Silvio Berlusconi e le cene e le orge e la donna di cuori.

Sabina Began

Che caos in questi giorni negli ambienti della Milano da bere e da portarsi a letto. Anche i Pm più in gamba della città, che stanno alacremente interrogando e verificando, rischiano di perdersi nel magma bollente e di non riuscire a far tutto nei dieci giorni stabiliti. Perché prima che arrivasse Ruby Rubacuori, la "minorenne" portata da Fede, c'era la Minetti, la Nicole regionale che lisciava i denti al Premier, che assieme al Mora, con venti fanciulle al seguito, andavano a cenare ad Arcore. Poi è arrivata la fuggitiva denunciata per furto, che per questo sbanca i botteghini e forse presto andrà con Cristian De Sica in Marocco a girare il prossimo cinepanettone, e tutto ha preso una piega diversa. Nessuna cena ma raduni orgiastrici da mille e una notte.

Il governo a questo punto traballa e prende pieghe sinistre. Ad aiutarlo nella svolta a manca l'insperato aiuto della Santa Sede che dall'alto della sua irreprensibile storia millenaria fatta di guerre, compravendita di armi, collusioni con bande maglianiche e pedofilie di ogni genere, bacchetta l'uomo che canta con Apicella fustigandolo e dandogli lezioni di etica morale. Immaginatelo il Silvio sotto la Croce pesante dei giorni nostri ed il Cardinal Bagnasco ergersi ed infierire. Un bel quadretto d'altri tempi dipinto dal maestro assoluto della sinistra indipendene, il compianto Pier Paolo Pasolini. Ma non è così la raffigurazione, non si consumano incesti e abusi perché a fronte di una eventuale prestazione, dice la Procura, corrispondeva sempre un premio in denaro.

Chi lo dice ai magistrati è l'asso nascosto nella manica della Procura milanese, quella Nadia Macrì che avendo bisogno d'aiuto lo chiese al ministro Brunetta che la indirizzò all'avvocato Taormina che la fece sedere sulle gambe di Emilio Fede che la portò ad Arcore perché non gli si staccava più di dosso. Che caos! Fu così che la nuova D'Addario, la vecchia grazie al fatto di essere stata una escort fra poco scenderà in politica (e non scherzo), si presentò al Premier tutta speranzosa che quell'umile uomo le potesse dare una mano. E probabilmente una mano gliela diede, come la diede a Ruby, come la diede a tante di quelle signorine che andavano per cenare ed invece, ora dicono, scoprirono troppo tardi d'essere loro stesse la cena da servire.

La Bella addormentata Nadia racconta la sua storia, racconta di una stanza arredata di un letto solo, un bel letto a dire il vero, ed anche soffice e comodo, un letto dove il signor Premier stava steso nudo accanto ad una o due ragazze per volta e quando aveva finito le mandava fuori e ne chiamava ancora, e poi ancora, e poi ancora. Sette, otto, nove per sera dice la Macrìlacrede sia la media tenuta dal Presidente del Consiglio. Qualcuna nella vasca idromassaggio, altre sul letto o in piscina, altre ancora nello sgabuzzino delle scope. Ovunque andava bene, l'importante era che ci fosse un buco dove imbucarsi.

Gran brutta storia, direbbe Lucarelli, di quelle storie che i nostri nonni ascoltavano dai loro nonni seduti accanto al fuoco nelle lunghe sere d'inverno, di quelle storie che a conoscerle non ci si dorme la notte perché i personaggi e la trama tornano prepotenti alla mente ed offuscano la ragione inserendo la paura del peccato. Ma davvero la trama è come viene narrata da madam Macrì? Davvero il Premier ha una resistenza fuori dal normale che vien da credere la sua consorte se ne sia andata proprio perché impossibilitata ad esaudire tutti i suoi desideri? E possibile che l'uomo padano che dice d'avercelo duro, innaturale alleato dell'uomo d'Arcore, non si sia mai imboscato ad una siffatta festa?

Ed a questo quesito la risposta viene dall'ormai milionario legale del primo ministro italiano, e ci credo con tutti quei processi. In men che non si dica una contro indagine vien portata a termine e spedita alla Procura. Decine e decine di pagine piene zeppe di interrogatori fatti a persone informate, forse perché presenti, che contestano la ricostruzione e dichiarano che il Premier stava dieci minuti, giusto per fare gli onori di casa, e se ne andava nel suo studio a telefonare a Putin o a uno dei suoi innumerevoli amici internazionali. Ed in Procura si legge, si aggiunge e si mette tutto nel faldone.

E poi c'è lei, l'asso nascosto nella manica del Premier, la bella e candida, e non scherzo, Sabina Began. La sua voce incantevole e suadente, ed anche qui non scherzo, narra un'altra storia; una storia fatta di vere cene, di veri invitati che potevano portare amici perché ad Arcore era lei che organizzava grazie alla intercessione di chi amava. Ed i problemi di Silvio Berlusconi, dice con quel viso che senza trucco mostra tutta la sua dolcezza, sono nati a causa mia, io ero soprannominata bunga bunga, io portavo gente in casa, lui si faceva vedere per spirito di cordialità e poi andava nel suo studio a lavorare. Certo, qualche ragazza l'ha anche aiutata, ma lui è così, non riesce a non prendersi a cuore i problemi degli altri e la sua generosità era tangibile.

Non è un asso Sabina Began, è una donna di cuori che può aiutare a chiudere la partita iniziata dalla Procura. Le carte sono servite ed il Premier, se vuole vincere la mano, non deve cercare di fare poker di donne, non è conveniente, meglio tenere la sola donna di cuori e sperare entri la scala reale.
E' difficile ma non impossibile, gli entrerà?



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