mercoledì 11 maggio 2011

Salvatore Parolisi. Ed ora si facciano davvero indagini a 360°

Salvatore Parolisi martedì è entrato nella caserma di Castello di Cisterna, quella in cui è avvenuta l'escussione da parte del procuratore Umberto Monti, alle diciassette e quindici e ne è uscito a mezzanotte e quaranta. Una volta finito è partito con la sua auto ed è andato a dormire a casa dei genitori di Melania. Quindi nessun fermo giudiziario. Ieri, mercoledì, alle nove si è presentato nuovamente nella stessa caserma con un sacco contenente gli abiti ed il giubbotto che indossava la mattina in cui ha accompagnato la figlia e la moglie alle visite mediche, programmate per il 18 Aprile (giorno della scomparsa), uscendone dopo un'ora per poi ripresentarsi nel pomeriggio pronto ad una nuova audizione. Due interrogatori in così poco tempo hanno fatto pensare ci fosse qualcosa che non andasse e che presto sarebbe accaduto ciò che tanti stanno aspettando. Ma a quanto pare tutto, al contrario di ciò che diversi giornalisti credevano, per il Parolisi è andato bene. Infatti alle nove di sera è nuovamente uscito da uomo libero, seppure senza scarpe perché consegnate dato che erano le stesse che portava ai piedi il giorno del sequestro di Melania. Per cui, dopo questo tour de force, occorre evidenziare il fatto che se le domande postegli dal Pm non avessero trovato una risposta convincente ora la sua posizione sarebbe ben diversa e non potrebbe girare per strada. E se il procuratore Monti ha ritenuto giusto non fermarlo nessuno di noi lo può ritenere un assassino.

E dispiace il sapere che martedì sera, mentre era in corso la prima audizione, un gruppo di persone, assiepate assieme ai giornalisti all'esterno della caserma, nel vedere un'auto dei carabinieri uscire, e nel pensare che l'uomo all'interno con un giornale in mano fosse il Parolisi, lo abbia apostrofato gridando proprio: "Assassino, bastardo assassino". Dispiace accadano certe cose, dispiace ma fanno capire una volta di più quanto male facciano alla gente comune certe comunicazioni, siano notizie di stampa o frasi pronunciate in televisione. I comunicatori mediatici (non tutti ma in buona parte), quali giornalisti, criminologi, avvocati, scrittori e psicanalisti, che non si capisce per quale motivo invece di stare in schermo non vadano al lavoro o a spasso col cagnolino, con parole assurde e generalizzando fanno sottintendere ai telespettatori chi sia, a parer loro e senza il suffragio di una sola prova, l'assassino di turno. Certo lo fanno dichiarando in anticipo di non voler in alcun modo colpevolizzare; ma questa non è una loro libera scelta perché, dopo quanto accaduto con Sarah Scazzi e Yara Gambirasio, li obbliga la nuova autoregolamentazione Rai (che s'è stancata prendere denunce). E comunque la suddetta frase ipocrita non li autorizza ad esporre in pubblico congetture che, alla fine dei conti, calzerebbero ad ogni persona si trovasse coinvolta in uno scenario simile. Quindi la cosa migliore che potrebbero fare sarebbe, se intenzionati a continuare i loro turpiloqui, quella di starsene a casa e non in video. 

Salvatore Parolisi ha mentito non dicendo inizialmente che aveva in corso una "storia" con un'altra donna, è vero, ma bisogna che chi parla e scrive la smetta di fossilizzarsi solo su questo argomento continuando a dire che era una grande storia d'amore perché, osservando bene quanto è emerso, non pare proprio lo fosse. Ed è illogico che tanti giornalisti continuino a farla passare per tale perché in fin dei conti solo una ragazza molto innamorata poteva intenderla importante. Se, come ora pare essere, gli incontri fra i due sono stati molto frequenti solo inizialmente, quindi un paio di anni fa quando la moglie si trovava a Somma Vesuviana, e se, come ora pare essere, da quando Melania si è trasferita definitivamente a Folignano con la bambina si sono incontrati corpo a corpo solo in poche occasioni, forse sei o sette, si fa fatica, almeno io ne faccio, a definire quella fra i due amanti una storia d'amore che avrebbe potuto portare ad una rottura coniugale. E pure in presenza di diverse telefonate, di una linea "dedicata alla nuova fiamma", non è pensabile che un marito pensi di lasciare la moglie e la figlia per aprire un nuovo capitolo della sua vita senza alcuna base solida, quella che solo una frequentazione giornaliera ed una conoscenza migliore può dare.

Ed anche l'indizio sventolato a colpevolezza che riguarda il prossimo trasferimento del caporalmaggiore a Sabaudia è parzialmente falso, eppure continua ad essere evocato come totalmente vero. Chi opera nel settore militare sa come funziona in questi casi. Non si viene mandati dove si vuole ma occorre mettere più città nel modulo di richiesta perché non è detto che in quella scelta vi sia posto. E Salvatore ne aveva scelte tre. Quella di Sabaudia era di certo la più gradita perché a soli 150 chilometri dalla casa dei familiari e non perché l'altra donna vi aveva la residenza. Se non si è militari è difficile capire che avere la residenza in una città non significa viverci. In questo caso, essendo anche l'amante un militare, pur avendo la residenza a Sabaudia una volta finito il corso di Lecce non sarebbe stata destinata nella caserma situata sotto casa sua ma in altre lontane. Per cui, con molta probabilità, invece di avvicinarsi si sarebbero allontanati.

Ma non è solo questo che è stato sventolato per affossare il Parolisi in questi giorni di tradimenti e bugie; anche quanto riferito dalla suora sul fatto che Melania volesse mandare la figlia nell'asilo da lei frequentato, pur se in parte vera, è una storiella raccontata solo in chiave colpevolista. In realtà, a detta del fratello, della zia e di altri familiari, sarebbe comunque stata una sistemazione temporanea in attesa che il Parolisi e sua moglie trovassero una casa nella città dove sarebbero andati a vivere. Quindi non un indizio che porti a pensare ad una separazione definitiva ma una semplice opportunità logistica. Però nei giorni passati questi dati ci hanno portato ad una deviazione di pensiero perché tutti abbiamo scoperto il caporalmaggiore essere un uomo che saltuariamente si incontrava con una ragazza innamorata e, per questo, disponibile. Dispiace metterla su un piano sessuale perché per lei era di certo una storia d'amore importante. D'altronde non lo fosse stata avrebbe capito prima, e non solo quando i magistrati in fase di interrogatorio l'hanno imbeccata in tal senso, che parlarsi al telefono ed incontrarsi sporadicamente per fare sesso non significa amarsi.

Abbiamo capito anche che il Parolisi è un bastardo di quelli che se incontrano una ragazza bella non si tirano indietro ed anzi promettono quanto non manterranno mai pur di poter ottenere qualche incontro in più. Questo perché quando Melania ha scoperto la tresca, alla nascita della bimba e quindi diciotto mesi fa, ed ha chiamato la terza incomoda invitandola a non incontrarsi più col marito lui, di certo in maniera infida, ha voluto continuare la relazione extraconiugale comprando, proprio per non rischiare di essere scoperto nuovamente dalla moglie, un cellulare da usare solo con chi non avrebbe più dovuto incontrare. Perciò, alla fine della fiera, siamo venuti a conoscenza di alcuni particolari intimi del Parolisi della moglie e dell'amante, niente di più niente di meno. Siamo venuti a conoscenza del fatto che lui alle donne racconta un sacco di bugie e che, sempre sia vero ciò che ha detto agli inquirenti, non ha parlato della ragazza e del telefonino per non turbare ulteriormente la famiglia della moglie.

Questo è il servizio che la stampa ci ha consegnato, il servizio che ci ha permesso di pensare, l'ho pensato anch'io, che se uno mente una volta lo fa in ogni occasione, perciò sempre. Ed allora d'ora in avanti non basiamoci più su quanto ha riferito il marito bugiardo ma sui dati assodati, usciti dal riserbo in cui i giornalisti dello scoop hanno costretto gli inquirenti, oppure sulle indiscrezioni che vanno anche in favore del Parolisi. Perché ce ne sono anche in tal senso e non è giusto nasconderle e parlare sempre e solo di quelle che lo possono colpevolizzare. 

Una di queste, pare sia qualcosa più di una indiscrezione, emersa solo lunedì pomeriggio, dopo l'interrogatorio di un vicino di casa della coppia, dice che la famiglia è uscita per andare a Colle San Marco alle 14.10, non prima, e che erano tutti insieme al momento di salire in auto. E questa accorcia notevolmente i tempi ed impossibilita il marito al delitto. Un altro dato sicuro ce lo forniscono quelli del Ros che, dopo aver condotto esperimenti sull'area fra Colle e Ripe, al contrario di quanto detto inizialmente da altri tecnici dichiarano che le celle in cui si agganciano i telefonini delle due zone sono praticamente interscambiabili, quindi i cellulari presenti nella prima località possono collegarsi, con una probabilità del 60/70%, alla cella della seconda e viceversa. E questa azzera lo scoop dato un paio di giorni fa che dava per certa la presenza dell'uomo sul luogo dell'omicidio proprio perché il suo telefonino aveva agganciato la cella di Ripe. Un altro dato fondamentale, anche questo certo al 70/80%, lo portano gli analisti del Ris. Loro, in disaccordo totale col patologo di Teramo, nella relazione inviata alla procura di Ascoli affermano che le nove ferite inferte in un secondo tempo non possono risalire a ore successive ma, al massimo, a poche decine di minuti dopo la morte. Quindi l'assassino, se di uno solo si tratta, non se n'è andato subito ma ha atteso che la sua vittima morisse.

Inoltre, di questo non vi è piena conferma, parlano di due mani diverse, in pratica due persone avrebbero colpito la donna con lo stesso coltello, o con coltelli identici, in momenti successivi. Ricordiamoci che le seconde ferite sono sia le "leggere" sia quelle che hanno disegnato la svastica nella gamba. Ma c'è un altra indiscrezione, e manca poco alla conferma, che pur non essendo precisa aiuta il Parolisi; riguarda l'ora della morte che sarebbe da far coincidere non più con l'inizio della digestione, come dettoci dalla stampa qualche giorno fa, ma mentre era in atto la digestione. La differenza è sottile ma sostanziale in quanto si passa dai presunti quaranta/cinquanta minuti, nel primo caso, all'ora e mezza/due nel secondo caso. 

Quindi è facile capire il motivo per cui Salvatore Parolisi non è stato fermato o arrestato. E' molto probabile che nel momento in cui sua moglie moriva lui la stesse cercando a Colle San Marco e si apprestasse a chiamare i carabinieri. Tutto il resto al momento è solo immaginazione letteraria nata a causa delle sue bugie. Bugie che non l'hanno aiutato e non gli hanno certamente fatto fare una bella figura. Bugie stupide che, fosse stato completamente uomo dentro, avrebbe potuto evitare. Però essere bugiardi non significa avere ucciso e, pur se qualche dubbio ancora resta, il comportamento tenuto nei suoi confronti dal procuratore Monti potrebbe dare il modo di accantonarlo o, al limite, di lasciarlo in una posizione defilata in attesa di riscontri reali che potrebbero venire dai vestiti o dalle scarpe consegnate ieri. Fra l'altro gli interrogatori continui, che creano la sovraesposizione mediatica, lo stanno di certo facendo soffrire psicologicamente. Come lo fa soffrire il sapere che i propri genitori si vergognano ad uscire di casa. Non è una situazione facile la sua e per riuscire ad uscirne sta collaborando in maniera totale, più di quanto sta facendo non credo si possa fare.

Forse l'hanno capito anche in procura perché ieri, a ventidue giorni dal ritrovamento del corpo, per la prima volta qualche giornalista ha scritto dell'opportunità, visto che quella del marito pare una pista inconcludente, di modificare le indagini e cercare l'assassino in luoghi diversi da quelli finora esplorati. Il fatto importante è che uno dei suddetti giornalisti ha buone conoscenze fra gli inquirenti ascolani. Quindi è verosimile che anche chi indaga abbia deciso di cercare l'assassino all'esterno del nucleo familiare. Ma quale direzione prendere? Potrebbe trattarsi di una vendetta, di due balordi, di un tentativo di stupro e anche di altro. Le piste sono tante e senza l'aiuto di chi ha visto sarà difficile seguirle fino in fondo. Perché in certi casi serve l'aiuto della gente altrimenti non si va da nessuna parte.

Al pianoro di San Marco ed a Ripe, purtroppo, chi ha visto qualcosa, perché non è possibile nessuno abbia visto, non parla. E se pensiamo che neppure chi ha trovato il corpo si è fatto vivo coi carabinieri, se estraneo alla vicenda non avrebbe nulla da temere, ci viene facile capire quanto sia complicato indagare all'esterno della coppia e quanto sia più semplice incolpare il marito, o il convivente, che le statistiche, se a morire di morte violenta è una donna, danno per assassino nella maggioranza dei casi.
Ma se stavolta l'omicida si trovasse nella minoranza? Io credo sia arrivato il momento di indagare veramente a 360°... e non solo a parole.


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7 commenti:

lori ha detto...

Ciao Massimo, come non darti ragione? Non so dove, avevo letto che in realtà Sabaudia era soltanto una delle tre richieste..le altre erano Napoli e Avellino ed erano state indicate dai due coniugi nella speranza di riavvicinarsi a casa..Melania ne era al corrente e si sarebbe spostata insieme al marito. Tra l'altro sembra che per la soldatessa in questione fossero previste missioni all'estero..quindi si è voluto calcare su questa storia di Sabaudia solo in funzione strumentale contro il Parolisi.
Quanto, poi,alla storia del tradimento, non dimentichiamoci che l'uomo non vedeva Ludovica,( e chiamiamola con il suo nome, non vedo perchè sottacerlo..siamo in presenza di un omicidio efferato tutto il resto è poca cosa ), allora dicevo che non vedeva la ragazza da gennaio, da oltre tre mesi..e questo mi fa pensare che questa grande passione forse era solo nella mente della ragazza. Quando poi Melania era a Somma Vesuviana in attesa della bambina, lui andava a trovarla tutti i fine settimana..quindi questo avrebbe dovuto allarmare non poco la soldatessa..ma quando non si vuol vedere...fermo restando che il Parolisi si è comportato in modo riprovevole, non sta a noi alzare il dito contro..a meno che non si trovi che lui è veramente colpevole , ma, per ora mi sembra che le indagini non vadano in questo senso
lori

Sira Fonzi ha detto...

Ciao Massimo, penso anch'io che la storia extraconiugale di Salvatore sia stata vissuta diversamente dai due.
L'ultima volta che si sono incontrati, stando a quanto afferma la ragazza, risale a Gennaio, e seppure ci sono telefonate recenti non mi sembra un rapporto che possa portare alla rottura di cui si parla.
Non si può stare lontani da una persona che si ama per mesi e non cercare un modo per passare del tempo con lei.
Detto questo si può giudicare l' infedeltà,la mancanza totale di rispetto verso una donna con cui si sta generando un figlio, costruendo un futuro, ma non puntare i riflettori, fare intere trasmissioni con ospiti che, come dici tu, forse farebbero meglio a svolgere il loro lavoro in uno studio.
E tutti gli omicidi che non hanno ancora un colpevole, tutte le famiglie che attendono giustizia?
La loro colpa è di non essere protagonisti di un evento con caratteristiche tipiche del giallo, del thriller.
Allora sono loro costretti a richiedere i riflettori, perchè nessuno le da voce, e spesso vengono lasciate sole al loro dolore e alla loro rabbia.

Sira Fonzi ha detto...

Scusami Iori, non volevo ricalcare il tuo post, la pensiamo allo stesso modo,
Avevo cominciato a scrivere il commento forse insieme a te, ma mi sono soffermata a vedere sul canale 105 la D'Urso che si vantava sfacciatamente del fatto che il fioraio di Avetrana, quello che non sa se la vita è un sogno oppure......, avesse rilasciato l'intervista solo al suo preziosissimo programma
Ciao

lori ha detto...

Ciao Sira, ci mancherebbe, anzi mi conforta il fatto di essere in buona compagnìa, dal momento che leggo i tuoi interventi e li trovo sempre molto logici ed equilibrati
lori

Unknown ha detto...

Ciao lori.

Non indagheranno a 360°, te lo dico già da ora, perché la maggioranza di chi indaga è per la colpevolezza del marito, lo dice la casistica. E se ancora è un uomo libero è perché non riescono ad incastrare gli orari. Se è stato visto alle 14.10/14.15 davanti a casa mentre partiva con tutta la famiglia ed alle 15.15/15.20 quando è entrato nel ristorante il cacciatore, ci troviamo di fronte a un buco di un'ora o poco più.

Questo è il tempo se eliminiamo tutte le altre testimonianze, se ci mettiamo nei panni di chi accusa e pensiamo che lui non sia passato affatto al pianoro in precedenza.

Ora c'è da stabilire se un'ora o poco più è un lasso di tempo giusto e sufficiente per andare a Ripe, fare quanto è stato fatto a Melania e spostarsi a Colle San Marco.

Per arrivare al chiosco di Ripe da Folignano, se non trovi qualcuno che ti blocca perché va piano (è comunque a 1200 metri sul livello del mare quindi c'è salita), ci vuole una mezz'oretta, forse qualcosina in più (dipende da che strada prendi). Dato che non l'ha colpita in auto, perché il sangue trovato non è il suo, deve aver agito accanto al chiosco. Per quale motivo (movente)? Hanno litigato perché lui le aveva detto che voleva lasciarla e lei l'ha offeso o minacciato? Stavano litigando già in auto davanti alla figlia sveglia? O hanno litigato una volta scesi lasciando la bimba addormentata in auto? Quanto tempo hanno perso nel litigio? Non è che uno ammazza la moglie solo dopo 5/10 minuti di litigata. Quindi è pensabile ce ne siano voluti di più, mettiamo 15o 20 minuti per stare scarsi ed agevolare chi accusa? Quanto tempo ha impiegato a colpirla ripetutamente mentre lei cercava di scappare? 5 minuti? Poi s'è lavato e cambiato? Quanto altro tempo ha perso? Ancora 5/10 minuti? In quel momento è partito per Colle pensando alla messa in scena del sequestro? Quanto altro tempo si impiega ad arrivare giù? 15 minuti? Capirai che a furia di mettere insieme i minuti l'ora abbondante l'abbiamo spesa tutta... e non abbiamo considerato il problema delle coltellate inferte sul corpo morto ed i vari depistaggi. Se ha ragione il Ris significa che chi l'ha uccisa è rimasto ancora lì (o che aveva un complice presente durante o subito dopo il litigio) per quindici venti minuti, se ha ragione il patologo se n'è andato subito e potrebbe essere tornato successivamente.

Ed è questo che sperano di scoprire domani con la seconda autopsia. Se le ferite sono state inferte anche giorni dopo, e lui ha un altro buco di una o due ore (non è stato coi carabinieri, coi parenti o con l'amico ma da solo)per il 19 o il 20 di Aprile, allora la sua posizione si complica e, pur anche in mancanza di testimoni che l'hanno visto salire o scendere per la strada che porta a Ripe in quel giorno, potrebbe diventare un indagato.

Ed a parer mio sperano abbia ragione il patologo e non il Ris perché in questo modo avrebbero un probabile colpevole, che tutti in Italia ormai implorano di arrestare, servito in un piatto d'argento. Poco importa se non verrà condannato nei tre gradi di giudizio come il marito dell'altra donna uccisa a coltellate qualche anno fa sempre in quella zona.

Spero di sbagliarmi ma il Monti è molto bravo, ed anche astuto, ed ha seminato in questo senso. Vedremo.

Massimo

lori ha detto...

Ciao Massimo, hai ragione, lo conferma la notizia che ho sentito su sky a proposito del ritrovamento dell'anello di Melania, credo un solitario. Le ipotesi: forse la donna lo ha perso nella colluttazione con l'assassino, oppure se lo sarebbe strappato e lo avrebbe gettato via esasperata dopo una vivace discussione.. superfluo dire con chi discutesse..
lori

Unknown ha detto...

Ed io, fossi l'assassino di mia moglie che mi ha tirato il suo anello mentre stavamo discutendo, lo lascerei in quel posto a disposizione dei carabinieri?
C'è dell'altro, siamo seri.
Ciao lori, Massimo.