lunedì 24 gennaio 2011

Sarah Scazzi. Iniziano i colpi di scena

Finora non c'è stata pace per la povera Sarah costretta ad assistere, spettatrice impotente, ad una commedia da teatrino ambulante che cambiava le battute ad ogni muovere di foglia. E' vero, ancora c'è da chiedersi quando la verità verrà a galla e soprattutto se tutti gli attori che operano in quel di Taranto continueranno a restare nei binari della correttezza, come fatto in questo fine settimana, permettendo, a costo di inimicarsi le persone a cui ormai hanno inserito il pregiudizio, una indagine pulita che tenga conto della dignità dell'uomo e delle regole stabilite dalla legge.


Oggi intanto sono iniziati i primi colpi di scena. Il giudice Martino Rosati ha dato il via libera alla consegna  della missiva con la scritta urgente depositata da Sabrina Misseri all'ufficio matricola del carcere. Quando gli avvocati difensori sono andati a recuperarla si sono accorti che in realtà non era della loro assistita ma una nuova lettera spedita alla figlia da Michele Misseri. Ed ora a Taranto tutti sono in attesa di indiscrezioni che speriamo non escano altrimenti si dovrebbe veramente pensare che i difensori si muovono col sistema usato fino a ieri dagli accusatori. Non aveva alcun senso prima il cercare d'inserire il pregiudizio e non lo ha neppure ora che le bocce sono ferme in attesa che il giudice Rosati scelga la via migliore. Probabilmente deciderà entro mercoledì o giovedì, sia per quanto riguarda l'incidente probatorio, sia per quanto attiene la scarcerazione.

In tutti i casi l'avvocato Coppi non è rimasto ad aspettare ed ha inoltrato un ricorso presso la cassazione di Roma, era prevedibile che lanciasse un segnale forte a chi indaga e giudica a Taranto, perché annulli l'ordinanza del tribunale del riesame che ha confermato la detenzione della Misseri. Il ricorso verrà discusso il 22 Febbraio sempre che la ragazza non venga rimessa in libertà prima, ed è probabile che lo sia.

Un'altra novità, che è tale per noi ma non per la Procura (e finalmente è accaduto quanto dovrebbe accadere sempre perché non sono uscite indiscrezioni ad uso e consumo degli spettatori e del pregiudizio), è il secondo telefonino di Sarah che Claudio Scazzi aveva consegnato, dopo averlo rinvenuto probabilmente nella stanza della sorella, prima di Natale. Il Ris di Milano, a cui era stato portato per una perizia, ha anticipato che nella scheda vi sarebbero messaggi fra le due cugine. Le anticipazioni non danno adito a pensare che gli sms scambiati fra le due abbiano rilevanza accusatoria.

Ed intanto l'opinione pubblica discute sulle pagine del diario inserite nel faldone del giudice per rinforzare il movente della gelosia. Due le pagine ritenute importanti dagli inquirenti. In una datata 12 Luglio, 45 giorni prima dell'omicidio, Sarah scrive di odiare Sabrina per come si è comportata con lei. Nell'altra, datata 26 Agosto (il giorno della scomparsa), si cita testualmente la frase che proverebbe l'astio fra le due. "Sabrina come al solito mi ha sgridata perché dice che sto troppo addosso a Ivano". Se questa è la prova che conferma un omicidio c'è da restare di stucco. Anche la Procura ha capito che non si tratta di una prova convincente, vista la presenza delle parole "come al solito" che fanno supporre che la cugina maggiore abitualmente riprendesse la minore sul comportamento da tenere con gli amici più grandi, e sta cercando di integrarla con altro materiale a supporto. Materiale che serve in urgenza visto che il giudice entro i prossimi due o tre giorni dovrà decidere se continuare a tenere la ragazza in cella. E data la nuova ricostruzione della Procura, basata sulla premeditazione, per tenerla in galera abbisognerebbe almeno di qualcuno che avesse sentito Sabrina minacciare di morte la povera Sarah.

Tempo 48 ore e vedremo se il nuovo corso intrapreso dalla Procura e dal giudice di Taranto avrà un seguito o se si ricomincerà ad usare altre magie o altri giochi di prestigio.



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