mercoledì 1 ottobre 2014

Siamo tutti dei "Massimo Bossetti": ignari protagonisti (nostro malgrado) e futuri attori di un sicuro successo mediatico...

Articolo di Gilberto Migliorini


La notizia sbandierata in bold è che sì… i coniugi Bossetti talvolta guardavano dei filmini porno. Notizia talmente eclatante, rivelatrice, per non dire ‘sconvolgente’, da meritare appunto i titoli di testa. Nell’epoca dove in rete con un colpo di mouse si può reperire tutto il kamasutra e perfino la bella addormentata nel bosco in versione hard, sembra che l’invenzione dell’acqua calda d’improvviso abbia avuto gli onori di un oscar per la regia. È come se qualcuno avesse rivelato che lo sport nazionale, dar pedate a una palla, in certe occasioni può diventare davvero qualcosa di sospetto, una sorta di perversione per via della sfera che va in rete con oscure allusioni a qualche recondito goal in fuorigioco… Il sesso è come il prezzemolo, un ingrediente con il quale si può cucinare qualunque pietanza, dimostrare il tutto e il niente, fare la quadratura del cerchio e operare perfino il miracolo, quello di trasformare l’acqua in vino.

Per quanto tutti facciano uso dell’erba lussuriosa nelle preparazioni culinarie, è facile farne una macchia di Rorschach: ognuno ci proietta quello che vuole, perfino la giustificazione di un delitto se la trama consente di spaziare dalla commedia brillante al noir. Per i benpensanti e i bacchettoni, il sesso deve rimanere una sorta di buco nero e il porno qualcosa di peccaminoso, per qualcuno addirittura di perverso e anormale. Sì, è vero, il sesso può diventare una droga, come il cibo, il fumo, l’alcol e perfino il lavoro. Questione di dosi, ma soprattutto di processo alle intenzioni. C’è chi lo prende in quantità omeopatiche e chi ne fa indigestione, ognuno ne sfrutta quanto basta, talvolta come un farmaco o un surrogato, fino alla totale astensione per scelta, per vocazione o per sopraggiunta pace dei sensi. Il mondo è bello perché è vario.

Il porno è come un grimaldello, per qualsiasi delitto c’è il passepartout del sesso, in qualsiasi teorema che si rispetti esso sviluppa inferenze più o meno consequenziali, in qualche caso si tratta del classico pseudo sillogismo che costruisce dei veri e propri quinti postulati. Si tratta di quei parallelismi dai quali si possono ricavare deduzioni fantasiose e bizzarre. Per un punto passano infinite rette parallele a una retta data: si tratta di geometrie non euclidee per le quali si costruiscono teoremi a iosa e si può sempre trovare argomenti per dimostrare il movente di un delitto e disegnare un profilo criminale, se serve, usando l’oscuro oggetto del desiderio, la molla passionale, la perversione e perfino qualche problemino erettile. Il sesso può essere il movente di qualsiasi delitto, perfino quello di amarsi, forse il più sconvolgente e sospetto. L’amore, quello vero - non quello convenzionale delle telenovele o dei fotoromanzi - ha sempre qualcosa di deviante per quel suo non conformarsi ai canoni del bon ton, per quel suo uscire dall’immagine oleografica e convenzionale, per quel significato unico che ciascuno che ama davvero riesce a dare al sentimento indecidibile. 

L’amore fa scandalo soprattutto quando non si tratta di quelle commedie leziose e convenzionali… di quei film hollywoodiani un po’ mielosi, di quei polpettoni televisivi conditi con tanti buoni sentimenti. I moderni opinionisti ne rilevano tutti gli aspetti non conformi rispetto a quell’idealtipo che con stampante 3D si trasforma in modello canonico, la normalità della famigliola del mulino bianco dove si può radiografare l’eros, misurarlo con il calibro e offrire al target la sua dose giornaliera di convenzioni confezionate con qualche ricetta pronta all’uso. Si tratta di cucina molecolare, anzi di quella normalità che gli spot pubblicitari ci raccontano con immagini edulcorate e edificanti. Ci diranno com’è, se è naturale, come non deve essere, se anomalo; dei personaggi letterari ne faranno delle macchiette tradotte in letterine e veline, una poetica con canzonette anima e core. Una volta erano i preti a voler guardare sotto le lenzuola, metaforicamente parlando, adesso sono criminalisti, moralisti, strizzacervelli e tutti quei persuasori che amorevolmente ci prendono per mano per condurci nel paese dei barbapapà.

Qualcuno sa sempre con precisione dove tracciare il confine tra l’eros e il porno, ti spiega per filo e per segno quando siamo nel segno di Moana Pozzi o invece in quello della cantante che muove il culo sensualmente in un videoclip. Mai il dubbio che il confine sia proprio dentro l’occhio di chi guarda, anzi di chi giudica, nel pregiudizio che trasforma una spensierata divagazione nell’immaginario, delle ludiche e innocenti fantasie sessuali in un perverso outing anatomico, un peccaminoso sguardo proibito, perfino la scenografia di un delitto. È così che lo sport nazionale diviene improvvisamente qualcosa di eccentrico e difforme, pericoloso e perverso…. Fin tanto che rimane anonimo, tutt’al più confinato nel mondo dello spettacolo il sex, sembra perfino ammesso e tollerato, sbandierato quando serve e occultato con (finta) diffida quando occorre risvegliare l’interesse in un pubblico annoiato. Per la politica? Beh, lì sì, noblesse oblige, si può pretendere, giustamente, discrezione, invocare, opportunamente, la privacy, dirimere il dilemma invocando qualche immunità in ragione di obblighi istituzionali. Anzi in certi ambienti si chiude un occhio anche perfino di fronte a qualche vera perversione, non parliamo poi se di mezzo ci sono istituzioni diciamo moralmente ineccepibili… 

Ma quando riguarda noi tutti, uomini e donne normodotati di un potere effimero, come persone che amano la vita con quella attitudine a volersi eccitare, trovare consonanza di desideri e bisogni, sperimentare legittime trasgressioni, provare l’ebbrezza di un corpo desiderante, beh… allora d’improvviso ci scopriamo attenzionati, gravidi di una perversa e deviante attitudine a fare i guardoni, anticamera di perversioni inaudite e di efferati delitti. E sì che il guardare fa parte di quella freudiana scena primaria della quale siamo stati un po’ tutti testimoni. Sarebbe naturale guardare un film porno, giusto come promemoria per rimembrare una sessualità in fase di stanca o un erotismo un po’ spento, per risvegliarci dal sonno dei sensi?  Possiamo ancora farcela? Non tutto è perduto? C’è ancora un desiderio di riscossa? Per i bacchettoni no davvero, guardare su Google qualche immagine diciamo un po’ evocativa è cosa non solo sospetta, può davvero risultare la prova di un delitto. Quale delitto? Quello che non abbiamo ancora commesso ma che nel caso avrebbe già bell’e pronto un indizio, forse una prova con tanto di documentazione di navigazione on-line. 

Attento, il Grande Fratello ti guarda. Navighi tra Scilla e Cariddi, tra gli scogli che evocano qualche simbolo fallico, sono allusioni infide e pericolose… su quelle rocce affioranti si può naufragare anche solo per aver osato guardare un pisello o una passerina, non parliamo poi di un amplesso, un ménage a trois o l’amore di gruppo. Lo sguardo di Medusa è quello che ci fa arrossire di vergogna, impietriti balbettiamo, ci scusiamo, giustifichiamo qualcosa che fa parte della nostra natura incommensurabile a qualsiasi supposta normalità omologata, di fantasie per le quali si prova l’ebrezza dei desideri proibiti. Guardare e mettere a nudo costituisce la premessa per comprendere e comprenderci, accettare noi stessi con i nostri desideri e i nostri limiti, ma anche con la nostra originale impudicizia.

Il porno è davvero un argomento per tutte le stagioni, prefigura qualsiasi movente. Il sesso si sa è una delle molle del mondo perfino quando, come nel film con Manfredi accusato di aver molestato una gallina, il protagonista si giustifica dicendo che non è fatto di legno. De gustibus non est disputandum. Ma qui gli animalisti potrebbero giustamente insorgere. Non si tratta di adulti consenzienti. Un pollo si può mangiare, magari usare come cavia sperimentale, torturarlo con sostanze chimiche, impiantargli elettrodi nel cervello (in nome della scienza lo si può fare)... ma il sesso no, lì si tratta di perversione.

Effettivamente in un filmino porno c’è qualcosa di più: c'è il pregiudizio e la proiezione (in senso psicoanalitico). L’argomento è scabroso per via di una rimozione, quella privacy che ormai ci viene abitualmente sottratta. La nudità non è più quella dei film porno e delle ammucchiate, è quella della profilazione alla quale siamo giornalmente sottoposti. Carte di credito, fidaty, cellulari, computer, occhi satellitari. I nuovi attori porno siamo noi, nudi in vetrina non solo nel letto, quando facciamo la spesa, navighiamo, telefoniamo, mangiamo, viaggiamo, sogniamo… perfino quando defechiamo un water elettronico registra puntigliosamente l’entità dei nostri coproliti, l’analisi chimica ne trae valutazioni sui nostri stili di consumo, in grado di dire statisticamente per chi votiamo pesando opportunamente i sentori registrati da un naso elettronico. Merde!, direbbero i francesi. Noi invece usiamo perifrasi e circonlocuzioni per non offendere le anime candide. Banche dati dei nostri profili antropometrici e del nostri spostamenti ci rendono sempre reperibili, localizzabili, tracciabili, monitorabili, misurabili e pesabili. La nudità e la pornografia non è più quella delle vergogne, è quella della nostra anima trasparente, pesci di cristallo in un acquario, quella nuvola informatica nella quale siamo immagazzinati, trasformati in cavie sperimentali, profili statistici.

Perfino le masturbazioni mentali presto saranno visionabili mediante quei chip impiantati sottopelle e resi obbligatori per mantenerci in buona salute. Il porno finalmente uscirà dal pregiudizio che fa di Cicciolina un’attrice di serie B. Ormai non siamo più soltanto spettatori, recitiamo con spontanea e forse rassegnata nonchalance, talvolta senza neppure percepire che siamo in diretta e che potremmo diventare proprio i protagonisti di un thrilling a puntate, in prima pagina, (porno)attori di un film di grande successo, inconsapevoli autori di un delitto, in primo piano in tutte le trasmissioni e programmi tv...

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636 commenti:

«Meno recenti   ‹Vecchi   601 – 636 di 636
Pamba ha detto...

" La relazione del Ris che ha portato all'attribuzione del dna di Ignoto 1 a Massimo Giuseppe Bossetti, in carcere da oltre quattro mesi per l’omicidio di Yara Gambirasio, presenta, per i difensori del muratore, dei vizi procedurali da determinarne la nullità. Ed è una nullità che, a quanto si è saputo, trae origine dalle indagini sul marocchino Mohamed Fikri, inizialmente arrestato, poi risultato estraneo al delitto e uscito di scena dopo oltre due anni, quando la sua posizione è stata archiviata."


http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2014/10/14/ansa-yara-difesa-chiede-a-riesame-nullita-relazione-ris_3578579e-b9d9-4d20-b06c-92112855e047.html


Mimosa ha detto...

@ TommyS
Ben detto!
Ctz: la perizia del Ris di Parma del dicembre 2012", al cui interno, in particolare è contenuto l'esame del Dna

che avevo detto io? Tu dubitavi. E mi hai chiesto “E tu come lo sai cosa ha depositato il PM al momento della richiesta di convalida del fermo?”.
In effetti, come ti sei corretto, alla convalida del fermo, ossia alla “richiesta di arresto” da parte della Ruggeri, 16 giugno, ove non esisteva alcun avvocato difensore, si aggiunse l’ Ordinanza della “custodia preventiva” emessa della PM Maccora titolare dell’inchiesta, alle ore 18 del 19 giugno, con la Gazzetti difensore d’ufficio. Subito dopo subentrò l’avv. Salvagni e in tandem cominciarono a preparare le carte per il ricoso per la scarcerazione, presentato appena in settembre.

Quando a Matrix dell’altra sera la Gazetti ha citato espressamente le 2 parti della relazione della Cattaneo descrivendo cosa contengono, è evidente che tutti gli Atti nel frattempo sono stati messi a disposizione della Difesa, la quale ha anche ricevuto la relazione sui tabulati, come hai convenuto tu nel successivo post.

Dovresti rileggere i tuoi stessi interventi del 25 settembre 2014 12:36 e del 9 ottobre 2014 16:28, con speciale merito alle riflessioni che facesti sulla consulenza della dott.a Gino,
sulla quale la mia interpretazione è che, se non osano darne assaggio, è piuttosto favorevole ai resoconti procedurali dei Ris e dei Laboratori, nulla eccependo sulle procedure
... tanto che (come tu stesso hai scritto i difensori nell’istanza “parlano a proprio nome” senza citare il parere della consulente e nemmeno lo fanno nel ricorso al riesame a Brescia, nel quale si sono attaccati ad un qualcosa di “indefinito” non a “certezze” biologiche e genetiche.

Aspettiamo di leggere le motivazioni per le quali chiedono la “nullità” del dna.
Sicuramente arriveranno le indiscrezioni.

E ci risentiremo per un altro scambio di opinioni “procedurali”.

Ciao,
Mimosa

Mimosa ha detto...


Sia chiaro che mi assumo la veste di una attenta osservatrice del costume processuale sfruttando la mia minima competenza costruita su antico (e rispolverato) studio, consapevole che i pareri scaturibili dal libero convincimento del Giudice possono stravolgere la logica.

TommyS. ha detto...

Mimosa

Quella citazione della citazione della citazione è una parte "non virgolettata" e quindi aggiunta dal giornalista. Non sono le parole dell'avv. Salvagni che si è limitato a dire "perizia del Ris di Parma del dicembre 2012, su cui ci sarà battaglia nel corso del procedimento".

Le perizie di tipo tecnico e scientifico sono complete nel momento in cui contengono anche tutti i dati, i calcoli, le fotografie, .... che sono alla base della perizia, la quale solitamente sintetizza i risultati ed esprime le conclusioni. Se hai presente la famosa perizia di Tagliabracci potrai ricordare come delle analisi genetiche, di quelle tossicologiche, nonché di quelle relative all'esame di genere dei tamponi vaginali, rettali e buccali vi fossero solamente i risultati mentre tutta la documentazione non era allegata. I tracciati elettroforetici li dovette richiedere il perito della Corte, così come la documentazione fotografica dei test effettuati con i Rapid Stain IDentification kits (RSID), per poi ricevere una serie di fotografie alquanto dubbie che sappiamo bene cosa hanno permesso di affermare. Per non parlare delle analisi tossicologiche e quelle chimiche sull'Umor Vitreo che nessuno, credo, ha mai visto.
Per non parlare di tutta la documentazione richiesta dai periti Conti-Vecchiotti alla dott.sa Stefanoni e mai ricevuta in forma integrale (di raw data nemmeno l'ombra).
Quelli sono gli elementi che un consulente genetico può analizzare per vedere se le analisi sono state condotte in modo ineccepibile ed eventualmente avanzare osservazioni e critiche ragionate.
Continuo quindi a credere che questi dati non siano ancora a disposizione della difesa e quindi del proprio consulente.

D'altronde gli stessi avvocati nell'istanza di scarcerazione così scrivono:

"Questa Difesa non intende, quantomeno nell'ambito del presente atto, affrontare tematiche di natura tecnica -­‐ scientifica comunque connesse alle attività di estrazione, elaborazione, analisi e confronto di materiale biologico / DNA, limitandosi, ai fini dell'odierna istanza, ad una integrale lettura ed evidenziazione delle affermazioni riportate dal RIS stesso."
[.....]
"Il Giudice, con il corretto ed evidente intento di verificare se le procedure di estrazione del DNA possano accertarsi come giuste – da cui, logicamente, l'attendibilità delle risultanze -­‐ analizza la relazione dei RIS, che contempla l'illustrazione delle modalità operative (pag.4 della relazione RIS).Accertata la correttezza della illustrazione delle modalità, il paragrafo quivi in esame si conclude sostanzialmente affermando la correttezza della estrazione.
In realtà, è di tutta evidenza che “l'illustrazione delle modalità” e l'effettiva adozione delle modalità illustrate (di cui non vi è contezza né nella relazione, né negli allegati alla stessa) costituisce discorso diverso. L’illustrazione delle modalità può essere esaustiva e le modalità non essere corrette, oppure le modalità possono essere corrette e l’illustrazione non essere esaustiva."


Mi sembra quindi chiaro che al momento la difesa non disponga dei dati necessari ad avanzare, tramite il proprio consulente, critiche ragionate all'operato del RIS.

Pamba ha detto...

Anonimo del 14/10 h 9.14 e 11.57
Oddio scusami, solo ora mi sono accorta (si, sono una lei) che saltavo dai commenti "meno recenti" a quelli "nuovi" e non ho visto il tuo gentile intervento chiarificatore in merito alla degradazione proteica.
Grazie per aver correttamente interpretato il mio intervento e riportato la risposta di Annika sulla "retta via" ;-)

Alla prossima
Pamba

Pamba ha detto...

TommyS
Dovremmo aspettare il 21 per avere l'esito dell'istanza di Riesame e capire se, come sembra, anche in questo caso i legali non si sono soffermati su aspetti sostanziali della relazione dei RIS ma, come sembra, meramente procedurali.

Se, come credo, si andrà a processo, comunque uno la pensi, e' certa la centralita' del Dna.
Cosa potrà fare la Difesa se non insinuare un ragionevole dubbio sulla validità di questo grave indizio ?

Anche se l'onere della prova dovrebbe spettare all'Accusa, in realtà l'Accusa la sua ricostruzione l'ha già delineata e la Difesa dovrebbe smontarla.
Come? Ipotizzo:

- trovare un errore nei protocolli che hanno portato all'equiparazione Ignoto 1 MGB e tentare l'inammissibilità della prova;
- se il tentativo non riesce, convincere i giudici della possibilità (dimostrabile, non basta una mera ipotesi) di un trasferimento da parte di qualcuno/qualcosa del suo Dna sugli abiti della vittima.
- in alternativa, dimostrare che il Dna non è contestuale al delitto, ma depositato prima o dopo (prima=ha avuto un qualche contatto - da definire - con Yara; dopo=ha avuto un qualche contatto - da precisare se casuale o se coinvolto nell'occultamento - con il cadavere.

Se e' colpevole, dovrebbe essere precisato il suo ruolo, non è la stessa cosa sequestro, occultamento o omicidio, neanche dal punto di vista penale..

Se fosse innocente, non potrebbe che continuare ad affermare di non avere idea di come il suo Dna sia finito lì. Ma questo basterebbe ad evitargli la condanna?

Pamba

Anonimo ha detto...

XPamba
Condivido quanto sei andata argomentando,
Il compito della difesa sarà quanto mai arduo, anche considerando che a tutto verrebbe assommato anche la convinzione del giudice che, come nel caso parolisi, decise in modo indipendente, bugerandosene anche delle conclusioni della Procura.
Le decisioni del Tribunale della libertà di Brescia, penso rappresenteranno le premesse di quando dovrà aspettarsi il detenuto a fine del processo di 1° grado.
D.S.

Antonello ha detto...

@Pamba @D.S.
A parte appunto prati sterminati di discrezionalita', io credo di non poter condividere.

Nel senso che la traccia non appare contestualizzata all'aggressione in ogni caso, seppur ancora da ripeterne l'estrazione, si presenta una traccia impossibile da analizzare in maniera inequivocabile, di cui pero' si consegna DNA ed RNA, sangue di Yara frammisto ad un genotipo di "ottima qualita' " che anche a logica non puo' aver vissuto lo stesso iter della traccia degradata.

Ergo l'accusa DEVE DIMOSTRARE l'accusa, non probabilita' generiche, e che l'accusa dia per certa la colpevolezza fa parte appunto solo del mondo dell'accusa, DIMOSTRARE un capo d'accusa e' un'altra cosa, diversa dal non affrontare probabilita' possibilissime nella piena convinzione che sia vero il proprio precostruito castello soggettivo.
Il contatto touch tramite agenti terzi non e' una cosa da dimostrare giacche' e' matematicamente impossibile DIMOSTRARE IL CONTRARIO, e' reale la possibilita', non e' escluso il dubbio ragionevole, anzi e' insinuato proprio dalle parole, fin qui a noi diffuse, delle perizie.

Ergo, che dimostri l'accusa, escludendo tragiche possibilissime innocenze di cui non vuol tenere conto, che il contatto tramite terzi sarebbe inesistente al mondo umano, scientifico, come nella circoscrizione bergamasca.

E' come dire che l'acqua non e' certamente bagnata perche' se sporca ogni molecola sarebbe asciutta, restituendo alla difesa l'onere di dimostrare il contrario.

Per questo stan cercando prove per mari e monti, perche' si son resi conto che non possono nemmeno loro aver certezza senza piu' che ragionevoli dubbi.

Perche' i touch tramite terzi esistono da sempre, bastera' in udienza effettuare un touch tramite terzo o arnese, farlo analizzare confermandone l'esistenza e sarebbe insinuato il ragionevole dubbio lasciato incautamente libero dall'accusa.

Giusto perche' nessuno al mondo puo' in tutta onesta' caralogare e riconoscere il proprio dna sparso nel mondo e, quindi, utilizzabile per incastrarlo/a a sua totale insaputa.

Mimosa ha detto...

Pamba
mah, secondo me i difensori non avevano proprio altro da opporre! Grattano il muro!

Se capisco qualcosa di procedura, e se le cose dovessero andare come normalmente dovrebbero, il richiamo ad un “altro caso processuale”, riguardante un soggetto che non sia il presente indagato, verrà considerato “non pertinente” e “non accoglibile” nell’istanza in oggetto, le motivazioni per il ricorso devono essere pertinenti al soggetto indagato, mentre sono consentite citazioni di giurisprudenza espressasi su casi omologhi, ma solo dal punto di vista della forma e sostanza.

Una mancata notifica ad una persona che è uscita dagli Atti, la deve avanzare piuttosto il difensore di quell’indagato/arrestato, non un terzo.

Almeno queste dovrebbero essere le conseguenze “normali”.

Mimosa

Pamba ha detto...

Grazie Mimosa per il parere che condivido.
Osservo, da profana, che in giurisprudenza gli aspetti formali sono importanti.

Non ci si dovrebbe richiamare a precedenti indagati ne' dovrebbero coesistere due fascicoli per lo stesso fatto e lo stesso reato, come indicato in questo articolo.
http://www.ilgiorno.it/bergamo/yara-bossetti-scarcerazione-1.304914

Però, in sostanza, una volta scagionato Fikri, non era poi così difficile far confluire la relazione dei Ris nel fascicolo contro ignoti, no?
Se si è trattato di un errore dell'Accusa non so giudicare, ma senza tanti giri di parole lo definirei un bel "cavillo"....

Buonanotte
Pamba

Pamba ha detto...

Grazie Mimosa per il parere che condivido.
Osservo, da profana, che in giurisprudenza gli aspetti formali sono importanti.
Non ci si dovrebbe richiamare a precedenti indagati ne' dovrebbero coesistere due fascicoli per lo stesso fatto e lo stesso reato, come indicato in questo articolo.
http://www.ilgiorno.it/bergamo/yara-bossetti-scarcerazione-1.304914
Però, in sostanza, una volta scagionato Fikri, non era poi così difficile far confluire la relazione dei Ris nel fascicolo contro ignoti, no?
Se si è trattato di un errore dell'Accusa non so giudicare, ma senza tanti giri di parole lo definirei un bel "cavillo"....

Buonanotte
Pamba

Vanna ha detto...

Certo che gli aspetti formali sono importanti e non solo in giurisprudenza.

Da quel che appare invece, si lavora senza un metodo.




Vanna ha detto...

Si lavora senza metodo, senza rigore, senza ordine, senza professionalità.

Si va alla ricerca di "altre" prove: abiti, coltello, furgoni, dopo aver messo il personaggio e non solo lui ma le tre generazioni
che rappresenta, esposto come gli schiavi davanti ad un pubblico che deve comprare.
Si cercano scontrini dopo tre anni, per incastrarlo, di acquisto di oggetti di normale uso lavorativo!

Si va alla ricerca di un corpo in uno spazio trafficato e lo si trova casualmente DOPO averlo controllato più volte.

Ed è simbolico quel ritrovamento
che avviene NON su segnalazione di elicotteri veri, MA per atterraggio di un giocattolo, quasi a voler dire che chi gioca trova, mentre chi gioca a trovare non trova.

Quel DNA cercato con fatica certosina ed offerto al pubblico dal ministro è la prova che, se avessero lavorato con maggiore
aggiornamento professionale DOVEVANO sapere altro sul dna prima di accusare.

Il caso Yara, dalla sparizione al ritrovamento e le tappe seguenti alla ricerca di un colpevole, assume e rappresenta simbolicamente lo stato reale in cui si trova l'Italia: " Nave senza nocchiero in gran tempesta"
di dantesca memoria.

TommyS. ha detto...

Mimosa e Pamba

Se le cose stanno come riportato sui giornali, i difensori di Bossetti chiedono la nullità della relazione del RIS a causa del comma 5 art.360 del Codice di Procedura Penale in quanto non sarebbe stato notificato ai legali di Fikri che era conferito incarico per l'esecuzione di accertamenti tecnici non ripetibili.

Quell'articolo del CPP è a tutela della persona indagata al momento del conferimento dell'incarico, ma è probabile che la giurisprudenza abbia già espresso parere sull'estensione della tutela anche nei confronti di persone sottoposte ad indagini anche in momenti successivi. Le quali vedrebbero garantiti i loro diritti di difesa perlomeno in via indiretta tramite i legali del primo indagato.

E' molto probabile che la Procura abbia principalmente obiettato che al momento del conferimento dell'incarico quegli accertamenti erano generici e non si poteva sapere che sarebbero divenuti irripetibili. Ma se esiste un buon senso in giurisprudenza sarebbe stato onere del PM notificare ai legali di Fikri che gli accertamenti erano diventati irripetibili nel momento in cui il RIS si accorse che avrebbe dovuto utilizzare tutto il materiale biologico repertato.

Non considero quindi così scontato che il Riesame si esprima in ogni caso a favore della testi accusatoria del PM confermando la validità dell'ordinanza di custodia cautelare.

Per quanto riguarda in invece il futuro dibattimento in giudizio ordinario (od in alternativa in giudizio abbreviato ex art.438 comma 5 CPP) mi sembra abbiate saltato una probabile linea difensiva.

Non credo verrà fondamentalmente contestata la comparazione tra i genotipi di Ignoto1 e MGB (si tratta di una semplice comparazione di numeri in forma tabulata), quanto invece tutte le procedure ed i passaggi seguiti dal RIS per arrivare a determinare il genotipo di Ignoto1, nonché le relative conclusioni riportate al PM sulla contestualità dell'apporto biologico di Ignoto1 al momento dell'omicidio. Sono aspetti ben differenti e sostanziali ma sono argomenti che al momento la difesa non può affrontare perché non conosce tutti gli atti di indagine.

ENRICO ha detto...

Tommy S

hai molto bene espresso quello che stavo per postare ( evitandomi così di pubblicare un inutile doppione!) soprattutto riguardo a quanto la difesa potrebbe mettere in discussione una volta in possesso della relazione integrale del Ris e cioè " tutte le procedure ed i passaggi seguiti dal RIS per arrivare a determinare il genotipo di Ignoto1"

magica ha detto...

ci sta una differenza sostanziale fra l'accusa e la difesa .
l'accusa ha il coltello dalla parte del manico(un modo di dire ma rende l'idea ).
mentre la difesa va' con i piedi di piombo.per non contrariare il lavoro dell'accusa . l'abbiamo capito : nel caso di parolisi quando uscirono delle accuse a dir poco ridicole (parolisi uccise la moglie perchè rifiuto' un rapporto sessuale ) ma i difensori poco dopo li sentii dire che la procura aveva lavorato seriamente ) si capisce a questo punto come funziona .---------------------

nel caso bossetti ..
io non me ne intendo . ma da cittadina avrei scassato tutte le accuse. e avrei preteso che portassero le loro subito. . chi amministra la legge fa solo preamboli . intanto un imputato deve soggiornare all'infinito nelle prigioni .

ieri sera a chi l'ha visto ,ho sentito una nuova tecnica per estrapolare il D.N.A.: dalle impronte digitali! che confusione .

Antonello ha detto...

@TommyS
Mi sembra di capire che al 21 novembre la difesa sapra' se l'analisi dei Ris, che ha portato ad ignoto1, e' sostanzialmente un atto ripetibile o no, se cosi' e' aldila' della scarcerazione o nullita' hanno gia' una carta in mano mica da ridere.
Chi di notifica ferisce, di notifica perisce???

TommyS. ha detto...

@Antonello

Già il fatto che abbiano eccepito la nullità della relazione del RIS è prova che tutti i processi di analisi genetica siano stati atti irripetibli e sicuramente la cosa è un piccolo punto a favore della difesa.

Ragion di più bisognerà aspettare la nomina di un perito del giudice affinché siano vagliati tutti i passaggi delle analisi condotte. Non basterebbe la sola perizia del consulente della difesa anche quando a conoscenza di tutti gli atti di indagine (cosa non vera in questa fase), la quale sarebbe però necessaria per far insorgere nel giudice il dubbio che la c.d "prova del DNA" non è certa.

Torno però a ripetere: è necessario aspettare la chiusura delle indagine per vedere una perizia del consulente genetico-forense della difesa. In questo momento sarebbe sicuramente incompleta.

Antonello ha detto...

@TommyS
Si, ma intendevo, a parte la perizia, gia' prima di stabilire un eventuale rinvio a giudizio la difesa a questo punto ha cognizione ufficiale del fatto che l'estrazione di dna era diventato, gia' al tempo di Fikri, un atto irripetibile, ergo c'e' un vizio procedurale mica da poco e che potrebbe persin influenzare la decisione sul rinvio a giudizio.
Ma dati tutti i dubbi qui avanzati, anche sulla scorta delle dichiarazioni dello stesso Ris, trasformano quel vuzio procedurale in qualcosa di ben piu' sostanzioso che un, anche, sconfortante ed esclusivo vizio di forma.
Un miracolo insomma irripetibile, ma nei Ris hanno assunto Paganini col violino???

Anonimo ha detto...

Adesso viene fuori di decine e decine di peli e capelli trovati sul corpo della povera Yara dei quali nessuno appartiene al Bossetti. A seguito di questi risultati è tutto molto strano. Possibile che non ci sia neanche un minimo di capello o pelo di Bossetti. E se Bossetti fosse davvero innocente ? Che incubo per lui e chissà anche.....per noi.

Anonimo ha detto...

Decine di peli e di capelli sul corpo della povera Yara e nessuno appartiene al Bossetti. Incredibile quanto fin'ora è emerso.

Vanna ha detto...

Il vento trasporta molto velocemente quello che pesa niente: piume, peli,i capelli che, se sono lunghi tendono invece ad arruffarsi.

Che senso ha cercare peli esposti all'aria; se invece si sono trovati tra gli indumenti più interni, il discorso potrebbe cambiare appena, potrebbero esserci finiti in mille altri modi prima della sparizione, non
dopo.

Nessuno potrebbe dirlo e quei peli non comunicherebbero il chi né il quando e manco il come.

Se ancora invece ci fossero peli incastrati nell'apparecchio dentale, potrebbe essere un indizio se si potesse rintracciarne il dna.


Anonimo ha detto...

Allora secondo me quello che e' successo con i peli ed i capelli e' una delle dimostrazioni di come si siano svolte male le indagini, io non so' niente di investigazioni pero' credo che quando si tratta di omicidio si deviono analizzare assolutamente tutte le tracce rinvenute perche ognuna di esse potrebbe parlarci di qualcosa di interessante, non analizzarle dopo 3 anni e mezzo e poi dire siccome e' passato troppo tempo non esiste piu' il bulbo pelifero non esiste piu' quindi non e' possibile fare un'analisi approfondita, chi ti dice che alcuni di quei peli portassero a qualcuno che una volta individuato e interrogato vuoti il sacco e dichiari di essere il colpevole.

Alessandro

magica ha detto...

pero' trovo strano che peli e capelli siano trovati sul corpo della ragazina . caperlli e peli non appartenenti a bossetti .
uno scherzo del destino? che ha voluto preseravre l'asassino da indizi ?mentre peli di estranei si sono poggiati sul corpo della vittima ?? non è che invece non ci siano perli e capelli di bossetti perchè lui quella sera stava da un'altra parte?.
. inoltre la storiella che trovarono lembi di pelle e peli nell' apparecchio dentale della vittima , perchè non la dicono chiara e tonda? allora si proverebbe senza dubbio che si tratto' di un sequestro a scopo sessuale .
beh se fosse vera , quel disgraziato deve avere passato dei minuti poco piacevoli - come minimo un morso micidiale . determianto anche dal fatto della paura che fa serrare i denti . magari fosse andata cosi.'
lessi una notizia : gli inquirenti andarono negli ospedali per sapere se ci furono casi di morsi ai genitali . sarebbe da controllare anche all'estero , io penso nell'est .

Anonimo ha detto...

C'è chi sogna e c'è chi spera. Ma nun c'è uno che se faccia na raggione.
Il vizio procedurale tale è e tale resta tuttora!
nun se po sompà co tanta prescia a vedè le cose viceverza.
State carmi, ed aspettate che li giudici decideno con chiarezza.
Vedrete che aver fiducia nella Legge è n'artra cosa!
Romoletto ve saluta.

Pamba ha detto...

Hai ragione Romoletto, dovremo aspettare la decisione del Giudice sul vizio procedurale eccepito dalla Difesa.

Per completezza, aggiungo la posizione dell'Accusa:

http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/la-difesa-bossetti-gioca-la-sua-cartavizi-procedurali-relazione-dei-ris-nulla_1083885_11/

"Diametralmente opposta la lettura dell’accusa: il fascicolo contro Fikri era già stato stralciato e avviato verso l’archiviazione, mentre la relazione dei Ris è confluita nell’indagine contro ignoti per l’omicidio di Yara e quindi è utilizzabile oggi contro Bossetti."

Mimosa ha detto...

Dalla reazione della Ruggeri intercettata a fine udienza dall’inviato di QG, ho avuto l’impressione che si aspetti di perdere.

Il Tribunale della Libertà di Brescia, che come ha detto Salvagni è distante dalle “emozioni” di Bergamo, potrebbe accogliere l’stanza dei difensori e – stante il ragionevole dubbio, essendosi in presenza di “indizi”, e stante l’inussistenza della ragioni addotte sulla pericolosità dell’indiziato, non essendo emersi precedenti di alcun tipo – rimetta in libertà provvisoria il fermato non arrestato.

Non so se i tre Giudici accoglieranno il ricorso nella parte riguardante la nullità delle relazioni dei Ris per il vizio di forma,
anche perché (come un vecchio amico scriveva) lupo non mangia lupo … forse non accetteranno di sancire la nullità solo per non entrare in dissidio tra tribunali e magistrati … bisognerà attendere con pazienza.

Tuttavia, sono convinta, qualunque sia la sentenza del tribunale di Brescia, Bergamo percorrerà la sua strada, facciamocene una ragione!

Mimosa

Mimosa ha detto...

@ Romoletto
Sei sicuro che “Il vizio procedurale tale è e tale resta tuttora!”?
Dimmi un po’, in tutta confidenza, credi possibile che il vizio procedurale, risalente ad anni ormai trascorsi e non eccepito dal titolare difensore dell’allora imputato, scagionato e uscito dall’inchiesta per archiviazione, tanto che le indagini sono andate avanti, possa essere impugnato dall’odierno difensore di un nuovo “indiziato”? a me pare strana come procedura …

Anonimo ha detto...

A MIMO'

I difensori der presunto assassino della piccola Yara, porella, sono fuori della porta, ma stanno a cercà d'entrà dar finestrino.
Er fatto che non fu notificato ar Fikri er risurtato raggiunto dai Ris, perchè in quel momento era ancora lui l'indagato, nun pò incide sur procedimento generale dell'imputazione.
Ammesso e nun concesso la possibbilità d'ottenere i "domiciliari", tutta sta carnevalata nun cambia gnente. Anzi, er fastidio provocato, potrebbe non essere gradito nell'ambiente de lavoro.
Si quarcuno a penzato de costruì, che sò, quarche idea, nun ce faccia assegnamento.
Quì da noi, e meno male, la legge è ancora Legge, e chi penza de fregarla, n'esce male.
Ti saluta Romoletto.

Pamba ha detto...

In attesa della decisione del Giudice sul vizio procedurale eccepito dalla Difesa aggiungo, per completezza, la posizione dell'Accusa:

http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/la-difesa-bossetti-gioca-la-sua-cartavizi-procedurali-relazione-dei-ris-nulla_1083885_11/

"Diametralmente opposta la lettura dell’accusa: il fascicolo contro Fikri era già stato stralciato e avviato verso l’archiviazione, mentre la relazione dei Ris è confluita nell’indagine contro ignoti per l’omicidio di Yara e quindi è utilizzabile oggi contro Bossetti.",

Anonimo ha detto...

E' pur vero che non bisognerebbe indagare sui morti, ma sarebbe utile per capire se si può salvare un innocente dalla galera, oppure è giusto che rimanga fra le quattro mura. Parlo di quanto è emerso qualche giorno fà. Un operaio del famoso cantiere pare si sia ucciso nel 2013. c'è qualche nesso con la povera Yara? Sapendo che dopo la sua morte la famiglia l'ha fatto cremare, è possibile che si possa ottenere il suo dna,da oggetti rimasti in casa, oppure analisi su qualche parente per capire per conoscere se gli altri dna ancora sconosciuti sul corpo della povera Yara possano risalire a questa persona? cosa si à altro ?

Anonimo ha detto...

questi interventi in vernacolo di tal "romoletto"sono proprio pietosi

squalificanti per chi li scrive e fastidiosi per chi c'inciampa involontariamente nella lettura

Anonimo ha detto...

A Romoletto
Mo te responno con Trilussa

Pappagallo ermetico

Un Pappagallo recitava Dante:"Pape Satan, pape Satan aleppe...". Ammalappena un critico lo seppe corse a sentillo e disse: - È impressionante!Oggiggiorno, chi esprime er su' pensiero senza spiegasse bene, è un genio vero: un genio ch'è rimasto per modestia nascosto ner cervello d'una bestia. Se vôi l'ammirazzione de l'amichi nun faje capì mai quelo che dichi.

Pamba ha detto...

OT
Scusatemi tanto per i miei post fantasma, che vi ricompaiono alle spalle, dopo il gentile ripescaggio di Massimo, e per i doppioni dovuti alla mia insistenza.

Nell'attesa di risolvere il problema spam, vi continuerò comunque a leggere volentieri.

Buon week end

Pamba

p.s. se qualcuno ha avuto il mio stesso problema ed è riuscito a risolverlo, e' gradito qualsiasi suggerimento

Anonimo ha detto...

ANONIMO delle 10,56

Ar tuo commento faccio rispondere a G. Belli.

" Fijjo, nu’ rribbartà mmai tata tua;
Abbada a tte, nun te fa’ mmétte sotto;
Si cquarchiduno te viè a ddà’ un cazzotto,
Lì, callo callo, tu ddàjene dua.
E si ppoi quàrche porcaccio da ua
Te sce facesse un po’ de predicotto,
Dijje:— De ste raggione io me ne fótto:
Oggnuno abbadi a li fattacci sua.

Romoletto —

magica ha detto...

sto romoletto è un vero troll.
il classico forcaiolo . amante dei gialli da strapazzo .
la legge frega ..come no!, è successo tante volte.
sei il classico sinistro che non si ricorda del male fatto ad altri . ma si ricorda molto bene se fosse possibile delle magagne altri: agli indizi fasulli, e si attacca a quelli., perchè la sua è una indole da forcaiolo .
scrive ., come se chi scrive in questo blog sia un buonista a prescindere e posta considerazioni a favore di colpevoli . ci piace la verita' e giustizia . e non ci piace essere presi per i cosidetti da chi dovrebbe fare bene .

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