lunedì 26 dicembre 2011

Siamo tutti politici. Dalla prima Repubblica al 2011 i soci dell'azienda Italia hanno solo fatto aumenti di capitale... di chi è la colpa se mai si incassano dividendi?

Vignetta "Ellekappa"
Ed anche il 2011 sta finendo. Un anno buio, si può dire in tutti i sensi (ma da decenni si è al buio), un anno che non ha risparmiato dolori e sofferenze. Dolori e sofferenze che hanno riguardato sia il pubblico che il privato. In chiave "parlamentare" abbiamo assistito alla fine della classe politica, ora allo sbando ed in cerca di una identità che già si sa non esistere, ed allo smembramento di quegli esseri che da sempre vanno a Roma solo per litigare, o fingere di litigare, dimenticando che il loro compito è il far crescere il Paese, non la pancia degli affiliati, il far sì che gli italiani vivano e prosperino non nell'abbondanza, non serve, ma nella tranquilla serenità di una vita che non riservi sorprese e grattacapi ogni santo giorno. Abbiamo assistito a continui litigi, a rotture improvvise degli schieramenti consolidati, a tutto ciò che un politico non dovrebbe fare se non vuole che l'economia della sua nazione sprofondi nel baratro e nel ridicolo. Da tempo in me è scemata la voglia di scrivere di questi "zimbelli" politichesi che nessuno ci invidia. Non è stata una resa incondizionata al loro volere ma il constatare che la mia voce non è popolare, quindi non piace alla gente che preferisce farsi prendere per i fondelli e sentirsi dire che tutto presto cambierà in meglio, ed è bassa in confronto a quella che racconta le favole alla massa. Sarebbe toccato, come al solito, ai giornalisti il compito di rivoltarsi in maniera critica contro i litigi e gli scontri inutili degli ultimi anni. Questi conoscono bene i frequentatori dei palazzi romani, li incontrano ogni giorno e per "par condicio" li inseriscono, con un tempo medio identico, sui vari giornali e telegiornali. I giornalisti sanno con che soggetti hanno a che fare eppure scrivono e parlano quasi a voler far credere che la loro inutile presenza sia indispensabile per la stabilità politica italiana.

Tutte cavolate che nascondono il marcio e lasciano che il malaffare resti sommerso a causa di altrettanto inutili media compiacenti. Giornalisti figli dell'indiscusso potere editoriale che non riferisce la verità assodata ma quella stabilita, pagati per restare allineati alle posizioni partitiche così da non far perdere al loro padrone quei fondi statali tanto bramati dall'editoria di parte (ma quale non lo è oggi in Italia?). Per cui c'è chi cerca di convincere l'opinione pubblica che la sinistra è meglio della destra, e c'è chi fa altrettanto e vuol convincere che la destra è meglio della sinistra o che il centro è l'unica soluzione ai guai del paese. Ed anche a causa di questi ridicoli personaggi, aiutati da quelli "di grido" che si fregiano di essere l'informazione intelligente della "prima e seconda serata televisiva", ora ci troviamo ad avere un governo tecnico che chiede sacrifici oltre ogni limite sacrificale. E se quello presieduto da Berlusconi, simpatico o antipatico poco importa, non si poteva azzardare di chiedere agli italiani una posizione a novanta gradi ed oltre, pena la solita alzata di voci, la solita ramanzina (il premier si deve dimettere) e la solita verifica di fiducia, l'attuale è supersostenuto da quegli stessi personaggi che non avrebbero mai votato aumenti così consistenti e piuttosto che farlo avrebbero chiesto le elezioni anticipate o, in alternativa, sarebbero stati giorni e giorni a presentare e discutere emendamenti (bloccando di fatto il Parlamento).

Questo perché l'Italia, ora si dice, ha bisogno di soluzioni diverse. Ma una manovra siffatta non era affatto difficile da farsi. Il togliere a destra e a manca e l'aumentare ciò che per tutti è indispensabile, quale la benzina in prima istanza, non pare essere un compito riservato a "tecnici qualificati" e davvero la poteva partorire anche lo zio di un qualunque italiano. Insomma, serviva arrivare al punto di non ritorno e lasciar fare uno schema del genere a dei tecnici? Sì, alla politica serviva come serve il pane per gli affettati. Forse non avete ancora capito il motivo dell'ambaradan creato dai frequentatori dei palazzi del potere, il tutto con l'avvallo del nostro Presidente Napolitano che altro non poteva fare. Se volete vi spiego in maniera logica cosa è successo in questo ultimo mese, così potiate capire che quanto accaduto è stato calcolato in anticipo per motivi di stabilità popolare e per non affossare quei personaggi incravattati chiamati politici.

Ed allora iniziamo col capire che se il governo di Berlusconi, a cui aderiva la Lega Nord, avesse preteso un simile sacrificio, sarebbe incorsa in una catastrofe interna tale da perdere immediatamente l'esigua maggioranza che aveva rimasto dopo i ribaltoni del 2010. Chi sedeva all'opposizione, d'altra parte, non poteva di certo accettare una simile manovra, l'avesse fatto avrebbe dimezzato gli elettori in un "amen". Ed ecco che in pochi incontri quei quattro furboni hanno inscenato il teatrino. In men che non si dica si è cercato l'aiutante, e chi meglio del signor Monti (a noi sconosciuto ma da sempre in mezzo agli affari politico-economici), lo si è eletto senatore a vita passando immediatamente alla fase due, le dimissioni del premier, ed alla fase tre, la sua sostituzione con neo senatore che non vuol compensi (sarà vero?). A questa è subentrata la fase quattro, preparare la stangata e, grazie ai giornalisti che ammaliano il pubblico e sono in grado anche di far ingerire le purghe quasi fossero cioccolatini (alcuni riescono anche a far mettere supposte di glicerina), convincere che non c'era altra soluzione in quanto il Paese si trovava sull'orlo del fallimento. E tutti a pensare che qualche sacrificio è sopportabile se si vuol vivere in maniera stabile.

Fatto questo passo, ed ancor prima di presentarsi a noi e farci sapere a cosa saremmo dovuti andare incontro, il neoeletto premier si è presentato ai "fenomeni europei", prima la signora tedesca che aiuta tutto e tutti se ha convenienza, con una lista degli impegni talmente gravosa da ottenere gli encomi utili. Poi gli appelli allo spirito nazionale, all'acquisto dei buoni di Stato, ed infine l'aumento esagerato della benzina e dell'Iva, il rinculo di tasse che si credevano perse e l'affannosa lotta a far calare i prelievi di contanti, i veri responsabili dei guai italiani, quelli che salassano le banche e impoveriscono l'economia. Così facendo, fra zuccherini, pillole e carote, l'amaro in bocca si è sentito ma in maniera meno intensa. Ed anche i finti scioperi, quelli di tre o quattro ore e senza vere proteste, sono stati solo il suggello finale che ha dato l'ok all'attuazione della vera manovra. Grazie a questi movimenti, non vengano a dirci che gli eventi si sono incastrati da soli e non sono il frutto di mosse studiate a tavolino, la classe politica ha creduto di potersi salvare dalla catastrofe in cui si era imbucata col suo comportamento. Ed in effetti era l'unico modo per far sì che i danni si potessero alleviare.

Ma ad ogni dare da sempre corrisponde un avere. Quindi non crediate che l'Arcor Men se ne sia andato senza aver avuto le giuste rassicurazioni personali. Non si ripresenterà agli elettori nel 2013, lo ha detto e se i patti saranno da altri mantenuti lo farà, e si è dimesso perché di certo ha ottenuto l'assicurazione che ogni processo a cui è sottoposto (l'unica arma che aveva ed ha usato la sinistra per intimidirlo) finirà in una bolla di sapone. Ed infatti il primo si avvia ad una assoluzione senza che i giornali della fazione opposta abbiano alzato un dito quando il signor Mills ha giurato, in videoconferenza, di aver mentito e testimoniato il falso al momento in cui dichiarò di aver ricevuto seicentomila dollari da Berlusconi. Se il Cavaliere fosse stato ancora il Premier sai che attacchi e che risate... ma non lo è più ed invece di attaccarlo si tace. E questo, se non ci fosse un tacito accordo in atto, non sarebbe mai accaduto. Ma chi scrive articoli vende il culo pur di lavorare ed i veri politici non esistono più da tanto, e non solo in Italia. Da tempo immemore a Roma vanno quei prestanome che altro non sono se non servitori del padrone schiavi delle mega multinazionali e delle mega banche.

Ed il governo tecnico fa loro gioco, in quanto permette agli schieramenti di avere il tempo per elaborare un piano di recupero. Perché fra questi, se non lo avete capito ve lo dico io, c'è già chi si è immerso in un clima elettorale, d'altronde non hanno altro da fare in questo momento. Per cui non giunga strano che la "Lega Nord" si sia staccata dal "PDL" e cerchi di recuperare quei consensi persi gli ultimi anni nel settentrione, bocciando per questo tutte le iniziative parlamentari (ma senza poterle davvero contrastare). Non giunga strano che Il Di Pietro Verbo, "IDV", abbia abbandonato la corrente del "PD" ed ora vada contro tutto e tutti. Non giunga strano che Fini Casini e Rutelli, i nuovi fenomeni che pensano tutti gli italiani abbiano un anello al naso in cui legare le loro corde, vogliano creare una maggioranza "centrista" in grado di avere un forte potere politico, anche approfittando dei cambiamenti che i partiti maggiori, PDL e PD, stanno cercando di portare avanti per non trovarsi invischiati in sabbie mobili difficili da superare. Ma proprio a questi "centristi" va addossata una porzione di colpa, ed il popolo lo sa. E' chiaro che l'Italia è affondata anche per quanto fatto da Fini, uscito dalla maggioranza perché resosi conto che non aveva più la visibilità di cui godeva in precedenza, il suo sbaglio è stato di fondersi col partito di Berlusconi, e per quanto non fatto dagli altri due politicanti, mai veramente utili all'Italia, impegnati a ricercare, col loro comportamento, i voti degli scontenti più che ad aiutare una nazione che presto sarebbe andata in difficoltà (bastava osservare l'economia di altri Stati europei per capirlo).

E se la politica si ritrova al buio è anche a causa di Bersani, quel segretario di partito che negli ultimi anni si è fatto ricordare solo per la sua tiritera antiberlusconiana e non perché avesse idee nuove per salvare il paese. E se durante le feste natalizie, di solito magnanime di denaro e di buonumore, si è costretti a scrivere dei guai nazionali un motivo c'è ed è serio. In Italia non ci sono più "liquidi", mettiamocelo in testa, e per questo con la scusa della malavita criminale, delle tasse evase, si è giunti a chiudere i rubinetti ed a fare in modo che i grossi prelevamenti bancari siano fatti solo sulla carta. Poter prelevare un massimo di mille euro non può significare altro se non che i nostri istituti di credito non hanno in cassa quella liquidità che dichiarano di avere. Ma potranno mai recuperare il denaro perduto solo incassando le commissioni sui movimenti e sui conti correnti diventati ormai obbligatori... o anche per aiutare loro si è messo in campo questo governo tecnico? Non sarà che una parte delle nuove entrate serviranno a sovvenzionare quelle mega strutture ormai obsolete? Ed ecco un'altra faccia dell'Italia che non va, le troppe Banche che non sanno far fruttare il denaro, e devono esserne capaci se vogliono mantenere intatto il capitale iniziale e pagare mensilmente i loro troppi impiegati ed i lauti stipendi di chi le dirige (come hanno fatto sinora non si sa), e che continuano a chiedere prestiti al fondo monetario nazionale ed internazionale.

Ma non solo la classe politica ha toppato in maniera clamorosa, non solo l'economia bancaria continua a basarsi sui versamenti e sui piccoli risparmiatori, avendo scellerato e regalato miliardi di euro a mega industrie in crisi e senza futuro, in Italia anche la Giustizia arranca con la lingua fuori come un cane in salita. Una giustizia che perde colpi ed è costretta ad ammettere la propria inefficienza che ha, comunque, basi politiche visto come si eleggono membri del CSM e come vengono inviati ai vari tribunali i nuovi, si fa per dire, giudici. E se il dover essere costretta a dire "ho sbagliato" sotto un certo aspetto è un bene, perché ha la possibilità di correggere gli errori, sotto altri è la sconfitta anche della sua base, di quei Pm che anziché indagare si attaccano come sanguisughe al colpevole "più probabile" sperando non di trovare prove a colpa ma di trovare giudici che abbiano a cuore la loro categoria. E spesso li trovano. E se anche "Magistratura Democratica", una delle correnti alla sinistra del Consiglio Superiore della Magistratura, arriva a chiedere sgravi di pena per i detenuti, arriva a chiedere di trattare diversamente le persone indagate e condannate, di cambiare lo schema consolidato dei processi, di liberare parte di quel 70% di persone che si trova in carcere per reati minori (chi ha deciso che rubare o importunare una ex fidanzata, chiamandola e minacciandola ad ogni ora del giorno e della notte, è un reato minore?) significa che ormai si è raggiunto un limite da non superare, un limite oltre il quale vince solo il caos e non la Giustizia.

E lasciando la Giustizia ai suoi guai, risolvibili ma non nel breve periodo, possiamo dire che anche la scuola in Italia perde colpi, anche se ad essere onesti sono decenni che fatica a preparare gli uomini giusti e pronti per entrare nel mondo del lavoro. Gli sbagli principali? Non capire che se servono un milione di tecnici non si possono formare al loro posto un milione di ragionieri. E questo sta a significare che non vi è stato un ministro in grado di anticipare i tempi, quindi chi ha occupato la poltrona del governo non era un vero politico ma uno pagato per scaldar sedie, e che non vi è stata sinergia fra il mondo lavorativo e quello scolastico. Ed ora i nostri industriali, che avrebbero per primi tratto vantaggio da un siffatto metodo, incolpano altri degli errori che sono in realtà anche loro. Adesso i vari governi non piacciono più come una volta, quando bastava minacciare licenziamenti per ottenere sgravi fiscali e denaro pubblico (ed aumentare così il debito nazionale, un altro grande autore degli aumenti di questo e dei prossimi mesi), ora l'italiano può anche non lavorare per la vecchia azienda, pronta a chiudere stabilimenti, in quanto la globalizzazione ha messo le multinazionali nella buona condizione di poter produrre, in parte o nella totalità, in quei paesi che tanto somigliano all'Italia di sessant'anni fa. Quei paesi che hanno lavoratori non in grado di potersi permettere uno sciopero generale.

Insomma negli ultimi decenni in Italia, sia per quanto riguarda la politica, la giustizia, la scuola e le industrie, non si è investito nei settori giusti preferendo continuare con un sistema clientelare che ha aiutato le esigenze dei pochi a discapito di quelle dei molti. Neppure "Mani pulite" è servito a raddrizzare un metodo consolidato ed ora siamo nella stessa situazione dei decenni passati, pagare per non soffocare. E se è vero che ogni multinazionale ed ogni banca quando guadagnano (almeno sulla carta) conferiscono ai loro soci una "quota dividendum", è anche vero che l'azienda Italia ai suoi soci non solo non ha mai conferito un bel nulla ma ha continuamente chiesto aumenti di capitale. Questo nonostante si sappia bene che l'aumentare il capitale può stabilizzare il medio periodo, non certo risolvere i problemi, e che senza una adeguata ristrutturazione presto ci si ritroverà ad avere gli stessi problemi e gli stessi bisogni. E c'è da chiedersi quando mai chi ha comandato i poteri forti del nostro Paese ha davvero cercato di fare una adeguata ristrutturazione.

E c'è da chiedersi, anche, se fra un anno occorreranno nuovi tecnici per cacciare i vecchi tecnici, diventati nel frattempo politici, o se questi sapranno restare esterni ed eliminare i fronzoli superflui non amalgamandosi con la classe politica che li ha chiamati a fare quanto lei stessa non era in grado di fare.



26 commenti:

PINO ha detto...

Un'Italia ridotta in ginocchio; una situazione socio-politica che non trova riscontro nella storia del Paese, dalla sua unità ad oggi.
Una classe politica insulsa che, in fondo, forse meritavamo, come recita un vecchio adagio.
Ora, per sopravvivere a questo caos politico ed economico, dovremo incollarci quel bicchiere di olio di ricino, usato in altri tempi, senza avere neanche la certezza di vedere risolto il gravoso problema.
Il deplorevole diorama italiano da te presentato, caro Massimo, non poteva essere più veritiero.
E noi, non possiamo fare altro che subirlo: non ci sono altre alternative.
PINO

Manlio Tummolo ha detto...

Caro Massimo,
come sempre sollevi con finezza ed acutezza un problema assai rilevante, che non è solo certamente attuale, ma ben antico. La situazione attuale ed anche del recente passato è esattamente quella che tu descrivi e che al normale cittadino italiano, lavoratore e di condizioni economiche mediobasse (ovvero quelle numericamente dominanti), non presenta reali alternative, né effettive capacità di scelta.
Ma è una storia assai lunga che risale, se volessimo essere esatti, addirittura all'Impero Romano. In una lettera a Lucilio, Seneca descrive per i suoi tempi esattamente una mentalità dominante nell'uomo pubblico che intende l'operare politico come strumento di successo proprio e come asservimento degli altri. Questa mentalità è poi stata ereditata ed anche peggiorata in altre epoche storiche, soprattutto nell'Italia comunale e in quella rinascimentale o dei domini stranieri (pensiamo ad esempio, alle critiche svolte da Dante alla classe politica del tempo e alle poche figure che brillavano per coraggio e personalità, già allora). I principati segnarono il momento in cui il servizio politico fu inteso come servizio e beneficio non per i cittadini, ormai sudditi, ma per il principe, il tirannello locale. I politici acquistarono, quasi geneticamente, quella mentalità da servitori e maggiordomi, altamente gerarchica, ma al tempo stesso tendenzialmente infedele e sempre sleale, che poi è rimasta tipica della nostra classe politica, che l'ha tramandata per "cooptazione". Chi ha esperienza di attività, anche solo tentata, in senso politico sa che o ci si adegua a tale mentalità, oppure si viene emarginati, esclusi, magari anche calunniati, in tutti i casi isolati e respinti. Perfino nei gruppi di formazione apparentemente "rivoluzionaria", si è avuta e tramandata questa tendenza. Pensiamo a certi personaggi della storia del '900, quali Ferruccio Parri o Amadeo Bordiga, che malgrado il loro stabile antifascismo, si trovarono espulsi dalle forze politiche e ridotti all'impotenza. L'uomo politicamente onesto, coerente, intransigente, non corruttibile, viene sistematicamente tolto dai piedi, ignorato, malgrado quanto abbia potuto fare. Ora, finché tale mentalità, di derivazione cortigianesca, non viene eliminata all'interno di gruppi politici, anche piccoli, per l'Italia non vi sarà speranza alcuna. Solo i cittadini, che si rendano consapevoli di ciò e che operino in questo senso, potrebbero riuscirvi. Ma quando potrà avvenire questo ? per ora non se ne vede segno, ma non bisogna disperare. Forse questa crisi, per la sua eccezionale gravità, farà uscire il popolo italiano dal ruolo dell'eterno bambolotto, bell'addormentato nel bosco che attende la principessa azzurra che lo svegli con un bacio.

lori ha detto...

Ciao Massimo

veramente la cosa più vergognosa è che dicano " che cosa si poteva fare in una settimana?" chissà com'è che i grandi capitali non siano stati nemmeno sfiorati, e nemmeno i cumuli pensionistici di certi personaggi che si riempiono la bocca con frasi del tipo " L'Italia ce la farà"
si, alla faccia dei soliti noti..certo l'anello al naso non ce l'abbiamo, ma questo non cambia niente..purtroppo

lori

nico ha detto...

ciao Massimo.
Davvero come scrivi tu non servivano tecnici super per varare una manovra che di innovativo ed equo ha ben poco. Come hanno sempre fatto i governi precedenti, si prende dove é piu' semplice arrivare, e dove veramente é rimasto ben poco da prendere. Il ministro Passera da Fazio, quando lui gli ha chiesto se non era piu' redditizio e giusto fare per esempio un accordo con l'unione delle banche svizzere (come ha fatto la germania ) sulle quali stazionano i miliardi di euro illegalmente usciti dal nostro Paese. Passera risponde che non é facile, che in un prossimo futuro si affrontera' anche quello. Non é facile????? Solo davanti agli italiani, che per il momento (e da sempre) sono belli addormentati nel bosco come dice Manlio, solo davanti loro si possono fare simili discorsi senza sollevare una rivoluzione. Ma d'altra parte quanto abbiamo tollerato? Ci scherziamo sù.... Ti confesso Massimo che il giorno delle dimissioni di Berlusconi mi sono sentita sollevata, quasi felice. Mi sembrava un nuovo inizio, o quanto meno la fine di una porcheria. Poi ho fatto un bel tonfo anche io, macché svincolati dall'elettorato. Questi sono vincolatissimi ai partiti, d'altra parte non essendo al Governo perché eletti hanno un bisogno assoluto dell'appoggio dei partiti, di uno per uno. Pero', pero'. Nei giorni scorsi, quando é stato confermato che si sarebbe fatta l'asta pubblica per le frequenze televisive, ho pensato che forse qualcosa di diverso e di migliore riusciremo a vedere. Molto, troppo lentamente, ma chissa' che la direzione non sia quella giusta (direzione, non strada. Imboccare subito quella piu' breve e diritta pare non sia nelle corde di nessuno...). Buone feste a te e a tutti.

lori ha detto...

purtroppo ed è un purtroppo grande come una casa..Berlusconi ha la maggioranza al Senato e questo gli consente un potere ricattatorio non indifferente...per cui io non vedo nessuno spiraglio di luce

lori

Unknown ha detto...

Ciao lori. A dire il vero la Lega non vota quanto vota il PDL, quindi Berlusconi, senza il PD (oggi grande alleato) non ha alcuna maggioranza.

Giusto per precisare che a parer mio fan schifo tutti... non solo chi ci hanno insegnato ad odiare. Massimo

lori ha detto...

hai ragione Massimo, ma quello della lega è tutto un bluff per riacquistare voti..e già ci sono le grandi manovre di riavvicinamento e all'occorrenza, potrebbe votare con berlusconi..laddove gli tornasse utile..mai dire mai

lori

lori ha detto...

alla lega bastava archiviare pensioni ed imu...e questo è già stato fatto...nel futuro tutto è possibile..purtroppo...

e cmq concordo con te..fanno schifo tutti, sindacati compresi, che, una volta ritrovata quell'unità persa da tempo, potevano veramente mettere su uno sciopero epocale...

il gioco delle parti è stato rappresentato alla grande!

lori

Unknown ha detto...

Ed è quello che volevo dire io lori, non se ne salva uno dei nostri partiti o dei nostri politici, ed ad ognuno di loro verrà dato, alcuni l'hanno già ricevuto, un contentino per far sì che perdano pochi voti (credo che alle prossime elezioni ci sanno milioni e milioni di astenuti e schede bianche). Ciao, Massimo

lori ha detto...

e io sarò tra quelli ( cioè tra gli astenuti)

ciao

lori

Sira Fonzi ha detto...

Se solo non evadessero le tasse i liberi professionisti, denunciando quanto realmente ricavano, non ci sarebbe bisogno di chiedere sacrifici a chi già vive di stenti.
Il guaio è che ci sono individui di questa categoria che prendono per la gola il cliente e nell’ottanta percento dei casi ci riescono.
Chi non si è mai sentito dire da un LP qualunque, se vuole fattura il prezzo è x, ma se non le occorre è y? Io un infinità di volte. E quante persone, messe alle strette fra il risparmiare subito il 21% e il vederselo rimborsare dopo un anno, scelgono la prima soluzione?
Si può condannare chi contribuisce a ciò quando si ha a che fare con persone che non arrivano a fine mese? O sono da condannare i vari LP ingordi che approfittano del disagio del cliente per fare i porci comodi?
Le spese Odontoiatriche, Legali, Mediche, di Ristrutturazione ordinaria e straordinaria, di Riparazioni varie, sono all’ordine del giorno e non salvano nessuno purtroppo, ed il giro d’affari è enorme.

Per chi non lo avesse letto consiglio il libro di Giordano : “Sanguisughe”

Ciao a tutti Sira

lori ha detto...

Ciao Sira

sono pienamente d'accordo, il libro l'ho letto, e confermo , lo dovrebbero leggere tutti, è veramente illuminante

lori

ps: intanto lo spread è a quota 513....

Manlio Tummolo ha detto...

Una cosa fondamentale sarebbe quella dell'auto-organizzazione criticamente consapevole dei cittadini comuni, delle persone "qualunque", che non fanno (ormai...) più fatica ad arrivare alla fine, bensì già alla metà del mese, quando si tratta di pagare bollette varie, tariffe, mutui, affitti di locazione, spese condominiali, ecc., tutte cose ineludibili. Come auto-organizzarsi ? Intanto, non semplicemente astenendosi dal voto, perché i bravi signori farebbero presto a riempire come vogliono la scheda e continuare a dirsi o pretendere di dirsi "eletti dal popolo" (non dimentichiamo che i rappresentanti di lista sono delegati di partito e fanno i soli interessi di partito). La scheda va annullata con una formula di questo tipo "Nessuno di voi è degno del voto" o. come scriveva ancora decenni fa il mio caro babbo, "Non si eleggono i propri carnefici". Annullare la scheda in modo che non possa essere riempita da altri, salvo abusi plateali, come la celebre "pappa al pomodoro" con l'anilina nel famoso romanzo per ragazzi "Gian Burrasca" (quanti di voi sono riusciti a vederlo con Rita Pavone ?). Costringere a rendere pubblico il numero delle schede annullate, le quali non indicherebbero così un immotivato rigetto, ma una motivazione precisa. Il resto si può fare anche con INTERNET. Prendiamo esempio dai Paesi afromediterranei, che ci hanno insegnato come riuscire a spezzare le proprie catene anche da dittature feroci, e farlo sapere al mondo. Blogs, come questo, sono di un'enorme utilità per conoscerci, confrontarci, fissare un programma comune, iniziare l'azione. In tal modo, si passerebbe dalla pura querimonia, dalla lamentela, dallo sterile piagnisteo, ad un'azione diretta e formidabile, pacifica ma energica e decisiva.

Sira Fonzi ha detto...

Ciao Lori,
mia mamma, finché era in vita mio padre prendeva una pensione sociale di circa 500 euro, che sommata a quella di mio padre (ex commerciante)le permetteva una vita dignitosa (circa 1000 euro tot.)
La casa era di loro proprietà, acquistata con sacrifici 50 anni fa, quindi niente mutuo, insomma vivevano decentemente considerando che non avevano molte esigenze, non viaggiavano, vivevano da persone semplici insomma.

Muore mio padre, mia madre prende la reversibilità della sua pensione, ma le viene tolta la sua perché superava il tetto stabilito per continuare ad usufruirne

Quindi, considerando che le spese da sostenere erano sempre quelle di prima, di quando era in vita mio padre: luce gas telefono tasse NU canone tv condominio riscaldamento spese straordinarie etc...
quale altra alternativa c'era se non essere aiutata da noi figlie o vendere la casa come nuda proprietà?

E quante persone hanno la fortuna di avere figli che possono contribuire o case da poter vendere?

I miei sono due persone che hanno lavorato una vita, mio padre si è versato i contributi, (aveva un piccolo negozio di vini ed oli) e nonostante ciò non è riuscito ad assicurare una vecchiaia dignitosa alla moglie.

Ora la situazione è cambiata nuovamente, mia madre è stata riconosciuta invalida al 100% e le hanno aggiunto alla reversibilità il contributo per l'Accompagno di 450 euro.
Peccato che la badante che vive con lei ne prenda 1000 comprensive di contributi, e che tutte le sue entrate vengano spese solo per essere assistita. Per il resto, ringraziando Dio, ci siamo noi.

Poi ti capita di leggere il libro di cui parlavamo e ti rendi conto in che schifo di Paese viviamo.

Buona serata Sira

Sira Fonzi ha detto...

Salve Tummolo, sono d'accordo sull'utilizzo di internet per tentare qualcosa (vedi il blog di Beppe Grillo e il movimento 5 stelle) ma i voti annullati io sapevo andassero alla maggioranza, sbaglio?
Sira Buone feste

lori ha detto...

Sira

io cmq trovo vergognoso il fatto che una persona per poter vivere dignitosamente e curarsi debba vendersi la casa fatta con tanti sacrifici.. un paese civile non lo dovrebbe permettere.. ma è un paese civile quello che pensa che una persona possa sopravvivere con 500 euro di pensione?

Ciao e buone feste anche a te

( Monti permettendo)

lori

Anonimo ha detto...

Quanto hai ragione caro Massimo...la penso esattamente come te da tempo.... eppure leggendoti mi è venuto lo sconforto.
Non se esce anche perchè,oltre a tutte le sanguisughe, ci sono le teste della maggioranza degli italiani da cambiare..
Rosy

Anonimo ha detto...

x Iori
Un paese che tratta i nostri anziani così....dopo che hanno ricostruito l'Italia con i loro sacrifici dal dopoguerra in poi..
E' una vergogna
Rosy

Manlio Tummolo ha detto...

Cara Sira, i voti annullati vanno di fatto (come le schede bianche e le astensioni) ai vari partiti, perché non si tiene conto di questi non-voti. La spartizione dei seggi ovviamente non tiene conto di chi non vota: non solo, ma anche di chi vota per partiti che non riescono ad entrare nell'Organo correlativo, avendo percentuali basse. Tuttavia, vi sono due punti da sottolineare: gli eletti dovrebbero eleggersi da sé. Non potrebbero mai dirsi eletti dai cittadini e dovrebbero stare attenti a che dal non-voto i cittadini non passino a misure più pesanti e manesche. Chi ha esperienza politica anche minima sa che molti movimenti nuovi, se non c'è un drastico mutamento di mentalità (ormai geneticamente fissata nel politico italiano di qualunque fronte, per secoli di asservimento), si adattano assai presto ai vecchi partiti tradizionali. Lo si è visto anche in quest'ultimo ventennio, dove nominalmente tutti sono nuovi, ma tutti col marchio del vecchio e del vecchio peggiore. Basta vedere come tutti si siano adattati all'andazzo e abbiano appoggiato il nuovo governo, con sole due (ma interessate) eccezioni che sperano di salvarsi la faccia per il prossimo voto.
Quanto alle "cinque stelle", mi dispiace, ma non prendo sul serio un politico ex-presentatore, per quanto Beppe Grillo ed io abbiamo la stessa età e addirittura in comune perfino il giorno di nascita. Ma chi si è fatto i soldi con questo regime non è più credibile del regime stesso.

Sira Fonzi ha detto...

Tummolo

Ma il Movimento 5 Stelle non è un partito politico e Grillo non si è mai candidato (anche perché così com'è strutturata l'associazione non potrebbe neppure.) E' appunto una libera associazione di cittadini ideata da Grillo, che ospita si nel suo blog, ma le liste, presenti in diverse parti dell'Italia, sono composte da semplici cittadini.

Se comunque si candidasse io gli darei fiducia.
Le competenze in materia sappiamo che non bastano da sole a garantire una buona gestione se non esiste l'onestà, quindi, che avesse fatto il comico, prima di occuparsi di politica, anziché il politico, poco importa.

Se Grillo mettesse in atto una piccola parte dei buoni propositi che lo contraddistinguono, sarebbe già un buon inizio.

Sira

ps Grazie per la chiarificazione riguardo le schede nulle

Manlio Tummolo ha detto...

Mi stavo giusto dicendo che, da qualche tempo, non sparivano più commenti appena scritti. Mal me ne incolse: appena scritto un commento di risposta a Sira Fonzi, appare il messaggio di Google, con tanto di robot che sta riparando non si sa che cosa, che c'è un errore. Ovviamente perdi tutto quello che hai scritto. Finché ci fideremo delle macchine e affideremo ad esse ogni controllo, rischiereremo anche di morire per un "black out". Ma è così difficile a questi signori programmatori creare un comando per la registrazione, almeno provvisoria di quanto scritto? Ci vuole un Genio ?
Con Sira, ritenterò stasera.

Manlio Tummolo ha detto...

Devo, come promesso, una risposta a Sira Fonzi. Cominciamo dall'azione di Beppe Grillo che è, o potrebbe apparire, positiva. Non lo so: come personaggio, per quanto siamo coetanei e, se non erro, addirittura del medesimo giorno di nascita, non mi suscita affatto né fiducia né entusiasmo. Sarà per il suo modo di porsi, vagamente isterico anche se per finta. Più in generale, non mi fido di chi si arricchisce in un certo sistema o regime politico, per cui non credo che sia sincero nel criticarlo. Non approfondisce, ma lancia puri slogans turpiloquenti. Grillo è una di quelle valvole di sfogo create apposta per ridurre la tensione, non per razionalizzarla e consolidarla.
Poi: una delle tendenze del popolo italiano, anche questa di antichissima data, è di credere ai "salvatori della Patria". Penso che sia un vizio tipicamente italiano, anche se non pare del tutto assente anche in altri Stati (cfr. Robespierre, Napoleone I e III, De Gaulle), ma per noi in Italia è proprio ripetitivo. Ogni capetto si spaccia per tale. Invece di cercare in noi stessi, come popolo, la fonte della salvezza, la cerchiamo in qualcuno, ovviamente celebre e ricco, oppure in qualche politico illustre. Riteniamo poi che ogni nostro capo politico sia per definizione un "Genio", mentre il più delle volte è un individuo mediocre e spesso scarsamente onesto.
Personalmente, partecipando a movimenti civici di un certo rilievo (come ad esempio la Lista per Trieste) o collaborando alla formazione di movimenti civici o di nuovi sindacati, ho potuto constatare come, pur essendo composti generalmente da cittadini comuni, con variabile grado di formazione politica e di senso civico, nondimeno i vari componenti direttivi finivano per riacquistare o recuperare quella vecchia mentalità di partito, mirante non al bene pubblico, ma all'incremento di voti, di funzioni, di cariche, spesso, anche se non sempre, remunerate. Di qui la tendenza al compromesso, agli accordi, al calcolo di ottenere qualcosa in cambio di qualcos'altro, non a cercare un denominatore comune nell'azione, ma nel sacrificare qualche punto di programma per ottenere benefici immediati. Fin da giovane studente universitario, fra i 21 e i 27 anni, nell'età della cosiddetta "contestazione globale", della "rivoluzione studentesca", ecc., in ragazzi spesso anche più giovani di me, constatavo la presenza di questa mentalità e dell'incapacità critica nel mettere in discussione determinate direttive ricevute dal "capo" del momento.
E' appunto questa mentalità, ormai arcaica, che domina anche nelle forze cosiddette "nuove", ma che non hanno la volontà di intendere tale novità nel senso del "Bene", del "Meglio", per non dire dell'"Ottimo". Spesso si cambiano solo i nomi o i modi di esprimersi, il vestiario o che altro di apparente, non la sostanza dell'azione consapevole. (continua).

Manlio Tummolo ha detto...

Presento anche un esempio storico, riferito ad un Partito, quale quello Repubblicano Italiano, che ha una storia di quasi due secoli, ma con questa denominazione dal 1896. Tale Partito che Massimo Prati, da romagnolo, conosce sicuramente bene perché in Romagna ha sempre rappresentato una forza d'una certa consistenza, che aveva saputo per l'intera fase monarchica liberale, astenersi da ogni attività di governo, con l'unica eccezione della Prima Guerra Mondiale subito dopo Caporetto. Con la sua pregiudiziale repubblicana aveva saputo mantenere una quasi totale integrità per decenni, finché, formatasi la cosiddetta "repubblica", sebbene ben diversa dai propri ideali mazziniani e cattaneani che ne costituiscono l'ossatura ideologica, cominciò a patteggiare e partecipare ai governi democristiani, svendendo il proprio patrimonio ideale, se non addirittura rinunciandovi di fatto, finché non venne Tangentopoli e non finì per esserne spazzato via, lacerandosi tra filo-berlusconi e anti-berlusconi. Una cosa ridicola e penosa, per un partito tanto piccolo anche se di grande tradizione. Se esso, invece di vendersi e svendersi, avesse mantenuto pazientemente costanza nei propri ideali di una "Repubblica" seria ed onesta, "Repubblica" per dirla alla Montesquieu come "Governo della Virtù", avrebbe potuto rappresentare negli anni '90 una reale alternativa non solo alla DC, ma anche ad altri o più nuovi raggruppamenti. Ora non so di esso che cosa resti, al di là del nome e del simbolo, appiattito in parte sul centro-destra, in parte
sul centro-sinistra. Un partito che, a suo tempo, si definì "degli onesti", ma che aveva barattato per qualche poltrona ministeriale o di giunta un patrimonio enorme. Tutto questo perché un malsano senso di realismo (che non è il partire critico dalla realtà per migliorarla, ma un adeguarsi alle peggiori forme di questa realtà vigente, come se fosse l'unica possibile), è tipico dell'arcaica mentalità politica di cui parlo, e dalla quale dobbiamo liberarci proprio come popolo, come collettività di normali individui, se vogliamo veramente superare i nostri problemi, cosa non facile perché molti secoli di servitù, e di dipendenza da altri, gravano su tutti noi. E' del '500 - '600 il celebre detto "Franza o Spagna, pur che se magna".

Sira Fonzi ha detto...

Tummolo

Come lei, pensavo anche io, fino a prima di approfondire la conoscenza di Grillo, che quest'ultimo facesse solo tanto rumore, ma poi mi sono documentata ed ho cambiato idea. I link ai quali ho attinto sono i seguenti:

http://www.beppegrillo.it/movimentohttp://www.beppegrillo.it/

Se le va di dargli un occhiata troverà nel primo indirizzo il programma dell'associazione che definirei tutt'altro che superficiale.

E' verissimo quello che lei sostiene riguardo la vecchia mentalità di partito, che riaffiora e riaffiorirà ancora in futuro, ma credo che sia un esclusiva delle persone disoneste.
(non ho mai creduto che l'occasione faccia l'uomo ladro)

Perciò voglio credere che qualche persona onesta, che abbia voglia di fare qualcosa per se stesso, per il futuro dei propri figli e per gli altri, ancora ci sia.

Ed il diritto al voto credo che sia una conquista troppo importante e non esercitare tale diritto non lo trovo giusto.

Da qualcuno dobbiamo pur essere governati, e dato che dai grandi politici abbiamo appurato che non sia affatto conveniente, credo che dirottare le proprie preferenze su realtà politiche nuove, che ci ispirino fiducia, sia una buona cosa, e che se fatta da molti potrebbe portare anche a qualche risultato concreto.

'Notte Sira

ps Un consiglio: per evitare di dover riscrivere il post nel caso il sistema non lo memorizzi, prima di inviarlo selezioni il testo e con il tasto destro del mouse selezioni "copia"
Se l'invio non andrà a buon fine potrà incollare quello che ha copiato fino a che non verrà inviato o in alternativa potrà incollarlo su un foglio world per poi riprovare in un secondo momento
ad inviarlo.

Sira

Manlio Tummolo ha detto...

Cara Sira,
grazie del consiglio tecnico che proverò. Solo che la cancellazione avviene nel momento stesso dell'anteprima, per cui ogni volta occorrebbe selezionare, copiare, ecc., con impiego di tempo (il che non è sempre possibile). Viceversa, sarebbe utile che Google consentisse di registrare, anche provvisoriamente, il testo nel momento dell'anteprima e della correzione, quindi poterlo riutilizzare in caso di qualche errore o disfunzione.

Per il merito, sono in parte d'accordo, ma il vecchio proverbio "la strada dell'inferno è lastricata da buone intenzioni" è sempre valido. Ecco perché ogni cittadino, dal più importante e celebre, all'ultimo dei contadini o pastori di qualche deserto extraeuropeo, dovrebbe essere in grado di portare un proprio contributo e di verificare sempre il dislivello altrui tra il dire e il fare. Insomma, come detto anche da Massimo, ciascuno di noi è chiamato a "candidarsi", non al ruolo di parlamentare o di governante, ma di "custode dei custodi", per dirla con Cicerone. Deleghe in bianco, deleghe alla cieca sono e restano sempre negative.
Relativamente a Grillo, e al suo movimento, ho sentito, anche se forse è falso, che appoggi l'attuale governo, forse perché "non-partitico", dimenticando che questo governo, come altri, ha bisogno del voto dei partiti, se vuol sopravvivere e fare qualcosa.

PS) Ma Le pare serio cominciare la propria attività politica col motto, tutt'altro che raffinato, "Vaffa..." ? A mio parere, serietà e sobrietà sono il segno più evidente di un cambiamento progressivo della mentalità. L'integrità del linguaggio, il rifiuto degli slogans stupidi o volgari, delle frasi fatte, un altro segno fondamentale di miglioramento. Questi, due dei vari motivi che non mi convincono né di Beppe Grillo, né del suo movimento che sembra il punteggio di un grande albergo.

Manlio Tummolo ha detto...

PS. Anche l'astensione motivata e scritta è un voto, anche se non formalmente valido, tanto è vero che in molti Stati l'astensione di massa è addirittura una prassi. L'importanza sta nella motivazione, ancorché sintetica, per non essere semplicemente considerati degli assenti e dei noncuranti. Votare tanto per votare una qualche novità ? Ma Lei sa quante "novità" abbiamo avuto nell'arco di 150 anni, e come sono finite ? Occorrono garanzie più solide che parole, slogans, promesse, occorre chiamare alla mobilitazione diretta, alla partecipazione attiva, non declamatoria, non strumentale, di tutti i cittadini; occorre ammettere il dissenso interno, sempre critico (nel senso di razionale), senza esaltazione di capi, di sovrani, di "Geni", di duci, di condottieri, di salvatori d'Italia e d'Europa, di managers, di attori, di professori e accademici vari. La difficoltà, di una novità perfezionatrice in questo senso, è assai alta in popoli completamente intontiti dal minimo studio di teorie politiche, sociali, economiche e, viceversa, dai più svariati "ludi circenses", dai giochini, dagli spettacolazzi televisivi compresi certi dibattiti stomachevoli in cui si urla in dieci contemporaneamente, dai titoloni giornalistici, ecc.