E già lo scontro si preannuncia caldo, perché un conto è sapere per certo che Loris è tornato a casa un minuto dopo la partenza della madre, un conto è solo sospettarlo e non averne le prove. Comunque c'è una incongruenza nel racconto di Veronica Panarello, perché lei dice di essere uscita verso le 8.15 per portare i figli a scuola e alla ludoteca, non verso le otto e trenta come dice la videocamera (sarà regolata con l'orario giusto?). Inoltre dice che i bambini hanno litigato perché entrambi volevano stare sul sedile davanti, che poi si sono convinti a stare dietro, che essendo in ritardo andando verso la scuola ha lanciato un sacchetto con la spazzatura vicino ai cassonetti, che prima di andare alla ludoteca ha lasciato il grande vicino al viale delle elementari, che dopo averlo visto partire ha ripreso la marcia fermandosi a comprare un panino per il piccolo (a Loris aveva messo nello zaino due merendine confezionate) e che dopo averlo lasciato in compagnia della dada è tornata a casa. Ma chi ha visionato i video dice che nelle prime strade indicate dalla Panarello la sua auto non è mai passata, che dopo essere partita alle 8.32 si vede nuovamente alle 8.39 - ferma in un negozio vicino alla ludoteca - e successivamente alle 8.49, quando entra in garage.
Fermiamoci un attimo a ragionare su questo punto perché è davvero importante. I media ci informano su quanto scritto dai procuratori: cioè che durante la fascia oraria di interesse - che identificano tra le 8.32 e le 8.39 - l'auto della Panarello non si vede in alcun video (e dove è andata a finire?). Le 8.39 - a questo punto - devono essere intese come l'orario in cui viene nuovamente inquadrata dalle videocamere. E a questo proposito abbiamo saputo che la si vede entrare in un negozio vicino alla ludoteca per acquistare un panino. Ci tocca far di conto. Da casa sua alla ludoteca ci sono 350 metri di strada senza divieti: quindi un paio di minuti d'auto sono anche troppi. Ma se è uscita alle 8.32 e nessuna telecamera l'ha inquadrata fino alle 8.39, sarebbero ben sette i minuti da lei consumati per fare in auto soli 350 metri. E' chiaro che questo non è possibile e che manca una parte importante della ricostruzione accusatoria. Ci vorrebbe almeno un'altro filmato che la ponga lontano dalla scuola. Anche perché il tragitto che la donna ha indicato agli investigatori (partenza da casa, passaggio a un centinaio di metri da scuola e ritorno fino al negozio) si percorre esattamente in sette minuti. Ma andiamo oltre e passiamo ai 36 minuti in cui, per la procura, la madre resta nell'abitazione con suo figlio. Minuti usati, sempre per la procura, per torturare il bambino, viste le fascette legate anche ai polsi, e commettere l'omicidio. Minuti usati invece, secondo la Panarello, per raccogliere i giochi lasciati a terra dai bambini, per riempire e far partire la lavatrice, per rifare i letti e preparare la tavola, perché andando al castello di Donnafugata non sarebbe potuta tornare a casa prima di essere passata da scuola, e per parlare al cellulare.
Anche qui fermiamoci un momento per capire qualcosa in più. La madre di Loris dice che il bambino non era a casa. Per la procura, invece, il bambino era in casa e la donna talmente arrabbiata con lui che l'ha bloccato con delle fascette e poi ucciso. A favore della procura c'è l'entrata dell'auto nel garage, che sicuramente ha fatto intendere a chi indagava che la donna non avesse più le chiavi del portone d'ingresso perché date in precedenza a Loris (in teoria, potrebbe avere tenuto le chiavi del garage, aver dato le altre al figlio perché tornasse a casa, ed essere passata dal sottoscala per poi farsi aprire la porta dell'appartamento da chi sapeva essere già all'interno). Questo a parer mio hanno inteso gli investigatori, ma in mancanza di prove potrebbe essere anche vero che invece le chiavi le avesse e che sia entrata in garage perché la strada è stretta e parcheggiare all'interno è una sua abitudine. D'altronde quando è uscita alle 8.32 l'auto non era nel garage? Inoltre, a favore della Panarello c'è il fatto che nel condominio abitano altre cinque famiglie. E c'è da chiedersi come mai nessuno ha visto o sentito il bimbo rientrare alle 8.32 (dato che è passato dall'ingresso e aveva anche le scale da salire), come mai nessuno ha sentito urla e schiamazzi fra le 8.49 e le 9.25 (non è che un omicidio del genere si compie nel silenzio più assoluto). E, anche, come mai nessuno ha sentito o visto scendere la madre per le scale con il figlio mezzo morto in braccio. La porta del garage sbuca nel sottoscala del condominio, non direttamente in casa Stival che si trova all'ultimo piano. Urla e schiamazzi giustificherebbero l'aggressione e la pazzia della madre (perché, indubbiamente, una madre che uccide un figlio non è sana di mente), ma nessun giornalista in questi giorni ci ha parlato di urla e schiamazzi.
A questo punto è bene ricordare che noi ora ragioniamo sulle carte parziali portate dai media, che eventuali ragionamenti sono soggettivi e andranno eventualmente riveduti e corretti quando saranno disponibili gli atti ufficiali. Tenendo a mente quanto sopra, continuiamo a valutare la ricostruzione che i media dicono essere quella scritta dagli investigatori. In questa, Veronica Panarello viene chiamata dal marito e finisce di parlare al telefono con lui alle 9.23, due minuti prima di uscire dal garage. Per la procura, presumibilmente visto che poi non avrebbe avuto tempo a sufficienza, aveva già caricato suo figlio agonizzante nel bagagliaio dell'auto ed era pronta a partire. Alle 9.25, infatti, esce dal garage e prende la strada per Punta Secca. Due minuti dopo, alle 9.27 poco più, viene inquadrata dalla videocamera di un distributore ubicato sulla SP35 che la perde di vista quando l'auto imbocca una curva. Per gli investigatori la donna in quel punto rallenta e volta a destra fino ad arrivare al canalone di Mulino Vecchio per liberarsi del figlio e tornare indietro, ripresa ancora sulla SP35 da un'altra videocamera alle 9.36, fino a fermarsi di nuovo a casa alle 9.38 per recuperare lo zainetto.
Veronica Panarello, invece, dice che quando esce dal garage si infila nella SP35 per buttare l'altro sacchetto della spazzatura, quello non preso da Loris precedentemente. Dice che è obbligata a buttarla in quei cassonetti, posizionati a 400 metri da casa, perché per l'organico di più vicini non ve ne sono. Dice che alla successiva rotonda sbaglia strada e invece di girare va dritto passando oltre la curva ma poi, facendo il percorso e le manovre mostrate agli investigatori durante l'incidente probatorio di giovedì, torna indietro. Il problema sorge a questo punto. Per gli investigatori il tragitto indicato dalla donna dopo la ripresa video del distributore ERG, si percorre in tre minuti, quindi doveva essere sotto l'altra videocamera, sulla via del ritorno, alle 9.30-9.31. Invece viene inquadrata alle 9.36. La differenza è esattamente di 5/6 minuti. E per andare a Mulino vecchio, buttare un corpo nel canalone e tornare indietro, occorrono esattamente 5/6 minuti. La ricostruzione della procura, se i media l'hanno raccontata giusta, ci sta di precisione. Ma per esserne certi serve una perizia che stabilisca quale sfasatura oraria ci sia fra una videocamera di vigilanza e l'altra. Perché è indubbio che non tutte le videocamere private hanno memorizzato lo stesso identico orario (e non è detto che ce ne sia una che abbia un orario reale).
Ad esempio, quella del negozio "Vanity House" pare essere di qualche minuto avanti, visto che stabilisce la partenza di Veronica Panarello per Donnafugata alle 9.42 e che se a quest'orario sommiamo il tempo impiegato durante l'incidente probatorio di giovedì pomeriggio (quasi 18 minuti facendo guidare un poliziotto con un'auto di servizio e non la Panarello con la sua auto, come avrebbe dovuto essere) scopriamo che sarebbe arrivata all'esterno del Castello alle 10.00, non all'interno alle 9.55 come testimoniato da più persone. Insomma, la partita, se non verrà aiutata dal dna ancora da comparare con quello trovato sotto le unghie del bimbo, si giocherà sulle perizie e non è detto che diano ragione all'accusa. Ma per farne di giuste serve che già da ora si sequestrino le videocamere in modo che nessuno possa parlare di manomissioni. Manomissioni che potrebbero essere anche involontarie. Ad esempio, il proprietario del Vanity House non lo sa, ma un suo gesto potrebbe influire sia su una eventuale colpevolezza che su una eventuale innocenza. Basta che si renda conto, prima di un eventuale sequestro e di una perizia, che l'orario segnato dal suo circuito video ha una sfasatura di quattro o più minuti rispetto a quello reale e decida di regolarlo sull'orario giusto. Così facendo impedirebbe una regolare perizia e poco varrebbero le sue parole su uno spostamento dell'orario in avanti o indietro.
Anche qui fermiamoci un momento per capire qualcosa in più. La madre di Loris dice che il bambino non era a casa. Per la procura, invece, il bambino era in casa e la donna talmente arrabbiata con lui che l'ha bloccato con delle fascette e poi ucciso. A favore della procura c'è l'entrata dell'auto nel garage, che sicuramente ha fatto intendere a chi indagava che la donna non avesse più le chiavi del portone d'ingresso perché date in precedenza a Loris (in teoria, potrebbe avere tenuto le chiavi del garage, aver dato le altre al figlio perché tornasse a casa, ed essere passata dal sottoscala per poi farsi aprire la porta dell'appartamento da chi sapeva essere già all'interno). Questo a parer mio hanno inteso gli investigatori, ma in mancanza di prove potrebbe essere anche vero che invece le chiavi le avesse e che sia entrata in garage perché la strada è stretta e parcheggiare all'interno è una sua abitudine. D'altronde quando è uscita alle 8.32 l'auto non era nel garage? Inoltre, a favore della Panarello c'è il fatto che nel condominio abitano altre cinque famiglie. E c'è da chiedersi come mai nessuno ha visto o sentito il bimbo rientrare alle 8.32 (dato che è passato dall'ingresso e aveva anche le scale da salire), come mai nessuno ha sentito urla e schiamazzi fra le 8.49 e le 9.25 (non è che un omicidio del genere si compie nel silenzio più assoluto). E, anche, come mai nessuno ha sentito o visto scendere la madre per le scale con il figlio mezzo morto in braccio. La porta del garage sbuca nel sottoscala del condominio, non direttamente in casa Stival che si trova all'ultimo piano. Urla e schiamazzi giustificherebbero l'aggressione e la pazzia della madre (perché, indubbiamente, una madre che uccide un figlio non è sana di mente), ma nessun giornalista in questi giorni ci ha parlato di urla e schiamazzi.
A questo punto è bene ricordare che noi ora ragioniamo sulle carte parziali portate dai media, che eventuali ragionamenti sono soggettivi e andranno eventualmente riveduti e corretti quando saranno disponibili gli atti ufficiali. Tenendo a mente quanto sopra, continuiamo a valutare la ricostruzione che i media dicono essere quella scritta dagli investigatori. In questa, Veronica Panarello viene chiamata dal marito e finisce di parlare al telefono con lui alle 9.23, due minuti prima di uscire dal garage. Per la procura, presumibilmente visto che poi non avrebbe avuto tempo a sufficienza, aveva già caricato suo figlio agonizzante nel bagagliaio dell'auto ed era pronta a partire. Alle 9.25, infatti, esce dal garage e prende la strada per Punta Secca. Due minuti dopo, alle 9.27 poco più, viene inquadrata dalla videocamera di un distributore ubicato sulla SP35 che la perde di vista quando l'auto imbocca una curva. Per gli investigatori la donna in quel punto rallenta e volta a destra fino ad arrivare al canalone di Mulino Vecchio per liberarsi del figlio e tornare indietro, ripresa ancora sulla SP35 da un'altra videocamera alle 9.36, fino a fermarsi di nuovo a casa alle 9.38 per recuperare lo zainetto.
Veronica Panarello, invece, dice che quando esce dal garage si infila nella SP35 per buttare l'altro sacchetto della spazzatura, quello non preso da Loris precedentemente. Dice che è obbligata a buttarla in quei cassonetti, posizionati a 400 metri da casa, perché per l'organico di più vicini non ve ne sono. Dice che alla successiva rotonda sbaglia strada e invece di girare va dritto passando oltre la curva ma poi, facendo il percorso e le manovre mostrate agli investigatori durante l'incidente probatorio di giovedì, torna indietro. Il problema sorge a questo punto. Per gli investigatori il tragitto indicato dalla donna dopo la ripresa video del distributore ERG, si percorre in tre minuti, quindi doveva essere sotto l'altra videocamera, sulla via del ritorno, alle 9.30-9.31. Invece viene inquadrata alle 9.36. La differenza è esattamente di 5/6 minuti. E per andare a Mulino vecchio, buttare un corpo nel canalone e tornare indietro, occorrono esattamente 5/6 minuti. La ricostruzione della procura, se i media l'hanno raccontata giusta, ci sta di precisione. Ma per esserne certi serve una perizia che stabilisca quale sfasatura oraria ci sia fra una videocamera di vigilanza e l'altra. Perché è indubbio che non tutte le videocamere private hanno memorizzato lo stesso identico orario (e non è detto che ce ne sia una che abbia un orario reale).
Ad esempio, quella del negozio "Vanity House" pare essere di qualche minuto avanti, visto che stabilisce la partenza di Veronica Panarello per Donnafugata alle 9.42 e che se a quest'orario sommiamo il tempo impiegato durante l'incidente probatorio di giovedì pomeriggio (quasi 18 minuti facendo guidare un poliziotto con un'auto di servizio e non la Panarello con la sua auto, come avrebbe dovuto essere) scopriamo che sarebbe arrivata all'esterno del Castello alle 10.00, non all'interno alle 9.55 come testimoniato da più persone. Insomma, la partita, se non verrà aiutata dal dna ancora da comparare con quello trovato sotto le unghie del bimbo, si giocherà sulle perizie e non è detto che diano ragione all'accusa. Ma per farne di giuste serve che già da ora si sequestrino le videocamere in modo che nessuno possa parlare di manomissioni. Manomissioni che potrebbero essere anche involontarie. Ad esempio, il proprietario del Vanity House non lo sa, ma un suo gesto potrebbe influire sia su una eventuale colpevolezza che su una eventuale innocenza. Basta che si renda conto, prima di un eventuale sequestro e di una perizia, che l'orario segnato dal suo circuito video ha una sfasatura di quattro o più minuti rispetto a quello reale e decida di regolarlo sull'orario giusto. Così facendo impedirebbe una regolare perizia e poco varrebbero le sue parole su uno spostamento dell'orario in avanti o indietro.
A parte tutto, se i media non si fossero intromessi ora nessuno avrebbe dubbi sulla colpevolezza di Veronica Panarello perché sarebbe impensabile che un procuratore esperto e serio come Carmelo Petralia la accusasse di omicidio senza avere buonissime carte in mano. In questo modo tutto si calmerebbe in fretta e senza clamori toccherebbe a un buon avvocato cercare di salvarla dal carcere. Ma i media si sono intromessi sin dall'inizio e hanno spinto sia il popolo a fare il tifo per il pregiudizio che la procura a fare in fretta, come giustamente affermato dal difensore della madre, per riportare il paese alla sua ordinaria normalità. Inoltre, sempre i media hanno influito negativamente anche sui bambini della città che dopo la pubblicità informativa dell'ultima settimana alle loro mamme hanno detto, parole di una madre locale intervistata per Studio Aperto: "adesso non dobbiamo più avere paura dell'orco, adesso dobbiamo avere paura della mamma". Se a questo si aggiunge che i nipoti del cacciatore quando lo vedevano scappavano, perché inizialmente era lui l'orco del paese, possiamo capire quanto male facciano tutti gli inviati che si installano nei vari luoghi in cui viene commesso un omicidio "interessante" per le trasmissioni pomeridiane incentrate anche sulla cronaca nera.
Certo, i media se non fan disastri fan comodo perché registrano le risposte di chiunque e smascherano chi non è stato lineare. Senza mettere in dubbio la professionalità di chi ha indagato, quindi, si deve dire che la Polizia a due giorni dal ritrovamento aveva dichiarato: "La famiglia lo amava ed è fuori da ogni indagine, anche se valutiamo tutto per non lasciare nulla di intentato", e che a queste sono seguite le parole del procuratore che ai media aveva assicurato che il piccolo Loris era stato ucciso subito prima di precipitare, o meglio, prima di essere gettato nel canalone. Queste le sue parole esatte alla virgola: "La precipitazione seguita allo strangolamento è avvenuta all'interno del canale di scolo delle acque in cui è stato rinvenuto il corpo del bambino". In parole povere, decifrando quanto da lui detto, la frase stava a significare che le ferite seguite alla caduta da tre metri d'altezza non erano riconducibili a una morte avvenuta mezzora prima, perché altrimenti sarebbero risultate diverse. Quindi, il medico legale gli ha detto e scritto che al bimbo batteva ancora il cuore quando è stato spinto nel canale.
Insomma, non sarà facile scagionare Veronica Panarello, ma se non esistono prove migliori di questi indizi neppure sarà facile farla condannare. Le posizioni di accusa e difesa paiono estremamente equilibrate. Non c'è una parte che possa dire di essere in vantaggio sull'altra perché di vere prove, pur con 40 telecamere in campo, non ce ne sono. E questo è ben strano, visto il luogo in cui è stato abbandonato il corpo frequentato ogni giorno dal particolare proprietario del mulino e da altri (quelli intervistati dalla Rorro giorni fa) che in quel punto ci lavorano. Inoltre non è facile dare giudizi e farsi un'idea con ciò che è trapelato dai media. Media che ora hanno iniziato un altro linciaggio e si accaniscono sul presunto colpevole di turno facendo spazio a psichiatri e criminoligi che cercano di convincerci che le madri possono uccidere... anche senza ricordare di averlo fatto. Media che si sono dimenticati di quando, una settimana fa, davano per certi gli abusi perpetrati nel tempo sul piccolo Loris.
E la domanda è: Veronica Panarello, ora abbandonata da quasi tutti, è davvero chi ha ucciso suo figlio? Io non ne ho la certezza e spero che presto qualcuno me la mostri.
E la domanda è: Veronica Panarello, ora abbandonata da quasi tutti, è davvero chi ha ucciso suo figlio? Io non ne ho la certezza e spero che presto qualcuno me la mostri.
E chiaro che se ha ucciso in maniera così tremenda suo figlio, bloccandolo e strozzandolo con delle fascette e portandolo in macchina mezzo morto fino a gettarlo in quel canale quando il cuore ancora batteva, non può avere attenuanti e non ha neppure il diritto di chiederne. Come è chiaro che se vuole vivere in pace con la sua coscienza deve confessare il delitto, farsi curare di brutto ed espiare una pena rilevante senza fiatare. Ed infine è chiaro anche che una eventuale sua confessione la agevolerebbe in termini di condanna, questo il suo avvocato glielo spiegherà per bene, perché alle mamme assassine reo confesse in Italia toccano pochissimi anni a Castiglione delle Stiviere, posto tranquillo in cui si sta bene e ci si cura, mentre con le mamme che non confessano (magari perché davvero non hanno ucciso il loro bimbo), pur in assenza di prove la nostra legge è severa oltre ogni limite.
La speranza è che tutto si spenga presto, o tramite una confessione o grazie a un sussulto investigativo che porti a catturare il vero colpevole, così da chiudere anche questa brutta storia di cronaca nera mediatica che proprio non fa fare una bella figura a nessuno...
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245 commenti:
«Meno recenti ‹Vecchi 201 – 245 di 245Buonasera Giacomo
Io per esempio non lo sapevo che la palazzina fosse priva dell’ascensore.
E comunque io non ho ancora formulato alcuna idea di come possano essere andate le cose, spero ancora lei sia innocente
Ho solo evidenziato gli anomali comportamenti, senza pregiudizio di sorta, come è mio costume.
Mimosa
Che strano. Il medico legale prima dice che il bambino è stato strozzato con le mani. Poi, solo dopo che Veronica ha consegnato le fascette, il medico dice che è stato strozzato con le fascette.
Mi pare di ricordare una corda che si trasformò in cinta...
Ciao Mimosa.
Il mio commento, infatti, non era diretto a te in particolare, ma era "erga omnes".
So bene che hai una grande onestà intellettuale ed indipendenza di giudizio.
Purtroppo ogni volta si creano climi mediatici forsennati, che cercano di fuorviare anche le persone più equilibrate, diffondendo notizie monche ed omettendo particolari rilevanti.
Buona sera a tutti.
Giacomo
Ciao a tutti. Mi sto facendo un'idea e vorrei ben documentarmi prima di scrivere fesserie.
Mimosa (o altri): per piacere mi potresti dare i link dei soli documenti ufficiali che attualmente si conoscono?
Grazie.
Stefania
ENRICO
Non è a quelli che commentano in questo blog, che dovresti chiedere quello che ritieni elementi determinanti delle accuse che sono state fatte a carico di V, dalle autorità competenti, compreso, se possibile, un filmino che mostri le varie fasi del crimine.
In questo spazio, ognuno propone le proprie ipotesi, sulla base di quanto contenuto negli atti ufficiali pubblicati.
Le tue giuste esigenze non sono dissimili da quelle avvertite dagli altri, anche se non ripetutamente manifestate. Devi convenirne.
Tutti attendiamo i risultati finali delle indagini: scientifiche, investigative e testimoniali, alla luce delle quali rettificare, aggiungere o togliere alcune componenti le prime, parziali ipotesi.
Intanto, si tenta di elencare, come a cercato di fare Mimosa, FATTI già ritenuti certi, sui quali ognuno può mugugnare o trovare interesse. L'importante è che si resti con i piedi ben fermi al suolo.
Ciao, Pino
CORRIERE DELLA SERA
http://www.corriere.it/cronache/14_dicembre_13/loris-veronica-ha-agito-sola-cinismo-determinazione-e0cca278-82c4-11e4-a0e7-0a3afe152a95.shtml
Non riesco a farmi nessuna idea su questa vicenda, al momento sono totalmente neutrale.
Oltre a guardare le bugie di VP, dobbiamo guardare le bugie degli altri...prima dicono una cosa e poi smentiscono.
Stanno facendo una gran confusione senza alcun rispetto per la vittima.
Il gip faccia il suo lavoro astenendosi dal fare lo psicologo che non è portato. Sembra abbiano già capito tutto e non hanno ancora capito niente.
Kris
ma cos'è pure se prendono i colpevoli di un ipotetico delitti si deve dire che hanno sbagliato?
suvvia........
piero
c'era da spettarselo che la vigilessa ed il tabaccaio smantissero la testimonianza . la vigilessa non poteva sbagliarsi perchè il fatto era accaduto da poche ore ,il tabaccaio lessi che vide la polo nera dallo specchietto retrovisore .
videro ma non videro. la memoria fa brutti scherzi . daltronde non si puo' contrastare chi comanda .
su questi indizi si cercano attenuanti di scarsa memoria: mi chiedo se anche il carabiniere che è stato stato in mattinata fisso al mulino .per ritornare dopo pranzo come fa solitamente . anche lui si sia sbagliato . nessuno che trovi queste incongruenze perlomeno strane .
la storia delle fascette è 'ancora piu' strana , non si è saputo di preciso il perchè loris abbia detto che erano per la scuola ?. e la madre ne ha messe alcune nello zainetto . non potrebbe essere che avesse un appunatmento con qualcuno furbone ? che gli disse facciamo un gioco ? ai ladri o roba del genere?
Quindi...una madre che tutti descrivono come esemplare, speciale ecc.
NESSUNO(marito compreso) che racconta di maltrattamenti ai figli, ma nemmeno di reazioni esagerate o isteriche quando i piccoli fanno i capricci, nada de nada...Quindi questa madre DAL NULLA ucciderebbe il suo bambino con una crudeltà infinita. Anzi, prima lascerebbe che suo figlio se ne torni a casa da solo(lo aveva già fatto? Ma che ce frega...) e poi senza che nessuno senta un solo grido prima lega il figlio ai polsi(?) e dopo al collo(operazione lunghetta per un raptus, ma che ce frega di nuovo). Ah, intanto si fa una chiacchierata al telefono senza far trasparire nulla(ha solo visto suo figlio morire lentamente, e chi non ci riuscirebbe). Con la stessa freddezza e lucidità toglie gli slip(già premedita il piano "orco"...però!) , toglie le fascette e trasporta il corpo per le scale contando tutto sulla fortuna di non incontrare vicini. Carica il corpo del bimbo che fino a qualche ora prima amava e adorava, lo porta ad una DISCARICA e lo lascia cosi. Poi tranquilla e serena se ne va al corso di cucina(che bello!). Qualche forma di pietà verso il figlio? Nessuna. Resiste non solo alla pressione mediatica, ad una famiglia che non commento per decenza ma anche ad ore e ore di interrogatori.
Se tutto questo è vero iniziamo a preoccuparci quando ci guardiamo allo specchio. Ammettiamo che tutto ciò può capitare a CHIUNQUE.
Io non ho parole. E tutte quelle belle persone che si presentano fuori dalle carceri per gridare il loro odio(si portano anche i figli dietro, che bravi, e fanno anche il video col telefonino i cani...) dove sono quando arrestano esponenti della mafia capitale? Aaaah, tutti a casa eh?
Aspetto di saperne di più e nel mentre scelgo di credere a Veronica, almeno fino a quando non si avranno indizi seri e PRECISI.
Se questa donna è innocente nessuno si rende conto di quello che sta passando. Si ragiona con un distacco che inizia a farmi paura, seriamente!
Kiba
Per Stefania
questo è il decreto di fermo con stralci di verbali
http://www.ansa.it/documents/1418305870543_pdf.pdf
ciao Mimosa
PINO
" Non è a quelli che commentano in questo blog, che dovresti chiedere quello che ritieni elementi determinanti delle accuse che sono state fatte a carico di V, dalle autorità competenti, compreso, se possibile, un filmino che mostri le varie fasi del crimine.
non mi risulta di aver fatto una richiesta del genere a chicchessia.
Al contrario mi risulta che "il filmino" del crimine sia già stato realizzato, montato e distribuito nelle Sale sulla base di informazioni di cui - ripeto - non mi fido più
Inoltre trovo allucinante che il Gip di Ragusa abbia dedotto e scritto ( sulla base di quali competenze o analisi psicoanalitiche in suo possesso ? ) che : Veronica è una donna dall’indole “violenta e malvagia”, che ha ucciso con “l’evidente volontà di volere infliggere alla vittima sofferenze” sottolineando la “cinica condotta tenuta” ed infine abbia aggiunto come "non assuma rilevanza l’assenza di elementi che indichino un chiaro movente" nonostante si tratti di un evidente processo indiziario privo appunto di un movente nè di manifesti segnali di gravi alterazioni psichiche da parte della madre tali da poter indurre a far temere azioni scellerate come questa
a Kiba
non posso fare a meno che applaudirti per il tuo eccellente post che rispecchia in pieno le mie stesse identiche considerazioni ed il mio sdegno profondo pero quelle manifestazioni OSCENE fuori dal carcere
A Giacomo
Quindi la madre, dopo aver ucciso il figlio, ne avrebbe trasportato o trascinato il corpo giù per TRE
piani di scale fino al garage, passando davanti alle porte di TUTTI I CONDOMINI.
E nessuno avrebbe visto o sentito niente!
Siamo seri, per favore!
La Madre scende sicuramente dal terzo piano dove vive per recarsi in Garage da dove esce con la macchina alle ore 9:23 o 9:25 circa. Questo dato e' certo...........perché ci sono le riprese video di lei che parcheggia davanti il garage, scende......si reca nel portone principale poi risbuca in garage apre la saracinesca entra in macchina e rientra la macchina in retro marcia. Poi siccome non si vede più nulla va a casa. Alle 9:23 o 9:25 si vede la macchina uscire dal Garage. Certo, potrebbe anche essere che dentro la macchina lei nasconda qualcuno o che la macchina che esce ha una persona diversa alla guida. O come può essere che sia veramente egli stessa che non ha affatto Loris cadavere con se........perché magari, non so in che modo da marziani, lo aveva accompagnato a scuola. Bene!
Spiegami perché passando davanti alle porte di tutti i condomini con il figlio cadavere in braccio........qualcuno avrebbe dovuta vederla.........mentre se ci fosse passata senza Loris (cioè senza aver commesso nessun delitto) o se ci fosse passata con un complice o se solo il complice fosse passato...........allora nessuno avrebbe dovuta vederla.
Non mi risulta esserci nessun CONDOMINO che testimonia di aver visto VP quella mattina intorno alle 9:30 scendere la scale da sola.
Troppo comodo pensare che se VP fosse scesa con Loris in braccio allora qualcuno l'avrebbe dovuta vedere, invece se scende da sola allora nessuno potrebbe averla vista. Non e' una angolazione univoca di interpretazione.
Peccato che non vi sia nessun testimone che vede VP scendere le scale e dirigersi in garage senza Loris in braccio...............e allo stesso modo nessuno che la vede scendere con Loris in braccio.
Direi di correggere un alta info mediatica sbagliata: l’ex maresciallo carabiniere, Totò, proprietario del Mulino Vecchio ha ripetuto in cento interviste della prima ora che:
- lui va ogni giorno al Mulino che per lui sono le 12 circa – non porta mai orologio, si regola col sole; e dopo il pranzo e la penichella postrandiale, circa 14;45-15 fino alle 16:30-17
- Quel sabato è andato via circa alle 16:45, prima che facesse del tutto buio
- Non va a zappare l’orto, va a far “atto di presenza”, mette a posto le stanze, fa le pulizie, poi si mette a leggere il giornale, anche seduto fuori nelle belle giornate; sabato è rimasto chiuso dentro.
- Certo, è cascato dalle nuvole di fronte alle telecamere nazionali, “ma dove l’hanno trovato? Proprio qua, dove? A 30 metri dal Mulino? Io non ho visto niente, non ho sentito niente”.
- “questo posto lo conoscono tutti, era terreno di caccia, ci venivano i cacciatori. Qua ci venivano i bambini a giocare, anche quelli che marinavano la scuola”
- ”Ma come? Alle 17 l’hanno trovato? Ma alle 17 è già buio, come ha fatto quello senza una torcia?
- e per dove sono passati, vedete qua è recintato, il cancello è chiuso, l’hanno scavalcato?
Quello che non ha detto a nessun giornalista è che è andato a porgere le condoglianze la stessa sera di sabato, in quanto amico/conoscente del padre di Veronica, ma non della famiglia Stival.
Mimosa
Massimo M
La Madre scende sicuramente dal terzo piano dove vive per recarsi in Garage da dove esce con la macchina alle ore 9:23 o 9:25 circa. Questo dato e' certo.........
Monsieur La Palisse, buonasera.
Sono d'accordo con lei su questo in quanto nessuno - pare- l'abbia vista gettarsi dalla finestra col paracadute per raggiungere il garage.
Per quanto riguarda il resto delle sue argomentazioni non riesco a individuarne il senso compiuto.
La vigilessa conferma che quella mattina ha visto la mamma di,Loris davanti alla scuola e due macchine più dietro c era un ragazzo che conferma la stessa identica cosa anzi la vigilessa denuncia che stanno cercando di fargli cambiare versione m lei è' convinta di quello che dice probabilmente sono state manipolate le prove
Qualcuno dice che gli orari delle telecamere non coincidono fra loro quindi non possono essere utilizzate come prove
La conferma della testimonianza della vigilanza sta su tutti i giornali di oggi
C e qualcosa di grosso sotto vogliono il capo espiatorio ma non il vero colpevole
Sentite
chi non ha mai tenuto in braccio un figlio anche se pesa 20 chili? non lo si fa con i bambini insonnoliti? A corpo morto!?
Di che doveva preoccuparsi se incontrava un vicino di casa lungo le scale?
Una scusa poteva essere pronta, mica gli altri vanno ad accertarsi se un bambino è vivo o morto ...
a Mimosa
ti segnalo parte di questo articolo che riporta le dichiarazioni che l'ex maresciallo ha rilasciato durante una video-intervista che ho seguito personalmente ( non ricordo più nel corso di quale programma tv)
"Proprio lì dove è stato trovato il corpo, un anziano di 87 anni, Peppino Caggia, un ex carabiniere, proprietario del vecchio mulino che dà il nome alla zona, è solito passare le sue mattinate a zappare l’orto. Da due giorni non si dà pace: era stato in campagna anche sabato mattina, tra le 8 e le 11, quando Andrea Loris era già scomparso, ma non ha visto né sentito nulla.
fonte :
http://www.lastampa.it/2014/12/01/italia/cronache/orrore-in-sicilia-andrea-loris-violentato-e-ucciso-nzmQEkatOPHtdXNMy88CAI/pagina.html
Allora, qual è la versione esatta ? Che si mettano d'accordo una volta per tutte i vari "operatori" dell'informazione !
Ad Enrico
Trovo poco intelligente sottrarre la prima frase di un lungo discorso fatto da qualcuno.............perché ne deriva una considerazione che potrebbe essere "errata".
E non mi meraviglia, infatti, il riferimento successivo a Jacques de La Palice..........il cui Lapalissiano derivato non e' altro che una effettiva lettura "errata" di un'iscrizione funebre.
Tralascio il "lei"..............
Per il senso compiuto me ne farò una ragione..............
ENRICO
se hai sentito anche tu le sue interviste (per primo lo Speciale di QG di martedì 2 dicembre), saprai che coincidono con il mio resoconto
ho letto l'articolo, per questo ho voluto puntualizzare!
OT
Massimo M.
sei corso a dare un'occhiatina a Wikipedia, vero ? Bravo è sempre utile informarsi su ciò che non si conosce
@ ENRICO
e di certo anche La Vita in Diretta e Pomeriggio5 del 1° dicembre
Di cosa doveva preoccuparsi se incontrava un vicino?! Aveva il corpo morto di suo figlio in braccio con dei segni sul collo! Non è una questione di peso. Nel piano studiato e premeditato di occultare il corpo e far passare l'idea di un orco in giro, la sola eventualità di incontrare un vicino avrebbe creato non pochi problemi...
Kiba
a Mimosa
io ricordo bene che disse che ogni giorno regolarmente arrivava lì alle 8.00 dopo essere passato al cimitero dalla moglie e vi restava fino alle 11 o giù di lì per poi rientrare a casa dalla figlia , pranzare, riposarsi e ritornare verso le 14.30 fino alle 16,30/1700
Cosa che fece anche quel sabato
Dunque se quella mattinata , fino alle 11.00 non aveva visto nè sentito nulla vuol dire che il corpicino è stato portato nel canalone dopo quell'ora. Certamente non dalla madre
A meno di non supporre che costei abbia ucciso il figlio, lo abbia nascosto nel portabagagli, sia andata al corso di cucina con il cadavere nell'auto e poi sia passata al Vecchio Mulino per disfarsene prima di andare a scuola e mettere in atto la sceneggiata.
Mi sembra una ipotesi un po' troppo "tirata per i capelli" non credi ?
No, Enrico, alle 8 andava al cimitero, non al Mulino, ne sono più che certa.
Al Mulino restava fino all'ora di pranzo, non fino alle 11.
a Mimosa
Beh, non cambia molto, anzi . Al mulino ci restava sicuramente tra le 8,30/ 9.00 e l'ora di pranzo ( 11,30 /12.00)
ad Enrico
Ctz : A meno di non supporre che costei abbia ucciso il figlio, lo abbia nascosto nel portabagagli, sia andata al corso di cucina con il cadavere nell'auto e poi sia passata al Vecchio Mulino per disfarsene prima di andare a scuola e mettere in atto la sceneggiata
questa è sicuramente un’ipotesi non solo "tirata per i capelli" ma inverosimile.
Quando ho fatto notare – e giustamente tu pretendi la relazione dell’autopsia, io pure – che “hanno detto” che il corpo e gli indumenti non mostravano il versamento dei liquidi organici, spontanei post mortem, il quadro cambierebbe, l’intervento di un secondo personaggio potrebbe entrare nel mirino, almeno uno che ha trattenuto il corpicino e lo ha scaricato là nelle ore di assenza di Totò.
Kiba,
chi ti dice che lei avesse studiato un piano per far passare l’idea di un orco in giro? Io non lo credo, lei (“Se” è stata lei) non aveva alcun piano studiato … lei doveva solo sbarazzarsi di quel fagotto che disturbava il suo senso di ordine.
E poi, i segni sui polsi e sul collo non si vedevano sotto il giubbottino, specie se la testa stava appoggiata sulla spalla e il cappuccio in testa!
Eccovi il Caggia, grande zappatore di orti.
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-19ae430b-6f9c-4123-8f49-dd1c6535a327.html
Dal Minuto 29:30
E' la prima intervista fatta dal giornalista Fattori la mattina del 1 Dicembre.
Caggia dichiara che va in quel posto.......tra le 9:30 e le 10:00.........9:00 qualche volta. E' generico........non sa con precisione dire l'ora..........fa capire di essere uno che non guarda proprio l'orologio.
Dunque anche questo Caggia qui vale come il due di coppe perché la VP, secondo l'accusa, compie l'occultamento dopo le 9:25 e prima delle 9:36............orari in cui Caggia poteva non essere arrivato al Mulino.
Poi questo Signore poteva zappare l'orto fino al tramonto.............ma mi e' sembrato più uno che per passare il tempo sazia gatti.
Ad Enrico
Ma la derivazione di Lapalissiano la insegnano , nel peggiore dei casi, al Primo Liceo. Davvero non conoscevi la derivazione e sei andato ad accertarti su Wiki?
a Mimosa
" l’intervento di un secondo personaggio potrebbe entrare nel mirino, almeno uno che ha trattenuto il corpicino e lo ha scaricato là nelle ore di assenza di Totò.
allora si dovrebbe supporre che costei abbia "commissionato" l'uccisione del figlio ad una terza persona ?!
Ossia presumere che VP con una scusa abbia mandato i figlio a casa dandogli le chiavi per aprire il portoncino dello stabile e dell'appartamento all'interno del quale un individuo non meglio identificato era lì pronto ad uccidere il bambino ?
Ed il movente quale sarebbe ?
Ps : non ho ben capito il tuo riferimento al " suo senso di ordine
Da cosa deduci che VP fosse una maniaca dell'ordine ( in particolare se si tratta di cadaveri in giro per casa )
Lasciami fare una battuta prima di andare a dormire .. :-)
Enrico
è prematuro che io anticipi ora le idee che mi sto facendo su un'ipotesi delle motivazioni, ... nel caso l'autrice della morte sia stata VP.
pertanto non è nelle mie idee che abbia commissionato l'uccisione, anzi!
piuttosto l'occultamento ...
ma ci devo studiare ancora
buonanotte
Mimosa
OT
a Massimo M
"sei andato ad accertarti su Wiki?
veramente ad accertarti della grafia esatta ( e obsoleta) ci sei andato tu non io
beh, dopo questa alta disquisizione cultural-letteraria credo sia il caso di aggiornarci a domani
buonanotte !
... anche perché sto ricostruendo un profilo di VP che a molti non piacerà
Mimosa, intanto un grande GRAZIE. Sono abbastanza sconvolta da quanto è accaduto ed oggi non mi sento di spiegare a tutti voi il perchè.
Mi hai aiutata. Domani commentero'. Ho voluto prendermi il mio tempo con la consapevolezza di non avere verità in tasca alcuna.
Stefania
Precisiamo: l'anziano proprietario del vecchio mulino, ebbe a dire, nell'intervista fattagli il giorno dopo il ritrovamento del corpo di Loris, che lui si recava a quel vecchio stabile, tutti i giorni.
La mattina, dopo colazione, si recava prima al cimitero, a guardare e mettere in ordine la tomba della moglie, subito dopo raggiungeva lo stabile del vecchio mulino, dove vi abitava quando la consorte era ancora viva, solo per dare da mangiare ai gatti, e girovagare per la casa, ancora arredata con modesti mobili, un letto matrimoniale, e qualche lettino.
Nell'occasione precisò che il mattino arrivava sul posto intorno alle 10, o giù di lì, senza mai guardare l'orologio, ed andava via prima dell'ora di pranzo, che consumava con la figlia.
Il pomeriggio, dopo il riposino di prammatica, vero le 15-15,30, (ma senza mai guardare l'orologio, ha tenuto a precisare), faceva una seconda capatina alla cascina, e vi si tratteneva poco più di una oretta, poi, prima che imbrunisse (disse che alle 16,30 il tramonto è già avanzato in questo mese) prendeva la via del ritorno in paese.
In quella stessa occasione, aggiunse di essere meravigliato di come il cacciatore avesse visto il corpo della vittima, data la scarsa luce delle ore 17, e la folta vegetazione che copre gli argini del canalone.
L'intervista si concluse con la riaffermazione, da parte dell'anziano, di non aver visto, nè udito nulla, durante la sua presenza in loco. Forse l'occultamento si sarebbe attuato la mattina, prima del suo arrivo sul posto.
@Giacomo,
ti ammiro come sempre alla grande... e ammiro sempre il tuo garantismo...
...che poi un corpo morto pesa tantissimo... VP è minuta... non riesco a figurarmela che riesca a portarlo giu a peso morto così alla bell'è meglio davvero rischiando di farsi vedere da chicchessia....
magari non sarà un altro caso Scazzi però c'è qualcosa che non quadra anche qui....
Poi, come dice Massimo, se è stata lei speriamo che confessi e tolga dubbi anche a noi, perchè al momento io di dubbi ne ho!
Stefano
Prima di fare altri commenti è meglio leggiate l'ultimo articolo di Massimo Prati
e nessuno dei condomini avrebbe sentito le urla del bambino mentre veniva ucciso?
Buonasera a tutti! Ho letto e riletto le carte e come Mimosa ho ascoltato le dichiarazioni rilasciate da chi in questa storia è coinvolto. Non quelle riportate. Ho provato a cancellarle dalla mia mente.
Ci sono cose che non mi quadrano.
- se pensiamo che il bambino capriccioso viene abbandonato davanti a casa per punizione e che lo stesso si sia allontanato con qualcuno, dovremmo trovare le tracce di questa persona (se lo carica in macchina, su un motorino) oppure del solo bambino che a piedi si dirige da qualche parte ma nelle telecamere cittadine non vi è traccia di un bimbo che vaga da solo;
- se pensiamo che il seggiolino per il bimbo piu' piccolo sia sufficiente a decidere che Veronica ne facesse sempre uso, cadiamo in errore. Certo, era montato all'interno dell'autovettura ma potrebbe aver concesso (cosa grave) al figlio e non solo quel giorno, di non sedercisi o peggio ancora di occupare il posto anteriore. Da chi getta la spazzatura al volo dall'autovettura ci si puo' anche aspettare uno scarsissimo senso civico e "siccome tanto devo fare poca strada ... magari io non allaccio la cintura e manco obbligo un figlio recalcitante a sedere nel seggiolino protettivo! Tanto A ME non succede niente!
- Le telecamere hanno orari sballati ma o chi ha steso il verbale non sa fare di conto oppure qualcosa non torna! Se la donna era in ritardo rispetto all'orario di ingresso degli scolari alle elementari, non poteva di certo essere alle 08:40 alla ludoteca!
- Chi è in ritardo nel portare i figli a scuola, non allunga la strada per gettare immondizia! Lo fa DOPO;
- La ludoteca non è la scuola materna. Non credo che Veronica portasse il figlio ogni giorno in ludoteca. Come puo' aver confuso il giorno la vigilessa?
- Le fascette: potrebbe invece Veronica essere tornata a casa ed aver chiesto al figlio di consegnarle i polsi per mettergli le fascette per punizione? Se si', puo' il piccolo essersi messo ad urlare quando ha compreso che non riusciva a liberarsi ed aver detto una frase del tipo "Quando torna lo dico al babbo!" cosi' che Veronica abbia perso la testa e presa un'altra fascetta l'abbia stretta al collo del bambino che con le mani già legate non avrebbe piu' avuto modo di difendersi?
- Si è verificato se in casa mancano valige o borsoni? Si dice che fare otto rampe di scale con trenta chili di figlio sulle spalle o in braccio non sia cosa difficile ma a me Veronica è parsa una donna parecchio minuta.
Qui per il momento mi fermo.
Stefania
Non riesco a credere che una madre normale possa aggredire e uccidere un figlio in condizione di lucidità. Devo necessariamente presupporre che, quantomeno, sia fuori di se dalla rabbia o che abbia problemi psichici. Ma, nel primo caso, troverei veramente incomprensibile la modalità' dell'uccisione: ritenete possibile riuscire a inserire la linguetta della fascetta nel piccolo occhiello quando, come minimo, le mani tremano di rabbia?
Inoltre non mi sembra plausibile da parte di una madre una modalita' di uccisione che preveda lucidità' di esecuzione, a meno che non si sia in presenza di una personalita' altamente disturbata e sadica. E una tale personalita' non può crearsi improvvisamente. Sarebbe stato più credibile se avessero ipotizzato, come sembrava inizialmente, uno strangolamento a mani nude.
Sarahkey
Sarakey, ci credo tu non riesca a crederci. Non peraltro, ci stanno spiegando in tutti i modi che questa donna era un'aliena. La mamma l'ha definita squilibrata, la sorella cattiva e squilibrata, per il marito oramai è morta, i vicini la trovavano educata ma non la conoscevano, la vigilessa l'ha vista ma non troppo, gli Stival prendono le distanze ... perchè se è cattiva dentro e nessuno se ne è accorto deve essere PROPRIO CATTIVA, un'eccezione ... non puo' capitare a TUTTI NOI di incontrare sulla propria strada un simile MOSTRO. E' il gioco che si sta giocando e chi le era vicino preferisce prendere le distanze e non porsi domande.
Stefania
MassimoM, prima ho trovato tempo per rispondere a qualche eccezione, e visto che ho scritto di un argomento che "mi prende" mi sono pure dilungato troppo rimanendo indietro col lavoro.
Sul punto percorso ti avevo già risposto quando ho parlato della tangenziale (perché sarebbe stata quella la mia scelta se fossi passato dalla rotonda della Erg). Ma visto che vuoi che passi dal centro della città ci passo. Però prima mettiamo un punto fisso perché tu continui a insistere sul Dome 360° come se fosse il vangelo, ma il problema della difesa di VP non è il Dome 360° che potrebbe inquadrare a destra mentre un auto passa a sinistra, visto che essendo girevole ha posizioni programmate con una inquadratura da 90° e un tempo di rotazione stabilito dal tecnico (che di fabbrica può arrivare anche a 16 minuti per una rotazione completa con 8 inquadrature programmate), il problema della difesa sono le telecamere fisse a registrazione continua.
Ma fai un grande errore se per i tuoi ragionamenti ti basi sui servizi della televisione. Perché loro mandano in onda ciò che vogliono e il telespettatore lo beve perché non ha la visione completa di tutto e non è di quella città.
Se vuoi cercare il pelo nell'uovo devi saper scindere quanto mostrano i media. Possibile che tu non abbia capito che i giornalisti fanno servizi mirati ad uso e consumo del pregiudizio che serve a far seguire a più telespettatori il loro programma? Il giornalismo moderno è una branchia della pubblicità, una sorta di Carosello.
Parliamo del servizio che hai postato.
Che l'inviata non ti abbia parlato in verità te lo dimostra la testimonianza di VP che dice di essere andata dalla parte opposta per gettare l'immondizia (e proprio per questo si è detto che alle 8.30 era al mulino vecchio)... ma ci sono tante altre cose false che a un occhio esperto non sfuggono.
Diamo un'occhiata al servizio lasciando quindi perdere quanto ci hanno detto sul viaggio mattutino a Mulino Vecchio (quindi non esiste il viaggio e ci hanno raccontato altre bufale), e concentriamoci sul servizio "fasullo" di rai3.
Partiamo, seguimi e intanto controlla il filmato. L'inviata dice che non appena parte di casa VP prende la via Roma, inquadrata da una telecamera un minuto dopo (alle 8.33), per andare da lì in via Matteotti. Finisce di parlare di via Roma, la imbocca con l'auto ma poi passa a parlare della telecamera di via Caucana (angolo piazza Celestri), come se VP avesse girato e imboccato via Caucana (in bocca alle telecamere quindi).
Parla di quella telecamera e di quella via ma poi che fa? Torna indietro, torna in via Roma e inquadra l'incrocio che da via Roma porta in Piazza Vittorio Emanuele per poi imboccare via Matteotti. Ma come? Non era in via Caucana? Perché è tornata indietro e ha imboccato nuovamente via Roma? Capisci come fanno?
continua...
Ma andiamo oltre perché non c'è solo questo. Dopo aver parlato della telecamera di via Matteotti ed aver spinto sulla presenza di tante altre private, l'inviata ci mostra piazza degli studi dicendoci che la madre quella mattina si è fermata lì. E no! VP ha detto di non essersi fermata lì, ha detto di essere andata dalla parte opposta, lo sappiamo benissimo entrambi (possibile non lo sappia la giornalista?).
Il servizio è dunque un pessimo servizio e la musica che lo completa porta a pensare a un qualcosa di losco. Ed eccolo servito il pregiudizio... la madre è un'assassina ed è stata smascherata (questo il messaggio subliminale che entra nella mente di chi lo guarda senza essersi informato prima in maniera migliore).
Ma tu vuoi da me un percorso alternativo che non passi da fuori città ma che tocchi il centro e piazza degli studi, giusto? Bene. Ed allora ti indico un percorso che non contempla telecamere fisse. Quindi VP non va a gettare l'immondizia ed imbocca via Roma andando sempre dritto per entrare in via Can.G. Iurato e poi in via Trieste. A quel punto è nella parte bassa di piazza degli Studi. Il Dome è dalla parte opposta, accanto a via fratelli Cervi e anche se fosse girato verso via Trieste quell'incrocio non lo vedrebbe a causa degli alberi. E' all'incrocio, dunque, gira a sinistra su via Maiorana e dopo 15 metri è già fuori visuale (2/3 secondi massimo), andando dritto per altri 25 metri prende via Matteotti e passando da Piazza Carducci (200 metri che percorre in quanto, 10 secondi?) arriva subito in via Di Vittorio e alla guardia medica.
Se questo fosse il percorso da lei preso, nonostante lo shock che lascia perdere in maniera così violenta e per sempre un figlio super-amato, non avrebbe neppure mentito perché via Matteotti l'ha imboccata (anche se nella parte in cui non vi sono telecamere fisse).
Ora ho davvero da fare e per oggi non posso più risponderti... scusami.
Ciao, Massimo
alcuni spunti presi da http://italiariunita.wordpress.com/2014/12/27/cronaca-nera-e-potere-dei-media
"Quale madre, confidando fiduciosa nelle autorità per far luce sull’omicidio del figlio e mai immaginando di poter essere ritenuta l’assassina della propria creatura, potrebbe supporre che una semplice esitazione, un tralasciare un particolare o ricordarselo successivamente, possa rivelarsi un’arma da usare contro di lei? Viene da chiedersi se questi magistrati si rendono conto che stanno parlando della madre della vittima, della donna che più ha amato Loris, o se per deformazione professionale si sono ormai abituati ad analizzare solo delitti commessi da criminali incalliti....
E’ lecito quindi chiedersi se il Gip, dopo una presa di posizione così netta e dura nei confronti della Panarello, avrebbe l’onestà e il coraggio di ammettere il proprio errore se si trovasse in presenza di elementi che confutano la sua tesi....
Purtroppo la storia si ripete (vedi Pappalardi e Schillaci entrambi vittime di inquirenti incapaci), anche alla madre di Loris è stato negato il diritto di piangere sulla bara del figlio, chi le chiederà scusa quando si scoprirà la verità? E, soprattutto, qualcuno la cercherà davvero questa verità? Magari è più semplice e banale di quanto si pensi, magari alcuni bambini hanno marinato la scuola assieme a Loris e sono andati al Mulino Vecchio per giocare a guardie e ladri con le fascette da elettricista…”]
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