Questa, depurata dalla frase: "mortificato da continui ed insulsi attacchi mediatici", la cronaca nuda e cruda raccontataci dai cronisti, da chi legge le veline e sciorina notizie senza entrarvi nel merito. Ma soffermiamoci un attimo, perché un conto è il far 'cronaca' senza entrare nei particolari, un conto è la cronaca condita da pregiudizi ed un conto è il comportarsi da "giornalisti veri", uomini capaci di scrivere e spiegare senza giocare col volto delle vittime, senza gettare nella spazzatura la vita degli imputati ancora da giudicare. Ed il mio pensiero è rivolto a Melania Rea, che i media non stanno trattando da vittima ma usano come fosse una copertina patinata capace di attirare l'ascolto, ed a Salvatore Parolisi, da diciotto mesi presentato al pubblico, a volte fra le righe ed a volte senza ritegno, quale sicuro assassino. I giornalisti moderni di vero pare abbiano poco, visto che non riescono mai a dare a chi li segue un'informazione il più completa possibile. E se non riescono a darla per limiti personali, dovrebbero almeno provare a darla scevra da pregiudizi, in modo da non inculcare convinzioni parziali o false. Detto questo vediamo come si comportano i 'nuovi vecchi mostri' italiani mentre in un tribunale si discute per capire se affossare la vita di un uomo, senza più moglie e senza più figlia, o se riabilitarla. Li ho chiamati "nuovi vecchi mostri" perchè il disco che propongono è un 45 giri in vinile che, pur se ormai incrinato ed usurato, a furia di girare sempre sullo stesso solco trasforma i relatori contemporanei in quei personaggi che ci auguravamo si fossero perduti nelle sabbie mobili della categoria del quinto potere.
Perché certi personaggi esistono ancora. Come code di lucertola son ricresciuti in barba a chi li ha esortati a fare un passo indietro, ad usare nel modo giusto il potere della stampa. Questi personaggi, che si credono 'fenomeni' ma che chiamare giornalisti è eccessivo e comunque altamente ingiusto nei confronti di chi giornalista lo è davvero, dimostrano che il passo indietro è ancora molto lontano a venire. Per stanarli basta che una voce, magari ignota, parli delle tante debolezze dell'uomo e ne affibi una all'indagato di turno. E questi diventerà non solo un farfallone fedifrago, ma anche un gay conosciuto, un ladro di borse e di occhiali, un depistatore eccezionale, un lavandaio notturno, un assassino fortunato oltre ogni limite che però, stupido solo quando occorre lo sia, si tradisce nelle intercettazioni e durante gli interrogatori. I media attorno a Salvatore Parolisi hanno costruito un muro di nefandezze senza fondamenta, solo per il gusto di pubblicizzare un gelato o una nuova proposta telefonica. Per oltre un anno in tivù si è danzato sui tradimenti, sulle intercettazioni telefoniche, sulle balle che di volta in volta riuscivano a farsi spazio fra le notizie di corna e trans. Non ci si è fermati neppure di fronte a un giudice e ad un giudizio imminente. Non ci si è fermati e si è insistito con la linea del sospetto ad ogni costo. Gli ultimi colpi di coda, ad esempio, sono nati con una vecchia intercettazione spolverata a nuovo da Chi l'ha Visto, dove le parole: "non ho toccato nien..." si sono inviate al pubblico in maniera da fargli pensare di avere a che fare con un marito traditore ed assassino. Invertire il loro significato per far credere che una persona possa uccidere pur non toccando la sua vittima, pare quasi un fatto normale per il mondo mediatico moderno a cui serve lo scoop per vendere un panino con hamburger. A fronte di questa pubblicità ingannevole di Rai 3, poteva Quarto Grado restare indifferente e non scadere nuovamente nel suo stesso vecchio vizio?
Nella puntata del 19 settembre tutto pareva scorrere liscio ed ogni ospite portava la propria opinione senza troppe esagerazioni. Ma perché farsi mancare lo scoop? A dargli il 'la' ci ha pensato Remo Croci (un tempo da ammirare per la sua imparzialità), seguito a ruota da Salvo Sottile. Il primo ci ha informato di quanto i procuratori e l'avvocato di parte civile Mauro Gionni si siano chiesti in tribunale: "Come faceva il Parolisi, durante l'nterrogatorio fattogli al chiosco della Pineta, a sapere dove fosse morta Melania tanto da indicarlo al Pm?". Il secondo ha preso la palla al balzo ed ha mostrato una bufala colpevolista di prim'ordine. E se è difficile credere che persone intelligenti, quali dovrebbero essere i procuratori e l'avvocato in questione, si siano poste di fronte ad un giudice una domanda stupida che più stupida non si può, non è al contrario difficile capire il motivo per cui a Quarto Grado, per mettersi in pari con la trasmissione concorrente, Salvo Sottile abbia steccato di fronte ad uno video stravecchio e stracotto, come fatto in precedenza dalla Sciarrelli su Rai 3. Spiego per chi non ha assistito alla bufala. Nel filmato si vede il volto del vedovo, allora ancora non indagato ma tanto bugiardo, e si sente il dottor Monti dirgli: "Il fatto che tua moglie sia stata ritrovata o fatta ritrovare a quattro metri da dove tu ci hai fatto l'amore...". A questo punto del video, prima che il dottor Monti completi la frase dicendo quanto la cosa risulti strana e faccia sospettare, il Parolisi si gira ed indica il punto in cui in precedenza aveva detto allo stesso Pm di aver fatto sesso con Melania, e dice: "Dove, qua dietro...". La parte importante della bufala è questa mezza frase, e su questa i tecnici del programma hanno lavorato incorporandola alla seconda visione del filmato, rallentata ed ingrandita, in cui si son mostrati gli occhiali dell'imputato riflettere le mani del Pm che non indicavano alcun punto.
L'intento è parso chiaro. Come voluto dalla concorrenza, il messaggio fatto 'passare' in schermo era teso a far credere ad un Parolisi che s'era tradito, ad un Parolisi quindi assassino e colpevole dell'omicidio di sua moglie. Ma c'è da chiedersi se un conduttore, che un minimo deve essersi informato sul caso che da diciotto mesi sta trattando nel suo programma, può non sapere che il Parolisi nel filmato non ha indicato la zona in cui si è sviluppato il delitto, dato che Melania la si è ritrovata all'altro lato del chiosco e non dalla parte in cui si svolgeva l'interrogatorio, se può non sapere che l'aggressione è iniziata all'angolo opposto a quello indicato dal Parolisi (lo dimostrano gli schizzi di sangue). E c'è ancora da chiedersi se un conduttore non interessato a condizionare il giudizio dell'opinione pubblica, può dire fregnacce pregiudizievoli invece di far capire a chi lo guarda ed ascolta che il Pm il punto in questione, pur non indicandolo col dito, al Parolisi lo ha indicato a parole quando gli ha detto: "a quattro metri da dove ci hai fatto l'amore...". C'è da chiedersi dove il bravo conduttore guarderebbe se gli dicessero, senza indicarglielo col dito, che un milione di euro si trova a quattro metri dalla scrivania della Scarpini. Forse aprirebbe la finestra ed osserverebbe il cielo? Insomma, siamo sempre alle solite: nonostante ci sia un processo in corso, nonostante sarebbe consono in questi casi portare serenità nell'opinione pubblica, si continua a razzolare come le galline, a dire di essere imparziali per poi, 'la voglia di scoop' li frega sempre, puntare su una direzione pregiudizievole costruita in studio e niente affatto imparziale. Quasi che 'l'equilibratura e la convergenza' di tanti programmi nazionali necessitino di una buona e completa revisione.
Professionalità vorrebbe che chi segue casi del genere, se vuole parlarne senza influenzare in maniera parziale l'opinione pubblica, debba farsi uno schema di quanto letto sulle ricostruzioni agli atti e non andare a ruota libera, col rischio di far crescere proseliti pronti a presentarsi di fronte ad un tribunale per gridare parole d'odio verso l'imputato. Schematizzare gli eventi è un modo per capire meglio quanto possano essere logiche le accuse portate dai Pm e le parole della Difesa. Non è difficile fare uno schema che segua la ricostruzione ufficiale ed allo stesso tempo non si appiattisca alla tesi della procura e della parte civile. Certo, ai "nuovi vecchi mostri" non risulta facile andar contro chi regala loro 'le notizie del giorno', gli scoop che fanno vendere la brioche, c'è il rischio di non ricevere più 'doni'. Ma un vero giornalista non si fa condizionare dalla ricerca dello scoop a tutti i costi, specialmente se l'intelligenza lo sorregge tanto da fargli capire che quanto mostra è una bufala a tutti gli effetti. Meglio quindi farsi uno schema e parlare in conseguenza che regalare la propria coscienza ad un acqua minerale e un uccellino. Una piccola dimostrazione possono essere quelli che feci io quando i Pm decisero di mandare in carcere il Parolisi. Il considerare l'imputato colpevole per capire se è innocente, come da mia abitudine, in questi casi è il modo migliore che si possa usare.
Perché certi personaggi esistono ancora. Come code di lucertola son ricresciuti in barba a chi li ha esortati a fare un passo indietro, ad usare nel modo giusto il potere della stampa. Questi personaggi, che si credono 'fenomeni' ma che chiamare giornalisti è eccessivo e comunque altamente ingiusto nei confronti di chi giornalista lo è davvero, dimostrano che il passo indietro è ancora molto lontano a venire. Per stanarli basta che una voce, magari ignota, parli delle tante debolezze dell'uomo e ne affibi una all'indagato di turno. E questi diventerà non solo un farfallone fedifrago, ma anche un gay conosciuto, un ladro di borse e di occhiali, un depistatore eccezionale, un lavandaio notturno, un assassino fortunato oltre ogni limite che però, stupido solo quando occorre lo sia, si tradisce nelle intercettazioni e durante gli interrogatori. I media attorno a Salvatore Parolisi hanno costruito un muro di nefandezze senza fondamenta, solo per il gusto di pubblicizzare un gelato o una nuova proposta telefonica. Per oltre un anno in tivù si è danzato sui tradimenti, sulle intercettazioni telefoniche, sulle balle che di volta in volta riuscivano a farsi spazio fra le notizie di corna e trans. Non ci si è fermati neppure di fronte a un giudice e ad un giudizio imminente. Non ci si è fermati e si è insistito con la linea del sospetto ad ogni costo. Gli ultimi colpi di coda, ad esempio, sono nati con una vecchia intercettazione spolverata a nuovo da Chi l'ha Visto, dove le parole: "non ho toccato nien..." si sono inviate al pubblico in maniera da fargli pensare di avere a che fare con un marito traditore ed assassino. Invertire il loro significato per far credere che una persona possa uccidere pur non toccando la sua vittima, pare quasi un fatto normale per il mondo mediatico moderno a cui serve lo scoop per vendere un panino con hamburger. A fronte di questa pubblicità ingannevole di Rai 3, poteva Quarto Grado restare indifferente e non scadere nuovamente nel suo stesso vecchio vizio?
Nella puntata del 19 settembre tutto pareva scorrere liscio ed ogni ospite portava la propria opinione senza troppe esagerazioni. Ma perché farsi mancare lo scoop? A dargli il 'la' ci ha pensato Remo Croci (un tempo da ammirare per la sua imparzialità), seguito a ruota da Salvo Sottile. Il primo ci ha informato di quanto i procuratori e l'avvocato di parte civile Mauro Gionni si siano chiesti in tribunale: "Come faceva il Parolisi, durante l'nterrogatorio fattogli al chiosco della Pineta, a sapere dove fosse morta Melania tanto da indicarlo al Pm?". Il secondo ha preso la palla al balzo ed ha mostrato una bufala colpevolista di prim'ordine. E se è difficile credere che persone intelligenti, quali dovrebbero essere i procuratori e l'avvocato in questione, si siano poste di fronte ad un giudice una domanda stupida che più stupida non si può, non è al contrario difficile capire il motivo per cui a Quarto Grado, per mettersi in pari con la trasmissione concorrente, Salvo Sottile abbia steccato di fronte ad uno video stravecchio e stracotto, come fatto in precedenza dalla Sciarrelli su Rai 3. Spiego per chi non ha assistito alla bufala. Nel filmato si vede il volto del vedovo, allora ancora non indagato ma tanto bugiardo, e si sente il dottor Monti dirgli: "Il fatto che tua moglie sia stata ritrovata o fatta ritrovare a quattro metri da dove tu ci hai fatto l'amore...". A questo punto del video, prima che il dottor Monti completi la frase dicendo quanto la cosa risulti strana e faccia sospettare, il Parolisi si gira ed indica il punto in cui in precedenza aveva detto allo stesso Pm di aver fatto sesso con Melania, e dice: "Dove, qua dietro...". La parte importante della bufala è questa mezza frase, e su questa i tecnici del programma hanno lavorato incorporandola alla seconda visione del filmato, rallentata ed ingrandita, in cui si son mostrati gli occhiali dell'imputato riflettere le mani del Pm che non indicavano alcun punto.
L'intento è parso chiaro. Come voluto dalla concorrenza, il messaggio fatto 'passare' in schermo era teso a far credere ad un Parolisi che s'era tradito, ad un Parolisi quindi assassino e colpevole dell'omicidio di sua moglie. Ma c'è da chiedersi se un conduttore, che un minimo deve essersi informato sul caso che da diciotto mesi sta trattando nel suo programma, può non sapere che il Parolisi nel filmato non ha indicato la zona in cui si è sviluppato il delitto, dato che Melania la si è ritrovata all'altro lato del chiosco e non dalla parte in cui si svolgeva l'interrogatorio, se può non sapere che l'aggressione è iniziata all'angolo opposto a quello indicato dal Parolisi (lo dimostrano gli schizzi di sangue). E c'è ancora da chiedersi se un conduttore non interessato a condizionare il giudizio dell'opinione pubblica, può dire fregnacce pregiudizievoli invece di far capire a chi lo guarda ed ascolta che il Pm il punto in questione, pur non indicandolo col dito, al Parolisi lo ha indicato a parole quando gli ha detto: "a quattro metri da dove ci hai fatto l'amore...". C'è da chiedersi dove il bravo conduttore guarderebbe se gli dicessero, senza indicarglielo col dito, che un milione di euro si trova a quattro metri dalla scrivania della Scarpini. Forse aprirebbe la finestra ed osserverebbe il cielo? Insomma, siamo sempre alle solite: nonostante ci sia un processo in corso, nonostante sarebbe consono in questi casi portare serenità nell'opinione pubblica, si continua a razzolare come le galline, a dire di essere imparziali per poi, 'la voglia di scoop' li frega sempre, puntare su una direzione pregiudizievole costruita in studio e niente affatto imparziale. Quasi che 'l'equilibratura e la convergenza' di tanti programmi nazionali necessitino di una buona e completa revisione.
Professionalità vorrebbe che chi segue casi del genere, se vuole parlarne senza influenzare in maniera parziale l'opinione pubblica, debba farsi uno schema di quanto letto sulle ricostruzioni agli atti e non andare a ruota libera, col rischio di far crescere proseliti pronti a presentarsi di fronte ad un tribunale per gridare parole d'odio verso l'imputato. Schematizzare gli eventi è un modo per capire meglio quanto possano essere logiche le accuse portate dai Pm e le parole della Difesa. Non è difficile fare uno schema che segua la ricostruzione ufficiale ed allo stesso tempo non si appiattisca alla tesi della procura e della parte civile. Certo, ai "nuovi vecchi mostri" non risulta facile andar contro chi regala loro 'le notizie del giorno', gli scoop che fanno vendere la brioche, c'è il rischio di non ricevere più 'doni'. Ma un vero giornalista non si fa condizionare dalla ricerca dello scoop a tutti i costi, specialmente se l'intelligenza lo sorregge tanto da fargli capire che quanto mostra è una bufala a tutti gli effetti. Meglio quindi farsi uno schema e parlare in conseguenza che regalare la propria coscienza ad un acqua minerale e un uccellino. Una piccola dimostrazione possono essere quelli che feci io quando i Pm decisero di mandare in carcere il Parolisi. Il considerare l'imputato colpevole per capire se è innocente, come da mia abitudine, in questi casi è il modo migliore che si possa usare.
Schema 1) Omicidio premeditato: Parolisi uccide la moglie per motivi sconosciuti.
Cronologia: partenza da casa ore 14.10/14.20, arrivo a Ripe ore 14.30/40 (non appena dal chiosco se ne vanno i militari di Chieti), qualche minuto in più visto che in partenza ha imboccato la strada per Colle San Marco (testimonianza vicino), aggressione ore 14.40/14.50, subito dopo aver indossato una tuta, un paio di scarpe, un paio di guanti ed un passamontagna (vestizione avvenuta con una scusa o mentre la moglie fa i suoi bisogni). Melania agonizzante dalle ore 14.50/15.00. Ore 14.55/15.05, Parolisi si toglie le scarpe, la tuta, il passamontagna ed i guanti (il tutto con cautela), poi si lava il volto tramite una bottiglia d'acqua portata da casa (la fontanella non mostra tracce di sangue). Ore 15.00/15.10: Vestizione con pantaloni corti, maglietta e scarpe da ginnastica. Ore 15.05/15.15: Melania ancora agonizzante, vestiti insanguinati ed arma infilati in un sacco dell'immondizia e partenza per Colle San Marco. Ore 15.25/15.35 arrivo al pianoro e fermata al bar Segà.
Con questa ricostruzione l'assassino è il marito.
Ragionamento inverso: Di cosa non tiene conto la ricostruzione di cui sopra per essere logica e coerente con quanto avvenuto?
1° Movente. Quale motivo aveva il Parolisi per uccidere la moglie con premeditazione? Voleva separarsi senza spese per poter finire fra le braccia dell'amante da vedovo e con una figlia a carico? Lo avrebbe fatto a causa di un segreto inconfessabile (forse i trans)? Deboli per un delitto premeditato.
2° Vittoria. Può, chi premedita un omicidio, essere certo che la figlia si addormenti per strada, essere certo che non si svegli durante l'azione omicida, essere certo che trovandosi sola non pianga fino a vomitare in auto? Molto rischioso per chi premedita un assassinio il far trovare vomito "fresco" all'interno della propria vettura.
3° Stato d'animo. Dopo un simile omicidio, in cui si è usato un coltello e non una pistola, può una persona, non un serial killer, mantenere la calma e la lucidità, guidare in tranquillità, far restare serena una figlia che non vede più la madre sul sedile anteriore, arrivare in un bar e tranquillamente (testimonianza barista bar Segà e Ranelli), ordinare un caffè e fingere una scomparsa che sa non essere realmente avvenuta? Può mettere in atto una ricerca in una zona in cui sa non esserci la moglie, caricando una persona in auto o camminando con altre due per i vialetti ed i punti sconosciuti del pianoro, senza mostrare nell'immediatezza segni di squilibrio ma avendo, al contrario, una buona lucidità mentale? Il malessere fisico del Parolisi parte sulle 16.30 e non ha senso accreditarlo a quanto avrebbe fatto prima delle 15.00. Il tutto appare improbabile se ci si basa sulle testimonianze di chi ha ucciso e parla di un lungo lasso di tempo passato prima di ritrovare la giusta lucidità mentale.
4° Gli abiti insanguinati e l'arma. Dove avrebbe nascosto gli abiti e l'arma? Sepolti sottoterra col rischio che un domani gli animali, attirati dal sangue, li spargano nel bosco lasciandoli a disposizione del primo che passa? Avrebbe scavato una buca giorni prima per poi seppellirli dopo l'omicidio? In quale punto inesplorato visto che la terra smossa si nota facilmente? Li ha nascosti in qualche anfratto naturale? Quanto tempo gli serviva per una di queste operazioni? Dieci, quindici, venti minuti? Anche un paio di minuti, aggiunti all'esiguo tempo messogli a disposizione dai Pm, sarebbero di troppo e rovinerebbero la ricostruzione della procura. Vista la mancanza di sangue sull'auto, di certo fatta annusare anche ai cani molecolari, questa operazione risulta difficile e troppo lunga da mettere in opera in un lasso di tempo brevissimo.
5° La sentinella. E' credibile che nessuno abbia visto salire la sua auto sulla strada che porta al chiosco, che nessuno abbia udito un minimo urlo nonostante le oltre venti coltellate, che nessuno l'abbia visto scendere proprio nel momento in cui (dalle 15.00 alle 15.30) altre due auto sono state notate dalle sentinelle (ed una ha urtato da qualche parte (ricordarsi che la staccionata a fianco della stradina che porta al chiosco pare aver subito un colpo)? Difficile da credere.
6° Modus operandi. Risulta irreale un militare che uccide con premeditazione usando simili modalità (un coltellino che non si infila quasi mai a fondo nella carne della vittima). Un omicidio troppo impregnato di sangue che non agevola chi premedita il delitto ed anziché accellerare le operazioni successive le rallenta a dismisura. Improponibile
7° Luogo dell'omicidio. Pare assurdo che il Parolisi, assassino che premedita il delitto, lasci il corpo della moglie ancora in vita in un luogo da lui ben conosciuto, in balia di altri militari che sa potrebbero frequentarlo (sia della sua caserma che di altre). Occorre considerare anche i civili: sia chi frequenta il bosco che chi lavora al poligono dopo le esercitazioni (per la ripulitura del terreno dalle cartucce sparate, per il cambio sagome ecc...). Non è possibile pensare possa aver ucciso in maniera premeditata e depistato poi, accanto al chiosco, perché diventerebbe a questo punto scagionatoria la sua deposizione sull'incontro di sesso avvenuto nello stesso luogo, a pochi metri da dove si è ritrovato il cadavere. Se il Parolisi fosse l'autore dello staging servito per depistare e per ripulire la zona da qualsiasi traccia lo potesse compromettere, avrebbe ripulito di certo anche la parte del ballatoio interessata dall'incontro sessuale dei giorni precedenti. Quindi nell'interrogatorio di fronte ai Pm non si sarebbe sentito costretto ad ammetterlo per paura vi fossero rimaste sue tracce (se aveva pulito durante lo staging quali tracce potevano esserci?).
Per ricapitolare, appare impossibile un omicidio premeditato nei termini e con la ricostruzione della procura.
Schema 2) Omicidio preterintenzionale: Parolisi uccide la moglie a causa di un litigio.
Cronologia: partenza ore 14.10/14.20, destinazione Colle San Marco. Improvviso litigio a causa degli squilli di un cellulare dimenticato acceso nel baule o nel cruscotto dell'auto (meglio se a causa di altro motivo sconosciuto visto che nel cellulare dedicato e sui tabulati non si son trovate chiamate arrivate in quel giorno). Cambio di rotta repentino e destinazione verso un luogo isolato (Ripe), per litigare senza testimoni al seguito o cercare un accomodamento (magari sessuale). Strada con curve per addormentare la figlia e nervi a fior di pelle a causa del silenzio che serve per agevolare il sonno della piccola. Arrivo ore 14.35/14.45. La bimba dorme e la coppia inizia un furioso litigio che si protrae fino a far crescere l'ira nel marito. Inizio aggressione ore 14.50/15.00. Al Parolisi da di volta il cervello e con un coltello, forse presente nel bauletto dell'auto, infierisce sulla moglie. Tempo minimo per un litigio che sfoci in omicidio: 10/15 minuti (pochi per le statistiche ma congrui per restare all'interno della ricostruzione dei Pm). Ore 15.05/15.15, Melania è agonizzante ed il marito si cambia gli abiti inzuppati di sangue. Ore 15.10/15.20, parte per il pianoro dove arriva alle 15.25/15.35. Qui si ferma al bar segà per fingere la scomparsa della moglie.
Con questa ricostruzione l'assassino è Salvatore Parolisi.
Ragionamento inverso: di cosa non tiene conto la ricostruzione per risultare logica e coerente con quanto avvenuto?
1° Litigio prolungato. Un litigio prolungato per quindici minuti, tale da far scatenare la furia omicida, più un'aggressione a colpi di coltello che non uccide subito la vittima, creano urla caos e scompiglio per un periodo di tempo equivalente a 20/25 minuti. Possibile che nessuna sentinella abbia udito nulla in quel lungo periodo? Inoltre mancano echimosi al volto o in altre parti significative (orecchie) e non ci sono mascelle fratturate. Durante un litigio, se non si hanno coltelli a disposizione ma si devono poi recuperare in auto, è più facile che l'uomo, se in stato d'ira, colpisca inizialmente la donna con le mani per più volte.
2° Vittoria. Un bimbo potrebbe addormentarsi a causa del dondolamento e delle curve (ma se ha mangiato da poco in una strada di montagna più che dormire potrebbe vomitare), però con l'auto spenta e ferma, con le urla a pochi metri, potrebbe anche risvegliarsi e vedere quanto sta capitando o sentire le grida di aiuto. Nella ricostruzione di una scena criminale, non statica ma in movimento, che coinvolge una madre che sa la figlia essere a pochi passi da lei, non può non tenersi nel giusto conto la possibilità ci siano diversi suoi richiami gridati al nome della bambina... soprattutto se aggredita dal padre della piccola. E questo non può lasciare indifferente uno scricciolo di 18 mesi. Ma Vittoria non pare aver rimasto segni tangibili di sofferenza.
3° Abiti insanguinati. Un omicidio all'arma bianca lancia schizzi e gocce di sangue ovunque. Impossibile indossare fra la gente, peggio ancora fra i carabinieri, gli abiti usati dopo un'aggressione del genere. Se l'omicidio non è premeditato si è impossibilitati ad avere un cambio a disposizione, ma anche considerando l'eventualità di avercelo (per diversi motivi), dove sarebbero finiti gli abiti insanguinati? Inoltre il sangue sulla pelle e sui capelli si secca in breve tempo lasciando puntini inconfondibili. Dove si è lavato il marito se nella fontana non risultano tracce di sangue? Aveva a disposizione più bottiglie d'acqua ed un paio di specchi per controllare la parte dorsale del collo e dei capelli? Non credibile.
4° Colpi inferti senza ferirsi le mani. Un coltellino a monolama non ha un taglio particolarmente affilato e difficilmente, avendo solo un lato tagliente, riesce a raggiungere profondità elevate su un corpo umano, specialmente se protetto da un giubbotto in pelle o in finta pelle (oggi sappiamo anche che la maggioranza dei colpi inferti a Melania, tranne un paio, hanno una profondità inferiore ai due centimetri e mezzo). Inoltre se le mani di chi lo usa per colpire non hanno protezioni, non è possibile usarlo con forza senza rimanere feriti sui palmi o sull'interno delle dita, perché ad ogni colpo il polso subisce un contraccolpo dovuto alla parte senza taglio che al momento di entrare nel corpo sforza sul punto di collisione. Così il coltello rischia ad ogni colpo inferto di scivolare all'interno della mano di chi lo impugna. A maggior ragione può capitare se il numero dei colpi è elevato. Il Parolisi non pare avesse ferite sulle mani. Quindi: o usava guanti da militare (ma in questo caso si deve pensare ad una premeditazione), oppure un suo coinvolgimento non è credibile.
5° Stato d'animo. Chi uccide la moglie dopo una furiosa lite, non riprende subito le funzioni della psiche e resta in stato di shock per svariato tempo. Il primo pensiero è sempre teso alla confessione, e la lucidità che serve a chi poi decide di non sollevarsi la coscienza arriva solo nel lungo periodo (si parla di ore). Difficile in psichiatria immaginare un marito che uccide la moglie dopo un litigio e, come se niente fosse, si lava e parte in auto riuscendo a guidare, fra l'altro in maniera consona, su una strada piena di curve e con la figlia sul seggiolino posteriore. Difficile credere possa riuscire, nell'immediatezza, ad interagire con altre persone in maniera tranquilla. Difficile pensare che a 20/30 minuti dall'assassinio possa inscenare una finta scomparsa e portare a termine una sceneggiata per molte ore, troppe, senza riposare e dar tregua alla mente
6° La sentinella. Valgono le stesse conclusioni scaturite in precedenza per l'omicidio premeditato.
7° Impronte e dna. A quanto pare sul giubbotto attinto da diversi colpi non si son trovate né impronte né tracce di dna, neppure attorno ai tagli lasciati dalla lama, dove avrebbe dovuto sbattere la parte inferiore della mano che stringeva il coltello. Cosa alquanto singolare dopo un omicidio con arma bianca. Chi uccide in questa maniera, pur se tiene il coltello con una sola mano, ha comunque a disposizione un'altra mano che solitamente usa per trattenere la vittima. Difficile immaginare un assassino che mentre colpisce un corpo per oltre venti volte in ogni posizione, davanti dietro e di lato, tiene una mano in aria o dietro la schiena. Ritorna la possibilità di avere mani protette da guanti, ma in tal modo si passa nuovamente alla premeditazione. Di guanti che il Parolisi potesse avere a portata di mano mai nessuno ne ha parlato.
In conclusione, l'ipotesi di un Parolisi omicida preterintenzionale non può dirsi realistica.
Queste analisi, schematizzate con quanto scritto agli Atti e verificate in base alla logica, le ho fatte un anno fa per decidere quale linea usare nei miei articoli. Ciò che ad oggi si nota subito, è che chiedendo l'ergastolo la Procura ha portato in tribunale la prima ricostruzione, per come l'ho esposta, senza neppure osservarla con occhio critico né tanto meno verificarla. Ciò che si nota è che una ricostruzione del genere non ha alcuna valenza giuridica. Infatti per renderla credibile al giudice, l'Accusa non ha parlato delle falle che presenta, coprendole in maniera logica, ma ha preferito insistere sulle bugie dell'imputato e sul fatto che nessuno lo avesse visto al pianoro. Dimostrando una volta di più che chi ha una preda non cacciabile nel mirino, preferisce sparare ugualmente piuttosto che cercare un'altra preda. Si è insistito all'ennesima potenza sul fatto che non esiste testimone che abbia visto il militare al pianoro, 'eliminando' l'unico certo, colui che la stessa sera della scomparsa disse ai carabinieri di averlo notato alle altalene. Per rimanere nella ricostruzione preferita si è provato a creare confusione ed a spostare l'orario dell'avvistamento. Ma questo equilibrismo, piaciuto molto al mondo mediatico dello scoop, non potrà aiutare al processo, perché il Ranelli non ha cambiato la testimonianza su ciò che ha visto, l'ha cambiata, aiutato da chi aveva un'altra idea in mente, sugli orari. Lui ha visto ed è certo di aver visto! E questo fa sì che non importi quando e non importi come, dato che la sera stessa ha parlato di un uomo in calzoncini corti assieme ad un bimbo/a e una donna, dato che nessun uomo in calzoncini corti, con accanto una donna ed un bimbo/a, si è presentato ai carabinieri per dire: "Ero io alle altalene e non il Parolisi".
E se gli inquirenti non ritengono reale un avvistamento avvenuto alle 15.23, vuol dire che lo devono anticipare nel tempo e portare ad un orario più consono alla testimoninza del marito. Di certo non ha alcun senso investigativo logico il cancellarlo dagli Atti, come se il Ranelli non fosse mai stato al pianoro e solo per poter dire ad un giudice che il Parolisi non c'era perché nessuno lo ha visto...
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Annamaria Franzoni.14 (L'alibi della vicina ed i suoi movimenti alquanto particolari...)
Annamaria Franzoni.15 (Una sola approfondita analisi per capirne l'innocenza...)
Annamaria Franzoni.16 (Taormina chiede 800.000 euro per il suo non lavoro)
Annamaria Franzoni.17 Il delitto efferato? Una fantasia dei giudici del copia- incolla
Cronologia: partenza da casa ore 14.10/14.20, arrivo a Ripe ore 14.30/40 (non appena dal chiosco se ne vanno i militari di Chieti), qualche minuto in più visto che in partenza ha imboccato la strada per Colle San Marco (testimonianza vicino), aggressione ore 14.40/14.50, subito dopo aver indossato una tuta, un paio di scarpe, un paio di guanti ed un passamontagna (vestizione avvenuta con una scusa o mentre la moglie fa i suoi bisogni). Melania agonizzante dalle ore 14.50/15.00. Ore 14.55/15.05, Parolisi si toglie le scarpe, la tuta, il passamontagna ed i guanti (il tutto con cautela), poi si lava il volto tramite una bottiglia d'acqua portata da casa (la fontanella non mostra tracce di sangue). Ore 15.00/15.10: Vestizione con pantaloni corti, maglietta e scarpe da ginnastica. Ore 15.05/15.15: Melania ancora agonizzante, vestiti insanguinati ed arma infilati in un sacco dell'immondizia e partenza per Colle San Marco. Ore 15.25/15.35 arrivo al pianoro e fermata al bar Segà.
Con questa ricostruzione l'assassino è il marito.
Ragionamento inverso: Di cosa non tiene conto la ricostruzione di cui sopra per essere logica e coerente con quanto avvenuto?
1° Movente. Quale motivo aveva il Parolisi per uccidere la moglie con premeditazione? Voleva separarsi senza spese per poter finire fra le braccia dell'amante da vedovo e con una figlia a carico? Lo avrebbe fatto a causa di un segreto inconfessabile (forse i trans)? Deboli per un delitto premeditato.
2° Vittoria. Può, chi premedita un omicidio, essere certo che la figlia si addormenti per strada, essere certo che non si svegli durante l'azione omicida, essere certo che trovandosi sola non pianga fino a vomitare in auto? Molto rischioso per chi premedita un assassinio il far trovare vomito "fresco" all'interno della propria vettura.
3° Stato d'animo. Dopo un simile omicidio, in cui si è usato un coltello e non una pistola, può una persona, non un serial killer, mantenere la calma e la lucidità, guidare in tranquillità, far restare serena una figlia che non vede più la madre sul sedile anteriore, arrivare in un bar e tranquillamente (testimonianza barista bar Segà e Ranelli), ordinare un caffè e fingere una scomparsa che sa non essere realmente avvenuta? Può mettere in atto una ricerca in una zona in cui sa non esserci la moglie, caricando una persona in auto o camminando con altre due per i vialetti ed i punti sconosciuti del pianoro, senza mostrare nell'immediatezza segni di squilibrio ma avendo, al contrario, una buona lucidità mentale? Il malessere fisico del Parolisi parte sulle 16.30 e non ha senso accreditarlo a quanto avrebbe fatto prima delle 15.00. Il tutto appare improbabile se ci si basa sulle testimonianze di chi ha ucciso e parla di un lungo lasso di tempo passato prima di ritrovare la giusta lucidità mentale.
4° Gli abiti insanguinati e l'arma. Dove avrebbe nascosto gli abiti e l'arma? Sepolti sottoterra col rischio che un domani gli animali, attirati dal sangue, li spargano nel bosco lasciandoli a disposizione del primo che passa? Avrebbe scavato una buca giorni prima per poi seppellirli dopo l'omicidio? In quale punto inesplorato visto che la terra smossa si nota facilmente? Li ha nascosti in qualche anfratto naturale? Quanto tempo gli serviva per una di queste operazioni? Dieci, quindici, venti minuti? Anche un paio di minuti, aggiunti all'esiguo tempo messogli a disposizione dai Pm, sarebbero di troppo e rovinerebbero la ricostruzione della procura. Vista la mancanza di sangue sull'auto, di certo fatta annusare anche ai cani molecolari, questa operazione risulta difficile e troppo lunga da mettere in opera in un lasso di tempo brevissimo.
5° La sentinella. E' credibile che nessuno abbia visto salire la sua auto sulla strada che porta al chiosco, che nessuno abbia udito un minimo urlo nonostante le oltre venti coltellate, che nessuno l'abbia visto scendere proprio nel momento in cui (dalle 15.00 alle 15.30) altre due auto sono state notate dalle sentinelle (ed una ha urtato da qualche parte (ricordarsi che la staccionata a fianco della stradina che porta al chiosco pare aver subito un colpo)? Difficile da credere.
6° Modus operandi. Risulta irreale un militare che uccide con premeditazione usando simili modalità (un coltellino che non si infila quasi mai a fondo nella carne della vittima). Un omicidio troppo impregnato di sangue che non agevola chi premedita il delitto ed anziché accellerare le operazioni successive le rallenta a dismisura. Improponibile
7° Luogo dell'omicidio. Pare assurdo che il Parolisi, assassino che premedita il delitto, lasci il corpo della moglie ancora in vita in un luogo da lui ben conosciuto, in balia di altri militari che sa potrebbero frequentarlo (sia della sua caserma che di altre). Occorre considerare anche i civili: sia chi frequenta il bosco che chi lavora al poligono dopo le esercitazioni (per la ripulitura del terreno dalle cartucce sparate, per il cambio sagome ecc...). Non è possibile pensare possa aver ucciso in maniera premeditata e depistato poi, accanto al chiosco, perché diventerebbe a questo punto scagionatoria la sua deposizione sull'incontro di sesso avvenuto nello stesso luogo, a pochi metri da dove si è ritrovato il cadavere. Se il Parolisi fosse l'autore dello staging servito per depistare e per ripulire la zona da qualsiasi traccia lo potesse compromettere, avrebbe ripulito di certo anche la parte del ballatoio interessata dall'incontro sessuale dei giorni precedenti. Quindi nell'interrogatorio di fronte ai Pm non si sarebbe sentito costretto ad ammetterlo per paura vi fossero rimaste sue tracce (se aveva pulito durante lo staging quali tracce potevano esserci?).
Per ricapitolare, appare impossibile un omicidio premeditato nei termini e con la ricostruzione della procura.
Schema 2) Omicidio preterintenzionale: Parolisi uccide la moglie a causa di un litigio.
Cronologia: partenza ore 14.10/14.20, destinazione Colle San Marco. Improvviso litigio a causa degli squilli di un cellulare dimenticato acceso nel baule o nel cruscotto dell'auto (meglio se a causa di altro motivo sconosciuto visto che nel cellulare dedicato e sui tabulati non si son trovate chiamate arrivate in quel giorno). Cambio di rotta repentino e destinazione verso un luogo isolato (Ripe), per litigare senza testimoni al seguito o cercare un accomodamento (magari sessuale). Strada con curve per addormentare la figlia e nervi a fior di pelle a causa del silenzio che serve per agevolare il sonno della piccola. Arrivo ore 14.35/14.45. La bimba dorme e la coppia inizia un furioso litigio che si protrae fino a far crescere l'ira nel marito. Inizio aggressione ore 14.50/15.00. Al Parolisi da di volta il cervello e con un coltello, forse presente nel bauletto dell'auto, infierisce sulla moglie. Tempo minimo per un litigio che sfoci in omicidio: 10/15 minuti (pochi per le statistiche ma congrui per restare all'interno della ricostruzione dei Pm). Ore 15.05/15.15, Melania è agonizzante ed il marito si cambia gli abiti inzuppati di sangue. Ore 15.10/15.20, parte per il pianoro dove arriva alle 15.25/15.35. Qui si ferma al bar segà per fingere la scomparsa della moglie.
Con questa ricostruzione l'assassino è Salvatore Parolisi.
Ragionamento inverso: di cosa non tiene conto la ricostruzione per risultare logica e coerente con quanto avvenuto?
1° Litigio prolungato. Un litigio prolungato per quindici minuti, tale da far scatenare la furia omicida, più un'aggressione a colpi di coltello che non uccide subito la vittima, creano urla caos e scompiglio per un periodo di tempo equivalente a 20/25 minuti. Possibile che nessuna sentinella abbia udito nulla in quel lungo periodo? Inoltre mancano echimosi al volto o in altre parti significative (orecchie) e non ci sono mascelle fratturate. Durante un litigio, se non si hanno coltelli a disposizione ma si devono poi recuperare in auto, è più facile che l'uomo, se in stato d'ira, colpisca inizialmente la donna con le mani per più volte.
2° Vittoria. Un bimbo potrebbe addormentarsi a causa del dondolamento e delle curve (ma se ha mangiato da poco in una strada di montagna più che dormire potrebbe vomitare), però con l'auto spenta e ferma, con le urla a pochi metri, potrebbe anche risvegliarsi e vedere quanto sta capitando o sentire le grida di aiuto. Nella ricostruzione di una scena criminale, non statica ma in movimento, che coinvolge una madre che sa la figlia essere a pochi passi da lei, non può non tenersi nel giusto conto la possibilità ci siano diversi suoi richiami gridati al nome della bambina... soprattutto se aggredita dal padre della piccola. E questo non può lasciare indifferente uno scricciolo di 18 mesi. Ma Vittoria non pare aver rimasto segni tangibili di sofferenza.
3° Abiti insanguinati. Un omicidio all'arma bianca lancia schizzi e gocce di sangue ovunque. Impossibile indossare fra la gente, peggio ancora fra i carabinieri, gli abiti usati dopo un'aggressione del genere. Se l'omicidio non è premeditato si è impossibilitati ad avere un cambio a disposizione, ma anche considerando l'eventualità di avercelo (per diversi motivi), dove sarebbero finiti gli abiti insanguinati? Inoltre il sangue sulla pelle e sui capelli si secca in breve tempo lasciando puntini inconfondibili. Dove si è lavato il marito se nella fontana non risultano tracce di sangue? Aveva a disposizione più bottiglie d'acqua ed un paio di specchi per controllare la parte dorsale del collo e dei capelli? Non credibile.
4° Colpi inferti senza ferirsi le mani. Un coltellino a monolama non ha un taglio particolarmente affilato e difficilmente, avendo solo un lato tagliente, riesce a raggiungere profondità elevate su un corpo umano, specialmente se protetto da un giubbotto in pelle o in finta pelle (oggi sappiamo anche che la maggioranza dei colpi inferti a Melania, tranne un paio, hanno una profondità inferiore ai due centimetri e mezzo). Inoltre se le mani di chi lo usa per colpire non hanno protezioni, non è possibile usarlo con forza senza rimanere feriti sui palmi o sull'interno delle dita, perché ad ogni colpo il polso subisce un contraccolpo dovuto alla parte senza taglio che al momento di entrare nel corpo sforza sul punto di collisione. Così il coltello rischia ad ogni colpo inferto di scivolare all'interno della mano di chi lo impugna. A maggior ragione può capitare se il numero dei colpi è elevato. Il Parolisi non pare avesse ferite sulle mani. Quindi: o usava guanti da militare (ma in questo caso si deve pensare ad una premeditazione), oppure un suo coinvolgimento non è credibile.
5° Stato d'animo. Chi uccide la moglie dopo una furiosa lite, non riprende subito le funzioni della psiche e resta in stato di shock per svariato tempo. Il primo pensiero è sempre teso alla confessione, e la lucidità che serve a chi poi decide di non sollevarsi la coscienza arriva solo nel lungo periodo (si parla di ore). Difficile in psichiatria immaginare un marito che uccide la moglie dopo un litigio e, come se niente fosse, si lava e parte in auto riuscendo a guidare, fra l'altro in maniera consona, su una strada piena di curve e con la figlia sul seggiolino posteriore. Difficile credere possa riuscire, nell'immediatezza, ad interagire con altre persone in maniera tranquilla. Difficile pensare che a 20/30 minuti dall'assassinio possa inscenare una finta scomparsa e portare a termine una sceneggiata per molte ore, troppe, senza riposare e dar tregua alla mente
6° La sentinella. Valgono le stesse conclusioni scaturite in precedenza per l'omicidio premeditato.
7° Impronte e dna. A quanto pare sul giubbotto attinto da diversi colpi non si son trovate né impronte né tracce di dna, neppure attorno ai tagli lasciati dalla lama, dove avrebbe dovuto sbattere la parte inferiore della mano che stringeva il coltello. Cosa alquanto singolare dopo un omicidio con arma bianca. Chi uccide in questa maniera, pur se tiene il coltello con una sola mano, ha comunque a disposizione un'altra mano che solitamente usa per trattenere la vittima. Difficile immaginare un assassino che mentre colpisce un corpo per oltre venti volte in ogni posizione, davanti dietro e di lato, tiene una mano in aria o dietro la schiena. Ritorna la possibilità di avere mani protette da guanti, ma in tal modo si passa nuovamente alla premeditazione. Di guanti che il Parolisi potesse avere a portata di mano mai nessuno ne ha parlato.
In conclusione, l'ipotesi di un Parolisi omicida preterintenzionale non può dirsi realistica.
Queste analisi, schematizzate con quanto scritto agli Atti e verificate in base alla logica, le ho fatte un anno fa per decidere quale linea usare nei miei articoli. Ciò che ad oggi si nota subito, è che chiedendo l'ergastolo la Procura ha portato in tribunale la prima ricostruzione, per come l'ho esposta, senza neppure osservarla con occhio critico né tanto meno verificarla. Ciò che si nota è che una ricostruzione del genere non ha alcuna valenza giuridica. Infatti per renderla credibile al giudice, l'Accusa non ha parlato delle falle che presenta, coprendole in maniera logica, ma ha preferito insistere sulle bugie dell'imputato e sul fatto che nessuno lo avesse visto al pianoro. Dimostrando una volta di più che chi ha una preda non cacciabile nel mirino, preferisce sparare ugualmente piuttosto che cercare un'altra preda. Si è insistito all'ennesima potenza sul fatto che non esiste testimone che abbia visto il militare al pianoro, 'eliminando' l'unico certo, colui che la stessa sera della scomparsa disse ai carabinieri di averlo notato alle altalene. Per rimanere nella ricostruzione preferita si è provato a creare confusione ed a spostare l'orario dell'avvistamento. Ma questo equilibrismo, piaciuto molto al mondo mediatico dello scoop, non potrà aiutare al processo, perché il Ranelli non ha cambiato la testimonianza su ciò che ha visto, l'ha cambiata, aiutato da chi aveva un'altra idea in mente, sugli orari. Lui ha visto ed è certo di aver visto! E questo fa sì che non importi quando e non importi come, dato che la sera stessa ha parlato di un uomo in calzoncini corti assieme ad un bimbo/a e una donna, dato che nessun uomo in calzoncini corti, con accanto una donna ed un bimbo/a, si è presentato ai carabinieri per dire: "Ero io alle altalene e non il Parolisi".
E se gli inquirenti non ritengono reale un avvistamento avvenuto alle 15.23, vuol dire che lo devono anticipare nel tempo e portare ad un orario più consono alla testimoninza del marito. Di certo non ha alcun senso investigativo logico il cancellarlo dagli Atti, come se il Ranelli non fosse mai stato al pianoro e solo per poter dire ad un giudice che il Parolisi non c'era perché nessuno lo ha visto...
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109 commenti:
Caro Massimo, cosa aggiungere?
Hai fatto bene a ricostruire le dinamiche accusatorie passandole al vaglio pezzo per pezzo, c'è qualcosa che non funziona nella ricostruzione dell'Accusa che vedrebbe Parolisi colpevole, a parte il fatto che l'omicidio non è a processo come premeditato.
Grazie anche per la precisazione del momento in cui il soldato Parolisi cominciò a sentirsi male vomitando e ruttando, si è passata la voce che lo stato d'ansia fosse avvenuto quasi immediatamente al suo arrivo al bar, mentre una reazione di attacco di panico che parta dalle ore 16,30 non è a questo punto criticabile nè imputabile.
Vorrei anche porre in evidenza il fatto che l'avvocato della parte civile, secondo quanto riportato dalla stampa che sulle dichiarazioni sia opportune che inopportune della parte civile ci ha finora campato parecchio, sembrerebbe che lo stesso, nella requisitoria, abbia posto in evidenza un fatto che non è conforme a quanto realmente avvenuto, ovvero che Parolisi abbia provato a chiamare la moglie una sola volta prima di entrare nel bar per cercarla.
Difatti stando ai tabulati delle telefonate in entrata di Melania da te postati qualche articolo fa, Parolisi chiamò Melania alle ore 15,26 e una seconda volta alle ore 15,28, dopodichè entrò nel bar secondo l'orario ricostruito intorno alle ore 15,30, ordinò quel caffè di cortesia consueto per l'utilizzo dei bagni, caffè che lasciò sul bancone a raffreddarsi senza consumarlo, si recò nei bagni e probabilmente dai bagni riprovò a chiamare la moglie, e tutto ciò avvenne in tempi davvero sovrapponibili rispetto alla sua entrata al bar, ovvero la terza telefonata avvenne alle ore 15,32, compatibile con un veloce giro d'ispezione senza trovarla.
E' assai probabile che perse del tempo per usufruire egli stesso dei servizi, non ancora allarmato e semplicemente preoccupato, o forse per domandare ai gestori se avessero visto entrare una donna fornendone la descrizione, nel tempo intercorso con la sua quarta chiamata avvenuta alle ore 15,40.
E così via.
I tempi di una sequenza temporale nella ricerca di una persona che non si trova, prima avvenuta con una certa tranquillità e successivamente e man mano che il tempo passava, con ansia crescente, non mi sembrano così fuori dal comune nè inspiegabili o misteriosi.
Il fatto stesso che non abbia subito fermato l'auto delle forze dell'ordine, quando poi le forze dell'ordine sono state chiamate col suo cellulare e quindi col suo consenso, significa che nell'immediatezza della sparizione della consorte avvertire addirittura i carabinieri gli era da considerarsi eccessivo, così come nessuno di noi si metterebbe a richiederne l'aiuto o allerterebbe le forze dell'ordine dopo una solo mezzora di telefonate senza risposta.
Massimo, bravissimo come al solito, la tua esposizione è chiara e le tue argomentazioni sono inoppugnabili. Avrei gradito che terminassi l'articolo con un tuo parere personale sull'evoluzione del processo. Credi che la Tommolini sia all'altezza di una valutazione equa e che quindi riesca a non farsi condizionare da tutto quanto è stato detto quando emetterà la sentenza?
Marilia
Ciao Marilia.
Non ho ritenuto opportuno parlare di una sentenza che non mi spetta. Credo che la Tommolini abbia dimostrato di essere un buon giudice, aldilà di quanto deciderà, un giudice che non si ferma alle apparenze ma approfondisce. In caso contrario avrebbe rinunciato al processo, visto che ora lavora ad Ancona, e non avrebbe ritenuto necessario verificare le perizie...
Ciao, Massimo
L'esposizione dei fatti così come il PM vorrebbe fossero accaduti e le controdeduzioni di una mente libera da pregiudizi sono sicuramente un ottimo metodo di valutazione per un caso così ingarbugliato e sfuggente.
Sarebbe interessante ricomporre in un unico quadro tutti gli indizi e i fatti acquisiti senza etichettarli pro o contro l'imputato. E' quello che io se fossi il giudice, farei. Comunque ho fiducia nella Dott. Tommolini, mi sembra che stia dando prova di onestà intellettuale.
maria rosaria
(non sono colei il cui commento è apparso per pochi minuti pocanzi, per evitare equivoci aggiungerò al nome le iniziali del mio cognome)
http://www.ilrestodelcarlino.it/ascoli/cronaca/2012/10/21/790100-riprende-processo-parolisi-teramo-melania-rea.shtml
Penso che questa famiglia sia da ammirare,soprattutto Franca che come al solito ,con le sue parole,si è dimostrata una signora!
Franca si riconferma una persona equilibrata. Il suo ruolo non era facile da affrontare, ma lei nonostante ciò che i Rea pensano del suo stesso fratello, pur non condividendo riesce a comprendere, poichè ne condivide il dolore.
Questa donna è veramente da ammirare, mai una parola fuori posto, mai un gesto di rancore, ed immagino che anche la sua famiglia soffra, sia per la perdita di Melania, che tutti loro rispettavano ed amavano, che per le accuse verso Salvatore.
Il fatto però che i Parolisi auspichino già un eventuale ricorso in appello mi fa ritenere che si aspettino l'esito peggiore riguardo al processo, ovvero una condanna.
Perdonate l'OT, ma i 5 mln di euro come risarcimento per la perdita di Melania in parte per la piccola Vittoria e in parte nonsoperchi... chi li tira, o dovrebbe tirarli, fuori dalle tasche?
Parolisi? Lo stato Italiano? Chi altri?
Qualcuno lo sa?
Tabula,forse si aspettano una condanna,come dici tu (e sinceramente lo penso anch'io) però hanno fiducia nel giudice Tommolini e sicuramente se il primo grado va male,ricorreranno in appello.
Che schifo! avete per caso visto la puntata di mattino cinque stamattina?è stata semplicemente scandalosa...se volete ve la posto.
Simona, non ho visto e non guardo più nessun format che tratti il caso, ho maciullato il mio fegato già troppe volte assistendo agli sproloqui dei vari salottieri ...
e ti prego non raccontarmi niente ...
Però un'altra cosa devo dirtela :
come si può avere fiducia nella Tommolini e nello stesso tempo aspettarsi una sentenza di condanna?
Mimosa
Perchè magari con tutto quello che è successo se l'aspettano comunque...e parlavo per me....io non so perchè ma ho la sensazione che il giudice lo condanni,tu no?
Perchè magari con tutto quello che è successo se l'aspettano comunque...e parlavo per me....io non so perchè ma ho la sensazione che il giudice lo condanni,tu no?
Simona, non ho capito cosa intendi dire: con tutto quello che è successo se l'aspettano chi?
Marilia
Hanno gettato la maschera, mi par di capire che è tutta questione di soldi.
Pat
@ Simona
Nell'articolo di cui hai messo il link a me risulta (l'ho letto 3 volte per essere sicura di non aver stracapito) che la famiglia di Salvatore si aspetti si riabbracciarlo subito libero
non che si aspettino la condanna ...
forse hai fuso la tua "impressione" con le loro "speranze"
infatti ammetti che è una tua "sensazione",il che è tutta altra cosa ...
non interpretare le parole altrui con le tue emozioni.
Loro si affidano a Dio sperando che la Tommolini capisca che Salvatore è innocente.
Se invece il Giudice, pressato dal sottobosco puzzolente delle quotidiane "interazioni" tra magistrati, si arrenderà all'impianto accusatorio indiziario, il ricorso sarà scontatao e scontata sarà l'assoluzione in Appello (con altri giudici e altri PM e altri periti)
... hai presente il caso di Perugia?
Ciao
Mimosa
Pat, chi ha gettato la maschera? Come mai state parlando tutte in maniera così sibillina?
Marilia
Si Mimosa,è giusto quello che dici...ho frainteso io scusa =)...
Marilia comunque mi riferivo ai Parolisi...
e Mimosa tu non pensi che posso essere condannato?
possa * correggo
Simona
già qualcuno l'ha detto qui e l'esperienza anche agli avvocati stessi insegna, persino su questioni molto ma molto più banali: anche se hai ragione non è detto che vinci la causa!
Purtroppo.
Sarà quel che Tommolini "potrà"!
Simona, provo a risponderti io.
E' una cosa difficile da prevedere
perchè se da una parte la Tommolini sembre essere persona di carattere alcune volte intorno ad una condanna o assoluzione ruotano tanti interessi e ormai sappiamo per esperienza che alcune pressioni riescono a catapultare anche le decisioni che sembrano scontate. In altre parole il giudice potrebbe "vedresi costretto" ad emettere una sentenza di condanna dell'imputato placandosi la coscienza col fatto che la patata bollente da lei lanciata venga ribaltata in appello.
Marilia
Eh si infatti Marilia è quello che intendevo io...comunque spero di sbagliarmi e che tutto vada bene =)
Mimosa Carissima,
dei soldi già sapevo, e ne abbiamo anche parlato. Tutti possono chiedere tutto, ma di fatto essere ben lontani dall'ottenerlo. Se uno finisce all'ergastolo ed è mantenuto a spese dello Stato per il resto dei suoi anni, che cosa gli può importare se gli chiedono 5 milioni? Non li ha, non li darà. Possono confiscargli i pochi beni che ha, ma certo non coprire il richiesto. Sono quelle pretese che gli avvocati pongono, ma che sono in contraddizione con se stessi. Parolisi non è Berlusconi e neppure Agnelli o Montezemolo, e non è candidato al posto di Marchionne. Dunque pretendere da lui cinque milioni è un tantino ridicolo.
Volevo essenzialmente capire se la parte civile, ovvero l'avvocato Gionni, ha portato argomentazioni sue, o si è limitato a dare per buono il "puzzle" dei PM. Ad un "puzzle " investigativo, basta togliere la elle, e si ottiene la sostanza dela cosa.
Carissimo Manlio,
nell'altro articolo ti ho messo il link che portava all'intervento in aula del jonni, altro io non so, non c'ero.
E ti assicuro che non mi interessa nemmeno sapere di più, l'individuo è inqualificabile sul piano umano, mentre capisco che svolga molto bene il suo ruolo professionale
... per il quale conta di ricevere adeguati compensi,lui e l'équipe che ha coinvolto ...
mi spiego?
Che importa se la famiglia Parolisi abbia la possibilità o no di sborsare anche un bruscolino della cifra ... è uno spauracchio artificiale ...
ricordi le cifre chieste dalla parte civile (i medesimi Biscotti e Gentile) ad Avetrana?
Pensi che la famiglia Misseri abbia quella somma?
Marilia, chi ha chiesto i soldi?
beninteso questo è solo un mio ragionamento, mi sarei aspettata che contasse di più trovare l'assassino di M.anzichè fare subito la conta dei soldi.
In parte ha risposto anche Manlio Tummolo.
Le giustissime critiche ai cosiddetti giornalisti ( meglio identificabili come “operatori della (dis)’informazione” profumatamente retribuiti) , contenute nell'articolo di Massimo e le considerazioni relative al teorema della Procura, sono talmente fondate da essere difficilmente contestabili
Questo "caso" - sotto i riflettori pressocchè ininterrottamente da un anno e mezzo - ha fruttato una montagna di quattrini ad un sacco di gente : emittenti televisive, conduttori/ci, ospiti pagaTI, tuttologi/ghe, criminologi/ghe, psicologi/ghe, principi del foro in pensione,ecc.. ecc.. (e mi fermo qui perchè non voglio infierire oltre ) E probabilmente ne frutterà ancora
Non ricordo nessun altro episodio di cronaca nera che abbia avuto lo stesso patologico e morboso "interesse" mediatico unito ad una precostituita e granitica convinzione di colpevolezza priva di legittimo e serio contraddittorio e ad una partecipazione così massiccia della SOLA rappresentanza dell'Accusa.
Mi spiace doverlo scrivere ma ho avuto ed ho l’impressione che in questa tragica, e nello stesso tempo sconcertante, vicenda si confonda la Giustizia con la Vendetta
Come dice Enrico, in questo caso di cronaca, in maniera eclatante ed anche spudorata, ci hanno mangiato in tanti.
Anzi, ci hanno speculato.
La questione è andata spesso oltre la pure e semplice informazione, gran parte delle trasmissioni, non tutte ad onor del vero, ma qui non mi va di presentare la mia personale cernita tra presentatori e presentatori, hanno presentato vecchi dati spacciandoli come novità, dati non certi presentati con le connotazioni della certezza, e a volte informazioni completamente prive di veridicità, dandogli la parvenza di scoop, ed il tutto a che pro?
Portare a casa la pagnotta, tenere incollati gli spettatori allo schermo, fidelizzare l'utenza sull'onda dei sentimenti più pruriginosi, mantenere alto l'introito degli sponsor.
Per non parlare di chi, cavalcando l'onda della notorietà data dall'occuparsi del caso, ha tutto il vantaggio della visibilità di supporto all'intenzione di dedicarsi a ben altre carriere, ed è una di quelle situazioni per le quali in altre condizioni avrebbe dovuto pagare per fare parte del team, invece di essere pagato.
E non faccio nomi perchè non sarebbe l'unica persona, ma volendo potrei farvi un disegno con le labbra atteggiate a cuoricino.
La precostituita e granitica convinzione di colpevolezza priva di legittimo e serio contraddittorio e ad una partecipazione così massiccia della SOLA rappresentanza dell'Accusa è servita a tutto questo, ma soprattutto è servita all'assassino, quello vero, per far perdere le proprie tracce.
Carissima Mimosa, il caso Misseri e quello Parolisi sono del tutto diversi sul piano risarcitorio: i Misseri sono, per l'accusa ovviamente e tutta da dinostrare, coinvolti tutti e tre; nel caso Parolisi è coinvolto lui solo (stante anche qui l'accusa). Non certo la famiglia. In procedura penale paga soltanto il condannato, non i suoi familiari. Non è un processo civile dove debbono pagare anche gli eredi, se accettano l'eredità. Penalmente è responsabile solo il singolo, non familiari o eredi.
La richiesta di risarcimento è enorme perchè è enorme ciò che la bambina ed i congiunti della vittima hanno perduto.
C'è anche da dire che il definire una cifra in sè ridondante e di fatto non esigibile facendo i conti con la realtà, non può che esser stato suggerito da terze persone anche con l'intento di continuare a tenere desto lo scalpore intorno al caso.
trecentomila euro, insomma, non avrebbero fatto parlare i giornali.
Cara Tabula,
il problema non è la somma richiesta, che è proporzionale o non proporzionale a seconda delle situazioni, e che esprime ciò che i giuristi chiamano "pretium doloris", soprattutto per i danni morali. E' un'errata prassi giudiziaria, perché l'eventuale risarcimento si dovrebbe chiedere solo a sentenza definitiva, mentre farlo prima può alla fine risultare prematuro (anche perché solo le sentenze d'appello e di cassazione confermano l'esatta dinamica del delitto, le responsabilità, le conseguenze, ecc.). Ammettendo pure che tale prassi sia obbligatoria nel presentarsi quale parte civile, credo che possa essere sostituita da una formula del tipo "La parte civile si riserva di chiedere adeguato risarcimento nel momento della sentenza definitiva". Di fatto però questo presupporrebbe un rinvìo al giudice civile, per il semplice motivo che occorrerebbe attendere la sentenza definitiva (o almeno quella d'Appello) per la quantificazione del risarcimento, che comprende pure le spese legali sostenute per il patrocinio legale.
Ad ogni modo una cosa è la richiesta dell'avvocato di parte civile, altra la decisione finale del giudice che può confermare, aumentare, diminuire, o rinviare il tutto al giudice civile.
Nel caso specifico, diventa ridicolo pretendere un risarcimento da chi non può pagare, non avendo beni corrispondenti, e al quale, più che l'ergastolo non si può dare, a meno di aggiungergli lavori forzati il cui pagamento andrebbe alla vittima o parenti ed eredi. Viceversa, se il Parolisi verrà alla fine assolto, egli avrà diritto di risarcimento sia dai parenti acquisiti, sia dallo Stato, sia dai mezzi di informazione che lo hanno diffamato. Il tutto potrebbe anche consentirgli di vivere di rendita, lasciando a suo tempo una cospicua somma per la figlia.
@TABULA
A tal proposito ti ho rimesso un link in e mail.
Pino
pino?
non ho ricevuto alcun link via email.
@Manlio
mah credo che sia un valore simbolico, il fatto di avere esternato la richiesta di una cifra così cospicua fuori tempo e fuori luogo mi sa che è una di quelle abili strategie dell'avvocato della parte civile per continuare ad avere i titoli sui giornali.
cinquemilionidieuro fanno colpo.
duecentosettantasettemilaeuro e ventiduecentesimi, non meriterebbero neanche un trafiletto.
Ma sarebbe una cifra molto più facile da riscuotere, con gli anni.
Ma, di fatto, è una cifra impagabile naturaldurante da una persona che riscuota normale stipendio.
Certo, potrebbe essere parzialmente integrata con future eventuali eredità del debitore, non conosco la situazione patrimoniale e immobiliare della famiglia Parolisi ma di fatto quanto un lontano domani sarà ereditato andrà diviso per i quattro fratelli.
Del resto, se mai Parolisi dovesse trovarsi nella condizione di dovere pagare quella cifra, sarebbe anche nella condizione di non potere ottemperare al debito, da dentro il carcere è difficile percepire uno stipendio.
A meno che, come tu dici, sia condannato ai lavori forzati.
O comunque so che alcuni detenuti hanno la possibilità di impegnarsi in lavori di falegnameria e consimili.
Certo, sempre con uno stipendio modesto.
Ribadisco: è una cifra simbolica ed impossibile da pagare, se l'avessero chiesta a me anche io avrei sghignazzato, con tutto il rispetto beninteso, e pur nella tensione dell'essere sotto processo e del futuro della tua vita appeso ad un filo, ma proprio ti viene da ridere in faccia a chi proponga un risarcimento di tal fatta.
quel che giusto è giusto.
a me sarebbe venuto da dire a voce alta:
"ma voi siete fuori come cammelli!"
Certo, faccio queste considerazioni nell'ottica della mia personale convinzione che ci sia un innocente, anche se non un santo, alla sbarra.
Se pensassi anche solo lontanamente che Parolisi possa essere colpevole, la cifra sarebbe anche poco rispetto a ciò che la bambina ha perso.
@ Tabula
non credere che la popolazione carceraria venga mantenuta in toto dallo Stato, io ho capito che c'è uno spaccio all'interno perchè Parolisi, a non ricordo quale parlamentare in visita ha detto che la pasta costa meno che fuori, mentre gli altri detenuti si lamentavano che tutto è troppo caro ... (evidentemente si fanno da mangiare sul fornelletto in cella).
Forse per i detenuti in attesa di giudizio è così.
Non so poi come funzioni il suo rapporto di lavoro con l'Esercito: o è "sospeso" in attesa di giudizio o si è messo "in aspettativa", comunque dopo un anno è sicuramente senza stipendio, dunque viene mantenuto dai suoi familiari.
Il gruzzoletto dei risparmi, come ho detto una volta, o quello che ne è ormai rimasto, è congelato per le spese legali che già in parte ha dovuto sborsare (30 mila euro o 60 sono andati per consentire alla difesa di acquisire il CD con i tabulati telefonici, se non ricordo male), poi ci sono stati i periti di parte che hanno svolto il lavoro e avranno già chiesto il compenso .... altroché se non deve mettersi a fare qualche lavoretto dentro ...
ma sì Mimsa, là dentro credo sia possibile lavorare, ma non credo sempre ed ovunque, e comunque nonc redo che i detenuti percepiscano stipendi tali da potersi accollare mutui da cinquemilionidieuro, neanche riesco a scriverlo in numeri, non riesco a contare gli zeri @_@.
Nemmeno io @_@
e forse neanche chi li ha chiesti
@ Tabule e Mimosa
non mettete limiti alla Provvidenza. Visto "il luogo" in cui si trova, Salv. potrebbe sempre aver facili contatti con un tesoriere di qualche partito politico ed ecco là che 5 milioni di euro si troverebbero in men che non si dica !
ci sono in rete dei nuovi articoli giornalistici, ma senza sotto i commenti di Anna, sanno di poco.
:-)
Massimo,
ho fatto caso a come anche le tue ricostruzioni possono rappresentare delle “tessere che se messe tutte insieme come in un puzzle creano un quadro preciso”. In questo caso però è il quadro di quello che Parolisi non può aver fatto.
Pur concordando con quanto scrivi resto dell’idea che Parolisi potrebbe conoscere cosa sia successo quel giorno, ma in questo processo si parla d’altro e resto convinta come la maggior parte di voi che da qualsiasi lato la si voglia prendere Parolisi non sembra aver commesso alcun omicidio.
A tal proposito pensavo ad un altro fatto che non viene messo in conto nella ricostruzione di una premeditazione e che anzi viene usato dall’accusa come uno dei tanti tasselli per indicarlo come colpevole: le sue bugie sull’amante.
Se Salvatore si preoccupa di mentire sulla sua storia extraconiugale, questo vuol dire che la reputi un pericolo per la sua credibilità.
E non parlo di quando M è solo scomparsa e lui vuole far fede ad un patto in famiglia, ma quando M è già stata trovata morta e lui continua a mentire come nella famosa intervista sul luogo del ritrovamento.
Quindi se lui stesso, proprio con le sue menzogne, dimostra di ritenere l’amante un elemento scomodo che può attirare sospetti nei suoi confronti, come è possibile che premeditando l’omicidio tralascia totalmente questo aspetto?
Non è assurdo che nella premeditazione sembra quasi non reputarlo un problema ma subito dopo l’omicidio si? Non potrebbe quindi essere questa bugia un fatto che lo scagioni perlomeno dall’accusa di omicidio premeditato?
Comunque come hai detto anche tu, il modus operandi è alquanto insolito per un omicidio premeditato. L’intenzione iniziale non sembra quella di voler uccidere Melania, soprattutto per la scelta dell’arma.
Il punto però è che nell’ipotesi di un omicidio preterintenzionale è ancora più difficile tirar fuori una ricostruzione plausibile che lo vede coinvolto.
Chissà se in uno di questi programmi televisivi si decideranno a farci vedere una ricostruzione di come dovrebbero essere andati i fatti, visto che per un anno hanno indicato il chi, ora ci piacerebbe sapere il come.
Kiba
Kiba, ti sbagli sul capo d'accusa. A me risulta che P. non è accusato di omicidio premeditato.
Marilia
Stasera a porta a porta si parlerà di Melania Rea e ci sarà la Roberta Bruzzone della parte civile..lo vedrete?
@ Simona
"Stasera a porta a porta si parlerà di Melania Rea e ci sarà la Roberta Bruzzone della parte civile..lo vedrete?"
Io NO. Quel conduttore mi disturba lo stomaco
Marilia
Non so quale sia il capo d’accusa ed anzi credo sia come dici tu visto che gli indizi come l'arma scelta non fanno pensare ad una premeditazione, ed ho scritto che senza premeditazione risulta ancora più difficile tirar fuori una ricostruzione plausibile che lo veda coinvolto, in quanto per puro caso si sarebbe ritrovato con un cambio d’abito fatto di pantaloni, maglia e scarpe,un coltellino, uno specchio per controllarsi e come minimo con una bottiglietta d’acqua per ripulirsi.
Kiba
Enrico nemmeno io...e non solo Vespa ma anche la signora in questione!
@Enrico
Il PM ha chiesto l ergastolo perche' lo ha ritenuto omicidio premeditato altrimenti la richiesta sarebbe stata minore.
Francesco
@ KIBA
tu dici "ho fatto caso a come anche le tue ricostruzioni possono rappresentare delle “tessere che se messe tutte insieme come in un puzzle creano un quadro preciso”. In questo caso però è il quadro di quello che Parolisi non può aver fatto."
Tu saresti capace di mettere insieme le identiche tessere del puzzle creando un quadro preciso di "quello che AL CONTRARIO può aver fatto" Parolisi dimostrando l'assoluta attendibilità e verosimiglianza della tesi proposta dell'Accusa ?
trovo Vespa molto più professionale di tanti altri, nonostante sia colpevolista, ma gli orari delle sue trasmissioni mi sono impraticabili.
@Kiba P. non è accusato di omicidio premeditato.
se fosse stato programmato avrebbe cancellato prima le tracce su facebook e quant'altro.
P. è accusato a causa dell'imbuto psicologico che lo avrebbe condotto ad infierire sulla moglie in un momento d'ira.
Il fatto è che in un omicidio dovuto ad un raptus, gli sarebbe stato difficile avere con sè un cambio di vestiti e riuscire a pulirsi e a cancellare ogni prova senza sporcare nè se stesso nè gli abiti nè l'auto di sangue.
C'è una enorme contraddizione di termini nel fatto che non si sia voluto imputare la premeditazione all'omicidio, ma allo stesso tempo si sia dovuta per forza di cose mettere in campo una premeditazione nell'immediato dopo-omicidio.
Melania non è stata accoltellata nell'auto di Parolisi, quindi era scesa.
Quindi ci sarebbe stato un preciso momento nel quale P., sceso anch'egli dall'auto e a discussione iniziata, sarebbe tornato indietro per prendere ALMENO il coltello.
A meno che il coltello l'avesse già con sè: ma ricadremmo nella premeditazione.
Non funge, la premeditazione non gli è stata imputata.
gli abiti puliti: se li aveva portati in auto c'è premeditazione.
ma la premeditazione non è capo d'imputazione.
ripulirsi dal sangue: si fosse portato una bottiglia d'acqua apposta per lavarsi dopo l'omicidio, allora ci sarebbe premeditazione.
Altrimenti ci sarebbe stato sangue sull'auto: aprendo con le mani sporche, ci sarebbero tracce.
Certo, Parolisi dotrebbe avere avuto anche un paio di guanti.
Ma l'avere indossato un paio di guanti, o una tuta militare, o l'essere sceso dall'auto con un coltello, o l'essersi portato una bottiglietta, tutte queste cose, non sarebbero premeditazione?
La quale, diciamolo in coro: non è tra i capi di imputazione.
L'accusa mi sembra in effetti un pò pasticciata, perchè tiene conto di elementi di premeditazione dell'imputato che necessariamente ha dovuto includere nella dinamica, ma considera ed ha portato a processo il caporalmaggiore con una accusa di omicidio d'impeto.
Ma diciamo pure che Parolisi avesse casualmente nel bagagliaio i guanti, la tuta, un cambio d'abiti ed un cambio di scarpe, il coltello, ed una bottiglietta d'acqua con il quale sarebbe abilissimo a farsi una doccia totale.
(Anche se purtroppo per la ricostruzione non ci sono sue tracce di dna nè sulla bottiglietta nè a Ripe nè, soprattutto, addosso a Melania.)
Ebbene, tutto ciò significherebbe che ci sarebbe stato, durante il litigio o subito dopo, un preciso momento dell'imputato che sarebbe tornato all'automobile per prendere l'armamentario, e, rivestito di tutto punto, (perchè quando è uscito di casa era vestito così come si è presentato a Colle San Marco, così dice il vicino) sarebbe tornato indietro verso la moglie e l'avrebbe uccisa senza pietà.
Non ci sarebbe forse una se pur minima premeditazione in un assassino che spenda quei tre-quattro minuti per vestirsi e calzarsi, guantarsi ed armarsi, al fine di andare ad uccidere la moglie?
Non avrebbe forse riacquistato lucidità in quei pochi ma sostanziali minuti, il parolisi, perdendo la connotazione di improvvisazione dell'omicidio d'impeto?
Ma la premeditazione, ditelo in coro, NON E' tra i capi d'accusa!
A onor del vero c'era in effetti una bottiglietta d'acqua vicino a Melania, chissà con le tracce di chi.
NON di Parolisi, o lo sapremmo da tutte le trasmissioni tivù.
Unica traccia di parolisi sul cadavere, un dna di origine ignota del marito, che ipotizzando derivante da un bacio il tagliabracci colloca da un momento qualsiasi subito dopo il pranzo, al momento dell'omicidio.
Nient'altro.
Secondo me, se si vuole continuare a sostenere che il parolisi abbia potuto uccidere la moglie in base a questa sola traccia, significa che la poveretta, che mi perdoni, è morta a causa dell'alito cattivo del marito.
Del resto, dopo quel pranzo..
piadina con formaggio salame e melanzane sott'olio, non so se mi spiego.
""dal reperto 111 (bottiglia in plastica di acqua “Lilia”) è stato ottenuto un profilo genetico misto appartenete ad almeno un soggetto di sesso maschile e ad almeno un soggetto di sesso femminile ad oggi non identificati""
e mi pare che la bottiglia fosse ancora piena, perché abbandonarla a terra?
Mimosa
Hai ragione Tabula,Vespa si vede chiaramente che è colpevolista.....
Carissime Tabula e Mimosa,
certamente in un carcere è anche possibile lavorare e guadagnare. Non dimentichiamo che perfino nell'800, Victor Hugo attribuisce ne "I Miserabili" al suo personaggio Jean Veljean, condannato per lunghi anni, un certo gruzzoletto, con cui poi potè iniziare delle attività economiche. Ma vi immaginate uno condannato all'ergastolo che lavori per pagare i suoi debiti ? Chi glielo farebbe fare ? La voglia di non restare inoperoso ? Potrebbe semmai, come altri, dedicarsi allo studio, il che non guasta per nessuno. Peggio dell'ergastolo che cosa gli potrebbe succedere con il nostro Codice Penale, se si accontentasse del rancio del carcere (che, almeno a Trieste, risulta migliore di tanti ristoranti, su testimonianza di un mio conoscente durante quattro giorni di fermo), oppure della biancheria e della tuta a righe blu o nere al posto di abiti civili ?
@ Francesco
nel tuo commento delle 17:40 hai sbagliato utente in quanto non sono stato io a sollevare il dubbio se il capo d'accusa sia stato classificato come omicidio premeditato o come omicidio d'impeto
I PM hanno richiesto l’ergastolo per Salvatore Parolisi, senza attenuanti, poiché contestano all’ex caporalmaggiore non solo l’omicidio della moglie Melania, ma anche tre aggravanti: l’uccisione di un congiunto, la crudeltà e i futili motivi, oltre al vilipendio del cadavere e al depistaggio.
Non mi pare abbiano specificato se si sia trattato di premeditazione o meno in quanto nemmeno loro hanno ben chiaro in testa COME, QUANDO, DOVE e PERCHE' sia avvenuto il crimine ed infine se vi siano coinvolte più persone
@ Manlio
ma tu hai notizie di qualcuno in Italia che è stato condannato all'ergastolo, cioè carcere a vita, e che è morto di vecchiaia dentro?
Anche l'ergastolo per buona condotta diventa 30 anni e forse 26 o meno con gli abbuoni per buona condotta ... e anche qualche trattamento speciale, tipo “libertà condizionale”, diurno lavoro esterno e isolamento notturno ... non si sa mai che gli tocchi uscire prima e mantenersi in tutto, visto che un ex carcerato un impiego non glielo dà nessuno.
Tabula hai detto in maniera più chiara quello che anche a me risulta paradossale.
Se l’accusa è per un omicidio d’impeto non si spiegano tutte le procedure che Parolisi avrebbe dovuto eseguire, procedure che in realtà dovrebbero far pensare ad una premeditazione, che però allo stesso tempo non rientra nell’ipotesi dell’accusa (sembra uno scioglilingua).
Quindi secondo l’accusa P. forse nel mezzo di una litigata, uccide la moglie con gli stessi abiti con cui è uscito, ma casualmente si ritrova con un cambio d’abiti, una busta suppongo per mettere i panni macchiati, uno specchio per guardarsi ed essere sicuri di non correre al bar chiedendo aiuto con macchie di sangue addosso, e se portava scarpe bianche credo anche un paio di scarpe di ricambio, poi un coltellino, una bottiglietta d’acqua, dei guanti e che altro?!
E’ per questo che dico che mi piacerebbe sentir dire almeno dai programmi televisivi come avrebbe fatto P ad uccidere senza premeditare nulla, pur avendo tutto l’occorrente con se, ne sarei curiosa.
Scusate se scrivo di fretta ma devo scappare e purtroppo non potrò leggervi fino a domani mattina.
Buona serata
Kiba
Ribadisco che P. è accusato di omicidio d'impeto come ha affermato anche lo zio Gennaro, ma come dice Tabula è tutto in contraddizione perchè se fosse premeditato cadrebbero determinate ipotesi, sempre dell'accusa; se d'impeto, non quadrerebbero altre ricostruzioni accusatorie come dice Kiba. Insomma solo considerando i capi di accusa si evidenziano le castronerie messe in piedi dagli inquirenti che formano non un puzzle,come dagli stessi inquirenti affermato, ma una figura indefinita come quella compostasi da un mazzo di coriandoli lanciati caualmente per aria e lasciati all'interpretazione personale di chi li osserva.
Marilia
Carissima Mimosa,
fino a qualche tempo fa esistevano gli ergastolani in assoluto. Li hanno anche fatti vedere vari anni addietro in una qualche trasmissione.
Allora, chi ha parlato di ergastolo non sono io, ma i PM. Ad essi con i suoi 5.000.000 di euro si è associato l'avvocato di parte civile. Io ho solo voluto segnalare che le due cose sono in contraddizone: per pagare 5.000.000 devi avere beni mobili, immobili e soprammobili che Parolisi non ha. Potranno confiscargli l'automobile che certo non copre quella cifra e portargli via i suoi risparmi, ma di certo altro non riuscirebbero a fare, tanto più - ripeto - se dovesse essere effettivamente condannato all'ergastolo. Ho solo voluto segnalare l'illogicità della giurisprudenza, altro che scienza. Del resto, lo si è visto anche all'Aquila e in varie altre occasioni. C'è un problema di base nel Diritto, civile, amministrativo, penale, e non soltanto italiano. Questo è il mio "Carthago delenda".
Per il resto, non è improbabile che alla fine i 5.000.000 di euro debbano versarli a Parolisi i tele-giornalisti, lo Stato, gli avvocati, e, per la loro parte, anche la famiglia Rea. La partita non si chiude oggi, ma tra qualche tempo e in terzo grado.
Vi trascrivo una parte della RICHIESTA di APPLICAZIONE di MISURE CAUTELARI
-----
"Deve ancora aggiungersi che sono necessari approfondimenti, verifiche e
ulteriori acquisizioni probatorie per ricostruire con maggiore esattezza la
dinamica omicidiaria e anche l’eventuale premeditazione (rispetto alla quale
pur vi sono degli elementi suggestivi : Melania è stata uccisa
“all’improvviso”, da dietro con i primi colpi di coltello inferti alle spalle e
alla schiena, senza che abbia avuto modo di difendersi o lottare (se non nelle
fasi di un accoltellamento già iniziato), senza che abbia avuto modo di piangere;
ed è stata uccisa mente aveva i pantaloni, collant e mutandine volontariamente abbassati;
questa sequenza di dati e soprattutto quelli
relativi alla aggressione avvenuta da dietro mentre la donna aveva pantaloni,
collant e mutandine volontariamente scesi fa pensare ad un possibile momento
di intimità obliquamente ottenuto da Salvatore (conformemente al momento di intimità che
Salvatore aveva raccontato di aver avuto con la
moglie proprio in quel posto e con quelle modalità – da dietro e con i
pantaloni scesi-) che aveva già pronta l’arma per l’azione omicidiaria;
Salvatore doveva avere con sé e a portata di mano un coltello e doveva quindi avere, dopo l’omicidio
della moglie, la lucidità e freddezza di saper
subito scendere con la figlioletta a San Marco e confrontarsi con altre persone
e quindi imbastire la storia dell’allontanamento dalla zona altalene per andare in bagno;
tale “lucidità” e freddezza e l’immediatezza con cui
Salvatore dopo l’omicidio scende a San Marco e si confronta con altre
persone e racconta la “sua” versione di comodo paiono compatibili con un
minimo di “pre-organizzazione” della cosa e viceversa meno compatibili
con un omicidio d’impeto che pur ha i suoi elementi di conforto (il litigio,
la reazione di Melania, la reazione incontrollata di lui, la presenza in auto
della bambina).
E si tenga conto infine dell’avvenuto vilipendio del cadavere allo scopo di
cercare di depistare e confondere le indagini, depistaggi e confondimenti che
se hanno assunto un “tono” e una intensità così gravi ben possono ora
continuare.
Tali elementi nel loro complesso instaurano il concreto pericolo che
Salvatore Parolisi, restando libero possa continuare a intessere contatti
nel proprio ambiente militare e con Ludovica volti a inquinare le prove e a
tenere altre condotte volte ad occultare
e mascherare elementi di prova rilevanti non ancora acquisiti ma da lui conosciuti"
-----
Ne deriverebbe, leggendo questa metafisica ipotetica ricostruzione dei fatti, che l'Accusa riterrebbe il delitto un po' "premeditato" ma non troppo "ben organizzato" ?
Ragazzi/e, con questo genere di "investigatori" siamo proprio in buone mani !
Grazie, Enrico, ri-letto ora questo capolavoro.. capisco perché nella loro requisitoria i Pm hanno potuto dire
"anche se non abbiamo la prova provata"
Aaargh
E se Parolissi dovessere essere condannato in base a questa requisitoria senza prova provata che può sembrare a noi profani e ignoranti incomprensile ma che è ben chiara a Gennaro Rea che già dal 21 settembre 2011 aveva dichiarato: "Salvatore non ha ucciso Melania, ma sa chi è stato .." per forza conosceva l'assassino nel momento che era lui.
E lo zio, oltre a conoscere con certezza il nome dell'assassino sa anche il perchè è avvenuto Secondo lo zio della vittima Salvatore il delitto non l'ha premeditato "tempo fa ma in quell'istante che stava li' sopra (a Ripe di Civitella, ndr) l'ha pensato e l'ha fatto, l'ha messo in opera". Ma ha poi aggiunto relativamente alla conclusione del processo "Comunque vada sara' una sconfitta".
E lo credo io perchè se sarà assolto sarà una sconfitta per loro in quanto perderanno Vittoria, mentre se sarà condannato sarà una sconfitta per la giustizia italiana.
Marilia
Preso da irrefrenabile curiosità ho avuto la malaugurata idea di dare un'occhiata a Porta a Porta .
Mal me ne incolseeeeee!!!!
Sono bastati pochissimi minuti per farmi venire il mal di stomaco.
meglio che non vi dico cosa può aver detto Simonetta Matone," vice Capo Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, già magistrato presso il Tribunale dei minorenni di Roma e capo gabinetto del ministero alle Pari opportunità" !!!
Nè mi soffermo sulle isteriche interruzioni e ridicole precisazioni della "rana dalla bocca larga"
Stendo un velo pietoso sui pochi istanti concessi ad un impacciato avv. Natale Fusaro,l'unico "garantista" presente...
Non so e mom voglio sapere quali conclusioni usciranno fuori a fine trasmissione.
Dico solo che una Tv di Stato dovrebbe essere sanzionata severamente per aver permesso di mandare in onda un dibattito mediatico con tanto di sentenza di colpevolezza solo pochi giorni prima il regolamentare svolgimento del processo.
Del resto di che ci meravigliamo se quale Garante della Privacy è stata designata la moglie del conduttore dato che e’ “ “ inutile ricordare che la nomina di Augusta Iannini, moglie di Bruno Vespa, all’Autorità garante della privacy è decisamente inopportuna, poiché potrebbe trovarsi a dover giudicare eventuali violazioni di trasmissioni del marito.” ?
http://www.free-italia.net/2012/06/eletta-la-moglie-di-vespa-garante-della.html
Anch’io caro ENRICO, dibattuta se accendere o no la tv, con mano tremante l’ho fatto … ho visto solo una parte e quello che descrivi tu l’ho colto in pieno,
tuttavia ho fermato sulla carta una cosa interessantissima forse sfuggita inconsciamente dalla bocca di rana :
«non c’era nessun matrimonio in crisi, è una balla che lui ha raccontato all’amante … tutti gli amici hanno raccontato che era una coppia unita …non hanno mai parlato di separazione tra di loro»
… e allora?
In due e due quattro, lei stessa ha fatto cascare l’imbuto …
quando da una bocca così appariscente escono troppe cose, qualcuna è di troppo e si ritorce contro chi parla …
La Difesa potrebbe portare questa frase come ulteriore testimonianza dell’affetto del marito che mai si sognava di liberarsi della moglie.
La storia dell'assicurazione di cui è stata posta beneficiaria solo la figlia, è stato poi un capolavoro di ... grettezza da parte di chi l'ha presa come indizio di colpevolezza --- roba da matti
Mimosa
nella trasmissione di Vespa mi ha colpito il fatto che hanno parlato del telefonista come di una persona normale che comprensibilmente non voleva avere gli obblighi connessi col ruolo di testimone ecc. Normale un corno, e' questa la normalita' in Italia? forse che l'uomo che scopri' il cadavere della gambirasio corse a nascondersi? o quelli che scoprirono il cadavere della Goffo ? Hanno poi intervistato due donne che hanno testimoniato di non aver visto SP alle altalene in particolare la donna piu' anziana , quella che parla con accento straniero, ha espresso un pregiudizio colpevolista dicendo di aver visto SP agitato che stava al telefono e vomitava....al che la Bruzzone ha preso la palla al balzo per dire che SP ha vomitato
quattro minuti dopo aver fatto la prima telefonata alla moglie...alle 15 e 26 ha fatto la prima telefonata e quattro minuti dopo avrebbe vomitato, chiaro indizio che aveva fatto lui il macello...non so quanto sia forzata questa ricostruzione, ma io avevo letto che SP aveva eruttazioni, non che aveva vomitato (la piadina surgelata?)
A quanto ricordo, nesun accenno al fatto che le sentinelle non hanno visto SP a ripe lazy
Ma davvero hanno detto questo? e da dove spuntano queste donne,addirittura una straniera che ha detto che ha vomitato??? roba pazzesca!
Simona, sono suocera e nuora con pargola al seguito. Questo è il testo tratto da "RICHIESTA APPLICAZIONE MISURE CAUTELARI
AL GIUDICE PER LE INDAGINI PRELIMINARI
TRIBUNALE DI ASCOLI PICENO
"Fioretti R. e Meckel U. arrivano al pianoro di S. Marco insieme alla piccola figlia della Fioretti passando con l’auto davanti alla zona altalene e parcheggiando quindi di fronte al chiosco del Ranelli; l’orario di arrivo – sulla base delle dichiarazioni delle due donne sul momento partenza/arrivo e dei tempi di percorrenza-, va collocato intorno alle 15.00; la Fioretti guarda in direzione della altalene sia passandoci davanti in auto sia quando poco più avanti scendono dall’auto poiché la figlia voleva andare lì; ed è sicura che non c’era nessuno; di analogo tenore le dichiarazioni della Meckel (cfr le
27
rispettive dichiarazioni allegate alla nota RONI 19.6.20911 prot. 18/16-90; la annotazione sui tempi di percorrenza abitazione Fioretti S. Marco zona Altalene allegata alla nota RONI 6.7.201: distanza km. 29 ; tempo 30 min. ; i riscontri di cui alla nota riepilogativa tendono invece ad anticipare di circa 10 minuti l’orario di arrivo collocandolo tra le 14.46 e le 14.50 v. nota riepilogativa cfr. pg. 132-138 e allegati 65-66).
L’orario di arrivo delle due donne va dunque collocato tra le 14.46 e le 15.00: in tale orario comunque Parolisi, secondo la propria versione, doveva trovarsi già nella zona altalene con la figlioletta e anche con Melania che si stava per allontanare o che si era appena allontanata; e vi doveva essere l’auto di Parolisi parcheggiata; si veda anche più sotto la figura 5) nel presente provvedimento ."
maria rosaria
ma non si parla di vomito..
maria rosaria
appunto....
@ mariarosa
devi tornare indietro di parecchi articoli di Massimo per aggiornarti sul vomito e gli orari ...
Ad ogni modo sui ocnati di vomito e sui rutti nell'Ordinanza di Teramo c'è la testimonianza sia della signora del Bar Segà sia di Paciolla, puoi cercare.
Mimosa
Comunque Mimosa hanno fatto vedere l'intervista del perito Bruno e la Bruzzone l'ha pure screditato...la Matone considera prova il dna in bocca...
Io vorrei sapere a quale titolo questi "personaggi" emettono sentenze ed esprimono giudizi del tutto personali senza avere di fronte una controparte degna di questo nome.
Il" moderatore " (!?) ad esempio : ha letto gli ATTI ? Sa di COSA si sta parlando ? E' in grado di comprendere se i suoi ospiti aprono bocca tanto per dargli aria ? Oppure anche lui fa parte della schiera dei "giustizieri della notte" ( del mattino e del pomeriggio) che sono pagati per far aumentare gli ascolti ?
PUBBLICITA' !!!
Enrico,io te lo dissi ieri che avremo avuto delle sorprese....solo fusaro era il garantista della serata....La rana si muoveva sempre sulla sedia e faceva le smorfie in continuazione....e da quella bocca uscivano stupidate a valanga....io mi auguro solo una cosa:spero che la Tommolini abbia visto lo schifo di ieri sera perchè aveva chiesto riservo e discrezione e non l'hanno fatto....Bravi gli avvocati della difesa che non hanno partecipato al programma!
La Matone non solo non ha letto una pagina dei documenti, ma neanche un articolo in merito ... si è da sempre basata sul "hanno detto che"
e pure ieri sera ha mostrato ignoranza abissale sul caso
è così che si può fare l'opinionista in tv?
ci si fa un'idea sul momento?
allora posso andarci anch'io ...
Mimosa
Mimosa ma hai visto quel servizio dove parlavano dell'affitto della casa di Folignano facendo capire che Salvatore non voleva dare un euro alla moglie?oppure il modo con cui la consulente della parte civile ha screditato sia Bruno che la Gino riguardo le perizie...e anche quel servizio dove parlavano delle due donne presenti a colle san marco...La Bruzzone in pratica esclude che ci fosse sperma nella bocca di Melania perchè hanno fatto tutti i test...e quindi niente semelogelina...
Mimosa ha detto...
""dal reperto 111 (bottiglia in plastica di acqua “Lilia”) è stato ottenuto un profilo genetico misto appartenete ad almeno un soggetto di sesso maschile e ad almeno un soggetto di sesso femminile ad oggi non identificati""
e mi pare che la bottiglia fosse ancora piena, perché abbandonarla a terra?
non saprei, Mimosa.
Dato che sulla fontanella non ci sono oltre alle tracce di parolis, le tracce di nessun altro, può darsi che quella bottiglia sia stata utilizzata da chi, con le mani pulite dopo essersi tolto i guanti o con le mani pulite per non avere accoltellato fisicamente, abbia prelevato l'acqua dalla fontanella per lavarsi grossolanamente dal sangue, o per fare lavare grossolanamente altri che avessero fisicamente commesso l'omicidio.
Un appunto: Massimo non parla dell'orario in cui sono avvenuti i conati di vomito diversi post indietro, ne ha riparlato proprio in questo specifico post sotto al quale ci permette di commentare.
Ed i conati di vomito risultano avvenuti a partire dalle ore 16,30.
Per il resto, ovvero per quanto riguarda la testimonianza di suocera nuora e nipotina, Parolisi disse di essere stato "alle altalene" ma anche di avere fatto giocare la bambina nell'erba.
Del resto se vogliamo la storia dei 30/40 minuti continuati di quella bambina su un'altalena ha fatto storcere la bocca a parecchi e se ne è discusso, senza mai tenere conto del fatto che la versione del caporalmaggiore è stata un pò diversa: dopo un pò avrebbero giocato sull'erba, e difatti l'abitino della bambina proprio di erba era sporca.
Altrimenti spiegatemi voi come cavolo possa, una bambina tenuta su un'altalena per 40 minuti filati senza mai scendere, arrivare a sporcarsi gli abitini d'erba.. se non sbaglio Parolisi nei trasbordi da un luogo all'altro la teneva abitualmente in braccio.
Non credo camminasse ancora o comunque non lo faceva bene.
Si dimentica sempre di citare la coppia di anziani coniugi che effettivamente Parolisi incrociò andando via dalla ZONA altalene, coniugi che non mi sovviene come si chiamino ma che effettivamente fecero quel percorso lungo il quale Parolisi li incrociò.
Sicuramente l'archivio vivente che è Mimosa avrà segnato i cognomi di quella coppia.
E, comunque, lo stesso imputato citò genericamente un gruppo di ragazzi che giocavano a palla.
Quindi lui vide loro, ma loro non videro lui.
Anche se ne fotografarono l'automibile, presumibilmente durante una manovra per andare a cercare la moglie.
@Simona
di sperma nella bocca non c'era traccia, ma la semenogelina ti assicuro che è stata trovata, e proprio dal Tagliabracci, nominato dalla Procura: ma non in bocca.
piuttosto là dove è stata trovata la semenogelina, ovvero non in bocca ma là dove è canonicamente consuetudine trovarne, i campioni sono risultati altamente positivi alla saliva, altra stranezza.
mi sto guardando Porta a Porta sul Pc .
Ahahahahhhhh ! Quello, Crepet non ha nemmeno MAI ascoltato la telefonata dell'anonimo che ha scoperto il corpo ! E' un anno e mezzo che l'audio gira nel Web e Crepet dice che il tizio è un CACCIATORE !!! Alle scandalizzate rimostranze degli "esimi" astanti si corregge e rettifica " vabbè un cacciatore, un cercatore di funghi..." Poi s'infila in un ragionamento semplicemente GROTTESCO ;
Dice Crepet:
- " se il tizio non si è presentato è evidente che non era un cacciatore o un cercatore di funghi " ( E' EVIDENTE ???? quale sarebbe il nesso ? NdR )
- "E allora ? Lei sospetta che sia l'assassino ?" incalza, tra l'incuriosito e lo stupefatto, il conduttor dei conduttori
-" No" risponde il "valente psicanalista" onnipresente onnisciente " è il complice con il quale Parolisi si era messo d'accordo "
Se non si trattasse di un drammatico fatto REALE e doloroso, questa puntata di Porta a Porta sarebbe un esempio di satira di costume davvero eccezionale e assai ben riuscito.
Poveri noi ! E li paghiamo pure con i nostri soldi questi incompetenti.
Crepet Enrico,è il più ridicolo di tutti secondo me...per non parlare di tutti gli altri ospiti che mi arritano tantissimo....anche io l'ho vista sul pc la puntata...orribile davvero.
Crepet Enrico,è il più ridicolo di tutti secondo me...per non parlare di tutti gli altri ospiti che mi arritano tantissimo....anche io l'ho vista sul pc la puntata...orribile davvero.
riporto di tale silvialaura, commentatrice de "Il mostro di firenze forum" una frase relativa alle considerazioni della Bruzzone che ieri sera a porta a porta escludeva categoricamente che nella bocca di Melania ci fosse sperma:
"e chi è la Bruzzone in questo processo per poter escludere o includere qualunque cosa, oltre che un'esperta della digestione delle verdure nei ratti?"
forse non è corretto copiare là per portare qua, ma mi ha fatto sbellicare dal ridere
@ Simona,
non si trattava dell’affitto di casa, ma di una polizza di assicurazione, a cui peraltro ho fatto riferimento nel mio intervento delle 02:48
@ Tabula, rimandando Mariarosaria dg indietro di “parecchi articoli” non intendevo dire che Massimo ne avesse scritto … bensì che “noi” ne avevamo parlato e più volte, ad esempio, 24 e 4 agosto, 4 luglio, 23 febbraio eccetera …
Buona l’idea che la bottiglia fosse stata riempita con l’acqa di fonte … almeno questo sarebbe stato semplice da appurare … e non ci ha pensato nessuno, solo tu, brava!
Riguardo alle testimonianze della signora e di sua madre, è lampante che la “ricostruzione” dei loro orari di arrivo è stata “aggiustata” come quella di Ranelli, anticipando addirittura di 9 minuti (nove….!!)
Se le due, dopo aver parcheggiato, slegato la bambina, prelevato il plaid, chiuso le portiere ed eseguite tutte le operazioni che si fanno, si fossero avviate verso lastaccionata intorno alle 15:09 (tanto per dire), è plausibile che non avessero visto nessuno alle altalene, perché Parolisi -come lui stesso ha dichiarato- si in attesa del ritorno della moglie e di farle la prima telefonata, intorno a quell’ora si stava già spostando...
E poi, chissà se gli investigatori hanno domandato loro se possiedono 10/10 di vista? La figlia porta gli occhiali e la madre? Ha la vista buona da lontano?
Infine, un teste esiste che ha visto SP, il Ranelli nemmeno citato ierisera.
Tabula...anche io l'ho vista la frase di Silvia..nel blog di firenze...figuriamoci se lo dicono Mimosa...hanno fatto uno show!
per Tabula che ha detto alle 14.02:"piuttosto là dove è stata trovata la semenogelina, ovvero non in bocca ma là dove è canonicamente consuetudine trovarne, i campioni sono risultati altamente positivi alla saliva, altra stranezza."
ma saliva di chi? di Melania? Se così fosse, ci sarebbe un solo modo per la saliva di Melania di arrivare nel posto canonico !
che tristezza.
maria rosaria
@Mariarosa
ma che dici?
davvero, e ti assicuro che fantasia ne ho, non riesco a pensare a come la saliva di Melania posso essere arrivata in zona Cesarini.
I tamponi prelevati da Tagliabracci avevano una positività altissima alla saliva,
ed è una cosa strana.
ma bisogna tenere presente a quanto ho capito che in zona cesarini possa darsi luogo all'eventualità di falsi positivi alla saliva.
Ovviamente non si è condotta alcuna analisi al fine di stabilire di chi fosse quella saliva, sempre se saliva era, ma se fosse stata del caporalmaggiore, stai sicura che lo sapremmo da mò.
Va anche detto che la questione "possibilità di saliva in vagina" non è stata mai e dico mai e poi mai citata da nessuno, il Tagliabracci si è guardato bene dal nominarla nelle due paginette pubblicate, nelle quali invece ha ritenuto opportuno inserire cinque righe assolutamente criptiche relativamente alla positività alla semenogelina del tampone vaginale.
Cinque righe nelle quali imbastiva una stranissima circonvoluzione relativa a possibilità di rapporti sessuali protetti consenzienti e rapporti sessuali non protetti.
Ha creato una confusione pazzesca che la giudice Tommolini ha richiesto ai periti da lei nominati di chiarirle, ma nessuno ha potuto o voluto esprimersi al riguardo.
Nemmeno dicendo che dato che il tampone alla sg era positivo per Tagliabracci, che l'ha visto fisicamente e non in una foto poco chiaracome loro, sarebbe stato opportuno specificare che la semenogelina è una sostanza che si disintegra in vagina entro 48 ore, MASSIMO 72, e la sua presenza, per blanda che sia, rientra perfettamente nel range temporale tra la sparizione di Melania ed il momento in cui le è stato fatto il tampone per semenogelina, ovvero il pomeriggio del 21 aprile.
Della saliva invece ne sappiamo qualcosa solo perchè abbiamo avuto l'occasione di leggere la perizia della dottoressa Sarah Gino, la genetista nominata come perito dal giudice Tommolini.
A proposito, ti consiglierei di fare altrettanto, leggila, così potrai scioglierti da sola molti dei dubbi che poni qui dentro.
O casomai potrai fartene venire molti altri.
Non sò se avete avuto modo di leggere l'articolo in cui viene intervistata Ilaria Mura Delitala a proposito del processo di Parolisi. Finalmente una giornalista che usa la testa e pone diversi dubbi sulla colpevolezza del caporalmaggiore!
http://www.ilsussidiario.net/News/Cronaca/2012/10/19/CASO-MELANIA-REA-Ilaria-Mura-ergastolo-a-Salvatore-Parolisi-Ancora-troppe-domande-senza-risposta/330679/
Sarahkey
@ Sarahkey
beh, evidentemente non siamo dei visionari . Anche altri hanno gli stessi identici dubbi che ci stiamo ponendo da mesi
Dubbi piuttosto significativi che penso peseranno molto sulla decisione del Giudice.
Mi piace la frase con cui Franca Leosini conclude il suo programma "Ombre sul Giallo"
***La dignità di un dubbio va sempre preferita al tormento di un errore.***
@Tabula Non volevo essere troppo esplicita. E' solo un'ipotesi: iniziale, parziale rapporto orale e conclusione , come tu dici, in zona Cesarini. Ecco qui che la saliva viene trasportata.
Ma ripeto, è solo una ipotetica spiegazione.
maria rosaria
Mariarosaria quindi secondo la tua ipotesi il rapporto orale nl'ha avuto sicuramente con il marito perchè ti ricorso che nella bocca di Melanian è stato trovato solamente il DNA di Salvatore.
Marilia
e già, sempre che la saliva sia di Melania. Non trovo altre spiegazioni.
maria rosaria
@Mariarosa
non avevo pensato a questa versione.
però ti ricordo che sperma nella bocca di melania non vi era perchè sono stati effettuati tamponi appositamente per accertarlo.
Tu dici: rapporto parziale. Ma ti rispondo che se fosse accaduto quanto dici, una se pur minima traccia riconoscibile ci sarebbe dovuta essere, nella bocca di lei.
Poi, tutto può essere accaduto, ma se non sono riusciti i genetisti ad identificare la sostanza nella bocca di Melania, diventa impossibile sostenere che ci possa essere stato un mezzo rapporto orale con il marito..
Però non ci serve sapere se ci sia stato un rapporto orale quando sappiamo per certo che è avvenuto un rapporto completo, anche se non sappiamo con chi.
E ce lo dice la sg riscontrata dal tampone vaginale effettuato da tagliabracci.
@mariarosa
non trovi altre spiegazioni?
eppure mi sembravi fantasiosa!
L'ipotesi che quella riscontrata dai tamponi potesse essere saliva di Melania, non spiega comunque perchè la saliva ci sia ma altre tracce fisiche che si sarebbero sovrapposte ad essa se fosse andata come tu hai scritto, no.
@ Tabula e Mariarosa
Scusate se interrompo la vostra conversazione ma non credo proprio che un tema del genere sarà mai oggetto di approfondimento da parte della difesa in sede processuale.
L'unico modo per scagionare Salv. è quello di contestare la finestra temporale entro la quale l'Accusa vorrebbe far ricadere l'attuazione del crimine.
E mi sembra che il DUBBIO, a questo proposito, sia stato già ampiamente insinuato dalle ultime perizie richieste dal Giudice.
Enrico, hai ragione, era solo uno dei tanti aspetti buttati lì ma mai chiariti.
A proposito di misteri e segreti, perché la Difesa non ha chiamato a testimoniare il padre di M?
mariarosaria
I commenti, ora, non hanno più alcun senso.
Aspettiamo a domani, per lo scatenamento generale.
T.C.S.
@Mariarosa
forse perchè la difesa difende, e il padre di M. è completamente di parte?
@Enrico
hai ragione sul fatto che sia tardi per sviscerare argomenti del genere, che tra l'altro possono al limite porsi come ipotesi ma non sono certezze, oltre ad essere comunque temi un pò scabrosi.
Più che altro non vorrei mai sentire in tivù affermazioni del tipo che i tamponi vaginali positivi alla saliva indichino la saliva di Melania, dato che nè è certo che quella fosse saliva, nè a chiunque appartenesse la sostanza è più attribuibile ad alcuno.
Dato che comunque l'accusa non è nuova ai castelli in aria come l'ipotetico bacio della morte che manco si sa se bacio davvero fosse, puntualizzavo giusto per questo motivo.
Sono puntini sulle "i" preventivi, insomma.
Tizio, ma anche caio e sempronio: hai ragione.
# TABULA,
quello che dicono in Tv e soprattutto quello che dice una criminologa platealmente disconosciuta (assieme ad una sua degna collega) dal Giudice incaricato di emettere la sentenza, lascia il tempo che trova dal punto di vista giuridico e investigativo.
Dal punto di vista della "visibilità" e degli "ascolti" probabilmente ha una sua ragion d'essere che FORSE farà contenti alcuni.
Non escludo di vedere qualcuno di questi "ospiti sapienti" partecipare all'Isola dei famosi o roba del genere.
Ognuno si arrangia come può e con quel che ha.
Buon pro gli faccia.
All'isola potranno rinfrescarsi i glutei...
T.C.S.
@Enrico
dato che il giudice non ha accettato le consulenze ed i pareri di alcune persone, e dato che sempre queste persone non sono state accettate in aula, mi domando se la parcella richiesta sia completamente esigibile, perchè il lavoro non è stato condotto a compimento.
Mi domando anche se per caso non siano da decurtare tutti i compensi ottenuti con le varie ospitate in tivù, dato che in queste ultime vengono dette cose non corrispondenti ai fatti, e dato che ci ci sta guadagnando sia in visibilità che con i gettoni di presenza in tivù, in fin dei conti, sono proprio queste persone.
vabè: non so se avete capito.
Ci guadagnano andando in tivù parlando del caso,
non forniscono informazioni utili ma fanno solo baccano,
certo fanno parlare del caso ma nella maniera sbagliata, dato che non si attengono ai fatti.
Non possono partecipare al processo.
Diventano ancora più famosi.
E' lecito presentare parcella?
Uno tra tutti l'avvocato Galoppa, che dava un'impressione così seria e professionale ma non ha condotto a termine il lavoro e ha danneggiato il suo assistito,
però è diventato famoso.
E, non pago di ciò, intendeva sequestrare la villetta dei Misseri.
Logorroica Tabula
Lei ha visto la parcella in parola? La puo' gentilmente postare ? Per quello che riguarda Galoppa spero che sia anche in grado di dimostrare che abbia danneggiato il misseri .
Atrimenti, al solito, scrive fuffa ...solo e soltanto fuffa. Oltre che diffamare a mezzo stampa.
@ Tabula
Secondo me l'introito percepito a titolo di "comparsata" dovrebbe venire considerato come onorario.
Poi, calcolato il DARE e l'AVERE, aggiunta l'Iva al 21%, stimato il ritorno d'immagine, detratte le spese di rappresentanza ( maquillage, parrucchiere, ecc...) bisognerà vedere a favore di quali delle parti sarà il SALDO
( non sono ragioniere, come suppone Mimosa, ma due conti li sappiamo fare tutti, non credi ? )
Il tribunale di taranto ha disposto il sequestro cautelativo nei confronti di misseri per il mancato pagamento della parcella a Galoppa riconoscendone il diritto di riscossione.
Fuffa e muffa
http://www.blogncc.com/20200/la-verita-su-melania-e-le-due-vite-possibili-della-piccola-parolisi.html
Articolo sulla piccola Vittoria =)
@ Simona
Ho letto l'articolo.
Purtroppo la retorica non la sopporto.
In che senso Enrico?
@ Simona
mi riferisco all'articolo. Non mi piace lo stile strappalacrime in generale ed in particolare in questo caso.
Sarà un mio limite, ma non posso farci niente.
PERCHE' NON PASSATE A COMMENTARE L'IMPORTANTE ARTICOLO DI MIMOSA?
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anonimo, leggi meglio, io non ho mica fatto nomi.
però se hai inteso la persona specifica di cui parlavo, mi sa che hai la coda di paglia.
In quanto a Galoppa, ha spinto affinchè un uomo che intendeva porsi come colpevole fosse estromesso dalla dinamica omicida.
certo, è vero, la maggior parte della gente preme perchè ne sia riconosciuta l'innocenza, quindi il Galoppa avrebbe fatto un buon lavoro con il 99% delle persone, ma dimostrare la propria innocenza non era il caso di Misseri che voleva e vuole essere considerato l'assassino di Sara.
Nel caso specifico, posso dire senza timore di smentita che l'avvocato che l'ha difeso non ha reso il servizio di cui l'assistito aveva bisogno.
Difatti, nessuno più crede che l'assassino sia lui.
Nella mancanza corrispondenza tra prestazione fornita-esigenza specifica del cliente ho nominato la parola danno, o se preferisci, "danno", poichè essere discolpato da un avvocato, che ci riesca, sarebbe oro colato per qualsiasi assistito.. tranne il Misseri.
E comunque il suo lavoro non è stato condotto a termine, ovvero quell'avvocato non è arrivato a processo col suo assistito.
Sempre e solo logorroica e inconcludente
Una sola precidazione : non ho code e paglia da bruciare. Mi sembra che in eccesso di autostima si pensi sempre di parlare con chissacchi...
Per quello che riguarda galoppa : si documenti meglio...
Al solito scrive scrive scrive scrive perche' nullafacente e logorrroica.
ancora esternazioni ....
«Vederlo così impassibile mi infastidisce». Lo dice il fratello di Melania, Michele Rea, in una pausa dell'udienza in corso al Tribunale di Teramo al termina della quale il gup dovrà decidere se condannare o assolvere Salvatore Parolisi dall'accusa di aver ucciso sua moglie. L'atteggiamento del caporale in aula, mentre parlavano i suoi difensori per le arringhe finali, non è piaciuto a Michele. «Lo guardo ogni momento e vederlo così impassibile mentre si parla di Melania mi infastidisce - dice - è una mancanza di rispetto nei confronti di sua moglie».
Papà Rea sa che qualunque sarà la sentenza «non sarà una vittoria per nessuno», perchè se è vero che «almeno l'incubo processuale sarà terminato, quello di vita continuerà per sempre», ha chiuso poco prima dell'inizio dell'udienza finale del processo Parolisi.
fonte:
http://www.leggo.it/news/cronaca/melania_parolisi_si_commuove_in_aula_il_padre_questincubo_non_finira_mai/notizie/199814.shtml
Auguro tutto il bene possibile alla piccolina
(e anche, viste le situazioni e le perizie, al suo papà, e i suoi correttissimi familiari).
K@
@Anonimo
detto da te lo considero un complimento
Non vedo l'ora che le varie calunniatrici senza uno straccio di prova vengano denunciate da tutte le persone che sono state diffamate nel corso dell'ultimo anno. È vi assicuro che succederà molto presto.
Mina
salvatore parolisi è innocente ed io l' amo tantissimo
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