venerdì 24 agosto 2012

Melania Rea. Nella ricostruzione manca una telefonata e per i carabinieri che litigano coi numeri l'amica ha inviato due sms, non uno troppo lungo...


"Orbene, i primi dubbi circa l'individuazione del Parolisi e della sua famiglia nell'area delle altalene nell'orario proposto dal Ranelli (subito dopo le 14.50) sono sorti in concomitanza con l'analisi del tabulato del telefono della vittima, che evidenziano due chiamate pervenute su tale apparato alle ore 14.53 e 14.56, seguite da due sms recapitati alla stessa utenza alle ore 15.03 e 15.04, sollecitazioni tutte originate dall'amica Viviani Sonia, senza alcun esito da parte della vittima. Tale dato di fatto impone di ritenere che la stessa, già alle 14.53 fosse quindi, se non già morta, perlomeno in balia del suo carnefice...". Questo ciò che i carabinieri hanno scritto negli atti inviati al Pm. Questo di certo anche quanto dagli stessi anticipato al patologo in fase di perizia. Patologo che per rispondere alle domande della procura, e circoscrivere il delitto ad un orario specifico e limitato, necessitava di avere più elementi in mano, quindi anche di un confronto scritto e verbale con chi indagava. E che ci sia stato è certo e lo dimostra la parola "carnefice", usata dai carabinieri al singolare quattro giorni prima della consegna da parte del dottor Tagliabracci della relazione finale, relazione in cui ipotizzava un unico assassino probabilmente destrimane (consegna avvenuta il 13 luglio).

Infatti è solo dopo l'esito dell'autopsia che si è parlato di un "probabile unico carnefice destrimane", che per tutti è il Parolisi nonostante vi siano più dna estranei sulla vittima. Ed è dal momento della consegna dell'informativa e della perizia del patologo che il dottor Monti, il 14 luglio, scrisse e chiuse gli atti per chiedere l'arresto del militare, concesso la sera del 18 luglio dal gip Calvaresi ed eseguito la mattina del 19 dai carabinieri. Per cui c'è da chiedersi: "Può essere super-partes la relazione su un'autopsia se gli elementi forniti al perito da chi indaga si rivelano essere fuorvianti?". Si fa presto a capire cosa intendo con la parola "fuorvianti". Basta essere connessi e sapere che, per una regola logica impossibile da smentire, non sta scritto in nessuna "tavola dell'obbligo" che io debba rispondere a tutte le persone che mi chiamano al cellulare, specialmente se il numero che appare sul display mi è sconosciuto. E se il non rispondere a tutti è un mio diritto, lo è per chiunque e lo era di certo anche per Melania Rea. A dire il vero io quando sento un telefono squillare rispondo, ma conosco tante donne che se non sanno chi le chiama chiudono il cellulare in fondo alla borsetta o lo silenziano. Questa usanza, molto in voga fra gli italiani, è stata valutata nella maniera giusta ad Ascoli? Me lo chiedo perché quanto scritto dai carabinieri, copiato pari pari in ogni atto dai vari magistrati, sembra essere un modo strano di vedere i fatti.

Un esempio eclatante, mai sviscerato in modo persuasivo o forse mai ben capito, ci viene dalla testimonianza dell'amica Sonia Viviani. Lei è la persona che ha chiamato la Rea col cellulare in uso a sua madre, quindi sul dispaly del telefonino di Melania alle 14.53 ed alle 14.56 è apparso un numero sconosciuto... per cui chi può realmente dire in tutta sicurezza che in quei minuti la donna fosse in balia del suo carnefice, oppure addirittura morta, e non invece ancora in strada, sola o intenta a parlare con qualcuno, e non sia stata lei stessa ha decidere di non rispondere ad una persona che credeva di non conoscere? In realtà nessuno può dare vere certezze sul punto. Ed ecco che le parole scritte dai carabinieri: "Tale dato di fatto impone di ritenere che la stessa, già alle 14.53 fosse quindi, se non già morta in balia del suo carnefice", paiono non essere in linea con una giusta logica investigativa multidirezionale, quella a 360° tanto ben reclamizzata ad Ascoli. Ed ecco che, se chi si è rapportato col patologo gli ha prospettato questa conclusione (fuorviandolo ed indirizzandolo), gli orari si sono aggiustati a modo diventando concordanti e buoni da inserire in ogni successivo atto giudiziario. Ma ad osservare il tutto con occhio critico, ed avendo la certezza che chi fa indagini non è obbligato a credere per partito preso alle parole dei testimoni (se non avallate da prove o accertamenti mirati e seri), si nota una stranezza mai davvero approfondita nel modo migliore (l'esempio eclatante di cui sopra). Parlo di un sms inviato da Sonia Viviani a distanza di sette minuti dalla sua ultima chiamata delle 14.56 (perché attendere così tanto prima di inviarlo?). L'amica, infatti, nelle interviste ha affermato di aver spedito un solo sms con su scritto: "Mely, il cellulare è di mamma, rispondi perché sono io... come è andata in clinica?". Il messaggio, come si nota, è telegrafico e fa supporre che di lì a poco alla Rea sarebbe arrivata una telefonata dal "cellulare di mamma", se no a che prò chiederle di rispondere? Se avesse voluto un sms in risposta al suo avrebbe scritto: "Ti ho chiamato col telefonino di mamma e non hai risposto. Come è andata la visita?". La stranezza sta nel fatto che quel "rispondi" è rimasto senza risposta... pardon, intendevo dire: senza la chiamata promessa.

Ma c'è ben altro da valutare. Il messaggio inviato da Sonia Viviani, che ribadisco lei stessa in video ha detto essere uno solo, una volta preso in carico dai carabinieri è diventato doppio, perché nei tabulati in loro possesso risultano essere due quelli spediti. Per questo in ogni atto scritto si parla di due sms giunti alle 15.03'.39'' ed alle 15.04'.00''. Ora io, anche se non mi chiamo Tommaso, quando trovo parole in contrasto ho la brutta abitudine di cercare verifiche. Per cui ho provato a capire chi avesse ragione e quanti messaggi in realtà siano partiti ed arrivati. Per questo ho consultato i miei tabulati telefonici. Ed è così che mi sono accorto che in certi casi ci sono sms, inviati da me in un'unica soluzione, che il mio gestore recapita in due parti (il bastardo è furbo e mi fa pagare il doppio)... di solito c'è un secondo di differenza fra i due invii. Ho chiesto risposte e mi hanno detto che capita quando si scrivono troppi caratteri, più di 160 solitamente, quindi viene diviso solo se è lungo e non telegrafico. Saputo questa novità l'ho rapportata al caso in questione e mi sono detto che se Sonia Viviani ha parlato di un solo sms, non può essere sia il telegrafico di cui ci ha fatto partecipi nelle interviste... non sarebbe mai stato diviso in due. D'altronde, se invece hanno ragione i carabinieri ed i messaggi sono due, cosa può aver scritto nel secondo visto che in 21 secondi doveva predisporre il cellulare, scrivere un sms ed inviarlo? Ventun secondi passano in fretta.

Provateci anche voi, prendete il vostro cellulare e cercate di scrivere ed inviare un messaggio in 21 secondi, poi fateci sapere se il "ciao mamma", le uniche parole che sarete riusciti a scrivere (se non siete campioni mondiali di scrittura digitale), lo avete inviato o vi è rimasto in canna. In base a questo c'è da chiedersi: sono stati verificati i due sms prima di inserirli in un atto giudiziario? E se lo sono stati: in che modo si è proceduto alla verifica? Non è che, in fondo a chiunque può capitare di sbagliare nel ricopiare i numeri e scrivere un 39 al posto di un 59 (anche ai carabinieri), ha ragione la Viviani e di messaggi ne ha inviato, anziché due, uno? Uno, sì, ma troppo lungo... così da costringere il suo gestore a dividerlo come fa il mio? Non è che chi era preposto alle indagini ha ricopiato male? Non è che si è confuso ed ha messo un tre al posto di un cinque? Non è difficile confondersi quando si parla di numeri... e si sa che la matematica a tanti è indigesta. La conferma ci viene dai carabinieri e dalla procura di Aosta (qui l'articolo), che per "incastrare" la Franzoni alle sue "responsabilità" fecero stare una ricostruzione di tre minuti e trentacinque secondi all'interno di uno stirminzito spazio largo solo due minuti e quindici (i famosi fenomeni matematici elastici che tanto spesso negli anni passati si son materializzati in Valle).

Gli errori dunque, ho pensato, sono all'ordine del giorno ed avvengono in ogni occasione in cui si ha a che fare coi numeri, quindi anche ad Ascoli ed a Teramo i carabinieri potrebbero essersi sbagliati. Da questo mio scrupolo è nata una nuova veloce lettura dell'Atto di Giovanni Cirillo, il gip di Teramo che ha convalidato per la seconda volta l'arresto del Parolisi. Lui di certo non s'è messo a controllare o a far calcoli, di certo ha accettato per buoni i dati inseriti in fogli lasciati sulla sua scrivania dai Pm (che a loro volta non hanno di sicuro controllato con la calcolatrice quanto scritto nelle informative dei carabinieri). Per cui, visto che l'atto è in tre parti e molto più di un terzo si sofferma sulle intercettazioni e sulle pagine facebook (ed è tutto dire), ho scelto di fare la prova del nove controllando una ventina di pagine, dalla 69 alla 89, le uniche che fanno al caso nostro perché vi sono inseriti dei numeri. Non appena iniziato mi son reso conto che non sbagliavo a pensar male, che molti numeri figuravano ricopiati a caso e senza alcun controllo postumo. A pagina 69, ad esempio, si parla dei telefoni ed è scritto che quello di Melania è stato attivato nel luglio del 2010, salvo poi scrivere che si son chiesti i tabulati a partire dal 1 gennaio 2010 (da quando ancora non era attivato?) fino al 22 aprile 2011. Nella stessa pagina si cita il numero in uso al Parolisi, la sua scheda è stata attivata a marzo 2010. Anche nel suo caso la richiesta del tabulato parte dal 1 gennaio 2010... ma poi si va oltre e si scrive che il tabulato lo si è chiesto fino al 22 aprile 2010, anzichè 2011 come di certo è stato. Per quanto riguarda il cellulare "dedicato" all'amante tutto è a posto. I tabulati si son chiesti dal giorno dell'attivazione e si son fatti arrivare al giorno in cui il Parolisi disse di averlo gettato.

Ma i numeri sono tremendi, sono maledetti simboli che si inseriscono fra gli occhi e creano confusione al cervello, che si uniscono e formano altri numeri malefici che quando li riporti su un foglio ti ingarbugliano la mente tanto che nell'atto pubblico il 2011 a volte diventa 2010... quando invece non diventa, a pagina 71 ad esempio, 2001. Decido di non controllare la chiamata sollecitata da Melania e partita dal telefono dei suoi genitori, quella delle 12.20 durata quasi nove minuti, in quanto non mi pare se ne sia mai parlato in nessun luogo sacro, né mediatico né giudiziario, quasi ombreggiata da quella più famosa delle 13.34. Per cui lascio in sospeso i 524 ed i 526 secondi di durata scritti accanto ad un orario sempre uguale... e forse non controllato neppure da chi l'ha inserito, passo oltre e mi dedico ad altre telefonate, a quelle di cui parlavo in precedenza, quelle inviate dalla Viviani alle 14.53'.24'' ed alle 14.56'.52''. In questo caso i carabinieri sono più specifici e chiariscono che il tempo in cui Melania Rea avrebbe dovuto rimanere ferma al monumento era di almeno 3 minuti e 26 secondi. Sarà una sciocchezza, non ne discuto, ma l'errore non manca neppure stavolta, dato che la differenza fra i due numeri non è di 3 minuti e 26 secondi ma di 3 minuti e 28 secondi. E lo stesso dato sbagliato compare anche a pagina 86, dove però qualche riga più in basso, ed impovvisamente, l'orario delle 14.53'.24'' si trasforma in 14.53'.25'' (forse nel frattempo è aumentata l'Iva sugli orari) e tale rimane anche a pagina 88... a pagina 87, tanto per non farsi mancar nulla, l'errore sta nell'anno, indicato ancora una volta come 2001 e non 2011, mentre a pagina 78 il secondo messaggio pare essere inviato alle 15.04'.05''.

Cosa dire? Visti gli errori di trascrizione trovati in sole venti pagine di un Atto che ha mandato in carcere il Parolisi, Atto ora registrato in Tribunale, c'è da chiedersi: è davvero impossibile che i carabinieri non si siano sbagliati inserendo un 15.03.39 anziché un 15.03.59, orario che anticipa di un secondo il 15.04.00 in cui si dice essere stato inviato il secondo sms e che confermerebbe l'invio di un unico messaggio, come dichiarato da Sonia Viviani, ma molto lungo e non telegrafico, come non dichiarato dalla stessa? Non è uno scioglilingua, è una domanda basata sui sette minuti passati dall'invio del messaggio all'ultima chiamata, minuti che paiono confermare la necessità di aver più tempo a disposizione per scrivere. In questo caso, pur essendo due gli sms arrivati, i carabinieri avrebbero semplicemente preso una cantonata e, come al solito, si sarebbero adagiati sulla soluzione più facile, quella già scritta sui tabulati inviati dal gestore, senza considerare tutte le eventualità e le diverse stonature. Stonature tipo la lunghezza del messaggio, lunghezza che vorrebbe una giusta spiegazione visto che quanto Sonia Viviani ha dichiarato di aver scritto: "Mely, il cellulare è di mamma... rispondi perché sono io... com'è andata in clinica?" non supera i 160 caratteri e non sarebbe mai stato diviso in due dal gestore.

Insomma, da qualsiasi parte la si guardi c'è sempre qualcosa che non va. Anche perché nessuno ha avuto la voglia di sapere per quale motivo non sia partita una nuova chiamata dal "cellulare di mamma" a quello di Melania. Anche perché nessuno si è mai chiesto come mai nelle interviste l'amica abbia detto: "Mi ha avvisato Stefania... ma come Melania è sparita... che è successo... non si sa quante volte ho chiamato Melania". Su quest'ultimo punto posso aiutarla io. Dopo aver saputo della scomparsa di Melania le ha inviato zero telefonate. Ed in casema lo sapevano e lo sanno. Ma il numero "zero" mi sa tanto che, causa il suo valore nullo quando viaggia solo, ai carabinieri di Ascoli non li ha aiutati per nulla...

Interviste Sonia Viviani:
Chi l'ha Visto, solo primi 3 minuti (ho inviato un sms)
Porta a Porta (non si sa quante volte ho chiamato Melania)


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880 commenti:

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Antonello ha detto...

@F
Veramente guarda che io ho preso e risposto seriamente a Roberto, forse non hai letto bene tu.
Trovo anche stucchevole questa tua polemica, se quello che penso o il mio modo di esprimermi non raccoglie la tua condivisione e' un problema tuo, prova a parlare allo specchio magari condividerai e non dirai a te stesso che dai i numeri come ritieni, vedo, di avere il diritto o la confidenza di poterlo dire agli altri.
Sil resto non rispondp manco guarda, spiega tu una sana motivazione per cui in assenza di S., a dire del Pac. vi fosse un via vai. E' normale??? Si??? E illuminaci sulle tue ipotesi invece di dar dei matti agli altri, magari conquisterai la gloria e la stima.

F ha detto...

Antonello
Allora fai il serio quando commenti le idee degli altri, e vedrai che nessuno ti accuserà di dare i numeri.
Chiuso l'argomento
F

Antonello ha detto...

@F
non so piu' come dirtelo, io se ironizzo o scherzo e' per sdrammatizzare, non intendevo prendere in giro nessuno, poi ho ironizzato senza un riferimento preciso, se preendi tutto e sempre sul serio veramente c'e' da uscire pazzi.
Sempre pero' nei limiti perche' Enrico aveva pure le sue ragioni, cioe' se mi si dice che Dio in persona in sette giorni ha distrutto e rifatto il mondo posso ancora crederci, se mi si vuol far credere che sia stato S. ironizzo, e' il mio modo di dissentire con soluzioni procurate, non piglio in giro nessuno.
Spiace, pensavo si fosse capito.

Mimosa ha detto...

Caro F(alce)
non picchiare così duro su Antonello, lui è un "alieno" tra di noi, nel senso che vive in un mondo tutto suo, si esprime come la sua grande fantasia gli permette, e sono certissima che possiede un alto grado di ironia (tanto che io stessa qualche volta ho male interpretato mentre altre mi ha fatto sorridere) e non ha cattiverie recondite, quindi se deve prendere in giro qualcuno, prende in giro soprattutto e prima di tutto sé stesso.
Antonello è solo Antonello, inimitabile!
...però non pestiamogli i piedi ;-)

Un saluto a entrambi
Mimosa

Antonello ha detto...

Tanto per gradire portiamoci avanti, ad esempio non ho mai sentito PF anche solo sospettare di essere egli stesso vittima del progetto Monarch, io se avessi prove fondate della verosimiglianza mi chiederei se vedendo quell'incontro a Roma non potessi aver suggerito a qualcuno di manipolarmi in modo e maniera che a quel qualcuno convenga.
Invece non mi sembra che PF adombri anche solo velatamente questa ipotesi, si ritiene immune da quel rischio??? E perche'???
Seconda osservazione, se e' stato visto mentre guardava perche' lui e' ancora vivo mentre a M. quell'incontro, nell'ipotesi, sarebbe costato la vita???
Ed ancora, perche' non ha acquisito le immagini della videosorveglianza della procura romana di quel giorno se e' vero che l'incontro era avvenuto fuori degli orari d'ufficio, in locali particolari e se una delle persone era da lui attenzionata??? A quest'ora avremmo le immagini di M., se era M.
In ultimo, se voi foste il vero responsabile o da quella ipotetica parte schierato e foste consapevole indi dell'innocenza di S., come lo aiutereste ammesso che dobbiate aiutarlo???

Antonello ha detto...

Dopo un'arringa del tipo di Mimosa basta, posso andare a dormire, del mondo ho visto tutto, Mimosa che mi difende non lo posso sopportare, e' un'emozione piu' forte di me, ricordo ancora la recalcitrante diffidenza, non e' possibile, se mi difende mi crolla un mito.
A questo punto devo riconoscerlo, ho perso l'esclusiva, anche Mimosa puo' prendermi in giro, questa se e' una triste realta' devo riconoscere che e' il segno del tempo che passa, per protesta mi daro' fuoco come uno Shaolin davanti al comune di Trieste.
Consideratemi in sciopero ad oltranza ed asserragliato nel traforo del monte bianco con duemila chili di tritolo.
Cinque litri di camomilla ed a letto, notte a tutti.

Mimosa ha detto...

Antonello! sei troppo forte!!!
dormi tranquillo, mi raccomando ...
Mimosa

F ha detto...

Si profila un'altra mattinata di silenzio, e non so chi crede di trarne profitto, sottraendosi ad una ragionevole discussione.
Cos'è si ha paura di parlare?
E di chi?
"Male non fare e paura non avere"
Falce

luc ha detto...

@anonimo 14.28 del 1 settembre

con quanto ardore ti sforzi di rendere poco credibili, indicandole come 'ridicole',le ipotesi in riferimento al progetto Monarch , agli esperimenti e a tutto quanto puoi tranquillamente trovare su internet disponibile a tutti in merito all'argomento.

Dicevo ,esperimenti,o meglio indicate come 'torture', alle quali verrebbero sottoposti dei soggetti scelti tra...ecco, questo piuttosto mi chiederei.

Se fosse tutto vero, secondo te anonimo delle 14.28,la scelta dei soggetti da sottoporre a questi esperimenti da chi sarebbe suggerita? che tipo di caratteristiche deve avere il soggetto scelto? chi lo sa, sicuramente però (se fosse vero ) se facessi parte del 'team di selezione 'la prima cosa di cui mi preoccuperei sarebbe proprio quella di rendere poco credibile la vittima;
ridicolizzandola,deridendola,isolandola etc etc....sai, tante volte si mettesse in mente di denunciare qualcuno o qualcosa che non si deve toccare.
Ovvio che altre ipotesi ,a partire da quella basata su prove tecniche come la sg passando per le amicizie,telefonate strane,corpo che parla ma non troppo, insomma tutte le ipotesi sono al momento da considerare senza bisogno di mettere il bavaglio a nessuna di esse e a chi esprime un libero pensiero, si puo' ancora fare questo?Giusto?
Cari Saluti
luc

PINO ha detto...

@LUC
Il bavaglio è messo a chi se lo lascia mettere.
Il pensiero e la libertà di esprimerlo è sancito dalla nostra Costituzione, per cui il "bavaglio", od il tentativo di apporlo è reato.
Ogni ipotesi, nei limiti del significato della parola, può essere avanzata, senza che sia necessariamente ridicolizzata o rigettata aprioristicamente.
Fermo restando il rispetto e l'incontrastabilità di assunti scientifici come la SG da te segnalata, che, nel caso specifico in discussione, non può essere considerata una ipotesi.
Concordo con te per tutto il resto.
Pino

tabula is back ha detto...

buongiorno a tutti.
non sono ancora riuscita ad aggiornarmi sui commenti del presente articolo, quindi non so se la mia considerazione pioverà come i cavoli a merenda.
E poi devo ancora digerire i commenti al precedente post.
C'è da dire che è storia una certa difformità tra le dichiarazioni PUBBLICHE rilasciate in tivù da parte di molti testimoni ruotanti intorno alla vicenda, e quanto poi dichiarato invece agli inquirenti, in cui vige obbligo di verità.
C'è una volontà di salvare la faccia e la facciata nelle interviste rese pubbliche in netta difformità con quanto invece dichiarato ufficialmente.
se quanto detto agli inquirenti ha un valore, non saprei quanto e come si possa attribuire valore di dichiarazione ufficiale a quanto sostenuto in trasmissioni di approfondimento popolare.
Di sicuro, si è voluta scegliere la strada del porgere una bella intonacata alla facciata perbenista della vicenda, offrendo dichiarazioni inizialmente più
concilianti ed idilliache del matrimonio della defunta rispetto a quanto risaputo nella realtà da parte dei familiari di lei, per esempio.
Ma anche questo è noto e rientra perfettamente nella messa in atto di una commedia nella quale i panni sporchi si lavano in famiglia, commedia recitata ad uso e consumo dei media, all'interno della quale un "patto del silenzio sui tradimenti del genero" è stato proposto e caldeggiato dal suocero nell'immediatezza della scomparsa di sua figlia.
E come dargli torto, visto il cannibalismo dei giornalismi per gli scandali.
Un altro paio di maniche sarebbe intendere se rilasciare interviste pubbliche dal contenuto viziato o palesemento distorto e menzognero possa costituire un reato.
Un reato di nascondimento della realtà volto ad influenzare l'opinione pubblica che, nell'ipotesi fosse stata messa in campo una giuria popolare, avrebbe avuto un notevole peso.

Detto questo, non è facile capire come in questo cumulo di menzogne "bianche" ed apparentemente innocenti, volte a fare apparire la realtà migliore di quanto fosse, si inseriscano le dichiarazioni mendaci della Viviani, che di quella famiglia non faceva parte.
Certo, come sedicente amica della scomparsa potrebbe avere avuto la solerzia di appoggiare benevolmente le intenzioni dei familiari della defunta.

Ma affermazioni del tipo "non so quante volte l'ho chiamata", quando il numero di quelle tante volte, dopo avere inviato il/gli sms corrisponde a ZERO, corrisponde ad un'affermazione mendace nella quale si vuole dare ad intendere di avere effettuato un numero N di telefonate, ma senza volersi impelagare nel sostenere numeri facilmente smentibili, quando la verità, quella vera, è che di telefonate non se ne è effettuata nessuna.

Bisognerebbe capire SE la pubblica dichiarazione corrisponda a quanto dichiarato agli inquirenti.
Se così non fosse, ovvero se la Viviani fosse stata costretta a dire la verità a chi poteva smentirla tabulati alla mano,
ma non l'avesse detta in tivù,

tra me e me mi chiedo:
- mentire al fine di apparire una più premurosa ed attenta amica di quanto in realtà sia stata quel giorno?
- oppure mentire per nascondere dell'altro?

Forse gli inquirenti sono più profondi conoscitori di caratteri di quanto sia mai stata io ed hanno dato per buona la prima.
Sicuramente il gran pasticcio tra celle telefoniche agganciate concomitanze tra l'ora della scomparsa ed sms, dna in zona cesarini, una ventilata e mai approfondita ipotesi di palpeggiamenti di ginocchia da parte del marito di SV, non mi aiuta nelll'avere lo stesso ottimismo degli inquisitori.

Antonello ha detto...

@Luc
personalmente ritengo interessante, forse pericolosamente anche affascinante, l'ipotesi avanzata da PF anche se quasi impossibile da provare.
"Ipotesi" non a caso, intanto non vi e' alcuna certezza matematica, nemmeno PF afferma di aver visto M. il 23 marzo negli uffici della procura di Roma in orari anomali.
Riferisce di aver potuto vedere una donna che assomigliava moltissimo a M., non ne ha ne da certezza benche' quella donna dice che gli e' passata proprio davanti.
L'ipotesi viene poi adulcorata da un'analisi di Zag. dei rituali riferiti da S., quei rituali vengono identificati da Zag. con rituali satanici.
Il combinato disposto fra le dichiarazioni di PF e di Zag. e dai commenti di PF sulle dichiarazion pubbliche di Zag. individua una non meglio precisata organizzazione segreta che si muoverebbe in ambito militare (indagine su Cecchignola), Zag. sarebbe ancora piu' preciso annoverando molti fatti alla setta segreta satanica Temp. di S., fondata da un certo Aquino dopo lo scisma e le divergenze con l'originaria setta satanica fondata da Lavey.
La parte satanica e' commentata da PF nel suo sito e riportata sulla pubblica intervista di Zag. appositamente linkata.
Cioe' l'ipotesi Monarch ha un'ampiezza molto piu' vasta e, quello a Monarch, sembra essere solo uno dei mille riferimenti iniziali che il magistrato dice contenuti nel fascicolo d'indagine che ha strutturato il suo ufficio e che poi afferma di aver consegnato a Teramo, insieme ad una mole enorme di file multimediali e generici su supporto.
Quindi si potrebbe premettere, anche dall'ambiente in cui sarebbero stati registrati i file, che il dato che accomunerebbe, nell'ipotesi, le modalita' di controllo delle menti con M. possa essere il riscontrato ricorrente loro utilizzo in strutture militari o comunque di pertinenza/limitrofe.
La novella introdotta poi da Zag. e ripresa da PF nel suo sito porta ad un'organizzazione segreta che, fondata da un ex col. militare esperto delle attivita' attinenti il progetto Monarch, con il nome di Temp. di S. non si sa bene se sarebbe formata da soli militari o iniziati generici.
Sta di fatto che Zag. afferma, in un'intervista pacificamente pubblica, che S. ne farebbe parte e che lui ne e' a conoscenza perche' vertice napoletano della locale Massoneria, come e' ben noto non piu' associazione segreta.
Secondo me, se si vuole analizzare questa "eventualita'" non si dovrebbe confondere, come fanno in tanti, cio' che PF afferma come possibile od ipotizzabile con quello che lui invece affermerebbe come realmente accaduto.
Il progetto Monarch e' comunque solo una parte di tutta quell'ipotesi, perche' appunto si puo' parlare, come anche PF fa, di attivita' inerenti il Monarch poi riprese da chi ne era potuto diventare esperto asservendone la pratica a scopi poi diversi, settari, satanici o solo sessuali orgiastici.
Perche' se si vuole parlare di questa ipotesi di questo parla.
L'utilizzo di pratiche ipnotiche unito a uso di droghe allo scopo di controllare le menti e preordinare dei fatti, nello specifico atti sessuali orgiastici legati ad una setta satanica.
E ritorniamo nuovamente da capo.

F ha detto...

@Tabula
Oltre alla situazione delle telefonate e degli sms, di cui SV parla ed ha parlato, gli investigatori hanno mai chiesto spiegazioni più approfondite sul suo DNA e l'altro, possibile, del marito sulle mutandine di Melania?
La "stiratura" è stata bastevole per mettere le cose a posto?
Falce

F ha detto...

p.s.
Quel Roberto che ha postato ieri, ha detto cose molto pertinenti, riguardo ai vari altri DNA ritrovati sul corpo di Melania, perchè nessuno lo ha preso in considerazione, se non Antonello, con qualche appunto?
Andatelo a leggere.
Falce

PINO ha detto...

@ TABULA, bentornata!

Hai fatto una buona trattazione sulla figura di SV, e tutte le anomalie che la caratterizzano.
Ma ci sarebbero tante altre domande alle quali la stessa dovrebbe rispondere, oltre a quelle suggerite da Falce, da Anna, da Roberto e molti altri.
La sua figura sembrerebbe un fulcro su cui si articolano diverse leve; da quella delle prime descrizioni della coppia Parolisi, a quella della gita a CSM del 3-04; dalle famose telefonate a M, a quelle NON FATTE alla stessa; dai DNA trovati sulle mutandine di MR, al SONNO del marito nelle ore di lavoro, ritenute un ottimo alibi, e non è tutto, l'elenco sarebbe molto più lungo.
Come puoi notare il virtuale "fulcro" dovrebbe assumere un'importanza maggiore, non solo nelle nostre considerazioni, ma anche in quelle degli inquirenti.
Ciao, PINO

luc ha detto...

@Pino
si,a proposito della sg quanto specifichi nel tuo post è più esatto di quanto detto da me (più alla buona).

@Antonello
"Il progetto Monarch e' comunque solo una parte di tutta quell'ipotesi, perche' appunto si puo' parlare, come anche PF fa, di attivita' inerenti il Monarch poi riprese da chi ne era potuto diventare esperto asservendone la pratica a scopi poi diversi"

Ammiro (e invidio un pò)la tua capacità di espressione che rende i concetti chiari all'istante , ma appunto si parla di" ipotesi "pericolosamente affascinanti che non possono essere domostrate.

Pamba ha detto...

Ciao Pino, bentornata Tabula!

Sull’alibi del marito di Sonia ho qualche elemento in più, avendo ritrovato l’articolo originale.

“I detective hanno cercato di capire se la seconda utenza di S.V. non fosse in realtà utilizzata dal marito, A. S., operaio ascolano.
Il 26 aprile Panorama ha incontrato l’uomo, un tipo sui 35 anni, con capelli ricci: «Quando Melania è scomparsa» ha detto «mi trovavo in fabbrica ed ero senza auto». A quell’ora sarebbe andato in pausa pranzo e poi a dormire in un’area appositamente attrezzata.”

http://italia.panorama.it/Il-giallo-di-Ascoli-rompicapo-Melania

Pamba

Anonimo ha detto...

Roberto???? Ma dai....Strano ....penso che invece sia un'altra persona....Easy to discover

Anonimo ha detto...

Ti ringrazio Pino. Se non ricordo male comunque per il DNA sulle mutandine, X+Y, si era parlato del figlio di SV proprio per via del cromosoma X, uguale a quello di Sonia. A meno di credere al dogma della seduta di stiro, si potrebbe trattare del DNA di un parente maschio di Sonia piuttosto che di quello del marito.

Roberto

Anonimo, controlla pure se sai come fare. Sono un programmatore e se ce la fai a rompere il mio sistema avrai tutto il mio rispetto.

Anonimo ha detto...

Da ieri circolano in rete alcuni articoli che indicano la possibilità di una testimone della presenza o assenza di Melania alle altalene di Colle San Marco, non ancora ascoltata. Sembrerebbe che sia stato l'avv. Lolli, più volte interrogato dagli inquirenti, a suggerirne la presenza. Sembrerebbe di capire però che ancora non sia stata rintracciata. Ricordate di aver mai sentito Salvatore far riferimento a tale donna con i suoi bambini? Mi sembrava che si sia sempre detto che Salvatore affermasse di essere solo con la sua bambina alle altalene. Salve a tutti.

Sarahkey

Anonimo ha detto...

Ringrazio anche te, Falce. Antonello ha giustamente evidenziato la totale assenza di tracce, suppongo epiteliali, del potenziale stupratore. Ma purtroppo noi non sappiamo quale tipo di test sia effettuato per affermare che il DNA a livello vaginale era negativo. Pertanto è possibile sia che Melania sia stata ripulita, sia che eventuali cellule epiteliali si siano deteriorate nel tempo intercorso tra il rapporto sessuale e il prelievo del tampone vaginale, o semplicemente che non siano state testate.

Roberto

Antonello ha detto...

@Roberto
interessante, un programmatore quindi, e ci sarebbe una domanda attinente riguardante il caso di M.
Poniamola generica, hai un gestore, un numero telefonico, forse anche un IP di un cellulare, sapendo che quello specifico cellulare supportato da quella specifica scheda, e quindi numero telefonico, ha il Gps acceso e' possibile con un algoritmo localizzare il suddetto cellulare??? E se si, con quale approssimazione???

PINO ha detto...

ROBERTO
Se sei lo stesso che ho incontrato tempo fa in altri blog, so che hai una certa competenza in materia criminale, ma questo caso si presenta accompagnato da molte incongruenze, nella sua stessa struttura.
Noi tutti non ancora sappiamo, per esempio, se tutti i vari DNA rilevati sul corpo e gli abiti di MR, siano stati, non solo catalogati, ma confrontati con quelli di personaggi ritenuti sospetti o, comunque orbitanti attorno alla coppia Parolisi.
Non sappiamo neanche il perchè il militare stia ancora dietro le sbarre, quando nessuno dei DNA rilevati gli appartiene.
Altro discorso è la SG, sulla presenza della quale per il momento dobbiamo soprassedere, sino a quanto i periti incaricati dal Gup Tommolini riveleranno i loro tisultati.
Penso, ad ogni modo, che il caporalmaggiore sarà giudicato, e messo in libertà in prima istanza, in base a tanti altri elementi, che dimostreranno la sua estraneità fisica, all0omicidio della moglie.
Pino

Anonimo ha detto...

Antonello, con un algoritmo puoi andare molto lontano, o molto vicino... ma la telefonia non è il mio campo. Spiacente.

Pino, in effetti ho scritto altrove ma non so se sono io il Roberto a cui ti riferisci. Comunque, a seconda dei casi, piacere o ben ritrovato.

Roberto

Anonimo ha detto...

Antonello, Luc
l'ipotesi di M. vittima di esperimenti può starci, se non altro giustificherebbe il perchè il suo corpo non presentasse segni di violenza e comunque di trattenimento forzato tenendo per buono il convincimento che la sua morte sia avvenuta nella tarda serata di lunedì 18. Ma vi sembra credibile che una donna che sa di essere attesa da marito e figlia accetti di restare sotto sequestro senza nessuna azione di ribellione, senza segni di disperazione? Credete possibile che una donna in una situazione come quella vissuta durante la prigionia possa essere consensiente ad avere un rapportoquella situazione sessuale? La non preseza di segni di violenza, il trucco intatto fanno pensare che M. abbia accettato tutto passivamente in quanto incapace di intendere e di volere. Non possiamo avere certezze sull'uso di droghe, anzi io lo escluderei, ma senza parlare di fantascenza, esistono altre tecniche che non lasciano alcun segno e che sono in grado di soggiogare completamente una persona. Di queste tecniche, che pare non lascino ricordi nel soggetto sul quale si applicano, ne ha parlato PF riferendosi a metodi utilizzati sulle vittime di esperimenti legati al programma "Monarc".
M. è stata uccisa da persone insicure, ma chi ha messo in opera il depistaggio lo ha fatto con grande preparazione, sicurezza, scaltrezza e competenza. Gente preparata che lascia intendere appartenga ad una grossa organizzazione (e perchè no quella citata?)
Marilia

Antonello ha detto...

@Roberto
beh se non e' il tuo specifico settore pazienza ma io non ho parlato di telefonia, per la geolocalizzazione del telefono a partire da celle telefoniche abbiamo la N.U.E. che ci dice, come oramai e' risaputo che il cellulare di M., il pomeriggio del 18/04/2011, e' stato dalle 16,30 circa fino al suo spegnimento verso le 19,00 a 3,2 chilometri da Ripe ed in una zona isolata di San Giacomo.
Io in verita' parlavo esclusivamente di rete, se perdonerai le mie umili nozioni chiarisco la domanda, da una memoria difensiva traspare che il dispositivo Gps di M. fosse acceso, pronto quindi a translare, tramite apposito software, il punto antenna sul mappale di riferimento.
Ora a me appare chiaro, semmai si accettano smentite, che le compagnie satellitari sviluppano tutto il traffico elaborandolo e trasmettendolo "via rete".
Con un magistrato quindi che dasse tutte le autorizzazioni idonee ritrovare, penso io, l'IP di riferimento del dispositivo partendo dal numero di cellulare puo' essere uno scherzetto, ora con l'IP, penso io, si potrebbe agire in due modi, o forzando con debite autorizzazioni il sistema ed i server dati scoprendo il punto geografico del cellulare abbinato, presumo, all'IP o tentare di entrare nel cellulare, sempre con debite autorizzazioni, per attivare software abbinati a geoallarme tipo "Runner" o "Tracker", riconsegnando cosi' l'esatta geolocalizzazione.
Altra alternativa, entrando dall'IP nel sistema del cellulare poteva, presumo sempre, consentire l'utilizzo della videocamera del telefono, visualizzando a distanza le immagini da esso riprese.
Chiaramente il telefono poteva essere chiuso ma, se non ricordo male, il modello Samsung specifico era dotato di doppia videocamera, senza contare che si poteva installare a distanza un sistema di audioregistrazione o di ascolto di esso.
Ecco, io son curioso di sapere se sono su Marte io o se i metodi di rilevamento in caso di scomparsa sono in standard antiquati.

ENRICO ha detto...

un quasi OT
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Mi sembra che la discussione si svolga su due binari paralleli e ben distinti

a) Parolisi colpevole o innocente ?

b) Nel caso in cui il caporalmaggiore non sia l’autore del crimine,CHI e PERCHE’ avrebbe avuto interesse ad aggredire a morte M.?

Personalmente sono stato più interessato al punto a). in quanto abbiamo avuto a disposizione elementi CONCRETI ed ufficiali sui quali abbiamo potuto appoggiare e confrontare le nostre controdeduzioni : dinamica del delitto, logistica dei tempi , risultati delle perizie autoptiche, contraddizioni e superficialità nello svolgimento delle indagini ecc..ecc..

Al contrario, per il punto b) non abbiamo alcuna possibilità di riscontro riguardo le innumerevoli congetture ( più o meno fantasiose) che ciascuno di noi di volta in volta propone.
Pertanto, pur riconoscendo a questo puro esercizio di ricerca investigativa una sua innegabile ed avvincente validità intellettuale, confesso di essere poco attratto dall’argomento.

Quindi, a meno di novità o di riflessioni di un certo rilievo, mi fermo qui .

tabula ha detto...

Purtroppo, caro Enrico, anche se la situazione processuale intende dirimere il punto a), non è così semplice.
Nè il punto b) che non trovi interessante, può essere agganciato senza partire da lontano.

Qui c'era semplicemente da partire, come disse un anonimo, da ciò che quel corpo DICE.

Ascoltato il resoconto di quel corpo, allora si potrà comprendere molto di più.

Partire dalle proprie convinzioni personali è un errore, e lo è pure, da un punto di vista logico-intellettivo, mettere dei punti fermi su tutto ciò che non sia sostenuto da prove.

Detto questo, quando verranno finalmente messi nero su bianco gli argomenti del cadavere, forse riusciremo ad avvicinarci alla verità.

Perchè Parolisi è di certo estraneo all'omicidio a Ripe, ma sarà del tutto estraneo alla vicenda ed ignaro dei responsabili anche se l'omicidio fosse avvenuto, tanto per facilitare i tempi, a Colle San Marco?

L'ho detto tanto per dire, si prenda solo come esempio per facilitare una dimostrazione per assurdo e non come una mia ipotesi personale.



Antonello ha detto...

@Enrico
condivido, probabilmente ognuno ha un suo obiettivo, tieni pero' conto che il punto a) e cioe' che S. appare a quasi tutti impossibilitato ad aver compiuto cio' che gli si imputa nei modi e tempi che gli si imputano e' penso stato raggiunto anche ricercando una risposta al punto b).
In effetti sono tali e tanti i dubbi che sorgono dall'analisi degli atti, per come ci e' stata data la possibilita' di consultarli, che il punto a) perde quasi di centralita', tanto che vien da chiedersi se S. non stia scontando qualche sentenza inquisitoria per il suo comportamento aldifuori dei canoni cattolici matrimoniali.

Anonimo ha detto...

@antonello
Ti rispondo io al quesito che hai posto a Roberto.
Il cellulare di MR. Era un touch screen quindi abbastanza avanzato ma utilizzava un SO proprietario. Esistono dei PRG che una volta caricati sul cellulare consentono di localizzarlo in maniera molto precisa ma sono disponibili per i SO piu' utilizzati quali Android e IOS degli iPhone. Questi programmi sono reperibili sulla rete e non e' difficile caricarli sul cellulare. Per quello di Melania non mi risulta esistano programmi ad hoc.
Francesco

anna ha detto...

e' stato stabilito che melania è morta il 18 aprile,ma l'ora non è stata stabilita evidenziando la carenza della Canestrari che non ha nemmeno preso la temperatura interna del corpo di melania, c'è una certezza il telefono di melania alle 16,53 non era a ripe ma a 3,2 km da ripe, un'altra certezza alle 19 il telefono di melania si è spento o è stato spento per riaccendersi alle ore 7 del 20 aprile e nella zona c'era un militare della clementi,
attendiamo di sapere il presunto orario,certamente melania ha avuto quel giorno un rapporto sessuale

Anonimo ha detto...

Antonello, tu stai chiedendo se sia possibile usare qualcosa analogo a brute force sul cellulare di Melania. Ti avevo capito bene allora e, se rileggi il mio post, vedrai che ti ho risposto.
Ma, ripeto, non il mio ramo.

Roberto

Antonello ha detto...

@Francesco
Mi hai risposto e no, nel senso che se e' vero che quel cellulare disponeva di un dispositivo Gps e se e' vero, come appare da una memoria difensiva, che era attivo, qualsiasi SO avesse il cellulare adottato, deve aver avuto un suo applicativo per rendere visualizzabile il punto antenna.
Tale punto antenna doveva, a quello che mi risulta, essere elaborato sui server della compagnia di concessione satellitare per essere poi rispedito al cellulare in una sorta di partita di ritorno pronto per essere visualizzato a mappale sul cellulare.
In ogni modo tale posizione, aggiornata in reale, doveva di sicuro comparire nei server e nel cellulare tramite applicativo quindi alla mia poca conoscenza appare quantomeno strano che un cellulare con il Gps acceso non venga rintracciato con l'approssimazione specifica di poche decine di metri.

@Roberto
mi hai detto, se ho capito bene, che tutto e' possibile in rete, chiaramente non intendevo assalti pirateschi da hacker ma nell'urgenza e con le debite autorizzazioni mi sembra di capire che tentando sarebbe stato possibile.

Antonello ha detto...

@Tabula
se escludiamo i tempi ed i luoghi riportando l'aggressione a Colle San Marco mi sembra che tutto cambi anche processualmente, allora si che S. non si sarebbe salvato.
Ne appare che potrebbe essere stato avulso, in qualche modo, dall'aggressione ipotetica se fosse avvenuta nell'immediato vicino a CSM.
E tutto non mi sembra ancora scontato, certo con la obbligatoria presenza di almeno un complice.
Ed e' questa stortura temporale spaziale, che appare chiara all'analisi, che costringe ad una visione a 360 gradi eludendo quindi l'aspetto processuale che citava Enrico.

Antonello ha detto...

Supertestimone segnalata dall'Avv. Lolli, magari l'avete gia' postata, mi era sfuggita questa notizia.

http://zazoom.it/mobile/post.asp?id=11513

PINO ha detto...

ENRICO, ciao.

Il nostro obiettivo era ed è quello di dimostrare l'astraneità diretta di Parolisi all'omicidio della moglie. E pare che con i precisi calcoli di tempo, luoghi e circostanza messi a punto collettivamente, tale obiettivo sia stato raggiunto.
Ma, come dice Antonello (ed io concordo) tali risultai sono stati raggiunti anche dalla ricerca da te segnata al punto "b".
Senza di essa non sarebbero usciti allo scoperto le anomalie che segnalavano la reità del soldato.

Anonimo ha detto...

Antonello, quello che tu vuoi intendere riguardo al controllo da remoto del cellulare di Melania e la localizzazione tramite GPS era sicuramente possibile con l'OS di quel Samsumg, ma occorrevano interesse ad operare in tal senso e competenze per farlo. I CC non hanno utilizzato direttamente gli algoritmi di localizzazione e si sono affidati alla procedura automatica messa a disposizione da Telecom Italia. In ogni caso il controllo da remoto, telecamera o altro, difficilmente avrebbe prodotto ottimi risultati in una zona coperta solo da GSM/GPRS.

Roberto

Antonello ha detto...

@Roberto
si, concordo, l'elaborazione multimediale e la relativa trasmissione dati e' particolarmente macchinosa ed ingombrante se non passa tramite UMTS.
Sara' anche un dato marginale ma rimarrebbe da spiegare perche' il Gps era attivo, come e' noto brucia praticamente le batterie, non credo M. lo tenesse regolarmente attivo.
Che sia stato attivato nella speranza che il corpo fosse rinvenuto???
Mistero.

ENRICO ha detto...

@ PINO

Ha detto Sherlock Holmes ( o chi per lui) “Eliminato l’impossibile, ciò che resta,
per improbabile che sia, deve essere la verità”


Ora noi, in questi mesi, abbiamo “eliminato l’impossibile “ ( un Salv. colpevole) NON IN BASE alle ipotesi relative al punto b) ma in funzione di concrete deduzioni che hanno reso inconsistenti le motivazioni di colpevolezza del Parolisi contenute negli ATTI ufficiali (incomprensibili approssimazioni nelle ricerche della persona scomparsa, dinamica del delitto, luogo dell’aggressione, deturpazione del cadavere, ferite pre/post mortem, orario del decesso, tempi della Sg, e via discorrendo)

Per quanto riguarda il “ciò che resta” invece , noi non siamo nelle condizioni di poter investigare in quella direzione.
Voglio dire : possiamo fare tutte le supposizioni possibili ed immaginabili ( “per quanto improbabili” che siano ) ma non avremo ma l’opportunità di poterle analizzare né tantomeno verificare..

Ecco perché ho scritto di ritenere il dibattito relativo ad ipotetici alternativi autori/ci del delitto un puro esercizio intellettuale.

Con questo non intendo affermarne la sua inutilità. Dico solo che, per quanto mi riguarda, l’argomento non rappresenta un obiettivo realisticamente determinante ai fini processuali

tabula pizzardone ha detto...

ciao Enrico
sì da questo punto di vista hai ragione.
Del resto selezionare asetticamente tutto ciò che riguarda l'impossibilità della ricostruzione messa in atto è un esercizio mentale molto complicato, abbiamo cercato di metterlo in atto con tutte le limitazioni personali che ognuno di noi si porta dietro, attenendoci ai fatti puri e semplici cercando di ascoltarli, ed in questo esercizio rientra anche l'avere preso in considerazione le testimonianze e le dichiarazioni nonchè le evidenze di prova, ovvero i FATTI, arbitrariamente epurati dalla Procura nel formulare i documenti di Accusa.

L'esercizio di razionalizzazione e di "ascolto" di tutto ciò che costituisce un indizio è talmente difficile e complicato che nemmeno gli inquirenti hanno saputo predisporsi all'ascolto nè prendere atto con semplicità di quanto usciva dall'ipotesi elaborata.

Il problema è che ci vuole una gran dose di umiltà, per prendere in considerazione tutto ciò che non rientra nella nostra idea personale e nella nostre idisioncrasie, e l'umiltà non è merce diffusa.

Non lo è tra di noi commentatori, che pure ci siamo posti nell'ottica di non farci condizionare, e da una razionalità priva di pressioni siamo voluti coscientemente partire, figurarsi se può esserlo quando il tuo lavoro è sotto gli occhi di tutti i media che ambiscono ad un colpevole da mettere alla gogna.

Detto questo, nel lavoro collettivo di analisi dei fatti, certe dichiarazioni rese o certe incongruenze testimoniali volutamente perpetrate, non hanno mancato di farci alzare il sopracciglio verso la possibilità ed il sospetto di colpevolezze alternative.

il lavoro di mettere nero su bianco altrui incongruenze comportamentali rientra perfettamente nella mancanza di matematicità del fatto che Parolisi potesse o dovesse essere l'unico indagato possibile i cui alibi e cellulari andavano verificati molto, molto meglio.

Del resto, se si è compiuta una scrematura arbitraria degli indizi e delle prove testimoniali umane canine e fisiche- tecnologiche, se non si è voluto dare ascolto neanche a ciò che dice quel cadavere, il lavoro degli investigatori è partito con gli strumenti sbagliati, e le conclusioni non possono che essere coerenti con l'errore di partenza.

PINO ha detto...

ENRICO caro,
la mia era solo una constatazione "collaterale" che non contempla nessuna variazione a quanto hai scritto. Anzi!
Il resto, indicato nella parte "b" del tuo post, sarà un gattone da pelare da parte delle autorià inquirenti, una volta stabilita la posizione di Parolisi, nel senso che noi auspichiamo.
Resta, comunque, fra le tante altre incognite, la focalizzazione della figura di SV, che ho, nell'altro post, paragonata ad un "fulcro" particolare.
Mimosa ne ha dato una particolare configurazione, ma penso sia opportuno determinarne meglio i contorni, con un esame più specifico.
Ciao

ENRICO ha detto...

@ PINO e @ Tabula

"Mimosa ne ha dato una particolare configurazione, ma penso sia opportuno determinarne meglio i contorni, con un esame più specifico."

Comprendo perfettamente quello che intendete dire ma, ribadisco, CON QUALI STRUMENTI pensate sia possibile PER NOI "mettere a fuoco" soggetti alternativi a Salv. ?

Il nostro blog è un "universo parallelo" pressocchè CHIUSO, privo di quelle estensioni verso l'esterno che dovrebbero permetterci di controllare, verificare, escludere o confermare supposti scenari diversi da quello indicato negli ATTI processuali.

Concordo nel ritenere il lavoro effettuato fin qui dagli investigatori c.d. ISTITUZIONALI del tutto insufficiente approssimativo e improduttivo.

Antonello ha detto...

@Enrico
In parte devo concordare, se avessimo almeno, ad esempio, la completa visibilita' degli atti, compreso quelli d'indagine e la perizia, forse potremmo acora oggi avere della chance, cosi' abbiamo invece gia' fatto molto nel nostro piccolo.
Dipende poi dai fini per cui si partecipa ad una ricerca pur virtuale.
Questo caso, forse in maniera unica, ci dimostra che il livello processuale si pone come un falso obiettivo e che invece la ricerca a 360 gradi della verita' e' umanamente, nella visione egoistica ma anche no, soddisfacente.
Intanto aggiorniamo le esperienze assorbite nella prospettiva di altri casi e non mi sembra poco, il verificar con mano l'innamoramento della tesi specchiandolo in ipotesi accusatorie non condivisibili puo' restituire nuova linfa, quell'umilta' di cui parlava santamente Tabula forse e' impossibile ma sempre piu' puo' diventare un traguatdo da prefiggersi, una sottigliezza da accordare.
Per quanto mi riguarda la passione per il ricostruire inizia proprio fuori dalle aule e non e' possibile custodirla in esse.
Si, il livello processuale racconta anche di tragedie su tragedie, di ingiustizie a volte, di accuse mai provate ma accreditate e procurate ma senza un riscontro analitico e minuzioso degli atti osservati nella loro intierezza, senza il fatidico e generico "Come??? Quando???" in quale modo piccarsi di avvicinare un "Chi???".
L'investigazione direzionale puo' aver senso sino ad un certo punto, e mi sembra che riguardo alle accuse mosse ad S. ed al modo in cui lo si accusa di aver compiuto cio' di cui lo si accusa quel punto lo abbiamo passato e trapassato.
Ricostruire in maniera globale una qualche verosimile verita' e' un'operazione ben piu' difficile perche' priva di punti di riferimento, non vi e' ricostruendo da sconfessare una tesi, degli assunti, e necessita di una qualche ordinata strategia, sempre secondo me.
Per ricostruire e' indispensabile avere e conoscere i dati, fare la cernita di quali dati siano credibili e quali no, ricontrollare ogni piu' piccolo particolare e fare lo step in cui si riuniscono le idee, ripartire, riverificare ed affidarsi per prima ad una ricostruzione verosimile e coerente con i dati per poi affinarla.
Sconfessare una tesi od accreditarla e' un passaggio successivo ma molto piu' semplice.
A noi pero' manca l'essenziale ed abbiamo fatto cio' che potevamo, ci mancano ad esempio i dati globali della perizia, e come fai ad ascoltare un corpo se non hai lo stato completo del suo rinvenimento??? O se in esso sono stati omessi particolari irripetibili??? Qui si pone anche un bisogno di rivedere standard di ufficialita' che appaiono troppo volatili da ufficio medico ad un ufficio medico, un atto irripetibile deve contenere step precisi ed obbligatori a pena di nullita'.
Io ripeto che qualsiasi documento medico penso debba essere reso disponibile, anche nella secretezza, al mondo scientifico, un processo e' un atto pubblico, io capisco che alcuni documenti siano personali o misteriosi, ma almeno alla comunita' scientifica ne obbligherei la diffusione, anche perche' e' un po' un precedente pericoloso che nessuno possa valutarne e, se nel caso, confutarne il contenuto.

tabula ha detto...

A parziale discolpa degli investigatori ci tengo a far notare che tutto quello che vediamo in CSI è fantascienza,
la realtà è una mancanza di mezzi sostanziale, a partire dai guanti sterili (che comunque andrebbero adoperati solo una volta al fine di non trasportare materiale da un oggetto all'altro)alla mancanza di una dotazione minima quale quella di sacchetti per raccogliere le prove, tanto per fare un esempio.

E lo dico perchè ho recentemente conosciuto un personaggio discretamente di spicco dell'Arma che lamentava tagli al personale ed al materiale lavorativo di base, figurarsi la formazione!

Dopodichè se tutto quanto attiene al professionismo degli anatomopatologi viene liquidato con conclusioni aperte all'ambiguità interpretativa, le convinzioni personali trovano terreno fertile.

E' invece ingiustificabile il privilegiare alcune testimonianze a favore di altre,
lo è epurare scientemente dichiarazioni rese da persone in pieno possesso delle proprie facoltà, diritti politici e civili,
lo è dichiarare inattendibile addirittura il fiuto dei cani, gli ultimi ad avere interesse nel mentire,
lo è accettare rettifiche delle testimonianze a distanza di tempo dalle prime dichiarazioni fatte, quando prodotte all'evidente e grossolano scopo di screditare la pista fiutata dai cani,

è inaccettabile distorcere orari, lo è relativizzare quanto indicato dalle celle telefoniche,
lo è ignorare cinque dna ed un'impronta di scarpa,
lo è infine eludere ciò che dice a chiare lettere una sostanza molto specifica, anzi una proteina, ritrovata all'interno del cadavere: la sg.

Certo, non è dovuto che i CC si intendano di alcunchè, però è dovuto se ne debbano intendere i periti, poichè la scienza, così come la tecnologia, non è un'opinione.

oltre agli aggiustamenti arbitrari ed alla selettività testimoniale, se aggiungiamo la convinzione del tutto personale su chi sia il colpevole di chi ha condotto le indagini, vuoi sia a causa delle pressioni esercitate dai media, vuoi sia a causa delle telefonate insinuanti di un'amica della scomparsa, amica non così cara nè vicina come ne confermano la plateale esclusione dalle confidenze della defunta,

si può certo dire che la distorsione e lo stralcio di prove oggettive portanti in altre direzioni costituisce un fatto gravissimo ed inaccettabile da chi fa del condurre delle indagini e formula accuse la propria professione.

Anonimo ha detto...

per quanto vi siate messi in gioco sin dall'inizio (armai + di un anno)comunque ad oggi non avete tirato fuori nessun altro nome plausibile per questo omicidio, ne avete dato una spiegazione al perchè un ragazza di 28 anni in gita con il marito e la figlioletta di 18 mesi, doveva essere uccisa in quel modo senza una rapina senza uno stupro senza niente di niente. pensate a mille cose ma non vi applicate su quella + semplice e realistica del marito che uccide la moglie, e non venitemi a dire che è impossibile lo sapete bene che accade ed accade molto spesso. non voglio ritornare sempre sugli stessi argomenti ma, come sappiamo tutti sulla vita di m. c'è poco da dire abbiamo scoperto invece che su quella di s. c'è tanto da dire quindi mi chiedo perchè non provate a pensare che è possibile sia lui l'assasino? perchè non analizzate il comportamento di un marito a cui scompare la moglie in una circostanza apparentemente tranquilla, così come la racconta lui? voi al suo posto come vi foste comportati? le cose le conoscete ma purtroppo non volete vederle e pure sono più chiare dei concetti che esprimete con i vostri commenti, perchè lo volete innocente e non colpevole?
sissy

Anonimo ha detto...

E tu, "Sissy", per quale motivo lo vuoi colpevole e non innocente?

Indovina chi sono?

F ha detto...

@SISSY

I motivi per cui il marito di M non sia l'assassino sono stati elencati SPECIFICATAMENTE, su questo blog.
Se non è una grossolana bugia che tu abbia seguito per un anno quanto quì si è scritto, perchè lo domandi?
E poi, sai, le corna, specie se maschili, non hanno mai ucciso nessuno.
Si sarebbero spuntate, indicando il colpevole.
Falce

tabula ha detto...

Credo che Sissi sia qui per provocare.

Piuttosto, chi investiga in più di un anno non ha trovato la cosidetta prova regina,
ed il problema è che gli investigatori sono pagati con i nostri soldi ma non si sono degnati di analizzare quattro stracci di dna, questi commentatori da blog amanti della razionalità non sono pagati da nessuno.

Del resto se NON si indaga in altre direzioni con tutti i mezzi a disposizione non lasciando niente di intentato, è proprio facile dire che altri colpevoli non ce ne sono.

chi è interessato a vedere Parolisi colpevole, in mancanza di questa benedetta prova regina ha utilizzato tutti i mezzi possibili i diffamazione e i denigrazione dell'imputato, usando un vecchio metodo da pettegola di paese che semina veleno per isolare il proprio nemico personale, in modo da creare l'IDEA GENERALE che quell'uomo fosse un raro esempio di perversione, quando in fin dei conti mezza Italia ed i tre quarti dei presentatori ed opinionisti han vissuto di pane e letti altrui.

Se proprio ti interessa, cara Sissi, sono mesi che domandiamo perchè non si siano approfonditi tutti quei dna, quando per Yara si è fatta l'analisi a mezza Italia.

Sono mesi che ci domandiamo se sia accettabile trovare del dna altrui di non meglio precisata natura sulle mutande di una donna morta ammazzata, ed accontentarsi della spiegazione di una seduta di stiro collettiva.

E' un anno che ci segui? Bene, allora saprai che di nomi ne abbiamo fatti eccome.

Ma li abbiamo fatti mettendoli alla prova del fuoco, ovvero alla prova dei fatti accertati e delle testimonianze, tutte, sulla presenza di Melania e Salvatore a Colle San Marco, perchè noi con le testimonianze ed i testimoni non facciamo figli e figliastri, i nostri cani seguono le piste e di chi cerca di screditarli se ne fanno un baffo e se la ridono, ma soprattutto continuano a rintracciare e SALVARE persone.

Perchè LORO, il fiuto ce l'hanno.

Anonimo ha detto...

non capisco perchè vi siete scatenati al commento di "sissi" non ha fatto altro che quello che fate voi, vi bruciano i fondelli? come qualcuno ha detto a me qualche giorno fà, se no siete daccordo con le opinioni altrui non attacate a vuoto qua ognuno la pensa come meglio crede e poi comunque è vero che non avete dato nessuna alternativa. figuriamoci se gli investigatori prima di voi non hanno fatto i dovuti accertamenti per quanto poi i DNA sicuramente sono stati prelevati in grandi quantità non sono mica scemi? i cani lo sappiamo bene e io forse un po in più perchè sono dell'ambiente, possono essere utili quanto inattendibili proprio perchè è un compito il loro molto delicato, se si pensa che solo attraverso tracce odorose possono provare a fiutare, tracce che devono essere prelevate in maniera impeccabile e non come hanno fatto in questa circosatanza a quanto pare molto contaminata dal marito e anche dalla piccolina tanto che hanno sottoposto lo stesso cane ad una verifica (cosa che ha chiesto la procura e non gli avvocati) ed ha fallito miserabilmente quindi a quanto pare non è per niente attendibile.
anonimo delle 14, 28

F ha detto...

ANONIMO delle 14,28
Sono io che pronosticai il bruciore dei tuoi fondelli.
Se ti è tornato, immergili in un bel catino di acqua fresca, ed otterrai refrigerio.
Col tipo e tono di discorsi che fai, senza testa nè coda, non ti sarà dato refrigerio.
Cambia la tonalità della musica, e ti verranno date risposte equivalenti.
Falce

Anonimo ha detto...

@ f
non meriti neanche risposta
anonimo delle 14,28

F ha detto...

ANONIMO
Non darle, ed avrai fatto cosa meritoria!
F

ENRICO ha detto...

Quindi, carissima SISSY, se tu fossi un giudice togato condanneresti all’ergastolo un marito fedifrago in quanto questa “colpa” ( comune al 70% degli uomini, (compreso forse anche il tuo nel caso tu abbia un compagno ) trascenderebbe al di là di ogni ragionevole dubbio qualunque altra considerazione logica ed imperativa che sia a fondamento di garanzia per un giusto processo secondo le regole di una società civile e non secondo quelle del Far west :

dall’impossibilità a compiere l’aggressione a Ripe ed essere poi visto a CSM entro un arco temporale improponibile al fatto che non sia riuscito ad ucciderla, dalla mancanza totale di tracce di sangue sulla sua persona ed altrove alla INDETERMINATEZZA DELL’ORA DEL DECESSO, dalla dubbia collocazione del corpo all’ enigmatico ritrovamento del medesimo.

Dalle lesioni post mortem inferte dopo il decesso da qualcuno che non poteva essere il marito alla presenza di Sg riconducibile ad un rapporto sessuale avvenuto ENTRO le 48 ore dal ritrovamento del corpo .ecc..ecc..ecc..

Quanto al non aver " tirato fuori nessun altro nome " questo è un compito che spetta agli investigatori i quali hanno l’obbligo di svolgere indagini a tutto campo usando tutto l’intuito essenziale e necessario di cui dovrebbero essere forniti e facendo altresì buon uso dell’interpretazione delle perizie medico legali tendenti almeno al fine di ricercare la verità nel caso non dovessero riuscire a raggiungerla -

Anonimo ha detto...

Può succedere che un solo messaggio arrivi due volte al destinatario, non so se dipende dal modello del telefonino o dal gestore, ma capita. Può darsi quindi che l’amica ha effettivamente inviato un solo messaggio breve e che M. ne abbia ricevuti due uguali e che magari la stessa abbia cancellato il doppione? A me quando arrivavano doppi cancellavo con un gesto quasi automatico il doppione per tenere la memoria più libera.
Per la frase del messaggio a me non fa pensare ad un invito a rispondere ad una successiva telefonata, ma al messaggio stesso che contiene la domanda “com’è andata in clinica?”. Può essere quindi un invito a rispondere tramite messaggio.

Volevo chiedere una cosa sul pacchetto di Malboro ritrovato. Era la marca che fumava M.?
Dalla foto sembra vuoto e un pacchetto di sigarette in genere si getta quando si prende l’ultima sigaretta per fumarla, ma non credo che abbiano trovato mozziconi. Un gesto comune tra i fumatori, prima di gettare un pacchetto finito è quello di strizzarlo nella mano, invece fa pensare più ad un pacchetto caduto. Comunque sembra un pacchetto vecchio, che era li da più tempo, perché per schiacciarlo in quella maniera serve più di una calpestata, soprattutto se il terreno è morbido(non so perché mi sono fissata col pacchetto di sigarette).

Kiba

Antonello ha detto...

@Sissy
personalmente ho sempre scritto che e' la stessa modalita' d'accusa che rende impossibile la colpevolezza di S., non ho preconcetti in merito, potrebbe essere l'ennesimo marito che si disfa della moglie, come te dici, benissimo, processualmente allo stato degli atti che senza complici S. abbia potuto sfiorare il muro del suono e dell'invisibilita' e' una versione che non poteva e non puo' reggere.
Su questo blog, se hai seguito, si e' specificato che se i luoghi di rinvenimento o gli step di movimento della donna fossero stati diversi, se si fosse ipotizzato e scovato qualche straccio di prova o complice nessuno ha negato che S. aveva almeno la materiale possibilita' di essersi reso responsabile dell'aggressione.
Dunque di piu' c'e' che invece vi sarebbero molti alibi e dichiarazioni da chiarire e che nonostante tutto rimangono ambigui.
Non e' mica detto che si voglia un/una colpevole a tutti i costi, si cerca il/la colpevole reale e se si chiedono prove per S. od almeno la materiale possibilita' come non dare le stesse garanzie ad altri??? Perche' pensare di dover accusare e pretendere di accuzare a tutti i costi qualcuno su un blog senza prove ne la totale visibilita' degli atti??? Chiedi qualcosa che in altri casi forse era possibile, per ora in questo no e questo e' un segno di cautela, di rispetto per gli inquirenti e per i protagonisti, un segno che dovresti apprezzare.
Troppo facile puntare il dito e criminalizzare in base a statistica funebre o sensazioni del tutto personali.
Forse accetterei, personalmente le cosidette prove indirette ma non riesco ad accettare la materiale impossibilita' nei tempi e senza complici.
Se a te va invece bene mi spieghi cosa ti spinge a leggere ancora forum o blog tematici??? Se per te non vi sono dubbi che problema c'e' se invece altri ne hanno eccome???

Anonimo ha detto...

@ antonello
certo che ho dubbi, come farei anon averli, tante cose non sò ma, come voi esprimo le mie idee che purtroppo sono colpevoliste nei confronti di s. perchè anche se può sembrare assurdo è possibile che sia accaduto, tempo fa una mia amica morì e si pensò al suicidio per poi scoprire che fu il fidanzato, non fu certo, così complicato ma fu come se fosse accaduto qualcosa di impossibile. tornando a questo caso certo la prova regina non c'è ma quando prima parlavo del comportamento di s. non mi riferivo ai tradimenti, troppo semplice, ma mi riferivo a tutte le testimonianze a soprattutto alla versione che dà ranelli dopo aver visionato i video delle sue telecamere e qui credo di aver capito che è stato lui. continuo a non spiegarmi chi altri poteva essere stato e perchè? non ci sono presupposti di altri indizi concreti e non da meno l'assoluta certezza che lui a csm non c'era, dov'era? perchè ha mentito che necessità aveva partite da questo
sissy

Antonello ha detto...

@Kiba
a parte che le dichiarazioni dell'interessata rese a CLV il 27/04/2011, una settimana o piu' dopo i fatti, sono completamente diverse e diverse anche dal ritrovato perche' in quell'occasione parlo' di uno squillo o un sms inviato al Wind di M. e concedendogli il beneficio di agitazione davanti alle telecamere o di un umano lapsus, non risulterebbe ai tabulati nessun tentativo di chiamata successivo alle 16,00 e penso chiunque se ha un appuntamento e non vede arrivare l'amica o l'amico che aspetta prova a chiamare, a capire i motivi per cui non arriva.
Sono tutti spunti sia chiaro, non vi sono prove ma dubbi, come le diverse celle che agganciano i tentativi di Son., come il fatto che pur sapendo che avrebbe visto M. alle 16,00 non si capisce perche' proprio mentre sta sparendo prova a chiamarla "per sapere delle visite".
Lasciando poi perdere i lapsus intervenuti durante la sua intervista sempre del 27/04/2011 o il cambio in corsa di dichiarazioni su fatti importanti.
Son convinto che vi sia a tutto una spiegazione logica che non sappiamo, ecco io approfondirei sulle spiegazioni.

Antonello ha detto...

@Sissy
Agli atti, Ranelli vede S. con certezza alle 15,23 (15,18) orario reale poi modificato).
Ora, sempre agli atti l, l'ultimo militare che va via da Ripe va via alle 14,40.
Dalle 14,40 alle 15,23 vi sono 43 minuti, siccome gli inquirenti fanno passare S. da Folignano in direzione CSM (non mi chiedere perche') io direi che se S. con moglie e figlia, da nessuno visti, possa essere arrivato a Ripe alle 14,45 il tempo si restringe a 38 minuti, da Ripe a Colle San Marco via Folignano credo che impegni circa 20 minuti del prezioso tempo del marito "per caso", ed arriveremmo ad un tempo stimato di 18 minuti sulla scena del delitto e senza essere ne udito ne visto da nessuna delle sette sentinelle presenti sulla strada ne da Colasanti che pure era situato proprio sul bivio per il chiosco della pineta.
Ora non vorrei ripetere cosa si ipotizza abbia fatto S. senza alcun complice sulla scena del delitto, ad occhio e croce e contando la ripulitura professionale del cellulare direi che un'ora forse non sarebbe bastata ed invece qui si parla di 18 minuti, arrotondando per colpevolismo facciamo pure 20.
Mi spiego??? E' materialmente impossibile, sia perche' si deducerebbe che avrebbe lasciato coagulare il sangue fra le prime e le seconde ferite inferte e sia perche' avrebbe atteso le decine di minuti di agonia della vittima, troppo alto il rischio che potesse anche rimanere in vita additandolo nel caso non solo come fedifrago ma anche come materiale responsabile.
Direi che, se vogliamo aggiungere un pizzico di ironia, o gli si trova le superarachidi o la versione accusatoria non regge.
Sei daccordo???

Anonimo ha detto...

@ antonello
purtroppo l'errore che si fa spesso è quello di guardare e non vedere, se vogliamo cronometrare il tempo pare assurdo ma se pensiamo senza cronometrare con minuti ma a ripercorrere un fatto solo con testimonianze certe di tipo le foto scattate con un telefonino che regola l'ora automaticamente, tipo le telecamere di ranelli che successivamente hanno riscontrato che slittavano di circa 5 minuti, converresti con me che lui a csm non c'era mai stato e allora la domanda è sempre la stessa dov'era? per quanto riguarda le sentinelle pare che non abbiano visto neanche altre macchine quindi potrebbe essere successa la stessa cosa per quella di s. altrimenti dovrebbero maver visto quella dell'assassino non credi?
la versione accusatoria regge e come se non altro per il fatto che non si è giunti a nessun'altra pista nonostante i suggerimenti di s.
sissy

Anonimo ha detto...

Falce : ma chi ti credi di essere ? In quanto a provocazioni sei il primo....e questo tono da solone....da finto educato, finto pacificatore, finto giustiziere.
Oltretutto non sei a casa tua .

Unknown ha detto...

Il tuo discorso sul messaggio arrivato due volte ci può stare e si può condividere Kiba, ciò che non ci sta sono le frasi scritte agli atti che continuano a parlare di due sms anziché di uno (se avessero scritto che "forse" era un solo sms inviato due volte, la seconda per sbaglio, la questione sarebbe stata chiusa da tempo).

Melania fumava Pall Mall, come il marito, è agli atti. I media hanno mostrato un pacco di Marlboro, e tutti l'abbiamo preso per un reperto trovato al chiosco di Ripe e sequestrato dal Ris. Però se si è trovato davvero un pacco di Marlboro significa che non erano di Melania ma di qualche altra persona (impronte e dna li hanno cercati? C'erano oppure no? Li hanno considerati importanti o irrilevanti?) e forse era davvero come dici tu, vecchio e gettato prima del delitto... ma che sia così lo si doveva appurare indagando, non decidere a prescindere (come si è fatto coi dna e coi capelli).

Ciao, Massimo

Mimosa ha detto...

Oggi ho posto una specifica domanda al ragazzo che è venuto a salvare dalla catastrofe irreversibile il mio pc (conquistato da un potente virus gradatamente distruttivo del sistema windows), mi ha risposto:

“Certo che è possibile, con un programmino specifico da hacker, da un semplice pc entrare, leggere e cancellare tutti o in parte i dati di un cellulare. Basta conoscere i dati del cellulare, per es. il pin, perché il cellulare deve essere e restare acceso per fare il lavoro, basta che il cell. abbia attiva la applicazione Bluetooth, e basta un portatile, ed entrambi devono essere vicini, perché potrebbe essere necessario un cavetto per collegarli. Un gioco da ragazzi.
Infine, per far sparire l’intromissione, basta un piccolo virus che cancella ogni sforzo di ricerca da parte di sistemi pur sofisticati in mano ad altri esperti.”

Ora non vorrei che tutti i commentatori sulla telefonia denigrassero il mio tecnico informatico, ma esperti di pc ed hacker non li abbiamo sentiti, io oggi ne ho avuto l’occasione.

Ad ogni modo, è plausibile la ipotesi già formulata che il telefonino di M sia stato ripulito da un esperto di software e che costui si fosse preso il tempo per fare bene il lavoro, lasciando i due sms che sappiamo (benché non ci è mai stato chiaro perché li avesse risparmiati).

Ma ancora più a me saltano dritte le orecchie sulla strana coincidenza (sottolineata più volte qui) che neanche dal cellulare di SV si siano recuperati i testi degli sms mandati a M, se è vero che l’operazione di ripulitura NON si può fare a distanza, neanche sembra da una stanza all’altra.

Mah!!!!
Mimosa

Mimosa ha detto...

@Anonimo delle 20:03 alias anonimo delle 14, 28
hai scritto: «e poi comunque è vero che non avete dato nessuna alternativa»
se non sei uno nuovo (?)saprai di alternative ne abbiamo indicate alcune,
ma secondo te, in un luogo pubblico e per iscritto, si possono fare nomi e cognomi di persone su cui riversare un sospetto, solo per giocare al tiro al bersaglio delle alternative? Tu lo faresti?

Poi dici, riguardo ai cani «lo sappiamo bene e io forse un po in più perchè sono dell'ambiente», sei un cacciatore, un cercatore di tartufi o un addestratore di cani molecolari??

Infine non corrisponde al vero quello che commenti riguardo a ciò che il cane molecolare ha fiutato prima della ricerca: non hai letto che gli sono stati date le scarpe di M da annusare, e l’operazione è stata fatta secondo i parametri standard?
Non sono stati dati indumenti che potessero essere contaminati dal marito e anche dalla piccolina!
Sul resto dei tuoi commmenti non replico perché sono palesemente capziosi.

Mimosa

Anonimo ha detto...

@ mimosa
per quanto riguarda il mio lavoro, sono un vigile del fuoco e so (per averne fatto parte) di addestramenti ai cani di quel tipo ti posso assicurare che non è così facile fiutare tracce "non pulite" soprattutto se sono recuperate in ambienti dove ci sono altri "odori" in più ci devi aggiungere il carattere del cane, l'età, la predisposizione e tanto altro ancora, ritornando alle tracce se non ricordo male sono stati fatti annusare anche gli occhiali che lo stesso s. dice che venivano usati da entrambi comunque a tal proposito è più significativa la prova che il cane non ha superato quando successivamente è stato "testato" nella ricerca di una finta persona scomparsa. ma a parte anche questo che faceva m. ferma al monumento dei caduti aspettava il suo assassino? quando invece sappiamo che certamente s. era passato proprio di la per far finta di cercare sua moglie così come dicono testimoni che insieme a lui hanno fatto lo stesso percorso da lui raccontato quindi come vedi il cane può essere stato attratto anche dal suo odore
anonimo delle 14,28

Mimosa ha detto...


@anonimo delle 14,28
come vigile del fuoco tu e la tua categoria avete il mio massimo e incondizionato rispetto! so quanto è duro e lodevole il vostro lavoro.

Piergiorgio mi pare sia il migliore dei quattro cani molecolari esistenti in Italia, ed è stato chiamato anche all'estero, e anche del suo addestratore mi fido.
Non so se è stato a lui che sono stati dati da annusare gli occhiali. E ti dò ragione sulle "tracce non pulite", ma credimi, Piergiorgio è affidabilissimo nonostante il tentativo di discredito.
E assolutamente non credo che Piergiorgio si sia fatto ingannare dall'odore di SP, a meno che lui, in precedenza, non abbia maneggiato le scarpe della moglie.
A proposito, chi ha consegnato le scarpe da annusare? chi le ha prese in mano prima di consegnarle all'istruttore?
Eheh...
Mimosa

PINO ha detto...

MIMOSA
Non è stata Sonia ad accompagnare l'istruttore a casa di Parolisi per prendere i campioni da far odorare al cane?
Ciao, Pino

Mimosa ha detto...

Eh, PINO, anche a me pare ....

PINO ha detto...

MIMOSA, qui la cosa si potrebbe....complicare.
M era sola sul percorso, o c'era anche....il secondo odore?
Pino

Antonello ha detto...

@Sissy
scusa se te lo dico ma secondo me stai facendo un po' di confusione, ed e' il minimo che puo' accadere a chi intenda ripercorrere la via accusatoria senza porsi dei perche'.
Il tempo di 43 minuti (ma nel blog penso siamo in molti ad aver capito che e' molto piu' breve) concesso a S. gia' a Ripe E' SCRITTO NELLE ORDINANZE, E' AGLI ATTI.
Intendo, non lo dico io, o la fantasia di chicchessia, lo affermano gli inquirenti e non imprecisati testimoni ne fotografie.
E' un dato processuale e quindi processualmente un dato di diritto che fonda l'accusa.
La fotografia di per se stessa non significa nulla, S. era a CSM alle 15,23, cioe' molto cautelativamente dopo e prima determinate fotografie e lo dice la Procura mica me lo sto inventando nel disperato ipotetico tentativo di arrampicarmi io sugli specchi per salvare, per quale motivo poi non capisco proprio, l'accisato.
Quindi qui non si parla piu' di verita' tout court ma di VERITA' PROCESSUALE, che poi io possa avere mie e diverse idee non e' in discussione.
Stabilito che nessun testimone credo camminasse con il cronometro mi chiedo poi quale attendibilita' funzionale riconsegnare a chi afferma di "non aver visto", forse che se io dico che ieri non ho vistto se ha, o meno, piovuto significa che "non puo' aver piovuto???".
C'e' da ragionare anche su molte testimonianze mai prese in considerazione, ebbene vi sarebbe anche una telefonata riferita dai media da parte di un non meglio precisato "anziano" ad un centralino che come ben sappiamo tutti registra le chiamate, in quel momento M. non era ancora sparita, erano le 15,30 circa, beh se mi rispondi con determinate testimonianze non capisco allora perche' altre sono rimaste invalutate o non le si sono tacitate di false.
Sta di fatto che per un omicidio del genere, efferato, nei confronti della moglie e madre di sua figlia gli inquirenti, non io, hanno deciso di lasciare a S. 43 minuti, che al netto dei trasferimenti invisibili diventano 20 sulla scena del delitto, pensala come vuoi, io amo la liberta' di pensiero ed il confronto rispettoso, ma di certo non cambiero idea io senza novita' rilevanti solo per rispetto delle idee altrui che mantengo in altri democratici modi.

Anonimo ha detto...

in parte è così almeno per quello che ricordo li ha accompagnati sv. ma pare che in casa ci fossero anche altri parenti come la mamma una zia e la moglie di paciolla che era tornata con la bambina, e pare che siano stati presi indumenti ed altro dall'unico armadio in camera da letto quindi condiviso con il marito. per quanto riguarda piergiorgino ti posso solo dire che è un cane ancora molto "giovane" e giocherellone ama molto anche i gaati e comunque, ribadisco, non è da sottovalutare che non abbia superato la prova del ritrovamento della finta persona scomparsa, era lì sulla panchina e lui non l'ha proprio presa in considerazione forse era giù di corda non sò, però resta i fatto
anonimo delle 14,28

Antonello ha detto...

Solo per compendiare, Piergiorgio segue la prima pista sulla scorta dell'odore di riferimento datogli dagli occhiali, piu' tardi l'istruttore si reca a casa di M. accompagnato da Son. ed estrae diversi campioni di odore prelevandoli dall'interno punta delle scarpe dell'allora scomparsa.
Ebbene per quattro volte Piergiorgio segue sempre lo stesso gatto sino al monumento per poi dirigersi tutte e quattro le volte verso il sentiero scosceso riprendendo la traccia dalla roulotte e ridiscendendo poi nuovamente sulla strada dal monumento.
Sono quattro ed identici gli errori di Piergiorgio, su per giu' gli stessi della N.U.E. che geolocalizza il cellulare della vittima sbagliando per quattro cinque volte, dalle 16,30 alle 19,00, ed indicando per tutte e quattro volte lo stesso punto errato di 3,2 chilometri in un luogo isolato di San Giacomo.
Un bel dire, se sbagliava sempre la N.U.E. come faceva quel giorno a sbagliarsi di cosi tanto indicando sempre lo stesso punto??? Una propagazione simpatica forse???

Tiziana ha detto...

@ anonimo delle 14.28
L'accusa ha tentato di screditare Piergiorgio, ma non ci è riuscita perché, nella prova alla quale il cane è stato sottoposto ad ottobre, per cercare di dichiararlo inattendibile, gli oggetti sottoposti al cane non si sa se siano stati preparati accuratamente (nella prova a Chiaravalle, dunque, e non quando ha cercato Melania).
Cercando Melania il cane per ben due volte, in due giorni successivi, ha seguito la stessa strada. Il cane, a differenza delle persone, non può aver avuto secondi fini. Può aver sbagliato una volta, ma l'aver seguito per ben due volte la stessa traccia rende piuttosto attendibile la sua "testimonianza".

Antonello ha detto...

Questione cellulare, il dispositivo sembra sia risultato completamente ripulito da qualsiasi impronta, e' stato solo ritrovato dna della figlia di M. negli interstizi, ora mi chiedo che bisogno avesse S. di cancellare eventuali sue impronte dal cellulare, gia' che di tempo abbiam visto ne aveva a bizzeffe, su quel cellulare era logico e normale, in tutti i casi, rinvenire dna di M., di sua figlia e di S.
Guarda caso di S. e di M. non ve n'erano, perche'???
Infine, chi di voi dopo essersi letti dieci volumi universitari di criminologia riuscirebbe ad infierire decine e decine di coltellate, anche con la vittima che reagisce, lasciando sul corpo esclusivamente piccole porzioni di dna nell'interno gengiva della vittima???
Un non omicidio invisibile, dissanguando la vittima senza essere visti da chi a logica doveva vedere, in tempi da guinness e senza lasciare che piccoli segni di dna in interno bocca della vittima, ne addosso a se stessi, ne in macchina e ne in casa???
Qualcuno mi spieghi dove regge la tesi accusatoria e giuro che se sara' convincente saro' il primo a chiedere scusa per non aver capito.

Tiziana ha detto...

Se qualcuno avesse ancora dei dubbi sulle modalità con cui sono stati raccolti i campioni da far odorare a Piergiorgio, riporto uno stralcio delle parole dell'addestratore:

"Sono arrivato a San Marco intorno alle 21... ho chiesto di andare a prelevare del campione di odore presso l'abitazione di Rea Carmela e sono stato accompagnato da una sua amica della quale ora non ricordo il nome. Era una sua vicina di casa. Se non vado errato era la vicina che abita proprio nello stesso pianerottolo della famiglia Parolisi. Questa donna è salita sul mio mezzo e, insieme, siamo scesi a Folignano. La posta dell'appartamento di melania era aperta; dentro c'era altra gente tra cui personale dei carabinieri o della polizia (stavano controllando un computer posto su un tavolino nei pressi dell'ingresso). Mi sono fatto indicare dall'amica dove avrei potuto trovare degli oggetti idonei al prelevamento degli odori; intendo dire “puliti”, non lavati, ma semplicemente non inquinati da odori di altre persone.

Mi sono fatto indicare dove avrei trovato le scarpe di Melania. Mi hanno fatto entrare nella camera dove c'era un letto matrimoniale e, di fronte, un armadio a più ante. Nell'anta verso destra, in basso, ho trovato più paia di scarpe: una era una scarpa bassa tipo sportiva e l'altra una scarpa con tacco alto tipo stivale. Ho fatto il prelievo con garze sterili, indossando guanti sterili in lattice di tipo chirurgico; quindi ho fatto quattro campioni di odore per ogni scarpa...
Sempre in compagnia dell'amica di Melania che mi aveva accompagnato lì, sono tornato a San marco per iniziare le operazioni di ricerca. Queste sono iniziate alle 22.20/22.30 circa".

QUINDI Piergiorgio ha odorato i campioni prelevati dalle suole delle scarpe di Melania, come avrebbero potuto essere contaminati da Parolisi?

Antonello ha detto...

Inoltre, ma sto solo sviscerando una parte di dubbi di tutto il blog di cui si e' discusso per mesi, questione rinvenimento.
Legge antifisica di Newton: un corpo immerso in un parco naturale, in luogo isolato per due giorni e due notti ed a 1.200 m. s.l.m., con bacinella d'acqua a felice disposizione non puo' essere contaminato da dna di sfregamento, o altro, da esseri animali predatori carnivori benche' assodata sia la loro presenza in zona se chi ha privato della vita quello stesso corpo e', con certezza, il coniuge statisticamente responsabile.
Una legge innovativa direi, una novella sconosciuta ai cacciatori, ma anche ai cani che di li sembra siano passati e poco influente sembra possa essere uno scontrino lasciato sul luogo di deposito del corpo processualmente emesso in data successiva al deposito stesso.
Scusate l'ironia ma concedetemela come ultima ratio speranzosa.

ENRICO ha detto...

Non capisco.

Queste persone che intervengono a sostegno della “colpevolezza” del Parolisi, dovrebbero spiegare con argomentazioni serie e dettagliate :

1 ) per quale motivo il Parolisi avrebbe dovuto eliminare la moglie ( non ditemi per via dell’amante perché la relazione era inconsistente, visto il personaggio !)

2 ) per quale motivo non l’ha “finita” ma l’ha abbandonata lì moribonda. Un addestratore di reclute sa perfettamente come fare "un'operazione" del genere. Certamente non si sarebbe limitato a punzecchiare la vittima con un coltellino

3) per quale motivo, sapendo che non era morta avrebbe allertato immediatamente le forze dell’ordine con il rischio di farla ritrovare ancora in vita ed essere così bello e spacciato sapendo tra l’altro di aver lasciato il cellulare accanto al corpo cosa che avrebbe potuto far localizzare immediatamente il luogo dell’aggressione

4) come avrebbe potuto manipolare in modo tecnicamente complesso il telefonino senza averne né il tempo né l’indispensabile pc a portata di mano ( ammesso e non concesso che ne avesse le capacità)

5)quando avrebbe potuto compiere il depistaggio

6) come avrebbe fatto ad eliminare anche la più microscopica traccia di sangue su se stesso o altrove nel breve arc di tempo a disposizione

E mi fermo qui perchè se no l'elenco sarebbe troppo lunga

Mimosa ha detto...

Grazie Tiziana per il tuo commento,

nel frattempo avevo perso la connessione internet (sto su un notebook mini)
sottoscrivo quanto hai detto e che stavo per postare, un addestratore così esperto mai avrebbe fatto toccare da altri un oggetto da far annusare al cane!

Nella tua citazione, però, ritorna un fatto inspiegabile. Come mai c'erano già i CC che trafficavano sul pc di casa?
La mia domanda di tempo fa: quale privilegio ha avuto un caporalmaggiore dell'esercito a rendere così seriamente credibile la scomparsa di sua moglie affinché le forze dell’ordine si mobilitassero in men che non si dica (quando in tutti gli altri casi viene chiesto di attendere 24 ore)?

Mimosa

Mimosa ha detto...

@ ENRICO
stupende domande
semplici e lineari
anche a me piacerebbe che le ultime entrate rispondessero... ma anche gli altri silenziosi e dissidenti ...

Ciao!
Mimosa

Tiziana ha detto...

Mimosa
hai ragione, anche l'argomento della presenza dei carabinieri a casa di Parolisi, nell'immediatezza della denuncia di scomparsa, dovremmo riprenderlo e sviscerarlo.
Per il momento, però, auguro a tutti la buona notte
Tiziana

tabula ha detto...

@Mimosa
PARE che i CC siano intervenuti nell'immediatezza della denuncia di scomparsa poichè nei pressi del boschetto in cui Melania si addentrò fu ritrovato anche il cadavere della Goffo.

ucciso con altre modalità, forse da altro SI, poichè gli arti della povera donna furono ritenuti dal Tagliabracci segati via.
C
i fu poi una rettifica secondo la quale gli arti della Goffo in realtà non furono amputati di netto dal SI ma smembrati ad opera di animali boschivi.

La ricerca di un'affinità tra i delitti era però a quel punto passata in cavalleria, poichè si riteneva di avere un colpevole accreditato: il marito fedifrago.

Così come nessuno ha mai pubblicato alcuna notizia sul fatto che le modalità aggressive di tale Luca Michelucci, così in apparenza simili all'omicidio di Melania, perlomeno nella fase iniziale.
DOVEVA essere approfondita come minimo un'eventuale corrispondenza genetica con le tracce riscontrate su Melania.

NESSUNO ha visto analogie tra gli arti smembrati della Goffo e la volontà di Michelucci di mangiare i piedi di una donna,
nessuno ha visto analogie tra la botta in testa e le coltellate inferte a casaccio su Melania
con la botta e le coltellate ricevute da una più fortunata donna.

nessuno ha comparato il coltello con le ferite inferte su Melania,

non è stato preso in considerazione l'ematoma in fronte con lo strumento utilizzato dal Michelucci per stordire quell'altra potenziale vittima.

E NON dimentichiamo che essendo un falegname aveva sicuramente tutte le capacità la dimestichezza manuale per incidere su un cadavere.

doveva essere il primo sospettato, ma niente.

E per fortuna che il suo ultimo, e sicuramente non primo, tentativo di omicidio non è andato a segno, altrimenti non solo avremmo avuto un altra morte misteriosa e degli altri orfani contesi, ma soprattutto avremmo un altro marito alla sbarra e sottoposto alla gogna mediatica ed al vaglio di tutte le sue colpe e peccati.

Del resto su un blog ci si può solo limitare a segnalare la direzione mancata.

trovo illegittimo saltare la verifica sia dei dna che dei capelli ritrovati che del materiale biologico liquidando la questione con un blando "presumibilmente" appartenente alla vittima.

Ecco, io questo "presumibilmente" non lo posso accettare.
"presumibilmente" è quanto di meno professionale possa esistere nel momento in cui ha le possibilità di chiarire un'incertezza.

Tu vieni pagato, porca d'una miseria. Vieni pagato con soldi anche miei e non accetto che le tue analisi vengano condotte alla carlona e seguendo la TUA idea.

Tu che indaghi non PUOI e non DEI avere idee prima di avere fatto analizzare TUTTO e prima di avere raccolto TUTTO il materiale e TUTTE le testimonianze.

non puoi permetterti dei preconcetti e non puoi permetterti di ragionare secondo statistica.

devi essere al di sopra delle parti
e devi agire usando come principali strumenti l'ascolto e l'umiltà.

Altrimenti il rischio è ricadere in quella ignoranza esistenziale appartenenti alla vita quotidiana, ignoranza che, se applicata in ambito professionale, acquisisce una concretezza e materialità attuatitiva capace di procurare danni alle persone messe in mezzo.

PINO ha detto...

@ TABULA

Ti sei proprio scatenata stavolta. BRAVA!
Mi associo completamente alla tua giusta indignazione per il pressapochismo con cui si è voluto "liquidare" una delle vicendi criminali che a destato, in modo morboso, l'interesse dell'opinione pubblica italiana degli ultimi anni.
Non si ha il diritto di "presumere", da parte di chi è preposto (profumatamente remunerato) alla ricerca della verità: si ha solo il dovere di produrre prove, investigative o scientifiche, che portino certezza.
Non si può, "presumento", mandare a marcire dietro le sbarre un qualunque cittadino che, per sua sventura si sia trovato nella condizione di non potersi difendere adeguatamente, dalla presunzione inquisitrice, a dalla travolgente e negativa azione massmediale posta in atto.
Assurdità della nostra giustizia, o malgoverno della stessa?
Pino

Pino ha detto...

p.s. err. corr."ha" destato. P

tabula ha detto...

Eh no Pino!
Io non accetto più giustificazioni pleonastiche del sistema politico o dei poteri o delle influenze del malgoverno.

i professionisti sono burocratizzati ed io di sicuro non posso produrre una pratica edilizia rifacendomi ad un immobile presumibilmente appartenente a tizio caio sempronio, producendo documenti ufficiali io devo presentare tanto di fotocopia di carta di identità e codice fiscale dei miei clienti, fotocopia completa degli atti di vendita degli immobili a dimostrazione della loro venuta in possesso, materiale catastale e quant'altro sia probante.

Se io faccio un'autocertificazione scrivendo che presumibilmente progetterò due bagni, credimi, verrebbe il sindaco in persona a ridermi in faccia.

Allo stesso modo io pretendo rigore da chi si occupa professionalmente di un'indagine, e pretendo che come minimo tutto quanto sia nella facoltà di poter verificare venga verificato senza se e senza ma.

Delle opinioni personali me ne faccio un baffo, così come in un ufficio tecnico se ne fanno un baffo delle mie.

Posso accettare un "presumibilmente" solo e soltanto in fase deduttiva,
ma dopo avere accertato TUTTO e dopo avere esaminato OGNI indizio OGNI dna OGNI capello OGNI salvietta intrisa di un non meglio identificato materiale genetico appartenente alla vittima che mi faccia capire come e perchè la stessa abbia potuto sentire la necessità di pulirsi, e questo anche se presumibilmente quest'ultima avesse avuto un raffreddore con sgocciolamento di muco a fontana.

I presumibilmente arrivano DOPO l'accertamento tecnico-scientifico e non prima, e sicuramente NON POSSONO essere applicati ad indizi fisici che debbono e POSSONO essere analizzati, per poi produrne i risultati nero su bianco e a disposizione di tutti.

Se tu che conduci le indagini NON fai analizzare tutto il materiale genetico estraneo presente sul corpo di una vittima morta ammazzata stai compiendo una negligenza professionale.

E tralasciamo l'uso di due microscopiche tracce di non meglio identificata natura in regione dentale perchè è solo il dna del marito quello che si è cercato.

Adoperarle come prova regina è una vera e propria sciocchezza, perchè lo stesso Tagliabracci ne riserva il possibile rilascio in un arco temporale abbastanza ampio che va da subito dopo il pranzo all'istante della morte,
ma, non avendone voluto o POTUTO specificarne la natura poichè infinitesimali, non è provato nè certo che quel dna fosse da bacio o casomai da condivisione di una sigaretta o quant'altro.

Antonello ha detto...

@Tabula
Sarei daccordo su quasi tutto, se vogliamo una precisazione, il fatto e' che non sono le idee di chi indaga, a parer mio, l'errore ma e' il non dubitarne, l'innamorarsene, il credere che costruendo intorno ad esse un castello accusatorio le possa rendere verosimili sino a portarle a cautelari ed in tribunal senza metterle alla prova sotto tutti i punti di vista, quello che invece nel caso abbiamo fatto noi per mesi.
Daltronde lo dicevi, la formazione e' relativa se non sta a zero, manca personale, le ore vengono sottopagate quando non vengono invece tagliate, i termini sembrano costringere a rincorrere e senza contare l'inseguimento mediatico che chiede e pretende a gran voce un colpevole prendendosela con chi invece dovrebbe avere il sacrosanto diritto anche di non riuscire a trovare un colpevole.
Io non me la prenderei tanto con chi indaga materialmente, sono le componenti decisionali che da decenni, dai tempi di Garofalo, non capiscono la delicatezza di quei compiti costringendo l'agente di turno a dare comunque una risposta pronti a crocifiggerlo se in coscienza poi risponde che non puo'.
Se vogliamo io penso che in quella situazione certamente l'agente deve agire e rispondere in coscienza ma non dobbiamo dimenticare la vulnerabilita' a cui e' sottoposto da parte di un intero sbagliato sistema che spinge ottusamente sull'acceleratore.
Ve ne sarebbe da dire, noi stessi siamo fermi per onesta' intellettuale, non si puo' innamorarsi delle proprie tesi ma nemmeno accusare a brettio senza fondamento o prove, il fermarsi in questo caso e' saggezza, ma noi lo possiamo liberamente decidere, mi chiedo se l'ultimo degli inquirenti sia altrettanto libero di "brancolare", anche solo momentaneamente in una situazione di assoluta impossibilita' materiale di andare avanti.
E' il sistema completamente sbagliato, la titolarita' delle indagini non puo' andare a chi non ha esperienza in merito, nessuno me ne voglia ma e' un dato di fatto, e daltronde anche fra gli inquirenti piu' vicini alla realta' manca una formazione seria, quando addirittura non risulta dannosa.
Un'altra piccola precisazione per onor del marito della Goffo, non mi par di ricordare che fosse un fedifrago, ha sempre seguito la moglie seppur la coppia si fosse divisa e si teneva i figli nel nord Italia, era l'equilibrio emotivo della donna che era per la verita' alquanto indeciso, le cronache raccontano di piu' profili virtuali con diverse identita' e dati di eta' diversi dal reale, mi spiace ma questa e' la realta che emerge dagli articoli, lo stesso indagato aveva famiglia e per ora la versione, tutta ancora da vagliare questo e' vero, racconta che era la donna a spingere sull'acceleratore di un rapporto che lui, cosi sembra affermerebbe, aveva preso solo per quello che era ritrovandosi ad averne pure il timore coinvolgesse la sua famiglia con ripercussioni.
La donna aveva una caratterialita', se vogliamo, completamente opposta alla figura che si e' data o si e' "mai approfondita", anche per oggettive impossibilita' credo, di M.
Non me ne volere Tabula, forse sbaglio io ma so questo avendo per un periodo seguito anche quel caso.
La storia di M. forse per certi versi e' simile a quella di R. Ragus.con il marito aldifuori dei canoni matrimoniali, anche se in ambedue i casi ho i miei fondati ma personali dubbi che gli epiloghi siano da ricondurre ai rispettivi mariti.


PINO ha detto...

@ TABULA,
e come potresti mai accettare l'assurdo?
Il tuo rifiuto rispecchia quello di milioni di italiani, costretti, loro malgrado, ad assistere ad episodi di malagiustizia applicata ai numerosi casi che la cronaca ci offre quotidianamente.
Il prezzo pagato da tali errori di valutazione dei fatti, e le immancabili, postume correzioni degli stessi, si è rivelato oltremodo pesante sia per i falsi rei, che per i comuni cittadini, i quali saranno, alla fine, quelli che pagheranno di tasca propria, le spese di un processo mal condotto, e l'immancabile risarcimento economico richiesto da chi ha ingiustamente subito la privazione della libertà.
Errori di presunzione che vanificano il lavoro della maggior parte di magistrati coscienti del proprio mandato, e professionalmente preparati.
Beh, cara Tabula, non solo tu rifiuti di accettare tali assurdità, ma molti altri cittadini onesti ed osservanti le leggi del nostro Paese. Di questo sono convinto, e non "presumibilmente!
Pino

Simona ha detto...

Ciao a tutti...
ho letto un pò tutti i vostri commenti e sono d'accordissimo con Enrico quando ha posto le domande alla nuova entrata Sissy...a mio avviso la gente non si è accorta delle lacune che sono state fatte in questa inchiesta;uno di voi parlava della mancata prova regina,ma oltre a quella abbiamo solo un dna in bocca del marito,poi troppe incongruenze a partire dai messaggi cancellati,ai dna estranei sul corpo mai analizzati,al posto dove è stata ritrovata,alla semelogelina,e poi se posso dirla tutta(anche se forse sarò anche criticata da alcuni)non si è indagato per niente sulla vittima.Mi spiace dirlo ma non si è mai visto un caso di omicidio dove non si sa niente sulla persona che perde la vita.Insomma su Melania non si sa praticamente nulla,i media e la famiglia non hanno fatto altro che raccontare sempre che era una ragazza normale,bella,guardata da tutti,con un carattere fragile,addirittura succube del marito.Da un anno a questa parte ho visto(parlo per me ovviamente poi voi potete anche esprimere la vostra opinione)la famiglia Rea voler accusare il genero a campo aperto con prove false,ad esempio che appendeva il nipote sul balcone(ma chi ci ha creduto?io no)per non parlare dello zio che dopo un lasso di tempo ricordava di aver visto il coltello nella macchina,l'avvocato della parte civile che più di trovare la verità mi è sembrato solo che volesse mettersi in mostra.e tante altre cose.Sono rimasta molto colpita da questo omicidio,l'ho seguito dall'inizio e ho sempre sostenuto l'innocenza di Salvatore(e lo penso ancora)poi i colpevolisti che intervengono sinceramente non mi interessa,ho già fatto discussioni con altri e non ho più voglia di ripetere le stesse cose.

Per quanto riguarda questo "famoso" movente della relazione non ci credo nemmeno un pò come Enrico e altri credo,non c'è una straccio di prova contro Salvatore,e sto anche iniziando a vedere che i media stanno cambiando orientamento e pensano subito ad una probabile assoluzione in primo grado,e lo spero tanto per Vittoria che da oltre 13 mesi non vede suo padre,mi chiedo come questa bambina stia vivendo questa situazione..

scusate per il mio sfogo,ma visto che questo è un blog libero ho preso coraggio e ho scritto immediatamente..

un bacio a tutti e complimenti per quello che scrivete e ho anche stima per Massimo Prati e i suoi ottimi articoli.

Antonello ha detto...

@Simona
ben entrata Simona, non aver timore, se esponi le tue idee nel rispetto dell'argomento, dei protagonisti e degli utenti non si e' mai mangiato nessuno, non scoraggiarti, alcuni dissentiranno in buona fede ed altri meno, vi sono stati anche indiscriminati attacchi non si capisce a qual fine, a rileggerti.

ENRICO ha detto...

Anche io do il mio benvenuto non solo a SIMONA ma anche a SISSY dalla quale tutti attendiamo qualche risposta ai dubbi che le abbiamo esposto sperando finalmente di poter avviare uno stimolante contraddittorio a sostituzione delle inutili saltuarie scorribande provocatorie prive di qualsiasi costrutto analitico alle quali ormai “abbiamo fatto il callo”

Anonimo ha detto...

ENRICO
alle tue domande ne aggiungerei altre:

1. per quale motivo Salvatore avrebbe scelto di lasciare tracce per quanto piccole del proprio DNA sulla bocca della moglie? Un kamikaze, insomma...

2. come e quando avrebbe trasferito i vari DNA estranei alla coppia sulle dita e addirittura sotto le unghie di Melania? E soprattutto, dove li avrebbe reperiti? Toccando estranei con un bastoncino per le orecchie?

3. dove avrebbe raccolto le 5 formazioni pilifere da spolverizzare sopra il corpo? Dalla spazzatura di una parrucchiera?

Roberto

F ha detto...

ROBERTO
Evidentemente si è lasciato aiutare da Maga Magò!!!
Falce

Pamba ha detto...

Enrico, Roberto

Alla vostra eloquente lista di domande, aggiungerei anche:

per quale motivo e come Salvatore avrebbe scovato proprio quella biancheria intima della moglie con DNA maschile estraneo (a lui), ma "familiare" ad altri?

Pamba

Mimosa ha detto...

Anch’io, Tabula, non ho mai sopportato il “presumibile” declinato in tutte le versioni e io stessa spesso l’ho usato in modo da far risaltare l’ironia dell’accostamento al concetto.

Come fa un professionista serio a presentare un documento ufficiale, sia in un processo civile e tanto più in uno penale dove ne va della vita di una persona, così farcito da “accomodamenti”?? E come fa un Giudice ad accettarlo, in che mani siamo??? Qui si innesterebbe un ripetitivo discorso sul nostro sistema giudiziario …

magari prendessero a copione il settore amministrativo, dove il “presumibile” va rigettato in faccia a chi lo scrive
(mi è piaciuto il paragone con la tua professione, e ti immagini se anche un notaio inserisca in un atto di compravendita che un bene era precedentemente intestato “presumibilmente” a Pinco Pallino, da noi non può succedere di sicuro, o che un chirurgo scrivesse sul referto che è da amputare “presumibilmente” la gamba sinistra di un paziente?).

Sarebbe accettabile che un poliziotto scrivesse che “verosimilmente sono riscontrabili segni di effrazione” riguardo ad una porta scardinata dai ladri?
I segni c’erano o non c’erano, o l’appartamento risultava a soqquadro semplicemente perché gli inquilini sono persone disordinate?

E quindi, nel nostro caso, c’erano o non c’erano tracce di colluttazione sotto i pini a Ripe?
Evidentemente non c’erano, se si sono potute notare, invece, le impronte di pneumatici di un’automobile a pochi cm dalla testa del corpo.

La limpidezza non pare un forte del nostro medico legale, forse troppo indaffarato a destreggiarsi con i troppi casi di omicidio che lo coinvolgevano in quel periodo!

Ma la delusione più grande è capire che la figura del PM, nonostante le modifiche del codice penale, è sempre quella della “Pubblica Accusa” e non quella che deve operare «nell’interesse della Giustizia».

Mimosa

Pamba ha detto...

p.s.
A proposito di familiari, mi sono stupita nel rileggere negli atti (pag.8 Teramo) le dichiarazioni di Salv. su quella famosa gita collettiva a CSM.
Mi sembrava di ricordare che fossero soltanto citati i vicini, invece espressamente si citano "Sonia, Alfredo e LORO familiari". Che io sappia la coppia ha solo un figlio, o forse sono stanca ed ho problemi d'italiano???

Tiziana ha detto...

Pamba
di figlio ne hanno uno solo, ma noi conosciamo almeno altri due loro parenti: la mamma di Sonia e la sorella di Alfredo, presente a CSM il 18/4. Che fossero loro i familiari nominati da Salv?

Mimosa ha detto...

@ Pamba
non preoccuparti troppo,
io credo che le divise che prendono le deposizioni e stilano i verbali, volendo dimostrare che sanno scrivere e anche in perfetto italiano, scivano quallo che poi noi a mente fredda leggiamo e ce ne stupiamo .........

Mimosa

Pamba ha detto...

Scusa Mimosa, si sono intrecciati i nostri commenti.
Colpa mia che non riesco a vedre i commenti prima di postare! Speriamo non succeda di nuovo..

Molto chiaro e condivisibile quanto hai scritto...
Pero'..in un'ottica distorta della giustizia, la mancanza di limpidezza ha anche qualche vantaggio..
ricordi come era rimasto il povero Renzo davanti ad Azzeccagarbugli?

Mimosa ha detto...

Pamba, anch'io non sono riuscita a vedere il commento di Tiziana prima di cliccare su "pubblica il commento", e inoltre mi trovo alle prese con una risistemazione a nuovo dell'intero pc e molte cose ancora non funzionano ....
sono fuori di me ......
non fateci caso, ora mi dedico ad altro, se ci riesco, e spero di leggervi domani.

Mimosa

ENRICO ha detto...

Tutta quella serie di domande rivolte ai c. d. "colpevolsti" che bazzicano nel blog ed alle quali finora non hanno risposto, mi fa venire in mente una nota battuta di Woody Allen Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile”.

Chissà in quale di queste due possibilità i nostri "misteriosi" interlocutori dissidenti collocherebbero il caporalmaggiore.

Sarei curioso d saperlo perchè per architettare un crimine del genere i casi sono due : o si è totalmente fessi o si è decisamente GENIALI .

F ha detto...

ENRICO
E dove la vedi questa genialità?
F

Tiziana ha detto...

ENRICO
OT
Mi fa piacere tu abbia nominato Woody Allen, uno dei miei registi ed attori preferiti. Pensa che sono andata fino a NY (parecchi anni fa) per sentirlo suonare al Michael's Pub e farmi fare un suo autografo. Una bella emozione.

Pamba ha detto...

Tiziana 22.48
Giustamente tu hai fatto riferimento a due donne, che sono le uniche citate negli atti.
Sui parenti maschi di S., mi sembra non sappiamo nulla (come gli inquirenti per quel Dna?)e non sarebbe giusto esprimerci.

Però, se quella frase non fosse soltanto un discorso involuto in fase di verbalizzazione, come pragmaticamente dice Mimosa, mi stupirebbe che questa frequentazione amichevole delle famiglie allargate non fosse stata approfondita.
Del resto conosciamo solo qualche passaggio dell'indagine sulla vittima..

Buonanotte, Pamba

ENRICO ha detto...

.@ F

Beh, se Salv. avesse fatto effettivamente TUTTO quello che, nei tempi e nei modi , gli attribuisce l’accusa compresi i falsi piagnistei, la falsa aria da falso pentito fedifrago il falso alibi da falso sprovveduto, il falso atteggiamento di falso padre premuroso e numerosissime altre falsità tutte finalizzate ad apparire un maldestro falso imbecille, sarebbe un GENIO !

tabula ha detto...

@Enrico
ognuno di noi ha delle facce strane nel proprio carnet espressivo, facce che ad un fotomodello professionista costerebbero la carriera.
Effettivamente conoscere una persona significa assumere anche tutta una serie delle sue espressioni del viso in un'ampia gamma di situazioni che spesso non comprende la telegenicità.
Si è detto tanto dei piagnistei di Parolisi, ma questi sono comparsi in tivù dopo che il suo comportamento da marito traditore
era già noto.
Quindi noi abbiamo vagliato il comportamento dell'uomo e ne abbiamo soppesato la tristezza attraverso il metro del conoscerne già i peccati principali, quelli che non hanno reso il suo matrimonio un paradiso.

Se anche l'uomo fosse stato più telegenico, avremmo avuto da ridire su sue espressioni più conformi ai canoni della tristezza televisiva "e adesso piange, stò pezzo di m..materiale organico?"

A me la sua faccia è sempre sembrata una maschera napoletana con gli angoli della bocca esageratamente piegati all'ingiù.
certo non è una posizione facile da assumere e soprattutto da mantenere.
Ma è il colorito spento e grigio che risulta difficile da replicare, un aspetto dell'incarnato che rende le foto del dopo assai diverse dalle foto del prima, quelle foto scattate in momenti felici con la moglie.

Per non parlare della piega amara del suo volto dopo il carcere: un uomo trasformato imbruttito ed invecchiato, cristallizzato in un'espressione rigida e spenta.

Forse piangerà male. Sicuramente quando piange è oggettivamente brutto.

Sicuramente nel momento in cui sai che sta comunque portando avanti la sua versione dei fatti volta a minimizzare la relazione con Ludovica qualsiasi suo atteggiamento risulta poco convincente.

Del resto, un uomo si giudica dai fatti.

E non è dalla voracità con la quale si è divorato un trancio di pizza in attesa di essere interrogato che puoi misurare il dolore di un uomo, così come riportato dallo zio informatico mescolando questa inutilità osservativa a tutta una serie di osservazioni arbitrarie e prive di costrutto.

Casomai sarebbe stato da vagliare se i fatti nella vita dell'uomo avessero potuto accreditare la sua versione di una volontà di allontanamento dall'amante.
E, dato che non la vedeva da gennaio, e da quell'epoca l'aveva omaggiata solo di promesse contornate da bidoni ed appuntamenti a vuoto, il suo attaccamento alla ragazza aveva già esaurito quella spinta della scintilla passionale che ti fa spostare mari e monti al fine di coronare il tuo sogno.

certamente lui a Ludovica voleva bene, ma non è detto che tutto quello che ha raccontato in tivù sulla sua volontà di allontanarsene fosse completamente una bugia.

E' ovvio che con la persona interessata si minimizzi: del resto quando intercettato la riempiva di insulti per la sua testardaggine nel volerlo contattare a tutti i costi e nel volersi sentire rassicurata in un momento della vita dell'uomo quantomeno poco opportuno.

Ma, detto questo, basta confrontare le foto dell'uomo durante il suo matrimonio, foto in cui appare florido sorridente e belloccio, con le foto successive alla morte della moglie, in cui appare grigio spento dimagrito ed invecchiato, con un colorito assente, cristallizzato nei muscoli del viso contratti verso una piega di dolore.

Salite su un autobus, ed osservate le espressioni degli astanti: noterete che certe facce hanno preso una piega che racconta quale vita hanno vissuto, scritta nelle rughe di preoccupazione verticali tra le sopracciglia o in quelle orizzontali di perplessità sulla fronte, rughe del sorriso agli angoli degli occhi e segni di amarezza ai lati della bocca, solchi che nessuna vicina di casa potrà mai stirare.

Roberto ha detto...

E allora?
Contiamo le rughe a Parolisi per decidere se è innocente?

PINO ha detto...

TABULA
Hai tracciato un profilo psichico del Parolisi (non caratteriale, sia ben chiaro) traendo spunto dalle varie espressioni assunte dal suo volto ( in virtù della contrazione dei muscoli mimici che rivestono lo splancnocranio) in circostanze diverse.
Devo complimentarmi con te, per questa particolare attenzione ad un aspetto molto importante, sullo stato d'animo di un individuo, relativo a situazioni diverse, dallo stesso esperite.
Il suggerimento semi ironico di ENRICO, ti è stato di stimolo perchè sviscerassi un argomento mai sfiorato, in tutto il corso delle nostre numerose considerazioni sul caso Rea.
Penso che il tema "espressioni" debba essere discusso più approfonditamente, con riferimento anche ad altre "figure" implicate, più o meno direttamente al caso in oggetto, come, per esempio, RP, SV, ecc..
Ne verrebbe fuori, forse, una valutazione diversa di molti personaggi.
Pino

PINO ha detto...

ROBERTO
Non contiamo le rughe di Parolisi, ma le espressioni del suo volto.
Espressioni che, indipendentemente dalla volontà dell'individuo, sono rivelatrici di uno stato psichico particolare.
E di questi "stati" il militare ne ha vissuti tanti, e di diversa natura.
Pino

tabula ha detto...

@Roberto

il conteggio delle rughe derivate a Parolisi dalla vicenda che ha vissuto e sta vivendo, naturalmente non sono probanti di alcunchè, se non di uno stato tensivo generale e protratto la cui componente colpevolistica o di estraneità non è misurabile attraverso un'analisi scientifica.

Ho voluto mettere sul tavolo l'altra faccia della medaglia relativamente a tutte quelle dissertazioni e considerazioni, ahimè pubbliche e propagandate su tutti i media a livello sia locale che nazionale, sulla misurazione del dolore dimostrato dal caporalmaggiore inquisito per l'omicidio della propria moglie.

Da questo punto di vista giova al mio discorso il fatto che tu possa trovare ridicolo il conteggio delle rughe di Parolisi, poichè lo sono parimenti, ridicole, tutte quelle considerazioni sulla falsità delle sue lacrime atte a presentarsi più dolente ed affranto per la recente vedovanza di quanto non fosse in realtà.

Detto questo, non deve poter essere permesso a chi accusa pubblicamente di utilizzare uno strumento valutativo inconsistente e talmente soggettivo da non meritare spazio, ovvero quello dell'impressione personale.

Specie se basato su parametri valutativi assurdi quali la velocità nel consumo di un trancio di pizza in attesa dell'interrogatorio, o della non sufficiente sofferenza espressa nel volto durante un'intervista quando i propri lineamenti non corrispondono di certo ai canoni standard di telegenicità ai quali siamo abituati.

@Pino: gli studi di fisiognomica applicati alla criminalità si sono rivelati a suo tempo incerti e vacui, è possibile rilevare segni di sofferenza su un volto, ma non è facile attribuire da che genere di sofferenza siano stati generati, neanche e soprattutto con una laurea in psicologia.

Anonimo ha detto...

Eccoli i Lombrosiani de noiartri....
Riassumendo : per i colpevolisti conta la non telegenicità, il non saper piangere etc etc
Per gli innocentisti : il colorito spento ( sic!) gli angoli della bocca abbassati etc etc
Beh tentare di ergersi dal popolino senza successo commettendo gli stessi errori e' veramente ridicolo.
Eppure avevate gia' sputato a quella psicologa della parte civile che aveva " tentato" un profilo senza neppure conoscere il soggetto .....qui si fa di meglio!
l'innocenza di SP passa solo attraverso la tempistica del fatto omicidiario. E nient'altro.


Roberto ha detto...

Anonimo
illustraci tu la tempistica.

FALCE ha detto...

ANONIMO delle 10,40

Lasciamo riposare il Lombroso e le sue teorie che nessuno mai "de noiartri" ha preso in prestito.
Gli scambi avuti tra gli utenti a cui ti riferisci, rivestivano il solo carattere informale delle "quattro chiacchiere", senza pretese scientifiche o pseudo tali.
Ora, a parte il giudizio espresso sulla psicologa che porti in piazza, ed alla quale nessuno "ha sputato", è anche evidentemente superfluo che voglia ricordarci che l'innocenza di Parolisi "passa solo attraverso la tempistica del fatto omicidiario. E nient'altro."
lo abbiamo già dichiarato infinite volte.
Dov'è la novità?
Scrivi qualcosa di più solido che possa essere discusso serenamente, e tieni per altre circostanze quella specie di sarcasmo inutile e fuori luogo
Con tanta sincera cordialità
FALCE




Anonimo ha detto...

Falce : te lo hanno già scritto . ( non io , ma condivido) Togliti questo tono da solone e provocatore.
non sei manco simpatico. tanto per fartelo sapere
E da quando sei stato nominato difensore delle cause perse ?

Anonimo ha detto...

@ Anonimo...a

Fai attenzione alle parole che usi o ti scopri subito!

Anonimamente, saluti.

Tiziana ha detto...

Tabula
la tua prosa è magnifica, sia dal punto di vista stilistico sia da quello dei contenuti.
Sei riuscita a mettere in luce molto bene "l'altro lato della medaglia". In tal modo risulta chiaro che se espressioni di dolore o il colorito del volto non sono sufficienti a stabilire l'innocenza di Parolisi, ugualmente nessuna espressione o atteggiamento si può addurre per stabilirne la colpevolezza. Contano solo le prove ed a carico, fino ad ora, non ne abbiamo visto alcuna, se si esclude una micro traccia di DNA sull'arcata dentale, di cui non sappiamo neppure la natura.
Tanti sono gli elementi, invece, che conducono all'innocenza, ad iniziare proprio dalla "tempistica", ricordata anche dall'anonimo delle 10.40.

F ha detto...

ANONIMO uguale a zero, come potrei continuare un discorso con uno zero? L'anonimato è meno che zero, è il nulla assoluto.
E che un nulla assoluto mi trovi smpatico o meno, che valore potrà mai avere?
Eppure, senza rivestire i panni di Solone, che mi andrebbero sicuramente larghi, ho individuato chi si vuol nascondere dietro uno zero molto trasparente, con la sua persistenza nel sostenere quell'UNICO MOTIVO motivo per cui Parolisi potrebbe essere scarcerato, dimenticando volutamente ALTRI E NON MENO IMPORTANTI COME LA SG!!!
Ti dispiacerebbe se le cose andassero deversamente, vero?
Falce
p.s. Dimenticavo di dirti che di CAUSE PERSE in questo caso non ve ne sono. F

Roberto ha detto...

@ F

fai bene a ricordare la semenogelina. Più tempistica di così...

Anonimo ha detto...

Confesso che anche io vedevo il P. come l’assassino e credo che abbia influito molto l’informazione mediatica a senso unico, ed anche se da questo blog ho tratto una visione più ampia, devo dire che alcuni atteggiamenti del P. ancora non mi convincono totalmente.
Una delle tante reazioni che non comprendo è il negare le scappatelle facendo perdere tempo nella ricerca dell’assassino, ed è vero che potrebbe giocare la paura di venire accusato, ma in una persona innocente che non ha idea di chi possa aver ucciso la moglie (in quel modo poi) non dovrebbe prevaricare una paura maggiore per la propria incolumità e ancor di più per quella della figlia?
E forse è qui che vedo un padre “anomalo” che pensa a salvare prima se stesso mentendo e di fatto facendo allungare i tempi di ricerca di un assassino che per quanto ne sa potrebbe anche voler colpire sua figlia.
Credo comunque che chi vede in P. l’assassino deve perlomeno scartare l’idea della premeditazione per troppe ragioni evidenti, cosi come dovrebbe scartare l’idea del P. militare addestrato che sa perfettamente come uccidere una persona senza lasciare troppi indizi(parliamo di un uomo che pensava di nascondere la sua amante cancellandosi da face book, non proprio una volpe insomma).
Non ho capito se siete contrari nel tentare di analizzare il lato psicologico del personaggio, in tal caso sarebbe interessante contestualizzarlo in tre ipotesi diverse, il P. colpevole, quello innocente e quello che non ha ucciso ma sa qualcosa. A tal proposito volevo chiedervi se qualcuno ipotizza il P. non come l’assassino ma come persona che potrebbe conoscere in parte o totalmente la verità. Per adesso è la teoria che mi convince di più, anche se il mio è un approccio più alla Fletcher che altro...
Grazie Massimo per la risposta più su, devo senza dubbio informarmi meglio e questo blog sembra un ottimo punto di partenza (l’ho trovato cercando info sulla Franzoni e per me hai fatto un lavoro meraviglioso su quel caso e credo senza precedenti).

Kiba

F ha detto...

RBERTO
Tu sei entrato da poco nel blog, come fai a sapere della SG?
Comunque è ora di pranzo. Buon appetito a tutti
F

ENRICO ha detto...

Insisto con l'umorismo ( del quale mi sembra che alcuni qui dentro ne siano malauguratamente sprovvisti) e mi rifaccio al mio post delle 00:25

Non solo sarebbe un GENIO, ma di sicuro non sarebbe rimasto fermo al grado di caporalmaggiore

Data l’alta considerazione in cui in Italia vengono tenute varie “qualità” come la menzogna, il tradimento, l’imbroglio, la sfacciataggine, l’incompetenza, la disonestà e compagnia cantando, a quest’ora Salv.- con un c.v. di tal fatta - sarebbe diventato come minimo Generale di Corpo d’Armata con Incarichi Speciali, provvisto di auto blu sventolante bandierina a 4 stelle e attendente a suo esclusivo servizio !

Roberto ha detto...

@ F

Scrivo da poco, leggo da parecchio. L'animata discussione di un paio di settimane fa mi ha chiarito tanti dubbi al riguardo.

Tiziana ha detto...

Kiba
su questo blog sono state percorse tutte le strade e tutte le ipotesi anche quella, dunque, di un P. non direttamente coinvolto nell'omicidio ma in qualche modo a conoscenza della sua dinamica. Io personalmente non condivido tale idea ma, se andrai a leggere qualche vecchio commento, vedrai che qualche componente del blog l'ha presa in considerazione.

In quanto a negare le scappatelle a me sembra una cosa piuttosto normale, oltre al fatto che c'era un accordo in tal senso con la famiglia Rea, per tutelare "il buon nome" della famiglia.
Quale uomo o donna sarebbe disposto a mettere tutti i suoi tradimenti subito sul tappeto?

tabula ha detto...

@Anonimo

avevo giustappunto motivato l'assurdità di uno strumento valutativo che fuoriesca dalle impressioni personali nel commento che precede immediatamente il tuo.

Tutto il contorno che inserisci nella volontà di assurgere rispetto al popolino è una tua aggiunta del tutto arbitraria e gratuita.

E' "probabile", per riciclare un termine tanto caro all'Accusa, che la casalinga di Voghera tipo sia meno suggestionabile di quel che si vuol credere.

Del , se tra una tempistica omicida impossibile, elementi di prova liquidati senza esser stati analizzati, testimonianze a favore arbitrariamente decurtate, ed impressioni personali urlate a gran voce, la prova regina non è ancora stata provata se non due microscopiche tracce di dna nella bocca della donna che neanche il Tagliabracci ha avuto il coraggio di collocare con certezza a ridosso dell'omicidio, qualcosa vorrà pur dire.

@Tiziana: grazie per i complimenti per la prosa. Detto da te dovrebbe avere un certo valore, anche se farne sfoggio non era il mio obiettivo principale.

Antonello ha detto...

Quella di Tabula era, mi sembra un pour parle' collaterale ed anche finalizzato, i responsi della sibilla intendevano invece corroborare un'accusa ben piu' materiale, e dopo inneggianti urli su una prova regina mai soffiata ai media e nascosta in un cofanetto alquanto trasparente si cerca di tramutare una qualsiasi "stima di se stessi", od anche normalissima vanita', in pericoloso narcisismo.
A me ha anche colpito che l'attivita' di Profiler partirebbe in tutti i manuali delle Giovani Marmotte dal rinvenuto, dalla scena del delitto, da elementi del corpo martoriato, da particolari accostabili rinvenuti in altre scene del delitto, qui si accentra tutto, persino l'attivita' psicologica di ricerca su S., beh non e' proprio normale, se vogliamo soddisfare l'altra vanita' potremmo dire che e' tutto molto originale.
L'attivita' di ricerca psicologica credo che sia molto pericolosa, il rischio e' di analizzare un individuo ma di ritrovare se stessi ed onestamente aprire le teste per vederci dentro secondo me assomiglia tanto ad omicidi virtuali mai punibili.
Credo che sia S. che M. quel giorno siano stati realmente a Colle San Marco, e credo che se una possibilita' l'accusa aveva era di ptendere semplicemente atto di questo, delle testimonianze per come testimoniavano e dei tempi per come erano segnati, daltronde io capisco i dubbi anche in quel senso, S. non puo' essere stato per 45 minuti alle altalene con la figlia, e ci sarebbe ancora pero' da ascoltare, come dice l'avvocato Lolli in questi giorni vicini al processo, una testimone che li era con dei bimbi.
Ma se accusare il fedifrago era quello che a Voghera volevano perche' non ascoltare e non constatare il constatabile??? In fin dei conti l'accusa e' possibile solo se M. ed S. fossero stati con certezza a CSM, agli inquirenti sarebbe solo bastato a quel punto rinvenire il vero punto di aggressione vicino a CSM e l'identita' di un/una complice, cosi invece hanno ostinatamente seguito chi ha depistato arrivando sino all'impossibilita' che il tutto poteva essere nel caso spiegato sul territorio e nei tempi da S.
E ritorna una domanda: sono gli inquirenti che hanno cambiato tutto per giustificare insistentemente il depistato od e' il depistato che ha trascinato affascinatamente gli inquirenti spostando tempi e luoghi???
Se volevano in sostanza accusarlo a tutti i costi perche' non farlo utilizzando esclusivamente cio' che di non arbitrario pure avevano???

Antonello ha detto...

Ecco quello che mi ha fatto sempre dubitare dell'accusa, proprio l'ostinata ricerca di una versione che venisse accompagnata dai dati "compatibili" tendendo a disconoscere e screditare tutto cio' che "compatibile" non appariva a quella versione.
In tutto questo rincorrersi processuale ci si dimentica che e' impossibile per i tempi che S. da solo abbia potuto inscenare il rinvenuto a Ripe e che proprio la versione accusatoria era invece possibile, ma forse non provabile, se si fosse semplicemente accettate tutte le testimonianze per come erano, tutto farebbe pensare che ad un certo punto qualcosa potrebbe essere intervenuto ad allontanare il corpo da Ascoli.
Questo e' un punto stranissimo che mi ha lasciato sempre perplesso, ci si e' arrampicati sugli specchi ottenendo di rendere impossibile un'accusa che nella semplice verifica era stupidamente anche piu' possibile, incredibile.

Antonello ha detto...

Ad esempio:
1) Testimonianza di Ranelli che vede la coppia alle 14,50 dalle altalene.
Sarebbe stato uno step interessante anche dal punto di vista accusatorio, sempre che si fosse tenuto in concordante importanza altri particolari (cani e celle ma anche N.U.E.).
2) Nessuno poteva, DA SOLO, essere stato il responsabile di tutto quanto imputato ad S. di aver fatto, e' chiaro quindi che i fatti andavano suddivisi in due tempi e responsabilita' diverse, questo e' stato sottovalutato.
3) I cani molecolari ritrovano per ben quattro volte la pista di M. sino al monumento, dalla roulotte e giu' di nuovo sino alla strada.
Non vedo come anche questo semplice riscontro potesse eventualmente minare una tesi accusatoria nei confronti di S., anzi, seguendo le diverse piste olfattive di S. si poteva dimostrare che al monumento la coppia fosse andata insieme.
4) L'anziano telefona al 112 e segnala una donna a piedi sulla strada che da Colle San Marco va a Fraz. Colle.
Anche qua il dato concorda con la ricerca N.U.E., perche' sconfessarlo non si capisce, e non vedo perche' non potrebbe essere compatibile con la tesi ipotetica accusatoria, i due non potevano aver litigato e dopo in auto S. aver seguito M.???
5) Ciclisti che vedono M. inseguita da altre due donne.
Qui forse e' l'unica testimonianza che minerebbe la versione accusatoria nei confronti di S, l'unica che vede l'intervento di terzi.
6) La N.U.E. rintraccia il cellulare di M. in un luogo isolato sbagliando di 3,2 chilometri per quattro o cinque volte dalle 16,30 alle 19,00.
I fatti potevano essere gia' accaduti ed il dato N.U.E. darebbe nel caso ipotetico la posizione dell'aggressione prima, e' compatibile, ma forse e' piu' verosimile credere che la ricerca via etere si sbagli per quattro o cinque volte indicando sempre lo stesso punto a 3,2 chilometri da quello che si ci ostina ad imporre.

A questo punto credo che bisognerebbe domandarsi del perche' il cambio di competenza in corsa e su quali basi si da per certo Ripe come luogo di aggressione e quindi delitto preminente perche' sfociato in omicidio.

ENRICO ha detto...

A proposito di Sg e di N.U.E, non so voi, ma io comincio a sentire la mancanza di ANNIKA e di LucaP.

Va bene far le vacanze in isole sperdute ma mi sembra che questi due stiano esagerando !!! :-)))

ANNIKA e Luca, dove vi siete cacciati ???

PINO ha detto...

ENRICO
A sentirne la mancanza ci sono anche io. E non solo della loro, ma anche di altri buoni compagni di blog.
Speriamo che passi presto il tempo vacanziero.
Pino

Mimosa ha detto...

Buon pomeriggio ragazzi!
Intervengo con un banale commento per evidenziare un’altra deformazione dell’informazione che resta appiccicata addosso alle persone ed è una dura crosta da togliere,
Kiba mi ha dato lo spunto quando ha scritto:
«Una delle tante reazioni che non comprendo è il negare le scappatelle facendo perdere tempo nella ricerca dell’assassino».

Ma quale tempo ha fatto perdere?
E’ una tiritera che i parenti di M hanno ripetuto di continuo, è entrata nelle orecchie di tutti e si è fissata nella testa di tanti, purtroppo, ma è una pura balla!
Prima di tutto, come ha detto Tiziana, c’era un accordo con la famiglia che da un anno sapeva della storia (e se ne stava bella zitta con tutti i parenti, tanto che il fratello di M ne era stato informato da appena un mese);
e in secondo luogo SP ha tentato di negare le scappatelle una volta sola, venerdì 22 aprile, ossia quando è stato interrogato e filmato in pineta, tanto che nella verbalizzazione del pomeriggio stesso quando voleva raccontare tutto, gli hanno detto “non occorre che ce lo dici, lo sappiamo già”,
infatti ne aveva appena parlato Michele Rea ascoltato lo stesso pomeriggio,
ma intanto era dalla sera di mercoledì che loro ne erano già informati, grazie alle telefonate di Imma al ten. Consales.

Eppoi che nesso doveva esserci tra i tradimenti suoi e l’omicidio della moglie? Il movente?
Ebbene, gli inquirenti l’hanno pure abbracciato questo movente, e allora perché si parla di “perdita di tempo”?
non hanno mica cercato l’assassino altrove per due giorni (e neanche dopo).

Mimosa

ENRICO ha detto...

@ MIMOSA

che, non parlando della relazione con Lud., Salv abbia "fatto perdere tempo agli investigatori " l'ha detto il padre di M. a chiarimento (!) della sibillina accusa " non l'ha saputa proteggere !"

Cosa questa che abbiamo da sempre ritenuta una colossale BALLA.

tabula ha detto...

oh beh.
fu proprio il signor Rea a proporre al genero il patto del silenzio il giorno della scomparsa di Melania,
e, anche se fu Salvatore a temporeggiare sullo scioglimento dello stesso il giorno dopo,
la spiegazione non regge.
Altrimenti la lista delle persone che non hanno saputo proteggere Melania dovrebbe allungarsi.

E poi, non capisco cosa c'entri il parlare o non parlare dei tradimenti subiti un anno prima con la protezione di Melania nè con il rallentamento degli indagini, a meno che il signor Rea credesse di intuire qualcosa riguardo la responsabilità di una mano femminile dietro il delitto.

avete capito cosa intendo?

Mimosa ha detto...

Sì, Sì, Tabula, è chiarissimo!
e sarebbe stata la soluzione più semplice ...

Roberto ha detto...

Una mano femminile, ma la semenogelina?

anna ha detto...

per Tabula
hai detto che i tagli fatti a melania sono di precisi,il Michelucci che ha cercato di uccidere una donna nello stesso modo di Melania ,è un falegname,

brava Tabula anche il marito di Sonia ,Alfredo è un falegname e ha dichiarato che nell'orario della scomparsa di melania dormiva..........

riflettiamo...............

Tiziana ha detto...

MIMOSA
"Eppoi che nesso doveva esserci tra i tradimenti suoi e l’omicidio della moglie? Il movente?
Ebbene, gli inquirenti l’hanno pure abbracciato questo movente, e allora perché si parla di “perdita di tempo”?
non hanno mica cercato l’assassino altrove per due giorni (e neanche dopo). "

Ben detto, hai perfettamente ragione. Quale perdita di tempo? P. avrà anche ritardato di due giorni la propria confessione ma gli inquirenti, prima o dopo tale confessione, non hanno minimamente cambiato atteggiamento!

Mimosa ha detto...

Visto che siamo a corto di argomenti importanti, avendo sviscerato quasi tutto, potremmo fare assieme una ripassatina a ritroso e cercare di capire la ragione di alcuni comportamenti delle forze dell’ordine nell’immediatezza della scomparsa di M?
Senz’altro sarà uno dei tanti “pourparler” … ma con un po’ di impegno qualche cosetta potrà saltare fuori.
Perché io non sono riuscita mai a capire per quale ragione c’è stata fin da subito un’allerta generale e non intendo tanto riferirmi al dispiegamento delle ricerche nella zona, che dovrebbe essere prassi “normale” ovunque, quanto alla presenza dei CC in casa già nel tardo pomeriggio o comunque in serata, come testimonia Macciò, l’addestratore di Piergiorgio.
Da chi hanno avuto le chiavi? Come sono entrati? Non dovevano avere un mandato? O perlomeno un’autorizzazione (verbale o firmata) da parte dell’inquilino assente? E soprattutto per mettere le mani sul pc?

A noi risulta che:
-Salvatore era a CSM fino a circa le 18.30 e poi va in Caserma per la denuncia di scomparsa, restandovi fino alle 2 di notte (chissà perché tante ore?)
-i coniugi Paciolla dalle 17.30 erano a CSM, fino a circa le 18.30 lui e poi accompagna Salv in Caserma, fino alle 20 lei ad occuparsi della piccola Vittoria (ma perché poi fino a quell’ora? boh)
-SV alle ore 16 era a casa di sua madre per la festicciola al nipotino, alle 17.19 fa una telefonata a vuoto a Melania (forse a quell’ora si è accorta del suo mancato arrivo?), viene informata da Stefania della scomparsa (non si sa quando ma si potrebbe supporre subito dopo che suo marito l’avvisa quindi intorno alle 17 e nel tempo che lui impiega a tornare a casa a prenderla, ma forse anche no, forse più tardi, chi lo sa in quali rapporti erano le due), sembra che intorno alle 18 raggiunga CSM e che vi rimanga fino alle ore 21, perché è lei che accompagna l’istruttore in appartamento dei Parolisi.

Da una notizia postata da Tiziana: «La porta dell'appartamento era aperta; dentro c'era altra gente tra cui personale dei carabinieri o della polizia (stavano controllando un computer posto su un tavolino nei pressi dell'ingresso).»
Allora? Chi li ha autorizzati ad entrare?
Potrei rispondermi: Salvatore stesso mentre stava verbalizzando in Caserma ha consegnato le chiavi. OK, è plausibile.
Ma non è certo “normale” che tanta gente invada la casa di una persona semplicemente “scomparsa” e a poche ore dalla scomparsa.
C’era qualcosa che subodoravano?
Mi fermo qui.
Mimosa

PS. I Rea arrivano alle 22.30 circa.

FALCE ha detto...

RAGAZZI
Mi potete spiegare perchè i CC erano già a casa di Parolisi, la sera del 18 aprile, quando invece, dopo una normale denuncia di scomparsa le forze dell'ordine si muovono solo dopo 24 ore, specie nel caso di scomparsa di adulti?
E' stata SV che ha avvisato l'amico ufficiale dell'Arma, tempestivamente, fin dal tardo pomeriggio. Perche?
Che ne poteva sapere lei dell'esito della scomparsa?
E' una domanda SCOTTANTE, alla quale solo una risposta altrettanto SCOTTANTE potrebbe spiegare il gesto: SV sapeva, o ha intuito?
Falce

F ha detto...

AGGIUNGO (non avevo letto il post di Mimosa)
ICC non potevano, se non dopo le famose 48 ore (correggo le 24h) dalla denuncia, dare inizio alle ricerche.
Se si sono mosse così precipitosamente, c'era un motivo particolare.
Sono stati allertati, quasi certamente dall'ufficiale amico di SV, ma sulla base di quale CONVINZIONE?
Chi avrebbe potuto suggerire la probabilità della tragica conclusione della scomparsa?
Questo fa pensare a quanto non si vorrebbe...FALCE
p.s. scusate la ripetizione dell'argomento.F

Roberto ha detto...

@ Falce

Impeccabile. Strano comunque che i CC si impegnino a scartabellare il PC di Melania a Folignano ad appena qualche ora dalla scomparsa piuttosto che andarla a cercare direttamente a San Giacomo dove il segnale indica la presenza del suo cellulare. E strano anche che ottengano accesso immediato all'appartamento dei Parolisi alla faccia delle 48 ore quando invece il chiosco di Ripe, che una volta trovatovi praticamente attaccato il cadavere andava aperto all'istante, sembra inaccessibile come un fortino.

ENRICO ha detto...

@ Roberto

Al Chiosco i CC sembrerebbe ci siano andati SOLO DOPO la segnalazione anonima.
Nei giorni precedenti quell'area - sempre sembrerebbe- non era stata battuta . Se no avrebbero trovato il corpo

Altro aspetto sconcertante delle indagini

Se ricordo bene Salv era restìo ad avvisare i genitori di M. E' stato il Paciolla a insistere perchè lo facesse.

Chissà perchè Salv voleva "prendere tempo"

Ho sempre avuto l'impressione che pensasse ad una fuga volontaria della moglie ( organizzata magari con l'aiuto delle amiche)per via della sua relazione con Lud. e che avesse il terrore che questa scomparsa potesse far venire alla luce tutta "la storia " con la soldatessa accuratamente tenuta segreta e negata da mesi.

Con tutte le conseguenze a livello lavorativo e familiare

Roberto ha detto...

@ Enrico

Ci sarebbe da chiedersi invece il motivo per cui Paciolla abbia insistito, a sole 2 ore dalla scomparsa di Melania, ad avvertire subito i Rea, allarmandoli magari senza motivo, per quello che ne sapeva lui.

ENRICO ha detto...

Non dimentichiamo che Salv ha avvertito il Paciolla dicendogli " me l'hanno presa, me l'hanno presa !"

CHI avrebbero potuto essere le persone che secondo una sua immediata reazione , gliel'avrebbero "presa" ? E PERCHE' Salv. ha pensato subito a questa eventualità ?

E ancora : PERCHE' Salv avrebbe dichiarato che M "era caduta in una trappola" ?

Sono domande che ci siamo posti all'infinito ed a cui l'unica vaga risposta potrebbe essere quella che Salv.avesse intuito il perchè ed il percome della scomparsa della moglie e che non fosse preoccupato per l'incolumità della donna ma piuttosto fosse preoccupato che, una volta messa in moto la macchina delle ricerche ,le sue marachelle sarebbero necessariamente venute alla luce

Per questo si è precipitato, molto ingenuamente, a cancellare dal Pc eventuali tracce della sua relazione.

Del resto lo stesso suocero lo aveva consigliato di tacere su questo fronte. PERCHE' ?

PINO ha detto...

ENRICO, ROBERTO, FALCE

L'ho scritto già nei miei, altri commenti, che la nostra ricerca l'abbiamo, forse, diretta troppo in ALTO circa i parametri ambientali, lasciandoci influanzare da ipotesi allettanti, ma altrettanto fantasticanti, proposte da alcuni di noi, ma molte di carattere sotico.
Avremmo, molto probabilmente, dovuto abbassare il tiro delle nostre batterie, a distanze più ravvicinate, con un arco parabolico ridotto.
Sondare, insomma entro, e non oltre, un orizznte più circoscritto.
Dovremmo tener molto da conto che i piani alti del crimine, non lasciano ritrovare mai il corpo del reato. Corpo che parla da se, offrendo alle analisi tanti e diversi dna, capelli e peli, e la più evidente prova di una SG incancellabile a conprovare un rapporto sessuale della vittima, nelle ore in cui l'accusa ritiene la stessa già senza vita.
E tutto questo, senza tener conto degli inutili e sacrileghi sfregi, effettuati da mani inpietose su un povero corpo senza più vita.
Azione che manifesta un odio senza fine, personale, che nulla ha a che vedere con una organizzazione di alto bordo, le cui risoluzioni che vengono denominati solo "affari", il cui percorso viene effettuato senza chiasso e meno spettacolarità.
Pino

tabula ha detto...

@Enrico
Il signor Rea impose al genero di tacere sui tradimenti poichè evitare gli scandali è la mentalità di paese, sia al sud che al nord.
Quando la preoccupazione per l'assenza protratta della propria figlia è diventata più forte della vergogna per i tradimenti da lei subiti, il 19 aprile, il suocero ha proposto la rescissione del patto del silenzio.
Ma, a quel punto, Parolisi sarebbe apparso come un bugiardo di fronte ai Carabinieri, quindi tentò di portare avanti la versione di marito fedele cancellando anche dal profilo facebook ogni messaggio.
Avendo mentito fin dall'inizio, una volta scoperto che la moglie era morta, la sua posizione di bugiardo si aggravava sempre di più e non possiamo affermare con certezza che noi avremmo agito altrimenti.

non dimentichiamo che chi ha influenzato le prime testimonianze di Salvatore è stato il suocero, avviando un processo a catena di menzogne ai CC.

Sapendo che tutta la famiglia di Melania era al corrente del suo passato, non potremmo mai sapere se Parolisi, se non ci fosse stato un accordo, avrebbe mentito comunque.

Riguardo all'affermazione che S. "non abbia saputo proteggere Melania" e che le sue menzogne "abbiano rallentato le indagini"
il suocero può averlo affermato considerando due opzioni

1) le indagini sarebbero state rallentate dalle menzogne sui tradimenti poichè ritiene il Parolisi colpevole a causa dell'imbuto etc
2) le indagini sarebbero state rallentate dalle menzogne poichè i tradimenti di Parolisi sono ritenuti dal signor Rea in collegamento diretto con l'omicidio di Melania

@Roberto fai una giusta osservazione: la sg.
Un'amante assassina può produrre tracce di dna femminile ed impronte di scarpa N°.38, di sicuro non è in grado di rilasciare sg su un cadavere.

Del resto si è sempre detto che Parolisi avesse un complice.

Per tutti quei dna, per la stazza di Melania, ed a causa di quelle prove presenti sul luogo del delitto, sg in contrapposizione con impronta di scarpa, o l'assassino è un maschio piccolo decisamente pericoloso ed aggressivo che avrebbe agito da solo, oppure gli assassini erano almeno in due.

PINO ha detto...

ROBERTO
A proposito della tua risposta a Falce, ti faccio osservare che i CC Avrebbero dovuto essere in possesso di un'ordinanza di perquisizione dell'alloggio di Parolisi.
Come hanno fatto ad ottenerlo, da un giudice, che avrebbe dovuto prima essere informato sul caso, quindi, aprire una cartella e preparare il mandato?
Altre entità supersoniche?
Vorrei sapere, gentilmente dall'amico TUMMOLO, se la prassi da me supposta sia esatta, grazie.
Pino

tabula ha detto...

@Pino & C.
Ma non si era detto che i CC abbiano agito con procedura anomale ed acellerata perchè a Colle San Marco si erano verificati altri omicidi?

Roberto ha detto...

Un maschio con piede molto piccolo, non è comune.

Non doveva essere difficile fare un elenco di conoscenti della coppia maschi che calzino il numero 38 di scarpa.

Roberto ha detto...

@ Tabula

Scusa la franchezza ma la stazza di Melania (1,74) è assai rilevante per il rapporto sessuale, soprattutto se avvenuto in piedi e magari proprio contro il chiosco. L'uomo in questione non poteva essere molto piu' piccolo di lei.

PINO ha detto...

TABULA, non sapevo di tale possibile stato di preallarme. Ma non vedo nessun collegamente dei casi di omicidio, con uno di ALLONTANAMENTO, di persona maggiorenne, fino a prova contraria VOLONTARIO, che prevede le famose 48 ore, prima di dare il via alle ricerche.
Tu ne trovi, forse?

tabula ha detto...

@Pino
anche se mi domando in caso di scomparsa di poche ore, avvenuta in un altro luogo, perchè cercare qualcosa sul pc di casa, invece che sul posto, e che cosa abbiano cercato.

Le prove di eventuali appuntamenti da cercare su un pc domestico implicano qualche operazione di hackeraggio non conoscendo email e password.

Una donna che sia scomparsa per qualche ora sarebbe da cercare sul luogo fisico della scomparsa prima di allertare gli hacker per frugarne il pc.

A meno che il già noto alle forze dell'ordine cognome della donna non abbia attivato una serie di controlli di altro genere.

tabula ha detto...

@Roberto
hai ragione in entrambi i casi.

Io avevo pensato che un uomo molto basso avrebbe avuto più difficoltà a colpire Melania sulla fronte con un oggetto contundente, ad esempio.

Però non sappiamo in che modalità sia avvenuto il rapporto sessuale, se ad esempio successivamente alla botta in testa, precedentemente alle coltellate, e con la vittima carponi.
Ma non vorrei perdermi in dettagli scabrosi, del resto è una possibilità ipotetica che parte dall'assunto di un omicida maschile solitario di scarsa altezza fisica.

Del resto sono state trovate delle perline nelle scarpe di Melania, la presenza di almeno una donna è una possibilità decisamente concreta.


Tiziana ha detto...

Dai verbali dell'interrogatorio di Gennaro Rea del 10/5/2011 alle 10.05:

"Domanda: Ricorda di aver parlato il 19.04.2011 con Salvatore della storia passata che lui aveva avuto con un'altra donna e se si era accordato con lo stesso e con il figlio Michele di non rivelare questa cosa agli inquirenti. Dica perché e di chi è stata l'iniziativa.

Risposta: Sono venuto a conoscenza della relazione extraconiugale tra Salvatore ed un'altra donna nella pasqua del 2010. Lo appresi da mia moglie Vittoria che mi parlò di una scappatella di Salvatore con una allieva in una serata di festeggiamenti per fine corso. Io all'epoca non diedi troppa importanza ritenendo la cosa limitata ad una serata. Chiesi spiegazioni a Salvatore il quale ammise il tradimento nei confronti di Melania. A distanza di qualche tempo, ma non ricordo esattamente quando, Melania e Salvatore erano a casa nostra a Somma Vesuviana. Salvatore andò a correre da solo e Melania mi chiese in prestito la mia auto. Seppi che Salvatore fu scoperto da Melania con un altro telefono e che Salvatore aveva ricevuto quel telefono da una donna che aveva vista piangere in un bar. In quella circostanza parlai con Salvatore e gli dissi che mi aveva deluso in quanto non credevo alla sua versione, però poi per quieto vivere non incalzai e siccome la situazione mi pareva appianata, non toccai più l'argomento... Il 19 aprile 2011 di mattina stavamo a San Marco ed affrontai con Salvatore l'argomento della sua “scappatella” trascorsa, invitandolo a riferire agli inquirenti della sua ex relazione.
Lui mi rispose che all'epoca dei fatti avevamo concordato di non rivelare nulla di questa relazione a persone estranee. Io pur acconsentendo alla sua decisione, fui d'accordo a che in quel momento non si rivelasse nulla di questa vecchia relazione".

Faccio notare che il padre di Melania, pur sapendo perfettamente (anche se non completamente) dei tradimenti di Salvatore, come risulta dai verbali di interrogatorio, per mesi alla televisione ha sempre negato d'esserne a conoscenza. Le bugie, come vedete, non stano da un'unica parte.

Roberto ha detto...

@Tiziana

"all'epoca dei fatti?"

Molto, molto strano.

Mi risulta che il patto del silenzio sia stato stretto il 18 aprile.

Tiziana ha detto...

Secondo me Parolisi, fin dall'inizio, ha collaborato e molto, con le forze dell'ordine. Ha fornito le sue chiavi di casa ed ha acconsentito, evidentemente senza mandato di perquisizione, a che una valanga di persone si riversasse nella sua casa, per altro in sua assenza. Probabilmente ha anche fornito la password del computer della moglie.
Vi sembra l'atteggiamento di uno che abbia qualcosa da nascondere? Io personalmente, se pur innocente, non credo avrei acconsentito ad una tale invasione della mia privacy.
Probabilmente Parolisi era convinto che la moglie si fosse allontanata volontariamente e sperava che i carabinieri, nel computer, trovassero le tracce di un qualche appuntamento fissato dalla moglie con qualcuno.
E io sono quasi convinta che Melania, quel giorno, avesse appuntamento con un'amica. Penso che solo nel caso di un'amica sarebbe stata disposta a salire in macchina (non credo che sarebbe salita sulla macchina di un estraneo. Ma anche nel caso di un conoscente uomo la cosa sarebbe stata sconveniente, almeno penso potesse esserlo secondo la mentalità di Melania). L'amica può averle proposto di parlare all'interno dell'abitacolo, anziché rimanere in mezzo alla strada, perché no, per poi invece portarla all'appuntamento con la morte.

Anonimo ha detto...

il tempo che intendo io per perso è quello speso a indagare sulle menzogne di una persona che probabilmente è anche innocente, ma che di fatto mentendo ha attirato sospetti che non possono passare inosservati nella risoluzione di un indagine.
Non è rilevante l’amante ma il fatto che il marito mente secondo me.
Che le scappatelle poi siano rilevanti o meno ai fini di un’indagine non spetta alla persona interrogata stabilirlo la quale è tenuta solo a rispondere e dire la verità che in questi casi corrisponde ad una volontà di collaborare.
Non credo che in un interrogatorio si prenda alla leggera il fatto che una persona stia mentendo. Perlomeno diventa un passaggio obbligatorio poi vagliare ogni ipotesi (patto d’onore?paura di essere accusato?altro?) proprio per escludere una sua complicità nell’omicidio. E non è mica facile stabilire con certezza le motivazioni. Che i Rea abbiano chiesto di mentire non esclude automaticamente tutte le altre ipotesi.
Inoltre P. non mente solo sull’amante ma se non sbaglio anche quando parla del suo matrimonio descrivendolo privo di problematiche (a che pro?).
In poche parole non credo che la maggior parte dei sospetti su P nascano tanto dalla sua posizione di marito infedele (su questo ci giocano i media) ma proprio perché appare bugiardo.
Questa è solo una mia sensazione, è molto probabile che le reazioni in un caso simile siano soggettive, ma perché allora, una volta venuta fuori la verità, non scaricare immediatamente la colpa sulla famiglia Rea? P. invece (se non ho capito male) insiste nel nascondere quella verità anche quando sa che avrebbe una scusa valida che lo scagionerebbe dall’accusa di aver mentito per secondi fini (me lo ha chiesto la famiglia Rea). Se cosi fosse bisognerebbe escludere l’ipotesi che P. mentiva per un patto d’onore, o no?

Kiba

Tiziana ha detto...

Roberto
queste le parole di Gennaro Rea, altro non so. Sembrerebbe, da ciò che dichiarò l'uomo, che il 19/4 avessero rinnovato il patto già stipulato a suo tempo.

Tiziana ha detto...

Kiba
ma Parolisi il 6/5, dopo le dichiarazioni di Michele Rea, ha tentato di parlare con gli inquirenti per spiegare la propria posizione. A quel punto sono stati gli inquirenti a rifiutarsi d'ascoltarlo, sostenendo di sapere già tutto. Subito dopo infatti hanno voluto chiarire se esistesse o meno il famoso patto del silenzio. Da qui l'interrogatorio del 10/5 di Gennaro Rea. Durante l'interrogatorio, come risulta dalle parole che ho riportato, Rea ammette che tale patto c'era stato.

Parolisi è indubbiamente un bugiardo, ma non è l'unico in questa vicenda. Molti hanno mentito. Sono stati tutti accusati di omicidio?

ENRICO ha detto...

Comunque io resto convinto che gli aggressori NON avessero intenzione di uccidere la donna e che il deturpamento del corpo sia stato fatto in seguito all'avvenuto decesso non programmato al fine di confondere le indagini

Così come resto convinto che l'aggressione e la morte non siano avvenuti al Chiosco ma che lì sia stata allestita una simulazione della scena del crimine ad uso e consumo degli inquirenti.

Un altro elemento significativo è il contenuto della nota intercettazione ambientale fra Salv e la sorella in cui si parla di "clienti" ed in cui Salv. dice "mi dispiace che ci abbia rimesso Melania"
Il che farebbe presupporre che sia lui che la sorella pensavano di aver individuato il motivo scatenante la tragedia

Il fatto che i CC siano andati immediatamente a rovistare in casa della coppia effettivamente lascia di stucco, però bisognerebbe sapere cosa abbia detto Salv. alle forze dell'ordine perchè potrebbe anche essere ipotizzabile che sia stato lui stesso a sollecitare un controllo nel proprio appartamento.

Anonimo ha detto...

@Tiziana. C'è una differenza tra chi mente ed ha passato gli ultimi momenti con la vittima e chi non era presente.Che non sia l'unico bugiardo sono d'accordo con te.

Non ho capito una cosa, chi ipotizza che M. avesse un appuntamento con un’altra persona, intende lo stesso giorno della scomparsa? Perché dare un appuntamento a qualcuno quando sei con tuo marito? Non sarebbe stato più logico una giornata in cui il marito lavorava? Inoltre questo dovrebbe far presupporre che la gita era stata scelta da Melania, è cosi? E poi che tipo di appuntamento poteva essere, se la scusa era quella di andare in bagno M non si sarebbe potuta intrattenere per troppo tempo.

Kiba

Antonello ha detto...

Io so qualcosa di diverso, il 19/04/2011 in mattinata si ritrovano papa' G. e S., la discussione verte sulle extra di S. ed appunto lui riferisce che c'era e c'e' un patto del tutto valido, alche papa' G. insiste rispondendogli che certe cose non si possono nascondere, alla ribattuta sugli stessi toni di S. e solo a quel punto papa' G. gli risponde che il patto sara' valido solo se M. verra' ritrovata "A BREVE".
Intendevo forse anche viva, la stessa mattinata S. dira' che si rechera' in caserma con la figlia rifiutando alternative e compagnie e passaggi, telefonera' a Lud. chiedendogli di cancellare tutto.
Intanto c'e' da osservare che SE S. fosse in qualche strana versione il responsabile sicuramente non puo' aver premeditato perche' avrebbe molto tempo prima cancellato tutto.
Poi A BREVE, ritengo sia una strana locuzione, che significa che M. si poteva pure ritrovare A LUNGO??? Intendeva viva o priva???

Falce ha detto...

@Tiziana

Sembrerebbe, a quanto dice il signor Rea, che la data della gita a CSM fosse il 10 aprile 2011.

E sembrerebbe, a quanto detto per più di un mese dal signor Rea, che la famiglia non sapesse niente dei tradimenti del genero verso Melania.

Quanto detto dal signor Rea è soggetto a revisioni nel corso del tempo, non ci farei troppo affidamento

Anonimo ha detto...

@antonello
Infatti, per questo penso che chi crede che S. sia colpevole debba automaticamente scartare l'ipotesi della premeditazione. E non solo perchè pensa di nascondere l'amante solo dopo l'omicidio ma anche per il luogo rischioso,e la scelta di risultare l'ultimo ad aver visto la vittima.

Kiba

Anonimo ha detto...

Ha ragione Tiziana. A suo tempo il Parolisi chiese il silenzio al parentado di Melania per non fare sapere la scappatella ai suoi genitori " anziani e che non avrebbero capito" - dichiarava lo stesso .
Kiba : purtroppo parolisi non e' capace di dire il vero anche nelle banalita' . La stessa sorella intercettata " non sapevo di avere un fratello cosi bugiardo ". E mentire ad un magistrato purtroppo per lui non corrisponde a raccontare le miliardate di panzane alla moglie e all'amante .
Pur avendo la convinzione che i tempi per l' omicidio e tutta la sequela siano veramente risicati ( anche se nelle ordinanze si rileva che i tempi sono stati provati) mi chiedo come mai la procura inserisce un ritorno di parolisi a Folignano, accorciando ulteriormente questo
minutaggio? inquadrata auto da telecamera ?
Ricordo che qualcuno qui aveva scritto della presenza di un video di CSM, magari era una baggianata, ma lo stesso Ranelli sembrerebbe confermarlo " se non era per me i procuratori nonnsarebbero stati in grado di risalire alle persone presenti. Sono stato io vedendo il video a riconoscere i frequentatori..." . Quindi un video sembrerebbe esistere...
Giorgia

ENRICO ha detto...

@ Kiba

anche perchè, per quanto lo si possa ritenere uno sprovveduto, uno straccio di alibi se lo sarebbe costruito .
E quindi ritorniamo daccapo : se fosse stato lui sarebbe stata un'aggressione d'impeto.

Come avrebbe fatto a ripulirsi senza aver a portata di mano indumenti immacolati ?

come avrebbe fatto a svuotare il cellulare in maniera professionale senza avere nè gli strumenti nè il tempo a disposizione ?

quando avrebbe inferto le lesioni post mortem ?

E anche ammettendo per assurdo che avesse potuto svolgere tutte queste operazioni nei famosi 30/35 min. la bambina cosa avrebbe fatto nel frattempo ?

Avrebbe SEMPRE placidamente dormito legata al seggiolino ?

Nessun rumore l'avrebbe svegliata ?

Sarebbe sempre apparsa tranquilla come hanno affermato i testimoni quando l'hanno vista al bar Segà ?

Roberto ha detto...

@ Enrico

Sempre riguardo all'alibi, come avrebbe fatto Salvatore ad essere certo che nessuno si è dondolato alle altalene di CSM tra le 14.40 e le 15.00 per poter affermare di trovarcisi lui con Vittoria e inizialmente Melania?

ENRICO ha detto...

@ ROBERTO

una "fortunata coincidenza" che sommata alle altre ( nessuna delle sentinelle ha visto la sua auto a Ripe, gli autisti hanno finito di abboffarsi qualche secondo prima che lui accoltellasse la moglie, i CC hanno sbagliato a localizzare il cellulare di M. ecc..ecc..) farebbero ritenere il caporalmaggiore un soggetto adatto a fornire terni al lotto sicuramente vincenti :-)

Roberto ha detto...

Be', ENRICO, non so tu ma io nutro un profondo rispetto per la sua semenogelina!

Tiziana ha detto...

FALCE
sono perfettamente d'accordo che G. Rea abbia cambiato tante versioni dei fatti. Io ho riportato le parole dell'interrogatorio proprio per evidenziare che, nonostante i suoi cambiamenti di dichiarazione, alla fine ammette d'aver sempre saputo delle "scappatelle" del genero (diversamente da quanto inizialmente dichiarato) e conferma quanto sostenuto da Parolisi, ovvero che c'era un "patto del silenzio". In tal modo si spiega meglio il silenzio sulla questione da parte di Salvatore. Il padre dunque non può accusarlo d'aver taciuto, se si erano accordati in tal senso.

Kiba
tu chiedi: "Perché dare un appuntamento a qualcuno quando sei con tuo marito? Non sarebbe stato più logico una giornata in cui il marito lavorava? Inoltre questo dovrebbe far presupporre che la gita era stata scelta da Melania, è cosi? "
Della questione abbiamo già lungamente dibattuto, ma riassumo alcune mie considerazioni: Melania, avendo una bambina, non aveva tanta libertà di movimento in assenza del marito. Forse la scelta dell'appuntamento IN PRESENZA del marito, serviva proprio per lasciargli la bambina. La questione da discutere, evidentemente, doveva comportare poco tempo.
Che sia stata Melania ad organizzare la gita è quasi assodato. C'è chi (un'amica di Melania, non ricordo quale) ad un certo punto, pur di dire che S. è colpevole, aveva addirittura sostenuto che lui non volesse andare a CSM perché preferiva andare a correre da altra parte.

ENRICO ha detto...

@ Roberto
ctz"Be', ENRICO, non so tu ma io nutro un profondo rispetto per la sua semenogelina!

Quella è la madre di tutte le più " strabilianti opportunità" in possesso del caporalmaggiore : avere una Sg praticamente INDISTRUTTIBILE

Roberto ha detto...

@Tiziana
non lo disse un'amica di Melania ma lo disse Ludovica, e lo scopo nel dirlo non era fare apparire Salvatore colpevole ma screditare l'ipotesi della premeditazione.

dov'è Tabula?

Tiziana ha detto...

Roberto
hai ragione. Comunque la notizia fu rivoltata come al solito, per far apparire S. colpevole anche perché non amava recarsi a CSM.

Anonimo ha detto...

@Tiziana


Tiziana
Ma non credi che sarebbe stato più semplice lasciare il marito e la figlia a casa con la scusa di fare la spesa da sola? O forse l’appuntamento è stato deciso all’ultimo, quindi dopo il supermercato…
Il punto è che M. avrebbe dovuto calcolare che il chiosco a quell’ora era chiuso cosi da avere la scusa dell’allontanamento, ma diciamo che può averlo calcolato ed aver convinto il marito ad uscire proprio in quell’orario (dal loro arrivo dopo quanto apre il chiosco?), c’è però l’inconveniente del marito che ti vuole accompagnare e dalle stesse parole di S. lui voleva accompagnarla ma non va con lei solo perché la bimba si mette a piangere e questo M. non poteva prevederlo.

Kiba

Roberto ha detto...

@ Kiba

Intanto notoriamente Melania non faceva uso di bagni pubblici, quindi che il chiosco fosse chiuso o aperto faceva poca differenza. E poi, se non fosse stato per il pianto di Vittoria, avrebbe comunque potuto addurre come scusa, semplice e credibile, il fatto che lei con la bimba ci stava sempre e che desiderava stare 5 minuti da sola.

FALCE ha detto...

@KIBA
Non possiamo stare a rispondere a tutte le tue giuste domande, su cose da noi già discusse e riduscusse.
Segui quello che si scrive ORA. Per gli arretrati puoi sempre aggiornarti, trovando tutto il materiale al lato superiore sinistro del blog: Cliccaci sopra.
Scusami, non voglio essere scortese, ma solo pratico.
Falce

Anonimo ha detto...

@Falce
Hai ragione, credo di essermi lasciata trasportare un po' troppo e non voglio approfittare della vostra pazienza per togliermi curiosità personali. Cercherò di seguire mano a mano le vostre opinioni. Per le ipotesi già affrontate credo mi sarà impossibile rileggere tutti i commenti di tutti i post precedenti, sono veramente troppi (ci vorrebbe un riassunto solo dei commenti).
Nessuna scortesia, capisco perfettamente

Kiba

F ha detto...

@KIBA
Grazie per non aver frainteso, ma oltre all'appunto scritto, voglio dirti che sei sempre bene accetta in queste pagine.
E puoi esprimere liberamente i tuoi pareri.
Ciao Falce

Mimosa ha detto...

TIZIANA,
leggo ora la tua risposta (nel commento delle 12:55) alla mia domanda di ieri sera. Sì, può essere che sia stato lui a consegnare le chiavi di casa e a convincere i CC a rovistare nel pc per trovare tracce di un qualche appuntamento fissato dalla moglie con qualcuno (ma pensa che la mamma di M arrivando alle 22.30 ha notato il portafogli della figlia sopra il pc).

In effetti i CC gli hanno creduto fin da subito, fin dalla sua telefonata al 112 e subitissimo hanno mandato squadre al pianoro e iniziato a rintracciare le scie del telefonino.
Non hanno sottovalutato l’allontanamento, non hanno pensato ad una fuga, hanno preso in considerazione le eclatanti manifestazioni di disperazione di un marito, lo hanno preso sul serio, insomma.
Forse, come è stato detto, c’era il caso Goffo a impensierirli, benché il presunto colpevole in questo secondo caso era già attenzionato dalla Procura.
Oppure c’era qualcosa altro, qualcosa che i carabinieri del posto sempre sanno e sorvegliano …

Evidentemente poi sono intervenuti i magistrati, e addio al fiuto investigativo …
da quel momento è prevalso un altro “organo” a fare da inquirente.

I magistrati (ma anche il ten Consales a noi ben noto) si sono fissati sulla bugia tirata fuori per nascondere l’amante, e su quella unica bugia hanno costruito tutto il castello accusatorio.

Non si sono nemmeno posti il problema che SP potesse nascondere qualcosa di altro, come ad esempio sapere o aver intuito la ragione di tanta efferatezza contro sua moglie.

Mimosa

Manlio Tummolo ha detto...

Caro Pino,
qualunque perquisizione, per esser legittima, deve essere autorizzata da un giudice. Non è neppure il Codice a dirlo, ma la stessa Costituzione. ignoro, tuttavia, se tale autorizzazione, nel caso in esame, ci fosse stata o no.

Pino ha detto...

Grazie MANLIO!
Pino

Falce ha detto...

@Mimosa
suggerisci:

1) un pre-indirizzamento dei CC verso uno dei due coniugi Parolisi?
2) una sparizione che accadde all'interno di qualche indagine già in corso?
3)un allarme precoce dovuto alla scomparsa di altre donne?
4) un allarme dovuto al cognome della scomparsa, già noto per avere esponenti omonimi nella criminalità organizzata?
5) cosa?

ENRICO ha detto...

mah... io la vedo più semplice.

Può darsi che Parolisi stesso abbia suggerito ai CC di andare a controllare in casa e può darsi che le forze dell'ordine visto che, bene o male, si trattava della sparizione della moglie di un militare in stanza nella Caserma di Ascoli, abbiano preso in considerazione la denuncia con una maggior attenzione mettendo subito in atto le ricerche.

Non so, non conosco bene le procedure, ma se io personalmente chiedo ai CC di fare un sopralluogo nel mio appartamento ( ad esempio in caso di furto) non credo che si debba attendere l'autorizzazione del giudice.

Del resto la sera del 18 si poteva ancora supporre un allontanamento volontario , non c'erano gli estremi per parlare di omicidio pertanto la presenza dei CC in casa Parolisi avrebbe potuto essere considerata una prassi normale in casi come questo.

( ho l'impressione di essermi spiegato male.. :-(( )

Antonello ha detto...

Volevo solo esprimere due o tre osservazioni:
@Giorgia
si, esiste un video che deriva dall'impianto di videosorveglianza del chiosco di Ranelli di Colle San Marco, in verita' si e' molto discusso sugli orari riportati da quegli spezzoni di video.
Stando alle prime dichiarazioni di S. e di Ranelli S. sarebbe giunto al pianoro con moglie e figlia alle 14,40 circa proveniente da Folignano da cui era partito alle 14,15, e 25 minuti per percorrere circa 8 chilometri sembrava ragionevole, Ranelli confermera' in un primo momento l'avvistamento di S. a ridosso del suo arrivo, quando aperto il chiosco sistemava le sedie ed i tavolini per i suoi avventori, poi nel visionare i filmati del suo impianto di videosorveglianza e successivamente a strani ripensamenti colloca l'avvistamento in un dato momento preciso che nelle immagini viene ricondotto alle 15,18.

Gli orari impressi nei filmati sono, nel momento del sequestro dei video, accertati e confermati dalla loro corrispondenza con i due orologi dell'agente che sequestra e del tecnico che aveva montato l'impianto presente, non contento l'agente verifica lo stesso orario pure controllando quello inciso e riportato dal suo cellulare dandone atto.
Stando a questa versione S. sarebbe stato avvistato da Ranelli alle 15,18.
Gli inquirenti pero' non confermano e spostano di cinque minuti in avanti dicendo che quelle immagini riportavano un orario di cinque minuti indietro.
Secondo questa versione "procurata" S. sarebbe invece stata avvistato da Ranelli alle 15,23, orario che evidentemente pero' non sarebbe mai bastato a S. per arrivare a CSM, andare a Ripe, compiere lo scempio e ritornare a CSM per l'alibi.
Gli inquirenti allora imputano a S. di essersi recato, senza essere visto da nessuno ed in auto con moglie e figlia, a Ripe da Folignano, di aver compiuto lo scempio, di essere ripartito in direzione Folignano per poi da li portarsi a CSM.
Evidentemente secondo gli inquirenti avrebbe fatto tutto da solo, il problema e' che per compiere il rinvenuto a Ripe non sarebbe forse bastata un'ora acquisendo solo dopo molto tempo le analisi sul manomesso cellulare, senza contare che il marito della vittima avrebbe lasciato viva la vittima non avendo nemmeno il tempo materiale di accertarsi della sua morte, cosa veramente che lascia molti dubbi.
Per la verita' questa convinzione di aver incastrato, a loro modo di vedere, il marito come responsabile deve aver permesso che alcuni particolari venissero sottovalutati, come i tempi impossibili, il fatto che ne addosso, ne in auto e ne in casa furono reperite tracce ematiche di M., ed un fatto ancor piu' strano oltre alla oramai venerata Sg, quel corpo non solo, dopo due giorni a 1200 m.s.l.m. sotto i pini in luogo isolato, non aveva un solo ago di pino ad essersi posato ma aveva il trucco intatto come la pettinatura, ed infine non sembra avesse restituito segni di dna animale in qualche modo prevedibili in quelle condizioni per due giorni e due notti.

Mimosa ha detto...

ENRICO
ti sei spiegato benissimo,
potrebbe essere anche questa una spiegazione, in fondo SP nella sua telefonata al 112 si presenta chiaramente con i gradi.


FALCE
io non suggerisco nessuna delle 4 proposte che hai elencato, ma ancora chiara non ho la quinta.
Può essere quella indicata da Enrico però in aggiunta ci potrebbe essere una sesta: i CC avevano ricevuto delle soffiate che qualcosa non era proprio in regola in quella caserma e tra gli istruttori, quindi trattandosi della moglie di uno di loro ....

Manlio Tummolo ha detto...

Tanto per chiarci: a casa mia posso invitare chiunque, anche il comandante suoremo dei Carabinieri; posso pure dirgli di frugare tra la biancheria di mia moglie. Se mia moglie torna, può denunciare me e il comandante supremo dei Carabinieri per violazione della riservatezza (c'è una sentenza recente nel merito a proposito di investigatori privati).
Se la moglie non torna, e poi vengo sospettato quale assassino della stessa, ciò che si è scoperto senza autorizzazione di un magistrato e senza eventuale presenza di un avvocato, perlomeno provvisoriamente nominato d'ufficio, nulla di quello che si è trovato può ssere usato contro di me, nemmeno un coltello insanguinato, col sangue di mia moglie.

ENRICO ha detto...

@ MANLIO

E' chiarissimo ! Hai perfettamente fotografato la situazione.

Dunque di quel controllo "estemporaneo" avvenuto la sera del 18 non dovrebbe risultare nulla agli Atti.

Infatti il sopralluogo ufficiale, autorizzato dal magistrato e con Parolisi presente in casa, è stato eseguito a delitto avvenuto

Grazie, come sempre, per la tua preziosa collaborazione che, al di là del caso specifico, arricchisce le nostre conoscenze.
Almeno le mie .

Mimosa ha detto...

Ecco, giusto Manlio,
quindi neanche la reticenza di Salvatore "(in-)debitamente" registrata alla Pineta di Ripe il 22 aprile e mandata nell'etere, può essere usata per assertire che lui ha mentito agli inquirenti,
in quel momento lui non era formalmente "indagato" e non era assistito da un avvocato.
Era interrogato come "persona informata dei fatti" (solo successivamente lo hanno rubricato come "parte offesa" e infine "indiziato").
B&G lo hanno anche ben messo nero su bianco.

Mimosa ha detto...

ENRICO
quel sopralluogo in casa presente SP di cui parli è stato eseguito addirittura il 18 maggio!

Mimosa

Mimosa ha detto...

Aggiungo ancora una cosa a quello che ha detto Manlio: nemmeno una mia CONFESSIONE fatta senza la presenza di un avvocato può essere usata contro di me.

Mimosa

Antonello ha detto...

@Manlio Tummolo
qui pero' c'e' una contraddizione, se S. ha dato le chiavi di casa e' l'autorizzazione a scansionare il Pc ai CC e se si fosse reso in qualche modo responsabile dell'epilogo della moglie avrebbe dovuto scansionarlo prima di loro per essere certo che M. non avesse lasciato alcuna traccia a lui riconducibile od a situazioni prevedibilmente tragiche della coppia o di uno solo dei due.
Non poteva essere certo che M. non avesse compilato qualche strano file, foto o video sul pc, quindi se lo ha lasciato scansionare o lo ha fatto totalmente in buona fede o se era in quel momento responsabile deve averlo depurato prima di uscire alle 14,10, non aveva altro momento se non anticipandolo alla notte fra il 17 ed il 18 aprile, sempre se quelli riferiti da Maccio' erano CC.
Questo significa che siamo davanti all'ennesima scommessa del fortunato genio incompreso, od ad un semplice innocente in buona fede o se ha manomesso prima e se e' colpevole ha premeditato.
C'e' qualcosa che non va proceduralmente mentre sono molti i particolari che ricondurrebbero, nel caso, ad un ipotetico S. non in premeditazione.
Nel caso o ha premeditato o non ha premeditato, non possono essere vere ambedue, quindi si esclude una possibilita', e rimangono due alternative, o siamo in presenza di un Gastone moltiplicato un milione o quando ha dato le chiavi ai CC, non posso credere che altri avessero le chiavi di casa di M., era perfettamente in buona fede.
Beh mi sembra gia' una piccola comclusione.
Ma, erano Cc???

Mimosa ha detto...

@ Antonello
se non erano i CC, chi erano secondo te?
E non è una domanda ironica, bensì seria.

Mimosa

Antonello ha detto...

@Mimosa
bella domanda, se mi sentissi abbastanza fortunato potrei tentare una qualche risposta, sono pochissime le ragioni istituzionali che giustificherebbero un atto simile come ci dice Manlio, ci rimangono due possibilita', o extraistituzionali o istituzionali con licenza onnipotente, sicuramente qualcuno che non e' dedito alle procedure, con la variante che Maccio' e Son. ne hanno beatamente potuto vedere le facce, questo mi fa pensare a qualcuno di istituzionalmente preposto e quindi immune da procedure.
C'e' pero' un altro particolare, chi e' entrato aveva un mazzo di chiavi, ma Maccio' e Son. non possono essere partiti da CSM senza anche loro un mazzo di chiavi per accedere a Folignano casa di M.
A questo punto quanti mazzi di chiavi vi erano che giravano quel pomeriggio di quella casa???

Anonimo ha detto...

qualcuno dica qualcosa no?

Anonimo ha detto...

brave Antonello!

Antonello ha detto...

@Mimosa
sto pensando per la verita' ad un'altro spunto.
O meglio una domanda: perche' potendo decidere di porre pubblicamente una domanda a S., fra le mille alternative che amici di famiglia potevano avere, sarebbe "che cosa e' successo quel giorno???".
E' una domanda che acquista logicita' se posta da S. da chi presume di:
- non sapere cosa sia successo.
- che S. possa sapere cosa e' successo.
Anche qui c'e' da ragionare, siamo alle sottigliezze, gli si poteva chiedere "perche'???", "come hai potuto???", nella versione colpevolista, o "cerca di dire cio' che sai!!!", "Fatti forza!!!" nella versione innocentista.
Invece si decide di chiedere a chi si presume sappia e ponendosi dalla parte di chi non sa "S. cosa e' successo???".
Una scelta particolare.

PINO ha detto...

Ritengo più probabile che la celerità dell'intervento dei CC sia stata causata da una telefonata, di sapore tentenzioso, fatta in tempo utile, da un personaggio già citato, ad un amico ufficiale dell'Arma, mentre Parolisi era in caserma per stendere la denuncia di scomparsa. Ed è possibile che, come primo effetto della telefonata in parola, sia stato chiesto al caporalmaggiore se avesse nulla in contrario che qualche milite andasse a dare "un'occhiata" a casa sua.
Non potendo negare la richiesta fatta in modo informale ed "anichevole", il Parolisi avrebbe ceduto le chiavi di casa, dove giungevano, un pò più tardi, anche i genitori di Melania.
Pino

Come poteva

Mimosa ha detto...

@ Antonello
credo che ti ricordi di tutte quelle apparizioni di mamma con gli occhi lucidi e papà con piglio severo quando dicevano davanti alle telecamere: "che Salvatore parli, dica quello che sa"
e noi ci abbiamo lavorato sopra
se fossero sinceri o se il loro fosse un messaggio cifrato.

Mimosa

ENRICO ha detto...

Data la mia proverbiale distrazione le chiavi di casa mia ce l'hanno almmno 4 persone tra cui i miei vicini di casa.

Ora, tralasciando il mio pietoso "caso clinico", non è infrequente che per qualsiasi evenienza si diano le chiavi del proprio appartamento o al portiere ( se c'è) o ai vicini di casa quando questi sono amici fidati.

Può darsi che SV avesse le chiavi.

Secondo me, le avevano anche i genitori di M. visto il morboso attaccamento con la figlia

Mimosa ha detto...

Però è un’ottima osservazione quella di Antonello su quanti mazzi di chiavi giravano, ne abbiamo parlato a suo tempo, anzi era uno dei suoi punti fissi (assieme alle borse e all’orologio di M), e ripeterla non guasta.
Sapeva SV che la porta dell’appartamento era aperta perché c’era gente in casa?
Certamente glielo avranno detto, quando si è offerta di accompagnare Macciò, alle ore 21, mentre ancora si trovava a CSM, raggiunta dall’istruttore, il quale infatti dice che l’ha caricata sulla sua auto per scendere a Folignano.
Lei quindi non ha aperto, anche se poteva avere le chiavi, come tra buonissimi dirimpettai si usa, talvolta.
Intanto però Stefania con la bimba erano rincasati.
Ma non posso credere che i Parolisi abbiano dato chiavi del loro appartamento a tutti gli amici del condominio. Per quello che potrei aver capito del carattere di M lei non le avrebbe date a nessuno.

@ ENRICO
certamente i genitori le avevano, figuriamoci .............!

Mimosa

Pamba ha detto...

Mimosa, va a finire che qualche chiave di troppo era il mazzo di Melania!

Non mi uccidete se ci torno sopra anch'io..

Pamba

Pamba ha detto...

Pino,
la tua deduzione comunque mi sembra molto più semplice plausibile ed articolata della mia
Bravo!

Mimosa ha detto...

(mi sono distratta un momento, bentornata Pamba!)

PINO anche la tua osservazione delle 23:38 ci può far ancora riflettere, riaprendo quello spiffero che ci ricondurrebbe alle questioni connesse alla caserma e a che ci bazzicava intorno, in connessione a quanto da me ipotizzato in calce al commento delle 21:31

Mimosa

Pamba ha detto...

In questa ipotesi (il tuo spunto e l’osservazione di Pino), io vedrei anche:
- un certo interesse ad entrare presto (e da soli) in casa;
-il pc, e forse il portafoglio, gli oggetti più scrutati;

Certo, potrebbe essere un intervento tempestivo alla ricerca di qualche spunto investigativo o anche un interesse “a tutela” di altri?
Ci penserò, buonanotte a tutti e buon lavoro ai "diurni"

Pamba

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