensioni e profondità, concentrati su alcune assi della parete del chiosco.
La data doveva essere il giorno dopo il ritrovamento del corpo, quando la zona era lasciata alla libera mercè di chiunque (errore inqualificabile e incomprensibile).
In verità agli inquirenti le incisioni erano sfuggite il giorno 20 aprile, e solo nei sopralluoghi dei giorni successivi sono stati repertati (e descritti a p. 12 Ordinanza Teramo): «72 impronte, riferibili a diversi strumenti da punta e da taglio ed a strumenti contundenti di lunghezza variabile, a seconda dei casi, da 3 mm a 6 cm».
Più tardi venne fatto sapere che erano databili a epoca precedente, e che erano stati fatti con un coltello diverso sia da quello che ha provocato le ferite sia da quello che è stato usato per le incisioni.
Insomma, questi “graffi”, secondo la Procura di Teramo (nulla dice quella di Ascoli) che ha scritto nero su bianco sul documento datato 3 agosto, “si sono sedimentati negli anni ad opera di più persone” «dunque, nulla hanno a che vedere, probabilmente, con i fatti che ci occupano» e pertanto non riconducibili all’azione delittuosa.
Già qui notiamo un “probabilmente” inserito in una frase assolutamente affermativa, il che ormai non deve stupirci perché non è la prima volta che ci troviamo di fronte a espressioni “para sedere”.

Guardando il filmato si vede chiaramente che certe scorzature del legno non possono essere che recenti, fresche, lasciano intravedere il legno chiaro sottostante la superficie scura.
(continua)

Mimosa ha detto...

(continua)
La mia opinione personale è che siano “riconducibili all’azione delittuosa”, ma nel senso che possono essere stati vibrati come sfogo da chi del branco brandiva il coltello, magari un altro coltello rispetto a quello omicida, giacché sembra che nelle ferite della vittima non sia stata trovata alcuna “traccia” di legno.

Mi sono soffermata su questi “graffi” perché già precedentemente avevamo affrontato il discorso e io ritenevo che potevano essere indicativi dell’altezza del soggetto intagliatore (ops, non volevo alludere all’intagliatore del corpo, ma chissà?).

Quello che mi è parso evidente è che non si trattasse di segni di un gioco a freccette, divertimento di tanti ragazzi con il taglierino, perché non c’erano “fessure” profonde (buchi appuntiti) che indicassero l’incastro di una lama lanciata con forza, mi hanno dato l’impressione piuttosto di un brandeggio d’arma scatenato con rabbia o (perché no?) sconforto, come si farebbe prendendo a pugni una parete.
Tuttavia effettivamente 72 “graffi” mi sembrano davvero tanti per essere fatti in un unico momento da un solo individuo.

Ma, perché sono tutti concentrati su due sole pareti del chiosco? e perché – guarda caso – dal lato che presenta le tracce ematiche?
Secondo voi, al gestore del chiosco è stato chiesto da quanto tempo c’erano quei segni sulle sue pareti? Pensate che se c’erano da tempo, non li avrà notati? Io penso di no, altrimenti il magistrato non avrebbe scritto «dunque, nulla hanno a che vedere, probabilmente, con i fatti che ci occupano»
Sarebbe molto interessante saperlo.
Mimosa
(continuerò)

FALCE ha detto...

@BRUNO

Non la si voleva uccidere la donna, ma qualcosa ha scatenato la tragica conclusione.
Ti stai paurosaqmente avvicinando al...FUOCO.
Ma chi dice che non ci sono le corna?
Ci sono pure quelle, ma non sono il motivo principale.
Pensate gente...pensate!!!
F

Mimosa ha detto...

(Continuazione dei miei post)

A seguito del mio approfondimento riguardo ai “graffi” ovvero alle incisioni sulle pareti del chiosco, sempre rileggendo parola per parola la p. 12 dell’Ordinanza di Teramo, ho fermato l’attenzione sulle coordinate geografiche citate e ho notato delle singolarità.

La parete frontale a dove stava il cadavere (quella di destra per intenderci, prendendo la porta come riferimento) è considerato lato Nord.
Molteplici tracce di natura ematica sono state trovate con l’impiego del Luminol sul camminamento in legno a lato Nord e a lato Est.
E anche sul tronco di un albero (in quantità scarse, sempre col Luminol), sul terreno, sui sassi, foglie, su un tubo di scolo, tutti nell’angolo Nord-Est (spigolo in fondo a destra del chiosco)
Un orecchino fu ritrovato sul terreno allo stesso spigolo Nord-Est
Due impronte di calzatura sul camminamento in legno lato Est del chiosco.
Due tracce biancastre, una ovale e l’altra circolare, sul camminamento lato Nord.

Allora come la mettiamo?
Annika, ci vedi qualcosa di anomalo?

NOTA: l’altro orecchino è stato trovato sotto gli aghi di pino a 4 m dal corpo (non è dato a sapere da che lato e sarebbe imortante per stabilire dove si trovava la vittima, se con la faccia verso il chiosco o con la schiena)

Fine (per oggi)

Mimosa

Mimosa ha detto...

... oppure se gli schizzi ematici sono stati lanciati per simulazione ...

Mimosa ha detto...

La rilettura che ho fatto, mi ha riportato a quella famosa “notizia” (nell’articolo siglato S.O. per newnotizie) di data 25 maggio 2011 della macchia o tracce di sangue all’interno del casotto (mio commento del 30 maggio 2012, 00:15).
E’ dunque evidente che si tratta di uno dei soliti abbagli, non tutti nascono giornalisti né tutti imparano il mestiere con dei Maestri.
E’ inutile sperare che il “casotto”, ossia il chiosco, sia stato il luogo in cui fu rinchiusa M. Sarebbe pura immaginazione e speranza.
Se dobbiamo attenerci ai FATTI o perlomeno ai DATI, non è il chiosco il luogo in cui fu trattenuta M. moribonda o morta.

E’ piuttosto ragionevole pensare ad un casolare, più o meno sperduto, più o meno disabitato, in cui c’era un “qualcosa” che poteva raccogliere il sangue generato dalle ferite per poi essere diluito e “brandeggiato” a Ripe, sul lato Nord-Est del chiosco della pineta.
Esiste dalle parti di S.Giacomo o Villa Lempa un posto in cui si macellano cinghiali o conigli?

Manuela1° ha detto...

Salve a tutti

Sono la Manuela che molto saltuariamente scrive su questo blog e la motivazione è la mancanza di tempo per seguirvi giornalmente, come più volte detto. Cercando di mettermi in pari, stanotte - pare ci sia finalmente riuscita, anche se ho saltato due giorni del post di Massimo precedente - ho trovato altri messaggi firmati da un'altra Manuela, che iniziano con questo:

Anonimo ha detto...
@annika
se il tampone e' stato fatto il giorno del ritrovamento del corpo 20 aprile, la Sg potrebbe anche essere di Salvatore.
Potrebbe trattarsi di un rapporto consumato prima di andare al pianoro....
Manuela

31 maggio 2012 14:56:00 CEST

Ecco.. volevo dire che siamo due persone differenti, seppur con la stessa firma e Massimo, potrà, se vuole, darne conferma.

Ci tenevo a precisarlo, e da oggi in poi mi firmerò: Manuela1° e cercherò di metterlo anche all'inizio del post...

Buona continuazione a tutti. Vi leggo sempre molto volentieri.

Manuela1°

PINO ha detto...

MIMOSA cara
Ho letto poco fa, il tuo post di stanotte e, seguendo le tue indicazioni circa la disposizione delle macchie e schizzi di sangue, su due soli lati del chiosco, quello est (dove si trova la porta), e l'altro a nord, dove è stato rinvenuto il corpo di M, quindi, due lati di un angolo retto. Dopo una non complicata riflessione sono incline a dedurne che l'aggressione sia iniziata, in modo disordinato ed improvviso, in prossimità del lato est, e continuata, superato l'angolo, lungo la parete nord, non distante dalla predella esterna, in legno, che circonda l'intera costruzione, fino al punto del ritrovamento del corpo.
Non complicherei oltre, uno scenario già criptico per se stesso, con immaginarie forzature.
Darei per certo che Ripe sia il luogo dove sarebbe avvenuto l'omicidio, MA, NON NELL'ORA INDICATA dall'accusa, per tutte quelle ragioni che abbiamo esposte, sostenute dalla logica, dalle testimonianze dal computo cronologico, e da prove scientifiche.
Potrai, con diritto, non condividere tutto, ma questo, in definitiva è la mia opinione.
Pino

ENRICO ha detto...

Buongiorno

ritorno un attimo sul mio ragionamento di ieri sera a proposito del cellulare

@ Bruno

ctz "Non ne conosceremo mai il contenuto ma gli investigatori hanno l'elenco dei mittenti."

Ecco. "hanno l'elenco dei MITTENTI"

Non è escluso che uno/a di questi "mittenti" sia intoccabile

ctz "Se il bandolo della matassa fosse stato avere il telefono, lo avrebbero sottratto alla proprietaria e basta."

NO. il telefono DOVEVA rimanere accanto al corpo ma essere inutilizzabile.

La sua "scomparsa" avrebbe inevitabilmente obbligato gli investigatori a concentrare l'attenzione sul contenuto del cellulare.

In questo modo invece, poichè il "contenuto" è stato reso irrilevante, diviene "irrilevante" anche il cellulare stesso.

e l'eventuale "nome" di un mittente "scomodo" diviene anch'esso irrilevante poichè manca qualsiasi riferimento sospetto a suo carico

- Il possesso del telefono da parte dagli aggressori è la causa INDIRETTA della morte di M

FALCE ha detto...

ENRICO
La morte di M non ha nulla a che vedere col cellulare.
I motivi sono ben altri: li hai dimenticati?
F

ENRICO ha detto...

FALCE

NEL cellulare c'erano i motivi che hanno provocato l'aggressione e il conseguente decesso (non programmato ) di M.

Tiziana ha detto...

ENRICO
già ieri ho scritto che la tua ipotesi mi piace, e te lo confermo.
La domanda però è: se l'intenzione non era di uccidere Melania e se, come ipotizzi, gli aggressori avessero avuto il telefono fin dalle 14.50, perché non liberare la donna?
Melania, come abbiamo supposto, non è stata uccisa contestualmente alla sua scomparsa, ma parecchie ore più tardi. Cosa sarebbe successo, secondo te, dal momento della scomparsa a quello dell'uccisione, se l'unico interesse era rivolto al cellulare?

ENRICO ha detto...

TIZIANA

l'interesse era per ciò che conteneva il cellulare( prove )ma anche per quello che M. sapeva e per le intenzioni che aveva in proposito...

Questo può aver scatenato una lite

Ora devo uscire.
Ne riparliamo più tardi

un caro saluto
Enrico

PINO ha detto...

ENRICO
Dal momento del "supposto" rapimento; supposto, perchè io ritengo fosse un appuntamento trasformatosi in sequestro vero e proprio, al momento dell'uccisione NON PREVENTIVATA, avvenuta molte ore dopo, il cellulare è stato tolto a M, e manipolato, solo allo scopo di cancellare un normale traffico che poteva contenere contatti che non si voleva rendere noti.
La morte di M, così come è stata eseguita, denota improvvisazione assoluta. Non la si voleva uccidere, ma solo spaventarla.
Per il resto lo sai come la penso. Pino

Stefania ha detto...

Quando Melania è arrivata di fronte a quelli (a quello) che poi è diventato il suo assassino, potrebbero averla obbligata a spegnere il cellulare cosi' che non potesse essere rintracciata.

Sucessivamente potrebbero averle chiesto il PIN (quasi tutti noi usiamo il PIN a protezione del nostro apparecchio cellulare).

Potrebbe essersi opposta proprio per evitare che queste persone potessero accedere al contenuto del telefonino stesso.

Ecco perchè quindi quelle sevizie, atte a farsi "confessare" quel dannatissimo numero di PIN.

Puo' essere fantasioso: ma ci puo' stare ...

Stefania

Annika ha detto...

ENRICO E TIZIANA
anch'io sono convinta che nel cellulare ci fosse "qualcosa" di scottante, o non sarebbe stato ripulito. Ripropongo cio' che ho scritto ieri: e se si trattasse di un numero di telefono? Ovvero, se Melania avesse telefonato alla persona o alle persone sbagliate, usando il proprio cellulare, e proprio tramite questo fosse stata rintracciata?

MIMOSA
si, c'e' qualcosa che non torna su quei tagli. Intanto NESSUN TAGLIO E' DATABILE NEANCHE PRESUPPONENDO CHE UN FRAMMENTO DI METALLO SI INCASTRI NEL LEGNO. La TL data metalli di decenni o secoli precedenti, non di giorni o di ore. Inoltre, mi chiedo se i tagli al chiosco non siano un tally marks, ovvero: quanti tagli in totale sul corpo di M, compresi quelli post mortem? 35+?

Ciao, Annika

Bruno ha detto...

Pino
La penso allo stesso modo.

poco ma sicuro:

M. è andata ad un appuntamento.

L'omicidio è d'ira.

E' commesso da persona non avezza ad uccidere.

E' commesso da persona arrabbiata.

E' commesso da una donna.

Sul cellulare tutto è stato cancellato.

E' cancellata la prova dell'incontro e anche tutto quello che sta intorno.

Quello che sta intorno, era e non è più, deve confondere le idee.

La prova deve perdersi nella numerosità degli sms cancellati.

eliminata la prova e confusa nel mucchio il cellulare può stare accanto alla sua padrona.

tecnica dell'ago nel pagliaio.
per nascondere l'ago costruisci un pagliaio intorno.

non perdetevi nel pagliaio.

Non sono certo che l'ora della morte sia quella della Procura.

Annika ha detto...

BRUNO
una donna non ha Sg in corpo!

Annika ha detto...

e sempre per BRUNO

e' ovvio che l'ora della morte sia molto successiva: lo annuncia lo stesso Tagliabracci "a clado" subito dopo l'autopsia, e poi c'e' quella Sg, che per quanto non piaccia quasi a nessuno, C'E', e non se ne esce!

Annika ha detto...

@ LucaP

mi sono presa un giorno per risponderti riguardo al forellino della siringa, in quanto ritengo la tua ipotesi molto suggestiva, ma complessa. Mi spiego: l'ago della siringa trapassa giacca e maglietta per arrivare ad incidere la pelle in un unico punto preciso. Ora, ammettendo che quel forellino fosse stato fatto per iniettare GHB, e' sicuramente possibile ma un tantino complesso infilare un secondo ago attraverso lo stesso foro non tanto nella pelle quanto attraverso giacca e maglietta, non trovi? A meno che il primo foro penetrasse esclusivamente la pelle e che gli indumenti siano stati laboriosamente aggiunti in seguito.

La siringa lascia perplessa anche me, perche' semplicemente non c'entra un bel niente. Inoltre a Ripe sono state repertate altre parti di siringhe e un laccio emostatico anaelastico. Quest'ultimo, ovviamente, e' solo un vecchio accessorio da staging usato precedentemente da chissa' chi e buttato li' in fase di depistaggio per confondere le acque. Ma mi chiedo: cosa conteneva la siringa che trafiggeva M? Il GHB in genere non si inietta; si beve. E credo che, data la Sg, sarebbe auspicabile che M fosse drogata... Dato che nessuno dei tagli sul corpo di Melania era realmente profondo, mi chiedo, se un'iniezione vera e propria c'e' stata, quali fossero i livelli di PTT, se testati, e se si sia proceduto con un Heparin Anti-Xa test; se iniettato, un blood thinner agisce da subito, garantendo nel caso di tagli il dissanguamento della vittima...

Naturalmente, la mia e' solo un'ipotesi.

Anonimo ha detto...

Sopralluogo dei consulenti a Colle San Marco e Ripe. L’avvocato Gionni: “Temo interferenze tra gli esperti”

http://sfoglia.corriereadriatico.it/Articolo?aId=1311184

"Il legale della famiglia Rea, Mauro Gionni, ha espresso tutta la sua perplessità sulla necessità di questo sopralluogo da parte dei periti del tribunale.

"Il Gup Tommolini ci ha detto che ha autorizzato questo sopralluogo dietro specifica richiesta dei due consulenti – ha spiegato il penalista ascolano -. Per quanto ci riguarda non abbiamo nulla in contrario purchè sia utile ad accertare la verità. L’importante che non ci siano delle sovrapposizioni con le competenze di altri consulenti."
Il riferimento dell’avvocato Gionni è al consulente nominato mercoledì scorso nel corso dell’udienza a Teramo. La Tommolini ha disposto che l’entomologo Stefano Vanin, noto per essersi occupato dei casi Claps e Gambirasio, effettui uno studio specifico sulle uova e sulle larve rinvenute sul corpo di Melania per stabilire l’ora della morte. Uno studio che dovrà necessariamente tener conto delle condizioni ambientali e atmosferiche. "

Altre notizie qui:
http://ilcentro.gelocal.it/teramo/cronaca/2012/06/02/news/melania-i-super-periti-sulla-scena-del-delitto-5809526

K@

Annika ha detto...

"...sovrapposizioni con le competenze di altri consulenti"

????????????????

E io che credevo che fossero tutti semplicemente alla ricerca della Verita' sul caso...

Anonimo ha detto...

Annika,

infatti dobbiamo prepararci (purtroppo)
a vederne delle belle ....

E' proprio il modo di esprimersi che è già
molto indicativo ....
(e per questo l'ho posto in evidenza ...)

Diciamo, anche, che purtroppo questo andazzo
fa pure parte di una *certa* 'italianità' di certi 'gruppi' che si credono 'di potere' ...

Che tristezza (e mancanza, fra l'altro, di professionalità ... ! - oltre che un cercare già
di mettere le mani avanti ... )

K@

Tiziana ha detto...

ANNIKA
le cose da far sparire dal cellulare non erano (secondo me) soltanto i contatti telefonici (rintracciabili con i tabulati), ma anche il contenuto degli sms (con l'indicazione, forse, del luogo e dell'ora dell'appuntamento).

Anonimo ha detto...

GIULIA scusa o ci si fida di quello che pubblicano queste testate oppure e' meglio lasciar perdere.
E' la stessa testata che ha scritto dei pantaloncini e delle scarpe di parolisi che non corrisponderebbero a quelle consegnate. Dobbiamo credere anche a questo ?

Stefania ha detto...

Ragazzi, ma l'assassino doveva per forza conoscere il PIN del telefonino di Melania per poterlo riaccendere. Non è una cosa importante?

Stefania

Annika ha detto...

@ Tiziana

In effetti credo che tu abbia ragione. E poi Melania non e' stata rintracciata per caso... Lei conosceva il proprio assassino!!!

Ciao, Annika

Annika ha detto...

@ Stefania

Non dare per scontato il pin. Conosco tante persone che non lo usano, e comunque e' possibile craccare il pin di un cellulare.

ENRICO ha detto...

@PINO

ctz"allo scopo di cancellare un normale traffico che poteva contenere contatti che non si voleva rendere noti."

... contatti o anche messaggi o foto, per esempio

Dunque in sintesi, siamo d'accordo perchè ho sempre sostenuto, fin dall'inizio, che la morte di M. è stato " un incidente di percorso" : il fine dell'aggressione era quello d'intimidirla

Tuttavia resta da spiegare la presenza della Sg.

Se è impossibile scientificamente attribuirla a Salv.Quando, da Chi e Perchè è stata "rilasciata" ?

Tiziana ha detto...

K@
le parole che ci riporti sono interessanti. Hai ragione, l'impressione che si ha è che Gionni stia mettendo le mani avanti. Ma come, lui con la Bruzzone, che non ha nessuna parte attiva all'interno del processo, hanno potuto scorrazzare a Ripe, facendosi immortalare in decine di foto, mentre l'azione dei consulenti del tribunale potrebbe configurarsi come "sovrapposizione di competenze? Ma sta scherzando? Poi aggiunge: non abbiamo nulla in contrario. Vorrei ben vedere. E' lui ad acconsentire o meno che si svolgano le analisi indicate dal gup Tommolini?

Annika ha detto...

@ Enrico

QUANDO piu' o meno lo sappiamo.
PERCHE' piu' o meno lo possiamo immaginare.
DA CHI? Da qualcuno che M conosceva. La domanda e': "amico" o conoscente? Drogata o no?

Annika

Stefania ha detto...

Hai ragione, Annika. Pero' sarebbe importante sapere da Salvatore se il telefonino di Melania era protetto da un PIN: perchè nel caso lo fosse ... non è che qualcuno se ne va in giro a craccare i codici a caso ... e quindi sarebbe un delitto premeditato visto che ha fatto spegnere il cellulare a Melania, se non lo ha spento lui stesso.

Stefania

P.S. Gionni bontà sua non ha nulla in contrario? Ahahhaa!

Annika ha detto...

@ Stefania

chiunque ha ripulito quel cellulare ha dimostrato di non essere proprio l'ultimo arrivato... La premeditazione non c'entra. Riguardo al pin, cosa mai potrebbe dire Salvatore? Gia' nessuno gli crede comunque, e poi il cellulare era di M e M stessa poteva attivare e disattivare un eventuale pin a suo piacimento, non trovi?

Annika

ENRICO ha detto...

@ Annika

Se M. è andata ad un appuntamento che pensava dovesse risolversi in breve tempo ( il tempo + o - di " andare in bagno " ) ritengo che la persona che doveva incontrare dovesse essere una persona di sua conoscenza e di fiducia. O tutt'al più la presenza di tale persona - nel caso all'appuntamento ci fossero anche degli estranei - rappresentava per M una garanzia ed una sicurezza

Stefania ha detto...

Già ...... hai ragione Annika. Mi spiace ma ho come la sensazione che se non si troverà il vero colpevole/i, Salvatore pur essendo innocente rimarrà macchiato per tutta la vita. E' ingiusto!

Stefania

ENRICO ha detto...

A proposito del PIN. Se supponiamo che il telefonino sia stato "ripulito" da un esperto, immagino che bypassare il codice PIN sarebbe stato per lui un gioco da ragazzi..

Annika ha detto...

@ Enrico
ESATTAMENTE!

A

Annika ha detto...

@ Enrico

...ad entrambi i tuoi post!

Anonimo ha detto...

@Enrico
per ripulire il telefonino non occorre essere molto esperti. Ci sono delle procedure molte precise e rintracciabili facilmente su internet. Per bypassare il Pin il discorso si complica. Si puo' craccare ma occorre tempo e occorre essere abbastanza esperti. Secondo me il pin non era inserito.
Ciao. Alex.

tabula ha detto...

Se il cellulare è già acceso e funzionante non occorre alcun PIN per accedere alla messaggeria e cancellare tutti i messaggi inopportuni.
Se quegli stessi fossero stati eliminati prima delle ore 19:10, ovvero prima dello spegnimento quasi definitivo dello stesso, non ci sarebbe stato alcun problema PIN.

D'altro canto anche in una riaccensione dovuta ad opera dello spostamento casuale del cellulare ad opera di qualche animale selvatico, sarebbe stato necessario il PIN per permettere lo scaricamento del traffico inespresso.

Quindi
- o l'animale selvatico conosceva il PIN,
- o il PIN non c'è mai stato,
- oppure il cellulare si è riacceso "da solo" restando con la schermata accesa e fissa sulla modalità di richiesta PIN,
il che vorrebbe dire DUE cose:
1) tutto il traffico dei giorni di spegnimento si è scaricato solo una volta arrivati in laboratorio scientifico e rendendo operativo il telefonino.
2) se la Procura non ammette una cancellazione scientifica del contenuto del cellulare da parte di un esperto,
ammette implicitamente che l'assassino abbia cancellato quegli sms tra le ore 18:52 e le ore 19:10 del 18 aprile.

Tra l'altro io sarei propensa a credere all'ipotesi che la schermata del cellulare fosse ferma sulla richiesta di PIN, dato che mi sembra di ricordare che a causa della forzatura nell'accensione dello stesso, quindi non disponendo di PIN,
i tecnici informatici abbiano danneggiato qualcosa.

Stefania ha detto...

Brava Tabula: passaggio importante. Se il cellulare prevedeva un pin per l'accensione (e questo gli inquirenti ovviamente lo sanno, se poi hanno dovuto forzarlo) ecco che Parolisi non puo' che essere innocente, visto che i messaggi sono stati cancellati la sera della scomparsa.

Nel caso il cellulare non prevedesse Pin, comunque perchè anche nel caso quando il telefonino è stato ritrovato non chiedesse un pin è evidente che quell'apparecchio è stato spento eppoi riacceso. E non puo' di certo averlo fatto il Parolisi!

Stefania

Anonimo ha detto...

@Tabula
Con il cellulare acceso se avessero cancellato i msg inopportuni o quant'altro con la normale prassi del telefonino, tali msg avrebbero dovuto essere recuperati dagli esperti. L'unico modo per eliminare permanentemente i msg, foto ecc. e' quello di effettuare una preformattazione del telefonino.
Alex.

Annika ha detto...

Quindi abbiamo un esperto di telefonia mobile non tanto esperto di Sg...?

O forse la mente ha perso il controllo del braccio (o delle braccia)???

tabula ha detto...

@Alex:
questo lo sappiamo noi.

Nell'Accusa a Parolisi non si parla affatto della cancellazione dei messaggi, nè quando nè come siano stati cancellati.

Nessuna formattazione specialistica è stata nominata nè presa in considerazione nella tesi dell'accusa che vede come unico attore della vicenda Parolisi.

ergo: se la Procura ha dovuto forzare il cellulare per accenderlo,

escludendo l'intervento di un esperto che abbia cancellato il contenuto,

ne consegue NECESSARIAMENTE l'ammissione che sul telefonino di M. i messaggi siano stati cancellati tra le ore 18:52 (ultimo sms in entrata)
e le ore 19:10 (orario di spegnimento) del 18 aprile.

Dato che avendo accusato Salvatore come colpevole e stagiatore, la cosa non gli starebbe bene, perchè ne dimostrerebbe l'estraneità nella cancellazione di quel messaggio delle ore 18:52,

sarebbe convenuto alla Procura dimostrare la cancellazione specialistica di quella scheda telefonica ad opera di esperto informatico.

Purtroppo, anche in questo caso, Parolisi sarebbe escluso.

Allora sapete che si fa?

La faccenda del telefonino la si nomina il meno possibile, e via andare.

Stefania ha detto...

Tabula, non fa una grinza ... è quello che da qualche ora mi fa pensare. Spero la difesa di Parolisi possa ottenere di sapere se il telefonino è stato forzato o meno dagli inquirenti e se aveva un codice PIN.

A difatti ragione Annika quando dice che detta funzione puo' essere disattivata e non tutti hanno l'abitudine di lasciarla inserita, pero' è altrettanto vero che in Italia, visti borseggi, furti, ecc .... è abbastanza strano non si usi il Pin per proteggere il proprio apparecchio e quasi tutti lo fanno.

Stefania

Stefania ha detto...

Scusate, ho dimenticato un'H!!!

HA difatti ragione Annika ....

;-)

Mimosa ha detto...

Perché non nominate anche i messaggi cancellati dal telefonino di Sonia, in uso alla mamma, e i cui testo sono parimenti irrintracciabili?
E' stata adottata la stessa tecnica?
I motivi erano gli stessi?

Annika ha detto...

Grande MIMOSA!

Mimosa ha detto...

@ Alex
guarda che sul telefonino di Melania ci sono msg,
l'ultimo in entrata risale a gennaio 2011 e veniva dal marito,
l'ultimo in uscita era di luglio 2010 e lo spediva lei al marito.

Mimosa

Anonimo ha detto...

@Mimosa
Lo so e questo e' molto strano. Fa pensare due cose:
1 - il telefonino e' stato formattato da un esperto con apparecchiature idonee che consentano di reinserire i msg voluti.
2 - i msg sono stati cancellati manualmente lasciando solo quei due che dici. In questo caso il Ris o chi per esso avrebbe dovuto recuperare tutto il cancellato. Quando si cancella un msg, una foto ecc. non si cancella il contenuto ma solamente la directory (indice) mentre il testo rimane nella memoria e viene ricoperto con i msg successivi durante l 'utilizzo..

@Annika
In effetti mi occupo di TLC ed Informatica in genere da diversi anni.
Ciao.
Alex.

Anonimo ha detto...

@Mimosa
Mi viene a mente un'altra possibilita'. i Msg vengono registrati o sulla memoria del relefonino o sulla SIM stessa.
La formattazione formatta la Memoria non la SIM. Per cui i due msg potrebbero essere rimasti in quanto registrati sulla Sim stessa. Bisognerebbe sapere quali telefonini utilizzava M nel luglio 2010 e gennaio 2011 supponendo che utilizzasse sempre la stessa SIM.
Alex

Annika ha detto...

ALEX
non mi riferivo a te; parlavo del SI...

Comunque, piacere di conoscerti. Io, esperta di Sg! :-)))

Annika

LucaP ha detto...

@ Mimosa e Pino

Scusa Mimosa se ti sembrò troppo pignolo, ma la parete che si trovava di fronte al cadavere di M era la parete Est, mentre quella Nord era la parete posteriore opposta alla porta di ingresso. La stessa parete dove Parolisi ha portato gli inquirenti ed ha descritto l'amplesso en plein air avuto la volta precedente con Melania. Difatti l'angolo dove il RIS ha dichiarato essere avvenuta la prima fase dell'omicidio è proprio quello Nord-Est dove sin da subito hanno smontato alcune assi del marciapiede e dove si vede il pluviale.

LucaP ha detto...

Ho visto che avete nuovamente discusso sul cellulare di Melania.

Per prima cosa devo dire che concordo perfettamente con Alex e le stesse considerazioni le avevo già fatte mesi fa.

Se qualcuno avesse fatto una cancellazione manuale degli SMS e di quant'altro fosse contenuto sul cellulare, il RIS, ma soprattutto iln RaCIS dei CC sarebbero riusciti a recuperare quasi tutto come fatto per esempio nel caso di Avetrana. Invece non ci sono riusciti. Ma non ci è riuscito neanche il prof. Andrisano incaricato dalla Procura di Teramo. Segno che l'operazione è stata fatta in modo professionale, probabilmente facendo un back up di tutto, procedendo poi ad una operazione in grado di azzerare totalmente la memoria interna (ed è vero, Alex, su internet vi sono molti siti che spiegano come farlo anche solamente per de-brandizzare il cellulare stesso) per poi ricaricare solamente quanto si voleva fosse ritrovato.

Il cellulare di Melania non richiedeva il PIN per l'accensione (o che li ho reinizializzato ha disattivato l'opzione di protezione) in quanto è stato trovato spento per esaurimento della batteria dopo essere stato riacceso intorno alle ore 7.00 del 20/04. Sappiamo difatti che i CC del nucleo radiomobile di Teramo sopraggiunti sulla scena del crimine, anzichè prelevarlo e consegnarlo così come era ad un reparto specializzato, lo hanno riacceso per controllare le chiamate, senza quindi dover inserire il PIN.

L'operazione di ripulitura, non essendo stata fatta manualmente (e vi ripeto che non può essere altrimenti) deve essere stata fatta a tavolino tra le 19.10 del 18/04 e le 7.00 del 20/04.

Continua .....

LucaP ha detto...

... Continua

In merito invece alle motivazioni che hanno condotto alla ripulitura del cellulare credo vi possano essere due spiegazioni, ma che non credo siano la causa del delitto bensì conseguenza dello stesso.

I tabulati Telecom della SIM di Melania conservano memoria di tutti gli eventi telefonici avuti da quella SIM e transitati sulla rete mobile di Telecom stessa. Non si possono chiaramente leggere i contenuti degli SMS ma si può sapere da chi li aveva ricevuti ed a chi li aveva inviati e soprattutto quando. La stessa cosa per le telefonate fatte e ricevute.
Nei giorni tra il 18 ed il 20 aprile chi ha ripulito il cellulare (e non è detto assolutamente che sia stato chi ha ucciso Melania, anzi sono propenso a pensare il contrario) non poteva minimamente sapere che direzione avrebbero preso le indagini, cioè non poteva sapere in alcun modo che si sarebbero subito concentrate solamente su Parolisi. Per cui i timori erano che quanto contenuto sul cellulare potesse condurre a qualcuno che si voleva mantenere estraneo al delitto ed alle indagini.

Ma nel caso di indagini fatte in modo scrupoloso gli investigatori avrebbero scavato nella vita passata a recente di chi aveva scambiato SMS e telefonate con Melania partendo dai tabulati.

Per cui i casi sono questi:

- o quanto cancellato non è minimamente recuperabile dai tabulati non solamente come contenuto ma anche come evento, e qui tornano di nuovo in ballo le mie teorie (che siete liberi di criticare ed alle quale potete anche non credere, ma vi assicuro che sono possibili e realistiche) della rete cellulare privata della Clementi. Si tratterebbe quindi di telefonate ed SMS, ma anche contatti sulla rubrica, che non sono transitati sulla rete Telecom e che quindi non compaiono su quei tabulati. Di conseguenza si deve pensare che in questo caso l'operazione sia stata svolta da qualcuno della Clementi per far sì che nessuno andasse lì ad indagare; ma questo non implica per forza che gli stessi siano coinvolti nel delitto. Chiaramente oltre agli eventi telefonici ci sarebbero potute essere altre cose importanti come fotografie e video che una volta cancellate dalla memoria del cellulare non si potrebbe più in alcun modo recuperare.

- o effettivamente lo scopo era proprio quello di cancellare il contenuto di uno o più SMS scambiati con una persona che frequentemente compare su quei tabulati. Un rapporto di amicizia (ma anche parentela o legame di altro tipo) stretto e continuato nel tempo, documentato da numerosi SMS non avrebbe potuto insospettire gli inquirenti perché rientrante nella norma e facilmente spiegabile (vedete per esempio gli SMS di Sonia e gli altri due del pomeriggio del 18). Escluderei invece un SMS inviato (o ricevuto), come anche delle telefonate, ad un numero saltuario che magari compare una volta sola, perché in questo caso gli investigatori (volendo indagare seriamente) avrebbero scavato a fondo sull'intestatario di quel numero e sul rapporto con Melania. In questo secondo caso l'operazione di ripulitura sarebbe stata eseguita da persona conosciuta (e molto fidata oltre che preparata) da chi era a stretto contatto con Melania, il quale quasi obbligatoriamente risulterebbe coinvolto nell'omicidio.

Annika ha detto...

LucaP

"Scusa [LucaP] se ti sembrero' troppo pignola" ma credo che l'ultimo paragrafo del tuo post, da "Escluderei invece..." in poi sia riferito a me, giusto? Ebbene, io ho gia' cambiato idea sulla mia ipotesi della telefonata alle persone "sbagliate" fin dalle lontane 14.15 (post per Tiziana). O forse il mio post ti era sfuggito?

FALCE ha detto...

Perchè non semplifichiamo le cose in modo che ci entrino il cellulare, la sg, e la morte di M?
Poniamo che l'appuntamento M l'avesse con un "amico", così come avvenne anche durante la gita collettiva del 3-4, quando scomparve dalla comitiva, In questa occasione, invece, la moglie dell'"amico" insospettita si fosse fatta accompagnare da qualche famigliare per cogliere la flagranza del sospetto, ed in un incontenibile cieco furore, abbia....
Cosi troviamo la sg, il motivo della cancellazione telefonica e...tutto il resto.
Non vi va? Trovatene una più possibile.
Perchè non avete indagato sulla vita di M, come qualcuno di voi ha sollecitato?
F

Annika ha detto...

@ Falce

...e poi la moglie ha aiutato col depistaggio, lasciando ahime' il suo DNA sotto l'unghia del IV dito della mano sinistra di M...

Oh no, meglio. In un furore cieco... ha aspettato fino alle 9-12 di sera/notte per uccidere M, e il rapporto e' avvenuto solo allora, o meglio ancora M ha detto che le scappava la pipi', ma in realta' era scappata con l'amante e si era rifugiata in un casolare tra CSM e Ripe. A Salvatore non avrebbe mai detto nulla, ma la moglie di lui li cerca e di notte li trova, la porta a Ripe e in un furore cieco...

Un'ipotesi che farebbe molto comodo al SI, questo e' sicuro!

Ciao, Annika

LucaP ha detto...

@ Annika cara

Mi era effettivamente sfuggito l'altro tuo commento. Ma in effetti escluderei un evento telefonico sporadico con relativa traccia sui tabulati Telecom alla base degli eventi che hanno condotto al delitto. Perché in effetti una telefonata, magari unica sui tabulati, avrebbe insospettito gli investigatori e di per se la ripulitura del cellulare non sarebbe servita a nulla perché intanto sarebbe bastata la traccia sui tabulati ad insospettire.

Questo non esclude però che, ammesso che le mie teorie sulla rete mobile della Clementi siano vere, una telefonata a qualche numero strano (penso che tu ti riferissi a quel numero che Parolisi ha trovato appuntato in casa a Folignano e sul quale lo stesso caporalmaggiore ha voluto capirci qualcosa di più, credo senza riuscirci se poi ne ha parlato ai Carabinieri), Melania abbia potuto farla usando, tramite il codice da inserire prima del numero, proprio la rete militare. Allora si che la ripulitura avrebbe avuto significato in quanto sarebbe servita a far scomparire quella telefonata (sapendo che difficilmente gli inquirenti sarebbero andati a indagare in caserma).

Spero di non averti troppo irritata, visto che mi hai fatto presente anche la tua pignoleria.

Ciao

Annika ha detto...

@ Luca caro

seccata? Assolutamente no! Anzi, mi sono divertita moltissimo a mettere i puntini sulle I con il mio partner in crime preferito!!! Dico, hai letto cosa ha scritto Antonello riguardo a noi due...?

Ciao, Annika

FALCE ha detto...

ANNIKA
Brava, hai notato la patacca. Allora perchè non vi concentrate sulla vita le frequentazioni e le frequenti ascursioni ad Ascoli di M?
La signora che si firma Anna qualcosa la indica. Dategli un pò più di retta!
Massimo, fin dall'inizio vi indicò di scandagliare, per esempio, sulla parrocchia, i supermercati, ed altri contatti che la donna avrebbe potuto avere, nelle lunghe giornate, sola, in una cittadina dove una bella ragazza come lei non poteva passare inosservata.
E non venirmi a dire che non sei d'accordo neanche su questo. F

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