martedì 8 novembre 2011

Sarah Scazzi. Lo psichiatra: Michele Misseri ha sempre sostenuto di essere l'unico colpevole. La psicologa: Accusò la figlia perché consigliato da altri. Ed ora la Procura che farà?



Il Gup di Taranto, Pompeo Carriere, ha fatto venire alla luce, in una sola udienza, quanto la procura non ha fatto venire alla luce in un anno di indagini. Grazie alla Difesa della Misseri, che ha chiesto l'audizione dello psichiatra e della psicologa del carcere, e grazie al giudice stesso, che ha accettato la deposizione dei due professionisti, oggi abbiamo ben chiaro che c'è stato davvero qualcosa di anomalo, oltre all'omicidio ed all'occultamento della piccola Sarah, in quella terra. Perché se il contadino, che sta tornando un quasi orco, ha sempre sostenuto di essere l'unico assassino, e lo ha sostenuto davanti a chi ne ascoltava gli sfoghi mentre era rinchiuso ed i media lo davano per innocente, può solo significare che davvero è lui l'unico assassino. Qui non ci sono sotterfugi, non c'è gioco di prestigio che tenga, non ci sono ritrattazioni o percorsi verso la redenzione, qui c'è una unica verità detta e ribadita sia nei primi giorni, quando tutti lo sapevamo essere colpevole, sia nei giorni a venire mentre l'opinione pubblica, a causa della suddetta redenzione, condannava a morte sua figlia. Questo grazie ad un avvocato difensore e ad una consulente che ci informavano giornalmente dei progressi verso la verità fatti dal Misseri, grazie ad opinionisti invasivi come un tumore privi di logica e buonsenso, grazie a giornalisti poco professionali, il cui decoro andrebbe verificato in maniera approfondita, e grazie ad una procura che ha rifiutato la logica per cercare gloria nel misticismo onirico.

Quanto è emerso al tribunale di Taranto non si può inquadrare in maniera diversa da ciò che significa in quanto testimoniato da persone al di sopra delle parti e ad di fuori dal caso in questione. Nessuno può dubitare dello psichiatra e della psicologa e nessuno può pensare ad un gioco perverso del contadino, nessuno può dire che è stato manovrato dalla famiglia ed ha fatto quanto gli è stato detto di fare. Quindi che lui abbia mentito nell'incidente probatorio a questo punto dovrebbe essere chiaro a tutti. E dovrebbe essere chiaro proprio perché mentre in Aula testimoniava la colpevolezza assoluta della figlia in carcere ne testimoniava l'assoluta innocenza. A che pro? Qual'era il tornaconto se innocente? Adesso il gioco si fa duro per la procura, spiazzata su tutta la linea, che ha tre sole alternative. La prima è il ripensare al capo di imputazione per il Misseri e liberare figlia e moglie, indagare il suo ex legale e la sua consulente per scoprire se davvero qualcosa sia accaduto durante gli incontri in carcere, indagare il Petarra e tutti i testimoni che hanno dichiarato il falso in seconda o terza battuta, per capire cosa li ha spinti a mentire, ed iscriverli nel registro per aver intralciato la procura e la giustizia. La seconda alternativa è il modificare leggermente la rotta, ridare al contadino la sua cella ma non liberare nessuno e cercare di dimostrare che la figlia e la moglie sono state complici dell'omicidio e dell'occultamento. La terza alternativa prevede il perseverare con la posizione assunta, il fingere di non aver ascoltato lo psichiatra e la psicologa e sperare che il Gup faccia altrettanto.

Ma questa è una speranza che, credo, resterà disattesa. Pertanto si dovrebbero rifare i conti e ragionare di conseguenza. Conti che potrebbero riassumersi in questa maniera. Se i Pm con la prima alternativa possono cercare di azzerare il caos dimostrandosi uomini capaci di accettare le critiche, di capire da dove è nato l'errore e correggerlo, se con la seconda potrebbero rischiare di subire una debacle già al momento della decisione del Gup, perché non è detto rinvii a giudizio le due donne in base ad indagini che non sono convincenti perché adattate ad un omicidio e non ad una complicità, con la terza andrebbero addirittura incontro al rischio di una disfatta tipo "Caporetto", una disfatta che lascerebbe il segno sia sui muri della procura che su quelli del tribunale, questo perché il Gip Rosati ha avvallato ogni loro scelta acriticamente, non ha considerato la Difesa della figlia liberando il Misseri per non aver commesso il fatto (chissà che risate in carcere) ed è andato in televisione per far sapere a tutti quanto sono stati bravi lui ed i procuratori che lo sapevano innocente. Quindi, per ricapitolare, accettando di far marcia indietro potrebbero ritrovarsi comunque vincitori in quanto uomini capaci di capire i loro sbagli, così riuscendo anche a nascondere le magagne dell'inchiesta e dei giudizi, accettando di andare avanti, al contrario, sia in un caso che nell'altro rischierebbero di naufragare assieme a chi presto verrà chiamato a rispondere del proprio operato (a proposito, son partite le querele o stanno ancora valutando il memoriale?). Ed a questo punto c'è da chiedersi qual'è il male minore per la procura. Conviene perseverare o conviene far marcia indietro anche a costo di abbandonare la maggioranza degli italiani che si sono in loro immedesimati diventando i primi accusatori delle due considerate "arpie"?

E' chiaro che troppo tempo è passato dall'inizio della "campagna di Avetrana", è chiaro che i segni ormai son cicatrici e difficilmente si cancelleranno, è chiaro che il pregiudizio ormai è radicato e ci saranno persone che non riusciranno ad uscirne. Non è colpa loro, che altro non han chiesto se non di sapere la verità e dare giustizia a Sarah, è colpa di chi ha messo in circolo il pregiudizio convogliandoli in un imbuto che non aveva altri sbocchi se non quello voluto. Perché il pregiudizio ha lo stesso "gene" delle metastasi tumorali e si propaga in ogni organo grazie al sangue mediatico che scorre nei canali dello scoop. Canali, siano digitali o cartacei, che se ne fregano dell'uomo in quanto tale perché il marketing aziendale non conosce uomini ma numeri. Canali a cui, per tacitare la coscienza, basta vendere uno spot o una pagina di pubblicità in più. Canali che, catalogando gli italiani sotto la scritta "stupidi e dementi", ha dato da bere a tutti la sostanza chimica che ci ha inquinati. Ed è per questo che ancora ci sarà chi, grazie ad escamotage linguistici, continuerà ad additare ad assassina la ragazza che da oltre un anno vive in carcere, non tenendo conto di una testimonianza basilare che ha rivoltato come fosse un calzino la frittata servita al giudice dalla procura. E' chiaro che per chi crede di giocare al "gioco della personale giustizia" non sarà facile accettare ciò che, anziché essere considerato un aiuto alla verità, parrà una quasi personale sconfitta. E questo spiace perché la verità non è fatta di fans o tifosi.

Spiace anche che i media trattino una simile notizia in maniera minima perché minima non è, spiace che venga posizionata in un piccolo trafiletto o nascosta da titoli che invogliano ancora una volta al pregiudizio, titoli che nulla c'entrano con quanto dichiarato da chi, credibile che più credibile non si può, ha potuto incontrare il Misseri più volte al mese. Pare quasi ci si aspetti la contromossa della procura per poter ribattere a queste verità coi titoloni e le mille pagine urlate nell'etere nei momenti topici dell'inchiesta. Quasi che le dichiarazioni portate in Aula dallo psichiatra e dalla psicologa non siano un terremoto destinato a scuotere i palazzi e gli studi legali tarantini. Certo, ormai il Misseri è destinato a confrontarsi con la nomea affibbiatagli nel tempo, ma se si scoprisse che davvero, come ha raccontato alla psicologa, qualcuno lo ha consigliato di mentire e tirare in ballo la figlia? Da quale parte cadrebbe la torre costruita in questo lungo anno? Chi seppellirebbe sotto cumuli di pietre? Meglio una ritirata decorosa o una pesante sconfitta? Perché se c'è una cosa che nessuno in quella terra ha ancora capito, è che i media non guardano in faccia a nessuno e vanno di convenienza, non c'è gratitudine e non c'è amicizia che tenga. Ora aspettano gli eventi perché non si sa mai cosa potrebbe uscire di nuovo, ma fra pochi giorni, dovesse il giudice decidere quanto pare non possa fare a meno di decidere, gli ultimi rigurgiti della "prima campagna" saranno un ricordo e la "serpe mediatica" si rivolterà contro i suoi stessi figli, quelli adottati e mandati in schermo nell'ultimo periodo, che non avranno scampo, proprio come Sabrina Misseri, dato che i giornalisti e gli opinionisti ancora una volta seguiranno la corrente e spareranno senza curarsi di lasciare vittime al suolo.

E la domanda è: "Ci sarà una decorosa ritirata o si manterranno le posizioni ormai accerchiate e già pronte a crollare?"


201 commenti:

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Giacomo ha detto...

Ciao Massimo.
Come sempre, la tua analisi è perfetta.
Non ti è neanche sfuggito l'atteggiamento sfuggente, reticente e mistificatorio di molti organi d'informazione.

Staremo a vedere...

Giacomo

Alberto ha detto...

Caro Massimo, complimenti per la lucidissima analisi.
Michele Misseri sostenendo la tesi dell'incidente pensava che lui e la figlia se la sarebbero cavata a buon mercato; allora si trattava solo di ripetere per il tempo strettamente necessario nelle aule di giustizia una fabula fittizia e convenzionale, salvo puntualmente smentirla per scarico di coscienza nei colloqui privati.

Manlio Tummolo ha detto...

Carissimo Massimo,

la tua analisi è, come sempre, ben seria e critica, e quindi del tutto condivisibile. Va perciò riesaminata la strategia accusatoria dei SS. Inquisitori non alla luce di una "onesta" convinzione, ma di un deliberato pregiudizio, probabilmente condizionato dai pettegolezzi locali, soprattutto a seguito delle molteplici apparizioni televisive di Sabrina Misseri. Già il giorno del funerale, a cui Sabrina, se non erro, non partecipò, causa appunto l'atmosfera dominante, queste tensioni contro le donne di casa Misseri si manifestarono apertamente, tanto che Cosima Serrano, irritata, minacciò di lanciare un sasso (credo) contro un giornalista. L'operazione falsificatoria ora si ritorce contro chi l'ha organizzata. Ma, come dal momento in cui gli avvocati Russo e Velletri, vennero apertamente perseguitati con misure illegittime ed accuse fuori luogo, non sono convinto che ciò sia dovuto ad una legittima convinzione dei SS. Inquisitori, bensì ad una volontà prevaricatoria con scopi tutti da determinare, e che spero il CSM determini insieme alla competente Procura di Potenza (che, però, è noto, ha già i propri guai, per motivi opposti: caso Restivo). Riguardo alla confessione misseriana, prima ed ultima, ovvero ormai prevalente, sarebbero da studiare i meccanismi interiori e i condizionamenti esterni per capire in modo chiaro che cosa sia avvenuto, quando, dove, con chi. E' difficile immaginare che, senza alcuna traccia significativa e men che meno probatoria, la morte di Sarah possa essere spiegata in un quadro strettamente e localmente casalingo.
Non mi meraviglierei, intanto, se i SS. Inquistori denunciassero pure il GUP Carriere per "complicità in falsa testimonianza".

PINO ha detto...

MASSIMO
Il tuo discorso e liscio e coerente, ma, non avendo più seguito il corso recente del caso, ne ho perso il filo conduttore. Per cui ti pregherei di farmi conoscere cosa hanno dichiarato, lo psichiatra e la psicologa del carcere, al Gup, che potrebbe cambiare sostanzialmente l'impianto accusatorio?
Se ci fossero state reali, passate mistificazioni ad opera di X o Y, ben venga la loro scoperta, ai fini della verità.
Io me lo auguro sinceramente.
Ciao, PINO

Unknown ha detto...

Ciao Pino.

Lo psichiatra ha dichiarato che il Misseri, sia inizialmente quando si autoaccusava sia successivamente (dopo l'incidente probatorio in cui aveva accusato la figlia), in ogni incontro gli ribadiva di essere stato lui ad uccidere Sarah.

La psicologa ha aggiunto a quanto portato dallo psichiatra che a lei ha detto di aver accusato la figlia Sabrina perché "consigliato" da qualcuno... ma non le ha detto chi.

Il prete non ha voluto rivelare nulla di quanto dettogli in confessione, era logico, ed allora il Coppi ha chiesto al Misseri di far sapere lui cosa aveva detto al prete. Ed il Misseri ha ribadito che anche al prete ha sempre detto di essere l'unico colpevole.

Questo è quanto accaduto e non mi pare poco.

Massimo

Elvira ha detto...

Scusa Massimo ma è da quando Misseri è uscito dal carcere che tutta l'Italia, che segue il caso, conosce questa situazione, compreso che al psichiatra , al psicologo e al cappellano(?) Michele non ha mai cambiato versione ( come del resto in una diretta televisiva ribadito dalla Corbi) e quindi non vedo alcuna novità se non che due professionisti al limite della violazione dell'art.622 c.p. nel combinato disposto con l'art.4 L.56/1989 hanno scelto di violare il segreto professionale a danno del loro paziente e per favorire la difesa di un terzo. Diversa sarebbe stata la loro posizione se avessero dato elementi appresi dal paziente
per rendere logica tale versione perchè almeno avrebbero contribuito al consolidamento
della verità.

Manlio Tummolo ha detto...

Psichiatra e psicologo hanno, come segreto professionale, ciò che riguarda la salute psichica e mentale del loro paziente, non le confidenze o dichiarazioni fatte dal paziente su eventi che non concernono la loro professione. Non si vede perché abbiano violato un segreto "professionale", visto che sono stati interrogati in presenza di un giudice. Essi null'altro hanno fatto che testimoniare quanto saputo (non certo in confessione, il che riguarda il sacerdote, non loro) dallo stesso Misseri, con sua autorizzazione (in caso contrario l'avvocato avrebbe presentato opposizione), a quel che pare. Viceversa, i due professionisti nulla hanno detto sulle possibili cause psicopatologiche che abbiano condotto l'uomo ai comportamenti da lui stesso dichiarati. Tale infatti sarebbe violazione, e non il contrario.
Suppongo, viceversa, che, se i due professionisti avessero sostenuto che Misseri ribadiva la colpevolezza della figlia, allora nessuno avrebbe notato violazioni di sorta. Siamo alle solite: confondere la verità procedurale con le posizioni di parte.

Unknown ha detto...

Un momento Elvira, un conto è che il Misseri dica a cani a porci ed ai giornalisti che lui allo psichiatra ed alla psicologa "sempre lo diceva che era l'unico colpevole", queste erano parole sue che, da bugiardo quale s'è dimostrato, potevano scivolare fra le sue mille menzogne e non avere alcuna valenza.

Per contro ben altro significato assumono quelle parole se dichiarate per vere ad un giudice, in un tribunale, dallo psichiatra e dalla psicologa.

In questo caso a portarle sono due persone al di sopra delle parti, e per validarle quali parole vere e dette in verità basta un semplicissimo ragionamento che il giudice farà di certo: "Per quale motivo dire nell'incidente probatorio che lui è innocente e poi dire alla psicologa che gli è stato consigliato di dire così ma che in effetti è lui il colpevole? Per quale motivo insistere sulla sua colpevolezza con lo psichiatra quando ormai il mondo lo sapeva innocente?"

Fra l'altro sia l'uno che l'altra non hanno violato nulla perché nessuno dei due ha parlato delle condizioni fisiche o mentali del Misseri, nessuno dei due ha parlato del paziente Misseri.

Ho letto quanto scritto da Mimmo Mazza, l'unico che ha tirato fuori il segreto professionale. Ma è una inesattezza giornalistica sua perché la legge dice che il segreto lo psichiatra lo ha col suo paziente, l'unico a poterlo querelare in caso non venga mantenuto, ma se il suo paziente acconsente affinché non sia più un segreto?

Ed ecco spiegato perché nessuno potrà mai dir nulla sull'operato dello psichiatra e della psicologa, perché non c'è stato nulla che sia andato oltre i termini della legge.

Chi dice altro parla perché non sa o perché è in malafede.

Ciao, Massimo

Elvira ha detto...

Sig. Tummolo il I comma dell'art. 622 c.p. recita:
Rivelazione di segreto professionale
[I] Chiunque, avendo notizia, per ragione del proprio stato o ufficio, o della propria professione o arte, di un segreto, lo rivela, senza giusta causa, ovvero lo impiega a proprio o altrui profitto, è punito, se dal fatto può derivare nocumento, con la reclusione fino a un anno o con la multa da 30 euro a 516 euro." Completo dicendo che tale reato è punibile a querela di parte (ecco perchè ai due professionisti presumibilmente non verrà mai contestato)e la giusta causa non è l'intimazione quale testimone.
Ora a prescindere dalla mia posizione, mi dica sig. Tummolo, che in ragione dei suoi interventi ritengo una persona preparata e valida ,quale valore può avere una siffatta testimonianza nell'economia di un processo dove tutti dalla Cassazione all' uomo della strada ormai, anche a causa della strategia seguita da qualcuno , considerano Misseri e quanto lui stesso riferisce inattendibile. Si sarebbe potuta profilare una giusta causa qualora i due professionisti avessero riferito ulteriori elementi volti a dipanare l'illogicità della confessione del loro cliente.

Anonimo ha detto...

La valenza probatoria della testimonianza dei due professionisti e' quella che ha dato/dara' il Gup prima dell'ammissione :" supponendo che tali testimonianze saranno favorevoli alla difesa le stesse non faranno diventare automaticamente Sabrina non rinviabile a giudizio ma verranno valutate insieme al corposo impianto accusatorio" .così' il gup.
Personalmente ritengo che i 2 professionisti avrebbero fatto bene ad avvalersi del segreto professionale.
Nell'ottica di dare invece valenza a siffatta testimonianza si invitano tutti i detenuti delle carceri di recarsi dallo psichiatra del carcere dove sono detenuti, raccontare la loro versione dell'evento per cui sono reclusi e chiederne l'audizione a discarico.
Ma

Elvira ha detto...

Scusa Massimo ma ho risposto al sig. Tummolo prima di leggere il tuo post. Preciso che io non mi lascio suggestionare da quello che leggo sui quotidiani ma mi convinco di una cosa in base alle mie conoscenze degli atti e delle leggi.
Ribadisco quanto ho detto nel mio post di prima perchè la valenza di tali testimonianze allo stato del processo è uguale a zero poichè Michele Misseri è stato abbandonato da lungo tempo sia dalla procura che dai giudici. Quindi il GUP dovrà pronunciarsi su altro e cioè se l'impianto accusatorio attuale nei confronti di Sabrina e Cosima, impianto che non menziona l'accusa del padre, giustifica il rinvio a giudizio o meno.

Unknown ha detto...

Ciao Elvira e Ma.

Allo stato dei fatti la questione cambia e non di poco. Il Gup potrà anche decidere di rinviare a giudizio le due donne, ma come questo giudice neppure il prossimo potrà in alcun modo tenere conto delle tante menzogne dette nel tempo dal Misseri. Tutto verrà azzerato ed a processo, in Assise, si ragionerà sul quanto riterrà il giudice di ragionare, si rifaranno gli interrogatori e probabilmente anche i Pm cambieranno strategia.

Il Gup deve tener conto di tutto, e Pompeo Carriere è appena arrivato a Taranto e non conosce nessuno quindi al di sopra di ogni parte o pregiudizio, e deve decidere in base a quanto gli portano l'Accusa e la Difesa. Ora se l'Accusa dice che Sabrina Misseri è l'assassina, e che il padre è stato accantonato perché non credibile, deve avere carte che portino a questa conclusione, lo deve dimostrare o almeno deve inserire un buon dubbio. Non basta una ricostruzione alternativa o un pregiudizio mediatico ad un giudice che in udienza ha due campane, quanto porta la Procura e ciò che porta la Difesa.

E se la Difesa dice essere il padre l'assassino, che per il Gup è credibile come qualsiasi altro se non gli dimostrano il contrario (e come lo hanno dimostrato i Pm?), e porta una sua confessione (fatta venti giorni fa) prove che vanno verso questa conclusione (e le testimonianze dello psichiatra e della psicologa servono a questo), come può il giudice non tenerne conto e seguire la Procura a tutti i costi?

Io credo che la Difesa abbia operato bene davanti al Gup, che la Procura si sia adagiata e che sarà difficile condannare le Misseri, credo lo sappiano anche il Gup ed i Pm, e se anche dovessero essere rinviate a giudizio non aspetteranno il processo in carcere.

E la procura se vuole evitare una disfatta, ma è il mio pensiero non legge, deve cambiare l'ordine delle cose perché in caso contrario tutti saranno liberi e Sarah senza giustizia.

Massimo

Anonimo ha detto...

Ognuno ha il proprio modo di vedere ed interpretare le cose: il rinvio a giudizio a piede libero non significa assoluzione. La prova, a mio modo di vedere, si forma E si deve formare nel processo e non certo con le mille e una dichiarazioni del misseri.
Gia' prima di queste testimonianze che gia' il gup aveva significato con l'ammissione avevo scritto che se anche avessero accusato sabrina NON avrebbe avuto alcun valore. Ma veramente stiamo scherzando che una testimonianza del genere possa condannare o assolvere qualcuno ? Per condannare ci vogliono prove e per assolvere che queste non ci siano .
E misseri non e' una prova .

Elvira ha detto...

Massimo secondo il mio pensiero la difesa non ha ben operato perchè non ha fatto nessuno sforzo per rendere credibile la versione di Michele. Mi ripeto, Coppi ha basato tutto sull'alibi di Sabrina che sarebbe il famoso messaggio delle 14,25 considerando come postulato che non c'era nessun motivo che Sarah mentisse alla madre . Ebbene anche ad ammettere questo come verità assoluta, Coppi non ha fatto i conti su tutto quello che Sarah , per univoche e costanti fin dalla scomparsa testimonianze della madre, padre e badante, ha fatto dopo il messaggio. A voler essere generosi nei confronti della teoria di Coppi, tutte queste attività (cfr. i verbali di audizione ben riportati nella sentenza del Tribunale del riesame di maggio 2011) compreso il tempo per arrivare in via Deledda hanno comportato non meno di quindici minuti (affermare il contrario è contro ogni logica)con la conseguenza che Sarah non poteva essere in via Deledda prima di Mariangela. Non aggiungo altro.

Unknown ha detto...

Ha operato bene perché è riuscita a rimettere dentro il Misseri e la sua confessione quando un mese fa il memoriale poteva usarlo solo per far fuoco e bruciare un altro cellulare.

L'alibi di Sabrina alla fine risulterà superfluo se verrà creduta la colpevolezza del contadino. Ed è vero che aspettare il processo a piede libero non significa essere innocente, ma se non ci saranno colpi di mano della procura l'innocenza verrà provata in Assise perché è tutto un groviglio di aleatorietà e di provato non c'è nulla... ma c'è una confessione.

Ciao, Massimo

norma ha detto...

Misseri non sarà una prova,ma c'è la prova che abbia mentito durante l'incidente probatorio e se davanti ai giudici aveva motivo di farlo per non pagare per quello che aveva fatto alla nipote,oppure per pagare con lo sconto coinvolgendo anche la figlia,non c'erano invece ragioni per farlo davanti ai due professionisti che lo hanno ascoltato.Qual'era l'interesse di Misseri nel dichiarare allo psichiatra ed alla psicologa di essere l'unico responsabile mentre in tv e,per quel che più conta per gli inquirenti,diventava un santo?Nessuno,Misseri non aveva nessun tornaconto e con alta probabilità ai due medici stava dichiarando solo il vero contrariamente a quanto ha fatto davanti ai giudici con le sue versioni contradditttorie,sconclusionate,poco credibili in cui ha messo in mezzo la Spagnoletti,la madre di Sarah,cavallucci vari e Sabrina che gli dice di aver ucciso Sarah non si sa bene per quale motivo (ma lì per fortuna che interviene la Bruzzone a suggerire) e lui che accetta di farsi occultatore di cadaveri con la stessa tranquillità con cui va a raccogliere i fagiolini.E mentre in tv il suo avvocato lo fa passare come un povero martire da sempre assoggettato alle sue arpie,si deve contemporaneamente credere che a quel padre e marito che in casa non contava nulla,le due streghe abbiano affidato anche l'importante compito di far sparie tutto,telefonino compreso,in maniera tale che un giorno lui stesso lo facesse ritrovare inguaiando tutti,come ha poi effettivamente fatto.E' più credibile questo o quello che in un anno di indagine i pm hanno nascosto,ossia che Misseri si dichiara da sempre colpevole anche quando ha ritrattato?E' più credibile il cavalluccio o il movente sessuale confessato il 6 ottobre?E' più credibile Galoppa che lo disegna come un martire o è più credibile che Galoppa abbia solo sfruttato l'atteggiamento degli inquirenti per dare una svolta alla sua carriera approfittandosi di un ignorante?E' più credibile che gli inquirenti credano che Misseri non sia l'assassino perchè provò imbarazzo al momento di stringere le loro mani o che avevano capito già da tempo l'errore e hanno voluto perseverare tentando di trovare altre strade anche se implicavano sogni e testimoni che si facevano pagare per andare in tv?La soluzione è sempre la più semplice,lo diceva Ockham già secoli fa.

Elvira ha detto...

Massimo il requisito principe della confessione è la verisimiglianza in quanto una confessione che cerca di far ritenere veri e concreti dei fatti del tutto impossibili a realizzarsi non assurgerà mai a ruolo di prova nel processo con grave danno, a mio modo di vedere, per Sabrina. Ecco perchè mi sarei aspettata molto di più da un professore dello spessore di Coppi.

lori ha detto...

bellissimo intervento dei Garofalo all'Italia sul 2..eppure è un consulente della difesa. Perchè non approfondire l'esame sul contenuto gastrico che potrebbe finalmente far luce sull'ora della morte?
Perchè sara continuava a frequentare la casa dei misseri se in quella casa non si sentiva accettata e amata e se c'erano tutte quelle tensioni sulle quali fa leva l'accusa per sostenere il movente?

lori

Anonimo ha detto...

Misseri ha SEMPRE mentito e continua a farlo.
Galoppa Bruzzone ed altri avvocati non hanno alcun valore probatorio in questo processo.
Quello che Norma scrive e' il niente basato su ipotesi, illazioni ricostruzioni. Come faccionio e tutti gli altri frequentatori ma non sara' su queste che ci sara' assoluzione o condanna.

lori ha detto...

e invece la ricostruzione del delitto su cosa si basa se non su ipotesi, illazioni o ricostruzioni? a tutt'oggi, come ha sottolineato Garofalo, non c'è nè il luogo, nè l'ora nè l'arma del delitto...c'è però il sogno del fioraio ...che al tempo delle indagini si guardò bene dall'andare dagli inquirenti...eppure le foto di sarah erano pure sul suo negozio...

lori

Anonimo ha detto...

Un metodo di indagine non e' quello che facciamo un po' tutti su un blog o su discorsi tra amici. Ha delle regole e un itinere che e' l'opposto dei ns interventiTrovare l' arma del delitto non e' fondamentale per condannare/assolvere ed il piu' delle volte gli assassini la fanno sparire...
Tra le tante cose che ha citato Lori riferite dal gen. Garofano nella trasmissione che trattandosi di un delitto in famiglia e' una indagine difficilissima e che e' altrettanto certo che tutti in famiglia sappiano.

lori ha detto...

Caro Anonimo, l'arma è uno soltanto degli elementi sconosciuti...in pratica di questo delitto non si sa nulla..e io mi limito a riferire quanto detto dal gen.Garofalo, che lo ha confermato proprio sulla vita in diretta, e se lo dice lui che è vicino alle indagini, io mi fido.

Quanto al fatto che tutti in famiglia sapessero, ha anche detto " bisogna vedere cosa sanno"

lori

Manlio Tummolo ha detto...

Gentile Elvira, come hanno già risposto Massimo Prati e Ma, nell'economia del processo spetta al giudice, nel caso specifico, valutare l'importanza e credibilità di testimonianze indirette, quali quelle di uno psichiatra e di uno psicologo. E' certo tuttavia, se ha accettato o voluto che testimoniassero, che ad esse dava una certa importanza, mentre viceversa stranamente ha rifiutato quella di Valentina Misseri, forse perché l'ha considerata scontata e pertanto non rilevante ai fini procedurali. Le testimonianze indirette valgono se confermate dal testimone di partenza, altrimenti poi non valgono nulla. Mentre per il Buccolieri, la testimonianza indiretta (sulla realtà della visione) non ha valenza probatoria, in quanto non confermata dal testimone primo ed oculare, quella dei due professionisti è accettata e riconosciuta da Michele Misseri (almeno finora), in quanto testimone di partenza, in senso di autoconfessione dell'evento.
Quanto al segreto professionale, riguarda ciò che è relativo alle rispettive professioni: per il giornalista, l'informatore fonte di un suo articolo; per il confessore, quanto detto nel sacramento della confessione; per un medico qualunque, lo stato di salute fisica; per lo psichiatra lo stato di salute psichica; per lo psicologo i risultati di certi eventuali test. Ma le confidenze o dichiarazioni, a loro fatte, non riguardavano lo stato di salute e le condizioni logico-mentali, bensì solo ed esclusivamente un fatto avvenuto in un certo modo, e che può essere compiuto da un malato mentale, da un nevrotico, da persone del tutto normali, ecc. Quindi, non vedo alcuna violazione dell'obbligo professionale che, del resto, se accettata dalla stessa persona oggetto della testimonianza, non risulta affatto violazione di segreto, non essendo appunto logicamente un "segreto".

Manlio Tummolo ha detto...

Chiarisco ulteriormente la cosa: se tutto quello che viene appreso per ragioni professionali e durante l'esercizio della professione, deve restare segreto, ciò dovrebbe valere pure per una professione qualunque, per il principio di uguaglianza: "Tutti gli uomini sono uguali davanti alla Legge". Esempio: se sono il cameriere del Ristorante "Alla Sazietà" di Via dei Panzoni, n. 13, e se, mentre servo le tagliatelle al sugo di porcello, sento che i tre o quattro commensali stanno parlando di far saltare con alcune bombe le due Camere parlamentari, non posso certo trincerarmi dietro il segreto professionale, se vengo interrogato, perché passerei per reticente. Non potrei dire "Illustrissimo Giudice, se dico quello che mi chiede sull'attentato, e si viene a sapere pubblicamente, nessun attentatore verrà più nel mio locale, ed io rimarrò poi senza lavoro; il gestore, avvalendosi della nuova legge sul libero licenziamento, mi caccerà via, ecc.".
Ovviamente alcune professioni sono tutelate maggiormente entro certi limiti per la delicatezza della loro funzione, pur tuttavia in casi di necessità ed urgenza, quando il rischio è alto, posso pure far arrestare preti, medici, psicologi, giornalisti ed avvocati, se questi, risultando informati, non dicono quello che sanno. L'interpretazione ed applicazione del segreto professionale va quindi valutata anche relativamente ai pericoli, ai rischi, alla gravità della posta in gioco. Altrimenti tutti potremmo trincerarci dietro il "segreto professionale".

Giacomo ha detto...

La povera Sarah, ricevuto l'sms di Sabrina alle 14,28 di quel tragico 26 agosto 2010, rispose con uno squillo, avvisò i suoi e si avviò rapidamente verso casa di Sabrina. Due minuti dopo, alle 14,30, fu avvistata a metà strada dai fidanzati che erano a bordo della loro auto. Alle 14,32 era davanti al cancello di casa Misseri. Da qui, probabilmente attratta con una scusa dallo stesso Misseri, andò fino alla porta del garage e vi entrò, trovandovi la morte per mano dello stesso Misseri che l'aggredì, in un raptus di natura sessuale. Erano le 14,40. Poi il Misseri, all'insaputa di TUTTI, caricò il corpo sulla marbella e lo occultò nel pozzo di contrada Mosca, dove fu ritrovato quaranta giorni dopo, su indicazione del Misseri medesimo.
Questa la CONCLUSIONE delle indagini, a cui giunse la procura il 6 ottobre 2010.
Era talmente sicura la procura, che indisse APPOSITAMENTE una conferenza stampa per comunicare che il caso era risolto.

Giacomo

Manlio Tummolo ha detto...

Mi pare che sia saltato un mio commento, precedente quello di cui sopra. Si può verificare se è sparito come SPAM ?

Sulla credibilità del Misseri: non è chiaro se è incredibile, in tutto, in parte, o solo per quello che dava fastidio ai SS. Inquisitori. Se fosse in-credibile in tutto, cadrebbe anche l'unica testimonianza della presenza di Sarah in quella casa, visto che solo lui dice che vi è arrivata, in un locale oppure nell'altro. Nessun altro l'ha vista entrare e, nemmeno, uscire morta. Dunque, se non crediamo per nulla al Misseri, cade anche ogni accusa contro figlia e moglie. Resterebbe la visione meta-empirica, meta-onirica o meta e basta, del sig. Buccolieri, ma solo nel caso in cui l'uomo, con ritrattazione della ritrattazione, la dica nuovamente vera. Non facciamoci illusioni, qualunque sia la realtà concreta ed effettiva, pur tragica, dell'evento, c'è il fortissimo rischio, segnalato da Massimo Prati, del non rinvio a giudizio, ovvero proscioglimento, di tutti e tre i protagonisti della vicenda, senza individuazione di altri più reali colpevoli. E' bene essere preparati, onde evitare arrabbiature e conseguenti infarti o ictus.

Giacomo ha detto...

Naturalmente le donne di casa Misseri, data la rapidità e furtività dell'assassinio, nonché l'insospettabilità del loro congiunto, non abbero mai nessuna CONCRETA CONTEZZA dell'omicidio, se non dopo la confessione del Misseri

Rita ha detto...

E come mai Misseri ha detto di essere stato indotto a incolpare Sabrina dall'avv. Galoppa e dalla dott.ssa Bruzzone quando la stessa ha assunto l'incarico il 5 novembre mentre lui la figlia l'aveva già incolpata il 15 ottobre???
r.

Elvira ha detto...

Giacomo ma allora tu ritieni che la madre,il padre e la badante mentono quando già prima del ritrovamento del corpo di Sarah elencano tutto quello che ha fatto la ragazza dopo l'ipotetico messaggio di Sabrina o fai finta di non aver letto i verbali per dare il tempo al Misseri di uccidere la nipote?

Anonimo ha detto...

Io credo invece che il rinvio a giudizio ci sarà. Non sarà certo con quelle 2 testimonianze degli psyco o le parole tuonanti di coppi affinchè misseri perchè si accusasse della violenza a " cancellare con un colpo di spugna 1 anno di indagini .tali testimonianze andranno inserite nel CORPOSO quadro probatorio" COSì PARLO' IL GUP

Unknown ha detto...

E no Rita, c'è differenza eccome. Il 15 ottobre la figlia era complice, aveva portato Sarah in garage ma non l'aveva uccisa. Il 5 novembre, presente la Bruzzone, su sua sollecitazione (gli fece ricordare Sarah da piccola), dopo più di un'ora a colloquio, Misseri disse di non essere colpevole affatto e che tutto era da addebitare alla figlia. E fu quel giorno che i Pm abbandonarono i processi in corso ed in meno di quindici minuti arrivarono in carcere.

La Bruzzone può dire la sua verità, ci mancherebbe, e può anche cercare di imbrogliare le carte, è un suo diritto e fa bene farlo, ma se non ha registrato alcun ché (e tutti i consulenti registrano ormai da tempo gli incontri in carcere) resta la sua parola contro quella del Misseri (per l'avvocato Galoppa vale lo stesso ragionamento).

Quindi se non hanno nulla da far ascoltare a un giudice, ai giornalisti della stampa avevano detto di avere le registrazioni in televisione però non ne hanno parlato, il tutto è destinato a sgonfiarsi come un palloncino e finirà uno a uno e via sotto la doccia.

Ciao, Massimo

Ps. Scusami Elvira, non vorrei passare anch'io per finto tonto, mi dai il link dove trovare i verbali di Concetta e della badante che elencano quanto fatto da Sarah dopo il messaggio di Sabrina? Naturalmente non quelli di fine ottobre o novembre, ma quelli antecedenti al ritrovamento del corpo. Se quando parli di "tutto quello che ha fatto Sarah" ti riferisci allo scendere in cantina per recuperare un telo da mare, beh credo che tre minuti bastino e avanzino...

Anonimo ha detto...

La Bruzzone ha registrato i colloqui con misseri sapendo di camminare su un terreno minato.
A questo punto non è la parola del misseri contro quel la di Bruzzone e /o ma decadrebbe quello che Misseri stesso sostiene " di essere stato costretto"....
Sostenere che non abbiano nulla da fare ascoltare ad un giudice....e chi glielo dice scusi ? Potrebbe invece essere una strategia ben precisa per fare finire in buca qualcuno : avere accusato Galoppa e Bruzzone a processo avrà una valenza considerevole e si ritorcerà contro misseri ..coì avrà finalmente finito di raccontare storie una volta per tutte.
E per ripetere una frase nota " che ognuno si prendesse le proprie responsabilità "...

Elvira ha detto...

Massimo tutti i verbali, compresi quelli di settembre, sono elencati nell'ultima sentenza del Tribunale del riesame che è stata pubblicata circa quindici giorni fa.
Comunque secondo il costante ricordo della madre, del padre e della badante, dopo aver detto di aver ricevuto lo squillo, Sarah si è cotto il cordon bleu, lo ha mangiato all'impiedi, ha riposto le stoviglie nel lavello ,è ritornata in camera sua dove è rimasta qualche minuto, è uscita chiedendo dove poteva trovare una tovaglia, è andata in cantina dove ha perso qualche minuto, è risalita e si è avviata verso casa di Sabrina.

Unknown ha detto...

Chi ha mai detto che non ha registrato niente? Io ho scritto, "se" l'italiano è ancora italiano si capisce, "...se la Bruzzone non ha registrato...", ed ancora "...se non hanno nulla da far ascoltare al...". Inoltre ho scritto che ai giornalisti della stampa hanno parlato di registrazioni ma in televisione no. Non ho scritto che non hanno registrazioni perché in televisione non ne hanno parlato.

Nella pagina che sto leggendo io i "se" si vedono, quindi immagino che la maggioranza dei lettori capisca il senso della frase, e si leggono anche le altre frasi.

In ogni caso io sarei più felice di lei di sapere che la criminologa ha ragione, glielo garantisco, perché le accuse mossegli contro non sono uno scherzo e se provate la squalificherebbero in maniera inesorabile contagiando in parte anche tutta la sua categoria.

Sono molto d'accordo invece sulla frase finale, anche se credo dovremo aspettare ancora qualche mese prima che "ognuno si prenda le proprie responsabilità". Ma quel giorno arriverà di certo.

Massimo

Ps. per cortesia una piccola firma in fondo l'articolo.

Elvira ha detto...

Appena la trovo ti invio il link

Unknown ha detto...

Grazie Elvira, non l'ho trovata in internet ed avevo capito che la deposizione data in quel senso da Concetta era di novembre, anzi mi pare addirittura di dicembre, per questo vorrei leggerla.

Ciao, Massimo

stefano ha detto...

Infatti hai ragione Massimo, la deposizione in cui Concetta e Giacomo darebbero quella nuova ricostruzione come si legge nelle delle motivazioni Ordinanza 26/5/11 a pag. 33 è addirittura del 20/12/10. Ancora il 28/10/10 scrive più avanti il Gip (pag 36) Concetta ricordava che Sarah fosse rientrata a casa dalle spese col padre intorno alle 13.30 invece che prima delle 13.00 come avviene in seguito.
D'altronde l'anticipo dell'ora del delitto è una circostanza maturata appunto a dicembre, nelle motivazioni del riesame di novembre che confermavano la custodia cautelare per Sabrina l'ora del delitto era chiaramente indicata tra le 14.28.26 e le 14.35.37 come si può controllare a pag. 48 delle stesse (pag 2 del file pdf. di seguito allegato che riporta quella parte): http://www.rai.it/dl/docs/1290455126505decimaparte.pdf

Unknown ha detto...

Grazie Stefano, era quanto mi ricordavo d'aver letto. Ma sarei comunque curioso di sapere se sono riusciti a mettere una nuova data in un altro Atto, sarebbe un gioco di prestigio bellissimo che meriterebbe un articolo intero. Per questo spero che Elvira mi recuperi la sentenza.

Ciao, Massimo

Manlio Tummolo ha detto...

Perfino il "Nuovo Quotidiano di Puglia"!, il che è tutto dire, si pone la domanda di un eventuale proscioglimento delle due donne, fin dalla conclusione di questa molteplice udienza preliminare. Non mi sembra che i SS. Inquisitori abbiano potuto portare alcunché di nuovo, di efficace e di determinante contro la madre e la figlia. C'è un reo confesso: non so, e ho molti dubbi, sulla spontaneità di tale confessione, ma non c'è null'altro che possa dire che Sarah Scazzi sia stata presente nell'area complessiva della villetta. Se non crediamo a lui, non crediamo a nulla. La ragazza potrebbe essere stata rapidamente rapita da qualcuno, mentre si stava avviando verso quella casa, anche in prossimità di essa, oppure effettivamente è stata presa ed uccisa dallo zio, ma va rilevato: NON C'E' IL MINIMO SEGNO CHE LO DIMOSTRI in quella casa. E di questo bisognerà pure tenere conto, perché una confessione può essere estorta, oppure anche condizionata da qualche finalità (es.: far liberare moglie e figlia). La soluzione, come prospettato, potrebbe essere una liberazione generale, potrebbe pure esserci un singolo o un plurale rinvìo a giudizio. Ma il nodo delle prove materiali mancanti sarà fatale in questa vicenda, e il delitto, per inettitudine o fatto doloso dei SS. Inquisitori, potrebbe restare senza neppure un colpevole ipotetico.

norma ha detto...

Se Sarah ha fatto realmente tutto ciò che si sotiene abbia fatto dopo aver ricevuto l'sms,probabilmente Sabrina e Mariangela l'avrebbero trovata ancora in casa quando si sono dirette la prima volta presso la sua abitazione.Spesso si dimentica che Sarah prima di uscire da casa riferì alla madre di aver ricevuto un sms,nei tabulati la prova del fatto che quel messaggio lo abbia effettivamente ricevuto e anche l' ora in cui ciò è successo,non si può annullare la logica ed affermare con certezza che Sarah abbia mentito pur di uscire prima, perchè non c'erano nè ragioni per farlo,nè prove per sostenerlo anzi,esiste la prova dell'esatto contrario.Per prendere seriamente in considerazione l'ipotesi degli inquirenti ci vuole molto di più che fantasticare su basi nulle che Sarah abbia mentito,che Sabrina dopo averla uccisa si sia creata l'alibi degli sms,che i testimoni all'inizio si sono sbagliati tutti ecc.Quali sono le fondamenta di tutte queste tesi?Non ce ne sono,solo solo ipotesi che non possono reggere contro delle prove concrete che dimostrano la loro infondatezza.

Mimosa ha detto...

Le notizie più complete sulla testimonianza dello psichiatra, della psicologa, del cappellano del carcere si trovano sia su http://www.manduriaoggi.it/notizia.asp?idnews=12239
sia su http://www3.lastampa.it/cronache/sezioni/articolo/lstp/428739/
dove si legge (incollo alcune frasi):
«la dott.ssa Dora Chiloiro e lo psichiatra Giovanni Primari che hanno confermato in toto l'intero pacchetto iniziale delle molestie ai danni della ragazzina, del lavaggio del cervello fatto da qualcuno che lo ha spinto ad accusare la figlia, e la full immersion nei tranquillanti che gli avrebbero ottenebrato la mente tanto da renderlo inattendibile rispetto a quanto dichiarato nel sopralluogo nel garage, palcoscenico del delitto e fonte di copiose versioni.» (articolo firmato da Mimmo Palummieri)

« I due professionisti hanno anche detto di aver appreso dal loro paziente del «movente sessuale», ossia delle molestie che lui avrebbe fatto alla nipote i giorni precedenti l’omicidio. Michele Misseri ha poi sempre detto che quel 9 ottobre quando è stato portato in garage per un sopralluogo, data di inizio delle sue accuse alla figlia, non era in condizioni di intendere e di volere. E lo psichiatra ha conferato che quel giorno era stato svegliato alle tre di notte e gli era stata data una doppia dose della sua terapia, a digiuno e dopo solo cinque ore invece delle dodici disposte dal medico.» (articolo firmato da Maria Corbi)

Sarebbe ora che gli altri giornalisti finissero di vendere specchietti per allodole anzi per “allocchi”.

In una sola giornata è venuto fuori quanto Norma, Giacomo e modestamente io anche con presenza saltuaria (non mi ricordo chi altro … pochi mi pare) abbiamo sempre vivamente e coraggiosamente sostenuto fin dal lontano inizio!!!

Saluti.
Mimosa

Anonimo ha detto...

D'altra parte e' noto che la Corbi non e' neppure di parte!!
La testimonianza dei 2 vale zero ....leggete quello che ha detto il Gup . Per la modestia avete ragione : l'eccellenza e' un' altra cosa

Elvira ha detto...

Massimo io non riesco ad inviarti il link. Comunque la sentenza è ::Sentenza del Tribunale del riesame di Taranto del 20/06/2011 n.251-253R.M.C.P N.9077/10 R.G.N.R depositata in cancelleria il 4/07/2011. La parte a cui io facevo cenno la trovi alle pagg.27, 28,29. Se non riesci a trovarla domani ti invio una e-mail .

Anonimo ha detto...

Brava Elvira!!

Anonimo ha detto...

X Iori
ho letto bene? hai detto che garofano è della difesa??? In che senso? Favorisce e aiuta assolutamente la difesa di sabrina questo si vede, ma mi pareva che fosse allegato alla parte lesa....Andro' a informarmi meglio. Ho seguito a spezzoni anche io l'italia sul 2 oggi e lui è stato messo con le spalle al muro quando gli è scappato che tutta la famiglia sa, perche' nel ragionamento che facevano gli altri opinionisti lui stava all'angolo, ma poi si è ben ripreso ne l suo ruolo di tecnico della difesa a dire subito...bisogna vedere cosa sanno... Ma che significa? Cosa sanno? Della nipote uccisa e occulltata in un pozzo da loro si parla e chiaro che sanno di questo fatto, senno' di cosa?? Del luna park? Non mi piace sto signore che lavoro fa??
Gioia

Mimosa ha detto...

Ah, Anonimo, scrivere le cose come stanno e come sono state dette è "di parte"? Invece scrivere all'incontrario del vero, alterando le cose, e nascondendole, non è di parte, "avversa"?

Questo Suo commento dà perfettamente ragione a quanto ho scritto sugli specchietti ... evviva l'eccellenza!

lori ha detto...

chissà perchè tutti quelli che dicono qualcosa di logico, tutto ad un tratto diventano avvocati difensori di Sabrina

lori

Manlio Tummolo ha detto...

Ci sarebbe da mettere la mano sul fuoco ed altrove, se fosse stato l'inverso e che i due testimoni avessero detto l'esatto contrario, che ora i colpevolisti "senza se e senza ma" gongolerebbero felici. Forse non ci si ricorda quando quella signora ha riportato presunte confessioni di Sabrina ? Allora, in questi casi le testimonianze indirette (quelle contro Sabina e Cosima, ovviamente) sono più evangeliche del Vangelo. Se le testimonianze sono a favore delle due, allora non contano niente o sono menzognere. Ma c'è un piccolo problema: la testimonianza indiretta è giudiziariamente valida se il testimone diretto la conferma; se al contrario le nega, allora quelle testimonianze vengono invalidate. Ora, si dà il caso che le testimonianze indirette pro Sabrina e pro Cosima siano confermate, quelle contro non siano confermate. Se ne deduce quindi che non esiste alcuna testimonianza diretta, valida giudiziariamente, contro Sabrina e Cosima. Naturalmente, può ben avvenire che il giudice non ne tenga conto: in tal caso si confermerebbe il "legittimo sospetto" sull'imparzialità di quel Tribunale e dei suoi giudici, il che a sua volta comporterebbe il diritto di una nuova richiesta di rimessione.
Personalmente, ripeto, la cosa è assai meno semplice di quel che appare, ma non essendovi nessun elemento diretto e verificabile su chi altrimenti possa aver ucciso Sarah e per quale ragione (vendetta, violenza sessuale ?), non si può non tener conto di una confessione, ormai confermata più volte, ma la cui natura va approfondita. Quanto alla distribuzione generosa di tranquillanti e porcherie varie, anch'io l'avevo sottolineato da tempo. Se in Ospedale, appena uscito dal carcere, vi fossero state fatte analisi delle urine e del sangue, forse risulterebbe ancora la presenza di sostanze date all'uomo per forza o con l'inganno, e che, ottenebrandogli la mente, lo abbia sospinto all'accusa calunniosa contro la figlia. Ma eviterei di concentrare tutta la responsabilità sul'avv. Galoppa e sulla dott.ssa Bruzzone, i quali, neppure volendo, avrebbero potuto fare da soli una tal cosa (non se ne vedrebbe la ragione), senza la complicità o l'imposizione diretta dei SS. Inquisitori, i quali avevano bisogno di confessioni, sia pure estorte, per colpire le due donne Misseri.

Anonimo ha detto...

X mimmosa e iorio
Il signore ex nn so cosa sempre in tv come specialista in qualche altra cosa, ma in veste di opinionista su indagini di omicidio, ha avuto sempre lo stesso identico comportamente e costante nel tempo a dirsi sempre scettico e a dare ragione alle tesi che piacciono molto alla difesa della miserenda giovine(miserabile famiglia sarebbe meglio), quindi sig, iorio nn se ne esce improvvisamente oggi o ieri.. Questo è quello che io ho osservato. E le parole nn sono opinioni....basta leggere le poche interviste e le dichiarazioni tv , molte queste ahime'!!! E' sveglio da mo' nn da ora il signore di cui sopra, molto sveglio, molto antipatico tra l'altro , me lo immagino uno di quelli che quando ti stringe la mano9 l'ha umidiccia!!! bleha .. Orrroreeee!! diceva il presentatore tortorrello, quello di portobello! (che poi pure lui chissa'???) chissa'!!!! Chi sas chi sas chi sas??

dubito ergo sum

lori ha detto...

Ad uno che si firma "dubito ergo sum" tutte queste certezze sul gen. Garofalo chi gliele dà ..adesso ci mancava pure la mano umidiccia mah!

lori

lori ha detto...

mi scusi se ho risposto , ma credo che lei rivolgendosi a iorio volesse rivolgersi a me..ecco guardi dubiti pure sulle sue capacità di lettura

lori

Anonimo ha detto...

Il gen. Garofano ha interessi con la difesa e principalmente con Coppi per altri casi giudiziari in itinere. Inoltre l'associazione che garofano dirige guarda caso annovera 2 consulenti della difesa di Sabrina : risso ( medico legale) e la psicologa girelli .....strano vero ??
E poi garofano faccia il biologo quale e' e non il medico, come pure la gimelli non si occupi di psichiatria e farmaci non avendo alcuna competenza in farmacologia.
Questo per raccontare i fatti e l'assoluta non autonomia del generale.
E poi proviamo ad indovinare chi difendera' garofano nel procedimento che lo vede imputato per reati non proprio
marginali? Risposta esatta : vinci una gita al pozzo . Con chi vuoi tu a scelta tra i 3 furbacchioni.
MA

lori ha detto...

scusa MA , per ora per il gen, Garofano è stato aperto un fascicolo, ed è vero, ma non mi risulta che ci sia stato un processo e che sia stato condannato, mi risulta , invece che l'avvocato Taormina è stato condannato per aver diffamato l'ex procuratore di Aosta, Maria Del Savio Bonaudo, e il pm all'epoca titolare delle indagini, Stefania Cugge. Forse sarà il caso di aspettare il processo prima di dare per acclarato quello che acclarato non è

Quanto all'avvocato che difende Garofano puoi dirmi dove hai trovato la notizia e magari darmi il link?

lori

norma ha detto...

Quando il gen. Garofano è stato nominato consulente di parte,il prof. Coppi non faceva ancora parte della difesa di Sabrina,eppure già allora Garofano si mostrava dubbioso circa il suo coinvolgimento...era un preveggente che aveva capito che prima o poi i coniugi Russo e Velletri sarebbero stati fatti fuori a suon di mandati d'arresto favorendo così l'ingresso del suo amato Coppi?E' vero che in questo caso ci siamo abituati a fantasticare,ma un pò di piedi per terra non guasterebbero ogni tanto.Per quanto riguarda poi il ruolo della Gimelli,legata in una qualche maniera che non ho ben capito a Garofano,direi che è uno strano modo quello di cooperare se poi la Gimelli è stata non solo allontanata dal caso per una questione di numero dei consulenti,ma che addirittura vada in tv a riferire che Sabrina sa e non può parlare perchè ha paura,dichiarazioni che non ho mai sentito fare dal suo "cooperante" Garofano,il quale non ha mai ipotizzato di piste "alla Meluzzi", tanto per intenderci.Per quanto riguarda invece il ruolo del dott. Risso,che insisteva sulla necessità dell'autopsia per accertare l'orario della morte,anche in questo caso non mi sembra molto d'accordo con il suo "capo segreto" Garofano,il quale sostiene invece che la mancanza di cibo nello stomaco può essere giustificato dalle condizioni in cui è rimasto il cadavere per 42 gg e non necessariamente dal fatto che l'omicidio sia avvenuto molte ore dopo rispetto al'orario ipotizzato.Punti di vista troppo differenti per pensare che delle persone si siano messe segretamente d'accordo per favorirsi tra di loro.

Anonimo ha detto...

@ norma
L'ingresso di risso e gimelli e' coincidente con l'ingresso di garofano. Io non ho detto che si siano messi d'accordo. E' una insinuazione sua ...io sostengo che si evidenzia il conflitto di interessi e quindi la non autonomia.
La societa' di garofano con risso e gimelli e' reperibile on line ... Con l'arrivo di Coppi l'autunomia e' venuta ancora meno per interessi comuni in itinere.
@lori
Il garofano e' indagato dalla procura di Parma ai sensi dell' articolo 640CP . Non capisco cosa c'entri Taormina...
MA

lori ha detto...

Il comandante dei Ris, il colonnello Luciano Garofano indagato dalla Procura di Parma. Ad affermarlo un servizio del Tg1 riguardante l'inchiesta scaturita tempo fa da un esposto dell'avvocato Carlo Taormina.

http://www.ilgiornale.it/interni/ris_bufera_garofano_indagato_truffa_lascia/racis-garofano-taormina-ris-carabinieri/16-11-2009/articolo-id=399360-page=0-comments=1

ripeto, per cortesia sai dirmi dove hai letto chi sarà il suo avvocato e puoi darmi il link?

lori

Anonimo ha detto...

Art. 640 a danno dello stato ha procedibilita' d'ufficio.

lori ha detto...

sbaglio o il gen. Garofano era stato invitato nelle varie trasmissioni a dare il suo contributo ancor prima di essere ingaggiato dalla famiglia scazzi , come fa per altro, anche in altri casi d'omicidio?

lori

Giacomo ha detto...

Elvira 9 novembre h19:51.
A credere che padre madre e badante avessero, non dico mentito, ma "ricordato male" quando avevano, nell'IMMEDIATEZZA DEI FATTI, dichiarato che Sarah era uscita alle 14,28 sono stati gl'INQUIRENTI. I quali si sono PUNTIGLIOSAMENTE impegnati, a DISTANZA DI MESI, ad "affinare" i ricordi dei tre e hanno trovato pace solo quando sono riusciti nella difficilissima impresa di far arretrare ai tre, all'UNISONO, l'orario di uscita di casa della povera Sarah ESATTAMENTE di mezz'ora. E mentre affinavano il ricordo dei familiari, riuscivano nell'altrettanto ardua impresa di far dubitare i fidanzati della saldezza del loro ricordo circa l'avvistamento di Sarah alle 14,30. Impresa davvero difficile, in quanto la donna aveva dichiarato urbi et orbi che lei AVEVA CONTROLLATO L'ORARIO dell'avvistamento sull'orologio di bordo che era davanti ai suoi occhi.

Invece, ad essere CERTI che la povera Sarah avesse DELIBERATAMENTE MENTITO a sua madre, dichiarando di aver ricevuto un inesistente sms di SAbrina alle 14,00 sono sempre gl'inquirenti il GIP ed il riesame che non si sono peritati di esprimere questa loro certezza nelle loro ORDINANZE.

Giacomo

Giacomo ha detto...

Norma 9 novembre 23:44.
Condivido al cento per cento le considerazioni di Norma.

Giacomo

Manlio Tummolo ha detto...

Una cosa che non mi risulta chiara: il biologo, generale dei Carabinieri si chiama GAROFANO o GAROFALO ? Perché per parlarne con precisione, bisogna mettersi almeno d'accordo sull'esatto cognome. Guardando su Google e Yahoo si trovano ambedue le dizioni, perfino nello stesso sito (!!!). Qual è, dunque, quella corretta ? Quanto alle consulenze, non era la persona recatasi alla ricerca di una macchietta rossa in casa Misseri, in compagnia degli avvocati Biscotti e Gentile, o sono io che confondo i fatti come primo sintomo del morbo di Alzheimer, più Parkinson e Basedow riuniti?

Unknown ha detto...

La giusta è Garofano.

Luciano Garofalo è un docente di Diritto ed insegna Diritto Internazionale e dell'Unione Europea

Ciao, Massimo

Mimosa ha detto...

... ed è proprio lui, sì caro Manlio, che indossando una specie di scafandro bianco e occhialoni protettivi entrò nell'appartamento della fam. Misseri e notò la macchia di ruggine sulla parete intorno ad un ferro sulle scale che portavano alla cantina credendola sangue ...

La tua memoria funziona ancora bene ... Ciao!
Mimosa

Sira Fonzi ha detto...

Ciao Massimo,

io non vorrei essere al posto del gup nel momento in cui dovrà decidere.
E’ vero, ci sono le dichiarazioni dei due professionisti, ma, seppur con la loro indiscussa professionalità, non hanno riportato altro che le dichiarazioni di Misseri, ed io non credo più da tempo a ciò che dice, compreso al momento in cui incolpa la figlia.

Tempo fà dichiarò anche che al Cappellano, e solo a lui, aveva raccontato la verità, l’altra verità, quello che lo vede il solo occultatore, ma il Prete, convocato dalla Procura speranzosa, non ha parlato, ha mantenuto il segreto confessionale.

Ci sarebbero, a quanto si legge, numerose intercettazioni in cui invece si discolpa, una risalente al 8 novembre in cui dice alla nipote Maria Greco: “Io ho solo occultato il cadavere, Sarah l’ha uccisa Sabrina".

Da un'altra intercettazione sarebbe stato estratto un brano, che andrebbe però contestualizzato, in cui dice :”Non era venuta Sarah, la teneva la mamma».

Ed un altro ancora in cui il Misseri cambia la versione dell’occultamento, raccontando a Valentina una verità che Valentina stessa ha permesso nell’intervista con la Corbi e la Cavo essere stravolta, inserendo una corda che prima non c’era:

«Ma l’hai buttata per basso, cioè … per così?», chiede. «No, l’ho buttata così.. patapom .. difatti mi hanno chiesto come hai fatto a non farti nessun graffio», risponde il padre simulando con le mani e con il rumore l’impatto del corpo sull’acqua. La figlia insiste, vuole sapere i particolari. «L’ho messa con la testa dentro – spiega Misseri – … l’ho presa per i piedi … mi sono calalo tutto dentro che per poco non andavo io giù». È ancora lei a chiedere. «Però per sotto, tu l’hai presa per i piedi?». E lui conferma: «Per i piedi l’ho presa».

Altra stranezza l’assunzione dei medicinali che da tempo va dicendo lo avrebbero reso influenzabile, confuso nel momento clou delle dichiarazioni, per poi sapere dall’infermiere che lui stesso aveva deciso di sospendere la terapia, che è tutto annotato sul registro dell’infermeria, e sentirlo confermato durante l’udienza preliminare dallo psichiatra.

Io credo che sarebbe giusto mandare Sabrina e ancor di più Cosima ai domiciliari, lo credo da tempo, ma non ritengo la situazione matura e chiara dal permettere di emettere un non luogo a procedere per le due donne.

Vuoi per testardaggine della Procura(che dobbiamo però apprendere ancora quali altre intercettazioni abbia depositato, che avrebbero potuto avere un ruolo fondamentale nel suo comportamento), vuoi per le dichiarazioni del burattino o burattinaio (chissà), vuoi per le bugie di Sabrina( bianche o nere, chissa’), vuoi per la mancanza degli apporti della polizia scientifica (su compressore, manometro, telefono, corde, cinte, macchina di Cosima, conclusioni autopsia),vuoi per tutti i “professionisti” legali e dell’informazione che hanno contribuito esclusivamente a scopo di lucro e per gratificazione professionale(e qui l’elenco sarebbe lungo),

Il processo quindi a mio avviso va fatto assolutamente, le dinamiche che si innescano e sviluppano in un contesto tale possono fare quella chiarezza che un udienza preliminare non permette

Sabrina è stata vittima di un pregiudizio impietoso, che seppure venisse assolta l’accompagnerà per sempre e forse anche per lei, per far venire a galla la verità, per riscattarsi e riabilitarsi, sarebbe opportuno che lei arrivasse a processo.
Un non luogo a procedere le lascerebbe sempre un fardello molto più pesante da sopportare del processo stesso.

Ciao Sira

Unknown ha detto...

Ciao Sira.

Io sono convinto che non ci sarà un "non luogo a procedere" ma che si andrà a giudizio con le Misseri libere.

Però per la Misseri sarebbe più auspicabile un "non luogo a procedere" perché significherebbe che è stata in carcere senza motivo, quindi ne uscirebbe pulita al 100%.

Un processo, che verrà stravolto da nuove carte e nuove ricostruzioni (capita sempre così) non porterebbe comunque, sempre a mio parere, ad una condanna, perché le bugie e gli stralci delle intercettazioni non fanno prova se non c'è altro che si aggiunga ed unisca inequivocabilmente il tutto. Ed al momento esiste solo una ricostruzione che si basa su un sogno non confermato dal sognatore, il resto sono indizi di poco valore e testimonianze cambiate nel tempo.

Staremo a vedere. L'importante sarebbe che Sarah avesse giustizia, sempre sia la Giustizia e non una giustizia perché in questo caso si correrebbe il rischio di avere a che fare con due ingiustizie.

Massimo

Sira Fonzi ha detto...

Massimo, parlavo appunto di professionisti, di persone incorruttibili...
Spero abbia una spiegazione la psicologa, anche se non vedo quale possa essere se tutto fosse documentato.

Pm chiede al gup atti deposizione
psicologa del carcere di Taranto

Il magistrato vuole valutare la sussitenza
del reato di falsa testimonianza



TARANTO - Colpo di scena oggi in aula durante l'udienza preliminare per l'omicidio di Sarah Scazzi, in corso a Taranto. Il pm Pietro Argentino ha chiesto al gup Pompeo Carriere la trasmissione alla Procura degli atti relativi alla deposizione resa nell'udienza del 7 novembre scorso dalla psicologa del carcere di Taranto, Dora Chiloiro, per valutare la sussistenza del reato di falsa testimonianza.

LA PROFESSIONISTA - La psicologa, la cui testimonianza era stata chiesta dalla difesa di Sabrina Misseri, dichiarò di aver incontrato numerose volte in carcere Michele Misseri quando questi era detenuto, e che l'uomo le avrebbe riferito di essere l'autore del delitto. Chiloiro avrebbe aggiunto anche che Michele Misseri le parlò delle lettere scritte ai parenti e del memoriale che stava scrivendo. Dalla documentazione carceraria risulterebbe invece che la psicologa ha incontrato Misseri solo tre volte - il 10, il 13 e il 17 ottobre 2010 - quando l'uomo non aveva ancora scritto nè lettere e neppure il memoriale.

Nazareno Dinoi
11 novembre 2011© RIPRODUZIONE RISERVATA .

lori ha detto...

Solito copione..chi non si allinea alle posizioni della procura viene indagato .....

Ma che interesse avrebbe avuto la psicologa a mentire? mah!

lori

lori ha detto...

e quindi avrebbe mentito anche lo psichiatra?

lori

Unknown ha detto...

Non ti far condizionare Sira, oggi è l'ultimo giorno utile che hanno per far pendere la bilancia dalla loro parte, è normale ci siano colpi di scena destinati poi a sgonfiarsi, capita ogni volta.

Dai documenti del carcere risultava anche che non avesse assunto pasticche, ma a sentire quanto è uscito ed a vedere il video dell'interrogatorio mi pare avesse esagerato con le pasticche.

In ogni caso il fatto che non facciano come le altre volte (a quest'ora la falsa testimonianza gliel'avrebbero già contestata) può solo significare che è davvero l'ultimo gioco che possono mettere in atto per influenzare il giudice dato che lunedì c'è la sentenza.

Non mi scandalizzo perché non vedo, rispetto ad altri casi, niente di nuovo sotto il Sole.

Massimo

norma ha detto...

La Repubblica Bari:
La difesa ha invece fatto leva sul parere della psicologa e dello psichiatra del carcere. Entrambi hanno raccontato che in circa 3040 sedute Misseri non ha mai cambiato versione con loro: si è sempre accusato, da solo, dell'omicidio di Sarah. Hanno spiegato che è una persona assolutamente sana da un punto di vista mentale e lo psichiatra ha fatto riferimenti al movente sessuale che andrebbe scandagliato perché l'uomo sembrava avere un'attenzione repressa nei confronti della nipote.
Giuliano Foschini.


Gazzetta del Mezzogiorno:
"Chiloiro avrebbe aggiunto anche che Michele Misseri le parlò delle lettere scritte ai parenti e del memoriale che stava scrivendo. Dalla documentazione carceraria risulterebbe invece che la psicologa ha incontrato Misseri solo tre volte – il 10, il 13 e il 17 ottobre 2010 – quando l’uomo non aveva ancora scritto nè lettere nè memoriale".


Il copione è sempre lo stesso,così come fu per gli avvocati di Sabrina e per i testimoni (ed i parenti dei testimoni) che dichiararono che il sogno del fioraio era appunto un sogno (sorte diversa per Vanessa Cerra,ma solo perchè figlia di Anna Pisanò,la "super testimone"),così succede per la dott.ssa Chiloiro,la quale troverà "improvvisamente" scomparsi gli atti ufficiali in cui furono registrati i suoi incontri con Misseri,3040 appunto (da dividere con il collega) e non TRE come sostiene la Procura.Mi auguro solo che la dott.ssa possegga copia delle registrazioni,così almeno uno dei giochi di prestigio di cui sono capaci i pm tarantini verrà scoperto.

lori ha detto...

La macchia nell'auto

La procura sperava nei risultati della perizia della scientifica sulla macchia ritrovata nell'auto di Cosima, sulla quale - secondo la testimonianza del fioraio - Sarah sarebbe stata costretta a salire a forza da cugina e zia il giorno della morte. Ma le analisi non hanno individuato tracce della ragazzina sul sedile posteriore dell'autovettura. La procura di Taranto va però avanti, con il parere negativo sulle istanze di scarcerazione.

http://bari.repubblica.it/cronaca/2011/11/11/news/sarah-24843625/

lori

Anonimo ha detto...

3040 incontri!!!!!. La detenzione di misseri e' durata 246 gg
La consulenza dei professionisti in carcere ha un monte ore di solito per un massimo di 18 ore.... Ma togliamo solo dai 246 almeno 2 gg alla settimana come riposo,
Rimangono 208 gg utili che rivisti nei 3040 incontri riferiti di evidenziano 14 incontri DIE.
Questo non tenendo conto che invece i rapporti professionali in carcere sono per un monte ore massimo di 18 ore ... che farebbero di fatto schizzare gli incontri con misseri ad una cinquantina al giorno.
Ma misseri era al centro di rianimazione ?

Unknown ha detto...

E' chiaro che si tratta di un refuso de "La Repubblica" e che si intendevano, vista la parola "circa", 30/40 incontri. Credevo lo avessero capito tutti... ma ho sopravvalutato.

Massimo

Anonimo ha detto...

A giudizio ci vanno sicuro e con gli stessi capi di imputazione. Potrebbero andare ai domiciliari o anche a piede libero con l'unica clausola speriamo:
BASTA Famiglia misseri in tv !

Unknown ha detto...

Mi sembra più che giusto, anche se penso che i media la prima settimana sguazzeranno per Avetrana e posizioneranno le telecamere in ogni angolo del paese (senza parlare dei turisti..) e credo che almeno un paio di interviste (Rai e Mediaset) dovranno concederle per togliersi i media di torno.

Io comunque allargherei il campo e vieterei anche a tanti altri la tv...

Massimo

Anonimo ha detto...

Solo per specificare che le ore di psicologia / psichiatria sono nel migliore dei casi 18 al MESE Nonostante i suicidi e i comprensibili disagi.

Sira Fonzi ha detto...

Ok Massimo, ma le intercettazioni?

Sempre con la nipote:

— «Sai dov’è che abbiamo sbagliato? Quando è successo il fatto avremmo chiamato i carabinieri … il pronto soccorso… e allora era successo un incidente, una roba del genere. Invece noi abbiamo fatto i furbacchioni… i furbacchioni e mo vedi come ti trovi. Perché la condanna come la prendo io… la prende pure lei». Era l’8 novembre del 2010 quando Michele Misseri confidava queste cose alla nipote Maria Greco che era andata a trovarlo in carcere.
Erano passate circa tre settimane da quando il contadino di Avetrana aveva raccontato la versione dell’omicidio in due: «Sabrina teneva ferma Sarah mentre io la uccidevo». Il 5 novembre aveva cambiato versione: «È stata Sabrina ad ucciderla, io ho solo portato il corpo nel pozzo».


Tre giorni dopo la nipote Maria lo va a trovare in carcere: «Certamente Sabrina deve fare la parte sua… non è che sono solo eh … cioè siamo stati incolpati tutti e due…se noi invece avessimo chiamato un dottore», ripete Misseri alla nipote che è convinta della sua innocenza e cerca di consolarlo. Così prosegue quel drammatico colloquio ripreso anche dalla telecamera nascosta dietro lo specchio del parlatorio. «Perché ti volevi avvelenare?», chiede la nipote. «Che Sarah chi l’ha messa dentro il pozzo? Chi l’ha messa? Chi tiene la colpa, eh? Chi l’ha portata la ragazza in campagna? Mica l’ha portata Sabrina. Io l’ho portato il cadavere…». L’interlocutrice tenta di confortarlo. «Si però la cosa più brutta, secondo me, è quando l’ha uccisa…». Michele scuote la testa e dice: «La stessa cosa è…». Più esplicita la confessione contenuta al 34esimo minuto della conversazione. «Purtroppo la versione mia la devo fare… l’ho già fatta… la devo fare, per forza hai capito? La verità che l’ho portata io nel pozzo… che ho bruciato le robe… il telefonino… tutte queste cazzate qua tutte io le ho fatte».
Non è ancora il tempo delle lettere in cui si accusa nuovamente del delitto. Le visite in carcere della moglie Cosima e dell’altra figlia Valentina che secondo gli inquirenti influenzeranno l’agire di Michele, non sono ancora così frequenti. Il suo difensore è ancora Daniele Galoppa. L’incontro con la parente a cui è affezionato e che ha battezzato diventa occasione di sfogo e pentimenti. Si tormenta per aver lasciato il corpo della nipote per 42 giorni nell’acqua, racconta di averla sognata spesso. La nipote continua a dire di credere ala sua innocenza e lo invita a dire tutta la verità. Misseri a questo punto è come se parlasse da solo: «…tu non devi dire chi è stato … sono stato io… chi l’ha portata …(a bassa voce)… se stavamo tutti e due… diciamo che stavamo tutti e due». A questo punto la nipote Maria lo incalza: «Si lo so che stavate tutti e due, però l’importante zì è che non l’hai uccisa… che a quella bambina sono state spezzate le ali della vita… L’unica cosa è che chiunque l’avrebbe fatto al posto tuo… ma pure io se una figlia mia avesse fatto una cosa del genere nascondevo… tu quante volte hai detto, preferisco soffrire io anziché la famiglia mia… l’hai detto sempre… però non è giusto perché chi ha fatto quella cosa a Sarah cioè almeno deve essere punito, no?». Michele è attonito e con il capo chino chiede di Sarah: «Dice che gli hanno fatto una tomba bella, non so se è grande o è piccola». «Quando esci la andiamo a vedere», risponde la nipote.

Nazareno Dinoi sul Corriere del Mezzogiorno

Una cosa è certa, il gup ha la trascrizione completa di tutte quelle emerse di recente e non, e saprà giustamente valutare.

Ps

Restivo : 30 anni


Ciao Sira

lori ha detto...

Ciao Sira

sarebbe interessante conoscere TUTTE le intercettazioni e non soltanto quelle decise dalla Procura... Misseri ha cambiato versione per ben SETTE VOLTE...quindi non mi stupirei se lo avesse fatto anche nelle intercettazioni

lori

Unknown ha detto...

Sira come hai visto tu stessa quella che hai postato è la trascrizione nuda e cruda, ma la stessa trascrizione l'ho letta un paio di settimane fa (non per intero) e riportava anche gli atteggiamenti del Misseri, il suo imbarazzo, i suoi finti sorrisi, il ridere quando diceva certe cose, il non piangere mai. Ho anche scritto un commento in risposta su questo in un altro articolo.

Ciò che voglio dire è che forse alla nipotina voleva continuare a sembrare il "bravo zio" tutta casa e famiglia, lo zio amorevole che non uccide neppure una mosca. Ciò che voglio dire è che la stessa intercettazione, vista dal vivo o ascoltata, può portare alla conclusione opposta e far dire ancora una volta in più "che bugiardo".

Poi staremo a vedere, come ti ho scritto, cosa accadrà. L'unica cosa quasi certa è che la procura a questo punto, prima o dopo, subirà una Caporetto. E sarà solo colpa dei Pm che hanno impostato un simile intrigo casalingo basato non su quanto scoperto in questo anno, praticamente nulla se non un sogno, ma su frammenti di quanto hanno intercettato poco prima o dopo l'arresto. Ed è strano che pur non ritenendolo affidabile ogni intercettazione portata riguardi solo il Misseri. Ed è strano che debba risultare credibile solo quando lo dicono loro, quando fa comodo lo sia. Come mai non ci sono intercettazioni che riguardano la figlia in carcere? Eppure è lei la principale accusata, troppo furba per i Pm? Se così fosse, e così non è, questi dovrebbero cambiare lavoro...

Massimo

Giacomo ha detto...

Sira.
Misseri l'8 novembre "era entrato nella parte" del semplice occultatore, come aveva dichiarato tre giorni prima, il 5 novembre, durante quel famoso interrogatorio in cui scaricò l'intera colpa dell'omicidio sulla figlia Sabrina. Fu l'interrogatorio, per intendersi, in cui l'intera procura, su chiamata urgente del duo Galoppa Bruzzone, accorse in forze a sirene spiegate nel carcere di Taranto, lasciando immediatamente ogni altro lavoro (pare che i pm abbandonarono un'aula in cui stavano partecipando ad un processo).
Non solo, a quell'interrogatorio partecipò indebitamente ed attivamente la Bruzzone, che non aveva nessun titolo. C'è dell'altro. Quell'interrogatorio fu sospeso per oltre un'ora, dopo la quale finalmente Misseri, alla domanda se fosse vero che avesse usato una cinta, disse "sì". Fino ad un'ora prima aveva sempre sostenuto che aveva usato una corda.
Durante il colloquio con la nipote si stava allenando a ripetere quelle menzogne, che ripeté poi, durante l'incidente probatorio.
Michele Misseri sapeva bene di essere intercettato. Tutto quello che dice alla nipote sono rotonde e vergognose MENZOGNE.
Questo video sono alcune settimane che lo stanno riproponendo nelle varie trasmissioni trash.
Sono mesi ormai che Misseri ripete a tutti che è stato l'unico assassino ed occultatore. Ma in questo è inattendibile.
Mentre è molto attendibile per la procura quando diceva che era stata Sabrina. Poco conta che dopo l'incidente probatorio, Sabrina ha ucciso con la madre per starda sotto gli occhi del fioraio.

Giacomo

Giacomo ha detto...

Sira.
Misseri l'8 novembre "era entrato nella parte" del semplice occultatore, come aveva dichiarato tre giorni prima, il 5 novembre, durante quel famoso interrogatorio in cui scaricò l'intera colpa dell'omicidio sulla figlia Sabrina. Fu l'interrogatorio, per intendersi, in cui l'intera procura, su chiamata urgente del duo Galoppa Bruzzone, accorse in forze a sirene spiegate nel carcere di Taranto, lasciando immediatamente ogni altro lavoro (pare che i pm abbandonarono un'aula in cui stavano partecipando ad un processo).
Non solo, a quell'interrogatorio partecipò indebitamente ed attivamente la Bruzzone, che non aveva nessun titolo. C'è dell'altro. Quell'interrogatorio fu sospeso per oltre un'ora, dopo la quale finalmente Misseri, alla domanda se fosse vero che avesse usato una cinta, disse "sì". Fino ad un'ora prima aveva sempre sostenuto che aveva usato una corda.
Durante il colloquio con la nipote si stava allenando a ripetere quelle menzogne, che ripeté poi, durante l'incidente probatorio.
Michele Misseri sapeva bene di essere intercettato. Tutto quello che dice alla nipote sono rotonde e vergognose MENZOGNE.
Questo video sono alcune settimane che lo stanno riproponendo nelle varie trasmissioni trash.
Sono mesi ormai che Misseri ripete a tutti che è stato l'unico assassino ed occultatore. Ma in questo è inattendibile.
Mentre è molto attendibile per la procura quando diceva che era stata Sabrina. Poco conta che dopo l'incidente probatorio, Sabrina ha ucciso con la madre per starda sotto gli occhi del fioraio.

Giacomo

Giacomo ha detto...

Sira
Vedo che Massimo aveva già risposto. E lo ha fatto meglio di me.

Giacomo

toti ha detto...

mancano solo le intercettazioni tra M. M. il psichiatra e la psicologa, chissà come mai.

Anonimo ha detto...

Come mai non ci sono le intercettazioni che riguardano M. Misseri con Cosima e Valentina nelle quali racconta il motivo per cui accusa dell'omicidio Sabrina ???
Le famose verità "sconvolgenti" di cui parlava Valentina
marck

Sira Fonzi ha detto...

Giacomo e Masimo

Io vorrei avere le vostre stesse certezze, ma sarà perchè,(come dici tu Massimo nell'articolo),ho ancora in corpo qualche residuo di
sostanza chimica che mi hanno iniettato nel tempo, o sarà perché mi rifiuto di credere alla completa slealtà dei Procuratori, del Gip e dei Difensori,(una sorta di transfert? ),che non riesco proprio a credere a nessuna delle parti.

Per me è tutto possibile, e che la Procura porti le intercettazioni in cui Michele si contraddice e racconta altre cose, è normale, come è normale che la Difesa abbia voluto la deposizione degli psicologi che sapevano essere a favore della loro causa.

Anche il ruolo di Valentina, che viene intercettata mentre il papà le racconta di aver calato il corpicino tenendolo per i piedi, già dalle prime visite, ma si presta cmq alla farsa macabra con la partecipazione casuale di una corda e di due giornaliste...
Beh, dicevo anche questa donna, che nulla c'entra perché in altra città mentre avveniva l'omicidio, non ha certo contribuito alla verità.

Mah...

Ciao Sira

Anonimo ha detto...

Ma quale Caporetto ....

Giacomo ha detto...

Sira,
Non capisco che cosa c'entri Valentina con le cose raccontate da Misseri.
Che vuol dire s'è prestata?
Valentina era nella stessa situazione delle giornaliste.
Non poteva che prendere atto di quello che il padre andava raccontando.
Che elementi aveva Valentina per poter stabilire quale delle versioni di Misseri circa l'occultamento era quella vera, seppure una delle due fosse vera?
E più in generale, che interesse poteva avere Valentina a credere che fosse stato il padre piuttosto che la sorella, ad uccidere la povera Sarah?

Giacomo

Manlio Tummolo ha detto...

In che lingua parla Misseri in queste intercettazioni ? Italiano, puro toscano manzoniano risciacquato in Arno, o dialetto di Avetrana ? In questo caso, ogni cosa può essere manomessa. Perché non vengono contestate in aula ? Perché probabilmente non sono né vere né ipotizzabili. Minacciare i testimoni, davanti ad un giudice poi, in una pubblica (di Diritto pubblico) udienza, è cosa schifosa, degna dei SS. Inquisitori, veramente ributtante, su cui si dovrebbe indagare una buona volta a fondo, perché quelli sanno chi fu il vero assassino o i veri assassini, altrimenti non si spiegherebbe tanta pervicacia nel mistificare tutto e nel minacciare chi non segue la loro versione.
Sarebbe, inoltre, opportuno abbandonare le dicerìe televisive: anche i giornalisti sono una pessima categoria di operatori della menzogna e del delirio. Basti leggere le sciocchezze che dicono sull'attuale crisi italiana, sulle responsabilità e sulle illusioni che nutrono in merito al futuro. Se nessuno li seguisse con tanta passione, diminuirebbero il numero e la qualità negativa delle loro balle, o cambierebbero finalmente il loro nefasto mestiere.

Alberto ha detto...

Sira.

Il senso dell'intercettazione in cui Misseri sembra dire "non era venuta la Sarah, la teneva la mamma", potrebbe essere spiegato con questa frase da lui detta a Matrix: "Se sua madre se l'avesse tenuta in casa la ragazza, anziche di andare sempre dagli altri..cioè..quello che è successo non sarebbe successo".


Nell'intercettazione dell'8 novembre Michele Misseri deve ribadire le accuse alla figlia. Se non lo avesse fatto, sparigliando i giochi con versioni contraddittorie, sarebbe venuto meno il profilo collaborativo che si era impegnato ad assumere in vista dei benefici che si aspettava di ricevere (modifica del capo d'imputazione per lui e ricostruzione del delitto come un gioco finito tragicamente per la figlia). Nei colloqui in carcere egli sa di essere intercettato, sa che le trascrizioni diventeranno atti del processo e questo è quello che egli si era incaricato di fornire. Cambia versione solo quando si accorge che le cose non vanno come si aspettava.

Contemporaneamente, a psichiatra e psicologa andava dicendo di essere lui il solo responsabile. Probabilmente Misseri avverte che quei colloqui non hanno la funzione istituzionalizzata di ricerca delle prove che possono avere le intercettazioni in sala colloqui; se gli inquirenti dovevano attingere a nuovo materiale probatorio si sarebbero serviti dei colloqui intercettati, non di quelli in sede medica. I due interlocutori, nella sua visione, inoltre, dato il loro inquadramento, non avrebbero tradito il suo "patto" (almeno come da lui inteso) con gli inquirenti decidendo di riferire quanto da egli dichiarato. Tali incontri comunque avevano per una persona nello stato mentale di Misseri una funzione "terapeutica" di sfogo e forse potevano eventualmente gettare le basi di un piano B (infermità mentale) nel caso che qualcosa non fosse andata per il verso giusto.

Alberto

norma ha detto...

C'è una differenza fondamentale che distingue le molteplici verità raccontate da Misseri:i suoi interlocutori.Agli inquirenti racconta che la colpevole è solo Sabrina per godere dei vantaggi che Galoppa e Bruzzone gli avevano assicurato,alla nipote racconta che "anche Sabrina DEVE fare la sua parte" (ma poi perchè "deve" e non "ha fatto"?) perchè stava recitando una parte e temeva che la nipote sconquassasse tutto il piano magari facendo a qualcuno confidenze di troppo,ai due medici conferma invece la prima versione...Perchè lo fa,quale vantaggio poteva avere raccontando loro una bugia?Nessuno,Michele non avrebbe avuto nessun vantaggio,anzi rischiava addirittura di essere scoperto essendo i due facenti parte del personale carcerario,eppure si dichiara unico colpevole anche quando per tutta l'Italia era un santo,anche quando accusa la figlia durante l'incidente probatorio,anche quando parla con la nipote,ma se in questi due casi aveva i suoi motivi per mentire,non ce l'aveva invece con lo psichiatra e con la psicologa.Oggi poi quest'ultima entra a far parte del numeroso pool degli indagati colpevoli di aver rilasciato dichiarazioni a favore della Misseri o meglio contro il ridicolo lavoro della Procura.

Manlio Tummolo ha detto...

Una delle "novità" emerse oggi, stando ai quotidiani pugliesi, è che l'altra celebre macchietta nell'automobile non era sangue di Sarah e, neppure, cosa biologica. Naturalmente secondo la SS. Inquisizione, nulla cambia, e i suoi fans ripetono come pappagalli ubriachi le medesime cose. Di macchia in macchia, si è giunti al fatto che non vi è alcun elemento scientificamente probatorio né contro Sabrina, né contro Cosima Serrano. Ma a dire il vero, neppure contro Michele Misseri, per il quale il suo avvocato Amedolito ha addirittura chiesto l'abolizione dell'obbligo di firma. Per un reo confesso di omicidio, sarebbe veramente una cosa strabiliante. In compenso si manderanno in galera tutti i testimoni contrari alle versioni della SS. inquisizione, sempre più amabile (i fans l'adorano, stravedono e straparlano per essa). Ora resta il punto: se Misseri padre e marito è considerato inattendibile (in cosa?), anche la versione della presenza di Sarah in casa decade. Nessun altro può asserire che fosse riuscita ad arrivare in quella casa, prove materiali non ci sono. Il delitto è l'unica cosa certa, ma le esatte modalità, per nulla verificate in modo integrale, non si conoscono. Qualcuno dovrebbe dunque trarne le conseguenze sulla reale intenzione di trovare i veri colpevoli, e mi resta la convinzione (attendo la controprova al processo, una volta che moglie e figlia siano uscite dal carcere), che il buon Misseri ritratterà la confessione. Solo se ciò non avverrà nel corso del processo, e confermerà definitivamente la propria colpevolezza, dovrò rendermene ragione, ma non prima.

Sira Fonzi ha detto...

Giacomo

Tu credi veramente che Valentina non sapesse cosa stesse per dire il padre?
Credi veramente che quella lunga corda nuova, era lì per caso?
Che le domande fossero spontanee e non concordate?

Potrebbe la corda essere uscita fuori in un secondo tempo per giustificare altri segni trovati sulle braccia? Io lo credo possibile, come credo possibile molto altro ancora.


Alberto

Un ulteriore chiave di lettura possibile.
Certo, potrebbe essere come credi tu, perché no?
L'intercettazione, o meglio l' indiscrezione che più mi ha lasciata perplessa, è quella in cui si parla di mancato soccorso, quella in cui il Misseri parla al plurale dicendo "abbiavo voluto fare i furbacchioni"
Aspettiamo le trascrizioni complete e sicuramente avremo qualche elemento in più per interpretarle.

Ciao Sira

rex ha detto...

Oggi a Quarto Grado hanno trasmesso un'intervista del prete del cappellano del carcere il quale ha parlato 4 volte con Misseri e 3 volte con il quale, che dice che ha invitato sia il padre che la figlia a compiere un percorso di ravvedimento e pentimento, mentre non può influire nella fase processuale, chiaramente se riascoltate fa capire che ha parlato ad entrambi da colpevoli duranti i colloqui privati

Alberto ha detto...

Sira.

Penso che Misseri nel colloquio con la nipote in cui parla dei “furbacchioni” e del mancato soccorso aggiunga una serie di notazioni al solo scopo di rendere maggiormente credibile la sua versione. Volge al plurale considerazioni che valgono invece solo per lui.
Parlando a posteriori nelle lettere della sua condotta parla di “falsa” (farsa). Dice alla figlia: “Perdonami se ti ho dato la colpa ma io non volevo sono stato costretto a fare la falsa perché io mi sono sentito ricattato”. Scegliendosi un ruolo nella messinscena, ne ha dovuto assegnare uno anche a Sabrina. Nell'intercettazione dice che Sabrina “deve fare la sua parte”. Se il “task strategico” è quello di salvare lui, il pater familias, Sabrina nella sua costruzione mentale “deve fare la sua parte”.

Ciao, Alberto

hummer ha detto...

"che cosa sta nascondendo Sabrina? Che parli"

Giacomo ha detto...

Sira.
Valentina, sapesse o non sapesse, non ha influito in nessun modo sui contenuti di ciò che il padre ha detto, va dicendo e dirà.
La mia convinzione è che le donne Misseri siano vittime incolpevoli e "trasversali" della follia di Misseri.
A questa follia di Misseri che lo ha portato ad essere unico solitario e nascosto assassino, si è poi sovrapposta la grancassa mediatica che ha costruito, in netta malafede e solo per audience sponsor ed introiti, le varie leggende delle donne arpie, del mite contadino in loro balìa e chi più ne ha più ne metta. Si è creata così una spirale mediatico-giudiziaria-ambientale che ha allontanato sempre più la verità, emersa nei primi momenti, che portò a dichiarare da parte della procura in CONFERENZA STAMPA che il caso era CHIUSO. Era il 6 ottobre 2010.
Io sono convinto che siamo agli ultimi fuochi. Il cerchio si sta chiudendo e si sta tornando alle origini. La verità giudiziaria non potrà essere che questa.
Purtroppo gl'inquirenti tarantini hanno imboccato dei vicoli ciechi e bui in cui ancora si ostinano a brancolare.

Giacomo

Giacomo ha detto...

Dichiarazioni di Valentina:
Il mio legame con SABRINA è forte, ma quello con i miei genitori di più. Se io sapessi che è lei la colpevole, non avrei mai permesso che mio padre si accusasse. Avrei difeso papà e non mia sorella. Se avesse fatto del male a Sarah le sarei rimasta accanto, ma sarei stata la prima a pensare che doveva pagare."

Sì, vabbè. Tanto si sa che Valentina è un'arpia...

Giacomo

Manlio Tummolo ha detto...

Caro Giacomo,
l'unico rilievo che devo farLe, è che non è, soltanto, che gli inquirenti abbiano (in buona fede) imboccato la strada sbagliata: hanno VOLUTO SCIENTEMENTE, CONSAPEVOLMENTE percorrere la strada sbagliata. Perché ? In favore di chi ? Evidentemente ha fatto comodo questo. Se fossero in buona fede, prenderebbero diligente nota delle testimonianze e dell'assenza di prove verificate e scientificamente accettabili, anche quando queste siano contro la loro tesi; non avrebbero minacciato ed intimidito avvocati (lo stesso Galoppa probabilmente ha subìto intimidazioni fin dall'inizio), se fossero in buona fede. Mi aspetto che, di qui ai due anni previsti dalla legge (relativamente a denuncia della Camera Penale Romana, mai da scordare), vengano finalmente anch'essi sottoposti a procedimento per i loro abusi contro i diritti della difesa e che ne spieghino i reali motivi, smettendo finalmente quella loro devastante opera di SS. Inquisitori. Per me era essenziale la rimessione del giudizio in altra sede, avrebbero forse salvato la faccia. Così continuano a digrignare i denti, ma ciò non li aiuterà a tempo debito. Sono da temere altresì, se le due donne Misseri dovessero tornare a casa, aggressioni e violenze contro di loro da parte di qualche sfegatato fan della SS. Inquisizione, deciso a vendicare a suo modo la morte di un'infelice ragazza. Per cui, in caso di liberazione, sarebbe opportuno che si recassero a Roma o in qualche altro luogo sicuro.

Mimosa ha detto...

Come è strano che a Taranto nessuno capisca il dialetto ... per quante sfumature ci siano tra tarantino, avetranese, manduriano ecc. non riesco a comprendere l'ottusità di certe "traduzioni", ovvero le capisco benissimo e non sarebbe male che la difesa ingaggiasse dei traduttori per darne la corretta versione ...

Eppure nello spezzone che si è visto iersera a QG dell'audio-video intercettazione del colloquio in carcere tra Misseri e Valentina (mi pare la prima visita della figlia dopo l'arresto di Sabrina) si capisce chiaramente - nonostante il dialetto e il sonoro difettoso - che Valentina proponeva al padre di accettare difensori di fiducia che le avevano suggerito alcuni suoi amici, "perché quello d'ufficio è".
Il Misseri, palesemente in imbarazzo tanto che si appoggia all'indietro sullo schienale della sedia, mormora "no, per un po' mi tengo questo ... lo paga lo Stato".
Ecco perché si è tenuto l'avv. d'ufficio: era gratis.
Mentre tutti ricordiamo la manfrina recitata in tv da colui...

Ma è soprattutto la spiegazione di un'altra frase di Michele che fa la differenza: "Sta muccia Sabrì? cu nu parla?".
La traduzione letterale è molto semplice: "sta zitta Sabrina? perché non parla?"
Mentre l'interpretazione dei maligni la infioretta ad uso e consumo del rinforzo dell'accusa, non è difficile capire cosa volesse dire giacché fortunatamente si è assistito al contesto in cui era inserita: Valentina e Michele parlavano di Sabrina in carcere e di come non stesse bene, cosa mangiava e cosa non mangiava, come era depressa, ecc. ad un certo punto lui quasi sussurrò con tristezza quella frase "sta zitta Sabrina?... perché non parla?" ... preoccupato dunque dello stato fisico e mentale della figlia, che tra l'altro era in isolamento.
Certo avrebbe voluto che la figlia si sfogasse contro di lui, il suo silenzioso comportamento evidentemente gli pesava come un macigno dopo le "false" a cui era stato indotto.

Ray ha detto...

ammuccia si dice anche in siciliano significa nascondere non stare zitta

Anonimo ha detto...

Anche nel resto della puglia AMMUCCI vuol dire nascondi

Mimosa ha detto...

Da noi "mucci" e "stà muccia" sono imperativi per zittire la persona

Anonimo ha detto...

"sta muccia Sabrina? cu nu parl", si traduce letteralmente "CHE NASCONDE SABRINA? CHE NON PARLA"

Mimosa ha detto...

... cambia forse il senso nel contesto che ho descritto io?
Proprio nulla! solo la malizia!

Ray ha detto...

DAL DIZIONARIO ETIMOLOGICO DEI DIALETTI ITALIANI
di Manlio Cortellazzo e Carla Marcato ed. 2005-UTET

Ammucciàre:
verbo(calabrese, anche ammucciári, ammuccià; lucano ammuccià; siciliano ammucciàri; pugliese amuccià;
salentino (a)mucciare), “nascondere”, “coprire”, anche rifl.,(campano, Irpinia ammuccià; pugliese, Ruvo: ammucciassë rifl.) “accovacciare”.
Si ritengono gallicismi, dall’antico francese “muchier” = nascondere (da una base “mukyare”= nascondere, secondo il FEW.
Con queste voci sono in rapporto il lombardo alpino “muciàr”, umbro e laziale(romanesco) “mucciare”= a (s)fuggire, attestato anche nel veneto e nel toscano antichi (Dante: “digli che non mucci” inf. 24, 127)
[DEI; REWS;VES].

ray ha detto...

mi sembra che tra stare zitta e nascondere il significato cambi profondamente

Mimosa ha detto...

Bello, si trova in Internet?

Ora sarebbe OT fare confronti dialettali, ma mi piacerebbe sapere se si è sentito bene il Misseri dire "Sta ammuccia Sabrì" oppure "Sta muccia Sabrì" ?
Se avessi sentito "ammuccia" non avrei scritto quello che ho scritto, mi pare ovvio.

Inoltre, vedo che è una variante del salentino (a)muccia - non vorrei portare altri esempi delle nostre zone, perché anche quassù "(a)muciar" significa "ammucchiare" ...
Resta il fatto che alcuni termini sono usati in modo e senso diverso per traslato.

La finisco qui.

Ray ha detto...

no si trova nel dizionario etimologico dei dialetti italiani Utet, mentre per il significato di stare zitta non ho trovato alcun riferimento; ora siccome hai detto che è la traduzione letterale e i traduttori avrebbero agito con malizia su quali basi lo dici?

Anonimo ha detto...

Sono già intervenuto in un'altra occasione quando fuorno travisate le parole di Michele poco dopo essere uscito dal carcere disse andrò sulla tomba di Sarah solo dopo che "uscirà il colpevole"... frase interpretata maliziosamente dai giornalisti faziosi e sicuri della colpevolezza di Sabrina... e invece per l'ennesima volta mostrarono quanto poco siano professionali.
Anche in questo caso intervengo per confermare quanto detto da Mimosa.
"Ammucciare" può anche significare: "non parlare più, chetarsi, tacere"... e questo non solo in puglia.
Lucio

Ray ha detto...

Quello è il significato meno usato e diffuso, non capisco perchè il traduttore sarebbe in malafede attestandosi sulla traduzione più comune e riconosciuta, anche wikipedia riporta nascondere avendo il dialetto cilentano basi comuni http://it.wikipedia.org/wiki/Dialetto_cilentano_meridionale

Elvira ha detto...

L'importanza del video del primo incontro tra Valentina e il padre, che tutti abbiamo avuto la possibilità di vedere come gli inquirenti, non è tanto nell'esatto significato delle parole tradotte dal dialetto, bensì nei toni e nell'atteggiamento di Valentina.
Manca di onestà intellettuale chiunque asserisce che l'atteggiamento di Valentina è quello di una figlia in buona fede che va a trovare il padre per la prima volta dopo quello che è successo.
Non bisogna essere un psicologo per capire che non si può passare dal pianto sommesso di un minuto prima al tono che assume la voce di Valentina non appena il padre parla e nomina Sabrina. Una figlia in buona fede,nella bruttissima situazione in cui Valentina si trovava, non avrebbe parlato di scarpe e di cambio di avvocato, bensì avrebbe cercato, non appena il padre iniziava a parlare del fatto, di spronare il padre a dire la verità anche per capire lei stessa come erano andate veramente le cose. Tutti gli altri discorsi sono inutili, potranno forse servire processualmente, ma giammai a rivalutare l'immagine che le tre donne Misseri si sono creata, da addebitare esclusivamente a loro, rivalutazione a cui dovrebbero tendere per continuare una vita degna di essere vissuta.

Anonimo ha detto...

Scusa Ray, tu non capisci perché il traduttore sarebbe in malafede. Io non capisco perché ogni avvenimento di questa triste vicenda venga considerata e interpretata solo esclusivamente dal punto di vista dell'accusa e quindi colpevolista, a prescindere. Se vuoi ti elenco tutti gli episodi e tutte le interpretazioni attraverso le quali si è arrivati ad una conclusione che tiene in carcere 2 presunte (io invece ne sono certo) innocenti e che personalmente 'non capisco'.
Continuo a ribadire, e quindi mi associo a quanto sostengono Giacomo, Norma, Mimosa e probabilmente anche Massimo, la soluzione al caso è molto più semplice di quanto si vuol far credere.
Lucio

norma ha detto...

Rivedendo la famosa intercettazione si odono delle parole incomprensibili dette da Misseri proprio poco prima della famosa frase "ce stà mmuccia la Sabrina",anzi proprio un attimo prima di quella frase,anche la qualità del video cambia,sullo schermo appaiono quelle linee tipiche di quando va via il segnale e si sente un rumore di sottofondo,come di un qualcosa che cade per terra o che sbatte.Lo ascoltato più volte e riesco a sentire un "DISCIUNO" o "DISCE",comunque una parola con la SC...questo è il link http://www.video.mediaset.it/video/tgcom/da_assegnare/260008/valentina-michele-e-nuovi-misteri.html
Perchè se fosse "disciuno che stà muccia la Sabrina",vorrebbe dire "dicono che sto coprendo Sabrina",il che cambierebbe di molto le cose e direi che forse non è solo un caso che proprio su quella parola la qualità del filmato audio-video diminuisce si sente il forte rumore di sottofondo...

stefano ha detto...

Forse ci si dimentica di una cosa quando si parla dell'atteggiamento di Valentina e del fatto che non sproni il padre a dire la verità. Qurlla era la prima volta in assoluto che Valentina vedeva il padre dopo il suo arresto, mi sembra dunque più che normale che qualche dubbio in assoluto, prima di averlo sentito, potesse averlo anche lei. Nel video si vede che è stranita e non sa bene neanche lei come comportarsi. Sarebbe stato interessante vedere anche il resto del colloquio però perchè quando Valentina esce parlerà di "clamorose rivelazioni" fattele dal padre.

Manlio Tummolo ha detto...

Resto stupefatto di queste dotte discussioni su un verbo usato da Michele Misseri, probabilmente con un significato che solo lui può spiegarci, detto in quel momento, in quell'ambiente, di fronte alla moglie, immaginando probabilmente di essere poi ascoltato, ecc. Di tutte queste cose mi fiderei poco: ogni frase assume un proprio significato, non isolatamente, ma nel quadro di un intero periodo se non addirittura del discorso completo, e deve tener conto della frase, interrogativa o affermativa o negativa, precedente dell'interlocutore. In tali casi un semplice verbo può assumere significati abbastanza diversi, come la filosofia del linguaggio, applicata al Diritto, ha nel corso del XX secolo largamente dimostrato, ma che i SS. Inquisitori ed i giornalisti loro strombazzatori al seguito, ignorano completamente.
Vorrei osservare alla cortese Mimosa che, se Misseri pensava che un avvocato d'ufficio non si paga, commetteva un grosso errore (tipico di molti inesperti), perché l'avvocato d'ufficio si paga con gli onorari minimi previsti dalle norme sulle tariffe forensi; solo con un reddito alquanto basso (da documentare), ma non è il caso certo di Misseri che, economicamente, non pare star male, si ottiene l'avvocato con patrocinio a spese dello Stato, che è, viceversa, un avvocato di fiducia, scelto dall'indagato.Se la ragione del temporaneo tenerselo fosse stata quella, non avrebbe avuto alcun obbligo a nominarlo d'ufficio, cosa che invece, forse per ricatto o minaccia di qualcuno, ha fatto fino a ricusazione.
Che Misseri non lo sapesse allora, è comprensibile; che i giornalisti intervenuti lo ignorino, questo non è ammissibile (cfr DPR n. 115, del 30/ 5/ 2002, Parte III, artt. 74 - 145).

Manlio Tummolo ha detto...

ERRATA CORRIGE: penultimo capoverso, non "nominarlo d'ufficio" (che già lo era), ma "nominarlo di fiducia"(cosa che fece quando gli venne affiancato De Cristofaro).

Mimosa ha detto...

Caro Manlio, ho riportato le parole che ho sentito dal video. Misseri ha detto proprio così "questo lo paga lo Stato".

E' evidente che così gli è stato fatto credere ... quindi altro punto a sfavore di "colui" o chi per colui ...

lori ha detto...

Confermo Mimosa, ha proprio detto così...

ho apprezzato l'intervento di Meluzzi a Q.G., che ha sostenuto che chi non si allinea alla Procura venga immediatamente indagato

lori

Mimosa ha detto...

Già, Lori, è veramente SCANDALOSO che abbiano ventilato la denuncia per falsa testimonianza per la psicologa del carcere ...
siamo sempre là... chi non si allinea va sotto processo. SCANDALOSO!!!! e pauroso!!!!

Un'altra cosa: hanno mandato un pezzetto di una vecchia intervista al fioraio dove dice testualmente (me lo sono scritta) "era un sogno, ma me lo ha fatto dubitare la mia ex operaia". Capisci??? la ex operaia ossia la ex commessa, quella gentidonna Vanessa figlia della gentildonna Pisanò .........
entrambe infatti stanno godendo di tutti i benefici. Come mai la Vanessa non ha ricevuto avviso di garanzia per falsa testimonianza, visto che - a spese nostre - un team di inquirenti sono andati fino in Germania per sentire le cose che sapevamo già?

Manlio Tummolo ha detto...

Care Mimosa e Lori,
capisco che lo dica Misseri (non avevo dubbi di questo): ciò che irrita ancora una volta è che i giornalisti non correggano queste false cognizioni. Quanto ai SS. Inquisitori, perché li chiamo così? appunto perché si comportano da tali. Peccato per loro che non possano usare la tortura e i roghi, ma penso che lo farebbero volentieri. E' gente rimasta alla fase pre-illuministica del Diritto, eppure c'è qualcuno che pretende di prenderli sul serio !

Mimosa ha detto...

Ho guardato il video sul link che cita Norma, ha ragione, è stato tagliato di un bel po’ e assai di brutto, a QG era molto più lungo e qualle frase che ho citato sopra era inserita in un dialogo molto più completo e con i contenuti che ho riassunto sopra (per fortuna che l'ho visto)! Sono esterrefatta della manipolazione!!!
Devo pertanto riprendere il commento, anche dopo aver lette le farneticazioni dei commentatori sul blog del Nuovo Quotidiano di Puglia che dalla frase in lingua italiana "cosa nasconde Sabrina" spacciata dal giornale cercano di tradurla in dialetto locale (nei vari dialetti di campanile) senza neanche lontanamente aver sentito con le loro orecchie il filmato - e soprattutto dopo averne parlato con mio marito d'origine calabrese, torno su "sta mmuccia Sabrì?". Il verbo è traducibile in forma riflessiva, "stare mmuccia", quindi "nascondersi, farsi piccoli piccoli, scomparire nel mucchio, non farsi vedere e non farsi sentire, chetarsi, stare zitti e buoni", proprio l’atteggiamento che confà ad una ragazza di 23 anni da mesi chiusa in isolamento per le tremende accuse del padre ... mai più può essere interpretabile con la forma attiva "nascondere"!

Se in quel modo si fa "informazione", Dio ce ne scampi e liberi dall'essere solo sfiorati dai suoi "operatori" ...

Mimosa

Anonimo ha detto...

ma Sabrina già era in carcere non ha senso in quel contesto che cerchi di non farsi notare

Alberto ha detto...

Le parole andrebbero interpretate secondo il loro significato dentro quello specifico microcosmo domestico e locale che non conosciamo. A senso le frasi riportano al contesto delle relazioni intrafamiliari; forse Misseri pensa che quelle frasi di Valentina celino un'ambasciata da parte della sorella, che reclama implicitamente la verità; forse anche in famiglia, quando Sabrina aveva una richiesta da fare, si rivolgeva alla sorella più grande come tramite. Allora le parole di Misseri verrebbero semplicemente a dire: Cosa vuole da me Sabrina, che ti manda a fare questa ambasciata (nascondendosi dietro di te)?


Ho cercato di ripulire l'audio delle frasi di Misseri, il link per chi fosse interessato è:

https://rapidshare.com/files/2981183534/Audio_colloquio_22-10-2010_-_selezione.wav



Alberto

norma ha detto...

Scusate ma insisto:Misseri prima di quella frase dice qualcosa che ha tutta l'aria di essere "disciuno" che vuol dire "dicono",quindi la frase completa,prima di alcune parole che non riesco a sentire è :"disciuno ce stà mmucia la Sabrina,cu ni parla",ossia :"dicono (loro): che cosa sta nascondendo Sabrina,che ne parlasse!".Cioè Misseri mette al corrente Valentina del fatto che i pm gli dicono di essere ben consci del fatto che sua figlia Sabrina è coinvolta nell'omicidio di Sarah e che poi è una frase che ricorre effettivamente nel pomeriggio in cui,alla presenza di Galoppa e Bruzzone,loro dicono a Michele di sapere come si sono svolte le cose,solo che vorrebbero che lui si liberasse la coscienza e confermasse il loro sospetto-verità.In sostanza è come se Misseri si giustificasse con Valentina per il fatto di aver accusato Sabrina,facendole quindi credere che ciò è avvenuto solo per merito delle loro insistenze,sul fatto che ne erano sicuri,sul fatto che la sua verità non gli aveva convinti,tutte circostanze effettivamente provate dagli interrogatori,sopratutto quello in garage.

Anonimo ha detto...

Mi avete proprio convinto : anche quando parlava dei furbacchioni intendeva i componenti della procura...
eh si avete proprio ragione ....
potreste scrivere un romanzo : "gli aggiustamenti non finiscono mai ". Insieme ai 3 componenti della famiglia ....di cui qualcuno fa parte...

norma ha detto...

Io personalmente penso che quando Misseri diceva alla nipote dei tre furbacchioni si riferisse realmente a se stesso,alla figlia e alla moglie,ma non per questo devo realmente credere che sia così,in realtà Michele stava recitando una parte anche con la nipote alla quale aveva i suoi buoni motivi per mentire,stava portando avanti una recita,a lui interessava uscire dal carcere,lo dice anche alla figlia Valentina di volere ancora Galoppa come avvocato perchè "cussu mi ni sta iessi di qua" pur avendo però ammesso,sempre alla figlia, di essere l'unico colpevole anche se non creduto.Alla nipote invece rivela invece il fatto che anche Sabrina "deve" fare la sua parte,quindi non che "ha fatto" ma "deve" fare la sua parte affinchè il progetto di tutti liberi nel giro di poco tempo venga portato a termine.

Anonimo ha detto...

Mi avete proprio convinto : eh si recitava una parte...però solo lì recitava. Quando invece fa l'intervista con le 2 pennivendole ha sempre detto il vero, come nel memoriale, come davanti al gup. Eh si mi avete proprio convinto. Come rigirare la frittata...ma oramai la frittata è fatta con uova rancide e l'unico effetto che fa è che manda un gran cattivo odore...
Nonostante gli sforzi andranno a giudizio e bene che vada Santa Sabrina andrà ai domiciliari, come richiesto in subordine,( STRANO NO ?? )dai suoi legali !

Giacomo ha detto...

Anonimo, qui nessuno vuol convincere nessuno. Ognuno si tiene le sue convinzioni.
Michele Misseri ha tirato in ballo la figlia in tre interrogatori:
Il 15 ottobre, quando ha detto che lui stringeva la CORDA, mentre la figlia manteneva la vittima;
il 5 novembre quando ha detto che dormiva, mentre la figlia stringeva una CORDA, che dopo la sospensione di un'ora dell'interrogatorio e dietro pressanti insistenze della Bruzzone che PARTECIPAVA ATTIVAMENTE (!), è diventata una CINTA, però lui aveva usato violenza dopo la morte;
il 19 novembre in cui ha ripetuto la stessa frottola, però ha negato la violenza post mortem.
Prima e dopo quel periodo durato un solo mese, ha sempre detto e ripetuto per mesi e mesi di essere stato l'unico autore di omicidio e soppressione.
All'incidente probatorio non ci hanno creduto nemmeno gl'inquirenti che difatti hanno cambiato radicalmente la ricostruzione del delitto, passando dalle frottole di Misseri alle frottole del fioraio.

Giacomo

norma ha detto...

Concordo con Giacomo e poi non penso che la prerogativa dei partecipanti a questo forum sia quella di convincere gli anonimi di turno.Per quanto riguarda il memoriale e l'intervista a "Matrix",penso come al solito che Misseri dica solo ciò che gli conviene dire,per me la prima versione è quella vera,rispetta tutti i canoni della confessione spontanea,gli aggiustamenti sono quelli venuti dopo,tipo la chiamata in correità su sollecitazione degli inquirenti,la completa innocenza sull'onda delle false promesse di Galoppa,la ritrattazione della violenza sulla base del risultato dell'autopsia e la verità sul trattore solo perchè in tv crea un pò di imbarazzo ammettere di aver violentato un cadavere.

Sira Fonzi ha detto...

Ciao a tutti,

di seguito la traduzione della frase di cui sopra, secondo il parere di Valentina.
Anzi, per essere più precisa, Valentina ricorda e spiega ciò che le disse il padre.

Estratto da un articolo della Stampa:

Depositate ieri anche alcune intercettazioni, tra cui quella del primo colloquio in carcere tra Valentina Misseri e suo padre che aveva da poco accusato Sabrina. Misseri non sa che la figlia è stata arrestata dopo le sue accuse. E, secondo la lettura che di queste frasi in dialetto fanno i colpevolisti chiederebbe alla primogenita: «Che cosa ha da nascondere Sabrina?» Ma il ricordo di Valentina è diverso: «Papà non mi ha mai fatto quella domanda. Mi ha detto invece: "che cosa ho detto io di Sabrina? Per quale motivo sta qua?". E io gli ho risposto: "non so se te lo posso dire". Quel giorno non glielo ho detto. Non avevo intenzione di andare in carcere, ma quando ha accusato Sabrina volevo vederci chiaro, ero sicura dell’innocenza di mia sorella perché avevo vissuto con mia sorella la notte dell’arresto di mio padre quando non voleva credere che papà fosse colpevole. Io gli dicevo:« E’stato lui». E lei mi diceva. "No me lo deve dire lui in faccia"».

Forse solo un Avetranese potrebbe dirci se Valentina sta cercando di dare un interpretazione diversa a quella frase, certo è che si allontana non poco da tutte quelle che voi ed altri avete pensato e che, francamente, mi sembravano più verosimili.

Sira

Anonimo ha detto...

Ma chi ci crede a Valentina ? Quella del puzzle con lettera scritta dalla corbi, quella delle ossa di sarah che fanno male quando veniva abbracciata, quella che appena il padre inizia a parlare di Sabrina cambia discorso immediatamente....etc etc.
E per terminare sempre quella di "'mi voglio godere mio padre"'quando misseri era uscito dal carcere : la stessa Valentina lo aveva saputo 2 gg prima e subito si era precipitata a dare un 'intervista in giardino alla cavo ed il giorno dopo con le 2 pennivendole per l'intervista piu' orripilante della storia del giornalismo.
Goditelo pure : e' tutto tuo questo bell'esemplare.
Comunque Valentina e' incredibile....nel senso che non ci si puo' credere a tutte le boiate che lei con corbi costruiscono a tavolino. Si rassegni : nessuno ha interesse a sentirla.

Anonimo ha detto...

@sira
Solo per dirti che il pm Mariano Buccoliero e' di Sava, a pochissimi km. da aveteana ed il dialetto lo conosce benissimo!
MA

Giacomo ha detto...

Anonimi vari.
Ma voi davvero credete, che da poche frasi estrapolate da migliaia di conversazioni intercettate, in cui si parla di tutt'altro che della presunta partecipazione di Sabrina e Cosima all'omicidio di Sarah e di cui non si sa se gli autori sapevano di essere intercettati, si possa dedurre una qualsiasi verità?
Certo, si possono dedurre migliaia di "verità", ma di sicuro non la VERITA'.
Le intercettazioni vanno ascoltate e valutate tutte, nella loro interezza.
Non solo, ma le intercettazioni non costituisono mai una prova, ma solo una base per la ricerca di solide prove. In mancanza di queste le intercettazioni, soprattutto, se vaghe, indistinte, variamente interpetrabili, non servono a niente, se non ad alimentare pettegolezzi e pregiudizi.
E' un gioco sporco a cui i media continuano a prestarsi per inveterata abitudine e per prono servilismo a chi detiene un qualsiasi potere.
Secondo voi, da dove escono queste intercettazioni ad orologeria, distillate col contagocce? Chi fa in modo che arrivino ai vari media? E con quale scopo? E perché i media le divulgano proprio ora, alla vigilia di importanti decisioni che un magistrato, tremendamente solo, è chiamato a prendere nei prossimi giorni?

Giacomo

norma ha detto...

Concordo con Giacomo e poi bisognerebbe sapere se Valentina ha ascoltato quelle intercettazioni prima di rispondere alle domande della Corbi,perchè può essere anche che la giornalista le abbia chiesto cosa il padre le avesse detto durante il loro primo colloquio e lei,che dubito possa ricordare a memoria l'intero contenuto dei loro discorsi,comprese le date in cui questi sono avvenuti,le abbia risposto in questo modo,pensando erroneamente che il padre le avesse chiesto "cosa ho detto io di Sabrina" proprio durante il loro primo incontro.Questo è presumibile perchè sarebbe sciocco da parte di Valentina dare un'interpretazione che si allontana così tanto dalla realtà,avrebbe detto qualcosa di più inerente a quel "ce stà muccia" ecc.

isa ha detto...

secondo me tutte le interviste rilasciate alla Corbi si ritorceranno dietro come un boomerang alla famiglia più nota d'Italia, l'amica di famiglia si è offerta per depistare dietro un congruo guadagno ma hanno finito per fornire n-mila versione discordanti e contraddizioni

Sira Fonzi ha detto...

Dalla Repubblica di Bari:

Sabrina e Cosima Missseri restano in carcere. Lo ha deciso con un'ordinanza di 18 pagine il giudice per l'udienza preliminare, Pompeo Carriere. A chiedere la scarcerazione erano stati gli avvocati delle due donne sulla base della sentenza della Cassazione che aveva ritenuto deboli in molte parti le prove contro le due donne e sulla base delle dichiarazioni della psicologa e dello psichiatra del carcere che avevano raccolto la confessione di Misseri. La Procura aveva però espresso parere negativo, depositando nuove intercettazioni telefoniche.


Sono dispiaciuta, spero che il
contenuto delle motivazioni dimostri l'onestà professionale, l'indipendenza e l'assenza di qualsiasi pregiudizio del Carriere.
Vedremo..

Sira

Giacomo ha detto...

Sinceramente credevo che Carriere, pur rinviandole a giudizio, le avrebbe liberate o, quantomeno, mandate a casa.
Aveva ragione Coppi a chiedere la rimessione!

Giacomo

Unknown ha detto...

Sira, nell'articolo mancano alcune paroline fondamentali, come meravigliarsi, le Misseri restano in carcere in attesa che il Gup si pronunci sui rinvii a giudizio. Quindi lunedì prossimo, dopo aver visionato le carte, deciderà se rinviarle a giudizio lasciandole in carcere o mandandole a casa.

Era preventivabile che prima avrebbe voluto studiare quanto portatogli dalle parti.

Ciao, Massimo

Anonimo ha detto...

Scontato a questo punto il rinvio a giudizio con gli stessi capi d'imputazione.

Anonimo ha detto...

L'interpretazione data da Valentina nell'intervista rilasciata alla Corbi risulta assai forzata se ci si riferisce al significato specifico della frase oggetto di interesse, ma bisogna vedere se Valentina si riferisce a quello o ad altri passaggi di quel primo colloquio (in fondo non sappiamo se l'intercettazione trasmessa riguardi tutto l'incontro o solo parte di esso).
Ritengo invece di fondamentale importanza l'intuizione e l'analisi fatta da Norma. Quello che puo' sfuggire ad un primo ascolto, e che invece si sente ascoltando con attenzione, è che c'è una parola prima della famosa frase e questa parola potrebbe essere effettivamente "disciuno". Se le cose stessero così, questo cambierebbe completamente il senso del discorso e in fondo che senso avrebbe da parte del Misseri chiedere a Valentina "che sta nascondendo Sabrina?".
Se effettivamente lui si fosse inizialmente autoaccusato per coprire la figlia, sarebbe quantomeno l'unico ad essere al corrente della sua colpevolezza e quindi che senso ha chiedere ad altri "che sta nascondendo Sabrina?"

Ciao a tutti
Sandra

Sira Fonzi ha detto...

Massimo, sono già uscite le motivazioni:
http://www.tg1.rai.it/
Alla fine dell'articolo.
Buona lettura

Sira

Unknown ha detto...

Lo so Sira, vai a leggere le prime dieci righe della seconda pagina e capirai perché ho scritto quanto ho scritto nel comento precedente.

Ciao, Massimo

Anonimo ha detto...

Vero è che le 2 istanze viaggiano separate ma è altrettanto pacifico il rinvio a giudizio della Misseri e della Serrano.
Nonostante l'amanuense Misseri

Mimosa ha detto...

Se si legge a metà della pagina 4 si vede bene l'interpretazione che viene data corrisponde alla mia: "sta muccia" = "sta tacendo" e il "cu" = "perché" ... visto che la voce aveva l'intonazione interrogativa.
...
... e io non sono nemmeno del Sud, ma ho solo studiato un po' linguistica e dialettologia.

Lo ho voluto sottolineare senza polemiche ma solo per mia soddisfazione personale, e soprattutto perché le volontarie denigratorie mistificazioni non le digerisco.

Mimosa

Anonimo ha detto...

@mimosa
Si rilegga il suo post di ieri ....
Mimosa ha detto...
Da noi "mucci" e "stà muccia" sono imperativi per zittire la persona
E quindi gentile Mimosa
Chi l'aveva corretta citava proprio il vocabolario dell'ordinanza. Questo perche' le mistificazioni non le digerisco
Petunia

Giacomo ha detto...

Massimo, ho letto l'ordinanza.
Anche se spero che tu abbia ragione, sono molto pessimista e quelle dieci righe potrebbero essere un semplice "pro forma"
Il GUP si è allineato e coperto. Sceglie alcune intercettazioni e alcuni comportamenti delle imputate, attribuendogli solo valenza accusatoria, senza per niente confrontarle con l'ottica difensiva.
Dall'impostazione generale si comprende che rinvierà a giudizio Sabrina e Cosima, per omicidio e sequestro, oltre che per occultamento.
Ci sono echi della mentalità aprioristica, per cui si darebbe l'ergastolo, in base ad uno sfoggio di filologia IN OTTICA COLPEVOLISTA, applicata nemmeno a frasi, ma a singole parole pronunciate da Misseri. E meno male che quest'ultimo è inattendibile!
Ma come dicevo, spero di sbagliarmi.

Giacomo

Unknown ha detto...

Che le mandi a giudizio è quasi logico e direi normale, Giacomo, ma non sono solo quelle dieci righe a chiarire. Meglio ancora il gup lo spiega a pagina 17 quando scrive: "Beninteso: sempre nella attuale prospettiva accusatoria, la cui integrale fondatezza dovrà poi essere vagliata da questo giudice al termine effettivo dell'udienza preliminare.

Motivo per cui vuole avere una visione chiara e ad ora la situazione non glielo permette. Poi le tenga pure carcerate se gli pare giusto, ma sarebbe uno smacco a ciò che prevede il Codice Penale ed allora sì, in quel caso e solo in quel caso, si potrebbe dire che si è allineato. Per il momento lasciamolo lavorare (e ne ha di cose da fare in questa settimana).

Ciao, Massimo

Manlio Tummolo ha detto...

Ho già scritto per l'altro post le mie osservazioni. Qui specifico: l'assurdo è tenere in carcere due donne perché non parlano su un evento familiare. Ora il Codice di Procedura Penale, sulla base di un principio giuridico che risale al Diritto Romano, consente ai familiari di tacere se sanno in tutto o in parte che cosa di illecito abbia commesso un loro congiunto. Quindi, la motivazione del mantenimento in carcere è antigiuridica, oziosa, e ben degna dei SS. Inquisitori, verso i quali non ho alcuna fiducia. Vedremo le conseguenze dello sciopero degli avvocati e vedremo pure le motivazioni di un rinvìo a giudizio senza la benché minima prova o segno o traccia, scientificamente vagliabile. Di quegli individui non si può avere alcuna fiducia, dimostrano la complicità di chi protegge evidentemente qualcuno tenendo in galera persone, sulla base di cose assurde, di interpretazioni assolutamente di comodo, di frasi, se ben si guarda, intraducibili perché prive di ogni senso compiuto. E Misseri non risultava "inattendibile" o lo è solo quando sembra accusi la propria famiglia ?
Potremmo dire, parafrasando da una fiaba, "Mucci, mucci, sento odor di inquisitoriucci".
Quanto al lasciarli "lavorare", caro Massimo, potremmo noi impedirglielo ? Evidentemente no, ma l'ozio sarebbe preferibile ad un simile vergognoso "lavoro".

Manlio Tummolo ha detto...

ERATA CORRIGE: penultimo capoverso "o lo è solo quando sembra accusi la propria famiglia" va letto: "o è attendibile solo quando sembra accusi la propria famiglia ?"

Anonimo ha detto...

Vuole spiegare al popolo quale sarebbe lo smacco al codice penale se il gup decidesse di fare restare in carcere le due donne ? Se il giudice ritiene che sussistano o l'inquinamento delle prove o il pericolo di fuga ( si profila un ergastolo, non qualche anno) secondo il codice nega la scarcerazione. Questo il diritto.
Dopo il rinvio a giudizio , forse a Sabrina converrebbe raccontare i fatti sperando che non sia troppo tardi...
Anche i pm sanno che si e' trattata di " una lezione sfuggita di mano"' ....continuare con questo comportamento nella speranza che in assenza di confessione andranno assolti e' follia allo stato puro.
E quello che per Coppi ha arrogantemente sbandierato come alibi finira' invece per inchiodare Sabrina : il falso alibi non e' un indizio ma una prova.
MA

Marco ha detto...

Mi pare che quest'ordinanza comunque escluda definitivamente l'ipotesi che le due donne possano affrontare il processo a piede libero. La libertà al termine dell'udienza preliminare ci potrà essere solo in caso di non luogo a procedere (decisamente improbabile, a questo punto). Del resto un passaggio di pagina 14 non lascia spazio a dubbi: "... in un caso come questo, di estrema complessità e di alto tenore indiziario, è di capitale importanza che tutte le persone informate dei fatti, nell'eventualità di un rinvio a giudizio al termine dell'udienza preliminare, vengano poi ascoltate in dibattimento al riparo da qualunque tentativo di condizionamento (che, come si è visto, le due imputate hanno già cercato di porre in essere durante le indagini)."

Manlio Tummolo ha detto...

Signor MA, siamo alle solire: ma quale pericolo di fuga, ma quali depistaggi ? Il motivo del mantenimento in carcere, a spese del popolo italiano (se fossero i PM, il GIP, il GUP o altri Organi giudiziari cinguettanti a dover pagare, uscirebbero tutti), è detto chiaramente nella frase che, capovolgendo per comodità (rivolgimento della frittata), sostiene che è il "comportamento silente" delle due donne a farle tenere in galera, mentre ciascuno è libero di tacere per legge e per Diritto sulle eventuali responsabilità di un proprio congiunto, per cui nessuno può essere preventivamente punito per tale silenzio (ammesso, ma non concesso, che di silenzio complice si tratti, e non di semplice ignoranza dell'evento). Ma, relativamente all'omicidio, il CPP stabilisce il termine massimo di un anno nella custodia autelare, che per Sabrina Misseri ormai è alla conclusione. Vengono pure rimandati a casa mafiosi incalliti.
Signor MA, vogliamo forse prenderci in giro ? Qui siamo di fronte al più squallido abuso contro la legge che la storia giudiziaria di uno Stato, che si spaccia per democratico e fondato su una Costituzione, non aveva mai registrato. Siamo alle "lettres de cachet", con cui il sovrano assoluto teneva in galera, magari incatenato, per tutta la vita qualcuno senza processo. Ma siamo impazziti ? Abbiamo perso ogni senso e cognizione del rispetto delle norme costituzionali e penali ? Vorrei solo che coloro che, con grande disinvolta faciloneria sono favorevoli a tali abusi, provassero, anche per una semplice "bagatella", l'infame peso di un potere giudiziario che abusa delle proprie competenze, per far capire quanto schifo faccia una cosa del genere.

Anonimo ha detto...

Ciao Massimo,

è vero quello che dici:"Lasciamolo lavorare", anche perché fino ad ora non mi pare abbia lavorato molto autonomamente.

Le 18 pagine sono un copia incolla della sentenza della Cassazione che confermava l'imputazione della soppresione a Sabrina e Cosima( e lo ripete più volte, pur confermando che ciò non è un anticipazione del verdetto)

Approva le conclusioni della Cassaziona riguardo il reato di soppressione, dà credito ai testimoni, alle ricostruzioni della Procura, e soprattutto non si limita a condividere l'azione di depistaggio di cui vengono accusate, ma esprime sue personali considerazioni.
A pag. 8 mi sembra(non ho sottomano le morivazioni) dice una cosa del genere:"Sabrina ha mentito, mentito, ed ancora mentito, ed aggiunge degli avverbi molto "forti" a seguire.

Penso che ci sarà almeno un capo di imputazione, che è la soppressione, per il resto non sappiamo quali altri intercettazioni la procura abbia presentato al gup che non sono trapelate e di cui il gup ha ritenuto opportuno non farne menzione.
Si è avvalso infatti di tutto il materiale che aveva per motivare il rigetto, tenendo conto del solo capo di imputazione della soppressione ed ha reso note le intercettazioni che riguardavano il capo d'imputazione stesso.
Almeno questa è la mia interpretazione.

Ciao Sira

Alberto ha detto...

Le motivazioni sembrano scritte dal PM, non dal GUP.
Il GUP dice che, essendo l'omicidio avvenuto in casa, tutti i membri della famiglia erano al corrente di quanto accaduto. Affermazioni che andrebbero prima provate.
Le eventuali dichiarazioni eteroaccusatorie per di più rese da un ex-reo confesso dovrebbero avere una valenza nulla se non suffragate; la frase: “Ce sta' 'muccia la Sabrina” è peraltro oscura, e l'esegesi delle fonti non dovrebbe essere ammessa dal giudice – il quale invece si rallegra di essere del circondario pertanto linguisticamente provveduto; così si rischia una deriva pericolosa e si creano precedenti.
A mio giudizio la Difesa avrebbe fatto bene a prospettare un ventaglio di possibili interpretazioni tra cui una che non cogliesse eventuali riferimenti diretti del Misseri al processo ma più intimistica e familiare, di sfogo. Invece l'interpretazione fornita ha offerto il destro ai rilievi del GUP.
Il GUP per provare i depistaggi e quindi il possibile inquinamento probatorio che sconsiglia la rimessione in libertà dice che la condotta delle due donne va giudicata alla luce del fatto che entrambe sin dall'inizio erano al corrente del fatto omicidiario nel suo esatto svolgimento; per dimostrarlo si appoggia alle motivazioni della Cassazione che ravvisa la gravità indiziaria per quanto riguarda il concorso in soppressione di cadavere. Ma la valutazione su questo specifico punto resta pur sempre di merito pertanto competenza dei giudici di Taranto che dovrebbero basarsi su argomentazioni fondate sugli elementi di giudizio acquisiti e non seguire pedissequamente “per relationem" una decisione di un altro organo seppure sovraordinato.
Le richiamate motivazioni della Cassazione sul concorso in soppressione di cadavere sono molto sbrigative, e rinviano agli accertamenti tecnici sulle celle telefoniche (l'indomani della scomparsa di Sarah i cellulari delle due donne avrebbero agganciato una cella che serve contrada Mosca - ma anche una zona estesa alcuni kilometri), al soliloquio di Misseri in macchina (che il giudice invece avrebbe dovuto semplicemente dichiarare "irricevibile" per quanto oscuro e disturbato) e, a quanto parrebbe di capire, agli accertamenti sulla porta posta sul retro del garage. Una congerie di elementi eterogenei e aspecifici rispetto all'ipotesi di reato formulata. La contestazione di questa ipotesi poteva avere un senso nel contesto della decisione del Riesame oggetto di impugnativa, dato che, essendo ravvisata la sussistenza del reato di omicidio non poteva conseguentemente per logica non essere anche contestata la soppressione in concorso.
Ma nel momento in cui la Cassazione non ravvisa la gravità indiziaria in ordine al reato più grave, anche il reato minore dovrebbe seguire la stessa sorte, stante l'esiguità degli elementi a riscontro. Invece tali elementi sono stati ritenuti sufficienti, ed è stata ritenuta sussistente la soppressione, che è ciò che ha tenuto ancora in carcere le due donne Misseri e su cui a poco a poco - come era facile prevedere - si vanno riorganizzando la strategia argomentativa degli organi inquirenti e le tendenziose ricostruzioni giornalistiche.
Da sottoscrivere in toto le parole dell'Avv. Marazzita secondo cui la Cassazione non ha ordinato la scarcerazione annullando senza rinvio perché non se l'è sentita di dare uno scossone ancora più forte al già fragile castello accusatorio. D'altro canto, l'istituto del Riesame nella sua concreta applicazione pratica ha fallito la sua funzione di garanzia, nè l'intervento della Cassazione può sanare sempre tutte le eventuali patologie emerse nelle fasi precedenti.

Alberto

Anonimo ha detto...

L'avvocato marazzita dice anche che mentire se e' concesso all'imputato e' GIUSTAMENTE pregiudizievole per l'inquirente sospettoso per natura.
E mi sembra che di balle S e C ne abbiano raccontate.
E il memoriale di misseri e' anch'esso un coacervo di panzane.

Giacomo ha detto...

Condivido tutto quello che dice Alberto.

Quest'ordinanza ricalca il modo di ragionare degli autori delle precedenti ordinanze.
Si è raccolta una gran mole di intercettazioni e poi le si esamina, scegliendo poche frasi o singole parole isolate da qualsiasi contesto, per trarre da essi elementi di conferma ad un teorema precostituito.
Addirittura si ricorre ai servizi televisivi, per estrapolare scene o singoli gesti durati frazioni di secondo, come ad es il gesto di Cosima che appoggiava due dita sul petto del Misseri per farlo rientrare in garage, sottraendolo all'indegna gazzarra inscenata da un pugno di cosiddetti giornalisti.
Naturalmente questa per il gup è una prova di colpevolezza di Cosima, quasi una prova regina.
Tutta l'ordinanza è costellata di queste cosiddette prove di colpevolezza.
Comunque traspare chiaro il pensiero colpevolista sottostante anche per quanto riguarda l'omicidio, specialmente nella parte in cui il GUP afferma che c'è la sussistenza del pericolo di reiterazione del reato di omicidio.
E questo è in netta contraddizione con le premesse, in cui il GUP dice che non ha ancora preso in considerazione questa imputazione.

Giacomo

Marco ha detto...

Restano tuttora misteriose (almeno per me) le controargomentazioni (se ci sono) della difesa riguardo a due punti cruciali che vengono usati per consolidare l'ipotesi di passati tentativi di inquinamento delle prove che, come si è visto anche in quest'ultima ordinanza, incidono in maniera decisiva sul mantenimento della misura cautelare in carcere:

- il fatto che un testimone, dopo una prima visita di madre e figlia, sarebbe in seguito stato invitato, dalla prima, a riferire ai carabinieri di aver visto un furgone bianco, e di lasciar perdere Opel Astra e furgone blu (e qui poi ci sarebbe da aprire un ulteriore capitolo per capire come venga inserito il tizio baffuto che lo guidava nella attuale ricostruzione accusatoria);
- i cellulari che Cosima Serrano avrebbe cercato di far maneggiare al fratello di Misseri.

Sono due episodi sempre citati nelle ordinanze dei vari giudici, ma mai approfonditi abbastanza da chi si occupa mediaticamente del caso.

Manlio Tummolo ha detto...

Bsognerebbe rendersi conto che ciascuno dei magistrati implicati in questa vicenda, e perfino quelli che in Cassazione si sono lavati le mani nello stesso catino quattro volte con acqua ormai sporca, accettano ciecamente certi presupposti e non ne ammettono altri. I loro sono un pre-processo, un pre-giudizio e una pre-condanna già fissati, e non accettano discussione, non accettano confronti, continuano con un'azione del tutto illegittima. Si dànno reciprocamente man forte. Anche il Carrere, rigettando la richiesta di analisi autoptiche più precise, per quanto ritardate a causa di precedenti rigetti, dimostrava di essersi presto schierato da una certa parte. Adesso serve tenere in galera le due donne (ma per Sabrina ormai, vogliano o non vogliano, salvo abusi fuori da ogni regola, la scadenza dei termini di custodia cautelare è prossima, e sarebbe già avvenuta senza la richiesta di rimessione, per altro del tutto fondata, ma, a mio parere, genericamente motivata con riferimento all'ambiente e non agli stessi giudici) per tener liberi ovviamente altri. Cadono le braccia per il fatto che accusano le due donne di ogni cosa, compresa la "soppressione" di cadavere, mentre il Misseri è reo confesso, ed anche ammesso che tale confessione sia puramente strumentale, nondimeno sarebbe dovuto rientrare in cella. Invece lo lasciano tranquillo. Insomma, i magistrati più direttamente interessati manifestano vero odio personale nei confronti delle due donne, gli altri tengono loro bordone, arrampicandosi su ogni possibile specchio per sfogare questa rabbia per la mancata e tanto attesa "confessione". Se Sabrina o la madre avessero confessato, a quest'ora sarebbero molto probabilmente a casa, almeno fino a sentenza definitiva.

Manlio Tummolo ha detto...

Una breve questione di metodo: per dire che qualcosa è una panzana, occorre sapere che un'altra è la verità; ma la verità qui è del tutto estranea a questo nauseoso procedimento inquisitorio e persecutorio, interamente fondato su menzogne ed abusi procedurali. Dunque, è impossibile sapere quale delle varie affermazioni sia la verità. Quanto poi alle frasi del Misseri o di altri, specie in dialetto, nessuna ha senso compiuto, e pertanto non manifestano alcun significato chiaramente individuabile e dimostrabile in sede probatoria. Perché non hanno chiesto al diretto protagonista che cosa avesse voluto dire il suo "muccia" o "muci", o che altro fosse? Perché nulla c'era da chiedere o dire. Natalia Ginzburg ha scritto anche un "Lessico Famigliare": ebbene, ogni famiglia ne ha uno, nulla di improbabile che il senso lo sapessero solo i familiari. Da noi, a Trieste, si dice "muci, muci" ai gatti.

Marco ha detto...

La durata massima di un anno per la custodia cautelare si riferisce alla fase delle indagini preliminari fino al termine dell'udienza preliminare. I termini in questo caso scadono il 27 novembre, ma la decisione del GUP è fissata per il 21, quindi in caso di rinvio a giudizio scatterebbe la seconda fase (se ricordo bene, un anno e mezzo, salvo eventuali sospensioni) che in teoria servirebbe a "coprire" il dibattimento fino alla decisione di primo grado. Del resto, gli stessi imputati del processo di Perugia si sono fatti quasi quattro anni di carcere, tecnicamente tutti in custodia cautelare.

norma ha detto...

Tornando alla sentenza,mi stupisce la premessa del gup che vuole solo salvare le apparenze facendosi credere giudice neutro,quando in realtà ha con chiarezza già deciso,deciso ed ancora deciso.Grande importanza alle intercettazioni,si comincia con quella di Misseri con la nipote,che viene credutissimo quando dice che tutti e tre volevano fare "i furbacchioni"...ma mi sfugge qualcosa o Michele è ritornato ad essere attendibile?Se si,allora lo è anche per es. su quanto disse allo psichiatra ed alla piscologa!Ma a quanto pare non è così e Carriere ne è così convinto che si è dimenticato di spiegare i motivi per i quali questa intercettazione è più credibile delle altre.Ma andiamo avanti e si scopre che la colpevolezza di Cosima è fondata sull'intercettazione in cui esprime la volontà di vedere la sua casa colpita da un fulmine prima dell'arrivo di Sarah quel giorno...eh beh certo,questa è una frase che solo una donna che è colpevole potrebbe proferire,mica una persona magari innocente che ha visto andare in fumo la sua vita e la sua famiglia per colpa di un marito maniaco che le ha ammazzato la nipote e poi ha accusato la loro figlia!Ma le intercettazioni non finiscono qui,c'è quel "muccia" di cui il gup si vanta di conoscere il significato perchè originario della zona (ma in procura usano il fai-da-te,sono troppo in crisi economica per avvalersi di interpreti?) e che senza ombra di dubbio indica la colpevolezza delle indiziate,ma potrei anche arrivare a pagare per vedere la faccia di Carriere quando gli faranno notare la parola che Misseri pronuncia prima di quel "ce stà muccia...",perchè stravolge davvero l'importante significato che lui ha voluto dare,anzi direi che inguaia proprio i suoi amici piuttosto che le indiziate-ma-per-lui-già colpevoli indagate.Ma arriviamo dritti al nocciolo della questione:l'occultamento del cadavere provato dal fatto che i cellulari delle due donne si sono agganciati alla cella compatibile con quella di c.da Mosca...Si perchè la s.ra Cosima quel giorno non è andata a controllare la gradazione dell'uva in uno dei suoi terreni vicini a quella contrada (terreno che sicuramente possiede,altrimenti Porta a Porta ci avrebbe già fatto un'intera puntata),ma è andata a terminare il "lavoro" del marito,e la prova di tutto questo sapete qual'è?Il fatto che questa donna,durante la sua dichiarazione spontanea,ha nascosto il fatto che quel giorno fosse incompagnia della figlia!Certo,perchè non è mica un dato di fatto che la signora non ha ormai motivo di nascondere,è stato fatto intenzionalmente perchè spera che tutti se ne dimentichino,infatti nessuno gliel'ha chiesto...ma forse perchè era una dichiarazione spontanea?Quanti dubbi rimarranno irrisolti,solo una certezza rimane:a Taranto reìterano,reìterano ed ancora reìterano....

Anonimo ha detto...

Anche lei norma reitera reitera reitera reitera. Noiosamente reitera . Senza apportare nulla .E' sempre la solita solfa,la solita tiritera.
Lasci ai magistrati fare il proprio lavoro. Come agli avvocati. Non mi sembra che lei ne abbia competenza..
Torni su fessbuc

Anonimo ha detto...

Se le due donne sono innocenti come dicono si facciano interrogare. E cosi' la giuria popolare ed il presidente di corte d'assise e gli altri togati potranno capire.
Trincerarsi dietro i non ricordo, le dichiarazioni spontanee oltre ad avvalersi della facolta' di non rispondere, che la legge prevede, induce a pensare che ci sia qualcosa da nascondere.
Parlare significa dire il vero anche se l'imputato puo' mentire e' abbastanza lapalissiano che poi i giudici nel formarsi un giudizio.
Esempio banale : ti viene chiesto " avete litigato la sera prima con Sara ? La risposta e' si
Questo non significa che siccome hai litigato poi l'hai uccisa. Le liti sono all'ordine del giorno....
Se invece la risposta e' no e su questo va avanti mezz'ora di interrogatorio (solitamente gli inquirenti se ti fanno una domanda hanno almeno 2 in essere) e' altrettanto logico che ci si chieda al di la' dell'inquirente ma da semplice cittadino, perche' una persona menta. E Sabrina nell'interrogatorio ha mentito . Nelle interviste ha mentito.
Certo essere bugiardi non significa automaticamente essere assassini direte come sempre,pero' certamente non dispone bene ...
Come mai se nostro figlio non ci racconta il vero quando viene scoperto si da' una punizione e certamente si rimarra' anche delusi dal fatto e ci si chiede perche' ci ha nascosto il vero o lo ha falsificato
Lo stesso vale e deve valere nei confronti degli altri

MA

norma ha detto...

Caro Ma o Wide o anonimo,davvero curioso il fatto che,pur trovando noiosi i miei commenti,arrivi persino a seguirmi su fb pur di non perdersi una parola di quello che scrivo...Ma non aveva detto che è sempre la solita solfa?E come mai chiede solo a me,che a suo parere sono quella più noiosa e ripetitiva di tutti,di smettere onde lasciare i magistrati liberi di fare il proprio lavoro?Forse mi sta sopravvalutando...

Manlio Tummolo ha detto...

Anche gli anonimi, ma appassionati amanti della SS. Inquisizione reiterano i loro commentini ai commenti altrui. Riguardo alla custodia cautelare biosgnerebbe vedere se il caso di Perugia e quello dei Misseri abbiano avuto ambedue lo stesso tipo di fase preliminare, ovvero senza pause o interruzioni. In realtà la scadenza era già saltata, ma l'ha prolungata, per ragioni non conmprensibili, la richiesta di rimessione (non mi pare esplicitamente citata nella legge), la quale, lasciando comunque in carcere l'indagato, non dovrebbe costituire pausa nella custodia cautelare. Ma, non è da oggi che lo dico, i giuristi hanno una mente contorta, altro che Diritto: sono amanti del sistema ramificato dalle mille vacue distinzioni e dai ricami arabescati. I relativi articoli sulla custodia cautelare ne sono un chiaro esempio a livello di malattia mentale (ma questa è colpa del legislatore, non del magistrato, sebbene spesso il legislatore sia anche giurista). Ho detto, nell'altro post e in altre sedi, che la formulazione, l'interpretazione e l'applicazione della legge dovrebbero essere completamente diverse. Sostengo anche che occorrerebbe creare un Organo autonomo di procedimento amministrativo e penale per atti illeciti e reati veri e propri compiuti da magistrati, che trasudano il peggior spirito faziosamente corporativo, e costituiscono l'unica categoria che si esamina e si giudica da sè, naturalmente quasi sempre assolvendosi. Prima o poi occorrerà trovare una drastica soluzione del problema.

Manlio Tummolo ha detto...

Ma, signor MA, come riuscire a farLe capire che, per dire che uno mente, bisogna sapere la verità ? E se si fosse certi di avere la verità, non occorrerebbe fare domande su quale essa sia ? E' come la nuova sparata sulla Gazzetta del Mezzogiorno, del gazzettiere Mimmo Mazza: riporta, sotto il titolo "Sabrina tentava di depistare" un dialoghetto tra lei e l'ex-amica Mariangela, dove una ricordava di aver fatto una cosa, l'altra non ricordava o la ricordava diversa. Chi delle due ha ragione ? Probabilmente ricordano cose diverse, per aver agito in assenza dell'altra e in momenti diversi, ma non se ne rendono conto. In psicologia è noto che mai le versioni tra due o più testimoni di un fatto (cfr. incidenti stradali) sono uguali, e talvolta neppure simili. Ma qui un gazzettiere, dal cognome che spiega tutto, parla di "depistaggio". Signori, per parlare di depistaggi e di menzogne, occorre dimostrare che la versione opposta sia non solo falsa o erronea, ma che sia INTENZIONALMENTE FALSA O ERRONEA, e non semplice effetto di cattivi ricordi, comune ad ambedue. Insomma, più miserabili di questi SS. Inquisitori, veri eredi dei giudici di streghe ed eretici del '600, non vi potevano essere. Verrà anche per loro il momento di risponderne, stiano tutti certi, mazze o non mazze, mazzieri o non mazzieri.

Anonimo ha detto...

Le ho fatto un esempio sig Tummolo : 2 testimoni riferiscono che Sabrina ha litigato con sarah....
Sabrina dice che non e' vero. Sono sempre bugiardi gli altri ??
Il mio era solo un esempio.
Come norma che dice caro anonimo Ma o Wide. Io sono MA che sta per massimo ma avendo postato qche volta inizialmente così' si erano creato comprensibili problemi con il gestore del blogger. Pertanto quello che scrivi non e' vero. Tanto per cambiare ....

lori ha detto...

evidentemente quello che ai testimoni sembrava una lite, per sabrina poteva non esserlo, tanto che nel diario sarah scrive " tanto ci sono abituata" , quindi qualcosa di abituale alla quale la ragazza non ha creduto di dover attribuire più importanza del solito

lori

Marco ha detto...

@ Manlio Tummolo
Sì, nel caso di Perugia ci fu una carcerazione continua. In sintesi, è sufficiente che il giudizio avvenga prima del termine di ciascuna fase (quindi entro un anno per quanto riguarda il rinvio a giudizio, poi un anno e mezzo per il primo grado, e così via, ovviamente sempre in riferimento al reato di omicidio) per far sì che una persona resti in carcere fino a sentenza definitiva, ovviamente se il giudice ritiene che esistano le esigenze cautelari e se nel frattempo non sia giunto un verdetto di assoluzione, il che comporterebbe un'immediata scarcerazione. Le liberazioni per decorrenza termini, anche magari di criminali acclarati, avvengono perché appunto non vengono rispettati questi termini di fase, non riuscendo a giungere a sentenza entro quei limiti temporali. La sospensione della decorrenza, come nel caso della richiesta di rimessione, suppongo che esista per evitare che certe richieste vengano usate strumentalmente dai difensori al solo scopo di far decorrere i termini e far scarcerare il detenuto. Comunque credo pure io che le norme sulla custodia cautelare vadano riviste e migliorate, anche perché a mio parere su molte valutazioni lasciano troppa discrezionalità al giudice (ad esempio, sul pericolo di fuga si può dire tutto e il contrario di tutto, e con un ragionamento neanche troppo articolato si può riuscire a dimostrare che chiunque potrebbe riuscire a sottrarsi alla giustizia).

Mimosa ha detto...

La lettura di quanto scritto in questo link http://www.iltaccoditalia.info/sito/index-a.asp?id=18812 (che si trova qua a fianco) non fa meditare nessuno?

Anonimo ha detto...

No norma non la sto affatto sopravvalutando ....le ho detto che non ha alcuna competenza E non ho detto di lasciare lavorare i magistrati ...ho aggiunto anche gli avvocati.
Che lei volutamente omette.come al solito....
Proporrei a tutti una lettura della sentenza della Thyssen.
Per la serie "'tutto il mondo e' paese"
MA

norma ha detto...

Io proporrei di lasciare a tutti la libertà di commentare in maniera educata senza esprimere giudizi su eventuali competenze in materia(ma poi a quale materia ci si sta riferendo?) di questo o quell'altro soggetto,dato che non mi sembra che Massimo abbia richiesto questo requisito a coloro che usano scrivere nel suo blog e, qualora l'avesse fatto,penso che quantomeno esigerebbe l'invio del certificato di Laurea in Giurisprudenza (sempre se è questa la competenza pretesa dal signor Ma).Però,ora che ci penso,potrebbe cominciare proprio il signor Ma che,dato che desidera che siano esclusi dal blog coloro che non sono in possesso del titolo di studi da lui ritenuto fondamentale per la partecipazione,a far recapitare,a chiunque lo desideri,una copia autenticata del suo titolo di studi.Quanto al non aver scritto "anche gli avvocati",oltre ai magistrati,come risposta al signor Ma che mi richiedeva di lasciare lavorare serenamente i suddetti soggetti,non capisco a quale vantaggio mi avrebbe portata,nell'economia del mio discorso,un'omissione voluta come quella di nominare solo gli uni e non gli altri.Tornando a temi più seri,ossia l'intercettazione della prima telefonata tra Sabrina e suo padre,direi che siamo alle solite:quando c'è qualcosa di favorevole a Sabrina,è chiaro che si tratti di una recita in quanto la furbacchiona sapeva di essere intercettata.Solo che Sabrina a volte questo se lo dimentica,ma ciò succede anche nell'ambito della stessa telefonata perchè,se finge chiedendo al padre spiegazioni pur sapendo bene quello che è successo,commette poi l'errore di dimenticarsi per un attimo di essere intercettata e lo minaccia velatamente dicendogli "si però poi ti voglio parlare"...Quindi le cose saranno andate sicuramente così,perchè non può certo essere,tanto per fare un esempio,che Sabrina desideri parlare al padre perchè vuole capire come mai quell'uomo che per 22 anni è stato un padre esemplare,abbia potuto fare una cosa simile...nooo,troppo semplce!

Giacomo ha detto...

A quello che dice Norma, vorrei aggiungere che la Voce di Manduria, nell'articolo a firma di Nazareno Dinoi, (che curiosamente ha il cognome che nella finzione cinematografica diedero ad Alberto Sordi nel magistrale film "Detenuto in attesa di giudizio") dopo aver pubblicato il contenuto dell'ultima telefonata tra Sabrina ed il padre,- da cui si evince solo che una figlia chiede accoratamente a suo padre perché ha compiuto un simile delitto,- al fine di dare una connotazione negativa al tutto e gettare un'ombra sinistra su Sabrina chiosa:

Sabrina che nelle precedenti convulse telefonate fatte e ricevute a parenti e amici aveva sempre sostenuto la tesi del complotto («perché mio padre non può esser stato, qualcuno lo sta incastrando»), dirà alle telecamere nelle ore e nei giorni successivi, che suo padre «era un mostro che non l’avrebbe mai perdonato e che se ha sbagliato doveva pagare».

Ebbene, Sabrina non ha mai dato del "mostro" a suo padre. Hanno pure virgolettato. Vergogna!

Giacomo

Giacomo ha detto...

L'inciso tra parentesi nel mio commento precedente è un refuso, inserito erroneamente. E non vuol avere nessun significato offensivo.

Giacomo

Manlio Tummolo ha detto...

Stamattina avevo preparato una risposta alle ultime osservazioni di MA e di Marco, ma, tanto per non smentirsi, i soliti automi di Google sono venuti fuori con la loro finestra per chiedermi se voglio diventare "blogger", mentre mandavo l'anteprima. Ho visto che comunque Lori aveva già adeguatamente risposto sul concetto o fatto del "litigio", per cui mi limito a sottoscriverne quanto detto sulla multivocità di significati di tale parola. A Marco rispondo che approvo quanto da lui osservato, ma mi resta il dubbio se sia applicabile una custodia cautelare a fisarmonica, senza alcuna interruzione concreta, e che già si è allargata per la richiesta di rimessione, per la quale tuttavia non vedo riferimenti espliciti nel Codice di Procedura Penale, ma data per scontata dallo stesso avvocato difensore dr. Coppi. Inoltre, i termini non delineano chiaramente tra il periodo di rinvìo a giudizio e l'effettivo inizio del processo, il che potrebbe richiedere tempi relativamente lunghi: siamo quindi di fronte ad una legge che, nella sua "fisarmonicità", si presta ad abusi in un senso o nell'altro. Il massimo della custodia cautelare, per un omicidio, non dovrebbe superare i 6 anni complessivi, ma se alla fine di tale periodo o qualche tempo dopo l'indagato/imputato dovrebbe risultare innocente, il costo di una tale custodia ricadrebbe solo sui cittadini, mentre invece dovrebbe ricadere non solo finanziariamente, ma anche penalmente su coloro che hanno agito in senso contrario alla legge, abusando del proprio potere, come qui si è visto largamente.

Giacomo ha detto...

Penso che sia utile chiarire che oggi 18 novembre si sarebbe dovuta discutere in Cassazione l'ordinanza emessa in seguito all'udienza del 30 giugno dal Tribunale d'Appello di Taranto in sede di rinvio, dopo che la Cassazione il 17 maggio aveva annullato con rinvio un precedente provvedimento. Tale ordinanza, emessa in sede di rinvio, fu depositata solo il 5 agosto e confermava il carcere a Sabrina per aver ucciso in concorso col padre.

Tale ordinanza era stata impugnata dalla difesa di Sabrina Misseri (senza che la stampa ne desse notizia) mediante ricorso per Cassazione e se ne sarebbe dovuto discutere appunto oggi 18 novembre.

Senonché ieri 17 novembre, un giorno prima di quello fissato per l'udienza della Cassazione, alla difesa di Sabrina è stato notificato un provvedimento del GUP che revocava l'ordinanza impugnata.

L'avv. Coppi ha fatto presente in udienza tale circostanza e la Cassazione ha rinviato l'udienza, perché mancavano le motivazioni del provvedimento del GUP.

Giacomo

Sira Fonzi ha detto...

Giacomo

Un gesto per salvaguardare le indagini della Procura?

Dal QDP:

Con la revoca della prima misura cautelare a carico di Sabrina, in ogni caso, il dottor Carriere ha risolto quella presunta «interferenza» fra la pendenza di una prima procedura incidentale de libertate e la seconda iniziativa cautelare relativa allo stesso fatto, rilevata dalla Corte di Cassazione nel settembre scorso. Il principio del "ne bis in idem" (in pratica «nessuno può essere oggetto di provvedimenti reiterati per lo stesso fatto») è così salvaguardato, con buona pace dei supremi giudici che avevano evidenziato nella stessa sentenza che «la regola permea l’intero sistema giuridico».

Ciao Sira

Manlio Tummolo ha detto...

La SS. Inquisizione di Taranto continua con i suoi procedimenti che sanno tanto di presa per i fondelli della collettività; un atto nullo, o annullato, decade da sé, e non serve farne particolare pubblicità. Nel momento stesso in cui la prima ordinanza veniva mutata nella seconda, essa decadeva di fatto e di diritto per il principio del "ne bis in idem" ("affinché la medesima cosa non sia riesaminata o giudicata due volte"), o più semplicemente, intendendo "nec (e non) bis in idem (eodem)" (e non due volte contro il medesimo caso o sul medesimo caso). Il latino giuridico, prevalentemente medioevale, è assai sincopaticamente maccheronico. E' chiaro che non si potevano mantenere due accuse dìverse sul medesimo caso e per le medesime persone. Dunque, o valeva la prima ovvero la seconda. Ora, revocare la prima, appena ora, con un atto formale, invece che nel momento dell'emanazione della seconda, fa veramente pena, e denota come questi individui si divertano non solo a mantenere illegalmentel con totale spregio di norme costituzionali e di sentenze costituzionali e di Cassazione, le persone in carcere, ma anche ad irriderle con atti inutili o intenzionalmente ritardati.

Sira Fonzi ha detto...

Da ign


La decisione del giudice di Taranto, come spiega ancora Coppi, e' motivata dal fatto che nei confronti di Sabrina Misseri c'e' una seconda ordinanza di custodia cautelare, che la vede imputata insieme alla madre Cosima Serrana, ''che e' ancora valida e operante. La Cassazione -commenta Coppi- ha adottato un provvedimento ineccepibile tuttavia sorprende che la revoca della prima ordinanza sia arrivata soltanto in giorno prima quando dell'incompatibilita' della custodia cautelare nei confronti di Sabrina se ne parla da mesi''.



Da rilevare ancora che la pubblica accusa di Piazza Cavour, qualora la discussione di oggi fosse andata avanti, aveva chiesto ''l'inammissibilita''' del ricorso dei difensori di Sabrina ''ma solo per sopravvenuta carenza di interesse visto che due giorni fa il giudice di Taranto ha ordinato la scarcerazione formale di Sabrina'', conclude Coppi. Martedi' a Taranto, in sede di rinvio, ci sara' l'appello sulla seconda misura cautelare disposta nei confronti di Sabrina. Quel che e' certo e' che i giudici hanno messo una pietra tombale sulla pista che vedeva imputata dell'omicidio di Sarah Scazzi Sabrina insieme al padre Michele Misseri.

Sira

Anonimo ha detto...

La stessa pietra tombale utilizzata per sarah...

Giacomo ha detto...

Sira.
Le motivazioni del provvedimento di Carriere saranno depositate il 21 novembre.
La Cassazione le sta aspettando...

Giacomo

Manlio Tummolo ha detto...

La questione è, dal punto di vista investigativo e formale, che, se cade la prima ordinanza, cade ogni impalcatura anche per la seconda, la quale non ha testimoni diretti, perché la visione del fioraio, fosse anche vera, comprova solo il fatto che Sarah sia montata in macchina con la zia e FORSE con la cugina, dopo un diverbio SOLO PRESUNTO. NULL'ALTRO. Un'operazione al solo scopo di tenere in carcere Sabrina Misseri, per scopi preventivamente punitivi e incarcerare la madre, ambedue colpevoli di non aver parlato (come se non fosse diritto previsto dalla legge !!!!) su cose che, quasi certamente, ignoravano. Come poi sia avvenuta la morte e come si sia arrivati alla "soppressione" del cadavere, Dio solo lo sa, perché nessuno può dirlo, visto che il buon Misseri è considerato inattendibile. Si avrebbe così la contraddizione, di fatto e di diritto, di considerarlo attendibile solo in quello che fa comodo ai SS. Inquisitori e per un fatto che non ha prove, non ha testimoni, non ha nulla. Pure le macchiette, su cui tanto speravano, si sono rivelate cose non attinenti al delitto. Anche le frasi registrate nulla dicono di esplicito in merito all'omicidio, e perciò vengono interpretate ad uso e consumo della gazzetteria e del pubblico di vendicatori. Se avessero avuto un briciolo di intelligenza, oltreché di furbesca faziosità, i PM avrebbero dovuto integrare la prima ordinanza con la seconda, e non cancellare la prima, per una seconda che non ha alcun sostegno (praticamente nemmeno una confessione, sia pure estorta). Naturalmente, siccome la corporazione si autodifende con le unghie e coi denti nel suo preteso e vuoto prestigio, è chiaro che nessuno segnala l'incongruità della storia, e si turano il naso per non sentire la puzza evidente. Ma questo giochetto fin quando dovrà andare avanti ? A nulla sarebbero serviti l'astensione degli avvocati, le denunce dell'Unione Camere Penali e della Camera Penale Romana? La Suprema ponzio-pilatesca Corte di Cassazione, che già solo per questa ragione avrebbe dovuto accettare la rimessione, continuerà a fare le classiche orecchie da mercante, ormai trasformate in orecchie d'asino ?

Anonimo ha detto...

Sulla Gazzetta del Mezzogiorno si parla di una lettera di Valentina consegnata al GUP dall'AVV. Coppi dove si sostiene che l'ormai famosa frase di Michele Misseri detta alla figlia Valentina in un colloquio in carcere, ha un significato diametralmente "opposto" a quello dato dagli inquirenti e confermato ed avvalorato dal GUP. Questo conferma anche quanto sostenuto da Norma e cioè che prima di "ce sta muccia Sabrina" Michele sussurra un'altra parola che si sente solo ascoltando attentamente l'audio, molto disturbato.
Le intercettazioni dal dialetto, spesso con un pessimo audio, sono "molto pericolose" perchè soggette ad interpretazioni adattabili all'occorrenza e confutabili.

Lucio

link all'articolo

http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDNotizia=471658&IDCategoria=1

norma ha detto...

Effettivamente le mie orecchie non mi avevano ingannato,nonostante l'audio disturbato si sente comunque che il Misseri pronuncia,prima dell'ormai famoso "muccia",il verbo "tisci",quindi la frase diventa "tisci ca jeu stà muccia la Sabrina".Ma il gup,nella sua decisione ormai bell'e presa,non si è posto minimamente il problema di scoprire qualcosa di più di quell'intercettazione disturbata e con un tonfo di sottofondo proprio prima di quella frase,cosa che, a me,tanto casuale non sembra.Per quanto riguarda poi il rinvio della Cassazione in merito alla sentenza del Tribunale d'Appello,grazie a Giacomo per avermi chiarito le idee perchè stavo cominciando a perdermi:quindi il 5 agosto a Taranto,nonostante il rinvio della Cassazione,decidono che Sabrina deve rimanere in carcere con l'accusa di avere ucciso Sarah in complicità con il padre,quindi la difesa presenta ulteriormente ricorso in Cassazione,che avrebbe dovuto decidere il 18 novembre.Se non che il giorno prima,gli inquirenti decidono di far decadere quel capo d'accusa e secondo me non per rispettare il principio di "nec bis in idem",del quale se ne sono fregati per mesi e mesi,ma perchè sapevano di andare incontro a morte sicura.Forse conveniva tenere in piedi questo come capo d'accusa,perchè almeno potevano trovare qualche appiglio nel tanto caro incidente probatorio,invece preferiscono portare la tesi del fioraio millantatore e sognare insieme con lui.

Elvira ha detto...

Norma non sono di Avetrana e quindi non conosco il dialetto.
Ma si sente benissimo che Michele dopo aver pronunciato il nome di Sabrina dice "cu ni parla". Come contestualizzi tali parole nella precedente frase che ha detto?
Mi sembra corretto dirti che non capisco tutto l'affanno dell'avv. Coppi, di Valentina e di Michele di interpretare questa frase prima della decisione del 21/11/2011 quando , per come espressamente scritto da Carriere, non sarà certo questa intercettazione a determinarlo nel rinvio o meno a giudizio di Cosima e Sabrina.

norma ha detto...

Ciao Elvira,neanche io sono di Avetrana,ma nei blog che frequento ho avuto modo di parlare con chi lo è,per cui la frase completa è la seguente:"tisci ca jeu sta mucciu la Sabrina e non ni parlu",ossia "dicono che io sto coprendo Sabrina e non ne parlo",quindi non "cu ni parla",ma "non ni parlu".Quanto al tentativo dei familiari e della difesa di Sabrina di mettere al corrente il gup di questo,mi sembra corretto anche se Carriere ha premesso che la decisione di non scarcerarle non influirà su quelle future,se una persona sa di essere innocente e di avere le prove per dimostrarlo,penso che faccia tutti i tentativi in suo potere e,pur dovendosi ribaltare il convincimento di Carriere,è comunque giusto fargli notare che parte della sua decisione è basata su un equivoco,episodio che di certo non sarebbe accaduto se i pm si fossero comportati correttamente perchè è inutile negare che l'intercettazione è stata trascritta omettendo proprio la parola che cambiava tutto.

Elvira ha detto...

Norma, Carriere questa intercettazione non l'ha interpretata come l'ha interpretato la procura ma ha addirittura detto che potrebbe essere interpretata anche a favore di Sabrina. Il problema come ho avuto modo di dirti tanto tempo fa, ed ora la mia interpretazione la vedo confermata dal GUP, è che tutta la famiglia Misseri sa fin dal primo momento ed è il loro atteggiamento che depone contro e non consente a nessun giudice, neanche la Cassazione, di liberare le due donne. Mi meraviglio di Coppi che continuando con questa strategia difensiva trasporterà Sabrina e Cosima nel baratro e forse con loro, se non sta attenta, anche Valentina, la quale a prescindere dalle parole, a quella data era ben conscia di come erano andate le cose e mente, spudoratamente mente, per parafrasare una frase di Carriere. Se non mentisse, al primo incontro, in qualunque situazione psicologica si trovava, non si sarebbe giammai comportata come si è comportata e non avrebbe parlato di avvocato e di scarpe subito dopo la frase di Michele ma ne avrebbe approfittato per indagare sulla vera verità.Continuando così non ci sarà mai una possibilità di riabilitazione morale delle tre donne, cosa a cui chiunque dovrebbe tendere per vivere una vita degna di questo nome .

Giacomo ha detto...

E meno male che l'ha interpetrata a favore di Sabrina!
Obiettivo del processo non è stabilire chi e perché mente e su che cosa mente, ma di stabilire CHI HA UCCISO!
Il resto sono pettegolezzi.

Giacomo

Manlio Tummolo ha detto...

Ripeto alla signora Elvira, come ad altri, che battono sui medesimi tasti: per dire quale sia una menzogna, occorre sapere la verità. Qui nessuno sembra saperla, dunque non si può parlare di "menzogne", al massimo di supposizioni errate su qualcosa. Il vero nodo del problema non sono le "menzogne" o i "silenzi" dei Misseri (legalmente leciti ed ammessi, e per i quali nessuno di loro può essere mandato in galera; un'intera famiglia può tacere PER LEGGE - fin dalla legislazione romana - se è ad essa noto che un loro congiunto abbia commesso un crimine; tenere in galera due donne per questo motivo è puramente da deliquenti e complici di deliquenti), ma le menzogne assai gravi della SS. Inquisizione e i suoi orripilanti abusi procedurali, contro i quali, o presto o tardi, qualcosa dovrebbe muoversi, salvo che l'intera Magistratura italiana non voglia accollarsi in blocco la responsabilità e complicità di questi abusi.
L'accanirsi sul comportamento "silente" delle donne Misseri è solo la prova dell'odio personale, ormai incancrenitosi nei SS. Inquisitori, rabbiosi per il fatto che né madre, né figlia, abbiano ceduto alla violenza del loro sequestro di persona, confessando fatti quasi certamente non compiuti da loro stesse, e nemmeno in casa o in macchina, dove del delitto non si è trovata traccia alcuna, malgrado il continuo arrampicarsi sugli specchi del pregiudizio persecutorio.

Alberto ha detto...

Un articolo sul sito del Corriere del Mezzogiorno contiene accenni alle motivazioni della Cassazione del rigetto dell'istanza di rimessione del processo. In coda si legge: "Riconoscendo, comunque, la difficoltà di un’inchiesta così complessa, «gli ermellini» invitano ad una maggiore attenzione alle singole acquisizioni processuali, comprese le dichiarazioni dei testimoni «e le diverse versioni di Michele Misseri», da cui «potranno essere dedotte eventuali invalidità» per «l’inosservanza delle regole processuali da parte del pubblico ministero». Si parla di "inosservanza delle regole processuali da parte del pubblico ministero", che potrebbero avere come conseguenza l'invalidità di alcuni atti. Sono ipotesi di non lieve gravità.

http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2011/16-novembre-2011/papa-perche-hai-fatto-ti-voglio-parlarel-intercettazione-la-confessione-1902189595726.shtml

Alberto

Manlio Tummolo ha detto...

La Suprema Corte di Cassazione, non certo a caso da me qualificata ponzio-pilatesca, ha rigettato ben quattro (e non una) ordinanze dei magistrati di Taranto, nondimeno o per quieto vivere, o per spirito corporativo, o per pura pigrizia, non riconosce che il luogo è incompatibile con un serio processo.
Ho scandalizzato due lettori del "Quotidiano di Puglia", chiedendo che cosa stia facendo Amnesty International, sempre pronta a manifestare, contro l'Iran, la Cina e pure Timbuctù, ma poco interessata alle vicende italiane. Forse se ne occupano le centrali A. I. iraniane, cinesi o di Timbuctù, che fanno grosse manifestazioni per la libertà di Sabrina Misseri e di Cosima Serrano nelle rispettive capitali ? O forse è Ahmadinejad in persona che ha inviato all'ONU un esposto ?
In sostanza, per l'illustre GUP, uno se è o fa il "muccio" deve stare in galera: sulla base di quale articolo del Codice Penale ?

norma ha detto...

@Elvira:
Se il gup si fosse premurato di sentire anche le parole omesse di quell'intercettazione,non ci sarebbe stato bisogno di interpretare nulla,non avrebbe infatti scritto che "potrebbe" essere a favore di Sabrina,ma semplicemente che lo è.Quanto all'atteggiamento delle due donne,che secondo il gup e gran parte dell'opinone pubblica sarebbe omertoso,c'è una spiegazione ancora più logica che potrebbe motivare il loro silenzio:non sanno nulla.La dimostrazione di quanto questo sia vero sta proprio nel fatto che,anche dovendosi inventare ciò che non sanno e che non hanno visto,otterrebbero grossi vantaggi,ma loro non lo fanno,eppure potrebbero dire che sapevano sin dall'inizio che il colpevole era Michele,gli converrebbe e non poco,nessuno più le accuserebbe di tacere o di mentire e darebbero una grossa mano alla loro difesa,a quel punto le persone che riferiscono essere Michele il colpevole sarebbero tre e non uno che viene considerato inattendibile solo quando dice di essere il vero autore dell'omicidio.Per quanto riguarda poi il comportamento di Valentina durante il primo incontro con il padre,noto anch'io qualcosa di strano,nel senso che lei non fa domande su quanto le ha appena riferito,ma bisogna pensare che prima di tutto la situazione era a dir poco drammatica,lei incontrava suo padre dopo aver saputo che aveva ucciso Sarah,che l'aveva violentata da morta e che sua sorella si trovava in carcere per colpa sua e poi,particolare non irrilevante,quanto noi abbiamo visto di quel filmato sono solo 2 min e trenta sec,i colloqui in carcere dureranno invece un'ora,chi ci dice che Valentina non abbia affrontato poi questo e tanti altri discorsi che non ci hanno fatto vedere in quello ed in altri colloqui?Non è un caso infatti che dopo quell'incontro Valentina vada dritta dai carabinieri a denunciare una determinata cosa che non ci hanno mai fatto sapere.Non sono le donne Misseri o la loro difesa ad aver intrapreso una strada sbagliata,è l'indagine ad esserlo,si vuole far quadrare il cerchio a tutti i costi e sarebbe stata cosa giusta per tutti se i pm avessero ammesso il loro errore,ma evidentemente gli costava troppo,qui non sono Sabrina e Cosima a dover parlare per dire ciò che evidentemente non sanno,dovrebbero essere i pm ad ammettere la loro colpa.

LIA ha detto...

Se guardate il video dell'intecettazione in carcere mentre dice quella frase Misseri muove le mani giunte quasi in segno di disappunto e di preghiera, il gesto si accorda decisamente con la traduzione della procura

Anonimo ha detto...

"Valentina va dritta dai carabinieri a denunciare."Chi ? che cosa ? questa storia non ha più ragione di esistere perchè nessuna delle difese le ha utilizzate queste famose denunce e quindi non ci sono. E per favore non diciamo che le avranno perse volutamente i carabinieri, i procuratori etc etc.
Si da il caso che quando si fa un esposto o denuncia o querela ne viene rilasciata una copia . Che custodisco e fotocopio per tutti i difensori.
Inoltre il colloquio padre /Valentina è integrale e la difesa lo avrà visto ...e rileva solo questa intercettazione. Non essendo laureato in avetranese e guardandomi bene dall'intraprendere un simile corso, debbo solo fare notare come lo stesso gup nella sua istanza faccia già due ipotesi : quella della procura e quella della difesa.
e si continua a battere l'acqua nel mortaio.
Anzi tra un po' sapremo che quando parla dei furbacchioni Misseri intendeva i procuratori.

lori ha detto...

misseri ha l'abitudine di gesticolare e di giungere le mani quando parla

lori

Anonimo ha detto...

@Lori
Questo lo ha gia' detto la corbi...la prosodia e la gestualita' sono invece 2 aperti fondamentali nella comunicazione.
E come tali vanno valutati. Nel contesto misseri non solo unisce le mani ma le scuote avanti e indietro...
E comunque soffermarsi da parte della difesa su questa interpretazione che già' il gup ha fatto in 2 versioni mi sembra veramente irrisorio.
MA

ManlioTummolo ha detto...

In fatto di furbacchioni è assai probabile che sia proprio così, come intende l'anonimo delle 20.02: più furbacchioni di quelli è difficile immaginarli. Quanto ai gesti e frasi di Misseri, credo che sia assai più interessante ciò che si doveva trovare e non si è trovato.

norma ha detto...

Per quanto riguarda il filmato di Misseri con Valentina,il problema non è quello della traduzione sbagliata,ma è il fatto di non aver tenuto conto di ciò che viene detto prima della famosa frase,il che è diverso e la difesa ne ha giustamente tenuto conto,tantevvero che Valentina ha fatto recapitare una sua missiva al gup tramite il prof. Coppi (art. di Mimmo Mazza sulla Gazzetta del 19/11)
,in cui spiega appunto il malinteso.Carriere ne terrà conto?Ho i miei dubbi perchè,fosse davvero imparziale come dice d'essere,avrebbe voluto vederci chiaro in quel filmato perchè è inutile girarci intorno,si sente benissimo che Misseri dice qualcosa prima ancora della tanto amata frase e quel qualcosa non nè da interpretare,nè tantomeno lo è nel senso in cui l'ha fatto lui,per cui la difesa ha tutti i diritti di farglielo notare.Per quanto riguarda poi la denuncia di Valentina dopo i colloqui con il padre,tenendo presente che Misseri racconta che gli stessi carabinieri gli dicono di accusare sua figlia perchè lei un movente ce l'aveva,mentre lui no,bisogna anche capire che questa persona,cioè Valentina,quasi sicuramente non aveva mai avuto a che fare con problemi legali o denunce varie,per cui,dato che quello era con buona probabilità il primo verbale della sua vita, non sapeva nemmeno che avrebbe dovuto pretendere una copia per sè...ammesso che un verbale gli avessero permesso di farlo,chi ci assicura che l'abbiano presa sul serio nel momento in cui è andata in caserma a raccontare ciò che sapeva?E' molto plausibile che le abbiano detto "questo racconto per noi non ha valore,è il diretto interessato che deve confermare quanto lei sostiene,al momento non possiamo fare nulla per lei".Ci sarebbe da stupirsi in una storia come questa?I primi a dubitare del fatto che i carabinieri non sappiano fare il proprio mestiere sono gli stessi pm,quando sostengono che non sono stati in grado di scrivere il primo verbale di Petarra che ha fatto un pò di confusione con gli orari,come tutti i testimoni del resto...

Anonimo ha detto...

Ai tempi delle denunce c'era gia' un avvocato anzi due....
Per mesi e mesi e' stata raccontata questa barzelletta delle denunce : visto che le difese NON le ha prodotte norma ci fa sapere che Valentina e' un minus....anzi sono stati i carabinieri a non dare la copia della denuncia oppure addirittura non hanno verbalizzato ....
Ma perfavore......le solite scuse. Le solite giustificazioni. Che nulla giustificano e nulla scusano.

Manlio Tummolo ha detto...

Se il GUP Carriere fosse stato imparziale, come dovrebbe essere, invece di badare a frasette e frasettine, che nella sostanza non dicono nulla (essere "muccia" è forse un reato ?), avrebbe fatto riesumare il cadavere, per quanto la cosa potesse essere ormai tardiva per certe cose; avrebbe dato ordine di eseguire quanto gli avvocati della difesa avevano chiesto, e invece non l'ha fatto, accodandosi alle richieste contrarie dei PM con scarse e poco significative eccezioni. Rigetta una domanda di scarcerazione perché Sabrina è "muccia". Ma sono motivazioni serie, altro che scuse e giustificazioni? Tra poco manderanno in galera anche Valentina, perché è "muccia" anche lei. Dove stanno le prove che inchiodino le due donne ? Solo nelle dichiarazioni estorte al Misseri, che però è "inattendibile" quando, come e dove si vuole. Le difese d'ufficio di una SS. Inquisizione, in cui si comprende tutto il circondario giudiziario, riescono del tutto controproducenti. Dovremo dunque leggere, in base a quale articolo C.P. non è dato sapere, "Sabrina Misseri e Cosima Serrano vengono condannate all'ergastolo, commutato in trent'anni, per il delitto, di cui all'art. (?) del Codice Penale per "muccità" o per "mucciosità", non avendo esse riconosciuto di sapere quello che non erano necessariamente in grado di sapere" ? Altro che furbacchioni !!
Una piccola nota all'anonimo delle 9.28 (è sempre lo stesso ?): gli avvocati, quasi sempre, evitano di fare formali querele alle Autorità, siano Polizia Giudiziaria oppure magistrati, tanto è vero che, nel caso nostro, da Vito Russo a De Cristofaro, nessuno ha controdenunciato per calunnia ed abuso d'ufficio i PM: se li sarebbero perlomeno tolti dai piedi, lasciando il compito invece all'Unione Camere Penali. Ciò è dovuto alla comune mentalità di giuristi ligi a certe regole. Nulla di strano se Valentina Misseri abbia presentato una denuncia o querela da sola, cosa che nessuna legge impedisce di fare, ché anzi l'ammette. In quel caso i Carabinieri stessi avrebbero dovuto dare copia, ma si sa che non sono soliti darla. Per questo è opportuno, per chiunque voglia fare una denuncia, presentarsi alla Cancelleria della Procura, consegnarla alla stessa, senza passare dai Carabinieri o in Polizia, e farsi timbrare una copia per ricevuta, opportunamente portata con sé. Così si è più sicuri che sia scritto ciò che si vuole sia scritto, senza reinterpretazioni o riscritture dei rappresentanti dell'Ordine.

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