martedì 30 dicembre 2014

Veronica Panarello è stimata all'incirca colpevole a causa di ombre e sagome che viste in maniera diversa potrebbero renderla all'incirca innocente...


A un mese dalla morte del piccolo Loris Stival, la confusione ha preso il posto delle certezze ipotizzate da chi indaga. Quelle certezze che pur non essendoci si son fatte propagandare in grande stile dai media che le hanno guarnite con la ciliegina finale: l'arresto in grande stile di Veronica Panarello e la sua entrata in carcere. Ad oggi si è già detto tutto e il contrario di tutto. Si è parlato di una telecamera che ha inquadrato l'auto dall'alto mentre entrava in garage, ma non si è mai confermata l'esistenza di una telecamera che abbia inquadrato l'auto dall'alto, si è detto che la donna è stata a Mulino Vecchio, quando invece niente la può collocare in quel luogo e lei ha sempre affermato di non aver mai preso quella strada e di essere rimasta sulla SP35 (dove si trovano i cassonetti), che sia entrata in garage nonostante vi fossero parcheggi liberi di fronte alla sua abitazione, ma nessuna telecamera inquadra la via Garibaldi dalla parte in cui si può parcheggiare, che aveva un telefonino segreto con cui parlava al suo complice, ma non c'era un telefonino segreto e non è mai spuntato alcun complice. Insomma, un putiferio di nullità che ormai hanno riempito la mente dei lettori aprendola al pregiudizio e a credere a qualunque cosa sia portata in chiave colpevolista. Eppure non si sa davvero nulla, nemmeno come si siano sviluppati gli interrogatori e come siano uscite le varie versioni, che potrebbero non essere varie ma contenere errori di scrittura (500 metri anziché 50) e qualche aggiustamento o falso ricordo di un'imputata chiamata a rendere testimonianze nei momenti più brutti e stressanti della propria vita. L'unica sicurezza viene dalle analisi di laboratorio. Queste ci dicono che la procura non sta ottenendo le risposte che attendeva, anzi, per cui è costretta ad arare il campo degli indizi per legittimare, con qualcosa che somigli a una prova, l'affrettata decisione di far condannare una madre prima che da un giudice da un'opinione pubblica affamata e morbosa. In ogni modo, la fretta investigativa un risultato l'ha raggiunto (e forse era quello che si voleva ottenere). La morsa dei media infatti si è allentata di molto e Santa Croce Camerina dopo una settimana di indagini è stata ripulita da quasi tutte le cimici televisive (posizionate in troppi luoghi).

L'arresto della donna, pubblicizzato ed enfatizzato dai soliti noti e dagli idioti patetici che si radunano per gridare stupidate ad ogni arresto, ha convinto della colpevolezza tutti gli italioti che ragionano solo con le teste altrui o basandosi sulle varie bufale gossippare. Ancora una volta l'Italia della sottocultura mediatica non si è fatta fregare da chi predica il garantismo, da chi vuole, come dice la democrazia, che in galera vadano i certi assassini e non chi senza prove viene chiamato assassino a gran voce... per far pensare che sia quello giusto. Ancora una volta un nutrito stuolo di criminologi e opinionisti, che nulla sanno del caso in oggetto ma che truccati fanno la loro bella figura nel moderno mondo dell'apparenza, si è seduto davanti alle telecamere per garantire una generalizzata colpevolezza a fronte di un fatto criminoso che non potevano, e per etica professionale non dovevano, in alcun modo valutare e giudicare anzitempo. Coi loro luoghi comuni, a cui ci siamo oramai assuefatti, hanno sparato parole e ricostruzioni a caso buone solo per affossare una donna già affossata e per convincere i telespettatori di avere a che fare con una moderna medea.

Clicca sull'immagine per ingrandirla
Tutti si sono fidati delle conclusioni di chi accusa e nessuno, in autonomia, si è chiesto se c'è davvero un motivo per tenere Veronica Panarello in carcere. Nessuno ha vagliato nulla, nemmeno i punti salienti usati dalla procura per convincere il Gip: "Le ipotetiche bugie della donna sul percorso di quella mattina e l'ombra entrata nel condominio dopo la sua uscita coi figli". Gli investigatori specializzati hanno detto e fatto scrivere che Veronica è uscita coi figli alle 8.30 e che Loris 43 secondi dopo è rientrato in casa. Questa dai media è stata trasmessa come una certezza anche se nel video in mano alla procura non si vede Loris tornare in casa Stival. Anche se si nota solo un'ombra entrare nel condominio. Ma leggiamo alcuni passaggi scritti nel foglio dodici della procura di Ragusa (foto a lato): "Alle 8.30 circa (orario stimato), ore 8.41.48 (orario firmware) - (...) tre sagome, di cui un adulto e due bambini (...) si rappresenta che il fermo immagine non consente di apprezzare la figura del soggetto che dal... (...) fattispecie ravvisabile esclusivamente dalla riproduzione video". 

Un momento per favore! Cosa significano le parole circa e orario stimato? Se l'impianto della videocamera segnava le 8.41.48 - e si sono fatti i giusti calcoli quando si è prelevato il DVD - l'orario deve essere certo al secondo e non scritto all'incirca o stimato. In un atto di accusa che può mandare in galera qualcuno non si possono portare dei circa, si devono scrivere certezze. Non è che chi ha preso in carico il DVD s'è scordato di rilevare l'ora esatta, di immortalarla in un video o verbalizzarla di fronte a testimoni? Perché se il firmware segnava - inserisco un orario a caso idoneo a far capire - le 19.25.33 quando si è manipolato l'impianto di videosorveglianza del Vanity House per prelevare il DVD da visionare, per rilevare con precisione certosina la differenza oraria bastava sottrarre a quei numeri l'ora esatta in cui si è schiacciato il tasto eject. Ad esempio, se il tasto fosse stato spinto alle 19.13.00, la differenza da sottrarre in sede di visione e confronto era di 12 minuti e 33 secondi (19.25.33 - 19.13.00 = 12.33). Questo risultato avrebbe permesso di non scrivere le parole circa e stimato, ma di dare al giudice un orario certo al 100%.

Ma un orario certo non c'è sull'atto... non è quindi, come ho scritto in un altro articolo, che dopo aver estratto il DVD da dare ai carabinieri, qualcuno, il proprietario del negozio ad esempio, vedendo che l'orario del firmware era sfasato in avanti lo ha aggiornato rendendo impossibile una comparazione fra l'ora esatta e quella segnata sui filmati? Se questo è impossibile, perché in un atto giudiziario si è scritto sia circa che stimato? Il problema, e se esiste lo sapremo quando la procura deciderà una data per il processo e gli atti verranno messi a disposizione della difesa, è grave, perché la poca professionalità di qualcuno potrebbe mettere in dubbio tutti gli orari rilevati nelle altre videocamere e dati per certi dalla procura. Perché, dopo aver letto il foglio dodici, non c'è stato giornalista che sia andato in procura a far domande in tal senso? Perché vedendo gli orari sfasati e le parole circa e stimato, non c'è stato opinionista o criminologo che abbia ragionato sulla possibilità di un grossolano errore? Forse la pubblica opinione deve iniziare a chiedersi se prima di parlare da uno schermo, i personaggi sopracitati perdono tempo a leggersi gli atti e a ragionarci sopra (tanto per non sparare a vanvera).

Ma la pubblica opinione deve anche chiedersi come un Gip abbia potuto convalidare l'arresto di Veronica Panarello senza sincerarsi se la sagoma fosse realmente quella di Loris. E' scritto in chiaro, a fondo pagina, che nell'immagine inserita agli atti non si può ravvisare la presenza di alcuno, dato che solo nel filmato si può apprezzare una figura, una sagoma. E ancora una volta le parole "figura e sagoma" fanno capire come nessuno possa parlare in certezza di un ritorno verso casa di Loris Stival. Anche perché s'è detto che prima di entrare la sagoma è rimasta ferma di fronte alla porta... e questo, più che a qualcuno che apre con le chiavi, fa pensare a una persona che dopo aver suonato aspetta che un condomino gli apra.

Clicca sull'immagine per ingrandirla
Insomma, la procura fornisce al Gip un orario idoneo a una tesi colpevolista che stranamente è giusto all'incirca. Quindi, come capita col bicchiere mezzo pieno che di logica è anche mezzo vuoto, se quell'orario è all'incirca giusto, di logica è all'incirca anche sbagliato. Nel video che visionano gli investigatori, oltre all'orario non identificabile in sicurezza ci sono tre persone che escono alle 8.41.48 (orario firmware) - in questo caso è normale supporre che siano davvero la madre e i suoi bimbi - e una sagoma indecifrabile che va verso il condominio alle 8.42.31 mentre una Polo nera si dirige fuori città, ipoteticamente anche in direzione Mulino Vecchio. Non sapendo neppure se l'auto sia della madre, probabilmente non lo è perché la busta adesiva dell'assicurazione non si vede, da due macroscopiche incertezze ricava la sicurezza che la Panarello sia uscita alle 8.30 e che suo figlio sia rientrato in casa 43 secondi dopo, mentre la donna già se n'era andata lasciandolo sul marciapiede di fronte a casa. Ma la Procura non dice solo questo. Dice anche che la Polo nera degli Stival non è mai arrivata in via Di Vittorio. Come ho dimostrato nel mio precedente articolo, questa affermazione non è provabile in alcun modo perché non c'è telecamera che potesse inquadrarla nei pressi della scuola. La procura questo lo sa, ma per accreditare comunque la propria tesi di fronte al Gip e all'opinione pubblica, ha portato tutti a fare un ragionamento induttivo dicendo che il figlio è tornato a casa e l'auto non è arrivata a scuola perché quel sabato mattina nessuna telecamera l'ha inquadrata nelle strade indicate, mentre l'avevano inquadrata nei due giorni precedenti.

Inserire i due giorni precedenti a conferma della loro tesi è una induzione capace di forzare le menti semplici. Roba da geni della pubblicità e del marketing. Senza ragionamento logico è difficile capire che si tratta di una forzatura mentale inserita appositamente per ottenere consensi. Ma il paragone portato dalla procura non tiene, visto che il percorso che la donna faceva ogni sabato, quando il piccolo restava a casa o andava alla ludoteca (magari in occasione di altri appuntamenti simili al corso di Donnafugata), poteva benissimo non essere quello abituale di tutti gli altri giorni della settimana. Per indurci a pensarla come loro, avrebbero dovuto paragonare quel sabato ad altri sabati. Come fare? Col Gps installato dall'assicurazione nell'auto della Panarello. Non si può fare, ci hanno detto, perché il Gps non ha restituito alcun dato. Questo è davvero strano, perché un guasto nell'impianto satellitare viene automaticamente rilevato dalla centrale operativa dell'assicurazione che subito chiama il contraente per invitarlo ad andare all'officina convenzionata più vicina. Ed è ancora più strano perché la centrale operativa accumula tutti i dati, non li cancella, e perché quei dati farebbero veramente comodo alla verità, visto che usualmente un Gps registra e invia "il numero di giorni intercorsi dall'installazione della scatola nera, i tempi di marcia e i tempi di sosta (in termini assoluti, in giorni, ore e minuti, e in termini percentuali), gli eventi crash, i chilometri totali percorsi (sia in orario diurno sia in orario notturno - in termini percentuali - sia in percorso urbano, sia in percorso extraurbano, sia in percorso autostradale - in termini percentuali) e l'analisi percentuale per giorno della settimana.

Porta entrata garage (clicca sull'immagine per ingrandirla)
Insomma, con questi dati a disposizione sarebbe stato facile sapere se la Panarello il sabato, ma anche durante la settimana, percorreva le stesse strade del giovedì e del venerdì o ne faceva altre. Trecento metri in più avrebbero fatto la differenza. Come fa la differenza conoscere la disposizione dei garage nel condominio in cui Loris abitava. Senza averli visionati si può ipotizzare un omicidio avvenuto in casa, ma dopo averli visti? Per accedervi si passa dal portone a sinistra, foto a lato, quello che non si vede nelle riprese di nessuna videocamera di sorveglianza. Da quel portone si accede a una discesa che porta nei sei garage dei condomini. Forse non sapete che non sono i garage tradizionali che tutti immaginano, ma spazi aperti ben visibili da chiunque.

clicca sull'immagine per ingrandirla
Alcuni si vedono nella foto a lato. Ripresi da una grata di via Cristoforo Colombo ci mostrano l'interno e ci fanno capire che gli spazi aperti chiamati garage si trovano dalla parte di via Garibaldi. La piccola porta marrone dove stazionano un uomo e una donna in borghese, è l'ingresso alle scale ed è usata da tutti i condomini per andare agli appartamenti o per scendere ai garage. Onestamente è difficile immaginare una persona che, cadavere in spalla, scende le scale e apre la porta per immettersi in uno spazio così grande e aperto. Non ci vuole incoscienza per scommettere sul rischio di essere visti e sentiti, ci vuole una malattia conclamata e ben visibile perché non è che se incontri qualcuno che sta tornando in bicicletta puoi dirgli che il bimbo si è sentito male... visti i segni delle fascette sui polsi e sul collo o visto che lo stai infilando nel baule dell'auto.

Detto questo, cosa resta delle ipotesi accusatorie spacciate per certe? Abbiamo visto che gli orari sono scritti all'incirca o stimati, che l'ombra notata entrare nel condominio è solo un'ombra... una sagoma appunto, come solo un'ombra è l'auto nera ripresa dalla videocamera di un'azienda agricola (e a questo punto c'è da chiedersi a che ora sia veramente passata) situata all'imbocco della strada che porta al Mulino Vecchio. Abbiamo visto l'interno della zona garage, uno spazio enorme e completamente aperto in cui, prima di aprire la porta per accedervi, non è dato sapere se vi sia qualcuno oppure no. Restano le telecamere del percorso stradale che non hanno inquadrato la Polo andare verso la scuola, ma quante ne funzionavano veramente lo sapremo solo quando si porterà la donna a processo.

Clicca sull'immagine per ingrandirla
Per ora dobbiamo fidarci di chi ci ha detto che dentro l'auto della madre Loris non c'era. Ma con le immagini che mostrano ombre e sagome come fare a capire se davvero Loris non era con sua madre? A guardare la foto a lato tutto può essere, all'incirca, sia che non ci sia nessuno, sia che sui sedili posteriori si trovino due bambini, sia che l'ombra della sagoma visibile sul retro sia di un bimbo di otto anni e non di un pupo di quattro. Chi può darci la certezza che la procura abbia ragione quando afferma che Loris in quell'auto non c'era?

Clicca sull'immagine per ingrandirla
Nessuno può darcela, anzi, se anche noi iniziamo a fare come gli investigatori, a parlare e scrivere di ombre e sagome, di stime e di circa, chi può dire che nell'auto della Panarello (foto a lato), una volta portata in bianco e nero e saturata il giusto per togliere il riflesso del vetro, non vi sia l'ombra di un bimbo? Tutto può essere, se si decide di fare tutto all'incirca. Sia che quella sagoma che si nota sia una semplice sfumatura, sia che sia un gioco di luci, sia che sia una bambino di quattro anni che parla a sua madre mentre il fratello maggiore lo guarda dal sedile dietro. Tutto può essere certo e tutto può non esserlo, quando nonostante non si abbiano certezze si decide di spedire in carcere una donna e di affossarla completamente parlando di sagome e di orari stimati all'incirca.

E Veronica Panarello è già affossata, perché se non accade un mezzo miracolo è destinata a perdere tutte le sicurezze familiari e mentali, se già non le ha perse, che l'hanno accompagnata e fatta crescere negli anni del matrimonio e della maternità. In questo momento è una donna che si trova ad affrontare situazioni psichicamente destabilizzanti che potrebbero portarla a compiere gesti inconsulti, visto il suo passato da valutare alla luce della carcerazione e non per addossarle un omicidio. Il giusto equilibrio trovato in una nuova famiglia, si è spezzato nell'attimo esatto in cui suo figlio è morto ed è stato ulteriormente amplificato dall'accusa di averlo ucciso in maniera barbara e crudele. Un evento del genere strazia la psiche e possono affrontarlo e superarlo solo quei genitori che si amano senza condizioni in maniera intensa. In mancanza di buone fondamenta, di vero amore, il lutto non sarà superabile e sulla coppia si ripercuoterà in maniera distruttiva l'incubo del ricordo e delle accuse. E purtroppo, visto che in questi ultimi venti e più giorni suo marito non è mai andato a trovarla in carcere, oramai Veronica dovrebbe aver capito che il suo matrimonio aveva basi d'argilla ed esisteva solo sulla carta. Infatti, mentre sua moglie è in galera, Davide Stival non sa come comportarsi e tormentato da mille dubbi lascia al padre il compito di decidere cosa sia giusto dire e fare. Lo si potrebbe giustificare dicendo che forse non è un uomo psichicamente forte, che forse è un insicuro per natura. In ogni caso, debole o insicuro che sia, è chiaro che non ama veramente sua moglie.

L'amore si dimostra nelle difficoltà e solo un marito che ama davvero protegge la moglie da se stessa e dalla sua mente malata, se la pensa malata. Se Davide amasse Veronica le starebbe accanto e non la lascerebbe in balia dell'oscurità e di una procura che per ottenere il suo appoggio gliel'ha dipinta come la peggiore criminale siciliana abusando dei circa e delle ombre. Se l'amasse le starebbe vicino sempre e comunque. E se convinto della sua colpevolezza le starebbe accanto ancora di più, perché una madre non può uccidere un figlio se non ha il cervello fuori posto. E un cervello non va fuori posto senza un motivo valido, un motivo che coinvolga anche la famiglia e in particolare il marito che non si è reso conto del disagio psichico nella moglie e ha lasciato che crescesse. Per cui torniamo all'inizio. Se Veronica Panarello è colpevole non si può credere che nessuno si sia accorto dei tormenti che la stavano portando alla pazzia (anche solo temporanea). E visto che da subito la famiglia Stival ha parlato di una madre premurosa, attenta e molto amorevole nei confronti dei suoi figli, significa che nessuno ha notato un suo cambiamento psichico. Per questo chi le ha vissuto accanto dovrebbe amarla, difenderla e pensarla innocente, invece di aumentarle la sofferenza che le ha lasciato la morte di Loris. Però, ormai si è capito, l'amore dei giorni nostri non sempre è l'amore che ci si promette nella buona e nella cattiva sorte. Io stesso conosco esseri poco cresciuti, persone che nel bene dicevano di amare e nel male sono poi scappati, mariti che in pochi giorni hanno deciso di separarsi dalla moglie colpita da una brutta malattia. Piuttosto che lottare al loro fianco, quegli pseudo-uomini hanno preferito fuggire.

Spero tanto che Davide Stival non fugga. Chi ha perso un figlio sa che per tutta la vita resterà segnato da una depressione latente pronta ad esplodere in qualsiasi circostanza emotivamente forte, che solo la vicinanza della persona amata e una valvola di sfogo può aiutare a non impazzire veramente. Veronica Panarello scriveva lettere dal carcere e lettere che forse l'aiutavano ad essere forte ne riceveva. Le riceveva perché da ieri la procura le ha impedito di riceverle. Chissà, forse ha pensato che l'isolamento è isolamento e non si può scontare all'incirca. Comunque sia, di ombre e sagome capiremo qualcosa in più ad inizio gennaio, quando i giudici del riesame decideranno sul ricorso che l'avvocato Francesco Villardita discuterà in tribunale il 31 dicembre...

Homepage volandocontrovento

243 commenti:

«Meno recenti   ‹Vecchi   201 – 243 di 243
ENRICO ha detto...

@ trishia

l'articolo che hai segnalato esprime in modo esemplare quello che molti di noi pensano

In modo particolare mi domando come può un Gip, in fase d'indagini preliminari emettere una sentenza di colpevolezza senza attendere gli esiti del giusto processo e come può esprimere valutazioni pesantissime nei confronti di VP non possedendo nè le prove certe del crimine che avrebbe commesso nè tantomeno le competenze mediche psicoanalitiche necessarie a valutare gli aspetti caratteriali dell'imputata stessa

Questo modo di procedere a cui ci sta abituando la Giustizia Italiana è scandaloso.

ENRICO ha detto...

Ps :@ trishia

ho notato solo adesso che l'articolo è di tuo pugno.

I miei complimenti per la chiarezza e per l 'attenta valutazione dei fatti

Anonimo ha detto...

si trishia, concordo con Enrico, un articolo bellissimo

magda

sorianablu ha detto...

Qualche volta vi leggo ed ero curiosa di sapere cosa pensate del caso di Loris. Guardo sempre Chi l’ha visto, Quarto grado, Una notte in pretura e simili. Sono d’accordo su quello che ha scritto Massimo nel suo articolo, che contro Veronica in effetti non c’è niente di concreto, solo ombre e fumo, almeno per adesso. E mi stupisce molto i ragionamenti di Hercule, il quale adopera con la termologia alla grande “fatti, prove, convinzioni”, quando manco sa cosa sia la logica, buonsenso, le prove e i fatti. Cioè sulla base degli stessi “fatti” mi sono fatta un idea completamente diversa e per adesso almeno non credo in colpevolezza di veronica. Il più grande dubbio mi suscita proprio l’arma del delitto, le fascette.
1)parlando del caso, ritengo che sia inutile tirare in ballo il passato di veronica che non c’entra. Ci sono tante persone con il passato tormentato che non uccidono nessuno e ci sono tante persone con il passato tranquillo che uccidono. Ci sono molti adolescenti che per attirare attenzione fanno finta di voler suicidarsi , dicono un sacco di bugie e non per questo diventano gli assassini squilibrati. Parlare del passato di veronica non aggiunge assolutamente niente, è solo sterili bla bla bla. Se magari fosse scoperto che lei da piccola torturava gli animali allora probabilmente si potrebbe pensare a una indole malvagia, ma non sulla base di fatti che conosciamo.
2) ritengo che le riprese di telecamere non forniscono nessuna prova concreta, solo delle possibili ipotesi. Le immagini sono distorte, sfocate, poco chiare e sulla base di ombre non si può dire assolutamente niente con certezza, nemmeno il colore delle macchine riprese. Quindi che senso è parlarne? Quando i video saranno analizzati meglio si potrebbe anche riparlarne, ma non adesso. Sulla base di cosa allora Veronica era arrestata? Ma sulla base di nulla, solo nella speranza che confessi. E’ il solito modo di lavorare di alcuni “investigatori”, invece di analizzare i materiali raccolti e ragionare, optano sul più facile: lo shock dall’arresto, crollo e l’immediata confessione. Ma veronica non è crollata e adesso gli investigatori non sanno che fare. Anch’io penso come molti di voi, che se avessero qualche “coniglio” schiacciante da tirare fuori, l’ avrebbero già fatto.
La sagoma che ritorna a casa è Loris? Forse si ma forse no. Se il padre di bambino non l’ ha riconosciuto come mai gli investigatori sono sicuri? Se è Loris come mai la madre non aspetta che lui almeno apre la porta? Ma non era descritta da tutti come una madre premurosa e attenta? Improvvisamente è così arrabbiata che non si assicura nemmeno che il figlio entra in casa? E nessuno ha sentito loro litigare? Ma sembra strano, visto che attorno ci sono molti palazzi, la loro non è mica una casa isolata in campagna.
Anche se fosse stato Loris siamo sicuri che invece di salire a casa sua non è finito in una altro appartamento, o che dietro la porta non c’era qualcuno?
La macchina non viene ripresa da telecamere? Ma siamo sicuri? Ma tutte funzionano e riprendono tutto? Nessuno ha visto Loris davanti alla scuola? Sicuri? E infatti, esistono alcuni testimoni non presi in considerazione. E forse esistono anche gli altri che ancora non hanno parlato. Ma se anche non lo avesse visto nessuno che cosa è, una prova? No, eh. Se io non vedo qualcosa non vuol dire che questo non esiste. E chi li guarda sti bambini davanti a scuola, ognuno guarda il suo, non guarda mica a destra e sinistra, oppure pensa ai fatti suoi ed è distratto , oppure è in fretta … Se dicono che nessuno ha visto Loris non vuol dire che veramente è così, e anche se fosse non vuol dire che lui non c’era. Quindi di cosa parliamo? Di niente , appunto. Costruiamo solo castelli in aria, questi non sono fatti come pensa Hercule

sorianablu ha detto...

3) l’unica certezza è che Loris è stato ucciso. O dalla madre o da un assassino ignoto. Più facile pensare che sia stata madre, ok, iniziamo a ragionare. Se è stata lei allora viene naturale pensare che è stato un raptus. Mah,……. un raptus e ….. le fascette??.... qualcosa non quadra. Se lo avrebbe ucciso con una padellata per la testa allora ci avrei pure creduto,…. anche con una coltellata, o cob le botte, o soffocandolo con il cuscino, ma con le fascette non credo proprio. Immaginate adesso voi come realizzarlo realmente, non in astratta teoria. In preda di raptus veronica prende le fascette, lega le mani del figlio …. in effetti il raptus nel frattempo dovrebbe passare, no? ….. E Loris cosa, sta tranquillo ad aspettare quando gli mettono le fascette sul collo e strangolano? E non cerca di divincolarsi, non grida, non da dei calci con le gambe che non erano legate? Io sono più robusta di veronica ma non credo di poter strangolare un bambino così grande con le fascette, è difficilissimo senza l’aiuto di qualcuno, sarebbe stato difficilissimo perfino con le mani, figuriamoci con le fascette. E nessuno ha sentito niente in un condominio sabato mattina? E dopo cosa fa veronica, lo porta giù per le scale al garage, rischiando ogni secondo di essere vista da tutti i suoi vicini di casa? E dopo, scaricando il corpo nel canale, tutta tranquilla e sorridente va al corso di cucina? Ricordiamo che era il figlio amato, che era una madre attenta, affettuosa e premurosa! A me tutta questa ricostruzione dei fatti sembra poco convincente, e soprattutto per l’arma del delitto troppo complicata, che escludo potesse essere utilizzata nel caso di raptus.
4) Gli investigatori invece hanno costruito un l’ipotesi ancora più fantasiosa: l’indole malvagia e l’omicidio premeditato. Solo sulla base del fatto che veronica mette la macchina in garage e il suo marito dice che non lo fa di solito. Ma è una prova questa? Sono d’accordo con quelli che mettono in dubbio che marito potesse sapere che abitudini abbia veronica nella sua assenza, se mette la macchina in garage o meno. E se non lo ha mai fatto, ma questa volta fa quindi che vuol dire? Ma niente, come sempre parliamo di niente.
Ma se ancora un giorno prima veronica non dava nessun segno di squilibrio, era una madre affettuosa allora per architettare un’ omicidio doveva essere improvvisamente, in arco di una mattinata, impazzita. E’ possibile? Secondo me no. E infatti, in ludoteca e al corso di cucina non sembrava affatto pazza, sembrava come sempre. Allora pazza non era, ma cmq ha premeditato l’omicidio, evidentemente per il puro gusto di uccidere, evidentemente covava questo suo desiderio malsano da tempo, lucida e consapevole, cercando di far finta di essere affettuosa per depistare le future indagini. Ma allora un assassino lucido sta premeditando di uccidere un figlio a casa propria?? E sceglie un sabato mattina quando tutti vicini sono a casa? Per portare dopo il corpo giù per le scale e rischiare di essere subito scoperto? E questo si chiama una premeditazione? Premeditando un omicidio c’erano mille altri modi migliori per organizzarsi. Magari avvalendosi un alibi sicuro, magari portandolo in qualche posto fuori paese, anche al mulino vecchio, per ucciderlo là, il che sarebbe decisamente più comodo. E perché allora complicare il compito e ucciderlo con le fascette? Non sarebbe più semplice colpirlo con la pietra per la testa? Molto più veloce e facile. Scusate, ma l’ipotesi di un omicidio premeditato mi sembra un’ idiozia.

sorianablu ha detto...

5) quindi rimane un assassino ignoto, ed è qui che dovrebbero iniziare a indagare seriamente. L’ipotesi di un gruppo di ragazzi più grandi che portano Loris a fare qualche “prova di coraggio” ci sta perfettamente, e in questo caso si spiega la vicenda con le fascette che Loris ha voluto portare a scuola. Ed è più facile immaginare un gruppo di ragazzi che usano le fascette per le loro prove, che immaginare veronica a metterle sul collo del proprio figlio. Non sappiamo se ragazzi volevano ucciderlo per dimostrare a se stessi che ne sono capaci, oppure volevano fare qualche prova sfuggita di mano, ma bisognerebbe cercare in questa direzione. Cercare anche un ipotetico pedofilo che forse ha tentato il suo primo approccio con Loris e non è riuscito a mobilizzarlo uccidendolo accidentalmente. Sono le ipotesi, ma cmq molto più verosimili dell’ipotesi di Veronica assassina, basate solo sulle ombre sfuocate delle telecamere. Affermare che un bambino riservato non ci sarebbe andato con gli altri ragazzi e non avrebbe marinato la scuola vuol dire non sapere niente di psicologia, perché i ragazzi di 8 anni vogliono essere accettati da “grandi” e sono disposti a fare molte cavolate. Ma gli altri ragazzi che hanno visto quella mattina Loris, hanno semplicemente paura di parlare, come era nel caso di fratellini di Gravina.
Mi dispiace solo che questo tipo di ragionamenti non ha fatto il marito di veronica e non le sta accanto, qualsiasi cosa fosse accaduta.
E ovviamente sono allibita che lei rimane in carcere in assenza di prove certe! Per esempio il presunto assassino di Valentina Salamone che abbia gli indizi di colpevolezza molto più gravi è libero!

Dudu' ha detto...

@Massimo M
Ho sempre seguito tutti i tuoi ragionamenti con molta attenzione, anche quelli di tutti gli altri commentatori, veterani e non.Questo spazio del blog, in cui è lasciato libero, l'ingresso a chiunque avesse un dubbio ,o una verita da condividere con altre persone appassionate alla sua ricerca, ponendo alle basi il libero arbitrio, mi ha permesso di aprire la mente ulteriormente ,al fine di non soffermarmi alla superficie delle cose, ma con empatia comprenderne le ragioni.Do'merito a Massimo Prati , attraverso le regole di gestione del blog,e sollecitazione a non restare in superficie, di aver creato un luogo virtuale di crescita personale nel rispetto di reciproche opinioni.
Non ho la TV, per "documentarmi ho utilizzato giornali cartacei e internet, mantenendomi sulle mie linee naturali di lettura critica e analitica.Interpretazioni personali dei giornalisti, costruzioni di un caso mediatico, hanno creato un caos di difficile interpretazione anche al lettore piu' attento.La tipologia di omicidio qui argomentato, l'infanticidio, di difficile comprensione umana, quasi vieta di addentrarci nei luoghi oscuri della psiche femminile per trovare ragioni plausibili di gesti omicidiari nei confronti di un figlio.
Con grande onestà intellettuale, a mio avviso, Massimo M si e' esposto, dibattendo le sue costruzioni "partorite" dopo un attenta analisi dei fatti ,investendoci tempo e stati d'animo ,fra ciò che emergeva e cio' che si costituiva nelle sue ricerche. CiaoDudu'
Invito alla lettura:
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2014/12/13/nella-testa-delle-madri-che-uccidono-i-figli38.html

Dudu' ha detto...

@ Massimo M
Ancora un approfondimento
http://www.repubblica.it/2005/e/sezioni/cronaca/bimbolecco2/galim/galim.html
ciao Dudu'

Dudu' ha detto...

Per Magda

L'episodio del 2004, avvenuto dopo un diverbio con il padre, si è concluso con il suo ricovero nel reparto di psichiatria dell'ospedale di Ragusa. Ma, sebbene risulti in due verbali dei Carabinieri, lei ha negato l'accaduto sia alla Procura sia al gip sostenendo che era «una storia inventata dalla madre e raccontata» ai militari dell'Arma intervenuti sul posto.ciaoDudu'
-articolo completo :

http://www.leggo.it/NEWS/ITALIA/mamma_loris_malvagia_senza_piet_amp_agrave_carcere_foto_video/notizie/1064661.shtml

Anonimo ha detto...

e infatti, quello che è stato verbalizzato dai carabinieri è quanto ha raccontato la madre ( e sappiamo bene perchè ce l'avesse con lei dopo che l'aveva sputtanata con il padre), ma il padre smentisce

Il tentato suicidio - Il padre di Veronica chiarisce anche l’episodio, apparso su tutti i giornali, del presunto suicidio della figlia, dopo aver scoperto la madre parlare con un altro uomo. L’episodio è stato più volte raccontato, ma Francesco ne dà una nuova versione: "Veronica è stata l’unica che mi ha messo in guardia, svegliandomi quella notte famosa e dicendomi quelle parole: ’Papà tu dormi e quella ti fa le cornà. Io ci sono passato sopra, mi sono separato e sono tranquillo da solo, ma Veronica è stata davvero l’unica che mi è stata accanto e che stimo ed ho stimato nella mia vita. L’unica che si è fatta una famiglia. E poi, se si fosse voluta davvero suicidare, avrebbe chiamato i
carabinieri? No, chi si vuole suicidare non chiama i carabinieri".

http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/11736715/Loris--Francesco-Panarello--.html

magda

Anonimo ha detto...

tra l'altro il padre smentisce anche l'assunto "L'episodio del 2004, avvenuto dopo un diverbio con il padre






































tra l'altro il padre come vedi smentisce anche l'assunto :"L'episodio del 2004, avvenuto dopo un diverbio con il padre"

il padre nega qualsiasi diverbio, anzi..

magda












Anonimo ha detto...

ho combinato un pasticcio, per favore massimo puoi rimettere a posto le cose?

grazie
magda

Hercule ha detto...

Buonasera a tutti. Oggi credo sia avvenuto qualcosa di importante. Ovvero i giudici del Tribunale del riesame hanno confermato la misura cautelare nei confronti di Veronica Panarello ritenendo vi siano gravi indizi di colpevolezza e inoltre pericolo di inquinamento prove,reiterazione del reato,pericolo di fuga. Secondo alcuni utenti che commentano i miei ragionamenti siano privi di logica come ad esempio afferma SorianaBlu. I gravi indizi di colpevolezza che vi sono su Veronica Panarello e che mi hanno subito insospettito sono innanzitutto l'assenza della macchina della madre nelle riprese delle telecamere vicino alla scuola e la consegna delle fascette da parte di Vp. Ho cercato di fare delle ipotesi su come sarebbero andati i fatti e ho notato che molte di queste sono state fatte anche dalla procura alla luce dei gravi indizi di colpevolezza. Indizi che hanno convinto anche i giudici a non concedere la libertà a Vp perché dimostrebbero che la madre ha mentito su molte cose che ha dichiarato. E se quindi si appura che se ha mentito significa che è colpevole o che comunque è immischiata nel delitto

Massimo M ha detto...

a me non sembra che quelle caratteristiche che tu hai indicato siano visibili in tutte le sequenze, anzi, in alcune le immagini soni talmente sfocate da riuscire a malapena a riconoscere il colore

Volevo proporti lo stesso esempio dei 14 scalini mentre scendevo. Ma ci rinuncio Magda........
Facciamo così.........ti confermo che le caratteristiche non sono visibili in tutte le sequenze..........anzi

Anonimo ha detto...

senti massimo in una sola sequenza si vedono le caratteristiche che tu dici...assicurazione in alto etc etc..per il resto solo immagini sfocate e, a tratti, quasi invisibili...perfino la procura parla di immagini "compatibili" il che sai bene cosa vuol dire, per cui puoi salire o scenderli quei gradini, il tui discorso non prova niente..

magda

Mimosa ha detto...

Scusate, devo ritornare sul discorso dei tentativi di suicidio ripreso (non so perché) da Dudù e Magda sperando non torni di nuovo fuori, con ripescaggi di vecchi articoli già letti e commentati.

Attenzione leggete lucidamente quanto scritto nel pezzo linkato
ci sono contraddizioni ripetute nell’intitolazione e nel contenuto
(come al solito guardatevi dai titoloni! Hanno proprio la funzione, giornalisticamente parlando, di colpire l’immaginazione del lettore, non sono compilati a caso, bensì per creare un ‘effetto’, per creare una immediata opinione pubblica su un fatto, tanto che spesso non si va nemmeno a perdere tempo a leggere l’articolo, attentamente. Perché se attentamente si leggessero gli articoli, l’opinione spesso cambierebbe, scoprendo che il redattore ha scritto tutt’altro!)

Infatti

Il tentato suicidio - Il padre di Veronica chiarisce anche l’episodio, (omissis) Francesco ne dà una nuova versione”.
Pertanto il padre non smentisce l’episodio del tentato suicidio, lo chiarisce (chiarisce il motivo) e dà la sua versione. Chiaro?

E poi, se si fosse voluta davvero suicidare, avrebbe chiamato i carabinieri? No, chi si vuole suicidare non chiama i carabinieri" .
Qui è chiarissimo capire che i fatti sono reali: dopo lo scapaccione del padre, Veronica corre alla sera e prima di fare il cappio chiama i carabinieri per avvisare che sta per suicidarsi. Le dichiarazioni della madre corrispondono!

Ve lo avevo già descritto l’evento!
Fu dopo questo episodio che venne ricoverata in ospedale e le furono somministrati farmaci. È la prassi, pertanto verbali di polizia e cartelle cliniche esistono, eccome!

Il problema è capire perché VP ha negato l’episodio, ma credetemi (io ho una mia idea, sulla base delle mie eclettiche conoscenze) di certo gli inquirenti hanno requisito tutti i verbali possibili ed immaginabili dei CC e medici dell’Ospedale.

A mio parere, al suo difensore non conviene chiedere una perizia psichiatrica, se vuole seguire una certa linea di difesa.
Mimosa

PS, lasciamo perdere tutto ciò, inclusi gli altri episodi precedenti che sono solo da inquadrare nel clima familiare di allora!

Anonimo ha detto...

le cartelle cliniche attestano un ricovero resosi necessario per quanto riferito dalla madre.a me sembra che il padre sia molto chiaro...cmq la finisco qui..vorrei sapere soltanto chi riferisce questa storia dello scapaccione

magda

Anonimo ha detto...

ma se avesse avuto veramente intenzione di suicidarsi perchè avvisare i carabinieri? mah!

magda

Dudu' ha detto...

@magda
Ma hai avuto il tempo di leggere l'articolo che ti ho linkato?

"L'episodio del 2004, avvenuto dopo un diverbio con il padre, si è concluso con il suo ricovero nel reparto di psichiatria dell'ospedale di Ragusa. Ma, sebbene RISULTI IN DUE VERBALI DEI CARABINIERI#, lei ha negato l'accaduto sia alla Procura sia al gip sostenendo che era «una storia inventata dalla madre e raccontata» ai militari dell'Arma intervenuti sul posto."

# riferimento verbali in possesso ai carabinieri del 2003 e del 2004
NON A TESTIMONIANZE VARIE O EVENTUALI.

http://www.leggo.it/NEWS/ITALIA/mamma_loris_malvagia_senza_piet_amp_agrave_carcere_foto_video/notizie/1064661.shtml

Massimo M ha detto...

A Sorianablu
ritengo che le riprese di telecamere non forniscono nessuna prova concreta, solo delle possibili ipotesi. Le immagini sono distorte, sfocate, poco chiare e sulla base di ombre non si può dire assolutamente niente con certezza, nemmeno il colore delle macchine riprese. Quindi che senso è parlarne?
Perché tu hai visto i filmati originali? Le immagini che conosciamo sono sfocate, poco chiare..........ma non sono le originali.
Perdonami ma se giungi a queste conclusioni sei male informata. Dici bene solo quando scrivi che esse non forniscono nessuna prova concreta, infatti non forniscono prova di colpevolezza ma indizi univoci.............provando i movimenti e i percorsi di VP quella mattina.
Quello che forse non conosci o dimentichi, sono le dichiarazioni della VP, dichiarazioni che in maniera minuziosa descrivono il percorso e i movimenti da lei fatti quella mattina. Non capisco che tipo di esercizio sia quello di non considerare le dichiarazioni della VP. Descrive strade, svolte a dx e sx con grande minuziosità perché le fa ogni mattina. C'è' un fotogramma di Via Roma dopo il semaforo prima di svoltare su via Amedeo a sx, in cui la Polo e' quella ogni ragionevole dubbio, si vedono le macchie sopra, i paraaria laterali, il bollino assicurativo in alto a dx......e questo solo dalle fotocopie delle fotocopie. In quel punto la telecamera l'avrebbe dovuta riprendere perfettamente 2 volte, una quando passa per andare ad accompagnare Loris e l'altra quando ci ritorna da Via Duca D'Aosta per poi girare su Via Amedeo e Conte Rosso per arrivare alla ludoteca.
Quindi o la VP mente o gli Investigatori hanno manomesso le immagini cancellando i frames in cui per la prima volta passa la Polo. Lo capisci?
Ti prendo questo fotogramma per dirti che non dove aspettare nessun tipo di altra analisi di video per parlare. Ho preso due nozioni note..........un fotogramma e le dichiarazioni della VP. O VP mente o l'accusa ha manomesso i filmati cancellando dei frames. Non c'è' altra via d'uscita.

Anonimo ha detto...

forse non mi sono spiegata...la madre ha raccontato la sua versione dei fatti..ed è ovvio che i carabinieri lo abbiano verbalizzato e in base a quanto verbalizzato hanno ritenuto opportuno chiedere l'aiuto di personale medico..ricovero e quanto altro...ma lei nega di aver avuto intenzione di volersi suicidare..tant'è vero che il padre non chiarisce il motivo, chiarisce come sono andate le cose negando che lei avesse avuto intenzione di suicidarsi perchè giustamente dice "chi vuole suicidarsi chiama i carabinieri"? ovvio che non li chiami..per altro io non do nessun credito ad una madre come quella di veronica capace di rimangiarsi tutte le cattiverie che aveva detto contro di lei nel breve spazio di una settimana..evidentemente non è una donna limpida come fa capire il padre...

magda

Mimosa ha detto...

Ah,cara Magda tu devi essere molto giovane
e ingenua, non sai che ogni persona che tentati (o simuli) un suicidio va obbligatoriamente in mano al Dipartimento psichiatrico dell'Ospedale?
La madre può sputare veleno quanto vuoi ma non può inventarsi fatti che sono documentati.

E finiamola pure qui, per favore.

Mimosa ha detto...

A integrazione per Magda

furono i CC ad aver trovato Veronica a terra con il cappio di tubetti spezzatosi sotto il suo peso, dopo aver chiamato l'ambulanza che portò Veronica all'ospedale, le si presentarono in casa chiedendole se una certa Veronica era sua figlia.

Non è una chiacchiera materna!

Anonimo ha detto...

ma è ovvio che sia stata ricoverata in un ospedale psichiatrico...se io madre racconto che ho trovato mia figlia che si stava impiccando, quella è l'unica soluzione possibile, non sono così ingenua come tu dici.. io non contesto il ricovero, che ovviamente è documentato io contesto quanto detto dalla madre che è smentito dal padre che dice " “E poi, se si fosse voluta davvero suicidare, avrebbe chiamato i carabinieri? No, chi si vuole suicidare non chiama i carabinieri" . quindi smentisce che si sia voluta suicidare...questa è la mia idea, se poi tu vuoi finirla qui fai pure, non sono obbligata a fare altrettanto.
magda

Anonimo ha detto...

ma una che si vuole veramente suicidare usa dei tubetti ? che ovviamente erano troppo leggeri per sostenere il suo peso?

magda

Mimosa ha detto...

Magda
ancora non hai capito che è stata trovata dai carabinieri
e non dalla madre???

Dudu' ha detto...

Mimosa c'è un equivoco, alle 22 circa ho linkato per Magda. Per cio ' che è avvenuto in seguito-no comment.ciao Dudu'

Mimosa ha detto...

Sì Dudù, l'ho inteso meglio nel tuo ultimo intervento.
Ciao, buonanotte a te.
Mimosa

Anonimo ha detto...

io sto dicendo che non aveva nessuna intenzione di uccidersi e ha simulato il tutto, perchè con quelle fascette non ce la poteva fare e perchè non c'era motivo di chiamare i carabinieri, quindi per questo motivo evidentemente lei nega, perchè al di là delle apparenze, non erano quelle le sue intenzioni..forse era solo una richiesta di attenzione come fanno molti adoescenti..ecco spero di essere stata chiara

magda

Mimosa ha detto...

MassimoM.
Quindi o la VP mente o gli Investigatori hanno manomesso le immagini cancellando i frames in cui per la prima volta passa la Polo

Anche io mi sono posta il dubbio,
infatti, sarebbe molto grave che la Procura avesse fatto mettere in ordine una sequenza di immagini per avvalorare l’ipotesi accusatoria … purtroppo da non escludere … è una maledetta prassi.

Eppure la scientifica ha lavorato duramente, notte e giorno per decine di giorni, su molti monitor, in una attrezzata sala nella Prefettura di Ragusa, per visionare migliaia di ore di filmati, da 150 telecamere, di quel giorno e dei due giorni precedenti. Indubbiamente un lavoro colossale, anche facendo i conti con gli sfasamenti degli orologi delle telecamere. Non ti sei sforzato solo tu. Una specializzata équipe di tecnici informatici lo ha fatto prima di te.

Opportunamente il difensore di VP, con i suoi periti, ha cercato di smontare anche quelle riprese, che sono state ricostruite a quanto pare in una sequenza di 45 minuti, una selezione indubbiamente pro tesi accusatoria.
Tutto ciò mi ricorda nuovamente il caso Parolisi: “nessuno lo ha visto, quindi non c’era” (al pianoro), però neanche dall’altra parte (alla pineta) nessuno lo ha visto e per la Procura c’era …

È da rifletterci.

Ciao, Mimosa

Dudu' ha detto...

Sì, giusto Magda, sicuramente era una richiesta d'aiuto.e sicuramente la famiglia, pur mettendocela tutta, non è riuscita ad aiutarla, infatti due sono le volte che ha provato a suicidarsi.Forse potevano fare di piu', o forse non erano in grado di fare di piu'.Questo ci insegna che l'ascolto è sempre molto importante.Buona notteDudu'

Anonimo ha detto...

buona notte a te Dudù

magda

sorianablu ha detto...

No,Massimo,non ho visto i filmati originali. Ovviamente hanno la qualità migliore, ma di solito tutti simili filmati non sono cmq molto chiari e hanno pochi px. Poi, per quanto so io, forse mi sbaglio, ma ancora non sono stati analizzati tutti filmati, quindi se sia così, è ancora difficile valutarli correttamente. Bisognerebbe sapere se fosse possibile fare il percorso dichiarato da lei e non essere ripresa da telecamere. E bisognerebbe vedere se non ha fatto un'altra strada, magari facendo scendere Loris un pò più lontano dalla scuola, e quindi in conseguenza adesso si sente in colpa.

Quanto al suicidio, valutando quello che raccontano tutti famigliari a me sembra che sia stata solo una messinscena, non un suicidio vero e proprio. Quando il suo padre si è arrabbiato dalla "bella notizia" che gli ha dato la figlia, lei si è sentita incompresa e voleva dimostrare che sta male, che ha subito l'ingiustizia e che la situazione in famiglia è insostenibile, solo questo

ENRICO ha detto...

Mi domando e vi domando : per quale recondito motivo la madre e le sorelle di VP sono andate a raccontare agli inquirenti episodi pregressi avvenuti in momenti delicati della vita della ragazza enfatizzandoli oltre misura ed aggravando così la posizione dell'indagata ?

Mimosa ha detto...

Enrico,
è molto semplice: chi indaga è molto curioso, più pettegolezzi si sentono su una persona coinvolta o sospettata di essere coinvolta in un fatto grave, più si raccolgono elementi. Avranno posto la domanda: “che tipo è Veronica?”, e da là il fiume narrativo.
Del resto i testi interrogati sono tenuti a dire tutta la verità e a non nascondere niente, vengono avvertiti prima del rischio che corrono se mentono (o se nascondono particolari utili alle indagini).

Buona domenica

ENRICO ha detto...

@ Mimosa

Ah sì? Sono anche tenuti a dire che "è un'alienata" o che " Quando Veronica è stata colta da malore tanto che Davide l’ha dovuta sorreggere e farla sdraiare sul divano, credo che si sia trattata di una sceneggiata" ?

Non credo proprio che queste gravissime valutazioni del tutto personali rientrino nei doveri del testimoni.

tra l'altro " I prossimi congiunti dell’imputato non sono obbligati ad assumere l’ufficio di testimone. La legge prevede questa eccezione in virtù del fatto che il teste potrebbe trovarsi nell’ insuperabile e difficilissima situazione di dover scegliere tra il dover dire la verità o nuocere al proprio congiunto.

Perchè invece non solo hanno "testimoniato" ma hanno anche "aggiunto" circostanze e giudizi ( in seguito ridimensionati ampiamente fino al punto di essere ritrattati dagli stessi interessati con tanto di scuse ) che hanno condizionato negativamente il giudizio degli inquirenti nei confronti dell'imputata ?

Anonimo ha detto...

PERCHE' NON SI CONTINUA LA DISCUSSIONE SOTTO IL NUOVO ARTICOLO DI PRATI?

ENRICO ha detto...

Anonimo

perchè non aspetti che termini la conversazione appena iniziata fra me e Mimosa ?

sorianablu ha detto...

Enrico, loro non hanno detto questo agli inquirenti, ma parlavano tra di loro ed erano intercettate.

Unknown ha detto...

No Sorianablu, la madre e la sorella l'hanno detto ai procuratori il giorno dopo la scomparsa, verbalizzato e firmato le dichiarazioni.

Addirittura le loro considerazioni sono state inserite nella richiesta d'arresto presentata al Gip.

La telefonata intercettata è quella che riguarda Mulino Vecchio, dove la sorella dice alla madre che i procuratori l'hanno portata a Mulino Vecchio al buio e si era sentita inquieta. La madre le risponde di stare calma, che non è niente. Allora la sorella le dice che i procuratori le hanno detto che Veronica aveva affermato di non conoscere quel posto. Al che la sorella dice alla madre che invece c'era stata da piccola e il luogo lo conosceva.

E la madre rincara la dose dicendo che è vero, che quando Veronica era piccola andavano a piedi al pozzo a prendere l'acqua.

Il problema è che l'indirizzo fornito dalle due sull'abitazione di quando vivevano a santa Croce Camerina, dimostra che non abitavano vicini a Mulino Vecchio, ma a oltre due chilometri. Quindi addirittura più lontano della famiglia Stival che è in via Garibaldi 82. Da casa Stival a Mulino Vecchio c'è un chilometro e ottocento metri.

Se vogliamo parlare di indizi, in quella telefonata c'è qualcosa che non torna...

Ciao, Massimo

Mimosa ha detto...

Caro Enrico,
mi stai aspettando? concludiamo la conversazione qui e poi andiamo di là, ok?

È verissimo che i prossimi congiunti dell’imputato non sono obbligati a rendere testimonianza, e infatti, prima di iniziare, vengono avvisati e chi conduce l’audizione si accerta che il teste “è consapevole” tanto che questa è la prima frase messa a verbale.
Se i testi scelgono di raccontare il più possibile, e soprattutto le cose più negative su una persona congiunta, lo fanno ben consapevoli di poterla nuocere … ovvio.
Sul “perché” o “recondito motivo” come lo chiami tu, dovresti chiedere a loro, noi, tu, io, altri, possiamo solo metterci la nostra malizia per immaginare le ragioni.

ENRICO ha detto...

Mimosa cara

mi hai pizzicato proprio nel momento in cui stavo abbandonando il pc per andare ad addentare un pollo arrosto che mi dice qualcosa di assai interessante !

Comunque abbiamo chiarito il problema e vedo che siamo d'accordo.

Ciao e a più tardi ... nell'altra stanza per il caffè

trishia ha detto...

Ciao e grazie per il commento al mio articolo.
Vorrei ricordare a tutti che chi tenta o ha tentato il suicidio non è necessariamente un assassino, anzi. Credo che in certi momenti della vita, specie nell'adolescenza, quasi tutti ci abbiano pensato. E' un modo di attirare l'attenzione, perché non ci si sente amati o si vorrebbe maggiore considerazione, "quando non ci sarò più mi rimpiangeranno" è quello che pensano i ragazzi con tendenze suicide. E VP aveva tutte le ragioni per non sentirsi amata, visto la madre che si ritrova. Infatti, non ha solo testimoniato ma l'ha distrutta, e più ancora delle telecamere è stata lei a convincere gli inquirenti della colpevolezza di VP. Certo, che loro nn hanno la benché minima nozione di psicologia, perché sarebbe da vagliare attentamente la salute mentale di questa madre e della sorella, piuttosto che quella della Panarello. Una madre non si comporta così, sapendo che farà condannare la figlia, anche se lo pensa. C'è qualcosa di strano, soprattutto se è vero che VP andò dalla madre dopo la sparizione del figlio a chiedergli "cosa ne hai fatto?". La riteneva quindi capace di fargli del male??
La procura tiene VP in prigione non perché pensa che potrebbe fuggire o reiterare (andiamo!!) ma nella speranza che crolli, confessi così loro fanno bella figura e il caso è chiuso senza troppi sforzi.

Condivido in pieno quello che ha scritto Sorianablu, dl'altronde è quello che ho scritto nel mio articolo dal titolo credo eloquente "colpevole fino a prova contraria" perché purtroppo non c'è più certezza del diritto, e questo è preoccupante non sono per VP ma per tutti noi.

«Meno recenti ‹Vecchi   201 – 243 di 243   Nuovi› Più recenti»