lunedì 13 giugno 2011

Livia ed Alessia. Trovata la saliva di una gemellina nel baule dell'auto... ma è una notizia o è una mezza notizia?

Con una strana tempestività il procuratore di Foggia, Vincenzo Russo, ha dato la notizia della traccia salivare ritrovata nel baule dell'auto di Matthias Schepp. Traccia che apparterrebbe ad una delle figlie di Irina Lucidi. Ho parlato di una strana ed ambigua tempestività semplicemente perché gli inquirenti svizzeri hanno dichiarato ai giornalisti di sapere che fosse saliva di una delle due bimbe già da tempo. Per cui mi chiedo... qual'è il reale motivo che ha spinto il dottor Russo ad accettare di intervenire in diretta al programma di Salvo Sottile? Per cui mi rispondo... non sarà perché ha voluto fare una bella figura di fronte all'opinione pubblica? Non sarà perché ha voluto far vedere che in Italia, a differenza delle altre due nazioni implicate nella scomparsa delle bimbe, si sta continuando ad indagare? Insomma pare strano che una notizia non uscita quando saputa, una notizia che per essere completa necessita di ulteriori analisi che certifichino la presenza di un eventuale veleno o sonnifero nel liquido salivare, esca a distanza di tempo ed in modo così insolito.

Perché non è usuale che un procuratore intervenga telefonicamente in un programma televisivo per dare una mezza notizia. Di solito interventi del genere sono destinati alle buone notizie. Inoltre è una mezza notizia che potrebbe rivelarsi inutile al momento in cui le analisi non trovassero alcun tipo di prodotto chimico. Quindi quanto è stato portato a conoscenza dell'opinione pubblica potrebbe essere solo la parte triste di una notizia che letta nel suo insieme di triste non avrebbe niente. Non è controproducente parlarne prima di avere una certezza da dichiarare? Non si fa del male alle persone? Fra l'altro una traccia di saliva, sia pure in un bagagliaio, potrebbe trovare mille spiegazioni e tutte valide. Fra l'altro ho parlato di mezza notizia ma credo di avere esagerato e si tratti di un terzo di notizia perché i dubbi sono molti più delle certezze. Chi, ad esempio, ad oggi può dire che la mini-goccia di saliva trovata non sia indiretta, nel senso che possa essersi depositata a causa di una maglietta sporca o bagnata infilata nel baule dopo un cambio? Chi può darci al momento la certezza che sia stata lasciata proprio nel periodo del rapimento e non un anno prima?

Questo tenendo anche presente quanto lo stesso procuratore ci disse tre mesi fa, e cioè che i cani molecolari, quelli specializzati nel sentire l'odore dei cadaveri, avevano escluso categoricamente che nel baule di quell'auto vi fossero mai stati corpi morti. Per cui chi mi spiega di cosa si sta parlando? Di una non verità uscita tempo dopo la sua scoperta per creare lo scoop o per fare in modo che qualcuno riprenda in mano il caso di Livia ed Alessia ormai sopito? Magari fosse vero. Ma non pare sia questo il motivo perché lo fosse se ne sarebbe parlato subito dopo aver saputo che era saliva, non giorni dopo ed in diretta televisiva che sa tanto di premeditato. Ed inoltre, mi chiedo, prima di darla al mondo Irina è stata informata da qualcuno? Perché se così non fosse quanto accaduto sarebbe ancora più grave. Fra l'altro, grazie alla polvere che si è alzata, ora c'è chi si sente in dovere di ricordare al mondo che le gemelline sono state viste, anche se non vi sono prove in proposito, sul traghetto per la Corsica e sull'isola francese.

Chi è? E' il portavoce della polizia cantonale, il signor Sauretel, che ci fa un ripasso della storia. Anche se pure lui si fa domande logiche chiedendosi se effettivamente quella goccia di saliva sia stata persa da una bimba mentre era nel bagagliaio o se è stata semplicemente trasportata in quella posizione da un abito, una maglietta o un bavaglio, della piccola. Almeno questo lo ha detto. In ogni caso ora per chi indaga, e scrivere indagare riferendosi alla procura vodese è una forzatura, c'è la possibilità per quaranta giorni, il tempo necessario agli analisti per scoprire se nella saliva vi sia veleno, sonnifero oppure nulla, di trarsi dall'impaccio e cercare di spostare i riflettori in altre zone. Le rivelazioni pubbliche del procuratore foggiano hanno dato al procuratore di Losanna la possibilità di tacitare chi li ha additati e continua ad additarli per ciò che non stanno facendo. La famiglia di Irina ora non potrà lamentarsi, come sarebbe giusto facesse, e loro invece di indagare ed entrare a piedi pari su chi potrebbe aver aiutato il Matthias Schepp continueranno a dare informazioni nulle ed è anche probabile usino la saliva a scudo di protezione per non tirare in ballo la solita frase: "Non c'è nulla di nuovo".

Ed in effetti non c'è nulla di nuovo perché per scoprire se c'è qualcosa di nuovo bisognerebbe cercarlo il qualcosa di nuovo. In ogni caso meno dei cantonali elvetici fanno di certo i gendarmi. Gendarmi che dopo aver trascorso mesi di vacanza in Corsica alla ricerca di tracce impossibili da trovare ora sono impegnati a disimpegnarsi tanto è vero che saranno i volontari di Swissmissing ad andare a Montelimar per cercare chi possa aver visto lo Schepp in quelle famose, solo da noi perché in Francia drasticamente ignorate, dodici ore trascorse in quel pezzo di terra francese. E meno male che qualcuno che insiste nelle ricerche ed ha voglia di fare ancora c'è, in caso contrario sai che risate si farebbe l'anima di quell'uomo che ha ideato un tale diabolico piano.

Ed ora una preghiera. Se è vero che il silenzio danneggia è anche vero che le mezze notizie date in diretta tivù non aiutano le indagini. Così come non le aiutano le parole dette tanto per dire, quelle del Sauretel che è tornato a citare la vecchia e cara Corsica. Meglio sarebbe, per chi ha del tempo libero e si vuol far notare, piuttosto che parlare munirsi di una foto ed andare ad aiutare i volontari e chiedere agli albergatori transalpini se hanno visto un uomo alto con due bimbe bionde. Per parlare del nulla c'è sempre tempo ed a me quella della foto non pare una cattiva idea.


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Sarah Scazzi


20 commenti:

nico ha detto...

Hai ragione Massimo, la cara vecchia foto tra le mani e girare, girare chiedendo a tutti. L'unica cosa che mi sembra positiva delle ultie dichiarazioni, pur se le verita' sono sempre mezze verita', é che mi sembra se ne parli un po' di piu'. C'e' stato un momento in cui mi sembrava che di Livia ed Alessia parlassimo solo noi su questo blog, non sara' cosi' ma intorno era silenzio assoluto. Volesse Dio che potesse rinascere una presa di coscienza anche da parte degli investigatori svizzeri.

Unknown ha detto...

E' il contrario Nico. Se ne parla di più ma se ne parla male, e gli investigatori svizzeri hanno scaricato il problema facendo riferimento alla Francia ed alla Corsica. Come a dire che se ci fosse veleno loro sarebbero fuori dai giochi perché significherebbe che sul traghetto sono davvero state viste.

Ma a parer mio la loro sarà una nuova sconfitta perché non ci sono molte probabilità che di veleno ve ne sia. E fosse così avrebbero perso altri quaranta giorni di indagini e sarebbe una sconfitta amche per noi ed Irina. Speriamo in Swissmissing e nella memoria degli abitanti di Montelimar.

Ed inoltre, per finire, non è vergognoso che debba andare un ente di volontariato a fare quanto dovrebbero fare quelli della gendarmeria? E' uno scaricabarile continuo, tanto a loro cosa cambia? La vergogna non è del luogo.
Ciao, Massimo

Anonimo ha detto...

di Alessia e Livia si parla su Facebook, gruppo Missing Alessia e Livia,siamo quasi 50.000., e gli articoli di Massimo Prati sono spesso postati, grazie Massimo!

nico ha detto...

Certo che é una vergogna che i volontari (grazie, siete meravigliosi) debbano sopperire alle mancanze della gendarmeria. Che gia' dalle prime fasi si é palesata per quello che é, ancora non riesco bene a capire pero' se siano solo incompetenti, o solo cinici, o incompetenti e cinici. Mi fa piacere quello che scrive Anonimo alle 08:55, é questo che intendevo Massimo, da qui non si é mai smesso di parlarne e l'eco arriva anche un po' piu' in la'. Poi sì, nella speranza e nel volermi dare sollievo ho probabilmente peccato di ingenuita'. E mi faccio un po' rabbia da sola, perche' probabilemte gli inquirenti fanno molto conto su quelli che come me cadono nell'equivoco. Tienici svegli, Massimo, dai.

Anonimo ha detto...

Buongiorno a tutti e grazie Massimo per le tue sempre attente analisi. Mi sono domandata spessissimo, e non so se da qualche parte è mai stata resa nota una spiegazione plausibile, il motivo per il quale la famiglia di MS non possa essere coinvolta nel fornire elementi utili all'inchiesta. Grazie se qualcuno può rispondere. Massimo sei un grande. Buona giornata.
Claudia

Unknown ha detto...

L'unica risposta fornita da Pascal Gillièron, il procuratore di Losanna, ai giornalisti risale ad un paio di mesi fa. Lui ha detto che in Svizzera esiste il rispetto della privacy e che è questo il motivo per cui non sono andati e non hanno intenzione di andare dalla signora Kaspar, la madre, e dagli Schepp. Ha detto che non ci sono elementi che possano coinvolgerli in quanto c'è la lettera in cui il padre si assume tutte le responsabilità, compreso l'omicidio delle figlie.

Fino a quando non si convinceranno che sono vive non li coinvolgeranno. E si capisce ogni volta che parlano che le credono morte. E' anche per questo motivo che le parole di Vincenzo Russo, che conosce bene i pensieri degli inquirenti svizzeri, sono risultate fuori luogo e mi hanno infastidito.
Ciao, Massimo

Anonimo ha detto...

Ciao Massimo grazie per i tuoi scritti che leggo sempre. Io ho sempre detto che dovrebbero indagare anche verso chi fino ad oggi non sono mai stati sentiti. In un caso come questo la privacy non dovrebbe essere di intralcio alle indagini.....ma purtroppo qualcuno la pensa differentemente! ciao Anna

Anonimo ha detto...

Come fai ad essere sicuro che siano vive...hai la sfera magica per caso?

Unknown ha detto...

Tu come fai ad essere sicuro/a siano morte...eri presente?

Anonimo ha detto...

Non sono sicuro che siano morte ma non posso certo affermare con certezza che siano vive...certo che bisogna cercarle vive o morte questo si, per dar pace alla madre.

Unknown ha detto...

Ed allora siamo sulla stessa lunghezza d'onda. L'unica differenza fra te e me è che io il bicchiere lo vedo mezzo pieno perché mi baso sulla logica, sulla conoscenza delle persone, e sul fatto certo che le bimbe non sono state viste da nessuno fuori dalla Svizzera.

E se erano vive verso le 4.40 di sera a Confignon, solo mezz'ora ed arrivava il buio e in quel parco hanno cercato i volontari coi cani e non erano, e se alle 6.30 lo Schepp era oltre confine, e dov'è stato visto e dove non è stato visto hanno cercato ancora con cani e volontari... mi spieghi perché devo pensarle morte?
Ciao, Massimo

Anonimo ha detto...

...i cani...i volontari...Massimo devo ricordarti Yara? Quante volte sono andati a cercarla i cani i volontari...dai su! C'è un buco di 12 ore a Montelimar dove non si sa cosa abbia fatto dove sia stato..potrebbe averle seppellite ovunque. Come potrebbe averle consegnate a qualcuno certo, ma questo è improbabile soprattutto dopo quattro mesi e mezzo senza nessun minimo di avvistamento. Due bambine non possono svanire nel nulla, devono andare a scuola frequentare altri bambini andare a giocare al parco...o credi anche tu che Matthias sia stato così brutale da seppellirle vive in un convento!? Non guardo il bicchiere mezzo vuoto sono solo realista. Comunque a parte questa tua convinzione basata sul nulla, in questo articolo hai ragione...hai mille volte ragione!!

Unknown ha detto...

Se una rondine non fa primavera un episodio non fa l'insieme. I cani ci prendono eccome! E se a Chignolo qualcuno ha sbagliato non sono certo stati i cani ma chi ha dato l'ordine di non addentrarsi all'interno e controllare solo la striscia di terra a 50 metri dalla strada. Questo perché anche chi comandava quegli uomini pensava che un corpo di ragazzina abusato non potesse trovarsi in mezzo a un campo ma fosse stato abbandonato di fretta e potesse essere al massimo, come scritto nei manuali che sono realistici, a 5/10 metri dalla strada. Anche chi ha dato quell'ordine era realista come lo sei tu.

A Montelimar non credi che lo Schepp abbia sia mangiato che dormito? Ed inoltre, volendo essere realisti, perché seppellirle in Francia? Perché prolungare la sua agonia lasciando trascorrere il tempo restando in loro compagnia? Le statistiche dicono che chi vuole uccidere i figli e poi suicidarsi non aspetta perché ad ogni minuto che passa corrisponde un calo di volontà. Ci dicono che il padre si uccide assieme a loro e non giorni dopo e dopo aver fatto il giro dell'oca.

No, lui aveva un piano ben preciso in mente, ma non prevedeva la morte delle figlie bensì la morte psichica della moglie. Ed aveva previsto anche che le persone realiste leggendo le sue lettere e le parole "riposano in pace e non hanno sofferto" le avrebbe convinte e rassegnate.

Anche gli inquirenti svizzeri che ragionano guardando il bicchiere per come lo guardi tu non si sforzano ad indagare. Perché cercarle d'altronde, siamo realisti, è passato anche sul mare. A nessuno è mai venuto in mente che lo abbia fatto con una volontà ben precisa? Che senso avrebbe l'andare e il tornare dalla Corsica, voleva farsi un giro di piacere prima di uccidersi?

Ci sono una quarantina di articoli su Livia ed Alessia in questo blog, leggine almeno alcuni per vedere se il bicchiere ti si riempie, spiegazioni ne ho date tante.
Ciao, Massimo

Ps. Per favore metti un nome la prossima volta.

Anonimo ha detto...

Il mondo è pieno di bambini scomparsi mai ritrovati o ritrovati dopo mesi, anni sepolti in ogni dove...La cronaca americana ne è satolla. Il Matthias a Montelimar avrebbe potuto benissimo mangiare un panino volante e dormire in auto in un remoto parcheggio, non necessariamente seduto al tavolo di un ristorante o in un comodo letto d'albergo. Le persone alterate psichicamente nella fase manicale hanno bisogni diversi da chi non ha problemi. In Belgio un uomo ha massacrato e sepolto l'intera famiglia senza togliersi la vita subito dopo, anzi andandosene in giro ad alloggiare in suite di alberghi di lusso. Sono passati più di due mesi e lo cercano ancora. Sarai contento di sapere che i tuoi articoli li ho letti tutti, alcuni anche non relativi alle bambine. Non criticavo il tuo lavoro, solo questo essere così categorico nell'affermare che le gemelline sono vive come se tu sapessi. Sei comunque un giornalista Massimo non un detective quindi puoi dare tutte le spiegazioni che vuoi, rimangono sempre spiegazioni di un profano anche se rispettabili. Il mio non è un bicchiere mezzo vuoto ma solo il rovescio della medaglia di quel che pensi tu...la medaglia ha sempre due volti no?! Spero che, tirando a sorte a vincere sia il tuo rovescio Massimo, lo dico davvero. Per quel che riguarda il mio nome, non è importante sono uno di tanti. Ti saluto e ti auguro buon lavoro

Unknown ha detto...

Si chiama Xavier Dupont ed ha ucciso la famiglia, più i due cani, in Francia, ho scritto un articolo, e comunque le situazioni erano diametralmente opposte.

E' vero, il mondo è pieno di bimbi sepolti in ogni dove ed io non sono un detective ma uno che studia la logica. Ma la logica non condanna Livia ed Alessia, la logica ci dice che vi sono più possibilità siano vive piuttosto che morte. Che è probabile ci sia stato l'aiuto di una mano esterna, una mano amica o finta amica.

Il Matthias inoltre ha mangiato in un ristorante anche in Italia e nell'auto non sono state rinvenute né briciole né qualsiasi cosa potesse far pensare ad un pasto veloce, neppure sui sedili posteriori dove usualmente ai bimbi si permette di fare una merenda o di bere un succo di frutta. Ed i bimbi lasciano tracce del loro passaggio se il viaggio è lungo.

E' vero anche che non ho letto tutto l'incartamento ma una buona parte mi è passata per mano e non è un granché. So esattamente dove è stato visto in quella domenica pomeriggio e quanto tempo avrebbe avuto a disposizione per ucciderle ed occultarne i corpi.

E' vero anche che non sono uno psicologo, ma ho passato alcune ore con uno dei migliori che mi ha spiegato tante cose.

Ed è vero altresì, al di là di ogni dubbio, che non si stanno facendo indagini per ritrovare le piccole vive e che tutte sono mirate solo a ritrovare i loro corpi. E questo in nessuna nazione, neppure in Italia perché le indagini mirano ad aiutare la polizia cantonale. Per questo inizialmente si è cercato di stabilire l'itinerario dello Schepp ed ora si cercano solo riscontri che confermino o meno la morte delle bimbe. Ed a parer mio è inconcepibile perché se venisse stabilito che nella saliva non c'è traccia di veleno, che a Montelimar lo Schepp era solo, si sarebbero persi mesi importantissimi per cercare di capire dove possano essere Livia ed Alessia.

E' vero pure che in lui c'è stata una reale volontà di far soffrire Irina e che il distruggere il satellitare, ma in sostanza ogni movimento fatto in quei giorni, qualcosa deve significare, qualcosa che esula dalla malattia perché pianificato nel tempo. Inoltre il registratore da cui non si separava mai non è stato trovato, chi ce l'ha?

Però lontana da me la voglia di polemizzare su un fatto del genere. Non avevo intenzione di convincere nessuno di nulla e scusami se ho insistito. Non era un cercare di farti cambiare idea ma uno spiegare per quale motivo le credo in vita. Motivo condivisibile o no.

Io scrivo articoli ed esprimo il mio pensiero mentre l'azione nei giorni si svolge. E' chiaro però che per scrivere devo informarmi, fare telefonate inviare e ricevere mail e leggere anche l'altra parte della notizia, non solo quella che tutti riprendono ed inseriscono in internet. I miei articoli non sono copia-incolla, non sono doppioni, e se non fossi convinto di quanto penso non lo scriverei.

E' chiaro però che non sono il "verbo" e che certezze non ne ho. E' altrettanto chiaro che io ci metto la faccia e se dovessero trovare il veleno so già che farei una pessima figura. E già il sapere questo mi avrebbe dovuto scoraggiare dallo scrivere. Ma ho il conforto della logica ed il bisogno di far sapere ad Irina che non è sola e che la speranza è da coltivare perché ne vale la pena.

Poi tutto può essere e tutto può accadere, ma sono abituato a vivere il presente ed a scrivere ciò che vedo credo e penso nel presente. Ed è quello che faccio.

Quindi rispetto totale per il tuo pensiero e per le tue parole, anzi mi sono piaciute molto nella parte finale, ma rispetto anche per le mie perché ne rispondo personalmente mettendoci la faccia.

Ciao, Massimo

Anonimo ha detto...

Vorrei gentilmente ricordare che esiste anche una testimonianza che parla di documenti falsi, prodotti da falsari di Cerignola, sulla base della quale le due bambine sarebbero state consegnate facendole credere di eta' diversa.
Perche' snobbarla?
Ciao

Luca ha detto...

Massimo hai notizie delle Gemelline o tutto tace ?
é fine giugno e non si sá piú niente
ciao Luca

Anonimo ha detto...

Vorrei fare una segnalazione. Oggi 15 Luglio 2011 alle 14.30 in Via San Lorenzo presso il Bar Duomo io e altre persone abbiamo visto le due gemelline (o due sosia delle bambine) sedute fuori da questo bar. Spero siano loro.
Grazie

Anonimo ha detto...

Scusate in Via San Lorenzo a Genova

Unknown ha detto...

Scusami, ho parlato con la centrale operativa della questura di Genova e stanno andando a verificare al bar Duomo. Mi chiedono, fra poco mi richiameranno, se erano vicine a qualcuno in particolare, uomo o donna, se c'era gente oltre a voi e se avete visto dove poi si sono dirette. Grazie per la risposta. Massimo