venerdì 17 giugno 2011

Melania Rea. Salvatore Parolisi ha esaurito i bonus


Come se la lezione non fosse servita a nulla si ricomincia daccapo. Ogni volta la stessa storia, ogni volta spunta una bugia ed il mentire pare essere il male oscuro di molti italiani. Salvatore Parolisi è uno di quelli malati, non ce la fa proprio a restarne fuori. E se in una vita privata qualunque, fatta di moglie figlia e lavoro, può sembrare a volte anche normale mentire, chi non dice qualche bugia ogni tanto, lui non riesce a comprendere che il suo periodo storico non deve prevedere menzogne o mezze verità ma solo limpide certezze. Questa sera (venerdì 17) a "Quarto Grado", ormai ne è diventato il testimonial, confesserà ciò che s'era capito, che il cellulare trovato nel campo sportivo di Folignano è suo. Dirà che in quel prato era andato perché lo riporta al tempo trascorso con la moglie e che il telefonino trovato dalla Polizia, poi consegnato ai Carabinieri, è lo stesso da lui buttato venti e passa giorni fa e che, però, non era quello che stava prendendo, o lasciando, quando si è abbassato perché, dirà, si è abbassato per cogliere una margherita. Una margherita per Melania ed una nuova storia strappalacrime che dovrà far breccia nel cuore della popolazione per fargli ottenere il perdono morale.

Ma non è di perdono morale che abbisogna il Parolisi. E se insiste sulla strada intrapresa, se continuerà a cercare l'umana pietà, presto anche quelli che fino ad ora gli hanno creduto si sentiranno in obbligo di mollarlo perché la loro fiducia non è illimitata e la scadenza è vicina. Il motivo va cercato nel fatto che non è per nulla facile credere a quanto racconta, le sue storie hanno il sapore delle favole. Ma non quelle favole riadattate che prevedono  una trama scevra da raccapriccianti  particolari, qui si parla di favole originali che lette capitolo dopo capitolo, nel tempo, lasciano ai bimbi semi-addormentati gli incubi della notte. Incubi che solo un bel finale farà scemare, ma al bel finale occorre arrivarci. E speriamo che per il Parolisi il finale sia un buon finale e che gli incidenti di percorso siano solo incidenti di percorso. Lui questa sera ci dirà che del telefonino gettato aveva parlato agli inquirenti. E' vero, ne aveva parlato, ma c'è una enorme differenza fra un oggetto buttato in un cassonetto, ed introvabile, ed un oggetto nascosto in un luogo che frequenti.

In tutti i casi il marito di Melania ha finito i bonus e la storia non prevede Jolly da tirare fuori al momento opportuno. E la sua fortuna è quella di avere a che fare con una Procura e con dei procuratori che, ed il perché è forse da ricercare anche nel suo status militare, si muove coi piedi di piombo ed applica la legge alla lettera. Fosse stata la Misseri al posto suo ora i carnefici l'avrebbero già esposta sulla pubblica piazza e marcata a fuoco con la scritta "assassina". Se non ci fosse la famiglia Rea quale parte lesa, e se gli avvocati che s'è scelto, e fatico a credere sia andato lui a cercarseli, fossero stati gli avvocati che tutelavano gli interessi di Melania, come hanno fatto in altre circostanze lo avrebbero portato al patibolo ancor prima di lasciarlo andare di fronte a un giudice. Lo avrebbero incenerito in quello stesso programma televisivo che ora utilizza per raccontarci il nulla assoluto. 

La vita è strana e le situazioni si capovolgono in continuazione, per questo lui fino ad ora ha usufruito, ed ancora continuerà ad usufruirne, di un trattamento diverso rispetto a quello toccato ad altri. Per questo potrà aspettare gli esiti delle analisi restando accanto alla sua famiglia. Le differenze stanno all'interno delle procure, stanno nelle diverse menti investigative, nelle diverse convinzioni e impostazioni. Ad oggi, seppur gli indizi gli siano contrari, lui è ancora e giustamente parte lesa. Perché se sugli indumenti della moglie uscissero anche dna diversi dal suo, e presto lo sapremo, il lasciarlo libero si rivelerebbe essere stata la scelta giusta in quanto, nonostante le tante bugie, non colpevole della morte di Melania. Ma l'essere non colpevole materialmente della morte di sua moglie non significa essere innocente moralmente e, soprattutto, non giustifica le menzogne che, a mio modo di vedere, ne infangano il ricordo. 

E' capibile ed in parte giustificabile la persona che cerca di tenere per sé i propri sbagli non raccontando inizialmente, per vergogna o per pudore, di avere avuto o di avere una amante. Non lo è chi, ormai scoperto, dice di amare alla follia l'altra metà di sé stesso, la madre di sua figlia che ormai non c'è più, e nello stesso tempo la tradisce ancora coi gesti e con le parole continuando a rapportarsi con chi lo ascolta in maniera menzognera pretendendo di essere creduto anche quando racconta le favole. 

I bonus sono finiti signor Parolisi. Se vuole accumulare punti in suo favore da oggi in poi deve solo essere trasparente e fare chiarezza. Per un uomo non dovrebbe essere un compito difficile da svolgere.



10 commenti:

mabruk ha detto...

bene siamo d'accordo sui sentimenti di Parolisi per Melania (come già avevo postato in un altro commento), quello che non va bene e che lui continui ad andare in TV a fare uno spettacolo squallido come il precedente: spero non sia più invitato in futuro vorrei sapere solo notizie da organi seri.-
Mi dispiace per la famiglia di Melania che deve sopportare disentire questo spara-balle!!!

mercutio ha detto...

Stò perdendo fede nelle mie idee liberali e garantiste, che ho accarezzato fino a ieri, sul personaggio Salvatore Parolisi.
L'ennesima bugia, sul cellulare raccolto e sequestrato ha raggiunto il limite che il comune buon senso possa concedere, senza autoviolentarsi.
Non l'ho mai ritenuto un uomo intelligente, nè erudito ma, credendo nella sua innocenza, ho sperato che si facesse guidare almeno dalla furbizia, che gli avrebbe suggerito di svelare agli inquirenti, "tutto" quanto concerna la sua vita privata, visto che privata più non è.
E' evidente che non lo ha ancora fatto, insistendo a tirare una corda che è ai limiti della sua resistenza. Fino a quando, però, non si spezzerà, dando ragione alle attese della Sciarelli, che in questi ultimi tempi rivela uno stato intuitivo all'argento vivo.
Anche la tolleranza investigativa potrebbe invertire la sua direzione di marcia. Perciò, attento Parolisi, a come metterai i propri passi. Non ti sarà più concesso di sbagliare.

Anonimo ha detto...

@_@ mi auguro che la verità la racconti perlomeno agli inquirenti. Ai mass media si può dire quel che si vuole, e anche non dire. Quest'uomo sta cercando di salvare una facciata ormai in pezzi, ma nessuno dei suoi magnifici avvocati glielo sa dire in faccia?

Luciano ha detto...

Secondo me da un bel po gli inquirenti lo vorrebbero mettere dentro, soprattutto per il rischio di inquinamento di prove. Ma lo stanno tenendo fuori e senza iscriverlo nel registro degli indagati (e aggiungo giustamente), nell'attesa che sbagli da solo. Magari cogliendolo sul fatto, mentre cerca di "sistemare o aggiustare" qualche prova della sua o altrui colpevolezza. Infatti, secondo me, non esiste nessun fantomatico vicino che ha assistito alla scena del recupero del cellulare nascosto. Io credo che da settimane, Parolisi, è seguito a vista dagli inquerenti, nell'attesa di un suo passo falso.

Anonimo ha detto...

@_@ caro massimo, ho visto adesso l'intervista di cui mi hai così gentilmente fornito il link. Forse in controtendenza, a me il Parolisi è semplicemente sembrato lineare, esaustivo e convincente. Non credo mi comporterei in maniera diversa dalla sua, il che ahimè, mi fa sperare che MAI E POI MAI mi accadano tragedie del genere nella vita, prima di tutto per la tragedia stessa, secondo perchè non saprei assolutamente gestirmi meglio di quest'uomo. Può darsi sia perchè anche io sono una donna attentissima ai dettagli, ma che ogni tanto infila i soldi in tasca e va, ho un bimbo di 23 mesi, ma se lo porto in giro per un giretto, la borsa col kit la lascio a casa.. guarda, a me le sue spiegazioni sembrano plausibilissime. vedo un circo mediatico basato su qualsiasi insignificante dettaglio, mi fa piacere leggere il tuo blog perchè sei uno dei pochi che analizza le questioni con lucidità. Comunque sia, dopo aver visto l'intervista, posso dire di credere all'innocenza assoluta di quest'uomo. @_@ e scusami per l'improbabile firma, rispecchia il mio restare basita di fronte alla vita..

Unknown ha detto...

x @_@
Non ho mai scritto che quanto ha spiegato nell'intervista fosse illogico, ho scritto che ha chiarito aspetti già chiari, per me e per te che ti comporti alla stessa maniera di Melania (non per chi deve ciarlare in televisione e basarsi solo sul dettaglio insignificante) ma che non ha focalizzato i punti chiave che sono altri.

Ho scritto che ha sbagliato a chiedere scusa in diretta nazionale all'amante mettendola quasi alla pari con la moglie, ho scritto che non doveva rivolgersi con quel tono alla famiglia Rea e non dire che non l'hanno protetto perché i fatti dimostrano il contrario.

Quanto ha detto non è stato un chiarire la verità ma un volersi giustificare ed un cercare l'appoggio mediatico tramite l'umana pietà che ogni persona, non tutte ma la maggioranza, porta in sé.

Ma ho scritto anche che forse stava seguendo un copione scritto da altri...
Ciao, Massimo

Anonimo ha detto...

@_@ può darsi segua un copione scritto da altri, può darsi segua un copione scritto da se stesso. Sì, è vero, gli aspetti sviscerati erano già chiari per te e su questo blog, ma non erano chiari nè chiariti in tutta la fuffa mediatica su questo caso. Poi, io personalmente non ho percepito il alla pari l'amante con la moglie, a me non è sembrato. Caspita, dopo tutte le cose che hanno scritto su di lui, posso anche capire nasca la tentazione di giustificarsi.. ricevere tanto fango non è cosa di tutti i giorni. Tu, vedi, hai una lucidità e linearità logico-analitica formidabili, ma non tutti hanno lo stesso dono, e anche se il signor Parolisi ne avesse mai avuto un briciolo, le circostanze, che sia colpevole o meno, sono di quelle che farebbero perdere la bussola a chiunque.

Unknown ha detto...

Sicuramente giorni così fanno perdere la bussola, ma a me non importa di quanto si dice su di lui bensì quanto dice e come si comporta lui.

Si è capito che io non lo credo colpevole, che a mio modo di vedere c'è qualcos'altro sotto, bene, per me non è cambiato nulla da prima, non mi fanno cambiare idea le bugie dette a giustificazione di particolari che non sono inerenti al caso specifico, all'assassinio, e potrei cambiare idea solo se non ci fossero altri dna sugli abiti di Melania.

Detto questo io continuo a sperare che lui abbia quel coraggio che deve avere un uomo quando capitano certe cose. Vorrei che si fermasse un paio d'ore con la famiglia Rea e desse a loro tutte le spiegazioni che vogliono a cuore aperto.

Anche oggi un giornalista ha messo il microfono davanti al padre di Melania, il genero se n'era andato da poco dopo aver fatto salire in auto la figlia che stanotte ha dormito lì, ed io mi sono detto: "Dai, è stato in casa loro stavolta si è fermato a parlare..."

Ed invece no, lui tace ed i Rea gli devono credere per partito preso dopo che una figlia che era a spasso con lui è stata uccisa.

E' questo che me lo fa scadere come persona. Io sarei rimasto un giorno intero a spiegarmi ed a piangere con loro. A chiedere scusa a parole sono capaci tutti, ma che si è capito il male fatto occorre dimostrarlo coi gesti, e lui, anche vedendo la storia del cellulare, non lo sta dimostrando e questo mi spiace perché lo pensavo, dato che è un militare, diverso da come lo sto scoprendo.

Ciao @_@, Massimo

mercutio ha detto...

Massimo, noto che anche tu avverti un strano,fastidioso disappunto. Non sono, quindi, solo in tale stato psicologico.
Stasera vedremo cosa succederà a "4° grado", fra le domande scontate del conduttore, le risposte evasive del Parolisi e le fantasie di Meluzzi.
Ciao, mercutio.

Anonimo ha detto...

Parolisi= famiglia Misseri ovvero bugiardi patologici