mercoledì 16 marzo 2011

A.A.A. Vendesi adolescente sequestrata. Costo 300.000 dollari non trattabili

Lisa Brant
Nel 2008 la famosa conduttrice americana Leticia Nathalie Morales presentò alla NBC una trasmissione scioccante intitolata "Schiave del sesso nei sobborghi" (sobborghi sta per piccole cittadine), un rapporto che parlava di adolescenti rapite da uomini senza scrupoli che dopo averle ridotte in schiavitù  le obbligavano a prostituirsi oppure le vendevano ai trafficanti di organi. Erano presenti Sahuna Newell e sua madre Lisa Brant. Le due donne ancora oggi si stanno battendo per modificare la legge sui rapimernti di adolescenti. Ora collaborano con chi  da tempo è in prima linea, Marc Klaas, un uomo che ha aperto una associazione, paragonabile alla italiana "Penelope", che cerca di prevenire i sequestri facendo informazione. L'associazione si chiama "KlaasKids" ed è stata fondata dopo il rapimento, la violenza sessuale e la morte, della figlia dodicenne di Marc Klaas.

In America sono migliaia e migliaia le adolescenti che ogni anno scompaiono perché vittime di rapimenti. Molte vanno ad ingrossare il giro della prostituzione minorile, molte altre vengono uccise per alimentare il traffico di organi, un mercato in enorme espansione. Ma la fondazione, oltre ad informare e cercare di modificare le leggi, si è attrezzata ed aiuta le madri nelle ricerche, dato che negli U.S.A. se una ragazzina scompare occorrono 72 ore prima che la Polizia si attivi, delle figlie sparite misteriosamente. E tante sono le adolescenti riportate a casa prima di un loro trasferimento in un'altra nazione o prima di una eventuale morte violenta. E' il caso di Sahuna Newell, la protagonista del suddetto programma della Morales, che a sedici anni, nel 2006, ha vissuto tre giorni di vero inferno.

Un ragazzo che da poco frequentava la scuola le chiese se voleva andare a studiare a casa sua. Le piaceva ed avrebbe voluto andare ma alla madre, Lisa Brant (l'altra protagonista del programma), non stava bene passasse del tempo in casa di uno che lei neppure conosceva. Questo fino a quando, due settimane dopo, si presentò alla sua porta un uomo che le disse di essere il padre del compagno di classe. La tranquilizzò e lei acconsentì  lasciandola partire con loro non sapendo che quanto le avevano detto non era assolutamente vero. Lisa non sapeva di aver affidato la figlia ad un criminale molto famoso, nello Stato del Texas, per lo sfruttamento sessuale e la vendita di organi umani. Le sembravano brave persone, anche il ragazzo che si spacciava per il figlio, e fu così che la felicità iniziale di Sahuna Newell si trasformò in un incubo.

Quanto accaduto lo raccontò lei stessa, lo racconta ancora, prima alla Polizia poi in televisione, con la speranza di aiutare le adolescenti e fare in modo che non cadano in tranelli fatali per la loro vita. Sotto riassumo le sue parole.

"In auto abbiamo spizzicato mangiando salato e per questo appena arrivati ho chiesto un bicchiere d'acqua. Non avevo ancora finito di bere quando sono svenuta. Non so dove mi abbiano portata dopo, so solo che ogni volta che mi svegliavo c'era un uomo sopra di me e che mi sentivo male.  Le volte che mi facevo forza e gridavo mi puntavano una pistola alla tempia e mi minacciavano di morte. Però non stavo sveglia a lungo perché improvvisamente mi sentivo svenire. Solo una volta ho aperto gli occhi e non ho visto nessuno. Non riuscivo a camminare ed ho strisciato arrivando al telefono per chiamare mia madre. Ma non ho detto molto perché sono svenuta nuovamente. Non sono riuscita a quantificare il tempo trascorso in quella situazione. Nei momenti di lucidità li ho supplicati di lasciarmi andare. Mi hanno risposto che non sarei andata da nessuna parte perché ero già stata venduta in internet per 300.000 dollari e che presto mi avrebbero portata in Texas."

Una storia sconvolgente ma alla fine, se si pensa che avrebbe potuto non raccontarla, fortunata. Sua madre ed i fratelli, dopo essere usciti dagli uffici di Polizia in cui avevano detto che per 72 ore doveva attendere perché sarebbe di certo tornata, telefonarono all'associazione e Marc Klass, assieme ad altri volontari ed al detective privato Dennis Brad, arrivò subito. Grazie alla grande esperienza accumulata negli anni iniziarono le ricerche in Florida, esattamente in Florida Panhandle (la striscia di Stato che sporge come una penisola sul mare), perché in quella zona è l'epicentro americano del traffico di esseri umani. Il destino era a favore di Newell quel giorno perché a suo fratello minore (14 anni) venne sete ed il gruppo si fermò in un locale dove lo stesso ragazzo notò, nel parcheggio, un auto col sedile posteriore macchiato di sangue. Era il sangue della sorella. Messisi in attesa l'hanno poi salvata e portata all'ospedale quando ormai era in fin di vita. I rapitori riuscirono a fuggire.

Sahuna Newell ora gira l'America per mettere a conoscenza le ragazze dei rischi e dei pericoli che possono correre prima e dopo un sequestro. Anche dopo perché una bambina rapita in tenera età, e diventata presto prostituta, non potrà e non vorrà cambiare vita e continuerà a fare quella professione anche quando sarà maggiorenne. Tanti sono i casi di ragazze arrestate dalla Polizia americana, incarcerate con con l'accusa di prostituzione, che si sono rivelate essere state rapite nella minore età.

Ed ora una riflessione. Fatti del genere accadono a migliaia ogni anno in America, ma ne accadono anche in Europa, specialmente negli stati dell'est, in Asia, specialmente in Cina, ed in Africa. Chiudere gli occhi e sperare che da noi non accadano non va bene, non è serio. Chi ci dice che Yara Gambirasio non sia capitata nelle mani di due farabutti che la volevano vendere? Chi ci dice che le tante ragazze scomparse e mai trovate non siano andate a finire in mano a tali personaggi? Ed allora mi chiedo per quale motivo non creare un piccolo pool di esperti, non ne servono cento ne bastano dieci, che possano seguire, lavorando accanto alle forze dell'ordine, anche questa pista? Perché non andare fra i ragazzi a fare informazione affinché ciò che è capitato in America non capiti qui? Perché non parlarne in programmi pomeridiani dedicati ai giovani?

In internet si vendono le adolescenti rapite come fossero bambole gonfiabili, c'è chi offre 300.000 dollari per averne una e nessuno in Italia solleva il problema? Nessuno cerca di anticiparlo? E' davvero così difficile da affrontare?


Stefania Garattoni
150 anni d'Italia

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5 commenti:

nico ha detto...

Sì Massimo, credo sia difficilissimo. Non ho mai capito quali siano le ragioni che spingono paesi come il nostro ad ignorare totalmente il problema. E' come un tabu', come parlare fra adulti dell'uomo nero. Ma va'.... guarda che non esiste. Ma come sei messo leggi troppi gialli, l'uomo nero non esiste. Non esiste. Dopotutto siamo adulti e razionali, crederemo mica alle favole...
Credo, Massimo, che il nostro Paese sia ai margini di questo problema, non conosciamo per fortuna storie terribili come quella che tu ci racconti, e quindi meglio non evocare il male per non trovarselo in casa. Dimenticando, forse volendo dimenticare, che la schiavitu' e' di casa anche qui. Per il momento sotto forme diverse, per il momento riguarda persone lontane da noi, a noi mai, a noi non succede.
Eppure, le migliaia di ragazzine di altri Paesi che stanno lungo le strade a fare da preda a italianissimi maschi con casa, lavoro e famiglia, beh quelle ragazzine sono spesso state comprate. Con denaro, con bugie, con falso amore, con promesse di una vita migliore. Tante le storie, un'unica conclusione. Arrivano qui quasi bambine, non hanno documenti, vengono picchiate e violentate, istruite su come compiacere i clienti. Vivono chiuse in appartamenti come fossero in un serraglio, di giorno non esistono, di notte rendono denaro.
Basterebbe pensare. Potrei esserci io, potrebbe esserci mia sorella, potrebbe essere mia figlia. E allora sì che si potrebbe entrare nell'ottica giusta.
Ma l'informazione é il primo gradino, Massimo, hai ragione. E quindi continuo a non giustificare il silenzio colpevole su questo problema. Ciao, grazie per averne parlato

Sira Fonzi ha detto...

Ciao Max, ho lasciato ora un commento alla tua poesia su Tommy e subito dopo mi imbatto nella notizia ansa che segue.
Penso a una donna che dopo il dolore più atroce che si possa provare, affronta la vita senza paura. Il peggio purtroppo lo ha già vissuto e tutto al suo confronto è niente.
Un grosso bacio a questa donna che oltre questo accudisce da 2 anni il marito in coma.

Dall'Ansa

La madre di Tommy sventa una rapina
Nel 2006 uccisero suo figlio, da due anni il marito e' in coma
15 marzo, 20:00

PARMA - Ha messo in fuga un rapinatore nonostante avesse minacciato lei ed i suoi colleghi di lavoro con un ordigno rudimentale. E' stata Paola Pellinghelli, la mamma del piccolo Tommaso Onofri, il bimbo di neppure due anni rapito ed ucciso nel 2006, a sventare il colpo nell'ufficio postale dove lavora a San Prospero, frazione alle porte di Parma.

Attorno a mezzogiorno il rapinatore, un pregiudicato di 65 anni, si è presentato allo sportello con in mano un pacco e subito ha minacciato di farlo esplodere se non gli fosse stato consegnato l'incasso. Nonostante il panico fra dipendenti e clienti, Paola Pellinghelli si è fatta avanti e lo ha messo in fuga.

Poi, una volta che l'uomo è salito in macchina per far perdere le proprie tracce, ha annotato il numero di targa ed ha chiamato la polizia dando immediatamente gli estremi per risalire alla vettura. Pochi minuti più tardi gli agenti della squadra volanti della Questura hanno rintracciato l'uomo e lo hanno arrestato.

A bordo dell'auto con cui stava tentando di lasciare Parma c'erano un lampeggiante ed una pistola giocattolo identica a quelle impiegate dalla polizia. Paola Pellinghelli lo ha già riconosciuto come il responsabile della tentata rapina.

Unknown ha detto...

Ciao Nico. Il problema esiste anche da noi, seppur ancora in forma diversa. In Francia già da una sette d'anni ci si è accorti che in alcune stazioni della metro, stazioni molto ma molto frequentate, spariscono annualmente 4/5 ragazze. Purtroppo sono ragazze ai margini, con una vita difficile, facili da raggirare e con una non famiglia alle spalle. Addirittura una era sordomuta.

Nonostante questo neppure lì si fa nulla. Ci sono uomini che si sono esposti in prima persona denunciando quanto sta avvenendo ma l'informazione e lo Stato non fanno nulla. Perché in mancanza di vere leggi, senza la presenza assillante della famiglia in gendarmeria, nessuno si attiva e tutti i casi vengono archiviati come fughe volontarie.
Credi davvero che da noi questi episodi non accadano o accadano solo alle extracomunitarie?

Poca informazione non significa che la notizia non ci sia. Significa solo che non è importante. D'altronde una ragazza che vive al limite della società non ha un seguito che la supporti. Ma se un domani il mercato del sesso volesse ragazzine italiane perché stanco delle solite migranti?
Ti inserisco un dato che tutti i parlamentari italiani conoscono perché arrivato loro via mail, fa parte di questo documento: http://www.indianidoccidente.it/testimonianze.htm

E' del 2005 e parla di quale giro d'affari ci fosse allora e di chi vi fosse coinvolto.

"Il fatturato annuo del traffico degli esseri umani, sempre secondo quanto riportato dal citato Rapporto, ammonterebbe a 10 miliardi di dollari.

Risulta difficile quantificare con precisione il numero delle vittime, data la natura illecita del mercato criminale di cui stiamo parlando. Secondo un recente rapporto del Dipartimento di Stato americano, le persone annualmente trafficate nel mondo oscillerebbero tra le 600.000 e le 800 mila. Le Nazioni Unite stimano che ogni anno nel mondo 1.200.000 bambini sono trafficati e sfruttati. Secondo l'Unicef ogni anno 500 mila giovani donne vengono portate in Europa occidentale per essere sfruttate nel mercato del sesso a pagamento"

Sono passati sei anni e tante cose sono cambiate in peggio.

Una domanda Nico. Credi davvero che se qualche ricco pazzo pedofilo, e sono centinaia di migliaia nel mondo, offrisse 300.000 dollari per una adolescente italiana vergine non ci sarebbe chi la rapirebbe e gliela porterebbe?

Secondo me nessuno fa niente perché chi ha tanti denari può permettersi di bloccare sul nascere certe iniziative.

A meno che non capiti un episodio, tipo Yara, che alzi il livello della coscienza e dell'indignità pubblica che porti le masse a chiederlo a gran voce.
Ma hai ragione tu... il pensiero a cui siamo portati dai media è che certe cose siano lontane da noi...

Ciao, Massimo.

nico ha detto...

Forse non mi sono spiegata bene Massimo. Ho vissuto a Parigi per diversi anni, e in Francia esiste la consapevolezza di questa ''tratta'', se ne parla, ci sono poi stati molti episodi nella zona di Bordeaux che hanno riguardato bimbe vittime di pazzi pedofili e che hanno scosso l'opinione pubblica. E' un ''giro' diverso ma tante implicazioni sono simili e si é arrivati a capire che puo' riguardare ognuno di noi. In Italia non se ne parla proprio, anzi se sfiori l'argomento passi per una suonata avida di leggende metropolitane. Ho fatto l'esempio delle ragazze costrette a prostituirsi nelle strade e negli appartamenti delle nostre citta' perché dovrebbe scuotere molto di piu' le coscienze. Invece sono straniere, sono fragili, sono emarginate, ergo non sono come le nostre figlie. Ma non é così, SONO come le nostre figlie, provano la stessa paura e lo stesso dolore. E' tristissimo che solo quando la cronaca terribile di abusi e schiavitu' coinvolge persone piu' affini, piu' vicine, solo allora ci si svegli. E l'informazione, intesa come giornali e tv ma a monte anche come notizie dagli inquirenti (perché da loro dovrebbero arrivare) manca. Allora mi chiedo: non si vuole che se ne parli? Perché? Gli interessi sono forse così grandi e riguardano persone con tanta disponibilita' di denaro e conoscenze? Giri di persone che hanno la possibilita' di insabbiare e manovrare? E' inquietante. Ora leggo l'articolo del link che i hai segnalato. Ogni tanto, Massimo, continua a parlarne. Grazie e ciao

Unknown ha detto...

Grazie a te Nico. Stai tranquilla che ne parlerò perchè è un argomento che mi intristisce e mi innervosisce. Ciao, Massimo