Gli esseri umani sono malleabili come l'argilla. Un tempo per modificare i "geni" dell'uomo occorrevano migliaia e migliaia di anni, da qualche secolo il progresso ha accelerato le metamorfosi ed ora, nell'era moderna, servono pochi giorni per cambiarli e creare un insieme mentalmente uguale. Basta osservare le mutande che sporgono dai pantaloni dei ragazzi per capire quale sia la maniera usata ad integrare una "massa".
La "reclame" di un tempo pubblicizzava saponette, lavatrici, frigoriferi, bacinelle in plastica, cose ormai di uso comune nelle nostre case.
Negli anni sono cambiati i prodotti, sono aumentati gli spazi televisivi, e ad oggi la pubblicità è da considerarsi alla stregua di un cortometraggio che difficilmente si riesce ad evitare. La televisione ha seguito lo stesso impulso e si è espansa a dismisura. Ora, dopo essersi clonata svariate volte, ha trovato adepti che restano incollati, a bocca aperta, davanti allo schermo. Potremmo paragonarla ad un virus influenzale. La differenza sta nel fatto certo che gli antibiotici, prescritti da un medico in caso di malattia, dovrebbero esserci somministrati dalla televisione stessa. Gli italiani non sono cambiati... li hanno cambiati. Da decenni si usano i "media" per nascondere "magagne politiche", siano di destra o di sinistra, e da decenni nelle scuole si usa una "cultura parziale". Tutto è fatto ad uso e consumo di chi comanda e non a favore di chi deve ubbidire, il popolo che dovrebbe essere sovrano del suo Stato.
Il condizionamento avviene tramite i pregiudizi inseriti a poco a poco nella mente. Pregiudizi che costringono la gente al pensiero comune. Pochi sono quelli che non si fanno manipolare dall'informazione ammaliante, falsa e tendenziosa! La disoccupazione cresce, i militari muoiono, ma queste sono vecchie notizie che già sapevamo ancor prima che avvenissero. In pochi hanno protestato quando i primi operai sono stati licenziati, ed era notorio che presto altri lo sarebbero stati; in pochi hanno reagito quando i nostri militari sono partiti per i vari paesi in guerra, e tutti sappiamo che in guerra si muore.
Per quanto riguarda le mamme che continuano ad andare in video per fare in modo che nessuno dimentichi il figlio che non hanno più accanto, si può dire che è una delle poche cose che la TV fa bene e seriamente. Non così sono da considerarsi i processi mediatici che ci portano a giudicare in maniera negativa persone che prima di essere bruciate sul rogo, rogo acceso da criminologi, psichiatri, scrittori e giornalisti proni all'auditel, andrebbero giudicate da un Giudice scevro da pregiudizi. Lasciamoli stare i Santi, i poeti ed i navigatori, è cominciato "Il grande fratello", guardiamolo tutti almeno una volta, in maniera distaccata tanto da non subirne il contagio, per renderci conto quanto sia enorme il virus mediatico ed anticulturale che ci è stato inserito nella mente.
Mettiamoci pure il cuore in pace, gli italiani di oggi vivono in gruppo, come le pecorelle. Ci sono quelli che fra il verde dei campi ce l'hanno (avevano) duro, quelli che usciti dai tribunali sono andati a scuola di dizione (ma non è servito), quelli che avevano la falce e il martello (ed oggi girano il mondo su uno yacht), quelli che andavano a protestare nel '68 (ed oggi scrivono libri e filosofeggiano senza dire nulla), quelli che si sono rassegnati "all'illustrissimo" (e cercano solo di restare aggrappati al sempiterno seggio parlamentare), quelli che oggi dicono bianco (mentre ieri dicevano nero).
Poi ci sono quelli che stanno salvando l'Italia dalla catastrofe (salvandosi a loro volta dalla catastrofe personale), come se gli italiani volessero essere salvati! Questi sono gli esempi moderni a cui ispirarsi. Mandalo pure Diogene a cercare gli italiani, mandalo in una discoteca e fagli fare una selezione per il più stupido dei programmi televisivi, ne troverà tanti, tutti guardoni ed esibizionisti.
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