lunedì 31 gennaio 2011

Berlusconi è il primo a raccogliere il mio invito a collaborare, ora Bersani che farà?

Proprio ieri scrivevo di una politica infantile che anziché collaborare per portare il paese fuori dalla melma si scontrava in una ridicola farsa gossipstica inutile e dannosa. E proprio ieri il Premier ha scritto una lettera al Corriere della Sera invitando Bersani a collaborare per le riforme del futuro. Sembra quasi che ci sia un politico vicino al Presidente, o lui stesso, tra le migliaia di persone che frequentano il mio blog.

Non penso sia vero, penso che al PDL si siano resi conto del momento critico che stanno passando e che abbiano capito di non poter continuare a monopolizzare il Parlamento rischiando ad ogni alito contrario una bufera mediatica. Dato che portare le basi di partito in piazza per legittimare questo o quello schieramento è rischioso, perché si può generare una sorta di muro contro
 muro con un sicuro indebolimento del sistema politico ed un aumento di astio popolare dannoso e controproducente, è meglio collaborare e cercare di accordare insieme il pianoforte dell'economia, ora stonato e con diversi tasti rotti e non utilizzabili, anche perché sia il centrodestra che il centrosinistra stanno rischiando di perdere una parte dei loro elettori.

Il motivo è la nascita di quella nuova e strana coalizione, inamalgamabile ma numericamente elevata, che dati gli scontri interni al PD e gli attacchi esterni al PDL può entrare nel ballo parlamentare ed assumere quel ruolo antico che portò il PSI a governare proprio a causa degli scontri inutili e dannosi fra la DC ed il PCI. E c'è la possibilità che questo accada anche se la figura che si mostri agli italiani forte, capace e meritorio, un Craxi prima maniera per intenderci, non esiste nella politica attuale fatta di mezze cartucce già sparate e riciclate.

Comunque la mossa berlusconiana apre sullo scacchiere politico il varco che evita uno stallo e consente ad uno dei contendenti di poter ambire alla vittoria. E' pacifico che l'uomo di Arcore con la lettera tende ad agevolare le sue prossime mosse, tagliando fuori quel terzo polo che non è ancora nato e già litiga sulle cariche geriarcali, e che quindi, fosse accettata, lo porterebbe in una situazione vantaggiosa rispetto al nuovo (ma vecchio dentro) trio politico. Ma non è detto che la contromossa non faccia tornare in parità o addirittura non agevoli il suo principale avversario che sta perdendo consensi da tempo ormai immemore. Per cui ora la palla passa all'alfiere del centrosinistra. Dalla sua risposta riusciremo a capire quanto sia innamorato dell'Italia e quanto del suo elettorato. Se dicesse sì potrebbe dimostrare che uniti si può vincere ed in caso di buone e favorevoli riforme improntare una campagna elettorale basata su una ritrovata capacità politico-economica, se dicesse no dimostrerebbe che è innamorato della sua posizione antiberlusconiana e che intende proseguire la lotta dell'uno contro tutti, poi  sarà del tutti contro tutti, come dimostrato da D'Alema con la richiesta di una coalizione antiberlusconiana formulata al trio Casini Fini Rutelli.

Gli italiani però potrebbero far pagare cara questa scelta che immobilizzerebbe il Parlamento per mesi e che porterebbe di certo entro breve a nuove elezioni. Chiunque ha un briciolo d'acume riesce a capire che tale coalizzazione verrebbe fatta solo per sfiduciare il Premier e che, al momento in cui dovranno essere varate vere e serie riforme, gli scogli insormontabili di pensiero fra i troppi e diversi leader non permetterebbero una votazione unanime. Quindi forse è meglio un ragionamento riformista portato avanti fra due sole parti, anche se con diverse idee, anziché fra le sei o sette ora in trattativa per attuare la famosa cacciata dell'infedele dal Tempio.

In ogni caso, qualunque sia la risposta riservata al forse orgiastico avversario dal Bersani, un accenno di timido passo in avanti verso una collaborazione che non serva a cacciare ma a governare meglio è stato fatto. E questo di per sé, qualunque sia il motivo che ha spinto il Premier a scrivere, è positivo.



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