mercoledì 13 aprile 2011

Sarah Scazzi. Troppi dubbi non possono portare ad una indagine veritiera e sicura

Ad oltre sei mesi dall'arresto di Michele Misseri troppe nuvole volano inosservate sopra le indagini che dovrebbero portare alla verità sulla morte di Sarah Scazzi, nuvole che si addensano sul lavoro degli inquirenti e portano una pioggia di dubbi. E pensare che il giorno successivo al ritrovamento del corpo della piccola di Avetrana tutto sembrava chiaro e nulla faceva presagire, tranne le parole pronunciate ad una televisione pugliese dall'avvocato Daniele Galoppa (che nonostante non avesse ancora parlato a quattrocchi col proprio assistito già adombrava un diverso epilogo), si potesse arrivare ad un simile intrigo. Eppure ci siamo arrivati. La matassa invece di sbrogliarsi si è ogni giorno più ingarbugliata tanto che ad oggi, nonostante ci sia chi si professa colpevole, senza però dare vere prove che ne confortino le parole, in realtà nessuno realmente sa, se non ipoteticamente, cosa sia realmente accaduto quel ventisei di Agosto.

L'ultimo ad alimentare i dubbi è stato il dottor Risso, patologo incaricato dalla Difesa di Sabrina Misseri, l'unica al momento indagata per l'omicidio dalla Procura di Taranto, che ha reso pubblico quanto tutti in Puglia sapevano da mesi, compresi i sovraesposti giornalisti dei quotidiani locali che questa notizia preferivano (ed ancora preferiscono) tacerla. In pratica l'autopsia del Professor Strada, ha denunciato pubblicamente il perito, non solo non ha accertato quanto doveva accertare, non solo è mancante di alcune sue parti essenziali, ma ha anche reso impossibile, si spera non sia stato fatto in maniera volontaria, quelle verifiche che avrebbero potuto portare ad accertare la giusta ora della morte. Per questo il dottore in questione chiede alla procura della Repubblica di Taranto di esumare la salma della piccola vittima e di dare incarico affinché sia eseguita una nuova e più consona autopsia. C'è da chiedersi se realmente le sue parole, che si abbattono come schiaffi pesanti sul volto del patologo incaricato in precedenza dagli inquirenti, abbiano una base solida o siano dettate da un gioco difensivo di squadra.

Ad osservare i fatti in maniera neutra il tutto pare inquadrarsi sotto l'aurea di una solida base perché già inizialmente l'autopsia si faceva notare per le sue pecche, per le risposte mai certe, sempre evasive e confutabili. Anche Luciano Garofalo, consulente della famiglia Scazzi, a Gennaio dichiarava che non dava chiare risposte, specialmente in riferimento all'ora della morte, in quanto quaranta o cinquanta minuti, parole sue, non sono sufficienti a far digerire un cordon bleu (neppure la metà), e quindi a liberare lo stomaco ed a lasciare solo venti centilitri di liquido gastrico. Per digerire anche solo una parte di quel pasto occorrevano, scientificamente parlando, dalle due alle quattro ore, per cui si può desumere che l'orario in cui la povera Sarah è stata uccisa, dagli inquirenti dapprima accertato in base alle parole del Misseri e poi anticipato, sia in realtà da spostare in avanti di quasi due ore. 

E questo si sarebbe potuto accertare dal liquido gastrico che pare, ma da più parti la notizia si da per certa, il professor Strada non abbia conservato. E nessuno ha capito i motivi per cui anziché inserirlo in un recipiente e metterlo in un frigorifero, come ogni patologo incaricato di una perizia dovrebbe fare, abbia deciso di gettarlo. Così facendo gli esami al microscopio che avrebbero potuto aiutare la verità ad emergere non sono più possibili e l'unico modo per riuscire a capire qualcosa in più è esumare il cadavere e rifare una nuova autopsia. Una autopsia scrupolosa che stabilisca una unica verità ed una volta per tutte. Perché il professor Strada non è stato in grado neppure di stabilire con quale arma, se una corda una cinta o col solo uso delle mani, la piccola Scazzi sia stata uccisa. Le sue versioni, sempre improntate alle dichiarazioni fatte di volta in volta dal Misseri, si sono modificate nel tempo e nel tempo si sono sbiadite. C'è da pensare che fra qualche mese neppure quanto scritto sulla sua perizia verrà più preso in considerazione dai procuratori.

Ed ora aspettiamoci altre polemiche, altri giudizi negativi da parte del Gip, perché è indubbio che mettere in discussione l'autopsia equivale a dichiarare fallite le indagini. Indagini che si basano su un orario incompatibile, un orario che dovrebbe essere portato in avanti per cercare di capire chi in realtà ha preso ed ucciso Sarah. Il restare ancorati ad una idea di fondo non giova alla verità, il non volere fare altre e più consone verifiche alimenta solo il dubbio e rende statiche le situazioni che al contrario dovrebbero evolversi ed arrivare ad una unica conclusione. Il fare nuovi giochi di prestigio può servire a chi indaga a cristallizzare il momento ed a cercare una via d'uscita. Ma il labirinto in cui sono voluti entrare è intricato e non sarà facile, senza l'appiglio che solo un perito serio può dare, trovare una via d'uscita.

A duecentotrenta giorni dalla morte di Sarah Scazzi siamo ancora appesi al filo sottile del nulla ed una ragazza è in carcere senza motivi validi. Suo padre, che forse sa tutto o forse sa poco, fa il gioco delle tre carte e si nasconde sotto l'asso sparendo e comparendo in base a chi ha davanti. A duecentotrenta giorni dalla morte di Sarah siamo ancora nella ridicola situazione di chiederci cosa in realtà è accaduto quel giorno. E se l'unico modo per capirlo è rifare l'autopsia io credo che la famiglia della piccola non avrà problemi a firmare un foglio che la consenta. Sono convinto che anche chi dovrà stabilire la verità giudiziaria abbisogni di qualche dato in più. Meglio una procura scrupolosa oggi che un giudice che decide a casaccio un domani.


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21 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao, Massimo.
Purtroppo dubito che a distanza di otto mesi una nuova autopsia possa dare risposte certe. A meno che sia sfuggito al primo esame qualcosa di macroscopico, come ad esempio eventuali segni di traumi cranici.

Come ben hai detto nel precedente articolo, almeno i tempi degli avvenimenti sono fissati nelle comunicazioni da e verso il cellulare di Sabrina tra le 14,23 e le 14,42 del 26 agosto us.

Inoltre secondo me tutte le testimonianze rese nell'immediatezza dei fatti, quando della povera Sarah si sapeva solo che fosse scomparsa, sono quelle che hanno una maggior probabilità di essere le più attendibili. Non a caso esse s'incastrano perfettamente con i tempi dei tabulati.

Tutto ciò porta ad escludere responbilità di Sabrina, a carico della quale a tutt'oggi resta soltanto l'ondivaga chiamata di correo del padre, peraltro ormai datata.

Sembra ormai certo che le indagini proseguiranno per altri sei mesi. Ma siamo ancora in attesa di conoscere in proposito qualcosa di ufficiale.

E intanto Sabrina resta in carcere senza processo...

Giacomo

Manlio Tummolo ha detto...

Nulla di specifico da aggiungere alle osservazioni di Massimo Prati e di Giacomo. Oggi, tuttavia e stranamente, è sparito dal sito del TG1 l'articolo di ieri sulla richiesta di Enrico Risso per una nuova autopsia; non lo si trova nemmeno cercandolo apposta. Sui quotidiani pugliesi è stato intanto dato un certo rilievo al fatto che il signor Cosimo Cosma è stato sottoposto, presso la Stazione CC. di Avetrana a prelievo del DNA, alla presenza dell'avvocato e di una biologa, dott.ssa Scazzeri. L'utilità concreta di queste operazioni, per paragonarle al DNA trovato sul telefonino di Sarah, non mi pare granché notevole, ma comunque potrebbero servire a confronti anche con altri oggetti relativi al delitto. La cosa sarebbe ancora più utile se si estendesse il prelievo a tutte le persone che giravano attorno alle due famiglie, o perlomeno attorno a Sarah.

Unknown ha detto...

http://www.tg1.rai.it/dl/tg1/2010/articoli/ContentItem-76c2a440-4b55-4572-8214-826dce76e4e3.html?refresh_ce

Questo è l'articolo che cercavi Manlio, l'hanno postato in anonimo ed era finito nelle spam.

Ripeto, per chi non ne fosse al corrente, che i commenti anonimi li cestino. Non costa nulla aggiungere un nome. Ciao, Massimo

Anonimo ha detto...

finalmente si riparla dell'autopsia! tralasciando il modo a dir poco imbarazzante in cui si è svolta la prima.. come minimo poco professionale-

è da quando uscì la notizia dello stomaco vuoto che tutta la ricostruzione del delitto secondo la quale sarah viene uccisa a casa o nel garage da misseri o sabrina, non sta in piedi! ..o sbaglio?

se è stata uccisa ore dopo la scomparsa, mentre tutti già la stavano cercando, dobbiamo escludere il "raptus" di misseri, la "lezione" finita male per errore di sabrina... insomma tutte le ipotesi prncipali che ci sono state propinate dallo zio michè e dai giornali-

Non capisco perchè lo stomaco vuoto sia stato ignorato fino ad ora.
Questo dettaglio apre scenari totalmente diversi!

grazie come sempre, sara

Sara ha detto...

l'ora della morte posticipata, assieme alla testimonianza del furgone... mi chiedo: ma questa testimonianza è o no significativa? è stata presa in considerazione?
http://www.lavocedimanduria.it/wp/delitto-scazzi-le-strane-visite-di-cosima-a-casa-del-testimone.html

nico ha detto...

Ciao a tutti. Spero anche io che la riesumazione del corpo di Sarah venga fatta, e anche se il dottor Strada ha incedibilmente buttato un reperto molto importante puo' darsi che nuove approfondite analisi diano qualche risposta. Intendo risposte certe, magari proprio sull'ora della morte di Sarah, non ho infatti moltissima fiducia nel dna trovato su un telefonino che almeno in teoria in tanti possono avere toccato. Le primissime testimonianze, come da altri commenti all'articolo di Massimo viene confermato, deporrebbero a favore dell'estraneita' di Sabrina. Almeno per quanto riguarda l'uccisione, poi quello che é successo tra i membri della famiglia Misseri nelle settimane seguenti non possiamo saperlo. Magari Sabrina e gli altri hanno saputo qualcosa, qualcosa hanno intuito sulla colpevolezza del Misseri. Magari l'hanno istintivamente protetto imbrogliando un po' le cose e finendo nel ginepraio in cui si trovano. E' un'ipotesi ma non mi sembra piu' inverosimile di altre nell'ambito di una dinamica famigliare, e se qualcosa del genere fosse accaduto Sabrina sarebbe sì censurabile di comportamenti illegali, ma molto molto distante dall'accusa per omicidio. In piu' come famigliare neanche rischierebbe chissa' cosa. Continuo a non fidarmi di Michele Misseri e a ritenerlo meno ingenuo di come lo si dipinge. Continuo a credere che la carcerazione di Sabrina Misseri non sia giustificata da prove sufficienti, continuo a sperare che un'eventuale nuova autopsia possa dare risposte utili alle indagini. E, in ultimo, continuo a pensare che professionisti che operano con leggerezza e/o incompetenza dovrebbero cambiare mestiere.

Unknown ha detto...

Ciao Sara. Inizialmente non la considerarono, poi cambiarono idea e chiamarono un paio di volte il Massari. La sua deposizione è stata anche inserita nelle motivazioni usate per tenere in carcere Sabrina. Si tende a credere fossero andate (cambio colore al furgone e troppe domande) per mettere in atto un depistaggio. Non hanno pensato che forse cercavano una pista che portasse a Sarah. Chiunque si trovi coinvolto in un "mistero" tende ad improvvisarsi detective per cercarne la soluzione. Ed a maggior ragione lo fa chi è convinto che lo scomparso non sarebbe mai andato via di sua spontanea volontà e vede le indagini indirizzarsi sulla fuga volontaria.

Certo è strano, e non poco, che proprio quel giorno alle 14.40 ci fosse in paese una persona con baffi e parrucca all'interno di un furgone che viaggiava verso la zona che avrebbe potuto portare anche a casa Misseri. Ed a quanto pare, vista la domanda sui baffi, Cosima e Sabrina credevano di aver riconosciuto qualcuno, forse non travestito ma particolare di suo, nella descrizione di chi lo guidava.

Ma ci sono altre cose stranissime che aleggiano nell'aria. Ad esempio l'inserimento nella testimonianza della Opel Astra simile come colore a quella di Cosima che dopo averlo affiancato ha svoltato verso il mare. Perché da quanto ho capito, dovrebbe averlo riferito anche Mariangela Spagnoletti, l'auto della donna era parcheggiata in via Deledda a quell'ora.
Così anche il timore che le due Misseri incutevano nell'uomo e nella sua famiglia. Per quale motivo ha paura delle due donne? Solo pregiudizi o qualcosa di concreto che ai giornalisti non ha detto?

Un'altra cosa non capibile e che pare assurda, dato che non credo ad Avetrana e dintorni (e neppure in tutta la Puglia) ci siano molti furgoni blu di quel tipo e molte Astra di quel colore, è che nessun altro in zona l'abbia visto e che i carabinieri non abbiano rintracciato il proprietario controllando i registri della motorizzazione. Un'operazione di routine semplicissima da fare.

Vedremo se uscirà qualcosa di concreto prossimamente.
Massimo

lori ha detto...

A proposito del dottor Strada va ricordata anche la sua ambiguità nel refertare le ferite sulle braccia del Misseri : graffi di unghie o segni di piante? Avesse mai dato una, e dico una risposta risposta chiara e univoca
lori

mabruk ha detto...

Vero un professionista come il Dr. Strada doveva essere molto preciso nella sua analisi! Per i residui di cibo (parlo senza conoscere bene l'argomento) non è possibile che Sarah abbia vomitato a causa dello strangolamento o percosse ricevuti? Mi dispiacerebbe che la famiglia dovesse acconsentire alla riesumazione a causa della leggerezza con cui lavorano alcuni professionisti.

Manlio Tummolo ha detto...

Ritorno ancora all'avv. Vito Russo e alla sua pretesa, e misteriosa, "interdizione". Riporto alcuni punti essenziali dell'art.377 C.P. sulla subornazione, reato di cui è stato accusato, ma di cui non risulta condannato:
" Chiunque offre o promette denaro od altra utilità alla persona chiamata a rendere dichiarazioni davanti all'Autorità giudiziaria ovvero alla persona richiesta di rilasciare dichiarazioni dal difensore nel corso dell'attività investigativa... per indurla a commettere i reati previsti dagli articoli 371-bis, 371-ter, 372 e 373 [praticamente: false informazioni al PM, false dichiarazioni al difensore, falsa testimonianza, falsa perizia], soggiace, qualora l'offerta o la promessa non sia accettata, alle pene stabilite [reclusione nei primi due casi, fino a 4 anni, da 2 a 6 anni nel terzo caso, da 6 mesi a 3 anni nel quarto], ridotte dalla metà a due terzi.
La condanna importa l'interdizione dai pubblici uffici [condanna accessoria, non primaria]". Il 377-bis sull'induzione a non rendere oppure a rendere dichiarazioni mendaci prevede la reclusione da 2 a 6 anni.
Ora mi domando: quando l'avv. Russo ha subìto un regolare processo ? Chi ha la competenza per condannare qualcuno senza processo ? Ancora, l'art. 383, sull'interdizione dai pubblici uffici, sostiene che chiunque, nell'esercizio della professione forense compia i reati di infedele patrocinio, di millantato credito ed altre infedeltà, subisca come pena accessoria, dopo la condanna definitiva e non prima della condanna, appunto l'interdizione dai pubblici uffici. Chi può dare una pena accessoria, senza un processo e previa condanna sostanziale ? Sono alcuni dei "sacri misteri del Santo Tribunale di Taranto". Se c'è qualcuno in grado di darmi adeguata spiegazione, batta un colpo per favore (non troppo forte, se no mi spavento...).

Michele M. ha detto...

Manlio hai ragione ma pare che in questa procura la legge sia un pò un optional. Spero riesumino il cadavere e si faccia piena luce. Vorei ricordare che il professor Strada è lo stesso che face la perizia sui corpi di Luca Orioli e Mari Rosa Andreatta (il duplice ddelitto di Policoro) spacciondo due omicidi per un folgoramento. Oggi è indagato per la sparzionin dell' osso ioide e degli indumenti di Luca Orioli.

Manlio Tummolo ha detto...

Proprio per il motivo segnalato da Michele, ovvero "legge come optional", che sono assai curioso di vedere quando i primi procedimenti in questione arriveranno a Roma, alla Cassazione e, per quel che riguarda l'avv. Russo, al Consiglio Nazionale Forense. Una curiosità storica oggi mi è passata tra le mani, leggendo di Giovanni Tarello "Storia della Cultura Giuridica Moderna" (ed. Il Mulino, Bologna, 1976, pag. 550): nel Codice Leopoldino toscano (siamo nel 1786) si stabilisce l'abolizione della tortura giudiziaria (a scopo investigativo), il divieto di carcerazione per reati la cui pena è solo pecuniaria, e - udite udite - il divieto di "sperimentare col carcere" il testimone prima che sia provata la sua reticenza. Ora, mi domando: se certi princìpi procedurali penali cominciavano ad essere chiari e doverosi già a fine '700 (pensiamo a Montesquieu, Voltaire, Beccaria ecc.), come mai oggi nel nostro civilissimo e modernissimo, nonché scientificissimo secolo XXI, ancora non lo si capisce e non lo si applica ?

Manlio Tummolo ha detto...

Sempre esaminando il caso dell'avv. Russo, forse non tutti sanno che esiste, previsto dal Titolo V del Libro II del Codice di Procedura Penale, il cosiddetto "decreto penale" o "Procedimento per decreto penale". All'art 459 CPP infatti è previsto che, nei procedimenti per reati procedibili d'ufficio (e il caso Russo potrebbe essere uno di questi) e in quelli procedibili a querela, il pubblico ministero, se ritiene di applicare una pena pecuniaria anche se sostitutiva di pena detentiva, possa presentare richiesta motivata di emissione di decreto penale. Ora, qui non sembra essere il caso dell'avv. Russo per la semplice ragione che il PM aveva chiesto per lo stesso perfino la custodia cautelare, richiesta respinta dal giudice. L'art. 461 CPP dispone tuttavia che l'imputato e persona civilmente obbligata (nel caso trattarsi di minore o di interdetto legale) possano proporre opposizione entro 15 gg. Teoricamente dunque l'"interdizione" dell'avv. Russo potrebbe dipendere da "decreto penale", ma tuttavia non può essere, per il fatto stesso che la richiesta del PM era di diverso tipo, ovvero interdittivo e cautelare, non pecuniario. Non può trattarsi neppure di un "patteggiamento", visto che l'avv. Russo ha presentato ricorso, mentre il "patteggiamento" prevede l'accettazione delle varie parti, con conseguenti sconti di pena. Dunque per quanto mi volti e mi giri alla ricerca di una regolare procedura in questi eventi, non riesco a trovarla. Se fossi molto ricco offrirei i berlusconiani 60.000 euro di premio a chi mi risolve la questione, ma siccome sono povero, non posso offrire il becco d'un quattrino.

Anonimo ha detto...

Toc toc ..toc. C'è nessuno?
Sono scappati tutti !! Boh saranno in ferie!
Ciao Massimo e sempre grazie della ospitalita'. In fondo nn sei cattivo, anzi, ma questo posto secondo me nn è ben frequentato!
Ciao

Rossana.

Unknown ha detto...

Colpa mia Rossana. Ogni blog ha i frequentatori che si merita. Meno male che ogni tanto bussi tu... a proposito, è aperto. Ciao, Massimo

Anonimo ha detto...

Ciao Massimo come va? Non essere troppo severo con te stesso.
Cmq veramente come mai nn c'è piu' nessuno?

Unknown ha detto...

Rossana vedrai che domani, col nuovo articolo sulla piccola Sarah, torneranno tutti.
E' un momento di stasi, di riflessione dovuta al dottor Risso ed alla pulce inserita nelle orecchie di chi non era convinto al 100% delle proprie teorie.
E' così per tutti, non ti sei accorta che da cinque giorni anche i quotidiani pugliesi hanno smesso di inserire articoli? Non hanno scritto neppure del Risso... perché? Boh. Ciao, Massimo.

Anonimo ha detto...

Cioa Massimo, non pensi che Rossana si riferisce all'anonimo sopra? Salvo

Anonimo ha detto...

Ciao ho dimenticato di firmare anche il mess. successivo è mio quello delle 16.19. Non succede nulla qui nn ci sono piu' commenti e sono passata a fare un saluto.

Rossana.

Anonimo ha detto...

Nuovo articolo Massimo ??? Novita' forse. A domani.....chissa' che succede....tempo al tempo.Il tempo e' galantuomo e via cosi....

Sempre Rossana

Manlio Tummolo ha detto...

Veramente, sempre con la mia solita immodestia, rilevo che ho posto delle domande a cui i vari anonimi ed anonime non sembrano aver risposto. D'altronde, come Massimo Prati ha rilevato, c'è un silenzio notevole sull'argomento, dopo tanto chiasso, segno a mio parere che qualcuno comincia ad accorgersi di averla fatta assai grossa, ma non sa come riparare al guasto. Maggio si avvicina, con tutti i nodi che arriveranno ai vari pettini di Roma (Cassazione e Consiglio Nazionale Forense)