domenica 4 gennaio 2015

Veronica Panarello resta in carcere anche se non aveva il tempo per portare il cadavere di suo figlio a Mulino Vecchio...

Entrata Tribunale di Catania
Un'occasione persa. I giudici di Catania non si scostano da tanti altri giudici che si incollano alla procura e non la mollano neppure quando è chiaro che serve una scossa per non lasciare che il vero colpevole la faccia franca. Eppure, grazie alle analisi di laboratorio, sembrava che fosse l'ora di scrivere la parola fine su una vergogna nata a causa della fretta di un apparato investigativo che non ha saputo gestire la pressione mediatica e, credendo di aver vagliato tutto al meglio, dopo una sola settimana di indagini ha chiesto a un Gip di comportarsi per come vuole la casta, di affidarsi alla procura per scrivere atti che dipingessero l'indagata come una schifezza umana e spedirla in galera con l'infamante accusa di aver ucciso suo figlio. Sto parlando dell'omicidio del piccolo Loris Stival. Sto parlando di un fatto criminale che, tempi cronometrati alla mano, ha mandato in confusione i migliori investigatori italiani inviati a Ragusa dal ministro Angelino Alfano, ci han detto i giornalisti, lo stesso ministro che in anteprima ci informò dell'arresto "dell'assassino di Yara". Lo ricorderete. L'informazione fu spalmata sulla pubblica opinione come olio miracoloso e fu accolta a mani conserte come fosse la certezza acclarata del nuovo millennio. Peccato che il sicuro colpevole sia stato arrestato e mandato in carcere a causa di un solo indizio e senza prima aver cercato prove a conferma.

Ma l'Italia giustizialista è terra di certezza indiziaria e può spedirci tutti in galera, perché ad ognuno di noi si può accollare più di un indizio e, con questi, almeno un'omicidio avvenuto nella nostra città. Si è parlato in certezza anche del crimine materializzatosi a Santa Croce Camerina il 29 novembre 2014. Crimine che, alimentato dalla presenza assillante dei media stanziatisi in gran numero in un paesotto siciliano di soli diecimila abitanti, giorno dopo giorno ha quasi obbligato i procuratori a montare un'accusa veloce che ha ulteriormente rovinato la vita di una madre, che già soffriva perché le avevano ammazzato un figlio, e scatenato i soliti idioti che vivono e vagano in internet solo per scrivere una volta in più che l'imputato è sicuramente colpevole perché... perché lo dice la procura. Questo viavai di persone impara il pregiudizio dai giornalai nostrani e dopo averlo covato lo snocciolano nei luoghi più disparati, a conferma che la pressione mediatica influisce sull'italiano in maniera deleteria, come in maniera deleteria può influire sulle indagini e su chi deve indagare. Perché chi si convince di aver trovato il bandolo della matassa perde di vista "l'obiettivo" spostando il mirino su un "obiettivo preferito". In fondo è facile accanirsi sull'uno anziché sull'altro. Qualche contraddizione scambiata per bugia e l'intervista è pronta: "ecco l'assassina che voi italiani cercavate... osservate il suo passato e diteci se non è la persona giusta da condannare! La pazza da martoriare in ogni talk show!".

Non è così che dovrebbe funzionare. Nessuno vuole insegnare niente a nessuno, ma occorre dirlo che non è possibile trovare sempre più investigatori che fermano le indagini a 360° quando si trovano di fronte all'apparenza, a due bugie o a ciò che pare bugia. Nel passato di tutti noi si cela quel qualcosa che se messo in piazza in un certo modo può far pensare male. Quindi, in certi casi non conta nulla vagliare orari e movimenti perché dipende tutto da chi li valuta: se vengono intesi in maniera innocentista possono essere buoni per scagionare, ma se vengono intesi in maniera colpevolista possono diventare buoni per condannare: In fondo non è difficile trovare indizi che incastrino un qualsiasi indagato ed è facile modificare l'ordine delle cose per portare il tutto sotto una sola ottica. Una botta di qua e una limata di là, tanto si possono anticipare i tempi della morte e un margine bisogna concederlo a chi fa le autopsie, così da avere più orari giusti. A giorni alterni poi si possono cambiare le armi, tanto l'accertamento dell'arma è a discrezione di chi perizia per la procura, o collegarle all'indagato preferito se fa chiamare i carabinieri perché in casa ha un pacco di fascette da elettricista. E questo ci dimostra che ci sono vari modi di leggere gli indizi: se chi li valuta non crede che uno stia collaborando con la giustizia può sempre dire che consegnando le fascette l'infame assassino piagnucolone si è tradito...

Tante cose si possono fare, avendo il potere per poterlo fare, dopo aver puntato il dito contro qualcuno. Ad esempio, con ricostruzioni che a prima vista paiono cronologicamente realistiche si ha la possibilità di indurre il pensiero altrui ad entrare in un circolo vizioso, in un domino dove se cade una sola tessera tutte le altre la seguono. D'altronde le ricostruzioni dei procuratori sono sempre realistiche, ci mancherebbe, peccato che una convinzione alzi la voglia di limare o allargare i tempi: in fondo per starci dentro basta non darne di certi e aggiungere qualche "circa", qualche "stima", qualche "poco dopo" alle ricostruzioni. Ed è quello che ha fatto sinora, come già capitato troppo spesso ad altre, la procura di Ragusa. E non è capibile il motivo per cui anziché mettere orari certi si continui a parlare di stima e a creare orari personalizzati. Ad esempio, a fronte di un filmato che segna le 8.41.38 (orario firmware) si è scritto che erano le 8.30 circa e poi, quando nello stesso filmato l'orario segnava le 8.42.31 (orario firmware) si è scritto ancora che in realtà erano le 8.30 circa. Ma come? Non erano le 8.30 circa quasi un minuto prima? E dai, su, qual è l'orario giusto? Quando si punta a dare un ergastolo i minuti e i secondi sono importanti, perché un minuto in più o in meno fa la differenza. E trovare su un atto pubblico "identici orari stimati reali" a fronte di due orari firmware diversi, provenienti dalla stessa videocamera di sorveglianza, fa pensare male. Specialmente se un minuto dopo, quando nel filmato della stessa videocamera l'orario firmware segna le 8.43.31 si passa a scrivere che in realtà sono le 8.32 circa. Ma come, un minuto fa non erano le 8.30 circa? Due minuti in un minuto solo: fantastico!

E che dire del momento in cui la Polo è ripresa alla rotatoria della Despar? Per la procura sono le 8.33 e l'auto esce da Santa Croce Camerina. Ma a guardare la foto non si capisce proprio se la Polo stia entrando in Santa Croce o uscendo. C'è poi uno stacco, un momento vuoto che pare essere di 5 minuti. Ma sarà davvero così? Lo dico perché poi ci mostrano il fotogramma di un'auto e poi un altro scattato al semaforo di via Roma, dove la telecamera comunale segna le 8.32 (e dovrebbe essere questo l'orario reale che inficia quelli firmware delle videocamere private, visto che il sistema è centralizzato e controllato giornalmente), ma inspiegabilmente per la procura all'inizio sono le 8.38 circa che diventano le 8.39 circa quando l'auto svolta in via Amedeo, che diventano, soli dieci metri dopo, le 8.40 circa. Tre minuti che passano in un solo minuto: arci-fantastico, visto che questo spostamento di orari consente agli inquirenti di dire che il buco è di soli cinque minuti quando in realtà potrebbe essere di sei o sette. Ma non è solo questo che infastidisce in una ricostruzione che pare perfetta e invece lo è solo in apparenza. Basta vedere la videocamera che riprende l'auto quando è già chiaramente in via Caucana, sulla via del ritorno. Che sia in via Caucana è indiscutibile... peccato che sull'atto sia scritto che sta percorrendo la via Conte Rosso in direzione via Caucana.

In ogni caso, che sia di cinque, di sei, di sette o di otto minuti, il buco temporale esiste e la ricostruzione dei procuratori non l'ha chiuso. Dove è stata Veronica Panarello fra le 8.33, che potrebbero essere 8.32 se non prima, e le 8.38, che potrebbero essere le 8.39 se non le 8.40? Perché le telecamere la riprendono solo in via Roma e non, sulla via del ritorno, al distributore o alla rotonda della Despar? In quei minuti poteva essere in via Di Vittorio, vicino alle scuole, o è matematicamente impossibile? Nulla è impossibile, dipende dalla parte da cui si guarda il tutto. Credendo a giusti orari e a giuste auto (a volte i fotogrammi non sono buoni), a nessun errore degli inquirenti, Veronica potrebbe aver ucciso suo figlio... ma anche no, se la si vede dalla parte opposta e si considera il buco temporale non ben definito, e non spiegato, presente nella ricostruzione.

Di sicuro ci sono le parole d'accusa di una procura che ci dice che la madre di Loris dopo essere uscita dal condominio coi figli ha fatto tornare a casa il maggiore per un motivo che non ci è dato sapere. Forse quella mattina era scesa dal letto col piede sbagliato. Che ci dice che Veronica Panarello neppure si è avvicinata alla scuola e dopo aver girovagato per sei o sette minuti a vuoto in una zona priva di telecamere, si è recata subito alla ludoteca per lasciarvi il piccolo. Che ci dice che a quel punto è tornata a casa e una volta assieme a suo figlio, nel frattempo già rientrato, ha usato una fascetta per legargli i polsi prima di stringergliene un'altra attorno alla gola per ucciderlo. Fatto questo, tutto in rigoroso silenzio e con l'assenso della piccola vittima che neppure ci ha provato a difendersi e ad urlare, ci fa capire la procura, è scesa col cadavere sotto braccio e si è recata in un garage a più posti dove sapeva, visto che aveva premeditato il delitto forse aveva anche appeso un cartello sulle scale con la preghiera ai condomini di non uscire di casa dalle 9.20 alle 9.40, di non trovare anima viva e per questo vi aveva preventivamente parcheggiato l'auto. Sempre la procura ci fa sapere che dopo aver caricato il bambino moribondo nel baule, probabilmente imbustato in una sporta per la spesa, è partita recandosi a Mulino Vecchio per occultarne il cadavere, ripresa in lontananza dalla videocamera di una azienda agricola. Fatto questo, la procura sottolinea il fatto che sia tornata a casa per prendere lo zainetto dimenticato, andandosene poi a Donnafugata vispa e giuliva per un corso di cucina.

Subito si evince che questa ricostruzione è molto convincente proprio perché alla molta fantasia perversa, quasi assurda come nei film della DreamWorks, si sono unite le telecamere che, voce popolare, rimandano solo la verità. Mischiare qualcosa di reale alla fantasia aiuta a far partire le induzioni e, di conseguenza, a far sì che l'opinione pubblica si fidelizzi. Una sagoma entrata nel condominio, legata alle videocamere di sorveglianza sparse per la cittadina, e il pensiero si auto-convince che la madre non ha portato Loris a scuola e che la sagoma entrata nel condominio fosse la sua. Una volta iniettata questa convinzione, per chiudere il cerchio e buttare la chiave basta inserire una prova che faccia da collante e tolga ogni dubbio. E la prova scelta dalla procura, il collante che tiene uniti gli indizi, non poteva essere che l'occultamento, dato per certo e collocato all'interno della ricostruzione nell'unico momento utile e disponibile: dopo l'uscita di casa della Panarello - alle 9.23 - e prima del suo rientro nella stessa abitazione - alle 9.39. E' fra questi due orari che per gli inquirenti la donna si ritagliata i 5 minuti e 33 secondi sufficienti a occultare. Anche perché è l'unico orario in cui può occultare, dato che poi sale a Donnafugata e passa quasi due ore fra centinaia di persone.

In pratica, la ricostruzione della procura senza le induzioni mentali sta in piedi solo se regge l'orario dell'occultamento. Se al contrario si dimostra che la madre di Loris non aveva tempo a sufficienza per salire a Mulino Vecchio e buttare il figlio nel canalone, tutto viene automaticamente smentito. Infatti, andando a ritroso, se non ha avuto il tempo per passare a Mulino Vecchio non può aver portato il cadavere al canalone. E questo significa che non lo ha caricato in auto all'interno del garage. Se non lo ha caricato in auto è perché non lo ha ucciso, e questo significa che il bimbo non era in casa. Se non era in casa la sagoma intravista andare al condominio non era la sua, e se quella sagoma non era la sua significa che la madre lo ha portato a scuola, come ha detto sin dal momento in cui ha lanciato l'allarme.

In un articolo precedente ho dimostrato che nessuna telecamera poteva inquadrare la sua Polo vicino alla scuola, in un altro ho constatato la presenza di tanti "circa" nelle ricostruzioni degli orari presi dalle videocamere private e inseriti nella richiesta d'arresto della procura di Ragusa. Ora mi addentro nei tempi necessari per occultare il cadavere. Giusto per capire se davvero Veronica Panarello disponeva di 5 minuti e 33 secondi. Sono i procuratori nell'atto di accusa a scrivere che la madre di Loris ha occultato il corpo del figlio perché disponeva di 5 minuti e 33 secondi in quanto, nel percorso da lei indicato, fra la telecamera del distributore ERG - che la inquadra alle 9.25 - e quella situata sulla SP120 in C/da Pellegrino - che la inquadra alle 9.36 - vi è una differenza oraria di 11 minuti, mentre per percorrere quel tratto di strada sono sufficienti 5 minuti e 27 secondi. Quest'ultimo è un dato inconfutabile, infatti per andare da una telecamera all'altra occorrono realmente 5 minuti e 27 secondi. Ma pur se il dato è esatto, gli investigatori lo hanno estrapolato usando un procedimento chiaramente sbagliato. Per prima cosa hanno isolato un solo punto del percorso, per seconda hanno preso i tempi da due videocamere di sorveglianza non collegate fra loro, quindi con orari firmware differenti. Per terza non l'hanno incastrato col percorso restante e neppure hanno verificato i tempi con quelli presi dalla terza telecamera, quella che ha fissato la partenza da via Garibaldi e il ritorno sempre sulla stessa via. Convinti della colpevolezza di Veronica Panarello, hanno usato il procedimento dei "circa". Ma non si può andare a spanne quando in ballo c'è la vita di una persona.

Infatti il giusto procedimento vuole che il tempo esatto sia preso usando orari reali da telecamere sincronizzate. Se si assumono orari diversi da telecamere diverse con orari diversi si rischia la figuraccia. A meno che i tempi non vengano fissati grazie a una sola videocamera che riprende il passaggio più volte. In questo caso non importa che l'orario segnato dall'impianto sia spostato in avanti o indietro, che segni le nove di mattina o le dieci di sera, perché a livello investigativo la videocamera funge solo da cronometro e rimanda i minuti esatti in cui l'indagato si è assentato da casa. Fortuna vuole che il punto fermo (che non si può in alcun modo cambiare) a Santa Croce Camerina esista, visto che l'impianto del negozio Vanity House a chi indaga ha rimandato sia l'orario di partenza, fissato dagli investigatori alle 9.23, sia l'orario del ritorno, fissato ancora una volta dagli investigatori alle 9.39. Grazie a quella videocamera sappiamo, come lo sa la procura, che tra il primo e il secondo orario ci sono "circa" 16 minuti di differenza. E questo è l'unico tempo che appare quasi reale su cui si può lavorare senza commettere nessun errore. Quasi reale perché i tanti "circa" inseriti nell'atto di accusa fanno intendere che i 16 minuti tondi siano stati calcolati in eccesso e non per difetto. Se per la procura le 8.41.48 corrispondono alle 8.30, come scritto al momento della prima uscita da casa, non può esserci dubbio alcuno che le 9.35.17 - orario della seconda uscita da casa - debbano corrispondere alle 9.23.29, vista la differenza di un minuto e quarantotto secondi da sottrarre in entrambi i casi. E forse l'orario non va ancora bene e dev'essere aumentato di qualche secondo, quindi i sedici minuti calano, visto che l'auto inquadrata alle 9.35.17 non è girata verso la rotonda, come scritto nell'atto, ma verso il centro di Santa Croce Camerina. Per cui sapremo solo a processo, se qualche buon tecnico specializzato metterà le mani sulle videocamere e sui filmati, se l'auto si è girata verso la rotonda qualche secondo dopo o un minuto dopo.

Per il momento teniamoci i 16 minuti indicati dalla procura e facciamo l'unica cosa giusta che può farci capire se Veronica Panarello ha mentito ed è passata da Mulino Vecchio per disfarsi del cadavere del figlio. Per farla dobbiamo calcolare il tempo servitole per percorrere il tragitto che ha detto di aver fatto dopo la seconda uscita (confermato dalle  videocamere) e poi sottrarlo ai 16 minuti cronometrati dalla videocamera del Vanity House per vedere se davvero ci sia lo spazio per i 5 minuti e 33 secondi, sempre indicati dalla procura, necessari all'occultamento (un veloce occultamento).

La madre di Loris dice ai procuratori che dopo aver sistemato i giochi dei bambini sparsi per casa, dopo aver steso il bucato, dopo aver preparato la tavola per il pranzo e parlato al telefono con un'amica e il marito, prende l'auto ed esce dal paese per gettare l'immondizia nei cassonetti dell'organico presenti solo in quella posizione. Quindi entra in via Roma, che poi diventa SP35, passa la rotonda di via Iurato e dopo quattrocento metri sotto la videocamera del distributore ERG. Fa un altro chilometro, getta il sacchetto e gira a sinistra in contrada Pellegrino, da questa arriva alla SP120 (inquadrata da una videocamera privata) e gira ancora a sinistra per poi imboccare la SP36 e giungere a un'altra rotonda che taglia via Iurato e di lì proseguire dritto fino a via Dalla Chiesa, dove svolta prima di girare in via XXIV Maggio per tornare su via Roma e subito dopo in via Garibaldi.


Il percorso descritto sopra lo trovate nell'immagine a lato. Ora cliccate sul link maps e vi apparirà lo stesso percorso completo del tempo che serve per percorrerlo in auto. Avete letto? Una macchina che parte con un cadavere nel baule a Santa Croce Camerina non corre, primo perché potrebbe esserci una pattuglia da qualche parte, secondo perché le strade sono abbastanza strette e sempre trafficate. Quindi, al massimo va alla velocità che considera Google che cronometra i tempi basandosi sui limiti massimi indicati sui cartelli stradali. Per cui un'auto che parte da via Giuseppe Garibaldi 82 e dopo aver fatto il giro indicato dalla Panarello torna in via Giuseppe Garibaldi 82, impiega sui 13 minuti. Se poi si considera che ci si deve inserire in due rotonde e quattro incroci, che le strade sono davvero strette e se c'è un'auto davanti non la si può sorpassare, specialmente in città, si può dire che i 13 minuti possono ben diventare abbondanti. Ma questi sono dati che possiamo anche non considerare, perché già bastano i 13 minuti per dimostrare l'impossibilità di passare dal Mulino Vecchio. Infatti, 13 minuti più 5 minuti e 33 secondi (quelli che secondo la procura erano in eccesso e ha usato per occultare) sommano in totale 18 minuti e 33 secondi. E un numero simile non ci sta nei 16 minuti cronometrati dalla videocamera del Vanity House.


Ma non fidiamoci delle apparenze, sia mai che qualcuno ci accusi di fare come altri, e vediamo se c'è modo di ottenere la cosiddetta prova del nove. Per farla prendiamo l'orario della videocamera che ha ripreso la Panarello sulla SP120. La procura ci dice che la sua auto è stata inquadrata alle 9.36 e che è tornata a casa alle 9.39. Quindi, di logica, restano 3 minuti che devono essere sufficienti, se la procura ha fatto bene i calcoli, per raggiungere dalla SP120 la via Garibaldi. Il percorso è immortalato nell'immagine a lato e il tempo necessario a percorrerlo lo potete vedere cliccando sul link maps. Avete letto? Tre minuti non bastano, ne servono almeno cinque. Motivo per cui, sommando questi 5 all'orario indicato, alle 9.36, si arriva alle 9.41, non alle 9.39 come scritto nell'atto di accusa. Ma si può fare ancora di più per verificare i giusti orari. Si può aggiungere una ulteriore prova del nove.


Per farla vediamo il percorso mancante, quello che ha fatto la Panarello quando è partita prima di giungere sotto la videocamera del distributore ERG. L'ho inserito a lato e per vedere quanto tempo ci si impiega a percorrerlo basta cliccare di nuovo sul link maps. I minuti sono circa due, esattamente quelli che considera la procura. Ora facciamo il conto finale sommando i tempi dei tre percorsi. Iniziamo dai 2 minuti occorrenti per andare da via Garibaldi alla videocamera del distributore ERG, aggiungiamo i 5 minuti e 27 secondi cronometrati dagli inquirenti per andare da quella videocamera all'altra situata sulla SP120, e infine sommiamo i 5 minuti che servono per percorrere il terzo percorso, quello che va dalla videocamera della SP120 a via Garibaldi. Il totale (2 + 5.27 +5) è di 12 minuti e 27 secondi e si accosta molto ai 13 che Google dice ci servono per il tragitto completo senza considerare rallentamenti o intoppi stradali. Finiamo l'operazione aggiungendo al totale ottenuto i 5 minuti e 33 secondi considerati giusti per occultare. Ancora una volta ci troviamo ad avere una somma pari a 18 minuti, due minuti in più che fanno la differenza. Due minuti che non si possono recuperare neppure andando, nei punti stradali in cui in teoria si può trovare la strada libera, agli 80 o ai 90 (al massimo si recupera mezzo minuto). Due minuti che a processo potrebbero bastare per cambiare la storia di Veronica Panarello... anche se non sono bastati alla procura (che sicuramente questi conti li ha fatti) per instradare le indagini su piste diverse e pensare di farsi dare qualche dna da confrontare...

Forse chi indaga si aspetta di trovare un complice, forse pensa che la Panarello gli abbia consegnato la sporta col cadavere del figlio in mezzo alla strada o magari ai cassonetti dell'immondizia. Ma con i forse si fa poco, come poco si fa con i circa. Magari prima del processo sarebbe il caso che la procura iniziasse a togliere i circa e a mostrare fotografie migliori... prima di dare una spiegazione logica al buco temporale che non ha saputo né colmare né spiegare.


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656 commenti:

«Meno recenti   ‹Vecchi   601 – 656 di 656
Mimosa ha detto...

Metto giù una serie di riflessioni notturne, ben consapevole che siamo a pagina nuova e il post resterà indelebile per tutti coloro che vi accederanno.

Sempre a verbale, VP ha affermato che la sera prima ha fatto il bagnetto a Loris e lo ha vestito con gli stessi indumenti che l’indomani avrebbe dovuto indossare per andare a scuola.
Insomma: gli aveva preparato tutto, da mamma veramente “perfetta” come poche. Gli stava insegnando come doveva vestirsi giacché lui voleva (o doveva) farlo da solo, a 8 anni, dal momento che lei doveva occuparsi della colazione e del più piccolo. Lo stava responsabilizzando, in un modo, a mio parere, dolcissimo, e dolcissimamente il bambino seguiva i suoi insegnamenti.
Ognuna di noi, mamma, faccia le proprie riflessioni sui metodi educativi con i figli, specie maschi.
Io avevo supposto che forse Loris quella mattina, vestendosi, si fosse dimenticato di indossare le mutandine. Può succedere ai bambini distratti o ansiosi. Prima di tranciare valutazioni, pensate ai vostri figli (per esempio qualcuno ha mai messo le scarpe senza le calze?).

Però, una mamma attenta come VP avrebbe notato gli slip in camera, quelli puliti. Non c’è cenno nel verbale.
Ma Loris, forse, automaticamente, avrebbe potuto metterli nel sacco delle cose da lavare, perché forse la mamma gli aveva insegnato che le mutandine si cambiano ogni giorno, e lui le aveva già indossate il pomeriggio prima, dopo il bagno (e pertanto più che ad un suggerimento materno per il giorno dopo, egli, nella suo testolina di bambino di 8 anni, ha dato ascolto allo stimolo educativo inculcato – la letteratura sulla psicologia evolutiva può interpretare anche queste azioni).

Pertanto, l’allusione ad un depistaggio a sfondo pedofilo, a causa dell’assenza dell’indumento intimo, potrebbe ridimensionarsi.
Secondo elemento: tanti hanno considerato tentativi di abuso sessuale il fatto che il corpicino sia stato trovato con “i pantaloni abbassati” mentre nell’ordinanza si legge «i jeans erano leggermente abbassati a tal punto da scoprire buona parte dei glutei».
Si può ben capire che senza cintura i pantaloni scendevano … Loris era molto esile, dimostrava 2 anni di meno, hanno detto tutti, e certamente jeans di taglia 6 anni ad uno di 8 sembrano da neonato! È la anche lunghezza della gamba che si deve calcolare, non solo la larghezza in vita. Chiamo a raccolta le mamme su questo dato!!!

E allora? Allora, voglio intendere che non c’è stato alcun tentativo di aggressione abusiva, e che i pantaloni si sono abbassati solo nelle fasi che hanno preceduto la caduta/precipitazione del corpicino nel fossato. Magari nel buttarlo di sotto chiunque sia stato l’ha preso per la vita dei pantaloni. Sapete voi come si solleva una persona inerme? Proprio per la vita dei pantaloni o gonna.

A domani, buonanotte
Mimosa

Anonimo ha detto...

Mimosa
I jeans per bambini normalmente presentano nella parte interna della vita un elastico che, all'occorrenza, si può stringere, così da poter essere indossati anche dai più magrolini, a parità di altezza. Comunque ricordo bene che da piccola mia figlia, che è sempre stata magrissima ma regolare per quanto riguarda l'altezza, era costretta a indossare jeans della sua età che però le stavano sempre troppo larghi, pur essendo giusti di lunghezza. Se Loris indossava solitamente una cintura, probabilmente i suoi jeans erano sprovvisti di elastico. A questo punto è probabile che, per poter risultare giusti di lunghezza, era anche lui costretto a utilizzare la taglia giusta per età ma troppo larga in vita. È inevitabile allora che, senza cintura, i suoi pantaloni fossero scesi in vita.
Sarahkey

anna ha detto...

Ho letto che una famiglia albanese vicini di casa con un figlio si è' trasferita dopo il delitto questo trasferimento non è' sospetto agli inquirenti?

Ho sempre detto che bisognava controllare bene i vicini e i loro alibi..........

magica ha detto...

potrebbe che, avendo la convinzione di essere stati furbi ,(ma invece messo su un romanzo illogico)) abbiano lasciato perdere altre eventualita' ?
andare in cerca della famiglia albanese, dovrebbero interssarsi anche gli avvocati avversi .. fraquentava la scuola il bambino albanese? era a scuola quel giorno? poi dovrebbero fare ulteriori verifiche . possibile che non si possa estrappolare di chi sia la sagoma sul portone di casa di cui parlano? possibile che non si possa spiegare chi fosse? ci sarà uno strumento moderno?
la cintura è stata trovata? se non hanno trovato la cintura perchè hanno pensato alle fascette?
poi leggendo i commenti che scrivono i forumisti nel blog . la morte provocata per strangolamento , produce una rottura di un osso del collo. a titolo di curiosità è stato appurato?

Dudu' ha detto...

Magica
l'osso del collo si rompe nel caso di impiccagione ma non sempre.In questo caso si parla di strangolamento o strozzatomento.
Mi chiedo anche come, un volo di 2,50m abbia prodotto solo un trauma cranico. Un tonfo del genere di un corpicino... mi vien da pensare anche ad altre fratture e una posizione scomposta. CiaoDudu'

Anonimo ha detto...

ma no! non è l'osso del collo che si rompe! è l'osso ioide, che è una cartilagine che si trova alla radice della lingua, a livello della quarta vertebra cervicale, nella regione anteriore del collo

Mimosa ha detto...

Attenzione, non si muore perché si rompe lo joide, si muore per strangolamento, ossia per mancanza di respiro. Ma nello strangolamento è molto facile si rompa (quasi sempre) questo ossicino che ha una struttura a forma di ferro di cavallo di pochi cm. ed è sostenuto da fasci di muscoli, non attaccato alla struttura ossea del nostro scheletro.

Dudu' ha detto...

Giusto, osso ioideo, definito comunemente in tali circostanze osso del collo, anche i medici lo usano questo termine per far comprendere senza entrare nel dettaglio.ciaoDudu'

Mimosa ha detto...

Che silenzio!
Torno alla carica, in uno degli ultimissimi post della pagina precedente avevo scritto:
E soprattutto che “in palestra c’era un ragazzo più grande che lo guardava in modo strano”.
E infine, che qualche giorno prima Loris aveva chiesto alla mamma il significato della parola “gay”.


Non potrebbe essere questa un’altra pista su cui indagare?

Ricordo che timidamente è affiorata tra i commentatori, poi bloccatasi, come succede, e ignorata in pieno volgendo lo sguardo piuttosto su adulti amanti o corteggiatori di VP sulla linea ultimamente perseguita con ostinazione dagli inquirenti che si cercano di attribuire un coinvolgimento di terzi (e quarti) in complicità o meno con la madre in gattabuia.

Sono d’accordo anche io non si tratti di “pedofili”, cioè di maggiorenni che attenzionano minori, e riconosco che l’opinione espressa dall’autorevole decano giudice Imposimato in un talk show pomeridiano, (la Vita in diretta) di metà dicembre, era rivolta ad “un movente sessuale”, ad un tentativo fallito di abuso terminato tragicamente, senza cenni alla pedofilia.
Altroché indagini a 360° … come al solito!

Quello che è ancora gravissimo in questa storia è l’influenza che può avere Davide sullo stato affettivo del piccolo Diego, anche perché si sono trasferiti dai genitori Stival e dubito che in quella famiglia si abbia riguardo di non s-parlare in presenza di un bambino di 4 anni!
Che succederà se prima o poi, Veronica verrà liberata?

Mimosa ha detto...

Dicono che entro febbraio le indagini saranno concluse.
Intanto stretto riserbo sulle tre figure maschili che sarebbero sotto osservazione degli investigatori (con intercettazioni telefoniche, ambientali, microfoni spia, e quant’altro): due collegati tra di loro e un terzo indipendente.

Insomma, siamo alle solite! Prima si punta ad uno “chi, se non lui?”, lo si arresta, costruendo la sfilza degli indizi (oh, certo con grande dispendio di energie), pressandolo ad una confessione che non arriva nel caso di vera innocenza (peggio che mai!!) e poi si va alla ricerca di prove, di giustificazioni, di eventuali complici … dal momento in cui alcuni indizi unicentrici cominciano a scricchiolare. Bravi!

Oh, come vedrei un bel girone infernale in cui tutti i legulei e le toghe sporche si trovassero riuniti a farsi reciproci esami di coscienza davanti a enormi schermi su cui scorrono le immagini dei loro obbrobri …!

Mi vien da concludere citando alcune delle invocazioni allo Spirito Santo che trovo molto appropriate alla situazione (ma anche a tante nostre quando ci sentiamo ingiustamente vittime e inermi di fronte a strapoteri):

"Lava ciò che è sordido,
bagna ciò che è arido,
sana ciò che sanguina."
"Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
drizza ciò ch'è sviato."

Buonanotte
Mimosa

Anonimo ha detto...

MIMOSA
Mi associo completamente a quello che hai scritto!
Cordiali saluti.
fr.

TommyS. ha detto...

Intanto adesso viene fuori che la fontana di Mulino Vecchio, quella davanti alla casa di Caggia nonché quella dove secondo Antonella Panarello la sorella e la madre andavano per rifornirsi d'acqua, sia stata chiusa quando la famiglia Panarello si trovava ancora in Liguria (come avrebbe dichiarato anche Caggia), mentre la fontana utilizzata nei periodi successivi fosse un'altra distante dai luoghi del ritrovamento.

magica ha detto...

si stanno scoprendo le pentole ??.

Dudu' ha detto...

E cio ' dimostrerebbe 1) che gli inquirenti hanno preso certe testimonianze così senza riscontri oggettivi 2) Chi non ci sta' con la testa. Devono averla spaventata per bene dato che non ci sono in giro altre fantomatiche dichiarazioni.

Sulla cintura che avrebbe dovuto indossare Loris, VP dichiara che "dovrebbe" averla indossata ma non ne da'certezza nelle dichiarazioni.

Riporto uno stralcio da "Santacroceweb" del 23 Gennaio :

Chi parla è Veronica Panarello. La trasmissione “Quarto Grado” ha svelato il contenuto di alcuni verbali trascritti dagli inquirenti dopo la morte di Loris Stival, durante i primi interrogatori della donna.

Secondo la mamma, Loris non era solito frequentare sconosciuti. Ma negli ultimi giorni aveva lasciato trasparire qualche segnale di nervosismo: “Loris andava in palestra da tre settimane. Non aveva simpatia per un ragazzo più grande di lui, per come lo guardava. Ma non so chi sia. Da circa una settimana era più nervoso del solito, ma a questa situazione non avevo dato peso. Un giorno mi chiese cosa significava la parola gay, era apostrofato così da un suo compagno di scuola. Io gliel’ho spiegato”. Poi, tornando alla fatidica mattina del 29 novembre, la Panarello fornisce alcuni dettagli sugli indumenti del bimbo: “Sono convinta avesse indosso degli slip, e anche una cintura, sebbene non l’ho visto mentre la indossava. Poi un paio di jeans e una maglietta”.

Dudu' ha detto...

Inoltre Giuseppina Neri, responsabile del gabinetto regionale di Polizia scientifica dichiara:
L’altro particolare che si aggiunge è che avrebbe avuto i pantaloni sbottonati, come confermato dallo stesso vertice della polizia di Stato.
qui il video : http://www.ragusah24.it/2014/12/02/scientifica-andrea-loris-mutandine-i-pantaloni-sbottonati/

Mi chiedo: è stato smentito che Lorys avesse i pantaloni sbottonati?ciao Dudu'

Dudu' ha detto...

Anche dei slip quindi non c'è certezza. Pero ' trovo strano che non li avesse indossati, un bambino solitamente evita situazioni che possano metterlo in ridicolo davanti ai suoi compagni, tanto più se si sentiva preso un po di mira da qualcuno di loro.A quell'eta' sono molto accorti,e anche precisini, non fanno mai cose (andare a scuola senza mutandine) diverse dagli altri.Non so' se avete figli di questa età', non si mettono neanche una maglietta diversa dagli altri pur di evitare di farsi prendere in giro.
Poi, tutto puo' essere, ma lo penso improbabile. CiaoDudu'

magica ha detto...

non penso che loris andasse aletto senza le mutandine ,
la mamma gli aveva fatto il bagnetto :gli avra' poi messo le mutande no!
al mattino loris se le avrebbe levate? non credo .

Dudu' ha detto...

Una cortesia, se possibile, ai commentatori del blog:
Il Corriere sera aveva pubblicato in un articolo a metà' dicembre la lista delle telefonate di VP intercorse nell'arco di tempo dalle 8.30ale 10.00,eraro una decina. Non avendo l'abbonamento al Corriere della Sera non posso accedere all'archivio.
Qualcuno di voi puo ' essere d'aiuto? Ricordo che parlava di Tel a uomo di Catania (vado a ricordi) e altre a familiari...
grazie Dudu'.

Maddy ha detto...

dUDù, è MICA QUESTO? http://archiviostorico.corriere.it/2014/dicembre/08/pista_due_persone_legate_alla_co_0_20141208_65ecca16-7ea4-11e4-8f5a-bd117c8c8ab7.shtml

Dudu' ha detto...

Maddalena
no purtroppo.l'articolo a cui faccio riferimento descriveva proprio a chi aveva telefonato e le telefonate ricevute, ricordo si accennava anche a un uomo..forse chiamate anche a Ragusa. .. al padre...veniva descritto con dettagli le chiamate.una decina.

Dudu' ha detto...

Giusto per far capire di cosa parlo,riporto uno stralcio qualsiasi qui sotto,ma nel corriere sera, non l'ho piu trovato, era piu dettagliato l'elenco.
grazie Maddalena, Dudu'

tabulati sarebbe inoltre emerso che quella mattina, fino a quando si presenta alla scuola Falcone-Borsellino per prendere Loris – che a scuola non c’è mai andato – Veronica Panarello avrebbe parlato al telefono una decina di volte: alcune volte ancora con il marito e le altre con appartenenti al nucleo familiare. Una mezza dozzina sarebbero invece gli sms, alcuni dei quali ricevuti sul telefono della donna dal gestore telefonico: segno che qualcuno l’ha chiamata ma il telefono era spento o non raggiungibile.
http://www.santacroceweb.com/giornale1/index.php/2014/12/07/morte-loris-padre-flavio-contro-i-giornalisti-vergogna-sono-ovunque/

Dudu' ha detto...

Sempre sia vero, perché poi nessuno ne ha più parlato, o forse i giornalisti son stati richiamati per la divulgazione impropria di certe notizie. Non saprei altro dire.
Comunque è incredibile come la memoria sia labile da parte dei quotidiani.ciaoDudu'

Massimo M ha detto...

A Tommy
Io credo che il discorso della Fontana sia irrilevante. Credo anche che le parole della sorella siano inattendibili punto per punto così come il personaggio.
Ma detto questo, io ritengo che sia difficile veramente da credere che VP non conoscesse l'esistenza di quel luogo anche solo da un punto di vista visivo cognitivo.
La madre mette a verbale che abitavano in Contrada Sughero, precisamente dove oggi c'è il Green Garden Agriturismo. Siamo a 650 metri in linea d'aria, 1 km. di strada. Come si può credere che non sia mai passata davanti quel luogo? Dal Green Garden se vuoi andare a prendere la Regionale, devi passare proprio lì e ti ci devi fermare davanti proprio perchè c'è un incrocio e la salitella che ti porta sulla strada. Se vuoi andare a Torre di Mezzo, a Marina di Ragusa a punta Braccetto dal Green Garden, lì ci devi passare. Non posso credere che insieme ai suoi genitori non sia mai passata in quel punto o che quando scorrazzava con un suo amichetto (tal Di Marco Carletto) in motorino non sia mai passata da quelle parti.
Io abitavo nell'infanzia nelle Marche in zona periferica (mezza campagna) è impensabile ipotizzare che io non conosca visivamente e cognitivamente un raggio di 1 km. intorno a quella che era la mia abitazione.
Questo non per dire che sia un indizio............per carità.........ma anche il fatto che lì la Fontana era chiusa in quei periodi non fa altro e solo che rendere ancora + inattendibile, se ce ne fosse bisogno, il personaggio della sorella di VP.
Io ricordo un passaggio..........sto cercando di ritrovarlo ma è veramente arduo........non ricordo di che trasmissione........in cui i primi dubbi concreti di Davide sarebbero venuti proprio sentendo la VP dichiarare che non conosceva il posto. Evidentemente questo Davide avrà avuto le sue buone ragioni...........(sempre se il servizio che cercherò di ritrovare è attendibile).

Maddy ha detto...

Dunque, secondo me tutto ciò che concerne sorelle, mamme gelose, testimoni incerti... è irrilevante. La cosa veramente fondamentale a questo punto è stabilire con una certa esattezza l'ora della morte. Perchè si parte ad indagare da lì. Se il bambino è morto una o 2 ore dopo, inutile accanirsi con VP, dato che a quell'ora ha un alibi di ferro. Mentre invece si aprirebbero altri scenari, ad esempio l'alibi di Fidone andrebbe a farsi friggere.

Massimo M ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Massimo M ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...





In una delle ultime puntate di Pomeriggio cinque, è stata trasmessa l’intervista alla sorella sedicenne di quel bimbo albanese del quale si era detto potesse eventualmente essere la sagoma che rientrava a casa. La ragazza sostiene di aver accompagnato il fratello sino all’ingresso della scuola e di averlo visto entrare alle 8.30 e poi di essersi recata anche lei a scuola. Sarebbero usciti da casa alle 8.15 e non avrebbero mai incrociato Loris. Della possibilità che il fratellino potesse essere tornato sui suoi passi non dice nulla ma afferma che in casa non c’era rimasto nessuno. Secondo questa testimonianza, risulterebbe allora impossibile che la figura immortalata dalla telecamera possa essere quella del bimbo albanese, a meno che l’orario registrato dalla telecamera non sia sballato o la ragazza non ricordi con esattezza l’orario di uscita da casa (o entrambe le cose).
Sarahkey

Massimo M ha detto...

Per quanto concerne gli slip e la cintura, non mi risulta esserci nessuna dichiarazione della VP che sostiene di aver ritrovato la cintura in casa o gli slip. Slip che vengono descritti dalla VP stessa............tant'è che dopo il ritrovamento degli slip davanti la scuola la VP, sottoposta all'osservazione degli stessi, fornisce la sua dichiarazione. Ora non è importante se dichiara se forse erano quelli o non erano anche se erano simili.............ma è importante il fatto che NON dichiara gli slip li ho ritrovati a casa perchè Loris si era dimenticato di metterseli insieme alla cintura.
Quindi, quando è uscito di casa, LORIS aveva sia la cintura che gli slip e quando è stato ritrovato non li aveva più. Qualcuno, quindi, ha fatto sparire cintura e slip. Questo è chiaro quanto logico.
E in questo senso io ripropongo la mia dinamica, senza parlare dell'omicida, e cioè che gli sia stata tolta la cinta per permettere un leggerissimo abbassamento dei pantaloni senza ostacolo (con qualche sbottonamento) al fine di tirare verso l'alto i due fianchi degli slip tagliarli con un unico taglio (forbici?) e tirarli fuori dai pantaloni da vestito. Dinamica che avrebbe consentito in tempi celerissimi il togliere gli slip, senza cioè spogliare e rivestire nessuno.
Mancando abusi, il motivo potrebbe essere stato che il piccolo strangolato si è fatto la pipì e la popò addosso (povero Angelo, mi commuovo) e che il suo passaggio sulle scale condominiali avrebbe lasciato una scia di puzza che sarebbe rimasta per molti minuti per le scale.........e sarebbe potuta essere una testimonianza pericolosa in comune a molti condomini che in effetti in quelle ore hanno fatto su e giù per le scale.
Il tutto non per accusare nessuno, ma solo per tentare di spiegare il motivo plausibile per cui sarebbero dovuti essere tolti gli slip: modo più rapido e pericolo di scia puzzolenta per le scale.

TommyS. ha detto...

La cintura salta fuori adesso, segno che forse gli inquirenti non sono così sicuri che l'arma del delitto siano le famose fascette. E salta fuori in modo chiaro ed indiscutibile in quanto la Procura ha comunicato, credo ieri, alla difesa che avrebbe fatto esami irripetibili sulle forbici e sulla cintura aventi valore di incidente probatorio.

http://www.santacroceweb.com/giornale1/index.php/2015/01/28/loris-incidente-probatorio-su-forbici-e-cintura-risentiti-i-condomini/

Dell'incidente probatorio sulle telecamere richiesto da Villardita neanche a parlarne. Non potevamo d'altronde pensare che in Procura avessero voglia e piacere che la difesa mettesse le mani sul nocciolo dell'indagine.

Dudu' ha detto...

A onor di vero della cintura ne avevo fatto due letture ieri,una assomiglia a quella di TommyS,l'altra era analizzare la cintura per trovare tracce che quella fatidica mattina l'avesse indossata e perciò cercherebbero indizi che possano dimostrare il bimbo a casa.
Ho visto CLV ieri,sembra che dall'autopsia non risulti niente,bambino pulito,anche le suole delle scarpe..pulite..sulle punte delle stesse macchie d'erba,dicono da trascinamento,solo tracce della madre...non era stato coperto con la giacca di Fidone?Non hanno parlato di vesti bagnate?la cosa mi ha sorpreso,proprio a CLV un carabiniere testimonio' che erano bagnati i panni indossati...
Mio figlio,22 kg e 1,21H ..io 1,57H e 49kg...capita si addormenti anche in auto e lo porto a letto,è una fatica,ma non un'impresa prenderlo in braccio e spostarlo.
Trascinare un corpicino è un'azione fredda,senza sentimento,è un DISFARSI di un ingombro,è senza pieta',se si trascina è forse perché non si è in grado di alzarlo...cos'è che potrebbe portare una madre a fare un'azione del genere?non mi si risponda un'amante,dovrei vederlo per crederlo.
E allora delle scarpe strisciate d'erba sulla punta,parte alta si puo'farne un'altra lettura?Potrebbe essere un ragazzo,un uomo che l'ha trascinato, che ha evitato di entrare in contatto...confesso che mi ha messo angoscia sto'ragionamento

Un dato importante ,quel giorno c'erano 19 gradi,con picchi di 22 ,significa che il corpicino si è raffreddato in fretta o lentamente?Ho letto che la morte violenta riduce i tempi...Annika,intervenuta nell'articolo di Yara Gambirasio,di MassimoP,ha lasciato alcune info sulla determinazione del rigor mortis,qualcuno di voi è in grado di farci due ragionamenti più di me? Ogni tanto ritorno guardare il fotogramma della figura che ritorna al condominio,ogni volta io ci vedo una figura che scende la strada..ma!davvero difficile interpretarla,potrei esserci anch'io lì e non mi riconoscerei.Buona giornataDudu'

Dudu' ha detto...

MassimoM
ma è importante il fatto che NON dichiara gli slip li ho ritrovati a casa perchè L

Massimo,in quei momenti,così dolorosi e drammatici,con gente che ti gira per casa,carabinieri che vanno è vengono,bambino da seguire,tutta una serie di eventi che oltre la confusione che si ha dentro di sé e intorno...magari ha tentato di cercarli...chi lo sa'.. Non ha perso un calzino sta donna,perdere qualcuno che ami ti fa impazzire,non mangiare,non dormire,non connettere..magari aveva 2/3 paia di slip uguali,forse la cintura che hanno portato all'analisi non c'entra niente con quella indossata....dal mercoledi mattina si ritrova accusata di aver ucciso il figlio...se è stata lei,come porta credere il tuo scrivere e temono in tanti, in qualche modo,che noi non sappiamo,è uscita di senno,altrimenti non saprei,veramente.
Ma capisci da te che non appaiono stati d'animo denunciati da nessuno che lo faccia sospettare.Fino alle 8.30 di quel mattino lei è stata una madre bravissima,praticamente la famiglia la teneva in piedi lei da sola,i figli li ha cresciuti praticamente da sola,a botta di sacrifici perche' crescere 2 figli da sola significa non avere tempo per altro.Voci che dicono che aveva qualcuno,ok, proviamo pensarci,quando trovava il tempo?si alzano la mattina,colazione scuola rientro a casa bimbo piccolo da accudire pulizie preparazione pranzo prendere Figlio a scuola rientro(E PICCOLINO SEMPRE APPRESSO)pranzo riordino compiti acquisti vari festicciole bimbi riunioni scolastiche lavare stirare preparare cena bagnetti vari ed eventuali preparazione zaino taekwondo febbri mal di pancia malattie infantili tv e tutti a nanna...il giorno dopo si ricomincia...da nove anni a sta parte si è occupata lei di tutto(è lo conferma il marito)sembra abbia avuto un amante ma non si sa'in che termini abbia tradito(un bacio un abbraccio sesso?)Per me tradimento è anche solo un bacio ....non risulta uscisse da sola la sera...suoceri in fianco e dirimpettaia che contabilizza la mutande che lava la straniera....quando lo vedeva sto Big Jim amante ? ora, scusate sta tiritera ma penso che anche questo aspetto andava approfondito.ciao Dudu'

Anonimo ha detto...

Ragazzi buonasera a tutti! Ho appena guardato il replay di Porta a porta di ieri sera....e mi sono posto marea di domande, ho riletto gli articoli di Massimo Prati, ma mi sono confusa completamente. Per cui, vorrei fare le domande a Massimo Prati, Massimo M. e tutti che ha studiato un pò di più il caso di indicarmi quanto i tempi da impiegare relativamente le distanze e tragitto di quel giorno di VP, tenendo conto, che prima di andare a portare Loris a scuola è andata a buttare la spazzatura fuori dal paese:
1) da via Garibaldi (casa di Stival) fino alla scuola di Loris, quanto tempo ci vuole?!
2) E in caso di deviazione per buttare la spazzatura quanto tempo dobbiamo aggiungere?
3) Dallo svincolo di Via Roma a Ludoteca, quanto tempo ci vuole?!
4) Dopo (o prima) aver accompagnato il figlio a ludoteca, mi pare, ha fatto qualche altra cosa, si è fermata in qualche negozio?!
5) Il panificio, dove Loris comprava la merenda, si trova sulla strada che porta alla scuola oppure si deve fare qualche deviazione?
6) Orari di uscita da ed entrata in casa di quel giorno è: 8:30 ca...8:44 ca.?!
Grazie anticipate per le vs. risposte!
Natasha
P.S. tutte le domande ho fatto vedendo il video in Porta a porta di ludoteca, dove portando il piccolo (anche se telecamera mostra arrivo alle 16:17:59 del 29.11.2014) impiega 5 minuti... quindi sarebbe un vero calcolo matematico di tutti li altri possibili spostamenti a mio avviso).

Anonimo ha detto...

Qualcuno mi puo' riassumere il suo tempo impiegato quel giorno dal partire (con tutte le deviazioni..ed il tornare????!!!!) orari e tempi da impiegare!!!! Io ero sempre convinta in innocenza di VP...ma dopo aver visto il fimato di ludoteca, anche se con orario sbagliato, sempre 5 minuti ha perso!!!! c'è qulacuuuuunoooooooo???!!!
Natasha

Unknown ha detto...

Natasha,
nel blog ci sono tanti articoli su VP e tantissimi commenti sugli spostamenti.

Non guardo i programmi tivù ed a me personalmente di ciò che dicono a Porta a Porta poco mi importa, scusa il gioco di parole.

Per cercare di capire non mi appoggio su quanto dicono i giornalisti che si basano sulle carte della procura (se sono valide lo dirà un giudice a processo, per ora sono di parte e buone solo a creare pregiudizi) ma chiedo a chi è del luogo e, per ogni caso specifico, faccio un mio ragionamento.

In questo caso contempla il tempo a disposizione - VP aveva 18/19 minuti per far tutto (mettere in moto, portare l'immondizia ai cassonetti, il grande a scuola, il piccolo alla ludoteca e tornare a casa) - e il fatto che Santa Croce Camerina è uno sputo di paese di neppure 2 chilometri di lunghezza.

Per cui, tenendo conto che da casa di Vp alla scuola ci sono circa 1500 metri, che la ludoteca è praticamente in mezzo, che i cassonetti sono a circa un chilometro nella direzione opposta alla scuola, che il negozio dove ha fatto fare il panino per il piccolo è a pochi passi dalla ludoteca, ciò che si deve sapere si sa e c'è da porsi la domanda: poteva VP fare tutto in 18/19 minuti?

Io tenendo a mente quanto sia minuscola Santa Croce credo di sì. Anche perché, come ho scritto in un articolo, nella ricostruzione della procura c'è un buco che va dai 5 agli 8 minuti. L'auto dalle telecamere (sempre sia quella di VP) viene inquadrata alle 8.32 alla rotonda della Despar e poi di nuovo alle 8.38/39 (se non erro) mentre svolta in via Amedeo. Cosa ha fatto in quei minuti? E' andata al canalone oppure a portare Loris a scuola?

Per me è andata a portare Loris a scuola, ma questa è una mia opinione, sia ben chiaro che non ho la verità in tasca.

Ciao, Massimo

TommyS. ha detto...

Se già vedere ed ascoltare la Sciarelli mi provoca un certo fastidio, figuriamoci un gruppetto come quello composto da Vespa, Bruzzone, Matone e Biavardi (inclusa la redazione che è responsabile del montaggio dei video)!

Tuttavia ho cercato di vincere una sicura nausea mattutina e, incuriosito anche da un servizio di SantaCroceWeb, ho rivisto la puntata di PAP del 28 gennaio per cercare di capire qualcosa in più su queste prove video.

Prima di tutto l'argomento che mi incuriosiva di più era quello dei presunti maltrattamenti di Loris da parte della madre il mattino del 28 novembre, visto che anche da altre parti veniva descritto come confirmatorio del fatto che Veronica trattasse in modo violento ed ingiustificato il figlio.

Ora, dal video si vede Loris entrare in panetteria e poco dopo uscirne con il panino e dirigersi alla macchina.
Secondo il servizio una volta in macchina la madre lo avrebbe strattonato violentemente (ed alcuni hanno anche scritto facendogli sbattere la testa sul cruscotto).

La circostanza mi è apparsa subito insolita ed inspiegabile ed allora mi sono accorto che Loris entra in auto sedendosi davanti con lo zaino in spalla. E secondo voi dove avrebbe messo il panino appena acquistato? Nello zaino, sicuramente. Ma come avrebbe fatto da solo a metterlo visto che ce l'aveva in spalle? Per cui a me, che sicuramente posso essere accusato di innocentismo ad oltranza ma in realtà mi reputo solamente garantista, è parso naturale che il panino l'abbia infilato nello zaino la madre, facendo sporgere in avanti Loris per aprire lo zaino stesso, mettervi il panino ed chiuderlo. Se si considera che queste operazioni sono state sicuramente fatte in un momento in cui il tempo scarseggiava (e chi accompagna al mattino a scuola i propri figli lo sa bene cosa significhi) si spiegano perfettamente quei movimenti di Loris che sembra andare quasi a sbattere contro il cruscotto. Dinamica a mio parere naturalissima ma che chiaramente a PAP hanno voluto far passare come sintomo prodromico del raptus assassino del giorno dopo. Complimenti, ottimo esempio di giornalismo che mi ha confermato l'opinione su quella trasmissione, sul suo conduttore e sugli insopportabili ospiti permanenti (che paghiamo tutti noi per inciso).

Continua

TommyS. ha detto...

continua

Secondo considerazione è quella relativa sempre alle famose immagini che vedono Loris rientrare nel condominio.

Al di là degli interventi fastidiosi e per me insopportabili della Bruzzone (e Villardita più volte le ha ricordato che lui è in possesso dei documenti processuali i quali dicono altre cose rispetto a quelle sostenute con prosopopea e sufficienza dalla criminologa), Villardita ha fatto cenno ad un aspetto che da un po' di tempo mi gira per la testa. Difatti ha detto che la Panarello avrebbe dichiarato agli inquirenti di essere uscita di casa con il piccolo in braccio. Si può crederle o meno (e bisogna vedere anche quando lo ha riferito, cioé se prima che le contestassero i filmati), ma personalmente, dopo aver ripetutamente cercato di migliorare l'immagine di quell'unico fotogramma digitale che ritrae i tre soggetti, io continuo a vedere la sagoma di un adulto con un bambino in braccio nel soggetto che gli inquirenti dicono essere la Panarello. Con la conseguenza che ci sarebbe in effetti un terzo soggetto estraneo alla famiglia in quelle inquadrature, soggetto che con buona probabilità è quello che torna indietro.

continua

TommyS. ha detto...

continua

Venendo infine al video della telecamera comunale posta all'incrocio di via Roma con via Amedeo/via Conte Rosso, anche la mia sensazione è che la Polo stia svoltando a sinistra su via Conte Rosso, anche in considerazione della manovra fatta dall'auto che segue la quale sembra evitare la Polo in svolta e proseguire diritto.

Giustamente Villardita ha premesso che si parla di sensazioni soggettive in quanto la telecamera non avrebbe potuto inquadrare la svolta. Inoltre a quell'incrocio si può svoltare anche a destra in direzione Siracusa e Marina di Ragusa e quindi la macchina che seguiva avrebbe potuto fare quella manovra proprio per andare in quella direzione, mentre allo stesso tempo non è dato sapere se poco dopo l'incrocio ci fosse un qualche veicolo che ostacolava parzialmente la carreggiata costringendo la Polo a scartarlo a sinistra.

Rimane comunque il dato che quella telecamera sembra indicare alle 8.39 il passaggio della Polo. Orario quindi che sarebbe compatibile con i racconti della Panarello che afferma di essere passata proprio da quell'incrocio, svoltando a sinistra, per portare il figlio piccolo alla Ludoteca dopo aver lasciato Loris vicino alla scuola (cosa che Villardita ha ribadito e nella quale penso effettivamente creda).

Ma come, grideranno alcuni? Uscendo alle 8.30 circa da casa e passando dalla rotonda del Despar per andare a buttare la spazzatura, mai più avrebbe potuto alle 8.39 essere già al secondo giro in direzione della ludoteca!

Ed allora agli stessi chiedo: gli inquirenti hanno mai precisato a che ora la telecamera della rotonda inquadra la Polo? Perché il video di quella telecamera ha sicuramente l'orario sincrono con quella dell'incrocio, appartenendo a quelle comunali che fanno capo allo stesso sistema di archiviazione delle immagini, essendo quindi una di quelle in grado di indicare con esattezza il tempo intercorso dalla rotonda all'incrocio (inquadrandola, forse anche al ritorno).
La telecamera, sempre comunale, che vi è all'incrocio di via Roma con via XXIV maggio, inquadra la Polo dirigersi verso il centro in un orario compreso tra le 8.38 e le 8.39 (davanti a quella sarebbe dovuta passare secondo gli inquirenti, mentre secondo la Panarello nel giro finale no)?
Questo gli inquirenti non lo hanno mai scritto e portato come documentazione allegata agli atti ufficiali.
Hanno portato invece le immagini delle telecamere private che abbiamo ben visto come avessero orari totalmente sballati. Come quella del Vanity&House dove le 8.41.48 diventano le 8.30 circa e come quella della ludoteca dove le 16.17.10 diventano le 8.40 circa.
Per cui fate attenzione a prendere come oro colato gli orari riportati negli atti ufficiali, perché forse magari luccicano ma oro di sicuro non lo sono e forse neanche ottone.

Unknown ha detto...

Sono daccoridisimo

magica ha detto...

veronica ha contro ,oltre all'ccusa ,anche l'avvocato del marito . che non vuole sentir ragioni , su quell'avistamento del piccolo loris., nell'orario che la signora lo vide .
allora il marito è proprio contro alla moglie ? se anche il suo avvv.. lo difende contro di lei moglie .
il marito ha visto ombre, come tutti quelli che vogliono aver visto ,senza vedere, l'ombra di loris che rientra . i 50 secondi che che dicono averlo visto rientrare, sono troppo pochi, sarebbe successo all'improvviso? senza una discussione con la mamma per non andare a scuola? bisogna avere fantasie funeree per pensare che la mamma , lo lasci la' in mezzo alla strada, poi dopo aver portato l'altro figlio all'asilo , ritorna con l'intenzione di ammazzare l'altro,ed il marito lo pensa sia possibile , anche dopo aver visto un 'ombra ??.

Mimosa ha detto...


Scusate, una mia improvvisa curiosità (che ha uno scopo), chiedo soccorso anche a Massimo Prati, il medico legale Iuvara è andato nel canalone a constatare il decesso di Loris o sono stati i sanitari del 118 intervenuti su chiamata (di chi?) a portare via il cadaverino?

è importante per il "tempo di morte"

Mimosa

Unknown ha detto...

Ciao Mimosa.

A me han detto che è andato un patologo, non mi hanno fatto il nome e non so se era Iuvara o un altro. E' logico comunque che sia andato un patologo, lo vuole la prassi e la legge perché quando c'è una morte violenta interviene sempre la procura che lo chiama e non fa spostare il corpo prima che sia arrivato (fa solo fotografare e raccogliere i reperti attorno). Poi, dopo l'intervento del patologo il corpo viene spostato e i rilevamenti si fanno anche nel punto in cui giaceva.

Ciao, Massimo

Mimosa ha detto...

Grazie Massimo
infatti quella è la prassi,
ho fatto altre ricerche nel mio archivio
e ora leggi il post che ho appena finito di scrivere e pubblico.
Ciao
Mimosa

Mimosa ha detto...

Vorrei tornare sull’ora del decesso di Loris.

Massimo Prati nell’articolo scrive
«In pratica, la ricostruzione della procura senza le induzioni mentali sta in piedi solo se regge l'orario dell'occultamento».

Sono pienamente d’accordo. È da stabilire il momento del decesso del bambino, che secondo me è più dirimente dei fotogrammi delle registrazioni delle telecamere.
Infatti sono stati propinati troppi orari diversi sul tempo di decesso, per renderlo compatibile con la possibilità di agire di Veronica prima di recarsi al corso di cucina, dove è arrivata alle 9:55.

Il primo a fare l'autopsia, il dott. Iuvara di Ragusa, ha indicato subito le 10-10:30, dopo un paio di giorni, all'arrivo dello squadrone di specialisti RIS da Roma, il secondo medico legale (ne ignoro il nome) ha indicato le 9-9:30 (ponendo le basi per un’accusa).

La dott. Rannalletta, anatomopatologa ospite quasi fissa a QG, ha detto che nel loro ambiente vige il detto "l'ora della morte di un cadavere è l'ora della morte del medico legale", giacché MAI si può stabilire "con assoluta certezza e con un range ristretto" il tempo di morte. Lo abbiamo imparato anche noi nel seguire questi casi grazie a Massimo Prati!

In questo articolo
http://www.lastampa.it/2014/11/30/italia/cronache/ragusa-si-indaga-sulla-morte-del-piccolo-andrea-la-procura-non-escludiamo-alcuna-ipotesi-FwFS3q6hQtgBct438XysxL/pagina.html
è stato scritto: «Il decesso sarebbe avvenuto nella tarda mattinata: il rigor mortis registrato dai medici del 118 attestava il “fine vita” da diverse ore». (a che ora sono arrivati? alle ore 17 e quanti minuti?)

In effetti, i primi articoli davano l’informazione che al momento del ritrovamento il corpicino presentava ‘avanzata rigidità’.

L’avv. Scròfani, legale di Davide, in una trasmissione ebbe a dire che il dott. Iuvara, “portato il corpo in camera autoptica, riscontrò intorno alle 21-21:30 una rigidità totale
e commentò: “tutti sanno che la rigidità appare intorno a 10-12 h dopo il decesso, i primi soccorritori delle h 17 parlano di un corpicino fretto e semi rigido”.

Ebbene, in mancanza di informazioni più precise, stando a ciò, parrebbe che il medico legale dott. G. Iuvara vide il corpicino di Loris solo in camera autoptica attorno alle h21, quindi circa 4 ore dopo il ritrovamento.
4 + x + x quanto fa? Ci arriviamo alle 9 di mattina?

A quest’ora non mi voglio cimentare in disquisizioni sul “rigor mortis” iniziale, avanzato e totale, di adulti o di bambini
(su cui ho preparato un intervento che sto meditando quando e in quale modo formulare senza accendere suscettibilità),
vorrei solo stimolare la riflessione dei seri lettori, perché a mio parere c’è qualcosa che la Procura nasconde … confido nei periti della difesa di VP.

Buonanotte, Mimosa

Mimosa ha detto...

è da notare che la prima diagnosi sembra sia stata fatta dai medici del 118, non da un patologo mandato e incaricato dalla Pocura!

Unknown ha detto...

Ma il Ris di Italia è ridicolo è davvero scioccante
E i giornalisti pure come rigirano i video e i testimoni
Ma è possibile e beh probabilmente si

Anonimo ha detto...

Cara Mimosa,
grazie del riassunto. A quanto mi sembra di capire, però, se il rigor mortis è stato accertato intorno alle 21, si è punto e daccapo.
Ossia se alle 21 si tolgono 10-12 ore, si arriva ad un orario che va dalle 9.00 alle 11.00. Dunque entrambi i medici legali avrebbero ragione? Ho capito bene o salto qualche passaggio? Il rigor mortis potrebbe essere subentrato prima, dunque l'orario sarebbe da spostare piuttosto indietro che in avanti. Spero comunque che i vari medici (di accusa e difesa) abbiano tenuto conto anche di altri parametri (seppure dai post mi è sembrato di capire che sia stato fatto un lavoro un po' alla carlona... e non mi stupirei, per come si fanno generalmente i lavori in provincia...)
A.

Mimosa ha detto...

Cara A.
dici bene, confido anch'io i medici abbiano osservato tutti i parametri e i protocolli, lo si leggerà nella relazione autoptica completa, sulla quale poi si esprimeranno anche i periti della difesa
e speriamo che qualche incongruenza trovino

Il fatto è che l'irrigidimento 'inizia' da 1 a 3 ore dopo il decesso.
Mimosa

Daniela ha detto...

Buonasera a tutti, sto leggendo questo blog da un po' di tempo ed è la prima volta che mi permetto partecipare. Innanzitutto il caso Loris mi ha colpito particolar perché sono mamma di due figli di qui uno di età di Loris. Credo che nel inconscio cerco sempre di pensare sua madre innocente perché non riesco pensare diversamente. Comunque le mie sono considerazioni guidate dai sentimenti non dai dati tecnici perciò non le esprimo. Vi volevo soltanto indicare un'articolo di oggi nel quale ho trovato qualche spunto che non avete ancora trattato.
. http://m.repubblica.it/mobile/r/locali/palermo/cronaca/2015/02/01/news/loris_c_una_nuova_testimone_quegli_strani_dubbi_di_veronica-106306411/

Buona serata a tutti!
Daniela

Unknown ha detto...

Ciao Daniela e benvenuta.

Ciò che scrive Repubblica è, sempre e comunque, quanto trapela da chi lavora per la procura (che in cambio di indiscrezioni si fa pagare un "caffè"). Quindi sono accuse che arrivano dall'accusa.

Per esperienza ormai so che il 90% di ciò che trapela durante le indagini preliminari o è completamente falso o è travisato. Vedasi per tutte le bufale chiamate indiscrezioni uscite dalla bocca o dalla penna di chi seguiva il caso di Yara, di Melania e di Sarah (c'è un mio articolo su Yara ci sono tutte le bufale uscite e alla fine o smentite o dimenticate).

Per questo io chiedo sempre ai lettori di non fermnarsi all'apparenza (porta al pregiudizio), di sentire le due campane, se è possibile, e non di ascoltare solo le "sirene" che vivono sulla terra della procura e che si spargono sull'Italia grazie ai media.

A questo proposito ho pubblicato proprio oggi un'intervista video particolare a Villardita fatta dall'avvocato Lipera per canale siciliano "sestarete".

Questa intervista è una notizia di prima mano, in quanto una persona che è parte attiva del caso parla a tutti i telespettatori senza filtri... filtri che per linea editoriale, e perché i giornalisti non possono rischiare di perdere il lavoro (ed essere sgraditi alle procure non permette di scrivere articoli), sono sempre presenti e attivi nei media nazionali.

Ciao, Massimo

Anonimo ha detto...

Massimo, grazie per il video di Villardita. E' piuttosto illuminante e mi ha fatto rivalutare l'avvocato!
Si capisce anche qualcosina in più sulla questione dell'orario della morte.
A.

Daniela ha detto...

Grazie Massimo, non avevo ancora notato il nuovo video! Lo vado vedere subito.
Se a qualcuno interessa vorrei aggiungere anche che personalmente, quando mio figlio di 8 anni si addormenta e lo devo sollevare per spostarlo, non riesco alzarlo con tanta facilità..a mala pena riesco a fare qualche metro. Ma magari mio figlio è leggermente più robusto(33kg) ma in compenso forse la mia statura(162cm x 51kg) è diversa da quella di Veronica.

Unknown ha detto...

Che il quadro accusatorio stia crollando mi pare ormai evidente, che la procura non abbia seguito altre piste mi pare evidente, che la procura più che prove ha descritto il mostro mi pare evidente, che il colpevole vero la abbia ormai fatta franca mi pare altrettanto drammaticamente evidente!!

Unknown ha detto...

Raffaele Di Franco, hai ragione, ma hai omesso di dire che è drammaticamente evidente che Veronica Panarello stia comunque pagando con la distruzione della propria vita gli errori degli inquirenti. E temo che continuerà a pagare, vista la pervicacia degli accusatori.

Maddy ha detto...

Pare che Veronica abbia chiesto di parlare coi magistrati per cambiare versione sul tragitto di quella mattina, per portare Lorys a scuola....

Anonimo ha detto...

Io ritengo assolutamente inattendibile calcolare il tempo impiegato dalla Panarello per fare un determinato percorso sulla base delle tempistiche di Google Maps. Chiunque abbia un minimo di dimestichezza con tempi di percorrenza a bordo di un automezzo, calcola, a "grandi linee", UNO minuti ogni UNO km. Ossia 60 km/h di media. Se da casa Stival alla telecamera ERG ci sono 900 metri, 2/3 dei quali in una strada provinciale fuori paese, SICURAMENTE non trafficata, e quindi completamente libera, per coprire quei 900 metri bastano 54 secondi, a 60 km/h; velocità per nulla astronomica. Se poi si va spediti, i secondi possono scendere a 40. Per coprire quella distanza in 2 minuti (ma mi pare siano quasi 3), la Panarello avrebbe dovuto farli ad una velocità media di 18/25/30 km/h, il che mi sembra ridicolo. 900 metri è la distanza che percorro quotidianamente a piedi per arrivare in stazione a prendere il treno. Quando sono di fretta perché lo sto perdendo, questo treno, quei 900 metri, a piedi, li copro in 5 minuti. Pensare che una automobile, per quanto lentamente stìa andando, impieghi solo la metà a coprire la stessa distanza di una persona che sta marciando a velocità sostenuta con le proprie gambe, direi, che con questi calcoli non si va da nessuna parte. Per la cronaca, quando non ho fretta, questi 900 metri li percorro in 12 minuti (Google me ne da 8). Stiamo parlando di differenze di 40% sia in difetto che in eccesso. Se apriamo una finestra con un range di 40% in difetto e altrettanti in eccesso sul percorso della Panarello e il tempo di percorrenza per farlo, si passa da non avere assolutamente il tempo necessario per farlo, ad averne addirittura troppo, tanto da permettersi nel frattempo il lusso di fermarsi a bere un caffè.
L'unico modo per stabilire correttamente se Veronica Panarello abbia avuto il tempo per andare al Mulino, è fare una stima della velocità di percorrenza della stessa nei tratti visibili tra la Despar, la ERG, e la tlc nella SP120, e, CRONOMETRO alla mano, percorrere il tratto incriminato, magari con alla guida la Veronica Panarello in persona. Queste verifiche possono farle solo gli Inquirenti, e, mi risulta -come è ovvio ipotizzare - le abbiano addirittura fatte.

Unknown ha detto...

Ma se c'è chi ha condannato basandosi sui tempi di Google!!! ti dico chi a fine commento.

Comunque hai ragione a ritenere che i tempi vadano presi in maniera corretta senza usare google perché si possono trovare scarti e variabili. L'articolo naturalmente è anche provocatorio, pur se basato sui tempi giusti che dà google. Perché i tempi non vanno calcolati solo al ribasso, ma occorre aggiustarli anche al rialzo. Cosa che non s'è fatta a Ragusa.

Se in una strada con la linea continua mi trovo tre auto davanti e la prima, guidata da una vecchietta, va ai trenta, anch'io andrò ai trenta. Se in una strada di campagna, stretta come quella in cui si trova la telecamera che ha filmato il ritorno di VP, mi trovo dietro a un trattore che va ai venti, anch'io farò quel chilometro ai venti. Però i carabinieri, che vogliono stare nei loro tempi, quando verificheranno non andranno ai trenta o ai venti, ma al limite consentito dai segnali stradali.

Questo per dire che tutti i tempi devono essere presi con le molle, non solo quelli che stima google ma anche quelli che la procura vuole che siano esatti per far credere che VP sia passata da Mulino Vecchio.

E ora ti dico chi è stato condannato in base ai tempi di Google. E' Carmine Misseri. Lui non avrebbe potuto arrivare al luogo in cui è stata occultata Sarah Scazzi facendo la strada normale, perché servivano quasi 18 minuti (verificati). Per cui a Taranto si è preso google se si è tracciata la strada più veloce che prevedeva un arrivo in 13 minuti.

Peccato che non l'abbiano verificata con l'auto, perché il percorso stimato da google prevede una strada sterrata in disuso e piena di buche che in auto non si percorre (si va col trattore ma piano piano). Se proprio si vuol fare, rischiando gomme e ammortizzatori, si deve fare a 5 km l'ora.

E questa anomalia nei tempi, ripeto: calcolati usando google da chi ha voluto condannare Carmine Misseri, è stata usata dal giudice Trunfio per sentenziare la sua colpevolezza e dargli otto anni.

Alla prima udienza di appello l'avvocato Bullo ha chiesto una nuova perizia e... vedremo.

Ed ora vedi tu come pensarla... è giusto che i procuratori e i giudici italiani usino google per condannare e non quando scagiona?

Ciao, Massimo

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