mercoledì 21 dicembre 2011

Melania Rea ed il mistero dei cellulari. Dopo la perizia Universitaria è ancora possibile dare una risposta sul comportamento dei cellulari di Melania e Salvatore?

Articolo di Luca Perrone

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Attualmente in Italia ogni 100 abitanti vi sono in circolazione circa 140 SIM dei diversi operatori di telefonia mobile. Pur ammettendo che non tutte siano funzionanti, si può tranquillamente affermare che perlomeno un italiano su due ha un telefono cellulare. Si parla quindi di 25 milioni di persone. Di queste la stragrande maggioranza non ha idea di come funzionino le reti di telecomunicazioni per cellulari, anzi sono pochissimi quelli che conoscono, almeno a grandi linee, tale tecnologia. Quasi tutti invece sanno che in Italia vi sono quattro operatori pubblici, che effettivamente sono proprietari delle infrastrutture di rete, oltre ad un certo numero di operatori virtuali (compagnie telefoniche minori, poste, supermercati, ecc.) che si appoggiano sulle reti dei primi quattro. Sanno quasi tutti nuovamente che se una persona ha un contratto od una scheda ricaricabile di un operatore può effettuare telefonate agganciando solamente la rete del proprio gestore; se si trova in un’area dove questi non ha copertura, ad eccezione delle chiamate di emergenza (e ad eccezione di un singolo operatore ma solo in alcune ristrettissime aree del territorio), non si possono sfruttare le reti degli operatori concorrenti.

Quasi nessuno poi sa che in altre nazioni (Stati Uniti, Canada, Inghilterra) è ad oggi possibile che un privato, normalmente una società, possa ottenere una licenza governativa per l'installazione di una Rete Privata Mobile GSM. La tecnologia impiegata, nata inizialmente per soddisfare esigenze in campo militare e di protezione civile, permette di realizzare una propria rete del tutto simile, sebbene in miniatura, a quelle degli operatori pubblici, ed è perfettamente compatibile con la presenza concomitante di queste ultime. Per non entrare troppo in un campo dove i termini tecnici sono per i più incomprensibili, cerco di fare un esempio concreto. Ipotizziamo che io viva in Inghilterra e sia il proprietario di una società, che chiamerò Perrone&Sons Ltd, e che decida, per motivi lavorativi, di dotare alcuni miei dipendenti di un telefono cellulare GSM, stipulando un contratto con uno degli operatori pubblici operanti nel Regno Unito, garantendo loro, come benefit aziendale, la possibilità di utilizzarlo per scopi personali. Ipotizziamo inoltre che dopo poco tempo mi accorga che le bollette telefoniche dell’operatore pubblico siano decisamente salate per la mia società, anche perché oramai tutti  i miei dipendenti sono abituati ad utilizzare sempre il telefono cellulare al posto dei telefoni fissi, da scrivania o  cordless, funzionanti all’interno dell’azienda. Mi rivolgo allora ad una società del settore (ve ne sono diverse attualmente operanti) la quale si occupa della licenza governativa ed installa presso l’azienda l’hardware ed il software necessari, che sono costituiti da una o più antenne ricetrasmittenti e dagli apparati interconnessi con il centralino telefonico di rete fissa della Perrone&Sons Ltd. Le antenne ricetrasmittenti garantiranno una copertura del segnale GSM in un’area limitata (stabilimento e palazzina uffici aziendali) e non sarà necessario dotare i dipendenti di telefoni appositi in quanto quelli già utilizzati con la SIM dell’operatore pubblico funzionano alla stessa maniera di prima. Se non di ultimissima generazione, una volta inviata tramite SMS un’apposita applicazione, il dipendente per poter usare la rete privata dell'azienda dovrà solamente far precedere il numero chiamato da un breve codice, mentre per gli altri cellulari di ultimissima generazione tale operazione avverrà in totale trasparenza. A quel punto tutti i cellulari dei dipendenti, quando si troveranno all’interno dell’area coperta dal segnale, verranno visti dal mondo esterno come semplici estensioni del centralino telefonico, perché dal centralino passeranno le chiamate che, se in in uscita, verranno instradate su rete fissa a costi decisamente più convenienti. 

Per capire meglio di cosa stiamo parlando faccio quattro casi esemplificativi e semplici: 

Caso A – Mr. White, dipendente dell’azienda, si trova in ufficio e chiama col suo cellulare il cellulare di Mr. Brown, altro dipendente che si trova a sua volta in ufficio. Tale telefonata avviene totalmente all’interno della rete privata a costo zero (come avessero usato un normale telefono da scrivania). Per l’operatore pubblico tale telefonata non è mai esistita e non si avrà traccia in nessun tabulato telefonico. 

Caso B – Mr White, che si trova in ufficio, chiama col suo cellulare il cellulare di Mr. Goldsmith, fornitore dell’azienda che si trova a chilometri di distanza, in un'altra azienda. La chiamata fatta con la SIM aziendale di Mr White viene instradata dal centralino su rete fissa. Sui tabulati di Mr Goldsmith comparirà tale chiamata con evidenziato il numero del cellulare che lo ha chiamato, quindi di Mr White, ma non verrà assolutamente indicata la cella agganciata da questo cellulare in quanto il sistema registrerà tale chiamata come proveniente da rete fissa. Per cui la telefonata sarà inserita solo nel tabulato di Mr Goldsmith ed indicherà la cella agganciata dal suo cellulare, mentre Mr. White, non avendo agganciato celle ma avendo usato una rete fissa, quella della sua azienda, sarà al massimo rintracciabile sul tabulato relativo all’abbonamento di rete fissa del centralino aziendale. 

Caso C – Lo stesso Mr Goldsmith richiama Mr White mentre quest’ultimo si trova in ufficio. Il cellulare di Mr White, in questo caso, avendo ricevuto una chiamata esterna, non potrà agganciarsi alla rete aziendale ma si collegherà alla cella dell’operatore pubblico che copre la zona dello stabilimento in cui lavora. Perciò di tale telefonata rimarrà traccia sia sul tabulato di Mr White, con indicato il codice della cella agganciata, sia su quello di Mr Goldsmith.

Caso D – Mr White si trova presso la proria abitazione e chiama la madre o la sorella che vivono in altre zone. Non potendo sfruttare la rete aziendale la telefonata passerà attraverso l'operatore pubblico più vicino a casa sua. Quindi sia sul suo tabulato, sia su quello della madre o della sorella, comparirà tale chiamata. In particolare sul tabulato di Mr. White verrà riportato il codice della cella GSM agganciata. Questo si verificherà anche nel caso in cui Mr White chiami qualsiasi persona dall’ufficio senza anteporre al numero chiamato il codice di aggancio della rete privata dell’azienda. 

Ad un anno dall’installazione le bollette telefoniche saranno drasticamente diminuite di costo, e la spesa per l'installazione della rete aziendale verrà ammortizzata in brevissimo tempo. A questo punto viene da domandarsi se anche la società italiana Perrone&Figli S.r.l. possa fare altrettanto. La risposta purtroppo è no, in quanto in Italia la banda di frequenza utilizzata dai GSM è esclusivamente data in concessione a compagnie telefoniche nazionali. Tale tecnologia, in fondo semplice di utilizzo dato che basta memorizzare i numeri telefonici comprensivi di codice aziendale per ottenere costi minori (tutti memorizziamo i numeri più frequentemente chiamati), non è assolutamente fantascientifica perché nata alcuni anni fa per soddisfare specifiche esigenze militari (e di protezione civile) durante le operazioni di guerra e di peacekeeping, ed affiancare i tradizionali sistemi di radiocomunicazione militari. 

In questo caso gli apparati sono estremamente ridotti in dimensioni e pesi, tanto da essere anche trasportabili a spalla da un soldato e rapidamente installabili (Rapid Deployment Units) in qualsiasi condizione geografica ed in qualsiasi scenario di guerra. Si possono quindi creare reti GSM invisibili e non intercettabili dal nemico grazie anche alla cifratura dei segnali tipica del GSM. Se poi si interfacciano tali sistemi alla rete satellitare (tipo Inmarsat) si possono fare e ricevere chiamate direttamente in patria utilizzando il proprio cellulare (che chiaramente deve essere autorizzato ad utilizzare la rete). L’Esercito Italiano, come anche le altre forze NATO, sono dotati di tali tecnologie che però possono anche essere utilizzate a scopi di protezione civile quando le infrastrutture pubbliche sono rese inservibili da catastrofi naturali o eventi straordinari. A riprova di quanto affermato basta cercare su internet le numerose società che producono e pubblicizzano tali sistemi, sia in Italia sia all’estero, elencando tra i possibili impieghi degli stessi anche la possibilità di installazione sul nostro territorio nazionale alla stessa stregua dell’impianto della Perrone&Sons Ltd ipotizzatato precedentemente in gran Bretagna. 

Dopo quanto scritto sopra andiamo ad analizzare quanto accaduto al cellulare del Parolisi in quel di San marco cercando delle risposte plausibili ai misteri che ha lasciato. Misteri che neppure il Prof. Andrisano, dopo il RaCIS di Roma, ha saputo o voluto spiegare. Sappiamo che a pag. 81 dell’Ordinanza del GIP di Teramo è riportata una tabellina con le telefonate senza risposta fatte da Salvatore Parolisi alla moglie. Vanno dalle 15.26 alle 16:28 del 18/04/2011. Tale tabella è stata creata dai Carabinieri del RONI di Ascoli sulla base dei tabulati del cellulare della donna. Teoricamente, come fatto anche per le altre tabelle alle pagine seguenti, dovrebbe essere il frutto dell’interpolazione (fatta tramite appositi software tipo Sfera) tra i tabulati di Melania e quelli di Salvatore. Emerge tuttavia una stranezza che nessuno sa spiegare, ed è uno dei quesiti a cui doveva dare risposta il prof. Andrisano. Sebbene sulla tabella siano indicate le celle TIM agganciate dal cellulare di Melania (chiamate del marito), non compaiono le celle agganciate dal cellulare di Parolisi per effettuare tali chiamate, come invece dovrebbero se avessero agganciato un operatore pubblico e non una rete diversa. 

Per comprendere qualcosa in più dovete sapere che nei tabulati telefonici della telefonia cellulare viene solitamente indicata la cella agganciata dal cellulare contenente la SIM del cliente al quale si riferisce il tabulato. Se ad esempio il tabulato è il mio verrà riportata la cella agganciata dal mio cellulare. Possono essere eventualmente indicate anche le celle agganciate dall’altra SIM (chiamante o chiamata) ma solamente nel caso il cellulare si trovi nell’area geografica controllata dalla medesima centrale di zona che appartenga allo stesso gestore. In alternativa può essere indicato il modo in cui la chiamata è entrata o uscita dal sistema, transitando ad esempio sulla rete di telefonia fissa (come capita nel caso la chiamata provenga da una SIM di un altro gestore). 

Tornando a Colle San Marco, c'è da riscontrare che i dati relativi alle celle agganciate dal cellulare di Parolisi non compaiono, con grande stupore del Gip Giovanni Cirillo, e questo può essere dovuto al fatto che non erano indicati sul tabulato di Melania e neppure su quello di Salvatore. Ma il dato di cella è un parametro fondamentale e necessario affinché si instauri una comunicazione telefonica fra cellulari, quindi avrebbe dovuto per forza essere registrato sul tabulato di riferimento del numero 3338102277 (Parolisi). 

A spiegazione di tale anomalia sulle Ordinanze (e soprattutto su quella del Gip di Teramo) viene addotta una motivazione tecnica stranissima. Si dice infatti (pag.29) che tali dati non potevano essere tecnicamente acclarati “a causa di un aggiornamento tecnico operato dal gestore sui sistemi di trasmissione dati-fonia, che non permettono di georeferenziare alcune comunicazioni (c.d. cella intelligente)”. Il termine “celle intelligenti”, veramente incomprensibile, viene utilizzato altre volte in Ordinanza (pagg. 153,156) a spiegazione dell’assenza di tali dati. Bisogna perciò domandarsi come mai sui tabulati di Parolisi manchino i dati di cella solamente quando chiama la moglie, mentre di sicuro compaiono quando chiama (anche se non lo fa lui personalmente ma la chiamata parte dal suo cellulare) il 112 alle 16:34 (purtroppo non viene scritto se il dato di cella non sia reperibile anche in occasione delle altre telefonate successive a quella indirizzata al 112). 

Qualcuno potrebbe pensare che il sistema Telecom sia stato ripristinato poco prima della chiamata al 112. Tuttavia, e questo è un aspetto tecnico dimostrabile (vi risparmio i tecnicismi e le sigle che confonderebbero le idee), il sistema di registrazione dei dati di chiamata TIM/Telecom funzionava benissimo quel pomeriggio, come testimoniato dal fatto che registra perfettamente le chiamate senza risposta dell’utenza di Melania, anche lei in utenza Tim, indicando le celle agganciate. Per cui non è assolutamente credibile l’affermazione sui disguidi riguardanti solamente alcune SIM. Si può quindi affermare che possa essere accaduto qualcosa di diverso da ciò che accade a due schede telefoniche "normali"? Assolutamente sì dato che le chiamate di Parolisi alla moglie compaiano sui tabulati di lei ma non sono presenti su quelli di lui. E questo anche se si volesse obiettare che sull’Ordinanza, sempre a pag.29, il Gip ha affermato che “il tabulato telefonico dell’utenza in uso al Parolisi fissa la prima telefonata di ricerca della moglie” alle 15:26. Questa affermazione, infatti, è in totale contrasto con le considerazioni tecniche motivate in precedenza, motivazione che potrebbero essere smentite unicamente dalla lettura dei tabulati integrali trasmessi da Telecom agli inquirenti, ponendo in tal caso dei veri e propri dilemmi per i quali si dovrebbe interpellare non tanto un professore universitario quanto i responsabili tecnici della stessa Telecom. 

L'unica supposizione logica che si può fare, quindi, è che l’esercito, ed in particolare il 235° Reggimento Piceno di stanza presso la Caserma Clementi di Ascoli, per motivi anche non legati ad esigenze strategiche e tattiche, o comunque di segreto militare, ma solamente al fine di ottenere un risparmio economico, abbia deciso di installare una Rete Privata GSM come quella della Perrone&Sons Ltd di cui si è scritto. Per legge, sia nazionale sia regionale, le Forze Armate non sono soggette all’obbligo di ottenere una concessione sull’uso delle frequenze, né di una autorizzazione per l’installazione di un impianto di teleradiocomunicazioni. Allo stesso tempo anche le normative sanitarie di limitazione dei campi elettromagnetici (nonché i relativi controlli fatti dagli enti regionali preposti) non si applicano alle stesse Forze Armate. In tale ipotesi l’impianto potrebbe comprendere, oltre agli apparati veri e propri connessi al centralino telefonico, alcune piccole antenne da installare presso la caserma ma anche, in alternativa, un’unica antenna installata in un luogo tale da garantire una maggiore copertura territoriale. E noi sappiamo che a Colle San Marco vi sono tantissime installazioni di impianti di diffusione radio e TV, ma sappiamo anche di impianti di teleradiocomunicazioni concentrati soprattutto nella zona vicina al Sacrario ai Caduti, in quanto tale luogo permette di avere un’ottima “visibilità” del bacino del Tronto dove si trova Ascoli Piceno. 

Se ripensiamo ai casi esemplificativi fatti per la Perrone&Sons Ltd, dal punto di vista tecnico questa ipotesi potrebbe fornire una spiegazione plausibile alle “anomalie” del cellulare di Parolisi in quanto le chiamate fatte da Salvatore al numero di Melania sarebbero potute transitare dall’impianto GSM del Reggimento e da lì essere inoltrate tramite il centralino della caserma sulla rete telefonica fissa. Sarebbe stato facile utilizzando la sequenza codice-numero già memorizzata in rubrica, e quindi agganciando la rete privata dell'esercito, pur trovandosi a Colle San Marco, e non quella pubblica. Solo in questo modo il numero di cellulare di Parolisi può comparire sui tabulati di Melania senza lasciar traccia sulle celle e risultare invisibile alla Telecom. Per una verifica pratica di tale ipotesi si potrebbe, per esempio, controllare i tabulati dei giorni precedenti e verificare come appaiano le telefonate fra Salvatore e Melania (sono stati acquisiti dagli inquirenti a partire da inizio anno). Per esemplificare. Se sui tabulati si trovassero solo le chiamate effettuate a distanza, lei a Somma lui a Folignano, e non se ne trovassero nei giorni in cui lui era in caserma e lei a casa, potrebbe significare che una rete GSM in uso all'esercito esiste davvero. In questo caso l’ipotesi formulata potrebbe essere valida e sui tabulati del centralino della Clementi si dovrebbero trovare proprio le chiamate misteriose ed inspiegabili. 

Ma questa rete, se esistesse, potrebbe spiegare tanti altri fatti strani avvenuti a San Marco, perché sappiamo che fra la SIM in uso a Salvatore e quella in uso a Melania non vi era alcuna differenza (entrambe erano usate dai coniugi Parolisi ma entrambe erano intestate al Reggimento Piceno, che quindi ne sosteneva le spese addebitandole, eventualmente, alla busta paga del militare). E' quindi presumibile che entrambe potessero usare, sempre esista, la Rete Privata della Clementi. Quindi, sempre ricordando la Perrone&Sons Ltd, se il cellulare di Melania prima delle 15:26 si fosse trovato ancora nella zona di Colle San Marco avrebbe potuto agganciare l'ipotetica Rete del Reggimento. Ed in tal caso, ricordate i due dipendenti che si trovano entrambi negli uffici dell’azienda?, quelle telefonate sarebbero risultate totalmente invisibili alla Telecom e non se ne troverebbe alcun riscontro su nessun tabulato. Motivo per cui è possibile anche che il Parolisi, come dallo stesso dichiarato in diverse interviste, nonché nella denuncia di scomparsa firmata la sera del 18 aprile, abbia chiamato la moglie prima delle 15:26 e che non ve ne sia traccia, e mai si troverà, perché la "rete Gsm privata" ha passato le comunicazioni per via interna come se invece che due cellulari avessero telefoni fissi interni all'azienda esercito.

Ma questa è un’ulteriore ipotesi che va al di là della volontà di fornire una spiegazione plausibile alle anomalie del cellulare di Parolisi, un'ipotesi che porterebbe ad altre discussioni ed analisi. 


120 commenti:

Anonimo ha detto...

Articolo davvero interessante, e mi scuso con tutti se approfitto per fare una domanda non pertinente al caso Rea:
"Per legge, sia nazionale sia regionale, le Forze Armate non sono soggette all’obbligo di ottenere una concessione sull’uso delle frequenze, né di una autorizzazione per l’installazione di un impianto di teleradiocomunicazioni. Allo stesso tempo anche le normative sanitarie di limitazione dei campi elettromagnetici (nonché i relativi controlli fatti dagli enti regionali preposti) non si applicano alle stesse Forze Armate"

...io non lo sapevo, e chiedo a chi è più esperto di me:
Voi vi trasferireste coi vostri figli piccoli in una zona vicina a una caserma o area militare?
Pensate possa essere pericoloso per i motivi riportati sopra?

Grazie a chiunque potrà rispondermi o aiutarmi a capire meglio...!

sara

Tiziana ha detto...

Luca P
articolo interessante, spiegazione molto chiara. Il tutto, se gli inquirenti volessero, sarebbe facilmente verificabile e potrebbe far chiarezza su alcune anomalie del cellulare di Parolisi. La stessa difesa potrebbe chiedere a Parolisi se era tenuto a utilizzar un prefisso per le sue chiamate.

Mimosa ha detto...

@ LucaP
Bel lavoro, complimenti per la chiarezza.
Secondo me gli inquirenti si sono già ben informati su come funziona la rete di telefonia ad uso militare ed a uso privato degli appartenenti alla Caserma Clementi, solo che a loro fa comodo fingere di non saperlo e quindi dubitare della sincerità di SP.
Complimenti alla loro "lealtà"!

Mimosa

Antonello ha detto...

Un'ipotesi verosimile, forse piu' tesi che ipotesi, non sono molto ferrato sull'argomento ma chiedo a LucaP se fosse possibile qualcosa del genere tramite i software di ultima generazione, Skype, Msn o comunque sistemi che potrebbero garantire gli stessi riisultati, certamente in qusto caso dovrebbe risultare almeno un accesso su rete di comunicazioni dati con relativo Ip corrispondente al dispositivo cellulare, non so se e' possibile ma in ingegneria informatica so che molte cose sono inimmaginabili, chiedo quindi a LucaP se sia invero tutto possibile e spiegabile ipotizzando l'utilizzo di una comunicazione di dati digitali, non fonici per capirci , e che sfruttino una LAN espansa e ripetuta con ancor meno spese aziendali ipotetiche.

Anonimo ha detto...

Intanto aggiungo i miei complimenti a LucaP, in secondo luogo volevo mettere in luce una conseguenza di questa teoria:
Il cellulare di Melania si spegne alle 19:10 e a proposito erano state proposte molte ipotesi tempo fa; una che a me sembrava interessante era che il cellulare poteva essere stato perso durante la collutazione (qualcuno proponeva vicino alla roulotte) e recuperato in un secondo tempo dall'assasino/i, ipotesi esclusa dal fatto che prima delle 15:26 il cellulare si sarebbe spostato da CSM (dalla localizzazione verso S. Giacomo se non erro); ora se Parolisi dicesse il vero e prima delle 15:26 avesse fatto altre telefonate, verificando i tempi di percorrenza per uscire dalla cella di CSM, si potrebbe anche dire che Melania non si è trattenuta con l'aggressore/i ma appena allontanatasi per andare in bagno è stata portata via immediatamente (o si è allontanata volontariamente)
MarcoPD

Anonimo ha detto...

scusate leggesi "cella fantasma" etc.. anzichè cella CSM
MarcoPD

Unknown ha detto...

No Sara, non è pericoloso, lo fosse lo sarebbe in primis per chi nella caserma vi lavora. Andare ad abitare vicino ad una caserma può essere scomodo per altri motivi. Io ad esempio ho abitato per anni vicino al CAPS di Cesena, dove si addestrano le reclute della Polizia Stradale, quindi paragonabile alla Clementi dato il cambio continuo dei ragazzi che vanno ad imparare.

Problemi non ce ne sono mai stati, dato che le reclute dormono tutte in caserma ed hanno orari poco flessibili, se escludi il rumore dei motori durante gli addestramenti. Comunque sempre in pieno giorno.

Un'altra caserma di Cesena è quella dei carabinieri, ora in ristrutturazione, dove campeggia una antenna alta nove/dieci metri che non ha mai dato problemi a nessuno.

Ciò che voglio dire è che vivere vicino ad una caserma è meno pericoloso che vivere a poche decine di metri dai grossi tralicci dell'alta tensione. Questi si davvero pericolosi.

Ciao, Massimo

PINO ha detto...

LUCA
Hai fatto un ottimo lavoro, e l'hai esposto molto chiaramente.
Auguri PINO

LucaP ha detto...

@ Sara

Concordo pienamente con quanto ha detto Massimo nella risposta di prima. Non vi è nessun pericolo nell'abitare in prossimità di una caserma per quanto riguarda i campi elettromagnetici.

Qualche problema potrebbe esserci in prossimità dei grossi radar del sistema di protezione aerea che comunque sono sempre installati in zone isolate.

Non vi sono neppure rischi di tal tipo per i militari che sono di stanza presso le caserme situate sul territorio italiano.

Ciao

LucaP ha detto...

@ Antonello

Oltre a Skype attualmente vi sono attualmente altri sistemi di telefonia VoIP disponibili anche gratuitamente su internet (che tuttavia sono sempre di tipo peer-to-peer cioè da terminale IP a terminale IP) e non escludo che altri ve ne siano in sperimentazione per uso militare.
Skype offre attualmente anche un servizio a pagamento chiamato SkypeOut che permette di fare telefonate da un computer ad un telefono fisso.
Nel nostro caso tuttavia mi sentirei di escludere tali ipotesi in quanto sappiamo che tutte le telefonate da Salvatore a Melania sono state effettuate mediante sistemi GSM (TIM o altra rete) e neanche tramite UMTS che, stando a quanto dichiarato dal RONI, non è esteso come copertura nelle zone interessate (sicuramente copre la zona di CSM, in quanto così è dichiarato da Telecom, ma non il versante della Montagna dei Fiori che va da San Giacomo a Ripe di Civitella).
Ed inoltre nel caso fosse stato disponibile per i militari della Clementi un servizio tipo SkypeOut non credo che sui tabulati di Melania si sarebbe trovato il numero di cellulare di Salvatore come numero di SIM (IMSI) chiamante.

Paola ha detto...

Ho trovato questo spezzone di articolo:

Sono tre gli elementi segreti sui quali Procura e carabinieri stanno lavorando. Il primo è il Sotrin. Tutti gli appartenenti all’Esercito italiano possono utilizzarlo. E’ uno strumento di comunicazione esclusivo e criptato il Sotrin (Sottosistema di Trasmissioni Integrate). Nulla di diverso dal telefono, ma si tratta di linee telefoniche che transitano solo sui ponti radio dell’Esercito. Salvatore Parolisi le ha utilizzate in passato, soprattutto nei giorni 19 e 20 aprile quando si è assentato dalle ricerche della moglie sul pianoro del Colle San Marco e ha trascorso diverse ore presso la caserma Clementi, sede del 235° Rav Piceno? E’ la risposta che il pm Umberto Monti sta attendendo in Procura. Per utilizzare la rete telefonica Sotrin, sia dalle zone di guerra che dalle caserme, occorre digitare una password composta da sette cifre, se si usa un cellulare ne occorrono tredici. E’ un sistema di comunicazione studiato per situazioni belliche con il quale i militari italiani all’estero comunicano normalmente con famiglie, mogli, fidanzate. Nell’Esercito è divenuto di uso comune anche per normali pratiche burocratiche. Con tutta probabilità Salvatore Parolisi quando era in missione in Afghanistan ha parlato con Melania grazie al Sotrin. Unica struttura in grado di decriptarlo è il Centro presso il 9° Battaglione Guerra Elettronica “Rombo” Anzio.
Lo avevo letto molto tempo fa e ora leggendo l'articolo di luca mi son ricordata
C'entra qualcosa ? Se si' e' evidente che sanno ......
Dopo scrivero' un messaggio per Sira...ora purtroppo nn ho tempo

LucaP ha detto...

Lo spunto per l'articolo e per tutte le ricerche, analisi e considerazioni che stanno a monte dello stesso, mi è stato fornito da un commento postato sul Web (sempre relativamente al caso di Melania Rea), dove si faceva esplicito riferimento ai sistemi U-GSM, che non sono altro che Reti Private GSM specifiche per usi militari, che Parolisi avrebbe conosciuto già durante le missioni di peacekeeping in Afghanistan e Kossovo (si parlava anche dello short-code da anteporre al numero da chiamare al fine di agganciare la rete).
Ho provato sia nei mesi scorsi sia recentemente a recuperare tale post (ero sicuro fosse o su questo blog o sul forum del Mostro di Firenze) ma non sono, molto stranamente, riuscito a risalirvi tanto che mi viene da pensare sia stato in qualche modo eliminato.
Ma allo stesso tempo mi viene anche da sospettare che la persona che aveva postato il commento fosse molto addentro al caso e forse vicina all'ambiente della Caserma Clementi, come se la stessa persona avesse voluto fornire un indizio restando nell'anonimato.

LucaP ha detto...

@ Paola

Anch'io avevo letto quella notizia sul Sotrin che però è un sistema di comunicazioni criptate utilizzato espressamente per scopi di segreto militare. Non credo Parolisi abbia avuto motivo di utilizzarlo nel mentre si trovava presso la caserma di Ascoli. Il sistema U-GSM avrebbe avuto modo di utilizzarlo invece sia durante le missioni all'estero sia, come supposto da me, ad Ascoli.

LucaP ha detto...

@ Paola

In ogni caso i sistemi GSM e UMTS usano un sistema di criptatura molto avanzato, mentre i vecchi sistemi TACS (quelli dei primi cellulari degli anni '90) trasmettevano in chiaro e potevano essere intercettati anche mediante i normali baracchini CB dei radioamatori. Gli stessi USA hanno sperimentato per primi i sistemi UMTS durante la prima guerra in Iraq proprio in parallelo con i normali sistemi di comunicazioni criptate militari. Aziende molto importanti in campo militare come la Selex di Finmeccanica producono sistemi ibridi in grado di gestire simultaneamente più tipologie di comunicazione radio interconnesse con i satelliti tipo Inmarsat.

Antonello ha detto...

@LucaP
Se volessimo spostare il discorso su trasmissione di dati tout court da cellulare si può sicuramente contattare, tramite connessione internet e tecnologia VoIP, il fisso di caserma spendendo anche molto meno, nell'esempio specifico, vi è però anche il sistema Wifi che onestamente non credo sia stato messo in campo, non si capirebbe perchè ed a quale scopo, anche se l'ammortamento delle spese dei miniripetitori sarebbe stato snello e veloce.
Si, rispondo si LucaP, è possibile che, tramite Skype, non so gli altri, una chiamata da cellulare terminale, collegato ad internet, a cellulare scevro Out, come dici tu, riporti il numero chiamante, ma solo se chi chiama ed è evidentemente titolare di abbonamento Skype imposti questa specifica impostazione sul proprio profilo di accesso Skype.

Continua

Antonello ha detto...

Continua

In quel modo chi chiama da applicazione Skype viene identificato con il proprio numero di cellulare da qualsiasi destinatario, pc fisso, cellulare o telefono fisso che lo permetta, non so però piuttosto, onestamente, se entrando come proprio numero di cellulare sia possibile che potesse essere translato con il nominativo indicato in rubrica, che Melania, doveva avere archiviato riferendoci al numero del marito.Sarebbe interessante capire se a CSM vi sono ripetitori Wifi o router con accesso più o meno svincolato.
Sarebbe stato anche interessante analizzare le impostazioni del cellulare di P. immediatamente dopo i fatti, e se in zona vi possano essere reti apposite.
Noto invece che in quel caso sarebbe risultata sicuramente una connessione dalla rete vicina a CSM a centralino caserma o cellulare di M., mentre regolarmente sul cellulare di M. sarebbe comparsa la chiamata e sul suo tabulato persino la cella agganciata.
Avranno controllato spero.
Cosa ne pensi, nell'eventualità, anche considerando l'anomalia dei 3500 contatti fra il cellulare dedicato e l'utenza di Ludovica???

ENRICO ha detto...

ciao LucaP,

il tuo articolo è molto chiaro ed interessante.

Se l'ho capito io che viaggio con un Nokia del 1990 o giù di lì, puoi fidarti !

LucaP ha detto...

@ Antonello

Grazie. Non sapevo di tale opzione di Skype. Tuttavia ipotizzare che una rete wifi dell'esercito comprendesse anche degli access point a CSM (mentre in caserma mi sembrerebbe naturale) lo troverei eccessivo, anche se, come ho detto, non è escluso che i militari stiano studiando tali sistemi da utilizzare in parallelo ai sistemi tradizionali (tipo Sotrin).
L'ipotesi però di una rete GSM (o anche UMTS ed in futuro LTE cioè il sistema di quarta generazione tra poco sul mercato) mi sembrerebbe di più comodo impiego.
La questione del numero spropositato di telefonate e SMS scambiati tra il cellulare della mia omonima e quello privato (a differenza di quello ufficiale, l'abbonamento era intestato direttamente a Parolisi senza interessa l'esercito) secondo me è ancora un errore dell'Ordinanza di Ascoli che difatti non è stato più ripreso da quella di Teramo.

LucaP ha detto...

@ Antonello

Sulla questione del sequestro del cellulare di Parolisi ho già commentato sul precedente articolo. Non sono purtroppo riuscito a trovare notizie in merito al sequestro ed all'analisi dello stesso. Considerato che gli hanno sequestrato scarpe, auto, mutande e calzini, non averlo fatto con il cellulare mi sembrerebbe un errore madornale da parte degli inquirenti.
Non so che modello di cellulare avesse Parolisi, ma non credo fosse molto antiquato e nei cellulari di ultima generazione (per esempio il mio che sotto questo aspetto mi fa dannare) il registro delle chiamate fatte, ricevute e perse è enorme come capacità. Sarebbe stato davvero importante appurare se le chiamate antecedenti alle 15:26 fossero davvero un'invenzione di Parolisi in quanto, non scagionandolo del tutto, avrebbe dato maggiore attendibilità al suo racconto.
Ma siamo poi così sicuri che non ce l'abbiano i RIS e che non abbiano verificato l'esistenza di tali chiamate? Io la mano sul fuoco non ce la metterei viste le altre omissioni dell'Ordinanza che sono state appurate.

LucaP ha detto...

Ho finalmente scoperto da dove proviene il termine "celle intelligenti" usato nell'Ordinanza.

Ho trovato difatti in rete un documento del ministero della difesa che illustra la convenzione dell'Aeronautica Militare con Wind e TIM e che parla di Rete Privata Virtuale. Tale terminologia è citata anche in un documento del Ministero dell'Economia e delle Finanze dove viene spiegata la possibilità per le Pubbliche Amministrazioni di stipulare un contratto con TIM per la creazione di una Rete Virtuale Pubblica che TIM chiama proprio "Rete Intelligente Flessibile" o R.I.F.
Sto attualmente cercando di capire se questa possa essere effettivamente una spiegazione molto più semplice ai misteri dei cellulari di S e M, ma allo stato attuale credo solamente che Telecom abbia addotto il fatto che l'Esercito avesse stipulato una convenzione di tale tipo come possibile soluzione ad un dilemma che neanche lo hanno saputo spiegarsi. Questo perché anche nel caso di una R.I.F. i dati della cella agganciata sarebbero dovuti comparire (al massimo sarebbe cambiato il centro di costo su cui caricare l'addebito), ma soprattutto non si sarebbe potuto verificare il fatto che alcune chiamate non comparissero nei tabulati (è come se TIM avesse rinunciato a farsi pagare per quelle telefonate).

Continua...

LucaP ha detto...

... Continua

Se volete i link sono i seguenti:

http://www.dirittierovesci.it/comunicati%20AM/CL-3DV-002TELEFONINI.pdf

http://www.uniss.it/documenti/cst/Telefonia_Mobile_4-Guida_alla_Convenzione.pdf

http://www.impresasemplice.it/catalogo/rete_intelligente_flessibile

Zucchero a velo e polvere di fata ha detto...

Ho appena letto questo:

http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/articoli/1031727/nuovi-elementi-contro-parolisi.shtml

Premetto che come tutte le notizie è da prendere con le molle (ma in questo blog lo sappiamo benissimo).

Riassumendo:

- i capelli sono del medico legale

- il dna sotto l'unghia è dell'estetista che ha fatto a M. la ricostruzione delle unghie

- i dna sugli slip sono della vicina Sonia (ma non era una bufala?) e di suo figlio La prima appartiene alla vicina di casa di Melania, Sonia.
Cito l'articolo:
"La seconda [traccia di dna]è il cromosoma Y del figlio di Sonia, che la prima sera la donna aveva tenuto in braccio mentre si trovava a stirare alcuni indumenti a casa di Melania."
Ma non era M. che era andata a casa di S. a stirare? O è una delle solite imprecisioni dei giornalisti?

Comunque se questa notizia fosse vera significa che i capelli e tutti quei dna sconosciuti sono stati analizzati (qualche tempo addietro in molti ci siamo stupiti che non fossero stati analizzati).

Zucchero a velo e polvere di fata ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Zucchero a velo e polvere di fata ha detto...

PS:
Il mio post nulla aveva a che vedere con l'articolo di LucaP ovviamente, ma ho pensato di postarlo sotto l'articolo più recente che parlasse di Melania.

Zucchero a velo e polvere di fata ha detto...

PS 2:
Tra l'altro l'articolo si intitola
"NUOVI ELEMENTI CONTRO PAROLISI", ma io non capisco proprio in che modo i tre elementi succitati dimostrino la colpevolezza di P.

Tiziana ha detto...

Ziva
avevo letto l'articolo, ponendomi la tua stessa domanda, cosa c'entra tutto ciò con la colpevolezza di Parolisi? Niente, solito titolo ad effetto per attirare i lettori.
Certo che un medico legale che inquina la scena del crimine...
Questa storia degli slip toccati da tutti, poi, mi sembra veramente surreale. E proprio quelli doveva mettere il giorno dopo Melania. Ma tant'è...forse...

Antonello ha detto...

@LucaP
Ho trovato questo sito con fotografie specifiche su Colle San Marco, in particolare e' interessante una piantina mappale del pianoro visualizzata a partire da criteri diversi da quelli che finora ci e' stato dato di vedere. In questa piantina e' localizzata l'enorme ed altissima antenna Rai nelle vicinanze del Ristorante Il cacciatore, piu' avanti nelle fotografie dal Sacrario e' ben visibile in lontananza la suddetta antenna, e' mastodontica, non so, a parte cio' che si ipotizzava in fatto di reti "fantasma", che non credo possa essere situato su un traliccio della Rai perche' cio' comporterebbe troppe interferenze e costi di schermatura, ma chiedo a LucaP se non e' possibile invece l'inverso, cioe' se la potenza di trasmissione di quella antenna Rai non possa inibire o disturbare anche ponti di telefonia privati o nazionali???

http://www.webalice.it/ennio_marinari/gli_eremi_del_colle_san_marco.htm

Antonello ha detto...

Beh, comunque strana questa posizione di dna di S., sempre se non e' la solita bufala, che poi le amiche si possano ritrovare per stirarsi le mutandine a vicenda io lo riterrei da chiarire con i punti di vists delle donne del blog, sarebbe anche interessante capire in quale punto era quel dna, intendo su lato esterno, od interno, sul lato piu' intimo o marginale dell'indumento, ecco magari facendosi spiegare i movimenti effettuati sui vestiari da S. si potrebbe anche spiegare tutto, dipende dalle risposte, gli slip possono essere caduti dal cumulo ed S. ha potuto ritirarli sul tavolo od asse??? Li ha stirati lei??? Perche' a caldo il ferro penso brucera' tutto, deve quindi essere avvenuta prima la stiratura ed a freddo la contaminazione, secondo me.

Zucchero a velo e polvere di fata ha detto...

@Antonello

Eccoti accontentato, comincio io che stasera soffro di insonnia:

io la biancheria personale non la stiro (escluse le canottiere a cui do giusto una ripassata), non mi è mai capitato di stirare con un'amica, non è una cosa che sono abituata a fare con un'amica e meno che mai chiederei ad una amica di stirare le mie cose, non mi verrebbe mai in mente, ma solo perché 1) non è mia abitudine, 2) non lo troverei carino far stirare ad altri i miei indumenti.
L'unica a cui è capitato di stirare robe di casa mia è mia mamma (e forse anche mia suocera).

Però ognuno ha le sue abitudini ovviamente.

Io dico solo che, secondo me, se un'amica ti stira la biancheria intima ci deve essere un certo grado di confidenza, insomma di certo non è una semplice conoscente, ecco.

Antonello ha detto...

@LucaP
Non so ma dopo una assonnata ricerca risultano rilevanze sorprendenti e sovrainaspettate, non do una importanza determinante a quanto riscontrato ma direi che, a parte dati marginali che posso offrire anche io servirebbe il tuo punto di vista su:

http://www.picenoconsind.com/news.php?id=38

In pratica oltre a router privati, San Marco sarebbe un importante nodo Wifi, in buona sostanza da tempo immemore si convocano riunioni su due progetti:
1) Wireless in comune 1 con nodo principale in Colle San Marco e collegata con Wireless in comune 2, guarda caso con antenna in Rai Way.
2) Wireless in comune 2 con nodo principale sul Monte Ascensione e collegato al Rai Way in Colle San Marco.
La Wireless in comune 2 sarebbe del tipo a "connessione telematica wireless a larga banda" ed avrebbe visto la scadenza per offerte d'appalto il 30/07/2009, presumo quindi che la wireless in comune 1 sia attiva almeno dal 2006/2007.
Nel sito sono pubblicate relazioni tecniche, di preventivo, convocazioni e verbali di sedute tematiche attinenti avvenute nel comune di Ascoli Piceno.
La tecnologia, come citavi tu. e' una peer to peer Hiperlan, copertura sino a 30 km tramite antenne distanziate di un metro e libere per la stessa misura da ostruzioni nel raggio, la rete sfrutta la banda che va dai 5,4 ai 5,7 Ghz, indoor/outdoor con limite di 1 watt mean EIRP, la modulazione e' OFDM mentre per la sicurezza che impedisce l'intercettazione sfrutta la 802.11i, il software e' IPerf.
Il nodo centrale delle due reti wireless coesistenti ed integrate a copertura del territorio e' denominato il Rai Way ed e' proprio l'antenna situata a Colle San Marco nelle adiacenze del ristorante Il Cacciatore, sto cercando di comprendere quale tipo di accesso alla rete sia stato previsto ma non riesco a decifrare anche tante altre utili informazioni, ho i miei limiti nozionistici, presumo pero' che un minimo di account abbisogni.
Direi rilevante posso confermare che nei verbali di riunioni sono espressamente richiesti servizi associati di VoIP in rete, non so se tutto puo' avere un senso ma credo che vi sia l'eventualita'.
Tutto naturalmente in .pdf.
Ciao

Antonello ha detto...

@Ziva
Grazie della risposta, e' un tema che esula dalle mie competenze, vivo solo e non ho l'abitudine di stirare altro se non camicie, magliette o pantaloni, penso che si ritengano "nuovi elementi contro P." perche' non rilevano alternative alla tesi accusatoria, ritengo anche ed invece interessante quel dna del figlio di S., non posso leggere l'articolo perche' con il tab ho dei problemi esistenziali sui link, mi affido quindi a quanto riporti.
Non ho ben capito i risultati sui capelli e sui dna maschili mentre so da un altro articolo che le comparazioni hanno interessato tutte le donne incontrate da M. negli ultimi 30 giorni di vita mentre per quelle tracce maschili si sono comparati i dna dei soli uomini che M. ha potuto incontrare nelle ultime ore, direi quindi anche tutti i medici delle visite mattinali.

Antonello ha detto...

@LucaP
Mi ha fregato un commento.

http://www.picenoconsind.com/news.php?id=38

la ricerca notturna ha dato i suoi frutti, non ho idea se determinanti ma sembra che ad Ascoli ed a Colle San Marco sia estesa na peer to peer Wimax suddivisa in due reti gestite da due nodi:
1) Wireless in comune 1 con nodo centrale proprio sull'antenna Rai Way visibile nelle foto ai link che ti ho postato sopra.
2) Wireless in comune 2 con nodo centrale sul Monte Ascensione che e' collegato e bypassato sul nodo di Colle San Marco, questa rete e' attiva sino a San Giacomo.
5,4/5,7 Ghz la banda, 802.11i la sicurezza, suddivise sul territorio tramite antenne distanziate ad un metro, software IPerf, la gara di appalto per la 2 rete aveva la scadenza il 30/07/09 molto meno recente la 1 rete.

Antonello ha detto...

@LucaP
Nel sito vi sono relazioni tecniche, convocazioni di giunta e verbali delle riunioni, nei verbali vi sono espresse indicazioni su indicazioni di inserimento della tecnologia VoIP nel sistema, la tecnologia e' una Hiperlan che si utilizza sino a 30 km, indoor/outdoor con limite di 1 watt mean EIRP e modulazione OFDM.
Il tutto in .pdf da assaporare in tutta tranquillita', vi sono punti che chiaramente rendono indigesti i miei limiti nozionistici e non so se puo', il tutto, avere un'importanza determinante, io dico che la possibilita' esiste.

Annika ha detto...

LucaP
articolo straordinariamente facile da seguire. E' ovvio che la tua sia piu' che un'ipotesi plausibile; speriamo solo che chi di dovere legga il blog di Massimo e riesca a provare la tua sostenibilissima tesi.

Ciao Ziva
nessuno ha mai stirato la mia biancheria intima, me compresa. Ci mancherebbe altro!!! Ne' la farei MAI toccare ad un'amica, per quanto carissima, ne' tantomeno a suo figlio. E dubito ci sia una sola donna in questo blog, o altrove, che farebbe stirare le proprie mutandine da un'amica, o alternativamente che si porterebbe la biancheria intima a casa di un'amica per una sessione di stiro... Anzi, gia' solo la storia della sessione di stiro non sta' ne' in cielo ne' in terra.

E che dire dei capelli del medico legale? Non si tratta forse di contaminazione della scena del delitto, che renderebbe comunque invalida qualunque analisi effettuata sul corpo di Melania?

Antonello ha detto...

@LucaP
C'è un altro particolare, se l'ipotesi di cui sopra fosse verosimile il momento in cui P. dev'essersi accorto di aver impostato sul proprio cellulare la tecnologia VoIP o l'applicazione Skype come predefinita linea di chiamata è l'attimo prima della chiamata delle 15,26 per due semplici motivi.
Le chiamate fatte con Skype o tecnologie comunque VoIP sono particolarmente difficili da intercettare e non tutti lo sanno, ed il fatto che quella chiamata delle 15,26, nell'ipotesi, sia invece risultata dimostra che avrebbe in quel momento già cambiato l'impostazione, i numeri di pubblica utilità poi non sono percorribili con quella linea, con Skype stranamente non si possono comporre i vari 112 o 113, inoltre rimane il mistero del perchè P. non l'abbia detto subito, intendo di aver fatto quelle chiamate con un VoIP, beh vi sarebbe una semplice deduzione, se l'avesse detto subito agli inquirenti come avrebbe potuto poi sostenere, di non avere particolari competenze su network o esperienze di media nozionistica informatica, non solo ma ipotizziamo che con Skype abbia anche contattato l'amante, sarebbe risultato subito, io non ho mai provato a chiedere un tabulato del mio contratto Skype ma presumo che per un inquirente non sia difficile averlo, penso io ma non son sicuro.
Sfruttando inoltre la rete che negli scenari di guerra comunque vi deve essere per le comunicazioni con le famiglie è perfettamente compatibile l'uso dall'Afghanistan in Italia.
Tornando alla rete wifi su Colle San Marco credo che debba essere una rete gratuita ma ad accesso minimale, servirà presumo un account per entrare credo, anche per un motivo di sicurezza, qui rimane un dubbio, sono tracciabili gli accessi ad un router?? E fino a che distanza di tempo dalle chiamate che si vogliono interrogare???

LucaP ha detto...

@ Antonello

Siete tutti dei nottambuli! Io sono crollato a mezzanotte e stamattina non ho sentito la sveglia.
Le tue ipotesi sono sicuramente molto valide ed anche i collegamenti dei siti ai quali sei arrivato sono interessanti.
Ieri sera, nella mia ricerca sulle reti private virtuali mi ero imbattuto in un documento della Alcatel che parlava di tale argomento.
Tuttavia, per poter applicare la tua teoria al caso di Melania dovremmo supporre che Parolisi disponesse di un cellulare con tecnologia doppia GSM/Wifi (ce ne sono alcuni in commercio anche se non numerosi) in modo tale da agganciare le reti wireless pubbliche (o militari) e quindi utilizzare servizi come Skype o analoghi. Nulla sappiamo però in merito al modello del cellulare mentre siamo sicuri che il cellulare di Melania era un normale modello triband non dotato di tale specifica tecnologia. Se invece le telefonate fossero state fatte utilizzando Skype tramite la connessione UMTS o GPRS di TIM, ve ne sarebbe traccia comunque sui tabulati in quanto sarebbero state registrate le trasmissioni dati.

LucaP ha detto...

@ Antonello

Hai fatto giustamente notare il traliccio della RAI (specificamente di RaiWay come si può vedere dal cartello a lato dell'ingresso dell'area se si utilizza Streetview) sul quale sono sicuramente installate le antenne del digitale terrestre di RAI ma anche quelle del famoso impianto TIM di Colle San Marco. Ma se, sempre mediante streetview, ti spingi un po' più in là lungo la strada del pianoro, arrivi ad una zona dove vi sono numerosi pali e tralicci sia delle Radio/TV private sia di impianti di teleradiocomunicazione non meglio identificabili. Tra questi ho il sospetto si trovi quello dell'esercito (e forse l'avrei anche identificato) e la fotografia in testa all'articolo è relativa proprio a tali impianti.

Ciao

tabula ha detto...

scusate, ma io non capisco come faccia il dna di un'estetista di Somma a rimanere sotto l'unghia di una persona che vive a Folignano da diverse settimane.
Da quanto tempo Melania non tornava a Somma?

E un'altra cosa: uno era il dna dell'estetista, e questo escluderebbe l'estetista. giusto?

Altri due erano i dna di Sonia e del figlio. Questo escluderebbe il figlio di Sonia. Ed escluderebbe anche Sonia.. giusto? O no?
O la includerebbe?
Noi già sapevamo che avevano stirato insieme. Già sapevamo che il dna era di Sonia, ne parlammo verso settembre se non ricordo male. E il bello è che le analisi ancora non erano arrivate, ma già si diceva ci fossero le sue tracce su quel corpo, alle volte le bufale giornalistiche ci prendono.
Sorvolerei tra l'altro sull'incompetenza del medico legale: inquinare la scena del delitto in questa maniera è assolutamente poco professionale.

Ma gli altri Dna maschili che fine hanno fatto? Non ho trovato traccia nell'articolo.

LucaP ha detto...

@ Ziva

Quell'articolo di TGCOM24 è davvero molto strano. Prima di tutto perché tali notizie non sono riprese in alcun modo dalle solite testate locali come IL CENTRO e ABRUZZO24ORE che sono le prime a pubblicare qualsiasi notizia che sia a carico di Parolisi.
Analizzando però le singole notizie, trovo le stesse decisamente sorprendenti e dubbie e caso strano riprendono tutte quelle obiezioni alle tesi della difesa che sono state avanzate non dai PM o dai RIS bensì da commentatori di diversa natura (parenti di Melania, opinionisti, ...).
Credevo oramai appurato che la notizia del DNA di Sonia fosse acclarato essere una bufala in quanto nemmeno la Difesa ha parlato di tali tracce di DNA. Sarebbe stato fin troppo facile dire da parte di B&G che, dal momento che non si da credito alla dichiarazione di Parolisi che il DNA trovato in bocca a Melania fosse dovuto ad un bacio appassionato, non può assolutamente essere dato credito al fatto che il DNA di Sonia si trovasse sugli slip a seguito della seduta serale di stiro congiunta.

In ogni caso vorrei proprio sapere quale donna stira la biancheria intima.

Zucchero a velo e polvere di fata ha detto...

Buongiorno a tutti!

@Antonello

I capelli sono del medico legale che è intervenuto sulla scena, insomma immagino le saranno caduti...

Ora, gli errori anche professionali ci stanno, mica siamo macchine, per carità, ma questo mi sembra grave come errore.
Un medico legale deve (dovrei dire dovrebbe a questo punto)sapere come evitare di contaminare la scena di un crimine, fa parte del suo lavoro.

@Tabula

Io non so se il dna di un'estetista sotto ad un'unghia ricostruita può permanere a lungo, so che le unghie ricostruite durano un mesetto (una mia amica ha appena provato a farsele fare, me l'ha detto lei). Mi faccio la tua stessa domanda: quando era stata a Somma l'ultima volta?

Antonello diceva più sopra (post delle 2:22)di aver letto che hanno comparato i dna maschili con quello degli uomini incontrati da M. durante la mattina (i dottori).

Antonello, ti ricordi per caso dove l'hai letto? Grazie.

Immagino che secondo chi investiga significhi: siccome non c'è nessun dna sospetto o estraneo allora il marito è colpevole... mah...

@LucaP
Già, perché il dna sulla bocca di M. incrimina il marito e il dna di un'amica sugli slip è normale?
Bella domanda!

LucaP ha detto...

@ Tabula

La notizia del DNA di Sonia risale all'inizio di luglio e che io sappia a quella data non era ancora stato richiesto il DNA delle donne che erano entrate in contatto con Melania nelle ultime 24 ore. Continuo a pensare si tratti di un falso scoop tirato fuori ad arte ogni qualvolta sia necessario rincarare la dose su Parolisi.
In ogni caso le indagini che a questa data dovevano essere già concluse, sono state prolungate e non si sa proprio perché. I controlli sul DNA non sono sicuramente così numerosi come nel caso di Yara ed a quest'ora avrebbero dovuto essere già stati tutti effettuati.
I capelli della Canestrari (ma ad un certo punto erano anche sue le impronte insanguinate come ultimamente sono diventate sue le perline) caduti sul cadavere è veramente troppo!
Se fossero mai vere tutte queste notizie l'intera scena del crimine sarebbe totalmente compromessa ed avvocati come quelli americani del collegio di Amanda Knox farebbero assolvere anche Barbablu (alias Henri Landru).

tabula rasa ha detto...

Volevo appunto chiedervi:
dove avete letto la notizia che i dna maschili fossero quelli dei medici?
Tra l'altro, la presenza del dna di un professionista su un corpo lo escluderebbe come colpevole al di là di ogni ragionevole dubbio?

Il medico che tocca una donna per visitarla è meno sospettabile di un marito che bacia la moglie per salutarla?
Tutti i medici hanno una vita personale e professionale integerrima, ne siamo certi?

E che dire del medico legale che inquinando la scena del crimine compie uno scivolone professionale talmente grave che neanche mia nonna si sarebbe azzardata a compiere?
Dove è scritto che le perline scivolate nelle scarpe di Melania erano sue?
Non ho visto il link che lo dice.
Nessuno le ha mai detto che analizzando un cadavere non è il caso di addobbarsi con luccichii pericolanti e capelli sciolti?
Non avrebbe potuto riservarsi la tenuta "da battaglia" per la serata?
Io svolgo una professione assai diversa, ma lo so da me che c'è tempo e luogo per certi abbigliamenti, e sicuramente non mi presento in cantiere con gli strass, per quanto il fatto nel mio lavoro sarebbe assai meno grave.

Che alibi aveva l'estetista di Somma per quel giorno?

E non c'era per caso anche un dna maschile su quella mano?

Un'amica che nel momento della sparizione della donna compie inspiegabili e ingiustificabili telefonate, dovendo vederla di lì appresso, manda irrecuperabili sms, irrimediabilmente cancellati ad arte sia dal cellulare della vittima che da quello del chiamante, e il cui dna si trova sulle mutande della vittima, la esclude categoricamente dalla rosa dei sospettati? sì?

Se tutti quei dna maschili e femminili sono individuati e le cose sono ormai chiarite, come mai non c'è proprio il dna di parolisi sul corpo, ma solo quello di un -peraltro mai negato- bacio?

Non è lecito e normale per un marito depositare spesso e volentieri dna sulla propria moglie, baciandola, accarezzandole i capelli, abbracciandola, passandole un oggetto, e molto più frequente e consueto di quanto non lo sia per un'amica toccarti o stirarti le mutande?

Tiziana ha detto...

Vi posto un pezzo di un articolo:
"Ma c'è anche qualche traccia di Dna maschile: e qui la faccenda si fa più complessa, perché la quantità non consente di ricostruire il profilo genetico completo di chi le ha lasciate. Consente però una comparazione, per arrivare a una compatibilità. I Ris hanno chiesto ancora qualche giorno di tempo."
Il profilo non è completo. Vi ricordate che nel caso di Yara, poco tempo fa si disse che il DNA ritrovato sulla ragazzina fosse parzialmente compatibile con quello di una delle persone esaminate? Non era quella persona dunque ad avere lasciato il suo dna, ma poteva essere qualcuno della sua famiglia.
Ora, con tutte le cautele del caso, trattandosi di fonte giornalistica non sufficientemente documentata, non pensate che un DNA parzialmente riconducibile al profilo genetico del FIGLIO di Sonia, potrebbe essere compatibile con quello di un altro maschio della famiglia? Quello stesso che aveva messo una mano sulla gamba di Melania ha magari anche aiutato a stirare?
I dna maschili, poi, non si è detto fossero riconducibili a più uomini?

tab ha detto...

@Tiziana
non so se sia stato assolutamente individuato il dna del figlio Sonia in quanto tale, mi chiedo come abbia potuto toccarle le mutande da stirare nel tenerlo in braccio, comunque sia, nel caso ci fosse una questione dubbia tra padre e figlio, saresti un genio ad averla individuata.
Purtroppo io non me ne intendo, nè le notizie vengono date con precisione.

Tabula ha detto...

intanto..

http://www.giornaledipuglia.com/2011/12/melania-rea-nuovi-prelievi-di-dna-su-un.html

Tiziana ha detto...

Tabula
interessante l'articolo che hai linkato, si dice (in sostanza) che l'unico scopo nei confronti del dna maschile è il tentare di affibbiarlo ad una figura incontrata alla mattina (medici, ecc.), poiché la traccia genetica non è sufficientemente chiara per fare una ricerca precisa.

LucaP ha detto...

L'assurdo di questa inchiesta è che gli inquirenti sono partiti dal presupposto (direi quasi un assioma) che Parolisi fosse l'assassino. E su questo prima hanno costruito un teorema e poi sono andati alla ricerca di tutti i riscontri che lo potessero confermare, scartando (o cercando di smontare e rendere inattendibile come fatto per Ranelli e Piergiorgio) allo stesso tempo qualsiasi cosa che potesse contraddirlo.
Per rimanere per esempio in tema di cellulari, a giugno hanno condotto dei test empirici per verificare se quanto era emerso dai tabulati di Melania fosse compatibile con la posizione dove è stato ritrovato il cellulare. Visto che invece il comportamento risultava differente, hanno spostato il cellulare fintanto che hanno individuato l'unico punto nelle vicinanze del chiosco dove si è verificato un comportamento analogo. Per poi affermare che qualcuno l'aveva trovato, acceso e buttato per terra vicino al corpo di Melania (usando forse dei guanti da sala operatoria e ripulendo il cellulare dalle altre impronte con la conegrina).
Bel metodo di indagine!

LucaP ha detto...

Ma ancora più ridicole sono le affermazioni contenute a pag.89 quando si parla della georeferenzazione del cellulare di Melania fatta con il 112 NUE. Pur ammesso che la procedura abbia in un caso come quello in esame un margine di errore molto grande (più dovuto al fatto che non era forse possibile effettuare una buona triangolazione con i segnali di almeno tre impianti piuttosto che a quanto dichiarato sul fatto che il sistema da risultati meno attendibili in assenza di risposta), ma qualche dubbio in merito mi viene in quanto tutti i tentativi effettuati hanno indicato proprio quell'area, mi sarei aspettato che la conclusione fosse che il medesimo cellulare si poteva trovare in un'area qualsiasi distante al massimo 3,5 km dal punto individuato e quindi anche compatibile con il luogo di ritrovamento.
Ed invece come concludono?
Da ciò si deduce che il telefono della vittima, alle ore 16.53 del 18 aprile 2011, si trovava certamente presso il luogo del rinvenimento del cadavere.
E così tutto torna a posto.

Tiziana ha detto...

Luca P
e ti sembra poi possibile che i riscontri su capelli e dna vengano fatti dopo appena 8 mesi dal delitto? Non avrebbero dovuto esser fatti PRIMA di mettere Parolisi in carcere. Se si fosse scoperto il dna del possibile assassino? L'interesse per questo tipo di tracce non dovrebbe essere preminente?

Tiziana ha detto...

Luca P
allora, prima la georeferenziazione non consente di far ritrovare Melania, poi invece è sufficiente per dire che cadavere e telefono si sono sempre trovati in quel posto. Mah!

Mimosa ha detto...

Vi immaginate che scoop se sugli slip di Melania si fosse trovato il dna di SP?!!!???

Sui titoli agli articoli ho già espresso la mia opinione ed era del tutto negativa nei confronti del giornalismo ...

Tiziana delle 14:17, ottimo il richiamo ad dna del ceppo familiare ...!!!
Anche sul resto sono d'accordo.

Ragazzi! abbiamo già discusso sul fatto di stirare mutandine con le amiche (o farsele stirare) e di portare la roba da stirare da una casa all'altra...: tutto assurdo, nessuna di noi, ricordi Tabula?, lo farebbe MAI.
Pertanto mi domando, amicizia intima o no, COSA C'E' SOTTO?

Mimosa

LucaP ha detto...

E' finalmente arrivato un "divertente". Che sia del solito anonimo?

O i PM assieme ai RIS tireranno fuori almeno "una" prova vera che colleghi Parolisi al delitto oppure arriveremo alla tragicommedia di un giudizio immediato con condanna finale (ed a questo punto credo proprio ci arriveremo) di un uomo sulla base di un'accusa basata sul nulla che farebbe rabbrividire persino Kafka e Solženicyn

Mimosa ha detto...

Caro LucaP
io l'avevo già pronosticato e ricordo che Pino ha concordato: rito abbreviato e condanna a 15 anni.
Il superbo duo B&G deve lasciare il campo ...!

Le carte (vere) si giocheranno in Appello, spero con altri difensori e che non passino troppi anni nel frattempo.
Temo sia inutile illudersi, ci ritroveremo qui a parlarne fra un po' ...

Mimosa

Tiziana ha detto...

Mimosa
è vero, l'abbiamo già scritto, nessuna di noi si farebbe stirare gli slip da un'amica. Ognuno però ha le proprie abitudini (o perversioni?); d'altra parte anche su questo si potrebbe chiedere conferma a Parolisi... che comunque non sarebbe creduto.

Se sugli slip si fosse trovato dna di Parolisi, ciò sarebbe stato considerato la PROVA REGINA. Ma il dna dell'amica, è del tutto normale...
Sarà che tutte le persone "strane" postano su questo blog?

ENRICO ha detto...

TIZIANa,

ma Se sugli slip si fosse trovato dna di Parolisi, ciò sarebbe stato considerato la PROVA REGINA

No. non potrebbe essere una PROVA REGINA perchè non ci sarebbe niente di strano se il marito avesse toccato gli slips ( e non solo ..) della moglie magari al mattino mentre lei si stava vestendo...

Capita sovente...almeno questo a me risulta e penso dovrebbe risultare anche agli inquireti di entrambi i sessi, non credi ?

Mimosa ha detto...

Mio caro Enrico, la mia era pura ironia nei confronti degli inquirenti ... e dei giornalisti ...
Figurati...

Mimosa

tabula ha detto...

@Mimosa e Tiziana. Ho colto l'allusione. Per quanto la cosa non sia definibile come perversione, al giorno d'oggi, ma come inclinazione o preferenza.
E il bello è che non ci pensa mai nessuno in casi del genere, eppure accade, e i sentimenti e drammi che ne conseguono sono tali e quali quelli da noi conosciuti, anzi spesso più intensi, poichè spesso non condivisibili socialmente.

Anonimo ha detto...

e intanto anche i cani diventano inattendibili.. parola di umano

http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/abruzzo/2011/12/22/visualizza_new.html_17450392.html

tabula ha detto...

Tizisans, forse ti sei avvicinata:
"La seconda (traccia) è il cromosoma Y del figlio di Sonia.."

Mendel mi perdoni, ma il cromosoma Y deriva unicamente dalla linea paterna e si tramanda da padre in figlio, o sbaglio?
La mamma passa sempre e soltanto un X, il padre passa o la X o la Y, determinando il sesso del nascituro.
E anche, completamente, la linea di discendenza maschile.
Capito?

http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/articoli/1031727/nuovi-elementi-contro-parolisi.shtml

LucaP ha detto...

@ Enrico

A rigor di logica anche la presenza di DNA di Parolisi nella bocca di Melania dovrebbe essere considerata normale, tuttavia è l'unico riscontro d'indagine che lega Salvatore alla scena del delitto e sul quale le due procure hanno abbondantemente ricamato.

LucaP ha detto...

@ Anonimo 02:02

Piergiorgio non potrà purtroppo testimoniare in aula e tanto vale screditarlo in anticipo (si trova sempre un consulente tecnico disposto).

Ma se tali cani ultra-addestrati (ed a caro prezzo) sono ritenuti inattendibili, cosa li usano mai a fare? Come anche quelli da ricerca in superficie della Finanza utilizzati nei giorni seguenti e che hanno condotto alla frazione Colle. Probabilmente Parolisi aveva una cagnetta in calore che teneva nel bagagliaio dell'auto e che ha fatto girare su tutto il pianoro per disorientare le ricerche.

Stranamente sono invece attendibili la Flammini e la Alesi (quando dichiarano che Parolisi è arrivato alle 15:40 - Hanno rilasciato uno scontrino per il caffè?), i Barbizzi tutti che a più di un mese di distanza hanno ricordi nitidi come fosse stato il giorno prima, i ragazzi che stavano sul prato intenti a controllare la zona altalene (casomai qualcuno avesse occupato nel frattempo tali giochi impedendo loro di recarvisi) e tutti gli altri testimoni che nulla hanno apportato all'accertamento della verità.

E non possiamo neanche stabilire il grado di attendibilità di altri testimoni dei quali sappiamo la presumibile esistenza (come p.es. Alex) ma che non vengono assolutamente citati.

Tiziana ha detto...

Enrico
perfettamente d'accordo con te sul fatto che il marito possa toccare la biancheria della moglie, ma non sembra ciò che emerge dai diversi titoli giornalistici, da qui la mia ironia.

Tabula
facevo riferimento proprio a quel cromosoma Y, che giustamente dici essere di linea esclusivamente maschile.
E poi, tutta la biancheria di Melania è stata allegramente manipolata da amica e "figlio" di lei, o solo PROPRIO gli slip indossati il giorno dopo. Anche qui si sarebbe potuto fare un riscontro con il resto della roba stirata (ormai è troppo tardi). Perché la coincidenza che solo QUEGLI slip siano stati toccati, mi sembra veramente strana.

Tiziana ha detto...

L'ultimo articolo di cui ci è stato postato il link, quello sull'inattendibilità (non meglio specificata) del cane, mi ha portata nuovamente a riflettere su quali siano le conquiste civili di questi ultimi secoli.
Una dovrebbe essere la condanna di un imputato solo in seguito ad un regolare processo. Ma se tutti gli indizi a favore della difesa vengono scartati o artatamente modificati e quelli a favore dell'accusa capziosamente costruiti, si può ancora parlare di REGOLARE processo?
Che senso avrebbe una condanna così costruita?
C'è veramente da sperare di non finire nelle maglie della "giustizia". Poi ci si meraviglia che il telefonista anonimo sia rimasto tale. Chi ha voglia di esporsi in simili condizioni?

Scusate lo sfogo pre natalizio ma tra anatomopatologi che inquinano la scena del delitto, amiche che stirano mutande, cani addestrati alla ricerca delle persone che decidono di farsi un giro per i fatti loro, non sono riuscita a trattenermi.

Tiziana

LucaP ha detto...

Tra tutti i testimoni di Colle San Marco del 18/04 (sentiti sia il 18 stesso sia a distanza di un mese e più) citati nelle due Ordinanze non vi sembra ne manchi uno la testimonianza del quale, sicuramente molto significativa, avrebbe dovuto essere raccolta dai Carabinieri nei primissimi giorni (se non è stato fatto bisognerebbe dare una bella insufficienza in "Metodi di indagine" e "Raccolta delle Testimonianze" ai Carabinieri stessi)?
Solamente adesso me ne sono reso conto mentre prima avevo solamente la sensazione che mancasse qualcosa di importante.
Eppure il nome di questa persona è citato più volte nelle Ordinanze e la stessa è accertato si trovasse proprio lì dove avrebbe potuto notare qualcosa di importante od anche fornire indicazioni fondamentali alla ricostruzione dei fatti.

Si tratta di Michele Ascenzi l'amico di Ranelli.

Dalle testimonianze di Ranelli e dall'analisi del video di sorveglianza sappiamo che arriva davanti al chiosco contemporaneamente a Ranelli stesso alle 14:40(forse anche prima in quanto il gestore del chiosco afferma di non sapere da dove sia sbucato). Dalle 14:41 alle 14:45 si trova fuori dal chiosco mentre Ranelli è dentro. Dalle 14:47 i due uomini si trovano entrambi fuori dal chiosco ed all'incirca alle 14:58 sembra si incamminino verso il parco giochi (da come so io, le telecamere inquadrano solamente la parte anteriore del chiosco e quindi tale affermazione non so come sia stato possibile confermarla), mentre se ne va via con la sua macchina (Citroen C3) alle 15:05.

Continua ....

LucaP ha detto...

... Continua

Non essendoci nulla di scritto sulle Ordinanze non possiamo in alcun modo affermare sa abbia notato o meno qualcuno nella zona delle altalene, né se abbia in particolar modo visto Melania allontanarsi od in alternativa se in quei momenti fosse intento a guardare da tutt'altra parte.

Ma sicuramente avrebbe saputo confermare se Ranelli ha sistemato le sedie ed i tavolini nella zona a lato del chiosco durante la sua presenza sul posto (e questa è un'operazione che un gestore di un chiosco dovrebbe fare di routine appena aperto considerato che i clienti non hanno posti a sedere all'interno del chiosco stesso).

Ed è bene ricordare che Ranelli sin dalla sera del 18 aprile afferma di collegare l'avvistamento di Parolisi e del supposto nucleo familiare proprio mentre sistema tali sedie e tavoli (oltre ad aprire i bagni) e non nel momento in cui porta quattro sedie ed un tavolo a Poli ed ai suoi amici al di là della strada. Ma questa attività specifica che Ranelli deve per forza aver compiuto non sembra essere stata temporalmente individuata durante la visione del video e la cosa continua a sembrarmi molto strana ed alquanto dubbia.

Spero che durante il dibattimento Ascenzi venga chiamato a testimoniare e che finalmente B&G tirino un po' fuori gli artigli perché se non incominciano a criticare decisamente i metodi utilizzati dagli inquirenti per addomesticare la testimonianza di Ranelli (rendendola inattendibile), lo stesso Ranelli testimonierà proprio quello che i Carabinieri gli hanno voluto far affermare.

Concludendo, mi sento sicuro di poter affermare che Ascenzi sia stato chiamato a testimoniare sin dai primi giorni, ed il fatto che di tale testimonianza non vi sia traccia mi fa fortemente sospettare che la stessa contenga elementi che contrasterebbero la teoria dei PM, rendendo inattendibile la stessa piuttosto che le affermazioni di Ranelli.

LucaP ha detto...

La notizia sulla perizia tecnica relativa all'attendibilità è apparsa anche su Abruzzo24ore.TV (e ti sembrava!)

http://www.abruzzo24ore.tv/news/Omicidio-Rea-perizie-sul-cane-usato-per-le-ricerche-molecolari/64542.htm

La cosa mi ha incuriosito in quanto nell'articolo viene detto che è stato utilizzato per il confronto un "cane da valanga" della Finanza. Ho cercato subito di documentarmi per capire meglio se è attendibile il confronto tra due tipologie di cani da soccorso differenti. Cioé se, pur trattandosi sempre di cani, l'addestramento sia finalizzato agli stessi metodi di ricerca. Ed ho subito trovato diversi articoli che proprio smentiscono tale metodologia di verifica.

Ve ne cito due che dalla ricerca su Google sono subito emersi:

http://www.ossolanews.it/ultime/index.php?option=com_content&view=article&id=2713:sulle-montagne-ossolane-il-corso-per-i-cani-molecolari&catid=1:ultime&Itemid=50

http://www.istintodellupo.com/index.php?option=com_content&view=article&id=49:cani-molecolari&catid=38:cani-molecolari&Itemid=60

Continua ....

LucaP ha detto...

... Continua

Emerge il fatto che:

"I cani [molecolari ndr] (generalmente di razza Bloodhound) dovranno dimostrare di essere in grado di seguire le tracce dopo aver odorato l'odore specifico della persona dispersa, al contrario dei cani da superficie e da valanga che segnalano e seguono l'odore dell'uomo in genere, cioè senza alcuna distinzione, quindi al cane da valanga e quello di superficie si chiede con il gioco se un essere umano è da qualche parte all'interno di una zona predeterminata, mentre al cane molecolare si chiede di seguire l'odore del soggetto X piuttosto che del soggetto Y".

Non conosco le modalità del test adottato durante la perizia tecnica, ma da quanto scritto nell'articolo mi sembra della stessa validità scientifica del test fatto a Quarto Grado tempo fa.

Secondo me fra un po' faranno anche dei test "scientifici" su Colasanti.

LucaP ha detto...

Sempre su Piergiorgio.

A pensarci bene la cosa che trovo maggiormente ridicola ed anche offensiva nei confronti dell'intelligenza (perlomeno di quelli che intendono utilizzarla) è che non hanno cercato di provare che Piergiorgio abbia, la notte del 18/04, seguito le tracce lasciate da un'altra persona e non da Melania (che abbia seguito le tracce di qualcuno mi sembra provato al di là di ogni ragionevole dubbio).

Se volevano testare l'attendibilità di Piergiorgio avrebbero potuto per esempio prendere due persone (identiche per razza, età, colore dei capelli, facendo magari mangiare loro gli stessi alimenti) e far seguire loro due percorsi differenti. Far odorare quindi al cane un campione di odore di una sola delle persone e verificare se a quel punto lo stesso cane avrebbe seguito il percorso giusto.
Ma anche far odorare un campione di una terza persona (analoga per caratteristiche alle prime due) che però non fosse assolutamente intervenuta all'esperimento (ma neanche transitata in quel luogo perlomeno da un lungo periodo di tempo). E vedere allora come si sarebbe comportato il cane, cioé se sarebbe stato incerto su dove dirigersi e girando in tondo come sembra aver fatto a Cerignola quando stavano cercando le gemelline Schepps.

Questi sarebbero stati dei test attendibili!

Ma prendere due cani differenti per razza ed addestramento e paragonarne i risultati (magari la persona che dovevano cercare non era mai passata dalle parti dove il cane è stato messo in cerca), mi sembra abbia validità scientifica pari a zero!

Annika ha detto...

LucaP,
l'anonimo delle 2.02 col suo link mi ha fatto davvero sbellicare dal ridere... Ma io so una barzelletta ancora migliore!

Piergiorgio il bloodhound e' stato ritenuto inattendibile in quanto, dopo accuratissime perizie, ha detto "bau bau bau". Se invece di un cane si fosse trattato di una papera, girovagando per CSM avrebbe, senza ombra di dubbio, dimostrato che "qua qua qua" Melania c'era stata...

E ora anch'io voglio postare 2 link: il primo facile facile, in inglese - Manlio, non mi linci per favore, le fornisco tutti i dati della pubblicazione da cui e' tratto l'articolo:
48(4) Journal of Forensic Science 811-816 (July 2003), L.M. Harvey and J.S.Harvey, "Reliability of Bloodhounds in Criminal Investigations".

http://doglawreporter.blogspot.com/2009_06_01_archive.html

in cui si espone tale ricerca sopra citata pubblicata sul Journal of Forensic Science su 12 cani bloodhound, e si espone di come si sia dimostrato come tutti i cani "veterani" riescano a rintracciare tracce umane col 100% di risultato positivo (niente negativi, niente falso-positivi). L'articolo di Harvey & Harvey, in se', e' interessantissimo.

Ho anche trovato da dove hanno preso la notizia che un cane bloodhound possa seguire tracce vecchie fino a 12 giorni. Tenetevi forte perche' questa e' ancora piu' tosta delle 4 accuse toste esposte da Massimo nell'articolo precedente a questo. Notizia tostissima (anche questa e' in inglese, ma di wikipedia ci vogliamo almeno un po' fidare?):

http://en.wikipedia.org/wiki/Bloodhound

Ebbene, sotto la voce "Noteworthy Bloodhounds" si racconta di Nick Carter, il bloodhound archetipo folkloristico di tutti i bloodhounds, nato nel 1900 (!!!), il quale era capace di... TA-DA, seguire tracce vecchie fino a 300 ore, ovvero 12 giorni!!!

Carissima SQUDRA, a tutti voi Buon Natale.

Annika ha detto...

Oh si, prima che me ne dimentichi: l'articolo sopra citato del JOURNAL OF FORENSIC SCIENCE (non proprio un giornalino per ragazzini) parla chiaramente di tracce vecchie 48 ORE (non tanti giorni).

Di nuovo auguri!

Tabula ha detto...

Certo che l'accusa sta lavorando in maniera certosina per smontare qualsiasi attendibile appiglio della difesa, pagando profumatamente con i nostri soldi fior di esperti che dichiarino esattamente quel che conforta le loro tesi.
Io mi chiedo cosa interroghino a fare i testimoni considerati inattendibili, e poi considerati inattendibili DA CHI?
cosa significa INATTENDIBILE?
Se io, accusa, ovvero di parte, metto un timbro di inattendibilità su ogni testimonianza umana o animale che vada contro la tesi che intendo dimostrale, questo timbro è da considerare super partes da parte dei giudici, o risulta chiaro che tutto ciò è un gioco a tavolino teso a sminuire qualsiasi argomentazione diversa dalla propria?
A chi si intende di questioni legali, io domando: ci sono fattori X a sfavore dell'indagato e fattori Y a favore.
E' lecito da parte di chi presenta il caso screditare come ininfluente qualsiasi fattore Y?
E' lecito e ammissibile giuridicamente bollare con un "questo non conta, questo non è mai avvenuto, questo ricordo è falsato, quest'altro è da spostare temporalmente, il cane aveva il raffreddore"?
A questo punto cosa rimane alla difesa?
Passare al contrattacco trovando a sua volta periti che screditino i testimoni dell'accusa?
La difesa dovrebbe invece trovare periti che sostengano che quelle prove e quelle testimonianze sono invece attendibili, e che quella dell'accusa è un'evidente tentativo di manipolazione della realtà e dei fatti?
E così si finisce al processo con un ridicolo "ho ragione io!" "no, io!" "tu sei brutto1" "e tu invece puzzi!"?

E quella dottoressa, ci si è forse spazzolata i capelli sopra il cadavere per perderne ben cinque?

Continuerà forse a far parte dello staff degli inquirenti a spese nostre, come se nulla fosse?

E il povero Piergiorgio, dopo tutti quei soldi spesi per addestrarlo, 40.000 euro l'anno, che fine farà?

Ecco, io mi faccio delle domande.
E' Natale, è la festa dell'essenza delle cose, la crisi ci fa individuare con più acutezza cosa sia fondamentale e cosa no, il consumismo è alle spalle, e io mi domando se non sia il caso di arrivare al nocciolo delle questioni e di sfrondare, anche qui, questi inutili accanimenti.

Chi è consapevole di essere nel giusto non ha bisogno di screditare l'interlocutore, ma solo di esporre le proprie tesi.
Se le prove fossero realmente forti, non sarebbe necessario ricorrere a questi mezzucci.
Tutto questo mi parla di debolezza dell'accusa.
Chi grida, ricordiamocelo, non riesce ad avere ragione in altro modo.

LucaP ha detto...

Bravissima Annika!

L'articolo sul blog che hai linkato è davvero illuminante e spero che a questo punto il famoso duo B&G cerchi di documentarsi veramente bene prima di andare in dibattimento.

Interessante anche l'articolo "How Many Footsteps Do Tracking Dogs Need to Determine Direction of a Scent?"

Auguri

Anonimo ha detto...

http://www.essenzialeonline.it/cronaca/Omicidio-Melania-Rea-cani-molecolari-inattendibili_25408.html
anche qui si parla dell'inattendibilità del cane molecolare. M nessuno specifica quale test hanno fatto fare ai cani, della GdF e al bloodhound. Addirittura il cane da valanga è "inesperto"!!
io sento troppe chiacchiere e pochi fatti concreti

Luca1

LucaP ha detto...

Ciao Luca1

Purtroppo oramai non credo più che siano solamente chiacchiere bensì le manovre che la Procura di Teramo sta mettendo in atto per ottenere il giudizio immediato e non passare attraverso l'udienza preliminare.

Come ha detto Tabula durante il dibattimento la Difesa contesterà decisamente queste perizie "alquanto dubbie" ed il giudice nominerà un CTU. Procura e Difesa si dovranno adeguare a loro volta con altri CTP e questo con un dispendio di risorse e tempi a carico sia della difesa sia della comunità.

Ma nel frattempo l'avv. Gionni potrà gongolare e pontificare sulla pericolosità sociale di Parolisi senza aver (apparentemente) mosso un dito.

Tiziana ha detto...

"Secondo gli esperti tedeschi, chiamati per valutare l'animale e secondo i test svolti in in un centro di addestramento della Guardia di Finanza in Piemonte, il bloodhound è del tutto ''inattendibile''"

Questi test sui cani, non sarebbe più opportuno farli PRIMA di utilizzarli per le ricerche e non DOPO solo per scardinare gli elementi a favore della difesa?

Sarebbe stato interessante l'utilizzo che avrebbero fatto degli elementi forniti dal cane se questi non avesse trovato alcuna traccia. Si sarebbe detto: "il cane non ha trovato traccia di Melania e dunque si può essere certi che lei a CSM non c'è mai stata!"
Ma così non è stato e dunque il cane non interessa più. Andrà in pensione? Il suo addestratore la pensa allo stesso modo? Qualche giornalista dovrebbe chiederglielo.

ENRICO ha detto...

( ironico)
"Bravi, bravi... comtinuate a parlar male dei Pm e dei periti !

Vedrete adesso come aumenteranno i click a "divertente" ( come minimo se ne dovrebbero aggiugere almeno altri 3...)

;-)

Antonello ha detto...

Mah a parte che sembra che i capelli della Dottoressa fossero tre e che altri due piu' corti mancherebbero all'appello, a me sembra che, come dice LucaP, si sono correlate due tipologie di ricerca completamente differenti, bisognerebbe saperne di piu' sui test effettuati per valutare il buon Piergiorgio in comparazione con altri.
Noto poi che se nell'analisi si dice che Piergiorgio non ha minimamente avvicinato la resa di altri cani cercapersone il tutto diventa un magnifico boomerang per l'accusa ancor meno difficilmente sviabile, perche' e' Athos, quello che ha trovato gli orecchini di M., o qualche altro cane proprio cerca persone che ha fiutato tracce di M. a Colle nel casolare, c'e' da dire che come si muovono gli inquirenti vengono confortati e mazzolati senza che nemmeno se ne riescano ad accorgere, ora come faranno a screditare i cani cercapersone della Finanza??? Li metteranno a confronto la Signora in Giallo o con cani da tartufo???

Antonello ha detto...

Mah a parte che sembra che i capelli della Dottoressa fossero tre e che altri due piu' corti mancherebbero all'appello, a me sembra che, come dice LucaP, si sono correlate due tipologie di ricerca completamente differenti, bisognerebbe saperne di piu' sui test effettuati per valutare il buon Piergiorgio in comparazione con altri.
Noto poi che se nell'analisi si dice che Piergiorgio non ha minimamente avvicinato la resa di altri cani cercapersone il tutto diventa un magnifico boomerang per l'accusa ancor meno difficilmente sviabile, perche' e' Athos, quello che ha trovato gli orecchini di M., o qualche altro cane proprio cerca persone che ha fiutato tracce di M. a Colle nel casolare, c'e' da dire che come si muovono gli inquirenti vengono confortati e mazzolati senza che nemmeno se ne riescano ad accorgere, ora come faranno a screditare i cani cercapersone della Finanza??? Li metteranno a confronto la Signora in Giallo o con cani da tartufo???

Antonello ha detto...

Ha detto bene Feltri ieri in una nota trasmissione visibilmente alterato "ma possibile che in questo paese non si possa vedere un processo con delle prove???!!!!!!", a me sembra che in pasto ai media vengano consegnati surrogati e che la tesi accusatoria sia l'ultima spiaggia percorsa in tempi sospetti mentre si analizzano le ventimila possibili alternative nel buio dei riflettori, la realta' e che, ad oggi ed a nostra saputa, non vi sono assolutamente prove di P. colpevole del reato per cui sarebbe in carcere e sospettato, aveva ragione Brinkmann a scappare dal processo di Cogne parlando di "processi alle streghe nei tribunali italiani", questo mi spiace molto e se devo accettare non condivido assolutamente nel pieno rispetto esclusivamente delle istituzioni.

LucaP ha detto...

@ Antonello

Purtroppo in questa fase della vicenda giudiziaria la Procura può in pratica fare qualsiasi cosa senza contraddittorio (a meno degli accertamenti tecnici irripetibili che adesso ben si guardano dal fare). Degli esiti di tali aspetti investigativi terrà conto il GIP in fase di richiesta di Giudizio Immediato ed ormai sappiamo bene come siano succubi delle Procure.

In ogni caso riguardo a Piergiorgio il metodo impiegato mi sembra veramente da imbroglioni. In quanto non si è cercato di appurare se quella sera avesse seguito veramente le tracce di Melania od invece sia andato dietro all'odore di un'altra persona. Hanno ritenuto più opportuno farlo apparire inattendibile tout court. E' come affermare che Piergiorgio sia mentalmente non in possesso della capacità di intendere e volere (canine). In analogia a quanto fatto con il dott. Ferraro dove non sono andati a verificare se i fatti da lui sostenuti fossero reali ma hanno tagliato corto sottoponendolo a TSO ed allontanandolo dal servizio.

LucaP ha detto...

Al momento provo solamente un grande sconforto e rabbia e non so se riuscirò mai più ad avere fiducia incondizionata nella giustizia. Ad un certo punto della vicenda ho veramente sperato che i PM di Teramo stessero seguendo altri filoni di indagine. Non dovevano chiaramente tralasciare le ipotesi degli inquirenti di Ascoli, anzi era loro dovere approfondirle e verificarle, ma almeno provare a metterle in dubbio non sarebbe poi stato nulla al di là di quello che è il dovere della magistratura inquirente.
Ma se escono notizie come quelle relative alle perizie su Piergiorgio, non so più cosa pensare. Anche se sono sicuro che gli addestratori si ribelleranno alla dichiarata "inattendibilità", a me è parso come se avessero picchiato un bambino incapace di difendersi e di far valere le proprie ragioni. A tutto credo ci sia un limite, ed in questo caso giudiziario mi sembra sia stato ormai valicato.
Ma questo grazie anche al fatto che le voci scomode come le nostre sono pochissime.

Ciao

tabula ha detto...

Diciamo che dichiarando inattendibile Piergiorgio viene dichiarato anche inattendibile il suo addestratore, che lo ha ritenuto idoneo e capace di svolgere il ruolo che gli hanno assegnato.
E se è inattendibile l'addestratore di Piergiorgio lo sono tutti i cani addestrati da questa figura profesionale, e lo è anche la maniera in cui vengono addestrati i cani.

Anonimo ha detto...

ANTONELOOOOO?
Auguri di cuore, a te e famiglia. Hai ricevuto niente????????
PINO

Anonimo ha detto...

Io non capisco una cosa... Come mai nelle ricerche di Roberto Straccia scomparso a Pescara i cani molecolari vanno bene (indicano un parco se non erro) e nel caso Parolisi non vanno bene. E poi una cosa sugli avvocati: spero non siano in cerca di notorietà mediatica.....
Buon Natale a tutti

Luca1

LucaP ha detto...

@ Luca1

Purtroppo i cani agiscono sulla base delle proprie capacità sensoriali (frutto dell'evoluzione del loro DNA che dura da millenni) e dell'addestramento ricevuto senza mediazioni mentali. Mentre gli uomini pensano troppo e ritengono con questo di essere superiori agli animali in ogni aspetto della vita. Inoltre ritengono che le loro sensazioni, sempre mediate dal pensiero ma anche dai preconcetti e dai pregiudizi, siano infallibili. Se qualcuno o qualcosa contrasta con le loro opinioni e certezze incrollabili, vuol dire che l'errore non sta in loro stessi bensì nell'altro.

LucaP ha detto...

Se poi "l'altro" è costituito da esseri pensanti come loro, se ne stupiscono ma tirano avanti comunque per la loro strada.

I cani difficilmente sbattono il muso contro il muro. Agli uomini capita troppo soventemente e tuttavia non imparano mai l'insegnamento.

Antonello ha detto...

@Pino
Si, ti ho scritto un po' di post fa, mi sembra nell'articolo scorso, ti ringrazio infinitamente e contraccambio gli auguri a te e famiglia, sono rimasto ammirato dai rilievi su Peschici, mi piacciono molto gli stili lineari od anche impressionisti tipo Monnet, bellissimo comunque, non me l'aspettavo, avra' un posto di rilievo nella mia minuta biblioteca, grazie di nuovo, un abbraccio.

Anonimo ha detto...

LucaP, non potevi essere più chiaro nello spiegarci ciò che potrebbe essere accaduto ai cellulari di Parolisi e Melania. Bravissimo!
Sappiamo che la famiglia Parolisi ha trascorso altre giornate a Colle San Marco, non sarà impossibile studiare come in tali occasioni i cellulari si siano comportati.
In merito ai vari dna, che dire?
Se è vero che quello trovato sugli slip di Melania, è il dna dell'amica, allora mi viene da pensare che i risultati di tali analisi, erano a disposizione degli inquirenti da mesi, visto che tali voci giravano da tempo e la spiegazione che ne fu data, viene ribadita oggi. Personalmente, trovo assurdo che un'amica stiri la biancheria intima e come se non bastasse questa sia toccata anche dal figlio. Tra l'altro, la mattina del delitto, Melania si recò dal dottore, che le diagnosticò un'ernia. Come mai allora il dna di tale dottore, non si trova sugli slip di Melania, visto che l'ha visitata e che, a quanto, pare basta toccare una mutanda ed ecco che rimane il dna.
Sono curiosa di sapere a chi la procura imputerà i vari dna maschili trovati sul corpo. Sono proprio curiosa....
In merito a Piergiorgio, Luca1 mi toglie le parole di bocca, come mai se il cane è inattendibile, lo hanno impiegato nelle ricerche del ragazzo scomparso a Pescara. A questo punto il suo utilizzo potrebbe portarli sulla strada sbagliata, visto che il suo fiuto non fiuta. Eppure Piergiorgio, ha fiutato tracce del ragazzo presso la pineta ed è proprio lì, che l'aiutante del guardiano riferisce di aver visto un ragazzo assomigliante a quello scomparso. Anzi è sicuro che si trattasse dello stesso ragazzo. Piergiorgio, se non erro è stato utilizzato anche nelle ricerche di Yara; ne ha fiutato le tracce presso il cantiere e guarda caso nei polmoni della ragazzina, vi sono tracce di polvere presente in quel cantiere. Sono i fatti che contano, non i vari consulenti che, guarda caso sposano in toto tutte le ricostruzioni della procura.
Per quanto riguarda gli avvocati della difesa, penso che abbiano capito il gioco della procura e che quindi, non intendano giocare allo "scoperto", ma lo faranno davanti ai giudici.

Stella

Tiziana ha detto...

Un'altra voce fuori dal coro,
vi lascio il link
http://www.specchioquotidiano.com/storie/la-strana-vicenda-del-viaggio-a-roma-di-melania-rea/

LucaP ha detto...

E' Natale e tutti dovrebbero essere più buoni. Scusatemi quindi se vado un po' controcorrente.
La storia del DNA di Sonia mi è sempre sembrata dubbia. Avevo già ricordato che la notizia era uscita ad inizio luglio (anche sulla stampa nazionale) mentre le due Ordinanze sono entrambe successive ed assolutamente non ne parlano. Come anche la Memoria Difensiva ne tace del tutto mentre avrebbero avuto tutti i motivi per urlarla ai quattro venti.
Inoltre mi sembra strano che abbiano chiesto un campione di DNA a Sonia a giugno ed ancor sarebbe più strano (perlomeno lo sarebbe dovuto sembrare agli inquirenti facendo suonare cento campanelli d'allarme) che si fosse offerta volontariamente Sonia.
Ma allora perché è uscita quella notizia? E perché stranamente compare di nuovo ora a pochissimi giorni dalla chiusura delle analisi sui DNA da parte dei RIS?
Chi può aver avuto interesse a far trapelare tale notizia assolutamente non confermata da nessuno?
Ed allora viene anche da pensare male. Se il DNA di Sonia venisse veramente isolato ma non sugli slip bensì da altri reperti analizzati dai RIS? Le notizie apparse, mai smentite (io al posto di Sonia avrei rilasciato una decisa smentita ai giornali), scomparse ed ora riaffiorate, non potrebbero allora essere lette come un voler mettere le mani avanti per poter poi dire: è chiaro che si tratta del DNA di Sonia! La sera prima avevano stirato assieme e probabilmente passandosi il ferro rovente di mano ....

Annika ha detto...

Domande che mi porrei se fossi l'avvocato di Salvatore (perche' io cinica lo sono anche a Natale):
1. in quale data SV e famiglia si sono trasferiti a vivere nella loro attuale abitazione?
2. chi ha deciso a monte che Parolisi dovesse andare a lavorare proprio alla caserma di Ascoli?
3. quando e' stata presa questa decisione? Prima o dopo il matrimonio di S e M?
4. quando e' stata fissata ufficialmente la data del matrimonio di S e M?
5. perche' Salvatore si autodefinisce "un ragazzo con lo sguardo smarrito che con un si segna il suo destino"?

Ripensavo ad un post di Mimosa di qualche notte fa e mi chiedevo quanti collegamenti ci potessero essere tra Somma Vesuviana e Ascoli, e se questi siano casuali o forse no. Stieg Larsson docet...

Infine, permettetemelo. Mi ha stupita molto l'ansa delle 19.16 del 22 dicembre che appare inaspettata dopo 8 mesi di silenzio su Piergiorgio (tranne la storia della gita del 3... oops 10/4 con relative tracce). Dicevo, la notizia mi ha sorpresa perche' il dubbio su Piergiorgio arriva con troppo ritardo e inesplicabilmente solo un paio di giorni dopo l'aver tediosamente insistito che a CSM tra il 13 e il 17 aprile potrebbe aver piovuto, e che cio' avrebbe cancellato eventuali tracce precedenti di MR in zona, facendo cosi' crollare l'intero impianto accusatorio... Lo so, lo so, noi stranieri ce la ricrediamo un mondo, ma la coincidenza, almeno per me, concedetemelo, e' strabiliante.

Manlio Tummolo ha detto...

Per poter dire "inattendibile" un cane, occorrerebbe vedere se altri dello stesso tipo ed addestramento si comportano in modo diverso. Concordo con Luca P, in questo argomento. Forse se i nostri investigatori e magistrati avessero il naso di un cane, molti autori di delitti sarebbero scoperti in pochi minuti. Non per nulla gli investigatori vengono chiamati eufemisticamente e metaforicamente "segugi".

Anonimo ha detto...

@Luca Grazie delle risposte

Luca1

Tiziana ha detto...

Caro Massimo,
approfitto di questo spazio per contraccambiare, di cuore, l'augurio fatto a tutti noi per un Buon Natale e un felice 2012.

Buone Feste
Tiziana

Antonello ha detto...

@Tutti
Auguroni anche da parte mia ed a Massimo in maniera special, un abbraccio investigativo, restiamo umani e cerchiamo le prove dell'esistenza di questo Natale...ahahahahahah

LucaP ha detto...

@ Tutti

Auguri di un sereno Natale da passare in compagnia delle persone più care.

Arrivederci a presto. Non dubito che avremo modo di commentare altre sorprendenti notizie.

Un pensiero anche alla piccola Vittoria e che possa riabbracciare al più presto il suo papà.

Antonello ha detto...

http://mediterranews.org/2011/12/melania-rea-perquisita-la-stanza-di-ludovica-perrone-dati-interessanti-nel-pc/

Intanto dopo otto mesi si procede ad una perquisizione sembra "dovuta", Ludovica avrebbe, a cio' che ci e' dato di sapere, un alibi di ferro per il 18/04/2011 anche se, agli atti diffusi, sembra fosse l'unica a poter incarnare moventi passionali e di risposta a ricatti.
Interessanti i dati rinvenuti sul pc portatile della soldatessa, per quanto posso comprendere ad oggi la stessa dovrebbe ancora chiarire cosa successe la sera prima della scomparsa, il 17/04/2011 che la costrinse a riferire a P. di "non aver parlato su quanto successe la sera prima della scomparsa".
Mah, no comment.

Annika ha detto...

Che squallore...

http://ilcentro.gelocal.it/teramo/cronaca/2011/12/25/news/parolisi-non-vede-la-figlioletta-a-natale-5459980

tabula ha detto...

Beh. c'è una decisione presa in Tribunale, sul fatto che il padre debba vedere la figlia ogni tre settimane.
Non mi pare sia scritto da nessuna parte che debba essere Franca a condurre la bambina a far visita al padre.
Il dovere di rispettare la decisione del Tribunale dovrebbe valere per tutti: passate le tre settimane, cosa succederebbe a chi, tenendo la bambina nelle ore in cui la visita in carcere è possibile ovvero la mattina, si macchi di inadempienza in tal senso?
Non mi sembra giusto che si dia per scontato debba spettare soltanto a Franca compiere lo spostamento: a Salvatore spetta vedere ogni tot giorni la bambina, trascorsi i quali c'è un mancanza di rispetto di legalità.

PINO ha detto...

TABULA
Negare a SP di vedere la sua bimba, almeno a Natale, indipendentemente dai giorni segnati, non è solo perseguire e castigare, in modo tenace, un essere umano, (colpevole o meno).
Un atto del genere rivelerebbe solo odio! Il che andrebbe oltre i limiti della tolleranza e della sopportazione.
PINO

lori ha detto...

la famiglia Rea si limita a rispettare le decisioni del tribunale dei minori..scritte nero su bianco e a quelle si deve attenere salvo complicazioni che potrebbero addirittura comprometterne la custodia della bambina.....quando le saranno notificati diversi provvedimenti si adeguerà ...il mancato rispetto delle decisioni di un tribunale dei minori comporta risvolti decisamente pesanti..

lori

tabula ha detto...

Lori, concordo con te.
Se le decisioni del Tribunale dei minori comportano una visita al padre ogni tre settimane, ogni tre settimane va fatto.
Non ho letto gli atti e non so se sia indicato un accompagnatore invece che un altro.
Non ricordo bene la data in cui la sentenza è stata emessa ma o sono scadute o stanno per scadere le tre settimane.
Il che vorrebbe dire che nessuno ha portato la bambina al padre, il che era possibile solo negli orari di custodia dei Rea, ovvero ai Rea toccava adempiere all'obbligo, essendo affidatari della bambina in quelle ore.
Se è stato scritto che la visita doveva avvenire obbligatoriamente negli orari in cui la bambina è affidata a Franca ritiro tutto, certo sarebbe meglio per la bambina un accompagnatore sereno, ma se gli orari di Franca sono incompatibili con le visite al padre c'è poco da fare, deve essere portata comunque.
Tra l'altro la sorella di Parolisi dovrà pur lavorare.

lori ha detto...

Tabula nemmeno io ho letto gli atti e ignoro se Franca sia proprio la persona designata ad accompagnare la bambina...ma leggo

"Per consentire alla sorella di Parolisi di portare la bambina a Teramo, infatti, è necessario un provvedimento con cui il giudice tutelare autorizzi la donna a prendere la bambina la mattina e non nelle ore pomeridiane, così come invece disposto dai magistrati del tribunale di minori. "..
quindi apprendo che sarà necessario che il giudice tutelare emetta un nuovo provvedimento...ecco. questo intendo..che, purtroppo, o per fortuna nell'ambito dei minori, è necessario attenersi scrupolosamente alle decisioni del tribunale..per cui anche se lo volesssero i Rea non potrebbero prendere decisioni in piena autonomia..

lori

Anonimo ha detto...

Le tre settimane sono trascorse. Non penso che nella sentenza si disponesse che ad accompagnare la piccola a trovare il padre vi provvedesse Francesca. Tempo fa alla Vita in diretta il signor Rea dichiarò che lui, la moglie ed il figlio avrebbero accompagnato la bimba dal padre. Quindi penso che l'abbiano fatto; se non fosse così sarebbe veramente triste e se fossi in Francesca darei del filo da torcere a chi non rispetta le sentenze.

Stella

Manlio Tummolo ha detto...

Ritengo che le tre settimane si debbano cominciare a calcolare dall'ultimo incontro fatto con la bambina. Quindi, assunta la decisione formale e resa ufficialmente nota, la bambina subito dovrebbe essere condotta a visitare il padre. Deve restare ferma, tuttavia, la condizione di premettere tutte le garanzie affinché questa non venga sconvolta da brutte scene che possano avvenire in carcere. La bambina deve poterlo ritenere, fin quando possibile e finché non sia liberato il padre, il nuovo ed "impegnativo" luogo di lavoro del padre.

Manlio Tummolo ha detto...

Stasera ho letto su "Diritto.it" che ieri, malgrado la festività, è stata pubblicata una sentenza della Corte di Cassazione secondo cui la custodia cautelare per fatti indiziari deve essere abolita. Questo, del resto, è anche in applicazione di due sentenze della Corte Costituzionale sullo stesso argomento, della scorsa estate, ma finora del tutto disattese. Verrebbero dunque ad uscire dal carcere sia Parolisi, sia madre e figlia Misseri.

Mimosa ha detto...

Ciao, Manlio
c'è anche il "pacchetto di misure svuota-carceri" approvato il 16 dicembre dal Consiglio dei Ministri, contro il sovraffollamento nei penitenziari, pare che circa 15-20 mila persone ne potranno beneficiare … speriamo anche in virtù di ciò il Parolisi e le Misseri …

Pamba ha detto...

Ciao Manlio, Mimosa
OT sul tema carceri e minori, anche se da un altro punto di vista...

Di passaggio a Bologna, ho appreso con sgomento e indignazione dell'indagine in corso sul carcere minorile del Pratello. E' un carcere in pieno centro, dove risulterebbero reclusi, in prevalenza, minori stranieri.
L'indagine riguarda presunti abusi (anche una violenza sessuale) e vari episodi di sopraffazione e violenza tra i minori incarcerati, NON denunciati dalla polizia penitenziaria e dai vertici della struttura penitenziaria.
Fatti, questi, che sarebbero stati svelati da un detenuto nel corso di un'ispezione ministeriale “a sorpresa” ed ai quali si sarebbe aggiunto anche altro: un detenuto punito con il pernottamento in una cella al freddo, dato che le finestre e le imposte sarebbero state accuratamente smontate dagli agenti penitenziari stessi, celle d'isolamento e vari metodi correttivi (?), non previsti dal regolamento, per placare violenze e domare ribellioni.
Il tutto ha portato, giustamente, all'azzeramento dei vertici carcerari e ad un'inchiesta, dopo le doverose denunce al Tribunale dei Minori e alla Procura.
Domande retoriche:
Cosa racconto a mio figlio, minorenne, al quale fin da piccolo, passeggiando per Via del Pratello, ho spiegato cos'era un carcere minorile?
Cosa hanno appreso da questa denuncia i civili bolognesi (detto senza ironia, perché il mondo del volontariato e le istituzioni locali sono da tempo impegnati con tante iniziative d'integrazione e supporto ai minori incarcerati)?
Intanto ho letto con sconcerto, nelle cronache locali di questi giorni, la replica di un sindacato degli agenti: piena fiducia nella magistratura, ecc. ecc. , ma... nessuna cella d'isolamento, perchè non prevista dal regolamento (!), e comunque non sono stati usati i manganelli!

Antonello ha detto...

Un altro fallimento OT tutto italiano, il sistema "rieducativo", e per nulla riabilitativo, carcerario, e' qualcosa di cui non poter andar fieri da nessuna parte, sono in primis le strutture ad essere obsolete e concepite per "le mie prigioni", poi vi e' appunto una concezione da mutare in chi usufruisce ahime del carcere, e non si parla solo di minori, giacche' dei maggiori non dovremmo far polpette, uomini o donne che siano.
Si diceva che e' un sistema poi carissimo, che ci costa, che paghiamo noi in toto, perche' poi non ci sia il lavoro autosovvenzionante fra le misure riabilitative non si e' mai capito, meglio lasciare che si violentino gratis, che si menino a sangue, piu' riabilitativo stabilire gerarchie da foresta, usare la forza e' l'unico concetto che ha davanti un recluso, le gerarchie si ottengono con la forza e si mantengono con i sopprusi.
Insegnargli un mestiere, farli lavorare e permettergli di pagarsi le spese di pernotto e vitto invece sarebbe diseducativo??? Insegnargli il rispetto anche fra di loro e' forse un brutto sistema che fuori di li li trasformerebbe in disadattati??? E' incredibile come la societa' si ponga, sulle leggi, degli obiettivi ambiziosi e quanto poco valore poi ci metta in realta', gia' ma di che ci si meraviglia, un paese che costringe a dodici ore di lavoro per pochi euro ed in cui si fa una guerra per eliminare i dieci minuti di pausa cosa puo' piu' riabilitare, che diavolo vorremmo riabilitare od insegnare ed a chi??? Anche l'analisi non e' mai universale, osserviamo le cose veramente da angolazioni curiose, dal punto di vista delle donne, da quello dei minori, da quello albanese piuttosto che africano, con tutto il rispetto per tutti ci si chiede come sarebbe pure il punto di vista dei cani, che anche i maggiori forse sarebbero esseri viventi umani sfugge sempre, si tende a costruire carceri a misura di categorie, perche' ci sarebbero dei valori che innestati in altri sistemi diventerebbero negativi, disvalori.
Mi chiedo se i carcerati non siano figli di questa societa' piuttosto che di chi li avrebbe fisicamente partoriti/e, e se questo sistema "rieducativo" abbia una maternita' ed una paternita', ma sopratutto un senso.

PINO ha detto...

X TUMMOLO
Perchè le sentenzie della Cassazione, come quelle da lei citate, nonchè i provvedimenti ricordati da Mimosa vengono "sistematicamente" DISATTESE?
C'è, forse, nel Codice di p.p. qualche appiglio giuridico che possa giocare a favore di tale possibilità?
E se non fosse così, la negligenza professionale dei pm. costiurebbe un reato?
Le sarei grato se mi illuminasse, su una materia con cui ho poca dimestichezza, essendomi nota la sua buona conoscenza in fatto di DIRITTO.
Cordiali saluti, PINO

Manlio Tummolo ha detto...

Pino Carissimo,
forse un avvocato Le darebbe risposte più tecniche. Ma spero di poter essere chiaro: le sentenze, comprese quelle della Cassazione, non sono vincolanti come nei sistemi di common law (anche lì vincolanti fino ad un certo punto, se non sarebbero ancora legali torture e pena di morte mediante squartamento, ad es. in Gran Bretagna). Comunque nell'ultimo caso la sentenza della Corte di Cassazione , in esecuzione delle due sentenze della Corte Costituzionale (che, viceversa, sono vincolanti in quanto "creano" Diritto e sono immediatamente esecutive) è recentissima e, pertanto, deve essere tenuta in conto nei tempi successivi. Ritengo che, legalmente parlando, nulla vieta che essa venga applicata nei casi da me citati, o altri non celebri nello stesso modo. Penalmente o disciplinarmente parlando, i magistrati inadempienti potrebbero essere perseguiti, su iniziativa di qualcuno, presso il Consiglio Superiore della Magistratura per l'aspetto disciplinare, dalla Procura competente per l'aspetto penale. Certo, qualcuno non deve chiudere un occhio o ambedue e, perciò, procedere senza tener conto di solidarietà e complicità professionali, il che spesso non avviene. Ma, come dice il nostro Dante, "le leggi son, ma chi pon mano ad esse ?".

PINO ha detto...

TUMMOLO
Grazie. Risposta chiarissima, come chiarissimo il dissesto di tutto il nostro apparato giudiziario, e non solo quello.
PINO

Manlio Tummolo ha detto...

Cara Pamba,
ciò che Lei scrive, dimostra l'esistenza di due piani di realtà nel mondo giudiziario e penale, come del resto appare nella richiesta di Pino. Quello fissato dalla legge, largamente umano ed umanitario, e poi gli abusi sulla stessa o contro la stessa, compiuti dai singoli individui. Una cosa antichissima e dipendente, a mio avviso, dal sistema gerarchico di tipo piramidale che demanda al vertice tutto ciò che avviene alla base. Non essendo di fatto possibile un controllo inverso (la celebre domanda ciceroniana "quis custodiet custodes ?": chi custodirà i custodi ? della Repubblica di Platone), ecco che il vertice o i suoi immediati subordinati abusano del potere perché non impediti da nessuno e perché detengono già un ampio potere incontrollato. Se avessimo una reale e non fittizia democrazia, questi controlli avverrebbero dall'alto al basso, dal basso all'alto e, per così dire "orizzontalmente", con la stessa capacità di realizzazione pratica. Ovvero, per essere più chiaro, la denuncia di un magistrato verso un cittadino dovrebbe valere quanto la denuncia del cittadino verso il medesimo magistrato. Non servono grandi dimostrazioni per capire come ciò non avvenga mai, né di fatto e neppure di diritto. Inoltre, la maggior discrezionalità o potere dovrebbe corrispondere ad una maggiore responsabilità, che significa soggezione a norme più severe: il che non avviene spesso in teoria, quasi mai nella pratica. Di qui, gli abusi, di qui la grande frequenza dell'impunità dell'abuso. Se pesti un poliziotto finisci in carcere con una grave pena (almeno teorica), se un poliziotto pesta te senza vera ragione, ecco che non gli succede niente di similmente grave (Aldrovandi o Cucchi sono casi tipici).

lori ha detto...

buon giorno a tutti

e io aggiungerei, signor Tummolo, anche l'ultimo caso , ultimo soltanto in ordine cronologico, quello di Giuseppe Uva

http://notizie.radicali.it/articolo/2011-12-28/editoriale-direttore/la-vicenda-di-giuseppe-uva-una-brutta-orribile-storia-che-n

lori

Pamba ha detto...

Giusto Lori!
E non a caso le famiglie Cucchi e Uva erano presenti alla lettura della sentenza Aldrovandi e vicine alla famiglia del ragazzo fin da subito.
Sicuramente lo conoscerai già, ma il film "E' stato morto un ragazzo" è da vedere.

http://video.repubblica.it/edizione/bologna/a-venezia-il-docufilm-su-federico-aldrovandi/52006?video

@Antonello, Manlio Tummolo
Grazie per i vostri commenti, che mi consentono di inquadrare meglio notizie e temi che mi "toccano".

Antonello ha detto...

@Pamba
Ho solo espresso il mio punto di vista, anzi scusa se sono stato crudo e non ho pensato che potevo ledere la sensibilita' di chi viene toccato da quel mondo.
E' un tema che anche a me e' sempre stato a cuore, ritengo il sistema riabilitativo il fulcro culturale di un popolo, ho scritto di "rieducativo" e "riabilitativo" non a caso, sono due concetti distanti anni luce, nessuno dei due esclude un presa di coscienza su un errore, quando se ne e' veramente responsabili.
La differenza sostanziale e' che dovrebbe educare una figura legittimata o credibile a farlo mentre per riabilitare una persona basterebbe la passione, la furbizia e l'intelligenza di chi la ha, in sostanza, secondo me un concetto e' rispettivamente uniformante e cieco mentre l'altro punta sui valori e le risorse umane a disposizione.
Di gran lunga piu' difficile riabilitare ma e' l'unico modo utile se si vuol pensare ad un senso della detenzione.
Compito difficilissimo, tutta la mia stima a chi sceglie e ha quel dono innato.

Annika ha detto...

Squadra

lo sapevo che a CSM era caduta la pioggia tra il 10/4 e il 18/4! Non solo lo dicono le previsioni del tempo per i giorni 14-17/4; lo dice Massimo - articolo del 12/12 "I 4 indizi che inchiodano Parolisi...", secondo paragrafo, e lo ribadisce nei post del 14/12 delle 7.54 e 8.22. Ora, non che Massimo sia un oracolo vivente, ma quando scrive si documenta sempre prima e in questo caso, parlando di polline e terricio, riporta una informazione fornita da Ranelli stesso in diretta a QG (informazione di certo MAI SMENTITA da nessuno, compresi i tanti testimoni presenti quel giorno al pianoro e gli abitanti di CSM): la notte precedente al 18/4 era piovuto e pure nevicato, tanto che nelle zone d'ombra c'era ancora un po' di neve. E Ranelli si era sorpreso dell'abbigliamento di Salvatore (identico poi a quello di un'intera comitiva di ragazzi in scampagnata al pianoro dal mattino) proprio per via della neve della notte precedente. Personalmente ricordo anche che Ranelli aveva dichiarato di essere incerto sull'aprire o meno il chiosco quel giorno per via del tempo brutto della notte precedente.

LucaP, sempre bravissimo, si era giustamente documentato sulle precipitazioni di quei giorni. Purtroppo pero' il sito della protezione civile regione Marche per il bacino del Tronto riporta solo i dati di Spinetoli, a ben 28km da CSM e a 176m dal livello del mare. CSM, invece, e' a 694 metri sul livello del mare, quindi molto piu' elevata di Spinetoli, e di certo gode di un microclima alquanto diverso.

Ora, sull'affidabilita' dei cani bloodhound veterani che abbiano ricevuto un training specifico dalle forze dell'ordine ho gia' postato, ma ripeto:

48(4) Journal of Forensic Science 811-816 (July 2003), L.M. Harvey and J.S.Harvey, "Reliability of Bloodhounds in Criminal Investigations".

http://doglawreporter.blogspot.com/2009_06_01_archive.html

Inoltre, se Piergiorgio, non fosse stato affidabilissimo non lo avrebbero impiegato alla pineta di Pescara per cercare tracce del ragazzo scomparso. Dato che a CSM era piovuto la notte del 17/4, e dati i link da me postati il 18/12 alle 16.38 che ribadiscono che la pioggia cancella tracce umane (e qui si parla anche di neve!), Piergiorgio ha seguito senza ombra di dubbio le tracce di Melania del 18/4. Il che significa che Melania il 18/4 era a CSM.

Auguri di buon anno a tutti voi!

Pamba ha detto...

Dalla vostra piccola vedetta..locale, vi anticipo che c'è un'interessante intervista all'Avvocato Biscotti su "Il Messaggero Marche di oggi, pag. 46 Ascoli e Provincia, a firma di Ennio Mancini:

Titolo:
NESSUNA PROVA, SALVATORE USCIRA' DAL CARCERE

Sottotitolo:
Biscotti contesta la Procura di Teramo. "Non si vuole passare attraverso l'udienza preliminare".

Occhiello:
Omicidio Rea, la difesa si prepara a controbattere il castello delle accuse.

Appena posso (oggi pomeriggio o stasera) la trascrivo.

@Enrico, please, se sei collegato, non ricordo più come si scrive in corsivo e grassetto...

Annika ha detto...

Che Piergiorgio sia ancora ritenuto affidabilissimo nel campo delle ricerche, a almeno che lo fosse fino a ieri, lo dimostra questo articolo del Centro di Pescara datato 29/12:

http://ilcentro.gelocal.it/pescara/cronaca/2011/12/29/news/ragazzo-scomparso-a-pescara-ricerche-ferme-i-cani-non-trovano-nuove-tracce-a-san-silvestro-5472418

Anonimo ha detto...

PAMBA e ANNIKA
Perchè non vi trasferite in calce al nuovo articolo di Massimo, su Melania?
Ciao, P.