martedì 16 luglio 2013

Sarah Scazzi: il mistero delle strane e significative coincidenze

Articolo di Vanna

 

Il panorama che viene fuori da tutta la vicenda del caso Scazzi, appare squallido e le testimonianze riportate discutibili sotto molti punti di vista. Così come le azioni della Procura, degli avvocati e di tutti gli esperti entrati in campo, compresi i sistemi di comunicazione. Non si è voluto o non si è potuto andare in profondità, visto lo scarso spessore "culturale" e la scarsa volontà (o voluta superficialità) degli inquirenti ad approfondire. Per "cultura" non intendo la conoscenza delle discipline letterarie, storico-filosofiche o altro, intendo il saper capire e comunicare le cose, le persone, i sentimenti, intendo il condividere uno spazio con significati superiori che vanno oltre il quotidiano vissuto. In poche parole, oltre agli oggetti strumentali si doveva mettere al centro della conoscenza investigativa l’essere umano e il suo sentire. Quindi chi aveva il mandato di indagare, verificare, tutelare, difendere, capire, doveva onorare quel mandato ed avere “quella cultura” di cui sopra.

Qui sembra non ci sia stato e purtroppo sembra che non se ne senta nemmeno il bisogno, visto la vita affannata che tutti noi facciamo. Questa tristissima vicenda non ha visto solo due ragazze alla ribalta dei media, ma anche un’intera comunità sotto i riflettori e un intero territorio, luminoso di colori, diventare il ricettacolo di un efferato omicidio. Tutti noi per lunghi mesi abbiamo assistito, mattina, pomeriggio e sera, a trasmissioni sul caso. Le telecamere, per molto tempo di casa in quella zona, hanno mostrato un mondo che ci ha fatto riflettere non poco. Cosa veramente è accaduto il 26 agosto del 2010 non lo sappiamo, ma forse fu l’epilogo di qualcosa che era nell'aria. Chi era Sarah? Chi era Sabrina? Chi erano quei giovani che passavano il tempo in birreria, in pizzeria, che andavano al mare, che lavoravano? Sicuramente erano ragazzi come ce ne sono tanti in tutta Italia. E’ difficile penetrare nel mondo giovanile e conoscerne i sogni e le speranze, quando spesso i genitori non conoscono neanche gli amici e i luoghi che frequentano i loro figli. Sembra invece scontato conoscere il mondo degli adulti e i suoi fallimenti, i tentativi di riuscire giorno dopo giorno a sopravvivere schiacciati dalle responsabilità. E possibile “leggere” il caso Scazzi attraverso le strane coincidenze che si verificarono e che non furono adeguatamente o volutamente considerate? Ricordo l’appello che fece mamma Concetta al Presidente della Repubblica, chiedeva aiuto perché non si stava facendo abbastanza per trovare la figlia. 

Si poteva prevedere quello che sarebbe accaduto a Sarah? E’ possibile trovare tracce per capire se qualcosa di inquietante stava maturando? Può essere, perché no? Ci sono tracce, frammenti di vita che possono essere letti da un altro punto di vista: quello delle coincidenze significative della teoria junghiana sulla sincronicità. Brevemente, con tale teoria, K.G. Jung afferma che tra la causa e l'effetto c'è un nesso a-causale. Questa connessione si realizza attraverso le coincidenze e le corrispondenze significative che possono appartenere ad ambiti diversi. Se la causalità appartiene alla conoscenza oggettiva, ad esempio: piove perché il cielo è pieno di nuvole, la sincronicità appartiene all'esperienza soggettiva. Pertanto trovare il nesso a-causale di un fatto, secondo tale teoria, può essere oggetto di riflessione personale; il principio non è scientifico, ma apre alle coincidenze significative. 

Si può cercare di capire come stava crescendo Sarah? 

La prima traccia sulla quale mi soffermo è quella che parte dal 26 novembre 2009, quando Sarah si recò nella biblioteca di Avetrana. Da quanto si è saputo pare che ci andasse spesso e ne usasse anche il computer. Da quanto si sa, gli inquirenti hanno indagato sui suoi profili facebook riscontrando che tutto rientrava nei normali parametri della sua età. Quel giorno prese il libro: "Segreti di morte", o "Seven Secrets", di William Le Queux. Questo autore, dalla vita un po' originale e movimentata, molto fecondo viste le pubblicazioni prodotte, è poco conosciuto alla massa e molto dagli appassionati del mistero. E’ un autore minore della fine del secolo XIX inserito nel periodo positivista: trattava con successo i temi del mistero inquietante e suggestivo in stile neo gotico, non tralasciando lo spionismo politico. I suoi libri si trovano in tutte le biblioteche più prestigiose del mondo. E' così anche quella di Avetrana, o il libro era stato ordinato da Sarah in persona e la biblioteca lo aveva ottenuto tramite un prestito interbibliotecario? Bisognerebbe quindi chiedersi come caspita sia arrivato nelle mani della ragazza, come e perché Sarah lo abbia scelto fra tanti e, soprattutto, chi glielo aveva consigliato. In poche parole: chi prima di lei lo aveva preso e letto? 

Inoltre, visto il genere particolare, perché Sarah aveva curiosità di leggere argomenti di morti e di scomparse misteriose? Gli inquirenti, per quanto ci è dato sapere, non hanno evidenziato questa domanda che appare lecita. Quindi non sappiamo se l'hanno risolta e neppure se ne hanno ricavato informazioni. Però quel libro è un indizio che appare importante perché può tracciare delle interpretazioni sui vissuti di Sarah, sulla sua generazione e sul territorio in cui viveva. Non è un libro qualunque, Sarah sicuramente iniziò a leggerlo il 26 novembre 2009 ed esattamente nove mesi dopo ella scomparve. Nove mesi: il tempo di una gestazione. Si stava formando una nuova Sarah? Come ha vissuto in quei nove mesi? Come ha condiviso tali letture e con chi? Andava a scuola regolarmente e con la cugina Sabrina condivideva amicizie adulte. Non aveva un computer personale ma chattava con persone più grandi di lei, sia in biblioteca che su altri computer. Gli inquirenti anche in questo caso pare abbiano "verificato" i contatti considerandoli, senza approfondire, nella normalità di una ragazza adolescente.

La ragazzina aveva in camera un poster di M. Manson, il satanista: pure questo dagli inquirenti fu considerato normale? Nessuno pensò di indagare per capire se nel territorio altri ragazzi apprezzavano quel tipo di musica e artista? I ragazzini si coalizzano, si copiano, si imitano. Per cui c'è da chiedersi: ad Avetrana solo a Sarah piaceva quel "cantante"? E i ragazzi dopo la scuola di cosa parlavano? Le famiglie intervenivano? Sapevano dove andavano i loro figli? 

Tante famiglie stanno perdendo il contatto con le nuove generazioni. Il computer, la televisione, la discoteca, la birreria, la pizzeria e tanto altro, hanno preso il posto della famiglia, della chiesa, della scuola. Sarah era una ragazzina sola, carina, pulita, ingenua, quasi una bambina... il tipo di ragazza appetibile da chi lavora nell'ombra. Tre giorni prima di sparire andò a trovare una cugina paterna e sembra che lontano da casa si abbigliasse di nero e si truccasse pesantemente. Insomma, non passava per nulla inosservata. Sabrina disse che Sarah anche a S. Pancrazio si era fatta riconoscere. Forse non condivideva certi suoi atteggiamenti, o forse la piccola giocava a fare la grande? Se Sabrina aveva avuto sentore di qualcosa accaduto a S. Pancrazio, doveva essere irritata e nel nominare quella zona non depistava, come qualcuno affermò, ma forse indicava un territorio ben specifico. In fondo la frase di Concetta, che suggeriva di controllare ogni componente della famiglia, poteva anche riferirsi ai parenti del marito. Inoltre Michele Misseri nei primi tempi riferì, in un collegamento televisivo pomeridiano, di aver rimproverato la figlia che si portava sempre dietro Sarah, minorenne, perché se le fosse accaduto qualcosa sarebbero stati loro i responsabili.

Questa frase mi fa pensare che Michele Misseri avesse capito che la libertà di cui godeva Sarah poteva trasformarsi in un problema. Loro erano corresponsabili di quella libertà. Può essere che il contadino avesse più senno e sale nella zucca di quel che crediamo? Perché disse quella frase? Era un capofamiglia coscienzioso... o aveva ricevuto qualche confidenza che lo aveva fatto riflettere? Sarah aveva l’abitudine di scrivere su quaderni e diari. Tutti letti senza che si sia trovato nulla che facesse presagire il tragico evento. Cominciava a chiedersi i grandi perché della vita? Ne parlava in casa?Andava al Tempio con la mamma? Leggeva la Bibbia? A scuola era esonerata dall'insegnamento religioso o assisteva all'ora di religione cattolica? Perché c'è differenza. Ad esempio, per i Testimoni di Geova l'anima non sopravvive, mentre per i cattolici l'anima sopravvive ed avrà un premio o un castigo, anche eterno.

Quale era l'idea di Sarah rispetto la sopravvivenza dell'anima?

Non sappiamo come la ragazzina abbia potuto condividere i suoi dubbi e con chi. Perché per prendere quel libro doveva avere per forza curiosità e dubbi. Chi la conosceva la descrive pensosa, riflessiva, desiderosa di coccole, timida, sola. Le famiglie della tragedia ultimamente erano unite, ma nel passato c'erano stati problemi di eredità, quindi di danaro. Storie di rivalità, di affidamenti ad altri nuclei familiari. Ma una volta passata la burrasca, davvero per tutti era passata?, tutto torna normale, tanto che non c'era un impedimento affinché le due cugine si frequentassero. Anzi, da una parte l'affidavano e dall'altra l'accoglievano. Tutti le volevano bene, tutti la vedevano crescere e già ne intravedevano la bellezza. Ma ricordiamoci di quel qualcuno che trama nell'ombra e si affaccia senza apparenti motivi nelle curiosità di una giovane generazione. 

I rapporti tra cugine erano forse burrascosi, ma una era più grande, aveva voglia di sposarsi e forse non si poneva troppi dubbi esistenziali (qualche complesso poteva riguardare il sovrappeso, sempre inviso alle ragazze). I suoi genitori dalla mattina alla sera lavoravano in campagna e si abbrustolivano al sole e al vento. Per cultura pensavano quindi quotidianamente solo al pane e al companatico. Sarah invece aveva la mamma molto presa dal suo credo religioso, il padre e il fratello lontani, un nonno allettato e una badante straniera per casa. Il padre e il fratello non condividevano la scelta religiosa di Concetta; anche Sarah non subiva quel credo religioso e avrebbe voluto il battesimo. In Puglia c’è una consistente comunità di Testimoni di Geova, in quella terra straordinaria si sente il bisogno di tale risposta religiosa. Certo è che era presente il sacerdote al funerale. 

Concetta aveva alle spalle una storia di vita che probabilmente l'aveva segnata come figlia e come donna. Era madre, ma partendo dalla vecchia esperienza personale si trovava, forse, con strumenti inadeguati e poco convincenti. Quando da figli si hanno storie pregresse difficili, diventa un nodo il confrontarsi con una figlia adolescente che ai problemi legati all'età somma il rifiuto del credo religioso al quale ci si è convertiti. Per cui non è utopia supporre che facesse fatica a capire certi atteggiamenti e si aiutasse con la fede, forse non trovando altro rimedio per medicare la sua antica sofferenza. E Sarah come viveva quel periodo? Nel suo ultimo sms, digitato la mattina del 26 agosto, scrisse: “Uccidere per professione è un lavoro senza tempo”. Sembra il titolo di un libro... a chi lo doveva inviare? Ma se quella frase non era il titolo di un libro e non l’aveva letta da nessuna parte, si deve convenire che mentalmente era più grande di quanto tutti credessero. Quella frase parla di qualcuno che per mestiere uccide. Non è una frase da sottovalutare, come non lo sono i messaggi su facebook che parlavano del suo desiderio di scomparire. Per andare dove? Perché? Voleva essere al centro dell’attenzione o si sentiva grande? Non si sa, ma visto il libro di Le Queux si può dire che non le mancasse una sorta di attrazione verso il lato oscuro delle cose. 

Il 26 agosto 2009, nove mesi dopo aver iniziato la lettura del libro, nella torrida controra Sarah uscì di casa per andare al mare e sparì. A poche ore dalla sua scomparsa apparvero su facebook, postate dal nickname Regen, alcune immagini di un manichino incordato e di una ragazza bionda nell'acqua. E' a dir poco inquietante, non solo l’immagine ma soprattutto la tempistica. Anche qui sembra che tutto sia stato controllato e considerato, per tanti con grande superficialità, semplice curiosità adolescenziali e una “coincidenza che non può essere oggetto di indagine perché non scientifica". Eppure quelle immagini apparse nelle stesse ore della scomparsa, che rappresentavano una realtà e non legate tra loro da una causa, erano da approfondire. Cos'è un manichino? E' l'effigie che raffigura un uomo e può essere utilizzato per numerosi scopi: lo spaventapasseri serve a spaventare gli uccelli, i burattini a divertire i bambini, i manichini per mostrare capi di abbigliamento... anche le bambole e i soldatini in fondo sono manichini. 

Il manichino svolge il ruolo di ripetere usi, costumi, qualità umane: è un oggetto utilizzato per molti scopi e, in quanto oggetto, non pensa. Le modelle sono persone pensanti: Ma intese come manichini in movimento, hanno il ruolo di indossare i capolavori dei sarti e gli accessori che esaltano la loro bellezza per proporre e vendere, non per amare o pensare. Quindi le modelle svolgono un ruolo che non deve avere una sua identità. Al contrario Pinocchio, il capolavoro di Collodi, è un pezzo di legno senza vita. Ciò non toglie che diviene un burattino pensante dopo aver fatto molti errori ed essere andato in ricerca del padre nel ventre del pescecane. Dopo avere, quindi, dato prova d'amore. Solo quando riesce a salvare Geppetto, ad amarlo, diventa un bambino vero con una sua identità. Cosa c'entra Pinocchio con Sarah? 

Poteva la ragazzina aver cominciato a dimostrare una sua autonomia, una sua personalità e libertà di gestire il suo tempo, i suoi spazi, i suoi sogni? Come la fiaba di Pinocchio docet? Stava crescendo e forse era più matura di quel che sappiamo. Sarah aveva cominciato a prendere coscienza della sua identità e voleva svincolarsi da certi legami, da certe situazioni? Quell'ambiente le andava stretto? Ma spesso il disagio giovanile di non riconoscersi nel luogo dove si vive, è fortemente sentito da chi vuole altro, da chi chiede altro perché si sente altro. Potrebbe essere che Sarah cercasse al di fuori della famiglia e della cerchia amicale le risposte alle sue domande, che si sentisse più matura della sua età? Potrebbe essere, anche se non lo sappiamo. Ciò che sappiamo è quello che ci è stato raccontato dagli altri. Gli altri, però, com'è normale ci hanno parlato di ciò che volevano vedere e sentire ed ognuno ha raccolto in base al momento. Per loro la ragazzina era un manichino, un oggettino carino e curato da portare in giro, o era una persona che aveva una sua identità? Il manichino incordato e postato su facebook da  Regen potrebbe dare risposte a diverse domande.

Potrebbe simboleggiare il desiderio che aveva Sarah di sciogliere le corde, essere quindi una proiezione dei suoi problemi adolescenziali. Oppure potrebbe simboleggiare un mondo che la voleva prigioniera nel ruolo di oggetto e le impediva di volare. Chissà? Non è che quel manichino incordato volesse proprio dire che l’ora di Sarah era finita e che, secondo la sincronicità junghiana, in quel pomeriggio assolato e sperduto qualcuno aveva captato le onde omicidiarie? Cosa c'era dietro a quel post che concretizzava in immagini ciò che era accaduto o che sarebbe accaduto alla ragazzina? Chi ha postato l'immagine del manichino e l’ha fatta girare? La cugina di San Pancrazio e solo lei? Per quale motivo l'ha fatto? Quale era il significato? Ovviamente chi inserisce qualcosa in internet è un soggetto che si rivolge ad altri soggetti perché porta un messaggio: chi postò il manichino apparteneva a un gruppo, possedeva un codice condiviso perché conosciuto da tutti? Le immagini del simulacro furono presto tolte e non si può sapere altro, ma si possono spiegare in base alla legge della sincronicità junghiana sulle coincidenze significative, per cui due fatti non legati da un rapporto causale hanno un analogo contenuto significativo. 

Fu dunque un evento sincronistico spontaneo prodotto dal pathos emozionale della scomparsa, raccolto via etere in uno spazio apparentemente arcaico? Esistono fior di studi antropologici che spiegano come le divinità ctonie siano state sempre gestite dal mondo agricolo - pastorale. Questo mondo ha riti propiziatori che affonda le radici del tempo antico. Quanti pupazzi di fieno, ad esempio, vengono bruciati dopo il raccolto? Quando si pianta e si raccoglie, si rispettano le fasi della luna ed altro ancora. Oggi, quel mondo con quelle energie e tradizioni, potrebbe essere utilizzato per altri scopi da chi trama nell'ombra? Non lo sappiamo, ma come si può escludere? 

Come in realtà non si sa perché gli inquirenti abbiano stabilito che le donne che si dichiarano innocenti stiano dentro e l’uomo che si dichiara colpevole stia fuori. Stanno dentro perché sanno qualcosa? E lui sta fuori perché serve a qualcosa? Già nei primi momenti di panico Sabrina si è esposta e molti hanno parlato troppo. Inoltre i riflettori sono stati sempre accesi solo su Avetrana, perché? San Pancrazio è stato presente solo come nome, eppure Sarah era stata in quel paese fino al giorno prima di sparire. Perché le telecamere si sono fermate solo a casa di Concetta e di Cosima?

Nel far mente locale su quanto abbiamo visto in tivù, troviamo uno spaccato della società avetranese nel quale si intravede, come in uno specchio, la società di oggi. Siamo tutti meno sprovveduti, ma siamo tutti manichini e come i manichini non viviamo la dimensione spirituale e siamo usati. Forse la famiglia Misseri sa più di quello che dice e forse non ha consapevolezza vera di ciò che è accaduto, perché non ha strumenti per capire veramente, ma, a mio parere, di certo è usata ed è stata usata. Di quella ragazzina tanto carina si monitoravano la famiglia di provenienza e quella che l’accoglieva. Il personaggio chiave è stato Michele, il contadino dall'esperienza straniera che aveva accumulato all'estero per fare la villetta alla sua famiglia in Italia.

Forse Michele Misseri è stato agganciato da qualcuno che ha fatto apprezzamenti sulla campagna, sulla sua famiglia, sulla nipote che cresceva. Qualcuno che ha finto di interessarsi al suo lavoro per trovare informazioni e l'ha fatto cadere nella trappola con tutta la famiglia e Sarah stessa. Sono stati usati. Il contadino lo abbiamo visto armeggiare con una corda, col telefonino, col trattore: un manichino anche lui? Forse, ma l'unico che ha qualche strumento in più è proprio il Misseri che ha fatto ritrovare il cadavere. Sanno qualcosa, ma non tutto, ed è Michele la chiave? Quando si rese conto di ciò che era successo pregò, mise fiori e tralci di vite, la sognò... l’aveva abusata sotto un albero di fico, lo stesso dove era stato a sua volta abusato da bambino, disse. 

Non credo a questa azione. Il mondo mediterraneo è pieno di ulivi, di viti, di grano, di melograni e fichi, tutti usati nella mitologia e nella religione. Il simbolo del fico è arcaico ed è legato a Dioniso, forse qualcuno gli ha suggerito di dirlo. L’ha fatta ritrovare dopo 40 giorni e nell'acqua, così che non si potesse verificare quanto fatto su quel tenero corpo. Come se già si sapesse che altri non poteva essere, se non Sarah, non si è paragonato il DNA. Come se non fosse necessario sapere se qualcuno l'avesse malmenata prima di morire, magari rompendole qualche ossa, non s'è fatta neppure una radiografia. Neppure con la scusa di capire se ci fossero fratture provocate dall'introdurla nella piccola apertura del pozzo. Michele aveva fatto ritrovare pure il telefonino, aveva tanto parlato, doveva continuare a dire tutto e il contrario di tutto, doveva apparire una marionetta istrionica a cui addossare tutte le colpe, anche le più aberranti. Ma il contadino nei mesi seguenti cambiò aspetto e non parlò più, però scrisse. 

Sarah andava da loro e fu immersa e ritrovata nel pozzo di una loro antica proprietà! Sarah faceva parte della famiglia, l’accoglievano come figlia, le volevano bene e loro dovevano pagare. Il Bene e il Bello hanno dato sempre fastidio. Un piano perfetto che scagiona chi sta nell'ombra e che procura tanto dolore. Rimangono due donne in galera e un contadino che ha avuto il difetto di avere una coscienza, di avere capito, purtroppo dopo, ma che aveva capito! 

E torniamo alla prima domanda: Si poteva prevedere cosa c'era nell'aria? 

Se si leggono quelle tracce come coincidenze, come nessi apparentemente a-causali, ne viene fuori un quadro agghiacciante che si realizzò concretamente con un insieme di coincidenze significative. Allora sì che era nell'aria l'assassinio sacrificale di una eterea e bella adolescente. Un assassinio che nessuno poteva prevedere prima, ma che dopo si poteva cercare di sbrogliare tramite quelle tracce che invece non hanno avuto sufficiente attenzione né nell'immediato, né successivamente. 

Il sapere cosa nascondevano quelle tracce avrebbe significato cercare le prove... e le prove hanno bisogno di riscontri scientifici nei quali si annidano non solo la superficialità, l'imbroglio, il non vero, ma si annida in verità il bisogno che l'uomo ha di pesare, misurare, valutare ciò che ha concretamente tra le mani. Per questo capita anche che le indagini vadano verso la direzione più comoda e più palese. Invece ciò che appare superfluo, inutile, scontato o privo di significato, non viene considerato. Fin quando noi ci fermeremo al microscopio, al cellulare, senza entrare in altre strade che interpretano l'uomo, difficilmente si potranno veramente ricostruire i fatti e trovare i colpevoli.

La scienza investigativa oggi ha molte conoscenze e molti strumenti sofisticati. Peccato che spesso li usi male o non li sappia usare adeguatamente. Un tempo quegli strumenti le forze dell'ordine non li avevano ed erano costretti a posare l'attenzione verso l'uomo. Oggi si cerca il DNA. Sacrosanto il farlo, ma non ci si deve fermare solo a quest'analisi; l'uomo è un insieme di corpo e pensiero, non dico anima perché non tutti ci credono. I casi di cronaca nera odierni dimostrano che non si è scavato abbastanza per conoscere meglio le persone; chi erano Yara, Sarah, Melania, Roberta? Chi sono le persone che le circondavano giornalmente? Le loro famiglie e i loro amici? Con le teorie scientifiche senza un approccio spirituale l'uomo non progredisce veramente; perde la connessione con il mondo che lo circonda, che lo sta distruggendo e si sta distruggendo. 

Questo gioco perverso e crudele si è abbattuto non solo sulle famiglie coinvolte, ma anche sulla comunità di Avetrana, e chissà perché solo di Avetrana, per un disegno che noi non sappiamo e mai sapremo. La giustizia umana, con tutti i limiti che si conoscono, farà il suo corso. La Giustizia Divina anche. Ma scenderà su tutti e valuterà con metro differente perché sa e peserà il cuore e le intenzioni. Per Sarah tutti vogliamo giustizia. E non solo per lei, ma anche per tutti i giovani che sono soli con le loro fragilità e possono cadere nelle tele di ragni pericolosi per diventarne il cibo malato e perverso. 

Questa storia di pura perversità può servire e diventare esperienza per l'uomo, come un PER-DONO al proprio cambiamento interiore.

Vanna

1.248 commenti:

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Manlio Tummolo ha detto...

Forse non ha capito, cara signora Chiara e Si basisca pure, che non mi meraviglio, che quelle verifiche di cui dicevo, NON SONO STATE FATTE DA NESSUNO, dando per sontato che l'uomo ha dedicato il suo tempo al trasporto funebre e alla sepoltura in pozzo della povera ragazza, magari anche dedicando un certo tempo al vilipendio o alla violenza sessuali (quanto ? un rapporto sessuale può durare in modo variabile, ma non so dirLe quanto tempo richieda con un corpo inerte. Io non ho mai provato).

Secondo i difensori delle signore Misseri, ha fatto tutto da solo; secondo le controparti con un corteo funebre quasi imponente: ovviamente un corteo richiede tempi abbastanza diversi, da quelli di un singolo becchino.

Ma ditemi, care signore: con otto versioni diverse, più due del fioraio e della signora Pisanò, quali sarebbero stati i tempi diversi di ciascuna versione ? E quello che può essere successo oltre gli orari segnalati dai tabulati, non si contano ? quelli rimangono al di fuori ?

Giacomo ha detto...

Considerazioni di una notte di mezza estate.

Proviamo a partire dalla premessa fondamentale, da tutti riconosciuta e soprattutto nota agli addetti ai lavori (magistrati e avvocati in primis), che allo stato attuale il p.m. è il dominus delle indagini.
Orbene, nel caso di Avetrana questo appare in tutta la sua evidenza. Il p.m. titolare dell'inchiesta ha portato avanti una sua ricostruzione: Sabrina e Cosima responsabili dell'omicidio e Misseri autore dell'occultamento, come semplice esecutore di ordini. A tale ricostruzione si è via via associata più o meno acriticamente tutta la procura e i vari gip e gup e tribunali del riesame, e conseguentemente l'intero sistema massmediatico e con esso l'opinione pubblica maggioritaria. Da ultimo si è associata anche la corte d'assise di Taranto. Solo la Cassazione, tutte le volte che è stata chiamata in causa, ha preso le distanze da una simile impostazione, rilevandone le varie illogicità e discrepanze.
Ma in base a che cosa il p.m. ha effettuato la sua ricostruzione?
Quando Sabrina fu incarcerata nell'ormai lontano 15 ottobre del 2010, il p.m. aveva in mano la deposizione della De Luca sul famoso presunto "litigio" della sera precedente il giorno del delitto e il coinvolgimento di Sabrina da parte del Misseri in una confessione niente affatto fluida e ottenuta con metodi suggestivi, al contrario della prima genuina confessione del 6 ottobre in cui Misseri si era autoaccusato senza nessun tipo di condizionamento da parte degl'inquirenti per rivelare una verità piuttosto che un'altra.
Questi erano i due scarni e contraddittori elementi. Tutto il resto: Mariangela, Pisanò, fioraio, cambio orari e quant'altro, è venuto dopo, a distanza di mesi e non è venuto fuori spontaneamente.
Dice il p.m.: ho dovuto faticare perché l'ambiente era omertoso. Mai un dubbio ha sfiorato il p.m. che l'ambiente, più che omertoso, era soltanto disorientato e cercava di adattarsi alle sue tesi con qualche naturale titubanza.

Facendo un paragone, è come uno che su un carro armato avesse imboccato l'autostrada contro mano e vedendosi venire incontro tutte le automobili, come reazione non si fa venire il dubbio che lui sta andando in direzione opposta, ma è convinto che le automobili gli vanno contro per ostacolare il suo cammino. E siccome sta su un carro armato, il potere, e vede che gli automobilisti, invece di inveire, prima frenano e poi invertono la loro marcia, vieppiù si convince che le auto abbiano invertito la marcia non perché timorose del carro armato, ma perché istradate sulla retta via dal carro armato che ha indicato loro autorevolmente la strada.
E gli automobilisti che non hanno obbedito? Beh, quelli sono stati inesorabilmente schiacciati.

Buonanotte a tutti.

Giacomo

Mimosa ha detto...

Ben detto, Giacomo!
Buonanotte a te e a tutti.
Mimosa

chiara ha detto...

metafora decisamente efficace, complimenti.

Giacomo ha detto...

Ciao, Mimosa!
La tua approvazione mi riesce particolarmente gradita.
Buonanotte!

Giacomo

Giacomo ha detto...

Salve, Chiara. Non avevo ancora letto. Grazie dei complimenti.
Buonanotte!

Giacomo

chiara ha detto...

...stavo appunto per risentirmi...ç_ç

[:-D]


ciao e una buona notte a te! :-)

marcello ha detto...

"Chi contava sull'avv. dr. Coppi per una certa vittoria ib Cassazione è stato deluso..." caro Prof. Tummolo, ogni tanto come nel calcio qualche sconfitta ci sta, non è detto che, solo perchè E' UNO DEI MIGLIORI deve vincere sempre... l' importante che lo farà con Sabrina, stia sereno:)

chiara ha detto...

USSIGNUR...

Manlio Tummolo ha detto...

Qui vedo si parla di "vittoria" o non vittoria (non alludo ai risultati processuali, bensì alla nostra discussione). Sinceramente non vedo che cosa potrei vincere io o altri nel nostro dibattito. Il punto è che la situazione viene vista come se si trattasse di gara o di scommessa, e non piuttosto di una tragedia: tragedia sia per la vittima così giovane e crudelmente assassinata, sia per i suoi congiunti, sia per una famiglia iniquamente accusata, sia per un ordinamento giudiziario che notoriamente funziona male, sulla base di princìpi arcaici, ben messi in mostra da quel vecchio indumento (addirittura in Gran Bretagna si porta la parrucca, roba di tre secoli fa ormai) che è la toga. Il Diritto, o sedicente tale, meglio sarebbe definirlo "giure" o "giurisprudenza" in quanto di "diritto" ha molto poco, ma è estremamente tortuoso, pretende di farsi considerare "scienza", ma è ancora legato a tradizioni ultramillenarie, e della scienza, nel senso moderno che va dall'ipotesi alla dimostrazione, ha poco o nulla, mentre invece è molto subordinato ai rapporti di forza. La parabola di Giacomo, in effetti, è assai interessante sotto questo punto di vista.

Il nostro ruolo qui non è quello di scoprire gli assassini (anche se vi riuscissimo, le nostre considerazioni sarebbero apprezzate meno di un cicca per terra), ma di verificare la regolarità visibile o celata delle procedure di indagine, di giudizio e di condanna, perché questo vuol dire "la giustizia è amministrata in nome del popolo", e non che il popolo sia giudice, giurato o faccia l'investigatore privato, perché generalmente parlando non ne ha le competenze tecniche, ma soprattutto non ha quelle giuridiche.

Ripeto: personalmente non ho nulla da vincere. Come detto, non faccio che esprimere le mie opinioni da libero cittadino senza pretesa di convertire qualcuno, né mi interessa di farlo (mi sarei venduto a qualche partito, in quel caso).

Caro Signor De Simone, non so che età abbia: elogio il Suo entusiasmo, la Sua Fede, le Sue certezze. Sono molto belle, ma in queste faccende, ripeto, si canta vittoria solo alla fine della battaglia e della guerra. Se non altro per ragioni di "scaramanzia", come taluno dice. Quello che a me interessava (e ho scritto infatti "A parte il caso di Sarah Scazzi"), era sottolineare che il gran'uomo in quattro mesi è stato smentito due volte. Vedremo quale sarà la terza.
Un celebre Tizio, che gridava dal balcone "Vinceremo", è finito appeso per i piedi, com'è noto a tutti.

Per il resto, sono serenissimo. Non sono mica io a stare in galera senza motivo da due anni e mezzo.

Manlio Tummolo ha detto...

Caro Giacomo,

solo un'osservazione al Suo ottimo intervento: è proprio la prima confessione quella più estorta ddi tutte, e per nulla spontanea, ottenuta con minacce, promesse, psicofarmaci fatti ingollare (chi non ricorda, proprio il primo giorno, che Michele Misseri veniva definito in "grave stato di agitazione" ?), e magari con qualche bella manganellata di fine gomma (quella che non lascia il segno, ma provoca lesioni interne) sulla testa. Si è mai chiesto perché si sia rifiutata una perizia psichiatrica presentata dallo stesso avv. Galoppa di loro nomina ?

Le altre conseguono ad un processo che i SS. Inquitori chiamarono "doloroso percorso di ravvedimento", ma che partono tutte da là. Usando anch'io una parabola: quando si cade in un precipizio, in un pozzo o altro, c'è un fenomeno di costante accelerazione dovuto alla forza di gravità. Il corpo trascinato in basso accelera, finché non tocca il fondo e si sfracella. L'ingenuità dei SS. Inquisitori sta nel fatto che si potesse far cadere un individuo all'infinito, toccando un fondo di loro immaginazione, in cui il caduto non si sfracella, ma si sfracellano le persone legate a lui.

marcello ha detto...

VEDO CHE QUANDO PARLO IO, E' DIFFICILE CAPIRE, VERO??? E' PIU' FACILE CREDERE ALLE CAZZATE DELLA PISANO', MASSARI E PETARRA SU TUTTI.
VA BE, FINGETE PURE CHE NON HO SCRITTO, TANTO E' COMUNQUE TEMPO PERSO,(ho fatto pure la rima!) GRAZIE!!

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissimo Prof Tummolo buon giorno,l'intervento di Giacomo è ottimo,come è giusto quel che lei dice,ci sono alcune cose che sono state nascoste,non lo so se è stato minacciato o percorso,intimidito e cosa certa,gli hanno fatto credere cose non vere sicuramente,visto il soggetto un po ignorantello è sprovveduto,quella perizia psichiatrica non ho mai capito perché non sia stata fatta,purtroppo come lei sa,tante sono le incongruenze di questo lungo ed estenuante processo e relative indagini,le analisi del Prof Strada incomplete, "in primis" poi tutto quello che è successo,tra criminologa,il suo primo avvocato,e il susseguirsi di altri avvenimenti con il cambio di avvocato per lui e per la figlia,di tutto insomma,come al solito noi Italiani non ci facciamo mancare nulla.Giusto non cantare vittoria anticipatamente,la scottatura precedente ancora fa male.Una domanda: ritiene possibile che sono stati "obbligati" ad emettere quella sentenza?La massa colpevolista chiedeva un colpevole,e loro li hanno accontentati,per l'appello ci penseranno altri,loro hanno fatto il loro dovere nel bene o nel male,la patata bollente l'hanno passata ad altri giudici.Buona giornata Prof,e un caro saluto a magica.

chiara ha detto...

Marcello

il punto è che parli puntualmente A SPROPOSITO, fattene una ragione.

ad esempio l'ultima uscita "è più facile credere alle cazzate della pisanò, massari e petarra" rivolta A NOI - e sottolineo A NOI (che la pensa come te quando all'indecenza della carcerazione e condanna di Sabrina e Cosima) - è talmente una stupidaggine da rendere ultronea ogni spiegazione del perchè e percome con questi discorsi qui sei fuori posto. Non necessitiamo nè di propaganda nè di slogan, quindi se vuoi contribuire al dialogo fallo in altro modo, soprattutto tenendo conto di CHI SONO i tuoi interlocutori.

marcello ha detto...

a io parlo a sproposito? IO?? va bene va bene, continuate con comodo!

chiara ha detto...

no need any authorization, thanks!

comunque cerca di capirlo, marcello, che qui sei tra gente che di fondo la pensa come te e che su pisanò petarra e massari la pensa ESATTAMENTE come te. E' questo che mi dà immenso fastidio: che parli qui come se non sapessi dove sei e con chi parli, come fossimo un recipiente X in cui riversare unilateralmente il tuo pensiero, senza minimamente interessarti di interagire: non siamo un contenitore ma PERSONE ok? parla "con" noi, non "nonostante" noi per piacere!

magica ha detto...

Michele Misseri veniva definito in "grave stato di agitazione" ?), e magari con qualche bella manganellata di fine gomma (quella che non lascia il segno, ma provoca lesioni interne) sulla testa.
tummolo! almeno qualche volta lei mi fa ridere... ho sempre pensato che ha una vena di simpatica comicita'. leggo i suoi interventi anche se non mi trovano sempre d'accordo . ho imparato a sorpassarne certi .. saluti .

magica ha detto...

ciao vituccio -
come stai.. è da un po' che non ti leggevo . la moglie.. si sta riprendendo ?
ti leggo sempre con passione .sei
un uomo genuino . ciao .baci

Vito Vignera da Catania ha detto...

Ciao cara Magica,io sto bene,purtroppo non posso dire altrettanto di mia moglie,il tumore al pancreas è aumentato di altri 2,5 cm,e siamo arrivati a circa 8 cm,vedi che bella cosa?Sembra quasi che si stia spegnendo come una candela,purtroppo a Taormina i medici sono bravi ,ma,non fanno miracoli,per quelli bisogna rivolgersi al Signore,grazie sempre per l'affetto che mi dimostri,e per ricordarti di mia moglie,che Dio ci protegga sempre,ciao cara amica.

chiara ha detto...

accidenti Vito...miseria....vi sono vicina amici cari...

Giacomo ha detto...

Ciao Vito. Mi dispiace tantissimo. Coraggio! La fede è un grande conforto e vedo che tu di fede ne hai tanta. Finché c'è vita c'è speranza. Che il Signore vi protegga tutti e vi aiuti. Le vie del Signore sono imperscrutabili. E il dolore purtroppo è un grande mistero.
Ti esprimo tutta la mia solidarietà per questo difficile momento.

Giacomo

Vito Vignera da Catania ha detto...

Grazie Chiara e Giacomo,come vedete non sono nervoso per nulla,ma per dei buoni motivi,mia moglie non sta facendo altro che analisi e ancora analisi,ho la sensazione che qualcosa non la vogliono dire i medici,però non è che io sono stupido,se fai la tac,e vedi che il tumore cresce,che vuol dire? beh,la parola non la voglio pronunciare.Ormai lavoro con l'ansia addosso.Grazie del vostro affetto,ecco perché sto a dialogare con voi,almeno mi sfogo un po.

Anonimo ha detto...

Caro Vito
Non darti per vinto, non disperare. La tua fiducia son convinto che può influire moltissimo. Vorrei segnalarti che qui al nord c'è il Centro Europeo dei Tumori, alle porte di Milano. Mio cognato in un altro ospedale l'avevano dato per perso (cancro al polmone) nel 2000, oggi è ancora vivo e in buona salute dopo essere stato operato in quella struttura d'eccellenza. Sicuramente anche lì in Sicilia tua moglie è seguita nel migliore dei modi. Il mio è solo un modo per infonderti coraggio e speranza. Un abbraccio.
Gilberto

ManlioTummolo ha detto...

Caro Signor Vito Vignera,

come ci siamo detti per telefono, la lotta contro quel male è sempre durissima, ma non è detto che non possa essere vinta. Armarsi di santa pazienza, e possibilmente non cedere mai allo sconforto. Naturalmente possono sembrare solo parole certo, però sono dette da chi ha avuto anche mali (se non quello) o li ha visti nei prossimi congiunti o negli amici. La medicina si è molto raffinata rispetto a un tempo, e speriamo che sappiano calibrare le cure (il segreto tecnicamente è tutto là, perché le terapie sono armi che possono diventare controproducenti, se non proporzionate). Forza, ce la farete.

Obbligati i giudici ? In certo senso, entro le loro regole di corporazione e di vicinanza materiale. Per questo sarebbe bene un appello molto distante, perché se la corporazione continua, perlomeno cessa la vicinanza fisica.

Cara Magica,
non credo che le manganellate di gomma siamo molto divertenti. Possono diventare strumenti raffinati di tortura, e sappiamo bene - i casi sono pubblici - che la Polizia italiana non ha le mani meno pesanti di quelle di altri Stati.

Caro De Simone, ma quanti anni ha? Non ha esperienza di vita e delle storture della società ? Vive in qualche paradiso tropicale ?
Non aveva suggerito a me di essere sereno ? Ebbene, cominci ad esserlo anche Lei. Tanto non sono i nostri discorsi e le nostre supposizioni sul futuro a cambiare la realtà di quel processo.

magica ha detto...

ciao vito
mi dispiace per tua moglie e mi dispiace amche per te ,,perchè chi sta vicino ad un ammalato soffre a sua volta .
siamo tutti esposti a brutte situazioni di malattie .
capita in tutte le famiglie . non so avevi letto un mio post . avevo mia sorella ammalata di quel male .. se l'è cavata e non era di quelli semplici .
io ero molto preoccupata . lei con cipiglio sembrava che non fosse un suo prblema . ma comunque lo faceva per i bambini piccoli e il marito .
se la cava .... e come avevo scritto nell'altro post ha allevato i figli . ..
ti auguro lo stesso destino a te e tua moglie .
ciao e baci a tutta la famiglia

magica ha detto...

x ummolo
purtroppo qualcuno si è preso le manganellate ..dalla polizia per contrastare la sommossa- anche chi non centrava e passava per caso sa quelle parti . .
nel caso scazzi non penso sia successo .misseri era sotto controllo .
è stato modo di esporre il suo commento che ho trovato spiritoso . certo che le manganellate che i dissidenti presero nei raduni ,,non ha nulla di divertente ..
buonasera ..

Vito Vignera da Catania ha detto...

Grazie di cuore caro Gilberto,è stata su al nord a farsi visitare,e gli hanno detto le stesse cose di Taormina,con le stesse cure,ciao carissimo è grandissimo Gilberto.Grazie anche a Lei caro Prof Tummolo,quella cosa di "obbligati" l'ho letta rileggendo il bellissimo articolo del Dottor Giangrande e che ho riportato una prima parte,ma,è interessante leggerlo tutto,è un po lungo ma,si capiscono tante cose,sopratutto sul modo di agire in quel di Taranto,lo legga è molto interessante,anche perché lui vive da quelle parti,ed è addentrato su certi aspetti della vicenda,come su tante altre notizie di cronaca giudiziaria,persona in gamba il Dottor Giangrande.Un cordiale saluto a tutti cari amici.

Manlio Tummolo ha detto...

Cara Magica,

a proposito di pestaggi, se ne vede uno su You Tube, con immagini confuse, in una presunta Stazione di Carabinieri. L'uso delle maniere forti non avviene solo in strada (anzi), spesso avviene proprio dove non vi sono testimoni. La confusione di Michele Misseri, durata parecchi giorni, potrebbe essere la manifestazione di pestaggi ricevuti, di cui non vuole, o non può parlare, per non riceverne altri, magari. Oppure, come avviene talvolta, se ne è dimenticato grazie anche agli psicofarmaci ingeriti.

Le confessioni di un omicidio non si ottengono generalmente con semplici carezze e paroline dolci, ma con una certa frequenza con la forza. Aldrovandi non si trovava in una manifestazione di dissidenti o rivoltosi, nondimeno è morto massacrato di botte, forse per aver reagito con qualche insulto o rifiutandosi di fare qualcosa.

Caro Vito Vignera
se non erro fino a qualche giorno fa l'unico commento all'articolo di Giangrande qui inserito è mio. Ora non se è stato aggiunto qualche altro.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissimo Prof Tummolo è vero,l'avevo dimenticato.E come dice Lei di certo non sono teneri negli interrogatori,però devono stare attenti,perché se si scopre qualcosa le polemiche non so dove arrivano,sui giornali sopratutto,e anche in televisione,sul caro zietto non so se hanno usato certi metodi,c'erano troppe televisioni quel giorno.buona serata Prof. Cara Magica l'avevo letto il tuo post,e ti ho fatto gli auguri per tua sorella,dicendo che per fortuna si era risolta la cosa,ciao cara amica,e un cordiale saluto a tutti.

Manlio Tummolo ha detto...

Caro Vito Vignera,

la prima sera ? quali televisioni ? Quelle di "Chi l'ha svisto?"? Mica erano all'interno, mica lo hanno fatto vedere come Pilato ha fatto vedere Gesù flagellato dicendo alla folla "Ecce Homo !".

Vediamo: farò due narrazioni parallele (metodo Plutarco) e poi mi direte qual è la più ragionevole o realistica.

I PARTE
"Mi chiamo MT, sono un contadino assassino perfetto, ma bricoleur. Quel giorno, è arrivata mia nipote nel mio garage, mentre stavo riparando un trattore che però non funzionava. Mia nipote acquisita (non "jure sanguinis") era molto carina in abito da spiaggia. Le ho dunque accarezzato il sederino per confortarmi della mancata riparazione. Mia nipote offesa mi ha sferrato un calcione nelle parti ovali del corpo con un sandalino infradito. Infuriato, da questo tentativo di evirazione, sono andato in cerca di qualosa per strangolarla: ero incerto se strangolarla con la cinghia trapezoidale del trattore, con la cinghia dei calzoni o con una grossa corda da traino di trattori. Poi mi sono deciso, l'ho strangolata in un battibaleno forse con òa corda o forse con la cinghia (chissà...), l'ho messa in macchina e, tranquillo tranquillo, sono arrivato nella vecchia casa del babbo, dove l'ho denudata, ho fatto brutte cose, quindi mi sono avviato alla Contrada. L'ho calata con la corda nel pozzo, ho chiuso, ho recitato le preghiere. Ho detto a mio fratello che erano fuggiti i cavalli (una mandria ?) e che sarei subito venuto a raccogliere fagiolini con lui. Tutto è andato alla perfezione, nessuno si è accorto di nulla, tutti erano alla ricerca di mia nipote. Dopo un mesetto circa, ho cominciato a sentire un po' di pentimento. Volevo bruciare il cellulare di mia nipote, che però era un ricordo. Ero indeciso, l'ho portato in giro per il paese, alla fine l'ho portato ai carabinieri, che hanno preso il telefonino bruciacchiato. Dopo qualche giorno, mi hanno chiamato di nuovo, mi hanno detto "Dài, MT, dicci dov'è tua nipote che le diamo una sepoltura cristiana". Allora mi sono messo a piangere, ho confessato tutto, e mi hanno messo in galera, essendo tutto agitato, nervoso. Il resto lo sapete".
(segue II PARTE).

Manlio Tummolo ha detto...

II PARTE

"Mi chiamo MT, sono un contadino con la quinta elementare. Mia nipote era sparita. Circa un mese dopo dalla sua sparizione, mentre raccoglievo fogliame nel bosco di mia proprietà (?), per bruciarlo. ho visto un cellulare. L'ho raccolto e mi sono accorto che era quello di mia nipote sparita. Dopo un po' di indecisione, ho deciso di portarlo all'Ufficio Indagini della SS. Inquisizione, dove alcuni sgherri mi hanno guardato bene e si sono detti: 'Ecco il cretino che fa per noi'. Mi hanno lasciato andare, ma dopo qualche giorno mi hanno chiamato di nuovo, stavolta erano presenti perfino tre SS. Inquisitori, di cui anche il Gran Capo. Mi hanno interrogato, hanno saputo che ho solo la V elementare, si sono ben fregati le mani, e poi hanno cominciato ad interrogarmi su un certo pozzo della mia Contrada, dove lavoro spesso per conto terzi. Io ho detto loro che sapevo dov'era il pozzo, si sono di nuovo fregati le mani con gioia, e hanno detto se potevano venire ad accompagnarmi. Io non sapevo che cosa ci fosse dietro a questa storia. Mi hanno portato lì con la loro macchina, una lussuosa e rombante Alfa Romeo, mi hanno fatto aspettare. Dopo di che, sono arrivati, dicendomi: 'Abbiamo trovato tua nipote morta nel pozzo. Sei in arresto'. Ero mezzo addormentato, mi mettono le manette, mi riportano all'Ufficio Indagini, quindi cominciano a minacciarmi, a dire di confessare, mi dànno qualche manganellata, mi sorridono, mi dicono 'Confessa MT, tanto sappiamo che sei stato tu, ce lo hanno detto pure tua figlia, tua moglie, l'altra figlia, tua cognata, la signora Sognanò, la signora Ciarloni, l'amica di tua figlia ecc. ecc. Confessa, che così avrai pochi mesi di galera. Diremo che è stato un incidente'. Mi rifiuto, mi agito, grido, mi fanno una bella iniezione, mi dànno qualche altra manganellata in testa. Mezzo rimbecillito, confesso e firmo il verbale, ammanettato. Il resto poi lo sapete".

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissimo Prof,non c'è male come descrizioni dei fatti,sembra un racconto favolistico,di certo la tragedia c'è stata,una povera ragazzina uccisa e occultata,dalla sua sparizione al ritrovamento,42 giorni di ricerche e poi la confessione.Tra la prima e la seconda Lei ha creato un mix di dubbia realtà dei fatti,forse la prima versione si avvicina di più,per la seconda ci può stare perchè Lei fa entrare in scena certi personaggi,che ormai sono famosi riguardo a questo delitto,i SS Inquisitori sapevano o non sapevano,il dubbio rimane.Quale diabolica regia c'è dietro a questo delitto? a volte sembra tutto cosi facile,e a volte cosi difficile,di certo in tanti hanno contribuito a rendere la soluzione di questo delitto ingarbugliata,P.M.,polizia,avvocati,medici e testimonianze varie,vediamo cosa uscirà dalle motivazioni,e cosa si saranno inventati i giudici.Buona serata Prof,a dopo.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Caro Prof però deve ammettere che anche l'amico Giacomo fa un ottima descrizione dei fatti,orari,sms,i tabulati che confermano i movimenti,di tutto insomma ha elencato. Lo stesso ho fatto io,i verbali e le dichiarazioni li ci portano,poi quello che non si è visto io non lo posso sapere,come chi mente o dice la verità,si ha paura a far uscire qualcosa ancora nascosta?Di certo Avetrana non si è dimostrata una cittadina omertosa,anzi,le chiacchiere di paese non sono mancate,come i pettegolezzi e i falsi amici che apparivano in diverse televisioni.Buona serata Prof,e un caro saluto a tutti.

Anonimo ha detto...

Tutte chiacchiere e favole che non valgono un fico secco ed i pochi coerenti, consapevoli, prendono le distanze. Sulle reali assassine neanche un solo ragionevole dubbio. Ergastolo e buttate la chiave. Inclusi i pluri nick che tanto si affannano a moltiplicarsi. G.

marcello ha detto...

A te Vito tutta la mia vicinanza, fatti forza, ciao.

Anonimo ha detto...

La presenza di Marcello De Simone è proprio la ciliegina che mancava sulla torta.

G.

ENRICO ha detto...

Manlio,

benché sfinito da un viaggio sfiancante per raggiungere i miei, non posso fare a meno di raccogliere le forse rimaste per ringraziarti del momento di autentico spasso che mi hanno regalato le tue due “versioni” dei fatti e congratularmi con te per la brillante sagacia con la quale le hai esposte

E se qualcuno dovesse azzardarsi di nuovo a darmi del “leccaculo” significherebbe che non capisce un beneamato tubo dell’immenso valore della satira raffinata il cui compito è quello di trasmettere delle verità suscitando dubbi e mettendo in discussione certezze e opinioni molto spesso infondate ..

ENRICO ha detto...

Ec

non "raccogliere le forse" ma "raccogliere le forZe", ovviamente !

(la stanchezza si fa sentire...)

marcello ha detto...

Qua solo una cosa manca... una sola,anonimo. Chi vuol capire capisca!

Manlio Tummolo ha detto...

Molte grazie Enrico. La satira, che tanto satira poi non è, tanto meno "favolistica" (la cosa non è rivolta a te), perché la prima versione non è che il riassunto della prima delle 8 puntate misseriane del doloroso percorso di ravvedimento, la seconda quello che può essere successo realmente, dettagli a parte, in quell'occasione), non è sempre da tutti compresa, per non dire apprezzata.

Ancora, ad esempio, non si è capito che un tabulato telefonico è solo un pezzo di carta dove si nota che il numero X ha chiamato il numero Y, che forse ha risposto, oppure no, in un certo momento della giornata. Lo si può notare dai minuti primi e secondi di durata. Ma non prova affatto l'individualità dei due interlocutori telefonici, né di che cosa stessero facendo in quei momenti (soprattutto se si tratta di telefoni mobili, ma indicano semmai un ampio raggio di zona, cella nella quale possono spostarsi). Solo se quella stessa telefonata viene intercettata e si sentono le voci parlare, allora può esserci esatta individuazione. Il che i tabulati non dànno, almeno non ufficialmente, in quanto altrimenti si scoprirebbe che la segretezza delle telefonate sarebbe violata sistematicamente. Dunque, i tabulati poco possono servire da prova, e molto poco a determinare che cosa abbia fatto il telefonista subito prima o subito dopo la telefonata.

Che una stessa azione possa essere compiuta in un tempo, più o meno lungo o più o meno breve, e il tempo complessivo, quello non calcolabile, oltre ai limiti prefissati, non sia pre-calcolabile, ma solo indicativo di massima: evidentemente tutto questo è di comprensione estremamente difficile.
Per cui, un interrogatorio violento da parte della polizia, con mezzi intimidatori, viene considerato "favola", malgrado poi vi siano i casi Cucchi, Aldrovandi, Genova, e chissà quanti altri a noi ignoti (specie su extracomunitari o presunti tali portati in caserma), che sollevano talvolta lo sdegno di associazioni e di partiti, che giustamente chiedono la sostanziale, e non semplicemente formale, abolizione della tortura. Tra questi, NESSUNO LO SCORDI, vi è anche il gestore del presente blog, ovvero Massimo Prati.

Solo come breve osservazione: il caldo alla testa che il buon Misseri dichiarava di aver sentito al momento dell'omicidio, poteva invece essere null'altro che il ricordo confuso di una qualche emorragia interna, sia pure minima, durante l'interrogatorio, ovvero l'effetto delle manganellate. Infatti, sia la motivazione sessuale (assai dubbia in un uomo di 57 anni, che non è più un adolescente in ebollizione, come il celebre assassino di Maria Goretti), sia l'arrabbiatura per un trattore che non parte (ad un'ora in cui la moglie si riposava dalle diuturne fatiche) sono poco credibili come scatenamento dell'omicidio di una nipote, dichiarata amatissima da tutti, Michele compreso.

Tutto ciò, in buona sostanza, dovrebbe mantenere prudenti coloro che vedono in queste mie ridanciane versioni semplicemente delle "favole".

Giacomo ha detto...

ACHILLE E LA TARTARUGA.

Achille piè veloce non potrà mai raggiungere la lentissima tartaruga, perché per raggiungerla dovrà superare le INFINITE metà della distanza che lo separa da essa.

Questo è un classico esempio di come certi ragionamenti aprioristici, apparentemente incontestabili, possono portare a conclusioni gravemente erronee e confliggenti con i dati sperimentali.

E nelle indagini sul caso di Avetrana di ragionamenti similari se n'è fatto un grandissimo abuso.
Leggendo le varie ordinanze contro le imputate, la parola "logica" compare spessissimo, soprattutto ogni volta che bisogna superare un vuoto probatorio pressoché totale. Tale vuoto probatorio è dovuto al fatto che alla ricerca, all'esame ed all'analisi dei dati sperimentali, che pure ESISTONO, si è preferito l'abuso dei pregiudizi aprioristici e dei falsi sillogismi, sacrificando ad essi i dati sperimentali, semplicemente bollandoli come falsi.

Buon sabato a tutti.


Vanna ha detto...

Enrico, Gilberto,Manlio,lo sapete bene che condivido il vostro ragionare con onestà intellettuale!
Vi sono vicina, anche se non scrivo.
buon week end.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissimo Prof Tummolo sento dire da tanto tempo di una riforma della giustizia,questo cosa comporterebbe in virtù del fatto che attualmente nelle"lussuose" celle delle carceri italiane ci sono ben 75.000 detenuti con un esubero di circa 25.000 e di cui un 30.000 sono in attesa di giudizio? Ogni detenuto ha un suo costo giornaliero,sia che è colpevole o innocente,per quest'ultimi se riconosciuti tali poi ci sarà il dovuto risarcimento,pensi un po che belle cifre dovrà sborsare lo stato ogni fine anno.Legga cosa ho trovato sulla responsabilità dei magistrati che il ministro vuol far passare sia in Camera che al Senato:Paola Severino ha spiegato che le bozze del Governo sulle intercettazioni e sulla responsabilità civile dei magistrati sono già pronte e ora spetta ai presidenti di Camera e Senato calendarizzare i temi. Le magistrature sono sul piede di guerra e hanno già bocciato l’emendamento Pini, che prevede la citazione diretta in giudizio dei magistrati da parte delle persone danneggiate, poiché mina la terzietà, l’indipendenza e l’autonomia dei magistrati. Questo emendamento consente a chi ha subito un “danno ingiusto per effetto di un comportamento, di un atto o di un provvedimento di un magistrato in violazione manifesta del diritto o con dolo o colpa grave nell’esercizio delle sue funzioni o per diniego di giustizia di rivalersi facendo causa sia allo Stato che al magistrato per ottenere un risarcimento”.Il suo pensiero qual'è caro Prof visto che Lei ha spedito lettere di lamentela a chi di dovere,ma che poco o nulla si è sempre fatto.Un cordiale saluto esimio Prof Tummolo.

magica ha detto...

buongiorno..
di concreto come tracce o impronte a sfavore di misseri non ce ne sono.
al contrario , ci sono le affermazioni e le cronologie., di quello che c'era in quel momento e quello che doveva succedere poi .
misseri era in garage , lo videro sabrina e le spagnoletti, anche una signora che passo' in quei momenti.. (minuti piu' o meno) davanti al garge dei misseri vide il portone del garage aperto. . misseri era dentro ..
sabrina stava ancora preparandosi per il mare ..
misseri aveva un appuntamento con il fratello..ma gli fece una telefonata spiegandogli il motivo del suo ritardo., lo stesso motivo lo disse alla moglie .( si sa cosa disse ma non bisogna piu' dirlo ) poi si seppe che quello era il primo depistaggio della serie .. ... .
moglie e fratello non possono averselo inventato perchè misseri lo disse tale e quale a tutti e due .. i due cognati non erano in confidenza..
.. .poi successe quello che sappiamo tutti ..i DEPISTAGGI ILLOGICI di misseri ..
. facendo una ragionamento si capisce che misseri imbasti' quei depistaggi . infatti vennero poi smscherati dai riscontri ..
sparizione da casa in momenti cruciali, per un periodo di tempo...(.niente cavalli ma alla contrada mosca ).
senza avvisare la moglie che stavano cercando la nipote.. che non era giunta all'appuntamento per il mare.,
la situazione era ormai preoccupante . perchè le ragazze avevano gia' fatto alcuni giri fra casa scazzi e casa msserie lui gia' sapeva il pericolo- lui
se ne stava andando in campagna senza avvisare la moglie., della sparizione della nipote
.
misseri aveva gia' la coscenza sporca..

se si volesse proprio dire che non ci sono prove materiali,come tracce biologiche .o altro . a carico di misseri ..ok.. non ci sono .
ci sono prove molto importanti invece sulle situazioni...sospettabili al 100/100. su di lui -
un bravo avvocato potrebbe farlo scagioanre dell'omicidio e occultamento ( nonostante egli sotenga di essere colpevole.)., ma non perchè non lo abbia commesso . la legge dice :.senza prove certe non si puo' condannare ,, pero' l'omicidio misseri lo ha commesso .,. è una ipocrisia bella e buona basarsi su quello che dice la legge ..c'è l'omicida ...
.. si fregheranno con le proprie mani.. chi? :chi non ha indagato per bene ,, ma basandosi su sogni e pettegolezzi .. intanto un reo confesso potrebbe passarla liscia . ..

magica ha detto...

d'altra parte questo è un blog aperto , ognuno posta un suo intervento. ma non si puo' rispondere in tempo reale .infatti stavo rispondendo al commento di tummolo, ma si evince un post che cambia i discorso .
x vito
vito ciao, ho letto il tuo post .
un discorso in sintonia con i tempi..chi sbaglia paga .. la legge dicono che sia uguale per tutti .. ma non è cosi'..
magari ti dicono :lei non sa chi sono io., capito? finchè dura .. dura ..

marcello ha detto...

"Sarah Scazzi: immobilizzata, la tenevano per i polsi
Caso Sarah Scazzi: per a prima volta vengono pubblicate le foto in cui si notano le impronte e i segni lasciati sul braccio della povera ragazza di Avetrana. Sabrina e Cosima l'avevano immobilizzata e poi strangolata"
POI MI SI VENGA A DIRE CHE LA GENTE CREDULONA NON E' CONDIZIONATA DAI MEDIA, STE COSE... VERGOGNA!!!!!!!!!!!!!!!!!!

chiara ha detto...

e chi è che dice questa cosa?? certo che sono condizionati!

da dove hai tratto il virgolettato?

marcello ha detto...

ecco chiara:
http://www.news-24h.it/2013/08/sarah-scazzi-immobilizzata-la-tenevano-per-i-polsi/

marcello ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
chiara ha detto...

marcello, lascia stare ho trovato la notizia e la foto.
quello che mi fa venire in mente è:
- l'esimio prof. strada nemmeno questi segni ha riportato nel proprio referto, inarrivabile la negligenza di quest'uomo;
- se come si dice nell'art. il segno ha la larghezza di circa 1 cm direi che è una delle prove migliori non solo per smontare la dinamica descritta dall'accusa in quanto una mano che cinge un esile polso di certo non lascia quel tipo di livido netto e di larghezza costante, ma anche per dubitare delle dichiarazioni di michele che non pare abbia mai legato i polsi della ragazza. Di legatura infatti trattasi, come ad un certo punto anche l'articolista colpevolista ammette pur riconducendo anche questa all'azione delle donne (che essendo già in due e belle grosse non si capisce perchè avrebbero dovuto legare i polsi a Sarah...d'altronde non è proprio questa la sostanza della loro presunta correità: che "una la teneva e l'altra la strozzava"? e allora che c'entra un segno di corda sul polso? che poi....possibile che si sia giunti ad affermare l'assenza di segni di difesa e/o resistenza quando c'era un segno tanto netto?
a me questo sembra un ulteriore elemento per ritenere che la verità non stia nelle parole di M., oltre naturalmente in quelle dell'accusa formulata in giudizio verso le donne...

chiara ha detto...

grazie marcello, ci siamo accavallati, avevo trovato proprio quello che hai segnalato

chiara ha detto...

che poi mi chiedo....in che senso "sono uscite le foto"? da dove? da parte di chi? cosa si sta muovendo?

marcello ha detto...

ma forse sentono che l' Appello potrebbe andare male, e quindi come si dice, vorrebbero mettere carne a cuocere, non so come si dice. Vogliono alimentare un' impianto accusatorio... che è quello che è, A PARTE BASATO SU SOGNO.

chiara ha detto...

il becero giornalista si spinge addirittura a dire che ad averlo evidenziato prima, questo segno, si sarebbe giunti più celermente alla condanna delle donne....peccato che il particolare cozzi, come ho detto, con la costruzione accusatoria (ed anche con quella difensiva)! come dicevi, marcello, per non rinucniare allo "scoop" si pubblica la notizia, ma affinchè la gente non ci ragioni sopra e non si accorga che qualcosa non va, fornisce anche la "interpretazione autentica" da dare al reperto secondo il manuale del Giovane Colpevolista. Stampa Gran Mogol di un branco di mocciosi paperi, senza offesa per i paperi che certo sarebbero più intelligenti.

Manlio Tummolo ha detto...

Ma, di segni sui polsi di Sarah, mi pare avesse parlato anche, molto tempo fa, uno dei vari commentatori televisivi: al solito, il cognome non lo ricordo, ma chi seguiva quegli spettacolazzi lo ricorderà sicuramente. Questi segni non possono provare affatto che fossero state le due donne a tenere Sarah, perché nessuna donna (e nemmeno uomo) ha tenaglie al posto delle mani. Quella ragazza è stata sicuramente legata, qualcuno parlò addirittura di "incaprettatura", ovviamente tutto ciò per soddisfare brame sessuali distorte. Siamo appunto nell'ambito dei "SOZZONI" di cui parlavo. Un caso Circeo, condotto con ben maggiore abilità, perché è stato poi pilotato contro tre innocenti, ovvero premeditato in tutti i dettagli,anche nei capri espiatori da utilizzare.

Caro Signor Vignera,

relativamente ai progetti di responsabilità civile e penale dei giudici, il mio parere è che, senza un Organo di vigilanza, indagine e giudizio sui magistrati, del tutto indipendente dalla Magistratura Ordinaria, costituito per elezione popolare o per sorteggio tra esperti di Diritto (es. professori universitari, magistrati militari, avvocati), con durata limitata, il problema non si risolverà mai, in quanto i magistrati, salvo poche eccezioni, tenderanno sempre a salvare i propri colleghi. Le leggi del resto esistono già, ma non vengono applicate. Il processo penale contro magistrati finisce per diventare un processo disciplinare, e si sa bene che di magistrati condannati o espulsi, ne sussistono assai pochi (anche recentemente, più per fatti politici che per fatti professionali).

chiara ha detto...

"Le leggi del resto esistono già"

concordo, il resto è fumo negli occhi e può diventare pericoloso per la giustizia stessa.

la soluzione anche secondo me sta in un organo di vigilanza come quello teorizzato da Tummolo (giurisprudenti indipendenti dalla magistratura) per quanto concerne l'efficacia della repressione di errori ed abusi; accanto a ciò si deve procedere all'abolizione del limite di 1/3 della retribuzione annua per la rivalsa dello Stato (che indennizza per intero il malcapitato) verso il magistrato, nonchè la facoltatività della rivalsa; questi due aspetti della legge esistente non hanno alcuna ratio di tutela della libertà e terzietà dell'azione giudiziaria e costituisce un quasi-lasciapassare per la negligenza e la malafede; per di più la correzione è assai facile: semplice abrogazione dei commi che rendono la rivalsa facoltativa e limitata. Già sarebbe un ottimo passo avanti. Poi si lavori sull'organo giudicante indipendente e siamo a cavallo: magistrati responsabili dell'azione giudiziaria "cattiva", senza il rischio d'influenzare negativamente l'efficacia ed indipendenza dell'azione giudiziaria "buona".

Vanna ha detto...

Complimenti Manlio!!!

magica ha detto...

anzi ho letto che vengono promossi .
con benefici maggiori per la carriera.
un caso che mi va venire il nervoso . (a parte questo caso)
ci fu uno stupro di una ragazza: .durante il processo il magistrato fece notare ai presenti che quello stupratore ebbe molto coraggio a mettere il suo gioiello nelle (FAUCI ) della ragazza ., forse lo stupratore . fu assolto per il coraggio?
BRUTTO SPORCO E CATTIVO .. uccellaccio.. corvaccio ...maledetto.

Manlio Tummolo ha detto...

Nessuno ricorda il nome dell'esperto che parlò di "incaprettatura" per Sarah Scazzi, formulando una teoria analoga alla mia ? Me ne scrisse Norma Brindisi diverso tempo fa. Essendomi stato "distrutto" il mio vecchio computer da un fulmine (malgrado non sia entrato in casa, ma solo per il campo magnetico trasmesso per via telefonica - secondo il tecnico), non ho la "mail" a disposizione.

Grazie a Chiara e a Vanna per il sostegno alla mia proposta di un Organo speciale.

chiara ha detto...

Tummolo: credo sia Meluzzi, in una delle sue rare esternazioni decenti.

Giacomo ha detto...

Segni sui polsi di Sarah? Sono molto scettico. La foto dentro il circoletto può essere tutto. Innanzitutto chi lo dice che quello è un particolare del polso di Sarah? E non potrebbe essere un gioco di ombre? E non potrebbe essere il segno lasciato dal braccialetto, una volta che il braccialetto è stato rimosso?
Al processo non se n'è parlato.
IL p.m. ha dedotto una manteneva l'altra strangolava dall'ASSENZA di segni di difesa sul corpo della vittima e su quello delle due imputate, da cui si dedurrebbe che Sarah non oppose resistenza.
Con questo sintetico e sbrigativo "l'una teneva, l'altra strangolava" spiegherebbe pure perché Sabrina si presentò senza graffi davanti a Mariangela.
Il mio parere su Giallo?
E' tutta spazzatura.

Buona serata a tutti.

Giacomo

Giacomo ha detto...

Senza contare che invece i segni di difesa delle unghie di Sarah furono trovati sulle braccia di Misseri. Poi si disse che invece erano segni di graffi di canne: simmetrici su entrambe le braccia!
Chi aveva detto la storia delle canne? Misseri!
Ma Sarah non poteva essere stata perché si mangiava le unghie. A quindici anni!

Giacomo

Anonimo ha detto...

Caro Giacomo
Per quanto devo riconoscere che molti tuoi interventi si dimostrano molto precisi e circostanziati, non posso non rilevare che ogni volta che qualche elemento funge da falsificatore della tesi 'Michele assassino', tendi a minimizzare con degli stratagemmi convenzionalistici. Da una relazione risulta ad esempio che Sarah non sarebbe stata strangolata. E' solo un esempio. In realtà tutto quello che non rientra nella tua ipotesi viene trascurato o ne dai una interpretazione ad hoc per aggirare l'ostacolo. Mi sembra che altri (Chiara tra tutti) cercano sempre di trovare i punti deboli di una ricostruzione (e credo proprio che sia il procedimento corretto). Se qualche volta tu provassi a mettere in discussione le tue di ricostruzioni (ma solo per via ipotetica) magari potresti comunque affinare la tua idea e non per questo dovresti abbandonarla. Se però continui ad aggiustarla con mosse convenzionalistiche, è chiaro che qualsiasi rilievo ulteriore risulta inutile, perfino nel caso che indirizzi davvero la ricostruzione in qualche terza via. Il dogmatismo talvolta fa prendere sonore cantonate, e lo dico come ammonimento soprattutto a me stesso.
Gilberto

Anonimo ha detto...

Sarah si mangiava le unghie, ma Sabrina no!
E' risaputo che Michele Misseri era riluttante ad accollarsi lui la responsabilità di un omicidio che non aveva commesso; non per nulla al processo alcuni testimoni hanno dichiarato di aver udito dalla strada, la sera prima che fosse arrestato, forti urla di un uomo, incomprensibili, che provenivano da casa Misseri.
Nessuna meraviglia se fosse stata la stessa Sabrina a mettere le mani addosso al padre per costringerlo a fare ciò che voleva!
Non per nulla, in previsione dell'Incidente Probatorio, Michele disse che temeva un'aggressione da parte della figlia e, di conseguenza, si dispose per una barriera di agenti tra padre e figlia.
Nei giorni successivi alla scomparsa di Sarah, Sabrina aveva un livido al collo, che giustificò come ... conseguenza delle "effusioni" di Ivano. G.




Manlio Tummolo ha detto...

Grazie Signora Chiara,

sì, era proprio Meluzzi.


Crao Giacomo,

può pure darsi trattarsi di ombre o di chissà quali segni, ma scartare a priori la possibilità che quella povera ragazza sia stata seviziata a scopi sessuali, mi pare un voler seguire tesi prefissate, e sulla base di che, caro Giacomo ? Di confessioni dichiaratamente estorte dai SS. Inquisitori (cfr. inizio verbale incidente probatorio).

Il fatto stesso che MAI sia stata messa in discussione, dall'inizio delle indagini, altra tesi che non sia quella della colpevolezza di uno, di due o di tre membri della famiglia Misseri (se avessero potuto anche quattro o dieci), la dice molto lunga sull'onestà di quelle indagini. E il fatto di come sia stata condotta l'autopsia, il buttar via il liquido gastrico, il rifiuto a rifarla, ecc., è PROVA larghissima della totale disonestà professionale dei SS. Inquisitori, inquirenti e giudicanti. Quando un preteso "99 %", da Lei tanto ricordato, fu surclassato da un modesto "1 %", dimostra dove e su chi volevano realmente scaricare le colpe del delitto.

Tutto questo dovrebbe dire, a Lei come ad altri, come le indagini fossero state in realtà un colossale depistaggio contro innocenti, Michele Misseri compreso.

Anonimo ha detto...

@Giacomo
Voglio solo aggiungere che naturalmente sono pienamente d'accordo con te circa la totale estraneità di Sabrina e sua madre come ho più volte espresso nei miei articoli.
Gilberto

Manlio Tummolo ha detto...

Misterioso "G",

Lei pensa che Sabrina sia stata così forte da terrorizzare il padre e picchiarlo ? Ma l'Ercole della famiglia non era lui ? Quello che sollevava macigni e poliziotti come fuscelli ?

Secondo Lei, le baruffe e gli urli in casa (incomprensibili per giunta) non fanno parte di ogni onesta famiglia ? Basta un urlo a provare un delitto ?

Caro Gilberto,

altro che falsificatori e confutazioni, qui con questo signor G. (o Punto G ?), siamo al fanatismo al cubo.

Anonimo ha detto...

Caro Manlio
Non ti curar di loro ma guarda e passa...
Gilberto

Anonimo ha detto...

...e mò che centra Dante?

Anonimo ha detto...

Caro Anonimo
Non so se centra (come dici tu) di sicuro c'entra con gli ignavi (canto III dell'inferno)
«Fama di loro il mondo esser non lassa; misericordia e giustizia li sdegna: non ragioniam di lor, ma guarda e passa».
Gilberto

Manlio Tummolo ha detto...

Mani callose e forti come l'acciaio? Ma allora Lei, signor Innominato Anonimo, le ha provate le manacce di Cosima Serrano, Le hanno lasciato il segno su qualche fragile parte del Suo corpo ? Se Si mette a disposizione dei periti, potranno sicuramente confrontare le impronte e vedere se sono quelle giuste. Peccato che questi confronti spesso risultino fallimentari, o per dirla con Popper, si falsifichino uno con l'altro. Pensiamo al famoso morso sul seno di Simonetta Cesaroni. Oppure al celebre lamierino che l'ing. Zornitta avrebbe tagliato, mentre poi risultò che l'avesse fatto il perito Zernar. Per salvare capra e cavoli di fronte alla domanda "Per ordine di chi il perito aveva tagliato il lamierino con le forbici dell'ing. Zornitta?", allora gli abili magistrati hanno concluso che il pezzetto tagliato si era staccato da sé, stranamente proprio con il profilo delle sue forbici. Miracoli veri e propri compiuti dalla Magistratura per salvare un loro rappresentante.

Anonimi Fans della SS. Inquisizione, avete finito le vacanze ? o vi hanno appena dato un po' di ferie ?

Manlio Tummolo ha detto...

Certuni fanno rimpiangere, carissimo Gilberto, i bei tempi in cui non esisteva la Scuola dell'Obbligo.

Giacomo ha detto...

Caro Gilberto, tu sai quanto io ti stimi per la profondità del tuo pensiero e delle tue analisi e per la tua profonda cultura. Inoltre dai tuoi articoli emerge un profondo senso di solidarietà verso chi è stato privato della sua dignità umana, prima ancora che si sia formato un giudizio definitivo di colpevolezza nei suoi confronti.

Per questo ho scelto di non contraddire direttamente i tuoi ragionamenti, che d'altronde come hai voluto precisare e come era già comunque chiaro e noto, portano, per le due imputate d'omicidio, alle medesime mie condivise conclusioni.

Sul terzo personaggio purtroppo non riesco a superare delle obiezioni fondamentali, cui reputo che la tua impostazione non dia adeguate risposte.
Non starò qui a ripetere tutto per filo e per segno, ma comunque ho già elencato in passato i motivi, che oltretutto sono stati ribaditi anche dalla Corte di Cassazione.
Il motivo fondamentale è nella prima confessione di Misseri che a mio giudizio è stata sufficientemente riscontrata, es. indicazione del luogo di occultamento ed altre provate circostanze, perché Misseri fosse rinviato a giudizio con l'imputazione di omicidio. Averlo sottratto al processo secondo me è stato un grave errore degl'inquirenti. Può darsi che dall'eventuale processo il Misseri avrebbe potuto o potrebbe risultare innocente. Ma questo processo si doveva e si dovrà fare. Lo si deve alla vittima.
Può anche darsi che da questo processo escano finalmente i nomi dei presunti responsabili estranei alla famiglia Misseri.

Altro punto a cui nessuno dà adeguata risposta è la motivata convinzione espressa DAVANTI ALLA CORTE D'ASSISE dalla figlia primogenita che il padre sia responsabile del delitto. E Valentina lo motiva dicendo che il PADRE le ha confessato, a lei FIGLIA, di essere il responsabile.
Valentina si poteva sottrarre dal testimoniare, eppure non l'ha fatto. Perché???
Perché è cattiva d'animo? Perché ce l'ha col padre? Perché è superficiale? Perché è bugiarda? Perché è stata subornata dai difensori, che a questo punto dovrebbero essere dei professionisti molto sprovveduti o furbastri o cinici (ed è invece evidente che non lo sono, o almeno non hanno questa fama)?
Oppure perché ha dei motivi SERI per ritenere che questa sia la verità?

E la stessa Cosima e Sabrina perché dovrebbero accettare che il padre che loro saprebbero innocente, si assumesse la piena responsabilità di un delitto da lui non commesso?

In sintesi quello che non riesco a capire è questo voler essere "più realisti del re".

Comunque la tua posizione la seguo con attenzione e rispetto, pur non condividendola.

Quasi dimenticavo l' "addebito" concreto che mi muovi nella circostanza: cioè aver definito spazzatura l'articolo di "Giallo" solo perché potrebbe portare a scagionare Misseri. Non è così. In quell'articolo, più che cercare di scagionare Misseri, si tende a dare dimostrazione che quei presunti segni autoptici sul corpo della povera Sarah, per giunta non dibattuti a processo, servissero come prova alla frase apodittica del p.m. "l'una manteneva e l'altra strangolava".

Ho espresso in proposito l'opinione che non si può ragionare su articoli di giornale incontrollati ed apocrifi, dati oltretutto come nuovi, ma in realtà già noti da tempo.

Ti saluto con molta cordialità.
Saluti a tutti gli amici del blog.

Giacomo

Giacomo ha detto...

Egregio Prof. Tummolo,

Innanzitutto confermo a Lei le medesime attestazioni di stima e di rispetto espresse all’amico Gilberto.
Oltre agli argomenti che ho espresso nella risposta al Dr. Gilberto, in particolare aggiungo che la differenza fra me e Lei consiste nel fatto che Lei ritiene estorta la prima confessione autoaccusatoria del Misseri, alla stessa stregua con cui gl’inquirenti, quasi per loro stessa ammissione, hanno forzato le successive “confessioni” eteroaccusatorie.
Ebbene, a mio parere è una deduzione indimostrata, quella che rende retroattiva la dichiarazione degl’inquirenti circa la loro condotta a proposito dell’incidente probatorio, applicandola alla prima confessione autoaccusatoria del Misseri. Gl’inquirenti non l’hanno mai detto.
D’altronde non è ben chiaro il motivo per cui gl’inquirenti avrebbero voluto che il Misseri PRIMA si autoaccusasse e POI accusasse la figlia. Perché questo passaggio a vuoto? Perché non indurre il Misseri ad accusare la figlia fin dalla prima confessione?
Pertanto esprimo il rammarico di non poter concordare con la linea che esclude, oltre a Sabrina e Cosima, anche Misseri dalla responsabilità nel delitto, o meglio dalla necessità di rinviarlo a giudizio.
Come ho già detto all’amico Gilberto, istruire un processo a carico del Misseri, con l’imputazione d’omicidio potrebbe essere la via maestra per fare emergere l’eventuale innocenza del Misseri e l’implicazione nel delitto di eventuali soggetti estranei alla famiglia Misseri.
La saluto cordialmente ed auguro la buonanotte a tutti gli amici del blog.

Giacomo

chiara ha detto...

Giacomo

il tuo discorso ha due falle, anche se non te ne avvedi, lascia che ti dica quali dal mio punto di vista:
1. dici che sia indimostrata la forzatura della prima confessione e questo è vero in termini stretti in quanto c'è solo un ragionamento induttivo fondato sul dato concreto che in seguito una cosa analoga, tra gli stessi soggetti e sullo stesso oggetto, è accaduta (cosa che tu senz'altro credi dato che escludi il "percorso di doloroso ravvedimento" come strada per la chiamata in reità di sabrina). Ecco, questo non è univocamente significativo, ma è UN elemento. Viceversa l'affermare la spontaneità e genuinità della prima confessione è, questa sì davvero!, priva di riscontri: tu difatti conosci unicamente la verbalizzazione di quella prima confessione ma nulla sai del come ci si sia arrivati nè cosa sia stato detto e fatto nelle ore che hanno preceduto l'apertura del verbale (che ricorda, viene aperto solo quando si decide di formalizzare la confessione....nessuno può affermare NE' SMENTIRE se prima gli avessero detto: "sei fottuto sappiamo com'è morta e dov'è il corpo, hai voluto fare il porco eh? ti conviene confessare"; rimane il fatto che di esempi di interrogatori condotti al di fuori di ogni regola, conditi da pressioni e minacce, ne abbiamo visti parecchi da parte di questi stessi inquirenti no? quindi, francamente, mi pare più ragionevole porsi il dubbio che non farlo.
2. affermi che sabrina, cosima e valentina SAPPIANO della colpevolezza di M., altrimenti non si spiegherebbe....cosa Giacomo? perchè il discorso che hai fatto ha talmente tanti presupposti apodittici da essere pensiero puro e non realtà provata come vorresti: è ragionevolissimo che le tre donne e gli avvocati accusino M. (le prime tre convincendosene realmente, visto che non è stata data loro alcuna alternativa: M. va urlandolo ai quattro venti da tre anni, mica poco per convincersi!) intanto perchè è l'unica opzione "teoricamente accettabile" dagli inquirenti, dai giudici e dall'opinione pubblica: chiunque, fuori di qui, tentasse di mostrare gli elementi che non tornano del tutto, insinuando una terza via, verrebbe accolto da pernacchie; in secondo luogo lo fanno perchè diversa è la loro posizione rispetto alla nostra: per loro si è trattato di esaminare gli atti d'indagine e dibattimentali con l'unico scopo di difendersi da un'accusa, che poi è il lavoro che avete fatto anche voi qui per anni, e tutt'al più fornire il colpevole alternativo "precotto" e quindi già "digeribile", non certo di andare alla ricerca della "verità materiale" accusando le indagini di essere state del tutto fuori strada anni luce, come facciamo e possiamo permetterci noi.

Comunque Giacomo, questo ti ho detto non per dirti che sbagli nelle tue conclusioni - che magari sono giustissime - ma solo per farti notare che ricavi la tua certezza non da darti certi, come credi, bensì da una serie di presupposizioni che tu stesso poni ma che, se guardi bene, non sono più fondate su elementi concreti di quanto lo sia l'altrui diversa convinzione.

Unknown ha detto...

Il blogger ha da lavorare e non vuole passare le sue nottate ad eliminare commenti da Twitter o Facebook.

Ma se sarò costretto lo farò.

Quindi ripeto quanto già scritto in altre occasioni: chi ha intenzione di non parlare del caso ma insistere su una linea che non porta a nulla, se non a insulti, vada in altri lidi e scriva quanto più gli aggrada.

Massimo

chiara ha detto...

Giacomo, tu chiedi: "Perché non indurre il Misseri ad accusare la figlia fin dalla prima confessione?"

se si suppongono M. e S. innocenti il motivo è evidente: dietro quale spinta avrebbero potuto indurre M. ad un passo comunque pesante come l'accusa della figlia se non prospettandogli un "lieto fine" dopo la tempesta?? occorreva che l'uomo si figurasse ergastolo e damnatio memoriae per sè, da commutare in un paio d'annetti per la figlia e la qusi-impunità per sè'...un affarone! come se il boia ti chiedesse se vuoi la grazia. se la voglio?? dammi qua che firmo!
Questo effetto, accusare la figlia credendola innocente e sapendoti innocente a tua volta, non l'avresti ma i fatto senza che la tua lucidità fosse stata compromessa dal grave timore per la tua persona; è natura, la natura della mente e chi la conosce la sa usare a proprio profitto.

E' questa la verità? ancora una volta: boh! ma, ancora una volta, ti invito a porti le domande scevro da "pregiudizio", chè allora le risposte le trovi.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Buone notte a tutti cari amici.Le indagini svolte dalla procura portavano ad incolpare Sabrina,sia per gli sms circa 5000,e sia per il famoso litigio della sera prima al pub,poi si ritrovano con il caro zietto che confessa e vengono spiazzati,ora come dice Giacomo:"Perché non indurre il Misseri ad accusare la figlia fin dalla prima confessione?" E perché far esporre un Procuratore capo a delle dichiarazioni,in cui afferma che il caso era quasi chiuso e mancavano solo alcuni dettagli?Un chiarimento: Se non credevano a Misseri,perché far fare quella magra figura ad un Procuratore? Ditemelo per favore, perché non credo che il Procuratore Sebastio sia rimasto contento di aver fatto quella brutta figura davanti all'opinione pubblica,se i suoi colleghi non fossero stati convinti che il caro zietto stava dicendo la verità? Un Procuratore non si espone in pubblico se non ha le dovute garanzie,almeno questo è quello che io penso.Buona notte a tutti. Caro amico Giacomo sei grandissimo nell'esporre i fatti,complimenti,ma tanto lo sai che ho fiducia in quello che affermi.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Una serena e felice notte con un piccolo pensiero per voi.“Non andar cercando quale sorte il destino ha assegnato a me, a te; non consultare i maghi d’oriente. E’ meglio vedi, non sapere; è meglio sopportare quello che verrà. Forse molti anni ancora stanno davanti a noi; forse quest’inverno, che le onde del Tirreno fiacca su la scogliera, è l’ultimo. Ma tu ragiona, vivi felice e poiché breve è la nostra vicenda, non inseguire i sogni di un futuro lontano. Ecco, mentre noi parliamo, il tempo invidioso se ne va. Cogli questo giorno che fugge e non fidarti mai del domani” .Buona notte cara Magica.

marcello ha detto...

Buon giorno signor prati, noto che alcuni commenti non ci sono più, tanto meglio, ognuno pensa cio che vuole, mi dispiace solo che la verità, è presente sotto al naso, e si fa finta di niente.

Buona domenica.

Anonimo ha detto...

Caro Giacomo
Mi è piaciuto il tuo intervento del 4 agosto delle ore 00: 28 e non per gli elogi che mi indirizzi, un po’ immeritati, ma perché se da un lato dici che oggettivamente Michele avrebbe dovuto essere processato, dall’altro lasci aperta la possibilità che nel dibattimento avrebbe anche potuto emergere la sua innocenza. Condivido. Però bisogna tener conto che forse Michele avrebbe dovuto prima di tutto essere sottoposto a perizia psichiatrica (peraltro chiesta dal suo avvocato) per escludere che non soffra di qualche grave trauma in seguito alla morte della nipote. Se davvero Michele soffrisse di una sindrome da stress postraumatico, significherebbe che un innocente invece di essere curato e messo al riparo da ulteriori emozioni negative, è stato incarcerato e tenuto in uno stato che ha aggravato ulteriormente la sindrome cronicizzandola. Certo, la mia è solo un’ipotesi, ma tenuto conto della fenomenologia comportamentale del protagonista di Avetrana, una perizia avrebbe dovuto essere non solo auspicabile, ma doverosa, per sgombrare il campo da un eventuale equivoco insanabile.
Gilberto

marcello ha detto...

Valentina vuole la pace per l' amata cugina.
Valentina vuole la vera giustizia... non quella "sognata".
Valentina non è subornata da nessuno, ha detto solo la realtà, quella che l' opinione pubblica non vuole accettare.

Unknown ha detto...

Marcello, la verità non si trova inserendo commenti a lettere cubitali a favore delle imputate, buone solo ad attirare commenti a sfavore ed a creare un clima di contrapposizione e tensione, quando non le offese. Forse non hai capito che ho aperto questo blog per creare un clima collaborativo e di aggregazione anche fra chi non ha le stesse idee e convinzioni. A volte si trascende, ma fa parte della norma, l'importante è cercare di usare la propria educazione per rapportarsi agli altri.

Per finire, credo siano pochissimi i commentatori di questo articolo che pensano Sabrina e sua madre colpevoli. Ma anche fossero in tanti, avrebbero comunque il diritto di esporre le loro convinzioni senza doversi ogni volta trovare commenti in cui si esprime sempre il medesimo concetto. Questo, lo ripeto, è un blog, non è facebook e neppure twitter, e in un blog si cerca, in amicizia, di portare propri ragionamenti e proprie tesi, non cinguettii a favore o contro. Naturalmente devono nascere dai fatti accertati e non dalle sole convinzioni.

Per questo chiedo di tornare ad esporre commenti ragionati e non solo mezze frasi che intasano solo e non portano nulla al ragionamento comune.

Massimo

marcello ha detto...

Va bene scusami Massimo, non scriverò più. Ci si risentente alla sentenza d' Appello (al 90% con l' assoluzione).

Ciao a tutti.

Giacomo ha detto...

Chiara
1.
l'affermare la spontaneità e genuinità della prima confessione è, questa sì davvero!, priva di riscontri
Spontaneità, non credo di averlo detto, perché ci son volute dieci ore d'interrogatorio perché Misseri crollasse.
Genuinità. Penso di poterlo asserire:
1.perché i suoi riscontri Misseri li ha dati, es ritrovamento del corpo.
2.perché una confessione è genuina fino a prova contraria e, almeno allo stato degli atti, non ci sono prove che Misseri sia stato addirittura malmenato fisicamente, per fornire una confessione autoaccusatoria etero indotta.
Naturalmente considero vero il nucleo essenziale della sua confessione, cioè che egli abbia aggredito e sopraffatto la povera Sarah all'interno del garage tra le 14,30 e le 14,40 del 26 agosto 2010.
Consci che quella confessione autoaccusatoria era una PROVA che scagionava totalmente Sabrina, gl'inquirenti si sono adoperati nei giorni e nelle settimane successive a fargliela cambiare con metodi suggestivi, fissando le accuse contro la figlia(!) Sabrina in un incidente probatorio. Addirittura hanno poi sostenuto che la prima confessione autoaccusatoria era il primo passo del percorso di ravvedimento verso l'accusa a Sabrina. Ma la Cassazione non c'è stata. Ha sentenziato che la prima confessione faceva completamente a pugni con le successive confessioni eteroaccusatorie, bollando queste ultime come inattendibili.

(continua...)

Unknown ha detto...

Marcello, non è questione di non scrivere più, è questione di scrivere per portare qualcosa su cui ragionare insieme in maniera tranquilla.

Ciao, Massimo

Giacomo ha detto...

(…continua)

2. Dici a me: affermi che Sabrina, Cosima e Valentina SAPPIANO della colpevolezza di M., altrimenti non si spiegherebbe...

Bisogna intendersi sulla parola SAPPIANO.
Valentina ha testimoniato che il padre parlando con lei figlia le aveva detto che era stato lui il responsabile ed ha aggiunto che era convinta che, conoscendo il padre ed i suoi modi di esprimersi, il padre le diceva il vero in questa circostanza.
Sabrina ha detto a processo, non potendo trattenere le lacrime, che lei NON VOLEVA e NON POTEVA CREDERE che il padre fosse il responsabile ma di essersi dovuta arrendere, nei giorni successivi, davanti all'evidenza della confessione.
Certo è sempre Misseri la fonte della convinzione di Valentina e Sabrina. Cosima a processo non ha parlato, ma è facile capire quali sono le sue convinzioni, ricorrendo alle poche interviste rilasciate.
D'altronde i difensori non avrebbero sostenuto una linea contraria ai convincimenti delle persone da loro difese. Non si chiamano mica tutti Galoppa!
Credo che non siano le donne ad influenzare Misseri nelle sue dichiarazioni autoaccusatorie, ma sia il Misseri che lo faccia sua sponte. Certo lo fa per scagionare le donne, ma questo non contrasta col fatto che il contenuto delle sue dichiarazioni debba essere ritenuto vero FINO A PROVA CONTRARIA.
(continua...)

3. Dici Giacomo, tu chiedi: "Perché non indurre il Misseri ad accusare la figlia fin dalla prima confessione?"

Da quello che ho capito, sembra che tu dica che trattasi di raffinatezza psicologica degl'inquirenti, già peraltro a conoscenza dei fatti e dei veri responsabili. Se gli avessero detto subito di accusare la figlia, le sue resistenze di padre, avrebbero prevalso sulle pressioni, anche fisiche.
Invece l'hanno prima incastrato con una dichiarazione autoaccusatoria e poi gli hanno detto: "adesso hai preso l'ergastolo! Dicci il nome di Sabrina se ti vuoi salvare!" E lui a questo punto avrebbe acconsentito.
Ma perché voler incastrare Sabrina, invece d'incastrare il solo Misseri, sapendo perfettamente che entrambi erano innocenti?
Questo non si sa!
Ed in ogni caso di tutte queste manovre non si ha il minimo riscontro.

Concludo ribadendo che non ho nessuna intenzione di contrastare coloro che portano avanti la cosiddetta terza via, le cui considerazioni anzi leggo con attenzione.
Ma ogni tanto non posso esimermi dal ribadire le mie autonome convinzioni. Queste convinzioni si basano su:
-TABULATI e
-TESTIMONIANZE DELLA PRIMA ORA


Tanti saluti a tutti gli amici del blog.
In particolare rispondo al saluto dell'amico Vito che anche ieri sera ha ribadito alcuni punti che mi trovano d'accordo.

Giacomo

Giacomo ha detto...

Gilberto.
Sono d'accordo con te. Misseri andava sottoposto a perizia psichiatrica o comunque dovrà essere sottoposto a perizia nel caso di suo rinvio a giudizio.
Perfino Galoppa l'aveva chiesto come primo atto da difensore...

Annamaria Cotrozzi ha detto...

Amici, come al solito ho avuto poco empo di leggere con cura i commenti di tutti: noto però con piacere che, in genere, la discussione prosegue in termini civili e corretti. Nel merito, mi condivido soprattutto le "considerazioni di una notte di mezza estate di Giacomo", con il quale, ho visto, concordiamo in molti (per es. Mimosa, Chiara, Vito ecc.); mi trovo di solito d'accordo anche con le osservazioni di Magica, e per buona parte anche con quelle di Manlio (v., per es., la sua confutazione della teoria di Sabrina maltrattatrice del padre). A Marcello mi sento solo di ripetere le cose dettegli già da Massimo: concordo con te, Marcello, nel ritenere innocenti Cosima e Sabrina, lo sai, ma il genere "blog" richiede toni e termini più pacati: come dico sempre, diamo il buon esempio, via, proviamoci!

Una buona domenica a tutti, e un pensiero affettuoso alla moglie di Vito: spero che, nela sua sofferenza, senta il conforto del nostro affetto.

Manlio Tummolo ha detto...

Carissimo Giacomo,

rientrato appena adesso a casa, leggo i Suoi commenti. Non posso che sottoscrivere le obiezioni di Chiara e di Gilberto che, del resto, senza false modestie, sono state precedute da lungo tempo dalle mie osservazioni ormai da due anni e mezzo. Da quando ho letto quella famosa frase, che Lei con molto candore continua a trascurare, da parte del SS. Inquisitore, non ricordo quale dei tre, ma fa lo stesso (si tratta di un triumvirato delinquenziale), di aver usato con Michele Misseri metodi suggestivi, e non dice dal secondo interrogatorio, ma fin dall'inizio. Chiara aveva già rilevato sulla base della documentazione che la collocazione del pozzo poteva essere imprecisa, per cui avevano bisogno di Michele Misseri per trovarlo, ma il tremendo contenuto di quel pozzo lo conoscevano già da prima. Il che è confermato anche dalle fotografie: sul luogo del pozzo, la prima notte, non risulta apparire Michele Misseri, ma solo carabinieri.
Già dall'inizio tenevano sott'occhio Sabrina Misseri, con le sue smorfie e i tuoi tics facciali: questo è stato detto dal gen. Garofano, probabilmente sulla base di documentazione anonima o comunque rimasta riservata. Quando il capo dei SS. Inquisitori parla del 99 % non allude a Misseri, ma a quella che secondo lui doveva essere la storia, altrimenti non avrebbe svelato - carissimo Sig. Vignera - che poi c'era un restante 1 % più importante del 99 % (un briciolo di logica, per favore !).

La verità, verificabile ad ogni successivo passaggio, era che il vero obiettivo su cui scaricare la responsabilità di un incidente colposo era Sabrina. Il padre non era che un mezzo per arrivarvi, tutto là. Quante volte lo si è ribadito, altrimenti veramente faremmo fare la figura di stupidi a persone che non sono per nulla stupide, ma molto "furbe" (per usare un eufemismo).

Le vostre certezze su Michele, come quelle di altri sulla moglie e le due sorelle, sono caratterizzate - scusatemi tanto, ma devo dirvelo - solo da antipatia personale scatenata dagli spettacolazzi televisivi e da articolazzi di giornale, che hanno fatto di quella famiglia una sorta di mostri.

Annamaria Cotrozzi ha detto...

Scusate i molti refusi, ho scritto troppo in fretta.

Marcello, ne approfitto per chiarire: è proprio perché credo nella tua onestà a genuinità che ti chiedo anch'io non di rinunciare a intervenire, ma di farlo in modo più fruttuoso, spiegando con calma il tuo pensiero, portando argomentazioni concrete. Non offenderti, qui si sta solo mettendo in discussione il tuo stile di intervento: è di quello che si parla, non della sostanza, non del tuo modo di sentire. Tu a volte esageri perché stai male per quelle due donne in carcere, in custodia cautelare da tanto tempo: non sei il solo, credimi. Ma le invettive, le parole urlate non servono, né nel mondo reale, né in quello virtuale.

Manlio Tummolo ha detto...

ERRATA CORRIGE:

Onde evitare fraintendimenti, all'ultimo periodo del terzultimo capoverso leggasi "SUOI" e non "TUOI" tics facciali.

Manlio Tummolo ha detto...

PS.

Sul piano delle leggi di procedura penale, soltanto dopo esaurimento del processo in corso, si potrebbe aprirne uno nuovo a carico di Miche Misseri, ma non siate ingenui: se succedesse, vi verrebbero di nuovo coinvolti i familiari in quanto complici del delitto, per la semplice, ovvia ragione dell'orario, del luogo e della compresenza delle persone sul luogo del delitto. Per cui , l'unica vera soluzione è PERLOMENO cambiare orario.

E ricordatevi, non siamo in USA, dove quando non si dà l'ergastolo, si dànno "intelligentemente" 136 anni di carcere, manco credessero nella reincarnazione! Che povero popolo, reso modello per tutti i creduloni del mondo !

marcello ha detto...

Va be... cercherò di argomentare Annamaria ma mi viene un pò difficile visto che di quanto è stato fatto credere all' 80% dell' italia, NON E' SUCCESSO NIENTE, mah!!!

marcello ha detto...

per non parlare di segreti di famiglia, IN UNA FAMGIGLIA NORMALISSIMA, DI UMILI LAVORATORI!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Annamaria Cotrozzi ha detto...

Sì, sì, Marcello, su questo sono d'accordo con te. Buona domenica.

Manlio Tummolo ha detto...

QUANTI SAPEVANO DI QUELLA CISTERNA-POZZO ?

Caro De Simone, ci basterebbe sapere perché è così fiducioso, non tanto sui fatti (qui potremmo capirlo se è del luogo e conosce le persone), ma nell'amministrazione giudiziaria, che ragiona tutta a suo modo. Questo credo sia il punto di massima divergenza.

Veniamo a noi: cercherò di proporvi una strada diversa dalle solite, che già proposi per il caso Ragusa, prima del mio auto-allontanamento per le note divergenze, qui ed altrove, ma venne tacitamente rigettato. A tutti viene spontaneo proporsi nella parte dell'investigatore che deve cercare il criminale, o, se preferite, del segugio che deve cercare la volpe. Solo che il segugio cerca le tracce della volpe, e non è che la volpe o il cacciatore si metta a cercare di fare il segugio.

Che cosa intendo ? Porsi la domanda: non chi sia l'assassino, ma come si comporterebbe un assassino che vuol fare sparire un cadavere, cancellando ogni prova. Ragionando da assassino, forse riusciremo a capire chi l'assassino sia e dove diavolo abbia nascosto il cadavere. Vediamo se qui sarò più fortunato per questa diversa impostazione.

Alla domanda che ho posto in maiuscolo non rispondetemi che solo Misseri sapeva di quel pozzo, intanto perché nessuno ha indagato mai in tal senso, partendo dal fatto - sempre arbitrariamente scontato e sempre prefissato - che sia lui l'assassino, o almeno l'occultatore, cose tutte da provare concretamente, e non su semplici basi dichiarative.

Intanto, del pozzo doveva sapere il vero proprietario di quella zona, Contrada Mosca, che è abbastanza vasta (quanti ettari ?). Era l'unico pozzo-cisterna di quel tipo o con quelle modalità di raccolta d'acqua piovana ?

Secondo interrogativo: se era l'unico, quanti ne sapevano l'esistenza ?

Terzo: vi pare logico che un assassino, che non sia pazzo o squilibrato (esistono anche di quelli) seppellisca i suoi cadaveri in casa, in terreni di sua ptroprietà o uso, in seconde o terze case, sul luogo di lavoro ? Criminologia e antropologia criminale sono scienze correlate al Diritto ed alla procedura penale, molto importanti perché, attraverso modalità e tipologie generali di crimini e di criminali, ci si può aiutare all'individuazione del criminale specifico.

Se l'assassino non è pazzo, cercherà di nascondere il cadavere, ben lontano da luoghi che possano ricondurre a lui, nella pur vaga possibilità che venga scoperto il corpo. Potrei, da assassino pensare di cogliere due piccioni con una fava, nel senso di nascondere il cadavere sul terreno di un mio nemico, e poi denunciarlo cone assassino. Di certo, se ho un po' di sale in zucca, non lo seppellirò a casa mia.

Inoltre, sempre se ho un po' di sale in zucca e mi accorgo che nessuno trova il cadavere, ben difficilmente andrò a portare oggetti del morto in Polizia, né ancor meno mi commuoverò - visto che non mi sono commosso prima di uccidere - quando qualche SS. Inquisitore mi implorerà di consentire una sepoltura cristiana alla mia vittima, ma lascerò che se la cerchi da solo. Direi che per ora bastino queste osservazioni a confutare "spontanee confessioni" di Michele Misseri in qualità di presunto assassino.

Alla prossima puntata, riprenderò l'argomento della registrazione di quel primo interrogatorio, dove si può constatare che non vi è alcuna confessione PRIMA della scoperta del corpo.

magica ha detto...

buongiorno atutti
rispondo al commento di giacomo delle 10,47.
tu scrivi .. perchè volevano incastrare sabrina ?
non la volevano incastrare . credevano di aver trovato la colpevole .incoraggiati dai pettegolezzi.. il litigio e via dixscorrendo .. .
inoltre il sopraluogo nel garage.. . michele era pieno di medicinali e tranquillanti . si lasciava condurre di qua e di la' .: da quei manigoldi . possibile che non abbiano capito che non era possibile continuare con misseri in quelle condizioni?
il mimo dello strangolamento con un foulard , non riuscito . ma che razza di incompetenti . pieni di pregiudizi verso le donne misseri . doveva misseri strangolare con disinvoltura? con tutta la gente appresso e le telecamere inoltre pieno di tranquillanti.?
cosi' pensarono che non fu lui l''omicida ma la sabrina perchè aveva litigato per la gelosia.
non credevano a misseri . lo disse anche galoppa e l'altra . non gli credevano (infatti misseri lo ribadisce durante il processo .. i consulenti gli dicevano :quelli non ti credono e non ti credono e avnti con la tiritera che non ti credono e nemmeno noi) ).
una via d'uscita per misseri che si è lascito infinocchiare da quelli che lo dovevano difendere ,
perchè anche loro credevano alla colpevolezza si sabrina . fra consulenti e inquirenti hanno messo su una scena inverosimile a danno di persone innocenti ..
( la porcata del secolo .)

Manlio Tummolo ha detto...

METODO DI LAVORO

Ah, sì, non venitemi a dire che, se foste l'assassino, vi conportereste esattamente come Misseri, perché la cosa sarebbe troppo semplice.
Voi avete ucciso una nipote quindicenne per strangolamento con corda o cinghia (la cosa non è di importanza rilevante) nel garage della vostra villetta di un paese abbastanza grande di campagna, vicino al mare. Vostra moglie e vostra figlia sono al piano superiore che dormono o magari solo sonnecchiano: non lo sapete a priori, nè a priori potreste sapere se hanno o no sentito qualcosa provenire dal garage, ad esempio la domanda "Zio, perché gridi ?"). Dovete pure tenere conto che sapete che vostra nipote era attesa da vostra figlia per andare insieme al mare, e quindi dovete supporre che, mentre voi cercate di nascondere il vostro cadavere, vostra figlia e vostra moglie possano arrivare giù a chiedervi se l'avete vista arrivare. Non solo, sapete anche che deve arrivare l'amica di vostra figlia per andare con vostra figlia e vostra nipote al mare. Già la situazione è abbastanza complessa.

Ora voi dovete intanto meditare come far sparire questo corpo. Ma intanto come nasconderlo alla vista di possibili persone che arrivino a chiedere di lei (figlia, moglie, amica della figlia, magari la madre della nipote, ovvero vostra cognata)?

Ammettiamo pure di essere fortunati: che nessuno venga, e intanto riuscite a nasconderla in macchina sotto un grosso cartone, con tanto di zappa sopra. E poi ? Siamo proprio sicuri che, partendo (quando ?) non incontreremo nessuno che ci fermerà ? Dove portarla ? Voi dite al pozzo, ovvio. Ma voi non siete Misseri, ma qualcosa di simile. Se il pozzo non l'avete, che fate ? Bruciate il corpo ? Lo seppellite ? Lo nascondete in una vecchia bicocca e avreste anche il tempo di fare delle porcherie sul suo corpo, intanto ? Supponete di non aver nessun pozzo o simile. Potreste usare una vasca da bagno con acido, come fanno i mafiosi ? Bene, sapete a priori quanto acido solforico serve per azzerare un cadavere di un metro e 60 cm ? Non venitemi a dire che lo chiedete al droghiere o al farmacista. Bene, decidete per bruciarlo: usate la benzina che avete in macchina o il gasolio per il trattore. Già: e nessuno s'accorge del pessimo odore inquinante che state producendo ? E se arriva un agente dell'ARPA a denunciarvi di inquinamento, oppure di fumi molesti, presso i SS. Inquisitori, tutti ligi all'ecologia ? Lo seppellite ? Sì, sapete quanta terra occorre per seppellire un cadavere a fine estate, senza che puzzi e si gonfi la terra ? Pensate a Matteotti scoperto proprio per la puzza che produceva nel Bosco della Quartarella.

Bene, pensate ancora che sia facile nascondere un cadavere , in estate poi ?

E adesso, procediamo pure all'interrogatorio di Misseri (il primo, quello che amano tanto i suoi accusatori).

magica ha detto...

misseri non sapeva che le ragazze dovevano andare al mare ..
sabrina è grande .. lo avra' detto sicuramente alla madre mentre erano aletto .
l'appunatmento per il mare lo decisero alla sera tardi .poi al mattino il padre non era in casa . misseri ara all'oscuro dell'appuntamento .
x l'cculamento .
misseri ha dovuto rischiare , non poteva tenere il corpo in garage ,, a quell'ora era facile non incontrare nessuno . a contrada mosca poi non ci anva piu' nessuno perchè era un terreno pieno di sterpaglie abbandonato .
ma misseri sapeva che aveva un poxxo da quelle parti , penso' di metterla dentro nel poxxo alla moda pugliese .
sara' stato difficoltoso mettere dentro il corpo ma lo mise comunque . non si puo' negare ,,perchè il corpo era nel poxxo -
non si tratta di accusare misseri a priori .. si tratta che misseri fece tutto e lo dice .
potrebbe a questo punto parlare dei sozzoni? perchè non lo fa? potrebbe nuovamente accuasre la figlia perchè non lo fa? non lo fa perchè è stato lui.
signor tummolo . ognuno ha le proprie convinzioni ..

Manlio Tummolo ha detto...



MISSERI CONFESSA LA PRIMA NOTTE ?

E ora, cari interlocutori, procederò con quel metodo, molto vecchio (più di 2000 anni), che la cara antica filosofia greca aveva determinato perché - mi perdonerai, Gilberto - un Popper non vale un pelo della barba di un filosofo greco; e rimando alle "Confutazioni Sofistiche" di Aristotele.

Seguite il successivo sillogisma, paralogistico:

"Tu, o Michele hai asserito di sapere che cos'è un pozzo". "Sì, - ribatte Michele - un pozzo null'altro è che uno scavo nella terra, circondato da un cilindro approssimato di mattoni o di pietre, che scende fino alla falda acquifera, grazie al quale qualunque persona, con secchio e corda, può tirar su dell'accqua".

"Bene, caro Michele, allora tu sai qual è il contenuto del pozzo" "Sì, senza dubbio: acqua potabile, talvolta fango, talaltra qualche rana o pescetto".

"Ebbene, caro Michele, tu riconosci di sapere anche qual è il contenuto del tuo pozzo in Contrada Mosca" "Sì, acqua, qualche rana, qualche pesce, un po' di fango. So anche che l'acqua non è potabile per noi, ma utile per l'irrigazione in caso di siccità"

"Bene, caro Michele. Abbiamo trovato il cadavere di tua nipote nel pozzo di Contrada Mosca. Tu stesso hai ammesso di conoscerne il contenuto. Tu, dunque, sapevi anche che c'era il corpo di tua nipote. Dunque confessa". Ta l'altro l'interrogante non chiarisce che conoscere il contenuto in generale di un pozzo non è un reato, nascondervi un corpo o confessare di averlo fatto è un reato.

Se Michele avesse studiato filosofia e le aristoteliche "Confutazioni sofistiche", avrebbe saputo rispondere: "Una cosa è conoscere il contenuto generale dei pozzi, un'altra di quel certo pozzo, sempre in generale; terza cosa è sapere che quel pozzo contenesse il cadavere di mia nipote. Che ci fosse il cadavere me lo dite voi, ma non lo so io".

Michele (quinta elementare) non ha studiato filosofia, non sa neppure chi siano Aristotele e Popper, e cade facilmente nella trappola tesagli.

(continua)

Manlio Tummolo ha detto...

.

La cosa salta fuori DOPO il ritrovamento e non prima: essendo l'unico (in apparenza) che sapesse l'esistenza del pozzo, era facile dedurne paralogisticamente che fosse lui l'occultatore e, magari, l'assassino. Si può pensare che un contadino con la quinta elementare sia capace di contestare, di confutare, di richiamare le regole logiche di Aristotele o le epistemologiche di Popper ? ne dubito, anche se nulla è impossibile: anche un contadino potrebbe studiare filosofia per conto proprio, ma non credo sia il caso di Michele Misseri.

QUESTA, CARI SIGNORI, E' LA CONFESSIONE DI MICHELE MISERI. Il resto è lo svolgimento, la deduzione e l'induzione portata avanti dai SS. Inquisitori, che forse (?) hanno leggiucchiato, non tanto Aristotele, quanto il riassuntino di Schopenhauer, e così elegantemente incastrato il buon Misseri per arrivare alle fasi successive, grazie a qualche minaccia, a qualche blandizie, a dosi di psicofarmaci, a qualche manganellata di gomma, e via discorrendo, fino ad arrivare alla fine di quel "doloroso percorso di ravvedimento", che, se la brava Cassazione non avesse respinto, avrebbe portato alla soluzione del cavalluccio a dondolo, un po' su, un po' giù... Peccato che Sabrina è una ragazza testarda e ribelle, e i cavallucci non le piacciono. Avrebbe fatto soltanto pochi mesi di custodia cautelare, poi il perdono generale "urbi et orbi", la benedizione di Bergoglio (chi è lui per giudicare un assassino colposo ?) e via a casa, libera e contenta. La zia l'avrebbe sicuramente perdonata, perché la Bibbia insegna che occorre perdonare chi confessa e si pente (anche se non ha fatto nulla di quanto confessato, ma questo è un altro discorso).

Anonimo ha detto...

x magica

E se questi ipotetici SOZZONI fossero degli “ intoccabili” pronti a tutto nel caso a “qualcuno” fosse venuto in mente di suggerire agli inquirenti d seguire questa pista ?

Da quelle parti non si scherza, eh !

marcello ha detto...

Illustre Prof. Tummolo, la zona del posto, essendo di proprietà del padre di michele, solo lui lo conosceva e nessu'altro al mondo.

magica ha detto...

per occultare un cadavere non occorre avere la LAURA. si puo anche con la quinta elementare .
un contadino scaltro certi lavori li sa' svolgere .
ci vuole solo forza e coraggio .
signor tummolo sono d'accordo con lei quando scrive che le donne sono innocenti ma su misseri penso di non sbagliarmi .
l'ho capito subito . e ne ho avute ulteriori conferme man mano che passava il tempo con processi . e dichiarazioni ..

Anonimo ha detto...

Il territorio pugliese è solcato da vene sotterranee di acqua e grotte.
I pozzi in ogni appezzamento di terreno sono più di uno.
Nelle vaste proprietà i pozzi sono collegati da percorsi sotterranei.
I proprietari e e i confinanti li conoscono.
I pozzi o cisterne sono antichi, alcuni risalgono alla Magna Grecia.
Perché solo Michele lo poteva conoscere quel pozzo?
Non si sa se quel pozzo era collegato con cuniculi nel quali scorreva acqua.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissimi amici buona Domenica.Due brevi considerazioni,la prima riguarda i falsi e ridicoli depistaggi che accusano Sabrina,la seconda,l'uso degli attrezzi in agricoltura. Ore 14.40 arriva Mariangela con la sorellina davanti casa Misseri,Sabrina le chiede se avesse visto Sarah,risposta negativa,ora, visto che Sarah doveva arrivare non sarebbe stato più facile da parte di Sabrina dire all'amica:Fai una cosa,vai da mia zia e vedi se c'è Sarah o se la incontri per strada venite che io aspetto quì.Se voleva depistare,in questo modo avrebbe dato il tempo al padre di mettere Sarah in macchina e andarsene tranquillamente,ma,non l'ha fatto,per il semplice motivo che nulla aveva da depistare.Seconda considerazione: A qualcuno risulta che per raccogliere fagiolini serve la zappa? A proposito del pozzo, è uscito o uscirà a breve questo libro:il pozzo di contrada mosca,cronaca di una notte mai scritta.Cosi finalmente scopriremo tutti i segreti di questo maledetto pozzo.Buona serata a tutti.

Manlio Tummolo ha detto...

All'ultimo arrivato (ore 17.10).

Sul tipo dei pozzi pugliesi abbiamo lungamente trattato con l'amico Pino, pugliese, che ne ha dato una descrizione esaustiva. Nel caso Misseri, si trattava, più che di un pozzo, di una cisterna che in parte assorbe l'umidità derivata dall'acqua piovana che vi si infiltra.

Carissima Magica,

la Sua Fede nella colpevolezza assoluta di Michele Misseri è di livello religioso, e perciò encomiabile. Penso che dovrà essere inserita nella Bibbia oppure nel Corano, come Nuova Divina Rivelazione, profeti i SS. Inquisitori, che hanno ricevuto dal Roveto Ardente la Nuova SS. Rivelazione.

Signor De Simone,

può darsi che il terreno fosse del padre di Misseri, ma poi passato di mano ad altro. Misseri vi lavorava. Dire che Misseri sia l'unico a conoscere il pozzo è anch'esso un fatto esagerato e di livello mistico. Con l'aerofotografia si scoprono perfino tombe risalenti all'età della pietra, figuriamoci se non si può individuare una vecchia cisterna che ha all'incirca un secolo. Con Google Maps, sembra che si siano perfino accorti che ul famoso guard-rail di Avellino era arrugginito, e Lei pensa che solo Misseri Michele, unico al mondo, conoscesse quella cisterna ?

Al solito i miei obiettori non rispondono alle domande, ribadiscono le loro tesi, trite e ritrite, fritte e rifritte, bollite e ribollite. Come cucina sinceramente è piuttosto scadente e poco invitante.

Signor De Simone, Le avevo chiesto anche su che cosa si fondi la Sua certezza nelle future decisioni giudiziarie. Cone mai non ce lo dice ?

Infine, non ho detto in alcuna parte che per occultare un cadavere occorra una laurea, ho chiesto cone fare, se avete un cadavere in casa in condizioni analoghe a quelle attribuite ai Misseri, ad occultarlo.

Qualcuno conosce quel celebre proverbio "Un bel silenzio non fu mai scritto" ? E il detto di Ludwig Wittgenstein "Di ciò di cui non si può parlare, occorre tacere" ?

Manlio Tummolo ha detto...

Egregio Signor Vignera,

è vero che la zappa non è utile a raccogliere fagiolini, ma neppure ad occultare un corpo in una cisterna. La zappa, stando alla vulgata plebea dei SS. inquisitori e loro initatori, serviva a tenere fermo il cartone che, a sua volta, copriva il corpo di Sarah. Ma Le risulta che, nel moto della macchina, una zappa resti ferma ed inchiodata al suo posto durante il percorso ?

E' così difficile meditare un po' su quanto scritto da altri, prima di rispondere a tutti i costi ?

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissimo Prof Tummolo,è vero che la zappa si poteva muovere da sopra il cartone,ma sempre in macchina restava.Riguardo ad occultare il corpo è giusto quello che lei afferma,che avrebbe potuto scegliere un altro posto,abbandonare il corpo e andarsene però,a volte con la paura addosso mica uno ragiona più di tanto,e poi lui non è andato diretto al pozzo,ma nel suo vecchio terreno appartenuto al padre dove c'è un vecchio casolare ormai ridotto in un rudere e niente più,dopo dice di aver pensato al pozzo,almeno questo e quello che lui racconta,io non ero presente quel giorno.Riguardo a Marcello le posso assicurare che è una brava persona,e crede ciecamente che Sabrina e la mamma nulla centrano con il delitto,almeno in questo è in sintonia con quello che diciamo da tanto tempo.Poi se sa altre cose questo lo sa lui,mai sottovalutare le conoscenze di altri.

ENRICO ha detto...

Manlio carissimo la tua perseveranza nel cercare di spiegare - usando a questo scopo tutti i generi di linguaggi, dal quello professionale a quello discorsivo da quello satirico a quello popolare – i motivi per i quali la “confessione” di Michele non regge all’ ”analisi logica “ delle circostanze secondo le quali si sarebbero svolti i fatti delittuosi e delle modalità con cui costui l’avrebbe resa agli inquirenti , rasenta l’eroismo

Quando il fideismo è profondamente radicato la Ragione non la spunta : nemmeno per far sorgere il più pallido dei barlumi del dubbio

Manlio Tummolo ha detto...

Ma caro Signor Vignera,

nessuno dubita che gli altri sappiano di più: basta che dicano che cosa. Vede, qui abbiamo due fronti principali, ed altri secondari: quello che dice CON CERTEZZA che vi sono due o più colpevoli (tutta la famiglia, compresa l'assente), quello che dice CON ALTRETTANTA CERTEZZA che vi è un solo colpevole (una minoranza), ed infine una minimanza che afferma che è tutto da ridiscutere, rivedere, riesaminare, e che accusare il padre vuol dire accusare pure, anche se indirettamente, moglie e figlia. Non siamo mica noi, i Minimi, ad aver dato l'ergastolo a due donne, malgrado i loro illustri avvocati difensori abbiano sostenuto che il colpevole è solo il marito. Si continui con questa musica ritmata alla maniera dei mantra e vedrete che anche la Cassazione alla fine confermerà la sentenza.

Caro Enrico,

grazie. Il cercare di spiegare in modo vario le cose è un vizio professionale, non posso farci nulla. D'altronde sarà utile a cose fatte, quando vi saranno molti delusi, di un fronte e dell'altro, a lamentarsi della "Giustizia Ingiusta".


Aspetto ancora di vedere chi mi spieghi che cosa si deve fare con un cadavere in casa.

magica ha detto...

signor tummolo
non penso che tutta l'equipe degli avv.. della difesa siano dei ciarlatani ., che per scagionare la loro assistita colpevolizzino il padre di lei , se lo fanno significa che hanno fatto le loro indagini a360 gradi .con riscontri .
. si dicono sempre le stesse cose trite e ritrite ma anche lei insiste nella sua versione . ormai la sappimo . dunque ognuno posta quello che crede giusto .
non si cambia idea se quella che si ha si pensa plausibile .
.
Qualcuno conosce quel celebre proverbio "Un bel silenzio non fu mai scritto" ? E il detto di Ludwig Wittgenstein "Di ciò di cui non si può parlare, occorre tacere" ? che significa? signor tummolo allora bisognerebbe smettere di postare i propri commenti ?
se sono quelli che pensiamo siano giusti , non possiamo postare altro . .
mi è sempre simpatico anche se la pensa diversamente ,, buonasera da magica

magica ha detto...

x enrico
mi dovrebbe spiegare cosa disse misseri . per giungere alla conclusione che non fu lui a uccidere . da cosa si deduce ,
ma non parlare del trattore ..

magica ha detto...

se si pensa che misseri sia stato eroico .. per chi lo avrebbe fatto? non penso per i soxxoni .
se fu iroico uno pensa che lo sia stato per i propri familiari
bisognerebbe dirla tutta.
allora ditelo no?

Vanna ha detto...

Manlio mi piace moltissimo questo continuare a spiegare, a ragionare con pazienza certosina e con pennellate di sano umorismo.
Riesci sempre a smontare con nuovo dire la solita cantilena!
Senza di te, sai che noia senza qualità e spessore!
E meno male che ci sei tu!

ENRICO ha detto...

@
magica

se si pensa che misseri sia stato eroico...

???????

magica ha detto...

bravo enrico
almeno ora si sa come la pensi .

magica ha detto...

le solite cantilene.
si possono fare a meno di leggerle .
lo spessore quale sarebbe ... il rufianesimo?
e prova a risentirti.
la devi finire di fare la santerellina , butti un sasso e poi ti risenti se qualcuno risponde .
tummolo puo' postare quello che vuole , a me non disturba affatto. solo che io devo dire la mia senza che debba essere ripresa .
scrivi tu . e poi si vedranno le cantilene

PINO ha detto...

@ MANLIO
Seguo con molto interesse le ripetute, pazienti spiegazioni della tua tesi.
Ne farò un ragguaglio dopo la pubblicazione delle attesissime "motivazioni.
Salutissimi, Pino

magica ha detto...

il rufianesimo naturlamente non si riferisce a tummolo . perchè nonostante io abbia vedute diverse penso di capire il suo modo di fare e non è ruffianesimo . .

magica ha detto...

cosa significa? che dobbiamo imparare la lezione di tummolo?
potrebbe essere reciproco , io seguo le sue e lui le mie si siamo in democrazia ..

chiara ha detto...

Marcello: circa chi conosceva il pozzo ho postato non troppi giorni fa una intervista al proprietario del terreno (che si lamenta di non trovare lavoratori per il "fondo maledetto"). egli disse che in occasione della vendemmia 2008 ordinò a M. di mettere in sicurezza il pozzo in modo che non vi fossero incidenti. Quindi coloro che lo conoscevano sono senz'altro M., il proprietario del terreno e suoi familiari e verosimilmente coloro che ivi si trovavano per la vendemmia. Poi, di altri non si può sapere, ma già così sono diverse persone.


Magica: "per scagionare la loro assistita colpevolizzino il padre di lei , se lo fanno significa che hanno fatto le loro indagini a360 gradi .con riscontri". Non sono d'accordo Magica e già lo dissi a Giacomo: gli avvocati si sono concentrati e limitati alla lettura degli atti nell'ottica di smontare gli elementi contro la propria assistita e di valorizzare quelli contro il reo confesso. Nessuno ha svolto indagini difensive che mi risulti nè si è usciti dall'esame degli atti d'indagine e dibattimentali. Il loro scopo, come vado ripetendo, non era fornire l'assassino ma difendere le imputate e ritenendo che parte della strategia fosse insinuare il ragionevole dubbio sul reo confesso così han fatto. Nulla di più o di diverso.

ENRICO ha detto...

@ MAGICA

è già la seconda volta che fraintendi quello che io scrivo.
Aspetto con ansia la prossima occasione.

Nel frattempo, esercitati : vista la "logica" contenuta nei tuoi interventi, potresti, senza saperlo, essere degna erede del grande Manzoni ( non però “Alessandro”, eh !)

"il signor Veneranda entrò nell’ufficio postale.
"Scusi" disse il signor Veneranda all’impiegato allo sportello; "è arrivato un pacco per me?"
"Non è arrivato nessun pacco per lei" rispose l’impiegato; "se fosse arrivato, lei avrebbe ricevuto l’avviso. Ha ricevuto l’avviso?"
"Non ho ricevuto nessun avviso" disse il signor Veneranda; "ma a me l’avviso non serve a niente; mi servirebbe il pacco, perché dentro al pacco c’è sempre qualcosa".
"L’avviso serve per avvertirla che le è arrivato un pacco".
"Ecco, proprio questo volevo, il pacco che è arrivato per me".
"Ma non è arrivato nulla per lei".
"Ma come, ha appena detto, e sono le sue parole, l’avviso serve per avvertirla che le è arrivato un pacco; ed io sono qui a ritirare il pacco".
"Io ho solo detto che l’avviso serve solo per avvertirla che le è arrivato il pacco".
"Ah, ho capito, lei mi manda un avviso per avvertirmi che è arrivato il pacco; allora, guardi, faccia a meno di mandarmi l’avviso perché io sono già qua a ritirare il pacco".
"No, non ci siamo capiti, le dicevo che qualora arrivasse un pacco per lei, solo allora le manderemmo un avviso per avvertirla che da noi c’è un pacco per lei; ci siamo capiti ora?" "Certo che ci siamo capiti, mi crede imbecille; ma, mi dica, da dove arriva il pacco?"
"Io… - balbettò l’impiegato - io non so da dove le venga spedito il pacco; io non ne so nulla; lo saprà lei da dove aspetta il pacco".
"Io non aspetto nessun pacco" disse il signor Veneranda "e non ho nessuna idea di chi potrebbe spedirmi un pacco; ma se lei dice che mi arriverà un avviso che mi avverte che c’è un pacco per me da lei, io vengo da lei per sapere da dove mi arriva il pacco".
"Io… io non ne so nulla del suo pacco!"
"Ma allora perché mi dice che mi deve arrivare un avviso per ritirare un pacco?" esclamò il signor Veneranda arrabbiandosi; "ma guarda un po’ che tipo! Prima mi dice che mi arriverà un avviso, poi che devo passare qui a prendere il pacco, poi casca dalle nuvole! Oh, ma che razza di servizio postale!"
E il signor Veneranda si allontanò scuotendo la testa e brontolando."

magica ha detto...

chissa' perchè fior di avvocati non siano stati in grado di condurre adeguatamente un processo,sia da destra che da sinistra .
si pensa allora che che se misseri non è colpevole e le donne nemmeno , significa allora che l'accusa è in combutta con i sozzoni.
oppure anche le accuse incompetenti ... in questo caso le accuse non le trovo incompetenti . sono competenti amche troppo . solo che hanno sbagliato e continuano sapendo di sbagliare .. la vogliono vincere a tutti i costi a discapito di innocenti,
non lo so come andra' a finire . che vada come vada . io pero' non mi sono lasciata infinocchiare da loro .. io la vedo cosi' e non la cambio. .

magica ha detto...

enrico siamo alle minacce?
che vuoi dire . .la seconda volta dici? la prima qual'era?
invece di rispondere con una serie di punti di domanda perchè non avevi detto quello che pensavi..
scrivi perchè misseri sia stato eroico .. vediamo se condivido

chiara ha detto...

ma perchè dovrebbero essere consapevoli di qualcosa i difensori mi chiedo???
perchè non potrebbero essere convintissimi della loro strategia processuale???
o questo solo fatto impedisce che altri la critichino?
è questo il punto magica? che se fanno così hanno i loro bravi motivi della cui bontà non è dato dubitare? ma allora vale lo stesso ragionamento per gli inquirenti! hanno dunque ragione coloro che credono sabrina e cosima innocenti perchè "fior di investigatori e di tribunali le ritengono innocenti"! "avranno i loro buoni motivi anche loro" no???

chiara ha detto...

E.C. hanno dunque ragione coloro che credono sabrina e cosima COLPEVOLI (non "innocenti"!)

Manlio Tummolo ha detto...

Cara Magica,

degli avvocati della difesa sono soltanto quelli di Sabrina e Cosima che insistono, finora (vedremo poi con le motivazioni), sulla colpevolezza di Misseri, una colpevolezza che - in tutti i casi (penale, civile, amministrativo) - si ritorcerebbe su loro stesse, anche se dichiarate formalmente innocenti, il che resterà difficile perché - l'ho ripetuto a sazietà, ma si fa finta di non capire - un assassinio avvenuto in una villetta con tre persone presenti molto difficilmente può essere attribuito ad uno solo dei tre. Si vive nell'ingenuità. Gli avvocati delle altre parti, a cominciare da quello di Misseri (dei quali il solo De Cristofaro tentò di sostenere la tesi del collega Coppi, e sapete bene come finì la questione) non accettano affatto la colpevolezza di Michele, ma hanno puntato sulla sua "confusione mentale". Agli avvocati difensori, a differenza dei PM e degli avvocati di parte civile, NON SPETTA AFFATTO DI INCOLPARE NESSUNO, MA DIFENDERE IL PROPRIO PATROCINATO. Questo è il ruolo dell'avvocato dell'imputato e null'altro. Deve sforzarsi a dimostrare che il proprio patrocinato non ha commesso il fatto, ovvero che il fatto non costituisce reato, ovvero che l'ha commesso in condizioni di inconsapevolezza, per colpa, non con dolo, o con una qualche causa di giustificazione (esimente, scriminante). Alla peggio deve trovare delle attenuanti specifiche.

ALTRO NON DEVE FARE, altrimenti oltrepassa il suo ruolo e rischia batoste tremende per lui e per il suo protetto.

Gentile Magica, tra me e Lei c'è un'abissale difefrenza, io cerco di spiegare e di dimostrare, voi date per scontato ciò che vi salta in testa, ripetendolo riga per riga. Voi siete dei tifosi, io sono un critico. Se Le pare differenza da poco...

Il detto di Wittgenstein significa semplicemente questo: "Di ciò che non è noto al parlante, e di cui quindi non può parlare perché non lo sa, occorre che taccia". Non sempre, ma quando l'argomento è al di fuori delle sue proprie capacità. Lei continua a battersi sulla certezza delle colpe di Misseri, ma non essendo testimone dei fatti, ripete semplicemente quanto ha sentito. Ma quel che ha sentito, è falso dalla A alla Z, senza distinzione. Lei così mi ricorda i cavalleggeri di Balaclava o quelli della Brigata Pomorska mandati al massacro. Eroici sì, ma di un eroismo suicida.

magica ha detto...

x enrico
il tuo commento in corsivo non l'ho letto ,, fa troppo caldo . non lo reggo ..
ciaoo..

magica ha detto...

ok tummolo
finchè in questo blog si possono dire le proprie convinzioni io le scrivo., come altri che la pensano come me . potete fare a meno di leggerle . lo faro' pure io con le vostre . leggero' solo i commenti di quelli che hanno lo stesso credo . buonaserata ..

Manlio Tummolo ha detto...

Grazie a Vanna e Pino dei loro interevnti. Altrettanto per Chiara ed Enrico.
Annoterei anche il fratello di Michele (e figliolanza varia) tra i conoscitori del pozzo. Non credo fosse un segreto detto in punto di morte a Michele perché vi trovasse qualche segreto tesoro. Se fosse solo Michele, occorrerebbe pensare che la tradizione della soppressione di cadaveri in pozzo sia solo sua, e che giri per la Puglia e Basilicata a seppellire con questo rito i morti per conto proprio e conto terzi. Forse anche Elisa Claps l'avrebbe occultata lui per conto del Restivo.

ENRICO ha detto...

@
Magica
di un po' ma fai sul serio o scherzi ?

DOVE avrei scritto che "misseri sia stato "eroico" ?

E DOVE e QUANDO e COME ti avrei "minacciata" ?

O tu non leggi per intero i miei post ..oppure ne stravolgi il senso come il signor Veneranda

In ogni caso capisco che tu cerchi di attirare l'attenzione ma con me , purtroppo per te, è tempo perso

marcello ha detto...

Signor Tummolo, il mio forte ottimismo sull' Appello si fonda sul fatto che non saranno gli stessi giudici di 1 grado, semplice. OLTRE ALLE PAROLE RASSICURANTI DEL BRAVO AVV. DE JACO.
E' abbastanza no?

Buona notte.

Anonimo ha detto...

Alcuni punti fermi (spero)
Chiedo agli innamorati della tesi Michele colpevole del delitto di mettere per un po’ tra parentesi le sue narrazioni.
Cosa rimane?
- non esiste prova che Sarah sia mai giunta in quel pomeriggio della sua scomparsa nella casa degli zii.
- non esiste il ben che minimo indizio che nella casa di via Deledda sia avvenuto un omicidio.
- non esiste il ben che minimo indizio che su una delle automobili della famiglia Misseri sia stato trasportato un cadavere
- non c’è prova che Sarah sia stata strangolata, ma in base alla relazione del professor Arbarello Sarah sarebbe morta per una sorta di impiccagione (cosa che indica una dinamica molto diversa e non ci dà la certezza che si sia trattato di un omicidio volontario).
- non c’è prova che la ragazza sia stata violentata (ma non si può escludere il contrario).
- non si conosce né l’ora né il giorno della morte.
Cosa si sa per certo? Davvero poco.
- che era diretta verso La casa di via Deledda e sarebbe stata vista intorno alle 14,30 (ma per qualcuno un po’ prima) non lontano dal luogo di destinazione.
- che probabilmente ha mangiato un cordon bleu (ma non si conosce l’ora esatta)
- che in base alle indicazioni di Michele Misseri (che in molteplici e contraddittorie narrazioni si attribuisce la paternità dell’occultamento e dell’omicidio della nipote (o del solo occultamento , coinvolgendo la figlia)) il cadavere della ragazza viene ritrovato in un pozzo in contrada Mosca (ma per qualcuno non è del tutto certo che Michele non sia stato imbeccato).
- che Michele era in possesso del cellulare della nipote (e per come ne sia venuto in possesso dobbiamo affidarci ancora una volta alle sue narrazioni).
- che Michele ha dimostrato di trovarsi in uno stato emotivo molto alterato (uno stato confusionale con crisi di pianto e quell’uso strano e ripetuto del pronome di prima persona plurale che potrebbe essere un indizio di sindrome da stress postraumatico)
Gilberto (continua)

Anonimo ha detto...

In merito al presunto raptus di Michele faccio osservare quanto segue:
Il raptus è un impulso pressoché incontrollabile che porta alla momentanea perdita della capacità di intendere e di volere e che può spingere un soggetto a compiere gesti autolesivi o lesivi verso altri. Il raptus viene generalmente riconosciuto come ("vizio di mente"), e quindi come attenuante nel caso di gravi reati.
Fin qui una definizione quasi da manuale. Ma vediamone le implicazioni.
- Dopo un raptus il soggetto non torna immediatamente in uno stato ‘normale’, talvolta occorrono molte ore o dei giorni per recuperare la consapevolezza di quello che si è fatto. E’ impensabile che dopo un raptus Michele possa essere tornato all’istante in sé e avesse iniziato a programmare con lucidità tutti di comportamenti per dissimulare e organizzare l’occultamento. Dopo un raptus il soggetto si trova in uno stato di confusione e di perdita dei normali punti di riferimento, ha bisogno di tempo per ricostruire i fatti accaduti, in un raptus lo stato della coscienza è alterato, allucinato; la consequenzialità logica e la coscienza risultano deformate. Anche la nozione del tempo si modifica. Talvolta la persona dopo essere uscita dal delirio non ricorda niente. Chi è ‘rapito’, letteralmente, è in un marasma dove la memoria risulta frammentaria.
Possiamo allora ritenere che si sia trattato di un omicidio premeditato? Anche in questo caso i tempi sarebbero davvero troppo troppo stretti, a meno che il contadino avesse già preventivamente preparato il pozzo aperto, predisposto per l’occultamento, ma non parliamo proprio di albero del fico perché i tempi sforerebbero. Per credere che Michele abbia fatto quello che ha detto non basta la fede, occorre anche costruire uno scenario del tutto di fantasia, come appunto la narrazione di Michele Misseri.
Solo una perizia psichiatrica potrebbe sciogliere qualche dubbio. In ogni caso l’assenza di indizi sul presunto luogo del delitto mi fa ritenere che Michele sia completamente estraneo alla vicenda della morte della nipote (e naturalmente la considerazione vale, a scanso di equivoci e a maggior ragione , anche per la moglie e la figlia come ho espresso ripetutamente)
Gilberto

Manlio Tummolo ha detto...

Cara Magica ed altri,

nessuno vi vieta di dire niente, vi si prega di non ripetere la stessa manfrina e di tener conto di quanto altri scrivono in senso contrario oppure solo diverso. Il discorso riportato da Enrico, è la satira di quei personaggi ripetitivi che concepiscono il mondo su loro misura e si rifiutano di capire sia idee diverse, sia la realtà effettiva delle cose. Da quanto è successo in primo grado, pare che non vogliate trarre nessuna benefica esperienza. Invece avrebbe fatto molto bene soprattutto all'équipe di Sabrina e Cosima. Mi auguro pere le due donne che si schiariscano le idee, quando usciranno le motivazioni.

Manlio Tummolo ha detto...

Beato Lei, signor De Simone,

la fiducia assoluta nelle frasi degli altri (degli avvocati poi !!), è una garanzia per il Paradiso, il segno di una candida Bontà.

Peccato che nei processi decidano i giudici, e non gli avvocati.

ENRICO ha detto...

OT - POLEMICA
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@ Magica
Che fraintende i commenti e poi dice rivolgendosi a me:

“che vuoi dire . .la seconda volta dici? la prima qual'era?”

Tanto per la precisione :ECCOLA (in data 29 luglio 2013 15:11:00 )

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ENRICO ha detto...
@ Magica

senti un po' : io sono un tipo molto calmo ma non fesso . Per natura cerco di evitare lo scontro e favorire l'incontro, però tu fai di tutto per far perdere la pazienza anche a me !

dici :

"enrico mai scritto di signorotti viziosi ,, dove l'avrei sritto?

E infatti io non mi rivolgevo a te ma a Manlio. ( ecc..ecc..) e
Comunque risparmiati frasi del tipo” " eppure enrico ,
anche te ti ritengo intelligente ecc.."
(in data 29 luglio 2013 14:35:00) con quel che segue nel tuo commento. Vai a rileggerlo

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TUA RISPOSTA del 29 luglio 2013 18:15:

magica ha detto...
x enrico
infattti mi ero accorta del mio errore ,ma ormai avevo inviato il mess .. ma se se lo avessi scritto di proposito pensando di essere nel giusto .. non mi pare di averti preso per fesso.. potevi scrivermi e dire che avevo sbgliato è stato un errore di persona .


Quindi, fammi la cortesia : cosa ti costa evitare di leggere i miei interventi ? E' una saggia decisione per entrambi

ENRICO ha detto...

@ GILBERTO

mi fa piacere che la tua descrizione sul comportamento di un individuo che agisce sotto l'influsso di un raptus sia esattamente identica a quella che da giorni sia Tummolo che io andiamo ripetendo ( per quanto mi riguarda ricevendo anche pesanti insulti !)

magica ha detto...

la “confessione” di Michele non regge all’ ”analisi logica “ delle circostanze secondo le quali si sarebbero svolti i fatti delittuosi e delle modalità con cui costui l’avrebbe resa agli inquirenti , rasenta,( l’eroismo)

ENRICO ha detto...

@ Magica ,
ah ma allora sei senza speranza !
Non ci vuole la LaurEa per leggere correttamente , basta la 5°elementare

Manlio carissimo la tua perseveranza nel cercare di spiegare - usando a questo scopo tutti i generi di linguaggi, dal quello professionale a quello discorsivo da quello satirico a quello popolare – i motivi per i quali la “confessione” di Michele non regge all’ ”analisi logica “ delle circostanze secondo le quali si sarebbero svolti i fatti delittuosi e delle modalità con cui costui l’avrebbe resa agli inquirenti , rasenta l’eroismo

L'"eroismo " è rivolto a MANLIO ( soggetto)

Hai capito adesso ?
Se invece insisti e ancora non hai capito il problema e tutto tuo

Anonimo ha detto...

x Magica
Nel post di Enrico è la perseveranza del dr. Tummolo a rasentare l'eroismo e NON Michele Misseri. Come si fa ad equivocare un post scritto in modo chiaro e corretto?

magica ha detto...

caro enrico
la quinta elemantare l'avrai fatta anche tu , come tutti,
poi io sono diventata ragioniera . e di te non mi interessa saperlo ..

magica ha detto...

mandatemi una querela .
cosi' avrete soddisfazione ,
avro' equivocato perchè ultimamente non leggevo piu' i vostri commenti. comunque , ok ho sbagliato ,
ma. finalmente hi capito che nelle vita si prendono bidonate colossali . avere una bella considerazione di qualcuno poi ricevere smusate . è una delusione pazzesca . beh. non l'avrei detto . che personaggio ! ciao a tutti

Manlio Tummolo ha detto...

Come detto, più che di eroismo, si tratta di "vizio professionale". Ma credo che, per i docenti attualmente in servizio, il vizio professionale sia proprio eroismo.

La questione dei fraintendimenti dipende dal fatto di voler rispondere con irruenza, invece di meditare un pochino quello che si legge, sia per capirlo meglio, sia per dare risposte adeguate.

Questa terribile vicenda non è una partita di calcio o una gara sportiva, dove conti la rapidità della reazione, ma qualcosa con gravi risvolti personali per due donne che pagano abusi altrui e per il loro congiunto che, ingannato e truffato prima, aveva accettato un compromesso, della cui gravità si è accorto troppo tardi e che ha poi cercato di rimediare facendo ricadere su di sé ogni responsabilità. Ma inutilmente: nessuno gli crede, e qualche ragione c'è, soprattutto per chi lo ha indotto a quella strana operazione chiamata "doloroso percorso di ravvedimento".

La nudità della povera Sarah dimostra largamente che è stata usata come oggetto sessuale; la sua morte per strangolamento o soffocamento comprova che l'assassino ha voluto togliere di mezzo una possibile accusatrice oppure che è dovuto allo stesso fatto della violenza sessuale. Si doveva indagare nell'ambito di certi personaggi, certo non oscuri alla Polizia, ovviamente sempre con tutte le garanzie procedurali previste, incrociarli con quelli che avessero potuto aver conoscenza di quel pozzo. Di certo tutto ciò non può essere l'opera di uno solo.

Se Michele Misseri fosse stato il violentatore e l'assassino, che bisogno avrebbe avuto di denudarla completamente ? La storia degli abiti che galleggiavano non ha senso, soprattutto in una cisterna ben chiusa. Gli assatanati non hanno bisogno di spogliare completamente l'aggredita, ne abusano limitandosi ad agire sulle parti intime, sfogando rabbiosamente la loro voglia; strappano eventualmente quel tanto che basta loro a sfogarsi, non spogliano completamente la loro vittima, né a loro volta si denudano, proprio per la fretta di fare, di sfogarsi; non creano piani perfetti di occultamento e non aspettano 40 o più giorni per pentirsi e svelare un omicidio perfetto.

Nel caso del Circeo, solo la grande resistenza fisica di Donatella Colasanti, e la decisione di fingersi morta, hanno salvato lei e l'amica da una sparizione analoga a quella di una Sarah o di un'Elisa, di una Yara, e di tante altre giovani donne o ragazze, martoriate prima, fatte sparire dopo.

Il Soter nel suo è stato un uomo onesto, l'ha combinata grossa, ma se ne è assunto la responsabilità, non è scappato, non si è nascosto. Viceversa, quanti altri suoi confratelli fanno le stesse cose, e poi fanno sparire i corpi ?

chiara ha detto...

Un elemento secondo me dirimente per continuare a puntare l'indice su M. o meno sarebbe conoscere il tempo di combustione totale delle fibre di nylon e della plastica dei ganci dello zainetto di sarah. pare infatti - e l'assenza di notizie circa il ritrovamento di residui del rogo parrebbe confermarlo - che nulla sia rimasto degli oggetti dati alle fiamme, nè può immaginarsi che M. abbia abbandonato il rogo a se stesso col rischio di lasciare tracce riconducibili alla vittima (altrimenti non avrebbe avuto senso preoccuparsi così tanto dell'occultamento del corpo). Se lo vogliamo colpevole dobbiamo dunque credere alle sue parole quando dice di avere atteso la completa consumazione del fuoco. Allora faccio due conti, tenendomi peraltro stretta:
- 5 min x andare al pozzo;
- 15 min x aprire il pozzo, calarvi il corpo e ricoprire l'imboccatura mimetizzandola;
- 5 min x raggiungere il luogo del rogo;
- 2-3 min x predisporre la "pira" con un minimo di esca per la combustione;
- 5 min x tornare a casa.
Rimangono 10-15 minuti per appiccare il fuoco, attendere la consumazione degli oggetti, spegnere il fuoco. Bastano? LA domanda la pongo con particolare riguardo, come dicevo agli elementi di plastica e nylon, che non sono poi così rapidi a consumarsi completamente.
Se proprio vogliamo aggiungo anche l'ulteriore quesito: perchè non si sono cercati/trovati gli elementi metallici dello zaino (immagino che vi fosse un cursore della chiusura lampo)?

Avrete notato che ho omesso il conteggio del tempo necessario a fermarsi al fico, scaricare, denudare, abusare, rivestire, ricaricare e spostarsi al pozzo...vogliamo dargli almeno almeno 8 minuti per queste cose? Allora per il rogo ci resterebbero, a star larghi e limando sugli altri minutaggi, tra i 5 e i 10 minuti (a farla frandissima), quindi direi che sull'abuso del cadavere occorra proprio metterci una pietra sopra....e torna l'altra atavica domanda: perchè tirare in ballo un falso vilipendio e giustificare la balla con la frase "io non sapevo se era vergine"??
oppure bisogna eliminare il rogo...tutte e due le circostanze non ci stanno nei tempi mi pare, ma attendo eventuali contro-conteggi...

Vanna ha detto...

Buongiorno a tutti!

Bene di nuovo quando, chi è in grado di portare avanti argomenti con raziocinio ed analisi accurate interviene, ricomincia la tarantella, nel senso che qualcuno ne è punto e si agita.
...FOCHINO-FOCHINO...
Evidentemente ciò che qui si ipotizza, si riafferma, si porta avanti, smonta l'inutile accusare l'uno o le altre.
Certo che ne viene fuori una specie di famigliola Adams, maschere aberranti che gettano fango l'un sull'altro ed intrigano a vicenda.
Ovviamente qui c'è la strategia degli accusatori che possono dividersi in due categorie:
gli accusatori interni alla famiglia che s'incolpano a vicenda e, non essendoci prove provate, lo fanno per non essere condannati tutti;
gli accusatori esterni alla famiglia che giudicano per impressioni emotive e pre-giudizi privi di sano pensare, perché accusare il M. e possedere la chiave di come è andato il fatto vuol dire non ragionare oppure essere presente al fatto e sapere bene ciò che è successo.
Il contadino fa tanto, troppo comodo!
Poiché ho parlato di coincidenze significative,beh è singolare che tra tanti illustri avvocati sia stato scelto, o si è offerto,un prof. universitario cassazionista!
Qualcuno poteva immaginare che il fatto poteva archiviarsi subito?
Ovviamente no.
Qualcuno sapeva, prevedeva o pilotava che forse la vicenda difensiva sarebbe stata laboriosa, per cui si parte subito col cassazionista famoso che difende importanti persone del Potere, esattamente come la Misseri Sabrina è ovvio!
E difatti il prof. non è che sia stato molto rampante nel difendere,diciamo che si sta allungando il brodo e dopo l'Appello si va in Cassazione: così in Alto qualcuno vuole.
Riguardo Regen, controluce, manichini, corde,acqua,che giravano in rete a ridosso della scomparsa e le macchine nere rombanti e i ciondoli teschi,articoli che già riportavano che la ragazzina stava in un pozzo, OVVIAMENTE non sono prove,sono frutto di buontemponi che amano fare gli scherzetti di preparazione per Halloween!
Certo Manlio che ci sono gli sporcaccioni,i viziosi, gli immorali, gli operatori occulti, ai quali la ragazzina con atteggiamenti non da bimba,quelle curiosità verso certi argomenti e simboli, non solo interessava fisicamente per giochi perversi, interessava la sua curiosità verso
dei significati pericolosi.
Chi aveva pilotato perché lei fosse così interessata su certi argomenti?
Ho letto molto tempo fa in un libro induista che avere certi interessi porta ad essere captati da chi lavora con gli interessi della " mano sinistra" che, per colpire manda altri avanti.
Il fatto che il processo sia andato così, che non si sia indagato a dovere, che il tam tam mediatico sia rumoroso vuol solo dire una cosa: dirottiamo l'opinione pubblica verso altro, così perdono tempo dietro una modesta famiglia contadina e non si accorgono che l'Italia sta crollando.

chiara ha detto...

grazie Vanna per il riassunto degli elementi trascurati in quanto non rispondenti all'una o l'altra tesi ufficiale.

Dopo gli orari vorrei dare un ulteriore spunto di riflessione sulle dichiarazioni di M.
Egli dice che in occasione della telefonata delle 14.42 egli stava ancora con la corda in mano e la ragazzina in piedi, giusto? (proprio lo squillo l'avrebbe fatto tornare in sè e lasciare che il corpo inerte della ragazza si accasciasse al suolo). Ci dicono gli esperti che il tempo dell'asfissia deve essere durato dai 3 ai 5 minuti. Ergo, quando attorno alle 14.39 Sabrina chiede DALLA VERANDA notizie di Sarah, ricevendone stentorea e pronta risposta negativa, l'aggressione era appena cominciata o stava cominciando. Dobbiamo quindi domandarci in quale maniera in quel momento M. poteva essere CONTEMPORANEAMENTE preda di raptus e lucido risponditore; in secondo luogo, domandarci se nemmeno dalla veranda fosse udibile lo scalpitio dei piedi sul pavimento del garage che verosimilmente la vittima ha prodotto come reazione normale alla prima stretta al collo.
Risposte?

Vanna ha detto...

Guarda Chiara,per me non è andata così.
In cantina non è accuduto niente, è probabile che sia stata presa per strada e portata via.
Che il gruppo Regen avesse subodorato qualcosa è chiaro, chi sta dietro forse lo sanno proprio quelli che chattavano.
Sarah non aveva nulla nello stomaco, che mi ricordi,è stata trattenuta da chi?
Da chi l'ha abusata e forse non è stato solo uno e forse li conosceva.
Ho sempre detto che per me qualcuno nelle famiglie, anche di S. Pancrazio, sa qualcosa, ma non parlano.

marcello ha detto...

Noto che quello che ho scritto ga dato fastidio vero? Pazienza, problemi vostri.

A risentirci.

Giacomo ha detto...

Chiara h 11:00
Quando Sabrina uscì sulla veranda alle 14,39 27" il delitto era già compiuto e Misseri cominciava a trafficare fuori e dentro il garage, esplorando l'esterno del garage ed organizzandosi per far sparire il corpo. Il particolare, riferito dal Misseri, del telefonino che squilla alle 14,42 proprio mentre lui sta aggredendo Sarah, non corrisponde alla realtà.
Quando il telefonino squillò era per terra accanto al corpo inanimato della povera Sarah; il Misseri corse a raccoglierlo e lo scagliò a terra con estrema violenza, cosicché il telefonino si aprì e perse la batteria, risultando spento alle successive chiamate.

Giacomo

Unknown ha detto...

Non infastidisce i commentatori, ma il blogger che più volte, inascoltato, ti ha detto di non inserire commenti da twitter o facebook ma do portare qualcosa su cui discutere. Tu invece perseveri nella difesa assoluta di chi non ha bisogno della tua difesa, di chi dai tuoi commenti non trova aiuti ma, al contrario, solo le offese di chi potrebbe ribattere usando lo stesso tuo metodo del cinguettio.

Lascia che ognuno abbia proprie idee e che le esterni senza problemi, questa è democrazia, vedrai che ci sarà (se tu non lo fai nel modo giusto) chi le contesterà basandosi sui fatti.

Ciao, Massimo

chiara ha detto...

Giacomo, perchè M. sente il bisogno di alterare quel fatto?

chiara ha detto...

Ah Giacomo...mi dai anche l'interpretazione della frase sul vilipendio "ho detto così perchè non sapevo se era vergine?"

Anonimo ha detto...

...a proposito dell'imparzialità di Valentina..

TARANTO. Depositata lunedì mattina presso il tribunale di Taranto, dove è ricominciato il processo per l’omicidio di Sarah Scazzi, la quindicenne di Avetrana trovata morta in un pozzo, una relazione dei carabinieri del Ros che gioca un punto a favore dell’accusa.

Secondo la relazione, infatti, il giorno dopo l'omicidio di Sarah, Sabrina e sua madre Cosima andarono al pozzo per controllare come Michele avesse nascosto il corpo della ragazzina.

Il lavoro degli uomini guidati del colonnello Vincenzoni smentisce la parole di Valentina, la sorella di Sabrina, che aveva raccontato di aver ricevuto una telefonata dalla madre e dalla sorella il 27 settembre mentre erano nei loro campi fuori città.

I tabulati dimostrano che quella telefonata c'è stata. Ma le due donne non erano nelle loro campagne: la cella telefonica agganciata è quella invece che fa riferimento al pozzo, il luogo dove Michele Misseri aveva nascosto il cadavere di Sarah.




.

Manlio Tummolo ha detto...

Sono stati espressi vari interessanti interventi. Vedo che nessuno, però, si pone mai dal punto di vista dell'assassino, e si continua nell'investigazione. Ma un investigatore che non si domanda come si comporterebbe da assassino, molto raramente potrebbe individuarlo. Del resto, come due comndanti di truppe avverse, devono sapere non solo i piani previsti dal nemico, ma anche la realizzazione concreta degli stessi nel corso di una battaglia, onde poter reagire in maniera adeguata.

Dunque, mi assumo io l'onere di recitare la parte dell'assassino e quello di come far sparire un cadavere. Sembrerà il mio un macabro umorismo, ma l'intento è di dimostrare come sia quasi impossibile per un singolo, non appartenente ad un'organizzazioe criminale e senza a sua volta una preparazione "porfessionale" (una "laurea" di tipo criminale), riuscire a occultare o sopprimere un cadavere.

Dunque, tralascio ovviamente se il cadavere in questione è di persona morta per malattia oppure per un normale incidente domestico. Parto invece da un incidente domestico, che potrebbe risultare simulato, cone ad esempio quello su cui si è discusso del caso Ragusa.

Poniamo allora che io, che ho una forza erculea, debba portare attraverso la botola della soffitta una bello scatolone pieno di libri rilegati e passarlo a mia moglie o a altra persona, non forte cone me. Lo scatolone scivola sulla testa del coniuge/amico e lo uccide. E' un incidente che potrebbe essere simulato, o anche risultare un omicidio colposo, in quanto, non avendo valutato, che l'altra persona non ha la mia forza o che io stesso ero meno forte del previsto, ho provocato la sua morte con lo scatolone.

Ora, ho un cadavere in casa che qualcuno potrebbe dire provocato da me: che devo fare ? Forse cercare di occultarlo da qualche parte ? lasciarmi prendere dal panico ? Direi di no: cercherò di chiamare il 118, un medico, spiegare il tutto, ed eventualmente subire l'accusa, nel caso più grave, di omicidio doloso simulato da incidente domestico. Ovviamente vi sarebbero indagini, si scoprirebbe che ho un'amante, che litigavo quotidianamente con questa persona e potrei finire in carcere con condanna definitiva. Tutto questo è possibile, ma se cercassi di occultare il corpo senza un minimo di esperienza e di organizzazione, aggraverei la mia posizione ed eventualmente anche quella dell'amante. Mi conviene fare come Soter, espormi senza trucchi, e poi succeda quello che succeda, affidandomi al miglior avvocato che sia disponibile.
(segue).

marcello ha detto...

"Secondo la relazione, infatti, il giorno dopo l'omicidio di Sarah, Sabrina e sua madre Cosima andarono al pozzo per controllare come Michele avesse nascosto il corpo della ragazzina"
1.la zona del pozzo la conosceva solo michele e nessun’ altro mondo.
2.il giorno dopo Sabrina e Cosima erano in caserma dei CC. che copre la stessa cella.
3.michele per com’ era pratico poteva (ed ha fatto) tutto da solo.

Manlio Tummolo ha detto...

Vediamo ora una seconda situazione: sono sempre il marito di prima, stufo di mia moglie, ormai anziana, ho un'amante sui 25 anni, e decido di liberarmi della moglie con un divorzio all'italiana, però simulato da incidente domestico. Qui potrei usare variei possibilità, dallo scatolone di prima, al collegare abilmente un filoelettrico alla doccia, mentre lei si sta lavando ecc. Qyesto scherzetto è oggi più difficile, perché ci sono i salvavita, e manometterli o disattivarli potrebbe far scoprire subito il trucco. Mi rassegno quindi allo scatolone di libri. Amche qui, avendo questo cadavere in casa, non vado ad occultarlo, con tutti i rischi annessi, ma piangendo e lacrimando, dopo aver spruzzato abbondante succo di cipolla a mo' di collirio, chiamerò gli addetti al trasporto sanitario, per portarlo via. Se poi scoprono la faccenda dell'amante, dovrò anche in questo caso rivolgermi ad un abile avvocato, che dimostri che questo amore extramatrimoniale è ininfluente per la morte della moglie.

Ora, finalmente sono libero e mi sono portato a casa l'amante di cui sopra (dopo adeguato periodo di lutto, naturalmente). Un bel giorno però l'amante mi fa saltare la mosca al naso, perché mi dice che sono vecchio, brutto, e che le mie prestazioni sono in continuo ribasso, che resta con me solo perché ho un sacco di soldi (magari !!!). Con la massima sfacciataggine (tipica di molte donne giovani) mi dice pure che mi sta tradenddo regolarmente con un suo coetaneo o poco più.

Infuriato ed adirato da questa sequela di frasi sprezzanti, sono incerto se afferrare un coltello, un'ascia, una mazza ferrata o altra arma bianca, ben contundete. Forse la pistola, o il fucile, da caccia ? ma se non li ho ? Niente da fare: sono allora incerto se prendere un filo elettrico, usare le mani, non la cintura dei pantaloni perché se no potrei restare in mutande, il che aggiungerebbe ancora più sarcasmo alla donzella. Quidi afferro una corda, il filo della biancheria, un filo elettrico, o in mancanza d'altro, le mie mani ancora possenti. Invece di calmarmi con queste meditazioni criminose, mi irrito ancora di più, perché la donzella mi dice sfottente "Ammazzami se sei capace". Insomma, non ci vedo più dall'ira e la strangolo. Ora ho il cadavere. Qui di sicuro non posso far finta trattarsi di una simulazione, per i vistosi segni al collo. Autodenunciarmi ? E' rischioso, ovviamente, ma non posso che puntare sul pentimento, perché dovrei altrimenti dimostrare come attenuante il fatto di essere stato cornificato e deriso. Ma le prove a mio favore ? Non ho fatto in tempo a mettere un videoregistratore in azione, con tanto di sonoro. Poi c'è il precedente di mia moglie, e questo non mi gioverebbe. Dunque non mi resta che puntare sul pentimento, altro collirio alla cipolla, confesso subito e via. La clemenza della Corte farà il resto. Tentare l'occultamento del corpo richiede troppi rischi, con aggravanti per il fatto stesso, se mi pescano.
(segue).

Manlio Tummolo ha detto...

Alternative ?

L'acido solforico ? E quanto ne serve e da chi mi rifornisco ? Seppellirla nel giardino? Quanti metri di terra devo scavare, e se il giardino manca o è condominiale? Seppellirla in un'intercapedine dell'appartamento o della casetta? Ma puzzerebbe specie d'estate. Far come la saponificatrice? A parte lo stomaco che ci vuole, fare a pezzi un corpo e metterlo a bollire in pentoloni, non è molto pratico. Bruciarlo ? Anche lì puzza (così fu scoperto il celebre Landru). Un'amorevole figlia ha fatto a pezzi il padre, per gettarlo in cassonetti separati, ma l'ingenua si è fatta prendere subito nell'atrio del condominio.

Potrei tentare di portare il corpo di notte e gettarlo in qualche baratro di montagna ? E se mi pescano, se mi ferma una squadra notturna della Polizia Stradale ? Se qualcuno mi vede andare in giro di notte? Mah, troppi rischi.

Evidentemente un omicidio può essere premeditato, ma se sono ricco (nell'ipotesi), potrei piuttosto affidare l'incarico ad un killer, che, da bravo professionista, sa fare le cose con ordine. Anche questo è rischioso, in quanto potrei essere ricattato in ogni momento, ma con qualche garanzia (rivolgersi a professionisti seri, e non ricattatori) potrebbe essere l'unica soluzione, sia per uccidere, sia per far sparire il corpo.

Vi sembra facile, se non vivete nell'ambiente ? Non potete mica rivolgervi all'avvocato per sapere chi sia il miglior killer a pagamento sulla piazza. Né andare in Polizia. Guarderete su Wikypedia, su qualche sito "Killer a disposizione", con indirizzi, numeri di telefono, ecc.? Visto che fare il killer è reato, nessuno metterà su INTERNET i propri dati o il curriculum.

Penso che basti: se devo liberarmi di un corpo, ucciso dolosamente per impeto o per premeditazione, devo avere alcune basi sicure, altrimenti solo il collirio alla cipolla può salvarmi. Un qualche annetto di galera, buon comportamento, e torno presto uccel di bosco.

Dunque, per compiere determinati omicidi con garanzia di impunità, devo disporre di preparazione e di un'organizzazione adeguata.

Michele Misseri e i suoi familiari avevano a disposizione tutto questo?
Finora nulla è risultato in questo senso.
(fine).

ENRICO ha detto...

INTERMEZZO pubblicitario

OT

ma chi è quell'analfabeta che ha scritto il commento delle 16:48 di oggi pomeriggio ?

Qui, caro MASSIMO oltre al problema degli utenti che non sanno scrivere (se non con “cinguettii” indistinti) c’è pure di quello degli utenti che non sanno leggere perchè saltano a piè pari le parti essenziali del discorso .

Spero si tratti solo di un becero stratagemma per disturbare la discussione altrimenti – se davvero non dovessero capire ciò che leggono - sarebbe molto seccante aver tra i piedi interlocutori del genere
E non tanto per noi che ci confrontiamo ragionando e potremmo tranquillamente ignorarli , quanto per il tuo blog che, pubblicando queste “interferenze” da quattro soldi, rischia di squalificarsi

ENRICO ha detto...

Ps : AH ! il commento a cui mi riferivo è stato cancellato.
Beh, meno male, va'...

Giacomo ha detto...

Chiara 18:10
Potrebbe essere una semplice confusione di ricordo oppure anche la necessità o comunque la volontà di ricondurre lo "spegnimento" del telefonino di Sarah ad un fatto casuale non voluto, invece che ad un'azione volontaria.

Chiara 18:12
Ti riporto tutta la sequenza dell'intervista che Misseri rilasciò parlando a ruota libera davanti alle telecamere di canale 5, appena tornato a casa quando fu rimesso in libertà.

...
"Prima di calarla giù l'ho spogliata, certamente, perché io dicevo: se io la butto là, 'e robbe prima o poi vengono sopra, e invece l'avrei potuta mettere pure vestita.
E difatti io, quando l'ho fatta trovare nuda, avevo detto pure che l'avevo violentata, invece non era vero.
Perché l'hai detto?
Perché io non sapevo se la ragazza era vergine o no, perché io sapevo che mia figlia diceva sempre che si appiccicava, e le diceva parole, Sabrina. Io non potevo... io dicevo: tanto, se la trovano, sempre a me m’incolpano, perché io l'ho fatta trovare nuda.
Sì, ma perché dire che l'avevi violentata, e se non l'avessero trovata...?
No, l'ho detto perché l'ho fatta trovare, se invece era stata... cioè che non era più recuperabile, nemmeno l'avrei detta la parola."

In pratica Misseri dà delle spiegazioni confuse. L’unica cosa certa è che aveva un interesse sessuale verso la nipotina. Non avrebbe dovuto interessargli se era vergine o no.

Non credo proprio che Misseri abbia fatto tutta la manfrina che ha descritto: la spoglio la violento la rivesto la porto al pozzo la rispoglio e ce la calo. O l'ha spogliata e violentata e poi buttata nel pozzo. O l'ha violentata e poi spogliata e buttata nel pozzo.
Inoltre non è detto che abbia compiuto l'operazione, falò compreso, in una sola volta.
Ma insomma solo avere detto o fatto tutte queste cose è indice che qualcosa nella testa del Misseri non funziona.

Giacomo

chiara ha detto...

"Ma insomma solo avere detto o fatto tutte queste cose è indice che qualcosa nella testa del Misseri non funziona".

O almeno che non funzionava quella volta; e questa è una spiegazione. La scelta tra questa spiegazione e "l'altra" è solo questione di preferenze, sensazioni, convinzioni; le une fondate su certi elementi, le altre fondate su elementi diversi...ma non mi pare ci sia un discrimine obiettivo che consenta di spendere troppe certezze...

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissimo Prof Tummolo buon sera.Non male,veramente non male le sue recitazioni sul comportamento umano,sia che commette un delitto e sia che debba decidere come occultarlo.Naturalmente chi commette un delitto dovrà subire un "GIUSTO" processo,ma,è sempre cosi? La realtà ci dice che non è cosi,benché di anni ne siano passati,sentenze a dir poco scandalose,ignoranza che equivale ad arroganza e creando non pochi problemi a chi difende e chi accusa,ma,loro credono di essere sempre nel "GIUSTO GIUDIZIO" Tra il ricco e il povero credo che prevale una certa "INGIUSTIZIA",ecco l'opinione di un illustre criminologo il Prof.Saverio Fortunato in un suo famoso libro... " L'INGIUSTO PROCESSO". I Diritti Umani e il Giusto Processo. L’Ingiusto Processo e il Malleus Maleficarum (trad. Il martello delle streghe) che fu il manuale per inquisitori. Evoluzione antropologica culturale e criminale dove residui arcaici inquisitori permangono ancora oggi in quei castelli accusatori che perseguono il reo per ciò che è (o vede) e non per ciò che fa; o in ogni processo-spettacolo o nell’errore peritale "scientifico" che poi si trasformano entrambi in un ingiusto-processo.
Dobbiamo a Popper la consapevolezza epistemologica che la conoscenza non comincia con percezioni o osservazioni o raccolta di dati, ma con problemi. Non c’è sapere senza problema e non c’è problema senza sapere. In altre parole, non c’è sapere senza ignoranza e non c’è problema senza ignoranza. Ogni problema nasce tra un’interna contraddizione che sussiste tra le cose che pensiamo di sapere e i fatti, sapendo, con Nietzsche, che non esistono fatti ma interpretazioni.
Studi antropologici ci portano a dire che la giustizia tende ad agevolare più il ricco che il povero. Il ricco riesce maggiormente a farla franca, corrompendo i giudici (o almeno provandoci), scegliendosi i migliori avvocati e periti, risarcendo economicamente il danno. Al povero invece tocca solo pregare e imprecare la clemenza della Corte. Se il ricco è un presunto innocente, il Povero Cristo è un presunto colpevole. Ritengo che sia una giusta interpretazione,a Lei e ad'altri il dovuto pensiero.Buona serata a tutti.

Manlio Tummolo ha detto...

Il problema non è uccidere: tutti, in un modo o nell'altro, possiamo farlo. Il problema è come far sparire il cadavere. Eugéne Jonesco, di origine romena naturalizzato francese, scrisse nel 1954 una tragicommedia, intitolata "Amédée ou comment s'en debarrasser". In essa, oltre ad un rapporto coniugale in disfacimento, si immagina che dietro ad una porta (non so se in sogno, o nella realtà del racconto) c'è un cadavere che diventa sempre più grande, con scarpe e vestiti. Naturalmente psicoanalisti letterati si sono sbizzarriti nelle solite interpretazioni di psicoanalisi dell'inconscio. Ma certamente, la rappresentazione surrealistica di Jonesco è molto più vicina alla realtà di quanto non sembri: un corpo in decomposizione si gonfia, ma non solo, puzza terribilmente, e questo odore nauseante si diffonde dappertutto. Quindi, è ingombrante per definizione e di difficile occultamento, per chi debba improvvisarlo.

Tornando a Michele Misseri, invece di tirar fuori la storia della sepoltura cristiana che, con un assassino lascerebbe il tempo che trova, si poteva tentare di fargli credere di averlo individuato mediante osservazioni satellitari. Ognuno sa che la nostra tecnologia si vanta di poter leggere i giornali, che qualcuno sta sfogliando, dall'alto del satellite. Ora sarebbe bastato far credere a Misseri che il satellite russo "Popoff" o "Lenin" lo aveva osservato dall'alto mentre seppelliva nel pozzo la povera nipote. Se veramente l'aveva fatto, sarebbe caduto nella trappola, anche se nessuna foto satellitare lo avesse individuato realmente in quell'atto.

In realtà, malgrado i numerosi satelliti che ci spiano, nessun materiale di questo tipo è stato esposto.

Il sig. De Simone continua a ribadire, malgrado smentita della signora Chiara, che solo Misseri Michele sapesse di quel pozzo. Insomma, come la caverna del tesoro di Alì Babà, il segreto veniva trasmesso solo dal padre al figlio primogenito (Michele è il primogenito?) oppure al figlio prediletto. Chissà quali ricchezze, dicendo "Apriti sesamo", poteva trovarvi il buon contadino, prima del delitto.

Alla confutazione si preferisce al solito la mera ripetizione della propria affermazione.

chiara ha detto...

"Il sig. De Simone continua a ribadire, malgrado smentita della signora Chiara, che solo Misseri Michele sapesse di quel pozzo".

grazie per averlo detto Lei...cominciavo perfino a dubitare d'averlo detto; è surreale questa cosa...riuscire a fingere che uno non si sia rivolto a te dicendoti una ben precisa cosa. senza parole. braccia cadute.

Manlio Tummolo ha detto...

Ad essere sinceri, caro Signor Vignera, non fu scoperta di Popper il problematicismo. Per ben che vada, risale a Socrate, ma già i maggiori sofisti misero in dubbio o confutarono certe pretese evidenze. Le basti pensare alla geometria, ai teoremi matematici, alla nota "reductio ad absurdum" (dimostrazione per assurdo) già inventati dagli antichi Greci. Certo, Popper è molto importante, ma non perché dica cose sostanzialmente nuove, bensì le riutilizza con particolare linguaggio contro gli empiristi logici (il Wienerkreis - Circolo di Vienna) che pretendevano che l'esperienza fosse la linea di "demarcazione" tra scienza e metafisica, o religione, o superstizione. Per Popper, la linea di demarcazione è, viceversa, la confutabilità o "falsificabilità" (princìpi già affermati da Peirce e Dewey). Un'affermazione è scientifica solo in quanto è nelle condizioni di essere "falsificata" (confutata). L'epistemologo Agassi perfezionò in senso positivo questo metodo negativo, sostenendo che una dottrina scientifica può dirsi corroborata, quando regge al procedimento della confutazione. Se così non fosse, il ragionamento scientifico sarebbe una serie infinita di confutazioni, ovvero la morte di ogni conoscenza.

Anonimo ha detto...

Caro Vito

Ma proprio in base alle tue osservazioni giustissime dovresti trarre le idonee conclusioni per il caso in parola, perlomeno con un dubbio circa la ricostruzione del delitto. Per Popper la mente che osserva non è tabula rasa, il pregiudizio nella ricerca scientifica è fondamentale, per Popper l'osservativismo è un mito (la pretesa baconiana di sgombrare la mente dagli idola è un'illusione, siamo tabula plena. Qualunque osservazione implica sempre una teoria che sta alla base (un giudizio pre) naturalmente il pregiudizio che sta alla base può essere disilluso e dunque modificato alla luce delle osservazioni. E io credo che le osservazioni e considerazioni sollevate da più parti in questo blog non possano non porre dei dubbi su una ricostruzione che veda la casa di via Deledda come teatro della morte di Sarah e Michele come l'assassino.
Gilberto

Manlio Tummolo ha detto...

Cara Signora Chiara,

è il metodo dei fanatici: ripetere all'infinito la medesima affermazione o negazione convince il fanatico di aver detto il vero. Sui due fonti contrapposti abbiamo i ripetitori di:
"Gli assassini di Sarah Scazzi sono: S e C, con l'aiuto occultatore di M";

All'opposto abbiamo:

"L'assassino di Sarah Scazzi è solo M, il quale ha fatto tutto da solo".

Come poi possa essere avvenuto, non lo sanno dire. Qualcuno si allarga a dire che tutti i parenti delle famiglie Misseri e Serrano erano compartecipi del delitto, chi per un verso chi per un altro. Aggiungono pure gli avvocati e qualche testimone a discarico.

marcello ha detto...

Lo dice la realtà non io, che solo michele l' omicida sapeva del pozzo,
che solo michele sa quanto è successo.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Grazie delle vostre osservazioni illustri amici e cultori di quella scienza probabilistica,di teorie Popperiane,e che naturalmente richiedono analisi molto dettagliate e che scientificamente possono essere modificate.Certo che in me il dubbio prevale ci mancherebbe,mi mancano in questo delitto quei 200 metri finali caro Gilberto,poi una serie di circostanze mi fanno dubitare dei vari comportamenti tenuti post scomparsa della ragazza,come ho dei dubbi sul Misseri con le sue ritrattazioni o ipotetici disturbi post traumatici dopo aver commesso il delitto,nessuna alterazione psichica o psicologica che l'abbia "investito"? Grazie grandissimo "marziano" Gilberto,come vedi con la mia semplice terza media cerco sempre di apprendere,e debbo dire che avendo a che fare con persone intelligenti non si può far altro che imparare,almeno ci tento,ti abbraccio caro Gilberto,e un cordiale saluto all'esimio Prof.A più tardi cari amici.

chiara ha detto...

senti marcello non farmi girare le cosiddette sai?? ti ho parlato di una intervista che conferma che M. NON ERA IL SOLO a conoscere il pozzo, ho anche postato il link, se vuoi smentiscila ma NON FAR FINTA CHE NON L'ABBIA NOMINATA OK??

chiara ha detto...

comunque Marcello, forza, mostraci la tua "pasta": quali FATTI DIMOSTRANO che M. era l'unico a conoscere il pozzo?
Avanti, ti ascoltiamo!
Unica regola: il focus è la conoscenza del pozzo in capo al solo M. e i fatti che a tuo dire la dimostrano; niente fuffa di altro tipo. Esponi gli argomenti a sostegno del tuo dire.

marcello ha detto...

ancora? gli altri conoscevano la zona in generale, ma non dove stava il pozzo, non ce bisogno di scaldarsi...

Anonimo ha detto...

Eh già: gli altri conoscevano la zona " in generale" mentre solo Misseri e il tralcio di vite la conoscevano "in particolare". Assurdo.

marcello ha detto...

assurdo o non assurdo questo è, se non vi va... pazienza.

marcello ha detto...

In tutta questa telenovela, una delle parti più "simpatiche" (PER MODO DI DIRE!! qua fraintendono tutto...) è stata la frase di mimino quando dice: "se c' ero pure io la, avrei buttato pure lui nel pozzo". Bravo mimino, vedrai che tutto si risolverà.

marcello ha detto...

non lo dico io, LO HA DETTO LUI, che è l' unico a conoscerlo.
Già, ma lui: è bugiardo,
non credibile,
un attore,
uno che cambia versione,
UNO CHE SAREBBE SUCCOBE DELLE DONNE
ecc. ecc. ecc.

Mah... buona notte che è meglio.

Manlio Tummolo ha detto...

E' anche troppo evidente che, se uno si accusa di essere l'unico assassino e l'unico occultatore, si accuserà anche quale unico conoscitore del pozzo. Ne dovremmo dedurre che era l'unico a conoscere anche tutti i pozzi dove furono sepolti cadaveri, oppure che ciascun occultatore abbia il suo pozzo preferito. Dovremmo pure dedurne che il segreto di quel pozzo era tramandato da padre in figlio, ma solo ad uno dei figli, quello primogenito oppure il prediletto. Ne deduciamo così che gli altri figli e figlie non sapevano dove fosse quel pozzo. Già, ma a che serviva un pozzo conosciuto da uno solo dei familiari? E se moriva, senza poter dire il segreto ad un altro, come si sarebbero riforniti di acqua per l'iirigazione? Certo, lì l'acqua è tanto preziosa che solo uno dei figli può conoscerla. Gli altri si scavino altri pozzi, se vogliono irrigare i fagiolini o le lenticchie (quelle di Esaù e Giacobbe).

Qua evidentemente siamo al mito: dopo Misseri Ercole, ecco Misseri-Giacobbe. Vogliamo pure raccontare l'apologo di Melchisedech (Boccaccio) e di Nathan il Saggio (Lessing) sui tre anelli e l'eredità segreta ?

Invece sono del parere che la criminalità locale abbia mappe precise, dettagliate e sicure di tutti i pozzi di Puglia e Basilicata e, a seconda di esigenze logistiche, buttino ora qua ed ora là cadaveri maschili e femminili, e forse pure persone moribonde.

Che lo conoscesse anche l'attuale padrone del terreno con tanto di pozzo, fu pure detto durante il processo, dove venne chiamato tra i testimoni.

carla ha detto...

buonanotte cari amici,
la più assurdo che trovo che non si vede ancora all'orizzonte la motivazione.....
non è altro una presa di gioco di tutti colpevolisti e non , soprattutto per i condannati e direi con tutta leggerezza....

chiara ha detto...

e invece mi scaldo sì Marcello: tu con "tutti" parli di chi? di sabrina e cosima immagino! come se la puglia e l'italia fossero fatti solo da loro?! come se non esistessero mappe? come se non ci fosse un proprietario che ha commissionato a M. la messa in sicurezza del pozzo in occasione di una vendemmia? come se a quella vendemmia non ci fosse nessuno? come se tu sapessi che gli con quali elementi, su quali basi puoi dire cose simili che contrastano con la realtà???
come puoi essere certo che gli inquirenti ne disconoscevano l'esistenza? cosa ne sai delle persone con cui il proprietario avrebbe potuto farvi cenno nel corso di una conversazione??
te l'abbiamo detto ormai tante volte: o si ragiona - il che NON significa cambiare le proprie idee e conclusioni - o si cambia posto. Qui i dogmi di fede non piacciono ok?

chiara ha detto...

E.C. la frase "come se tu sapessi che gli" va eliminata dal paragrafo.

ah, Marcello...vuoi sapere cosa secondo me ti da fastidio del fatto che M. avesse ricevuto quell'incarico che non era certo un segreto? e che lo ricevette in occasione di una vendemmia alla quale parteciparono anche le donne misseri? il fatto che questo discorso rischia di portare alla considerazione che con ogni probabilità le donne misseri fossero a conoscenza dell'incarico e conseguentemente del pozzo e che questo discorso a propria volta porti a domandarsi come mai Sabrina abbia affermato di ignorare addirittura il nome della località dove due anni prima aveva partecipato alla vendemmia!

Lo vedi Marcello a cosa porta il tuo fare il finto tonto quando si dicono le cose? che contrariamente alle tue intenzioni, probabilmente aduso ad altri interlocutori, stimoli in me la riflessione; va a finire che mi chiedo "ma perchè questa cosa gli così fastidio da far finta che non sia nemmeno stata detta" e ci ragiono su ed ogni volta mi viene fuori un qualcosa che mi mette la pulce nell'orecchio. L'altra volta su un certo entourage leccese, questa volta sulla stessa Sabrina. Complimenti Marcello!! Una volta di più ti dico quel che ti direi se fossi Sabrina: "ti prego fatti un mazzetto di fatti tuoi che a furia di difendermi "sine granu salis" mi rovini!".

Anonimo ha detto...

Chi conosce dove si trovano i pozzi in Puglia lo trovi solo sulle pagine gialle.
Infatti, proprio per la loro ubicazione segreta i "mafiosi" se ne servono per le loro "necessità".

Anonimo ha detto...

E' vero questo che leggo, che "Il 27 Cosima lascia Avetrana dopo le 10 e nell’ora successiva per tre volte conversa al telefono con la figlia Valentina, che si trova a Roma.
In quell’ora il telefono di Cosima aggancia la cella telefonica numero 40035 che copre le campagne in località Mosca dove si trova il pozzo nel quale il marito ??? il giorno prima aveva fatto scomparire il cadavere di Sarah."
Cosa faceva? coincidenza o spiava i mafiosi?, controllava il corretto svolgimento del compito affidato al marito o è un errore di celle?

Giacomo ha detto...

Mi sembra da ingenui chiedersi perché tutti neghino di conoscere l'ubicazione del pozzo. Se un p.m. ti chiede se tu conosci l'ubicazione del pozzo ed alla risposta positiva conclude: "hai confessato che ci hai gettato dentro il corpo o hai dato ordine di gettarcelo!", qual è l'unica difesa possibile? Negare disperatamente di conoscere anche lontanamente l'esistenza del pozzo.

Molti cominciano a "ragionare" come i p.m., anzi forse hanno sempre "ragionato" come loro.

Per quanto riguarda le motivazioni, che sono colpevolmente in ritardo, non mi aspetto nulla di nuovo. Basterebbe rileggersi l'ultima ordinanza del riesame, quella depositata nel dicembre 2011, alla vigilia della riapertura del processo. Fu riscritta copiando pari pari la precedente ordinanza annullata dalla Cassazione.

Quella concludeva: quindi Sabrina e Cosima devono stare in galera. La sentenza concluderà: quindi Sabrina è Cosima devono essere condannate all'ergastolo.

Giacomo ha detto...

Ancora con le celle che coprono i pozzi! Certo, la Vodafone aveva messo un ripetitore piantandolo proprio nel pozzo e tale ripetitore copriva la zona di pochi metri quadri immediatamente circostante il medesimo pozzo e solo quella!

Anonimo, risparmiaci la tua goffa ironia!

Giacomo

Giacomo ha detto...

Correggo il mio precedente post. Il p.m. non me lo chiede nemmeno se il pozzo lo conosco, ma parte dal presupposto che io lo conosco, tant'è vero che ci ho gettato dentro il corpo (Carmine e Cosma) o ordinato di gettarcelo e poi sono pure andato a controllare l'esecuzione del lavoro (Sabrina e Cosima). Ma non è naturale negare disperatamente di conoscerlo, visto che di quel pozzo ho una memoria lontana, se la ho, e comunque con quel pozzo non ho niente a che fare?

Giacomo

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissima Chiara ora ti metto la classica pulce nell'orecchio e cosi potrai fare le dovute riflessioni su come hanno agito a Taranto.il 7 ottobre dopo ave scavato per diverse ore estraggono il corpo di Sarah dal pozzo,poi viene portato all'obitorio per gli accertamenti e dovute analisi da far effettuare al Prof Strada.Michele Misseri aveva già confessato,i P.M. oramai convinti che la sua confessione era sincera(altrimenti non avrebbero detto al procuratore Sebastio di dire che il caso era risolto o quasi)avvertono il Prof Strada di chiudere tutto e non c'era più bisogno di ulteriori accertamenti,bastavano quelli che già aveva fatto(che errore) e cosi le analisi sono risultate parziali,e non complete come la prassi vuole.Avendo il cadavere a disposizione inizia a scattare parecchie FOTO ,e naturalmente rileva che Sarah fosse stata strangolata con una corda(l'aveva detto Michele Misseri)e quindi lui si adegua a quello che dice Misseri.Dopo i fatti del 15 ottobre in cui accusa la figlia,viene chiamata come consulente la Dottoressa Bruzzone.Ora dimmi una cosa: come avrebbe fatto a capire in che condizioni era il corpo se qualcuno non le avrebbe messo a disposizione le foto scattate in precedenza? Il P.M. che interroga Michele le chiede,ma come può essere,,la Dottoressa ha visto le foto prima che le abbia viste la procura? Magari sembrerà strano,ma,credo che sia andata in questo modo,altrimenti dopo come potevano cambiare la corda in cintura,spiegamelo!Stessa cosa succede con le ferite sulle braccia di Michele,prima erano come delle unghiate,poi Michele cambia e dice che si era ferito in campagna,e cosi il tanto attento Prof Strada si adegua alla versione di Michele Misseri ok.In aula è lui stesso a dire alla corte di aver sbagliato e di aver fatto diversi errori nel valutare certe cose. Che fà, tu per caso carissima Chiara non sbagli mai? tutti sbagliamo,solo che lui a sbagliato su "ordinazione" prima dei P.M, e poi nel non aver dato prima le foto a chi di dovere. Buona notte.

Anonimo ha detto...

Penso sia normale che le abbiano messo le foto a disposizione e quindi brava la Bruzzone, molto più che il Prof Strada, che dopo averle viste, si è resa conto che si trattava di una cintura, e allora?

Anonimo ha detto...

SABRINA E' INNOCENTE !!!
Ragazzi, vi sembra normale un messaggio così?, a me no, comunque leggeremo e commenteremo le motivazioni.
Non rompo più, buonanotte.

marcello ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
marcello ha detto...

e va bene (chiara) pensate cio che volete, tanto non è una novità

Anonimo ha detto...

de simone, hai scocciato, anche tu non sei una novità

P ha detto...

Fra una scocciatura e l'altra vorrei RICORDARE il civile ammonimento del blogger, di attenersi entro i limiti di un dialogo educato!!!!!!!!! ... e possibilmente logico e circostanziato.
P

P ha detto...

Fra una scocciatura e l'altra vorrei RICORDARE il civile ammonimento del blogger, di attenersi entro i limiti di un dialogo educato!!!!!!!!! ... e possibilmente logico e circostanziato.
P

Manlio Tummolo ha detto...

Se gli anonimi si firmassero almeno con un nomignolo, si capirebbe qualcosa di più, forse, dei loro tacitiani commenti, almeno chi dice una cosa, e chi un'altra.

Cara Carla,

come già aveva osservato Magica, ormai la motivazione arriverà a settembre: siamo alle ferie giudiziarie, degli avvocati, non dei magistrati, ma è evidente che se gli avvocati sono in ferie, non si possono far uscire le motivazioni prima che siano finite, per ragioni di scadenze: occorrono, se non ricordo male, dieci giorni per presentare il ricorso, per cui l'avvocato potrebbe trovarsi in difficoltà, se uscissero mentre lui sta alle Seychelles o alle Bahamas.

Ad ogni modo non aspettiamoci chissà quali motivazioni e quali nuovi segreti: si tratterà di un riassunto delle risultanze giudiziarie, praticamente la nuova versione neorealista o minimalista della Fiaba di Biancaneve, con due streghe invece di una, ed una cintura invece della mela avvelenata.

Interessanti le motivazioni di Giacomo che, mi pare, sottolineino bene i trucchi dei SS. Inquisitori: "Conosci il pozzo ? Conosci anche il contenuto del pozzo".
E' facile obiettare che la conoscenza del pozzo nulla ha a che vedere con un corpo in esso occultato, e che chiunque altro avrebbe potuto farlo, ovvero la criminalità locale che li usa, come pure ricordato da uno degli anonimi, come mezzo di occultamento. In effetti, negare di aver conosciuto l'esistenza del pozzo, o attribuire al solo Michele Misseri, la conoscenza dello stesso, come per eredità tramandata di padre in figlio, è un po' ridicola, manco che la conoscenza del pozzo ti desse chissà quali poteri magici (come la caverna di Alì Babà o la lampada di Aladino).

chiara ha detto...

Allora, vediamo di chiarirci. Io vado ripetendo che il fare di quell'utente "difensore", capace di negare la più palese evidenza, non fa che caricare di significati inesistenti quella evidenza e rischiar di nuocere alla posizione di chi vuol difendere. stop. si vorrebbe che alle buone intenzioni si affiancassero i buoni ragionamenti, altrimenti si rischia l'effetto contrario.

Nel merito - e questo lo dico a Giacomo - sono d'accordissimo che con questa pasta (infima e infida) d'inquirenti la salvezza stia nel negare negare negare, perchè il minimo appiglio concesso loro in tutta onestà e innocenza, equivale al suicidio giudiziario e va evitato come la peste. non ci piove. L'unica negazione sconsigliata è quella della evidenza perchè viene smontata in quattro e quattr'otto ottenendo l'effetto opposto e nel dirlo non penso al pozzo (rispetto al quale non vi è alcuna evidenza ma solo ragionevoli illazioni, che però si fermano alla contrapposizione del "no") quanto piuttosto, ad esempio, all'interesse per Ivano; in questo caso, io credo, giusto è stato tentare di ridimensionare e re-inquadrare il sentimento provato per lui, ma non posso che constatare una controproducente esagerazione nella negazione della intensità di tale interesse; ma vabbè, sono considerazioni a margine che nulla aggiungono e nulla tolgono alla posizione di fondo della ragazza; l'ho detto unicamente per mostrare come la giusta misura, per quanto difficile, vada sempre perseguita per non rischiare l'effetto opposto.

chiara ha detto...

altre risposte sparse:

- sulla Bruzzone che certamente conosceva i dati autoptici, oltre alle fotografie, fui proprio io ad affermare che la regolarità procedurale in fase d'indagine prevede che il consulente nominato dall'indagato, specialmente in vista di nuovi interrogatori, abbia accesso ai dati investigativi a suo carico; quindi la bruzzone, negandolo, ha detto una stupidaggine grande come un palazzo, ottenendo - con la negazione dell'evidenza - l'effetto esattamente opposto; altro esempio di quel che dicevo prima.

- ahimè il prof.Strada non ha ammesso alcun errore, magari! avrebbe dato speranza di riporre un minimo di fiducia in lui. Invece, protervo e arrogante, ha continuato a sostenere la bontà del suo agito, motivandola con la presenza di una confessione che fa accapponare la pelle a qualunque suo collega. Ulteriore esempio di negazione dell'evidenza che produce effetti indesiderati.

- il ritardo nelle motivazioni non è una sorta di fair-play o di tutela giurisdizionale delle difese, tutto il contrario: dal 1 agosto al 15 settembre tutti i termini processuali, compresi quelli per l'appello, rimangono sospesi proprio per non danneggiare le parti processuali. Il termine per l'appello è di 30 giorni dal deposito delle motivazioni e questo implica che, se le motivazioni fossero state depositate come previsto al 19 luglio, trascorsi 11 giorni (31 luglio) sarebbero rimasti sospesi fino a metà settembre e avrebbero ricominciato a decorrere dal 16 settembre per scadere il giorno 3 OTTOBRE. In sostanza, si sarebbero REGALATI alla difesa 45 GIORNI IN PIU' per predisporre l'appello, in totale 75 giorni anzichè 30....figurarsi se glieli concedevano: questo processo è una lotta senza quartiere che non conosce fair play ma che sfrutta tutte le possibilità processuali per impedire la migliore difesa (vedi già l'impedimento ad ascoltare i testimoni se non alla presenza degli inquirenti in fase d'indagine, così impedendo di fatto le indagini difensive).

Giacomo ha detto...

Domanda: Se un termine di carcerazione preventiva scade durante la fase feriale, che si fa? si lascia l'imputato in carcere per dare modo a giudici e avvocati di farsi le vacanze? O addirittura si sospendono i termini di carcerazione preventiva, durante le ferie di giudici e avvocati?

Giacomo

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