Di Gilberto Migliorini
Bei tempi quando si poteva
sputare e soffiare il naso senza ritegno e paura che smarrito il moccichino
qualcuno ti potesse ammonire, non già di sputar per terra, ma dell’umore
sopraffino, effluvio finito magari… chissà dove… Qualcuno a chiederti, com'è
che il tuo fazzoletto è finito colà…?
No, non il fazzoletto, di grazia, troppo facile, come aver messo le impronte
digitali. Ma nemmeno per il muco e le sue stille… sarebbe davvero troppo
semplice, come aver perso le chiavi di casa. Com'è che il tuo…, si insomma
quella cosa che mi dicono trovasi
negli umori, e che perfino lo Spallanzani con il suo occhio armato non avrebbe
neppure notato in quella forma sopraffina… Come può essere che il polimero è
finito… costì o colà a seconda del caso?
Por mente locale per il fazzoletto
può ancora risultare plausibile. Perfino la saliva sbavando per qualche
leccornia, o una lacrima scivolata dalla guancia sul polsino dell’innamorato
infelice: sospiri e flatulenze ricche di humus, magari per un emblematico caso
di tradimento o per un semplice sospiro d’amore. Ma se uno ti dice di punto in
bianco: com'è che il tuo Dna si trova costì
o com'è che stava proprio colà? Cosa
puoi rispondere? Intanto devi por mente locale e se non sei proprio del
mestiere, cercar di capire cosa contenga l’acronimo, quale oscuro e misterioso
elemento si trovi lì, che non sia solo quella suggestione per la quale qualcuno
a denti stretti e a muso duro ti dica che il tuo acido nucleico si trova trascritto proprio là, magari sul luogo
di un delitto. Più facile sarebbe se avessero trovato che so… una cambiale o
una banconota falsa… perfino un fazzoletto intriso di sudore dal caratteristico
odore… e con le proprie iniziali ricamate a dovere, e ammettere senza
arrossire: sì l’è proprio il fazzoletto
del mio corredino. Ma smarrire il Dna è decisamente più facile che smarrire
le chiavi di casa, puoi perfino perderlo senza avvertire che non ce l’hai più
in tasca, scivolato fuori da un buchino, che dico, un ugello dal quale non passerebbe
neppure uno spillo.... Talmente leggero che non ne avverti il peso, uno
starnuto ed è cosa fatta, ti trovi a dover render conto di averne perso la
sostanza pregiata, magari annaffiando
lo stinco nel piatto del tuo
commensale.
Spieghi
vossignoria com’è che il suo Dna si trova nel mio piatto, mi
può chiedere un funzionario ligio e con aria severa che non ammette reticenze
di sorta. Cosa posso balbettare a excusatio? Per isbaglio? Per intercessione?
Per aequivoca intentio? Qualcuno l’ha
raccolto con la mano e spalmato sulla fetta di pane? Lo confesso, se mi si
chiede come ci sia finito dentro la minestra di vossignoria potrei pensare che l’ingrediente sia come un dado
vegetale (anche se non ne conosco davvero la ricetta), ma purtroppo per quanto
mi ingegni, di grazia, non so neppure come sia fatto quel maledetto che s’è
proposto a sfuggirmi dal naso (o non so da quale altro orifizio s’è ingegnato a
scappare) e sia finito proprio là sul consommé del mio commensale. Qualcuno
azzarda un touch Dna, quelle maledette ghiandole sebacee… come giocare coi
birilli e veicolare il prezioso indizio con la mano (Vedi lo studio pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale di
Medicina Forense, Forensic Science International: Genetics. DNA
fingerprinting secondary transfer from different skin areas: morphological and
genetic studies.)
Ma non è davvero questo il punto
che preoccupa, è che stanotte potrebbe venirmi a far visita un lestofante e
magari piantarmi un coltello nella schiena. Niente di che… per carità, cose che
succedono, fa parte dei casi della vita, non se ne può far niente. Il fatto è
che mi son figurato che qualche porello
potrebbe inavvertitamente aver lasciato qualche suo umore proprio nel mio
appartamento, e davvero spiacerebbe che venisse incolpato un innocente per la
mia dipartita. Dite che si tratta di cosa improbabile? Beh, per quanto poco ne
sappia di acido desossiribonucleico, già il nome mi mette in soggezione e
agitazione molecolare, ho calcolato che tra una cosa e l’altra in casa mia si potrebbero
trovare almeno una diecina di Dna smarriti e magari senza che i legittimi
proprietari avessero fatto regolare denuncia all'autorità competente. Non
vorrei davvero che magari sul mio pigiama ci fosse la firma di un innocente che
da vero incosciente ha smarrito i suoi nucleotidi. Passo velocemente in
rassegna la casistica di alcuni amici e conoscenti.
Intanto c’è la signora Cesira alla quale avevo
prestato il coltellaccio per affettare il salame, proprio quello che poi mi son
trovato piantato nella schiena. C’era un profilo misto, ho sentito che dicevano
mentre ero più di là che di qua (in coma farmacologico mi dicono). Convinti che
la povera Cesira avesse un complice, non riguardo al salame ovvio, ma riguardo
alla mia (quasi) dipartita. Anche se ero in coma ho sentito chiaramente che il
dilemma era tra il nucleare e quell'altro, come si chiama, sì quello mitocondriale
(e non crediate che sia più in grado di distinguerli quanto lo sono tra un topo
e un sorcio, da vero incompetente il dilemma non mi sfiora né punto e né poco).
La povera Cesira in un modo o nell'altro era inguaiata. Quanto mai le ho
prestato il coltello col quale il lestofante mi ha (quasi accoppato)! Ma non è
finita qui, no davvero. Sul mio pigiama hanno trovato un umore (della cui
natura ho sentito disquisire in lungo e in largo con parole che confesso non ho
ben compreso). La signorina Amanda che vive in mansarda mi aveva fatto il
piacere di stirarmi mutande pigiama e camicia (le offrivo il caffè e le davo
cinque euri). La poverina soffriva
pene d’amore per un bellimbusto senza arte né parte. Una lacrima o chissà un
po’ di saliva, sbavando per il cialtrone, dev'esserle caduta sul pigiama e la
poverina così d’emblée ha ricevuto un
avviso di garanzia.
La sfilza potrebbe continuare a iosa, ma per farla breve
alla fine i sospetti sono caduti sull'Oreste, disoccupato cronico, e con quel
retroterra il movente era già pronto e imbastito come un abito su misura. La
mia piccola cassaforte dove tenevo i gioielli di famiglia risultava aperta e il
Dna del mio compianerottolaio era lì che
luccicava (si fa per dire) sulla serratura. Come ci sia finito non so proprio,
sospetto del giorno prima quando ho perso il mazzo con le chiavi e quel
sant'uomo dell’Oreste che le ha trovate me le ha portate tutto trafelato. Sono
arrivati a quel povero disoccupato seguendo l’estro di bolli, francobolli e
quant'altro, una trafila da fantascienza con tanto di albero genealogico che
risaliva ad un trisavolo un po’ scavezzacollo che saltava la cavallina. Quando
sono uscito dal coma ho gridato ai quattro venti che l’Oreste proprio non
c’entrava, che il tapino era innocente come mamma l’aveva fatto. Mi hanno detto
che il Dna non mente e che ero ancora strabaltato,
non del tutto lucidamente presente e cosciente.
Per questo mi son deciso a
denunciare lo smarrimento del mio Dna, non si può mai sapere che domani
qualcuno mi chieda in modo perentorio: signore vuole lei spiegare com'è che il
suo nucleotide si trova a gomito, anzi a culo e camicia con la mia minestra? Acciocché
potrei rispondere con il Della Casa: “… a
guisa di porci col grifo nella broda tutti abbandonati… non mangiare, ma
trangugiare… imbrattandosi le mani poco meno che fino al gomito…”
L’è
tutto sbagliato, l’è tutto da rifare direbbe il solito bastian
contrario. La verità è che per dirla papale papale, come ebbe ad argomentare un
filosofo del V secolo, quello delle omeomerie, tutto è in tutto. Un po’ come quel tipo (il caso è vero e
documentato) che nonostante molti
testimoni a discarico è finito in galera per via del suo Dna che lo
collocava sul luogo del delitto. La scienza non sbaglia, ovvio. Fortuna ha
voluto che nuovi esami sul Dna dessero ragione ai testimoni, altrimenti... La
morale è inequivocabile, fare una bella denuncia di smarrimento dell’acido
desossiribonucleico nella speranza che il codice non sia per caso già finito
agli atti e protocollato con tanto di profilo genetico…
P.S.
Ho ricevuto un avviso di
garanzia per simulazione di reato.
Sembra che il manico del coltello piantato nella mia schiena da una più attenta
analisi contenesse solo il mio di Dna. A sto punto credo sia del tutto inutile
far denuncia di smarrimento…
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