domenica 11 dicembre 2011

Perché ci "ha rimesso" Melania Rea?

Articolo del gruppo, parte integrante del blog, firmato da Maura Sacher


Sulla base dei fatti e degli elementi essenziali, certi o verosimilmente assai probabili, si possono ricavare ragionamenti sul perché "ci ha rimesso Melania", come detto da Salvatore Parolisi in una intercettazione. In questo articolo verranno seguite linee di ipotesi imperniate attorno alla figura di Melania Rea quale "centro focale" del movente scatenante l'azione omicida, che l'ha vista morire in modo atroce, defilando da tale movente il marito, come non fanno i media e la procura che invece ritengono nasca dalla sua storia extraconiugale. Quanto qui è scritto non ha riscontri con le ricostruzioni fatte dagli inquirenti di Ascoli e Teramo, non contesta le perizie e vuole essere letto come puro lavoro di sperimentazione, pur con l'auspicio forte di poter costituire un contributo alla Verità ed alla Giustizia cercando di allargare la visuale oltre il ristretto cerchio in cui da mesi resta compressa. Si è concordato di continuare a percorrere la linea della convinzione/presunzione di innocenza di Salvatore Parolisi, per cui non viene presa in minima considerazione l'ipotesi che il marito abbia accompagnato la moglie "all'appuntamento con la Morte" a Ripe di Civitella, né che l'autore materiale di siffatto crimine sia egli stesso. Siamo consapevoli che al momento non ci sono elementi concreti per stabilire se la fine di Melania sia relazionata a motivi passionali, alla sfera dei rapporti extraconiugali del marito o a fattori intrinseci al contesto dell'ambente lavorativo in cui lo stesso operava, riteniamo comunque che "il temperamento di Melania" entri nel movente dell'assassinio molto più di quanto sinora pensato.


PER QUALE MOTIVO MELANIA SI ALLONTANA LASCIANDO FIGLIA E MARITO ALLE ALTALENE?

Le risposte scelte, perché convergenti e possibili, sono tre.

A) Melania si allontana per una reale impellenza fisica e viene "intercettata" da qualcuno che la convince a fare la strada più lunga per arrivare al Bar Segà, alias Il Cacciatore, con la scusa di parlarle. Melania conosce la persona, non ha motivo di dubitare della casualità dell'incontro ed accetta di incamminarsi con lei o perché incuriosita o perché l’argomento intavolato le sta a cuore. Considerata la formazione caratteriale di Melania, siamo portati a pensare che questa persona fosse di sesso femminile. L'incontro è invece “pseudo-casuale”, perché i coniugi Parolisi erano probabilmente "sotto osservazione" dalla mattina e, pazientemente aspettando altre uscite, i soggetti ignoti X o Y - o entrambi tanto da sembrare una coppia qualunque - li avevano seguiti anche quando la famigliola si era diretta verso il Pianoro. Sono "fortunati" perché Melania si allontana da sola e la intercettano nel punto di biforcazione delle strade, spostato rispetto le altalene e quindi invisibili agli occhi del marito.

B) Melania si allontana fingendo una "impellenza fisica avendo organizzato un appuntamento di cui il marito era ignaro. All'insaputa del coniuge predispone l'incontro proprio per quella data perché c'erano "cose pressanti da chiarire" prima della lunga vacanza di Pasqua. "Cose" forse rimandate da tempo o più probabilmente scaturite da poco e talmente urgenti da non poter essere rinviate. Si noti che solo se Salvatore fosse stato con lei avrebbe potuto essere sola visto che aveva la possibilità di lasciare la figlia al marito per una mezzora. Si noti che "il permesso lavorativo" il marito lo aveva richiesto giorni prima in quanto le visite erano programmate. In questo caso, quindi, il contatto per gli accordi tra Melania ed i soggetti ignoti X/Y forse è avvenuto qualche giorno prima, e la modalità può essere stata attuata in maniera diversa dalla normale telefonata che sarebbe risultata visibile al marito in caso di un "controllo del cellulare" della moglie. Quindi se si vuol prendere in considerazione una telefonata si deve pensare ad una cabina telefonica, in un bar di Folignano ad esempio, se si vuol considerare un sms c'è da tener presente che questi sono stati cancellati dal cellulare di Melania, in caso contrario si tratta di un appuntamento fissato a voce (non si può escludere né sia stato preso giorni prima né sia stato estemporaneo al momento di partire da casa, mentre il marito era ad attenderla in auto, il giorno stesso).

C) Melania si è allontanata per un appuntamento di cui il marito era informato e consenziente. C’erano cose pressanti da chiarire prima della lunga vacanza di Pasqua, forse rimandate da tempo o forse scaturite da poco, cose talmente urgenti da non poter essere rinviate. In merito abbiamo ragionato su diverse ipotesi, sia fosse stato il militare ad essere pressato, per combinare un incontro chiarificatore, sia fosse stata la stessa Melania, che ne avesse però parlato al marito. Nel caso sia stato lui a rendere possibile l'incontro, consenziente la moglie, non gli si può imputare colpa alcuna, giacché si ritiene che egli non immaginasse la tragica conclusione e non conoscesse la pericolosità degli individui da incontrare. Per cui, la coppia in accordo, viene fissato il giorno l'ora e il posto. Il Colle è un luogo idoneo per un incontro del genere. Sufficientemente aperto, pubblico, con gente a passeggio e nello stesso tempo tranquillo, dove si può trovare in ogni caso un angolino riparato per parlare una mezz'oretta. Melania è donna dal carattere forte, per questo va lei all'incontro mentre il marito si occupa della figlioletta intrattenendola sui giochi. Perché il nocciolo è sempre la piccola che non può assistere ad un chiarimento del genere e, per tenerla defilata, deve comunque essere accudita da uno dei genitori. Questo anche se il vis à vis in teoria avrebbe dovuto risolversi in una semplice chiacchierata, nelle convinzioni dei coniugi, altrimenti non avrebbero preso accordi con l'amica Sonia per la visita di cortesia fissata alle ore 16. 

PERCHE’ MELANIA REA E’ STATA MASSACRATA A MORTE?

Per dare una spiegazione al modo barbaro che ha segnato la fine di Melania Rea bisognerebbe immedesimarsi nel suo carnefice, o meglio nei suoi carnefici, al plurale, perché noi riteniamo vi siano più autori o per lo meno più "partecipanti" coinvolti, e forse non sono gli stessi "ideatori" (nel senso che la mente ideatrice potrebbe essere una e gli esecutori plurimi). Melania è una "ragazza 29enne" che dopo dieci anni di fidanzamento da tre ha coronato il sogno d'amore. Vive tra la nostalgia del rassicurante ambiente della casa d'infanzia ed una vita da casalinga in una cittadina sconosciuta in cui ha costruito una nuova rete di conoscenze e di amicizie, quasi essenzialmente parrocchiane e condominiali. Lei sceglie di staccarsi dal marito e di lasciarlo solo ad Ascoli per trascorrere il periodo della gravidanza in seno alla sua famiglia. E' consapevole che le reclute con cui lui si rapporta sono tutte ragazze, da giovanissime diciottenni a donne della sua età, ma la sua preoccupazione maggiore è l'occuparsi della gravidanza prima e della piccola Vittoria poi, per cui il marito lo vede solo quando può raggiungerla a Somma Vesuviana. Sembra uno sposo premuroso, senz'altro è un padre affettuoso.

Non teme nulla Melania, donna dal carattere forte e sicura di sé, sicurezza che probabilmente ha assimilato in famiglia, però qualcosa "va storto". Un numero strano da cui viene chiamata dal marito. La spiegazione non è convincente e la storia la conosciamo. Melania prepara le valigie, "sistema" la rivale via telefono e rinforza la sua superiorità di moglie con una minaccia di separazione che fa parlare Salvatore di suicidio. Così è lei che prende le redini in mano, che rinforza le amicizie con i condomini e partecipa alla vita della caserma in modo da tenere sott'occhio le giovani reclude. Stringe anche in questo campo amicizie, invita a cena qualche collega del marito, qualche scapolo, qualche coppia. Alcuni di questi li raggiungono anche a Somma Vesuviana. Una bella dimostrazione di amicizia. Eppure qualcosa si incrina. Lei è ormai diventata sospettosa, comincia a dubitare di tutto e di tutti, fa domande, osserva e fiuta, mentre controlla il marito, cose "strane" che non le garbano e che nulla c'entrano coi tradimenti. Per questo prende le distanze da certe persone e su altre cerca di approfondire i suoi sospetti. Nel seguire Salvatore, pedinandolo di nascosto, scopre non solo che lui sta troppo attaccato al telefono (al che nuove scenate di gelosia e sfoghi per svergognarlo davanti ai parenti) ma qualcosa d'altro e, visto il suo carattere, vuole saperne di più. Melania ci è stata raccontata come una donna tutta d'un pezzo che vuole andare a fondo e sapere. E questo può essere capitato anche prima della sua morte. Così quando comincia a capire che qualcosa non funziona come dovrebbe vuole intervenire, e potrebbe anche essere che volesse tirare il marito fuori dai pasticci e rimetterlo sulla retta via. Per farlo, già lo ha minacciato quando s'è sentita al telefono con Ludovica un anno prima, è disposta a far denunce a chi di dovere, è disposta ad arrivare "al più alto in grado" certa di avere alle spalle un appoggio fidato.

Non sappiamo realmente ciò che Melania può aver scoperto, sia facendo il "terzo grado" al coniuge sia seguendolo ogni volta che lui usciva di casa a strane ore e con strane scuse, e il marito nulla ha mai lasciato trapelare né negli interrogatori, né nelle interviste, né nelle intercettazioni ambientali. Però, guardando la sua tragica fine, possiamo provare ad ipotizzarlo facendoci mille domande a corollario. Un'ipotesi doverosamente da prendere in considerazione è che ci fosse qualche allieva, o ex allieva, che avendo messo gli occhi sul suo istruttore non fosse riuscita nel suo intento, ottenere un punto in più nella valutazione, e che per questo si sia sentita umiliata. Sembra assodata una frequenza di questo modo di fare da parte di certe aspiranti soldatesse, e non è rara la disponibilità da parte degli istruttori in questo senso, nonostante precisi Regolamenti e severi provvedimenti. Per cui ci sta che costei fosse tanto fuori di testa da volersi vendicare con la complicità di amici che, se a noi esseri normali possono apparire "strani", sotto l'effetto di droghe o alcool potevano benissimo voler dare una sonora "lezione" alla signora Parolisi, creduta la causa delle riluttanze del marito, per fare in modo tornasse "ai suoi lidi". E non è detto che non si sia deciso di darle la "lezione" nello stesso luogo dove l'istruttore aveva avuto l'incontro sessuale con la sua allieva. Quindi il militare sa chi potrebbe aver ucciso la moglie ma non ritiene possibile una simile vendetta e non ne parla. Forse incide anche il fatto di non voler far sapere a Ludovica che mentre le giurava amore eterno su facebook, fra pianti e mille scene, faceva sesso con altre, (s'è capito che l'amante credeva non lo facesse neppure con la moglie). E' possibile, come è possibile che la "lezione" abbia preso una brutta piega e che nella concitazione la ragazza l'abbia ferita col coltellino e si sia resa conto che Melania non gliela avrebbe fatta "passare liscia".

Una seconda ipotesi la si potrebbe fare pensando a qualcosa di torbido nell'ambiente di lavoro del marito (droga, armi, festini) e che Melania fosse venuta a conoscenza di infrazioni al Regolamento di una certa gravità per l'onore della Caserma stessa, nonché globalmente dello stesso Esercito italiano. Cosa non impossibile essendo lei stessa figlia e sorella di graduati cresciuta con precisi inviolabili e indelebili valori. Forse, direttamente o indirettamente, Melania potrebbe aver scoperto l'esistenza di soprusi e tresche varie, di intrallazzi a base di sesso facile o troppo spinto, di spaccio e traffico di droga o di armi all'interno o all'esterno della stessa caserma, in cui erano implicate persone dell'ambiente militare. Forse ha capito, o anche solo intuito, che vi erano in essere faccende gravi in caserma, purtroppo non rare e spesso coperte dalla Magistratura Militare (per evitare rischi di discredito e disistima nell'opinione pubblica), tipo sottrazioni indebite o uso a fini privati di materiali e attrezzature appartenenti all'Esercito, quindi allo Stato. Melania, lo abbiamo capito dalle parole di chi la conosceva, aveva un carattere forte, quello che doveva dire lo diceva, quello che doveva fare lo faceva, non era una che perdeva tempo e, soprattutto, non parlava mai in anticipo di quanto era intenzionata a fare (ed infatti sia le amiche che i familiari seppero solo a cose avvenute della telefonata all'amante del marito). 

Ma se "certe" persone non gradiscono essere disturbata una consolidata catena di interessi economici poco puliti? In questo caso bisogna prendere provvedimenti per convincere la donna a "non immischiarsi", e se le parole non bastano si passa ai fatti. Pertanto la "mente" ordina di portarla a Ripe, in fondo nessuno li fermerà o si insospettirà in presenza di veicoli militari, neppure le vedette ancora sul posto. Melania è in un vicolo cieco, lei sì in un "imbuto"; da una parte non può avvisare il marito della piega che ha assunto l’incontro e dall'altra spera di tener ancora testa ai suoi interlocutori. L'epilogo non previsto è una sentenza di morte che però non deve portare all'ambiente militare. Quindi un coltellino ed una "sistemazione" ad oc del corpo e dell'ambiente circostante.

PERCHE' LA MESSINSCENA SUL LUOGO DELLA MORTE?

Per cui forse sta nello staging, apparentemente maldestro e troppo pieno di elementi fuorvianti, la chiave per trovare i responsabili dell'orrenda morte di Melania Rea. Potrebbero essere elementi che di fatto scaturiscono da un mix di brutte situazioni in atto (non vogliamo puntare il dito contro quella caserma specifica, nonostante le allusioni di alcuni commentatori ospiti di salotti televisivi) combinati assieme con il concorso di più persone le quali, tuttavia, nell'azione omicida hanno operato maldestramente visto che la vittima è stata solo ferita e lasciata agonizzante nel bel mezzo di una pineta sufficientemente vicino ad una strada. O c'è da pensare che anche questo fosse voluto? La messa in scena sul corpo della povera Melania appare come un insieme di elementi mirati e con precisi significati riguardo a cose forse da lei scoperte. L'osservazione immediata ci consente di riconoscerne quattro:

- La siringa infilata nel costato, unitamente ad un laccio emostatico non più elastico a terra a sinistra del corpo, due cappucci copriago di siringa, uno a destra e uno a sinistra, un pistoncino di siringa del tipo da insulina tra le cosce. Staging che allude a faccende di droga.
- "Ferite figurate" con disegni incisi che richiamano una croce di S. Andrea sull'addome, una svastica sulla coscia sinistra, una sorta di grata con intersezioni perpendicolari sulla coscia destra. Staging che rimanda a svastiche e segni più o meno esoterici, allusivi ad attività a ciò assimilabili.
- Pantaloni e biancheria intima abbassati fino alle ginocchia. Staging che simboleggia sesso ed attività a ciò assimilabili
- Sottrazione della collanina, dell'anello di fidanzamento (sottrazione in verità fallita perché andato disperso), e dei soldi (se ci fossero stati nelle tasche, mentre forse frugando è scivolato fuori l'accendino). Staging che simula il furto o i “furti” (ma questo si potrebbe raffigurare anche in una situazione satanica in quanto sono stati asportati solo i monili d'argento, metallo caro ai satanisti che rifuggono l'oro, simbolo cristiano).

E questi quattro profili di staging potrebbero essere tutti riferibili ad attività di qualche contesto ambientale noto sia alla vittima sia ai carnefici.

Sono quattro, come i moschettieri (3+1), come le virtù cardinali o i Cavalieri dell’Apocalisse, ce n'è per tutti i gusti e tutte le interpretazioni. Ad ogni modo salta agli occhi quanto evidentemente questi elementi siano riconducibili ai "segreti" di cui abbiamo ipotizzato Melania potesse essere venuta a conoscenza.

Non spetta a noi determinare il momento in cui sono stati compiuti gli atti di deturpamento del corpo e da chi. A noi preme solo sottolineare che l'intagliatore sembra essere una persona con lo stomaco forte e dai nervi saldi, e tanto ci fa pensare a una figura che abbia dimestichezza con la morte e con le torture, simile a certi professionisti addestrati nei più atroci scenari di guerra, e che conosca certe simbologie. Potrebbe trattarsi di un "sadico gioco" oppure di un "messaggio" che doveva essere interpretato (marito e famiglia), quindi non di un vero "depistaggio" per fornire agli inquirenti indizi verso il marito.


CHE NE È STATO DI MELANIA TRA LA SPARIZIONE E IL RITROVAMENTO DEL CORPO?


Noi ipotizziamo che si tratti di un "sequestro". Come definire altrimenti il trattenere contro la propria volontà una persona e impedirle di chiedere soccorsi? Alle decine e decine di telefonate arrivatele in quel pomeriggio Melania non risponde perché ne è impossibilitata o perché non in possesso del proprio cellulare? Cellulare che nel frattempo continua a squillare con la suoneria ad alto volume, con una melodia all'aperto udibile a decine di metri, e che aggancia alternativamente le celle 451 e 390. Dove si trova il suo telefonino in quei momenti? Dov'è lei? Facciamo un'ipotesi.

Dopo l’incontro/appuntamento a Colle S. Marco, ed una prima sosta nei pressi del Monumento ai Martiri della Resistenza, Melania è invitata, convinta o costretta, a prolungare la conversazione/chiarimento in un qualche luogo più "sicuro", accessibile e noto ai soggetti ignoti X/Y. Seguendo la scia delle sue tracce le unità cinofile, ottimamente addestrate e su cui noi non abbiamo mai dubitato, subito individuano un varco tra i cespugli dietro lo spiazzo del Monumento e, impiegati successivamente e in tempi diversi, tracciano un primo percorso fino ad una roulotte in fondo ad una radura. Lo stesso odore è trovato dagli stessi in un casolare in località S. Giacomo. Per la cronaca, risulta che entrambi siano stati ispezionati senza esito. All'obiezione che il corpo di Melania non presenta segni di costrizione violenta, eccetto una contusione frontale, rispondiamo che i soggetti ignoti potrebbero aver indotto la donna a seguirli inizialmente con convincenti argomentazioni, successivamente con mezzi di persuasione più "efficaci" (un'arma da fuoco ad esempio) che non implicano la forza fisica bensì il dominio della volontà.

Sicuramente non si tratta di un colloquio da risolvere in quattro parole, con un "impicciati dei fatti tuoi", per dire, supponiamo chiarimenti ad ampio spettro riguardanti tutte le cose su cui Melania aveva messo naso. Inoltre la conclusione non è dipesa dai "sequestratori", presumibilmente in attesa di "istruzioni" su come concludere la faccenda vista l'ostinazione di Melania. Melania che nel frattempo non ha motivo di piangere, perché troppo arrabbiata, e pur se spaventata, in un caso del genere è facile lo fosse, non può darlo a vedere.

CHI HA VOLUTO CHE MELANIA FOSSE ELIMINATA?

La risposta pare facile. La mente che ha utilizzato una "squadra punitiva" inizialmente minatoria. Squadra che alla fine, data la sua ostinazione o la paura che le rassicurazioni non bastassero a garantire una non denuncia, ha operato come "squadra della morte". Questa la spiegazione che sgorga immediata come omogenea a tutte le domande. Ed a ben riflettere siamo giunti al medesimo risultato sia individuando un movente ad "interesse personale" sia posizionandolo all'interno di un "interesse collettivo". Ed in entrambe le strade su cui ci ha portato il ragionamento si inserisce la figura del "telefonista", telefonista che in maniera davvero ridicola ci viene ancora definito "cercatore di funghi", quando egli stesso nella telefonata al 113 dalla Piazza delle corriere di Teramo, a quasi un'ora di strada da Ripe, disse "stavo facendo una passeggiata" e dimostrò di non conoscere la città dichiarando di trovarsi nella piazza della "stazione". Molti di noi ritengono che costui sia direttamente implicato nell'intera situazione, se non nell'omicidio almeno nello staging (di cui comunque è parte finale integrante). Non è questo l'articolo idoneo a parlarne, ma è chiaro e visibile, ed è da sottolineare, come la telefonata anonima sia arrivata solamente dopo l'effettuazione dello staging (compresa la riaccensione del cellulare), quando tutto era pronto per il ritrovamento.

In conclusione, non è nostro compito dare un volto ai Soggetti X o Y. Questi e i loro complici, e forse anche gli "appoggi" di cui godono, resteranno coperti dalla maschera dell'anonimato finché i Pm, o almeno il collegio di Difesa, non vorrà indagare nella direzione che con questo lavoro abbiamo indicato. E non lo abbiamo indicato basandoci su fantasie alla "Biancaneve e i sette nani", ma in base ad una infinita serie di perplessità. Per esempio ci pare strano che le ricerche eseguite prima del 20 aprile dalla Forestale, responsabile di Ripe di Civitella, non abbiano dato riscontro in località Chiosco della Pineta dove il cadavere sarebbe rimasto in bella vista per due giorni interi. Ci pare strano che il corpo sia stato preservato da aggressioni di animali notturni e diurni, così esposto per due notti e un giorno, data la fontanella d'acqua ed il sangue. Ci pare strano che un cellulare, che alle ore 19.10 del 18 aprile non è più raggiungibile o è spento, si riattivi la mattina del 20 aprile, scaricando le telefonate e gli sms ricevuti nei giorni precedenti, ci pare strano che dopo questa riaccensione venga ritrovato spento dai carabinieri. Ed in un caso di omicidio, prima di indicare e di carcerare un presunto  colpevole, si dovrebbe dare risposta alle stranezze, ai fatti incomprensibili... ed in questo "caso" se ne riscontrano in grande quantità.

Il presente articolo è il risultato del "lavoro collettivo" di tutti i partecipanti alla discussione di questo blog. Blog in cui i pensieri di ciascuno si sono talmente integrati e ripresi più volte che è impossibile attribuirne la diretta maternità o paternità. Per non far torto a nessuno, potrei avere dimenticanze, non citerò i nomi di chi ha collaborato limitandomi a dire che anche chi ha portato pensieri contrari alla tesi generale ha aiutato nella stesura di quanto sopra scritto.

Leggi gli ultimi articoli sui casi di:
Annamaria Franzoni                  Ylenia Carrisi (due giorni prima di dicembre, video)


218 commenti:

1 – 200 di 218   Nuovi›   Più recenti»
Anonimo ha detto...

Mimosa
hai fatto un lavoro straordinario, sei riuscita a mettere assieme tutte le diverse ipotesi, dando loro organicità.
Ne è risultato un articolo facilmente leggibile e convincente che, secondo me, non può essere ignorato da chi di dovere.
Grazie per l'onere che ti sei assunta
Tiziana

Anonimo ha detto...

Va da sé che i ringraziamenti vanno anche a Massimo
Tiziana

Anonimo ha detto...

Complimenti Mimosa !!

L'articolo è esposto sempre in modo semplice e leggibile ,spero che lo leggano anche persone al difuori di questo blog e ne possano fare buon uso.

Con stima Santy

Anonimo ha detto...

P.s. La mia stima si estende anche a Massimo .

Santy

ENRICO ha detto...

.
S-U-P-E-R-L-A-T-I-V-O !!!

Anonimo ha detto...

Complimenti, molto bello, molte
cose sono uno spunto interessante.
Tuttavia non credo a nessuna delle ricostruzioni
Rosy

PINO ha detto...

BRAVA MIMOSA, non potevi fare di più.
L'esposizione è completa, chiara e scorrevole.
PINO

p.s.Ci sarà sempre chi sà solo denigrare, perfidamente, e senza una ragione logica. P.

PINO ha detto...

I due lavori riassuntivi vertenti, il primo, sulla possilità di innocenza di Parolisi, per l'uccione della moglie, ed il secondo, inteso a segnalare altri moventi e colpevolezze, sono idonei per essere ritenuti documenti di ottimo valore analitico.
Ancora un elogio a Mimosa ed all'impareggiabile Massimo, guida insostituibile.
PINO

Manlio Tummolo ha detto...

Credo che l'articolo di Mimosa, con la cooperazione di Massimo e la collaborazione di moltissimi, relativamente agli elementi resi pubblici, abbia un alto grado di probabilità, anche matematicamente calcolabile tra l'80 % e il 90 %.
Resta un'ampia parte imponderabile, correlativa all'inchiesta militare in corso, e segreta per definizione.

Anonimo ha detto...

Articolo veramente bello. Complimenti
Pinuccio

ENRICO ha detto...

.

Io questo articolo lo manderei alla PALOMBELLI ( e p.c. a Quarto Grado)

Sarebbe molto interessante conoscere le sue contro-deduzioni

Anonimo ha detto...

Enrico
ottima idea la Palombelli, così forse riusciamo a scalfire le sue granitiche certezze.
Tiziana

Anonimo ha detto...

Perchè, la Sciarelli non ne avrebbe bisogno?
PINO

Anonimo ha detto...

Ottimo lavoro Mimosa!
Per quel che so, la famigla Parolisi, aveva in uso soltanto l'auto di Salvatore; quindi mi domando con quale mezzo Melania può aver seguito il marito. Non avrà preso un autobus, in quanto il tragitto difficilmente sarebbe stato compatibile con quello percorso dal marito. Dobbiamo prendere in considerazione anche la bambina.... difficile seguire qualcuno, prendendosi contemporaneamente cura di un bimbo. Mi viene da pensare che se Melania, ha seguito il marito, lo ha fatto o con un'amica/o con qualche familiare. Penso però, che a quest'ora già lo sapremmo, sempre che qualcuno, per qualche motivo non taccia. Quindi se è venuta a conoscenza di qualche segreto, questo lo può aver saputo da qualche amica o dal marito. Se è stato quest'ultimo, siamo un passo in avanti.
La testimonianza di Ranelli, ci dice che Melania potrebbe essere stata alle altalene, ma solo dopo le 14:45. Anche Piergiorgio, fiuta il passaggio alle altalene della vittima. Ora se diamo per credibile la "testimonianza" di Ranelli, Melania arriva alle altalene dopo le 14:45 e dopo solo qualche minuto, alle 14:53 quando l'amica Sonia la chiama lei non risponde e ciò ci fa pensare che fosse già impossibilitata a farlo. Dato che ciò mi sembra improbabile, mi domando, non è che a quella telefonata, Melania non dovesse rispondere?
Parolisi, Piergiorgio, Ranelli ci dicono che Melania è stata alle altalene, ma mi domando come ha fatto in 8 minuti a spingere insieme al marito la piccola sull'altalena, ad incamminarsi per per andare in bagno e trovarsi nell'impossibilità di rispondere al telefonino?! O Ranelli sbaglia l'orario, in quanto al suo arrivo al chiosco Melania era già alle altalene, o Melania a quelle telefonate non doveva rispondere. Considero improbabile che in così poco tempo, Melania si trovasse già in piena difficoltà.


Stella

ENRICO ha detto...

PINO

eccome se ne avrebbe bisogno la Sciarelli ! Purtroppo penso che la trasmissione sia "blindata" riguardo al caso REA ...
Pino Rinaldi potrebbe essere interessato ma anche lui è costretto a seguire la linea ACRITICAMENTE "colpevolista" del programma....

ENRICO ha detto...

Ho trovato un elenco di email...
Va' a sapere se sono vere...
Comunque si potrebbe tentare.

Questo è il link

http://www.classcity.it/class_city/contenuti/t_libero/speciale_mail/email_categorie.jsp?cat=Comunic&descri=Comunicazione

LucaP ha detto...

@ Stella

Anch'io sono dell'idea che se Melania è stata uccisa a causa di un qualche segreto legato alla caserma, lo abbia potuto apprendere da Salvatore. Perchè sia quindi intervenuta lei accettando o richiedendo l'appuntamento non saprei dirlo. L'altro giorno avevo ipotizzato che l'avesse fatto in qualche modo a difesa del marito o comunque della famiglia (e quindi Salvatore ne sarebbe stato al corrente).

Ranelli afferma di non aver visto nessuno alle altalene arrivando al chiosco (14:40) e di aver notato Parolisi spingere un bimbo/a sull'altalena assieme ad una donna all'incirca alle 14:45 indipendentemente da quanto poi dichiarato dopo tre testimonianze identiche o da quanto affermato recentemente a QG.

Una cosa però è molto probabile. Che la prima chiamata di Sonia l'abbia ricevuta già lungo la strada verso il monumento, ed anch'io concordo sul fatto che probabilmente quella chiamata fosse solamente uno squillo come se fosse un segnale convenuto. Però certezze sul fatto che non possa aver ricevuto la chiamata mentre era alle altalene non ve ne sono dal punto di vista tecnico (arrivando da Folignano è anche probabile che il suo cellulare abbia cercato di restare agganciato alla cella di Castel di Lama; tale fatto è anche tecnologicamente verosimile nonostante i test effettuati dai CC come evidenziato dal perito di parte Cusani). In questo caso la funzione dello squillo di segnale convenuto assumerebbe maggiore significato.

Anonimo ha detto...

Stella
Ranelli arriva al chiosco alle 14.39 (indicazione della telecamera). Dopo un paio di minuti esce dal chiosco e, nella sua prima testimonianza, è in quel momento che colloca la famiglia alle altalene. Se Melania si fosse allontanata alle 14.48, i tempi ci starebbero, e avrebbe potuto essere alle 14.53 al Monumento.
Poi a Ranelli si è voluto far cambiare testimonianza, spostandola al momento in cui sistemava i tavoli fuori dal chiosco, alle 15.23. In quell'occasione avrebbe potuto vedere Parolisi, ma certamente non Melania.
Tiziana

ENRICO ha detto...

LUCA,

non abbiamo fatto altro che ragionare col cronometro in mano e su quei minuti impostare tutte le ipotesi.

Ma chi ci dice che a CSM non siano arrivati PRIMA) ( verso le 14,20) e che Melania non sia andata direttamente al Monumento ? RAnelli "dice" di essere arrivato intorno alle 14,30 ma mica ha guardato l'orologio, quindi è possibile che sia arrivato anche qualche minuto dopo e non abbia visto nessuno perchè Melania si era già allontanata e forse Salvatore si era spostato sul prato..

Insomma non si possono ricostruire dei "movimenti" così estemporanei e casuali sulla base di minuti secondi del tutto approssimativi e non controllabili come invece, pare, abbia sempre fatto la Procura

ENRICO ha detto...

STELLA E TIZIANA

Ho clamorosamente sbagliato destinatario

Il mio post era diretto a voi (ma anche a Luca che deve aver scritto qualcosa di simile sotto l'altro articolo...)

Sarebbe il caso di chiudere i commenti sotto l'articolo precedente e riprendere il discorso sotto di questo

Ma come si fa ?

Anonimo ha detto...

Enrico
avevo proposto qualche ora fa di commentare sotto questo articolo, ma evidentemente non riusciamo a tagliare il cordone ombelicale con l'altro.

Per quel che concerne gli orari:
-o diamo per buona la prima testimonianza di Ranelli, quella che includeva una donna vicino a Parolisi e in cui diceva di averli visti subito dopo essere arrivato al chiosco;
-oppure consideriamo la ricostruzione della procura, che vuole Parolisi visto dal Ranelli alle 15.23, ma a quel punto chi sarebbe la donna?

La procura poi, fa spostare l'orario al Ranelli, ma ciò nonostante dubita che Parolisi abbia fatto la telefonata alle 15.26 da CSM.

Insomma, vorrebbe screditare del tutto Ranelli, e ci sta riuscendo, perché il pover uomo, a QG, mi sembra abbia modificato ulteriormente la sua testimonianza.
Io reputo che se vogliamo ancora tener conto della testimonianza del Ranelli, dobbiamo rifarci alla prima, quella non ancora inquinata dagli inquirenti.
Tiziana

Anonimo ha detto...

Enrico
gli orari sono il perno della vicenda, sono ciò su cui mi baso per ritenere Parolisi innocente.
Se infatti Ranelli l'avesse visto attorno alle 14.40-14.50, lui è innocente e non se ne parla più.
Ma anche se accettiamo l'orario della procura, e lo collochiamo alle 15.23 alle altalene, deve essere innocente, infatti i messaggi arrivati sul cellulare di Melania alle 15.00 sono stati cancellati. Non avrebbe avuto il tempo in 23 minuti di cancellarli, correre a CSM, ecc., ecc.
Ecco perché dagli orari non si può prescindere.
Tiziana

ENRICO ha detto...

TIZIANA
credo di non essermi spiegato bene...
Non volevo dire che non bisognasse tenere in considerazione gli orari. Anzi !
Volevo rimarcare come sia ALEATORIA una ricostruzione ESATTA dei "movimenti" di tutti i presenti al pianoro in quei frangenti, sulla base di alcune dichiarazioni in buona fede imprecise e di altre forse volutamente manipolate

Anonimo ha detto...

Mimosa
sei davvero bravissima; hai fatto un lavoro STRAORDINARIO e scrivi in maniera chiarissima e coinvolgente. Grazie a te e grazie anche a Massimo.

Enrico e Tiziana
non credo sia essenziale sapere il minuto esatto in cui i Parolisi arrivano tutti e tre a CSM; credo piuttosto che la prima testimonianza di Ranelli, che anch'io reputo l'unica valida, ci parli proprio di loro e li collochi a CSM comunque sia nel primissimo pomeriggio del 18/4, tra le 14.40 e le 15.30. E tanto basta!

Mi spiego: cosa dice Ranelli nella prima testimonianza da mettere un bastone grosso come un tronco di baobab tra le ruote dell'accusa? Innanzitutto descrive l'abbigliamento di Parolisi, e a CSM nessuno quel giorno portava calzoncini e maglietta; poi descrive l'abbigliamento di Melania; ma soprattutto li colloca non alle altalene, ma ad una specifica altalena, uno avanti e uno dietro, a spingere un bambino/bambina. Insomma, descrive tutti e tre, e cio' lo rende piu' che attendibile, considerando che si tratta di un uomo dalla memoria talmente fine da aver fatto lui i nomi di coloro che quel giorno erano al pianoro (mentre costoro si erano ben guardati dal farsi avanti finche' chiamati in causa...). Ma perche' gli altri invece mentono? I ragazzi, per esempio, dicono che al parcheggio dove hanno lasciato i motorini non vi era nessuna macchina (mentre sappiamo bene che una c'era... amaranto??). Forse non vogliono grane?! Parolisi qualcuno che gioca a pallone lo ricorda, e lo dice subito; loro non ricordano lui. Ma vi chiedo: quando avevate 15-16 anni e andavate fuori il pomeriggio con gli amici, in primavera, col motorino, a ridosso delle vacanze di Pasqua, spensierati come non mai, facevate caso alle persone non giovani intorno a voi? Io personalmente mai e poi mai. Stesso dicasi per gli altri testimoni. Se fosse sparita una signora che si trovava sabato al supermercato dove ho fatto la spesa nello stesso identico orario in cui l'ha fatta lei, giuro che non saprei assolutamente rispondere ad una singola domanda, perche' a meno che non sappia da prima che qualcosa la DEVO notare per poi risponderne, in genere non faccio caso a cio' che mi avviene intorno piu' del necessario per non andarci contro. Ma Ranelli, perche' colpito dall'abbigliamento a suo dire bizzarro, a Salvatore ci fa caso e come; e alla bambina, su una certa altalena invece che su un'altra; e alla donna con loro che spinge l'altalena dall'altra parte, della quale ricorda addirittura l'abbigliamento e il qual viso forse non lo colpisce particolarmente, ma abbastanza da escludere che si trattasse di una donna di sua conoscenza (per esempio la titolare del bar). E quindi quella signora che lui vede con Salvatore e Vittoria, quel pomeriggio li' c'era, e qualunque ora fosse, era Melania. E se Melania, tra le 2.20 e le 3.40 del 18/4 era a CSM a giocare con la figlia, non e' stata uccisa da Salvatore, perche' comunque sia mancano i tempi per tragitto a Ripe, omicidio, ripulitura, nascondere l'arma, rimettersi in macchina, riguidare indietro, togliere Vittoria dalla macchina, dare l'allarme, eccetera eccetera.

Annika

PINO ha detto...

RIPETO GENTILE RICHIESTA:

Perchè NON firmate in testa al post, evitando di cliccare sempre "anonimo"?
Ciao e grazie, PINO

Alessandro ha detto...

complimenti a Mimosa e a tutta la Squadra

Unknown ha detto...

Guarda Alessandro che sono stato io a non inserire i nomi scritti nell'articolo da Mimosa, per non far torto a nessuno in caso di dimenticanze, ma il tuo c'era e quindi l'articolo in parte ti appartiene.

Ciao, Massimo

Alessandro ha detto...

ciao Massimo, ultimamente non ho più partecipato e quindi mi sento più spettatore che attore..comunque grazie !

Mimosa ha detto...

Buongiorno a tutti!
Sopravvissuta a due giorni di corso, aprendo il pc stamane ho trovato la piacevole sorpresa dell’articolo postato e dei vostri apprezzamenti.
Grazie Massimo, anche per i “ritocchi”. Hai fatto bene a togliere l’elenco dei singoli nomi che avrebbe fatto torto ai non citati, anche se anche a loro avevo indirizzato un globale ringraziamento.
Il lavoro è davvero “collettivo”, per questo un pochino faticoso e spero di non aver tralasciato niente. Mi auguro che tutti si siano riconosciuti.

In ogni caso, come avete visto, ho voluto tenermi “sulle generali”, per ovvi motivi.

Per un po’ non interverrò, non avrei altro da aggiungere!

Buona giornata, cara SQUADRA!!! e grazie infinite a tutti i commentatori.

Mimosa

PS.
Ti assicuro Alessandro che eri citato anche tu!

Alessandro ha detto...

ciao Mimosa.....non ne dubito,tranquilla; era un sincero complimento per il lavoro che avete fatto e che ho continuato a seguire pur non partecipando attivamente negli ultimi tempi

Mimosa ha detto...

Grazie Alessandro
è un peccato non leggerti qui.
Ciao
Mimosa

PINO ha detto...

X RITA

Giusta constatazione la tua. Infatti le ultime affermazioni del Ranelli a QG, sono tutt'altro che favoevoli a Parolisi. (E se non fosse stato così, ti pare che l'avrebbero invitato al programma?)

Però, (ed il "però" ci stà) se avesse detto la verità, asserendo di NON aver visto NESSUNO, quando è andato ad aprire il chiosco, e aver notato Parolisi SOLO DOPO, mentre disponeva i tavolini (circa verso le 15,30), potrebbe essere riconsiderata la mia ipotesi che sosteneva l'arrivo della coppia direttamente al monumento, dove il militare avrebbe lasciato la moglie per il famoso "incontro", andandola ad aspettare alle altalene, dove fu notato dal Ranelli, per il suo abbigliamento "troppo leggero" per la temperatura, piuttosto fredda di quel giorno.
Ma Piergiorgio avrebbe annusato la presenza di Melania alle altalene...come mai?
UNO mente: il cane o Ranelli?
PINO

Rita ha detto...

x Pino

Giustissimo. Chi dei due?
Forse nessuno dei due. Perchè è difficile da sapere se le tracce che "certamente" Piergiorgio ha fiutato di quando fossero. Come facciamo a sapere se SP e Melania sono andati pochi giorni prima a fare un altro giro al Pianoro? Melania, poveretta, non può più parlare e SP se ne guarderebbe bene...
Magari per qualche altro incontro "di lavoro" !!!
r.

PINO ha detto...

RITA, se non vogliamo dubitare del fiuto del cane, dobbiamo riesaminare la data dell'ultima gita in comitiva di M e P, a CSM, confermata coralmente, dai partecipanti, avvenuta il 10-4, con la permanenza sul posto, della traccia molecolare di M che, a detta degli esperti, poteva essere percepita da cani addestrati, anche entro, e non oltre 12 giorni.
Nello stesso tempo ritenere solo ipotetica la data del 4-4, suggerita da Luca, come il giorno "vero" della gita, che lo stesso aveva arguito valutando alcuni dati possibili, ma non irrefutabili.
Solo in questo senso andrebbero a posto le tessere del mosaico.
Tornerebbe vera l'assenza di M il 18 alle altalene, secondo l'affermazione di Ranelli, ed altrettanto vero il fiuto di Piergiorgio, ma in riferendo alla presenza di M il 10-4
Ciao, PINO

Anonimo ha detto...

p.s. RIFERIMENTO non "riferendo" P.

Anonimo ha detto...

Tiziana, conosco tutte le varie dichiarazioni di Ranelli. E' anche una delle persone informate sui fatti che la difesa "userà" al processo, per dimostrare come la procura abbia condizionato la sua testimonianza.
Ranelli potrebbe essere un teste chiave; se riuscissimo tra tutte le sue dichiarazioni a cogliere quella giusta (semmai ce ne fosse una), potremmo fare una ricostruzione più che plausibile.

Stella

LucaP ha detto...

In merito al fatto che il cane Piergiorgio sia in grado di fiutare molecole di odore anche se lasciate sino a 12 giorni prima, bisogna sottolineare che è quanto in pratica gli è stato fatto dire durante la puntata di QG.

Tuttavia lo stesso Macciò a Cerignola ha interrotto le ricerche dopo solamente 5 giorni dichiarando che i risultati non sarebbero più stati attendibili, mentre nella testimonianza relativa alle ricerche fatte il 18 aprile notte ed il 19 aprile a mezzogiorno, il conduttore del cane afferma che lo stesso ha seguito le tracce con sicurezza e determinazione, segno che la pista odorosa era stata lasciata molto recentemente.

Se lo stesso cane è riuscito ad individuare una pista dopo 12 giorni noi non possiamo sapere se l'abbia fatto manifestando incertezze non mostrate a Colle San Marco.

Rita ipotizza che S e M possano essere stati a CSM anche nei giorni immediatamente precedenti il 18. Facendo così però, e non credendo a Ranelli perché oramai reso inattendibile dagli inquirenti e dai media, risulta difficile credere Parolisi innocente e si ricade nella teoria dei PM. Per poi dover fare i conti con gli orari che non tornano, i moventi poco credibili, la caffeina ingerita non si sa dove, come e quando, le testimonianze di Colasanti, ecc...

Sempre relativamente alla famosa puntata di QG, a ripensarci bene ho trovato strano che Macciò affermasse di non poter dire di più in quanto "testimone dell'accusa". Avrei capito se avesse detto a causa del segreto istruttorio, ma parlare di testimoni dell'accusa ancor prima che venga fatta richiesta di rinvio a giudizio mi sembra strano soprattutto da parte di chi è solamente persona informata dei fatti relativamente alle ricerche effettuate. Cosa gli avranno mai detto prima di andare in trasmissione?

LucaP ha detto...

In merito al fatto che il cane Piergiorgio sia in grado di fiutare molecole di odore anche se lasciate sino a 12 giorni prima, bisogna sottolineare che è quanto in pratica gli è stato fatto dire durante la puntata di QG.

Tuttavia lo stesso Macciò a Cerignola ha interrotto le ricerche dopo solamente 5 giorni dichiarando che i risultati non sarebbero più stati attendibili, mentre nella testimonianza relativa alle ricerche fatte il 18 aprile notte ed il 19 aprile a mezzogiorno, il conduttore del cane afferma che lo stesso ha seguito le tracce con sicurezza e determinazione, segno che la pista odorosa era stata lasciata molto recentemente.

Se lo stesso cane è riuscito ad individuare una pista dopo 12 giorni noi non possiamo sapere se l'abbia fatto manifestando incertezze non mostrate a Colle San Marco.

Rita ipotizza che S e M possano essere stati a CSM anche nei giorni immediatamente precedenti il 18. Facendo così però, e non credendo a Ranelli perché oramai reso inattendibile dagli inquirenti e dai media, risulta difficile credere Parolisi innocente e si ricade nella teoria dei PM. Per poi dover fare i conti con gli orari che non tornano, i moventi poco credibili, la caffeina ingerita non si sa dove, come e quando, le testimonianze di Colasanti, ecc...

Ciao

LucaP ha detto...

Sempre relativamente alla famosa puntata di QG, a ripensarci bene ho trovato strano che Macciò affermasse di non poter dire di più in quanto "testimone dell'accusa". Avrei capito se avesse detto a causa del segreto istruttorio, ma parlare di testimoni dell'accusa ancor prima che venga fatta richiesta di rinvio a giudizio mi sembra strano soprattutto da parte di chi è solamente persona informata dei fatti relativamente alle ricerche effettuate. Cosa gli avranno mai detto prima di andare in trasmissione?

LucaP ha detto...

@ Rita

Rispondo qui al tuo commento all'articolo precedente ed ai tuoi quesiti sulla testimonianza di Ranelli.

Il gestore del chiosco, come si evince dall'Ordinanza di Teramo ma anche dalla memoria difensiva, è stato sentito per ben quattro volte dai PM di Ascoli e si è sempre attenuto alla sua prima testimonianza rilasciata la sera stessa della scomparsa, cioè al fatto di aver visto Parolisi all'incirca alle 14:45, sino a quando gli inquirenti sono riusciti a fargli dire quello che volevano sentire, cioè che aveva visto Parolisi stesso solamente alle 15:23. In seguito gli stessi PM non gli hanno dato più alcun credito in quanto manifestano i loro dubbi sul fatto che la telefonata delle 15:26 Parolisi l'abbia fatta in macchina lungo la strada del ritorno e questo perché i tempi della loro ricostruzione sembravano poco credibili anche a loro.

I PM di Teramo mi sembra abbiano risentito Ranelli altre due volte e mi domando veramente come abbiano potuto sperare che la sua memoria fosse diventata più affidabile a cinque mesi di distanza dai fatti.

Non so onestamente cosa pensare. Secondo me o si crede che Ranelli abbia visto Salvatore e Melania con Vittoria proprio alle 14:45 come detto sin da subito (prima anche dei suggerimenti della moglie e della Sciarelli, che lui comunque si è premurato di smentire) o non gli si crede affatto e si afferma che non abbia visto nulla.

Ma allora come ritenere attendibili tutti gli altri testimoni del pianoro dal momento che sono stati sentiti (dietro aiuto e suggerimento di Ranelli che ricordava di aver visto tutti quanti) a distanza di un mese (Massimo ha analizzato benissimo la questione delle testimonianze tardive e di gruppo)?

LucaP ha detto...

Massimo

Non riesco più a commentare nulla. Credo vada tutto in spam sebbene nel testo non via alcun nome commerciale ed abbia splittato il commento in più commenti di breve lunghezza.

Cosa capita?

Anonimo ha detto...

@Pino
Al CSM poi e' veramente stato sposato di tutto e di piu' e non e' nemmeno logico che dopo aperto un chiosco si possa aspettare un'ora per mettere fuori i tavolini, Ranelli e' arrivato alle 14,30, io gli do 10-15 minuti per aprire, entrare, forse sistemare le mensole, aggiustare i tavolini e' una delle prime cose che fa un esercente, sa benissimo che da quel momento vi e' la visibilita', la comodita', nel frattempo erano arrivati i ragazzi, subito dopo averli serviti deve aver pensato ai tavolini per forza, se prima anche si fosse dimenticato, un'ora non esiste, nom ha senso a logica, quindi Ranelli vede la coppia alle 14,45/14,47, e quella non puo' che essere Melania perche' il Ranelli aveva dichiarato di aver potuto notare che quella donna era andata verso il chiosco in un primo momento per poi dirigersi verso altra direzione, esattamente come fa Melania dai racconti di Parolisi e dalla traccia identica negli spostamenti seguita da Piergiorgio, quindi non siamo alle 15,23 ma alle 14,45 e la coppia solo per un attimo e' stata intravista dal Ranelli per poi sparire completamente dalle altalene, riapparira' solo Parolisi e la figlia alle 15,23, 38 minuti di momenti cruciali completamente bui dalla ricostruzione di Parolisi che ci stanno se contiamo che ci vogliono circa 7 od 8 minuti a percorrere ed a ripercorrere al ritorno la strada verso il monumento, quindi a grandi linee come dice LucaP la versione Parolisi e' piu' verosimile di quella della procura ed avvalorata dalla cella che aggancia il cellulare di M, ma Parolisi non dice tutta la verita' sicuramente perche' lui afferma di non essersi mosso mai dalle altalene e di aver spinto la figlia per tutto quel tempo.
Fidandosi pienamente di Piergiorgio per come ci segnala in maniera perfetta gli esatti movimenti di Melania, dichiarati da Parolisi, senza sicuramente conoscerli dobbiamo rilevare che il cane prima di dirigersi al monumento percorre un breve pezzetto a destra verso il ristorante, per poi riseguire la traccia a sinistra verso il monumento, se Piergiorgio ha avuto la stessa precisione che avrebbe avuto al chiosco perche' allora M. fa due passi verso destra per poi dirigersi a sinistra al monumento??? Voglio dire, se aveva un appuntamento al monumento perche' fa quei due passi li??? Se non ricordo male infine il cane prima di ritornare verso il monumento fa due giri sul posto per poi ripartire, possiamo supporre due possibilita':
1) M. cambia strada volontariamente e quindi aveva appuntamento al monumento ma preferisce prima dare un'occhiata alla strada per vedere se arriva qualcuno in auto, se insomma la visuale libera gli permette di entrare nel sentiero dietro al monumento senza esser vista.
2) M. cambia strada costretta da qualcuno che dal ristorante arriva in auto od a piedi costringendola a dirigersi verso destra al monumento per poi scappare verso la roulotte.
La discriminante e' sempre la autodeterminazione di M. che sino a quel momento non doveva essere minacciata, secondo me e' quello il momento, sino a li M. era sicuramente libera di scegliere dopo non possiamo saperlo.
C'e' un'altra possibilita', che Parolisi menta perche' aveva lui l'appuntamento ed M. ha voluto e potuto seguirlo, potremmo capovolgere tutto, Parolisi lascia M. e gli dice che va in bagno portandosi la piccola, M. notando la direzione strana presa dal marito lo puo' aver seguito dicendogli in un primo momento che lei sarebbe andata a prendere un caffe', Parolisi potrebbe aver avuto appuntamento alla roulotte, ed ecco perche' il cane sente M. dalla finestra, perche' M. lo segue sin li e cerca di sentire dalla finestra cio' che puo' essere accaduto dentro, fa un rumore, in ogni caso M. viene scoperta ed inseguita, forse riesce a fuggire e nascondersi verso Colle al casolare, ripresa puo' essere stata stordita e poi portata via.
Beh, un'ipotesi alternativa, non so quanto verosimile.
Antonello

LucaP ha detto...

E' veramente scandaloso come i giornalisti scrivano i propri articoli compiendo ancor più forzature di quante fatte dagli inquirenti.

Leggete l'ultimo articolo del Il Centro

http://ilcentro.gelocal.it/teramo/cronaca/2011/12/12/news/l-ultima-perizia-smonta-l-alibi-di-parolisi-5407219

Si continua a parlare della cella di Ripe! Si dice che i risultati della perizia sul cellulare (definito vecchio quando sappiamo che era uno smartphone magari non di ultimissima generazione ma sufficientemente moderno) inchiodano Parolisi quando invece confermano il fatto che Andrisano non è riuscito in alcun modo di dire di più rispetto a quanto detto dai Carabinieri, si citano tutti i testimoni del pianoro che non hanno visto Parolisi dimenticandosi di quello fondamentale, Ranelli, nonché dei riscontri avuti con i cani. E poi parlano di polline senza sapere assolutamente cosa ci sia scritto sulla perizia e dimenticandosi i termini comunque dubbiosi con i quali avevano anticipato la notizia qualche giorno fa.

PINO ha detto...

Infetti, NON è verosimile, Antonello.
Parolisi NON poteva portare la bimba con se all'appuntamento, nè ci è mai andato.
Dovresti ipotizzare più realisticamente
PINO

Unknown ha detto...

Spero di aver risistemato i commenti nel modo giusto. Scusate google perché credo che stia finendo di sistemare e cambiare le interfaccia dei vari blog. Ciao, Massimo

Ps. fatemi sapere se ci sono ancora problemi, sto scrivendo un libro e sono in casa, quindi vi seguo.

LucaP ha detto...

Grazie Massimo di aver recuperato i commenti scomparsi.

Sei proprio sicuro si tratti di Google?

Ciao. Luca

ENRICO ha detto...

Buongiorno a TUTTI

sto aspettando con impazienza che si faccia vivo qualcuno a SMONTARE - con CIRCOSTANZIATE contro-argomentazioni - le interpretazioni e le deduzioni raccolte nel presente articolo

Sarebbe un'operazione di verifica molto interessante...

Anonimo ha detto...

@Pino
Cercando di ricostruire pero' non e' realistico pensare che M. non si possa essere accorta di P. che la seguisse mentre potremmo dare per certo che P. non e' rimasto alle altalene, ergo se ritieni attendibile Ranelli devi riconoscergli credibilita' anche quando afferma di non aver piu' visto nemmeno P. alle altalene e non solo quando dice che per un attimo lui l'ha visto. Quindi di certo c'e' che erano li alle 14,45 circa, minuto piu' minuto meno, che Dopo due minuti sono spariti con la bimba, che si sono divisi perche' Ranelli chiaramente afferma che la donna va inizialmente verso il chiosco per poi deviare, ma se dai per attendibile Ranelli devi anche riconoscere che Parolisi su questo specifico punto ha mentito perche' non e' rimasto alle altalene, da qui nasce la domanda: se era M. che aveva l'appuntamento all'insaputa di P. perche' P. dovrebbe mentire sul fatto incolpevole di aver tentato di pedinarla??? Mica poteva essere una colpa aver tentato di pedinarla, come avrebbe potuto pedinarlo lei sospettando sotterfugi poteva anche capitare a lui di seguire lei per lo stesso motivo, se l'incontro di M. non avesse riguardato interessi illeciti o relazionalmente immorali di P., il fatto invero che P. nasconda di aver seguito M. o comunque di averla accompagnata, non sappiamo fino a dove, puo' significare diverse ipotesi:
1) L'appuntamento poteva essere di P. con qualcun altro ed in questo caso P. ha assistito al sequestro con la figlia in braccio ed allontanandosi velocemente.
2) L'appuntamento era di M. ma P., non potendo prevedere l'epilogo, deve necessariamente conoscerne il contendere, conoscerne il pericolo che poteva rischiare rivelando di poter sapere con chi M. poteva aver avuto l'incontro avendola seguita.
3) Parolisi conoscendo l'argomento ha materialmente accompagnato M. riuscendo poi ad allontanarsi dal pericolo reale con la figlia in braccio ed M. e' fuggita dalla parte opposta perche' incalzata ma sopratutto per dare modo a lui di portare in salvo V.
4) Ultima, P. era daccordo con i complici, ha favorito all'insaputa di M. il suo sequestro allontanandosi per confortare il suo alibi.
Diversi altri particolari, come i due passi di M. verso sinistra in direzione del ristorante per poi cercare rifugio nel sentierino della roulotte, ci dicono pero' che M. non potesse liberamente compiere quei passi se accompagnata da P. estraneo, da qui l'esclusione della terza e della quarta possibilita' anche perche' poi M. non e' stata uccisa ma accoltellata e lasciata dissanguare.
Rimarrebbero quindi le prime due possibilita'.
L'analisi e' piu' articolata ma sempligicata il piu' possibile, fino a questo punto ti sembra abbastanza realistica???
Antonello

LucaP ha detto...

Quando alcuni giorni fa parlammo del gruppo di militari, tre uomini ed una donna (e quindi riconducibili al 235° Piceno) che avevano pranzato (all'incirca verso le 11:30) presso il ristorante Panorama di San Giacomo, qualcuno aveva detto che probabilmente si trovavano lì per caso e che forse non c'entravano con la vicenda, sebbene io personalmente ne dubitassi.

Più volte invece si è discusso in merito alle soldatesse avvistate a Villa Lempa riportando quanto detto a CLV che fossero due insieme ad un uomo e che una di esse era apparsa particolarmente turbata.

Ho rivisto invece un servizio, sempre di CLV, successivo ai precedenti, nel quale invece, in modo secondo me meno approssimativo, vengono riportate le testimonianze di alcuni cittadini di Villa Lempa.

L'indirizzo è

http://www.youtube.com/watch?v=ja6EVicCit4&list=UUGBP3k-IH8pt4HbljbGIGEQ&feature=plcp

Nello stesso servizio vi è la strana intervista al gestore del Chiosco della Pineta. Ma cosa più importante, i testimoni sentiti a Villa Lempa riferiscono di un gruppo formato da tre militari uomini ed una donna (che sarebbe quella vista andare in bagno e tornare turbata) arrivati con un mezzo militare all'incirca alle 23:30.

A me la coincidenza fa venire qualche sospetto, in quanto sinora non abbiamo mai collegato i due gruppi di militari che invece potrebbero essere uno solo.

Se mai fosse così, cosa avrebbe fatto un simile gruppo in giro per la zona per tutto il pomeriggio e la sera del 18/04? Ed anche l'orario in cui è stato avvistato a Villa Lempa non vi fa venire in mente altre strane coincidenze di orari (Colasanti smonta alle 22:30, traffico anomalo a San Giacomo nella notte, prime notizie in merito all'ora della morte trapelate il 22/04,....)?

E comunque sempre la presenza di una donna (che non può appartenere al 123° Chieti) che ritorna in tutte le considerazioni sinora fatte.

Ma il giorno dopo non vi sarebbe stato il giuramento? E quindi non sarebbe stato logico che tutti i militari della Caserma Clementi fossero già a dormire (in caserma non ci si sveglia alle 9:00 del mattino)?

Ciao

Anonimo ha detto...

@Enrico
A parte che il pezzo e' scritto molto bene, a parte che parte delle deduzioni sono condivisibili, altre lasciano spazio a induzioni piu' che deduzioni, se proprio dobbiamo ricercarne punti deboli e non solo forti.
Ad esempio a me sembra semplicistica, forse troppo, l'analisi tout court della coppia e di marito e moglie piu' in generale, mi ripetero' ma io non credo ad uno scavezzacollo, per Melania bellissimo, che poteva essere stato sposato da una fedele ed innaturale donna ligia all'osservarlo mentre la tradiva, non credo insomma, ma sono solo vedute personali, che Parolisi avesse tutte queste criminologiche colpe di infedele, non vedo come possa il diritto demandato dal fatto di esser moglie, o marito, trasformarsi in diritto di ingabbiare la volonta' od i sentimenti di non continuare piu' ad esserlo, ne vedo i pedinamenti o l'assillo come reale tentativo di salvare un vero sentimento oltreche' matrimonio se non per raggiungere una conveniente separazione per grave colpa, perche' se concubini sentimenti possono essere stati capibili, avranno pure avuto dei motivi di esistere, di fronte al matrimonio inteso come istituzione non solo costituiscono una grave contraddizione personale ma anche una grave colpa.
Ecco, se dovessi ricercare un lato debole di questo articolo forse approfondirei questo delicato ed oscuro aspetto oltreche' la figura di Melania, inoltre non e' assolutamente detto che M. predominasse quel rapporto, qui ho una visione della forza di carattere un po' distinta dai canoni, e mi sembra che P. lo stia dimostrando, se non vuole lui insomma puoi anche triturarlo che lui non parlera' mai, non solo ma ha anche una forza di coraggio nel mentire fuori da ogni portata ed immaginazione come dimostra la bugia del "fiore per Melania, in relazione all'accoltellamento di M. questo puo' avere senso oppure no, dipende da ogni singola circostanza che si va ad analizzare.
Non me ne voglia Mimosa ma si tende sempre piu', specialmente se l'indagine ha vertito solo su un soggetto dei due, a stereotipare le coppie, forse rischiando un po' troppo l'errore, forse ma dal mio punto di vista personale che null'altro ha la pretesa di diventare.
Antonello

Anonimo ha detto...

@LucaP
Bravissimo, intendevo proprio sottolineare gli orari e mi hai preso le parole dalla tastiera, Colasanti smonta alle 22,30 mentre a Villa Lempa si parla delle 23,30 circa, secondo me e' verosimile che siano lo stesso gruppo, quantomeno sarebbero da rintracciare se non si sono gia' fatti vivi loro per il semplice motivo che avrebbero potuto vedere qualcosa, spero non volendo ipotizzare il peggio.
Antonello

LucaP ha detto...

@ Antonello

Se mai fossero lo stesso gruppo di militari (o anche amanti del Softair come ipotizzato tempo fa da Massimo), non avrei alcun dubbio che siano implicati sino al collo.

Ciao

Anonimo ha detto...

@LucaP
Da cosa deduci questa tua quasi certezza??? Non e' nemmeno normale farsi vedere vomitare, confabulare o in cattivo stato subito dopo aver compiuto quello scempio e sapendo la cassa di risonanza che avrebbe avuto, io non voglio ipotizzare il peggio anche per questo che me lo impedisce, altra cosa e' aver visto, e non poter essersi trattenuti dal respirare un attimo di ripresa, ma cosa gioca a favore dell'implicazione, lo riconosco per primo, e' il fatto che M. non e' stata uccisa ma dissanguata, in questo caso tornerebbe lo spavento,il tracimante aspetto emotivo del momento e che avrebbe causato, nell'ipotesi, un accoltellamento forse non volutamente "a morte".
Da approfondire con minuziose indagini, l'avranno fatto??? Spero di si, potrebbe saltar fuori scenari interessanti tolto che un ciclista parlo' di una donna che ne inseguiva una seconda mentre l'altro parlo' di due che ne inseguivano una terza.
Antonello

rita ha detto...

questo video mi è uscito per caso dopo aver visto quello segnalato da LucaP. Molto interessante!

http://www.youtube.com/watch?v=fS_esCcdh1Q&feature=autoplay&list=UUGBP3k-IH8pt4HbljbGIGEQ&lf=plcp&playnext=1


r.

LucaP ha detto...

@ Antonello

Ho detto che "io" non avrei dubbi, ma da lì a dimostrare qualcosa ce ne passa davvero tanto.

Chiaramente potrebbero avere un motivo veramente valido per essere rimasti in quell'area per ben minimo 12 ore, ma la cosa risulterebbe veramente sospetta.

Per di più consideriamo che per quel giorno Parolisi aveva preso una licenza per poter stare con la moglie e andare alle visite mediche del mattino, ma per gli altri militari della Clementi era un giorno qualsiasi di lavoro (forse anche più denso di impegni visto l'imminente giuramento).

Ciao

Anonimo ha detto...

@LucaP
C'e' un altro particolare, oltre al luogo di rinvenimento apparentemente blindato, che sbilancia verso l'ipotesi.
La stradina che porta al chiosco pineta e' per un pezzo parallela alla rotabile per poi convergere verso il poco piu' distante interno boschivo come appare da earth mentre, se erro correggimi, vi era una sentinella prima ed una dopo quel bivio strategico, quale elemento di sicurezza esercitazioni abbia potuto permettere questo illogica disposizione, a tre chilometri e mezzo dal poligono, di sentinelle appare quantomeno originale.
E' verosimile quindi ipotizzare, se le sentinelle non hanno visto o confermato nulla, che qualcuno puo' aver fermato l'automezzo prima della prima sentinella, conoscendone la posizione e sapendo della parallela stradina, scaricando in fretta il corpo di M. stordita e trasportandolo al chiosco tramite la boscaglia per finirla li dove i Ris hanno ritenuto fosse avvenuta l'aggressione.
In questa ipotesi parallela chi aveva potuto sequestrare M. aveva la perfetta cognizione della disposizione delle sentinelle, da qui il conforto alla ipotesi di pista militare.
Non tornerebbe la solita assenza di tracce animali in un cirpo lasciato due giorni a 1200 metri s.l.m. in un luogo con acqua a disposizione di eventuali animali selvatici, forse questo si puo' spiegare con il voluminoso ed estemporaneo aumento di traffico od ad una zona intrisa di odore di polvere da sparo di cui gli animali hanno istintivamente timore associandolo a cacciatori.
Antonello

LucaP ha detto...

@ Rita

Sulla testimonianza di Ranelli possiamo discutere ore senza arrivare ad una conclusione definitiva.

Io personalmente tenderei a dare credito alla testimonianza dello stesso Ranelli resa la sera stessa della scomparsa e messa a verbale il giorno dopo, in quanto successivamente lo stesso è sottoposto ad un vero e proprio pressing sia da parte degli inquirenti sia da parte dei mass media (che come si evince dal filmato influenzano sensibilmente le testimonianze).

Dal filmato di CLV emerge però anche un altro fatto. A chiosco aperto e quindi con gli scuri orizzontali tirati su, la zona delle altalene è visibile anche dall'interno del chiosco e quindi Ranelli avrebbe potuto scorgere Parolsi in qualsiasi momento. In ogni caso bisogna credergli se afferma di averlo notato mentre usciva dal chiosco. Rileggendo l'Ordinanza emerge che sulla base del filmato Ranelli esce nei seguenti momenti (orari effettivi non corretti dai Carabinieri): 14:47/14:50 (assieme ad Ascenzi) - 14:58/15:10 (sempre assieme ad Ascenzi) - 15:18 (sistema le sedie).
Se lui afferma di aver notato Parolisi in un momento in cui si trovava fuori dal chiosco può essere solamente in quei tre intervalli di tempo. Notare che il 18 ed il 19 afferma di averlo notato in pratica subito e quindi probabilmente alle 1447:14:50.

Dal filmato però emerge anche un'altra cosa. Ognuno è libero di credere che Ranelli si sia sbagliato per quanto riguarda l'esatto momento in cui nota Parolisi. Però afferma anche che lo stesso è passato in macchina dal chiosco all'incirca alle 15:30 chiedendo se aveva visto la moglie. Tale circostanza è sicuramente da ricondurre alle ricerche fatte prima di recarsi da Segà dove la Flammini e le Alesi dicono sia entrato circa alle 15:40 (mentre Parolisi sostiene alle 15:30). Allora ciò vuol dire che perlomeno a quell'ora Parolisi si trova già sul Pianoro accorciando di conseguenza le tempistiche degli inquirenti.

Ciao

LucaP ha detto...

Prima di chiedere nuovamente aiuto a Massimo provo a postare il commento in tre piccole parti. Vediamo se scompare di nuovo.

@ Rita

Sulla testimonianza di Ranelli possiamo discutere ore senza arrivare ad una conclusione definitiva.

Io personalmente tenderei a dare credito alla testimonianza dello stesso Ranelli resa la sera stessa della scomparsa e messa a verbale il giorno dopo, in quanto successivamente lo stesso è sottoposto ad un vero e proprio pressing sia da parte degli inquirenti sia da parte dei mass media (che come si evince dal filmato influenzano sensibilmente le testimonianze).

Continua ....

LucaP ha detto...

... Continua

Dal filmato di CLV emerge però anche un altro fatto. A chiosco aperto e quindi con gli scuri orizzontali tirati su, la zona delle altalene è visibile anche dall'interno del chiosco e quindi Ranelli avrebbe potuto scorgere Parolsi in qualsiasi momento. In ogni caso bisogna credergli se afferma di averlo notato mentre usciva dal chiosco. Rileggendo l'Ordinanza emerge che sulla base del filmato Ranelli esce nei seguenti momenti (orari effettivi non corretti dai Carabinieri): 14:47/14:50 (assieme ad Ascenzi) - 14:58/15:10 (sempre assieme ad Ascenzi) - 15:18 (sistema le sedie).
Se lui afferma di aver notato Parolisi in un momento in cui si trovava fuori dal chiosco può essere solamente in quei tre intervalli di tempo. Notare che il 18 ed il 19 afferma di averlo notato in pratica subito e quindi probabilmente alle 1447:14:50.

Continua .....

LucaP ha detto...

... Continua

Dal filmato però emerge anche un'altra cosa. Ognuno è libero di credere che Ranelli si sia sbagliato per quanto riguarda l'esatto momento in cui nota Parolisi. Però afferma anche che lo stesso è passato in macchina dal chiosco all'incirca alle 15:30 chiedendo se aveva visto la moglie. Tale circostanza è sicuramente da ricondurre alle ricerche fatte prima di recarsi da Segà dove la Flammini e le Alesi dicono sia entrato circa alle 15:40 (mentre Parolisi sostiene alle 15:30). Allora ciò vuol dire che perlomeno a quell'ora Parolisi si trova già sul Pianoro accorciando di conseguenza le tempistiche degli inquirenti.

Ciao

Anonimo ha detto...

Rita
il video che citi è quello a cui facevo riferimento ieri, quando dicevo che Ranelli arriva alle 14.39. Io ieri sera, per non disturbare mio figlio che già dormiva, l'ho guardato senza l'audio, seguendo bene gli orari. Si vede bene che la telecamera 2 mostra che Ranelli rientra nel chiosco alle 14.53, significa che prima era uscito. Penso che si collochi lì il momento in cui lui sostiene di aver visto Parolisi e la moglie (tra le 14.39 e le 14.53).
Se poi invece si ascolta l'audio è chiaro l'uso strumentale che i tre giornalisti fanno del filmato, l'ho riguardato ora con l'audio e difatti mi sono resa conto della differenza tra ciò che mostravano le telecamere e quello che i giornalisti dicono. Questo sistema è stato utilizzato per convincere Ranelli che non era vero ciò che lui sapeva d'aver visto. Ha visto un uomo, una donna e una bambina alle altalene. Almeno che non si presenti qualcun altro a dire, tra le 14.30 e le 15.00 alle altalene c'ero io con mia moglie e mio figlio, questo significa che Ranelli ha visto i Parolisi.
Tiziana

Anonimo ha detto...

Luca P
infatti, in base a ciò che ricordavi, è assurda la ricostruzione degli inquirenti:
- Ranelli dice che intorno alle 15.30 Parolisi, arrivando in auto, gli chiede se abbia visto sua moglie (mi fido di te Luca, non ho ricontrollato);
- Ranelli ricorderà se quello stesso uomo, in pantaloncini e maglietta, l'aveva visto 10 minuti prima alle altalene (15.18), oppure 45 minuti prima?

Anche se non ricordano gli orari precisi, né Parolisi, né Ranelli, non avendo guardato l'orologio, saprà il Ranelli la differenza tra 10 minuti e 45?
Tiziana

LucaP ha detto...

@ Tiziana

Concordo con te. E' ben evidente come la testimonianza di Ranelli sia stata piegata e modificata a proprio favore dagli inquirenti con l'appoggio diretto anche dei media.

In ogni caso ognuno è libero di ritenere attendibile ognuna della versioni date dallo stesso Ranelli (che però comincia a modificarla a partire dalla quarta deposizione).

Tuttavia, come mi ha già fatto notare Massimo in un momento di sconforto, in dibattimento conterà solamente quanto messo a verbale nell'ultima deposizione e quanto eventualmente dirà davanti alla corte.

Ciao

PINO ha detto...

ANTONEEEEEE'
OT Avevo pregato di kliccare il meno possibile l'"anonimo", mettendo il nome o nik in testa al post, senza che si sia costretti, ogni volta, ad andare in calce allo stesso per conoscerne l'autore.
Lo farai? Grazie.

Veniamo allo scritto a me destinato.
Il contenuto è molto verosimile, ma ripete quasi tutto quello che ho sostenuto nel corso di questi mesi.
Buona, invece, è l'idea di Luca, che focalizza l'attenzione sui 4 militari, di cui una donna, con la possibilità che possano essere, con alta probabilità collegabili con l'omicidio di M, anche se fossero solo collegabili al softair.
Discutiamone, ma su basi realistiche, accontentando anche il dr. Meluzzi, sostenitore di "un'autrice" per il delitto MR (e non sarebbe il solo).
PINO

Pino ha detto...

p.s. scusate la ripetizione.P

LucaP ha detto...

Vorrei sottoporre all'attenzione di chi si vuol prendere la briga di leggermi un'altra considerazione.

Il Chiosco della Pineta è aperto al pubblico durante la stagione estiva ma anche in alcune occasioni speciali come le continuative che le unità di addestramento dell'esercito fanno al poligono.

Lo stesso filmato di cui avevo poco fa postato il link, riporta la breve intervista fatta al gestore del chiosco (non capisco perché farsi intervistare come un brigante della Sila od un informatore della polizia di notte e senza essere inquadrato) che dimostra di conoscere bene i militari di Ascoli tra i quali Parolisi ed ai quali prepara le cene a base di panini ma anche di tagliate di carne, servendo caffè e bevande.

Vuol dire quindi che all'interno del chiosco vi è una macchina del caffè e molto probabilmente un frigorifero ed un congelatore come in un normale bar. Noi non sappiamo se in occasione dell'ultima continuativa del 12/04 il chiosco fosse stato aperto, ma è anche possibile (perché rinunciare ad un buon incasso?).

Allo stesso tempo dalle foto pubblicate si vede che il chiosco risulta effettivamente chiuso e probabilmente gli inquirenti non avranno trovato segni di effrazione tali da insospettirli e far loro perquisire (anche tramite i RIS) l'interno del chiosco stesso (se l'hanno fatto, anche in modo sommario, non ve ne è evidenza nell'Ordinanza).

Considerata allora la familiarità del gestore del chiosco con i militari di Ascoli è totalmente assurdo ipotizzare che qualcuno di loro avesse la disponibilità delle chiavi (magari per farsi un caffè e lasciare i soldi in una cassettina proprio in occasione delle continuative)?

E se il famoso presunto pasto di Melania successivo a quello del pranzo (magari anche con un cono al pistacchio), capace di spiegare anche uno spostamento dell'ora della morte, fosse stato consumato proprio al Chiosco della Pineta?

Ed avendo la disponibilità delle chiavi perché non occultare il cadavere di Melania all'interno del chiosco come già ipotizzato da qualcuno di voi?

E' un'ipotesi campata in aria ma che tuttavia permetterebbe di spiegare molte cose che sinora sono rimaste dei misteri.

Ciao

PINO ha detto...

@ LUCA

Sono io quel "qualcuno" che avanzò l'ipotesi da te riproposta, ed alla quale nessuno diede un minimo di importanza, lasciandola cadere nel dimenticatoio.
Mi sentii scoraggiato, per cui decisi di non ritornare a battere lo stesso tasto.
Tanti rebus sarebbero risolti se l'ipotesi prendesse corpo.
Se ti fa piacere, si può riproporla, come elemento utile
di discussione.
PINO

LucaP ha detto...

@ Pino

Nel corso degli ultimi mesi abbiamo fatto una tale quantità di ipotesi che molto probabilmente ci siamo avvicinati alla verità dei fatti.

Il problema sostanziale è inquadrare tali ipotesi in uno scenario globale dove ogni singolo tassello assume il proprio significato e trova giustificazione.

Sull'ipotesi del corpo di Melania nascosta temporaneamente nel chiosco avevo anch'io a suo tempo la sensazione che potesse essere credibile. Ma all'epoca non si era indagato più approfonditamente su chi fosse nella reale possibilità di farlo.

Bisognerebbe cercare ora di ricomporre tale mosaico inserendo solamente quello che ci pare maggiormente verosimile e che può trovare qualche riscontro.

Credo che gli assassini, non avendo forse premeditato l'omicidio, abbiano lasciato dietro di loro molte tracce che sinora non si è potuto e voluto cercare.

Secondo me l'ipotesi che il gruppo di militari del ristorante di San Giacomo sia lo stesso avvistato a Villa Lempa potrebbe essere un buon spunto di partenza.

Ciao

ENRICO ha detto...

( vedo che la discussione si è RIANIMATA : Ottimo ! )

Aggiungo un piccolissimo contributo relativo ad una convinzione del tutto personale

LE SQUADRE per la ricerca di Melania NON SONO MAI ANDATE AL CHIOSCO, nè il 18 nè il 19.

PERCHE ?

-----

Oppure ci sono andate ma OVVIAMENTE il corpo NON era là. Allora come la mettiamo con la relazione di Tagliabracci nella quale si afferma che il delitto è avvenuto nell'esatto punto in cui è stato ritrovato il cadavere ?

Anonimo ha detto...

L'ipotesi di Melania lasciata nel chiosco, a livello di pura ipotesi tra le tante, l'avevo ripresa anch'io quando cercavamo di capire come mai il corpo non fosse stato ritrovato per due giorni.
Sicuramente questo è un elemento facilmente verificabile per gli inquirenti perché, se così fosse, all'interno del chiosco ci sarebbero tracce ematiche.
Per altro, non essendoci segni di effrazione, significherebbe che, se l'ipotesi fosse vera, qualcuno avrebbe utilizzato la chiave per entrare nel chiosco, ma questo corrisponderebbe ad una sorta di autodenuncia, almeno che non fossero in molti ad avere tale chiave.
Tiziana

ENRICO ha detto...

TIZIANA

ma 'sti "famosi" inquirenti, lo sapranno o no se le squadre organizzate per la ricerca di M hanno o non hanno perlustrato la zona del Chiosco delle Casermette ? Se no che diamine hanno fatto in 2 giorni e mezzo ? Hanno bevuto caffè e grappini offerti da Ranelli ?

( mi sembra piuttosto verosimile supporre che il chioschetto del bosco delle casermette "a qualcosa" sia servito )

PINO ha detto...

LUCA-ENRICO

Possiamo RIVEDERE, con molta più accuratezza il passaggio "chiosco", anche in relazione alla presenza dei "merendisti" che ivi hanno sostato.
Nello stesso tempo dovremmo ricercare notizie su eventuali o meno ispezioni, da parte degli inquirenti, dell'interno della costruzione, e quando siano avvenute.
Resta, comunque strano l'interrogatorio del gestore, senza che fosse ripreso dalle telecamere. PERCHE'
PINO

Anonimo ha detto...

Enrico
hai ragione, questo è l'elemento che ancora manca nella sintesi fatta da Mimosa, ovvero soffermarci nuovamente e di più sul perché Melania sia stata ritrovata solo al 20/4. Reputo che anche questo possa essere un elemento determinante.
Ci si potrà dire che, semplicemente, nessuno è passato da quel luogo per due giorni.
La cosa suona strana, sia perché il chiosco è a soli 3 Km dal luogo in cui era stato georeferenziato il cellulare di Melania, sia perché era una zona che è stata frequentata dalle sentinelle almeno fino alla sera del 18, oltre ad essere limitrofa al poligono normalmente utilizzato per le esercitazioni.
Ma anche così rimane il problema, che avevo già segnalato, del perché lo staging sia stato effettuato appena al 20/4. Dicevo infatti: se il corpo fosse stato ritrovato prima? Stesso problema per il cellulare.
Nei nostri discorsi, anche con il contributo dei due medici "del blog", Wide e Paola, abbiamo ritenuto di dover fare affidamento sulle perizie di Tagliabracci. Ma siamo sicuri al 100% che quel corpo non sia stato spostato? Non viene in mente a nessuno un'ipotesi che possa essere sfuggita all'anatomopatologo (so che non disponiao della perizia, forse però possiamo fare delle supposizioni)? Penso che su questo dovremmo spremerci un po' le meningi perché:
-o Melania non è stata uccisa il 18, ma poco prima della staging;
-o il corpo è stato spostato;
- oppure non si capisce perché l'assassino abbia aspettato il 20/4 per lo staging e, forse, la riaccensione del cellulare.
Tiziana

LucaP ha detto...

Nell'ipotesi che il gruppo di militari di San Giacomo/Villa Lempa sia coinvolto nell'omicidio ho fatto anche un'altra considerazione.

Sinora si è sempre pensato che i fatti si siano svolti in due fasi ben distinte. Prima l'omicidio vero e proprio (comprese anche le fasi precedenti ad esso) e poi lo staging (avvenuto con buona probabilità le prime ore del 20 mattina).

Considerando tuttavia che sembra che questo gruppo di muovesse su di un veicolo militare, non è esclusa la possibilità che si debba considerare anche una fase intermedia.

L'omicidio vero e proprio potrebbe essersi svolto nel pomeriggio del 18 in una arco temporale che va dalle 15:30 alle 19:30 circa (anche se tenderei a spostarlo verso la fine) e l'arrivo del gruppo con Melania al chiosco sarebbe potuto avvenire in qualche modo inosservato proprio grazie al fatto che il veicolo era militare.

Continua ...

LucaP ha detto...

... Continua

Considerato che abbiamo più volte supposto che gli assassini siano fuggiti dal luogo ancor prima dell'effettiva morte di Melania in quanto presi dal panico, sarebbe anche ipotizzabile una seconda fase intermedia da collocare nelle ore a cavallo della mezzanotte tra il 18 ed il 19 dove si potrebbero essere recati sul posto per verificare l'effettiva morte e spostare il corpo all'interno del chiosco nonché recuperare il cellulare. Da qui anche il turbamento della soldatessa forse al pensiero di tornare sul luogo del delitto od anche a seguito dello stesso, ma anche l'anomalo traffico notturno dalle parti di San Giacomo.

Continua ....

LucaP ha detto...

... Continua


L'esigenza di tale ritorno sulla scena del delitto potrebbe allora essere dovuta al fatto che a mente fredda si sono resi conto dei rischi che avrebbero corso se il cellulare (spento e lasciato sul posto) fosse stato trovato dagli inquirenti con tutte le informazioni che sono state poi cancellate.
Da qui l'esigenza dell'occultamento del cadavere che non poteva essere trovato prima che il cellulare fosse stato ripulito.

In occasione dello staging finale, secondo me pensato per confondere le idee, sarebbe allora stato riportato il cellulare ripulito per farlo ritrovare come se casualmente fosse caduto o fosse stato usato da Melania nell'ultimo disperato tentativo di chiedere aiuto.

Ciao

Anonimo ha detto...

Pino
avevo "postato" prima di leggere il tuo commento. Mi sembra che dunque siamo d'accordo sulla necessità di riparlare del chiosco e dintorni.
Tiziana

LucaP ha detto...

@ Tiziana

Bisogna considerare che Tagliabracci sapeva che il corpo era stato mosso e adagiato in posizione supina in occasione dello staging (prima si trovava appoggiato al terreno sul fianco destro). Allora forse certi segni, anche se non particolarmente evidenti, ma riconducibili ad uno spostamento se li è facilmente spiegati.

Sarebbe anche interessante cercare di appurare se la vistosa pozza di sangue che si vede in alcune fotografie si trovasse effettivamente a destra del cadavere come ci si sarebbe dovuti aspettare nel caso il corpo fosse stato solamente girato o se invece fosse al di sotto del corpo, segno evidente che lo stesso sarebbe stato sollevato da terra.

Anonimo ha detto...

LucaP
la tua ipotesi è ragionevole, ma è mai possibile che gli inquirenti non abbiano analizzato l'interno del chiosco?
Effettivamente abbiamo sentito parlare di sopralluogo all'interno della roulotte e del casolare, ma niente sul chiosco. Mi sembrerebbe assurdo, hanno interpellato il proprietario del chiosco, gli avranno anche chiesto di aprirlo?
Tiziana

PINO ha detto...

LUCA
Per l'ora presunta della morte sono d'accordo nel fissarla verso le 19 piuttosto che prima.
Mi trovo d'accordo anche con il collegamento del "movimento notturno" con il ritorno al chiosco (ed è nuovo e plausibile).
Il fatto che potrebbe essere stato usato il chiosco per tenere nascosta temporaneamente M e manomettere il cell., mi trova in sintonia (perchè questo l'ho già ipotizzato in passato).
Concordo anche per l'ora approssimativa in cui è stato affettuato il depistaggio.
Possiamo andare avanti. Ho una strana sensazione.
PINO

Anonimo ha detto...

Antonello
Abbi pazienza Pino, mi e' passato di mente.
Beh, direi che l'accorgimento di nascondere M. ipoteticamente nel chiosco non puo' bastare a spiegare il ritrovamento della pressoche' totale media ematica corporea, ed escludo che possano essere state lasciate tracce ematiche all'interno di ipotetiche strutture, ci sta il frigo che potrebbe trarre in inganno, se ci sono medici legali potrebbero illuminare la tematica, un medico legale gia' in balia, in verita', di pregiudizi precostituiti.
Chiedo ad LucaP se anziche' spegnere il cellulare sarebbe bastato chiuderlo dentro un piccolo forno a micronde per inibirne la ricezione e trasmissione.
Inoltre il corpo di M. racchiuso in un telone militare idrorepellente avrebbe forse, in frigo conservato il volume ematico poi ritrovato.
Rimangono le tracce rilevate sulla base del chiosco, gli schizzi cast off e le impronte, sarebbero anche quelle staging???
Inoltre ci puo' stare perfettamente che i segni dei pneumatici sarebbero stati causati da un piccolo mezzo con la retromarcia innestata che fa presagire che lo staging possa essere avvenuto nelle ultime ore di scuro del 20/04, diventerebbero rozzo staging anche i fazzoletti con tracce biologiche della vittima vicino ai segni dei pneumatici sul terreno, se non erro.
Ma come nascondere le tracce ematiche sopra evidenziate??? Potremmo ipotizzare l'installazione di una tenda militare sopra il punto preciso???

LucaP ha detto...

@ Tiziana

E' probabile che abbiano ispezionato il chiosco ma considerato che apparentemente risultava chiuso e che, nel caso utilizzato per mangiare qualcosa e poi occultare il cadavere, avrebbero potuto tranquillamente ripulirlo sia la notte del 19 sia la mattina del 20, sicuramente non si sono insospettiti e non hanno richiesto accertamenti da parte dei RIS anche all'interno.

PINO ha detto...

ANTONELLO
M sarebbe stata posta nel chiosco, dopo aver perduto tutta la quantità di liquido ematico contenuto nel corpo umano (circa 2 litri), e considerate le numerose ferite, ciò potrebbe essere avvenuto in un breve arco di tempo.
Quindi, dov'è il problema?
Ciao PINO

Anonimo ha detto...

Antonello
Cosi' puoi saltare a pie' pari. ahahahahah
Ricordo per l'utilita' che puo' avere, non certo per la titolarita', frega nulla ma puo' soddisfare, il commento del sottoscritto intitolato "IL CAPOLAVORO DELL'OPERATORE 112", alla domanda dell'operatore "ma dentro il chiosco???", il telefonista anonimo si tradisce impercettibilmente rispo.dendo "no, stavo facendo una camminata", senza accorgersi ne prendere atto che evidentemente se fosse stato tutto estraneo al chiosco lui di certo non ci sarebbe potuto entrare, domanda: puo' questo piccolissimo capolavoro dell'operatore 112 puo' dirci chi e' il telefonista???

Anonimo ha detto...

p.s. Ora vado a cenare. Ci sentiamo sul tardi.Pino

LucaP ha detto...

@ Antonello

Melania è stata inquivocabilmente uccisa fuori dal chiosco nella zona indicata dagli inquirenti. Se il corpo è stato spostato dopo alcune ore (nella notte) sicuramente aveva finito di dissanguarsi e le ferite si erano già coagulate. Sarebbe allora stato sufficiente portare il corpo all'interno e posarlo a terra al di sopra di un telo impermeabile (la temperatura all'interno del chiosco non sarebbe stata poi tanto differente da quella esterna). Le eventuali tracce sul corpo di tali operazioni sarebbero state poi celate e confuse dalle manovre fatte durante lo staging per ricomporre il cadavere.

La polizia scientifica come i RIS dei Carabinieri dispongono di apposite come le Jamming device, le tende di Faraday o appositi contenitori schermati da utilizzare per il repertamento dei telefoni cellulari accesi. In ogni caso è necessario utilizzare un contenitore schermato su tutte le facce mentre un forno a microonde presenta sempre uno sportellino vetrato che potrebbe non isolare totalmente il dispositivo con il rischio che lo stesso riceva un segnale sufficiente e quindi una probabile chiamata.

Anonimo ha detto...

Mimosa,
buon ultima mi unisco ai complimenti della squadra.
Grazie, a te e a Massimo.

p.s. se oltre a partecipare ai corsi, da vera fuoriclasse quale sei, ne vorrai mai tenere uno come insegnante di comunicazione e "galateo telematico", mi iscrivo d'ufficio :)

Pamba

ENRICO ha detto...

Scusate ma io questo Capolavoro dell'operatore del 112 non l'ho capito....

Ho riascoltato per l'ennesima volta l'audio.

Non ci trovo nulla di strano nella risposta dell'anonimo telefonista.

Il tipo dice "... A Ripe, Chiosco della Pineta ( incompr..) ce sta nu corpo pe terra "

Operatore chiede : "C'è un corpo per terra? Dentro al chiosco?"

Anonimo risponde : "No, fuori ..io stavo facendo una camminata.."

A quesa richiesta di precisazione da parte dell'operatore ( visto che il tipo aveva nominato il chiosco comme punto di riferimento ) avrei risposto nello stesso identico modo.

Dov'è "il capolavoro" ?

Ps : Antonello , mettendo la tua firma ad inizio commento ci confondi ancora di più !!! ( infatti io pensavo che fosse il post di UN ANONIMO che si rivolgeva a te

Sotto il modulo del commento dove dice "scegli un'identità" anzichè cliccare su ANONIMO ( come facevi prima) clicca su Nome/URL e scrivi ANTONELLO dentro la casella )

Anonimo ha detto...

Pino
solo per precisare, nel corpo umano scorrono circa 5-6 litri di sangue.
Lo so bene perché quando è nato mio figlio ne ho persi quasi due e, per fortuna, sono ancora viva (grazie all'intervento tempestivo dei medici ospedalieri).
Tiziana

ENRICO ha detto...

LucaP

Melania potrebbe essere stata aggredita DOPO le 19 del 18 aprile ed eventualmente trasportata durante la notte all'interno del chiosco e lì lasciata fino al giorno 20

Solo così le squadre addette alle ricerche ( nè altri casuali passanti) NON avrebbero potuto vedere il cadavere per due giorni consecutivi in quanto presumibilmente potrebbero aver perlustrato la zona PRIMA dell'accadimento e/o DOPO l'occultamento del corpo nel chiosco

Questa supposizione però mi fa venire in mente che ci doveva essere qualcuno in grado di controllare quali fossero i movimenti e gli itineari delle forze dell'ordine impegnate nelle ricerche

Anonimo ha detto...

Antonello
Pino grazie per il Maiuscolo Majestatis, scherzo, no non c'e' problema, penso e spero di poter dormire stanotte, forse pero' chiudere un corpo intriso di tracce ematiche in una struttura attigua al luogo di ritrovamento di quello stesso corpo dopo due giorni avrebbe lasciato tracce ematiche evidenti all'interno della struttura stessa, non avrebbe piu' dormito insomma chi se ne potrebbe essersene reso responsabile, struttura del chiosco che, udite udite, e' invece stata ispezionata senza rinvenirvi alcuna traccia, quindi se quel corpo e' stato custodito li deve essere stato racchiuso in qualcosa di avvolgente ed idrorepellente, un sacco a pelo militare??? Inoltre Pino le tracce all'esterno sarebbero state visibili per due giorni con il rischio di domande sconvenienti anche sulle tracce che dovevano trovarsi anche sul legno del chiosco, il problema si pone eccome ma si sta appunto cercando di capire quale soluzione avrebbe, nell'ipotesi trovato chi ha eseguito lo scempio ritrovato per evitare che qualcuno avesse anche a posteriori pensato ad una traccia senza visibili corpi sopra od affianco, dopo il ritrovamento qualcuno insomma avrebbe potuto collegare e riferire di aver notato tracce senza corpi visibili. E' un problema??? Si, e quale soluzione possiamo ipotizzare??? L'allestimento di una tenda sul punto preciso??? In questo senso dicevo.

Anonimo ha detto...

Antonello
Senza poterlo immaginare, un sacco a pelo spiegherebbe i peli rinvenuti sul corpo. poteva essere quindi un sacco a pelo gia' utilizzato da qualcuno/a che aveva perso peli all'interno, ops, mi fermo perche' poi mi si accusa di viaggiare con la fantasia.

ENRICO ha detto...

Antonello

Scusa ma io non ho capito in cosa consista questo “capolavoro dell’operatore del 112”

Ho riascoltato per l’ennesima volta l’audio

Il tipo dice : “..... a Ripe chiosco della Pineta (incomp...) ci sta nu corpo pe terra..”

L'operatore chiede : “c’è un corpo per terra...dentro al chiosco ?

Il tipo risponde: “ NO. Fuori..io stavo facendo na camminata..”

Quando l’operatore chiede di precisare se dentro o fuori il chiosco (visto che il tipo lo aveva nominato come punto di riferimento) chiunque avrebbe risposto nello stesso modo.

Non ho individuato quale sia “il capolavoro”

----

Ps : Antonello se adesso metti il tuo nome all’inizio del commento ci confondi ancor di più

Infatti io credevo si trattasse di un post di UN ANONIMO che si rivolgeva a te.

Non ti spiego quale sia l’operazione giusta per far comparire in grassetto il tuo nome al posto di”anonimo” in quanto tu ,veterano dei forum, la conosci senz’altro

Anonimo ha detto...

Antonello
Pino mi ha fregato un commento, il problema c'e', per la verita' sarebbero tre : 1) Il chiosco e' stato ispezionato, ci sono anche spezzoni video su youtube che lo dimostrano, senza rilevanze particolari evidenziate 2) Un corpo all'interno di quella struttura non proprio estranea ai militari avrebbe lasciato invece tracce ematiche 3) Le tracce sul legno esterno del chiosco, le impronte, il cast off e le tracce sugli alberi potevano essere visibili, allora o mi si dice che e' stato proibito a tutti i sudditi di avvicinare il chiosco mettendo anche due sentinelle o qualcuno avrebbe in due giorni aver potuto notare quelle tracce ricollegandole dopo il ritrovamento al corpo di M. che pero' non aveva mai visto, per ora non si e' fatto vivo nessuno.
Per me Pino nessun problema, i problemi li avevano chi ha compiuto quello scempio e noi dovremmo ritrovare od ipotizzare quali soluzioni ha adottato nelle diverse ipotesi.

Mimosa ha detto...

@ Pamba carissima
sei troppo buona ...

Tra me e Pamba: già li tengo corsi e seminari e anche mi hanno dato spazietti in rai regionale e qualche intervista a tema in tv locali ...
L'ultima breve intervista a una radio web universitaria sulla "Netiquette", il galateo in rete e verteva in particolare sulla buona educazione nei social network (che finalmente i giovani si pongono come problema ...)
... ti dice niente ...?

Il prossimo seminario sarà in marzo, ti iscrivo :-) !!!

Un caro saluto
Mimosa

Anonimo ha detto...

Antonello
@Enrico
E' gia' la seconda risposta che invio, che mi da l'ok e che non visualizzo nei commenti, aspetto un attimo, magari possono essere ritardati, non vorrei risponderti per la terza volta.
Antonello

Anonimo ha detto...

Antonello
@Enrico
Forse il problema e' la lunghezza, provo a spezzettare. Veramente, seppure io sia entrato in questo blog in tempi non sospetti, non sono un veterano come potete esserlo voi, ogni blog o forum e' a se ed e' vero che potrei entrare con il mio accoun ma disgraziatamente io e google abbiamo due concetti diversi di privacy. ed in un mondo normale dovrebbe essere un problema di google e non mio. Studiero' una soluzione al problema, simpaticamente mettero' il nome sopra e sotto, spero si capisca che ho scritto io.
Antonello

ENRICO ha detto...

C' E qualcosa che non va nella pubblcazione dei commenti.

ho inviato un commento a Antonello, ma non è apparso.

L'ho riscritto e adesso vedo pubblicato sia il primo che il secondo

ENRICO ha detto...

ANTONELLO

clicca su NOME/URL (invece che su ANONIMO) e scrivi "ANTONELLO" nella casella

Anonimo ha detto...

Antonello
@Enrico
il capolavoro dell'operatore 112 consiste nella particolarissima domanda che pone al telefonista dopo che gli dice "ce sta nu corpo pe terra", in tutta risposta l'operatore gli domanda "al chiosco??? Ma dentro il chiosco???", e' una domanda talmente veloce e scontata che sorprende l'involontario del telefonista, insomma se il corpo fosse stato dentro al chiosco chi riferiva aveva potuto entrarvi per vederlo, ma questa piccola impercettibile differenza non e' colta dal telefonista che d'istinto ed altrettanto veloce risponde "no, fuori", dopo si accorge di essere lui in discussione e vira repentinamente su "io stavo facendo una camminata.
Spero di essere riuscito a spiegarmi, se l'interno del chiosco fosse stato estraneo al telefonista anonimo per come avrebbe dovuto essere non si capisce perche' e come lui avrebbe potuto entrarci e perche' la domanda non gli appare strana per come doveva apparirgli da appunto estraneo, tuttaltro, risponde anche "no, fuori" specificando.
A buon intenditor.
Antonello

Antonello ha detto...

Cosi'??? Uno due tre prova!!!

ENRICO ha detto...

FINALMENTE !

Antonello ha detto...

@Enrico
riprovo accorciando, il capolavoro dell'operatore 112 e' la domanda scontatissima ma ambigua che pone al telefonista, gli chiede "ma dentro???", ora spero sia chiaro che l'operatore non poteva sapere la risposta che invece doveva essere ben chiara al telefonista, dato che Melania poi non potrebbe essere stata vista "dentro al chiosco" da nessun passeggiatore occasionale ma semmai da qualcuno che poteva avere semmai accesso al chiosco.
Alla domanda il telefonista risponde come se fosse normale che era fuori ma non tergiversando neppure su cio' che la domanda implicava, dopo, sentendosi in discussione vira velocemente su un "io stavo facendo una passeggiata", prova a risentirla Enrico e dimmi poi, se ti va, se non stona qualcosa.

ENRICO ha detto...

Antonello,
ma l'operatore del 112 NON POTEVA SAPERE se il chiosco fosse aperto o chiuso.

Quindi la domanda : "dentro o fuori del chiosco " mi sembra più che legittima e più che naturale

ENRICO ha detto...

...così come la risposta dell'anonimo telefonista

Continuo a non capire.

Antonello ha detto...

@Enrico,
scusa rileggi bene cosa ho scritto, ho dedotto cio' che tu mi ribadisci ma ho anche aggiunto che invece il telefonista poteva e doveva sapere perfettamente dove invece era il corpo ma non percepisce immediatamente che "dentro" lui non poteva averlo visto per come poi "fuori" e' stato ritrovato, eppure risponde come se la domanda fosse legittima, come se, per capirci, avrebbe potuto vederlo "dentro". Son riuscito a spiegare meglio cosa voglio intendere???

Mimosa ha detto...

Salve!
sul telefonista avrei la mia da dire - che perltro ho già detto, avendo per il vero ricevuto qualche risposta, ma la ripeto lasciando nuovamente alla vostra interpretazione:
quelle parole farfugliate che non si comprendono bene io le ho intese in questo modo, dopo aver ascoltate mille volte: "non so come si dice in dial..."

Dunque, l'individuo prima parla in italiano, con inflessione locale (che da linguista non capisco come si possa dire che è perfttamente teramana anziché aquilana ...), e poi infila la frase "ce sta 'nu coppo pe' terra". Non poteva continuare con lo stesso stile di linguaggio di prima?

Seconda mia domanda, che rinnovo: perché chiama il 113 e non il 112? Il 113 è Polizia, Pronto Intervento (che di solito si chiama per incidenti stradali), mentre il 112 è il numero dei carabinieri che di solito si chiamano quando la situazione implica "indagini", numero che io farei intervenire in caso di furto e tanto più se trovassi un cadavere.

Infine, perché costui chiude dicendo "Ciao", invece di "Salve" o "Bongiorno"?
Il ciao è un saluto tra pari, tra persone a cui si dà del tu! Salutereste con un "ciao" un operatore delle forse dell'ordine?

Mimosa

Cosa io sospetto l'ho già detto, ma non voglio influenzarvi.

Antonello ha detto...

@Mimosa
Concordo sul mio errore, era marginale al discorso ma pur sempre errore e viva dio la precisione ha un senso, sempre, direi che invece non condivido cio' che affermi dopo in quanto forse non e' pubblica la notizia ma la vera forza di Polizia sarebbe appunto la Polizia e non, con rispetto, i Carabinieri che sono da un bel po' diventati Forza Armata ad ausilio della Polizia nell'ordine pubblico e non nei seppur rilevati incidenti stradali, dicevamo precisione.
Concordo sul resto avendo fatto notare anche io quel tema di paritaria relazione che porta il telefonista a dire "ciao" e non altro.

PINO ha detto...

TIZIANA

Riprendo contatto solo ora col blog, e leggendo i post inviati nel frattempo, ho letto il tuo con la "correzione".
Non avendo riletto il testo del mio post, non mi sono accorto dell'errore di battuta, (2 invece di 6).
Certo, il quantitativo di sangue è quello che hai precisato tu

Mimosa ha detto...

@ Antonello, come al solito sei complicato nelle tue argomentazioni ... e spesso non ti capisco.

Preciso: Io non intendevo che i Carabinieri (112) siano "forze dell'ordine"!
Io ho detto "forze dell'ordine" in riferimento alla Polizia (113) chiamata dal telefonista il cui operatore è stato salutato con il "ciao"!

Mimosa

Antonello ha detto...

No Mimosa io ho voluto chiarire solo perche te, non l'hai scritto, ma sottointeso affermando che eventi che avrebbero bisogno di "indagini" andrebbero diretti verso il 112 pilotando invece le problematiche stradali verso il 113, ecco, seppure i Carabinieri abbiano reparti ai top della specializzazione anticrimine legalmente, come direttiva europea di Mastricht e come semplice dicitura sarebbe proprio il contrario, non solo ma la differenza e' anche sostanziale perche' i patti europei prevedono solo Polizia "civile" e non "militare". Proprio per questo problema sovranazionale i Carabinieri sarebbero stati trasformati in Forza Armata pur mantenendoli all'ausilio, direi, preziosissimo e peculiare dell'attivita' di Polizia.
A quello mi riferivo, ma era solo una distinzione piramidale rispetto ad una competenza e marginale alle ipotetiche diverse peculiarita', per questo per eventi di Polizia e di Ordine pubblico, secondo quello a mia umile conoscenza, andrebbe chiamato il 113 e non il 112.
Spero di essere riuscito a spiegare piu' semplicemente.

Mimosa ha detto...

@ ANTONELLO:
tu non mi hai letto bene!

Mimosa

PS: guarda che non parli con una sprovveduta neanche in tema di FORZE ARMATE ... la mia vita è ricca di esperienze VARIE!

PINO ha detto...

MIMOSA ciao

Il fatto di dire "ciao" a tutti, oggi è un luogo comune, anche se fino a qualche anno fa era considerato un saluto molto confidenziale, che veniva scambiato fra parenti ed amici intimi.
Di questi tempi, il primo extracomunitario che incontri per strada (senza offesa), ti dice "ciao" come se fossi un vecchio amico.
Non vedo nulla di particolare, quindi, nel saluto, ormai diventato banale, usato dal telefonista nel contatto con la polizia.
PINO

Mimosa ha detto...

@ Caro PINO
ora ricordo, sei stato proprio tu a farmi questa obiezione ... ma, perdonami, io non mi capacito che in quella circostanza sarebbe un comportamente "comune" o "banale" ...

e del resto non credo possa essere un extracomunitario (che tra l'altro anche chiama "mamma" le signore da una certa età in poi ... che fastidio ...).

Ciao
Mimosa

Antonello ha detto...

@Mimosa
Io non mi son permesso di entrare nel merito delle tue esperienze, tolto il fatto che io accetto che possano arricchire chiunque anche nel saper riconoscere i dati di fatto, ho solo sottolineato una cosa che qualsiasi esperienza tu od io possiamo avere rimane, per ora e sino a nuovi trattati e recepimenti, appunto invariati beatamente.
Io so, e se c'e' qualcuno che ne sappia di piu' e' pregato di correggermi se sbaglio, che l'attivita' di Polizia e' demandata e delegata alle Forze di Polizia che legalmente possono chiedere l'ausilio di Forze Armate e reparti piu' che specializzati. Perche' se parliamo di competenza su indagini all'apice poi vi e' sempre un magistrato, ad oggi.
Poi Mimosa io ho riconosciuto un mio errore pacificamente non capisco perche' non ci si possa sbagliare tutti, non siamo tutti forse umani??? Sbagliano viva dio tutti, anche a livelli mondiali, non vedo cosa impedisca a noi comuni mortali di poterlo riconoscere non incidendo sul rispetto che possono dimostrarci gli interlocutori. Io saro' complicato ma questo per me e' arabo.

ENRICO ha detto...

MIMOSA

è giusto che abbia chiamato il 113
perchè è quello più "generico" ( è vero che puo essere utilizzato ANCHE per l'intervento della stradale ma perchè questo è un servizio aggiuntivo)

Da WIKIPEDIA

113 - Soccorso pubblico di emergenza

Il 113 istituito nel 1968,è il numero di emergenza per antonomasia: essendo stato l'unico numero "breve" per oltre dieci anni, veniva utilizzato per qualsiasi tipo di emergenza, motivo del modo in cui viene definito, anche quando gradualmente vennero introdotti gli altri. Oggi il 113 può essere contattato per richiedere l'intervento istituzionale della Polizia anche a proposito delle sue varie specialità, tra cui la polizia stradale, responsabile ad esempio della viabilità autostradale

Nel 1981 venne infine scelto il numero 112, attraverso il quale i cittadini possono richiedere l'intervento dei Carabinieri per i loro compiti istituzionali o in situazioni di pericolo; la centrale operativa provvede in caso di necessità a trasferire la chiamata agli altri numeri di emergenza

Mimosa ha detto...

@ Antonello
scusami ma io non ho visto il tuo "errore", dov'era?
Non avendolo visto e riconosciuto, il mio intervento non voleva minimamente "correggerlo" ...

purtroppo io e te non ci capiremo mai ... ciò mi dispiace molto!

Un cordiale saluto
e costante stima.

Mimosa

Mimosa ha detto...

@ ENRICO
allora è vero che si trattava di un uomo di una "certa" età ...
o forse da altre parti d'Italia non si fa la differenza che si fa da noi ...
OK, eliminiamo la discussione sul numero chiamato.

Eliminiamo anche la questione del "ciao".

Possiamo restare su quello che rimane, ossia il "farfugliamento" incompresibile e l'improvviso exploit della frase (isolata nelcontesto) in dialetto?
sempre che ci sia qualcosa di interessante da dire, ovvio, altrimenti mi ritiro.

Mimosa

Antonello ha detto...

In verita' pensavo che tu dicessi che il telefonista avesse chiamato di fatto il 113 anziche' il 112 come io asserivo nel commento "IL CAPOLAVORO DELL'OPERATORE DEL 112", non essendo io certo se fosse stato chiamato il 112 od il 113 pensavo che te stessi sottoponendomi un mio errore che, giustamente, ho riconosciuto come ho sottolineato che non era determinante per quello che intendevo esprimere, solo questo.
Non ci si capisce a volte perche' non ci si spiega, non per un qualcosa di fortuito che accade., ecco proviamo a spiegarci di piu', puo' darsi che il timore di annoiare gli altri sia il fattore che impedisce il comprendersi a fondo.
La stima non e' il rispetto e per questo ti ringrazio, spero di meritarmela.
Ciao, notte.

Mimosa ha detto...

@ Antonello!!!
Non ci si capisce quando non si legge attentamente!!!
Succede anche a me, tranquillo ... però con te molto di più, scusami, ... si risparmierebbe un sacco di energia nelle repliche per spiegarci!
Condividi?
Buonanotte!
Mimosa

PINO ha detto...

ORDINE...RAGAZZI.
CI STIAMO ALLONTANANDO DAL TEMA!!!
(Va bene "ragazzi"?)

Vorrei tornare per un attimo al chiosco, e chiedere a Lucap, se lo scontrino per l'acquisto del pane, trovato a Ripe, possa addebitarsi ai 3+1 sui quali stiamo tracciando un profilo.
PINO

Anonimo ha detto...

io sono un pò confusa
tanta carne al fuoco

Tabula

Mimosa ha detto...

Ciao PINO,
chiusa la questione dell'incomprensione (che non è polemica), io alla tua domanda risponderei di sì (avendo già maliziosamento inserito il quarto nel "bivacco" alla Pineta).

Ciao, buona notte anche a te.
Mimosa

PINO ha detto...

GRAZIE MIMOSA, hai confermato quanto sospettavo.
Buona notte anche a te, PINO

Anonimo ha detto...

L'avevamo notato tempo fa, e sono del partito che "ce sta 'nu coppo pe' terra" sia un lapalissiano infingimento.
Ovvero è un volere apparire più "semplice" di quanto non sia da parte del telefonista.
O, se vogliamo, è il tentare di apparire di una località differente dalla propria.

Perchè?

ps: io non sono d'accordo sulle vostre diatribe su 112 113 o 118, mi è capitato di essere in un emergenza e di chiamare a casaccio il primo che mi è venuto in mente.
sicuramente 113 mi sovviene più facilmente, ma nonostante le vostre spiegazioni appena lette non ricordo se sia Carabinieri o Polizia, e poi alla fine io non faccio tutta questa differenza.
Per carità! NON me la spiegate!
Non me ne potrebbe importare di meno.
Tanto, se mai dovesse capitarmi di trovarmi in difficoltà, chiamerei aiuto indifferentemente e a casaccio.

Tabula

tabula ha detto...

così?
Grande!

Tabula ha detto...

@Antonello
commento del 12 dicembre 2011 11:14

sono senza parole. mentre leggevo ho avuto la sensazione che la tua ipotesi spiegasse tutti i "buchi".
P. che si apparta a parlare con qualcuno, LUI e non LEI, che lo segue e.. e c'è da pensare che la persona con cui P. si appartò fosse un cattivo soggetto.

Lo rileggerò domani con calma e vedrò se mi fa ancora lo stesso effetto.
adesso abbisogno di nanna.
bye
(notate che anche io adesso ho il nome in neretto?)

LucaP ha detto...

@ Pino

In merito allo scontrino rinvenuto al chiosco sembra appurato che si trattasse dello scontrino relativo all'acquisto del pane da parte del gruppo di militari del 123° Chieti (i nomi dei quali sono riportati anche nell'Ordinanza) che all'incirca dalle 13:00 alle 14:00 sono rimasti nell'area picnic del chiosco. Anche Colasanti dichiara di sapere che vi era una gruppo di soldati del proprio reggimento presso il chiosco per il pranzo.

In uno dei servizi di CLV c'è l'intervista alle panettiere che si ricordano dei militari.

@ Antonello

Se puoi darmi il link del video di Youtube con l'ispezione dell'interno del chiosco i fai un piacere.

Ciao

Manlio Tummolo ha detto...

Una piccola nota storica: dal Regno di Sardegna, da cui quello d'Italia ha derivato il 99 % delle istituzioni, esisteva un Corpo di Polizia o Pubblica Sicuerzza (sul modello francese della Sureté Generale), con gerarchia di tipo militare ma non appartenente alle Forze Armate, e l' Arma dei Carabinieri, appartenente contemporaneamente alle Forze Armate e all'Ordine pubblico, quindi anche forza di combattimento oltre che forza di sicurezza interna, tra l'altro dislocata in ogni Comune anche piccolo (la Polizia non ha stazioni nei piccoli centri). Lo stesso dicasi per la Guardia di Finanza. Appena negli anni '80, la Pubblica Sicurezza, da militarizzata, divenne Polizia dello Stato con stato giuridico civile. Quanto al 113 e 112, non c'è di fatto alcuna differenza, se non che il 113 nacque prima del 112, e può ben darsi che vi sia qualcuno che lo ritenga prioritario rispetto al 112. Diverso sarebbe telefonare al numero della Guardia di Finanza, venuto ben dopo, o del Corpo Forestale dello Stato, ancora più recente come numero speciale. Se per esempio, il numero 112 fosse intasato, telefonerei al 113, o viceversa; ma nel caso di intasamento di ambedue, potrei telefonare al 115, al 118, al 117 ecc., secondo le esigenze. La brevità del numero è fatta apposta per una facile composizione. Più che questi aspetti, io segnalerei il fatto che l'uomo ha telefonata da Teramo centro, se non erro, invece di farlo dal primo bar o locale con telefono pubblico, ammesso che, come me, non avesse avuto un cellulare. Potrebbe darsi che la scelta sia dipesa dal fatto di non gradire un'individuazione di se stesso da parte delle Forze dell'Ordine. Quanto al "tu" o "Ciao", mi pare che in Abruzzo e nell'ambiente contadino si conservi l'antica abitudine romana che non conosceva le forme di cortesia.

ENRICO ha detto...

A proposito del chiosco della pineta ripropongo questa possibilità

Melania potrebbe essere stata aggredita DOPO le 19 del 18 aprile ed eventualmente trasportata durante la notte all'interno del chiosco e lì lasciata fino al giorno 20

Solo così le squadre addette alle ricerche ( nè altri casuali passanti) NON avrebbero potuto vedere il cadavere per due giorni consecutivi in quanto presumibilmente potrebbero aver perlustrato la zona PRIMA dell'accadimento e/o DOPO l'occultamento del corpo nel chiosco

Questa supposizione però mi fa venire in mente che in questo caso avrebbe dovuto esserci qualcuno - tra coloro che partecipavano alle ricerche - in grado di controllare , e magari "indirizzare" i movimenti e gli itineari delle forze dell'ordine impegnate nel ritrovamento di Melania

Un complice che conosceva i programmi degli aggressori ?

ENRICO ha detto...

Quanto detto sopra spiegherebbe l'insolito traffico di auto che andavano e venivano nella notte tra 18 e 19 aprile percorrendo proprio quella zona ed il fatto che nessuno per 2 giorni abbia visto il corpo

Quindi IL CHIOSCO deve aver rappresentato per gli aggressori un elemeto LOGISTICO molto importante

Antonello ha detto...

@LucaP
Lo spezzone esiste perche' posso assicurare di averlo visto, forse su CLV o addirittura su un tg come notizia di approfondimento, non ricordo bene, io sono sicuro di averlo visto ma e' ahime' impossibile da ritrovare, ricordo che la telecamera inquadrava un operatore che entrava ed un voce fuori campo descriveva, ritrovare quel breve spezzone fra tutti i filmati su youtube e' come se mi chiedessi di cercare un ago in un pagliaio, rammento che si parlava di ispezione nel significato pero' piu' esteriore del termine, non so a dire meglio se sia mai, ad esempio, stato applicato almeno il luminol, per dire qualcosa che non so preferisco dire che appunto non so. Spero di ricordarmi bene ma sono sicuro.

PINO ha detto...

ENRICO, buongiorno.

Quello che presumi è lo stesso che presumiamo con Luca.
Nel frattempo tu ti sei distratto con altri quesiti.
Ma ho letto più sopra, che Luca chiede ad Antonrllo il link della ispezione del chiosco.
Perchè, ciò è avvenuto?
Vedi un pò di fare ricerche in proposito, perchè, e la notizia fosse vera, avremmo altre cosa da valutare.
Fammi sapere qualcosa, mentre anch'io mi dedico alla ricerca.
PINO

Antonello ha detto...

@Manlio Tummolo
a compendio potrei aggiungere che i precursori dei Carabinieri nel Regno di Sardegna era un Corpo che curiosamente persiste ancora oggi sul territorio, erano i Barroncelli nella locuzione del posto, all'epoca erano utilizzati nell'antiabigeato, reprimevano cioe' il furto di bestiame nelle campagne, dei Barroncelli fecero, si mormora, parte anche temibili banditi pagati dal Re con condoni seppure avessero donato la propria opera a pagamento contro quella piaga dell'epoca, il primo inoltre Comandante dei Barroncelli divenne il primo Comandante dell'Arma appena istituita, a tuttoggi non e' raro attraversare gli scoscesi dell'Ogliastra come i pendii dell'Ollolai incrociando i fuori strada delle Compagnie dei Barracelli.
Penso di essere l'unico a possedere libri e foto d'epoca veramente impressionanti, anche i moschetti, le folte barbe e l'aspetto sa piu' di bande al servizio che di un corpo nei canoni attuali.
Scusa Tummolo se mi son permesso di arricchire.

ENRICO ha detto...

PINO
stavo cercando il video segnalato da Antonello ma senza successo.

Qui ( sotto l'articolo)
c'è ne sono alcuni che non ho visionato per intero...

http://tg24.sky.it/tg24/cronaca/2011/11/28/omicidio_melania_rea_cassazione_salvatore_parolisi_resta_carcere.html

PINO ha detto...

SQUADRA

Qualcuno, tra di noi, è per caso in possesso di notizie sicure e documentate, riguardanti un sopralluogo ufficiale effettuato all'interno del chiosco della Pineta?
Resto in ansiosa attesa. Grazie e saluti a tutti.
PINO

ENRICO ha detto...

ri-posto il link

http://tg24.sky.it/tg24/cronaca/2011/11/28/omicidio
_melania_rea_cassazione
_salvatore_parolisi_resta
_carcere.html

Ho dovuto andare a capo se no non lo pubblicava per intero

Antonello ha detto...

@Pino
provo anche io a ricercarlo nelle migliaia di commenti del forum sperando di averne pubblicato il link almeno li.

PINO ha detto...

ENRICO, il link che hai posto in calce al tuo post deve essere errato, perchè non mi da niente.
PINO

Anonimo ha detto...

p.s. Ho ricevuto quello intero. Riprovo. P

Anonimo ha detto...

Enrico, niente da fare. Non esce nulla. Rinuncio.P

PINO ha detto...

MASSIMO, ci puoi venire tu in aiuto, su quello che cerchiamo?
Grazie, ciao, PINO

ENRICO ha detto...

PINO
lo devi copiare e incollare su Word o su un nuovo messaggio di posta e poi riportare tutto sulla stessa riga . A quel punto, selezinalo e usalo..
Io ho fatto la prova e ha funzionato

(non capisco perchè qui non me lo abbia pubblicato per INTERO ..

Anonimo ha detto...

Credo che Antonello abbia ragione per l'ispezione all'interno del chiosco. e forse ne ha addirittura scritto Massimo.
Poi scusate perche' pensare che non l' abbiano fatto ?
Questo atteggiamento pero' di considerare gli inquirenti e i tecnici dei perfetti mentecetti, veramente non lo capisco.

MA

ENRICO ha detto...

MA

Non si dice che non l'abbiano fatto . Si osserva come NON siano sufficientemente chiare ( almeno per quel che riguarda le informazioni rese publiche ) quali operazioni di sopralluogo e di perlustrazione siano state effettuate ed in che modo.

Anonimo ha detto...

Le indagini sono legate a giusta ragione al segreto istruttorio. E non devono certamente rendere conto ai mass media Quello che compare sui quotidiani tipo borse, occhiali, cellule telefoniche agganciate o sganciate etc etc non riguardano certamente le indagini ma tarocchi e bufale proprio perche' dalla procura e dalla difesa, per quello che anche la stessa e' a conoscenza che non cortisponde a quello che hanno in mano i PM, non esce quasi niente. Chiarito questo anche io ricordo come Antonello un filmato con operatori, forse addirittura dei ris che entravano dentro il chiosco. Forse in un tg atteso che non guardo trasmissioni tipo QG o CLV

MA

Unknown ha detto...

Premesso che non ho visto alcun filmato, so comunque per certo che il Ris è entrato nel Chiosco di Ripe. Quello che non so, ma credo certo lo abbiano fatto, è se la mattina in cui gli analisti sono andati alle 4.30 per fare le prove col luminol e cercare gli schizzi di sangue per la BPA (col buio quindi), le stesse le abbiano fatte anche all'interno. L'unico dubbio può essere questo, ma è un dubbio che ha poco di reale perché non è possibile non siano entrati e non è possibile, a meno che non lo pubblichino loro, vi siano video che dimostrino questa entrata (forse qualche spezzone di filmato possono averlo rubato al loro primo arrivo, ma è facile sia stato sequestrato).

Certo è che se il corpo fosse rimasto a terra 10/12 ore o anche qualcosa in più, il tempo necessario affinché sulla schiena si creassero i segni tipici dovuti al rigor mortis che immortalano e rendono visibile ai patologi la posizione del cadavere, e fosse poi stato infilato in un sacco a pelo (ma anche in una coperta per dire) e spostato all'interno del capanno per essere poi rimesso all'esterno nella medesima posizione (o similare) il 20 aprile, di tracce non ne avrebbero potute trovare.

Ciao, Massimo

ENRICO ha detto...

MA

dalla sicurezza con la quale ti esprimi penso di poter dedurne che tu lavori presso qualche Procura.
O sbaglio ?

Grazie per i puntuali chiarimenti

ENRICO ha detto...

MASSIMO
anch'io penso sia molto probabile che il chiosco possa essere stato utilizato come nascondiglio e se avessero proceduto con accortezza (più o meno nel modo da te descritto ) difficilmente si sarebbero potute reperire tracce significative

LucaP ha detto...

Personalmente non ricordo di avere visto immagini relative all'interno del chiosco, ma se esistono sarei curioso di vederle, anche solo per capire quali attrezzature e mobilio vi fossero (p.es. frigo, congelatore, dispensa, bancone bar, macchina per il caffè espresso, ....).

@ MA

Non ho affermato che gli inquirenti ed i Carabinieri siano degli incompetenti (anche se per esempio l'aver acceso il cellulare senza attendere l'arrivo di specialisti della scena del crimine mi sembra un errore non lieve).

Il problema è che già il giorno del ritrovamento di Melania i Carabinieri ritenevano Parolisi il sospetto principale per il delitto e soluzioni alternative non mi sembra che ne abbiano vagliate in modo approfondito.

Se quindi l'interno del chiosco non è stato perquisito dai RIS (ed al momento non ve ne è evidenza), è perché l'ipotetico controllo sommario non aveva destato nei Carabinieri di Ascoli e Teramo sospetti particolari tali da far pensare ad una dinamica del delitto diversa da quella che poi hanno teorizzato assieme ai PM.

Stesso discorso vale per il mancato sopralluogo dei RIS presso la roulotte di Colle San Marco alla quale non è forse stata data importanza in quanto gli inquirenti erano già concentrati sull'ipotesi che ad uccidere la donna fosse stato il marito e quindi qualsiasi altro indizio che non rientrasse nel quadro che si erano fatti venne trascurato (analoga considerazione per il casolare di frazione Colle).

Quindi piuttosto che l'incompetenza tecnica agli inquirenti sarebbe da rimproverare che nello svolgimento delle indagini sia prevalso il preconcetto ed il pregiudizio nei confronti di Parolisi e le indagini stesse non siano state condotte alla ricerca di tutti gli indizi che potessero escludere soluzioni alternative.

Mimosa ha detto...

Ho avuto un flash, mi pare sia stato il gen. Garofalo a QG, in una delle scenette accanto alla Scampini, a "nominare" (senza approfondire) l'ispezione interna del Chiosco, pavimento e pareti, col luminol e altro sistema.

Mimosa

Antonello ha detto...

@LucaP
Se non bastasse la mia parola di aver visto quelle immagini dovrebbe bastare il fatto che, non so adesso, ma quel chiosco era stato in verita' pure posto sotto sequestro, tanto e' vero che in piu' notiziari si spiega che l'attivita' commerciale, se commerciale era legalmente come di fatto invece certamente doveva essere aveva dovuto subire una interruzione commercialmente pesante.
E non si pone sotto sequestro una struttura senza un motivo piu' che valido. Ora, che il motivo fosse la mancata regolarita' eventuale non puo' reggere, io penso che i cast off, le impronte e i tagli a lancio od ad incisione sulla parete legnosa del chiosco possano aver rappresentato una favolosa occasione per considerare prova di un reato quella struttura nella sua intierezza, di fatto pero' mi si dovrebbe spiegare come non considerarlo parte della scena del delitto non sequestrandolo.
Io sono certo di aver visto quelle immagini ma purtroppo non mi ricordo dove, su questo caso avro' visionato un cinquecento spezzoni video diversi da fonti diverse, suggerirei di andare a curiosare nel sito di Alessandro sempre ben fornito. Capisco che lo stesso fatto che una cinepresa abbia potuto entrare con operatori puo' lasciare interdetti ma nessuno sa quando, insomma magari dopo un controllo minuzioso che ne avesse escluso l'estraneita' non avrebbe inciso su nulla, io piu' di dire che ricordo chiaramente quelle immagini che invero iniziavano da fuori del chiosco per entrarvi, ricordo la brevita' dello spezzone e ricordo che la voce fuori campo parlava di ispezione sommaria negativa, ma allora perche' sequestrarlo???

Anonimo ha detto...

@MA
1) non hanno trovato prove che incastrino Parolisi.
2) non hanno trovato altre piste valide supportate da indizi.
Il tempo passato mi fa dubitare della possibilità di trovare/approfondire nuovi/vecchi indizi, quindi il non aver svolto per tempo i punti 1 e 2 (o perchè Parolisi è innocente o perchè l'assassino non ha lasciato indizi o qualsiasi altro motivo) è un dato di fatto NON un considerare il corpo investigativo un insieme di mentecatti; mi sembra del tutto lecito interrogarsi sui motivi che non hanno permesso da aprile a oggi di trovare certezze che inchiodino l'assasino di Melania
MarcoPD

LucaP ha detto...

In merito all'ispezione del chiosco ho trovato in rete solamente una notizia di Repubblica (ripresa anche da altri quotidiani con leggere variazioni) del 22 aprile 2011

http://www.repubblica.it/cronaca/2011/04/22/news/delitto_rea_22_aprile-15251788/

dove si dice che sono stati i magistrati (Monti ed Aloisi) ad entrare nel chiosco. Non si parla di RIS, che comunque hanno effettuato il primo sopralluogo solamente il giorno 23/04 dalle ore 19:00 sino alle ore 05:00 del 24/04.

Da notare nel servizio di Repubblica anche il passaggio " Il punto esatto in cui il cadavere è stato rinvenuto è a fianco del chiosco della Pineta, in un luogo esposto e presidiato dal Corpo forestale dello Stato"

Antonello ha detto...

Ricominciano a sparire dei commenti, confermando che io sono sicuro di aver visto quelle immagini e che difficilmente riesco appunto ad essere sicuro di un ricordo cambio un attimo discorso perche', nel ricercare quel benedetto spezzone, ho trovato altre orme del quartetto,

http://m.youtube.com/index?desktop_uri=%2F%3Fgl%3DIT%26hl%3Dit&hl=it&gl=IT#/watch?v=V30QaP6YfcY

Di loro si parla subito dopo l'inizio con l'inserimento di una testimonianza che nel primo pomeriggio afferma di aver potuto notare tre uomini ed una donna vestiti da militare chiedere delle informazioni sui posti, inutile sottolineare che se stiamo parlando del primo pomeriggio del giorno della scomparsa e cioe' il 18 ed andando a ritrosorriveremmo al giorno 10 o giu' di li, se gli date un'occhiata potremmo cercar di capire insieme a quali giorni ci si sta riferendo sul video.

Anonimo ha detto...

Ripeto : sono certissimo del filmato in cui si vedevano tecnici che entravano ed uscivano dal chiosco e Non ho mai detto che abbiano mostrato gli interni del chiosco.
Confermo quanto ho gia' scritto : l' atteggiamento di pregiudizio di considerare mentecatti chi indaga non mi trova d'accordo. Posso dirlo ?
Per Enrico : non lavoro in una procura, non ho arroganza intellettuale ma ho rispetto per il lavoro altrui perché ne esigo per il mio. Come chiunque altro.

MA

Anonimo ha detto...

@Marco pd
Ma perche' uno scrive una cosa e se ne capisce o meglio si interpreta un ' altra?? Pensiamo solo che come atti ufficiali siamo fermi a luglio e la difesa non ha, stranamente, dico io, reso pubblico il ricorso per cassazione. Se le prove le avranno parolisi verra' condannato in caso contrario altrettanto giustamente verra' assolto.
@'Luca
Certo che qualche boiata possono averla fatta . Guarda per Stasi con il computer .
Ma alla fine vedi come e' finita : la nomina di un perito super partes ha rivelato l' errore e determinato l'assoluzione poiche' il dato costituiva l'alibi.

MA

ENRICO ha detto...

“Ricerca delle persone scomparse”: esercitazione della Protezione Civile a Castel di Lama”

http://www.picenooggi.it/2011/06/09/3195/ricerca-delle-persone-scomparse-esercitazione-della-protezione-civile-a-castel-di-lama/

Beh... un corso d’aggiornamento mi sembra il minimo dopo i risultati ottenuti nella zona il 18, 19 aprile durante le battute di ricerca. Per fortuna che il 20 aprile uno sconosciuto che stava “ a fa ‘na cammnata” di tutto riposo, in pianura e a pchi metri dalla rovinciale, ha inciampato sul corpo e li ha avvertiti che ciò che stavano cercando si trovava sotto il loro naso

Se non fosse realmente successo sembrerebbe una barzeletta !

Anonimo ha detto...

@MA
Parolisi è in carcere, questo è un fatto che allo stato attuale non mi sembra ragionevolmente supportato da indizi/prove; io non ritengo giusto che Parolisi venga rimandato a giudizio sulla base di indizi/prove quali sono quelle attualmente rese pubbliche, liberissimi poi gli investigatori a non rivelare tutte le loro carte per il processo ma questo NON cambia il fatto che dai dati noti la colpevolezza di Parolisi a me sembra improbabile anche solo considerando 2 dati noti inequivocabili: ora a cui la famiglia esce da casa in direzione CSM ed ora a cui si presenta da Ranelli.
Se però si segue la pista Parolisi e si lascia che il tempo cancelli indizi/prove relativi ad altre piste con il risultato che una volta assolto Paolisi l'omicidio di Melania resti impunito (guarda Stasi) mi sento legittimato a dissentire dall'operato.
Credo che l'espressione "perfetti mentecatti" non sia mai apparsa sul blog in riferimento a nessuno dei personaggi coinvolti (correggimi pure se sbaglio)
MarcoPD

Antonello ha detto...

http://m.youtube.com/index?desktop_uri=%2F%3Fgl%3DIT%26hl%3Dit&hl=it&gl=IT#/watch?v=V30QaP6YfcY

Lo risottopongo, a me sembra u. video importante e riguardante il quartetto di cui si ipotizzava, mi sembra che il tassello possa essere colto sopratutto da LucaP. Perche' ha ben presenti i tre momenti o quattro visibili per il quartetto, 1) 8 giorni prima della scomparsa di M. si presentano nei luoghi, vestiti da miliari, chiedendo informazioni sul territorio.
2) Alle 11,30 circa sono al ristorante panorama vestiti da militari.
3) Sicuramente almeno una donna insegue M. da CSM a Colle, possiamo ipotizzare un mezzo ed un pilota.
4) 23,30 a Villa Lempa appaiono in camionetta una donna militare e tre suoi commilitoni visibilmente trafelati.
Possibile che nessuno abbia potuto notare la costante presenza di una pista forse alternativa???

LucaP ha detto...

@ Antonello

Il link che hai postato mi porta su una pagina statica senza video. Ho comunque recuperato il link corretto:

http://www.youtube.com/watch?v=V30QaP6YfcY

Molto interessante il servizio.

Forse è stato uno di quegli spunti dai quali è partito Massimo per l'articolo sul Softair che a questo punto potrebbe riprendere interesse in quanto chi testimonia del gruppo di quattro uomini ed una donna con vestiti militari ha avuto evidentemente il dubbio che non si trattasse di militari veri e propri.

Certo che il ripetersi degli avvistamenti relativi ad un siffatto gruppo, identico perlomeno per quanto riguarda la composizione fa aumentare notevolmente i sospetti.

@ MA

Sottoscrivo pienamente quanto scritto da MarcoPD in quanto quello che su questo blog viene maggiormente imputato agli inquirenti è l'accanimento su di un'unica pista investigativa. Ciò non vuol dire che non abbiano raccolto indizi e testimonianze anche seguendo piste differenti; le hanno però volutamente taciute ed omesse negli atti ufficiali di richiesta di custodia cautelare in quanto non rientravano nel loro teorema accusatorio ed anzi lo contrastavano.
Vedremo cosa accadrà con il deposito ufficiale di tutti gli atti di indagine al momento della richiesta di rinvio a giudizio (nella speranza che il nostro ordinamento giuridico contempli il deposito di tutti gli atti, nessuno escluso).

Ciao

Anonimo ha detto...

Sino a che parolisi non dira' dove si trovava dalle 14:45, prendendo per buono Ranelli e il cane, alle 15:20 questo per i pm costituisce falso alibi e in termini legali questa e' una prova di colpevolezza. Parolisi ha raccontato bugie su TUTTO ...anche le piu' gratuite. Quelle relative a ludovica sono state lette, probabilmente a torto, come movente.
Io lo considero un cazzaro di proporzioni inenarrabili e non ritengo assolutamente la moglie una donna determinata ( una che telefona all'amante del marito dicendo di lasciarlo i n pace e minacciando e millantando conoscenze e' ben lontana dall'idea che io ho di persona decisa) pero' questa commedia della coppia alla fine puo' essere implosa.
Anche io allo stato degli atti di luglio sinora noti non ritengo sussistano prove per parolisi ma la cassazione ha detto l'esatto opposto e non ha neppure rinviato, quindi qualcosa avranno da un punto di vista probatorio.
Dissentire dall'operato di qualcuno va benissimo a patto pero' di conoscere il contendere nella sua intierezza . Altrimenti si rischia il pressappochismo.
Ovviamente secondo il mio parere.

MA

Antonello ha detto...

Io ritengo che sia giusto invece risottolineare che siamo tutti umani, possiamo tutti sbagliare, a monte penso pero' che tante risorse umane e professionali abbiano profuso impegno in questa indagine, da qui il rispetto che io personalmente porto tenendo sempre presente che quel lavoro non e' esente da vittorie e sconfitte. costruttivamente parlando vi e', a mio umilissimo parere, un errore legislativo alla fonte, perche' ad ognuno andrebbe dato il suo settore, chi indaga dovrebbe essere in primis un investigatore, ad un magistrato forse il compito di coordinare ma non dimentichiamo che puo' essere egli abbia avuto poco modo di fare esperienza come investigatore. Certo i dna ed i peli sul corpo non riesco a comprendere come possano, forse unico caso al mondo, considerati non interessanti, la sconfitta non bisognerebbe insomma anche escluderla volontariamente nell'illogicita' dell'obiettivo primario di ogni indagine, la ricerca della pura verita' percorrendo vie piu' semplici e complete possibili che diano il minor spazio possibile all'errore.
Io darei ad un magistrato il coordinamento ma ad un investigatore titolato la conduzione delle indagini, perche' un investigatore sa benissimo che il primo pericolo per chi indaga e' "l'innamorarsi della propria tesi", a monte pero' porrei un riequilibrio esterno alle indagini fra eventuali accuse e difese del tutto paritario e non solo sulla carta, il che si raggiungerebbe in molti modi, e qui il lato legislativo dovrebbe risolvere il nodo atteso che un problema e' evidente persistere.

Antonello ha detto...

Io ritengo che sia giusto invece risottolineare che siamo tutti umani, possiamo tutti sbagliare, a monte penso pero' che tante risorse umane e professionali abbiano profuso impegno in questa indagine, da qui il rispetto che io personalmente porto tenendo sempre presente che quel lavoro non e' esente da vittorie e sconfitte. costruttivamente parlando vi e', a mio umilissimo parere, un errore legislativo alla fonte, perche' ad ognuno andrebbe dato il suo settore, chi indaga dovrebbe essere in primis un investigatore, ad un magistrato forse il compito di coordinare ma non dimentichiamo che puo' essere egli abbia avuto poco modo di fare esperienza come investigatore. Certo i dna ed i peli sul corpo non riesco a comprendere come possano, forse unico caso al mondo, considerati non interessanti, la sconfitta non bisognerebbe insomma anche escluderla volontariamente nell'illogicita' dell'obiettivo primario di ogni indagine, la ricerca della pura verita' percorrendo vie piu' semplici e complete possibili che diano il minor spazio possibile all'errore.
Io darei ad un magistrato il coordinamento ma ad un investigatore titolato la conduzione delle indagini, perche' un investigatore sa benissimo che il primo pericolo per chi indaga e' "l'innamorarsi della propria tesi", a monte pero' porrei un riequilibrio esterno alle indagini fra eventuali accuse e difese del tutto paritario e non solo sulla carta, il che si raggiungerebbe in molti modi, e qui il lato legislativo dovrebbe risolvere il nodo atteso che un problema e' evidente persistere.

ENRICO ha detto...

.
MA

riporto la tua risposta ad una mia banalissima curiosità

”non lavoro in una procura, non ho arroganza intellettuale ma ho rispetto per il lavoro altrui perché ne esigo per il mio. Come chiunque altro”

Questo tono piccato è veramente fuori luogo. Qui NESSUNO ha mancato di rispetto a NESSUNO e TUTTI noi rispettiamo il lavoro altrui SE è svolto con competenza, imparzialità ed onestà intelletuale

Spero che la tua puntualizzazione – gratuita e piuttosto sgradevole - sia dovuta UNICAMENTE ad una forma di espressione equivocabie perchè scritta sotto l’impulso della fretta

LucaP ha detto...

Mentre ero alla ricerca di notizie in merito all'ispezione interna del chiosco mi sono imbattuto in alcuni articoli di Repubblica interessanti ed ho voluto rivedere cosa veniva riportato su di un quotidiano nazionale durante i primi giorni e mesi di indagine.

Premesso che purtroppo i giornalisti devono scrivere gli articoli e molte volte si basano anche solamente su voci compiendo degli errori madornali, è interessante analizzare l'andamento delle notizie relative alla perizia di Tagliabracci. Difatti fino alla data della prima Ordinanza il luogo del delitto sembra spostarsi in continuazione: ora è proprio il Chiosco della Pineta, ora è altrove con trasporto successivo del cadavere. Ma anche il vilipendio sembra prima essere stato compiuto poco dopo il delitto ed in seguito spostato a poche ore dal ritrovamento (analoga questione l'ora della morte).

Ad un certo punto però si parla anche di segni di trascinamento del cadavere che però non vengono assolutamente citati nell'Ordinanza di Teramo. Fosse mai vero, è sperabile siano citati nel testo integrale della perizia. In tal caso potrebbero essere ulteriori indizi che mal si combinano con la dinamica dell'omicidio ipotizzata dagli inquirenti e farebbero pensare ad un effettivo spostamento del cadavere.

Segnalo inoltre che ad un certo punto delle indagini si parla non solamente dello scontrino del 18/04 relativo all'acquisto del pane a Villa Lempa da parte dei soldati di Chieti, ma anche di un secondo scontrino del 19/04, di cui si tace totalmente nell'Ordinanza. Sarà mai vero? In caso positivo si avrebbe la prova che perlomeno il giorno 19 qualcuno è passato dal chiosco e non ha visto il corpo o anche non se l'è sentita di dare l'allarme.

Antonello ha detto...

Ops, ho postato doppio, chiedo a Massimo se puo' di eliminare una copia.

@MA
Personalmente concordo in pieno sulla tua analisi della coppia, impedire con il ricatto ad altrie di vedere il proprio marito e' una delle piu' grandi dimostrazioni di debolezza, come l'esatto contrario, pero' io ritengo che l'appurato, per ora, finto alibi debba essere piu' coerentemente archiviato e sanzionato come dichiarazione mendace che come prova di omicidio, se uno mente va punito perche' mente e non perche' cio' tout court dimostrerebbe la sia ipotetica responsabilita' in omicidio, semplicissimo, come se anche uno tradisce il partner, anche sistematicamente, non penso riguardi la giustizia ma la coscienza personale come tante invereconde altre bugie di P., quella del fiore ne e' l'emblema.
Sono completamente daccordo sul resto, bisogna aspettare di conoscere tutto il lavoro per poter esprimere un coerente e serio punto di vista, capira' MA che pero' il dichiarare "non interessanti" dna e peli sul corpo fa saltare sulla sedia qualunque investigatore.

Anonimo ha detto...

@Enrico
"Se il lavoro è svolto con competenza, imparzialità ed onestà "
Il rispetto di questi parametri chi lo stabilisce ?
Tu ? Io ? Noi ? I giornalisti ? Chi scusa ?
Reitero e non li faro' piu' : quando si conosceranno gli atti potremo stabilire , ognuno secondo il proprio vissuto, il rispetto delle regole
E la mia non era assolutamente una risposta piccata ne ' fuori luogo . Se a te ha dato questa impressione mi rincresce. .

MA

LucaP ha detto...

@ MA

Parolisi ha ripetutamente dichiarato di essere rimasto nella zona delle altalene dalla 14:45 alle 15:20 circa.

Il suo non è a tutti gli effetti un alibi in quanto non ha chiamato nessuno a testimoniare a tal proposito, ed inoltre, come già ricordato più volte su questo blog (da Massimo e da altri) sarebbe un alibi decisamente azzardato perché basterebbe che qualcuno fosse stato effettivamente alle altalene dalle 15:00 alle 15:15 (e Parolisi se fosse l'assassino non avrebbe potuto saperlo) ed adesso non staremmo più a discutere.

Ciononostante vi è la testimonianza di Ranelli e le piste seguite dai cani a dimostrazione del fatto che Salvatore e Melania sono stati a CSM il 18/04. Dall'altra parte vi sono solamente testimonianze di persone sentite ad un mese di distanza che per la maggior parte non ricordano se hanno visto qualcosa.

Più volte si è detto che dal momento che Parolisi non è in grado di ricordare le altre persone presenti sul piano allora significa che neppure lui era lì. Già altri (Massimo di sicuro) hanno invece riportato sue testimonianze in merito al fatto di ricordare alcune delle persone che si è poi verificato essere effettivamente sul pianoro. Questo è uno stralcio di un'intervista rilasciata nei primi giorni:

"....Ci penso e ci ripenso - prosegue il marito di Carmela Rea - ma ricordo solo una coppia di vecchietti e tanti motociclisti. Mi sono sembrate presenze del tutto normali. In questo parco ci viene tanta gente". La coppia di anziani ricordata da Parolisi non è mai stata rintracciata, tuttavia ne parlano anche la Fioretti e la Meckel, mentre i motociclisti potrebbero benissimo essere i ragazzi che avevano appoggiato gli scooter alla staccionata (notati anche da Ranelli ed arrivati al pianoro all'incirca alle 14:40-14:45 circa, dove hanno giocato per una mezz'ora per poi spostare i propri scooter verso i campi da tennis).

Pretendere di più da un uomo che ha visto scomparire quel giorno la propria moglie mi sembrerebbe troppo.

PINO ha detto...

Si è inforcata la strada di una inutile e sterile polemica.Se "MA" ha le sue convinzioni, ha il diritto di nutrirle ed esporle nei limiti, però, di un pacato dialogo.
Ma, per un dovere, sia pure solo di cortesia, dovrebbe concedere, anche agli altri, di esprimere le proprie.
Dopodichè, si possono mettere a confronto le idee di ognuno, senza acredine e ripicche.
Colgo l'occasione per riaffermare, dopo gli altri, che in questo blog, non si è scritto, nè si scrive male di qualcuno; ma si compilano solo note critiche intese a "costruire": mai per distruggere.
Saluti a tutti, PINO

ENRICO ha detto...

MA

"la percezione" del totale e indiscutibile rispetto di questi parametri è inversamente proporzionale alla quantità di dubbi, derivanti da incomplete errate o approssimative informazioni che legittimamente possono sorgere anche in chi non è un addetto ai lavori ma nondimeno è interessato al caso

Nella fattispecie - a meno che la Procura non possieda la prova regina che inchioda Parolisi alla sua reponsabilità diretta come autore unico e materiale del crimine e la tenga secretata per una sua precisa strategia processuale - le motivazioni addotte finora e contenute nella ordinanza di custodia cautelare per Parrolisi "con l'accusa di aver ucciso la moglie Melania Rea con numerose coltellate" sono, per quanto mi riguarda, fonte di numerose perplessità.

Anonimo ha detto...

Tanto per chiarire quello che si e' scritto qui per un po' di tempo
A) Sonia viviani sicuramente era coinvolta nella fase omicidiaria/ e o nell'abboccamento della Rea
B) lo stesso dicasi per paciolla, la moglie Stefania, un graduato della caserma, la moglie del graduato, e qualche altro vicino di casa su cui non si e' indagato abbastanza
C) su MR. e i suoi probabili amanti
D) sulla figlia Vittoria di incerto padre
E) sul coinvolgimento addirittura dei Rea !

Questo sarebbe l'aspetto costruttivo?

PINO ha detto...

NO! SONO STATE, INVECE, SOLO IPOTESI, E COME TALI VALGONO ZERO, SE POI NON VENGANO SUPPORTATE DA RISCONTRI.

AD OGNI MODO, SI COSTRUISCE IPOTIZZANDO, NON RESTANDO PASSIVI

PINO

ENRICO ha detto...

ANONIMO ( MA..h ?))

Anzichè limitarti ad una sarcastica lista della spesa
sarebbe preferibile conoscere - sempre che tu voglia esporle s'intende - le tue personali e, senza dubbio alcuno, circostanziate controdeduzioni

Sarebbero senz'altro un valido contributo alla ricerca collettiva.

Tiziana ha detto...

Ma
Tu scrivi:"Dissentire dall'operato di qualcuno va benissimo a patto pero' di conoscere il contendere nella sua intierezza . Altrimenti si rischia il pressappochismo."

Inoltre: "Le indagini sono legate a giusta ragione al segreto istruttorio. E non devono certamente rendere conto ai mass media Quello che compare sui quotidiani tipo borse, occhiali, cellule telefoniche agganciate o sganciate etc etc non riguardano certamente le indagini ma tarocchi e bufale proprio perche' dalla procura e dalla difesa, per quello che anche la stessa e' a conoscenza che non cortisponde a quello che hanno in mano i PM, non esce quasi niente."

Il problema è appunto che non esce QUASI niente, ovvero la procura ha SCIENTEMENTE deciso cosa fare uscire (vedi filmato dell'interrogatorio di Parolisi al chiosco, che non è un'invenzione della stampa) e cosa no, in maniera tale da INFLUENZARE l'opinione pubblica. Credo che questo modo di procedere sia LEGITTIMAMENTE criticabile. Avessero proceduto in totale silenzio, evitando di fornire alla stampa le notizie per loro utili, non potremmo dire niente. Avendo scelto invece di divulgare solo ALCUNI elementi, siamo autorizzati a credere che ciò che non ci viene detto corrisponda ad una mancanza di elementi da parte della procura. L'altra ipotesi che potremmo fare è addirittura peggiore, potremmo essere portati a credere che ci forniscano solo gli elementi contro Parolisi e non quelli che vanno in altra direzione. Noi invece preferiamo presupporre che non dispongano di altri dati, altrimenti perché accanirsi su Parolisi?

Scrivi inoltre:"Sino a che parolisi non dira' dove si trovava dalle 14:45, prendendo per buono Ranelli e il cane, alle 15:20 questo per i pm costituisce falso alibi e in termini legali questa e' una prova di colpevolezza."
Ma come, non gli piace la dichiarazione di Parolisi e allora questo è indice di colpevolezza? Se così fosse si potrebbe certamente dire che lavorano male. Invece non sono riusciti a dimostrare che Parolisi non fosse là dove dice di essere stato, e questo NON può essere considerato indice di colpevolezza.
Se una dichiarazione non piace bisogna DIMOSTRARE la sua falsità, non presupporla. La considerazione di colpevolezza deve arrivare alla fine di un'indagine, dopo che si sono messe insieme delle PROVE e non può essere una base di partenza.
In tutte le categorie lavorative esiste chi lavora bene e chi lavora male e non esistono gli intoccabili, ovvero se uno lavora male può essere giustamente criticato, questo non significa che l'intera categoria lavori male. La responsabilità è sempre del singolo, ed è la singola azione che viene criticata.

Anonimo ha detto...

@Enrico
Guarda che io posso essere d' accordissimo con te in linea di principio. Le informazioni cui tu fai riferimento sono pero' quelle propalate dalle trasmissioni , dai giornali in cartaceo ed in rete. E Le tue perplessità sulla colpevolezza sono anche le mie ma sono abituato a decidere e quindi a schierarmi con una maggiore quantita' di materiale.
Che a tutt'oggi mi sembra oltremodo datato.

MA

Manlio Tummolo ha detto...

Egregio Antonello,
nulla di cui scusarsi. L'istituzione dei Carabinieri è del XVIII secolo, se non ricordo male. Questi "barroncelli" a quando risalgono ? Forse al secolo precedente ?
Del resto il corpo dei "carabinieri", ovvero militari forniti di carabina, un fucile più leggero e, penso, più preciso di quello in dotazione alle altre Forze Armate, era presente anche in altri Stati. Ma non credo con funzione di Polizia. Piuttosto si usava il termine "gendarmi" o "guardie" per indicare la pubblica sicurezza interna.

Tiziana ha detto...

@Anonimo delle 18.42

L'aspetto costruttivo è l'articolo sotto il quale hai commentato, che è il risultato della riflessione comune su questo blog.
Tu scrivi: "Tanto per chiarire quello che si e' scritto qui per un po' di tempo
A) Sonia viviani sicuramente era coinvolta nella fase omicidiaria/ e o nell'abboccamento della Rea"

Questo "sicuramente" non l'ho mai letto, è un'ipotesi che è stata sondata, per valutare se fosse o meno plausibile. Analogamente, dunque, potrei risponderti per i tuoi punti B,C,D.
Il punto E invece:
"E) sul coinvolgimento addirittura dei Rea !"
non mi sembra nessuno mai l'abbia nemmeno ipotizzato. Abbiamo scritto invece che forse la famiglia sa qualcosa, poiché per chiedere continuamente al genero di parlare, significa che sanno che ha qualcosa da dire. Da dove deriverebbe tanta certezza? Gli stessi zio Gennaro e zia Teresa, d'altra parte, hanno fatto dichiarazioni in tal senso.

Anonimo ha detto...

@Tiziana
Vuoi la mia idea spassionata sul filmato a ripe ? Secondo me e' opera della parte civile e non della procura. Anche perche' a ben vedere i inquirenti interrogando in quel modo parolisi non ci hanno fatto una gran bella figura, al di la' delle inimmaginabili menzogne rese da questo idiota ( e' questa la mia considerazione del soggetto)
La parte civile aveva invece tutto l'interesse . Prova a pensare con chi intrattengono rapporti...
Io inoltre non considero nessuno intoccabile in nessuna categoria ne' mi sembra di averlo mai scritto.
Mi scuso ma adesso devo proprio chiudere.
Saluti

MA

ENRICO ha detto...

MA

Leggi il post precedente di TIZIANA come mia risposta al tuo ultimo commento rivolto a me.

( Tiziana mi legge nel pensiero : questo almeno è un FATTO ASSODATO !)

ENRICO ha detto...

MA

Ps: errata corrige : i DUE post precedenti di TIZIANA

( Tiziana, incominci ad inquietarmi ;-)) ..........

Tiziana ha detto...

@Antonello e Manlio Tummolo
L'istituzione dell'arma dei Carabinieri è degli inizi del XIX secolo, risale infatti al 1814.
Dei barroncelli purtroppo non so niente e mi dolgo per la mia ignoranza in merito.
Mi piacerebbe chiedere ragguagli ma la cosa, me ne rendo conto, costituisce un OT.

tiziana ha detto...

Enrico
qualche fatto certo allora l'abbiamo raggiunto, con tutto questo impiego di "celluline grigie" ;-)

LucaP ha detto...

@ MA

Concordo con te sul fatto che tutti gli atti di indagine (intercettazioni e relative trascrizioni, filmati ed altro) sinora resi pubblici (oltre al testo delle Ordinanze) siano stati passati ai media dalla parte civile in quanto non interesse né della Procura (che effettivamente non fa una bella figura tanto da essere stata ripresa dalle camere penali) né della difesa.

E' proprio tale atteggiamento dell'avv. Gionni (in quanto non credo che i Rea abbiano interesse diretto a meno di dover pensare male) che più mi lascia interdetto ed al momento non riesco a spiegarmi. La Parte Civile per sua natura dovrebbe avere interesse che sia individuato e punito il vero colpevole non alimentare la campagna mediatica contro l'unica persona sinora indagata.
Inoltre i Rea, se mai nutrissero qualche dubbio sulla reale colpevolezza del genero, farebbero bene ad aspettare gli esiti finali delle indagini nonché l'eventuale sentenza di primo grado senza sbilanciarsi troppo. Nel caso Parolisi venisse prosciolto o prima del dibattimento od in primo grado, facendo in questo modo possono essere sicuri che non avrebbero più occasione di vedere la nipotina cui tengono tanto.

LucaP ha detto...

@ Anonimo delle 18:42

Sulla base di quanto hai scritto deduco che segui attentamente questo blog da tempo senza peraltro parteciparvi attivamente (cosa di per se assolutamente non biasimabile).

Può essere capitato che qualcuno si sia spinto troppo oltre il lecito nel sollevare i dubbi su certi personaggi e non è detto che tutti abbiano condiviso tali opinioni.

Tuttavia i personaggi da te citati, in vario modo, con i loro comportamenti pubblici (apparizioni video, interviste sui giornali,...) e con le testimonianze ufficiali hanno contribuito a destare sospetti. Potendo noi ipotizzare soluzioni alternative al caso basandoci unicamente su quanto pubblicamente noto, abbiamo cercato di verificare la verosimiglianza delle ipotesi ricostruttive degli eventi.

Questo fatto potrebbe essere criticabile in quanto tale attività dovrebbe essere demandata alla magistratura ed agli inquirenti in genere, i quali però nel caso specifico di Melania sembrano essersi concentrati unicamente sul tipico colpevole da romanzo d'appendice.

Antonello ha detto...

@Manlio Tummolo
Le Compagnie Barracellari sono state istituite nel 1898 mentre i Carabinieri sono nati a Cagliari nel 1814, ben prima direi, ma sono le origini delle Compagnie Barracellari che diramano le proprie radici sostanziali sin dall'epoca dei Giudicati, Barroncelli in effetti non puo' risultare da nessuna ricerca, sono idiomi locali diversificati nel territorio che variano da zona a zona, nell'antichita' erano individui dello stesso comune o territorio, o zona che si organizzavano per difendere una data proprieta' come soddisfare una necessita' del signore dell'epoca anche di un ordine pubblico, sempre piu' organizzati sino all'istituzione delle Compagnie Barracellari

http://it.m.wikipedia.org/wiki/Compagnia_Barracellare

Nulla di attinente al tema anzi totalmente Ot, c'e' pero' un aneddoto citato da wikipedia, gli amanti venivano all'epoca sanzionati come autori di un furto nel letto, curiosa questa interpretazione antica.

PINO ha detto...

Mi pare che il disco si sia puntato
Buonanotte a tutti, PINO

ENRICO ha detto...

Si, Pino le pile si sono scaricate
Buonanotte anche a te e a tutti

Manlio Tummolo ha detto...

Ho verificato la data di fondazione dell'Arma dei Carabinieri che, correttamente, come detto da Antonello e da Tiziana, è del 1814, esattamente il 13 luglio (doveva essere nei giorni attorno alla battaglia di Lipsia e la prima caduta di Napoleone): su "L'Italiano", guida di cultura civica e militare del 1968, pagg 65 - 66), datami da soldato. Tuttavia, anche prima di questa data dovevano sussistere forze di Ordine pubblico, ma ignoro come fossero denominate (probabilmente come in altri luoghi, Gendarmeria o simili). Sotto i Francesi (periodo napoleonico), doveva sussistere una Sicurezza Generale o simile denominazione, come in Francia.
Caro Pino,
per risvegliare il dibattito, Le faccio sapere, se non ha già visto per conto Suo, che sul "Nuovo Quotidiano di Puglia" on-line è apparsa una notizia che collega, stranamente, Taranto ad Ascoli, ovvero che è stato scoperto un deposito di armi destinato alla distruzione (corpi di reato), ma invece ivi conservate per probabile uso della criminalità organizzata. Indaga la stessa Procura su un proprio dipendente. Sarebbe interessante verificare gli strani collegamenti che la criminalità locale fa tra luoghi e casi così diversi.

PINO ha detto...

Ho letto appena in tempo.GRAZIE TUMMOLO, domani, nelle prime ore andrò a leggere, nella speranza di "risvegliare" l'ambiente.Buona notte anche a Lei. PINO

Anonimo ha detto...

Ho capito, sono "arrivata dopo i fuochi"..

A proposito di marchigiano, confermo che nelle zone di tradizione contadina e più diffusamente nelle province meridionali delle Marche, l'uso del tu e dei saluti meno formali è molto diffuso, senza alcun timore reverenziale.

Buonanotte

Pamba

PINO ha detto...

TUMMOLO

Ho letto l'articolo sulle armi, riportato ieri 13, ed oggi 14, senza nessuna variazione.
Si tratta, come lei ha notato, di armi varie, di diversa provenienza, sequestrate dalla Magistratura, in epoche deverse, e destinate alla distruzione (non avvenuta).
Dato la brevità dell'articolo, non ho avuto la possibilità di trarne spunti per collegarlo ai fatti di Ripe.
Comunque grazie ed a presto, PINO

ENRICO ha detto...

PINO
Ho letto anch’io l’articolo. Ho riflettuto sull’intercettazione del dialogo fra Salv.e la sorella Francesca : se fossero entrambi sinceri ( cioè se non sapessero di essere registrati) Salvatore sembrerebbe preoccuparsi per qualche sannzione discilinare a suo carico quindi, come avevo già rimarcato in passato, una sua eventuale “colpa” non sarebbe configurabile in un REATO ( traffico d’armi o droga)

Vero è che la sorella ad un certo punto usa il termine “clienti” e questo potrebbe far pensare ad un giro in cui qualcuno vende e qualcuno compra qualcosa ma l’intercettazione è troppo confusa per poterne trarre elementi più concreti

In ogni caso se supponessimo che ciò di cui era venuta a conoscenza M avesse avuto a che fare con un ipotetico traffico d'armi, secondo me Salv. non ne sarebbe implicato ( almeno non direttamente e/o consapevolmente)

PINO ha detto...

ENRICO

Lo penso anch'io. Forse era M ad aver scoperto (ammesso che ci fosse) il traffico illegale, ed a pagarne le spese, senza che il marito potesse far nulla per avitare la tragica conclusione.
Non vedo, però, almeno per il momento, nessuna correlazione tra il caso tarantino e la caserma. in quest'ultima si provvedeva , a quanto detto, alla distruzioni di armamenti esclusivamente militari, fuori uso o superati in tecnologia.
Trasferiamoci sul sito dell'altro artico, per continuare.
Ho scritto un post che vuole una tua risposta.
Ciao PINO

Antonello ha detto...

@Manlio Tummolo
Io invece posso ipotizzare un possibile collegamento, non ho ben capito se e' l'articolo che scrive di un collegamento fra Ascoli e Taranto ma se comunque vi fosse, potrebbe trattarsi di scambio di reperti, non ho ben presente le modalita' di repertazione nella specifica procura e sottolineo che sto ipotizzando per buona pace di anonimi, le armi sequestrate di Taranto potrebbero essere state sostituite a quelle di Taranto nella fase del viaggio di distruzione disigillandone i plichi, variandone il contenuto ed il riferimento sui plichi stessi, all'Ente di distruzione potrebbe non essere risultato nulla perche' non penso che per distruggere gli vengano consegnati i fascicoli, armi vecchie ed obsolete quindi distrugge al posto delle nuove sequestrate che avrebbero cosi' potuto risultare distrutte da una parte, non prima di accorgimenti cartacei e dall'altra, con l'ipotetica complicita' di qualcuno ad Ascoli, le armi vecchie potrebbero nell'ipotesi risultare solo cartaceamente distrutte, per esserlo veramente ma al posto di quelle nuove da immagazzinare.
Non so, chiedo se e' possibile, non conosco a fondo la metodologia di repertamento e posso sbagliare.

Manlio Tummolo ha detto...

Cari Pino ed Antonello,
ciò che volevo sottolineare era, non un rapporto diretto tra due delitti, due fatti e due ambienti, ma tra due situazioni, ovvero vi sono due luoghi in cui si portano armi usate, non necessariamente obsolete nel senso di non- o malfunzionanti, ma semplicemente nel primo caso armi sequestrate in zone di guerra recente (Bosnia, Kossovo, Afghanistan, Irak, ecc.), nel secondo di armi anche in ottimo stato da mantenere fino a che è in corso un processo, ma da eliminare entro un certo periodo (quanto debba essere lungo non lo so, ma per reperti di natura penale, corpi di reato, questi dovrebbero essere conservati abbastanza a lungo, come ogni documento o prova materiale). Il fatto che nel primo caso indaghi la Procura Militare è indice che sono sparite delle armi, trafugate in qualche modo; nel secondo, la conservazione in un certo luogo viene considerate illecita, in quanto tali armi dovevano essere distrutte, ed indaga la Procura di Taranto praticamente nel proprio ambiente.
Nell'un caso, c'è l'eventuale zampino della criminalità in combutta con militari, nel secondo parrebbe della criminalità locale con operatori di quello stesso Palazzo di "Giustizia", che pare dunque di poca giustizia, ma di molta perplessità in tutto il suo modo di funzionare.
Ricordo che due o tre settimane fa c'è stato altresì un sequestro di armi ai confini del nord-est: questo significa che qualcuno sta preparando qualcosa. Cfr. caso Firenze del cosiddetto pazzo neonazista, poi suicida (perché suicida ?)

PINO ha detto...

@ TUMMOLO

E' stato molto chiaro nel dettagliare i due fatti separati, ma simili nella fattispecie.
Anzi ne ha aggiunto un terzo: quello di armi contrabbandati dall'est.
I casi, pur se separati tra loro, fanno presumere un'unica convergenza. Dove? a quali fini?
La sua ipotesi, su "qualcosa" in preparazione è molto verosimile, e la condivido, senza augurarcela.
Cordialmente, PINO

Manlio Tummolo ha detto...

Caro Pino,
certamente nessuno di noi se lo augura, sia che si tratti di criminalità politico-ideologica (terrorismo), sia che si tratti di criminalità comune. Però, vi è evidentemente (se uniamo il caso Breivik a quello belga, a quello fiorentino, ai ritrovamenti ed alla sparizione di armi) qualcosa che si muove sotterraneamente aizzando gli animi di una parte come dell'altra, e che è troppo concentrato nel tempo, seppure non nello spazio, perché non vi sia un legame tra loro. L'omicidio di Sarah non pare direttamente collegato al ritrovamento delle armi, ma è l'ambiente che indaga sul caso che ne è coinvolto; quanto a Melania, nulla di strano che possa essere stata coinvolta in questi traffici dato il lavoro del marito, con una morte che sembra più l'effetto di una tortura che non di un impeto violento. Almeno in prima battuta si potrebbe dire dovuto a vendette trasversali causate da minaccia di rivelazione, o da ricatti o cose simili. La sua fine atroce potrebbe essere dovuta ad atti intimidatori nei confronti non solo del Parolisi, ma pure delle rispettive famiglie. Questo potrebbe spiegare sia certe frasi (come "non l'ha saputa proteggere"), sia i silenzi pressoché totali dell'altra.

PINO ha detto...

TUMMOLO

Condivido pienamente le sue deduzioni.(il collegamento dell'mbinte tarantino, implicato nelle due situazioni, lascia da riflettere. Non l'avevo considerato ancora).
Che Melania fosse sotto il mirino di "qualcuno" per qualcosa che sapeva, e non ne aveva valutato la pericolostà, lo avevo suggerito nel corso delle mie supposizioni, restava solo da indovinarne il "settore".
Dopo quello che lei ha ipotizzato, ricollegando gli ultimi avvenimenti, si può, forse, indicare il suddetto "settore", come quello delle armi.
Solo una situazione così grave potrebbe spiegare la maniera torturante usata per l'eliminazione della giovane donna.
Dovremo aspettare lo sviluppo, in questo senso, delle indagini, per averne la certezza. Ma lo diranno?
PINO
Gli ho inviato un e mail personale, lo ha letto? P

Manlio Tummolo ha detto...

Caro Pino,
leggo la posta solo alla sera. La ringrazio e, comunque, Le risponderò, non dubiti.

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