venerdì 11 maggio 2012

Salvatore Parolisi. La Parte Civile porta il "pene" del Parolisi a "Chi l'ha Visto", la Sciarelli lo mostra ma ora la Rai lo censura


Non preoccupatevi, non si è raschiato ancora il fondo del barile. Quindi state tranquilli ed abbiate fede, altre buone puntate ci saranno per spargere melma. Non c'è da dubitarne perché ormai i metodi della "Gionni & Co." sono chiari a tutti. Chiaro è pure il motivo per cui si continua a gettar fango su un militare, su un imputato non in grado di difendersi o giustificarsi (se non a distanza di giorni o mesi). In questa triste storia c'è qualcosa di torbido e c'è chi ha tradotto male il pensiero del Machiavelli... c'è chi crede che il fine giustifichi i mezzi. In realtà non è così, qui i mezzi messi in campo non giustificano alcunché, qui la storia viene alterata continuamente da chi ha interesse a portare la visuale nella direzione desiderata. Ci fanno guardare a sinistra per non farci vedere cosa c'è a destra. E non deve meravigliare che per far questo entrino in ballo i centri del potere mediatico. Ciò che deve meravigliare è che fingendo di parlar di tutto si parli del nulla, di cose non più processuabili, di scheletri non nascosti ma in bella vista nelle case dell'odio. Perché non si sta più parlando di innocenza o colpevolezza, qui si parla di un odio profondo che non conosce limite e decenza, visto che ancora non esiste alcun tipo di condanna (se non quella mediatica).

E che una giornalista come Federica Sciarelli si sminuisca facendosi credere ingenua e meno intelligente di quanto è, adducendo una fantomatica ricerca del movente e della verità nella vita privata del Parolisi (c'è da chiedersi come faccia a non sapere che nulla di quanto da lei messo in onda potrà mai andare a processo) per giustificare il comportamento hard del suo programma, è tutto dire su cosa in effetti la stessa pensi degli italiani che la seguono ogni mercoledì. Capisco che chi ha studiato ai piani alti possa sentirsi superiore, possa considerare l'italiano medio scarso di comprendonio, ciò che non capisco è perché invece di aiutarlo dandogli ogni tipo di elemento utile per valutare, sia accusatorio che difensivo, cerchi di affossarlo nel pregiudizio dell'incomprensione nascondendo il vero intento dietro il volto di un cadavere, dietro l'emotività intima che a tutti noi da il sentir pronunciare il nome: "Melania Rea". Troppa gente ci sta prendendo in giro, grazie ad un buon tutor, perché non si può in alcun modo considerare giusta informazione il mandare in onda un distorto fotogramma color pelle assicurando a tutti che è il "pene" del Parolisi. L'immagine di un brandello di carne può aiutare la ricerca della verità? E non è forse fare pubblicità il mandare in onda la schermata di un portale erotico? Portale che grazie al terzo canale ieri è stato di certo sommerso di contatti ed iscrizioni?

No, non è buona informazione. Questo lo hanno capito in tanti anche alla Rai, dato che sul sito di "Chi l'ha Visto?" la parte riguardante il pene ed il portale erotico è stata rimossa, dato che su Rai Replay il programma non viene neppure caricato (così arrecando un danno alle famiglie di chi è scomparso e necessiterebbe di un aiuto). Lasciamo stare la morale ed addentriamoci nel caso in questione chiedendoci cosa in realtà sia accaduto. Tutto ha preso forma dopo la perizia di Paolo Reale, perizia che ha smentito l'affermazione dei tecnici della procura che sostenevano di aver scoperto una frequentazione chat del Parolisi. Il Reale dimostrò chiaramente che i contatti con le trans non ci furono in quanto rifiutati sul nascere. Ma questa non era la linea che serviva alla parte civile, alla famiglia Rea. Loro, non la procura, avevano inserito già da tempo le trans nel minestrone tritatutto che ha come ingrediente base il marito di Melania. Chiedetevi per quale motivo l'hanno fatto visto che dai Pm non è considerato un elemento probante. Dovrebbe essere abbastanza chiaro e capibile. Forse non servirà a dimostrare che Parolisi è un assassino, ma può servire per convincere un giudice minorile. Quando si ha a che fare col tribunale dei minori conviene combattere contro un depravato, non contro un buon padre. Perché, pare non esserci più dubbio alcuno, in ultima istanza è la piccola Vittoria Parolisi l'oggetto del contendere.

Per cui alla perizia di Paolo Reale si è contrapposta quella del pool della criminologa Roberta Bruzzone, quella oggetto del video mandato in onda mercoledì sera dalla Sciarelli. Ma andiamo con ordine e chiariamo che il servizio di Chi l'ha Visto? era pieno di inesattezze. Infatti si parla di un matrimonio avvenuto nel 2009 e di una iscrizione al sito di incontri dello stesso anno. Tutto sbagliato in quanto il matrimonio è datato 2008 così come l'iscrizione. Ed in effetti a "Porta a Porta", presente la dottoressa che ha seguito la perizia, troviamo le date giuste, quindi data di iscrizione sulla pagina delle Marche: 18 gennaio 2008. E quì ci fermiamo un attimo a ragionare, perché a quella data il Parolisi non lavorava alla caserma Clementi, iniziò a febbraio, ma si può pensare che affetto da una "voglia infame" si sia portato avanti col lavoro. Però, come foto di presentazione, sul suo profilo ne troviamo una scattata ad un giuramento in caserma, si notano sullo sfondo le sue allieve, quindi successiva di tanto al 18 gennaio. Può averla cambiata o inserita in seguito, è strano ma ci si sta ancora dentro, però sono più strani e poco capibili, al contrario, i giorni dedicati alla chat. Nella scheda figura che il militare preferiva chattare il martedì, il venerdì, il sabato e la domenica (ma il fine settimana non lo passava con la moglie in casa dei suoceri?).

Ricapitoliamo: il Parolisi aveva un vecchio portatile che ha usato fino a quando la moglie non lo ha portato con sè a Somma Vesuviana, una volta rimasta incinta, e con questo avrebbe aperto, a gennaio 2008, un profilo in un sito di incontri erotici. Però il personal computer da metà 2009 in poi è rimasto in casa Rea, dimenticato in un armadio, ed il militare per contattare "i suoi vizi" ne ha acquistato uno nuovo (però la perizia di Paolo Reale ci dice che non ha mai chattato). Ed allora saltiamo tutto e ragioniamo sull'ultima volta che quel vecchio ed obsoleto Pc ci dicono essere stato usato. La Bruzzone e la Sciarelli ci hanno informati che il Parolisi lo ha acceso e si è collegato il 4 luglio 2011. Orbene, c'è anche qui una discrepanza che infastidisce. Infatti la sua iscrizione nel registro degli indagati risale al 20 giugno, e dopo quella data i suoi rapporti coi suoceri si sono incrinati tanto che si limitava a lasciare la bimba ai nonni o allo zio. Quindi è ben difficile che il 4 luglio sia potuto entrare in camera di Melania per accendere il computer (sapeva dov'era nascosto?) e collegarsi al sito. In definitiva questa novità, fatta di peni e di incontri sessuali, pare essere tale solo per chi cerca di scandalizzare l'italiano medio... e poteva essere inserita solo nel "nuovo Chi l'ha Visto?" della Sciarelli.

Per carità, come ripeto spesso tutto è possibile, anche che il militare si sia iscritto ad un sito di incontri ed abbia pure chattato con coppie o trans (che male c'è?). Ma ciò che un buon conduttore dovrebbe fare prima di mandare in onda certi servizi, è il porsi domande. Perché la Sciarelli non s'è chiesta il motivo per cui il "vecchio computer dimenticato", se c'erano sospetti, non è finito ai tecnici della procura ma si è fermato fra le mani della parte civile? I Rea hanno portato di tutto ai Pm di Teramo, comprese borse da analizzare ed occhiali, perché il computer no? Ci sarebbero poi da spiegare le fotografie scandalose, quelle trovate dallo zio Gennaro quasi un anno fa e reclamizzate dalla stessa conduttrice... quelle che stavano proprio nel Pc nascosto e dimenticato da anni (dimenticato da anni?). Ma l'hard non è l'unica passione che coltiva il programma di Rai 3. Per rinforzare la tesi dei tanti incontri sessuali del militare, mercoledì si è puntato l'indice sull'agenda che riporta la scritta Papilloma Virus (scritta che anche il più scarso dei periziatori capirebbe essere di Melania) e si è intervistata una ex allieva della Clementi che, senza volerci mettere la faccia, ha dichiarato che a fine 2009 c'erano ragazze che facevano la fila per vedere il "pene" del loro capo squadra.

Lei non ne faceva parte, ha detto, ma sapeva... perché era risaputo che il Parolisi fosse l'unico, in mezzo a tanti santi, ad avere avventure erotiche con le allieve. Addirittura ci furono lotte e scazzottate fra le ragazze che volevano accapparrarselo. Federica Sciarelli mi scuserà se preferisco andare sul sicuro e credere a Krizia Sardella (il video dell'intervista, sempre fatta da Chi l'ha Visto, pare essere diventato improvvisamente irreperibile) anziché al volto nascosto, come lo era il pene, della ex allieva senza nome. Di certo Krizia Sardella era davvero una ex allieva del militare, di certo è più credibile perché oltre al nome ci ha messo pure la faccia .

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820 commenti:

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Anonimo ha detto...

Vi segnalo pr informazione questo esposto del 30 aprile 2012 dott. Paolo Ferraro, il magistrato che ha chiesto di essere ascoltato nel caso MR:

https://docs.google.com/file/d/0B7srLT3vW5caUl9iM2p2d0JLUmc/edit?pli=1

K@

Anonimo ha detto...

Conferenza il caso Paolo Ferrara, il caso Rignano Flaminio il caso Melania Rea (oltre 27 minuti):

http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=EvBRZ1ASmH0

Al minuto 26 corrono anche scritte sul video

fonti:
http://paoloferrarocddgrandediscovery.blog.com/2012/04/24/la-grande-discovery-brogliacci-con-audio/

http://www.facebook.com/pages/CDD-Comitato-Difendiamo-la-Democrazia/220264781353085


K@

tabula ha detto...

Il numero di segnali rituali nella scena del delitto di Melania mi sembra stimato per eccesso, una quantità così grande sarebbe difficilmente elencabile ma anche riproducibile, forse c'è un errore di battitura.
Ad ogni modo è vero che sulla scena del delitto ci sono elementi simbolici pesantissimi ed estremamente sottovalutati dalla Procura: il non affidare ad un criminologo o ad un killer profiler (si dice così?) l'analisi di tutti quegli elementi e delle simbologie messe in atto con l'incisione del corpo è stato un grandissimo errore.

In quanto al documento di Ferraro, io davvero non saprei come sia possibile legare M. alla sua denuncia, ma non nel senso che non lo sia, possibile.
se anche fosse vero che la stessa donna e non una sosia è andata a parlare con Pesci (e lo stesso interpellato ha negato) non conosceremo mai il tenore della conversazione sostenuta.
Potremmo fare delle ipotesi, potremmo volendo anche assumere questa conversazione come un dato di fatto, ma non ne uscirebbe altro se non l'ipotesi di un coinvolgimento della caserma in questioni talmente pesanti che la coscienza ed il senno istintivamente rifiuterebbero di ascoltare: le indagini avrebbero dovuto essere accurate in quel luogo, ma ad un anno di distanza credo che possa essere estremamente difficile dirimere la questione ed imputare a quel fatto, così come a qualsiasi altro, ogni responsabilità.

E può darsi che si sia voluto indicato e creato un colpevole fittizio proprio per far sparire ogni collegamento possibile.

Di qualsiasi portata sia la volontà che ha decretato la morte di Melania, è probabile sia la stessa che ha deciso l'incarcerazione del marito: un chiaro segnale di depistaggio è proprio in quel contenuto gastrico artatamente manipolato.

@Annika: ho avuto i capelli lunghi e ho ben compreso ciò che hai detto.
Ti pongo due questioni: la posizione del collo di una donna è precisamente discretamente o difficilmente individuabile osservandola da dietro con i capelli sciolti sulle spalle?

voglio anche domandarti se nell'ipotesi non scontata in cui la donna si calò da sola i pantaloni è plausibile ipotizzare che invece che farsi ciondolare i capelli davanti se li sia portati di lato, raccogliendoli nell'incavo tra collo e spalla destra, i colpi e le ferite inferte possano giustificare la mancanza di sangue ad impregnarli.

Non ti pongo la domanda ad obiezione del tuo ragionamento indicante una quantità sottostimata di formazioni pilifere spezzate poichè anche nel gesto di raggliere la chioma di lato il numero di capelli sfuggiti alla raccolta e spezzati o tagliati dalla lama avrebbe dovuto essere di numero molto superiore così come da te supposto.

Tra l'altro, se non sbaglio, non tutte le formazioni pilifere trovate appartenevano a Melania.

anna ha detto...

remo Croci parla senza cognizione di causa, il traffico di macchine non esiste in quella zona se non la notte fra il 18 e il 19 aprile così come raccontato dal ristoratore di san giacomo,ci fu un alto traffico di macchine insolito per questa zona a 1200 mt di altezza....le macchine passano una ogni" morte di papa,"mente chi dice il contrario,il 21 aprile il giornalista di chi l'ha visto chiede al ristoratore di san giacomo,quanto traffico c'è stato al giorno rispetto a quella notte che invece ce ne fu tanto,il ristoratore risponde con un altra domanda ,lei quante macchine ha incontrato per venire qui a san giacomo?prima che il giornalista risponde il ristoratore lo anticipa e dice- glielo dico io,NESSUNA.........
il giornbalista conferma.....

chi vuole far credere che le macchine sono tante mente.....proprio perchè le macchine sono poche sono di facile ricordo......infatti quel giorno dell'esercitazione dalla mattina del 18 aprile fino alla 22,30 di sera le macchine passate sono solo due......più la macchina gialla pacheggiata vista anche dalla forestale,e che a quanto sembra nessuno si è prteoccupato di andare a ionterrogare il proprietario, un altra carenza nell'inchiesta,questo per smentire Remo Croci che più lo ascolto e più mi chiedo quanto è stato pagato per raccontare fesserie del genere?.......

non vi scordate che io so come funzionano le esercitazioni militari, e quei militari sono stati uno sicuramente fino alle 14,40come risulta dalla testimonianza del militare stesso,,vi ricordando anche che l'orario del video del ranelli è giusto, il parolisi era a san marco sicuramente alle 15,18 e non alle 15,23.i tempi si accorciano....

fate anche attenzione all'intervista fatta al poli amico di ranelli che stava a sedere davanti al chiosco che dice che anche lui ha visto una famigliola madre padre e bimba alle altalene...anche se non riconosce ovviamente da lontano le persone,ora le cose sono due o quella famiglia era salvatore melania e la bimba, o gli inquirenti hanno omesso di cercare un 'atra famiglia presente alle altalene.....
risulta agli atti l'interrogatorio al Poli? o anche qui si è omesso di sentire uno dei testimoni presenti al pianoro?

Annika ha detto...

Mi spiace ma leggendo i vostri post mi rendo conto di non essermi spiegata bene. Non ho mai parlato ne' intendo farlo della condizione dei capelli di Melania. Non la conosciamo e non e' mio solito ipotizzare senza prove o fatti alla mano.

L'esperimento, che io ho realmente svolto in maniera un tantino piu' scientifica insieme ad un mio amico col quale ogni tanto gioco al piccolo chimico, era volto a provare l'incongruenza della ricostruzione della scena del delitto rispetto alle tracce rilevate a Ripe.

Mi spiego meglio. Il guardarsi i capelli alla fine dell'esperimento da me proposto era finalizzato a puntare l'attenzione sulle tracce bianche su di essi lasciate dal gessetto. Cio' non per mostrare eventuali macchie di sangue schizzate a fiotti dai tagli (impossibile per noi determinarne natura e quantita'), ma per puntare l'attenzione sui tagli, ovvero sul fatto che ben piu' di uno, due o tre capelli sarebbero stati "toccati" da un'eventuale aggressione. Provate voi stessi per crederci, al limite con un manichino con parrucca. E dato che la forza impressa dal SI e' stata tale da penetrare i vestiti e la pelle, si deve ritenere ovvio che i capelli sicuramente presenti sul dorso per via di un paio di leggi della fisica (Melania scappava...) al momento della penetrazione dell'arma, che questa avvesisse per punta o taglio, ne sarebbero rimasti coinvolti, rimanendo impigliati nel colpo e subendo inevitabilmente un taglio o recisione.

Tutto cio' a dimostrare che vi e' un'enorme contraddizione tra la ricostruzione dell'aggressione secondo Tagliabracci e i reperti effettivi della presunta scena del delitto. 5 Formazioni pilifere sono realmente troppo poche rispetto ad intere ciocche che necessariamente avrebbero dovuto esservi repertate a Ripe e/o sul cadavere.

Inoltre, se anche Melania avesse portato i capelli da una parte (magari per calarsi i pantaloni da sola, cosa sulla quale non intendo speculare in quanto non abbiamo prove in tal senso e non sappiamo chi l'abbia svestita o se lo abbia fatto lei stessa), questi sarebbero rimasti impigliati e conseguentemente strappati/tirati/recisi/spezzati/troncati dai tagli alla gola.

Ciao, Annika

PS Tabula, in linea di massima ritengo (ma questa e' esclusivamente una mia opinione personale) che sia possibile determinare almeno in linea di massima la posizione del collo da dietro anche se coperta da capelli lunghi. Inoltre ho suggerito di calarvi i pantaloni (da soli/e) al solo scopo di mimare la scarsa capacita' di movimento di Melania al momento della fuga; fuga secondo Tagliabracci successiva ai tagli al collo e precedente a quelli al dorso. Nulla toglie che, per dare un tono decisamente kinky all'esperimento, possiate chiedere al vostro amico di spogliarvi lui...

Anonimo ha detto...

Annika, hai rispolverato un argomento dai diversi punti oscuri; mi sono sempre chiesta come una persona dopo un'aggressione e diversi minuti di agonia, possa essere ritrovata cadavere con i capelli sistemati, così come parrebbe essere stata ritrovata Melania. Con il tuo esperimento hai approfondito in modo più che esaustivo il tutto; il piccolo chimico ti fa un baffo.

Mimosa, non ho fatto caso se nella foto della tavola imbandita, si vedesse l'ora in cui è stata scattata; c'ho pensato dopo. Certo, tutta quella roba, non si consuma in mezz'ora, minimo è necessaria un'ora. Per quanto riguarda alla fortuna che Salvatore avrebbe avuto nel non essere visto dai militari di Chieti, la vogliamo sommare con tutte le altre che a detta degli inquirenti avrebbe avuto?
A mio avviso, la Tommolini fa bene ad andare sia a Ripe, che a CSM; deve anche e soprattutto valutare la testimonianza di Colasanti, che potrebbe fare la differenza. Quanta credibilità dargli? Poca o molta?
Andrà a CSM, nei luoghi interessati dal fatto; si recherà anche dove si trovavano i macedoni, per verificare cosa si vede da dove stavano loro.

Stella

Sabry ha detto...

Scusate ragazzi ma ieri non è stato detto a quarto grado che Salvatore ha visto Ludovica dopo la morte di Melania?vi risulta?

Anonimo ha detto...

Vista si' per qualche secondo ...non incontrata. Lui era andato a ritirare l'auto sotto sequestro e Ludovica si trovava di guardia in garitta alla caserma li' vicino....
Parolisi lo scrive in una lettera...

Sabry ha detto...

Ah ecco....grazie per la precisazione!

Mimosa ha detto...

@ Anonimo delle 13:12
scusa, dove hai letto o sentito che Salvatore lo ha scritto n una lettera?

Mimosa

Anonimo ha detto...

@Mimosa,

si parla e si fa intravedere 'tale' lettera nella puntata del 18 maggio 2012 di
http://www.video.mediaset.it/video/quarto_grado/full/302953/puntata-del-18-maggio.html#tf-s1-c1-o1-p1

minuti 02:05:15 e ss

K@

Mimosa ha detto...

Grazie K@, avevo tanto aspettato quel momento ed evidentemente mi sono distratta un attimo.
Mimosa

Ma guarda caso proprio di guardia nella stessa località è stata assegnata Ludov? proprio per provocare un incontro che mille telecamere avrebbero registrato?
Vado a vedermi lo spezzone che mi hai indicato.

Anonimo ha detto...

E' una lettera già resa nota molto tempo fa.....all'inizio leggendola avevo pensato che si fossero intravisti in un tribunale o in qualche caserma dei carabinieri....lei che arrivava lui che usciva o viceversa...poco cambia.

Mimosa ha detto...

Ogni tanto riciclano vecchie notizie, spolverandole di quel tantino di polvere per renderle appetibili, però talvolta tornano utili, come quella del picnic dei 9 militari autisti. Si è così inconfutabilmente visto che non si trattava di uno spuntino di due o tre soldati con un panino e una cocacola (di cui era stato trovato scontrino nel cestino del Chiosco), ma di un lauto banchetto con tanto di tovaglia che non poteva essersi concluso nel giro di pochi minuti.
Agli Atti sta descritto tutto anche l’ora in cui sono andati via dopo aver sgomberato e ripulito l’area.
Ma come fanno ancora a insistere che Melania è stata portata là in contemporanea al loro sgombero? Ma solo un deficiente poteva farlo?

E’ anche questo è un elemento oggettivo che va nel novero degli altri per spostare l’orario dell’aggressione (ammesso sia avvenuta in situ) e comunque della morte (ammesso sia ivi deceduta).

Mimosa

Tiziana ha detto...

Allora voi mi dite che ieri a QG Remo Croci, puntando sulla solita fortuna di Parolisi, avrebbe sostenuto che, visto il traffico di tutte quelle macchine di militari che si allontanavano da Ripe, l'auto di Salvatore non sarebbe stata vista?

Dunque Parolisi, arrivando a Ripe e vedendo tutte quelle auto avrebbe pensato: "questo è proprio il momento ideale per uccidere mia moglie, c'è talmente tanta gente nei paraggi (inclusa la Panda gialla) che, distraendosi l'uno con l'altro, mi consentiranno di passare inosservato. O la uccido ora, con la fortuna che mi sta capitando, o non mi capiterà mai più un'altra occasione simile"!

Ma i diversi giornalisti che formulano queste "geniali" ipotesi, si immaginano nella loro mente la scena prima di proporre le loro idee in televisione o danno ruota libera ai loro pensieri?

Comunque gli inquirenti, immagino e spero, avranno acquisito agli atti le testimonianze di quei 9 militari che pranzarono a Ripe. Dovrebbero dunque sapere esattamente a che ora se ne andarono (suppongo attorno alle 14.20, giacché nell'ipotesi ricostruita dalla procura si evita di dire che i coniugi arrivarono a Ripe prima delle 14.30, anche se avrebbe fatto comodo anticipare il loro arrivo).

Nessuno di quei militari vide sopraggiungere l'auto di Parolisi? Come se ne andarono, in macchina (ma allora avrebbero dovuto incrociare nell'altro senso quella di Parolisi) o a piedi?

Mi sembra che in questo caso si sia citata troppe volte la fortuna di Parolisi, Melania sarebbe dunque morta per un'infinita serie di circostanze fortuite?
Non è più semplice ipotizzare che NON SIA MORTA nell'ora indicata nella perizia?
O, in alternativa, che non sia morta a Ripe?

Mimosa ha detto...

Ciao Tiziana, ormai ho scritto e posto lo stesso, perdona le ripetizioni di quello che hai scritto anche tu.

C’è un altro FATTO, anzi 2 in 1: la Panda Gialla, non dimentichiamola.
La camionetta della forestale che tornò indietro la vide sempre là, sul ciglio della strada (dove peraltro era dalla mattina e dove disturbava le manovre dei mezzi militari, come gli stessi hanno detto e riportato da Remo Croci). Il proprietario dell’auto disse che di solito finiva la sua raccolta di tartufi verso le 16 e che poi tornava a casa. Ma quando i mezzi militari manovravano per riprendere e caricare i soldati, l’auto era ancora là, perciò sarà stata rimossa ben oltre le ore 16, almeno quel giorno.
Se, tutta l’esercitazione si concluse alle ore 17-17,30 come poteva passare anche un solo vespista da quelle parti senza essere notato?

Mimosa

Mimosa ha detto...

Vedete, con il passar del tempo e con il riemergere di vecchie indiscrezioni o nuovi ritagli delle precedenti, si riescono a mettere assieme altri pezzettini del puzzle.
E possiamo esclamare: ecco perché le prime diffuse notizie basate sui primi rilievi autoptici e contenuti nella Preliminare Relazione davano credito al fatto che l’aggressione fosse avvenuta in altro luogo e poi Melania fosse stata portata lì in tarda serata del 18 e che addirittura (come sempre ripete Anna) fosse morta nella notte!
Vi incollo due frasi significativi apparse sulla stampa:
«Considerando la violenza con la quale è stata colpita, Melania è morta per dissanguamento, ma sul luogo, dove è stato rinvenuto il corpo, poche le tracce ematiche. Molto probabilmente è stata uccisa altrove, tra le ore 24 del 18 aprile e le 3 del 19. Sarebbe dunque rimasta diverse ore in balia dell'omicida. Questi i dettagli dell'autopsia, eseguita dall'anatomopatologo Adriano Tagliabracci».

«In data 30 aprile 2011: A dieci giorni dal ritrovamento del corpo … Si fa sempre più spazio l’ipotesi che la donna sia stata accoltellata in una tappa intermedia e poi lasciata agonizzante nel bosco di Ripe di Civitella dove è stata trovata nel pomeriggio di mercoledì 20 aprile. Le ricerche sono concentrate su una strada secondaria che passa attraverso la frazione Colle per poi addentrarsi nel territorio teramano e arrivare a Ripe. Qui i cani avevano già fiutato tracce della donna, tanto che sono stati fatti prelievi in un terreno ora all’esame del Ris.»

Ma poi che accadde?
Quel che accadde sta racchiuso in questa frase riferita all’ora della morte (in un articolo del 10 maggio 2011, in cui si relazionava del supplemento di autopsia richiesta al Tagliabracci ed eseguita in data 3 maggio):

«Il lasso di tempo, valutato fra un minimo di due ore e un massimo di 15-20, non è utile alle indagini e dunque potrebbe essere necessario sottoporre il cadavere a ulteriori verifiche per assottigliare questo spazio temporale»

E’ chiarissimo: “non era utile alle indagini”.
Su quello che stava per succedere nei giorni 10-11 maggio lo ricordiamo: la falsa rettifica di data dal 3 aprile al 10.

Pamba ha detto...

Già, ragazze, dubbi ... più convincenti i vostri (a partire dai “capelli” di Annika, per finire con il “traffico” di Mimosa)!
Aggiungo a quanto postato da Tiziana e documentato da Mimosa:
- che non sia morta nell'ora indicata dalla perizia;
- o, in alternativa, che non sia morta a Ripe;
- che non sia morta per mano di un solo uomo (per giunta con una bambina che si presume addormentata in auto e non risvegliata dalle grida delle madre)

Pamba

Annika ha detto...

Brava Pamba! Melania ha avuto tutto il tempo di urlare...

Mimosa, bravissima.
E poi:
"...un minimo di 2 ore e un massimo di 15-20...".
18h+/- di PMI? Un lasso di tempo un tantino ampio!

Pamba ha detto...

Caspita, Mimosa,
scusa se ho postato senza verificare prima altri commenti:
quella frase "non è utile alle indagini" è veramente sconvolgente!

Pamba

Annika ha detto...

INOLTRE

questa e' la riprova che il 10 maggio non si parlava ancora di 1h, come invece succede in seguito per via della caffeina! Ed ecco che torna in auge, in tutto il suo splendore, l'articolo di LucaP...

Squadra, chi di noi serve il caffe' oggi?

Mimosa ha detto...

Un caffè a quest'oraaa?

Annika ha detto...

Just a top-up...

Mimosa ha detto...

Cara Annika,
con questa "pericolosa ambiguità" della caffeina, dovremmo tutti cominciare ad appuntare sui nostri documenti di identità, oltre al RH e alle intolleranze a determinati farmaci anche la nota: “Non faccio uso smodato di caffè / bevo caffè a tutte le ore” … non si sa mai … ;-)

Pamba ha detto...

Della serie dichiarazioni che non tornano…
Il delitto, per modalità di allontanamento della vittima, dinamica della morte e controllo del territorio durante le ricerche e staging, NON sembra commesso da UNA sola PERSONA ma da un GRUPPO.

Anche gli inquirenti lo dovrebbero aver ipotizzato, se è vero che quando si è presentato il “millantatore”, che affermava di aver visto una donna come M. spinta all’interno di un auto con tre persone a bordo, lo hanno comunque preso in considerazione, dichiarando che la sua testimonianza era vicina ad una pista investigativa, forse basata su importanti dichiarazioni “a caldo”.

Ecco perché mi sconcerta rileggere quello che ho annotato dal Messaggero, proprio il giorno dopo il ritrovamento del cadavere di Melania a Ripe:

"Il titolare di una cava vicina ha detto di aver visto proprio lunedì pomeriggio un'auto scura con tre persone a bordo e quattro portiere aperte proprio dove i cani hanno perso le tracce accanto alla roulotte abbandonata"

Forse "prelevata da qualcuno che conosceva proprio lì vicino al monumento dei caduti" .. dove ha portato .. "il fiuto dei cani".
E ancora, dalle prime indicazione per l'autopsia "perso molto sangue ma solo poche tracce sul posto"...."Forse uccisa il giorno dopo la scomparsa?". Si affermava poi che intanto proseguono "le ricerche su un casolare dove potesse essere stata sequestrata"
Mah..
Pamba

PINO ha detto...

SIGNORE

Il caffè ve lo offro io perchè lo meritate!
Ma pongo 3 domande:
1) Chi poteva avere accesso al luogo dove era custodito il residuo gastrico, e la conoscenza professionale di mistificazione dello stesso?
2) Chi sarebbe/ro l'ideatore e mandante della mistificazione?
3) Perchè nessuno degli esponenti dell'apparato giudiziario ed accusatorio ha mai sollevato qualche dubbio in proposito?
PINO

ENRICO ha detto...

E' inutile che posti un commento..:-)

MIMOSA, TIZIANA e PAMBA mi hanno preceduto con le medesime osservazioni che stavo per fare anch'io : quante "fortunate" coincidenze !

“La giornata è bella il 18 aprile 2011” ( quindi perché Ranelli dice che l’abbigliamento di Parolisi era inadeguato alla temperatura di quel giorno ?) e gli autisti decidono di farsi un’abbuffata "alla velocità della luce" tra le 13 e le 14.20 “C’è mancato un pelo” dice (poco convinto secondo me) Umberto Brindani

Ma la Procura rimedia subito e sposta l’ora e il luogo della morte : quanti “fortunati” ripensamenti !
----

Ps: qui nell'articolo del 18 luglio

http://www.emmelle.it/Prima-pagina/Cronaca/Delitto-Melania-Parolisi-atteso-a-Roma-dal-Ris/11-18848-1.html

non si è accennato all'incontro con Lud.

Come faceva Salv. a sapere che Lud. era "in servizio nel gabbiotto" della caserma Montebello

Chissà perchè tutt'ad un tratto questo dettaglio prende corpo... mah !

Pamba ha detto...

Pino,
ad un caffè offerto da un gentleman non dico mai di no..
Adesso però gradirei un aperitivo ;-)
Le tue domande sono ben poste.
Ci rifletterò dopo cena.
Ciao, Pamba

Mimosa ha detto...

Ah, dimenticavo, un altro FATTO e RISCONTRO OGGETTIVO: a pochi metri dalla testa di Melania sono state trovate le sgommate di un'auto.
Dalla profondità dei solchi un bravo investigatore con l'aiuto di biologo saprebbe di certo dire (con buona approssimazione) a quante ore prima risalgono, soprattutto osservando se sono netti e puliti o se qualche foglia vi è caduta sopra (il biologo sa datare il momento della caduta della foglia morta, come anche la vita delle larve).
Perché le tracce degli pneumatici sono state ignorate?
Forse “non erano utili alle indagini”?
Ah, certo è così, al pari della ricerca e attribuzione del DNA dei peli neri sopra il cadavere e gli indumenti. “Non sono compatibili con SP” e questo agli inquirenti è bastato …!
Trovare a chi o cosa appartenessero non era “utile ai fini dell’indagine” (che evidentemente era già concentrata altrove).

Mimosa

Annika ha detto...

E che dire dei vari DNA subungueali e sui polpastrelli. Anche quelli non erano "utili alle indagini"?

E infine c'e' sempre la Sg, e quella sembra essere stata ritenuta la meno "utile alle indagini" di tutto, giusto?

Pino ha detto...

MIMOSA
Io non eludo la dua domanda.
Il terreno, alla pineta e piuttosto duro e, al momento del passaggio dell'auto fantasma non era molle di pioggia, quindi, al suolo e rimasto solo una traccia liscia, senza l'impronta del disegno del battistrada dei pneumatici, da cui partire per individuare il tipo di ruote, di gomme e di eventuale macchina che poteva calzarli.
Per tali difficoltà di identificazione, penso, la pista è stata lasciata cadere.
Pino

Mimosa ha detto...

@ PINO
ma io intendevo che si potrebbe sapere "quanto tempo prima" delle ore 16 del 20 aprile è stata lasciata quella strisciata (se non era un solco, comunque era una "sgommata", per quanto si è capito).
Se è databile a poche ore e dunque nella stessa giornata, si può pensare/ipotizzare che il telefonista che ha scoperto il cadavere facendo la "passeggiata" sia arrivato fino lì con la macchina.
Se è databile al giorno prima si può pensare e ipotizzare di tutto e di più.
Per questo ho richiamato l'attenzione sulle tracce degli pneumatici.
Non so se sono stata proprio chiara.
Ciao
Mimosa

ENRICO ha detto...

.
Alla luce delle INNUMEREVOLI considerazioni da noi fatte in questi mesi e che hanno portato alla individuazione di una considerevole mole di incongruenze relativamente alle indagini, mi sono fatto questa convinzione

-1) o i giornaLAI che si occupano del caso sono pagati appositamente per dire un cumulo di fesserie

-2) o sono “semplicemente” disinformati, riferiscono informazioni per “sentito dire” e si appoggiano a quello che riportano “le veline “ senza farsi altre domande ( compito per il quale, del resto, non sono pagati visto che c’è chi è remunerato per questo dato l'incarico ufficiale assunto per svolgere proprio tale lavoro d’inchiesta)


In questo desolante panorama fa eccezione MELUZZI che da buon massone, ( anche se “in sonno” ) non perde l’occasione per sottolineare che il marcio sta nella caserma….

anna ha detto...

i pneumatici sono compatibili con le ruote di una panda........

vicino alchiosco sul ballatoio furono ritrovate tracce di polvere bianca....a che cosa corrispondevano....perchè non sono state analizzate?qulacuno di voi può intuire di che cosa si tratta?

i militari non hanno finito l'esercitazione alle 17-17,30 bensi alle 22-22,30 ecco perchè l'alto traffico ci fu dopo la fine dell'esercitazione e non prima................

anna ha detto...

i pneumatici sono compatibili con le ruote di una panda........

vicino alchiosco sul ballatoio furono ritrovate tracce di polvere bianca....a che cosa corrispondevano....perchè non sono state analizzate?qulacuno di voi può intuire di che cosa si tratta?

i militari non hanno finito l'esercitazione alle 17-17,30 bensi alle 22-22,30 ecco perchè l'alto traffico ci fu dopo la fine dell'esercitazione e non prima................

Anonimo ha detto...

Non vedo l'ora che Salvatore esca dal carcere, lo mando subito a comprarmi un GRATTA e VINCI. Anche se la teoria della probabilità non rientra tra le mie conoscenze, non c'è dubbio che Salvatore sia l'uomo più fortunato al mondo; un nome, un destino.
1)Il vicino lo vede uscire con lo stesso completo che indossa a CSM. A detta degli inquirenti il vicino si confonde con un altro giorno.
2)Nessuno/a, si è recato dagli inquirenti per dichiarare che nell'ora indicata da Salvatore, alle altalene c'era lui/lei con il proprio di figlio.
3)Ranelli, afferma di aver visto una famiglia alle altalene, ma a detta degli inquirenti si sbaglia perchè nell'ora indicata da lui, Melania era stata già uccisa a Ripe.
4)Un ragazzo dichiara che alle altalene vi era una sagoma scura, anche se non ricorda il momento in cui l'ha vista.
5)Colasanti, il giorno 18 Aprile, dichiara di non aver visto passare per ben due volte la macchina di Parolisi. A detta degli inquirenti si è distratto.
6)I militari che hanno pranzato a Ripe, quando lasciano il chiosco per tornare in servizio, non vedono Salvatore dirigersi nel luogo che avevano appena lasciato; si saranno distratti, erano solo in nove.
7)Il giorno 19 Aprile, giorno in cui Salvatore sarebbe dovuto tornare a Ripe per depistare, di nuovo non viene visto dal militare che aveva come unica occupazione quella di controllare chi passava....Si è distratto, probabilmente guardava le farfalle.
8)Non sono state trovate tracce di sangue nè in auto, nè sugli abiti di Salvatore. Fortunato
9)Non sono state trovate tracce di sangue a ridosso della fontanella, luogo in cui Salvatore si sarebbe lavato. Fortunato
10)Aveva in macchina, un completo a maniche corte ed un paio di scarpe identici a quelli che portava una volta uscito di casa.
11)Ha nascosto benissimo sia l'arma del delitto che i vestiti insanguinati, nei pochi istanti che avrebbe avuto a disposizione.
12)In pieno giorno, va per prati alla ricerca di un paio di siringhe e di un laccio emostatico e nessuno lo vede.
13)Non è stato possibile localizzare il suo cellulare, nelle ore in cui Melenia a detta degli inquirenti veniva uccisa. Fortunato
14)Afferma di aver raccolto margherite con la figlia e guarda caso gli abiti della piccola sono sporchi d'erba.
Ci saranno altri eventi fortunati, ma sono talmente tanti che faccio fatica a ricordarmeli tutti; comunque sono sufficienti per tenerlo in carcere.



Stella

Mimosa ha detto...

Anna
mi pare di non sbagliarmi che il gruppo principale del contingente che aveva fatta l'esercitazione andò via verso l'ora che ho detto, ma il resto - e non so quante persone - smobilitò il campo all'ora che dici tu, di sicuro la vedetta Colasanti restò fino alle 22.30.
Dovrei andare a leggere la sua testimonianza, per essere più precisa.

Della polvere bianca io non so niente, mi dispiace.

Mimosa ha detto...

ENRICO
io propendo per il tuo punto 2), parola per parola.
Tuttavia credo anche che il più delle volte dietro le cosiddette “indiscrezioni”, fatte filtrare all’esterno, ci sia una voluta deformazione della notizia fatta dalla “fonte”, allo scopo di distogliere l’attenzione dei media dal vero obiettivo che intanto viene perseguito (lontano dai riflettori), insomma “false notizie mirate”.

anna ha detto...

il fratello di melania non può avere figli?ecco perchè i rea vogliono appropriarsi della bimba di salvatore?
guardate che dice salvatore...

Melania Rea - Parolisi accusa Michele d'infertilità

Ascoli Piceno - “Hanno voluto mettere le mani su Vittoria perché il fratello di Melania, Michele, non può avere figli”. L’accusa di Salvatore Parolisi alla famiglia di Melania Rea, la moglie uccisa nell’aprile del 2011, è pesante.
Parolisi lo scrive dal carcere dove è rinchiuso con l’accusa di omicidio alle sorelle Francesca e Lucia. “Il problema è che loro (i Rea, ndr) mi odiano ormai perché ho tradito Melania e questo non gli va giù, anche se sanno che non le avrei mai torto un capello figuriamoci il resto, loro si sono schierati contro di me. E quanto più fango possono buttarmi addosso più sono felici"

la famiglia rea si comporta sempre più in modo veramente vergognoso, non ci sono più scusanti.....ci vuole un giudice serio che tolga loro la bimba.....

anna ha detto...

adesso ragioniamo su cosa i Rea vogliono nascondere, finalmente viene fuori il loro movente per strappare la bimba al papà salvatore,i Rea gente del sud, con la loro mentalità che li porta a nascondere le cose,hanno il figlio michele che non può avere figli e la figlia che ha avuto un rapporto sessuale non con il marito perchè probabilmente è stata violentata...........

tabula ha detto...

@Mimosa, devo farti i miei complimenti. Il tuo lavoro è come al solito eccellente.

ps: io ricordavo, può darsi erroneamente, che l'ultimo militare smontato dall'area picnic in data 18 aprile fosse indicato intorno alle ore 14,40.

@Pino
Le tue domande 2 e 3 dipanerebbero l'arcano.
Riguardo alla domanda 1 immagino che la struttura ospedaliera o il laboratorio di analisi in cui era custodito il lume gastrico di Melania non fossero sorvegliate come un carcere di massima sicurezza: certo avrebbe dovuto essere qualcuno che sapesse dove trovare quel che cercava.

Voi sapreste entrare in un laboratorio di analisi e trovare subito un dato materiale?
chissà quante sigle, codici, termini tecnici per un profano, chissà quante ampolle ed alambicchi come nell'antro di un mago.

Ma semplifichiamo l'operazione e mettiamo che il laboratorio fosse di un rigore monacale, ed il contenuto gastrico fosse semplicemente conservato nella cella frigo con su scritto "M. Rea lume gastrico", ok?

Immagino che il contenitore fosse ermetico e sottovuoto per evitare contaminazioni ambientali.

Però dovrebbe esserci un tappo a valvola che garantisca il successivo ripristino delle norme di conservazione.

Il Manipolatore (o la manipolatrice) prende il materiale, apre la confezione, infila dentro caffeina forse esagerando con le quantità, decide di compensare vuotando un pò del contenuto a casaccio (forse non aveva tempo di fare la pesata prima e dopo, forse aveva i minuti contati o forse non era quello della variazione di peso un suo problema) dopodichè richiude il tutto, FORSE mette in azione il tappo/valvola per ripristinare il vuoto nel contenitore (o forse non gliene importa proprio niente di ripristinare alcunchè poichè la sua è bassa manovalanza) dopodichè se ne va da dove è entrato/a.

Può essere l'opera di
- un ignoto, anche lo stesso killer
- uno dei componenti delleventuale "gruppo" che ha ucciso Melania
- una persona interna al laboratorio di analisi che sia stata pagata o abbia fatto un piacere a qualcuno, e si potrebbe spaziare dal vicino di laboratorio alla donna delle pulizie ad un fornitore qualsiasi a.. ditelo voi.
- una persona che con un motivo qualsiasi abbia approfittato della conoscenza con qualcuno del laboratorio di analisi penetrandovi con una scusa, e abbia approfittato di pochi minuti a sua disposizione per manipolare il manipolabile, magari mandando via uno degli analisti per portargli un.. caffè.

(io propendo per quest'ultima ipotesi, e credo anche che l'incauto fiducioso/a tecnico di laboratorio, magari lì con contratto a progetto o come stagista non pagato che ha visionato la sostanza subito dopo questa visita si sia immediatamente reso conto dei motivi della stessa allo scopo di attuare un "taroccamento": ma se non c'è stata denuncia, un motivo importante ci sarà, fosse anche la responsabilità per non aver saputo custodire quel materiale)

tabula ha detto...

ps: per una volta vorrei spendere una parola a favore di Tagliabracci.
Vi immaginate che smacco per un professionista rendersi conto improvvisamente che quella sulla quale sta lavorando NON E' la stessa identica sostanza che stava analizzando fino al giorno prima ma è stata grossolanamente modificata?
Quest'uomo, questo medico, ha RINVIATO, rin-vi-a-to! Il giorno delle sue nozze, la data più importante della sua vita: probabilmente si è trovato di fronte ad un dilemma professionale inenarrabile.
Non sappiamo SE abbia sporto denuncia relativa al fatto, quel che è certo è che da un dato momento in poi la sua decisione è stata quella, di fronte al fatto compiuto, di riportare fedelmente i NUOVI risultati delle NUOVE analisi del lume gastrico affiancandole alle precedenti, senza minimizzare nè sminuire il lavoro svolto fino a quel momento, senza mettere in evidenza la sostanziale e dirimente modifica ma evidenziandola ed al tempo stesso riportandola come un qualsiasi altro dato d'analisi.

L'evidenza dell'impossibilità di una spontanea trasformazione di colore e peso della sostanza originale è quindi stata posta alla luce del sole, ma bisognava saperla interpretare.

E, come professionista che si è trovato di fronte a qualcosa di più grande di lui, Tagliabracci non avrebbe potuto far di meglio che mettere nero su bianco i dati puri e semplici sfrondati di ogni considerazione personale sulla stranezza della cosa.

tabula ha detto...

Non vorrei lasciare una serie di commenti fiume, ma mi sono venuti in mente un paio di cose.

Le chiavi di casa di Melania: non è mai stato chiarito se siano state repertate sul luogo del delitto o addosso al cadavere.
Se si dà come certa la notizia che fu lei l'ultima persona a lasciare l'appartamento, non è chiaro come abbia potuto chiudere la porta di casa, nè se questa sia a chiusura automatica, nè se le eventuali chiavi di casa di proprietà di Melania siano state da lei lasciate sul cruscotto dell'auto o ritrovate addosso o semplicemente scomparse, così come la collana.

Il regalo per il nipote di Sonia: Melania se l'è portato dietro, magari utilizzando il famoso sacchetto del supermercato poi ritrovato sul luogo del delitto, è rimasto sull'automobile di Parolisi oppure i coniugi intendevano ripassare da casa per cambiare ancora ed eventualmente la bambina/prendere il regalo epr il bimbo?

In quest'ottica non mi è chiara nemmeno la modalità dell'appuntamento per la festicciola: S.V. durante una delle sue prime e controverse interviste riportò a nome dei Parolisi la famosa frase dal sapore ambiguo "aspettiamo Sonia e poi scendiamo" (scendiamo da Colle san Marco per raggiungere il luogo della festicciola).

Io mi domando: ma l'appuntamento era o non era alle sedici?

Se era intorno alle sedici ma con la clausola di "aspettare" che arrivasse prima Sonia a casa di sua madre, spiegazione che mi fu data in passato relativamente a quell'aspettiamo Sonia, e la stessa arrivò a casa della madre molto molto prima, intorno alle 14,50, il contenuto di quegli sms avrebbe dovuto essere: "Ehi, io sono arrivata da mia mamma! Appena siete comodi raggiungetemi!"
E invece no.
Sonia riportò un contenuto dei messaggi diverso: "sono io" e poi "chiamo dal telefono di mamma"

Beh sì il risultato è lo stesso, se chiami dal telefono di mamma è perchè sei da tua mamma,
ma allora perchè non dirlo semplicemente?
Perchè da parte dell'amica giustificare il tentativo di chiamate dicendo che voleva informarsi sull'andamento delle visite del mattino, e non dire soltanto che si voleva confermare la propria presenza là a casa della madre dove si sarebbero dovute incontrare?

E, a tal proposito: se la chiamata fatta a quell'ora non era ancora per avvertire l'amica che da quel momento in poi avrebbe potuto raggiungerla, già che forse la donna doveva ancora preparare per la festa,

perchè all'ora dell'appuntamento Sonia non ha richiamato/mandato un ulteriore messaggio per dire : "ok tutto pronto, da ora in poi vi aspettiamo?"

Rimane ovviamente ancora aperto il perchè passate le sedici i Parolisi non siano stati chiamati per sapere a che punto stavano.

Perchè io posso anche capire che al sud sia tutto fumoso, e gli appuntamenti non siano tali ma imprecisati accordi di incontrarsi durante il pomeriggio, ma se le cose stanno così non si sarebbe dovuto specificare "aspettiamo Sonia E POI scendiamo",
ma sarebbe stato più rispondente alla realtà un vago "si vabbè, prima o poi oggi la raggiungiamo, con calma, tra le sedici e le venti: tanto lei sta a casa di sua madre, è messa comoda anche se aspetta un paio d'ore".

Annika ha detto...

@ Mimosa
al contrario di Pino (ciao carissimo) ho apertamente eluso la tua domanda sui ritenendola retorica. Volendola pero' approfondire ed analizzare da un'angolatura scientifica vi erano diverse cose che si sarebbero potute fare, indipendentemente dalla condizione del terreno (cio' fermo restando che l'esatta datazione dell'impronta e' ricavabile solo empiricamente dai depositi successivi - es. aghi di pino, foglie, ecc):

1. i pneumatici sono composti di gomma semi-dura che lascia tracce anche minime, sia chimiche che fisiche, sul terreno e sono caratterizzati da "classe" (grandezza e disegno per la presa sul terreno) e caratteristiche individuali (usura, tagli, forature e rattoppi vari).

2. esistono vari metodi per "sollevare" le impronte di pneumatici da terra (dalla semplice foto con scala presa ad un angolo di 90 gradi alla dental stone o die stone, fino al sollevare, se/quando/dove possibile, l'intera zolla di terra con l'impressione del pneumatico) che rendono possibile ricostruire un 3D cast dell'impronta per determinare: la grandezza, il disegno, la distanza fra i pneumatici, lo spessore e il raggio del pneumatico, oltre che la direzione e il radius/angolo di sterzata del veicolo.

3. una volta individuati grandezza e disegno specifico del pneumatico, e' possibile consultare database specifici per individuare casa di produzione e modello individuale, oltre che i nomi delle varie case automobilistiche che installano tali pneumatici sui propri veicoli, e su quali di questi in particolare.

4. se il Principio di Interscambio di Locard (ogni contatto lascia una traccia) non e' un'opinione, e' possibile l'analisi chimica dei residui di gomma lasciati sul suolo dal pneumatico.

Praticamente, per i pneumatici come per tutto il resto...

Wherever he steps, whatever he touches, whatever he leaves, even unconsciously, will serve as a silent witness against him.

Annika ha detto...

Tabula
concordo: perche' se Salvatore e Melania "aspettano Sonia per scendere", Sonia si fa viva con Melania alle 14.53 circa solo per sapere delle visite mediche ma poi sparisce e alle 16 non "scende" e non telefona? Perche' sparisce?

PINO ha detto...

Cara TABULA,
hai dato delle risposte, certo, al mio primo quesito, come l'avrebbe data un avvocato difensore di un presunto colpevole dell'azione mistificatrice: ma l'arringa difensiva non ha tenuto conto di "dove", il manipolatore abbia potuto rivelare la caffeina, nello stato di puro elemento chimico, da introdurre, con un utensile specifico, in altrettanto specifico contenitore.
Non ci vedo, quindi, un lavoro di manovalanza, ma di specialista.
Vorrei spendere anch'io qualche parola per Tagliabracci, ma non mi è possibile, se considero che, pur accorgendosi della manipolazione del lume gastrico, non avrebbe denunciato il misfatto.
Non avendolo fatto, ed associando questo silenzio alla subdola e tentenziosa descrizione del rapporto non protetto ecc., cosa si dedurrebbe?
Che, forse, fin dall'inizio della sua prestazione, sarebbe stato condizionato nella descrizione del referto.
Io cercherei il manipolatore, se manipolazione c'è stata, fra gli stretti collaboratori dell'anatomopatologo, e lui ipoteticamente, tacito consenziente.
A chi ed a che cosa potrebbe essere stata finalizzata l'eventuale mistificazione, se non a colpire un obiettivo predeterminato seguendo, in modo millimetrico ordini ricevuti attraverso l'etere?
A questi interrogativi, se l'ipotesi fosse verosimile, bisognerebbe rispondere, senza inutili divagazioni in quanto, a noi, non interessa difendere nè accusare qualcuno, che sia ben chiaro. Ma i gravi dubbi restano, e fin'ora non è stato neanche uno.
PINO

Anonimo ha detto...

p.s. E.C."chiarito" di dubbi P.

PINO ha detto...

ANNIKA
La mia risposta a Mimosa circa le tracce dei pneumatici sul terreno adiacente al corpo di M, non voleva essere un trattato scientifico, ma un'osservazione pratica e semplice, fatta velocemente, e motivata più dal desiderio di non lasciare un domanda senza la gentilezza di una risposta.
Tu l'hai bravamente esposta con i criteri analitici e professionali che ti sono congeniti.
Ciao, PINO

Annika ha detto...

Pino
hai fatto benissimo a rispondere a Mimosa e le osservazioni pratiche sono sempre le migliori. Sono io che, lost in translation, ieri sera non le ho risposto adeguatamente, ritenendo la sua una domanda retorica.

Un caro saluto, Annika

Annika ha detto...

@Pino
riguardo alla tua terza domanda, e' la stessa che mi pongo io da parecchi mesi sulla Sg. Come e' possibile che NESSUNO (di qualunque apparato) obietti quelle 5 righe?

Ciao, Annika

tabula ha detto...

@Pino: se la sua prestazione fosse stata condizionata fin dal principio,
a) avrebbe inserito quella caffeina fin da subito
b) non avrebbe messo nero su bianco i primi risultati privi di caffeina per poi fare la pessima figura di modificare completamente la sostanza di colore e peso segnalandola, correndo il rischio di farsi pesantemente sbugiardare in ambito scientifico.
c) NON sappiamo cosa sia accaduto con la procura nè se lo stesso professionista abbia denunciato o cercato di denunciare il fatto.
d) possiamo sicuramente affermare che lo stesso ha rimandato il proprio matrimonio, non la pizza del giovedì, quindi o la mole di lavoro era particolarmente impegnativa, oppure il parto di quel lavoro è stato decisamente sofferto.

Un collaboratore infingardo, supponi: beh un pasticcione, un personaggio alle prime armi con conoscenze rudimentali, sapeva cosa e dove cercare ma ha compiuto un'azione di sabotaggio proprio grossolana.

Comunque il fatto di determinare CHI non è così importante come il fatto di aver capito PERCHE'.

@Annika: hai detto in due righe quel che ho spiegato con un papiro

tabula ha detto...

@Annika: io non ripongo più speranze che gli analisti intervenuti abbiano le tue stesse conoscenze capacità e strumentazioni.
Come minimo il segno di quei pneumatici è stato rilevato per iscritto su un quadernino a quadretti, non è stata scattata alcuna fotografia, sono stati calpestati da amici e parenti, ricoperti di capelli da una dottoressa con alopecia e tendenza alla caduta di perline, un'amica bionda ci è andata sopra con i tacchetti a spillo costruendoci cuoricini e disseminandoci pizzette a cuoricino che solerti formiche operose hanno distrutto.

se la prossima volta ti occuperai di un delitto nella Repubblica delle Banane troverai sicuramente più scrupolo scientifico.

tabula ha detto...

ps: a proposito di fanfaluche, che fine hanno fatto gli abiti insanguinati? Forse li hanno archiviati perchè si sono cercate tracce di Parolisi senza trovarne?

è cosa frequente trovare abiti (militari) insanguinati nei pressi di un rudere della zona in cui è stato compiuto un delitto?

Forse quel rudere è lo spogliatoio abituale di un macellaio pentito?

http://www.ilmessaggero.it/primopiano/cronaca/melania_trovati_abiti_sporchi_di_sangue_il_gip_no_a_una_nuova_autopsia/notizie/165327.shtml

DI CHI ERANO quegli abiti e se sono stati analizzati che ne è dei risultati degli esami?

ENRICO ha detto...

A me sembra INCONCEPIBILE che sia stata effettuata una manipolazione dei reperti gastrici così grossolana ed evidente.

Oltre ad essere un atto gravissimo sarebbe facilmente contestabile dai periti di parte e anche da quelli scelti dal GUP.

Perchè dunque correre il SICURO rischio di una clamorosa smentita ?

Penso quindi che ci sia qualcosa che non torna e che ci sfugge....

Tuttavia se la Difesa - almeno per il momento ! - non "parla" della Sg vuol dire che è quasi matematicamente sicura di poter utilizzare SOLO la perizia gastrica per spostare in avanti l'ora della morte e scagionare così il proprio assistito.

Penso che i legali di Parolisi, tengano in caldo le "cinque famose righe" come carta da giocare in appoggio ( ai fini della determinazione dell'ora del decesso ) unicamente in casi estremi

PINO ha detto...

TABULA
Se l'anatomopatologo NON aveva ipotetiche pressioni o, comunque una "gentile" richiesta, perchè ha scritto in modo falsamente criptico quelle 5 righe riguardanti la SG, ed il rapporto NON PROTETTO?
COSA o CHI gli impediva di essere chiaro, evitando quel rigiro di parole che volevano e non volevano dire?
Il resto, può darsi, che gli sia stato "minestrato" a sua insaputa. Va bene. Ma perchè l'avrebbe accettato senza ribellarsi?
Come vedi, TUTTO non tornerebbe, visto da una diversa teoria. Dammi una spigazione più accettabile, ed io la condividerò.
Ci sarebbero ancora tante cose da puntualizzare, ma dovremmo riandare molto indietro e rivalutare quei punti che solo alla luce di quello che oggi conosciamo, assumerebbero significato diverso, come l'incongruenza degli sms di SV, gli orari dei suoi spostamenti, i dna sulle mutande, ed il sonno fuori tempo del marito.
Dovremmo pure rivalutare, a tale proposito, le insistenze di Anna.
Come vedi, se vorremmo salvare i cavoli, resterebbe sempre la capra senz'erba.

Anonimo ha detto...

p.s. Mamma mia che errore: ho "vorremmo" al posto di VOLESSIMO. Scusatemi.Pino

ENRICO ha detto...

OT

@MASSIMO,

il terremoto di stamane all'alba ha provocato danni lì dalle tue parti ?
Attendiamo notizie

Ciao
Enrico

Mimosa ha detto...

@ Annika,
Pneumatici: in effetti alla mia "osservazione" era seguita solo la domanda sul perché sono state trascurate quelle tracce. Tu con competenza hai descritto il lavoro scientifico che si sarebbe dovuto fare e che io avevo intuito, ti ringrazio per aver preso in considerazione ciò che avevo constatato.

@ Tabula
Caffeina: vi ricordate che io avevo posto la domanda: come mai proprio la caffeina sarebbe stata scelta per inquinare il reperto gastrico? Io mi ero data la risposta da sola, pensando che solo il caffè poteva restringere i tempi del decesso dall’ora del pranzo, sulla presunzione che Melania amava bere caffè.

@ PINO
la tua domanda punto 2) : forse che anche queste “manipolazioni” caffeiniche rientrano nella finalità della frase riportata ieri a conclusione di un mio commento?
«Il lasso di tempo, valutato fra un minimo di due ore e un massimo di 15-20, non è utile alle indagini»

Buon pranzo a tutti.
Mimosa

tabula ha detto...

@Pino
io NON SO se l'anatomopatologo abbia ricevuto pressioni, nè da parte di chi.
Potrebbe avere ricevuto delle pressioni come non averle ricevute ed essersi trovato davanti al fatto compiuto, potrebbe aver ricevuto degli avvertimenti o esser stato consigliato male.
Nè posso sapere se abbia denunciato l'increscioso incidente di percorso presso le autorità competenti o se non l'abbia fatto.
E se non l'avesse fatto, confidando nella scarsa conoscenza scientifica di queste ultime, avrà avuto le sue buone ragioni.

Quello che so, e lo so dalle carte, è che lo stesso in un primo momento descrive dettagliatamente una sostanza,
ed in un secondo momento,
e questo senza eliminare il carteggio relativo all'analisi precedente, ovvero senza voler NASCONDERE le prove di ciò che aveva precedentemente analizzato, descrive una sostanza completamente mutata rispetto al peso al colore ed alle sostanze riscontrate.

Il fatto che NON abbia inteso nascondere o surclassare le prime analisi facendole sparire nel nulla, il fatto che abbia spostato il matrimonio prima di decidersi a dare i risultati della perizia medico scientifica, mi fa ritenere, forse a torto, che lo stesso abbia messo sul piatto della bilancia la propria professionalità ed il lavoro che stava portando avanti, decidendo il da farsi ed arzigogolando grammaticalmente dichiarazioni che volevano dire ma senza intendere, e allo stesso tempo intendevano senza dire.
Insomma: ci ha pensato.
Certo, forse avrebbe potuto dimettersi dall'incarico.
Ma noi non possiamo sapere se gli sia stato impedito, chi lo avrebbe fatto, se e quali ricadute professionali immediate o a lungo termine avrebbe avuto una sua eventuale dimissione.

Credo che un professionista della scienza non badi che ai fatti oggettivi e riscontrati, e in base a ciò che è scritto il Tagliabracci si è limitato a riportare i fatti oggettivi e riscontrati evitando il più possibile di commentarli,
questa è stata la sua scelta, forse l'unica possibile date le circostanze, tranne quando ha dovuto rispondere con chiarezza a dei quesiti specifici.
Ed ha risposto ai quesiti così come avrebbe fatto se i dati ottenuti dalle ULTIME analisi effettuate fossero stati gli unici mai ottenuti.

Unknown ha detto...

Grazie del pensiero Enrico.

Per fortuna a Cesena è stato solo come una mano che ti scrolla forte le spalle per svegliarti... anche se molto energica dato che ha insistito qualche secondo di troppo dandoci il modo di capire cosa stava accadendo, di alzarci e correre nelle camere dei bimbi. Capiterà ancora, lo sappiamo, ma la speranza è che continui in questo modo e si limiti a fare il gallo impazzito, a darci la sveglia in piena notte.

Purtroppo a cento chilometri da qui ha fatto danni e vittime, un mio pensiero va a loro.

Ciao, Massimo

Marina ha detto...

scusate l'OT avete letto l'ennesima "scoperta" del team informatico Bruzzone & Co.?

http://www.tvpitalia.it/notizia/2012/05/20/0006747/Omicidio_Rea_-_Nuovo_dossier_tecnico_sul_pc_di_Parolisi.aspx

Anonimo ha detto...

Terremoto:

ho ricevuto una chiamata questa notte verso le 4:00 da Ferrara (ho alcuni parenti lì): molta paura, senza luce, popolazione tutta riversata in strada. Ho fatto per circa un ora da tramite, inviando notizie via sms, potendomi io collegare ad internet, fino a che non è ritornata la corrente (mi trovavo dall'altro lato della penisola, sull'alto Tirreno). Prime notizie ufficiali tempestive da Reuters, su entità e epicentro, poi INGV. Da subito notizie in rete da utenti, tipo twitter. Ha aiutato molto questo diramarsi complessivo di informazioni, per cercare di capire cosa stesse succedendo, dato anche lo sciame che continuava.
Sembrava inizialmente che non ci fossero danni, poi hanno cominciato ad apparire in rete le foto di alcuni crolli, e poi piano piano anche la notizia di vittime, purtroppo.

Sapevo che Massimo si trova in quel di Cesena, e dunque un po' più distante e da lì non venivano notizie di danni (e dunque il mio silenzio). Ho poi ho appreso che la forte scossa è stata avvertito anche fino alla costa tirrenica da chi si trovava anche solo al secondo piano, anche qui scatenando panico.

Un abbraccio a tutti,
K@

ENRICO ha detto...

@ TUTTI ( e a MIMOSA in particolare !)

…e allora non ci resta che tornare alle nostre primitive intuizioni


Sto cercando di ricostruire QUANDO l’inchiesta ha imboccato la strada della “colpevolezza del caporalmaggiore senza Se e senza MA” e da QUALE MOMENTO le apparizioni dei REA sono cominciate a diventare martellanti e inopportune.

Vi ricordate quando lo zio Gennaro, all’inizio della vicenda, si fece crescere la barba affermando che non l’avrebbe tagliata fino alla scoperta dell’assassino ? In tutto quel periodo la famiglia di M. NON accusava Salv. La rettifica delle date della gita a CSM da parte del padre e della madre di M. e da parte di S.V avviene DOPO l ’8 Giugno giorno in cui il ten. Col. Stanca consegna agli inquirenti il filmato asserendo di essere stato lì con i Rea e i Parolisi il 10 Aprile

Poi Gennaro tagliò, la barba ( in occasione dell’arresto o prima ? ), ma disse che Salv NON era il colpevole sebbene fosse PRESENTE al fatto.

Dopo poco cambiò opinione e dichiarò che invece SALV. era l’assassino.

Mi domando in quale momento delle indagini e a seguito di quale fatto i REA furono “scelti” a testimonial della colpevolezza del caporalmaggiore

tab ha detto...

secondo te avvenne dopo la consegna del filmato?

Sabry ha detto...

Marina stavo per metterlo io...mi hai antiipata

ENRICO ha detto...

TAB

il filmato fu consegnato ai primi di giugno

ma le "esternazioni" dei REA in Tv io le ho giudicate "fisiologiche" per un buon lasso di tempo

E' stato verso ottobre novembre dello scorso anno che ho cominciato a ritenerle "patologiche"...

anna ha detto...

posso assicuravi che sonia alle 14,53 e 14,56 quando mando' i due messaggi a melania, messaggio che lei disse di essere solo uno, non era ancora a casa della madre ,non ha un alibi così come non ce l'ha il marito.........deducete voi il resto......l'0assenza fi telefonate a melania dopo le 16 è la prova che lei sapeva cosa era successo a melania, caso contrario quando non si vede arrivare un ospite si chiama per sapere come mai non arriva......le omissioni dell'inchiesta stanno anche qui......sonia consiglio l'avvocato gionni ai rea perchè è un suo amico e così è venuta a conoscenza di tutta l'inchiesta e gionni ha cercato di coprire l'amica ,se sonia può giustificare il suo dna sulle mutande di melania dicendo che ha stirato con melania,non si può assolutamente giustificare il dna del marito sulle stesse mutande.....nell'ultima intervista addirittura dice che non si ricoreda se ha stirato le mutande di melania........

Annika ha detto...

Ancora a parlare di Desiderya.it? Che noia. Ma non lo sanno che e' possibile modificare un database dall'esterno?

Squadra, gradite un cracker?

Annika ha detto...

@ Enrico
credo di ricordare che la mattina dopo il funerale Gennaro Rea rilascio' un'intervista al Resto del Carlino in cui esternava forti dubbi sul genero. E se non sbaglio se ne parlo' a CLV, dove lui tento' di rimediare spiegando che il gionalista lo aveva fermato al cimitero e l'emozione era troppo forte.

Mimosa ha detto...

ENRICO
eccoti i dettagli (a parte che lo scrisse anche LucaP nel suo articolo, ma l'ho accennato anche io in un commento con una cronologia e ieri sera):

- fu il papà Gennaro (sentito per la prima volta) l'11 maggio a nominare per primo la data del 10 aprile.
- La moglie, sentita sia il 10 che l’11, il secondo giorno disse di essersi sbagliata
- la notte tra il 10 e l'11 maggio ci fu l0interrogatorio fiume a SP

- il 13 maggio si effettuò il nuovo supplemento di autopsia per accorciare i tempi di quel "troppo" largo elastico

- l'8 giugno il ten.col Stanca
- e a ruota seguì Sonia 14 giugno


Mimosa

Annika ha detto...

Esatto, ma in tv, a parte quella "defiance" di Gennaro Rea dopo il funerale, continuarono a sostenere Salvatore ancora per qualche settimana. E' questo che chiedevi Enrico?

Pamba ha detto...

Ciao a tutti,
arrivo solo ora ma la questione posta da Enrico del “quando” avvenne la virata delle esternazioni da “fisiologiche” a “patologiche” incuriosisce anche me.
Più o meno nel periodo da lui indicato, tra i fatti eclatanti che forse non c’entrano niente con il caso, ricordo soltanto l’attentato incendiario alle auto della Tummolini e del maresciallo De Cicco del 23 novembre e più avanti (credo il 12 dicembre) l’allarme bomba al Tribunale di Teramo, con una telefonata fatta dalla stessa cabina del telefonista anonimo.

Annika, curiosità per curiosità e nell’attesa del rientro di Enrico, sei già andata via o è ancora valida l’offerta del cracker?

tabula ha detto...

Quindi la moglie il secondo giorno, ovvero l'11 maggio, giorno in cui ricordo che uscì dall'interrogatorio profondamente turbata, a distanza di ben ventitrè giorni dalla sparizione di Melania e dalle sue prime iniziali deposizioni, disse di essersi sbagliata relativamente alla data dell'ultima volta in cui vide viva la figlia.
E Sonia arrivò a rettificare quella stessa data dell'ultima gita a Colle san Marco ben DUE MESI dopo la sparizione dell'amica.

Non c'è che dire: a volte la memoria fa strani scherzi, altre volte fa strani scherzi di gruppo, ma a scoppio ritardato.
A qualcuno sovviene il ricordo esatto dopo una ventina di giorni, per altri debbono passare dei mesi: ma l'importante è ricordarsene e rimettere tutti i tasselli a posto!
(quelli mnemonici ovviamente, mica intendevo che si fossero messi d'accordo, figurarsi: l'unico mentitore ufficiale è Salvatore, tutti gli altri hanno solo avuto delle sviste)

tabula ha detto...

@Sabri: ma davvero non ci sono altri argomenti che gli scandaletti sessuali?

E' vero che sono divertenti, ma solo per un quarto d'ora sui giornaletti della parrucchiera, dopodichè annoiano profondamente.

Annika: un crackers anche a me per favore, ma un pò morbido.

Annika ha detto...

@ Tabula
certo che puo' capitare di ricordare male in gruppo. Per due di loro si trattava solo di ricordare l'ultima volta che avevano abbracciato la figlia... e per gli altri di ricordare, come dire, meglio!

@ Pamba
lo gradiresti servito su un vassoio d'argento?

Annika ha detto...

Tabula
parliamo di una pappa molla? Come preferisci cara.

ENRICO ha detto...

@ANNIKA

ctz"Esatto, ma in tv, a parte quella "defiance" di Gennaro Rea dopo il funerale, continuarono a sostenere Salvatore ancora per qualche settimana. E' questo che chiedevi Enrico?

si, intendevo proprio questo.

Cercavo di risalire a QUANDO cominciarono PALESEMENTE ad accusarlo

Di sicuro DOPO le 5 righe di Tagliab.nella relazione finale del 14 luglio e praticamente in concomitanza con l'arresto di Salv.

Nella prima relazione autoptica ( quella del 3 maggio che secondo notizie stampa avrebbe collocato l'ora del decesso tra le 24 del 18 aprile e le 3 del 19) la Sg era stata già "nominata" o no ?

E poi, QUAND' E' che le "apparizioni" televisive dei due REA ( soprattutto Michele e zio informatico)cominciarono a diventare quotidiane, insistenti e ossessive ?

anna ha detto...

voiglio io trattare un altro argomento,partendo dall'articolo che la parte civile vuole portare il pene di Parolisi in TV,io voglio portare il PENE DI MICHELE REA fratello di melania agli o cchi dell'opinione pubblica.....
il pene di michele che non poò procreare,il poene di michele che non può avere figli ecco il motivo per cui la famiglia rea voigliono la bimba.......i rea si vergognagno del fatto che il pene del figlio non può dar loro i nipoti?sarebbero capaci anche di far cambiare il cognome alla bimba ,REA anzichè PAROLISI; ebbene loro spiattelano in TV il pene di Salvatore io voglio parlare del pene di loro figlio Michele.................................

Antonello ha detto...

@Anna
Scusa se chiedo a te ma sembra tu sia l'unica del posto.
http://m.youtube.com/watch?v=2_OEgIfh90g
Al punto 02.40 circa del video visionabile al link sopra si cita una voce che dava gli gli inquirenti su una pista investigativa che non mi risulta sia stata poi piu' citata.
Nel video si fa un chiaro riferimento al Chiosco della Pineta come luogo di scambisti oltreche' di esercitazioni e continuative.
Hai mai avuto sentore di questa "voce" citata nel video o una delle tante bufale fuoriscite dal circo mediatico???

ENRICO ha detto...

@ANNA

sei GRANDE ! ( con la ERRE , non con la ELLE ... Ah Ah Ah !)

anna ha detto...

no ,come luogo di scambisti nel chiosco della pineta no,ma a san marco nelle vie laterali non visibili dalla provinciale un giro di prostituzione l'abbianmo sentito tutti,come a cavallo fra san marco ripe, villa lempa in chiese sconsacrate ci sono state sette sataniche, quello che ho sentito anche recentemente, e l'ho postato nel blog ,è il fatto che melania possa essere stata nascosta prima di essere uccisa a località san pietro......lo dicono gli abitanti della zona, se lo dicono è perchè hanno ricollegato episodi visti con il delitto di melania........ma a distanza di tempo nessuno dirà più nulla perchè tutti abbiamo capito che ci sono poteri forti che tentano depistaggi e di insabbiare la verità............
sono però convinta che se si volesse veramente indagare,si piò trovare il posto dove veramente melania è stata uccisa, il sangue con il luminor si individua anche a distanza di 30 anni........

Mimosa ha detto...

ENRICO
Mi hai chiamata ad un compito improbo, comunque mi sono impegnata ad assolverlo al meglio

ctz QUAND' E' che le "apparizioni" televisive dei due REA ( soprattutto Michele e zio informatico)cominciarono a diventare quotidiane, insistenti e ossessive ?
Intanto scrivo questo:

Apparivano quasi quotidianamente e a tutte le ore (mattino, pomeriggio, sera) e su tutte le reti e sulla carta stampata a cominciare da maggio e giugno, ma il tenore delle loro dichiarazioni a quell’epoca erano improntate a sostenere l’idillio coniugale, a credere nella innocenza di SP, a negare che avessero affrontato con SP l’argomento, a tenere limpida e immacolata la figura di M. come sposa e madre esemplare, e come femmina che aveva perdonato quella che tutti ritenevano una “scappatella” del marito e che mai avrebbe fatto né l’amore né la pipì all’aperto.
Tutto ciò era ancora sempre rinforzato dalle amiche: con Imma in testa (nonostante già il 20 aprile avesse spifferato dei tradimenti al ten. Consales).

La svolta si ebbe poco dopo l’arresto, quando le varie trasmissioni cominciarono a mandare in onda le notizie sui duplici profili facebook, le intercettazioni telefoniche tra gli amanti e spezzoni dell’interrogatorio di Ludo, inclusa l’intervista esclusiva che questa fece.
Ci fu nel frattempo l’intervista (chiamata “diario”) di Michele R. ad “Oggi”.
Questa è citata per es. in un articolo di domenica 31 luglio a firma di Francesco Minardi su www.fattidicronaca.it il quale scrive:
« Con il passare dei giorni l’immagine di Parolisi ha iniziato a disintegrarsi a causa dei suoi tradimenti a Melania, in particolare con Ludovica Perrone. “Parolisi aveva una doppia vita, forse una tripla, multipla vita. Una storia seria con Ludovica, la soldatessa, e forse una manciata di altre storie. Come può un uomo che dice di amare sua moglie vivere una storia parallela così intensa e seria?”.
Cambia così l’idea su Parolisi: “Da questi momenti Salvatore lo abbiamo visto in un’altra ottica: un uomo bugiardo, inaffidabile, irrispettoso dei sentimenti, ma non un assassino“. Fino all’arresto per omicidio: “Per me e per la mia famiglia è iniziato un incubo. È come se mia sorella Melania fosse morta un’altra volta. Ma è anche l’inizio di un percorso giudiziario che spero porti alla verità”.»


Mi pare che lo zio-cugino si tagliò la barba ai primi di settembre, c’è una trasmissione di CLV in cui appare senza e la Scrl lo fa notare.

Ora cercherò di mettere assieme il resto, se serve ancora.

L'impressione che ebbi fu che il loro atteggiamento diventasse sempre più intransigente nei confronti di SP per recitare la commedia concordate con i vari conduttori a beneficio della morbosità degli spetattori.
Invece, dopo le prime apparizioni ufficiali del loro legale, anche le dichiarazioni della famiglia e delle amiche cambiò radicalmente

Mimosa

Mimosa ha detto...

Caro ENRICO, ti sei posto un bel po' di domande, ci provo con altre due:

ctz QUANDO l’inchiesta ha imboccato la strada della “colpevolezza del caporalmaggiore senza Se e senza MA e

in quale momento delle indagini e a seguito di quale fatto i REA furono “scelti” a testimonial della colpevolezza del caporalmaggiore

Certo che ti sei fatto venire delle belle idee, anche se non oso pensare a cosa tendi …

Alla prima domanda mi è difficile trovare dati ed elementi.

Ma alla seconda domanda risponderei che tutto si stava preparando, programmando e pianificando ai fini della richiesta dell’affidamento e ha avuto il culmine con il progetto di togliere la patria potestà. Quindi la strategia era di “esibire” la colpevolezza per arrivare a quegli obiettivi.

Spero che gli altri della Squadra trovino risposte più pertinenti.

ENRICO ha detto...

MIMOSA

Impeccabile riassunto cronologico.

Domani cercherò di esporre meglio le mie impressioni al riguardo.

ciao e grazie, carissima !

Enrico

Mimosa ha detto...

Ciao Enrico, ho cercato di fare il mio meglio, anche se non so se ho centrato il tuo intento.
Buonanotte, a domani!
Mimosa

LucaP ha detto...

Ho letto solamente adesso i vostri commenti di sabato e di oggi e li ho trovati sicuramente molto interessanti.

In merito agli autisti dei pullman militari, penso anch'io la questione sia molto dubbia non solamente in riferimento all'orario nel quale se ne andarono via dal Chiosco.
Ricordo un servizio di CLV in cui l'inviato si trovava al bivio della strada provinciale che porta a San Giacomo con quella che scende a Cerqueto e Villa Lempa. Il servizio era girato contemporaneamente ad una esercitazione al poligono e faceva vedere gli autobus fermi proprio a quell'incrocio in attesa di andare a riprendere i militari.
La cosa mi è parsa anche abbastanza logica in quanto se li avessero parcheggiati più avanti avrebbero potuto dare fastidio agli altri autoveicoli militari che andavano al poligono. Ma il giornalista aveva proprio insistito con il dire che il 18 aprile erano parcheggiati proprio in quel punto (anche il ristoratore di San Giacomo parla di alcuni militari di Chieti che dopo aver mangiato se ne erano andati via con autobus grandi come quelli di tipo turistico).

Ebbene, consideriamo allora che finito il banchetto luculliano gli gli ultimi autisti del gruppo se ne siano andati via verso le 14.30 (trascuriamo per essere buoni quello che ha dichiarato le 14.40). Sono andati via però a piedi per far ritorno agli autobus, e non credo di corsa come i bersaglieri. Quanto tempo possono aver impiegato dal Chiosco al bivio? Non credo meno di 15 minuti pur essendo militari abituati a marciare e dovendo tornare sulla strada provinciale dalla stradina che porta al chiosco. Per cui sarebbero arrivati ai mezzi intorno alle 14.45 circa. Ora in cui Parolisi sarebbe già dovuto arrivare con Melania al chiosco incrociando gli stessi soldati lungo la strada (i quali però non l'hanno proprio visto).

Potrebbe anche essere che siano andati via tutti alle 14.00 come scritto in ordinanza, ma da quanto scritto nel ricorso per il riesame, la difesa parla invece di 14.00-14.30 segno che probabilmente sono andati via alla spicciolata e qualcuno si è forse trattenuto di più

LucaP ha detto...

In questo fine settimana ho anche riflettuto nuovamente sulla scena del crimine come suggeritoci da Mimosa.

E devo ammettere che oltre agli aspetti di cui avete discusso anche in questi giorni, ve ne sono alcuni che continuano a farmi squillare qualche campanello nella testa.

Il primo fra tutti è la questione degli orecchini. Dal filmato della perquisizione della casa di Folignano abbiamo avuto la conferma che Melania aveva i buchi ai lobi degli orecchi e quindi portava orecchini con l'ago passante ed il fermo "a farfalla" (scusatemi il sicuro errore nella terminologia). Qui sicuramente le commentatrici di sesso femminile possono venirmi in aiuto, perché che io sappia una donna tende a portare sempre tali orecchini con l'ago passante se ha i buchi ai lobi. Altrimenti ci sarebbe il rischio che i buchi si richiudano.

Ed allora come è possibile che gli orecchini "siano volati via" durante la colluttazione con l'assassino (non mi sembra neanche si possa parlare di colluttazione vista la quasi remissività di Melania durante le fasi dell'accoltellamento e la presenza di pochissime ferite da difesa) senza strappare i lobi. Perché se ciò fosse avvenuto sono sicuro che da qualche parte dell'ordinanza o della perizia medico legale sarebbe stato scritto. Ed invece sembra che siano semplicemente volati via per di più uno a distanza dall'altro.

Ed i miei dubbi, più che sospetti in quanto al momento non riesco a darmi una ragione logica al fatto, aumentano notevolmente se considero che mai è stata resa pubblica una foto di quegli orecchini. Non una fotografia che ci facesse vedere come erano, se vi erano dei piccoli brandelli di carne attaccati o se vi fossero delle tracce ematiche.

E la cosa la considero veramente strana come anche l'assenza della famosa catenina che sembra non fosse più al collo di Melania al momento dell'aggressione in quanto da nessuna parte si fa riferimento a tracce ematiche interrotte dalla presenza della stessa collanina. Eppure Melania è stata parzialmente sgozzata ed è stata colpita anche in regione sternale..

LucaP ha detto...

Ma c'è un altro aspetto che mi ha fatto pensare molto in questi giorni in quanto effettivamente l'ho realizzato solamente sabato.

Tutti quanti, come anche gli inquirenti nei primi giorni di indagine, ci siamo domandati il perché di così poco sangue sulla scena del crimine ad eccezione della pozza sul terreno che si trovava sotto il cadavere (sarebbe interessante sapere in quale posizione relativa esatta). Sappiamo che successivamente il RIS ha trovato le gocce di sangue sulle tavole del marciapiede e sulla parete del chiosco, nonché sull'albero dove apparentemente Melania ha appoggiato una mano.

Ma che io ricordi, e devo dire che ho un'ampia documentazione fotografica nonchè conosco molto bene il testo delle ordinanze, non si parla mai di un'altra zona del terreno fortemente intrisa di sangue.

Ed allora ho riflettuto sulle due orme insanguinate trovate sempre sulle assi in legno del marciapiede. Orme che dovrebbero essere molto simili a quelle mostrateci da QG e che con ottima probabilità ci portano a degli anfibi identici a quelli in dotazione al 235° Piceno.

Consideriamo prima che un'orma insanguinata può essere lasciata in due modi solamente:
- od in modo diretto calpestando una chiazza di sangue su una superficie sufficientemente liscia e dura ed allora l'orma ci può apparire quasi come un negativo all'interno della stessa chiazza; ma questo non è il caso delle due orme trovate;
- od in modo indiretto, cioé per trasferimento, avendo calpestato prima una chiazza di sangue, od una porzione di terreno fortemente imbevuta di sangue, ed avendo poi rilasciato, parzialmente, lo stesso sangue sulla superficie dura e liscia come quella del marciapiede in legno del chiosco.

Ma se l'unica pozza di sangue si trovava sotto il cadavere di Melania (ad eccezione chiaramente di piccoli schizzi sparsi che sicuramente non avrebbero permesso il formarsi di un'impronta sebbene parziale), dove si è sporcata di sangue la suola degli anfibi quella persona che sicuramente era presente all'omicidio od era l'assassino stesso?

Annika ha detto...

@Enrico
non ho idea se la Sg fosse gia' stata "nominata" nella prima relazione autoptica. Anche l'ELISA non e' che impieghi anni per fornire dei risultati...

@LucaP
non so se faccia testo ma ho i lobi forati da una vita ed indosso gli orecchini si e no una volta l'anno senza dolore, strappi o sanguinamenti.
Per quanto riguarda la questione impronte-sangue, in materia diversi mesi fa chiedendomi se il SI avesse spiegato le ali, levitato o usato anfibi con razzi speciali per piccoli ma efficacissimi voli. Dopo l'invisible machine, in questa sciarada tutto e' possibile!

And now, last but by no means least...

@Anna
STRAORDINARIA!

Antonello ha detto...

@LucaP
stai percorrendo un filo logico che capita anche a me di sovente non riuscire a fare a meno di percorrere.
Degli orecchini a buco che si spaiano sul terreno, una catenina che scompare tutto meno che strappata e staccata prima dell'aggressione, tanto che non vengono citate sfregature da scippo sul collo ne macchie ematiche interrotte, un ordine degli anelli che viene impostato erroneamente, cosa che permette al solitario di fidanzamento di sganciarsi o di essere sganciato, un orologio di cui nessuno ha mai parlato anch'esso presimibilmente levato dal polso della vittima prima dell'aggressione, la totale assenza di dna animale sul corpo che si presuppone sia stato due giorni a 1200 metri in una zona di parco naturale.
Ora anche questo curioso particolare dell'interrogativo sulle impronte e del punto da cui non si capisce avrebbero attinto.
Penso che siamo di fronte ad una immensa messa in scena, onestamente penso che M. sia stata forse non solo tenuta in altro posto ma persino uccisa chissa' dove e portata a Ripe solo il 20 aprile nelle prime ore dello stesso giorno.
Non vedo molte alternative che possano logisticamente e logicamente legare tutti i particolari rinvenuti, non ultime le tracce dei pneumatici di cui si parlava, persino un'opportuno utilizzo della siringa sarebbe tornato utile alla creazione di cast off o pozze di colate ematiche, viene da chiedersi come mai anche i Ris siano stati convinti di Ripe come il luogo certo di aggressione.
Il motivo del luogo prescelto probabilmente risiede nel fatto che la SI od il gruppo di depistaggio deve conoscere molto bene le vie di comunicazione anche sterrate che potevano portare al Chiosco, le date di esercitazioni, la consapevolezza del minor traffico isolato, una volta terminate le esercitazioni, che percorre le zone, la semantica di un luogo legato a molti protagonisti di questa storia.
Il fatto che Ripe e' un nodo fondamentale che ha visto la competenza sulle indagini emigrare da Ascoli a Teramo, le indagini erano gia' avviate da Ascoli sino al deposito del corpo e chi ne sceglieva il luogo avrebbe influito anche sul tribunale competente per territorio, e non ultimo poteva avere dei timori di troppi step di ricerca in quello di Ascoli.
Da qui l'ipotetico ritrovamento di un luogo che stranamente acquisisce il valore principale di scena del crimine piu' rilevante anche se il reato continuato poteva dire diversamente.
Sembrerebbe che dal depistaggio alle perizie si sia potuto sviare gli eventi riconsegnandoli, volenti o nolenti, alla competenza di Teramo e levandoli a quella di Ascoli.
Perche' levare le indagini ad Ascoli e portarle a Teramo???
Perche' cambiare posto al corpo di M. ed inscenare un'aggressione a Ripe??? Il posto in cui poteva essere non era consono al rinvenimento perche' istituzionale o vicino alle parti ipotetiche in causa??? O i problemi erano i tempi??? M. doveva essere tenuta in vita per ricattare il caporale o uccisa essere conservata sino al raggiungimento di un obiettivo ben preciso???

Mimosa ha detto...

Wow c’è ancora qualcuno …

Ciao Annika, dedico ad ENRICO ancora una risposta:
Da quello che ho trovato nel frattempo, risulterebbe che la difesa ha avuto in mano una bozza di relazione dell’autopsia il 30 aprile, mentre la relazione preliminare fu consegnata agli inquirenti il 24 giugno scorso. La relazione definitiva fu completata il 16 luglio.
Credo, ne sarei convinta, che sulla primissima non ci fosse la Sg.

LUCA P,
a proposito del sangue in loco, nella relazione preliminare era scritto che “nei polmoni non è stata trovata una grande quantità di sangue, circa mezzo litro” e che sul terreno non è stata trovata una traccia copiosa di sangue, solo circa 1,5 litri.
La relazione successiva invece sostiene che il terreno ne era completamente imbibito.

E inoltre ho trovato questo pensiero (e molte considerazioni che lo corroborano, ma ve ne parlerò un'altra volta, se torneremo in discorso su questo personaggio):
Tagliabracci si è reso famoso per le sue consulenze che tendono casualmente ad avvicinarsi il più possibile alle teorie, a volte molto fantasiose, di coloro a cui offre il proprio servizio, trascendendo, occasionalmente, da ciò che è il suo compito di medico legale.
E' scritto il 26 novembre 2011 da Alvaro Bini, sul suo blog: http://alvaro-binni-giustizia-sommaria.blogspot.it/2011/07/omicidio-carmela-melania-rea-patrizio.html#!/2011/07/omicidio-carmela-melania-rea-patrizio.html

Riguardo agli orecchini: potrebbero essere stati un semplice cerchietto senza fermo, anche mia figlia li ha e ogni tanto qualcuno le si sfila da solo. Ma effettivamente entrambi senza strappi proprio è strano.

Mimosa ha detto...

Tagliabracci nel medesimo periodo si dedicava anche all'esame dei resti di Rossella Goffo e doveva completare la relazione Finale che consegnò ai primi di luglio.

Da quello che ho letto, era suo stile essere "sibillino" o meglio "ambiguo".

Ora a nanna, davvero!
Mimosa

Mimosa ha detto...

@ Antonello
ho riletto ene quello che hai scritto, le tue ultime domande sono davvero inquietanti ... Potrebbe essere come supponi.
Ma come facciamo ad azzardare ipotesi?

Buonanotte anche a te.
Mimosa

Annika ha detto...

@Mimosa
* RSID-semen - responso in 10 minuti
* ELISA - dipende dai tempi dei lab
Penso comunque che il 30 sapessero bene se la Sg era presente...

Buonanotte cara, Annika

anna ha detto...

melania non è vero che non sapeva usare il computer anzi aveva anche un suo profilo fasbook ,chi ha cancellato il suo profilo lo zio informatico?....quali prove ha cancellato. quali depistaggi ha fatto?
a folignano si mormora, e soprattutto sanno che sonia i genitori di melania e il tenente stanca hanno mentito sulla data della gita e si chiedono il perchè.tanta gente di folignano vide la coppia parolisi a san marco il 3 aprile, perchè è meta non solo degli ascolani ma di tutti gli abitanti della zona compresa la sottoscritta.......

PINO ha detto...

Forse Antonello ha focalizzato un punto che desta almeno una certa curiosità: la scelta non casuale del luogo dove è stato fatto ritrovare il corpo di M, da parte dell' assassino/i.
Infatti, il punto geografico ha definito la pertinenza delle indagini alla Procura di Teramo, trasferendoli da quella di Ascoli.
Si temevano, forse, come dice Antonello "troppi step" da parte della prima procura?
La seconda, forse sarebbe stata più confacente ai disegni criminali progettati?
Una risposta ci dovrebbe essere.
PINO

tabula ha detto...

@Lucap
ci chiedevamo giusto ieri riguardo a quei gioielli, se ci fossero tracce di dna estraneo sugli stessi.
Mi sembra di ricordare notizia (purtroppo non ho la memoria fotografica di mimosa) di un dna femminile sull'anello di fidanzamento trovato sotto il corpo.
Altresì, non trovo plausibile motivo affinchè una donna si levi spontaneamente collana, orecchini, forse un orologio e l' anello di fidanzamento, da sola e spontaneamente, in un bosco, nè potrei comprendere con quale tipo di attività possano gli stessi interferire.
In particolar modo riguardo gli orecchini, trovati molto lontani dal cadavere, mi viene davvero il dubbio, profondissimo, che le cose di Melania siano state gettate alla rinfusa da chi, altrove, le avesse raccolte.

La mia suggestione è che la donna, uscita di casa senza borsa e senza portafogli, abbia cercato di comprare la propria libertà offrendo le poche cose preziose di cui all'istante della sparizione disponeva.
"Tieni, ti dò il mio anello di fidanzamento, ha un valore, sai? Anche gli orecchini.. e la collana. Prendi, prendi l'orologio, ma lasciami andare per carità. La fede no, la fede non posso.. lasciamela, ti prego: tutto il resto è tuo"
povera ragazza.. E la collana quel qualcuno che la teneva, anche e solo forse per pochi minuti, in custodia, deve averla presa per davvero, come forse anche l'orologio e gli orecchini.
Ma QUALCUN altro deve averli strappati di mano all'avido custode("ma che fai?" "lasciami almeno la collana!") e gettati alla rinfusa sul luogo scelto per il ritrovamento e lo staging.

tabula ha detto...

a tal proposito, una donna ha sicuramente toccato l'anello di Melania: notizia ovviamente sepolta nei "non è pertinente con l'omicidio ad opera di parolisi".

http://www.atuttonews.it/attualita-italia/omicidio-melania-rea-trovato-dna-femminile-su-anello-di-melania.php

tabula ha detto...

e questo relativo agli orecchini e a tracce biologiche

http://tg.la7.it/cronaca/video-i409976

LucaP ha detto...

@ Mimosa

La relazione preliminare della perizia medico legale è datata 28 aprile (pag.61 Ordinanza Cirillo).
Dal momento che il quesito posto dal PM Greta Aloisi se Melania "avesse avuto rapporti sessuali nelle ore antecedenti al decesso e, in caso affermativo, se fosse stata o meno consenziente" era abbastanza esplicito, era, se non obbligo almeno impegno professionale di Tagliabracci inserire la risposta già nella relazione preliminare in quanto questo elemento poteva indirizzare sensibilmente le indagini. E' anzi molto probabile che abbia già anticipato le conclusioni o verbalmente o per mezzo di una comunicazione ufficiosa.

Ma logica vuole che per far questo, cioè rispondere nel modo più celere possibile, Tagliabracci abbia usato il sistema più rapido possibile per accertare se vi fosse stato un rapporto (la violenza era posta come quesito in seconda battuta). E dal momento che lo stesso Tagliabracci cita nelle sue pubblicazioni la disponibilità sul mercato di testing kits come l'RSID-Semen (o anche analoghi), sono d'accordo con Annika che il metodo utilizzato fosse proprio quello in quanto l'RSID-Semen è il più diffuso.
E sappiamo, sempre grazie ad Annika (ma chi vuole può verificare di persona sul sito della RSID), che tale kit non permette di rilevare la positività alla Sg oltre alle 48 h.

Dimenticavo di aggiungere che, sempre grazie al fatto che il quesito posto dall'Aloisi era abbastanza esplicito e diretto, è più che logico pensare che il tampone vaginale sia stato fatto come prima cosa (o tra le prime) all'inizio dell'autopsia (ad essere generosi con le tesi dell'accusa si potrebbe anche esagerare e pensare che sia stato fatto non appena il cadavere è giunto all'obitorio, cioè all'incirca verso le 24.00 del 20 aprile, e questo non cambia la sostanza del risultato).

Non sappiamo quando i difensori di Parolisi siano venuti a conoscenza dei risultati della prima autopsia, anche perché bisogna considerare che Parolisi si è affidato a B&G solamente nei giorni immediatamente precedenti il 26 maggio 2011.
Prima di quella data non aveva dato ufficialmente incarico a nessun legale anche se con Ludovica parlava di contatti con il giro di Taormina.
Personalmente ricordo di aver visto una fotografia di Parolisi, mi sembra ad Ascoli nella caserma dei CC, in compagnia di un avvocato che credo però fosse un'amico della famiglia Rea.

In ogni caso il 26 maggio B&G nominano Varetto come consulente di parte ed è quindi presumibile siano venuti in possesso della perizia preliminare, mentre a metà del mese di giugno viene consegnata a Varetto solamente la bozza delle perizia definitiva.

La questione del rapporto sessuale avuto con Melania "pochi giorni prima" (tanto cara al nostro amico anonimo il quale credo stia ancora brindando) è stata sicuramente posta a Parolisi in occasione dell'audizione dell'11 maggio, data in cui quasi sicuramente Parolisi non sapeva nulla della Sg ritrovata.

LucaP ha detto...

@ tabula

Il servizio del TG de la 7 parla infatti degli orecchini e di tracce biologiche, ma è sembrato, dalla congiunzione utilizzata, che le due cose fossero slegate tra di loro.

In ogni caso gli orecchini finirono al RIS e probabilmente a qualche conclusione il RIS medesimo sarà giunto riportandola nella relazione finale.

Questo però non toglie che di questi orecchini non sia mai stata mostrata un'immagine rendendo alquanto dubbia la cosa.

Annika ha detto...

@Tabula
trovo plausibilissima la tua ipotesi sui gioielli! E' la spiegazione piu' logica e piu' semplice che si possa dare. Brava, brava brava!

Ciao, Annika

Annika ha detto...

Per quanto riguarda la Sg, una volta effettuato un tampone sarebbe auspicabile che il test venga svolto subito. E, data la condizione del cadavere (mutandine calate e tagli su cosce e ventre), credo che il tampone vaginale sia stato il primo dei test effettuati sul cadavere. Se l'autopsia e' stata svolta il 21 pomeriggio, il risultato doveva essere certo e conosciuto entro il 21 sera (ricordo, occorrono solo 10 minuti per il test + preparazione). Cio' non toglie che siano ANCHE stati prelevati altri tamponi, es endocervicale e/o per lab - ELISA.

Annika

LucaP ha detto...

@ Antonello

Rispetto la tua opinione ed i tuoi dubbi espressi nell'ultimo commento perché sono sicuramente legittimi.

Sono però convinto che non si debba cercare di immaginare scenari più complessi di quanto sia già quello che vede Melania uccisa al chiosco e fatta ritrovare in quel modo il pomeriggio del 20 aprile.

Sebbene in passato il RIS abbia commesso qualche errore costato caro ad alcuni indagati come nel caso di Cogne e di Perugia, sono convinto che lo stesso reparto, indipendentemente dalla sede, svolga il proprio compito in modo egregio con alto livello di professionalità.

Il problema principale credo vada ricercato nel fatto che il RIS interviene solitamente alcuni giorni dopo (in certi casi anche a distanza di mesi) i primi rilievi che vengono svolti invece dai reparti operativi diffusi sul territorio che in alcuni casi si comportano in modo molto professionale in altri forse un po' meno. La differenza con le indagini svolte dalla Polizia sta proprio nell'intervento immediato sulla scena del crimine del reparto scientifico.

Il caso di Melania non costituisce purtroppo un'eccezione a tale prassi in quanto il RIS è intervenuto solamente il 23 aprile (correggetemi se sbaglio) quando oramai la zona del chiosco era diventata una specie di Luna Park.

Ma in ogni caso il RIS è riuscito a giungere alla conclusione che il delitto è avvenuto a Ripe ed in particolare che è iniziato in prossimità dell'angolo Nord-Est del chiosco, in un punto quindi distante alcuni metri da quello dove è stata trovata Melania. Non credo sia possibile creare ad arte una scena del crimine dal nulla e tale da indurre in errore gli esperti. Per cui mi fido delle conclusioni del RIS stesso. Conclusioni che hanno creato, credo, non poche difficoltà ai CC di Patrizio ed ai PM di Ascoli e Teramo, e forse ne creeranno ancora nel corso del giudizio abbreviato (dipende dalle analisi fatte dalla difesa e portate a processo).

Purtroppo non conosciamo la relazione finale dello stesso RIS perché altrimenti potremmo fare analisi molto più concrete.

Bastano però già i tanti elementi a noi noti per poter affermare che le cose non tornano, cioé che non torna la ricostruzione della Procura. Lo staging effettuato, che non è solamente il vilipendio compiuto sul cadavere, ma è la messinscena complessiva, ha confuso troppo la scena del crimine ed è servito a nascondere qualcosa che non si voleva assolutamente che venisse alla luce.

Sono sempre più convinto, ma è stata già la mia impressione iniziale, che sia tutto fumo gettato negli occhi. Ma appena questo fumo avrà finito di farci bruciare gli occhi stessi, forse riusciremo a vedere il disegno complessivo.

PINO ha detto...

@ LUCAp
Ma la relazione finale del RIS è stata consegnata alla Procura?
Se si, la Tommolini ne avrà certamente presa visione, ma la difesa di P, ne conosce anch'essa il risultato?
Io non ne ho notizia, tu ne sai qualcosa?

ENRICO ha detto...

Buongiorno a TUTTI ( grazie ancora MIMOSA !)

Il luogo in cui “far ritrovare” il cadavere è stato scelto - secondo me – per “comodità” logistica : in quanto era di agevole accesso per l’ auto con la quale è stato trasportato il corpo e sicuramente abbastanza frequentato per permettere a “qualcuno” di “scoprire” il cadavere durante “una camminata “ senza destare sospetti.

- Gli inquirenti fin dai primi accertamenti sul luogo del delitto e sul corpo devono aver immaginato che l’aggressione fosse avvenuta altrove e che Parolisi non poteva esserne l’autore …quindi si sarebbe dovuto rivolgere lo sguardo verso la caserma così come aveva suggerito Cirillo ( immediatamente “rimosso” dall’incarico).

- Tutto il resto è stato organizzato “ a tavolino” coinvolgendo i Rea prima a piccoli passi e poi sempre più incisivamente al fine di sostenere il teorema dell’ ”imbuto” costruito attraverso la scandalosa divulgazione di “brani scelti” del filmato dell’illegittimo interrogatorio a Parolisi effettuato sul luogo del delitto, a cui è seguita – complici i media al completo - una serie infinita e RIPETITIVA di intercettazioni e di stralci di chat con Lud. finalizzate a convincere l’opinione pubblica della “personalità criminale” dell’indagato.

- Semplicemente RIDICOLA l’idea di voler far passare il caporalmaggiore come un individuo che “ aveva una doppia vita, forse una tripla, multipla vita unicamente perchè si dedicava “a volgarità da caserma” ( del resto l’espressione è antica e riconosciuta) Mi domando come avrebbe giudicato l’autore di quelle righe gli innumerevoli personaggi noti e “teoricamente” insospettabili che da anni a questa parte fanno ben di peggio

- A mio avviso i Rea hanno saputo della Sg solo dopo la definitiva relazione. Tagl.

- La decisione del Gip di accettare il processo immediato proposto dal PM , accolta con soddisfazione sia dall’Accusa che dalla Parte Civile si è rivelata un boomerang.

- In questi ultimi tempi i Rea ( soprattutto nelle persone d Mic.e di Gen. l’Informatico ) mi sono apparsi quasi come degli automi : ripetono come un mantra un copione già scritto
In alcuni momenti ho creduto persino di percepire dalle espressioni dei loro volti non solo imbarazzo ma anche una sottile vena di inquietudine.

La contropartita che stata loro proposta per l'attività" di testimonial consiste nell'assicuragli l'affidamento della bambina

Annika ha detto...

@LucaP
sarebbe possibile essere assolutamente certi che la scena del delitto sia effettivamente Ripe solo se:

1. il sangue (pozza/schizzi/impronte) fosse stato analizzato ed il DNA effettivamente ricondotto a Melania - e di cio' non vi e' menzione in alcuna delle carte;

2. dal terreno fossero state prelevate altre tracce biologiche di Melania - es capelli, seriamente! - disperse durante la colluttazione + tracce biologiche del SI;

3. la pozza contenesse piu' sangue (1.5 l per il dissanguamento di un corpo di 174 cm e' molto scarso per non dire altro);

4. vi fossero tracce animali abbondanti da giustificare la presenza in loco di quel sangue, indipendentemente dalla presenza ANCHE del corpo, da almeno 36 ore. Non e' solo la carne ad attirare i ditteri, per non parlare degli altri insetti e dei mammiferi;

5. il terreno presentasse, al momento del ritrovamento, segni di lotta/aggressione (impronte marcate, zolle spostate, aghi/foglie intrise alla terra) da poter giustificare un movimento rapido e violento di almeno 2 soggetti (vittima e aggressore) sulla sua superficie.

La BPA, senza altri riscontri/prove, e' solo uno sterile esercizio di triangolazione...

LucaP ha detto...

@ Pino

Il RIS ha consegnato la relazione finale a gennaio 2012 e questa è entrata a far parte dei documenti di indagine portati davanti al GIP De Rensis ed ora davanti al GUP Tommolini.

La Procura ha atteso la consegna della relazione anche per chiudere ufficialmente le indagini ed avanzare richiesta di giudizio immediato.

Adesso è chiaramente agli atti e la Tommolini potrà giudicare sui contenuti della stessa nonché sulle successive analisi fatte sia dalla Procura sia dalla Difesa (non credo che la Parte Civile farà molta leva su di essa).

Noi chiaramente non abbiamo potuto leggerla, ma altri l'hanno fatto, incluso sicuramente il buonuomo di Remo Croci (che caso strano non ne parla assolutamente preferendo temi a lui più congeniali), ma soprattutto il col. Garofano. E quest'ultimo, come ha dato modo di vedere durante le ultime puntate di QG, ha assunto una posizione decisamente più innocentista di prima, segno che la relazione dovrebbe essere imparziale come sarebbe sempre logico presupporre un atto del RIS.

LucaP ha detto...

In merito allo scoop fatto da QG sull'incontro visivo fugace di Parolisi con Ludovica, bisogna premettere che questo è agli atti da tempo. A qualcuno ha fatto comodo tirarlo fuori dal cassetto in questo periodo dove le novità sul caso sono solamente quelle proposteci dal Wonder Team.

Ma a ben pensarci non vi trovo nulla di straordinario. Parolisi era di casa alla caserma dei Lancieri di Montebello per esservi andato a prendere Ludovica più volte e quando avrà visto (ma forse lo sapeva già) che la sede del RIS era proprio davanti all'ingresso della caserma stessa, vi sarà passato davanti suonando il clacson nella certezza che Ludovica si sarebbe sicuramente trovata nei pressi della guardiola. Perché è certo che Ludovica, sapendo dai giornali che Salvatore sarebbe andato proprio quel giorno a ritirare l'auto dal RIS, avrà fatto carte false per poter o essere di turno di guardia o trovarsi comunque nelle vicinanza dell'ingresso.

D'altronde Salvatore non ha mai nascosto di provare sentimenti nei confronti di Ludovica anche durante le indagini. E questo lo trovo umano. Sarà sicuramente criticabile da parte dei benpensanti in pantofole davanti alla TV, ma non credo proprio faccia aumentare i sospetti di essere l'uxoricida che ci vogliono far credere sia.

PINO ha detto...

GRAZIE LUCA
La distrazione dalla stretta cronologia degli avvenimtnti è dovuta al fatto che stando al cavalletto, ogni tanto mi prendo una pausa, e passo al pc, che ho alle mie spalle, nello studio.
Per quanto riguarda il fortuito, possibile "avvistamento" reciproco di S e L, è stato volutamente trasformato in notizia, data la scarsità di "nuove" in questo momento.
Si, ho notato l'atteggiamento del gen Garofano, e non solo dall'ultima puntata di QG, ma anche da qualche tempo prima, quando affermò, su domanda di Sottile, e consecutivo pentimento per averla fatta, rispose che il dna rintracciato nella bocca di M, non costituiva nessuna prova contro P;;: apriti cielo.

Annika ha detto...

Sono pienamente d'accordo con te, Luca. Che Salvatore fosse o sia ancora innamorato di Ludovica non fa di lui un uxoricida. I vari DNA sconosciuti, le formazioni pilifere e la Sg... quelli si che fanno di un SI l'assassino.

Mimosa ha detto...

Se volete vedere bene con i vostri occhi la chiazza di sangue che è stata trovata(badate bene!) sotto il corpo di Melania guardate questo video, la macchia viene messa a fuoco 2 volte http://www.youtube.com/watch?v=8F4g4fi-XpE&feature=related

Annika ha detto...

@ Mimosa
e' minuscola (guardate le pigne) e soprattutto in un'unico punto e dai contorni troppo ben delineati! Sembra quasi versata con una bottiglia da 1.5 l d'acqua...

Annika

Mimosa ha detto...

@ Annika
è quello cha abbiamo sempre sostenuto!!!
piccola, troppo piccola, appunto!

Mimosa

Mimosa ha detto...

... e sopratutto, troppo ben delineata!

Mimosa ha detto...

PS ... errata corrige : "soprattutto"

Anonimo ha detto...

@Annika,

ma sarà sangue, sangue umano e sangue di MR?

Può avere senso che qualcuno che sta vicino, se o ritiene, ne prenda un piccolo campione, dato l'apparecchiamento della scena ?

K@

Annika ha detto...

@ K@
l'ho scritto a tamburo battente da prima di Natale, poi mi sono un tantino stufata, cosi' come ho suggerito di fare la prova del fegato per i ditteri ad aprile (ahime', e' tardi), e cosi' come insisto sulla...

Si, sulla Sg, ma lo sapete gia'!

Annika ha detto...

@ Mimosa
...ed e' uniformemente macchiata (non ha chiazze piu/meno rosse o chiazze vuote).

ENRICO ha detto...

ANNIKA

gli investigatori quando hanno eseguito il sopralluogo tutte "queste cose" le hanno BEN VISTE , tant'è vero che nella prima relazione si parla di ALTRO orario della morte e di ALTRO luogo dell'aggressione

... e come tutti ben sanno, quasi immancabilmente " è la prima risposta quella che conta !

Annika ha detto...

@Enrico
se solo potessi vedere la mia espressione...

Antonello ha detto...

@LucaP
Lungi da me mancare di rispetto al lavoro dei Ris, come anche vi e' da dire non abbiamo quella relazione, abbiamo dati inseriti agli atti e notizie piu' o meno confuse diffuse dai media.
Nessuno pero' mi puo' impedire di rispettare anche la logica ed il prezioso crearsi una propria idea.
Sulle strutture tecnico scientifiche piramidali si potrebbe aprire un capitolo a parte da Chernobyl in poi, dico solo che non riesco a fidarmi mai ciecamente delle scienze che rispondono a gradi, a lobby, ad imprenditoria magicamente generosa, non ci credo e non credo sia una colpa, e' un punto di vista nemmeno poi cosi' isolato.
I dati inerenti la scena del delitto nelle linee principali li conosciamo penso bene, una pozza ematica stranamente delineata e ridotta, oggetti preziosi sparsi qua e la ed una catenina mancante senza la citazione di alcuna traccia di ritenzione sfregamento, niente di un'aggressione che sembra esistere solo nella mente di chi la teorizza, non una traccia sul terreno a parte il terreno lievemente smosso all'altezza dei piedi di M., nessuna traccia di collutazione, solo venti ferite sul corpo ed altre quindici di incisione, eppure l'aggressione e' descritta come rabbiosa, cinica, sadica,.
I polsi che normalmente sarebbero coperti da orologi sono segnati da tagli, tutti i monili risultano a logica levati prima dell'aggressione teorizzata.
Viso composto e capelli curati, un cast off creabile con una siringa che guarda caso viene ritrovata con uno stantuffo dei due ipoteticamente utilizzati mancante, due orme che non si capisce da cosa abbiano potuto attingere.
A logica non mi sembra di poter avere certezze, mi chiedo addirittura se aggressione vi e' stata o se anche quella abbia potuto essere scenografata.
Un chiosco stranamente chiuso con porta forzata dagli inquirenti per accedervi, ed un corpo aggredito dietro una parete che viene ritrovato beatamente invece visibile dalla strada, una polvere biancastra ritrovata di cui misteriosamente non son stati diffusi dati, eppure la scena del crimine non mi pare secretata, lo e' la perizia autoptica ma non i particolari rinvenuti a Ripe.
Una marea di dna e di tracce del tutto trascurate da cui qualsiasi normale indagine non puo' prescindere senza creare fortissimi dubbi.
Rispetto il lavoro dei Ris ma non riesco a credere, non riesco a non pensare ad una scenografia, nemmeno tanto raffinata, buttata li quasi al buio, quasi immaginata.

Mimosa ha detto...

Annika ed ENRICO
è dunque plausibile stupirci che i tagli alla gola NON hanno imbrattato i capelli?
Insistevo da tempo sul particolare della assenza di sangue sotto la testa e sotto il collo!
Lo avevate considerato anche voi.

Per fortuna ho trovato un video in cui la pozzangherina si vede bene.
Speriamo che il sopralluogo della Tommolini del 1 giugno intenda appurare anche questo!

Mimosa

Sabry ha detto...

http://www.picenooggi.it/2012/05/21/10678/%D1%90-giusto-che-parolisi-non-veda-la-figlia/


In questo articolo l'opinione di Marino Maglietta,Presidente dell'associazione nazionale "Crescere insieme"...

Se può interessarvi...

Un bacio a tutti

LucaP ha detto...

@ Annika (ma anche Mimosa ed Enrico)

Cerco di risponderti per ogni punto, senza però voler far la parte dell'avvocato del diavolo in quanto sapete bene come la penso.

1. Se qualcuno ha analizzato il sangue della pozza che si trovava sotto il corpo di Melania, sicuramente è stato il RIS. Personalmente credo altamente probabile l'abbia fatto se non quasi certo. I risultati delle analisi condotte dovrebbero essere allora contenuti nella relazione finale di gennaio che purtroppo non conosciamo. Essendo un dato scontato se uno si pone nell'ottica della Procura, non era assolutamente il caso di citarlo nei documenti precedenti e sinora resi noti. Ma visto che le prime ipotesi degli inquirenti erano di un omicidio compiuto altrove è più che ragionevole pensare abbiano richiesto tale accertamento al RIS.
Per quanto riguarda invece il sangue dell'impronta e quello degli schizzi alla base della BPA, mi sembra proprio di ricordare sia stato scritto (non negli atti però) che si fosse confermato il fatto che si trattava del sangue di Melania.
Escluderei comunque in ogni caso non sia stata condotta alcuna analisi comparativa sul sangue ritrovato indipendentemente da dove.
Questo ci dovrebbe portare a pensare che, nell'ipotesi che la scena del crimine sia stata artefatta, gli assassini si siano premurati di raccogliere il sangue di Melania e di conservarlo per un tempo indefinito sotto forma liquida. Lo trovo personalmente talmente proprio di una mente criminale sopraffina che allo stesso tempo non riesco a vedere dietro l'omicidio. Sono anche le modalità ed i tempi necessari a tale operazione che me la fanno personalmente escludere.

2. Come ho già detto precedentemente, quella scena del crimine a poche ore dall'allontanamento del cadavere, era già diventata un Luna Park dove tutti potevano entrare anche senza pagare il biglietto. Basti pensare al cameraman accompagnato dal panzottello che riprendevano la pozza di sangue già alle prime ore del 21 aprile. Ma anche al sopralluogo delle forze dell'ordine (e c'erano proprio tutti) in occasione dell'apertura del chiosco quando tolsero la porta dai cardini. Tutti quanti calpestavano beatamente la scena del crimine senza alcun accorgimento. E quello era proprio poco prima che arrivassero i carabinieri del RIS.
Con queste premesse, credo sia già tanto se il RIS è riuscito a repertare qualcosa di valido. E da quello che si vede nelle fotografie successive al sopralluogo, il tappeto di aghi di pino non è stato portato via per le analisi di laboratorio (non siamo mica a Dallas con CSI!). Forse si sarebbe potuto fare e forse questo potrebbe essere un errore imputabile al RIS. Trovare dei capelli, ciocche o singoli capelli, credo allora fosse impresa decisamente improba. E questo senza togliere nulla alla tua valida ipotesi.

Continua ....

Stefania ha detto...

Proviamo a fare un passo indietro, per favore. Chi sono gli ultimi testimoni ad aver visto Melania (viva) con Salvatore?

Da qualche ora mi sta frullando una bruttisima idea in testa che potrebbe spiegare un mucchio di cose, compreso il silenzio del Parolisi.

Stefania

Sabry ha detto...

Cioè Stefania?

Stefania ha detto...

Sabry ....

Partiamo dagli orecchini ... visto che Melania aveva i capelli lunghi è probabile potessero essere del tipo pendente, e quindi presumibilmente con gancio ad amo (detto anche "monachella"). Come questi, per intenderci:

http://www.ebay.it/itm/ORECCHINI-A-GOCCIA-NERI-IN-ONICE-CON-GANCIO-NUOVI-/150816357169?pt=Bigiotteria&hash=item231d5afb31

Questo tipo di orecchino non ha una vera e propria chiusura, rimane appeso all'orecchio a causa del peso del pendente e quindi in caso di collutazione è facilmente smarribile.

Oppure Melania potrebbe aver indossato (molto meno probabile proprio perchè aveva i capelli lunghi) orecchini con gancio a farfalla, di quelli che hanno una chiusura abbastanza sicura, tipo questi, quindi:

http://www.ebay.it/itm/BIGIOTTERIA-PERLINE-4-ganci-orecchini-pallina-argento-/320844756276?pt=Bigiotteria&hash=item4ab3d67534

In ogni caso non sappiamo quale tipo di orecchini indossasse.

Ma poi c'è la collana .... che se fosse stata strappata avrebbe lasciato vistosi segni sul collo di Melania.

E l'anello di fidanzamento ... mentre la fede è rimasta sul dito della vittima.

Avete fatto caso ad un particolare? L'unico gioiello che la vittima indossava era di tipo "neutro" ... le fedi si assomigliano tutte. Gli orecchini, le collane, gli anelli di fidanzamento invece no.

Ed ora vorrei mi fosse data risposta alla mia domanda: Chi sono gli ultimi testimoni ad aver visto Melania (viva) con Salvatore?

Poi, se vorrete potro' proseguire, prima di dire bestialità immani.

Stefania

Sabry ha detto...

Si guarda il particolare degli orecchini e della collana sono rimasti impressi anche a me,sono spariti entrambi e poi aspetta c'è anche l'orologio che non è stato trovato ed è stato detto che Melania lo portava sempre....di testimoni c'è Ranelli,che poi ha cambiato versione,il motivo non lo so


Anna,come fai a sapere che Melania avesse un profilo facebook?che io ricordi non è stato mai detto...si accennò solo del fatto che lei usasse il pc

Stefania ha detto...

Non mi riferisco al Ranelli ma a chi li vide uscire di casa assieme .... tanto da ricordarsi l'abbigliamento di S.P. .....

Chi erano?

SV e consorte?

Stefania

Sabry ha detto...

Nono,praticamente c'è un vicino di casa che vede uscire Salvatore già leggero,il nome non l'hanno detto e poi c'è un altro che vede uscire Melania dal pianerottolo e ha anche affermato di averla salutata...

Annika ha detto...

@ Sabri
non so che informazioni abbia Anna, ma ti rispondo per cio' che ricordo io. A CLV, la sera che Gennaro porto' la foto dei cuoricini, disse che la figlia, una volta apparecchiatA la tavola di San Valentino, l'aveva fotografata per farla vedere anche alla sua famiglia, e che poi l'aveva inviata al papa' via FB. E a FB non si accede senza conto.

@ Sabri e Stefania
Forse vorrete rileggere il post di Tabula delle 9.08. Enlightening!

Stefania ha detto...

Io non sono affatto sicura non si conosca il nome di questo vicino, di questi vicini.

Potrebbero essere:

Sonia Viviani – Alfredo Sirocchi

oppure

Raffaele Paciolla – Stefania Dorizzi

Melania indossava solo la fede che non identifica una persona, i capelli di Melania non sono stati recisi dalle coltellate (come ha giustamente fatto notare Annika), non è certo che il delitto sia stato commesso a Ripe, e due vicini li hanno visti uscire ad una determinata ora ....

Non vi salta all'occhio nulla?

Non vorrei fare una sparata cretina ma davvero mi sta sorgendo un dubbio ... e non mi piace, proprio non mi piace!!

Stefania

Sabry ha detto...

Ahh grazie Annika,questo particolare non lo ricordavo,anche perchè Chi l'ha visto lo vedo pochissimo..quindi aveva un profilo,forse cancellato

Sabry ha detto...

Non penso proprio che i vicini siano loro...e diccelo questo dubbio dai...è talmente brutto?

Stefania ha detto...

Grazie Annika della segnalazione del post di Tabula (che peraltro avevo già letto). Ti ringrazio perchè è proprio dal post di Tabula, in cui andava domandosi per quale motivo Melania avrebbe dovuto togliersi queli oggetti di dosso se non per offrirli al suo aggressore (oppure i suoi aggressori) in cambio della vita, che ha cominciato a frullarmi nella testa tutt'altro scenario. Siamo sul campo della mera ipotesi, ben inteso. Ma io concordo che Melania puo' essersi sfilata sia gli orecchini (ma quelli se del tipo con gancio a monachella potevano anche essere dispersi durante la collutazione) ma soprattutto collana, orologio e anello di fidanzamento di sua spontanea volontà ... ma il motivo potrebbe essere un altro. Per questo andavo chiedendo se qualcuno ha contezza di chi fossero i vicini che videro uscire di casa i Parolisi.

Stefania

LucaP ha detto...

... Continua

3. La questione del terreno imbrattato di sangue al di sotto del cadavere di Melania credo sia uno degli aspetti più importanti della scena del crimine anche se noi non disponiamo degli elementi necessari per valutarlo.
Quando ho scritto che sarebbe stato interessante sapere la posizione relativa della pozza rispetto al cadavere, mi riferivo soprattutto ad un mio dubbio se la pozza sia stata trovata esattamente sotto la ferita al dorso più importante, cioè la n°21. Quella che presumibilmente ha causato la perdita ematica più consistente dalla schiena.
Ma d'altronde sappiamo che Melania è rimasta adagiata sul fianco per un periodo imprecisato tanto che si sono formate delle colature sul viso da sinistra a destra. Ed allo stesso tempo sono state riscontrate 7 ferite che sono penetrate nella cavità toraco-addominale, ferite che avrebbero dovuto causare forte sanguinamento.
E' qui che a me vengono i principali dubbi. Perchè sarebbe stato logico pensare che quella pozza di sangue dovesse essere molto più ampia essendo dovuta al sanguinamento dalla ferita sul dorso e da quelle inferte davanti, e questo sia che l'assassino abbia infierito su Melania in posizione già supina sia che l'abbia fatto quando era ancora girata sul fianco. E difatti dalla descrizione fatta delle ferite non è, per me, assolutamente stabilibile se le ferite anteriori (quasi tutte sulla parte sinistra con qualcuna centrale) siano stata inferte con Melania supina.
C'è qualcosa che sicuramente non torna e che fa pensare che quel corpo sia stato spostato e non saprei dire neanche in che momento, non potendo escludere nemmeno sia stato spostato con Melania ancora agonizzante.
Ed anche le impronte insanguinate sembrerebbero dare conferma a ciò, perché altrimenti non vedo dove la suola dell'anfibio avrebbe potuto imbrattarsi di sangue se non nell'unica pozza sul terreno che però si trovava sotto il cadavere.

Sulla quantità di sangue rinvenuta nel terreno vi sono poi altri dubbi perché una cosa è certa. Quel terreno non è stato scavato. Può essere stato sondato al massimo, magari con una piccola trivella manuale per vedere sino a che profondità il terreno era imbibito di sangue. Ed allora i conti potrebbero essere decisamente grossolani e portare ad errori anche macroscopici.
Anche calcolare la capacità di drenaggio del sangue da parte del terreno credo sia particolarmente complesso. E non mi sembra siano state effettuate neanche delle prove empiriche a tal proposito.

Continua .....

LucaP ha detto...

@ Sabry e Stefania

Un inciso e poi torno a rispondere ad Annika.

La fede nuziale è proprio il gioiello, se così può essere definito, più personale in quanto riporta inciso sull'interno il nome del coniuge e la data del matrimonio.

O forse non ho capito dove volete andare a parare.

Annika ha detto...

Non credo di averlo capito neanche io, Luca. Continua, ti prego, ma... choppity chop!
Annika

Anonimo ha detto...

@Stefania

mi sembra che un inquilino o una vicina di casa abbiano dichiarato di averli visti uscire alle 14.00 circa.

Antonello ha detto...

@Stefania
Potra' risponderti meglio qualcun altro piu' informato ma che io sappia hanno sempre parlato di un condomino.
Ricordo pero' che da qualche parte negli atti forse ne avevo letto di piu'.
Comunque sono le 14,10 circa del 18/04/2011 ed il condomino scendendo incrocia M. che sta armeggiando sulla porta, non sa se stava uscendo od entrando, la saluta, prosegue a scendere e, mi sembra, una rampa sotto o mell'androne incrocia S. con la bimba che era diretto all'auto.
Stai pensando che M. aveva dimenticato i monili in casa e che stesse rientrando per riprenderli quando incrocia il condomino??? Dai, con il beneficio dell'ipotesi e nei modi mica e' vietato esporre una propria versione.

Antonello ha detto...

@LucaP
Oltre al fatto che non si capisce dove gli scarponi abbiano potuto attingere, c'e', che non torna, il fatto che se ho capito bene ci sarebbero una decina di metri fra l'angolo in cui avrebbe dovuto iniziare l'aggressione ed il punto in cui appare situata la pozza ematica.
Quindi ammesso che gli scarponi avrebbero, ipoteticamente, attinto la pozza ematica nel momento in cui M. poteva essere girata su un fianco manca qualcosa, mancano i passi intermedi fra la pozza e l'angolo o viceversa.
Particolare stranissimo, risulta quantomeno originale che chiunque sia stato a rilasciare quell'impronta abbia camminato ad una gamba sola fra il corpo e l'orma per poi doversi accucciare lasciando impressa la stessa, eppure non sono citate altre impronte corrispondenti a passi che invece si devono ipotizzare come compiuti.

LucaP ha detto...

... Continua

4. Sull'assenza di tracce animali non sono sicuramente un esperto di fauna locale per poter dire se i mammiferi superiori del luogo, ma anche quelli più piccoli, possono essere attratti da un cadavere animale o se invece ne siano respinti.

Ma è sicuramente l'assenza di una grossa colonia di insetti di qualsiasi tipo, che non è sicuramente facile far allontanare, che fa sorgere i principali sospetti, perché hai ragione a dire che gli stessi sono attratti anche solamente dalla presenza del sangue e del suo contenuto dolce.

Non sappiamo però nulla su cosa sia stato trovato una volta rimosso il cadavere in quanto da nessuna parte se ne parla. Credo però che, anche nell'ipotesi che il cadavere sia stato portato al chiosco al primo mattino del 20, già al pomeriggio dello stesso giorno avremmo avuto una situazione analoga sul terreno a quella che si sarebbe presentata con il cadavere presente sin dal 18.

5. Non sono stati trovati segni di lotta o trascinamento e questo lascia nuovamente dubbiosi. L'unica traccia di terreno smosso vicino al cadavere credo sia quella lasciata dal prelievo di terreno in corrispondenza delle scarpe (per le analisi di laboratorio).

Mi vengono in mente allora i tanti casi polizieschi dove per camuffare un assassinio premeditato vengono inscenati dei finti furti mettendo a soqquadro l'alloggio.

Questo allora mi sarei anche aspettato da chi volesse far credere che l'omicidio fosse avvenuto al chiosco invece che in un altro luogo. Ed invece niente. Il tappeto di aghi di pino sembra intatto come se non vi fosse passato nessuno. Ed allora i casi sono due. O veramente l'omicidio è avvenuto altrove e gli assassini non si sono premurati troppo di creare finte tracce (ma allora i risultati della BPA? di cui più avanti) o la dinamica dell'aggressione così come ipotizzata dagli inquirenti non torna. Non tornerebbe il fatto per esempio che Melania abbia cercato di scappare, perché sarebbe certamente caduta per terra magari più volte, imbrattando il terreno di sangue. Il percorso dall'angolo nord-est del marciapiede del chiosco al punto del ritrovamento, non si percorre in breve tempo se si hanno i pantaloni abbassati sotto le ginocchia. Per di più si struscerebbero i piedi per terra lasciando segni evidenti che a me sembra non vi siano dalle fotografie pubblicate.

Ed allora mi viene quasi da pensar che Melania sia stata colpita con metodica lentezza, un colpo dopo l'altro ma sferrato singolarmente con la vittima che si muove lentamente quasi inebetita ed incapace di reagire. Sono solamente mie singole sensazioni basate su nulla se non su quel poco che ci è stato reso noto.

La BPA non può essere ridotta ad un semplice e sterile esecizio di triangolazione. Se, come sembra e come sarebbe scontato, è stato appurato che le gocce e gli schizzi di sangue erano di Melania, questo vuol dire che in quel punto è avvenuta una parte dell'aggressione. Gli schizzi di sangue sono stati sicuramente rilevati sull'assito in legno, potendone anche determinare l'angolazione e quindi la distanza dalla persona colpita o dall'arma brandeggiata. Sicuramente questo non è stato possibile sul terreno dove però dovevano esserci altre gocce di sangue.
Ma qui si torna al discorso di prima e cioè a credere o meno fattibile l'aver recuperato e conservato in forma liquida il sangue di Melania per poi spargerlo ad arte (sopraffina e da parte di qualcuno esperto di scena del crimine) al chiosco in modo tale da prendere in giro persone veramente esperte del settore.
Personalmente non lo credo possibile ed allora debbo concludere che l'aggressione sia avvenuta effettivamente al chiosco ma che vi sia qualcosa di molto dubbio sulle fasi immediatamente successive nonché in quelle intercorse sino al ritrovamento del cadavere.

Sono certo di non essere riuscito a convincerti, ed a convincere anche gli altri che la pensano in modo differente al mio, ma perlomeno ci ho provato cercando di esprimere i miei ragionamenti.

tabula ha detto...

aggiungiamo per favore all'elenco delle cose scomparse anche le chiavi di casa con cui Melania stava "armeggiando": non si "armeggia" con una porta a scatto, la si tira alle proprie spalel e via.
dove son finite le chiavi di casa di melania?

LucaP ha detto...

@ Antonello

E' stato detto che quelle impronte sono state lasciate da qualcuno che camminava in punta di piedi o si trovava accucciato. Sono opzioni anche credibili basate sul fatto che le impronte sono incomplete e sembrano comprendere solo la parte anteriore della suola.

Ma perché non considerare invece la soluzione più facile e cioè quella che solamente la parte anteriore della suola (e di una sola) si fosse imbrattata di sangue?

Per di più non sappiamo cosa sia emerso durante la visione con il luminol della scena del crimine durante il sopralluogo del RIS. Potrebbe benissimo essere che tutta l'area intorno al cadavere si sia illuminata, segno che diverse scarpe avevano lasciato sangue sul terreno, dove sono passate tantissime persone e dove anche la rigiada della notte avrebbe potuto rendere non visibili ad occhio nudo macchie più o meno grosse di sangue, mentre il legno del marciapiede ha conservato la geometria dell'impronta seppur labile.

Antonello ha detto...

@Tabula
Le chiavi di casa, od almeno il mazzo che M. aveva, e' stato ritrovato in casa, se non erro vicino al pc, da qui sembrerebbe che vi erano tre mazzi distinti.
1) Mazzo di chiavi dell'auto che doveva avere P.
2) Mazzo di chiavi di casa di P. che si presume stava utilizzando M. per chiudere od aprire la porta.
3) Mazzo di chiavi di casa di M. presumibilmente lasciato in casa sul pc dalla stessa M.

Si era ipotizzato vari scenari nei commenti al post inerente, anche che M. abbia potuto accorgersi di aver lasciato le sue chiavi in casa e che stesse utilizzando quelle del marito per prenderle prima di dirigersi all'auto, ma ricordo che questa versione non convinceva molto.
Si ipotizzo' anche che per essere in casa qualcuno le aveva potute utilizzare ritrovandole addosso ad M. per entrare in casa per qualche motivo.

tabula ha detto...

Non so se hai convinto lei, io il tuo ragionamento l'ho capito e compreso e ricordo bene cosa intendi per vittima inebetita da qualcosa che la stessa Annika rilevò come non percepibile nelle analisi immediate, ma lo sarebbe stata solo dai capelli dopo una certa crescita di questi ultimi.

Dal mio punto di vista la tua rimane una possibilità fattibile ed aperta ma non affatto dimostrata, e, allo stato attuale delle cose e dell'impossibilità di una riesumazione, non dimostrabile.

Tra l'altro il duo aveva espressamente domandato una riesumazione senza ottenerne il permesso, può darsi che lo scopo fosse anche levarsi questo dubbio.

Visto che non è possibile dimostrarlo, non rimane che analizzare la dinamica e la logistica sulla scena del delitto al di là di questo presupposto (che in sè potrebbe essere dirimente e fondamentale).

Certo che dieci metri da percorrere con i pantaloni abbassati non sono mica pochi, è strano che la vittima non sia inciampata più volte, ovviamente alterando "il tappeto di foglie".

Ad ogni modo, così come è possibile modificare il luogo di un delitto, è anche possibile "dare una pettinata" al tappeto di foglie per dare al luogo un aspetto più ordinato di quanto fosse in un primo momento.

Nessuno di voi ha un giardino con un albero che perda le foglie?
nessuno di voi ha un figlio che mentre voi vi affannate a recuperare le foglie liberando il prato, si diverta a sparpagliarle nuovamente al suolo rendendo vano tutto il vostro lavoro?

E vi assicuro che dopo l'intervento di ripristino dello stato dei luoghi fatto da un bambino, sembra che non siate mai passati da lì.

Antonello ha detto...

@Tabula
Si ci sarebbe anche l'ipotesi di una persona che puo' aver camminato sui tacchi proprio per non sporcarsi, o per non far rumore, non avvedendosi invece che gia' la parte anteriore della suola aveva attinto dalla pozza ematica, arrivata poi dall'assito di legno ha potuto invece accucciarsi rilasciando sulle assi l'impronta poi rinvenuta.
Ma anche li, dopo deve essersi riallontanata sui tacchi???
Tutto e' possibile ma niente e' certo, sono il primo che si riconosce dei dubbi che Ripe sia il luogo dell'aggressione figuriamoci se, per ora e con i dati che abbiamo, mi avventuro in qualche simil certezza.
Per quanto mi riguarda ho bisogno di ragionarci.

Tabula ha detto...

@Antonello
io ricordo che in casa di M. quel giorno c'erano già le forze dell'ordine per visionare proprio quel pc vicino al quale furono ritrovate le chiavi.
Ricordate chi li fece entrare?
Fu per caso Sonia con il mazzo datole da Parolisi a CSM, quando accompagnò il proprietario del cane a prendere un paio di scarpe di Melania?
Deve essere così per forza, quella porta restò aperta dopo il passaggio del proprietario di Piergiorgio?
Oppure le chiavi restarono a disposizione di Sonia che come vicina di casa ed amica aprì la porta successivamente anche alle forze dell'ordine?

Possiamo radicalmente escludere che qualcun altro non si sia servito delle chiavi di casa di Melania, facendole poi ritrovare presso il pc,
molto prima che giungesse Sonia per fare entrare i vari?

ENRICO ha detto...

Sentite : pozza o non pozza, l'aggressione non può essere avvenuta al chiosco e il corpo non poteva essere già lì alle 14.40 del 18 aprile.

C'erano gli autisti che si sono abbuffati fino alle 14,30 ( tra l'altro si sta ragionando su orari cronometrici "al minuto secondo" del tutti INDIMOSTRABILI e aleatori), c'era il Colasanti di vedetta a 500 mt. che non ha visto nè sentito niente, c'era il cercatore di tartufi che si aggirava nei pressi e che alle 16. ca. è ritornato verso la sua panda posteggiata lungo la strada e non ha visto nessun corpo disteso a terra

In seguito alla localizzazione del cellulare, ci sarebbero dovute passare anche le forze dell'ordine dalle 17.30 in poi, ..Silenzio Assoluto.

Quindi : o tutti erano ciechi sordi e ubriachi da non udire urla di aiuto o da non accorgersi della presenza di un cadavere oppure lì, al chiosco del Bosco delle Casermette, Mel.- viva o morta - c'è arrivata solo in un secondo momento durante la notte tra 18 18 e il 19

Se non addirittura alle prime luci dell'alba del 20.

Mimosa ha detto...

ENRICO
concordo!


Amici,
ora visualizzo chiaramente quello che intendevate domandando se quel qualcuno si era spostato volando?

Infatti, non è verosimile che, dopo aver lasciato l'impronta sul legno, la suola si sia immediatamente asciugata dal sangue, tanto da non lasciare altre orme più o meno intensamente insanguinate ... a meno che il soggetto non si sia accorto di aver calpestato il sangue e abbia appoggiato la punta del piede sull’assito come si fa quando si vuole togliersi (o anche allacciarsi) la calzatura
... proseguendo poi scalzo/a.

Mimosa

Annika ha detto...

@ LucaP
sono mesi che tu ed io "discutiamo" di questa faccenda di Ripe come luogo o meno del delitto. Diciamo che per la primissima volta sento che mi hai teso una mano, dato che noto alcuni dubbi in cio' che scrivi cosi' come delle mezze certezze (sulle analisi del sangue tu stesso devi riconoscere che nelle carte non ve ne e' menzione alcuna). Ne' tu ne' io in realta' possiamo rispondere ad alcune domande, in quanto ben poco e' stato reso noto sulla condizione del terreno, sulle analisi svolte, sulla presenza degli animali, ecc. Tu parti dal presupposto che se nulla e' scritto non significa che le analisi non siano state svolte o gli animali non vi fosser, ecc ecc; io invece ritengo che se nulla e' scritto e' perche' o non c'era (tracce/reti/DNA animale, tracce di DNA di Melania e del SI, terreno smosso) o non e' stato testato (sangue). Facciamo cosi': accetto la tua stretta di mano, partita patta, ognuno resta sulla propria posizione ma ci facciamo ciao dall'una parte e dall'altra del campo. Che ne dici? E poi hai detto "panzottello" e la cosa mi e' piaciuta tantissimo.

Un piccolo appunto, ahime', riguarda l'analisi degli schizzi di sangue sul terreno/erba: questa sarebbe stata possibile fino a 10 settimane dopo il deposito ematico con il bluestar.

E ora una piccola correzione (doppio ahime'): le magliette con la scritta CSI non vengono usate solo in America. So che risulta difficilissimo da credere ma sono state viste anche a Ripe di Civitella, provincia di Teramo, Abruzzo, Italia!

Ciao (con la mano, sempre dall'altra parte del campo ma sorridente), Annika

Annika ha detto...

@ Tabula

GHB.

Antonello ha detto...

@Enrico
Rimane un'ipotesi scandagliata in epoca passata ed una ipotesi sul tuo dubbio, parto dal secondo.
Nessuno ci puo' confermare che quando e' passato il fungaiolo il corpo fosse gia' li dove e' stato ritrovato e non ancora dietro al chiosco non ancora visibile ma e' anche vero che il fungaiolo aveva un cane che scorazzava e che avrebbe percepito penso presenze diverse nel boschetto.
L'unica via confluente ipoteticamente con tutti i particolari e' il corpo nascosto nel chiosco per poi in epoca successiva essere deposto dove e' stato ritrovato, sempre secondo me.
Per il resto concordo, un attacco di sordita' di massa e di cecita' inspiegabile.
Allora a voler essere onesti ammetterei, e non tanto, a logica una cecita' di commilitoni su un litigio fra una coppia, e' impossibile su un caso di omicidio o di aggressione violenta.
Se P. fosse passato di li sarebbe stato visyo nelle ore di interesse, ed ugualmente un trambusto vi deve essere stato se l'aggressione e' avvenuta ed avvenuta li al chiosco di Ripe.

tabula ha detto...

@Annika: giusto quello intendevo.
@Enrico: hai ragione.
Quello non era il classico pranzo di lavoro bibita e panino spartano, quello era un vero e proprio picnic anzi, un "pranzo in campagna" quasi nuziale.
Per quante alzate di calice di vino rosso possano esserci state, dal mio punto di vista è anche strano che tutta quella gente e lo spostamento delle sedie/panche non abbiano smosso un filo d'erba prima ancora che Melania arrivasse lì, viva o morta.
Però tra lo smontare la tavolata il soffermarsi in saluti e l'esitare a partire dei tiratardi e il percorso fino ai Pulmann, voler farci credere che Parolisi sia passato da lì senza farsi notare da anima viva è ridicolo.
Per esserci arrivata ci è arrivata di sicuro, ma non di certo all'ora scritta sulla perizia di Tagliabracci, unico elemento sul quale si sia basata la Procura per stabilire l'ora del decesso.

Del resto non ho di certo alcuna competenza sfiorare l'ipotesi che i Ris abbiano indicato un probabile luogo del delitto che luogo del delitto non è: come dice Lucap, sapranno il fatto loro.

Però i Ris non hanno decretato l'ora della morte, quella è stata stabilita da un medico legale in base alla terza analisi del lume gastrico della vittima, che risultava in quel momento completamente differente dal proprio stato iniziale per cause non precisabili nè -di certo- precisate.

Diamo più fiducia ai Ris o ne diamo a ciò che dice un lume gastrico sottoposto ad una innaturale variazione di peso colore e probabilmente anche contenuto?

A meno che l'allegra compagnia tra un bicchiere di vino e una fetta di salame non si dilettasse di omicidi, se è morta lì, Melania non è morta all'ora indicata dalla Procura.

Poichè se fosse morta nell'orario indicato dalla Procura, non è morta lì.

tabula ha detto...

ps:
io non trovo così strano lasciare una sola impronta accucciandosi accanto al cadavere/alla donna ancora morente per compiere qualche operazione sul corpo o semplicemente per verificarne l'avvenuto decesso, rialzandosi senza necessariamente procedere in una direzione specifica ma semplicemente rimettendo i piedi sul terreno.

Insomma, non credo che la persona intendesse procedere accucciata nè camminare sul pavimento del chiosco, potrebbe essersi solo accucciata mettendo un piede lì per prendere o vedere qualcosa.

mi sono sempre rifiutata di vedere le foto del corpo e non so come quest'ultimo fosse posizionato rispetto al pavimento in legno del chiosco o rispetto all'impronta insanguinata.

Chi abbia una cognizione di causa più precisa forse potrà chiarire/chiarirmi se dalla posizione dell'impronta si potesse agire su una particolare zona del corpo della donna, tipo il volto, o se l'orma sia stata ritrovata troppo lontana dalla zona di ritrovamento del corpo per giustificarla con l'azione di aggressione o di staging.

tabula ha detto...

(beh si poteva anche essersi accucciato per prendere qualcosa dall'assito, appoggiato momentaneamente perchè d'intralcio)

Mimosa ha detto...

@ Tabula
il corpo era lungo disteso con la testa tra gli alberi e i piedi verso l'assito, praticamente in verticale rispetto al chiosco.

L'impronta credo fosse poco più in là verso sinistra, ma LucaP saprà descrivere meglio.
Ciao
Mimosa

Mimosa ha detto...

@ Tabula
non deve sfuggire che la cosiddetta “impronta” era solo di metà tomaia, si è vista chiaramente solo la punta della scarpa ed era all’estremità dell’assito, come se il tallone fosse rimasto in “sospeso”, per questo sembrava verosimile uno spostamento in punta di piedi.

O invece, come ho pensato io, semplicemente l’appoggio di metà scarpa per slacciarla.

LucaP ha detto...

@ Tabula

Melania era distesa a terra in posizione perpendicolare al chiosco ed i piedi rivolti verso di esso. Ma i piedi stessi distavano circa 2/2,5 m dal marciapiede per cui la posizione dell'orma (che era all'incirca sul prolungamento dell'asse del corpo) non sarebbe giustificabile come l'impronta di qualcuno accovacciato vicino al cadavere. Ed inoltre sono sempre dell'idea che si trattasse di un'impronta parziale dovuta al fatto che solamente la parte anteriore della suola era sporca di sangue.

Secondo me è più probabile che sia stata lasciata da qualcuno/a che stava camminando diciamo normalmente sul marciapiede. Solo che l'altra scarpa era pulita e quella sporca lo era solamente parzialmente.

Analizzando la questione in modo il più obiettivo possibile, ne dovremmo dedurre che chi ha lasciato l'impronta o era in preda all'agitazione o era in ogni caso persona sicuramente non in grado di affrontare la situazione. Avesse difatti camminato solamente sugli aghi di pino, difficilmente avrebbe lasciato un'impronta rilevabile.

Quanto sto per scrivere potrebbe essere un'idea totalmente strampalata ed assurda. Mi è venuta tuttavia in mente ed allora vale la pena di esporla nonostante il rischio del ridicolo.

E' impossibile pensare che chi ha lasciato l'impronta abbia provato con il piede a controllare se Melania era ancora viva? E si sia di conseguenza macchiato la suola? Magari è proprio in quel momento che Melania può aver emesso un gemito e chi aveva il coltello in mano ha ulteriormente infierito sul cadavere.

La prima obiezione è che si sarebbe dovuto trovare anche dei segni sul cadavere. Ma se quei segni fossero stati nelle zone dove poi sono state praticate le incisioni, magari provvedendo prima a cancellare proprio tali segni?
O magari i segni avrebbero potuto essere nelle zone dove le coltellate sono state più fitte.

Mimosa ha detto...

@ Luca P
ti confesso che anche a me è balenata per un attimo la cinica ipotesi del piede sul cadavere .....

PINO ha detto...

UNA PICCOLA OSSERVAZIONE

Una persona che si sia sporcato almeno una scarpa, avendola poggiata sbadatamente sulla pozza di sangue, per giungere alla predella di legno avrebbe dovuto necessariamente camminare, lasciando sul terreno il sangue depositatosi sulla suola, e, quindi, arrivare alla uddetta predella con la suola praticamente asciutta.
A meno chè, come dice Annika, non avesse le ali.

Annika ha detto...

Caro Pino
meglio i razzi! Sai, tra supereroi...

Mimosa ha detto...

ENRICO
aggiungo altro materiale per offre risposte ad un paio delle tue domande di ieri:

In un'intervista esclusiva rilasciata a Pino Rinaldi, durante la trasmissione "Estate in diretta", del 20 luglio 2012, la mamma e il papà di Melania raccontano come sono venuti a sapere i tradimenti di Parolisi e ci inseriscono delle date.

http://www.youtube.com/watch?v=daX76gLRC5w&feature=related

http://www.youtube.com/watch?v=x95ECc6skj4&feature=related

Non ho tempo per riassumere.
Però un paio di frasi del papà ve le voglio segnalare:

«Non era un ragazzo coi grilli per la testa, un ragazzo esagerato, tutt’altro … adesso come adesso se lo incontrerei gli vorrei dire ma sei stato tu che hai ucciso mia figlia e perché?»

«Molto spesso andavamo su per controllare la situazione. Sembrava tutto bene»

Sottolineo: intervista rilasciata il 20 luglio 2011.

Annika ha detto...

@ Mimosa e LucaP
no, un piede sul cadavere avrebbe lasciato debris di vario genere e nulla risulta in tal senso anche solo per poterne speculare. E quando parlo di debris, parlo di polline, terra, polveri, particelle delle piu' disparate, oltre ad un'impronta anche parziale e anche solo appena percettibile.

PINO ha detto...

QUELL'ORMA sarebbe stata appositamente impressa, per arricchire il corredo del depistaggio, così in bella mostra.
E come si poteva NON notarla?

LucaP ha detto...

@ Annika

Ero sicuro che mi avresti smontato. Ma devi ammettere che l'idea è suggestiva, anche perché sono abbastanza convinto che prima di passare alla seconda serie di colpi, l'assassino abbia aspettato un po' di tempo convinto che Melania fosse già morta. Come fai a renderti conto se una persona è morta nell'ipotesi che tu alla morte non sia abituato? Quanti hanno la freddezza, in un bosco magari di notte, di sentire il battito della giugulare. E se la persona che hai appena finito di accoltellare è praticamente immobile distesa a terra e sembra non respirare?

Io personalmente proverei a toccare il corpo con un piede.

E' vero che lascerei del debris sul corpo e toccando un'area insanguinata con la suola di un anfibio rimarrebbe il segno. Ma prova a pensare a Melania adagiata su un fianco magari in posizione leggermente fetale. Allora un colpetto con il piede sulla schiena insanguinata? Oddio! E'ancora viva! E giù ad infierire (non è detto la stessa persona del colpetto) sul corpo che nel frattempo si gira o viene girato in posizione supina.
Il debris si confonderebbe con quello trasferito poi dal terreno ed i segni... Ma Melania non è stata spostata altrove? Forse continuando a sanguinare i segni si sono confusi. E poi siamo sicuri non vi siano segni sul retro del giubbotto?

Annika ha detto...

Bravissimo Pino. Non e' un'orma: e' una spennellata di sangue!

PINO ha detto...

ANNIKA, che intendi per "spennellata"? Io di spennellate me ne intendo un pò...

LucaP ha detto...

@ Pino e Annika

Spiegatemi che sistema avrebbero usato per raccogliere il sangue di Melania e poi spargerlo così bene ed in abbondanza al chiosco.

Una trasfusione con Melania ancora in vita? Ed il segno dell'ago?
O il sangue zampillava così violentemente da mettersi di sotto con una caraffa?

PS E' chiaramente un gioco intellettuale applicato però ad un evento drammatico.

PINO ha detto...

LUCAp
Io accennavo solo all'orma della scarpa, la cui suola potrebbe essere stata sporcata appositamente di sangue, magari premendola sulla pozza, ed imprimendo a mò di timbro, la forma della suola sul tavolato.
E poi non penso che il sangue zampillasse, perchè sembra che nessuna importante arteria sia stata recisa.

Annika ha detto...

Pino
un tocco macabro alla scena, che ritengo completamente artata. Semplicemente non ha senso!

Luca
sempre ammesso che quello sia il sangue di Melania, i modi ci sarebbero stati: un tavolo da macello, o un tavolo medico o veterinario, o semplicemente un secchio sotto un vecchio tavolaccio di legno. Ma non sono convinta che si tratti del suo sangue; non fino a prova contraria (scusa, deformazione professionale da cantante lirica).

Anonimo ha detto...

p.s. Io non ho mai scritto di sangue sparso qua e là, perchè mai mi fai tale domanda? P.

anna ha detto...

io ho lo stesso dubbio di alcuni di voi che quel sangue non sia di melania, che quel sangue non sia stato analizzato perchè si parla del sangue sul chiosco ma mai del sangue sotto il corpo di melania, il vicino di casa che ha visto uscire parolisi e la famiglia non è ne sonia e il marito ne il paciolla con la moglie, adesso devo uscire, stasera quanto ritorno vi dirò il cognome del vicino che ha visto parolisi uscire con gli stessi abiti che aveva a san marco
ciao

Stefania ha detto...

Ho trasmesso i miei dubbi a Massimo che mi ha giustamente consigliato di non esternarli. Non altro, non hanno alcunissimo riscontro. Pero' continuo a rimanere dell'idea che se un perchè va cercato in tutta questa vicenda, sia necessario partire da chi ha raccontato menzogne e dal vantaggio che puo' averne tratto.

Stefania

Tiziana ha detto...

LucaP
e tutti gli altri che questo pomeriggio hanno parlato dell'impronta insanguinata.
Leggendovi mi è sorto un dubbio: voi vi siete domandati come l'assassino si sia potuto macchiare la suola. Io invece mi domando: perché, DOPO aver ucciso Melania e DOPO essersi macchiato ha avuto la necessita di tornare sulle assi del chiosco?
- o si tratta di una messinscena;
- oppure doveva recuperare qualcosa che era rimasto lì del chiosco;
- oppure...?
Lascio a voi la riposta

tabula ha detto...

Ho sempre pensato che lo staging facesse parte di un secondo tempo rispetto all'aggressione, un tempo in cui ci si è resi conto di averla fatta grossa o comunque un tempo in cui la rabbia dell'aggressione si smorzò a favore della consapevolezza di avere lasciato delle tracce.

NON SI SA quanto tempo sia passato dalla morte di Melania allo staging vero e proprio: chi parla di una manipolazione della scena immediatamente dopo il delitto affinchè sia attribuito a Parolisi non tiene conto degli oggetti mistificanti posti a contorno del cadavere, come le siringhe, che necessariamente avrebbero dovuto essere a disposizione.

Forse a torto, ho sempre ritenuto più probabile l'ipotesi di uno staging avvenuto nelel prime ore della mattina del 20 aprile, e più precisamente nei minuti precedenti la riaccensione del telefonino di Melania.

Però la mia è solo un'idea approssimativa.

Se comunque l'artefazione della scena del delitto fosse avvenuta in un momento successivo all'uccisione della donna, quel sangue avrebbe potuto essere già secco: ed è per la mia abitudine alla semplificazione che mi sembra assurdo che un assassino lasci volontariamente PARTE della propria impronta insanguinata su un assito di legno.
Altresì, come un sadico potrebbe uscire di casa con siringhe e oggetti per creare uno staging per un delitto che debba ancora avvenire, presumibilmente contenuti in uno zainetto/una borsa, mi sembrerebbe davvero estrema l'ipotesi che ci si porti dietro UNA scarpa di misura diversa dalla propria al fine di imprimerla nel sangue fresco della vittima designata.

Comunque, nell'accusa a Parolisi la premeditazione non c'è.

Ed io direi, forse ingenuamente, che chi ha ucciso Melania, forse ha preso il coltello da uno zainetto appoggiato sull'assito, a meno che l'avesse addosso.
O forse dallo zainetto, con quella suola sporca parzialmente di sangue, quindi nell'immediatezza del delitto, ha preso delle salviette o qualcosa per pulirsi e per pulire alcune tracce sul cadavere.

Non credo l'impronta sia stata lasciata apposta, nè che chi l'abbia lasciata abbia volato: era un'impronta debolissima, rivelatasi come tale solo diverso tempo dall'inizio delle indagini, quindi non era così evidente.

Quindi è plausibile che la stessa sia rimasta impressa a causa del peso dell'assassino/a che, scaricandosi completamente sulla punta del piede in quella posizione accucciata che potva permettergli di fare o prendere qualcosa rimasto sull'assito, abbia lasciato quelle tracce di sangue già in parte portato via dai passi già compiuti sul terreno e sugli aghi di pino.

Insomma.
impronta forte: voluta
impronta debolissima: incidente di percorso

e per fortuna!

ps: Mimosa hai scritto che il cadavere era IN VERTICALE rispetto al chiosco.. come se fosse stato tirato fuori dalla porta dello stesso e lasciato solo pochi metri più avanti?

o la porta è altrove?

Tiziana ha detto...

Oppure nella colluttazione il telefono di Melania è caduto proprio sulle assi del chiosco e l'assassino ha dovuto recuperarlo

Mimosa ha detto...

@ Tab
la porta è da un'altra parte.

anna ha detto...

dopo aver controllato , la famiglia è stata vista partire da folignano da un vicino di casa un certo bernardini stefano,che ha visto parolisi fuori dalla macchina non dentro e per questo ha riconosciuto i suoi abiti e i pantaloncini corti................

tabula ha detto...

Beh sì Tiziana certo!
su quell'assito poteva esserci un oggetto di Melania sfuggitole durante la collutazione, così come un oggetto dell'aggressore.
Quel che mi premeva dire è che se quell'impronta era sì di sangue fresco ma non marcata nettamente, può essere perchè l'assassino aveva già compiuto qualche passo sugli aghi di Pino.
Avete mai fatto il gioco dei timbrini? Il primo segno che si lascia è ricco di colore, poi, se si continua a lasciare le impronte senza ricaricare con l'inchiostro, le stesse appaiono sempre più chiare fino a sparire quasi completamente.
Quando il timbro sembrerebbe esaurito, bisogna premere con molta energia per riuscire a stampigliare ancora un segno: per questo motivo dico che se l'impronta è debole è di punta ma è stata rilevata lo stesso, chi l'ha lasciata può averla prodotta scaricandoci sopra il peso così come nell'azione di accucciarsi per prendere qualcosa.

Probabilmente la persona riteneva che la camminata sul terreno assorbente potesse avere già cancellato dalle suole quel sangue, sempre si fosse accorta che mezza tomaia si era sporcata.

Se gli investigatori hanno messo molto tempo prima di rilevare quelle tracce, forse non erano così evidenti ad occhio nudo, e forse non lo sono state nemmeno per l'assassino/a.

Insomma quell'orma potrebbe essere un oggetto dello staging, ma dobbiamo supporre che l'idea di staging fosse programmata ed attuata a ridosso dell'omicidio, ma per fare questo dobbiamo ipotizzare che chi ha deciso di ammazzare quella povera ragazza l'avesse preventivato e si fosse portato dietro uno scarpone di misura diversa dalla propria oltre a siringhe vuote e usate copricappuccio e materiale per le incisioni.

Oppure quell'impronta potrebbe essere un errore dell'assassino.

Annika ha detto...

L'hai detto TABULA: dipende dal tipo di omicidio e di staging che riteniamo piu' plausibile ma anche piu' calzante al caso. In fondo:
1. quanto e' sofisticato l'assassino e/o il suo... entourage?
2. che effetto si desiderava ottenere?
3. il SI o chi per lui/lei voleva coprire le proprie tracce o sfidare gli inquirenti?

Una volta risposto a queste domande, l'impronta, la siringa, i cappucci/pistoncini, il laccio emostatico anaelastico, i tagli post mortem, la botta in testa, la Sg, i vari DNA sui polpastrelli e subungueali, il telefonino svuotato, la minuscola pozza di sangue, i tagli sul chiosco, i fazzolettini, i gioielli mancanti, presenti e sparsi, il trucco intatto, i capelli allisciati, i segni dei pneumatici, gli schizzi di sangue, il DNA sulla giacca, il contenuto gastrico, le formazioni pilifere, le perline, il luogo del ritrovamento e la telefonata anonima si incaselleranno perfettamente nel quadro.

Annika ha detto...

Una cosa e' sicura: quanto sopra non e' in alcun modo riconducibile a Parolisi!

Ciao, Annika

PINO ha detto...

@ TABULARASA -:)

Se la suola della scarpa traditrice fosse stata appoggiata prima sugli aghi di Pino, gli stessi, appiccicati alla suola, sarebbero risultati "stampati" sul tavolato, assieme al disegno del battistrada, lasciando spazi bianchi in negativo, e questo particolare non risulta dalla foto dell'impronta, precisata dal luminol.
E siccome si continua ad ipotizzare che M fosse stata uccisa altrove, SI la scarpetta di Cenerendola, le siringhe, il laccio emostatico, ecc., sono stati portati sul posto del ritrovamento appunto per "stagingare".
Ciao PINO

PINO ha detto...

ANNIKA
Quando ho postato non avevo ancora letto quello che hai scritto tu, ma, come vedi diciamo quasi la stessa cosa, anche se io ho usato una forma scherzosa.
PINO

Annika ha detto...

Pino
quanto mi piace quello che hai scritto. Good morning to you too!
A

Annika ha detto...

Pino
toccati il naso! Stiamo parlando all'unisono...

PINO ha detto...

ANNIKA

Good morning anche a te, ma...affettuosamente anche alla nostra acuta a combattiva Tabuletta.
Pino

Annika ha detto...

Giusto Pino!

Tabula
buongiorno anche a te mia cara.

Abbraccio collettivo, Annika

Anonimo ha detto...

certo. se l'omicidio fosse avvenuto altrove tutto acquisterebbe un senso diverso.
SE.
Però ne siete sicuri?

se l'impronta è rilevabile solo col luminol, e se quella traccia fosse un depistaggio, allora quel sangue della suola non potrebbe essere di Melania, essendo stata la stessa, secondo questa teoria, uccisa altrove.

I Ris dicono di no, dicono che quello E' il luogo del delitto.

Altri indizi ci dicono chiaramente che se quello E' il luogo del delitto, lo stesso non può essere avvenuto nelle ore indicate dalla Procura.

Certo, non possiamo essere sicuri che il luogo sia quello ma, dovendo attenerci ai fatti, quell'impronta è un fatto.

ps: Pino. Gli aghi di.. Pino, perlappunto, si attaccano ad una sostanza vischiosa come il sangue, ma dopo qualche passo possono anche staccarsi.

E poi, non sappiamo se insieme all'impronta fossero visibili anche degli aghi di Pino, è un dettaglio che non è stato riportato, e può darsi anche che qualcuno sia rimasto stampigliato in negativo, proprio come dici tu.

Del resto per costruire uno staging e un'artefazione soddisfacente uno.. stagista avrebbe messo un'impronta più evidente di quella visibile solo col luminol.

Avrebbe intriso ben bene la scarpa nel sangue calcando appositamente la punta sull'assito, in maniera che il depistaggio portasse infallibilmente alla ricerca di una donna con uno stivale numero 38, non vi pare?

Che depistaggio è, un depistaggio invisibile?

tabula ha detto...

ero io, ovviamente.
e intanto ricambio l'abbraccio e.. stampo un bacio in fronte ad ambedue col rossetto invisibile.

ENRICO ha detto...

Personalmente non credo ad una manipolazione del cadavere e del luogo del crimine eseguita da una mente raffinata

Penso, al contrario, a qualcosa di molto approssimativo, improvvisato e pasticciato..( che peraltro, paradossalmente, confonde ancora di più le idee ali inquirenti

PINO ha detto...

CARA TABULA

Ora, tornando a ragionare seriamente, diciamo che TUTTO potrebbe essere un depistaggio, come il contrario: casualità
Solo una cosa possiamo stabilire al 100%, dopo attenta valutazione di FATTI e testimonianze a nostra disposizione, e cioè CHE LA MORTE DI M SIA AVVENUTA MOLTO PIU' TARDI, a Ripe o altrove, è di importanza meno rilevante.
Ricordo sempre la prima dichiarazione del medico legale che accorse sul luogo del delitto, subito dopo il ritrovamento del corpo di M, con la quale stabiliva che la morte della donna NON POTEVA RISALIRE A PIU' DI 12 ORE, dal momento del sopraluogo.
Evidentemente QUALCOSA la dottoressa ha constatato in quel momento, per azzardare quell'affermazione; non credo che l'abbia fatto senza valutarne le conseguenze.
Che poi le cose, per forza, per piacere o per opportunità abbiano assunto risvolti diversi, noi non lo sappiamo. Sappiamo, però, che da quel momento abbiamo assistito ad un susseguirsi di scenari con sfondi diversi, ogni giorno di più, e con velocità sostenuta, con l'intento, forse, di far cancellare dalla memoria, quelle che sono state le prime impressioni, ricevute dalla visione del tragico quadro offerto dal chiosco, la pineta ed un corpo straziato steso al suolo.
Si dice sempre che il primo impatto con qualcosa di inatteso, ti dia sempre la risposta più giusta.

Pamba ha detto...

Scusate, ma perché scomodiamo la pozza sotto il corpo di M. per l’impronta insanguinata?
Avremmo già gli “schizzi di sangue della vittima repertati sul marciapiede in legno del chiosco schizzi riferibili univocamente a brandeggio (cast-off)”, come indicati negli Atti (a pag 3 e 11 di Ascoli ad es., ma anche in quelli di Teramo).
Se riteniamo Ripe il luogo dell’omicidio potrebbe essere effettivamente una svista del SI, cioè ha cercato di non metterci i piedi sopra, camminando con cautela, ma in quest’unica occasione ha fallito nell’intento.
Se invece riteniamo che il tutto sia attività di staging, il brandeggio potrebbe essere una bella pennellata dell’autore del ..quadro, forse dopo i tagli sulle pareti del chiosco. Ipotesi ulteriormente fantasiosa, quasi folle: ho letto di polvere bianca sul chiosco, che non ho ritrovato agli Atti, a me sembra di ricordare invece un alone bianco ovale. Così per soddisfare l’ipotetico artista, ci vedrei bene un fornellino, per scaldare allo scopo il sangue trasportato da altrove. Ed il calore prodotto, non potrebbe avere il risultato di lasciare un effetto schiarente del legno sottostante? In questo caso, l’orma risulterebbe un appoggio momentaneo del SI per allungarsi ed intingere da lontano, senza rischiare di sporcarsi. Una follia nella follia?
Purtroppo ora non ho la possibilità di approfondire, forse da qualche parte sono indicate e posizionate tutte le impronte, i fendenti sulle pareti e l’ipotetico alone (se esiste). Dunque quest’idea potrebbe essere assolutamente fuori luogo.

Buona giornata a tutti, comunque ;-)
Pamba

Annika ha detto...

Enrico
Penso anch'io che l'intero staging sia improvvisato e che se Ripe fosse stata immediatamente cordonata di tracce ed indizi se ne sarebbero trovati di piu'. Cio' nonostante il gioco degli stampini di Tabula l'ho giocato troppe volte con le mie figlie...

Comunque sia, dubito fortemente che il sangue sia stato esaminato. Tanto per cominciare, suolo e legno esterno sono porosi ed inoltre entrambi contengono inibitori del PCR (es humic acid nel suolo) che ne rendono l'amplificazione spesso complessa, con conseguenti STR profiles parziali o dalla morfologia "particolare". Impossibile sapere se tali contaminazioni fossero presenti anche a Ripe, ma in linea di massima...

Annika

Annika ha detto...

Riproviamo con l'ipotesi di Pamba.

Melania viene rapita, portata in qualche casolare, violentata(???), uccisa. Magari il sangue viene raccolto in un catino, in una vasca o altro sotto un vecchio tavolo di quelli fatti a listelloni di legno. Al momento dello staging, il sangue viene scaldato/liquefatto e versato (e magari anche un po' spruzzato - la BPA e' la gallina e la perizia l'uovo, o viceversa?).

Per me ci sta e pone un unico quesito: perche' si deve far credere a tutti i costi che l'omicidio sia avvenuto a Ripe?

Annika

tabula ha detto...

Non sono d'accordo con la macchinosità della raccolta di sangue ma ti ripropongo l'intuizione di Antonello sulla possibilità che Ripe potesse ricadere sotto una giurisdizione per qualche motivo da preferirsi.

D'altro canto, io che sono semplificativa, ho sempre pensato che Ripe fosse di passaggio rispetto a San Giacomo, luogo in cui la donna restò diverse ore e da dove era meglio spostarla.

A colle San Marco era pieno di polizia e di gente che cercava Melania, e pure per le strade circostanti: l'unico posto in cui pare che non la cercasse nessuno, alla faccia di chi adesso vorrebbe sostenere che le celle telefoniche l'abbiano "sempre" indicata lì, era Ripe.

ps: Pino. Io ricordavo che i primi rilievi indicassero una morte a partire dal 18 notte, tra il 18 ed il 19 aprile.

Pamba ha detto...

@AnniKa,
Sempre lì torniamo.
Se ricordo bene, le ipotesi che abbiamo fatto sono:
per comodità (era di strada);
per facilità di conoscenza/accesso dei luoghi (da chi conosceva però orari/spostamenti militari ed esercitazioni);
Antonello l’altro ieri aveva ipotizzato anche “perché si voleva spostare la competenza a Teramo”;
Io aggiungerei:
perché si voleva scaricare la patata bollente ad altri, i militari di Chieti, visto che quelli di Ascoli non erano il 18 alle esercitazioni, né il 19 (c’era il giuramento).

Annika ha detto...

Tabula
ma Ripe era inaccessibile per due interi giorni. Se vi fosse stato il cadavere di Melania, i militari di Chieti lo avrebbero potuto vedere... E il telefonino viene riacceso solo il 20 mattina, ad indicare che il 20 mattina qualcuno era a Ripe, ma probabilmente nessuno c'era prima (neanche Melania).

Pamba
o forse perche' a Ripe e'/era successo qualcosa e la scelta non e' stata ne' pratica, ne' casuale.
E per qualcosa intendo una cosa nella quale, in qualche modo, c'entrava proprio Melania...

PINO ha detto...

L'UCCIONE di M, secondo i miei calcoli, sarebbe avvenuta a Ripe, e molti indizi lo indicano, la notte del 20. Dopo poco tempo l'autore/trice/i sono tornati per sfreggiare il corpo, e subito dopo accendere il cellulare.
Tutto quanto combacerebbe con la prima dichiarazione dell'anatomopatologa.
Le carte sono state mescolate per bene solo dopo qualche giorno.
Il motivo che si è voluto sceglere un luogo piuttosto che un altro, allo scopo di dare pertinenza ad una Procura indulgente, anche se l'ho rilevato di proposito dallo scritto di Antonello (vi ricordate?) lo vedo distante come Marte.
Ne accennai solo per avere un argomento sul quale speculare.
Ciao e buon appetito. PINO

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