Rilievi dottoressa Cattaneo |
Ma per come sono abituati a lavorare gli inquirenti bergamaschi non c'è da aspettarsi lo stesso clamore che spunta impetuoso da quel di Taranto ad ogni minima sciocchezza che evapori e si trasformi in sogni o supposizioni giornalistiche degne dei racconti di Collodi. La procuratrice orobica e la dottoressa Cattaneo non sono inclini a simili strategie e nel loro cammino hanno coinvolto anche gli analisti dei reparti investigativi. Per cui le novità escono a piccole gocce dando ogni volta una tonalità diversa all'intera vicenda. E se le indiscrezioni sono minime, e non bastano per coinvolgere i lettori, per ingigantirle occorre rifarsi a quanto avviene in altri settori delle forze dell'ordine. Motivo per cui con questo sistema un terzo di verità diventa per qualche giorno una verità acclarata. Capita poi che chi prende in mano la notizia la modifichi inserendo al suo interno altre considerazioni, del tutto personali, che hanno il potere di amplificarla e farla arrivare al grande pubblico così per come il grande pubblico si pensi la voglia.
E la domanda è: "Le ultime indiscrezioni sono reali? Cosa sta accadendo in terra bergamasca?". Per scoprirlo addentriamoci negli avvenimenti dell'ultimo periodo. E' accaduto che una settimana fa alcune famiglie, tutte con figli adolescenti, sono state chiamate in procura. E questi incontri sono andati avanti per qualche giorno. Nessuno a livello nazionale ha ripreso questa notizia tranne BergamoNews che l'ha anche spiegata in maniera approfondita. Dopo questi incontri, che non si possono definire interrogatori in quanto non lo erano, si è saputo che fra i più di duemila dna controllati dagli analisti ve ne sono alcuni che hanno una decina, a volte anche solo otto o nove, di "punti di contatto" con uno dei dna ritrovati su Yara. A questo punto alcuni giornalisti hanno fatto uno più uno trovando la soluzione semplice semplice, la più facile da trovare.
Se in alcuni dna vi sono punti di compatibilità con quelli controllati, e se diverse famiglie sono state chiamate in procura, significa che i membri di quella famiglia, ed in particolare gli adolescenti, hanno a che fare con l'omicidio. Ed inoltre, dato proprio il fatto che gli adolescenti sono i maggiori indiziati altrimenti gli inquirenti avrebbero chiamato anche famiglie senza figli di sedici o diciassette anni, è molto probabile che questi facciano parte di una "baby gang". E siamo arrivati alla notizia finale. Quella che oggi sentirete nei telegiornali e nei programmi di caos mediatico specializzati. Sarà, ve lo dico già da ora, una notizia senza fondamenta ma talmente suggestiva che vi incanterà. Però, perché prima di dire certe cose alla gente occorre farsi domande e cercare riscontri, bisogna chiedersi per quale motivo mai si è parlato di una baby gang in quel di Brembate Sopra e per quale motivo per dichiarare che il dna sia compatibile con un familiare di qualcuno i punti di contatto non devono essere dieci ma tredici. La risposta potrebbe essere: "Perché non esiste una baby gang e non vi sono in realtà veri punti di contatto?".
Fosse esistita una banda del genere da tempo ne avremmo sentito parlare. Ed avremmo ascoltato altre voci e non quelle che ci indicavano chiaramente la presenza di un dna di maschio bianco adulto. Ma che non ci sia una vera base di partenza per quanto ci andranno a propinare lo dimostrano le parole pronunciate ieri l'altro dagli investigatori. La domanda è specifica: "C'è una pista che riguarda i giovani di Brembate Sopra? Si sta stringendo un cerchio attorno ai ventenni del paese?". La risposta non da adito ad equivoci: "Non è così, non c'è un elemento specifico che porta a ragazzi giovani ma non possiamo sottovalutare nulla". Quindi il fatto che le indagini siano ancora improntate alla ricerca di qualche appiglio sicuro ha dato ad alcuni giornalisti la facoltà di far circolare voci che al momento sembrano dette a titolo gratuito e senza un minimo di solidità. Andiamo avanti così, qual'è il problema? C'è un motivo per cui sarebbe meglio parlare in verità?
Ad essere sinceri un motivo ci sarebbe perché da quando Yara è sparita di vere verità non ne sono mai uscite sulla stampa. E questo ha dimostrato e dimostra lo scarso rispetto che alcuni cronisti hanno nei confronti dei lettori e dei telespettatori. Uomini e donne conteggiati a numeri e mai a persona per l'unico scopo che si sono prefissati, il profitto editoriale e personale. Credo che un minimo in più di rispetto ci sarebbe dovuto... chiedo troppo?
7 commenti:
Ciao Massimo.
Anche io penso che nel caso di Yara Gambirasio, le indagini vengono svolte nel massimo riserbo. Come hai osservato, giustamente, tu , quando esce fuori una qualsiasi indiscrezione, parte della stampa e dei giornalisti mira allo scoop senza farsi alcun problema e senza rispetto per la verità.
E' però probabile che l'omicidio sia sorretto da un movente sessuale, ma l'idea del maniaco che sta in agguato dietro un cespuglio non mi convince.
Penso che chi conduce le indagini sia molto vicino alla verità e aspetta, secondo una strategia che io condivido, di poter avere in mano degli elementi oggettivi di riscontro, quali gli esiti delle relazioni peritali sul corpo e sui reperti prima di prendere qualsiasi decisione.
Complimenti per l'articolo.
Marika
No Marika, al maniaco che sta in agguato non crede nessuno, ma gli inquirenti non sono vicini alla verità solo perché l'hanno scoperta la verità, ed è quella scritta dalla Cattaneo e riportata dal giornalista Renzo Parodi sul Secolo XIX. La stessa del mio articolo del 26 maggio. Di questo tutti i giornalisti sono a conoscenza anche se non ne parlano esplicitamente e, come da richiesta della procura accettata a livello morale ed editoriale data l'altissima risonanza mediatica del caso in questione, parlano di dna sugli slip.
Che sia stato un tentativo di stupro è quindi assodato. Ora c'è da sapere a chi appartiene il dna isolato dalla Cattaneo nell'apparecchio dentale perché è quello dell'assassino. E potrebbe darsi si tratti pure di uno o più ragazzi di Brembate. E potrebbe essere pure si tratti di un cugino in terzo o quarto grado di uno di quelle persone che hanno dato il loro dna. Ma non è questo che hanno detto ai giornalisti l'altro ieri, e parlo di Enrico Fedocci che a Quarto Grado, per far lo scoop, ha raccontato una favola modificando a suo piacimento quanto dichiaratogli dai carabinieri. Ma anche Tgcom ha seguito la stessa linea parlando di baby gang.
Ciao e grazie dei complimenti, Massimo
P.S. Questo il link della smentita, è arrivata nel pomeriggio di oggi.
http://www.bergamonews.it/provincia/articolo.php?id=43231
Una danza nuova (A Yara)
Era la strada di casa,
lo scrigno dei sogni,
il diario che nessuno
avrebbe letto mai.
Quante speranze
affidasti al vento,
che gelido soffiava
tra gli alberi della via,
e quanti i pensieri d'amore
che avresti voluto
affidargli ancora.
Ma una sera di Novembre
ti aspettò una prova grande.
Solo il vento custodisce cara
l'ultima pagina
di un diario troppo breve.
Solo il vento può soffiare ora
sulle tue ali
per una danza nuova
Sira
Ciao Massimo. D'accordissimo con te, sono anche stanca delle speculazioni sensazionalistiche. Bada bene, non si tratta di notizie poi rivelatesi infondate perché magari la fonte non era così attendibile: credo che gli errori siano pane quotidiano per tutti, e anche grandissimi giornalisti ci sono caduti e ci cadranno. No, qui - come negli altri casi recenti - si tratta di non-notizie che gia' alla fonte si sanno prive di fondamento. Insomma, si sparano balle per tenere gli spettatoti incollati. Una cosa certa la sappiamo, il dna dell'assassino o di uno di loro c'é. E permettimi di sottolineare che ce l'ha consegnato Yara, e sara' lei a guidarci verso la giustizia. Una cosa ti chiedo: se é vero che una decina di punti di contatto si sono trovati, e che ne servirebbero credo 13, 14 per un'identificazione certa, ritieni che siamo vicini a un'identificazione? Forse l'hai gia' detto, porta pazienda rispiegamelo per favore..... Ciao, grazie
No Nico, dieci punti di contatto, così per come ce ne hanno parlato (in maniera generica), non portano ad una identificazione certa. Noi siamo fuori dalle indagini e per farci un'idea più chiara e realistica dovremmo sapere quali sono esattamente i punti di contatto trovati.
Perché non hanno tutti il medesimo valore ed in certi casi potrebbero bastare per risalire, se non al colpevole, almeno ad un grado di parentela, pur se lontana (terzo cugino ad esempio) che possa restringere il cerchio.
Ciò che pare sicuro è che il più importante dei dna trovati porta ad un maschio bianco adulto. Ma visto il riserbo della procura è sicuro solo fino ad un certo punto.
Io credo che un bel giorno, senza clamore, i giornalisti verranno invitati in questura ed informati dell'arresto dell'assassino. Perché che lo prendano, mio personale pensiero naturalmente, è già assodato ed è solo questione di tempo (anzi se andasse a costituirsi non prenderebbe neppure l'ergastolo).
E solo a qual punto la stampa potrà partire in pompa magna e darci notizie vere e fondate. Fino ad allora c'è solo da rassegnarsi a notizie imprecise perché ogni cronista vorrebbe poter dire : "Sono stato il primo a parlarne".
Ciao, Massimo
SPERO CHE TU ABBIA RAGIONE E CHE LO PRENDANO E PENSO TU ABBIA RAGIONE QUANDO NELL'ARTICOLO DEL 26 MAGGIO HAI DATO RILIEVO A QUELLO CHE I TESTIMONI AVEVANO VISTO E SONO ANCHE IO CONVINTA CHE SI TRATTA DI UN UOMO ADULTO FORSE DUE E CHE QUELLO E' STATO IL MOMENTO IN CUI HANNO RAPITO LA PICCOLA YARA
Più che indagini condotte con il massimo riserbo, in questo casi mi sa che siamo in presenza anzi in assenza di un minimo di indagine. Questa procura non ha mai fatto e non sta facedo proprio nulla.
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